Forget my mistake.

di SheBeliebes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You? Again? ***
Capitolo 2: *** Chi è il padre? ***
Capitolo 3: *** Forget my mistake. ***
Capitolo 4: *** I hate u. ***
Capitolo 5: *** My prince. ***
Capitolo 6: *** As long as you love me. ***
Capitolo 7: *** Storm. ***
Capitolo 8: *** Make a wish. ***
Capitolo 9: *** Sola. ***
Capitolo 10: *** I've to leave. ***
Capitolo 11: *** La seconda volta fa meno male. ***
Capitolo 12: *** Trust me. ***
Capitolo 13: *** Names. ***
Capitolo 14: *** The end. ***



Capitolo 1
*** You? Again? ***


-Ti amo- mi disse.
-Anche io-gli risposi in lacrime.
-Tornerò presto, poi potremmo stare insieme, te lo prometto.-proseguì lui.
Io annuii lasciandomi accarezzare una guancia mentre le sue labbra si univano alle mie.
Quella notte, poi, facemmo l'amore. Il giorno dopo lui partì.
 
Era lui, il mio unico amore. Lo conoscevo da nemmeno un paio d'anni, da quando si trasferì qui ad Atlanta per seguire il suo sogno, quello di diventare un cantante. 
Era un ragazzino canadese che amava la musica, null'altro, mi innamorai di lui per la sua semplicità.
Un giorno mi disse che doveva partire per un tour, il suo album aveva avuto molto successo. 
Ci rimasi male, sapevo che non lo avrei visto a lungo. Il nostro era una amore appena sbocciato, eravamo due sedicenni inesperti, niente più, niente meno. 
La sera prima che partisse avemmo la nostra prima volta. Lo amavo sul serio, anche se molti ci ritenevano troppo giovani per provare tale sentimento. Per lui avrei dato tutto ciò che avevo e anche di più. Ero una ragazzina sola, scappata da un orfanotrofio, lui mi aveva salvata, in tutti i sensi.
E ora mi ritrovò qui, due anni dopo, a dare la pappa al mio piccolo principe, Jackson, mio figlio. 
Ride divertito mentre faccio l'aereoplanino sbrodolandosi addosso. Lo pulisco col bavaglio.
-Ma che combini? Eppure sei grande per fare certi pasticci!-batte le manine.
Non appena finisce di mangiare decido di portarlo al parco, è li che io e Justin ci siamo conosciuti. 
-Mamma...li!!!-dice indicandomi lo scivolo. 
Lo faccio sedere in cima e tenendolo per le mani lo faccio scivolare giù, poi lo prendo in braccio stringendolo a me. 
E' tutto il papà, quegli occhioni color caramello e i capelli chiari, come quelli che aveva Justin da piccolo. Ricordo che Pattie mi fece vedere le sue foto da bambino.
Sbatto distrattamente contro qualcuno.
-Scusa-surrusso ad un ragazzo snello, alto e con dei grossi occhiali da sole. I suoi capelli sistemati in una cresta hanno il colore del grano, o appena più scuri.
-Figurati-risponde per poi correre dietro ad una bambina che avrà quattro, cinque anni.
-Andiamo li!!-grida Jackson indicandomi un quadrato di sabbia dove giocano dei bambini, tra cui la bimba che era col ragazzo che ho urtato. Il piccolo inizia a giocare con paletta e secchiello, un bambino poco più grande di lui gli si avvicina e giocano insieme.
-E' tuo fratello?-chiede un voce maschile accanto a me.
Mi volto verso di lui, è il ragazzo di prima, si è tolto gli occhiali, è...Justin.
Sento il cuore battere rapidamente, sgrano gli occhi.
-Justin...-sussurro.
-Si, sono io...vuoi un autografo?-chiede spocchiosamente. 
Lo guardo a bocca aperta.
-Davvero non mi riconosci?-dico con un filo di voce.
Vedo i suoi occhi persi, prendo Jackson e mi mi alzo dalla panchina sulla quale siamo seduti ed inizio a andare via.
-Regina...-sussurra mentre mi allontano.

Regina Haynes e Justin Bieber, questa è la loro storia. 



Ecco il primo capitolo di questa nuova FF, spero vi intrighi! Lasciate una recensione, un bacio :)

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Capitolo 2
*** Chi è il padre? ***


Anche oggi mi reco a lavoro. Sono un po' distrutta, dopo aver rivisto Justin tutte le mie sicurezze sono crollate, ero convinta di potermi rifare una vita, ma ho bisogno di lui, qui con me. 
Arrivo all'asilo dove lavoro, è perfetto per me, guadagno e in oltre posso passare del tempo col mio piccolo. 
Lascio Jackson a giocare e corro dal capo che mi ha chiamata per accogliere un nuovo bambino. 
-Lui è Jaxon, portalo dagli altri bambini.
Lo prendo un braccio, è un bambinetto poco più grande di Jackson.
-Hei piccolo!-dico accarezzandogli una guancia-lo sai che ti chiami quasi come mio figlio?
Lui sorride nascondendo il viso contro il mio petto.
-Che timidone-gli bacio i capelli-chi ti accompagna?
-Il mio fratellone.-indica infondo alla sala.
-Justin...-sussurro notando il biondo che parla con Anne.
-Conosci Bibo?
-E'...un vecchio amico...tutto qui.
Lo porto vicino agli altri bambini ed inizia subito a giocare con Jack, io mi siedo con loro.
-Io vado Jaxo, compartati bene!-esclama il fratellone avvicinandosi.
-Aspetta! -lo ferma il piccolo, lui lo guarda confuso-lui e Jackson, il mio amichetto, si chiama come me!
Esclama contento. E' bello quando da piccoli basta giocare insieme due minuti per essere amici, senza porsi troppi problemi.
-E lei è la mia maestra-mi indica.
-E' la mia mamma!
Justin che non mi aveva degnato di uno sguardo mi fissa mentre Jackson mi abbraccia.
-Regina...-sembra non sappia dire altro.-tuo...figlio? Davvero?
Annuisco tenendo la testa bassa. 
-Mamma perchè lo conosci?
-E' solo un amico...
Lo guardo sorridendo, poi torno a dedicarmi ai bambini.
Sposta nervosamente lo sguardo da me al bambino torturandosi le mani, poi scuotendo la testa si allontana.
 
Justin
Sono in studio di registrazione ma proprio non riesco a concentrarmi, ripenso a Regina, al bambino, e all'errore che ho fatto non tornando da lei alla fine de tour.
-RIprova-grida Scooter. Sbuffo nervoso,
-Mi sono rotto i coglioni, per oggi basta, vado a prendere Jaxon all'asilo.
Se quel bambino fosse mio? Insomma quella sera di quasi tre anni fa...prima che partissi, noi...beh noi andammo a letto insime. Anzi no, noi facemmo l'amore. Perchè era questo che provavamo l'uno per l'altra: amore.
Se invece non fosse mio? Se appena fossi partito si fosse fatta mettere incinta da un altro? Se magari stanca di aspettarmi avesse deciso di non volermi più? 
No, lei non lo avrebbe mai fatto, lei mi amava, come io amavo lei.
La amavo si, ma non sono più tornato come le avevo promesso. Aveva tutte le ragioni per avere un altro ragazzo. Speravo solo che l'amore verso di me l'avrebbe dissuasa dall'idea del 'tradirmi'. Tradirmi, si, perchè effettivamente non ci siamo lasciati mai.
 
Arrivo all'asilo e vedo da lontano Regina sorridere e giocare con i bambini. Quel sorriso, quello li, è proprio quello che mi ha fatto innamorare. Sento lo stomaco controcersi, molti le chiamerebbero 'farfalle' me per me forse, sono sensi di colpa. Se solo avessi matenuto la mia promessa, se non avessi commesso lo stupido errore di lasciarla sola, quel sorriso, sarebbe accora a splendere per me.
Sono in ritardo e non c'è più nessun'altro se non noi. Mi avvicino a loro che sono seduti su dei tappetoni colorati, i bambini giocano con le costruzioni. 
Mi siedo accanto a lei e in men che non si dica ho Jaxon in braccio che mi saluta per poi tornare a giocare.
-Non pensia sia ora di andare Jaxo?
-Ma io voglio stare qui a giocare!
-Ma non è rismasto nessuno! Andiamo su...
-Dai Bibo-insiste.
-Se volete rimanere per me è ok...tanto oggi chiudo io-dice Regina.
Le sorrido e lei torna subito a fissare i bambini.
-Quanti anni ha?-le chiedo riferendomi a Jackson troppo impegnato a fare una torre di mattoncini.
-Due...-si morde il labbro inferiore.  Quando fa così, lo so, è nervosa.
-Chi è il padre?-poggio la mano sulla sua, ma la ritrae subito.
-Non ti interessa davvero.
Si alza.
-Si che mi interessa.
Mi guarda neglio occhi, poi guarda il bambino.
-Non lo vedi?-sussurra.


Ecco il secondo capitolo di questa FF, so che è un po' banale...ma beh è solo l'inizio.
A chi segue anche la mia storia "Three hot nights" (che probabilmente rinominerò "Everything started from three hot nights") vorrei dire che non aggiorno da un po' perchè il capitolo è in fase di creazione, la storia sta per finire.

Lasciatemi una recensione, un bacio :)

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Capitolo 3
*** Forget my mistake. ***


Ripenso a ieri mentre sono in studio: 
-Chi è il padre?-poggio la mano sulla sua ma la ritrae subito.
-Non ti interessa davvero.
Si alza.
-Si che mi interessa.
Mi guarda neglio occhi, poi guarda il bambino.
-Non lo vedi?-sussurra.
Poi si alza a va via col bambino in braccio.
 
Penso che Scooter uno di questi giorni mi caccerà dallo studio, non presto mai attenzione alle registrazioni, dimentico le parole, sono sovrappensiero.
-Justin, che ti prende? Vuoi deludere le tue fan non facendo uscire l'album?
-Senti Scot è un periodo no, è meglio se vado.
In due giorni sono due volte che lascio la sala registrazioni senza dare spiegazioni.
Devo vedere Regina oggi. Questa mattina è stato mio padre ad accompagnare Jaxon, io non me la sentivo. Lo chiamo per sapere se devo andarlo a prendere e mi dice che è casa di un suo amichetto.
-E' a casa di Jackson, il figlio della maestra, Regina. Non so perchè ma mi sembra di conoscerla sai, Justin?
-Papà Regina è...la mia ex ragazza, te la ricordi?
Sta in silenzio un attimo.
-Di chi è il bambino?-chiede allarmato.
-Non lo so papà, ora dammi l'indirzzo che vado a prendere Jaxo.
Arrivo a casa sua e suono nervosamente. Mi fa entrare senza dire una parola, vedo i bambini sul divano che guardano la tv mentre mangiano biscotti.
-Bibo! Che ci fai già qui? Io non voglio andarmente-dice Jaxon mettendo il broncio.
-Non preoccuparti, ho bisogno di parlare con la mamma di Jack.-dico prendendola per un braccio e portandola in cucina. Mi guarda interrogativa.
-Ieri non mi hai risposto. Voglio sapere chi è il padre.
-Che ti importa? Non ti è mai importato nulla di me!-abbassa il viso nascondendo le lacrime.
-Perchè dici questo? -mi avvicino a lei.- io ci tengo a te, ci ho sempre tenuto.
-Non è vero, sei cambiato.
-Sono sempre io, il tuo Justin.
-No! Il mio Justin era un ragazzino alto così, semplice, dolce, con un ciuffo che gli copriva la fronte e che mi portava al parco con la sua chitarra per farmi sentire le sue nuove canzoni con le quali mi faceva emozionare. Non era un menefreghista come te. Io...io ti odio!
Mi avvicino al suo viso.
-Non è vero, tu non mi odi. Tu mi ami, proprio come io amo te.
Si asciuga le lacrime e torna a guardarmi negli occhi.
-Hai ragione, in questi anni non ho fatto altro che cercare di odiarti. Odiarti per avermi promesso che saresti tornato, e per non averlo fatto. Odiarti per avermi lasciata sola col nostro bambino senza farti più sentire.
L'ha ammesso, il bambino è mio. 
-Ti prego, scusami.-riesco solo a dire, mentre le accarezzo una guancia.
-Perchè l'hai fatto?-chiede più calma mentre mi guarda con quegli occhioni verdi ancora bagnati dalle lacrime.
Sospiro.
-Scooter non voleva. Pretendeva che mi concentrassi solo sulla mia carriera, sul tour, sulla musica. Pensava che avere una ragazza sarebbe stato controproducente.
Annuisce.
-Possiamo essere la famiglia che abbiamo sempre sognato?-le chiedo stando fronte contro fronte.
-Eravamo solo due stupidi sedicenni, Justin. Ci stavamo illudendo. Tra noi non andrà mai bene come volevamo.
-Perchè?-sussurro mentre una lacrima mi riga il volto.
-Perchè si. Non voglio che Jackson scopra che tu sia il padre. Non voglio che per un'altra tua cazzata lui debba stare male come lo sono stata io in questi anni.
-Non puoi dimenticare il mio stupido errore?-dico con voce rotta dal pianto.-io ti amo, voglio stare con te, con il bambino.
-Non me la sento.
Poggio le labbra sulle sue, come a volerle far ricordare tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme. Si allontana scuotendo la testa.
-No, non ce la faccio. Scusami.

Ecco il terzo capitolo! Spero vi piaccia, fatemi sapere che ne pensate, un bacio! Ps: Nel prossimo capitolo vi metto le foto di Regina e Jackson :)

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Capitolo 4
*** I hate u. ***


Questa è Regina, non è esattamente come la immaginavo, ma è ciò che più le si avvicina: http://data.whicdn.com/images/33780550/561115_289868917788056_1457442140_n_large.jpg


Q
uesto invece e Jackson: http://data.whicdn.com/images/35499538/309114_359096647501359_1762144967_n_large.jpg
Mi bacia, poi mi lascio scappare un: "no, non ce la faccio. Scusami".
Avrei voluto dirgli "non lasciarmi più Justin, ti prego." Ma il mio stupido orgoglio me l'ha impedito. 
Mi guarda un attimo negli occhi arrabbiato, poi va via portando con se Jaxon.
Mi siedo su una sedia in cucina, è come se tutte le forze che avevo in corpo se ne fossero andate. Jackson entra con la sua buffa camminata e si avvicina a me.
-Mamma, che succede? Perchè piangi?
-Niente.-lo tiro su facendolo sedere sulle mie gambe.
-Tu sei grande, i grandi non piangono.
-Non sono poi tanto grande, Jackson...
Mi abbraccia poggiando la testa sul mio petto.
-Io ti voglio bene, non vogli che tu sia triste.
-Ooh piccolo!-lo stringo a me.
-Mamma...quando torna papà?-chiede guardandomi. Purtroppo si, ho dovuto mentirgli dicendogli che il papà era partito. Beh, infondo non era del tutto una bugia.
-Presto, tesoro, presto.
-Io gli assomiglio?
-Si...-gli accarezzo una guancia-hai gli stessi capelli, le stesse labbra e lo stesso nasino all'insù-do un baciono proprio su quest'ultimo.
-Ma gli occhi sono uguali ai tuoi.
Annuisco.
Lo metto a letto e dopo poco mi ritrovo in camera. Vorrei che sapesse chi è suo padre, vorrei che potesse vivere una vita felice come ogni bambino. Ogni bambino tranne me. Tutto quello che ho, lo devo a Justin, anche se mi trovo qui ora, lo devo a lui. Lui che mi trovò per strada la sera stessa che scappai dall'orfanotrofio a soli quattordici anni. Vorrei averlo qui con me ora, vorrei non avercela con lui.
-Mamma posso dormire con te?-chiede una vocina. Vedo Jackson entrare in camera mia assonnato mentre stringe un perluche tra le braccia e si stropiccia gli occhi.
-Certo amore.-lo faccio stendere accanto a me. Noto che è caldo. Deve aver preso la febbre.
 
Justin
Non capisco cosa le sia preso ieri, mi ha fatto salire una tale rabbia che me ne sono andato senza proferire parola. Porto Jaxon a scuola ma non vedo Regina.
-Scusi...-dico attirando l'attenzione di Anne, la proprietaria dell'asilo.-Regina?
-E' ha casa, il bambino è malato.
Il mio bambino è malato. Mi fa strano pensare 'il mio bambino'. Mi dirigo verso l'uscita, ma mi sento chiamare da Jaxo. 
-Bibo! Non lasciarmi da solo! Io non voglio stare qui se non c'è Ragina con Jackson.-dice con gli occhi lucidi. Lo prendo e lo porto con me a casa loro.
Mi apre la porta molto perplessa.
-Che ci fai qui?
-Come sta Jack?
-Che ti importa? Non dovresti essere a lavoro...o che so io?
-Voglio sapere come sta Jackson.
-Sta bene, ha solo un po' di febbre. Ciao.
-Perchè fai la stronza?
-Bibo! Perchè dici le parolacce?
-Jaxon perchè non vai a vedere la tv?-annuisce a va verso il salotto. 
La osservo che prepara il biberon.
-A due anni ancora quel coso?
-Gli piace fare colazione così.
-Lo stai viziando...
-E' mio figlio, faccio quello che voglio.
-E' anche il mio. 
-Non ci sei mai stato e ora vieni qui a dire che è figlio tuo? Ma per favore Justin...
Mi guarda innervosita.
-Non metterti contro di me. Se chiamo un avvocato te lo porto via in un attimo.
-Non puoi fare una cosa simile.-sussurra piangendo. Mi fa male vederla così, ma davvero non riesco a mantenere la calma.-come puoi venire a dirmi che mi ami ancora, se poi mi minacci di portarmi via la mia unica ragione di vita?
Mi chiede con molta calma.
-Sei tu che mi costringi a farlo.
Mi spinge violentemente poggiando le mani sul mio petto e gridando:
-Vai via Justin!!! Ti odio!

Ecco il capitolo! Ne sto pubblicando uno al giorno! Volevo aspettare di avere più recensioni ma davvero non vedevo l'ora di metterlo. Lasciate una recensione, vorrei arrivare a 5 :)

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Capitolo 5
*** My prince. ***


Volevo 5 recensioni, ne ho ricevute 4 più un 'commento breve' quindi diciamo che abbiamo raggiunto l'obbietivo. Ok...è che avevo una voglia matta di mettere questo capitolo!!! 
Buona lettura :)


Sento la porta sbattere. Justin è appena uscito. Mi chiedo come diamine possa odiarmi così tanto da volermi portar via mio figlio. Salgo su, in camera e do da mangiare a Jackson che dopo poco si riaddormenta per la febbre alta. Mi stendo accanto a lui finchè non sento suonare il cellulare.
-Hai sempre lo stesso numero.-sussurra una voce calda dall'altro capo del telefono. Resto in silenzio.
-Senti Regina...volevo chederti scusa per poco fa...ero arrabbiato e non pensavo a cosa dicevo.
-Non mi interessa ciò che hai da dire.-rispondo fredda.
-Vuoi davvero che il nostro bambino cresca senza un padre?
-No...no non lo voglio. Lo sto solo prottegendo da quello che ho pravato io.
-Ma cosa dici?
-Se un giorno tu dovessi partire per una altro tour...e mi lasciassi sola con lui, io non ce la farei, non di nuovo.
Mi ritrovo le guance bagnate, è sempre così, soprattutto da quando ho rivisto Justin.
-Se l'avessi saputo non l'avrei fatto. -un sorriso compare sulle mie labbra.
Giocherello nervosamente col bordo della mia maglietta senza proferire parola, mi mordicchio nervosa il labbro inferiore.
-Come sta il bambino?
-Non lo so...la febbre non scende.-rispndo accarezzandogli la fronte. 
-Posso venire senza rischiare che tu mi aggredisca?
Un'altro stupido sorriso da ebete si stampa sul mio viso.
-Certo...vieni.
-Arrivo. A tra poco.
Dopo una manciata di minuti sento il campanello suonare e mi precipito al piano di sotto ad aprire a Justin.
Prima di poter posare lo sguardo su di lui noto un mazzo di rose rosse tra le sue mani. Lo guardo negli occhi stringendo sempre il labbro tra i denti.
-E...e questi?
-Sono per te. Volevo farmi perdonare...e magari cantarti una canzone-indica cinghia della chitarra che gli passa sul petto-come facevo una volta.
Rimango senza parole a fissarlo negli occhi. 
-Allora?
-Cosa?-chiedo all'armata 'risvegliandomi'.
-Posso entrare?
Annuisco scostandomi dalla porta. Era come se fossi entrata in 'trance' fissandolo negli occhi. 
-Queste? -chiede porgendomi le rose.
-Le metto in un vaso.-le prendo dalle sue mani e gli lascio un bacio sulla guancia per poi dirigermi in cucina.
Sospiro. Non so cosa mi stia succedendo, mi sembra di essere tornata a quando avevo quattordici anni e uscivo con lui le prime volte. Le sue braccia mi circondano il bacino proprio mentre sistemo le rose. Mi giro restando all'interno del suo caldo abbraccio. Mi sposta i capelli su una spalla e mi bacia il collo. Sento il suo respiro investirmi completamente la pelle. Accarezzo il suo petto stringendo poi la sua maglietta tra le dita. Con i polpastrelli sfiora appena la mia guancia. Nervosa aspetto che le sue labbra tocchino le mie, già socchiuse.
Arriva primo al labbro inferiore. Lo bacia, lo morde. Gli accarezzo i capelli. Il suo viso è vicinissimo al mio, i nasi si sfiorano, gli sguardi si incrociano. Le labbra si toccano e le lingue si cercano. Mi sento bene stretta a lui mentre intreccio i suoi capelli con le dita. Con lentezza si allontana, con gli occhi lucidi lo fisso. Mi accarezza le guance tenendo la fronte sulla mia.
-Ti amo.
-Ti amo anche io, Justin.
-Vuoi dirlo al bambino?-chiede girando una ciocca dei miei capelli intorno all'indice.
-Si...-dico debolmente.
-Mamma...
-Amore, che combini!-dico raggiungendolo sulla soglia della porta della cucina tirandolo su.
-Volevo stare con te... e volevo la torta. 
-La torta?
-Tii me la fai?
-Certo, tu stai qui.-lo faccio sedere sulle gambe di Justin. Lui lo fissa incantato mentre Jackson osserva me.
-Lo vizi.
-Lo coccolo. Lui è il mio principe. Sei il mio principe vero, Jake? E poi ha la bua.
-Ti, io sono il principe della mamma, perchè il papà non c'è. Justin, perchè non fai tu il mio papà?


Fatemi sapere che ne pensate e lasciate una recensione (più lunga di 10 parole così non mi arriva come messaggio).
Un bacio (:

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Capitolo 6
*** As long as you love me. ***


-Ti, io sono il principe della mamma, perchè il papà non c'è. Justin, puoi essere il mio papà?
Sgrano gli occhi, Justin mi guarda spaesato. Sarà il caso di dirglielo?
-Si, certo Jackson...s..sono il tuo papà.-Il piccolo lo abbraccia.
Justin mi guarda sconcertato, sforzo un sorriso. Guarda il bimbo teneramente tanto che sento quasi le lacrime agli occhi.
-Sono tanto stanco papà...-dice per poi accoccolarsi sul suo petto. Justin gli tocca la fronte.
-Scotta.-dice cullandolo per farlo addormentare.-lo porto in camera-  si dirige verso le scale.
Dopo poco mi sento abbracciare.
-Piccola...come stai?-sorrido.
-Bene.
-Me le fai un po' di coccole?-chiede facendomi gli occhioni dolci.
Gli accarezzo i capelli.
-Sei stato tenero con Jackson.
-E' il mio bimbo.-sorrido mentre mi bacia.
Mi faccio strasportare dalle sue coccole. Mi accarezza una guancia e poi si stacca guardandomi negli occhi. Mi sento così piccola confronto a lui.
Siamo in camera da letto, dai finestroni che danno sulla via principale della città si vede la neve che imbianca le strade. Le braccia di Justin mi cingono i fianchi. 
In poco sono stesa sul letto, mentre lui mi bacia accarezzandomi i fianchi sotto la maglietta che dopo poco più di un attimo sfila.Continuo a baciarlo intrecciando i suoi capelli tra le dita. 
Le sue labbra scendono lungo il mio collo per poi arrivare al bordo del reggiseno, mi fa un succhiotto poco più su.
Gli tolgo la maglietta accarezzandogli il petto.
-Juss...-lo fermo, mi guarda preoccupato-promettimi che...che quando mi sveglierò tu sarai qui, e non troverò un bigliettino nel quale mi dici che sei partito, e non volevi svegliarmi.-sussurro con le lacrime agli occhi ricordando quella mattina in cui mi svegliai sola dopo aver fatto l'amore per la prima, ed ultima, volta con lui. 
I suoi occhi sono lucidi, tiene il viso vicinissimo al mio.
-Non commetterei mai due volte lo stesso stupido errore, tu e il bambino siete troppo importanti per me.
Una lacrima mi riga il volto, subito col pollice la cancella procurandomi un sorriso.
Lo bacio ancora mentre iniziamo a spogliarci. Entra in me, mi tiene tra le sue braccia. Continua a baciarmi, accarezzarmi e sussurrare il mio nome. Mi sento importante, mi sento amata. 
Si muove frenetico sul mio corpo, nel mio corpo. Suda, continua a baciarmi e mi ripete che mi ama.
Poi si accascia accanto a me.
Mi accoccolo al suo petto stanca e sudata.
-Juss...-sussurro tracciandogli piccoli cerchi immaginari sul petto con la punta delle dita, lui gioca con i miei capelli.
-Si, amore?
-Niente, sono che..ti amo tanto.-dico con un filo di voce. 
Si gira a fissare i miei occhi, arrossisco violentemente.
-Anche io.
-Promettimi che questa volta sarà per sempre-intreccio la mia mano con la sua.
-Lo giuro.
Tengo la testa sulla sua spalla senza riuscire a spegnere il sorriso ebete che ho sul volto. Quello che mi ha appena detto, quello che è appena successo...e stato tutto così maledettamente perfetto.
Gli accarezzo il viso, poi le labbra, lui mi guarda curioso. Come una bambina divento rossa di nuovo.
-Mi sei mancato.
-Secondo me è stato il destino a farci rincontrare.-sussurra con un sorriso fecendomi stendere sul suo corpo. Poggio la testa sotto il suo collo giocherellando con le dita della sua mano sinistra.
-Me la canti una canzone?-dico teneramente.
Sorride.
-Ne ho scritta una solo per te.-solo a queste parole gli occhi mi diventano lucidi, poi inizia a cantare.
 
As long as you love me, we could be starving, 
We could be homeless, we could be broke 
 
As long as you love me i'll be your platinum, i'll be your silver, i'll be your gold.
 

 
Le prime lacrime scendono sul mio volto.
 
As long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me 
As long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me.
 

 
Sorrido.
 
I'll be your soldier, fighting every second of the day for the change girl.
I'll be your Hova, you can be my Destiny's Child on a stinger.
 

 
Mi asciuga le guance.
 
So don't stress, don't cry, oh we don't need no wings to fly 
Just take my hand....
 


Lo bacio, lo bacio come se non ci fosse nulla da dire, lo bacio perchè non c'è nulla da dire.
Lui è la mia vita, lo è sempre stato.





Dio sono so come ringraziarvi! Nell'altro capitolo ho ricevuto 10 recensioni! E questo, anche se non mi piace per niente, spero ne riceverà altrattante. 
Un bacio, vi voglio bene, e grazie :)

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Capitolo 7
*** Storm. ***


I giorni passano, e Justin viene qui sempre. Amo il rapporto che sta sviluppando con Jackson, e amo il rapporto che c'è tra noi. 
E' sera tardi, il bambino dorme mentre fuori c'è il temporale. 
Mi stringo nel piumone e sobbalzo ad ogni tuono. Sento il campanello suonare e impaurita, mentre mi asciugo le lacrime, scendo. 
Dallo spioncino scorgo la figura di Justin, apro lanciandomi su di lui.
-C...che ci fai qui?
-Mi sono ricordato che non ti piacciono i temporali.
Lo guardo.
-Sono felice che tu te lo sia ricordato.
Si siede sul divano facendomi mettere sulle gambe, lo stringo a me.
-Grazie-sussurro.
-Non pensi si ora di andare avanti?-chiede.
-Non ci riesco.-sussurro con le lacrime agli occhi.-sai quanto ci ho provato. Ma ogni volta che c'è un temporale mi tornano in mente le scene di quella notte, l'incidente, il sangue sui finestrini e i miei genitori morti. Avevo solo quattro anni, ma ho un ricordo così nitido.
Mi stringe a se. Lui è l'unico che sa questa storia, l'unico che mi ha sempre aiutato.
Dopo quell'evento rimasi dieci anni in un orfanotrofio, finchè non scappai, ed un ragazzino biondo con uno strano ciuffo sulla fronte mi ha portato a casa sua.
Devo ringraziare lui per tutto ciò che ho.
-Andiamo a letto?-chiede dolcemente. Annuisco.
 
Mi stendo sotto le coperte, lui accanto a me, mi stringe e mi bacia la fronte. Sobbalzo per un tuono.
-E' tutto ok.-sussurra rassicurante asciugandomi le lacrime.
-Grazie-dico ancora una volta stretta contro il suo petto.
 
Mi sveglio e nella penombra della stranza sgorgo il profilo di Justin che tiene tra le sue braccia Jackson, entrambi ancora dormono. Accarezzo i capelli del bambino mentre Justin inizia ad aprire gli occhi.
-Hei...-sussura-
-Buongiorno. Che ci fa qui il bambino?
-Lo volevo...coccolare. Hai dormito bene?
Annuisco e lo bacio a stampo. Restiamo a letto.
-Piccola...
-Si?
Si morde il labbro innervosito-Pensavo che potremmo andare ad abitare insime. Cioè, magari tu e il bambino potreste venire da me.
-Non so...-sussurro imbarazzata.-non so, insomma...
-Qual'è il problema?
-Non voglio tornare a dipendere da te...
-Sai che non è un problema...
-Si, ma non...-poggia un dito sulle mie labbra.
-Shh...perfavore, dai. Sarebbe bellissimo.
Abbasso lo sguardo.
-Si...
Mi accarezza un fianco.
-Dai....-sussura.
-O...ok...-mi mordo un labbro.
Il bambino si sveglia.
-Buongiorno piccolo.
-Ciao mamma! Ciao papà! 
Justn gli bacia la fronte.
-Ti va se tu e la mamma venite a venire con me?
-Tii! E c'è anche Jaxon?
-Lui non abita con me...ma magari viene a trovarci spesso.
-Che bello! Quando andiamo mamma?
-Tra poco tesoro.-dico ridendo.
-Vi voglio bene!-lo abbracciamo entrambi, quanto è bello il mio piccolo.


Ecco il capitolo. Perdonate la cortezza (?) ma ho avuto un calo di ispirazione. Un bacio, e fatemi sapere che ne pensate.

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Capitolo 8
*** Make a wish. ***


Sorrido entrando dentro casa di Justin, lui mi segue portando le sue cose, mentre il bambino e già avanti che esplora la casa. Justin si avvicina a me e mi bacia un guancia.
-Ti piace?
-E' bellissima.-dico con un sorriso.
Le sue labbra si posano dolcemente sulle mie.
-Che ne dici se andiamo da mia madre dopo aver sistemato le vostre cose?
-Okay-rispondo. 
Dopo poco tutto è sistemato e ci dirigiamo verso casa di Pattie.
-Dove andiamo?-chiede Jackson.
-Dalla nonna.-dico accarezzandogli una guancia.
-La nonna?-chiede confuso.
-Si, la nonna, la mamma del papà.
Annuisce.
Dopo non molto siamo a casa di Pattie. Guardo Justin prima di entrare dalla porta.
-Che c'è?-mi chiede.
-Non so...è strano.
-Lo sai che ti adora.-dice suonando il campanello.
-Si ma...-non faccio in tempo a terminare la frase che Pattie apre la porta a bocca aperta.
-Regina!-mi abbraccia forte-quanto tempo! Come sei cresciuta! Sei diventata così bella!-mi da ripetutamente dei baci sulle guance. Rido divertita. Punta poi lo lo sguardo su Justin che tieni in braccio il bambino.
-E lui chi è?-chiede perplessa.
-Io sono Jackson...-dice timidamente il bambino.
-E' mio figlio...
-Nostro figlio.-mi corregge Justin, lo guardo per poi sorridere. Pattie ci guarda a bocca aperta.
-Entrate così mi spiegate.
Una volta in casa ci sediamo tutti sul divano mentre il bambino guarda la tv.
-A...allora?-chiede Pattie un po' preoccupata.
Io e Justin ci guardiamo, poi lui inizia a parlare.
-Allora...ti ricordi prima che partissi?-Pattie annuisce-Beh noi...la sera prima, beh...noi...-Lo guarda come a farlo proseguire.-noi siamo stati a letto insieme, lei è rimasta incinta, io non lo sapevo e l'ho scoperto quando ci siamo rincontrati qualche giorno fa. Ci siamo resi conto di amarci ancora e siamo tornati insieme-dice tutto d'un fiato.
Pattie sbarra gli occhi.
-E perchè non lo sapevi? Oddio quante volte ti ho detto di stare attento? Oddio credevo fossi ancora vergine oddio...oddioo...-ripete.
-Pattie...?-chiedo preoccupata.
-No è...tutto ok.-si alza a prende in braccio il bambino.-quanti anni hai piccolo?
Gli fa segno con le dita 'due', lei sorride.
-Jackson Bieber...-dice sorridendo, lui la guarda.
-No...Jackson Haynes-dice.
Justin mi guarda-Forse dovremmo cambiargli cognome.-dice guardandomi, annuisco.
Passiamo il pomeriggio da Pattie, finchè non arriva l'ora di andar via.
-Amore andiamo.-dico avvicinandomi al bambino.
-Ma io voglio stare con la nonna!-dice abbracciandola.
-Ma dobbiamo andare a casa.
-Dai mamma!
-Dai, lasciatelo a dormire qui...-dice Pattie sorridente. 
Guardo Justin, lui sorride.
-Se ti lasciamo dormire qui ti comporti bene?-dico accarezzandogli i capelli, lui annuisce felice.-allora ok.
Saluta sia me che Justin con un bacio in guanci a noi andiamo via.
-Ho un'idea per questa sera...-dice in macchina.
-Ah si? E sarebbe?-chiedo guardandolo storto.
-Mmh....sapessi.
Rido divertita.
-No sul serio...voglio portarti a cena fuori.
-Davvero?
Annuisce felice.
Una volta a casa mi preparo per uscire, indosso un vestito blu con delle scarpe alte dell stesso colore. Sciolgo i capelli e faccio dei boccoli che scendono sulla schiena.
-Amore sei pronta?-chiede mentre finisco di truccarmi.
-Si-dico uscendo dalla camera, noto che mi guarda sorpreso.-che c'è...sto...sto male?-chiedo dispiaciuta.
-No, sei...sei una meraviglia.
Arrossisco.
-Non esagerare, Justin.-mi stringe a se e mi bacia tanto dolcemente.
-E' la verità.
-Grazie-rispondo. Mi fa fare un giro su me stessa per poi scoccarmi un bacio in guancia.
Saliamo in macchina e dopo poco siamo al ristorante.
E' un posto molto elegante, il camerire ci fa accomodare al piano di sopra dove non c'è nessuno. Ci sediamo ad un tavolo pieno di candele.
-Avevi organizzato tutto?
-Probabile...-dice ridendo.
Agito la testa ridendo.
La serata passa molto velocemente, dopo non molto infatti abbiamo finito la cena e ci ritroviamo sul terrazzo del ristorante con  un bicchiere di champagne tra le mani.
Poiggio il calice sul parapetto e mi ci appoggio con la schiena, le sue mani si poggiano sui miei fianchi e mi bacia teneramente.
-Ti e piaciuta la serata?
Annuisco e gli prendo il viso tra le mani.
-E' stata stupenda.
-E non finisce qui.
Sorrido.
-Ci avrei scommesso.
Ride prendendomi per mano e portandomi fuori dal ristorante.
-Se non fossimo ad Atlanta ti avrei portato in spiaggia per vedere le stelle, ma qui il meglio che posso offrirti è questo parco.
Sorrido e gli do un bacio su una guancia. Mi fa sedere su un telo facendomi poi accoccolare tra le sue braccia.
-Guarda Juss...-indico il cielo-una stella cadende, esprimi un desiderio.
Sorride mentre entrambi espirmiamo un desiderio che ci vede insieme, per sempre.
Mi volto verso di lui che sorride per poi baciarmi. Rabbrividisco stringendomi a lui.
-Hai freddo?
-Un po'-sussurro. Si allunga a prendere una coperta che stende sui nostri corpi.-grazie.
Mi stendo sul suo corpo, gioco con i suoi capelli baciandolo.
-Mi piacerebbe fare l'amore sotto le stelle.-dice sorridendo. Arrossisco.
-Anche a me...
Mi morde un labbro mentre fa scivolare verso il basso la zip del vestito che mi sfila poggiandolo accanto a noi. Gli tolgo la giacca, e la camica baciandogli il petto, poi procedo con i pantaloni. Le sue mani stanno già slacciando il mio reggiseno. Poco dopo ci ritroviamo a fare l'amore i quel parco. Fa freddo, ma noi, stretti l'un l'altra sotto quelle leggera coperta non ce ne accorgiamo nemmeno quando delle nuvoletti d'aria si condenzano ogni volta che espiriamo.
Quando entrambi veniamo mi accoccolo al suo petto facendomi stringere tra le sue forti braccia. Lo guardo negli occhi facendomi scappere un dolce 'ti amo' seguito da un suo 'anche io'.


Ecco un altro capitolo! E' lunghissimo, ci ho messo tutto il pomeriggio a scriverlo, quindi voglio taaaaante recensioni, chiari? E andate a leggere questa mia nuova FF, spero vi piaccia: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1249013&i=1

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Capitolo 9
*** Sola. ***


Dalla sera che abbiammo passato io e Justin da soli sono passate quasi tre settimane ed ora sembriamo a tutti gli effetti "un'allegra famigliola". 
-Amore...-sussurra Justin entrando in camera con un'aria quasi preoccupata, mi giro verso di lui e noto che ha un biberon in mano, lo guardo confusa-non so farlo! Io non sono capace e il bambino continua ad urlare che ha fame!-esclama sconfortato.
Mi lascio scappare una risatina alzandomi dal letto, mi porto una mano alla testa quando avverto una fitta partirmi dalle tempie.
-Amore cosa c'è?-chiede raggiungendomi.
-Niente, lo sai...questo solito mal di testa...-mi avvio in cucina a preparare la colazione a Jackson.
-Tu non mangi amore?-mi chiede dolcemente. Gli faccio cenno di no.
-Ho un po' di nausea.
-Ovvio con tutto quello che hai mangiato ieri!-dice ridacchiando, lo guardo innervosita mettendolo a tacere, alza le braccia in segno di resa e si alza prendendo in braccio il bambino ed andando a sedersi sul divano. 
Li raggiungo e mi appoggio a Justin.
-Juss..mi sento male-sussurro. Mi fa strendere sulle sue gambe ed inizia ad accarezzarmi i capelli mentre il bambino e troppo intento a guardare i cartoni animati.
Dopo poco arriva Pattie a casa nostra che viene subito da me, vedendomi in quelle condizioni.
-Regina...come ti senti?
-Ora meglio...-sussurro-ma ho fame.
Ride e mi allunga un pacco di biscotti. 
-Devo chiederti una cosa...-dice vaga.
-Dimmi...-le rispondo confusa, si avvicina a me sussurrando probabilmente perchè non vuole che Justin senta.
-Tu e Justin...usate precaunzioni quando... quando fate...emh cioè avete rapporti?
Arrossisco.
-Si certo...noi..si si...-abbasso lo sgardo imarazzata.
-Sei sicura?
Faccio per annuinre quando un'idea mi balena per la mente.
-Tu pensi che io sia incinta?-sussurro preoccupata.
-Potresti...
Sento il cuore iniziare a battermi a mille.
-Fai il test, giusto per sicurezza.-mi accarezza il viso. Annuisco.
-Pensi che dovrei dirlo ora a Justin?
-Si...tieni, ti ho preso questo in farmacia, domani mattina fallo.-mi porge il test.
La sera.
-Amore...-mi chiama Justin una volta a letto.
-Si?
-Oggi dopo aver parlato con mia madre mi sembravi...preoccupata, che ti ha detto?-chiede curioso. Mi appoggio al suo petto e sospiro.
-Juss...pensa che io sia incinta...-taglio corto senza alcun giro di parole. Si alza di scatto mettendosi seduto, mi tiro su anche io.
-Incinta?
Annuisco.
-Quindi avremo un altro bambino?
-Devo fare il test.
-Ma potremmo averlo...
-Si, si insomma...i sintomi sono quelli...
Si passa una mano tra i capelli e si alza dal letto.
-Amore...-lo chiamo confusa.
-Esco un po'...vado a prendere una boccata d'aria.-sussurra freddo.
-E' sera Juss, avanti torna a letto.
-No esco...non voglio stare chiso qui dentro.
-Ma cosa ti prende?
Mi guarda freddo, si infila la felpa ed esce da casa. Dopo pochi minuti sento il rumore della sua auto che sfreccia via.
Ho paura succeda di nuovo, non voglio ritrovarmi un'altra volta incinta e sola.

Questo capitolo non mi convince affatto...comunque fatemi sapere che ne pensate. Un bacio :3

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Capitolo 10
*** I've to leave. ***


All'alba mi sveglio col bambino nel letto, ieri l'ho fatto dormire qui, mi sentivo sola senza Justin ...che ancora non è tornato. Sistemo i cuscini accanto a Jackson di modo che non possa cadere dal letto e mi dirigo in bagno ripensando a ieri sera. Quando gli ho detto che pensavo di essere incinta è corso via, come se non mi volesse più, forse come se non ci volesse più.
Faccio il test, positivo.
Incinta e sola, di nuovo.
Non sarò mai abbastanza per lui, non lo sono mai stata. Lui è sempre circondato da splendide ragazze ed io sono solo una bambina senza genitori e senza nessun'altro al mondo, incinta. Può avere tutto, stare con me e due bambini non farebbe altro che rovinargli la carriera e l'adolescenza.
Mentre continuo a pensare questo le lacrime rigano il mio volto e la lametta affonda prima in uno, poi nell'altro polso e il lavandino inizia a macchiarsi di rosso. 
Gli promisi che non l'avrei più fatto, promisi che avrei iniziato ad amare il mio corpo e tutta me stessa, smisi quando ci fidanzammo perchè con lui ero davvero felice. Da quando se ne riandò, o meglio da quando non tornò come promise e mi ritrovai col bambino piccola rincominciai. 
Il sangue continua a scorrere lungo i miei polsi, sento le forze mancarmi e tutto attorno a me diventa nero, poi un tonfo.
 
Mi sveglio aprendo lentamente gli occhi.
-Hei!?-sussurra allarmata una donna alla mia sinistra, la metto bene a fuoco, è Pattie.-è tutto apposto?
Annuisco.
-Regina cosa hai combinato? Hai promesso che non lo avresti più fatto.
Abbasso il viso.
-Meno male che Justin è arrivato in tempo e ti ha trovata a terra!
-Justin?!?-esclamo allarmata.
-Si, ha detto che era passato a prendere le sue cose.
-Le sue cose?-sussurro confusa cercando di capire.
-Dovreste parlare-esce dalla camera e dopo poco lo vedo entrare.
Mi guarda un attimo in maniera quasi compassionevole.
-Come ti è saltato in mente eh?-grida quasi senza lasciarmi il tempo di aprir bocca.
Mi asciugo le lacrime che mi stanno bagnando le guance.
-Se non fossi passato a casa chi sa dove saresti ora.-cerco di tenere lo sguardo lontano dal suo.
-Justin...-dico con un filo di voce-sai che per me è quasi una dipendenza...
-Pensavo avessi smesso!
-Avevo smesso quando ero felice cazzo, non ora...
-E questa storia dell'anoressia? Eh? Il dottore ha detto che stai diventando anoressica. Che ti prende? Non pensi al bambino?
-L'ho fatto solo perchè faccio schifo, perchè tu non eri tornato e io pensavo avessi trovato una ragazza...più bella di me.
Sospira e riprende con calma.
-Il test è risultato positivo, vero?
-Si...
-Non posso restare.-mi volto verso di lui quasi ad implorarlo con gli occhi.-ti darò tutto quello di cui hai bisogno per manterei i bambini ma non posso stare con voi. Devo portare avanti la mia carriera, e se uscisse fuori tutta questa storia..-lo interrompo.
-Non ho bisogno di nulla. Non da te. Me la sono sempre cavata. Ora vattene per favore.-dico calma e fredda col viso ormai bagnato dalla troppe lacrime. Si alza in silenzio senza controbattere ed esce dalla camera. Dalla finestra sul corridoio che noto solo ora, lo osservo che abbraccia Jackson, posso scommettere che gli stia dicendo "comportati bene con la mamma" mentre lui gli risponde "dove vai papà?" "starò via, giusto un po'" il bambino lo guarda dispiaciuto, lui gli accarezza i capelli e si allontana.
Scoppio in un pianto isterico.


Non so...ditemi che ne pensate di questo capitolo, ci tengo tanto! Un bacione :3

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Capitolo 11
*** La seconda volta fa meno male. ***


Questo capitolo sarà raccontato dal narratore per descrivere i pensieri di entrambi.

Un paio di giorni dopo Regina esce dall'ospedale ormai di nuovo in forze e va a casa di Justin a recuperare le sue cose e quelle del bambino. 
Si sente sola, stanca, debole e tante altre cose ancora. Ma non vuole pensarci. Ha un'aria cupa e triste, come se tutto ciò che la cirdondava fosse nero. 
E' in camera con la valigia sul letto che svuota l'armadio e ripone tutte le sue cose con una lentezza quasi esasperante. Sente di dover tenere le lacrime, è stanca di piangere ancora.
Sente la porta della camera aprisi ed alza di scatto lo sguardo incontrando quello di Justin.
Sente le parole morirle in gola, poi riesce a cacciar fuori a stento uno:
-S...scusa, non pensavo venissi a casa...prendo le nostre cose e me ne vado.
-Non preoccuparti.-risponde lui prendendo a sua volta una valigia ad iniziando a riempirla con i suoi abiti. Lei lo guarda confusa.
-Parti?-le chiede lei trovando un po' di coraggio.
-Si...starò un paio di mesi a Los Angeles, voglio scrivere...li sto bene. Poi andrò ad incidere un nuovo album e magari poi farò un tour.
-Mmh...
La ragazza entra in bagno col suo beauty case in mano per riempirlo con i suoi trucchi ed una volta finito e riposto nella valigia ri dirige nella camera del bambino a prendere le sue cose.
Dopo poco Justin la raggiunge osservendola mentre è di schiena a togliere le coperte dal lettino. Indossa un'informe maglione verde scuro su dei shorts davvero troppo 'short' per i gusti di Justin. E' davvero bella. Pensa tra sè e sè mentre osserva i suoi lunghi capelli mossi scenderle sulla schiena. la ragazza con un gesto rapido alza le maniche del pullover per muoversi meglio e il ragazzo alle sue spalle sente un brivido quasi di ribrezzo notando i segni di quei tagli profondi.
Si avvicina a lei abbracciandola da dietro, sobbalza sorpresa.
Le mani del ragazzo si intrecciano a quelle di lei, le bacia il collo.
-Justin...che fai...-sussurra lei senza alcun tono nella voce.
-Sai...se fossimo solo noi due sarebbe tutto più facile...
-Be non siamo solo noi due, siamo quattro. Anzi, tre e uno.-dice fredda.
-Capiscimi piccola...è per la mia carriera.
-Infatti non ti ho chiesto di restare. Posso farcela. Poi la seconda volta fa sempre meno male.
-Ma cosa dici?
-E' la seconda volta che metti la tua carriera davanti a me, ma beh forse abbiamo sbagliato dall'inizio...non siamo fatti per stare insime.-la delusione è ben presente nella sua voce, ma tenta di non farlo sentire.
-Regina ma cosa dici?-chiede lui triste e sorpreso.
Lei abbassa il viso.
-Questa volta sono abbastanza forte da capire che non ho necessariamente bisogno di te.
Il ragazzo continua a fissarla negli occhi.
-Sai che non è così.
-Non ho bisogno di te Justin!-grida lei cercando di convincere più se stessa che il ragazzo che continua a tenerla ferma per le braccia.
-Stai mentendo a te stessa.-lui continua a fissare quei suoi occhioni color smeraldo che ormai stanno lacrimando.
Lei lo guarda negli occhi, si morde il labbro nervosa fino a buttasi tra le sue bracia a piangere.
Justin le accarezza la schiena stringendola a se.
-Hai ragione-singhiozza lei.-sono debole, io non ce la faccio.
Stringe tra le mani la maglia rossiccia del ragazzo che le lascia un bacio tra i capelli. Il ragazzo continua ad accarezzarle i capelli tentando di farla calmare senza saper cosa fare. Una brutta sensazione lo invade, senso di colpa, sicuramente. 
Lei si stacca aciugandosi le lacrime. 
-Scusa.-sussurra. Fa per allontanarsi ma lui la stringe a se poggiando quasi col terrore di farle male, le labbra sulle sue.
-Ti amo-le sussurra.
-No...
Le accarezza il viso.
-Lo capisci che vorrei davvero restare? Ma non posso!
-Se lo vorresti davvero lo faresti.
-Allora annullo tutto e sto qui con te, con la nostra famiglia.
-Non voglio che tu lo faccia per me.
-Ti amo.-ripete ancora. Lei non è convinta, Justin lo sa. Poggia la mano sulla pancia della ragazza orma leggermente gonfia e sorride. 
Lei poggia la testa alla sua spalla.
-Però se decidi di restare non farlo perchè ti faccio pena.
-Lo faccio perchè ti amo.
-Ma promettimi che sta volta resterai per sempre.
-Non posso promettertelo.
Non pensate si sistemi tutto così eh ù.ù
Vi sto mettendo tanti capitoli, quindi merito tante recensioni! 
Un bacio :3

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Capitolo 12
*** Trust me. ***


-Però se decidi di restare non farlo perchè ti faccio pena.
-Lo faccio perchè ti amo.
-Ma promettimi che sta volta resterai per sempre.
-Non posso promettertelo.
Lei stacca la testa dalla sua spalla e torna a guardarlo negli occhi. E' calma, più di prima, ed una lacrima le scende lentamente per la guancia.
-P...perchè?-sussurra flebilmente.
-Lo sai, col mio lavoro un giorno sono da una parte, un giorno dall'altra...-lei non le da il tempo di continuare che fa per andarsene, sempre più delusa. Lui la ferma stringendo uno dei suoi polsi massacrati.
-Ragina per favore...credimi e ti dico che starò con te, che mi prenderò cura di voi e che se dovessi partire tornerei.
-Non ci riesco, non mi fido ti te.
Le labbra del ragazzo premono di nuovo su quelle di lei che lo respinge poggiandogli le mani sul petto.
-Lasciami stare.
Va rapidamente in camera a chiude la cerniera della valigia, fa per metterla a terra quando Justin la ferma. 
-Per favore...credimi.
Lei abbassa il viso mentre il ragazzo con un gesto rapido, poggiando le mani sui sui fianchi, la avvicina a se.
Riesce a percepire il respiro di lui che le sfiora viso. Congiunge le loro fronti accarezzandole una guancia.
-Non ti avei detto tutte quelle cose se non fosse vero tutto ciò che penso.
-Non riesco a fidarmi Justin. Sai che se tutto dovesse andare storto non ce la farei.
-Resterò qua, te lo prometto, qualunque cosa accada io sarò qui con te. Dirò a tutti di noi e dei bambini, ti starò accanto sempre, ogni volta che avrai bisogno di me o semplicemente vorrai ricevere un abbraccio.
Non sa se credergli, eppure sente quelle dannate farfalle rianimarsi nel suo stomaco. Non vuole ancora rincontrare quegli occhini color caramello perchè sa che non riuscirebbe più a ragionare lucidemente se lo facesse.
Trova in un attimo quelle labbra morbide sulle sue, e il suo cervello va in confusione più di come avrebbe fatto se avesse incontrato i suoi occhi. Justin sa di riuscire a confonderla facendo così, sa che anche se lei tanta incessantemente di odiarlo non riesce a farlo. 
Lasciano che le loro lingue giochino un po' insieme, finchè il ragazzo non si allontana lasciando altri due piccoli baci a stampo su quelle labbra rosee mentre le tiene il viso con entrambe le mani, mentre lei, lentamente, riapre gli occhi, si morde un labbro e punta il suo sguardo su quello di lui.
Le accarezza una guancia mentre lei sale sulle punte dei piedi per arrivare a baciarlo ancora.
-Allora resta a vivere qui.-sussurra lui legermente affannato. Lei lo guarda per un attimo per poi ritrovarsi ad annuire sorridente ed entusiasta di quella proposta.
-Jackson?-chiede lui all'orecchio della sua ragazza mentre è troppo intento ad accarezzarle i fianchi raggiunti sotto al maglione.
-Dorme da tua madre-risponde lei carcando di mascherare un filo di piacere nella voce.
Le mani di Justin si riuniscono dietro la schiena di lei, che stringe le sue dietro il collo del ragazzo.
La fa dolcemente distendere sul letto iniziando lentamente a spogliarla. Le sue mani delicate fanno fremere il fragile corpo della ragazza ad ogni singolo tocco. Lei a sua volta, con disinvoltura, spoglia quel corpo che ormai conosce fin troppo bene.
I baci di Justin si fanno attimo dopo attimo più passionali ed iniziano a scendere verso il collo e il seno, per poi arrivare alla pancia contenente un altro piccolo Bieber e terminare il loro percorso sul bordo degli slip bianchi di lei, l'ultimo indumento che ha ancora indosso.
In un attimo anche quello viene perso nella penombra della camera mentre i due ragazzi iniziano a fare l'amore. 
Dopo poco l'unico rumore che si sente nella stanza è quello dei loro respiri affannati e di qualche piccolo gemito trattenuto, finchè lui, sfinito non si stende predendo tra le sue braccia quella dolce, piccola, ragazza.
Lei gli accarezza il petto e vi poggia la testa sopra mentre il ragazzo copre entrambi i loro corpi col piumone presente su quel letto.
La guarda negli occhi per sussurrarle: -Ti amo,
-Ti amo anche io.
-Buona notte piccola.
-Buona notte, Juss.


Ecco qui! Cosa volete di più di questo capitolo? E' il diabete fatto FF (?) Spero vi piaccia, lasciatemi una recensioncina anche ina ina e ditemi che ne pensate. Un bacio :)

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Capitolo 13
*** Names. ***


I giorni continuano a passare e le cose, finalmente, sembrano andare davvero per il verso giusto. 
Justin oggi parlerà della sua situazione con Regina in un intervista, raccontanto anche di Jackson e della gravidanza. 
La ragazza è a casa col bambino a guardare la televisione.
-Mamma! Ma quello è il papà?-chiede il bambino indicando lo schermo.
-Si piccolo.
-E che ci fa li?-chiede perplesso.
-Adesso parlerà a tutti di te.
-Di me?
-Si, di te.
-E perchè?
-Perchè sei il suo bimbo.
-E mi vuole bene?
-Certo che ti vuole bene.
Il bambino si lancia sulla mamma abbracciandola, poi le accarezza la pancia appena rigonfia,notando, forse qualcosa di strano. Lei sorride.
-Qui c'è il tuo fratellino, o la tua sorellina.
Lui la guarda con aria interrogativa.
-Davvero?
-Certo.
-E come ce l'hai messo?
Regina strabuzza gli occhi e insicura risponde.
-Ce l'ha messo il papà...
Il bambino piuttosto convinvinto della risposta si accoccola al petto della mamma per addormentarsi poco dopo, seguito da lei. 
Quando Justin torna a casa trova il bambino che dorme sulla pancia della mamma, lo porta in camera per poi riscendere e prendere in braccio Regina.
Non appena la poggia sul letto della sua camera lei apre gli occhi e gli sorride.
-Juss, sei tornato...
Lei le da un bacio sfiorando appena le labbra sulle sue facendola sorridere.
si cambia mentre lei lo aspetta sotto le coperte.
-Eravate dolcissimi tu e il bambino che dormivate abbracciati.-dice sdraiandosi accanto a lei ed abbracciandola. Lei nasconde il viso contro il suo petto.
-Jackson mi ha chiesto come faccio ad avere un bambino nella pancia.
Justin ride.
-E che gli hai detto?
-Che ce l'hai messo tu...
I due si ritrovano a ridere insieme.
-Vorresti un maschio o una femmina?-le chiede lui poggiando la testa sul suo petto.
-Femmina!
Ride.
-Ok...e come la chiameresti?
Lei fa spallucce.
-Non ci ho pensato...
-Mi piace...Stella.
La ragazza spalanca gli occhi.
-E' il mio nome preferito...
-Lo so.
Ridono insieme.
-E se fosse maschio?-chiede Justin.
-Non so, pensaci tu...
-Ma ho già scelto il nome se fosse femmina...
-Ma io ho scelto quello di Jackson...
-Ma io non ne ho idea...
Lei sbuffa.
-Drew.- dice poi la ragazza.
-Drew?
-Si.
-Mi piace-il ragazzo sorride ancora.
Lui bacia la pancia della ragazza, per poi risalire accarezzandole i fianchi e posare le labbra sulle sue scatenandone un dolce sorriso completamente spontaneo.


Lasciatemi una recensiore *occhi dolci*

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Capitolo 14
*** The end. ***


Justin la prende per mano e la porta con se.
-Ripetimelo-dice la ragazza ridendo-dov'è il bambino?
-Da mia madre!-risponde lui sbuffando.
-E dove andiamo noi? 
-Ti ho detto che è una sorpresa.
-Ok-mette il broncio, che lui risce subito a trasformare in un sorriso dandole un bacio.
-Juss..-prosegue un attimo dopo.-e spiegami, perchè siamo qui in california?
-Amore, perfavore-sospira lui, sconsolato.-smettila di farmi domande.
Le indica in piccolo gazebo sulla spiaggia rosa grazie al tramonto. Sotto c'è un tavolo apparecchiato per due. 
La ragazza guarda davanti a se sbalordita, lui l'abbraccia da dietro e le accarezza la pancia sentendo scalciare.
-Stella...-sussurra lei-calma piccola.
Il ragazzo la prende per mano facendola camminare con calma lungo la passarella di legno, lei sorride come un bambina in un parco giochi.
La cena procede per il meglio, non'appena il sole sparisce dietro l'orizzonte Justin accende delle romantiche candele che non fanno altro che ravvivare l'atmosfera.
Dopo non molto i ragazzi si ritrovano a passeggiare sulla riva, Justin sorride vedendo l'ombra del pancione illuminato dalla luce della luna.
-Ne abbiamo passate un po' di tutti i colori, eh?-dice lui, cercando di attacar discorso. C'è imbarazzo nell'aria.
Lei sorride ed annuisce. Lui le cinge i fianchi. 
Regina poggia la testa al petto del ragazzo.
-Sono felice da quando ci siamo ritrovati.
Lui con delicatezza le alza il viso, le sorride e le da un bacio, lei arrossisce come fosse il primo.
-Non sarò mai il ragazzo perfetto e tu non sarai mai una ragazza perfetta, ma ci amiamo perfettamente. E non troverai mai nessuno che ti amerà come faccio io. Commetto errori, ne ho commessi e ne commetterò, ma tu sei la mia vita. Tu e i miei bambini lo siete. Ed io vi amo più di ogni altra cosa al mondo.
Dice di getto, senza quasi pensare o prendere fiato.
La ragazza intreccia le braccia dietro al suo collo e lo bacia con dolcezza e al contempo passione. Lui le cinge i fianchi e le le accarezza la pancia con la loro bambina.
-Voglio sposarti-se sussurra nell'orecchio strusciando le labbra sul suo collo. Regina resta immobile, pietrificata. Senza staccare le labbra dal suo collo estrae una piccola scatolina dalla giacca e la porge alla ragazza, che resta a guardarla incantata.
-Dici davvero Juss?-chiede con voce tremolante mentre gli occhi si fanno attimo dopo attimo più lucidi, porta lo sguardo sul brillante che corona quell'anello, il ragazzo le alza il viso e sorride.
-Si, dico davvero.
Una lacrima calda scende lungo il suo volto, Justin arresta subito il suo percorso con il suo pollice, avvicina il loro visi e respira sulle sue labbra.
La ragazza si sente in soggezione, terribilmente.
-Allora, vuoi?
Lei annuice lasciando che il ragazzo le infili l'anello all'anulare sinistro, per poi lasciarsi andare in un languido ed emozionato bacio.
FINE
Perdonatemi il capitolo di merda, non sapevo davvero come continuarla. Se vi va passate qui, baci http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1299269&i=1

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