Ellie's story.

di Cutepanda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Me, io, cioè Ellie alias una sfigata. ***
Capitolo 2: *** tutto iniziò quel 12 settembre. ***
Capitolo 3: *** una chiaccherata con la preside. ***
Capitolo 4: *** sì, proprio un bullo ! ***
Capitolo 5: *** domande inopportune. ***
Capitolo 6: *** c'è puzza di bugie. ***
Capitolo 7: *** cos'è un appuntamento questo ?! ***
Capitolo 8: *** colpo basso. ***
Capitolo 9: *** devo dirglielo, quindi meglio prima che poi. ***
Capitolo 10: *** ah, allora erano quelle le famose cose da sbrigare ! ***
Capitolo 11: *** farfalle ( quelle nello stomaco, s'intende ) ***
Capitolo 12: *** oh, quanto è bello l'ammmmore ! ***
Capitolo 13: *** amiche. ***
Capitolo 14: *** fine della storia, niente di più niente di meno. ***



Capitolo 1
*** Me, io, cioè Ellie alias una sfigata. ***


Driiin. Il suono della campanella è la cosa che mi rende più felice al mondo. Non la campanella di fine ma quella di inizio lezioni. Ciao, sono una sfigatella, una secchiona da due soldi. Mi chiamo Ellie, Elinor per la precisione. Ora dovrei presentarmi ?Bè, non sono mai stata brava a parlare di me stessa. Dunque, vediamo. Sono alta un metro e settanta e peso.. bè meno di quanto dovrei pesare. Ho degli insipidi occhi marroni e degli insipidi capelli castani. Sono tutta insipida, per la precisione. Vivo a New York, con mia madre, mio padre, mio fratello Bryan e il mio gatto Jambo ( so che è un nome strano, ma lo ha chiamato mio fratello così ). I miei genitori sono due maniaci dell'ordine e della precisione. Se un bicchiere è a meno di 10 centimetri dal piatto non va bene, se c'è un milligrammo di povere sulla Tv non va bene. Insomma, avete capito no ? Mio fratello è un pazzoide. Ha due anni in più di me. I miei genitori lo chiamano " il ribelle ". Finora ha infranto trentasette delle cento regole che ci hanno imposto i nostri genitori. Io e Bryan andiamo abbastanza d'accordo, finchè non ci parliamo. Jambo.. bè dovrei parlare anche di lui ? Il mio carattere è così piatto e semplice, che non avrei neanche voglia di parlarne, comunque lo farò. Sono timida e chiusa, come un riccio. A scuola,durante l'ora di pranzo, mi siedo con il mio migliore amico. Ebbene sì, anche io ho un migliore amico, dopo aver chiuso i rapporti con la mia migliore amica. Si chiama Noa. Ha la mia stessa età ( 15 anni ) ed è sfigato come me. Abbiamo molte cose in comune, come potete notare ! Bè, che stavo dicendo ? Aaah sì, il mio carattere. Sono abbastanza sarcastica, a quanto dicono i miei. Non so se sia vero, ma preferisco non crederci. I miei hobby ? Studiare, leggere, leggere,studiare e suonare il pianoforte con Noa. Insomma avete capito che tipo di ragazza sono. Sono piatta come il mio seno,che fatico a chiamarlo così. Non sono mai stata fidanzata e non credo lo sarò mai.Però ho Noa. Porto due occhiali che sembrno fondi di bottiglia e vi sto per raccontare la mia storia. Bè se non vi farà vomitare, vi piacerà. Peace and love.

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Capitolo 2
*** tutto iniziò quel 12 settembre. ***


Vi avevo promesso che vi avrei raccontato la mia storia no ? Bene, iniziamo. Tutto iniziò quel 12 settembre. Quella mattina mi ero svegliata con un casco di banane in testa; i miei capelli sembravano un cespuglio che aveva il disperato bisogno di essere potato. " Il buongiorno si vede dal mattino" pensai stiracchiandmi e avviandomi in bagno. Mi misi il mio solito maglione sformato color ciclamino e indossai i miei jeans scoloriti. Scesi a fare colazione. I miei erano seduti sul divano a leggere il giornale, non mi degnarono di uno sguardo. Mio fratello era seduto a capotavola, così facendo stava infrangendo la regola numero quattro : Il posto a capotavola è riservato a papà. - Hei, Bryan- lo salutai afferrando la scatola dei cereali e versandomeli nella tazza. - Ellie - Che programmi hai per oggi ? - Scuola- solo la parola gli faceva venire il voltastomaco. Avrebbe preferito buttarsi giù da un burrone piuttosto che andare a scuola e vi assicuro che lo farebbe. - Già. Verifiche ? - No, solo interrogazione di fisica. Quell stronza .. -Bryan non parlare così delle tue inseganti- lo ammonì mia madre, ripiegando il giornale e venendosi a sedere vicino a me. Io finì in fretta i cereali e andai a posare la tazza nel lavandino. - Bè, io vado- annunciai - Ciao, cara buona giornata- questa era la mamma - Ellie, mi raccomando comportati bene- papà - Cerca di non farti pestare- Bryan - Maaao- bè questo era.. Jambo che voleva uscire a fare pipì. Lo presi in braccio e uscii di casa, appoggiandolo sull'erba. Aspettai Noa, seduta sui gradini. Noa abita a due isolati da me e andiamo sempre a scuola insieme. - Eccomi- mi salutò, dopo essere sceso dalla bici. - Eccoti !- replicai, andandolo ad abbracciare. Per la cronaca, Noa è l'unico maschio che abbraccio ( già, non abbracciò nemmeno mio padre ) Ci incamminammo verso la scuola. Le lezioni furono interessantissime, beh almeno per me. La prof di algebra ci consegnò la verifica del martedì precedente: A. Sorrisi soddisfatta, ma non sorpresa. Era arrivata anche l'ora di pranzo. Io e Noa ci sedemmo nel nostro solito tavolo. Stavamo chiaccherando del più e del meno, quando la mia ex migliore amica si materializzò davanti a noi. Julia. Capelli biondi, cotonati. Tre chili di trucco e vestiti sempre abbinati. Troia, eh già. Adesso volete sapere anche perchè non siamo più amiche vero ? Beh, in poche parole lei si è fatta un ragazzo che mi piaceva, solo perchè piaceva anche a lei. Ehm.. fine della storia. Comunque torniamo al racconto. Julia era con altre due sue amiche, si sedette accanto a Noa e incominciò ad accarezargli i capelli. - Noa, mio caro Noa, perchè stai con una sfigata come Ellie ?- incalzò - Julia, piantala- disse Noa, scostandosi da lei. - Julia, te l'ha mai detto nessuno che ti si vedono le tette con quella maglia trasparente- dissi io - Lo so, mia cara. Ma almeno io ce le ho-le sue amiche oche si misero ridere. E poi arrivò lui, il ragazzo per cui racconto la mia storia. La causa dei miei guai, o forse no. - Oh,James- Julia gli mise un braccio intorno alla vita e lo baciò sulle labbra- lui è il mio ragazzo - Per quanto ce ne frega- disse Noa. Ma io non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Il bello è che mi guardava anche lui, wow ! Era davvero,bè è ancora, carino. Moro, occhi neri, con piercing e tatuaggi. Un bullo insomma. Non solo per i tatuaggi e i piercing, ma per la faccia soprattutto. Solo Julia si poteva trovare uno così. Ci guardammo per un pò, ma poi lui distolse lo sguardo e si concentrò sulla sua ragazza. Perchè non l'avevo mai visto ? - Bè ora andiamo, buon pranzo, sfigati- ci "salutò" Julia. Noa stava per rispondere, ma io gli sorrisi dicendo " lasciala perdere". Fu quel 12 settembre che mi cambiò la vita. In bene o in male, dite? Bè lo scoprirete.

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Capitolo 3
*** una chiaccherata con la preside. ***


14 settembre, due gioni dopo l'incontro con James ( o meglio le occhiatine con James). Quella mattina scesi in cucina, camminando come uno zombie. Bryan era seduto sul divano che parlava al cellulare. Nessuna traccia dei miei genitori. - Certo, certo.. ti amo anche io piccola.. scusa devo andare .. c'è mia sorella, a dopo- diceva Bryan Lo guardai con sguardo interrogatorio. -Piccola ti amo ?- chiesi sedendomi accanto a lui -Ehm.. -Bryan, chi sarebbe questa tipa ? - Nessuno poi a te che te ne frega ?- disse prendendo il cellulare e uscendo in giardino. " Scoprirò di che si tratta" mi dissi. Presi la cartella e uscii ad aspettare Noa. Vidi che Bryan camminava avanti e indietro, stava aspettando qualcuno anche lui. Poi mi ricordai della misteriosa sparizione dei nostri genitori. - Dove sono mamma e papà ?- chiesi a Bryan, materiealizzandomi davanti a lui. - Sono usciti presto stamattina. Hanno detto che dovevano fare delle commissioni prima di andare a lavoro. - Mm..- la storia non mi convinceva. Ma in quel momento arrivò Noa. Mi ripromisi di scoprire chi era questa tipa misteriosa e anche di capire che cavolo stavano combinando i miei genitori. Arrivati a scuola vidi Julia, ma nessuna traccia di James. Entrai in classe e ripassai per l'interrogazione di storia. La prof entrò dopo alcuni minuti dal suono della campanella. - Buongiorno- ci disse- sedetevi e ripassate, mentre scelgo chi interrogare. Io ero abbastanza preparata ( okkei, okkei, ero molto prearata ). - Vediamo.. -incalzò la prof- Elinor Passmore. - Eccomi prof !-dissi dirigendomi verso la cattedra. - Allora Elinori parlami della..- ma in quel momento la preside fece un annuniò dall'autoparlante: " La signorina Elinor Passmore è richiesta in presidenza " Guardai i miei compagni, poi la prof. - Vai pure- disse lei- ti interrogherò dopo. Uscii dalla classe, pensando a cosa avevo potuto fare.Insomma dai, che cosa avevo potuto fare di male io ?! Bussai alla porta. La preside,una donna grassa e bassa con un accento hippie nel look, mi aprì. - Accomodati- mi disse sorridendo. Tirai un sospiro di solievo; era felice, quindi non aveva intenzione di punirmi. - Allora- cominciò- ti ho convocata qui, mia cara Elinor, per assegnarti un compito. Te la senti ? Annuii pensando " Se non mi dici di cosa si tratta, come faccio a dirti se me la sento ?! " - Dunque- continuò- visto che sei la più brava della classe e anche di tutto il corso, volevo affidarti un alunno a cui dare ripetizioni: James Trevis. Coooooosa ?! Cercai di controllarmi, ma il mio cuore rifiutava di essere domato. - James è un ragazzo che non va affatto bene a scuola, ma con il tuo aiuto sono sicura che migliorerà. Bene, io gliel'ho già detto e lui ha accettato. Verrà tutti i pomeriggi da te, verso le 16. Beh, buona fortuna Elinor. Puoi tornare in classe. Mi alzai dalla poltrona e salutai la preside con un cenno del capo. Tornai in classe e finii la mia interrogazione: A. Alla fine delle lezioni mi ritrovai a pensare " Perchè ho accettato senza sapere di cosa si trattava ?!" Mi insultai da sola a bassa voce e mi diressi verso casa. Poi qualcuno mi mise una mano sulla spalla per fermarmi. Noa ? No, James. Ossignore.

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Capitolo 4
*** sì, proprio un bullo ! ***


- Allora, hai saputo delle ripetizioni ?- mi chiese James dopo essermi girata. - Sì, mi hanno detto che hai accettato, perchè se non mi conosci neanche ? - Perchè ho bisgono di migliorare e devo essere promosso, cretina- lo guardai con aria truce " è proprio un bullo " pensai sconsolata. - Beh, verrai anche oggi pomeriggio ? - Certo, tutti i pomeriggi. Non te l'ha detto la preside ? - Certo che me lo ha detto.. - Beh ora vado da Julia, a dopo - Julia. Beh in fondo era la sua ragazza,quindi non potevo impedriglielo. Lo saluti con un movimento robotico della mano e proseguii verso casa. - Mamma, devo dare ripetizoni a un ragazzo- dissi entrando in casa. Mia madre, che stava guardando la sua soap opera prefrita, mi scrutò con aria indagatrice. - Chi sarebbe ?- chiese - Si chiama James Travis, è il ragazzo di Julia. - Ah.. -Già- costatai, salendo le scale per andare in camera mia. Afferrai il mio cellure (prestorico) e chiamai Noa. A pranzo avevo deciso di non dirgli niente. - Pronto ? - Noa, sono Ellie. -Oh, ciao Ellie Dimmi.. - Senti volevo dirti che la preside mi ha chiesto di dare ripetizioni ad un ragazzo. - Ah sì ? A chi ? - Ah James Trevis.. - Ma chi, il fidanzato di Julia ?- chiese Noa, alzando la voce. - Sì, proprio lui. - Oddio.. - in quel " oddio" notai una punta di gelosia nella voce di Noa. Che gli stava succedendo?Il campanello mi impedì di continuare la conversazione. - Devo andare Noa, è arrivato James. Ti chiamo dopo ok? - Certo. certo..- disse con tono assente. Riattaccai e mi precipitai giù dalle scale. Aprii la porta. Beh James era davvero bello. Lo feci accomodare. Ore 16.00, l'orario di inzio di quelle ripetizioni che avrei dato per mooolto mooolto tempo.

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Capitolo 5
*** domande inopportune. ***


Feci sedere James di fianco a me e gli feci prendere fuori i libri. Rabbrividii vedendo in che stato erano; le copertine bucate e rovinate da mille scritte. - Vedo che li tieni bene i libri- sussurrai, non volevo che mi sentisse. - Mm.. - si limitò a grugnire lui. - Beh, iniziamo. Gli spiegai un pò di rivoluzione Francese, ma non sembrava molto concentrato. Insomma cosa mi potevo aspettare da uno come lui ? - Mi stai ascoltando ?- gli chiesi con aria scocciata. - Sìsì.. certo. - Come no..- poi proseguii con la spiegazione. - Come mai te e Julia non siete più amiche ?- quella domanda mi prese in contropiede. Non stavamo studiando la rivoluzione francese, che centra Julia adesso ? - Ehm.. lunga storia - Abbiamo tutto il pomeriggio- rispose lui, con aria di sfida - Veramente dovevamo studiare- gli feci notare - Aaah, come sei noiosa .. Racconta su ! Gli raccontai la storia tutta d'un fiato, forse per sbrigarmi o forse perchè.. mm non lo so. - Accidenti- commentò - Ora possiamo proseguire ?- chiesi irritata - Sì, certo certo .. Non feci neanche in tempo a girar pagina del libro che sputò un altra domanda. - Tu e Noa state insieme ? - Naah, è solo il mio migliore amico- quella domanda mi fece arrossire, ma cercai di non dare nell'occhio. - Ed eravate amici anche quando ti sentivi con Julia ? - Sì, no.. beh in realtà l'ha scoperto lui quello che ha fatto Julia. - Aaaah. Dopo quelle due domande mooolto inopportune, non mi chiese più niente. Finimmo la lezione verso le 18 - Beh ora vado.. grazie, a domani- mi salutò - A domani- dissi sorridendo. " Non è poi così male " pensai.

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Capitolo 6
*** c'è puzza di bugie. ***


Quella domenica, non sapevo che fare. Ero annoiata e depressa. Era una di quelle domeniche da girarsi i pollici guardando il soffitto, come se fosse la cosa più interessante del mondo. Ecco in quel momenti, ero così. Non c'era niente in tv, mamma e papà erano usciti a fare compere ( senza avermi invitato, grazie tante ! ) e Bryan era al pc, in camera sua. Afferrai una rivista e mi misi a sfogliarla. Donne rifatte, calendari scandalosi, niente di interessante. Decisi di chiaccherare un pò con Bryan, della sua nuova ragazza. Salii le scale a due a due e bussai alla porta della sua camera. La musica era altissima; Red Hot Chily Peppers. Bussai una seconda volta ma mi vidi costretta a gridare. - Bryaaaaaaaaaaan ! Apri !!! Niente. - Bryaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan ! Mio fratello aprì, finalmente, la porta. - Che vuoi ?- mi chiese. Volevo fargli notare che doveva farsi la barba, ma decisi di lasciar perdere. - Volevo parlare un pò con te..- risposi sorridendo. Bryan mi guardò come se fossi un'aliena. - Entra- disse infine. Spense lo stereo. Mi sedetti sul letto, incrociando le gambe. Andai subito al dunque. -Bè, con la tua ragazza come va ?- chiesi. - Senti Ellie.. - Sì, lo so lo so, non sono affari miei. Ma sono tua sorella ! - Beh, stiamo bene. Ci divertiamo- rispose lui, arrendendosi- tu piuttosto,a chi stai dando ripetizioni ? - Oh a James Trevis. Un ragazzo della mia scuola. è il fidanzato di Julia. La faccia di mio fratello divenne color peperone, pasando per il pomodoro e il peperoncino. - Che c'è?- chiesi preoccupata. -Hai detto il fidazato di Julia ? Quella Julia ? - Sì.. perchè ? - Oh, ehm.. no niente. Ora devo studiare, scusa. Ci vediamo a cena. Mi buttò praticamente fuori dalla sua stanza ! Studiare ?! Qui c'è puzza di bugie, pensai.

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Capitolo 7
*** cos'è un appuntamento questo ?! ***


Quel giorno andai a scuola, stranamente triste. Non ne conoscevo il motivo. Stavo percorrendo il corridoio, quando James mi fermò. - Ciao !- mi salutò sorridente. - Hei- replicai - Oggi ti va di andare a prendere un gelato ?- Okkei, beh questo non me lo aspettavo. Rimasi a bocca aperta, speravo che non se e fosse accorto. - Ehm.. oggi.. ci sono le ripetzioni.. balbettai. -Chissene ! Per un giorno possiamo anche saltarle. Beh ci vediamo verso le cinque, a dopo ! Il ragazzo della mia peggior nemica mi aveva chiesto di uscire. Che c'è di male ? Oh avanti, Elinor ! Ci sarà sicuramente qualcosa sotto, ma poi rividi il suo sorriso e mi rassicurai,solo un pò. Andai verso il laboratorio di chimica e per la prima volta nella mia carriera scolastica, mi ritrovai ad essere ammonita dal prof, perchè non prestavo attenzione ! - Mamma, sono a casa !- salutai, appoggiando lo zaino a terra. - Ciao Ellie - Oh, papà. Mamma non c'è ? - è uscita per andare dall'estetista con Davina. Davina era la migliore amica di mia madre e, una volta al mese, andavano dall'estetista insieme. - Ah, okkei. Beh mi peparo un panino. Ho una fame da lupi !. Mi diressi verso il frigo, ma proprio in quel momento suonarono alla porta. Era Noa. - Oh ciao !- dissi abbracciandolo - Ciao ! Ti va di andare in biblioteca oggi pomeriggio ? - Ehm.. no devo uscire con James .. - Vorrai dire che devi dargli ripetizioni- constatò Noa - No no, mi ha chiesto di andare a prendere un gelato con lui. - Ah.. beh ora vado. Buon appuntamento !- la sua voce divenne improvvisamente fredda e rigida. Si voltò per andarsene. - E Noa ? - Sì ? - Ti voglio bene- mi sorrise e se ne andò. Alle cinque in punto,James arrivò. Ci recammo dal suo gelataio preferito. Io presi cioccolato e panna e lui fragola e nocciola. - Non ti facevo una tipa da cioccolato- disse ridendo, mentre ci sedevano sul marciapiede. - E io non ti facevo un tipo da fragola- risposi sorridendo. Ci divertimmo, dopotutto. Mi raccontò un sacco di cose su di lui. Giocava a rugby, cosa che non sapevo ! Verso le sette,ci alzammo per diricerci verso casa. Girai l'angolo e vidi una cosa che non avrei mai voluto vedere. Tornai indietro. - James, passiamo per l'altra strada !- dissi - Perchè ? Deglutii. - Perchè.. è più corta- mentii.

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Capitolo 8
*** colpo basso. ***


Quella sera mi ritrovai a penare a ciò che avevo visto.Insomma, forse me lo ero solamente immaginato. Ero su di giri per l'appuntamento e avevo visto male. Ma quel'immagine mi passava davanti, ogni volta che cercavo dimenticare. Bryan mi aveva rifilato un colpo basso. Poi mi venne in mente di quando gli avevo detto che James era il ragazzo di Julia e mi ricordai la sua reazione. " Infame" pensai. Avevo un fratello che oltre a puzzare, stava con la mia ex migliore amica ! Fidanzata con uno a cui stavo dando ripetizioni, per giunta. Bryan era uscito, ma dovevo parlarne con qualcuno. Noa, certo. Lo chiamai e decisi di dargli appuntamento al nostro solito bar. - Allora, che volevi dirmi ?- mi chiese, portando al tavolo due cappuccini fumanti. - Non è facile..- iniziai- insomma, quando sono uscita con James.. ho visto mio fratello e Julia che si baciavano. La faccia di Noa in quel momento non era facile da descrivere. - C-c-cosa ?- balbettò - Come ti ho detto, Noa. Insomma non sono sicura di aver visto bene.. - E a James l'hai detto ? - No.. non voglio farlo soffrire- non mi resi conto subito conto di ciò che avevo appena detto. Non volevo farlo soffrire ? Che mi stava succedendo ? Sicuramente non mi stavo innamorando, non me lo potevo permettere. Però.. - Oii, ci sei ?- mi chiese Noa, sventolandomi la mano davanti alla faccia. - Sì.. scusa ero sovrapensiero. - Ma hai parlato con Bryan, almeno ? - No ! Non voglio parlare con quel .. - Capisco, capisco. - Scusa Noa se ti ho disturbato per una cosa del genere, solo che.. avevo bisogno di parlare con qualcuno. Noa mi sorrise e in quel sorriso vidi tutto ciò di cui avevo bisogno. " Lo dirò a James, ha il diritto di sapere " mi ripromisi.

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Capitolo 9
*** devo dirglielo, quindi meglio prima che poi. ***


Quel pomeriggio, quando James arrivò da me per le ripetizioni ignaro di tutto, mi sentii in colpa. Non volevo dirglielo, ma era suo diritto saperlo. - Beh allora oggi ripetizioni di .. ?- mi chiese sedendosi sulla sedia scricchiolante. - Di .. Matematica- risposi assente. Ma che ripetizioni ?! Qui c'è qualcosa di più importante dello studio e detto da me poi ! Prese fuori il libro e io feci lo stesso. Era così innocente e all'oscuro di tutto. Mi faceva quasi tenerezza. Non potevo spezzargli il cuore così, ma decisi di sputare il rospo. - James.. ti va di uscire in giardino ? Ti devo parlare..- incalzai, alzandomi. - Ehm.. okkei. Uscimmo. C'era un arietta freddina e un brivido mi percorse la schiena, ma non penso fosse per il freddo. - Allora ? - chiese James,accomodandosi sull'amaca Mi sedetti vicino a lui. - Beh.. non è facile.. James mi guardò con uno sguardo tra l'impaziente e il cuorioso. - Dunque.. quando siamo usciti a prendere un gelato, ricordi ? James annuì. - Allora.. Ho visto Julia e mio fratello che si baciavano.- Ecco, l'avevo detto ! Silenzio. James mi guardò per alcuni minuti, in silenzio. Volevo che parlasse, mi faceva paura, - Daccordo- disse infine. - Daccordo ? - replocai - Sì.. insomma .. Julia non è la ragazza giusta per me.. l'avevo già capito da un pò.. - Aaah.. - Già.. Scusa adesso devo sbrigare delle cose .. Mi dispiace per le ripetizioni .. - Fa niente.. insomma.. a me dispiace di avertelo detto.. sapevo che ci saresti rimasto male... - Non ci sono rimasto male, è questo il bello.. Ora vado, a domani- disse abbozzando un sorriso. E io restai lì, immobile sull'amaca, chiedendomi quali erano "le cose che doveva sbrigare".

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Capitolo 10
*** ah, allora erano quelle le famose cose da sbrigare ! ***


Quella mattina mi svegliai con un incredibile mal di testa. Scesi in cucina, Bryan non c'era. Meglio così, non ci volevo parlare, avrebbe dovuto dirmelo ! Mi preparai un toast e bevvi un sorso di succo. Presi la cartella e aspettai Noa, fuori in cortile. Quando arrivò mi abbracciò in silenzio. Qundo stavamo arrivando a scuola, però, mi chiese la fatidica domanda. - Allora, hai parlato con James ? - Sì.. - E quindi ? - Ha detto che doveva sbrigare delle cose e che Julia non è la ragazza per lui. Noa fece una smorfia. Proseguimmo in silenzio. Anche l'ora di pranzo era arrivata. Io e Noa stavamo chiaccherando animatamente, quando Julia mi apparse davanti. Aveva il mascara colato per le lacrime, non l'avevo mai vista ridotta così male. - Sei una stronza !- la guardai come se fosse ubriaca ( il che non era da esludere ! ) - Prego ? - Hai capito bene, brutta sfigata dei miei stivali ! - Veramente hai le ballerine, oggi.. - Non fare la spiritosa ! James mi ha lasciata e tutto per colpa tua ! All'improvviso mi ritrovai a riderle in faccia. Le lacrime mi pizzicavano gli occhi. La rabbia che mi ribolliva dentro esplose e sbottai: - Senti mia cara ! Non è colpa mia se tu te la fai con mio fratello ok ? Ti ricordi quando eravamo amiche ? Eravamo come sorelle, poi tu hai rovinato tutto ! Io l'ho detto a James sì, ma non è colpa mia se ti ha lasciata. Sei tu che l'hai costretto a lasciarti, perchè l'hai tradito ! Con Bryan per giunta, con mio fratello ! Ora ti saluto, ti auguro tutto il male del mondo ! Le lacrime scendevano, incontrollabili.Mi alzai dalla sedia, che cadette per terra. Mi resi conto di aver urlato, perchè tutta la mensa si era voltata verso di me. Uscii dalla scuola, seguita da Noa. E piansi, finalmente piansi tutto quello che avevo dentro.

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Capitolo 11
*** farfalle ( quelle nello stomaco, s'intende ) ***


Primo ottobre; nuovo mese, nuova vita. Quella mattina mi svegliai incosapevole di quello che sarebbe successo al pomeriggio, Con Bryan non ci avevo ancora parlato, e non avevo intenzione di farlo. Se voleva spiegare, sapeva dove trovarmi. Mi vestii meglio del solito; trovai nell'armadio una t-shirt rosa e un paio di jeans nuovi. Scesi ad aspettare Noa, non feci neanche colazione perchè ero già in ritardo. Non raccontai a Noa niente di James, non so, ma stava cambiando. A scuola ritornai la vecchia Ellie: A in storia e A in biologia. - Sono a casa !!!!!!- gridai. - Oh eccoti ! Cosa vuoi per pranzo ?- mi madre era un pò sdonda - Ho mangiato già a scuola mamma, lo dovresti sapere... - Oh, già, si scusa tesoro.. Ora esco con Davina, a dopo- detto questo mi diede un bacio in fronte e se ne andò trotterellando. Mentre aspettavo James per le ripetizioni, mi misi a leggere un libro. Verso le quattro, suonarono alla porta. - Oh, James, entra ! - Ellie- mi salutò mostrando la sua dentatura perfetta. Gli spieghai un pò di spagnolo, ma con la sua mente sapevo che era altrove. - Pronto !!- dissi agitandogli la mano davanti alla faccia. - Sì, scusami .. è che sei particolarmente carina oggi.. Lo guardai come se avesse detto trecento parolacce di fila. Io bella ? Pff, ma quando mai. - Continuiamo ?- chiesi, facendo finta di non aver sentito. - Ehm.. prima insomma.. volevo dirti una cosa.. - balbettò lui. Uscimmo in giardino. Le farfalle nel mio stomaco stavano iniziando a volare. Avevo un'ansia tremenda. - Allora ?- chiesi con una punta di impazienza. - Dunque.. Da quando abbiamo iniziato a vederci.. - Non ci stiamo vedendo, ti sto solo dando ripetzioni.. - Sì, mi lasci finire ? - Certo, scusa. - Allora.. tu .. insomma- si girò verso di me. Mi prese il viso tra le mani. Avevo paura, una paura tremenda. Chiusi gli occhi, non volevo vedere cosa sarebbe successo. Però sentii le sue labbra sulle mie. Le farfalle erano impazzite. Non esisteva più niente. Ero innamorata di lui, e lui era innamorato di me. Il mio primo ragazzo. Fu uno di quei baci da film, mancava solo la pioggia a rendere tutto più romantico. - Insomma sono stato chiaro ?- mi chiese, con un tono malizioso. - Chiarissimo- risposi sorridendo.

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Capitolo 12
*** oh, quanto è bello l'ammmmore ! ***


Quella domenica io e James uscimmo a fare una passeggiata. Mi faceva impressione dire " sono fidanzata ". Non mi era mai capitato di dirlo.Ero stata così presa che mi ero scordata di dirlo a Noa. La giornata era grigia, ma nulla al mondo mi poteva far scendere dalla mia nuvola: ero felicissima ! Non pensavo potesse accadere, per lo meno non con James. Devo ammettere che in un primo momento avevo pensato a Noa; insomma siamo amici da tantissimo tempo, e magari dopo anni di amicizia poteva scoccare la scintilla. Però non era successo con Noa, era successo con James. E in quel momento, mano nella mano, non mi sentivo neanche più una sfigata. - è stata dura lasciare Julia ?- chiesi a James, una volta arrivati al parco. - No, insomma tanto ha la ruota di scorta, cioè tuo fratello. Gli sorrisi. - Non sei arrabbiato con Bryan ? - Un pochino, ma è tuo fratello dopotutto.. - è che centra ? - Niente..- rispose baciandomi sul naso. - Avresti mai pensato che ti saresti innamorato di me ?- chiesi giocherellando con l'anello che portava al dito. - Mm... - Cosa vuol dire " mm " ? - Mm.. sta per .. Mm.. Non l'avevo previsto, ma è successo. Ci sono cose che ti capitano all'iprovviso e ti cambiano la vita, come innamorarsi. E io mi sono innamorato, non l'ho pianificato. - Dirti che ti amo ti sembra esagerato ? Insomma, sono solo due giorni che stiamo insieme e nessuno ci ha visto. - No.. non è esagerato- rispose lui- non è esagerato se ci amiamo reciprocamente- detto ciò mi baciò. I suoi baci sapevano sempre di liquirizia, non sapevo perchè. Mi alzai e gli porsi la mano. Lui mi abbracciò fortissimo, avvolgendomi con il suo corpo. Mi abbandonai al suo amore, che sapevo, era vero.

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Capitolo 13
*** amiche. ***


- Perchè non ti fai un percing ?- mi chiese James al telefono. - Sei impazzito ?! Ma dai non ho neanche il coraggio di farmi i buchi alle orecchie ! - Come non detto ..- si arrese James, sbuffando. Din don ! - Oh scusa, stanno suonando alla porta. Ti chiamo dopo ! - Okkei, a dopo ! Ti amo ! - Anch'io Scesi le scale fischiettando. Non aspettavo nessuno, ma quando aprii la porta non ero minimamente consapevole di ciò che sarebbe successo. - Julia ?- ebbene sì,la mia peggior nemica era venuta a farmi visita. -Ciao Ellie, posso entrare ?- la sua voce tremava. -Ehm.. sì.. La feci accomodare, anche se avrei preferito sbatterle la porta in faccia. -Allora, che vuoi ?!- chiesi bruscamente, versandomi un bicchiere d'acqua: mi dovevo calmare. - Ellie.. immagino che tu sappia di me e tuo fratello.. bè certo che lo sai.. - Dove vuoi arrivare Julia ? - Volevo solo.. La guardai. Osservai le lentiggini che aveva sul naso. Una volta, quando eravamo ancora amiche, mi divertivo a contargliele. - Volevo chiederti scusa, ecco- fu come una doccia fredda, ma una piacevole doccia fredda. Per la prima volta da quando avevamo litigato le sorrisi. - Che vuoi dire ? - Mi dispiace per tutto quello che è successo; per il ragazzo che ti piaceva, per Bryan e per James. Mi dispiace essere stata una stronza egoista.. Mi manchi, Ellie. Mi manca passare le giornate con te, mi manca venire a casa tua chiuderci in camera e mangiare schifezze. Mi manca la tua amicizia. Potrai perdonarmi ? Vidi che i suoi occhi stavano divenando lucidi. Non c'era nè arroganza nè falsità nella sua voce, era sincera. - Non lo so Julia.. quello che hai fatto è stato spregievole .. - Lo so ! Me ne vergogno solo adesso.. Ellie ti prego.. Senza pensarci due volte l'abbracciai. E quel pomeriggio le raccontai tutto e non sembrò turbata dopo aver scoperto che stavo con James. Eravamo tornate amiche e forse questa volta poteva funzionare.

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Capitolo 14
*** fine della storia, niente di più niente di meno. ***


- Ellie, posso entrare ? - mio fratello Bryan bussò alla porta. Rimasi un pò interdetta, ma era arrivato il momento di chiarire. - Certo, vieni. Bryan si sedette sul mio letto: - Senti immagino tu sappia di me e Julia ? - Sì, lo so e non capisco perchè tu non mi abbia detto nulla - Hai tutte le ragione per essere arrabbiata con me, ma devi sapere che l'amore non si programma. Un pò come te e James no ? Lo guardai imbarazzata; era vero, però. Era lo stesso discorso che mi aveva fatto James l'altro giorno. - Sì, non posso darti torto. - Mi perdoni ? - Mm.. sì, ma solo perchè io e Julia siamo tornate amiche. Sarebbe stato più difficile perdonarti, se non avessimo fatto pace. - Lo capisco.- detto questo mio fratello mi abbraccò. Poteva venire a piovere da un momento all'altro: mio fratello che mi abbracciava, ma quando mai ?! Ricambiai, comunque. Gli volevo bene, anche se era un imbecille. - Heilàààà, c'è qualcuno in casa ?? Dal piano di sotto la voce di Julia rimbombò per tutta la casa. Sorrisi a Bryan e scendemmo. Lui e Julia si baciarono.Per un momento ebbi una fitta di gelosia, ma scacciai il pensiero. Fu il mio turno ad abbracciarla. Era bello farlo, senza aver l'istinto di strapparle i capelli. In quel momento entrò Noa con una ragazza. Era carina: capelli a caschetto e occhi verdi. - Lei è Sasha- la presentò Noa sorridendo. - Piacere - disse lei timidamente. - Ciao !- salutammo in coro. - è la tua ragazza ?- chiese Julia. Noa arrossì violentemente e le lanciò un'occhiatacca, ma Sasha rispose al posto suo: - Ci siamo conosciuti ieri, in biblioteca. Ci siamo subito piaciuti. Io le sorrisi; non avevo mai visto Noa così felice. In quel momento entrò anche James. Ma che stava succedendo ?! - Riunione di famiglia ?- chiese dirigendosi verso di me. Ci salutammo felici. Dopo una lunga chiaccherata tutti insieme, decisi di fare una foto. - Allora, pronti ? - Sììì !- risposero in coro. Misi l'autoscatto e appoggiai la fotocamera sul mobile. Click ! Ecco una foto di tutti noi; ragazzi contenti, innamorati, pazzi, secchioni, sfigati, bulli. Ragazzi normali, insomma. Sono Ellie Passmore e spero con tutto il cuore che la mia storia non vi abbia procurato effetti collaterali.

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