Find me the backstage!!

di RomanticGiuls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kat, un uragano in arrivo! ***
Capitolo 2: *** Il benvenuto migliore! ***
Capitolo 3: *** Tatuaggi... nascosti? ***
Capitolo 4: *** Heart Vacancy ***
Capitolo 5: *** Fantastic Friends. ***
Capitolo 6: *** In studioooooo! ***
Capitolo 7: *** Gossip! ***
Capitolo 8: *** Le fidanzate e la cozza! ***
Capitolo 9: *** Lasciami sognare! ***
Capitolo 10: *** Si gioca pesante! ***
Capitolo 11: *** Ma io non sono... le altre ragazze. ***
Capitolo 12: *** Rawr ***
Capitolo 13: *** Avvicinamenti ***
Capitolo 14: *** Telefonate da casa ***
Capitolo 15: *** Incontri shock e forse un po' di gelosia ***
Capitolo 16: *** Ora non mi interessa più. ***
Capitolo 17: *** Zero pazienza ***
Capitolo 18: *** Ed ***
Capitolo 19: *** Il gioco della bottiglia! ***
Capitolo 20: *** Ora tocca a te. ***
Capitolo 21: *** Dichiarazioni. ***
Capitolo 22: *** Risveglio brusco e decisioni drastiche. ***
Capitolo 23: *** Aiuti e biglietto d'addio. ***
Capitolo 24: *** Devi tornare ***
Capitolo 25: *** Messaggi e chiamate perse. ***
Capitolo 26: *** Find me the backstage!! ***
Capitolo 27: *** Oh, l'amour. ***
Capitolo 28: *** Ti amo ma... ***
Capitolo 29: *** Tattoo ***
Capitolo 30: *** Si va in tour :3 ***
Capitolo 31: *** Soltanto mia ***
Capitolo 32: *** It's over ***
Capitolo 33: *** Interview ***
Capitolo 34: *** Sorpresa... dolce sorpresa ***
Capitolo 35: *** Insieme. ***



Capitolo 1
*** Kat, un uragano in arrivo! ***


“Finalmente sei arrivata!” urlò il mio migliore amico correndomi incontro all’aeroporto.
“Josh, lasciami! Mi stai soffocando!”
“Come posso lasciarti andare Kat? Dovevi arrivare tre settimane fa!”
“Lo so, ma dovevo aggiustare alcune cose!” Tipo essere lasciata dal mio fidanzato troppo impegnato con la preparazione per le olimpiadi. Ecco, magari questo tralasciamolo.
“Dai, avrai un sacco di tempo per raccontarmi. Ora andiamo a casa?”
Ok, io ho bisogno dei miei spazi, sono figlia unica quindi lo spazio non mi manca, ma dividere la casa con sei adolescenti, per di più maschi, può alterare il mio equilibrio psichico.
“Su, andiamo!”
Ci incamminammo insieme fino ad arrivare ad una macchina grigia, nuova. Un paio di ragazze mi guardarono male mentre montavo in auto accanto a Josh. A volte dimentico che lui ora è famoso, ma io ho una memoria che fa schifo, tipo come si chiama il gruppo in cui suona Josh? One e qualcosa…
Comunque, mentre lui mi fa un discorso lungo circa la distanza aeroporto – casa io mi scervello cercando di capire la prima cosa che ha detto riguardo le camere.
“Scusa ma non ho afferrato il concetto! Avrò o non avrò una camera mia?” chiesi confusa.
“No, non c’è abbastanza spazio. Starai in camera con me e Niall. Sai, lui è irlandese!”
“Ah, buono. Ora che lo so vivo più tranquilla!”
“Ti staranno simpatici, vedrai!” disse lui accostando davanti ad una villetta un po’ più isolata dalle altre. “Benvenuta a casa!” urlò prendendo le valigie e portandole dentro.
Ancora non sapevo che quella sarebbe stata un lunga, lunghissima, estate.
 
Pov Harry.
Non appena Josh entrò mi sporsi un po’ di più per cercare di mettere a fuoco la ragazza dietro di lui.
Rossa, non magra, curve al posto giusto, piercing al naso e tatuaggio sulla spalla. Ok, questa me gusta!
Mi avvicinai, in mutande, alla ragazza porgendole la mano.
Come fai a guardarmi schifata, scusa? Avrei voluto tanto chiederglielo. Ma mi limitai a sorriderle dicendo: “Io sono Harry, piacere!”
“Io sono Katniss, Kat per gli amici!” disse lei sorridendo leggermente. Non riuscii nemmeno a dirle qualcosa che Niall e Louis mi superarono andando a stringere la mano alla nuova arrivata.
Sembrò quasi intimorita, o peggio, infastidita, da tutte quelle attenzioni che le stavamo mostrando.
Josh le prese le valigie e si incamminò lungo le scale mentre lei si guardava attorno intimorita.
“Hai bisogno di una guida?” chiesi con fare ammaliante.
“Che? Per il giro del circo? Faccio da sola, grazie!” mi rispose allontanandosi in sala. Come un ebete rimasi in piedi a guardarla mentre Zayn mi passava accanto.
“Bene, hai trovato pane per i tuoi denti, bello!”
“Zitto! Non sa con chi ha a che fare. Nessuno fugge a Harry Styles!”
“Si, bravo!” disse sfottendomi e sdraiandosi sul divano.
La rossa si voltò a guardarlo come un felino che ha colto un movimento da parte della preda. Estremamente eccitante, e poi, io amo i gatti!
Mi avvicino a lei con fare felpato. Magari così ci capiamo meglio.
“Così, tu vieni da Plymouth, giusto?” chiesi mentre lei studiava la chitarra di Niall su una sedia.
“Già.”
“Wow, davvero un bel posto. Mi piacerebbe visitarlo. Soprattutto per i suoi…” iniziai a dire.
“Per i suoi?” chiese lei guardandomi torva.
“Oh, niente. Mi è passato di mente” risposi cercando il sorriso migliore del mio repertorio.
Lei mi superò con una falcata lanciando un occhiata a Malik, steso ancora comodamente sul divano.
“Ribadisco, è pane per i tuoi denti!”
“Taci, non lo vedi? E già pazza di me!” cercai di convincermi mentre Zayn divertito rideva.
“Si certo, è io sono un cesso!” mi riprese lui.
Incavolato lo superai e poi andai a chiudermi nella mia camera, mia e di Louis, che però sembrava scomparso.
Poco male, un po’ di tempo per me non guasta!
Mi stesi sul letto lasciando correre i pensieri mentre qualcuno bussava alla porta. Ero steso sul letto, in mutande e con una mano ad un centimetro dal bordo dei boxer quando il volto di Kat apparve alla porta.
“Scusa pensavo fosse il bagno… Ah, oddio!” Sfilai la mano e imbarazzato mi alzai.
Ma lei non si comportò come avevo immaginato, anzi si avvicinò a me a grandi falcate mentre un sorriso divertito si dipingeva sul suo viso.
“Come mai fai sa solo?” chiese ingenuamente passandosi la lingua sulle sue labbra, decisamente troppo invitanti.
“Forse perché la ragazza a cui stavo pensando è arrivata solo ora?” chiesi retorico mentre lei sembrava ancora più divertita.
“Allora ti lascio continuare in pace!” disse allontanandosi e chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle.
Dannazione, questa ragazza mi porterà sicuramente all’esaurimento nervoso. Ma Harry Styles non accetta un rifiuto.


Spazio Giuls.
Eccomi qui, con una nuova fan fiction! Spero vi sia piaciuta e spero di leggere tante belle recensioni, perchè questa storia, per quanto possa essere insignificante in questo capitolo, diventerà sempre meglio! Divertente, nuova e intrigante. Ma io sono di parte quindi fatemi sapere cosa ne pensate voi! Vi aspetto :) baci baci.

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Capitolo 2
*** Il benvenuto migliore! ***


Finalmente riuscii a staccarmi di dosso Louis quindi entrai nella “mia” stanza, trovandoci due letti singoli uniti. Josh da una parte con solo un paio di boxer addosso e dall’altra Niall con una canottiera stretta e un paio di mutande.
Io indossavo un paio di culottes e una canottiera.
Josh mi fece cenno di raggiungerli sul letto.
Quando mi trovai tra loro due mi trovai immediatamente a disagio. Lo fui definitivamente quando sentii delle dita accarezzarmi la gamba.
Guardai dubbiosa Josh che mi disse di fare silenzio. Mi voltai completamente verso di lui e con mi grande sorpresa iniziò ad accarezzarmi l’interno coscia poi prese la mia mano e se la porto su i boxer dove riuscii a sentire un rigonfiamento.
Non ci credo, sto veramente per far sesso con il mio migliore amico?
Continuai a massaggiare zittendo Josh con continui baci, quasi per mangiare tutti i suoi gemiti, che mi facevano eccitare da morire.
Con quel poco di lucidità che mi era rimasta sentii perfettamente la mano di Niall infilarsi sotto la mia canottiera fino ad arrivare al mio seno, per poi palparlo con passione.
Eccitata mi voltai a guardare Niall tutto rosso in viso che non appena mi guardò negli occhi si avvicinò e mi baciò chiedendo subito l’accesso alla mia bocca.
La mano libera la lasciai scivolare lungo il corpo asciutto di Niall passandola poi velocemente sulla sua erezione, ormai evidente. Trattenne un gemito mentre le sue mani mi accarezzavano lungo tutto il corpo, bramandomi, desiderandomi e ovviamente eccitandomi.
Josh si lamentò per le mancate attenzioni.
Ciccio guarda che la mia mano è ancora li!” dissi facendogli cenno.
Lui rise mentre Niall mi guardò speranzoso. “E a me?” chiese facendo il cucciolo bastonato.
Voglio distrarmi da tutto quello che mi ha fatto Tom, e se questo vuol dire fare un lavoretto a due ragazzi contemporaneamente, va più che bene.
Vidi Niall farsi forza sui gomiti, alzare il bacino verso l’alto lasciando scivolare via le sue mutande, che lanciò verso un punto non definito della stanza. Josh fece lo stesso dato che le aveva già all’altezza delle ginocchia.
“Sei sicura?” chiese poi accarezzandomi la guancia.
“Mai stata più sicura!” dissi dandogli un bacio sul naso.
 
Ero a pancia in su, tra Niall e Josh con una mano su ciascuno di loro, che gemevano incontrollatamente.
Quando raggiunsero l’apice, lo fecero quasi insieme, un po’ prima Josh. Mi dispiace per Niall ma sono mancina, quindi…
Accaldati si strinsero a me, ancora eccitati e visibilmente in attesa di qualcosa di più.
Ma io mi limitai a fare cenno di no con il capo ma poi li guardai.
“Sai cosa mi farebbe eccitare tantissimo?” dissi mentre loro mi guardavano confusi.
“Vedere voi due, baciarvi!” continuai mentre Niall diventava sempre più rosso di vergogna.
Josh si sporse sopra di me, fino a raggiungere Niall. Iniziarono a baciarsi e io sotto di loro, li guardavo in estasi.
Cosa a tre con uno sconosciuto e il mio migliore amico. FATTO, devo toglierlo dalle cose da fare prima di morire.
 
Eravamo abbracciati nel letto, nudi. La mia testa appoggiata nell’incavo del collo di Josh mentre Niall mi stringeva tra le braccia.
“Questo resterà il nostro segreto, vero?” chiese timoroso Niall dandomi un bacio sulla spalla, sul tatuaggio.
“Certo!” disse Josh facendomi una carezza.
Il sole iniziava a filtrare dalle persiane in quella stanza che profumava ancora d’amore.
“Saremo tromba amici, o una cosa del genere!” affermai dando un bacio prima a Josh poi a Niall. “Questo è la firma del contratto!”
Mi alzai a fatica mentre ero ancora intrappolata nella morsa delle loro forti braccia.
Voltandomi li vidi baciarsi con passione. “Stavamo firmando il contratto!” disse Josh a un palmo dal naso viola di Niall.
Sorridendo mi infilai un paio di mutande, un reggiseno e la maglia di Josh. Poi mi resi conto che mi mancava tutto il pezzo di sotto. E viste le circostanze, volevo evitare di essere violentata appena uscita dalla porta della camera. Quindi mi infilai i pantaloni larghi di Niall, recuperai il pacchetto di sigarette e feci per uscire, quando le voci di Niall e Josh mi fermarono.
“Benvenuta a casa, Kat!” dissero in coro con un tono da cuccioli. Mandai loro un bacio uscendo dalla stanza.
Non c’è mai stato benvenuto migliore, cari miei.




JUST GIULS. Eccomi qui ragazze mie! Ecco il capitolo più pervertito della storia ahahahha *si nasconde* Se lo trovate merdoso potete dirmelo in offendo affatto! Il primo ha ricevuto dieci recensioni, siete fantasticheeeeee! Replichiamo anche qui? Comunque sia, ho sentito che a natale escono le bambole dei ragazzi *_* inizio a scrivere la lettera, e oltre alle loro bambole chiedo anche loro in carne ed ossa! Si si!
Magari solo con un fiocco rosso, li *_*, ok sono pervertita al massimo! Tralasciamo! Fatemi sapere cosa ve ne pare, sappiate che il prossimo capitolo svelerà chi è il ragazzo per cui la nostra Kat si prenderà una sbandata!! Leggete belle mie! Con amore, la vostra Giuls.
 

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Capitolo 3
*** Tatuaggi... nascosti? ***


There's an old voice in my head
that's holding me back
Well tell her that I miss our little talks.
Soon it will all be over, buried with our past
We used to play outside when we were young
and full of life and full of love.
Some days I feel like I'm wrong when I am right.
Your mind is playing tricks on you my dear.


Arrivata al piano di sotto mi legai i capelli in una coda fatta a caso poi uscii fuori, in un giardinetto ben curato.
Mi sedetti al tavolo messo al centro del piccolo terrazzino coperto.
Frugai nelle tasche poi mi ricordai che quelli non erano i miei pantaloni.
Imprecai a bassa voce ma qualcuno tossicchiò alle mie spalle.
“Tieni!” mi disse il ragazzo moro lanciandomi il suo accendino. Lo presi al volo e lui si sedette nella sedia di fronte alla mia.
“Comunque io sono Kat, ieri non ci siamo presentati come si deve.”
Lui mi studiò per qualche secondo aspirando un po’ di fumo. “Io sono Zayn…” disse con un filo di voce, mettendosi la sigaretta tra le labbra carnose. “Allora, tu e Josh da quanto vi conoscete?”
“Ci siamo conosciuti quattro anni fa al mare e siamo rimasti sempre in contatto. Da quando ha iniziato a venire in tour con voi non ci siamo più visti molto. Ma dato che lui aveva l’estate libera e io ho finito il liceo ho pensato che sarebbe stato bello passare un po’ di tempo insieme.”
“Quindi tu sei del novantatre?” chiese facendo cadere un po’ di cenere sul pavimento.
“Si, tu invece?” chiesi di rimando dando l’ultimo tiro alla sigaretta ormai arrivata alla fine.
“Anche io, come Niall e Liam.”
Rimanemmo in silenzio per un po’ mentre il sole sorgeva in lontananza.
La mia testa era un giungla selvaggia di pensieri. Lo guardavo e tutti mi morivano in testa. Non usciva una singola parola dalle mie labbra.
Fu lui ad interrompere il silenzio, e gliene fui grata.
“Bello il tatuaggio…” disse indicando la mia spalla. “E’ un acchiappa sogni, giusto?”
“Si, in ricordo dei miei nonni, li collezionavano. Anche a te piacciono i tatuaggi…” gli risposi notandone diversi sulla sua pelle ambrata.
Li adoro….” Disse semplicemente, tornando a guardare in lontananza.
Rimasi immobile a guardarlo. Il profilo marcato, il labbro inferiore sporgente, un leggero strato di barba lo rendeva ancora più affascinante e sexy. I capelli neri erano sistemati in un grande ciuffo.
Cioè, di prima mattina è già perfetto? Come fa? Io sembro un leone che dopo essersi svegliato è stato anche pestato.
-Ti prego, frena i pensieri malsani!
-E mo chi diavolo sei tu?
-Io sono la tua coscienza cara mia. Dovresti darmi ascolto.
-Ma io non sto facendo niente!
-Quindi non stai sbavando davanti a lui, o sbaglio?
Si voltò di scatto sorprendendomi a fissarlo.
Mi sorrise e si alzò dalla sedia, mi fece un cenno con il capo, che interpretai come un saluto e sparì dietro la porta a vetri.
E se quel cenno voleva dire, “ andiamo in camera mia a fare cose sconce”? Ma cosa vado a pensare? Si vede lontano un miglio che non era quello a cui lui stava pensando.
Cavolo, magari fosse stato quello a cui stava pensando.
Pagherei per scoprire ogni altro tatuaggio su quel corpo bellissimo. Magari ne ha alcuni nascosti…. Ok, sono malata, questa ne è la conferma.
Tutta colpa di quell’idiota. Sarebbe stata un vacanza perfetta, ma lui ha dovuto rovinare tutto.
Dannato idiota!
Rientrai in casa parecchio tempo dopo, quando il mio stomaco brontolò.
Arrivata in cucina Niall mi passò dietro dandomi una sonora pacca sul fondoschiena, a cui risposi con una linguaccia. Un Josh sorridente mi fece l’occhiolino dall’altra parte del tavolo.
Il riccio rompi palle comparve dalla sala con addosso solo un paio di boxer, sbadigliando.
“Buongiorno!” bofonchiò prima di prendere posto al tavolo, su cui Liam appoggiò muffin e latte. Niall posizionò una caraffa di the freddo al centro del tavolo.
Mi sporsi per recuperarla finendo con la mano appoggiata su quella calda di Zayn, che mi aveva preceduto. La ritirai immediatamente scusandomi. Dopo esserselo versato si sporse e riempì anche la mia tazza.
Imbarazzata lo ringraziai, mentre Harry ci squadrava imbronciato.
“Allora, oggi che si fa?” chiesi posando il muffin.
“Io propongo una bella orgia di gruppo!” propose Harry sorridendomi.
“Sicuro che non preferisci un solitario, caro?” lo ripresi io, mentre gli altri ci guardarono confusi.
Harry deviò il discorso sul fatto che dovessero andare in studio per la preparazione del nuovo disco.
Avrò casa libera!! *modalità ficcanaso on*                         
“Bene, allora io avrò un po’ di tempo per svuotare la valigia, sistemare le mie cose e via dicendo!” dissi io mentre Louis e Niall si alzavano dal tavolo.
“Per pranzo ci deve essere della pasta. Torneremo nel tardo pomeriggio…” disse Liam sparendo nel corridoio.
Zayn mi sorrise prima di alzarsi.
Oh, si caro Zayn, se vuoi ti accompagno a farti la doccia, ti potrei insaponare?
Ma sono veramente senza speranze.
Tutti scomparirono nelle loro stanze mentre io giravo sui canali a caso.
“Noi usciamo, ciao!” disse una voce, probabilmente quella di Louis, alle mie spalle.
Feci un saluto generale prima di spegnere la televisione.
Primo obbiettivo: scoprire più cose possibile su Zayn!
Dai Kat, tira fuori la tua grande capacità da super spia! Kat, agente segreto, in azione. Go!

 

A ME GLI OCCHI!! Grazie per l'attenzione! Allora cosa ve ne pare? Immagino abbiate capito per chi si prenderà un bella sbandata la nostra Kat! Be, come darle torto quando anche la sottoscritta perde l'uso della parola davanti alla foto del moro, figuriamoci davanti a quello vero!
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, perchè ho delle bellissime idee per questa storia e vorrei sapere se piace anche a voi! su, immaginatevi i nostri cinque boys davanti a voi che vi fanno gli occhi da cucciolo! Ok, sclero time concluso.
La canzone all'inizio è "Little Talks" dei Of Monsters & Men! Davvero una bella canzone! Ok, mi dileguo! Un bacio enorme a todos!! A prestooooo, dopo che avrò ricevuto qualche recensione, siete avvisati! baci baci da Giuls.

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Capitolo 4
*** Heart Vacancy ***


Per prima cosa mi lanciai verso la camera che Zayn condivideva con Liam, iniziando a guardare a caso negli armadio.
Dio mio, questi hanno più vestiti di me, per non parlare delle scarpe.
-Dovresti imparare a farti gli affari tuoi, signorinella.
-Ma chi ti ha interpellato? Sparisci.
Appena aprii un cassetto con magliette a mezze maniche piegate il profumo di tabacco mi investì completamente, confermando l’idea che fosse il cassetto del moro.
Senza pensarci mi sfilai la mia maglia e me ne infilai una sua, nera, con su scritto “Sexy and I know it”. Il ragazzo ha decisamente capito tutto.
Continuai a guardarmi intorno, trovando su una delle due scrivanie delle foto che ritraevano Liam con una ragazza dai capelli ricci e l’aria simpatica.
La sua fidanzata, immagino. Mi limitai ad osservare alcune cose appoggiate su quella scrivania, tra cui alcune foto con i ragazzi, dei libri, un profumo e dei videogiochi.
Poi mi spostai verso la scrivania del moro, lanciandomi a capofitto su un’indagine dettagliata su tutto ciò che potesse contenere.
Trovai un pacchetto di sigarette quasi finito, dei videogiochi, un lacca per capelli, un cappello… aspetta un attimo, una lacca spray? Ma è quella che mia nonna usava quando si metteva i bigodini. Ora si spiega la capigliatura di Malik.
Non trovando niente di interessante uscii da quella stanza entrando in quella di Harry e del bruno.
Mi guardai attorno notando una foto di loro due insieme appesa sopra uno dei due letti mentre sull’altro la foto di Louis con una ragazza mora, sorridente.
Notai che la stanza era disordinatissima, calze, mutande e maglie buttate per terra. Mi impegnai a evitare di calpestarle ma era impossibile, erano ovunque.
Quando uscii camminai un po’ avanti e indietro poi passando davanti ad uno specchio nel corridoio mi diedi un occhiata, sorridendo come un ebete guardando la maglia di Zayn.
I capelli rossi mi arrivavano alle spalle e il trucco che la sera prima mi ero dimenticata di togliere mi rendeva più simile ad un panda che a un essere umano.
Fui risvegliata da un rumore proveniente dalla sala. Quando arrivai notai che un cellulare aveva lo schermo illuminato.
Lo presi tra le mani e “per sbaglio” il messaggio si aprì.
“Zay, ho dimenticato il cappello a casa tua, vero? Tienimelo tu, appena ci vediamo me lo riprendo. Ti amo tanto tanto, piccolo pulcino mio.”
Feci una smorfia, ma poi rielaborando quello che mi venne in mente fu un conato di vomito.
“Zay”? “Amore”? “Pulcino”? Il cappello sulla sua scrivania era della sua ragazza?
Cancellai il messaggio e lasciai il cellulare correndo verso le camere.
-Io ti avevo detto di non farti gli affari altrui!
- Riesci a stare zitta, per la barba di merlino?
Perché devo sempre rimetterci io? Perché sono sempre io quella che alla fine soffre?
 

“Tom, io e te non ci lasceremo mai, vero?”
“Ovvio, Kat. Nessuno ti amerà mai quanto ti amo io.
“E io non amerò mai nessun altro.”

 
Bugie, solo fottute, inutili, stupide bugie. Guarda, erano solo balle.
Ci siamo lasciati, hai visto? E ovviamente per colpa di chi? Mia, ovvio.
Come sempre…

“Senti Kat, stiamo insieme da ormai quattro anni, neanche immagini quanto
sia difficile per me.

Io dovrò allenarmi ogni giorno, sarò impegnato ogni giorno
 e la nostra relazione potrebbe essere
una distrazione per me. Mi capisci?”
“Vuoi sul serio che ti risponda? Io ho passato gli ultimi mesi a studiare, ma ho sempre
trovato il tempo i venire in palestra a vederti,
non mi sono mai lamentata per i tuoi impegni, i tuoi orari. Per niente.
Ma evidentemente tutto questo non è bastato. Addio Tom.
Spero che tu possa vincere la medaglia che hai messo davanti a noi.”

 
Dopo tutto quello ho imparato ad essere forte, a non lasciarmi sopraffare dall’emozione. Ma ancora una volta ho permesso ad un ragazzo di insinuarsi dentro al mio cuore, senza che io gli abbia dato il permesso. E’ sempre così. Dannato sentimentalismo.
Per quanto io mi sia sforzata di sembrare una tipa tosta, una di quelle che non si lascia andare ad atti di gentilezza, romanticismo, ci sono cascata. E ancora una volta uno stupido uomo mi ha trafitta.
Dannato cuore troppo debole. Dannate lacrime, dannati ricordi, dannati sentimenti. Dannato tu, ragazzo dagli occhi color del cioccolato.
 
-Mia piccola Kat, non fare così!
- Lo so, io dovrei aver imparato. Ma per quanto sia cosciente che un ragazzo qualunque non si può meritare le mie lacrime, non riesco a fermarle, in nessun modo.
 
Quando riaprii gli occhi la luce arrivava dalle finestre rossa, segno che era già passato tutto il pomeriggio. Che orribile giornata. Peggio di così non poteva decisamente andare.
Mi sforzai di alzarmi quando sentii la porta chiudersi, al piano di sotto.
Solo allora mi ricordai di avere addosso la maglia di Zayn, quindi me la sfilai, la infilai nel mio cassetto e ne presi una delle mie, giusto un secondo prima che Josh entrasse in camera.
“Finalmente abbiamo finito… tutto apposto Kat?” chiese guardandomi preoccupato.
“Tranquillo, devo avere la faccia sconvolta perché ho dormito fino ad ora.”
“Va bene… vieni qui.” Mi fece cenno di raggiungerlo accanto a lui sul bordo del letto. “Riguarda quello che è successo ieri notte… io non voglio rovinare la nostra amicizia.”
“Non ti preoccupare Josh. E’ stata una cosa non premeditata. Forse io ero abbastanza depressa per il fatto che mi sono lasciata con Tom.”
“Sul serio? Mi dispiace un mondo!” disse prima di abbracciarmi. “Non ti preoccupare Kat, ci siamo noi qui con te!”
Oh, Josh. Quanto sei dolce. Io non mi merito un amico come te, ma quello che vorrei ora non è un amico, ma una persona da poter amare con tutta me stessa, a cui donarmi completamente. Quanto vorrei che arrivasse questa santa e benedetta persona.


Look at me! Heilà meraviglieeeee! Quasi trenta recensioni in tre capitoli? Voi siete meravigliose! Comunque credo abbiate capito chi è l'ex di kat, proprio lui, Tom Daley. Sono leggermente ossessionata da lui, mi piace davvero un mondo! Allora, da qui, si inizierà a parlare di Perrie. Inanzitutto voglio dire che non è mia intenzione offendere lei come persona, infatti può essere chiunque, con il nome di Perrie. Io non sono una di quelle che insulta le fidanzate dei ragazzi, le guardo con invidia, questo si! Be Perrie sinceramente devo ancora inquadrarla bene ma la apprezzo come cantante e questo basta. Poi, ammetto che non mi fa impazzire il fatto che il ragazzo con cui mi volevo sposare abbia deciso di stare con un'altra, ma non ci posso fare molto, purtroppo. Comunque devo ammettere che il capitolo mi rispecchia parecchio, sia per la spia che per la reazione dopo che ha scoperto che Zayn è fidanzato. Mi comporto anche io, nello stesso identico modo! Ma fatemi sapere cosa ve ne pare!!! Voglio leggere tante belle recensioni *_* baci baci da Giuls.

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Capitolo 5
*** Fantastic Friends. ***


La cena passò velocemente, poi Harry uscì per andare in un pub, dove lo seguì Niall. Dagli altri ottenne solo grugniti e sbadigli di risposta.
Zayn si defilò parlando al telefono con la sua meravigliosa e fantastica fidanzata. Neanche la conosco e già la detesto. Josh invece andò a dormire al piano di sopra.
Rimasta con Liam e Louis ci sedemmo tutti sul divano.
“Allora, cara Kat, ora ti faremo un interrogatorio spietato” disse Liam con una voce finto – spaventosa.
Mi trattenni dallo scoppiare a ridergli in faccia. “Ah, sul serio?”
Esatto. Preparati a rispondere a domande imbarazzanti” gli fece eco Louis.
“Hai fratelli?” chiese Liam guardandomi.
“Ah, era questa la domanda imbarazzante? Comunque no, sono figlia unica ma ho tre cani… voi invece?”
“Due sorelle” disse Liam.
“Io quattro sorelle… come si chiamano i tuoi cani?”
“Jordan, come Michael Jordan, Mike, come Mike Vasoski di Monster e Co, e Jacob, come il licantropo di Twilight.”
“Non dirmi che segui quella saga…” disse Liam sconfortato.
“In realtà io sono una fan di Taylor Lautner, quindi ho sempre fatto il tifo per i licantropi. Poi Robert Pattinson non mi fa impazzire!”
“Ah, meno male. Però le mie sorelle lo adorano.”
“Davvero? Io sono più una tipa da Musical…”
“Sul serio? Io da piccolo ho preso parte a diversi musical…” disse orgoglioso.
“Forte!!” dissi divertita mentre Liam guardava ridendo Louis.
“Allora, andrai all’università?” chiese Louis curioso, rivolgendosi nuovamente a me.
“Penso di si, ma credo che mi prenderò un anno sabatico, così per fare tutte quelle cose che non ho potuto fare in questi anni. Comunque appena deciderò di iniziare andrò sicuramente a fare giornalismo.”
“Forte, poi magari verrai a farci un intervista. Sarebbe divertente ritrovarsi” disse Liam prendendo una manciata di patatine dal sacchetto.
“Già…” risposi io immaginandomi la scena, di trovarmi Zayn seduto davanti tra qualche anno. Un po’ di barba, stesso sorriso smagliante e stessi occhi color cioccolato. La voce di Louis mi riportò alla realtà risvegliandomi dal mio filmino mentale.
“Mamma mia, oggi è stato davvero faticoso in studio…” disse Louis sbadigliando.
“Ma cosa state preparando?” chiesi curiosa.
“Il nostro nuovo cd uscirà alla fine dell’estate. Dobbiamo finire di prepararlo.”
“Quindi voi siete costantemente impegnati… le vostre fan saranno fiere di voi.”
“Si, e noi lo siamo di loro. Le adoriamo, valgono molto per noi. E’ tutto merito loro se siamo arrivati a questo punto” disse Liam lasciando trapelare il suo grande apprezzamento per tutta la gente che li sostiene. Le adora sul serio le sue fan.
“Domani ti andrebbe di venire in studio con noi?” chiese Louis sorridendomi.
“Io credo che…” venni interrotta dall’arrivo di Zayn.
“Kat, per caso hai usato il mio cellulare oggi? Perrie dice di avermi mandato un messaggio. Ma non c’era!” disse serio Malik puntandomi addosso uno sguardo omicida. Perrie? Ma che cavolo di nome è? Comunque, venni presa dall’ansia.
“Em… no” dissi in agitazione più totale. Il suo sguardo si assottigliò poi tornò a parlare al cellulare ritornando al piano di sopra.
Tirai un sospiro di sollievo, che venne notato dai due ragazzi seduti accanto a me.
“Comunque credo che non verrò domani. Non mi piace essere d’intralcio alle persone.”

 
“Io dovrò allenarmi ogni giorno, sarò impegnato ogni giorno
 e la nostra relazione potrebbe essere
una distrazione per me. Mi capisci?”
 

Le parole di Tom mi colpirono in faccia come uno schiaffo e mi rabbuiai all’improvviso.
“Tutto bene Kat?” chiese Liam posando una mano sulla mia spalla.
No, non va affatto bene. “Si, tutto ok. Non vi preoccupate.”
“Comunque di noi due puoi fidarti” disse Louis stringendomi in un abbraccio a cui si unì subito anche Liam.
“Sapete, mi sono lasciata da poco con un ragazzo, e ogni tanto ripensandoci ci sto ancora male.”
“Provi ancora qualcosa per lui?” chiesero entrambi, con tono fraterno.
Lo ammetto ci pensai, per trovare una risposta a quella domanda.
“In realtà non credo. Cioè all’inizio ci sono stata davvero male. Ma poi mi sono resa conto che stavo solo perdendo tempo stando male per una persona che non si meritava neanche lontanamente tutto quest’interesse. Comunque ora penso che mi interessi un altro ragazzo…” dissi rimanendo sul vago ma dall’espressione che si dipinse sui volti dei miei due amici capii immediatamente che avevano capito benissimo chi fosse il misterioso ragazzo.
“Non è chi pensate voi…” dissi per difendermi da quelle occhiate.
“Ah no? Siamo sicuri?” chiese Liam dandomi una gomitata sul braccio destro.
“Secondo me invece è proprio lui…” continuò Louis facendo una risatina.
In quel momento Zayn comparve in sala e noi ci zittimmo all’unisono.
Lui ci guardò di sfuggita poi uscì in giardino, probabilmente per fumare.
Liam e Louis scoppiarono a ridermi in faccia. “Kat, avresti dovuto vedere la tua espressione!” disse Liam continuando a ridere.
“Zitti scemi!”gli risposi facendo finta di essere offesa, cercando di trattenere una risata.
“Kat ti piace….lui? chiese Louis sorridendomi.
“Em.. no!” gli risposi io.
“Bugiarda! Ah, sicura di non sapere nulla del messaggio che non ha trovato?” chiese Liam.
Mi limitai a sorridere e a guardarmi i pantaloncini con la bandiera americana.
“Capito… Non ti preoccupare, io e Tomlinson facciamo il tifo per te!” disse poi prima di stringermi in un abbraccio a cui presto si aggiunge anche Louis.
“Non ti preoccupare  baby, noi ti staremo accanto!” aggiunge lui in un soffio.
Li stringo ancora a me. Finalmente qualcosa inizia ad andare nel verso giusto in tutto questo casino, come deve sembrare la mia vita vista da fuori. Finalmente ho qualcun altro su cui contare.


  
Giuls' Corner  . Ok, ammetto che l'idea del corner l'ho rubata alla coach Sue Sylvester "è così che Sue, dice ciao", chi sa di cosa sto parlando? Oggi a Glee hanno anche cantato What Makes you Beautiful! Strabelli! Qualcuno di voi segue Glee? Io lo adoro e la mia migliore è completamente pazza per quel programma! Io invece sono innamorata pazza di Oc e Gossip Girl! Comunque... cosa ve ne pare del capitolo? A me è piaciuto un casino anche per il rapporto che si è venuto a creare tra Kat e i ragazzi. Poi la scena con Zayn fa scassare!!!! Ho sentito che tra due giorni ci saranno nuove notizie. Ti prego fai che siano le date italianeeeeee! Ma va be, dopo il mio sclero, domani vado dalla parrucchieraaaa! Mi rifaccio il colore, ma so che non interessa ad anima viva perciò mi dileguo. Non deludetemi! Questo capitolo mi è piaciuto un casino! Baci baci da Giuls.

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Capitolo 6
*** In studioooooo! ***


“Benvenuta!” mi disse un uomo dall’aria simpatica facendomi entrare in uno studio. “Io sono Paul.”
“Piacere, io sono Katniss.”
I ragazzi iniziarono subito a lavorare e io mi sedetti sul divano. Conobbi gli altri ragazzi della band, che entrarono subito in cabina di registrazione.
Liam e Zayn erano concentratissimi sulla registrazione, Harry si sedette accanto a me.
“Allora, cosa te ne pare?” chiese sorridendomi.
“Questo posto è bellissimo…” dissi guardando in ogni angolo, dove c’erano microfoni, strumenti, amplificatori.
“Ma mai quanto te…” disse in sussurro che però sentii forte e chiaro.
“Come scusa?” chiesi tossicchiando.
“No… niente. Ora scusami, ma tocca a noi.”
Lo seguii con lo sguardo mentre si posizionava davanti ai microfoni con gli altri.
Quando le prime note suonarono e le loro voci si mischiarono alla melodia, fui improvvisamente colta da un irrefrenabile voglia di ballare a ritmo con quella musica coinvolgente.
Fui scossa da un fremito quando Zayn cantò da solo, mentre la sua voce calda e avvolgente mi penetrava fino dentro ai muscoli.
Rimasi li cullata da quella voce per alcuni secondi e poi tutto cessò. I ragazzi uscirono dalla cabina e Niall si lanciò sul buffet. Liam continuò a parlare con il tecnico della registrazione. Harry raggiunse Niall al tavolo.
Louis mi si avvicinò mentre il mio sorriso si spegneva alla vista di Zayn che messaggiava muovendo le dita sulla tastiera come se fosse stato posseduto da un demone. Il demone Perrie.
Louis si piegò sulle ginocchia, proprio davanti a me, seduta sul divano.
“Hei micietta, che ti prende?” mi chiese per poi guardare Zayn con il telefono. “Non ti preoccupare micietta, io ti posso aiutare se vuoi. Potrei farvi rimanere da soli a casa, così potresti sfoderare le tue armi nascoste…” disse sorridendomi.
“Io penso che…” venni interrotta, come sempre, da Zayn, che si sedette accanto a me su quel divano. Mi sembrava che il centro di gravità si fosse spostato e che una forza mi spingesse verso il centro del divano, sempre più vicina a lui. Dannata fisica, ti ho sempre odiata!
“Chi deve rimanere da solo con chi? E’ uno dei tuoi piani diabolici Tomlinson?” chiese Zayn sorridendo, e io per poco non rimasi accecata dalla brillantezza dei suoi denti perfetti.
“In realtà era per Kat, ma lei dice di no, anche se vorrebbe che accadesse…” Lo zittii tirandogli un calcio alla caviglia che lo fece vacillare e cadere all’indietro, con il culo per terra.
Zayn ci guardò confusi. “Per te e per…”
Io diventai probabilmente di una sfumatura tra il rosso mattone il color ciclamino. “In realtà era per…” Lui mi guardava e in quel momento Niall passava davanti a noi, ignaro di ciò in cui lo stavo per coinvolgere. “ Niall, si, proprio lui.” Tirai un sospiro di sollievo.
“Ah, per l’Irlandese. Ottima scelta, Niall è un ragazzo d’oro.” Mi sorrise e si alzò, riprendendo il cellulare e allontanandosi nello studio.
-Te la sei proprio cercata.
-Ok, per la prima volta ti do ragione!
Louis mi guardò divertito. “Non provare a ridere, scemo! E’ tutta colpa tua.”
Lui mi fece gli occhi da cucciolo e si alzò in piedi.  “Dai micietta, non essere arrabbiata con il tuo Louis!”
Micietta?” chiese Harry guardandoci sorridendo. “Mi piace! Posso chiamarti anche io così?” chiese facendomi l’occhiolino.
“Bo… credo di si…” risposi imbarazzata.
I ragazzi vennero richiamati e si avvicinarono a Paul. “Ragazzi sentiamo il pezzo con la chitarra fatto da Niall. Ah, Kat, ti dispiacerebbe venire a sentire e dirci come ti sembra?”
“Certo, volentieri!” dissi avvicinandomi anche io alla cabina di registrazione in cui era seduto Niall, con la sua chitarra sulle ginocchia, concentrato e con gli occhi azzurri sulle corde.
“Ti prego, sii sincera e dacci il tuo giudizio, senza preoccupazioni.”
Mi concentrai mentre Niall iniziava a suonare una melodia dolcissima.
Una voce e il respiro di qualcuno mi arrivarono all’orecchio. “Non ti lasciare trasportare dai sentimenti. Non devi essere di parte…” disse Zayn mentre lo guardavo rossa di vergogna, con la coda dell’occhio.
“N… No. Non ti preoccupare. Sarò corretta.”
Perfetto, il tipo che mi piace è convinto che mi piaccia un altro e ne è addirittura contento. Peggio di così proprio non può andare.
Quando mi voltai vidi nel riflesso della grande parete a vetri lo sguardo di Harry fisso su di me. I suoi grandi occhi scuri sembravano curiosi, imbarazzati e allo stesso tempo pieni di vitalità, malizia. Tutto insieme.
Quando Niall smise di suonare ne fui grata. Non sopportavo di stare tra Zayn e Harry, ma ovviamente mi dispiaceva che Niall avesse finito.
“Allora come ti sembra?” chiese Paul guardandomi.
“E’ fantastica, mi è piaciuta davvero molto!” dissi sinceramente felice.
Alle mie spalle Zayn trattenne una risatina e di scatto mi voltai con uno sguardo omicida.
Lui alzò le spalle e prendendo la sua felpa uscii dallo studio.
“Cosa gli è preso a Zayn? Perché ha riso?” chiese Paul guardando i ragazzi poi me, curioso.
“E’ un idiota!” sbottai io mentre gli altri iniziavano a ridere.
“Bene. Per oggi abbiamo finito. Katniss è stato un piacere conoscerti. Spero di rivederti presto! Buona giornata ragazzi!” ci disse Paul prima che noi uscissimo dallo studio.
Zayn era appoggiato alla macchina, con un paio, o forse una dozzina, di ragazze che gli chiedevano autografi su oggetti e in posti improbabili.
Lui entrò nella prima macchina, io mi infilai nella seconda mentre gli altri si fermarono un po’ fuori con le fan, scattando foto e facendo autografi.
Un paio di ragazze mi guardarono in cagnesco, anche da dietro i finestrini. Mi spinsi di più contro il sedile, come per proteggermi. Odio gli scontri, odio le gente che ti guarda male senza neanche un motivo o senza conoscerti.
Il cellulare mi vibrò in tasca. “Io vado fuori con i ragazzi, ci vediamo dopo a casa!” Risposi velocemente a Josh.
Finalmente Louis e Niall salirono in macchina. Niall dietro con me e Louis davanti.
“Ho fatto una promessa ad una fan…” disse all’improvviso Niall.
“Ah, wow…” risposi io, senza particolare interesse.
“Faremo una twitcam, stasera. Cioè anche tu!” disse guardandomi con un sorrisetto furbo.
“IO? Perché?”
“Le fan ti vogliono conoscere e noi non possiamo dire di no alle nostre meravigliose ragazze, quindi stasera farai una twitcam con me! E non accetto un no come risposta!” disse Niall dandomi un buffetto sulla guancia.
E se non dovessi piacere alle loro fan? E se iniziassero ad insultarmi? Oh, miseriaccia!
Ok, ho guardato troppo Harry Potter, ma che ci posso fare? Io lo adoro! Ho aspettato per anni la lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Che amarezza! Ma non andiamo fuori tema!!! Pronti per questa twitcam? Sinceramente no!


LOOK AT ME!! Scusate ragazze per il ritardo, ma eccoci qui con un altro capitolo! Be, che dire, questo capitolo mi è piaciuto davvero. Povera Kat, ma soprattutto scemo Malik, che non capisce niente di niente!! Ieri sera ho visto le foto dal set del nuovo video. Ragazzi senza maglia, con la maglietta bagnata, mega banana gonfiabile in mano (?) Ma ditemi cosa ve ne pare di questo capitolo? Secondo voi cosa succederà?? Con chi starà Kat??? A voi la domanda! Un bacio e spero di leggere tante belle recensioni :) a presto, da Giuls.
 

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Capitolo 7
*** Gossip! ***


“Ragazze lei è Kat!” disse Niall rivolto verso il pc, facendomi cenno di raggiungerlo.
Mi lanciai sul letto, accanto a lui mentre iniziava a ridere arrossendo fino alla punta delle orecchie.
Mi mima con le labbra un “saluta” e io, imbarazzata come non mai faccio un cenno verso il pc.
All’improvviso iniziano a comparire tweet su tweet.
“Ciao Kat! Potresti salutare l’Italia?” era scritto nel primo link che mi saltò agli occhi.
Salutai le fan italiano sfoderando uno “sciao” sbiascicato.
I tweet aumentarono notevolmente, quindi iniziai a rispondere ad alcuni caso mentre Niall si alzava dal letto.
“Vado a prendere qualcosa da mangiare, torno subito.”
Riguardai le domande e sorrisi leggendo i complimenti che alcune ragazze mi stavano scrivendo.
“Si, per rispondere a Mary, ho twitter. Lo faccio scrivere dopo da Niall, così chi vuole mi può seguire, ricambio più persone possibile, ovvio.”
Niall rientrò con un pacchetto di patatine e uno di biscotti che mi lanciò. Poi mi voltai verso la webcam: “Ecco i mangioni della casa!” dissi entusiasta.
“Vedo che ci hai preso la mano!” disse Niall sorridendo a me e poi al computer.
“Kat una ragazza chiede chi è il tuo preferito tra noi!” aggiunse con un sorriso furbetto.
“Ragazze non mi potete chiedere di scegliere tra questi cinque! Infatti io dico Josh!” dissi raggiante prima che Niall iniziasse a farmi il solletico fino a farmi venire le lacrime agli occhi.
Erano circa le undici eppure continuavano ad arrivare tweet e Niall si destreggiava tra risposte, saluti agli stati più disparati e cantando canzoni.
Io lanciai un sonoro sbadiglio mentre Niall cominciava a dare la buona notte alle fan.
Cavolo sono piene di energia!
Quando spense il computer recuperai il pacchetto dei biscotti e uscii andando verso la cucina.
“Come è andata? Non sono fantastiche?” chiese Liam sorridendomi dal divano su cui era sdraiato.
“Che? Chi sono fantastiche?”
“Come chi? Le nostre fan, ovvio no?” disse lui lanciandomi un cuscino che riuscii a prendere al volo e ritirargli in faccia.
“Si, sono fantastiche! Io ora vado a letto! Buona notte!” gli dissi prima di tornare in camera, dove Niall si era già addormentato.
Josh sarebbe rimasto da Andy per un po’ dato che eravamo un po’ a corto di spazio.
Presi posto nel letto e mi addormentai immediatamente.
 
La mattina quando riaprii gli occhi erano già le undici e al naso mi arrivò profumo di uova e pancetta, quindi mi lanciai al piano di sotto trovando Niall e Liam ai fornelli e Louis in attesa del suo piatto.
Mi sedetti accanto a lui, dando un morso al pane tostato sul tavolo. Zayn comparve sbadigliando e sedendosi affianco a Louis.
La porta si chiuse e Harry rientrò sudato e con le cuffie nell’orecchie.
“Buon giorno, sfaticati! Sono passata in edicola e micietta – a quella parola Niall e Zayn si girarono verso di me – si parla anche di te!” disse lanciandomi un giornale.
Sfogliai fino a notare qualcuno di vagamente familiare. Per forza, sono io!
“Misteriosa ragazza fa agitare le fan degli One Direction, ma chi sarà?” Sgranai gli occhi leggendo l’articolo.
“Forse la nuova fiamma di Harry?” , “finalmente Horan ha trovato la sua anima gemella?”, “uno dei tre fidanzati sta tradendo la sua ragazza?”
Chiusi il giornale e lo lanciai sul ripiano prima di correre al piano di sopra chiudendomi la porta alle spalle e lanciandomi sul letto a peso morto.
Sentii le voci dei ragazzi davanti alla porta, e quella di Harry mi arrivò chiara e nitida, “era in praticamente tutti i giornali”, le lacrime mi solcarono ancora il viso.
Tutto uno schifo. Vorrei tornare a casa. Ora.
 
Passarono i minuti, ore, tante  ma non so quante. Bussarono di nuovo alla porta, come stavano facendo dalla mattina. “Kat, aprimi. Sono Josh!” disse la voce familiare che mi portò ad alzarmi e aprire.
“Piccola!” disse prima di stringermi tra le braccia. “Non devi ascoltare niente di quello che dicono. Ignorali.”
Tirai su con il naso. “Mi odiano tutti!” dissi con un filo di voce mentre le mie lacrime continuavano a bagnargli la mano.
“Non è affatto vero. Stamattina Niall ti ha twittato e un sacco di ragazze ora ti seguono. Ieri ho visto la twitcam e tantissime ti facevano complimenti. Non puoi farti condizionare dal giudizio della gente, o almeno non da quello di gente che non si merita attenzione. Tu sei una ragazza fantastica, forte e coraggiosa. Io come anche gli altri ragazzi, ti vogliamo bene. Non ci interessa di quello che la gente dice.”
Mi strinsi ancora di più a lui prima di uscire dalla stanza.
Scesi al piano di sotto dove i ragazzi erano seduti nella sala.
“Kat!” “Micietta!” dissero in coro prima di raggiungermi.
“Abbraccio di gruppo?” chiese Louis prima di stringerci.
Ero in mezzo a loro ed ero felice.
Ho sul serio pensato di voler andare a casa? Ho sul serio avuto l’intenzione di lasciarli e tornare a casa a piangermi addosso, cosa in cui sono particolarmente portata.
No, non posso andarmene.



Uno sguardo qui? Finalmente, dopo una lunga attesa sono tornata ahahah spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!! A me è piaciuto soprattutto l'abbraccio di gruppo finale, cosa ne dite??
Be, lasciate qualche bella recensione, perchè nel prossimo ci sarà una bella sorpresa per Kat! Be, io adoro le twitcam, i ragazzi ne hanno fatta una qualche giorno fa e dato che non sono riuscita a vederla l'ho guardata poi su Youtube. Mia mamma mi è passata dietro mentre la guardavo, si è fermata, li ha fissati per un po' e poi dice: "Ma che problemi hanno?" Poi se n'è andata. In effetti ha visto giusto il pezzo in cui parlano con quei pupazzetti davanti alle webcam!!  Comunque, tralasciamo mia mamma e la twitcam.... Se avete voglia di leggervi una one-shot un po' più impegnativa leggetevi A TIE IS FOREVER, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!! A presto bellezze da Giuls.
 

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Capitolo 8
*** Le fidanzate e la cozza! ***


Da bambina avevo iniziato a comprare una collana di libri per ragazze e quando avevo letto il libro: “Ragazzi, istruzioni per l’uso” credevo di aver capito tutto ciò che c’era da sapere sull’universo maschile. ERRORE, TREMENDO, GROSSO ERRORE.
Esempio banale: mentre ero convinta che ciò che Zayn ha detto in tv fosse una specie di interesse nei miei confronti si è rivelato un normale gesto di cortesia, da parte praticamente di un coinquilino disinteressato.
Sono passati ormai alcuni giorni in cui si è dimostrato, si, gentile, educato, disponibile, ma senza sbilanciarsi mai. Non un sorriso in più del dovuto, non un apprezzamento, in cui Harry invece non si trattiene proprio.
Cosa ancora più tragica: stasera conoscerò la sua fidanzata!
-          Poi magari è pure una ragazza simpatica.
-          Lo so, me l’hai già detto.
-          E non mi stancherò mai di ripeterlo.
-          Ma tu da che parte stai?
-          Dalla tua ovvio, ma non voglio che tu ti illuda inutilmente.
-          Sei sempre così cara, ma io so benissimo di non avere chance e stasera, per la precisione tra due ore, ne avrò la conferma.
-          Non ti preoccupare, ci sarò io con te.
-          Perché questo non mi rassicura per niente?
 
Quando la fatidica ora arrivò io avevo appena, dopo un estenuante ricerca, scelto il mio abbigliamento. Risultato? Un paio di pantaloncini neri e una canotta gialla. Semplice.  Forse anche troppo e mi pentii immediatamente della scelta.
“Ti sei messa la tuta?” mi chiese Niall lanciandomi un occhiata.
“Stronzo! Sono dei pantaloncini! E poi perché? Dovevamo metterci roba di gran classe?”
“No, no, stai benissimo. Scherzavo, ma come siamo permalose!” disse poi abbracciandomi.
Mentre Liam scolava la pasta e Niall si preparava a condirla la porta suonò.
Mi trovai a fissarmi nello specchio della sala. Inizio ad assomigliargli anche, questo è grave.
Quando la porta si aprii lasciando entrare due ragazze, le fidanzate di Liam e Louis – le ho riconosciute dalle foto che ho visto – la mia autostima andò a farsi benedire.
Erano qualcosa di inaccettabile. Sembravo una mosca schiacciata contro il paraurti dell’auto, davanti a loro.
“Io sono Danielle” disse la riccia porgendomi la mano sorridendo, “la fidanzata di Liam!”
“Piacere, io sono Katniss, ma potete chiamarmi Kat!” risposi poi porgendo la mano anche all’altra ragazza.
“Piacere, Eleanor, la fidanzata di Louis.”
Prendemmo posto al tavolo. Zayn guardò il cellulare per la cinquantesima volta nell’arco degli ultimi dieci minuti e mentre si alzava per andare a guardare fuori dalla finestra il campanello suonò.
Un crampo mi chiuse lo stomaco.
In quel momento dalla porta sbucò una testa di capelli biondi, attaccato o meglio avvinghiata stile cozza al moro.
-          Kat, calmati. Qui dentro i battiti del tuo cuore rimbombano.
-          Taci! Cioè, guardala. E’ perfetta. Dove diavolo voglio andare?
-          Tranquilla.
 
“Io sono Perrie!” disse guardandomi mentre prendeva posto esattamente davanti a me, nell’unico posto libero.
“Io Kat, piacere!” le dissi prima di tornare a parlare con Danielle.
Chiacchierammo tutta la sera, Perrie non lasciò un attimo tranquillo Zayn, e io facevo finta che non esistessero.
Finalmente la bionda se ne andò e quando si richiuse la porta alle spalle, tutti, me compresa tirammo un sospiro di sollievo.
Finalmente!” disse Harry sorridendo.
“Smettila Styles.”
“Senti Zayn, ammetti anche tu che è insopportabile.”
La risposta che Harry ottenne fu solo un grugnito.
“Ragazzi mercoledì avete qualche impegno?” chiese Liam guardandoci uno ad uno.
“Io esco con Perrie…” disse Zayn con voce rassegnata… aspetta, rassegnata?
Io lo guardai di sfuggita. Harry disse di avere già impegni e Louis e Eleanor avevano già da fare.
“Niall, Kat, vi andrebbe di accompagnarmi alle prove di Danielle?” ci chiese Liam.
Guardai la riccia che mi sorrideva amichevolmente. Mi sta già simpatica la ragazza.
“Si volentieri!” urlammo in coro io e l’irlandese.
“Perfetto, quindi dopo pranzo ti raggiungeremo al villaggio olimpico!” sentenziò Liam entusiasta abbracciando Danielle.
“Villaggio che?” dissi quasi soffocandomi con l’ossigeno.
“Al villaggio olimpico. Danielle ballerà!” disse orgoglioso lui.
“Ah… scusami ma mi sono ricord…”
“Niente scuse, verrete con me. Dai ci divertiremo!” disse lui interrompendomi.
Sbadigliai rassegnata.
 
Quando tornai in camera, Niall addormentato accanto e il silenzio in tutta la casa, iniziai il mio monologo, o dialogo, con me stessa o per la precisione con la mia coscienza.
-          Sai cosa significa questo?
-          Tom?
-          Esatto!
-          Comunque secondo me sono pazza!
-          Perché parli con me?
-          Si…
-          Ma questo lo sappiamo solo io e te! Comunque cosa hai intenzione di fare con lui?
-          Magari non lo incontreremo nemmeno!
-          Perfetto, ora dormi, Kat! E non pensare troppo che altrimenti qui si crea la nebbia.
-          Che spiritosa.
-          Nebbia fitta, cara mia. Da quando stai qui dentro è sempre peggio! Dormi.
-          Notte coscienza, ah, come ti chiami?
-          Che ne so io? Sono la tua coscienza, mica mi posso dare un nome.
-          Capito, allora buona notte coscienza!
-          Buona notte Kat.


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Capitolo 9
*** Lasciami sognare! ***


La notte la passai rigirandomi nel letto come una trottola alla ricerca di pace. L’avete mai visto l’Era Glaciale, quando Sid si rigira sulla pietra alla ricerca della posizione perfetta per dormire?  Ecco,  quella sono io.
Purtroppo per Niall e Josh, che se ne sarebbe tornato a casa di Andy se io non l’avessi costretto a fermarsi. “Potrei ricominciare a piangere e mi serviranno i tuoi abbracci!” avevo detto con aria coccolosa  e lui si era lasciato convincere.
Ma alla fine i due biondini si erano addormentati subito mentre io… io, giravo!
 
Quando mi svegliai erano le dieci, nel letto non c’era nessuno e ne il portafoglio ne il cellulare di Josh erano più sul comodino dove li aveva lasciati.
 
Scesi al piano di sotto e trovai Josh seduto davanti alla televisione accesa.
“Buongiorno signorina, ti stavo per venire a chiamare!” disse lui facendomi un sorriso. “Li c’è un cornetto alla marmellata. Poi vieni subito qui, intervistano i ragazzi!”
Presi la brioche e mi lanciai sul divano, vicino a lui.
La presentatrice comparve sullo schermo, mentre poi venivano inquadrati i ragazzi.
Gli vennero fatte le solite domande di routine a cui loro rispondevano cordialmente e con un sorriso sincero.
Ma mentre mi alzavo per andare a recuperare il succo in frigo la presentatrice fece una domanda che mi ritirò sul divano.
“Da qualche giorno, girano foto e notizie su una ragazza che condividerebbe con voi l’appartamento. Ci potete parlare di lei? Chi è, se lo chiedono tutti già da un po’.”
Pregai con tutta ma stessa che chiedessero di cambiare argomento e quando sentii la voce di Malik iniziare, mi sentii mancare.
“La ragazza si chiama Katniss, ed è una nostra amica. In realtà l’abbiamo conosciuta da poco, ma siamo tutti molto legati a lei. E’ un amica d’infanzia di Josh, il nostro batterista, perciò dato che noi avevamo spazio a casa, abbiamo deciso di ospitarla.”
“amica….” La parola usata da Zayn mi passò da parte a parte, ma cosa mi aspettavo? Che mi facesse una specie di dichiarazione in diretta nazionale? Stupida, stupida testolina!
“In realtà abbiamo letto alcune cose su giornali e su internet, in cui la insultavano o la schernivano.
Sappiamo che le nostre fan sono gelose, ma non vorremmo che questo facesse stare male una ragazza gentile e solare come Katniss. L’abbiamo vista piangere leggendo alcune cose che gli venivano scritte su Twitter e questo ci ha fatto veramente male, non solo a lei, ma anche a noi.
Noi difendiamo le nostre fan, vogliamo loro un mondo di bene, ma si sono trasformate loro stesse negli haters che detestano tanto. Quindi directioners cercate di capire cosa è veramente importante, invece di impegnarvi per trovare frasi dispregiative e offensive nei confronti di una ragazza d’oro. Grazie!”
Le lacrime mi solcarono le guancie mentre la telecamera rimaneva puntata su Zayn, e gli applausi del pubblico mi risuonavano nelle orecchie.
“Siamo d’accordissimo con Zayn” dissero in coro gli altri.
I ragazzi batterono una pacca sulla spalla a Malik mentre la giornalista annunciava la fine del programma e l’inizio del telegiornale.
Josh mi guardò sorridendo, “allora?”
“E’ stata la cosa più bella che un ragazzo abbia mai detto per difendermi!”
“Kat, tu non hai mai avuto bisogno di qualcuno per difenderti!” disse lui ridacchiando e poi beccandosi un pugno sul braccio. “Scusa, era così per dire!”
“Idiota!” lo rimproverai io prima di andare in bagno, con la faccia viola dall’imbarazzo.
 
Quando la porta si riaprii decisi di uscire dalla stanza in cui mi ero chiusa per evitare le domande di Josh sul mio imbarazzo molto sospetto.
Arrivata al piano di sotto mi lanciai verso i ragazzi, ringraziandoli per ciò che avevano fatto.
L’ultimo che abbracciai fu Zayn.
Strinsi le braccia intorno alla sua vita mentre lui mi cingeva le spalle con le braccia.
“Sei stato fantastico, grazie mille!” gli sussurrai mentre qualcuno già tossiva e faceva risatine da idiota.
“Figurati, dovere!” disse e ci staccammo, io imbarazzatissima e lui… lui guardando verso la finestra, evitando il mio sguardo. Eppure il mio abbraccio lo ha ricambiato. Magari…
-Magari niente Kat. Lascia perdere, non ti mettere nei guai. Perché lui è quello: un guaio! Fidanzato, cantante, impegni, tour, fan scatenate ma soprattutto fidanzato.
-Vai al diavolo testolina parlante, o coscienza, o quello che ti pare. Perché mi devi sempre smontare?
-Perché tu, cara mia, stavi già fantasticando sul modo in cui tu e Zayn avreste organizzato le camerette per i vostri dieci figli!
-Ma non è… aspetta! Hai detto dieci? Io avevo pensato a cinque! Ma comunque sei ingiusta!
-Io sono solo realistica. E poi che ne sai? Magari conoscendo la sua fidanzata, scopri che è simpatica e ti verranno i sensi di colpa per aver fatto pensieri sconci sul suo fidanzato.
- Sarà, questo aspetta a me scoprirlo. Ti farò sapere!
-Ma cosa diavolo stai facendo? Perché ti annusi le braccia?
-Perché hanno toccato la sua schiena!
- Vedi? Sei senza speranza mia dolce, testarda, Kat!
- Lo so, ma ora taci e lasciami sognare!


  
LOOK AT ME BABY!!!!!     eccoci con un nuovo capitolo! Cosa ve ne pare? A me è piaciuto parecchio soprattutto la parte finale in cui Kat parla con la sua coscienza! Sembro io con i miei film mentali!
Fatemi ovviamente sapere cosa ne pensate! Voglio un vostro parere e poi, ho postato una nuova FF, passate a dargli un occhiata! Baci baci da Giuls.
 

 

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Capitolo 10
*** Si gioca pesante! ***


“Devo dirglielo!” dissi guardando Josh, seduto accanto a me nel letto.
“Secondo me si, poi lo verrebbero a sapere comunque. Anche perché probabilmente canteranno alla cerimonia di chiusura!”
“Sul serio? Wow! Allora glielo dico stasera a cena!” asserisco seria stringendo i pugni.
“Kat guarda che sono le dieci del mattino, e poi a pranzo ci saranno già tutti!”
“Ma mi devi sempre smontare? Va bene, glielo dirò a pranzo!”
“Brava la mia Kat! Ora devo scappare, ma fammi sapere come è andata!” disse prima di darmi un bacio leggero sulla fronte e alzarsi.
“Ma tu te ne vai? Mi lasci sola?” chiedo iniziando a pensare sul serio di non avere la forza di dire niente. Devo dire che ho un coraggio da leoni, sul serio.
 
Quando fummo tutti seduti al tavolo, in silenzio, dopo un estenuante discussione su quale fosse il culo più sexy che avessimo visto e la seguente vittoria di Tomlinson nel campo, pensai che fosse arrivato il momento per parlare.
“Ragazzi io vi dovrei dire una cosa… importante.” Si voltarono di scatto verso di me e persino Niall smise di masticare. “Ieri quando hai parlato del villaggio olimpico, io mi sono quasi strozzata, ricordate?” chiesi prima  verso Liam poi agli altri, tutti alquanto perplessi.
“Si, quindi?” chiese Harry impaziente, tamburellando con la forchetta sul tavolo.
“Il fatto che al villaggio olimpico potrei incontrare il mio ex…” dissi con un filo di voce, mentre mi pentivo di essermi esposta in quel modo.
“Lavora li?” chiese Niall innocentemente addentando una fetta di pane.
“In un certo senso si…” balbettai di risposta. Posso sempre sorvolare su chi sia.
“E’ un atleta?” chiese Zayn passandomi da parte a parte con lo sguardo. Ok, come non detto.
“Si…” sbiascicai tornando a guardare il mio piatto di pasta, diventato improvvisamente interessante.
“Dai, dicci chi è!” disse Louis dandomi una pacca sulla spalla.
“E’ Tom…”
“Tom? Tom Dalay? Quel Tom?” disse Niall guardandomi a bocca aperta.
Annuì e tutti si zittirono all’improvviso.
“Non devi venirci per forza…” disse Liam preoccupato.
“No, ci vengo. Ci tengo a vedere Danielle!” dissi sfoderando il mio miglior sorriso.
Mi lanciarono tutti un occhiata poi tornarono a farsi gli affari loro. Gli sono grata, almeno mi hanno risparmiato una descrizione accurata della nostra storia e della nostra rottura.
 
Mentre tutti ridevano, scherzavano, mi trovai a guardare Zayn che mordeva una fetta di pane.
Guardai le sue labbra rosse, muoversi come a rallentatore, davanti ai miei occhi, praticamente fuori dalle orbite.
La forchetta mi cadde di mano mentre ero persa nei miei pensieri perversi, così tutti ritornarono a fissarmi.
“Tutto bene, Kat?” chiese Louis preoccupato.
“Tranquilli, tutto ok!” dissi di risposta e alzandomi per andare a posare piatto e posate nel lavandino.
Posato tutto guardai Harry e Niall uscire prendendo le chiavi della macchina, Liam puntare verso la stanza, per il suo sonnellino pomeridiano e Louis uscire per andare da Eleanor.
Tradotto: Io e Zayn soli!!! In realtà con Payne a dormire al piano superiore, ma avremmo sempre potuto chiudere a chiave la porta.
Zayn si sdraiò sul divano, mentre io prendevo dal freezer un cono gelato.
Mi sedetti davanti a lui, che però non mi degnò di uno sguardo, continuando a guardare la televisione.
Feci finta di niente ma appena sentii il suo sguardo addosso iniziai a leccare il gelato nella maniera più provocante che potessi trovare.
 
Quando mi voltai mi stava ancora guardando, non distoglieva lo sguardo e io lo ricambiai.
Continuai con quella scenetta per svariati secondi mentre mi stava prendendo un crampo al polso.
Ok, Zayn a questo punto dovresti saltarmi addosso, spogliarmi e farmi chissà quali porcherie. Su, sbrigati!!!!
Però lui non si mosse di una virgola, solo cinque minuti dopo si alzò. Sono pronta a qualunque cosa.
Ma lui si voltò, andò in cucina e quando tornò stringeva tra le mani un cono.
Ma non è possibile!
“Deve essere buono quel gelato, da come te lo stai gustando. Me ne mangio uno anche io!” disse contento scartando il cono e iniziando a mangiarlo, tornando a guardare la televisione.
“Fai sul serio?” sbottai contro di lui, che si voltò con aria shockata.
“Per cosa scusa?” chiese. Dimmi che mi sta prendendo in giro, ti prego. Ma la sua espressione confusa e leggermente preoccupata rispose alla mia domanda.
“Niente, sono io che sto impazzendo!” dissi rassegnata alzandomi dalla poltrona per andare al piano superiore.
Passai davanti a lui, cercando di tenere su le spalle e non sembrare una gobba afflitta dal peso del macigno della vergogna.
Mi chiamò quando ormai ero arrivata alle scale.
“Kat, ti ho osservata attentamente in questi giorni…” Bum, hai scoperto quanto sono attraente e vuoi saltarmi addosso nonostante porti una taglia che è il quadruplo di quella della tua fidanzata? Anzi no, vuoi aspettare di lasciarla così potremo stare finalmente insieme? No, no, non dirmelo, hai pensato che sono un po’ pallida e che mi farebbe bene un viagietto alle Hawai insieme a te? “Sicura che ti piaccia Niall? Lo tratti come tratti gli altri…Forse dovresti provarci un po’ più esplicitamente!” Doppio, anzi, triplo SBAM. Esattamente sul mio naso.
“Che? Con Niall?” Esitai qualche secondo poi sfoderai il sorriso migliore, “Zayn come sei ingenuo. Hai creduto veramente che ti avrei detto il nome del tipo che mi piace sul serio?” E ora che mi dici bello?
Lui rimase interdetto per qualche secondo, poi mi sorrise mentre io mi scioglievo come se alle Hawaii ci fosse stato un pupazzo di neve. “Sai, io ho un potere segreto: queste cose le scopro subito!”
Accomodati Malik, ma sappi che se lo scopri poi dovrai accettare senza blaterare.
“Va bene, ciao ciao Malik!” gli dissi facendogli cenno con la mano e correndo in camera.
Qua si inizia a giocare pesante!
 

Scusate per l'attesa ma la scuola è ricominciata e devo impegnarmi al 100% quindi spero di postare il prossimo il prima possibile! Devo ammettere che la parte finale è stata davvero divertente! Fatemi sapere se è piaciuta anche a voi ;) Passate a dare magari un occhiata veloce alla mia nuova FF! Scusatemi se sono di poche parole ma mi dovete capire, sto guardando il video di LWWY e Zayn con quel mega microfono mi ha praticamente fatto saltare in aria le ovaie!! Voglio leggere tante recensioni, mi raccomando! Un bacio enorme da Giuls.

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Capitolo 11
*** Ma io non sono... le altre ragazze. ***


“Quanto è figo sto posto?” disse Liam guardandosi attorno come un bambino al parco giochi.
Avevamo passato tutta la mattina alle prove di Danielle e l’ora di pranzo era arrivata senza che noi ce ne accorgessimo. Ma qualcuno se n’era accorto!
“Dove possiamo mangiare?” chiese Niall cercando un chiosco.  Quando adocchiò lo stand della Svezia, pieno di bionde e polpette svedesi si lanciò a tutta velocità verso di esso, seguito a ruota da Liam e Louis.
Quando mi voltai era rimasto solo Harry, che mi guardava sorridendo come  un ebete.
Dai, Styles… parla!  Perché stai zitto? Dimmelo!!!
“Il gatto ti ha mangiato la lingua?” chiesi stizzita tornando a guardarmi in giro.
No ma se sei tu il micino che me la può mangiare, voglio provvedere subito!” rispose lui con un sorriso malizioso dipinto sulle labbra.
“Quanto siamo divertenti!”
“Ma io non volevo fare il divertente. La mia era solo una proposta molto allettante!” aggiunse passandomi accanto e dirigendosi verso uno stand.
Mi voltai verso gli altri impegnati a mangiare allegramente probabilmente polpette d’alce.
Quando con lo sguardo notai Harry mi stava facendo cenno di raggiungerlo ad un tavolo allo stand italiano.
Seduti a tavola ci servirono una pizza al formaggio filante.
Senza pensarci due volte mi lanciai sulla mia fetta addentandola con forza.
Diedi un altro morso, quando poi rialzai lo sguardo trovai due occhi verdi e divertiti a fissarmi.
“Pevchè mi guaddi cossì?” bofonchiai con ancora il boccone in bocca.
“Di solito le altre ragazze si intimoriscono a mangiare di fronte a noi…” disse lui passandomi un tovagliolo.
“Ah si? Be io non sono le altre ragazze…” risposi acida.
“Questo l’ho capito! Per questo mi piaci” disse lui prima di farsi una risata cristallina che probabilmente mi fece diventare dello stesso colore della salsa di pomodoro sulla pizza.
 Tossicchiai un po’ come per sancire la fine di un discorso che sarebbe potuto nascere da un momento all’altro.
“I ragazzi si staranno divertendo…” disse lui all’improvviso, guardando verso gli altri stand.
“Se non ti stai divertendo puoi sempre raggiungerli!” dissi un po’ offesa.
“Ma scherzi? A me piace stare con te…” disse lui guardandomi.
Rimasi spiazzata guardando un filo di formaggio rimasto sul piatto. Ma guarda che bel filo! E guarda il cielo, bello, azzurro!
“Perché non mi guardi?” chiese all’improvviso.
“Eh? No, niente…” dissi. “Come mai Zayn non c’è?” chiesi così per distrarlo ma cercando una risposta alla domanda che mi girava in testa da un po’.
“E’ con Perrie.” Pugno in pancia. “Magari è la volta buona che la lascia… credo ci stia pensando già da un po’ ma non vuole urtare i suoi sentimenti!” Aspetta un po’… cosa?? La molla? YEAH!
Magari è la volta buona.
 
Aspetto, ora! Siamo rientrati nel pomeriggio. Zayn è in camera sua, solo e con la porta aperta, casualmente lungo il tragitto tra il bagno e la mia camera. Sempre casualmente sono in bagno con addosso solo un asciugamano, corto, molto corto e i capelli bagnati. Ora o mai più.
Con passo lento mi avviò verso la sua camera.
Zay! Dov’è il tuo asciugacapelli? Il mio è difettoso” dissi appoggiandomi allo stipite della porta mentre lui si voltava lentamente verso di me.
Si bloccò guardandomi facendo scorrere lo sguardo lungo tutto il mio corpo.
Entro dentro la camera chiudendo la porta. “Kat l’asciugacapelli è in bagno!” disse mandando giù a vuoto.
Lo guardai maliziosa sorridendo della reazione che stavo scatenando sul moro.
“Kat, cosa vuoi fare?” chiese guardandomi confuso.
“Vuoi che ti faccia un disegnino?” chiesi sorridendo.
Lui si schiacciò ancora di più contro lo schienale della sedia mentre io continuavo ad avvicinarmi.
Un altro passo e gli sono a qualche centimetro di distanza.
Sorrido come una cretina mentre lui si guarda in giro terrorizzato.
“Dove è finito il tuo potere segreto, eh Zay?” chiesi ancora guardandolo.
“Che?” chiese lui stupito.
“Sei tu il ragazzo che mi piace!” dissi tutto d’un fiato mentre sul suo viso compariva un sorriso.
“L’avevo intuito!” disse alzandosi e avvicinandosi a me, tirandomi via l’asciugamano e guardandomi con la lussuria che fiammeggiava nei suoi occhi.
Gli sfilai velocemente la camicia, poi i pantaloni e lentamente i boxer, mentre lui gemeva incontrollato al mio tocco. E poi… poi…. Poi aprii gli occhi.
 
In macchina? “Che diavolo?” urlai mentre Liam, seduto davanti mi guardava confuso.
Louis continuò a guidare mentre Niall si toglieva la cuffie.
“Tutto apposto Kat?” chiese Harry passandomi una mano tra i capelli. A quel tocco mi immaginai quello di Zayn e senza rendermene conto strinsi la mano morbida del riccio che si irrigidì tutto facendomi scappare una risata.
“Era un incubo?” chiese Niall angelicamente.
“No, affatto. Era un sogno, un bellissimo sogno!” aggiunsi prima di lasciarmi cullare dal movimento regolare della mano di Harry tra i miei capelli e quello della macchina.
Sperai soltanto che il mio sogno si realizzasse, prima o poi.


HOLA! Inanzitutto vorrei scusarmi per non aver pubblicato prima ma tra scuola, problemi con la mia famiglia e cose varie non ho proprio avuto tempo!!! Ultimamente le recensioni sono un po' calate e mi dispiace un casino ma ringrazio tutte quelle che nonostante tutto perdono ancora tempo a leggere e soprattutto recensire le mie super schifezze (questa e l'altra che consiglio *-*) quindi GRAZIE!!! Spero di postare il prima possibile :) Baci da Giuls.
 

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Capitolo 12
*** Rawr ***


Adocchiai una maglia in copertina, viola, con un dinosauro sopra e un fumetto a nuvoletta con scritto “Rawr”.
“La voglio provare!” dissi mentre Liam stava dando un bacio a Danielle e Harry mi guardava perplesso.
“Cioè tu a Luglio ti compri una felpa pesante?” chiese guardandomi.
“Ovvio, caro mio! Non sai mai cosa potrebbe succedere e magari se aspettassi a comprarla potrei non trovarla più.”
“Se lo dici tu!” rispose passandosi le borse pesanti da una mano all’altra. “Entriamo.”
Liam e Danielle ci guardarono accennandoci un bar poco distante.
“Ci vediamo dopo!” dissi io, salutandoli ed entrando nel negozio.
Perché ho accettato che Harry mi accompagnasse a fare shopping? Perché????
Oh, mio dio mamma. Guarda, quello è Harry Styles, il cantante degli one direction!” urlò un ragazzina tirando la mamma verso il riccio che sorrideva e ammiccava a chiunque gli passasse accanto.
“Posso… em potrei farmi una foto con… eh… te?” chiese balbettando la ragazza di fronte a noi.
Altre si avvicinarono. Io gli diedi un pizzicotto al braccio.
“Vado a provarmi la felpa!” Lui sorrise, ma probabilmente verso l’obbiettivo di una delle tante macchine fotografiche che gli erano puntate addosso, e non a me.
Mi avvicinai all’espositore delle felpe ma ovviamente erano troppo in alto, nonostante non fossi tanto bassa.
“Eh… scusatemi? Qualcuno mi può…?” Nessuno si mosse di una virgola, dato che tutta l’attenzione era su Harry che stava intrattenendo il pubblico in piena tempesta ormonale, con sorrisi, complimenti e battute. “Come non detto… faccio da me!” Mi arrampicai, tenendomi ad uno scaffale e mi tirai giù la pila di felpe fino a trovarne una che mi andasse.
Dopo averla provata la posai sul bancone ma la cassiera sembrava imbambolata a guardare Styles che muoveva i suoi ricci.
“Lasciamo perdere…” dissi buttando li la felpa e superando il gruppetto di ragazze e uscendo dal negozio.
Camminai lungo il viale con tutta l’intenzione di tornarmene a casa.
“Kat? Perché sei scappata?” mi urlò Harry raggiungendomi e fermandomi con la mano libera. “E la felpa?” mi chiese ancora.
“Scusa ma la commesse era impegnata a sbavare ed evidentemente non voleva sbavare anche sopra lo scontrino.”
Lui mi guardò divertito. “Mi dispiace. Non volevo.”
“Tranquillo, ti ho visto come eri dispiaciuto tra sorrisi e ammicchi vari.”
“Sei gelosa micietta?” chiese avvicinandosi a me.
Gli sorrisi divertita. “Manco un po’. Mi dispiace solo per la felpa!” gli risposi mentre lui mi guardava sorridendo.
“Mando un messaggio a Liam, gli dico che torniamo a casa!” disse prendendo uno dei tanti cellulari con cui girava.
 
Arrivati a casa, decisi di farmi la doccia, approfittando del bagno vuoto.
Il silenzio in casa sembra irreale. Quando uscita dalla doccia chiamai Harry, nessuno mi rispose. Approfittai della calma per fumarmi una sigaretta in giardino.
Non so quanto tempo passai li ma quando rientrai il caos normale era tornato. Urla di Niall dalla cucina che non riusciva a trovare il mestolo per girare la pasta. In risposta Liam, probabilmente al piano di sopra gli stava urlando: “Ma cosa vuoi che ne sappia io di quel maledetto cucchiaio gigante?”
Harry si stava lagnando perché era finito il suo sciampo per capelli ricci, Louis cantava “Who lets the dogs out!” e Zayn stava canticchiando sdraiato sul divano.
Perché sudo così tanto quando lo guardo?  Ah, si forse perché è steso con un paio di pantaloncini corti e una canottiera bianca attillata.
Feci finta di niente per così dire e tirai dritto verso la mia stanza.
Quando aprii la porta sul mio letto c’era un pacchetto nero, con un fiocco enorme sopra.
Lo guardai curiosa e mi avvicinai.
-          Quanto ti ci vuole per aprirlo?
-          Certo che tu ricompari sempre quando ti pare?
-          Ovvio cara! Ma su! Aprilo!
 
Strappai con cautela il pacco. Sfilai via la carta fino a trovarmi davanti la felpa viola, quella con il dinosauro.
La tirai via dal pacco e la sollevai, facendola posare sulle mie spalle. Probabilmente mi brillarono gli occhi in quel momento ma poi notai che dentro quella scatola c’era ancora qualcosa.
Mi avvicinai e insieme ad un bigliettino ripiegato c’era una maglia con una scritta: “Rawr means I love you in dinosaur!” Sorrisi come una bambina guardando la maglietta e presi tra le mani il bigliettino.
“ Per farmi perdonare! Spero che ti piaccia, io appena ho visto la maglietta ho pensato a te. La felpa ti va di certo, è quella che ti sei provata J Un abbraccio grande grande da Harry. Rawr. “
 
Sorrisi ancora lasciando tutto sul letto e lanciandomi al piano di sotto dove Harry era in maglia e pantaloncini con i capelli ancora bagnati.
Mi avvinghiai a lui stringendolo come una cozza.
“Grazie Harry. E’ bellissima!” dissi ad un soffio dal suo orecchio. Mi strinse a sua volta e mi diede un leggero bacio sulla guancia.
“Sono contento che ti sia piaciuta!”
Ricambiai il sorriso.
Quando mi staccai vidi Zayn allontanarsi, verso le scale.
Giuro di averlo visto arrabbiato e con le mani a pugno.
-          Ma cosa vai a pensare?
-          Non lo hai notato?
-          Scusa ma il profumo dei capelli di Harry mi ha intasata tutta.
-          Scema! Guarda che era arrabbiato! Magari è…
-          Affamato… Kat! A – F – F – A – M – A – T – O!  Non provare a pensare a quella parola che inizia per G!
-          Ma io…
-          Niente ma! Pensa a Harry! Punto e basta.
-          Oh va bene, basta che taci!




HOLA PEOPLE!!!   
Ecco qui la ritardataria cronica! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!  A me si *-* ok, quando faccio così ignoratemi!! Voglio ringraziare tutte le meraviglie che sprecano il loro tempo a leggere la mia cacchetta! Bene, io continuo anche se nessuno la considera più di tanto, ma che ci posso fare, ormai mi sono affezzionata a Kat!! Spero di pubblicare di nuovo il prima possibile! A presto! 
 

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Capitolo 13
*** Avvicinamenti ***


“Siete pronti?” urlò Josh dal piano di sotto.
“Si!” gli risposero urlando, probabilmente Liam e Niall.
Quando fui pronta, con indosso un vestito prestato per l’occasione da Danielle, mi sentii terribilmente fuori posto. Cioè magari a lei quel vestito stava anche bene ma a me metteva in risalto le gambe non proprio magrissime. Unica nota positiva? C’era un bello scollo che metteva in risalto l’unica cosa che si potesse apprezzare nel mio fisico.
Non appena arrivai al piano di sotto tutti si voltarono.
Louis fece un urlo prima di mandarmi un bacio e uscire insieme a El.
Alla festa ci sarebbero stati Liam, Niall, Zayn e Io. Harry aveva già un impegno come anche Louis.
Salii in macchina con Niall e Zayn mentre Josh andava a prendere suo fratello Ben, che non vedevo da anni.
Zayn non fiatò fino al Funky Buddha,  solo quando ci fermammo li di fronte sbuffò sonoramente.
“Spero che finisca in fretta. Ho sonno!” disse sbadigliando e poi passandosi una mano tra il ciuffo.
“Anche io ho sonno, ma siamo qui per Josh, quindi cerchiamo di divertirci!” disse Niall lanciando un occhiata a Zayn e poi a me dallo specchietto retrovisore.
Scendemmo dalla macchina mentre qualche fotografo stava già cercando di accecarmi.
 
Finalmente entrati raggiunsi Josh che mi tirò davanti un ragazzo che mi abbracciò.
“Kat, cavolo! Sei fantastica!” disse lui sorridendomi.
Lo studiai per qualche istante: “ Non ci credo! Ben?” dissi prima di riabbracciarlo.
“Proprio io!” disse lui in risposta bevendo poi un sorso dal bicchiere che aveva in mano.
“Kat ti volevo presentare il mio amico!” disse poi Liam arrivandomi alle spalle.
“Piacere, sono Andy! Tu devi essere Kat!” disse un biondo altissimo che si trovava accanto a Liam.
Gli strinsi la mano facendo un si con la testa.
Allora, ti posso offrire qualcosa da bere?” chiese ancora facendomi strada verso il bancone.
Lo seguii mentre Liam mi sorrideva e Ben scompariva tra la folla insieme a Josh.
Arrivati al bar mi porse un bicchiere pieno di un liquido rosa acceso e mi incitò ad assaggiarlo.
Lo guardai un po’ disgustata mentre notavo in lontananza Josh tutto rosso in viso, come Niall d’altronde, abbracciati e impegnati in una strana, anzi orribile danza.
Cogliendo l’occasione scappai da Andy e uscii sulla terrazza per fumarmi una sigaretta.
Me la infilai tra le labbra quando notai qualcuno seduto su una delle panche.
Di profilo, con la sigaretta tra le labbra e gli occhi semichiusi.
“Zayn?” chiesi con un filo di voce.
“Eh? Ah, ciao Kat! Come sta procedendo la festa, dentro?”
“Bene, un po’ troppo caotica, per i miei gusti!” dissi in risposta, sedendomi accanto a lui, ma tenendomi comunque a debita distanza. Io non devo saltargli addosso. Io devo trattenermi, io devo trattenermi, anche se quello scollo nella sua maglia, quelle labbra, il tatuaggio sulla clavicola sembra chiamarmi.
“Chenediciseceneandiamo?” chiese e io per poco non feci cadere la sigaretta dalla bocca.
“Cosa? Non ho afferrato il concetto…” dissi guardandolo scioccata.
“Ti ho chiesto se te ne vuoi andare da qui, andiamo in un posto un po’ più tranquillo.”
“Ah, certo!” dissi senza pensarci mentre nella mia testa aleggiavano le parole “andiamo” e “tranquillo”.
Si alzò e mi tese la mano che afferrai con sicurezza ma cosa che mi fece arrossire violentemente.
“Mando un messaggio a Niall, così non si preoccupa!” disse lui mentre raggiungevamo l’uscita secondaria e ci incamminavamo verso un parco in cui aveva detto di voler andare. Le mani mi sudano, sento le guancie in fiamme e mi tremano le gambe, ma la sua mano che stringe la mia mi impedisce di cadere nel primo tombino che incontriamo.
 
Raggiungiamo un piccolo parco in cui non c’era praticamente nessuno, solo un paio di ragazzi intenti a sbaciucchiarsi sulla panchina e mi sentii all’improvviso in imbarazzo.
Avrei voluto tanto anche io poter legare le mie braccia al suo collo e baciarlo, come se fosse mio, come se ci fossimo stati solo noi e nessuna complicazione.
Ma le complicazioni c’erano e ci sarebbero state in ogni caso. Lo guardai mentre una nuvoletta di fumo usciva dalle sue labbra carnose. No, no, Kat trattieni l’istinto. Dannati ormoni impazziti!
“Non avevi sonno?” Ok, la domanda più stupida che mi potesse venire in mente!
“Ah, si. Ma io ho sempre sonno, anche dopo aver dormito dieci ore di fila. Ma perché questa domanda?” chiese lui guardandomi negli occhi… penserà che io sia pazza.
“No, niente…” buttai li, poco convinta.
“Sai che io e te non abbiamo mai avuto una conversazione come si deve, da quando ci conosciamo?” Conversazione? Io con te farei anche altro. Stupida stupida stupida.
“Già, ora la stiamo avendo!” dissi facendo una risata che però mi uscì più alta di qualche nota.
“Giusto… allora, dimmi un po’, cosa è successo tra te e Tom? Sempre che tu abbia voglia di parlarne.”
Lo guardai mentre imbarazzato faceva girare la sigaretta tra le dita.
“Be, sai arrivi ad un certo punto in cui ti rendi conto di non poter stare più con una persona, evidentemente Tom era arrivato a quel punto! Ma io l’ho superato abbastanza in fretta, si un po’ di pianti all’inizio ma poi lo studio mi ha impegnato al massimo,  finiti gli esami sono venuta qui a Londra e sono iniziati problemi di altro genere.” L’ultima frase mi uscì senza pensarci e mi pentii all’istante o meglio, quando Zayn mi guardò con gli occhi sgranati. Poi sorrise. Mi sciolgo, siete avvertite.
“Ah, già. Il tipo che ti piace…” disse buttando il mozzicone di sigaretta.
“Già, ma è una cosa complicata. Non penso che avrò una possibilità…” dissi facendo cadere la testa all’indietro e guardando le nuvole che iniziavano a coprire il cielo londinese.
“No devi avere paura di amare, Katniss. Devi accettarlo!”
“E se dovessi di nuovo soffrire?” chiesi guardando lontano davanti a me.
“Ci sono cose peggiori di un cuore spezzato... come l'amore che non vuoi ammettere di provare.
Non essere preoccupata al punto di smettere di amare perchè un giorno la preoccupazione ti passerà e le persone che ami non ci saranno più.”
Lo guardai di sottecchi cercando di trattenermi dal saltargli al collo, ma poi mi limitai a dire: “Quando ti piace qualcuno provi piacere a stargli vicino pur non sapendo quello che sente per te!”
Lui mi guardò negli occhi, sorridendo. “Non sai quanto ti do ragione….”
Avrei voluto chiedergli il motivo di quell’affermazione ma fummo interrotti da un tipico temporale londinese, ma forse ci limitò un silenzio imbarazzante. So soltanto che lui mi ristrinse la mano, correndo verso un taxi che si era fermato poco più avanti e li con temporale, scarpe fradice e capelli grondanti mi sentii finalmente bene.




Eccoci qui!! Bene, c'è stato un piccolo avvicinamento tra i nostri due eroiiiii! Ok, la smetto! Mi volete fare morire vero? Ho ricevuto otto splendide recensioni e voglio ringraziare quelle otto meraviglie che hanno buttato un po' del loro tempo per la mia storia.
Be che dire, l'altra FF ha iniziato alla grande, ma l'ultimo capitolo ha ricevuto solo 5 recensioni quindi magari passate a dare un occhiata, ovviamente se non avete nulla da fare... ah ho anche pubblicato una one-shot rossa su Louis e Zayn (di cui mi vergogno parecchio *-* super imbarazzata!!!) ahahahah se vi piace il genere date un'occhiata!! A presto, da Giuls.
 

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Capitolo 14
*** Telefonate da casa ***


Dopo quello strappo al normale rapporto che si era instaurato tra me e Zayn, tutto ritornò come prima.
Mi incantai un paio di volte a guardarlo, mi sbrodolai il succo sulla maglia mentre lui si sfilava la sua prima di farsi la doccia, balbettai quando si passò la lingua sulle labbra mentre gli parlavo.
Ero talmente disperata che su face book iniziai a girare tra le pagine dedicate a loro, o meglio, a lui, beandomi di immagini in cui sorrideva, magari in pose sexy o da far esplodere le mie povere ovaie.
Che idiota che sono, lui è nella stanza affianco alla mia e sono costretta a guardare le sue foto su internet. Dico soltanto che alcune le salvai, così ogni tanto le avrei guardate sognando ad occhi aperti.
Dato che il signorino “ faccio l’amico quando siamo soli e poi ti ignoro”, come avrete capito dal nome, mi ignorava passai molto tempo con gli altri.
Louis mi accompagnò da Eleanor, con cui passai un intero pomeriggio tra shopping selvaggio e foto orribili fatte in una macchinetta fatiscente in un centro commerciale.
La sera ci raggiunse Danielle e andammo a mangiare la pizza. Come era successo con Harry, le due ragazze attiravano gli sguardi di tipo mezzo locale, esattamente tutta la metà maschile. Mi sentivo un bruco tra due farfalle.
Quando tornai a casa mi misi a guardare un film sul divano insieme a Harry.
Era un film stupido di cui non riuscii nemmeno a memorizzare il titolo.
Io e Harry eravamo seduti sul divano e continuavamo a discutere come sempre, tirandoci pugni amichevoli e pizzicotti.
Mi bloccai quando nel riflesso dello specchio vidi Zayn che ci fissava. Anche Harry lo vide e gli fece cenno di avvicinarsi. Prese posto sulla poltrona davanti al nostro divano.
“Allora, di cosa parlavate?” chiese Zayn guardandoci.
“Kat stava dicendo che non le piace per niente il film, anzi ha detto che è… stupido!” disse Harry guardandomi.
Io intanto mi imbambolai come al solito a guardare Zayn che probabilmente si aspettava che aggiungessi qualcosa a ciò che Harry aveva appena detto.
“Non mi piace per niente…” dissi cercando un motivo per scappare in camera.
Per fortuna Zayn non rimase a lungo, e all’improvviso scappò al piano di sopra e Harry invece accettò di guardare con me Shrek, uno dei miei cartoni preferiti.
Quando Harry si addormentò sul divano anche io tornai in camera dove Niall russava beatamente, erano già le due di notte. Meglio riposarsi un po’!
 
La mattina come al solito in casa regnava il caos più assoluto. Discussioni sulla colazione, sugli impegni del gruppo e di ogni singolo ragazzo.
Josh stava passando del tempo con suo fratello Ben, che da li a pochi giorni sarebbe ritornato a casa.
Quando tutti i ragazzi furono fuori casa ne approfittai per chiamare mia madre, che avevo sentito solo via mail, nell’ultimo periodo.
 
Mamma: “Paperotta! Come stai?”
Kat: “Bene, mamma! Anche se sai che detesto quando mi chiami in quel modo!”
Mamma: “Scusami ma mi viene naturale! Ma dimmi come sta andando li a Londra?”
Kat: “Alla grande! Mi diverto un casino!”
Mamma: “E come sono i ragazzi con cui vivi?” Be sono andata a letto con due su sei, due sono diventati miei amici, uno ci prova disperatamente con me e l’altro… be l’altro deve ancora scoprire di essere innamorato di me. Tralasciamo.
Kat: “Tutti in gamba!” Ah, ho conosciuto il mio futuro marito, nonché padre dei miei figli.
Mamma: “Ho capito… ce n’è qualcuno che ti interessa in modo particolare?” No, cioè faccio sogni erotici su di lui praticamente di continuo, quando lo guardo sudo, balbetto e sbavo. Anzi peggio, mentre sudo, sbavo balbettando.
Kat: “No! Assolutamente no!” Ok, sto per scoppiare a ridere e il fiuto di mia madre non fallisce mai.
Mamma: “Si certo… e parlami di questo ragazzo.” Si, certo… che ridere.
Kat: “Neanche morta!” Be, che dire, è bellissimo, intelligente, bellissimo, dolce, bellissimo, lo voglio sposare, anzi averci anche dei figli!
Mamma: “No dai, potresti presentarmelo?” Si, certo così magari papà lo uccide appena varca la porta.
Kat: “Sarei imbarazzata!” Peggio, morta per la vergogna!
Mamma: “... parla bene? Perché un ragazzo che parla è uno che...” Mamma canta! E’ un cantante! E poi che voce… una voce roca, sexy. Pensavo di essere rimasta incinta quando l’ho sentita.
Kat: “No, non parla, è un mimo!”
La risata di mia mamma risuonò nella cornetta. Quanto mi mancava.
Kat: “Mamma… mi manchi un casino!”
Mamma: “Anche tu tesoro, ogni giorno di più…”
Kat: “Ti voglio bene.”
Mamma: “Anche io tesoro, non sai quanto!”
 
Quando riattaccai avevo le lacrime che mi rigavano il viso, i miei genitori, per quanto potessero essere petulanti, noiosi, ripetitivi, protettivi, erano anche la mia famiglia.
Li adoravo e stare così lontani non faceva che aumentare la mancanza.
La vibrazione del cellulare mi risvegliò.
 
Liam – Abbiamo finito prima, raggiungiamo Danielle per pranzo, ti va?
Kat – Ovvio che mi va!!! A dopo!
Liam – Fatti trovare pronta tra mezzora.
 
Inconsciamente mi vestii, mi truccai poco, lasciai i capelli così com’erano tanto con Danielle o Eleanor nei paraggi sarei potuta andare in giro con un sacco dell’immondizia addosso e nessuno ci avrebbe fatto caso.
Ancora non sapevo chi avrei incontrato da li a poco e soprattutto cosa avrebbe scatenato in me.

 

Chi sarà il misterioso incontro di Kat nel prossimo capitolo? Spero che lasciate qualche bella recensione altrimenti io poi mi deprimo T-T ok, la smetto!!! Spero di sentirvi presto e ringrazio le meraviglie che hanno recensito questa e la mia one-shot rossa!! Chi non l'avesse letta magari potrebbe farci un saltino :) baci da Giuls.

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Capitolo 15
*** Incontri shock e forse un po' di gelosia ***


Quando ci alzammo dopo aver finito di mangiare Niall digerì, in segno di profondo apprezzamento per il pasto appena terminato.
Danielle scappò per le prove e così mi trovai con Liam e il biondino mangione a vagare per il villaggio olimpico, animato al massimo.
Turisti da tutto il mondo, famiglie degli atleti, sicurezza, personale e atleti in giro tutto il giorno rendevano questo posto un punto di ritrovo anche per gli abitanti di Londra.
“Sta mattina ho trovato Harry addormentato sul divano” disse Liam, guardandomi curioso.
“Ieri sera ci siamo guardati un film e quando si è addormentato non ho avuto il coraggio di svegliarlo e sono salita in camera.”
“Ma tanto probabilmente anche se avessi cercato di svegliarlo non ti avrebbe sentito…” disse Niall bevendo un sorso dalla sua bottiglietta.
Scoppiai a ridere mentre una figura lontana entrava nel mio campo visivo.
 
Lo riconobbi da lontano, la sua camminata, la sua risata. Tom.
Quando si fermò a qualche metro da noi mi sentii mancare la terra sotto i piedi ma in compenso crebbe la voglia di tirargli un pugno in faccia.
“Kat! Che ci fai qui?” chiese più preoccupato che realmente sorpreso.
“Ero qui con dei miei amici, Niall e Liam.” I ragazzi si presentarono mentre Tom continuava a guardarmi.
“Allora, non sapevo che saresti venuta a Londra…” disse sorridendo. Smetti di sorridere! Cosa c’è di tanto divertente.
“Già, finiti gli esami sono venuta a trovare Josh e i suoi amici.”
“Ma allora la ragazza di cui ho letto sui giornali non era una tua sosia. Eri tu!” disse poi dandosi un colpo in fronte. Più forte la prossima volta.
“Ah, si. Sono proprio io.”
“Quindi voi siete due dei One Direction? Be, complimenti!” disse guardando i ragazzi.
“Scusa Tom ma noi dovremmo rientrare…” dissi cercando di tirare via i due biondini.
“Kat, senti io domani ho la giornata libera. Mi piacerebbe vederti e parlare…”
“Non credo che ci sia qualcosa di cui dobbiamo parlare.” Ero arrabbiata, arrabbiata perché davanti alla sua faccia, che in tanti sogni avevo preso a pugni, non riuscivo ad essere oggettiva. Era come se il dolore che mi avesse provocato fosse stato risanato da un sorriso e due parole gentili.
Forse proprio per quel motivo feci un cenno di si con la testa, che ottenne in risposta solo uno smagliante sorriso e un “allora a domani” da parte di Tom che si allontanava.
Liam mi guardò preoccupato da dietro le lenti scure dei suoi occhiali. “Tutto bene?”
“Si… sono solo un po’ stanca. Torniamo a casa?”
 
Per tutto il tragitto cercai un motivo del mio si al suo invito. Un motivo… perché gi avessi detto di si mi era ancora oscuro.
-          Kat, si sicura di non provare più niente per Tom?
-          Sono sicura del fatto che sia stata male per lui, che mi abbia trattata come uno zerbino. Ma…
-          Ma? Kat, pensaci bene. L’occasione per chiarirvi non l’hai mai avuta, quindi approfittane. Fai chiarezza tra i tuoi sentimenti, tra ciò che provi e ciò che credi di provare.
-          Magari fosse facile. Ma un manuale non esiste? “Come trovare il grande amore e vivere felici in dieci mosse”? Esiste secondo te?
-          No, ma è il problema di tutti. Ora tu pensa a ciò che vuoi dire al mister olimpionico montato.
-          Sei fantastica.
Risi come una scema e sia Niall che Liam mi guardarono confusi.
“Perché ridi?” mi chiese Niall guardandomi con la bocca aperta.
“Per nessun motivo in particolare… Stavo solo pensando….”
“SI, certo! Tu che pensi?” disse Niall iniziando a ridere e beccandosi uno schiaffo sul collo da parte mia.
“Come siamo divertenti Horan! Ah, ragazzi, non una parola con gli altri….”
 
Ultime parole famose. Nell’esatto momento in cui Niall mise piede dentro casa urlò: “Domani Kat esce con Tom Daley!”
“NIALL!” urlai io mentre Louis parlottava con Harry, rosso in viso e sul punto di scattare in piedi.
Zayn si girò dall’altra parte e come da copione se ne andò. Josh mi raggiunse con uno scatto.
“Sul serio? Lo avete incontrato? E cosa pensi di fare?” chiese a raffica.
“Eh, non so. Ma vi prego non fate domande. Per questo non volevo che si sapesse….” Rassegnata guardai Niall.
“Ma io pensavo che non volessi che si sapesse in giro che stavi pensando…” disse per poi riscoppiare a ridere seguito a ruota da Liam, Josh e presto anche da me.
“Sei proprio idiota!” dissi dando una pacca amichevole, giusto un po’, sulla spalla a Niall.
 
-          Dimmi perché ti preoccupi tanto se hai degli amici così…
-          Già, sono fantastici. Persino Harry stava scoppiando a ridere.
-          SI, contando il fatto che la cosa che farebbe più volentieri è spaccare il naso a Daley.
-          E Zayn?
-          Lui è scappato, come al suo solito….
-          Ok, solo per questa volta, sia chiaro è l’unica volta che lo dirò perciò ascolta e memorizza. Dico, forse e solo forse è geloso sul serio!
-          Ge… cosa? Dici sul serio?
-          SI, ma non ti montare bellezza, magari mi sbaglio.
-          Magari è affamato! Scoppiai a ridere di nuovo.
 
Quando Zayn ricomparve aveva due borsoni in mano.
“Ragazzi io vado. Ho il taxi che mi aspetta fuori. Torno per qualche giorno dai miei!”
 
Il cellulare mi squillò nella tasca.
 
Tom – ci vediamo alle tre davanti all’ingresso del villaggio olimpico.
 
Quando rialzai lo sguardo Zayn se n’era andato, gli altri lo avevano salutato e io no. Sono la sfigata per eccellenza! Dannato Tom e il suo super dannatissimo tempismo di cacca!

Eccomi qua con un capitolo merdoso all'enessima potenza! Domani prova di matematica a scuola e io ovviamente non so fare nulla! Non vedo l'ora di finire sto liceo di cacca così potrò andare all'università e fare finalmente ciò che amo di più. L'unica cosa che mi dispiace è che non potrò stare più seduta accanto sei ore al giorno alla mia bellissima Brit! Ma manca ancora un po' di tempo quindi NO PANIC! Ragazzuole me la lasciate una bella recensioncina? Chi volesse farmi qualche domanda, per conoscermi meglio chieda pure (Ok. Non ve ne fregherà un cappero, ma va be). A presto dolcezze. Un bacio enorme e zuccheroso da Giuls.

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Capitolo 16
*** Ora non mi interessa più. ***


Calma, respira. Uno, due, tre, quattro, … ventisei, … trentacinque.
“Hei, Kat! Sei qui da tanto?” La voce di Tom, identica a come la ricordavo mi richiamò alla realtà.
“Ah, no. Giusto qualche minuto.”Si, quarantasei minuti di attesa per la super star che non si scusa nemmeno di essere in ritardo.
“Andiamo!” disse prendendomi per mano e tirandomi verso la metro.
 
“Allora… come va in questo periodo?” chiese guardando davanti a se.
“Bene, l’esame è andato bene, poi qui a Londra… tutto alla grande! Te invece?”
“Io benissimo. Tra poco ci saranno le gare e siamo pronti. Ho avuto molto tempo per allenarmi!”
“Già, per fortuna mi hai lasciata altrimenti avresti perso solo tempo!” dissi improvvisamente furiosa.
Ecco, Tom e il suo egocentrismo. Da sempre eravamo Tom e la sua fidanzata, Tom e la ragazza con cui sta da anni, ecc… mai Tom e Katniss. Solo e sempre lui!
“Non intendevo quello, lo sai… io ti amavo.”
“Si, infatti hai preferito un trampolino a me! Fidanzati con lui se ci tieni tanto!”
“Ma cosa stai dicendo? Qui stiamo parlando delle olimpiadi! Hai presente? Da qui dipende il mio futuro!”
“Cosa sto dicendo? Ti rendi conto che sono stata malissimo dopo che tu mi hai lasciata?
Io non capisco. Vedo persone innamorate che dicono di amarsi e di volerci essere l'uno per l'altra, sempre, e poi smettono. Smettono di esserci quando poi l'unica cosa da fare è restare. Perché vedi, l'Amore non scappa, non lascia, non smette di esserci. Le persone invece si.”
Lui deglutì a fatica guardandomi negli occhi.
“Io… io non so cosa dirti. Ti amavo e ieri, quando ti ho visto insieme a quei ragazzi mi sono fatto un film mentale nell’arco di tre minuti. Sei sempre uguale, sei la ragazza di cui mi sono innamorato quando avevo sei anni, a cui ho dato il mio primo bacio, la mia prima volta l’ho avuta con te, i nostri baci, le nostre risate, i bagni nel lago, le camminate all’alba.”
“Tom io non sono più quella ragazza. Quella che ha accettato tutti i compromessi, i ritardi, le scuse, i tuoi orari, i tuoi ritiri di preparazione. Ho detto basta a tutto quello, l’ho detto nell’istante in cui sei stato tu a chiedermi di farlo. Tu, Tom. Solo per te ho detto stop.”
Rimanemmo immobili l’uno accanto all’altra, in un silenzio che mi sembrò così saturo di pensieri, di parole non dette, di lacrime, di urla, che mi sentii senza forze, frastornata da un caos che in realtà mi stavo creando da sola.
“Io torno a casa, Tom…” dissi voltandomi e allontanandomi.
“Permettimi di riaccompagnarti, almeno fino a casa.”
“In realtà…” Mi interruppe affiancandomi e sorridendomi.
“Nessun dramma, te lo prometto!”  Mi morsi il labbro, per evitare di insultarlo ma come sempre Tom riuscì a risolvere, secondo lui, tutto con un sorriso.
 
Camminammo l’uno accanto all’altra in silenzio, come sempre, come due sconosciuti o due ragazzi troppo timidi. Nessuna delle due definizioni faceva per noi, ma in quel momento era come se fosse così…
Quando arrivammo davanti a casa mi fermai sul primo gradino esattamente di fronte a lui e alla sua altezza.
“Tom…”
“Non dire nulla, ti voglio prima dire una cosa io…”
Respirò rumorosamente mentre stringeva i pugni. Un enorme sforzo, evidentemente.
“Mi manchi…”
Rimasi immobile a fissarlo come se mi avesse tirato un pugno e io fossi troppo debole per ribattere.
Ma qui non si trattava di pugni, non eravamo su un ring e tantomeno io ero debole.
“Onestamente ho aspettato a lungo che me lo dicessi. Ma siamo arrivati al punto in cui non me lo voglio più sentir dire.  Mi hai trattato come una merda e onestamente non mi importa più di te come mi importava una volta. Perchè non solo mi hai ferita, ma mi hai completamente distrutta. Quindi basta.” Fui categorica, il tono mi uscì anche più duro di quanto avessi pensato.
Tom rimase impietrito davanti al mio volto serio.
“Non pensavo di averti fatto così tanto male. Mi dispiace… Ti prego, Kat. Concedimi un’altra possibilità. Concedici una seconda occasione. Noi due siamo perfetti per stare insieme.”
Cosa della parola basta non gli è chiaro?
“No Tom. Tu sei perfetto solo per stare con te stesso. Non sai cosa significa sacrificarsi, perché dai sempre per scontato che sia l’altro a farlo per te. Be, ti do una brutta notizia, mi sono stufata di vivere nel mondo di Tom, nel tuo mondo. Tom, il nuoto, la palestra, i tuffi, la scuola, la famiglia, ecc… Ecco, mi sono stufata di essere il tuo eccetera. Voglio essere la prima scelta di qualcuno. Prima, non seconda, terza o altro. Prima. Tu non puoi offrirmi questo. Non puoi e non devi, non sentirti in obbligo. Addio Tom. Addio per sempre.”
Mi voltai mentre la tensione accumulata mentre parlavo di fronte al quello che rimaneva di un Tom shockato e intontito si manifestava in grosse e pesanti lacrime che mi rigavano la guancia.
 
Porta chiusa, casa. Sola.
Mi lasciai cadere lungo il legno alle mie spalle lasciandomi travolgere da tutti i miei sentimenti.
Rabbia, dolore, tristezza ma allo stesso tempo sollievo, pace e gioia.
Testa contro cuore. Come sempre. Lo scontro tra titani dentro di me.
 
Un pezzo del puzzle che va al suo posto, ma c’è qualcuno che soffre, nonostante Kat ora stia meglio. Qualcuno che teme che l’incontro sia andato diversamente, magari a lieto fine, qualcuno che teme di non aver avuto il tempo di dichiararsi apertamente.


Scusatemi per l'immenso ritardo ma ho avuto qualche problema di natura varia! Ecco, diciamo che questo è stato un capitolo-sfogo e lo dedico a tutti quei bastardi che mi hanno ferita. Spero che anche per qualcun altro sia così. Allora andate davanti alla merda in questione, lo guardate, alzate il dito medio e ditegli addio. Nessuno, e dico NESSUNO merita una singola lacrima delle mie meraviglie u.u Quindi su ragazze, tirate fuori le palle e spaccatele a qualcuno che ce le ha ma non le usa. Comunque questa è una grande giornata: LITTLE THINGS è qualcosa di magico!!! Baci a presto by Giuls.

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Capitolo 17
*** Zero pazienza ***


Punto di vista di uno dei ragazzi: Mistero! Muahahahah.
 
Sono un idiota! Cioè, l’ho lasciata uscire con quel bamboccione senza neanche provare a dirle qualcosa.
E cosa avrei potuto dire, in effetti. “No, Kat, tu non puoi uscire con lui perché io sono innamorato di te!” Banale! E poi non avrei neanche il coraggio.
“Kat, ti prego, rimani qui con me. Rimani con me per sempre!”Si, certo così si spaventa e scappa a gambe levate.
Le sue gambe, mamma mia. Me le sogno praticamente ogni notte, da quando è arrivata.
Ma provarci non costa nulla… ma è anche vero che rovinerei il rapporto con uno dei miei migliori amici, per non parlare dell’altro migliaio di conseguenze che ne deriverebbero.
Ripeto: provarci, farle qualche complimento, non mi costa nulla. Devo infondo trovare un po’ di coraggio. Fosse facile! Su, dai! Tiriamo fuori le palle. Ok, non pensate male, pervertite!!!

 
KAT.
Quando riaprii gli occhi le lacrime avevano lasciato lunghe righe nere sulle mie guancie.
Erano passati due giorni dall’appuntamento con Tom, l’avevo superato. Le lacrime erano solo reminescenze del mio dolore.
Arrivai al piano di sotto che gli altri erano già a tavola, probabilmente. Solo quando notai le valigie appoggiate nel centro della sala mi resi conto di chi c’era di la. Zayn. TORNATO!
Mi diedi una sistemata ai capelli, “sistemata”, se così si può chiamare mettersi una mano tra i capelli sperando in un miglioramento.
Dannato nido di cicogne! Nel momento in cui varcai la porta si limitarono tutti a fissarmi, nessuno disse niente. Grazie al cielo!
I miei occhi si posarono sul volto di Zayn, immobile.
“Hai visto chi è tornato?” disse sorridendo Louis, facendomi l’occhiolino.
“Si, certo! Com’è andata?” chiesi al moro mentre tornava a concentrarsi sul suo piatto.
Niall mi fece cenno di sedermi nel mio posto, dopo aver lasciato sul tavolo una porzione di pasta.
Tutto bene, grazie per l’interessamento…” disse prima di mandare giù un boccone.
Liam e Niall tornarono a parlare, Harry mi lanciò un occhiata prima di abbassare lo sguardo sul piatto.
Zayn invece sostenne il mio sguardo, sorridendomi di tanto in tanto.
Harry si riprese dopo un sorso d’acqua. “Ti stanno benissimo i capelli!” disse tutto d’un fiato, rosso in viso.
Di risposta scoppiai a ridere ma visto il suo sguardo confuso lo ringraziai. Un complimento per i miei capelli che sembrano essere stati sostituiti da un procione in letargo. Be, bello!
Niall si limitò a ridacchiare sotto i baffi guadagnandosi occhiatacce da parte del riccio.
“Ah, Kat, domani viene un nostro amico, nel pomeriggio.”
“Sul serio? E chi è?” chiesi mettendo in bocca una forchettata di maccheroni.
“Ed Sheeran. Ti piace?” chiese guardandomi e sorridendo.
I maccheroni finirono quasi per soffocarmi. “Certo che lo conosco, lo adoro!”
Sul serio? Be, viene qui per parlare di alcune cose per il nuovo cd!”
Sorrisi come un ebete. ED! Cioè, il mio cantante preferito che viene qui, nella casa in cui abito io!
Deve essere un sogno!
“Kat ci sei?” chiese la voce di Liam, riportandomi alla realtà.
“Si, certo! Davvero, non vedo l’ora!”
“Be, ringrazia Harry. Ha insistito per un incontro un po’ meno formale così che potessi partecipare anche tu!”
Saltai in piedi e corsi ad abbracciare il riccio, che rispose al mio abbraccio.
“Grazie riccio!” dissi ad un palmo dal suo orecchio.
“Di nulla, sono felice che ti faccia piacere, comunque in quest’ultimo periodo mi stai chiedendo scusa un po’ troppe volte!” disse sorridendo.
“Be, vedrò di ripagare in qualche modo…” dissi dandogli un leggero bacio sul collo, davanti allo sguardo sbigottito di tutti.
Harry si irrigidì tutto, sorridendo come un ebete.
“Che… che… Io…”
“Tranquillo Harry, puoi respirare, eh!” disse Louis scoppiando a ridere come un idiota, seguito da tutto il resto dei ragazzi, tranne Harry ancora scosso per il mio gesto.
 
-          Ma cosa fai?
-          Niente. Sei stata tu a dirmi di concentrarmi su Harry.
-          Ma non intendevo in quel modo!
-          Ah no?
-          No, carissima! Vedi di controllarti un po’.
-          E perché mai? Mi sono stufata.
-          Devi solo aver pazienza.
-          Non è infinita la mia pazienza. Guardalo, non mi caga nemmeno di striscio.
-          Pazienza, Katniss, pazienza.
-          Vaffanculo.
 
 
 
Buonasera Meraviglie adorate! Be che dire, oggi  è uscito il video di little things. E' davvero bello, nessuna ragazza, nessun'altro se non loro cinque! Bello, mi piace! E poi ogni volta che li inquadravano in primo piano le mie povere ovaie si accartocciavano e la mia salute psichica già critica di suo ne risentirà duramente! Per domani siete in ansia? Il lavoro sporco domani mattina lo farà mio padre che ormai si è rassegnato! Qualcuno di voi sarà al concerto?? ah be, se volete lasciate una recensione :) nel prossimo capitolo ci sarà il mio rosso preferito!! A presto, da Giuls.
 
 

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Capitolo 18
*** Ed ***


Capelli legati, sciolti, legati, codino alto, basso, alto, sciolti, lisci, ricci, lisci, mossi!
Canottiera, maglietta di Harry, canottiera, vestitino, canottiera, maglia con pantaloncini, tre quarti, lunghi, tre quarti, lunghi, corti!
 
Dieci minuti… respira… respira.
Infondo è un ragazzo normalissimo… come tutti gli altri.
No, lui è il mio cantante preferito e questa cosa della normalità se la ripetono tutte le ragazze per evitare di uccidere con urla e abbracci il proprio idolo.
Eppure io non sono mai stata così, dannazione Kat, un po’ di contegno!
Ma che contegno e contegno.
Quando vedo nel cortile già un paio di persone a me sconosciute mi prende un attacco di panico.
Solo quando Niall infila la sua adorabile testa bionda nella stanza mi rendo conto di tutto quello che sta succedendo è vero. “Ed è qui!”
 
Non inciampare nei gradini, scema!
 
Quando me lo trovo davanti il mio cuore perde qualche battito. Lui mi guarda sorridendo, poi torna a concentrarsi sulla chitarra che ha tra le mani.
Se suona mi sciolgo, e sai che bella figura di merda?
Mi avvicinai lentamente mentre lui strimpellava qualche nota.
“Ah, Ed, lei è Katniss!” disse Harry venendomi in soccorso.
Lui si voltò di nuovo, “ah, la famosa Katniss, è davvero un piacere conoscerti.”
Deglutii mentre stringevo la sua mano. Famosa? Cioè Ed Sheeran che dice famosa a me? Ironia.
“Ti sei messa la maglia che ti ho regalato?” disse Harry svegliandomi dalla trance.
“Già…” balbettai mentre notavo solo in quel momento gli altri ragazzi seduti in cortile.
“Raggiungiamo gli altri!” disse entusiasta Harry leggendomi quasi nella mente.
 
Seduti tutti al tavolino in giardino ebbi modo di parlare con Ed del più e del meno. Ci scatteranno anche qualche foto poi Harry si esibì in una scandalosa performance di fruit ninja vero, con tanto di angurie e cose così. Passai il tempo a ridere come una scema.
 
Quando i ragazzi si allontanarono, entrando in casa, per parlare dell’album, rimasi sola, in giardino con un anguria sfracellata e un sorrisino scemo sulle labbra.
Diverse persone si aggiravano per il cortile e anche per la casa e mi sentii leggermente osservata.
“Ma chi è?”, “Sarà un amica dei ragazzi.”, “Vive da sola con cinque ragazzi?”
Ero viola dalla vergogna, troppo imbarazzata persino per muovermi. Josh sbucò solo in quel momento e mi tirò in salvo.
“Grazie Josh” sbiascicai mentre cercavo di farmi aria con le mani. “Erano giornalisti, vero?”
“Si, e probabilmente, se non fossi arrivato io ti avrebbero assalito con domande e cose così!”
“Ancora grazie!” dissi riprendendo la mia temperatura corporea standard.
“Figurati…” disse lui guardandosi intorno.
“Tutto bene, Joshy?” chiesi improvvisamente preoccupata.
“Si, non ti preoccupare. Tu pensa almeno a farti dare il numero da Ed… Prima che se ne vada.”
Fece un cenno con la testa in direzione della sala da cui provenivano le voci dei ragazzi che… salutavano Ed?
Feci uno scatto sovraumano che avrebbe fatto invidia ad un giaguaro e li raggiunsi.
Rimasi sbigottita quando la porta si richiuse dietro alle spalle del mio idolo.
Mugolai in piena crisi e mi portai le mani davanti agli occhi.
Niall mi sorrise mentre io lo guardai in cagnesco. “Che ti ridi?”
“La tua espressione è buffissima.”
“Siete degli stronzi. Non sono nemmeno riuscita a salutarlo.”
Harry fece la faccia da idiota che meglio gli riusciva. “Allora questo – disse sventolando un foglietto – lo possiamo buttare, dato che siamo stronzi!”
Un altro scatto e riuscii a prendere il biglietto dalle mani del riccio.
“E’ stato un piacere conoscerti! Spero di vederti presto, magari ad un mio concerto! Questo è il mio numero ******** . A presto, Ed.”
                                                      
Non ci credo! Probabilmente colpii qualcuno muovendo le braccia a caso.
Tutti scoppiarono a ridere divertiti dalla mia scenata di pazzia.
“Non ci posso credere! Ed mi ha dato il suo numero! Io non ci posso credere.”
“Questo lo hai già detto…” disse Harry improvvisamente scocciato.
Zayn sbuffò, “siete tutte uguali!”
Grugnii verso il moro che si dileguò al piano di sopra.
I giornalisti uscirono dalla porta in silenzio seguiti da Paul che li guardava con aria minacciosa.
Non appena la porta si richiuse il manager dei ragazzi mi guardò preoccupato.
“Spero non ti abbiano infastidita più di tanto.”
“Non ci sono problemi. Josh mi ha salvata prima che si avvicinassero troppo a me.”
Paul diede un sonora pacca sulle spalle a Josh poi si guardò in giro.
“E Zayn dove si è cacciato?” chiese guardandoci.
“E’ di sopra.”
“Come al solito. Lo sapete… ha bisogno dei suoi spazi” concluse Liam.
Anche Paul se ne andò.
 
Saltellando come una cretina me ne tornai in camera, stringendo tra le mani il prezioso biglietto. Passai davanti alla camera di Zayn, che aveva la porta semi aperta.
Fui tentata di fermarmi e entrare. Per dirgli cosa, poi? Balbettare qualche parola avrebbe solo peggiorato l’idea già pessima che aveva di me.
Per fare cosa? Sbavare? Impappinarmi con le parole? O saltargli addosso? Oh si, questa idea mi piace davvero tanto tanto.
Mi avvicinai alla porta fino a vedere, parzialmente illuminato, il volto di Zayn appoggiato sul cuscino, addormentato.
Istintivamente entrai e scivolai fino a qualche passo da lui.
Sorrisi davanti al suo viso angelico e inconsciamente avvicinai il volto al suo e posai le mie labbra alle sue, ancora impregnate dall’odore di tabacco.
Quando lui si mosse all’improvviso mi staccai e corsi via più veloce possibile fino a rinchiudermi in camera.
Ho sul serio baciato il ragazzo che mi piace? Oh, mio Dio, l’ho fatto sul serio.
 
-          Si mentre lui era addormentato.
-          Ma tu compari sempre sul più bello, vero? E poi non avevamo litigato?
-          Giusto, mi dileguo.
 
 Eccomi qua dolcezze! Be, che dire, anche io vorrei baciare Malik mentre dorme, ma se fosse sveglio e ricambiasse sarebbe ancora meglio!!!! Spero vi sia piaciuto, a me un mondo anche perchè essere nello stesso posto con One Direction e Ed Sheeran è uno dei miei più grandi sogni, ma ovviamente non gliene frega niente a nessuno. E ditemi, oltre ai 1D chi vi piace? Ah ho postato una one-shot su Harry dolciosa, ma ne ho una rossa in fase di progettazione. Diciamo che se questo capitolo riceverà almeno quante notifiche ha ricevuto quello precedente (8) pubblico il prossimo, con qualche bella scena un po'   hot  , quindi ragazze impegnatevi. Lo so, molte leggono e tirano dritto ma leggere una recensione a me tira su il morale e mi fa davvero capire ciò che pensate della mia storia, quindi fatelo per meeeeee! A presto, da Giuls.

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Capitolo 19
*** Il gioco della bottiglia! ***


“Stasera verranno le nostre ragazze, faremo festa!” disse Louis saltellando come uno scemo su e giù per la cucina. “Se vuoi puoi invitare Tom!”
“No!” grugnii io in risposta dando un morso alla mia brioche.
“Tranquilla, era solo una proposta!”
Una pessima proposta, avresti dovuto dire, mio caro Tomlinson.
 
Quando ci trovammo alle nove, tutti seduti in sala con tanto di bottiglie di liquori, eravamo già bevuti. Non abbastanza da perdere la concezione del tempo, dello spazio ma abbastanza da essere continuamente sdraiati a terra a ridere e quando la proposta “Giochiamo al gioco di obbligo o verità?” venne fatta nessuno si tirò indietro, neppure Perrie che dal momento in cui era arrivata non aveva fatto altro che guardarsi intorno.
 
Il primo fu Zayn. “Harry, obbligo o verità?” chiese.
“Verità.”
“Ti sei mai sentito attratto da uno della band?”
“Certo!” disse serio mentre gli altri scoppiavano a ridere.
“Bene, Niall, obbligo o verità?” chiese poi il riccio.
“Obbligo.”
“Devi baciare Josh per due minuti e con la lingua, sia chiaro!”
Guardammo il biondino, rosso in faccia, avvicinarsi e Josh e quest’ultimo prenderlo e tirarlo a e baciarlo con foga. Anche troppa!
Quando Niall tornò sulla terra sembrava un peperone. “Kat, obbligo o verità?”
“Obbligo!” Ti prego niente di strano, ti prego niente di strano.
“Devi dare un bacio sulle labbra a tutti i ragazzi presenti!” Perrie si alzò indignata e si chiuse in bagno. Guardai Danielle e Eleanor, “è solo un gioco, tranquilla!” dissero entrambe.
Diedi un bacio a Niall, poi a Liam, Josh, Louis, Harry mi infilò la lingua in bocca e mi lasciai un po’ trasportare da tutto. Legai le braccia dietro al suo collo e mi strinsi ancora di più.
Quando qualcuno, dietro di me, tossicchiò, mi staccai mentre Harry mi passava la lingua sul labbro inferiore mentre il suo era rosso a causa del mio morso.
Lo guardai maliziosamente poi mi avvicinai a Zayn, l’ultimo rimasto e posai un leggerissimo bacio a fior di labbra staccandomi poi di colpo.
Zayn fece una smorfia e mentre tornavo a sedermi lo vidi passarsi la lingua sulle labbra. Non mi posso eccitare così.  Ma nel suo sguardo non c’era malizia ma bensì curiosità.
Lo ignorai e passai a cercare la mia vittima.
“Josh, obbligo o verità?” “Obbligo!”
“Devi baciare il collo di Niall per tre minuti.”
“Ma perché sempre cose così?” chiese il biondino ma nel frattempo Josh l’aveva già raggiunto e si era fiondato sul suo collo. L’irlandese conteneva a fatica i gemiti e finiti i tre minuti il batterista lo prese per mano e andarono al piano di sopra. Che sporcaccioni!
Prese al volo l’occasione Harry guardando Danielle e Eleanor in modo malizioso. “Obbligo o verità Danielle?” “Obbligo.”
“Devi baciare Eleanor per un minuto!” Le due si guardarono imbarazzate ma la riccia decise di avvicinarsi offrendo a quei quattro “pazzi in preda all’eccitazione” uno spettacolo sconvolgente.
Io mi limitai a guardare i ragazzi che sbavavano.
Il gioco terminò dopo poco quando Perrie uscì dal bagno dove era rimasta chiusa fino a quel momento per evitare il gioco.
“Zayn mi riaccompagni a casa?”
“Aspetta, tocca a me. Mi devono ancora fare l’obbligo o verità!” disse lui tornando a concentrarsi su di noi.
Louis guardò me e poi lui. “Obbligo o verità?” Oh, no. Ti prego Louis non fare cazzate.
“Verità!” disse poi, un po’ titubante.
“Però devi essere sincero! Comunque, ti sei mai sentito attratto da una ragazza che non fosse la tua fidanzata? E dico, recentemente.”
Zayn si irrigidì, come anche Perrie, alle sue spalle.
“Louis, non mi sembra il caso di fare domande di questo tipo. Io porto Perrie a casa!” Serissimo si alzò da terra e seguì Perrie fuori dalla porta.
Rimanemmo tutti fermi e immobili ma con tutti gli occhi puntati su di me.
Poi ognuno si concentrò su altro. Liam si andò a vestire per accompagnare Danielle e Louis Eleanor. Sarebbero rimasti dalle rispettive fidanzate quindi vidi Louis scendere con i pantaloni del pigiama e scoppiai a ridere.
 
Finalmente in pace. Quando arrivai davanti alla mia camera sentii dei rumori provenienti dall’interno e staccai di colpo la mano dalla maniglia. Mi ero completamente dimenticata, Niall e Josh.
E mo’ che cavolo faccio?
Tornai al piano di sotto e mi sdraiai sul divano poi completamente al buio cercai di prendere sonno.
Mi risvegliai solo quando sentii dei baci umidi sul collo e aprendo gli occhi incontrai quelli verdi di Harry.
“Che cav?” cercai di dire mentre lui riposava le sue labbra sulle mie.
Pensavo che avremmo potuto riprendere da dove ci eravamo fermati…” disse mettendo una mano sul mio seno e iniziando a massaggiarlo.
Gemetti al suo tocco per poi intrufolare una mano sotto la maglia, passarlo sui suoi addominali e fermandola sul bordo degli slip.
Lui ansimò e mi tirò su di peso, facendomi legare le gambe intorno alla sua vita.
Quando la sua erezione tocco la mia coscia mi lasciai andare in un gemito prolungato poi strinsi di più la presa, facendo gemere lui.
Arrivati nella sua camera mi lanciò sul letto e mi raggiunse mettendo le sue mani ai lati della mia testa.
Fece un po’ di pressione sul mio corpo e poi mi leccò il collo.
“Non sai da quanto tempo aspettavo questo momento!” ansimò a qualche millimetro dal mio orecchio.
Quanto sai essere Sexy mio bel riccio? Dio, solo guardandolo negli occhi mi sembra di raggiungere l’apice del piacere e chissà quando lo raggiungerò o meglio, raggiungeremo…
“Allora smetti di parlare e agisci Styles!”
“Con molto, ma molto, piacere!” disse fiondandosi su di me e strappandomi gli abiti di dosso, insieme al mio ultimo briciolo di razionalità
.
 


TATAN!! Lo so, fa schifo. Non sapevo davvero che fare in questo capitolo ma poi l'idea del gioco della bottiglia mi è sembrata la migliore!
Ditemelo se fa schifo ok? Il capitolo prima ha ricevuto DODICI recensioni! Mi volete mandare in coma tutte quante? Ammettetelo che con una rompipalle come me in meno il mondo sarebbe migliore! Lo so, me lo dicono tutti. u.u Voi che state facendo in questo momento? Io sono su una bellissima terrazza, con un cocktail alla frutta in mano e un bellissimo ragazzo seduto accanto a me che mi canta una canzone.
.
.
.
Ok, non è vero. Sono in pigiama, sul mio letto con mia sorella che legge Harry Potter URLANDO, mia mamma che canta (e non come il tipo bello della terrazza) e mio padre che balla con lei o.O ok, scena moooooolto imbarazzante. Non dimentichiamoci della mia fantastica peste che fa la regina con la corona di carta ahahahah. Ok, capitolo merdoso, commento personala merdoso, peggio di così proprio non può andare. ADIEU!! Baci da Giuls.

 
 
 
 

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Capitolo 20
*** Ora tocca a te. ***


Quando riaprii gli occhi, vidi davanti a me il volto rilassato di Harry che dormiva serafico con un leggero sorriso in volto.
Ma il mio volto era tutt’altro che serafico e tanto meno con un sorriso stampato in faccia.
Mi alzai alla ricerca dei miei vestiti. Erano solo le sei perciò decisi di uscire senza svegliarlo.
 
Perché sono così stupida? Va bene, Zayn non mi fila nemmeno di striscio, non ho nessuna possibilità con lui, ma nonostante questo, dopo una nottata di sesso, fantastico direi, mi sento da schifo.
Forse perché sta mattina quando ho riaperto gli occhi e ho davvero sperato che non ci fosse Harry accanto a me, ma Zayn.
Forse perché avrei preferito risvegliarmi nel mio letto, abbracciata al mio cuscino, con un imbarazzante pigiama addosso.
Forse perché in realtà non ho provato assolutamente niente per lui.
Stronza.
 
Quando Harry comparve con i ricci tutti spettinati e un riccio solitario sulla fronte mi sembrò tanto un bimbo piccolo. Sbadigliò arricciando il naso e si sedette accanto a me, avvicinando il suo viso al mio.
“Bacio!” disse come un bambino capriccioso.
Gliene stampai uno leggero sulla guancia mentre lui brontolava qualcosa.
“Tutto bene?” chiese allora, guardandomi perplesso.
E mo che gli dico?
“Si, ma vedi Harry, ti devo parlare di una cosa…” dissi alzandomi e andandomi a sedere sulla sedia davanti alla sua.
“Ecco la frase che tanto odio… riesce a farmi andare in agitazione. Ma dimmi… cosa c’è che non va?”
Lo guardai mentre i suoi occhi fino a quel momento scintillanti divennero cupi.
“Vedi Harry… questa notte… credo di aver fatto uno sbaglio…”
“Che sbaglio? Non hai sbagliato niente, sei stata perfetta…” disse tranquillo.
“No, non intendevo quello. Lo sbaglio è stato stanotte, ciò che stanotte ha significato.”
Lui tornò rigido e si mosse sullo sgabello, facendolo cigolare appena.
“Forse volevi dire… ciò che non ha significato… almeno per te.”
Abbassai lo sguardo per evitare i suoi occhi inquisitori.
“Harry mi dispiace io…” Scattò in piedi.
“Non dire che ti dispiace, non dirmi scusa. Per me è stata una delle notti più belle della mia vita ma fa comunque piacere sapere che la ragazza con cui ero non ha provato nulla. Anzi magari immaginava anche che ci fosse qualcun altro al posto mio. Vero?”
Divenni ancora più triste e il mio mento toccò il mio collo. Volevo sprofondare, attraversare il centro della terra è uscire in Australia, lontana dagli occhi carichi di odio che Harry mi stava puntando addosso.
“Ah… ora capisco…” disse con un filo di voce, con un tono tagliente che quasi mi provocò dolore fisico.  “E’ Zayn… vero?”
Lo guardai negli occhi e feci un cenno con la testa.
Si voltò e corse in camera, lo capii perché sbatté la porta tanto forte da far tremare i quadri alla parete.
Niall e Josh comparvero proprio in quel momento, preoccupati.
“Cosa è successo?” chiese Niall passandosi una mano sul viso ancora intorpidito dal sonno.
“Niente.” Allora fui io a correre di sopra, superandoli e chiudendomi in bagno.
 
Perché continuano a bussare? “Basta Josh, non esco.”
Dalla porta passò un biglietto, lo presi.
 
“Scusami per come ho reagito, in fondo tu stavi solo cercando di dire la verità. Cosa che io non ho mai fatto apertamente. Per quanto ti avessi notata a guardare Zayn, a balbettare come invece io facevo con te, ho continuato a far finta di nulla, pensando che se fossimo andati a letto insieme forse avresti capito ciò che realmente provavo per te.
Sono stato un codardo, avrei dovuto dirtelo, che mi sono innamorato di te il primo giorno che sei entrata, ma avevo solo paura di un rifiuto. Rifiutato per uno dei propri amici, non è proprio una cosa molto allettante ma penso che dovrò abituar mici.
Ti amo Kat, anche se non potrai ricambiare. Harry.
ps. Non mollare Kat. Se è Zayn il ragazzo che ami diglielo, urlaglielo, dimostraglielo. Non aspettare!”
 
Mi infilai il biglietto in tasca e corsi fuori dal bagno, spalancai la porta della camera di Harry e Louis trovando quest’ultimo seduto sul suo letto.
“Se cerchi Harry è di sotto…”
Scattai verso le scale urlando un grazie a Louis, rischiai di inciamparmi in una scarpa buttati li in mezzo alla sala, schivai per un soffio Liam e poi vidi Harry seduto sulla poltrona. Mi dava le spalle e spuntavano solo i suoi ricci.
Gli arrivai da dietro e gli legai le braccia al collo.
“Grazie Harry, davvero. Non so cosa farei senza di te.”
“Probabilmente poco o niente!” disse tirandomi verso di se e stringendomi a se.
“Simpatico!” dissi facendogli il verso.
“Kat, ora tocca te. Devi farti avanti!” sussurrò nel mio orecchio nell’esatto istante in cui Zayn varcava la soglia.
Deglutii a fatica. “Ora tocca a te”, magari fosse facile!




AHAHAHAHAH: WITHOUT SENSE! Questo è un capitolo di passaggio ma necessario per lo sviluppo della storia e soprattutto per il prossimo capitolo dove ci sarà una grande DICHIARAZIONE! Quindi ragazze fatemi sapere cosa ne pensate di questo e poi appena riesco pubblico il prossimo! Sapete, sabato ho la mia festa di compleanno: il mio diciottesimo, anche se gli anni li faccio il 15 cioè tra una settimana esatta. Shalalalalalalalalala sto proprio diventando vecchia. E voi? Quanti anni avete? :) fatemi sapere! :) Ragazzuole mie quanto vi voglio beneeeeeee! Baci da Giuls.

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Capitolo 21
*** Dichiarazioni. ***


Un tuono, un altro. La luce filtra tra le persiane e mi fa alzare dal letto. Ho sempre odiato i temporali.
Scesi con passo felpato le scale, sperando di trovare un po’ di pace nel soggiorno.
Quando mi avvicinai al grande divano e posai il mio sedere il divano si lamentò. Aspetta? Il divano? I divani non si lamentano, o almeno non qui sulla terra.
“Fai un po’ di attenzione…” disse una voce impastata dal sonno.
Aspetta, questa voce… mi sono appena seduta su… “Zayn?”
Lui si tirò a sedere. “Non riuscivo a dormire, perciò sono venuto qui… Anche tu non riesci a prendere sonno?”
“Già…” dissi mentre lui mi faceva posto accanto a se, tirando indietro le gambe.
 
Imbarazzata? E’ un eufemismo.
Sento la faccia andare a fuoco e non so se a fare questo dannato rumore sono i tuoni o i battiti accelerati del mio cuore. Magari tutto insieme.
 
Zayn teneva gli occhi socchiusi ma mi sentivo comunque osservata.
“Guardiamo un film?” azzardai mentre nel buio cercavo di non far trapelare la mia agitazione.
“Mmm… non ho molta voglia di guardare un film…” disse senza particolare entusiasmo.
“E cosa vuoi fare?” Ma cosa sei, una pervertita di prima classe? Sembra al cento per cento una proposta indecente.
“Che ne so… dormire?” rispose come se fosse la cosa più ovvia anche se nella mia testa c’era ben altro di ovvio.
“Vado a prendermi un’altra coperta…” dissi prima di alzarmi.
“In realtà questa è l’ultima. Se non ti da fastidio potremmo dividerla.”
Per poco non mi strozzai con l’aria. “S.. si” balbettai tornando a sedermi.
Si allungò e mi tirò a se. La mia schiena appoggiata a lui e la coperta a coprirci fino ai piedi.
“Questo si che è luglio… caldo, mare, spiaggia!” dissi ironica mentre mi sollevavo in sincronizzazione con il petto di lui, a ritmo del suo respiro.
“Be, ma siamo a Londra. Cosa ti aspettavi?” disse mentre una sua mano passava sui miei capelli.
Non ti sta accarezzando, probabilmente ti sta sistemando una ciocca che gli sarà finita in bocca.
Devo dirglielo, ora o mai più. Siamo soli, abbracciati e sotto una coperta. Sembra la scena di uno di quei film strappalacrime che guardo quando ho il ciclo. Ma che tristezza. Ma che diavolo di pensieri faccio?
“Zayn…”
“Mmm…” Perché deve sempre mugugnare lettere, o fare versi? Non mi è per niente d’aiuto.
“Ti vorrei dire una cosa.”         
“Ti ascolto, parla pure!” Sentivo il mio cuore accelerare e speravo con tutta me stessa che non se ne accorgesse.
“E’ da un po’ che te ne volevo parlare ma sai, non sono mai stata particolarmente brava con le parole, ma il fatto è che tu mi hai travolta all'improvviso, senza che io riuscissi a fermarti.
Ti sei infilato nella mia testa come se ci fosse la porta aperta, come se qualcuno ti avesse detto di entrare. Il fatto è che però nessuno ti aveva invitato, ma tu lo sapevi che dovevi arrivare. E in fondo lo sapevo anch'io.
Forse perché con Tom mi ero lasciata da poco e non pensavo di poter riprovare certe cose con un’altra persona. Sono rimasta bruciata una volta e per questo che non mi lascio molto andare con le persone. Ma quando ho incontrato te ho davvero pensato che forse non era detta l’ultima parola e così all’improvviso sei diventato un chiodo fisso dentro la mia testa e non vai via. Io non ti voglio mandare via.”
Mi diedi un colpo in fronte con una mano. Stupida, stupida, stupida.
Le braccia di Zayn mi strinsero ancora di più, ora sentivo il cuore battere sotto lo strato dei vestiti.
Ero probabilmente di una sfumatura violacea.
Avrei voluto seppellirmi li, scavare una buca vicino al divano e ricoprirmi di terra.
Perché non risponde? Probabilmente è rimasto così sconcertato che non sa cosa dire.
“Ti prego, di qualcosa, così mi sembra di aver parlato da sola.”
Con un po’ di fatica riuscii a sollevarmi sui gomiti e voltarmi.
“Ma che…?” Dormiva, i respiri regolari alzavano e abbassavano il suo petto mentre sulle labbra era dipinto un sorriso sincero.
Sorrisi perché era davvero qualcosa di meraviglioso.
Ma mentre ero incantata a guardarlo i suoi occhi si aprirono di scatto scrutando a fondo nei miei.
Mi sorrise e il mio sorriso già da ebete se possibile peggiorò.
Grazie al cielo non l’ho di nuovo baciato come ho fatto l’altra volta!
Non fiatò. Come avevo capito Zayn non parlava molto, rispetto ai suoi compagni di band,  ma quello che non mi disse a parole lo fece con un gesto. Mi accarezzò il viso ( e questa volta era una carezza vera) mi tirò verso il suo petto, dove ripresi la posizione che avevo prima.
“Buonanotte Katniss.”
“Buonanotte Zayn” risposi in un sussurro mentre le sue braccia mi stringevano ancora di più a se.
 
Mentre la sera mi sono addormentata in pace con me stessa e l’intero l’universo la mattina il risveglio fu decisamente più traumatico e molto, ma molto, più rumoroso.

 
 
DICHIARAZIONIIIIIIIIIIII!! Ecco qui il capitolo che mi è costato più fatica in assoluto fino ad ora, sul serio. Mi sono messa davvero d'impegno per scriverlo e spero che il risultato sia accettabile. Be che dire, mi rispecchio molto in Kat, anche io mi sono "dichiarata" al ragazzo che mi piaceva. Io sono una che parla parla e ovviamente una cosa del genere proprio non riesce a trattenerla. Che parlo tanto è vero, io vi rompo tanto anche qui, ma dovreste chiedere alla mia migliore amica, nonche' vicina di banco, quanto sia logorroica! Ho deciso di pubblicare perchè dopo aver visto le dieci recensioni al capitolo prima mi sono venuti gli occhi lucidi e ho dovuto pubblicare assolutamente.
Comunque mi farebbe piacere conoscervi meglio tutte, perciò per chi volesse io sono @Cosmic_River su Twitter, se mi seguite e mi scrivete un tweet con il vostro nome qui su Efp, io vi riconosco e vi seguo, così possiamo chiacchierare li :) a presto dolcezze! bacioni.

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Capitolo 22
*** Risveglio brusco e decisioni drastiche. ***


Chi cappero urla in questo modo? Sembra un oca che urla prima di essere sgozzata.
Nell’esatto momento in cui aprii gli occhi e mi guardai attorno mi corressi. Non un oca, ma un ornitorinco, ancora peggio.
Perrie, con un osceno ombretto azzurro e un vestitino verde fluorescente che non avrei indossato nemmeno sotto tortura mi guardava, o meglio, ci guardava con espressione sconvolta dal centro della sala.
Per riflessi scattai in piedi mentre la coperta ricadeva sul pavimento. Oh, anzi, sarei scattata in piedi se le braccia di Zayn non fossero state strette intorno ai miei fianchi.
Feci un po’ di forza e mi staccai mentre Zayn, ancora in dormiveglia cercava di riafferrarmi.
Non c’è tempo di pensare al fatto che salteresti addosso a Zayn in questo esatto momento, c’è una fidanzata gelosa e visibilmente incazzata da sistemare.
Nel momento in cui la voce di Perrie uscì alterata dalla rabbia anche il moro uscì dallo stato comatoso.
Niall, probabilmente colui che aveva aperto la porta alla pazza, ci guardava dalla cucina, terrorizzato e rosso fino alle orecchie. Josh e Louis invece, seduti al tavolo non si perdevano un singolo secondo della scenetta.
Il moro si alzò si sistemò la maglia. Giuro che non gliel’ho alzata io.
“Mi volete dire immediatamente cosa significa tutto questo?” chiese ancora l’ornitorinco.
“Perrie noi… cioè io… non riuscivo a prendere sonno, sono sceso giù…”
“Ma per favore, ti prego non dirmi che credevi che avrei bevuto la storia del temporale.”
Ma io ho paura sul serio dei temporali, avrei voluto dirglielo ma vista la situazione… meglio trattenersi.
“E’ vero. Poi anche Katniss è scesa di sotto per lo stesso motivo.”
Quando pronunciò il mio nome un brivido mi percorse dalla punta del piede alle orecchie, con tanto di cambio di colore di carnagione.
“E cosa ci facevate abbracciati?” chiese ancora la bionda che tamburellava con la punta dei piedi sul pavimento.
Mi sembra di essere in un telefilm poliziesco.
“Abbiamo dormito così perché non c’erano altre coperte.”
Ora, ammetto che mi aspettavo di tutto, un urlo e la fuga della bionda, oppure lei che mi si avventa addosso e Zayn che mi difende a spada tratta ma più di tutto confidavo nella buona riuscita della mia dichiarazione notturna, e che si sarebbe finalmente dichiarato lasciando in quell’esatto istante la biondina truccata da battona.
Quale accadde sul serio, vi starete chiedendo… Volete proprio saperlo?
Indovinate un po’… Ovviamente NESSUNA DÌ QUESTE.
Zayn si limitò a guardarmi prima di andare verso di lei. Ok, ora sarebbe dovuto venire da me ma invece andò da LEI!
Mi pungevano gli occhi, lui le si avvicinò e le sussurrò qualcosa all’orecchio.
Lei sembrò poco convinta e la sua espressione mutò di poco ma poi si lasciò comunque stringere nell’abbraccio di lui.
Mi venne da vomitare. Quelle braccia fino a cinque minuti prima stringevano i miei fianchi e ora stringevano con forza la schiena di lei.
Lei appoggiò il volto sulla spalla di lui e mi lanciò uno sguardo omicida ma che mi urlava: “Alla fine ho vinto io e cara mia non te lo cederò mai. Lui è mio!”
Stavo per mettermi a piangere in quell’esatto istante e quando mi voltai l’unica cosa che vidi erano le facce perplesse degli altri.
 
Corsi al piano di sopra e mi chiusi in camera, Niall mi rincorse e senza dire una parola mi abbracciò, mi lasciò piangere sulla sua spalla poi mi lasciò.
Quando uscì dalla camera entrò Liam ancora mezzo addormentato e probabilmente svegliato da Perrie.
“Cosa è successo piccola?” il suo tono era preoccupato e senza dubbi gli raccontai tutto mentre lui, steso accanto a me nel letto mi passava una mano tra i folti capelli.
Anche Harry ci raggiunse, io ero appoggiata al petto di Liam, scossa dai singhiozzi. Il riccio si sedette al fondo del letto, mi passò una mano leggera sulla gamba, fino ai piedi, come  a consolarmi.
“Io gli spacco la faccia!” disse con tono serio guardando fuori dalla finestra.
“No!” scattai verso di lui. “E’ il tuo compagno di band, uno dei tuoi migliori amici, ti ricordi? Me l’hai detto tu. Non potete rovinare il vostro rapporto per me. E infondo la stupida sono io, sono io che mi aspettavo che lasciasse la sua ragazza per mettersi con me.”
Un singhiozzo più forte mi scosse di nuovo e tornai da Liam che riprese ad accarezzarmi i capelli.
Anche Josh e Louis vennero a vedere come stavo dicendomi che l’arpia se n’era andata e che era venuta solo per sapere i dettagli per le olimpiadi, la cui esibizione si avvicinava sempre di più.
 
Quando finalmente rimasi sola mi sdraiai sul letto a pancia in su, ormai non avevo nemmeno più lacrime.
Qualcuno bussò alla porta e mi alzai come un orso appena risvegliato dal letargo dirigendomi, strusciando i piedi, fino alla porta.
Quando la aprii mi trovai davanti Zayn con gli occhi gonfi.
“Kat, io…”
“Non dire una sola parola. Non mi interessa.”
“Ma cosa volevi che facessi? Non potevo dirle tutto li, davanti anche agli altri.”
“Dirle tutto cosa? Che la povera ingenua ragazza di provincia si è innamorata del ragazzaccio famoso e fidanzato? Che mi sono dichiarata sentendomi una totale imbranata e che poi, come una cretina, avessi pensato di interessarti? Credevo di aver visto qualcosa in te... qualcosa di buono, ma mi sbagliavo.
In realtà non volevo innamorarmi di te. È capitato e basta perciò scusami tanto.”
Gli chiusi la porta in faccia, ad un centimetro dal suo naso.
Mi ributtai a capofitto sul letto. Me ne dovevo andare e anche subito. Sarei partita la mattina seguente, quando ancora dormivano tutti.

LOOK AT ME!! Ecco qui che la stupidità maschile non ha limiti perchè si, il nostro caro Zayn ha qualche serio problema. I maschi le decisioni semplicemente non le sanno prendere, poi sono altamente influenzabili quando di mezzo ci sono sentimenti da una parte e gambe-tette-culo dall'altra! Ringrazio le nove meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo e bellezze mie che ne dite, alla decina sta volta ci arriviamo? :) Come vedete la nostra Kat ha preso una decisione davvero difficile ma nel prossimo capitolo ritroveremo una nostra conoscenza di capitoli precedenti! Indovinate chi sbucherà fuori ora che Kat è veramente disperata? Sarà qualcuno che l'aiuterà o la metterà sulla cattiva strada? Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e cosa invece prevedete per il prossimo! Baci da MangiaMuffinGiuls :)

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Capitolo 23
*** Aiuti e biglietto d'addio. ***


Scappare… ma per andare dove?
Avevo abbastanza soldi per pagarmi un giorno in un ostello, ma probabilmente mi sarei persa cinque minuti dopo essere uscita di casa.
Lasciai un biglietto sulla tavola, macchiato anche in qualche punto dalle mie lacrime.
Avevo bisogno di qualcuno che mi mostrasse un posto dove stare, un modo per muovermi e per accompagnarmi alla stazione per ritornare a casa entro poco tempo.
Tom? Fuori discussione. Paul? Non mi sarebbe di molto aiuto e lo direbbe ai ragazzi. Danielle? Lo direbbe a Liam e Eleanor a Louis.
Chi cavolo restava?
Aspetta un attimo. Frugai nella borsa fino a trovare il biglietto. Ed.
Gli scrissi un messaggio, sperando che leggesse al più presto il messaggio.
 
Kat – Ciao Ed, sono Katniss. Senti ho bisogno di un aiuto. Ti prego rispondimi.
 
Presi lo zaino con le cose che mi sarebbero potute servire in quei giorni, poi una volta a casa avrei chiesto a Josh di spedirmi il resto.
Il taxi era fermo davanti all’ingresso.
Mi voltai ancora una volta mentre un tassista assonnato mi apriva la portiera e le lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Non avevo detto a nessuno che stavo partendo e sapevo che mi sarei pentita di non averli nemmeno salutati.
Tutto bene signorina?” chiese allora il tassista con uno strano accento.
Si, parta pure. Mi porti alla Victoria Station.”
 
Camminai alla stazione per circa venti minuti guardandomi attorno confusa.
 
Ed – Kat, dove sei? Cosa è successo?
Kat – Sono alla Victoria Station. Ho bisogno di un aiuto.
Ed – Arrivo subito.
 
Quindici minuti dopo notai un ragazzo puntare verso di me, mi spaventai. Quando però fu abbastanza vicino riconobbi il mio cantante preferito, nascosto da un cappuccio e un paio di occhiali da sole.
“Vieni con me…” mi disse dopo avermi abbracciato.
Quando fummo in macchina gli spiegai che avevo avuto dei problemi e che dovevo trovare un posto dove stare nei prossimi giorni e che i ragazzi non avrebbero dovuto sapere nulla.
Si offrì di accompagnarmi in un albergo non molto distante da li di cui conosceva il figlio dei proprietari.
Non fece domande, o almeno, non più del necessario.
Quando ci fermammo davanti ad un albergo a tre stelle feci una smorfia.
“Ed, io non posso permettermi un albergo a tre stelle, a mala pena uno con una stella.”
“Non ti devi preoccupare Kat. Me ne occuperò io,  ma sei sicura che i ragazzi non debbano sapere dove sei?”
“No, non dirlo a nessuno, ti prego.” Lui mi guardò e mi prese lo zaino dirigendosi verso la hall.
“Ah, Ed… grazie!” Mi sorrise e mi strinse a se.
“Figurati, tutto per un’amica!”
 
Sdraiata in un letto troppo grande in un albergo troppo elegante ripensavo a ciò che avevo lasciato indietro. Liam, Niall, Louis, Josh,  Harry e Zayn. Si, anche Zayn.
Nonostante tutto mi mancava anche lui, il suo volto, il suo sorriso. Tutto.
Ma non potevo stare un momento di più in quella casa, davanti a lui.
 
Intanto a casa.
“Zayn, cazzo apri quei cazzo di occhi! Muovi il culo subito!”
“Niall da quando sei così volgare?” disse il moro al biondino con il fiatone.
“Se n’è andata Zayn!” disse il biondo in preda al pianto.
“Che? Chi? Kat?” urlò allora il moro alzandosi di scatto dal letto e uscendo come una furia.
Gli altri in cucina erano tutti intorno al tavolo.
“Zayn…” disse Liam con un filo di voce.
Il moro non disse niente, spintonò gli altri fino ad arrivare al piano su cui era appoggiato un bigliettino.
 
“Ragazzi, mi dispiace andarmene così, senza dire niente ma è quello che mi sento di fare.
Vi voglio salutare uno ad uno perché siete speciali, davvero. Siete ciò che ho di più vicino a dei fratelli, dei migliori amici.
Josh, ci conosciamo da tanto tempo, sei come mio fratello. Mi fido di te e lo farò sempre. E ricorda: “Go DRUMMER!”
Niall, mio dolce orsacchiotto irlandese, ti voglio un mondo di bene e sappi che prima o poi a Mullingar ci andrò perciò vedi di farti trovare.
Liam sei il mio fratellone, non mi dimenticherò mai dei tuoi consigli e delle tue carezze.
Louis, quando starò male e vorrò ridere guarderò una nostra foto e mi torneranno in mente tutte quelle stupide battute che mi facevi per farmi ridere mentre bevevo.
Harry sei stato una persona importante per me, a prescindere da cosa sia o non sia successo tra noi. Ti voglio bene e la maglietta del dinosauro la porterò sempre con me.
E infine tu, Zayn. Dio, non sai quanto sia stato difficile dirti tutto. Mi dispiace ma questa situazione non la posso proprio sopportare. Addio.
Mi mancherete tutti. Vi voglio bene, Katniss.”
 
Zayn deglutii a vuoto passandosi una mano in faccia per assicurarsi che non fosse un incubo, un fottuto incubo.
I ragazzi lo guardarono sconvolti e si sentì più stupido di quanto non si sentisse già. Stupido perché non era riuscito a dire nulla di quello che provava, stupido perché l’aveva fatta fuggire, l’aveva ferita. Non se lo sarebbe mai perdonato.

 

Hola! Primo capitolo scritto da diciottenne! WOW!!! Comunque finalmente è stata rivelato il ritorno misterioso: il mio adorato ED!!! Lo amoooooo! Be, che dire, ringrazio le dieci meraviglie che hanno perso tempo a scrivere una recensione allo scorso capitolo, spero di leggerne altrettanto anche in questo! A presto meraviglie! Baci baci!

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Capitolo 24
*** Devi tornare ***


Grugnii quando qualcuno bussò alla porta alle nove del mattino del secondo giorno della mia fuga.
“Chi è?” dissi con poca convinzione nella voce.
Dall’altra parte solo silenzio poi uno schiarimento di voce: “Servizio in camera!”
“Ma io non ho richiesto nessun servizio in camera!” dissi alzandomi dal letto.
Di nuovo silenzio dall’altra parte, poi un rumore e poi la voce: “ Go Drummer!”
 Scattai verso la porta e mi trovai davanti Josh con un sorriso smagliante.
“Finalmente Kat, mi sei mancata!” disse abbracciandomi.
“Anche tu, Josh ma come hai fatto a …” Capii dal suo sguardo. “Ed…” sibilai.
“Non ti preoccupare l’ha detto solo a me, aveva paura che facessi qualche sciocchezza perciò dopo essersi sentito i monologhi sulla tua fuga di tutti i ragazzi mi ha preso in disparte e mi ha detto dove fossi. Ma come ti è saltato in mente di prendere e andartene?”
“Aspetta… tutti i ragazzi?”
“Si, ma ora non è importante. Ora devi tornare a casa con me, saranno tutti felicissimi di rivederti. Eravamo disperati ieri mattina quando abbiamo trovato il tuo biglietto.”
“Josh, io non ritornerò a casa con te, non è quello che voglio e ritornerei nello stato in cui ero ed è il motivo per cui me ne sono andata. Non avrebbe senso.”
Josh sbuffò e mi fece gli occhi da cucciolo.
“Joshy non provare a cercare di corrompermi, questo funzionava quando avevamo sei anni e volevi i miei biscotti!” dissi sorridendo dandogli un buffetto sulla guancia.
No, Josh, non posso tornare.
 
“Ma cosa hai intenzione di fare? Quanto ancora vuoi restare in quell’albergo?” mi chiese mentre davo un sorso alla lattina di coca presa in un chiosco.
“Non molto anche perché sfrutterei solo l’enorme generosità di Ed, anche se sarebbe un bel modo per vendicarmi di averti detto dove fossi, comunque credo che rientrerò a casa, i miei probabilmente sono ancora in crociera quindi non avrei nemmeno estenuanti interrogatori da sopportare.”
Josh mi lanciò un occhiata. “E gli altri? Non li vuoi salutare?”
Calcò sulla parola altri e mi rintristii subito.
“Lo sai che mi dispiace di essermene andata così e soprattutto di non aver avuto modo di salutarli e dirgli a voce ciò che poi ho scritto nel biglietto, ma non so se avrei trovato il coraggio di salutarli.”
“Zayn? Sai, lui ci è stato malissimo ieri, non voleva crederci. Ha pure rischiato di tirare un pugno in faccia a Liam che lo voleva consolare.”
Pugno? Zayn? Malissimo?
No, stop. Non iniziamo a fantasticare, probabilmente a Zayn saranno venuti i sensi di colpa.
“Ehi, Kat, hai sentito quello che ti ho appena detto?”
“Che?” bofonchiai a Josh che mi guardava preoccupato.
“Zayn era preoccupatissimo per te, oggi andava da Perrie per “risolvere la situazione una volta per tutte” per usare parole sue.”
Rimasi interdetta a guardare davanti a me una famiglia giapponese che scattava foto a raffica a qualunque cosa capitasse davanti agli obbiettivi delle loro modernissime macchine fotografiche, quindi probabilmente anche io e Josh saremmo finiti nell’album dei ricordi di viaggio di quegli stravaganti individui con le mantelline gialle.
Mi ricordai il giorno in cui ero finalmente riuscita a trovare delle pile per la mia macchina ed ero andata in giro per la casa a scattare foto a chiunque, Niall seduto sul gabinetto che legge una rivista di musica, Liam che si gratta sotto le ascelle come un orangutango poco galante, Harry con i capelli lisciati e un imbarazzante rossetto rosso abbinato al reggiseno, dopo aver perso una scommessa con Niall e Louis con le dita nel naso mentre prepara le fette di pane tostato a colazione.
Premetto, quel pane poi non l’ha mangiato nessuno.
Zayn seduto con i popcorn rovesciati addosso dopo essersi spaventato durante un film e Josh con la crema per la barba fino dentro alle orecchie e la bomboletta in mano a minacciarmi di coprirmi da capo a piedi se la foto fosse stata pubblicata.
Ricordi indelebili, scatti precisi di momenti indimenticabili che rimangono impressi nella mia mente.
Sorrisi ancora come se stessi rivivendo quei momenti una seconda volta.
“Mi mancate tutti…” dissi tra me e me.
Josh mi scosse leggermente riportandomi alla realtà.
“Kat devi tornare. Ci manchi e poi sei l’unica persona in grado di tenerci a bada oltre a Liam. Vuoi che a quel poverino venga un esaurimento a causa tua?”
Sorrisi dando un pizzicotto sul braccio a Josh.
“Josh capisci, se tornassi il volermi allontanare per fare chiarezza ai miei sentimenti sarebbe inutile. Ma tu sai che mi mancate.”
Lui annuì poco convinto poi mi strinse di nuovo in un abbraccio.
“Mi farebbe piacere rivederti, alla cerimonia di chiusura delle olimpiadi.”
Lo guardai mentre ingenuamente mi sorrideva e si mordicchiava il labbro inferiore tutto screpolato.
“Io non…”
“Tieni” mi disse porgendomi un pass con il simbolo delle olimpiadi, “potrai entrare nel backstage e vedere i ragazzi.”
Lo presi dalle sue dita affusolate e lo infilai nella mia enorme borsa di pelle.
“Non so se ci sarò.”
“Ci devi essere. I ragazzi vorrebbero rivederti.”
Mi alzai e mi allontanai da lui, che mi guardava confuso.
Non ero sicura di volerli rivedere, volerlo rivedere. Avrebbe reso tutto ancora più difficile e doloroso.
Ma Josh mi si parò davanti improvvisamente scuro in viso. “Dagli una possibilità, Kat. Se lo merita” disse prima di stringermi in un abbraccio e scappare via, voltandosi indietro mentre mi salutava con una mano.
Devo sul serio rincontrarlo?


Hola! Be comincio con ringraziare di nuovo i dieci pasticcini alla nocciola che hanno recensito lo scorso capitolo. E poi be, questo capitolo è un po' di transizione ma spero comunque possiate apprezzare. Io ho scritto una #Red su Liam ma nonostante le visualizzazioni arrivino a 300 nessuno ha lasciato una misera recensione :( this is soooo sad! Be, ora mi dileguo a deprimermi! Baci da Giuls.

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Capitolo 25
*** Messaggi e chiamate perse. ***


Camminava lungo il viale alberato poco distante dall’albergo. Guardò per l’ennesima volto lo schermo del cellulare in cui svettava l’icona illuminata di chiamate perse.
Ogni giorno era la stessa cosa, ormai andava avanti così da settimane.
A turno la chiamavano tutti, messaggi vocali, messaggi di suppliche perché tornasse a casa il prima possibile, ma ovviamente non rispondeva mai e non l’avrebbe di certo fatto a breve.
Si passò una mano sul volto assonnato. Erano ormai due settimane che stava in quell’albergo e per quanto avesse chiesto a Ed di smetterla lui gentilmente aveva continuato a pagare la camera. Andava li un giorno si e un giorno no, giusto per assicurarsi che a Kat non mancasse niente.
Le aveva portato riviste, una nuova merendina al cioccolato, di cui lei andava matta e ogni tanto si presentava li con la chitarra e si metteva a suonare seduto sulla poltrona.
Lei lo ascoltava rapita, come se il suono emesso dalle corde appena pizzicate le ridesse un’armonia ormai perduta.
 
Niall – Kat ti prego. Non so cosa dirti per convincerti, ma posso dirti che mi manchi da morire. A me e a tutti gli altri. Ti prego torna.
 
Harry – Lo so, non risponderai nemmeno a questo ventisettesimo messaggio della settimana. Eh si, li sto contando. O almeno quelli scritti. I vocali saranno altrettanti. Ma lasciamo stare. Ed ti sta aiutando vero? L’ho capito solo io, ma Josh lo sa. E’ decisamente troppo tranquillo quindi significa che sa che tu stai bene, altrimenti sarebbe peggio di una femminuccia in piena tempesta ormonale, come del resto siamo invece noi. Ti prego Kat. Torna.
 
Liam – Qui papà orso cerca la sua figlia orsa. Disperatamente. Si attendono risposte immediate.
 
Liam – Ok, l’ultimo messaggio era pessimo lo so. Ma la disperazione porta anche alla follia, vero? Io ne sono la conferma vivente. Qui non riesco a tenere a bada questa banda di babbuini. Mi servi tu Kat. Abbiamo bisogno di te.
 
Harry – Ventottesimo messaggio. Ammetto di essere abbastanza paranoico a volte, ma sono sul serio preoccupato per te. E non me ne frega proprio niente se Ed ti sta aiutando o Josh sa che stai bene. Capito? Non me ne frega niente. Io voglio sentirmelo dire da te che stai bene. Ok? Cazzo Kat. Rispondi a sto messaggio.
 
Harry – scusami, sono un completo idiota. Cancella tutto. Ecco il ventottesimo messaggio. Quello di prima non c’è mai stato. Nessun messaggio prima. Mi manchi Kat. Ma questo lo sai, vero? Anche perché te l’avrò scritto io mille volte e altrettante gli altri. Il tuo cellulare sarà intasato. Se torni te ne regalo uno nuovo. (non volevo corromperti, sia chiaro.) Magari un pochino. Ha funzionato?
 
Louis – Polpetta dove sei sparita? Manchi tanto al tuo Boo. Torna da meeeee! Mi manchi tanto tanto.
 
Sorrise davanti ai messaggi che tutti i suoi amici gli avevano lasciato nell’arco di poche ore da quando aveva acceso il cellulare.
Li chiuse tutti dopo averli letti accuratamente tutti.
Rispondere ad uno avrebbe significato dover rispondere ovviamente anche a tutti gli altri.
Non voleva farlo, avrebbe fatto crescere in lei quel senso di nausea che ormai da giorni si portava avanti.
 
Quando arrivò all’albergo l’ora di pranzo era ormai passata e nonostante il suo stomaco stesse brontolando si sdraiò con tutta la roba addosso, sul letto.
Chiuse gli occhi lasciando che il sonno la portasse lontano da Londra.
 
Quando il sole rosso filtrò dalle finestre Kat si stiracchiò, con probabilmente il segno della coperta sulla faccia.
Si grattò la testa e i capelli arruffati impedirono alle dita di muoversi liberamente.
Una ciocca si impigliò nell’anello e fu costretta a tirare, strappandosi qualche capello che rimase nella sua mano intorpidita.
Il cellulare lampeggiava di nuovo.
Si alzò con un po’ di fatica. Dormire con i jeans non era stata un’idea brillante.
Prese il telefono tra la mani, lo rigirò un paio di volte e diede un occhiata.
4 chiamate perse e un messaggio.
Prima le chiamate. Tutte dallo stesso numero… tutte da Zayn.
Un unico messaggio.
 
Zayn – Non chiederti il perché. Leggi e cerca di capire ciò che voglio dirti. Questa situazione non può andare avanti. Tu mi manchi Kat. Mi manchi come non mi è mai mancata nessuna persona in vita mia. Mi costa uno sforzo notevole ammetterlo ma tu sei l’unica ragazza per cui ho pianto. Si, quando ho letto il bigliettino il giorno che te ne sei andata ho pianto.
Ho messo fine alla mia storia con Perrie. Si stava trasformando ogni giorno che passava sempre più in una farsa.
 Ma permettimi di dirti tutto a voce. So che hai il pass. Ti prego, vieni alla cerimonia.
Questo sabato, cerca il backstage. Io sarò li ad aspettarti e finalmente per parlare con te. Spero di vederti.
 
Avrebbe dovuto scegliere, ma in cuor suo, la risposta già la sapeva.




HOLA!! Eccomi qui meraviglie! Perdonatemi per l'assenza ma tra la scuola, il concorso per la vacanza-studio di quest'estate non sono proprio riuscita a connettermi prima! Be questo capitolo ammetto mi è piaciuto un casino ma non mi sbilancio più di tanto perchè se qualcuno mi dice che non è bello ci rimango ancora più male :( spero di leggere le vostre recensioni :) a presto da Giuls.

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Capitolo 26
*** Find me the backstage!! ***


Li sentiva cantare, sapeva che stavano cantando “what makes you beautiful” e che era quasi finita.
Doveva arrivare prima di perderli di vista.
“Lei non può entrare!” disse un omone davanti alla porta.
“Ho il pass!” gli disse lei mostrandogli il cartellino appena estratto dalla borsa.
“Dove posso trovare il backstage?” chiese ancora.
“Chieda a quell’uomo laggiù.” Si avvicinò all’uomo indicato che dopo aver guardato il pass le fece cenno di seguirlo. “Allora, cosa le serve?”
Mi deve trovare il backstage! E’ una questione di vita o di morte.” L’uomo la guardò ancora un attimo e poi le aprii la porta del backstage, situata tra due uffici.
Quando arrivò si sedette sul divanetto. C’era un sacco di gente li, truccatori, agenti, giornalisti, ma nessuno si mostrò molto interessato a lei.
Quando li vide entrare un crampo le chiuse lo stomaco.
La stessa cosa successe però al moro che la riconobbe non appena entrò nella sala. Fece un cenno ai ragazzi e le si avvicinò. I ragazzi le corsero intorno e l’abbracciarono urlando felici, poi si staccarono e fecero avvicinare Zayn
“Kat…” disse lui tendendole la mano. Lei lo studiò per qualche secondo e il moro ebbe paura che non gli avrebbe voluto parlare. Proprio ora che lui aveva così tanto da dirle.
Ma non la biasimava. Era colpa sua se lei era scappata, lui non l’aveva difesa. Non aveva avuto coraggio di dire tutto a Perrie. Aveva semplicemente ringoiato tutte quelle parole e pensieri che da mesi gli giravano in testa ma che da quando lei era arrivata erano diventate ancora più vere. Ora erano concrete, gli aleggiavano intorno e volevano venir fuori non appena lei era nei paraggi.
Ma lei non si tirò indietro, gli prese la mano e lo seguì nel loro camerino, per poi sedersi sul divanetto con Zayn davanti a lei, in piedi.
“Allora? Volevi dirmi qualcosa?” chiese lei mostrandosi distaccata, mentre in realtà voleva solo saltargli al collo.
“Volevo chiederti scusa… per non averti difesa davanti a Perrie, per non aver detto la verità!” disse tutto d’un fiato Zayn guardando un punto indefinito nella stanza.
“E dimmi… quale sarebbe la verità?” chiese lei sinceramente confusa. Lo guardò diventare rosso in viso nonostante il colore ambrato della pelle lo mascherasse un po’.
Ci fu un silenzio lungo, carico di parole non dette. Ma Zayn si rese conto che ormai era tardi. Tardi per tirarsi indietro. Tardi per nascondere ciò che provava per quella ragazza dai capelli rossi e gli occhi profondi come pozzi di petrolio, che ora lo guardava. Era tardi persino per inventare una scusa, ormai ci era dentro, dentro fino al collo. Non poteva nascondersi, non più.
"Ti ho tenuta con me,quella notte. Ora dopo ora. Minuto dopo minuto. Attimo dopo attimo.
E quella notte non c'era niente, e dico niente, che potesse valere più delle mie braccia intorno al tuo corpo."
Lei lo guardò ancora, trattenendosi dal corrergli incontro e baciarlo.
"Ti prometto che se un giorno ti perderò non me ne pentirò di averti amato così forte. Oltre tutti. Oltre tutto. A volte, persino da dimenticarmi di me stessa."
Allora fu lui a baciarla, sussurrandole all'orecchio: "Ma tu non mi perderai mai!"
 
Rimasero seduti l’uno accanto all’altra per un po’ finché qualcuno busso alla porta risvegliandoli da quel sogno.
“Ragazzi possiamo entrare?” chiese la voce di Louis, da dietro la porta.
“Si…” disse con forza Zayn, poi guardando Katniss sorridendole.
“Tutto apposto?” chiese allora Liam guardando i due, poi notando le dita incrociate sorrise soddisfatto.
“Quindi voi… voi…? State…?” chiese Niall imbarazzato fino alla punta delle orecchie.
“Si, noi stiamo insieme!” disse serio Zayn stringendo con ancora più forza la mano di Kat.
“Noi due stiamo…?” chiese perplessa Kat guardandolo, mentre il suo cuore sembrava volerle uscire dal petto.
“Si!” disse lui dandole un leggero bacio a stampo leggero, sulle labbra.
“E Perrie?” chiese allora Harry guardandoli serio.
“L’ho lasciata!” disse lui altrettanto serio.
“Sul serio?” chiese Liam sorpreso. “Non ci avevi detto niente… Siamo felici per voi!”
Mentre i ragazzi si complimentavano con Zayn con battute e pacche sulle spalle Katniss era rimasta immobile sul divano.
Stava insieme a Zayn Malik? Stava insieme al ragazzo che le era piaciuto dal primo momento in cui l’aveva visto, quel giorno, steso sul divano mentre Harry si lanciava in un corteggiamento spietato?
Lui l’aveva guardata, mentre l’immagine di lei impregnava ogni singolo atomo del suo corpo.
Poi si erano parlati, poco alla volta si erano conosciuti, studiati, poi con il tempo amati.
Solo allora si rendeva conto di quanto Zayn fosse parte di lei.
Ma lui l’amava come lei amava lui? E se l’avesse delusa ancora? E se avesse dovuto ancora soffrire?
Quando rimasero soli, dopo che gli altri andavano a raggiungere la famiglia e le fidanzate Zayn le arrivò accanto, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Cosa pensi?” le chiese dolcemente.
“Niente…” mentì lei in risposta.
“Non è vero… sei preoccupata per qualcosa… Ti prego Kat, fidati di me. Dimmi cos’hai.”
“Io… io ho paura… Paura di soffrire ancora.”
“Non dirlo nemmeno. Io non ti lascerò mai. Te lo prometto. Più ti guardo negli occhi e più m'innamoro. Mi innamoro perchè nei tuoi occhi c'è tutta la tua bellezza,
tutti i tuoi sorrisi, la tua felicità.
M'innamoro perchè nei tuoi occhi c'è tutto quello che cerco.
Ti guardo negli occhi e sento che è vero, sento che è mio.
Ti guardo e con il tuo sguardo mi tieni stretto, mi accarezzi, mi ami.
Ti guardo e mi rendo conto che in fondo io non vorrei nient'altro a questo mondo.”
Lei si asciugò una lacrima che le stava cadendo lungo la guancia.
“Ti amo Zayn…”
“Ti amo anche io, Katniss Michelle Everdeen.” La strinse giurandole che l’avrebbe protetta, amata e supportata, qualunque cosa sarebbe successa.
E li, Katniss si sentì pronta ad amare di nuovo.

 

QUATTORDICI?? dico, quattordici? Siete meravigliosamente fantastiche! Quanto posso voler bene a tutte voi?? Non vi conosco eppure leggere i vostri nomi, ormai familiari, tra le recensioni mi mette di buon umore, altrettanto i nomi di ragazze nuove che perdono un po' del loro tempo a lasciare recensioni :) vi adoro! Be FINALMENTE!! La dichiarazione è stato un parto, ve lo assicuro! Dopo questo capitolo smielato il prossimo sarà decisamente più hot :) A presto meraviglie :)

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Capitolo 27
*** Oh, l'amour. ***


Svegliarsi accanto a Zayn era la sensazione più bella del mondo e il modo migliore per iniziare la giornata. Ormai la notizia di me e Zayn si era diffusa e vivevamo al meglio la nostra storia d’amore ancora agli inizi.
Erano state delle settimane impegnative e nonostante tutto avevamo passato pochi ma bei momenti insieme.
I ragazzi avevano accettato ormai la nostra relazione, forse l’unico un po’ titubante all’inizio era stato Harry ma ben presto l’aveva superata e ora vivevamo o almeno cercavamo di vivere in completa armonia.
Perrie si era presentata una sera a cena urlando e sbraitando di rivolere il suo fidanzato ma poi Zayn l’aveva costretta ad andarsene e a lasciarci in pace una volta per tutte.
Gli unici momenti di pace per noi erano le mattine, in particolare le domeniche mattine, proprio come questa.
 
Quando mi voltai notai le labbra di Zayn inarcata come se sorridesse.
“Buongiorno” gli sussurrai a un soffio dalle sue labbra, mentre le sue mani si stringevano attorno alle mia vita coperta da un imbarazzante pigiama a ranocchie.
“Buongiorno principessa!” disse di rimando lui facendo combaciare le nostre labbra.
Mi beai del suo profumo, inspirando a pieni polmoni.
Passavamo insieme tutte le notti, Liam aveva deciso di prendere il mio posto e io mi ero così potuta appropriare del letto accanto a quello di Zayn, con cui poi l’avevo unito. Ora dormivamo in uno pseudo letto matrimoniale tenuto insieme da qualche laccio legato alle gambe.
I due letti cigolarono e si spostarono lentamente, allontanandosi tra di loro.
Mugugnai mentre la mia gamba si infilava tra i due letti.
“Non ne posso più!” mi lamentai alzandomi in piedi e allontanandomi.
Zayn si tirò a sedere guardandomi divertito.
“Ne ho ordinato uno!” disse sbadigliando.
“Di cosa?” chiesi mentre mi sfilavo il pigiama di dosso.
“Di letto matrimoniale e…” smise di parlare quando mi sfilai la maglia del pigiama. “Non mi dovresti stuzzicare in questo modo!” disse prima di alzarsi e avvicinarsi a me.
“Mmm… questo completino ti sta davvero bene!” disse passando una mano sul bordo di pizzo delle mie mutandine. “La persona che l’ha scelto ha davvero buon gusto!”
Fece una risatina mentre la mia mano stava già giocando con il bordo della sua tuta nera.
“Vero? Lo penso anche io…” dissi prima di fargli scivolare lungo le gambe muscolose i pantaloni “come anche la persona che ha scelto questi boxer così belli… ma così inutili.”
Le sue labbra iniziarono a lasciare a baci umidi lungo il mio collo mentre la mia mano andava a passare lentamente sul rigonfiamento mal contenuto.
Gemette con le labbra a contatto con il mio seno, e questo mi fece eccitare ancora di più perciò quasi famelica presi tra le dita i capelli di Zayn e lo spinsi più giù, affinché mi donasse ancora più piacere.
Era la prima volta che ci lasciavamo trasportare in questo modo e non avevamo nessuna intenzione di fermarci.
Quando i suoi denti presero il bordo delle mie mutandine e le sfilarono venni colta da un fremito irrefrenabile, spinsi la testa di Zayn tra le mie gambe mentre continuavo a ficcare le unghie nella sua carne.
Dopo che mi portò al culmine con dita e lingua mi prese per le spalle e mi fece andare giù. Ora era il mio turno. Toccò a me farlo gemere indecentemente.
Quando tornai su sorrisi soddisfatta guardando i suoi occhi annebbiati dal piacere.
Mi prese per il fondoschiena e mi fece legare le gambe intorno alle sua vita poi mi adagiò sul morbido tappeto. Non appena la mia schiena toccò la superficie feci sforzo sulle gambe facendo cozzare le nostre intimità. Entrambi gememmo indecentemente poi mi guardò in modo strano.
“Come siamo monelle oggi!” disse dandomi un morso sulla clavicola.
“Be se vuoi smetto di fare la cattiva!” risposi a tono cercando di allontanarmi da lui.
“Ma dove vuoi andare?! E poi io mica ho detto che non mi piace se fai la monella!”
Cominciammo a ridere e poi a baciarci famelici. Si sistemò meglio tra le mie gambe e dopo poco entrò in me con spinte forti e decise e tutto li sdraiati sul tappeto della nostra camera.
 
“E’ stata una cosa a dir poco indecente!” disse ancora ansimando mentre si adagiava accanto a me.
“Avrò perso dieci chili!” risposi io passando una mano sul suo ventre piatto e muscoloso.
“Ma cosa dici, se l’unico che ha fatto fatica sono io qui!” disse girandosi sul fianco verso di me.
Mi voltai anche io verso di lui mentre il suo sguardo percorreva con avidità il mio corpo, “allora significa che la prossima volta starò io sopra!”
Lui rise e la sua risata ancora arrochita dal piacere mi mandò di nuovo in estasi.
“E quando dovremmo aspettare per questa prossima volta?” chiesi mentre la mia mano percorreva una linea immaginaria sotto l’ombelico.
Lui sospirò rumorosamente. “Domani vengono a montarci il letto!” disse mentre socchiudeva gli occhi. La mia mano tornò a donargli piacere mentre il suo ventre si alzava e si abbassava sempre più velocemente.
“Io non penso di voler aspettare fino a domani…” buttai li mentre la sua mano passava vorace sul mio seno.
“Ne - … neanche io…” sbiascicò lui. Un attimo e gli fui sopra, pronti a ricominciare tutto da capo e consumare di nuovo qualche chilo!

Eccomi qui! Con molto, moltissimo ritardo! Ma spero che dopo questo capitolo voi possiate perdonarmi! Allora? A quanti è piaciuto il capitolo? SU SU alzate le manine al cielo e magari lasciatemi una recensioncinaaaaaa :) mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, come sempre! Un bacione enorme da Giuls.

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Capitolo 28
*** Ti amo ma... ***


Perché amo tutto quello che sto vivendo? Semplicemente perché lo sto vivendo con lui. Il ragazzo che mi fa vivere tutto questo è Zayn Jawaad Malik. Passerei ore a guardarlo, a farmi stringere, abbracciare, passare il tempo accoccolata tra le sue braccia forti sfiorando con il dito tutti i tatuaggi del suo corpo, il mio preferito lo yin e lo yang, la rondine sulla mano, fino alla scritta in arabo sulla clavicola, che bacerei fino allo svenimento. Poi più giù, fino al cuore sull’inguine.
Ecco, qui iniziano descrizioni non adatte ai minori.
Adoro quando mi stringe con possesso per la vita, facendo combaciare i nostri corpi che si conoscono a memoria.
Passiamo insieme tutte le notti e tutti i giorni, e se ha le prove mi accontento di qualche momento intimo durante le pause nelle sale insonorizzate, caratteristica essenziale, delle sale prova.
Ormai l’estate è quasi volta al termine ma cerchiamo comunque di goderci, in tutti i sensi, questi ultimi giorni insieme.
 
“Kat puoi venire in camera con me un secondo?” chiese Zayn tendendomi una mano.
Zay – Zayn spostati!” dico cercando di spostarlo con il piede colpendolo sulla gamba. “Stiamo guardando Step Up 2! Non puoi aspettare un momento?” chiesi ancora sforzandomi di raggiungerlo con una mano e colpendolo sul braccio.
Niall accanto a me scoppiò a ridere attirando l’attenzione di Louis che sbucò in sala stringendo una ciambella.
“Che succede?” chiese guardandoci.
“Zayn ha chiesto a Kat di seguirla in camera e lei sta cercando di spostarlo mettendoci tutta la forza che ha in corpo ma lui non si è mosso di un millimetro” riassunse brevemente il biondo mentre sul volto di Louis compariva un sorrisetto.
“Questa è brutta Zayn! Kat si rifiuta di scopare come criceti, cosa che fate di continuo ultimamente” disse Louis ridendo.
“Primo, si dice come conigli brutto idiota e secondo le devo solo dire una cosa” disse Zayn supplichevole guardandomi.
Mi alzai prendendo la sua mano e seguendolo su per le scale mentre Louis dal piano di sotto urlava: “Togliti le mutandine non vale come cosa da dire!”
Sorrisi divertita ma Zayn rimase serio, sbuffando leggermente. Aveva i nervi tesi, le mani mi stringevano con prepotenza costringendomi ad accelerare per stare al suo passo.
Mi tirò nella nostra camera dove nel mezzo svettava il nostro bellissimo letto nuovo.
Strano che dopo aver aspettato tanto il letto alla fine avessimo iniziato a fare l’amore dovunque, sul divano, sul tappeto, nella doccia e nella vasca. Il letto era diventato in qualche modo un po’ “banale”.
Però Zayn in quel momento non sembrava ne in vena di smancerie e tantomeno di porcherie.
“Siediti Kat… ti devo dire e chiedere un paio di cose…”
Allora fui io ad irrigidirmi. Cosa deve dirmi?
“Kat io ti amo ma…” Trattenni il fiato mentre sul suo viso si alternavano paura, preoccupazione e amore. Si, anche amore.
“Ma?” chiesi io con voce tremante. Cosa deve dirmi? Cosa sta per chiedermi? Mi vuole lasciare. E’ sicuro. Magari non gli piaccio più, lo annoio o magari si è reso conto di amare ancora Perrie.
Tremila idee mi passarono per la mente.                             
Strinsi le dita attorno al bordo della sedia accanto a me.
“Ma… penso che non riuscirei a sopportare la lontananza una volta che il tour sarà iniziato…” disse con un filo di voce fissandomi con intensità.
“Quindi mi stai lasciando perché pensi di non poter sopportare la distanza?” chiesi con voce rotta dal pianto.
Brutto idiota. Ti spaccherei il naso. Il tuo bellissimo e perfetto naso sul tuo viso bellissimo e perfetto. Ok, non ci posso riuscire.
Sorrise debolmente poi posò le sue dita sulla mia guancia bagnata. “Se proprio tonta Katniss. Non ho detto di volerti lasciare. Non l’ho detto, non l’ho pensato e mai lo penserò. Io ti stavo chiedendo di venire con noi… di venire con me, in tour.”
Aprii gli occhi guardandolo confusa. I suoi occhi color cioccolato fuso si persero nei miei, i miei nei suoi.
“Allora ci stai? Questo vorrà dire che mi dovrai sopportare per tanto tanto tempo….” aggiunse dandomi un leggero bacio sulla punta del naso e accarezzandomi il viso.
“Penso di poter sopravvivere a questa dolce tortura” dissi in un sussurro prima di annullare le distanze e poggiare le mie labbra su quelle calde di lui.
“Quindi verrai con me?” chiese con gli occhi chiusi allontanandosi leggermente da me.
“Mi sembrava che avessi capito che la mia risposta è… no.”
Lui si staccò shockato da me. “C – Cosa?”
Scoppiai a ridere guardando la sua espressione. “Stavo scherzando cucciolo.”
Tirò un sospiro di sollievo. “Ok, in questo anno mi farai morire di infarto.”
Sorrisi maliziosa, “scommetto che ho già un’idea perfetta per un infarto con i fiocchi.”
“Si? Sorprendimi.”


Hola Bellezze! Scusate per il ritardo ma questi ultimi giorni a scuola si stanno trasformando in un incubo ma sabato iniziano le vacanze e avrò tanto tempo da dedicarvi *-* comunque, ho scritto il primo capitolo di una nuova storia, ditemi se la postassi voi la leggereste?? Datemi un parere sincero, anche magari su questo capitolo con una bella recensioncina, magari da più di dieci parole ;) a presto da Giuls.

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Capitolo 29
*** Tattoo ***


"Un ultimo piccolo sforzo cucciola mia, e quell'opera d'arte ti renderà dannatamente sexi".
Strinsi con ancora più forza la mano di Zayn che fissava attentamente la punta dell'arnese che da quasi un'ora stava lavorando sulla mia caviglia.
"Perchè non sono già dannatamente sexi?" chiesi guardandolo.
"Tu lo sei già dolcezza" disse in avvicinando le labbra al mio orecchio.
Sorrisi nonostante avessi le lacrime che scendevano copiose sulle mie guancie arrossate.
"Ok, il tatuaggio è terminato. Non è il tuo primo tatuaggio quindi sai già cosa fare. Vi lascio un attimo soli, li c'è lo specchio."
"Grazie Jo di esserci andato piano con lei" sentii sussurrare a Zayn mentre io davanti allo specchio mi guardavo il collo del piede ornato da un elegante
catena di fiori viola.
"Di niente, ormai siete di casa qui!" disse con tono estremamente gentile l'omaccione, poi rivolgendosi a me "è stato un piacere conoscerti Katniss, ci vediamo presto".
Un sorriso cordiale si dipinse sul volto mentre agitava la mano tutta tatuata, come tutto il resto del braccio. Quell'espressione lo rendeva simile ad un bambino
paffutello un po' troppo cresciuto.
Zayn si avvicinò a me e mi strinse alla vita. "Sei perfetta." 
"Io non direi proprio..." sospirai guardandomi allo specchio. Mi sentivo niente in confronto a lui, lui è perfetto, qualsiasi cosa faccia, che ci metta o meno impegno.
Risulta sempre l'essere più perfetto sulla terra, mentre io un elefantessa poco aggraziata.
"Io invece dico di si, guardati. Come posso dire il contrario?"
Mi fissai attentamente e poi incontrai nello specchio lo sguardo di Zayn.
"Capisci cosa vedo io?"
"Sinceramente no." Lui posò una mano sul mio braccio. 
"Vedo una ragazza che rendersene conto illumina una stanza con un sorriso, che non sa quanto vale e non si da importanza. Non crede nelle parole che
dice e si considera banale e poco attraente. Io vedo una ragazza dai capelli color del fuoco, lo stesso fuoco che mi si accende dentro ogni volta che ti ho vicina.
Tu non vedi quello che vedo io ma ti assicuro che è tutto bellissimo, dai capelli spettinati la mattina dopo che abbiamo fatto l'amore per tutta la notte, il trucco
sbavato dopo che esci dalla doccia con un accappatoio troppo grande per te, alla cioccolata che rimane all'angolo della bocca e che io amo raccogliere
delicatamente con un bacio super dolce.
Quando sorridi le tue labbra formano una curva micidiale su cui amo schiantarmi." Mi sorrise e mi fece voltare verso di lui. "ti amo, e non smetterò di farlo
per nessun motivo al mondo."
Le mie labbra vennero attirate sulle sue come una calamita e si staccarono a fatica parecchio tempo dopo. "Torniamo a casa nostra."
 
Zayn e i suoi tatuaggi. Sono tutti perfetti, mi piace accarezzare il suo corpo, soffermandomi su quelle macchie di inchiostro che sono parte di lui, sono 
la sua vita e lo marchiano come il fuoco sulla pelle.
L'altro giorno gli ho detto questo mio pensiero sui tatuaggi e lui dopo avermi studiata a fondo mi ha dato un bacio sulla punta del naso.
"Tu sei parte di me, sei la mia vita e mi marchi a fuoco. Non i tatuaggi, solo tu."
Gli sono saltata al collo e abbiamo fatto l'amore.
 
"Katniss, il telefono squilla!" Urlai mentre lei canticchiava sotto la doccia.
Parole incomprensibili arrivarono al mio orecchio "doccia" "non sento" "rispondi". Immaginai di dover rispondere.
"Pronto?"
"Chi parla?"
"Come chi parla, dovrei fargli io questa domanda!" risposi stizzito.
"Ma come si permette. Lei ha il telefono di mia figlia... oh mio dio! Cosa gli hai fatto brutto depravato?" urlarono dall'altra parte. Soffocai una risata.
"Oh, no. Signora sono Zayn, il... - cosa dovevo dire, forse la verità - il fidanzato di Katniss." Dall'altra parte silenzio.
"Misericordia, scusami caro, non avevo pensato potessi essere tu! Perdonami!"
"SI figuri signora, la capisco."
"Chiamami pure Sarah, allora Zayn tra poco la grande partenza per il tuor, sei emozionato?"
"Molto, soprattutto perchè Kat sarà con me!" dissi senza neanche rendermene conto e all'improvviso mi vergognai terribilmente.
"Oh ma che dolce che sei, non mi stupisce che Kat sia così innamorata di te. Quando siamo al telefono non fa che parlare di te, di quanto tu sia perfetto, 
bello, dolce e attento. Pensa che mi ha persino mandato una tua foto!" Sorrisi pensando a Kat mentre parla di me a sua madre. "E dopo quello che
mi hai appena detto non mi stupisco, mia figlia ha decisamente occhio!" Una risata cordiale mi mise allegria. "Be allora dille che la richiamo più tardi, o anzi 
dille di chiamarmi lei. A presto Zayn. E' stato un piacere parlare con te."
"Anche per me... Sarah."
Posai il cellulare sul tavolino e mi voltai incontrando lo sguardo di Kat, appoggiata allo stipite della porta, vestita ma con ancora i capelli gocciolanti sulle
spalle.
"Tua madre mi adora" dissi con un sorriso sornione.
"Ah si?" chiese lei avvicinandosi a me.
"Ovviamente. Nessuna donna può resistere alla mia bellezza!" dissi accarezzandole la guancia.
"Ma io ti resisto!" disse lei lanciandomi un occhiata.
"Infatti io ho detto DONNA" dissi prima di scoppiare a ridere. 
Lei mi spinse con forza sul letto mettendosi a cavalcioni su di me, un sorriso enorme si dipinse sul mio viso, e poi sul suo.
"Ti dimostrerò che sono una donna, caro mio!"
"Io non mi oppongo dolcezza, su dai! Dimostramelo!"


Eccomi! SONO VIVA! Perdonatemi per questo immenso ritardo, più di un mese, dio mi vergogno quasi. Perdonatemi, ho cambiato pc e ho perso tutto, ho dovuto rielaborare tutti i capitoli persi. Spero possiate perdonarmi e lasciare una recensioncina a questo capitolo che fa letteralmente schifo. Confido nella vostra comprensione. A presto (sul serio) da Giuls.

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Capitolo 30
*** Si va in tour :3 ***


Buttai fuori altro fumo rigirando la fine della sigaretta. Mi voltai verso il pullman alle mie spalle lanciando un'occhiata verso il vetro oscurato. Chissà se hanno finito di vestirsi...
"Ragazzi io sto entrandoooo" urlai infilando la testa all'interno del bus. Louis era seduto sul divanetto che squadrava accigliato tre paia di superga indeciso su quale mettersi.
"Kat quale metto?" chiese piagniucolando. 
"Mi dispiace darti questa notizia caro ma sono identiche" dissi sorridendo ma notando il suo sguardo disperato presi a caso il paio centrale, "tieni Boo."
"Grazie Kat!" Poi superai lui e mi imbattei in Niall che lottava con una cintura. Dico, ma infilarla nei passanti prima di infilarsi i Jeans? Tanto lo sa di non riuscirci se deve tenere in bocca il pacchetto aperto di patatine.
Feci passare velocemente la cintura nei passanti dei pantaloni e tirai dritto.
Liam era attaccato al portatile in mutande e passando glielo chiusi. "Daddy ci vogliamo dare una mossa?" 
"Subito signor capitano!" disse scattando in piedi e buttandosi di peso su una montagna di vestiti che una volta erano piegati con cura.
Harry mi passò accanto dandomi una sonora pacca sul sedere e facendomi l'occhiolino a cui risposi con uno schiaffo amichevole sul braccio.
"Giù le mani dalla mia principessa!" sentii urlare a Zayn fermo davanti allo specchio. 
Louis si intromise ridendo, "ma dicevi a Harry o a Kat?"
Scoppiammo tutti a ridere tranne Zayn troppo impegnato a sistemarsi il ciuffo con la lacca. 
Presi in mano la latta azzurra su cui svettava la scritta "Hairspray". 
"Oh quanto mi è piaciuto quel musical! Zac Efron è qualcosa di indescrivibile!" dissi lanciando un'occhiata a Zayn che nel riflesso mi fece una linguaccia. "Ah ma allora sei vivo!! Pensavo che a forza di respirare lacca avessi perso l'uso della parola!"
Posai tutto e da dietro mi strinsi a lui, appoggiando la guancia sulla sua schiena, stringendolo forte, mentre le mie dita si stringevano attorno  alla stoffa della sua maglia.
"Pronta a vivere con me questa avventura?" disse in un sussurro accarezzando il dorso della mia mano.
Liam tossicchiò. "Va bene! Con NOI, questa avventura?" chiese di nuovo correggendosi. Sorrisi divertita e dissi semplicemente si. Ero felice, non c'erano parole per descrivere quanto. Oltre a casa mia e Londra non ero mai andata da nessuna altra parte e ora tutti i continenti si affacciavano davanti a me, l'America, l'Oceania, l'Asia e forse anche un briciolo d'Africa. Zayn mi aveva accennato di questaidea per il volontariato e la benificienza ai bambini poveri e mi era sembrata da subito la cosa più dolce e gentile che una persona potesse fare.
"Siamo nel parcheggio da quindici minuti ragazzi! Vi volete dare una mossa??" urlò Paul sbattendo il pugno sulla porta del bus.
"Andiamo altrimenti ci fa fuori tutti!" disse Liam alzandosi in piedi e tirando Niall per il braccio.
"E farebbe anche bene cari miei! Ci mettete più di me che sono una ragazza!" dissi io dando la mano a Zayn.
"Ancora con sta storia??" disse Harry, " noi non siamo ragazzi qualunque, abbiamo una reputazione da mantenere."
Scoppiai a ridergli in faccia, "be quella te la rovini da solo! E sicuramente una sistemata ai ricci e abiti puliti non bastano a risistemarla!"
Tutti scoppiarono a ridere, pure Harry che mi fece una linguaccia.
Scendemmo tutti dal pullman. Le nostre valigie vennero scaricate qualche minuto dopo. Da li a qualche minuto avremmo preso un aereo per Los Angeles e poi avremmo girato tutta l'america.
Mi faceva un effetto strano. L'america era davvero grande, tante città, tanti aereoporti, tanti alberghi, tanta gente e tante macchine fotografiche puntate.
Ma mi bastò avvicinarmi alle partenze per mano a Zayn per vedermene puntate almeno un centinaio.
Era ora di partire.
 
Un mese dopo, in qualche albergo d'America.
"Amo gli alberghi!" dissi uscendo dall'enorme ascensore a vetri. 
"Tutto l'entusiasmo ti passerà presto, stanne certa!" disse Louis imbronciato tirando dritto verso la sua camera, che avrebbe diviso con Harry. 
"E' arrabbiato perchè Eleanor non è potuta essere qui per via degli esami.." mi sussurrò in un orecchio Zayn prendendomi poi per mano.
"Capito..." risposi sempre a bassa voce, nonostante Louis fosse già al fondo del corridoio con Harry trafelato che gli correva dietro. 
Liam e Niall ci salutarono per poi prendere il corridoio a destra, e noi quello a sinistra.
"Andiamo ad inaugurare anche questo albergo?" chiese con tono malizioso tirandomi con urgenza verso la nostra stanza.
"Molto volentieri caro" risposi mordendogli il collo.
Raggiunta la camera ci lasciammo cadere sul letto e in una frazione di secondo eravamo nudi sotto le coperte. Il tocco delle sue dita mi fece venire i brividi giù per la spina dorsale.
I segni che dopo avrei dovuto nascondere erano già tanti e sparsi sul mio corpo, dietro l'orecchio, sul collo e sul seno. Soprattutto sul seno. Adorava farmeli li. Riusciva a farmi ansimare da subito, non appena le sue labbra si posavano sul mio corpo.
Quei letti morbidi, con le coperte soffici e profumate, ed eleganti camere d'albergo distanti e con personalità proprie, differenti da noi, erano diventate compage silenziose, ci lasciavamo il nostro odore, il mio e il suo mischiati insieme.
Il suo corpo caldo cadde accanto al mio, mentre ancora cercavo di riprendere un respiro regolare. 
Mi baciò dietro il lobo dell'orecchio e il suo respiro accelleratò mi rimbombò nelle orecchie.
I momenti nelle camere d'albergo erano decisamente la mia parte preferita del tour.
 
E' qui in tuor che scoprii di avere delle sostenitrici. Zayn diceva che ne avevo sempre avute, sin dall'inizio, ma per la prima volta mi avevano rivolto la parola.
Ero seduta in un bar, i ragazzi erano alle prove e Paul aveva insistito affinchè qualcuno stesse con me. Mi avevano affidata a Mark, un omone enorme che "tentava" di passare inosservato, limitandosi
ad esempio a sedersi nella panchina di fronte alla vetrina del bar. 
Era strano come mi trovassi li a bere un cappuccino. A me il cappuccino neanche piaceva. Ma piaceva a Zayn e ormai le nostre abitudini si erano completamente fuse.
Una ragazza dai capelli biondi lunghi e un fisico da fare invidia entrò nel bar accompagnata da sua mamma. Oh almeno, i provavo invidia. La guardai immaginandola accanto a Zayn. 
Ecco, sarebbero stati una coppia perfetta.
Non sapevo perchè ma da un po' mi facevo complessi per qualsiasi cosa, diciamo che non avevo mai avuto particolare fiducia in me stessa ma negli ultimi tempi le insicurezze erano aumentate.
Le feste a cui avevo iniziato a partecipare erano piene di ragazze splendide, Eleanor, Danielle e Perrie erano adatte a quell'ambiente ma io, io non ci azzeccavo per niente.
Mi ripresi quando alzai lo sguardo dalla tazza rossa che una volta conteneva il mio cappuccino. La ragazza bionda era in piedi davanti a me e mi sorrideva.
" Vorresti fare una foto?" mi chiese con gentilezza. La guardai perplessa. Era con sua mamma e io dovevo farle una foto in un anonimo bar? 
Non ci pensai e tesi la mano, "certo, te la scatto con il telefono?" Lei mi guardò accigliata. Ok, cosa avevo? La panna attorno alla bocca? O mi ero direttamente macchiata la maglietta nuova?
"Nono, vorrei farmi una foto con te!" disse lei facendo avvicinare la madre che aveva la macchina fotografica in mano.
Spalancai gli occhi, "Oh, si scusa! Certo!" le dissi alzandomi e avvicinandomi a lei, che mi strinse come fossimo vecchie amiche.
Scattata la foto si voltò verso di me. "Non ci credevo che potessi essere tu! Dio, sono così felice. Appena torno farò vedere la foto a tutte le mie amiche." disse parlando come una macchinetta.
"Katniss ti posso lasciare il mio user name su twitter? Lo so che magari te lo chiedono in tante ma vorrei tanto che mi seguissi! Io retwitto tutto quello che scrivi, so un sacco di cose su di te!"
Mi tese un pezzo di carta con scritto qualcosa e io lo infilai nella tasca dei jeans. 
"Lo farò senz'altro..." " Miranda."
Le sorrisi e d'impulso l'abbracciai, poi lasciato il conto al bancone uscii sorridendole un'ultima volta.
Mark mi si avvicinò. "Una tua fan?" disse in tono gentile.
"Mia?" chiesi sovrappensiero.
 Era tutto così strano, quando lo raccontai a Zayn lui rise a lungo. "Kat pensavi che ti avesse chiesto di fare una foto a lei e a sua madre?"
"Cosa c'è di strano?" chiesi mettendo il muso ma Zayn mi strinse tra le braccia.
"Sei così coccolosa!" disse cullandomi.
"Coccolosa?? Ma che parola è?" chiesi lasciandogli un bacio sul collo.
"E' la parola giusta per descriverti" disse prima di lasciarmi un bacio sul naso.
 
Si quello era decisamente il miglior tour del mondo.


HOLAAAA!! Come state bellezze? Io mi sto godendo questi giorni di vacanza. Qui a torino nevica ma domani smette quindi mercoledi dovrò tornare a scuola :( this is sooo sad!
Be ringrazio le 8 meraviglie che nonostante il ritardo hanno speso il loro tempo a recensire la mia schifezza! Cappero 265 recensioni!! Mi viene da piangere, siete così dolci :) ah ho scritto il primo capitolo di una nuova storia e appena ho l'ispirazione la posto!! Be con questo riusciamo ad arrivare alle 275 recensioni? Prometto che appena le raggiungo posto il capitolo della nuova storia e uno di questa! Ce l'ho pronto eh ;) be non deludetemi <3 vi voglio bene, da Giuls.

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Capitolo 31
*** Soltanto mia ***




*Zayn*
Due giorni e sarebbe arrivato il compleanno di Katniss. Due giorni fa, appena tornati a londra, ha preso un treno ed è tornata a casa. Voleva passare almeno il giorno del suo compleanno con i suoi genitori. Il giorno del mio compleanno io ero dall'altra parte del mondo ma con una video chiamata tutta la famiglia mi aveva fatto gli auguri.
Ma lei era decisa a voler tornare a casa, a passare quel giorno in famiglia come aveva sempre fatto. E ovviamente alla domanda: "Vuoi venire con me?" mi ero bloccato.
Ho iniziato a blaterare cose assurde, scuse improbabili e impegni importanti. In realtà solo una cosa stavo provando in quel momento: panico.
I genitori di Perrie non li avevo conosciuti e non penso che avrei avuto problemi ad affrontarli.
Ma questa volta sarebbe stato diverso. Su di loro volevo fare la migliore delle impressioni possibili. Volevo stupirli, far capire a tutti quanto Katniss fosse importante per me.
 
"Capirai che bella impressione puoi avergli fatto, quando vedranno la loro bambina tornare a casa da sola per il suo compleanno!" mi disse Liam guardandomi con aria severa.
"Lo so Liam... sono un completo idiota."
"Puoi dirlo forte fratello!" disse lui, alzandosi dal divano. "Cosa hai intenzione di fare per rimediare a questo?" mi chiese girandosi di scatto.
"I - io non lo so" risposi rassegnato prendendomi la testa tra le mani. Non mi aveva mai risposto, ne ai messaggi ne alle chiamate. Non volevo pensare che fosse un implicita e silenziosa fine del nostro rapporto. Non lo avrei mai sopportato.
Liam frugò nelle tasche della sua giacca. "Si dal caso che tu abbia un genio come migliore amico, nonché veggente che sa già quello che vuoi, nonostante tu non ci abbia ancora pensato."
Mi tese una busta. La strinsi tra le mani tremanti, sollevai il bordo e presi tra le dita un pezzo di carta. Capii subito di cosa si trattava.
"Liam io..." Mi interruppe bruscamente parandosi di fronte a me.
"Non fare il codardo Zayn. Lo so che hai paura, so che pensi di non farcela ma fatti coraggio. Hai tra le mani un biglietto per andare da lei. Lei vuole che tu le stia accanto in questo momento. E se non ti risponde lo fa soltanto perché è troppo triste, o forse delusa. Dimostrale quanto la ami Zay. Fallo perché lei è la cosa a cui tieni di più, ti ha trasformato in un modo che nemmeno ti rendi conto. Per una volta, prendi tutto il coraggio che hai, e io so che ne hai, e inseguila."
"Come fai a dire che ho coraggio?" dissi sull'orlo del pianto.
"Non ho mai visto nessuno non fare una piega mentre gli tatuano il braccio. Sei coraggioso, ne sono sicuro. Ma dimostralo anche a lei."
Sospirai a fondo stringendo il biglietto. Katniss sto arrivando.
 
Erano le dieci di sera. Liam non aveva trovato altri biglietti, ero partito nel tardo pomeriggio e con il buio ero finalmente arrivato. Scesi dal treno in una stazione completamente diversa da quella che mi ero lasciato alle spalle a Londra. Mi ricordava Bradford.
Presi l'indirizzo tra le mani e mi avvicinai ad un tassista, che mi aiutò a caricare la valigia in auto. Si fermò mezzora dopo davanti ad una villetta. Respirai con lo stomaco che si contorceva.
Come il giorno prima degli esami.
Pagai e con il trolley mi avviai al cancelletto. Un cane enorme mi guardò curioso da dietro il cancello in ferro battuto. Guardai la casa dove non c'era una luce ad illuminare.
Bene. Che ingresso trionfale, svegliare tutti nel cuore della notte.
Pensai di andare a cercarmi un albergo ma quando mi voltai la via era completamente buia, solo rumori d'auto in lontananza.
Mi feci coraggio e posai il dito sul campanello. Si sentì il suono del campanello ad una luce che si accendeva all'interno.
Un uomo brizzolato avvolto in una vestaglia aprì di scatto la porta. "Chi sei?" mi urlò contro.
Trattenni il fiato. "Salve signore, sono Zayn Malik..." stavo per continuare quando lui si lanciò con le chiavi verso il cancelletto.
"Sei davvero tu? Oh caro vieni!" disse con un sorriso enorme stampato sul volto, lo stesso sorriso di Kat, e mi strinse le spalle con un braccio.
Mi fece strada e posò la mia valigia in un angolo. In quel momento una donna dal viso cordiale sbucò in cucina.
"Carl chi era?" Non appena mi vide rimase immobile. "Non ci posso credere... sei tu!" disse correndomi incontro. Mi strinse in un abbraccio caldo.
"Mi dispiace di essermi presentato così, a quest'ora della notte."
"Tranquillo caro. Speravo che arrivassi. Vieni, ti faccio vedere la camera di Kat."
 
Quando richiusero la porta della camera rimasi li al buio. Kat aveva il sonno pesante e il campanello non lo aveva nemmeno sentito.
Nonostante fosse la fine di maggio lei dormiva sotto una coperta leggera, mossa dal respiro regolare.
I capelli, sparsi sul cuscino, formavano una nuvola rossa attorno al suo viso, coperto da ciocche.
Mi sedetti sul bordo del letto, che si mosse leggermente. Lo stesso fece lei. Arricciò il naso e sorrisi di rimando. Era perfetta.
Quando aprì gli occhi stiracchiandosi incontrò immediatamente i miei, senza esitazioni. "Sto ancora sognando?" chiese in un sussurro più a se stessa che a me.
"No Kat. Sono qui, sul serio..." dissi io passandole una mano sul viso accaldato.
"Zay. Sei qui." Si sollevò di scatto e si strinse a me. La sentivo piccola tra le mie braccia nonostante tra due ore compisse ventanni. Lei sarebbe rimasta la mia piccola Kat.
"Si, sono qui. E resterò accanto a te, se me ne dai l'opportunità."
Sorrise debolmente e mi strinse ancora di più, poi mi fece spazio sul suo letto. "Vieni, aspetta con me il mio compleanno."
 
E io che pensavo di avere una famiglia numerosa. Era dalla mattina presto che gente sbucava da tutte le parti. I nonni, gli zii, i cugini.
"Lui è zio Frank, lei è zia Ingrid - e mi tirava via - lei è nonna Pam. CIAO NONNA PAM!" le urlava nell'orecchio, poi rivolta a me, "è un po' sorda." Poi di nuovo trascinato in un'altra stanza.
"Lei è mia cugina Rose, con suo marito Henry e i figli David e Claire, poi li ci sono i miei due zii Walter e Paul con le mogli Elen e Rachel."
Avevo perso il conto al quinto cugino. Di zii ero rimasto a sette e i nonni riuscivo a stento a ricordarmi i quattro nomi. La mamma e il papà di Kat non facevano altro che contribuire a quella lunga presentazione del vasto albero genealogico della famiglia, aggiungendo inoltre gente non imparentata, amici di famiglia, vecchi compagni di Kat, probabilmente pure delle elementari, il lattaio,il macellaio e tutti i negozianti della città.
"Così tu sei il fidanzatino di Kat!"
"Oh ma che bel ragazzo che si è trovato Kat!"
"Oh si Zayn, da dov'è che vieni?"
"Dove vi siete conosciuti?"
"Da quanto state insieme?"
"Vivete insieme?"
"Hai intenzioni serie?"
"Ma tu ti puoi sposare? I mussulmani non sono poligami, vero?"
Non capivo più niente. Le domande si seguivano ininterrottamente, prima di pranzo, durante il pranzo, dopo, quando non avevo più la scusa di essere stato rapito dai cuginetti di Kat, che dormivano tutti.
Scappai nella veranda dopo aver preso il regalo di Kat. Non sapevo quando sarei riuscito a trovarla sola, le zie se la contendevano e gli zii le facevano battutine su di me. Ma lei camminava in giro per la casa con il sorriso stampato sulle labbra, rispondendo a tutti, con prontezza e acutezza.
Tutto il contrario di me, insomma. Una mano si strinse intorno alla mia spalla, facendomi sobbalzare.
"Cosa ci fai qui fuori?" mi chiese Kat sedendosi accanto a me.
"Prendevo una boccata d'aria.... Tu?"
"Cercavo te." Mi sorrise debolmente appoggiando la testa sulla mia spalla. "Vieni dentro?"
"No, prima volevo darti questo." Le tendo il pacchetto, fatto velocemente la mattina prima.
Se lo passò tra le mani sfilando poi via la carta argentata.
"Memories." Sulla copertina dell'album rilegato in pelle c'è questa parola. Non solo mi ricordava la nostra canzone, ma ricollegava un sacco di cose. Tutte le nostre memorie, tutto quello che avevamo vissuto fino a quel momento.
Lo aprì già con le lacrime agli occhi.
La prima foto era stata scattata l'estate prima, dopo la cerimonia di chiusura delle olimpiadi. Io e lei sorridenti seduti fuori in terrazza che sorridiamo verso Liam, impegnato a scattar foto a chiunque.
Poi io che mi asciugo i capelli davanti allo specchio e lei affianco a me che si trucca. Io sul bancone della cucina che mi faccio imboccare da lei che tiene il cucchiaio in una mano e la tazza con i cereali nell'altra. Ridemmo entrambi a quella foto.
Poi quest'inverno in America, davanti al Madison Square Garden, poi sulle rive di un lago in Ohio, davanti alla ciambella più grande d’America, seduti in un pub stile western o in Messico con i sombrero, poi l'Europa, un bacio sotto la tour Eiffel, davanti al lago ghiacciato in Svezia, sul ponte di Praga e davanti a San Pietro a Roma.
Noi, noi e ancora noi. Come se quel quaderno fosse diventato un diario di viaggio. Un viaggio immenso che ci aveva tenuti insieme per tanto tempo, quasi un anno ormai e ancora per tanto altro tempo.
"E' bellissimo Zay. Il regalo più bello che io abbia mai ricevuto." Con le lacrime agli occhi mi baciò. Era felice e io avevo sul serio rischiato di perdermi la bellissima sensazione di tenerla stretta tra le mie braccia. Mi diedi dello stupido almeno un centinaio di volte.
 
"Neanche ti immagini quanto fossi bella mentre camminavi tra tutti loro!" dissi accennando alla casa alle mie spalle. Un cagnolone bianco posò il muso sul mio ginocchio. "Rimarrai qui?"
Ero terrorizzato dalla domanda che avevo appena posto, ma ancora di più dalla risposta che avrei potuto ricevere da un momento all'altro.
Lei rimase immobile a guardare il giardino. "Qui c'è tutta la mia famiglia..." Ero pronto ad alzarmi e ad andarmene, non avrei sopportato una parola di più, "ma la mia casa è dove sei tu."
Il cuore per poco non mi esplose nel petto.
La baciai di scatto, era mia. Soltanto mia.

CHIEDO PERDONOOOO! Mi vergogno un casino a pubblicare un capitolo dopo quasi due mesi di assenza ma tra la scuola, gita, problemi personali di vario genere non ho proprio avuto testa! Ho scritto ma non ero mai in vena di correzioni e pubblicazioni! Però sono tornata con questo capitolo che a me è piaciuto davvero un mondo!
Quanto è dolce il nostro Zayn *-* amore che sprizza da tutti i pori :3


Tra l'altro mi sono dedicata alla lettura di molte ff e sono andata in depressione guardando i numeri stratosferici per capitolo delle altre mentre nei miei diminuiscono sempre più... Ho pure pubblicato un capitolo di una nuova ff che solo tre persone hanno recensito quindi immagino faccia cagare a tutti, molto bene.... probabilmente la cancellerò...
Ringrazio comunque le sette meraviglie che invece lo scorso capitolo hanno lasciato un segno del loro passaggio. Grazie dolcezze vi adoro :)
Baci da Giuls.

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Capitolo 32
*** It's over ***


L’anno che mi ero presa dall’università era ufficialmente terminato. Qualche giorno e l’università sarebbe iniziata, corsi, esami, test e preparazioni. Si presentava davanti a me un anno veramente intenso.
Chi ne soffriva di più però sembrava Zayn, era irrequieto, ogni volta che accennavo alla parola “università” scattava in piedi come una molla.
 
“Tu sarai troppo impegnata con gli studi per poter passare del tempo con me” sbottò mentre io mettevo in ordine i primi libri acquistati per i corsi.
“Lo stesso potrei dirlo io, non sono io quella che passa ore negli studio o ad interviste in giro per il mondo!” gli risposi seccata. Non volevo essere dura con lui ma il suo modo di fare a volte mi portava a trattarlo da schifo. Era ormai quasi un mese che non faceva che attaccarmi, ribadire il fatto che stavo scegliendo di proposito di allontanarmi da lui.
“Con questo cosa vorresti insinuare?” chiese sibilando alzandosi dal nostro letto e arrivando a pochi passi da me, facendomi indietreggiare di un passo.
“Niente…” dissi per poi voltarmi, come a concludere prima dell’inizio un’assurda discussione che sarebbe altrimenti iniziata.
“No, Katniss guardami!” urlò tirandomi per il braccio costringendomi a guardarlo in faccia, “mi vuoi dire che io non trovo il tempo per te? Che ti trascuro? E’ questo che vuoi dire?”
I suoi occhi erano accesi e fissi nei miei. Mi tremavano le mani e le strinsi nelle tasche dei jeans. “Non voglio dire proprio niente!”
Mi allontanai da lui.
“Non allontanarti da me!” mi urlò contro mentre io mi appiattivo ancora di più lungo la parete. Era una sensazione orribile. Avevo paura di lui, paura della persona che più amavo al mondo.
Si accorse che stavo letteralmente tremando e avvicinò una mano al mio viso ma di scatto mi allontanai ancora, quasi per fuggire da un qualsiasi contatto. Si guardò la mano che cadeva nel vuoto poi posò lo sguardo su di me, facendolo saettare nei miei occhi.
“Tu hai paura di me” disse in un sussurro mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime, “Kat tu non puoi avere paura di me, io ti amo.” Un singhiozzo lo scosse ma l’orgoglio che aveva glielo fece rispingere giù in gola e serrare il pugno fino ad avere le nocche completamente bianche.
Un’espressione strana si dipinse sul suo volto e le sue labbra si contorsero in una smorfia, “cosa ho fatto?”
Mi avvicinai a lui riconoscendo solo in quel momento la sua enorme fragilità, posai una mano sulla sua spalla, “mi dispiace Zayn…”
Lui sollevò lo sguardo guardandomi negli occhi, “perdonami Katniss.”
Cercai la forza di sorridere tenendo le dita strette attorno alla stoffa della sua t-shirt.
Ma lui cercò lo stesso di sollevarsi mentre il tessuto iniziava a sfuggirmi di mano, come lui. Stavo iniziando a perderlo.
 
 
L’università era iniziata ormai da tempo, ero nel bel mezzo di una preparazione per l’esame di scrittura e organizzazione di un testo argomentativo e l’ansia per il risultato era niente in confronto a quella per la mia caotica vita sentimentale.
Le chiamate di Zayn diminuivano sempre di più. Prima una volta al giorno poi un “allora ci sentiamo dopodomani, o appena trovo un attimo” aveva trasformato le chiamate da giornaliere a settimanali. E le sue domande erano sempre le stesse “come vanno i corsi”, “i prof sono severi”, “a quando il prossimo esame”, e le mie “le incisioni come procedono”, “i ragazzi come stanno”. Non ci chiedevamo più come stavamo noi, le domande erano di circostanza, semplici domande di rito più per educazione che per vera curiosità, infatti le risposte erano sempre le stesse.
Se non ci fossero state quelle domande il silenzio ci avrebbe avvolti. E io non lo avrei sopportato.
Avevamo sempre parlato tanto, di qualsiasi cosa, lo sfinivo con i miei lunghi monologhi e con i miei continui cambi di argomento ma lui era sempre pronto e attento, rispondeva e ribatteva.
Invece nelle nostre ormai sporadiche telefonate a volte non mi ascoltava nemmeno e dovevo ripetergli la domanda prima che riuscisse a comprenderla. Il nervoso mi saliva ogni volta, non per la sua disattenzione ma per il fatto che ci stessimo allontanando irrimediabilmente.
 
E così era successo. Era finita.
Non me ne resi conto subito, pensavo solo che fosse una fase, ci dovevamo solo riuscire ad abituare a non vivere più insieme, a passare ore e ore vicini senza dividerci mai.
Eppure quella mattina di Marzo nel registro chiamate l’ultima risaliva ormai al mese scorso, schiacciai il tasto di chiamata lasciando che gli squilli del suo telefono mi rimbombassero nella testa senza interruzione, senza che lui rispondesse.
Sarà occupato, pensai. Perciò aspettai, lo richiamai anche più tardi ma la sua risposta non arrivò.
 
Fu così che scoprii di Perrie. Anzi del ritorno dell’ornitorinco.
Era sulla copertina di una rivista che una ragazza del mio corso stava sfogliando. La saliva mi andò di traverso mentre glielo strappavo dalle mani e cercavo tra le pagine… lui. Il suo viso sorridente mi colpì in pieno viso come una mazzata.
“Sono la coppia dell’anno.” Strinsi con forza quelle pagine fino a piegarle completamente. La foto di loro due che si baciavano nel parco mi fece salire un conato di vomito, “abbiamo avuto delle difficoltà, ma nonostante questo siamo tornati insieme più forti di prima”. Altro conato.
Lasciai cadere il giornale a terra mentre a grandi falcate raggiungevo l’uscita, l’aria fresca di marzo mi colpì in viso facendomi venire la pelle d’oca.
Poi piansi, le lacrime mi colarono lungo il viso rigandomi le guance. Non riuscivo a fermarle, ciò che provavo in quel momento era più doloroso di qualsiasi cosa, mi lacerava dall’interno senza alcuna pietà.
Ripensavo a lui, che era mio, o almeno, lo era stato ma che adesso non avrei potuto più vedere, toccare, avere.
Ormai era tardi per qualsiasi cosa, mi pentii di tutto, di aver iniziato l’università, di non essere stata con lui, di non aver fatto tutto ciò che mi era possibile perché non succedesse tutto questo.
Volevo strapparmi i capelli a forza, avevo appena perso la cosa più importante della mia vita. Mi era stata strappata e io a mala pena me n’ero accorta.
Non avrei più potuto baciarlo. Abbracciarlo. Vedere un suo sorriso rivolto verso di me. Stringerlo mentre siamo una cosa sola. Stavo per dire addio a tutto questo.
Corsi in camera e presi l’album che mi aveva regalato. Presi le foto, una ad una e le appallottolai con forza, buttandole in un sacchetto che poi lanciai dentro l’armadio. Presi la sua felpa che usavo per dormire e la lanciai dentro l’armadio, sul fondo insieme al sacchetto. Presi il peluche che mi aveva regalato e gli feci fare la stessa fine del resto.
A quel punto avrei voluto tanto strapparmi il cuore e buttare anche quello dentro l’armadio.
 
Era davvero finita. Nessuno dei ragazzi mi rispondeva più alle chiamate, probabilmente per risparmiarsi qualche scenata da parte mia. Nemmeno Josh si dilungava molto nelle sue sporadiche telefonate. Stavano per partire per il Giappone, ecco l’unica cosa che sapevo. Nient’altro.
Guardai il cellulare e lo spensi poi lo lanciai violentemente contro la parete per poi vederlo cadere al suolo con un tonfo.
Ero sola. Ero sola senza la persona che più amavo al mondo. Era la fine di tutto, la fine di noi.
 
 

LOOK AT ME!!!
Eccomi qui, a pubblicare molto velocemente questo capitolo. Lo so fa schifo ma è necessario. E' arrivata la fina della storia tra Kat e Zayn. E vi assicuro che a volte la fine di qualcosa può essere improvvisa quanto l'inizio. Be' però non vuol dire che vi libererete di me tanto facilmente perchè alla fine mancano ancora due capitoli più l'epilogo...
Be avevo cominciato una nuova storia ma che non ha preso per niente e lo scorso capitolo ha ricevuto solo sei recensioni (vi ringrazio infinitamente mie 6 meraviglie)! Quindi non so, o ne inizio un'altra o continuo con quella.
Non so ancora ma con la scuola sono sommersa dalla cacca -.- e manca dannatamente poco alla fine. (70 giorni alla prima prova d'esame)! Quindi vi prego lasciatemi qualche recensione in più del solito T-T
Comunque oggi sono allegra lo stesso. Mia nonna ha superato un'operazione importante. Quindi non distruggetemi il morale!!
VI abbraccio tutte e Malik che è seduto qui accanto a me si raccomanda di recensire e vi manda un bacione!!

A presto da Giuls.

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Capitolo 33
*** Interview ***




“Si prepari signorina, tra mezzora dovrà raggiungere il signor Beckett, che dovrà affiancare come assistente!” disse Tom Jonas, il mio nuovo capo, sbucando solo con la testa nel mio ufficio, facendomi quasi cadere a terra per lo spavento.
Feci un cenno con il capo riprendendo l’equilibrio e posai il cartone sulla scrivania ancora vuota.
Passai il dito su quel legno lucido, inspirando a pieni polmoni l’odore di quell’ufficio nuovo, l’inizio di una nuova vita.
L’università ormai era finita da due anni e ora alla veneranda età di ventisei anni avevo finalmente trovato un lavoro che mi piacesse, anche se mi ero dovuta trasferire ad Edimburgo.
“Amore!” La voce di Mark mi investì all’improvviso. “Hai ottenuto il tuo primo incarico tesoro, non sei emozionata?”
Gli passai accanto con uno scatolone pesante e lo lasciai cadere ai piedi della libreria. “Si ma sono con Beckett, non vorrei ricordartelo!” dissi sconsolata lasciandomi cadere sulla poltrona.
“Lo so, magari ad un primo impatto può sembrare un po’ scorbutico…” Lo interruppi con una risata.
“Scorbutico? Quell’uomo è insopportabile!”
“Mm… mi lasci finire? Se tu cercassi di scavare più a fondo troveresti un uomo solo e triste che ha tanto bisogno di affetto.” Mark si portò le mani al cuore e cominciò a dondolare come una tredicenne alle prese con la sua prima cotta.
“Non voglio sapere che tipo di affetto vorresti dargli tu…” dissi avvicinandomi a lui e dandogli una pacca sulla spalla. Si voltò e fissò i suoi occhi nei miei.
“Sei una pervertita” scandì a rallentatore muovendo le sue labbra perfette davanti alla mia faccia divertita.
“Ammettilo che se fossi etero ti piacerei da morire” lo stuzzicai spettinandolo.
“Ovvio, ma tu mi piaci anche se ti manca un attributo fondamentale!” Scoppiammo a ridere entrambi.
Posai per caso lo sguardo sull’orologio, “merda” sibilai lanciandomi verso la giacca e la borsa e precipitandomi poi verso l’uscita.
“Tesoro gli appunti!” Mi urlò Mark, sventolando la cartellina in cui erano presenti tutti i documenti che avrei dovuto leggere per quest’intervista. Ma non potevo tornare indietro, essere presente almeno all’ultima parte dell’intervista era decisamente più importante che recuperare quella cartellina.
Corsi a perdifiato verso gli uffici stampa, situati al sesto piano dell’edificio, esattamente dieci piani sotto quello del mio ufficio.
 
“Oh, gentile a degnarci della sua presenza!” mi gracchiò Beckett quando feci la mia comparsa davanti alla sala. Mi squadrò da capo a piedi poi strinse le labbra, “almeno ha avuto la decenza di vestirsi in modo adeguato.”
Mi trattenni dal saltargli addosso come una iena. Una persona triste? Sola? Potrà anche essere così ma sicuramente non ha bisogno d’affetto.
“Senta mi vada a prendere un caffè con poco zucchero” disse lanciandomi una monetina, “e quando dico poco non intendo niente.”
Presi la moneta al volo e mi diressi verso la macchinetta ma ovviamente per dimostrare a tutti quanto fossi scoordinata e dai riflessi di un bradipo la monetina cadde e rotolò esattamente sotto il distributore.
Mi inginocchiai stropicciando i pantaloni gessati neri indossati per l’occasione e i capelli che una volta erano perfettamente ordinati iniziarono a sfuggire alla stretta delle mille forcine, ricadendomi a ciocche disordinate, davanti alla faccia.
Mi arresi e decisi di pagare di tasca mia il caffè borbottando cose molto poco carine verso il mio fantastico collega.
Con il bicchiere bollente in mano, cercai di aprire la porta della sala conferenze e nonostante il mio aspetto completamente devastato e una bruciatura sulla mano, ero felice. Questo era il mio primo incarico e nonostante sapessi perfettamente che Beckett non mi avrebbe fatto aprire bocca, non mi avrebbe sicuramente guastato la gioia di questo momento di gloria!
 
Non appena entrai per poco il caffè rovente non mi finì addosso. Perché proprio lì, seduti di spalle davanti a me c’erano loro…. C’era lui.
Non avevo bisogno di vederli in volto per riconoscerli. Harry era di profilo e stava rispondendo ad una domanda e nello stesso tempo lanciando una frecciatina ad uno di loro. Ridevano.
Le loro risate… erano rimaste sepolte nella mia testa e sentirle li, vere, le aveva fatte tornare a galla tutte.
Niall si grattò la nuca e quando si voltò a guardare Harry era completamente rosso in viso.
Mi venne da sorridere. Non erano cambiati di una virgola. Beckett mi fissò per un attimo e mi fece cenno di avvicinarmi.
Avevo il terrore di cadere per terra e rovesciare il caffè sulla moquette immacolata ma per fortuna le mie gambe mi sostennero fino davanti alla sedia del mio adorato collega.
Davo le spalle ai cinque ragazzi che continuavano a scherzare tra di loro mentre Beckett annotava tutto su un foglio, ormai coperto di scritte.
Ero veramente tentata a camminare al contrario in modo che non mi vedessero in viso ma nell’esatto momento in cui ci provai il tavolino, che a mio avviso si era materializzato dal nulla apposta, mi fece barcollare e aggrappare al tavolo.
Tutti si zittirono. Qualcuno… Louis, mi chiese se fosse tutto apposto ma mi limitai a fare un cenno con il capo, senza alzare il viso. Il pavimento era diventato improvvisamente molto interessante.
Mi risollevai lentamente sperando di non cadere nuovamente ma barcollai ancora, dato che il tacco della mia scarpa si era rotto.
Una mano si strinse attorno al mio braccio, una mano morbida che mi fece forza ma quando alzai lo sguardo mi trovai davanti due smeraldi che mi fissarono.
“Grazie” balbettai.
“Di niente…” rispose lui sorridendomi. Possibile? Harry non mi aveva riconosciuta? Era come se una sberla mi avesse colpita in pieno.
Mi voltai di scatto zoppicando. Ferita profondamente da quello che era appena successo mi avviai lentamente verso la porta, quando la voce roca di Harry rimbombò nella sala, “Non è possibile!”
 
Quando mi voltai vidi solo lo slancio di Harry verso di me e gli altri che si alzavano all’unisono.
“Kat! Sei tu! E’ impossibile!” disse il riccio stringendomi tra le sue forti braccia e facendo cozzare il mio petto contro il suo.
Quando mi staccai gli occhi verdi di Harry erano umidi e come una molla scattai ancora più vicina a lui, dandogli un bacio sulla guancia, mentre lui passava una mano tra i miei capelli.
Un colpo di tosse ci fece staccare, “sarebbe il nostro turno!”
Niall mi si lanciò addosso abbracciandomi forte, poi fu il turno di Liam e Louis che mi stritolarono.
 
Zayn si avvicinò lentamente, senza distogliere il suo sguardo dal mio. Erano passati secondi ma a me erano parsi un eternità, prima che mi raggiungesse.
Il mio stomaco si stava contorcendo, l’effetto che aveva su di me non era cambiato per niente. Quando una sua mano si allungò verso di me trattenni il fiato fino a quando si posò sulla mia guancia.
Un migliaio di fuochi d’artificio mi esplosero dentro mentre il calore si diffondeva dal punto in cui mi aveva sfiorato diramandosi in tutto il mio corpo e facendomi aumentare notevolmente i battiti cardiaci.
Solo in quel momento rividi davanti agli occhi i giorni passati a piangere durante il primo anno, quando senza che io lo sapessi ci lasciammo.
Mi allontanai di scatto indietreggiando e barcollando ma lui si rispinse verso di me.
Le sue braccia più muscolose e più tatuate di quanto ricordassi mi strinsero con forza facendomi avvicinare a lui e per un po’ cercai di opporre resistenza. Ma a cosa sarebbe servito? Solo la mia parte razionale mi urlava di allontanarmi mentre tutto il resto si stava liquefacendo.
La mia resistenza cessò e rimasi lì immobile tra le sue braccia poi con delicatezza strinsi le mie attorno al suo torace mentre affondava lentamente il mento tra i miei capelli.
“Profumano di vaniglia. Come sempre…” sussurrò a contatto con la mia fronte.
Strinsi ancora di più la presa. Gli occhi iniziarono a bruciare mentre le sue labbra si posavano delicate sulla mia fronte, all’altezza dell’attaccatura del naso.
“Mi dispiace Kat. Sono stato un’idiota.”
Sentii qualcuno dietro di me sussurrare di uscire e rimanemmo noi due soli nel silenzio.
“Kat… parlami.” Il suo tono era supplichevole e fece forza sulle mie braccia, allontanandomi da lui.
“Cosa devo dirti?” chiesi con un sussurro fissando i miei occhi pieni di lacrime nei suoi.
Quando vide le lacrime e i miei occhi probabilmente rossi si zittì. Poi aprì leggermente le labbra, facendo quasi una smorfia di dolore.
“Non mi perdonerai mai…” La sua non era una domanda bensì un’affermazione che mi tagliò nel profondo come una lama. “Dimmelo. Mi perdonerai?”
Strinsi i pugni sotto al seno fissandolo, “ti perdonassi cosa succederebbe?”
Lui si morse il labbro inferiore.“Se mi perdonassi potremmo provare a riavvicinarci.”
Sussultai al suono delle sue parole.
Le aveva dette come se fossero una supplica. I suoi occhi si inumidirono. Avevo sperato che soffrisse della nostra separazione. Ero arrivata al punto di augurargli sofferenza.
Ma in quel momento la sua sofferenza l’avevo davanti agli occhi e la gioia che mi ero immaginata avrei provato non c’era. Invece sentivo sempre più dolore al petto.
Non volevo che piangesse. Non volevo vedere i suoi occhi riempirsi di lacrime. Non lo avrei sopportato.
Mi avvicinai a lui posando una mano sul suo viso dove un leggero strato di barba pungeva al tocco.
Passai il dito indice sulla sua guancia, poi vicino al bordo del naso e poi sulle labbra, “Zayn sorridi.”
Mi guardò confuso poi stiracchiò le labbra, cercando di accontentarmi.
“Amo il tuo sorriso.” Le parole mi uscirono dalla bocca lentamente mentre un sorriso decisamente più sincero si apriva sul suo volto.
“E io amo te. Ti amavo e nonostante siano passati quasi sei anni non è cambiato niente. Cioè, tu sei cambiata. Sei ancora più bella. E ti amo nello stesso modo di allora.”
Mi tremarono le mani a sentire le sue parole.
Fissai i miei occhi nei suoi, scuri e profondi. Mi perdetti senza rendermene conto. Le sue ciglia si muovevano impercettibilmente mentre le mie labbra si socchiudevano.
Fu una frazione di secondo e posai le mie sulle sue.
Le dischiusi lentamente mentre la sua mano si posava sul mio collo solleticandolo appena.
Lasciai che quel bacio si approfondisse sempre più mentre il mio corpo si tendeva per maggior contatto con il suo.
“Mi hai perdonato?” chiese in sussurro rimanendo a pochissima distanza dalle mie labbra.
Annuii lentamente mentre le sue labbra si rimpossessavano delle mie.
“Ci riavvicineremo?” chiesi questa volta io.
“Mi sembra che stia già succedendo.”

 


HOLA!!
Come avrete notato il mio indice di diabete è sempre molto alto quindi attenzione a carie ed eccessi di zuccheri! :3 sono mooolto zuccherosa!
Mi scuso con tutte le persone che nello scorso capitolo si sono disperate per questa rottura ma questi due non potevano essere già giunti a capolinea, sono così dannatamente pucciosi e perfetti insieme! Se ho pubblicato oltre alle sette meraviglie che hanno recinsito lo scorso capitolo dovreste ringraziare la mia super fantastica vicina di banco nonchè una delle persone più speciali che io conosca che mi stressa di continuo per i capitoli quindi, cara Sil eccoti accontentata :)
Il prossimo sarà il penultimo capitolo e sono tristissima! Spero di leggere qualcosa anche in questo capitolo, cosa ne pensate, se avete idea di cosa succederà nel prossimo o giudizi e consigli :)
vi aspetto numerosissime, magari un po' più di 7 u.u pleaseeeeee!
Un abbraccio enorme da
Giuls.

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Capitolo 34
*** Sorpresa... dolce sorpresa ***


“Biglietti?”
“Presi!”
“Calzini?”
“Calzini??? Niall cosa stai blaterando?” chiesi guardando il biondino seduto al bordo del letto su cui era ammassato di tutto.
“Calzini Zayn. Mutande? Cambio per i tre giorni, abito elegante?” chiese a raffica facendo saettare lo sguardo su tutti gli indumenti sparpagliati.
“Mutande si, cambio è qui… abito elegante… - rovistai tra la roba- dove cacchio è?”
Scattai come una molla preso dal panico. Il treno sarebbe partito da lì a due ore e io non avevo l’abito elegante.
“Zayn di abiti eleganti ne hai a centinai nell’armadio.” Lo fulminai con lo sguardo.
“Questo non è un abito elegante qualunque. Questo è l’abito!” Mi misi la mano tra i capelli che si spettinarono immediatamente. Ma bene!
“Zayn rilassati. E’ in tintoria giusto? – feci un cenno di sì con il capo – Liaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaam!”
Il castano comparve sulla porta spaventato e con il fiatone.
“Corri immediatamente alla tintoria a ritirare l’abito di Zayn! Vai in macchina e fai in fretta.”
Il biondino prese le redini e iniziò a farmi la valigia, io intanto mi rigiravo tra le mani la scatolina in velluto.
In men che non si dica Niall finì di preparare la mia valigia mentre Liam ricompariva sudato fradicio con l’abito che venne subito riposto insieme al resto.
Posai la scatolina, andai in bagno a darmi un’ultima sistemata. Presa la valigia corsi giù per le scale dove c’erano già gli altri.
“In bocca al lupo fratello!” mi disse Harry dandomi una pacca sulla spalla, poi abbracciai gli altri.
Ero già sulla porta quando Niall mi richiamò.
“Zayn!” Presi al volo ciò che mi aveva appena lanciato.
“Oh dio grazie Niall.” Mi infilai la scatola in tasca. “Che proposta sarebbe senza un anello come si deve?”
Ero pronto e in partenza per Plymouth.
 
Kat *
 
“Sono così felice di essere di nuovo a casa! E’ stato carino da parte vostra invitarmi qui per le vacanze.”
Abbracciai mia mamma mentre mio padre caricava in macchina la valigia.
“Ci sei mancata così tanto paperotta! Ma sappi che la prossima volta veniamo noi ad Edimburgo! Sono due anni che ci vivi e ci siamo stati solo una volta!”
Stretta a mia madre salii in auto.
“Allora come va con Zayn?” chiese mio padre mentre imboccava una strada diversa dalla solita.
“Be, ormai sono passati due anni da quando ci siamo rimessi insieme. Viene spessissimo a trovarmi e io riesco spesso e volentieri ad ottenere incarichi a Londra, perciò riusciamo a vederci spesso. Altrimenti ci sentiamo via telefono o Skype! Papi ma si può sapere dove stiamo andando?”
Mio padre mi lanciò un occhiata dallo specchietto retrovisore, “la casa si è allagata perciò stiamo in un hotel poco lontano da qui.”
Guardai con aria interrogativa mia madre che intanto si stava sistemando i capelli.
Non sapevo perché ma c’era qualcosa che non quadrava.
 
“Il Langdon Court Hotel?” chiesi mentre entravamo nella bellissima hall dell’albergo.
Mia madre mi sorrise e mi prese la mano, “non abbiamo badato a spese!”
La seguii verso la stanza dove dormivano, poi al piano superiore mi porse la chiave della mia.
Dentro c’erano già le mie valigie ed un buonissimo profumo di lavanda. Mi sporsi dalla finestra dove vidi il giardino fiorito e una bellissima serra, poco illuminata. Gli uccellini cantavano allegramente e il buon umore prese piede in me.
Bussarono lentamente e mio padre fece capolino dalla porta, “andiamo a cena cara. Vuoi venire?”
“No, grazie. Ho già mangiato prima. Buon appetito papà!” Quando la porta si richiuse alle sue spalle mi lasciai cadere sul letto morbido dove le coperte profumavano e mi accarezzavano la pelle scoperta dalla maglia.
Rimasi lì a lungo, non so quanto di preciso ma riaprii gli occhi quando qualcuno bussò.
Mi avviai alla porta e trovai una delle cameriere che mi sorrise, “i suoi l’aspettano nel giardino anteriore per la serata alle ore nove.” Le feci un cenno con il capo e lei sorrise.
“Ah, sua madre le manda questo – disse porgendomi un biglietto ripiegato – e le raccomanda di essere puntuale.”
Chiusi la porta e aprii il biglietto “Ore 21 in giardino. Vestiti elegante. Mamma xx”
Tirai fuori dalla valigia un elegante vestito color celeste e una volta indossato mi legai i capelli, un po’ di trucco e scesi. Una serata rilassante era quello di cui avevo bisogno.
 
Arrivata nel giardino non c’era nessuno, solo lampioni che illuminavano flebilmente il giardino. E attaccato ad ogni lampione si vedeva un cordino rosso mosso dalla brezza di luglio.
I lampioni erano in fila, ne vedevo sette ma da lontano si vedeva un bagliore nascosto dalle piante.
Mi avvicinai al primo lampione.
 
“And you'll be in my heart
Yes, you'll be in my heart
From this day on
Now and forever more.” *

 
Strinsi tra le dita quel foglio sottile su cui erano state scritte quelle parole. Sentivo la musica dentro di me, riempirmi e facendomi battere fortissimo il cuore.
Lo infilai nella borsetta che avevo a tracolla e raggiunsi il secondo.
 
 
“Ooh you can tell me it's not worth tryin' for
I can't help it there's nothin' I want more
Yeah, I would fight for you
I'd lie for you
Walk the wire for you
Yeah I'd die for you
You know it's true
Everything I do
Oooh
I do it for you” **

 
Il cuore batteva sempre più veloce, minacciava di uscire dal petto, ma mi feci forza e andai avanti.
 
“And I will love you, baby - Always
And I'll be there forever and a day - Always
I'll be there till the stars don't shine
Till the heavens burst and
The words don't rhyme
And I know when I die, you'll be on my mind
And I'll love you – Always” ***

 
Stava diventando una sofferenza, non sapere il perché di quelle parole, perché fossero legate li o a chi fossero destinate, ma non riuscivo a fermarmi.
 
 
 
 
 
“The smile on your face
Lets me know
That you need me
There's a truth
In your eyes
Saying you'll never leave me
The touch of your hand says
You'll catch me
Whenever I fall
You say it best
When you say
Nothing at all” ****

 
Non riuscivo a pensare a nient’altro. Queste erano le mie canzoni preferite, quest’ultima la colonna sonora di uno dei miei film preferiti. Ormai ne rimanevano solo più tre.
 
“Everyday I sit and ask myself
How did love slip away
Something whispers in my ear and says
That you are not alone
For I am here with you
Though you're far away
I am here to stay” *****

 
Michael. Tu sei distante. Non potei fare a meno di pensare a Zayn, che era partito per una convention in Belgio ed erano due giorni che non sentivo. Mi mancava terribilmente.
Strinsi quel biglietto e lo piegai insieme agli altri nella borsa. Avrei raccolto i biglietti e poi me ne sarei tornata in camera e avrei scritto una mail a Zayn. Volevo sentirlo.
 
“i can't do the talk like they talking on the tv
and i can't do a love song like the way its meant to be
i can't do everything but i'd do anything for you
i can't do anything except be in love with you” ******

 
Una lacrima mi scese lungo la guancia mentre mi veniva in mente quando avevo sentito per la prima volta questa canzone, era il matrimonio di mia cugina. Avevo pianto tanto abbracciata a mio padre. Questa canzone era amore in parole.
Raggiunsi infine l’ultimo biglietto.
 
“And you can tell everybody this is your song
It may be quite simple but now that it's done
I hope you don't mind
I hope you don't mind that I put down in words
How wonderful life is while you're in the world” *******

 
Era l’ultimo biglietto. Mi si strinse il cuore. Avrei voluto leggerne altri. Trovare altre canzoni che mi portavano a pensare a lui. Soltanto a lui.
Poi notai qualcosa sul manto scuro del prato. Un foglio bianco con una freccia puntata verso la serra.
Camminai lentamente con il cuore che martellava nel petto.
Sulla maniglia c’era un altro foglio piegato. Il cuore perse un battito.
 
 
 
“Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di se, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi. E poi rimarranno insieme.
Per sempre. Ci stai?”
 
Aprii lentamente la porta della sera. Non sapevo cosa aspettarmi. Ma lì, tra le piante e i fiori profumati c’era qualcuno… c’era lui.
 
Quando Zayn si voltò mi mancò un battito, poi però li riprese tutti. Iniziò a battere all’impazzata.
Zayn era bellissimo, la luce fioca faceva brillare come miele la sua pelle e i suoi occhi scuri brillavano e si incatenarono subito ai miei.
“Z – Zayn…” sussurrai mentre le lacrime mi rigavano la guancia.
SI avvicinò lentamente, mi sfiorò il viso e poi si inginocchiò davanti a me.
Vedevo sfocato ma il suo sorriso risplendeva come un faro nella notte.
“Katniss, vuoi diventare mia moglie?” chiese mentre le mani iniziavano a tremarmi.
“I – Io..” Deglutii a fatica e poi feci un breve cenno con il capo. Non riuscivo nemmeno a parlare. “S – si…”
Zayn mi infilò un anello bellissimo al dito, ma nemmeno ci feci caso. La persona più bella del mondo era di fronte a me e quell’anello era niente in confronto a lui.
“E’ per sempre.”
“Si. Per sempre”.
Fu il bacio più dolce della mia vita.



Eccoci qui con il capitolo più sdolcinato del mondo! *-*
Mi sono commoss scrivendolo, rileggendolo e ascoltando le canzoni!
Sono le mie canzoni preferite:
* You'll be in my heart di Phil Collins
** I do it for you di Bryan Adams
*** Always di Bon Jovi
**** When you say nothing at all di Ronan Keating
***** You're not alone di Michael Jackson
****** Romeo and Juliett dei Dire Straits
******* Your song di Elton John
Be ho anche iniziato una nuova FF "Just a Troublemaker"... mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, dato che ho ricevuto soltanto una recensione quindi immagino faccia schifo, eppure l'idea di un Niall un po' pervy mi piaceva e ispirava (:P) Quindi recensite li e qui magari :)
A presto da Giuls.

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Capitolo 35
*** Insieme. ***


Se le avessero chiesto come si sarebbe vista da grande non sarebbe riuscita a darsi una risposta. Come sempre, del resto.
Lei non aveva mai avuto risposte, dubbi e domande a volontà eppure risposte mai.
Forse avrebbe risposto “felice”.
Ma ora era davvero grande, il momento in cui avrebbe cominciato a definirsi adulta non pensava che l’avrebbe colto ma quando era giunto l’aveva capito.
 
“Kat sei sicura che vada tutto bene?”aveva chiesto Zayn guardando apprensivamente la moglie che sembrava sulle nuvole ma con un sorriso sincero che le incurvava le labbra rosa. Una curva pericolosa in cui Zayn si era schiantato e continuava a farlo ogni giorno.
“Eh? Ah sì, tutto bene…”disse con voce bassa continuando a camminare ma cercando rapidamente le dita ambrate di lui. Le strinse con forza mentre anche quelle di lui si ancoravano sulla sua pelle.
L’altra mano la infilò nella borsa, sfiorando il pacchetto di carta crespa.
Le increspature le solleticarono la pelle dei polpastrelli e ritrasse la mano quando Zayn la mosse con forza.
“Kat se c’è qualcosa che non va devi dirmelo! Ho il diritto di sapere se stai male.”
Fissò i suoi occhi in quelli scuri del moro e ci si perse dentro.          
Non resisteva doveva dirglielo.
“Io sto bene Zayn ma devo darti questo.”Estrasse con lentezza estenuante il pacchetto dalla borsa sotto lo sguardo fisso del marito che la osservava senza sapere cosa aspettarsi.
Quando il pacchetto fu estratto Zayn lasciò la presa sulla mano di lei e prese velocemente il pacchetto.
“E questo cosa sarebbe?”chiese interrogativo squadrando il volto della moglie, a pochi passi da lui.
Lei non si mosse, allargò ancora di più il sorriso mentre dentro di lei lottava per imporsi l’ansia che Zayn sarebbe corso via. Era questa la paura che divorava da giorni Katniss. Che Zayn un figlio non lo volesse ancora. C’era un nuovo brano appena uscito, un tour da programmare e impegni vari. Il tempo per lei l’aveva sempre trovato ma aveva paura che un impegno di quel tipo richiedesse ancora più sforzi. E poi lei si era sempre accontentata di accompagnarlo, aspettarlo agli aeroporti o raggiungerlo quando il lavoro glielo permetteva. Ad un bambino questo non sarebbe bastato.
“Aprilo e lo scoprirai.”Le tremò la voce e il moro la guardò fisso negli occhi. Lo sguardo corse poi al pacchetto. Le mani grandi di Zayn forzarono la carta che si aprì. La stoffa nera si aprì quando lui la spiegò. Si aprì la maglia davanti agli occhi guardandone il retro.
Lei tossicchiò perché la scritta era dall’altra parte, “voltala.” Un brivido le corse giù per la schiena nonostante fosse marzo.
La maglia ruotò e velocemente e finì per coprire il volto di Zayn. “Che… che significa?”
La voce di lui aveva qualcosa di diverso. A Kat mancò il fiato.
“Esattamente quello che c’è scritto.”
“Per il futuro miglior papà.”Il volto di Zayn si scoprì mentre la maglia cadeva a terra velocemente. Gli occhi gonfi e rossi colpirono Kat come uno schiaffo. Cosa significava quel pianto?
Zayn si lanciò verso di lei. “Tu… tu mi hai reso la persona più felice del mondo una volta. Ma sei riuscita a sorprendermi e rendermi ancora più felice.” Il bacio che lui le diede le fece girar la testa. Lungo ed estremamente dolce. Le dita di lei corsero alla stoffa della felpa. Si strinse ancora di più a lui.
“E ora cosa succede?”chiese timidamente lei staccandosi.
“Ora diventiamo grandi per il piccolo Malik!”disse sorridendo lui spostandole una ciocca di capelli.
“O la piccola Malik!”rispose a tono, dandogli una leggere pacca sul braccio.
“Non c’è pericolo. Sarà un maschio!”disse in tono serio ribaciandola.
 
E poi era diventata grande sul serio mentre le contrazioni la facevano urlare e stringere sempre di più la mano ancorata alla sua.
“Amore mi stai staccando la mano!” urlò Zayn fissandola. Era da due ore che le stringeva la mano e lei piantava sempre più a fondo le unghie.
“Stai z-i-t-t-o.” La voce di Kat uscì dura mentre l’infermiera ridacchiava.
“Ma…” cercò di lamentarsi Zayn.
“Nessun ma. Devi stare zitto! Aah…” Un’altra contrazione la fece contorcere sul lettino.
“Kat? Dai amore un ultimo sforzo.”
“Non dirmi niente. Ci sono io su questo letto. Non tu.” Zayn sorrise mentre lei lo insultava sparando parolacce e imprecazioni a tutto andare. Era ancora la sua Katniss. Sempre la stessa e ancora più bella ora che stava per dare alla luce il loro primo bambino.
Thomas Malik nacque alle ore 12:30 all’ospedale Sant Jude di Londra il 20 dicembre.
Padrino: Liam Payne; Madrina: Eleanor Calder.
Peso 2 kg e 8; Tanti capelli in testa e con parecchia forza nelle corde vocali (caratteristica del papà).
 
 
“Mamma tu che lavoro fai?” chiese la piccola Mel guardando la madre che scriveva al computer seduta accanto a lei al tavolo della sala. La luce del grande lampadario illuminava la stanza in cui madre e figlia avevano passato il pomeriggio.
“Sono una giornalista Mel.” Le diede un buffetto sulla guancia tornando poi a digitare rapida sulla tastiera del portatile. Una consegna da fare entro lunedì e gente a cena. Brutta combinazione.
La bambina scrisse quella parola sotto la consegna sul quadernone, “il lavoro dei miei genitori.”
“Cosa significa fare la giornalista?” chiese con aria interrogativa. Mordicchiò il retro del tappo.
“Significa scrivere sui giornali. Vedi, sono più intelligente di te!” Thomas precedette Kat e passò dietro alla sedia della sorella che intanto si era voltata per rispondergli con una linguaccia.
“Gnegnegne” fece il verso la bambina tirandogli la gomma. Il bambino la raccolse ma prima che riuscisse a tirarla, la madre gliela tolse di mano.
“Thomas per favore, sei anche più grande di lei di quattro anni. E’ normale che lei certe cose non le sappia ancora, ma tu dovresti insegnargliele.”
Lui le sorrise lanciando poi un’occhiataccia alla sorella minore.
Melissa era nata in un caldo pomeriggio d’estate. Thomas invece nel pieno dell’inverno.
Si erano dimostrati da subito completamente opposti e mentre il maschietto era attaccato alla sua mamma la piccola aveva una pura ossessione per il padre. A detta di Kat “normale” vista la bellezza di Zayn. Il moro rideva ogni volta che la moglie ripeteva la frase. La bambina aveva appena compiuto sei anni e Thomas dieci. Guardava ammirato il padre mentre si faceva la barba ogni mattina e poi si lanciava sul lettone sbracciandosi davanti alla madre, “guarda, questo qui potrebbe essere un pelo?” diceva mostrandole il mento.
Kat ogni mattina doveva ricordargli quanto fosse piccolo. Eppure sembrava ieri che quella peste aveva fatto il suo ingresso nelle loro vite.
“E papà invece cosa fa, mamma?” La piccola tamburellò qualche istante sul tavolo con la penna cancellabile fissando la madre. Kat sentì la macchina fermarsi nel vialetto, seguito dallo sbattere di portiere e voci familiari. Sorrise e attese qualche secondo.
“Chiediglielo tu stessa…” disse lei guardando verso la porta che lentamente si apriva lasciando entrare Zayn, seguito a ruota da diverse persone. Il temporale aveva bloccato Londra e ad arrivare ci avevano messo tutti un po’ più del previsto. Era il 1 febbraio e non si era visto ancora un po’ di sole.
“Thomas!” urlò una voce infantile. Il piccolo di casa Tomlinson, Dan, si lanciò verso il suo migliore amico tirandogli il cinque. Louis e Eleanor entrarono poco dopo abbracciando Katniss. Poi in sala entrarono Niall e Josh, discutendo, Liam e la piccola Sophie. “Mi dispiace ma Christine aveva un impegno a lavoro.”
Kat prese in braccio la bimba dai capelli color del grano e la strinse a se, “nessun problema Li.”
Dopo i baci che le erano stati riservati la piccola Mel riuscì a raggiungere il suo papà facendosi spazio tra tutta la gente che aveva riempito all’improvviso il salotto. Non era una novità visto che passavano quasi tutti i weekend insieme.
“Papi mi dici che lavoro fai?” chiese sorridendogli e mostrando i dentini da latte e un buco davanti.
“Tesoro io faccio il cantante.” Il moro la prese sulle gambe sedendosi sul divano. Vista l’aria interrogativa della bambina l’aiutò, “canto.”
“Come fa mamma mentre cucina?” chiese lei. Il moro sorrise sistemando poi i capelli folti e neri dietro le spalle della bambina.
“Eh… tipo. Io canto davanti a tanta gente. Salgo sul palco e canto al microfono.”
Lei l’ascoltò rapita quando Kat le si avvicinò, “lui e i tuoi fantastici zii cantano davanti a tante persone e le fanno sognare con le loro canzoni.”
Zayn stampò un bacio a fior di labbra su quelle della rossa.
“Mi dispiace interrompervi ma è ora!”
 
Tutti seduti a tavola con un pc davanti. Tutti tesi mentre il simbolo di connessione via Skype lampeggiava
Poi finalmente comparve qualcuno sullo schermo.
“Zio Harry!” urlarono all’unisono i bambini.
Il riccio seduto davanti allo schermo mostrò le sue fossette a causa del sorriso che gli copriva il viso.
“Ci siete tutti!” disse passandosi una mano tra i folti ricci. Un vizio mai perso.
Lo guardarono fare un cenno verso il fuori inquadratura e una testa bionda e una piccolina comparvero davanti a noi.
“Zia Fra!” urlò Mel facendo un sorrisone.
Francesca, accanto a Harry sorrise, prese tra le mani quella piccola di Sarah e la mosse, imitando un saluto.
Harry continuava a sorridere quando al via di Louis tutti iniziarono a cantare Happy birthday al riccio, seduto al di là del pc.
Harry guardò tutti uno ad uno. Avrebbe voluto abbracciarli, averli con lui li in Italia a festeggiare il suo compleanno ma il mal tempo aveva impedito l’avverarsi di questo suo desiderio.
Quando la canzone finì partirono applausi e fischi e la piccola Sarah di appena quattro mesi scoppiò in lacrime. Sorridemmo tutti.
“Suscettibile come il padre eh!” disse Louis guardando Harry.
Tutti scoppiarono a ridere. Erano sempre loro, tutti quanti. Cresciuti, maturati o forse no, con più sogni e speranze ma con tanta gioia di essere ancora insieme.
 
Ci sono i sognatori e ci sono i realisti a questo mondo. Spesso i realisti trovano i realisti e i sognatori i sognatori. Ma più spesso di quanto si pensi succede il contrario. I sognatori hanno bisogno dei realisti, che gli impediscano di volare troppo vicino al solo e i realisti... be’, senza i sognatori potrebbero non alzarsi mai da terra.
E così Kat, l’eterna romantica, aveva bisogno di Zayn. Aveva bisogno che lui la coccolasse fino ad addormentarsi e la baciasse fino a farle dimenticare tutto il resto. Fino a farle dimenticare il mondo.
Zayn, sempre controllato, aveva bisogno della sua Kat, aveva bisogno che lei lo sconvolgesse nei suoi attimi di follia, aveva bisogno che lei lo accogliesse ogni volta con un sorriso e un bacio.
Lui era il suo cuscino, da abbracciare nelle notti d’inverno.
Lei era la sua bambina, da viziare fino allo sfinimento.
Lui era il suo libro, aperto, letto e riletto e conosciuto ormai a memoria.
Lei era la sua stella, un cardine fisso a cui far girare attorno la sua vita.
Lui era suo.
Lei era sua.




Ed eccomi qui, a postare con le lacrime agli occhi perchè loro stanno cantando a solo due ore di macchina da casa mia.
E piango perchè Kat e Zayn mi mancheranno moltissimo e mi mancheranno le vostre recensioni :(
Spero che questo capitolo ne riceva un po' più degli altri, un ultimo saluto a loro due e a me.
Be' ho postato il primo capitolo di una nuova FF, ma non mi convince perciò presto ne posterò una nuova, quindi chi volesse continuare a seguirmi basta che vada a controllare
il mio profilo per aggiornarsi sulle novità. A chi lascierà una recensione farò comunque sapere per la pubblicazione della nuova storia.
Mi mancherete tutte, una ad una.
Vi adoro e vi voglio un mondo di bene. Un bacio enorme da Giuls.

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