Les Passant

di altemaree
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** J'ai vu Juliane ***
Capitolo 2: *** J'ai vu Pierre ***
Capitolo 3: *** J'ai vu Babtiste ***
Capitolo 4: *** J'ai vu Andrè ***
Capitolo 5: *** J'ai vu Isabelle ***
Capitolo 6: *** J'ai vu Georgette ***



Capitolo 1
*** J'ai vu Juliane ***


SalvepopoloH 
1 Si, è voluto il mio continuo ripetere il nome del protagonista.
2 Non è necessario seguire capitolo per capitolo, i protagonisti non sono legati tra di loro se non per l'abitare nello stesso condominio, quindi potete saltarne quanti ne volete.
3 Non mi offendo mai quindi potete benissimo darmi il parere che volete sempre nei limiti della decenza.


Juliane è uno stimatissimo professore di storia e filosofia all’università di Parigi.
Juliane abita in un condominio , vicino a dove lavora, per non camminare troppo a causa della schiena che scricchiola.
Juliane ha cinquant’anni, divorziato da dieci, con una figlia che vive in America con il marito e il figlio di due anni. Marianne , la figlia, chiama Juliane ogni sabato, ma le tariffe telefoniche sono troppo care, quindi parlano poco , il nipotino saluta il nonno e la linea si stacca e Juliane torna solo nel suo condominio, mentre ascolta l’opera ogni giorno, sempre la stessa, per paura di dimenticarla . Con la moglie invece non si sente da quando l’ha trovata a letto con il postino, ma Juliane non è un uomo che porta rancore, solo non vede il motivo per poterle parlare ancora, dato che non hanno nulla da dirsi.
Juliane ha un gatto nero che dorme sempre sulla sua poltrona , lasciandola piena di peletti che poi Juliane deve pulire con la spazzola che la sua governante, la signora De La Rue gli ha prestato proprio per l’occorrenza, credendo che dovesse solo pulirsi i pantaloni.
La verità è che Juliane ama segretamente la governante , ma in maniera strana. Non le parla , non la tocca, non la sfiora.
Juliane ama una donna di vent’anni più grande di lui solo perché è l’unica donna in quel condominio e Juliane vorrebbe esserle grato per quello che fa, ma non fa niente per dimostrarglielo e la guarda arrancare le scale ogni sabato, con la spesa nelle buste, senza aiutarla.
Juliane conduce una vita tutti i giorni della settimana , tranne il sabato, quando non aiuta la signora De La Rue a salire la spesa e ne veste un’altra.
Ogni Sabato Juliane ignora la schiena che scricchiola, la sua cattedra all’università e la chiamata di sua figlia nel primo pomeriggio.
Juliane il sabato si toglie i suoi vestiti , indossa poi una gonna, una maglietta che fa intravedere la penosa scollatura priva di qualsiasi pelo, si rade la barba diligentemente , mette il rossetto facendo attenzione a non farlo sbavare sulle labbra sottili e segnate da qualche ruga, i tacchi ed esce,non aiutando la signora De La Rue con la spesa per non farsi vedere, lasciando che lo faccia qualcun altro al posto suo.
Il sabato Juliane, stimatissimo professore di storia e filosofia all’università di Parigi, dalla schiena scricchiolante, esce fino al mattino dopo, andando con uomini più giovani . E non ha neanche bisogno di cambiare nome in qualcosa di più femminile, perché a Juliane, il suo nome, le piace tanto. 

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Capitolo 2
*** J'ai vu Pierre ***


Salve a tutti con il secondo episodio di "Les Passant", dove analizzo Pierre sotto le note di Port Porton, di Zaz ( Zaz è la colonna sonora di questo progetto, per l'appunto ) . Questa volta mi sono concentrata più sulle abitudini di Pierre che sulla sua vita come per Juliane, ma spero che vi piaccia lo stesso, ho cercato di mantenere lo stesso stile :)
ALEJAmerabilia. 

Quando c’è mal  tempo, e la pioggia batte sulle finestre,  a Pierre piace uscire fuori . Si sistema gli occhiali da vista, la camicia ed esce.
Pierre cammina lungo i marciapiedi, uno, due , cento volte , finchè goccioline non gli scendono lungo il viso e deve staccarsi i capelli dalla fronte.
Poi , se è mattina presto , va dal fornaio e attende davanti la porta che l’insegna luminosa che viene accesa di notte, si spenga. Quando il fornaio apre la porta del retro, Pierre è già li , per prendere il primo pezzo di pane e poi andare dal fioraio.
Pierre ama i fiori, lo fanno stare tranquillo, pacato.  La ragazza che gestisce il negozio di fiori ha lunghi capelli neri, occhi a mandorla chiari , ma non è molto alta. Sembra, Babette, un fiore anche lei. Pierre la osserva ogni giorno, dopo il fornaio e dopo la pioggia.
Con il pane in bocca, prende piccoli morsi e osserva Babette che recide gli steli e butta l’acqua vecchia nei tombini per poi metterne di nuova.
Da qualche giorno però Babette non si trova e Pierre non passa dal fioraio, va direttamente a casa, nel condominio. Se è sabato aiuta la signora De La Rue a portare la spesa , spesso venendo investito da una strana signora che scende velocemente le scale ogni sabato, benché nel condominio non ci siano uomini.
Pierre vorrebbe scusarsi , ma non gli piace parlare, perché inciampa sulle parole.
Pierre quindi rimane in silenzio e sale l’unica rampa di scale per il suo appartamento. C’è ultimamente uno strano rumore che proviene dall’appartamento di Pierre . Sarebbe difficile sentirlo per chiunque , ma Pierre, che parla poco, ci sente molto bene.
Pierre ne è molto infastidito, quindi alza il tappeto e anche la botola sotto di esso e guarda con disappunto Babette, legata li dentro da quando non si fa vedere più in negozio, al buio.
Pierre le fa segno di fare silenzio con l’indice contro il volto e richiude la botola.
Pierre ama molto Babette, ma lei non lo ha mai ricambiato. 

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Capitolo 3
*** J'ai vu Babtiste ***


Salve giovini e buongiorno mondoH
Babtiste è entrato nella mia mente mentre ero dai miei zii e ho dovuto cercare immediatamente una penna o un pezzo di carta. Bravo il prete ! Ringrazio Beads veramente di cuore e mi scuso perchè Babtiste è più "Eblouie par la nuit" che "ni oui ni non" , ma so perfettamente quale vita mettere con questa canzone :)
Come al solito sono accettate qualsiasi commento e critica . 
ALEJAmerabilia.
Ps. sto accumulando punti recensendo , ma non so che farne, qualcuno può aiutarmi ò_ò ?


Babtiste è il giovane prete della chiesa dove ,ogni domenica, tutti i condomini si riuniscono.
Quando Babtiste ricevette la chiamata del Signore, molti cuori si spezzarono , ma lui , a Bordeaux , non voleva rimanerci più, e si trasferì a Parigi, dove la signora De LaRuegli diede l’appartamento al quinto piano.
Babtiste ama giocare a carte il martedì con la signora De La Rue , cucinare la minestra di lenticchie e creare cestini di vimini che poi decorerà con i fiori appena raccolti.
Babtiste ama usare i fiori freschi per poi vederli appassire.
Babtiste ha da poco ristrutturato la sua piccola chiesetta all’angolo della strada, facendo inserire altre vetrate colorate, in modo che entri più luce quando il sabato fa il suo sermone. Viene molta gente a sentirlo parlare e si chiedono perché non aspiri a cariche più alte.
La verità è che Babtiste ama stare in quella stradina per tanti motivi, per i suoi martedì e per i suoi sabati.
Il sabato , quando la chiesa chiude, Babtiste prende qualche soldo dal cestino per le offerte dei poveri , sale sulla sua Panda bionda, rosario attaccato allo specchietto.
Guida per qualche minuto e va a comprare dei fiori da Babette, dove di solito trova li il condomino del primo piano intento ad osservarla.
Babtiste gli sorride cortese e lo benedice perché Pierre glielo chiede sempre di benedirlo.
Babtiste però da qualche giorno non trova più ne Pierre ne Babette e gli piace pensare che si sia dichiarato e siano fuggiti insieme. Presi i fiori dall’aiutante di Babette va a trovare Jean, un suo amico ormai molto vecchio e malato, ma che in gioventù gli è sempre stato accanto

Babtispe citofona e gli apre Sabine, la moglie. Batiste abbassa di poco il capo, saluta educato , le da i fiori e va in soggiorno con Jean, prendono il caffè e parlano del tempo che fugge e di quel Dio che insieme pregano con tanta devozione.
Babtiste poi aiuta Jean a prendere le sue medicine per la schiena, aggiungendone sempre una per farlo dormire senza che lui lo sappia e lo sistema comodo nel divano, coprendolo in modo che non si muova e stia comodo. Jean è il suo migliore amico.
Quando Babtiste è sicuro che Jean stia bene , s’insinua nel letto di Sabine, che lei lo voglia o no. 

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Capitolo 4
*** J'ai vu Andrè ***


Perdonatemi, capitolo più lunghetto degli altri, mea culpa. 
Eppure io una scaletta di vite ce l'ho, ma poi questi personaggi spuntano come funghi e qualcosa mi distoglie dal seguire la lista, perchè ce ne sono due che domani devo inserire per forza di cose, o non dormirò tranquilla !
Adrè, sulle note di Ni oui ni non , buona lettura ! 
ALEJAmerabilia


Andrè ha i capelli chiari e gli occhi scuri. Quando Andrè è nato, sua madre ha esalato l’ultimo respiro.
Ma ad Andrè non piace raccontarlo, perché spesso le persone associano questo avvenimento al suo temperamento turbolento.
Espulso da cinque scuole, Andrè, incapace di tenersi un lavoro, con le persone non ci sa proprio fare. Quello che ha portato Andrè nel condominio, anche se per poche settimane, è stata la sollecitazione di suo zio, Juliane, e della signora De La Rue, ansiosa di conoscere questo particolare ragazzino.
Andrè non vuole lavorare, quindi deruba i piccoli negozi , spesso con un coltello, a volte con una pistola.
Il sabato Andrè va a ballare nel magazzino di una casa lontana dal condominio e vicina alle strade più buie.
Andrè balla solo, perché nessuno vuole ballare con Andrè. Dicono che Andrè faccia cadere troppo presto la mano sui corpi altrui . Dopo le prime cinque canzoni Andrè si avvicina al bancone, prende da bere e va nel retro, dove lo aspetta un suo amico.
Andrè da qualche banconota e Briac si fruga nelle tasche, poi gli passa una bustina di plastica e Andrè torna sulla pista.
Andrè apre la busta e va in bagno, si guarda qualche secondo allo specchio, bello e sudato , ingoia le pasticche  per poi tornare a ballare fino al mattino.
Questo sabato ,però, Andrè va a ballare e dopo cinque canzoni smette, prende da bere e va nel retro, ma non trova nessuno.
Andrè non torna sulla pista, prende la macchina e va dal fornaio , vicino al condominio, per prendere il primo pezzo di pane caldo. Sono sempre in due il sabato, la mattina presto. Andrè e un ragazzo in camicia che inciampa nelle parole.
Andrè prende il pane e va al parco . Li una donna con un bambino elemosinano a terra . Andrè li osserva per qualche secondo , poi si piega sulle ginocchia. Andrè si svuota le tasche, da alla donna tutti i soldi che avrebbe dovuto dare a Briac , il pane appena comprato, e va a cambiare vita, perché la sua, sente di averla fino ad ora sprecata. 

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Capitolo 5
*** J'ai vu Isabelle ***


Io penso che Isabelle sia un poco tutte. 
E , ammetto, scrivendo di Isabelle ho pianto anche una lacrimuccia perchè se trovare un Pierre è difficile, un'Isabelle è spesso più vicina di quanto si possa immaginare.
Sotto le note di La Pluie , Buona lettura.
ALEJAmerablia
.

Isabelle è una ragazza come tante.
Ha di natura i capelli castani ma ogni tanto le prende lo sfizio di tingerli di qualche altro colore.
Isabelle , finite le superiori, vorrebbe andare all’università e successivamente insegnare, ma sa che questa strada è molto difficile da percorrere , quindi ha deciso di lavorare con suo padre, quando sarà.
Isabelle abita di fronte il condominio con i genitori , ma ogni tanto aiuta la signora De La Rue, solitamente il giovedì , a mettere in ordine la sua collezione di fotografie e l’accompagna in chiesa, quando Padre Babtiste fa il suo sermone.
Isabelle non nutre una vera fede in Dio, ma le piace accompagnare la signora De La Rue e rimanere ad ascoltare con lei.
Isabelle vorrebbe comprato un motorino , ma il padre ha paura che le accada qualcosa di male, perciò dice sempre di no alle insistenti richieste .
Così, quando quelle poche amiche, le solite, chiedono ad Isabelle di uscire, il sabato ,lei deve spesso rifiutare , perché quando il padre è a lavoro, lei non può uscire di casa da sola.
Isabelle il sabato quindi rimane a casa sola. Va nella sua stanzetta spoglia, un letto e una scrivania, un piccolo armadio a muro con le foto dei suoi attori preferiti . Isabelle spegne il cellulare e si mette davanti lo specchio a parete.
Isabelle è bellissima, lunghi capelli le scendono lungo le spalle, il seno ormai formato le adorna il petto, i fianchi affusolati accentuati in quella maglietta striminzita.
Ma Isabelle non vede quello che gli altri vedono. I capelli le sembrano stopposi, il seno cadente e quel grasso, quel grasso Isabelle lo vede uscire fuori dalla canottiera, dalla giacca, da qualsiasi indumento che indossa e che può solo , secondo lei, sperare di indossare.
Ma le sue amiche, Isabelle lo sa, le sue amiche sono magre e interessanti.
Isabelle stringe i pugni davanti allo specchio e ritira quella poca pancia che ha. Isabelle vuole sentire le ossa sotto i polpastrelli.
Isabelle va in bagno e si mette il rossetto della madre, lo fa sbavare tutto e si mette in mano le foto delle ragazze sulle riviste dove prende i  poster degli attori.
Con la foto in mano Isabelle si china e si aggrappa al water come al suo migliore amico. Osserva l’acqua al suo interno e il fresco odore di pino proveniente dal deodorante .
Ed è immersa nell’odore di pino che Isabelle si mette due dita in gola, per diventare bella da morire

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Capitolo 6
*** J'ai vu Georgette ***


Ormai il mio odio viscerale per i personaggi femminili fatti male è noto a tutti.
Nella mia bolla di ego continuo a pensare che le mie femmine ( sembrano vacche al pascolo ) siano un tantino diverse, ma forse è la mia impressione.
La raccolta sta quasi per arrivare alla fine e spero comunque di avere toccato qualche vostro nervo, ecco. 
In particolare questo passante mi è molto a cuore, perchè è basata su una persona vera.
Sulle note di "Je veux"
Buona lettura.
ALEJAmerabilia



Georgette è la moglie di Boyan da undici lunghi anni, abitano al terzo piano.
Georgette e Boyan si sono sposati giovani, Boyan è stato il primo uomo di Georgette.  
Georgette ha corti capelli ricci, perché Boyan li preferisce a quelli lunghi. Dopotutto Georgette passa quasi tutto il suo tempo a casa, a badare al marito e ai suoi bisogni, come una donna dovrebbe fare.
Georgette guarda con disprezzo le donne alla tv, con quelle gonne sopra al ginocchio e Boyan annuisce grave . Quando Boyan va all’edicola, la mattina, porta sempre un romanzo d’amore a Georgette, ma senza scene troppo spinte, perché Boyan è l’unico uomo che Georgette ha il permesso di immaginarsi nudo.
Quando Georgette fa l’amore con Boyan , guarda spesso la parete, perché al marito piace prenderla in modo tale che non veda il suo volto.  
Questo perché Georgette  non è una brava donna, perché non riesce a dare un figlio a Boyan.
Sono undici anni che Boyan ripete a Georgette la sua inutilità , e la scopa ogni sera , non guardandola in faccia, sperando che il suo seme attecchisca. Non sono mai andati da uno specialista, perché Boyan è sicuro che il problema sia di Georgette, della moglie, della donna.
Georgette ama i gerani, Boyan gliene ha fatti crescere un paio, ma la deride dicendo che non sa badare neanche ai fiori poiché non sa concepire un figlio.
La sera, Georgette , su incitazione di Boyan, prende la cinta e si frusta da sola la schiena  finchè il pavimento non si macchia di sangue. Georgette piange e grida e chiede a Dio perché ha reso il suo ventre sterile.
Perché è colpa di Georgette, dice Boyan.
Georgette si guarda allo specchio e si grida ti odio, poi si frusta di nuovo e Boyan le mette il sale  sopra.
Un sabato Boyan va a prendere il giornale e viene investito da una macchina, morendo sul colpo.
La signora De La Rue si occupa del funerale, perché la vedova è troppo impegnata a mettersi da sola il sale sulle ferite, maledicendo il suo corpo sfatto.
Georgette è sicura di morire sola adesso, perché Boyan le diceva sempre che senza di lui, la sua vita non sarebbe stata nulla.
Adesso Georgette però ha un altro uomo che la ama per davvero, e i capelli lunghi e lisci perché Georgette li preferisce così.
 La prima volta che Georgette e Fernand fanno l’amore, Georgette rimane incinta. 

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