Harry Potter and the Deathly Hallows

di Karlosoft
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La profezia svelata ***
Capitolo 2: *** Le lettere di zia Petunia ***
Capitolo 3: *** Addio per sempre ***



Capitolo 1
*** La profezia svelata ***


Harry Potter era seduto in uno scompartimeto del treno. Insieme a lui seduti a fianco, giacevano muti Neville, Luna, Hermione e Ron. Ginny si era ritirata nei bagni un'ora prima e nessuno l'aveva piu' vista. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Finche Harry fissava fuori dalla finestra la nebbia sempre piu' fitta. Stava ancora pensando a quello che era successo pochi giorni prima. Improvvisamente la porta dello scompartimento si apri' con un rumore brusco, e il professor Lumacorno avviso' che a breve il treno sarebbe arrivato in stazione. -Harry, potresti uscire un'attimo? Vorrei fare una discussione a quattrocchi con te.- domando' incerto. Lui distolse lo sguardo dal vuoto e usci' svogliato dallo scompartimento. -Harry carissimo- esordi' Lumacorno -Mi dispiace per quello che e' successo, so che tu e Silente avevate un rapporto molto forte. In parte la colpa e' stata mia, e per la mia vigliaccheria ho compromesso tutti i vostri piani. Avrei fatto meno danni attenendomi alle regole. Non dovevo parlere a Tom degli Orcrux. Sei perfettamente nella ragione a essere arabbiato con me.-. Con uno sforzo sovvraumano Harry cerco' di guardare il professore negli occhi. -Lei non ha colpa. Chiunque si sarebbe sentito male ad ammettere di aver spianato la strada a Voldemort-. -Capisco ragazzo mio, non posso nascondere che la morte di Silente non mi abbia scosso... Non capisco perche' Piton lo abbia ucciso, era stato mio studente, pensavo di conoscerlo. Be, e' meglio che vai, devi prepararti per il ritorno in stazione. Ah Harry, so che Sirius il tuo padrino, ti diede uno specchio molto particolare. Il suo lo ho preso io. Se dovessi contattarmi non esitare a usarlo.- e diede a Harry una pacca di conforto. -Ecco...-. fini' il professore con voce pacata. -Professore, volevo chiederle, gli Orcrux come si distruggono?- chiese Harry. -Ecco- disse Lumacorno colto alla sprovvista -Non e' difficile, basta intaccare l'oggetto dove e' nascosto, ma credo che hai gia' capito che Lui li nascose protetti da maledizioni percio' ci sono alcuni accorgimenti da prendere- e detto questo fece cenno a Harry di tornare nello scompartimento.
Finche' riprese il suo posto a guardare il finestrino, nella testa di Harry si stava conbattendo una battaglia. Una parte di lui voleva raccontare la profezia anche agli altri, Neville compreso, una parte invece voleva tenerla per lui. Dopo un paio di minuti di silenzio decise che era megli oraccontare tutto e disse: -Neville ascolta ti devo dire una cosa.- Gli altri avevano gia' fatto segno di andarsene tranne Luna che imperturbabile sedeva di fronte a Neville, leggendo con occhi vuoti il Cavillo. -No restate, anche voi avete diritto di sapere.- disse Harry. E con una forza immensa inizio' a spiegare la profezia rivolto specialmente a Neville.
-Alla fine del quinto anno, lui...- inizio' Harry -Neville, ricordi la profezia. E' comparsa anche la voce sulla gazzetta del profeta. Solo... Silente la ha sentita al completo dalla professoressa Cooman, quando stava cercando una insegnante di Divinazione. Durante il colloquio negativo in quanto la professoressa non aveva dimostrato alcun requisito, fece per andarsene qualdo la prof. profetizzo' un'evento. Un mangiamorte stava ascoltando la profezia, era Piton e cacciato per aver origliato racconto' la profezia a Voldemort. Alla fine dell'anno scorso me l'ha raccontata per intero. Voldemort la voleva perche' l'ultima volta gli erano state passate informazioni incomplete e non aveva sentito l'ultima parte. La profezia diceva parlava di una persona nata all'estinguersi del mese di Agosto che lui designasse come suo rivale, avrebbe avuto un potere a lui sconosciuto. Nessuno dei due puo' vivere se l'altro sopravvive. Se Voldemort ti avesse designato come tuo uguale, ora saresti tu ad avere la ciccatrice.-.
Ma prima chichessia potesse continuare replicare, entro' Ginny Weasley con la faccia rigata di lacrime che senza rivolgere uno sguardo a Harry avviso' che il treno era arrivato alla stazione.

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Capitolo 2
*** Le lettere di zia Petunia ***


Sceso dal treno lo aspettava un gelo pungente, freddo, e una fittissima nebbia che inpediva di vedere a più di cento metri.
-Faro' una visita breve, volete venire anche voi?- chiese Harry ben sapendo la risposta. -Certamente, te lo avevamo promesso- esclamo' Hermione con una vaga ombra di un sorriso.
Harry scoprì che i Dursley lo aspettavano nella macchina dietro l'angolo. -E muoviti- urlo zio Vernon appena lo vide agitando le mani. -Non ho tutta la giornata per...-. Rimase ammutolito quando dalla nebbia comparsero Hermione e Ron. -Che ci fanno loro, cosa vogliono da me?- domando' urlando e sputacchiando in giro. -Loro vengono con me- rispose Harry con una voce talmente gelida e decisa che anche zio Vernon lo fisso' muto come se non riuscisse a parlare. -E va bene- urlo' ancora più forte. -Shhh Vernon i passanti cosa diranno...- cerco' di zittirlo zia Petunia. -Che sentino, che lo sappiano i passanti, che lo sappi il mondo intero, mio nipote è un mago.-. urlo' contro di lei.
Nel complesso il ritorno verso casa fù piuttosto veloce. Mentre gli zii parlavano amabilmente sull'andamento del governo, Dudley eliminato l'iniziale imbarazzo inizio' una partita a sparaschiocco con Ron.
Intanto Hermione parlava con Harry.
-Perchè l'hai raccontata?- chiese con tono accusatorio.
-Hanno diritto di sapere, specialmente Neville- rispose asciutto Harry.
-Si ma perchè anche agli altri?- insistette.
-Ormai avevo deciso- rispose seccato e per evitare che la questione prendesse una brutta piega decise che il silenzio era la migliore opzione.
Una volta arrivati a casa, zia Petunia imbastì un veloce banchetto. Poi arrivo' il difficile. Sotto lo sguardo di zio Vernon Harry dovette spiegare cosa ci facevano gli altri due, quanto aveva intenzione di fermarsi e come andava il governo. Perciò con calma iniziò a spegare tutto. -Silente morto???- esclamo' colpito lo zio una volta finito il racconto. -Dimmi un po'- e fece una faccia come qualcuno che stà comprendendo una cosa e ne rimane sconvolto -Ma non era quel tipo strampalato che quel tipo gigante aveva detto essere il preside della... scuola?-. -Proprio lui- lo precedette Hermione, che aveva paura della possibile reazione di Harry a quel tipo di commento. Zia Petunia sembreva assente e guardava un punto poco più alto del fornello, come se fosse addormantata. Poi improvvisamente si alzo'. -Poche settimane fa- iniziò rivolto a Harry -Silente mi scrisse chiedendomi nella speranza che io avessi tenuto le lettere da lui mandate nel corso degli anni, di dartele dopo la sua morte.
Detto questo scomparve nella sua camera e ricomparve poco dopo con una scatola di scarpe. Mentre zio Vernon fissava ammutolito alla scena, Harry prese la scatola e ne estrasse quelle che dovevano essere una trentina di lettere. Harry estrasse la prima.

Alla gentile famiglia Dursley,
Io sono Albus Silente il predide della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il bambino nella culla è il figlio di Lilly Evans e James Potter, Harry James Potter. Essendo voi gli unici parenti rimasti in vita vi prego personalmente di prenderlo come vostro figlio e di curarlo come il vostro Dudley. I suoi genitori sono stati uccisi in uno scontro da Lord Voldemort, mago temuto dalla comunità magica, sparito quando cerco' di ucciderlo. La magia che gli ho mandato gli permette di rimanere al sicuro finche possa definire il posto dove abita casa. La protezione sparirà quando arriverà alla maggiore età. La sua ciccatrice è stata lasciata dall'assassino dei genitori, prima di scomparire. è una parte di Voldemort che prima di morire si racchiuse nel suo corpo. Spero nel fatto che accettiate Harry.
I più sinceri saluti,
Albus Silente
“Ecco a cosa si riferiva quando diceva che non mi avevano trattato come un figlio” penso' Harry.
Proseguì la lettura. La seconda lettera era un'articolo della Gazzetta del profeta di 16 anni prima. Recitava:

Harry Potter, un eroe o un pericolo
Harry Potter, il bambino-che-è-soppravissuto, è considerato da gran parte della comunità magica un'eroe per aver posto fine inspiegabilmente alle uccisioni di colui-che-non-deve-essere-nominato, facendolo scomparire. Secondo alcune voci pero' Harry Potter è ritenuto a sua volta un Signore Oscuro attorno al quale si possono ricostituire i mangiamorte. (continua a pagina 13)


Harry non riuscì a capirne il significato. Ci avrebbe riflettuto il giorno dopo ora era troppo stanco per pensare in maniera lucida. Stremato dalla stanchezza mise da parte le lettere e si diresse verso sopra, seguito dai suoi amici.

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Capitolo 3
*** Addio per sempre ***


Harry si sveglio' presto il mattino seguente a causa di un gufo che svolazzava fuoi dalla finestra. La aprì incuriosito. Era una lettera di Silente. Sentì una stretta al cuore e con mano tremolante la aprì.

Caro Harry,
Probabilmente ti trovi a casa dei tuoi zii e stai per partire. Se Draco ha fatto entrare i Mangiamorte nel castello sono sicuramente morto. Prima che tu ti arrabbia eccessivamente e che lui abbia la sfortuna di incontrarti, ti volevo dire che sono stato ucciso da Severus Piton su mio ordine. Non posso dirti il perchè ma ti assicuro che lo saprai fin troppo presto. Deduco che tua zia ti abbia dato tutte le lettere come gli avevo scritto poche settimane fa. Questi sono tutti i documenti che ho spedito e troverai anche numerosi articoli. Spero che tu li leggerai volentieri. Forse la tua amica Granger avrà pensato previdente come è, che l'incato che rendeva invisibile la casa di Sirius sia finita con la mia morte, percio' avvisa il prima possibile quelli dell'ordine nel caso non lo avessero già fatto di designare un nuovo custode segreto.
Addio Harry.
Ps. Mi piacciono i pallini acidi


Era come se a Harry fosse stato tolto un peso di un quintale dalle spalle. Silente era morto per sua volontà. -Sapeva del medaglione falso?- penso' Harry fra se. Rimase a rimurginare per alcuni minuti, poi dal momento che non trovava via di uscita decise di svegliare Ron e Hermione. Hermione lesse la lettera più volte e finalmente alzo' gli occhi. -Cosa c'entrano i pallini acidi?- chiese con voce acuta. -Era la parola d'ordine per entrare nel suo studio- rispose Harry ansioso di sentire le conclusioni dell'amica. -Non capisco come abbia deciso di essere ucciso ma immagino che lo sapremo se lo chiediamo a Piton- concluse. -E se fosse una trappola?- chiese Ron. -Ne dubito fortemente, comunque per adesso ho un buco nello stomaco- rispose Harry che non vedeva l'ora di fare colazione. Dal momento che i Dursley non si erano ancora alzati e se la russavano nella loro camera, Harry preparo' la colazione per tutti. Dopo pochi minuti i suoi zii entrarono in cucina seguiti da suo cugino (probabilmente attirato dall'odore delle uova). -Giorno zio Vernon- esclamo' piano Harry. -Come è che oggi sei già sveglio?- indago' lui sospettoso. -Partiamo- fu la semplice risposta di Harry, e infatti il tempo di tragugiare qualcosa, e dopo una decina di minuti erano pronti a partire. -Addio- disse piano Harry, e per la prima volta si sentì male, andarsene per sempre da quella casa. Si incamminarono verso il parco dove (e Harry sentì una stretta allo stomaco) aveva visto per la prima volta Sirius. Si girò sperando di non pensarci più.
Improvvisamente Hermione si fermò e disse -Qui non ci vede nessuno, possiamo materializzarci direttamente davanti alla casa-.
***

Si materializzarono di fronte alla squallida porta della odiata casa, meno di un secondo dopo. Harry facendo bene attenzione ad evitare il campanello bussò alla porta. Poco meno di dieci secondi, Lupin aprì la porta, controllò che nessun babbano guardasse, e li fece entrare.
-Harry, è bello averti fra noi. Credo che la signorina – e indicò Hermione -Abbia già capito la situazione dove ci troviamo. Sta per iniziare una riunione per pensare chi potesse essere il nuovo custode segreto, ma stavamo aspettando Minerva, deve tornare dal San Mungo oggi dopo qualche problema, ieri si è rotta la tibia cadendo dalle scale. Se volete partecipare entrate adesso.-.
I tre si accomodarono su una sedia nella cucina insieme a Tonks, i Weaslay e gli altri dell'Ordine. Non fecero in tempo a salutare che suonò il campanello. La signora Weasley guardò esasperata fuori dalla finestra. -Ma quando capiranno che non si usa il campanello-. Le scuse della professoressa furono interrotti dalle grida del ritratto della mammina di Sirius (mezzosangue, feccia che infestate la casa dei Black tramandata da generazioni, sudicie mezzebabbane).

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