Lost Heaven

di yume
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Mission ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Countdown ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Farewell ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Prayer ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


GYAHAHAH! Ok, un paio di premesse:
1. amo in maniera viscerale la coppia sasunaru, quindi fate i conti XD
2. spoiler potrebbero volare qui e là
3. quest'idea mi è venuta stanotte mentre dormivo (si, me la sono sognata XD)
4. è un esperimento
5. non ho la più pallida idea di come farla andare avanti XD
Ho abbondato un pò col rating perchè, anche se non so come andrà avanti, penso che ci sarà qualcosa di "forte"

Ora, finite le premesse, vi lascio alla lettura sperando che vi piaccia e di trovare commenti^^ (corre via inseguita da Sasuke che brandisce un fucile...)

I personaggi non sono miei ma di Masashi Kishimoto e comunque si tratta di personaggi immaginari, non realmente esistenti e tutti maggiorenni

Ps: solo questo capitolo sarà in prima persona, è una specie di prologo. E' Sasuke che parla^^

Prologo



Vi starete chiedendo come faccio ad essere qui vero? Potrei rispondervi che non sono affari vostri, ma in questo modo la storia non andrebbe avanti. Quindi penso che mi toccherà raccontarvi tutto...
Da dove cominciare, vediamo...ah, si, da quando io e quel baka ci siamo rivisti dopo due anni e mezzo. Se non ricordo male voi siete rimasti a questo punto. Beh, dopo quell'episodio non lo incontrai per circa sei mesi e in quel lasso di tempo continuai ad allenarmi con Orochimaru senza avere la benchè minima intenzione di ascoltare quello che mi aveva detto Naruto quella volta. Non mi interessava di quello che mi sarebbe successo, non avevo nessuna prospettiva quindi perchè preoccuparmene? L'unica cosa che mi interessava era la vendetta, uccidere Itachi, essere il suo giustiziere e se Orochimaru voleva il mio corpo...beh, poteva anche prenderselo. Non potevo permettermi di asoltare quel baka o tutti i miei propositi sarebbero andati in fumo. Ma si sa, in ogni cosa c'è sempre "l'eppure"...e il mio era proprio Naruto. Non volevo ammetterlo nemmeno a me stesso, ma in fondo rivederlo dopo due anni, vedere che ancora si dava tutto quel da fare per riportarmi indietro nonostante lo avessi quasi portato alla morte, mi aveva lasciato spiazzato. Forse perchè non ero abituato a vedere un simile attaccamento verso la mia persona (eccezion fatta per quelle piattole), forse perchè sapevo che aveva ragione...forse semplicemente perchè aspettavo di sentirmelo dire per crederci, forse perchè avevo visto quanto può essere testarda una persona. Ancora adesso non so cosa mi abbia scosso dentro, ma sta di fatto che se anche non lo volevo ammettere, quello che mi aveva detto Naruto si era insinuato dentro di me come l'edera si attacca ai muri delle case. E come l'erba, non se ne sarebbe mai andato, insieme a quel senso di familiarità e benessere che avevo provato nell'unico momento in cui mi ero avvicinato a Naruto...
Dopo sei mesi io e Naruto ci rincontrammo, forse per l'ultima volta, e ci battemmo ancora. Non so dire per quanto tempo nè che armi abbiamo usato. So solo che dammo fondo a tutte le nostre risorse: io col mio chidori, cresciuto in quei tre anni, e Naruto con un rasengan che non avevo ma visto. Quello che aveva usato contro di me durante lo scontro alle statue degli Hokage non era niente in confronto. E, odio ammetterlo, fu la mia rovina. Si, perchè nel momento in cui lui usò quel rasengan io non avevo più il chakra necessario per difendermi...
Non riuscivo a capire come diavolo poteva essere diventato così forte in quei tre anni. Eppure io mi ero allenato incessantemente, rischiando più di una volta di lasciarci le penne, imparando jutsu proibiti e quant'altro... Eppure quel baka mi aveva superato ancora, abbattendo per l'ennesima volta tutte le certezze che mi ero costruito. Alla fine glielo chiesi, perchè non potevo andare avanti con quel dubbio o sarei impazzito. Quello che mi rispose fu esattamente questo, è impresso a fuoco nella mia mente:
- Ma come, non l'hai ancora capito? Eppure l'ho detto tre anni fa, quando ci battemmo contro Gaara. Una persona può diventare veramente forte solo quando ha qualcuno da proteggere. Tu chi hai da proteggere Sasuke? -
Mi disse quella frase sorridendo e con un tono così calmo e profondo che all'inizio credetti che a parlare fosse stata un'altra persona. E quella domanda...quella domanda a cui in un primo momento non seppi trovare risposta, ora mi è chiara e scontata. Ma in quel momento l'unica risposta che riuscì a dare fu questa:
- Nessuno -
Ed ancora una volta quel baka mi stupì:
- Eppure tu stesso hai detto che non vuoi veder morire le persone che ti sono care ancora una volta. Quelle persone ci sono ancora e stanno aspettando che tu torni al loro fianco -
Non so cosa scattò in me, cosa mi passava per la mente, ma l'unica risposta che detti fu una semplice parola:
- Forse -
A quel punto Naruto mi sorrise, ma di un sorriso diverso da quello che dava a tutti quelli che incontrava. Era un sorriso più adulto, speciale...Più tardi mi resi conto del significato di quel sorriso.
Poi mi prese in spalla, perchè io ero a secco di chakra e non riuscivo a muovermi, e mi riportò letteralmente di peso a Konoha dove venni giudicato. Non sto a raccontarvi tutto quello che dissero, quello che non dissero e quanto durò quel processo per due buone ragioni: uno, non ho la benchè minima voglia; due, perchè vi annoiereste e basta (e io mi annoierei a raccontarvelo). L'unica cosa che voi dovete sapere è che venni "prosciolto", anche se non esattamente. La maggioranza, piuttosto risicata a dire il vero, votò per una mia assoluzione a patto che io venissi sorvegliato a vista per un certo periodo. Nel caso avessi provato a fare una qualsiasi mossa falsa, anche starnutire dove non dovevo, quella persona sarebbe stata autorizzata a farmi fuori senza tanti complimenti. Il problema successivo fu trovare quella persona perchè sapevano tutti che odiavo avere gente intorno e dato che ero diventato piuttosto pericoloso, dal loro punto di vista, potevo benissimo sbarazzarmi di chiunque. In quel momento Tsunade, che era a capo del collegio che mi giudicava, ebbe una "formidabile" idea (ancora adesso la maledico, e scoprirete più avanti il perchè):
- Affidiamolo a Naruto. In fondo è lui che l'ha riportato indietro ed è un suo compagno di squadra, quindi Uchiha dovrebbe essersi abituato alla sua presenza -
Non vi dico il coro che ne venne fuori: gente, pochissima, che appoggiava la vecchia, gente che stava zitta e aveva gli occhi fuori dalle orbite, gente (la maggioranza) che assolutamente era contraria dicendo che un mostro non poteva sorvegliarmi. Ma il bello di essere a capo di un collegio come quello ed il fatto di essere un hokage è proprio quello: quando non si trovava un'accordo lei poteva decidere come meglio credeva. Ed infatti la disputa terminò con un:
- Non era un consiglio -
Così venni affidato a Naruto per circa un anno. Eravamo sempre insieme, e quando dico sempre credetemi sulla parola. E' un miracolo che riuscissi ad andare in bagno da solo. All'inizio non sopportavo la sua presenza ma dovetti fare buon viso a cattivo gioco se volevo rimanere...Ancora una volta però quel baka mi sorprese, forse comprendendo il mio senso di fastidio, e cominciò a raccontarmi un pò di tutto: dalle scemenze, a come aveva passato lui quei tre anni, alla sua infanzia che conoscevo solo per sentito dire, a tutto quello che provava. Di contro, quando mi chiedeva qualcosa, io rispondevo raccontando le stesse cose. Scoprì il perchè di tanti suoi atteggiamenti e lui scoprì una parte di me che non conosceva nessuno e, lo ammetto, stavo e sto tuttora bene in sua compagnia e capisco perchè abbia cercato con tutti i mezzi di riportarmi a Konoha percè avrei fatto lo stesso. Certo, non ero così scemo da andarglielo a dire, ma lo avrei fatto eccome.
Durante quell'anno capii la frase che mi aveva detto quando mi aveva battuto e trovai la risposta alla domanda che mi fece. C'era solo un nome che mi ronzava in testa e se non l'avete capito lo scoprirete andando avanti a leggere perchè a voce non ve lo dirò mai, potete scordarvelo.
Suppongo che ora sarete soddisfatti, sapete cos'è successo nel lasso di tempo che separa il passato da questa storia. No? Volete sapere che cosa ne fu della mia vendetta e di Orochimaru?
Quanto siete invadenti...Comunque sia, la mia vendetta non venne accantonata ma rimase a riposare e vi rimarrà fino a quando non sarà il momento giusto (e non chiedetemi quando sarà!)
Per quanto riguarda Orochimaru, beh lui giurò che mi avrebbe ripreso e si sarebbe vendicato. Durante il mio scontro con Naruto lui era impegnato con quell'eremita...come si chiama...ah, si, Jiraya. Quel vecchio era venuto con il baka e mentre quest'ultimo si occupava di me, lui teneva impegnato Orochimaru. Alla fine il mio "maestro" non aveva abbastanza energie per inseguire Naruto, che mi stava riportando indietro, e così disse questa esatta frase:
- Ti riprenderò Sasuke-kun, sta tranquillo. Ti toglierò ancora quello che hai e ti riporterò al mio fianco e questa volta, Naruto-kun, non potrai fare niente perchè sarai morto! -
Adesso ho veramente finito. Quello che dovevate sapere adesso lo sapete, quindi non scocciatemi oltre.
Ah si, dal momento del processo è passato un anno e mezzo. Ora sono di nuovo nel gruppo 7 con Usurantokachi, Sakura (anche se avrei preferito non averla di nuovo tra i piedi...ma mi sembra che si sia calmata) e Kakashi-sensei.
Se volete sapere cosa succede adesso continuate a leggere, altrimenti non venite a scocciare a me, chiaro? Arrivederci

Continua...

Bene, direi che è più che sufficiente no?XD
Spero che questo prologo vi sia piaciuto^^ Presto ci sarà il primo capitolo, e sarà scritto in terza persona.
Ovviamente se non ricevo commenti non posto un bel niente ^_^
Ciaoo!!




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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Mission ***


Bene bene! Grazie a tutti per i commenti^^ Spero che vi piaccia anche questo secondo capitolo, in cui comincia la vera e propria storia! Se trovate qualche errore scusatemi ma il fatto è che scrivo, poi modifico, poi riscrivo...qualcosa mi scappa XD
Ci saranno le spiegazioni dei titoli dei capitoli alla fine, tanto per darvi un'idea^^ Il titolo della ff è una canzone dei L'Arc~en~Ciel: è la traccia numero 2 del loro ultimo album uscito, AWAKE, ed è l'ending del film di Fullmetal Alchemist "The Conqueror of Shamballa". Tenderò ad usare i nomi originali delle tecniche e i soprannomi originali, a fine capitolo troverete tutte le spiegazioni^^
Detto questo ora vi lascio veramente, leggete e fatemi sapere!

I personaggi non sono miei ma di Masashi Kishimoto e comunque si tratta di personaggi immaginari, non realmente esistenti e tutti maggiorenni

Primo Capitolo - Mission



Facendo i conti erano passati quattro anni e mezzo dalla fuga di Sasuke Uchiha da Konoha. Per tre interi anni Naruto Uzumaki aveva tentato con ogni mezzo di riportarlo al villaggio natale e durante l'ultimo scontro che aveva visto il ragazzo portatore di Kyuubi affrontare il mukenin entrambi erano rimasti gravemente feriti ma Uzumaki aveva vinto ed aveva riportato a casa l'Uchiha. Quest'ultimo venne poi giudicato ed affidato a Naruto per un anno, nel quale entrambi i ragazzi avevano approfondito la reciproca conoscenza.
Ormai, a un anno e mezzo di distanza, Sasuke non sembrava più rappresentare una minaccia; purtroppo però la diffidenza degli abitanti di Konoha era rimasta e, si sa, la gente può essere estremamente perfida. Sasuke lo aveva scoperto a sue spese, dovendo sopportare tutto quello che gli veniva detto: dal "traditore" al "indegno della famiglia Uchiha" ma al ragazzo non sembrava importare molto; non aveva mai ascoltato troppo la gente, altrimenti sarebbe andato fuori di testa dopo un giorno. Ma anche se non voleva ammetterlo, quelle parole si attaccavano al suo cuore come tante piccole sanguisuge che non si riescono a togliere...
Quante volte aveva maledetto gli abitanti di Konoha, in passato quando era rimasto solo, e anche adesso che non lo lasciavano in pace? Ormai aveva perso il conto.
Però, ogni volta che qualcuno diceva qualcosa, c'era qualcun altro che lo metteva a tacere. Questo non lo stupiva, in fondo sapeva che da qualcuno era ancora ben voluto, quello che lo sorprendeva sempre era la persona che riusciva a mettere a tacere quei brusii: Naruto. Certo, sapeva che lo considerava alla stregua di un fratello come gli aveva detto una volta quattro anni e mezzo prima, ma non si aspettava una cosa del genere.
- Chi vi da il diritto di giudicare gli altri? Se siete tanto bravi, perdeteli voi tutti i vostri cari per mano di un vostro parente e vediamo come vi comportate! Poi ne riparliamo -
Diceva sempre così e quelli che parlavano si azzittivano immediatamente, incapaci di rispondere. Sasuke non sapeva se tacevano per paura di ciò che poteva scatenare Naruto (kyuubi faceva sempre paura) o perchè non sapevano cosa rispondere. Poi ogni volta si girava verso di lui e diceva:
- Non ascoltarli, non ne vale la pena -
E lui ogni volta rispondeva:
- Non c'è bisogno che tu me lo dica Usurantokachi. Non sono idiota come te -
Certo, volendo poteva essere anche un pochino più gentile vista la prevedibile reazione del biondo che regolarmente si girava dicendo un "la prossima volta arrangiati" e visto che in fondo lo faceva per lui, ma non aveva intenzione di venir meno al suo carattere per quel baka. Era già tanto se non lo aveva mandato al diavolo in quell'anno in cui se l'era ritrovato attaccato come la carta moschicida.
Ma anche se non lo voleva ammettere, e sarebbe morto mille volte prima di confessarlo al diretto interessato, era grato a Naruto per quello che aveva fatto e continuava a fare. Sapeva che stare al suo fianco non era una delle cose più facili al mondo, anzi a volte era quasi impossibile visto il suo carattere tutt'altro che incline a socializzare. Ancora si chiedeva come facesse a rimanergli vicino e considerarlo come un fratello... Ma in fondo si sa, i rapporti più belli e duraturi nascono spesso e volentieri da caratteri diametralmente opposti, da continui litigi e loro ne erano la prova tangibile.
Ormai conosceva Naruto come le sue tasche, sapeva quello che provava anche da un semplice sguardo o da un gesto qualsiasi. Spesso si era ritrovato ad avere pensieri assurdi e ogni volta si dava dell'idiota segnandosi mentalmente di andare a fare un salto da un ninja guaritore appena ne avesse avuto l'occasione.
Era anche tornato nel suo gruppo di appartenenza, il numero sette, ed aveva ripreso a fare missioni (sempre tenuto strettamente d'occhio, non si poteva mai sapere...), non prima di aver superato insieme a Naruto l'esame Chuunin circa sei mesi prima.
Stavano tornando proprio da una di quelle, il biondo era confusionario come sempre ed in quel momento stava blaterando qualcosa a proposito di una bella scorpacciata di ramen non appena arrivati a casa mentre Sasuke era silenzioso e pensava ai fatti suoi. L'unico che sembrava attento alla situazione, visto che Sakura dava l'impressione di essere tutt'altro che concentrata su dove metteva i piedi, era Kakashi e la sua espressione non era assolutamente incoraggiante: continuava a guardarsi intorno in maniera quasi frenetica e spesso e volentieri si fermava, intimando gli altri di fare altrettanto e quindi rallentando il rientro. Alle continue domande di Naruto, che chiedeva il perchè di quel continuo fermarsi senza alcuna apparente ragione, il sensei non dava risposta o se lo faceva era attraverso un'occhiata che intimava il silenzio più assoluto per poi continuare a guardarsi intorno.
Quella situazione durò per una buona mezz'ora fino a quando Kakashi non si decise a scendere a terra, prendendo immediatamente un kunai dalla tasca ed alzando la benda dell'occhio sinistro, mostrando lo sharingan ereditato dal suo amico Obito.
- Mettetevi in cerchio, in modo da coprire tutte le angolazioni. Arriva qualcuno -
Disse semplicemente il sensei dei ragazzi, che fecero esattamente come ordinatogli così da coprirsi reciprocamente le spalle ed avere una visuale a trecentosessanta gradi. In fondo se lo sarebbero dovuti aspettare che qualcun altro facesse loro visita, dato che la missione affidatagli era di classe B. All'andata era andato tutto bene, mentre al ritorno un po' meno dato che ne avevano trovate di tutti i colori: dal maltempo, che aveva rallentato la marcia più di una volta visto che erano costretti a ripararsi per non far bagnare il soggetto della missione (Tsunade aveva detto loro espressamente che se avesse trovato anche solo una goccia sulla scatola avrebbe mandato i quattro all'ospedale per almeno un anno. Meglio non controllare se diceva sul serio, concordarono mentalmente i membri del gruppo sette), alle trappole piazzate da chissà chi e che spuntavano come funghi, a gruppi di ninja che dovevano abbattere per poter proseguire. Così il viaggio di ritorno, che sarebbe dovuto durare al massimo due giorni, stava durando quasi il doppio.
Poco dopo l'arresto dei ragazzi e il loro posizionamento uscirono allo scoperto otto ninja. Quello che sembrava il capo, indossava una tuta completamente nera, piuttosto aderente, formata da pantaloni che arrivavano fino al polpaccio, maglia che copriva completamente le braccia ed il collo, guanti neri. Dal polpaccio fino ai piedi c'era una fasciatura e come calzature aveva i tipici sandali. Fisicamente era piuttosto robusto e alto, capelli neri sparati in tutte le direzioni, occhi neri come la pece, sorriso tutt'altro che rassicurante e la fronte era coperta dal tipico coprifronte con il simbolo del il simbolo del villaggio di appartenenza e portava sulla schiena una katana. Ciò nonostante, in quella tuta nera, sembrava più minuto di quanto non fosse realmente. Gli altri sette ninja erano vestiti nello stesso modo ma sulla schiena non portavano nulla.
- Ninja di Oto -
Disse solamente Sasuke quando vide il simbolo inciso al centro della piastrina di metallo del coprifronte: una nota, il simbolo del villaggio del suono e di Orochimaru. Non sapeva perchè, ma aveva un brutto presentimento...Non aveva dimenticato la minaccia fatta dal sennin diretta all'amico quando lui venne riportato a Konoha...
- Si, e mi sembrano particolarmente agguerriti -
Disse Kakashi e quelle furono le ultime parole perchè poi i ninja di Oto partirono all'attacco. Avevano una missione ben precisa ed erano obbligati a portarla a termine o Orochimaro avrebbe terminato loro senza troppi fronzoli: non avrebbe accettato un esito negativo, questo i ninja lo sapevano fin troppo bene.
Ogni membro del gruppo sette doveva avere a che fare con due avversari e all'inizio tutto sembrava andare per il meglio, in fondo erano diventati tutti e tre abili ninja: Sakura era apprendista di Tsunade, la cui forza era nota a tutti, Naruto era stato allenato (e continuava tuttora) da Jiraya e Sasuke aveva passato tre anni con Orochimaru. Quindi per i ninja del villaggio del suono i tre ragazzi non erano avversari facili.
Sasuke continuava a combattere, utilizzando i kunai perchè se avesse usato lo Sharingan il Tenfuuin si sarebbe attivato e questa era l'ultima cosa di cui aveva bisogno: teneva due armi nelle mani e un terzo era stretto fra i denti. Si muoveva agilmente schivando i colpi portati dai due avversari e portandone altri, cercando di abbatterli. Naruto aveva usato la Kagen Bushin no jutsu, creando una copia. In questo modo era come combattere uno contro uno e anche loro usavano i kunai.
Sakura usava i kunai mischiati a chakra e usava anche la forza "ereditata" da Tsunade inoltre grazie alle sue conoscenze di medicina riusciva a limitare i danni. Infine Kakashi, che stava fronteggiando il capo, usava i kunai e lo Sharingan per prevedere e copiare le mosse dell'avversario che, in questo modo, si trovava a dover affrontare le sue stesse tecniche.
Il combattimento era andato avanto per molto tempo ma alla fine il gruppo sette l'aveva spuntata e gli avversari dovettero ritirarsi. La cosa, però, aveva insospettito i tre ragazzi mentre Sakura cercava di curarli.
- Se ne sono andati troppo facilmente. C'è qualcosa sotto - Disse Sasuke.
- Hai ragione, ma non sappiamo cosa. Meglio affrettarsi - concordò Kakashi.
Dopo una breve pausa, necessaria a tutti per riprendersi, continuarono il viaggio di ritorno. Intanto gli otto ninja di Oto, che sembravano essersi ritirati, in realtà si erano nascosti e quando videro il gruppo ripartire misero in atto il piano. Uno di loro, quello che sembrava il più giovane di tutti, brandì uno spiedo e lo lanciò in direzione del retro del collo di Naruto.
- Ahia! - disse il biondo, quando la sottile arma raggiunse il suo collo.
- Mh? - Sasuke si girò, facendo uno sguardo interrogativo per chiedere cosa fosse successo. Naruto si toccò il retro del collo ma non sentì niente.
- Niente, devo aver preso contro ad un ramo tagliente - disse semplicemente ed accantonando l'evento catalogandolo come "incidente di percorso". Ma Sasuke non ne era così convinto...quella sensazione che aveva provato all'arrivo dei ninja avversari non se n'era andata e quello che Naruto considerava una semplice disattenzione non sembrava tale al moro.
" Non mi convince..."
I ninja del suono, quando videro che il colpo era andato a segno, sorrisero.
- Bene, lo spiedo si è sciolto come ci aveva detto Kabuto. Missione compiuta - disse il caposquadra e gli altri annuirono, per poi girarsi e tornare al villaggio.

Continua...

Lo so, ho aggiornato in tempo record ma non fateci l'abitudine XD L'ho fatto perchè mi sembrava abbastanza per questo capitolo e anche perchè non sapevo come proseguirlo

Ok, note di fine capitolo:
- Il titolo di questo capitolo, "Mission", è una canzone di HYDE. E' la traccia numero 9 dell'ultimo album uscito: Faith.

Mini glossario:
- Kyuubi: è il nome originale del Demone Volpe a Nove Code
- Usurantokachi: è il nomignolo che Sasuke da a Naruto. Significa "scemo completo" ed in italiano è stato adattato con "testa quadra" (devo commentare?==')
- baka: "scemo" oppure "stupido"
- Oto: è il villaggio del suono
- Kagen Bushin no jutsu: è la tecnica di Naruto in italiano conosciuta come "tecnica superiore della moltiplicazione del corpo"

Ora che ho fatto la mia bella particina, vorrei ringraziarvi tutti per i commenti!!

Kodamy: io rischio di perdere il segno anche quando scrivo in terza, quindi non mi fa molta differenza XD. Sono felice che il prologo ti sia piaciuto! Chi glielo fa fare? Ma io! Ero lì con un mitra puntato alla testa XDDD Beh, il termine "piattola" non era riferito a Sakura in particolare, ma a tutte le ragazze che gli andavano dietro. Si, la frase di Tsunade mi è venuta benino, pensa che mi è venuta al momento XD

kagchan: Non devi scusarti! Mi fa piacere! Grazie per il commento!

Amber: Sono felice che il prologo ti piaccia! Ho immaginato come poteva parlare Sasuke ed è venuto fuori quello XD

anu: ecco fatto! Grazie!

Moul: Bene, mi fa piacere sapere che ho azzeccato Sasuke!

Grazie anche a chi ha letto e non ha commentato!! A presto!


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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Countdown ***


Ed eccomi di ritorno, per vostra immensa sfortuna XD
Vi ringrazio immensamente per tutti i commenti ricevuti finora, spero vi piaccia anche quello che state per leggere! A dopo!!

I personaggi non sono miei ma di Masashi Kishimoto e comunque si tratta di personaggi immaginari, non realmente esistenti e tutti maggiorenni

Secondo Capitolo - Countdown



I ninja di Oto avevano compiuto la missione affidatagli da Orochimaru e stavano tornando al villaggio.
- Abbiamo compiuto la missione, perfetto direi no? -
- Vedi di tacere, idiota! Ci potrebbero essere spie in giro e se scoprissero qual'era la nostra vera missione andrebbe tutto a monte! Poi lo spieghi tu a Orochimaru-sama vero?? -
- Non ci penso nemmeno! -
- Ecco, allora chiudi il becco -
Avevano pianificato tutto nei minimi dettagli ancora prima di partire, in modo tale da sapere già cosa dovevano fare. La fortuna aveva voluto che proprio poco dopo al gruppo di ninja di Konoha che interessava loro fosse stata data una missione particolarmente complicata
- E' il momento. Andate e fate quello che dovete. Se non lo farete ne subirete le conseguenze -
Così era stato detto agli otto ninja del suono, che partirono immediatamente con uno spiedo dato loro da Kabuto.
- Usatelo quando sarà il momento, si scioglierà e non lascerà traccia -
Come avevano previsto il jonin dall'occhio coperto aveva percepito qualcosa di strano e subito fece fermare l'intera squadra per affrontare gli avversari. Gli otto ninja di Oto sapevano esattamente cosa fare: simulare un attacco per non insospettire nessuno, evitare il più possibile ferite gravi e poi andarsene come se la missione fosse fallita. Dopo questo diversivo sarebbe partita la vera missione...
Orochimaru, ovviamente, aveva seguito tutta l'azione
- Bene, Kabuto, vedo che hai fatto tutti gli esercizi. Il risultato è ottimo. Non ci resta che aspettare...Sasuke-kun, tornerai da me ne sono certo...Ufufuf! -
Disse il sennin con aria compiaciuta: gli occhi, gialli e dal taglio serpentino, guizzavano di una sinistra soddisfazione e un sorriso così freddo e funesto che avrebbe fatto paura a chiunque si dipinse sul suo volto.
Kabuto rimase in silenzio, osservando ogni sfumatura di quel viso che ormai conosceva bene. Aveva impiegato un anno e mezzo a creare quello spiedo; ricordava con terrore certi momenti, in cui pensava che Orochimaru avrebbe usato lui come cavia umana per testare l'efficacia del siero. Lo avevano inventato, progettato e perfezionato insieme dopo lunghe ricerche. Avevano cercato nei meandri più profondi dei testi riguardanti sieri, veleni, mitologia e arti ninja e avevano fuso tutte le conoscenze acquisite negli studi per creare quell'arma...E, Kabuto ne era certo, il siero avrebbe ottenuto l'effetto che il suo maestro sperava
" Anche perchè se così non fosse mi ammazzerebbe " si diceva tra se e sè.
Una cosa che però non capiva era perchè fosse così ostinato: il loro obiettivo era Sasuke, perchè dunque usare quell'unico spiedo su un'altra persona che, tra le altre cose, non interessava minimamente il sennin. Decise di azzardare e di manifestare il suo dubbio
- Orochimaru-sama -
- Dimmi Kabuto -
- Perchè non avete dato l'ordine di utilizzare il siero su Sasuke-kun, visto che è lui il nostro obiettivo? -
Pensava di aver azzardato troppo, visto lo sguardo che gli rivolse Orochimaru. Tremò leggermente.
- Stupido...Sai perfettamente quello che vuole Sasuke-kun, no? Lui vuole la forza, ma adesso è convinto che si possa ottenere in altro modo. Dopo l'incentivo che gli ho dato cambierà idea e tornerà da me per ottenere quello che il suo cuore nero vuole. Riprenderà il cammino che ha interrotto un anno e mezzo fa...- disse sorridendo malignamente e passandosi la lingua sulle labbra, come fa un serpente che non aspetta altro che gustare la propria preda succulenta. Kabuto non indagò oltre, pensando fosse meglio rimanere in silenzio.

Il gruppo sette, dopo l'incontro con i ninja di Oto, non ebbero più nessuna visita sgradita ed erano riusciti ad arrivare in poco tempo a casa. Ovviamente, prima di potersi godere il meritato riposo, dovevano portare il pacco a Tsunade e fare rapporto sulla missione.
- Bene, vedo che siete riusciti a compiere la missione senza troppe difficoltà! - disse Tsunade
Tutti quattro i membri del gruppo la guardarono con un misto di stupore e odio...non era stato difficile???Ma le dava di volta il cervello??Fu Naruto ad esprimere a voce quello che tutti pensavano
- Senza troppe difficoltà dici??Ma se ne abbiamo viste di tutti i colori vecchiaccia che non sei altro! Inoltre ci abbiamo messo un casino di tempo perchè tu avevi vietato che si bagnasse! -
- Attento a come ti rivolgi a me marmocchio! Se non volevi incontrare difficoltà non avresti dovuto accettare! -
Sakura sospirò pesantemente, ogni volta era la stessa storia. Sasuke guardò in alto in segno di esasperazione e Kakashi cercò di placare gli animi
- Naruto calmati, in fondo abbiamo portato a termine la missione - poi si rivolse a Tsunade - Comunque abbiamo incontrato parecchie difficoltà specie nel ritorno. Tra gli altri che abbiamo affrontato ci sono stati dei ninja di Oto -
A quelle parole Tsunade li guardò in modo strano. Sasuke, che non aveva smesso di pensare a quello che era successo per un singolo istante, prese immediatamente la parola:
- Cosa c'è? Per quale motivo fai quella faccia? -
" Non cambierà mai...ahah" pensò Kakashi, prima che la quinta hokage rispondesse
- Perchè quello che contiene questa scatola interessa a molti villaggi ma sicuramente non a Oto...Strano che vi abbiano attaccato -
Quella frase fece insospettire ulteriormente Sasuke
- Tsunade, puoi controllare Naruto per piacere? - chiese
- Perchè? Mi sembra stia benissimo - disse Tsunade
- Tu controllalo e basta! -
Il diretto interessato, che aveva cercato di rispondere ma che non vi era riuscito perchè nessuno lo ascoltava, disse ad altissima voce
- IO STO BENISSIMO! -
- Zitto usurantokachi! Tsunade, controllalo - disse Sasuke, tenendo fermo il compagno di squadra che aveva cominciato a dimenarsi cercando di sviare da quella visita medica non voluta.
Tsunade, data l'insistenza del moro, decise di accontentarlo e schivando i vari calci e pugni che lanciava il biondo si mise a visitarlo. L'impresa si rivelò più complicata del previsto visto che il ragazzo dagli occhi azzurri non ne voleva sapere di stare fermo, allungando di parecchio una visita che sarebbe durata dieci minuti neanche. Dopo una buona mezz'ora, passata ad esaminarlo, a schivare ogni singolo colpo e cercando di ignorare le occhiatacce che il moro le rivolgeva in una muta richiesta di muoversi, arrivò al collo. Guardò un pò ovunque, tastandolo e giungendo con la mano al retro del collo. Sentì qualcosa di umido sotto la sua mano ed immediatamente la ritirò per poi guardarla attentamente. Annusò quello che vi era e poi disse
- Naruto, non sapevo usassi un bagnoschiuma alle erbe...cambialo, questo è orribile! -
" Erbe?" pensò Sasuke
- Ma io non uso una cosa del genere, vecchia! - rispose Naruto.
- Allora come sta, Tsunade? - chiese il moro, ancora più insospettito
- Direi che sta bene, ma è meglio che per oggi si riposi. E lo stesso vale per voi. Potete andare, per oggi avete la giornata libera - Concluse la donna, per poi girarsi e tornare a sedersi alla scrivania pulendosi la mano su un fazzoletto di stoffa. I tre ragazzi e il jonin salutarono e poi si diressero ognuno per la sua strada, eccetto Sasuke che non aveva voluto sentire ragioni e si era impuntato per accompagnare a casa l'amico biondo.
- Uffa Sasuke, ma che ti prende? Non sono un bambino di tre anni, posso andare a casa da solo! -
- Non ho niente di meglio da fare - disse solamente.
- Sei impossibile...Ecco, mi hai fatto venire mal di testa, accidenti a te! - controbattà il biondo, portandosi una mano alla testa e massaggiandosi la tempia destra per cercare di fermare il martellamento furioso che aveva cominciato ad avere in testa.
- Non pensavo avessi materia grigia sufficiente a farti venire mal di testa...- lo sfottè Sasuke, ma interiormente il moro stava cominciando a preoccuparsi veramente
" Non ha mai sofferto di mal di testa, nemmeno quando ci scannavamo. Kyuubi dovrebbe evitare queste cose..." I suoi pensieri furono interrotti dalla risposta di Naruto
- E io non pensavo che tu fossi così petulante! Ti ho detto che sto bene! - disse il biondo un pò stizzito. La sua testa stava pulsando come non mai prima d'ora, gli sembrava di avere centinaia di martelli pneumatici in testa e il moro continuava a istigarlo. Senza contare quello che aveva dovuto subire prima nell'ufficio di Tsunade. Voleva proprio sapere cosa diavolo stava prendendo al suo amico: si stava comportando in maniera troppo strana da quando avevano incontrato quei ninja...Ninja di Oto...Non voleva minimamente pensare che Sasuke potesse subire ancora l'influenza di Oto. Evidentemente c'era qualcos'altro ma non fece in tempo a rivolgersi al diretto interessato perchè erano arrivati davanti all'appartamento del biondo, il quale si girò e disse:
- Bene, sono arrivato. Ciao -
Ma Sasuke aveva ben altre intenzioni
- Ciao un corno. Io entro e ti faccio mettere a letto. Che tu lo voglia o no. Muoviti - disse solamente. Naruto voleva rispondere ma lo sguardo del moro gli fece cambiare idea: quando aveva quegli occhi era inutile ribattere, sarebbero passati mille anni prima che cambiasse idea. Sospirando e pensando ancora che l'amico avesse qualche rotella fuori posto lo fece accomodare in casa. Naruto si diresse in cucina, per vedere se c'era qualcosa di commestibile ma rimase deluso visto che il frigo era completamente vuoto e la dispensa non era messa meglio. Sospirò nuovamente e decise di prepararsi un semplice ramen istantaneo nonostante avesse voglia di un piatto fatto in casa. Il tutto sotto lo sguardo attento di Sasuke
- Vieni, mangiamo - disse Naruto quando il ramen fu pronto - Non sarà il massimo della bontà, ma per stasera sarà sufficiente - concluse.
Il moro si sedette di fronte al biondo e si mise a mangiare in completo silenzio, perso nei suoi pensieri. Nessuno dei due proferiva parola e l'intera cena, che durò una decina di minuti neanche, passò nel mutismo più totale da entrambe le parti. Finita quella che non si sarebbe potuta definire cena neanche nelle più nera immaginazione, era ormai calata la sera e Naruto finalmente parlò:
- Questo ramen mi ha fatto venire mal di stomaco, accidenti - disse solamente.
Sasuke non disse niente, ormai il sospetto che quell' "incidente di percorso" fosse qualcosa di ben peggiore si era insinuato in profondità nel suo essere e tutti i sintomi che stava manifestando il biondo non facevano altro che rendere quel sospetto una certezza. I ninja di Oto non volevano il pacco della missione...
- Forza, vattene a letto - disse invece di manifestare a voce i suoi pensieri.
- Si, magari riesco a rimettermi in sesto per domani - convenne Naruto. Subito si alzò ma non riuscì a reggersi in piedi perchè il dolore allo stomaco e alla testa si era fatto insopportabile. Sasuke lo prese al volo e lo mise di peso a letto, non risparmiandosi una provocazione
- Naruto, accidenti, pesi una tonnellata! Dimagrisci maledizione!! -
Il biondo non rispose perchè si era già addormentato. Sasuke si inginocchiò al letto e si avvicinò al volto, che era sofferente, e si mise a guardarlo. Mentre faceva questo, si mise a pensare a tutto quello che avevano passato: alla loro prima prova, per diventare ufficialmente genin, alla loro prima missione che si era rivelata ben più difficile del previsto, a tutti gli allenamenti che avevano fatto insieme... Al suo tradimento, che sapeva che aveva lasciato un buco enorme nell'animo del biondo... Al suo ritorno. A volte si sorprendeva ancora adesso di come quell'idiota fosse riuscito dove tutti gli altri avevano fallito: fargli vedere la verità. Ne aveva ascoltati fino alla nausea, sentendosi dire sempre le stesse cose ma a tutti quelli cui rivolgeva la domanda "come si diventa forti", nessuno sapeva rispondere. Nessuno che gli dicesse come ottenere la forza, nessuno che gli spiegasse cosa fosse quel fuoco che ardeva dentro un ninja e lo rendeva capace di andare be oltre le proprie possibilità. Ed invece quel baka, in una frase detta come se fosse la cosa più ovvia del mondo, gli aveva risposto...I suoi pensieri furono interrotti proprio dall'oggetto delle sue meditazioni.
- Sasuke...non vuoi tornare a Oto vero? - disse il biondo flebilmente, in uno stato tra il sonno e la veglia.
- No, dormi adesso - rispose il moro semplicemente, senza dare alcuna intonazione alla frase. Naruto, sentendosi spossato e allo stesso tempo soddisfatto della risposta, chiuse gli occhi e si mise a dormire.
Sasuke lo osservò ancora per qualche istante poi si alzò in piedi e puntò il dito indice proprio al centro della fronte dell'altro ragazzo. Diede un piccolo colpo
- Usurantokachi - disse in un sussurro. Il tono non era nemmeno il solito e lo stesso Sasuke stentò a riconoscersi; si voltò e uscì dall'appartamento pensando
" Si, devo farmi curare "
E si diresse a casa sua...

Continua...

Bene, e anche questo capitolo è concluso!

Anche il titolo di questa canzone è di HYDE e fa sempre parte dell'album Faith: è la traccia numero due^^
Non mi pare ci siano termini nuovi, quindi procedo con i ringraziamenti:

skiblue: Sono felice che ti piaccia^^ Non chiedermi come ho fatto a caratterizzare Sasuke, trucchi del mestiere u_u (in realtà non saprei risponderti XD ho immaginato solamente cosa avrebbe detto e come uu). Spero ti piaccia anche questo^^

kagchan: Grazie mille!

kodamy: Sissi, lo sa eccome uu''. Beh, non ti resta che continuare a leggere se vuoi sapere cosa succede XP

amber: Beh, se fossero piacevoli probabilmente non ci sarebbe la storia XD (perfida mode *on*) Eh si, Oto non ha una gran fama eh?XD

alexys: Direi che se Orochimaru non tramasse, non ci sarebbe nemmeno una storia XD quindi meglio che trami uu. Sono felice che ti sia piaciuta finora e spero che continuerai a leggerla^^

Grazie anche a tutti quelli che la leggono ma non commentano! Alla prossima! In media aggiornerò una volta a settimana^^

Alla prossima!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Farewell ***


Bene, eccovi il quarto capitolo! Buona lettura, ci si rivede in fondo^^

I personaggi non sono miei ma di Masashi Kishimoto e comunque si tratta di personaggi immaginari, non realmente esistenti e tutti maggiorenni

Capitolo 3 - Farewell



Buio.
Si trovava immerso nel buio. Era una sensazione che da piccolo aveva provato quando era in casa da solo, quindi praticamente sempre. Aveva cominciato ad odiare il buio, perchè lo aveva associato alla solitudine...Solitudine...che brutto suono aveva quella parola per Naruto.
La consapevolezza di non avere nessuno a casa che ti aspetta, magari davanti ad una tavola imbandita.
La consapevolezza di non trovare nessuno davanti alla porta dell'Accademia ad aspettarti per andare a casa insieme.
La consapevolezza di non poter raccontare a nessuno la tua giornata perchè non ci sarà nessuno ad ascoltarla.
La consapevolezza di non avere nessuno che ti guidi nella crescita.
La consapevolezza di essere soli.
La consapevolezza, finale e che annienta, di trovare sempre il buio intorno a sè.
Buio che porta silenzio.
Buio che porta alla follia.
Buio sinonimo di Solitudine.
Si guardava intorno, cercando di scorgere anche una minima luce che lo potesse condurre in un luogo qualsiasi perchè voleva dire non essere più al buio. Qualsiasi luogo sarebbe andato bene al ragazzo biondo, purchè ci fosse. Ma continuava a non vedere niente e, anche se non sapeva il perchè, prese a correre in una direzione qualunque sperando di lasciarsi alle spalle "quello". Mano a mano che correva il suo corpo regrediva: tornava quindicenne vedendo immagini di quando si allenava con Jiraiya e di quella volta che aveva affrontato Orochimaru arrivando alla comparsa di quattro code e ad una parziale metamorfosi, poi dodicenne, quando non era riuscito per la terza volta a diplomarsi all'Accademia mentre tutti gli altri vi erano riusciti, rifugiandosi all'altalena per non vedere sempre quegli sguardi pieni di disprezzo e quei sussurri colmi di odio. Arrivava poi a otto anni, quando giocava nel parco insieme agli altri bambini fingendosi felice come pochi al mondo fino al momento in cui "i grandi" non venivano a predere i suoi amici per portarli a casa e lui doveva tornare a casa da solo; raggiungendo infine i cinque anni, quando non capiva perchè tutti lo disprezzavano, perchè non poteva avere una kasaan e un tousan come tutti i bambini che conosceva, quando piangeva da solo per tutte le cose cattive che gli altri bambini di dicevano e non c'era nessun grande che lo consolasse. Arrivando a quel punto l'ormai bambino Naruto fermò la sua corsa, ranicchiandosi e nascondendo il visino paffuto dietro le ginocchia come per non far vedere a nessuno che stava piangendo.
Si girò su un lato e si abbracciò l'addome.
Mentre singhiozzava, invocando un padre ed una madre che non esistevano, all'improvviso sentì dei passi provenire in lontananza. Si avvicinavano. Instintivamente guardò nella direzione da cui provenivano i passi e, con l'innocenza dell'età che in quel momento il suo corpo dimostrava, chiamò
- Mamma?Papà?? -
Ma non ebbe risposta. Chiamò ancora ma ancora non ricevette altro che il silenzio e cominciò ad avere paura di quei passi cadenzati, lenti come una ninna nanna. Fece per chiamare una terza volta ma si fermò quando vide che quei passi erano di un ragazzo: doveva avere sui diciassette, diciotto anni al massimo. Era di statura media, con un fisico asciutto e dall'aspetto scattante; portava una tuta arancione con i pantaloni che arrivavano fino a sotto il ginocchio, quasi fino alla caviglia, una felpa dello stesso colore con una striscia nera che partiva da sopra i pettorali per arrivare fino alle spalle di colore nero ed il collo della felpa era stretto intorno ad esso. Il viso, sebbene rotondeggiante, aveva i lineamenti di un adulto: aveva tre segni, proprio come i suoi, su ogni guancia e due occhi rossi dal taglio felino. I capelli, poi, erano bionndissimi e sparati in tutte le direzioni e la frangia era tenuta ferma da una striscia di stoffa nera legata alla fronte al cui centro vi era una piastrina con inciso il simbolo di Konoha. Quello che però spaventava il bambino non era l'aspetto identico al suo ma il sorriso: non era dolce, non era comprensivo, non era solare. Era sinistro, intriso di odio verso il mondo, che pareva dire che provava piacere nel dolore degli altri.
- Chi sei? - disse infine con la sua voce da bambino, cercando di sembrare sicuro di sè nonostante avesse appena finito di piangere e nonostante dentro di sè avesse timore di quella persona che, lo aveva capito, era lui da grande.
- Io sono te - disse il ragazzo, con una voce quasi di scherno. - Sono il te stesso che usa il potere che ha -
- Non capisco - disse ancora il bambino.
- Io sono te, quando sei posseduto da Kyuubi. Sono quello che diventerai - rispose ancora il diciottenne, questa volta con un tono quasi soddisfatto, per terminare con un:
- Io sono la tua fine -
Il bambino, che non voleva ascoltare quella storia perchè sapeva benissimo chi era Kyuubi e tutte le cose cattive che aveva fatto, si mise le mani alle orecchie e urlò. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, cercando di cacciare quella brutta cosa che gli aveva fatto paura, cercando di non ascoltare più quello che diceva.
Si girò instintivamente.
Non voleva ascoltare, aveva paura. Ma poi si ricordò che non era così che poteva farsi degli amici. Non era piagnucolando come una femmina che gli altri bambini lo avrebbero accettato nei loro giochi. Lui doveva dimostrarsi grande, così gli altri lo avrebbero avvicinato. Se si dimostrava forte poteva avere degli amici. Si alzò in piedi, per quanto la sua bassa statura poteva permettergli e, sforzando se stesso, tolse le mani dalle orecchie. Infine, con un ultimo sforzo, aprì gli occhi per fronteggiare quel se stesso. Quando li aprì definitivamente si ritrovò ad avere il suo solito aspetto da diciottenne e di fronte a sè stava la creatura che portava dentro di se: manto fulgido, color del fuoco, seduta in una postura regale. Nove code, adagiate morbidamente sul lato sinistro del corpo, e il muso che fronteggiava il suo viso: zanne ben visibili nonostante la bocca chiusa, due occhi scarlatti come il sangue di taglio felino che trasmettevano timore e due orecchie a punta ben alzate. Kyuubi.
- Cosa vuoi Kyuubi? - disse Naruto.
- Oh niente - rispose la volpe con tono di scherno.
- Allora perchè sei qui? Perchè mi tormenti? -
- Ma come siamo suscettibili. E dire che volevo dare a te per primo la bella notizia - sbuffò il demone.
Naruto la guardò sospettosamente. Se per lei era una buona notizia potevano essere solo guai per lui
- Cosa intendi per "buona notizia"? - disse dando voce ai suoi pensieri.
- Sarò presto libera...oh, ma per te questa non è una bella notizia, che sciocca - e si mise a ridere con malcelata soddisfazione.
La notizia fece rimanere Naruto di stucco: come poteva essere? Come avrebbe fatto a liberarsi??
- Cosa intendi? -
- Presto il mio spirito sarà libero - e mentre diceva questo si girò e si allontanò sempre di più dal ragazzo biondo, senza dargli una reale risposta.
Naruto continuava a chiamarla, pretendendo una risposta. Una risposta che non avrebbe mai avuto dalla diretta interessata. L'ultima cosa che sentì fu la voce di Kyuubi, come un eco, dire:
- Addio Jinchuuriki. Hai finito di intralciarmi. Addio Jinchuuriki -

Naruto, a quelle parole, si sveglio di soprassalto. Era madido di sudore ed ansimava come se avesse corso per giorni interi; si mise la mano destra in fronte, cercando di sentire se aveva la febbre e nello stesso momento togliendosi il sudore. Non aveva la febbre, constatò, ma il mal di testa si era fatto più feroce del giorno precedente e il mal di stomaco era aumentato di intensità in maniera esponenziale
" Perfetto, ho dormito tutta notte e sono ridotto ad uno straccio...accidenti!!!"
Scostò con stizza le lenzuola e, mentre si alzava in piedi, imprecò dicendo:
- Maledizione a te Kyuubi!! -
Si diresse poi verso il bagno, in modo da ottenere un aspetto ai limiti della decenza sperando che di riuscirci con una bella doccia calda. Mentre si lavava, perso nei suoi pensieri, non notò che due raggi del sigillo che portava sull'addome si stavano sciogliendo senza lasciare traccia come la tempera che si scioglie a contatto con l'acqua...
Dopo essere uscito dalla doccia ed essersi rivestito, si diresse verso la cucina con l'intenzione di farsi una bella colazione. Purtroppo questo intento sfumò visto che il mal di stomaco non solo si era fatto più intenso di prima, ma come se non bastasse cominciò ad avere attacchi di tosse. Fu proprio uno di quelli a fermarlo in mezzo al corridoio: si portò una mano alla bocca cercando di contenere quelli che sembravano conati di vomito ma che invece erano fortissimi attacchi di tosse. Si inginocchiò a terra, senza forze, e dopo un tempo che sembrò infinito riuscì a respirare in maniera regolare. Non ce la faceva più, non riusciva nemmeno a rimettersi in posizione eretta a causa dello sforzo e quindi decise di sedersi a gambe incrociate; non si guardò nemmeno la mano che aveva portato alla bocca fino a quando non sentì che era umida. Pensò che fosse semplice catarro, uscito a causa della forza impressa dagli attacchi di tosse avuti fino a qualche secondo prima, ma non gli sembrava quella sostanza. Era più densa e scivolava verso il basso, arrivando alla tuta per poi proseguire il suo percorso fino a terra. Decise quindi di guardare quello che aveva macchiato la sua mano e quando lo vide rimase sconvolto.
" Ma che diavolo...!?!?"
Forse quello che aveva sognato era solo l'inizio...

Naruto arrivò per ultimo al ponte dove si ritrovava di solito il gruppo sette con un'aria sciupata e sembrava dover crollare a terra da un momento all'altro. Lo aveva notato fin dalla sera precedente, Sasuke, che qualcosa non andava nel biondino: per prima cosa lui non soffriva mai di mal di testa e secondo...era impensabile che stesse male dopo aver mangiato del ramen!!!Sarebbe arrivata la fine del mondo prima che una cosa del genere potesse accadere!
Stava per dire qualcosa quando Sakura lo precedette:
- Ehi Naruto! C'è qualcosa che non va? Mi sembri stanco -
Il diretto interessato, che non voleva certo far preoccupare i suoi compagni, cercò in tutte le maniere di nascondere le sue condizioni. Prese un respiro profondo e poi corse davanti alla ragazza con il suo solito sorriso smagliante
- Tranquilla Sakura-chan, sto benissimo!! Ti eri preoccupata per me?? - chiese col solito tono che riservava solo a lei. La ragazza, notando che era stato un falso allarme, rispose:
- Brutto cretino! Pensi davvero che mi sia preoccupata??Te l'ho chiesto perchè se stessi male intralceresti Sasuke-kun! - e diede un sonoro pugno in testa a Naruto, il quale cadde a terra dando una bella testata al pavimento in legno del ponte. Quando cercò di rialzarsi fece un pò di fatica, perchè le braccia sembravano non reggerlo più. Al secondo tentativo riuscì finalmente a fare forza sugli arti superiori e si rimise in posizione eretta massaggiandosi il bernoccolo spuntato proprio dove la rosa lo aveva colpito e cercando di non far notare la debolezza che si era andata accentuandosi con quell'ennesimo colpo
- Ahiii Sakura-chaaannn! - si lagnò solamente, con un tono dolorante.
Tutta la scena era stata seguita nel più assoluto silenzio da Sasuke. Lo aveva notato, lui, che Naruto non stava bene. Lo aveva notato eccome, a partire dal fatto che non aveva attaccato briga con lui e concludendo col fatto che era di un pallore che si poteva ricondurre all'Uchiha ma certo non al biondo. Oltretutto, anche se faceva si sforzava, lo aveva visto benissimo che aveva fatto fatica ad alzarsi e che si reggeva a malapena in piedi. Purtroppo per lui, lo conosceva troppo bene per credere a quel teatrino di terza categoria imbastito per mettere nel sacco i suoi compagni.
Naruto, sentendosi osservato, guardò in direzione di Sasuke e lo vide che lo guardava con un'aria significativa " Non me la dai a bere" sembrava dire. Il biondo tremò interiormente a quello sguardo penetrante, ben sapendo anche se aveva messo nel sacco l'amica rosa la stessa cosa non si poteva dire per il moro. Infatti quest'ultimo stava per aprire bocca ed esporre i suoi pensieri quando arrivò Kakashi, come sempre in ritardo madornale.
- Buongiorno ragazzi! - disse allegramente
- Buongiorno un corno Kakashi-sensei!! Ma lo sa che è in ritardo di ben due ore??? - inveì Naruto
- Anche tu, usurantokachi. Non ti conviene parlare quindi - lo zittì prontamente il moro
- Non stavo parlando con te!!! Impiccione! -
- La verità fa male eh, dobe? - continuò a sfotterlo. Non sapeva perchè continuava con quell'andazzo, in fondo lo sapeva che stava male. Ma non poteva permettersi di mostrare la sua apprensione a chicchè sia, non poteva permettersi di mostrarsi debole di fronte agli altri come una donnicciola e soprattutto non poteva esprimere la sua preoccupazione perchè se lo avesse fatto molto probabilmente lo avrebbero portato dritto dritto in ospedale con la convinzione che fosse stato avvelenato e che quindi non fosse più in lui. Già ieri sera aveva fatto una cosa che non si sarebbe mai aspettato, se poi avesse mostrato agli altri quanto teneva a quel baka rumoroso era certo che non sarebbe più uscito, da quell'ospedale. Meglio continuare a provocarlo quindi...
- Vuoi vedere quanto può far male anche un mio pugno, eh, Sasuke??? -
- Basta crederci dobe, basta crederci. Tanto non riusciresti neanche a farmi un graffio messo come sei, quindi è meglio se stai zitto e lasci parlare il sensei -
Quelle parole riuscirono a mettere a tacere il biondo che, sorpreso, non sapeva come ribattere. Inoltre quello che aveva detto Sasuke aveva fatto di nuovo sorgere dei sospetti a Sakura, che stava per parlare, quando Kakashi prese la parola: - Ragazzi smettetela di litigare su! Comunque oggi non abbiamo missioni, quindi avete la giornata libera! Passatela ad allenarvi come meglio credete! - detto questo se ne andò, perchè se aveva detto ai suoi ragazzi che non c'erano missioni per loro, questo non valeva per lui. La missione, data direttamente da Tsunade, si sarebbe rivelata ben più complessa di quello che poteva immaginare...

I ragazzi, rimasti soli sul ponte, si guardarono sorpresi per un attimo. Poi Sakura si decise a parlare, riprendendo il discorso interrotto dal sensei
- Che significa Sasuke-kun? -
- mh? - fece finta di nulla il moro, ben sapendo a cosa si riferiva la rosa.
- Cosa significa quello che hai detto prima di essere interrotto da Kakashi-sensei? Perchè Naruto non riuscirebbe a colpirti? Cosa c'è...-
Venne interrotta da un'occhiata eloquente di Sasuke, ben sapendo che se il moro le rivolgeva quello sguardo lei non avrebbe mai potuto sapere niente, nemmeno tra un milione di anni. Guardò Naruto, sperando che lui glielo dicesse spontaneamente ma il ragazzo biondo guardava insistentemente Sasuke, come per sfidarlo a continuare il discorso interrotto prima. Capendo che nessuno dei due aveva intenzione di spiegarle la situazione se ne andò, intuendo che quella era e sarebbe rimasta una questione privata di Naruto e Sasuke fino a quando non avessero deciso il contrario. Una volta che la ragazza si fu allontanata, i due rimasero in silenzio per un attimo guardandosi intensamente. Alla fine fu Naruto a spezzare quel silenzio, dicendo:
- Non capisco cosa intendi dire Sasuke. Io sto benissimo -
- Non prendermi in giro. Io non sono Sakura - rispose il moro, che proseguì dicendo:
- Solo uno scemo come te può pensare di nascondere che sta male facendo l'idiota. Cosa credi, che non abbia notato con che fatica ti muovi? Come se non bastasse fatichi anche a respirare. Non prendermi per un pivello -
Naruto non sapeva cosa rispondere, perchè quello che l'amico aveva detto era tutto vero. Come avrebbe fatto a nascondere quella cosa, che non sapeva nemmeno cos'era, che lo stava debilitando in quella maniera così drastica? Come avrebbe fatto a continuare quella commedia se non riusciva nemmeno a darla a bere al suo migliore amico? Doveva inventarsi qualcosa, perchè non poteva permettersi di essere di peso a qualcuno. Soprattutto se questo qualcuno era Sasuke. Non fece in tempo a pensare concretamente a qualcosa che di nuovo la tosse lo assalì, in maniera ancora più intensa ed estenuante di prima. Proprio come due ore prima, l'intensità dei colpi di tosse era così forte che dovette inginocchiarsi a terra per evitare di collassare. Non riusciva a smettere di tossire e, dalla mano che si era portato alla bocca, cominciò a colare lo stesso liquido della mattina.
Sasuke, a quella vista, si avvicinò velocemente e senza dire niente se lo caricò sulle spalle per poi partire in quarta verso il palazzo di Tsunade. Imprecava mentalmente per la deficienza dell'amico, che continuava a fare il gradasso anche quando era in quelle condizioni. Imprecava anche contro se stesso perchè non aveva insistito con l'hokage affinchè facesse una visita accurata. Imprecava contro quel ninja che aveva sicuramente fatto qualcosa altrimenti il biondo non si sarebbe trovato sulle sue spalle, in preda alla tosse, a macchiargli la maglia.
"Lo sapevo! LO SAPEVO!!" si gridava mentalmente e disse:
- sei un emerito DEFICIENTE! - e accelerò il passo quando non sentì nessuna risposta provenire dalle sue spalle. Se quel baka si azzardava...Se soltanto si azzardava...Lo avrebbe riportato a calci!

Continua...

Bene, anche questo capitolo è completo ed è anche un pò più lungo dei precedenti! XD

Ora passiamo alla spiegazione del titolo di questo capitolo: Farewell. E' una canzone dei L'Arc~en~Ciel ed è la traccia numero uno del loro album "True". Vi consiglio di ascoltarla perchè è bellissima *O*

E adesso, ringraziamenti:

skiblue: Si, è carino il finale vero?? No, Naruto non se lo merita...ma se non succede qualcosa la storia non prosegue çç Beh, sono felice di sapere che lo caratterizzo bene. Si, è esilarante XDDD

Amber: Bene, adesso che hai capito perchè aveva mal di pancia...uu

Scintilla: Ti ringrazio tantissimo per la recensione e sono felice di sapere che ti piace! Avevo (e ho ancora) paura di essere andata OOC, è la mia fobia çç Cercherò di rimediare agli errori di battitura, grazie per avermelo fatto notare^^

valentinamiky: Ti ringrazio! Certo, sasunaru forever!!!

E con questo ho concluso, ci risentiamo al prossimo capitolo!! Ho già in mente una mezza bozza, quindi state pronti! Ciao!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - Prayer ***


Uahahahah!!! E son tornata, yeah!!!
Lo so, sono un pochino in ritardo, ma mi sono bloccata e poi ho avuto altre cose da fare...chiedo perdono uu

Vi lascio alla lettura, sperando che non faccia troppo schifo XD

Ciao!

Capitolo 4: Prayer



Non le piaceva quello che aveva fatto, perchè le era sembrato di non avere fiducia nei suoi compagni.
Non le piaceva quello che i suoi compagni le avevano fatto, perchè le era sembrato che loro non avessero fiducia in lei.
Ma soprattutto non le piaceva quello che aveva scoperto, perchè adesso tutto dipendeva da troppe variabili e quindi non poteva sapere se sarebbe andato tutto bene e ci sarebbe stato quel finale che tanto le piaceva da bambina, dove l'eroe vince e la pace trionfa.
Non aveva bevuto la storia di Naruto e Sasuke, lo sapeva benissimo che qualcosa non andava nel biondo. Forse si erano dimenticati che lei era il ninja medico della squadra 7 e che quindi era in grado di capire immediatamente se c'era qualche problema. Quindi dopo averli lasciati soli, come pensava fosse giusto, si era diretta immediatamente da Tsunade per esporle i suoi pensieri e, forse, scoprire che si era veramente immaginata tutto.
Purtroppo, però, lei sapeva anche che il suo istinto e l'addestramento a cui l'hokage l'aveva sottoposta non sbagliavano mai, men che meno se in ballo c'erano i suoi amici. Ed infatti...quello che aveva scoperto insieme a Tsunade, che già aveva dei sospetti e stava studiando su dei libri di botanica, l'aveva traumatizzata. Non per quello che poteva succedere, sinceramente in quel momento non pensava minimamente al pericolo, ma piuttosto pensava a chi poteva perdere e in che modo. Un modo che lei riteneva assurdo ed insensato, proprio come quando aveva scoperto il destino di un jinchuuriki a cui viene estratto il bijuu.
Maledì.
Maledì per la prima volta il quarto Hokage.
Maledì quel villaggio.
Maledì se stessa. Ma tutto questo, e lei lo sapeva, era dettato dal dolore. Avevano appena ritrovato un compagno, una serenità, una tranquillità e già ne potevano perdere un altro.
Prega i kami che non sia quello che penso, perchè altrimenti dovrai dirgli addio. Intanto va a cercare più informazioni possibili su queste erbe medicinali e vedi di fare un buon lavoro, chiaro? Era quello che le aveva detto Tsunade prima di spedirla fuori dall'ufficio senza troppi fronzoli e lei immediatamente partì. Non aveva tempo da perdere.

Appena Sakura uscì dal palazzo dell'hokage, arrivò Sasuke correndo all'impazzata con Naruto sulle spalle. Non lo sentiva più tossire, ma non lo sentiva nemmeno respirare e questo non era bene.
Si chiedeva perchè diavolo dovevano succedere tutte a loro, non potevano fare una vita da ninja come tutte le persone normali? No! Prima lui, adesso quell'usurantokachi!
Spalancò la porta dell'ufficio di Tsunade incurante delle proteste di Shizune e guardò la quinta senza dire niente sperando che avesse il buon gusto e l'intelligenza di non fare domande a cui lui non sapeva rispondere e di portare il ragazzo svenuto in una stanza d'ospedale o in qualche posto dove potesse essere curato o almeno che lo facessero rinvenire.
Speranza vana.
Infatti l'hokage, vedendo il ragazzo moro irrompere senza ritegno nel suo studio con Naruto sulle spalle si alzò immediatamente e avvicinandosi gli chiese:
- Che diavolo succede adesso??
Avrebbe voluto rispondere a suon di imprechi ma non gli sembrava il caso, visto e considerato che aveva una certa fretta. Quindi dopo aver preso un respiro profondo per riprendere fiato e per riacquistare un certo autocontrollo, disse semplicemente:
- Non ne ho idea.
Si congratulò con se stesso, visto che il tono della voce era quasi quello di sempre se toglieva il fatto che era un pò più tirata per via della corsa.
Ma Tsunade non si lasciò convincere dal tono piatto con cui il moro aveva parlato perchè nonostante quel bamboccio cercasse di essere il duro di sempre, i suoi occhi lo tradivano e con lui tradivano anche tutta la preoccupazione che provava. Buon per lui, pensò la donna, che qui non ci sia uno specchio altrimenti chissà cos'avrebbe tirato fuori pur di negare.
Non perse altro tempo con domande cui sapeva di non poter ottenere risposta in quel momento prese Naruto dalle spalle di Sasuke e lo portò in una stanza vicina all'ufficio immediatamente seguita dal moro, che stava a non più di due metri dall'amico. Una volta entrato nella stanza diede una rapida occhiata intorno per capire dove si trovava. Sulla destra vi era un letto tipico da ospedale eccezion fatta per il contenitore, che portava al suo interno la cartella clinica, che non c'era ed immediatamente di fronte si trovava un lettino ricoperto da una striscia di carta bianca. Sulla destra di quest'ultimo si trovava un paravento che supponeva avesse la funzione di separare l'ala "degenza e visita" da quella di "ricerca" perchè addossata alla parete dove si trovava l'entrata vi era una scrivania piuttosto grande immersa nel disordine ma dal quale spiccava un microscopio, vetrini, libri di vario genere, fogli con appunti, cartelle di vario colore. La parete opposta all'entrata era occupata quasi completamente da una finestra e dalle tende bianche.
Sembrava una stanza d'ospedale. Non sapeva che all'interno del palazzo ci fosse una cosa del genere. Tsunade, intuendo la sua domanda, mentre deponeva Naruto sul lettino medico, disse:
- E' il mio ambulatorio. L'ho fatto costruire mentre tu non c'eri. E ora vediamo cos'ha questo moccioso. Dimmi i sintomi e tutto quello che ti è sembrato strano.
Sasuke incrociò le braccia e, lanciando un'occhiata perplessa iniziò a spiegare.
- E' svenuto circa un quarto d'ora fa e non ha ancora ripreso conoscenza. Stamattina era pallido come uno straccio e debole. Faticava a stare in piedi. Poi si è messo a tossire e mentre faceva questo tossiva sangue e bile. Ieri aveva mal di testa e dopo aver mangiato ramen lamentava mal di stomaco.
Tsunade, che ben sapeva che quello era matematicamente impossibile, si girò e guardò il ragazzo con un misto di stupore e preoccupazione. Si rigirò immediatamente ed alzò la maglia di Naruto mentre Sasuke si avvicinò silenziosamente. La donna, poi, iniziò a visitarlo anche se sapeva che non c'era molto da controllare se non una cosa: il sigillo. L'unico problema era che di solito quel sigillo appariva quando il biondo impastava il chakra ma il suddetto biondo al momento era incoscente. Visto che non aveva tempo da perdere cercò di curare quella lesione interna che aveva trovato ma che comunque non era troppo grave e sperare che Naruto si svegliasse in poco tempo perchè non ne avevano da perdere. Ci mise poco più di un attimo a curare quella lesione e quindi a far ritornare regolare il respiro del ragazzo, ma sapeva che sarebbe servito a poco perchè se non facevano qualcosa in fretta la lesione non solo si sarebbe ripresentata, ma ci sarebbero state conseguenze ben peggiori.
Per loro fortuna Naruto riprese conoscenza poco dopo e, con sguardo ancora sfocato, cercò di capire dove si trovava. Riconobbe Tsunade e Sasuke e cercò di parlare ma senza successo; la donna allora gli disse:
- Non cercare di parlare, non riusciresti. Ora cerca di impastare un minimo di chakra. Mi occorre vedere il sigillo.
Sasuke guardò un attimo storto la quinta perchè riteneva inaccettabile una cosa del genere ma non proferì parola. Meglio non contraddirla quando c'era di mezzo la medicina.
Naruto annuì e con estrema fatica riucì ad impastare un minimo di chakra.
Immediatamente il sigillo comparì ma altrettanto immediatamente Tsunade si accorse di qualcosa di sbagliato in quel sigillo.
Sasuke, che non aveva perso un solo sguardo della donna, capì subito che c'era qualcosa che non andava per il verso giusto ma non fece in tempo a parlare perchè venne anticipato dalla quinta che si rivolse a Naruto:
- Bene, siamo a posto. Adesso ti sistemo sul letto e tu non dovrai assolutamente muoverti, intesi? Se ti pesco anche solo seduto te la vedrai con me! Farò venire Shizune per controllarti.
Detto questo prese il biondo in braccio e lo sistemò sul letto, coprendolo con il lenzuolo candido. Naruto, però, cercò immediatamente di alzarsi biascicando che stava benissimo e che non c'era ragione di restare ancora lì ma Tsunade mise a tacere qualsiasi protesta con un:
- Urusai!
Da quell'unica parola e dall'occhiata infuocata che gli aveva rivolto, il ragazzo comprese che era meglio fare come diceva se non voleva lasciarci le penne ma continuò comunque a brontolare e borbottare di tutto, proprio come un bambino che non vuole farsi la puntura.
Tsunade ignorò bellamente tutti quei borbottii e brontolii e con un cenno della testa fece capire a Sasuke di seguirla nel suo ufficio. Il ragazzo lanciò un'occhiataccia a Naruto per fargli capire che se l'avesse trovato in giro non solo lo avrebbe riportato in camera ma lo avrebbe legato al letto e poi seguì la donna senza tenere conto di Naruto che gli aveva lanciato non si sapeva bene che epiteto considerandolo probabilmente un impiccione.
Mentre andavano allo studio della quinta, Sasuke si perse nei suoi pensieri cercando di capire cosa accidenti stava succedendo al suo compagno di squadra e cosa diavolo voleva dirgli l'hokage, la quale era ben intenzionata a non aprire bocca prima di essersi chiusa nel suo ufficio. Una volta davanti ad esso disse a Shizune di andare all'ambulatorio e di tenere Naruto sott'occhio in modo che quella testa calda evitasse di alzarsi e di andarsene in giro conciato com'era. Poi entrò nello studio, e si mise alla scrivania (totalmente in disordine e con scartoffie ovunque, constatò Sasuke) e si mise a trafficare con libri e carte in attesa che il ragazzo moro si sedette davanti a lei dopo aver chiuso la porta. Una volta che Sasuke si trovò accomodato lei continuò ad indaffararsi con le carte, apparentemente interessata oppure presa da un'improvviso senso dell'ordine. Ma il ragazzo sapeva che stava prendendo tempo, cosa che lui non amava e quindi senza giri di parole disse:
- Cos'ha il sigillo?
A quella domanda così diretta Tsunade smise di scartabellare e guardò Sasuke. Si mise poi comoda sulla poltrona, portando i gomiti sui braccioli e le mani incrociate. Pensò a come far capire al ragazzo cosa stesse succedendo, ma visto che nemmeno lei ne era certa optò per i semplici fatti, la verità ed una punta di supposizioni. - Non ne sono certa, ho già mandato due persone in missione per procurarmi ciò di cui ho bisogno per venirne a capo. Quello che so è che il sigillo è diverso, come se si stesse spezzando. E il corpo di Naruto reagisce di conseguenza.
Se gli avessero dato una serie di pugni nello stomaco forse si sarebbe sentito meglio che in quel preciso istante. Non sapeva cosa voleva dire, ma dal tono della quinta voleva dire solo guai. Guai per Naruto.
- Perchè reagisce così? E cos'ha provocato l'indebolimento del sigillo?
Tsunade lo guardò stupita per un attimo ma poi si ricordò che lui non era ancora tornato quando Jiraya aveva spiegato cosa significava l'aumento delle code di Naruto e non c'era quando, in missione, Sakura aveva scoperto cosa succedeva ai jinchuuriki privi di bijuu. Sospirò, maledicendolo mentalmente per farle perdere tempo, per poi iniziare la spiegazione
- Come sai Naruto ha dentro di se Kyuubi. Lui è un jinchuuriki, come lo è Gaara. Tu non lo sai, ma adesso Gaara è privo di bijuu
Sasuke stava per parlare, dicendo che non era quello che aveva chiesto ma Tsunade continuò il discorso, prima che il ragazzo potesse parlare.
- Un jinchuuriki privo di bijuu muore. Gaara, nel momento in cui si è ritrovato senza Shukaku è morto, ma poi per circostanze che a te non devono interessare, è riuscito a sopravvivere.
Sapeva benissimo che quello che aveva appena detto sembrava un contrasto dietro l'altro, ma non aveva intenzione di stargli a spiegare tutta la missione a suna.
Sasuke, dal canto suo, aveva sentito distintamente solo la prima frase perchè poi tutto il resto gli era sembrato così ovattato, distante, che non aveva prestato molta attenzione. Le uniche cose che gli rimbombavano nella testa erano "Un jinchuuriki privo di bijuu muore" e queste si ripetevano come un mantra...Tsunade cercò di riportarlo all'attenzione, vedendo che gli occhi del ragazzo sembravano vuoti
- E non è tutto. Naruto, al momento, ha usufruito di 4 code. Ma il chakra di Kyuubi corrode le sue cellule e contemporaneamente le guarisce. In questo modo la vita di Naruto è diminuita perchè il numero di cellule che il corpo può riprodurre è determinato alla nascita e se questo processo accelera, la vita diminuisce
- ...cosa?
- Hai capito benissimo. La vita di Naruto è diminuita. Non si sa di quanto, ma è così. Inoltre il sigillo si sta spezzando, come ti ho detto prima
- Come fai a saperlo?
Non voleva crederci, Sasuke...
- Perchè di solito il sigillo è nero e ben visibile quando Naruto impasta il chakra. Adesso però è grigio. Inoltre il disegno si sta piano piano sfaldando. Mancano già due raggi e da adesso in poi il processo non potrà far altro che accelerare.
No, non voleva crederci, Sasuke. Non lo concepiva.
Sapeva che in quel momento si stava comportando da moccioso, ma non gli interessava. Non voleva credere che quell'usurantokachi potesse lasciarci le penne in una maniera così stupida...
" No...non ci credo. Non può...NON PUO'!! "
Questo diceva il suo cuore, ma la sua mente aveva recepito perfettamente dove Tsunade volesse andare a parare e lo sapeva. Lo sapeva e ci credeva.
Esempio perfetto di quanto possano viaggiare su due piani differenti mente e cuore, a volte...
Adesso che gli aveva detto tutto ciò, voleva sapere. Sapere com'era successo, sapere cosa c'era da fare, sapere cosa sarebbe accaduto da quel momento in poi all'amico. Ma soprattutto, voleva sapere chi erano i responsabili. Voleva avere nomi, avere dettagli...Voleva avere una ragione ed un motivo per sfogare la sua rabbia, la disperazione che non voleva ammettere di provare.
Voleva avere un motivo per sfogare il suo dolore...
- Com'è successo?
Parole sussurrate come se, se le avesse dette a voce più alta, anche il suo cuore le avrebbe accettate come vere. E lui non voleva...
- Lo spiedo
Una parola. Una semplice parola. Il nome di un'arma che si usa tutti i giorni nel mestiere di ninja. Uno spiedo...l' "incidente di percorso"...MALEDIZIONE! Perchè era stato così idiota da non capirlo subito??Perchè non aveva approfondito, perchè???
- ...come...?
- Quell'odore di erbe era uno spiedo che al contatto col calore corporeo si è sciolto non lasciando traccia. Per fortuna tu mi hai fatto visitare Naruto prima che anche l'odore sparisse del tutto
Che gran consolazione, pensava Sasuke. Il suo amico stava morendo e lei gli diceva di essere stato in gamba! Odiava Tsunade in quel momento perchè non gli lasciava essere quello che lui si sentiva: un inetto.
Ancora una volta si sentiva inutile, debole...
Si chiedeva perchè dovesse essere sempre lui a dover subire perdite importanti e dover essere lì ad assistervi senza poter fare niente...
Era lì quando Itachi aveva ucciso i suoi genitori, era lì quando il fratello aveva cercato per la prima volta di prendere l'amico. Era lì quando quel maledetto spiedo si era conficcato nel collo di Naruto...E lui era stato così debole da non fare niente...
Tsunade continuò il suo discorso:
- Quella mistura di erbe e altri elementi che non sono ancora riuscita ad individuare stanno spezzando il sigillo. Alcune agiscono direttamente su di esso, altre sul corpo di Naruto, altre ancora...sulla sua mente...
- Spiegati
- Alcuni elementi agiscono sul sigillo, indebolendolo e rafforzano lo spirito di kyuubi stimolandola a spezzarlo del tutto. Per aiutarla, altri elementi agiscono sul corpo di Naruto, interferendo col suo chakra e provocandogli lesioni interne per indebolirlo...
- E quelli mentali?
- Quelli mentali...agiscono sulla sua psiche, portandolo a vedere e rivivere all'infinito tutti i dolori che ha provato e...
- E??
Si stava stufando di quel modo di parlare di Tsunade!!
- E rendendo reali, nella sua mente, le sue più grandi paure, quelle cose che non vorrebbe mai che si avverassero...Sai a cosa mi riferisco.
Non rispose ma aveva capito benissimo cosa intendeva...Invece fece una domanda che forse, in futuro, si sarebbe pentito di aver posto.
- Cosa succederà adesso?
- Al momento Naruto è ancora in grado di controllare Kyuubi e di mantenere se stesso. Ma presto il suo corpo cederà...ma ancora prima la mente. E nel momento in cui Naruto userà anche solo per una volta il chakra di kyuubi, lei si libererà definitivamente...
Non aveva terminato la frase, ma dallo sguardo di Sasuke, aveva compreso dove andava a finire...
- Cosa facciamo?
Voleva sapere cosa fare, voleva avere un qualche appiglio, anche fittizio, per sperare di non perdere anche lui...In quel momento non gli interessava se era finto, non gli interessava se era una bugia...Lui voleva averlo
- Devi tenerlo sotto controllo, evitare che usi il chakra di kyuubi. Tenerlo lontano dai guai. Noi intanto cercheremo gli elementi di quello spie..
- IO devo STARE FERMO, mentre il mio amico STA MORENDO??
Si era alzato in piedi e aveva sbattuto le mani sulla scrivania, creando anche qualche scheggia. Tsunade non si fece impressionare e, guardandolo negli occhi disse:
- Sappiamo entrambi chi è il colpevole ed entrambi sappiamo cosa vuole in realtà. Usa il cervello e vedi di non cacciarti nei guai e di non crearmi problemi o finirai nuovamente davanti ad una tomba
- Non mi interessa se Orochimaru vuole ancora il mio corpo, io non starò fermo a guardare mentre Naruto ci lascia le penne.
Non aveva urlato, ma le sibilò come se si stesse trattenendo dal dare un pugno in faccia all'hokage.
A quelle parole Tsunade si alzò in piedi e prese il collo della maglia di Sasuke, portandogli il volto a due centimetri di distanza
- Naruto ci sta lasciando le penne proprio perchè Orochimaru vuole te. Vediamo di non fare altri danni, chiaro?
- Proprio perchè è colpa MIA, che voglio trovare una soluzione
Disse affrontando lo sguardo di fuoco di Tsunade.
- Tu, moccioso, farai quello che ti dico io. In questo momento mi servi accanto a Naruto, per evitare che quell'idiota faccia qualche scemenza. Al momento opportuno sarai avvertito ma fino ad allora tu starai vicino a lui, mi sono spiegata? Se ti becco lontano da lui più di due metri avrai a che fare con me. Ora vattene, devo trovare un modo per tirare fuori dai guai sia te che quell'idiota. Se proprio vuoi fare qualcosa, prega i kami che Naruto resista fino a quando non avremo il rimedio.
Detto questo lasciò la maglia di Sasuke, si risedette e ricominciò a trafficare con le scartoffie.
Il ragazzo la fulminò con lo sguardo e se ne andò senza nemmeno mostrare il degno rispetto che si deve ad un hokage anzi, sbattè violentemente la porta per dirigersi verso l'ambulatorio dov'era Naruto.
Arrivò quasi subito, visto il suo passo spedito per cercare di smaltire il miscuglio di emozioni.
Trovò Shizune davanti alla porta, lo fece passare e la richiuse dietro il ragazzo. Sasuke si avvicinò al letto di Naruto e quest'ultimo lo notò subito come notò lo stato d'animo non proprio sereno dell'amico.
- Che succede?
- Niente.
- Bugiardo
- Può darsi, ma non ti interessa. Dormi
- Ma non ho sonno
- Bugiardo, giù e dormi dobe.
- Ma come ti permetti???
- La vuoi finire di fare baccano? Dormi!
Naruto non ne voleva sapere di dormire anche se effetivamente aveva un gran sonno, visto tutto il sangue che aveva perso. Ma non voleva darla vinta al moro e continuò a protestare fino a quando non si addormentò per la fatica.
Sasuke ringraziò mentalmente lo sbraitare, che gli aveva permesso di dare un pò di pace alle sue orecchie tartassate dai continui urli del biondo.
In quel silenzio, si mise a pensare...
Lui, pregare i kami?
Quei kami che l'avevano ignorato per una vita intera?
Perchè doveva pregare qualcuno che l'aveva privato di una famiglia?
Perchè doveva pregare qualcuno che gli aveva tolto un fratello?
Perchè doveva pregare qualcuno che gli stava togliendo anche il migliore amico?
No, lui non credeva più a queste cose.
Non credeva ci fosse qualcuno che ti ascoltasse, visto che si era ritrovato a guardare la tomba dei genitori.
Non credeva ci fosse qualcuno che ti aiuta, perchè allora lui non avrebbe passato tutta l'infanzia a guardare tramonti rosso sangue seduto su un pontile in completa solitudine.
Non credeva ci fosse qualcuno disposto ad ascoltarlo, perchè altrimenti non si troverebbe in un ambulatorio, al capezzale del proprio migliore amico.
Amico che stava morendo.
No, non credeva ai kami.
Una volta aveva letto una frase, una canzone forse...
"Un dolore rinato avanza lentamente verso la sua fine"
Si prese in giro da solo...

- Bene, andate e vedete di portarmelo. Dobbiamo andare avanti e questo è il momento più propizio.
- Si
Detto questo due figure sparirono.
Due persone si stavano dirigendo verso Konoha. Un ragazzo dai capelli mori, tenuti stretti da un elastico e un uomo con un enorme spada avvolta in una benda. Entrambi avevano un mantello nero con ricamate nuvole rosse.
Nuvole che avrebbero portato distruzione, caos.
Akatsuki.

Continua...

Bene!!! Dopo una lunga pausa ritorno con un capitolo!! Spero vi piaccia e aspetto commenti!
Il titolo di questo capitolo è una canzone di HYDE, prensente nell'album "666". Vi consiglio di ascoltarla *_*
Lo so che non ha molto senso mettere questo titolo proprio qui, ma mi piaceva il contrasto che crea XD

Ora passiamo ai dovuti ringraziamenti:
v kagchan: Grazie mille, spero che questo capitolo ti piaccia^^

elie191: Grazie! Mi spiace di averti fatto aspettare tanto^^'''

skiblue: Sono felice che ti piaccia l'inizio! Si a volte Sasuke è esilarante XDDD, accontentata la tua curiosità!^_-

Amber: Spero ti piaccia anche questo capitolo nonostante Sakura faccia una bella figura XD

Kodamy: Non è che mi piaccia far soffrire i personaggi...è che se non succede qualcosa io che cosa scrivo?XD
Sono felice che ti piaccia^^ Beh, si, Sakura mi sta altamente antipatica ma non potevo certo farle capire tutto visto che non aveva gli elementi necessari. Aveva solo sensazioni^^'''
Vero che sono belle??*_*

Scintilla: Grazie mille!!! Beh, se Naruto stesse bene di sicuro non si farebbe trattar male XD Ma non è nel pieno della forma, quindi... XP
Il tuo intuito ha fatto centro, come hai letto in questo capitolo!!! Si, quella frase mi piace proprio per quello!
Spero continuerai a leggere la mia ff, anche se non aggiorno troppo spesso! Ma farò il possibile^^

Grazie a tutti!! Ci risentiamo al prossimo capitolo!!!




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