Una strana avventura per mare

di FireFistAce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il naufragio ***
Capitolo 2: *** Vecchie conoscenze ***
Capitolo 3: *** un po' di spiegazioni e finalmente un'isola ***
Capitolo 4: *** Alla ricerca del capitano perduto ***
Capitolo 5: *** Lo scontro contro Teach ***
Capitolo 6: *** si riparte verso nuova avventure ***
Capitolo 7: *** La fuga ***
Capitolo 8: *** Preoccupazioni e misteri ***
Capitolo 9: *** Lo scontro sull'isola e il ritorno di Alexis ***
Capitolo 10: *** La fine di tutto ***



Capitolo 1
*** Il naufragio ***


  Salve a tutti, sono tornata con una nuova storia ma stavolta la nostra cara Alexis è nell’universo di One Piece...
Che cosa succederà alla nostra amica questa volta??? Bo, chi lo sa...
 
Il naufragio
 
Fuori pioveva, all’improvviso sentii una chiave girare nella toppa della mia porta “Hey ragazzina, per ora il capitano è stato paziente con te, ma la prossima volta non sarà così buono Ahahahah......” dopo aver parlato l’uomo lasciò un piatto sul tavolo e se ne andò via ridendo, mi stavo ancora maledicendo per essermi fatta scoprire
 
Flashback
 
In quei giorni pioveva spesso quindi la maggior parte dell’equipaggio stava sotto coperta, tranne la vedetta.
Decisi allora di scappare e, con il mio potere, riuscii ad aprire la serratura della mia stanza ed uscii di lì.
Camminai piano piano, sperando di non essere sentita da nessuno, fino al ponte, ma non avevo fatto i conti con la vedetta. Provai, invano, a correre verso le scialuppe di salvataggio senza risultato visto che il pirata mi sentì.
Contro la ciurma potevo vincere facilmente ma poco dopo arrivò anche il capitano, mi guardò con un ghigno sul volto “Sentì ragazzina dei miei stivali, devi smetterla con queste piccole fughe notturne tanto non scapperai mai” mi sentii improvvisamente debole e mi accorsi di avere delle manette ai polsi “Agalmatolite”pensai guardandolo negli occhi “Vedi mia cara tu ancora non conosci il mio vero potere quindi sono avvantaggiato” poi mi scaraventò a terra “E adesso portatela dentro la sua confortevole stanza Ahahahahah......”
 
Fine Flashback
 
Adesso sono rinchiusa in questa stanza, su questa nave e tutto perché sulla mia testa pendeva una taglia di 70.000.000 di Berry!!!
Adesso però devo trovare il modo di uscire di qui ma queste maledette manette non aiutano per niente, cercai di mangiare nonostante avessi le mani ammanettate ma diedi, per sbaglio, una botta al tavolo e quella sbobba che chiamano cibo cadde per terra e, con lui, due chiavi che prima non avevo visto e c’era anche un biglietto, cercai di aprirlo con i piedi e, quando ci riuscii, potei così leggere il messaggio:
“Siamo riusciti ad infiltrarci sulla nave per poterti liberare, le chiavi che hai trovato servono per aprire le manette e la porta della tua stanza.
Forse ti stai chiedendo chi siamo, ma non ti preoccupare te vieni stanotte sul ponte, il turno di guardia tocca a me così posso aiutarti.
Attenta a non farti scoprire, io ti aspetto stanotte entro mezzanotte”
Continuavo a guardare quel messaggio con un’espressione abbastanza ebete sul volto e intanto cercavo di liberarmi dalle manette e dopo essermi liberata aspettai che calasse la notte.
Erano ormai le undici passate quando decisi che era ora di uscire dalla stanza e dirigermi sul ponte, appena arrivai scorsi due figure che stavano parlando tra di loro, io cercai di avvicinarmi, anche se potevo capire che cosa dicevano da quella distanza, quando fui abbastanza vicina per sentire meglio, ma anche ben nascosta per non farmi vedere mi misi in ascolto “Secondo te quando arriva?” chiese la prima figura “Non lo so ma spero presto perché stanno venendo a prenderci” mentre li ascoltavo pensai che quelle voci non mi erano affatto nuove, io li conoscevo, continua ad ascoltarli sperando di riconoscerli, però smisero di parlare e cominciarono a camminare su e giù per il ponte allora io provai ad avvicinarmi ancora un po’ per poterli vedere ma scivolai rovinosamente in terra “Accidenti al ponte bagnato” impreca massaggiandomi il fondoschiena dolorante, quando mi rialzai mi trovai di fronte ad una delle due figure e... “MISTER THREE???” mi mise una mano sulla bocca e mi fece segno di stare zitta “Vuoi per caso farti scoprire ancora una volta?” mi chiese guardandosi attorno per accertarsi che non ci fosse nessuno, io feci “No” con la testa e lui tolse la mano dalla mia bocca per poi afferrare il mio braccio e portarmi via “Vieni non abbiamo molto tempo, tra poco verranno a prenderci” poco dopo arrivo anche l’altra figura “Non c’è nessuno, non ci hanno sentiti” Mi voltai trovandomi davanti a... “Mister two???” Questa volta non gridai, lui mi guardò divertito “Esatto proprio io” poi guardò Mister three “Scommetto che nella lettera tu non gli abbia scritto che eravamo noi” lui gli rispose senza girarsi a guardarlo “Certo che NON gliel’ho scritto, almeno se avessero trovato il biglietto non avrebbero scoperto i traditori” be, il suo ragionamento non faceva una piega, poi mi misi a pensare “Scusate ragazzi” loro si fermarono in un punto non ben definito della nave, visto che era notte fonda e stava piovendo, “Ma con cosa dovremo scappare” Mister two mi guardò e poi rispose “Ma con la mia nave, è ovvio” già,pensai, Come se fosse ovvio, poco dopo però la vidi, la Swanda Express, venne calata una passerella e, con l’aiuto di un ragazzo della ciurma, salii a bordo e cominciammo a prendere il largo.
Intanto io ringraziavo coloro che mi avevano salvata “Grazie ragazzi, mi avete salvato la vita” dissi abbracciandoli “Non ti preoccupare Alexis, per noi è stato un piacere” sciolsi l’abbraccio “Adesso però vado a cambiarmi, non mi piacciono proprio gli abiti che ho dovuto mettere per non farmi scoprire” io lo guardai con aria divertite, non sarebbe mai cambiato “Per una volta do ragione a Mister Two e vado anch’io a cambiarmi” poco dopo rimasi sola sul ponte della Swanda, così mi appoggiai di schiena al parapetto della nave e mi misi a guardare la stelle, finchè non mi sedetti a terra e mi addormentai.
Fui svegliata poco dopo da un colpo fortissimo e io fui quasi sbalzata fuori dalla nave, Accidenti, pensai, che cosa è successo qui, provai ad alzarmi e mi accorsi che la nave stava affondando, poco dopo sentii un ragazzo urlare che si era aperta una falla nei dintorni della cucina e della sala medicine, provai a chiamare qualcuno per sapere se stavano bene ma non rispondeva nessuno così mi avviai verso la camera provvisoria di Mister Three ma un altro scossone mi fece perdere l’equilibrio facendomi cadere rovinosamente in acqua e, avendo mangiato un frutto del diavolo, sarei sicuramente morta ma, prima di perdere del tutto i sensi, vidi un ragazzo nuotare verso di me, poi più nulla...
Quando ripresi i sensi ero distesa su una di quelle scialuppe di salvataggio, ma del ragazzo che mi aveva salvata nemmeno l’ombra, mi guardai un po’ intorno sperando di avvistare una nave che non fosse della marina ma intorno a me vedevo solamente una grande distesa di acqua.

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Capitolo 2
*** Vecchie conoscenze ***


 Chiedo scusa per l’enorme ritardo ma non avevo idee su come continuare questo capitolo... Chiedo perdono * Me s’inginocchia *
 
 
Vecchie conoscenze
 
Erano passati ormai parecchi giorni dal naufragio, ma di una nave nemmeno l’ombra e non trovavo quasi mai qualche pesce da mangiare, credevo che per me fosse finita finché un giorno non vidi una barca all’orizzonte, iniziai allora a dirigermi verso di essa con l’aiuto delle braccia fino a che non la raggiunsi.
Iniziai a chiedere aiuto, ero debole ma cercavo di urlare più che potevo per farmi sentire da chiunque fosse su quell’imbarcazione finché non cedetti e svenni...
Quando mi ripresi ero distesa su un letto che non avevo mai visto in una stanza che non conoscevo, provai ad alzarmi ma ero ancora troppo debole per farcela e lasciai ricadere la testa sul cuscino, rimasi così, a fissare il soffitto, finché non sentii qualcuno entrare nella stanza, ciò che vidi mi lascò un attimo perplessa: era entrata una renna con il naso blu che camminava su due zampe e una cosa ancora più strana è che, quando mi ha visto sveglia, si è messa a parlare!!!!
Ormai avevo capito che quello era un sogno, ne ero sicura, o quasi... La voce dell’animale mi fece tornare alla realtà “Ciao, sono felice che tu stia bene, io mi chiamo Chopper” lo guardai stranita e lui capii “Ho mangiato un frutto del mare e quindi posso parlare e camminare come gli uomini e in più posso mutare la mia forma” io ancora non credevo a ciò che vedevo, “Questa renna sta parlando, MI sta parlando” continuavo a ripetermi mentalmente, poco dopo entrò un'altra figura, stavolta una persona normale, era un ragazzo alto, sui 19-20 anni con un naso, secondo me, troppo lungo “Chopper ti avevo detto che dovevo venire io, hai visto che faccia questa poveretta nel sentirti parlare” m’intromisi io “Scusate, se non disturbo la vostra conversazione vorrei sapere dove sono” chiesi guardando il ragazzo perché vedere la renna camminare su due zampe mi faceva un certo effetto “Sei su una nave pirata, la Thousand Sunny” rimasi paralizzata, “Una nave pirata??? O no...”, ero spaventata, non amavo molto i pirati, anche se lo ero anche io, ma io mi fidavo solo della ciurma di Shanks, vedendo il mio sguardo spaventato il ragazzo cercò di rassicurarmi “Non ti devi preoccupare siamo dei pirati pacifici, combattiamo solo se strettamente necessario!!” ero un po’ più calma, ma non mi fidavo ancora del tutto.
Dopo un po’ il ragazzo, che scoprii chiamarsi Usop ed essere il figlio di Yasop, andò via dicendo che sarebbe tornato con qualcosa da mangiare per me, intanto facevo amicizia con Chopper “Scusa Chopper, ma come hai incontrato il capitano di questa nave??” Chiesi veramente interessata “Come ho incontrato Rufy? Bé l’ho incontrato qualche anno fa, venne sulla mia isola in cerca di un medico perché Nami, la navigatrice, era malata e aveva bisogno di cure...” Mi raccontò la sua storia e di come aveva incontrato Rufy, poco dopo tornò Usop con del riso e un bicchiere d’acqua per farmi mangiare e bere “Sai, ti faccio i miei complimenti” lo guardai “Perché?” “Perché hai resistito molto senza ne cibo ne acqua e anche adesso eri tranquilla mentre parlavi e non pensavi al fatto di essere digiuna, sei una ragazza molto resistente” lo gurdai un attimo e poi risposi “Bé grazie per il complimento ma credo che, dopo giorni e giorni di digiuno in mezzo al mare, un po’ di digiuno in più ma in un comodo letto non sia nulla” sorrisi.
Dopo aver mangiato decisi di andare a fare un giro su quella nave e conoscere i componenti della ciurma “Senti Chopper, posso alzarmi per visitare la nave?” chiesi speranzosa “Certo, ormai ti dovresti essere ripresa ma non ne sono sicuro quindi Usop verrà con te” Lui mi guardò e poi rispose “Va bene, vengo con te”.
Poco dopo ero fuori da quella stanza per perlustrare la nave “A proposito” cominciò Usop “Non mi hai detto come ti chiami” “È vero scusa, mi chiamo Alexis” risposi sorridendo “Perfetto Alexis, vieni che ti faccio conoscere tutti i membri dell’equipaggio” dopo aver detto ciò mi prese per il polso e mi guidò per la nave facendomi vedere tutte le stanze che c’erano e mi fece anche conoscere tutte le persone che erano sull’imbarcazione, c’erano: uno scheletro pervertito di nome Brook, un cyborg di nome Franky, uno spadaccino di nome Zoro, la navigatrice Nami, l’archeologa Robin, il cuoco pervertito Sanji e, infine, il capitano Rufy... “Rufy??”, pensai, “Ma io lo conosco”, era un ragazzo anche lui sui 19-20 anni, era fatto di gomma per colpa del frutto Gom-Gom, aveva un cappello di paglia in testa e aveva il vice-ammiraglio Garp come nonno “Hey Usop” urlò la navigatrice “Hai intenzione di rimanere costì o vieni a timonare” “Arrivo Nami” Rispose, poi mi guardò “Scusa devo andare, ma adesso che conosci i membri dovrebbe essere più facile per te girare sulla nave” e detto ciò se ne andò, io mi diressi subito verso la polena della nave perché lì avevo visto Rufy “Rufy, posso farti una domanda?” lui mi guardò un attimo “Certo, dimmi” prima di andare pensai bene alle parole da usare “Quel cappello lo hai ricevuto da Shanks vero?” mi guardò stupito “Si ma come fai a saperlo” ridacchiai “Semplicemente perché ero presente quando te lo regalò” il ragazzo era ancora più confuso “Ero sulla nave, probabilmente non mi hai vista, però eravamo amici io e te... Non ricordi?” ci pensò su un attimo “Per caso ti chiami Alexis?” “Si” risposi raggiante “La bambina che incontrai da sola nel bosco mentre si allenava con le spade?” lo guardai stupita, allora si ricordava veramente di me, “Esatto, sono proprio io” lui mi saltò al collo “Che bello rivederti dopo tutto questo tempo!!”  cercai di togliermelo di dosso ma si rivelò un impresa impossibile, sembrava una sanguisuga “Anch’io sono felice di rivederti, ma così mi strozzi” dissi cercando di respirare, dopo la mia affermazione finalmente si staccò da me “Scusa, ma questi due anni sono stati difficili per me e sono felice che sia capitato qualcosa di bello” lo guardai confusa “Perché? Cos’è successo durante questi due anni?” cominciò a raccontarmi di quando si sono divisi a Sabaody, della cattura di Ace, di Impel Down, di Marinford e della morte di Ace, alla fine del racconto aveva gli occhi spenti, velati di tristezza per la perdita del fratello “Io non sapevo che questi anni per te fossero stati così... Così... Tristi” Rufy cercò di sorridere “Non ti preoccupare, ho i miei compagni e so che posso contare sul loro aiuto in ogni momento” era triste, si vedeva, non era più il ragazzino di qualche anno prima,  aveva perso il fratello durante la lotta che era iniziata a Marinford ed era stato due lunghi anni senza i propri compagni di viaggio, eppure si sforzava di sorridere, non voleva farsi vedere debole, “È un capitano esemplare, cerca di farsi vedere forte perché se il capitano non sa cosa fare o si rassegna all’amara realtà, allora anche la ciurma farà come lui e smetterà di combattere per ciò in cui crede”, “Comunque spiegami che ci facevi in mezzo al mare” la sua voce mi fece tornare alla realtà “Come scusa?” chiesi confusa “Che ci facevi in mezzo al mare, su una zattera abbandonata, senza ne cibo ne acqua” ripeté lui, allora gli raccontai ciò che avevo passato sulla nave di quel pirata che voleva consegnarmi alla marina, “Che bella avventura hai passato” commentò a racconto ultimato “Bé... In realtà-” Fui fermata dalla voce del cuoco che annunciava che era pronto da mangiare.
Sarebbe cominciata una nuova avventura per me che mi avrebbe portato a rivivere eventi passati, ma io questo non potevo saperlo.

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Capitolo 3
*** un po' di spiegazioni e finalmente un'isola ***


 Rieccomi qui per allietare le vostre giornate con le mie avventure!!... Va bene dopo questa affermazione posso anche andare, vi lascio alla storia * Me se ne va *
 
Un po’ di spiegazioni e finalmente un’isola

Appena mi misi a sedere per mangiare i presenti, tranne Rufy, si girarono a guardarmi “È per caso successo qualcosa?” chiesi, mi sentivo osservata, “Potresti spiegarci come fai a conoscere il nostro capitano?” mi girai verso la fonte della voce, a parlare era stato Sanji, “Bé... Ecco... Io l’ho conosciuto grazie a Shanks.”
Tutti mi guardavano e mi ascoltavano veramente interessati
“Ero scappata in mare perché era l’unico modo per non vedere più mio padre, però ero piccola, avevo sei anni, e indifesa quindi ero una facile preda per i mostri marini.”
“E come hai fatto a salvarti?” Chiese Chopper
“Bé... Ebbi tanta fortuna perché trovai Shanks che mi aiutò.”
Tutti mi stavano guardando e io mi sentivo un pochino in imbarazzo nel sentire tutti quelli sguardi fissi su di me, ma continuai comunque il racconto.
“Comunque Shanks mi disse che non sarei potuta rimanere con lui perché ero ancora piccola e sarei stata in pericolo se fossi rimasta con lui, quindi decise di lasciarmi sull’isola di Foosha dove stava un suo amico” dissi indicando Rufy che, sentendo nominare la propria isola, alzo il capo dal piatto.
“ Su quell’isola mi presento il vostro capitano,  quando lo conobbi aveva undici anni, che poi, a sua volta, mi presentò Ace” dissi quel nome con una punta di tristezza nella voce.
“Ma perché volevi scappare da tuo padre? Chi era?”andai nel panico, Accidenti a te Zoro, proprio questo dovevi chiedermi e adesso che faccio, che rispondo, non volevo dire chi era mio padre, aveva fatto tante cose brutte e avevo paura nel dire chi era, così m’inventai una scusa “Bé... Ecco... Io... Io non me lo ricordo” dissi sperando di non aver fatto capire che era una bugia.
Solo Ace e Rufy sanno chi è mio padre, o meglio, Ace sapeva.
Zoro mi guardava, Che abbia capito che mentivo? No, sono sempre stata brava a mentire, mi dissi però mi accorsi che anche Usop mi guardava con sguardo indagatore “Va bé dai, mangiamo” tirai un sospiro di sollievo, Grazie Sanji, e la cosa finì lì, fortunatamente.
 
“Perché non hai detto chi è tuo padre?” mi girai all’improvviso
“Ah Rufy, sei tu” lui mi guardò “Perché non hai detto chi è tuo padre?” ripeté lui.
Lo guardai “Lo sai anche tu che non voglio dire chi è perché le persone mi hanno sempre evitato per questo” feci una pausa “Un po’ come Ace” dissi.
“Non ti voglio costringere, ma i miei amici sono persone affidabili e non guardano di chi sei figlia, se sei loro amica ti saranno sempre accanto” e detto ciò se ne andò lasciandomi sola sul ponte.
Qualcuno aveva visto tutto.
I giorni passavano tranquilli, il tempo era abbastanza stabile segno che ci stavamo avvicinando ad un’isola, stavo leggendo tranquilla un libro quando mi si avvicina Chopper “Posso farti una domanda?” lo guardo un attimo divertita “Certo chiedi” lui mi guarda indeciso “Ma te hai mangiato un frutto del mare?” accanto a me c’erano anche Robin e Nami che si girano quando la renna ha fatto la  sua domanda “Si, ho mangiato il frutto Ele Ele che mi permette di controllare gli elementi come il fuoco, il ghiaccio, l’acqua, il vento, il fulmine e terra” risposi tranquilla “Wow” fecero Nami e Chopper insieme, Robin mi guardava “Con terra intendi anche cose come la sabbia?” era seria “Bé... Credo, in realtà non ci ho mai pensato” feci pensando “Comunque credo di si” risposi un po’ più sicura, la conversazione finì lì.
“Nami-Swan, Robin-Chan, Alexis-san” ci girammo per scoprire che Sanji aveva preparato un cocktail per noi “Tenete sono per voi” disse porgendoci un vassoio con sopra tre bicchieri “Grazie Sanji”, poco dopo andammo a cena e la serata passò serena come sempre.
 
Quella notte non riuscivo proprio a dormire, avevo avuto un altro incubo, decisi di uscire a prendere una boccata d’aria.
Stranamente sul ponte non c’era nessuno, eppure toccava ad Usop il turno di guardia e lui non era mai silenzioso.
“Perché  l’altro giorno hai mentito” mi girai di scatto trovandomelo davanti, vedendo che non rispondevo riformulò la domanda “Perché l’altro giorno hai mentito” ero rimasta  ferma, non sapevo che rispondere “Io so che hai mentito, anch’io sono un bravo bugiardo e so riconoscere chi mente e chi dice la verità”.
Lo guardai “Ho mentito perché non voglio dire che è mio padre” lui mi guardò confuso “Ha fatto tante brutte cose, per colpa sua mia madre arrivo al suicidio” avevo lo sguardo fisso a terra e le lacrime minacciavano di uscire, lui mi guardò “Oh... Scusa io... Io non sapevo” alzai lo sguardo verso di lui e sorrisi, Si preoccupa per me quindi forse Rufy ha ragione, posso fidarmi, “Posso farti una domanda Usop?” chiesi attirando la sua attenzione “Certo, dimmi” ero indecisa se continuare o no, ma poi mi decisi “Se dicessi chi è mio padre” cominciai un po’ titubante “Voi mi trattereste allo stesso modo di come mi trattate ora?”
Lui mi guardò con uno sguardo tra il confuso e il divertito “Perché dovremo trattarti diversamente scusa? A noi non interessa chi sia tuo padre o cosa abbia fatto” mi accorsi che stava sorridendo “Guarda Zoro, era un cacciatore di taglie, eppure è con noi e guarda Nami, era una ladra anzi è una ladra e faceva parte della ciurma di Arlong e ha tradito Rufy, ed è qui” mi stava facendo riflettere.
“Ci sono io, una grande bugiardo e pure fifone, ma sono con loro e Robin, faceva parte della Baroque Works era dalla parte di Crocodile, e Rufy l’ha presa con noi”,È vero, e Rufy prende solo chi merita della sua fiducia.
“E non dimentichiamo Franky, un tempo era il capo della Franky Family e si è trovato a scontrarsi contro Rufy, e Brook, uno scheletro che, forse, è l’unico che non ha fatto nulla di male”.
ci pensai su “Nemmeno tu hai fatto nulla di male Usop” il suo sguardo prese una leggera tonalità di scuro “Non è vero” lo guardai stranita “A Water Seven Rufy aveva deciso di cambiare nave perché la Going Merry, la nave prima di questa, era messa male e non poteva più solcare i mari” lo ascoltavo veramente interessata “Io non ero d’accordo perché quella nave era il regalo di una mia amica e c’ero veramente affezionato” io continuavo a non capire e aspettai che lui continuasse il suo racconto “Allora nella rabbia del momento decisi di lasciare la ciurma e lo sfidai per decidere chi sarebbe dovuto essere il capitano, naturalmente vinse lui”.
Ero sorpresa, non avrei mai immaginato Usop contro Rufy “Però sei qui” dissi “Come hai fatto ha riconquistare la fiducia di Rufy?” lui mi guardò e poi sorrise “Bé... Mi ero travestito e avevo cambiato nome, ero diventato Sogeking, il re dei cecchini” si mise sorrise malinconicamente abbassando lo sguardo “Se ci ripenso mi viene da ridere” lo guardai divertita “Bé, ci credo che ti venga da ridere”.
Alzò lo sguardo e mi guardò “Non si vede tutti i giorni uno che si traveste perché vuole aiutare il proprio amico ma non vuole farsi scoprire perché hanno leticato” stava per rispondere ma fui più lesta di lui “Pero forse... Avrei fatto come te”.
Mi accorsi che ormai stava albeggiando e decisi di tornare in camera ma prima di andare mi avvicinai ad Usop e gli diedi un leggero bacio sulla guancia “Grazie per la chiaccherata” e detto ciò me ne andai, lasciando il ragazzo da solo e spiazzato sul ponte della nave
 
I giorni passavano normalmente e io mi chiedevo quando saremmo arrivati alla prossima isola, ormai il tempo era stabile da parecchi giorni quindi eravamo vicini “Nami posso farti una domanda” chiesi avvicinandomi alla navigatrice “Certo Alexis, dimmi pure” “Quando arriveremo alla prossima isola? Il tempo ormai non cambia da un po’ quindi ho dedotto che fossimo vicini ad un’isola” Nami controllò il Log Pose prima di rispondere “Bé, in effetti dovremo arrivare entro domani”.
Quella notte il turno di guardia sarebbe toccato a me dopotutto, essendo vicini ad un’isola, potevano esserci delle navi della marina, sembrava che il tempo non passasse, tanta era la noia.
La mattina seguente arrivammo all’isola, appena approdammo la ciurma si divise: Rufy si mise subito alla ricerca di un ristorante, Nami prese con se Sanji e Usop portandoli a fare shopping, Brook e Franky accompagnarono Chopper alla ricerca di medicinali, Zoro ed io andammo a cercare un negozio di spade, visto che le mie le avevo lasciate, sfortunatamente, sulla nave del pirata che mi aveva rapito qualche giorno prima, invece Robin preferì rimanere sulla nave per poter leggere in santa pace.
“Senti Zoro” feci rivolgendomi allo spadaccino, che camminava davanti a me “Forse è meglio se vado avanti io, così non ci perdiamo” lui si girò e mi guardò male “E chi ti dice che ci perdiamo” Chiese in tono sarcastico “Il fatto che stai camminando all’indietro senza guardare dove vai, quindi ci perdiamo perché io sto seguendo te” dissi come se fosse ovvio
Dopo un po’ che camminavamo mi allarmai all’improvviso “ZORO ATTENTO” urlai poco prima che qualcuno desse una botta in testa a Zoro, abbastanza forte per stordirlo, “Hey ragazzina” mi accorsi che eravamo circondati, ma io non avevo paura “Hey ragazzino” risposi a tono.
“Non scherzare con noi, siamo in dieci mentre voi siete in due di cui, uno è stordito e l’altra è una ragazzina indifesa” io rimanevo seria e reggevo lo sguardo di quel teppistello.
“Quindi tu credi che io sia indifesa giusto?” dissi mettendomi in posizione d’attacco “Bene... allora fatti sotto bulletto dei miei stivali”, lui tirò fuori dei coltelli e si lanciò contro di me ma io fui veloce, scansai il colpo e gli assestai un pugno in pancia “La prossima volta conta fino a dieci prima di attaccare persone che non conosci” gli sussurrai nell’orecchio, poi mi girai verso gli altri “Allora, chi si fa avanti adesso” dissi con una punta sarcastica nella voce, peccato che, recuperato quello a terra, scapparono tutti.
Zoro ormai si era ripreso e aveva visto la scena “Complimenti per i riflessi” mio girai per guardarlo e poi gli detti una botta sulla testa “Ti ringrazio per il complimento” dissi “Ma la prossima volta stai attento, testa d’alga”.
Passammo la giornata alla ricerca di un negozio che vendeva spade finché non ne trovammo uno nel centro della città “Finalmente ne abbiamo trovato uno, non ne potevo più di camminare” Zoro continuava a fissarmi “Mi vuoi dire che hai” dissi, ormai al limite della pazienza “È da quando ho battuto quei bulli che non fai altro che fissarmi, ti piaccio per caso?” lui mi guardò “Pff... Piacermi tu? Ma non farmi ridere” “Allora che vuoi” Ci pensò un attimo “Volevo sapere, se sai combattere a mani nude perché compri le spade?” mi lasciò un attimo spiazzata “Bé... Le spade mi piacciono e mi sono allenata molto per imparare l’arte della spada” mi guardò serio “Le spade non sono un divertimento, non devo usarle solo perché “ti piacciono”, non sono dei giocattoli” non seppi cosa rispondere quindi mi misi a guardare le spade esposte nel negozio.
Quando tornammo alla nave avevo due spade in mano e uno Zoro che continuava a guardarmi serio accanto, Nami Usop e Sanji erano già tornati così come Chopper Franky e Brook, mancava soltanto Rufy, visto che Robin era rimasta sulla nave.
“Scusate” dissi attirando l’attenzione “Ma Rufy dov’è?”  tutti cominciarono a guardarsi intorno, Non ci posso credere, non si erano accorti che il nostro capitano era sparito, pensai rimanendo di stucco.
“Se Rufy non torna non possiamo fare nulla, in fondo è il capitano” intervenne Chopper “E se ci dividessimo?” suggerii io “È vero, potrebbe essere una buona idea”
“Però dobbiamo andare a coppie, così che ogni persona un po’ più forte stia con quella un po’ più debole” disse Zoro squadrando subito Usop, Chopper e Nami che s’arrabbio “Vorresti dire che sono debole per caso?” afferai Nami cercando di farla calmare, ma senza risultato
“Zoro ha ragione” dissi ad un certo punto dando ragione allo spadaccino “Però come formiamo le coppie?” chiese Franky “Che ne direste se Nami andasse con Sanji, Chopper con Zoro, Usop con Alexis e Franky con Brook?” mi girai verso Robin, che aveva appena parlato, “Buona idea” poi mi rivolsi agli altri “Allora le coppie sono state formate, andiamo”.
Partimmo così alla ricerca del nostro capitani dividendoci come avevamo deciso, o meglio, come aveva deciso Robin.

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Capitolo 4
*** Alla ricerca del capitano perduto ***


 Rieccomi qui con un nuovo capitolo per voi!!!!
Rufy è scomparso e la ciurma si è divisa in gruppi da due per trovarlo.
Cosa sarà mai successo al nostro caro capitano?? Leggete qui se volete saperlo... Ma come sono cattiva XD!!!!
 
Alla ricerca del capitano perduto
 
Era ormai parecchi tempo che camminavamo alla ricerca di Rufy, ma di lui nemmeno una traccia.
“Senti Alexis, qui il capitano non c’è, che facciamo”  mi girai verso Usop “Mmm... Fammi pensare... E se invece di guardare qui andassimo nel bosco?” mi guardò stranito “Nel bosco?? E che ci andrebbe a fare nel bosco???”
Ci pensai un attimo “Bé... Non ci farebbe nulla, ma sai com’è fatto Rufy, per lui la logica è un’opzione” “Giusto... Non ci avevo pensato... Allora andiamo verso il bosco, però prima avverto gli altri”
Menomale che avevamo portato con noi i lumacofoni, così saremmo sempre stati in contatto, dopo aver avvertito gli altri ci incamminammo verso il bosco che, fortunatamente, non era troppo distanti da dove eravamo noi.
“Senti Usop” dissi guardando il ragazzo davanti a me “Secondo te che cosa potrebbe essere successo a Rufy?” il cecchino si fermò un attimo per pensare “Bé... Non saprei... Ma conoscendo il capitano è sicuramente una cosa poco pericolosa” mi misi a ridere “Hai ragione, comunque è bene essere prudenti”.
Poco dopo eravamo nel fitto di quel bosco “Non è che ci siamo persi Alexis?” mi fermai  e mi misi a sedere su un tronco “Non lo so Usop, però sento che sta per succedere qualcosa” il riccio mi guardò “Intendi qualcosa di brutto o qualcosa di bello” lo guardai, indecisa su cosa rispondere “Non so cosa risponderti, ma ho paura che sia qualcosa di veramente brutto”.
Continuammo a camminare nel bosco per molto altro tempo, ormai eravamo lontani dal villaggio e stavamo cercando un modo per tornare alla spiaggia, avevamo provato anche a chiamare gli altri con il lumacofono ma non rispondeva nessuno, forse non lo sentivano, e noi cominciavamo ad essere veramente in pensiero per il nostro capitano.
“Senti Usop” dissi attirando l’attenzione del cecchino “Ormai è notte fonda, se tornassimo alla nave?” lui mi guardò divertito “Ma se è stata tua l’idea di venire a cercarlo qui” mi accorsi che stava trattenendo le risate.
Mi arrabbiai “Perché ridi” dissi, quasi urlandogli contro “Semplicemente perché sotto l’Alexis dura e sicura di se che vuoi far vedere agli altri c’è un’Alexis spaventata ed indecisa” disse scoppiando a ridere “SMETTILA” urlai cominciando a rincorrerlo per prenderlo “Dai scherzavo” disse continuando a ridere mentre scappava, se devo essere sincera ridevo anche io.
Dopo un po’ mi fermai, era tardi, faceva freddo e avevo sonno, non ce la facevo più a camminare “Senti Usop, se provassimo a fare la strada a ritroso?” “Alexis, o smetti di lagnarti e mi aiuti a capire dove siamo finiti oppure me ne vado e ti lascio qui da sola a trovare la strada per tornare alla spiaggia” disse guardandomi serio “Non sei divertente” dissi “Nemmeno te”.
Ormai era tardi e cominciava un po’ ad albeggiare “Senti Alexis, io-” “Zitto” mi fermai all’improvviso “Cos’è successo?” Chiese allarmato “Ho sentito qualcuno parlare qui vicino”, mi spaventai perché mi parve di sentire, oltre alla voce di Rufy, quella dell’ultima persona in tutto il mondo che in quel momento volevo incontrare, mio padre.
 
 
Era passato parecchio tempo da quando si era allontanato dal villaggio per seguire quella strana figura, ormai era quasi sicuro che fosse stato tutto frutto della sua immaginazione, visto che somigliava ad una persona che non poteva essere lì, eppure era sicuro che fosse lui, non poteva sbagliarsi.
“Cavoli, dove sono finito?” si chiese mentre camminava nel bosco “Eppure l’ho vista correre qui” non riusciva a spiegarsi quella figura, Che fosse realmente lui? No, non è possibile,non l’ho più visto dagli avvenimenti di Marinford, continuava a pensare, Se fosse arrivato proprio sull’isola dove sono capitato io con la mia ciurma sarei veramente sfortunato.
Passarono altri interminabili minuti prima che si trovasse di fronte alla figura che aveva seguito fino a quel momento “Hey Rufy, quanto tempo” la sua voce aveva il tono di chi sfotte, si girò di scatto “Che cosa vuoi da me?” il suo tono era poco più di un ringhio “Stai attento a come ti rivolgi a me, ragazzino”.
Cominciarono a guardarsi in cagnesco “Che cosa ci fai qui, Teach” l’uomo si mise a ridere “Sono venuto a trovare il fratellino del mio caro vecchio amico Ace... Ahahahah...” Rufy era già pronto alla battaglia contro colui che veniva chiamato “Barbanera”
 
 
“Ho sentito ancora quelle voci, stavolta sono più vicine” avevo paura, non volevo vedere chi fosse con il ragazzo di gomma, se era realmente chi avevo immaginato non lo volevo incontrare, per nessuna ragione al mondo, Perché proprio lui, accidenti alla mia sfortuna, “Alexis, c’è qualcosa che non va?” mi girai di scatto “No, ero solo sovrappensiero”
Dopo qualche minuto arrivammo alla fonte delle voci che avevo sentito trovandoci davanti a Rufy e... “Teach” dissi rimanendo immobilizzata davanti a quella persona che, sfortunatamente, conoscevo fin troppo bene
 
 
Chiedo scusa ma questo capitolo è più corto degli altri, infatti il prossimo sarà un po’ più lungo del solito per poter compensare questo più corto, ho voluto spezzarli per creare un pochina più di suspance.
Comuuuunque... Rufy è stato finalmente trovato ma in compagnia di Teach, che succederà?? Bo... lo saprete nel prossimo capitolo
Come zono cattiva u.u

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Capitolo 5
*** Lo scontro contro Teach ***


 Rieccomi qui, Rufy è stato trovato con Teach e la nostra Alexis lo conosce bene, forse troppo.
Che cosa succederà adesso? E cosa ci fa Teach su quell’isola? Bo...
Se lo volete sapere leggete questo capitolo
 
 
Lo scontro contro Teach
 
Ero rimasta paralizzata nel vedere Marshall D. Teach, detto anche Barbanera, proprio paralizzata.
“Alexis, ma che bella sorpresa” il suo ghigno era inconfondibile “Che cosa vuoi da noi Teach?” Mi guardò e rise “Ma come? Non mi chiami più papà?” avrei voluto prenderlo a schiaffi “Sono anni ormai che non ti considero più mio padre”.
Usop era rimasto sorpreso “Quello... Quello lì è tuo padre?” mi girai per guardarlo “Si... Sfortunatamente” poi tornai con lo sguardo su Barbanera “Comunque non hai risposto alla mia domanda” il mio tono era poco più di un ringhio “Se vuoi te la ripeto” il mio sguardo era un misto di rabbia e odio, mentre quello di Teach era un misto di divertimento e di voglia di combattere, conoscevo bene quello sguardo.
“Che. Cosa. Vuoi. Da. Noi?”  il suo sguardo si mosse da me ad Usop “Da te a dal tuo amico nasone non voglio niente” si mise davanti a Rufy “Voglio solamente fare un favore al vostro capitano e fargli raggiungere l’amato fratellone”  scoppiò in una fragorosa risata.
“Mi dispiace, ma non permetterò che faccia la stessa fine di Ace” dissi mettendomi in mezzo, poi rivolgendomi al ragazzo di gomma dissi “Mi dispiace capitano, ma questa volta sarò io a combattere da sola” poi mi rivolsi al cecchino “Per favore Usop, vai dagli altri e digli che dovete partire, io terrò il lumacofono, così saremo sempre in contatto” mi misi in posizione d’attacco “E porta con te Rufy”.
 
 
Mentre Usop e Rufy andavano via, io cominciavo a combattere contro mio padre “Vedo che ti sei allenata molto durante questi anni” sorrisi “Ne sono passati 8, di anni” un ghigno si dipinse sul mio volto “E poi, non vedevo l’ora di ucciderti con le mie mani” lui mi guardò con lo stesso ghigno “Io non credo proprio”.
Detto ciò mi si avvicinò pronto a sferrare un pugno, ma riuscii, seppur difficilmente, a schivarlo “Sei veloce ragazzina” grazie al mio potere riuscii a diventare tutt’uno con l’aria “Vediamo se sei così bravo da trovarmi” risi “Ricordati che sono intorno a te”.
Io naturalmente mi muovevo, quindi ne approfittavo per lanciare attacchi a sorpresa “Non credevo che mia figlia fosse diventata così disonesta da attaccare alle spalle” cominciai a ridere, grosso sbaglio, infatti seguendo la mia voce riuscì a colpirmi, “Maledetto” sussurrai.
Andai a sbattere contro ad un albero “Devi sapere che il potere che ho mi consente di assorbire i poteri delle altre persone” si stava avvicinando a me “E se tocco qualcuno posso anche annullare il suo potere”.
 
 
“Ragazzi, io sono preoccupata per Alexis” stava dicendo Nami “Forse dovremo andare a vedere come se la sta cavando” aveva cercato di dire Chopper, ma fu fermato da Rufy “Nessuno di noi deve andare da lei”.
Era serio come non lo era mai stato “Lei ha detto che voleva combattere da sola contro suo padre, e noi non dobbiamo interferire con la sua battaglia” sorrise “E poi ha il lumacofono, si metterà in contatto con noi al più presto, ne sono sicuro”.
“Vorrei essere tranquillo come te, Zoro e Robin” stava invece dicendo Usop “Dai ragazzi, Alexis è una ragazza forte, non si farà battere tanto facilmente” Sanji sorrise “Robin ha ragione, non dobbiamo essere in pensiero per lei”.
 
 
“Com’è possibile che tu annulli il mio potere?” un ghigno si dipinse sul viso di Teach “Perché il frutto del mare Dark Dark mi dà la possibilità di utilizzare l’oscurità, e si sa che l’oscurità assorbe tutto” il suo ghigno mi dava sui nervi “Quindi sei anche un ladro di poteri oltre che uno stronzo, giusto?” divenne serio “Stai attenta a come ti rivolgi a me, ricordati che sono tuo padre”.
“Non dire cazzate” stavo letteralmente ringhiando “Dimmi,” cominciai “Quand’è che ti sei preoccupato per me?” non rispondeva “E per mia madre?” vidi che stava zitto “Tu non ti sei mai preoccupato per noi, per questo mia madre si suicidò” ero veramente arrabbiata “Come minimo hai sempre creduto che fosse scappata con me, vero?”.
Mentre parlavo cercavo di schivare i colpi di Teach “Davvero tu credi che tua madre si suicidò?” smise improvvisamente di colpirmi, ma aveva cominciato ad avvicinarsi a me “No, tua madre non si suicidò” mi aveva messo con le spalle contro una roccia, non avevo via di fuga “La uccisi io”.
Mi aveva messo in trappola “Sei proprio una sciocca se credi che io mi faccia sconfiggere da una mocciosa” aveva avvicinato la sua mano alla mia gola e aveva chiuso le dita, ma sparii sotto i suoi occhi.
“Come diavolo hai fatto” mi stava cercando con lo sguardo, ma non poteva vedermi perché ero aria “Posso modellare l’aria e fare illusioni”.
Cavoli, non riuscirò a sconfiggerlo se continuo così, forse è meglio se me ne vado.
“Vieni subito fuori, Alexis” Stava ancora cercando di localizzarmi, non sapeva che io me ne ero andata da un pezzo
 
 
“Sentite, ormai è giorno e lei ancora non è tornata” aveva detto Chopper “Dopotutto sono un cervo e mi posso mimetizzare con l’ambiente” aveva continuato “Io vado a vedere che fine ha fatto” aveva finito prima di andare a cercare Alexis, nonostante il capitano avesse detto di non andare.
“Aspetta Chopper” si girò, trovandosi davanti a Sanji “Vengo con te a cercarla” e così s’incamminarono alla ricerca di Alexis.
 
 
Ormai era da un po’ che camminavo nella foresta, mi ero sicuramente persa, così decisi di fermarmi un attimo per riposarmi, ero uscita piuttosto malconcia dallo scontro contro Teach.
Poco dopo sentii dei rumori, di passi, mi misi sulla difensiva ma arrivarono Sanji e Chopper, così mi rilassai “Ragazzi, che ci fate qui?” il cuoco mi saltò subito addosso “Alexis-San, che bello vedere che stai bene” “Anch’io sono contenta di vederti, ma così mi strozzi” avevo detto con un filo di voce.
“Siamo venuti a vedere se avevi bisogno d’aiuto, non eri tornata e ci siamo preoccupati” sorrisi, che bello sapere che c’è qualcuno che si preoccupa per te, “Non vi preoccupate, sono un po’ acciaccata ma sto bene” dissi con il sorriso sulle labbra.
C’incamminammo verso la nave “Scusa Alexis, posso farti una domanda?” aveva chiesto ad un certo punto il cuoco “Certo, dimmi” lui tentennò un attimo prima di parlare “Barbanera dov’è finito?” chiese alla fine, in realtà non ci avevo pensato, “Non lo so proprio Sanji” dissi poi.
 
 
Quando arrivammo alla nave vidi che erano tutti sul ponte, ad aspettarci “Ciao ragazzi” salutai appena li vidi, il primo a salutarmi fu Rufy “Alexis, finalmente sei tornata, eravamo tutti in pensiero per te” sorrisi, era proprio vero che i veri amici li riconosci nel momento del bisogno.
 
 
Ecco, un altro capitolo è finito.
Adesso che la faccenda con Teach è stata sistemata, che cosa succederà alla nostra ciurma preferita? Provate ad indovinare

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Capitolo 6
*** si riparte verso nuova avventure ***


  Si riparte verso nuove avventure
 
Appena salii sulla nave, Chopper mi prese per un braccio e mi portò in infermeria a curare le ferite che avevo riportato durante lo scontro con Teach.
“Zoro, tira su l’ancora” sentii Rufy dalla stanza in cui ero “Prima partiamo e prima ci allontaniamo da... Da... Da quell’uomo”, Se di uomo si può parlare, naturalmente gli dettero tutti ascolto.
Mentre chopper mi curava, ripensavo alle parole di Teach:
“Davvero tu credi che tua madre si suicidò?” smise improvvisamente di colpirmi, ma aveva cominciato ad avvicinarsi a me “No, tua madre non si suicidò” mi aveva messo con le spalle contro una roccia, non avevo via di fuga “La uccisi io”.
Non era possibile, come aveva potuto quel mostro uccidere mia madre?
 
 
In quello stesso momento, sull’isola che i nostri amici avevano appena lasciato alle spalle...
“Accidenti a quella ragazzina” Teach era veramente infuriato “Come ha potuto scappare?” era ormai già un po’ di tempo che Rufy e compagnia erano salpati.
“Non si preoccupi capitano” stava cercando di dire Lafitte “Li ritroveremo sicuramente”, ma era tutto inutile, Barbanera non si calmava.
“Maledetti, Cappello di Paglia e tutta la sua ciurma, mia figlia compresa” nessuno dei suoi uomini riusciva a calmarlo, “Tanto non andrà molto lontano” diceva invece Pizarro.
Però non voleva proprio calmarsi, non voleva ammettere di essere stato fregato da una ragazzina, per di più sua figlia.
 
 
“Etciùùù... Qualcuno parla di me”.
Ormai sulla nave era tornata la tranquillità, Zoro si allenava, Sanji cucinava, Rufy cercava di rubare qualcosa in cucina, Usop e Chopper pescavano, Robin leggeva, Nami disegnava le sue carte nautiche, Brook suonava, Franky costruiva qualcosa e io pensavo.
Pensavo alla battaglia contro mio padre, non solo ero stata battuta, ero anche scappata come una codarda, mi sentivo debole e inutile.
Devo allenarmi, se Teach attacca ancora non riuscirò a sconfiggerlo e verremo sconfitti tutti.
“Hey Alexis” sobbalzai “Ah, sei tu Rufy” il suo sguardo su di me era serio “Come stai?”.
Ero incerta su cosa rispondere, sapevo che la domanda del mio capitano non era riferita alla mia condizione fisica “Mi sento una codarda” il mio sguardo era fisso in terra “Sono scappata senza pensarci due volte” mi sentivo veramente male “Se torna all’attacco non sapremo come combatterlo”.
“Non devi preoccuparti” alzai lo sguardo su di lui “Ci sono io e ci sono i tuoi compagni” stava sorridendo di nuovo “A Tavolaaaaaaa...” Sorrisi “Andiamo, o Sanji si arrabbia”.
 
 
Ormai era passato parecchi tempo dallo scontro con Teach, ma io non avevo smesso di pensare al fatto che ero scappata e che ero stata sconfitta, continuavo a sentirmi debole e codarda.
“Che ci fai qui?” sobbalzai “Ah... Sei tu”, Mi ero completamente dimenticata che stanotte il turno di guardia toccava ad Usop, e pensare che volevo rimanere un po’ da sola.
“Che ci fai sveglia a quest’ora?” “Nulla, pensavo” mi guardò “A cosa?” non sapevo se rispondergli o no, dopotutto non volevo che qualcuno sapesse che in realtà sono una ragazza debole, io volevo apparire forte.
“A nulla, non ti preoccupare adesso torno a dormire” detto ciò m’incamminai verso la mia stanza “Pensavi allo scontro con tuo padre, non è vero?” mi fermai, Come ha fatto a capirlo?, mi stavo chiedendo “Te l’ho già detto che so riconoscere chi mente da chi dice la verità”.
Ero sorpresa, non mi ero ancora abituata alle stranezze di quella ciurma, “Non dovresti essere triste, a tutti capita di perdere” era serio, ma il suo tono di voce non era duro, anzi, era dolce.
“Sai, prima di conoscere Rufy ero un grandissimo codardo” abbassai lo sguardo, “Poi piano piano ho imparato a capire quand’è il momento di tirare fuori il coraggio” mi sorprendeva sentire queste cose da Usop.
“Non posso dire che adesso io sia così coraggioso da non provare paura davanti al nemico, tutti provano paura”, So che quello che dice Usop è vero, ma non riesco a smettere di pensare a quello scontro, “Anche davanti al più debole dei nemici io ho paura”.
Alzai lo sguardo verso di lui “Ma contro il più debole dei nemici perché dovresti avere paura?” non riuscivo a capire “Ho paura perché ogni passo falso potrebbe essere fatale per me e per i miei amici”.
Passarono alcuni minuti nei quali tutti e due stavamo zitti, “Posso farti una domanda?” fui io a rompere il silenzio “Dimmi” tentennai un attimo “Perché ti preoccupi per me?” vidi che stava zitto “Intendo... Perché mi stai dicendo queste cose?”, si avvicinò a me “Perché sei parte della ciurma” lo guardai, sorrideva, Quant’è bello quando sorride... Ma che cosa mi metto a pensare, distolsi lo sguardo.
Mi misi a piangere, mi abbracciò “Ho paura... Se torna all’attacco non saremo pronti a combatterlo, perderemo” “Non devi  preoccuparti” mi allontanò quel tanto che bastava per guardarmi negli occhi “Se perderemo, allora perderemo insieme”, mi prese il viso tra le sue mani, lo avvicinò al suo e mi baciò.
Rimasi sorpresa dal suo gesto, quando s’allontanò da me guardandomi negli occhi, io arrossii.
“Ehm... Io... Forse è meglio se... Se torno a dormire” detto questo mi allontanai da lui incamminandomi verso la mia camera “Ehm... Buonanotte... Usop”  e detto ciò sparii dalla sua vista.
 
 
Chiedo scusa per il mio ritardo *Me chiede perdono*
In questi giorni non ho avuto idee per continuare la storia, però adesso ho messo il nuovo capitolo e spero che piaccia ai miei lettori.
Ora che Usop si è dichiarata che cosa succederà?
Che cosa farà la nostra Alexis?
Sicuramente nel prossimo capitolo succederà qualcosa di inaspettato, quindi non smettete di leggere questa storia.
Adesso vado
Un bacio da ALEXISsimpleandclean :-*

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Capitolo 7
*** La fuga ***


 La fuga
 
 
“Accidenti!” si era messo a sedere con la schiena appoggiata all’albero maestro “E ora col cavolo che mi parla di nuovo” aveva appena dato un pugno in terra, era in quel modo da quando aveva parlato con Alexis e l’aveva poi baciata e non si era accorto che stava ormai albeggiando.
“Ehi Usop, che ci fai qui?” alzò di scatto la testa trovandosi davanti al cuoco “Niente Sanji, non ti preoccupare” nonostante le parole dell’amico, il biondo aveva capito che c’era qualcosa che non andava.
“Senti Usop, io non voglio costringerti, però se hai bisogno di parlare con qualcuno ricordati che io ti ascolterò” e detto ciò s’incamminò verso la cucina, lasciando il cecchino da solo.
Qualche più tardi si alzarono tutti, appena Nami e Robin entrarono in cucina Sanji lasciò stare i fornelli per girare intorno alle sue “Dee”, fino a che non si accorse che ne mancava una.
“Nami-Swan, dov’è Alexis-San?” chiese il cuoco, ancora circondato da tanti cuoricini, “Non lo so, è da ieri sera che non la vedo” poi si rivolse all’archeologa accanto a lei “Te per caso l’hai vista sorellona?” chiese Nami, Robin ci pensò un po’ prima di rispondere “No, anch’io l’ho vista ieri sera prima di andare a dormire e basta, però stanotte ho sentito qualcuno alzarsi”.
Nami s’intromise “Io stanotte non mi sono alzata” Robin riprese il discorso “Infatti poi non ho sentito nessuno rientrare” guardò prima Nami e poi Sanji “Quindi quando Alexis è uscita poi non è rientrata” Sanji fu il primo a preoccuparsi “Quindi una delle mie Dee potrebbe essere in pericolo!!” Nami lo fermò subito “Non ti preoccupare, se non è rientrata in camera ci sarà stato di sicuro un motivo” cercava di apparire sicura “È sicuramente da qualche parte nella nave” però anche lei era preoccupata per l’amica.
 
Intanto...
 
Menomale che me ne sono andata, sennò se fossi stata trovata da mio padre tutti i miei amici sarebbero stati in pericolo, erano questi i miei pensieri mentre mi allontanavo dalla nave dei miei amici.
Speriamo che Usop non mi abbia visto scappare, pensando al cecchino divenni inevitabilmente rossa come un pomodoro,Ma perché penso proprio a lui?, mi chiesi,Forse perché mi ha baciata, ripensando a quell’episodio divenni, se possibile, ancor più rossa.
M’imposi di non pensare più a loro ma era difficile non pensarli, dopotutto avevo passato tanti bei momenti con loro, abbiamo riso, abbiamo scherzato e abbiamo combattuto insieme, come una grande famiglia.
Già... Una famiglia... Una cosa che mi era stata tolta dal mio stesso padre, anche perché non è facile immaginare un padre come Teach, l’unica persona che io consideravo mio padre era Shanks.
 
 
Era ormai pomeriggio e di Alexis nemmeno l’ombra e la preoccupazione era veramente alta, anche se qualcuno non lo voleva far vedere, “Dove sarà finita la mia Alexis-San?” Nami era ormai al limite della sopportazione “Sanji se non ti metti a sedere zitto e non la smetti di parlare, giuro che ti appiccico al muro” Sanji si fermò e si mise a sedere capendo che era il momento di rimanere seri.
“Chi è che la vista per l’ultima volta?” Chiese Rufy in quel momento, ad alzarsi fu Usop “Io l’ho vista stanotte, aveva detto che era uscita per prendere una boccata d’ari e ci siamo messi a parlare, però poi mi aveva detto che sarebbe tornata a letto” disse serio come non lo era mai stato.
“A proposito ragazzi” disse l’archeologa per attirare l’attenzione degli altri “Stamani quando mi sono svegliata ho trovato questo sulla scrivania” disse tirando fuori dalla tasca un biglietto piegato con grande cura “Robin, perché no me lo hai detto stamani?” chiese Nami “Perché c’è scritto che va aperto e letto davanti a tutta la ciurma” rispose semplicemente.
“Posso leggerlo io Robin?” chiese gentilmente Rufy “Certo, tieni” rispose porgendo il foglio al capitano, “E adesso vediamo cosa c’è scritto:
Cari compagni,
me ne sono andata perché ho deciso di intraprendere un viaggio da sola, ma non dovete preoccuparvi perché ci rivedremo sicuramente.
Forse non crederete al fatto del viaggio da sola e vi dico che ho deciso di andarmene anche per un altro motivo:
Dopo lo scontro con mio padre ho capito che lui è troppo forte per noi ed essendo riuscita a fregarlo e andarmene senza finire lo scontro mi cercherà sicuramente per finire lo scontro e uccidermi ho quindi deciso di andarmene così voi non sareste stati in pericolo, perché ormai siete diventati la mia famiglia e non voglio mettervi in pericolo.
Detto tutto ciò che dovevo dire auguro buona fortuna ad ognuno di voi e spero che tutti voi possiate realizzare i vostri sogni.
Però prometto che tornerò se riuscirò a sconfiggere mio padre.
Arrivederci
La vostra Alexis
Dopo che Rufy ebbe letto questa lettera era calato il silenzio totale nella stanza, nessuno poteva credere che Alexis se ne fosse andata per combattere da sola contro suo padre, avrebbe sicuramente avuto la peggio e no sarebbe di conseguenza tornata.
“Dobbiamo andare a salvarla” disse ad un certo punto Zoro alzandosi in piedi “È una nostra compagna e non possiamo abbandonarla così” il suo tono era deciso “Zoro ha ragione, dobbiamo andare a riprenderla” intervenne Franky “Non possiamo lasciarla da sola ad affrontare suo padre, sarebbe un suicidio per lei”.
Si alzò anche Brook “Yhohohoho, loro hanno ragione, Alexis fa parte della ciurma, ormai è una della famiglia, Yhohohoho!” così decisero che sarebbero andati tutti insieme a cercare la loro compagna.
 
 
“Ecco, finalmente sono arrivata su un’isola” ero appena sbarcata “Adesso vediamo di cercare un posto per la notte, ho deciso che mi fermerò qui qualche giorno”.
Dopo essere arrivata in città e aver trovato un albergo dove passare la notte decisi di fare un giro per i negozi della città,Chissà se hanno trovato il mio biglietto sulla scrivania, pensava mentre passeggiava per le vie della città,Chissà se mancherò a tutti loro, scossi il capo,Avevo detto che non avrei pensato a loro e così farò, non potevo, anzi, non dovevo pensare a loro o sarei subito tornata indietro.
Girai senza metà per la città con mille pensieri in testa, continuai a camminare e camminare finché non mi accorsi che qualcuno mi stava seguendo, decisi allora di andare verso i confini della città, almeno se fosse stato qualcuno che aveva voglia di combattere non avremmo colpito degli innocenti.
Appena arrivai in un punto abbastanza lontano dalla città mi girai vedendo Lafitte “Alexis, quanto tempo che non ci vediamo vero?” lo guardai male “Che cosa vuoi Lafitte? Anzi, forse dovrei riformulare la domanda” finsi di pensare “Mmmh... Vediamo... Dov’è mio padre” dissi sicura di me “Perché mi chiedi una cosa del genere?” lo guardai “Semplicemente perché fai parte della “Ciurma” di mio padre”.
Si mise a ridere “È vero, faccio parte della ciurma di Teach, ma lui non sa che sono venuto a parlarti” non mi fidavo di lui “E perché mi vorresti parlare senza che mio padre lo sappia?” chiesi poco convinta “Perché io non ho nulla contro di te e voglio che tu non rischi la tua vita contro il mio capitano”.
lo guardai ancora poco convinta “Ah si? E a te cosa importa di me?” mi guardò serio “Di te non m’importa nulla ma semplicemente non condivido i metodi del mio capitano ma so che se me ne vado lui mi fa fuori”.
Fece per andarsene ma si fermò “Io ti ho avvertita, se non t’importa nulla della tua vita, affari tua” e detto ciò se ne andò, sparendo dalla mia vista.
 
 
Ecco qui il nuovo capitolo della mia storia!!
Alexis è scappata e vuole sconfiggere Teach da sola.
Ce la farà secondo voi??
Si vedrà nel prossimo capitolo.
Adesso vado.
Un bacio da ALEXISsimpleandclean :-*

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Capitolo 8
*** Preoccupazioni e misteri ***


 Preoccupazioni e misteri
 
Era ormai notte fonda, e io ero stesa sul letto a fissare il soffitto già da parecchie ore, le parole di Lafitte mi rimbombavano in testa:
 
io non ho nulla contro di te e voglio che tu non rischi la tua vita contro il mio capitano”.
lo guardai ancora poco convinta “Ah si? E a te cosa importa di me?” mi guardò serio “Di te non m’importa nulla ma semplicemente non condivido i metodi del mio capitano ma so che se me ne vado lui mi fa fuori”.
 
Perché avrà voluto mettermi in guardia?, continuavo a chiedermi, So che mio padre è forte e che ho poche possibilità di batterlo, strinsi i pugni, Ma devo farcela... Per la mamma.
In quel momento realizzai che, se c’era Lafitte, ci doveva essere per forza anche Teach, mi alzai di scatto, mi vestii velocemente e mi diressi verso la spiaggia, dovevo vedere se c’era la sua barca, anche se sapevo l’avrebbe nascosta e che quindi sarebbe stato difficile trovarla, infatti sulla spiaggia non c’era nessun’imbarcazione all’infuori di quella che avevo usato io.
Continuai a cercare, ignara del fatto che qualcuno seguiva i miei movimenti con attenzione.
 
 
Intanto sulla Thousand Sunny la preoccupazione e la tensione erano alle stelle.
“NAMIIIIII!!!!! Quanto manca ad arrivare alla prossima isola?” questa era la domanda che veniva spesso posta alla navigatrice che, con molta calma (O_o Nami calma??? Che cosa le sarà successo??? O_o), ripeteva che sarebbero arrivati entro sera.
Erano tutti preoccupatissimi per la loro compagna, “Io gli spacco il culo a quel bastardo di Teach” continuava a ripetere Sanji, mentre preparava il pranzo, “Noi invece abbiamo un po’ di paura a combattere contro Barbanera” dicevano invece Usop e Chopper.
Zoro invece puliva le sue spade in attesa di arrivare sull’isola e di combattere “Non vedo l’ora di trovarmi davanti a Teach per poterlo sfidare, sarà un ottimo allenamento per me”, Brook e Franky cercavano invece di scaricare la tensione suonando e ballando.
Nami non staccava gli occhi dalla cartina e dal Log Pose, Robin leggeva e Rufy pensava, Chissà perché se n’è andata pur sapendo che può contare su di noi?, si chiedeva in quel momento il capitano della ciurma di Cappello di Paglia, Forse non vuole metterci in pericolo.
Quest’ipotesi fece sorridere il moro, Mi ricorda tanto Robin quando decise di scappare e consegnarsi alla Buster Call per non metterci in pericolo, in testa gli balenò un’idea, E se ne parlassi con Robin? Dopotutto anche lei è scappata una volta e le situazioni sono simili, sorrise e decise di andare a cercare l’archeologa.
“Robin, posso farti una domanda?” chiese alla ragazza che, alzato il capo dal libro lo guardò “Certo, dimmi pure capitano” rispose tranquilla, il più piccolo tentennò un attimo “Perché scappasti per consegnarti alla Buster Call?” chiese, avendo paura di toccare un tasto dolente.
La domanda lasciò di stucco l’archeologa che, non sapendo cosa rispondere, fece a sua volta una domanda “Perché questa curiosità improvvisa, capitano?”.
“Perché quello che è successo mi ricorda tanto quando scappasti e noi ti salvammo a Water Seven, e ho immaginato che, parlandone con te, avrei potuto capire la decisione di Alexis”, disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo, la risposta del suo capitano la lasciò di stucco, ma nonostante tutto sorrise “Non è detto che la mia motivazione sia uguale alla sua, gliela dovresti chiedere di persona appena la troviamo”.
Rufy capì la sua spiegazione e sorrise “Hai ragione Robin, grazie” e se ne andò sorridente, in quel momento si sentì un urlo partire dal ponte “Rufy! Zoro! Venite subito qui” urlò all’improvviso il cecchino, lo spadaccino si diresse sul ponte pensando, Se mi ha chiamato per una cazzata giuro che questa è la volta buona che lo faccio fuori, Il capitano invece corse subito sul ponte.
“Usop, cos’è successo?” chiese , un po’ preoccupato per l’amico che, per tutta risposta, indicò una piccola imbarcazione davanti a loro, era una piccola barca a forma di bara, Rufy sorrise “Allora Zoro, ti vuoi dare una mossa?” Disse il capitano rivolto allo spadaccino “Arrivo, arrivo” rispose lui un po’ seccato.
Appena arrivò sul ponte e lo vide, sorrise, “Mihawk, quanto tempo” parlava come se fosse calmo, ma in realtà aveva già l’adrenalina a mille perché sentiva odore di lotta nell’aria, “Salta i convenevoli Roronoa, non sono qui per combattere” il più giovane ci rimase male, aveva davanti il più bravo spadaccino di tutto il mondo e non poteva sfidarlo.
Solo dopo si accorse che sulla barca c’era un’altra figura stesa su un fianco e piuttosto malconcia “E quella chi è?” chiese lo spadaccino più giovane, dopo la sua domanda anche gli altri la videro, il più grande capì che si riferiva alla ragazza al suo fianco.
Non disse nulla, si limitò ad avvicinarsi a quella persona, la prese in baraccio e la lanciò letteralmente sulla nave di Cappello di Paglia “Era sulla spiaggia dell’isola qui vicino già svenuta, credo sia una dei vostri” e detto ciò se ne andò.
 
 
Qualche ora prima
 
“Ehy Alexis, che ci fai da sola sulla spiaggia?” mi girai di scatto e lo vidi “Finalmente” sussurrai con un ghigno sul volto “Stavo cercando proprio te... Teach”...
 
 
Vi lascio con il fiato sospeso...
Mihawk ha trovato sulla spiaggia dell’isola vicina una ragazza e l’ha, stranamente, aiutata (Credo che tutti, spero tutti, abbiano capito chi sia la ragazza).
Non è da Mihawk aiutare qualcuno, soprattutto se non conosce quel qualcuno, eppure l’ha aiutata e nel prossimo capitolo (Spero) capirete perché.
Nel prossimo chap verrà raccontato ciò che è successo su quella spiaggia, cosa ci facesse lì Mihawk e anche perché ha aiutato la ragazza.
Adesso però vado e vi lascio con una domanda:
 
Che cosa ci faceva, secondo voi, Mhiwak su quell’isola? Perché ha aiutato quella ragazza? E soprattutto CHI è quella ragazza?
 
Adesso vado veramente.
Un bacio da ALEXISsimpleandclean :-*

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Capitolo 9
*** Lo scontro sull'isola e il ritorno di Alexis ***


 Lo scontro sull’isola e il ritorno di Alexis
 
Qualche ora prima del suo ritrovamento sulla spiaggia:
 
“Ehy Alexis, che ci fai da sola sulla spiaggia?” mi girai di scatto e lo vidi “Finalmente” sussurrai con un ghigno sul volto “Stavo cercando proprio te... Teach”, mi guardava con uno strano ghigno sul volto, il suo sguardo era una misto di rabbia, perché la volta prima gli ero scappata, e soddisfazione, perché aveva l’occasione di farmi fuori
“Perché mi cercavi? Eppure l’altra volta mi pareva di averti fatto capire che sono troppo forte per te, ti ho persino fatta scappare dalla paura” mi misi a ridere “E vero, l’altra volta sono scappata, ma adesso è diverso perché sono da sola e non temo per la vita dei miei compagni” mi preparai a combattere “E non m’importa cosa mi succederà”.
Divenne serio “Bene allora fammi vedere quanto resisterai questa volta prima di scappare” e detto ciò creò sul pugno destro una bolla di terremoto e si scagliò contro di me, fu così veloce che non riuscii a spostarmi in tempo e mi prese in piena faccia, facendomi sputare sangue “Sembri anche più lenta dell’altra volta” disse sfottendomi.
Io sorrisi, mi smaterializzai diventando aria e gli ricomparvi alle spalle “Non sottovalutarmi, Teach” e detto ciò preparai un pugno di fuoco “HIKEN...*” urlai prendendolo alla sprovvista e procurandogli alcune bruciature, “Dovresti imparare a non abbassare mai la guardia e a non sottovalutare il tuo avversario... Anche se è tua figlia”.
Mi guardò ghignando “Se la metti sotto questo punto di vista allora, io ho fatto in modo che tu avessi la vita” preparò sul pugno destro una bolla di terremoto, sul pugno sinistro una bolla d’oscurità e le unì “E IO FARÒ IN MODO CHE TU LA PERDA” urlò lanciandosi contro di me.
Riuscii ad evitare che mi colpisse sulla faccia, ma un altro pugno mi colpì l’altezza dello stomaco “Bastardo, ne avevi preparate due” dissi mentre mi toccavo piegata in due la parte dolorante, lui sogghignò “Non mi sembri migliorata per niente”.
Approfittai del fatto che si fosse distratto per cercare di colpirlo all’improvviso, ma fu più veloce di me e si difese girandosi e mettendo le braccia ad X davanti alla faccia “Mi dispiace, ma dovrai migliorare molto per arrivare al mio livello” e detto ciò si scagliò contro di me colpendomi e facendo in modo che io perdessi momentaneamente l’uso del mio potere.
“HOTURABI:HIDARUMA...*” gridai all’improvviso, appena ebbi recuperato la capacità di utilizzare il mio potere, lanciando tante piccole lucciole fosforescenti contro Teach “Cosa credi di fare con queste luccioline? Credi di mettermi paura, per caso?” poco dopo che ebbe finito la frase scoppiarono tutte insieme, io sapevo che lui ne sarebbe uscito quasi del tutto indenne, infatti quella mossa mi serviva solamente per distrarlo mentre preparavo la prossima “SHINKA:SHIRANUI...*” dissi preparando le due lance nelle mani che gli lanciai poi addosso.
Lui fu colpito in pieno petto ma, essendo fatto di oscurità, riuscì a rimarginare le ferite, Forse è meglio provare con l’acqua, magari riesco ad indebolirlo, pensai, sperando che fosse la soluzione giusta “SUITON: TEPPODAMA...*” urlai creando un’enorme sfera d’acqua, prelevandola dal mare.
“Che cosa vorresti fare?” chiese Teach appena si accorse del’attacco che stavo usando “Ti attacco con l’acqua visto che ti dovrebbe indebolire” sorrisi “E poi, visto che c’è il mare proprio accanto a noi ho potuto prendere quella di acqua, quindi questa,” dissi indicando la sfera “È acqua di mare”.
Detto ciò scagliai il mio attacco contro Barbanera, colpendolo in pieno, procurandogli delle ferite che non poteva rimarginare con il suo frutto perché era bagnato, oltre che ferito, della testa ai piedi con l’acqua di mare.
Risi, finalmente avevo trovato il suo punto debole, “Non ho ancora finito con te, quindi non abbassare la guardia” dissi, preparando il prossimo attacco “AMARU...*” dissi trasformandomi in un buddha elettrico da duecento milioni di volt, aumentando notevolmente la mia grandezza fisica e avvolgendomi completamente di fulmini.
Mi buttai contro Teach approfittando del fatto che fosse bagnato, sperando di ucciderlo, ma lui riuscì a salvarsi balzando verso sinistra “Devo ammettere che sei più astuta” disse serio “Ma ti serve ancora molto allenamento per arrivare al mio livello” dopo aver fallito l’attacco mi portai a distanza di sicurezza da lui, E adesso cosa faccio? Forse se riuscissi a creare una folata di vento abbastanza forte potrei farlo pian piano avvicinare al mare.
Cercavo di apparire sicura, ma dentro di me cominciavo a credere che non ce l’avrei mai fatta, “DOTON: IWAGAKURE NO JUTSU...*” dissi sparendo dalla vista del mio avversario e ricomparendogli alle spalle “DOTON: KENGAN NO JUTSU...*”, trasformai la mia mano in roccia e scagliando un pugno contro Barbanera, non se l’aspettava e lo colpii in pieno volto facendogli sputare sangue.
Mi guardò male “Adesso però tocca a me attaccare” e detto ciò preparò il prossimo attacco, unendo una bolla d’oscurità con una di terremoto, e si lanciò contro di me, ma riuscii difendermi per un pelo utilizzando il DOTON: DOMU...* riuscendo così a bloccare anche il secondo pugno “Questa volta non mi scapperai” disse stendendo il braccio verso di me “KUROUZU...*” mi sentii trascinare verso Teach da una forza sconosciuta e invisibile, provai a porre resistenza ma fu tutto inutile.
Mi afferrò per la gola “Adesso sei totalmente indifesa cara Alexis” aveva un strano ghigno sul volto, cominciò a stringere, ma  “ATTENTA ALEXIS” un urlò improvviso lo fermò di scatto “E adesso che cosa succede?” chiese abbastanza seccato, poco dopo fu travolto da una figura sconosciuta.
Quando si rialzò potei finalmente riconoscerla “Menomale che stai bene Alexis, anche se un po’ malconcia” lo guardai e sorrisi “Dov’è quell’altro?” chiesi, sapendo che non poteva essere da solo “Eccomi qui” disse comparendo da non so dove “Mister Three e Mister Two” dissi sorridendo “Che ci fate voi qui?”.
La mia domanda era più che lecita “Dopo l’incidente con la Swanda Express alcuni dei miei uomini ci hanno aiutati ma tu eri sparita, così siamo partiti per cercarti” disse Mister Three tranquillamente
“Sull’isola precedente ci hanno detto che c’era un nuovo membro nella ciurma di Cappello di Paglia e, credendo che tu fossi te, abbiamo chiesto dove voi foste andati e ci hanno detto che eravate diretti qui” disse poco dopo Mister Two “Siamo venuti ad aiutarti” sorrisi, erano rimasti uguali però io volevo combattere da sola, “Sono contenta che voi vi preoccupiate per me, ma questa è una faccenda personale”.
“Chiunque voi siate, vi sconfiggerò in poco tempo” e detto ciò, Teach, si lanciò contro di noi “KUROUZU...*” cercai di salvare almeno i miei due amici dalla furia di quell’uomo e feci in modo di lanciarli lontani con una folata di vento e cominciai a correre verso Barbanera approfittando del fatto che la sua mossa aumentava la mia velocità se assecondavo il moto.
Appena fui abbastanza vicina lo attaccai “SUITON: SUIGADAN...*” dissi scagliando gli artigli d’acqua contro di lui colpendolo in pieno “Adesso chi è che ride, Eh?” cominciavo a riacquistare un po’ di sicurezza, “BURAKKU HORU...*” disse lui cominciando ad assorbire tutto ciò che c’era lì intorno, tranne me “e adesso ammira la mia potenza: KAIHO...*” Urlò lanciandomi addosso tutto ciò che aveva assborbito.
Non riuscii ad evitare tutto e fui colpita da quelli che erano, credo, i resti di un albero facendo in modo che anche tutto il resto mi colpisse, mi ritrovai schiacciata da tutto ciò che mi aveva lanciato “KYANDORU ROKKU...*” urlò all’improvviso Mister three apparendo dal nulla e immobilizzando Teach.
“DOZO OKAMAI KNUCKLE...*,” gridò invece Mister Two scagliandosi contro il nemico.
Io intanto uscii da sotto le “macerie” barcollando un po’, Adesso basta, questo è troppo, pensai mettendomi un guanto e infilando un mano in tasca “ADESSO FARÒ IN MODO CHE TU NON POSSA PIÙ  NUOCERE A NESSUNO” urlai scagliandomi contro Teach e, smaterializzandomi davanti ai suoi occhi, gli ricomparii alle spalle ammanettandolo “Adesso sei veramente in trappola Barbanera”.
Avevo portato con me delle manette con dentro dell’Agalmatolite “E ora perirai per mano di tua figlia” mi allontanai un poco “DAI ENKAI...*” dissi, un’enorme vampata di fuoco mi avvolse “DAIENKAI: ENTEI...*” urlai creando una gigantesca sfera sopra di me “Ti farò fuori utilizzando l’ultima mossa che Ace utilizzò contro di te” dissi, per poi lanciarla contro Teach.
Lui, immobilizzato, ferito e indebolito, fu disintegrato dal mio attacco, Ce l’ho fatta, pensai sorridendo, poco dopo apparve dal buio Mihawk “Che cosa è successo qui?” chiese vedendo il macello intorno a noi tre, la mia vista iniziava lentamente ad offuscarsi “Noi andiamo via, dobbiamo tornare al villaggio” disse Mister Three prendendo Mister Two e trascinandolo verso la cittadinella.
Io guardai Mihawk “E te che ci fai qui?” chiesi rivolgendomi allo spadaccino “Non sono affari tua” lo guardai, sempre felice per la vittoria, “Scommetto che sei qui perché c’è Shanks” dissi sicura di quello che stavo dicendo “Può essere, ma a te che importa?” guardò com’ero ridotta “Volevo solo un po’ di solitudine, e poi dovresti preoccuparti di come sei ridotta” disse continuando a guardarmi.
“Non m’importa, so come sono ridotta ma so che tu mi aiuterai perché sennò dirò a tutti che sei in questa zona e verranno in tanto a sfidarti e tu non potrai stare da solo” dissi sorridendo, per poi perdere i sensi.
 
Tornando al momento dell’incontro con lo spadaccino:
 
Poco dopo che Mihawk se ne fu andato, Rufy prese la ragazza in braccio e la portò da Chopper “Assicurati che si rimetta” disse il capitano al piccolo animale prima di tornare sul ponte.
Chissà che cosa è successo su quella spiaggia per essere ridotta così, stava pensando il capitano in quel momento,Ce lo spiegherà lei dopo, adesso l’importante è che sia salva e che si svegli, pensò sorridendo.
 
Passò qualche giorno prima che Alexis si fu ripresa abbastanza da potersi svegliare, Dove sono. Pensò, vedendo che non era più sull’isola, Forse Mihawk mi ha veramente aiutata, sorrise, in fondo non era così indifferente alla sorte delle persone.
Poco dopo entrò Chopper e, vedendola sveglia, le si buttò al collo piangendo dalla felicità “ALEXIS, ti sei ripresa che bello, che bello, che bello!!!” continuava a ripetere, chiamati dal rumore che la renna aveva fatto anche gli altri scesero per vedere cosa fosse successo “Alexis-San” disse Sanji, felice come mai.
“Finalmente ti sei ripresa” continuavano a dire tutti.
Passò qualche altro giorno prima che io potessi finalmente alzarmi da quel letto ed uscire a prendere una boccata d’aria fresca e la prima cosa che feci fu di dare spiegazioni a tutti... “E questo è ciò che è successo” dissi alla fine “Bé, è strano che Mihawk ti abbia aiutata” intervenne Zorro, lo guardai “Se devo essere sincera nemmeno io credevo che mi avrebbe aiutata”.
 
Questa volta sono veramente fiera di me stessa *_* sono riuscita a mettere due capitoli a distanza di due giorni l’uno dall’altro, e pensare che l’avrei dovuto postare Venerdì, Jsono proprio felice ^_^!!!!
Adesso la nostra Alexis è stata portata sulla nave dei nostri amici da (?) Mihawk (?) e abbiamo anche scoperto cosa è successo sulla spiaggia dei quell’isola.
FINALMENTE TEACH È MORTO SIIIII!!!!!!! Sono orgogliosa di averlo fatto morire J
Alcune delle mosse che ho messo e che utilizza Alexis le ho prese dal manga di Naruto perché non sapevo proprio che mosse inventarmi  >_<
Comunque qui sotto metto la traduzione italiana di TUTTE le mosse:
 
* HIKEN: Pugno di fuoco, di Portuguese D. Ace (OP)
* HOTURABI:HIDARUMA:Fuoco di Lucciole: Daruma Infuocato, di Portugese D. Ace (OP)
* SHINKA:SHIRANUI: Fiamma sacra: fosforescenza, di Portugese D. Ace (OP)
* DAI ENKAI: Grande fiammata d’Ammonimento, di Portuges D. Ace (OP)
* DAIENKAI: ENTEI: Imperatore fiammante, di Portugas D. Ace (OP),
* AMARU:200.000.000 volt Fulmine Divino Amaru (OP)
* KUROUZU: Gorgo oscuro (OP)
* BURAKKU HORU: Black Hole (OP)
*KAIHO: Rivelazione (OP)
* KYANDORU ROKKU: Ceppi di cera (OP)
* DOZO OKAMAI KNUCKLE: Gay Knuckle (OP)
* SUITON: TEPPODAMA: Sfera d’acqua solida, di Gamabunta (Naruto)
* DOTON: IWAGAKURE NO JUTSU:Tecnica del Nascondiglio nelle Rocce (Naruto)
* DOTON: KENGAN NO JUTSU:Tecnica del Litopugno (Naruto)
* DOTON: DOMU:Armatura di Terra (Naruto)
* SUITON: SUIGADAN: Artiglio proiettile (Naruto)
 
Adesso vado
Un bacio da ALEXISsimpleandclean :-*

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Capitolo 10
*** La fine di tutto ***


 Eccomi qui, questo è l’ultimo capitolo della mia storia, dico subito che io non sono brava con i finali quindi quest’ultimo capitolo sarà sicuramente scritto peggio degli altri ma spero che vi piaccia lo stesso ^_^

La fine di tutto
 
Finalmente quell’incubo era finito, per sempre, adesso l’unica cosa che rimaneva da fare era quella di chiarire con Usop,quella sera il turno di guardia toccava per l’appunto a lui, Vado a non vado?, continuavo a chiedermi, alla fine decisi che sarei andata a parlargli appena tutti fossero andati a letto.
Era scesa la notte da un po’ quando decisi che potevo andare dal cecchino, ormai dovevano essere tutti a letto tranne lui perché era di guardia, lo vidi seduto con la schiena appoggiata all’albero maestro, mi avvicinai “Ehy Usop” lo salutai e mi misi a sedere accanto a lui.
Lui mi guardò “Ma lo sai che ci hai fatto preoccupare tantissimo? Tutti, nessuno escluso” sorrisi “Volevo fare in modo che non vi succedesse nulla” appoggiai la testa sulla sua spalla “E ce l’ho fatta, visto che sono riuscita a chiudere i conti con mio padre prima che voi arrivaste”.
Lui girò un po’ la testa per cercare di guardarmi “a proposito di tuo padre, che fine ha fatto?” chiese lui, alzai la testa per guardarlo negli occhi e gli feci uno dei miei sorrisi più belli “Non ti preoccupare, non darà più noia a nessuno” mi guardò con gli occhi sgranati “Non dire che -” feci segno di “Si” con il capo “Ormai è storia passata, Marshall D. Teach non esiste più”.
Non voleva crederci “Ma... Come hai fatto?” mi chiese ancora stupito “Diciamo che ho avuto... Un piccolo aiuto” risposi enigmatica, Usop era ancora più confuso, ma sorrise, “Allora posso solo dirti che sono felice per te”, ci guardammo negli occhi per secondi che sembravano interminabili, poi io, presa da un istante di coraggio, mi avvicinai a lui e lo baciai.
Quando ci allontanammo l’uno dall’altro risi, “Volevo poter chiarire con te, ma non sono mai stata brava con le parole e -” mi attirò a se, interrompendomi, per abbracciarmi “Non ti preoccupare, nemmeno io sono mai stato bravo con le parole” mi lasciai cullare dal calore e dalla dolcezza di quell’abbraccio e appoggiai la testa sul suo petto chiudendo gli occhi.
“Sono scappata e vi ho fatto stare in pensiero, scusa” lo sentii trattenere una risata “Anche io scappai, ricordi? E mi travestii poi da Sogeking, te lo avevo raccontato, e anche Robin scappò perché non voleva che succedesse qualcosa alla ciurma” sorrisi, un po’ stanca, “Aww... Però devo dire che se non fossero arrivati quei due... Non sarei... Qui” cominciavo a sentire il sonno.
“Chi sono quei due?” chiese Usop “Due miei... Vecchi... Amici” dissi assonnata “Grazie... Mister Two... E... Mister Three” dissi prima di addormentarmi del tutto, Usop era un po’ confuso, Mister Two e Mister Three? Ma che cosa è successo su quella spiaggia?, poi decise di non pensarci troppo, tanto sapeva che avrebbe spiegato tutto la ragazza.
I giorni passavano tranquilli, Alexis aveva raccontato cosa era successo sulla spiaggia di quell’isola lasciando tutti sorpresi per il suo coraggio nell’affrontare qualcuno come Teach tutta da sola e anche per essere riuscita a farlo fuori con il solo aiuto di Mister Two e Mister three, Rufy pensò che doveva ringraziarli per tante cose, a partire dall’aiuto che avevano dato a Marinford.
 
Qualche anno dopo:
 
 
“IO SONO IL RE DEI PIRATI!!!!” finalmente avevamo trovato lo One Piece e Rufy era diventato il Re dei Pirati, avevamo anche trovato l’All Blue e Sanji era al settimo cielo, Nami era riuscita a fare la cartina del mondo e Robin aveva finalmente trovato il Real Poigne Griff e lo aveva tradotto tutto.
Zoro era riuscito a sconfiggere Mihawk guadagnandosi così il titolo di “Spadaccino più forte del mondo”, Chopper era riuscito a trovare la cura per tutti i mali del mondo, Franky coronò il suo sogno quando la Thousand Sunny salpò, Usop era riuscito a visitare Erbaf, la patria dei giganti guerrieri, e adesso stavamo tornando indietro per fare in modo che Brook potesse tornare da Loovon.
Credo di aver nominato tutti... Ah no, manco io... Bé io ho finalmente trovato una famiglia, la MIA famiglia, si mia, perché ormai questo è, ho trovato anche il mio “Principe azzurro” se così può essere definito, anche se a me piace di più definirlo il mio “nasone sbadato” comunque sono felice perché ho scoperto che nessuno nasce per rimanere da solo e io ho capito che era vero quando ho incontrato questa ciurma di pazzi.
Adesso che tutti abbiamo coronato i nostri sogni ne cercheremo altri e andremo avanti, fino alla fine della nostra vita, forse la Marina cercherà di metterci i bastoni tra le ruote, ma noi faremo in modo di togliere quei bastoni e andare avanti.
Finalmente tutto andava per il verso giusto, e così andrà per sempre
 
Fine
 
La storia è finita, vorrei ringraziare tutte le persone silenziose, che hanno letto questa storia fino in fondo senza commentare, e anche a REAwhereverIgo e anime_96 che hanno recensito la mia storia J.
Questo capitolo è più corto e, come ho detto all’inizio, è molto probabile che sia venuto peggio degli altri, non sono molto brava con i finali, ma spero di migliorare presto, per il resto ho voluto mettere qualche anno dopo per fare vedere che tutti hanno coronato i loro sogni, ora però vado.
Un bacio da ALEXISsimpleandclean :-*
Ci rivediamo alla prossima storia

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