Everything and Anything!

di silvia97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Everything and Anything! ***
Capitolo 2: *** Capitolo finale (?) ***



Capitolo 1
*** Everything and Anything! ***


Everything and Anything!

''Se solo tu non fossi entrato nella mia vita con quel tuo atteggiamento infantile ma allo stesso tempo brusco, sarei potuto anche rimanere bene in quell'oscurità.''


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A Portuguese D. Ace molte volte sarebbe piaciuto non essere nato, almeno in questo modo non avrebbe condannato alla morte la propria madre. Senza neanche chiederlo o volerlo è diventato un assassino.
Avvolto dalla tenebre del proprio cuore continua ad aggrapparsi a qualcosa d'invisibile, qualcosa che possa scaldare anche il suo di cuore.
Le voci del passato, forse anche quelli del presente continuano a torturarlo; non gli permettono di essere libero, lo incatenato ad un passato con cui non ha niente a che fare.
Inizialmente non gli è stato neanche rivelato il motivo per cui è stato rinchiuso in questo posto.
Posto senza la luce del giorno; un posto che forse anche Dio ha dimenticato?
Piano piano ha cominciato a capire la verità da solo, no.. hanno battuta con la forza su di lui la dura realtà; sarebbe stato meglio non conoscerla?
Figlio del Re dei pirati o figlio del diavolo, quali dei due è veramente la sua identità?
Accovacciato in un piccolo angolo di quella grande e buia stanza sta un ragazzino, con un espressione non adatta alla
sua età, che guarda un punto indeterminato davanti a se stesso.
Gli sarebbe bastato anche un semplice gesto d'affetto da chiunque per sentirsi voluto da questo crudele mondo.

***

Goffamente Monkey D. Luffy si avvicina alla grande porta che avrebbe cambiano drasticamente, non solo la sua di vita, ma anche quella di qualcun altro.
<< Dobbiamo proprio entrare? >> chiede nuovamente Luffy alla figura accanto, forse sperando in un cambiamento d'idea.
<< Vieni! >> risponde invece duro l'uomo accanto prendendo con la forza il braccio del piccolo Monkey.
<< Mi fai male, nonno! >> urla il ragazzino in prenda al dolore provocata dalla presa dell'altro. Anche se fatto di gomma la presa del nonno gli fa comunque male, il motivo rimane un grande mistero, oppure è solo perché Monkey D. Garp ha una straordinaria forza.
Piano piano il vecchio della famiglia Monkey apre la grande porta che li conduce direttamente a un lungo corridoio buio, di cui non si vede neanche la fine per la poca luce.
<< Seguimi! >> dice il vice ammiraglio lasciando il braccio del nipote.
Passi veloci e duri da parte di Monkey D, Garp, invece passi goffi ed indecisi da parte del piccolo Monkey.
<< Non capisco proprio perché dobbiamo entrare in questo brutto posto.. >> dice in mondo infantile il piccolo Luffy, non capendo forse ancora la serietà della situazione.
<< E' arrivato l'ora che tu li conosca! >> risponde Garp duro, accelerando i passi.
Il piccolo Luffy continua a non capire l'atteggiamento del nonno e il motivo per cui sono in quel brutto posto, ma accelera anche lui per tenere il passo del nonno.

***

In quella grande stanza non si sente altro se non il rumore della pioggia che cade fredda a terra, come sia entrato quel rumore non si sa, in quanto niente dovrebbe entrare o uscire in quella stanza; niente collega quel posto con il mondo degli essere umani se non quel grande portone chiuso a chiave e quegli oggetti di metallo che li divide.
Tutto quel silenzio, immerso da molta tensione, viene bruscamente interrotta dall'apertura del portone.
<< Ace! >> chiama subito la figura ad alta voce, entrando e mostrandosi in tutta la sua maestosità con l'uniforme della Marina di cui è molto orgoglioso.
Nessuna risposta sembra provenire da parte di Ace, anzi sembra proprio non accorgersi neanche della presenza dell'altro, continuando nel frattempo a fissare qualcosa di non ben identificato.
<< Ti sto chiamando Ace! >> ripete l'uomo avanzando un altro passo verso l'oggetto di metallo; a quel punto quest'ultimo, costretto dalla situazione, alza la testa e con lo sguardo sfida direttamente Monkey D. Garp.
<< Vedo che hai ancora quell'espressione; non sei cambiato per niente dall'ultima volta.. >> afferma divertito il vice ammiraglio con forse una nota di malinconia nell'ultima parte della frase.
<< Vecchio, neanche tu sembri cambiato. >> risponde con lo stesso tono il figlio dei Re dei pirati nell'oscurità della stanza.
<< Dovresti portarmi più rispetto moccioso! >> continua l'uomo passando da divertito a serio. Se fosse stato chiunque altro ad usare quel tono di voce con Garp, “l'Eroe della Marina”, sarebbe sicuramente finito direttamente nell'altro mondo, ma visto che stiamo parlando di uno dei suoi mocciosi avrebbe chiuso un occhio solo per questa volta.
Ace sta per testare la propria fortuna, sfidando la sorte o la pazienza di Garp, quando la sua attenzione viene attirata da una piccola testolina nera, con un buffo cappello di paglia, dietro la gigante figura di Garp.
Per un attimo chiude gli occhi e ispira profondamente, per poi riaprirli e continuare a fissare quella testolina. E' forse diventato pazzo “l'Eroe della Marina”? Ha portata in un posto del genere un bambino.

***

Luffy adora la pioggia, anche se va contro il suo carattere apparentemente sempre sereno, ma quest'oggi, il suono della pioggia unito all'eco della voce del nonno, a quello del ragazzo e al silenzio carico di tensione, gli fa venire una strana ansia e forse un po' di paura.
<< Avvicinati! >> dice intanto Garp tornando ad essere tranquillo.
L'altro ragazzo non sembra voler ascoltare la voce del vice ammiraglio, ma continua solo a fissare il piccolo Monkey.
<< Vedo che ti interessa Luffy.. >> nota Garp, ma viene interrotto bruscamente.
<< Non dire sciocchezze vecchio, penso solo a quanto tu stia diventato stupido a portare un bambino in questo posto, ti ricordo che questo non è un Luna Park per mocciosi! >> afferma convinto Ace con lo sguardo duro, considerando se stesso un adulto e non più un moccioso.

Intanto Luffy, sentendosi sotto osservazione, si aggrappa più forte ai pantaloni bianchi del nonno ed cerca di nascondersi, mostrando soltanto metà della sua faccia.
<< Che ti prende Luffy? Di solito non ti comporti in questo modo; su presentati! >> cerca di incoraggiarlo Garp, spingendo fuori il nipote da dietro di lui.
Altro silenzio nella quale si sente solo il rumore della pioggia che cade.
<< Hai paura? >> interrompe, questa volta il silenzio, Ace con tono arrogante.
In effetti il piccolo Luffy non si sente a proprio agio in quel posto e con quelle persone, ma non vuole neanche ammettere di avere paura.
<< Io sono Monkey D. Luffy, il futuro Re dei Pirata! >> pronuncia Luffy non facendo caso alle proprie parole; in fondo si è presentato sempre in questo modo, certo dopo si sarebbe preso un bel pugno in testa dal nonno, ma va bene, perché deve mettere subito in chiara che, volendo essere futuro Re dei Pirati, lui non ha paura di niente.
<< Luffy! >> lo richiama il nonno, mentre lui, chiudendosi gli occhi, mette sopra il cappello tutte e due le mani, aspettandosi un pugno da un momento all'altro, ma che non arriva.
<< Nonno? >> chiede stranito Luffy dopo un po', aprendo leggermente gli occhi; intanto l'uomo accanto ha cominciato a fissare con uno strano sguardo l'altro ragazzino.
<< Re dei Pirati, eh? >> chiede il ragazzino con un sorriso arrogante, mentre si alza da terra, avvicinandosi di pochi passi verso le sbarre di metallo che divide le due parti.
<< Sai veramente cosa vuole dire quello che hai appena detto? Ti rendi conto che essere quell'uomo ti porterebbe solo ad essere disprezzato dal mondo intero.. ? >> continua il ragazzino, alzando leggermente il tono della voce.
<< Ace! >> chiama una nuova voce, proveniente da dietro di lui; fino a quel momento è rimasto nel silenzio, nell'ombra, ma se lascia continuare in quel modo la conversazione sarebbe sicuramente finita male, molto male.
<< Ti sembra questo il modo di trattare gli ospiti? >> continua la nuova figura, uscendo e mostrando un ragazzino con dei vestiti un po' ridotti male.
<< Stai zitto Sabo! >> risponde Ace, girandosi e guardando l'amico.
Forse è troppo considerarli tali, visto che sanno solo poco dell'altro, perché Ace ha sempre cercato di mantenere le distanze da chiunque, anche da Sabo con cui ha condiviso quel posto da quasi un anno.
Nuovamente un gelido silenzio cade tra i presenti.
<< Vedo che stai bene anche te Sabo.. >> cerca di dire tranquillo Garp, avvicinandosi ancora di più alla sbarra di metallo per poi aprire con una chiava una piccola apertura.
<< Entra Luffy! >> dice, girandosi e guardando il nipote che è rimasto immobile dopo le parole di Ace e che ha stretto fortemente con le mani il cappello sopra la testa.
Avrebbe voluto negare quello che gli ha detto, ma in fondo sa benissimo che in un certo senso ha ragione.
<< Eh? >> chiede Luffy, risvegliandosi di colpo.
Deve entrare in quel brutto posto? Comincia proprio a non capire neanche lui il nonno, non che prima lo capisse poi tanto.
<< Da oggi rimarrai qui con loro! >> spiega Garp serio, intanto sia Luffy che gli altri due ragazzini rimangono stupiti. Con questo possono confermare definitivamente che: Garp, detto “L'Eroe della Marina” sia davvero pazzo?!
<< Non voglio! >> afferma con il broncio Luffy.
<< Volere? Esiste davvero qualcosa che si possa decidere con il semplice “volere”? >> comincia a dire Sabo con uno strano tono, forse vendendo il comportamento infantile di Luffy gli ricorda quello suo di una volta.
<< Si, devi restare qui con loro per un po' di tempo.. >> dice Garp, ignorando le parole di Sabo ed avvicinandosi a Luffy. Intanto quest'ultimo rimane nuovamente immobile, non sapendo bene cosa fare.
<< .. ma questo sembra un brutto posto, voglio ritornare da Makino e gli altri.. >> cerca di dire Luffy, guardandosi intorno. Decisamente quello è un brutto posto, non gli piace per niente, anche se quei tipi sembrano in un certo senso interessanti.
<< Vuoi correre dalla mammina? Ti spaventa questo posto? Mi spiace cosi tanto.. >> cerca di provocarlo Ace; non sopporta i bambini che hanno tutto, ma che si lamento comunque.
<< Ace! >> lo richiama Garp con sguardo duro, nel frattempo Luffy lo supera e si avvicina all'entrata delle sbarre.
<< Mamma? A dire il vero non so neanche cosa sia. >> dice tranquillo Luffy, non volendo né prendere in giro né con un tono di voce triste. In fondo non si può essere tristi anche per qualcuno/qualcosa che non si sa neanche cosa sia, o mi sbaglio?
Tutti i presenti guardano in modo strano Luffy; Ace pur non conoscendo anche lui sua madre, prova un infinita tristezza ogni volta che pensa a lei, invece quel ragazzino lui non prova assolutamente niente di niente a quella parola. In questi casi si dovrebbe dire che sia troppo maturo o davvero stupido?
Nel frattempo Luffy entra dentro quel posto, e Garp si avvicina nuovamente per chiudere con la chiava l'apertura da cui è appena passato Luffy.
<< Non penso che ci sia bisogno di due porte chiuse a chiave per chiudere tre semplici ragazzini.. >> fa notare Sabo, che intanto si è avvicinato anche lui di pochi passi verso gli altri.
<< Semplici ragazzi? >> dice divertito Garp, finendo di chiudendo nel frattempo la chiusura e cominciando a dirigersi verso il grande portone.
<< Abbiamo qui insieme: il figlio del Re dei Pirati, del più importante rivoluzionario e di un nobile, se questo vuole dire il termine semplice allora penso che mi debba comprare un nuovo dizionario.. >> dice a bassa voce Garp allontanandosi dalle sbarre per dirigersi poi fuori a chiudere anche il portone e lasciare i ragazzini da soli con quell'immensa oscurità.

***

Nessuno dei presenti sembra notare le ultime parole di Monkey D. Garp, o forse fanno solo finta non volendo conoscere di più di quello che già sanno su come funziona la realtà.
<< Che si fa ora? >> chiede tutto tranquillo Luffy, non mostrando più minimamente nessuno segno d'ansia o di paura.
<< Ti sembrano queste le domande da fare quando ti ritrovi in un posto del genere, moccioso!? >> chiede Ace irritato dalla sua presente, gli basta ed avanza avere Sabo, non c'è bisogno di avere anche un moccioso rumoroso come lui; nel frattempo si avvicina all'interno di quel posto.
<< Non fare caso a lui.. >> comincia a dire Sabo, mostrando un gentile sorriso confortevole, ma allo stesso tempo malinconico.
<< ..si comporta sempre in questo modo, comunque piacere io sono Sabo! >> continua, avvicinandosi a Luffy che è nuovamente rimasto immobile e ha cominciato a serrare i pugni.
<< Forse sono solo un moccioso o meglio, sono anora un bambino infantile, ma sto solamente cercando di sembrare più maturo comportandomi in quel modo spensierato, cosa credi?
Non pensi che anche cercando di ignorare le cose spiacevole sia sinonimo di cercare di sembrare maturi? >> riesce a dire Luffy con il broncio, buttando fuori tutto quello che ha tenuto dentro per molti anni.
Se il tono della sua voce fosse leggermente più seria forse sarebbe stato preso veramente come una persona matura, ma visto che ha messo pure il broncio la cosa fa dubitare quello che ha appena detto.
E quindi come risultato: Sabo scoppia a ridere, mentre Ace cerca di trattenersi, ma un sorriso gli scappa comunque.
Sarebbe potuta finire in quel momento quella situazione, se solo Luffy non avesse gonfiato ancora di più le sue guance in modo incredibile.
<< Figo! >> afferma Sabo, tirando da una parte la guancia di Luffy.
<< Vieni Ace, devi provare anche tu. >> continua dopo, mentre anche il figlio del Re dei pirati si avvicina agli altri due.
<< Comincia a farmi male.. >> dice Luffy, quando anche Ace si unisce a quel “simpatico gioco per mocciosi”.
<< Come fai ad essere cosi elastico? >> chiede dubbioso Sabo, mentre l'altro continua a tirare.
<< Ho.. m..an..giato.. un.. frutto.. d..el ..m..are.. e.. sono d..iventa..to di gom..ma.. >> riesce a dire Luffy dopo un bel po' di tempo. Non è di certo facile parlare quando due ragazzini si divertono a tirarti entrambe le guance.
<< Capisco.. >> dice Ace, lasciando la presa, seguito subito dopo anche da Sabo.
<< Ahiahii! >> afferma il piccolo Monkey toccandosi le guance con le mani.
<< Comunque.. >> comincia a dire Luffy cercando di attirare l'attenzione degli altri due che nel frattempo si sono allontanati.
<< Io voglio comunque essere Re dei Pirati.. >> continua a dire il nipote di Monkey D. Garp, mentre gli altri due si fermano e si girano a guardarlo.
<< Allora non ha capito quello che ti ho detto prima! >> afferma Ace irritato, serrando i pugni.
Quando parlano del Re dei Pirati lui diventa sempre molto intrattabile, molto più del solito.
<< Mi ricordo quello che mi hai detto, sul essere disprezzato dal mondo, ma ci ho pensato e posso dirti: mi importa solo quello che pensano i miei compagni e, persino, i miei nemici su di me, ma posso dire che non me ne frega niente di quello che pensano dei perfetti sconosciuti, che mi odino, che mi mandino a quel paese, che mi incolpino per tutto.. non mi importa, mi basta avere la stima delle persone a cui tengo per riuscire ad realizzare il mio sogno! >> finisce convinto Luffy, mentre gli altri rimangano nuovamente stupiti dalle parole di quel moccioso.
Come fa ad essere così infantile, ma allo stesso tempo maturo?
<< Come hai detto che ti chiami? >> chiede Ace con uno strano tono.
<< Monkey D. Luffy, il futuro Re dei Pirata! Tu? >> ripete il piccolo Monkey.
<< Portuguese D. Ace. >> risponde l'altro mentre si rigira con uno strano sorriso sul volto e si siede vicino ad un angolo della stanza, seguito subito dopo da Luffy.
<< Provvedo dei grossi cambiamenti.. >> afferma divertito Sabo a bassa voce, alzando la testa al soffitto, prima di mettersi anche lui comodo.



[ *************** ]


Angolo Autrice:
E' da un po' che non scrivo in questa categoria *^*!
Ma eccomi tornata con questa one shot, divisa in due parti :3!
Non so bene come mi sia venuta questa “cosa” >/////<, ma posso dire che questa volta mi sono davvero impegnata nello scriverla [?].
Come avete capito dalla FF ho voluto riscrivere tutto il loro incontro :3.
I personaggi risultano, anche se ho cercato di evitare, OOC.
Ho cambiato [?] leggermente il mio modo di scrivere *^*, comunque spero che a qualcuno piaccia questa “cosa”.
Il motivo del titolo penso che sia un po' a caso, nel senso sarebbe:
Everyhing: Tutto/qualsiasi cosa.
Anything: Nulla/ogni cosa.
Insomma ho pensato qualcosa del tipo: “anche non avendo nulla, si può avere ogni cosa”, oppure “anche avendo tutto, non hai ogni cosa”. Che strano ragionamento che ho fatto u.u.

Comunque vorrei ringraziare:
- Ery chan per avermi illuminata con il consiglio per il titolo [dicendo semplicemente qualcosa, il mio cervello ha fatto uno strano ragionamento] u.u;
- Fedy chan per avere letto la mia FF prima della pubblicazione [spero che tu riesca a pubblicare presto la tua di FF];
- Mely chan per avere messa la scritta nell'immagine <3;
- Alesy chan perche guardava Death Note mentre scrivevo, senno mi sarei distratta se ci fosse stata qualcun'altra :3;
- Malty chan perche.. non so u.u, ma la ringrazio comunque, mia cara gattina lunatica! :3;
- ed alle altre ragazze della chat che sono tutte chanate [?] (ovvero con il “chan”) u.u.

Ma il motivo principale di questa FF sarebbe per le nozze [?] di Vi chan *^*, l'altro capitolo arriva al tuo divorzio u.u. Non fate caso alle frasi senza senso o agli errori, sapete fa troppo caldo [?] :3!
[2647 parole questo capitolo, senza titolo e la nota u.u].

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Capitolo 2
*** Capitolo finale (?) ***


Everything and Anything!

 

"Si dice che, gli incontri, anche quelli meno importanti, fanno crescere, nel bene e nel male, ma solo uno di essi segna il passaggio da infanzia a maturità, ti cambia totalmente, arrivi ad un punto in cui ti chiedi, persino da solo, ''ma chi cavolo sono?'', beh, per poi rendersi conto che non è poi così importante, pensare a chi si è, ma con chi si è. L'importante è, non cambiare mai per qualcuno, ma con qualcuno, sempre."

 

***

Pirata, vuoi diventare un pirata? Stupido moccioso. Tu, che hai avuto l'onore di nascere come figlio di Outlook III rifiuti una vita di ricchezza, potere e fame per una cosa stupida come la libertà?” dice un uomo, il padre di Sabo, in modo quasi annoiato, pensando: l'ennesimo capriccio di un bambino.

“...”nessuna risposta da parte di Sabo, rimane fisso a guardare qualcosa di non ben identificato per terra.

“Vorrei proprio sapere da quando sei diventato così, eppure io e la mamma ti abbiamo educato per bene: le migliori compagnie, la migliore istruzione e tutto, insomma non ti abbiamo fatto mancare mai niente.” continua alzando la voce il padre.

“E anche se fosse? Avete mai pensato a cosa volevo veramente io però?' dice a bassa voce Sabo, non alzando ancora lo sguardo; avrebbe voluto evitare di rispondere per non crearsi altri problemi, ma la rabbia dentro di lui lo sta consumando lentamente.

“Cosa vuoi tu? Sei mio figlio, sarò chiaro, tu sei nato per non avere un volere, ma solo per diventare mio erede e accumulare soldi, soldi e altri soldi alla famiglia! Chiaro?” dice l'uomo alzando con la forza il viso di Sabo, per poterlo guardare negli occhi.

Si risveglia di colpo Sabo con le lacrime agli occhi.

Il solo ricordo di quella volta, anzi di quelle volte, gli fa venire rabbia e tristezza.

A quel tempo non aveva il potere, il coraggio o la forza, cioè ancora oggi non ha, né la forza, né il potere, ma almeno il coraggio sì; ora come ora, gli avrebbe risposto che la libertà vale molto di più di un stupido titolo o di soldi. Certo, anche se l'idea di rispondere, così apertamente, contro il padre, non gli piace per niente, in quanto, per quanto negasse o scappasse, non potrebbe mai cambiare il fatto che quelle due persone sono coloro che gli ha donato la vita, ma come si può riuscire a provare gratitudine verso due figure che non fanno altro che trattarti come un oggetto? Nel senso, un padre che mette i soldi prima del figlio e una madre che mette il titolo prima del figlio, fa seriamente ridere e piangere allo stesso tempo. Quanto avrebbe voluto nascere in una famiglia diversa.

 

In seguito, anni dopo (da quella volta), è riuscito a scappare di casa.

“Mi hanno costretto, non avrei mai voluto fare una cosa del genere.. io.. volevo solo essere libero, e qualcuno che mi amasse e mi dicesse che era dalla mia parte, che mi proteggesse, cioè, è davvero troppo per un bambino sperare tali azioni dai proprio genitori?” così si è detto, mentre ha deciso di non tornare più indietro, qualsiasi siano le conseguenze.

In seguito si è unito a una piccola ciurma di pirati; certo, il cibo, il posto ecc. non sono stati il massimo, ma in cambia ha ottenuto felicità e libertà, ne è valsa la pena, a suo parere.

Ma si sa, la vita è un circolo vizioso, dopo la felicità viene sempre la tristezza, e quindi beh, è stato trovato e riportato indietro, anzi non proprio indietro, è stato messo in questo posto buio.

“Così impara la prossima volta a macchiare il nome della famiglia.” l'unica frase che ha sentito dalle labbra del padre, prima di finire nell'”inferno”.

 

**

 

Ace? Ace?” chiama un bambino, di nome Luffy, con il broncio la persona accanto.

”Stai zitto e fermo, voglio riposare.” risponde l'altro sdraiato e girandosi dall'altra parte, dando le spalle a Luffy.

“Su, lascialo perdere Luffy, hai perso abbastanza per oggi, direi. Ahaha.” dice divertito Sabo guardando la scena tra i due.

“Già, ascolta Sabo, non riuscirai mai a battermi!” afferma arrogante il figlio del Re dei Pirati, nonostante abbia accettato la presenza di quel moccioso in quel posto con loro.

“Uffi, non capisco proprio per quale motivo tu mi tratti così male, in fondo, oramai ci conosciamo da più di una settimana..” si lamenta il piccolo Luffy, mettendo le mani dietro la nuca e chiudendo gli occhi. “Sono un moccioso”, sembra dire con il proprio comportamento.

“E' perché..” comincia a dire Ace, ma si addormenta di colpo.

“Eh?” si meraviglia il biondo, sentendo Ace russare all'improvviso.

“Oddio!” urla subito Luffy, correndo verso Ace.

“Non dormire stupido di un Ace, se dormi muori! Non chiudere gli occhi, resisti..!” dice Luffy, una volta vicino ad Ace, agitando in modo violento la testa dell'altro, ma Ace continua a non dare segni di vita.

“Luffy..?” chiama a bassa voce Sabo, cercando di capire se anche Luffy fosse pazzo, insomma che avesse perso, oltre a Ace, anche Luffy.

“Oh, Sabo, sì?” dice Luffy, girandosi per guardare l'amico, e lasciando andare Ace, che, giustamente, sbatte la testa contro la terra.

Si sveglia? Macchè, ma figuratevi, continua a dormire, eh.

“E' un sogno. DITEMI CHE QUESTO E' UN SOGNO!” pensa Sabo; e, beh, con una frase del genere impazzisce anche Sabo.

 

**

Come mai siete qui comunque?” chiede Luffy ai due soggetti davanti.

Un'altra giornata è iniziato per loro tre, e, seduti sul gelante terreno, dialogano, cosa molto strana.

“Non sono cose che ti riguardano bimbo.” risponde l'amico moro in modo poco carino, senza giri di parola.

“Dai, suvvia, non fare così Ace..” dice Sabo, anche se, beh, sinceramente, neanche lui avrebbe mai voluto rispondere alla domanda di Luffy.

I loro passati, per loro due, non sono altro che problemi, anche se, rifiutare il proprio passato non è una cosa bella, in fondo siamo quelli che siamo solo grazie, o a causa, di noi dell'ieri.

“Come siete cattivi..” comincia a dire Luffy, continuando a guardarli.

“Ma stai un pochino zitto, non capisci mai nulla!” dice Ace con rabbia.

“Non è vero! Siete voi che non spiegate mai, come potrei mai capire? Voglio dire, le persone sono davvero strane, dicono tanto 'non capite' senza spiegare, secondo me, invece, se qualcosa non va la si deve dire e basta, senza pensare a cose del tipo 'se mi conosce, capisce da solo'. L'ammetto, io sono stupido, non capisco e basta.''

Discorso molto da maturo, direi anche, non molto adatto da Luffy, ma oramai, si sa, ogni tanto Luffy ha queste illuminazioni “divine”; fatto sta che Ace e Sabo rimangono stupiti, beh, Luffy ha perfettamente ragione, le persone pretendono di essere capite, senza neanche dare una spiegazione, o semplicemente, in verità, sanno, o hanno paura, di non essere, comunque, capite.

Solo chi ha provato lo stesso tipo di dolore può capire in parte, perché poi, anche con le stesse cose le persone reagiscono in modo diverso, ed è questo il bello degli umani.

“Beh, come dire? Sono qui perché sono stato catturato dal mio passato..” dice a bassa voce Sabo, avrebbe voluto non essere sentito, ma allo stesso momento anche essere sentito, il suo potrebbe essere considerato come una richiesta di sfogarsi o di aiuto, per troppo tempo, sia lui che e Ace, hanno dovuto tenere queste cose nascoste.

“Dal tuo passato?” chiede il piccolo Luffy, non capendo.

“Già.. forse è vero.. sono nato per non avere un volere io.” dice triste Sabo, ricordando quei stupidi discorsi del passato del padre. Beh, che voglia o no ammetterlo, certe cose, lasciano il segno.

“Non dire cazzate, Sabo.” dice, precedendo Luffy, Ace.

“Mh?” Sabo non capisce, ma rimane sorpreso che Ace abbia detto qualcosa che si avvicini a ''consolare qualcuno''.

“Sei stato catturato dal passato? Bene, riscappa da esso, e stavolta battilo pure. E ti assicuro che questa volta non fallirai, in quanto, beh, dai, suvvia, oramai ci conosciamo da un anno, per il solo fatto che tu mi abbia sopportato per tutto questo tempo, avrai il mio aiuto, e, sicuramente, avrai anche quello del stupido Luffy, tanto, si sa, non ha niente di meglio da fare quello.” dice con un mezzo sorriso Ace, forse oramai da tempo, anche se non l'ha mai ammesso, ha considerato amico quel soggetto con cui ha condiviso per così tanto tempo questo inferno, anche perché, beh, il fatto di voler aiutare Sabo a scappare dal passato, allo stesso tempo implicava, in un certo senso, che anche loro avrebbero aiutato lui a scappare dal suo.

“Grazie..” riesce solamente a dire Sabo, sorridendo ad Ace. E' tutto quello che ha sempre voluto questo, forse, non è niente per le persone normali questa sensazione di calore che è l'amicizia, ma per lui che è rimasto per troppo tempo nella solitudine, questo rappresenta tutto, non ha bisogno di altro, ora può andare avanti.

“Siete complicati da capire, eh..” dice Luffy guardando gli altri due sorridersi, beh, anche non capendo bene, si mette a sorridere pure lui.

“Ah, giusto, facciamo un giuramento!” dice con un sorriso Luffy, avvicinandosi all'interno della stanza (?) per prendere qualcosa.

Gli altri due lo seguono con lo sguardo, ma non dicono niente.

“Amici per sempre.” dice semplicemente Luffy mostrando a loro due tre tazzine rosse e una bottiglia d'acqua, beh, in un posto del genere non hanno di certo qualcosa di meglio, cioè è già tanto se hanno sta roba.

“Obiettivo: scappare tutti insieme dal passato.” dice Sabo, avvicinandosi a Luffy e prendendo una tazzina.

“No, non amici, fratelli (delle disgrazie), in fondo, sarà destino se siamo finiti tutti e tre in questo posto.” dice, invece, Ace, prendendo, pure lui, una tazzina, mentre gli altri due sorridono.

 

**

 

Sta piovendo di nuovo fuori, mi sa..” dice Luffy alle due persone accanto a lui.

“Già..” risulta la risposta di Ace, senza mostrare nessuna espressione.

“Ehi, ragazzi, che sono quei musi lunghi?” chiede, fingendo un sorriso, Sabo. In fondo, anche lui, da stamani presto, sente che sta per succedere qualcosa di brutto, molto brutto, che avrebbe, nuovamente, cambiato le loro vite.

 

**

Stanno per arrivare..” dice Ace, alzandosi.

“Chi?” vorrebbe chiede la parte più ingenua di Luffy, ma persino lui, sa che non è il momento, in fondo, sa benissimo pure lui chi sta per arrivare, “gli adulti”.

Sabo trema, ha paura, una delle persone che sta per arrivare è sicuramente quella persona.

 

 

**

 

Sabo.” chiama, appena arrivato, Garp con uno sguardo serio.

Ma l'attenzione di Sabo sembra catturato dalla figura accanto, a quella di Garp, ovvero quella di Outlook II, mai avrebbe dimenticato quel viso, mai.

I due amici di Sabo rimangono fermi intanto, non sapendo bene cosa fare.

“Non voglio..” riesce a dire, solamente, Sabo, tramando e facendo alcuni passi indietro.

“Volere?” chiede, scoppiando a ridere, Outlook II.

Nessuna osa dire niente, sembrano tutti aspettare che quest'ultimo dica qualcos'altro.

“Figliolo, tu non hai un volere, ricordi?” conclude arrogante, non smettendo di ridere, e aprendo le sbarre.

“..” non riesce a dire niente Sabo; l'incubo sta per tornare, tornerà di nuovo in quella casa privo d'amore, ma quello che non si aspetta è che Luffy e Ace si mettessero davanti a lui.

“Non hai il diritto di portarlo via, se questo è quello che vuoi fare.” dice semplicemente Ace freddo mettendo le braccia davanti a Sabo, per proteggerlo, insomma, e fa uguale pure Luffy.

Outlook II rimane, in un primo momento, stupito, non si sarebbe di certo aspettato una cosa del genere. Non solo deve trattare con un moccioso, suo figlio, ma ora i mocciosi stanno pure aumentando. Che generazione stupida.

“Nonno, chi è questa persona che vuole portare via Sabo?” chiede, invece, Luffy all'Eroe della Marina.

“Ace, ne ha tutto il diritto invece, e Luffy, quest'uomo è il padre di Sabo.” spiega velocemente Garp, rimanendo comunque fermo, non sembra aver intenzione di intervenire.

“Ma..” sembra voler dire qualcosa Luffy, ma viene interrotto da Ace che chiede, con un sorriso arrogante, “Ah, bene; quindi, sarebbe questo il 'passato' che dobbiamo battere, Sabo?”

“Passato? Battere?” chiede, non capendo, Outlook II, ma viene completamente ignorato, in quanto l'attenzione di Ace è rivolto totalmente alla possibile risposta che dovrebbe dargli Sabo.

Sabo annuisce, incapace di fare altro. Paura, paura, eppure si è ripromesso nel corso del tempo, più volte, che avrebbe reagito, ma non ce la fa davvero, è debole.

“Uccidiamolo, allora, Luffy!” urla Ace, prima di buttarsi su di esso, seguito subito da Luffy, per prendere a pugni il cosiddetto padre di Sabo.

Sabo non capisce come dovrebbe reagire, sa solo che, beh, avere dei fratelli è davvero una bella cosa, fanno al posto tuo, anzi ti aiutano, a fare tutto quello che da solo non saresti in grado di fare.

“Vieni, Sabo!” interrompe Ace i pensieri di Sabo, mostrandogli una mano, dopo aver sistemato per bene Outlook II.

“Su, andiamo!” incoraggia Luffy con un sorriso.

Sabo ricambia il sorriso e prende, ovviamente, la mano.

 

**

 

Siamo finalmente fuori!” esclama Luffy con un sorriso, guardandosi intorno.

“E' primavera, eh.” nota Ace, con un sorriso, guardando il prato di fiori davanti a sè.

“Iris..” dice Sabo nominando i fiori davanti a sè, e avvinandosi ad essi, seguito subito dopo dagli altri due.

“I nostri peccati, il nostro passato, sono stati puliti da loro. Da oggi possiamo ricominciare. Io diventerò un pirata per continuare ad avere la mia libertà e il mio volere!” dice Sabo con un sorriso, guardando la purezza delle iris, presenti davanti a loro.

“E io diventerò il Re dei pirati!” esclema sorridendo Luffy; Ace non reagisce male, anzi oramai ne è abituato, e comunque, beh, ora come ora, pensa che abbia ragione Luffy, l'importante è il proprio sogno, non quello che pensa degli sconosciuti, per questo risponde con un sorriso “Pure io diventerò un pirata, ma non abbandonerò niente, a differenza di quella persona, nè voi che siete la mia famiglia, nè i miei compagni, nè altro!”

 

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Allora siete qui!” li raggiunge dopo un po' il padre di Sabo, seguito da Garp, che fino a questo momento non ha fatto nulla, e alcuni uomini del padre di Sabo.

“Sabo..” si allarma Luffy, guardando la possibile reazione che potrebbe avere Sabo, ma quest'ultimo rimane tranquillo, ha promesso, non deve avere più paura, non deve averlo non per se stesso, ma per i suoi due fratelli.

“E' inutile continuare a scappare, vi faccio notare che siamo in un'isola.” ride di gusto Outlook II.

“Infatti, non abbiamo intenzione di scappare, io verrò con te, ma dovrai lasciare andare loro in cambio.” dice semplicemente Sabo, indicando Ace e Luffy.

“Sabo!” esclamano insieme Luffy e Ace.

“Non vi preoccupate, un giorni ci ri-incontreremo perché, beh, noi siamo fratelli. E Ace, questo legame è il mio tesoro più grande, Luffy è ancora debole e piagnucolone, ma rimane pur sempre il nostro fratellino minore, occupatene tu per me.” dice Sabo prima di sparire dalla vista di Ace e Luffy, che intanto sono stati bloccati dagli uomini di Outblook II; sono troppi, non avrebbero mai potuto batterli tutti, sicuramente la scelta di Sabo è dovuto a questo fatto, perché, sinceramente avrebbe voluto tanto rimanere con i due fratelli, ma è più importante che rimangano vivi al momento.

“Da ora in poi voi siete liberi di andare dove volete, Ace e Luffy.” dice Garp, che fino a quel momento è rimasto in silenzio; dopo tale azione piano piano, sia gli uomini di Outblook II, sia quest'ultimo, che il figlio, che Garp se ne vanno, lasciando da soli Ace e Luffy.

 

L'ultima volta che tutti e tre sono stati presenti nello stesso posto; il legame tra di loro, in un certo senso, si è spezzato, certo, già in quel momento hanno saputo benissimo tale cosa, ma, beh, per accettare totalmente la cosa è servito tanto tempo; solo con la notizia della zattera di Sabo che, decidendo di prendere il mare come pirata dopo poco aver lasciato i due fratelli, viene affondata da 2 cannonate da una nave dei draghi celesti, l'idea, in testa ai due rimanenti fratelli, del legame oramai spezzato si fa largo.

Avrebbero davvero voluto tanto, ma davvero tanto tanto tanto tanto, rimanere per sempre, sarebbe andato bene pure rimanere in quell'Inferno, insieme, per sempre, ma si sa, niente va mai come si vorrebbe, e beh, nonostante tutte le ferite che il passato procura, il passato va battuto, come hanno promesso quella volta insieme, il ricordo di quella volta, di loro tre insieme con le tre tazzine rosse e una stupida bottiglia d'acqua per fare il giuramento, rimarrà per sempre nel cuore.

 

 

 

 

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Sono decisamente in ritardo, lo so, ma beh, ci tengo davvero tanto a finire sta FF, non che sia granchè, ma beh, cambiare un po' il loro primo incontro è stato divertente *^*.

Spero che a qualcuno sia piaciuta la mia FF :3.

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