The vampire diaries 2- version alternative

di lucy stoker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ballo D'ognissanti ***
Capitolo 2: *** Ombre Dal Passato ***
Capitolo 3: *** Che Il Gioco Abbia Inizio ***
Capitolo 4: *** Tra Il Bene E Il Male ***
Capitolo 5: *** Il Passato Nel Presente ***
Capitolo 6: *** La Pietra Di Luna ***
Capitolo 7: *** Il Sorgere Della Luna Cattiva ***
Capitolo 8: *** Legami Vincolanti ***
Capitolo 9: *** Conosci Il Tuo Nemico ***



Capitolo 1
*** Il Ballo D'ognissanti ***


             
    IL BALLO D'OGNISSANTI

 

E' la festa d'Ognissanti e Mistyc Falls è impegnata per la prima volta nei festeggiamenti.
Il sindaco Lockwood per l'occasione organizza un grande ballo in maschera, come vuole la tradizione nel palazzo della fondazione cercando di far dimenticare ai cittadini gli ultimi tragici avvenimenti accaduti a causa dei vampiri.
Caroline entusiasta per l'evento si organizza con Bonnie e Elena nella scelta dei vestiti che dovranno indossare recandosi nella boutique del centro, mentre la signora Lockwood impartisce ai figli delle famiglie fondatrici di prendere lezioni di ballo da sala, sopratutto il valzer che segnerà l'apertura alle danze.
Quella mattina Bonnie e Elena andarono a prendere Caroline a casa sua per andare in centro, lei era già fuori ad aspettarle, mentre Bonnie accostò per farla salire.
Era davvero una bella giornata di sole e il tempo era mite nonostante si andasse incontro al rigido inverno, le foglie secche sulla strada svolazzavano allo sfreccio delle ruote dell'auto mentre altre cadevano continuamente dagli alberi ingialliti ad ogni soffio di vento.
Durante il tragitto, Caroline non potè fare a meno di domandare a Bonnie con chi sarebbe andata al ballo, cercando di soddisfare la sua curiosità:

" Allora Bonnie, con chi andrai al ballo? A noi puoi dirlo " domandò ansiosa di ascoltare la risposta dell'amica.

" Perchè, devo andarci per forza con qualcuno? " rispose Bonnie senza pensarci, deludendo le aspettative di Caroline.

" Non vorrai venirci da sola? " replicò lei seccata.

" Da sola? Ma io ci vado con voi "

" E' un ballo Bonnie, si và in coppia se non lo hai capito "

" Con questo stai dicendo forse che sono di troppo? Beh, se è così non ci verrò, non preoccuparti " sbottò permalosamente la Bennett.

" Ragazze la smettete? Che vi prende è solo un ballo non c'è bisogno di litigare " intervenne Elena interrompendo la loro piccola discussione.

" Continuo a insistere che dovresti andarci con qualcuno Bonnie, e con questo non stò dicendo che sei di troppo, è solo che io e Elena ci andiamo con Matt e Stefan " ribattè insistentemente Caroline mentre Elena la guardò con aria di rimprovero.

" Beh a questo punto è confermato che non ci verrò, divertitevi con Matt e Stefan " concluse Bonnie offesa.

" Caroline perchè non chiudi la bocca? Sù dai Bonnie non fare così, andiamo a comprare i vestiti...ci stai? " domandò Elena poggiandole la mano sulla spalla incitandola a lasciar perdere la bionda seccatrice della loro amica.

Bonnie tenne il muso ancora per qualche minuto, poi rilassò lo sguardo e accennò un piccolo sorriso.
Elena riusciva sempre a farle cambiare idea e farle tornare il buon umore.
Ad un tratto squillò il cellulare della ragazza, sul display lampeggiava il numero di Stefan.
Elena felice si apprestò a rispondere.

" Ciao, come mai hai chiamato a quest'ora? "

"  Dove sei? " gli domandò lui dall'altro capo del telefono, curioso di cosa stesse facendo in quel momento.

" Sono con Bonnie e Caroline, dobbiamo andare in centro ad acquistare i vestiti per il ballo " rispose lei euforica mentre guardava le foglie svolazzare nell'aria fuori dal finestrino.

" No, non andarci... Puoi passare prima qui da me? Devo parlarti " la invitò Stefan facendole perdere di netto l'entusiasmo.

Elena incupì lo sguardo e restò in silenzio, quelle parole non sembravano promettere nulla di buono.

" Elena ci sei? " domandò il vampiro aspettando una risposta.

Elena era rimasta ammutolita, mentre Caroline e Bonnie aspettavano che richiudesse la chiamata per chiederle cosa stesse succedendo.

" Stò arrivando " rispose trovandosi improvvisamente a corto di parole e riattaccò.

" Và tutto bene Elena? " domandò Bonnie.

" Non lo sò Stefan vuole parlarmi.... Potresti accompagnarmi da lui per favore " chiese turbata abbassando lo sguardo sul cellulare.

" Certamente " rispose Bonnie sterzando alla sua destra facendo retromarcia per ritornare indietro.

Quella giornata sembrò essere cominciata male e chissà come sarebbe finita.

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Bonnie accompagnò Elena a casa "Salvatore" ed era piuttosto curiosa di sapere per quale motivo Stefan avesse voluto vederla con così tanta insistenza, forse aveva cambiato idea e non voleva più andare al ballo? Era l'unica ipotesi che le venisse in mente in quel momento.
Elena scese dall'auto facendo prendere il suo posto davanti a Caroline, e poi si avviò verso l'entrata della casa.
Sul vialetto diede un ultima occhiata all'amica.

" Vuoi che ti aspetti? " domandò Bonnie.

" No, andate pure ti chiamerò più tardi " rispose Elena con un sorriso poco convincente.

La ragazza avanzò verso l'ingresso a passi quasi trattenuti, mentre vide l'auto dell'amica
allontanarsi.
Rassegnata si apprestò a suonare il campanello ma si accorse che la porta d'ingresso era già aperta.
Entrando raggiunse il grande salone, il camino era acceso e dalle grandi finestre i raggi del sole filtravano appena dalle oscure tende, il silenzio che la circondava era inquietante, quella casa era così grande che i suoi passi facevano eco.

" Stefan? - chiamò Elena per avvertirlo che era arrivata, ma lui non rispose -  Stefan? " chiamò più volte aspettando che lui spuntasse dalle scale, ma era come se non ci fosse.

Elena cominciò ad insospettirsi, non era da lui dargli un appuntamento così improvviso e addirittura darle buca.
La situazione cominciò a innervosirla, così chiamò un ultima volta con tono decisamente più alterato e si apprestò a cercarlo per la grande casa.
Avanzò silenziosamente attraverso l'atrio che divideva il grande salone, quando d'improvviso fù afferrata alle spalle.
Il cuore le balzò in gola per lo spavento, ma nonostante ciò trovò il coraggio di voltarsi pronta a reagire, quando si accorse che era Stefan.

" Stefan! Mi hai spaventata " disse con voce tremante mentre si lasciò andare ad un profondo sospiro portandosi una mano al petto.

" Vieni con me " gli sussurrò lui indirizzandola verso le scale.

" Cosa c'è al piano di sopra? " domandò curiosa.

" Ho un regalo per te " rispose lui mentre la prese per mano conducendola di sopra fino a raggiungere la sua stanza.

Elena aprì la porta e vide una grande scatola bianca poggiata accuratamente al centro del letto attornata da un grande nastro rosso.

" E' quello che penso io? " domandò emozionata mentre il sorriso le riapparve in volto.

" Aprilo... Spero che ti piaccia, appena l'ho visto ho pensato a te " rispose lui accarezzandole dolcemente il viso.

Elena aprì la scatola e ne estrasse un bellissimo abito in seta nero con ornature in pizzo.

" Stefan è stupendo! Non sò cosa dire " disse Elena guardandosi allo specchio e immaginadosi nel momento in cui lo avrebbe indossato.

" Dì solo che ti piace, e stasera al ballo avrò l'invidia di tutti su di me perchè sarai la più bella della festa " constatò lui mentre gli si avvicinò alle spalle cingendole la vita sottile con le braccia stringendola a sè.

I due rimasero a guardarsi davanti allo specchio, lui gli diede un bacio sulla guancia.
Elena si staccò da quel dolce contatto per riporre il vestito nella grande scatola per poi riavvicinarsi a lui.
Stefan gli passò lentamente una mano tra i capelli guardandola fissa negli occhi senza dire nulla, lei accarezzò il viso di lui ripercorrendo con le dita i suoi tratti perfetti fino ad incrociare i suoi occhi verdi nella quale voleva sprofondare.
Elena si fece trasportare dai suoi sentimenti che irrefrenabilmente riuscì a controllare.
Il suo cuore sembrò fermarsi quando si lasciò andare e disse:

" Ti amo "

Quelle parole le uscirono dalla bocca nel modo più naturale e sincero.
La ragazza sentì il suo cuore andare a mille, un calore le pervase il viso per l'imbarazzo, ma allo stesso tempo si sentì felice per essersi dichiarata al ragazzo che amava.
Stefan la fissò, mentre lei era in attesa di una sua parola, di un suo gesto.
I due si ritrovarono faccia a faccia a pochi centimetri di distanza, l'attrazione fù così forte da non poter essere più trattenuta cosi si baciarono famelici come se non avessero aspettato altro che quel momento.
Stefan ed Elena  si ricambiarono a vicenda con la stessa passione e sempre con più trasporto lui la attirò a sè contro il suo petto e lei gli sfilò la t-shirt esplorando con le sue mani il petto e l'addome scolpito.
Man mano si liberarono dei loro indumenti incuranti di dove venissero gettati, e si lasciarono cadere sul letto.
Stefan si adagiò su di lei, mentre le sue mani scivolarono dalla curva dei suoi fianchi fino a raggiungere le gambe liscie, mentre la sua bocca con foga scendeva dalle sue labbra al collo baciandola affannosamente.

Elena si abbandonò a lui completamente avvinghiandosi l'un l'altro fondendosi in una sola cosa.
Quella mattina fecero l'amore trasportati da un irreferenabile passione e desiderio.
In quel momento lui dimenticò di essere un vampiro frenando i suoi istinti più bestiali e incontrollabili ad un simile contatto fisico, e lei un umana incurante del pericolo che aveva di fronte.
L'unica cosa che contava per loro in quell'istante fù essere una sola cosa.
L'unica cosa che contava per loro in quel momento, era che si amavano.
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Erano da poco passate le tre del pomeriggio e i preparativi per la festa procedevano senza sosta.
Una folla di persone andavano ininterrottamente avanti e indietro scaricando dai furgoni appostati di tutto: Tavoli, sedie, tovaglie, allestendo accuratamente ogni dettaglio, sotto la guida della signora Lockwood.
Gran parte del ricevimento si sarebbe tenuto in primo luogo nel grande giardino che presenziava l'entrata del palazzo, per poi spostarsi all'interno della grande sala dove si sarebbe disputata la gara di ballo con i figli delle famiglie fondatrici.

Caroline accompagnata da Matt raggiunse la signora Lockwood per definire gli ultimi dettagli sull'apertura del ballo che per l'occasione Carol aveva scelto proprio lei in quanto "reginetta" di Mistyc Falls.
In quel momento Tyler raggiunse anch'esso la madre, accompagnato dal signor Redford il maestro di ballo che nei giorni precedenti si era impegnato a insegnare ai ragazzi alcuni balli da sala.
La signora lockwood non perse tempo a spiegare a Caroline il motivo per la quale l'aveva convocata con tanta urgenza, così senza indugi le chiese di seguire Tyler e il signor Redford lì presente per preparare la coreografia sul valzer d'apertura.

             


                             

 
" Che significa questo? Caroline è in coppia con me " domandò Matt preso da un improvvisa indignazione verso Carol che sfacciatamente conscia della sua posizione non mancò modo di umiliarlo.

" Vedi Matt, per come la vedo io le cose stanno così: Ritengo che per questo evento ad accompagnare la reginetta di Mistyc Falls sia più adatto mio figlio Tyler, nonchè figlio del sindaco e appartenente alla più facoltosa delle famiglie fondatrici di questa cittadina, quindi capirai la mia decisione di farti da parte, ma se proprio vuoi partecipare alla gara puoi invitare Elena a far coppia con te che ne dici? Un tempo voi due eravate fidanzati no? "

Matt lanciò uno sguardo collerico verso la signora Lockwood la quale non fù presa minimamente dal comportamento del ragazzo, il suo viso non trasaliva nessun rimorso per quello che aveva appena fatto o detto.
Matt cercò di restare calmo, ma sapeva che non avrebbe ancora retto a lungo, così prese per mano Caroline pronto ad andarsene.


" Andiamocene Caroline, lasciamo pure che la signora Lockwood organizzi il suo ballo senza di noi "

" Per me puoi anche andartene Matt, ma te ne andrai da solo, Caroline resta qui con me e il signor Redford... Giusto Caroline? " replicò maliziosamente Carol mettendo la ragazza tra un bivio.

Caroline fù presa dallo sconforto, era stata messa alle stretta e alla fine sapeva già cosa sarebbe successo con Matt, ma non ebbe scelta.
La ragazza si voltò verso Matt che le teneva ancora la mano, i suoi occhi divvennero lucidi presi da un improvviso imbarazzo.

" Matt, io " disse mentre la voce le si strinse in gola, non avrebbe voluto fare quella scelta, ma non potè rifiutare, non ebbe la forza di opporsi a quell' indegno ricatto.

Matt fù profondamente offeso e deluso da quel rifiuto e allontanò Caroline da sè.

" Matt! "


" No, lascia stare non voglio ascoltarti... Sappi solo che tra noi è finita! " concluse lui lasciando la ragazza senza parole.

Matt avanzò in fretta verso l'uscita lasciandosi Caroline alle spalle.
Lei le corse dietro per tentare di fermarlo ma Tyler la afferrò per il braccio cercando di calmarla.

" Non serve a niente andargli dietro adesso, non ti ascolterà " gli disse convincendola a tornare dentro.

Caroline si lasciò prendere dalla disperazione, questa volta ne era davvero convinta: Tra lei e Matt era finito tutto! 


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                                 CASA SALVATORE

Elena riaprì lentamente gli occhi ridestandosi da un piacevole e profondo sonno.
Il suo sguardo ancora assopito incrociò quello di Stefan al suo fianco che la fissava dolcemente accenandole un sorriso.

" Dormito bene? " domandò sussurandogli a bassa voce, quasi a non voler interrompere quell'idillio di pace in cui si trovavano.

" Sì, ma il risveglio è più bello " rispose lei felice, mentre si avvicinò a lui per baciarlo.


                                 


Stefan la strinse forte a sè  mentre lei posò il suo viso sul suo petto e il tempo sembrò fermarsi, in quel momento era tutto ciò che voleva restare tra le braccia del ragazzo che amava, per sempre.
Il suo pensiero tornò a quando avevano fatto l'amore quella mattina, se prima aveva nutrito dei dubbi sulla loro storia adesso si sentiva più tranquilla.
Ora che avevano approfondito il loro rapporto, voleva combattere per il loro futuro insieme sia nel bene che nel male, non le importava cosa avrebbe dovuto affrontare l'unica cosa che contava per lei era amarlo a qualsiasi costo.

" Cavolo! Cosa c'è stata qui dentro, una rivolta? " domandò Damon appoggiato all'infisso della porta  sorprendendoli nel pieno delle loro effusioni mancandoli completamente di rispetto.

" Damon! Ma che fai? Esci immediatamente da quì, subito! " infuriò Stefan puntandogli il dito contro invogliandolo ad andarsene immediatamente.

Elena colta alla sprovvista, si coprì a malapena tirandosi il lenzuolo al petto.


" Ti prego Elena, cosa copri? Se c'è almeno una cosa lì sotto che non ho visto ti firmo un assegno in bianco " ironizzò il corvino con il suo solito ghigno perfido mettendola in imbarazzo.

" Damon ti ho detto di uscire da questa stanza...Ora! "

" Stà calmo fratello, ero venuto solo ad avvisarti che dobbiamo ritirare i nostri vestiti per il ballo...O pensi di andarci nudo? Uhm...Sarebbe un idea carina, io ci stò...Tu ci stai Elena? "

" Damon! "

Stefan scattò in piedi dal suo letto pronto a cacciarlo fuori ma suo fratello era così sfacciato da mettere a dura prova la sua pazienza.

" Attento a non mollare la coperta, stà calmo che me ne vado, ma tu la prossima volta chiudi la porta e ricordati che adesso anch'io vivo in questa casa e ora vestiti,  basta fare gli sporcaccioni ma siete senza ritegno! E' da stamattina che vi aggrovigliate in quelle lenzuola >> concluse il vampiro divertito nel prenderli in giro, mentre sorseggiò il suo abbondante bicchiere di whisky quando improvvisamente giù bussarono alla porta.


Damon si apprestò ad andare ad aprire scendendo al piano di sotto, ma prima si versò altro whisky dal carrello dei liquori.
Con passo svelto arrivò alla porta aprendo fuori c'era un ragazzo biondo dall'aspetto trasandato e di media statura che gli esclamò:

" Ho una consegna per il signor Damon Salvatore "

" Sono io " rispose lui mentre il fattorino gli consegnò una lunga scatola rettangolare nera attornata da un nastrino in raso rosso.

" Firmi quì per favore "

" Chi mi manda un simile omaggio? " domandò Damon incuriosito dalla cosa.

" E' anonimo signore " tagliò corto il ragazzo, mentre il vampiro lo guardò incuriosito.

" Sarà pur venuto qualcuno ad ordinarti la consegna...O mi hai regalato tu qualcosa? "

" Faccio solo il  mio lavoro non posso sapere chi ordina le consegne "


" Ok puoi andare...Oh scusa, io non lascio mancie " concluse il vampiro chiudendo la porta.

Stefan e Elena scesero giù raggiungendo il grande salone, mentre Damon con gran curiosità aprì la scatola appena ricevuta e all'interno vi trovò una rosa rossa con accanto un biglietto.

" Chi era alla porta? " domandò Stefan nell'attimo in cui risuonarono.

" Vado io, forse è un altro regalo per me " disse euforico Damon.

Aprendo si ritrovò nuovamente di fronte il fattorino della consegna.

" Che c'è? Ti ho detto che non lascio mancie "

" Questo lo avevo capito, rivolevo solo la mia penna indietro " rispose amareggiato il ragazzo.

Damon gli prese la sua penna e dopo avergliela consegnata gli richiuse nuovamente la porta in faccia.

" Ti sembra questo il modo di trattare la gente? " domandò Stefan non approvando quel suo comportamento.


" Ah non farmi la predica, piuttosto guarda cosa mi hanno fatto recapitare: Una rosa rossa, simbolo di accesa passione nel mio linguaggio " rispose Damon mentre il biglietto che accompagnava la rosa  vi solo apostrafato " AL BALLO" 
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ORE DOPO...

Scende la sera e Mistyc Falls si preparava ai festeggiamenti al palazzo dei fondatori.
Tutto era pronto e mancava solo un ora all'inizio del ballo.
A casa Salvatore Damon era già pronto indossando il suo smoking nero.
Aspettando Stefan, si diede un ultima occhiata allo specchio aggiustandosi il papillon, poi come sua abitudine andò a versarsi da bere.
Stefan scese le scale e si diresse nel salone dove c'era il fratello ad aspettarlo.
Il minore dei Salvatore indossava un abito in raso nero con cravatta avendo già sul viso la sua maschera in color rubino che esaltava le sue seducenti labbra.

" Che fai già indossi la maschera? Il ballo inizia tra un ora... Uhm, ma guardati ti sei messo in tiro per la bella Elena, quella ragazza ha riacceso in te la voglia di vivere, speriamo che duri però perchè sei deprimente con quell'aria da condannato sempre attaccata addosso, beh lasciamo stare, piuttosto dimmi: Come stò? Non sono uno schianto stasera? - domandò Damon improvvisando una passerella in salotto, mentre Stefan lo osservò divertito accennando un sorriso- " Sì, sono davvero uno schianto lo so, però devo ammettere che anche tu fai la tua figura fratellino, ottimo abbinamento maschera rubino su nero, io invece come vedi ho preferito nero su nero come il mistero che mi circonda stasera " disse Damon appoggiandosi la sua maschera sul viso.


" Mistero dici? Perchè? " domandò Stefan invogliato dalla curiosità.

" Perchè stasera scoprirò chi è la dama che mi ha mandato questo invito con la rosa... Ah Stefan, questi misteri mi eccitano, e pensare che credevo questa serata fosse noiosa e invece si preannuncia essere interessante " disse euforico mentre finì avidamente il suo bourbon - Sù forza andiamo, la tua bella Elena e la mia dama o più di una nel mio caso, ci aspettano" concluse Damon dandosi un ultima sistemata allo specchio prima di uscire.

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PALAZZO DEI FONDATORI- IL BALLO

Era tutto pronto: Il ballo d'ognissanti era appena iniziato.
Fuochi d'artificio coloravano ininterrottamente il cielo di mystic falls con i loro giochi di colori pirotecnici,
dame e cavalieri in maschera si dirigevano verso il palazzo della fondazione allestito in puro tema ottocentesco.
Il grande giardino che circondava l'esterno del palazzo era un vero spettacolo: I laudi banchetti che ospitavano l'entrata accoglievano tutti con l'invitante buffett, i tavoli erano apparecchiati con posate in argento e le tovaglie in finissimo cotone avorio davano quel tocco di eleganza.
Una miriade di piccole luci ornate a spirale sulle alte piante che ergevano i lati dei gazebo, emanavano la loro luce soffusa rendendo tutto più romantico.
Stefan e Damon raggiunsero il palazzo ammirando lo splendore generale, questa volta la signora Lockwood non aveva badato a spese, quando si trattava di apparire lei era la persona più indicata.

 

 
The Vampire Diaries s02e07

I due fratelli avanzarono tra la folla, i loro volti coperti dalle maschere incrociavano altri sguardi lasciando all'immaginazione di chi fosse la dama o il cavaliere che si nascondesse dietro quel travestimento.
L'orchestra sulla pedana all'angolo iniziò a suonare invogliando i misteriosi ospiti ballare mentre i camerieri sui vassoi d'argento cominciavano a servire gli aperitivi.
Bonnie accompagnata da Jeremy si guardava intorno meravigliata, non era la prima volta che si teneva un ballo a mystic falls ma questo per lei era davvero il più bello che avessero mai organizzato.
Damon avanzò verso il rinfresco facendosi servire il suo solito drink.
L'atmosfera che lo circondava era di suo gradimento, d'altronde i balli gli erano sempre piaciuti perchè erano una meta perfetta per addescare ragazze.
L'orchestra terminò il suo primo giro per lasciar parlare il sindaco Lockwood che avanzò sulla pedana pronto a fare il suo discorso attirando su di sè l'attenzione di tutti i presenti.

" Benvenuti a tutti, inanzitutto volevo ringraziarvi per essere accorsi così in tanti a questo ballo.
Questa è la prima volta che la nostra cittadina festeggia questa ricorrenza e come vuole la tradizione, il ballo in maschera viene riproposto ogni anno in questo giorno: Il primo novembre, chiamato anche " la festa d'ognissanti". Per l'occasione, stasera si disputerà una gara da ballo da sala alla quale parteciperanno unicamente i figli delle cinque famiglie fondatrici di mystic falls accompagnati da qualcuno a loro scelta, la coppia che vincerà vedrà incisi i propi nomi su una lapide al palazzo dei fondatori e apriranno le danze per il prossimo anno, per concludere non mi resta che augurarvi una buona serata e buon proseguimento: A voi! "

Il sindaco Lockwood alzò il suo bicchiere di champagne applaudito da tutti per il suo discorso, mentre sua moglie si compiaceva nel vedere suo figlio Tyler in coppia con Caroline al centro dell'attenzione.


                         

Stefan guardò l'orologio sulla facciata del palazzo: Erano appena scoccate le nove quando dinanzi a lui tra la folla apparve Elena che avanzò contro di lui indossando l'abito che gli aveva regalato.
Stefan gli andò incontro e la guardò ammirato, era davvero bella tanto da attirare su di sè gli sguardi degli altri cavalieri lì presenti, Damon compreso che non riuscì a staccarle gli occhi da dosso dal momento in cui l'aveva vista.
Elena indossava una maschera in merletto nero molto sottile che copriva a malapena i suoi occhi d'ebano, le labbra rosso fuoco risaltavano i tratti del suo viso, mentre la sua capigliatura non era molto diversa dal solito.

" Allora avevo ragione, hai visto che sei la più bella della festa? " constatò Stefan prendendo le sue mani, quando improvvisamente una strana sensazione di brivido gli percorse lungo la schiena mentre la fissò.

" Che cosa ti succede? Stai bene Stefan? " domandò lei vedendolo soffermarsi improvvisamente.


                                  
  

" Si, non preoccuparti...E solo che mi è venuto alla mente un vecchio ricordo, tutto quì! " disse lui con un sorriso che lei ricambiò.

L'orchestra aprì le danze con il valzer liscio eseguito da Tyler e Caroline fasciata in un bellissimo abito blù turchese venato da riflessi violacei, la maschera in argento si contrastava coi lunghi capelli biondi che le ricadevano ricci sulle spalle.
I due volteggiarono al centro della pedana attirando su di loro gli sguardi di tutti i presenti riscuotendo un gran successo con grande soddisfazione della signora Lockwood.
Stefan si rivolse a Elena e con un baciamano, come si usava nei tempi passati, le chiese di ballare.

" Mi concede questo ballo? "

" Certamente signor Salvatore "


 
                          


I due raggiunsero le altre coppie fondendosi tra loro, mentre l'orchestra cambiò: Dal valzer liscio passò ad un lento.
Stefan strinse a sè Elena sotto lo sguardo vigile di Damon che li osservava da lontano sorseggiando whisky.
Il maggiore dei Salvatore era inevitabilmente attratto da Elena e non faceva nulla per nasconderlo, Continuava a fissarla fino a quando i loro sguardi si incrociarono.
Per un attimo il tempo sembrò fermarsi e una strana sensazione lo inquietò lasciandolo confuso.
I due si fissarono ancora, Damon non riuscì a controllarsi a quell' improvvisa attrazione per lei lasciando che suo fratello se ne accorgesse.

" Come mai fissi Damon? " domandò Stefan interrompendo quel gioco di sguardi.

" Non lo stò fissando, è lui che guarda me " rispose Elena sorridendo.



                                                                                                                                                                                                                                                    
" Vuoi ballare con lui? "

" Perchè dovrei ballare con lui se sono in coppia con te? "

" Perchè sò che ti farebbe piacere " concluse Stefan mentre lei lo fissò cercando di capire dove lui volesse arrivare.

" Vuoi che balli con Damon? Perchè? " domandò lei in attesa di una risposta plausibile al suo comportamento.

" Perchè credo che tu voglia rinvanghare i vecchi tempi, quelli in cui amavi tenerci legati a te...Katherine! " esclamò Stefan spiazzandola completamente.

In un attimo Elena tramutò il suo sguardo dolce, in un espressione maliziosa accennando un sorriso perfido confermando la sua vera identità.

" Lo avevi capito subito vero? " affermò lei mentre si appartavano da occhi indiscreti.

" Da quanto sei qui? Perchè sei tornata? " domandò Stefan in tono aspro.


" Che c'è? Non sei contento di rivedermi? Ho capito...Tu forse stasera aspettavi qualcun' altra...Aspettavi Elena "

" Cosa le hai fatto? Se le hai torto anche solo un capello giuro che te ne pentirai! " concluse minacciosamente il vampiro afferandole il polso.

" Stà calmo e cerca di non attirare l' attenzione, la tua Elena sta bene non preoccuparti, ma se vuoi rivederla viva ti conviene non minacciarmi " disse Katherine tenendolo in pugno.

Stefan fù pervaso da una rabbia incontrollabile, il solo pensiero di Elena nelle mani di Katherine lo mise in agitazione.


 

                

" Cosa vuoi Katherine? "

" Ascolta mio caro Stefan dobbiamo parlare ma questo non è il luogo adatto, dimmi dove possiamo andare e ti dirò tutto ciò che vuoi sapere " disse Katherine mentre aspettava la risposta. 

Stefan indugiò un istante e poi gli disse:

" A casa mia andiamo lì, Damon non ritornerà prima di mezzanotte " concluse Stefan  lasciando immediatamente la festa.
 
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     SALA DA BALLO  
 
                                                            
Erano appena scoccate le dieci e la signora Lockwood invitò tutti a raggiungere la grande sala all'interno del palazzo, tra un pò si sarebbe disputata la gara di ballo da sala dei figli delle famiglie fondatrici.
Gli invitati si affrettarono a varcare la soglia d'ingresso.
La grande sala ospitava più di duecento persone, tutte in maschera.
I grandi lampadari in swarovsky emanavano un brillio bellissimo, e le grandi vetrate lasciavano intravedere la luce candida della luna.
Damon raggiunse anch'esso gli altri guardandosi intorno in cerca di Stefan e Elena che nel frattempo aveva perso di vista.
La folla cominciò ad applaudire all'entrata di Tyler e Caroline, la reginetta e il figlio del sindaco erano pronti per inaugurare la gara con il ballo d'apertura insegnatogli per l'occasione: Il valzer viennese.
L 'orchestra si preparò a suonare il valzer, Tyler si apprestò a condurre Caroline al centro della sala, e con un inchino le porse la mano invitandola a danzare con lui.
La signora Lockwood si avvicinò a Damon curiosa di sapere se anche lui partecipasse alla gara mostrando il suo interesse nel vederlo ballare.

" Allora chi sarà la dama fortunata che ballerà con te stasera? " domandò guardandolo maliziosamente.

" Non vedo come partecipare visto che nessuna di queste fanciulle sappia cosa sia il valzer viennese, senza offesa Carol " rispose Damon con egocentrismo, quando in quel momento venne avvicinato da una misteriosa dama che gli disse:


" Le và di tentare con me? " propose la sconosciuta accenando un sorriso.

Damon la scrutò curioso dalla testa ai piedi: Era di media statura e indossava un elegante abito in seta nero, e il suo volto era coperto da una maschera dorata.

" Sai ballare il valzer viennese? " domandò spavaldo.

" Alla perfezione! " affermò lei in tono deciso.

" Non sarai un pò presuntuosa? E' un ballo che richiede preparazione "

" Non ci resta che ballare e scoprirlo " concluse lei chiudendo il discorso.

Damon senza troppe pretese accettò l'invito porgendole la mano, la ragazza adagiò la sua provocandogli una strana sensazione.
Il corvino la osservava cercando di intravedere il più possibile, immaginando il suo viso dietro quella maschera mentre raggiungevano le altre coppie.
Le luci si abbassarono e la danza stava per iniziare, un silenzio regnò nella grande sala e l'orchestra con la sua soave musica penetrò dando un tocco di magia.

Lentamente le luci si rischiarirono lasciando che il ballo iniziasse.
Dame e cavalieri erano l'uno di fronte all'altro e dopo tre giri si poterono unire formando le coppie.
Carol osservò Damon e la ragazza ammirata, i due erano davvero eleganti e sapevano muoversi magnificamente.

" Balli davvero bene lo sai? Allora non mi avevi detto una bugia " disse Damon mentre osservò i suoi occhi neri che brillavano attraverso la maschera dorata.

" Io non dico mai bugie... Ho avuto un buon maestro " rispose la ragazza con aria spavalda.

" Ottimo direi da come ti muovi " ribattè Damon scrutando avido le sue forme mentre si muoveva.

" Il ballo non è l'unica cosa che mi abbia insegnato, ci sono anche altre... Cose "

" E quali sarebbero le "altre cose" ? "


" Al momento non me ne viene in mente nessuna " disse lei misteriosa spiazzandolo.

I due continuarono a ballare divinamente facendo concorrenza a Tyler e Caroline che nonostante la loro preparazione non riuscivano a tenerli il passo.
La ragazza si rivolse nuovamente a Damon:

" Hai ricevuto la rosa che ti ho fatto recapitare? " domandò rivelando di essere stata lei a mandare l'invito anonimo incuriosendolo sempre di più.

" Allora sei tu che mi hai mandato quell'invito, a questo punto puoi anche dirmi il tuo nome " disse Damon pronto a scoprire chi fosse.

" Non serve che tu sappia il mio nome, ti basta avermi incontrata stasera "

Damon fù compiaciuto della sua vanità, quella ragazza era sfacciata e misteriosa, proprio come piaceva a lui, ma la sua attrazione per lei era solo per il suo comportamento.
Era come se la conoscesse da sempre e solo ora si erano rincontrati.

" Sai, la tua voce mi è familiare " riattaccò il vampiro con la speranza che stavolta avrebbe scoperto chi si celava con così tanto mistero dietro quella maschera.


" Solo la voce o anche qualcos'altro? " domandò lei tenendolo sulle spine.

" Non sò, ho come l'impressione che noi due ci siamo già conosciuti...Ma forse mi sbaglio "

" O forse no, forse ci siamo davvero conosciuti...Io me lo ricordo "

Damon a quella affermazione non fù più paziente, la curiosità lo stava lacerando ed ora era arrivato il momento di scoprire le carte di quel gioco.

" Davvero? E dove?... Dove ti ho conosciuta? " domandò il vampiro insistendo senza mai staccargli gli occhi di dosso mentre lei con un gesto flessuoso si lasciò imprimere il corpo contro il suo stringendolo a sè lasciando che i loro visi fossero ad una distanza minima l'uno dall' altro.

Damon sentì di nuovo quella strana sensazione di brivido percorrergli il corpo mentre la teneva stretto a sè.
Ormai ne era sicuro e per quanto non avesse voluto ammetterlo aveva capito di chi si trattasse.
La ragazza lo fissava in silenzio lasciando che tra loro ci fosse ancora un minuto di trepidante attesa prima di dargli la risposta che lui aveva impazientemente atteso per tutta la sera.
Poi con voce carica di odio e senza più indugi, si liberò della sua agonia ed esclamò:


" All'inferno! Bucarest 1915 "

Quelle parole trafissero Damon come la lama di una spada, penetrandolo nel profondo della sua anima per la prima volta dopo quasi un secolo, il turbamento e il senso di colpa trasparirono dal suo volto sopraffandolo; Con istinto incontrollato gli strappò la maschera con prepotenza scoprendo finalmente il suo volto, confermando la sua identità.
La ragazza lo guardava con freddezza, mentre lui assunse un espressione incredula nel rivederla dopo tanto tempo.

" Julia " 

" Allora lo ricordi ancora il mio nome " 

" Come hai fatto a lasciare Bucarest? " domandò lui noncurante di interferire al centro della sala, mentre le altre coppie continuavano la loro danza.

" Siamo nel nuovo secolo, credevi che fossi rinchiusa ancora in qualche prigione della Romania?...O credevi che fossi morta! " rispose lei con risentimento mentre lui indignato la afferrò per il braccio intimandole di abbassare la voce.

L'organizzatore del ballo invitò i due a lasciare la pista per squalifica, entrambi avevano infranto una delle regole scoprendo il volto prima della fine della gara, e poi con il loro comportamento disturbavano il proseguimento della festa, e quindi furono invitati ad allontanarsi.
Damon la seguì mentre si intrufolava tra la folla diretta all'uscita del palazzo.

" Aspetta non andartene, non abbiamo finito " gridò lui rallentando la sua marcia, lei gli lanciò un occhiata velenosa.

" Lascia stare Damon, rinvangare il passato non farà altro che accrescere il mio odio per te, quindi converrai che sia meglio lasciare il discorso e parlare del presente, che ne dici? " controbattè  mentre con rapida facilità rubò un bicchiere di champagne dal cameriere di passaggio.

" Sei quì per vendicarti? " domandò il vampiro togliendosi la maschera e sgranando i suoi grandi occhi azzurri.

la ragazza scoppiò in una perfida risata vedendolo assumere un espressione tanto seria, vederlo così agitato le dava soddisfazione-
Quella era la conferma che Damon non aveva assopito del tutto le sue emozioni umane.
La vampira si avvicinò a lui scrutando ogni tratto del suo bellissimo viso, una luce maliziosa brillò nei suoi lucenti occhi neri alla vista di tanta bellezza, mentre lui era completamente spiazzato nel vederla così sicura e spavalda, era molto cambiata rispetto a come lui la conosceva.

" Cosa è successo quando ci siamo lasciati? Cosa ti ha fatto? " domandò Damon riattaccando il discorso, voleva a tutti i costi avere delle risposte.

" Assolutamente nulla, niente che valga la pena di ricordare signor Salvatore " ribattè la vampira liquidandolo.

" Stai mentendo, ogni tua parola sà di menzogna... Lui non ti avrebbe mai lasciata andare " disse Damon alludendo ad una terza persona.

" Parli del conte? Ti dico solamente che ormai di lui esiste solo il ricordo...E adesso smettila, mi hai stancata! "

" Dico solamente che tu eri... "

" ... Ero cosa traditore! "

Damon non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che sentì un intenso bruciore percorrergli il fianco destro, lei lo aveva appena infilzato con un anello a punta intriso di verbena.

" Brucia vero? Oltre alla verbena c'è un altra sostanza che non ti dirò e tra un pò avrai uno stordimento, ma prima apri bene le orecchie perchè non te lo ripeterò una seconda volta: Che nè ora, nè mai più io possa rincontrarti sul mio cammino Damon Salvatore, se questo accadrà tu dovrai restarmi lontano a meno che non decida io il contrario. Se non rispetterai ciò che ti ho appena detto, io ti ucciderò e lo farò in un modo così lento e doloroso che potresti rimpiangere di non essere morto prima. Non sottovalutarmi perchè ti assicuro che nemmeno i tuoi anni in più da vampiro potranno farci nulla! "

La vampira con estrema rapidità ritirò il suo dito dal fianco di Damon, mentre la sala cominciò rapidamente ad affollarsi per l'annuncio della coppia vincente del "ballo d'ognissanti".
La vampira si mischiò tra la folla lasciandosi Damon alle spalle che la seguì nonostante fosse ferito.
Era appena scoccata la mezzanotte, e il sindaco Lockwood con sua moglie Carol salirono sulla pedana al centro della sala per annunciare i vincitori:

" E' un immenso piacere per me stasera annunciare la coppia vincitrice di questo primo festeggiamento a Mystic Falls di questo ballo in maschera. Io vi ringrazio tutti per essere accorsi in così tanti a questo evento che si ripeterà anche il prossimo anno e spero anche in quelli avvenire. E adesso ho la busta con i nomi della coppia vincitrice: I loro nomi verranno incisi su una lapide quì a palazzo, allora ecco che li annuncio.... "

La folla trepidante aspettava che il sindaco annunciasse i vincitori.
Le coppie lì presenti fremevano per l'attesa tenendosi per mano, Damon avanzò faticosamente tra la folla in cerca della ragazza che si era dileguata senza lasciare traccia.
Improvvisamente il vampiro ebbe uno stordimento  restando quasi paralizzante, la stanza intorno  cominciò a girare e la vista gli si sfocò, con passo svelto si appoggiò ad una delle colonne della sala per sorreggersi, non aveva idea di cosa gli fosse stato iniettato, ma ben presto giurò a sè stesso che l'avrebbe trovata.
Ed ecco che il sindaco aprì la busta con grande attesa di tutti per annunciare i vincitori e concludere la serata:

" Allora signori e signore, dame e cavalieri, sono lieto di annunciarvi che la coppia vincitrice del " ballo d'ognissanti " è quella formata da... Bonnie Bennett e Jeremy Gilbert " annunciò il sindaco con grande stupore di tutti.



                                             

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Capitolo 2
*** Ombre Dal Passato ***


           
      Capitolo 2 - Ombre dal passato



Stefan rimase a fissarla.
La fiamma vivida nel camino scintillava nei suoi grandi occhi neri dalla quale non traspariva alcun sentimento se non quello della malizia che la differenziava tanto da Elena.
Il rintocco dell'orologio ruppe il silenzio nel grande salone, le lancette avevano appena scoccato la mezzanotte.
Stefan distolse lo sguardo con amarezza, sul suo viso si intravedeva chiaramente il disprezzo per il ritorno di Katherine perche sapeva bene che prima o poi sarebbe riapparsa nella sua vita e con lei tutti i ricordi più oscuri del suo passato.
Katherine avanzò lentamente verso di lui esaltando la sua figura flessuosa, i tratti delicati del suo viso  sembravano di porcellana alla luce fioca delle fiamme, i capelli castani le ricadevano delicatamente sulle spalle emanando una carica sensuale che fece accellerare il polso di Stefan, era appena più magra rispetto ad Elena ma per tutto il resto erano identiche.

Katherine lo fissava anch'essa di rimando e il passato si rifece vivo nella sua mente rievocando immagini sepolte dal tempo, ma la sua espressione lasciava trasparire poco o nulla sotto quel viso perfetto.

" Stefan non sei contento di rivedermi? Ovviamente no visto che non hai pronunciato una sola parola e mi fissi con odio "

" Dimmi dov'è Elena! " infuriò Stefan alzando nervosamente la voce con lei e provando a chiamare Elena al cellulare.                                                                                                                                                              

" Sta calmo non ti agitare, vedo che ti sta a cuore la dolce Elena ma non so se l'hai notato tra noi c'è una piccola somiglianza " replicò la vampira con sorriso perfido quando Elena rispose al cellulare.

" Elena stai bene? Sei a casa? Va bene sta tranquilla ora vengo da te il tempo di risolvere una questione e arrivo, ti amo "  chiuse Stefan sotto lo sguardo inceneritore di Katherine.

" Ti amo? Davvero sei convinto di amarla? "          

" Lascia stare Katherine non incominciare con i tuoi giochetti lei non ha nulla a che fare con te, lei non è te! "

" Certo che no, la dolce Elena e l'esatto contrario di ciò che sono io, è buona, onesta, altruista mentre io sono perfida, bugiarda ed egoista, ma mi chiedo... La prima volta che l'hai vista a chi hai pensato? " domandò lei con sarcasmo.

                                 

Stefan era indignato dalla sua sfacciataggine e sapeva chiaramente dove volesse arrivare, lei con sguardo malizioso aspettava la risposta che già conosceva mentre si versò del Whisky.

" Cosa vuoi sentirti dire? ... Ok lo ammetto, la prima volta che vidi Elena credevo fossi tu ma chiunque            ti conosca la scambierebbe per te è un errore facile da commettere "

" Anche Damon? " aggiunse lei versando un altro bicchiere per lui.

" Lascia stare Damon " ordinò Stefan deciso.

" Non vedo come lasciarlo fuori dal discorso, un tempo vi ho amato entrambi e chissà che lui non sia più contento di rivedermi... Ecco il tuo whisky "

" Non credo proprio, specialmente dopo che ha scoperto che non eri rinchiusa nella cripta " rispose Stefan agitando il bicchiere tra le mani.

" Tu credi? Damon mi è sempre stato fedele e nonostante tutto ha riaperto la cripta dando prova del suo amore per me e credo che non sarò l'unica che odierà... Gli hai raccontato il resto della storia? Dalla tua espressione direi di no, ma posso pensarci sempre io a dirgli la verità "

Stefan le afferrò il braccio facendole cadere il bicchiere che aveva tra le mani e con forza la sbattè sul divano, Katherine compiaciuta della sua reazione scoppiò in una perfida risata.

" Non è il caso di reagire in questo modo, prima o poi scoprirà che tu già sapevi che non ero nella cripta e che siamo stati insieme per un pò di tempo dopo quella notte del 1864 "

" Tu non gli dirai nulla Katherine! " infuriò Stefan quando la porta d'ingresso si aprì.

Damon era appena rientrato dal ballo della fondazione ed entrando nel salone sorprese i due sul divano e con immediato sarcasmo disse:

" Vi ho disturbato forse? Uhm, caspita non vi è bastata tutta la mattina volete anche tutta la notte sporcaccioni! "

Katherine lo guardò da capo a piedi nel suo abito da sera restando inevitabilmente attratta dal suo fascino,erano trascorsi 146 anni dall'ultima volta che lo aveva visto da vicino dimenticando quanto fosse bello con quei suoi occhi azzurri che brillavano anche con la poca luce che il fuoco del camino emanava nella stanza.
Damon notò lo sguardo di katherine su di lui, lei lo osservava in modo seducente ma credendo che fosse Elena lanciò uno sguardo al fratello facendogli capire che la sua ragazza lo stava provocando. 

       

" Sai Elena, non è affatto carino che tu mi lanci sguardi seducenti sopratutto di fronte al tuo ragazzo " affermò divertito sorseggiando il suo bourbon.

" Siete entrambi i miei ragazzi " rispose Katherine ponendosi di fronte a lui.

Damon la guardò curioso cosi si rivolse a Stefan con ironia esclamando:

" L'hai sentita fratello? Questa fa il doppiogioco come Katherine, di un pò...Le hai raccontato la storia? "                                                    

Stefan rimase in silenzio su l'ennesima battuta del fratello che in quel momento era più che giusta, Damon senza pensarci rigirò il coltello nella piaga sapendo la sua reazione quando si tirava in ballo la vampira.

" Oh scusa Stefan, forse ho pronunciato un nome che tu non ami sentire...Che c'è il gatto vi ha mangiato la lingua? "                                                                                                                                                                                                                                 
 
Damon li osservava entrambi che continuavano a fissarlo senza proferire parola, il silenzio regnava nel grande salone, l'unico rumore che si udiva era lo scoppiettio delle fiamme nel camino, guardò Stefan per capire il motivo di quel tacere, conosceva suo fratello e intuiva nel suo sguardo che qualcosa non andava, in un attimo ebbe una strana sensazione e gli fù chiaro cosa stava accadendo.
il suo sorriso mutò in un espressione seria, i suoi occhi si sgranarono verso Katherine.
Damon le si avvicinò lentamente e con la mano sinistra dove portava il suo anello le sfiorò delicatamente il viso avvertendo la leggera freddezza della sua pelle, il vampiro restò a fissarla ancora per un istante poi la allontanò con una spinta.
Un avida lucidità nei suoi occhi faceva intravedere la collera che a stento avrebbe riuscito a trattenere cosi di scatto voltò le spalle avanzando verso l'ingresso pronto ad andarsene.


" Damon non scappare, dobbiamo parlare " disse Katherine avanzando di un passo alle sue spalle, il corvino si voltò e le serrò entrambe le mani alla gola.

           

" Damon smettila! Lasciala andare non ne vale la pena! " urlò Stefan alle sue spalle cercando di fermare la furia del fratello che con gesto rapido avanzò di scatto verso il camino avvicinando il viso della vampira tra le fiamme.

" E ora che bruci all' inferno questa maledetta! "

A quel punto Katherine reagì slogandogli entrambi i polsi, la sua forza era incontrastabile per i fratelli Salvatore, entrambi non avevano neanche la metà dei suoi anni da vampiro e se solo lei avesse voluto li avrebbe fatti fuori in un attimo.
Damon fù scaraventato a terra con violenza, era nettamente in svantaggio ma non per questo si arrese attaccandola di nuovo per rifinire scaraventato stavolta verso il carrello dei liquori.
I detriti di vetro si sparsero ovunque insieme al bourbon che si estendeva sul pavimento in una pozza ambrata allargandosi man mano emanando il suo forte odore in tutto il salone.
Katherine avanzò verso di lui ma Stefan intervenne in favore del fratello sfidando anche lui la vampira che compiaciuta della sua reazione non esitò ad avere la meglio su entrambi.

" Sono davvero commossa dell'amore fraterno che avete l'uno per l'altro, non l'avrei mai detto che vi sareste riconciliati, ma non vi conviene mettervi contro di me sono più forte " affermò Katherine con sguardo fiero mentre Damon e Stefan si rialzavano a fatica.

                 

" Adesso vediamo di calmarci tutti abbiamo molto di cui parlare "

" Non c'è nulla da dire razza di stronza! Devi solo sparire! " esclamò Damon affannato.

" Modera il linguaggio, è di cattivo gusto sai dire certe cose ad una ragazza, comunque sia vi conviene ascoltarmi, sopratutto tu Stefan perche riguarda anche Elena "

" Lascia stare Elena fuori da questa storia, lei non c'entra nulla con tutto questo lasciala stare! " infuriò indignato Stefan.

" Ed è qui che ti sbagli mio caro, lei c'entra molto e mi servirà il suo aiuto e il tuo per recuperare un oggetto a me molto caro " disse la vampira mentre con passo lento girò attorno alla vecchia poltrona di fronte a lui facendo scorrere le dita maliziosamente sul bordo come lei sapeva fare.

" Katherine smettila con questo gioco dove vuoi arrivare? "

" Ma da nessuna parte, voglio solo riprendermi ciò che e mio sopratutto voi due! " esclamò sfacciatamente senza nascondere la sua passione per entrambi decisa a rifarli suoi amanti.

I due fratelli la guardarono mentre lei si offriva nuovamente a loro senza il minimo pudore accavallando le gambe e sedendosi su una delle vecchie poltrone in ciliegio.
Damon la guardava con disprezzo e Stefan finì col cedere al suo ricatto.

" Di cosa si tratta? Qual'è l'oggetto che devi recuperare? "

" Non essere stupido! Non vedi che vuole raggirarti solo per ottenere i suoi scopi? E' la solita schifosa manipolatrice! "

Stefan si rese conto che le parole di Damon corrispondevano a verità, Katherine li aveva sempre manipolati a suo piacimento e non ci si poteva fidare assolutamente di lei.

" Non dare ascolto a tuo fratello Stefan, ti ricordo che la vita di Elena e nelle tue mani, ora  dipende solo da te che non le succeda nulla anche perche se fai del male a me ne faresti anche a lei mi spiego? "

" Cosa vuoi dire spiegati " domandò Stefan pronto ad ascoltare l'ennesima trovata della vampira.

" Lo capirai al momento giusto amore mio nel frattempo sappi che ho preso le mie precauzioni contro qualsiasi vostro tentativo di farmi fuori "

" Sono solo un mucchio di stronzate inventate al momento, non crederle Stefan! " intervenne furioso Damon.

" Davvero pensi che stia mentendo? Allora vediamo cosa succede alla dolce Elena se faccio questo! >>

               

Katherine prese uno dei pezzi di vetro sparsi sul pavimento ai suoi piedi e sotto gli occhi di entrambi con gesto incauto si lacerò il polso sinistro, il sangue iniziò a scorrere rapidamente dal taglio.

" Tra un pò la mia ferita si rimarginerà, ma credo che ad Elena servirà un ospedale, se non mi credi puoi andare a controllare " invitò la vampira insinuando il dubbio ad entrambi.

" Sono stanco di ascoltare questa idiota Stefan, io me ne vado e spero che al mio ritorno lei sia sparita e ascoltami: Non farti convincere a fare quello che ti ha chiesto che se lo recuperi da sola ciò che sta cercando sono più che sicuro che è qui solo per tormentarci, io vi saluto! "

Damon diede una scrollata al fratello per non farlo cedere, il suo odio per Katherine era più vivo che mai e in quell'istante avrebbe voluto ucciderla ma sapeva a sue spese che non c'era sfida con un vampira di quasi 500 anni, cosi se ne andò sbattendo il portone d'ingresso con rabbia.

" Ti diverte cosi tanto a seminare odio e cattiveria vero Katherine? Non riesci proprio a pensare il male che fai? " Le domandò Stefan irritato dalla sua malignità nel nuocere chi le stava intorno.

" E tu da quando ci pensi? Se ben ricordo ti chiamavano " Lo squartatore di Monterrey " " Replicò la vampira mentre sul volto di Stefan scese una cupa espressione di sconforto riportandolo al ricordo del suo oscuro passato, un passato che era meglio non ricordare.

" Ascoltami Stefan: Se Elena non dovesse sopravvivere sarai tu a recuperare quell'oggetto per me, ma io spero che non muoia perche so che questo ti farebbe soffrire ed io non voglio che tu soffra amore mio "  
                                                               

Il vampiro fu pervaso da una rabbia incontrollabile, Katherine aveva superato il limite cosi con scatto agile le si scagliò contro snudando i canini e impregnando le sue iridi verdi di sangue..
Katherine con estrema prontezza sfuggì all'imminente attaccò del minore dei Salvatore placando la sua ira con una pungente quanto sconvolgente rivelazione:

" Anzichè perdere tempo qui Stefan corri dalla tua Elena e assicurati che sopravviva altrimenti tu e Damon avrete un altro vampiro a cui dare la caccia "

Stefan arrestò la sua incontrollabile furia, il suo volto riprese le sue fattezze umane e le sue iridi ritornarono verdi percorse da una leggera lucidità che faceva trasparire il suo stato d'animo.

" Cosa hai fatto Katherine? " Le domandò preoccupato.

" Mi sono solo assicurata che ne tu ne Damon possiate tendermi trappole senza subirne le conseguenze! " concluse la vampira con grande distacco e freddezza facendo scendere il gelo tra di loro.


Stefan si sentì morire dentro, il solo pensiero di quello che poteva accadere ad Elena lo stava logorando , ma stavolta aveva deciso di non darla vinta alla perfida vampira minacciandola:

" Ascolta Katherine, te lo ripeterò una volta soltanto: Vattene da Mystic Falls, fallo entro stasera altrimenti ci saranno spiacevoli conseguenze mi sono spiegato? "

" Ma dai, tu che mi minacci? Mi piace quando lo fai sei cosi sexy " rispose la vampira maliziosa.

" Vattene e non farti più rivedere! " concluse Stefan lasciandola e precipitandosi da Elena. mentre lei divertita si verso un altro bicchiere di bourbon accennando " Che il gioco abbia inizio " con sorriso malefico.
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Era quasi l'una di notte, il rintocco della campana nella piazza di Mystic Falls rimbombò nelle etere della notte.

" Ancora un altro bicchiere? Ma non ti farà male bere cosi tanto e poi a quest'ora della notte? " domandò Matt.

                   

" Non rompere e dammi quella bottiglia! " ordinò Damon irritato.

" Ne vedo qui di persone bere ma nessuno regge l'alcool come te, hai prosciugato un intera bottiglia  di Bourbon e sei più lucido di me "

" Ma tu sei un poppante ti ubriachi bevendo succhi di mirtillo, per una volta si uomo e bevi un goccio anche tu cosi dimentichi le tue pene d'amore" rispose il corvino aggrottando le sopracciglia.

" Tra un pò chiudiamo, quindi questo e l'ultimo bicchiere che ti versi poi te ne vai a casa ok? " replicò Matt.

" Se ti può consolare, Caroline faceva davvero pena in coppia con Tyler, quei due insieme non hanno azzeccato un passo decente in quella sala figurati che sono stati battuti da Jeremy e Bonnie, mah! "                                                       " Ehi! Vacci piano con quel whisky " Tagliò corto matt mentre si affrettava a pulire il bancone.

" Sai, le donne sono esseri davvero insopportabili, quelle streghe hanno il potere di farti incazzare e spappolare il fegato ! "

" Il fegato te lo spappoli se continui a bere " gli replicò Matt mentre lui gli lanciò la sua solita occhiata di strafottenza.

Ad un tratto la porta del Mystic Grill si aprì e una ragazza bruna era appena entrata indirizzata verso di loro.

" Scusa, ma stiamo chiudendo " disse matt alla ragazza che si avvicinò al bancone.

" D'accordo, ma prima versami da bere perche ho un amico da consolare "

Damon distolse lo sguardo dal bicchiere e vide che la ragazza al suo fianco era Julia.
Il corvino la scrutò da capo a piedi con aria disturbata.

                   

" Ecco il bicchiere ma fate in fretta che devo chiudere " .

" Grazie, bravo ragazzo Matt " rispose lei rivolta a Damon.

" Non avevi detto di non volermi più rivedere? Il buco nel fianco parlava chiaro " rispose il vampiro irritato.

" E vero, ma ti ho detto anche che avrei deciso io di rivederti alle mie condizioni... E ora versane uno anche a me "

" Mi dispiace ma non hai l'età per bere, dimmi cosa vuoi e poi sparisci! "     
                                                 
" Quello che vuoi tu, mandare all'inferno Katherine Pierce " rispose julia mentre Damon la fissò  sgranando gli occhi.

" Ora che ho attirato la tua attenzione, posso avere da bere? "  

" Beh dipende, prima dimmi come conosci Katherine "  

" Prima versami da bere " rispose lei spazientendolo.

             

Damon la fissava con aria irritata e adesso poteva scrutarla con più attenzione e vide che era molto cambiata sia nel modo di vestire che nell'atteggiamento.
Julia indossava una giacca in velluto porpora che le arrivava ai fianchi, gli stivali in pelle nera con tacco la facevano sembrare più alta e il corpetto in pizzo nero mostrava il seno giovane e sodo in tutta la sua femminilità, aveva lunghi capelli castano ramato appena mossi e dei piccoli occhi neri, sembrava un altra agli occhi di Damon ma invece era proprio quella ragazza di 17 anni che conobbe in Inghilterra nel 1904.

" Che hai ti sei incantato? Perche mi fissi? " domandò la vampira aspettando il suo Bourbon.            

" Senti ragazzina, cosa ti fa pensare che io abbia bisogno di te per mandare all'inferno Katherine, basto io a mandarla a quel paese da solo! "              

" E allora perche sei scappato da casa tua e sei venuto ad ubriacarti anziche affrontarla? " domandò Julia irritandolo nuovamente.

" Come fai a...  Ehi! Mi stai pedinando per caso, quali sono le tue intenzioni? " Domandò Damon minaccioso alzandosi traballante dallo sgabello mentre lei lo rimise a sedere.

" Prima dovrai allearti con me, poi saprai le mie intenzioni " affermò la vampira quando prese il bicchiere tra le mani di Damon e se lo portò alle labbra.

" Che significa "Allearti con me"? " domandò lui riprendendosi il bicchiere.

" "Alleanza" conosci il significato di questa parola? Ah, giusto, dimenticavo che la lealtà non fa parte di te ma mettiamo da parte il passato perche sono disposta a metterci una pietra sopra se accetterai "

" Accettare cosa? Perche dovrei schierarmi dalla tua parte? Parla una buona volta altrimenti chiudi quella bocca! "

" Non agitarti, sta tranquillo, non sono qui per vendicarmi di te anche se avrei tutte le ragioni non credi? Ti sto dando la possibilità di ripagarmi dal torto che ho subito in cambio di un piccolo favore contro una nemica comune "

" Noi non abbiamo nemici in comune,
e qualunque problema tu abbia con Katherine risolvitelo da sola " concluse il  vampiro scolandosi l'ultimo goccio di Bourbon e poi lasciare il Mystic Grill.

Damon si avviò traballante alla sua Camaro quando si ritrovò davanti ancora Julia.

" Oh per l'amor del cielo te ne vai? Va a giocare con le tue bamboline o leggiti un libro di Shakespeare ragazza inglese " rimproverò il corvino mentre lei in silenzio accennò un sorriso divertito.

" Sei ancora innamorato di lei vero? Tu ami Katerina Petrova " gli affermò Julia incupendolo.

" Katerina Petrova? Parliamo di Katherine? "

" Andiamo, Monsieur Damon lo sai benissimo , la tua ossessione per lei in questi lunghissimi 150 anni hanno ispirato le tue ricerche sulle sue origini e la sua famiglia e presumo che tu abbia fatto anche qualche altra importante scoperta " affermò Julia mostrandogli il rosario che portava al collo incupendolo " Coincidenza o fede? chissà se tutto e accaduto per caso o era tutto premeditato "

                 

" Ora basta, mi hai scocciato ti saluto " rispose Damon cercando le chiavi dell'auto dalla tasca quando si voltò e si accorse che le aveva la vampira.

" Cerchi le chiavi Monsieur Damon? Ops! Mi sono scivolate " disse Julia quando fece cadere le chiavi dell'auto in un tombino.

" Idiota ma che fai! " infuriò il vampiro parandosi di scatto di fronte a lei afferrandole il braccio quando la vampira si ribellò con prepotenza procurandogli un piccolo sfreggio sulla guancia sinistra con il suo anello a punta.

" Maledetta mocciosa, io ti ammazzo! " minacciò Damon quando intervenne Matt che stava uscendo dal Mystic.

" Ehi ma che sta succedendo qui ? "

" Vattene quaterback non sono affari tuoi " disse Damon irritato dalla sua intrusione.

" E tutto a posto Matt va pure a casa " intervenne Julia quando Matt senza insistere lasciò perdere.

" Che idiota, e cosi lo hai plagiato "                      

" No, non l'ho fatto, io non uso questa scorciatoia per ottenere i miei scopi "

" Ma sta zitta! "

" Una donna sa come ottenere i propri favori, voi uomini siete facili da plagiare in altri modi assolutamente naturali " rispose la vampira leccandosi il sangue di Damon dall'anello disgustandolo.

" Da quando hai assunto questo atteggiamento da " femme fatale" credi che con qualche parolina spinta dai l'aria di una provocatrice? Sei ridicola! "

" Ma io sono una provocatrice e ti informo che tu sei l'unico che voglio provocare "

" Sta zitta mocciosa, con le parole puoi assumere l'atteggiamento che vuoi ma la verità e che sei solo una ragazzina che vive da troppo tempo in questo mondo e crede di avere imparato a viverci "

" Tu invece con la tua aria da bello e dannato ti sei costruito una bella facciata a quanto vedo, colui che non ha sentimenti, il fratello cattivo... Di un pò ti riconosci quando ti guardi allo specchio? Tu non hai personalità "

" Io non ho personalità? Ma ti sei guardata? Io metterei te ad uno specchio e ti citerei anche per plagio, la giacca l'hai rubata a Willy Wonka e con quei capelli sembri Cher! "

" Ma si, trovami pure tutti i difetti che vuoi poco mi importa , ma io resto me stessa e non vivo nelle ombre del passato come te "

" Ti prego te stessa, ma non farmi ridere tu sei la Jane Bennett di "Orgoglio e Pregiudizio" che si è trasformata in Bella Swan di "Twilight" nella versione vampiro e poi non fai altro che rinfacciarmi il passato anche due minuti fa a quel bancone e io dovrei credere che appari improvvisamente dalle mie parti meditando vendetta solamente per Katherine? "

" Esatto " rispose Julia con aria innocente.

" Andiamo, cosa ti sarà mai capitato in quel palazzo, avrai avuto una vita migliore di quella che ti offrivo io... " disse Damon sarcastico mentre lei lo fissò senza dire una parola.

Julia assunse un espressione seria facendo capire a Damon di non gradire il suo sarcasmo sulla cosa. Con passo lento si avvicinò a lui poggiando la sua mano sul suo petto al centro del suo cuore.
Il vampiro rimase in silenzio, il suo sguardo assunse per un solo istante un aria di rimorso, i suoi occhi di ghiaccio si incrociarono con quelli di Julia neri come l'oscurità che li circondava.
Il tempestivo rintocco dell'orologio della piazza che segnava le l'una irruppe spezzando il silenzio tra loro lasciando di nuovo spazio al conflitto.
Damon distolse per un attimo lo sguardo quando Julia estrasse dalla sua giacca uno stiletto e con esperta maestria la vampira gli sferrò un colpo dritto verso il petto.
Con un gesto rapido Damon riuscì a bloccarla serrandole il polso facendo cadere a terra il pugnale per poi allontanarla con una spinta:

" Sei impazzita per caso? Che ti prende? " infuriò Damon con irritazione mentre lo sguardo di Julia si tramutò in un espressione collerica, i suoi occhi si intrisero di sangue e sfoderò i canini.

Damon fù nuovamente attaccato, la rabbia che pervase la vampira era incontrollabile.

" Cerca di calmarti, questo tuo atteggiamento non ti porta da nessuna parte, ti vedo lo avverto che vuoi attaccarmi di nuovo, fà la brava "

Damon tentò di fermarla, ma Julia si preparò ad avanzare verso di lui nonostante gli avvertimenti del vampiro.

" Sei ostinata... E va bene l'hai voluto tu! Io sono più forte di te ho più anni e adesso mi costringerai a farti del male preparati! "

Damon sgranò i suoi grandi occhi pronto ad attaccarla quando lei di colpo riassunse il suo aspetto normale: Il sangue dagli occhi si dileguò e le vene scomparvero lasciando spazio sul suo volto ad una risata isterica.

" Cosa c'è da ridere? Lo trovi divertente il fatto che ti voglia uccidere? Dico sul serio smettila mi stai dando fastidio! "  

Damon offeso da quella presa in giro non esitò ad afferrare il pugnale a terra pronto a scagliarlo contro di lei che con agile scatto gli fece mancare il colpo.
In quel momento apparve l'auto dello sceriffo Forbes che mise fine al loro scontro obbligandoli a fermarsi, lo sceriffo si avvicinò accostando a Damon.

" Liz, che ci fai a quest'ora di notte ancora in giro? "

" Faccio il mio lavoro Damon, piuttosto tu che ci fai ancora per strada, non sai che è pericoloso? " domandò Liz ironicamente mentre Julia alle spalle di Damon si fece scappare una risatina perfida attirando la sua attenzione.

" Beh sai com'è, cerco di darti una mano nelle indagini con tutto quello che sta succedendo non si può più stare tranquilli! " ribattè Damon incurvando le sopracciglia mentre nascondeva alle sue spalle il pugnale.

" A proposito... Cosa si è scoperto sui due cadaveri ritrovati nel bosco? Si è saputo chi li ha uccisi? " intervenne Julia dispettosamente nel discorso provocando lo sceriffo.

" E tu chi saresti scusa? Come fai a sapere queste cose? "

" E stato Damon... E mi ha detto anche che fà parte del consiglio dei fondatori "

Damon incupì lo sguardo e fissava Julia che si compiaceva di averlo appena messo alle strette, il vampiro non riusciva a capire come sapesse tante cose ed era deciso a scoprirlo.
Liz decisa ad avere una spiegazione scese dalla sua auto appartandosi con Damon:

" Insomma che storia è questa Damon? Ora vai in giro a raccontare chi siamo e cosa facciamo? "

" Ma no, cosa vai pensando, non sono mica cose da raccontare a chiunque "

" Ma sa del consiglio Damon! E poi chi sarebbe questa ragazza, chi è? "

" Lei dici? Umh, lei è... "

Damon
 indugiò pochi istanti mentre Liz aspettava, Julia poco distante lo derideva di gusto quando lui rispose con tono deciso:

" La cugina Julia! "

Lo sceriffo rimase titubante, quella risposta non era per niente convincente, Julia le si parò davanti spavaldamente mettendo sempre più in difficoltà Damon:

" Siamo parenti stretti, piacere sceriffo: Julia Salvatore "

Julia allungò la mano verso Liz mentre con l'altra stringeva saldamente il braccio di Damon assumendo un atteggiamento molto intimo agli occhi dello sceriffo.

" Più che parenti sembrate dei fidanzati " osservò Liz scatenando la risatina di entrambi.

" Fidanzati? Questa è bella, e vero che a me piacciono le donne ma non commetterei mai un incesto di questo genere non ti pare Liz? " ribattè scherzosamente Damon con il solito ghigno e la sua espressione da pagliaccio per spiazzarla.

Liz rimase a guardarlo senza dire nulla, li osservava sospettosa e poco convinta, ma i suoi pensieri vennero interrotti dal suono del suo cercapersone che si apprestò a rispondere:

" Stanno chiamando dalla sala di autopsia, forse hanno identificato i cadaveri, devo andare "

" Va bene, va pure, ... Tienimi informato! " gli rispose Damon mentre Liz si allontanava con la sua auto lanciandogli un ultima occhiata sospettosa.

Damon tirò un sospiro di sollievo nel vedere l'auto allontanarsi, per ora l'ultima cosa che gli serviva era fare insospettire il consiglio o sarebbero stati guai seri per lui.

" Parenti stretti eh? Non immagina quanto " disse Julia allontanandolo sprezzante da sè.

" Era solo una finta per non insospettirla non illuderti non fai parte della famiglia "

" Non ci tengo a fare parte di una famiglia che ti abbandona anzi che ti vende come un oggetto "

" Smettila! Mi sono stancato di ascoltarti ora me ne vado, la tua faccia comincia a darmi fastidio vattene al diavolo! "

" Ci ho vissuto con il diavolo ti manda i suoi saluti " concluse la vampira spazientendolo, il corvino distolse lo sguardo solo un secondo e si accorse che era sparita.

Damon restò confuso e osservò lo stiletto che aveva tra le mani riconoscendo lo stemma sull'impugnatura appartenente ai Petrova la famiglia di Katherine.
Il passato stava ritornando portando con se vecchi fantasmi e i suoi pensieri gli dicevano di stare attento perche un aria di vendetta e di morte aleggiava per le strade di Mystic Falls.

_________________________________________________________________________________

Era una ferita profonda, un taglio sanguinante al polso sinistro si era manifestato dal nulla inspiegabilmente sul polso di Elena.

" Jenna! " esclamò lo sceriffo Forbes mentre attraversò il corridoio dell' ospedale.

" Cosa è successo, state bene? "  

" Si sceriffo noi stiamo bene, ero appena rientrato dal ballo quando ho trovato Elena nel bagno con il polso sanguinante svenuta " rispose Jeremy agitato.

" E come è successo che si ferisse in quel modo? " chiese Liz sospetta.

" Non lo sappiamo Elizabeth, non sapevo neanche che fosse rientrata prima a casa, credevo che rientrasse con Jeremy " rispose ansiosa Jenna.

" A metà del ballo se ne è andata con Stefan " intervenne il ragazzo.

" Stefan Salvatore? E non sai perche si sono allontanati? "

" No sceriffo, non lo sò "

" Io vorrei solo sapere cosa è successo! Ma perchè questi medici ci mettono cosi tanto! "

" Sta calma, non agitarti, vuoi che ti prenda un caffè? "

" No Liz ti ringrazio " rispose Jenna aspettando notizie.

" Mi allontano da pochi mesi da questa cittadina e guarda cosa succede, salve sceriffo " intervenì improvvisamente John Gilbert irritando Jenna.

" Cosa ci fai tu qui? "

" Secondo te cosa ci faccio Jenna? Mia figlia si trova in ospedale e  qualcosa mi dice che avevi perso il mio numero di cellulare per farmelo sapere " rispose John irritandola.

" Scusami John, scusa la mia curiosità ma io sapevo che fosse Grayson il padre di Elena "

" E invece no, sono io  mi dispiace deluderti Elizabeth " rispose l'uomo spiazzandola quando lo sceriffo venne contattata dalla centrale.

" Devo andare Jenna ma se ci sono notizie chiamami d'accordo? Chiama per qualunque cosa "
 
" Grazie Liz lo so che su di te posso contare sei un amica " rispose Jenna stringendole la mano.

" Purtroppo Jenna oltre a questioni di famiglia qui nella cittadina ci sono altri problemi seri di qui dovete essere a conoscenza "

" Che succede Liz hai un aria preoccupata "

" Voglio avvertirvi sopratutto te Jeremy a non uscire da soli e di sera ad orari insoliti, ho paura che ci sia un omicida in giro stanotte è il terzo cadavere che troviamo mutilato dopo la festa d'ognissanti


" Oh mio Dio Liz, e cosa avete scoperto fin ora? " domandò Jenna preoccupata.

" Nulla, siamo all'inizio delle indagini e dobbiamo sbrigarci, chiamano dalla centrale devo andare tienimi informata sulle condizioni di Elena "

" Si lo farò, sta attenta " concluse Jenna mentre Jeremy gli dava conforto alle sue spalle e Liz si allontanava a passi svelti per il lungo corridoio.

" Tieni informato anche me Liz " concluse John con la sua aria sfacciata.


Intanto nella stanza di Elena qualcuno la osservava nel buio ai piedi del suo letto, la sospetta figura le si avvicinò a passo lento, la guardò per un istante passandole una mano sul viso quando all'improvviso apparve alle sue spalle un infermiera:

" Mi scusi signore, ma lei non può stare qui "

" Mi perdoni, credevo di poter entrare "

" No deve uscire, anche perche possono entrare solo i parenti "

" Oh, ma io sono un parente " concluse l'elegante uomo voltandosi verso l'infermiera.

Dimentica di avermi visto in questa stanza " gli disse l'uomo plagiandola mentre l'infermiera annuiva imbambolata e lui rivogendo un ultimo sguardo ad Elena apostrofò: " Ci rincontreremo presto mia cara " per poi dileguarsi senza lasciare traccia.


 
                                                                                  

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Capitolo 3
*** Che Il Gioco Abbia Inizio ***



    Che il gioco abbia inizio

Lo sceriffo Forbes era confusa, disorientata.
Le morti finora manifestate a Mistyc Falls erano state quasi sempre opera dei vampiri.
Stavolta però si trovava di fronte ad un altro tipo di omicidi, i corpi ritrovati non avevano nessun morso ne una ferita che facesse pensare a quegli esseri a cui dava costantemente la caccia.
I tre cadaveri sui tavoli dell'obitorio erano mutilati, squartati.
I primi due ritrovati nei pressi del bosco erano dei ragazzi più o meno sui 17 anni, uno era privato degli occhi, l'altro del cuore.
Il terzo, un uomo di mezza età mutilato anch'essi di occhi, cuore e lingua ed era stato ritrovato ucciso nella sua stessa casa.
I risultati dell' autopsia dichiaravano che gli organi erano stati strappati di netto sia dalla cava oculare che dal petto, la dinamica delle ferite era imprecisa e questo lasciava pensare che gli omicidi erano stati efferrati a mani nude.
"Impossibile" pensò Liz, chi poteva uccidere in quel modo se non un vampiro?
Un essere umano era capace di uccidere cosi?
Bucare il petto di qualcuno, strappare il cuore dal torace con una tale perfidia poteva essere solo opera di un vampiro.
Ma a quale scopo uccidere se poi non nutrirsene?
Ed ecco ritornare al punto di partenza e riconsiderare l'ipotesi di un essere umano, un omicida che si aggira indisturbato per le strade alla ricerca della sua prossima vittima.
Questo inspiegabilmente per Liz faceva ancora più paura, più di quanta se si trattasse di un vampiro.
Un vampiro è un essere malvagio e ci si aspetta simili uccisioni, ma un essere umano con tali pensieri le faceva gelare il sangue.
Nel frattempo lo sceriffo prese il cellulare per contattare Damon, lo pose all' orecchio in attesa di risposta ma il maggiore dei Salvatore non rispose alla chiamata.
Liz tento di contattarlo per ben due volte senza risultato:

" Damon ma dove sei finito, rispondi " parlò fra se aspettando ma senza risultati.

Prima di proseguire con le indagini, Liz pensò che era meglio riunire il consiglio ed informarli di quanto stava accadendo nella cittadina, e decidere insieme il dafarsi prima che la situazione peggiorasse perchè di questo ne era assolutamente sicura, le cose sarebbero peggiorate. 
  
_______________________________________________________________________________________________________________________

Il silenzio nella stanza era impenetrabile, inalterabile.
Solo qualche rumore di passi fugaci provenienti dal corridoio lasciava interrompere quel tacere assordante.
Elena riaprì lentamente gli occhi, il buio e un leggero strato velato le sfocavano la vista facendole intravedere poco chiaramente ciò che la circondava.
Strinse più di una volta le palpebre indolenzite per schiarire la vista, gli occhi le pizzicavano appena un pò e il suo corpo lo sentiva sfiancato.
Era come se avesse dormito da giorni e solo ora era riuscita a svegliarsi.
Fissò il soffitto per qualche minuto come faceva sempre e ad un tratto si rese conto di non trovarsi nella sua stanza.
Elena era disorientata: Dove si trovava?
Cosa era successo?
Poi in un lampo le tornò tutto alla mente e si guardò il polso sinistro fasciato.

Era appena rientrata a casa,
aveva salutato zia Jenna ed era salita nella sua stanza , dopo aveva chiamato Bonnie per confermarle che sarebbe andata al ballo con Stefan con grande euforia.
Poi si era diretta verso lo specchio restando a lungo a guardarsi pensando ancora a quella mattina, a quando si era abbandonata tra le braccia di Stefan e di quanto fosse stato bello concedersi al ragazzo che le aveva stregato il cuore.
Dal cassetto aveva preso la collana che lui le aveva regalato e pensò che sarebbe stato bello indossarla per il ballo, ma si accorse che era sparita.
Elena cercò insistentemente quell'oggetto a lei tanto caro ed era sicura di averla messa proprio lì.
Un rumore improvviso proveniente dal bagno la distolse dalla sua ricerca, la luce era accesa e la porta socchiusa.

" Jeremy, sei tu? " domandò mentre si avvicinò lentamente aprendo la porta.

Nel bagno non c'era nessuno, il rubinetto era semichiuso, il rumore del gocciolio rendeva tutto più inquietante.
Elena si soffermò e vide che sul lavandino c'era un vecchio pezzo di carta, la ragazza incuriosita lo girò rimanendone sconvolta.
Quel vecchio pezzo di carta era la vecchia foto che ritraeva Katherine.
La somiglianza con lei era impressionante, era assolutamente identica, all' inizio pensò si trattasse di uno scherzo.
All' improvviso sentì la finestra chiudersi con forza, Elena uscì dal bagno in fretta per vedere cosa stesse succedendo quando avvertì una presenza nella stanza e vide una ragazza di spalle verso la finestra.

" Chi sei? " domandò con voce tremante ma decisa, come era entrata?

Chi era?
Ma la ragazza restò immobile.
Elena si avvicinò lentamente alle sue spalle ripetendole la domanda, ma lei non fece cenno.
Il riflesso nel vetro della finestra lasciava intravedere a malapena il volto, ma ad Elena bastò per riconoscerne qualche tratto.
Non era possibile, forse si stava sbagliando, o forse no, era proprio lei?
Fù un attimo e poi il buio.
Elena si risvegliò sul suo letto, come era successo che si addormentasse?
Era come stordita, aveva un cerchio alla testa come se avesse subito un urto.
Il suo sguardo incrociò il display della sveglia sul comodino che segnava mezzanotte passata.
Elena sobbalzò dal letto, non era andata al ballo aveva dato buca a Stefan.
Si alzò e corse immediatamente in bagno a sciaquarsi il viso con grande fretta, e poi le venne in mente la foto guardando il lavandino.
Ma adesso dove era quella foto?
Dov'era finita?
Improvvisamente era sparita.
Elena frugò dappertutto per trovarla ma fu inutile e si accorse che era sparito anche il suo vestito come la collana quando il cellulare le squillò, era Stefan che le chiese se stava bene mentre lei era confusa da quella strana situazione, attaccò la chiamata quando sentì un bruciore improvviso al polso sinistro.
Elena si accorse che il suo polso dove aveva avvertito il bruciore stava sanguinando, il flusso non cessava di scorrere, era un taglio netto comparso dal nulla che le aveva reciso le vene.
Jeremy stava rientrando in quel momento dal ballo quando sentì un rumore provenire dal piano superiore, il ragazzo si precipitò nella stanza della sorella e la ritrovò riversa a terra con il polso sanguinante.

                     

Ora la vista le si era schiarita, gli occhi le bruciavano un pò, cercò di drizzarsi per cambiare posizione e vide ai piedi del suo letto zia Jenna che dormiva e lo stesso Jeremy, poco distante su una poltrona.
Non aveva idea di che ore fossero, ma dalla luce fuori dovevano essere pressapoco le nove.
Zia Jenna si destò dal suo sonno, si sfregò gli occhi sbadigliando e vide che Elena era sveglia.

" Elena tesoro, come ti senti? " le domandò accarezzandole il viso.

" Sto bene, sono solo un pò stanca " le rispose lei guardando suo fratello che si era svegliato.

" Mi hai spaventato sai? Credevo che fossi morta " disse Jeremy avvicinandosi ai piedi del letto.

" Non lo dire nemmeno per scherzo capito? Ci è mancato poco che avessi un infarto- disse Jenna guardando l'orologio che aveva al polso - Cavoli! Sono quasi le dieci, devo correre da Carol perchè oggi arriva il nuovo ricercatore storico e devo essere io ad incontrarlo, Jeremy resta tu con Elena ok? E se ci sono problemi chiamami, vi voglio bene "

Jenna raccolse la sua borsa avviandosi fuori di fretta per non tardare all'appuntamento quando incrociò Stefan nel corridoio salutandolo con un sorriso fugace.

" Elena! " chiamò Stefan irrompendo nella stanza facendo sobbalzare Jeremy.

" Stefan " chiamò lei allungando le braccia per abbracciarlo.

" Visto che hai compagnia io ne aprofitto e scendo giù a prendermi qualcosa " disse il giovane aprofittando per squargliarsela lasciandoli da soli.

" Fammi vedere " disse Stefan guardandole il polso fasciato incupendo lo sguardo, Katherine stavolta lo aveva in pugno.

" Cosa sta succedendo Stefan? e tutto molto strano non capisco "

" Non preoccuparti, ora devi pensare a guarire e stato un incidente "

" Un incidente? Stefan ho le vene recise! " rispose lei agitata.

" Elena andrà tutto bene, tu devi fidarti di me " concluse il minore dei Salvatore quando apparve lo sceriffo Forbes.

" Buongiorno Elena, come stai? "

" Sto bene, grazie sceriffo "

" Ho giusto cinque minuti e sono passata, Jenna e andata via? "

" Si, doveva sbrigare una faccenda di lavoro "

" Capisco... Stefan hai un minuto? dovrei parlarti " invitò Liz facendogli cenno di seguirla fuori dalla stanza, quando lui la seguì.

                

" Mi dica pure, sceriffo " disse Stefan incrociando le braccia.        

" Stefan avrei un paio di domande da farti su Elena "

" A che proposito "

" Su quanto e accaduto ieri sera, avete lasciato il ballo poco dopo che eravate arrivati come mai? "

" Elena non si è sentita bene e l'ho dovuta riaccompagnare a casa prima "

" Verso che ora? "

" Credo verso le undici "

" D'accordo, e poi te ne sei tornato a casa? "

" Si sono tornato a casa "

" A che ora esattamente? >>

" Sceriffo sta sospettando di me su quanto è successo? "

" Faccio solo il  mio lavoro Stefan "

" Non farei mai del male ad Elena "

" Anche io non farei mai del male a mia figlia, ma se qualcuno la ritrovasse in casa con le vene recise sarei io la prima indiziata essendo la persona più vicina a lei, tu sei l'ultimo che e stato visto con Elena ieri sera e questo fa di te il mio primo indiziato ad essere interrogato, questo non vuol dire che sia stato tu e la prassi del mio lavoro anche perche se ti accusassi non ti avrei parlato nel corridoio di un ospedale ma ti avrei portato direttamente in centrale " concluse Liz quando le suonò il cercapersone.

" Devo andare, grazie Stefan... ah dì a Damon che lo stò cercando e che è urgente "

" Si sceriffo lo farò " rispose il vampiro mentre la guardava allontanarsi.

Il ritorno di Katherine stava già compromettendo la pace a Mystic Falls pensò tra sè e per proteggere Elena doveva ricorrere all'aiuto di Damon anche se detestava la cosa, ma con lui al suo fianco poteva tenere la situazione sotto controllo.
Nel frattempo cercò di contattarlo ma senza risultati.

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                         Palazzo della fondazione

                

" Jenna finalmente, eccoti!  ci mancava poco che chiamassi Liz per denunciare la tua scomparsa " esclamò ironicamente Carol.

" Scusa Carol, ma ho avuto un serio problema in famiglia Elena è in ospedale " rispose Jenna con il fiatone.

" Mio Dio sta bene? Cosa è successo? "

" Sta bene, ha avuto un incidente a casa, si è ferita ha perso molto sangue ma per fortuna in quel momento si è trovato Jeremy che l'ha subito soccorsa "

" Mi dispiace, se vuoi puoi tornare da tua nipote, ci penso io qui "

" Sei sicura? Perche mi faresti un favore i ragazzi sono da soli in ospedale "

" Quindi tu hai lasciato due minorenni da soli per venire qui? " intervenne tempestivamente John irritando Jenna come sempre.

" Cosa vuoi? John adesso non ho tempo per il tuo sarcasmo la situazione e alquanto seria "

" Lo credo, Jeremy ed Elena hanno tentato entrambi il suicidio "

" Smettila! Ma che diavolo dici sei impazzito? " infuriò la donna perdendo il controllo.

" E' la verità mia cara, Jeremy si e imbottito di pillole ed Elena si e tagliata le vene se questo non è tentato suicidio allora spiega realmente come è andata, ma dovrai essere convincente con l'assistente sociale "

" Assistente sociale? Hai contattato i servizi sociali per togliermi la custodia dei ragazzi, maledetto bastardo che non sei altro! " infuriò Jenna spintonandolo quando Carol la intimò a calmarsi.

" Sarebbero intervenuti comunque, e evidente che con te sono in pericolo quindi tanto vale che mi occupi io di loro, stammi bene Jenna " concluse John allontanandosi lasciando Jenna con una crisi di nervi.

" Non otterrai la custodia dei ragazzi! Va all'inferno bastardo! "

" Calmati Jenna, Santo cielo! stai attirando l'attenzione di tutti! Non è cosi che risolverai la situazione, stai provocando uno scandalo "

" Sai che ti dico Carol? Che io mi licenzio e che ne ho abbastanza di queste stronzate! Ti saluto e buona fortuna con il mio sostituto tanto lo avevo già capito che mi volevi fuori, ma grazie per avermi facilitato le cose! " concluse Jenna senza peli sulla lingua andandosene.

______________________________________________________________________________________

                     Casa Salvatore

 Stefan era appena rientrato a casa, salì la scale in cerca di suo fratello ma si accorse che non era in casa.
Vide che il letto era perfettamente intatto e questo voleva dire che non era rientrato affatto.
Stefan riscese le scale e al centro del grande salone vide che c'era Katherine che lo stava aspettando.
Il vampiro assunse un aria disturbata, non gli andava per niente di ascoltarla sopratutto a quell'ora del mattino dopo che non aveva chiuso occhio per tutta la notte, anche se era un vampiro il bisogno di riposarsi lo aveva comunque.

" Buongiorno Stefan - iniziò Katherine mentre lui le passò davanti ignorandola - Sarà sempre così d'ora in poi? Io parlerò e tu mi ignorerai?...
Sai Stefan, volevo solamente dirti che comprendo perfettamente il tuo odio verso di me, ma visto che dovrò restare qui per un pò speravo che si potesse andare d'accordo e mettere il passato da parte...Che ne pensi?>> domandò sedendosi su uno dei vecchi divani.

" Non credo che si possa fare, Katherine "

" E allora cosa vuoi fare? Vuoi disprezzarmi per il resto della tua esistenza? "  

" No Katherine, non voglio disprezzarti e nemmeno odiarti, io voglio semplicemente che tu sparisca dalla mia vita e non vi faccia più ritorno! " concluse Stefan lasciando sul volto della vampira un espressione di amarezza.

" Io ti amo Stefan, che tu ci creda o no io ti amo e non rinuncierò mai a te, anche se questo dovesse comportare il tuo disprezzo, non lascerò che lei abbia il tuo amore anche se mi riesce difficile che tu l'abbia amata senza pensare a me " ribattè lei con rabbia.

                     

Stefan le lanciò uno sguardo brutale si alzò e le voltò di nuovo le spalle pronto ad andarsene.
Katherine avanzò verso di lui e mise le sue mani sui suoi fianchi abbracciandolo da dietro mentre con le labbra tentò di baciargli il collo.
Stefan si voltò con disgusto e la allontanò da sè, Katherine rimase impietrita dal suo gesto quando in quel momento la porta d'ingresso si aprì.
Era Damon che rientrava canticchiando dopo aver trascorso la notte fuori a bere, appena raggiunse il salone fissò entrambi scoppiando in una grande risata, e rivolto a Katherine disse:

" Tu sei Elena o...Katherine? " domandò mentre con una mano teneva la bottiglia e con l'altra si appoggiava al fratello.

" Lo so, lo so, puzzo come un cavallo da stalla, ora vado a darmi una ripulita...Allora, chi e? - chiese ironicamente rivolgendosi a Stefan, poi traballando aggiunse - Te lo dico io chi è, lei è Katherine...Anzi Katerina...Katerina Petrova, si chiama così lo sapevi fratellino? "
                                                                                                                                                               
Katherine lo guardò senza dire nulla, ma fù sorpresa che Damon sapesse il suo vero nome.

" Dopo 150 anni abbiamo scoperto una verità su Katerina- Stefan, magari qualcos'altro lo sapremo tra un secolo se va tutto bene, ma meno male che noi non invecchiamo " sghignazzò divertito poi abbandonò la spalla del fratello per dirigersi alla scala e andare al piano di sopra canticchiando di nuovo.

" E ubriaco fradicio, passano gli anni ma non le abitudini a quanto vedo " affermò la vampira con aria disgustata.

" Di sicuro tu sei peggiore, le cattiverie più infami le fai da lucida " rispose Stefan con tono cattivo.

" Beh, a quanto vedo tira un aria pesante, mi conviene uscire, anzi ora che ci penso devo andare a salutare una cara amica "  
                                                 
" Dove vai? " le chiese il minore dei Salvatore sospettoso.

" Stà calmo, non vado da Elena non preoccuparti, ti ho detto che vado da un amica, chi ti dice che mi riferissi a lei? " controbattè Katherine allontanandosi da lui diretta alla porta, lui con rapido gesto gli si parò davanti.

" Ti avverto Katherine: Lascia stare Elena " le ordinò con tono deciso.

" Altrimenti che fai? Mi squarti e poi rimetti insieme i pezzi? " 

" Attenta, sta attenta Katherine, tu lo sai di cosa sono capace "

" Si ma per esserne capace devi ritornare al tuo lato oscuro perche ora sembri un cucciolo smarrito che ha perso la strada di casa " rispose la vampira sghignazzando come una bambina.

" Non ho bisogno di spegnere la mia umanità per odiarti e ucciderti anzi, sarà un piacere provare un immensa gioia nel vederti morire e pagare per tutto il male che hai fatto! "

" Sarai tu ad uccidermi? Amore mio non chiedo altro, però non dimenticare che se uccidi me ammazzi anche la dolce Elena... A proposito come sta? " concluse ironicamente la vampira sotto lo sguardo inceneritore di Stefan che preferì restare in silenzio.

                 

" Insomma la copia rinsecchita di Elena è ancora qui? " intervenne improvvisamente damon tra i due presentandosi in salone con solo addosso l'asciugamano versandosi il solito bicchiere di bourbon.

" Io non sono la copia, sono l'originale mio caro "

" Beh! Però lasciami dire che la copia è venuta meglio, sai com'è prima lo scarabocchio poi l'opera " rispose lui aggrottando le sopracciglia.

" Ma certo che preferisci la copia, perche ne sei innamorato "

" Io non amo nessuno, un tempo ho amato te ed è stato il peggior sbaglio che potessi commettere ma non sono tanto stupido da ricaderci con una che ha la tua stessa faccia "

" Però questo non ti ha impedito di baciarmi sulla veranda di casa Gilbert la sera del ballo della fondazione credendo che fossi lei " concluse Katherine creando astio quando Stefan guardò collerico il fratello.

" Ops! Credo di aver appena creato una spiacevole situazione "

" Va al diavolo puttana! " gridò Damon con sdegno mentre lei con risata perfida si preparava ad assistere allo scontro dei due fratelli.

" Lo sapevo che prima o poi ci avresti provato con Elena, era questione di tempo "

" Beh! Ci ho provato e allora? Però lo devo ammettere che era stato troppo facile "

" Già, perchè Elena non ti bacerebbe mai " rispose Stefan convinto irritandolo.

" Davvero? Chi ti dice che non lo farebbe? Sei cosi sicuro di te fratellino? "

" E stata Katherine a baciarti Damon non Elena, toglitelo dalla testa, non succederà mai che lei provi qualcosa per te "

" Perche no? Magari ci riprovo cosi vediamo come va a finire " rispose il vampiro portandosi alle labbra il suo Whisky quando Stefan con scatto gli gettò il bicchiere a terra parandosi di fronte a lui.

" Ora stai esagerando scoiattolo, fa il bravo altrimenti potrei farti male " ordinò Damon sgranando gli occhi.

" Te lo ripeterò una volta soltanto Damon: Sta lontano da Elena perche questa volta ti giuro che va a finire male " minacciò il minore dei Salvatore con sguardo immobile e gli occhi ridotti a due fessure.

" Lo sai che cosi mi invogli a fare esattamente il contrario? E sinceramente detto tra noi caro fratello questa volta ho intenzione di vincere io! " concluse Damon dandogli una spinta scaraventandolo dall'altro lato del salone.

Damon si avventò sul fratello ma venne fermato da Katherine che intervenne in favore di Stefan.

" Ora basta, stai dando fastidio! " intervenne la vampira serrandogli una mano alla gola e poi scaraventandolo a terra.

Damon tentò ancora di reagire ma ebbe la peggio, contrastare Katherine era difficile ma nonstante questo continuò ad attaccarla stavolta servendosi dell'attizzatoio del camino.
Il corvino si avventò sulla vampira sferrando un colpo dritto al petto quando Stefan si frappose fra lui e Katherine facendosi colpire.

" Razza di idiota ma che fai! " infuriò il corvino restando spiazzato dal gesto del fratello di salvare Katherine, sarebbero bastati pochi centimetri per colpire il cuore e sarebbe stata la fine per lui.

Il minore dei Salvatore si accasciò a terra quando Katherine attaccò Damon slogandogli entrambi i polsi per poi sfilargli l'anello che lei stessa gli aveva donato e che gli permetteva di uscire al sole per poi spezzargli il collo.
Stefan assistè inerme alla scena lanciando uno sguardo trucidatore alla vampira senza poter reagire, ultimamente era diventata più forte e questo lo preoccupava, ne lui ne Damon riuscivano fisicamente a fermarla quindi pensò che l'unica persona alla quale poteva veramente chiedere aiuto fosse Bonnie.

" Perchè ti sei presa il suo anello? " domandò Stefan alzandosi a fatica quando Katherine gli estrò con colpo secco l'attizzatoio dal petto facendogli emanare un grido di dolore.

" Perche se lo merita, deve strisciare nell'ombra e solo un miserabile " rispose la vampira indignata.

" Che diavolo vuoi da noi? Perchè non ci lasci in pace! "

" Questo dipende solo da te mio caro, se farai ciò che ti ho chiesto non ci saranno conseguenze per nessuno altrimenti... "

" Smettila di minacciarmi, e dimmi una volta per tutte perchè sei qui "

"  Voglio che lasci Elena " minacciò di colpo Katherine alterando il tono della voce.

" Cosa? Che stai dicendo? "

" Hai capito bene Stefan, voglio che tu rompi la tua storia d'amore con lei all'istante altrimenti ucciderò quel che rimane della famiglia Gilbert uno ad uno, Jeremy, Jenna, poi passerò alle sue amichette del cuore, la stupida Caroline e la streghetta Bonnie "

" Smettila! Che ti salta in mente? Perche adesso minacci nuovamente di uccidere Elena e la sua famiglia, avrai ciò che mi chiedi ma dovrai giurarmi che dopo te ne andrai per sempre! "

" E tu verrai con me amore mio, perche il tuo destino è al mio fianco " concluse Katherine decisa.

" Perche mi ossessioni Katherine, te lo vuoi mettere in testa una volta per tutte che io non ti amo e che quello che provavo per te ormai è finito! " rispose Stefan ormai al limite della pazienza.

" Non mi importa se tu non mi ami, ma ti amo io e ti voglio a tutti i costi, sarai mio e questa volta per sempre "

" Ma io amo Elena "

" No! Tu non la ami Stefan, la tua è un assurda infatuazione l'amore e tutt'altra cosa e ti assicuro che non sarà quella ragazzina a farti provare un sentimento del genere, lei ama Damon non te "

" Adesso cominci con questa tua fantasia? Elena non si innamorerebbe mai di Damon "

" E allora perche sei cosi inquieto? Non c'e pace nei tuoi occhi Stefan perche sai nel tuo cuore che io ho ragione, e solo questione di tempo tra quei due nascerà qualcosa di davvero intenso che ti sconvolgerà e prima che accada lascia tutti e vieni via con me " disse Katherine avvicinandosi a lui tentando di baciarlo ma Stefan la allontanò da se disgustato.

" Preferisco soffrire dietro ad un amore non corrisposto che andare via con te, vattene dalla mia vista, sparisci! " infuriò il vampiro distruggendo le bottiglie di liquore sul carrello spargendo pezzi di vetro ovunque dando soddisfazione alla vampira per averlo colpito nel segno quando si accorse che Katherine era sparita dileguata lasciandoli lì nella sua rabbia.

 Stefan rimase inerme, ormai Katherine gli aveva insinuato il beneficio del dubbio e sapeva anzi ne era certo che la storia dei due fratelli innamorati della stessa donna si sarebbe ripetuta, ancora una volta l'amore lo avrebbe diviso da suo fratello ma la sua priorità ora restava Elena, non solo doveva proteggerla da Katherine ma adesso anche da Damon che era diventato instabile e pericoloso e deciso a conquistarla solo per vendicarsi di lui. _______________________________________________________________________________________

Bonnie era appena rientrata a casa sua dopo aver passato tutta la giornata fuori,  quella casa ormai era diventata per lei più grande e silenziosa da quando sua nonna era morta.
Un improvviso rumore di sopra aveva attirato la sua attenzione, qualcuno era entrato in casa  ed escludeva la possibilità che fosse un vampiro dato che c'era un incantesimo che proibiva l'accesso a quegli esseri malvagi.

               

Bonnie prese coraggio e salì per vedere chi fosse entrato, il corridoio di sopra sembrava più lungo e stretto man mano che lo attraversava.
Era quasi arrivata alla sua stanza, quando il rumore provenì da quella della nonna.
Bonnie con il cuore in gola si avvicinò lentamente verso la stanza, quando la porta si aprì da sola.
Una figura uscì a passi lenti dalla soglia nel buio, Bonnie cercò di accendere la luce per vedere chi fosse ma le luci non si accendevano.
Una figura sconosciuta avanzava verso di lei e a un certo punto le disse:

" Non riuscirai a salvarla, lei morirà perche è questo il suo destino "

Bonnie rimase impressa da quella inquietante presenza, e si apprestò a fuggire di sotto, ma di fronte a lei le appare Katherine che serrava Elena alle spalle.

" E' così che deve andare " esclamò la vampira azzannando ferocemente  Elena fino a dissanguarla.

Bonnie urlò a squarciagola quando sobbalzò dal suo letto: Era stato un brutto incubo.
La ragazza si passò una mano tra i capelli, era sudata e spaventata, quell'incubo era cosi reale che le aveva messo ansia tremando ancora.
Improvvisamente Bonnie impallidì quando sull'avambraccio c'erano dei graffi, ma la cosa che più la spaventava era che quella ferita formavano una parola: FATE- Destino.
     

_______________________________________________________________________________________

   Ore dopo al Mystic Grill ...

" Ehi piccolo lord il mio bicchiere e vuoto! "

" Ti ho appena versato il quarto bicchiere, perchè non ti prendi direttamente la bottiglia! "

" Allora dammela ex di Caroline! "

" Per lo meno io una ragazza l'ho avuta, te chi ti vuole? "


" Prima di tutto la tua ex ti ho preceduto con la biondina, e poi non per vantarmene ma devo cacciarle a pedate le donne ad esempio guarda la brunetta alla carambola, mi stà mangiando con gli occhi "

Matt gli diresse uno sguardo rassegnato sapendo che per lui era cominciata l'ennesima serata nel Mystic con Damon Salvatore tra ubriacarsi e abbordare ragazze fino a tarda notte.
In quel momento Stefan entrò e lo vide al bancone che metteva in croce Matt e si diresse da lui sedendosi al suo fianco.

" Se non sei qui per ubriacarti, mi domando cosa vuoi " attaccò immediatamente Damon sapendo le intenzioni del fratello.


" Dobbiamo parlare "

" Beh! peccato, perche non ho nessuna intenzione di ascoltarti, idiota! " controbattè il corvino tracannando il suo bourbon.

" Non lo capisci che ci sta mettendo di nuovo l'uno contro l'altro? Dobbiamo agire e in fretta contro Katherine, questo non è il momento per affrontare le nostre questioni personali "

" Ma quali questioni scoiattolo, se ti riferisci alla tua ragazza puoi stare tranquillo, non hai detto che è impossibile che si innamori di me? Quindi non agitarti e mangia i tuoi piccioni "

Stefan assunse un aria rassegnata, avere un dialogo con il fratello non era per niente facile, in quel momento il display del suo cellulare lampeggiò.

" Dove hai lasciato il tuo cellulare? " domandò il minore dei Salvatore.

" Ma che domande fai? Dove vuoi che c'e l'abbia? " rispose Damon quando si accorse di non averlo trafugando nel suo giubbotto di pelle.

" Questo è il tuo numero - disse Stefan e poi rispose spinto dalla curiosità  - E per te, è una ragazza " concluse allungandogli il cellulare.


" Pronto? "

" Pronto, dolce amore mio " rispose la voce dall'altra parte che Damon riconobbe all'istante.

" Cosa vuoi? Mi hai rubato il cellulare passa immediatamente al Mystic e restituiscimelo "




" Al Mystic Grill dici? No, è escluso dobbiamo vederci in un luogo più appartato, devo parlarti "

" Che strano, stasera vogliono parlare con me tutte persone che detesto "

" Vediamoci nei pressi di villa Veritas, la tua vecchia abitazione "

" Tu sai troppe cose, come fai a saperle? " domandò Damon stizzito.

" Ho cercato su google, sotto la voce "Salvatore" " gli rispose lei con sarcasmo irritandolo ancora di più.

" Va bene, ma ti avverto non fare scherzi, non provocarmi perchè stavolta ti faccio male "

" Beh, non mi dispiacerebbe che tu mi facessi del male e sai cosa intendo, così recuperiamo il tempo perduto " disse Julia con provocante risata, sul volto di Damon apparve un aria disgustata da quelle provocazioni.

" Stasera non fare scherzi e togliti certe idee dalla testa, tu non mi piaci! " concluse lui sgranando gli occhi color ghiaccio.

" Che bugiardo... Ora piantala è sbrigati perche non ho tempo da perdere " ordinò la vampira riattaccandogli di colpo la chiamata irritandolo ulteriolmente.

" Ma che succede? " domandò Stefan vedendolo agitato.

" Cosa vuoi che sia, è solo un altra che mi pretende " rispose egocentrico allungandogli il cellulare, Stefan però non era convinto di quella risposta mentre il fratello lasciò il  Mystic Grill.




                                                                                                                                     

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Capitolo 4
*** Tra Il Bene E Il Male ***


   
      Tra il bene e il
male


Era sera ed Elena si domandava che fine avesse fatto Jenna, era andata via alle dieci di quella mattina per incontrare la signora Loockwood e ancora doveva farsi viva in ospedale.
Jeremy camminava avanti e indietro nella stanza ascoltando musica dal suo mp3 ed Elena faceva lo stesso, andava avanti e indietro preoccupata toccandosi più volte il polso fasciato, chiamò più volte suo fratello ma con tutto quel frastuono nelle orecchie non riusciva a sentirla.
Elena prese il cuscino dal letto e glielo tirò contro prendendolo in pieno volto, Jeremy fù sorpreso da quel gesto e spense il piccolo affare che aveva tra le mani.

" Che ti prende? Sei scema per caso? " domandò Jeremy raccogliendo il cuscino e tirandoglielo nuovamente.

" Prova a richiamarla è vedi se stavolta ti risponde " disse lei facendo segno di prendere il cellulare che teneva in tasca.

" Elena, è la quarta volta che me la fai chiamare e risulta spento, ma perchè ti preoccupi tanto, vedi che sarà qui a momenti, conosci Jenna avrà avuto da fare qualcosa " replicò Jeremy infastidito dai comandi della sorella, ma per accontentarla digitò nuovamente il numero chiamando la zia per l'ennesima volta.

Elena guardò il fratello ansiosa di sapere se ci fosse stata risposta a quella chiamata.

" Niente, risponde la segreteria "

" Non è da Jenna ritardare in questo modo, nè tantomeno avere il cellulare spento sopratutto ora che siamo in ospedale, ascolta Jeremy: Và a casa e vedi cosa è successo ok? " 

" Elena, ma perchè devo andare a casa? "

" Senti, starò più tranquilla se vai a controllare, ti prego Jeremy " disse lei accompagnandolo alla porta,  Jeremy controvoglia decise di accontentarla conoscendo la sua testardaggine sapeva benissimo che prima o poi anche lei avrebbe lasciato senza avviso l'ospedale.


   Villa Veritas    
                       

Damon avanzò silenziosamente tra i sentieri cupi del bosco stizzato ad ogni passo per il tortuoso cammino, il terreno era scivoloso ed umido e gran parte gli si era attaccato alle suole delle scarpe facendolo spazientire, " non mancava molto " pensò mentre avanzava come un ombra tra gli alberi e l'odore delle quercie lo nauseavano e non vedeva l'ora di andarsene in fretta da quel posto.
Dopo aver scarpinato a lungo arrivò ad una discesa dove a pochi metri si ergevano due colonne di pietra o quello che ne restava, e su una era incisa una scritta che si leggeva a malapena, le lettere erano state consumate dal tempo.
Damon guardò quella scritta e con le dita sfiorò lentamente le lettere avvertendo un brivido al tatto di quella pietra.

" Vecchi ricordi? " domandò improvvisamente una voce cogliendolo di soprassalto, il suo eco era rimbombato come un frastuono in quell'istante dove pochi minuti prima regnava il silenzio.

Damon volse lo sguardo verso la figura che lo osservava dall'alto della quercia posata su un ramo: Julia.

" Da quanto tempo sei lassù che mi aspetti? " domandò Damon infastidito di dover avere a che fare ancora con lei.

" Da una vita direi " le rispose lei prontamente, mentre il vampiro con una mano gli fece cenno di restituirgli il cellulare.

" Su forza non perdiamo tempo, dammi il cellulare! "

" Il cellulare dici? ... Quale cellulare? "

" Avanti non cominciare con le tue battute è scendi subito da lì, o vengo su io e ti butto giù " replicò lui irritato e impaziente.

" Siamo nervosi? Cosa ti è capitato? Non credo di averti mai visto così agitato... O forse sono io a metterti in agitazione? " ribattè Julia sghinazzando.

" Avanti scendi civetta notturna, che sei inquietante su quel ramo, ridammi il cellulare e tornatene dritta da dove sei venuta! "

" E da dove esattamente? In Inghilterra o ...In Romania? Perchè entrambi sono stati i teatri della nostra storia, amore mio "

" Non chiamarmi amore mio, non prenderti certe confidenze e non incominciare a ribattere il passato "  
rispose il corvino tracannando un sorso dalla bottiglia di whisky che aveva con se.

" Hai ragione sai, è ora che pensiamo al presente " carpe diem" come dice il detto, quindi diamoci da fare, diamo libero sfogo alle leggi della natura " 

" Scendi una volta per tutte da lassù! Sembri una gatta in calore! " 

 " Miao! " simulò lei civettuola e con scatto felino saltò giù parandosi di fronte a lui che non perse tempo ad afferrarle il polso con forza.

" Caspita che foga! Sei bellissimo quando sei arrabbiato, mi viene voglia di mangiarti "  affermò la vampira mentre afferrò il suo viso arrivando quasi a mordergli la guancia sinistra.

" Maledetta pazza! " esclamò Damon mentre con una spinta la allontanò sè.

Julia si avvicinò nuovamente pronta a riprovarci ma Damon gli serrò una mano alla gola sbattendola contro una delle colonne, la vampira scoppiò a ridere compiaciuta da quel gesto mentre lui si irritava sempre di più.

" Non durerà ancora molto mocciosa, presto io ti ucciderò prima di quanto pensi "

" E perchè non adesso? Cosa ti impedisce di farlo? " domandò lei con sguardo malizioso.

" Perchè prima devo scoprire che diavolo ci fai qui a Mystic Falls "

" Ma te l'ho detto mon coeur, sono qui per Katerina quante volte te lo devo ripetere? "

" Non mi stupisce che Katherine abbia nemici ovunque, a te cosa ha fatto di cosi terribile? "

" Niente di peggio di quanto mi abbia fatto tu " rispose lei con tono serio.

" Santo cielo sembri un disco incantato, passaci sopra dacci un taglio! "

" Non posso, mi hai spezzato il cuore e soffro ancora per questo "

" Dammi il cellulare idiota, non ho tempo da perdere " ordinò Damon stizzito.

" Prima dammi da bere " replicò lei tentando di strappargli la bottiglia dalle mani.

" Da quando sei diventata un ubriacona? Ah!, si ci sono, tracannavi nelle cantine del tuo bello in Romania vero? Con me non avevi queste pessimi abitudini "

" Ma guarda da che pulpito viene la predica, quella bottiglia te la sei sposata, mi hai  sostituita con lei a quanto vedo... Ma io posso farti passare i tuoi momenti difficili molto meglio dell'alcol "

" Di nuovo? Puoi provarci all'infinito non mi avrai mai o se vuoi insistere, dovrai guadagnartelo! "

" Addirittura? Dici sul serio?... Ho avuto di meglio! "

" Chi? Quel pupazzo coi capelli pomatati  di due metri con la sua espressione da eterno infelice? "

" A me ha dato parecchie gioie mio caro, e poi non scherzare, era bellissimo "

" Certo, per una che di uomini ne ha visti pochi nella sua esistenza, direi che fosse bellissimo "

" Si, era bellissimo e non solo... Era anche un focoso amante! "

" Chi quello? Avrei voluto proprio vedervi, secondo me non conosci nulla sull'argomento, quando ti ho lasciata lì eri una verginella senza alcun tipo di esperienza, ed ora invece... Ma fammi il piacere! "

" Ero una verginella? Si lo ero, era quella la fine che avevo fatto al tuo fianco, 10 anni sposati e l' unica cosa che mi avevi dato era... L'illusione "

" Certo, cosa volevi un marito per caso? Ti ho sposata solo per non destare sospetti nei nostri viaggi, una mocciosa con un uomo più grande come lo avresti spiegato all'epoca "

" Potevi anche farmi passare per tua sorella e invece mi hai fatto diventare tua moglie, e questo per me vuol dire una sola cosa "

" E sarebbe? Sentiamo! "

" Che mi ami "

" Io amare te? Tu sei pazza, beviti un sorso tieni, te lo cedo giusto per farti tappare quella boccaccia! "

" Non mi dirai che sei ancora innamorato di Katerina "

" Dalla padella alla brace, ma fammi il piacere "

" Si trova ancora alla pensione? Che cosa sta facendo dimmi "

" Se vuoi delle risposte prima dovrai raccontarmi cosa ti ha fatto la regina delle permanenti fatte in casa, e ora mi dai il mio maledetto cellulare! " 

" Solo se mi dai un bacio " rispose lei avvicinandosi a lui sfacciatamente.

" Non ci penso proprio a baciarti nanetta infame, smettila mi hai stancato! " Damon era pronto a riafferrarla quando suonò il suo cellulare nella tasca di Julia.

La vampira con scatto agile si scansò e sul display lampeggiava il numero dello sceriffo, subito si apprestò a rispondere irritando Damon.

" Sceriffo Forrbsss, sono Julia Salvatore mi dica pure... Damon? Si e qui, ora le passo mio marito cheri " concluse Julia porgendo il cellulare a Damon che furioso glielo strappò dalle mani.

                             

" Liz? Si passo subito da te, devo sistemare una faccenda personale poi ti raggiungo ok? " concluse il vampiro attaccando la chiamata rabbioso, si voltò verso Julia pronto a fargliela pagare ma lei era sparita rimanendolo spiazzato, il corvino si apprestò a lasciare quel posto intento prima o poi a vendicarsi.

______________________________________________________________________________________


Ospedale di Mystic Falls


" Finalmente ti fai vivo, e tutto il giorno che tento di contattarti Damon e quando ci riesco non sei tu a rispondere al cellulare ma questa tua cugina Julia, non mi piace per niente questa storia, mi spieghi che sta succedendo? "

" Ma assolutamente nulla Liz, non fare caso a mia cugina e un pò fuori di testa ma ci penso io a fargli una ramanzina come si deve " rispose il corvino con sorriso sornione.

" Le devo parlare, dille che l'aspetto in centrale "

" Alla centrale? Non credi di esagerare Liz? Insomma non ce niente di cui preoccuparsi ti prometto che me ne occuperò io sta tranquilla "


Damon era stanco e anche irritato dai continui richiami di Liz sul conto di Julia, lo sceriffo non mandava giù il fatto che aveva risposto lei al suo cellulare anzichè lui perchè quel numero era privato e nessun altro doveva sapere del consiglio, sopratutto quella ragazza irritante e sfacciata.


" Insisto Damon voglio parlarle e se non me la mandi verrò a cercarla io, ed ora non perdiamo tempo, abbiamo i cadaveri delle persone uccise " affermò lo sceriffo scoprendo i corpi sui tavoli dell'obitorio.

" Che cosa avrebbero di strano questi cadaveri? " domandò con poca delicatezza.

" Non sono in vena di scherzi, se sei venuto qui per fare le tue solite battute sei fuori luogo, non è proprio il momento " rispose seccata lo sceriffo.

" Sei arrabbiata con me o sbaglio? Allora Liz dimmi seriamente: li avete identificati? "

" Questi due sono stati ritrovati nel bosco non poco distanti, il primo: Jason Tucker 17 anni gli è stata strappata la lingua e quindi morto per dissanguamento, l'altro: Malcom Senford 18 anni è stato privato degli occhi, ed infine il terzo: Gordon Sullivan 57 anni vedovo, è stato trovato morto nella sua casa nella notte del ballo, oltre agli occhi e la lingua gli hanno strappato anche il cuore "

Damon osservò quella macabra scena, quei cadaveri erano stati straziati e sottoposti ad una morte orribile dal loro assassino.
Un pensiero gli percorse fulmineo nella mente e tutti i suoi sospetti ricaddero su una persona: Katherine.
Quelle morti misteriose sono iniziate con il suo arrivo in città e tramite Stefan era stato messo al corrente di Elena in ospedale.
Quella maledetta era tornata decisamente con l'intento di rovinare le loro vite e metterli costantemente in pericolo solo per vendicarsi.

" La cosa più inquietante di questi omicidi resta il fatto che gli organi estirpati non sono stati ritrovati, è orribile! " disse Liz con profondo disgusto.

" Abbiamo a che fare con uno psicopatico a quanto pare "  rispose Damon mentre osservava la crudeltà della ferita nel petto dell'anziano uomo, e sapeva che a farlo era stato sicuramente un vampiro perchè anche lui aveva ucciso molto spesso in quel modo.

Lo sceriffo ricoprì di nuovo i corpi mentre doveva decidere come agire per scoprire la verità su quegli strani omicidi.

" Ora devo andare Damon, ma teniamoci in contatto e questa volta spero risponda tu al cellulare " ordinò Liz con tono disturbato.

Damon simulò un sorriso sornione allo sceriffo e si avviò verso l'uscita dell'obitorio.
Adesso che ci pensava con più attenzione anche Julia aveva fatto la sua comparsa la sera del ballo come Katherine ma era più che sicuro che fosse la prima l'artefice di tutto.
Il corvino percorse il lungo corridoio dell'ospedale del primo piano, quando incrociò Bonnie.

" Ma guarda chi si vede, Bonnie "

La ragazza non aveva alcun piacere di aver fatto quell'incontro, dopo che sua nonna era morta riteneva opportuno tenere lontani da lei i fratelli Salvatore, sopratutto Damon.

" Vai a trovare Elena? Posso venire con te? " domandò lui autoinvitandosi.

                   

" Stà lontano da me! " ordinò Bonnie con astio cercando di allontanarlo da lei il più possibile.

" Perche senno che mi fai una fattura? Mi trasformi in un ranocchio o in un piccione? Dio no! Cosi mi faresti mangiare da Stefan! " ironizzò lui con gran divertimento nel provocarla.

Bonnie non prestò attenzione alle sue provocazioni ed era decisa più che mai a non dargli retta altrimenti non se lo sarebbe più tolto dai piedi.
La ragazza svoltò l'angolo e incrociò Jenna che stava firmando delle carte per la dimissione di Elena.

" Bonnie ciao, sei venuta a trovare Elena? Stiamo per uscire ma se vuoi puoi andare nella sua stanza è con Stefan... Ah, ci sei anche tu "

Jenna sminuì tutto il suo entusiasmo alla vista di Damon alle spalle di Bonnie, sapeva quanto fosse irritante quel ragazzo e di non mostrare troppa simpatia per lui da quando lo aveva sorpreso a baciare la nipote sulla loro veranda.

" Hai preso tutto? " domandò Stefan ad Elena mentre la aiutava a sistemare le ultime cose nella borsa.

" Non vedo l'ora che lasciamo questo posto, non so davvero come sia successo che mi sia ferita in questo modo, è proprio ora che c'è quell'assistente in giro che vuole rievocare l'affidamento e mandarci in qualche istituto "

In quell'istante Bonnie entrò nella stanza e dietro di lei c'era Damon che la seguiva come una coda.

" Bonnie!... Damon... " disse con poco entusiasmo Elena vedendoli arrivare insieme, e ciò per lei era più che strano conoscendo come la pensava l'amica che ebbe la sua stessa reazione con Stefan.

" Elena, sei pallida sembri più morta che viva, fa attenzione perche con quel pallore che ti ritrovi potrebbero scambiarti per qualcuno che ti somiglia parecchio... Glielo hai detto fratellino? "

Stefan lo guardò come se in quel momento lo avesse voluto uccidere per quella sua lingua troppo lunga, sapeva sempre come complicare le cose.

" Come mai sei qui? Hai risolto la tua questione con quella ragazza? "

" Ma certo fratellino, io risolvo sempre le mie questioni metto nero su bianco, tu piuttosto hai risolto con la signorina Pierce? Alloggia ancora in casa Salvatore? " ribattè con ghigno perfido mettendolo in difficoltà.

" Di chi sta parlando Stefan? " domandò Elena intromettendosi nella loro discussione.

" Ne parliamo dopo Elena, ora pensiamo a lasciare l'ospedale " stoppò lui cambiando discorso.

" Allora dimmelo tu di chi state parlando" disse la ragazza rivolta a Damon.

" Elena ascoltami: Io credo che sia Stefan a doverti dare delle spiegazioni, ti dico solamente che sei in pericolo e che è meglio che tu stia alla larga da mangiaconigli "

" E da te che deve allontanarsi " rispose a tono il minore dei Salvatore parandosi faccia a faccia con il fratello.

               

 " Insomma ora basta! Non volete mica litigare qui in ospedale? Ora pretendo che mi diciate cosa sta succedendo una volta per tutte! "

Elena si frappose tra i due pretendendo una spiegazione, ma a dargliela fù Damon con la sua irruenza e sfacciataggine senza curarsi delle conseguenze:

" Elena ascolta: In città è ritornata Katherine... Se fossi in te mi nasconderei dalla strega " disse ironicamente guadagnandosi uno sguardo trucido da Bonnie.


" Katherine? Quindi  e stata lei a farmi questo? Stefan perche non me lo hai detto?"

" Per non farti agitare, aspettavo che lasciassi l'ospedale per parlartene "

" Si, l'avrebbe fatto sicuramente Elena " intervenne Damon irritando Stefan.

" Perche non te ne vai? Sei di troppo " minacciò Stefan.

" Cosa fai idiota? Lo sai che con me non hai speranze, ti posso fare fuori quando voglio, quindi smettila di fare lo stupido e poi lei ha tutto il diritto di sapere la verità, quando avevi intenzione di dirgliela eh? "

Damon diede una spinta al fratello lasciando che lui non reagisse per non innervosire ulteriormente Elena.
La ragazza era confusa e non sapeva a chi dare retta, quando sulla porta apparve zia Jenna che le disse che potevano andare, ma la donna si accorse che stava succedendo una lite e sospettava che la causa fosse Damon.
 
" Che sta succedendo qui? Allora? "

" Niente Jenna, un malinteso... "

" Non stavo parlando con te Elena ma con lui, allora che sta succedendo qui?  ti rendi conto che questo e un ospedale? " disse Jenna rivolta a Damon.

" Perche sono sempre io quello preso di mira, il problema cara Jenna e il mio fratellino e presto ve ne accorgerete...  ci vediamo Elena " concluse il vampiro lasciando tutti irritati dal suo comportamento.

" Certe volte prenderei tuo fratello a calci in culo, scusa ma se non ti spiace Elena la porto io a casa deve riposarsi e ha bisogno di stare da sola, ci vediamo Stefan, Bonnie tu vieni con noi? " 

" Ora avrei da fare devo passare alla pensione Flowers poi passerò da voi più tardi d'accordo? "

" Va bene allora ti aspetto " rispose Elena rivolgendo un ultimo sguardo a Stefan prima di lasciare la stanza.

Bonnie stava lasciando anch'essa l'ospedale quando Stefan cercò di fermarla per parlarle.

" Bonnie aspetta posso parlarti? " 

" Scusa, ma ho da fare Stefan "

" Capisco il tuo odio nei miei confronti, ma ora Elena ha la priorità di essere protetta "

" Ci penso io a proteggere la mia amica " ribattè la strega con tono deciso.

" Ascoltami: Katherine non è un comune vampiro, è pericolosa e io conosco come agisce, credimi non e mia intenzione mettere in pericolo Elena, io la amo! "

" Amarla non è abbastanza Stefan! Io non la perderò come è successo con mia nonna! " le rispose Bonnie andandosene lasciandolo da solo.

                                     

Casa Gilbert

Erano da poco passate le nove ed Elena aspettava con ansia che Bonnie arrivasse a casa sua come avevano stabilito prima che lasciassero l'ospedale.
Il continuo ticchettio della sua sveglia sul comodino la rendeva nervosa facendola andare avanti e indietro per la stanza mentre ancora una volta si accostò alla finestra per vedere se l'amica arrivasse.

Elena snervata da quell'attesa si lasciò cadere a peso sul suo letto fissando il soffitto assorta nei suoi pensieri, il ritorno di Katherine in città la preoccupava molto e la sola eventualità che prima o poi l'avrebbe incontrata le faceva salire l'ansia.

Il silenzio che la circondava le metteva quasi paura, quella che era la sua stanza ora le sembrava un luogo inquietante da cui fuggire.
Katherine era entrata lì senza alcun problema, l'aveva soggiogata facendole dimenticare tutto e aveva preso il suo posto andando al ballo, il solo pensiero di averla davanti di trovarsi faccia a faccia con una identica a lei la tormentava.

Il suo sguardo era sempre fisso sul soffitto quando una piuma nera svolazzò dall'alto verso di lei, Elena strinse gli occhi mettendo a fuoco quell'immagine per accertarsi che non fosse frutto della stanchezza, quando un corvo nero apparve nella stanza spaventandola.
Presa di soprassalto, Elena sobbalzo dal letto in piedi quando davanti a lei apparve Damon.

" Ehi calmati, che ti prende ti ho spaventata? " domandò lui con sorriso beffardo.

" Come hai fatto ad entrare? " chiese Elena pretendendo un immediata risposta.

" Dalla finestra, da dove vuoi che entri dalla porta d' ingresso? A zia Jenna non sono molto simpatico "

" La finestra e chiusa! Vattene per favore! "

" Beh mica hai solo tu la finestra in questa casa, sono entrato dalla stanza di Jeremy, quel ragazzo ha il brutto vizio di lasciarla sempre aperta, vedrai prima o poi vi deruberanno o addirittura chissà che razza di gente può entrare, ultimamente questa casa sembra non essere immune a certi inviti... o mi sbaglio? " gli disse Damon provocandola.

" Non ti sbagli, infatti sei entrato tu! " controbattè Elena irritata per la sua mancanza di rispetto, era entrato senza preavviso nella sua stanza e sembrava intenzionato a restarci quando si distese sul letto incrociando le mani al petto.

" Ora calmati, non ti fa bene arrabbiarti ti vengono le rughe, piuttosto ascoltami...hai capito bene chi è arrivata in città? "

" Vattene via subito! Prima che perdo la pazienza e ti cacci via "

Elena era stata provocata ancora una volta da quello stupido di Damon mentre invece avrebbe dovuto solamente ignorarlo come gli aveva raccomandato Stefan.

" Davvero vuoi cacciarmi? Sei cosi forte Elena? Beh ma allora conviene che vada prima che tu mi uccida... perchè sei cosi agitata, hai paura di Katherine? "

Elena indietreggiò di un passo a quelle parole di Damon che aveva centrato in pieno, ma d'altronde chiunque si sarebbe accorto che era quello il motivo che la turbava.

                                           


" Eh già, quella pazza e ritornata con manie di grandezza ed e intenzionata a non andarsene, però c'e un problema assai grosso direi... Uhm tu! Come pensi di sfuggirle? Perche penso che c'e l'abbia con te " gli replicò Damon facendole scendere sul volto l' inquietudine, questo la faceva star male mentre gli prese una fitta allo stomaco.

" Ora vattene, esci dalla mia stanza subito! "

Elena stava perdendo la pazienza e iniziò a gridargli contro con rabbia, mentre zia Jenna di sotto in cucina avvertì quel vociare e si apprestò a salire per vedere cosa stesse accadendo.
Elena sentì i passi fuori dalla porta e guardò Damon con aria preoccupata e gli intimò di andarsene, mentre con passo svelto si diresse alla finestra spalancandola.
Jenna aprì la porta e vide la nipote che la fissava intimorita.

" Che succede, va tutto bene? Con chi stavi parlando? " domandò curiosa.

" Chi io? Con nessuno, con chi dovrei parlare, sono da sola " rispose Elena con voce rigida, mentre osservava Damon che se la rideva nascosto dietro la porta, gesticolando di continuo simulando Jenna.

Jenna la guardò dubbiosa, non era stupida e la risposta di Elena non la convinse, così entrò nella stanza mentre il campanello giù suonò salvando Elena da quella situazione.

" Questa deve essere Bonnie, zia va ad aprirla " invitò Elena cercando di allontanarla da quella stanza.

" Certo, chiudi quella finestra che fa freddo " disse Jenna prima di uscire per andare ad aprire la porta.

Quando fù fuori, Elena prese Damon per la giacca per farlo andare via, lui compiaciuto da quel gesto le diede corda ma all'ultimo momento si tirò indietro restando accanto alla finestra senza andarsene.
Elena si stava irritando, Damon era difficile toglierselo dai piedi e così lo strattonò decisa a cacciarlo.

Damon era stufo e con uno scatto la afferrò per le spalle bloccandola, la ragazza ammutolì quando vide che  la stringeva con forza fino a bloccarla, cosa gli era preso?
Forse aveva esagerato a dargli addosso dimenticando che lui era un vampiro e lei solo un umana.

Damon assunse un espressione seria spalancando i suoi grandi occhi di ghiaccio, mentre Elena in quell'attimo li ammirava per la prima volta e ad una distanza così ravvicinata restandone inaspettatamente attratta.
Un calore improvviso le pervase il viso, cosa le stava succedendo?
Perchè si sentiva così?
Accadde tutto in un attimo, un secondo prima lo stava cacciando e quello dopo lo guardava in silenzio mentre lui era lì, bello come non lo aveva mai visto.

Elena osservò i suoi occhi blu e il loro brillio al chiarore della luna, ma il suo sguardo stava fissando qualcosa che forse era il motivo di quel suo atteggiamento, lei cercò di seguire simmetricamente la direzione dei suoi occhi e di colpo guardando giù vide Stefan.

I due fratelli si guardarono consapevoli di aver rivissuto un vecchio ricordo che aveva quella stessa scena, Damon e Katherine alla finestra e Stefan che li osservava da lontano.
Damon si discosse da Elena e si precipitò giù dalla finestra con una velocità fuori dal normale in meno di un secondo, lui era giù di fronte a Stefan mentre Elena non si era ancora abituata a quelle improvvise sparizioni.
Bonnie entrò nella stanza facendola sobbalzare.

" Che ti prende? " domandò l'amica raggiungendola alla finestra, il tempo che lei guardò Bonnie si volse e vide che i fratelli Salvatore erano spariti. 


                                   


Damon avanzò con passo svelto lungo il vialetto di casa Salvatore quando Stefan gli si parò davanti.

" Che vuoi, sparisci idiota " esclamò dandogli una spinta facendolo quasi cadere, Stefan di scatto lo afferrò per il polso quando Damon sgranò gli occhi per l'incauto gesto del fratello liberandosi violentemente da quella presa.

" Stupido, hai intenzione di morire per caso? "

" Cosa ci facevi a casa di Elena? " 

" Non sono affari che ti riguardano, non devo rendere conto a te di ciò che faccio " replicò il corvino spintonandolo di nuovo ma stavolta Stefan reagì ricambiando la spinta e facendolo sbattere contro il muro della porta d'ingresso.

Damon si voltò con sguardo minaccioso, il suo volto si intrise di vene e lo afferrò per la gola, ma Stefan riuscì a liberarsi.

" Devi stare lontano da lei! " 

" E perche mai Stefan? lei non ti appartiene "

" Io non ti permetterò di farle del male, tu sei un pericolo per lei "

" Ma davvero? Tu no invece? Lo sa che ti chiamavano "squartatore"? Non credo proprio che con te sia più al sicuro e comunque le tue minacce non mi fanno paura "

" Ti avverto Damon, stalle lontano "

" Sennò che fai? "

                     

I due fratelli si avvicinarono l'uno all'altro pronti a scontrarsi nuovamente mentre poco distante Katherine li osservava irritata, ora quei due litigavano per Elena e questo non lo sopportava.
I due cominciavano a dimenarsi ma Damon essendo più forte ebbe la meglio quando a un certo punto fù fermato dall'intervento di Katherine che difese Stefan frapponendosi tra loro.

" Una volta litigavate per me così, spero sia sempre io il motivo dei vostri dissapori "

" No, mi spiace non avrai più questa soddisfazione, almeno non da parte mia signorina Pierce " gli rispose fermamente Damon mentre rivolto a Stefan gli disse:

" Vedi Stefan, è con lei che tu dovresti stare, siete fatti della stessa pasta, siete entrambi falsi e ipocriti siete una coppia perfetta, lascia stare Elena se non vuoi nuocerle sai, lo squartatore potrebbe ritornare ora che intorno a te c'è una maligna manipolatrice "

Katherine non diede peso alle parole di Damon mentre lui prese dalla tasca le chiavi di casa e aprì la grande porta in ciliegio.
In un attimo Damon si sentì afferrare per il collo e spinto verso l'interno fù scaraventato a terra, lui si rialzò irritato e vide Katherine avanzare verso di lui.

" Cosa era preso a quella stronza manipolatrice? " pensò indignato mentre si sollevava da terra pronto ad affrontarla e
non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro, anzi quella sarebbe stata una buona occasione di ucciderla o almeno ci avrebbe provato.
Damon indietreggiò per guadagnare tempo, quando con mossa furtiva estrò dalla sua giacca un antico stiletto in argento.
Le fiamme fioche del camino scintillavano sulla lunga lama acuminata e appuntita dell'arma, Katherine non si fece intimorire quando il vampiro gli puntò l'arma contro costretto all' inevitabile scontro.

                                                                  
                     
    

" Adesso attaccami pure maledetta! Cosi la facciamo finita una volta per tutte! "

Il vampiro fece lo sbaglio di attaccare per primo, quando Katherine con rapido movimento lo scaraventò contro il cornicione del camino.
Damon sbattè ferendosi la fronte, un rivolo di sangue gli percorse il viso e le gambe gli cedettero per lo stordimento.

Katherine lo afferrò nuovamente per il collo sbattendolo contro una delle pareti, Damon si accasciò a terra per il duro colpo alla schiena mentre lei si chinò sul pavimento a raccogliere il vecchio pugnale argentato.
La vampira venne presa da un improvvisa indignazione quando prese tra le mani quel pugnale, il simbolo che ornava l'impugnatura dell'arma rappresentava lo stemma di un antico casato che lei conosceva bene.

Katherine si chiese dove avesse preso quel pugnale, ma era sicura che il corvino non gli avrebbe detto nulla anche se sapeva di certo a chi apparteneva.
La vampira era pervasa dalla rabbia Damon era cosi testardo anche di fronte ad una morte certa, era cambiato nel corso degli anni e ormai non gli era più fedele come una volta quindi non avrebbe avuto più senso che lui vivesse ed era pronta ad eliminarlo sotto gli occhi del fratello.

Damon tentò un ultimo attacco con un pugno, ma Katherine lo bloccò slogandogli il polso facendolo grugnare per il dolore per poi puntargli il pugnale dritto verso il petto sferrandogli il colpo decisivo.
Era la fine per Damon, Katherine gli aveva quasi trafitto il cuore quando venne tempestivamente fermata.

La vampira venne allontanata con una spinta dopo aver subito un colpo alla mano che impugnava l'arma ritrovandosi la stessa lama puntata alla sua gola.
Stefan era riuscita a fermarla in tempo pensò, ma il suo sguardo incupì quando vide che non si trattava di lui.
La figura minuta dai capelli bruni che puntava il pugnale intervenuta in favore di Damon era una sua vecchia conoscenza, qualcuno che dal passato riappariva portando con sè vecchi rancori che aveva cercato di lasciarsi dietro, qualcuno che credeva morta e che ora era lì.
Katherine non poteva crederci, Julia era
davanti a lei che la scrutava con i suoi occhi d'ebano quando ad un certo punto gli esclamò:

<< Despre timpi nu se vedea Katerina... >>

                             
                                                                 
                                                                                                                                                                                                             
                                                     

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Capitolo 5
*** Il Passato Nel Presente ***




                
                           
                    Il passato nel presente 
       
              Romania  
1920

Il crepuscolo cedeva ormai al buio, una carrozza sfrecciava nella tempesta trainata da veloci cavalli neri dalla città di Brasov, fino a raggiungere il villaggio di Bran situato nelle terre più remote della Romania.
La strada per Bran era tortuosa e la fitta nebbia che calava, lasciava intravedere ben poco del tragitto, ma il cocchiere spronava i cavalli con la lunga frusta e con urla di incitamento li esortava a sforzi maggiori.
La tempesta tuonava incessante e l'oscurità sembrava far scomparire gli alberi, le montagne e la strada stessa calando con il buio.
Il cocchiere
nonostante fosse stremato per lo sforzo, continuava la sua corsa.
Un vento impetuoso e gelido preannunciava l'arrivo di una tempesta di neve che incominciava a cadere fine come cipria, ricoprendo a poco a poco tutto ciò che li circondava di una coltre bianca.
Nel tragitto il cocchiere scorse su un altura in lontananza tra le montagne il castello di Bran avvolto completamente nella foschia della nebbia.
L'antico maniero era la meta da raggiungere e dopo un lungo andare la carrozza raggiunse il castello.

                                                                                                          
                      

Il cocchiere arrestò i cavalli fermando il calesse davanti alla vecchia entrata, scese a terra per apprestarsi ad aprire la portella per far scendere chi aveva viaggiato.
Dal castello con passo svelto apparve un elegantissimo uomo diretto alla carrozza per accogliere l'atteso ospite.
Il cocchiere aprì la portella mentre l'elegante uomo tese la sua mano per accogliere quella della dama che con disinvoltura scese dalla carrozza avvolta nel suo elegante mantello nero.
L'uomo prima di condurre la dama nel castello ordinò agli Tzigani  servi del padrone di occuparsi dei bagagli e del baule della donna sulla carrozza.

"Avete viaggiato bene? Spero che questa tempesta non vi abbia arrecato nessun disturbo durante il tragitto " disse l'uomo alla dama facendole strada nel castello con il fioco bagliore del suo lume.


" Non vi preoccupate Armand è andato tutto per il meglio, è un piacere sapere che avete tanta premura per me " le rispose lei compiaciuta delle sue attenzioni.

" E' un onore e un dovere per me occuparmi di voi "

" Ditemi Armand: Il conte è già in piedi ad aspettarmi? "

" Si, vi aspetta impaziente di rivedervi dopo tanto tempo "

L'uomo condusse la dama alla sua stanza e ordinò ad una delle serve di chiamare le due dame di compagnia Katia e Dunya, mentre i servi deponevano con fatica i bagagli e il baule.

" Quando sarete pronta andremo nel salone " disse Armand alla dama che venne immediatamente circondata da ogni tipo di
comodità e servigio.

La stanza come sempre era stata preparata con gran cura per il suo arrivo, l'arredamento era lussuoso e accogliente ed era riscaldata da un grande camino nell'angolo in cui ardeva un vivido fuoco.
Armand si apprestò ad accogliere nuovamente la dama fasciata in un bellissimo abito in raso rosso, dopo essersi messa a suo agio dopo il lungo viaggio offrendogli il suo braccio per condurla nel grande salone.

Alla fine di un lungo e ampio corridoio, Armand spalancò una massiccia porta che li divideva dal salone, la stanza era ben illuminata e un maestoso camino riscaldava  piacevolmente l'interno.
Poco distante su una delle poltrone in velluto rosso di spalle ad aspettarli c'era qualcuno che all'udire dei loro passi si alzò in piedi  rimanendo immobile come una statua.
Armand fece un inchino con il capo come segno di rispetto per aver adempiuto come sempre ai voleri del suo padrone.
Il conte si voltò e con passo lento si avvicinò verso di loro tendendo la sua mano verso la dama che a sua volta ripose la sua in quella del conte.
                                                                            

" Katerina- chiamò quasi come un sussurro il conte di Yakriev accogliendola con un cortese baciamano, e subito dopo le baciò anche la fronte - Manchi da troppo tempo dalla mia terra, e la tua ultima visita risale a sette lunghi anni fà " aggiunse mentre gli fece cenno di sedersi su una delle poltrone e godersi la cortese ospitalità facendole servire un ottimo bicchiere del suo vino e riscaldarsi davanti all'accogliente camino.

" Io vi lascio da soli mio signore, se avete bisogno di me fatemi chiamare " disse Armand congedandosi dal suo padrone.

" Armand è molto fedele nei tuoi confronti, hai la stima della tua gente e dei tuoi servitori, me ne compiaccio " disse Katherine ostentando molta confidenza verso il conte.

" Un buon padrone sà come farsi rispettare dalla sua gente, la sua benevolenza è potere, e questo accresce la protezione di entrambi ... Ne convieni mia cara? "  rispose il conte con sguardo distinto e impassibile dandole la più giusta risposta alla sua affermazione.

" Scusa il mio ardire Atrian, ma da quando sono arrivata non ho avuto modo di rincontrare Rebekah "

Il conte distolse lo sguardo da Katherine preferendo fissare le fiamme del camino, poi con disinteressamento gli disse:

" E' una lunga storia che ti racconterò dopo cena appartati in una delle mie stanze mia cara, ma nel frattempo voglio che tu non faccia alcun commento, nè domande se ai tuoi occhi si presentino dei cambiamenti che distraggano le tue abitudini "

Katherine fù presa dalla curiosità di cosa fosse accaduto in sua assenza nel castello, i cambiamenti di cui il conte aveva accennato con discrezione e tanto mistero.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta interrompendo il silenzio che da poco era regnato nella sala.
La porta si aprì su ordine del padrone: Era una delle serve che annunciava il servire della cena nell' altra sala.
Il conte scortò Katherine sottobraccio nella sala dove avrebbero cenato, alla loro entrata lì presenti c'erano Armand, Kristyna, Selena e altre quattro dame che si alzarono in piedi accogliendo la loro padrona con un regale inchino ritornata dopo sette anni d'assenza.

La sala da cena era allestita nel migliore dei modi, anch'essa era riscaldata da un grande camino in pietra, e le grandi vetrate erano coperte da lussuose tende in raso di un color rosso scarlatto.
La meravigliosa tavola comprendeva dodici posti, ma era apparecchiata per dieci , le posate in oro e i calici di cristallo rappresentavano un occasione speciale significando che i padroni riuniti avrebbero cenato insieme quella sera al castello.
Il conte accompagnò Katherine a sedersi al suo posto vicino a lui alla sua destra, Armand sedeva di fronte a lui dalla parte opposta della tavola e alla sua destra e alla sua sinistra sedevano come sempre Kristyna e Selena, dame di compagnia di Rebekah.
Ai lati le altre quattro dame: Mariska, Alena, Katia e Dunya;
Queste ultime, dame di compagnia di Katherine erano sedute due per ogni lato una di fronte all' altra.
Il conte prima di far servire la cena notò che il posto alla sua sinistra era vuoto, e chiese spiegazioni ad Armand:

" Dimmi Armand: Perchè manca una persona alla mia tavola? "

Armand si sentì raggellare al tono della voce del suo padrone, sapendo di non aver adempiuto ad uno dei suoi ordini.

" Vi chiedo perdono mio signore, la faccio subito chiamare "

" La fai chiamare? Perchè, non è forse da abitudine che lei si sieda per prima a questa tavola? Alzati e accompagnala qui ... Subito! "

Il conte si 
infuriò facendo riecheggiare la sua voce in tutta la sala.
Armand abbassò lo sguardo e si alzò immediatamente dal suo posto per eseguire l'ordine, Katherine guardò il conte con dubbio per il suo comportamento.
Il posto da occupare era quello di Rebekah, di solito era la prima a sedersi a tavola ma stavolta non comprendeva la sua assenza.
Anche il resto della compagnia seduta aveva uno sguardo cupo sui loro volti destando a Katherine ancora più sospetti.

Dopo alcuni minuti si sentirono dei passi raggiungere la sala, la porta si aprì e Armand entrò accompagnando con la mano un altra dama.
I presenti si alzarono in piedi come precedentemente avevano fatto con Katherine, Armand la accompagnò al posto di Rebekah alla sinistra del conte.
Katherine fù sorpresa di non ritrovarsi davanti la stessa Rebekah, ma una ragazza dai capelli bruni di media statura ed occhi neri che somigliavano tanto ai suoi.
Katherine non capiva il perchè di questo cambiamento, e il perche i presenti si fossero alzati, quello era un segno di rispetto e devozione solo verso i padroni.

" Katerina lei è Julia " presentò il conte mostrando un interesse particolare per quella misteriosa ragazza.

Katherine la osservò scrupolosamente e si accertò di non averla mai vista prima al castello, aveva una strana sensazione nell'incrociare il suo sguardo a quello di lei, freddo e immobile.
Julia indossava un bellissimo abito blù e portava al collo la collana di Rebekah, Katherine non comprendeva del perche ce l'avesse lei, ma era disposta a sapere cosa era successo in sua assenza, così con sfacciata arroganza incominciò a fare domande nonostante il conte glielo avesse proibito.

" Atrian dov'è Rebekah? Spiegami "

Il conte lanciò un occhiata collerica a Katherine che la invogliò a stare immediatamente in silenzio, mentre fece cenno con la mano a tutti di sedersi.

" Ora potete servire la cena " ordinò il conte alla servitù notando gli sguardi di amarezza sui volti di tutti i presenti.

Katherine restò a fissare a lungo di fronte a lei Julia che le rimandò anch'essa, il medesimo sguardo di perfidia.

____________________________________________________________________________________

                

" Atrian mi spieghi cosa stà succedendo? Chi è quella ragazza? " domandò Katherine al conte mentre erano in privato in una delle sue lussuose stanze.

" E' quì da cinque anni, e come hai visto occupa il posto di Rebekah alla nostra tavola " gli rispose il conte sedendosi su una delle poltrone di fronte a lei.

" E perchè occupa il posto di Rebekah? Lei dov'e? "

" E' morta Katerina " gli ribattè il conte lasciandola senza parole.

" Come morta? Spiegati, cosa e successo? "

Katherine voleva delle spiegazioni su come fosse morta Rebekah, era assurdo pensare che quella ragazza Julia, avesse preso il posto della vera padrona delle terre di Bran nonchè donna del conte.

" Cinque anni fà durante le festività per il ballo d'ognissanti a Bucarest , Rebekah incontrò un altro uomo o per meglio dire un altro vampiro e si invaghì di lui tradendomi senza ritegno! "

" E tu cosa hai fatto, l'hai uccisa per questo? " domandò Katherine cercando di capire come avesse potuto uccidere l'ultimo membro della famiglia Mikaelson.

" Non l'ho uccisa io anche se avrei voluto, è stato quel miserabile a porre fine alla sua esistenza con l'inganno e subito dopo ha tentato di fuggire! " gli rispose il conte indignato di dover rivivere quei ricordi.


" Chi era costui? E come è capitato che avesse una relazione con Rebekah? Non capisco come sia potuto succedere, ogni volta che usciva dal castello era scortata da Armand "

" E' successo proprio all' interno di queste mura, avverto ancora nell'aria l'odore del tradimento... Ed ora il suo posto è occupato da Julia "

" Julia? E perchè non Kristyna? E' a lei che spetterebbe il posto al tuo fianco essendo la vampira più anziana dopo Rebekah! " le disse Katherine non approvando in nessun modo la sua decisione.

" Io sò che la mia scelta di avere Julia al mio fianco è stata quella più giusta, all'inizio anche gli altri e Armand stesso non approvavano ma poi hanno dovuto rispettare il mio volere "


" E il tuo volere e che devono prendere ordini da una schiava? " 

" A quanto vedo ti hanno già raccontato tutto, o forse quello che vogliono e che tu sappia con la speranza che lei venga cacciata da questo castello, chi è stata la stessa Kristyna? "

" Chiunque sia stato era suo dovere informarmi e credo che io sia l'unica che ti possa far ragionare "

" Katerina tu non puoi dirmi quello che devo fare sopratutto se abbandoni questo castello e ritorni quando ti fà comodo! "

Il conte infuriò contro Katherine alzandosi dalla poltrona in tutta la sua altezza statuaria. 

" Atrian tu hai perso il senno, è una schiava o la rimetti al servizio con i tzigani o la uccidi! " replicò Katherine indignata.

" Se mi costringerai ucciderò te se non la smetti! " 

Katherine restò ammutolita quando il conte la minacciò senza esitare.

" Non oseresti mai toccarmi, avresti il coraggio di metterti contro di me per lei? " domandò Katherine sapendo la sua posizione nei confronti del conte.

" Tu non mi ci costringere, ed ora ritirati nella tua stanza e lasciami da solo! "

Katherine sebbene indignata abbandonò la stanza senza ribattere, chiuse la porta dietro di sè lasciando da solo il conte e raggiungendo la sua stanza.
Lungo il corridoio alle sue spalle apparvero due figure che la seguirono in silenzio.

" Entrate pure e chiudete la porta " disse Katherine a Kristyna e Selena le dame di compagnia di Rebekah.
La prima alta, magra, e con lunghi riccioli biondi e occhi azzurri, l'altra più bassa aveva capelli rossi sempre ricci e occhi verdi.

" La situazione è anche più grave di quanto pensassi, quella schiava è diventata la protetta di Atrian " replicò Katherine osservando gli sguardi di amarezza delle due.

                     

" E come pensate di agire mia signora, il conte sembra non volervi ascoltare " le rispose Selena mentre la aiutava a svestirsi.

" Troverò il modo di farlo ragionare, deve ascoltarmi! "

" Ma voi sapete mia signora che quando il conte decide una cosa non è facile fargli cambiare idea " intervenne Kristyna.


" E' allora già ti arrendi? Vuoi servire per il resto della tua esistenza una nullità che occupa il tuo posto? Perchè lo sai che potevi esserci tu al fianco di Atrian vero? - le ribattè Katherine con sorriso perfido aggiungendo - Ad ogni modo io credo che quella vampira non resterà quì a lungo... Presto non sentiremo mai più parlare di lei "
                                                                                                                          
__________________________________________________________________

                         PRESENTE

   


" Despre timpi nu se vedea Katerina " disse Julia in rumeno puntando la lama del pugnale alla gola di Katherine, la vampira era appena stata fermata da quest'ultima dopo aver tentato di uccidere Damon.

Katherine con scatto fulmineo allontanò da sè Julia con una spinta, la vampira era indignata di ritrovarsi di fronte quel fantasma del suo passato.

" Ma che modi! E' così che saluti una vecchia amica? " le domandò Julia sfoderando un sorriso malefico.

" Mai avrei immaginato di rivederti, tantomeno dopo... "

" ... Dopo quella notte a Bran? Neanche io ci avrei giurato di sopravvivere! " la interruppe prontamente Julia irritandola.

" Che peccato... Ad ogni modo cosa ci fai qui? Cosa vuoi? " domandò Katherine pretendendo una risposta.

" Sono qui per te creatura maligna ... Come sei invecchiata in questi decenni mon dieu! " esclamò la vampira portandosi una mano alla faccia.

" Come diavolo sei sopravvissuta a quell'incendio? Ti ho vista con questi occhi mentre ardevi nelle fiamme "

                                  
  

" Si, ardevo nelle fiamme dell'inferno e il diavolo stesso mi ha salvata, ma in cambio ha voluto la mia anima katerina e ora come vedi sono qui, mi hai sempre sottovalutata male, male, male "

Stefan e Damon osservavano curiosi la loro discussione mentre a fatica si rialzavano entrambi feriti da Katherine.

" Non ho mai compreso il perchè Atrian ti avesse voluto con sè, non sei altro che un essere insignificante! " le disse Katherine scrutandola da capo a piedi.

" Vacci piano con le offese megera, non ero poi così insignificante se avevo occupato il posto della padrona e non solo a tavola, ma sopratutto tra le braccia del conte "

" Ma non eri la sola, o credevi che lo fossi mia cara? " le domandò Katherine con ghigno perfido.

" Che ti devo dire, un uomo di quella portata non poteva soddisfare una dama soltanto, ma per me lo sai aveva quelle attenzioni in più che alle altre riservava sempre meno... Mi sono goduta nottate di fuoco e perversione alla faccia tua e di Kristyna ahahahah! "

Katherine la guardò con profondo disgusto, Julia le faceva ribollire il sangue nelle vene e la sua pazienza stava per arrivare al limite, non l'aveva mai sopportata fin dal loro primo incontro a Bran  in Romania nel 1920. 

" Come fate a conoscervi voi due? E poi tu come hai fatto ad entrare? " intervenne tempestivamente Damon verso Julia.

           

" Ti preoccupi di come sia entrata, è non vedi che ti ho salvato la vita? Tu sei un ingrato! " le rispose la vampira fingendosi offesa.

" La stessa domanda te la faccio io e voglio che mi risponda Damon: Come fai a conoscere questa maledetta? " infuriò Katherine verso il maggiore dei fratelli Salvatore.

" Non ti dirò proprio nulla stronza! E' mancato poco che mi uccidessi e vorresti anche che ti dessi delle spiegazioni? "

Damon prese una delle bottiglie di bourbon e gliela tirò contro, ma Katherine fù rapida a scansarla.
Nello stesso istante Julia le tirò il pugnale dritto al cuore che Stefan con abile riflesso bloccò con una mano.

" Uhm! l'altro Salvatore... Cassspita quanto sei bello, sento che mi sto innamorando!" esclamò Julia civettuola  portandosi una mano al petto e scrutandolo da capo a piedi.

" Che cazzo fai Stefan! La salvi pure adesso? " infuriò Damon verso il fratello che aveva preso tutti alla sprovvista mentre Katherine era compiaciuta di quel gesto.

" Non l'ho fatto per lei Damon "

" Lo ha fatto per la dolce Elena, proteggendo me fà sì che non accada nulla alla sua amata "
intervenne Katherine con il suo sarcasmo.

Damon aveva dimenticato che Elena e Katherine erano legate da un vincolo magico che le faceva essere come una sola cosa.
Stefan guardò Katherine che si compiaceva della sua incolumilità, ma prima o poi avrebbe trovato un modo per cambiare le cose.

" Non compiacerti Katherine, prima o poi troverò il modo di ucciderti e quando saprò di poterlo fare non esiterò un solo istante! " affermò deciso il minore dei Salvatore.

" Ouì mon cher, uccidila! " intervenne Julia attirando l'attenzione di Stefan che la osservava ignaro di chi fosse.

" Tu fatti gli affari tuoi, nessuno ha chiesto il tuo parere! " disse Damon a Julia invitandola a starsene da parte.

" Sono più che sicura che manterrà fede alla sua parola, questo sì che è un vero uomo non come te che sei solo chiacchiere! "

" Non provocarmi perchè stavolta ti faccio volare dalla finestra! " gli rispose Damon minacciandola.

" Stà calmo, stavo solo dando un ottimo consiglio al mio bellissimo cognato, uhm... Non mi avevi mai detto di avere un fratello tanto appetitoso! " affermò Julia con sguardo avido.

" Stà attenta a quello che dici, perchè ti taglio quella maledetta lingua una volta per tutte! " minacciò Katherine gelosa delle attenzioni su Stefan.

" Uhm, sei gelosa... Ma lo sai quasi quasi mi prendo anche lui come amante? Chissà che non sia anche meglio del conte! " ribattè Julia quando
Katherine senza alcun preavviso prese dalla mano di Stefan il pugnale e si scagliò su di lei con furia.

Le due vampire si rotolarono a terra nel centro del salone in un corpo a corpo, Katherine l'aveva sottomessa  e stavolta era lei a puntarle il pugnale dritto alla gola, la Petrova era senza dubbio più forte e per Julia tenerle testa non le era facile.

" Si brava, uccidi questa mocciosa che fai un favore a tutti, però fà attenzione a non sporcare il parquè con il suo sudicioso sangue! " intervenne sarcasticamente Damon che si gustava divertito la scena sedendosi 
sul divano di fronte sorseggiando il suo bourbon.

" Se c'è qualcuno che un giorno potrà uccidermi, stà sicuro che sarai solo tu, dolce amore mio! " replicò Julia a Damon nonostante si trovasse in una posizione di svantaggio.

" Io invece credo che morirai stasera su questo pavimento! " ribattè con sorriso perfido il vampiro.

Katherine spingeva sempre più forte, la lama del pugnale era puntata dritta alla gola di Julia quando quest'ultima la ferì ad una guancia sfregiandola con il suo anello a punta, lo stesso con la quale aveva ferito Damon la sera del ballo.
La Petrova si portò una mano al viso ma la ferita  le si rimarginò subito, la vampira ridusse i suoi occhi a due fessure intenta a riattaccarla ma Stefan intervenne a fermarla.  

" Ora basta Katherine, devi smetterla! "

" E una cosa che non ti riguarda Stefan non intrometterti! " controbattè furiosa di essere stata fermata sul punto di ucciderla.

" Ahi,ahi Katerina, è accorso in mio soccorso il bel Stefan " disse Julia provocandola spudoratamente mentre si rialzava come se nulla fosse successo.

La Petrova era pervasa dalla rabbia mentre Stefan cercava in tutti i modi di tenerla a bada per non mettere in pericolo Elena.

" Attento a quella pazza! " urlò improvvisamente Damon al fratello quando Julia prese l'attizzatoio rovente dal camino.

" Togliti Stefan Salvatore se non vuoi farti male, come ha detto Madame è una questione fra me e lei "

" No, tu non ti avvicinerai, se ferisci Katherine  farai del male ad Elena " disse Stefan intenzionato a non farsi da parte.

" Elena? La doppleganger Petrova?  Hai fatto l'incantesimo di collegamento? " domandò Julia rivolta a Katherine che incupì lo sguardo.

" Mi spieghi come diavolo fai a sapere tutto? Parla nanerottola! " intervenì Damon strattonandola.

" E semplice mon coeur, vi spio da una vita mica sono arrivata ora a Mystic fell "

" Falls ignorante, Mystic Falls" ribattè Damon aggrottando le sopracciglia.

" Chi sei? " domandò deciso Stefan intromettendosi.

" Chiunque tu vuoi che io sia " rispose la vampira passandosi un dito sulle labbra con malizia.

" Nessuno che valga la pena conoscere! " intervenì il maggiore dei Salvatore spintonandola ad andarsene.

" Sono tua cognata mon cher sono la moglie di Damon " confermò Julia irritando il corvino svelando il loro segreto.

" Sulserio? spero sia uno scherzo Damon, altrimenti sprofonderesti nella vergogna " intervenì sarcastica Katherine.

" E sprofondato nella vergogna nell'attimo in cui il tuo sangue è scorso nelle sue vene, da allora è un maledetto come è maledetta tutta la razza dei Petrova " rispose la vampira con sdegno.

" Ti staccherò la testa dal collo maledetta vipera! " infuriò Katherine quando Julia simulò il verso del serpente prendendola in giro.

" Adesso basta! Questo stupido show e finito, se volete scannarvi fatelo fuori di qui creature maligne " ordinò Damon cacciandole.

" Come sei sexi quando fai l'uomo prepotente, que hombre muy caliente te quiero mucho mio amor " rispose Julia lanciandogli un bacio mentre Stefan cercava di contattare Elena al cellulare per vedere se stava bene, ma non ricevette risposta.


" Non essere ridicolo Stefan, è solo un graffietto sul suo dolce visino " affermò Katherine odiosa.

" Dolce visino? Se ha la tua stessa faccia è un mastino " rispose Julia spazientendo Stefan.

" Ora basta ne ho abbastanza, non coinvolgete Elena nelle vostre questioni "

" Ah, voi Salvatore e la vostra dannata ossessione per la stessa donna, accidenti siete così belli e così dannatamente testardi... Ti do la mia parola che non coinvolgerò la tua Elena nelle mie questioni con Katerina, promesso " affermò la vampira con voce suadente avvicinandosi a lui maliziosamente mettendole una mano sul petto.

" Non crederle scoiattolo, e solo una succhiasangue a tradimento, voltale per un attimo le spalle e ti ritroverai quell'attizzatoio che ti esce dal petto insieme al tuo cuore " affermò il corvino mettendolo in allerta.

" Piuttosto che mettermi in guardia, perchè non mi hai mai parlato di lei? " domandò Stefan al fratello mentre allontanò Julia con le sue avanche da se.

" Perche dovevo farlo? E' la parte più spiacevole della mia esistenza il periodo passato con lei... Ma piuttosto, perchè non lo chiedi a Katerina che sembra conoscerla meglio " gli rispose Damon cercando di non dare alcuna spiegazione al fratello.

" E invece lo chiedo a te, perchè sembra che tu la conosca meglio avendola sposata "

                                

" Se vuoi conoscermi meglio labbra seducenti diamoci un appuntamento, ti racconterò vita, morte e miracoli di Julia Elizabeth Mary Hayden... In Salvatore! " intervenne sfacciatamente Julia provandoci nuovamente con Stefan.

" Ma per favore! Ci stai provando con Stefan? Sei senza ritegno! " esclamò disgustato Damon.

" Ma guarda da che pulpito viene la predica, sei geloso per caso?  Ma non preoccuparti, resti sempre tu la mia dolce ossessione " rispose lei avvicinandosi poi a Damon.

" Sei davvero disgustosa! " intervenne indignata Katherine.

" Tu taci che sei stata la concubina di mezza Europa " le ribattè in faccia Julia con assoluta franchezza.

Katherine era intenzionata più che mai a tapparle la bocca quando ricevette un messaggio sul suo cellulare che l'allarmò ulteriormente:

                           
                 " Dobbiamo vederci al solito posto,
                    E. ci ha trovati "


In quell'istante il suono del campanello interruppe le loro discussioni.

" Chi sarà a quest'ora? Spero non sia Elena " disse Stefan preoccupato.

" Ma che dici? Elena starà già dormendo come una poppante " gli rispose Damon prendendolo in giro.

" Forse è la morte che ci reclama... Sopratutto te Katerina! " esclamò sarcasticamente Julia quando si accorsero che Katherine era sparita improvvisamente.

Stefan corse ad aprire la porta ed era Elena con Bonnie, la ragazza era ferita sul viso nello stesso punto in cui era stata ferita Katherine da Julia.

" Entrate e sedetevi, non e niente Elena ora ci penso io " disse Stefan optando di darle il suo sangue per guarirla.

" No Stefan, ci penso io " rispose Bonnie che con la sua magia gliela rimarginò.

" Dove diavolo è andata quella nanerottola? E sparita anche lei " disse Damon al fratello che con sguardo preoccupato temeva per Elena se Julia avesse ferito ancora Katherine.

" Cosa mi sta succedendo Stefan? Perche appaiono ferite sul mio corpo? " domandò Elena aspettando una spiegazione ma Stefan rimase in silenzio mentre ci pensò Damon a non tenere la bocca chiusa.

" Ora basta scoiattolo! Smettila cosi non la proteggi idiota dille che sta succedendo! "

" Restane fuori Damon, ci penso io "

" Si, come no, quando Katherine l'avrà uccisa le dirai: " Elena, se potessi tornare indietro ti direi che Katherine si era legata a te con un incantesimo per proteggersi da noi in caso avremmo deciso di eliminarla, ma non ci sono riuscito perche la mia lingua si era attaccata al palato nel momento in cui avrei dovuto parlare! "  " rispose ironico con il suo solito sarcasmo.

" Un incantesimo? Quindi Katherine non può essere uccisa perche morirebbe anche Elena " intervenì Bonnie.

" 10 punti per la strega! " ironizzò il corvino prendendola in giro.

" Smettila Damon, e una questione che non ti riguarda "

" E invece si se si tratta di Elena! Se tu non sei in grado di proteggerla ci penso io "

" Tu invece non farai proprio nulla! " infuriò Stefan minacciando il fratello.

" Smettetela tutti e due! " intervenì Elena stoppando la loro discussione.

                     

" Ha ragione Elena, non è il momento di mettervi l'uno contro l'altro lasciate perdere le vostre divergenze " intervenì Bonnie appoggiando l'amica.

" Ha ragione bon bon, non metterti contro di me scoiattolo " ironizzò Damon spazientendoli.

" Potresti almeno una sola volta parlare seriamente senza fare l'idiota? " rispose Bonnie.

" Qui l'unica miserabile idiota sei tu strega,  pensi che i tuoi stupidi poteri possano fermare Katherine? Non hai idea con chi hai a che fare, quindi accomodati cosi ti renderai conto che non sei nessuno! "

" E un vampiro e la magia può fermarla, io posso fermarla " ribattè la strega con convinzione.

" Già, è vero avevo dimenticato che sei una " Bennett " discendente di " Emily " " rispose Damon sgranando gli occhi deridendola.

" Non basta Bonnie, senza offesa non puoi contrastare Katherine, Emily era potente tu invece non hai esperienza ne forza per affrontarla " affermò Stefan.

" In parole povere ti sta dicendo che i tuoi giochi di prestigio usali alla fiera di domani " rispose Damon con sarcasmo quando Bonnie gli procurò l'aneurisma.

" Che diavolo! Lo sapevo, sai fare solo questo? " domandò il corvino portandosi le dita alle tempie quando la strega lo lasciò perdere.

" Andiamocene Elena, a quanto pare qui non abbiamo trovato l'aiuto che cercavamo "

" Io mi fido di Stefan, Bonnie, non precipitiamo le cose e ragioniamo, se lui dice che non puoi affrontare Katherine ascoltalo "

" Ascolta Bonnie: Se vuoi davvero aiutare Elena dovrai innanzitutto stare il più lontano possibile da Katherine perchè in un modo o nell'altro ti costringerà a passare dalla sua parte essendo una Bennett come ha fatto con Emily, ti ricatterà al fine dei suoi scopi in questo è molto abile "

" E cosa consigli di fare? " domandò la strega.

" Di aspettare e attendere e scoprire il motivo del suo ritorno a Mystic Falls " concluse il minore dei Salvatore sotto lo sguardo di disapprovazione del maggiore.

" Oppure potremmo agire obbligandola a parlare " intervenì Damon.

" Tu pensi davvero che Katherine ti dica perche è ritornata a Mystic Falls? E come la vorresti obbligare sentiamo? " domandò Stefan con sorriso beffardo.

" E' inutile che cerchi di ironizzare scoiattolo di certo la tua idea di aspettare non è la cosa migliore da fare, io invece sono più furbo e intelligente e ho un piano infallibile! " esclamò il corvino sgranando gli occhi.

" Sentiamo il piano infallibile di questo genio " ironizzò Bonnie scambiandosi uno sguardo spazientito con  Elena.

" Il tuo disprezzo verso di me mi ferisce Bon bon ma mi duole dirti che nel mio piano c'entri sopratutto tu "

" E cosa dovrei fare? Sentiamo " controbattè la strega ironica.

" Rinchiudere Katherine con un incantesimo nella cripta della chiesa di Fell " concluse Damon prendendola alla sprovvista mentre Stefan ed Elena incupirono alla sfacciataggine del vampiro.

" Come osi chiedermi di ritornare sul luogo dove hai fatto morire mia nonna eh? " domandò Bonnie collerica.

" E' stato un incidente, smettila di accusarmi mi sono stancato di questa storia e ora la domanda è questa Bonnie: Tu vuoi aiutare Elena: si o no? " ultimò Damon deciso.

" Come pensi di rinchiuderla se l'incantesimo e spezzato? " intervenì Stefan.

" L'incantesimo si può ripristinare, sempre che tu sia all'altezza del nome che porti " affermò il corvino verso la strega.

" Perche non la smetti? Non ti rendi conto che cosi la ferisci? " intervenì Elena ostile verso Damon.

" Ah, Elena smettila con la tua ramanzina ti ricordo che la colpa di ciò che sta succedendo e tua, siamo qui a trovare un modo per salvarti da quella megera e vuoi anche rimproverarmi? "

" Io non ho chiesto il tuo aiuto anzi voglio che tu ne stia fuori, sono qui per Stefan e soltanto lui può decidere per me razza di egoista stupido! "

" Tu pensi che Stefan possa aiutarti e proteggerti? Beh, ti sbagli mia cara, prima rinchiudiamo Katherine meglio è per te e tutta la tua famiglia perche ti assicurò che non aspetta altro che farti passare l'inferno quindi decidi tu quando agire, agisci quando incomincerà a toccare Jenna, Jeremy... Bonnie "

" Tu in realtà non vuoi aiutare me perche non ha alcun senso, tu vuoi solo vendicarti di Katherine per non averla trovata in quella cripta e ora vuoi rinchiudercela "

" Accidenti, hai indovinato... Ma come ci sei riuscita? "

" Io ti odio! " urlò furiosa Elena.

" Santo cielo povero me, come potrò mai più vivere " ribattè Damon con ghigno perfido sorseggiando il suo bourbon.

" Ora basta Damon, qui si tratta di Elena e non delle tue questioni personali "

" Rinchiuderla in quella cripta conviene a me quanto a te fratello, e più conveniente saperla intrappolata laggiù che lasciarla a piede libero "

" Ma non sarà nemmeno tanto facile tenderle questa trappola, come pensi di riuscirci? "

" Questo non lo devi chiedere a me, ma alla strega se lei non è d'accordo non se ne fa nulla e aspettiamo che Katherine tagliuzzi Elena come un sushi "

" Tu sei un essere ignobile, io ti odio! " infuriò Bonnie.

" Odiatemi, odiatemi pure, detestatemi e condannatemi ma io sono l'unico che ha trovato una soluzione se volete agire bene, senno aspettatevi il peggio tanto non sono io quello che le interessa siete voi nella sua cerchia ... Auguri " concluse sgranando gli occhi avviandosi al piano di sopra lasciandosi tutti alle spalle.

" E odioso! Lascialo perdere Bonnie " disse Elena all'amica cercando di darle manforte.

" Ha ragione " intervenì Stefan spiazzandole.

" Cosa? Sei d'accordo con Damon? "

" Si Elena, e l'unica cosa da fare, mi dispiace Bonnie chiederti questo ma dobbiamo ripristinare l'incantesimo della cripta "

" Stefan, non puoi chiederle questo, deve esserci un altra soluzione "

" No, non c'e altra soluzione che questa "

" Io non voglio che Bonnie debba fare questo "

" E invece si Elena, tu non conosci Katherine, non ha i idea di cosa è capace "

" Non lo farò " affermò Bonnie spiazzando Stefan.

" Cosa? Come sarebbe? Bonnie si tratta di Elena, metti da parte il tuo rancore per noi, tu non puoi farlo "

                       

" Io non voglio, non me la sento "

" D'accordo, ascolta: Ora capisco che sei sconvolta,
per il momento lasciamo stare poi con calma ci ripenseremo "

" Ho preso già la mia decisione, è la mia risposta e no " concluse la strega lasciando casa Salvatore.

" Bonnie aspetta, Stefan non voglio lasciarla da sola vado con lei " disse Elena volendo seguire l'amica.

" Va bene, va pure e fa attenzione, appena arrivi a casa telefonami "

" D'accordo, ti amo " concluse Elena baciandolo lasciandolo da solo nel vecchio e grande salone raggiungendo l'amica.

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 Katherine uscì rapida da casa Salvatore quando Julia di nascosto la seguì, la Petrova con passo furtivo raggiunse la chiesa di falls passando per il retro dove c' era la canonica.
Arrivata alla porta dell'abitazione battè tre colpi secchi in segno di codice e dopo alcuni secondi gli aprì
il reverendo Sulz che la stava aspettando facendola entrare.
Il reverendo accompagnò katherine dentro ad una piccola e vecchia porticina che conduceva ad un piano sottostante alla chiesa e gli disse:

"  Va pure, io ti aspetterò qui "

Katherine prese una delle vecchie lampade che erano appese al muro e scese giù, il corridoio di scale a chiocciola era strettissimo, quel luogo era una cripta sotterranea proprio come quella in  cui vennero rinchiusi i 27 vampiri, lei compresa.
Raggiunse la stanza e pose la lampada sulla parete, la luce fioca della fiamma smorzava l' interno lugubre della cripta mentre avanzò lentamente verso un altro atrio che conduceva ad un altra stanza.

Il reverendo Sulz aspettava che Katherine risalisse mentre si accorse che la porta del retro non era chiusa, quando alle sue spalle apparve qualcuno che si era furtivamente autoinvitato.
Il reverendo si voltò e vide una figura minuta dinnanzi a sè che lo guardava facendogli cenno di stare in silenzio, non ebbe nemmeno il tempo di simulare una parola che si ritrovò con il collo spezzato.

Julia si avviò a scendere nella cripta per scoprire quale segreto si celava nei sotterranei della chiesa e scoprire cosa ci facesse laggiù.
La Petrova avanzò nella stanza sotterranea adiacente alla cripta, lì ad aspettarla c'era più di una persona.
Julia avanzò silenziosamente e vide che c'era una stanza dove Katherine era entrata, la poca luce non faceva intravedere bene cosa ci fosse lì dentro quando ascoltò che la vampira parlava con qualcuno.
 
                                     

" Presto avrò la pietra di luna, domani stesso se Stefan non farà sciocchezze " esclamò in tono deciso.
                               
" Ne sei sicura? Guarda che non abbiamo tempo Elijah e vicino! "

" Smettila! Non pronunciare quel nome! " infurio Katherine verso la ragazza dai riccioli biondi.

" Katherine non abbiamo scelta, domani stesso gli consegneremo Elena Gilbert mentre Stefan sarà impegnato a recuperarti la pietra di luna" intervenì l'altra ragazza dai capelli rossi.

" Ma se Stefan scopre che Elena e stata rapita potrebbe anche non consegnarmela e questo complicherebbe tutto "

" Non preoccuparti, nell'attimo in cui saprà che Elena è in pericolo te la darà senza fare storie, tiene troppo alla sua ragazza, farebbe di tutto per lei " affermò la rossa ingelosendola.

" Allora prima gliela consegniamo meglio è, Elijah spezzerà la sua maledizione ed Elena finalmente morirà " concluse irritata Katherine.


" Hai già provveduto per il licantropo e il vampiro che servono per il sacrificio? "

" Kristina, tutto a suo tempo... Piuttosto ho una spiacevole notizia da darvi, indovinate chi è ancora viva - disse Katherine alle due vampire in attesa che lei glielo rivelasse: - La schiava di Bran "

" Julia? Cosa stai dicendo!? "  Infuriò la rossa con sdegno.

" Controllati Selena, smettila di agitarti e pensiamo a un modo per eliminarla definitivamente " ribattè Katherine decisa.

" Com'è possibile che sia sopravvissuta? Io stessa le ho dato fuoco e l'ho fatta precipitare giù dal palazzo " affermò la vampira bionda.

" Non saprei Krystina forse dovevi impegnarti di più? Ma stavolta non dobbiamo fare lo stesso errore dobbiamo ucciderla e assicurarci che stavolta ci resti secca "

" Quella maledetta è una spina nel fianco, lasciala a me, ti assicuro che farò meglio di questa incapace " affermò Selena con convinzione.

" Per ora preferisco che non vi veda, intralcerebbe i nostri piani... A proposito, dove porterete la dolce Elena una volta rapita? "

" Nella vecchia villa abbandonata fuori città " affermò la rossa.

" La moglie del sindaco sta organizzando una fiera per raccogliere fondi, le solite festicciole ridicole di questa cittadina, Elena ci andrà e appena potete rapitela e portatela alla villa poi mi contatterete ed io vi raggiungerò " affermò Katherine con aria di vendetta.

" Mai avrei immaginato che esistesse un altra doppleganger, è incredibile "

" Beh Kristina, piuttosto che meravigliarti immagina dove hai sbagliato quando hai ucciso, anzi "no" la Tzigana, accidenti stai per ritrovarti davanti la tua peggiore nemica in amore, la prediletta del conte " derise la rossa con ghigno perfido.

" Era anche la prediletta di Armand se non sbaglio, cara Selena " controbattè la vampira bionda irritandola.

" Ora smettetela tutte e due e pensate a fare le cose per bene senza distrazioni, se stavolta finisce male non finisce male solo per me " affermò Katherine lasciando la cripta.

Julia si dileguò non appena avvertì i passi della vampira lasciando anch'essa la chiesa, camminando per la strada che la conduceva alla piazza della cittadina mentre pedinava Katherine alle sue spalle si ritrovò lo sceriffo Forbes con la sua auto.

" Non è un pò tardi per andare in giro da sola? "

" Sceriffo, mi ha... Spaventata " rispose ironica Julia portandosi una mano al petto.

" Se ti spaventi cosi facilmente hai una ragione in più per tornartene a casa prima "

" Ha ragione, ma sa com'è io sono una notturna "

" Questo spiegherebbe perchè non ti ho mai incontrata di giorno "

" La luce del sole non mi dona " ironizzò la vampira.

" Damon ti ha detto che ti cercavo? "

" Non ho visto Damon... Come mai mi cercava? "

" Dovevo parlarti di una questione privata "

" Sceriffo, io e lei non abbiamo questioni private "

" Non direi visto che sei a conoscenza del consiglio "

" Ah, si riferisce a quello, io pensavo ad altro "

" Perche non sali ti dò un passaggio a casa dai tuoi cugini "

" Ma io non abito con Damon e Stefan "

" E allora dov'è che abiti? "

" Al momento alloggio alla vecchia pensione della signora Flowers, la conosce? "

" Si, la conosco... Ma perchè non abiti con i tuoi cugini? Sei una loro parente, come fai a pagarti la pensione? "

" Provengo da una famiglia benestante, ma non amo vantarmene "

" Allora, lo vuoi o no questo passaggio? "

" Assolutamente si, come rifiutare un invito " disse Julia apprestandosi a salire sull'auto.

Lo sceriffo Forbes la osservava con sospetto, non si fidava affatto di quella sconosciuta, durante il tragitto Liz non perse occasione di farle domande.

" Allora, giusto per sapere, esattamente Damon cosa ti ha detto del consiglio? "

" Che date ottimi consigli su come difendere questa cittadina "

" Bella battuta, peccato che non faccia ridere, voglio solo che quello che riguarda il consiglio resti segreto, non lo avrai detto a qualcuno spero! "

" Sceriffo, ma lei sospetta di me per caso? Devo dirle che non è bello essere messa sottotorchio come mi ha messo lei stasera, e poi ad un orario così insolito "

" Ma io ti ho offerto solo un passaggio ed è normale che ti faccia domande sul consiglio, come avrai capito siamo una cerchia ristretta, assolutamente segreta "

" Le cinque famiglie fondatrici: Forbes, Fell, Gilbert, Loockwood e... Salvatore, si lo so "

Lo sceriffo restò in silenzio a fissarla, Julia era irritante con il suo sarcasmo e non prendeva la cosa seriamente, quelle sue risposte non erano per niente convincenti  e cosi continuò il suo interrogatorio:

" Quando sei arrivata in città? "

" La notte delle streghe... Halloween "

" Quindi eri già qui la sera del ballo? "

" Ero al ballo con Damon "

" E da quanto tempo sei al corrente del consiglio? "

" Dal primo giorno che ho messo piede a Mistyc Falls "

" E che cosa sai esattamente di noi? "

" Che uccidete  vampiri " affermò Julia con sguardo serio.

" E tu lo sai cos'è un vampiro? "

" No, non lo so me lo dica lei "

" Mi prendi in giro per caso? "

" No sceriffo, dovrei? "

" Julia questo non è uno scherzo "

" E infatti non sto ridendo, cosa vuole da me Elizabeth? "

" La verità! "

" Su cosa? "

" Su di te, sei veramente una parente dei Salvatore? "

" Perchè crede che me lo sia inventato? "

" Beh, di certo non mi dai l'impressione di essere una loro cugina "

" Tantomeno lei mi da l'impressione di essere uno sceriffo, ma ognuno ha le sue opinioni e sos...petti " concluse la vampira spazientendola.

" Va bene direi che può bastare, questa conversazione e durata anche troppo, però ti avverto Julia sapere del consiglio vuol dire anche rendere conto ad essi e da questo momento in poi dovrai essere disponibile ogni volta che io ti chiamo, intesi? "

" Io non sono ai suoi comandi Liz se lo metta bene in testa e quando vorrà qualcosa da me sà dove trovarmi o sarò io a trovare lei sicuramente in ufficio o... Di pattuglia! " affermò la vampira guadagnandosi uno sguardo trucido dallo sceriffo mentre accostò alla pensione Flowers.

" Scendi dalla mia auto, siamo arrivate "

" Merci, è stata gentilissima ad accompagnarmi, buonanotte e... Buona caccia " concluse Julia con sorrisetto perfido provocandola, Liz non la sopportava e quanto meno si fidava di lei.

Rimettendosi in strada mentre guidava chiamò la centrale quando un collega rispose:

" Pronto? "

" Pronto Tom, hai fatto quelle ricerche che ti ho chiesto? "

" Ci stò lavorando sceriffo, ho trovato alcune ragazze che corrispondono al nome di Julia salvatore ma non coincidono con l'età "

" Continua a cercare Tom, sarò li da te appena posso " concluse Liz pronta a scoprire la verità a tutti i costi.

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Damon era appena risceso giù nel salone  di casa Salvatore pronto ad uscire incrociando Katherine e Stefan che discutevano animatamente tra loro.

" Santo cielo credevo te ne fossi andata! " sfuriò il corvino spazientito.

" Abituati perche io non me ne andrò più, mettetevelo bene in testa tutti e due " affermò la Petrova, ormai la vampira faceva da padrona nella loro casa dandosi arie di superiorità e comando.

Stefan era stanco di Katherine e quanto prima doveva allontanarsi dalla sua casa per prendere una boccata d'aria, quel posto era insopportabile e in men che non si dica era diventato una trincea di scontri tra vampiri.
Damon si versò un ultimo bicchiere di Bourbon prima di anticipare il fratello ad uscire di casa ed era intenzionato più che mai a ritirarsi la mattina seguente passando per l'ennesima volta la notte fuori tra donne e alcool.
Stefan si diresse al piano di sopra per prendere la sua giacca quando Katherine lo seguì come un ombra intenzionata a parlare ancora con lui:

" Stefan ascoltami, devo parlarti ed è molto importante! "

" Certo tutto è importante quando si tratta di te, devo andare ti ho già ascoltato abbastanza per stasera non ti pare? " gli disse Stefan allontanandola da sè.

" E dove hai intenzione di andare, da Elena per caso? " rispose lei con gelosia verso la sua sosia.

" Questo non ti riguarda e ora fammi passare! "

                         

" Aspetta, non andartene Stefan e importante che io e te parliamo adesso! "

" Katherine io non voglio ascoltarti, non capisci che non mi interessa? E inutile insistere, ormai ti conosco e sò che sei una bugiarda e un ipocrita "

" Hai ragione è vero sono una bugiarda e un ipocrita, ma a te non ho mai mentito sopratutto quando ti ho detto che ti amo "

" Smettila Katherine, di nuovo con questa storia? Ma non lo capisci che non attacca più? Io non cadrò più nella tua trappola, non mi ingannerai come hai fatto in passato, quei tempi in cui amavi soggiogarmi a tuo piacimento sono finiti! "

" All'inizio era cosi ma poi non ho avuto più bisogno di soggiogarti perchè quello che provavi per me era diventato reale Stefan, anche tu mi hai amato... E lo sò che mi ami ancora "

Katherine si avvicinò a Stefan portando le sue mani sul suo viso, lentamente fece scivolare la destra sul petto mentre il suo sguardo si perse nei suoi occhi verdi.

La vampira in quell'attimo si lasciò andare e guidare dal suo cuore, voleva abbandonarsi tra le sue braccia cercando quel contatto dall'uomo che amava e che ormai desiderava disperatamente.
Il desiderio di riaverlo e amarlo era sempre più forte, l'odore della sua pelle, il colore dei suoi capelli, le sue labbra, amava tutto di lui.
Katherine senza più difese lo strinse forte a se baciandolo, le sue labbra si erano congiunte a quelle di Stefan dolcemente ma poi la vampira cominciò ad accellerare il ritmo e baciare con più foga.

                      

Stefan consenziente ricambiò il bacio ma la messa in scena durò poco quando il vampiro gli morse il labbro inferiore e la spinse lontano da sè con disgusto.

" Che succede Katherine, che ti prende, non ti aspettavi un rifiuto? D'ora in poi non avvicinarti mai più a me perche te ne pentiresti! " gli disse Stefan mentre si puliva le labbra disgustato da quell'intimo contatto.

" Stefan io sono ritornata per te non lo capisci? Io sono qui solo per te amore mio, ora potremo finalmente stare insieme per sempre! " le rispose Katherine tentando di avvicinarsi di nuovo a lui.

" Non mi interessa, sparisci! " rispose Stefan lasciando la stanza di fretta e furia mentre lei lo seguì tentando di fermarlo.

" Stefan ti prego amore mio guardami, lascia stare il passato e tutto quello che è successo ora quello che conta e che noi due restiamo insieme perchè io lo so che anche tu mi ami! "

" E invece no! Io non ti amo e non ti ho mai amata, il sentimento che ho provato per te era solo una bugia! "

" Non è vero Stefan sei tu il bugiardo! Poco fà anche tu mi hai baciato, metti da parte il tuo orgoglio e ricominciamo da capo "

" Tu sei pazza Katherine! Sparisci dalla mia esistenza! "  infuriò Stefan spintonandola.

Katherine ormai era ridotta a pezzi e non sembrava nemmeno più un vampiro ma soltanto una donna distrutta e consumata per il suo amore.
Stefan stava raggiungendo la porta d'ingresso per uscire quando lei cercò di impedirgli di varcare quella soglia e con un nodo alla gola e con la poca voce ch riuscì a far uscire dalla sua bocca tra le lacrime le gridò:

" Io ti amo! "

Stefan rimase fermo, quasi immobile per un attimo poi si voltò e gli disse:

" Ma io no, io non ti amo il mio unico amore è Elena "

Detto questo Stefan uscì di casa lasciando Katherine nella più profonda disperazione, il cuore le sembrò andare in mille pezzi, poco dopo quella profonda disperazione si tramutò in collera.
La vampira era profondamente indignata, i sentimenti che Stefan le aveva appena confessato di provare per Elena la facevano nascere dentro una rabbia incontrollabile covando vendetta.

Elena non poteva rubarle Stefan il solo pensiero le faceva nascere una furia omicida in ogni fibra del suo essere, quel ragazzo era la parte più bella di una vita vissuta nel dolore, nella paura e nell'oscurità, la Gilbert rappresentava un grande ostacolo per lei e se voleva riconquistarlo doveva trovare il modo di allontanarla da lui una volta per tutte.

Katherine iniziò a frugare nella stanza di Stefan alla disperata ricerca che ci fosse quello che con tanta speranza credeva conservasse il minore dei fratelli Salvatore sapendo quanto teneva a custodire oggetti del suo passato.
Dopo ore di ricerca riuscì nel suo intento ritrovando nascosto nell' armadio ciò che le serviva e cioè un vecchio diario di Stefan.

" Ora voglio proprio vedere mio caro Stefan se farai quello che dico io, ormai non puoi sfuggirmi " concluse con ghigno perfido e con aria di vendetta.


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" Bonnie adesso ne possiamo parlare? " domandò Elena prima di scendere dall'auto dell'amica.

" Ascolta Elena: Vorrei andare a casa se non ti dispiace " rispose la strega cupa.

" A me dispiace tantissimo averti messo in questa situazione, però vorrei che non te la prendessi con Stefan per quello che è successo a tua nonna Bonnie, lo sai bene che e successo per colpa mia "

" Ma che dici Elena, smettila anzi per favore chiudiamo questo argomento perchè non mi và di parlarne mi fa troppo male! "

Bonnie era presa dalla rabbia rivivendo quei momenti ed Elena si era sentita profondamente in colpa vedendo l'amica soffrire ancora per la perdita di Sheila cosi le si avvicinò abbracciandola.

" Perdomi ti prego, non voglio che tu sia triste, so benissimo cosa si prova a perdere le persone che ami "

Bonnie si senti improvvisamente lei in colpa capendo di aver risvegliato in Elena il dolore per la morte dei suoi genitori, era già cosi difficile accettare la sua situazione con il ritorno di Katherine ed ora lei le aveva dato ulteriori dolori.

" Bonnie ma cos'hai qui, cosa ti è successo? " domandò la ragazza notando l'avambraccio destro fasciato da una garza.

" Nulla Elena non preoccuparti e che mi sono ferita scottandomi in cucina "

" Spero non sia grave perchè dalla fasciatura sembra più che una scottatura "

" Ad ogni modo cosa hai pensato di fare per la fiera organizzata dal liceo, di cosa ti occuperai? " le domandò Bonnie cambiando completamente discorso sperando anche di farla rilassare.

" La fiera? Ma lo sai che me ne ero dimenticata? Ma non credo che possa andarci, ora la mia testa e affollata da altri pensieri "

" Elena ti prego non farti vincere dalle tue paure, pensi che restando in casa non corri pericoli? Non lo dico per spaventarti ma devi reagire ed e per questo che devi aiutarmi a trovare un incantesimo per proteggerti da Katherine ma avremo bisogno anche dell'aiuto di Stefan "
 
" Cosa? Mi stai dicendo che hai cambiato idea? Ma sei sicura? "

                               
                         
" Assolutamente si, pensavi davvero che non mi importasse niente di te? Mi sono fatta prendere dalla rabbia ma non ho mai pensato a quello che ho detto e poi mi fido di Stefan " affermò la strega quando le due amiche si abbracciarono.

" Grazie per avere fiducia in Stefan e anche... Per Damon " disse Elena disturbandola.

" Ah, no, non osare nominarmi quell'idiota questa cosa la faccio per te e non per assecondare i piani di vendetta di quel donnaiolo "

" Ehi! Ma che state facendo? " domandò Jeremy spuntando improvvisamente facendole spaventare.

" Razza di stupido ci hai fatto prendere un colpo! " affermò Elena scendendo dall'auto.

                               

" Non vorrai svenirmi di nuovo tra le braccia... Ciao Bonnie, ti fermi da noi stanotte? " domandò il giovane Gilbert con sorriso impacciato.

" Sta attento stai sbavando " rispose Elena prendendolo in giro.

" Sai che ti dico? Penso proprio di si, d'altronde ci avevamo organizzate giorni fa che dovevo dormire a casa tua no? " domandò Bonnie fissando Jeremy.

" Certamente... Allora vogliamo entrare? " concluse Elena capendo che stava nascendo qualcosa tra loro e ne era contenta.

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               Casa Salvatore


Damon era appena rientrato a casa, quando incrociò Katherine con aria nervosa al centro del salone che andava ininterrottamente avanti e indietro sorseggiando un abbondante bicchiere di whisky.

" Chi ti ha dato il permesso di bere il mio liquore? Se vuoi del whisky vattene in un bar cosi mi eviti anche di incontrarti " infuriò Damon alla vista di quella maledetta con atteggiamenti da padrona in casa sua.

" Perche non la smetti, l' ultima cosa che adesso mi serve e il tuo sarcasmo, non incominciare! " rispose seccata la vampira mentre si lasciò cadere sul divano stanca di dover restare in piedi aspettando Stefan che rientrasse.

" Che cosa ti è successo? Stefan ti ha forse rifiutata stanotte signorina Pierce? Dall'aria che hai sembri in collera " gli disse Damon pronto ad offenderla mentre si versava il suo amato bourbon.

" Tu credi di sapere sempre tutto vero? Ti devo ricordare forse che tra voi due quello che ho sempre preferito è Stefan? "

Katherine aveva colpito su un tasto debole sapendo che questo avrebbe provocato l'ira di Damon.
Il vampiro la guardò con profondo disgusto, la voglia di ucciderla li in quel momento fu forte ma sapeva che era inutile, Katherine era più forte ma avrebbe trovato il modo di ucciderla prima o poi.

" Tu sei solo una lurida puttana! La tua faccia mi fa venire la nausea, vattene non voglio vederti, sparisci! " esclamò Damon agitandosi con gesto rotatorio il bicchiere tra le mani.

Katherine lo guardò con aria soddisfatta e compiaciuta per averlo irritato, questo significava che riusciva a scatenare ancora emozioni in lui anche se per il momento si trattasse solo dell'odio.
Katherine avanzò spavalda senza preoccuparsi della sua collera verso di lui e con il suo bicchiere lo invitò a versarle un pò di quel liquido ambrato invitandolo ad un brindisi.

" Versami un bicchiere sù, brindiamo " le disse maliziosamente mordendosi il labbro inferiore, Damon non la sopportava e quelle avance scoprì che non avevano al momento effetto su di lui, il suo troppo risentimento lo disgustava ma in un altra circostanza avrebbe ceduto.

Incuriosito chiese a Katherine a cosa dovevano brindare con tanta euforia:

" Al fatto che ci siamo ritrovati e che in futuro tu metta da parte il tuo odio per me "

Damon la guardò accennando il suo solito sorriso mentre gli porse il suo bicchiere facendo tintillare il suono del vetro con il famoso cin-cin.
I due bevvero fissandosi negli occhi, Damon era più veloce a bere e si versò un altro bicchiere più abbondante, mentre Katherine stava ancora finendo il suo.
Il vampiro fissò per un attimo il fondo del bicchiere prima di agitarlo nuovamente, poi sorrise di nuovo a Katherine e improvvisamente gli riversò il liquore sulla faccia mentre la sua espressione era cambiata in una smorfia rabbiosa.

" Te lo puoi scordare perche io ti odierò fino all' ultimo giorno della mia dannata esistenza! "

                             

In quel momento rientrò Stefan e Damon non perse tempo a rimproverarlo.

" Che fine hai fatto? Non trovavi più la strada di casa? "

" Che è successo qui? " domandò Stefan.

" Nulla fratello, ti ho solo preparato le basi e come vedi è bagnata con del buon bourbon maltato, ora ciò che devi fare e darle una piccola spinta verso il camino e farla prendere fuoco, ti saluto! " concluse Damon dirigendosi al piano di sopra nella sua camera.

Stefan guardò Katherine soddisfatto nel vederla ridotta in quel modo, incrociò le braccia in attesa che lei lo guardasse.

" Cos'hai da fissare? Sarai soddisfatto immagino " disse lei sistemandosi i capelli.

" Ora lo sanno Katherine, lo sanno tutti che sei qui, Elena e anche Bonnie, gli ho raccontato tutto "

Katherine lo fissò dritto negli occhi, ciò che aveva fatto Stefan era un affronto e sconvolgeva tutti i suoi piani, ora sapeva che recuperare la pietra di luna sarebbe stato più difficile
 ma in qualche modo o nell’altro doveva impossessarsene prima del plenilunio.
Stefan vide che Katherine lo fissava con rabbia, dai suoi occhi traspariva evidente il suo odio per lui, in quel momento lei non riuscì a sibilare una parola ma inevitabilmente mancava poco che scoppiasse in preda all’isterismo.

Stefan la conosceva bene, conosceva i suoi attacchi, le sue manovre, ma nonostante tutto non riusciva a contrastarla, Katherine era troppo furba e manipolatrice e anche se erano stati insieme per più di trent'anni non era riuscito a imparare molto su di lei
, riusciva sempre ad ottenere cio’ che voleva d’altronde era un vampiro di oltre 500 anni, aveva visto il mondo avanzare e progredire e si era adattata ad ogni situazione, ad ogni cambiamento riuscendo a sopravvivere.

Senza troppi giri di parole Stefan iniziò a strattonarla deciso a sapere una volta per tutte il motivo del suo ritorno a Mistyc Falls, non avrebbe lasciato perdere finchè lei non avesse parlato era disposto a tutto anche ad affrontarla pur di proteggere Elena.
Katherine si ribellò nuovamente alla sua presa non poteva permettere più nè a lui nè a Damon di trattarla in quel modo, era stufa di non reagire ma adesso era arrivato il momento della resa dei conti e con un veloce scatto gli serrò la gola stringendo fino a togliergli il respiro.

Stefan cercò di liberarsi da quella morsa ma le mani di Katherine sembravano di acciaio non riusciva ad allentarle e si sentì rapidamente arrivare il sangue alla testa mentre l’ultimo filo di respiro si consumò in quell’istante.

Katherine rimase a guardarlo con sguardo inflessibile decisa a non lasciarlo, il volto di Stefan emerse delle vene che gli percorrevano verso gli occhi lucidi mentre sentiva il corpo dalle braccia in giù intorpidirsi. 
Katherine era davvero forte e quando aveva detto che avrebbe fatto fuori lui e Damon con un solo gesto aveva ragione, Stefan se ne rendeva conto ogni secondo dalla sua presa che efferrava senza alcuno sforzo, non aveva mai avuto uno scontro aperto con lei finora e in quel momento credeva che lo avrebbe ucciso.

Katherine aspettò ancora qualche secondo prima di scaraventarlo a terra con violenza, il vampiro emanò un lungo respiro trattenuto e liberato violentemente dal lascito della sua mano che ne aveva ostruito il processo, riverso a terra tossì e inspirò con affanno mentre la vide avvicinarsi a lui e piantargli il tacco della sua scarpa allo stomaco.
Katherine imprimette con forza, era davvero decisa a fargli del male e avrebbe continuato a fargliene finchè ne aveva voglia, con sguardo fiero guardò Stefan inerte sotto i suoi colpi ed esclamò:

" Ascoltami bene perché non te lo ripeterò Stefan, visto che adesso hai rivelato tutto alla strega, sarai tu a recuperare la pietra di luna per me e stavolta lo farai e mi ubbidirai perché non ho più pazienza nè con te nè con Damon, stavolta vi uccido sul serio, ma prima di farlo ucciderò Elena, la sua famiglia e i suoi amici senza alcuna pietà che ne dici? "

"  La pietra di luna? Cosa sarebbe? " domandò Stefan ma la vampira non gli concesse nemmeno il tempo di reagire che gli rifilò un violentissimo calcio all’addome lasciandolo dolorante a terra e poco dopo un altro, la vampira lo osservava compiaciuta mentre agonizzava.

" Ora alzati devo dirti come recuperare quella maledetta pietra, muoviti! " ordinò stizzata mentre con la punta del piede spingeva Stefan ancora a terra dolorante, lui le rivolse uno sguardo irritato mentre lei sedette poco distante sul divano e replicò:

" Non guardarmi come se volessi reagire, hai visto che non ti conviene, lo vedi cosa succede a tradirmi? Hai voluto sfidarmi e ora paga le conseguenze,  per domani voglio quella pietra Stefan e non azzardarti a tornare a mani vuote "
                             
Katherine era decisa a sottomettere Stefan a suo volere senza che lui potesse ribellarsi, la sua vendetta si sarebbe consumata a poco a poco e con essa arrivare anche a designare il suo scopo: Spezzare la maledizione del sole e della luna.
Ora più che mai doveva avere tutto sotto controllo, doveva muoversi con cautela ora che Stefan non poteva impedirle di agire come voleva questo andava a suo favore.

Stefan non era in grado di contrastarla ma quello che la faceva irritare di più era che lui non la intralciava per vendicarsi del fatto che lei lo avesse abbandonato all’improvviso dopo che erano stati insieme per anni, tutto questo lo faceva per proteggere Elena.
Katherine era innamorata di Stefan e lo aveva capito con il passare degli anni mentre per Damon non provava assolutamente niente era solamente attratta da lui per il suo bell’aspetto, ma era Stefan quello che le aveva fatto scoprire di avere un cuore, era lui che era riuscito a far riemergere le sue emozioni umane, le sensazioni e i sentimenti che ormai credeva di non avere più.

Lei lo aveva reso un vampiro e con lui aveva passato più di 30 anni dopo quella notte del 1864 in cui lui e Damon persero la vita, avevano condiviso ombre e luce di quel dono oscuro, avevano viaggiato, vissuto, ucciso insieme, erano stati una sola cosa ed ora questo non contava più niente?
Ora esisteva solo Elena per lui?

Katherine non avrebbe mai permesso a Stefan e Elena di amarsi e lo aveva fatto capire più di una volta, come poteva solo immaginare quella stupida ragazzina di prendersi il suo Stefan, sarebbe morta prima di tentarci pensò mentre la rabbia le pervase in corpo.
Stefan non voleva cedere ai suoi ricatti, ma in quel momento pensò di dover recuperare quella pietra e scoprire perchè era così importante per lei quindi finse una resa che era già in gioco e si apprestò ad ascoltarla nonostante sapesse che ingannare Katherine non era cosa facile.

" Se recupererò quella pietra per te, dopo cosa succede? "

" Questo non è un tuo problema Stefan, ma ne avrai se non me la porti per domani " rispose Katherine inviperita mentre si stringeva i pugni e andava avanti e indietro per la stanza.

Stefan notò quel tono aspro che usava quando era sotto pressione accompagnato da uno sguardo basso e gli venne alla mente la notte in cui lei lo lasciò e sparì, aveva quello stesso atteggiamento.

" Che ti succede? C'è qualcosa che vuoi dirmi Katherine? " domandò Stefan cercando di dimostrarsi arrogante e di farla confessare ma lei era furba e gli replicò:

" La pietra Stefan, quì per domani sera e questa è l'ultima volta che te lo dico "

" E se non ci riuscissi per domani? Se avessi bisogno di più tempo? Non è una cosa facile " ribattè lui cercando di farla ragionare ma Katherine tagliò corto.

" Allora vedrai di cosa sono capace " concluse lasciando furiosa casa Salvatore.

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    Pensione Flowers

Julia era appena rientrata alla pensione Flowers dopo che lo sceriffo Forbes l'aveva accompagnata, la vampira si diresse al piano di sopra nella sua stanza.
I passi sul vecchio pavimento in legno scricchiolante irrompevano il silenzio circostante, lo stretto corridoio con le luci fioche rendevano un atmosfera un pò lugubre, arrivata alla porta la vampira prese la chiave dalla tasca interna della giacca e la infilò nella serratura, aprendo la maniglia fece un rumore stridulo.
Julia accese la luce della lampada che era di fianco al comodino poi si diresse allo specchio quando si accorse che qualcuno era seduto su una delle vecchie poltrone in pelle.

" Finalmente "

" Mon dieu!  Se non fossi già morta sarei deceduta per infarto! Ma cosa avete tutti quanti stasera, serpeggiate nell'ombra? " domandò la vampira stizzata.

" Che fine avevi fatto? Dove diavolo sei stata? "

" Ho pedinato la cara sorellina come mi avevi chiesto "

" Hai pedinato Katherine o ne hai aproffittato per riavvicinarti al tuo caro maritino? "

" Tutte e due le cose, ne ho aprofittato " affermò Julia con sorriso perfido.

" Io ti avevo ordinato soltanto di tenere d'occhio Katherine e non di avere a che fare ancora con quel miserabile e addirittura farti vedere in giro! " infuriò l'imponente uomo alzandosi dalla poltrona dove era seduto.

" Uhm! Non sarai mica geloso, ah! mi fai ribollire il sangue nelle vene quando assumi l'atteggiamento da padrone "

" Smettila, non incominciare, piuttosto cosa sai della pietra di luna? "

" Che al momento non è ancora nelle mani di Katerina, ma questo e l'ultimo dei tuoi problemi quando saprai cosa sta architettando e con chi " disse la vampira togliendosi la giacca .

" Ti ascolto, parla una buona volta! " ordinò impaziente lo statuario vampiro.

" Come sei stizzoso! Te lo hanno mai detto che hai un carattere impossibile? "

" Vuoi parlare si o no! " ribatte furioso il vampiro.

" E va bene! La cara sorellina domani vuole rapire Elena e consegnarla ad Elijah in una vecchia villa ai confini di Richmond "

" Cosa? Sei sicura che si tratti di Elijah? " domandò il vampiro agitato.

" Questo e quanto affermano Krystina e Selena " affermò Julia prendendolo alla sprovvista.

" Come sarebbe? Krystina e Selena si trovano qui? Come lo hai scoperto? "

" Santo cielo ma te l'ho detto, ho pedinato Katerina fino al suo alloggio segreto dove si incontra con le due comari di Windsor, la chiesa di Mystic Falls il reverendo Sulz  reggeva il gioco anzi, " Le " reggeva il gioco"

" Perche parli al passato, cosa hai combinato? "

" L'ho ucciso, che dovevo fare era li che mi fissava e prima che potesse proferire parola gli ho spezzato il collo " affermò la vampira giustificandosi come se si trattasse di una cosa qualsiasi.

" Hai ucciso il prete! Tu la devi smettere con questa fissazione! " infuriò il vampiro dandole una spinta.

"Lo sai che non sopporto i preti, predicano bene e razzolano male, altro che Bibbia e Vangelo, quel peccatore! " concluse Julia buttando sul letto il rosario del reverendo.

" A proposito, quasi dimenticavo... " accennò il vampiro quando con scatto fulmineo afferrò Julia serrandole una mano alla gola sollevandola da terra, poi  le prese il rosario che portava al collo.

" Questo e mio! Non ti azzardare mai più a prendertelo altrimenti te ne pentirai miserabile! " concluse spintonandola da se.

" Mi serviva e me lo sono preso, tienitelo pure, adesso ho un altro gingillo più prezioso da indossare " rispose la vampira quando si infilò al dito l'anello di Damon che aveva rubato a Katherine durante il loro scontro a casa Salvatore.

" Come fai ad avere l'anello di uno dei Salvatore? A che diavolo ti serve? "

" Ma a ricattarlo Monsieur, sarebbe disposto a tutto pur di riaverlo e quindi devo sfruttare la situazione "

" Immagino quale sia la natura del tuo ricatto " affermò il vampiro conoscendola.

" Non ho bisogno del ricatto per sedurre Damon Salvatore, sono una femmina e tanto basta a farmi ottenere ciò che voglio da voi maschi... Anche da voi Conte di Yakriev " affermò con assoluta convinzione Julia incominciando a insinuare le mani su di lui.

" Non ho tempo adesso per le tue sudicie provocazioni, toglimi le mani di dosso e datti da fare a recuperarmi quella pietra! "

" Io non prendo ordini, non sono la tua schiava, sono passati quei tempi, vuoi quella pietra? Manda la taroccara al mio posto, quella zingara setenziosa "

" Ascoltami una volta per tutte: Questa è la nostra occasione per vendicarci di Katherine, non dobbiamo perdere tempo perche quando Elijah saprà dell'esistenza della doppleganger vorrà spezzare la maledizione e questo sai che non deve accadere "

" La conosco già la storia non devi ripetermela in continuazione e ora se non ti dispiace visto che non sei propenso a soddisfarmi  vorrei che mi lasciassi da sola "

              

" Recupera quella pietra per me Julia e ti prometto che ti ricompenserò come tu vorrai " propose il vampiro con sguardo seduttore provocandola.

" La tua proposta indecente non mi alletta  ma se rubare quella pietra a Katherine sconvolgerà i suoi piani beh! Allora... Che il gioco abbia inizio! "

" E con se la vendetta! " concluse il vampiro con sorriso perfido che Julia rimandò anch'essa.

                     
                                               
       


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Capitolo 6
*** La Pietra Di Luna ***



     La pietra di luna

Casa Salvatore

Era appena passata la mezzanotte e Stefan era da solo assorto nei suoi pensieri fissando le fiamme nel camino, il silenzio regnava nel grande salone e il tenue bagliore del fuoco che emanava sulle pareti formava strane ombre.
I suoi pensieri erano come sempre rivolti ad Elena, il ritorno di Katherine preannunciava forse la fine della loro storia ed era sicuro che quest'ultima poteva riuscirci.
D'altronde la colpa era anche sua perche se avesse parlato chiaro ad Elena fin dal principio forse le cose sarebbero andate diversamente, e l'unica cosa che adesso sperava era di riuscire a dirle tutto senza nasconderle più nulla se non voleva perderla per sempre, ad un tratto il vampiro si voltò avvertendo una presenza alle sue spalle.

" Ti ho spaventato? " esclamò Julia appoggiata alla ringhiera verso la libreria.

" No, per niente...  Cerchi Damon? " 

" No, direi di no "

" E allora che ci fai qui? "

" Volevo vedere come stavi "

" In che senso scusa? "

" In tutti i sensi... - rispose la vampira scrutandolo maliziosamente dalla testa ai piedi mentre Stefan rimase divertito da quella risposta ironica - Vedo che ti ho accennato un sorriso - aggiunse lei compiaciuta.

             

" Mi è piaciuta la battuta " ribattè il vampiro incrociando le braccia.

" Mi fa piacere che almeno uno dei Salvatore apprezzi la mia ironia "

" E anche il fatto che tu abbia salvato Damon "

" Cosa sento... Mi stai ringraziando per caso? "

" Si, lo sto facendo "

" Tu sai il fatto tuo Salvatore, sei diverso da tuo fratello "

" Damon non ringrazia mai " affermò Stefan convinto.

" Si lo so, non ringrazia e non apprezza, e un ingrato " controbattè la vampira  mentre scrutava con attenzione i vecchi libri nello scaffale mentre Stefan la osservava incuriosito.

         

" Avete parecchi libri qui dentro, che ci fate? Ci accendete il camino? "

" Solo con quelli non interessanti " rispose il minore dei Salvatore ironico.

" Non esistono libri non interessanti, non almeno su questo scaffale " controbatte la vampira apparentemente seria.

" A te piace leggere? Quali opere ti piacciono? "

" Se te lo dico non ci credi "

" Perchè non dovrei? Dimmi " insistè Stefan curioso.

" I libri rispecchiano l'animo di chi li legge, e come rivelare la parte più intima di se stessi " rispose lei con voce quasi sussurrata mentre tra le mani prese il sottile volume dei Sonetti di Shakespeare.

" Abbiamo gli stessi gusti a quanto vedo, apri una pagina a caso, te ne citerò qualcuno " invitò il Salvatore mentre lei lo fissava attratta, il suo viso nell'ombra era perfetto.

Julia sfogliò le vecchie pagine ingiallite con naturalezza quasi come se non avesse fatto altro, quando scelse il sonetto   " 43 "

Stefan iniziò a citarlo:

" Quando più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
perchè per tutto il giorno guardono cose indegne di nota;
Ma quando dormo, essi nei sogni scorgono te,
e oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell'oscuro.
Allora tu, la cui ombra le ombre illumina,
quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra
al chiaro giorno con la tua assai più chiara luce,
quando ad occhi senza vista la tua ombra cosi splende "

Julia ad un tratto chiuse il libro e continuò il versetto citandolo al suo posto, avanzando verso di lui :

" Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi,
guardando a te nel giorno vivente,
quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta,
attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa.
Tutti i giorni sono notti a vedersi, finchè non vedo te,
e le notti giorni luminosi, quando i sogni ti mostrano a me "

Stefan rimase in silenzio ad ascoltarla per quanto bene citasse quei versi quando quest'ultima si avvicinò a lui fissandolo negli occhi, i due rimasero a guardarsi  mentre lei ebbe una strana sensazione.

" Ci siamo mai incontrati io e te? " domandò la vampira fissandolo stranita con un senso di smarrimento mentre lui con sguardo serio cercava di carpire forse il senso della domanda ma senza dare alcuna risposta.

                         

" Che diavolo ci fai ancora qui! " infuriò come un fulmine a ciel sereno Katherine comparendo improvvisamente dal nulla nel grande salone.

Mon dieu, che brutta razza i Petrova sbucano dall'ombra come le anime dannate " affermò Julia irritata verso Stefan.

" Vattene immediatamente da qui, maledetta! " minacciò la Petrova cacciandola.

" Questa non è casa tua non minacciarmi... Vattene tu che ci hai interrotto sul più bello " controbattè la vampira irritandola mentre annusò il libro dei Sonetti che aveva tra le mani.

" A quanto pare non c'è modo di allontanarti da questa casa, come te lo devo dire che non ti voglio qui Katherine! " intervenì Stefan spazientito.

" Di certo ora non ospiti la migliore delle compagnie, ma bensi la feccia della peggior specie " affermò Katherine con disprezzo verso Julia.

" Tu non sei certo migliore, anzi, forse sei il peggio che ho conosciuto! " affermò il minore dei Salvatore facendole assumere un espressione di collera, Julia alle sue spalle ne era compiaciuta.

" Te ne pentirai, ti pentirai amaramente di queste parole mio caro Stefan, ora sono stanca delle tue continue offese, tu pensi di essere migliore di me Squartatore di Monterrey?  Hai forse dimenticato i tuoi giorni da diavolo? "

" Certo che no, non posso dimenticare il mio passato ne tantomeno cancellare ciò che ho fatto, ma tutto e dovuto a te Katherine che hai sempre saputo far uscire il lato peggiore e ripugnante di me e nemmeno allora sei riuscita ad ottenere che ti amassi anche un solo istante, figurati se potrei adesso " disse Stefan irritandola ad ogni parola, colpendola nei sentimenti più profondi.

           

" Forse non mi amerai, ma io sono l'unica che ama te per quello che sei, e sono pronta a scommettere che la dolce Elena scapperebbe di paura se solo sapesse quanto sei crudele nei tuoi periodi bui "

" Io credo che sia già abituata alla paura quella povera ragazza, insomma ogni mattina si guarda allo specchio e ha la tua faccia, cosa c'è di più orribile! " esclamò Julia intromettendosi nella loro conversazione con sarcasmo.

" Come ti permetti mostriciattolo perverso, restane fuori prima che ti faccia a pezzi! "

" Santo cielo - imprecò Julia alzando gli occhi al cielo - voi Petrova e la vostra ossessione di amori non corrisposti, non credi che sia arrivato il momento di andare avanti? Siamo nel ventesimo secolo Mon dieu"

" Presto farai una brutta fine " affermò la Petrova riducendo gli occhi a due fessure pieni di odio.

" Non prima di te - ribattè Julia con altrettanto odio restituendo il libro che aveva tra le mani a Stefan, poi avanzando verso Katherine disse: - Io sono soltanto uno dei fantasmi del tuo passato ritornati dall'inferno per tormentarti Katerina " concluse lei irritandola.

Katherine le serrò una mano alla gola sbattendola al muro, vene nere le intrisero il viso demoniaco.

" Ora basta, non ricominciate, risolvete le vostre questioni fuori da casa mia " ordinò Stefan arrabbiato.

" Perdon mon cher ma e lei che ha cominciato, prima che arrivasse stavamo cinguettando come passerotti citando versi di Shakespeare, le nostre anime sussultavano all'unisono " ribattè Julia con la poca voce soffocata, provocando Katherine.

" So cos'hai in mente, lo so cosa stai cercando di fare, non pensarci nemmeno, stà lontana da Stefan! " infuriò la Petrova livida di gelosia affondando la presa sempre di più fino a serrarle il respiro.

Stefan intervenì in favore di Julia allontanando Katherine con una spinta e frapponendosi tra loro.

" Mon dieu! -  imprecò Julia riprendendosi dalla forte stretta della vampira - Che brutta bestia è la gelosia, fa immaginare cose che non esistono! " ribattè lei con sarcasmo sgranando gli occhi verso Stefan.

" La smettiamo? Avete intenzione di andare avanti ancora per molto? " domando il vampiro al limite della sopportazione.

" Finche lei resta in questa casa giuro che non ti darò pace! " rispose carica d'odio la Petrova.

" Beh Katherine, non sei di certo tu a decidere chi viene o chi va da questa casa, anzi voglio che te ne vada immediatamente " ordinò Stefan parandosi di fronte a lei.

" E se non lo facessi ? Cosa fai, mi cacci con le tue mani Squartatore? Tu non hai capito chi conduce il gioco qui mio caro "

" Minacciare, solo questo sai fare, sei un vampiro di 500 anni ma non hai imparato come si ottiene ciò che si vuole in questo mondo " intervenì Julia.

" Perche tu si? Cosa ne vuoi sapere mocciosa ripugnante "

" Forse niente,  ma so che quella notte a Bran volevo sopravvivere e ora sono qui di fronte a te, pronta ad ottenere la mia vendetta, e questa e l'unica cosa che voglio da questo mondo cheri... Bene, bene, bene, penso che sia venuto il momento che io tiri le tende, avremmo modo di conversare in momenti più tranquilli mio caro cognato, da un bacio da parte mia al mio Fecondador de Siviglia, chissà in quale letto si sta rotolando... " Stanotte amore è entrato nei miei sogni, ed era già mattino... Arrevoir mon cher, adieu Katerina " concluse la vampira dileguandosi in un istante.

Stefan rimase confuso incrociò per un secondo lo sguardo con Katherine, poi le voltò le spalle ignorandola completamente.

            

" Dove vai? " domandò lei.

" A riposare se mi è possibile, sempre che tu mi lasci in pace, stanotte "

" Domani dovrai portarmi la pietra di luna, non dimenticarlo, quest'oggetto si trova nelle mani del sindaco Lockwood lo tiene nascosto in casa sua e voglio che tu me la procuri al più presto Stefan "

" Davvero? Perche non te la recuperi da sola, ti conosco abbastanza per  sapere che ottieni sempre ciò che vuoi senza l'aiuto di nessuno "

"  Stavolta dovrai farlo tu per me, va a riposare amore mio tempi duri stanno per arrivare e tu dovrai farti trovare preparato " concluse la vampira dileguandosi anch'essa.

Il minore dei Salvatore ormai rassegnato si apprestò a salire nella sua stanza, mille pensieri per la testa non gli avrebbero fatto chiudere occhio cosi gli prese l'impeto di mettere nero su bianco aprendo il suo diario sulla sua vecchia scrivania in ciliegio.
Il vampiro cominciò a scrivere ma la sua testa sembrava essere altrove, qualcosa lo distraeva.
Uscì rapido dalla sua stanza
riscendendo nuovamente nel salone guardandosi intorno, perlustrando la casa come alla ricerca di qualcuno o qualcosa.
Risalì nella sua camera guardò verso il suo letto, si avvicinò al vecchio baule che vi era davanti e lo scostò.

Il vampiro si inginocchiò cominciando a grattare la superficie del vecchio parquet consumato quando estraè la tegola, prendendo un piccolo e vecchio diario nascosto all'interno, diverso da quelli che aveva di solito Stefan lo fissò con aria cupa stringendolo tra le mani.
Il minore dei Salvatore aprì le pagine cominciando a sfogliarlo, l'odore di vecchio pervase le sue sensibili narici inarcandole quando si soffermò su una pagina datata 4 marzo 1905.
Stefan la lesse restando pensieroso, il passato ritornava ancora, e ancora una volta lo avrebbe tormentato.

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Casa Gilbert - mattino seguente

" Alla buon ora Elena, sentirai Caroline quando arriverai  in ritardo per i preparativi della fiera, sul cellulare ci sono 13 messaggi " disse Jenna in cucina mentre preparava del caffè vedendo le ragazze pronte ad uscire.

" Prima devo passare da Stefan " rispose Elena prendendo un pancake.

" Buongiorno " salutò Jeremy spuntando alle spalle della sorella accennando un sorriso a Bonnie che Elena e Jenna carpirono all'istante.

" Di un po, l'effetto barbone e di moda? Aggiustati quei capelli e metti quella canottiera nei pantaloni " comandò zia Jenna passandogli una spremuta d'arancia.

" Elena chiama Caroline ieri mi ha telefonato sette volte per dirmi della fiera e raccomandarmi che ci devi andare stamattina per organizzarti con lei "

" Caspita è ossessionata da questa fiera " affermò Bonnie divertita.

" Ragazze quando vi sposerete mi raccomando non chiamate Caroline ad organizzarvi la cerimonia altrimenti ve la ritrovate anche in viaggio di nozze con i vostri mariti... Sai che spasso " disse Jenna facendole ridere.
   
 

" A proposito Jenna, il nuovo ricercatore storico è arrivato? " domandò  Elena mentre messaggiava Caroline sul cellulare.

" Proprio oggi dovrebbe arrivare in città, Carol mi ha telefonato per dirmi che mi vuole parlare e... "

" Oh! guardate hanno ucciso il reverendo Sultz " intervenì Jeremy stoppando la conversazione di Jenna e  Elena e Bonnie seguirono il notiziario alla Tv.

" Cosa diavolo sta succedendo in questa cittadina? La cosa comincia a preoccuparmi, chiamo Liz " disse la donna quando bussarono alla porta.

" Dopo che lo hanno ucciso lo hanno seduto nel confessionale, l'assassino e uno psicopatico! " affermò Jeremy.

" Certamente uno sano di mente non fa queste cose, no? " ribattè Bonnie scambiandosi un sorrisetto davanti ad Elena.

" Jeremy va ad aprire, stanno suonando " ordinò Jenna mentre parlava con Liz al cellulare.

" Va ad aprire tu Elena "

" Ma Jenna l'ho ha chiesto a te "

" Ma tu stai in piedi e sei più vicina alla porta " ribattè il piccolo Gilbert.

" Qualcuno di voi vuole aprire la porta? " gridò Jenna dalla cucina.

" E va bene vado io! " rispose Elena schiaffeggiando alla nuca il fratello.

La ragazza aprì e si trovò con stupore davanti il professor Saltzman.

" Ciao, Elena " salutò l'uomo con un sorriso.

" Alaric! Sei ritornato " rispose Elena abbracciandolo.

" Allora, ma che cavolo ci vuole ad aprire una maledetta porta ma... "

Jenna appena vide Alaric rimase senza parole.

" Alaric, che bello riverderti! " esclamò Jeremy abbracciandolo anche lui.

" Ciao Jeremy come stai ? Stai andando a scuola? "

" Ci stiamo andando giusto adesso... Bonnie, Jeremy andiamo che si è fatto tardi " disse Elena.

" Ma io devo fare ancora colazione " rispose Jeremy intontito.

" Non c'è tempo è tardi, dobbiamo andare Caroline ci aspetta! " rispose Elena scambiando occhiate complici per fargli capire di rimanere Jenna e Alaric da soli.

" Ma che hai? Perche mi guardi cosi? "

" Muoviti dobbiamo andarcene! " intervenì Bonnie trascinandolo fuori casa per un braccio, capendo le intenzioni dell'amica.

" Noi andiamo, ci vediamo " concluse Elena lasciandoli da soli, ci fù un breve silenzio di imbarazzo.

" Ma guarda chi si rivede " disse Jenna stupita di rivederlo.

" Ciao come stai? Posso entrare? " gli chiese il professore accennando un sorriso.

" Certo, ho appena fatto del caffè "

Jenna lo invitò a sedersi in cucina mentre gliene servì una tazza.

" Ascolta Jenna, io devo dirti una cosa però non so come la prenderai " disse Alaric quando lei preoccupata esclamò:

" Sei strano, che mi devi dire... Sù forza non tenermi sulle spine, si tratta dei ragazzi? "

" No, no, stà tranquilla... Veramente si tratta di noi "

" Noi? Che vuoi dire Rick spiegati "

" Jenna non ci girerò intorno quindi ascoltami... Sono ritornato qui per te perche mi sono reso conto che provo qualcosa e non so se ho fatto bene a ritornare, ma so che se non l'avrei fatto me ne sarei pentito quindi ora posso anche andarmene... "

" Rick ma... Aspetta dove vai, spiegati meglio perche non ho capito "

Jenna si parò di fronte a lui e lo fissò negli occhi con leggero imbarazzo perche anche lei si era resa conto di provare qualcosa per lui;
Alaric senza indugi si avvicinò dichiarando ciò che provava per lei.

" Io mi sono innamorato di te Jenna " gli confessò il professore
, la donna rimase impietrita da quella dichiarazione, quando lui la baciò.

             

I due si baciarono con passione trasportati sempre più dai loro sentimenti...


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Liceo di Mystic Falls

I ragazzi del liceo di Mystic Falls erano impegnati nei preparativi della fiera che si sarebbe tenuta al luna park.
Caroline incaricata organizzatrice dell'evento dalla signora Lockwood non si risparmiava mandando tutti al manicomio: 

" No,no, quello non va lì come te lo devo dire... Ehi quei palloncini devono essere gonfiati per stasera, e tu Jeremy ti sbrighi con quei peluche? "

" Come gli e venuto in mente a tua madre di metterla ai comandi, non la sopporto più! " disse Jeremy a Tyler che se la rideva di gusto.

" Tyler i tendoni devono essere montati subito, chi stai aspettando Babbo Natale forse? "

" Si, 
mi ha detto che tra un pò sarà qui con la sua slitta "

" Divertente, ma a me non fa ridere nemmeno un pò... Jeremy, dove sono Bonnie ed Elena? Dovevano essere qui da stamattina e non le vedo! "

" Che vuoi che ne sappia, non mi interessa sapere dove vanno " gli rispose il ragazzo inciampando nei peluche.

" Che stronzo che sei Gilbert " esclamò Tyler.

" Stronzo sarai tu cazzone! " gli ribattè Jeremy spintonandolo.

In un attimo i due vennero alle mani, quando intervenne Matt a separarli:

" Ragazzi smettetela! "

" E tu che cazzo vuoi? Togliti dalle palle prima che ti spacchi la faccia! "

" Provaci! " gli rispose Matt pronto a scontrarsi con Tyler.

" Ora basta voi due, questa e la seconda volta che vi vedo venire alle mani " intervenne inaspettatamente il sindaco Lockwood.

" Ha cominciato lui " disse Tyler discolpandosi.

" Smettila di dire stupidaggini, comportati da uomo o ci penso io a tapparti la bocca ragazzino " concluse l'uomo allontanando con sè il figlio a spintoni.

" Tale padre tale figlio, il frutto non cade mai lontano dall'albero " disse Matt a Jeremy.

" Ma che sta succedendo? Io mi faccio in quattro per fare in fretta questi preparativi e voi litigate con Tyler? " replicò Caroline seccata.

                             

" Io me ne vado, ho da fare al Mystic, sai alcune persone devono lavorare " disse Matt allontanandosi da Caroline ignorandola.

" Ehi Matt domani ci sarai vero? Non vorrai darla vinta a quel cazzone spero! " esclamò jeremy.

" Non credo che verrò, ti saluto " gli rispose Matt andando via.

" Elena finalmente, ma dove eri finita? Dove si è cacciata Bonnie volevate svignarvela eh? Sù forza a lavoro ci sono i palloncini da gonfiare sù! " ordinò Caroline dandole in mano una busta di palloncini.

Katherine scambiata per Elena guardò Caroline con severità, avrebbe voluto spezzarle il collo ma avrebbe ironicamente attirato l'attenzione, intanto ignorò la bionda per concentrarsi su Jeremy.

" Allora? Mi dai una mano o resti a guardare? " disse Jeremy mentre incominciò a gonfiare i numerosi palloncini.

Katherine si avvicinò a lui, indirizzando il suo sguardo al suo plagiandolo.

" Ascoltami Jeremy, tu domani alla fiera del luna park provocherai Tyler e lo costringerai a litigare con te, dovrai fargli perdere completamente il controllo ci siamo capiti? "

Le pupille di Katherine si strinsero ipnotizzando completamente Jeremy che come una marionetta annuì ad eseguire ciò che gli era stato appena comandato.


" Domani alla fiera provocherò Tyler "

" Bravo, e che altro? "

" Lo provocherò fino a fargli perdere il controllo "

" E alla fine..."

"... Farò in modo che lui mi uccida "

" Esatto " concluse la Petrova con sorriso malefico.
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Casa Salvatore 


I raggi del sole erano
appena penetrati dalla finestra filtrando dalle tende rischiarando il buio che aveva avvolto la stanza.
Damon dormiva tranquillo nel suo letto avvolto dal silenzio spezzato da un leggero canticchio di un passero che si poggiava puntualmente a quell'ora del mattino su qualche albero vicino alla loro casa.
Il vampiro cominciò ad aprire gli occhi lentamente, sbattendo le palpebre per schiarirsi la vista, quando al suo fianco si ritrovò Julia distesa sul letto che lo fissava.

           
                                
" Buongiorno " disse la vampira facendolo sobbalzare rompendo quell'idillio di pace, il vampiro si sedette di scatto sgranando i suoi grandi occhi azzurri.

" Ma che diavolo ci fai in camera mia! Alzati dal mio letto, subito! "

" Sai, eri davvero bellissimo tra le braccia di Morfeo... Ma lo saresti ancor di più nelle mie "

" Fuori di qui, vattene che mi devo vestire! " comandò Damon alzandosi dal letto avvolgendosi il lenzuolo alla vita .

La vampira anzichè andarsene continuò a fissarlo con sguardo avido scrutando ogni centimetro di quel corpo scolpito e seducente.

" Tu sei davvero bellissimo, come si può non desiderarti? " affermò lei mentre annusò il cuscino persuadendosi del profumo del vampiro.

" Adesso basta, fuori di qui! " ordinò Damon afferrandola per un braccio ma Julia afferrò il lenzuolo che lo copriva denudendolo del tutto.

" Madre dei cieli io ti mangio vivo! " affermò la vampira saltandogli addosso famelica.

" Ehi! Cosa fai! Togliti da dosso!" infuriò il corvino dandole una forte spinta, poi iniziò a vestirsi, la vampira per un attimo restò confusa.

" Questo non mi era mai capitato, qualsiasi uomo vampiro o umano che sia ha i suoi istinti, Mon dieu non sarai  gay spero!" esclamò Julia sgranando gli occhi.

" Nanerottola maligna non permetterti certe allusioni, io sono un uomo dalla testa ai piedi, capito! " infuriò Damon indossando dei Jeans coprendosi.

" Qual'è il tuo problema? Forse hai bisogno di ispirazione? Forse ti metti in moto con l'effetto visivo " disse  iniziando a svestirsi.

" Ehi! Ma che diavolo stai facendo! Non azzardarti a farlo, non ci pensare nemmeno! " ordinò lui afferrandola di nuovo spintonandola ora verso la porta.

" Sei ridicolo! E inconcepibile che io sia l'unica femmina che non vuoi toccare! " rispose indignata la vampira liberandosi dalla sua prepotente presa.

" Ma quale femmina, tu sei una ranocchia! "

" Una ranocchia... Femmina! " ribattè Julia con altrettanto sarcasmo.

" Insomma, ma che vuoi da me? Devi rassegnarti, tra noi non può esserci nessun rapporto di natura sessuale "

" E perche mai sentiamo? " chiese Julia indignata.

" La risposta e semplice: TU non mi PIACI ! " rispose Damon con sorriso sornione.

" Santo cielo, tu ti sei innamorato di me " rispose Julia convinta.

" Io innamorato di te? Mon dieu tu sei pazza! "

" Sei cosi innamorato da non riuscire a toccarmi, l'amore che provi per me ti spinge ad adorarmi come una Dea e gli Dei si sa, si venerano senza toccarli "

" Non so se ti rendi conto delle stupidaggini che ti escono da quella sudicia bocca " ribattè il corvino sgranando gli occhi.

" Tu dici?  Ti ossessionerò fino a quando non mi farai capire il motivo di un cosi indegno rifiuto "

" Ora mi hai stancato, vattene dalla mia stanza, anzi ora che mi ci fai pensare, ho la soluzione per te a portata di mano " affermò Damon accompagnandola sull'uscio.

"  Ora tu esci da qui, percorri questo corridoio e sali quelle scale che ti porteranno dritta dritta alla camera in soffitta di mon cher Stefan "

" E perche mai dovrei andare nella camera di tuo fratello? "

" Ma per dare sfogo alle tue sfumature "Anastasia Steel" li c'è la stanza dei giochi "

" Non posso crederci, tu vuoi che io vada a letto con Stefan? "

" Indovinato! Ah, non guardarmi come se stessi facendo la cosa sbagliata, i tuoi apprezzamenti nei suoi confronti erano chiari come il sole, l'altra sera te lo sei mangiato con gli occhi in quel salone lo scoiattolo "

" Tu sei matto, un pazzo, un folle se credi che io possa stare con lui in quel senso! " affermò Julia irritata.

" E perche mai, Stefan e un cosi bel ragazzo ha labbra seducenti, fisico scolpito ed è appettitoso! gnam gnam! "

" Che essere indegno, spingere la propria moglie nelle braccia del fratello potrei odiarti per questo "

" Allora odiami se questo servirà a fartene andare "

" No, io non posso, non potrei mai non ce la farei a stare con lui "

" E perche sentiamo? "

" Perchè con Stefan ci devi fare " l'amore " e invece tu sei... PURO SESSO! " affermò avida la vampira.

" Lo so! " rispose lui sicuro di sè elogiandosi mentre indossò una camicia nera.

   

Damon si apprestò a lasciare la sua stanza per dirigersi giù nel salone seguito a coda dalla vampira che non lo mollava.

" Ma te ne vai? Sei fastidiosa, devi andare sù, non venire giù! " ordinò Il corvino alludendo alla stanza del fratello quando si ritrovò Stefan faccia e faccia nel salone.

" Che sta succedendo? " domandò il minore dei Salvatore per la chiassosità del fratello.

" Bonjour mon cher Stefan " saluto Julia alle spalle di Damon.

" Che ci fai qui, credevo te ne fossi andata ieri notte " disse Stefan quando Damon corrucò la fronte.

" Come sarebbe? Che vuol dire con ieri notte! " domandò il corvino incuriosito.

" Ma niente mon coeur, ieri notte ero passata a fare un saluto al mio caro cognato, ma poi Katerina di Russia ci ha interr... otti mentre stavamo... " affermò la vampira civettuola lasciando intendere qualcosa.

" Stavate cosa? " domandò Damon stranito fissandoli.

" Smettila Damon, ora devo parlarti di cose più importanti " rispose Stefan a braccia incrociate.

" Ah! Di prima mattina scoiattolo? Sai, non ho voglia di ascoltare le tue lagne o già avuto un brutto risveglio con questo mostro " affermò il vampiro indicando Julia mentre sorseggiava il suo whisky.

" Scherzi? Più di una persona ha affermato che io somigli a Monica Bellucci " affermò la vampira pavoneggiandosi.

" E ti hanno detto una bugia nanerottola deforme, pssss.... Monica Bellucci ma tu la stai ascoltando? "

" Ora vuole disprezzarmi ma un tempo ero il suo unico pensiero, me lo ritrovavo tutti i giorni in casa mia quando vivevo a Londra nel 1905... Ero diventata un vera ossessione per lui a tal punto che ha mandato a monte il mio matrimonio con Arthur il mio fidanzato " raccontò la vampira a Stefan.

" Ma che dici, tu non ti sei sposata con Arthur perche sei morta di tubercolosi! " affermò Damon stizzato.

" Avevo solo 17 anni, avevo progetti, una vita intera da vivere e poi sei arrivato tu scegliendo per me il mio destino... Ma a volte penso che avresti dovuto lasciarmi morire in quel letto "

" Lo penso anch'io... Aah, se si potesse tornare indietro non esiterei a farlo, questi sono errori che si pagano caro fratello " ribattè il corvino sgranando gli occhi cerulei.

" Quindi sei stato tu a vampirizzarla? " domandò Stefan incuriosito quando bussarono alla porta.

" Ops! Devo andare ad aprire.. Magari e Arthur che è venuto a prenderti " ironizzò il vampiro che aprendo si ritrovò Elena e Bonnie sulla soglia.


                                                         


" Ma guarda chi sono venute a trovarci stamattina " osservò Damon con la sua immancabile ironia.

Le due ragazze lo guardarono seccate ma non poterono fare a meno di ammirare il suo fisico scultoreo che lui metteva in bella mostra

"Scoiattolone guarda chi c'è la tua ragazza- sosia di Katherine con la strega di Salem, attento ai capelli potrebbe affatturarti! " esclamò il corvino sorseggiando il suo whisky e provocando Bonnie.

" Ciao, vieni entra" invitò Stefan baciandola.

" Che teneri ! " esclamò Damon prendendoli in giro.

" Come mai sei qui? Il Mystic ha chiuso prima stanotte? " domandò Elena lanciandogli un occhiata di traverso.

" Uhm!... Elena come sei eccitante quando mi insulti " contrabattè il corvino ponendosi sfacciatamente verso di lei.

" Che maledetto, ci provi proprio con tutte anche con la ragazza di tuo fratello " intervenì Julia attirando l' attenzione delle due ragazze che la guardarono ignorando chi fosse.

" Santo cielo sei ancora qui? Stefan rinchiudi in cantina questo ratto "

" Elena forse è meglio che andiamo a parlare di sopra in camera mia " disse Stefan alla sua ragazza disapprovando come sempre il carattere di suo fratello.

" La famosa Elena Gilbert " affermò Julia ponendosi di fronte a lei e Stefan con sorriso accennato scrutandola centimetro per centimetro dalla testa ai piedi.

" Chi sei? " domandò Elena incuriosità.

" Julia, Julia salvatore enchantè " rispose porgendole la mano.

" Julia Salvatore? Sei una loro parente? "

" Direi Cherì ho sposato lui " affermò  puntando Damon prendendo alla sprovvista lei e Bonnie.

" Devi proprio dirlo a tutti questa pagliacciata? " domandò Damon furioso.

" Si, sopratutto ad Elena caso mai si fosse fatta un pensierino nei tuoi confronti "

" Guarda che ti sbagli, come ti viene in mente? Io non proverò mai nulla per Damon " affermò convinta la ragazza mentre sul viso di Stefan comparve un espressione di amarezza guardando il fratello che ci provava.

" Adesso si che mi ferisci Elena! " ribattè ironico il vampiro portandosi una mano al petto con la sua faccia da schiaffi.

" Stefan andiamo di sopra, Bonnie ci metto un minuto e poi andiamo, d'accordo? " disse la ragazza ignorando il corvino e lanciando un occhiata verso Julia per poi avviarsi con Stefan alle scale.

" Mon dieu l'hai vista? Ci ha inceneriti con lo sguardo, scorre il sangue maligno dei Petrova in lei " affermò la vampira verso Damon che si sedette di fronte a Bonnie e cominciò a fissarla.

" Cos'hai da guardare? " domandò la strega seccata.

" Non ti sto guardando, vedi... Guardo te e penso ad altre cose come... La fiera del luna park di domani sera, tu ci vieni? "

" Questo non ti riguarda "

" No infatti, mi stavo solo assicurando che non venissi, sai non sei simpatica a nessuno strega "

" Sta attento perche mi stai facendo perdere la pazienza "

" Davvero? Uhm... E cosa mi fai? Mi trasformi in un ... Ranocchio? "

Bonnie fissò Damon e ad un tratto un dolore alla testa colpì il vampiro provocandogli dolorose fitte facendogli cadere il bicchiere che aveva tra le mani.

" Ma che cazz... Smettila! "

" Questo e solo un avvertimento, ti farò di peggio se non mi lasci in pace! " minacciò la strega arrabbiata.
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" Che brutto carattere " intervenì Julia disturbandola.

" E tu cosa vuoi? Stanne fuori " rispose Bonnie senza indugi.

" Fa pure, se lo merita, anzi se potessi ti darei una mano ma come vedi sono un vampiro non una fattucchiera "

" E un esemplare di razza unica, una vampira nana " controbattè Damon offendendola quando Stefan ed Elena riscesero in salone.

" Damon, che cosa succede? " chiese Stefan vedendolo rialzarsi.

" Bonnie andiamo " disse Elena all'amica lanciando un ultima occhiata di disapprovazione a Damon.

" Ciao Elena, ci vediamo alla fiera - confermò il corvino sbattendo le sopracciglia provocandola - Dove vai scoiattolo? "

" A scuola, tu non fare guai visto che non puoi uscire " avvertì Stefan accompagnando le due ragazze all'uscita.

" Ah! Questo vuol dire che siamo rimasti da soli in casa? " domandò Julia maliziosa mordendosi il labbro inferiore.

" Santo cielo ci mancava solo questo! " esclamò il corvino rassegnato all'idea di passare un intera giornata chiuso tra quelle quattro mura.

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Casa Lockwood

         

" Richard, hai un minuto? " domandò la signora Lockwood entrando nello studio di suo marito.

" Carol non ho tempo da perdere, quindi vedi di fare in fretta, cosa vuoi? " domandò impaziente il sindaco, seccato della sua intrusione.

" Sapere una volta per tutte le tue intenzioni, dimmi: Hai deciso di metterci in pericolo? "

" Di cosa stai parlando? Spiegati meglio o altrimenti va ad organizzare quello che ti ho chiesto e fallo senza fiatare! "

" Lo sai benissimo di cosa parlo Richard, hai intenzione di arrivare fino in fondo a questa storia? Se è cosi allora ti avverto che io non sono d'accordo! "

" Qui non conta quello che pensi tu mia cara, quello che devi fare invece e quello che ti ho ordinato e cioè recuperarmi quella maledetta pietra di luna dalle mani di Bonnie Bennett, mi sono spiegato? Per tutto il resto stanne fuori, non ti riguarda! " infuriò il sindaco minacciando la moglie afferrandola per un braccio con prepotenza.

" Non mi riguarda? Io sono tua moglie e conosco tutto sulla tua famiglia e Tyler è mio figlio, e se tu metti in pericolo la sua vita mettendoti in testa di spezzare questa maledetta maledizione facendoti nemici degli esseri come i vampiri, allora si che questo mi riguarda Richard! " rispose Carol allontanandolo da lei liberandosi dalla sua stretta.

" Carol, tuo figlio sarà in pericolo se non faccio qualcosa per lui, quindi mettitelo bene in testa una volta per tutte che la maledizione dovrà essere spezzata dai licantropi, cerca di recuperare quella pietra di luna e subito dopo lascerai Mystic Falls con Tyler, al resto ci penso io "

           

" Lasciare Mystic Falls? E per andare dove? "

" Ti spiegherò tutto più tardi, ora ho bisogno che tu faccia quello che ti ho chiesto! "

La signora Lockwood fece un lieve cenno d'assenso mentre si apprestò a lasciare lo studio del marito, il sindaco seccato delle continue proteste della moglie si versò un bicchiere di whisky per attenuare la tensione mentre si sedette sul divano e impugnò il cellulare dalla tasca interna della sua giacca componendo un numero.
Il sindaco pose all'orecchio il cellulare in attesa che dall'altra parte rispondessero, quando una voce roca dall'altro lato della cornetta non lo fece aspettare a lungo:

" Dimmi: Dove sei? Hai trovato gli altri? "

" Sto provvedendo, siamo in pochi ma stiamo arrivando "

" Bene, allora dovete essere qui il prima possibile! " concluse il sindaco riattaccando la chiamata e finendo in un solo fiato il suo whisky.

" Richard? "

" Cosa diavolo vuoi ancora Carol, cosa devo fare per stare un pò in pace eh? "

" Potresti morire come Mason tanto per cominciare "

 " Katherine " disse il sindaco ritrovandosi la vampira in casa che minacciava la moglie.

" Come hai fatto ad entrare? "

" Con un invito, Tyler e stato cosi gentile... In realtà mi ha scambiata per la mia doppleganger "Elena" "

" Cosa vuoi? "

" Quello che vuoi anche tu, solo che non ti conviene Richard venir meno al nostro accordo " ordinò la vampira trattenendo Carol per la nuca.

" Io non ho la pietra, è nelle mani della famiglia Bennett "

" lo so, chissà come ci sia finita nelle mani di Sheila Bennett, ma poco importa... Ora voglio solo che tu la riprenda e che me la consegni altrimenti... "  avvertì Katherine quando si morse il polso e fece ingerire il suo sangue a Carol.

" Maledizione che cosa stai facendo? Smettila! "

" Voglio la pietra Richard, altrimenti ucciderò Tyler e prima di stasera ci sarà anche un nuovo vampiro in città " minacciò la Petrova alludendo a Carol dopo averle fatto ingerire il suo sangue.

" Avrai quella maledetta pietra ma fino ad allora lascia in pace la mia famiglia " 

" Che tono minaccioso Richard,
hai visto Carol chi l'avrebbe detto, allora ci tiene a te " concluse Katherine sbattendo la signor Lockwood sul divano con prepotenza per poi dileguarsi.

Il sindaco digrignò i denti dalla rabbia, i suoi occhi si mutarono con riflessi ambrati e cominciò a rompere oggetti nello studio sotto gli occhi della moglie.

" Richard smettila! Non è il momento di perdere la testa "

" Chiudi il becco, li ucciderò tutti, tutti i vampiri di questa dannata cittadina e per prima Katerina Petrova "  

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Casa Gilbert

" Sono sfinita, non ce la faccio più " disse Elena salendo i gradini di casa Gilbert.

" Caroline ci manderà al manicomio con questa dannata fiera, abbattetela! " disse Bonnie sfiancata.

Elena apri la porta di casa Gilbert e entrando si diresse verso il divano dove vi gettò il suo zaino per poi  dirigersi verso la cucina a prendere un bicchiere d'acqua.

" Jeremy è in casa? " domandò Bonnie con aria superficiale.

" Perche mi domandi di Jeremy? Non sarà che ti sei presa una cotta per lui? " domandò Elena divertita imbarazzandola.

" Elena ma che dici, io te l'ho chiesto perche ultimamente e diventato pericoloso per le strade qui " rispose Bonnie tesa.

" Guarda che se ti piace Jeremy non c'è nulla di male "

" Elena non provo nulla per Jeremy e poi è tuo fratello "

" E allora? Ti freni perche è mio fratello? "

" E solo che è strano, praticamente siamo cresciuti insieme ed io... "

" Bonnie, tu pensi troppo, và e buttati, e poi credo che tu sia perfetta per lui "

" Lo pensi davvero? "

" Ma certo, non esiste una persona più buona di te " affermò Elena abbracciandola quando avvertirono un rumore provenire dal piano di sopra.

" Hai sentito? " domandò Elena sottovoce, Bonnie annuì con la testa.

Le due ragazze lasciarono la cucina e si diressero lentamente verso la scala cominciando a salire i gradini, arrivati sul piano avvertirono dei passi quando apparve Alaric in boxer davanti a loro spaventandole.

" Santo cielo Alaric, mi sta venendo un infarto " disse Elena con una mano al petto.

" Mi dispiace Elena, vi ho sentito rientrare e ho cercato di non far rumore ma a quanto pare non è servito "

" Rick ma che stai facendo? " domandò Jenna raggiungendoli  provando un leggero imbarazzo.

" Mi sa che siamo di troppo Elena " disse Bonnie sottovoce.

" Rick vuoi restare ancora per molto in mutande davanti alle ragazze? " domandò Jenna rimproverandolo.

" No, direi di no, io andrei a vestirmi " rispose Alaric imbarazzato.

" No, non devi andartene, io sono passata per prendere il pigiama perche dormo da Bonnie stanotte "

" Si viene da me domani ci aspetta una giornata d'inferno con Caroline " affermò Bonnie.

" Va bene allora andate, stasera dormite tutti fuori tu da Bonnie Jeremy da Matt, sembra una cosa organizzata " affermò Jenna.

" Prendo le mie cose e scappo, poi domani ci racconti " disse Elena sghignazzando baciandola sulla guancia.

" Ma tu guarda " concluse Jenna ritornando nella sua stanza.

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Casa Salvatore

" Na, nanana, nanana, lalalalalalala, je vois la vie en rose, lalalalallalal "

" Maledizione! Vuoi chiudere quella dannata bocca? " infuriò Damon versandosi come sempre il suo bourbon sedendosi sul divano.

" Quella e la terza bottiglia che apri, non credi di esagerare, il tuo alito lo posso sentire da qui " disse Julia in piedi di fronte a lui.

" Questi non sono affari tuoi nanerottola, forse sono ubriaco non riesco a capire se sei in piedi o seduta " esclamò il vampiro con ghigno perfido.

" Allora, quando glielo dirai? "

" Dire cosa? E poi a chi? "

" A Elena che la ami "

" Io non amo nessuno " ribattè il corvino con tono indignato.

" Certo, continua a negarlo "

" Fatti gli affari tuoi, sono cose che non ti riguardano, sciò! " mimò Damon verso Julia con segno di doversene andare.

" E incredibile come la verità sia più violenta della luce, e l'unica verità mio caro e che questo amore ti sta già consumando " 

" Ma che cosa ne vuoi sapere tu di queste cose, sta zitta che è meglio! "

" Quella ragazza ti è già entrata nelle vene come un veleno senza che tu te ne sia accorto, e quando il veleno raggiungerà il tuo cuore nulla potrà salvarti e allora sarai costretto a scegliere "

" A scegliere cosa? "

" Tra lei e Stefan, quale dei due sarai disposto a perdere, quale legame sarà più forte, l'amore o il sangue? Cosa sceglierai Damon? "

" Ma tu cosa vuoi? Perche diavolo ti trovi qui? Sei riapparsa dal nulla come un fantasma per tormentarmi? Vuoi la tua vendetta è cosi? Ammettilo! "

" Vederti soffrire per Elena Gilbert mi da già un gran piacere, vedertela perdere lo sarà ancor di più " ribattè Julia con sguardo perfido riducendo gli occhi a due fessure carichi d'odio.


" Ma perchè non te ne vai! Mi hai stancato sul serio "

" Non posso, finche il sole non tramonta dovrò restare tra le mura di maison Salvatore "

" Quella maledetta mi ha rubato l'anello, sono prigioniero in casa mia e per di più con una nana maligna che non sa tapparsi la bocca! " infuriò Damon lanciando con rabbia il bicchiere vuoto nel camino frantumandolo in mille pezzi.

" E dura la reclusione vero amore mio? Io sono stata reclusa per 8 lunghi anni nel castello in cui mi hai abbandonata e non avevo piacevoli compagnie intorno a me, ne tantomeno bicchieri da rompere " 

       

" Uhm, il conte ti teneva chiusa in camera senza cena? Si vede che eri una cattiva ragazza "

" I primi 2 anni li ho passati rinchiusa nelle prigioni sotterranee del palazzo sottoposta ad ogni tipo di tortura che ti sia possibile immaginare, il conte era il cattivo, io ero solo un timida ragazza vampiro-vergine "

" Non mi dire, quindi saresti ancora illibata da allora? " domandò il corvino sarcastico.

" Tu non immagini quello che mi fatto " ribattè Julia in tono serio incupendosi.

" E che cosa ti ha fatto sentiamo "

" Meglio che tu non lo sappia" concluse julia voltandogli le spalle abbandonando il salone lasciandolo da solo senza risposta.  

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Casa Bennett

" E stato davvero imbarazzante trovare Alaric in boxer "

" Si, e una scena che non dimenticherò " rispose Elena ridendo a crepapelle con l'amica.

" Una cosa e sicura, a scuola guarderò il professor Saltzman con altri occhi " affermò Bonnie.

" Allora, qual'è la cosa che volevi mostrarmi? " domandò Elena quando
Bonnie prese un vecchio bauletto dal suo armadio ponendolo sul letto.

" E molto bello, dove l'hai preso? " domandò la ragazza curiosa.

" Era della nonna, era nascosto nel suo armadio, stavo rimettendo un pò in ordine e l'ho trovato; Passo il tempo a riordinare la sua stanza, a sistemare le sue cose... A volte mi manca cosi tanto sai?... Scusami Elena non ti serve che adesso io ti affligga con la mia tristezza " rispose Bonnie quando Elena la abbracciò l'amica.

" "Non sarai triste per sempre" è questo che mi disse Stefan la notte della cometa mentre eravamo sul ponte, io ero triste per la morte dei miei genitori e lui era lì, capitato al momento perfetto "

" Già, devo dire che sei fortunata ad avere Stefan, immagina invece se si trattasse dell'altro, sai che orrore " disse Bonnie mimando una smorfia di disapprovazione.

" Ti prego non nominarmelo nemmeno quell'altezzoso e poi chi era quella Julia? "

" Hai sentito no? Ho capito bene? Ha detto sono sposata con lui "

" Andiamo Bonnie non ci avrai creduto? I vampiri non possono sposarsi e poi lei non mi piace per niente "

" Neanche a me, ma da come ho capito Damon nemmeno la sopporta... Comunque ritorniamo a noi apri il bauletto "

Elena aprì il piccolo bauletto in vecchio legno color ciliegio e al suo interno c'era una pietra ovale color bianco - azzurro quasi trasparente.
 
  
                                                                                              

" E questa cos'è? E molto bella, però ha una forma strana, la posso toccare? "

" Certo prendila, mia nonna voleva che io la custodissi per lei se mai le fosse accaduto qualcosa, leggi questa lettera era assieme alla pietra "

Elena aprì la lettera e cominciò a leggere le righe che aveva lasciato Sheila:

" Mia cara Bonnie, se mai dovesse capitarmi qualcosa sappi che dovrai custodire quest'oggetto per me come io l'ho custodito per molti anni.
"La pietra di luna" come viene chiamata possiede un grande potere; Essa può essere di beneficio se usata nel modo corretto ma può essere altrettanto pericolosa se capitasse nelle mani sbagliate.
Quindi ti chiedo di farla restare nelle mani della famiglia Bennett, lo so di non darti chiarimenti su queste poche righe ma sono certa che ti fiderai di me è che farai ciò che ti ho chiesto.
                                                                 Ti voglio bene, nonna. "

                       
 

" La pietra di luna? Deve essere un oggetto davvero potente per custodirlo così segretamente " constatò Elena osservando l'oggetto.

" Anche nel grimorio di Emily si parla di questa pietra, guarda... E ho scoperto anche che può avere parecchie proprietà curative e possiede un grande potere mistico " disse Bonnie mostrando all'amica la pagina del grimorio della sua antenata.

" Sù stringila nella mano, ti faccio vedere una cosa... Dai non avere paura! " riattaccò Bonnie ponendo la pietra nella mano dell' amica.

" Cosa stai facendo? Non vorrai fare un incantesimo spero! "

" Sta calma e chiudi gli occhi, tra poco vedrai "

Bonnie recitò una piccola formula dal grimorio di Emily, quando Elena si sentì improvvisamente avvolgere da un lieve tepore che le pervase man mano il corpo dandogli una piacevole sensazione di benessere.

" Allora? Che te ne pare? " domandò Bonnie sorridendole.

" Che succede? Mi sento... Bene! " rispose Elena riaprendo gli occhi.

" E' la pietra, converte il tuo stato d'animo da negativo a positivo, è come una camomilla magica, meglio di un bagno caldo non trovi? " ironizzò Bonnie  facendo sorridere Elena.

" Ma sta cambiando colore o sbaglio? " domandò Elena osservando la pietra che da azzurrina sembrava venarsi di riflessi grigi.

" Si, cambia colore e succede nel periodo delle fasi lunari, per questo è chiamata pietra di luna "  


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Casa Loockwood

" Prego si sieda, non l'aspettavo a quest'ora " invitò la signora Lockwood accompagnando il suo ospite nel salone.

" Mi perdoni signora Lockwood non sono riuscito a liberarmi prima "

" Non si preoccupi, mi chiami pure Carol, le posso offrire qualcosa da bere? "

" Io non bevo, grazie Carol " rispose l'elegante uomo presentatosi a casa Lockwood.

" Allora, ha preso in considerazione la mia proposta di venire a lavorare qui? "

" Accetto volentieri, sempre che il vecchio ricercatore storico sia d'accordo di avermi tra i piedi "

" Non ci sono problemi glielo assicuro, Jenna Sommers non avrà nessun problema nel lavorare con lei " affermò la signora Lockwood sedendosi sul divano di fronte a lui.

" Carol con chi stai parlando? " domandò il sindaco apparendo alle sue spalle.

" Richard credevo fossi chiuso nel tuo studio " disse Carol con aria sorpresa di trovarlo lì.

" Perche, ti da fasidio che sia qui? Ti ho disturbato forse? "

" Richard ti prego, lui e il nuovo ricercatore storico ed è passato solo a dirmi che accetta il lavoro "

" Capisco... Ma perchè, Jenna non va più bene? O questa è una scelta che va bene a te mia cara " affermò il sindaco mettendo in imbarazzo la moglie.

             

" Mi perdoni signor Lockwood sono stato inopportuno a presentarmi cosi a casa sua mi dispiace, comunque piacere Atrian Kostova " disse l'elegante uomo presentandosi e porgendogli la mano, il sindaco gliela strinse ma lo fissava stranito.

" Lei ha un aria familiare, l'ho già vista da qualche altra parte? "

" Non credo, e la prima volta che metto piede a Mystic Falls " rispose il signor Kostova a tono mentre si fissarono negli occhi senza distogliere ognuno lo sguardo dall'altro.

" Va bene, allora domani potremmo definire insieme a Jenna tutti i dettagli per il contratto, d'accordo signor Kostova? " intervenì Carol  avvertendo il gelo che era sceso tra il marito e l'ospite.

" Per me va bene, allora ci vediamo domani signora Lockwood, signor sindaco è stato un piacere " concluse l'uomo con sguardo inflessibile stringendogli la mano.

" Il piacere è stato mio, ci rivedremo presto " ribattè il sindaco.

" Sicuramente " concluse l'uomo mentre lasciò la sua casa.
 


                                                                       
     

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Capitolo 7
*** Il Sorgere Della Luna Cattiva ***



 
Il sorgere della luna cattiva
   
       
Mystic Falls
             Ballo dei fondatori - casa Lockwood 1864



" Signor Salvatore, allora avete mentito sul fatto di non saper ballare "

" Ed è cosi, non fatevi ingannare siete voi che mi fate sembrare bravo "

" Ah, no,no, attenzione! non sfiorate le mie mani, è vietato toccarsi sono le regole "

" Credevo non seguiste le regole signorina Pierce ... a proposito, mio fratello è ancora arrabbiato perchè avete scelto me anzichè lui come cavaliere"

" Damon deve ammettere che voi siete un ballerino molto più abile, e detto tra noi io preferisco voi " affermò Katherine con un sorriso malizioso che fù ricambiato alla fine del ballo.

       

" Stefan per favore mi prendete da bere, ho la gola secca "

" Certamente, vado subito " rispose il minore dei Salvatore con un elegante baciamano.
          
Non appena fù sola Katherine venne raggiunta da un uomo di media statura con aria preoccupata.

" Signorina Pierce devo parlarvi "

" Henri questo non è ne il momento ne il luogo adatto "

" Vi prego è importante, basterà un attimo " insistè l'uomo con affanno.

" D'accordo, appartiamoci li, ma facciamo in fretta " ordinò lei inquieta raggiungendo un angolo verso una scala.

" Ho indagato sulle uccisioni avvenute di recente e ho scoperto che non è opera di vampiri, qualcos'altro ha ucciso quelle persone "

" Ne siete sicuro? "

" Si, sono andato personalmente a vedere ed è indescrivibile il modo in cui sono stati ritrovati i corpi " affermò l'uomo con faccia spaventata.

" Henri non agitatevi, spiegatevi meglio "

" Squartati, i loro corpi sono stati completamente smembrati, io sono preoccupato signorina Pierce perchè sembra che i fondatori stiano avviando un indagine sull'accaduto e credo che la cosa migliore da fare sia lasciare Mystic Falls "

" Calmatevi Henry, noi non andremo da nessuna parte, questa città è casa nostra e i vampiri sono la nostra famiglia, non lascerò che ci accada nulla, e ora andate sta ritornando Stefan Salvatore " ordinò Katherine liquidandolo mentre tra la folla il suo sguardo si incrociò con quello di George Lockwood.
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Mystic Falls- Oggi
       

Un  incessante temporale si era abbattuto sulle strade della Virginia, la pioggia scendeva rapida abbattendosi sull'asfalto innalzando milioni di piccoli cerchi pungenti sulla strada mentre un velo d'umidità ombrava ogni cosa.
Era quasi l'alba e un vecchio furgone sfrecciava irruendo in quell'ora torda.

"Mystic Falls" un nome appropriato per un luogo simile non trovi? " chiese Cole seduto dietro. 

" Di sicuro è migliore di quello che aveva prima "Fell's Church" " rispose Jules la ragazza bionda seduta davanti mentre aveva tra le mani una cartina del luogo.

" Tu che nome gli daresti Brady? " domandò Liam seduto anch'egli dietro mentre accennava dei suoni striduli con la sua chitarra.

" Non importa quale nome abbia questo posto, l'importante è che sarà la tomba per tutti i vampiri che ci abitano " rispose con un velo di rabbia negli occhi il ragazzo dai capelli cenere e occhi verdi che guidava il furgone.

" Ehi rilassati fratello, conserva la tua rabbia quando te li ritroverai davanti, ovviamente da lupo " rispose Cole seduto vicino ad altri tre: William, Seth e Bryan.

" Che ti succede? sei nervoso amore? " domandò Jules a Brady che era il suo ragazzo.

" Lo sai che sono impaziente di uccidere quella maledetta, Jules " rispose lui con rabbia stringendo i denti.

" Pazienta ancora per poco, presto avremo la nostra vendetta contro Katherine ... ci siamo ecco il cartello " concluse Jules rassicurandolo.

" Sento già la loro puzza, mostri succhiasangue! " esclamò Seth.

" Dove si trova il posto dove dobbiamo andare? " domandò Liam.

" E addentrato nei boschi, nei pressi delle rovine di Fell's Church " rispose Jules.

" Ragazzi fermate il furgone, mi sento male "  

" Cerca di resistere Bryan. tanto i dolori non andranno via, non prima di domani sera "

" Ti prego Brady, ferma il furgone "

" Fallo stare zitto Cole! sai già cosa fare "

" Mi dispiace Bryan " disse Cole colpendolo alla testa con una mazza da baseball facendolo perdere i sensi.

" Finalmente adesso starà zitto, mi stava dando sui nervi "

" Era proprio necessario dargli una botta in testa? "

" Si William, e agli inizi della mutazione e non sa ancora resistere al dolore, come sappiamo fare noi " affermò Cole.

" Attento Brady! " gridò Jules mentre il furgone deviò una figura distesa sull' asfalto sotto la pioggia incessante.

" Che succede? hai investito qualcuno? " domandò Liam.

" Che diavolo era quello! " esclamò Brady arrabbiato.

" Cazzo lo hai ucciso! " intervenne Seth guardando dal finestrino.

" Non essere stupido, era già disteso a terra e Brady lo ha scansato " controbattè Jules agitata.

" Forse è un vampiro " disse Brady spegnendo il furgone intenzionato a scendere.

" Brady che intenzioni hai? rimetti subito in moto e andiamocene " ordinò Jules.

" Siamo in sei contro uno, lo possiamo uccidere "  

" Non dire sciocchezze Brady lo sai benissimo che non abbiamo speranza contro i vampiri quando non ci trasformiamo! " esclamò Liam.

" Brady metti in moto questo cazzo di furgone! " intervenne Cole.

" Brady! " infuriò Jules costringendolo ad ubbidire.

" D'accordo andiamo via! banda di fifoni " rispose lui mettendo in moto partendo a tutta velocità.

Jules e gli altri si guardarono indietro spaventati mentre Brady scoppiò a ridere vedendo le loro facce irritandoli.

" Mi dici che ti prende sei impazzito? potevi farci ammazzare! "

" Piantala Jules, se non te ne sei accorta siamo qui proprio per sfidare vampiri e non fuggire da loro! se avete paura allora avreste fatto meglio a restarvene a Covington! " concluse il ragazzo divertito, intanto la figura distesa sull'asfalto si sollevò.

" Accidenti, questa è la prima volta che non hanno abboccato, avrei fatto un ottimo spuntino prima dell'alba " affermò Damon Salvatore inarcando le sopracciglia mentre guardava il furgone sempre più piccolo allontanarsi nel buio.
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            Casa Salvatore


Il sole era appena sorto, dalla finestra i raggi sfioravano appena il viso di Stefan, il minore dei Salvatore aprì lentamente i suoi occhi verdi ritrovandosi Elena che dormiva sul suo petto.
Stefan le accarezzò i capelli mentre lei si discostò lentamente accennandogli un sorriso.
   
                   
                 
" Ciao " disse lei stringendosi forte a lui quando il vampiro avvertì una strana sensazione.

Stefan con scattò fulmineo si allontanò balzando dal letto.

" Katherine! " 

" Buongiorno amore " rispose la vampira passandosi una mano nei riccioli.

" Vattene immediatamente, non ti voglio qui in camera mia "

" Ehi! non sei mica gentile a cacciarmi cosi, rilassati "

" Katherine non te lo ripeterò una seconda volta " minacciò il vampiro impaziente.

" Smettila di minacciarmi, sappiamo benissimo che potrei picchiarti e farmi le unghie allo stesso tempo " affermò spavalda la Petrova quando il cellulare di Stefan squillò.

" Chi è Elena? ti avevo detto di rompere con lei "

" Smettila Katherine, non ricominciare, me ne vado "

" Tu non vai da nessuna parte " ribattè la vampira sbarrandogli la strada.

" Che intenzioni hai? " domandò Stefan sgranando gli occhi irritato.

" La pietra di luna, ho scoperto che si trova nelle mani di Bonnie Bennett e voglio che tu me la recuperi immediatamente entro oggi "

" Avevi detto che la possedevano i Lockwood "

" E invece è nelle mani di Bon Bon, vedi di fare in fretta e sopratutto neanche una parola con la strega perche se mi accorgo che vuoi fregarmi ci saranno cattive conseguenze per tutti mio caro " affermò Katherine minacciosa.

" Lo vedi? questa e la sola cosa che sai fare Katherine minacciare, non sei altro che una bugiarda, falsa manipolatrice per questo hai nemici ovunque e gente che ti odia, come puoi sperare o pensare che io possa ricambiare un essere come te, spiegami "

             

" Il solo fatto che tu lo stai tirando in ballo la dice tutta mio caro, tu mi ami devi solo ammettere a te stesso che il sentimento che provi per me è reale "

" Niente è mai stato reale Katherine, il mio amore per te era falso, tu mi avevi soggiogato, manipolato, non era la mia volontà a sceglierti "

" Non è cosi Stefan, io non ti ho mai costretto ad amarmi, ho soggiogato te e Damon solo dopo avervi rivelato la mia natura di vampiro ma prima di allora no ...  ricordi il ballo dei fondatori nel 1864? quella sera stessa mi facesti una dichiarazione d'amore quando tornammo nella tua casa " affermò Katherine con voce nostalgica avvicinandosi a lui.

Stefan abbassò lo sguardo ma Katherine lo obbligò a guardarla dritta negli occhi.

" Stefan guardami, non puoi negare ciò che quella sera mi dicesti, non puoi negare che non fosse reale, perchè non ti ho mai costretto ad amarmi era vero ciò che provavamo l'una per l'altro " affermò la vampira avvicinando le sue labbra tentando di baciarlo, ma lui si distolse.

" Lasciami stare, non insistere Katherine " sussurrò lui con voce debole ricordando quell'accaduto.

" Ti ricordi cosa mi dicesti: "Quando io vi guardo vedo un angelo, quando vi sfioro la mia pelle si incendia, quando vi bacio io sento di essere perduto " perchè neghi a te stesso quello che senti! "

" Perchè non è vero, ora basta, questa storia deve finire, recupererò oggi stesso quella pietra per te e tu sparirai una volta per sempre da Mystic Falls " concluse il minore dei Salvatore lasciando furioso la sua stanza.

Katherine rimase soddisfatta della sua reazione compiaciuta sghignazzando come una bambina, non appena rimase sola assicurandosi che Stefan fosse di sotto ne approfittò indirizzando il suo sguardo verso il baule ai piedi del letto.
La vampira aveva spiato la sera prima Stefan scoprendo il nascondiglio di un suo diario sotto una delle tegole del parquet.
Katherine cominciò a sfogliare le pagine ingiallite, ciò che vi era scritto non era diverso dagli altri diari e non era nemmeno stato scritto tutto.
Improvvisamente la Petrova lesse una delle ultime pagine scritte scoprendo una verità agghiacciante sul minore dei Salvatore.

" Questo si che è interessante " affermò con sorriso perfido nascondendolo all'interno della sua giacca aspettando il momento giusto per usare a suo favore la scoperta di quel segreto.

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                        Casa Lockwood 

Erano le nove di mattina e come sempre Tyler si preparava ai suoi alllenamenti mattutini, ultimamente sentiva più frequentemente il bisogno di scaricare la tensione, il rapporto con il padre era sempre più difficile e il fatto di essere figlio unico non aiutava la cosa, improvvisamente bussarono alla porta.
Il ragazzo si apprestò ad aprire e si ritrovò sulla soglia una ragazza bionda dagli occhi verdi che gli sfoggiò un bel sorriso.

                                                                           

" Ciao, uhm... posso aiutarti? "

" Tyler? ma sei proprio tu? " domandò la ragazza con stupore.

" Sono confuso, ci conosciamo? " domandò intontito quando lei lo abbracciò lasciandolo titubante.

" Oh mio Dio Jules, ma sei proprio tu! " intervenne la signora Lockwood gioiosa.     

" Jules? hai detto Jules? ma sei prorio tu cuginetta! " esclamò Tyler abbracciandola incredulo.

" Ciao Carol come stai? "


" Ma come sarebbe Carol? perche non mi chiami zia? "

" Perche sembra un appellativo da vecchi, e tu invece sei sempre più splendida! " esclamò la ragazza abbracciandola.

                                             

" Jules sei proprio tu? " intervenne il sindaco raggiungendoli.

" Zio Richard! "

" Ma come sarebbe, a me mi chiami zio? quindi mi consideri un vecchio " esclamò il sindaco scherzando abbracciandola.

" Zio Richard, anzi... Richard, lui è Brady il mio ragazzo " disse Jules presentandolo.

                                                                

" E un piacere conoscerti Brady, ma che fate sulla porta? entrate " li invitò la signora Lockwood nel suo fare gentile.  

" Siamo appena arrivati, devo dire che fa parecchio freddo da queste parti, come fate a viverci in questa landa sperduta tra i boschi "

" Perchè questa è la nostra casa, ed è stata anche quella di tua madre, qui ci sono le nostre origini " affermò il sindaco alla nipote.

" Non che non mi faccia piacere cara nipote, ma come mai ti trovi qui a Mystic Falls? "

" Lascia stare Carol, va pure a lavoro e parla con Bonnie Bennett di quella faccenda, a loro ci penso io  " ordinò il sindaco mentre la moglie annuì senza reagire alla sua richiesta.

" Io vado ad allenarmi ma più tardi devi raccontarmi di te cara cugina, ciao Brady " salutò Tyler con una stretta di mano.

" Contaci " affermò con un occhiolino Jules mentre lei è il fidanzato seguirono il sindaco fino al suo studio.

" Allora, sedetevi ragazzi, cosa volete bere? "

" Meglio di no, l'alcool non ci rende concentrati in questo particolare periodo " affermò Jules.

" Al contrario invece cara nipote, un buon whisky allenta la tensione " affermò il sindaco offrendo un bicchiere ciascuno.

" Allora ascoltatemi bene con attenzione perche  non mi piace ripetermi e ve la faccio breve: Katherine è qui e sta minacciando nuovamente la nostra famiglia, ma io ho un piano per ucciderla una volta per tutte "

" E quale sarebbe? l'ultima volta che qualcuno ha tentato di ucciderla è morto, compreso mio fratello Jack " disse Brady collerico.

" L'unico modo per ucciderla e spezzare la maledizione che ci vincola a trasformarci "

" Non capisco zio Richard di cosa stai parlando? "

" Di recente ho scoperto attraverso i diari del nostro avo George Lockwood di una leggenda chiamata " La maledizione del sole e della luna " tale maledizione da parte di uno sciamano azteco condannò esseri soprannaturali come noi e i vampiri nello stato in cui riversiamo e cioè loro schiavi del sole e noi della luna "

" Ma si tratta di una leggenda, cosa c'e di vero? " intervenì Brady.

" La tua trasformazione è una leggenda? sei un licantropo ogni nuova luna o è una finzione! " infierì il sindaco con tono minaccioso zittendolo.

" Come spezziamo questa maledizione? " chiese Jules.

" Innanzitutto servono tutti gli elementi che l'hanno vincolata: la pietra di luna, uno stregone o una strega e la doppleganger della Petrova "

" La doppleganger? che cosa sarebbe? " domandò Jules.

" La doppleganger è una sosia della doppleganger originale sacrificata per vincolare la maledizione, il suo sacrificio è necessario per spezzare il sortilegio insieme alla pietra di luna "

" E la pietra di luna dove si trova? " domandò Brady.

" Di questo me ne sto già occupando e penso che quanto prima ritorni nelle nostre mani, quella pietra appartiene alla mia famiglia da generazioni e Katherine vuole impossessarsene per spezzare la maledizione "

" A quale scopo? " Domandò Brady.

"Non lo so e non mi interessa, l'unica cosa da fare è spezzare questa maledizione prima di lei " rispose il sindaco tracannando il suo whisky.

" Prima hai detto che la doppleganger è la sosia della doppleganger originaria, ma come fai a sapere qual'è il suo aspetto? "

" La doppleganger è
Elena Gilbert la figlia di Miranda, dovresti ricordartela quando eravate piccole giocavate insieme con Tyler "

" Cosa? stiamo parlando della figlia di Grayson e Miranda? "

" Esattamente, lei è identica a Katherine, sua legittima discendente, a sua volta Katherine era la doppleganger dell'originale ma la maledizione non può essere spezzata con lei essendo un vampiro, perche la doppleganger deve essere umana "

" Quindi mi stai dicendo che dobbiamo sacrificare Elena Gilbert in questo assurdo rito? stai scherzando? "

" Assolutamente no! non sto scherzando per niente Jules e se non te la senti puoi andartene da adesso perche a mettermi i bastoni tra le ruote ci pensa già mia moglie che cerca di dissuadermi in tutti i modi, ma io non ho intenzione di rinunciare, spezzerò quella maledizione a qualsiasi costo! quindi decidi adesso se accettare o meno la cosa. allora cosa mi rispondi? sei con me? " ultimò il sindaco mettendo la nipote con le spalle al muro.

" Io ci sto " confermò Brady con sguardo di disapprovazione della fidanzata.

" Zio Richard stiamo parlando di uccidere una persona, togliere una vita ad un essere umano senza ragione e poi si tratta di Elena Gilbert "

" Lascia perdere il sentimentalismo non ti si addice, quando sei nella tua forma animale tu predi e uccidi, è successo anche a te cara nipote di togliere vite eppure questo non sembra darti rimorso "

" Perchè non ricordo assolutamente nulla di quello che faccio, ma il rimorso è dentro di me continuamente, tu invece sembri essere deciso sulla cosa, davvero non ti importa di uccidere quella ragazza? "

" Quella ragazza e la discendente ripugnante di Katerina Petrova il vampiro che ha ucciso i miei genitori e mio fratello quindi si io non avrò scrupoli ad uccidere la sua discendente e ora te lo ripeto: sei con me? "

Jules restò indecisa, la cosa non la convinceva non c'è l'avrebbe mai fatta a veder morire Elena.

" Jules guardami, noi dobbiamo farlo dobbiamo vendicare la morte dei nostri amici, i vampiri, Katerina non si farebbero scrupoli ad ucciderti ma non possiamo vincere contro di loro se non spezziamo questa maledizione " affermò Brady cercando di convincerla.

Jules saettava lo sguardo da suo zio al fidanzato, non era facile prendere una decisione, ma l'odio per i vampiri e per la stessa Katherine era piu forte.

" Va bene, sono con te " disse senza indugi compiacendo suo zio.

" Che la guerra abbia inizio " concluse il sindaco innalzando un altro bicchiere di Whisky.

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       Ballo della fondazione -  Casa Lockwood 1864

                     

" Signorina Katherine cosa vedo, siete tutta sola, questo vuol dire che vi avrò tutta per me per il resto della serata? "

" Caro George devo dirvelo vostro padre non si è risparmiato nei preparativi, i miei complimenti "

" Grazie, conoscendo mio padre vorrà dare un ballo dei fondatori ogni anno "

" Devo ammettere che sono sorpresa che cercate con tanta insistenza la mia compagnia George "

" Perchè  siete la causa del conflitto tra i fratelli Salvatore? "

" No, perche sono un vampiro che potrebbe uccidervi mentre dormite " affermò Katherine mentre lui restò come una statua di sale.

" Cosa dite? "

" Andiamo George lo so che conoscete il mio segreto ed io conosco il vostro "

" Ma di che state parlando? "

" So che siete forte, ma non cosi forte senza la luna piena " affermò la vampira serrandogli con una presa prepotente l'avambraccio.

" Come fate a sapere chi sono? " domandò lui sottovoce tremando.

" Credevate che mi sarei trasferita qui senza conoscere i miei nemici? "

" Che cosa volete? "

"  So che il consiglio sta avviando un indagine sugli omicidi che avete causato e che state facendo ricadere la colpa sui vampiri "

" Voi non capite, io non posso rivelare la mia natura a nessuno, se si saprebbe sarebbe la fine per la mia famiglia "

" Per questo dobbiamo collaborare mio caro George, così ci salveremo la pelle a vicenda "

"  Non capisco, cosa dovrei fare? "

" State tranquillo, al momento giusto lo saprete " concluse Katherine bevendo il suo calice di champagne.

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               Luna park di Mystic Falls

" Ci metterò solo un minuto Elena, aspettami qui " disse Bonnie con in mano il piccolo cofanetto di legno con dentro la pietra.

" Sei sicura di volerla lasciare ai Lockwood? "

" Si Elena, ormai credo che non mi serva a niente tenerla, e poi la signora Lockwood non mi da tregua per averla, ora però vado altrimenti facciamo tardi a scuola " concluse Bonnie aprendo la portiera.

Elena nell'attesa scese dall'auto osservando come procedevano i preparativi quando si scontrò con un ragazzo rimanendo freddata dal suo sguardo.

" Scusami non ti ho visto " disse lui fissandola in modo ambiguo.

" No, non preoccuparti " rispose Elena turbata mentre si passò una mano tra i capelli mentre lui continuava a fissarla senza dire una parola.

" Brady, ma dove eri finito? " domandò Jules raggiungendolo.

La ragazza non appena vide Elena rimase paralizzata credendo di avere davanti Katherine.
Elena disturbata anche dal medesimo sguardo della ragazza decise di rientrare in auto quando le raggiunse Tyler.

" Elena ci si rivede, come stai? "

" Bene Tyler, ti ringrazio "

" Sei qui per aiutare con i preparativi? "

" Veramente stavo aspettando Bonnie "

" Elena? Elena Gilbert? " domandò improvvisamente Jules mentre lei la guardava con punto interrogativo.

" Elena non ci posso credere, ma sei proprio tu? non ti ricordi di me? sono Jules la figlia di Mariana Lockwood le nostre mamme erano molto amiche e noi due da piccole giocavamo sempre quando venivamo a trovarvi qui a Mystic Falls " raccontò la bionda facendola ricordare.

               

" Jules? si adesso mi ricordo, non ci posso credere! -  esclamò Elena sorridendo quando quest'ultima l'abbraccio forte - Da quanto sei tornata a Mystic Falls? "

" Praticamente da poche ore, come vedi ci sarà una festa in onore della mia famiglia e non potevo mancare, Ah Elena lui è il mio fidanzato Brady "

" Molto piacere " disse la ragazza stringendogli la mano mentre lui la guardava sempre con un espressione seria.
 
" Non farci caso, è la sua espressione io ancora devo abituarmici - affermò Jules sarcastica verso il fidanzato divertendo Elena - Sono davvero felice di averti rincontrata, è passato cosi tanto tempo e mi farebbe piacere parlare un po con te, ti va di prendere un caffè? lo fanno buono al Mystic Grill vero? "

" Mi piacerebbe ma purtroppo il dovere di studentessa mi chiama, magari dopo la fiera ci organizziamo ok? "

" Per me va bene " confermò la bionda con un sorriso.

 "Ecco la mia amica, Bonnie ti presento Jules " 

" Ciao piacere, Bonnie Bennett " contraccambiò con una stretta di mano, quando le raggiunse il sindaco.

" Buongiorno sindaco Lockwood "

" Buongiorno Bonnie, tutto apposto con Carol? "

" Si signore, le ho consegnato ciò che mi aveva chiesto " affermò la ragazza.

" Grazie Bonnie, tua nonna sarebbe fiera di te " rispose il sindaco mentre da lontano la moglie annuì con la testa un "si" confermandogli che tutto stava andando come previsto.

" Elena andiamo altrimenti si fa tardi " disse Bonnie avviandosi alla macchina.

" Ragazze ci sarete voi alla festa vero? " domandò il sindaco.

" Veramente... " accennò Bonnie quando venne interrotta da Elena.

" Certo sindaco, ci conti " affermò la ragazza trascinando in macchina l'amica spintonandola.

" Che ti prende? lo sai che non voglio venirci "

" Smettila Bonnie, devi smetterla di rintanarti tra casa tua e casa mia, stasera tu vieni alla fiera con me Stefan e Jeremy " ordinò la Gilbert ridendo sotto i baffi.

" Elena cosa stai architettando tu e Caroline? smettetela! " disse Bonnie mentre Elena si lasciò scappare una risata divertita contagiando l'amica mentre Brady le osservava con sguardo trucido vedendole allontanare con l'auto.

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         Mystic grill  

Erano quasi le sei di sera e il Mystic stava per chiudere in occasione della fiera.
Matt aveva deciso di restare nel locale a lavorare e non aveva nessuna intenzione di andarci, sopratutto perche avrebbe rivisto Caroline in compagnia di Tyler.

" Pensieroso? " disse qualcuno alle sue spalle attirando la sua attenzione.

" Julia ciao, da dove sei entrata? "

" Dall'ingresso direi, perche ci sono altre entrate? "

" Si, quella sul retro "

" Ah quella... si, sono entrata da lì, era aperta... devi fare attenzione Matty non puoi sapere chi può entrare "

" Non mi preoccupo, le rapine qui non capitano quasi mai... mi hai chiamato Matty? "

" Perche non è il tuo nome... Matty "

" Solo mia sorella Vicky mi chiamava cosi "

" E adesso invece ti chiamo anche io Matty... A proposito dimmi, come mai sei 
qui da solo e tutti invece vanno alla fiera? "

" Non mi và di andarci " rispose il ragazzo mentre con occhi bassi puliva il bancone.

         

" Perche? c'entra una bionda per caso? "

" Beh! perche nasconderlo, non mi và di vederla insieme a Tyler "

" E cosi te ne stai qui da solo a piangere le tue pene d'amore? io ti darei un  consiglio dolce biondo "

" D'accordo, sentiamo, cosa mi consigli "

" Che devi andarci e anche in bella compagnia "

" E una bella idea, peccato che non ci sia nessuna che mi accompagni - affermò Matt quando il ragazzo si soffermò alzando lo sguardo verso la vampira - Tu ci verresti con me, alla fiera? "

" Certo che ci verrei e anche volentieri, dammi il tempo di mettermi qualcosa di carino e poi passi a prendermi a questo indirizzo, d'accordo Matty? " disse Julia dandogli il biglietto da visita.

" Alloggi alla pensione Flowers? " disse Matt quando al Mystic entrarono Bonnie ed Elena.

" Ciao Matt, mi chiami Jeremy? " domando Elena incrociando lo sguardo con la vampira.

" Mi spiace è già andato via " rispose il ragazzo togliendosi il grembiule.

                   

" Elena Gilbert, ci si rivede " affermò con sorrisetto Julia mentre lei non le diede poco più che importanza fissandola stranita.

" Ehi, non mi fissare come se fossi il diavolo sono solo un vampiro " confessò sarcastica e senza indugi mentre Bonnie ed Elena fissarono Matt alle sue spalle.

" Tranquille, Matt è a conoscenza dei segreti di Mystic Falls, Mon dieu la cittadina di Twin Peaks ha ben poco da nascondere rispetto a voi, e lasciatevelo dire Laura Palmer e molto più carina di Caroline Forbes come reginetta... Speriamo non faccia la sua stessa fine " disse lei sarcasticamente sottovoce.

" E' stato plagiato " affermò Bonnie a tono.

" Plagiato? ma assolutamente no cioccolatino, per chi mi hai preso? " ribattè la vampira mentre Elena si rassicurava che Matt indossasse il braccialetto con la verbena.

" Non l'ho plagiato, come ve lo devo dire? " ribattè stizzita.

" Elena dice la verità, so tutto su Damon e Stefan, di Bonnie che è una strega  e che lo sceriffo Forbes, il sindaco. la moglie e tuo zio John fanno parte di un consiglio chiamato " Dei fondatori " che da la caccia ai vampiri " confessò il ragazzo lasciandole di pietra.

" Ascolta Matt, io ne sono sicura, sei sotto plagio " ripetè convinta Elena prendendogli il viso tra le mani.

" Santo cielo hai l'ottusaggine dei Petrova, io non plagio! " riconfermò Julia alzando gli occhi al cielo spazientita.

" Ma tu chi sei? " domandò Elena alzando la voce verso di lei.

" Non dovresti preoccuparti di chi sono io, ma di chi sei tu Cheri " affermò stringendo gli occhi.

" Ora basta con questi enigmi e giri di parole, parla chiaro " intervenne Bonnie.

" Ogni cosa a suo tempo, ogni domanda avrà la sua risposta, dovrete solo avere pazienza " rispose Julia per poi dileguarsi come un fantasma sotto i loro occhi.

Le due ragazze non erano mai abituate alla velocità delle sparizioni dei vampiri rimanendo sempre confuse.


" Ora devo chiudere, usciamo "

" Matt, devi ascoltarmi... "

" ... E voi sareste mie amiche? - domandò Matt con sguardo collerico stoppando Elena -  Quando mi avreste confessato la verità? mi avete sempre tenuto all'oscuro di tutto, grazie tante! "

" Matt, noi volevamo solo proteggerti, anche Caroline non è a conoscenza di queste cose " disse Bonnie.

" Allora sbrigatevi a dirlo a Caroline, altrimenti lo farò io! " concluse il quaterback sbattendo la portiera del suo furgone, mettendolo in moto per andare via.

" Ci mancava solo questo, ho già abbastanza pensieri con Katherine ritornata in città e adesso Matt è a conoscenza di Damon e Stefan grazie a quella vampira " disse Elena sospirando passandosi una mano tra i capelli.

" Chi diavolo è quella? non mi piace per niente, da ora dobbiamo avere gli occhi bene aperti  " affermò Bonnie.

" Sai che ti dico? io passo da Stefan, deve sapere assolutamente di questa situazione "

" Lo penso anch'io, ero in pensiero che accadesse qualcosa prima della fiera, in questa cittadina non si sta mai tranquilli " concluse la strega mettendo in moto l'auto avviandosi verso casa Salvatore.

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            Casa Salvatore    


" Allora Elena io ti aspetto qui d'accordo? prenditi tutto il tempo che vuoi ma mi raccomando, non agitarti e parla con calma "  

" Si non preoccuparti Bonnie il tempo di metterlo al corrente preferisco dirglielo di persona " disse la Gilbert
  dirigendosi verso l'entrata di casa Salvatore.

Arrivata al gran portone si accorse che era già aperto, Elena mise piede nel salone e vide che non c'era nessuno, il fuoco nel camino era consumato e un bicchiere di Bourbon era li sul tavolo vuoto con qualche goccia caduta e il ghiaccio ormai sciolto " Stefan? " chiamò quando alle sue spalle sentì come un fruscio.

La ragazza di scatto si voltò e un ombra a velocità quasi invisibile all'occhio umano si mosse rapidamente nella grande stanza confondendola,
spaventata si guardò intorno con occhi sbarrati, un silenzio assordante echeggiò nel grande salone mentre i battiti del suo cuore accelleravano sempre di più e l'unica cosa che adesso la sua mente le diceva era scappare.

Elena indietreggiò lentamente verso l'uscita studiando ogni suo passo pronta a scappare, quando si volse le si materializzò dinanzi Katherine.
La Gilbert emise un piccolo urlo di spavento alla vista della vampira che la fissava e scrutava da capo a piedi come fosse un insetto.
                                                                                                               
                                                                                                                            Katherine iniziò a girarle intorno esaminandola per bene anche da altri punti di vista, mentre Elena la fissava impietrita.
Non era una semplice somiglianza la loro, erano assolutamente identiche ed era spaventoso per Elena trovarsi di fronte una simile cosa.

" Ma guarda un pò, tu devi essere la mia copia " esclamò ironicamente Katherine mettendola in agitazione.

" Come, co...come è possibile, come facciamo ad essere identiche? " domando con voce tremante riuscendo a stento a reggere il suo sguardo con quello di lei freddo e concentrato.

" Fai le domande sbagliate " rispose Katherine passandole un dito tra i capelli facendola rabbrividire.

                       

" Dov'è Stefan? "

" Siamo da sole in casa mia cara, aprofittiamone per conoscerci meglio " replicò Katherine con tono di minaccia.
                                                                

Elena era senza dubbio spaventata ma le conveniva agire cautamente, Katherine era un vampiro e al momento in casa non c'erano Damon e Stefan a proteggerla e Bonnie era fuori in macchina.

" Perchè fissi la porta, speri che la tua amica venga in tuo aiuto? non preoccuparti non ti faccio nulla " disse la Petrova con ironia studiando e prevedendo ogni mossa della sua rivale.

" Ascoltami, io devo andare non posso restare qui " rispose Elena cercando inutilmente di scappare da quella situazione.

" Non cosi in fretta, abbiamo tanto di cui discutere "

" Perchè, noi due non abbiamo niente da spartire "

" Cosa? hai il coraggio di dire che non abbiamo nulla da spartire? E Stefan? Cosa mi dici di lui? "

" Stefan non c'entra nulla in questa storia, lascialo stare "

" Nnnnnn... Stefan è l'argomento principale tra noi due... E quella che non c'entra in questa storia sei proprio tu "

                                   
           
                               
  
Elena era preoccupata perchè la situazione sembrava mettersi male, Katherine stava appena iniziando il suo gioco.

" Ascolta: Io amo Stefan e non rinuncerò a lui solo perche tu ne sei innamorata " ribattè Elena con tono deciso anche se la temeva.

" Ma guarda, mi sfidi apertamente senza alcun timore, non c'è dubbio il sangue dei Petrova scorre in te, ma nonostante questo non riuscirai a tenerti Stefan al tuo fianco, già il fatto che non ti abbia mai parlato di me la dice tutta mia dolce Elena " affermò la vampira versandosi altro bourbon.

" Mi fido di Stefan e so che prima o poi me lo avrebbe detto " controbattè decisa la Gilbert.

" Prima o poi? forse mai... ascolta ma tu credi veramente che lui ti ami? come sei prevedibile, non lo conosci nemmeno un pò "

" E invece si, non mi farai avere dei dubbi su di lui "

" E strano sai che tu ti sia autoconvinta di questo, sembra quasi che tu lo faccia apposta a torturarti, ma io lo so che non trovi pace dentro di te e ti chiedi se ti ama davvero per quello che sei o e solo perchè gli ricordavi me "

Elena era stata colpita profondamente da quelle parole, Katherine conosceva bene le sue paure ed era tutto a suo favore, una fitta allo stomaco e un nodo alla gola le impedivano di controbattere ancora.
La vampira compiaciuta di averle insinuato i suoi dubbi continuò la sua dolce vendetta.

" Sai, prima che tu venissi qui ci siamo ricordati dei vecchi tempi e ho potuto confermare di persona che la sua passione per me non si è mai spenta... Non devo mica entrare nei dettagli, vero Elena? "

Katherine rifilò quella falsa bugia come una lama nel petto, la ragazza indietreggiò di un passo perdendo fiducia, gli occhi cominciarono ad essere lucidi e un velo di tristezza scese sul suo volto.

" Ascolta: Lo so che fa male, ma la verità e che Stefan ti ha ingannata dal primo giorno, non ti ha mai amata ed è un bugiardo, egoista, assassino "

Elena lanciò un occhiata di disapprovazione verso Katherine per la sua ultima affermazione sul vampiro.

" Perchè lo chiami assassino? lui non ha mai ucciso nessuno "

" Adesso no, ma in passato e stato un assassino spietato, un predatore feroce, lo sai come lo chiamavano? lo Squartatore di Monterey, ma ci scommetto che nemmeno questo sapevi "

" Tu stai solo cercando di confondermi, ma non ci riuscirai "

" Credimi Elena come ti ho detto, tu non lo conosci e ti assicuro che se sapessi la verità su di lui non lo ameresti più "

" Stà zitta tu vuoi solo che mi allontani da lui perche lo sai che ama me e non te "

" Davvero è cosi che la pensi? credi che ti stia mentendo perche abbia paura che tu me lo porti via? allora ti darò la prova che ti sbagli "

Katherine prese dalla tasca interna della sua giacca un piccolo diario in pelle marroncino consumato dal tempo mostrandolo alla ragazza.

" Lo vedi questo è la chiave di tutta la verità, qui dentro c'è la conferma di ciò che ti ho detto e se non vuoi credere a me, crederai a ciò che è scritto in queste pagine "

Katherine allungò ad Elena il piccolo diario, lei restia la guardava senza dire nulla sospettando che fosse un maligno tentativo di infanghare Stefan.
La vampira notò l' indulgenza di Elena e cosi glielo ripose lei nella sua mano con prepotenza.

" Ascoltami, quando leggerai questo diario la tua vita cambierà completamente, non trascurare nessun dettaglio, leggi attentamente ogni pagina, e alla fine scoprirai che ti ho aperto gli occhi su Stefan Salvatore " concluse la vampira passandole due dita sulla guancia accennando un sorriso perfido.

Bonnie era gia da mezz'ora o più che aspettava Elena e nonostante fosse in auto il freddo si faceva sentire, in quel momento nel viale comparve Stefan che stava rientrando.

" Bonnie che ci fai qui? "

" Stefan, ho accompagnato Elena perchè voleva parlare con te, ma se tu  non eri in casa allora questo vuol dire... oh! no! "

Bonnie e Stefan corsero in casa per correre in aiuto di Elena ma la trovarono da sola nel salone.

" Elena stai bene? E successo qualcosa? Katherine? "

" No, sto bene Stefan, non preoccuparti " rispose la ragazza abbracciandolo.

                     

" Sta tranquilla ci sono io a proteggerti " rassicurò il minore dei Salvatore abbracciandola stretta a sè.

" Stefan scusa ma dobbiamo metterti al corrente di una cosa " disse Bonnie attirando la completa attenzione del vampiro.

" Che succede? "

" La vampira che ieri abbiamo incontrato qui, ecco stasera si trovava al Mystic e abbiamo scoperto che ha rivelato ogni nostro segreto a Matt, sa anche del consiglio " affermò Bonnie preoccupata.

" Forse era sotto plagio " rispose Stefan.

" Lei dice di no, ma comunque con o senza plagio devi scoprire cosa ha a che fare con Matt, ho paura che gli faccia del male Stefan " ribattè Elena pregandolo.

" Va bene non preoccupatevi me ne occupo io nel frattempo voi andate, ci vediamo più tardi alla fiera " concluse il minore dei Salvatore baciando Elena accompagnandole all'uscita.
 
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               Fiera luna park        


La folla rumorosa si apprestava a riempire il luna park tra bancarelle e attrazioni.
Le luci della ruota panoramica illuminavano il cielo in un aria festosa, mentre le coppie di innamorati si scambiavano baci romantici arrivando in vetta.

" Caroline hai fatto davvero un buon lavoro complimenti " disse Carol congratulandosi con la ragazza.

" Grazie signora Lockwood ho imparato dalla migliore "

"
 Sono davvero stupito, hai fatto un buon lavoro se piace a mia moglie devi crederci, lei e la regina degli eventi "

" Sindaco Lockwood che sorpresa non mi aspettavo che ci fosse anche lei "

" Sono il sindaco Caroline, devo esserci per forza "

" Papà? Questo si che è un evento, il sindaco che conversa e sta tra i suoi cittadini " intervenne sarcasticamente Tyler.

" Smettila Tyler non è il caso " intervenne la signora Lockwood sapendo che il marito e il figlio non erano in buoni rapporti.

" Signori Lockwood volete scusarmi, torno subito " disse Caroline vedendo Jeremy prendere posto al banchetto dei rinfreschi.

" Jeremy dov'è Elena? Allora? "

" Non saprei, forse non viene, che ne so doveva essere già qui "

" Cosa? Come sarebbe a dire non viene? Come faccio con la fiera del bacio eh? Chi metto te per un dollaro? "

" Si come no, chi lo bacerebbe questo stronzo " disse Tyler offendendo Jeremy.

Jeremy prese uno dei bicchieri di ponch e glielo tirò in faccia e subito dopo gli si scaraventò addosso, i due vennero alle mani pesantemente mentre da un angolo spuntò Katherine che si gustava la scena.

" Ecco adesso ci divertiremo Richard " disse la vampira tra sè.

" Tyler! Smettila immediatamente! Tyler! "

Il sindaco Lockwood strattonò con forza il figlio quando quest'ultimo con una rabbia incontrollabile gli afferrò il collo serrandogli il respiro, qualcosa di inumano stava crescendo in lui ma subito dopo mollò la presa accasciandosi.

" Tyler! Che succede aiutatemi " disse Carol accorrendo il figlio mentre il sindaco riprendeva fiato
.

" C'e poco da fare, la famiglia Lockwood sa sempre come ridicolarizzarsi, Caroline starebbe bene in quella famiglia " disse Amy Bradley con cattiveria verso la Forbes essendo invaghita di Matt.

" Quanta cattiveria, se gli sguardi uccidessero Caroline morirebbe sul colpo in questo istante "

" Elena, ma guardati sei bellissima" affermò Amy scambiando la Petrova per la Gilbert.

" Lo so mia cara, e credo che il caro Matt saprà apprezzare ancor di più " rispose civettuola irritandola.

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Pensione Flowers

" Entra, entra pure ragazzo tu devi essere Matty "

" Mi chiami pure Matt signora "

" Certo, certo, siediti pure caro Julia arriva subito " disse la signora Flowers offrendogli dei biscotti.

                         


" Tieni caro, vuoi che ti porti del tè? "

" No grazie signora, la ringrazio "

" Eccola stà scendendo "

La signora Flowers sorrise a Matt indicandogli la scala, il ragazzo si volse e vide Julia che indossava un vistoso vestitino in raso rosso attillato che lasciava intravedere tutte le sue grazie.
Julia si avvicinò con spavalderia, mentre lui era rimasto a guardarla senza proferire una parola con un biscotto in mano.

" Dimmi Matty, come stò? " esclamò lei civettuola.

" Ah...h..h.. Sei, uhm...Bellissima, no volevo dire meravigliosa, insomma... "

" Va bene, va bene, ho capito son una femme de bon gout tres Jolie mon cher "

" Ma cosa ha detto? " domandò il quaterback confuso.

" E francese mio caro a scuola non te lo insegnano? " domandò la signora Flowers allungandogli il cappotto da far indossare alla vampira, Matt la guardava stranito.

" Arrivederci signora Flowers " salutò il ragazzo avviandosi alla porta con Julia.

" Divertitevi... Julia? "

" Si signora Flowers "

" Sei bellissima tesoro "

" Grazie signora Flowers, ma a rendermi cosi bella sono le sue marmellate, mi conservi quei biscottini al burro va bene? " ironizzò la vampira indicando i biscotti sul tavolino scherzando con la vecchia proprietaria.

" Si tesoro, andate adesso...Ah! i giovani " concluse la donna con un sorriso.

" La signora Flowers ha un adorazione per te o sbaglio? "

" Anche tu hai un adorazione per me, sono un tipo irresistibile" rispose lei mettendosi in posa come una star divertendolo.

" Su questo non ci sono dubbi " intervenne sarcastico Stefan alle loro spalle, la vampira spalancò gli occhi al solo vederlo.

" Mon cher Stefan, Bonsoir "

" Andate alla fiera? "

" Naturale, tu invece che fai da queste parti? "

" Cercavo voi madame " rispose sempre ironico il vampiro.

" mi avete trovato Monsieur, sono tutta vostra " rispose lei maliziosamente.

" Julia noi dobbiamo andare "

" Matt, principe biondo dammi solo un minuto d'accordo? Aspettami nel furgone" ordinò la vampira mentre lui annui' senza dire parola.

" Ti ubbidisce a comando a quanto vedo " affermò serio il vampiro.

" Tanto lo so che credi lo abbia plagiato per questo sei qui, Elena e Bonnie sono venute a piangere da te perche credono che io possa fare qualcosa al dolce Matt "

" Intuisci proprio tutto, sei un tipo sveglio " 

" Non ci vuole molto a capire, non speravo fossi qui davvero per me e conoscendo l'amore che Elena prova nei confronti di Matt me lo aspettavo " affermò convinta incuriosendo Stefan.

" L'amore? Elena non ama Matt " rispose a braccia incrociate il vampiro ponendosi di fronte a lei serio.

" Altrochè se lo ama, anche un cieco vedrebbe la passione che c'è tra loro, la stessa passione che arde negli occhi di tuo fratello per la stessa Elena, e come il cane con il gatto che insegue il topo " 

" Accidenti, vedi cose che ai miei occhi sfuggono, devo stare più attento "

     

" A te non sfugge nulla mon cher stavi solo aspettando qualcuno come me che desse parole ai tuoi pensieri,  dal tuo sguardo deduco che ho fatto centro e per concludere tutto ciò ti dirò la parola magica che ti farà andare avanti quando arriverà a farti soffrire questa delusione d'amore "

" E sarebbe? " Domandò Stefan aspettando con sguardo ironico.

" "Non era destino" " rispose la vampira fissandolo negli occhi mentre lui accennava un sorriso e gli fece cenno che Matt la stava aspettando per poi voltare le spalle andandosene quando lei lo chiamò.

" Stefan - Il minore dei Salvatore si voltò - Non sarai triste per sempre " concluse la vampira per poi avviarsi al furgone di Matt, i due si scambiarono un ultimo sguardo prima di separarsi e Stefan rimase turbato di come Julia avesse usato le stesse parole che lui disse ad Elena la prima volta che la vide.

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   Fiera luna park    


" Caroline smettila stò bene, sembri mia madre, lasciami " disse Tyler con il suo solito atteggiamento.

" Mi preoccupo solo per te e non so nemmeno perche lo faccio! " infuriò Caroline stizzata.

" Su dai non fare cosi scusami, vieni qui non volevo arrabbiarmi con te "

" Devi controllarti, ultimamente mi sembri più nervoso del solito "

" Non è vero e quello stronzo che mi fa incazzare! "

" Va bene, va bene ma adesso non arrabbiarti con me "

In  quel momento Amy Bradley si avvicinò a Caroline:

" Caroline vedi come fare ma io non voglio baciare più nessuno, quello del terzo anno come si chiama, gli puzza il fiato e poi non fanno altro che paragonarmi ad Elena, quei maiali fanno commenti poco carini nei miei confronti! "

" Beh! Ma ti sei vista? Certo che preferiscono Elena, tu sembri una scimmia " disse Tyler offendendola.

" Tyler! Ma che dici smettila! Amy devi tornare lì e farti valere, fagli vedere che sei meglio di Elena! " urlò Caroline attirando l'attenzione di tutti.

" No Caroline, Elena è qui valla a cercare perche deve baciare lei questi stronzi e se non vuole, vacci tu a farti baciare, io me ne vado! " la ragazza liquidò la bionda in men che non si dica lasciando il suo posto alla fiera.

" E adesso come faccio, accidenti ad Elena ma dove diavolo sta? Ha detto che e qui ma io non la vedo "

" Perche non ci vai davvero tu, sei brava a baciare " disse Tyler irritandola.

" Sei disgustoso, smettila! "

" Andiamo, la mia non era un offesa Forbes, scommetto che baci bene " concluse il ragazzo avvicinandosi prepotentemente a lei baciandola.

" Ma che fai sei impazzito! Io sto con Matt! " rispose stizzata la ragazza allontanandolo.

" Io non credo proprio Caroline, guarda laggiù " disse Tyler indicandogli Matt accompagnato da Julia facendo ricadere subito la sua attenzione sulla ragazza.

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" Ti piace, hai visto che carino qui? "

" Passabile direi ma di carino io vedo solo te " rispose Julia stringendosi al suo braccio.

" Vuoi bere qualcosa? Cosa vuoi bere? " domandò Matt.

" Perche oltre al ponch c'è dell'altro? "

" Qui non servono alcolici, e poi non in presenza del sindaco " affermò il quaterback indicando il sindaco e sua moglie.

" Quello è il sindaco? ...Ma che bell'uomo " apostrofò ironica come sempre la vampira spiazzando il ragazzo.

" Se ti piacciono i vecchi... " rispose Matt serio.

" Matty io scherzo, sono giovane a me piaci tu! "

Julia allungò le sue braccia al suo collo imprimendo il corpo a quello del ragazzo lasciandolo compiaciuto, Tyler da lontano osservò la scena quando anche Caroline li vide restando seccata.

" Ehi Caroline, Matt ti ha rimpiazzato alla grande, guarda che ragazza! "

" Stronzo! Vattene al diavolo! " le rispose lei mandandolo a quel paese, era furiosa.
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" Ma cosa hai fatto, sembri l'esorcista " disse Damon a Jeremy vedendogli il viso graffiato.

" Lasciami in pace! " gli rispose il piccolo Gilbert irritato.

" Ah! Ma che roba è? Non avete del bourbon? Questo ponch fa schifo "

" Se vuoi del liquore va al Mystic ubriacone " disse Jeremy.

" Vedi di fare poco lo stupido, capito poppante? " gli rispose Damon afferrandolo per il collo facendolo ritrarre quello che aveva detto.

" Posso avere del ponch, ma non c'è nessuno? " disse Matt cercando dei bicchieri.

" Un barista che vuole essere servito, questa sì che è bella "

" Damon, anche tu sei qui stasera il Mystic e chiuso vero? "

" Matt ha fatto una battuta!Uhm... "

Damon lo prese in giro mentre li raggiunse Tyler.

" Ciao Matt, hai detto che non venivi eppure eccoti qui "

" E allora? Hai problemi forse? "

" No, perche dovrei averne? Dimmi... Dove hai abbordato quella sventola? " disse Tyler riferendosi a Julia.

" Non provarci nemmeno hai capito! " Matt infuriò contro Tyler prima di allontanarsi con i bicchieri.

" Hey, hai visto quello stronzo la ragazza che ha portato stasera con lui? " disse Tyler a Damon.

" Di chi parli di quella bionda sosia di... Caroline? "

" No, aspetta... Eccola, quella con il vestito rosso girata di spalle, ha tolto il cappotto... Uhm... E' attrezzata bene "

" Hai perfettamente ragione... E di chi è un simile gioiello? " controbattè Damon scrutando e apprezzando il generoso didietro della ragazza ancora ignaro di chi si trattasse.

" Sai che ti dico? Che stasera io ci provo con quella! " Disse Tyler pavoneggiandosi a latin lover.

" Se ci sono io stasera hai poche speranze che guardi te " controbattè spavaldo Damon.

Il vampiro sapeva il fatto suo sfidando apertamente Tyler a chi l'avrebbe spuntata con la ragazza.

" Facciamo cosi, ti faccio andare per primo e ti dò cinque minuti, se non viene via con te mi offri da bere per tutto l'anno " propose Damon.

" D'accordo, ma se vinco io mi farai tenere dei party a casa tua per un anno quando voglio io " controbattè Tyler stringendogli la mano.
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" Ecco il tuo ponch, hanno solamente questo mispiace "

" Non preoccuparti Matt, dopo andiamo al Mystic a farci una festicciola personale io e te... Ti và l'idea biondino? "

Matt rimase un momento a soffermarsi sulla proposta di Julia di passare la serata da soli, e senza pensarci accettò subito.

" Si certo, per me va bene! "

" Allora brindiamo alla nostra seratina privè! " disse Julia con sfacciataggine innalzando il bicchiere, quando li raggiunse Caroline.

" Scusate l'interruzione, Matt posso parlarti? "

" Non vedi che sono in compagnia? Forse ti ascolterò più tardi se ne avrò voglia " gli rispose  con tono autoritario prendendola alla sprovvista.

" Parla adesso con lei Matty perche dopo dobbiamo andare... a... " intervenne Julia facendo capire a Caroline il loro finale di serata.

" Lascia stare, fa finta che non sia mai venuta! "

Caroline stizzata se ne andò furiosa, mentre Matt la guardava come se volesse fermarla.

" Hai visto che era come ti avevo detto io? E' gelosa di te e non è innamorata di Tyler " disse Julia sorseggiando il suo ponch.

" Lo credi davvero? Figurati se è davvero innamorata di me "

" Io non mi sbaglio mai mio caro "Se questo non è amore e mi sarà provato io non ho mai scritto e nessuno ha mai amato"
diceva sir William "                                                                                                  

" Chi? Chi è William? "

" Ma come chi? Il cantore dell'animo umano Shakespeare, e lui non sbagliava mai sull'amore e adesso fuori dai piedi va dalla tua Giulietta Romeo prima che si avveleni " disse Julia liquidandolo con la mano.

Non appena Matt si allontanò, Tyler attaccò la sua preda.

" Ciao bella brunetta, come mai sei tutta sola? "

             

Julia si voltò verso Tyler e lo scrutò accuratamente da capo a piedi compiaciuta come sempre dalle attenzioni maschili nei suoi confronti.

" Io non sono mai da sola... Per esempio adesso a farmi compagnia ci sei tu "

" Sono un ottima compagnia te lo assicuro, meglio di Matt "

" Ah! E cosi... Tu sai che sono qui con Matt, e ci provi con me... Ma che ragazzaccio! " ribattè Julia sgranando i suoi occhi d'ebano compiacendo Tyler.

" Allora dimmi, sei la sua ragazza? "

" No, un amica intima "

" Quanto intima? "

" Non abbastanza... Ma abbastanza da poter graziare i miei occhi delle sue virtù "

" Non credo di aver capito "  

" Allora lascia perdere, brunetto "

Damon da lontano osservava la scena divertito aspettando di vedere Tyler abbandonare la scommessa, ormai era già da tre minuti e non aveva concluso niente.

" Ti và di fare un giro? Ti faccio vedere il resto del luna park " propose spavaldo Tyler.

" Il resto del luna park, o quello che nascondi nelle parti basse! "

Tyler rimase sorpreso da quella risposta sfacciata, ma non poteva negare che gli era piaciuto essere risposto in quel modo.

" Non intendevo quello... Ma di certo se tu volessi, ti mostrerei il sud dell'equatore "

" O quello che ne rimane, sai mi hanno detto che il caldo ha provocato una forte siccità in quelle zone! " disse Julia lanciando un occhiolino sui suoi attributi. 

Tyler un pochino offeso non perse tempo a controbattere:

" Ti assicuro che dalle mie parti le terre sono feconde tesoro, e te lo posso dimostrare "

" Dimostrare? Ma a me non devi dimostrare nulla, mi fido di quello che dici "

Tyler non prese bene il fatto che quella ragazza prendesse in giro la sua virilità, mentre da lontano Damon fece cenno che i cinque minuti erano scaduti e aveva perso la scommessa.
Tyler si allontanò dirigendosi al banchetto dei rinfreschi dove c'era Damon lasciandogli campo libero per il suo turno.

" E bella tosta, voglio proprio vedere se tu farai di meglio " disse Tyler scommettendo anche sul fallimento di Damon.

" Guarda e impara pivello, come si addesca una ragazza! " gli rispose  aggrottando le sopracciglia con ghigno perfido.

Damon raggiunse la ragazza sedendosi accanto a lei che era voltata di spalle ed esclamò:

" Che bella serata,  e fa anche parecchio caldo... A quanto vedo "

           

Julia si accorse immediatamente che alle sue spalle c'era Damon  che la stava abbordando, cosi restò al gioco divertendosi senza voltarsi.

" Peccato che non ci siano liquori, altrimenti ti avrei offerto da bere "

Julia se la sghignazzava continuando ad ignorarlo.
Tyler da lontano lo prendeva in giro simulando gesti di resa, ma Damon non l'avrebbe mai accettato un rifiuto.

" Scusami dolcezza, parlo con te! " insistette vedendo la sua indifferenza.

Ad un certo punto la ragazza si alzò dal suo posto lasciandolo a parlare da solo, quando lui offeso da quel rifiuto la obbligò a fermarsi.

" Ehi! Jessica Rabbit almeno dimmi il tuo nome, fatti guardare in faccia! "

A quel punto con tutta la sua sfacciataggine Julia si voltò ed esclamò:

" Sono io amore, sono la tua Julia! Chi è questa Jessica lo sai che sono gelosa! "

Damon deglutì e sgranò gli occhi scoprendo che fosse lei, non l'aveva assolutamente riconosciuta con i capelli raccolti e vestita in quel modo.

" Allora come stò vestita così... Ti piaccio? Te gusta la tua mujer muy caliente mio amor? ti ricordi quando eravamo a Malaga? " esclamò Julia avvicinandosi a lui.

" Devo dire che mi hai sorpreso, quelle da dove spuntano sono tue o hai messo l'imbottitura?... Uhm! Un push-up? " disse Damon indirizzando il suo sguardo sul suo seno.

" Veramente non indosso assolutamente nulla sotto questo vestito, e tutto quello che ammiri e tutto mio senza trucchi nè inganni "

" Questo lo dici tu, io ricordavo che eri piatta come una tavola "

" Tu lo sai benissimo che non è cosi, mi guardavi e sapevi come ero fatta quando venivi in casa mia tutti i giorni con la scusa di venire a trovare mio padre, e invece venivi ad ammirarmi come se fossi un bocconcino da mangiare! "

" Smettila di darti delle arie! Sai che ti dico? Che con quel vestito rosso sembri babbo natale! "

" Io direi di essere il tuo regalo di natale... Devi solo scartare la carta e vedere cosa c'è ... Sotto! " disse Julia afferrandogli il braccio muscoloso mordendosi maliziosamente le labbra.

" Smettila! Ma che fai non provocarmi! "

" Perche sei provocabile? Allora questo vuol dire che ti stò eccitando! Amore mio andiamocene da qualche parte, muoio dalla voglia di fondermi in una sola cosa con te! "

Damon gli andò il sangue alla testa quando lei lo strinse forte a sè strusciandosi e imprimendo il suo corpo a quello del vampiro, quando da lontano li vide Katherine.

" Togliti! Accidenti smettila di strusciarmi quelle cose addosso stai attirando attenzione! " disse Damon rigido cercando di mantenere il controllo.

" Che me ne frega della gente, io ti voglio! " rispose inquieta Julia mordendogli leggermente il collo.

Damon a quel contatto sentì di non potersi più trattenere, così la afferrò per un braccio cercando di trovare un posto dove appartarsi.

" Bastardo figlio di puttana! Ci è riuscito... State a guardare ragazzi, ehi Matt la tua ragazza stà andando via guarda " disse Tyler cercando di mandare all'aria il successo di Damon.

" Julia dove stai andando? " gridò Matt vedendola andare via con Damon.

" Ho un affare urgente da sbrigare, ci vediamo " rispose lei liquidandolo.

" Aspetta non puoi andartene, e la nostra serata? " disse Matt seguendoli passo passo.

" E rimandata mispiace, devo andare! "

" Ma Julia io... "

" Ahhhh! Ti ha detto di no stupido non ci senti? " gridò Damon facendo voltare tutti i presenti.

" Aspetta, aspetta un momento ehi! "

Improvvisamente Caroline apparve tra loro alle spalle di Matt.

" Scusami... Ti chiami Julia vero? Ascolta dovrei chiederti un favore "

" Caroline ti ho detto di no! Non capisci che puoi offenderla? " disse Matt seccato.

" Sta zitto Matt e solo una fiera del bacio, lo facciamo per aiutare i bambini dell' ospedale " replicò Caroline spintonandolo.

" Insomma, cosa volete! " intervenne Damon impaziente.

" Prima di tutto non devo parlare con te ma con lei perciò fammi il favore di stare zitto hai capito! Allora Julia io sono Caroline Forbes organizzatrice della fiera piacere "

" Si d'accordo dimmi cosa vuoi! " rispose stizzita la vampira.

" Avrei bisogno del tuo aiuto per raccogliere fondi che servono a dei bambini malati dell'ospedale "

" E allora? Io non sono un infermiera "

" Ma sei una bella ragazza e questo ci farà guadagnare un bel gruzzoletto se ti siedi lì sotto quel tendone giallo! "

Caroline puntò il dito dove c'era il cartellone che pubblicizzava la vendita di  un bacio per un dollaro.

" Ho capito bene? Vuoi che mi metta a baciare tutti per un dollaro? Ma io ne valgo molti di più mia cara " rispose Julia sbarrando gli occhi ironicamente.

" Infatti e quello che penso anch'io, allora vieni su aiutami "

Caroline prese Julia trascinandola verso il tendone quando la vampira stava per afferrarle il collo ma fù fermata dall'improvvisa comparsa di Carol.

" Signora Lockwood ho trovato la ragazza! " esclamò contenta Caroline.

" Io devo andarmene non ho tempo di dare stupidi baci! "

" No ti prego aiutami, aiuta loro guardali come sono piccoli e innocenti, guarda le foto ti stanno chiedendo aiuto "

Caroline mostrò delle foto su cui c'erano i bambini da aiutare sperando di farle cambiare idea.
Julia la guardava irritata, mentre Matt e Damon le raggiunsero accompagnati da Tyler e altri ragazzi.

" Guarda già ti stanno aspettando tanti bei ragazzi vedi? "

Julia si volse osservando la squadra che si era preparata a baciarla.

" Mi sento una gazzella tra i leoni signora Lockwood, le sembra bello? "

" Hai ragione, ma se non te la senti puoi anche non accettare " le rispose Carol.

" E invece si, io non amo tirarmi indietro ma... Se riesco a farvi raggiungere la somma che vi serve, io che ci guadagno? "

" Non ti basta sapere che aiuteresti quei bambini? "

" Si ma qui è la mia bocca che viene profanata signora Lockwood, e quindi devo pur avere una ricompensa "

" Allora facciamo cosi, se mi raggiungerai la somma di cento dollari, ti nomino organizzatrice di eventi come Caroline "

" Interessante come ricompensa ma questo e quello che garba a lei, io invece le propongo la mia...Raggiungo i duecento dollari e le posso chiedere quello che voglio ci stà? "

Carol si intrattenne a darle una risposta, nessuno mai aveva osato cambiare le sue decisioni o avere opinioni diverse sulle sue proposte.
La cosa non le faceva piacere ma dopotutto pensò che qualunque cosa le avrebbe chiesto non sarebbe stato un problema.

" D'accordo ci stò, però devi raggiungere i duecento hai detto? "

" Potrei arrivare anche a trecento ma abbiamo pattuito duecento... Non mi guardi cosi signora Lockwood ora le dimostrerò che non la prendo in giro, io conosco i miei limiti e le mie capacità, stia a guardare si inizia! "

Julia prese posizione sullo sgabello accavallando le gambe mettendole in bella mostra mentre Caroline era pronta per incassare.

" Avanti il primo, ma se qualcuno non si è lavato i denti può tornarsene indietro e che non si accosti... Allora cominciamo vieni Tyler "

" Perche quello stronzo deve essere il primo? Essere il figlio del sindaco lo fa sentire importante " disse arrabbiato Jeremy seduto al banchetto.

" Hai ragione, e dopo che si sarà allontanato va a provocarlo " ordinò Katherine alle sue spalle che lo plagiò nuovamente.

" Ma guarda, il primo e il sud dell' equatore " disse Julia ridendo.

" Dimenticherò quello che hai detto e ti darò venti dollari " rispose Tyler esultando la folla dietro di lui.

" Disgustosi! " affermò Damon.

Tyler si fiondò sulle labbra di Julia con foga.

" Ehi, ehi, devi baciarla non risucchiarla, ma che fai! " gridò Caroline stattonando Tyler.

" Fatti gli affari tuoi altrimenti ridammi i venti dollari "

" Baciala pure " rispose ironicamente la bionda.

" Aiuto non sento più le labbra te le sei mangiate! " esclamò Julia mentre Tyler se ne andò compiaciuto.

" Andateci piano ragazzacci, reprimete gli istinti, non fate i maiali! " gridò Caroline.

" Oh... Ora tocca al bel biondino " disse Julia riferendosi a Matt.

" Per questa bellissima ragazza ti dò anche io venti dollari "

" Che dolce il mio Matty " rispose Julia accarezzandolo.

Julia baciò Matt sotto gli occhi irritati di Caroline, mentre la signora Lockwood e il marito si stupivano della sua sfacciataggine in quel momento alla fiera arrivarono Stefan, Elena e Bonnie giusto in tempo per godersi la scena, Elena incupì lo sguardo che non sfuggì a Stefan ripensando all'ipotesi di Julia.

" Ragazzi, datevi una mossa le mie labbra fremono, sindaco Lockwood anche lei deve contribuire cosa crede " ordinò sfacciatamente la vampira facendo ridere la folla di gusto, Carol rimase sconcertata.

" Ci sai fare eh? Anche troppo " esclamò Caroline.

" Non essere gelosa Caroline, ti assicuro che io e Matt siamo solo amici, mi ha detto che ama solo te quindi vedi di farla finita e fa passare il prossimo, ma prima vieni qui che ti devo dire una cosa "

Caroline si avvicinò a Julia e lei le sussurrò qualcosa all'orecchio, la ragazza annuì con la testa prendendo il megafono:

" Damon Salvatore, raggiungi il tendone dei baci per favore, vogliamo soddisfare anche le donne di Mystic Falls quindi vieni a sederti! "

A quell'annuncio le ragazze lì presenti esultarono in un grido all'unanime.

" Ma che fate lasciatemi! " disse Damon trascinato da due ragazze fino al tendone.

" Sù forza fà qualcosa per questi bambini muoviti! " disse Caroline costringendolo a sedersi.

" Mio dolce cugino, vediamo chi dei due ha più successo! " esclamò Julia artefice di quella trovata.

 " Ma siete matte, cosa volete? "

" Togliti questo maledetto bicchiere tra le mani, santo cielo ti puzza l'alito di Bourbon " affermò Caroline disgustata mentre Bonnie non si trattenne dal ridere.

" Cos'hai da ridere cioccolatino tu sarai la prima a baciare Damon, ehi Caroline, Bonnie è la prima " ordinò Julia comandando la bionda che non se lo fece ripetere due volte afferrando l'amica per  un braccio costringendola.

" Voi siete pazze se credete che baci questo idiota! "

" Il sentimento e reciproco Marron glassè " ribattè Damon mentre Bonnie si liberò dalla presa di Caroline che prese di mira Elena.

" Finalmente eccoti qua, dove eri finita? Non credererai che te la sei scansata, togliti idiota fa sedere lei! " ordinò la bionda a Damon strattonandolo facendo prendere ad Elena il suo posto la ragazza incrociò lo sguardo con Julia che se la rideva di gusto per la situazione creatosi.

" Ci si rivede Elena Gilbert "

" Sembra inevitabile ormai " rispose la ragazza spazientita.

" Avanti idiota, scegli chi baciare e sgancia la tua parte " ordinò Caroline a Damon.

" Vedi di smetterla di chiamarmi idiota papera bionda altrimenti ti strappo quella parrucca un pelo alla volta capito! Santo cielo facciamo questo scempio " disse Damon saettando lo sguardo da Julia ad Elena.

" Non guardare me noi siamo parenti non mi puoi baciare " disse Julia.

" Non ne avevo nessun intenzione ranocchia " affermò il corvino lanciando uno sguardo seduttore ad Elena.

" Non ci pensare nemmeno! " ribattè la Gilbert capendo le sue intenzioni.

" Elena non ti puoi rifiutare falla finita non si tratta di un bacio vero! " intervenne spazientita Caroline.

Elena indietreggiò quando improvvisamente Stefan prese la sua ragazza e la baciò appassionatamente.

" Uhm!.. Fratello tu si che sei un vero uomo! " esclamò Damon con un applauso.

" Che ragazza fortunata, a me e toccato il fratello bastardo " disse Julia sottovoce mentre Damon le diede una spinta.

" Stefan, il bacio ha un prezzo " disse Caroline allungando la mano, il vampiro prese cento dollari e glieli diede.

" Che scoiattolo pavone! "

" Invece di criticare prendi esempio " ribattè Caroline dandogli un pugno sulla spalla quando si presentò Jeremy.

" E tu cosa vuoi? Va a casa a guardare i cartoni animati" Ironizzò il corvino.

" Jeremia il profeta dei lamenti, mon dieu tocca a me il giovane Gilbert "

Jeremy baciò Julia sotto lo sguardo irritato di Bonnie che lasciò la folla indignata, Stefan la seguì.

La strega cercò di isolarsi avviandosi nel retro della ruota panoramica quando tra la folla si scontrò con una ragazza di pelle scura come lei alta e imponente avvertendo una strana sensazione.

" Scusami, mi dispiace "

" Non fa niente non preoccuparti " rispose Bonnie avendo l' impressione di averla già vista da qualche parte.

" Bonnie, aspetta devo parlarti " disse Stefan raggiungendola alle sue spalle.

" Che succede? "

" Vieni con me è importante " disse il minore dei Salvatore appartandosi con lei in un posto più isolato lontano da occhi indiscreti.
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" Caroline, io devo andare mi dispiace "

" Cosa? Non puoi andartene Elena "

" Devo proprio scusami " insistè la Gilbert alzandosi e andandosene.

" Perfetto, davvero stupendo questa fiera la ricorderò per il resto della mia vita... Ehi vieni qui! " strattonò la bionda afferrando Tyler e costringendolo a sedersi al posto di Elena.

" Sud dell'equatore vediamo quanto sono feconde le tue terre " disse Julia prendendolo in giro divertendo tutti.

" Jeremy hai visto Stefan? "

" No, anche Bonnie è sparita, hai detto che sarebbe rimasta Elena "

" Senti non lo so aiutami a cercarli "

" Ora no ho da fare " rispose il ragazzo fissando Tyler, la sorella lo lasciò perdere cominciando a cercarli da sola quando incrociò Damon.

       

" Non è carino baciare tutti tranne me " affermò con sorriso sornione.

" Damon non ho tempo di ascoltarti, hai visto Stefan? "

" Stefan, Stefan, sempre Stefan, insomma esisto anch'io " disse ponendosi di fronte a lei.

" Che stai facendo? Ci provi con me? "

" Non ancora, non finchè non me lo chiederai tu "

" Che cosa vuoi dire? Cosa dovrei chiederti "

" Lo sai " sussurrò lui avvicinandosi ancora di più a lei , ma la ragazza lo allontanò.

" Damon io non so cosa tu abbia in mente ma ti stai sbagliando "

" Può darsi, ma io so aspettare e quando ti renderai conto di ciò che vuoi veramente sarai tu a venire da me a chiedermi di baciarti " concluse il corvino lasciandola confusa.
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" Quindi ti ha chiesto di consegnarle la pietra di luna? A cosa le serve? " domandò Bonnie.

" Non lo so ma mi ha minacciato di volerla entro stasera "

" Ascolta Stefan io stamattina l'ho consegnata ai Lockwood, è un oggetto che appartiene a loro "

" Allora perche la custodiva tua nonna? "

" Non lo so ma mi hanno ossessionata  per averla "

" Va bene facciamo cosi, io non posso entrare in casa loro senza un invito ma tu si, ti guarderò le spalle da fuori e ti avvertirò se viene qualcuno "

" Va bene aprofittiamone adesso che sono tutti alla fiera "

" Inventiamoci una scusa non facciamo insospettire Elena d'accordo? " disse il minore dei Salvatore quando si ritrovò Elena alle spalle.

" Stefan, ma dove eri finito? Sei sparito improvvisamente "

" Elena, Bonnie non si sente bene la riaccompagno a casa "

" Ma siamo appena arrivati, è successo qualcosa Bonnie? "

" Ma no Elena, non preoccuparti  torna pure da Jeremy e digli che mi dispiace " rispose la ragazza spiazzandola.

" La riaccompagno e ritorno subito, intanto tu resta con Damon " ordinò Stefan.

" Damon? Ma sei pazzo non ci penso proprio! " controbattè seccata Elena.

" Elena, non fare storie Damon e l'unico che può proteggerti in mia assenza "

" Davvero? E da chi dovrebbe proteggermi? " domandò ironica la Gilbert cambiando espressione.

" Stefan " disse Bonnie al vampiro capendo chi avevano di fronte.

" Devo dire che sto diventando sempre più brava a impersonificare la mia doppleganger  " Elena "  quasi ci siete cascati sopratutto tu Bon Bon... Sta calmo Stefan non saettare il tuo sguardo ovunque la dolce Elena e al banchetto dei rinfreschi puoi vederla da qui, non le ho torto un solo capello, non ancora " ironizzò la vampira con sguardo perfido.

" Lascia in pace Elena, cosa diavolo vuoi? " domandò Bonnie sfidandola apertamente.

" Mi stai minacciando Bon Bon? Credi di poter alzare la voce con me? " replicò la vampira avanzando verso di lei, Bonnie per difendersi le procurò l'aneurisma.

Katherine portò le mani alle tempie accusando il dolore ma la messinscena duro poco prendendo alla sprovvista la strega e Stefan.

" Devi fare di meglio che provocarmi un semplice aneurisma, vedi sono in giro da molto tempo ho imparato a gestire certi trucchetti da principianti " affermò la vampira quando con scatto fulmineo le serrò la gola.

" Katherine lasciala! " intervenne Stefan mentre Katherine allontanò la strega con una spinta.

" Ora che hai capito chi comanda apri bene le orecchie strega: Consegnami la pietra di luna so che è in tuo possesso! "

" Ti sbagli io non ce l'ho, si trova nelle mani del sindaco "

" Non fare l'idiota Bonnie, consegnami la pietra ora! " infuriò la vampira mentre il suo volto si intrise di vene.

" Katherine ti sta dicendo la verità smettila! " intervenne Stefan  quando li raggiunse inaspettatamente Amy Bradley.

" Ah eccoti Elena finalmente! Sai non è stato piacevole sostituirti al tendone dei baci è stata un esperienza assolutamente  ripugnante sei decisamente in debito con me... Te l'ho già detto che stai benissimo con questo vestito? "

" Grazie Amy - rispose Katherine quando afferrò la ragazza affondandole  un colpo alla schiena sotto gli occhi increduli di Stefan e Bonnie - Paralizzata dallla vita in giù...Morta - disse la vampira uccidendola senza scrupoli per poi gettarla nelle braccia di Stefan - Tic Toc  il tempo scorre Bon Bon " concluse la vampira dileguandosi lasciando entrambi sconvolti.

" Santo cielo Stefan avevi ragione tu, è pericolosa " affermò spaventata la Bennett.

" E' non si fermerà finchè non avrà ottenuto ciò che vuole " concluse il minore dei Salvatore.

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" Ciao Matt " salutò imbarazzata Elena.

" Che fai qui tutta sola, non eri con Stefan? " rispose turbato il ragazzo.

" Lo stò appunto cercando tu lo hai visto? "

" No e sinceramente se fossi in te mi allontanerei da lui è pericoloso "

" Ma cosa dici Matt, smettila "

" Smettila tu Elena! Stefan è un vampiro e tu sei in pericolo con lui! " affermò il quaterback afferrandole le spalle con forza.

" Ehi! Che ti prende idiota! " esclamò Damon afferrandolo per il collo intervenendo in favore di Elena.

" Lasciami, non toccarmi anche tu sei un vampiro! "

" Davvero? Uhm! come lo hai capito! " ironizzò il corvino sgranando gli occhi.

" Sta lontano da me, anzi tu è tuo fratello vi conviene lasciare Mystic Falls prima che il consiglio vi faccia fuori "

" Woh, woh, calma, come diavolo fai a sapere... Sei stata tu! " infuriò il corvino accusando Elena.

" Ti sbagli io non c'entro è stata quel vampiro Julia a dirgli tutto " confermo la ragazza quando Damon andò su tutte le furie.

" Quella maledetta nanerottola maligna, appena me la ritrovo davanti la uccido una volta per tutte! "

" Lascia stare Julia,  non azzardarti a toccarla! " infuriò Matt.

" Smettila idiota non sai nemmeno cosa dici, ti ha plagiato "

" No invece, non lo ha fatto, lei non usa il plagio! "

" Quanto sei stupido, proprio un idiota imbecille altrochè se ti ha plagiato! Ti fa credere di non esserlo ma lo sei, sembri una marionetta, adesso ci penso io " disse il corvino afferrandolo strappandogli il bracciale di Verbena.

" Ora ascoltami, dimentica all'istante ciò che sai sui vampiri il consiglio e tutto quello che ti ha raccontato Julia su di me e il resto della cittadina, e di non credere a nessun'altra cosa che ti dirà in futuro e ora sparisci! " Concluse il vampiro mentre Matt annuì imbambolato.

" Sicuro che abbia dimenticato tutto? " domandò Elena alle sue spalle.

" Ma certo tesoro, il mio plagio è potente non come quello dello scoiattolo che si nutre solo di sangue di piccioni, a proposito dov'e? Non è da lui lasciarti da sola " affermò Damon mentre Elena prese ad andarsene ma lui la fermo.

" Ehi, fermati dove vai, non è carino abbandonarmi nel bel mezzo di una conversazione "

" Beh! io non voglio parlare con te, anzi fa finta che io non esista "

" Impossibile! Tu esisti è come, e sei la mia dolce ossessione Elena " Rispose lui con sorriso sornione imbarazzandola.

" Damon che cosa vuoi? " domandò lei in tono serio.

" Te " rispose secco lui altrettanto serio.

" Cosa? Damon smettila! No, io me ne vado "

" Smettila di scappare Elena! "

" Ma da cosa dovrei scappare Damon! Qualsiasi cosa ti passa per la testa toglitela immediatamente "

" E se non lo facessi? Perche neghi che potrebbe nascere qualcosa tra noi "

" Perchè è impossibile, non c'è niente di te che potrebbe farmi innamorare "

" Addirittura? Potrei sorprenderti se mi frequentassi "

" Lasciami in pace, lascia in pace Stefan con Katherine in città non abbiamo tempo per i tuoi capricci "

" Hai ragione Elena ma sai io sono un tipo insistente e se tu mi dici di starti lontano io ti starò dietro ancor di più " affermò il corvino irritandola.

" Ora basta me ne vado " concluse Elena quando le apparve davanti Stefan.

" Ecco è arrivato il guastafeste, giuro non ho fatto nulla alla tua ragazza "

" Infatti, non è la mia ragazza " ribattè Stefan quando Damon incupì lo sguardo.

" Che peccato, mi stavo divertendo cosi tanto con il tuo corteggiamento, mi e sembrato di rivivere vecchi tempi mio seducente soldato "

" Va al diavolo, mi disgusta il solo vederti "

" Non vincerai nemmeno stavolta Damon, anche il sangue della mia discendenza preferisce amare Stefan, in fondo non posso dare torto ad Elena della sua scelta "

" Smettila Katherine, ora basta! " intervenne Stefan spazientito.

" Stefan continui a sfidarmi, se non sbaglio hai altro da fare quindi che ci fai qui? "

" Ci sta pensando Bonnie, io devo restare qui a tenerti d'occhio "

" Beh, sempre se ci riesci " replicò la vampira dileguendosi.

" Comincia a darmi fastidio, la sopporto sempre meno " infuriò il corvino per poi allontanarsi.

Damon raggiunse il parcheggio avviandosi alla sua Camaro quando udìì delle voci animandosi, curioso cercò di scoprire cosa stesse accadendo.

" Che diavolo ti prende idiota, vattene o ti ammazzo! " ordinò Tyler a Jeremy quando quest'ultimo gli si scagliò contro con furia.

I due si rotolarono a terra in un corpo a corpo dandosele di santa ragione, Tyler all'ennesimo colpo ricevuto scaturì una forza inumana e le sue iridi si tramutarono in un giallo ambrato, in un attimo Jeremy fu scaraventato a terra con violenza battendo la testa sull'asfalto pochi secondi dopo una piccola pozza di sangue si allargò sempre più dalla nuca mentre Jeremy era rimasto immobile con sguardo sbarrato.

                       

Tyler ritornò come in sè e quando si rese conto di avere uccise sul colpo Jeremy andò nel panico.

" Mio Dio! Cosa ho fatto ! " imprecò il ragazzo disperato tremando e sudando freddo quando venne raggiunto dal padre che lo strattonò allontanandolo.

" Andiamo via! Svelto prima che ci veda qualcuno! Sbrigati! " ordinò il sindacò quando Damon vide tutto.

Appena i Lockwood si allontanarono Damon raggiunse Jeremy per soccorrerlo ma ormai era troppo tardi era morto, il corvino rimase sconvolto è il suo primo pensiero era per Elena ma poi si accorse che il ragazzo portava al dito l'anello di Johnatan Gilbert e forse sarebbe anche potuto ritornare in vita.
A quel punto Damon rischiò, prese il corpo di Jeremy e lo caricò nel cofano della sua macchina diretto verso casa Salvatore.

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          Mystic Grill  

" Eccolo il mio barista preferito " affermò Julia entrando di soppiatto nel locale.

" Ma guarda, che c'è non avevi un impegno importante con Damon? "

"Matt! Non sarai mica in collera con me, cosi mi spezzi il cuore"

" Senti non prendertela ma stasera di vampiri ne ho avuti abbastanza " affermò Matt versandosi un abbondante bicchiere di Bourbon.

" Questo vuol dire che rinunci alla mia compagnia? Cosa è successo? "

" Niente, va tutto storto, questa cittadina è strana, non mi piace stare qui! "

" Mon dieu, crisi esistenziale alla Dawson Creek " ribattè Julia servendosi  del bourbon.

" Odio Mystic Falls, odio i vampiri "

" Ti capisco, non è facile, ma ci sono io qui ad aiutarti se vuoi ancora fidarti di me " affermò Julia con sorriso.

" Certo che mi fido di te, tu sei l'unica che mi dice la verità  "

" Io non dico mai bugie  "

" Damon stasera ha tentato di plagiarmi, io l'ho assecondato e sembra averci creduto "

" Prendi regolarmente la verbena come ti ho chiesto? " 

" Si, tre volte al giorno, avevi ragione tu sui fratelli Salvatore"

" Io ho sempre ragione mon cher e presto ognuno avrà ciò che merita " concluse la vampira con soddisfazione brindando.

                             
                                    
 

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Capitolo 8
*** Legami Vincolanti ***



                                      Legami Vincolanti



Boschi di Mystic Falls


" Vieni, resta chiuso qui dentro e cerca di calmarti, risolverò tutto io " disse autoritario il sindaco a suo figlio costringendolo ad ubbidirgli.

" Cosa vuoi risolvere papà? Io l'ho ucciso! "

" Stà zitto! Tu non sai quello che dici, nessuno dovrà sapere cos'hai fatto, capito? Ed ora entra "

Il sindaco condusse Tyler ad una vecchia abitazione dei Lockwood o quello che ne rimaneva addentrata nei boschi presso l'inizio delle rovine di Fell's church.
La vecchia abitazione risalente a prima della guerra, era stata rasa al suolo da un incendio in passato e quello che ne rimaneva erano le vecchie cantine sotterranee.

" Che cos'è questo posto? Dove mi hai portato? " domandò Tyler cercando di ribellarsi al padre.

" Credimi, avrei voluto che almeno tu non avresti avuto bisogno di rinchiuderti quaggiù, ma la maledizione che incombe sulla nostra famiglia ha colpito anche te figlio mio "

" Di cosa stai parlando? Quale maledizione? Che cosa mi stà succedendo? "

" Cerca di calmarti e fà quello che ti dico, ubbidisci! "

Tyler con uno scatto furioso venne pervaso da una rabbia incontrollabile e attaccò il padre afferrandogli il collo, il sindaco si liberò da quella presa e gli diede una forte spinta sbattendolo contro una delle paretì facendolo cadere su delle vecchie catene arruginite ammucchiate a terra.  
                                                                                                                                                                          
Il sindaco si avventò e afferrò per la gola il figlio sollevandolo di un paio di centimetri dal suolo con una forza innaturale.
Tyler con il fiato quasi sospeso osservava con paura il volto del padre, i suoi occhi si erano tramutati in due fessure e le sue iridi avevano cambiato colore in un giallo ambrato, facendogli assumere un espressione inumana.
Ad un tratto il sindaco mollò la presa lasciando che il figlio riprendesse fiato, Tyler inspirò a lungo mentre Richard assunse di nuovo il suo aspetto normale.

" Tyler stai bene? " domandò preoccupato cercando di ricomporsi.

" Stà lontano da me! Cosa diavolo sei? " infuriò Tyler spaventato mentre cercava di allontanarsi da lui.

" Ascoltami Tyler, tu non devi avere paura di me, io posso, anzi devo spiegarti ciò che hai appena visto "

" Vattene via, ma cosa stà succedendo? "

" Io ho la risposta figlio mio " disse il sindaco inginocchiandosi di fronte a lui.
                                 

                              


Tyler osservava il padre incredulo, non lo aveva mai visto inginocchiarsi ne tantomeno avere quell'aria sconfitta che ora era sul suo volto rendendolo vulnerabile e inerme.

" Durante il medioevo Mystic Falls non esisteva come città, ma al suo posto si trovava un piccolo villaggio di licantropi nativi. Queste cantine in realta sono delle grotte e sono quel che rimane di quel villaggio, ed è qui che vi sono le tracce delle nostre origini "


Il sindaco si alzò in piedi portando una mano su un graffito nella parete poi riprese il suo racconto:

" Gli abitanti di quel villaggio erano maledetti dalla licantropia, tra essi vi erano i nostri antenati e anche noi come loro siamo maledetti e costretti ad ogni luna piena a trasformarci "

" Quindi mi stai dicendo che mi trasformerò in un mostro? E' questo che mi stai dicendo? " constatò Tyler incredulo di ciò che stava ascoltando.

" Non in un mostro, in un licantropo Tyler " precisò Richard.

" Anche tu lo sei? E non mi hai mai detto nulla? Se sapevi che anche io ero questo perche non me lo hai detto? Perche! "

" Perche credevo che a te non sarebbe successo, credevo che a te sarebbe stato risparmiato questo calvario, e invece... "

Il sindaco si fece prendere da un improvviso pianto lasciando che il figlio lo vedesse in quello stato per la prima volta.

" Perche ci trasformiamo? Perche accade? Tu hai il diritto di dirmi cosa mi hai fatto diventare! " urlò Tyler contro suo padre aspettando spiegazioni.

" Prima di tutto devi calmarti e ascoltarmi con attenzione; Se vuoi sapere cosa sei devi lasciarmi spiegare senza controbattere! " disse il sindaco alzando la voce.

" Avanti parla! " rispose Tyler impaziente.

" Questa maledizione per cominciare non include tua madre anche se lei è a conoscenza di tutto, oltre a lei nessuno sa il segreto della nostra famiglia e se si scoprirebbe sarebbe la fine per noi "

" E perche? Ci metterebbero a fare i cani da guardia alle ville sindaco? "

" Smettila! Questo non è uno scherzo: Oltre a noi esistono altri esseri colpiti da questa maledizione ma la loro è molto meno punitiva della nostra e non si trasformano "

" Come sarebbe? Cosa sono se non licantropi? "

" Vampiri! E questa cittadina un tempo era stata dominata da questi esseri "

" Tu sei pazzo, licantropi e vampiri, ma che ti stai inventando, smettila! "

" Non mi stò inventando niente Tyler, magari fosse una bugia ma purtroppo è la verità! Tutto quello che ti ho detto è vero e presto ne avrai la prova, quando la prossima luna piena sorgerà, tu ti trasformerai " affermò il sindaco incupendo lo sguardo.

Tyler sentì di nuovo la rabbia infiammare in lui a quelle parole, non poteva accettare ciò che gli stava succedendo e il solo pensiero di trasformarsi in una bestia lo faceva impazzire.

" Io ti odio! Essere tuo figlio era già una maledizione, non ho mai avuto scelta di una vita migliore è per ultimo mi hai riservato questo! "

" Anche io non ho avuto scelta, ma posso fare ancora qualcosa per la mia famiglia! " esclamò il sindaco in tono autoritario e serio riassumendo il suo atteggiamento di sempre.

" Si, e che farai? Ci metterai i guinzagli? E' un ottima idea sindaco, davvero " rispose Tyler continuando con il suo sarcasmo.

" No Tyler, quello che farò sarà spezzare la maledizione che ci vincola e dopo ucciderò ogni vampiro che vive in questa cittadina; E' la prima sarà Katherine Pierce! "
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 Casa Salvatore
       

Damon arrivò nel vialetto di casa sua come una furia e parcheggiò come capitava la sua camaro, scese dall'auto e aprì furtivamente il bagagliaio prendendo in braccio Jeremy avviandosi verso l'entrata.
Il vampiro con poca delicatezza buttò il ragazzo su uno dei divani nel vecchio salone poi si versò da bere e cercò di contattare Stefan al cellulare.

" Avanti scoiattolo rispondi! " imprecò nervoso tentando più volte senza risultati.

Il corvino spazientito si avvicinò a Jeremy osservò l'anello dei Gilbert sperando che lo avrebbe riportato in vita come era accaduto con John e improvvisamente gli venne un idea.

Damon prese dalla tasca di Jeremy il suo cellulare e frugando nella rubrica cercò di contattare Alaric Saltzman.

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Casa Gilbert

" E cosi oltre ad insegnare sai anche cucinare, mi vergogno quasi di me stessa " affermò Jenna sorseggiando del vino in cucina.

" So anche stirare, lavare, cucire e fare la spesa " informò Alaric con un sorriso mentre affettava del pane.

" Sei l'uomo che tutte le donne sognano "

" Spero di no, ma conto di essere l'uomo che tu vuoi " disse il professore avvicinandosi a lei.

" Sicuramente " affermò Jenna baciandolo appassionatamente quando bussarono alla porta.

" Ti prego, non dirmi che i ragazzi sono già rientrati dalla fiera " disse Alaric rassegnato.

" Spero di no,  stavolta li mando io a dormire da Matt e Bonnie! " affermò decisa Jenna dirigendosi alla porta quando si ritrovò sulla soglia un ospite indesiderato.

" Buonasera, credevo non ci fosse nessuno in casa... Jenna hai un minuto? Devo parlarti " chiese John con la sua sfacciataggine.

                  


" Cosa vuoi John, vattene immediatamente! "

" Jenna che succede? " intervenne Alaric alle sue spalle irritato alla vista di John.

" Senti non intrometterti sono cose che riguardano la nostra famiglia "

" Beh, lui adesso fa parte della mia famiglia e se questo non ti garba problemi tuoi " controbattè Jenna con tono deciso.

" Cosa sento, quindi vuol dire che state insieme? "

" Si esatto, è forse un problema per te? " intervenne Rick.

" No, per niente... Ma potrebbe esserlo per Jenna se qui ricomparisse improvvisamente Isobel non credi? "

                                                           
Alaric lanciò un occhiata collerica verso John che stava facendo di tutto per mettere astio tra lui e Jenna, era più che evidente che voleva separarli e aveva usato la sua carta migliore per riuscirci.

" Isobel? Cosa c'entra la moglie di Rik, é morta " affermò Jenna a quella insensata affermazione.

" Questo è quello che ti ha fatto credere, io non ci giurerei che ti abbia detto la verità " rispose John scatenando l'ira di Alaric che gli tiro un pugno.

" Rik smettila! " intervenne
Jenna frapponendosi tra i due cercando di ristabilire l'ordine mentre John portò una mano alla bocca sanguinante.

" Presto le cose cambieranno sopratutto per te Alaric, non vedo l'ora " concluse John minaccioso per poi andarsene quando il cellulare di Alaric squillò, sul display comparve il numero di Jeremy, il cacciatore rispose subito.

" Pronto, Jeremy? "

" No, mi spiace sono Damon, il bello dei Salvatore "

" Cosa vuoi! Come fai a chiamarmi da questo numero? "

" Poche chiacchiere professore e sbrigati a venire a casa mia, è accaduta una situazione alquanto spiacevole al piccolo Gilbert... L'anello resuscitamorti quanto tempo impiega a resuscitarti? Sbrigati! " concluse Damon riattaccando lasciando Alaric perplesso.

" Che succede? " domandò Jenna preoccupata.

" Niente non preoccuparti, devo andare "

" Andare dove? Insomma te ne vai cosi all'improvviso? "

" Jenna ti prometto che torno presto ma adesso non posso spiegarti "  concluse Alaric baciandola per poi precipitarsi alla sua auto lasciandola confusa.


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Fiera del luna park

" Stefan, dov'eri finito? Sei sparito improvvisamente " disse Elena quando Stefan la osservava titubante ma quando avvertì i battiti del cuore non ebbe dubbi che si trattasse di lei e non di Katherine.

" Che succede? "

" Vieni ti riaccompagno a casa "

" Perchè? Cosa sta succedendo Stefan? Parla una buona volta " ordinò Elena restia a seguirlo.

" Katherine è qui e già più di una volta si è fatta passare per te ... Hai visto Damon? "

" No, e comunque anche Bonnie è sparita, mi sto preoccupando Stefan " affermò la ragazza spaventata per l'amica.

" Bonnie sta bene non ti preoccupare ma adesso devi ascoltarmi e venire con me, ti prego " concluse il ragazzo prendendola per mano ma Elena era più che mai decisa a non ascoltarlo.

" Stefan io non posso fuggire per sempre e tu non puoi proteggermi costantemente "

" Ma non lo capisci che Katherine è pericolosa? Mi rendi le cose più difficili cosi "

" Ascolta, io lo capisco che mi ami ma non posso essere la tua priorità, io non voglio che tu perda la pace pensando che sono in pericolo, quindi dobbiamo trovare un piano per sbarazzarci di Katherine tutti insieme "

" Ed è quello che faremo, ma stasera devi lasciarmi libero di agire sapendoti al sicuro, ti prego "

" E tu credi che a casa sarei più al sicuro che qui? Allora va bene, se ti farà stare tranquillo allora accompagnami a casa " ubbidì Elena rassicurandolo.

                     

" Elena ti prometto che tutto si aggiusterà, fidati di me " concluse il minore dei Salvatore tenendole il viso tra le mani rassicurandola mentre la ragazza accennò un sorriso affidandosi a lui.


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" Signora Lockwood la fiera che ha organizzato è un vero successo, complimenti "

" Grazie Elena ti stai divertendo? "

" Altrochè Carol non immagini quanto " rispose la ragazza con sorriso perfido.

" Katherine " affermò la signora Lockwood incupendo lo sguardo.

" Elena, io mi chiamo Elena Gilbert fa attenzione " rispose la vampira afferrandole il braccio mettendola in agitazione.

" Ascolta, non creare problemi proprio qui, le nostre questioni vanno affrontate altrove "

" E invece se voglio ti stacco la testa qui davanti a tutti... A proposito ho saputo che la pietra di luna vi è stata riconsegnata da Bonnie Bennett, allora perchè non me l'avete ancora data Carol? "

" Ti sbagli Bonnie Bennett... "

" ... Non ci provare! Non prendermi in giro! " infuriò Katherine stoppando le sue parole strattonandola con forza riducendo i suoi occhi a due fessure.

" Richard, c'e l'ha Richard, è nascosta nello studio di casa è la verità " rispose la signora Lockwood guardandosi intorno preoccupata che qualcuno si accorgesse della loro discussione.

" Allora adesso andiamo lì e me la consegni, cosi vedo se mi hai detto la verità, altrimenti ti uccido senza pensarci! " concluse Katherine minacciandola.

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Boschi di Mistyc Falls

" Resta disteso, il dolore diminuisce se resti cosi "

" Lasciami, non toccarmi ah, non ce la faccio, ah! "

Tyler si contorse per il dolore che diventava sempre più forte, mentre il sindaco Lockwood era in collera a vedere il figlio soffrire in quel modo ma non poteva risparmiargli nessuna di quelle sofferenze che alla prossima luna piena avrebbe affrontando la sua prima trasformazione.

" Adesso passa, respira... Respira " disse il sindaco avvicinandosi al figlio stringendolo a sè dandogli tutto il suo appoggio.

Tyler stremato per il dolore non lo allontanò da se, anzi cercava il suo conforto come un bambino poggiando la sua testa sul petto del padre.
Richard lo strinse a sè come non aveva mai più fatto e in quel momento di dolore padre e figlio sembravano aversi ritrovato.

" Papà aiutami, ti prego " implorò Tyler in lacrime.

" Sono qui non ti lascio da solo figlio mio, non posso in alcun modo evitarti questa sofferenza ma ti starò vicino, ora capisci perche sono stato cosi duro in tutti questi anni con te?  Perche volevo evitare che ti accadesse questo, ma il destino dei Lockwood si è compiuto ancora , ho fatto finta di ignorarti comportandomi come un padre cattivo e duro che non gli importava nulla di suo figlio, ma la verità Tyler era che ogni volta che ti guardavo io mi odiavo per non averti dato scelta di essere quello che stai diventando, perdonami Tyler " concluse Richard scoppiando a piangere.

Era la prima volta forse che Tyler vedeva suo padre piangere era come se fosse un altra persona che solo ora lui conosceva, ora comprendeva cosa si nascondeva dietro quel carattere duro e rude e si pentì di tutte le  accuse verso suo padre.

                         

" Papà, cosa succederà quando mi trasformerò? Mi ricorderò di tutto? "

" Ricorderai ogni istante, ogni sofferenza, ogni dolore, resterà tutto qui nella tua mente e il tuo corpo diventerà più robusto e forte, solo il tempo ti abituerà al tuo nuovo stato Tyler, ma tu sei un ragazzo forte lo  supererai " confermò il sindaco con una presa ferrea sulla spalla del figlio.

" Che età avevi quando è successo a te? " domandò Tyler curioso di sapere il passato del padre.

" Ero più grande di te avevo venticinque anni, ricordo quella notte come la stessi rivivendo adesso " 

" Ti va di raccontarlo? Se non vuoi non ti costringerò "

" No Tyler, il nostro più grande problema è stato quello di non parlarci o raccontarci qualsiasi cosa ma da adesso le cose cambieranno tra noi quindi ti racconterò la mia storia figlio " affermò il sindaco iniziando il suo racconto.

" Accadde una notte durante una festa organizzata con degli amici per festeggiare il mio compleanno erano presenti anche mio fratello Mason e tua madre, ci divertivamo come matti e avevamo alzato un pò il gomito cosi decidemmo di spostare i festeggiamenti ad una cava nei boschi dove ci radunavamo per fare bagni, ubriacarci come fanno tutti i ragazzi della tua età.
Arrivati lì ci raggiunsero alcune ragazze che avevamo conosciuto da alcune settimane, una di loro si chiamava Katy e Mason se ne era invaghito totalmente come me "

            
" Eravate
entrambi innamorati  di lei? "

Il sindaco si scostò dal figlio alzandosi per finire il suo racconto:

" Katy era una ragazza molto bella e ammaliante, sembrava ottenere tutto ciò che voleva con un solo sguardo, io ne ero invaghito a tal punto che lasciai tua madre per lei ma Mason andò su tutte le furie quando venne a conoscenza della nostra relazione dopo averci seguito in un luogo più appartato.
Mason fu preso da una rabbia incontrollabile e cominciò a picchiarmi, io ero più ribelle di te e cominciai a reagire e finimmo con una violenta rissa che si tramutò presto in tragedia .
Durante lo scontro diedi una spinta a mio fratello facendogli battere la testa su una roccia, Mason rimase con lo sguardo immobile a fissarmi quando mi accorsi del sangue che scorreva copiosamente dalla sua nuca, Katy era sparita e io andai nel panico cercando di riprendere Mason ma era troppo tardi "

" Quindi sei stato tu ad uccidere zio Mason? Non era stato rapinato come avevi fatto credere "

" Tua madre in quel momento mi raggiunse rendendosi conto di quello che era accaduto e quando si avvicinò la spaventai perche i miei occhi, il mio viso si erano tramutati come è successo a te, ma nonostante questo non fuggì e restò con me per aiutarmi "        

" Non si era spaventata quando ha scoperto che fossi un licantropo? "

" No, da allora e stata sempre con me ed io non l'ho mai ho ringraziata per questo, mi ama per quello che sono ed io l'ho trattata male per tutti questi anni, io non la merito Tyler  - affermò con tristezza il sindaco -  Più tardi io e Carol scoprimmo che Katy in realtà era un vampiro e il suo nome era Katherine Pierce e che non era capitata per caso nelle nostre vite, infatti il suo scopo nel frequentarci era di recuperare un oggetto chiamato "pietra di luna" in nostro possesso, durante delle ricerche tua madre attraverso dei diari di un nostro avo George Lockwood scopri che avevano stretto un patto proprio su questa pietra e per qualche motivo voleva riaverla a tutti i costi "

" Quindi questa Katherine è qui a Mystic Falls e rivuole la pietra? "

" Si Tyler e dobbiamo a tutti i costi farla rimanere nelle nostre mani, però c'è un altra cosa importante che devi sapere su Katherine quindi ascoltami con attenzione " ordinò il sindaco stringendo le spalle al figlio come per metterlo in guardia.

" Katherine Pierce non è un vampiro qualsiasi, è potente e furba e anche se non può plagiarci può ottenere lo stesso da noi quello che vuole se non facciamo attenzione, quindi devi stare attento perchè sono sicuro che tenterà di ingannare te visto che con me ormai non ha più potere perchè la conosco "

" Come faccio a riconoscerla, qual'e il suo aspetto?  " domandò Tyler quando il sindaco con aria seria lo fissò negli occhi lasciando il figlio in attesa della risposta quando prese una vecchia foto dal suo portafoglio mostrandogliela.

" Tyler, Katherine è identica a Elena Gilbert " concluse il sindaco mentre Tyler fissava incredulo la foto che ritraeva suo padre, lo zio Mason con Katherine identica come una goccia d'acqua alla sua amica rimanendo totalmente sconvolto.

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Casa Salvatore


Alaric frenò bruscamente con la sua auto nel viale di casa Salvatore, scese dall'auto e si avviò di fretta all'ingresso bussando forte al portone quando gli aprì Damon.

" Finalmente! Sono invecchiato aspettandoti " spiattellò ironico come sempre il corvino.

" Smettila e dimmi cosa sta succedendo " rispose seccato il cacciatore entrando nel vecchio salone quando vide Jeremy privo di sensi su uno dei vecchi divani.

Alaric corse dal ragazzo sollevandolo constatando il pallore del viso, il suo corpo era freddo come il marmo e del sangue sporcò le sue mani scoprendo la ferita alla nuca.

" Mio Dio è morto" Cosa gli hai fatto! "

               

" Sei impazzito idiota! Secondo te lo avrei ucciso e dopo portato qui a casa mia e chiamato te perche potessi riportarti la salma a casa? Va a fare del bene! " ribattè Damon sgranando gli occhi.

" Allora dimmi cosa diavolo è accaduto "

" E stato Tyler Lockwood durante una lite nel parcheggio della fiera, gli ha fracassato il cranio facendolo sbattere sul marciapiede, è stato raccapricciante caricarlo con tutto quel sangue nel bagagliaio dell 'auto mi ci vorrà un anno per togliere le macchie dalla tappezzeria " ironizzò Damon mentre Alaric fissò l'anello dei Gilbert al dito del ragazzo.

                       

" Quindi come funziona eh? L'anello resuscitamorti dovrebbe resuscitarlo, però sembra che non faccia effetto "

" L'anello non ti riporta in vita se ad ucciderti è un umano, funziona solo se la morte è provocata da un essere soprannaturale, santo cielo povera Jenna " affermò disperato Alaric.

" E' perche ti disperi? Allora dobbiamo solo attendere la resurrezione come Lazzaro "

" Idiota ma mi ascolti quando parlo! E' stato ucciso da un umano, quindi è morto! "

" Ma Tyler non è un umano è un licantropo " affermò il vampiro spiazzando il professore.

" Come sarebbe? Cosa dici, ne sei sicuro? "

" E da un pò che conosco il segreto del sindaco Lockwood, dalla sera in cui i vampiri della cripta attaccarono la cittadina la sera del ballo della fondazione cosi abbiamo fatto un patto e cioè quello di proteggerci a vicenda dal consiglio, ma da adesso ho io il coltello dalla parte del manico quindi se voglio ricattarlo so come convincerlo "

" Attento, non metterti contro il sindaco perchè non credo che sia uno stupido "

" Beh, nemmeno io " affermò il corvino sorseggiando il suo bourbon quando improvvisamente Jeremy rinvenì di colpo prendendoli alla sprovvista e facendoli sobbalzare, Damon sputò a terra il liquore non riuscendolo a ingoiare.

" Jeremy sono qui, tranquillo " rassicurò Alaric mentre il ragazzo aveva un aria spaventata, disorientata.

" Cavolo, mi hai fatto venire un colpo, se avessi un cuore avrei rischiato un infarto " ironizzò Damon con una mano al petto.

" Cosa è successo? Perche sono a casa di questo idiota? " domandò confuso Jeremy.

" Moccioso ingrato col cavolo che la prossima volta ti salvo! Avrei dovuto lasciarti sull'asfalto del parcheggio e salirti sopra con la mia Camaro! "

" Adesso basta, smettetela! E tu Jeremy dimmi cosa è successo con Tyler " ordinò serio il professore ponendosi di fronte a lui.

" Non lo so, è tutto confuso, so solo che lei mi aveva detto di litigare con Tyler "

" Lei? Lei chi? Di chi stai parlando? "

" Di Elena, non so perche me lo ha ordinato ma io non ho potuto fare a meno di fare ciò che mi aveva chiesto " affermò Jeremy quando Damon assunse un amara espressione che il cacciatore notò.

" Uhm, lo sapevo che c'entrava lei, quella maledetta! "

" Ehi! Attento quando parli di Elena! " infuriò Jeremy difendendo la sorella.

" Ma quale Elena stupido! Secondo te tua sorella farebbe una cosa simile? Si tratta di Katherine ti ha plagiato ed ha scelto l'idiota che fa al caso suo visto che non prendi più la verbena vero? " affermò Damon facendo notare anche l'assenza del braccialetto sul polso.

" Forse è stato plagiato a non assumerne sempre da Katherine, quindi può darsi che anche Jenna... Santo cielo" concluse Alaric facendosi prendere dalla preoccupazione.

" Ehi, Ehi, mantieni la calma questo è l'atteggiamento sbagliato Rik "

" Togliti dai piedi Damon non dirmi cosa fare "

" Allora fa quello che vuoi e sparisci, ma porta con te il piccolo Gilbert fuori da casa mia" ordinò il corvino cacciandoli.

" Dì un pò, come mai hai aiutato Jeremy se non ci sopporti? Qual'è il tuo vero scopo? "

" Ma di che parli? Smettila e togliti dai piedi, sciò "

 " Smettila tu con questa commedia, ti conosco abbastanza per sapere che non aiuti nessuno senza un secondo fine e se hai portato Jeremy qui è perche vuoi dimostrare ad Elena di essere il buono della situazione "

" Io non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno, nè tantomeno ad Elena e non sono il buono, dovresti saperlo "

" Appunto, quindi non interpretare il buon samaritano è un ruolo che non ti si addice " concluse Alaric aiutando Jeremy a rialzarsi dandogli appoggio.

" Ne tantomeno il ruolo di padre si addice a te Alaric, quindi non sforzarti finche c'è Johnatan Gilbert in giro tu sarai solamente il fidanzato stagionato di zia Jenna " ribattè il corvino innalzando il bicchiere di whisky a brindisi mentre il professore dopo un occhiata collerica lasciò senza controbbattere con Jeremy la sua casa.

In quel momento squillò il cellulare di Damon, quest'ultimo si apprestò a rispondere.

" Ma dove eri finito scoiattolo, e da un ora che ti chiamo! "

" Ed io è un ora che ti cerco, che succede? "

" Niente ho già risolto, tu invece sei ancora alla fiera? "

" Ho appena riaccompagnato Elena a casa "

" Sicuro che fosse lei? "

" Certo, a proposito io sto andando alla casa dei Lockwood, Bonnie sta cercando di recuperare la pietra di luna in possesso del sindaco e avrei bisogno del tuo aiuto per toglierci dai piedi Katherine una volta per tutte "

" Arrivo " concluse il corvino tracannando l'ultimo sorso di Bourbon e indossando il suo giubbotto di pelle nera.

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Casa Lockwood


" Avanti posso farcela " disse tra sè Bonnie raggiungendo l'abitazione del sindaco.

La ragazza avanzava furtivamente sul portico strisciando nell'ombra cercando di entrare in casa, arrivata ad una porta sul retro cominciò a recitare un incantesimo che le consentì di aprire la serratura dandole libero accesso.
una volta dentro cercò di raggiungere sempre più silenziosamente lo studio del sindaco, piano piano a piccoli passi mentre un silenzio tombale regnava rigido.
Bonnie era tesa come una corda di violino, quell'atmosfera lugubre la innervosiva ma non poteva tirarsi indietro e cominciò a frugare nei cassetti con discrezione quando si accese improvvisamente la luce facendola sobbalzare.

" Ma bene, a quanto pare cerchiamo la stessa cosa"  affermò la ragazza di colore incontrata alla fiera avendo tra le mani la pietra di luna.

             

" Fammi indovinare sei una complice di Katherine vero? "

" Diciamo che siamo in affari... Vogliamo dire cosi? "

" A cosa vi serve la pietra? "

" Non posso dirtelo altrimenti Kat mi uccide " ironizzò la ragazza facendo fluttuare la pietra tra le mani.

" Sei una strega, questo non dovrebbe impedirti di coalizzare con i vampiri? "

" La stessa domanda dovrei fartela io visto che combutti con i Salvatore "

" Lo faccio solo per proteggere quelli che amo "

" Elena e Jeremy suppongo " confermò la strega zittendola.

" Se potevate impossessarvene senza problemi allora perche tu e Katherine avete coinvolto me e Stefan? "

" Perchè a Katherine piace giocare e questo Stefan lo sa più di chiunque altro "

" A questo punto il gioco è finito, consegnami la pietra e andatevene da Mystic Falls "

" Mi stai minacciando per caso? " domandò la strega quando con un incantesimo fece mancare l'aria a Bonnie soffocandola.

Bonnie boccheggiò portando le mani alla gola sotto lo sguardo impassivo della ragazza quando le raggiunse Katherine con la signora Lockwood al laccio.

" Che sta succedendo qui? " domandò la vampira tenendo per la nuca Carol.

" Niente, stava incominciando a diventare ostile "  affermò la strega .

" Vero, Bon Bon è un tipo insistente, quando ci si mette è irritante " affermò Katherine con sguardo perfido quando la strega le mollò la presa lasciandola respirare.

" Lasciatela stare Bonnie, non c'entra niente! " infuriò Carol quando Katherine spazientita le diede
una spinta facendola sbattere la testa svenendo.

" Ecco ho qui la pietra Katherine " disse la strega consegnandogliela.

" Finalmente, eccola di nuovo nelle mie mani " disse Katherine ammirandola con avidità  quando improvvisamente cominciò a sentirsi male.

" Ma che succede, cosa mi sta succedendo Lucy! "

             

Katherine al contatto con la pietra cominciò a paralizzarsi sotto gli occhi di Bonnie e  Lucy che osservava soddisfatta la vampira mentre agonizzava.

" Credevi davvero che io fossi una stupida? Credevi davvero di potermi prendere in giro coinvolgendo un membro della mia famiglia? Il nostro patto è saltato se coinvolgi una strega Bennett mia cara Katherine " concluse Lucy sotto gli occhi increduli di Bonnie.

" Come sarebbe un membro della mia famiglia? Tu chi sei? "

" Lucy Bennett e siamo parenti ma ora devi chiamare i fratelli Salvatore, ci penseranno loro a sistemarla " affermò la strega aiutandola a rialzarsi.

" Chi mi dice che non mi stai ingannando? " domandò Bonnie sulla difensiva.

" La voce del sangue ti darà la risposta Bonnie " rispose lucy consegnandole la pietra, quando Bonnie riconobbe l'anello che aveva al dito.

" La triscele, lo stesso che aveva nonna Sheila e mia madre Ayla " affermò Lucy mentre Bonnie annuì sentendo dentro di lei che non le stava mentendo quando le arrivò un messaggio di Stefan.

" Stefan e Damon sono qui adesso, ci penseranno loro "

" E strano sai che collaboriamo con dei vampiri, nonna Sheila non approverebbe "

" Te lo ripeto, lo sto facendo solo per proteggere Elena "

" Non mi devi spiegazioni cugina, è fortunata Elena ad avere un amica come te " affermò Lucy con un sorriso.

" Insomma dov'è quel cadavere ammuffito di Katherine Pierce? " intervenì tempestivamente Damon come un fulmine a ciel sereno.

" E tu da dove spunti? " domandò Bonnie spazientita.

" Da dietro l'angolo, aspettavo il momento giusto per entrare in scena, perchè che problema hai? " domandò con sorriso sornione irritandola come sempre con la sua faccia da schiaffi.

" Bonnie stai bene? " intervenne Stefan preoccupato quando la signora Lockwood si riprese.

" Damon come ho fatto a non accorgermi che tu e tuo fratello eravate dei vampiri, ci avete ingannato tutti! "

" Beh, anche quel licantropo di tuo marito Carol quindi non ti conviene spifferare tutto al consiglio perche i primi ad essere linciati sareste voi non credi? Ed ora se permetti ti pulisco casa  solo per un rancore personale "  concluse il corvino prendendo a peso Katherine sulle spalle mentre la vampira lo guardava inerme.

" Sapete già come sistemarla? " domandò Lucy ai Salvatore.

" Tu chi saresti? " domandò Stefan.

"  Lucy Bennett, ma non perderei tempo se fossi in voi, l'incantesimo ha un altro quarto d'ora di autonomia  "

" Bene di male in peggio, non ci bastava una Benett adesso ne abbiamo due! " ironizzò il corvino spazientendo Bonnie.

" Non preoccuparti non rimango, il mio destino mi porta altrove "

" Aspetta questo vuol dire che te ne vai? "

" Si cugina io non rimango a lungo in un posto "

" Prima che tu vada puoi spiegarmi a cosa vi serviva la pietra di luna? " domandò Stefan.

" A me personalmente non ho nulla a che fare con quest'oggetto ma Katherine la voleva a tutti i costi ma vi giuro che non so nient'altro " rispose Lucy sotto lo sguardo interrogatorio del minore dei Salvatore.

" Allora prima che tu vada dovrei chiederti un ultimo favore Lucy " disse Bonnie invitandola a seguire lei Damon e Stefan.

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Cripta di Fell's Church

" Che luogo è questo, sento un energia negativa che pervade il mio corpo " affermò Lucy.

" Questa è una vecchia cripta in qui vennero rinchiusi 27 vampiri con un incantesimo dalla nostra antenata Emily Bennett "

" Sembra di sentire ancora le loro urla di dolore, ma a quale scopo Emily li rinchiuse quaggiù? "

" Per ordine di Katherine, Emily era al suo servizio un tempo e le ordinò di salvare con un incantesimo  27 vampiri lei compresa dal consiglio dei fondatori che volevano ucciderli dopo averli scoperti, ma la nostra vampira non entrò mai rinchiusa qui dentro perche riuscì a scappare quella stessa notte  "

" Perfetto essere sentenziosa, ora che hai raccontato tutta la storia per filo e per segno vuoi muoverti! Sta spuntando l'alba e io non ho il mio anello strega "

" Sai, avrei voglia di rinchiudere anche te li dentro, datti una mossa anche tu " ribattè seccata Bonnie.

" Uhm, non ci penso nemmeno a portarla io, ti credo sulla parola che mi rinchiuderesti quindi ci pensa Stefan, forza scoiattolo! " ordinò Damon pretenzioso e maleducato.

Stefan prese Katherine in braccio e si diresse verso l'entrata della cripta, Katherine cominciava a riprendersi muovendosi lentamente e il minore dei Salvatore si affrettava a condurla all'interno.
Bonnie e Lucy si tennero per mano e cominciarono a recitare l'incantesimo dal vecchio grimorio di Emily lo stesso usato anche da nonna Sheila.

Stefan e Damon osservarono il rito mentre le fiamme dalle fiaccole intorno alle streghe divampavano con lingue di fuoco sempre più alte per poi spegnersi.

" E fatta! E' un incantesimo potentissimo " affermò Lucy asciugandosi una goccia di sangue dal naso.

" Ed è per questo che ho chiesto il tuo aiuto, da sola non ce l'avrei mai fatta " rispose Bonnie anch'essa
sanguinando dal naso.

" Quindi l'incantesimo è riuscito? " domandò Stefan.

" Beh, fratello penso che lo scopriremo subito " confermò Damon quando intravide Katherine rialzarsi sulle sue gambe.

La vampira con uno scatto fulmineo si scagliò nella loro direzione ma sbattè contro un muro invisibile, una barriera che le impediva di uscire.

" Lucy! Cosa hai fatto! Fammi uscire di qui! " infuriò con occhi pieni di odio.

" Mi dispiace Katherine, te la sei cercata "

" Maledetta! Come hai potuto tradirmi cosi? Appena uscirò da qui verrò a cercarti e ucciderti ma prima ucciderò te Bonnie, non avrai scampo " minacciò la vampira rabbiosa.

" Ora basta Katherine è arrivato il momento di pagare " intervenì Stefan.

" Tu, maledetto che non sei altro credi di essere migliore di me? Presto tutti e sopratutto la dolce Elena ti vedranno per come sei veramente e cioè un assassino, traditore, bugiardo"  


" Bla,bla,bla, basta facciamola finita ora, chiudiamola dentro! " disse Damon spingendo la pesante porta della cripta.

" Aspetta che cosa fai? Damon non farlo, ti prego non lasciarmi qui! "

" E invece è proprio qui che devi stare e devi marcire poco a poco solo per ricompensarmi dei 150 anni che  ho aspettato come uno stupido per aprire questa cripta solo per scoprire che non c'eri mai stata! " infuriò il corvino sgranando i grandi occhi cerulei.

" Damon ascoltami, Stefan sapeva che non ero nella cripta e te lo ha tenuto nascosto " confessò Katherine nel vano tentativo di fermarlo.

" Ora dirà di tutto pur di non far chiudere questa porta, non ascoltarla Damon " intervenì Stefan con la sua aria seria.

" Presto la verità verrà alla luce indipendentemente che io sia fuori o in questa cripta mio caro Stefan, voi credete davvero che rinchiudermi quaggiù abbia risolto i vostri problemi? Vi sbagliate perchè il peggio sta per arrivare e l'unica davvero al sicuro sarò io qui dentro quando lui arriverà "

" Beh, chiunque sia lo aspetteremo a braccia aperte e lo rimanderemo indietro, e ora addio! " concluse Damon  spingendo il pesante portone in pietra.


" Aspetta Damon no!!! Ti prego non farlo! Io posso aiutarvi a salvare Elena, lui la ucciderà  ora che saprà della sua esistenza, ti prego no! " urlò Katherine quando Damon chiuse definitivamente l'accesso.

Katherine continuò ad urlare dando pugni sulla massiccia porta in pietra della vecchia cripta, il corvino incurante delle sue suppliche abbandonò immediatamente quel lugubre posto seguito dal fratello, Bonnie e Lucy.
 
                 

" Una serata davvero intensa, e il  peggio deve ancora venire a detta di Katherine " affermò Lucy ironica.

" Katherine ama ingigantire le cose quando si trova alle strette, comunque adesso è fuori dai piedi, credo che possiamo dormire sonni tranquilli " rispose Bonnie sollevata mentre lesse un messaggio di Elena inviandole a sua volta l'esito della serata con tanto di emoji sorridenti.

" Ascolta Bonnie adesso devo andare ma prima lasciati dare un consiglio su questa pietra, falla restare nelle tue mani, non consegnarla ai fratelli Salvatore ne tantomeno ai Lockwood, se Katherine l'ha cercata cosi insistentemente deve avere un grande valore e lasciatelo dire, sarà anche una manipolatrice ma c'era paura nelle sue parole io l'ho avvertito, tieni gli occhi aperti cara cugina " concluse Lucy stringendole le mani e abbracciandola poi se ne andò.

Damon si diresse con passo svelto alla sua camaro parcheggiata poco lontano ignorando il fratello che era alle sue spalle.

" Damon, aspetta devo parlarti " disse Stefan avvertendo l'inizio del suo atteggiamento ostile nei suoi confronti.

" Avanti forza, sentiamo cosa devi dirmi "

" Te lo leggo in faccia che stai pensando a quello che ti ha detto Katherine, vero? "


" Sai Stefan, forse perchè per la prima volta mi ha dato l'impressione che non stesse mentendo e lo sai come me ne sono accorto?... Ho guardato te! " esclamò il vampiro inquieto stringendo i pugni lungo i fianchi.

" E tu a chi credi Damon? A me o a lei? " domandò Stefan fissandolo dritto negli occhi senza alcun timore.

" Non lo so ancora a chi credere, ma sta sicuro Stefan che se scopro che quello che ha detto è la verità tu sei un uomo morto! " concluse il corvino avvicinandosi ad un centimetro dalla sua faccia minacciandolo.

                                                                                       

Stefan rimase impassibile quando poggiò le sue mani nell' incavo del collo del fratello guardandolo dritto negli occhi per rassicurarlo.

" Ascoltami Damon, quello che ha detto Katherine non è la verità, la conosci vuole solo metterci l'uno contro l'altro e se tu continui a credere così facilmente a tutto ciò che ti dice allora non posso contare sul tuo aiuto per fermarla "  


" Fermarla, non so se te ne sei reso conto  ma da quella cripta non può più uscire "

" Questo è vero, ma non credo che sia qui da sola " ribattè convinto Stefan mentre gli arrivo un messaggio di Elena che gli inviava la buonanotte mentre lui fece altrettanto.

" Buonanotte anche a te amore mio... Che romantico il caro Stefan "  affermò con sorriso perfido la ragazza  dai capelli rossi che messaggiava con il suo cellulare mentre Elena imbavagliata la guardava inerme.

 
                                                             
                                                                                                                                   

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Capitolo 9
*** Conosci Il Tuo Nemico ***



       
              Conosci Il Tuo Nemico


" Jenna possiamo parlare? " domandò Alaric dopo aver riaccompagnato Jeremy a casa. 

" Cosa è successo, perchè hai chiamato Rik al cellulare? " domandò astia Jenna rivolgendosi al nipote.

" Niente, ero rimasto senza un passaggio per tornarmene a casa " rispose svogliato Jeremy.

" Hai un aspetto strano, non starai ricominciando con gli spinelli spero! "

" Ma no! Che ti viene in mente, hai una bella fiducia in me, grazie Jenna! " rispose il ragazzo offeso voltandole le spalle andando di sopra a chiudersi nella sua stanza.

" Jenna non avrai esagerato? "

" Sei qui per darmi lezione da genitore Rik? "  

 " Perche adesso sei arrabbiata con me? E per John vero? "

" Rik sono stanca e domani ho un appuntamento con Carol, devo occuparmi di molte cose e sarò molto impegnata, perciò se non ti spiace non voglio parlare di quello che ha detto John "

" E invece dovremmo, ascolta non è facile per me perchè ci sono cose che non sai e che forse non comprenderesti "

" Beh, tanto per iniziare dovresti parlare una buona volta e poi dipende da me se comprendere o no e non credo che tu sappia come io gestirei la cosa, quindi di cosa diavolo parli Rik " rispose irritata Jenna mentre Alaric rimase in silenzio senza proferire parola.
 
" Va bene, fuori di qui, vattene! " ordinò Jenna cacciandolo da casa sua, Alaric senza difese in suo riguardo dovette attenersi dirigendosi alla porta.

" Va bene, allora buonanotte " rispose il professore abbassando lo sguardo mentre Jenna aspettava che se ne andasse senza guardarlo in faccia.

Alaric lasciò casa Gilbert mentre Jenna appena chiusa la porta si diresse imediatamente dal nipote.
Jeremy era sul letto ad ascoltare musica quando la zia irruppe nella sua stanza.

" Tu non me la dai a bere e lo sai, quindi smettila e dimmi cosa diavolo è successo "

" Jenna ora stai esagerando, ho chiamato Alaric per un passaggio "

" Sei andato alla fiera con Elena e torni da solo, a proposito dov'è? "

" Con Stefan con chi vuoi che sia, a un certo punto se ne andata con lui "

" Senza avvisarmi ovviamente ma domani sia lei che Stefan mi sentiranno "

" Jenna non puoi farle la ramanzina solo perche passa la notte col fidanzato "

" E minorenne e Stefan dovrebbe essere più responsabile, anzi tu ed Elena dovrete incominciare ad essere più responsabili se non volete che i servizi sociali mi rievochino la vostra custodia "

" Che vuoi dire? " domandò Jeremy togliendosi le cuffie.

" Che John ha contattato un assistente sociale e che al mio minimo errore vi affideranno a lui "

" Stai scherzando? "

" Per niente, adesso dormi prima che mi arrabbi sul serio e domani chiariremo anche noi due " concluse Jenna lasciando la sua stanza mentre Jeremy rimase preoccupato.

                                                 
                    Mattino seguente

" Buongiorno, e ora di svegliarsi la scuola ti aspetta! " gridò Jenna facendo sobbalzare Jeremy dal letto.

" Ma che succede! Jenna ma che modi sono! "

" Muoviti prima che ti prenda a calci in culo e appena vedi tua sorella dille che si prepari a una sfuriata storica, sto provando a messaggiarla e non mi risponde, stavolta mi sente... Alzati che devo andare a lavoro! " urlò Jenna strattonandolo costringendolo ad alzarsi.

" Questo si chiama maltrattamento di minore  lo sai? " domandò Jeremy quando si guadagnò uno schiaffo sulla nuca.

" Muoviti è tardi! " concluse Jenna avviandosi ad uscire di casa.

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" Elena ti devo parlare torna a casa immediatamente o ti vengo a prendere io per i capelli ti conviene "

" La cara zia Jenna e un bel tipetto a quanto vedo, tramutata in vampiro sarebbe uno spasso magari ci penso io "  disse la ragazza dai capelli rossi maneggiando il cellulare di Elena che la guardava inerme con un bavaglio alla bocca mentre le raggiunse un ragazzo dai capelli scuri.

" Io avrei finito, posso andare? "

" Certamente, ma prima avvicinati " ordinò la rossa mentre il ragazzo ubbidì, in un secondo lei lo afferrò e lo morse con ferocia al collo nutrendosi avidamente col suo sangue.

Elena osservò impotente la scena rimanendo impressionata da tanta malvagità mentre il ragazzo cadde a terra spasmando i suoi ultimi istanti di vita mentre la vampira si leccava avida con la lingua il sangue sulle sue labbra imbrattate.

" Che c'è principessa ti sei impressionata? Anche il tuo fidanzato è un vampiro quindi qual'è il problema? Ah,  già tu sei la versione delicata di Katherine " ironizzò sarcastica con sorriso perfido.

" Cosa hai fatto? " domandò una ragazza bionda apparsa dal nulla alle sue spalle.

" Niente, dovevamo sbarazzarcene lo sai " rispose la rossa.

" E te ne sei nutrita, dovevi semplicemente plagiarlo a dimenticare e lasciarlo andare, adesso come facciamo con il corpo? "

" Lo lasceremo qui a marcire, chi vuoi che venga in questo posto sperduto "

" Lo sapevo, complichi sempre tutto come se non fosse già abbastanza pericoloso quello che stiamo per fare, a proposito sai qualcosa di Katherine? "

" La cara Katherine è fuori gioco ormai, la regina del foro e stata rinchiusa con un incantesimo in quella vecchia cripta tra le rovine di Fells "

" Come fai a saperlo? "

" La strega ha messaggiato la principessa mettendola al corrente , ma ora dimmi che notizie mi porti "

" Ho contattato il suo tramite ma vuole vederla di persona per accertarsi che non lo stiamo ingannando "

" Non gli avrai mica dato l'indirizzo di questo posto spero, sicura che non ti abbiano seguito? "

" Tranquilla sono stata attenta, smettila di trattarmi come una stupida! "

" Basta un niente per ritrovarci uccise, quindi si mi preoccupo mia cara! "  affermò alterata la rossa mentre la bionda si avvicinò ad Elena.

" Adesso ti toglierò il bavaglio ma guai a te se gridi! "

         

" Chi siete? Dove mi avete portato? " domandò Elena con voce tremante saettando lo sguardo sulle due.

" Non incominciare a fare domande, ma perche le hai tolto il bavaglio! " infuriò la rossa.

" Perchè deve mangiare, deve essere in forma quando la consegneremo "

" Consegneremo? Di cosa parlate! A chi mi dovete consegnare! " domandò Elena agitata innervosendo la rossa.

" Adesso chiudi la bocca o ti strappo la lingua mocciosa! " infuriò la vampira afferrandole il viso prepotentemente tra le mani.

" Selena smettila! Lasciala immediatamente " intervenì la bionda irritandola.

" Idiota! Si era detto di non chiamarci per nome a questo punto perche non dirle anche il tuo Krystina "

" Ora basta! Fino a che non la consegnamo non le torcerai un capello " affermò la bionda parandosi di fronte alla complice.

" Smettila di atteggiarti conviene a me quanto a te che sia integra, ma se fosse stato per me l'avrei già fatto mille torture alla reginetta di Mystic Falls " affermò con sguardo perfido la vampira.

" Immagino, datti una calmata e vedi come sbarazzarti di questo cadavere "

" Kristyna cara non sono una cameriera, rilassati non puzzerà prima di qualche ora e per tanto noi saremo già andate via " affermò Selena fissando con sorrisetto perfido Elena.
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              Casa Salvatore

" Un brindisi all' uscita di scena della megera, a te Katherine che tu possa marcire putrefatta per l'eternità " augurò Damon traccannando il suo amato bourbon sotto gli occhi del fratello.

" Buongiorno, inizi leggero la giornata "

" Un buon bicchiere di bourbon è quello che ci vuole " controbattè il corvino sarcastico verso il fratello.

" Avevi ragione sai Damon, lo ammetto ho sbagliato a non darti ascolto ora più che mai mi sento tranquillo sapendo Katherine rinchiusa in quella cripta " disse Stefan incrociando le braccia.

" Cosa sento, Stefan mi sta dando ragione " ironizzò il corvino sgranando gli occhi.

" Hai il tuo tono astioso fratello, stai ancora pensando a quello che ti ha detto Katherine? "

" No affatto, sei tu che lo stai tirando in ballo fratello " ribattè il corvino inarcando le narici.

" Ti ha detto una bugia, se fosse come dice lei non avrebbe aspettato a dirtelo mentre la rinchiudevi nella cripta, lo avrebbe già fatto prima per metterci come sempre l'uno contro l'altro "

" Questo è vero, ma ora lei ha insinuato il dubbio in me e finchè non mi accerterò del contrario non ti darò tregua fratello " concluse parandosi di fronte a Stefan tracannando un altro bicchiere di bourbon quando suonarono alla porta.

" Chi sarà a quest'ora? "

" Va ad aprire e scoprilo, che stupido scoiattolo "

Stefan si diresse alla porta e aprendo si trovò Jeremy sull'uscio.

" Ma guarda, è venuto a trovarci lo zombie di Romero "

" Non incominciare idiota! " ribattè Jeremy spazientito verso Damon.

" Stefan devo parlare con Elena falla scendere immediatamente! "

" Elena? Come mai la cerchi qui? "

" E dove dovrei cercarla, chiamala che per colpa sua Jenna se le presa con me perche quando passa la notte qui non si degna nemmeno di avvisarla e io mi prende il ben servito! " affermò il ragazzo buttandosi su una delle vecchie poltrone mentre Stefan lo fissava stranito.

" Che c'è ti sei imbambolato scoiattolo? Non ti ricordi dove hai lasciato la tua ragazza? " ironizzò Damon con sorriso beffardo. 

" Jeremy sei sicuro di quello che dici? "

" Scusa secondo te me lo sto inventando? Ma che succede Stefan? " domandò Jeremy cupo.

" Già Stefan parla, la suspance ci uccide "

" Ieri sera dopo la fiera ho riaccompagnato Elena a casa " rispose Stefan agitato quando Jeremy lo guardava con occhi sbarrati.

" Ok, adesso manteniamo la calma... Stefan respira a fondo sei pallido! "

" Ma perche non la smetti con queste stupide battute! " ribattè stizzato Jeremy.

" Senti bamboccio non alzare la voce con me perche te ne faccio pentire "

" Damon smettila, non è il momento adesso dobbiamo preoccuparci di Elena "

" Perchè dici dobbiamo e la tua ragazza cosa c'entro io? " chiese il corvino versandosi altro bourbon sotto lo sguardo disapprovabile del fratello.

" So io cosa fare, vieni con me Jeremy " ordinò Stefan quando venne intralciato dal fratello.

" Ed ecco che Stefan fa la cosa più stupida che possa fare andare da Katherine "

" Visto che non vuoi collaborare allora fatti da parte e non intrometterti Damon "

" Come fai ad essere mio fratello sei cosi stupido! La tua ragazza sparisce e la prima cosa che fai è andare da Katherine? Cosa speri di ottenere? "

" Prima di rinchiuderla ha detto che Elena era in pericolo, lei sa cosa sta succedendo e non è un caso ciò che sta accadendo "

" Non ti dirà niente e si divertirà solo a tenerti sulle spine "

" Non mi importa devo trovare Elena "

" E allora chiama Bonnie, lei saprà come trovarla idiota! " concluse il corvine tracannando il suo whisky.

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" Nessun messaggio? Insomma sei sicura che tu abbia parlato con la persona giusta? "

" Ti ho detto di si Selena e ora smettila di domandarmelo in continuazione sono già abbastanza agitata " rispose nervosa la vampira bionda smaniando con il cellulare tra le mani.

" Sono stanca di scappare e nascondermi voglio farla finita con questa storia e consegnare questa mocciosa ad Elijah " affermò la rossa nervosa.

" Elijah?  Chi è questo Elijah? " domandò agitata Elena.

" Presto lo saprai principessa ma nel frattempo chudi quella dannata bocca! "

" No, non lo farò! Voglio sapere perche sono qui e chi siete! " gridò Elena senza paura.

" Ma tu guarda, lo stesso atteggiamento irritante e prepotente di Katerina, smettila di gridare perchè ti cavo gli occhi " minacciò Selena riducendo gli occhi a due fessure.

" Elena, ora devi calmarti altrimenti saremo costrette a imbavagliarti di nuovo " intervenì la vampira bionda.

" Chi è Elijah voglio saperlo! " 

" E il tuo peggiore incubo "  concluse Krystina mettendola in agitazione.

" E' arrivato un messaggio, vogliono l'indirizzo del posto " affermò Selena.

" E' escluso, manderemo Kyle a contrattare con il suo tramite un certo Dr. Martin poi stabiliremo un luogo d'incontro dove consegnare la doppleganger " ordinò la vampira bionda senza esitazioni.

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             Casa Salvatore
 
" Stefan ho ricevuto il tuo messaggio che succede? "

" Entra Bonnie si tratta di Elena, è sparita "

" Come sarebbe? Ma cosa stai dicendo? "

" Io l'ho riaccompagnata a casa quando abbiamo lasciato la fiera, ma poi Jeremy è venuto qui dicendo che  non era rientrata pensando che fosse con me, ho provato a contattarla ma non mi risponde "

" Va bene adesso provo io " disse Bonnie provando a contattare l'amica senza risultati.

" Dobbiamo ritornare alla cripta da Katherine c'e lei dietro a questa storia ne sono sicuro " affermò Stefan.

" Per l'amor del cielo tu e quella cripta, sprechi tempo se credi che quella serpe ti dica qualcosa " intervenì Damon alle spalle del fratello.

" Prima che la rinchiudessimo Katherine ha affermato che Elena era in pericolo, ma se ora vai da lei userà questa tua debolezza contro di te Stefan " affermò Bonnie.

" Quindi cosa facciamo? "

" Semplice no, Bon Bon ci aiuterà con qualche suo incantesimo per questo l'abbiamo chiamata, insomma fa una delle tue fatture e rintraccia Elena o sai solo provocare aneurismi e farti gocciolare sangue dal naso? "

" Damon, potresti almeno solo per una volta collaborare senza offendere nessuno? Qui c'è in gioco la vita di Elena! "

" Allora muovetevi prima che sia troppo tardi, allora strega puoi fare qualcosa o no? " domandò spazientito il corvino.

" Non lo so, datemi del tempo per pensare "

" Tempo non ne abbiamo tic toc tic toc "

" Sei insopportabile perche non rinchiudete anche lui in quella cripta " disse Jeremy irritato.

" E una buona idea non ci avevo pensato " ribattè Bonnie.

" Morireste nell' istante in cui ci provaste " controbattè il corvino convinto.

" Forse ci sono, possiamo tentare con un incantesimo di localizzazione ma per farlo avrei bisogno di una mappa e ci servirà qualche goccia di sangue della famiglia Gilbert "

 " Non c'è problema " disse Jeremy sorridendola.

" Siete disgustosi! " esclamò Damon irritandoli ancora.

Stefan cominciò a frugare nella vecchia libreria quando trovò una mappa della città.

         

" Ti serve altro? "

" Solamente qualche candela "

" Le vuoi profumate alla vaniglia o vanno bene quelle al cedro? "

" Damon, ti prego! " implorò Stefan al fratello per il suo continuo sarcasmo mentre le procurava ciò che le serviva.

" Non ti sarò mai simpatico vero? Eppure sento che saremo grandi amici "

" Neanche per sogno! Tu sei un essere ignobile stammi lontano! " controbattè Bonnie divertendolo quando Stefan ritornò con delle candele che sistemò su un tavolo al centro del salone con la mappa e un pugnale.

" Bene,bene,bene, a quanto vedo vi siete dati ai riti satanici, se vi serve una vergine sono capitata al momento giusto " intervenì ironica Julia come un fulmine a ciel sereno.

" Spunti sempre nei momenti meno opportuni nana malefica, vattene abbiamo cose più importanti di cui occuparci, quindi fuori dai piedi! "

" Santo cielo che brutto carattere! Sarà la vecchiaia " ironizzò la vampira.

" Tu sei la strana ragazza della fiera... Che ci fai qui? "

" Mi hai definita "strana"? Ma ti sei visto? Sembri Justin Bieber con quei capelli! "

" Scusate ma io avrei bisogno di silenzio per concentrarmi " intervenne Bonnie.

" E sei capitata nel posto sbagliato cheri questa è una casa di pazzi! "

" Chiudi quella dannata bocca nanerottola, ma come ti sei conciata? Sembri Willy Wonka con quella giacca... Porpora! "

" Possiamo procedere? " domandò irritato Stefan verso i due che annuirono.

Bonnie cominciò a concentrarsi con occhi chiusi tracciando con le dita la mappa sotto lo sguardo dei presenti incuriositi, le candele accese sembravano smorzarsi quandò cominciò a recitare l'incantesimo.
Dopo alcuni secondi invitò Jeremy ad avvicinarsi e a porle la mano.
Bonnie con il pugnale gli trafisse un dito facendo scorrere il sangue sulla mappa, le goccie vermiglie macchiarono la vecchia carta ingiallita estendendosi per poi tracciare un piccolo percorso sotto gli occhi stupiti di Damon e Stefan.
Il sangue tracciò un tragitto che conduceva ad un luogo nei pressi di Richmond segnalando con precisione dove si trovasse Elena.

" Ecco, si trova qui ai confini di Richmond " affermò la strega.

" D'accordo andiamoci subito "

" No Jeremy, tu non vieni, è escluso " ordinò Stefan.

" Come sarebbe che non vengo? E' mia sorella! "

" Lo so, ma non sappiamo chi l'ha rapita ed è pericoloso per te lo capisci? Ci devo pensare io d'accordo? "

" Ma che sta succedendo si può sapere? " domandò Julia intervenendo come sempre nel discorso.

" Fatti gli affari tuoi nanerottola "

" Non posso sono una pettegola come te devo sapere sempre tutto, se ho capito bene Elena e stata rapita? Quindi chiederanno un riscatto? Ah, non preoccuparti Jeremia i Salvatore sono benestanti "

" Ma si può sapere chi sei? " domandò confuso Jeremy.

" Non provare a dire anche a lui la stupidaggine che sei mia moglie o ti spezzo quel mezzo centimetro di gambe che ti è rimasto "

" Non serve, lo hai appena fatto tu " controbattè Julia ironica.

" Va bene, mi servono armi speciali quindi contatto Alaric " affermò Stefan.

" Ti porti Alaric? Auguri! "

" Beh Damon, tu ti sei tirato fuori e di certo non posso andarci da solo "

" Potrei cambiare idea se tu me lo chiedessi "

" E a che servirebbe, hai dimenticato che Katherine ha preso il tuo anello? " affermò Stefan irritandolo.

" Maledetta! Adesso vado lì e dò fuoco a quella maledetta cripta! "

" Ascolta non c'e tempo chiamò Alaric e vado " affermò Stefan chiamando il cacciatore al cellulare.

" Perche te la prendi, avevi detto che non ti importava di Elena " disse Jeremy.

" E infatti è cosi idiota! Non me ne importa niente di tua sorella rivoglio solo il mio anello! "

" Il solito egoista prepotente " affermò Julia guadagnandosi un occhiata trucida.

" Ok, Alaric sarà qui tra poco Jeremy tu va a scuola non destare sospetti, Jenna e John non devono sapere nulla, Bonnie tu resta con lui "

" Sicuro che non posso esserti utile? Potrei aiutarvi con la mia magia "

" Preferisco che tu stia qui al sicuro, ritornerò con Elena te lo prometto " affermò Stefan guadagnandosi la fiducia di Bonnie che acconsentì mentre Damon irritato lasciò il salone per ritirarsi nella sua stanza sotto lo sguardo disapprovevole del fratello.

" Allora noi andiamo a scuola però prima mi faresti un favore Stefan? Quando arriva Alaric dagli il mio anello, sai mi sento più sicuro se so che lo indossa "

" Glielo consegnerò non preoccuparti " affermò Stefan con una presa ferrea sulle spalle quando il ragazzo con Bonnie lasciò casa Salvatore.

" Una brutta situazione direi, il rapimento provoca costantemente tensione e sconforto, ci sono passata " disse Julia sarcastica.

" Grazie per esprimenti sempre con una tale sensibilità al momento giusto, in questo sei la degna compagna di mio fratello " ribattè Stefan con un sorriso stampato a forza.

" Lo prendo come un complimento caro cognato è benchè non volessi farti torto ti dimostrerò la mia sensibilità alla causa collaborando "

" Ti ringrazio ma ce ne occupiamo noi " affermò Stefan obbietto.

" Stai rifiutando il mio aiuto mon cher? Mon dieu, cosa ho fatto per meritarmi tanta austerità? " domandò la vampira con sorriso beffardo avvicinandosi a lui.

" Semplice, non mi fido di te "

" Schietto e sincero come un libro aperto, tu sei il lezzo della verità nella forma che più gradisco " affermò la vampira fissandolo negli occhi con sguardo malizioso.

" Ascolta, io non so tu cosa voglia, ma lo scoprirò " affermò Stefan quando suonarono alla porta.

" Alaric, finalmente entra "

" Che sta succedendo, spiegami " disse il cacciatore lanciando un occhiata fugace a Julia.

" Elena è stata rapita e si trova esattamente qui in questo posto ai confini di Richmond e mi serve il tuo aiuto
 " disse Stefan mostrandogli la mappa.

" Ne sei sicuro Stefan? Santo cielo chi vorrebbe rapire Elena? "

" Non lo so ma c'entra Katherine in questa storia, ma ora non perdiamo tempo hai portato le armi? "

" Certo, ho dei fucili, paletti e anche delle granate alla verbena fa molta attenzione a maneggiarle "

" Mon dieu, se ti vedrebbe Joss Whedon ti scritturerebbe per la serie maschile di Buffy l'ammazzavampiri "

" E tu chi saresti scusa? "

" Qualcuno di cui non puoi fidarti " ribattè lei con sarcasmo lasciando il salone per dirigersi al piano di sopra.

" Lascia perdere Alaric, a proposito indossa questo me lo ha dato Jeremy "

" L'anello dei Gilbert "

" Esatto, ti proteggerà... Te la senti di accompagnarmi? "

" Stai scherzando? Elena è come una figlia per me " concluse il cacciatore preparando le armi.

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" Ma guarda, tuo fratello e il cacciatore si preparano all'avventura e tu te ne stai qui sdraiato sul letto a guardare... Pretty Little Liars? "

" Ah! Chiudi il becco, non ho voglia di ascoltarti, esci! "

" Lascia perdere tanto Allison è viva " affermò Julia spegnendo il televisore.

" Ma che diavolo fai idiota! "

           

" Lasci che il fratellino faccia l'eroe mentre tu te ne resti il solito menefreghista agli occhi della dolce Elena? "

" Ehi! Ma si può sapere che vuoi! " infuriò Damon alzandosi di scatto dal letto sgranando i grandi occhi cerulei quando Julia gli mostrò il suo anello.

" Quello che voglio è che adesso tu ti faccia valere senza fare domande a cui ora non voglio rispondere! " ordinò la vampira porgendogli l'anello al dito sotto lo sguardo interrogatore del corvino.
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" Stefan possiamo andare, sei pronto? "

" Si andiamo "  rispose Stefan indossando il suo giubbotto.

" Non senza di me fratellino, prendo la mia camaro perchè se andiamo con quella carretta di Alaric non arriveremo mai in tempo! "  controbattè Damon spavaldo mostrandogli l'anello.

" Ma... Come, non capisco "

" Infatti, non capire e muoviti! " concluse il corvino avviandosi all'uscita.

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            Richmond

Erano passate ormai molte ore ed Elena cominciava a sentire la stanchezza fisica e mentale a cui era sottoposta dalle due vampire che discutevano tra loro quando improvvisamente una piccola fiammella le apparve a un palmo della mano trasformandosi in un piccolo pezzo di carta.
La ragazza con discrezione e cautela cercò di impossessarsi del piccolo pezzo di carta facendo attenzione alle vampire, lentamente apri il foglio e vide che c'era un messaggio di Bonnie che le diceva che Stefan stava venendo a prenderla,  Elena si lasciò scappare un sorriso che alla rossa non passo inosservato.

" Ehi, che succede, perchè sorridi? "

" Io? No, ti stai sbagliando non sto sorridendo " ribattè Elena rigida.

" Non prendermi in giro mocciosa, cosa stringi nella mano! " ordinò la vampira strattonandola.

" Niente, non ho niente " rinnegò Elena cercando di difendersi quando Selena riuscì a impossessarsi del foglio.

" E' questo cosa sarebbe? Di che si tratta, parla! " infuriò la rossa schiaffeggiandola quando un rumore provenì da lontano come un tonfo.

" Che succede? Cosa è stato? " domandò Krystina.

" Fermati dove vai, non muoverti " ordinò la rossa restando immobile fissando entrambe la porta della loro stanza in attesa che da un momento all'altro qualcuno la aprisse.

La tensione era alta tra le due mentre Elena impaurita e con il labbro insanguinato era alle loro spalle quando la porta si aprì.
Le due vampire sbarrarono gli occhi incredule a ciò che si trovarono davanti.
L'imponente uomo statuario che si trovarono di fronte lo conoscevano bene, un fantasma del loro passato venuto a tormentarle.

Krystina rimase impietrita mentre Selena riuscì a malapena quasi a similare una parola quando lui con scatto fulmineo alla velocità della luce la raggiunse e con un colpo netto e preciso le staccò la testa dal collo.
Elena emise un grido a quell'agghiacciante scena mentre la testa della vampira rotolando sul pavimento la raggiunse, Krystina si buttò ai suoi piedi prostandosi con la faccia a terra quasi a implorarlo di risparmiarla quando lui con il suo sguardo serio e impassivo la osservava.

" Priveste ( Guardami ) - le disse in rumeno avvicinandosi - Priveste! " infuriò una seconda volta obbligandola a guardarlo.

" Domnul meo, iartà-mà  ( Mio signore, perdonatemi )  "  rispose lei implorandolo.
 
" Nu implora, acum nu existà nici o iertare pentru tine  ( Non implorare, ormai non c'e perdono per te ) "

" Atunci sunt gata sà mor de màna ta  ( Allora sono pronta  a morire per mano vostra ) "  concluse la vampira ai suoi piedi mentre le lacrime scendevano copiose dai grandi occhi cerulei rigandole il viso di porcellana quando Elena scappò dalla stanza aprofittando di quel momento.

Elena corse a fiatone per i vecchi corridoi abbandonati sbattendo continuamente nei muri, quella casa era un labirinto fino a che non raggiunse un uscita ma la sua corsa fu stoppata dal cadavere di un vampiro in cui inciampò che probabilmente sorvegliava la casa ma nonostante la slogatura alla caviglia non si arrese e continuò la sua fuga come poteva quando si imbattè nello statuario vampiro.

La ragazza emise un grido quando lui la afferrò tappandole la bocca trascinandola nascosta in un angolo quando le fece cenno di restare in silenzio mentre si udirono dei passi.
Qualcun'altro aveva raggiunto l'abitazione, Elena sapeva che si trattava sicuramente di Stefan e non poteva metterlo in guardia da quel vampiro cosi forte e crudele.
I passi si udirono sempre più vicini, il vampiro aveva i nervi tesi e lo sguardo concentrato come pronto ad attaccare quando Elena si liberò dalla sua presa  uscendò allo scoperto e correndo  al piano sottostante verso Stefan quando davanti si ritrovò un altro uomo altrettanto statuario e imponente che la penetrò con uno sguardo facendola raggelare quando fu trascinata a velocità inumana di nuovo dal vampiro di prima in cima alle scale.

L'uomo avanzò con scatto fulmineo raggiungendo Elena  sulle scale rivelando la sua natura di vampiro, al momento stesso la ragazza si ritrovò al piano sottostante confusa mentre lui saettò il suo sguardo cercando di capire chi lo stesse sfidando ritornando anch'essi giù quando improvvisamente da un angolo il primo vampiro uscì all'attacco con un enorme palo impalettandolo e trascinandolo fino a inchiodarlo al muro con impeto, in un attimo il viso del vampiro si fece verde intrigendosi di vene fino a trovare la morte sotto gli occhi scioccati di Elena.
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" Allora siamo arrivati o no? "  

" Non essere impaziente scoiattolo, è proprio qui, dietro l'angolo "

" Lo avevi detto un ora fa, secondo me hai sbagliato strada " affermò spazientito Alaric verso Damon.

" Senti Rik io non ho sbagliato proprio nulla, sei tu quello che confonde la scuola con la casa di Jenna "

" Questi non sono affari tuoi idiota, pensa a guidare! "

" Sta calmo, non prendere subito fuoco, in fondo ti faccio i miei complimenti Jenna è un tipo appetitoso! "

" Damon vuoi smetterla una buona volta! Quanto manca ancora? "

" Non gridare Stefan e non innervosirti ti si arriccia la coda... Shhh!.. Siamo arrivati " affermò Damon quando da lontano intravidero una vecchia villa abbandonata.

I tre scesero dall'auto presero i borsoni con le armi dal bagagliaio e iniziarono ad avviarsi verso l'abitazione.

" Mi raccomando, avviamoci silenziosi " ordinò il cacciatore sottovoce.

Con passo furtivo i tre raggiunsero il retro della villa, Damon e Stefan perlustrarono con discrezione facendo attenzione al portico scricchiolante.
Stefan si avvicinò lentamente alla piccola porta che conduceva all' interno e con colpo secco forzò la maniglia aprendola.
Damon andò avanti per primo dando indicazioni al fratello e al cacciatore, attraversarono il lungo corridoio perlustrando ogni angolo fino ad arrivare al salone principale dove videro il cadavere trafitto.

Il corvino si avvicinò scrutandolo dalla testa ai piedi fino a notare l'anello che portava al dito, lo stemma che vi era inciso apparteneva ad una casata che lui conosceva bene e se ne impossessò.
Stefan gli fece cenno di continuare le ricerche al piano di sopra e si avviarono.
I tre perlustrarono anche tutto il piano di sopra fino a raggiungere la stanza in cui trovarono gli altri due cadaveri quello di Selena decapitato e del ragazzo ucciso dalla medesima vampira.

" Qui di Elena non c'e traccia, l'hanno già portata da qualche altra parte " affermò Damon.

" Maledizione, sto impazzendo dobbiamo ritrovarla " ribattè Stefan agitato.

" Stefan ora non è il momento di perdere il controllo, perlustiamo ancora in giro e vediamo se troviamo qualche indizio " rispose Damon cercando di tenere a bada il fratello.

" Sicuro che si trovasse qui Stefan? Magari Bonnie si è sbagliata " disse Alaric cercando di rassicurarlo.

" No affatto, guardate questo foglio c'è scritto " Stefan sta venendo a prenderti " questa è opera di Bonnie" affermò il minore dei Salvatore.

" Io penso che l'unica cosa da fare adesso e ritornare a casa e fare in modo che Bonnie la rintracci di nuovo con il suo incantesimo, credo non abbiamo alternative " ordinò il corvino mentre con un piede girò la testa della vampira quando assunse un aria cupa.

" Ma cosa fai? " domandò il cacciatore osservandolo.

" Nulla, fatti gli affari tuoi... Andiamocene " concluse il vampiro stizzito sotto gli occhi interrogatori del fratello e del cacciatore.

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   Cripta di Fells

La fame si faceva sentire.
La fame era divoratrice e bruciava nelle vene come un fuoco che consumava lentamente fino alla pazzia.
Katherine stava impazzendo affamata al buio prigioniera intrappolata tra le vecchie lapidi e il terreno umido di quel maledetto posto quando improvvisamente udì dei rumori.
La  vampira con le poche forze che aveva si alzò in piedi strusciando lentamente dall'ombra a piccoli passi ,   qualcuno stava smossando la vecchia porta in pietra della cripta e un piccolo baluardo di luce penetrò all'uscio grazie ad una torcia che ardeva a terra quando davanti a lei apparve una figura in bianco che afferrò la fiaccola portandola verso il buio pesto della cripta per intravedere all 'interno.

           
                 
" Katherine? " chiamò la ragazza mentre la sua voce echeggiò nella vecchia cripta.

" Krystina, che ci fai qui? " domandò la Petrova uscendo lentamente dal buio stanca e affaticata.

" Katherine il nostro piano è fallito, abbiamo perso Elena " affermò con voce tremante la vampira.

" Come sarebbe " abbiamo perso Elena" che diavolo è successo? " infuriò la Petrova.

" Un imprevisto, io e Selena ce lo siamo ritrovate davanti all'improvviso e in un attimo ha decapitato lei e ha impalettato Elijah ho visto tutto con i miei occhi! "

" Ma di chi diavolo stai parlando? Vuoi spiegarti meglio? "

" Atrian è vivo Katherine, ed è qui " concluse Kristyna rimanendo Katherine sconvolta.
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           Casa Salvatore

La camaro blù di Damon sfrecciò nel vialetto quando Stefan inquieto scese e si affrettò ad entrare in casa.

" Stefan non serve a nulla agitarti " disse Damon seguendolo a passo.

" Io non voglio calmarmi voglio solo trovare Elena! " ribattè Stefan quando se la ritrovò davanti a lui nel salone.

Il minore dei Salvatore fu pervaso da una gioia incontenibile e senza pensarci corse da lei abbracciandola fino a farle mancare il respiro.

" Stai bene, cosa è successo? Siamo andati alla villa abbandonata ma tu non c'eri "

" Lo so mi è arrivato il messaggio di Bonnie che stavi venendo "

" Mi sono spaventato, ma sicura di stare bene? " chiese Stefan notanto la ferita che aveva al labbro.
 
" Si sto bene " affermò Elena abbracciandolo forte sotto lo sguardo deluso di Damon che lei notò.

" Chi ti ha portato in quella casa? Come hai fatto a scappare? "  domandò Stefan.

" Ascolta Stefan, io... "

" Sono intervenuto io a salvarla " affermò lo statuario uomo che apparse improvvisamente alle spalle di Elena.

                   

" E tu chi saresti? " domandò Stefan scrutandolo da capo a piedi mentre lui con passo lento si avvicinò.

" Atrian Petrova, ti dice niente questo cognome? "    

                                                     
                                      

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