Do you remember?

di Duff The Wilwoosh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

P.O.V. Sarabi
 
Chiusi gli occhi e ripensai al mio passato.
Ripensai  a mio padre,di origine sarda, alto e dal fisico da guerriero,gli occhi verdi e i capelli rosso fuoco,che io,da brava figlia, ereditai entrambi.
Ripensai a mia madre, giovane egiziana, dalla pelle mulatta e dal fisico slanciato e seducente,per via della sua passione per la danza orientale.
Ripensai all’ultima volta che li vidi entrambi,prima di essere portata via dai guerrieri,alla giovane età di 13 anni.
Ricacciai quel pensiero e aprii gli occhi di scatto.
Ora di anni ne avevo  19,e avevo seguito le orme di mio padre.
Ero diventata una guerriera.
Ma,purtroppo, la cultura egizia vietava alle donne di combattere nell’esercito,così mi accontentai di battermi per lo scopo di divertire gli spettatori. Mi esercitavo con altre ragazze, seguite dalla signora Wahai.
E adesso,eravamo tutte sul carretto diretto al palazzo.
La regina aveva fatto mandare una richiesta alla nostra scuola. Il suo unico figlio adottivo aveva da poco compiuto 20 anni, età da moglie.
La Regina teneva che la moglie di suo figlio fosse una brava guerriera e una bella donna, e così organizzò uno spettacolo,in cui noi ci saremo esibite, e la vincitrice avrebbe avuto il titolo di moglie del principe.
Osservai le mie compagne. Indossavamo tutte una gonnella che lascava le cosce scoperte, ma,con una lunga striscia di tessuto lunga fino alle ginocchia, copriva il linguine e le natiche, e un reggiseno di tessuto. Ognuna aveva un completo differente di colore dagli altri. Il mio era blu con disegni decorativi argentati.
Infine,sulla testa, indossavamo tutte un cerchietto che faceva tutto il girotesta, a cui erano stati attaccati pendagli di metallo.

Il carretto si bloccò all’improvviso e le tende che ci chiudevano all’interno del vagone si aprirono.
Una a una,scendemmo dal carro con l’aiuto di una gentile guardia,che ci tendeva la mano per aiutarci a non perdere l’equilibrio. Seguimmo la nostra insegnante, che, a sua volta, seguiva un’altra guardia.
Dopo essere entrate nel palazzo e aver percorso un paio di corridoi, ci ritrovammo in quello che sembrava un salone. La Regina era seduta in cima a una breve scalinata,e, affianco a lei, suo figlio,Michael. Lo guardai. Aveva la pelle chiara e i capelli corvini,che incorniciavano un viso dal bell’aspetto.  Il naso era piccolo e all’insù, le labbra rosee e carnose,piegate in un espressione seria.
Ci mettemmo in riga una affianco all’altra,per poi inchinarci.
Dopodiché la battaglia ebbe inizio.  

Continua...

ANGOLO DELLA SCRITTRICE

Ciao e grazie per aver letto fino alla fine questo capitolo!! So'che questo è dannatamente noioso e corto, ma il secondo sarà più lungo e pieno di azione! :) Prometto che alla prima recensione positiva continuo :°
Grazie davvero :D

é
[Sarabi. (immaginatevela in vestito orientale LOL]

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


P.O.V. Sarabi


Osservai  Jaini e Nala battersi,entrambe armate di due bugnali dalla lama di metallo e il manico di bronzo placcato  d’oro,in cui era stata incastonata una gemma dal colore corrispondente a quello del completo indossato dalle ragazze.
Le braccia delle due si muovevano sinuosamente, formando una danza sensuale ma,allo stesso tempo,dall’aria letale. Bastava un colpo non parato o un movimento sbagliato e una delle due sarebbe potuta cadere sul pavimento di pietra,senza vita. Il combattimento sarebbe finito quando una delle due sarebbe stata disarmata o sarebbe caduta a terra. L’ansia e la grinta erano palpabili nell’aria,gli occhi di tutti erano puntati sulle due fanciulle. Il rumore delle lame che sbattevano fra di loro venne interrotto da un brusco rumore.
Il rumore di qualcosa di metallico che cadeva per terra.
Nala era rimasta disarmata.

P.O.V. Michael

La prima ragazza era rimasta disarmata.
Mi dispiacque per lei. Mi guardò e io ricambiai il suo sguardo.
Riuscii a leggere la delusione nei suoi occhi.
Le ragazze che avevano combattuto vennero raggiunte da la loro insegnate che,con un gesto della mano me le presentò,dicendo i loro nomi ad alta voce.
La vincitrice si chiamava Jaini.
Dopo essersi inchinate graziosamente,lasciarono spazio all’altra coppia.
Fui rapito da una ragazza dai capelli rossi e gli occhi di un verde quasi soprannaturale,dai tratti che richiamavano quelli del sud.
Dopo aver stretto la mano alla sua rivale,si mise in posizione e la battaglia cominciò.
Non prestai molta attenzione all’altra ragazza: i miei occhi erano puntati sulla ragazza dai capelli rossi. Attaccava con un’agilità degna di un felino e schivava eseguendo piroette ed altre evoluzioni, per distrarre il nemico. Mi sorpresi: solo chi è stato a contatto con un guerriero conosce quella tecnica.
Dopo circa dieci quarti di clessidra,la battaglia ebbe fine: gli occhi dall’altra ragazza si erano fatti sedurre dai movimenti sinuosi della ragazza dai capelli rossi e così cadde.
Fui felice di sapere che lei ce l’aveva fatta,ma cercai di non darlo a vedere. L’insegnante si avvicino nuovamente e ci disse il nome della ragazza da cui ero stato conquistato: Sabiri. Mia madre mi mise una mano sul braccio e si avvicinò al mio orecchio:
“Mi piace quella ragazza,Sabiri. Sembra molto sicura di sé e nobile” mi disse quasi sussurrando per la paura che una delle ragazze potesse sentirla. Io annuì semplicemente,lasciando intendere a mia madre che ero d’accordo con lei. Allora lei si allontanò e si risistemò comodamente sul trono su cui era seduta.
Era arrivata la finale.
Jaini e Sabiri si misero l’una davanti all’altra e cominciarono a combattere. Mi sorpresi a sperare che Sabiri vincesse. E,con mia grande felicità,il mio desiderio si avverrò. Avevo davanti a me la mia futura moglie.


[Il modello dei Pugnali]







Angolo della scrittrice
Salve a tutti e grazie per essere arrivati alla fine di quest'ultimo capitolo! Grazie a chi ha recensito e ai lettori in silenzio :) Come sempre continuerò non appena questo capitolo verrà recensito v.v
Grazie ancora e buona lettura :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ok,eccoci al terzo! :D Probabilmente molte cose vi sembreranno un po’ strane,ma tenete conto che siamo nell’antico Egitto e sto facendo delle piccole ricerche sulle tradizioni,quindi immedesimatevi nell’epoca :)
 
P.O.V.  Sarabi

Il principe si alzò e mi venne incontro;adesso che ci facevo caso, era davvero un bel ragazzo. Si fermò a circa dieci centimetri di distanza e si inchinò col busto e subito venne seguito da me. Non feci in tempo neanche per presentarmi che delle servienti mi presero per il braccio e mi portarono a prepararmi per il matrimonio,che sarebbe stato la sera stessa.
Dopo aver percorso un corridoio dritto entrai in una stanza la cui porta era stata coperta da una tendina di bambù. Entrai seguendo la donna che mi aveva portato. Dopo essermi spogliato cominciarono a sistemarmi il vestito da cerimonia,che consisteva in un reggiseno di stoffa bianca intrecciato intorno al petto e una gonna bianca legata attorno alla vita. Mentre l’abito veniva sistemato da una sarta e un’altra ragazza si occupava di truccarmi e di sistemarmi i capelli,un’ insegnante mi si avvicinò per spiegarmi che cosa avrei dovuto fare.
“Dopo la cena tu e il principe andrete nella vostra stanza a..insomma..tu dovrai concederti a lui.” Disse.“CHE???” Urlai spalancando improvvisamente gli occhi,facendo così venire un colpo alla ragazza che mi stava sistemando il trucco.
“Mi spiace,non posso farci niente, è la tradizione” Disse lei con un tono falso dispiaciuto.
Sbuffai e lasciai terminare la sarta e la truccatrice che stavano ancora lavorando su di me.
Dopo due intere clessidre fui pronta.
Venni portata nel salone di prima,che nel frattempo era stata allestita per la cerimonia. C’erano almeno una cinquantina di persone sedute sulle ginocchia rivolte verso il piccolo altare,dove c’era il principe. Passai su un tappeto bianco e lo raggiunsi,guardando il pavimento ,visto che guardarlo negli occhi sarebbe stato piuttosto imbarazzante. Ci girammo verso il sacerdote,che,pregando in egiziano, dopo circa 4 giri di clessidra, ci nominò marito e moglie. Ci furono dei festeggiamenti. Venne offerto vino e dei musicisti suonavano mentre delle danzatrici del ventre muovevano i fianchi e danzavano sinuosamente in un ballo dedicato al dio Ra. A notte inoltrata i festeggiamenti vennero chiusi e io e il principe ci dirigemmo verso la nostra stanza. Stavo morendo dentro dall’imbarazzo, tentai di sembrare sicura e fiera,come mi era stato detto,ma il solo pensiero di dovermi concedere a uno sconosciuto mi faceva arrossire in viso e cercavo di rallentare la camminata,per far passare più tempo possibile.
Quando arrivammo il principe mi mostrò l’ambiente e poi andò verso un tavolino,dove erano stati disposti dei fogli di papiro.
“Devo finire questo lavoro” disse,prendendo un cuneo e imbevendolo nell’inchiostro “ tu nel frattempo fa’ come se fossi a casa tua;finirò a breve” continuò prendendo in mano un foglio.
Io mi diressi verso quello che sarebbe dovuto essere il bagno e mi spogliai,lasciandomi in intimo,che consisteva in due panni abbastanza corti, uno avvolto attorno al seno e uno attorno alla vita.
Deglutii e mi presentai nella stanza principale.
Il principe era ancora chino sui fogli,mentre scriveva in geroglifico.  Mi schiarii la gola per farmi notare. Lui alzò lo sguardo verso di me e,vedendomi conciata in quel modo,spalancò gli occhi. Dopo circa due secondi, sbuffo leggermente e si alzò.
Prese un mantello e,avvicinandosi a me, me lo mise sulle spalle coprendomi il corpo.
“Ma..che fate?” Dissi io strabiliata
“Ti copro” Rispose lui, stringendo un piccolo nodo attorno per tenere il mantello
“Ma la tradi..”
“Lo so’,ma non mi interessa. So’ che tu non vuoi e non ti voglio costringere a farlo” Disse interrompendomi e mettendo le sue mani sulle mia spalle.
“Io…grazie…”
“Di niente, vai a riposarti,io finisco e poi ti raggiungo”
Annuii e mi avviai verso la camera da letto
“Ehy!” Disse,facendomi girare  “Diammi del tu,ok”?
“Ok”,dissi,girandomi nuovamente e entrando nella stanza.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


P.O.V Michael

Finii il lavoro da cui lavoravo da giorni i e mi diressi verso la camera da letto.
Non appena entrai nella stanza le mie narici vennero riempite dal suo dolce profumo e provai un moto di tenerezza a vederla addormentata con ancora il mio mantello addosso. Spensi la candela, mi sdraiai affianco a lei e strinsi leggermente la sua mano nella mia; nel sonno lei ricambiò leggermente il gesto.Mi accorsi solo adesso di non aver chiesto niente su di lei. Ma ora non volevo svegliarla, quindi mi ripromisi di chiedere qualcosa sulla sua storia l’indomani; poggiai la testa sul guanciale e mi addormentai.
 
P.O.V  Sarabi

Venni svegliata dalla luce del sole che entrava dalla finestra.
Lui era lì,davanti a me,che dormiva tranquillamente,mentre mi stringeva la mano.

Sorrisi appena e chiusi gli occhi di nuovo. Tuttavia ogni tanto gli riaprivo per assicurarmi che stesse ancora dormendo. Dopo due o tre minuti,quando aprii gli occhi,anche lui era sveglio,e mi guardava intensamente… troppo intensamente!
“Buongiorno Sarabi” disse,sorridendo appena.
“Buongiorno”
“Vuoi fare colazione?”
“ Se per  te va bene…” a dire la verità stavo morendo di fame,ma cercai di non essere maleducata.
“Certo! Vieni..” si alzò e venne seguito a ruota da me. Mentre ci dirigevamo verso la cucina,mi accorsi solo adesso che avevo ancora addosso il suo mantello,che aveva il suo dolce profumo.
Mise sul tavolo della frutta,dell’acqua e del pane e io,dopo aver ringraziato,cominciai a mangiare assieme a lui.
“Ho chiesto alla sarta di portarti dei vestiti,ha detto che per il pomeriggio saranno pronti” disse lui mentre mangiava una fetta di pane.
“oh,grazie,sei molto gentile” risposi.
“Sarabi… non vorrei sembrare un ficcanaso ma…potrei sapere un po’ di te?”chiese leggermente imbarazzato.
“Su di me?... beh… la mia non è una bella storia…”
“Se non vuoi raccontarmela non fa’ niente..”  Ci fu’ un attimo di imbarazzo. Lui era stato gentile con me,perché io non dovrei esserlo con lui? Infondo voleva sapere solo qualcosa di più su sua moglie.

P.O.V. Michael

“ Te la racconto comunque…” alzai la testa per farle capire che aveva la mia attenzione e cominciò a parlare.
“Mio padre era un guerriero sardo” sardo…sapevo che i suoi lineamenti erano provenienti dal sud.
“Conobbe mia madre durante a un approdo in Egitto;lei era una danzatrice del ventre. Io nacqui solo dopo due anni da quell’incontro.” Si fermò.
“Dove sono loro adesso?” chiesi,incuriosito.
“Non lo so’. Non so’ se sono vivi o morti. Non ricordo neanche il loro nome. L’ultima volta che li vidi avevo compiuto da poco 13 anni. Le guardie erano venute a portarmi via. I miei genitori si erano sposati in segreto,ma erano stati scoperti e quindi io venni sequestrata da loro… non li rividi mai più.” L’ultima frase venne interrotta da un singhiozzo. Mi maledissi per aver fatto quella domanda e l’abbracciai. Lei scoppiò in lacrime poco dopo,singhiozzando sulla mia spalla. Stavo per proferire parola,quando bussarono alla porta.
Andai ad aprire e mi si presentò la sarta,che mi porse dei vestiti e se ne andò,senza dire niente.
Tornai in cucina. Al centro della stanza c’era Sabiri,che nel frattempo si era calmata. Sul suo viso non c’era più traccia di pianto e sembrava quasi che non fosse successo niente.
“La sarta ha portato i vestiti” dissi io,porgendole i panni.
“Grazie..” disse flebilmente lei, sorridendo. Dopodiché andò a cambiarsi.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


P.O.V.  Michael

Mi avvicinai alla porta della stanza in cui si stava cambiando e la chiamai ad alta voce.
“Sarabi?”
“Sì?” Rispose lei immediatamente.
“ Mi sono ricordato solo adesso che mia madre ha organizzato un banchetto e noi siamo invitati…”
“Il banchetto di ieri non bastava?” Disse sarcasticamente
“Beh, dovrai farci l’abitudine” dissi ridacchiando leggermente.
Per tutta risposta lei uscì dalla stanza con un gran sorriso.
Indossava un completo blu scuro con sfumature verdi formato da reggiseno e gonna lunga.
“Io sono pronta,a che ora è il banchetto?”
“Tra poco,vado a prepararmi anche io” Mi ero accorto solo adesso di indossare l’accappatoio da notte.
Mi vestii e con Sarabi raggiungemmo la sala grande.
Lei sorrideva ancora e mi teneva la mano dolcemente,la separò dalla mia solo quando ci sedemmo a tavola insieme agli altri invitati.

P.O.V. Sarabi


Mi sedetti e mi guardai attorno.
Michael era affianco a me e guardava il suo piatto pensieroso con un tenue sorriso sul volto.
Notai che la sarta e la truccatrice mi guardavano maliziosamente,ma mi girai subito non appena incrociai il loro sguardo.
La regina sbatacchio un cucchiaino sul suo calice,che, emettendo un dolce tintinnio, attirò l’attenzione di tutti, compreso Michael che sembrò svegliarsi all’improvviso.
Quando la regina fu sicura di avere lo sguardo di tutti addosso, cominciò a parlare.
“Come tutti sapete,ieri si è tenuto il matrimonio di mio figlio con questa dolce fanciulla,Sarabi” disse,guardandomi come una mamma guarda il proprio figlio; mi sentii avvampare quando vidi gli occhi di tutti su di me; accennai un sorriso timidamente e la regina riprese a parlare.
“Volevo semplicemente darle il benvenuto nella nostra famiglia. E ora,che il banchetto abbia inizio!”
Disse,con una grande allegria e mettendo enfasi nell’ultima frase.
Venne servito ogni ben di Dio,dalla carne alla verdura,dalla frutta al vino.
Dopo almeno 1 ora,tutti tornarono alle proprie dimore.
Mentre io e Michael camminavamo lui mi prese la mano come suo solito e mi sorrise.
“Michael?”
“Sì?”
“Tua madre mi ha dato il benvenuto nella famiglia. Devo conoscere qualche altro tuo parente?”
Rise leggermente. Aveva una risata delicata,come quella di mia madre.
“No,non voglio procurarti altra noia. Vedi,mia madre considera il suo regno come una grande famiglia.”
“Oh, va bene” dissi.
“Stasera devo andare a una riunione con il capo dell’esercito, sai,cose di lavoro” Disse alzando gli occhi al cielo con l’aria di uno che la sapeva lunga.
“Riguarda con il lavoro che stavi facendo ieri sera?”
“Esattamente. Finirò in poco tempo,tu se vuoi puoi andare con mia madre, deve andare a visitare il popolo e ci terrebbe che tu andassi con lei. Ovviamente non sei costretta, ma non vorrei che ti annoiassi”
 “Non ti preoccupare,va’ benissimo,so’ che mi divertirò con tua madre.
Sorrise e insieme entrammo in casa.


Angolo della scrittrice

Ciao! Scusate se questo capitolo ha tardato,ma sono appena tornata dalla mia vacanza °-°
Spero che questo capitolo via sia piaciuto! :D
Con amore, Duff

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


P.O.V. Michael

Nel tardo pomeriggio cominciai a prepararmi per andare a lavoro. Mentre mi vestivo, Sarabi entrò nella stanza fermandosi poco dopo la soglia della porta.
“Ti stai preparando?” disse flebilmente; gli occhi puntati a terra e il viso stranamente pallido.
“Sì... C’è qualcosa che non va?”
“No..va’ tutto bene...” disse, senza distogliere lo sguardo da terra.
“Sicura?” chiesi nuovamente, ma senza ricevere risposta.
Finii di mettermi la maglietta che mi stavo infilando e mi avvicinai a lei,per metterle una mano sulla fronte; scottava.
“Hai la febbre..” finalmente sollevò gli occhi dal pavimento: erano rossi e umidi.
“Davvero?” disse,con l’innocenza di un bambino. Sorrisi appena,intenerito.
“Purtroppo... vado a chiamare l’infermiera.”
 
P.O.V. Sarabi

Michael uscì e tornò dopo poco accompagnato da una signora anziana.
Me la presentò,dopodiché uscì per andare a lavoro.
La donna mi fece alcune analisi, poi mi preparò un infuso disgustoso ,preparato con non so’ quali erbe, e,infine, mi fece sdraiare a letto per farmi riposare.
Passai tutta la sera sdraiata a dormicchiare, mentre la signora era nell’altra stanza a leggere;ogni tanto veniva a controllarmi, e io, puntualmente,facevo finta di dormire.
Finalmente Michael tornò e cominciò a parlare con l’infermiera:
“Non si deve preoccupare, ha avuto solo una piccola febbre da stress, si rimetterà presto, ma guai se si alza dal letto solo per fare quattro passi! E’ importante stare a riposo durante questo genere di malattie. E inoltre deve assicurarsi che non sia mai da sola!Deve essere sempre con qualcuno che si possa prendere cura di lei nel caso dovesse sentirsi male.” Disse lei, col classico tono dei dottori.
Michael la ringraziò e la congedò.
Mi misi seduta sul letto e lo aspettai.
Dopo poco entrò nella stanza e si bloccò non  appena si accorse che io ero sveglia.
“Sarabi.. sei sveglia.. pensavo stessi dormendo. Hai fame?” chiese, sorridendo appena.
“No, grazie.”
Rimase un attimo fermo,decidendo sul da farsi, ma,poi, mi venne accanto e si sedette sul bordo del letto affianco a me.
“Stai meglio?” chiese con un espressione amabile sul volto.
“Un po’”

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