Ellie - A walk to remember

di QueenO
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ellie ***
Capitolo 2: *** Biblioteca ***
Capitolo 3: *** La volontà di reagire ***



Capitolo 1
*** Ellie ***


 

Ellie Davies era arrivata ad Hogwarts lo stesso anno di Harry Potter, anno di grandi sconvolgimenti nel mondo magico, anno in cui tutti ad Hogwarts avevano occhi solo per il bambino sopravvissuto e la sua cerchia di amici, anno in cui puntualmente nessuno prestò attenzione alla piccola Ellie, troppo timida e tremendamente introversa per farsi degli amici, lei era quella strana, dalla quale tutti tendevano a tenersi alla larga.

 

"Ellie Davies?" tuonò la voce dura di Minerva McGranitt

Una piccola e titubante ragazzina uscì dalla massa di spaesati "primini" e si avvicinò allo sgabello.

"Ah! Che mente brillante" - strillò il Cappello Parlante non appena fu posato su quella cascata di riccioli marroni - "Non ho alcun dubbio, certamente CORVONERO!"
 

Un boato si alzò dal tavolo di fianco a quello dei Serpeverdi e la piccola intuì la direzione da prender, accolta dalle grida gioiose dei suoi nuovi compagni.

Non aveva mai ricevuto così tante attenzioni e si sentì improvvisamente felice ma quel barlume di felicità durò poco perché presto la piccola dolce Ellie fu dimenticata per volgere festose attenzioni ad un'altra nuova arrivata, che scoprì più tardi chiamarsi Cho Chang

 

A distanza di 6 anni nulla era cambiato, solo l'età, Ellie non aveva più 11 anni ma ne aveva 17, era ufficialmente maggiorenne nel mondo magico ma era la stessa di sempre,
perennemente nel suo mondo, convinta delle sue idee, una mente brillante, d'altronde al Cappello Parlante era bastato un secondo per destinarla a Corvonero. Tuttavia l'alone di inesistenza che la circondava non l'aveva abbandonata: nessuno né fra i Corvi né fra le altre casate le prestava attenzione, era come inesistente per il resto dei suoi compagni, troppo strana perché desiderassero conoscerla o semplicemente parlarle; le poche volte che qualcuno le rivolgeva parola era per chiedere appunti o atre informazioni inerenti l'attività scolastica, si, perché Ellie amava studiare, era assetata di sapere e non si stufava mai di imparare, altro motivo per cui tendeva ad essere isolata.

Ellie amava osservare il cielo, indugiare sulle stelle, cercava sempre di cogliere l'attimo. Era una perenne ottimista, una disegnatrice, un'artista, insomma tutto ciò che per gli altri era strano Ellie lo era, e se ne fregava. Esatto, Ellie amava fregarsene dell'opinione altrui, ma ciò che Ellie non sapeva era che prima o poi qualcuno avrebbe amato lei.

 

Come avrebbe potuto d'altronde immaginarlo la piccola Ellie, così abituata alla solitudine?

Un fantasma, ecco cos'era, ma lei incurante di tutto trascorreva le sue giornate leggendo, disegnando, fantasticando. I suoi rifugi preferiti erano senza dubbio la torre di Astronomia e la Guferia, per non parlare poi della Stanza delle Necessità, aveva una vera e propria passione per quel luogo, era li che si rifugiava quando voleva creare, lasciare libero sfogo alla matita guidata dalla sua immaginazione, ed era li che "esponeva" le sue opere, al sicuro lontane da tutto e tutti.

Era gelosa dei suoi disegni perché raffiguravano la sua anima, sapete come si dice, "gli occhi sono lo specchio dell'anima", ecco, nel caso di Ellie non solo i suoi grandi occhioni nocciola esprimevano il suo vero Io ma anche e soprattutto le sue creazioni.

 

C'era un'unica persona con la quale Ellie si apriva almeno un poco, Helena Corvonero, la figlia di Priscilla, un fantasma: chi meglio di lei poteva capire ciò che provava la ragazza? D'altronde non era anche lei un fantasma per gli altri?

 

Ma Ellie aveva imparato a convivere con questa solitudine, almeno lei era così insignificante da non meritare nemmeno di essere il bersaglio per qualche stupido scherzo come invece capitava ad un'altra ragazzina Corvonero, la povera Luna Lovegood che più volte aveva visto vagare nei corridoi alla ricerca di qualche oggetto personale meschinamente nascosto nei posti più inimmaginabili.

 

Eppure nel suo piccolo sperava perennemente che qualcosa accadesse, che qualcuno si interessasse a lei anche solo con un semplice "ciao, come va?" ; anche se continuava a negarlo a se stessa, Ellie desiderava ardentemente gridare al mondo "Ehi, esisto anch'io!".











°°°

 

Salve a tutti!


E' la prima volta che mi lancio a scrivere una fancfiction e spero di non essere stata troppo banale o noiosa.
Quest breve capitolo è servito ad introdurre il personaggio di Ellie, un personaggio che non vuole apparire come la solita eroina amata da tutti e che ottiene tutto ma come una ragazza comune alle prese con i problemi di tutti i giorni, in questo caso l'incomprensione e l'isolamento a cui la riducono involontariamente i suoi compagni.
Insomma, spero di essermi spiegata in breve e di avervi in qualche modo incuriositi.

Grazie a tutti coloro che sono arrivati fino alla fine del mio piccolo esordio (:


Baci


QueenO

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Capitolo 2
*** Biblioteca ***


Un posto particolarmente amato da Ellie era -pare superfluo dirlo- la biblioteca, dove non solo si recava per studiare, ma anche per leggere: i libri erano una specie di passaporta per mondi straordinari persino per gli abitanti dell'universo magico. Leggeva di tutto, compresi i libri babbani che la facevano letteralmente impazzire; certe volte era talmente presa dalla lettura da non accorgersi del veloce fluire del tempo finendo per saltare la cena e rimproverandosi mentalmente con la promessa di prestare più attenzione in futuro.

Quando ormai Novembre si stava avviando verso la fine e il freddo invernale avanzava, durante un banalissimo Venerdì pomeriggio Ellie era sola fra gli immensi scaffali della biblioteca, rannicchiata su una sedia ed immersa nella lettura di uno libro di notevole spessore, quando una voce all'apparenza sprezzante la riportò alla realtà, facendole quasi cadere il libro dalle mani per lo spavento improvviso.

 

-.. Dove troverete, ditemi, un amore simile al mio, un amore che né il tempo, né la lontananza, né la disperazione possono spegnere; un amore che si accontenta di un nastro smarrito, di uno sguardo perduto, di una parola sfuggita?-

 

-Non lo sai che è maleducazione spiare gli altri?- ribattè con decisione alzando lo sguardo sul suo interlocutore e ritrovandosi di fronte una delle persone con cui mai si sarebbe immaginata di avere a che fare e che, pertanto, non mancò di suscitare sul suo viso una smorfia di stupore; non ricordava il nome di quel ragazzo ma più di una volta l'aveva visto coinvolto, insieme ai suoi inseparabili compagni di casata, in attacchi di branco decisamente poco carini verso altri studenti, in particolar modo mezzosangue e nati babbani.

 

- Suvvia, non ti scaldare! Ho semplicemente letto qualche riga del tuo libro! Devi essere proprio una fanatica della lettura per divorarti così "I Tre Moschettieri"- Sorrise, mostrando una dentatura a dir poco perfetta e candida.

 

Ellie sgranò gli occhi - Tu conosci questo libro?-

 

Il ragazzo ghignò - Cosa credi, i libri non sono solo una tua esclusiva!-

 

-Ma è un libro babbano!- protestò incredula

 

-E allora? Non mi dire che anche tu basi le tue opinioni su dei luoghi comuni-

 

La ragazza arrossì - No, è che pensavo fosse una prerogativa di quelli come te non mischiarsi con quelli come me, figuriamoci poi avere a che fare con oggetti babbani!-

 

Al suo interlocutore sfuggì una sonora risata - Vero anche questo. Allora facciamo così, questo sarà un piccolo segreto tra me e te, signorina Corvonero.-

 

-Ellie, il mio nome é Ellie.- sibilò.

 

-Va bene, Ellie - disse calcando volutamente il tono di voce nel pronunciare il nome della ragazza - io sono Blaise.- disse porgendole la mano, galante.

 

Titubante lei l'afferrò e subito sentì il braccio attraversato da una veloce scossa: era la prima volta che ad Hogwarts qualcuno le dedicava simili attenzioni e a Blaise non sfuggì la sua iniziale incertezza ma, per non metterla a disagio, decise di non fare domande limitandosi a sorriderle.

Un imbarazzante silenzio calò fra i due, Ellie pensò a quanto paradossale potesse essere la situazione che la vedeva coinvolta, aveva sempre visto quel ragazzo spavaldo e sicuro di sé, eppure ora sembrava un altro: può l'apparenza ingannare a tal punto?

 

Dal canto suo Blaise continuava a maledirsi mentalmente per essere stato così avventato, se gli altri Serpeverde avessero saputo probabilmente l'avrebbero linciato, soprattutto Draco. Il suo non era stato certo un comportamento da degno purosangue eppure quella ragazza così particolare l'aveva attirato come una calamita, non nel senso fisico del termine perché, ad essere sinceri, quella ragazza non era quella che definirebbe una vera bellezza ma l'aveva catturato con la sua stranezza: sembrava così diversa, così sola che per poco non gli venne l'impulso di abbracciarla e questo pensiero, scaturito dalla mente di Blaise Zabini, era letteralmente sconvolgente, soprattutto perché il ragazzo in questione era ben noto per il suo essere dannatamente infame con le ragazze, concepite come puro strumento creato per soddisfare il suo piacere sessuale. Decisamente maschilista. 

Ciò che più lo preoccupava però era stata la facilità con cui le aveva confessato la sua passione per il libri babbani, della quale nessuno era mai venuto conoscenza, fino all'arrivo di quella Corvonero; che fosse una sorta di strega mischiata a qualche creatura magica, tipo una Veela? Impossibile, Ellie era troppo stravagante per contenere anche solo un quarto di sangue Veela nella sua genetica.

 

Come ripresosi da una sorta di trance Blaise riprese a parlare per rompere il glaciale silenzio creatosi.

 

-Qual'è il tuo preferito?-

 

-Come scusa?- domandò Ellie, riportata alla realtà dalle parole del ragazzo

 

-Il personaggio intendo, qual'è il tuo preferito?-

 

-Oh.. Ah si, beh.. Direi Aramis.-

 

Blaise parve sorpreso - Aramis? E perché mai?-

 

-Perché, trovi sia così insolita come scelta?-

 

-Abbastanza.-

 

-Dunque, sentiamo, quale sarebbe il tuo preferito?-

 

-Forse un giorno te lo dirò - disse sorridendo -ora devo andare, ci vediamo, Corvonero.- 

Ellie sbuffò ma non rispose alla provocazione, limitandosi ad un semplice - Ci si vede, Serpe.- e il ragazzo scomparve dietro lo stesso scaffale da cui era spuntato.

 

Rimasta sola, tentò di riprendere la lettura in tranquillità ma quell'incontro l'aveva sorpresa a tal punto da non riuscire più a concentrarsi come si deve, pertanto decise di lasciar perdere, guardò l'orologio e vista l'ora  ne approfittò per recarsi in Sala Grande, almeno quella sera non avrebbe saltato la cena. Tuttavia nella sua mente continuavano a vorticare mille pensieri, cosa avrebbe fatto se lo avesse rivisto, chissà se lui le rivolgerà mai parola o farà finta di non vederla come tutti, e forse questo era il vero problema: per una volta non si era sentita parte integrante delle pareti della scuola ma si era sentita una persona e avrebbe volentieri voluto ripetere l'esperienza; Ellie era come inebriata da quella sensazione e mentre si recava in Sala Grande risolse che non si sarebbe più accettata come tappezzeria ma avrebbe fatto di tutto per far emergere una nuova Ellie, una Ellie non diversa, poiché mai avrebbe rinnegato la sua personalità, ma semplicemente più viva e decisa ad affermare sé stessa.







°°°

Eccomi di nuovo qui! Spero di non avervi troppo annoiata.
In questo capitolo si scopre un nuovo lato di Ellie, ovvero la sua fragilità dovuta alla perenne solitudine, ma anche la determinazione a voler far emergere se stessa come persona e non più come fantasma agli occhi di tutti. Che ruolo avrà Blaise in tutto questo verrrà svelato nel corso deila storia. C'è da dire che anche il bel Serpeverde è rimasto spiazzato dall'incontro con Ellie, proprio perché si é trattato di un incontro inusuale e del tutto estraneo dalle sue abitudini: anche la particolarità può attrarre, non solamente la bellezza!

Grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qui, davvero.

Al prossimo capitolo!

Baci

QueenO

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Capitolo 3
*** La volontà di reagire ***


Un pallido raggio di sole faceva timidamente capolino dalla finestra delle stanze femminili del dormitorio Corvonero colpendo Ellie in pieno viso e destandola dal suo dolce sonno, così tra sbuffi e silenziose proteste si alzò dal letto per nulla conscia  di che ora potesse mai essere, dirigendosi verso il bagno dove si diede una leggera rinfrescata prima di vestirsi. Ritornata in camera realizzò finalmente che il dormitorio era vuoto, non vi era traccia delle altre ragazze, ma d'altronde perché stupirsi? Non era novità che lei fosse esclusa sempre da tutto; mentre rimuginava su simili pensieri, che giusto qualche giorno prima si era ripromessa di non fare, la sua attenzione fu attirata da strani rumori provenienti dall'esterno per cui non perse tempo ad affacciarsi per comprenderne l'origine; quello che le si parò davanti agli occhi fu semplicemente stupendo: il parco di Hogwarts era completamente bianco, sommerso di soffice neve e tantissimi studenti erano intenti a darsi battaglia in quel campo immacolato, ecco spiegata l'improvvisa "sparizione" delle ragazze.
Ellie non si era resa conto che fosse Domenica, quindi niente lezioni e tempo libero per tutti gli allievi, che avevano approfittato della piacevole bianca sorpresa che il mese di Dicembre era solito offrire loro. Come scossa da quella semplice novità, la Corvonero si affrettò a prepararsi per raggiungere il cortile, scegliendo dei semplici jeans e un maglione largo e caldo e truccandosi con matita nera e mascara, il suo trucco preferito. Scendendo le scale che portavano in sala comune si rese conto di aver dimenticato una cosa per lei assai preziosa così, troppo pigra per ritornare indietro, la chiamò a sé con un incantesimo di appello: -Accio cartellina- e in un attimo la sua adorata cartellina le piombò tra le braccia; al suo interno vi era tutto l'occorrente per disegnare, cosa che Ellie aveva intenzione di fare, approfittando del suggestivo paesaggio.

 

Giunta in cortine vide con rammarico che il suo abituale posto sotto il porticato era già occupato e quindi fu costretta a trovare una soluzione alternativa, facendo apparire una sediolina che posizionò per aver la miglior vista sul paesaggio: appena prese in mano la matita si senti come catapultata in un altro mondo, nel suo mondo, dove poteva sentirsi libera ed amata. Purtroppo quell'idilliaco momento venne interrotto da una palla di neve vagante che la colpì in pieno petto, accendendo in lei una scintilla di furore

 

-Ehi!- urlò spazientita
 

-Ss..scusa! Non volevo!- si giustificò un imbarazzatissimo ragazzo dai capelli rossi.
 

-RONALD WEASLEY! Quante volte ti devo ripetere di fare più attenzione?- tuonò una ragazza dai ricchissimi capelli, continuando poi rivolta ad Ellie con tono decisamente più amorevole -Scusalo, certe volte è davvero così TROLL! Comunque piacere, io sono Hermione Jean Granger-

 

Ellie le strinse la mano -Ellie Davies, piacere.-
 

-Per la barba di Merlino! Quella Ellie Davies, la miglior studentessa Corvonero di sempre! Che sbadata, come ho potuto non riconoscerti! Frequentiamo anche lezioni insieme!-
 

Quella reazione lasciò Ellie letteralmente di sasso, era ovvio che lei conoscesse Weasley e la Granger, gli amici di Potter, il magnifico trio, ma certamente non si aspettava che Hermione si ricordasse di lei.
 

Dal canto suo Hermione non trovava nulla di strano e continuò imperterrita il suo discorso -Ho sempre desiderato conoscerti, ma sai, tra una cosa e l'altra non ho mai trovato il tempo, soprattutto per colpa di Harry poi, come penso tu sappia é sempre nei guai.-
 

-Beh, si, tutti conoscono le imprese di Harry Potter!- tentò banalmente Ellie di sostenere la conversazione
 

-Comunque ora che ti ho conosciuta non posso non chiedertelo, ti andrebbe di studiare con me ogni tanto? Ho sempre voluto confrontarmi con qualcuno di eccezionalmente bravo!-
 

-Grazie, non penso di meritare tutti questi complimenti, ma certamente farebbe molto piacere anche a me!-
 

-Allora è deciso, a presto Ellie!- Hermione si congedò per raggiungere Harry e Ron che continuavano la loro battaglia innevata poco più in là.

 

Rimasta sola sorrise tra sé e sé mentre cercava di riprendere il suo piacevole passatempo interrotto poc'anzi da Ronald ma quel giorno era destino che non riuscisse nel suo intento, infatti poco dopo venne urtata da un ragazzo che, urtandola, la gettò con violenza giù dalla sedia.

 

-Levati, inutile mezzosangue!- sbraitò quello.
 

Le guance di Ellie si colorarono di rosso per la rabbia crescente, incapace di rispondere prontamente, alzò gli occhi verso il suo "aggressore" e non fu affatto sorpresa di trovarsi davanti Draco Malfoy, le era bastato il tono maleducato per ipotizzarlo; poi spostò lo sguardo e per un attimo le mancò il respiro: dietro il biondo vide lui, il ragazzo della biblioteca, Blaise Zabini.
Convinta di aver trovato un alleato contro la cattiveria di Malfoy puntò i suoi occhi nocciola verso di lui e lo guardòsperanzosa, quasi implorante, ma quello spostò lo sguardo e non si mosse, impassibile, come se quanto appena successo fosse del tutto normale. Nella mente di Ellie balenarono mille pensieri, effettivamente per il branco Serpeverde maltrattare gli altri era all'ordine del giorno, eppure sperava che Zabini intervenisse.
"Illusa. Sciocca. L'episodio in biblioteca non significa nulla, lui non vuole essere tuo amico. Tu non sei come loro." si maledisse mentalmente.
Poi come alimentata da un fuoco invisibile, trovò quella grinta che aveva sempre tenuto nascosta e con il pensiero pronunciò un incantesimo: improvvisamente nell'aria si materializzò un bellissimo corvo di fiamme blu che delineò con il suo volo una serie di cerchi intorno ai Serpeverde, i quali si strinsero atterriti da quella strana magia; nel mentre Ellie si alzò e li fissò per un lungo momento senza dire nulla, con sguardo deciso e severo, poi, come d'incanto, schioccò le dita e il corvo sparì, lasciando le Serpi liberi di dileguarsi; solo Zabini si soffermò a fissarla, in silenzio, gli occhi verdi puntati in quelli nocciola di lei, poi se ne andò, senza dire nulla anche se ad Ellie parve di aver visto un accenno di sorriso formasi sulle sue labbra.

 

Sonori battiti di mani e grida festanti la riportarono alla realtà e si rese conto di quanti studenti erano stati involontari spettatori di quello spettacolo, fra di essi riconobbe una raggiante Hermione Granger che le fece l'occhiolino in segno di approvazione. Incredula, eccitata per quanto appena successo Ellie non trovò miglior soluzione se non rientrare e sorridendo timidamente si dileguò verso il suo piccolo mondo parallelo: la Stanza delle Necissità.



°°°


Salve a tutti i coraggiosi lettori che si sono avventurati fin qui! (:

Che dire, vi ringrazio e in particolar modo ringrazio chi ha recensito i capitoli precedenti: spero continuere a seguire l'avventura di Ellie!

Putroppo vari impegni mi impediscono di aggiornare celermente ma spero di potermi rifare presto!

Grazie ancora a tutti! :)

QueenO

 

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