The vampire diaries 2- version alternative di lucy stoker (/viewuser.php?uid=184761)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ballo D'ognissanti ***
Capitolo 2: *** Ombre Dal Passato ***
Capitolo 3: *** Che Il Gioco Abbia Inizio ***
Capitolo 4: *** Tra Il Bene E Il Male ***
Capitolo 5: *** Il Passato Nel Presente ***
Capitolo 6: *** La Pietra Di Luna ***
Capitolo 7: *** Il Sorgere Della Luna Cattiva ***
Capitolo 8: *** Legami Vincolanti ***
Capitolo 9: *** Conosci Il Tuo Nemico ***
Capitolo 1 *** Il Ballo D'ognissanti ***
IL BALLO D'OGNISSANTI
E' la festa d'Ognissanti e
Mistyc Falls è impegnata per la prima volta nei
festeggiamenti.
Il sindaco Lockwood
per l'occasione organizza un grande ballo in maschera, come vuole la
tradizione nel palazzo della fondazione cercando di far dimenticare ai
cittadini gli ultimi tragici avvenimenti accaduti a causa dei vampiri.
Caroline entusiasta
per l'evento si organizza con Bonnie e Elena nella scelta dei vestiti
che dovranno indossare recandosi nella boutique del centro, mentre la
signora Lockwood impartisce ai figli delle famiglie fondatrici di
prendere lezioni di ballo da sala, sopratutto il valzer che
segnerà l'apertura alle danze.
Quella mattina Bonnie
e Elena andarono a prendere Caroline a casa sua per andare in centro,
lei era già fuori ad aspettarle, mentre Bonnie
accostò per farla salire.
Era davvero una bella
giornata di sole e il tempo era mite nonostante si andasse incontro al
rigido inverno, le foglie secche sulla strada svolazzavano allo
sfreccio delle ruote dell'auto mentre altre cadevano continuamente
dagli alberi ingialliti ad ogni soffio di vento.
Durante il tragitto,
Caroline non potè fare a meno di domandare a Bonnie con chi
sarebbe andata al ballo, cercando di soddisfare la sua
curiosità:
" Allora
Bonnie, con chi andrai al ballo? A noi puoi dirlo " domandò
ansiosa di ascoltare la risposta dell'amica.
" Perchè,
devo andarci per forza con qualcuno? " rispose Bonnie senza pensarci,
deludendo le aspettative di Caroline.
" Non vorrai
venirci da sola? " replicò lei seccata.
" Da sola? Ma
io ci vado con voi "
" E' un ballo
Bonnie, si và in coppia se non lo hai capito "
" Con questo
stai dicendo forse che sono di troppo? Beh, se è
così non ci verrò, non preoccuparti "
sbottò permalosamente la Bennett.
" Ragazze la
smettete? Che vi prende è solo un ballo non c'è
bisogno di litigare " intervenne Elena interrompendo la loro piccola
discussione.
" Continuo a
insistere che dovresti andarci con qualcuno Bonnie, e con questo non
stò dicendo che sei di troppo, è solo che io e
Elena ci andiamo con Matt e Stefan " ribattè insistentemente
Caroline mentre Elena la guardò con aria di rimprovero.
" Beh a
questo punto è confermato che non ci verrò,
divertitevi con Matt e Stefan " concluse Bonnie offesa.
" Caroline
perchè non chiudi la bocca? Sù dai Bonnie non
fare così, andiamo a comprare i vestiti...ci stai? "
domandò Elena poggiandole la mano sulla spalla incitandola a
lasciar perdere la bionda seccatrice della loro amica.
Bonnie tenne il muso
ancora per qualche minuto, poi rilassò lo sguardo e
accennò un piccolo sorriso.
Elena riusciva sempre
a farle cambiare idea e farle tornare il buon umore.
Ad un tratto
squillò il cellulare della ragazza, sul display lampeggiava
il numero di Stefan.
Elena felice si
apprestò a rispondere.
" Ciao, come
mai hai chiamato a quest'ora? "
"
Dove sei? " gli domandò lui
dall'altro capo del telefono, curioso di cosa stesse facendo in quel
momento.
" Sono con
Bonnie e Caroline, dobbiamo andare in centro ad acquistare i vestiti
per il ballo " rispose lei euforica mentre guardava le foglie
svolazzare nell'aria fuori dal finestrino.
" No, non
andarci... Puoi passare prima qui da me? Devo parlarti " la
invitò Stefan facendole perdere di netto l'entusiasmo.
Elena
incupì lo sguardo e restò in silenzio, quelle
parole non sembravano promettere nulla di buono.
" Elena ci
sei? " domandò il vampiro aspettando una risposta.
Elena era rimasta
ammutolita, mentre Caroline e Bonnie aspettavano che richiudesse la
chiamata per chiederle cosa stesse succedendo.
" Stò
arrivando " rispose trovandosi improvvisamente a corto di parole e
riattaccò.
" Và
tutto bene Elena? " domandò Bonnie.
" Non lo
sò Stefan vuole parlarmi.... Potresti accompagnarmi da lui
per favore " chiese turbata abbassando lo sguardo sul cellulare.
" Certamente
" rispose Bonnie sterzando alla sua destra facendo retromarcia per
ritornare indietro.
Quella giornata
sembrò essere cominciata male e chissà come
sarebbe finita.
_____________________________________________________________________________________
Bonnie
accompagnò Elena a casa "Salvatore" ed era piuttosto curiosa
di sapere per quale motivo Stefan avesse voluto vederla con
così tanta insistenza, forse aveva cambiato idea e non
voleva più andare al ballo? Era l'unica ipotesi che le
venisse in mente in quel momento.
Elena scese dall'auto
facendo prendere il suo posto davanti a Caroline, e poi si
avviò verso l'entrata della casa.
Sul vialetto diede un
ultima occhiata all'amica.
" Vuoi che ti
aspetti? " domandò Bonnie.
" No, andate
pure ti chiamerò più tardi " rispose Elena con un
sorriso poco convincente.
La ragazza
avanzò verso l'ingresso a passi quasi trattenuti, mentre
vide l'auto dell'amica
allontanarsi.
Rassegnata si
apprestò a suonare il campanello ma si accorse che la porta
d'ingresso era già aperta.
Entrando raggiunse il
grande salone, il camino era acceso e dalle grandi finestre i raggi del
sole filtravano appena dalle oscure tende, il silenzio che la
circondava era inquietante, quella casa era così grande che
i suoi passi facevano eco.
" Stefan? -
chiamò Elena per avvertirlo che era arrivata, ma lui non
rispose - Stefan? " chiamò più volte
aspettando che lui spuntasse dalle scale, ma era come se non ci fosse.
Elena
cominciò ad insospettirsi, non era da lui dargli un
appuntamento così improvviso e addirittura darle buca.
La situazione
cominciò a innervosirla, così chiamò
un ultima volta con tono decisamente più alterato e si
apprestò a cercarlo per la grande casa.
Avanzò
silenziosamente attraverso l'atrio che divideva il grande salone,
quando d'improvviso fù afferrata alle spalle.
Il cuore le
balzò in gola per lo spavento, ma nonostante ciò
trovò il coraggio di voltarsi pronta a reagire, quando si
accorse che era Stefan.
" Stefan! Mi
hai spaventata " disse con voce tremante mentre si lasciò
andare ad un profondo sospiro portandosi una mano al petto.
" Vieni con
me " gli sussurrò lui indirizzandola verso le scale.
" Cosa
c'è al piano di sopra? " domandò curiosa.
" Ho un
regalo per te " rispose lui mentre la prese per mano conducendola di
sopra fino a raggiungere la sua stanza.
Elena aprì
la porta e vide una grande scatola bianca poggiata accuratamente al
centro del letto attornata da un grande nastro rosso.
" E' quello
che penso io? " domandò emozionata mentre il sorriso le
riapparve in volto.
" Aprilo...
Spero che ti piaccia, appena l'ho visto ho pensato a te " rispose lui
accarezzandole dolcemente il viso.
Elena aprì
la scatola e ne estrasse un bellissimo abito in seta nero con ornature
in pizzo.
" Stefan
è stupendo! Non sò cosa dire " disse Elena
guardandosi allo specchio e immaginadosi nel momento in cui lo avrebbe
indossato.
" Dì
solo che ti piace, e stasera al ballo avrò l'invidia di
tutti su di me perchè sarai la più bella della
festa " constatò lui mentre gli si avvicinò alle
spalle cingendole la vita sottile con le braccia stringendola a
sè.
I due rimasero a
guardarsi davanti allo specchio, lui gli diede un bacio sulla guancia.
Elena si
staccò da quel dolce contatto per riporre il vestito nella
grande scatola per poi riavvicinarsi a lui.
Stefan gli
passò lentamente una mano tra i capelli guardandola fissa
negli occhi senza dire nulla, lei accarezzò il viso di lui
ripercorrendo con le dita i suoi tratti perfetti fino ad incrociare i
suoi occhi verdi nella quale voleva sprofondare.
Elena si fece
trasportare dai suoi sentimenti che irrefrenabilmente riuscì
a controllare.
Il suo cuore
sembrò fermarsi quando si lasciò andare e disse:
" Ti amo "
Quelle parole le
uscirono dalla bocca nel modo più naturale e sincero.
La ragazza
sentì il suo cuore andare a mille, un calore le pervase il
viso per l'imbarazzo, ma allo stesso tempo si sentì felice
per essersi dichiarata al ragazzo che amava.
Stefan la
fissò, mentre lei era in attesa di una sua parola, di un suo
gesto.
I due si ritrovarono
faccia a faccia a pochi centimetri di distanza, l'attrazione
fù così forte da non poter essere più
trattenuta cosi si baciarono famelici come se non avessero aspettato
altro che quel momento.
Stefan ed
Elena si ricambiarono a vicenda con la stessa passione e
sempre con più trasporto lui la attirò a
sè contro il suo petto e lei gli sfilò la t-shirt
esplorando con le sue mani il petto e l'addome scolpito.
Man mano si
liberarono dei loro indumenti incuranti di dove venissero gettati, e si
lasciarono cadere sul letto.
Stefan si
adagiò su di lei, mentre le sue mani scivolarono dalla curva
dei suoi fianchi fino a raggiungere le gambe liscie, mentre la sua
bocca con foga scendeva dalle sue labbra al collo baciandola
affannosamente.
Elena si
abbandonò a lui completamente avvinghiandosi l'un l'altro
fondendosi in una sola cosa.
Quella mattina fecero
l'amore trasportati da un irreferenabile passione e desiderio.
In quel momento lui
dimenticò di essere un vampiro frenando i suoi istinti
più bestiali e incontrollabili ad un simile contatto fisico,
e lei un umana incurante del pericolo che aveva di fronte.
L'unica cosa che
contava per loro in quell'istante fù essere una sola cosa.
L'unica cosa che
contava per loro in quel momento, era che si amavano.
____________________________________________________________________________
Erano
da poco passate le tre del pomeriggio e i preparativi per la festa
procedevano senza sosta.
Una folla di persone andavano ininterrottamente avanti e indietro
scaricando dai furgoni appostati di tutto: Tavoli, sedie, tovaglie,
allestendo accuratamente ogni dettaglio, sotto la guida della signora
Lockwood.
Gran parte del ricevimento si sarebbe tenuto in primo luogo nel grande
giardino che presenziava l'entrata del palazzo, per poi spostarsi
all'interno della grande sala dove si sarebbe disputata la gara di
ballo con i figli delle famiglie fondatrici.
Caroline accompagnata da Matt raggiunse la
signora Lockwood per definire gli ultimi dettagli sull'apertura del
ballo che per l'occasione Carol aveva scelto proprio lei in quanto
"reginetta" di Mistyc Falls.
In quel momento Tyler raggiunse anch'esso la madre, accompagnato dal
signor Redford il maestro di ballo che nei giorni precedenti si era
impegnato a insegnare ai ragazzi alcuni balli da sala.
La signora lockwood non perse tempo a spiegare a Caroline il motivo per
la quale l'aveva convocata con tanta urgenza, così senza
indugi le chiese di seguire Tyler e il signor Redford lì
presente per preparare la coreografia sul valzer d'apertura.
" Che significa questo? Caroline
è in coppia con me " domandò Matt preso da un
improvvisa indignazione verso Carol che sfacciatamente conscia della
sua posizione non mancò modo di umiliarlo.
" Vedi Matt, per come la vedo io le cose stanno
così: Ritengo che per questo evento ad accompagnare la
reginetta di Mistyc Falls sia più adatto mio figlio Tyler,
nonchè figlio del sindaco e appartenente alla più
facoltosa delle famiglie fondatrici di questa cittadina, quindi capirai
la mia decisione di farti da parte, ma se proprio vuoi partecipare alla
gara puoi invitare Elena a far coppia con te che ne dici? Un
tempo voi due eravate fidanzati no? "
Matt lanciò uno sguardo collerico verso la signora Lockwood
la quale non fù presa minimamente dal comportamento del
ragazzo, il suo viso non trasaliva nessun rimorso per quello che aveva
appena fatto o detto.
Matt cercò di restare calmo, ma sapeva che non avrebbe
ancora retto a lungo, così prese per mano Caroline pronto ad
andarsene.
" Andiamocene Caroline, lasciamo pure
che la signora Lockwood organizzi il suo ballo senza di noi "
" Per me puoi anche andartene Matt, ma te ne andrai da solo,
Caroline resta qui con me e il signor Redford... Giusto Caroline? "
replicò maliziosamente Carol mettendo la ragazza tra un
bivio.
Caroline fù presa dallo sconforto, era stata messa alle
stretta e alla fine sapeva già cosa sarebbe successo con
Matt, ma non ebbe scelta.
La ragazza si voltò verso Matt che le teneva ancora la mano,
i suoi occhi divvennero lucidi presi da un improvviso imbarazzo.
" Matt, io " disse mentre la voce le si strinse in gola, non
avrebbe voluto fare quella scelta, ma non potè rifiutare,
non ebbe la forza di opporsi a quell' indegno ricatto.
Matt fù profondamente offeso e deluso da quel rifiuto e
allontanò Caroline da sè.
" Matt! "
" No, lascia stare non voglio
ascoltarti... Sappi solo che tra noi è finita! " concluse
lui lasciando la ragazza senza parole.
Matt avanzò in fretta verso l'uscita lasciandosi Caroline
alle spalle.
Lei le corse dietro per tentare di fermarlo ma Tyler la
afferrò per il braccio cercando di calmarla.
" Non serve a niente andargli dietro adesso, non ti
ascolterà " gli disse convincendola a tornare dentro.
Caroline si lasciò prendere dalla disperazione, questa volta
ne era davvero convinta: Tra lei e Matt era finito tutto!
_______________________________________________________________________________
CASA SALVATORE
Elena
riaprì lentamente gli occhi ridestandosi da un piacevole e
profondo sonno.
Il suo sguardo ancora assopito incrociò quello di Stefan al
suo fianco che la fissava dolcemente accenandole un sorriso.
" Dormito bene? " domandò sussurandogli a bassa
voce, quasi a non voler interrompere quell'idillio di pace in cui si
trovavano.
" Sì, ma il risveglio è più
bello " rispose lei felice, mentre si avvicinò a lui per
baciarlo.
Stefan
la strinse forte a sè mentre lei posò
il suo viso sul suo petto e il tempo sembrò fermarsi, in
quel momento era tutto ciò che voleva restare tra le braccia
del ragazzo che amava, per sempre.
Il suo pensiero tornò a quando avevano fatto l'amore quella
mattina, se prima aveva nutrito dei dubbi sulla loro storia adesso si
sentiva più tranquilla.
Ora che avevano approfondito il loro rapporto, voleva combattere per il
loro futuro insieme sia nel bene che nel male, non le importava cosa
avrebbe dovuto affrontare l'unica cosa che contava per lei era amarlo a
qualsiasi costo.
" Cavolo! Cosa c'è stata qui dentro, una rivolta? "
domandò Damon appoggiato all'infisso della porta
sorprendendoli nel pieno delle loro effusioni mancandoli completamente
di rispetto.
" Damon! Ma che fai? Esci immediatamente da quì,
subito! " infuriò Stefan puntandogli il dito contro
invogliandolo ad andarsene immediatamente.
Elena colta alla sprovvista, si coprì a malapena tirandosi
il lenzuolo al petto.
" Ti prego Elena, cosa copri? Se
c'è almeno una cosa lì sotto che non ho visto ti
firmo un assegno in bianco " ironizzò il corvino con il suo
solito ghigno perfido mettendola in imbarazzo.
" Damon ti ho detto di uscire da questa stanza...Ora! "
" Stà calmo fratello, ero venuto solo ad avvisarti
che dobbiamo ritirare i nostri vestiti per il ballo...O pensi di
andarci nudo? Uhm...Sarebbe un idea carina, io ci stò...Tu
ci stai Elena? "
" Damon! "
Stefan scattò in piedi dal suo letto pronto a cacciarlo
fuori ma suo fratello era così sfacciato da mettere a dura
prova la sua pazienza.
" Attento a non mollare la coperta, stà calmo che
me ne vado, ma tu la prossima volta chiudi la porta e ricordati che
adesso anch'io vivo in questa casa e ora vestiti, basta fare
gli sporcaccioni ma siete senza ritegno! E' da stamattina che vi
aggrovigliate in quelle lenzuola >> concluse il vampiro
divertito nel prenderli in giro, mentre sorseggiò il suo
abbondante bicchiere di whisky quando improvvisamente giù
bussarono alla porta.
Damon si apprestò ad andare ad aprire
scendendo al piano di sotto, ma prima si versò altro whisky
dal carrello dei liquori.
Con passo svelto arrivò alla porta aprendo fuori c'era un
ragazzo biondo dall'aspetto trasandato e di media statura che gli
esclamò:
" Ho una consegna per il signor Damon Salvatore "
" Sono io " rispose lui mentre il fattorino gli
consegnò una lunga scatola rettangolare nera attornata da un
nastrino in raso rosso.
" Firmi quì per favore "
" Chi mi manda un simile omaggio? " domandò Damon
incuriosito dalla cosa.
" E' anonimo signore " tagliò corto il ragazzo,
mentre il vampiro lo guardò incuriosito.
" Sarà pur venuto qualcuno ad ordinarti la
consegna...O mi hai regalato tu qualcosa? "
" Faccio solo il mio lavoro non posso sapere chi
ordina le consegne "
" Ok puoi andare...Oh scusa, io non
lascio mancie " concluse il vampiro chiudendo la porta.
Stefan e Elena scesero giù raggiungendo il grande salone,
mentre Damon con gran curiosità aprì la scatola
appena ricevuta e all'interno vi trovò una rosa rossa con
accanto un biglietto.
" Chi era alla porta? " domandò Stefan nell'attimo
in cui risuonarono.
" Vado io, forse è un altro regalo per me " disse
euforico Damon.
Aprendo si ritrovò nuovamente di fronte il fattorino della
consegna.
" Che c'è? Ti ho detto che non lascio mancie "
" Questo lo avevo capito, rivolevo solo la mia penna indietro
" rispose amareggiato il ragazzo.
Damon gli prese la sua penna e dopo avergliela consegnata gli richiuse
nuovamente la porta in faccia.
" Ti sembra questo il modo di trattare la gente? "
domandò Stefan non approvando quel suo comportamento.
" Ah non farmi la predica, piuttosto
guarda cosa mi hanno fatto recapitare: Una rosa rossa, simbolo di
accesa passione nel mio linguaggio " rispose Damon mentre il biglietto
che accompagnava la rosa vi solo apostrafato " AL BALLO"
______________________________________________________
ORE
DOPO...
Scende
la sera e Mistyc Falls si preparava ai festeggiamenti al palazzo dei
fondatori.
Tutto era pronto e mancava solo un ora all'inizio del ballo.
A casa Salvatore Damon era già pronto indossando il suo
smoking nero.
Aspettando Stefan, si diede un ultima occhiata allo specchio
aggiustandosi il papillon, poi come sua abitudine andò a
versarsi da bere.
Stefan scese le scale e si diresse nel salone dove c'era il fratello ad
aspettarlo.
Il minore dei Salvatore indossava un abito in raso nero con cravatta
avendo già sul viso la sua maschera in color rubino che
esaltava le sue seducenti labbra.
" Che fai già indossi la maschera? Il ballo inizia
tra un ora... Uhm, ma guardati ti sei messo in tiro per la bella Elena,
quella ragazza ha riacceso in te la voglia di vivere, speriamo che duri
però perchè sei deprimente con quell'aria da
condannato sempre attaccata addosso, beh lasciamo stare, piuttosto
dimmi: Come stò? Non sono uno schianto stasera? -
domandò Damon improvvisando una passerella in salotto,
mentre Stefan lo osservò divertito accennando un sorriso- "
Sì, sono davvero uno schianto lo so, però devo
ammettere che anche tu fai la tua figura fratellino, ottimo abbinamento
maschera rubino su nero, io invece come vedi ho preferito nero su nero
come il mistero che mi circonda stasera " disse Damon appoggiandosi la
sua maschera sul viso.
" Mistero dici? Perchè? "
domandò Stefan invogliato dalla curiosità.
" Perchè stasera scoprirò chi
è la dama che mi ha mandato questo invito con la rosa... Ah
Stefan, questi misteri mi eccitano, e pensare che credevo questa serata
fosse noiosa e invece si preannuncia essere interessante " disse
euforico mentre finì avidamente il suo bourbon -
Sù forza andiamo, la tua bella Elena e la mia dama o
più di una nel mio caso, ci aspettano" concluse Damon
dandosi un ultima sistemata allo specchio prima di uscire.
_____________________________________________________________________________________
PALAZZO DEI FONDATORI- IL BALLO
Era tutto pronto: Il ballo d'ognissanti era
appena iniziato.
Fuochi d'artificio coloravano ininterrottamente il cielo di mystic
falls con i loro giochi di colori pirotecnici,
dame e cavalieri in maschera si dirigevano verso il palazzo della
fondazione allestito in puro tema ottocentesco.
Il grande giardino che circondava l'esterno del palazzo era un vero
spettacolo: I laudi banchetti che ospitavano l'entrata accoglievano
tutti con l'invitante buffett, i tavoli erano apparecchiati con posate
in argento e le tovaglie in finissimo cotone avorio davano quel tocco
di eleganza.
Una miriade di piccole luci ornate a spirale sulle alte piante che
ergevano i lati dei gazebo, emanavano la loro luce soffusa rendendo
tutto più romantico.
Stefan e Damon raggiunsero il palazzo ammirando lo splendore generale,
questa volta la signora Lockwood non aveva badato a spese, quando si
trattava di apparire lei era la persona più indicata.
I due fratelli avanzarono tra la folla, i loro
volti coperti dalle maschere incrociavano altri sguardi lasciando
all'immaginazione di chi fosse la dama o il cavaliere che si
nascondesse dietro quel travestimento.
L'orchestra sulla pedana all'angolo iniziò a suonare
invogliando i misteriosi ospiti ballare mentre i camerieri sui vassoi
d'argento cominciavano a servire gli aperitivi.
Bonnie accompagnata da Jeremy si guardava intorno meravigliata, non era
la prima volta che si teneva un ballo a mystic falls ma questo
per lei era davvero il più bello che avessero mai
organizzato.
Damon
avanzò verso il rinfresco facendosi servire il suo solito
drink.
L'atmosfera che lo circondava era di suo
gradimento, d'altronde i balli gli erano sempre piaciuti
perchè erano una meta perfetta per addescare ragazze.
L'orchestra terminò il suo primo giro per lasciar parlare il
sindaco Lockwood che avanzò sulla pedana pronto a fare il
suo discorso attirando su di sè l'attenzione di tutti i
presenti.
" Benvenuti a tutti, inanzitutto volevo ringraziarvi per
essere accorsi così in tanti a questo ballo.
Questa è la prima volta che la nostra cittadina festeggia
questa ricorrenza e come vuole la tradizione, il ballo in maschera
viene riproposto ogni anno in questo giorno: Il primo novembre,
chiamato anche " la festa d'ognissanti". Per l'occasione, stasera si
disputerà una gara da ballo da sala alla quale
parteciperanno unicamente i figli delle cinque famiglie fondatrici di
mystic falls accompagnati da qualcuno a loro scelta, la coppia che
vincerà vedrà incisi i propi nomi su una lapide
al palazzo dei fondatori e apriranno le danze per il prossimo anno, per
concludere non mi resta che augurarvi una buona serata e buon
proseguimento: A voi! "
Il sindaco Lockwood alzò il suo bicchiere di champagne
applaudito da tutti per il suo discorso, mentre sua moglie si
compiaceva nel vedere suo figlio Tyler in coppia con Caroline al centro
dell'attenzione.
Stefan
guardò l'orologio sulla facciata del palazzo: Erano appena
scoccate le nove quando dinanzi a lui tra la folla apparve Elena che
avanzò contro di lui indossando l'abito che gli aveva
regalato.
Stefan gli andò incontro e la guardò ammirato,
era davvero bella tanto da attirare su di sè gli sguardi
degli altri cavalieri lì presenti, Damon compreso che non
riuscì a staccarle gli occhi da dosso dal momento in cui
l'aveva vista.
Elena indossava una maschera in merletto nero molto sottile che copriva
a malapena i suoi occhi d'ebano, le labbra rosso fuoco risaltavano i
tratti del suo viso, mentre la sua capigliatura non era molto diversa
dal solito.
" Allora avevo ragione, hai visto che sei la più
bella della festa? " constatò Stefan prendendo le sue mani,
quando improvvisamente una strana sensazione di brivido gli percorse
lungo la schiena mentre la fissò.
" Che cosa ti succede? Stai bene Stefan? " domandò
lei vedendolo soffermarsi improvvisamente.
"
Si, non preoccuparti...E solo che mi è venuto alla mente un
vecchio ricordo, tutto quì! " disse lui con un sorriso che
lei ricambiò.
L'orchestra aprì le danze con il valzer liscio eseguito da
Tyler e Caroline fasciata in un bellissimo abito blù
turchese venato da riflessi violacei, la maschera in argento si
contrastava coi lunghi capelli biondi che le ricadevano ricci sulle
spalle.
I due volteggiarono al centro della pedana attirando su di loro gli
sguardi di tutti i presenti riscuotendo un gran successo con grande
soddisfazione della signora Lockwood.
Stefan si rivolse a Elena e con un baciamano, come si usava nei tempi
passati, le chiese di ballare.
" Mi concede questo ballo? "
" Certamente signor Salvatore "
I
due raggiunsero le altre coppie fondendosi tra loro, mentre l'orchestra
cambiò: Dal valzer liscio passò ad un lento.
Stefan strinse a sè Elena sotto lo sguardo vigile di Damon
che li osservava da lontano sorseggiando whisky.
Il maggiore dei Salvatore era inevitabilmente attratto da Elena e non
faceva nulla per nasconderlo, Continuava a fissarla fino a quando i
loro sguardi si incrociarono.
Per un attimo il tempo sembrò fermarsi e una strana
sensazione lo inquietò lasciandolo confuso.
I due si fissarono ancora, Damon non riuscì a controllarsi a
quell' improvvisa attrazione per lei lasciando che suo fratello se ne
accorgesse.
" Come mai fissi Damon? " domandò Stefan
interrompendo quel gioco di sguardi.
" Non lo stò fissando, è lui che guarda
me " rispose Elena sorridendo.
"
Vuoi ballare con lui? "
" Perchè dovrei ballare con lui se sono in coppia
con te? "
" Perchè sò che ti farebbe piacere "
concluse Stefan mentre lei lo fissò cercando di capire dove
lui volesse arrivare.
" Vuoi che balli con Damon? Perchè? "
domandò lei in attesa di una risposta plausibile al suo
comportamento.
" Perchè credo che tu voglia rinvanghare i vecchi
tempi, quelli in cui amavi tenerci legati a te...Katherine! "
esclamò Stefan spiazzandola completamente.
In un attimo Elena tramutò il suo sguardo dolce, in un
espressione maliziosa accennando un sorriso perfido confermando la sua
vera identità.
" Lo avevi capito subito vero? " affermò lei mentre
si appartavano da occhi indiscreti.
" Da quanto sei qui? Perchè sei tornata? "
domandò Stefan in tono aspro.
" Che c'è? Non sei contento
di rivedermi? Ho capito...Tu forse stasera aspettavi qualcun'
altra...Aspettavi Elena "
" Cosa le hai fatto? Se le hai torto anche solo un capello
giuro che te ne pentirai! " concluse minacciosamente il vampiro
afferandole il polso.
" Stà calmo e cerca di non attirare l' attenzione,
la tua Elena sta bene non preoccuparti, ma se vuoi rivederla viva ti
conviene non minacciarmi " disse Katherine tenendolo in pugno.
Stefan fù pervaso da una rabbia incontrollabile, il solo
pensiero di Elena nelle mani di Katherine lo mise in agitazione.
"
Cosa vuoi Katherine? "
" Ascolta mio caro Stefan dobbiamo parlare ma questo non
è il luogo adatto, dimmi dove possiamo andare e ti
dirò tutto ciò che vuoi sapere " disse Katherine
mentre aspettava la risposta.
Stefan indugiò un istante e poi gli disse:
" A casa mia andiamo lì, Damon non
ritornerà prima di mezzanotte " concluse Stefan
lasciando immediatamente la festa.
_____________________________________________________________________________________
SALA DA BALLO
Erano
appena scoccate le dieci e la signora Lockwood invitò tutti
a raggiungere la grande sala all'interno del palazzo, tra un
pò si sarebbe disputata la gara di ballo da sala dei figli
delle famiglie fondatrici.
Gli invitati si affrettarono a varcare la soglia d'ingresso.
La grande sala ospitava più di duecento persone, tutte in
maschera.
I grandi lampadari in swarovsky emanavano un brillio bellissimo, e le
grandi vetrate lasciavano intravedere la luce candida della luna.
Damon raggiunse anch'esso gli altri guardandosi intorno in cerca di
Stefan e Elena che nel frattempo aveva perso di vista.
La folla cominciò ad applaudire all'entrata di Tyler e
Caroline, la reginetta e il figlio del sindaco erano pronti per
inaugurare la gara con il ballo d'apertura insegnatogli per
l'occasione: Il valzer viennese.
L 'orchestra si preparò a suonare il valzer, Tyler si
apprestò a condurre Caroline al centro della sala, e con un
inchino le porse la mano invitandola a danzare con lui.
La signora Lockwood si avvicinò a Damon curiosa di sapere se
anche lui partecipasse alla gara mostrando il suo interesse nel vederlo
ballare.
" Allora chi sarà la dama fortunata che
ballerà con te stasera? " domandò guardandolo
maliziosamente.
" Non vedo come partecipare visto che nessuna di queste
fanciulle sappia cosa sia il valzer viennese, senza offesa Carol "
rispose Damon con egocentrismo, quando in quel momento venne avvicinato
da una misteriosa dama che gli disse:
" Le và di tentare con me? "
propose la sconosciuta accenando un sorriso.
Damon la scrutò curioso dalla testa ai piedi: Era di media
statura e indossava un elegante abito in seta nero, e il suo volto era
coperto da una maschera dorata.
" Sai ballare il valzer viennese? " domandò
spavaldo.
" Alla perfezione! " affermò lei in tono deciso.
" Non sarai un pò presuntuosa? E' un ballo che
richiede preparazione "
" Non ci resta che ballare e scoprirlo " concluse lei
chiudendo il discorso.
Damon senza troppe pretese accettò l'invito porgendole la
mano, la ragazza adagiò la sua provocandogli una strana
sensazione.
Il corvino la osservava cercando di intravedere il più
possibile, immaginando il suo viso dietro quella maschera mentre
raggiungevano le altre coppie.
Le luci si abbassarono e la danza stava per iniziare, un silenzio
regnò nella grande sala e l'orchestra con la sua soave
musica penetrò dando un tocco di magia.
Lentamente le luci si rischiarirono lasciando
che il ballo iniziasse.
Dame e cavalieri erano l'uno di fronte all'altro e dopo tre giri si
poterono unire formando le coppie.
Carol osservò Damon e la ragazza ammirata, i due erano
davvero eleganti e sapevano muoversi magnificamente.
" Balli davvero bene lo sai? Allora non mi avevi detto una
bugia " disse Damon mentre osservò i suoi occhi neri che
brillavano attraverso la maschera dorata.
" Io non dico mai bugie... Ho avuto un buon maestro " rispose
la ragazza con aria spavalda.
" Ottimo direi da come ti muovi " ribattè Damon
scrutando avido le sue forme mentre si muoveva.
" Il ballo non è l'unica cosa che mi abbia
insegnato, ci sono anche altre... Cose "
" E quali sarebbero le "altre cose" ? "
" Al momento non me ne viene in mente
nessuna " disse lei misteriosa spiazzandolo.
I due continuarono a ballare divinamente facendo concorrenza a Tyler e
Caroline che nonostante la loro preparazione non riuscivano a tenerli
il passo.
La ragazza si rivolse nuovamente a Damon:
" Hai ricevuto la rosa che ti ho fatto recapitare? "
domandò rivelando di essere stata lei a mandare l'invito
anonimo incuriosendolo sempre di più.
" Allora sei tu che mi hai mandato quell'invito, a questo
punto puoi anche dirmi il tuo nome " disse Damon pronto a scoprire chi
fosse.
" Non serve che tu sappia il mio nome, ti basta avermi
incontrata stasera "
Damon fù compiaciuto della sua vanità, quella
ragazza era sfacciata e misteriosa, proprio come piaceva a lui, ma la
sua attrazione per lei era solo per il suo comportamento.
Era come se la conoscesse da sempre e solo ora si erano rincontrati.
" Sai, la tua voce mi è familiare "
riattaccò il vampiro con la speranza che stavolta avrebbe
scoperto chi si celava con così tanto mistero dietro quella
maschera.
" Solo la voce o anche qualcos'altro? "
domandò lei tenendolo sulle spine.
" Non sò, ho come l'impressione che noi due ci
siamo già conosciuti...Ma forse mi sbaglio "
" O forse no, forse ci siamo davvero conosciuti...Io me lo
ricordo "
Damon a quella affermazione non fù più paziente,
la curiosità lo stava lacerando ed ora era arrivato il
momento di scoprire le carte di quel gioco.
" Davvero? E dove?... Dove ti ho conosciuta? "
domandò il vampiro insistendo senza mai staccargli gli occhi
di dosso mentre lei con un gesto flessuoso si lasciò
imprimere il corpo contro il suo stringendolo a sè lasciando
che i loro visi fossero ad una distanza minima l'uno dall' altro.
Damon sentì di nuovo quella strana sensazione di brivido
percorrergli il corpo mentre la teneva stretto a sè.
Ormai ne era sicuro e per quanto non avesse voluto ammetterlo aveva
capito di chi si trattasse.
La ragazza lo fissava in silenzio lasciando che tra loro ci fosse
ancora un minuto di trepidante attesa prima di dargli la risposta che
lui aveva impazientemente atteso per tutta la sera.
Poi con voce carica di odio e senza più indugi, si
liberò della sua agonia ed esclamò:
" All'inferno! Bucarest 1915 "
Quelle parole trafissero Damon come la lama di una spada, penetrandolo
nel profondo della sua anima per la prima volta dopo quasi un secolo,
il turbamento e il senso di colpa trasparirono dal suo volto
sopraffandolo; Con istinto incontrollato gli strappò la
maschera con prepotenza scoprendo finalmente il suo volto, confermando
la sua identità.
La ragazza lo guardava con freddezza, mentre lui assunse un espressione
incredula nel rivederla dopo tanto tempo.
" Julia "
" Allora lo ricordi ancora il mio nome "
" Come hai fatto a lasciare Bucarest? " domandò lui
noncurante di interferire al centro della sala, mentre le altre coppie
continuavano la loro danza.
" Siamo nel nuovo secolo, credevi che fossi rinchiusa ancora
in qualche prigione della Romania?...O credevi che fossi morta! "
rispose lei con
risentimento mentre lui indignato la afferrò per il braccio
intimandole di abbassare la voce.
L'organizzatore del ballo invitò i due a lasciare la pista
per squalifica, entrambi avevano infranto una delle regole scoprendo il
volto prima della fine della gara, e poi con il loro comportamento
disturbavano il proseguimento della festa, e quindi furono invitati ad
allontanarsi.
Damon la seguì mentre si intrufolava tra la folla diretta
all'uscita del palazzo.
" Aspetta non andartene, non abbiamo finito " gridò
lui rallentando la sua marcia, lei gli lanciò un occhiata
velenosa.
" Lascia stare Damon, rinvangare il passato non
farà altro che accrescere il mio odio per te, quindi
converrai che sia meglio lasciare il discorso e parlare del presente,
che ne dici? " controbattè mentre con rapida
facilità rubò un bicchiere di champagne dal
cameriere di passaggio.
" Sei quì per vendicarti? " domandò il
vampiro togliendosi la maschera e sgranando i suoi grandi occhi azzurri.
la ragazza scoppiò in una perfida risata vedendolo assumere
un espressione tanto seria, vederlo così agitato le dava
soddisfazione-
Quella era la conferma che Damon non aveva assopito del tutto le sue
emozioni umane.
La vampira si avvicinò a lui scrutando ogni tratto del suo
bellissimo viso, una luce maliziosa brillò nei suoi lucenti
occhi neri alla vista di tanta bellezza, mentre lui era completamente
spiazzato nel vederla così sicura e spavalda, era molto
cambiata rispetto a come lui la conosceva.
" Cosa è successo quando ci siamo lasciati? Cosa ti
ha fatto? " domandò Damon riattaccando il discorso, voleva a
tutti i costi avere delle risposte.
" Assolutamente nulla, niente che valga la pena di ricordare
signor Salvatore " ribattè la vampira liquidandolo.
" Stai mentendo, ogni tua parola sà di menzogna...
Lui non ti avrebbe mai lasciata andare " disse Damon alludendo ad una
terza persona.
" Parli del conte? Ti dico solamente che ormai di lui esiste
solo il ricordo...E adesso smettila, mi hai stancata! "
" Dico solamente che tu eri... "
" ... Ero cosa traditore! "
Damon non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che sentì
un intenso bruciore percorrergli il fianco destro, lei lo aveva appena
infilzato con un anello a punta intriso di verbena.
" Brucia vero? Oltre alla verbena c'è un altra
sostanza che non ti dirò e tra un pò avrai uno
stordimento, ma prima apri bene le orecchie perchè non te lo
ripeterò una seconda volta: Che nè ora,
nè mai più io possa rincontrarti sul mio cammino
Damon Salvatore, se questo accadrà tu dovrai restarmi
lontano a meno che non decida io il contrario. Se non rispetterai
ciò che ti ho appena detto, io ti ucciderò e lo
farò in un modo così lento e doloroso che
potresti rimpiangere di non essere morto prima. Non sottovalutarmi
perchè ti assicuro che nemmeno i tuoi anni in più
da vampiro potranno farci nulla! "
La vampira con estrema rapidità ritirò il suo
dito dal fianco di Damon, mentre la sala cominciò
rapidamente ad affollarsi per l'annuncio della coppia vincente del
"ballo d'ognissanti".
La vampira si mischiò tra la folla lasciandosi Damon alle
spalle che la seguì nonostante fosse ferito.
Era appena scoccata la mezzanotte, e il sindaco Lockwood con sua moglie
Carol salirono sulla pedana al centro della sala per annunciare i
vincitori:
" E' un immenso piacere per me stasera annunciare la coppia
vincitrice di questo primo festeggiamento a Mystic Falls di questo
ballo in maschera. Io vi ringrazio tutti per essere accorsi in
così tanti a questo evento che si ripeterà anche
il prossimo anno e spero anche in quelli avvenire. E adesso ho la busta
con i nomi della coppia vincitrice: I loro nomi verranno incisi su una
lapide quì a palazzo, allora ecco che li annuncio.... "
La folla trepidante aspettava che il sindaco annunciasse i vincitori.
Le coppie lì presenti fremevano per l'attesa tenendosi per
mano, Damon avanzò faticosamente tra la folla in cerca della
ragazza che si era dileguata senza lasciare traccia.
Improvvisamente il vampiro ebbe uno stordimento restando
quasi paralizzante, la stanza intorno cominciò a
girare e la vista gli si sfocò, con passo svelto si
appoggiò ad una delle colonne della sala per sorreggersi,
non aveva idea di cosa gli fosse stato iniettato, ma ben presto
giurò a sè stesso che l'avrebbe trovata.
Ed ecco che il sindaco aprì la busta con grande attesa di
tutti per annunciare i vincitori e concludere la serata:
" Allora signori e signore, dame e cavalieri, sono lieto di
annunciarvi che la coppia vincitrice del " ballo d'ognissanti "
è quella formata da... Bonnie Bennett
e Jeremy Gilbert
" annunciò il sindaco con grande stupore di tutti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Ombre Dal Passato ***
Capitolo 2 - Ombre dal passato
Stefan rimase a fissarla.
La fiamma vivida nel camino scintillava nei suoi grandi occhi neri
dalla quale non traspariva alcun sentimento se non quello della malizia
che la differenziava tanto da Elena.
Il rintocco dell'orologio ruppe il silenzio nel grande salone, le
lancette avevano appena scoccato la mezzanotte.
Stefan distolse lo sguardo con amarezza, sul suo viso si intravedeva
chiaramente il disprezzo per il ritorno di Katherine perche sapeva bene
che prima o poi sarebbe riapparsa nella sua vita e con lei tutti i
ricordi più oscuri del suo passato.
Katherine avanzò lentamente verso di lui esaltando la sua
figura flessuosa, i tratti delicati del suo viso sembravano
di porcellana alla luce fioca delle fiamme, i capelli castani le
ricadevano delicatamente sulle spalle emanando una carica sensuale che
fece accellerare il polso di Stefan, era appena più magra
rispetto ad Elena ma per tutto il resto erano identiche.
Katherine lo fissava anch'essa di rimando e il passato si rifece vivo
nella sua mente rievocando immagini sepolte dal tempo, ma la sua
espressione lasciava trasparire poco o nulla sotto quel viso perfetto.
" Stefan non sei contento di rivedermi? Ovviamente no visto
che non hai pronunciato una sola parola e mi fissi con odio "
" Dimmi dov'è Elena! " infuriò Stefan
alzando nervosamente la voce con lei e provando a chiamare Elena al
cellulare.
" Sta calmo
non ti agitare, vedo che ti sta a cuore la dolce Elena ma non so se
l'hai notato tra noi c'è una piccola somiglianza "
replicò la vampira con sorriso perfido quando Elena rispose
al cellulare.
" Elena stai bene? Sei a casa? Va bene sta tranquilla ora
vengo da te il tempo di risolvere una questione e arrivo, ti amo "
chiuse Stefan sotto lo sguardo inceneritore di Katherine.
" Ti amo? Davvero sei convinto di amarla? "
" Lascia stare Katherine non incominciare con i tuoi giochetti
lei non ha nulla a che fare con te, lei non è te! "
" Certo che no, la dolce Elena e l'esatto contrario di ciò
che sono io, è buona, onesta, altruista mentre io sono
perfida, bugiarda ed egoista, ma mi chiedo... La prima volta che l'hai
vista a chi hai pensato? " domandò lei con sarcasmo.
Stefan era indignato dalla sua sfacciataggine e sapeva chiaramente dove
volesse arrivare, lei con sguardo malizioso aspettava la risposta che
già conosceva mentre si versò del Whisky.
" Cosa vuoi sentirti dire? ... Ok lo ammetto, la prima volta
che vidi Elena credevo fossi tu ma chiunque
ti conosca la scambierebbe
per te è un errore facile da commettere "
" Anche Damon? " aggiunse lei versando un altro bicchiere per
lui.
" Lascia stare Damon " ordinò Stefan deciso.
" Non vedo come lasciarlo fuori dal discorso, un tempo vi ho
amato entrambi e chissà che lui non sia più
contento di rivedermi... Ecco il tuo whisky "
" Non credo proprio, specialmente dopo che ha scoperto che non
eri rinchiusa nella cripta " rispose Stefan agitando il bicchiere tra
le mani.
" Tu credi? Damon mi è sempre stato fedele e
nonostante tutto ha riaperto la cripta dando prova del suo amore per me
e credo che non sarò l'unica che odierà... Gli
hai raccontato il resto della storia? Dalla tua espressione direi di
no, ma posso pensarci sempre io a dirgli la verità "
Stefan le afferrò il braccio facendole cadere il bicchiere
che aveva tra le mani e con forza la sbattè sul divano,
Katherine compiaciuta della sua reazione scoppiò in una
perfida risata.
" Non è il caso di reagire in questo modo, prima o
poi scoprirà che tu già sapevi che non ero nella
cripta e che siamo stati insieme per un pò di tempo dopo
quella notte del 1864 "
" Tu non gli dirai nulla Katherine! " infuriò
Stefan quando la porta d'ingresso si aprì.
Damon era appena rientrato dal ballo della fondazione ed entrando nel
salone sorprese i due sul divano e con immediato sarcasmo disse:
" Vi ho disturbato forse? Uhm, caspita non vi è
bastata tutta la mattina volete anche tutta la notte sporcaccioni! "
Katherine lo guardò da capo a piedi nel suo abito da sera
restando inevitabilmente attratta dal suo fascino,erano trascorsi 146
anni dall'ultima volta che lo aveva visto da vicino dimenticando quanto
fosse bello con quei suoi occhi azzurri che brillavano anche con la
poca luce che il fuoco del camino emanava nella stanza.
Damon notò lo sguardo di katherine su di lui, lei lo
osservava in modo seducente ma credendo che fosse Elena
lanciò uno sguardo al fratello facendogli capire che la sua
ragazza lo stava provocando.
" Sai Elena, non è affatto carino che tu mi lanci
sguardi seducenti sopratutto di fronte al tuo ragazzo "
affermò divertito sorseggiando il suo bourbon.
" Siete entrambi i miei ragazzi " rispose Katherine ponendosi
di fronte a lui.
Damon la guardò curioso cosi si rivolse a Stefan con ironia
esclamando:
" L'hai sentita fratello? Questa fa il doppiogioco come
Katherine, di un pò...Le hai raccontato la storia? "
Stefan rimase in silenzio su l'ennesima battuta del fratello che in
quel momento era più che giusta, Damon senza pensarci
rigirò il coltello nella piaga sapendo la sua reazione
quando si tirava in ballo la vampira.
" Oh scusa Stefan, forse ho pronunciato un nome che tu non ami
sentire...Che c'è il gatto vi ha mangiato la lingua? "
Damon
li osservava entrambi che continuavano a fissarlo senza proferire
parola, il silenzio regnava nel grande salone, l'unico rumore che si
udiva era lo scoppiettio delle fiamme nel camino, guardò
Stefan per capire il motivo di quel tacere, conosceva suo fratello e
intuiva nel suo sguardo che qualcosa non andava, in un attimo ebbe una
strana sensazione e gli fù chiaro cosa stava accadendo.
il suo sorriso mutò in un espressione seria, i suoi occhi si
sgranarono verso Katherine.
Damon le si avvicinò lentamente e con la mano sinistra dove
portava il suo anello le sfiorò delicatamente il viso
avvertendo la leggera freddezza della sua pelle, il vampiro
restò a fissarla ancora per un istante poi la
allontanò con una spinta.
Un avida lucidità nei suoi occhi faceva intravedere la
collera che a stento avrebbe riuscito a trattenere cosi di scatto
voltò le spalle avanzando verso l'ingresso pronto ad
andarsene.
" Damon non scappare, dobbiamo parlare " disse Katherine
avanzando di un passo alle sue spalle, il corvino si voltò e
le serrò entrambe le mani alla gola.
" Damon smettila! Lasciala andare non ne vale la pena! "
urlò Stefan alle sue spalle cercando di fermare la furia del
fratello che con gesto rapido avanzò di scatto verso il
camino avvicinando il viso della vampira tra le fiamme.
" E ora che bruci all' inferno questa maledetta! "
A quel punto Katherine reagì slogandogli entrambi i polsi,
la sua forza era incontrastabile per i fratelli Salvatore, entrambi non
avevano neanche la metà dei suoi anni da vampiro e se solo
lei avesse voluto li avrebbe fatti fuori in un attimo.
Damon fù scaraventato a terra con violenza, era nettamente
in svantaggio ma non per questo si arrese attaccandola di nuovo per
rifinire scaraventato stavolta verso il carrello dei liquori.
I detriti di vetro si sparsero ovunque insieme al bourbon che si
estendeva sul pavimento in una pozza ambrata allargandosi man mano
emanando il suo forte odore in tutto il salone.
Katherine avanzò verso di lui ma Stefan intervenne in favore
del fratello sfidando anche lui la vampira che compiaciuta della sua
reazione non esitò ad avere la meglio su entrambi.
" Sono davvero commossa dell'amore fraterno che avete l'uno
per l'altro, non l'avrei mai detto che vi sareste riconciliati, ma non
vi conviene mettervi contro di me sono più forte "
affermò Katherine con sguardo fiero mentre Damon e Stefan si
rialzavano a fatica.
" Adesso vediamo di calmarci tutti abbiamo molto di cui
parlare "
" Non c'è nulla da dire razza di stronza! Devi solo
sparire! " esclamò Damon affannato.
" Modera il linguaggio, è di cattivo gusto sai dire
certe cose ad una ragazza, comunque sia vi conviene ascoltarmi,
sopratutto tu Stefan perche riguarda anche Elena "
" Lascia stare Elena fuori da questa storia, lei non c'entra
nulla con tutto questo lasciala stare! " infuriò indignato
Stefan.
" Ed è qui che ti sbagli mio caro, lei c'entra
molto e mi servirà il suo aiuto e il tuo per recuperare un
oggetto a me molto caro " disse la vampira mentre con passo lento
girò attorno alla vecchia poltrona di fronte a lui facendo
scorrere le dita maliziosamente sul bordo come lei sapeva fare.
" Katherine smettila con questo gioco dove vuoi arrivare? "
" Ma da nessuna parte, voglio solo riprendermi ciò
che e mio sopratutto voi due! " esclamò sfacciatamente senza
nascondere la sua passione per entrambi decisa a rifarli suoi amanti.
I due fratelli la guardarono mentre lei si offriva nuovamente a loro
senza il minimo pudore accavallando le gambe e sedendosi su una delle
vecchie poltrone in ciliegio.
Damon la guardava con disprezzo e Stefan finì col cedere al
suo ricatto.
" Di cosa si tratta? Qual'è l'oggetto che devi
recuperare? "
" Non essere stupido! Non vedi che vuole raggirarti solo per
ottenere i suoi scopi? E' la solita schifosa manipolatrice! "
Stefan si rese conto che le parole di Damon corrispondevano a
verità, Katherine li aveva sempre manipolati a suo
piacimento e non ci si poteva fidare assolutamente di lei.
" Non dare ascolto a tuo fratello Stefan, ti ricordo che la
vita di Elena e nelle tue mani, ora dipende solo da te che
non le succeda nulla anche perche se fai del male a me ne faresti anche
a lei mi spiego? "
" Cosa vuoi dire spiegati " domandò Stefan pronto
ad ascoltare l'ennesima trovata della vampira.
" Lo capirai al momento giusto amore mio nel frattempo sappi
che ho preso le mie precauzioni contro qualsiasi vostro tentativo di
farmi fuori "
" Sono solo un mucchio di stronzate inventate al momento, non
crederle Stefan! " intervenne furioso Damon.
" Davvero pensi che stia mentendo? Allora vediamo cosa succede alla
dolce Elena se faccio questo! >>
Katherine prese uno dei pezzi di vetro sparsi sul pavimento ai suoi
piedi e sotto gli occhi di entrambi con gesto incauto si
lacerò il polso sinistro, il sangue iniziò a
scorrere rapidamente dal taglio.
" Tra un pò la mia ferita si
rimarginerà, ma credo che ad Elena servirà un
ospedale, se non mi credi puoi andare a controllare " invitò
la vampira insinuando il dubbio ad entrambi.
" Sono stanco di ascoltare questa idiota Stefan, io me ne vado
e spero che al mio ritorno lei sia sparita e ascoltami: Non farti
convincere a fare quello che ti ha chiesto che se lo recuperi da sola
ciò che sta cercando sono più che sicuro che
è qui solo per tormentarci, io vi saluto! "
Damon diede una scrollata al fratello per non farlo cedere, il suo odio
per Katherine era più vivo che mai e in quell'istante
avrebbe voluto ucciderla ma sapeva a sue spese che non c'era sfida con
un vampira di quasi 500 anni, cosi se ne andò sbattendo il
portone d'ingresso con rabbia.
" Ti diverte cosi tanto a seminare odio e cattiveria vero
Katherine? Non riesci proprio a pensare il male che fai? " Le
domandò Stefan irritato dalla sua malignità nel
nuocere chi le stava intorno.
" E tu da quando ci pensi? Se ben ricordo ti chiamavano " Lo
squartatore di Monterrey " " Replicò la vampira
mentre sul volto di Stefan scese una cupa espressione di sconforto
riportandolo al ricordo del suo oscuro passato, un passato che era
meglio non ricordare.
" Ascoltami Stefan: Se Elena non dovesse sopravvivere sarai tu
a recuperare quell'oggetto per me, ma io spero che non muoia perche so
che questo ti farebbe soffrire ed io non voglio che tu soffra amore mio
"
Il
vampiro fu pervaso da una rabbia incontrollabile, Katherine aveva
superato il limite cosi con scatto agile le si scagliò
contro snudando i canini e impregnando le sue iridi verdi di sangue..
Katherine
con estrema prontezza sfuggì all'imminente
attaccò del minore dei Salvatore placando la sua ira con una
pungente quanto sconvolgente rivelazione:
" Anzichè
perdere tempo qui Stefan corri dalla tua Elena e assicurati che
sopravviva altrimenti tu e Damon avrete un altro vampiro a cui dare la
caccia "
Stefan
arrestò la sua incontrollabile furia, il suo volto riprese
le sue fattezze umane e le sue iridi ritornarono verdi percorse da una
leggera lucidità che faceva trasparire il suo stato d'animo.
" Cosa hai fatto Katherine? " Le domandò
preoccupato.
" Mi sono solo assicurata che ne tu ne Damon possiate tendermi
trappole senza subirne le conseguenze! " concluse la vampira con grande
distacco e freddezza facendo scendere il gelo tra di loro.
Stefan si sentì morire dentro, il solo pensiero di quello
che poteva accadere ad Elena lo stava logorando , ma stavolta aveva
deciso di non darla vinta alla perfida vampira minacciandola:
" Ascolta Katherine, te lo ripeterò una volta
soltanto: Vattene da Mystic Falls, fallo entro stasera altrimenti ci
saranno spiacevoli conseguenze mi sono spiegato? "
" Ma dai, tu che mi minacci? Mi piace quando lo fai sei cosi
sexy " rispose la vampira maliziosa.
" Vattene e non farti più rivedere! " concluse
Stefan lasciandola e precipitandosi da Elena. mentre lei divertita si
verso un altro bicchiere di bourbon accennando " Che il gioco abbia inizio
" con sorriso malefico.
_________________________________________________________________________________________________________________________
Era
quasi l'una di notte, il rintocco della campana nella piazza di Mystic
Falls rimbombò nelle etere della notte.
" Ancora un altro bicchiere? Ma non ti farà male
bere cosi tanto e poi a quest'ora della notte? " domandò
Matt.
" Non rompere e dammi quella bottiglia! " ordinò
Damon irritato.
" Ne vedo qui di persone bere ma nessuno regge l'alcool come
te, hai prosciugato un intera bottiglia di Bourbon e sei
più lucido di me "
" Ma tu sei un poppante ti ubriachi bevendo succhi di
mirtillo, per una volta si uomo e bevi un goccio anche tu cosi
dimentichi le tue pene d'amore" rispose il corvino aggrottando le
sopracciglia.
" Tra un pò chiudiamo, quindi questo e l'ultimo
bicchiere che ti versi poi te ne vai a casa ok? " replicò
Matt.
" Se ti può consolare, Caroline faceva davvero pena
in coppia con Tyler, quei due insieme non hanno azzeccato un passo
decente in quella sala figurati che sono stati battuti da Jeremy e
Bonnie, mah! "
" Ehi! Vacci piano
con quel whisky " Tagliò corto matt mentre si affrettava a
pulire il bancone.
" Sai, le donne sono esseri davvero insopportabili, quelle
streghe hanno il potere di farti incazzare e spappolare il fegato ! "
" Il fegato te lo spappoli se continui a bere " gli
replicò Matt mentre lui gli lanciò la sua solita
occhiata di strafottenza.
Ad un tratto la porta del Mystic Grill si aprì e una ragazza
bruna era appena entrata indirizzata verso di loro.
" Scusa, ma stiamo chiudendo " disse matt alla ragazza che si
avvicinò al bancone.
" D'accordo, ma prima versami da bere perche ho un amico da
consolare "
Damon distolse lo sguardo dal bicchiere e vide che la ragazza al suo
fianco era Julia.
Il corvino la scrutò da capo a piedi con aria disturbata.
" Ecco il bicchiere ma fate in fretta che devo chiudere " .
" Grazie, bravo ragazzo Matt " rispose lei rivolta a Damon.
" Non avevi detto di non volermi più rivedere? Il
buco nel fianco parlava chiaro " rispose il vampiro irritato.
" E vero, ma ti ho detto anche che avrei deciso io di
rivederti alle mie condizioni... E ora versane uno anche a me "
" Mi dispiace ma non hai l'età per bere, dimmi cosa
vuoi e poi sparisci! "
" Quello che vuoi tu, mandare all'inferno Katherine Pierce " rispose
julia mentre Damon la fissò sgranando gli occhi.
" Ora che ho attirato la tua attenzione, posso avere da bere?
"
" Beh dipende, prima dimmi come conosci Katherine "
" Prima versami da bere " rispose lei spazientendolo.
Damon la fissava con aria irritata e adesso poteva scrutarla con
più attenzione e vide che era molto cambiata sia nel modo di
vestire che nell'atteggiamento.
Julia indossava una giacca in velluto porpora che le arrivava ai
fianchi, gli stivali in pelle nera con tacco la facevano sembrare
più alta e il corpetto in pizzo nero mostrava il seno
giovane e sodo in tutta la sua femminilità, aveva lunghi
capelli castano ramato appena mossi e dei piccoli occhi neri, sembrava
un altra agli occhi di Damon ma invece era proprio quella ragazza di 17
anni che conobbe in Inghilterra nel 1904.
" Che hai ti sei incantato? Perche mi fissi? "
domandò la vampira aspettando il suo Bourbon.
" Senti ragazzina, cosa ti fa pensare che io abbia bisogno di
te per mandare all'inferno Katherine, basto io a mandarla a quel paese
da solo! "
" E allora perche sei scappato da casa tua e sei venuto ad ubriacarti
anziche affrontarla? " domandò Julia irritandolo nuovamente.
" Come fai a... Ehi! Mi stai pedinando per caso,
quali sono le tue intenzioni? " Domandò Damon minaccioso
alzandosi traballante dallo sgabello mentre lei lo rimise a sedere.
" Prima dovrai allearti con me, poi saprai le mie intenzioni "
affermò la vampira quando prese il bicchiere tra le mani di
Damon e se lo portò alle labbra.
" Che significa "Allearti con me"? " domandò lui
riprendendosi il bicchiere.
" "Alleanza" conosci il significato di questa parola? Ah,
giusto, dimenticavo che la lealtà non fa parte di te ma
mettiamo da parte il passato perche sono disposta a metterci una pietra
sopra se accetterai "
" Accettare cosa? Perche dovrei schierarmi dalla tua parte?
Parla una buona volta altrimenti chiudi quella bocca! "
" Non agitarti, sta tranquillo, non sono qui per vendicarmi di
te anche se avrei tutte le ragioni non credi? Ti sto dando la
possibilità di ripagarmi dal torto che ho subito in cambio
di un piccolo favore contro una nemica comune "
" Noi non abbiamo nemici in comune,
e qualunque problema tu abbia con Katherine risolvitelo da sola "
concluse il vampiro scolandosi l'ultimo goccio di Bourbon e
poi lasciare il Mystic Grill.
Damon si avviò traballante alla sua Camaro quando si
ritrovò davanti ancora Julia.
" Oh per l'amor del cielo te ne vai? Va a giocare con le tue
bamboline o leggiti un libro di Shakespeare ragazza inglese "
rimproverò il corvino mentre lei in silenzio
accennò un sorriso divertito.
" Sei ancora innamorato di lei vero? Tu ami Katerina
Petrova " gli affermò Julia incupendolo.
" Katerina Petrova? Parliamo di Katherine? "
" Andiamo, Monsieur Damon lo sai benissimo , la tua
ossessione per lei in questi lunghissimi 150 anni hanno ispirato le tue
ricerche sulle sue origini e la sua famiglia e presumo che tu abbia
fatto anche qualche altra importante scoperta " affermò
Julia mostrandogli il rosario che portava al collo incupendolo "
Coincidenza o fede? chissà se tutto e accaduto per caso o
era tutto premeditato "
" Ora basta, mi hai scocciato ti saluto " rispose Damon
cercando le chiavi dell'auto dalla tasca quando si voltò e
si accorse che le aveva la vampira.
" Cerchi le chiavi Monsieur Damon? Ops! Mi sono scivolate "
disse Julia quando fece cadere le chiavi dell'auto in un tombino.
" Idiota ma che fai! " infuriò il vampiro parandosi
di scatto di fronte a lei afferrandole il braccio quando la vampira si
ribellò con prepotenza procurandogli un piccolo
sfreggio sulla guancia sinistra con il suo anello a punta.
" Maledetta mocciosa, io ti ammazzo! " minacciò
Damon quando intervenne Matt che stava uscendo dal Mystic.
" Ehi ma che sta succedendo qui ? "
" Vattene quaterback non sono affari tuoi " disse Damon
irritato dalla sua intrusione.
" E tutto a posto Matt va pure a casa " intervenne Julia
quando Matt senza insistere lasciò perdere.
" Che idiota, e cosi lo hai plagiato "
" No, non l'ho fatto, io non uso questa scorciatoia per
ottenere i miei scopi "
" Ma sta zitta! "
" Una donna sa come ottenere i propri favori, voi uomini siete
facili da plagiare in altri modi assolutamente naturali " rispose la
vampira leccandosi il sangue di Damon dall'anello disgustandolo.
" Da quando hai assunto questo atteggiamento da " femme fatale" credi
che con qualche parolina spinta dai l'aria di una provocatrice? Sei
ridicola! "
" Ma io sono una provocatrice e ti informo che tu sei l'unico
che voglio provocare "
" Sta zitta mocciosa, con le parole puoi assumere
l'atteggiamento che vuoi ma la verità e che sei solo una
ragazzina che vive da troppo tempo in questo mondo e crede di avere
imparato a viverci "
" Tu invece con la tua aria da bello e dannato ti sei
costruito una bella facciata a quanto vedo, colui che non ha
sentimenti, il fratello cattivo... Di un pò ti riconosci
quando ti guardi allo specchio? Tu non hai personalità "
" Io non ho personalità? Ma ti sei guardata? Io
metterei te ad uno specchio e ti citerei anche per plagio, la giacca
l'hai rubata a Willy Wonka e con quei capelli sembri Cher! "
" Ma si, trovami pure tutti i difetti che vuoi poco mi
importa , ma io resto me stessa e non vivo nelle ombre del
passato come te "
" Ti prego te stessa, ma non farmi ridere tu sei la Jane Bennett di "Orgoglio e
Pregiudizio" che si è trasformata in Bella Swan di "Twilight"
nella versione vampiro e poi non fai altro che rinfacciarmi il passato
anche due minuti fa a quel bancone e io dovrei credere che appari
improvvisamente dalle mie parti meditando vendetta solamente per
Katherine? "
" Esatto " rispose Julia con aria innocente.
" Andiamo, cosa ti
sarà mai capitato in quel palazzo, avrai avuto una vita
migliore di quella che ti offrivo io... " disse Damon sarcastico mentre
lei lo fissò senza dire una parola.
Julia assunse un espressione seria facendo capire a Damon di non
gradire il suo sarcasmo sulla cosa. Con passo lento si
avvicinò a lui poggiando la sua mano sul suo petto al centro
del suo cuore.
Il vampiro rimase in silenzio, il suo sguardo assunse per un solo
istante un aria di rimorso, i suoi occhi di ghiaccio si incrociarono
con quelli di Julia neri come l'oscurità che li circondava.
Il tempestivo rintocco dell'orologio della piazza che segnava le l'una
irruppe spezzando il silenzio tra loro lasciando di nuovo spazio al
conflitto.
Damon distolse per un attimo lo sguardo quando Julia estrasse dalla sua
giacca uno stiletto e con esperta maestria la vampira gli
sferrò un colpo dritto verso il petto.
Con un gesto rapido Damon riuscì a bloccarla serrandole il
polso facendo cadere a terra il pugnale per poi allontanarla con una
spinta:
" Sei impazzita per caso? Che ti prende? " infuriò
Damon con irritazione mentre lo sguardo di Julia si tramutò
in un espressione collerica, i suoi occhi si intrisero di sangue e
sfoderò i canini.
Damon fù nuovamente attaccato, la rabbia che pervase la
vampira era incontrollabile.
" Cerca di calmarti, questo tuo atteggiamento non ti porta da
nessuna parte, ti vedo lo avverto che vuoi attaccarmi di nuovo,
fà la brava "
Damon tentò di fermarla, ma Julia si
preparò ad avanzare verso di lui nonostante gli avvertimenti
del vampiro.
" Sei ostinata... E va bene l'hai voluto tu! Io sono
più forte di te ho più anni e adesso mi
costringerai a farti del male preparati! "
Damon sgranò i suoi grandi occhi pronto ad attaccarla quando
lei di colpo riassunse il suo aspetto normale: Il sangue dagli occhi si
dileguò e le vene scomparvero lasciando spazio sul suo volto
ad una risata isterica.
" Cosa c'è da ridere? Lo trovi divertente il fatto
che ti voglia uccidere? Dico sul serio smettila mi stai dando fastidio!
"
Damon offeso da quella presa in giro non esitò ad afferrare
il pugnale a terra pronto a scagliarlo contro di lei che con agile
scatto gli fece mancare il colpo.
In quel momento apparve l'auto dello sceriffo Forbes che mise fine al
loro scontro obbligandoli a fermarsi, lo sceriffo si
avvicinò accostando a Damon.
" Liz, che ci fai a quest'ora di notte ancora in giro? "
" Faccio il mio lavoro Damon, piuttosto tu che ci fai ancora
per strada, non sai che è pericoloso? " domandò
Liz ironicamente mentre Julia alle spalle di Damon si fece scappare una
risatina perfida attirando la sua attenzione.
" Beh sai com'è, cerco di darti una mano nelle
indagini con tutto quello che sta succedendo non si può
più stare tranquilli! " ribattè Damon incurvando
le sopracciglia mentre nascondeva alle sue spalle il pugnale.
" A proposito... Cosa si è scoperto sui due cadaveri
ritrovati nel bosco? Si è saputo chi li ha uccisi? "
intervenne Julia dispettosamente nel discorso provocando lo sceriffo.
" E tu chi saresti scusa? Come fai a sapere queste cose? "
" E stato Damon... E mi ha detto anche che fà parte
del consiglio dei fondatori "
Damon incupì lo sguardo e fissava Julia che si compiaceva di
averlo appena messo alle strette, il vampiro non riusciva a capire come
sapesse tante cose ed era deciso a scoprirlo.
Liz decisa ad avere una spiegazione scese dalla sua auto appartandosi
con Damon:
" Insomma che storia è questa Damon? Ora vai in
giro a raccontare chi siamo e cosa facciamo? "
" Ma no, cosa vai pensando, non sono mica cose da raccontare a
chiunque "
" Ma sa del consiglio Damon! E poi chi sarebbe questa ragazza,
chi è? "
" Lei dici? Umh, lei è... "
Damon indugiò
pochi istanti mentre Liz aspettava, Julia poco distante lo derideva di
gusto quando lui rispose con tono deciso:
" La cugina Julia! "
Lo sceriffo rimase titubante, quella risposta non era per niente
convincente, Julia le si parò davanti spavaldamente mettendo
sempre più in difficoltà Damon:
" Siamo parenti stretti, piacere sceriffo: Julia Salvatore "
Julia allungò la mano verso Liz mentre con l'altra stringeva
saldamente il braccio di Damon assumendo un atteggiamento molto intimo
agli occhi dello sceriffo.
" Più che parenti sembrate dei fidanzati "
osservò Liz scatenando la risatina di entrambi.
" Fidanzati? Questa è bella, e vero che a me
piacciono le donne ma non commetterei mai un incesto di questo genere
non ti pare Liz? " ribattè scherzosamente Damon con il
solito ghigno e la sua espressione da pagliaccio per spiazzarla.
Liz rimase a guardarlo senza dire nulla, li osservava sospettosa e poco
convinta, ma i suoi pensieri vennero interrotti dal suono del suo
cercapersone che si apprestò a rispondere:
" Stanno chiamando dalla sala di autopsia, forse hanno
identificato i cadaveri, devo andare "
" Va bene, va pure, ... Tienimi informato! " gli rispose Damon mentre
Liz si allontanava con la sua auto lanciandogli un ultima occhiata
sospettosa.
Damon tirò un sospiro di sollievo nel vedere l'auto
allontanarsi, per ora l'ultima cosa che gli serviva era fare
insospettire il consiglio o sarebbero stati guai seri per lui.
" Parenti stretti eh? Non immagina quanto " disse Julia
allontanandolo sprezzante da sè.
" Era solo una finta per non insospettirla non illuderti non
fai parte della famiglia "
" Non ci tengo a fare parte di una famiglia che ti abbandona
anzi che ti vende come un oggetto "
" Smettila! Mi sono stancato di ascoltarti ora me ne vado, la
tua faccia comincia a darmi fastidio vattene al diavolo! "
" Ci ho vissuto con il diavolo ti manda i suoi saluti "
concluse la vampira spazientendolo, il corvino distolse lo sguardo solo
un secondo e si accorse che era sparita.
Damon restò confuso e osservò lo stiletto che
aveva tra le mani riconoscendo lo stemma sull'impugnatura appartenente
ai Petrova la famiglia di Katherine.
Il passato stava ritornando portando con se vecchi fantasmi e i suoi
pensieri gli dicevano di stare attento perche un aria di vendetta e di
morte aleggiava per le strade di Mystic Falls.
_________________________________________________________________________________
Era
una ferita profonda, un taglio sanguinante al polso sinistro si era
manifestato dal nulla inspiegabilmente sul polso di Elena.
" Jenna! " esclamò lo sceriffo Forbes mentre
attraversò il corridoio dell' ospedale.
" Cosa è successo, state bene? "
" Si sceriffo noi stiamo bene, ero appena rientrato dal ballo
quando ho trovato Elena nel bagno con il polso sanguinante svenuta "
rispose Jeremy agitato.
" E come è successo che si ferisse in quel modo? "
chiese Liz sospetta.
" Non lo sappiamo Elizabeth, non sapevo neanche che
fosse rientrata prima a casa, credevo che rientrasse con Jeremy "
rispose ansiosa Jenna.
" A metà del ballo se ne è andata con
Stefan " intervenne il ragazzo.
" Stefan Salvatore? E non sai perche si sono allontanati? "
" No sceriffo, non lo sò "
" Io vorrei solo sapere cosa è successo! Ma
perchè questi medici ci mettono cosi tanto! "
" Sta calma, non agitarti, vuoi che ti prenda un
caffè? "
" No Liz ti ringrazio " rispose Jenna aspettando notizie.
" Mi allontano da pochi mesi da questa cittadina e guarda cosa
succede, salve sceriffo " intervenì improvvisamente John
Gilbert irritando Jenna.
" Cosa ci fai tu qui? "
" Secondo te cosa ci faccio Jenna? Mia figlia si trova in
ospedale e qualcosa mi dice che avevi perso il mio numero di
cellulare per farmelo sapere " rispose John irritandola.
" Scusami John, scusa la mia curiosità ma io sapevo che
fosse Grayson il padre di Elena "
" E invece no, sono io mi dispiace deluderti
Elizabeth " rispose l'uomo spiazzandola quando lo sceriffo venne
contattata dalla centrale.
" Devo andare Jenna ma se ci sono notizie chiamami d'accordo?
Chiama per qualunque cosa "
"
Grazie Liz lo so che su di te posso contare sei un amica " rispose
Jenna stringendole la mano.
" Purtroppo Jenna oltre a questioni di famiglia qui nella
cittadina ci sono altri problemi seri di qui dovete essere a conoscenza
"
" Che succede Liz hai un aria preoccupata "
" Voglio avvertirvi sopratutto te Jeremy a non uscire da soli
e di sera ad orari insoliti, ho paura che ci sia un omicida in giro
stanotte è il terzo cadavere che troviamo mutilato dopo la
festa d'ognissanti
"
" Oh mio Dio Liz, e cosa avete scoperto fin ora? "
domandò Jenna preoccupata.
" Nulla, siamo all'inizio delle indagini e dobbiamo sbrigarci,
chiamano dalla centrale devo andare tienimi informata sulle condizioni
di Elena "
" Si lo farò, sta attenta " concluse Jenna mentre
Jeremy gli dava conforto alle sue spalle e Liz si allontanava a passi
svelti per il lungo corridoio.
" Tieni informato anche me Liz " concluse John con la sua aria
sfacciata.
Intanto nella stanza di Elena qualcuno la osservava nel buio ai piedi
del suo letto, la sospetta figura le si avvicinò a passo
lento, la guardò per un istante passandole una mano sul viso
quando all'improvviso apparve alle sue spalle un infermiera:
" Mi scusi signore, ma lei non può stare qui "
" Mi perdoni, credevo di poter entrare "
" No deve uscire, anche perche possono entrare solo i parenti
"
" Oh, ma io sono un parente " concluse l'elegante uomo
voltandosi verso l'infermiera.
" Dimentica di
avermi visto in questa stanza " gli disse l'uomo
plagiandola mentre l'infermiera annuiva imbambolata e lui rivogendo un
ultimo sguardo ad Elena apostrofò: " Ci rincontreremo presto
mia cara " per poi dileguarsi senza lasciare traccia.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Che Il Gioco Abbia Inizio ***
Che il gioco abbia inizio
Lo sceriffo Forbes era confusa,
disorientata.
Le morti finora manifestate a Mistyc Falls erano state quasi sempre
opera dei vampiri.
Stavolta però si trovava di fronte ad un altro tipo di
omicidi, i corpi ritrovati non avevano nessun morso ne una ferita che
facesse pensare a quegli esseri a cui dava costantemente la caccia.
I tre cadaveri sui tavoli dell'obitorio erano mutilati, squartati.
I primi due ritrovati nei pressi del bosco erano dei ragazzi
più o meno sui 17 anni, uno era privato degli occhi, l'altro
del cuore.
Il terzo, un uomo di mezza età mutilato anch'essi di occhi,
cuore e lingua ed era stato ritrovato ucciso nella sua stessa casa.
I risultati dell' autopsia dichiaravano che gli organi erano stati
strappati di netto sia dalla cava oculare che dal petto, la dinamica
delle ferite era imprecisa e questo lasciava pensare che gli omicidi
erano stati efferrati a mani nude.
"Impossibile"
pensò Liz, chi poteva uccidere in quel modo se non un
vampiro?
Un essere umano era capace di uccidere cosi?
Bucare il petto di qualcuno, strappare il cuore dal torace con una tale
perfidia poteva essere solo opera di un vampiro.
Ma a quale scopo uccidere se poi non nutrirsene?
Ed ecco ritornare al punto di partenza e riconsiderare l'ipotesi di un
essere umano, un omicida che si aggira indisturbato per le strade alla
ricerca della sua prossima vittima.
Questo inspiegabilmente per Liz faceva ancora più paura,
più di quanta se si trattasse di un vampiro.
Un vampiro è un essere malvagio e ci si aspetta simili
uccisioni, ma un essere umano con tali pensieri le faceva gelare il
sangue.
Nel frattempo lo sceriffo prese il cellulare per contattare Damon, lo
pose all' orecchio in attesa di risposta ma il maggiore dei Salvatore
non rispose alla chiamata.
Liz tento di contattarlo per ben due volte senza risultato:
" Damon ma dove sei finito, rispondi " parlò fra se
aspettando ma senza risultati.
Prima di proseguire con le indagini, Liz
pensò che era meglio riunire il consiglio ed informarli di
quanto stava accadendo nella cittadina, e decidere insieme il dafarsi
prima che la situazione peggiorasse perchè di questo ne era
assolutamente sicura, le cose sarebbero peggiorate.
_______________________________________________________________________________________________________________________
Il silenzio nella stanza era
impenetrabile, inalterabile.
Solo qualche rumore di passi fugaci provenienti dal corridoio lasciava
interrompere quel tacere assordante.
Elena riaprì lentamente gli occhi, il buio e un leggero
strato velato le sfocavano la vista facendole intravedere poco
chiaramente ciò che la circondava.
Strinse più di una volta le palpebre indolenzite per
schiarire la vista, gli occhi le pizzicavano appena un pò e
il suo corpo lo sentiva sfiancato.
Era come se avesse dormito da giorni e solo ora era riuscita a
svegliarsi.
Fissò il soffitto per qualche minuto come faceva sempre e ad
un tratto si rese conto di non trovarsi nella sua stanza.
Elena era disorientata: Dove si trovava?
Cosa era successo?
Poi in un lampo le tornò tutto alla mente e si
guardò il polso sinistro fasciato.
Era appena rientrata a casa, aveva salutato zia Jenna ed
era salita nella sua stanza , dopo aveva chiamato Bonnie per
confermarle che sarebbe andata al ballo con Stefan con grande euforia.
Poi si era diretta verso lo specchio restando a lungo a guardarsi
pensando ancora a
quella mattina, a quando si era abbandonata tra le braccia di Stefan e
di quanto fosse stato bello concedersi al ragazzo che le aveva stregato
il cuore.
Dal cassetto aveva preso la collana che lui le aveva regalato e
pensò che sarebbe stato bello indossarla per il ballo, ma si
accorse che era sparita.
Elena cercò insistentemente quell'oggetto a lei tanto caro
ed era sicura di averla messa proprio lì.
Un rumore improvviso proveniente dal bagno la distolse dalla sua
ricerca, la luce era accesa e la porta socchiusa.
" Jeremy, sei tu? " domandò mentre si
avvicinò lentamente aprendo la porta.
Nel bagno non c'era nessuno, il rubinetto era semichiuso, il rumore del
gocciolio rendeva tutto più inquietante.
Elena si soffermò e vide che sul lavandino c'era un vecchio
pezzo di carta, la ragazza incuriosita lo girò rimanendone
sconvolta.
Quel vecchio pezzo di carta era la vecchia foto che ritraeva Katherine.
La somiglianza con lei era impressionante, era assolutamente identica,
all' inizio pensò si trattasse di uno scherzo.
All' improvviso sentì la finestra chiudersi con forza, Elena
uscì dal bagno in fretta per vedere cosa stesse succedendo
quando avvertì una presenza nella stanza e vide una ragazza
di spalle verso la finestra.
" Chi sei? " domandò con voce tremante ma
decisa, come era entrata?
Chi era?
Ma la ragazza restò immobile.
Elena si avvicinò lentamente alle sue spalle ripetendole la
domanda, ma lei non fece cenno.
Il riflesso nel vetro della finestra lasciava intravedere a malapena il
volto, ma ad Elena bastò per riconoscerne qualche tratto.
Non era possibile, forse si stava sbagliando, o forse no, era proprio
lei?
Fù un attimo e poi il buio.
Elena si risvegliò sul suo letto, come era successo che si
addormentasse?
Era come stordita, aveva un cerchio alla testa come se avesse subito un
urto.
Il suo sguardo incrociò il display della sveglia sul
comodino che segnava mezzanotte passata.
Elena sobbalzò dal letto, non era andata al ballo aveva dato
buca a Stefan.
Si alzò e corse immediatamente in bagno a sciaquarsi il viso
con grande fretta, e poi le venne in mente la foto guardando il
lavandino.
Ma adesso dove era quella foto?
Dov'era finita?
Improvvisamente era sparita.
Elena frugò dappertutto per trovarla ma fu inutile e si
accorse che era sparito anche il suo vestito come la collana quando il
cellulare le squillò, era Stefan che le chiese se stava bene
mentre lei era confusa da quella strana situazione, attaccò
la chiamata quando sentì un bruciore improvviso al polso
sinistro.
Elena si accorse che il suo polso dove aveva avvertito il bruciore
stava sanguinando, il flusso non cessava di scorrere, era un taglio
netto comparso dal nulla che le aveva reciso le vene.
Jeremy stava rientrando in quel momento dal ballo quando
sentì un rumore provenire dal piano superiore, il ragazzo si
precipitò nella stanza della sorella e la ritrovò
riversa a terra con il polso sanguinante.
Ora la vista le si era schiarita, gli occhi le bruciavano un
pò, cercò di drizzarsi per cambiare posizione e
vide ai piedi del suo letto zia Jenna che dormiva e lo stesso Jeremy,
poco distante su una poltrona.
Non aveva idea di che ore fossero, ma dalla luce fuori dovevano essere
pressapoco le nove.
Zia Jenna si destò dal suo sonno, si sfregò gli
occhi sbadigliando e vide che Elena era sveglia.
" Elena tesoro, come ti senti? " le domandò
accarezzandole il viso.
" Sto bene, sono solo un pò stanca " le rispose lei
guardando suo fratello che si era svegliato.
" Mi hai spaventato sai? Credevo che fossi morta " disse
Jeremy avvicinandosi ai piedi del letto.
" Non lo dire nemmeno per scherzo capito? Ci è
mancato poco che avessi un infarto- disse Jenna guardando l'orologio
che aveva al polso - Cavoli! Sono quasi le dieci, devo correre da Carol
perchè oggi arriva il nuovo ricercatore storico e devo
essere io ad incontrarlo, Jeremy resta tu con Elena ok? E se ci sono
problemi chiamami, vi voglio bene "
Jenna raccolse la sua borsa avviandosi fuori di fretta per non tardare
all'appuntamento quando incrociò Stefan nel corridoio
salutandolo con un sorriso fugace.
" Elena! " chiamò Stefan irrompendo nella
stanza facendo sobbalzare Jeremy.
" Stefan " chiamò lei allungando le braccia per
abbracciarlo.
" Visto che hai compagnia io ne aprofitto e scendo giù a
prendermi qualcosa " disse il giovane aprofittando per
squargliarsela lasciandoli da soli.
" Fammi vedere " disse Stefan guardandole il polso fasciato
incupendo lo sguardo, Katherine stavolta lo aveva in pugno.
" Cosa sta succedendo Stefan? e tutto molto strano non capisco
"
" Non preoccuparti, ora devi pensare a guarire e stato un
incidente "
" Un incidente? Stefan ho le vene recise! " rispose lei
agitata.
" Elena andrà tutto bene, tu devi fidarti di me "
concluse il minore dei Salvatore quando apparve lo sceriffo Forbes.
" Buongiorno Elena, come stai? "
" Sto bene, grazie sceriffo "
" Ho giusto cinque minuti e sono passata, Jenna e andata via? "
" Si, doveva sbrigare una faccenda di lavoro "
" Capisco... Stefan hai un minuto? dovrei parlarti "
invitò Liz facendogli cenno di seguirla fuori dalla stanza,
quando lui la seguì.
" Mi dica pure, sceriffo " disse Stefan incrociando le braccia.
" Stefan avrei un paio di domande da farti su Elena "
" A che proposito "
" Su quanto e accaduto ieri sera, avete lasciato il ballo poco
dopo che eravate arrivati come mai? "
" Elena non si è sentita bene e l'ho dovuta
riaccompagnare a casa prima "
" Verso che ora? "
" Credo verso le undici "
" D'accordo, e poi te ne sei tornato a casa? "
" Si sono tornato a casa "
" A che ora esattamente? >>
" Sceriffo sta sospettando di me su quanto è
successo? "
" Faccio solo il mio lavoro Stefan "
" Non farei mai del male ad Elena "
" Anche io non farei mai del male a mia figlia, ma se qualcuno
la ritrovasse in casa con le vene recise sarei io la prima indiziata
essendo la persona più vicina a lei, tu sei l'ultimo che e
stato visto con Elena ieri sera e questo fa di te il mio primo
indiziato ad essere interrogato, questo non vuol dire che sia stato tu
e la prassi del mio lavoro anche perche se ti accusassi non ti avrei
parlato nel corridoio di un ospedale ma ti avrei portato direttamente
in centrale " concluse Liz quando le suonò il cercapersone.
" Devo andare, grazie Stefan... ah dì a Damon che
lo stò cercando e che è urgente "
" Si sceriffo lo farò " rispose il vampiro mentre
la guardava allontanarsi.
Il ritorno di Katherine stava già compromettendo la pace a
Mystic Falls pensò tra sè e per proteggere Elena
doveva ricorrere all'aiuto di Damon anche se detestava la cosa, ma con
lui al suo fianco poteva tenere la situazione sotto controllo.
Nel frattempo cercò di contattarlo ma senza risultati.
_______________________________________________________________________________________
Palazzo della fondazione
" Jenna finalmente, eccoti! ci mancava poco che chiamassi Liz
per denunciare la tua scomparsa " esclamò ironicamente Carol.
" Scusa Carol, ma ho avuto un serio problema in famiglia Elena
è in ospedale " rispose Jenna con il fiatone.
" Mio Dio sta bene? Cosa è successo? "
" Sta bene, ha avuto un incidente a casa, si è ferita ha
perso molto sangue ma per fortuna in quel momento si è
trovato Jeremy che l'ha subito soccorsa "
" Mi dispiace, se vuoi puoi tornare da tua nipote, ci penso io qui "
" Sei sicura? Perche mi faresti un favore i ragazzi sono da soli in
ospedale "
" Quindi tu hai lasciato due minorenni da soli per venire qui? "
intervenne tempestivamente John irritando Jenna come sempre.
" Cosa vuoi? John adesso non ho tempo per il tuo sarcasmo la situazione
e alquanto seria "
" Lo credo, Jeremy ed Elena hanno tentato entrambi il suicidio "
" Smettila! Ma che diavolo dici sei impazzito? " infuriò la
donna perdendo il controllo.
" E' la verità mia cara, Jeremy si e imbottito di pillole ed
Elena si e tagliata le vene se questo non è tentato suicidio
allora spiega realmente come è andata, ma dovrai essere
convincente con l'assistente sociale "
" Assistente sociale? Hai contattato i servizi sociali per togliermi la
custodia dei ragazzi, maledetto bastardo che non sei altro! "
infuriò Jenna spintonandolo quando Carol la
intimò a calmarsi.
" Sarebbero intervenuti comunque, e evidente che con te sono in
pericolo quindi tanto vale che mi occupi io di loro, stammi bene Jenna
" concluse John allontanandosi lasciando Jenna con una crisi di nervi.
" Non otterrai la custodia dei ragazzi! Va all'inferno bastardo! "
" Calmati Jenna, Santo cielo! stai attirando l'attenzione di tutti! Non
è cosi che risolverai la situazione, stai provocando uno
scandalo "
" Sai che ti dico Carol? Che io mi licenzio e che ne ho abbastanza di
queste stronzate! Ti saluto e buona fortuna con il mio sostituto tanto
lo avevo già capito che mi volevi fuori, ma grazie per
avermi facilitato le cose! " concluse Jenna senza peli sulla lingua
andandosene.
______________________________________________________________________________________
Casa Salvatore
Stefan era appena rientrato a casa, salì la scale
in cerca di suo fratello ma si accorse che non era in casa.
Vide che il letto era perfettamente intatto e questo voleva dire che
non era rientrato affatto.
Stefan riscese le scale e al centro del grande salone vide che c'era
Katherine che lo stava aspettando.
Il vampiro assunse un aria disturbata, non gli andava per
niente di ascoltarla sopratutto a quell'ora del mattino dopo che non
aveva chiuso occhio per tutta la notte, anche se era un vampiro il
bisogno di riposarsi lo aveva comunque.
" Buongiorno Stefan - iniziò Katherine mentre lui
le passò davanti ignorandola - Sarà sempre
così d'ora in poi? Io parlerò e tu mi
ignorerai?...
Sai Stefan, volevo solamente dirti che comprendo perfettamente il tuo
odio verso di me, ma visto che dovrò restare qui per un
pò speravo che si potesse andare d'accordo e mettere il
passato da parte...Che ne pensi?>>
domandò sedendosi su uno dei vecchi divani.
" Non credo che si possa fare, Katherine "
" E allora cosa vuoi fare? Vuoi disprezzarmi per il resto
della tua esistenza? "
" No Katherine, non voglio disprezzarti e nemmeno odiarti, io
voglio semplicemente che tu sparisca dalla mia vita e non vi faccia
più ritorno! " concluse Stefan lasciando sul volto della
vampira un espressione di amarezza.
" Io ti amo Stefan, che tu ci creda o no io ti amo e non
rinuncierò mai a te, anche se questo dovesse comportare il
tuo disprezzo, non lascerò che lei abbia il tuo amore anche
se mi riesce difficile che tu l'abbia amata senza pensare a me "
ribattè lei con rabbia.
Stefan le lanciò uno sguardo brutale si alzò e le
voltò di nuovo le spalle pronto ad andarsene.
Katherine avanzò verso di lui e mise le sue mani sui suoi
fianchi abbracciandolo da dietro mentre con le labbra tentò
di baciargli il collo.
Stefan si voltò con disgusto e la allontanò da
sè, Katherine rimase impietrita dal suo gesto quando in quel
momento la porta d'ingresso si aprì.
Era Damon che rientrava canticchiando dopo aver trascorso la notte
fuori a bere, appena raggiunse il salone fissò entrambi
scoppiando in una grande risata, e rivolto a Katherine disse:
" Tu sei Elena o...Katherine? " domandò mentre con
una mano teneva la bottiglia e con l'altra si appoggiava al fratello.
" Lo so, lo so, puzzo come un cavallo da stalla, ora vado a
darmi una ripulita...Allora, chi e? - chiese ironicamente rivolgendosi
a Stefan, poi traballando aggiunse - Te lo dico io chi è,
lei è Katherine...Anzi Katerina...Katerina Petrova, si
chiama così lo sapevi fratellino? "
Katherine lo guardò senza dire nulla, ma fù
sorpresa che Damon sapesse il suo vero nome.
" Dopo 150 anni abbiamo scoperto una verità su
Katerina- Stefan, magari qualcos'altro lo sapremo tra un secolo se va
tutto bene, ma meno male che noi non invecchiamo "
sghignazzò divertito poi abbandonò la spalla del
fratello per dirigersi alla scala e andare al piano di sopra
canticchiando di nuovo.
" E ubriaco fradicio, passano gli anni ma non le abitudini a
quanto vedo " affermò la vampira con aria disgustata.
" Di sicuro tu sei peggiore, le cattiverie più
infami le fai da lucida " rispose Stefan con tono cattivo.
" Beh, a quanto vedo tira un aria pesante, mi conviene uscire,
anzi ora che ci penso devo andare a salutare una cara amica "
" Dove vai? " le chiese il minore dei Salvatore sospettoso.
" Stà calmo, non vado da Elena non preoccuparti, ti
ho detto che vado da un amica, chi ti dice che mi riferissi a lei? "
controbattè Katherine allontanandosi da lui diretta alla
porta, lui con rapido gesto gli si parò davanti.
" Ti avverto Katherine: Lascia stare Elena " le
ordinò con tono deciso.
" Altrimenti che fai? Mi squarti e poi rimetti insieme i pezzi?
"
" Attenta, sta attenta Katherine, tu lo sai di cosa sono capace "
" Si ma per esserne capace devi ritornare al tuo lato oscuro perche ora
sembri un cucciolo smarrito che ha perso la strada di casa " rispose la
vampira sghignazzando come una bambina.
" Non ho bisogno di spegnere la mia umanità per
odiarti e ucciderti anzi, sarà un piacere provare un immensa
gioia nel vederti morire e pagare per tutto il male che hai fatto! "
" Sarai tu ad uccidermi? Amore mio non chiedo altro,
però non dimenticare che se uccidi me ammazzi anche la dolce
Elena... A proposito come sta? " concluse ironicamente la vampira sotto
lo sguardo inceneritore di Stefan che preferì restare in
silenzio.
" Insomma la copia rinsecchita di Elena è ancora
qui? " intervenne improvvisamente damon tra i due presentandosi in
salone con solo addosso l'asciugamano versandosi il solito bicchiere di
bourbon.
" Io non sono la copia, sono l'originale mio caro "
" Beh! Però lasciami dire che la copia è
venuta meglio, sai com'è prima lo scarabocchio poi l'opera "
rispose lui aggrottando le sopracciglia.
" Ma certo che preferisci la copia, perche ne sei innamorato "
" Io non amo nessuno, un tempo ho amato te ed è
stato il peggior sbaglio che potessi commettere ma non sono tanto
stupido da ricaderci con una che ha la tua stessa faccia "
" Però questo non ti ha impedito di baciarmi sulla
veranda di casa Gilbert la sera del ballo della fondazione credendo che
fossi lei " concluse Katherine creando astio quando Stefan
guardò collerico il fratello.
" Ops! Credo di aver appena creato una spiacevole situazione "
" Va al diavolo puttana! " gridò Damon con sdegno
mentre lei con risata perfida si preparava ad assistere allo scontro
dei due fratelli.
" Lo sapevo che prima o poi ci avresti provato con Elena, era
questione di tempo "
" Beh! Ci ho provato e allora? Però lo devo
ammettere che era stato troppo facile "
" Già, perchè Elena non ti bacerebbe mai "
rispose Stefan convinto irritandolo.
" Davvero? Chi ti dice che non lo farebbe? Sei cosi sicuro di
te fratellino? "
" E stata Katherine a baciarti Damon non Elena, toglitelo
dalla testa, non succederà mai che lei provi qualcosa per te
"
" Perche no? Magari ci riprovo cosi vediamo come va a finire "
rispose il vampiro portandosi alle labbra il suo Whisky quando Stefan
con scatto gli gettò il bicchiere a terra parandosi di
fronte a lui.
" Ora stai esagerando scoiattolo, fa il bravo altrimenti
potrei farti male " ordinò Damon sgranando gli occhi.
" Te lo ripeterò una volta soltanto Damon: Sta
lontano da Elena perche questa volta ti giuro che va a finire male "
minacciò il minore dei Salvatore con sguardo immobile e gli
occhi ridotti a due fessure.
" Lo sai che cosi mi invogli a fare esattamente il contrario?
E sinceramente detto tra noi caro fratello questa volta ho intenzione
di vincere io! " concluse Damon dandogli una spinta scaraventandolo
dall'altro lato del salone.
Damon si avventò sul fratello ma venne fermato da Katherine
che intervenne in favore di Stefan.
" Ora basta, stai dando fastidio! " intervenne la vampira
serrandogli una mano alla gola e poi scaraventandolo a terra.
Damon tentò ancora di reagire ma ebbe la peggio, contrastare
Katherine era difficile ma nonstante questo continuò ad
attaccarla stavolta servendosi dell'attizzatoio del camino.
Il corvino si avventò sulla vampira sferrando un colpo
dritto al petto quando Stefan si frappose fra lui e Katherine facendosi
colpire.
" Razza di idiota ma che fai! " infuriò il corvino restando
spiazzato dal gesto del fratello di salvare Katherine, sarebbero
bastati pochi centimetri per colpire il cuore e sarebbe stata la fine
per lui.
Il minore dei Salvatore si accasciò a terra quando Katherine
attaccò Damon slogandogli entrambi i polsi per poi sfilargli
l'anello che lei stessa gli aveva donato e che gli permetteva di uscire
al sole per poi spezzargli il collo.
Stefan assistè inerme alla scena lanciando uno sguardo
trucidatore alla vampira senza poter reagire, ultimamente era diventata
più forte e questo lo preoccupava, ne lui ne Damon
riuscivano fisicamente a fermarla quindi pensò che l'unica
persona alla quale poteva veramente chiedere aiuto fosse Bonnie.
" Perchè ti sei presa il suo anello? " domandò
Stefan alzandosi a fatica quando Katherine gli estrò con
colpo secco l'attizzatoio dal petto facendogli emanare un grido di
dolore.
" Perche se lo merita, deve strisciare nell'ombra e solo un miserabile
" rispose la vampira indignata.
" Che diavolo vuoi da noi? Perchè non ci lasci in pace! "
" Questo dipende solo da te mio caro, se farai ciò che ti ho
chiesto non ci saranno conseguenze per nessuno altrimenti... "
" Smettila di minacciarmi, e dimmi una volta per tutte
perchè sei qui "
" Voglio che lasci Elena " minacciò di colpo
Katherine alterando il tono della voce.
" Cosa? Che stai dicendo? "
" Hai capito bene Stefan, voglio che tu rompi la tua storia d'amore con
lei all'istante altrimenti ucciderò quel che rimane della
famiglia Gilbert uno ad uno, Jeremy, Jenna, poi passerò alle
sue amichette del cuore, la stupida Caroline e la streghetta Bonnie "
" Smettila! Che ti salta in mente? Perche adesso minacci nuovamente di
uccidere Elena e la sua famiglia, avrai ciò che mi chiedi ma
dovrai giurarmi che dopo te ne andrai per sempre! "
" E tu verrai con me amore mio, perche il tuo destino è al
mio fianco " concluse Katherine decisa.
" Perche mi ossessioni Katherine, te lo vuoi mettere in testa una volta
per tutte che io non ti amo e che quello che provavo per te ormai
è finito! " rispose Stefan ormai al limite della pazienza.
" Non mi importa se tu non mi ami, ma ti amo io e ti voglio a tutti i
costi, sarai mio e questa volta per sempre "
" Ma io amo Elena "
" No! Tu non la ami Stefan, la tua è un assurda infatuazione
l'amore e tutt'altra cosa e ti assicuro che non sarà quella
ragazzina a farti provare un sentimento del genere, lei ama Damon non
te "
" Adesso cominci con questa tua fantasia? Elena non si innamorerebbe
mai di Damon "
" E allora perche sei cosi inquieto? Non c'e pace nei tuoi occhi Stefan
perche sai nel tuo cuore che io ho ragione, e solo questione di tempo
tra quei due nascerà qualcosa di davvero intenso che ti
sconvolgerà e prima che accada lascia tutti e vieni via con
me " disse Katherine avvicinandosi a lui tentando di baciarlo ma Stefan
la allontanò da se disgustato.
" Preferisco soffrire dietro ad un amore non corrisposto che andare via
con te, vattene dalla mia vista, sparisci! " infuriò il
vampiro distruggendo le bottiglie di liquore sul carrello spargendo
pezzi di vetro ovunque dando soddisfazione alla vampira per averlo
colpito nel segno quando si accorse che Katherine era sparita dileguata
lasciandoli lì nella sua rabbia.
Stefan
rimase inerme, ormai Katherine gli aveva insinuato il beneficio del
dubbio e sapeva anzi ne era certo che la storia dei due fratelli
innamorati della stessa donna si sarebbe ripetuta, ancora una volta
l'amore lo avrebbe diviso da suo fratello ma la sua priorità
ora restava Elena, non solo doveva proteggerla da Katherine ma adesso
anche da Damon che era diventato instabile e pericoloso e deciso a
conquistarla solo per vendicarsi di lui.
_______________________________________________________________________________________
Bonnie era
appena rientrata a casa sua dopo aver passato tutta la giornata fuori,
quella casa ormai era diventata per lei più grande
e silenziosa da quando sua nonna era morta.
Un improvviso rumore di sopra aveva attirato la sua attenzione,
qualcuno era entrato in casa ed escludeva la
possibilità che fosse un vampiro dato che c'era un
incantesimo che proibiva l'accesso a quegli esseri malvagi.
Bonnie prese coraggio e salì per vedere chi fosse entrato,
il corridoio di sopra sembrava più lungo e stretto man mano
che lo attraversava.
Era quasi arrivata alla sua stanza, quando il rumore provenì
da quella della nonna.
Bonnie con il cuore in gola si avvicinò lentamente verso la
stanza, quando la porta si aprì da sola.
Una figura uscì a passi lenti dalla soglia nel buio, Bonnie
cercò di accendere la luce per vedere chi fosse ma le luci
non si accendevano.
Una figura sconosciuta avanzava verso di
lei e a un certo punto le disse:
" Non riuscirai a salvarla, lei morirà perche
è questo il suo destino "
Bonnie rimase impressa da quella inquietante presenza, e si
apprestò a fuggire di sotto, ma di fronte a lei le appare
Katherine che serrava Elena alle spalle.
" E' così che deve andare " esclamò la vampira
azzannando ferocemente Elena fino a dissanguarla.
Bonnie urlò a squarciagola
quando sobbalzò dal suo letto: Era stato un brutto incubo.
La ragazza si passò una mano tra i capelli, era sudata e
spaventata, quell'incubo era cosi reale che le aveva messo ansia
tremando ancora.
Improvvisamente Bonnie impallidì quando sull'avambraccio
c'erano dei graffi, ma la cosa che più la spaventava era che
quella ferita formavano una parola: FATE- Destino.
_______________________________________________________________________________________
Ore dopo
al Mystic Grill
...
" Ehi piccolo
lord il mio bicchiere e vuoto! "
" Ti ho appena versato il quarto bicchiere, perchè non ti
prendi direttamente la bottiglia! "
" Allora dammela ex di Caroline! "
" Per lo meno io una ragazza l'ho avuta, te chi ti vuole? "
" Prima di
tutto la tua ex ti ho preceduto con la biondina, e poi non per
vantarmene ma devo cacciarle a pedate le donne ad esempio guarda la
brunetta alla carambola, mi stà mangiando con gli occhi "
Matt gli diresse uno sguardo rassegnato sapendo che per lui era
cominciata l'ennesima serata nel Mystic con Damon Salvatore tra
ubriacarsi e abbordare ragazze fino a tarda notte.
In quel momento Stefan entrò e lo vide al bancone che
metteva in croce Matt e si diresse da lui sedendosi al suo fianco.
" Se non sei qui per ubriacarti, mi domando cosa vuoi "
attaccò immediatamente Damon sapendo le intenzioni del
fratello.
" Dobbiamo parlare "
" Beh! peccato, perche non ho nessuna intenzione di ascoltarti, idiota!
" controbattè il corvino tracannando il suo bourbon.
" Non lo capisci che ci sta mettendo di nuovo l'uno contro l'altro?
Dobbiamo agire e in fretta contro Katherine, questo non è il
momento per affrontare le nostre questioni personali "
" Ma quali questioni scoiattolo, se ti riferisci alla tua ragazza puoi
stare tranquillo, non hai detto che è impossibile che si
innamori di me? Quindi non agitarti e mangia i tuoi piccioni "
Stefan assunse un aria rassegnata, avere un dialogo con il fratello non
era per niente facile, in quel momento il display del suo cellulare
lampeggiò.
" Dove hai lasciato il tuo cellulare? " domandò il minore
dei Salvatore.
" Ma che domande fai? Dove vuoi che c'e l'abbia? " rispose Damon quando
si accorse di non averlo trafugando nel suo giubbotto di pelle.
" Questo è il tuo numero - disse Stefan e poi rispose spinto
dalla curiosità - E per te, è una
ragazza " concluse allungandogli il cellulare.
" Pronto? "
" Pronto, dolce amore mio " rispose la voce dall'altra parte che Damon
riconobbe all'istante.
" Cosa vuoi? Mi hai rubato il cellulare passa immediatamente al Mystic
e restituiscimelo "
" Al
Mystic Grill dici? No, è escluso dobbiamo vederci in un
luogo più appartato, devo parlarti "
" Che strano, stasera vogliono parlare con me tutte persone che detesto
"
" Vediamoci nei pressi di villa Veritas, la tua vecchia abitazione "
" Tu sai troppe cose, come fai a saperle? " domandò
Damon stizzito.
" Ho cercato su google, sotto la voce "Salvatore" " gli
rispose lei con sarcasmo irritandolo ancora di più.
" Va bene, ma ti avverto non fare scherzi, non provocarmi
perchè stavolta ti faccio male "
" Beh, non mi dispiacerebbe che tu mi facessi del male e sai
cosa intendo, così recuperiamo il tempo perduto " disse
Julia con provocante risata, sul volto di Damon apparve un aria
disgustata da quelle provocazioni.
" Stasera non fare scherzi e togliti certe idee dalla testa,
tu non mi piaci! " concluse lui sgranando gli occhi color ghiaccio.
" Che bugiardo... Ora piantala è sbrigati perche non ho
tempo da perdere " ordinò la vampira riattaccandogli di
colpo la chiamata irritandolo ulteriolmente.
" Ma che succede? " domandò Stefan vedendolo agitato.
"
Cosa vuoi che sia, è solo un altra che mi pretende " rispose
egocentrico allungandogli il cellulare, Stefan però non era
convinto di quella risposta mentre il fratello lasciò il
Mystic Grill.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Tra Il Bene E Il Male ***
Tra il bene e il male
Era
sera ed Elena si domandava che fine avesse fatto Jenna, era andata via
alle dieci di quella mattina per incontrare la signora Loockwood e
ancora doveva farsi viva in ospedale.
Jeremy camminava avanti e indietro nella stanza ascoltando musica dal
suo mp3 ed Elena faceva lo stesso, andava avanti e indietro preoccupata
toccandosi più volte il polso fasciato, chiamò
più volte suo fratello ma con tutto quel frastuono nelle
orecchie non riusciva a sentirla.
Elena prese il cuscino dal letto e glielo tirò contro
prendendolo in pieno volto, Jeremy fù sorpreso da quel gesto
e spense il piccolo affare che aveva tra le mani.
" Che ti prende? Sei scema per caso? " domandò
Jeremy raccogliendo il cuscino e tirandoglielo nuovamente.
" Prova a richiamarla è vedi se stavolta ti
risponde " disse lei facendo segno di prendere il cellulare che teneva
in tasca.
" Elena, è la quarta volta che me la fai chiamare e
risulta spento, ma perchè ti preoccupi tanto, vedi che
sarà qui a momenti, conosci Jenna avrà avuto da
fare qualcosa " replicò Jeremy infastidito dai comandi della
sorella, ma per accontentarla digitò nuovamente il numero
chiamando la zia per l'ennesima volta.
Elena guardò il fratello ansiosa di sapere se ci fosse stata
risposta a quella chiamata.
" Niente, risponde la segreteria "
" Non è da Jenna ritardare in questo modo,
nè tantomeno avere il cellulare spento sopratutto ora che
siamo in ospedale, ascolta Jeremy: Và a casa e vedi cosa
è successo ok? "
" Elena, ma perchè devo andare a casa? "
" Senti, starò più tranquilla se vai a
controllare, ti prego Jeremy " disse lei accompagnandolo alla
porta, Jeremy controvoglia decise di accontentarla conoscendo
la sua testardaggine sapeva benissimo che prima o poi anche lei avrebbe
lasciato senza avviso l'ospedale.
Villa
Veritas
Damon
avanzò silenziosamente tra i sentieri cupi del bosco
stizzato ad ogni passo per il tortuoso cammino, il terreno era
scivoloso ed umido e gran parte gli si era attaccato alle suole delle
scarpe facendolo spazientire, " non
mancava molto " pensò mentre avanzava come un
ombra tra gli alberi e l'odore delle quercie lo nauseavano e non vedeva
l'ora di andarsene in fretta da quel posto.
Dopo aver scarpinato a lungo arrivò ad una discesa dove a
pochi metri si ergevano due colonne di pietra o quello che ne restava,
e su una era incisa una scritta che si leggeva a malapena, le lettere
erano state consumate dal tempo.
Damon guardò quella scritta e con le dita sfiorò
lentamente le lettere avvertendo un brivido al tatto di quella pietra.
" Vecchi ricordi? " domandò improvvisamente una
voce cogliendolo di soprassalto, il suo eco era rimbombato come un
frastuono in quell'istante dove pochi minuti prima regnava il silenzio.
Damon volse lo sguardo verso la figura che lo osservava dall'alto della
quercia posata su un ramo: Julia.
" Da quanto tempo sei lassù che mi aspetti? "
domandò Damon infastidito di dover avere a che fare ancora
con lei.
" Da una vita direi " le rispose lei prontamente, mentre il
vampiro con una mano gli fece cenno di restituirgli il cellulare.
" Su forza non perdiamo tempo, dammi il cellulare! "
" Il cellulare dici? ... Quale cellulare? "
" Avanti non cominciare con le tue battute è scendi
subito da lì, o vengo su io e ti butto giù "
replicò lui irritato e impaziente.
" Siamo nervosi? Cosa ti è capitato? Non credo di
averti mai visto così agitato... O forse sono io a metterti
in agitazione? " ribattè Julia sghinazzando.
" Avanti scendi civetta notturna, che sei inquietante su quel ramo,
ridammi il cellulare e tornatene dritta da dove sei venuta! "
" E da dove esattamente? In Inghilterra o ...In Romania?
Perchè entrambi sono stati i teatri della nostra storia,
amore mio "
" Non chiamarmi amore mio, non prenderti certe confidenze e
non incominciare a ribattere il passato " rispose
il corvino tracannando un sorso dalla bottiglia di whisky che aveva con
se.
" Hai ragione sai, è ora che pensiamo al presente "
carpe
diem" come dice il detto, quindi diamoci da fare, diamo
libero sfogo alle leggi della natura "
" Scendi una volta per tutte da lassù! Sembri una
gatta in calore! "
" Miao! " simulò lei civettuola e con scatto
felino saltò giù parandosi di fronte a lui che
non perse tempo ad afferrarle il polso con forza.
" Caspita che foga! Sei bellissimo quando sei arrabbiato, mi viene
voglia di mangiarti " affermò la vampira mentre
afferrò il suo viso arrivando quasi a mordergli la guancia
sinistra.
" Maledetta pazza! " esclamò Damon mentre con una
spinta la allontanò sè.
Julia si avvicinò nuovamente pronta a riprovarci ma Damon
gli serrò una mano alla gola sbattendola contro una delle
colonne, la vampira scoppiò a ridere compiaciuta da quel
gesto mentre lui si irritava sempre di più.
" Non durerà ancora molto mocciosa, presto io ti
ucciderò prima di quanto pensi "
" E perchè non adesso? Cosa ti impedisce di farlo?
" domandò lei con sguardo malizioso.
" Perchè prima devo scoprire che diavolo ci fai qui a Mystic
Falls "
" Ma te l'ho detto mon coeur,
sono qui per Katerina quante volte te lo devo ripetere? "
" Non mi stupisce che Katherine abbia nemici ovunque, a te cosa ha
fatto di cosi terribile? "
" Niente di peggio di quanto mi abbia fatto tu " rispose lei con tono
serio.
" Santo cielo sembri un disco incantato, passaci sopra dacci un taglio!
"
" Non posso, mi hai spezzato il cuore e soffro ancora per questo "
" Dammi il cellulare idiota, non ho tempo da perdere "
ordinò Damon stizzito.
" Prima dammi da bere " replicò lei tentando di strappargli
la bottiglia dalle mani.
" Da quando sei diventata un ubriacona? Ah!, si ci sono,
tracannavi nelle cantine del tuo bello in Romania vero? Con me non
avevi queste pessimi abitudini "
" Ma guarda da che pulpito viene la predica, quella bottiglia te la sei
sposata, mi hai sostituita con lei a quanto vedo... Ma io
posso farti passare i tuoi momenti difficili molto meglio dell'alcol "
" Di nuovo? Puoi provarci all'infinito non mi avrai mai o se
vuoi insistere, dovrai guadagnartelo! "
" Addirittura? Dici sul serio?... Ho avuto di meglio! "
" Chi? Quel pupazzo coi capelli pomatati di due
metri con la sua espressione da eterno infelice? "
" A me ha dato parecchie gioie mio caro, e poi non scherzare,
era bellissimo "
" Certo, per una che di uomini ne ha visti pochi nella sua
esistenza, direi che fosse bellissimo "
" Si, era bellissimo e non solo... Era anche un focoso amante!
"
" Chi quello? Avrei voluto proprio vedervi, secondo me non
conosci nulla sull'argomento, quando ti ho lasciata lì eri
una verginella senza alcun tipo di esperienza, ed ora invece... Ma
fammi il piacere! "
" Ero una verginella? Si lo ero, era quella la fine
che avevo fatto al tuo fianco, 10 anni sposati e l' unica cosa che mi
avevi dato era... L'illusione "
" Certo, cosa volevi un marito per caso? Ti ho sposata solo
per non destare sospetti nei nostri viaggi, una mocciosa con un uomo
più grande come lo avresti spiegato all'epoca "
" Potevi anche farmi passare per tua sorella e invece mi hai
fatto diventare tua moglie, e questo per me vuol dire una sola cosa "
" E sarebbe? Sentiamo! "
" Che mi ami "
" Io amare te? Tu sei pazza, beviti un sorso tieni, te lo cedo
giusto per farti tappare quella boccaccia! "
" Non mi dirai che sei ancora innamorato di Katerina "
" Dalla padella alla brace, ma fammi il piacere "
" Si trova ancora alla pensione? Che cosa sta facendo dimmi "
" Se vuoi delle risposte prima dovrai raccontarmi cosa ti ha
fatto la regina delle permanenti fatte in casa, e ora mi dai il mio
maledetto cellulare! "
" Solo se mi dai un bacio " rispose lei avvicinandosi a lui
sfacciatamente.
" Non ci penso proprio a baciarti nanetta infame, smettila mi hai
stancato! " Damon era pronto a riafferrarla quando suonò il
suo cellulare nella tasca di Julia.
La vampira con scatto agile si scansò e sul display
lampeggiava il numero dello sceriffo, subito si apprestò a
rispondere irritando Damon.
" Sceriffo Forrbsss, sono Julia Salvatore mi dica pure... Damon? Si e
qui, ora le passo mio marito cheri
" concluse Julia porgendo il cellulare a Damon che furioso glielo
strappò dalle mani.
" Liz? Si passo subito da te, devo sistemare una faccenda personale poi
ti raggiungo ok? " concluse il vampiro attaccando la chiamata rabbioso,
si voltò verso Julia pronto a fargliela pagare ma lei era
sparita rimanendolo spiazzato, il corvino si apprestò a
lasciare quel posto intento prima o poi a vendicarsi.
______________________________________________________________________________________
Ospedale
di Mystic Falls
" Finalmente ti fai vivo, e tutto il giorno che tento di contattarti
Damon e quando ci riesco non sei tu a rispondere al cellulare ma questa
tua cugina Julia, non mi piace per niente questa storia, mi spieghi che
sta succedendo? "
" Ma assolutamente nulla Liz, non fare caso a mia cugina e un
pò fuori di testa ma ci penso io a fargli una ramanzina come
si deve " rispose il corvino con sorriso sornione.
" Le devo parlare, dille che l'aspetto in centrale "
" Alla centrale? Non credi di esagerare Liz? Insomma non ce niente di
cui preoccuparsi ti prometto che me ne occuperò io sta
tranquilla "
Damon era stanco e anche irritato dai continui richiami di Liz sul
conto di Julia, lo sceriffo non mandava giù il fatto che
aveva risposto lei al suo cellulare anzichè lui
perchè quel numero era privato e nessun altro doveva sapere
del consiglio, sopratutto quella ragazza irritante e sfacciata.
" Insisto Damon voglio parlarle e se non me la mandi verrò a
cercarla io, ed ora non perdiamo tempo, abbiamo i cadaveri delle
persone uccise " affermò lo sceriffo scoprendo i corpi sui
tavoli dell'obitorio.
" Che cosa avrebbero di strano questi cadaveri? "
domandò con poca delicatezza.
" Non sono in vena di scherzi, se sei venuto qui per fare le
tue solite battute sei fuori luogo, non è proprio il momento
" rispose seccata lo sceriffo.
" Sei arrabbiata con me o sbaglio? Allora Liz dimmi
seriamente: li avete identificati? "
" Questi due sono stati ritrovati nel bosco non poco distanti,
il primo:
Jason Tucker 17 anni gli è stata strappata la
lingua e quindi morto per dissanguamento, l'altro: Malcom
Senford 18 anni è stato privato degli occhi,
ed infine il terzo: Gordon
Sullivan 57 anni vedovo, è stato trovato morto
nella sua casa nella notte del ballo, oltre agli occhi e la lingua gli
hanno strappato anche il cuore "
Damon osservò quella macabra scena, quei cadaveri erano
stati straziati e sottoposti ad una morte orribile dal loro assassino.
Un pensiero gli percorse fulmineo nella mente e tutti i suoi sospetti
ricaddero su una persona: Katherine.
Quelle morti misteriose sono iniziate con il suo arrivo in
città e tramite Stefan era stato messo al corrente di Elena
in ospedale.
Quella maledetta era tornata decisamente con l'intento di rovinare le
loro vite e metterli costantemente in pericolo solo per vendicarsi.
" La cosa più inquietante di questi omicidi resta
il fatto che gli organi estirpati non sono stati ritrovati,
è orribile! " disse Liz con profondo disgusto.
" Abbiamo a che fare con uno psicopatico a quanto pare
" rispose Damon mentre osservava la crudeltà della
ferita nel petto dell'anziano uomo, e sapeva che a farlo era stato
sicuramente un vampiro perchè anche lui aveva
ucciso molto spesso in quel modo.
Lo sceriffo ricoprì di nuovo i corpi mentre doveva decidere
come agire per scoprire la verità su quegli strani omicidi.
" Ora devo andare Damon, ma teniamoci in contatto e questa
volta spero risponda tu al cellulare " ordinò Liz con tono
disturbato.
Damon simulò un sorriso sornione allo sceriffo e si
avviò verso l'uscita dell'obitorio.
Adesso che ci pensava con più attenzione anche Julia aveva
fatto la sua comparsa la sera del ballo come Katherine ma era
più che sicuro che fosse la prima l'artefice di tutto.
Il corvino percorse il lungo corridoio dell'ospedale del primo piano,
quando incrociò Bonnie.
" Ma guarda chi si vede, Bonnie "
La ragazza non aveva alcun piacere di aver fatto quell'incontro, dopo
che sua nonna era morta riteneva opportuno tenere lontani da lei i
fratelli Salvatore, sopratutto Damon.
" Vai a trovare Elena? Posso venire con te? "
domandò lui autoinvitandosi.
" Stà lontano da me! " ordinò Bonnie con
astio cercando di allontanarlo da lei il più possibile.
" Perche senno che mi fai una fattura? Mi trasformi in un
ranocchio o in un piccione? Dio no! Cosi mi faresti mangiare da Stefan!
" ironizzò lui con gran divertimento nel provocarla.
Bonnie non prestò attenzione alle sue provocazioni
ed era decisa più che mai a non dargli retta altrimenti non
se lo sarebbe più tolto dai piedi.
La ragazza svoltò l'angolo e incrociò Jenna che
stava firmando delle carte per la dimissione di Elena.
" Bonnie ciao, sei venuta a trovare Elena? Stiamo per uscire
ma se vuoi puoi andare nella sua stanza è con Stefan... Ah,
ci sei anche tu "
Jenna sminuì tutto il suo entusiasmo alla vista di Damon
alle spalle di Bonnie, sapeva quanto fosse irritante quel ragazzo e di
non mostrare troppa simpatia per lui da quando lo aveva sorpreso a
baciare la nipote sulla loro veranda.
" Hai preso tutto? " domandò Stefan ad Elena mentre
la aiutava a sistemare le ultime cose nella borsa.
" Non vedo l'ora che lasciamo questo posto, non so davvero
come sia successo che mi sia ferita in questo modo, è
proprio ora che c'è quell'assistente in giro che vuole
rievocare l'affidamento e mandarci in qualche istituto "
In quell'istante Bonnie entrò nella stanza e dietro di lei
c'era Damon che la seguiva come una coda.
" Bonnie!... Damon... " disse con poco entusiasmo Elena
vedendoli arrivare insieme, e ciò per lei era più
che strano conoscendo come la pensava l'amica che ebbe la sua stessa
reazione con Stefan.
" Elena, sei pallida sembri più morta che viva, fa
attenzione perche con quel pallore che ti ritrovi potrebbero scambiarti
per qualcuno che ti somiglia parecchio... Glielo hai detto fratellino? "
Stefan lo guardò come se in quel momento lo avesse voluto
uccidere per quella sua lingua troppo lunga, sapeva sempre come
complicare le cose.
" Come mai sei qui? Hai risolto la tua questione con quella
ragazza? "
" Ma certo fratellino, io risolvo sempre le mie questioni metto nero su
bianco, tu piuttosto hai risolto con la signorina Pierce? Alloggia
ancora in casa Salvatore? " ribattè con ghigno perfido
mettendolo in difficoltà.
" Di chi sta parlando Stefan? " domandò Elena
intromettendosi nella loro discussione.
" Ne parliamo dopo Elena, ora pensiamo a lasciare l'ospedale "
stoppò lui cambiando discorso.
" Allora dimmelo tu di chi state parlando" disse la ragazza rivolta a
Damon.
" Elena ascoltami: Io credo che sia Stefan a doverti dare
delle spiegazioni, ti dico solamente che sei in pericolo e che
è meglio che tu stia alla larga da mangiaconigli "
" E da te che deve allontanarsi " rispose a tono il minore dei
Salvatore parandosi faccia a faccia con il fratello.
"
Insomma ora basta! Non volete mica litigare qui in ospedale? Ora
pretendo che mi diciate cosa sta succedendo una volta per tutte! "
Elena si frappose tra i due pretendendo una spiegazione, ma a dargliela
fù Damon con la sua irruenza e sfacciataggine senza curarsi
delle conseguenze:
" Elena ascolta: In città è ritornata
Katherine... Se fossi in te mi nasconderei dalla strega " disse
ironicamente guadagnandosi uno sguardo trucido da Bonnie.
" Katherine? Quindi e stata lei a farmi questo? Stefan perche
non me lo hai detto?"
" Per non farti agitare, aspettavo che lasciassi l'ospedale per
parlartene "
" Si, l'avrebbe fatto sicuramente Elena " intervenne Damon irritando
Stefan.
" Perche non te ne vai? Sei di troppo " minacciò Stefan.
" Cosa fai idiota? Lo sai che con me non hai speranze, ti
posso fare fuori quando voglio, quindi smettila di fare lo stupido e
poi lei ha tutto il diritto di sapere la verità, quando
avevi intenzione di dirgliela eh? "
Damon diede una spinta al fratello lasciando che lui non reagisse per
non innervosire ulteriormente Elena.
La ragazza era confusa e non sapeva a chi dare retta, quando sulla
porta apparve zia Jenna che le disse che potevano andare, ma la donna
si accorse che stava succedendo una lite e sospettava che la causa
fosse Damon.
" Che sta succedendo qui? Allora? "
" Niente Jenna, un malinteso... "
" Non stavo parlando con te Elena ma con lui, allora che sta succedendo
qui? ti rendi conto che questo e un ospedale? " disse Jenna
rivolta a Damon.
" Perche sono sempre io quello preso di mira, il problema cara Jenna e
il mio fratellino e presto ve ne accorgerete... ci vediamo
Elena " concluse il vampiro lasciando tutti irritati dal suo
comportamento.
" Certe volte prenderei tuo fratello a calci in culo, scusa ma se non
ti spiace Elena la porto io a casa deve riposarsi e ha bisogno di stare
da sola, ci vediamo Stefan, Bonnie tu vieni con noi? "
" Ora avrei da fare devo passare alla pensione Flowers poi
passerò da voi più tardi d'accordo? "
" Va bene allora ti aspetto " rispose Elena rivolgendo un ultimo
sguardo a Stefan prima di lasciare la stanza.
Bonnie stava lasciando anch'essa l'ospedale quando Stefan
cercò di fermarla per parlarle.
" Bonnie aspetta posso parlarti? "
" Scusa, ma ho da fare Stefan "
" Capisco il tuo odio nei miei confronti, ma ora Elena ha la
priorità di essere protetta "
" Ci penso io a proteggere la mia amica " ribattè la strega
con tono deciso.
" Ascoltami: Katherine non è un comune vampiro, è
pericolosa e io conosco come agisce, credimi non e mia intenzione
mettere in pericolo Elena, io la amo! "
" Amarla non è abbastanza Stefan! Io non la
perderò come è successo con mia nonna! " le
rispose Bonnie andandosene lasciandolo da solo.
Casa Gilbert
Erano da poco passate le nove ed Elena aspettava con ansia che Bonnie
arrivasse a casa sua come avevano stabilito prima che lasciassero
l'ospedale.
Il continuo ticchettio della sua sveglia sul comodino la rendeva
nervosa facendola andare avanti e indietro per la stanza mentre ancora
una volta si accostò alla finestra per vedere se l'amica
arrivasse.
Elena snervata da quell'attesa si lasciò cadere a peso sul
suo letto fissando il soffitto assorta nei suoi pensieri, il ritorno di
Katherine in città la preoccupava molto e la sola
eventualità che prima o poi l'avrebbe incontrata le faceva
salire l'ansia.
Il silenzio che la circondava le metteva quasi paura, quella che era la
sua stanza ora le sembrava un luogo inquietante da cui fuggire.
Katherine era entrata lì senza alcun problema, l'aveva
soggiogata facendole dimenticare tutto e aveva preso il suo posto
andando al ballo, il solo pensiero di averla davanti di trovarsi faccia
a faccia con una identica a lei la tormentava.
Il suo sguardo era sempre fisso sul soffitto quando una piuma nera
svolazzò dall'alto verso di lei, Elena strinse gli occhi
mettendo a fuoco quell'immagine per accertarsi che non fosse frutto
della stanchezza, quando un corvo nero apparve nella stanza
spaventandola.
Presa di soprassalto, Elena sobbalzo dal letto in piedi quando davanti
a lei apparve Damon.
" Ehi calmati, che ti prende ti ho spaventata? "
domandò lui con sorriso beffardo.
" Come hai fatto ad entrare? " chiese Elena pretendendo un
immediata risposta.
" Dalla finestra, da dove vuoi che entri dalla porta d'
ingresso? A zia Jenna non sono molto simpatico "
" La finestra e chiusa! Vattene per favore! "
" Beh mica hai solo tu la finestra in questa casa, sono entrato dalla
stanza di Jeremy, quel ragazzo ha il brutto vizio di lasciarla sempre
aperta, vedrai prima o poi vi deruberanno o addirittura
chissà che razza di gente può entrare,
ultimamente questa casa sembra non essere immune a certi inviti... o mi
sbaglio? " gli disse Damon provocandola.
" Non ti sbagli, infatti sei entrato tu! "
controbattè Elena irritata per la sua mancanza di rispetto,
era entrato senza preavviso nella sua stanza e sembrava intenzionato a
restarci quando si distese sul letto incrociando le mani al petto.
" Ora calmati, non ti fa bene arrabbiarti ti vengono le rughe,
piuttosto ascoltami...hai capito bene chi è
arrivata in città? "
" Vattene via subito! Prima che perdo la pazienza e ti cacci via "
Elena era stata provocata ancora una volta da quello stupido di Damon
mentre invece avrebbe dovuto solamente ignorarlo come gli aveva
raccomandato Stefan.
" Davvero vuoi cacciarmi? Sei cosi forte Elena? Beh ma allora
conviene che vada prima che tu mi uccida... perchè sei cosi
agitata, hai paura di Katherine? "
Elena indietreggiò di un passo a quelle parole di Damon che
aveva centrato in pieno, ma d'altronde chiunque si sarebbe accorto che
era quello il motivo che la turbava.
" Eh già, quella pazza e
ritornata con manie di grandezza ed e intenzionata a non andarsene,
però c'e un problema assai grosso direi... Uhm tu! Come
pensi di sfuggirle? Perche penso che c'e l'abbia con te " gli
replicò Damon facendole scendere sul volto l' inquietudine,
questo la faceva star male mentre gli prese una fitta allo stomaco.
" Ora vattene, esci dalla mia stanza subito! "
Elena stava perdendo la pazienza e iniziò a gridargli contro
con rabbia, mentre zia Jenna di sotto in cucina avvertì quel
vociare e si apprestò a salire per vedere cosa stesse
accadendo.
Elena sentì i passi fuori dalla porta e guardò
Damon con aria preoccupata e gli intimò di andarsene, mentre
con passo svelto si diresse alla finestra spalancandola.
Jenna aprì la porta e vide la nipote che la fissava
intimorita.
" Che succede, va tutto bene? Con chi stavi parlando? "
domandò curiosa.
" Chi io? Con nessuno, con chi dovrei parlare, sono da sola
" rispose Elena con voce rigida, mentre osservava Damon che se
la rideva nascosto dietro la porta, gesticolando di continuo simulando
Jenna.
Jenna la guardò dubbiosa, non era stupida e la risposta di
Elena non la convinse, così entrò nella stanza
mentre il campanello giù suonò salvando Elena da
quella situazione.
" Questa deve essere Bonnie, zia va ad aprirla "
invitò Elena cercando di allontanarla da quella stanza.
" Certo, chiudi quella finestra che fa freddo " disse
Jenna prima di uscire per andare ad aprire la porta.
Quando fù fuori, Elena prese Damon per la giacca per farlo
andare via, lui compiaciuto da quel gesto le diede corda ma all'ultimo
momento si tirò indietro restando accanto alla finestra
senza andarsene.
Elena si stava irritando, Damon era difficile toglierselo dai piedi e
così lo strattonò decisa a cacciarlo.
Damon era stufo e con uno scatto la afferrò per le spalle
bloccandola, la ragazza ammutolì quando vide che
la stringeva con forza fino a bloccarla, cosa gli era preso?
Forse aveva esagerato a dargli addosso dimenticando che lui era un
vampiro e lei solo un umana.
Damon assunse un espressione seria spalancando i suoi grandi occhi di
ghiaccio, mentre Elena in quell'attimo li ammirava per la prima volta e
ad una distanza così ravvicinata restandone inaspettatamente
attratta.
Un calore improvviso le pervase il viso, cosa le stava succedendo?
Perchè si sentiva così?
Accadde tutto in un attimo, un secondo prima lo stava cacciando e
quello dopo lo guardava in silenzio mentre lui era lì, bello
come non lo aveva mai visto.
Elena osservò i suoi occhi blu e il loro brillio al chiarore
della luna, ma il suo sguardo stava fissando qualcosa che forse era il
motivo di quel suo atteggiamento, lei cercò di seguire
simmetricamente la direzione dei suoi occhi e di colpo guardando
giù vide Stefan.
I due fratelli si guardarono consapevoli di aver rivissuto un vecchio
ricordo che aveva quella stessa scena, Damon e Katherine alla finestra
e Stefan che li osservava da lontano.
Damon si discosse da Elena e si precipitò giù
dalla finestra con una velocità fuori dal normale in meno di
un secondo, lui era giù di fronte a Stefan mentre Elena non
si era ancora abituata a quelle improvvise sparizioni.
Bonnie entrò nella stanza facendola sobbalzare.
" Che ti prende? " domandò l'amica raggiungendola
alla finestra, il tempo che lei guardò Bonnie si volse e
vide che i fratelli Salvatore erano spariti.
Damon avanzò con passo svelto lungo il vialetto di casa
Salvatore quando Stefan gli si parò davanti.
" Che vuoi, sparisci idiota " esclamò
dandogli una spinta facendolo quasi cadere, Stefan di scatto lo
afferrò per il polso quando Damon sgranò gli
occhi per l'incauto gesto del fratello liberandosi violentemente da
quella presa.
" Stupido, hai intenzione di morire per caso? "
" Cosa ci facevi a casa di Elena? "
" Non sono affari che ti riguardano, non devo rendere conto a
te di ciò che faccio " replicò il
corvino spintonandolo di nuovo ma stavolta Stefan reagì
ricambiando la spinta e facendolo sbattere contro il muro della porta
d'ingresso.
Damon si voltò con sguardo minaccioso, il suo volto si
intrise di vene e lo afferrò per la gola, ma Stefan
riuscì a liberarsi.
" Devi stare lontano da lei! "
" E perche mai Stefan? lei non ti appartiene "
" Io non ti permetterò di farle del male, tu sei un
pericolo per lei "
" Ma davvero? Tu no invece? Lo sa che ti chiamavano "squartatore"?
Non credo proprio che con te sia più al sicuro e comunque le
tue minacce non mi fanno paura "
" Ti avverto Damon, stalle lontano "
" Sennò che fai? "
I due fratelli si avvicinarono l'uno all'altro pronti a scontrarsi
nuovamente mentre poco distante Katherine li osservava irritata, ora
quei due litigavano per Elena e questo non lo sopportava.
I due cominciavano a dimenarsi ma Damon essendo più forte
ebbe la meglio quando a un certo punto fù fermato
dall'intervento di Katherine che difese Stefan frapponendosi tra loro.
" Una volta litigavate per me così, spero sia
sempre io il motivo dei vostri dissapori "
" No, mi spiace non avrai più questa soddisfazione,
almeno non da parte mia signorina Pierce " gli rispose fermamente Damon
mentre rivolto a Stefan gli disse:
" Vedi Stefan, è con lei che tu dovresti stare,
siete fatti della stessa pasta, siete entrambi falsi e ipocriti siete
una coppia perfetta, lascia stare Elena se non vuoi nuocerle sai, lo
squartatore potrebbe ritornare ora che intorno a te c'è una
maligna manipolatrice "
Katherine non diede peso alle parole di Damon mentre lui prese dalla
tasca le chiavi di casa e aprì la grande porta in ciliegio.
In un attimo Damon si sentì afferrare per il collo e spinto
verso l'interno fù scaraventato a terra, lui si
rialzò irritato e vide Katherine avanzare verso di lui.
" Cosa era
preso a quella stronza manipolatrice? " pensò
indignato mentre si sollevava da terra pronto ad affrontarla e
non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro, anzi quella sarebbe
stata una buona occasione di ucciderla o almeno ci avrebbe provato.
Damon indietreggiò per guadagnare tempo, quando con mossa
furtiva estrò dalla sua giacca un antico stiletto in argento.
Le fiamme fioche del camino scintillavano sulla lunga lama acuminata e
appuntita dell'arma, Katherine non si fece intimorire quando il vampiro
gli puntò l'arma contro costretto all' inevitabile scontro.
" Adesso attaccami pure maledetta! Cosi la facciamo finita una
volta per tutte! "
Il vampiro fece lo sbaglio di attaccare per primo, quando Katherine con
rapido movimento lo scaraventò contro il cornicione del
camino.
Damon sbattè ferendosi la fronte, un rivolo di sangue gli
percorse il viso e le gambe gli cedettero per lo stordimento.
Katherine lo afferrò nuovamente per il collo sbattendolo
contro una delle pareti, Damon si accasciò a terra per il
duro colpo alla schiena mentre lei si chinò sul pavimento a
raccogliere il vecchio pugnale argentato.
La vampira venne presa da un improvvisa indignazione quando prese tra
le mani quel pugnale, il simbolo che ornava l'impugnatura dell'arma
rappresentava lo stemma di un antico casato che lei conosceva bene.
Katherine si chiese dove avesse preso quel pugnale, ma era sicura che
il corvino non gli avrebbe detto nulla anche se sapeva di certo a chi
apparteneva.
La vampira era pervasa dalla rabbia Damon era cosi testardo anche di
fronte ad una morte certa, era cambiato nel corso degli anni e ormai
non gli era più fedele come una volta quindi non avrebbe
avuto più senso che lui vivesse ed era pronta ad eliminarlo
sotto gli occhi del fratello.
Damon tentò un ultimo attacco con un pugno, ma Katherine lo
bloccò slogandogli il polso facendolo grugnare per il dolore
per poi puntargli il pugnale dritto verso il petto sferrandogli il
colpo decisivo.
Era la fine per Damon, Katherine gli aveva quasi trafitto il cuore
quando venne tempestivamente fermata.
La vampira venne allontanata con una spinta dopo aver subito un colpo
alla mano che impugnava l'arma ritrovandosi la stessa lama puntata alla
sua gola.
Stefan era riuscita a
fermarla in tempo pensò, ma il suo sguardo
incupì quando vide che non si trattava di lui.
La figura minuta dai capelli bruni che puntava il pugnale intervenuta
in favore di Damon era una sua vecchia conoscenza, qualcuno che dal
passato riappariva portando con sè vecchi rancori che aveva
cercato di lasciarsi dietro, qualcuno che credeva morta e che ora era
lì.
Katherine non poteva crederci, Julia era davanti
a lei che la scrutava con i suoi occhi d'ebano quando ad un certo punto
gli esclamò:
<<
Despre
timpi nu se vedea Katerina...
>>
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Il Passato Nel Presente ***
Il passato nel presente
Romania 1920
Il crepuscolo cedeva
ormai al buio, una carrozza sfrecciava nella tempesta trainata da
veloci cavalli neri dalla città di Brasov, fino a
raggiungere il villaggio di Bran situato nelle terre più
remote della Romania.
La strada per Bran era tortuosa e la fitta nebbia che calava, lasciava
intravedere ben poco del tragitto, ma il cocchiere spronava i cavalli
con la lunga frusta e con urla di incitamento li esortava a sforzi
maggiori.
La tempesta tuonava incessante e l'oscurità sembrava far
scomparire gli alberi, le montagne e la strada stessa calando con il
buio.
Il cocchiere
nonostante fosse stremato per lo sforzo, continuava la sua corsa.
Un vento impetuoso e
gelido preannunciava l'arrivo di una tempesta di neve che incominciava
a cadere fine come cipria, ricoprendo a poco a poco tutto
ciò che li circondava di una coltre bianca.
Nel tragitto il
cocchiere scorse su un altura in lontananza tra le montagne il castello
di Bran avvolto completamente nella foschia della nebbia.
L'antico maniero era la
meta da raggiungere e dopo un lungo andare la carrozza raggiunse il
castello.
Il cocchiere
arrestò i cavalli fermando il
calesse davanti alla vecchia entrata, scese a
terra per apprestarsi ad aprire la portella per far scendere chi aveva
viaggiato.
Dal castello con
passo svelto apparve un elegantissimo uomo diretto alla carrozza per
accogliere l'atteso ospite.
Il cocchiere aprì
la portella mentre l'elegante uomo tese la sua mano per accogliere
quella della dama che con disinvoltura scese dalla carrozza avvolta nel
suo elegante mantello nero.
L'uomo prima di condurre la dama nel castello ordinò agli
Tzigani servi del padrone di occuparsi dei bagagli e del
baule della donna sulla carrozza.
"Avete viaggiato bene? Spero che questa tempesta non vi abbia arrecato
nessun disturbo durante il tragitto " disse l'uomo alla dama facendole
strada nel castello con il fioco bagliore del suo lume.
" Non vi preoccupate Armand
è andato tutto per il meglio, è un piacere sapere
che avete tanta premura per me " le rispose lei compiaciuta delle sue
attenzioni.
" E' un onore e un dovere per me occuparmi di voi "
" Ditemi Armand: Il conte è già in piedi
ad aspettarmi? "
" Si, vi aspetta impaziente di rivedervi dopo tanto tempo "
L'uomo condusse la dama alla sua stanza e ordinò ad una
delle serve di chiamare le due dame di compagnia Katia e Dunya, mentre i
servi deponevano con fatica i bagagli e il baule.
" Quando sarete pronta andremo nel salone " disse Armand alla
dama che venne immediatamente circondata da ogni tipo di comodità e servigio.
La stanza come sempre era stata preparata con gran cura per il suo
arrivo, l'arredamento era lussuoso e accogliente ed era riscaldata da
un grande camino nell'angolo in cui ardeva un vivido fuoco.
Armand si apprestò ad accogliere nuovamente la dama fasciata
in un bellissimo abito in raso rosso, dopo essersi messa a suo agio
dopo il lungo viaggio offrendogli il suo braccio per condurla nel
grande salone.
Alla fine di un lungo e ampio corridoio, Armand spalancò una
massiccia porta che li divideva dal salone, la stanza era ben
illuminata e un maestoso camino riscaldava piacevolmente
l'interno.
Poco distante su una delle poltrone in velluto rosso di spalle ad
aspettarli c'era qualcuno che all'udire dei loro passi si
alzò in piedi rimanendo immobile come una statua.
Armand fece un inchino con il capo come segno di rispetto per aver
adempiuto come sempre ai voleri del suo padrone.
Il conte si voltò e con passo lento si avvicinò
verso di loro tendendo la sua mano verso la dama che a sua volta ripose
la sua in quella del conte.
" Katerina- chiamò
quasi come un sussurro il conte di Yakriev accogliendola con un cortese
baciamano, e subito dopo le baciò anche la fronte - Manchi
da troppo tempo dalla mia terra, e la tua ultima visita risale a sette
lunghi anni fà " aggiunse mentre gli fece cenno di sedersi
su una delle poltrone e godersi la cortese ospitalità
facendole servire un ottimo bicchiere del suo vino e riscaldarsi
davanti all'accogliente camino.
" Io vi lascio da soli mio signore, se avete bisogno di me
fatemi chiamare " disse Armand congedandosi dal suo padrone.
" Armand è molto fedele nei tuoi confronti, hai la
stima della tua gente e dei tuoi servitori, me ne compiaccio " disse
Katherine ostentando molta confidenza verso il conte.
" Un buon padrone sà come farsi rispettare dalla
sua gente, la sua benevolenza è potere, e questo accresce la
protezione di entrambi ... Ne convieni mia cara? " rispose il
conte con sguardo distinto e impassibile dandole la più
giusta risposta alla sua affermazione.
" Scusa il mio ardire Atrian,
ma da quando sono arrivata non ho avuto modo di rincontrare Rebekah "
Il conte distolse lo sguardo da Katherine preferendo fissare le fiamme
del camino, poi con disinteressamento gli disse:
" E' una lunga storia che ti racconterò dopo cena
appartati in una delle mie stanze mia cara, ma nel frattempo voglio che
tu non faccia alcun commento, nè domande se ai tuoi occhi si
presentino dei cambiamenti che distraggano le tue abitudini "
Katherine fù presa dalla curiosità di cosa fosse
accaduto in sua assenza nel castello, i cambiamenti di cui il conte
aveva accennato con discrezione e tanto mistero.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta interrompendo il
silenzio che da poco era regnato nella sala.
La porta si aprì su ordine del padrone: Era una delle serve
che annunciava il servire della cena nell' altra sala.
Il conte scortò Katherine sottobraccio nella sala dove
avrebbero cenato, alla loro entrata lì presenti
c'erano Armand, Kristyna,
Selena e
altre quattro dame che si alzarono in piedi accogliendo la
loro padrona con un regale inchino ritornata dopo sette anni d'assenza.
La sala da cena era allestita nel migliore dei modi, anch'essa era
riscaldata da un grande camino in pietra, e le grandi vetrate erano
coperte da lussuose tende in raso di un color rosso scarlatto.
La meravigliosa tavola comprendeva dodici posti, ma era apparecchiata
per dieci , le posate in oro e i calici di cristallo rappresentavano un
occasione speciale significando che i padroni riuniti
avrebbero cenato insieme quella sera al castello.
Il conte accompagnò Katherine a sedersi al suo posto vicino
a lui alla sua destra, Armand sedeva di fronte a lui dalla parte
opposta della tavola e alla sua destra e alla sua sinistra sedevano
come sempre Kristyna e Selena, dame di compagnia di Rebekah.
Ai lati le altre quattro dame: Mariska, Alena, Katia
e Dunya;
Queste ultime, dame di compagnia di Katherine erano sedute due per ogni
lato una di fronte all' altra.
Il conte prima di far servire la cena notò che il posto alla
sua sinistra era vuoto, e chiese spiegazioni ad Armand:
" Dimmi Armand: Perchè manca una persona alla mia
tavola? "
Armand si sentì raggellare al tono della voce del suo
padrone, sapendo di non aver adempiuto ad uno dei suoi ordini.
" Vi chiedo perdono mio signore, la faccio subito chiamare "
" La fai chiamare? Perchè, non è forse
da abitudine che lei si sieda per prima a questa tavola? Alzati e
accompagnala qui ... Subito! "
Il conte si infuriò facendo riecheggiare
la sua voce in tutta la sala.
Armand abbassò lo sguardo e si alzò
immediatamente dal suo posto per eseguire l'ordine, Katherine
guardò il conte con dubbio per il suo comportamento.
Il posto da occupare era quello di Rebekah, di solito era la prima a
sedersi a tavola ma stavolta non comprendeva la sua assenza.
Anche il resto della compagnia seduta aveva uno sguardo cupo sui loro
volti destando a Katherine ancora più sospetti.
Dopo alcuni minuti si sentirono dei passi raggiungere la sala, la porta
si aprì e Armand entrò accompagnando con la mano
un altra dama.
I presenti si alzarono in piedi come precedentemente avevano fatto con
Katherine, Armand la accompagnò al posto di Rebekah alla
sinistra del conte.
Katherine fù sorpresa di non ritrovarsi davanti la stessa
Rebekah, ma una ragazza dai capelli bruni di media statura ed occhi
neri che somigliavano tanto ai suoi.
Katherine non capiva il perchè di questo cambiamento, e il
perche i presenti si fossero alzati, quello era un segno di rispetto e
devozione solo verso i padroni.
" Katerina lei è Julia " presentò il conte
mostrando un interesse particolare per quella misteriosa ragazza.
Katherine la osservò scrupolosamente e si accertò
di non averla mai vista prima al castello, aveva una strana sensazione
nell'incrociare il suo sguardo a quello di lei, freddo e immobile.
Julia indossava un bellissimo abito blù e portava al collo
la collana di Rebekah, Katherine non comprendeva del perche ce l'avesse
lei, ma era disposta a sapere cosa era successo in sua assenza,
così con sfacciata arroganza incominciò a fare
domande nonostante il conte glielo avesse proibito.
" Atrian dov'è Rebekah? Spiegami "
Il conte lanciò un occhiata collerica a Katherine che la
invogliò a stare immediatamente in silenzio, mentre fece
cenno con la mano a tutti di sedersi.
" Ora potete servire la cena " ordinò il conte alla
servitù notando gli sguardi di amarezza sui volti di tutti i
presenti.
Katherine restò a fissare a lungo di fronte a lei Julia che
le rimandò anch'essa, il medesimo sguardo di perfidia.
____________________________________________________________________________________
" Atrian mi spieghi
cosa stà succedendo? Chi è quella ragazza? "
domandò Katherine al conte mentre erano in privato in una
delle sue lussuose stanze.
" E'
quì da cinque anni, e come hai visto occupa il posto di
Rebekah alla nostra tavola " gli rispose il conte sedendosi su una
delle poltrone di fronte a lei.
" E
perchè occupa il posto di Rebekah? Lei dov'e? "
" E' morta
Katerina " gli ribattè il conte lasciandola senza parole.
" Come morta?
Spiegati, cosa e successo? "
Katherine voleva delle
spiegazioni su come fosse morta Rebekah, era assurdo pensare che quella
ragazza Julia, avesse preso il posto della vera padrona delle terre di
Bran nonchè donna del conte.
" Cinque anni
fà durante le festività per il ballo d'ognissanti
a Bucarest , Rebekah incontrò un altro uomo o per meglio
dire un altro vampiro e si invaghì di lui tradendomi senza
ritegno! "
" E tu cosa
hai fatto, l'hai uccisa per questo? " domandò Katherine
cercando di capire come avesse potuto uccidere l'ultimo membro della
famiglia Mikaelson.
" Non l'ho
uccisa io anche se avrei voluto, è stato quel miserabile a
porre fine alla sua esistenza con l'inganno e subito dopo ha tentato di
fuggire! " gli rispose il conte indignato di dover rivivere quei
ricordi.
" Chi era costui? E
come è capitato che avesse una relazione con Rebekah? Non
capisco come sia potuto succedere, ogni volta che usciva dal castello
era scortata da Armand "
" E' successo
proprio all' interno di queste mura, avverto ancora nell'aria l'odore
del tradimento... Ed ora il suo posto è occupato da Julia "
" Julia? E
perchè non Kristyna? E' a lei che spetterebbe il posto al
tuo fianco essendo la vampira più anziana dopo Rebekah! " le
disse Katherine non approvando in nessun modo la sua decisione.
" Io
sò che la mia scelta di avere Julia al mio fianco
è stata quella più giusta, all'inizio anche gli
altri e Armand stesso non approvavano ma poi hanno dovuto rispettare il
mio volere "
" E il tuo volere e
che devono prendere ordini da una schiava? "
" A quanto
vedo ti hanno già raccontato tutto, o forse quello che
vogliono e che tu sappia con la speranza che lei venga cacciata da
questo castello, chi è stata la stessa Kristyna? "
" Chiunque sia
stato era suo dovere informarmi e credo che io sia l'unica che ti possa
far ragionare "
" Katerina tu non puoi
dirmi quello che devo fare sopratutto se abbandoni questo castello e
ritorni quando ti fà comodo! "
Il conte
infuriò contro Katherine alzandosi dalla poltrona in tutta
la sua altezza statuaria.
" Atrian tu
hai perso il senno, è una schiava o la rimetti al servizio
con i tzigani o la uccidi! " replicò Katherine indignata.
" Se mi costringerai
ucciderò te se non la smetti! "
Katherine
restò ammutolita quando il conte la minacciò
senza esitare.
" Non oseresti
mai toccarmi, avresti il coraggio di metterti contro di me per lei? "
domandò Katherine sapendo la sua posizione nei confronti del
conte.
" Tu non mi ci
costringere, ed ora ritirati nella tua stanza e lasciami da solo! "
Katherine sebbene
indignata abbandonò la stanza senza ribattere, chiuse la
porta dietro di sè lasciando da solo il conte e raggiungendo
la sua stanza.
Lungo il corridoio alle
sue spalle apparvero due figure che la seguirono in silenzio.
" Entrate pure
e chiudete la porta " disse Katherine a Kristyna e Selena le dame di
compagnia di Rebekah.
La prima alta, magra, e
con lunghi riccioli biondi e occhi azzurri, l'altra più
bassa aveva capelli rossi sempre ricci e occhi verdi.
" La situazione
è anche più grave di quanto pensassi, quella
schiava è diventata la protetta di Atrian "
replicò Katherine osservando gli sguardi di amarezza delle
due.
" E come pensate di
agire mia signora, il conte sembra non volervi ascoltare " le rispose
Selena mentre la aiutava a svestirsi.
" Troverò il modo di farlo ragionare, deve
ascoltarmi! "
" Ma voi
sapete mia signora che quando il conte decide una cosa non è
facile fargli cambiare idea " intervenne Kristyna.
" E' allora
già ti arrendi? Vuoi servire per il resto della tua
esistenza una nullità che occupa il tuo posto?
Perchè lo sai che potevi esserci tu al fianco di Atrian
vero? - le ribattè Katherine con sorriso perfido aggiungendo - Ad ogni modo io credo che
quella vampira non resterà quì a lungo... Presto
non sentiremo mai più parlare di lei "
__________________________________________________________________
PRESENTE
" Despre timpi
nu se vedea Katerina " disse Julia in rumeno puntando la
lama del pugnale alla gola di Katherine, la vampira era appena stata
fermata da quest'ultima dopo aver tentato di uccidere Damon.
Katherine con scatto fulmineo allontanò da sè
Julia con una spinta, la vampira era indignata di ritrovarsi di fronte
quel fantasma del suo passato.
" Ma che modi! E' così che saluti una vecchia amica? " le
domandò Julia sfoderando un sorriso malefico.
" Mai avrei immaginato di rivederti, tantomeno dopo... "
" ... Dopo quella notte a Bran? Neanche io ci avrei giurato di
sopravvivere! " la interruppe prontamente Julia irritandola.
" Che peccato... Ad ogni modo cosa ci fai qui? Cosa vuoi? "
domandò Katherine pretendendo una risposta.
" Sono qui per te creatura maligna ... Come sei invecchiata in questi
decenni mon
dieu! " esclamò la vampira portandosi una mano
alla faccia.
" Come diavolo sei sopravvissuta a quell'incendio? Ti ho vista con
questi occhi mentre ardevi nelle fiamme "
" Si, ardevo nelle fiamme
dell'inferno e il diavolo stesso mi ha salvata, ma in cambio ha voluto
la mia anima katerina e ora come vedi sono qui, mi hai sempre
sottovalutata male, male, male "
Stefan e Damon osservavano
curiosi la loro discussione mentre a fatica si rialzavano entrambi
feriti da Katherine.
" Non ho mai compreso il
perchè Atrian ti avesse voluto con sè, non sei
altro che un essere insignificante! " le disse Katherine scrutandola da
capo a piedi.
" Vacci piano con le offese megera, non ero poi
così insignificante se avevo occupato il posto della padrona
e non solo a tavola, ma sopratutto tra le braccia del conte "
" Ma non eri la sola, o credevi che lo fossi mia cara? " le
domandò Katherine con ghigno perfido.
" Che ti devo dire, un uomo di quella portata non poteva
soddisfare una dama soltanto, ma per me lo sai aveva quelle attenzioni
in più che alle altre riservava sempre meno... Mi sono
goduta nottate di fuoco e perversione alla faccia tua e di Kristyna
ahahahah! "
Katherine la guardò con profondo disgusto, Julia le faceva
ribollire il sangue nelle vene e la sua pazienza stava per arrivare al
limite, non l'aveva mai sopportata fin dal loro primo incontro a Bran in
Romania nel 1920.
" Come fate a conoscervi voi due? E poi tu come hai fatto ad
entrare? " intervenne tempestivamente Damon verso Julia.
" Ti preoccupi di come sia entrata, è non vedi che
ti ho salvato la vita? Tu sei un ingrato! " le rispose la vampira
fingendosi offesa.
" La stessa domanda te la faccio io e voglio che mi risponda
Damon: Come fai a conoscere questa maledetta? " infuriò
Katherine verso il maggiore dei fratelli Salvatore.
" Non ti dirò proprio nulla stronza! E' mancato
poco che mi uccidessi e vorresti anche che ti dessi delle spiegazioni? "
Damon prese una delle bottiglie di bourbon e gliela tirò
contro, ma Katherine fù rapida a scansarla.
Nello stesso istante Julia le tirò il pugnale dritto al
cuore che Stefan con abile riflesso bloccò con una mano.
" Uhm! l'altro Salvatore... Cassspita quanto sei bello, sento che mi
sto innamorando!" esclamò Julia civettuola
portandosi una mano al petto e scrutandolo da capo a piedi.
" Che cazzo fai Stefan! La salvi pure adesso? "
infuriò Damon verso il fratello che aveva preso tutti alla
sprovvista mentre Katherine era compiaciuta di quel gesto.
" Non l'ho fatto per lei Damon "
" Lo ha fatto per la dolce Elena, proteggendo me fà
sì che non accada nulla alla sua amata " intervenne Katherine con il
suo sarcasmo.
Damon aveva dimenticato che Elena e Katherine erano legate da un
vincolo magico che le faceva essere come una sola cosa.
Stefan guardò Katherine che si compiaceva della sua
incolumilità, ma prima o poi avrebbe trovato un modo per
cambiare le cose.
" Non
compiacerti Katherine, prima o poi troverò il modo di
ucciderti e quando saprò di poterlo fare non
esiterò un solo istante! " affermò deciso il
minore dei Salvatore.
" Ouì mon cher,
uccidila!
" intervenne Julia attirando l'attenzione di Stefan che la osservava
ignaro di chi fosse.
" Tu fatti gli affari tuoi, nessuno ha chiesto il tuo parere!
" disse Damon a Julia invitandola a starsene da parte.
" Sono più che sicura che manterrà fede
alla sua parola, questo sì che è un vero uomo non
come te che sei solo chiacchiere! "
" Non provocarmi perchè stavolta ti faccio volare
dalla finestra! " gli rispose Damon minacciandola.
" Stà calmo, stavo solo dando un ottimo consiglio
al mio bellissimo cognato, uhm... Non mi avevi mai detto di avere un
fratello tanto appetitoso! " affermò Julia con sguardo avido.
" Stà attenta a quello che dici, perchè
ti taglio quella maledetta lingua una volta per tutte! "
minacciò Katherine gelosa delle attenzioni su Stefan.
" Uhm, sei gelosa... Ma lo sai quasi quasi mi prendo anche lui
come amante? Chissà che non sia anche meglio del conte! "
ribattè Julia quando Katherine senza alcun
preavviso prese dalla mano di Stefan il pugnale e si scagliò
su di lei con furia.
Le due vampire si rotolarono a terra nel centro del salone in un corpo
a corpo, Katherine l'aveva sottomessa e stavolta era lei a
puntarle il pugnale dritto alla gola, la Petrova era senza
dubbio più forte e per Julia tenerle testa non le era facile.
" Si brava, uccidi questa mocciosa che fai un favore a tutti,
però fà attenzione a non sporcare il
parquè con il suo sudicioso sangue! " intervenne
sarcasticamente Damon che si gustava divertito la scena sedendosi sul divano di fronte sorseggiando il suo
bourbon.
" Se c'è qualcuno che un giorno potrà
uccidermi, stà sicuro che sarai solo tu, dolce amore mio! "
replicò Julia a Damon nonostante si trovasse in una
posizione di svantaggio.
" Io invece credo che morirai stasera su questo pavimento! "
ribattè con sorriso perfido il vampiro.
Katherine spingeva sempre più forte, la lama del pugnale era
puntata dritta alla gola di Julia quando quest'ultima la
ferì ad una guancia sfregiandola con il suo anello a punta,
lo stesso con la quale aveva ferito Damon la sera del ballo.
La Petrova si portò una mano al viso ma la ferita
le si rimarginò subito, la vampira ridusse i suoi
occhi a due fessure intenta a riattaccarla ma Stefan
intervenne a fermarla.
" Ora basta Katherine, devi smetterla! "
" E una cosa che non ti riguarda Stefan non intrometterti! "
controbattè furiosa di essere stata fermata sul punto di
ucciderla.
" Ahi,ahi Katerina, è accorso in mio soccorso il
bel Stefan " disse Julia provocandola spudoratamente mentre si rialzava
come se nulla fosse successo.
La Petrova era pervasa dalla rabbia mentre Stefan cercava in tutti i
modi di tenerla a bada per non mettere in pericolo Elena.
" Attento a quella pazza! " urlò improvvisamente
Damon al fratello quando Julia prese l'attizzatoio rovente dal camino.
" Togliti Stefan Salvatore se non vuoi farti male, come ha
detto Madame è
una questione fra me e lei "
" No, tu non ti avvicinerai, se ferisci Katherine
farai del male ad Elena " disse Stefan intenzionato a non
farsi da parte.
" Elena? La doppleganger Petrova? Hai fatto l'incantesimo di
collegamento? " domandò Julia rivolta a Katherine che
incupì lo sguardo.
" Mi spieghi come diavolo fai a sapere tutto? Parla nanerottola! "
intervenì Damon strattonandola.
" E semplice mon
coeur, vi spio da una vita mica sono arrivata ora a Mystic
fell "
" Falls ignorante, Mystic Falls" ribattè Damon aggrottando
le sopracciglia.
" Chi sei? " domandò deciso Stefan intromettendosi.
" Chiunque tu vuoi che io sia " rispose la vampira passandosi un dito
sulle labbra con malizia.
" Nessuno che valga la pena conoscere! " intervenì il
maggiore dei Salvatore spintonandola ad andarsene.
" Sono tua cognata mon cher sono la moglie di
Damon " confermò Julia irritando il corvino svelando il loro
segreto.
" Sulserio? spero sia uno scherzo Damon, altrimenti sprofonderesti
nella vergogna " intervenì sarcastica Katherine.
" E sprofondato nella vergogna nell'attimo in cui il tuo sangue
è scorso nelle sue vene, da allora è un maledetto
come è maledetta tutta la razza dei Petrova " rispose la
vampira con sdegno.
" Ti staccherò la testa dal collo maledetta vipera! "
infuriò Katherine quando Julia simulò il verso
del serpente prendendola in giro.
" Adesso basta! Questo stupido show e finito, se volete scannarvi
fatelo fuori di qui creature maligne " ordinò Damon
cacciandole.
" Come sei sexi quando fai l'uomo prepotente, que hombre
muy caliente te quiero mucho mio amor " rispose
Julia lanciandogli un bacio mentre Stefan cercava di contattare Elena
al cellulare per vedere se stava bene, ma non ricevette risposta.
" Non essere ridicolo Stefan, è solo un graffietto sul suo
dolce visino " affermò Katherine odiosa.
" Dolce visino? Se ha la tua stessa faccia è un mastino "
rispose Julia spazientendo Stefan.
" Ora basta ne ho abbastanza, non coinvolgete Elena nelle vostre
questioni "
" Ah, voi Salvatore e la vostra dannata ossessione per la stessa donna,
accidenti siete così belli e così dannatamente
testardi... Ti do la mia parola che non coinvolgerò la tua
Elena nelle mie questioni con Katerina, promesso " affermò
la vampira con voce suadente avvicinandosi a lui maliziosamente
mettendole una mano sul petto.
" Non crederle scoiattolo, e solo una succhiasangue a tradimento,
voltale per un attimo le spalle e ti ritroverai quell'attizzatoio che
ti esce dal petto insieme al tuo cuore " affermò il corvino
mettendolo in allerta.
" Piuttosto che mettermi in guardia, perchè non mi
hai mai parlato di lei? " domandò Stefan al fratello mentre
allontanò Julia con le sue avanche da se.
" Perche dovevo farlo? E' la parte più spiacevole
della mia esistenza il periodo passato con lei... Ma piuttosto,
perchè non lo chiedi a Katerina che sembra conoscerla meglio
" gli rispose Damon cercando di non dare alcuna spiegazione al fratello.
" E invece lo chiedo a te, perchè sembra che tu la
conosca meglio avendola sposata "
" Se vuoi conoscermi meglio labbra seducenti diamoci un
appuntamento, ti racconterò vita, morte e miracoli di Julia Elizabeth Mary Hayden...
In Salvatore! " intervenne sfacciatamente Julia provandoci nuovamente
con Stefan.
" Ma per favore! Ci stai provando con Stefan? Sei senza
ritegno! " esclamò disgustato Damon.
" Ma guarda da che pulpito viene la predica, sei geloso per
caso? Ma non preoccuparti, resti sempre tu la mia dolce
ossessione " rispose lei avvicinandosi poi a Damon.
" Sei davvero disgustosa! " intervenne indignata Katherine.
" Tu taci che sei stata la concubina di
mezza Europa " le ribattè in faccia Julia con
assoluta franchezza.
Katherine era intenzionata più che mai a tapparle la bocca
quando ricevette un messaggio sul suo cellulare che
l'allarmò ulteriormente:
" Dobbiamo vederci al solito posto,
E. ci ha trovati "
In quell'istante il suono del campanello interruppe le loro discussioni.
" Chi sarà a quest'ora? Spero non sia Elena " disse
Stefan preoccupato.
" Ma che dici? Elena starà già dormendo
come una poppante " gli rispose Damon prendendolo in giro.
" Forse è la morte che ci reclama... Sopratutto te
Katerina! " esclamò sarcasticamente Julia quando si
accorsero che Katherine era sparita improvvisamente.
Stefan corse ad aprire la porta ed era Elena con Bonnie, la ragazza era
ferita sul viso nello stesso punto in cui era stata ferita Katherine da
Julia.
" Entrate e sedetevi, non e niente Elena ora ci penso io " disse Stefan
optando di darle il suo sangue per guarirla.
" No Stefan, ci penso io " rispose Bonnie che con la sua magia gliela
rimarginò.
" Dove diavolo è andata quella nanerottola? E sparita anche
lei " disse Damon al fratello che con sguardo preoccupato temeva per
Elena se Julia avesse ferito ancora Katherine.
" Cosa mi sta succedendo Stefan? Perche appaiono ferite sul mio corpo?
" domandò Elena aspettando una spiegazione ma Stefan rimase
in silenzio mentre ci pensò Damon a non tenere la bocca
chiusa.
" Ora basta scoiattolo! Smettila cosi non la proteggi idiota dille che
sta succedendo! "
" Restane fuori Damon, ci penso io "
" Si, come no, quando Katherine l'avrà uccisa le dirai: " Elena, se potessi tornare
indietro ti direi che Katherine si era legata a te con un
incantesimo per proteggersi da noi in caso avremmo deciso di
eliminarla, ma non ci sono riuscito perche la mia lingua si era
attaccata al palato nel momento in cui avrei dovuto parlare! "
" rispose ironico con il suo solito sarcasmo.
" Un incantesimo? Quindi Katherine non può essere uccisa
perche morirebbe anche Elena " intervenì Bonnie.
" 10 punti per la strega! " ironizzò il corvino prendendola
in giro.
" Smettila Damon, e una questione che non ti riguarda "
" E invece si se si tratta di Elena! Se tu non sei in grado di
proteggerla ci penso io "
" Tu invece non farai proprio nulla! " infuriò Stefan
minacciando il fratello.
" Smettetela tutti e due! " intervenì Elena stoppando la
loro discussione.
" Ha ragione Elena, non è il momento di mettervi l'uno
contro l'altro lasciate perdere le vostre divergenze "
intervenì Bonnie appoggiando l'amica.
" Ha ragione bon bon, non metterti contro di me scoiattolo "
ironizzò Damon spazientendoli.
" Potresti almeno una sola volta parlare seriamente senza fare
l'idiota? " rispose Bonnie.
" Qui l'unica miserabile idiota sei tu strega, pensi che i
tuoi stupidi poteri possano fermare Katherine? Non hai idea con chi hai
a che fare, quindi accomodati cosi ti renderai conto che non sei
nessuno! "
" E un vampiro e la magia può fermarla, io posso fermarla "
ribattè la strega con convinzione.
" Già, è vero avevo dimenticato che sei una " Bennett
" discendente di " Emily
" " rispose Damon sgranando gli occhi deridendola.
" Non basta Bonnie, senza offesa non puoi contrastare Katherine, Emily
era potente tu invece non hai esperienza ne forza per affrontarla "
affermò Stefan.
" In parole povere ti sta dicendo che i tuoi giochi di prestigio usali
alla fiera di domani " rispose Damon con sarcasmo quando Bonnie gli
procurò l'aneurisma.
" Che diavolo! Lo sapevo, sai fare solo questo? " domandò il
corvino portandosi le dita alle tempie quando la strega lo
lasciò perdere.
" Andiamocene Elena, a quanto pare qui non abbiamo trovato l'aiuto che
cercavamo "
" Io mi fido di Stefan, Bonnie, non precipitiamo le cose e ragioniamo,
se lui dice che non puoi affrontare Katherine ascoltalo "
" Ascolta Bonnie: Se vuoi davvero aiutare Elena dovrai innanzitutto
stare il più lontano possibile da Katherine
perchè in un modo o nell'altro ti costringerà a
passare dalla sua parte essendo una Bennett come ha fatto con Emily, ti
ricatterà al fine dei suoi scopi in questo è
molto abile "
" E cosa consigli di fare? " domandò la strega.
" Di aspettare e attendere e scoprire il motivo del suo ritorno a
Mystic Falls " concluse il minore dei Salvatore sotto lo sguardo di
disapprovazione del maggiore.
" Oppure potremmo agire obbligandola a parlare " intervenì
Damon.
" Tu pensi davvero che Katherine ti dica perche è ritornata
a Mystic Falls? E come la vorresti obbligare sentiamo? "
domandò Stefan con sorriso beffardo.
" E' inutile che cerchi di ironizzare scoiattolo di certo la tua idea
di aspettare non è la cosa migliore da fare, io invece sono
più furbo e intelligente e ho un piano infallibile!
" esclamò il corvino sgranando gli occhi.
" Sentiamo il piano infallibile di questo genio " ironizzò
Bonnie scambiandosi uno sguardo spazientito con Elena.
" Il tuo disprezzo verso di me mi ferisce Bon bon ma mi duole dirti che
nel mio piano c'entri sopratutto tu "
" E cosa dovrei fare? Sentiamo " controbattè la strega
ironica.
" Rinchiudere Katherine con un incantesimo nella cripta della chiesa di
Fell " concluse Damon prendendola alla sprovvista mentre Stefan ed
Elena incupirono alla sfacciataggine del vampiro.
" Come osi chiedermi di ritornare sul luogo dove hai fatto morire mia
nonna eh? " domandò Bonnie collerica.
" E' stato un incidente, smettila di accusarmi mi sono stancato di
questa storia e ora la domanda è questa Bonnie: Tu vuoi
aiutare Elena: si o no? " ultimò Damon deciso.
" Come pensi di rinchiuderla se l'incantesimo e spezzato? "
intervenì Stefan.
" L'incantesimo si può ripristinare, sempre che tu sia
all'altezza del nome che porti " affermò il corvino verso la
strega.
" Perche non la smetti? Non ti rendi conto che cosi la ferisci? "
intervenì Elena ostile verso Damon.
" Ah, Elena smettila con la tua ramanzina ti ricordo che la colpa di
ciò che sta succedendo e tua, siamo qui a trovare un modo
per salvarti da quella megera e vuoi anche rimproverarmi? "
" Io non ho chiesto il tuo aiuto anzi voglio che tu ne stia fuori, sono
qui per Stefan e soltanto lui può decidere per me razza di
egoista stupido! "
" Tu pensi che Stefan possa aiutarti e proteggerti? Beh, ti sbagli mia
cara, prima rinchiudiamo Katherine meglio è per te e tutta
la tua famiglia perche ti assicurò che non aspetta altro che
farti passare l'inferno quindi decidi tu quando agire, agisci quando
incomincerà a toccare Jenna, Jeremy... Bonnie "
" Tu in realtà non vuoi aiutare me perche non ha alcun
senso, tu vuoi solo vendicarti di Katherine per non averla trovata in
quella cripta e ora vuoi rinchiudercela "
" Accidenti, hai indovinato... Ma come ci sei riuscita? "
" Io ti odio! " urlò furiosa Elena.
" Santo cielo povero me, come potrò mai più
vivere " ribattè Damon con ghigno perfido sorseggiando il
suo bourbon.
" Ora basta Damon, qui si tratta di Elena e non delle tue questioni
personali "
" Rinchiuderla in quella cripta conviene a me quanto a te fratello, e
più conveniente saperla intrappolata laggiù che
lasciarla a piede libero "
" Ma non sarà nemmeno tanto facile tenderle questa trappola,
come pensi di riuscirci? "
" Questo non lo devi chiedere a me, ma alla strega se lei non
è d'accordo non se ne fa nulla e aspettiamo che Katherine
tagliuzzi Elena come un sushi "
" Tu sei un essere ignobile, io ti odio! " infuriò Bonnie.
" Odiatemi, odiatemi pure, detestatemi e condannatemi ma io sono
l'unico che ha trovato una soluzione se volete agire bene, senno
aspettatevi il peggio tanto non sono io quello che le interessa siete
voi nella sua cerchia ... Auguri " concluse sgranando gli occhi
avviandosi al piano di sopra lasciandosi tutti alle spalle.
" E odioso! Lascialo perdere Bonnie " disse Elena all'amica cercando di
darle manforte.
" Ha ragione " intervenì Stefan spiazzandole.
" Cosa? Sei d'accordo con Damon? "
" Si Elena, e l'unica cosa da fare, mi dispiace Bonnie chiederti questo
ma dobbiamo ripristinare l'incantesimo della cripta "
" Stefan, non puoi chiederle questo, deve esserci un altra soluzione "
" No, non c'e altra soluzione che questa "
" Io non voglio che Bonnie debba fare questo "
" E invece si Elena, tu non conosci Katherine, non ha i idea di cosa
è capace "
" Non lo farò " affermò Bonnie spiazzando Stefan.
" Cosa? Come sarebbe? Bonnie si tratta di Elena, metti da parte il tuo
rancore per noi, tu non puoi farlo "
" Io non voglio, non me la sento "
" D'accordo, ascolta: Ora capisco che sei sconvolta, per il momento lasciamo stare poi con calma
ci ripenseremo "
" Ho preso già la mia decisione, è la mia
risposta e no " concluse la strega lasciando casa Salvatore.
" Bonnie aspetta, Stefan non voglio lasciarla da sola vado con lei "
disse Elena volendo seguire l'amica.
" Va bene, va pure e fa attenzione, appena arrivi a casa telefonami "
" D'accordo, ti amo " concluse Elena baciandolo lasciandolo da solo nel
vecchio e grande salone raggiungendo l'amica.
______________________________________________________________________________________
Katherine
uscì rapida da casa Salvatore quando Julia di nascosto la
seguì,
la Petrova con passo furtivo raggiunse la chiesa di falls passando per
il retro dove c' era la canonica.
Arrivata
alla porta dell'abitazione battè tre colpi secchi
in segno di codice e dopo alcuni secondi gli aprì
il reverendo Sulz
che la stava aspettando facendola entrare.
Il reverendo accompagnò katherine dentro ad una piccola e
vecchia porticina che conduceva ad un piano sottostante alla chiesa e
gli disse:
" Va pure, io ti aspetterò qui "
Katherine prese una delle vecchie lampade che erano appese al muro e
scese giù, il corridoio di scale a chiocciola era
strettissimo, quel luogo era una cripta sotterranea proprio come quella
in cui vennero rinchiusi i 27 vampiri, lei compresa.
Raggiunse la stanza e pose la lampada sulla parete, la luce fioca della
fiamma smorzava l' interno lugubre della cripta mentre
avanzò lentamente verso un altro atrio che conduceva ad un
altra stanza.
Il reverendo Sulz aspettava che Katherine risalisse mentre si accorse
che la porta del retro non era chiusa, quando alle sue spalle apparve
qualcuno che si era furtivamente autoinvitato.
Il reverendo si voltò e vide una figura minuta dinnanzi a
sè che lo guardava facendogli cenno di stare in silenzio,
non ebbe nemmeno il tempo di simulare una parola che si
ritrovò con il collo spezzato.
Julia si avviò a scendere nella cripta per scoprire quale
segreto si celava nei sotterranei della chiesa e scoprire cosa ci
facesse laggiù.
La Petrova avanzò nella stanza sotterranea adiacente alla
cripta, lì ad aspettarla c'era più di una persona.
Julia avanzò silenziosamente e vide che c'era una stanza
dove Katherine era entrata, la poca luce non faceva intravedere bene
cosa ci fosse lì dentro quando ascoltò che la
vampira parlava con qualcuno.
" Presto avrò la pietra di luna, domani stesso se
Stefan non farà sciocchezze " esclamò in tono
deciso.
" Ne sei sicura? Guarda che non
abbiamo tempo Elijah e vicino! "
" Smettila! Non pronunciare quel nome! " infurio Katherine verso la
ragazza dai riccioli biondi.
" Katherine non abbiamo scelta, domani stesso gli consegneremo Elena
Gilbert mentre Stefan sarà impegnato a recuperarti la pietra
di luna" intervenì l'altra ragazza dai capelli rossi.
" Ma se Stefan scopre che Elena e stata rapita potrebbe anche non
consegnarmela e questo complicherebbe tutto "
" Non preoccuparti, nell'attimo in cui saprà che Elena
è in pericolo te la darà senza fare storie, tiene
troppo alla sua ragazza, farebbe di tutto per lei " affermò
la rossa ingelosendola.
" Allora prima gliela consegniamo meglio è, Elijah
spezzerà la sua maledizione ed Elena finalmente
morirà " concluse irritata Katherine.
" Hai già provveduto per il licantropo e il vampiro che
servono per il sacrificio? "
" Kristina, tutto a suo tempo... Piuttosto ho una spiacevole notizia da
darvi, indovinate chi è ancora viva - disse Katherine alle
due vampire in attesa che lei glielo rivelasse: - La schiava di Bran "
" Julia? Cosa stai dicendo!? " Infuriò la rossa
con sdegno.
" Controllati Selena, smettila di agitarti e pensiamo a un modo per
eliminarla definitivamente " ribattè Katherine decisa.
" Com'è possibile che sia sopravvissuta? Io stessa le ho
dato fuoco e l'ho fatta precipitare giù dal palazzo "
affermò la vampira bionda.
" Non saprei Krystina forse dovevi impegnarti di più? Ma
stavolta non dobbiamo fare lo stesso errore dobbiamo ucciderla e
assicurarci che stavolta ci resti secca "
" Quella maledetta è una spina nel fianco, lasciala a me, ti
assicuro che farò meglio di questa incapace "
affermò Selena con convinzione.
" Per ora preferisco che non vi veda, intralcerebbe i nostri piani... A
proposito, dove porterete la dolce Elena una volta rapita? "
" Nella vecchia villa abbandonata fuori città "
affermò la rossa.
" La moglie del sindaco sta organizzando una fiera per raccogliere
fondi, le solite festicciole ridicole di questa cittadina, Elena ci
andrà e appena potete rapitela e portatela alla villa poi mi
contatterete ed io vi raggiungerò " affermò
Katherine con aria di vendetta.
" Mai avrei immaginato che esistesse un altra doppleganger,
è incredibile "
" Beh Kristina, piuttosto che meravigliarti immagina dove hai sbagliato
quando hai ucciso, anzi "no" la Tzigana, accidenti stai per ritrovarti
davanti la tua peggiore nemica in amore, la prediletta del conte "
derise la rossa con ghigno perfido.
" Era anche la prediletta di Armand se non sbaglio, cara Selena "
controbattè la vampira bionda irritandola.
" Ora smettetela tutte e due e pensate a fare le cose per bene senza
distrazioni, se stavolta finisce male non finisce male solo per me "
affermò Katherine lasciando la cripta.
Julia si dileguò non appena avvertì i passi della
vampira lasciando anch'essa la chiesa, camminando per la strada che la
conduceva alla piazza della cittadina mentre pedinava Katherine alle
sue spalle si ritrovò lo sceriffo Forbes con la sua auto.
" Non è un pò tardi per andare in giro da sola? "
" Sceriffo, mi ha... Spaventata " rispose ironica Julia portandosi una
mano al petto.
" Se ti spaventi cosi facilmente hai una ragione in più per
tornartene a casa prima "
" Ha ragione, ma sa com'è io sono una notturna "
" Questo spiegherebbe perchè non ti ho mai incontrata di
giorno "
" La luce del sole non mi dona " ironizzò la vampira.
" Damon ti ha detto che ti cercavo? "
" Non ho visto Damon... Come mai mi cercava? "
" Dovevo parlarti di una questione privata "
" Sceriffo, io e lei non abbiamo questioni private "
" Non direi visto che sei a conoscenza del consiglio "
" Ah, si riferisce a quello, io pensavo ad altro "
" Perche non sali ti dò un passaggio a casa dai tuoi cugini "
" Ma io non abito con Damon e Stefan "
" E allora dov'è che abiti? "
" Al momento alloggio alla vecchia pensione della signora Flowers, la
conosce? "
" Si, la conosco... Ma perchè non abiti con i tuoi cugini?
Sei una loro parente, come fai a pagarti la pensione? "
" Provengo da una famiglia benestante, ma non amo vantarmene "
"
Allora, lo vuoi o no questo passaggio? "
" Assolutamente si, come rifiutare un invito " disse Julia
apprestandosi a salire sull'auto.
Lo sceriffo Forbes la osservava con sospetto, non si fidava affatto di
quella sconosciuta, durante il tragitto Liz non perse occasione di
farle domande.
" Allora, giusto per sapere, esattamente Damon cosa ti ha detto del
consiglio? "
" Che date ottimi consigli su come difendere questa cittadina "
" Bella battuta, peccato che non faccia ridere, voglio solo che quello
che riguarda il consiglio resti segreto, non lo avrai detto a qualcuno
spero! "
" Sceriffo, ma lei sospetta di me per caso? Devo dirle che non
è bello essere messa sottotorchio come mi ha messo lei
stasera, e poi ad un orario così insolito "
" Ma io ti ho offerto solo un passaggio ed è normale che ti
faccia domande sul consiglio, come avrai capito siamo una cerchia
ristretta, assolutamente segreta "
" Le cinque famiglie fondatrici: Forbes, Fell, Gilbert, Loockwood e...
Salvatore, si lo so "
Lo
sceriffo restò in silenzio a fissarla, Julia era irritante
con il suo sarcasmo e non prendeva la cosa seriamente, quelle sue
risposte non erano per niente convincenti e cosi
continuò il suo interrogatorio:
" Quando sei arrivata in città? "
" La notte delle streghe... Halloween "
" Quindi eri già qui la sera del ballo? "
" Ero al ballo con Damon "
" E da quanto tempo sei al corrente del consiglio? "
" Dal primo giorno che ho messo piede a Mistyc Falls "
" E che cosa sai esattamente di noi? "
" Che uccidete vampiri " affermò Julia
con sguardo serio.
" E tu lo sai cos'è un vampiro? "
" No, non lo so me lo dica lei "
" Mi prendi in giro per caso? "
" No sceriffo, dovrei? "
" Julia questo non è uno scherzo "
" E infatti non sto ridendo, cosa vuole da me Elizabeth? "
" La verità! "
" Su cosa? "
" Su di te, sei veramente una parente dei Salvatore? "
" Perchè crede che me lo sia inventato? "
" Beh, di certo non mi dai l'impressione di essere una loro
cugina "
" Tantomeno lei mi da l'impressione di essere uno sceriffo, ma ognuno
ha le sue opinioni e sos...petti " concluse la vampira spazientendola.
" Va bene direi
che può bastare, questa conversazione e durata anche troppo,
però ti avverto Julia sapere del consiglio vuol dire anche
rendere conto ad essi e da questo momento in poi dovrai essere
disponibile ogni volta che io ti chiamo, intesi? "
" Io non sono ai
suoi comandi Liz se lo metta bene in testa e quando vorrà
qualcosa da me sà dove trovarmi o sarò io a
trovare lei sicuramente in ufficio o... Di pattuglia! "
affermò la vampira guadagnandosi uno sguardo trucido dallo
sceriffo mentre accostò alla pensione Flowers.
" Scendi dalla mia auto, siamo arrivate "
" Merci, è
stata gentilissima ad accompagnarmi, buonanotte
e... Buona caccia " concluse Julia con sorrisetto perfido provocandola,
Liz non la sopportava e quanto meno si fidava di lei.
Rimettendosi in strada mentre guidava chiamò la centrale
quando un collega rispose:
" Pronto? "
" Pronto Tom, hai fatto quelle ricerche che ti ho chiesto? "
" Ci stò lavorando sceriffo, ho trovato alcune ragazze che
corrispondono al nome di Julia salvatore ma non coincidono con
l'età "
" Continua a cercare Tom, sarò li da te appena posso "
concluse Liz pronta a scoprire la verità a tutti i costi.
___________________________________________________________________________________________________________________________________________________--
Damon
era appena risceso giù nel salone di casa
Salvatore pronto ad uscire incrociando Katherine e Stefan che
discutevano animatamente tra loro.
" Santo cielo credevo te ne fossi andata! " sfuriò il
corvino spazientito.
" Abituati perche io non me ne andrò più,
mettetevelo bene in testa tutti e due " affermò la Petrova,
ormai la vampira faceva da padrona nella loro casa dandosi arie di
superiorità e comando.
Stefan era stanco di Katherine e quanto prima doveva allontanarsi dalla
sua casa per prendere una boccata d'aria, quel posto era insopportabile
e in men che non si dica era diventato una trincea di scontri tra
vampiri.
Damon si versò un ultimo bicchiere di Bourbon prima di
anticipare il fratello ad uscire di casa ed era intenzionato
più che mai a ritirarsi la mattina seguente passando per
l'ennesima volta la notte fuori tra donne e alcool.
Stefan si diresse al piano di sopra per prendere la sua giacca quando
Katherine lo seguì come un ombra intenzionata a parlare
ancora con lui:
" Stefan ascoltami, devo parlarti ed è molto
importante! "
" Certo tutto è importante quando si tratta di te,
devo andare ti ho già ascoltato abbastanza per stasera non
ti pare? " gli disse Stefan allontanandola da sè.
" E dove hai intenzione di andare, da Elena per caso? "
rispose lei con gelosia verso la sua sosia.
" Questo non ti riguarda e ora fammi passare! "
" Aspetta, non andartene Stefan e importante che io e te
parliamo adesso! "
" Katherine io non voglio ascoltarti, non capisci che non mi
interessa? E inutile insistere, ormai ti conosco e sò che
sei una bugiarda e un ipocrita "
" Hai ragione è vero sono una bugiarda e un
ipocrita, ma a te non ho mai mentito sopratutto quando ti ho detto che
ti amo "
" Smettila Katherine, di nuovo con questa storia? Ma non lo capisci che
non attacca più? Io non cadrò più
nella tua trappola, non mi ingannerai come hai fatto in passato, quei
tempi in cui amavi soggiogarmi a tuo piacimento sono finiti! "
" All'inizio era cosi ma poi non ho avuto più
bisogno di soggiogarti perchè quello che provavi per me era
diventato reale Stefan, anche tu mi hai amato... E lo sò che
mi ami ancora "
Katherine si avvicinò a Stefan portando le sue mani sul suo
viso, lentamente fece scivolare la destra sul petto mentre il suo
sguardo si perse nei suoi occhi verdi.
La vampira in quell'attimo si lasciò andare e guidare dal
suo cuore, voleva abbandonarsi tra le sue braccia cercando quel
contatto dall'uomo che amava e che ormai desiderava disperatamente.
Il desiderio di riaverlo e amarlo era sempre più forte,
l'odore della sua pelle, il colore dei suoi capelli, le sue labbra,
amava tutto di lui.
Katherine senza più difese lo strinse forte a se baciandolo,
le sue labbra si erano congiunte a quelle di Stefan dolcemente ma poi
la vampira cominciò ad accellerare il ritmo e baciare con
più foga.
Stefan consenziente ricambiò il bacio ma la messa in scena
durò poco quando il vampiro gli morse il labbro inferiore e
la spinse lontano da sè con disgusto.
" Che succede Katherine, che ti prende, non ti aspettavi un
rifiuto? D'ora in poi non avvicinarti mai più a me perche te
ne pentiresti! " gli disse Stefan mentre si puliva le labbra disgustato
da quell'intimo contatto.
" Stefan io sono ritornata per te non lo capisci? Io sono qui
solo per te amore mio, ora potremo finalmente stare insieme per sempre!
" le rispose Katherine tentando di avvicinarsi di nuovo a lui.
" Non mi interessa, sparisci! " rispose Stefan lasciando la
stanza di fretta e furia mentre lei lo seguì tentando di
fermarlo.
" Stefan ti prego amore mio guardami, lascia stare il passato
e tutto quello che è successo ora quello che conta e che noi
due restiamo insieme perchè io lo so che anche tu mi ami! "
" E invece no! Io non ti amo e non ti ho mai amata, il
sentimento che ho provato per te era solo una bugia! "
" Non è vero Stefan sei tu il bugiardo! Poco
fà anche tu mi hai baciato, metti da parte il tuo orgoglio e
ricominciamo da capo "
" Tu sei pazza Katherine! Sparisci dalla mia esistenza! "
infuriò Stefan spintonandola.
Katherine ormai era ridotta a pezzi e non sembrava nemmeno
più un vampiro ma soltanto una donna distrutta e consumata
per il suo amore.
Stefan stava raggiungendo la porta d'ingresso per uscire quando lei
cercò di impedirgli di varcare quella soglia e con un nodo
alla gola e con la poca voce ch riuscì a far uscire dalla
sua bocca tra le lacrime le gridò:
" Io ti amo! "
Stefan rimase fermo, quasi immobile per un attimo poi si
voltò e gli disse:
" Ma io no, io non ti amo il mio unico amore è
Elena "
Detto questo Stefan uscì di casa lasciando Katherine nella
più profonda disperazione, il cuore le sembrò
andare in mille pezzi, poco dopo quella profonda disperazione si
tramutò in collera.
La vampira era profondamente indignata, i sentimenti che Stefan le
aveva appena confessato di provare per Elena la facevano nascere dentro
una rabbia incontrollabile covando vendetta.
Elena non poteva rubarle Stefan il solo pensiero le faceva nascere una
furia omicida in ogni fibra del suo essere, quel ragazzo era la parte
più bella di una vita vissuta nel dolore, nella paura e
nell'oscurità, la Gilbert rappresentava un grande ostacolo
per lei e se voleva riconquistarlo doveva trovare il modo di
allontanarla da lui una volta per tutte.
Katherine iniziò a frugare nella stanza di Stefan alla
disperata ricerca che ci fosse quello che con tanta speranza credeva
conservasse il minore dei fratelli Salvatore sapendo quanto teneva a
custodire oggetti del suo passato.
Dopo ore di ricerca riuscì nel suo intento ritrovando
nascosto nell' armadio ciò che le serviva e cioè
un vecchio diario di Stefan.
" Ora voglio proprio vedere mio caro Stefan se farai quello che dico
io, ormai non puoi sfuggirmi " concluse con ghigno perfido e con aria
di vendetta.
_______________________________________________________________________________________
"
Bonnie adesso ne possiamo parlare? " domandò Elena prima di
scendere dall'auto dell'amica.
"
Ascolta Elena: Vorrei andare a casa se non ti dispiace " rispose la
strega cupa.
" A me dispiace tantissimo averti messo in questa situazione,
però vorrei che non te la prendessi con Stefan per quello
che è successo a tua nonna Bonnie, lo sai bene che e
successo per colpa mia "
" Ma che dici Elena, smettila anzi per favore chiudiamo questo
argomento perchè non mi và di parlarne mi fa
troppo male! "
Bonnie era presa dalla rabbia rivivendo quei momenti ed Elena si era
sentita profondamente in colpa vedendo l'amica soffrire ancora per la
perdita di Sheila cosi le si avvicinò abbracciandola.
" Perdomi ti prego, non voglio che tu sia triste, so benissimo
cosa si prova a perdere le persone che ami "
Bonnie si senti improvvisamente lei in colpa capendo di aver
risvegliato in Elena il dolore per la morte dei suoi genitori, era
già cosi difficile accettare la sua situazione con il
ritorno di Katherine ed ora lei le aveva dato ulteriori dolori.
" Bonnie ma cos'hai qui, cosa ti è successo? "
domandò la ragazza notando l'avambraccio destro fasciato da
una garza.
" Nulla Elena non preoccuparti e che mi sono ferita
scottandomi in cucina "
" Spero non sia grave perchè dalla fasciatura
sembra più che una scottatura "
" Ad ogni modo cosa hai pensato di fare per la fiera
organizzata dal liceo, di cosa ti occuperai? " le domandò
Bonnie cambiando completamente discorso sperando anche di farla
rilassare.
" La fiera? Ma lo sai che me ne ero dimenticata? Ma non credo
che possa andarci, ora la mia testa e affollata da altri pensieri "
" Elena ti prego non farti vincere dalle tue paure, pensi che
restando in casa non corri pericoli? Non lo dico per spaventarti ma
devi reagire ed e per questo che devi aiutarmi a trovare un incantesimo
per proteggerti da Katherine ma avremo bisogno anche dell'aiuto di
Stefan "
"
Cosa? Mi stai dicendo che hai cambiato idea? Ma sei sicura? "
"
Assolutamente si, pensavi davvero che non mi importasse niente di te?
Mi sono fatta prendere dalla rabbia ma non ho mai pensato a quello che
ho detto e poi mi fido di Stefan " affermò la strega quando
le due amiche si abbracciarono.
"
Grazie per avere fiducia in Stefan e anche... Per Damon " disse Elena
disturbandola.
"
Ah, no, non osare nominarmi quell'idiota questa cosa la faccio per te e
non per assecondare i piani di vendetta di quel donnaiolo "
"
Ehi! Ma che state facendo? " domandò Jeremy spuntando
improvvisamente facendole spaventare.
"
Razza di stupido ci hai fatto prendere un colpo! " affermò
Elena scendendo dall'auto.
"
Non vorrai svenirmi di nuovo tra le braccia... Ciao Bonnie, ti fermi da
noi stanotte? " domandò il giovane Gilbert con sorriso
impacciato.
"
Sta attento stai sbavando " rispose Elena prendendolo in giro.
"
Sai che ti dico? Penso proprio di si, d'altronde ci avevamo organizzate
giorni fa che dovevo dormire a casa tua no? " domandò Bonnie
fissando Jeremy.
"
Certamente... Allora vogliamo entrare? " concluse Elena capendo che
stava nascendo qualcosa tra loro e ne era contenta.
______________________________________________________________________________________
Casa
Salvatore
Damon era appena rientrato a
casa, quando incrociò Katherine con aria nervosa al centro
del salone che andava ininterrottamente avanti e indietro sorseggiando
un abbondante bicchiere di whisky.
" Chi ti ha dato il permesso di bere il mio liquore? Se vuoi
del whisky vattene in un bar cosi mi eviti anche di incontrarti "
infuriò Damon alla vista di quella maledetta con
atteggiamenti da padrona in casa sua.
" Perche non la smetti, l' ultima cosa che adesso mi serve e
il tuo sarcasmo, non incominciare! " rispose seccata la vampira mentre
si lasciò cadere sul divano stanca di dover restare in piedi
aspettando Stefan che rientrasse.
" Che cosa ti è successo? Stefan ti ha forse
rifiutata stanotte signorina Pierce? Dall'aria che hai sembri in
collera " gli disse Damon pronto ad offenderla mentre si versava il suo
amato bourbon.
" Tu credi di sapere sempre tutto vero? Ti devo ricordare
forse che tra voi due quello che ho sempre preferito è
Stefan? "
Katherine aveva colpito su un tasto debole sapendo che questo avrebbe
provocato l'ira di Damon.
Il vampiro la guardò con profondo disgusto, la voglia di
ucciderla li in quel momento fu forte ma sapeva che era inutile,
Katherine era più forte ma avrebbe trovato il modo di
ucciderla prima o poi.
" Tu sei solo una lurida puttana! La tua faccia mi fa venire
la nausea, vattene non voglio vederti, sparisci! " esclamò
Damon agitandosi con gesto rotatorio il bicchiere tra le mani.
Katherine lo guardò con aria soddisfatta e compiaciuta per
averlo irritato, questo significava che riusciva a scatenare ancora
emozioni in lui anche se per il momento si trattasse solo dell'odio.
Katherine avanzò spavalda senza preoccuparsi della sua
collera verso di lui e con il suo bicchiere lo invitò a
versarle un pò di quel liquido ambrato invitandolo ad un
brindisi.
" Versami un bicchiere sù, brindiamo " le disse
maliziosamente mordendosi il labbro inferiore, Damon non la sopportava
e quelle avance scoprì che non avevano al momento effetto su
di lui, il suo troppo risentimento lo disgustava ma in un altra
circostanza avrebbe ceduto.
Incuriosito chiese a Katherine a cosa dovevano brindare con tanta
euforia:
" Al fatto che ci siamo ritrovati e che in futuro tu metta da
parte il tuo odio per me "
Damon la guardò accennando il suo solito sorriso mentre gli
porse il suo bicchiere facendo tintillare il suono del vetro con il
famoso cin-cin.
I due bevvero fissandosi negli occhi, Damon era più veloce a
bere e si versò un altro bicchiere più
abbondante, mentre Katherine stava ancora finendo il suo.
Il vampiro fissò per un attimo il fondo del bicchiere prima
di agitarlo nuovamente, poi sorrise di nuovo a Katherine e
improvvisamente gli riversò il liquore sulla faccia mentre
la sua espressione era cambiata in una smorfia rabbiosa.
" Te lo puoi scordare perche io ti odierò fino all'
ultimo giorno della mia dannata esistenza! "
In quel momento rientrò Stefan e Damon non perse tempo a
rimproverarlo.
" Che fine hai fatto? Non trovavi più la strada di
casa? "
" Che è successo qui? " domandò Stefan.
" Nulla fratello, ti ho solo preparato le basi e come vedi
è bagnata con del buon bourbon maltato, ora ciò
che devi fare e darle una piccola spinta verso il camino e farla
prendere fuoco, ti saluto! " concluse Damon dirigendosi al piano di
sopra nella sua camera.
Stefan guardò Katherine soddisfatto nel vederla ridotta in
quel modo, incrociò le braccia in attesa che lei lo
guardasse.
" Cos'hai da fissare? Sarai soddisfatto immagino " disse lei
sistemandosi i capelli.
" Ora lo sanno Katherine, lo sanno tutti che sei qui, Elena e
anche Bonnie, gli ho raccontato tutto "
Katherine lo fissò dritto negli occhi, ciò che
aveva fatto Stefan era un affronto e sconvolgeva tutti i suoi piani,
ora sapeva che recuperare la pietra di luna sarebbe stato
più difficile ma in
qualche modo o nell’altro doveva impossessarsene prima del
plenilunio.
Stefan vide che Katherine lo fissava con rabbia, dai suoi occhi
traspariva evidente il suo odio per lui, in quel momento lei non
riuscì a sibilare una parola ma inevitabilmente mancava poco
che scoppiasse in preda all’isterismo.
Stefan la conosceva bene, conosceva i suoi
attacchi, le sue manovre, ma nonostante tutto non riusciva a
contrastarla, Katherine era troppo furba e manipolatrice e anche se
erano stati insieme per più di trent'anni non era riuscito a
imparare molto su di lei,
riusciva
sempre ad ottenere cio’ che voleva d’altronde era
un vampiro di oltre 500 anni, aveva visto il mondo avanzare e
progredire e si era adattata ad ogni situazione, ad ogni cambiamento
riuscendo a sopravvivere.
Senza troppi giri di parole Stefan iniziò a strattonarla
deciso a sapere una volta per tutte il motivo del suo ritorno a Mistyc
Falls, non avrebbe lasciato perdere finchè lei non avesse
parlato era disposto a tutto anche ad affrontarla pur di proteggere
Elena.
Katherine si ribellò nuovamente alla sua presa non poteva
permettere più nè a lui nè a Damon di
trattarla in quel modo, era stufa di non reagire ma adesso era arrivato
il momento della resa dei conti e con un veloce scatto gli
serrò la gola stringendo fino a togliergli il respiro.
Stefan cercò di liberarsi da quella morsa ma le mani di
Katherine sembravano di acciaio non riusciva ad allentarle e si
sentì rapidamente arrivare il sangue alla testa mentre
l’ultimo filo di respiro si consumò in quell’istante.
Katherine rimase a guardarlo con sguardo inflessibile decisa a non
lasciarlo, il volto di Stefan emerse delle vene che gli percorrevano
verso gli occhi lucidi mentre sentiva il corpo dalle braccia in
giù intorpidirsi.
Katherine era davvero forte e quando aveva detto che avrebbe fatto
fuori lui e Damon con un solo gesto aveva ragione, Stefan se ne rendeva
conto ogni secondo dalla sua presa che efferrava senza alcuno sforzo,
non aveva mai avuto uno scontro aperto con lei finora e in quel momento
credeva che lo avrebbe ucciso.
Katherine aspettò ancora qualche secondo prima di
scaraventarlo a terra con violenza, il vampiro emanò un
lungo respiro trattenuto e liberato violentemente dal lascito della sua
mano che ne aveva ostruito il processo, riverso a terra
tossì e inspirò con affanno mentre la vide
avvicinarsi a lui e piantargli il tacco della sua scarpa allo stomaco.
Katherine imprimette con forza, era davvero decisa a fargli
del male e avrebbe continuato a fargliene finchè ne aveva
voglia, con sguardo fiero guardò Stefan inerte sotto i suoi
colpi ed esclamò:
" Ascoltami bene perché non te lo
ripeterò Stefan, visto che adesso hai rivelato tutto alla
strega, sarai tu a recuperare la pietra di luna per me e stavolta lo
farai e mi ubbidirai perché non ho più pazienza
nè con te nè con Damon, stavolta vi uccido sul
serio, ma prima di farlo ucciderò Elena, la sua famiglia e i
suoi amici senza alcuna pietà che ne dici? "
" La pietra di luna? Cosa sarebbe? " domandò Stefan ma la
vampira non gli concesse nemmeno il tempo di reagire che gli
rifilò un violentissimo calcio all’addome
lasciandolo dolorante a terra e poco dopo un altro, la vampira lo
osservava compiaciuta mentre agonizzava.
" Ora alzati devo dirti come recuperare quella maledetta pietra,
muoviti! " ordinò stizzata mentre con la punta del piede
spingeva Stefan ancora a terra dolorante, lui le rivolse uno sguardo
irritato mentre lei sedette poco distante sul divano e
replicò:
" Non guardarmi come se volessi reagire, hai visto che non ti
conviene, lo vedi cosa succede a tradirmi? Hai voluto sfidarmi e ora
paga le conseguenze, per domani voglio quella pietra Stefan e
non azzardarti a tornare a mani vuote "
Katherine
era decisa a sottomettere Stefan a suo volere senza che lui potesse
ribellarsi, la sua vendetta si sarebbe consumata a poco a poco e con
essa arrivare anche a designare il suo scopo: Spezzare la
maledizione del sole e della luna.
Ora più che mai doveva avere tutto sotto controllo, doveva
muoversi con cautela ora che Stefan non poteva impedirle di agire come
voleva questo andava a suo favore.
Stefan non era in grado di contrastarla ma quello che la faceva
irritare di più era che lui non la intralciava per
vendicarsi del fatto che lei lo avesse abbandonato
all’improvviso dopo che erano stati insieme per anni, tutto
questo lo faceva per proteggere Elena.
Katherine era innamorata di Stefan e lo aveva capito con il passare
degli anni mentre per Damon non provava assolutamente niente era
solamente attratta da lui per il suo bell’aspetto, ma era
Stefan quello che le aveva fatto scoprire di avere un cuore, era lui
che era riuscito a far riemergere le sue emozioni umane, le sensazioni
e i sentimenti che ormai credeva di non avere più.
Lei lo aveva reso un vampiro e con lui aveva passato più di
30 anni dopo quella notte del 1864 in cui lui e Damon persero la vita,
avevano condiviso ombre e luce di quel dono oscuro, avevano viaggiato,
vissuto, ucciso insieme, erano stati una sola cosa ed ora questo non
contava più niente?
Ora esisteva solo Elena per lui?
Katherine non avrebbe mai permesso a Stefan e Elena di amarsi e lo
aveva fatto capire più di una volta, come poteva solo
immaginare quella stupida ragazzina di prendersi il suo Stefan, sarebbe
morta prima di tentarci pensò mentre la rabbia le pervase in
corpo.
Stefan non voleva cedere ai suoi ricatti, ma in quel momento
pensò di dover recuperare quella pietra e scoprire
perchè era così importante per lei quindi finse
una resa che era già in gioco e si apprestò ad
ascoltarla nonostante sapesse che ingannare Katherine non era cosa
facile.
" Se recupererò quella pietra per te, dopo cosa
succede? "
" Questo non è un tuo problema Stefan, ma ne avrai
se non me la porti per domani " rispose Katherine inviperita mentre si
stringeva i pugni e andava avanti e indietro per la stanza.
Stefan notò quel tono aspro che usava quando era sotto
pressione accompagnato da uno sguardo basso e gli venne alla mente la
notte in cui lei lo lasciò e sparì, aveva quello
stesso atteggiamento.
" Che ti succede? C'è qualcosa che vuoi dirmi
Katherine? " domandò Stefan cercando di dimostrarsi
arrogante e di farla confessare ma lei era furba e gli
replicò:
" La pietra Stefan, quì per domani sera e questa
è l'ultima volta che te lo dico "
" E se non ci riuscissi per domani? Se avessi bisogno di
più tempo? Non è una cosa facile "
ribattè lui cercando di farla ragionare ma Katherine
tagliò corto.
" Allora vedrai di cosa sono capace " concluse lasciando
furiosa casa Salvatore.
_______________________________________________________________________________________
Pensione Flowers
Julia era
appena rientrata alla pensione Flowers dopo che lo sceriffo Forbes
l'aveva accompagnata, la vampira si diresse al piano di sopra nella sua
stanza.
I
passi sul vecchio pavimento in legno scricchiolante irrompevano il
silenzio circostante, lo stretto corridoio con le luci fioche rendevano
un atmosfera un pò lugubre, arrivata alla porta la vampira
prese la chiave dalla tasca interna della giacca e la infilò
nella serratura, aprendo la maniglia fece un rumore stridulo.
Julia
accese la luce della lampada che era di fianco al comodino poi si
diresse allo specchio quando si accorse che qualcuno era seduto su una
delle vecchie poltrone in pelle.
"
Finalmente "
" Mon
dieu!
Se
non fossi già morta sarei deceduta per infarto! Ma cosa
avete tutti quanti stasera, serpeggiate nell'ombra? "
domandò la vampira stizzata.
"
Che fine avevi fatto? Dove diavolo sei stata? "
"
Ho pedinato la cara sorellina come mi avevi chiesto "
"
Hai pedinato Katherine o ne hai aproffittato per riavvicinarti al tuo
caro maritino? "
"
Tutte e due le cose, ne ho aprofittato " affermò Julia con
sorriso perfido.
"
Io ti avevo ordinato soltanto di tenere d'occhio Katherine e non di
avere a che fare ancora con quel miserabile e addirittura farti vedere
in giro! " infuriò l'imponente uomo alzandosi dalla poltrona
dove era seduto.
"
Uhm! Non sarai mica geloso, ah! mi fai ribollire il sangue nelle vene
quando assumi l'atteggiamento da padrone "
"
Smettila, non incominciare, piuttosto cosa sai della pietra di luna? "
"
Che al momento non è ancora nelle mani di Katerina, ma
questo e l'ultimo dei tuoi problemi quando saprai cosa sta
architettando e con chi " disse la vampira togliendosi la giacca .
"
Ti ascolto, parla una buona volta! " ordinò impaziente lo
statuario vampiro.
"
Come sei stizzoso! Te lo hanno mai detto che hai un carattere
impossibile? "
"
Vuoi parlare si o no! " ribatte furioso il vampiro.
"
E va bene! La cara sorellina domani vuole rapire Elena e consegnarla ad
Elijah in una vecchia villa ai confini di Richmond "
"
Cosa? Sei sicura che si tratti di Elijah? " domandò il
vampiro agitato.
"
Questo e quanto affermano Krystina e Selena " affermò Julia
prendendolo alla sprovvista.
"
Come sarebbe? Krystina e Selena si trovano qui? Come lo hai scoperto? "
"
Santo cielo ma te l'ho detto, ho pedinato Katerina fino al suo alloggio
segreto dove si incontra con le due comari di Windsor, la chiesa
di Mystic Falls il reverendo Sulz reggeva il gioco anzi, " Le
" reggeva il gioco"
"
Perche parli al passato, cosa hai combinato? "
"
L'ho ucciso, che dovevo fare era li che mi fissava e prima che potesse
proferire parola gli ho spezzato il collo " affermò la
vampira giustificandosi come se si trattasse di una cosa qualsiasi.
"
Hai ucciso il prete! Tu la devi smettere con questa fissazione! "
infuriò il vampiro dandole una spinta.
"Lo sai che non sopporto i preti, predicano bene e razzolano male,
altro che Bibbia e Vangelo, quel peccatore! " concluse Julia buttando
sul letto il rosario del reverendo.
"
A proposito, quasi dimenticavo... " accennò il vampiro
quando con scatto fulmineo afferrò Julia serrandole una mano
alla gola sollevandola da terra, poi le prese il rosario che
portava al collo.
"
Questo e mio! Non ti azzardare mai più a prendertelo
altrimenti te ne pentirai miserabile! " concluse spintonandola da se.
"
Mi serviva e me lo sono preso, tienitelo pure, adesso ho un altro
gingillo più prezioso da indossare " rispose la vampira
quando si infilò al dito l'anello di Damon che aveva rubato
a Katherine durante il loro scontro a casa Salvatore.
"
Come fai ad avere l'anello di uno dei Salvatore? A che diavolo ti
serve? "
"
Ma a ricattarlo Monsieur, sarebbe
disposto a tutto pur di riaverlo e quindi devo sfruttare la situazione "
"
Immagino quale sia la natura del tuo ricatto " affermò il
vampiro conoscendola.
"
Non ho bisogno del ricatto per sedurre Damon Salvatore, sono una
femmina e tanto basta a farmi ottenere ciò che voglio da voi
maschi... Anche da voi Conte di Yakriev " affermò con
assoluta convinzione Julia incominciando a insinuare le mani su di lui.
"
Non ho tempo adesso per le tue sudicie provocazioni, toglimi le mani di
dosso e datti da fare a recuperarmi quella pietra! "
"
Io non prendo ordini, non sono la tua schiava, sono passati quei tempi,
vuoi quella pietra? Manda la taroccara al mio posto, quella zingara
setenziosa "
"
Ascoltami una volta per tutte: Questa è la nostra occasione
per vendicarci di Katherine, non dobbiamo perdere tempo perche quando
Elijah saprà dell'esistenza della doppleganger
vorrà spezzare la maledizione e questo sai che non deve
accadere "
"
La conosco già la storia non devi ripetermela in
continuazione e ora se non ti dispiace visto che non sei propenso a
soddisfarmi vorrei che mi lasciassi da sola "
"
Recupera quella pietra per me Julia e ti prometto che ti
ricompenserò come tu vorrai " propose il vampiro con sguardo
seduttore provocandola.
"
La tua proposta indecente non mi alletta ma se rubare quella
pietra a Katherine sconvolgerà i suoi piani beh! Allora...
Che il gioco abbia inizio! "
"
E con se la vendetta! " concluse il vampiro con sorriso perfido che
Julia rimandò anch'essa.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** La Pietra Di Luna ***
La pietra di luna
Casa
Salvatore
Era appena passata la mezzanotte e Stefan era da solo assorto nei suoi
pensieri fissando le fiamme nel camino, il silenzio regnava nel grande
salone e il tenue bagliore del fuoco che emanava sulle pareti formava
strane ombre.
I suoi pensieri erano come sempre rivolti ad Elena, il ritorno di
Katherine preannunciava forse la fine della loro storia ed era
sicuro che quest'ultima poteva riuscirci.
D'altronde la colpa era anche sua perche se avesse parlato chiaro ad
Elena fin dal principio forse le cose sarebbero andate diversamente, e
l'unica cosa che adesso sperava era di riuscire a dirle tutto senza
nasconderle più nulla se non voleva perderla per sempre, ad
un tratto il vampiro si voltò avvertendo una presenza alle
sue spalle.
" Ti ho spaventato? " esclamò Julia appoggiata alla
ringhiera verso la libreria.
" No, per niente... Cerchi Damon? "
" No, direi di no "
" E allora che ci fai qui? "
" Volevo vedere come stavi "
" In che senso scusa? "
" In tutti i sensi... - rispose la vampira scrutandolo
maliziosamente dalla testa ai piedi mentre Stefan rimase divertito da
quella risposta ironica - Vedo che ti ho accennato un sorriso -
aggiunse lei compiaciuta.
" Mi è piaciuta la battuta " ribattè il
vampiro incrociando le braccia.
" Mi fa piacere che almeno uno dei Salvatore apprezzi la mia
ironia "
" E anche il fatto che tu abbia salvato Damon "
" Cosa sento... Mi stai ringraziando per caso? "
" Si, lo sto facendo "
" Tu sai il fatto tuo Salvatore, sei diverso da tuo fratello "
" Damon non ringrazia mai " affermò Stefan convinto.
" Si lo so, non ringrazia e non apprezza, e un ingrato "
controbattè la vampira
mentre scrutava con attenzione i vecchi libri
nello scaffale mentre Stefan la osservava incuriosito.
" Avete parecchi libri qui dentro, che ci fate? Ci accendete
il camino? "
" Solo con quelli non interessanti " rispose il minore dei
Salvatore ironico.
" Non esistono libri non interessanti, non almeno su questo scaffale "
controbatte la vampira apparentemente seria.
" A te piace leggere? Quali opere ti piacciono? "
" Se te lo dico non ci credi "
" Perchè non dovrei? Dimmi " insistè
Stefan curioso.
" I libri rispecchiano l'animo di chi li legge, e come rivelare la
parte più intima di se stessi " rispose lei con voce quasi
sussurrata mentre tra le mani prese il sottile volume dei Sonetti di Shakespeare.
" Abbiamo gli stessi gusti a
quanto vedo, apri una pagina a caso, te ne citerò qualcuno "
invitò il Salvatore mentre lei lo fissava attratta, il suo
viso nell'ombra era perfetto.
Julia sfogliò le vecchie pagine ingiallite con naturalezza
quasi come se non avesse fatto altro, quando scelse il sonetto
" 43 "
Stefan iniziò a citarlo:
"
Quando più chiudo gli occhi, allora meglio vedono,
perchè
per tutto il giorno guardono cose indegne di nota;
Ma
quando dormo, essi nei sogni scorgono te,
e
oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell'oscuro.
Allora
tu, la cui ombra le ombre illumina,
quale
spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra
al
chiaro giorno con la tua assai più chiara luce,
quando
ad occhi senza vista la tua ombra cosi splende "
Julia ad un tratto chiuse il libro e continuò il
versetto citandolo al suo posto, avanzando verso di lui :
"
Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi,
guardando
a te nel giorno vivente,
quando
nella morta notte la tua bella ombra imperfetta,
attraverso
il greve sonno, su ciechi occhi posa.
Tutti
i giorni sono notti a vedersi, finchè non vedo te,
e
le notti giorni luminosi, quando i sogni ti mostrano a me "
Stefan rimase in silenzio ad ascoltarla per quanto bene citasse quei
versi quando quest'ultima si avvicinò a lui fissandolo negli
occhi, i due rimasero a guardarsi mentre lei ebbe una strana
sensazione.
" Ci siamo mai incontrati io e te? " domandò la vampira
fissandolo stranita con un senso di smarrimento mentre lui con sguardo
serio cercava di carpire forse il senso della domanda ma senza dare
alcuna risposta.
" Che diavolo ci fai ancora qui! " infuriò come un fulmine a
ciel sereno Katherine comparendo improvvisamente dal nulla nel grande
salone.
" Mon dieu,
che brutta razza i Petrova
sbucano dall'ombra come le anime dannate " affermò Julia
irritata verso Stefan.
" Vattene immediatamente da qui, maledetta! " minacciò la
Petrova cacciandola.
" Questa non è casa tua non minacciarmi... Vattene tu che ci
hai interrotto sul più bello " controbattè la
vampira irritandola mentre annusò il libro dei Sonetti che
aveva tra le mani.
" A quanto pare non c'è modo di allontanarti da questa casa,
come te lo devo dire che non ti voglio qui Katherine! "
intervenì Stefan spazientito.
" Di certo ora non ospiti la migliore delle compagnie, ma bensi la
feccia della peggior specie " affermò Katherine con
disprezzo verso Julia.
" Tu non sei certo migliore, anzi, forse sei il peggio che ho
conosciuto! " affermò il minore dei Salvatore facendole
assumere un espressione di collera, Julia alle sue spalle ne era
compiaciuta.
" Te ne pentirai, ti pentirai amaramente di queste parole mio caro
Stefan, ora sono stanca delle tue continue offese, tu pensi di
essere migliore di me Squartatore
di Monterrey? Hai forse dimenticato i tuoi
giorni da diavolo? "
" Certo che no, non posso dimenticare il mio passato ne tantomeno
cancellare ciò che ho fatto, ma tutto e dovuto a te
Katherine che hai sempre saputo far uscire il lato peggiore e
ripugnante di me e nemmeno allora sei riuscita ad ottenere che ti
amassi anche un solo istante, figurati se potrei adesso " disse Stefan
irritandola ad ogni parola, colpendola nei sentimenti più
profondi.
" Forse non mi amerai, ma io sono l'unica che ama te per quello che
sei, e sono pronta a scommettere che la dolce Elena scapperebbe di
paura se solo sapesse quanto sei crudele nei tuoi periodi bui "
" Io credo che sia già abituata alla paura quella povera
ragazza, insomma ogni mattina si guarda allo specchio e ha la tua
faccia, cosa c'è di più orribile! "
esclamò Julia intromettendosi nella loro conversazione con
sarcasmo.
" Come ti permetti mostriciattolo perverso, restane fuori
prima che ti faccia a pezzi! "
" Santo cielo - imprecò Julia alzando gli occhi al cielo -
voi Petrova
e la vostra ossessione di amori non corrisposti, non credi che sia
arrivato il momento di andare avanti? Siamo nel ventesimo secolo Mon dieu"
" Presto farai una brutta fine " affermò la Petrova
riducendo gli occhi a due fessure pieni di odio.
" Non prima di te - ribattè Julia con altrettanto odio
restituendo il libro che aveva tra le mani a Stefan, poi avanzando
verso Katherine disse: - Io sono soltanto uno dei fantasmi del tuo
passato ritornati dall'inferno per tormentarti Katerina " concluse lei
irritandola.
Katherine le serrò una mano alla gola sbattendola al muro,
vene nere le intrisero il viso demoniaco.
" Ora basta, non ricominciate, risolvete le vostre questioni fuori da
casa mia " ordinò Stefan arrabbiato.
" Perdon
mon cher ma e lei che ha cominciato, prima che arrivasse
stavamo cinguettando come passerotti citando versi di Shakespeare, le
nostre anime sussultavano all'unisono " ribattè Julia con la
poca voce soffocata, provocando Katherine.
" So cos'hai in mente, lo so cosa stai cercando di fare, non pensarci
nemmeno, stà lontana da Stefan! " infuriò la
Petrova livida di gelosia affondando la presa sempre di più
fino a serrarle il respiro.
Stefan intervenì in favore di Julia allontanando Katherine
con una spinta e frapponendosi tra loro.
" Mon
dieu! - imprecò Julia riprendendosi
dalla forte stretta della vampira - Che brutta bestia è la
gelosia, fa immaginare cose che non esistono! " ribattè lei
con sarcasmo sgranando gli occhi verso Stefan.
" La smettiamo? Avete intenzione di andare avanti ancora per molto? "
domando il vampiro al limite della sopportazione.
" Finche lei resta in questa casa giuro che non ti darò
pace! " rispose carica d'odio la Petrova.
" Beh Katherine, non sei di certo tu a decidere chi viene o chi va da
questa casa, anzi voglio che te ne vada immediatamente "
ordinò Stefan parandosi di fronte a lei.
" E se non lo facessi ? Cosa fai, mi cacci con le tue mani Squartatore?
Tu non hai capito chi conduce il gioco qui mio caro "
" Minacciare, solo questo sai fare, sei un vampiro di 500 anni ma non
hai imparato come si ottiene ciò che si vuole in questo
mondo " intervenì Julia.
" Perche tu si? Cosa ne vuoi sapere mocciosa ripugnante "
" Forse niente, ma so che quella notte a Bran
volevo sopravvivere e ora sono qui di fronte a te, pronta ad ottenere
la mia vendetta, e questa e l'unica cosa che voglio da questo mondo cheri...
Bene, bene, bene, penso che sia venuto il momento che io tiri le tende,
avremmo modo di conversare in momenti più tranquilli mio
caro cognato, da un bacio da parte mia al mio Fecondador de
Siviglia, chissà in quale letto si sta
rotolando... " Stanotte
amore è entrato nei miei sogni, ed era già
mattino... Arrevoir mon cher, adieu Katerina
" concluse la vampira dileguandosi in un istante.
Stefan rimase confuso incrociò per un secondo lo sguardo con
Katherine, poi le voltò le spalle ignorandola completamente.
" Dove vai? " domandò lei.
" A riposare se mi è possibile, sempre che tu mi lasci in
pace, stanotte "
" Domani dovrai portarmi la pietra di luna, non dimenticarlo,
quest'oggetto si trova nelle mani del sindaco Lockwood lo tiene
nascosto in casa sua e voglio che tu me la procuri al più
presto Stefan "
" Davvero? Perche non te la recuperi da sola, ti conosco abbastanza per
sapere che ottieni sempre ciò che vuoi senza
l'aiuto di nessuno "
" Stavolta dovrai farlo tu per me, va a riposare amore mio
tempi duri stanno per arrivare e tu dovrai farti trovare preparato "
concluse la vampira dileguandosi anch'essa.
Il minore dei Salvatore ormai rassegnato si apprestò a
salire nella sua stanza, mille pensieri per la testa non gli avrebbero
fatto chiudere occhio cosi gli prese l'impeto di mettere nero su bianco
aprendo il suo diario sulla sua vecchia scrivania in ciliegio.
Il vampiro cominciò a scrivere ma la sua testa sembrava
essere altrove, qualcosa lo distraeva.
Uscì rapido dalla sua stanza riscendendo nuovamente nel
salone guardandosi intorno, perlustrando la casa come alla ricerca di
qualcuno o qualcosa.
Risalì nella sua camera guardò verso il suo
letto, si avvicinò al vecchio baule che vi era davanti e lo
scostò.
Il vampiro si inginocchiò cominciando a grattare la
superficie del vecchio parquet consumato quando estraè la
tegola, prendendo un piccolo e vecchio diario nascosto all'interno,
diverso da quelli che aveva di solito Stefan lo fissò con
aria cupa stringendolo tra le mani.
Il minore dei Salvatore aprì le pagine cominciando a
sfogliarlo, l'odore di vecchio pervase le sue sensibili narici
inarcandole quando si soffermò su una pagina datata 4 marzo 1905.
Stefan la lesse restando pensieroso, il passato ritornava ancora, e
ancora una volta lo avrebbe tormentato.
______________________________________________________________________________________
Casa
Gilbert - mattino seguente
" Alla buon ora Elena, sentirai Caroline quando
arriverai in ritardo per i preparativi della fiera, sul
cellulare ci sono 13 messaggi " disse Jenna in
cucina mentre preparava del caffè vedendo le ragazze pronte
ad uscire.
" Prima devo passare da Stefan " rispose Elena prendendo un pancake.
" Buongiorno " salutò Jeremy spuntando alle spalle della
sorella accennando un sorriso a Bonnie che Elena e Jenna carpirono
all'istante.
" Di un po, l'effetto barbone e di moda? Aggiustati quei capelli e
metti quella canottiera nei pantaloni " comandò zia Jenna
passandogli una spremuta d'arancia.
" Elena chiama Caroline ieri mi ha telefonato sette volte per dirmi
della fiera e raccomandarmi che ci devi andare stamattina per
organizzarti con lei "
" Caspita è ossessionata da questa fiera "
affermò Bonnie divertita.
" Ragazze quando
vi sposerete mi raccomando non chiamate Caroline ad organizzarvi la
cerimonia altrimenti ve la ritrovate anche in viaggio di nozze con i
vostri mariti... Sai che spasso " disse Jenna facendole ridere.
" A proposito
Jenna, il nuovo ricercatore storico è arrivato? "
domandò Elena mentre messaggiava Caroline sul
cellulare.
" Proprio oggi dovrebbe arrivare in città, Carol mi ha
telefonato per dirmi che mi vuole parlare e... "
" Oh! guardate hanno ucciso il reverendo Sultz " intervenì
Jeremy stoppando la conversazione di Jenna e Elena e Bonnie
seguirono il notiziario alla Tv.
" Cosa diavolo sta succedendo in questa cittadina? La cosa comincia a
preoccuparmi, chiamo Liz " disse la donna quando bussarono alla porta.
" Dopo che lo hanno ucciso lo hanno seduto nel confessionale,
l'assassino e uno psicopatico! " affermò Jeremy.
" Certamente uno sano di mente non fa queste cose, no? "
ribattè Bonnie scambiandosi un sorrisetto davanti ad Elena.
" Jeremy va ad aprire, stanno suonando " ordinò Jenna mentre
parlava con Liz al cellulare.
" Va ad aprire tu Elena "
" Ma Jenna l'ho ha chiesto a te "
" Ma tu stai in piedi e sei più vicina alla porta "
ribattè il piccolo Gilbert.
" Qualcuno di voi vuole aprire la porta? " gridò Jenna dalla
cucina.
" E va bene vado io! " rispose Elena schiaffeggiando alla nuca il
fratello.
La ragazza aprì e si trovò con stupore davanti il
professor Saltzman.
" Ciao, Elena " salutò l'uomo con un sorriso.
" Alaric! Sei ritornato " rispose Elena abbracciandolo.
" Allora, ma che cavolo ci vuole ad aprire una maledetta porta ma... "
Jenna appena vide Alaric rimase senza parole.
" Alaric, che bello riverderti! " esclamò Jeremy
abbracciandolo anche lui.
" Ciao Jeremy come stai ? Stai andando a scuola? "
" Ci stiamo andando giusto adesso... Bonnie, Jeremy andiamo che si
è fatto tardi " disse Elena.
" Ma io devo fare ancora colazione " rispose Jeremy intontito.
" Non c'è tempo è tardi, dobbiamo andare Caroline
ci aspetta! " rispose Elena scambiando occhiate complici per fargli
capire di rimanere Jenna e Alaric da soli.
" Ma che hai? Perche mi guardi cosi? "
" Muoviti dobbiamo andarcene! " intervenì Bonnie
trascinandolo fuori casa per un braccio, capendo le intenzioni
dell'amica.
" Noi andiamo, ci vediamo " concluse Elena lasciandoli da soli, ci
fù un breve silenzio di imbarazzo.
" Ma
guarda chi si rivede " disse Jenna stupita di rivederlo.
" Ciao come stai? Posso entrare? " gli chiese il professore
accennando un sorriso.
" Certo, ho appena fatto del caffè "
Jenna lo invitò a sedersi in cucina mentre gliene
servì una tazza.
" Ascolta Jenna, io devo dirti una cosa però non so
come la prenderai " disse Alaric quando lei preoccupata
esclamò:
" Sei strano, che mi devi dire... Sù forza non
tenermi sulle spine, si tratta dei ragazzi? "
" No, no, stà tranquilla... Veramente si tratta di
noi "
" Noi? Che vuoi dire Rick spiegati "
" Jenna non ci girerò intorno quindi ascoltami...
Sono ritornato qui per te perche mi sono reso conto che provo qualcosa
e non so se ho fatto bene a ritornare, ma so che se non l'avrei fatto
me ne sarei pentito quindi ora posso anche andarmene... "
" Rick ma... Aspetta dove vai, spiegati meglio perche non ho
capito "
Jenna si parò di fronte a lui e lo fissò negli
occhi con leggero imbarazzo perche anche lei si era resa conto di
provare qualcosa per lui;
Alaric senza indugi si avvicinò dichiarando ciò
che provava per lei.
" Io mi sono innamorato di te Jenna " gli confessò il
professore, la donna rimase
impietrita da quella dichiarazione, quando lui la baciò.
I due si baciarono con passione trasportati sempre più dai
loro sentimenti...
______________________________________________________________________________________
Liceo
di Mystic Falls
I ragazzi del liceo di Mystic Falls erano impegnati nei preparativi
della fiera che si sarebbe tenuta al luna park.
Caroline incaricata organizzatrice dell'evento dalla
signora Lockwood non si risparmiava mandando tutti al
manicomio:
" No,no, quello non va lì come te lo devo dire... Ehi quei
palloncini devono essere gonfiati per stasera, e tu Jeremy ti sbrighi
con quei peluche? "
" Come gli e venuto in mente a tua madre di metterla ai comandi, non la
sopporto più! " disse Jeremy a Tyler che se la rideva di
gusto.
" Tyler i tendoni devono essere montati subito, chi stai
aspettando Babbo Natale forse? "
" Si, mi ha detto che tra
un pò sarà qui con la sua slitta "
" Divertente, ma a me non fa ridere nemmeno un
pò... Jeremy, dove sono Bonnie ed Elena? Dovevano essere qui
da stamattina e non le vedo! "
" Che vuoi che ne sappia, non mi interessa sapere dove vanno "
gli rispose il ragazzo inciampando nei peluche.
" Che stronzo che sei Gilbert " esclamò Tyler.
" Stronzo sarai tu cazzone! " gli ribattè Jeremy
spintonandolo.
In un attimo i due vennero alle mani, quando intervenne Matt a
separarli:
" Ragazzi smettetela! "
" E tu che cazzo vuoi? Togliti dalle palle prima che ti
spacchi la faccia! "
" Provaci! " gli rispose Matt pronto a scontrarsi con Tyler.
" Ora basta voi due, questa e la seconda volta che vi vedo
venire alle mani " intervenne inaspettatamente il sindaco Lockwood.
" Ha cominciato lui " disse Tyler discolpandosi.
" Smettila di dire stupidaggini, comportati da uomo o ci penso
io a tapparti la bocca ragazzino " concluse l'uomo allontanando con
sè il figlio a spintoni.
" Tale padre tale figlio, il frutto non cade mai lontano dall'albero "
disse Matt a Jeremy.
" Ma che sta succedendo? Io mi faccio in quattro per fare in
fretta questi preparativi e voi litigate con Tyler? "
replicò Caroline seccata.
" Io me ne vado, ho da fare al Mystic, sai alcune persone
devono lavorare " disse Matt allontanandosi da Caroline ignorandola.
" Ehi Matt domani ci sarai vero? Non vorrai darla vinta a quel
cazzone spero! " esclamò jeremy.
" Non credo che verrò, ti saluto " gli rispose Matt
andando via.
" Elena finalmente, ma dove eri finita? Dove si è
cacciata Bonnie volevate svignarvela eh? Sù forza a lavoro
ci sono i palloncini da gonfiare sù! " ordinò
Caroline dandole in mano una busta di palloncini.
Katherine scambiata per Elena guardò Caroline con
severità, avrebbe voluto spezzarle il collo ma avrebbe
ironicamente attirato l'attenzione, intanto ignorò la bionda
per concentrarsi su Jeremy.
" Allora? Mi dai una mano o resti a guardare? " disse Jeremy
mentre incominciò a gonfiare i numerosi palloncini.
Katherine si avvicinò a lui, indirizzando il suo sguardo al
suo plagiandolo.
"
Ascoltami Jeremy, tu domani alla fiera del luna park provocherai Tyler
e lo costringerai a litigare con te, dovrai fargli perdere
completamente il controllo ci siamo capiti? "
Le pupille di Katherine si strinsero ipnotizzando completamente Jeremy
che come una marionetta annuì ad eseguire ciò che
gli era stato appena comandato.
" Domani alla fiera
provocherò Tyler "
" Bravo, e che altro? "
" Lo provocherò fino a fargli perdere il controllo "
" E alla fine..."
"... Farò in modo che lui mi uccida "
" Esatto " concluse la Petrova con
sorriso malefico.
_______________________________________________________________________________________
Casa Salvatore
I raggi del sole erano appena penetrati dalla finestra
filtrando dalle tende rischiarando il buio che aveva avvolto la stanza.
Damon dormiva tranquillo nel suo letto avvolto dal silenzio spezzato da
un leggero canticchio di un passero che si poggiava puntualmente a
quell'ora del mattino su qualche albero vicino alla loro casa.
Il vampiro cominciò
ad aprire gli occhi lentamente,
sbattendo le palpebre per schiarirsi la vista, quando al suo fianco si
ritrovò Julia distesa sul letto che lo fissava.
" Buongiorno " disse la vampira facendolo sobbalzare rompendo
quell'idillio di pace, il vampiro si sedette di scatto sgranando i suoi
grandi occhi azzurri.
" Ma che diavolo ci fai in camera mia! Alzati dal mio letto, subito! "
" Sai, eri davvero bellissimo tra le braccia di Morfeo... Ma lo saresti
ancor di più nelle mie "
" Fuori di qui, vattene che mi devo vestire! "
comandò Damon alzandosi dal letto avvolgendosi il lenzuolo
alla vita .
La vampira anzichè andarsene continuò a fissarlo
con sguardo avido scrutando ogni centimetro di quel corpo scolpito e
seducente.
" Tu sei davvero bellissimo, come si può non desiderarti? "
affermò lei mentre annusò il cuscino
persuadendosi del profumo del vampiro.
" Adesso basta, fuori di qui! " ordinò Damon afferrandola
per un braccio ma Julia afferrò il lenzuolo che lo copriva
denudendolo del tutto.
" Madre dei cieli io ti mangio vivo! " affermò la vampira
saltandogli addosso famelica.
" Ehi! Cosa fai! Togliti da dosso!" infuriò il corvino
dandole una forte spinta, poi iniziò a vestirsi, la vampira
per un attimo restò confusa.
" Questo non mi era mai capitato, qualsiasi uomo vampiro o umano che
sia ha i suoi istinti, Mon dieu
non sarai gay spero!" esclamò Julia sgranando gli
occhi.
" Nanerottola maligna non permetterti certe allusioni, io sono un uomo
dalla testa ai piedi, capito! " infuriò Damon
indossando dei Jeans coprendosi.
" Qual'è il tuo problema? Forse hai bisogno di ispirazione?
Forse ti metti in moto con l'effetto visivo " disse iniziando
a svestirsi.
" Ehi! Ma che diavolo stai facendo! Non azzardarti a farlo, non ci
pensare nemmeno! " ordinò lui afferrandola di nuovo
spintonandola ora verso la porta.
" Sei ridicolo! E inconcepibile che io sia l'unica femmina che non vuoi
toccare! " rispose indignata la vampira liberandosi dalla sua
prepotente presa.
" Ma quale femmina, tu sei una ranocchia! "
" Una ranocchia... Femmina! " ribattè Julia con altrettanto
sarcasmo.
" Insomma, ma che vuoi da me? Devi rassegnarti, tra noi non
può esserci nessun rapporto di natura sessuale "
" E perche mai sentiamo? " chiese Julia indignata.
" La risposta e semplice: TU non mi PIACI ! " rispose Damon con sorriso
sornione.
" Santo cielo, tu ti sei innamorato di me " rispose Julia convinta.
" Io innamorato di te? Mon dieu
tu sei pazza! "
" Sei cosi innamorato da non riuscire a toccarmi, l'amore che provi per
me ti spinge ad adorarmi come una Dea e gli Dei si sa, si venerano
senza toccarli "
" Non so se ti rendi conto delle stupidaggini che ti escono da quella
sudicia bocca " ribattè il corvino sgranando gli occhi.
" Tu dici? Ti ossessionerò fino a quando non mi
farai capire il motivo di un cosi indegno rifiuto "
" Ora mi hai stancato, vattene dalla mia stanza, anzi ora che mi ci fai
pensare, ho la soluzione per te a portata di mano " affermò
Damon accompagnandola sull'uscio.
" Ora tu esci da qui, percorri questo corridoio e sali quelle
scale che ti porteranno dritta dritta alla camera in soffitta di mon cher
Stefan "
" E perche mai dovrei andare nella camera di tuo fratello? "
" Ma per dare sfogo alle tue sfumature "Anastasia
Steel" li c'è la stanza dei giochi "
" Non posso crederci, tu vuoi che io vada a letto con Stefan? "
" Indovinato! Ah, non guardarmi come se stessi facendo la cosa
sbagliata, i tuoi apprezzamenti nei suoi confronti erano chiari come il
sole, l'altra sera te lo sei mangiato con gli occhi in quel salone lo
scoiattolo "
" Tu sei matto, un pazzo, un folle se credi che io possa stare con lui
in quel senso! " affermò Julia irritata.
" E perche mai, Stefan e un cosi bel ragazzo ha labbra seducenti,
fisico scolpito ed è appettitoso! gnam gnam! "
" Che essere indegno, spingere la propria moglie nelle braccia del
fratello potrei odiarti per questo "
" Allora odiami se questo servirà a fartene andare "
" No, io non posso, non potrei mai non ce la farei a stare con lui "
" E perche sentiamo? "
" Perchè con Stefan ci devi fare " l'amore " e invece
tu sei... PURO SESSO!
" affermò avida la vampira.
" Lo so! " rispose lui sicuro di sè elogiandosi
mentre indossò una camicia nera.
Damon si apprestò a lasciare la sua stanza per dirigersi
giù nel salone seguito a coda dalla vampira che non lo
mollava.
" Ma te ne vai? Sei fastidiosa, devi andare sù, non venire
giù! " ordinò Il corvino alludendo alla stanza
del fratello quando si ritrovò Stefan faccia e faccia nel
salone.
" Che sta succedendo? " domandò il minore dei Salvatore per
la chiassosità del fratello.
"
Bonjour mon cher Stefan " saluto Julia alle spalle di
Damon.
" Che ci fai qui, credevo te ne fossi andata ieri notte " disse Stefan
quando Damon corrucò la fronte.
" Come sarebbe? Che vuol dire con ieri notte! " domandò il
corvino incuriosito.
" Ma niente mon
coeur, ieri notte ero passata a fare un saluto al mio caro
cognato, ma poi Katerina
di Russia ci ha interr... otti mentre stavamo... "
affermò la vampira civettuola lasciando intendere qualcosa.
" Stavate cosa? " domandò Damon stranito fissandoli.
" Smettila Damon, ora devo parlarti di cose più importanti "
rispose Stefan a braccia incrociate.
" Ah! Di prima mattina scoiattolo? Sai, non ho voglia di ascoltare le
tue lagne o già avuto un brutto risveglio con questo mostro
" affermò il vampiro indicando Julia mentre sorseggiava il
suo whisky.
" Scherzi? Più di una persona ha affermato che io somigli a Monica
Bellucci " affermò la vampira pavoneggiandosi.
" E ti hanno detto una bugia nanerottola deforme, pssss.... Monica
Bellucci ma tu la stai ascoltando? "
" Ora vuole disprezzarmi ma un tempo ero il suo unico pensiero, me lo
ritrovavo tutti i giorni in casa mia quando vivevo a Londra nel 1905...
Ero diventata un vera ossessione per lui a tal punto che ha mandato a
monte il mio matrimonio con Arthur
il mio fidanzato " raccontò la vampira a Stefan.
" Ma che dici, tu non ti sei sposata con Arthur perche sei morta di
tubercolosi! " affermò Damon stizzato.
" Avevo solo 17 anni, avevo progetti, una vita intera da vivere e poi
sei arrivato tu scegliendo per me il mio destino... Ma a volte penso
che avresti dovuto lasciarmi morire in quel letto "
" Lo penso anch'io... Aah, se si potesse tornare indietro non esiterei
a farlo, questi sono errori che si pagano caro fratello "
ribattè il corvino sgranando gli occhi cerulei.
" Quindi sei stato tu a vampirizzarla? " domandò Stefan
incuriosito quando bussarono alla porta.
" Ops! Devo andare ad aprire..
Magari e Arthur che è venuto a prenderti " ironizzò il vampiro
che aprendo si ritrovò Elena e Bonnie sulla soglia.
" Ma guarda chi sono venute a trovarci stamattina " osservò
Damon con la sua immancabile ironia.
Le due ragazze lo guardarono seccate ma non poterono fare a meno di
ammirare il suo fisico scultoreo che lui metteva in bella mostra
"Scoiattolone guarda chi c'è la tua ragazza- sosia di
Katherine con la strega di Salem, attento ai capelli potrebbe
affatturarti! " esclamò il corvino sorseggiando il suo
whisky e provocando Bonnie.
" Ciao, vieni entra" invitò Stefan baciandola.
" Che teneri ! " esclamò Damon prendendoli in giro.
" Come mai sei qui? Il Mystic ha chiuso prima stanotte? "
domandò Elena lanciandogli un occhiata di traverso.
" Uhm!... Elena come sei eccitante quando mi insulti "
contrabattè il corvino ponendosi sfacciatamente verso di lei.
" Che maledetto, ci provi proprio con tutte anche con la ragazza di tuo
fratello " intervenì Julia attirando l' attenzione delle due
ragazze che la guardarono ignorando chi fosse.
" Santo cielo sei ancora qui? Stefan rinchiudi in cantina questo ratto "
" Elena forse è meglio che andiamo a parlare di sopra in
camera mia " disse Stefan alla sua ragazza disapprovando come sempre il
carattere di suo fratello.
" La famosa Elena Gilbert " affermò Julia ponendosi di
fronte a lei e Stefan con sorriso accennato scrutandola centimetro per
centimetro dalla testa ai piedi.
" Chi sei? " domandò Elena incuriosità.
" Julia, Julia salvatore
enchantè
" rispose porgendole la mano.
" Julia Salvatore? Sei una loro parente? "
" Direi Cherì ho sposato lui "
affermò puntando Damon prendendo alla sprovvista
lei e Bonnie.
" Devi proprio dirlo a tutti questa pagliacciata? " domandò
Damon furioso.
" Si, sopratutto ad Elena caso mai si fosse fatta un pensierino nei
tuoi confronti "
" Guarda che ti sbagli, come ti viene in mente? Io non
proverò mai nulla per Damon " affermò convinta la
ragazza mentre sul viso di Stefan comparve un espressione di amarezza
guardando il fratello che ci provava.
" Adesso si che mi ferisci Elena! " ribattè ironico il
vampiro portandosi una mano al petto con la sua faccia da schiaffi.
" Stefan andiamo di sopra, Bonnie ci metto un minuto e poi andiamo,
d'accordo? " disse la ragazza ignorando il corvino e lanciando un
occhiata verso Julia per poi avviarsi con Stefan alle scale.
" Mon
dieu l'hai vista? Ci ha inceneriti con lo sguardo, scorre
il sangue maligno dei Petrova in lei " affermò la vampira
verso Damon che si sedette di fronte a Bonnie e cominciò a
fissarla.
" Cos'hai da guardare? " domandò la strega seccata.
" Non ti sto guardando, vedi... Guardo te e penso ad altre
cose come... La fiera del luna park di domani sera, tu ci vieni? "
" Questo non ti riguarda "
" No infatti, mi stavo solo assicurando che non venissi, sai
non sei simpatica a nessuno strega "
" Sta attento perche mi stai facendo perdere la pazienza "
" Davvero? Uhm... E cosa mi fai? Mi trasformi in un ...
Ranocchio? "
Bonnie fissò Damon e ad un tratto un dolore alla testa
colpì il vampiro provocandogli dolorose fitte facendogli
cadere il bicchiere che aveva tra le mani.
" Ma che cazz... Smettila! "
" Questo e solo un avvertimento, ti farò di peggio
se non mi lasci in pace! " minacciò la strega arrabbiata.
.
" Che brutto carattere "
intervenì Julia disturbandola.
" E tu cosa vuoi? Stanne fuori " rispose Bonnie senza indugi.
" Fa pure, se lo merita, anzi se potessi ti darei una mano ma come vedi
sono un vampiro non una fattucchiera "
" E un esemplare di razza unica, una vampira nana "
controbattè Damon offendendola quando Stefan ed Elena
riscesero in salone.
" Damon, che cosa succede? " chiese Stefan vedendolo rialzarsi.
" Bonnie andiamo " disse Elena all'amica lanciando un ultima occhiata
di disapprovazione a Damon.
" Ciao Elena, ci vediamo alla fiera - confermò il corvino
sbattendo le sopracciglia provocandola - Dove vai scoiattolo? "
" A scuola, tu non fare guai visto che non puoi uscire "
avvertì Stefan accompagnando le due ragazze all'uscita.
" Ah! Questo vuol dire che siamo rimasti da soli in casa? "
domandò Julia maliziosa mordendosi il labbro inferiore.
" Santo cielo ci mancava solo questo! " esclamò il corvino
rassegnato all'idea di passare un intera giornata chiuso tra quelle
quattro mura.
_______________________________________________________________________________________
Casa
Lockwood
" Richard, hai un minuto? " domandò la signora
Lockwood entrando nello studio di suo marito.
" Carol non ho tempo da perdere, quindi vedi di fare in
fretta, cosa vuoi? " domandò impaziente il sindaco, seccato
della sua intrusione.
" Sapere una volta per tutte le tue intenzioni, dimmi: Hai
deciso di metterci in pericolo? "
" Di cosa stai parlando? Spiegati meglio o altrimenti va ad
organizzare quello che ti ho chiesto e fallo senza fiatare! "
" Lo sai benissimo di cosa parlo Richard, hai intenzione di
arrivare fino in fondo a questa storia? Se è cosi allora ti
avverto che io non sono d'accordo! "
" Qui non conta quello che pensi tu mia cara, quello che devi
fare invece e quello che ti ho ordinato e cioè recuperarmi
quella maledetta pietra di luna dalle mani di Bonnie Bennett, mi sono
spiegato? Per tutto il resto stanne fuori, non ti riguarda! "
infuriò il sindaco minacciando la moglie afferrandola per un
braccio con prepotenza.
" Non mi riguarda? Io sono tua moglie e conosco tutto sulla
tua famiglia e Tyler è mio figlio, e se tu metti in pericolo
la sua vita mettendoti in testa di spezzare questa maledetta
maledizione facendoti nemici degli esseri come i vampiri, allora si che
questo mi riguarda Richard! " rispose Carol allontanandolo da lei
liberandosi dalla sua stretta.
" Carol, tuo figlio sarà in pericolo se non faccio
qualcosa per lui, quindi mettitelo bene in testa una volta per tutte
che la maledizione dovrà essere spezzata dai licantropi,
cerca di recuperare quella pietra di luna e subito dopo lascerai Mystic
Falls con Tyler, al resto ci penso io "
" Lasciare Mystic Falls? E per andare dove? "
" Ti spiegherò tutto più tardi, ora ho bisogno
che tu faccia quello che ti ho chiesto! "
La signora Lockwood fece un lieve cenno d'assenso mentre si
apprestò a lasciare lo studio del marito, il sindaco seccato
delle continue proteste della moglie si versò un bicchiere
di whisky per attenuare la tensione mentre si sedette sul divano e
impugnò il cellulare dalla tasca interna della sua giacca
componendo un numero.
Il sindaco pose all'orecchio il cellulare in attesa che dall'altra
parte rispondessero, quando una voce roca dall'altro lato della
cornetta non lo fece aspettare a lungo:
" Dimmi: Dove sei? Hai trovato gli altri? "
" Sto
provvedendo, siamo in pochi ma stiamo arrivando "
" Bene, allora dovete essere qui il prima possibile! "
concluse il sindaco riattaccando la chiamata e finendo in un solo fiato
il suo whisky.
" Richard? "
" Cosa diavolo vuoi ancora Carol, cosa devo fare per stare un
pò in pace eh? "
" Potresti morire come Mason tanto per cominciare "
" Katherine " disse il sindaco ritrovandosi la vampira in
casa che minacciava la moglie.
" Come hai fatto ad entrare? "
" Con un invito, Tyler e stato cosi gentile... In realtà mi
ha scambiata per la mia doppleganger "Elena" "
" Cosa vuoi? "
" Quello che vuoi anche tu, solo che non ti conviene Richard venir meno
al nostro accordo " ordinò la vampira trattenendo Carol per
la nuca.
" Io non ho la pietra, è nelle mani della famiglia Bennett "
" lo so, chissà come ci sia finita nelle mani di Sheila
Bennett, ma poco importa... Ora voglio solo che tu la riprenda e che me
la consegni altrimenti... " avvertì Katherine
quando si morse il polso e fece ingerire il suo sangue a Carol.
" Maledizione che cosa stai facendo? Smettila! "
" Voglio la pietra Richard, altrimenti ucciderò Tyler e
prima di stasera ci sarà anche un nuovo vampiro in
città " minacciò la Petrova alludendo a Carol
dopo averle fatto ingerire il suo sangue.
" Avrai quella maledetta pietra ma fino ad allora lascia in pace la mia
famiglia "
" Che tono minaccioso Richard, hai visto Carol chi l'avrebbe
detto, allora ci tiene a te " concluse Katherine sbattendo
la signor Lockwood sul divano con prepotenza per poi dileguarsi.
Il sindaco digrignò i denti dalla rabbia, i suoi occhi si
mutarono con riflessi ambrati e cominciò a rompere oggetti
nello studio sotto gli occhi della moglie.
" Richard smettila! Non è il momento di perdere la testa "
" Chiudi il becco, li ucciderò tutti, tutti i vampiri di
questa dannata cittadina e per prima Katerina Petrova
"
__________________________________________________________________________________________________________________
Casa Gilbert
"
Sono sfinita, non ce la faccio più " disse Elena salendo i
gradini di casa Gilbert.
" Caroline ci manderà al manicomio con questa dannata fiera,
abbattetela! " disse Bonnie sfiancata.
Elena apri la porta di casa Gilbert e entrando si diresse verso il
divano dove vi gettò il suo zaino per poi
dirigersi verso la cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
" Jeremy è in casa? " domandò Bonnie con aria
superficiale.
" Perche mi domandi di Jeremy? Non sarà che ti sei presa una
cotta per lui? " domandò Elena divertita imbarazzandola.
" Elena ma che dici, io te l'ho chiesto perche ultimamente e diventato
pericoloso per le strade qui " rispose Bonnie tesa.
" Guarda che se ti piace Jeremy non c'è nulla di male "
" Elena non provo nulla per Jeremy e poi è tuo fratello "
" E allora? Ti freni perche è mio fratello? "
" E solo che è strano, praticamente siamo cresciuti insieme
ed io... "
" Bonnie, tu pensi troppo, và e buttati, e poi credo che tu
sia perfetta per lui "
" Lo pensi davvero? "
" Ma certo, non esiste una persona più buona di te "
affermò Elena abbracciandola quando avvertirono un rumore
provenire dal piano di sopra.
" Hai sentito? " domandò Elena sottovoce, Bonnie
annuì con la testa.
Le due ragazze lasciarono la cucina e si diressero lentamente verso la
scala cominciando a salire i gradini, arrivati sul piano avvertirono
dei passi quando apparve Alaric in boxer davanti a loro spaventandole.
" Santo cielo Alaric, mi sta venendo un infarto " disse Elena con una
mano al petto.
" Mi dispiace Elena, vi ho sentito rientrare e ho cercato di non far
rumore ma a quanto pare non è servito "
" Rick ma che stai facendo? " domandò Jenna raggiungendoli
provando un leggero imbarazzo.
" Mi sa che siamo di troppo Elena " disse Bonnie sottovoce.
" Rick vuoi restare ancora per molto in mutande davanti alle ragazze? "
domandò Jenna rimproverandolo.
" No, direi di no, io andrei a vestirmi " rispose Alaric imbarazzato.
" No, non devi andartene, io sono passata per prendere il pigiama
perche dormo da Bonnie stanotte "
" Si viene da me domani ci aspetta una giornata d'inferno con Caroline
" affermò Bonnie.
" Va bene allora andate, stasera dormite tutti fuori tu da Bonnie
Jeremy da Matt, sembra una cosa organizzata " affermò Jenna.
" Prendo le mie cose e scappo, poi domani ci racconti " disse Elena
sghignazzando baciandola sulla guancia.
" Ma tu guarda " concluse Jenna ritornando nella sua stanza.
_______________________________________________________________________________________
Casa
Salvatore
" Na, nanana, nanana,
lalalalalalala, je vois la vie en rose, lalalalallalal "
" Maledizione! Vuoi chiudere
quella dannata bocca? " infuriò Damon versandosi come sempre
il suo bourbon sedendosi sul divano.
" Quella e la terza bottiglia che apri, non credi di esagerare, il tuo
alito lo posso sentire da qui " disse Julia in piedi di fronte a lui.
" Questi non sono affari tuoi nanerottola, forse sono ubriaco non
riesco a capire se sei in piedi o seduta " esclamò il
vampiro con ghigno perfido.
" Allora, quando glielo dirai? "
" Dire cosa? E poi a chi? "
" A Elena che la ami "
" Io non amo nessuno " ribattè il corvino con tono indignato.
" Certo, continua a negarlo "
" Fatti gli affari tuoi, sono cose che non ti riguardano,
sciò! " mimò Damon verso Julia con segno di
doversene andare.
" E incredibile come la
verità sia più violenta della luce, e l'unica
verità mio caro e che questo amore ti sta già
consumando "
" Ma che cosa ne vuoi sapere tu di queste cose, sta zitta che
è meglio! "
" Quella ragazza ti è già entrata nelle vene come
un veleno senza che
tu te ne sia accorto, e quando il veleno raggiungerà il tuo
cuore nulla
potrà salvarti e allora sarai costretto a scegliere "
" A scegliere cosa? "
" Tra lei e Stefan, quale dei due sarai disposto a perdere, quale
legame sarà più forte, l'amore o il sangue? Cosa
sceglierai Damon? "
" Ma tu cosa vuoi? Perche diavolo ti trovi qui? Sei riapparsa dal nulla
come un fantasma per tormentarmi? Vuoi la tua vendetta è
cosi? Ammettilo! "
" Vederti soffrire per Elena Gilbert mi da già un
gran piacere, vedertela perdere lo sarà ancor di
più " ribattè Julia
con sguardo perfido riducendo gli occhi a due fessure carichi d'odio.
" Ma perchè non te ne vai! Mi hai stancato sul serio "
" Non posso, finche il sole non tramonta dovrò restare tra
le mura di maison
Salvatore "
" Quella maledetta mi ha rubato l'anello, sono prigioniero in casa mia
e per di più con una nana maligna che non sa tapparsi la
bocca! " infuriò Damon lanciando con rabbia il bicchiere
vuoto nel camino frantumandolo in mille pezzi.
" E dura la reclusione vero amore mio? Io sono stata reclusa per 8
lunghi anni nel castello in cui mi hai abbandonata e non avevo
piacevoli compagnie intorno a me, ne tantomeno bicchieri da rompere
"
" Uhm, il conte ti teneva chiusa in camera senza cena? Si vede che eri
una cattiva ragazza "
" I primi 2 anni li ho passati rinchiusa nelle prigioni sotterranee del
palazzo sottoposta ad ogni tipo di tortura che ti sia possibile
immaginare, il conte era il cattivo, io ero solo un timida ragazza
vampiro-vergine "
" Non mi dire, quindi saresti ancora illibata da allora? "
domandò il corvino sarcastico.
" Tu non immagini quello che mi fatto " ribattè Julia in
tono serio incupendosi.
" E che cosa ti ha fatto sentiamo "
" Meglio che tu non lo sappia" concluse julia voltandogli le spalle
abbandonando il salone lasciandolo da solo senza risposta.
______________________________________________________________________________________
Casa
Bennett
" E stato davvero imbarazzante trovare Alaric in boxer "
" Si, e una scena che non dimenticherò " rispose Elena
ridendo a crepapelle con l'amica.
" Una cosa e sicura, a scuola guarderò il professor Saltzman
con altri occhi " affermò Bonnie.
" Allora, qual'è la cosa che volevi mostrarmi? "
domandò Elena quando Bonnie prese un
vecchio bauletto dal suo armadio ponendolo sul letto.
" E molto bello, dove l'hai preso? " domandò la
ragazza curiosa.
" Era della nonna, era nascosto nel suo armadio,
stavo rimettendo un pò in ordine e l'ho trovato; Passo il
tempo a riordinare la sua stanza, a sistemare le sue cose... A volte mi
manca cosi tanto sai?... Scusami Elena non ti serve che adesso io ti
affligga con la mia tristezza " rispose Bonnie quando Elena la
abbracciò l'amica.
" "Non
sarai triste per sempre" è
questo che mi disse Stefan la notte della cometa mentre eravamo sul
ponte, io ero triste per la morte dei miei genitori e lui era
lì, capitato al momento perfetto "
" Già, devo dire che sei fortunata ad avere Stefan, immagina
invece se si trattasse dell'altro, sai che orrore " disse Bonnie
mimando una smorfia di disapprovazione.
" Ti prego non nominarmelo nemmeno quell'altezzoso e poi chi era quella
Julia? "
" Hai sentito no? Ho capito bene? Ha detto sono sposata con lui "
" Andiamo Bonnie non ci avrai creduto? I vampiri non possono sposarsi e
poi lei non mi piace per niente "
" Neanche a me, ma da come ho capito Damon nemmeno la sopporta...
Comunque ritorniamo a noi apri il bauletto "
Elena
aprì il piccolo bauletto in vecchio legno color ciliegio e
al suo interno c'era una pietra ovale color bianco - azzurro quasi
trasparente.
" E questa
cos'è? E molto bella, però ha una forma
strana, la posso toccare? "
" Certo prendila, mia nonna voleva che io la custodissi per
lei se mai le fosse accaduto qualcosa, leggi questa lettera era assieme
alla pietra "
Elena aprì la lettera e cominciò a leggere le
righe che aveva lasciato Sheila:
"
Mia cara Bonnie, se
mai dovesse capitarmi qualcosa sappi che dovrai custodire quest'oggetto
per me come io l'ho custodito per molti anni.
"La
pietra di luna" come viene chiamata possiede un grande potere;
Essa può essere di beneficio se usata nel modo corretto ma
può essere altrettanto pericolosa se capitasse nelle mani
sbagliate.
Quindi
ti chiedo di farla restare nelle mani della famiglia Bennett, lo so di
non darti chiarimenti su queste poche righe ma sono certa che ti
fiderai di me è che farai ciò che ti ho chiesto.
Ti voglio bene, nonna. "
" La pietra di luna? Deve essere un oggetto
davvero potente per custodirlo così segretamente "
constatò Elena osservando l'oggetto.
" Anche nel grimorio di Emily si parla di questa pietra,
guarda... E ho scoperto anche che può avere parecchie
proprietà curative e possiede un grande potere mistico "
disse Bonnie mostrando all'amica la pagina del grimorio della sua
antenata.
" Sù stringila nella mano, ti faccio vedere una
cosa... Dai non avere paura! " riattaccò Bonnie ponendo la
pietra nella mano dell' amica.
" Cosa stai facendo? Non vorrai fare un incantesimo spero! "
" Sta calma e chiudi gli occhi, tra poco vedrai "
Bonnie recitò una piccola formula dal grimorio di Emily,
quando Elena si sentì improvvisamente avvolgere da un lieve
tepore che le pervase man mano il corpo dandogli una piacevole
sensazione di benessere.
" Allora? Che te ne pare? " domandò Bonnie
sorridendole.
" Che succede? Mi sento... Bene! " rispose Elena riaprendo gli
occhi.
" E' la pietra, converte il tuo stato d'animo da negativo a
positivo, è come una camomilla magica, meglio di un bagno
caldo non trovi? " ironizzò Bonnie facendo
sorridere Elena.
" Ma sta cambiando colore o sbaglio? "
domandò Elena osservando la pietra che da azzurrina sembrava
venarsi di riflessi grigi.
" Si, cambia colore e succede nel periodo delle fasi lunari,
per questo è chiamata pietra di luna
"
______________________________________________________________________________________
Casa
Loockwood
" Prego si sieda, non l'aspettavo a quest'ora " invitò la
signora Lockwood accompagnando il suo ospite nel salone.
" Mi perdoni signora Lockwood non sono riuscito a liberarmi prima "
" Non si preoccupi, mi chiami pure Carol, le posso offrire qualcosa da
bere? "
" Io non bevo, grazie Carol " rispose l'elegante uomo presentatosi a
casa Lockwood.
" Allora, ha preso in considerazione la mia proposta di venire a
lavorare qui? "
" Accetto volentieri, sempre che il vecchio ricercatore storico sia
d'accordo di avermi tra i piedi "
" Non ci sono problemi glielo assicuro, Jenna Sommers non
avrà nessun problema nel lavorare con lei "
affermò la signora Lockwood sedendosi sul divano di fronte a
lui.
" Carol con chi stai parlando? " domandò il sindaco
apparendo alle sue spalle.
" Richard credevo fossi chiuso nel tuo studio " disse Carol con aria
sorpresa di trovarlo lì.
" Perche, ti da fasidio che sia qui? Ti ho disturbato forse? "
" Richard ti prego, lui e il nuovo ricercatore storico ed è
passato solo a dirmi che accetta il lavoro "
" Capisco... Ma perchè, Jenna non va più bene? O
questa è una scelta che va bene a te mia cara "
affermò il sindaco mettendo in imbarazzo la moglie.
" Mi perdoni signor Lockwood sono stato inopportuno a presentarmi cosi
a casa sua mi dispiace, comunque piacere Atrian Kostova
" disse l'elegante uomo presentandosi e porgendogli la mano, il sindaco
gliela strinse ma lo fissava stranito.
" Lei ha un aria familiare, l'ho già vista da qualche altra
parte? "
" Non credo, e la prima volta che metto piede a Mystic Falls " rispose
il signor Kostova a tono mentre si fissarono negli occhi senza
distogliere ognuno lo sguardo dall'altro.
" Va bene, allora domani potremmo definire insieme a Jenna tutti i
dettagli per il contratto, d'accordo signor Kostova? "
intervenì Carol avvertendo il gelo che era sceso
tra il marito e l'ospite.
" Per me va bene, allora ci vediamo domani signora Lockwood, signor
sindaco è stato un piacere " concluse l'uomo con sguardo
inflessibile stringendogli la mano.
" Il piacere è stato mio, ci rivedremo presto "
ribattè il sindaco.
" Sicuramente " concluse l'uomo mentre lasciò la sua casa.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Il Sorgere Della Luna Cattiva ***
Il sorgere della luna cattiva
Mystic Falls
Ballo dei
fondatori - casa Lockwood 1864
"
Signor Salvatore, allora avete mentito sul fatto di non saper ballare "
"
Ed è cosi, non fatevi ingannare siete voi che mi fate
sembrare bravo "
"
Ah, no,no, attenzione! non sfiorate le mie mani, è vietato
toccarsi sono le regole "
"
Credevo non seguiste le regole signorina Pierce ... a proposito, mio
fratello è ancora arrabbiato perchè avete scelto
me anzichè lui come cavaliere"
"
Damon deve ammettere che voi siete un ballerino molto più
abile, e detto tra noi io preferisco voi " affermò Katherine
con un sorriso malizioso che fù ricambiato alla fine del
ballo.
"
Stefan per favore mi prendete da bere, ho la gola secca "
"
Certamente, vado subito " rispose il minore dei Salvatore con un
elegante baciamano.
Non
appena fù sola Katherine venne raggiunta da un uomo di media
statura con aria preoccupata.
"
Signorina Pierce devo parlarvi "
"
Henri questo non è ne il momento ne il luogo adatto "
"
Vi prego è importante, basterà un attimo "
insistè l'uomo con affanno.
"
D'accordo, appartiamoci li, ma facciamo in fretta " ordinò
lei inquieta raggiungendo un angolo verso una scala.
"
Ho indagato sulle uccisioni avvenute di recente e ho scoperto che non
è opera di vampiri, qualcos'altro ha ucciso quelle persone "
"
Ne siete sicuro? "
"
Si, sono andato personalmente a vedere ed è indescrivibile
il modo in cui sono stati ritrovati i corpi " affermò l'uomo
con faccia spaventata.
"
Henri non agitatevi, spiegatevi meglio "
"
Squartati, i loro corpi sono stati completamente smembrati, io sono
preoccupato signorina Pierce perchè sembra che i fondatori
stiano avviando un indagine sull'accaduto e credo che la cosa migliore
da fare sia lasciare Mystic Falls "
"
Calmatevi Henry, noi non andremo da nessuna parte, questa
città è casa nostra e i vampiri sono la nostra
famiglia, non lascerò che ci accada nulla, e ora andate sta
ritornando Stefan Salvatore " ordinò Katherine liquidandolo
mentre tra la folla il suo sguardo si incrociò con quello di
George Lockwood.
______________________________________________________________________________________
Mystic Falls- Oggi
Un incessante temporale si era abbattuto sulle strade della
Virginia, la pioggia scendeva rapida abbattendosi sull'asfalto
innalzando milioni di piccoli cerchi pungenti sulla strada mentre un
velo d'umidità ombrava ogni cosa.
Era quasi l'alba e un vecchio furgone sfrecciava irruendo in quell'ora
torda.
" "Mystic Falls"
un nome appropriato per un luogo simile non trovi? " chiese Cole
seduto dietro.
" Di sicuro è migliore di quello che aveva prima "Fell's Church" "
rispose Jules la ragazza bionda seduta davanti mentre aveva tra le mani
una cartina del luogo.
" Tu che nome gli daresti Brady? " domandò
Liam seduto anch'egli dietro mentre accennava dei suoni striduli con la
sua chitarra.
" Non importa quale nome abbia questo posto, l'importante
è che sarà la tomba per tutti i vampiri che ci
abitano " rispose con un velo di rabbia negli occhi il ragazzo dai
capelli cenere e occhi verdi che guidava il furgone.
" Ehi rilassati fratello, conserva la tua rabbia quando te li
ritroverai davanti, ovviamente da lupo " rispose Cole seduto vicino ad
altri tre: William, Seth e Bryan.
" Che ti succede? sei nervoso amore? " domandò
Jules a Brady che era il suo ragazzo.
" Lo sai che sono impaziente di uccidere quella maledetta,
Jules " rispose lui con rabbia stringendo i denti.
" Pazienta ancora per poco, presto avremo la nostra vendetta
contro Katherine ... ci siamo ecco il cartello " concluse Jules
rassicurandolo.
" Sento
già la loro puzza, mostri succhiasangue! "
esclamò Seth.
" Dove si trova il posto dove dobbiamo andare? "
domandò Liam.
" E addentrato nei boschi, nei pressi delle rovine di Fell's
Church " rispose Jules.
" Ragazzi fermate il furgone, mi sento male "
" Cerca di resistere Bryan. tanto i dolori non andranno via,
non prima di domani sera "
" Ti prego Brady, ferma il furgone "
" Fallo stare zitto Cole! sai già cosa fare "
" Mi dispiace Bryan " disse Cole colpendolo alla testa con una
mazza da baseball facendolo perdere i sensi.
" Finalmente adesso starà zitto, mi stava dando sui
nervi "
" Era proprio necessario dargli una botta in testa? "
" Si William, e agli inizi della mutazione e non sa ancora
resistere al dolore, come sappiamo fare noi " affermò Cole.
" Attento Brady! " gridò Jules mentre il furgone
deviò una figura distesa sull' asfalto sotto la pioggia
incessante.
" Che succede? hai investito qualcuno? " domandò
Liam.
" Che diavolo era quello! " esclamò Brady
arrabbiato.
" Cazzo lo hai ucciso! " intervenne Seth guardando dal
finestrino.
" Non essere stupido, era già disteso a terra e
Brady lo ha scansato " controbattè Jules agitata.
" Forse è un vampiro " disse Brady spegnendo il
furgone intenzionato a scendere.
" Brady che intenzioni hai? rimetti subito in moto e
andiamocene " ordinò Jules.
" Siamo in sei contro uno, lo possiamo uccidere "
" Non dire sciocchezze Brady lo sai benissimo che non abbiamo
speranza contro i vampiri quando non ci trasformiamo! "
esclamò Liam.
" Brady metti in moto questo cazzo di furgone! " intervenne
Cole.
" Brady! " infuriò Jules costringendolo ad ubbidire.
" D'accordo andiamo via! banda di fifoni " rispose lui
mettendo in moto partendo a tutta velocità.
Jules e gli altri si guardarono indietro spaventati mentre Brady
scoppiò a ridere vedendo le loro facce irritandoli.
" Mi dici che ti prende sei impazzito? potevi farci ammazzare!
"
" Piantala Jules, se non te ne sei accorta siamo qui proprio per
sfidare vampiri e non fuggire da loro! se avete paura allora avreste
fatto meglio a restarvene a Covington! " concluse il ragazzo divertito,
intanto la figura distesa sull'asfalto si sollevò.
" Accidenti, questa è la prima volta che non hanno
abboccato, avrei fatto un ottimo spuntino prima dell'alba "
affermò Damon Salvatore inarcando le sopracciglia mentre
guardava il furgone sempre più piccolo allontanarsi nel
buio.
_________________________________________________________________
Casa Salvatore
Il sole era appena sorto, dalla
finestra i raggi sfioravano appena il viso di Stefan, il minore dei
Salvatore aprì lentamente i suoi occhi verdi ritrovandosi
Elena che dormiva sul suo petto.
Stefan le accarezzò i capelli mentre lei si
discostò lentamente accennandogli un sorriso.
" Ciao " disse lei stringendosi forte a lui quando il vampiro
avvertì una strana sensazione.
Stefan con scattò fulmineo si allontanò balzando
dal letto.
" Katherine! "
" Buongiorno amore " rispose la vampira passandosi una mano nei
riccioli.
" Vattene immediatamente, non ti voglio qui in camera mia "
" Ehi! non sei mica gentile a cacciarmi cosi, rilassati "
" Katherine non te lo ripeterò una seconda volta "
minacciò il vampiro impaziente.
" Smettila di minacciarmi, sappiamo benissimo che potrei picchiarti e
farmi le unghie allo stesso tempo " affermò spavalda la
Petrova quando il cellulare di Stefan squillò.
" Chi è Elena? ti avevo detto di rompere con lei "
" Smettila Katherine, non ricominciare, me ne vado "
" Tu non vai da nessuna parte " ribattè la vampira
sbarrandogli la strada.
" Che intenzioni hai? " domandò Stefan sgranando gli occhi
irritato.
" La pietra di luna, ho scoperto che si trova nelle mani di Bonnie
Bennett e voglio che tu me la recuperi immediatamente entro oggi "
" Avevi detto che la possedevano i Lockwood "
" E invece è nelle mani di Bon Bon, vedi di fare in fretta e
sopratutto neanche una parola con la strega perche se mi accorgo che
vuoi fregarmi ci saranno cattive conseguenze per tutti mio caro "
affermò Katherine minacciosa.
" Lo vedi? questa e la sola cosa che sai fare Katherine minacciare, non
sei altro che una bugiarda, falsa manipolatrice per questo hai nemici
ovunque e gente che ti odia, come puoi sperare o pensare che io possa
ricambiare un essere come te, spiegami "
" Il solo fatto che tu lo stai tirando in ballo la dice tutta mio caro,
tu mi ami devi solo ammettere a te stesso che il sentimento che provi
per me è reale "
" Niente è mai stato reale Katherine, il mio amore per te
era falso, tu mi avevi soggiogato, manipolato, non era la mia
volontà a sceglierti "
" Non è cosi Stefan, io non ti ho mai costretto ad amarmi,
ho soggiogato te e Damon solo dopo avervi rivelato la mia natura di
vampiro ma prima di allora no ... ricordi il ballo dei
fondatori nel 1864? quella sera stessa mi facesti una dichiarazione
d'amore quando tornammo nella tua casa " affermò Katherine
con voce nostalgica avvicinandosi a lui.
Stefan abbassò lo sguardo ma Katherine lo obbligò
a guardarla dritta negli occhi.
" Stefan guardami, non puoi negare ciò che quella sera mi
dicesti, non puoi negare che non fosse reale, perchè non ti
ho mai costretto ad amarmi era vero ciò che provavamo l'una
per l'altro " affermò la vampira avvicinando le sue labbra
tentando di baciarlo, ma lui si distolse.
" Lasciami stare, non insistere Katherine " sussurrò lui con
voce debole ricordando quell'accaduto.
" Ti ricordi cosa mi dicesti: "Quando io vi
guardo vedo un angelo, quando vi sfioro la mia pelle si incendia,
quando vi bacio io sento di essere perduto " perchè
neghi a te stesso quello che senti! "
" Perchè non è vero, ora basta, questa storia
deve finire, recupererò oggi stesso quella pietra per te e
tu sparirai una volta per sempre da Mystic Falls " concluse il minore
dei Salvatore lasciando furioso la sua stanza.
Katherine rimase soddisfatta della sua reazione compiaciuta
sghignazzando come una bambina, non appena rimase sola assicurandosi
che Stefan fosse di sotto ne approfittò indirizzando il suo
sguardo verso il baule ai piedi del letto.
La vampira aveva spiato la sera prima Stefan scoprendo il nascondiglio
di un suo diario sotto una delle tegole del parquet.
Katherine cominciò a sfogliare le pagine ingiallite,
ciò che vi era scritto non era diverso dagli altri diari e
non era nemmeno stato scritto tutto.
Improvvisamente la Petrova lesse una delle ultime pagine scritte
scoprendo una verità agghiacciante sul minore dei Salvatore.
" Questo si che è interessante " affermò con
sorriso perfido nascondendolo all'interno della sua giacca aspettando
il momento giusto per usare a suo favore la scoperta di quel segreto.
_______________________________________________________________________________________
Casa
Lockwood
Erano le nove di mattina e come sempre Tyler si preparava ai suoi
alllenamenti mattutini, ultimamente sentiva più
frequentemente il bisogno di scaricare la tensione, il rapporto con il
padre era sempre più difficile e il fatto di essere figlio
unico non aiutava la cosa, improvvisamente bussarono alla porta.
Il ragazzo si apprestò ad aprire e si ritrovò
sulla soglia una ragazza bionda dagli occhi verdi che gli
sfoggiò un bel sorriso.
" Ciao, uhm... posso aiutarti? "
" Tyler? ma sei proprio tu? " domandò la ragazza con stupore.
" Sono confuso, ci conosciamo? " domandò intontito quando
lei lo abbracciò lasciandolo titubante.
" Oh mio Dio Jules, ma sei proprio tu! " intervenne la signora
Lockwood gioiosa.
" Jules? hai detto Jules? ma sei prorio tu cuginetta! "
esclamò Tyler abbracciandola incredulo.
" Ciao Carol come
stai? "
" Ma come sarebbe
Carol? perche non mi chiami zia? "
" Perche sembra un appellativo da vecchi, e tu invece sei
sempre più splendida! " esclamò la ragazza
abbracciandola.
" Jules sei proprio tu? "
intervenne il sindaco raggiungendoli.
" Zio Richard! "
" Ma come sarebbe, a me mi chiami zio? quindi mi consideri un vecchio "
esclamò il sindaco scherzando abbracciandola.
" Zio Richard, anzi... Richard, lui è Brady il mio ragazzo "
disse Jules presentandolo.
" E un piacere conoscerti Brady, ma che fate sulla porta?
entrate " li invitò la signora Lockwood nel suo fare gentile.
" Siamo appena arrivati, devo dire che fa parecchio freddo da queste
parti, come fate a viverci in questa landa sperduta tra i boschi "
" Perchè questa è la nostra casa, ed è
stata anche quella di tua madre, qui ci sono le nostre origini "
affermò il sindaco alla nipote.
" Non che non mi faccia piacere cara nipote, ma come mai ti trovi qui a
Mystic Falls? "
" Lascia stare Carol, va pure a lavoro e parla con Bonnie
Bennett di quella faccenda, a loro ci penso io " ordinò
il sindaco mentre la moglie annuì senza reagire alla sua
richiesta.
" Io vado ad allenarmi ma più tardi devi raccontarmi di te
cara cugina, ciao Brady " salutò Tyler con una stretta di
mano.
" Contaci " affermò con un occhiolino Jules mentre lei
è il fidanzato seguirono il sindaco fino al suo studio.
" Allora, sedetevi ragazzi, cosa volete bere? "
" Meglio di no, l'alcool non ci rende concentrati in questo particolare
periodo " affermò Jules.
" Al contrario invece cara nipote, un buon whisky allenta la tensione "
affermò il sindaco offrendo un bicchiere ciascuno.
" Allora ascoltatemi bene con attenzione perche non mi piace
ripetermi e ve la faccio breve: Katherine è qui e
sta minacciando nuovamente la nostra famiglia, ma io ho un piano per
ucciderla una volta per tutte "
" E quale sarebbe? l'ultima volta che qualcuno ha tentato di ucciderla
è morto, compreso mio fratello Jack " disse Brady collerico.
" L'unico modo per ucciderla e spezzare la maledizione che ci vincola a
trasformarci "
" Non capisco zio Richard di cosa stai parlando? "
" Di recente ho scoperto attraverso i diari del nostro avo George
Lockwood di una leggenda chiamata " La
maledizione del sole e della luna " tale maledizione da
parte di uno sciamano azteco condannò esseri soprannaturali
come noi e i vampiri nello stato in cui riversiamo e cioè
loro schiavi del sole e noi della luna "
" Ma si tratta di una leggenda, cosa c'e di vero? "
intervenì Brady.
" La tua trasformazione è una leggenda? sei un licantropo
ogni nuova luna o è una finzione! " infierì il
sindaco con tono minaccioso zittendolo.
" Come spezziamo questa maledizione? " chiese Jules.
" Innanzitutto servono tutti gli elementi che l'hanno vincolata: la
pietra di luna, uno stregone o una strega e la doppleganger della
Petrova "
" La doppleganger? che cosa sarebbe? " domandò Jules.
" La doppleganger è una sosia della doppleganger originale
sacrificata per vincolare la maledizione, il suo sacrificio
è necessario per spezzare il sortilegio insieme alla pietra
di luna "
" E la pietra di luna dove si trova? " domandò Brady.
" Di questo me ne sto già occupando e penso che quanto prima
ritorni nelle nostre mani, quella pietra appartiene alla mia famiglia
da generazioni e Katherine vuole impossessarsene per spezzare la
maledizione "
" A quale scopo? " Domandò Brady.
"Non lo so e non mi interessa, l'unica cosa da fare è
spezzare questa maledizione prima di lei " rispose il sindaco
tracannando il suo whisky.
" Prima hai detto che la doppleganger è la sosia della
doppleganger originaria, ma come fai a sapere qual'è il suo
aspetto? "
" La doppleganger è Elena Gilbert la figlia di
Miranda, dovresti ricordartela quando eravate piccole giocavate insieme
con Tyler "
" Cosa? stiamo parlando della figlia di Grayson e Miranda? "
" Esattamente, lei è identica a Katherine, sua legittima
discendente, a sua volta Katherine era la doppleganger dell'originale
ma la maledizione non può essere spezzata con lei essendo un
vampiro, perche la doppleganger deve essere umana "
" Quindi mi stai dicendo che
dobbiamo sacrificare Elena Gilbert in questo assurdo rito? stai
scherzando? "
" Assolutamente no! non sto scherzando per niente Jules e se non te la
senti puoi andartene da adesso perche a mettermi i bastoni tra le ruote
ci pensa già mia moglie che cerca di dissuadermi in tutti i
modi, ma io non ho intenzione di rinunciare, spezzerò quella
maledizione a qualsiasi costo! quindi decidi adesso se accettare o meno
la cosa. allora cosa mi rispondi? sei con me? " ultimò il
sindaco mettendo la nipote con le spalle al muro.
" Io ci sto " confermò Brady con sguardo di disapprovazione
della fidanzata.
" Zio Richard stiamo parlando di uccidere una persona, togliere una
vita ad un essere umano senza ragione e poi si tratta di Elena Gilbert "
" Lascia perdere il sentimentalismo non ti si addice, quando sei nella
tua forma animale tu predi e uccidi, è successo anche a te
cara nipote di togliere vite eppure questo non sembra darti rimorso "
" Perchè non ricordo assolutamente nulla di quello che
faccio, ma il rimorso è dentro di me continuamente, tu
invece sembri essere deciso sulla cosa, davvero non ti importa di
uccidere quella ragazza? "
" Quella ragazza e la discendente ripugnante di Katerina Petrova il
vampiro che ha ucciso i miei genitori e mio fratello quindi si io non
avrò scrupoli ad uccidere la sua discendente e ora te lo
ripeto: sei con me? "
Jules restò indecisa, la cosa non la convinceva non
c'è l'avrebbe mai fatta a veder morire Elena.
" Jules guardami, noi dobbiamo farlo dobbiamo vendicare la morte dei
nostri amici, i vampiri, Katerina non si farebbero scrupoli ad
ucciderti ma non possiamo vincere contro di loro se non spezziamo
questa maledizione " affermò Brady cercando di convincerla.
Jules saettava lo sguardo da suo zio al fidanzato, non era facile
prendere una decisione, ma l'odio per i vampiri e per la stessa
Katherine era piu forte.
" Va bene, sono con te " disse senza indugi compiacendo suo zio.
" Che la guerra abbia inizio " concluse il sindaco innalzando un altro
bicchiere di Whisky.
______________________________________________________________________________________
Ballo
della fondazione - Casa Lockwood 1864
"
Signorina Katherine cosa vedo, siete tutta sola, questo vuol dire che
vi avrò tutta per me per il resto della serata? "
"
Caro George devo dirvelo vostro padre non si è risparmiato
nei preparativi, i miei complimenti "
"
Grazie, conoscendo mio padre vorrà dare un ballo dei
fondatori ogni anno "
"
Devo ammettere che sono sorpresa che cercate con tanta insistenza la
mia compagnia George "
"
Perchè siete la causa del conflitto tra i fratelli
Salvatore? "
"
No, perche sono un vampiro che potrebbe uccidervi mentre dormite "
affermò Katherine mentre lui restò come una
statua di sale.
" Cosa dite? "
" Andiamo George lo so che conoscete il mio segreto ed io conosco il
vostro "
" Ma di che state parlando? "
" So che siete forte, ma non cosi forte senza la luna piena "
affermò la vampira serrandogli con una presa prepotente
l'avambraccio.
" Come fate a sapere chi sono? " domandò lui sottovoce
tremando.
" Credevate che mi sarei trasferita qui senza conoscere i miei nemici? "
" Che cosa volete? "
" So che il consiglio sta avviando un indagine sugli omicidi
che avete causato e che state facendo ricadere la colpa sui vampiri "
" Voi non capite, io non posso rivelare la mia natura a nessuno, se si
saprebbe sarebbe la fine per la mia famiglia "
" Per questo dobbiamo collaborare mio caro George, così ci
salveremo la pelle a vicenda "
" Non capisco, cosa dovrei fare? "
" State tranquillo, al momento giusto lo saprete " concluse Katherine
bevendo il suo calice di champagne.
______________________________________________________________________________________
Luna
park di Mystic Falls
" Ci metterò solo un minuto Elena,
aspettami qui " disse Bonnie con in mano il piccolo cofanetto di legno
con dentro la pietra.
" Sei sicura di volerla lasciare ai Lockwood? "
" Si Elena, ormai credo che non mi serva a niente tenerla, e
poi la signora Lockwood non mi da tregua per averla, ora
però vado altrimenti facciamo tardi a scuola " concluse
Bonnie aprendo la portiera.
Elena nell'attesa scese dall'auto osservando come procedevano i
preparativi quando si scontrò con un ragazzo rimanendo
freddata dal suo sguardo.
" Scusami non ti ho visto " disse lui fissandola in modo
ambiguo.
" No, non preoccuparti " rispose Elena turbata mentre si
passò una mano tra i capelli mentre lui continuava a
fissarla senza dire una parola.
" Brady, ma dove eri finito? " domandò Jules
raggiungendolo.
La ragazza non appena vide Elena rimase paralizzata credendo di avere
davanti Katherine.
Elena disturbata anche dal medesimo sguardo della ragazza decise di
rientrare in auto quando le raggiunse Tyler.
" Elena ci si rivede, come stai? "
" Bene Tyler, ti ringrazio "
" Sei qui per aiutare con i preparativi? "
" Veramente stavo aspettando Bonnie "
" Elena? Elena Gilbert? " domandò improvvisamente
Jules mentre lei la guardava con punto interrogativo.
" Elena non ci posso credere, ma sei proprio tu? non ti
ricordi di me? sono Jules la figlia di Mariana Lockwood le nostre mamme
erano molto amiche e noi due da piccole giocavamo sempre quando
venivamo a trovarvi qui a Mystic Falls " raccontò la bionda
facendola ricordare.
" Jules? si adesso mi ricordo, non ci posso credere!
- esclamò Elena sorridendo quando quest'ultima
l'abbraccio forte - Da quanto sei tornata a Mystic Falls? "
" Praticamente da poche ore, come vedi ci sarà una
festa in onore della mia famiglia e non potevo mancare, Ah Elena lui
è il mio fidanzato Brady "
" Molto piacere " disse la ragazza stringendogli la mano
mentre lui la guardava sempre con un espressione seria.
" Non farci caso, è la sua espressione io ancora devo
abituarmici - affermò Jules sarcastica verso il fidanzato
divertendo Elena - Sono davvero felice di averti rincontrata,
è passato cosi tanto tempo e mi farebbe piacere parlare un
po con te, ti va di prendere un caffè? lo fanno buono al
Mystic Grill vero? "
" Mi piacerebbe ma purtroppo il dovere di studentessa mi chiama, magari
dopo la fiera ci organizziamo ok? "
" Per me va bene " confermò la bionda con un sorriso.
"Ecco la mia amica, Bonnie ti presento Jules "
" Ciao piacere, Bonnie Bennett " contraccambiò con
una stretta di mano, quando le raggiunse il sindaco.
" Buongiorno sindaco Lockwood "
" Buongiorno Bonnie, tutto apposto con Carol? "
" Si signore, le ho consegnato ciò che mi aveva
chiesto " affermò la ragazza.
" Grazie Bonnie, tua nonna sarebbe fiera di te " rispose il
sindaco mentre da lontano la moglie annuì con la testa un
"si" confermandogli che tutto stava andando come previsto.
" Elena andiamo altrimenti si fa tardi " disse Bonnie
avviandosi alla macchina.
" Ragazze ci sarete voi alla festa vero? " domandò
il sindaco.
" Veramente... " accennò Bonnie quando venne
interrotta da Elena.
" Certo sindaco, ci conti " affermò la ragazza
trascinando in macchina l'amica spintonandola.
" Che ti prende? lo sai che non voglio venirci "
" Smettila Bonnie, devi smetterla di rintanarti tra casa tua e casa
mia, stasera tu vieni alla fiera con me Stefan e Jeremy "
ordinò la Gilbert ridendo sotto i baffi.
" Elena cosa stai architettando tu e Caroline? smettetela! " disse
Bonnie mentre Elena si lasciò scappare una risata divertita
contagiando l'amica mentre Brady le osservava con sguardo trucido
vedendole allontanare con l'auto.
_________________________________________________________________________________________________________________________________
Mystic grill
Erano quasi le sei di sera e il Mystic stava per chiudere
in occasione della fiera.
Matt aveva deciso di restare nel locale a lavorare e non aveva nessuna
intenzione di andarci, sopratutto perche avrebbe rivisto Caroline in
compagnia di Tyler.
" Pensieroso? " disse qualcuno alle sue spalle attirando la
sua attenzione.
" Julia ciao, da dove sei entrata? "
" Dall'ingresso direi, perche ci sono altre entrate? "
" Si, quella sul retro "
" Ah quella... si, sono entrata da lì, era
aperta... devi fare attenzione Matty non puoi sapere chi può
entrare "
" Non mi preoccupo, le rapine qui non capitano quasi mai... mi
hai chiamato Matty? "
" Perche non è il tuo nome... Matty "
" Solo mia sorella Vicky mi chiamava cosi "
" E adesso invece ti chiamo anche io Matty... A proposito
dimmi, come mai sei qui da solo
e tutti invece vanno alla fiera? "
" Non mi và di andarci " rispose il ragazzo mentre
con occhi bassi puliva il bancone.
" Perche? c'entra una bionda per caso? "
" Beh! perche nasconderlo, non mi và di vederla
insieme a Tyler "
" E cosi te ne stai qui da solo a piangere le tue pene
d'amore? io ti darei un consiglio dolce biondo "
" D'accordo, sentiamo, cosa mi consigli "
" Che devi andarci e anche in bella compagnia "
" E una bella idea, peccato che non ci sia nessuna che mi
accompagni - affermò Matt quando il ragazzo si
soffermò alzando lo sguardo verso la vampira - Tu
ci verresti con me, alla fiera? "
" Certo che ci verrei e anche volentieri, dammi il tempo di
mettermi qualcosa di carino e poi passi a prendermi a questo
indirizzo, d'accordo Matty? " disse Julia dandogli il biglietto da
visita.
" Alloggi alla pensione Flowers? " disse Matt quando al Mystic
entrarono Bonnie ed Elena.
" Ciao Matt, mi chiami Jeremy? " domando Elena incrociando lo sguardo
con la vampira.
" Mi spiace è già andato via " rispose il ragazzo
togliendosi il grembiule.
" Elena Gilbert, ci si rivede " affermò con sorrisetto Julia
mentre lei non le diede poco più che importanza fissandola
stranita.
" Ehi, non mi fissare come se fossi il diavolo sono solo un vampiro "
confessò sarcastica e senza indugi mentre Bonnie ed Elena
fissarono Matt alle sue spalle.
" Tranquille, Matt è a conoscenza dei segreti di Mystic
Falls, Mon
dieu la cittadina di Twin Peaks
ha ben poco da nascondere rispetto a voi, e lasciatevelo dire Laura Palmer
e molto più carina di Caroline Forbes come reginetta...
Speriamo non faccia la sua stessa fine " disse lei sarcasticamente
sottovoce.
" E' stato plagiato " affermò Bonnie a tono.
" Plagiato? ma assolutamente no cioccolatino, per chi mi hai preso? "
ribattè la vampira mentre Elena si rassicurava che Matt
indossasse il braccialetto con la verbena.
" Non l'ho plagiato, come ve lo devo dire? " ribattè
stizzita.
" Elena dice la verità, so tutto su Damon e Stefan, di
Bonnie che è una strega e che lo sceriffo Forbes,
il sindaco. la moglie e tuo zio John fanno parte di un consiglio
chiamato "
Dei fondatori " che da la caccia ai vampiri "
confessò il ragazzo lasciandole di pietra.
" Ascolta Matt, io ne sono sicura, sei sotto plagio " ripetè
convinta Elena prendendogli il viso tra le mani.
" Santo cielo hai l'ottusaggine dei Petrova, io non plagio! "
riconfermò Julia alzando gli occhi al cielo spazientita.
" Ma tu chi sei? " domandò Elena alzando la voce verso di
lei.
" Non dovresti preoccuparti di chi sono io, ma di chi sei tu Cheri "
affermò stringendo gli occhi.
" Ora basta con questi enigmi e giri di parole, parla chiaro "
intervenne Bonnie.
" Ogni cosa a suo tempo, ogni domanda avrà la sua risposta,
dovrete solo avere pazienza " rispose Julia per poi dileguarsi come un
fantasma sotto i loro occhi.
Le
due ragazze non erano mai abituate alla velocità delle
sparizioni dei vampiri rimanendo sempre confuse.
" Ora devo chiudere, usciamo "
" Matt, devi ascoltarmi... "
" ... E voi sareste mie amiche? - domandò Matt con sguardo
collerico stoppando Elena - Quando mi avreste confessato la
verità? mi avete sempre tenuto all'oscuro di tutto, grazie
tante! "
" Matt, noi volevamo solo proteggerti, anche Caroline non è
a conoscenza di queste cose " disse Bonnie.
" Allora sbrigatevi a dirlo a Caroline, altrimenti lo farò
io! " concluse il quaterback sbattendo la portiera del suo furgone,
mettendolo in moto per andare via.
" Ci mancava solo questo, ho già abbastanza pensieri con
Katherine ritornata in città e adesso Matt è a
conoscenza di Damon e Stefan grazie a quella vampira " disse Elena
sospirando passandosi una mano tra i capelli.
" Chi diavolo è quella? non mi piace per niente, da ora
dobbiamo avere gli occhi bene aperti " affermò
Bonnie.
" Sai che ti dico? io passo da Stefan, deve sapere assolutamente di
questa situazione "
" Lo penso anch'io, ero in pensiero che accadesse qualcosa prima della
fiera, in questa cittadina non si sta mai tranquilli " concluse la
strega mettendo in moto l'auto avviandosi verso casa Salvatore.
_____________________________________________________________________________________
Casa
Salvatore
" Allora Elena io ti aspetto qui d'accordo? prenditi tutto il
tempo che vuoi ma mi raccomando, non agitarti e parla con calma "
" Si non preoccuparti Bonnie il tempo di metterlo al corrente
preferisco dirglielo di persona " disse la Gilbert dirigendosi verso
l'entrata di casa Salvatore.
Arrivata al gran portone si accorse che era già aperto,
Elena mise piede nel salone e vide che non c'era nessuno, il fuoco nel
camino era consumato e un bicchiere di Bourbon era li sul tavolo vuoto
con qualche goccia caduta e il ghiaccio ormai sciolto " Stefan? "
chiamò quando alle sue spalle sentì come un
fruscio.
La ragazza di scatto si voltò e un ombra a
velocità quasi invisibile all'occhio umano si mosse
rapidamente nella grande stanza confondendola, spaventata si
guardò intorno con occhi sbarrati, un silenzio assordante
echeggiò nel grande salone mentre i battiti del suo cuore
accelleravano sempre di più e l'unica cosa che adesso la sua
mente le diceva era scappare.
Elena indietreggiò lentamente verso l'uscita studiando ogni
suo passo pronta a scappare, quando si volse le si
materializzò dinanzi Katherine.
La Gilbert emise un piccolo urlo di spavento alla vista della vampira
che la fissava e scrutava da capo a piedi come fosse un insetto.
Katherine iniziò a
girarle intorno esaminandola per bene anche da altri punti di vista,
mentre Elena la fissava impietrita.
Non era una semplice somiglianza la loro, erano assolutamente identiche
ed era spaventoso per Elena trovarsi di fronte una simile cosa.
" Ma guarda un pò, tu devi essere la mia copia "
esclamò ironicamente Katherine mettendola in agitazione.
" Come, co...come è possibile, come facciamo ad
essere identiche? " domando con voce tremante riuscendo a stento a
reggere il suo sguardo con quello di lei freddo e concentrato.
" Fai le domande sbagliate " rispose Katherine passandole un dito tra i
capelli facendola rabbrividire.
" Dov'è Stefan? "
" Siamo da sole in casa mia cara, aprofittiamone per conoscerci meglio
" replicò Katherine con tono di minaccia.
Elena era senza dubbio
spaventata ma le conveniva agire cautamente, Katherine era un vampiro e
al momento in casa non c'erano Damon e Stefan a proteggerla e
Bonnie era fuori in macchina.
" Perchè fissi la porta, speri che la tua amica venga in tuo
aiuto? non preoccuparti non ti faccio nulla " disse la Petrova con
ironia studiando e prevedendo ogni mossa della sua rivale.
" Ascoltami, io devo andare non posso restare qui " rispose Elena
cercando inutilmente di scappare da quella situazione.
" Non cosi in fretta, abbiamo tanto di cui discutere "
" Perchè, noi due non abbiamo niente da spartire "
" Cosa? hai il coraggio di dire che non abbiamo nulla da
spartire? E Stefan? Cosa mi dici di lui? "
" Stefan non c'entra nulla in questa storia, lascialo stare "
" Nnnnnn... Stefan è l'argomento principale tra noi
due... E quella che non c'entra in questa storia sei proprio tu "
Elena era preoccupata perchè la situazione sembrava mettersi
male, Katherine stava appena iniziando il suo gioco.
" Ascolta: Io amo Stefan e non rinuncerò a lui solo
perche tu ne sei innamorata " ribattè Elena con tono deciso
anche se la temeva.
" Ma guarda, mi sfidi apertamente senza alcun timore, non
c'è dubbio il sangue dei Petrova scorre in te, ma nonostante
questo non riuscirai a tenerti Stefan al tuo fianco, già il
fatto che non ti abbia mai parlato di me la dice tutta mia dolce Elena
" affermò la vampira versandosi altro bourbon.
" Mi fido di Stefan e so che prima o poi me lo avrebbe detto "
controbattè decisa la Gilbert.
" Prima o poi? forse mai... ascolta ma tu credi veramente che
lui ti ami? come sei prevedibile, non lo conosci nemmeno un
pò "
" E invece si, non mi farai avere dei dubbi su di lui "
" E strano sai che tu ti sia autoconvinta di questo, sembra
quasi che tu lo faccia apposta a torturarti, ma io lo so che non trovi
pace dentro di te e ti chiedi se ti ama davvero per quello che sei o e
solo perchè gli ricordavi me "
Elena era stata colpita profondamente da quelle parole, Katherine
conosceva bene le sue paure ed era tutto a suo favore, una fitta allo
stomaco e un nodo alla gola le impedivano di controbattere ancora.
La vampira compiaciuta di averle insinuato i suoi dubbi
continuò la sua dolce vendetta.
" Sai, prima che tu venissi qui ci siamo ricordati dei vecchi
tempi e ho potuto confermare di persona che la sua passione per me non
si è mai spenta... Non devo mica entrare nei dettagli, vero
Elena? "
Katherine rifilò quella falsa bugia come una lama nel petto,
la ragazza indietreggiò di un passo perdendo fiducia, gli
occhi cominciarono ad essere lucidi e un velo di tristezza scese sul
suo volto.
" Ascolta: Lo so che fa male, ma la verità e che
Stefan ti ha ingannata dal primo giorno, non ti ha mai amata ed
è un bugiardo, egoista, assassino "
Elena lanciò un occhiata di disapprovazione verso Katherine
per la sua ultima affermazione sul vampiro.
" Perchè lo chiami assassino? lui non ha mai ucciso
nessuno "
" Adesso no, ma in passato e stato un assassino spietato, un
predatore feroce, lo sai come lo chiamavano? lo Squartatore
di Monterey, ma ci scommetto che nemmeno questo sapevi "
" Tu stai solo cercando di confondermi, ma non ci riuscirai "
" Credimi Elena come ti ho detto, tu non lo conosci e ti
assicuro che se sapessi la verità su di lui non lo ameresti
più "
" Stà zitta tu vuoi solo che mi allontani da lui
perche lo sai che ama me e non te "
" Davvero è cosi che la pensi? credi che ti stia
mentendo perche abbia paura che tu me lo porti via? allora ti
darò la prova che ti sbagli "
Katherine prese dalla tasca interna della sua giacca un piccolo diario
in pelle marroncino consumato dal tempo mostrandolo alla ragazza.
" Lo vedi questo è la chiave di tutta la
verità, qui dentro c'è la conferma di
ciò che ti ho detto e se non vuoi credere a me, crederai a
ciò che è scritto in queste pagine "
Katherine allungò ad Elena il piccolo diario, lei restia la
guardava senza dire nulla sospettando che fosse un maligno tentativo di
infanghare Stefan.
La vampira notò l' indulgenza di Elena e cosi glielo ripose
lei nella sua mano con prepotenza.
" Ascoltami, quando leggerai questo diario la tua vita
cambierà completamente, non trascurare nessun dettaglio,
leggi attentamente ogni pagina, e alla fine scoprirai che ti ho aperto
gli occhi su Stefan Salvatore " concluse la vampira passandole due dita
sulla guancia accennando un sorriso perfido.
Bonnie era gia da mezz'ora o più che aspettava Elena e
nonostante fosse in auto il freddo si faceva sentire, in quel momento
nel viale comparve Stefan che stava rientrando.
" Bonnie che ci fai qui? "
" Stefan, ho accompagnato Elena perchè voleva
parlare con te, ma se tu non eri in casa allora questo vuol
dire... oh! no! "
Bonnie e Stefan corsero in casa per correre in aiuto di Elena ma la
trovarono da sola nel salone.
" Elena stai bene? E successo qualcosa? Katherine? "
" No, sto bene Stefan, non preoccuparti " rispose la ragazza
abbracciandolo.
" Sta tranquilla ci sono io a proteggerti " rassicurò il
minore dei Salvatore abbracciandola stretta a sè.
" Stefan scusa ma dobbiamo metterti al corrente di una cosa " disse
Bonnie attirando la completa attenzione del vampiro.
" Che succede? "
" La vampira che ieri abbiamo incontrato qui, ecco stasera si trovava
al Mystic e abbiamo scoperto che ha rivelato ogni nostro segreto a
Matt, sa anche del consiglio " affermò Bonnie preoccupata.
" Forse era sotto plagio " rispose Stefan.
" Lei dice di no, ma comunque con o senza plagio devi scoprire cosa ha
a che fare con Matt, ho paura che gli faccia del male Stefan "
ribattè Elena pregandolo.
" Va bene non preoccupatevi me ne occupo io nel frattempo voi andate,
ci vediamo più tardi alla fiera " concluse il minore dei
Salvatore baciando Elena accompagnandole all'uscita.
________________________________________________________________
Fiera luna park
La folla rumorosa si apprestava a riempire il luna park tra bancarelle
e attrazioni.
Le luci della ruota panoramica illuminavano il cielo in un aria
festosa, mentre le coppie di innamorati si scambiavano baci romantici
arrivando in vetta.
" Caroline hai fatto davvero un buon lavoro complimenti "
disse Carol congratulandosi con la ragazza.
" Grazie signora Lockwood ho imparato dalla migliore "
" Sono davvero stupito,
hai fatto un buon lavoro se piace a mia moglie devi crederci, lei e la
regina degli eventi "
" Sindaco Lockwood che sorpresa non mi aspettavo che ci fosse
anche lei "
" Sono il sindaco Caroline, devo esserci per forza "
" Papà? Questo si che è un evento, il
sindaco che conversa e sta tra i suoi cittadini " intervenne
sarcasticamente Tyler.
" Smettila Tyler non è il caso " intervenne la
signora Lockwood sapendo che il marito e il figlio non erano in buoni
rapporti.
" Signori Lockwood volete scusarmi, torno subito " disse
Caroline vedendo Jeremy prendere posto al banchetto dei rinfreschi.
" Jeremy dov'è Elena? Allora? "
" Non saprei, forse non viene, che ne so doveva essere
già qui "
" Cosa? Come sarebbe a dire non viene? Come faccio con la
fiera del bacio eh? Chi metto te per un dollaro? "
" Si come no, chi lo bacerebbe questo stronzo " disse Tyler
offendendo Jeremy.
Jeremy prese uno dei bicchieri di ponch e glielo tirò in
faccia e subito dopo gli si scaraventò addosso, i due
vennero alle mani pesantemente mentre da un angolo spuntò
Katherine che si gustava la scena.
"
Ecco adesso ci divertiremo Richard " disse la
vampira tra sè.
" Tyler! Smettila immediatamente! Tyler! "
Il sindaco Lockwood strattonò con forza il figlio quando
quest'ultimo con una rabbia incontrollabile gli afferrò il
collo serrandogli il respiro, qualcosa di inumano stava crescendo in
lui ma subito dopo mollò la presa accasciandosi.
" Tyler! Che succede aiutatemi " disse Carol accorrendo il figlio
mentre il sindaco riprendeva fiato.
" C'e poco da fare, la famiglia Lockwood sa sempre come
ridicolarizzarsi, Caroline starebbe bene in quella famiglia " disse Amy Bradley
con cattiveria verso la Forbes essendo invaghita di Matt.
" Quanta cattiveria, se gli sguardi uccidessero Caroline morirebbe sul
colpo in questo istante "
" Elena, ma guardati sei bellissima" affermò Amy scambiando
la Petrova per la Gilbert.
" Lo so mia cara, e credo che il caro Matt saprà apprezzare
ancor di più " rispose civettuola irritandola.
________________________________________________________________
Pensione Flowers
" Entra, entra pure
ragazzo tu devi essere Matty "
" Mi chiami pure Matt signora "
" Certo, certo, siediti pure caro Julia arriva subito " disse
la signora Flowers offrendogli dei biscotti.
" Tieni
caro, vuoi che ti porti del tè? "
" No grazie signora, la ringrazio "
" Eccola stà scendendo "
La signora Flowers sorrise a Matt indicandogli la scala, il ragazzo si
volse e vide Julia che indossava un vistoso vestitino in raso rosso
attillato che lasciava intravedere tutte le sue grazie.
Julia si avvicinò con spavalderia, mentre lui era rimasto a
guardarla senza proferire una parola con un biscotto in mano.
" Dimmi Matty, come stò? " esclamò lei
civettuola.
" Ah...h..h.. Sei, uhm...Bellissima, no volevo dire
meravigliosa, insomma... "
" Va bene, va bene, ho capito son una femme de bon gout tres Jolie mon
cher "
" Ma cosa ha detto? " domandò il quaterback confuso.
" E francese mio caro a scuola non te lo insegnano? "
domandò la signora Flowers allungandogli il cappotto da far
indossare alla vampira, Matt la guardava stranito.
" Arrivederci signora Flowers " salutò il ragazzo
avviandosi alla porta con Julia.
" Divertitevi... Julia? "
" Si signora Flowers "
" Sei bellissima tesoro "
" Grazie signora Flowers, ma a rendermi cosi bella sono le sue
marmellate, mi conservi quei biscottini al burro va bene? "
ironizzò la vampira indicando i biscotti sul tavolino
scherzando con la vecchia proprietaria.
" Si tesoro, andate adesso...Ah! i giovani " concluse la donna
con un sorriso.
" La signora Flowers ha un adorazione per te o sbaglio? "
" Anche tu hai un adorazione per me, sono un tipo irresistibile"
rispose lei mettendosi in posa come una star divertendolo.
" Su questo non ci sono dubbi " intervenne sarcastico Stefan alle loro
spalle, la vampira spalancò gli occhi al solo vederlo.
" Mon cher Stefan, Bonsoir
"
" Andate alla fiera? "
" Naturale, tu invece che fai da queste parti? "
" Cercavo voi madame
" rispose sempre ironico il vampiro.
" mi avete trovato Monsieur,
sono tutta vostra " rispose lei maliziosamente.
" Julia noi dobbiamo andare "
" Matt, principe biondo dammi solo un minuto d'accordo? Aspettami nel
furgone" ordinò la vampira mentre lui annui' senza dire
parola.
" Ti ubbidisce a comando a quanto vedo " affermò serio il
vampiro.
" Tanto lo so che credi lo abbia plagiato per questo sei qui, Elena e
Bonnie sono venute a piangere da te perche credono che io possa fare
qualcosa al dolce Matt "
" Intuisci proprio tutto, sei un tipo sveglio "
" Non ci vuole molto a capire, non speravo fossi qui davvero per me e
conoscendo l'amore che Elena prova nei confronti di Matt me lo
aspettavo " affermò convinta incuriosendo Stefan.
" L'amore? Elena non ama Matt " rispose a braccia incrociate il vampiro
ponendosi di fronte a lei serio.
" Altrochè se lo ama, anche un cieco vedrebbe la passione
che c'è tra loro, la stessa passione che arde negli occhi di
tuo fratello per la stessa Elena, e come il cane con il gatto che
insegue il topo "
" Accidenti, vedi cose che ai miei occhi sfuggono, devo stare
più attento "
" A te non sfugge nulla mon cher
stavi solo aspettando qualcuno come me che desse parole ai tuoi
pensieri, dal tuo sguardo deduco che ho fatto centro e per
concludere tutto ciò ti dirò la parola magica che
ti farà andare avanti quando arriverà a farti
soffrire questa delusione d'amore "
" E sarebbe? " Domandò Stefan aspettando con sguardo ironico.
" "Non era
destino" "
rispose la vampira fissandolo negli occhi mentre lui accennava un
sorriso e gli fece cenno che Matt la stava aspettando per poi voltare
le spalle andandosene quando lei lo chiamò.
" Stefan - Il minore dei Salvatore si voltò - Non sarai
triste per sempre " concluse la vampira per poi avviarsi al furgone di
Matt, i due si scambiarono un ultimo sguardo prima di separarsi e
Stefan rimase turbato di come Julia avesse usato le stesse parole che
lui disse ad Elena la prima volta che la vide.
_____________________________________________________________
Fiera
luna park
" Caroline smettila
stò bene, sembri mia madre, lasciami " disse Tyler con il
suo solito atteggiamento.
" Mi preoccupo solo per te e non so nemmeno perche lo faccio!
" infuriò Caroline stizzata.
" Su dai non fare cosi scusami, vieni qui non volevo
arrabbiarmi con te "
" Devi controllarti, ultimamente mi sembri più
nervoso del solito "
" Non è vero e quello
stronzo che mi fa incazzare! "
" Va bene, va bene ma adesso non arrabbiarti con me "
In quel momento Amy Bradley si avvicinò a Caroline:
" Caroline vedi come fare ma io non voglio baciare
più nessuno, quello del terzo anno come si chiama, gli puzza
il fiato e poi non fanno altro che paragonarmi ad Elena, quei maiali
fanno commenti poco carini nei miei confronti! "
" Beh! Ma ti sei vista? Certo che preferiscono Elena, tu
sembri una scimmia " disse Tyler offendendola.
" Tyler! Ma che dici smettila! Amy devi tornare lì
e farti valere, fagli vedere che sei meglio di Elena! " urlò
Caroline attirando l'attenzione di tutti.
" No Caroline, Elena è qui valla a cercare perche
deve baciare lei questi stronzi e se non vuole, vacci tu a farti
baciare, io me ne vado! " la ragazza liquidò la bionda in
men che non si dica lasciando il suo posto alla fiera.
" E adesso come faccio, accidenti ad Elena ma dove diavolo
sta? Ha detto che e qui ma io non la vedo "
" Perche non ci vai davvero tu, sei brava a baciare " disse Tyler
irritandola.
" Sei disgustoso, smettila! "
" Andiamo, la mia non era un offesa Forbes, scommetto che baci bene "
concluse il ragazzo avvicinandosi prepotentemente a lei baciandola.
" Ma che fai sei impazzito! Io sto con Matt! " rispose stizzata la
ragazza allontanandolo.
" Io non credo proprio Caroline, guarda laggiù " disse Tyler
indicandogli Matt accompagnato da Julia facendo ricadere subito la sua
attenzione sulla ragazza.
______________________________________________________________________________________
" Ti piace, hai visto che carino qui? "
" Passabile direi ma di carino io vedo solo te
" rispose Julia stringendosi al suo braccio.
" Vuoi bere qualcosa? Cosa vuoi bere? " domandò
Matt.
" Perche oltre al ponch c'è dell'altro? "
" Qui non servono alcolici, e poi non in presenza del sindaco
" affermò il quaterback indicando il sindaco e sua moglie.
" Quello è il sindaco? ...Ma che bell'uomo "
apostrofò ironica come sempre la vampira spiazzando il
ragazzo.
" Se ti piacciono i vecchi... " rispose Matt serio.
" Matty io scherzo, sono giovane a me piaci tu! "
Julia allungò le sue braccia al suo collo imprimendo il
corpo a quello del ragazzo lasciandolo compiaciuto, Tyler da lontano
osservò la scena quando anche Caroline li vide restando
seccata.
" Ehi Caroline, Matt ti ha rimpiazzato alla grande, guarda che
ragazza! "
" Stronzo! Vattene al diavolo! " le rispose lei mandandolo a
quel paese, era furiosa.
________________________________________________________________________________
" Ma cosa hai fatto, sembri l'esorcista " disse Damon a Jeremy
vedendogli il viso graffiato.
" Lasciami in pace! " gli rispose il piccolo Gilbert irritato.
" Ah! Ma che roba è? Non avete del bourbon? Questo
ponch fa schifo "
" Se vuoi del liquore va al Mystic ubriacone " disse Jeremy.
" Vedi di fare poco lo stupido, capito poppante? " gli rispose
Damon afferrandolo per il collo facendolo ritrarre quello che aveva
detto.
" Posso avere del ponch, ma non c'è nessuno? "
disse Matt cercando dei bicchieri.
" Un barista che vuole essere servito, questa sì
che è bella "
" Damon, anche tu sei qui stasera il Mystic e chiuso vero? "
" Matt ha fatto una battuta!Uhm... "
Damon lo prese in giro mentre li raggiunse Tyler.
" Ciao Matt, hai detto che non venivi eppure eccoti qui "
" E allora? Hai problemi forse? "
" No, perche dovrei averne? Dimmi... Dove hai abbordato quella
sventola? " disse Tyler riferendosi a Julia.
" Non provarci nemmeno hai capito! " Matt infuriò
contro Tyler prima di allontanarsi con i bicchieri.
" Hey, hai visto quello stronzo la ragazza che ha portato
stasera con lui? " disse Tyler a Damon.
" Di chi parli di quella bionda sosia di... Caroline? "
" No, aspetta... Eccola, quella con il vestito rosso girata di
spalle, ha tolto il cappotto... Uhm... E' attrezzata bene "
" Hai perfettamente ragione... E di chi è un simile
gioiello? " controbattè Damon scrutando e apprezzando il
generoso didietro della ragazza ancora ignaro di chi si trattasse.
" Sai che ti dico? Che stasera io ci provo con quella! " Disse
Tyler pavoneggiandosi a latin lover.
" Se ci sono io stasera hai poche speranze che guardi te " controbattè
spavaldo Damon.
Il vampiro sapeva il fatto suo sfidando apertamente Tyler a chi
l'avrebbe spuntata con la ragazza.
" Facciamo cosi, ti faccio andare per primo e ti dò
cinque minuti, se non viene via con te mi offri da bere per tutto
l'anno " propose Damon.
" D'accordo, ma se vinco io mi farai tenere dei party a casa
tua per un anno quando voglio io " controbattè Tyler
stringendogli la mano.
______________________________________________________________________________________
" Ecco il tuo ponch, hanno solamente questo mispiace "
" Non preoccuparti Matt, dopo andiamo al Mystic a farci una
festicciola personale io e te... Ti và l'idea biondino? "
Matt rimase un momento a soffermarsi sulla proposta di Julia di passare
la serata da soli, e senza pensarci accettò subito.
" Si certo, per me va bene! "
" Allora brindiamo alla nostra seratina privè! "
disse Julia con sfacciataggine innalzando il bicchiere, quando
li raggiunse Caroline.
" Scusate l'interruzione, Matt posso parlarti? "
" Non vedi che sono in compagnia? Forse ti
ascolterò più tardi se ne avrò voglia
" gli rispose con tono autoritario prendendola alla
sprovvista.
" Parla adesso con lei Matty perche dopo dobbiamo andare...
a... " intervenne Julia facendo capire a Caroline il loro finale di
serata.
" Lascia stare, fa finta che non sia mai venuta! "
Caroline stizzata se ne andò furiosa, mentre Matt la
guardava come se volesse fermarla.
" Hai visto che era come ti avevo detto io? E' gelosa di te e
non è innamorata di Tyler " disse Julia sorseggiando il suo
ponch.
" Lo credi davvero? Figurati se è davvero
innamorata di me "
" Io non mi sbaglio mai mio caro "Se questo
non è amore e mi sarà provato io non ho mai
scritto e nessuno ha mai amato" diceva sir William "
" Chi? Chi è William? "
" Ma come chi? Il cantore dell'animo umano Shakespeare, e lui
non sbagliava mai sull'amore e adesso fuori dai piedi va dalla tua
Giulietta Romeo prima che si avveleni " disse Julia liquidandolo con la
mano.
Non appena Matt si allontanò, Tyler attaccò la
sua preda.
" Ciao bella brunetta, come mai sei tutta sola? "
Julia si voltò verso Tyler e lo scrutò
accuratamente da capo a piedi compiaciuta come sempre dalle attenzioni
maschili nei suoi confronti.
" Io non sono mai da sola... Per esempio adesso a farmi
compagnia ci sei tu "
" Sono un ottima compagnia te lo assicuro, meglio di Matt "
" Ah! E cosi... Tu sai che sono qui con Matt, e ci provi con
me... Ma che ragazzaccio! " ribattè Julia sgranando i suoi
occhi d'ebano compiacendo Tyler.
" Allora dimmi, sei la sua ragazza? "
" No, un amica intima "
" Quanto intima? "
" Non abbastanza... Ma abbastanza da poter graziare i miei
occhi delle sue virtù "
" Non credo di aver capito "
" Allora lascia perdere, brunetto "
Damon da lontano osservava la scena divertito aspettando di vedere
Tyler abbandonare la scommessa, ormai era già da tre minuti
e non aveva concluso niente.
" Ti và di fare un giro? Ti faccio vedere il resto
del luna park " propose spavaldo Tyler.
" Il resto del luna park, o quello che nascondi nelle parti
basse! "
Tyler rimase sorpreso da quella risposta sfacciata, ma non poteva
negare che gli era piaciuto essere risposto in quel modo.
" Non intendevo quello... Ma di certo se tu volessi, ti
mostrerei il sud dell'equatore "
" O quello che ne rimane, sai mi hanno detto che il caldo ha
provocato una forte siccità in quelle zone! " disse Julia
lanciando un occhiolino sui suoi attributi.
Tyler un pochino offeso non perse tempo a controbattere:
" Ti assicuro che dalle mie parti le terre sono feconde
tesoro, e te lo posso dimostrare "
" Dimostrare? Ma a me non devi dimostrare nulla, mi fido di
quello che dici "
Tyler non prese bene il fatto che quella ragazza prendesse in giro la
sua virilità, mentre da lontano Damon fece cenno che i
cinque minuti erano scaduti e aveva perso la scommessa.
Tyler si allontanò dirigendosi al banchetto dei rinfreschi
dove c'era Damon lasciandogli campo libero per il suo turno.
" E bella tosta, voglio proprio vedere se tu farai di meglio "
disse Tyler scommettendo anche sul fallimento di Damon.
" Guarda e impara pivello, come si addesca una ragazza! " gli
rispose aggrottando le sopracciglia con ghigno perfido.
Damon raggiunse la ragazza sedendosi accanto a lei che era voltata di
spalle ed esclamò:
" Che bella serata, e fa anche parecchio caldo... A
quanto vedo "
Julia si accorse immediatamente che alle sue spalle c'era
Damon che la stava abbordando, cosi restò al gioco
divertendosi senza voltarsi.
" Peccato che non ci siano liquori, altrimenti ti avrei
offerto da bere "
Julia se la sghignazzava continuando ad ignorarlo.
Tyler da lontano lo prendeva in giro simulando gesti di resa, ma Damon
non l'avrebbe mai accettato un rifiuto.
" Scusami dolcezza, parlo con te! " insistette vedendo la sua
indifferenza.
Ad un certo punto la ragazza si alzò dal suo posto
lasciandolo a parlare da solo, quando lui offeso da quel rifiuto la
obbligò a fermarsi.
" Ehi! Jessica
Rabbit almeno dimmi il tuo nome, fatti guardare in faccia!
"
A quel punto con tutta la sua sfacciataggine Julia si voltò
ed esclamò:
" Sono io amore, sono la tua Julia! Chi è questa
Jessica lo sai che sono gelosa! "
Damon deglutì e sgranò gli occhi scoprendo che
fosse lei, non l'aveva assolutamente riconosciuta con i
capelli raccolti e vestita in quel modo.
" Allora come stò vestita così... Ti
piaccio? Te gusta la
tua mujer muy caliente mio amor? ti ricordi quando
eravamo a Malaga? " esclamò
Julia avvicinandosi a lui.
" Devo dire che mi hai sorpreso, quelle da dove spuntano sono
tue o hai messo l'imbottitura?... Uhm! Un push-up? " disse
Damon indirizzando il suo sguardo sul suo seno.
" Veramente non indosso assolutamente nulla sotto questo
vestito, e tutto quello che ammiri e tutto mio senza trucchi
nè inganni "
" Questo lo dici tu, io ricordavo che eri piatta come una
tavola "
" Tu lo sai benissimo che non è cosi, mi
guardavi e sapevi come ero fatta quando venivi in casa mia
tutti i giorni con la scusa di venire a trovare mio padre, e invece
venivi ad ammirarmi come se fossi un bocconcino da mangiare! "
" Smettila di darti delle arie! Sai che ti dico? Che con quel
vestito rosso sembri babbo natale! "
" Io direi di essere il tuo regalo di natale... Devi solo
scartare la carta e vedere cosa c'è ... Sotto! " disse Julia
afferrandogli il braccio muscoloso mordendosi maliziosamente le labbra.
" Smettila! Ma che fai non provocarmi! "
" Perche sei provocabile? Allora questo vuol dire che ti stò
eccitando! Amore mio andiamocene da qualche parte, muoio dalla voglia
di fondermi in una sola cosa con te! "
Damon gli andò il sangue alla testa quando lei lo strinse
forte a sè strusciandosi e imprimendo il suo corpo
a quello del vampiro, quando da lontano li vide Katherine.
" Togliti! Accidenti smettila di strusciarmi quelle cose
addosso stai attirando attenzione! " disse Damon rigido cercando di
mantenere il controllo.
" Che me ne frega della gente, io ti voglio! " rispose
inquieta Julia mordendogli leggermente il collo.
Damon a quel contatto sentì di non potersi più
trattenere, così la afferrò per un braccio
cercando di trovare un posto dove appartarsi.
" Bastardo figlio di puttana! Ci è riuscito...
State a guardare ragazzi, ehi Matt la tua ragazza stà
andando via guarda " disse Tyler cercando di mandare all'aria il
successo di Damon.
" Julia dove stai andando? " gridò Matt vedendola
andare via con Damon.
" Ho un affare urgente da sbrigare, ci vediamo "
rispose lei liquidandolo.
" Aspetta non puoi andartene, e la nostra serata? " disse Matt
seguendoli passo passo.
" E rimandata mispiace, devo andare! "
" Ma Julia io... "
" Ahhhh! Ti ha detto di no stupido non ci senti? "
gridò Damon facendo voltare tutti i presenti.
" Aspetta, aspetta un momento ehi! "
Improvvisamente Caroline apparve tra loro alle spalle di Matt.
" Scusami... Ti chiami Julia vero? Ascolta dovrei chiederti un
favore "
" Caroline ti ho detto di no! Non capisci che puoi offenderla?
" disse Matt seccato.
" Sta zitto Matt e solo una fiera del bacio, lo facciamo per
aiutare i bambini dell' ospedale " replicò Caroline
spintonandolo.
" Insomma, cosa volete! " intervenne Damon impaziente.
" Prima di tutto non devo parlare con te ma con lei
perciò fammi il favore di stare zitto hai capito! Allora
Julia io sono Caroline Forbes organizzatrice della fiera piacere "
" Si d'accordo dimmi cosa vuoi! " rispose stizzita la vampira.
" Avrei bisogno del tuo aiuto per raccogliere fondi che
servono a dei bambini malati dell'ospedale "
" E allora? Io non sono un infermiera "
" Ma sei una bella ragazza e questo ci farà
guadagnare un bel gruzzoletto se ti siedi lì sotto quel
tendone giallo! "
Caroline puntò il dito dove c'era il cartellone che
pubblicizzava la vendita di un bacio per un dollaro.
" Ho capito bene? Vuoi che mi metta a baciare tutti per un
dollaro? Ma io ne valgo molti di più mia cara " rispose
Julia sbarrando gli occhi ironicamente.
" Infatti e quello che penso anch'io, allora vieni su aiutami "
Caroline prese Julia trascinandola verso il tendone quando la vampira
stava per afferrarle il collo ma fù fermata dall'improvvisa
comparsa di Carol.
" Signora Lockwood ho trovato la ragazza! " esclamò
contenta Caroline.
" Io devo andarmene non ho tempo di dare stupidi baci! "
" No ti prego aiutami, aiuta loro guardali come sono piccoli e
innocenti, guarda le foto ti stanno chiedendo aiuto "
Caroline mostrò delle foto su cui c'erano i bambini da
aiutare sperando di farle cambiare idea.
Julia la guardava irritata, mentre Matt e Damon le raggiunsero
accompagnati da Tyler e altri ragazzi.
" Guarda già ti stanno aspettando tanti bei ragazzi
vedi? "
Julia si volse osservando la squadra che si era preparata a baciarla.
" Mi sento una gazzella tra i leoni signora Lockwood, le
sembra bello? "
" Hai ragione, ma se non te la senti puoi anche non accettare
" le rispose Carol.
" E invece si, io non amo tirarmi indietro ma... Se riesco a farvi
raggiungere la somma che vi serve, io che ci guadagno? "
" Non ti basta sapere che aiuteresti quei bambini? "
" Si ma qui è la mia bocca che viene profanata
signora Lockwood, e quindi devo pur avere una ricompensa "
" Allora facciamo cosi, se mi raggiungerai la somma di cento
dollari, ti nomino organizzatrice di eventi come Caroline "
" Interessante come ricompensa ma questo e quello che garba a
lei, io invece le propongo la mia...Raggiungo i duecento dollari e le
posso chiedere quello che voglio ci stà? "
Carol si intrattenne a darle una risposta, nessuno mai aveva osato
cambiare le sue decisioni o avere opinioni diverse sulle sue proposte.
La cosa non le faceva piacere ma dopotutto pensò che
qualunque cosa le avrebbe chiesto non sarebbe stato un problema.
" D'accordo ci stò, però devi
raggiungere i duecento hai detto? "
" Potrei arrivare anche a trecento ma abbiamo pattuito
duecento... Non mi guardi cosi signora Lockwood ora le
dimostrerò che non la prendo in giro, io conosco i miei
limiti e le mie capacità, stia a guardare si inizia! "
Julia prese posizione sullo sgabello accavallando le gambe mettendole
in bella mostra mentre Caroline era pronta per incassare.
" Avanti il primo, ma se qualcuno non si è lavato i
denti può tornarsene indietro e che non si accosti... Allora
cominciamo vieni Tyler "
" Perche quello stronzo deve essere il primo? Essere il figlio
del sindaco lo fa sentire importante " disse arrabbiato Jeremy seduto
al banchetto.
" Hai ragione, e dopo che si sarà allontanato va a
provocarlo " ordinò Katherine alle sue spalle che lo
plagiò nuovamente.
" Ma guarda, il primo e il sud dell' equatore " disse Julia
ridendo.
" Dimenticherò quello che hai detto e ti
darò venti dollari " rispose Tyler esultando la folla dietro
di lui.
" Disgustosi! " affermò Damon.
Tyler si fiondò sulle labbra di Julia con foga.
" Ehi, ehi, devi baciarla non risucchiarla, ma che fai! "
gridò Caroline stattonando Tyler.
" Fatti gli affari tuoi altrimenti ridammi i venti dollari "
" Baciala pure " rispose ironicamente la bionda.
" Aiuto non sento più le labbra te le sei mangiate!
" esclamò Julia mentre Tyler se ne andò
compiaciuto.
" Andateci piano ragazzacci, reprimete gli istinti, non fate i
maiali! " gridò Caroline.
" Oh... Ora tocca al bel biondino " disse Julia riferendosi a
Matt.
" Per questa bellissima ragazza ti dò anche io
venti dollari "
" Che dolce il mio Matty " rispose Julia accarezzandolo.
Julia baciò Matt sotto gli occhi irritati di Caroline,
mentre la signora Lockwood e il marito si stupivano della sua
sfacciataggine in quel momento alla fiera arrivarono Stefan, Elena e
Bonnie giusto in tempo per godersi la scena, Elena incupì lo
sguardo che non sfuggì a Stefan ripensando all'ipotesi di
Julia.
" Ragazzi, datevi una mossa le mie labbra fremono, sindaco
Lockwood anche lei deve contribuire cosa crede " ordinò
sfacciatamente la vampira facendo ridere la folla di gusto, Carol
rimase sconcertata.
" Ci sai fare eh? Anche troppo " esclamò Caroline.
" Non essere gelosa Caroline, ti assicuro che io e Matt siamo
solo amici, mi ha detto che ama solo te quindi vedi di farla finita e
fa passare il prossimo, ma prima vieni qui che ti devo dire una cosa "
Caroline si avvicinò a Julia e lei le sussurrò
qualcosa all'orecchio, la ragazza annuì con la testa
prendendo il megafono:
" Damon Salvatore, raggiungi il tendone dei baci per favore,
vogliamo soddisfare anche le donne di Mystic Falls quindi vieni a
sederti! "
A quell'annuncio le ragazze lì presenti esultarono in un
grido all'unanime.
" Ma che fate lasciatemi! " disse Damon trascinato da
due ragazze fino al tendone.
" Sù forza fà qualcosa per questi
bambini muoviti! " disse Caroline costringendolo a sedersi.
" Mio dolce cugino, vediamo chi dei due ha più
successo! " esclamò Julia artefice di quella trovata.
" Ma siete matte, cosa volete? "
" Togliti questo maledetto bicchiere tra le mani, santo cielo ti puzza
l'alito di Bourbon " affermò Caroline disgustata mentre
Bonnie non si trattenne dal ridere.
" Cos'hai da ridere cioccolatino tu sarai la prima a baciare Damon, ehi
Caroline, Bonnie è la prima " ordinò Julia
comandando la bionda che non se lo fece ripetere due volte afferrando
l'amica per un braccio costringendola.
" Voi siete pazze se credete che baci questo idiota! "
" Il sentimento e reciproco Marron glassè "
ribattè Damon mentre Bonnie si liberò dalla presa
di Caroline che prese di mira Elena.
" Finalmente eccoti qua, dove eri finita? Non credererai che te la sei
scansata, togliti idiota fa sedere lei! " ordinò la bionda a
Damon strattonandolo facendo prendere ad Elena il suo posto la ragazza
incrociò lo sguardo con Julia che se la rideva di gusto per
la situazione creatosi.
" Ci si rivede Elena Gilbert "
" Sembra inevitabile ormai " rispose la ragazza spazientita.
" Avanti idiota, scegli chi baciare e sgancia la tua parte "
ordinò Caroline a Damon.
" Vedi di smetterla di chiamarmi idiota papera bionda altrimenti ti
strappo quella parrucca un pelo alla volta capito! Santo cielo facciamo
questo scempio " disse Damon saettando lo sguardo da Julia ad Elena.
" Non guardare me noi siamo parenti non mi puoi baciare " disse Julia.
" Non ne avevo nessun intenzione ranocchia " affermò il
corvino lanciando uno sguardo seduttore ad Elena.
" Non ci pensare nemmeno! " ribattè la Gilbert capendo le
sue intenzioni.
" Elena non ti puoi rifiutare falla finita non si tratta di un bacio
vero! " intervenne spazientita Caroline.
Elena indietreggiò quando improvvisamente Stefan prese la
sua ragazza e la baciò appassionatamente.
" Uhm!.. Fratello tu si che sei un vero uomo! " esclamò
Damon con un applauso.
" Che ragazza fortunata, a me e toccato il fratello bastardo " disse
Julia sottovoce mentre Damon le diede una spinta.
" Stefan, il bacio ha un prezzo " disse Caroline allungando la mano, il
vampiro prese cento dollari e glieli diede.
" Che scoiattolo pavone! "
" Invece di criticare prendi esempio " ribattè Caroline
dandogli un pugno sulla spalla quando si presentò Jeremy.
" E tu cosa vuoi? Va a casa a guardare i cartoni animati"
Ironizzò il corvino.
" Jeremia il profeta dei lamenti, mon dieu
tocca a me il giovane Gilbert "
Jeremy baciò Julia sotto lo sguardo irritato di Bonnie che
lasciò la folla indignata, Stefan la seguì.
La strega cercò di isolarsi avviandosi nel retro della ruota
panoramica quando tra la folla si scontrò con una ragazza di
pelle scura come lei alta e imponente avvertendo una strana sensazione.
" Scusami, mi dispiace "
" Non fa niente non preoccuparti " rispose Bonnie avendo l' impressione
di averla già vista da qualche parte.
" Bonnie, aspetta devo parlarti " disse Stefan raggiungendola alle sue
spalle.
" Che succede? "
" Vieni con me è importante " disse il minore dei Salvatore
appartandosi con lei in un posto più isolato lontano da
occhi indiscreti.
______________________________________________________________________________________
" Caroline, io devo andare mi dispiace "
" Cosa? Non puoi andartene Elena "
" Devo proprio scusami " insistè la Gilbert alzandosi e
andandosene.
" Perfetto, davvero stupendo questa fiera la ricorderò per
il resto della mia vita... Ehi vieni qui! " strattonò la
bionda afferrando Tyler e costringendolo a sedersi al posto di Elena.
" Sud dell'equatore vediamo quanto sono feconde le tue terre " disse
Julia prendendolo in giro divertendo tutti.
" Jeremy hai visto Stefan? "
" No, anche Bonnie è sparita, hai detto che sarebbe rimasta
Elena "
" Senti non lo so aiutami a cercarli "
" Ora no ho da fare " rispose il ragazzo fissando Tyler, la sorella lo
lasciò perdere cominciando a cercarli da sola quando
incrociò Damon.
" Non è carino baciare tutti tranne me " affermò
con sorriso sornione.
" Damon non ho tempo di ascoltarti, hai visto Stefan? "
" Stefan, Stefan, sempre Stefan, insomma esisto anch'io " disse
ponendosi di fronte a lei.
" Che stai facendo? Ci provi con me? "
" Non ancora, non finchè non me lo chiederai tu "
" Che cosa vuoi dire? Cosa dovrei chiederti "
" Lo sai " sussurrò lui avvicinandosi ancora di
più a lei , ma la ragazza lo allontanò.
" Damon io non so cosa tu abbia in mente ma ti stai sbagliando "
" Può darsi, ma io so aspettare e quando ti renderai conto
di ciò che vuoi veramente sarai tu a venire da me a
chiedermi di baciarti " concluse il corvino lasciandola confusa.
______________________________________________________________________________________
" Quindi ti ha chiesto di consegnarle la pietra di luna? A cosa le
serve? " domandò Bonnie.
" Non lo so ma mi ha minacciato di volerla entro stasera "
" Ascolta Stefan io stamattina l'ho consegnata ai Lockwood,
è un oggetto che appartiene a loro "
" Allora perche la custodiva tua nonna? "
" Non lo so ma mi hanno ossessionata per averla "
" Va bene facciamo cosi, io non posso entrare in casa loro senza un
invito ma tu si, ti guarderò le spalle da fuori e ti
avvertirò se viene qualcuno "
" Va bene aprofittiamone adesso che sono tutti alla fiera "
" Inventiamoci una scusa non facciamo insospettire Elena d'accordo? "
disse il minore dei Salvatore quando si ritrovò Elena alle
spalle.
" Stefan, ma dove eri finito? Sei sparito improvvisamente "
" Elena, Bonnie non si sente bene la riaccompagno a casa "
" Ma siamo appena arrivati, è successo qualcosa Bonnie? "
" Ma no Elena, non preoccuparti torna pure da Jeremy e digli
che mi dispiace " rispose la ragazza spiazzandola.
" La riaccompagno e ritorno subito, intanto tu resta con Damon "
ordinò Stefan.
" Damon? Ma sei pazzo non ci penso proprio! " controbattè
seccata Elena.
" Elena, non fare storie Damon e l'unico che può proteggerti
in mia assenza "
" Davvero? E da chi dovrebbe proteggermi? " domandò ironica
la Gilbert cambiando espressione.
" Stefan " disse Bonnie al vampiro capendo chi avevano di fronte.
" Devo dire che sto diventando sempre più brava a
impersonificare la mia doppleganger " Elena " quasi
ci siete cascati sopratutto tu Bon Bon... Sta calmo Stefan non saettare
il tuo sguardo ovunque la dolce Elena e al banchetto dei rinfreschi
puoi vederla da qui, non le ho torto un solo capello, non ancora "
ironizzò la vampira con sguardo perfido.
" Lascia in pace Elena, cosa diavolo vuoi? " domandò Bonnie
sfidandola apertamente.
" Mi stai minacciando Bon Bon? Credi di poter alzare la voce con me? "
replicò la vampira avanzando verso di lei, Bonnie per
difendersi le procurò l'aneurisma.
Katherine portò le mani alle tempie accusando il dolore ma
la messinscena duro poco prendendo alla sprovvista la strega e Stefan.
" Devi fare di meglio che provocarmi un semplice aneurisma, vedi sono
in giro da molto tempo ho imparato a gestire certi trucchetti da
principianti " affermò la vampira quando con scatto fulmineo
le serrò la gola.
" Katherine lasciala! " intervenne Stefan mentre Katherine
allontanò la strega con una spinta.
" Ora che hai capito chi comanda apri bene le orecchie strega:
Consegnami la pietra di luna so che è in tuo possesso! "
" Ti sbagli io non ce l'ho, si trova nelle mani del sindaco "
" Non fare l'idiota Bonnie, consegnami la pietra ora! "
infuriò la vampira mentre il suo volto si intrise di vene.
" Katherine ti sta dicendo la verità smettila! " intervenne
Stefan quando li raggiunse inaspettatamente Amy Bradley.
" Ah eccoti Elena finalmente! Sai non è stato piacevole
sostituirti al tendone dei baci è stata un esperienza
assolutamente ripugnante sei decisamente in debito con me...
Te l'ho già detto che stai benissimo con questo vestito? "
" Grazie Amy - rispose Katherine quando afferrò la ragazza
affondandole un colpo alla schiena sotto gli occhi increduli
di Stefan e Bonnie - Paralizzata dallla vita in giù...Morta
- disse la vampira uccidendola senza scrupoli per poi gettarla nelle
braccia di Stefan - Tic Toc il tempo scorre Bon Bon "
concluse la vampira dileguandosi lasciando entrambi sconvolti.
" Santo cielo Stefan avevi ragione tu, è pericolosa "
affermò spaventata la Bennett.
" E' non si fermerà finchè non avrà
ottenuto ciò che vuole " concluse il minore dei Salvatore.
______________________________________________________________________________________
" Ciao Matt " salutò imbarazzata Elena.
" Che fai qui tutta sola, non eri con Stefan? " rispose turbato il
ragazzo.
" Lo stò appunto cercando tu lo hai visto? "
" No e sinceramente se fossi in te mi allontanerei da lui è
pericoloso "
" Ma cosa dici Matt, smettila "
" Smettila tu Elena! Stefan è un vampiro e tu sei in
pericolo con lui! " affermò il
quaterback afferrandole le spalle con forza.
" Ehi! Che ti prende idiota! " esclamò Damon afferrandolo
per il collo intervenendo in favore di Elena.
" Lasciami, non toccarmi anche tu sei un vampiro! "
" Davvero? Uhm! come lo hai capito! " ironizzò il corvino
sgranando gli occhi.
" Sta lontano da me, anzi tu è tuo fratello vi conviene
lasciare Mystic Falls prima che il consiglio vi faccia fuori "
" Woh, woh, calma, come diavolo fai a sapere... Sei stata tu! "
infuriò il corvino accusando Elena.
" Ti sbagli io non c'entro è stata quel vampiro Julia a
dirgli tutto " confermo la ragazza quando Damon andò su
tutte le furie.
" Quella maledetta nanerottola maligna, appena me la ritrovo davanti la
uccido una volta per tutte! "
" Lascia stare Julia, non azzardarti a toccarla! "
infuriò Matt.
" Smettila idiota non sai nemmeno cosa dici, ti ha plagiato "
" No invece, non lo ha fatto, lei non usa il plagio! "
" Quanto sei stupido, proprio un idiota imbecille altrochè
se ti ha plagiato! Ti fa credere di non esserlo ma lo sei, sembri una
marionetta, adesso ci penso io " disse il corvino afferrandolo
strappandogli il bracciale di Verbena.
" Ora
ascoltami, dimentica all'istante ciò che sai sui vampiri il
consiglio e tutto quello che ti ha raccontato Julia su di me e il resto
della cittadina, e di non credere a nessun'altra cosa che ti
dirà in futuro e ora sparisci! " Concluse
il vampiro mentre Matt annuì imbambolato.
" Sicuro che abbia dimenticato tutto? " domandò Elena alle
sue spalle.
" Ma certo tesoro, il mio plagio è potente non come quello
dello scoiattolo che si nutre solo di sangue di piccioni, a proposito
dov'e? Non è da lui lasciarti da sola " affermò
Damon mentre Elena prese ad andarsene ma lui la fermo.
" Ehi, fermati dove vai, non è carino abbandonarmi nel bel
mezzo di una conversazione "
" Beh! io non voglio parlare con te, anzi fa finta che io non esista "
" Impossibile! Tu esisti è come, e sei la mia dolce
ossessione Elena " Rispose lui con sorriso sornione imbarazzandola.
" Damon che cosa vuoi? " domandò lei in tono serio.
" Te " rispose secco lui altrettanto serio.
" Cosa? Damon smettila! No, io me ne vado "
" Smettila di scappare Elena! "
" Ma da cosa dovrei scappare Damon! Qualsiasi cosa ti passa per la
testa toglitela immediatamente "
" E se non lo facessi? Perche neghi che potrebbe nascere qualcosa tra
noi "
" Perchè è impossibile, non c'è niente
di te che potrebbe farmi innamorare "
" Addirittura? Potrei sorprenderti se mi frequentassi "
" Lasciami in pace, lascia in pace Stefan con Katherine in
città non abbiamo tempo per i tuoi capricci "
" Hai ragione Elena ma sai io sono un tipo insistente e se tu mi dici
di starti lontano io ti starò dietro ancor di più
" affermò il corvino irritandola.
" Ora basta me ne vado " concluse Elena quando le apparve davanti
Stefan.
" Ecco è arrivato il guastafeste, giuro non ho fatto nulla
alla tua ragazza "
" Infatti, non è la mia ragazza " ribattè Stefan
quando Damon incupì lo sguardo.
" Che peccato, mi stavo divertendo cosi tanto con il tuo
corteggiamento, mi e sembrato di rivivere vecchi tempi mio seducente
soldato "
" Va al diavolo, mi disgusta il solo vederti "
" Non vincerai nemmeno stavolta Damon, anche il sangue della mia
discendenza preferisce amare Stefan, in fondo non posso dare torto ad
Elena della sua scelta "
" Smettila Katherine, ora basta! " intervenne Stefan spazientito.
" Stefan continui a sfidarmi, se non sbaglio hai altro da fare quindi
che ci fai qui? "
" Ci sta pensando Bonnie, io devo restare qui a tenerti d'occhio "
" Beh, sempre se ci riesci " replicò la vampira dileguendosi.
" Comincia a darmi fastidio, la sopporto sempre meno "
infuriò il corvino per poi allontanarsi.
Damon raggiunse il parcheggio avviandosi alla sua Camaro quando
udìì delle voci animandosi, curioso
cercò di scoprire cosa stesse accadendo.
" Che diavolo ti prende idiota, vattene o ti ammazzo! "
ordinò Tyler a Jeremy quando quest'ultimo gli si
scagliò contro con furia.
I due si rotolarono a terra in un corpo a corpo dandosele di santa
ragione, Tyler all'ennesimo colpo ricevuto scaturì una forza
inumana e le sue iridi si tramutarono in un giallo ambrato, in un
attimo Jeremy fu scaraventato a terra con violenza battendo la testa
sull'asfalto pochi secondi dopo una piccola pozza di sangue si
allargò sempre più dalla nuca mentre Jeremy era
rimasto immobile con sguardo sbarrato.
Tyler ritornò come in sè e quando si rese conto
di avere uccise sul colpo Jeremy andò nel panico.
" Mio Dio! Cosa ho fatto ! " imprecò il ragazzo disperato
tremando e sudando freddo quando venne raggiunto dal padre che lo
strattonò allontanandolo.
" Andiamo via! Svelto prima che ci veda qualcuno! Sbrigati! "
ordinò il sindacò quando Damon vide tutto.
Appena i Lockwood si allontanarono Damon raggiunse Jeremy per
soccorrerlo ma ormai era troppo tardi era morto, il corvino rimase
sconvolto è il suo primo pensiero era per Elena ma poi si
accorse che il ragazzo portava al dito l'anello di Johnatan Gilbert e
forse sarebbe anche potuto ritornare in vita.
A quel punto Damon rischiò, prese il corpo di Jeremy e lo
caricò nel cofano della sua macchina diretto verso casa
Salvatore.
______________________________________________________________________________________
Mystic Grill
" Eccolo il mio barista preferito " affermò Julia entrando
di soppiatto nel locale.
" Ma guarda, che c'è non avevi un impegno importante con
Damon? "
"Matt! Non sarai mica in collera con me, cosi mi spezzi il cuore"
" Senti non prendertela ma stasera di vampiri ne ho avuti abbastanza "
affermò Matt versandosi un abbondante bicchiere di Bourbon.
" Questo vuol dire che rinunci alla mia compagnia? Cosa è
successo? "
" Niente, va tutto storto, questa cittadina è strana, non mi
piace stare qui! "
" Mon
dieu, crisi esistenziale alla Dawson Creek "
ribattè Julia servendosi del bourbon.
" Odio Mystic Falls, odio i vampiri "
" Ti capisco, non è facile, ma ci sono io qui ad aiutarti se
vuoi ancora fidarti di me " affermò Julia con sorriso.
" Certo che mi fido di te, tu sei l'unica che mi dice la
verità "
" Io non dico mai bugie "
" Damon stasera ha tentato di plagiarmi, io l'ho assecondato e sembra
averci creduto "
" Prendi regolarmente la verbena come ti ho chiesto? "
" Si, tre volte al giorno, avevi ragione tu sui fratelli Salvatore"
" Io ho sempre ragione mon cher
e presto ognuno avrà ciò che merita " concluse la
vampira con soddisfazione brindando.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Legami Vincolanti ***
Legami Vincolanti
Boschi
di Mystic Falls
" Vieni, resta chiuso qui dentro e cerca di calmarti,
risolverò tutto io " disse autoritario il sindaco a suo
figlio costringendolo ad ubbidirgli.
" Cosa vuoi risolvere papà? Io l'ho ucciso! "
" Stà zitto! Tu non sai quello che dici, nessuno
dovrà sapere cos'hai fatto, capito? Ed ora entra "
Il sindaco condusse Tyler ad una vecchia abitazione dei Lockwood o
quello che ne rimaneva addentrata nei boschi presso l'inizio delle
rovine di Fell's church.
La vecchia abitazione risalente a prima della guerra, era stata rasa al
suolo da un incendio in passato e quello che ne rimaneva erano le
vecchie cantine sotterranee.
" Che cos'è questo posto? Dove mi hai portato? "
domandò Tyler cercando di ribellarsi al padre.
" Credimi, avrei voluto che almeno tu non avresti avuto
bisogno di rinchiuderti quaggiù, ma la maledizione che
incombe sulla nostra famiglia ha colpito anche te figlio mio "
" Di cosa stai parlando? Quale maledizione? Che cosa mi
stà succedendo? "
" Cerca di calmarti e fà quello che ti dico,
ubbidisci! "
Tyler
con uno scatto furioso venne pervaso da una rabbia incontrollabile
e attaccò il padre afferrandogli il collo, il
sindaco si liberò da quella presa e gli diede una forte
spinta sbattendolo contro una delle paretì facendolo cadere
su delle vecchie catene arruginite ammucchiate a terra.
Il sindaco si avventò e afferrò per la gola il
figlio sollevandolo di un paio di centimetri dal suolo con una forza
innaturale.
Tyler con il fiato quasi sospeso osservava con paura il volto del
padre, i suoi occhi si erano tramutati in due fessure e le sue iridi
avevano cambiato colore in un giallo ambrato, facendogli assumere un
espressione inumana.
Ad un tratto il sindaco mollò la presa lasciando che il
figlio riprendesse fiato, Tyler inspirò a lungo mentre
Richard assunse di nuovo il suo aspetto normale.
" Tyler stai bene? " domandò preoccupato cercando
di ricomporsi.
" Stà lontano da me! Cosa diavolo sei? "
infuriò Tyler spaventato mentre cercava di allontanarsi da
lui.
" Ascoltami Tyler, tu non devi avere paura di me, io posso,
anzi devo spiegarti ciò che hai appena visto "
" Vattene via, ma cosa stà succedendo? "
" Io ho la risposta figlio mio " disse il sindaco
inginocchiandosi di fronte a lui.
Tyler osservava il padre incredulo, non lo aveva mai visto
inginocchiarsi ne tantomeno avere quell'aria sconfitta che ora era sul
suo volto rendendolo vulnerabile e inerme.
" Durante
il medioevo Mystic Falls non esisteva come città, ma al suo
posto si trovava un piccolo villaggio di licantropi nativi. Queste
cantine in realta sono delle grotte e sono quel che rimane di quel
villaggio, ed è qui che vi sono le tracce delle nostre
origini "
Il sindaco si alzò in piedi portando una mano su un graffito
nella parete poi riprese il suo racconto:
" Gli abitanti di
quel villaggio erano maledetti dalla licantropia, tra essi vi erano i
nostri antenati e anche noi come loro siamo maledetti e costretti ad
ogni luna piena a trasformarci
"
" Quindi mi stai dicendo che mi trasformerò in un
mostro? E' questo che mi stai dicendo? " constatò Tyler
incredulo di ciò che stava ascoltando.
" Non in un mostro, in un licantropo Tyler "
precisò Richard.
" Anche tu lo sei? E non mi hai mai detto nulla? Se sapevi che
anche io ero questo perche non me lo hai detto? Perche! "
" Perche credevo che a te non sarebbe successo, credevo che a
te sarebbe stato risparmiato questo calvario, e invece... "
Il sindaco si fece prendere da un improvviso pianto lasciando che il
figlio lo vedesse in quello stato per la prima volta.
" Perche ci trasformiamo? Perche accade? Tu hai il diritto di
dirmi cosa mi hai fatto diventare! " urlò Tyler contro suo
padre aspettando spiegazioni.
" Prima di tutto devi calmarti e ascoltarmi con attenzione; Se
vuoi sapere cosa sei devi lasciarmi spiegare senza controbattere! "
disse il sindaco alzando la voce.
" Avanti parla! " rispose Tyler impaziente.
" Questa maledizione per cominciare non include tua madre
anche se lei è a conoscenza di tutto, oltre a lei nessuno sa
il segreto della nostra famiglia e se si scoprirebbe sarebbe la fine
per noi "
" E perche? Ci metterebbero a fare i cani da guardia alle
ville sindaco? "
" Smettila! Questo non è uno scherzo: Oltre a noi
esistono altri esseri colpiti da questa maledizione ma la loro
è molto meno punitiva della nostra e non si trasformano "
" Come sarebbe? Cosa sono se non licantropi? "
" Vampiri!
E questa cittadina un tempo era stata dominata da questi esseri "
" Tu sei pazzo, licantropi e vampiri, ma che ti stai
inventando, smettila! "
" Non mi stò inventando niente Tyler, magari fosse
una bugia ma purtroppo è la verità! Tutto quello
che ti ho detto è vero e presto ne avrai la prova, quando la
prossima luna piena sorgerà, tu ti trasformerai "
affermò il sindaco incupendo lo sguardo.
Tyler sentì di nuovo la rabbia infiammare in lui a quelle
parole, non poteva accettare ciò che gli stava succedendo e
il solo pensiero di trasformarsi in una bestia lo faceva impazzire.
" Io ti odio! Essere tuo figlio era già una
maledizione, non ho mai avuto scelta di una vita migliore è
per ultimo mi hai riservato questo! "
" Anche io non ho avuto scelta, ma posso fare ancora qualcosa
per la mia famiglia! " esclamò il sindaco in tono
autoritario e serio riassumendo il suo atteggiamento di sempre.
" Si, e che farai? Ci metterai i guinzagli? E' un ottima idea
sindaco, davvero " rispose Tyler continuando con il suo sarcasmo.
" No Tyler, quello che farò sarà
spezzare la maledizione che ci vincola e dopo ucciderò ogni
vampiro che vive in questa cittadina; E' la prima sarà
Katherine Pierce! "
_______________________________________________________________________________________
Casa Salvatore
Damon arrivò nel vialetto di casa sua come una furia e
parcheggiò come capitava la sua camaro, scese dall'auto e
aprì furtivamente il bagagliaio prendendo in braccio Jeremy
avviandosi verso l'entrata.
Il vampiro con poca delicatezza buttò il ragazzo su uno dei
divani nel vecchio salone poi si versò da bere e
cercò di contattare Stefan al cellulare.
" Avanti scoiattolo rispondi! " imprecò nervoso tentando
più volte senza risultati.
Il corvino spazientito si avvicinò a Jeremy
osservò l'anello dei Gilbert sperando che lo avrebbe
riportato in vita come era accaduto con John e improvvisamente gli
venne un idea.
Damon prese dalla tasca di Jeremy il suo cellulare e frugando nella
rubrica cercò di contattare Alaric Saltzman.
______________________________________________________________________________________
Casa Gilbert
" E cosi oltre ad insegnare sai anche cucinare, mi vergogno quasi di me
stessa " affermò Jenna sorseggiando del vino in cucina.
" So anche stirare, lavare, cucire e fare la spesa " informò
Alaric con un sorriso mentre affettava del pane.
" Sei l'uomo che tutte le donne sognano "
" Spero di no, ma conto di essere l'uomo che tu vuoi " disse il
professore avvicinandosi a lei.
" Sicuramente " affermò Jenna baciandolo appassionatamente
quando bussarono alla porta.
" Ti prego, non dirmi che i ragazzi sono già rientrati dalla
fiera " disse Alaric rassegnato.
" Spero di no, stavolta li mando io a dormire da Matt e
Bonnie! " affermò decisa Jenna dirigendosi alla porta quando
si ritrovò sulla soglia un ospite indesiderato.
" Buonasera, credevo non ci fosse nessuno in casa... Jenna hai un
minuto? Devo parlarti " chiese John con la sua sfacciataggine.
" Cosa vuoi John, vattene immediatamente! "
" Jenna che succede? " intervenne Alaric alle sue spalle irritato alla
vista di John.
"
Senti non intrometterti sono cose che riguardano la nostra famiglia "
"
Beh, lui adesso fa parte della mia famiglia e se questo non ti garba
problemi tuoi " controbattè Jenna con tono deciso.
" Cosa sento, quindi vuol dire che state insieme? "
" Si esatto, è forse un problema per te? "
intervenne Rick.
" No, per niente... Ma potrebbe esserlo per Jenna se qui
ricomparisse improvvisamente Isobel non credi? "
Alaric
lanciò un occhiata collerica verso John che stava facendo di
tutto per mettere astio tra lui e Jenna, era più che
evidente che voleva separarli e aveva usato la sua carta migliore per
riuscirci.
" Isobel? Cosa c'entra la moglie di Rik, é morta "
affermò Jenna a quella insensata affermazione.
" Questo è quello che ti ha fatto credere, io non
ci giurerei che ti abbia detto la verità " rispose John
scatenando l'ira di Alaric che gli tiro un pugno.
" Rik smettila! " intervenne Jenna
frapponendosi tra i due cercando di
ristabilire l'ordine mentre John portò una mano alla bocca
sanguinante.
" Presto le cose cambieranno sopratutto per te Alaric, non vedo l'ora "
concluse John minaccioso per poi andarsene quando il cellulare di
Alaric squillò, sul display comparve il numero di Jeremy, il
cacciatore rispose subito.
" Pronto, Jeremy? "
" No, mi spiace sono
Damon, il bello dei Salvatore "
" Cosa vuoi! Come fai a chiamarmi da questo numero? "
" Poche chiacchiere
professore e sbrigati a venire a casa mia, è accaduta una
situazione alquanto spiacevole al piccolo Gilbert... L'anello
resuscitamorti quanto tempo impiega a resuscitarti? Sbrigati! "
concluse Damon riattaccando lasciando Alaric perplesso.
" Che succede? " domandò Jenna preoccupata.
" Niente non preoccuparti, devo andare "
" Andare dove? Insomma te ne vai cosi all'improvviso? "
" Jenna ti prometto che torno presto ma adesso non posso spiegarti "
concluse Alaric baciandola per poi precipitarsi alla sua auto
lasciandola confusa.
________________________________________________________________________________
Fiera
del luna park
" Stefan, dov'eri finito? Sei sparito improvvisamente " disse Elena
quando Stefan la osservava titubante ma quando avvertì i
battiti del cuore non ebbe dubbi che si trattasse di lei e non di
Katherine.
" Che succede? "
" Vieni ti riaccompagno a casa "
" Perchè? Cosa sta succedendo Stefan? Parla una buona volta
" ordinò Elena restia a seguirlo.
" Katherine è qui e già più di una
volta si è fatta passare per te ... Hai visto Damon? "
" No, e comunque anche Bonnie è sparita, mi sto preoccupando
Stefan " affermò la ragazza spaventata per l'amica.
" Bonnie sta bene non ti preoccupare ma adesso devi ascoltarmi e venire
con me, ti prego " concluse il ragazzo prendendola per mano ma Elena
era più che mai decisa a non ascoltarlo.
" Stefan io non posso fuggire per sempre e tu non puoi proteggermi
costantemente "
" Ma non lo capisci che Katherine è pericolosa? Mi rendi le
cose più difficili cosi "
" Ascolta, io lo capisco che mi ami ma non posso essere la tua
priorità, io non voglio che tu perda la pace pensando che
sono in pericolo, quindi dobbiamo trovare un piano per sbarazzarci di
Katherine tutti insieme "
" Ed è quello che faremo, ma stasera devi lasciarmi libero
di agire sapendoti al sicuro, ti prego "
" E tu credi che a casa sarei più al sicuro che qui? Allora
va bene, se ti farà stare tranquillo
allora accompagnami a casa " ubbidì Elena
rassicurandolo.
" Elena ti prometto che tutto si aggiusterà, fidati di me "
concluse il minore dei Salvatore tenendole il viso tra le mani
rassicurandola mentre la ragazza accennò un sorriso
affidandosi a lui.
______________________________________________________________________________________
" Signora Lockwood la fiera che ha organizzato è un vero
successo, complimenti "
" Grazie Elena ti stai divertendo? "
" Altrochè Carol non immagini quanto " rispose la ragazza
con sorriso perfido.
" Katherine " affermò la signora Lockwood incupendo lo
sguardo.
" Elena, io mi chiamo Elena Gilbert fa attenzione " rispose la vampira
afferrandole il braccio mettendola in agitazione.
" Ascolta, non creare problemi proprio qui, le nostre questioni vanno
affrontate altrove "
" E invece se voglio ti stacco la testa qui davanti a tutti... A
proposito ho saputo che la pietra di luna vi è stata
riconsegnata da Bonnie Bennett, allora perchè non me l'avete
ancora data Carol? "
" Ti sbagli Bonnie Bennett... "
" ... Non ci provare! Non prendermi in giro! " infuriò
Katherine stoppando le sue parole strattonandola con forza riducendo i
suoi occhi a due fessure.
" Richard, c'e l'ha Richard, è nascosta nello studio di casa
è la verità " rispose la signora Lockwood
guardandosi intorno preoccupata che qualcuno si accorgesse della loro
discussione.
" Allora adesso andiamo lì e me la consegni, cosi vedo se mi
hai detto la verità, altrimenti ti uccido senza pensarci! "
concluse Katherine minacciandola.
_______________________________________________________________________________________
Boschi di Mistyc Falls
" Resta
disteso, il dolore diminuisce se resti cosi "
" Lasciami, non toccarmi ah, non ce la faccio, ah! "
Tyler si contorse per il dolore che diventava sempre più
forte, mentre il sindaco Lockwood era in collera a vedere il figlio
soffrire in quel modo ma non poteva risparmiargli nessuna di quelle
sofferenze che alla prossima luna piena avrebbe affrontando la sua
prima trasformazione.
" Adesso passa, respira... Respira " disse il sindaco
avvicinandosi al figlio stringendolo a sè dandogli tutto il
suo appoggio.
Tyler stremato per il dolore non lo allontanò da se, anzi
cercava il suo conforto come un bambino poggiando la sua testa sul
petto del padre.
Richard lo strinse a sè come non aveva mai più
fatto e in quel momento di dolore padre e figlio sembravano aversi
ritrovato.
" Papà aiutami, ti prego " implorò Tyler
in lacrime.
" Sono qui non ti lascio da solo figlio mio, non posso in
alcun modo evitarti questa sofferenza ma ti starò vicino,
ora capisci perche sono stato cosi duro in tutti questi anni con te?
Perche volevo evitare che ti accadesse questo, ma il destino
dei Lockwood si è compiuto ancora , ho fatto finta di
ignorarti comportandomi come un padre cattivo e duro che non gli
importava nulla di suo figlio, ma la verità Tyler era che
ogni volta che ti guardavo io mi odiavo per non averti dato scelta di
essere quello che stai diventando, perdonami Tyler " concluse Richard
scoppiando a piangere.
Era la prima volta forse che Tyler vedeva suo padre piangere era come
se fosse un altra persona che solo ora lui conosceva, ora comprendeva
cosa si nascondeva dietro quel carattere duro e rude e si
pentì di tutte le accuse verso suo padre.
" Papà, cosa succederà quando mi
trasformerò? Mi ricorderò di tutto? "
" Ricorderai ogni istante, ogni sofferenza, ogni dolore,
resterà tutto qui nella tua mente e il tuo corpo
diventerà più robusto e forte, solo il tempo ti
abituerà al tuo nuovo stato Tyler, ma tu sei un ragazzo
forte lo supererai " confermò il sindaco con una
presa ferrea sulla spalla del figlio.
" Che età avevi quando è successo a te? "
domandò Tyler curioso di sapere il passato del padre.
" Ero più grande di te avevo venticinque anni, ricordo
quella notte come la stessi rivivendo adesso "
" Ti va di raccontarlo? Se non vuoi non ti costringerò "
" No Tyler, il nostro più grande problema è stato
quello di non parlarci o raccontarci qualsiasi cosa ma da adesso le
cose cambieranno tra noi quindi ti racconterò la mia storia
figlio " affermò il sindaco iniziando il suo racconto.
"
Accadde una notte durante una festa organizzata con degli amici per
festeggiare il mio compleanno erano presenti anche mio fratello Mason e
tua madre, ci divertivamo come matti e avevamo alzato un pò
il gomito cosi decidemmo di spostare i festeggiamenti ad una cava nei
boschi dove ci radunavamo per fare bagni, ubriacarci come fanno tutti i
ragazzi della tua età.
Arrivati
lì ci raggiunsero alcune ragazze che avevamo conosciuto da
alcune settimane, una di loro si chiamava Katy e Mason se ne era
invaghito totalmente come me "
" Eravate entrambi innamorati
di lei? "
Il sindaco si scostò dal figlio alzandosi per finire il suo
racconto:
" Katy era una
ragazza molto bella e ammaliante, sembrava ottenere tutto
ciò che voleva con un solo sguardo, io ne ero invaghito a
tal punto che lasciai tua madre per lei ma Mason andò su
tutte le furie quando venne a conoscenza della nostra relazione dopo
averci seguito in un luogo più appartato.
Mason
fu preso da una rabbia incontrollabile e cominciò a
picchiarmi, io ero più ribelle di te e cominciai a reagire e
finimmo con una violenta rissa che si tramutò presto in
tragedia .
Durante
lo scontro diedi una spinta a mio fratello facendogli battere la testa
su una roccia, Mason rimase con lo sguardo immobile a fissarmi quando
mi accorsi del sangue che scorreva copiosamente dalla sua nuca, Katy
era sparita e io andai nel panico cercando di riprendere Mason ma era
troppo tardi "
" Quindi sei stato tu ad uccidere zio Mason? Non era stato
rapinato come avevi fatto credere "
" Tua
madre in quel momento mi raggiunse rendendosi conto di quello che era
accaduto e quando si avvicinò la spaventai perche i miei
occhi, il mio viso si erano tramutati come è successo a te,
ma nonostante questo non fuggì e restò con me per
aiutarmi "
" Non si era spaventata quando ha scoperto che
fossi un licantropo? "
"
No, da allora e stata sempre con me ed io non l'ho mai ho ringraziata
per questo, mi ama per quello che sono ed io l'ho trattata male per
tutti questi anni, io non la merito Tyler -
affermò con tristezza il sindaco - Più
tardi io e Carol scoprimmo che Katy in realtà era un vampiro
e il suo nome era Katherine Pierce e che non era capitata per caso
nelle nostre vite, infatti il suo scopo nel frequentarci era di
recuperare un oggetto chiamato "pietra di luna" in nostro possesso,
durante delle ricerche tua madre attraverso dei diari di un nostro avo
George Lockwood scopri che avevano stretto un patto proprio su questa
pietra e per qualche motivo voleva riaverla a tutti i costi "
" Quindi questa Katherine è qui a Mystic Falls
e rivuole la pietra? "
" Si Tyler e dobbiamo a tutti i costi farla rimanere nelle nostre mani,
però c'è un altra cosa importante che devi
sapere su Katherine quindi ascoltami con attenzione "
ordinò il sindaco stringendo le spalle al figlio come per
metterlo in guardia.
" Katherine Pierce non è un vampiro qualsiasi, è
potente e furba e anche se non può plagiarci può
ottenere lo stesso da noi quello che vuole se non facciamo attenzione,
quindi devi stare attento perchè sono sicuro che
tenterà di ingannare te visto che con me ormai non ha
più potere perchè la conosco "
" Come faccio a riconoscerla, qual'e il suo aspetto? "
domandò Tyler quando il sindaco con aria seria lo
fissò negli occhi lasciando il figlio in attesa della
risposta quando prese una vecchia foto dal suo portafoglio
mostrandogliela.
" Tyler, Katherine è identica a Elena Gilbert " concluse il
sindaco mentre Tyler fissava incredulo la foto che ritraeva suo padre,
lo zio Mason con Katherine identica come una goccia d'acqua alla sua
amica rimanendo totalmente sconvolto.
______________________________________________________________________________________
Casa Salvatore
Alaric frenò bruscamente con la sua auto nel viale di casa
Salvatore, scese dall'auto e si avviò di fretta all'ingresso
bussando forte al portone quando gli aprì Damon.
" Finalmente! Sono invecchiato aspettandoti " spiattellò
ironico come sempre il corvino.
" Smettila e dimmi cosa sta succedendo " rispose seccato il cacciatore
entrando nel vecchio salone quando vide Jeremy privo di sensi su uno
dei vecchi divani.
Alaric corse dal ragazzo sollevandolo constatando il pallore del viso,
il suo corpo era freddo come il marmo e del sangue sporcò le
sue mani scoprendo la ferita alla nuca.
" Mio Dio è morto" Cosa gli hai fatto! "
" Sei impazzito idiota! Secondo te lo avrei ucciso e dopo portato qui a
casa mia e chiamato te perche potessi riportarti la salma a casa? Va a
fare del bene! " ribattè Damon sgranando gli occhi.
" Allora dimmi cosa diavolo è accaduto "
" E stato Tyler Lockwood durante una lite nel parcheggio della fiera,
gli ha fracassato il cranio facendolo sbattere sul marciapiede,
è stato raccapricciante caricarlo con tutto quel sangue nel
bagagliaio dell 'auto mi ci vorrà un anno per togliere le
macchie dalla tappezzeria " ironizzò Damon mentre Alaric
fissò l'anello dei Gilbert al dito del ragazzo.
" Quindi come funziona eh? L'anello resuscitamorti dovrebbe
resuscitarlo, però sembra che non faccia effetto "
" L'anello non ti riporta in vita se ad ucciderti è
un umano, funziona solo se la morte è provocata da un essere
soprannaturale, santo cielo povera Jenna " affermò disperato
Alaric.
" E' perche ti disperi? Allora dobbiamo solo attendere la resurrezione
come Lazzaro "
" Idiota ma mi ascolti quando parlo! E' stato ucciso da un umano,
quindi è morto! "
" Ma Tyler non è un umano è un licantropo "
affermò il vampiro spiazzando il professore.
" Come sarebbe? Cosa dici, ne sei sicuro? "
" E da un pò che conosco il segreto del sindaco Lockwood,
dalla sera in cui i vampiri della cripta attaccarono la cittadina la
sera del ballo della fondazione cosi abbiamo fatto un patto e
cioè quello di proteggerci a vicenda dal consiglio, ma da
adesso ho io il coltello dalla parte del manico quindi se voglio
ricattarlo so come convincerlo "
" Attento, non metterti contro il sindaco perchè non credo
che sia uno stupido "
" Beh, nemmeno io " affermò il corvino sorseggiando il suo
bourbon quando improvvisamente Jeremy rinvenì di colpo
prendendoli alla sprovvista e facendoli sobbalzare, Damon
sputò a terra il liquore non riuscendolo a ingoiare.
" Jeremy sono qui, tranquillo " rassicurò Alaric mentre il
ragazzo aveva un aria spaventata, disorientata.
" Cavolo, mi hai fatto venire un colpo, se avessi un cuore avrei
rischiato un infarto " ironizzò Damon con una mano al petto.
" Cosa è successo? Perche sono a casa di questo idiota? "
domandò confuso Jeremy.
" Moccioso ingrato col cavolo che la prossima volta ti salvo! Avrei
dovuto lasciarti sull'asfalto del parcheggio e salirti sopra con la mia
Camaro! "
" Adesso basta, smettetela! E tu Jeremy dimmi cosa è
successo con Tyler " ordinò serio il professore ponendosi di
fronte a lui.
" Non lo so, è tutto confuso, so solo che lei mi aveva detto
di litigare con Tyler "
" Lei? Lei chi? Di chi stai parlando? "
" Di Elena, non so perche me lo ha ordinato ma io non ho potuto fare a
meno di fare ciò che mi aveva chiesto " affermò
Jeremy quando Damon assunse un amara espressione che il cacciatore
notò.
" Uhm, lo sapevo che c'entrava lei, quella maledetta! "
" Ehi! Attento quando parli di Elena! " infuriò Jeremy
difendendo la sorella.
" Ma quale Elena stupido! Secondo te tua sorella farebbe una cosa
simile? Si tratta di Katherine ti ha plagiato ed ha scelto l'idiota che
fa al caso suo visto che non prendi più la verbena vero? "
affermò Damon facendo notare anche l'assenza del
braccialetto sul polso.
" Forse è stato plagiato a non assumerne sempre da
Katherine, quindi può darsi che anche Jenna... Santo cielo"
concluse Alaric facendosi prendere dalla preoccupazione.
" Ehi, Ehi, mantieni la calma questo è l'atteggiamento
sbagliato Rik "
" Togliti dai piedi Damon non dirmi cosa fare "
" Allora fa quello che vuoi e sparisci, ma porta con te il piccolo
Gilbert fuori da casa mia" ordinò il corvino cacciandoli.
" Dì un pò, come mai hai aiutato Jeremy se non ci
sopporti? Qual'è il tuo vero scopo? "
" Ma di che parli? Smettila e togliti dai piedi, sciò "
" Smettila tu con questa commedia, ti conosco abbastanza per
sapere che non aiuti nessuno senza un secondo fine e se hai portato
Jeremy qui è perche vuoi dimostrare ad Elena di essere il
buono della situazione "
" Io non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno, nè
tantomeno ad Elena e non sono il buono, dovresti saperlo "
" Appunto, quindi non interpretare il buon samaritano è un
ruolo che non ti si addice " concluse Alaric aiutando Jeremy a
rialzarsi dandogli appoggio.
" Ne tantomeno il ruolo di padre si addice a te Alaric, quindi non
sforzarti finche c'è Johnatan Gilbert in giro tu sarai
solamente il fidanzato stagionato di zia Jenna " ribattè il
corvino innalzando il bicchiere di whisky a brindisi mentre il
professore dopo un occhiata collerica lasciò senza
controbbattere con Jeremy la sua casa.
In quel momento squillò il cellulare di Damon, quest'ultimo
si apprestò a rispondere.
" Ma dove eri finito scoiattolo, e da un ora che ti chiamo! "
" Ed io è un ora che ti cerco, che succede? "
" Niente ho già risolto, tu invece sei ancora alla fiera? "
" Ho appena riaccompagnato Elena a casa "
" Sicuro che fosse lei? "
" Certo, a proposito io sto andando alla casa dei
Lockwood, Bonnie sta cercando di recuperare la pietra di luna
in possesso del sindaco e avrei bisogno del tuo aiuto per toglierci dai
piedi Katherine una volta per tutte "
" Arrivo " concluse il corvino tracannando l'ultimo sorso di Bourbon e
indossando il suo giubbotto di pelle nera.
_____________________________________________________________________________________
Casa
Lockwood
" Avanti posso farcela " disse tra sè Bonnie raggiungendo
l'abitazione del sindaco.
La ragazza avanzava furtivamente sul portico strisciando nell'ombra
cercando di entrare in casa, arrivata ad una porta sul retro
cominciò a recitare un incantesimo che le
consentì di aprire la serratura dandole libero accesso.
una volta dentro cercò di raggiungere sempre più
silenziosamente lo studio del sindaco, piano piano a piccoli passi
mentre un silenzio tombale regnava rigido.
Bonnie era tesa come una corda di violino, quell'atmosfera lugubre la
innervosiva ma non poteva tirarsi indietro e cominciò a
frugare nei cassetti con discrezione quando si accese improvvisamente
la luce facendola sobbalzare.
" Ma bene, a quanto pare cerchiamo la stessa cosa"
affermò la ragazza di colore incontrata alla fiera
avendo tra le mani la pietra di luna.
" Fammi indovinare sei una complice di Katherine vero? "
" Diciamo che siamo in affari... Vogliamo dire cosi? "
" A cosa vi serve la pietra? "
" Non posso dirtelo altrimenti Kat mi uccide " ironizzò la
ragazza facendo fluttuare la pietra tra le mani.
" Sei una strega, questo non dovrebbe impedirti di coalizzare con i
vampiri? "
" La stessa domanda dovrei fartela io visto che combutti con i
Salvatore "
" Lo faccio solo per proteggere quelli che amo "
" Elena e Jeremy suppongo " confermò la strega zittendola.
" Se potevate impossessarvene senza problemi allora perche tu e
Katherine avete coinvolto me e Stefan? "
" Perchè a Katherine piace giocare e questo Stefan lo sa
più di chiunque altro "
" A questo punto il gioco è finito, consegnami la pietra e
andatevene da Mystic Falls "
" Mi stai minacciando per caso? " domandò la strega quando
con un incantesimo fece mancare l'aria a Bonnie soffocandola.
Bonnie boccheggiò portando le mani alla gola sotto lo
sguardo impassivo della ragazza quando le raggiunse Katherine con la
signora Lockwood al laccio.
" Che sta succedendo qui? " domandò la vampira tenendo per
la nuca Carol.
" Niente, stava incominciando a diventare ostile "
affermò la strega .
" Vero, Bon Bon è un tipo insistente, quando ci si mette
è irritante " affermò Katherine con sguardo
perfido quando la strega le mollò la presa lasciandola
respirare.
" Lasciatela stare Bonnie, non c'entra niente! " infuriò
Carol quando Katherine spazientita le diede
una spinta facendola sbattere la testa svenendo.
" Ecco ho qui la pietra Katherine " disse la strega consegnandogliela.
" Finalmente, eccola di nuovo nelle mie mani " disse Katherine
ammirandola con avidità quando improvvisamente
cominciò a sentirsi male.
" Ma che succede, cosa mi sta succedendo Lucy! "
Katherine al contatto con la pietra cominciò a paralizzarsi
sotto gli occhi di Bonnie e Lucy che osservava soddisfatta la
vampira mentre agonizzava.
" Credevi davvero che io fossi una stupida? Credevi davvero di potermi
prendere in giro coinvolgendo un membro della mia famiglia? Il nostro
patto è saltato se coinvolgi una strega Bennett mia cara
Katherine " concluse Lucy sotto gli occhi increduli di Bonnie.
" Come sarebbe un membro della mia famiglia? Tu chi sei? "
" Lucy Bennett e siamo parenti ma ora devi chiamare i fratelli
Salvatore, ci penseranno loro a sistemarla " affermò la
strega aiutandola a rialzarsi.
" Chi mi dice che non mi stai ingannando? " domandò Bonnie
sulla difensiva.
" La voce del sangue ti darà la risposta Bonnie " rispose
lucy consegnandole la pietra, quando Bonnie riconobbe l'anello che
aveva al dito.
" La triscele, lo stesso che aveva nonna Sheila e mia madre Ayla "
affermò Lucy mentre Bonnie annuì sentendo dentro
di lei che non le stava mentendo quando le arrivò un
messaggio di Stefan.
" Stefan e Damon sono qui adesso, ci penseranno loro "
" E strano sai che collaboriamo con dei vampiri, nonna Sheila non
approverebbe "
" Te lo ripeto, lo sto facendo solo per proteggere Elena "
" Non mi devi spiegazioni cugina, è fortunata Elena ad avere
un amica come te " affermò Lucy con un sorriso.
" Insomma dov'è quel cadavere ammuffito di Katherine Pierce?
" intervenì tempestivamente Damon come un fulmine a ciel
sereno.
" E tu da dove spunti? " domandò Bonnie spazientita.
" Da dietro l'angolo, aspettavo il momento giusto per entrare in scena,
perchè che problema hai? " domandò con sorriso
sornione irritandola come sempre con la sua faccia da schiaffi.
" Bonnie stai bene? " intervenne Stefan preoccupato quando la signora
Lockwood si riprese.
" Damon come ho fatto a non accorgermi che tu e tuo fratello eravate
dei vampiri, ci avete ingannato tutti! "
" Beh, anche quel licantropo di tuo marito Carol quindi non ti conviene
spifferare tutto al consiglio perche i primi ad essere linciati sareste
voi non credi? Ed ora se permetti ti pulisco casa solo per un
rancore personale " concluse il corvino prendendo a peso
Katherine sulle spalle mentre la vampira lo guardava inerme.
" Sapete già come sistemarla? " domandò Lucy ai
Salvatore.
" Tu chi saresti? " domandò Stefan.
" Lucy Bennett, ma non perderei tempo se fossi in voi,
l'incantesimo ha un altro quarto d'ora di autonomia "
" Bene di male in peggio, non ci bastava una Benett adesso ne abbiamo
due! " ironizzò il corvino spazientendo Bonnie.
" Non preoccuparti non rimango, il mio destino mi porta altrove "
" Aspetta questo vuol dire che te ne vai? "
" Si cugina io non rimango a lungo in un posto "
" Prima che tu vada puoi spiegarmi a cosa vi serviva la pietra di luna?
" domandò Stefan.
" A me personalmente non ho nulla a che fare con quest'oggetto ma
Katherine la voleva a tutti i costi ma vi giuro che non so nient'altro
" rispose Lucy sotto lo sguardo interrogatorio del minore dei Salvatore.
" Allora prima che tu vada dovrei chiederti un ultimo favore Lucy "
disse Bonnie invitandola a seguire lei Damon e Stefan.
______________________________________________________________________________________
Cripta
di Fell's Church
" Che luogo è questo, sento un energia negativa che pervade
il mio corpo " affermò Lucy.
" Questa è una vecchia cripta in qui vennero rinchiusi 27
vampiri con un incantesimo dalla nostra antenata Emily Bennett "
" Sembra di sentire ancora le loro urla di dolore, ma a quale scopo
Emily li rinchiuse quaggiù? "
" Per ordine di Katherine, Emily era al suo servizio un tempo e le
ordinò di salvare con un incantesimo 27 vampiri
lei compresa dal consiglio dei fondatori che volevano ucciderli dopo
averli scoperti, ma la nostra vampira non entrò mai
rinchiusa qui dentro perche riuscì a scappare quella stessa
notte "
" Perfetto essere sentenziosa, ora che hai raccontato tutta la storia
per filo e per segno vuoi muoverti! Sta spuntando l'alba e io non ho il
mio anello strega "
" Sai, avrei voglia di rinchiudere anche te li dentro, datti una mossa
anche tu " ribattè seccata Bonnie.
" Uhm, non ci penso nemmeno a portarla io, ti credo sulla parola che mi
rinchiuderesti quindi ci pensa Stefan, forza scoiattolo! "
ordinò Damon pretenzioso e maleducato.
Stefan prese Katherine in braccio e si diresse verso l'entrata della
cripta, Katherine cominciava a riprendersi muovendosi lentamente e il
minore dei Salvatore si affrettava a condurla all'interno.
Bonnie e Lucy si tennero per mano e cominciarono a recitare
l'incantesimo dal vecchio grimorio di Emily lo stesso usato anche da
nonna Sheila.
Stefan e Damon osservarono il rito mentre le fiamme dalle
fiaccole intorno alle streghe divampavano con lingue di fuoco sempre
più alte per poi spegnersi.
" E fatta! E' un incantesimo potentissimo " affermò Lucy
asciugandosi una goccia di sangue dal naso.
" Ed è per questo che ho chiesto il tuo aiuto, da sola non
ce l'avrei mai fatta " rispose Bonnie anch'essa
sanguinando dal naso.
"
Quindi l'incantesimo è riuscito? " domandò Stefan.
" Beh, fratello penso che lo scopriremo subito " confermò
Damon quando intravide Katherine rialzarsi sulle sue gambe.
La vampira con uno scatto fulmineo si scagliò nella loro
direzione ma sbattè contro un muro invisibile, una barriera
che le impediva di uscire.
" Lucy! Cosa hai fatto! Fammi uscire di qui! " infuriò con
occhi pieni di odio.
" Mi dispiace Katherine, te la sei cercata "
" Maledetta! Come hai potuto tradirmi cosi? Appena uscirò da
qui verrò a cercarti e ucciderti ma prima
ucciderò te Bonnie, non avrai scampo " minacciò
la vampira rabbiosa.
" Ora basta Katherine è arrivato il momento di pagare "
intervenì Stefan.
" Tu, maledetto che non sei altro credi di essere migliore di
me? Presto tutti e sopratutto la dolce Elena ti vedranno per come sei
veramente e cioè un assassino, traditore,
bugiardo"
" Bla,bla,bla, basta facciamola finita ora, chiudiamola dentro! " disse
Damon spingendo la pesante porta della cripta.
" Aspetta che cosa fai? Damon non farlo, ti prego non lasciarmi qui! "
" E invece è proprio qui che devi stare e devi marcire poco
a poco solo per ricompensarmi dei 150 anni che ho aspettato
come uno stupido per aprire questa cripta solo per scoprire che non
c'eri mai stata! " infuriò il corvino sgranando i grandi
occhi cerulei.
" Damon ascoltami, Stefan sapeva che non ero nella cripta e te lo ha
tenuto nascosto " confessò Katherine nel vano tentativo di
fermarlo.
" Ora dirà di tutto pur di non far chiudere questa porta,
non ascoltarla Damon " intervenì Stefan con la sua aria
seria.
" Presto la verità verrà alla luce
indipendentemente che io sia fuori o in questa cripta mio caro Stefan,
voi credete davvero che rinchiudermi quaggiù abbia risolto i
vostri problemi? Vi sbagliate perchè il peggio sta per
arrivare e l'unica davvero al sicuro sarò io qui dentro
quando lui arriverà "
" Beh, chiunque sia lo aspetteremo a braccia aperte e lo rimanderemo
indietro, e ora addio! " concluse Damon spingendo il pesante
portone in pietra.
" Aspetta Damon no!!! Ti prego non farlo! Io posso aiutarvi a salvare
Elena, lui la ucciderà ora che
saprà della sua esistenza, ti prego no! " urlò
Katherine quando Damon chiuse definitivamente l'accesso.
Katherine
continuò ad urlare dando pugni sulla massiccia porta in
pietra della vecchia cripta, il corvino incurante delle sue suppliche
abbandonò immediatamente quel lugubre posto seguito dal
fratello, Bonnie e Lucy.
" Una serata davvero intensa, e il peggio deve ancora venire
a detta di Katherine " affermò Lucy ironica.
" Katherine ama ingigantire le cose quando si trova alle strette,
comunque adesso è fuori dai piedi, credo che possiamo
dormire sonni tranquilli " rispose Bonnie sollevata mentre lesse un
messaggio di Elena inviandole a sua volta l'esito della serata
con tanto di emoji sorridenti.
" Ascolta Bonnie adesso devo andare ma prima lasciati dare un consiglio
su questa pietra, falla restare nelle tue mani, non consegnarla ai
fratelli Salvatore ne tantomeno ai Lockwood, se Katherine l'ha cercata
cosi insistentemente deve avere un grande valore e lasciatelo dire,
sarà anche una manipolatrice ma c'era paura nelle sue parole
io l'ho avvertito, tieni gli occhi aperti cara cugina " concluse Lucy
stringendole le mani e abbracciandola poi se ne andò.
Damon si diresse con
passo svelto alla sua camaro parcheggiata poco lontano ignorando il
fratello che era alle sue spalle.
" Damon, aspetta devo parlarti " disse Stefan avvertendo
l'inizio del suo atteggiamento ostile nei suoi confronti.
" Avanti forza, sentiamo cosa devi dirmi "
" Te lo leggo in faccia che stai pensando a quello che ti ha
detto Katherine, vero? "
"
Sai Stefan, forse perchè per la prima volta mi ha dato
l'impressione che non stesse mentendo e lo sai come me ne sono
accorto?... Ho guardato te! " esclamò il vampiro inquieto
stringendo i pugni lungo i fianchi.
" E tu a chi credi Damon? A me o a lei? " domandò
Stefan fissandolo dritto negli occhi senza alcun timore.
" Non lo so ancora a chi credere, ma sta sicuro Stefan che se
scopro che quello che ha detto è la verità tu sei
un uomo morto! " concluse il corvino avvicinandosi ad un centimetro
dalla sua faccia minacciandolo.
Stefan
rimase impassibile quando poggiò le sue mani nell'
incavo del collo del fratello guardandolo dritto negli occhi per
rassicurarlo.
" Ascoltami Damon, quello che ha detto Katherine non
è la verità, la conosci vuole solo metterci l'uno
contro l'altro e se tu continui a credere così facilmente a
tutto ciò che ti dice allora non posso contare sul tuo aiuto
per fermarla "
" Fermarla, non so se te ne sei reso conto ma da quella
cripta non può più uscire "
" Questo è vero, ma non credo che sia qui da sola "
ribattè convinto Stefan mentre gli arrivo un messaggio di
Elena che gli inviava la buonanotte mentre lui fece altrettanto.
" Buonanotte anche a te amore mio... Che romantico il caro Stefan "
affermò con sorriso perfido la ragazza
dai capelli rossi che messaggiava con il suo cellulare mentre
Elena imbavagliata la guardava inerme.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Conosci Il Tuo Nemico ***
Conosci Il Tuo Nemico
" Jenna possiamo parlare? " domandò Alaric dopo
aver riaccompagnato Jeremy a casa.
" Cosa è successo, perchè hai chiamato Rik al
cellulare? " domandò astia Jenna rivolgendosi al nipote.
" Niente, ero rimasto senza un passaggio per tornarmene a casa "
rispose svogliato Jeremy.
" Hai un aspetto strano, non starai ricominciando con gli spinelli
spero! "
" Ma no! Che ti viene in mente, hai una bella fiducia in me, grazie
Jenna! " rispose il ragazzo offeso voltandole le spalle andando di
sopra a chiudersi nella sua stanza.
" Jenna non avrai esagerato? "
" Sei qui per darmi lezione da genitore Rik? "
"
Perche adesso sei arrabbiata con me? E per John vero? "
" Rik sono stanca e domani ho un appuntamento con Carol, devo occuparmi
di molte cose e sarò molto impegnata, perciò se
non ti spiace non voglio parlare di quello che ha detto John "
" E invece dovremmo, ascolta non è facile per me
perchè ci sono cose che non sai e che forse non
comprenderesti "
" Beh, tanto per iniziare dovresti parlare una buona volta e poi
dipende da me se comprendere o no e non credo che tu sappia come io
gestirei la cosa, quindi di cosa diavolo parli Rik " rispose irritata
Jenna mentre Alaric rimase in silenzio senza proferire parola.
" Va bene, fuori di qui, vattene! " ordinò Jenna cacciandolo
da casa sua, Alaric senza difese in suo riguardo dovette attenersi
dirigendosi alla porta.
" Va
bene, allora buonanotte " rispose il professore
abbassando lo sguardo mentre Jenna aspettava che se ne andasse senza
guardarlo in faccia.
Alaric lasciò casa Gilbert mentre Jenna appena chiusa la
porta si diresse imediatamente dal nipote.
Jeremy era sul letto ad ascoltare musica quando la zia irruppe nella
sua stanza.
" Tu non me la dai a bere e lo sai, quindi smettila e dimmi cosa
diavolo è successo "
" Jenna ora stai esagerando, ho chiamato Alaric per un passaggio "
" Sei andato alla fiera con Elena e torni da solo, a proposito
dov'è? "
" Con Stefan con chi vuoi che sia, a un certo punto se ne andata con
lui "
" Senza avvisarmi ovviamente ma domani sia lei che Stefan mi sentiranno
"
" Jenna non puoi farle la ramanzina solo perche passa la notte col
fidanzato "
" E minorenne e Stefan dovrebbe essere più responsabile,
anzi tu ed Elena dovrete incominciare ad essere più
responsabili se non volete che i servizi sociali mi rievochino la
vostra custodia "
" Che vuoi dire? " domandò Jeremy togliendosi le cuffie.
" Che John ha contattato un assistente sociale e che al mio minimo
errore vi affideranno a lui "
" Stai scherzando? "
" Per niente, adesso dormi prima che mi arrabbi sul serio e domani
chiariremo anche noi due " concluse Jenna lasciando la sua stanza
mentre Jeremy rimase preoccupato.
Mattino
seguente
" Buongiorno, e ora di svegliarsi la scuola ti aspetta! "
gridò Jenna facendo sobbalzare Jeremy dal letto.
" Ma che succede! Jenna ma che modi sono! "
" Muoviti prima che ti prenda a calci in culo e appena vedi tua sorella
dille che si prepari a una sfuriata storica, sto provando a
messaggiarla e non mi risponde, stavolta mi sente... Alzati che devo
andare a lavoro! " urlò Jenna strattonandolo costringendolo
ad alzarsi.
" Questo si chiama maltrattamento di minore lo sai? "
domandò Jeremy quando si guadagnò uno schiaffo
sulla nuca.
" Muoviti è tardi! " concluse Jenna avviandosi ad uscire di
casa.
________________________________________________________________________________________
"
Elena ti devo parlare torna a casa immediatamente o ti vengo a prendere
io per i capelli ti conviene "
" La cara zia Jenna e un bel tipetto a quanto vedo, tramutata in
vampiro sarebbe uno spasso magari ci penso io " disse la
ragazza dai capelli rossi maneggiando il cellulare di Elena che la
guardava inerme con un bavaglio alla bocca mentre le raggiunse un
ragazzo dai capelli scuri.
" Io avrei finito, posso andare? "
" Certamente, ma prima avvicinati " ordinò la rossa mentre
il ragazzo ubbidì, in un secondo lei lo afferrò e
lo morse con ferocia al collo nutrendosi avidamente col suo sangue.
Elena osservò impotente la scena rimanendo impressionata da
tanta malvagità mentre il ragazzo cadde a terra spasmando i
suoi ultimi istanti di vita mentre la vampira si leccava avida con la
lingua il sangue sulle sue labbra imbrattate.
" Che c'è principessa ti sei impressionata? Anche il tuo
fidanzato è un vampiro quindi qual'è il problema?
Ah, già tu sei la versione delicata di Katherine "
ironizzò sarcastica con sorriso perfido.
" Cosa hai fatto? " domandò una ragazza bionda apparsa dal
nulla alle sue spalle.
" Niente, dovevamo sbarazzarcene lo sai " rispose la rossa.
" E te ne sei nutrita, dovevi semplicemente plagiarlo a dimenticare e
lasciarlo andare, adesso come facciamo con il corpo? "
" Lo lasceremo qui a marcire, chi vuoi che venga in questo posto
sperduto "
" Lo sapevo, complichi sempre tutto come se non fosse già
abbastanza pericoloso quello che stiamo per fare, a proposito sai
qualcosa di Katherine? "
" La cara Katherine è fuori gioco ormai, la regina del foro
e stata rinchiusa con un incantesimo in quella vecchia cripta tra le
rovine di Fells "
" Come fai a saperlo? "
" La strega ha messaggiato la principessa mettendola al corrente , ma
ora dimmi che notizie mi porti "
" Ho contattato il suo tramite ma vuole vederla di persona per
accertarsi che non lo stiamo ingannando "
" Non gli avrai mica dato l'indirizzo di questo posto spero, sicura che
non ti abbiano seguito? "
" Tranquilla sono stata attenta, smettila di trattarmi come una
stupida! "
" Basta un niente per ritrovarci uccise, quindi si mi preoccupo mia
cara! " affermò alterata la rossa mentre la bionda
si avvicinò ad Elena.
" Adesso ti toglierò il bavaglio ma guai a te se gridi! "
" Chi siete? Dove mi avete portato? " domandò Elena con voce
tremante saettando lo sguardo sulle due.
" Non incominciare a fare domande, ma perche le hai tolto il bavaglio!
" infuriò la rossa.
" Perchè deve mangiare, deve essere in forma quando la
consegneremo "
" Consegneremo? Di cosa parlate! A chi mi dovete consegnare! "
domandò Elena agitata innervosendo la rossa.
" Adesso chiudi la bocca o ti strappo la lingua mocciosa! "
infuriò la vampira afferrandole il viso prepotentemente tra
le mani.
" Selena smettila! Lasciala immediatamente "
intervenì la bionda irritandola.
" Idiota! Si era detto di non chiamarci per nome a questo punto perche
non dirle anche il tuo Krystina "
" Ora basta! Fino a che non la consegnamo non le torcerai un capello "
affermò la bionda parandosi di fronte alla complice.
" Smettila di atteggiarti conviene a me quanto a te che sia integra, ma
se fosse stato per me l'avrei già fatto mille torture alla
reginetta di Mystic Falls " affermò con sguardo perfido la
vampira.
" Immagino, datti una calmata e vedi come sbarazzarti di questo
cadavere "
" Kristyna cara non sono una cameriera, rilassati non
puzzerà prima di qualche ora e per tanto noi saremo
già andate via " affermò Selena fissando con
sorrisetto perfido Elena.
______________________________________________________________________________________
Casa
Salvatore
" Un brindisi all' uscita di scena della megera, a te Katherine che tu
possa marcire putrefatta per l'eternità " augurò
Damon traccannando il suo amato bourbon sotto gli occhi del fratello.
" Buongiorno, inizi leggero la giornata "
" Un buon bicchiere di bourbon è quello che ci vuole "
controbattè il corvino sarcastico verso il fratello.
" Avevi ragione sai Damon, lo ammetto ho sbagliato a non darti ascolto
ora più che mai mi sento tranquillo sapendo Katherine
rinchiusa in quella cripta " disse Stefan incrociando le braccia.
" Cosa sento, Stefan mi sta dando ragione " ironizzò il
corvino sgranando gli occhi.
" Hai il tuo tono astioso fratello, stai ancora pensando a quello che
ti ha detto Katherine? "
" No affatto, sei tu che lo stai tirando in ballo fratello "
ribattè il corvino inarcando le narici.
" Ti ha detto una bugia, se fosse come dice lei non avrebbe aspettato a
dirtelo mentre la rinchiudevi nella cripta, lo avrebbe già
fatto prima per metterci come sempre l'uno contro l'altro "
" Questo è vero, ma ora lei ha insinuato il dubbio in me e
finchè non mi accerterò del contrario non ti
darò tregua fratello " concluse parandosi di fronte a Stefan
tracannando un altro bicchiere di bourbon quando suonarono alla porta.
" Chi sarà a quest'ora? "
" Va ad aprire e scoprilo, che stupido scoiattolo "
Stefan si diresse alla porta e aprendo si trovò Jeremy
sull'uscio.
" Ma guarda, è venuto a trovarci lo zombie di Romero "
" Non incominciare idiota! " ribattè Jeremy spazientito
verso Damon.
" Stefan devo parlare con Elena falla scendere immediatamente! "
" Elena? Come mai la cerchi qui? "
" E dove dovrei cercarla, chiamala che per colpa sua Jenna se le presa
con me perche quando passa la notte qui non si degna nemmeno di
avvisarla e io mi prende il ben servito! " affermò il
ragazzo buttandosi su una delle vecchie poltrone mentre Stefan lo
fissava stranito.
" Che c'è ti sei imbambolato scoiattolo? Non ti ricordi dove
hai lasciato la tua ragazza? " ironizzò Damon con sorriso
beffardo.
" Jeremy sei sicuro di quello che dici? "
" Scusa secondo te me lo sto inventando? Ma che succede Stefan? "
domandò Jeremy cupo.
" Già Stefan parla, la suspance ci uccide "
" Ieri sera dopo la fiera ho riaccompagnato Elena a casa " rispose
Stefan agitato quando Jeremy lo guardava con occhi sbarrati.
" Ok, adesso manteniamo la calma... Stefan respira a fondo sei pallido!
"
" Ma perche non la smetti con queste stupide battute! "
ribattè stizzato Jeremy.
" Senti bamboccio non alzare la voce con me perche te ne faccio pentire
"
" Damon smettila, non è il momento adesso dobbiamo
preoccuparci di Elena "
" Perchè dici dobbiamo e la tua ragazza cosa c'entro io? "
chiese il corvino versandosi altro bourbon sotto lo sguardo
disapprovabile del fratello.
" So io cosa fare, vieni con me Jeremy " ordinò Stefan
quando venne intralciato dal fratello.
" Ed ecco che Stefan fa la cosa più stupida che possa fare
andare da Katherine "
" Visto che non vuoi collaborare allora fatti da parte e non
intrometterti Damon "
" Come fai ad essere mio fratello sei cosi stupido! La tua ragazza
sparisce e la prima cosa che fai è andare da Katherine? Cosa
speri di ottenere? "
" Prima di rinchiuderla ha detto che Elena era in pericolo, lei sa cosa
sta succedendo e non è un caso ciò che sta
accadendo "
" Non ti dirà niente e si divertirà solo a
tenerti sulle spine "
" Non mi importa devo trovare Elena "
" E allora chiama Bonnie, lei saprà come trovarla idiota! "
concluse il corvine tracannando il suo whisky.
_______________________________________________________________________________________
" Nessun messaggio? Insomma sei sicura che tu abbia parlato con la
persona giusta? "
" Ti ho detto di si Selena e ora smettila di domandarmelo in
continuazione sono già abbastanza agitata " rispose nervosa
la vampira bionda smaniando con il cellulare tra le mani.
" Sono stanca di scappare e nascondermi voglio farla finita con questa
storia e consegnare questa mocciosa ad Elijah " affermò la
rossa nervosa.
" Elijah? Chi è questo Elijah? "
domandò agitata Elena.
" Presto lo saprai principessa ma nel frattempo chudi quella dannata
bocca! "
" No, non lo farò! Voglio sapere perche sono qui e chi
siete! " gridò Elena senza paura.
" Ma tu guarda, lo stesso atteggiamento irritante e prepotente di
Katerina, smettila di gridare perchè ti cavo gli occhi "
minacciò Selena riducendo gli occhi a due fessure.
" Elena, ora devi calmarti altrimenti saremo costrette a
imbavagliarti di nuovo " intervenì la vampira
bionda.
" Chi è Elijah voglio saperlo! "
" E il tuo peggiore incubo " concluse Krystina mettendola in
agitazione.
" E' arrivato un messaggio, vogliono l'indirizzo del posto "
affermò Selena.
" E' escluso, manderemo Kyle a contrattare con il suo tramite un certo
Dr. Martin poi stabiliremo un luogo d'incontro dove consegnare la
doppleganger " ordinò la vampira bionda senza esitazioni.
_______________________________________________________________________________________
Casa
Salvatore
" Stefan ho ricevuto il tuo messaggio che succede? "
" Entra Bonnie si tratta di Elena, è sparita "
" Come sarebbe? Ma cosa stai dicendo? "
" Io l'ho riaccompagnata a casa quando abbiamo lasciato la fiera, ma
poi Jeremy è venuto qui dicendo che non era
rientrata pensando che fosse con me, ho provato a contattarla ma non mi
risponde "
" Va bene adesso provo io " disse Bonnie provando a contattare l'amica
senza risultati.
" Dobbiamo ritornare alla cripta da Katherine c'e lei dietro a questa
storia ne sono sicuro " affermò Stefan.
" Per l'amor del cielo tu e quella cripta, sprechi tempo se credi che
quella serpe ti dica qualcosa " intervenì Damon alle spalle
del fratello.
" Prima che la rinchiudessimo Katherine ha affermato che Elena era in
pericolo, ma se ora vai da lei userà questa tua debolezza
contro di te Stefan " affermò Bonnie.
" Quindi cosa facciamo? "
" Semplice no, Bon Bon ci aiuterà con qualche suo
incantesimo per questo l'abbiamo chiamata, insomma fa una delle tue
fatture e rintraccia Elena o sai solo provocare aneurismi e farti
gocciolare sangue dal naso? "
" Damon, potresti almeno solo per una volta collaborare senza offendere
nessuno? Qui c'è in gioco la vita di Elena! "
" Allora muovetevi prima che sia troppo tardi, allora strega puoi fare
qualcosa o no? " domandò spazientito il corvino.
" Non lo so, datemi del tempo per pensare "
" Tempo non ne abbiamo tic toc tic toc "
" Sei insopportabile perche non rinchiudete anche lui in quella cripta
" disse Jeremy irritato.
" E una buona idea non ci avevo pensato " ribattè Bonnie.
" Morireste nell' istante in cui ci provaste " controbattè
il corvino convinto.
" Forse ci sono, possiamo tentare con un incantesimo di localizzazione
ma per farlo avrei bisogno di una mappa e ci servirà qualche
goccia di sangue della famiglia Gilbert "
" Non c'è problema " disse Jeremy sorridendola.
" Siete disgustosi! " esclamò Damon irritandoli ancora.
Stefan cominciò a frugare nella vecchia libreria quando
trovò una mappa della città.
" Ti serve altro? "
" Solamente qualche candela "
" Le vuoi profumate alla vaniglia o vanno bene quelle al cedro? "
" Damon, ti prego! " implorò Stefan al fratello per il suo
continuo sarcasmo mentre le procurava ciò che le serviva.
" Non ti sarò mai simpatico vero? Eppure sento che saremo
grandi amici "
" Neanche per sogno! Tu sei un essere ignobile stammi lontano! "
controbattè Bonnie divertendolo quando Stefan
ritornò con delle candele che sistemò su un
tavolo al centro del salone con la mappa e un pugnale.
" Bene,bene,bene, a quanto vedo vi siete dati ai riti satanici, se vi
serve una vergine sono capitata al momento giusto "
intervenì ironica Julia come un fulmine a ciel sereno.
" Spunti sempre nei momenti meno opportuni nana malefica, vattene
abbiamo cose più importanti di cui occuparci, quindi fuori
dai piedi! "
" Santo cielo che brutto carattere! Sarà la vecchiaia "
ironizzò la vampira.
" Tu sei la strana ragazza della fiera... Che ci fai qui? "
" Mi hai definita "strana"? Ma ti sei visto? Sembri Justin
Bieber con quei capelli! "
" Scusate ma io avrei bisogno di silenzio per concentrarmi " intervenne
Bonnie.
" E sei capitata nel posto sbagliato cheri questa
è una casa di pazzi! "
" Chiudi quella dannata bocca nanerottola, ma come ti sei conciata?
Sembri Willy Wonka con quella giacca... Porpora! "
" Possiamo procedere? " domandò irritato Stefan verso i due
che annuirono.
Bonnie cominciò a concentrarsi con occhi chiusi tracciando
con le dita la mappa sotto lo sguardo dei presenti incuriositi, le
candele accese sembravano smorzarsi quandò
cominciò a recitare l'incantesimo.
Dopo alcuni secondi invitò Jeremy ad avvicinarsi e a porle
la mano.
Bonnie con il pugnale gli trafisse un dito facendo scorrere il sangue
sulla mappa, le goccie vermiglie macchiarono la vecchia carta
ingiallita estendendosi per poi tracciare un piccolo percorso sotto gli
occhi stupiti di Damon e Stefan.
Il sangue tracciò un tragitto che conduceva ad un luogo nei
pressi di Richmond segnalando con precisione dove si trovasse Elena.
" Ecco, si trova qui ai confini di Richmond " affermò la
strega.
" D'accordo andiamoci subito "
" No Jeremy, tu non vieni, è escluso " ordinò
Stefan.
" Come sarebbe che non vengo? E' mia sorella! "
" Lo so, ma non sappiamo chi l'ha rapita ed è pericoloso per
te lo capisci? Ci devo pensare io d'accordo? "
" Ma che sta succedendo si può sapere? " domandò
Julia intervenendo come sempre nel discorso.
" Fatti gli affari tuoi nanerottola "
" Non posso sono una pettegola come te devo sapere sempre tutto, se ho
capito bene Elena e stata rapita? Quindi chiederanno un riscatto? Ah,
non preoccuparti Jeremia i Salvatore sono benestanti "
" Ma si può sapere chi sei? " domandò confuso
Jeremy.
" Non provare a dire anche a lui la stupidaggine che sei mia moglie o
ti spezzo quel mezzo centimetro di gambe che ti è rimasto "
" Non serve, lo hai appena fatto tu " controbattè Julia
ironica.
" Va bene, mi servono armi speciali quindi contatto Alaric "
affermò Stefan.
" Ti porti Alaric? Auguri! "
" Beh Damon, tu ti sei tirato fuori e di certo non posso andarci da
solo "
" Potrei cambiare idea se tu me lo chiedessi "
" E a che servirebbe, hai dimenticato che Katherine ha preso
il tuo anello? " affermò Stefan irritandolo.
" Maledetta! Adesso vado lì e dò fuoco a quella
maledetta cripta! "
" Ascolta non c'e tempo chiamò Alaric e vado "
affermò Stefan chiamando il cacciatore al cellulare.
" Perche te la prendi, avevi detto che non ti importava di Elena "
disse Jeremy.
" E infatti è cosi idiota! Non me ne importa niente di tua
sorella rivoglio solo il mio anello! "
" Il solito egoista prepotente " affermò Julia guadagnandosi
un occhiata trucida.
" Ok, Alaric sarà qui tra poco Jeremy tu va a scuola non
destare sospetti, Jenna e John non devono sapere nulla, Bonnie tu resta
con lui "
" Sicuro che non posso esserti utile? Potrei aiutarvi con la mia magia
"
" Preferisco che tu stia qui al sicuro, ritornerò con Elena
te lo prometto " affermò Stefan guadagnandosi la fiducia di
Bonnie che acconsentì mentre Damon irritato
lasciò il salone per ritirarsi nella sua stanza sotto lo
sguardo disapprovevole del fratello.
" Allora noi andiamo a scuola però prima mi faresti un
favore Stefan? Quando arriva Alaric dagli il mio anello, sai mi sento
più sicuro se so che lo indossa "
" Glielo consegnerò non preoccuparti " affermò
Stefan con una presa ferrea sulle spalle quando il ragazzo con Bonnie
lasciò casa Salvatore.
" Una brutta situazione direi, il rapimento provoca costantemente
tensione e sconforto, ci sono passata " disse Julia sarcastica.
" Grazie per esprimenti sempre con una tale sensibilità al
momento giusto, in questo sei la degna compagna di mio fratello "
ribattè Stefan con un sorriso stampato a forza.
" Lo prendo come un complimento caro cognato è
benchè non volessi farti torto ti dimostrerò la
mia sensibilità alla causa collaborando "
" Ti ringrazio ma ce ne occupiamo noi " affermò Stefan
obbietto.
" Stai rifiutando il mio aiuto mon
cher? Mon
dieu, cosa ho fatto per meritarmi tanta
austerità? " domandò la vampira con sorriso
beffardo avvicinandosi a lui.
" Semplice, non mi fido di te "
" Schietto e sincero come un libro aperto, tu sei il lezzo della
verità nella forma che più gradisco "
affermò la vampira fissandolo negli occhi con sguardo
malizioso.
" Ascolta, io non so tu cosa voglia, ma lo scoprirò "
affermò Stefan quando suonarono alla porta.
" Alaric, finalmente entra "
" Che sta succedendo, spiegami " disse il cacciatore lanciando un
occhiata fugace a Julia.
" Elena è stata rapita e si trova esattamente qui in questo
posto ai confini di Richmond e mi serve il tuo aiuto
" disse Stefan mostrandogli la mappa.
" Ne sei sicuro Stefan? Santo cielo chi vorrebbe rapire Elena? "
" Non lo so ma c'entra Katherine in questa storia, ma ora non perdiamo
tempo hai portato le armi? "
" Certo, ho dei fucili, paletti e anche delle granate alla verbena fa
molta attenzione a maneggiarle "
" Mon dieu,
se ti vedrebbe Joss Whedon ti scritturerebbe per la serie maschile di
Buffy l'ammazzavampiri "
" E tu chi saresti scusa? "
" Qualcuno di cui non puoi fidarti " ribattè lei con
sarcasmo lasciando il salone per dirigersi al piano di sopra.
" Lascia perdere Alaric, a proposito indossa questo me lo ha dato
Jeremy "
" L'anello dei Gilbert "
" Esatto, ti proteggerà... Te la senti di accompagnarmi? "
" Stai scherzando? Elena è come una figlia per me " concluse
il cacciatore preparando le armi.
_____________________________________________________________________________________
" Ma guarda, tuo fratello e il cacciatore si preparano all'avventura e
tu te ne stai qui sdraiato sul letto a guardare... Pretty Little Liars?
"
" Ah! Chiudi il becco, non ho voglia di ascoltarti, esci! "
" Lascia perdere tanto Allison è viva " affermò
Julia spegnendo il televisore.
" Ma che diavolo fai idiota! "
" Lasci che il fratellino faccia l'eroe mentre tu te ne resti il solito
menefreghista agli occhi della dolce Elena? "
" Ehi! Ma si può sapere che vuoi! " infuriò Damon
alzandosi di scatto dal letto sgranando i grandi occhi cerulei quando
Julia gli mostrò il suo anello.
" Quello che voglio è che adesso tu ti faccia valere senza
fare domande a cui ora non voglio rispondere! " ordinò la
vampira porgendogli l'anello al dito sotto lo sguardo interrogatore del
corvino.
______________________________________________________________________________________
" Stefan possiamo andare, sei pronto? "
" Si andiamo " rispose Stefan indossando il suo giubbotto.
" Non senza di me fratellino, prendo la mia camaro perchè se
andiamo con quella carretta di Alaric non arriveremo mai in tempo! "
controbattè Damon spavaldo mostrandogli l'anello.
" Ma... Come, non capisco "
" Infatti, non capire e muoviti! " concluse il corvino avviandosi
all'uscita.
______________________________________________________________________________________
Richmond
Erano passate ormai molte ore ed Elena cominciava a sentire la
stanchezza fisica e mentale a cui era sottoposta dalle due vampire che
discutevano tra loro quando improvvisamente una piccola fiammella le
apparve a un palmo della mano trasformandosi in un piccolo pezzo di
carta.
La ragazza con discrezione e cautela cercò di impossessarsi
del piccolo pezzo di carta facendo attenzione alle vampire, lentamente
apri il foglio e vide che c'era un messaggio di Bonnie che le diceva
che Stefan stava venendo a prenderla, Elena si
lasciò scappare un sorriso che alla rossa non passo
inosservato.
" Ehi, che succede, perchè sorridi? "
" Io? No, ti stai sbagliando non sto sorridendo " ribattè
Elena rigida.
" Non prendermi in giro mocciosa, cosa stringi nella mano! "
ordinò la vampira strattonandola.
" Niente, non ho niente " rinnegò Elena cercando di
difendersi quando Selena riuscì a impossessarsi del foglio.
" E' questo cosa sarebbe? Di che si tratta, parla! " infuriò
la rossa schiaffeggiandola quando un rumore provenì da
lontano come un tonfo.
" Che succede? Cosa è stato? " domandò Krystina.
" Fermati dove vai, non muoverti " ordinò la rossa restando
immobile fissando entrambe la porta della loro stanza in attesa che da
un momento all'altro qualcuno la aprisse.
La tensione era alta tra le due mentre Elena impaurita e con il labbro
insanguinato era alle loro spalle quando la porta si aprì.
Le due vampire sbarrarono gli occhi incredule a ciò che si
trovarono davanti.
L'imponente uomo statuario che si trovarono di fronte lo conoscevano
bene, un fantasma del loro passato venuto a tormentarle.
Krystina rimase impietrita mentre Selena riuscì a malapena
quasi a similare una parola quando lui con scatto fulmineo alla
velocità della luce la raggiunse e con un colpo netto e
preciso le staccò la testa dal collo.
Elena emise un grido a quell'agghiacciante scena mentre la testa della
vampira rotolando sul pavimento la raggiunse, Krystina si
buttò ai suoi piedi prostandosi con la faccia a terra quasi
a implorarlo di risparmiarla quando lui con il suo sguardo serio e
impassivo la osservava.
" Priveste
( Guardami ) - le disse in rumeno avvicinandosi - Priveste!
" infuriò una seconda volta obbligandola a guardarlo.
" Domnul
meo, iartà-mà ( Mio
signore, perdonatemi ) " rispose lei implorandolo.
" Nu implora,
acum nu existà nici o iertare pentru tine
( Non implorare, ormai non c'e perdono per te ) "
"
Atunci sunt gata sà mor de màna ta (
Allora sono pronta a morire per mano vostra ) "
concluse la vampira ai suoi piedi mentre le lacrime
scendevano copiose dai grandi occhi cerulei rigandole il viso di
porcellana quando Elena scappò dalla stanza aprofittando di
quel momento.
Elena corse a fiatone per i vecchi corridoi abbandonati sbattendo
continuamente nei muri, quella casa era un labirinto fino a che non
raggiunse un uscita ma la sua corsa fu stoppata dal cadavere di un
vampiro in cui inciampò che probabilmente sorvegliava la
casa ma nonostante la slogatura alla caviglia non si arrese e
continuò la sua fuga come poteva quando si
imbattè nello statuario vampiro.
La ragazza emise un grido quando lui la afferrò tappandole
la bocca trascinandola nascosta in un angolo quando le fece cenno di
restare in silenzio mentre si udirono dei passi.
Qualcun'altro aveva raggiunto l'abitazione, Elena sapeva che si
trattava sicuramente di Stefan e non poteva metterlo in guardia da quel
vampiro cosi forte e crudele.
I passi si udirono sempre più vicini, il vampiro aveva i
nervi tesi e lo sguardo concentrato come pronto ad attaccare quando
Elena si liberò dalla sua presa uscendò
allo scoperto e correndo al piano sottostante verso Stefan
quando davanti si ritrovò un altro uomo altrettanto
statuario e imponente che la penetrò con uno sguardo
facendola raggelare quando fu trascinata a velocità inumana
di nuovo dal vampiro di prima in cima alle scale.
L'uomo avanzò con scatto fulmineo raggiungendo Elena
sulle scale rivelando la sua natura di vampiro, al momento
stesso la ragazza si ritrovò al piano sottostante
confusa mentre lui saettò il suo sguardo cercando
di capire chi lo stesse sfidando ritornando anch'essi giù
quando improvvisamente da un angolo il primo vampiro uscì
all'attacco con un enorme palo impalettandolo e trascinandolo fino a
inchiodarlo al muro con impeto, in un attimo il viso del vampiro si
fece verde intrigendosi di vene fino a trovare la morte sotto gli occhi
scioccati di Elena.
________________________________________________________________________________________
" Allora siamo arrivati o no? "
" Non essere impaziente scoiattolo, è proprio qui, dietro
l'angolo "
" Lo avevi detto un ora fa, secondo me hai sbagliato strada "
affermò spazientito Alaric verso Damon.
" Senti Rik io non ho sbagliato proprio nulla, sei tu quello che
confonde la scuola con la casa di Jenna "
" Questi non sono affari tuoi idiota, pensa a guidare! "
" Sta calmo, non prendere subito fuoco, in fondo ti faccio i miei
complimenti Jenna è un tipo appetitoso! "
" Damon vuoi smetterla una buona volta! Quanto manca ancora? "
" Non gridare Stefan e non innervosirti ti si arriccia la coda...
Shhh!.. Siamo arrivati " affermò Damon quando da lontano
intravidero una vecchia villa abbandonata.
I tre scesero dall'auto presero i borsoni con le armi dal bagagliaio e
iniziarono ad avviarsi verso l'abitazione.
" Mi raccomando, avviamoci silenziosi " ordinò il cacciatore
sottovoce.
Con passo furtivo i tre raggiunsero il retro della villa, Damon e
Stefan perlustrarono con discrezione facendo attenzione al portico
scricchiolante.
Stefan si avvicinò lentamente alla piccola porta che
conduceva all' interno e con colpo secco forzò la maniglia
aprendola.
Damon andò avanti per primo dando indicazioni al fratello e
al cacciatore, attraversarono il lungo corridoio perlustrando ogni
angolo fino ad arrivare al salone principale dove videro il cadavere
trafitto.
Il corvino si avvicinò scrutandolo dalla testa ai piedi fino
a notare l'anello che portava al dito, lo stemma che vi era inciso
apparteneva ad una casata che lui conosceva bene e se ne
impossessò.
Stefan gli fece cenno di continuare le ricerche al piano di sopra e si
avviarono.
I tre perlustrarono anche tutto il piano di sopra fino a raggiungere la
stanza in cui trovarono gli altri due cadaveri quello di Selena
decapitato e del ragazzo ucciso dalla medesima vampira.
" Qui di Elena non c'e traccia, l'hanno già portata da
qualche altra parte " affermò Damon.
" Maledizione, sto impazzendo dobbiamo ritrovarla " ribattè
Stefan agitato.
" Stefan ora non è il momento di perdere il
controllo, perlustiamo ancora in giro e vediamo se troviamo qualche
indizio " rispose Damon cercando di tenere a bada il fratello.
" Sicuro che si trovasse qui Stefan? Magari Bonnie si è
sbagliata " disse Alaric cercando di rassicurarlo.
" No affatto, guardate questo foglio c'è scritto " Stefan sta venendo a prenderti
" questa è opera di Bonnie" affermò
il minore dei Salvatore.
" Io penso che l'unica cosa da fare adesso e ritornare a casa e fare in
modo che Bonnie la rintracci di nuovo con il suo incantesimo, credo non
abbiamo alternative " ordinò il corvino mentre con un piede
girò la testa della vampira quando assunse un aria cupa.
" Ma cosa fai? " domandò il cacciatore osservandolo.
" Nulla, fatti gli affari tuoi... Andiamocene " concluse il vampiro
stizzito sotto gli occhi interrogatori del fratello e del cacciatore.
_______________________________________________________________________________________
Cripta di Fells
La fame si faceva sentire.
La fame era divoratrice e bruciava nelle vene come un fuoco che
consumava lentamente fino alla pazzia.
Katherine stava impazzendo affamata al buio prigioniera intrappolata
tra le vecchie lapidi e il terreno umido di quel maledetto posto quando
improvvisamente udì dei rumori.
La vampira con le poche forze che aveva si alzò in
piedi strusciando lentamente dall'ombra a piccoli passi ,
qualcuno stava smossando la vecchia porta in pietra della
cripta e un piccolo baluardo di luce penetrò all'uscio
grazie ad una torcia che ardeva a terra quando davanti a lei apparve
una figura in bianco che afferrò la fiaccola portandola
verso il buio pesto della cripta per intravedere all 'interno.
" Katherine? " chiamò la ragazza mentre la sua voce
echeggiò nella vecchia cripta.
" Krystina, che ci fai qui? " domandò la Petrova uscendo
lentamente dal buio stanca e affaticata.
" Katherine il nostro piano è fallito, abbiamo perso Elena "
affermò con voce tremante la vampira.
" Come sarebbe " abbiamo
perso Elena" che diavolo è successo? "
infuriò la Petrova.
" Un imprevisto, io e Selena ce lo siamo ritrovate davanti
all'improvviso e in un attimo ha decapitato lei e ha impalettato Elijah
ho visto tutto con i miei occhi! "
" Ma di chi diavolo stai parlando? Vuoi spiegarti meglio? "
" Atrian è vivo Katherine, ed è qui " concluse
Kristyna rimanendo Katherine sconvolta.
_______________________________________________________________________________________
Casa Salvatore
La camaro blù di Damon sfrecciò nel vialetto
quando Stefan inquieto scese e si affrettò ad entrare in
casa.
" Stefan non serve a nulla agitarti " disse Damon seguendolo a passo.
" Io non voglio calmarmi voglio solo trovare Elena! "
ribattè Stefan quando se la ritrovò davanti a lui
nel salone.
Il minore dei Salvatore fu pervaso da una gioia incontenibile e senza
pensarci corse da lei abbracciandola fino a farle mancare il respiro.
" Stai bene, cosa è successo? Siamo andati alla villa
abbandonata ma tu non c'eri "
" Lo so mi è arrivato il messaggio di Bonnie che stavi
venendo "
" Mi sono spaventato, ma sicura di stare bene? " chiese Stefan notanto
la ferita che aveva al labbro.
" Si sto bene " affermò Elena abbracciandolo forte sotto lo
sguardo deluso di Damon che lei notò.
" Chi ti ha portato in quella casa? Come hai fatto a scappare? "
domandò Stefan.
" Ascolta Stefan, io... "
" Sono intervenuto io a salvarla " affermò lo statuario uomo
che apparse improvvisamente alle spalle di Elena.
" E tu chi saresti? " domandò Stefan scrutandolo da capo a
piedi mentre lui con passo lento si avvicinò.
" Atrian Petrova, ti dice niente questo cognome? "
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=1210792
|