Everybody needs inspiration...And you are mine.

di Faithful
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** From Palm Beach to Calabasas, finally! ***
Capitolo 2: *** Welcome home! ***



Capitolo 1
*** From Palm Beach to Calabasas, finally! ***


"ARLOT, SVEGLIATI!"

"Eh? No, dai, oggi non voglio andare a scuola! Lasciami dormire."

"Guarda che la scuola è finita ieri, oggi devi andare da nonna Juliet! Sbrigati che è tardi, non vorrai mica arrivare domani?!" 

"Giuuuusto, corro a fare una doccia." 

Finalmente il periodo di stress si è concluso, anche se per poco!
Oh, non mi sono presentata. Mi chiamo Charlotte, ma preferisco che tutti mi chiamino Arlot, non so, mi ispira.
Ho 18 anni, sono nata il 1 Marzo 1994 e vivo a Palm Beach, in Florida. Ci siamo trasferiti qui dalla California quando avevo più o meno 2 anni e sinceramente amo questo posto.
La mia casa si trova proprio vicino alla costa, ma in lontananza riesco a vedere il grande fiume che divide la mia cittadina dal resto degli Stati Uniti.
E' un bel posto e mi ci trovo veramente bene. Sono figlia unica, vivo a Palm Beach con mia madre e quell'individuo che dovrei chiamare 'padre'.
Si, non ho un bel rapporto con quell'essere. Soprattutto dopo quello che ha fatto a mia madre.

"Arlot, sei pronta?! E' mezz'ora che sei chiusa lì dentro!"

"Si, mamma, arrivo!" 

Lego i capelli, metto le scarpe e scendendo in vialetto, trovo mio padre che mette le mie valigie nel cofano della Range Rover.

"Allora, Arlot, andrai da nonna Juliet per tre mesi, eh?" Sorride. Chissà con quale coraggio.

"Si." Rispondo fredda e senza guardarlo.

"Mi mancherai. Divertiti!"

"Si, lo farò, grazie." Fa per venire ad abbracciarmi, lo scanso e salgo in macchina. 

Vedo mamma salutare mio padre e salire in macchina. Allacciamo le cinture di sicurezza e partiamo.

"Hey, adesso che siamo sole, mi spieghi che ti succede da due mesi a questa parte? Io, io non ti capisco più. Dov'è finita la mia dolce Charlotte? Sei fredda, distante, non sorridi più...Soprattutto quando c'è papà."

"Io, io...Niente, lasciamo stare."

"No tesoro, adesso parli! Non capisco, che ti succede?"

Sento che le lacrime stanno per scendere. No, non posso permetterlo. Non per uno come lui.

"Mamma, mi rendo conto che sto sempre in camera mia o in spiaggia, ma sai, forse sarebbe meglio che le vostre discussioni ve le faceste in privato, non nel bel mezzo della cucina. "

Ecco, lo sapevo. Sto piangendo e non voglio. Mi guarda perplessa, ma ad un tratto vedo il suo sguardo immerso nel vuoto. 

"A cosa..a cosa ti riferisci, Charlotte?" Respira quasi affannosamente. Ha gli occhi lucidi.

"Mamma, so che cosa ha fatto. Non dovresti neanche chiedermelo! Mi fa schifo, mi fa schifo! Non venire a dirmi che non mi riguarda, perchè non è così. Ha tradito te, ma anche me. Ha tradito il giuramento che ha fatto davanti a Dio, è vergognoso! E per cosa, poi? Meno lo vedo e meglio sto."

"Tesoro, io capisco, capisco benissimo come ti senti. Però devi capire che tutti commettono degli errori, indipendentemente dalla loro gravità. Solo se ami davvero qualcuno riesci a superare tutto e perdonare. Lui ha capito di aver sbagliato, credimi. Se n'è pentito sul serio e..."

"Mamma, se non avessi letto quegli SMS non te l'avrebbe mai detto, smettila."

Silenzio. Non risponde, forse riflette su quello che ho detto. E' arrabbiata, forse con me, forse con mio padre. O, forse, proprio con se stessa.
Faccio per accendere la radio, ma dopo essermi sorbita un  pezzo di rosario su RadioMaria, mia madre cambia stazione. IV Sonata, Beethoven.
Cambio immediatamente, non voglio più avere a che fare con la musica classica, quel dannato pianoforte e soprattutto con il canto.
 Sono mesi che non faccio altro che cercare di dimenticare quello che mio padre mi ha trasmesso: l'amore per la musica, per il pianoforte e per il canto.
Da quando ho scoperto che ha tradito mia madre ho deciso di interrompere ogni via di comunicazione con lui.
Suonavamo sempre insieme, cantavamo per ore e questa cosa ci teneva uniti. Adesso, si siede sullo sgabello e suona la Moonlight Sonata per ore.
Io ho smesso anche di guardarlo in faccia, ormai. Manca poco, siamo quasi arrivate in aereoporto. Spero che questo straziante silenzio finisca in fretta!
Parcheggiamo e inizio a prendere le mie valigie.

"Aspetta, ti aiuto io."

"Si, grazie, mamma."

Vado a fare il check-in, saluto mamma e mi siedo su una poltroncina ad aspettare il mio volo. Prendo l'iPhone e metto una canzone qualsiasi: Oh Love, Greenday.
Stacco la canzone a metà, potrebbero chiamare il mio volo da un momento all'altro... E infatti, dopo tipo 2 minuti sento una voce:

-Il volo 754 per la California sta per partire. Si pregano i signori passeggeri di prepararsi all'imbarco.-

Finalmente ritorno nel luogo in cui sono nata, non ne potevo più. Salgo sul bus che mi avrebbe portata in aereo e appena scendo, faccio 'la fila' sulla scaletta.
La gente è parecchio per i cazzi suoi, eh. .___. Tre ore per salire su uno stupido aereo, pft. Finalmente salgo e cerco il mio posto.
17JB...Vediamo....Eccolo! Ma, hey, c'è seduto qualcuno! E sembra piuttosto carino...Okok, una cosa alla volta. Prima devo fargli sgomberare il mio posto.

"Ehm, scusa..."

"Si? Ah, fammi indovinare... Hai il 17JB, vero? Io sono il 18JB ehm, volevo dire, Tyler. Il tuo posto è accanto al finestrino, volevo ammirare il panorama prima di lasciare questo posto."

Mi fa spazio cosicchè io possa accomodarmi. Carino, oh.

"Piacere di conoscerti, Tyler. Io sono Charlotte. Dove vai di preciso?"

"Piacere mio, Charlotte! Torno a casa, a Calabasas. Io lavoro a Palm Beach in un negozio di souvenirs."

"Che coincidenza! Io vivo a Palm Beach e sto andando a Calabasas a trovare mia nonna! Non ti ho mai visto a PB, in che zona abiti? E, soprattutto, in quale negozio lavori?"

"Che strano, a quanto pare ci vedremo spesso! Beh, abito praticamente sulla riva del fiume e lavoro al Jude's. E tu?"

"Beh, adesso capisco perchè non ti ho mai visto, abito dalla parte opposta."

Questa nostra conversazione dura da circa tre ore, non mi sono neanche resa conto delle voci squillanti delle hostess che ci fanno vedere come comportarci in caso di emergenza e neppure del decollo. Ormai, io e Tyler sappiamo tutto di entrambi..o quasi.

"Allora, sei fidanzata?"

"No, no! E tu?"

"Frequento una ragazza, Claire, è davvero una bravissima ragazza."

"oh, capisco. Ehm, io avrei sonno, abbiamo ancora un po' di tempo prima di arrivare, no?"

"Si, si, se vuoi ti sveglio poco prima di atterrare."

"Si, perfetto. Grazie mille, Tyler."

"Figurati, Charlotte!"

Mi addormento, ma dopo poco vengo svegliata dolcemente da Tyler. Atterriamo e dopo aver preso le valigie aspetto che nonna venga a prendermi.

"Hey, aspetti qualcuno?"

"Si, aspetto mia nonna. E tu?"

"No, ho la mia macchina."

"Ah, bello!"

"Sai che ti dico? Ti faccio compagnia finchè non arriva tua nonna." 

"Che gentile che sei, non devi."

"Mi fa piacere."

Sorride. Cazzo, quant'è bello. Squilla il cellulare, rispondo.

-Pronto?-

-Ciao, nipotina mia!-

-Nonna! Come stai?-

-Bene, tesoro. E tu?-

-Bene, grazie. Sono appena arrivata all'aeroporto, quando vieni a prendermii?-

-Tesoro, veramente ho avuto un piccolo contrattempo e non posso venire. Affitta una macchina, poi ti do io i soldi.-

-Oh, capisco... Va bene, a dopo. Un bacio!-

-Ok tesoro, fa attenzione!-

"Hey, c'è qualche problema?"

"No, tranquillo... E' solo che nonna non può più venire. Va be', affitterò una macchina."

"No, no, ma che macchina! Tu vieni con me. Avanti, su."

Mi prende a braccetto e non mi da neanche il tempo di rispondere. Calabasas, Arriviamo!








 

Hey, Look at me! 

Salve, bellezze. Questa è la mia seconda FF, l'ho scritta tutta d'un fiato e non ho controllato se sono presenti eventuali errori...Non esitate a farmelo sapere, eh!  Spero vi piaccia e che recensiate. Un bacione. <3

Faithful.

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Capitolo 2
*** Welcome home! ***


Siamo arrivati già all'entrata della cittadina e io non ho detto quasi nulla, se non qualche misero 'si' e 'no' in risposta alle sue domande.

"Bene, eccoci qui" Sorride.

"Già.. Non so proprio come ringraziarti, Tyler!"

"Ma figurati, per così poco! Uhm, senti.. Immagino che tu non conosca molto bene Calabasas... Che ne dici di incontrarci domani? Ti farò vedere dei posti indimenticabili!"

"Oh, credo sia un'ottima idea! Ti lascio il mio numero."

Scrivo il mio numero sul suo Blackberry e dopo averlo ringraziato con un abbraccio corro verso il vialetto di nonna Juliet. Era da tanto che desideravo ritornare qui. 
Sto per suonare il campanello, ma mi accorgo che la porta d'ingresso è già aperta... Strano!
Entro dentro e trovo tutte le luci spente; cerco l'interruttore da qualche parte sulla parete e mi trovo davanti gente che urla 'BENTORNATA' con tanto di festoni, pasticcini e regali. Mi scappa qualche lacrimuccia e tra i miei parenti trovo il dolce sorriso di mia nonna Juliet. L'abbraccio forte e saluto tutti i parenti. C'è della bella musica in sottofondo e tutti i miei zii non fanno altro che complimentarsi per il mio bell'aspetto. Se solo sapessero...

"Va bene, per questa sera la festa è finita. Spero che a Charlotte sia piaciuta la sorpresa. Buonanotte, cari!" annuncia mia nonna alle 23.30. 

"Sì, siete stati molto carini a darmi il benvenuto. Vi ringrazio per i regali e sono contenta di essere ritornata. Vi voglio bene!"

Li accompagniamo tutti alla porta e ci mettiamo a sistemare il salotto. 

"Grazie mille, nonna. Mi siete mancati davvero tanto e questa festa mi ha fatta commuovere. Adesso sì che sono felice!"

"Tesoro, meriti questo ed altro. Appena l'ho detto ai tuoi zii e cugini sono tutti corsi qui.Tua zia Lynn ha fatto più di due ore di strada per venire con tuo zio James da Santa Monica."

"Sono grata a tutti quanti per essere venuti e spero di rivederli il più presto possibile."Mi squilla il cellulare e non conosco per niente il numero. Riattacco, chissà chi è.

"Uhm, nonna, dov'è la mia stanza?"

"Ti ci porto subito, tesoro." 

Saliamo le scale e mia nonna si ferma proprio alla fine del corridoio. Alza un braccio e tira una cordicella attaccata al soffitto. L'aiuto e 'compare' una scala.

"Prego, dopo di te." Mi incita a salire. 

"Non posso crederci. La soffitta tutta per me?" Spalancai gli occhi e la bocca; ero incredula. 

 "L'ho arredata come meglio ho potuto e spero sia di tuo gradimento. Ci tengo a farti sapere che casa mia è anche casa tua, ergo quando vuoi puoi farti qualche ora di viaggio e venire qui a fare compagnia alla tua vecchia nonna. Ti lascio sola, avrai bisogno di un po' di privacy. Tesoro, buonanotte." 

"Grazie di tutto nonna, questa stanza è stupenda! Notte."

Le stampo un bacio sulla fronte e appena lei scende le scale io le tiro su. Il copriletto era bianco con dei piccoli fiori azzurri ricamati, il parquet è chiaramente consumato dagli anni, tra i tanti quadri di paesaggi meravigliosi e armoniosi si scorge qualche foto dei miei nonni insieme o di me con i mei cugini. Ah, nonno Nick, quanto mi manchi! E' ormai passato tanto tempo dalla sua morte e il dolore è ancora presente nei nostri cuori. Il cellulare squilla di nuovo, mi domando chi diamine sia. Mi siedo sul cornicione della finestra e rispondo.

-Pronto?-

-Arlot? Sono Tyler. Ti avevo chiamata prima, ma credo di averti disturbata...-

-Hey, Ty! No, figurati, è che la mia famiglia ha organizzato un party per il mio ritorno e quindi non potevo parlare.-

-Ah, bene! Sono contento per te! Allora, che ne dici se domani alle 10 ti vengo  a prendere? Così facciamo colazione insieme e ti porto in giro.-

-E' un'idea fantastica, non vedo l'ora di visitare Calabasas!-

-Uhm, ci sarà anche qualche mio amico, ti dispiace?-

-No, no, anzi! Mi piacerebbe conoscere nuova gente.-

-Allora a domani, buonanotte!-

-Buonanotte, Ty!-

Punto la sveglia alle nove e corro subito a letto.

-DON'T WAKE ME UUUUUUP! DON'T WAKE ME UUUUUUP! DON'T WAKE ME UP, UP, U-U-U-UP-

Sussulto e mi alzo all'improvviso. Forse impostare Don't Wake Me Up di Chris Brown come sveglia non era stata poi una buona idea...
I raggi del sole inondano la soffitta attraversando le tendine bianche con del merletto rosa salmone alla base e subito un buon odore di caffè  e biscotti appena sfornati mi inebria i sensi. Prendo dalla valiga (ahime, ancora da disfare) una maglietta con scritto ALMOST IS NEVER ENOUGH, un paio di shorts, l'intimo e le mie converse nere e scardino la scala per poter andare a fare colazione. Poso i vestiti in bagno e corro in cucina a dare il buongiorno a Nonna Juliet.

"Buongiorno! Sembri un raggio di sole, tesoro mio." Le do un bacio e prendo qualche biscotto dal recipiente sul tavolo.

"Prendi questo, tesoro." Mi porge una tazzina di caffè macchiato.

"Uhm, nonna, non ti ho ancora detto che non bevo caffè. Preferirei del succo di frutta, se c'è."

"Oh tesoro, pensavo che a 18 anni ormai ne prendessi almeno un po'! Comunque in frigo c'è del succo d'ananas; serviti pure."

"No, è che non mi piace proprio, l'età non c'entra. HAHA"

Mi verso un po' di succo in un bicchiere.

"Oh, dimenticavo: tra un'ora circa passa un mio amico a prendermi, voglio vedere un po' Calabasas. Corro a prepararmi."

Bevo un altro sorso di succo e poggio il bicchiere sul lavandino.
L'acqua tiepida mi sfiora leggermente il corpo,  risciacquo gli ultimi residui di sapone dalla mia pelle e avvolgo il mio corpo in un candido asciugamano. Prendo il phon e do una leggera asciugata ai miei capelli, dopodichè corro a vestirmi. Ho ancora 15 minuti a disposizione: raccolgo i miei lunghi capelli in una treccia a spina di pesce, metto un lipbalm, un po' di mascara e il mio profumo preferito. Prendo la borsa e vado da nonna che è intenta a pulire gli oggetti di cristallo e porcellana nella credenza. 

"Nonna, io vado. Ci sentiamo dopo!"

"Tesoro, queste sono le chiavi di casa, ti ho fatto una copia dal ferramenta qualche giorno fa. Suppongo di non doverti aspettare per il pranzo.."

"Grazie mille, nonna! Uhm, se le cose vanno bene dovrei tornare nel tardo pomeriggio a casa."

"In ogni caso, ti lascio un po' di pasta in frigo." Le stampo un bacio sulla guancia e mi siedo sugli scalini dopo essermi chiusta la porta d'ingresso alle spalle.

-Ty, io sono pronta. Quando vuoi, passa pure! :o)-

-Arrivo! Ehi, lo sai che anche un mio caro amico fa quel tipo di faccina? HAHA! Dammi 5 min. e arrivo xxx-

Strano, quella faccina me la sono inventata io! Neanche il tempo di bloccare la tastiera che mi trovo davanti la macchina di Tyler. Chiudo il cancello del vialetto e apro la portiera.

"Buongiorno!" Sorrido e ricambia.

"Buongiorno! Pronta? Adesso andiamo al Santa Fe Cafè e prendiamo qualcosa da mangiare. E' dove ho preso appuntamento con i miei amici. Vedrai, ti piaceranno."

Mi limito a sorridere, chissà come saranno quei ragazzi...
Nel giro di qualche minuto la bmw 320d di Tyler si ferma e lui, da vero gentiluomo, mi apre la portiera.
Scendiamo e lui fa strada verso l'entrata. Appena dentro, un odore di frittura, cose zuccherose o salate mi arriva fin dentro lo stomaco. Mi guardo intorno ma Tyler mi tira gentilmente per un braccio e mi trascina verso un tavolo: ha evidentemente trovato i suoi amici.








Hey, look at me!
Si, lo so che sono sparita per tantissimo tempo e mi scuso tantissimo per questo. Troppe cose sono accadute e credevo mi fosse venuto il famoso blocco dello scrittore (quale, ovviamente, non sono... Ma dettagli HAHA). Sono tornata dall'oltretomba(?) con questo capitolo che spero recensirete. Vi avverto, Justin non è un criminale o roba del genere, non è un duro, ma non è neanche un santerello. Tranquille, presto farà irruzione nella vita di Arlot tanto che lei ne rimarrà incantata... Non vi svelo altro. Secondo voi il nostro Justin ricambierà i suoi sentimenti? Uhm... Rispondete nelle recensioni! (più lunghe di 10 parole, se vi è possibile)
Spero vi piaccia. 

Ah... Mi siete mancate. <3
I love u all!


-Faithful.

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