Parte di me, parte di te.

di BlueCinnamon15
(/viewuser.php?uid=87278)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Occhi ***
Capitolo 2: *** Equatore (Parte 1) ***
Capitolo 3: *** Equatore (Parte 2) ***
Capitolo 4: *** 4. Mani ***



Capitolo 1
*** Occhi ***


Occhi

Lo so che ho giò una storia in corso su Chris e Darren, ma mi è venuta l'ispirazione e non ho potuto farci niente, lo giuro non è colpa miaaa! :(
La storia sarà una long-fic ma non esageratamente lunga. Ogni capitolo prenderà il nome di una parte del colpo, finchè la decenza che lo concede ;), di Darren Criss.
Ognuna di quelle parti del corpo che fanno impazzire il nostro Chris, e delle quali lui cercherà di disfarsi per non ritrovarsi a stretto contatto con loro.
Ovviamente non è una storia violenta, la definirei demenziale, ecco. Quello sì.
Spero che vi piacca

Un abbraccione 

BluCannella

Capitolo 1

OCCHI

Occhi. Darren Criss aveva degli occhi.

Due, per la precisione.

Se la questione si fosse fermata qui, non ci sarebbero stati problemi per Chris COlfer.

Insomma, tutti hanno due occhi, no?

Così come hanno due orecchie, due gambe, due mani, due sopracciglia, due chiappe, due nas-

No, forse due nasi no.

Comunque, Chris Colfer non aveva problemi con gli occhi, né con il numero due.

Non era uno di quei maniaci assassini ossessionati da un numero o da una parte del corpo.

No, Chris aveva problemi con un paio di occhi in particolare.

Quelli del suo migliore amico.

Gli occhi di Darren infatti, oltre ad essere due, come appurato in precedenza, erano anche estremamente.. indescrivibili, ecco.

Ma tentar non nuoce, giusto?

Innanzitutto erano sempre ed incondizionatamente allegri, non c’era volta che non fossero accesi e splendenti, anche per la più piccola delle situazioni.

Come seconda cosa erano veramente grandi, così grandi che avrebbero potuto fare invidia al gatto con gli stivali in persona. Anzi, la DreamWorks avrebbe dovuto pagargli i diritti d’autore per quello sguardo.

Ed ultima cosa, ma non per importanza, avevano un colore meraviglioso.

Era come se fossero un misto tra l’azzurro temporale ed il verde prato d’erba.

Meravigliosi, appunto.

Ma lasciando da parte i tentativi patetici di Chris di trovare un modo per descrivere quell’ impressionante tonalità di colore, la cosa importante era una, ed una soltanto: Chris Colfer aveva un problema.

E quel problema era che non riusciva a guardare il suo migliore amico negli occhi senza sentirsi sciogliere o senza provare imbarazzanti fitte al bacino. Tanto imbarazzanti che, se fosse andato avanti così, i suoi sentimenti verso Darren non sarebbero stati l’unica sua cosa evidente. E allora sì che sarebbero iniziati i guai seri.

E di certo non aiutava il fatto che ogni benedettissimo giorno Chris fosse obbligato a vestire i panni di Kurt Hummel, fidanzato perfetto che ha come sport preferito quello di lanciare occhiate languide a Blaine Anderson, che, nel caso fosse necessario specificarlo, era interpretato da quel maledetto del suo migliore amico.


“No! No! NO!” Ryan Murphy urlava come un forsennato nel suo ufficio, gesticolando convulsamente e mandando occhiate di fuoco all’ attore seduto davanti alla sua scrivania. “Non se ne parla!”

“Ma, Ryan” implorò Chris cercando di sostenere, invano, la sua tesi “Pensaci! Aumenterebbe la drammaticità, le ragazze piangerebbero e resterebbero attaccate alla televisione a guardare Glee tutto il giorno! Farebbe solo bene, aumenterebbe l’ audience!”

Il produttore si fermò dal suo camminare frenetico, prese un respiro profondo  e si sedette dietro alla sua scrivania.

“Christopher Paul Colfer” iniziò con delicatezza.

Ahia, la quiete prima della tempesta.

“MI SPIEGHI PERCHE’ CAVOLO VUOI ACCECARE BLAINE?! E poi cosa? Amputiamo un piede a Finn e paralizziamo anche le braccia ad Artie?”

Chris tentò di formulare un pensiero coerente, aprì la bocca, ma tutto quello che ne uscì fu tutto quello che non ne sarebbe dovuto uscire: “E’ come nel mondo di Patty! Rimane così solo per un po’, poi lo bacio e miracolosamente torna a vedere con la forza del nostro amore!”

“Datemi un oggetto contundente” sibilò Ryan con il respiro che gli mancava “Uno stiletto, una lampada, una corda, un- QUALSIASI COSA!”

Le mani che si agitavano convulsamente.

“Chris Colfer, io ti UCCIDO!”

Il soprano giocò la sua ultima carta tentando di convincerlo sfoderando l’occhiata più dolce che avesse, ma quando si accorse che non c’era verso uscì dall’ufficio sbuffando infastidito.

Perché? Chiedeva tanto? Insomma, non gli sembrava di desiderare la luna.

L’unica cosa che voleva era che la dea bendata stesse dalla sua parte, solo per una volta.

Un innocente incidentino con la macchina, niente di particolare, con qualche piccola, insignificante, conseguenza fisica su Darren.

Per esempio, solo perché era la prima cosa che gli veniva in mente, la perdita di entrambi gli occhi; niente di che.

Eh, dai! Era l’unica soluzione possibile! Se avesse continuato a dover guardare il ricciolo negli occhi per ogni singola scena Klaine da girare non avrebbe più potuto promettere di riuscire a reprimere il desiderio di stuprare il collega al momento.

Senza contare che quelle pazze delle fan avrebbero dato la vita, letteralmente, per avere un po’ più di momenti intimi della loro coppia preferita (ovviamente Kurt e Blaine).

Santo cielo, ma dov’erano finite quelle belle ragazze ben educate che si accontentavano di un’ occhiata romantica, e che arrossivano e chiudevano gli occhi anche solo per un bacio? Dov’erano finite quelle brave ragazze che temevano per la loro virtù?

Ah, i giovani del giorno d’oggi! Stava giusto pensando con aria teatralmente nostalgica quando un uragano di capelli ricci misto ad adrenalina allo stato puro si catapultò sulla sua strada e gli buttò le braccia al collo.

“Ehi Chris!” lo salutò allegramente dopo aver sciolto l’abbraccio, saltellando “Pronto per girare? Ryan oggi ha i nervi piuttosto tesi, sembra una donna in fase premestruale, sai che gli è successo?”

“Chi, io? Sapere cosa- Ehm- beh- NO, ovvio che non lo so!” balbettò Chris facendosi rosso.

Gli ho solo appena suggerito di accecarti. Niente di personale.

“Oh beh” alzò quindi le spalle il ricciolo “Poco male. Però è meglio correre oppure finisce che ci uccide entrambi”

Così lo prese per mano e lo condusse con sé in sala prove.

Non appena varcarono la soglia del set Chris cercò di evitare inutilmente lo sguardo del produttore che gli urlò subito di provare il copione mentre lui dava gli ultimi ritocchi alla scenografia.

“Bene- ehm- quindi-“ iniziò Chris girandosi verso l’altro, imbarazzato perché sapeva bene qual’era la scena che avrebbero dovuto provare.

Il ricciolo, dal canto suo, lo guardava con un sorriso malizioso, avendo notato l’imbarazzo del collega.

“Nervoso, Colfer?” Ridacchiò avvicinandosi lentamente.

Chris intanto stava cercando di respirare profondamente e di continuare nel suo intento di non incrociare il suo sguardo, sapendo che se lo avesse fatto niente lo avrebbe più trattenuto dal saltargli addosso, specialmente in quel momento che erano così vicini.

“N- No” Balbettò di sconnessamente “Cosa- Perché dovrei?” Biascicò quindi cercando di darsi contegno.

“Peccato” si fermò allora il ricciolo “Perché conoscevo un modo che ti avrebbe sicuramente fatto calmare. Sarà per un’ altra volta allora” e sorrise.

Inutile dire che in quel momento il prezioso piano di evitare lo sguardo di Darren fallì miseramente perché, con quella frase pronunciata in modo così falsamente innocente, i suoi occhi erano inevitabilmente guizzato in quelli dell’ amico.

Errore. Grande, enorme, stupido errore.

Lo sguardo che gli stava riservando il ricciolo era infatti il meno casto che gli avesse mai rivolto.

E Chris ne fu così rapito che, quasi inconsciamente, senza neanche volerlo, si lasciò sfuggire un lamentoso “No”. Al quale ci si potrebbe aggiungere un Fai-di-me-quello-che-vuoi,-in-questo-momento-potresti-anche-saltarmi-addosso-che-io-non-mi-lamenterei-affatto.

Sul viso di Darren quindi si aprì un ghigno soddisfatto che assomigliava tanto ad un “Lo sapevo” e si avvicinò pericolosamente al soprano posizionandosi dietro di lui.

Chris assunse un’ espressione accigliata, chiedendosi cosa stesse per fare l’amico, che si trasformò in un’espressione  paurosamente indecente quandò sentì il suo fiato caldo accarezzagli il collo lasciato scoperto dalla camicia.

Black out ormonale, black out ormonale, allarme, ALLARME!

Stava per trovare la forza di implorarlo di smettere quando sentì delle labbra calde posarsi sulla sua pelle e lasciare una scia bollente dalla mandibola alla spalla.

“Ehi Chris, rilassati! Non ho mai sentito nessuno con le spalle più tese delle tue! Cos’è? Il mio fascino ti mette in soggezione?” ridacchiò il ricciolo.

Maledizione, razza di deficiente, sì! Ci vuole così tanto a capirlo?

Questo era ciò che il soprano avrebbe dovuto dire, quello che disse, o forse sarebbe meglio dire che emise, furono una serie di mugolii soffocati che a quel punto non si preoccupò neanche di nascondere.

Il tocco del moro intanto si faceva più deciso mentre aveva iniziato a torturagli l’orecchio sinistro.

“Darren” provò ad obbiettare il soprano con scarso successo.

“Shht Chris, fa’ silenzio che stai riuscendo a rilassarti”

A quel punto le mani del ricciolo gli afferarono saldamente in fianchi spingendoli verso di sé, facendolo gemere senza ritegno.

Darren sorrise compiaciuto.

“Così ci siamo, Chris!”

E, con un ultimo morso al lobo dell’ orecchio, si allontanò e si avviò in sala prove.


Appena entrati in sala prove un’ idea, secondo Chris geniale, secondo il resto del mondo idiota, gi si presentò in testa.

Ma certo! Perché non ci aveva pensato prima? Doveva girare una scena Klaine perfetta, ma così perfetta che Ryan gli avrebbe costruito un altarino per la sua perfezione, e, casualmente, in quella scena, ci avrebbe inserito un espediente per far in modo che a Blaine succedesse qualcosa che gli facesse perdere la vista. Ma la scena sarebbe stato così bella che Ryan non avrebbe voluto cancellarla o tagliarla per niente al mondo e sarebbe stato costretto a tenere anche la parte dell’ accecamento.

Perfetto! Il soprano si complimentò mentalmente con sé stesso Chris sei un genio!

Ed iniziò ad immaginarsi tutti i modi possibili ed immaginabili per tentare di accecare il collega.

Quando le riprese iniziarono i due si posizionarono sul letto di Kurt.

Ryan voleva infatti smuovere un po’ le acque nella loro relazione, prima che le fan della loro coppia lo ammazzassero sul serio.

Darren, sorridendo sornione, mise un braccio attorno alle spalle di Chris e lo costrinse a voltarsi verso di lui.

Il soprano, per niente dispiaciuto, gli sorrise furbescamente e, quando sentirono il via delle riprese, iniziarono a recitare le loro battute.

Chris condì il tutto con una dose di malizia e tenerezza superiori a quelle che ci metteva di solito, stupendo Ryan e Darren.

Ok, ci siamo Chris, concentrati, ora arriva il momento fondamentale.

Darren si era posizionato sopra di lui, e gli stava mormorando le battute più dolci che avesse mai sentito.

“Kurt” inizio sussurrandogli nell’ orecchio

Così dolci che quasi sembravano vere-

No Chris, focalizza l’obbiettivo.

“Non avrei mai potuto desiderare persona migliore al mio fianco ora che-  AHIA CHRIS MA SEI SCEMO?!”

Mentre il ricciolo stava recitando le sue battute alla perfezione  Chris, in un momento di distrazione del produttore, aveva ficcato velocemente le dita negli occhi di Darren, sperando che potesse bastare per perseguire il suo malefico piano, essendo che non gli erano venute in mente idee migliori.

“Eh scusa, avevi due mosche negli occhi” mormorò a mo’ di scuse, ma, quando vide che, oltre a non aver subito danni, Darren non credeva ad una parola di quelle che aveva pronunciato il soprano farfugliò che forse non erano mosche ma erano le sue pupille.

Quando Ryan si accorse del problema urlò un stop che si sentì per tutti gli studios e, infuriato perché la scena era rovinata, urlò ai due attori che avrebbe continuato a girare il giorno dopo.

Ciò significava che non avrebbe tenuto la scena.

Maledizione Chris, i tuoi piani fanno schifo!


La sera arrivò velocemente.

Dopo essere scappato dagli studios ed aver evitato di parlare con Darren che chiedeva spiegazioni Chris si era rifugiato in casa sua, lavandosi via le sensazioni della giornata con una bella doccia ed infilandosi nel suo vecchio pigiama di Topolino.

Si era quindi seduto sul divano ed aveva mandato al tal paese la sua adorata linea ordinando una bella pizza oleosa con su i tipi più svariati di formaggio che esistessero.

La situazione gli stava sfuggendo di mano. Decisamente.

Aveva già fatto partire il DVD appena comprato di Rapunzel quando il suono del campanello lo distrasse.

Distrattamente si diresse verso la porta prendendo dal portafoglio i soldi per pagare la pizza.

Il campanello suonò un’ altra volta, più a lungo, e Chris si appuntò mentalmente di preparare i soldi prima, la volta successiva.

“Arrivo, arrivo” si precipitò alla porta ma quando la aprì non trovò il fattorino che gli consegnava la pizza, ma quel disgraziato di Darren Criss che si catapultò in casa con una confezione di lattine di Diet Coke in una mano e di birra nell’ altra.

“Allora, è qui la festa?” urlò con entusiasmo andandosi a sedere sul divano del soprano, rubandogli la coperta.

Quest’ultimo era rimasto scioccato, vedendosi rovinare la sua serata relax in un modo così improvviso.

“Ehm-“ iniziò esitante “Darren, di quale festa parli?”

“Ma è ovvio, no? Di quella in cui io e te ci ubriachiamo di Diet Coke e piangiamo davanti ad un romantico finale Disney! Dai, io ho portato da bere, tu hai pensato al cibo?”

“Darren, lo sai che non puoi capitare in casa delle persone senza neanche avvisare, potevo star facendo qualsiasi cosa!”

Uh oh. La voce del soprano si stava facendo più acuta, Brutto segno.

“Eh dai!” lo implorò Darren facendo il broncio “Ma tu sei io mio migliore amico! I migliori amici si vogliono bene, no?”

A quel punto il soprano non seppe resistere e gli concesse di restare a patto che non gli distruggesse la casa, non gli allagasse il salotto a forza di piangere, e non gli rompesse il divano a forza di saltellargli sopra nei momenti più emozionanti.

Perché quando guardavo i film Darren era un bambino. O forse anche peggio, di un bambino.

Quando sentì che sarebbe potuto restare il ricciolo si catapultò ad abbracciare l’amico.

“Grazie grazie grazie!” iniziò a saltellare per la stanza. Poi, improvvisamente, si fermò e, con sguardo indagatore, si volse verso l’amico “E comunque tu mi devi ancora spiegare perché oggi hai tentato di accecarmi."

L’espressione del soprano si trasformò in panico allo stato puro, e quasi non baciò il fattorino quando entrò con la pizza interrompendo quel momento imbarazzante.

Ora doveva inventarsi una scusa soddisfacente, e sperò vivamente che una pizza ai formaggi per Darren potesse bastare a fargli cambiare argomento.



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Equatore (Parte 1) ***


cap 2

Capitolo 2

EQUATORE

Parte 1

Grazie a Dio che, quando Darren si trovava davanti ad una fetta di pizza, o meglio, a del cibo che gli piacesse, o meglio ancora, a qualsiasi cosa che si potesse mangiare, tutto ciò a cui pensava era a come farne entrare il più possibile, occupazione che, per i suoi standard, era già qualcosa di così difficile da occupargli la mente, completamente.

E Chris si era ritrovato, per la prima volta, prima perché in genere non gradiva il fatto che l’amico arrivasse in casa sua e gli svuotasse il frigorifero,  a gioire di quella sua caratteristica, perché distolse il ricciolo da farsi più domande sul tentativo di Chris di accecarlo.

Quindi la serata era passata relativamente tranquilla, se si può considerare tranquillo Darren che, alla fine di Rapunzel, inizia a saltare come un deviato sul divano di Chris, quasi sfondandolo, perché ommioddio la fine è così emozionantissima.

Tuttavia aveva almeno avuto il buon cuore di congedarsi promettendo a Chris di pagargli l’eventuale divano nuovo con uno sguardo così dispiaciuto che il soprano non aveva potuto fare altro che sorridergli e sbattergli la porta in faccia, amorevolmente, ovvio.

Quindi ora si trovavano alle otto di mattina, con una faccia decisamente assonnata per essere stati svegli a vedere un cartone animato per bambini la sera precedente, non riuscendo neanche a capire che cosa il coreografo stesse dicendo loro di fare.

Ovviamente erano troppo stanchi anche per notare le occhiate maliziose che i loro colleghi continuavano a lanciare loro ridacchiando senza ritegno.

“Stop. Stop. STOP!” L’ urlo disperato del loro coreografo li riportò alla realtà togliendolo dallo stato di trance in cui erano caduti “Santo cielo ragazzi, se ieri sera avete deciso di darci dentro fino a che non riuscite a camminare diritto non sono affari miei, ok? Non mi importa della vostra vita personale, anche se sinceramente era l’ora che vi decideste a soddisfare tutta la frustrazione sessuale che ci stava soffocando tutti qui, ma fate in modo di venire alle mie prove in condizioni decenti, perché è impossibile lavorare con due persone che hanno le capacità motorie di un bradipo!”

I due ragazzi, che intanto si erano fermati, la bocca aperta e gli occhi spalancati, si guardarono senza parole e poi si girarono a mandare occhiate infuocate ai loro colleghi che stavano quasi soffocando dal ridere.

“Noi non-“ iniziò Chris in un tentativo frenetico di spiegare quale la situazione fosse.

“Sì-” Gli diede man forte Darren con un’ espressione stralunata “Noi stavamo-Eravamo a casa di Chris e- abbiamo solo-“
Il coreografo li guardò scettico.

“Sì, e magari ora mi direte che stanotte avete dormito ognuno a casa sua e che avete passato la serata seduti vicini a guardare- che ne so? Rapunzel?”

“Sì!” esclamarono i due increduli.

Uno scoppio di risate si levò da dietro di loro.

“Ragazzi” ululò Mark con espressione a metà tra l’esasperato ed il divertito “inventatevi almeno una scusa più decente, Rapunzel? Suvvia, lo guarda mia cugina, ed ha tre anni! E un po’ come dire che Darren è etero!”

“Ehi” sbuffò offeso il ragazzo “Io sono etero!”

“Ed io sono un mammut e mi chiamo Manny ed il mio migliore amico è una tigre dai denti a sciabola.”

“Ma-“ iniziò Darren guardandosi in giro con occhi tristi e notando, spaesato, solo sguardi di assenso a quello che aveva detto Mark “Ma io-“

“Shh” lo raggiunse Chris facendo scivolare un braccio sulla sua schiena e disegnando  piccoli cerchi per calmare l’amico “Tranquillo, stanno solo scherzando”

Poi si rivolse ai suoi amici. “E comunque ieri sera abbiamo davvero visto Rapunzel che, per la cronaca, consideriamo entrambi un capolavoro della cinematografia moderna.” E dopo questo prese Darren per un braccio ed insieme si diressero verso la porta, sotto gli sguardi allibiti dei colleghi all’ultima affermazione.

 

 

Il resto della mattinata passò tranquillo, il coreografo aveva spostato le prove e aveva intimato loro di farsi una bella dormita, ed ora tutto il cast era nell’ ufficio del produttore aspettando impaziente il copione della nuova puntata che avrebbero iniziato a girare quel giorno.

Lea storse il naso. Odiava il fatto che Ryan amasse tenere gli attori sulle spine non dicendo mai cosa avrebbero dovuto girare fino a che non avevano in mano il copione, e non contava quanto provassero a corromperlo, quanto lo supplicassero in ginocchio di avere qualche piccola anteprima, la sua risposta era sempre negativa.

Quindi quando tutto il cast si ritrovò il titolo della puntata “The First Time” sotto gli occhi le reazioni furono decisamente spropositate pure per gli attori di Glee.

Lea strillo emozionata sfogliando febbrilmente i fogli sperando di trovare i fortunati che avrebbero avuto la loro prima volta in quella puntata.

Cory, che in fondo era un bambinone, si guardò un attimo intorno per accertarsi che nessuno lo guardasse, poi fece un enorme sorriso per l’eccitazione e quasi distrusse il copione per la curiosità. In fondo era decisamente romantico.

Naya sbuffò semplicemente.

Heather emise uno strillo sperando che Lord Tubbington avesse finalmente trovato la gatta della sua vita. (I ragazzi ancora si stupivano di come quella ragazza facesse ad essere così simile al personaggio che interpretava, e non sempre in modo positivo).

Darren non si sforzò neanche di nascondere la sua emozione e quasi strappò il copione dalle mani di Ryan, sperando profondamente che Kurt e Blaine si dessero una svegliata sul piano sentimentale.

Chris sapeva che non gli si prospettava niente di buono, e quindi prese il copione con cautela avendo quasi paura ad aprirlo.

Mark, dal canto suo, fu quello che reagì in modo più strano di tutti. Prese il copione lentamente, si sedette, lo poggiò sulle gambe, chiuse gli occhi e prese un bel respiro.

Poi giunse le mani quasi stesse pregando e mormorò qualcosa sottovoce.

Ed infine lo aprì.

E non si sa come fu il primo che trovo il punto che tutti stavano cercando.

“O-MIO-DIO!” urlò scoppiando poi in un pianto isterico.

Nessuno capiva cosa stesse succedendo.

“i-io l-lo” singhiozzo “sap-sapevo!”altro singhiozzo “Loro” singhiozzo “S-sono c-così” singhiozzo “cresciuti!”

Tutti lo guardarono stralunati e si sporsero per vedere i numero della pagina che stava leggendo.

Poi Mark si alzò, e, dopo essersi asciugato le lacrime e aver abbracciato due alquanto shockati Darren e Chris corse fuori dall’ ufficio urlando a chiunque incontrasse che sì, era successo, o meglio, sarebbe successo presto perché “Kurt e Blaine faranno sessoooooooo!”

Peccato che non tutti fossero del suo stesso avviso.

“Che COSA?”

 

 

“Che COSA?” Chris si alzò in piedi di scatto “Ma loro sono troppo giovani!” balbettò incoerentemente “Insomma- io non credo che sia una buona idea!”

“Chris-“ lo guardò con uno sguardo di ammonimento il produttore “Onestamente, Kurt e Blaine ci stanno andando anche troppo piano, e poi se continuo così prima o poi le fan mi uccideranno! Ti prego, comprendimi!”

Il soprano lo guardava con uno sguardo a metà tra l’arrabbiato ed il disperato.

Perché insomma non poteva girare una scena del genere con Darren.

Non con lui!

Le cose non sarebbero andate a finire bene, ne era sicuro.

Perché? Perché a lui? Si girò per cercare di trovare un po’ di confronto in nel suo collega, ma quest’ultimo aveva une enorme sorriso stampato in faccia.

“Io ritengo che abbiamo aspettato addirittura tanto” disse quindi Darren serafico.

Poi si alzò e, ammiccando al collega, uscì dalla stanza mormorando qualcosa che assomigliava molto ad un “non vedo l’ora di provare la scena”.

Ok, Chris era definitivamente spacciato.

Fu a quel punto che gli venne l’ idea.

Non aveva funzionato la prima volta, vero, ma l’attore era convinto che con più pratica e delle argomentazioni più convincenti quella volta ci sarebbe riuscito.

Quindi si girò verso Ryan, ormai tutti e n’erano andati e rimanevano solo loro due nella stanza, e sfoggiò il suo sorriso migliore.

“Tutto sommato” iniziò con la voce più dolce ed accondiscendente che riuscisse a trovare “sono d’accordo anch’io con Darren. Insomma, sono cresciuti anche Kurt e Blaine, senza contare che le fan impazziranno!”

Vide il volto prima teso di Ryan rilassarsi, e quindi si affrettò a proseguire.

Chris, sei un genio, complimenti, davvero.

“Tuttavia, ehm, venivo qui per parlarti di Blaine, appunto”

Ryan corrugò la fronte ma non disse nulla.

“Sì, uhm, ecco..”

“Chris” lo guardo, il viso che si illuminò capendo dove voleva arrivare l’attore: aveva già visto quella scena. “Non mi stai suggerendo di accecare Darren, vero? Perché sai cosa penso al riguardo-“

“No, no no!” si affrettò ad interromperlo il soprano “Ma come ti viene in mente una cosa simile? Pensavo solo dì, ehm, sai, un piccolo intervent-“

“Christofer santo cielo, ma cosa c’è che non va con te?” Sbraitò quindi Ryan “L’ultima volta che sei venuto qui mi hai consigliato di accecare Blaine, per avere più dramma, due giorni fa mi hai accennato ad amputargli entrambe le mani perché cosi Kurt avrebbe potuto tenergli il microfono mentre cantava e starebbero stati più vicini, ieri c’è mancato poco che mi supplicassi di paralizzargli le gambe così Kurt lo avrebbe portato in giro in carrozzella, senza contare quando mi hai-“

“Ok Ryan, hai reso il concetto” lo interruppe nervoso Chris “Ma credo che questa volta sia proprio necessario un- intervento, sì, ecco.”
Guardò quindi il produttore, esitando, che lo esortò con un cenno della testa a proseguire.
“Sì, ehm- Dicevo- La voce di Darren, cioè di Blaine è-“
“Se mi stai suggerendo di distruggergli le corde vocali te lo puoi scordare, Chris” si affrettò ad interromperlo Ryan, avendo paura della piega che stava prendendo la conversazione.
“No, NO!” scosse la testa Chris “Pensavo di, ehm, migliorarla, diciamo”
Interruppe il discorso per vedere la reazione di Ryan e, interpretando il suo silenzio come un incoraggiamento, proseguì.
“Sì, sai, potrebbe raggiungere tonalità più.. alte! La scienza ha dimostrato che tramite l’evirazione-“
“Evirazione?” Urlò un Ryan decisamente sotto shock “Ma io eviro te, Christopher Paul Colfer!”

 

No, decisamente non aveva funzionato.

Decisamente.

Sennò Chris non si sarebbe trovato, in quel momento, seduto sul letto di Kurt, con un Darren anche troppo sorridente ed entusiasta, ad ascoltare la voce del produttore che gli spiegava gli ultimi dettagli di come si sarebbe svolta la scena.

“Chris, Chris? Ehi- Chris, mi stai ascoltando?”

Il soprano si riprese dai suoi pensieri ed annuì al produttore.

“Quindi” continuò allora quello “Darren tu sei steso nel letto, stai aspettando che Kurt torni dalla doccia, ed ovviamente lui non sa che tu lo stai aspettando mezzo svestito”

Darren batté le mani entusiasticamente, a quanto pare l’idea della ‘sorpresa’ di Blaine lo divertiva parecchio.

“Chris” si rivolse quindi  lui Ryan “tu cosa fai quando lo vedi?”

“Emetto uno degli urlettini stupidi di Kurt, arrossisco, e corro a chiudermi in bagno” rispose il soprano stancamente. “Onestamente, Ryan, lo so a memoria, ora possiamo girare, via il dente via il dolore!”

Ryan sorrise estatico, e si allontanò lasciando i due attori a prepararsi.

Chris stava giusto cercando di respirare normalmente quando vide l’ultima cosa che avrebbe voluto vedere in quel momento.

“Vai Chris sei tutti noi!”

“Viva il Klex!”

“Fagli vedere gli attributi, Darren!”

“Sempre che tu ce li abbia considerata la tua passione per Rapunzel-“

“Oh, zitto Mark, Darren li ha eccome!”
“Ah, sì? E tu Naya come fai a saperlo?”
“Basta stare attenti al suo cavallo dei pantaloni quando c’è in giro Chris, allora sì che vedi come si-“

“Ragazzi BASTA!”

Chris lo urlò con tutto il fiato che aveva in gola perché quello era troppo.

Non poteva essere che tutto il cast si fosse accampato vicino al set con cartelloni per incitare i due attori, popcorn, e magliette che recitavano frasi che lo facevano rabbrividire solo a leggerle!

Non era semplicemente giusto!

Perché doveva avere i compagni di Cast più stupidi del mondo?

“Ryan! Loro non stanno qui!”

Il produttore, che sperava di aver finito con le lamentele del ragazzo, nascose la testa fra le mani, esasperato.

“Chris” disse quindi con il tono più autoritario che avesse nel suo repertorio “Tu sei un attore, gli attori fanno quello che c’è scritto nei copioni. Ora, o fai il ragazzo maturo quanto predichi di essere e ti decidi a recitare, o puoi andartene fino a che non ti sei deciso a crescere. Devi solo recitare, santo cielo! Ah, e ragazzi non si muovono, è un loro diritto stare qua a vedere. Tu corri in camerino e ti cambi, ORA!”

Chris sembrò piuttosto scosso e si affrettò ad obbedire.

Ora pure Ryan era arrabbiato con lui. Bravo Chris, davvero.

Indossò la tuta che Kurt avrebbe usato non appena uscito dal bagno, si fece sistemare i capelli, e poi si precipitò sulla scena.

Darren lo aspettava là, già vestito.

O forse è meglio dire svestito.

Si impegnò, si impegnò davvero a non lasciare che il suo sguardo vagasse sul corpo del suo collega, ma era una cosa non umanamente possibile non rimanere incantati dal corpo allenato di Darren.

Deglutendo fece scorrere lo sguardo sul suo torace, memorizzò ogni singola linea del suo corpo, fino ad arrivare all’ orlo dei Boxer, unico indumento indossato dall’ attore.

Non andare più giù, non andare più giù, Chris non farlo, Chris non guardare più-

Oh.

Merda.

Chris hai guardato giù!

Beh, non che sia esattamente un cattivo spettacolo.

No, decisamente no.

Oddio Chris taci!

Chris distolse subito lo sguardo arrossendo visibilmente, cercando di ignorare tutti i pensieri che gli affollavano la mente in quel momento.

Si girò verso Ryan e solo allora notò che la stanza era terribilmente silenziosa e che tutti lo stavano guardando.

“Io vado in bagno” decretò con voce atona, per poi avviarsi verso il bagno di Kurt, dove avrebbe dovuto uscire di lì a cinque minuti.

Non si era mai ritenuto un ragazzo attraente, anzi, per niente.

E sapere che di lì a poco avrebbe dovuto recitare mezzo nudo lo rendeva decisamente a disagio. Specialmente se doveva farlo con un ragazzo che, da quello che aveva appena visto, aveva il fisico più bello di sempre.

Poteva far sempre la parte del maturo e del sicuro di sé, ma Chris Colfer non lo era per niente, aveva solo imparato col tempo che non mostrarsi deboli è l’unico modo per sopravvivere.

L’aveva capito a Clovis e ne aveva avuto la conferma con quello che accadeva a Kurt, che, anche se era un personaggio immaginario, incarnava quello che i ragazzi come lui erano costretti a sopportare quotidianamente.

Sì accasciò contro la porta del finto bagno e lasciò che la paura lo soffocasse.

“Ehi” una voce lo riportò alla realtà “Stai bene?”

Chris alzò lo sguardo per incontrare quei due bellissimi occhi nocciola fissarlo preoccupati.

“Sì, sì, tutto a posto” annuì il soprano, prima di alzarsi e stiracchiare un sorriso.

Darren annuì, si girò per andarsene, ma prima di lasciarlo lo guardò un’ ultima volta.

“Ah, e non preoccuparti. Sei bellissimo, ho pesato che dovessi saperlo.”

Chris sorrise, adorava come Darren riuscisse a capirlo sempre.

 

 

“E- AZIONE!”

Chris uscì dalla porta del bagno, facendo finta di asciugarsi i capelli con una salvietta.

“Blaine, tesoro, hai visto i miei stivali gialli di Alexand-“ Chris si fermò cercando di fare l’espressione che Kurt avrebbe fatto vedendo Blaine in quello stato ed emettendo un urletto in perfetto stile Kurt Hummel  “Ommioddio Blaine, vestiti! Per l’amor del cielo cos’hai in mente?”

Darren si alzò e si avvicinò all’ altro attore “Beh, pensavo di farti una sorpresa, sai-“ iniziò grattandosi il collo “Insomma, programmiamo pure le pomiciate Kurt! Io sono un ragazzo con dei bisogni, e anche tu, volevo farti piacere!”

“Piacere?” urlò il pi stridulamente possibile l’attore “Cristo copriti!”

“Kurt, credevo che avessimo superato il blocco del sesso!”

“Non- non dire quella parola!” Chris indietreggiò.

“Quale” Darren sorrise “Sesso?”
Chris squittì.

“Io torno in bagno” asserì quindi, per poi fiondarsi verso la porta e chiuderla a chiave.

Bravo Chris, stai andando bene.

Per ora non hai ancora guardato in posti sconveniente, puoi farcela.

Il resto delle scene in cui Blaine cercava di convincere Kurt passarono lisce, fino a che non arrivarono al punto cruciale.

Chris prese un profondo respiro.

“Kurt, se tu non vuoi non dobbiamo farlo, lo sai.” Sussurrò gentilmente Darren nell’ orecchio di Chris, prima di avvolgere la schiena del soprano con le sue braccia.

 “N-no. Lo voglio” recitò la battuta di Kurt, e poi si tuffò sulle labbra di Darren, senza esitazione perché sennò non ne avrebbe più trovato il coraggio,

Il contatto lo fece rabbrividire.

Era da  troppo che non baciava Darren, non c’erano più stati baci tra Kurt e Blaine di recente, e quasi si era scordato come fosse buono il sapore della bocca del suo collega, e Chris si sentì come se fosse stato sott’ acqua per tutto quel tempo, e come se solo allora fosse tornato a respirare.

Darren prese a mordergli il labbro inferiore, leccandolo gentilmente.

Chris emise un mugolio di piacere prima di buttargli le braccia al collo ed affondare le mani nei riccioli del moro, spingendo la sua lingua nella bocca dell’ altro.

Con piacere quello che sussultò quella volta fu Darren.

Si staccarono un momento per prendere aria, e poi Darren lo condusse lentamente sul letto facendolo stendere di schiena.

Chris si comandò di restare lucido, ma il peso del collega sopra il suo corpo sembrava semplicemente troppo perfetto per permettergli di compiere pensieri coerenti, e quando Darren iniziò ad occuparsi del collo del soprano, mordendo e leccando i punti più sensibili, Chris dovette trattenersi dal mormorare ‘Darren’ salvandosi all’ ultimo secondo mugugnando un bisognoso “Blaine!”

Le mani del ricciolo si muovevano su tutto il corpo di Chris, e quando trovarono la loro strada sotto la sua maglia una scarica di calore attraversò il corpo di Chris concentrandosi in mezzo alle gambe.

Dannazione Chris, no!

Cercò di rimanere lucido, ma quando Darren gli sfiorò un capezzolo con il pollice non ci vide più e con un colpo di reni si mise a cavalcioni su di lui per catturare le sue labbra in un bacio bisognoso.

In meno di qualche secondo il vestiti del soprano erano a terra, ed entrambi erano rimasti in boxer.

Mancava poco e la scena sarebbe finita.

Poteva farcela.

Ma poi Darren fece qualcosa che Chris non si aspetta per niente.

Fece scorrere la mano sul suo torace per poi posizionarsi fermamente sull’ inguine del ragazzo.

Quello era decisamente troppo.

Non si preoccupò neanche più di pensare a qualcos’ altro, ormai a sua eccitazione era palese, e non aveva neanche voglia di rimediare a quel problema perché era troppo concentrato sulla scia umida che le labbra di Darren gli stavano lasciando sul collo.

Poi il soprano ruotò i fianchi leggermente.

E, oh.

Quello si che era interessante,

A quanto pare Chris non era l’unico ad avere i Boxer troppo stretti in quel momento.

Quella rivelazione gli diede così alla testa che non aspettò altro ad afferrare i fianchi di Darren per ottenere più frizione.

“Chris” mugugnò Darren.

Il soprano stava giusto per tornare a lavorare sul collo del ricciolo quando udì qualcuno urlare.

E tornò alla realtà.

“Stop, stop, STOP!” urlò Ryan “Ragazzi fatevi una doccia fredda, siete Kurt e Blaine non due attori di un film pornografico!”

Chris, rimase immobile per un secondo, la consapevolezza che lo colpiva come un getto di acqua fredda, poi saltò a sedere sul letto affondando il viso fa le mani, ormai rosso di vergogna e squittendo per l’imbarazzo.

Sentì il peso sul materasso alleggerirsi e immaginò che Darren se ne fosse andato.

Non si girò a guardare in che stato fosse. Stava già morendo di vergogna così.

Alzò lo sguardo poco dopo, per vedere Ryan che si massaggiava gli occhi stancamente, e subito dietro di lui-

No, oh no!

Il cast lo stava guardando decisamente allibito.

Già immaginava i commenti che sarebbero girati su di loro.

Lea aveva un manciata di pop-corn a metà strada tra la sua bocca e la ciotola e Mark aveva stampato in faccia un ghigno di chi la sa lunga.

“O-MIO-DIO!” esclamò quindi Dianna, rompendo “Questa poi!”

“Ehi Chris ma dove hai imparato a fare quelle cose?” urlò una compiaciuta Naya “E poi dicono che sei il più innocente e piccolino, alla faccia, avessi mosso ancora un po’ di più i fianchi e-“

Ma prima che potesse finire la frase Chris se n’era già corso via afferrando la prima cosa che trovò per coprirsi l’imbarazzante rigonfiamento nei boxer.

Camerino.

Fu l’unica cosa che riuscì a pensare.

BluCannella

*coff coff*

*saluta imbarazzata per il ritardo*

Ehm, innanzitutto diciamo che mi sono un po' lasciata prendere la mano scrivendo questo capitolo.

Non era per niete progettato per essere così, in verità Kurt doveva attentare alla virilità di Darren, ma mi sarebbe venuto troppo lungo, quindi credo che inserirò l"attentato" nella seconda parte di questo capitolo.

Beh, capiamolo povero Chris, con Darren Criss mezzo nudo steso sopra di sè non credo che nessuno riuscirebbe a pensare coerentemente ed a ricordarsi dei suoi piani malefici, giusto? :)
Bien, spero che vi sia piaciuto il capitolo, io mi sono divertita a scriverlo! ;)
.

Prometto di aggiornare più spesso, è solo la fine della scuola che mi sta uccidendo, scusate.

Un abbraccione

P.s. *occhioni dolci Darren-style* mi fate sapere che ne pensate? Pleaseeeee

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Equatore (Parte 2) ***


capitolo 2 pdpdt

Capitolo 3

EQUATORE

Parte 2

“Chris, sei lì dentro? Posso entrare?”
La voce arrivò alle orecchie di Chris attutita dalla porta chiusa chiave del suo camerino, seguita subito da un leggero bussare.

Il soprano si strofinò le dita sugli occhi, sospirando pesantemente, prima di fare entrare la sua migliore amica.

“Ash” la guardò stancamente “Cosa vuoi?”

La ragazza sembrò notare l’espressione stanca dell’ attore, perché lo strinse subito in un caldo abbraccio, accarezzandogli dolcemente la schiena.

“Voglio solo farti sapere che io sono qui, e che se vuoi parlare puoi dirmi tutto.” Sussurrò.

Si sedettero entrambi sul divanetto usato che Chris aveva sistemato in un angolo, e quest’ ultimo le rivolse un espressione grata.

“E solo chè-“ si lasciò sfuggire frustrato “Io ho vent’anni Ash, sono un ragazzo, sant’iddio, ho anch’io dei bisogni!”

La ragazza gli rivolse uno sguardo consapevole.

“E’ normale Chris, non devi vergognarti se il tuo corpo reagisce in questo modo.”

“Sì, ma-“ iniziò Chris sapendo di potersi fidare dell’ amica, e sentendo il bisogno di parlarne con qualcuno “E’ che è così frustrante! Insomma, non è giusto! Non si può nascere così, così- così- lo sai come, Ash! E uno non può venire da me e baciarmi così. Sono gay dannazione, non privo di sentimenti! Non è che si può essere sempre così allegri, tutti unicorni felici e diamoci un bacino per salutarci e guardiamoci Rapunzel insieme mentre mi spalmo su di te maehy, siamo amici è normale’! Non si può! Perché non posso sopportare tutta questa pressione, non posso sopportare che un ragazzo si strofini su di me, abbracciandomi ogni tre per due essendo così impossibilmente adorabile! Dio, è così-“ Si passò una mano tra i capelli per il nervoso. Le guance ormai rosse ed il fiato corto.

Ashley lo guardava dispiaciuta.

“Parlagliene” Gli consigliò dunque.

Il soprano la guardò come allucinato. “Scusa?”

“Parlagliene” ripeté quindi lei “digli che ti da fastidio come si comporta”.

“No, Ash, hai idea della vergogna? Io non ho intenzione di-“

Ma quello che stava per dire venne interrotto da un leggero bussare alla porta.

“Chris?” un voce che l’attore avrebbe riconosciuto tra mille lo chiamò “Chris, lo so che sei lì dentro, dai apri!”

“Ommioddio” squittì Chris “Ommioddio è Darren! Che faccio? Che faccio? Mi nascondo! Nascondimi Ash ti prego nasc-“

“Non ci pensare neanche!” lo fermò l’amica prendendolo per il colletto e tirandolo fuori dal tavolo sotto il quale si era gettato.

Sotto lo sguardo allibito dell’ amico si diresse poi verso la porta, la aprì, rivelando un Darren che sembrava fosse appena sopravvissuto ad un uragano, e se ne andò, rivolgendo  Chris un’ occhiata ammonitrice. “Pensa a quello che ho detto” aggiunse solo.

Nel frattempo Darren era entrato chiudendo la porta del camerino dietro di sè. Le mani in tasca ed un espressione imbarazzata sul volto.

“Ehm” iniziò incerto sul cosa dire, grattandosi il collo come faceva sempre quando era nervoso “Ciao”

Chris sorrise a quel gesto; c’erano cose di Darren che ormai conosceva alla perfezione, era un libro aperto per lui, ed adorava quel potersi capire in un solo sguardo.

Ed in quel momento poteva capirlo benissimo. Poteva capire benissimo che era imbarazzato, che non ne voleva veramente parlare, e che aveva paura, come Chris, che quello appena successo rovinasse la fantastica amicizia che condividevano.

Ma era lì, perché Darren Criss era sempre maledettamente fantastico, così perfetto, così comprensivo da far male.

“Senti-“ iniziò indeciso Chris “Non dobbiamo per forza parlarne.”

“No ma io-“ alzò lo sguardo Darren, e suoi occhi, ancora più enormi de solito, incontrarono quelli di Chris “Io vorrei. Parlarne”

Chris aspettò che dicesse qualcosa d’altro, ma il ricciolo sembrava star combattendo una lotta interiore dentro di sé.

Davvero non capiva. Perché non si limitava a dirgli che gli faceva schifo? C’era abituato, avrebbe potuto sopportarlo un’ altra volta.

Sentì Darren prendere un respiro profondo.

“C’è una cosa che devo dirti Chris” iniziò esitante “il fatto è- è che io-“

Il soprano chiuse gli occhi.

Già lo sentiva, il forte e sonoro rumore dello schiaffo che stava per ricevere, quello che lo avrebbe spezzato.

“Fatina”

“Frocio”
“Donnicciola!”

“Fai schifo!”

“Sei rivoltante!”

Ci era già passato, ma sapeva che con Darren sarebbe stato più difficile.

Rifiuto.

Si sentiva un rifiuto.

Strinse più forte le palpebre, aspettando l’offesa che però non arrivò.

Aprì quindi gli occhi per vedere quello che stava succedendo.

E si accorse solo allora che Darren aveva un’ espressione che era tutto fuorché di scherno, e che si era avvicinato, molto.

“Chris” sussurrò, ed il suo respiro scaldò le labbra del soprano, ed il suo viso si stava avvicinando, sempre di più, lentamente.

Per un attimo Chris pensò davvero di poter eliminare tutte le sue difese, desiderando solo di poter fermare quel momento e restare così per sempre, occhi negli occhi, nocciola nell' azzurro.

Ma poi si risvegliò, sapendo che non poteva permetterselo.

Non è quello che vuole, non lo sarà mai. Non sperare in cose che non possono accadere, Chris.

E fu così che, all’ultimo si scostò, e strinse l’amico in un semplice abbraccio, caldo e forte.

“Ti voglio bene, Darren.”

Gli bastava quello?

Non importava.

 

“Allora, oggi serata copione?” Kevin entrò in sala prove saltellando per l’euforia.

La cosiddetta serata copione avveniva una volta al mese, ed era ospitata ogni volta a casa di un membro diverso del cast.

Chi ospitava poteva scegliere il copione che avrebbero usato per la volta successiva, e poi sarebbero stati estratti i nomi di chi avrebbe interpretato i vari personaggi dello show.

La tradizione andava avanti da ormai più di un anno, ed i ragazzi non aspettavano altro, ogni mese, che quel giorno per divertirsi.

Quel sabato sera sarebbe toccato a Chris ospitare, e aveva sperato seriamente che i suoi colleghi se ne fossero scordati, perché non aveva davvero voglia di ripulire la casa dal casino che avrebbero sicuramente lasciato.

Aveva sperato male, a quanto pareva.

“Sìììììì” si levò infatti un coro di assenso da tutto il cast.

“Ed oggi ospita il nostro piccolo Chris!” urlò quindi Mark, precipitandosi verso l’attore e scompigliandogli i capelli.

“Evvai” rispose quindi quest’ultimo con un tono che era tutto fuorché felice.

“Eddai, puoi anche scegliere il copione per la prossima volta! Cosa vuoi di più dalla vita?”

“Svegliarmi domani mattina e trovare la mia casa ancora intatta.”

“Sì, e magari saper volare e possedere le Hawaii. Insomma Chris un desiderio più raggiungibile, dai!”

Come non detto, pensò il soprano per poi annuire ed asserire che però non avrebbe accettato alcolici in casa sua.

 

 

Cosa che ovviamente non venne rispettata per niente.

Infatti quando Chris  aprì la porta per far entrare i suoi colleghi, quella sera, il primo che si precipitò dentro fu un Mark iperattivo con in mano due casse piene di bottiglie degli alcolici più vari.

“Mark, santo cielo!” sbraitò quindi “Ti avevo detto niente alcolici! Quale parte di niente alcol-“

“Oh, Chris, dai, smettila di fare tanto l’innocentino” lo interruppe con aria divertita l’amico “Divertiti un po’! Tanto lo abbiamo visto tutti oggi cosa riesci a fare con quel tuo corpicino. Sembri tanto un bravo ragazzo ma in realtà-“

Fu, per sua fortuna, salvato dall’ essere spellato vivo da un rumore di vetri rotti che proveniva dal salotto.

Il padrone di casa si affrettò ad andare a controllare, e trovò Cory che guardava dispiaciuto il lampadario della stanza ormai a pezzi sul pavimento.

Dio solo sapeva come ci era arrivato a rompere un lampadario.

“Chris, io, scusa, è-“ balbettò sconclusionatamente “E’ che stavo saltando sul divano, e l’altezza- sai, sono cresciuto in fretta- non so ancora-“

Chris lo guardò con gli occhi spalancati, aveva creduto che la sanità mentale dei suoi colleghi vietasse loro almeno di saltare dal divano di casa sua in groppa ad una scopa con una sciarpa di Harry Potter al collo.

Evidentemente credeva male, perché fino a prova contraria era esattamente quello che Cory aveva appena fatto.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a dire niente.

Era troppo sotto shock per anche solo sgridare qualcuno.

Gettò una paletta nelle mani del ragazzo, intimandogli con uno sguardo assassino di pulire subito, e poi si affrettò alla porta per rispondere al campanello che nel frattempo aveva suonato.

“Ehy Chris!” lo salutò Darren quando l’attore aprì la porta, alzando poi un pacco di Diet Coke che teneva in mano “ho pensato che per stasera avresti avuto bisogno di tante di queste, sai. Sarà una notte molto lunga per te”

Chris resistette all’ impulso di saltargli addosso per la felicità solo perché aveva visto poco tempo prima i risultati che una tale azione avrebbe implicato.

Quindi si limitò a ringraziarlo con un sorriso educato ed a scostarsi dalla porta per farlo entrare.

“Ok ragazzi!” urlò quindi quando ormai erano in mezzo al salotto “Ci siamo tutti?”

“Manca Heather ma solo perché è tornata negli Studios a prendere Lord Tubbington: dice che se ci sarà una scena con lui vuole che stia ad assistere per vedere se interpretiamo il suo personaggio bene.”

“Oh” fu tutto quello che riuscì a dire Chris “Sì, ehm, mi sembra una- ehm- cosa intelligente, sì”

“Bene” saltò in piedi allora tutto allegro Mark “indovinate un po’ chi doveva scegliere il copione per oggi?”
“Dio Mark lo sappiamo!” esclamò esasperata Lea “E’ tutto il giorno che continui a correre in giro ed a urlarlo!”
“Risposta esatta!” esclamò esaltato il ragazzo, prima di prendere il sacchettino con dentro i nomi di tutto il cast, pronto ad estrarre.

“Ed ora, indovinate che puntata il vostro amatissimo” e qui tutti i presenti nella stanza sbuffarono “Mark ha scelto?”

“Fammi indovinare” disse Chris sarcastico, che si era intanto posizionato su uno dei divanetti in salotto “C’è tanto, tanto pomiciare”

“Oh” la faccia di Mark si oscurò “Come fai a saperlo?”
“Lavoro con te da tre anni ormai.”

“Comunque!” si riprese dal momento di tristezza l’attore “Qualcuno indovina qual’ è la puntata? Su, dai! Chi indovina può estrarre i ruoli!”
“Sexy!”

“No!”

“Original Songs!”

“No, dai è scontata! VI sembro un tipo scontato?”
“Rumors!”

“No!”

“Non è ‘The First Time’ vero?” chiese ad un tratto spaventato Chris “Perché se lo è vi castro tutti, uno ad uno, e se la natura mi impedisce di avere organi genitali su cui sfogare la mia frustrazione troverò un modo di farvi male lo stesso!”

“Ripeto, ma sono così scontato?” sbuffò Mark “No, non  è quella, non riuscirei mai a reggere una scena del genere due volte in un giorno, tutta quella tensione sessual-“

“Mark!”

“Ok, ok, scusa Chris, stavo solo dicendo-“
Mark!”

“Va bene la smetto. Dai altre idee?”
“Never Been Kissed!” urlò Ashley a pieni polmoni.

“Esatto!” Mark sorrise ad Ashley, e poi, credendo che Chris non stesse guardano, le fece l’occhiolino.

L’occhiolino.

E lei rispose con un cenno divertito.

Qui c’è puzza di bruciato.

Ma Chris non ebbe nemmeno il tempo di pensarci bene perché senza tante cerimonie la ragazza ficcò la mano nel sacchettino ed iniziò a pescare.

“Nella parte di Blaine Anderson-” Ashley fece una pausa per aumentare la suspense (nel caso di Chris per aumentare le sue possibilità di prendersi un infarto) “-Amber Riley!”

“Evvai!” Amber si alzò di scatto, diede il cinque a Darren che sorride divertito, e corse a prendere il cartellino che l’avrebbe contrassegnata come Blaine Anderson.

“Nella parte di Rachel Berry- Cory Monteith!”

“Nella parte di Quinn Fabray- Jenna Usc-cavolo il tuo cognome ancora mi dà problemi, bellezza!”

Jenna si alzò ridendo al commento dell’amica e corse come gli altri a prendere il suo cartellino.

Disse molti altri nomi fino  che non rimasero senza ruolo solo Kevin, Darren e Chris, e, casualmente, i ruoli rimasti erano quelli di Mike, Kurt, e Karofsky.

“Nel ruolo di Kurt Hummel-“ Ashley cercò malamente di riprodurre un rullo di tamburi battendo la scopa sul tavolino di fianco, facendo cadere a terra un vaso di ceramica cinese, cosa che Chris, grazie al cielo, sembrò non notare, visto che era piuttosto preso nell’ascoltare la collega “Darren Criss!”

Merda.

“E nel fantastico ruolo di David Kaofsky-“

 Avete presente quando nei film il protagonista dice “tanto le cose non possono andare peggio di così” e poi piove. Oppure quando durante un interrogazione speri con tutto te stesso che non ti faccia proprio quella domanda che non sai, ed è proprio quella che l’insegnante ti fa?

Ecco.

“-Chris Colfer!”

Chris si alzò lentamente, borbottando qualche imprecazione sottovoce, si avvicinò ad Ashley, prese velocemente il suo cartellino, e si sedette accanto agli altri.

Odiava le serate-copione.

 

 

Vedere Cory  interpretare Rachel Berry era la cosa più esilarante che esistesse.

Il ragazzo ci tentava, davvero, di fare del suo meglio nel muovere i fianchi come una ragazza, nel cercare di raggiungere le note che lei raggiungeva, nell’ atteggiarsi da diva piena di sé, ma il risultato era un insieme di goffaggine che avrebbe fatto ridere persino la McGranitt.

La serata andò avanti lliscia, con molte risate ed alcol in concentrazioni anche troppo alte.

Chris aveva rinunciato dopo la sesta lattina a cercare di non farsi correggere la bibita con il Rum, ed ora era piuttosto brillo.

Era giusto il momento in cui dovevano girare la scena, la fatidica scena, quando a Chris venne l’idea.

Sì, una di quelle idee.

Poteva non avere il consenso di Ryan ma riuscire a far del male a Darren comunque, no?

Si congratulò, lo stava facendo troppe volte ultimamente, con sé stesso e poi si concentrò sulla scena che avrebbe dovuto recitare.

Ma da dove spuntavano i pop-corn?

Perché Chris non si ricordava di aver visto così tante ciotole in mano ai suoi colleghi, durante le altre scene?

Beh, di sicuro quei cartelloni che osannavano la Klaine prima non c’er-

Oh.No.

Stava già per mettersi ad urlare quando qualcuno lo spinse sul palchetto improvvisato.

Era il suo turno.

Vide Darren che si avvicinava tutto sculettante (Guadagnandosi un ‘ehi ma io non cammino così!’ da parte del soprano,  che però venne subito zittito dal pubblico), si mise quindi nella posizione più minacciosa che riuscì e lo spinse forte contro il muro.

Una serie di fischi si levò dai loro spettatori.

“Ehi, Chris, non farti bruciare dalla passione, mantieni un po’ della tua voglia per dopo!” Ululò Naya divertita.

“Oh, zittitevi!” borbottò Chris, prima di allontanarsi a grandi passi da Darren che come da copione, si rialzò e lo seguì.

“Ehi!” urlò quindi il ricciolo.

“Ehi, sto parlando con te!”

Chris si fermò al lato del palchetto.

“Lo spogliatoio delle femmine è di là”

Si sentiva male ad interpretare la parte di un apparente omofobo, soprattutto quando sapeva cosa si provava a stare dall’ altra parte.

Darren dal canto suo sembrava molto preso nel suo interpretare Kurt, quindi vestì un espressione fiera ed urlò.

“Qual è il tuo problema?”

“Come?” Chris si finse scocciato.

“Cos’ è che ti fa tanta paura?”

Dio, Darren doveva smetterla di recitare così bene, oppure Chris avrebbe perso ogni inibizione e gli sarebbe saltato addosso per confortarlo. Sembrava così- vero.

“A parte te che arrivi qui per spiarmi l’uccello?” cercò di dirlo con voce atona, ma sull’ ultima parola si spezzò.

“Certo è il terrore di tutti voi etero che ogni gay voglia molestarvi e convertivi! senti un po’ salamone: guarda che non sei il mio tipo!”

Chris poteva sentire il calore del corpo di Darren irradiare dai suoi vestiti ed avvolgerlo.

“Davvero?”

“Sì” il viso di Darren si illuminò di rabbia, una goccia di sudore che gli scivolava sulla fronte, verso il collo.

Chris si perse a fissarla e quasi si perse la battuta successiva.

“-udaticci che saranno pelati a trent’anni!” stava urlando Darren.

“Non provocarmi” digrignò allora i denti Chris, gli occhi ridotti a due fessure, la disperazione che trasudava dalle sue parole.

“Mi vuoi colpire? Avanti!”

Dio, no, non voglio colpirti, voglio sbatterti contro il muro qui davanti a tutti e scoparti fino a che non sentirai più niente.

Al posto di quello disse solo “Non provocarmi.”

“Colpisci tanto non puoi cambiarmi, i pugni non cancelleranno né la mia omosessualità nè la tua ignoranza!”

“Non farti più vedere” riuscì a dire, Darren era così vicino, così vicino.

Lo vide prendere un bel respiro.

“Sei solo un bambino terrorizzato” iniziò con tutta la rabbia che aveva in corpo “che non sa quanto è speciale essere sé stessi!”

Oh, vaffanculo.

Le labbra di Darren erano lì, davanti a lui, morbide e piene.

Dio, quanto avrebbe voluto sporgersi e colmare la distanza che le divideva dalle sue.

Stava giusto per catturarle nel bacio che il copione, (il copione ovvio, non Chris), richiedeva quando si ricordò il suo piano.

Velocemente cercò di alzare la gamba per dare una ginocchiata nelle parti basse dell’ attore, ma si ritrovò immobilizzato da Darren contro il muro (non sapeva davvero come ci fosse arrivato) senza la possibilità di muoverla.

Dannazione.

Serviva un piano B.

E, senza pensarci troppo, sapendo che nel giro di qualche secondo i colleghi si sarebbero iniziati a chiedere perché Chris non si sbrigasse a baciare Darren, fece la prima cosa che gli venne in mente: abbassò la mano sul cavallo dei pantaloni di tuta del ricciolo e strizzò con tutta la forza che aveva.

Il gemito poco soffocato del collega bastò a fargli capire che aveva sbagliato strada.

Darren infatti sembrava averlo preso come un invito ad iniziare il bacio, perché velocemente avvicinò la testa a quella del soprano, in cerca delle sue labbra.

MerdaMerdaMerda!

Chris, concentrati!

Oddio si sta avvicinando, emergenza emergenza!

Poi accadde tutto in un minuto.

Chris riportò in fretta la mano all’ altezza della vita di Darren, prendendo un profondo respiro, e poi stringendo, più forte.

Darren, saltò indietro con un urlo di dolore tirando con sé Chris, ed entrambi finirono giù dal palco cadendo su Lord Tubbington che nel frattempo era arrivato con Heather.

“Uhuuuuu!” un urlo di apprezzamento si levò dagli attori “Ci piace così!”
“Fatevi bruciare dal fuoco della passione!”

“Vai così!”

“Io vi amo!”

“Rude è bello gente!”
Sul serio, quei ragazzi avevano bisogno di una  vita sessuale, loro.

Ma mentre Chris stava passando mentalmente tutti i vari modi in cui avrebbe potuto far del male ai suoi amici, Darren si alzò da sotto di lui e scattò in piedi.

“Dannazione Chris ma che ti passa per la testa?!”

Il soprano lo guardò con espressione colpevole. “io-“

“Prima mi accechi, poi tenti di castrarmi, cosa c’è che non va in te?”

“M-mi dispiace. Non volevo farti male”

Darren fece una risata isterica.

“Mi spieghi almeno perché, di grazia?”
Perché mi distrai, santi Pietro e Paolo o chi per lui! Perché ogni volta che ti vedo non riesco a fare a meno di pensare a come sarebbe bello passare tutto il giorno solo a baciarti! (O a fare altro ma questo non lo diciamo)

“Beh, in qualche modo dovevo farti pagare il divano che mi hai sfasciato a forza di saltarci sopra, no?”

Ed a quel punto Darren rise. Rise forte. E lo abbracciò, perché davvero, Chris era formidabile, impossible, ma formidabile.

Ed il resto della serata continuò senza intoppi.

 

 

Alla fine della serata, quando Chris stava riordinando il disastro che era rimasto nel salotto, per caso raccolse i bigliettini con su scritti il suo nome e quello di Darren.

Erano di un colore diverso dagli altri.

E ti pareva.

BluCannella

Wow.
Solo- WOW!
Cavolo gente, ma come faccio a ringraziarvi?
Sono sotto shock, lo giuro.
Sarete responsabili della mia prematura dipartita perchè, cavolo, siete fantastici!
Ho 50 seguite con solo due capitoli!
Piango.
Lo giuro.
E vogliamo parlare delle fantastiche recensioni?
Vi amo, e tanto anche.
E i preferiti? --> :O
E mi sono accorta che sono tra gli autori preferiti di qualcuno!
E' una bellissima sensazione.
Ok, bando alle ciance, passiamo a cose serie.
Et voilà un altro capitolo, bellezze!
E' stata una faticata scriverlo perchè avevo mille idee per ogni singola scena ed ho dovuto sceglierle (perchè chiaramente non potevo mettere venti versioni di una sola scena, no)
Mi scuso per il ritardo, ora dovrei riuscire ad aggiornare una volta a settimana, visto che la scuola sta per FINIREEE!
Yayyyyyyyyyyyyyyyyyyyy
Ringrazio tutti di cuore, spero che il capitolo vi sia piaciuto, prometto che le cose si faranno presto più movimentate.
(ah, come lo prendereste un eventuale cambiamento di rating- rosso-?)
Un abbraccione
BluCannella

P.s. recensioni = biscotti al cioccolato = GNAM!

;)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. Mani ***


Capitolo 4

MANI

 

 

Qualcosa vibrava.

Odiava essere svegliato da qualcosa che vibrava.

Non lo sopportava.

Chris si stropicciò gli occhi e cercò a tastoni l’interruttore della luce.

La accese e si accorse che il telefono aveva smesso di vibrare, quindi si permise di indugiare nel letto per qualche minuto di più e stiracchiarsi per bene, muovendo gli arti intorpiditi dalla stanchezza.

Quando, però, sentì che il cellulare aveva ripreso di nuovo, si fece violenza fisica per alzarsi e muovere del lenti passi verso il mobile in fondo al letto.

Con lo sguardo riuscì a catturare l’immagine della sveglia che brillava sul comodino, e con orrore vide che segnava le cinque di mattina.

Chi cavolo lo voleva chiamare alle cinque di mattina?

Mugugnò di fastidio e, quando vide il nome che lampeggiava sullo schermo, quasi gli venne da schiaffarsi in faccia per non averci pensato prima.

Darren.

E figurarsi, era ovvio che l’unico essere umano di sua conoscenza che avesse il coraggio di svegliarlo nel bel mezzo del suo prezioso sonno era Darren Criss.

Si meravigliava di esser stato così stupido e non averlo realizzato subito.

Afferrò il telefono e, sorridendo diabolicamente, aspettò ancora qualche secondo prima di cliccare il tasto verde.

Lui lo stava svegliando alle cinque di mattina, si meritava di aspettare un po’, no?

“Pronto?” rispose in fine, in un tono che non seppe definire, visto che era un misto tra arrabbiato assonnato e neutro.

“Ehi Chris! Ti ho svegliato?”

No guarda, stavo giocando a poker con la mia vicina di casa morta da ormai tre anni.

Ma non ebbe il tempo di dare voce ai suoi pensieri che Darren aveva ripreso a parlare.

“No perché, se ti ho svegliato non volevo, davvero. E mi dispiace tanto e- Sì, forse dovrei rimettere giù, mmh, è una buona idea scusa se ti ho disturbato è che non ho dormito ed ho preso tanta caffeina, no, non era caffeina, e però volevo dirti una cosa. E’ che ora non me la ricordo e- oddio mi dispiace sto parlando a vanvera, e forse era questo che volevo dirti? NO non era questo, ora attacco io mi spiace ma-“

“Ehi, Ehi, EHI Darren! Smettila!” Chris lo interruppe cercando di calmarlo “Sì, mi hai svegliato, ma tranquillo, non è presto, o perlomeno, non lo è per i tuoi standard. Ci sono state volte in cui mi hai svegliato alle tre di notte e ti sei fatto meno problemi. Ora mi fai un bel respiro e mi dici cos’è successo?”

Cos’è successo, cos’ è successo? Oh. Cos’è che è successo? Non mi ricordo!”

Chris si grattò il collo cercando di capire che cosa stesse succedendo, finchè non sentì un tonfo ed il rumore di vetri infranti provenire dal telefono.

Sentì qualcuno urlare forte, e si premette le dita sulle tempie per scacciare il mal di testa crescente.

Di sicuro niente di quello che stava succedendo era positivo.

“Darren, dove sei?”

Eh? Oh?” chiese Darren, come se stesse uscendo da uno stato di trance “In un posto-“

“Sei ubriaco, Darren?”

“Chi? Io? Ubriaco? Ma và!” poi sentì un altro tonfo e delle risate isteriche che era sicuro provenissero dal suo collega.

Darren?” lo ammonì Chris gentilmente.

mmh?”

Ti ho chiesto se sei ubriaco.”

Credo di sì” la voce non era più alta di un sussurro ma a Chris bastò per comprendere la situazione.

Darren sapeva controllarsi, era, in fondo, una persona responsabile, e ritrovarsi ubriaco in un posto di cui neanche si ricordava il nome non era sicuramente qualcosa che faceva quotidianamente.

Quindi era normale per il soprano sentirsi enormemente preoccupato.

“Dimmi dove sei che ti vengo a prendere.” Chris non ci pensò neanche due volte, si precipitò fuori dalla camera e saltellò in salotto cercando di infilarsi un paio di pantaloni della tuta ed una maglietta senza staccare l’orecchio dal telefono.

Uh” sentì Darren mugugnare “Non lo so dove sono-“

C’è qualcuno lì con te?”

“Sì, taaaanta gente!” Darren ridacchiò ed il suo tono si alzò di qualche ottava, risultando quasi infantile.

Bene, chiedi a qualcuno dove sei” istruì Chris prendendo le chiavi della macchina ed affrettandosi a chiudere la porta di casa.

Scese le scale sotto il portichetto, mentre aspettava in ansia istruzioni da Darren, ma il telefono restava silenzioso nelle sue mani.

Entrò di corsa nella macchina, e poggiò la testa sul volante, cercando di concentrarsi su ciò che doveva fare, per non cadere vittima del sonno e della testa che ormai sembrava gli stesse per scoppiare.

Quando la voce squillante di Darren uscì nuovamente dal telefono quasi non saltò dallo spavento.

Gli diede il nome e l’indirizzo di un bar, di cui Chris neanche conosceva l’esistenza, e poi, dopo aver promesso a Chris che non si sarebbe mosso da lì, chiuse la telefonata.

Chris, dal canto suo, cercò di guidare il più velocemente possibile, e ringraziò il cielo quando, arrivato davanti al locale, vide Darren seduto su una panchina.

Il ragazzo sembrava, e qui Chris alzò gli occhi al cielo perché, se era ridotto così, allora la sbronza doveva essere colossale, intento ad intrattenere un sorta di conversazione con un gatto, e quando il soprano si avvicinò, non alzò neanche lo sguardo.

“Sì” stava dicendo il ricciolo, annuendo convinto “Sono totalmente d’accordo con te, Ryan, il mercato azioni ha subito una grave-“

“Darren?” Chris provò a chiamarlo, insicuro se dover ridere o piangere della situazione.

“Eh? Oh? Chris!” salutò felice quando si accorse di lui “Stavo giusto parlando con Ryan-“

“Ryan.” ripetè scettico Chris “Un gatto, Darren?”

Vide Darren ridere con sé stesso e poi girarsi verso il gatto e sussurrargli nell’ orecchio qualcosa.

In verità il termine più esatto era urlagli, ma Chris credeva che l’intento di Darren fosse quello di non essere sentito.

“E’ lui il ragazzo di cui ti ho parlato!” stava appunto dicendo il ricciolo “Te l’avevo detto che era bellissimo, eh?” poi lo prese un altro attacco di risatine e si piegò in due sulla panchina.

Chris, intanto, sentiva le guance andargli a fuoco.

Aveva sentito male o Darren gli aveva appena detto che era bellissimo?

“Ehi Chris, lo sai che sei bellissimo?”

No, anche se prima aveva sentito male, ora ne era sicuro, dato che il ragazzo in questione l’aveva appena urlato.

Fu allora che Chris decise di intervenire.

Ignorò il senso di lusinga, eccitazione e- speranza?- che lo aveva invaso e si precipitò verso Darren prendendolo per un braccio.

“Ora è meglio se andiamo, Darren.”

“No!” provò a protestare quindi lui, puntando i piedi per terra come i bambini e mettendo il broncio “Ma io devo finire di parlare con Ryan!”

E si girò verso il gatto, lanciandogli un’espressione di scuse.

“Dai, Darren!” Sbottò il soprano irritato “Se non ti muovi entro il tre la prossima volta che lo vedo, dico a Ryan, quello umano, che hai chiamato un gatto con il suo nome, e poi vedi cosa succede!”

“No, NO! Ti prego vengo con te!” urlò quindi disperato Darren.

Chris allora lo trascinò fino alla macchina e lo sbattè di peso sul sedile.

“Ora” disse sedendosi a sua volta e mettendo in moto la macchina “Mi devi fare un favore.”

“Ma scerrrto, mon cherì!” ululò Darren, cercando di imitare in modo fallimentare un accento francese.

“Abbassa la voce, per piacere”

“Ok” sussurrò Darren, la voce che poteva a stento essere sentita da Chris, poi un altro accesso di risa lo prese e Chris sbuffò, lasciando perdere e tornando a concentrarsi sulla strada.

Quando arrivarono davanti a casa sua, Darren si era già addormentato e stava russando come un trattore.

Dopo diversi tentativi, alla fine, Chris riuscì a svegliarlo ed a trascinarlo in salotto, poi, esausto, lo fece sdraiare sul divano e si sedette anche lui ai suoi piedi.

“Un giorno o l’altro non risponderò più alle tue chiamate, Darren” disse qualche momento dopo.

“mmh” mugugnò l’altro, sistemando la guancia meglio sulle sue mani giunte “ ‘on ppo bllo”

“Eh?” chiese Chris, con uno sguardo divertito.

“Ho detto che sono troppo bel- yahwn- lo” Rise, soffocando, con una mano, lo sbadiglio.

“No, no Dar, non addormentarti in questa posizione, non va bene!”

“Ok” annuì Darren, e sul viso gli si aprì un enorme ghigno, “allora credo proprio che andò- IN CAMERA TUAAA!” E, detto ciò, saltò in piedi e si fiondò sul letto di Chris, rimbalzando più volte e facendo cigolare le molle.

“Darren!” esclamò Chris indignato, seguendolo subito dopo “Quello è il mio letto!”

“Lo so!” sorrise di rimando Darren.

“Allora scendi, subito!”

“Ma è morbido!”

“Appunto!”

Appunto! Dai Chris, condividi! Si può sempre dormire in due!”

“Ma neanche per sogno!” Sbottò il soprano indignato “il letto è mio!”

“Però ora ci sono io!”

Quando però vide che Chris non accennava ad addolcire la sua espressione, e rimaneva con un cipiglio severo in viso e le braccia incrociate, un sorriso furbesco gli si dipinse in faccia.

“Chriiiiis!” Chiamò “Puoi venire un attimo qui?”

L’attore sbuffò, ma si avvicinò al letto.

“Che c’è, Darren?”

“E’ solo che-“ inizò, poi la sua espressione cambiò nuovamente, ed alzò le mani per trascinare Chris sul letto con lui.

“Dar- che? No, no ti prego, non il solleticooo” Chris iniziò a contorcersi dal ridere, le mani di Darren che gli solleticavano l’addome, la schiena, il collo e tutto ciò che riusciva a raggiungere.

“Eddaii!” lo pregava intanto Darren “Dormi qui con mee!”

“No, Darren non va- ahhh- b-bene, noi O DIO SMETTIl- ahaha!” Chrsi si arrotolò su sé stesso ma facendo ciò espose maggiormente la schiena, che venne prontamente assaltata dl ricciolo.

“Daii”lo implorò ancora una volta Darren, e questa volta le mani smisero di solleticarlo ed iniziarono a massaggiargli la schiena, i palmi aperti e caldi che bruciavano sopra la stoffa della maglietta.

“Chriiis” lo canzonò, avvicinando la bocca all’ orecchio del soprano “Lo sai perché ho bevuto? Eh? Eh? Lo sai?”

“Perché?” chiese Chris sbuffando, iniziando ad averne abbastanza dell’ infantilità dell’ amico ubriaco.

“Non te lo dico se non mi lasci dormire con te, sciocchino!” fu l’ allegra risposta del ricciolo.

Chris sospirò, e considerò la situazione.

Stava ricevendo un massaggio fenomenale da Darren, il quale era nel suo letto, vestito, grazie a Dio, ma ubriaco.

Tuttavia quel massaggio era davvero un bel massaggio, e le sue mani erano davvero piene di talento, e Chris si ritrovo a pensare a come sarebbe stato averle in posti più bassi-

Chris, concentrati!

E proprio in quel momento Darren massaggiò un fascio di nevi in tensione che gli mando un brivido in tutto il corpo.

“Ah!” gemette preso alla sprovvista.

“Vedi?” Sorrise Darren, soffiandogli sul collo ed abbracciando il corpo del ragazzo che gli dava di schiena. “Lo sai che sono bravo ad usare le mie mani!” disse con tono- aveva sentito male o era malizia quella nella voce del ricciolo?

Stava giusto per rispondere, quando sentì il respiro di Darren farsi più regolare, e la testa appoggiarsi pesantemente sull’ incavo del suo collo.

Darren si era addormentato.

E Chris era intrappolato tra le sue braccia, e le sue mani che erano aperte sul suo torace, e si muovevano lentamente in piccoli cerchi.

“Darren?” provò a svegliarlo, ma ottenne solo un mugugno ed il ricciolo che si strinse ancora di più a lui.

Allora Chris decise di arrendersi, considerò che ormai erano le sette, e che avevano ancora un po’ di tempo per dormire prima delle prove quel pomeriggio, e che aveva davvero bisogno di prendere sonno ed inoltre-

Ma nel giro di due secondi stava già dormendo, le mani inconsapevolmente strette su quelle del ragazzo abbracciato a lui.

 

 

“Ehi Chris”

La voce del ragazzo non ottenne risposta nel silenzio della stanza.

“Volevo solo mantenere la mia promessa, sai? Ti dovevo dire perché mi sono ridotto così.”

Quando vide che il soprano non accennava a rispondere fece un sospiro profondo e si strinse di nuovo a lui, rassegnandosi a non ricevere risposta.

“Sei bellissimo quando dormi” sussurrò solo.

Poi tornò a dormire anche lui.

 

 

La mattina dopo Chris entrò negli studios con una Diet-Coke in una mano ed il copione dell’ altra, tentando in tutti i modi di ricordarsi le sue battute, ma non avendo molto successo vista la mancanza di sonno dovuta alla serata precedente.

Quando quella mattina si era svegliato ancora abbracciato a Darren, si era districato dalla sua stretta ed era corso a farsi una doccia.

Poi era andato a svegliare il ricciolo e gli aveva dato dell’ acqua corredata da due aspirine, per cercare di ridurre il dopo-sbornia che gli aveva sicuramente preso la testa.

Darren aveva ringraziato, e poi, con un’ espressione strana in viso, si era scusato e si era fiondato fuori dalla porta per prendere un taxi e tornare a casa sua.

Chris non aveva ben capito cosa fosse successo, ma aveva attribuito tutto al suo stato di ubriacatura latente e lo aveva lasciato andare senza fare obiezioni.

Lui, in quel momento, era un uomo con un obbiettivo, e quel giorno, il suo obbiettivo, stava nell’ entrare nell’ ufficio di Ryan Murphy e compiere la sua missione.

Aprì la porta di vetro, piano, e si affacciò nell’ ufficio, chiedendo il permesso di entrare.

Ryan era seduto sulla sua poltroncina, impegnato a scrivere qualcosa su dei fogli sparsi sul bancone.

Era tutto perfetto.

Era ormai passato quasi un mese dall’ ultima richiesta che gli aveva fatto, quindi probabilmente Ryan neanche se ne ricordava, il che dava mille punti di vantaggio a Kurt, che partiva a parlare con un produttore non prevenuto nei riguardi delle sue fantastiche idee.

“Ryan!” iniziò salutandolo, sfoderando l’espressione più innocente del suo repertorio.

“No, no, NO! Io conosco quel ghigno! Christopher Paul Colfer, dimmi che non è un’ altra di quelle tue ide-“

Ok, forse doveva rivedere la sua espressione “innocente”.

“NO, ma è ovvio che no, insomma Ryan ma per chi mi hai preso!” ridacchio nervosamente il ragazzo, cercando disperatamente una scusa sensata.

“Il fatto è-“ iniziò cercando di dimostrarsi sicuro “Che ho avuto una- come la si può chiamare, illuminazione?”

Ryan lo guardò scettico, ma annuì per lasciarlo continuare.

“Si ehm, sai che il mio genio guarda anche indietro, no?” iniziò deglutendo “E mi chiedevo se quella volta- sì quella in cui ti ho proposto che KurttenesseilmicrofonoaBlaineperchènonavevapiùlemani magari tu non mi avessi negato il permesso senza, eh, pensarci, ecco.”

“EH?” fu tutto quello che uscì dalla bocca del produttore “Chris, non è che parleresti un po’ più lentamente?”

“Oh” iniziò Chris torturandosi le mani “Credo che sia giusto che Blaineperdal’usodellemani.”

“Cosa?”

“Che Blainenonabbiapiùlemani!”

“Chris, più piano, per l’amor del cielo!”

“Che Blainesifacciamaleeperdal’usodellemani”

“Chris, santo-“

“CHE BLAINE PERDA L’USO DELLE MANI, CAVOLO!” Urlò Chris esasperato, poi, quando vide l’espressione di Ryan cambiare e mutarsi in quella che aveva visto nei suoi tentativi precedenti, falliti tentativi precedenti, sentì la speranza abbandonarlo.

Perché Darren doveva avere delle mani così perfette? Non era possibile che ogni volta, si veda la notte precendente, che aveva a che fare con lui e le sue mani, non riusciva ad avere l’autocontrollo sufficiente per rifiutare un massaggio, il solletico o un abbraccio.

Dio, avrebbe potuto anche uccidere qualcuno, se fossero state quelle mani a chiederglielo!

E Ryan, l’infame, non voleva lasciargli neanche quello.

La sua vita era da buttare, a quel punto.

“Porca put- Chris, ma quante volte te lo devo dire? NO! Esci dal mio ufficio, su-bi-to!”

Chris, quindi, abbassò le spalle in segno di resa, e si diresse fuori dalla porta, preparandosi ad un'altra giornata estenuante nelle mani, Dio no!, di quell’ irresistibile di un suo collega.

 

 

Pensa, Chris, pensa!

Come si fa a far amputare casualmente le mani ad una persona e farlo sembrare totalmente casuale?

Chris si sedette in sala coreografia e provò a fare qualche mossa di ballo, per cercare più concentrazione.

Stava giusto per fare una piroetta, quando gli venne l’illuminazione, e, stupidamente cadde a terra per essersi distratto mentre ci pensava.

Perfetto, ora sapeva cosa fare.

 

 

La scena Klaine di quella puntata era qualcosa di molto leggero.

Si trattava di un appuntamento al “Bell Grissino” senza dopocena focoso, come l’aveva più volte definito Mark,  e di un sacco di battute sdolcinate tra i due fidanzatini.

Niente si meglio per realizzare il suo piano.

In quel momento i due erano seduti l’uno di fronte all’ altro. Darren che non aveva detto molto a Chris, dopo il suo arrivo, e Chris che non aveva tirato fuori quello che era successo quella mattina, avendo paura di farlo scoppiare, vista l’espressione distante che sfoggiava.

Tuttavia, ora si trovavano a dover recitare la parte dei due piccioncini innamorati, ed i problemi personali dovevano restare fuori.

Ovviamente per Chris il voler amputare le mani di un suo collega solo perché lo distraevano troppo non era classificabile come “problema personale”. Ovvio.

Che poi non voleva davvero amputargliele, voleva solo che, mentre giravano la scena, si vedesse che si faceva male, così avrebbero tenuto la scena, perché Chris avrebbe recitato talmente male nel tentare di rifarla, che alla fine sarebbero stati costretti a tenere quella in cui assaliva Darren.

Nella realtà quello che sarebbe successo al ricciolo era riassumibile in qualche graffietto.

E magari anche qualche botta.

E forse un po’ si perdite di sangue, sì.

E magari anche delle unghie nere, ecco..

E magari, ma solo nel peggiore dei casi, qualche osso rotto, niente di che.

Comunque, ritornando ai Chris e Darren, i due attori erano seduti e chiacchieravano amabilmente dell’ ultimo numero di Vogue.

Kurt esaltava la bellezza di tutti i vestiti che vedeva, e Blaine annuiva entusiasticamente ad ogni cosa che diceva il suo ragazzo.

Poi la cameriera arrivò col dolce, e Chris, sorridendo furbescamente, decise di iniziare il piano A.

Prese la forchetta da dolce e se la rigirò fra le dita, fingendo di ascoltare quello che Darren stava recitando.

“Ed hai visto l’ultimo capo della collezione autunno-inverno di Marc Jacobs?” diceva con gli occhi brillanti “E’ semplicemente- AH CHRIS MA SEI IMPAZZITO?”

Darren si raddrizzò sul sedile, gli occhi spalancati per lo stupore e la mano sinistra dolorante.

Chris sogghignò felice, aveva appena dato una forchettata sulla mano del suo collega, ed era sicuro di aver recitato decisamente bene, quindi la scena non avrebbe potuto rifarla meglio neanche volendo.

Certo, non gli aveva amputato le mani ma meglio che niente, no?

“Ehm” disse cercando di scusarsi nel modo più genuino possibile “Scusa, ho mancato il dolce. Devo aver calcolato male le distanze.”

Darren mugugnò qualcosa sotto voce, che sembrava tanto un vorrei sapere che ti prende, e si alzò dal tavolo scusandosi per andare un attimo in bagno a bagnarsi, suscitando diverse risatine da parte della troupe che stava filmando.

Chris sorrise soddisfatto.

Tuttavia, poco dopo, sentì i cameramen che parlavano di tagliare la parte in cui Chris infilzava Darren, perché tanto non era tanto importante, ed il soprano sbuffò infastidito che il suo piano A fosse fallito così miseramente.

Era ora di ricorrere al piano B.

Finirono quindi di girare le scene al ristorante senza intoppi, e poi uscirono sul retro per filmare il momento in cui Blaine accompagnava a casa Kurt e gli dava la buona notte.

Chris e Darren continuarono a recitare perfettamente, non sbagliando una battuta, fino a che non arrivarono fuori dalla casa di Kurt.

Darren fece il giro per primo ed aprì la portiera a Chris, che sfoderò uno dei suoi Kurt-sorrisi più disarmanti ed accettò la mano che gli veniva porta per uscire dalla macchina.

Una volta fuori, Blaine si doveva avvicinare a Kurt e dargli un bacio sulla guancia, facendolo appoggiare contro il lato del veicolo.

E qui inizia il piano B. Pensò Chris soddisfatto, preparandosi già a pregustare il momento in cui Blaine si sarebbe schiacciato la  mano nella portiera, appositamente aperta da Chris.

Era un piano perfetto.

Nel frattempo Darren si era avvicinato al collega e, guardandolo negli occhi, stava recitando le battute, Chris rispondeva meccanicamente e, proprio mentre stava per aprire la portiera ed attuare il suo piano, Darren avvicinò le labbra alla guancia di Chris ma, invece di schioccare un sonoro bacio ed auguragli la buonanotte, andò più in là e gli morse forte il lobo dell’ orecchio.

Chris saltò in piedi dallo spavento, e si ritrovò Darren a due centimetri dal suo viso, con un ghigno proocate.

“Vuoi la guerra, e guerra sia, Chris. Ora vedi chi gioca sporco.” e detto questo si girò, chiedendo ai tecnici di finire per quel pomeriggio.

 

 

Agente ILA al suo comando, signora. Mi voleva per caso?  -J

ILA, e cosa cavolo vuol dire? Comunque qui è Agente Hot-Dog, abbiamo un problema, agente ILA!   -A

Scoprirai cosa vuol dire col tempo, mia cara. Ma parliamo del tuo: Hot-Dog? Seriamente Ashley? E comunque, qual’ è il problema, agente?  -J

Avevo fame. Comunque, i due soggetti si sono allontanati, ripeto, i due soggetti si sono allontanati  -A

Stiamo parlando di Pink-omane e I-Love-Diet-Coke? Questo è un male, molto male  -J

Sì, di loro due esatto. Li ho visti distanti oggi a pranzo. I progressi fatti sono andati persi, ripeto, dobbiamo intervenire sul campo.  –A

Sarò lì domani mattina, puoi giurarci. Non possiamo mandare all’ aria un così duro lavoro  -J

Porta un Hot-Dog  -A

Per te tutto, amore  -J

Grazie Joey, potrei anche smetterla di prendere in giro le tue amate Red Vines, allora :)  -A

Puoi dirlo forte. Allora, stasera da me?  -J

Ovunque, purchè ci sia tu.  -A

Perfetto, preparati ad una serata selvaggia, Baby!  -J

 

 

 

BlueCinnamon

Ohilalà!

Ehm, mi scuso moooolto per questo ritardo, sono stata  presa dallo scrivere Old McDonald e mi sono scordata di quanto mi divertisse scrivere questa storia.

Allora, io devo RINGRAZIARVI tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto.

Cioè, Parte di me Parte di te è entrata nelle storie più popolari!


E’ qualcosa che non mi sono neanche mai permessa di sognare, ed invece eccoci qua!
Non so da dove partire per descrivere le mie emozioni, e lo giuro che questa scoperta mi ha quasi fatto prendere un infarto.

Sono commossa e prometto che mi impegnerò di più nello scrivere e nel mantenere gli aggiornamenti meno saltuari.

Mando un abbraccione grande a tutti, quelle che hanno messo questa storia nelle seguite, nelle ricordate, nelle preferite (<3) e che hanno recensito.

Non sarei qui senza di voi.

Spero che il capitolo vi piaccia

A presto

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1019161