Remember Me

di Snix 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giffoni 2013 (parte 1) ***
Capitolo 2: *** Giffoni 2013 (parte 2) ***
Capitolo 3: *** Vacanze ***
Capitolo 4: *** Per puro caso ***
Capitolo 5: *** Déjà vu? ***
Capitolo 6: *** Scoperte ***
Capitolo 7: *** Foto ***
Capitolo 8: *** Old Friends ***
Capitolo 9: *** Le cose che non dici ***
Capitolo 10: *** Grazie Darren ***



Capitolo 1
*** Giffoni 2013 (parte 1) ***


.REMEMBER ME.

Ciao a tutti :) è la mia prima fanfiction in assoluto e non so esattamente come verrà fuori.. L'idea generale mi è venuta guardando l'incontro al Giffoni 2012 con Dianna Agron, dove i fans più fortunati hanno avuto la possibilità di farle qualche domanda, beh, io nella mia testolina ho immaginato Naya e Darren al posto della Agron nel Giffoni 2013 (come forse accadrà, ma.. E' presto per dirlo)e inizierà tutto con una fan specialmente fortunata che avrà l'opportunità di parlarci e.. vedrete, o meglio.. LEGGERETE!
*Le frasi nei dialoghi nel primo capitolo scritte in corsivo significano che si sta parlando in inglese :)

GIFFONI 2013 (parte 1)

'' 'Mai vista una cosa del genere!' gli organizzatori del Giffoni affermano di avere già l'intenzione di invitare Naya Rivera e Darren Criss per l'anno prossimo, dopo il successo ottenuto dalla Agron al festival''
E' una frase che rimane impressa, no? Soprattutto se abiti in italia, hai una passione per Glee da sempre e se il tuo sogno è quello di vedere almeno una volta Naya Rivera. Beh, io non ho saputo fare altro che sperare con tutta me stessa che quella frase fosse vera, che venissero davvero.
Ho avuto in mente quelle parole per un anno intero, senza perdermi nemmeno un aggiornamento sulla questione, per vedere come si sviluppava la cosa e pregando tutti i santi che accettasse, almeno lei, l'invito. Che venisse in Italia. Dalla prima volta che avevo visto Naya alla TV su Glee era scattato qualcosa dentro di me.. Come se mi sentissi legata a lei in qualche modo ed era diventata una cosa davvero importante per me incontrarla, perchè insieme a Glee mi aveva aiutata in tante occasioni, a non smettere di credere nei miei sogni, in me stessa, anche quando tutto sembrava un vicolo cieco; mi aveva insegnato a non giudicare dalle apparenze, a guardare dentro le persone e a non smettere di sognare ed era l'unica persona in grado di riempire quel vuoto nel mio cuore.. Quel vuoto che non riuscivo a riempire da anni.. Da quando avevo fatto quello stupido incidente, da quando avevo avuto quella stupida amnesia che mi aveva fatto perdere la memoria degli ultimi 10 anni.. Ma questa è un'altra stoia.
Così dopo mesi e mesi di attesa da parte di tutti i fan, era arrivata la notizia: Darren Criss e Naya Rivera ospiti al Giffoni 2013. Se dovessi descrivere in una parola il mio stato d'animo in quel momento? P a r a d i s o .
Così scattò subito il piano-convinci-genitori-a-tutti-i-costi, non fu difficile.. Anche perchè essendo maggiorenne potevo fare quello che volevo alla fine.
In un paio di giorni il viaggio fino a Valle Piana era assicurato.
Ed ora mi trovavo lì, in piedi dietro le transenne con un block notes in mano pieno di autografi di tutti gli ospiti che erano già arrivati. Stavamo aspettando che aprissero le porte dell'auditorium dove si sarebbe tenuta '' l'intervista '' con i due di Glee:
-Uff.. Ma quando aprono?- chiese annoiata Jennifer
-Siamo qui da ore..- concluse per lei Cristina, erano le mie uniche due amiche alle quali piaceva Glee.
Ormai la gente era stufa e c'era più casino che mai: la continua riproduzione di Raise Your Glass e Valerie ormai era sfumata sotto le chiacchiere della marea di persone che si trovava come noi in fila. Mi ritrovai a domandarmi se ci saremmo stati tutti dentro quell'auditorium.. Beh avrei avuto modo di scoprirlo prima di quanto pensassi, perchè le porte si aprirono improvvisamente, e, cercando di non venire sommerse dalla folla raggiungemmo i nostri posti a sedere.
Fortunatamente non erano troppo lontani..     Ovvio, non eravamo in prima fila però riuscivamo a vedere bene il palco improvvisato dove si sarebbero accomodati i nostri idoli.
Presi ad eliminare qualche foto insulsa dalla Reflex che avevo attorno al collo, non si sa mai, magari avrei scattato talmente tante foto che la memoria si sarebbe esaurita nel giro di un ora.. Era assolutamente un viaggio assurdo della mia mente, ma lo feci lo stesso. Per sicurezza.
-Heather, ripassati la domanda!- Jennifer mi risvegliò dai miei pensieri assurdi e mi ricordò che dovevo (se ero così fortunata da essere scelta) porre una domanda ai due.
-Oh è vero!- la mia domanda era molto semplice, non mi convinceva molto.. L'anno passato avevo seguito in diretta su internet l'incontro con Dianna e i ragazzi avevano fatto domande molto intelligenti, non come la mia:
-Qual'è stato per voi il momento migliore nei 4 anni delle riprese?-
La ripetei qualche volta, giusto per ricordarmi la pronuncia in inglese, anche se essendo di origini inglesi non avevo poi così tanti problemi..
Un fischio fortissimo proveniente dal microfono dell'intrattenitore ci ghiacciò a tutti il sangue nelle vene:
-Prova, prova.. Funziona?- un ragazzo dai capelli ricci castani parlò al microfono
-..Bene, ciao a tutti mi chiamo Marco sarò il vostro presentatore per oggi.. Eccoci qua per il secondo anno consecutivo ad ospitare attori provenienti da Glee.. Siete contenti?- direzionò il microfono verso la platea che scoppiò in un boato entusiasta
-Ookay! Allora ragazzi, ricordate: Naya e Darren parlano solo inglese quindi se potete fate le domande in inglese, altrimenti abbiamo comunque il nostro traduttore, Michael.. Un applauso anche a lui per favore- un altro boato, quasi più forte di quello precedente si impossessò dell'auditorium
-Bene.. Ah! Dimenticavo, mi raccomando niente domande stupide, come: perchè Blaine ha sempre il gel? Intesi?- ovviamente la frase venne accolta da risate e sparlottate indecifrabili.
Continuò ad intrattenerci fino all'arrivo dei due facendo domande alle persone in prima fila e facendoci canticchiare. Ormai la tensione era tanta, l'agitazione stava avendo la meglio su la maggior parte della gente.
L'intrattenitore venne interrotto dalla domanda che stava porgendo ad una ragazza molto timida da un uomo alto e ben piazzato, 'deve essere un buttafuori' mi dissi nella mia testa mentre i due si allontanavano verso l'uscita posteriore. Aprirono la porta e il ragazzo riccio portò la testa fuori:
-Ragazzi, mi dicono che sono proprio qui fuori!- disse Marco riportando la testa dentro.
Le urla si impossessarono dell'auditorium quando fecero il loro ingresso nella sala  Darren Criss e Naya Rivera.
Darren portava una giacca a quadri sul rosso, con strisce bianche  nere e grigie scure, una camicia bianca con cravatta nera accompagnate da un paio di jeans scuri stretti, scarpe nere eleganti e, immancabili per lui, grandi occhiali da vista con montatura nera.
Naya, invece, indossava un vestitino nero ricamato con un'ampia scollatura, ma non esagerata e un paio di scarpe con tacco rosse. Portava i capelli sciolti che, mossi, le ricadevano sin oltre le spalle.
Numerosi applausi partirono quando Marco li presentò, non ci potevo credere, erano lì a due passi da me. Presi la mia Reflex e iniziai a scattare foto a raffica. Prima Naya, poi Darren, un primo piano su Naya, poi dettaglio: occhiali Darren, di nuovo Naya, Darren e particolare: scarpe di Naya. In poche parole feci loro un vero e proprio set fotografico.
Arrivarono al palco e si accomodarono sulle sedie ancora tra gli applausi e le urla di noi fan
-Okay ragazzi!- disse Marco rivolgendosi al pubblico
-Sono davvero entusiati di avervi qui, oggi- continuò verso Darren
Un altro applauso partì quando fece la sua apparizione sul palco Michael, il traduttore:
-Bene, iniziamo con le domande.. Prego-
-Ciao Darren, ciao Naya mi chiamo Sara e questa è la mia domanda: Com'è stato ritornare sul set per la 4 stagione?- ovviamente Michael tradusse subito la domanda per il pubblico che non aveva capito l'inglese e poi Darren prese parola:
-Ciao Sara, beh, tornare sul set è stato bellissimo.. Credo di parlare anche a nome di Naya e di tutti gli altri quando dico che è stato come ritornare a casa in un certo senso- Naya annuì e concluse il discorso di Criss:
-Già, per noi il cast è diventato come una seconda famiglia e quindi siamo molto uniti, nessuno escluso- dopo la traduzione partì un applauso e subito un'altra domanda e un'altra ancora.
Nel frattempo io sventolavo la mano cercando di farmi notare dal ragazzo col microfono facendo sì che me lo portasse, ma purtroppo vide prima una ragazza e poi vide me, passò il microfono a lei, e chiedendomi scusa disse che mi avrebbe fatto parlare subito dopo:
-Ciao Naya, questa è una domanda rivolta a te. Mi chiamo Elena e inanzi tutto volevo dirti che ti adoro: qual'è stato per te il momento più bello di questi anni passati insieme a Glee?-
Spalancai la bocca, basita. Tra un miliardo di domande possibili quella ragazza aveva pensato proprio la stessa che avevamo pensato noi. Diressi uno sguardo incredulo alle altre due e disperatamente cercai un rimedio per quella situazione. Non potevo sprecare un occasione del genere e passare parola.. Ma non potevo nemmeno ripetere la domanda appena fatta. Dovevo pensare a un'altra domanda e in fretta. Ormai il ragazzo col microfono si stava avvicinando.. Pensa, pensa, pensa.. Cos'è che vorresti chiederle? Il ragazzo era sempre più vicino.. L'unica cosa che mi passava per la testa era un'assurdità, non potevo chiederla.. E non era proprio una domanda.. Mi ritrovai faccia a faccia col ragazzo che mi porse il microfono, lo guardai titubante e poi guardai le mie due amiche.. Non potevo rinunciare, quindi afferrai il microfono e mi alzai in piedi:
-Ehm.. Ciao Naya, ciao Darren.. Mi chiamo Heather. Beh.. Avevo una domanda fino a 30 secondo fa.. Ma è già stata detta. Però se non vi dispiace avrei lo stesso una richiesta.. Potrei cantare una canzone con voi?..-

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Capitolo 2
*** Giffoni 2013 (parte 2) ***


Mi ritrovai faccia a faccia col ragazzo che mi porse il microfono, lo guardai titubante e poi guardai le mie due amiche.. Non potevo rinunciare, quindi afferrai il microfono e mi alzai in piedi:
-Ehm.. Ciao Naya, ciao Darren.. Mi chiamo Heather. Beh.. Avevo una domanda fino a 30 secondo fa.. Ma è già stata detta. Però se non vi dispiace avrei lo stesso una richiesta.. Potrei cantare una canzone con voi?..-

***
 
GIFFONI 2013 (parte 2)

Il ragazzo del microfono si voltò verso di me, come d'altronde Jennifer e Cristina che mi guardavano a bocca aperta come molti altri. Ma non erano le loro reazioni quelle che mi interessavano..
Naya strizzò gli occhi come per mettermi a fuoco poi rimase impietrita guardando un punto fisso di fronte a lei. Durò pochi attimi, dopodichè si voltò verso Darren che invece aveva un sorriso stampato in faccia.. Nei secondi seguanti non capii cosa successe ma vidi solamente Naya che rispodeva alla mia domanda con una voce strana
-Certamente.. Vieni qua- il mio cuore ebbe un tuffo, non ci potevo credere.. Marco mi fece segno di avvicinarmi e così presi a percorrere il passaggio tra le file di sedie fino ad arrivare dai due attori:
-Ciao..?- disse Naya un po' incerta sulla pronuncia alzandosi dalla sedia venendomi incontro ad abbracciarmi.
Sentii il suo profumo invadermi le narici, sapeva di fiori. Lo immaginavo..  Strinsi le braccia intorno ai suoi fianchi godendomi il momento in cui la sua guancia sfiorò la mia.
-Ciao.. Sei fantastica- sussurrai vicino al suo orecchio, lei mi sorrise con una strana espressione e andai a salutare Darren che mi baciò tutte e due le guancie e iniziò a parlarmi in italiano.. Spiazandomi:
-Ciao! Tutto bene?- chiese con pronuncia americana
-Ciao, alla grande! E' un piacere conoscervi!-
Dopo un altro breve scambio di battute, Marco disse che avevamo poco tempo così andai dritta al sodo:
-Volete cantare Smooth Criminal con me?- chiesi guardando Naya che annuì ancora con quel fare strano in viso
Nel frattempo Marco si era fatto portare una chitarra che porse a Darren. Mi sarebbe piaciuto duettare anche con lui.. Però ormai era andata. Naya gli riferì la canzone e lui dandoci il tempo iniziò a suonare.
Mi guardai intorno, un po' agitata ed imbarazzata (come mi era venuta in mente un'idea simile?). Tutti i presenti mi stavano fissando, alcuni avevano sguardi pieni di invidia ed altri semplicemente curiosi.. Presi un bel respiro, dovevo riuscire con la mia voce a fare colpo sul pubblico, ma soprattutto su loro due. Su di lei. Iiniziai a cantare la strofa iniziale:
As he came into the window
It was a sound of a crescendo
He came into her appartment
Let the bloodstais on a carpet
She was sitting at the table
He could see she was unable
So she ran into the bedroom
She was struck down
It was her doom
Iniziai da subito a prendere confidenza con la canzone. In fondo la cantavo da quando avevo 11 anni.. E ne erano passati 12 di anni da allora.. Notai lo scambio di sguardi tra Naya e Darren.
Annie are you OK?
So Annie are you OK?
Are you OK Annie
Annie are you OK?
So Annie are you OK?
Are you OK Annie
Annie are you OK?
So Annie are you OK?
Are you OK Annie
Cantammo una frase per una, sovrapponendo le nostre voci. Dal vivo, ascoltarla era un emozione unica, molto diversa dal sentirla per TV o su Internet.. Non c'era paragone. Mi avvicinai a lei, che indietreggiava mentre cantava.
Annie, are you OK
Will you tell us that you’re OK
There’s a sign at the window
That he struck you
A crescendo, Annie
He came into your apartment
He left the bloodstains on the carpet
Then you ran into the bedroom
You were struck down
It was your doom
Durante il ritornello si allontanò ulteriormente, sembrava confusa, io mi affrettai a seguirla.. Ero rapita dai suoi occhi, così profondi che potevano ipnotizzare.. Ormai mi ero completamente dimenticata del pubblico che stava ascoltando e battendo le mani a tempo.
Darren improvvisò un assolo durante il quale cercai di mantenere la mia integrità mentale staccando gli occhi dai suoi. Potevo sentire chiaramente il battito del mio cuore, che dentro di me, sovrastava la melodia della chitarra acustica di Darren.
Lo sguardo della latina era puntato su di me, ma era perso nel vuoto.. Come se avesse la mente affollata. Improvvisamente si portò il microfono vicino alle labbra e riprese a cantare:
I don't know!
Si avvicinò a me questa volta con fare sicuro. La seguii con la voce e fiato corto per la vista di quei pozzi di petrolio nero. Finimmo il ritornello come il precedente e il pubblico prese ad applaudire.  
-Wow fai sul serio!..Sei brava!- sorrise Darren stringendomi la mano
-Grazie!- sentii una mano poggiarsi sulla mia schiena e subito pensai a Naya. Ma nel voltarmi realizzai che era Marco, che mi invitava a tornare a sedere. Indirizzai lo sguardo verso la latina che immobile, mi sorrise incerta.
Nella mia mente, in quel momento mi sarei diretta da lei e avrei preso a raccontarle una miriade di cose e a ringraziarla di cuore per tutto, ma mi limitai a sorridere di rimando e ritornare al mio posto.
L'incontro procedette molto bene, anche se ero a dir poco sconvolta, come d'altronde Jennifer e Cristina. Dopo la mia esibizione inaspettata fecero le ultime 3 domande e poi, dopo un grande applauso, i due si diressero all'uscita ed io mi alzai per fotografarli meglio.
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-Sei sicura che alloggino qui?- chiesi annoiata a Jennifer
-Assolutamente! L'ho letto su internet!.. E poi cosa fanno quelle ragazze li sotto se no?- rispose lei
-Jenn, magari non è vero. E' solo per far venire tutti qua sotto e potersi riposare in pace..- disse Cristina cercando di mantenere il passo di Jennifer, che quasi correva verso l'albergo.
Quest'ultima si voltò verso una malcapitata Cristina che si beccò uno scappellotto:
-Non dubitare mai delle mie capacità di spia!- disse provocandomi una risata.. E in seguito uno scappellotto.
Sotto l'albergo come avevamo già notato vi erano altre quattro ragazze, un po' più piccole di noi. Stavano sedute su un gradino e parlavano rumorosamente della giornata trascorsa. Jennifer si avvicinò e chiese se era effettivamente l'albergo di Naya e Darren, loro confermarono.
-Cosa c'è, ora sei tu che dubiti delle tue capacità di spia?- ironizzò Cristina allontanandosi giusto in tempo per evitare una gomitata da Jenn.
-Credono che non sia vero che siano qui, in questo albergo- spiegò Jennifer alle ragazze che avevano espressioni confuse
-Oh.. Ma è vero! Cioè li abbiamo anche visti arrivare ed entrare. Hanno detto che sarebbero scesi fra un paio d'ore..-
-Magnifico!- esclamò soddisfatta Jenni sedendosi vicino alle ragazze
-Quanto ci scommetti che adesso inizia a vantarsi di come ha scoperto l'albergo?- sussurrai al orecchio di Cristina che trattenne una risata: la conoscevamo troppo bene.
-Guarda che ti ho sentita, Heather!- sbottò Jennifer
Non potei rispondere perchè fui anticipata dalla domanda di una delle ragazze appena conosciute, Francesca:
-Tu sei.. Ma si! Tu sei quella che ha cantato con Nay oggi!- esclamò
-Esatto..- risposi imbarazzata
-Complimenti!- io sorrisi grattandomi la nuca, non ricevevo spesso complimenti per come cantavo..
Passammo la successiva mezzora a chiacchierare con loro fino a quando non si fece buio e le ragazze a malavoglia dovettero partire per tonare a casa. Noi fummo combattute, poi decidemmo di restare per un altra ventina di minuti.. Ma ormai sapevamo che non sarebbero scesi.. erano le 8 di sera, e poi ero stata troppo fortunata per quel giorno.. Non poteva andarmi bene anche questa. 
Passarono 30 minuti ed eravamo ancora lì:
-Non scenderanno- ruppi il silenzio creatosi da ormai 10 minuti
-Vedrai che scendono.. Fra poco- provò Jennifer poco convinta
-Non lo faranno. E lo sai- ribadii
-....E' dura da mandare giù- mugugnò lei
-Lo so, se fosse per me resterei qui tutta la notte ma ci aspettano 6 ore di viaggio.. Ci siamo trattenute anche troppo..- dissi in tono un po' più dolce e comprensivo.
Finalmente la bruna si alzò, aiutando anche Cristina che assonnata non aveva aperto bocca e in silenzio iniziammo a camminare.

***

-Dovresti scendere- Darren si portò alla bocca un altro boccone
-E poi? Cosa dovrei dirle?- sbottai guardandolo male
-La verità!- disse con fare ovvio il moro
-Ma non si ricorda di me!- riportai l'attenzione fuori dalla finestra della nostra camera d'albergo, si potevano distinguere chiaramente 3 ragazze tra cui una biondina con occhi color cielo. Heather, Heather Morris.
-Glielo ricordi! Che paura hai?- inforcò un altro maccherone
-Di fare una figura di merda!-
-Ma Naya, quello che dici per quelle ragazze è come oro colato! Non faresti nessuna figura di merda e sono sicuro che quella ragazza potrebbe svenire se solo glielo dicessi-si alzò per portare il piatto vuoto sul lavandino
-Ma io non voglio farla svenire..- passai un dito sulla figura bionda attraverso il vetro della finestra dalla quale la stavo osservando
-Era per dire!..-
-Vuoi lasciarla andare via senza dirle niente? Non ricapiterà un'occasione del genere..-
-Ma cosa vuoi che gliene freghi di una stupida amicizia nata durante un campo estivo?-
-A me importerebbe..- disse mentre si sedeva sul divano
-Ma a lei no! Si è già dimenticata!-
-Ma come può dimenticarsi!? Sei il suo idolo!-
-Però lo ha fatto!-
-Magari non ha detto niente credendo che tu te ne sia dimenticata! Ci sta, no?- lo ignorai
-..Magari non è lei.. Sì, è l'unica spiegazione- dissi più rivolta a me stessa.
-Ma mi hai sentito?- lo ignorai nuovamente
Riportai lo sguardo fuori dalla finestra e notai che stavano per andarsene. Dovevo fare una scelta. Adesso. E in fretta.
Darren aveva ragione, probabilmente me ne sarei pentita ma dovevo scendere, non poteva ricapitare un'occasione simile.
Come alla fine avevo sempre saputo mi catapultai fuori dalla stanza e chiamai l'ascensore, ma non potevo aspettare che salisse così presi le scale e rischiando di rompermi l'osso del collo iniziai a scenderle velocemente. Dovevo parlarci, di nuovo. Doveva sapere, non poteva essersi dimenticata! Corsi fuori spalancando la porta e guardai direttamente dov'erano sedute le ragazze fino a poco fa.. Ma non c'erano più.
-Merda- sussurrai a denti stretti.
Provai a guardarmi intorno per vedere se erano ancora nei paraggi. Ma niente. 
Così delusa e ancora col fiatone ritornai dentro, sotto lo sguardo stranito delle persone nella hall. Arrancai verso l'ascensore e aspettai che si aprisse. Questa volta non avevo fretta..
Non poteva essersi dimenticata di me.. Avevamo passato momenti bellissimi assieme, in quel campo. C'era stata intesa fin da subito. E' vero erano passati all'incirca 9 anni ma.. Come potevi dimenticare una cosa simile? Tutte quelle giornate passate a rincorrere gli scoiattoli con le noccioline solo perchè voleva accarezzargli la coda, tutte quelle sere intorno al fuoco cantando canzoni e scherzando con le altre ragazze, le notti in bianco passate a parlare dei nostri problemi.. Quelle giornate passate in quel boschetto consciuto solo da noi due dove stavamo per rilassarci e dormire quando ci facevano fare passeggiate troppo lunghe, ma dove alla fine finivamo sempre per rincorrerci e stancarci più di prima.. Non erano cose da niente. Non per me. Ma per lei a quanto pare sì.

Tornai nell'appartamento senza degnare di uno sguardo Darren che capendo al volo il mio umore si fece da parte. Andai dritta in camera e dopo essermi svestita mi infilai sotto le coperte con ancora il viso di Heather che mi frullava per la testa. Come poteva essersi dimenticata?

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Capitolo 3
*** Vacanze ***



Buona lettura! Ci vediamo in fondo


VACANZE
 
Sentivo il rumore della pioggia che sbatteva contro il vetro della finestra accanto al mio letto. Era ormai molto tardi e tutte le ragazze erano a letto. Quella sera non riuscivo a prendere sonno, anche se avevamo passato tutta la giornata per i boschi. Ma non mi disturbava l'insonnia. Mi piaceva rimanere sveglia a pensare.. Nessun rumore intorno a me, solo la pioggia e il respiro regolare delle mie compagne. Mi girai su un fianco dando le spalle all'intera stanza cercando la parte fresca del cuscino, quando sentii un rumore di lenzuola e successivamente di passi. Sorrisi sentendo le mie coperte alzarsi e una mano stringere il mio pigiama:
-Heath..- sussurrai voltando un poco la testa
-Come sapevi che ero io?- chiese dubbiosa
-Chi altri si infila sotto le mie coperte alle 2 di notte?- sorrisi mentre pronunciavo questa frase e sentii che lo fece anche lei
-Ho fatto un brutto sogno, NaNay- si rannicchiò ancor più vicina a me
-E cosa hai sognato?- chiesi
-Che eri andata via perchè non volevi più essere mia amica..- potei immaginare il broncio sul suo viso in quel momento.
Mi voltai verso di lei, sorridendo:
-Era solo un brutto sogno, Heath- dissi passando una mano su quella testolina bionda accanto a me
-Ma tu vuoi ancora essere mia amica, vero?- adoravo l'ingenuità nella voce di quella ragazza.. Così pura..
-Scherzi spero.. Io sono qui sempre e non smetterei di essere tua amica per niente al mondo. Ti voglio troppo bene- passai una mano nuovamente tra quei capelli d'oro e poi le strinsi la mano per rafforzare il concetto.
Heather sorrise e strinse di rimando la mia mano e si accoccolò sulla mia spalla
-...Sei la mia migliore amica NaNay..-
-E tu la mia, Heath-
-Saremo amiche per sempre, vero?- mi guardò con occhi pieni di speranza
-Amiche per sempre- detto questo l'abbracciai e finalmente ci addormentammo..
 
Il giorno seguente mi svegliai all'alba, ancora scossa dal ricordo che avevo appena sognato: com'era possibile tutto ciò?
Mi alzai non riuscendo più a chiudere occhio e uscii dall'albergo. Anche se erano a malapena le sei.
Girai fino alle 11.00 per Valle Piana a fare acquisti (magari mi sarei distratta) fermandomi di tanto in tanto per accontentare fan e giornalisti. Ma nella mia testa c'era sempre quel pensiero.. Quello che mi tormentava dalla sera prima. Ero frustrata, arrabbiata e mi sentivo anche un po' tradita.. Quell'amicizia era un qualcosa di speciale e lei faceva finta di niente.
Peggio per lei.
Io di certo non andrò a cercarla in giro per l'Italia per chiederle spiegazioni.
Anzi, mi impegnerò per togliermela dalla testa..
Dillo ad alta voce Naya, magari ci credi di più.
Oh Dios, parlo anche da sola adesso..
Tornai in albergo per svegliare Darren. Ancora non avevo pensato a cosa dirgli riguardo a ieri sera. Lo trovai seduto sul divano ch faceva zapping alla TV:
-Ehi.. Dov'eri stamattina?- chiese cambiando nuovamente canale
-In giro.. Mi sono svegliata presto- seguì un lungo minuto di silenzio durante il quale Darren mi osservò attentamente
-Capisco..- il moretto spense la televisione e si girò completamente verso di me
-Ne vuoi parlare?.. Di quello che è successo ieri sera, intendo. Ti ho vista un po' sconvolta quando sei tornata di sopra- il ragazzo si avvicinò a me, mi prese dalle mani le sporte piene di vestiti che avevo e le poggiò per terra:
-Non c'erano più..-
Darren strinse le labbra ma non disse niente
-Ci sono rimasta parecchio male..- cominciai sedendomi sul divano
-Era lei. Questo è sicuro. Ma allora perchè non mi ha riconosciuta?! Perchè non ha detto niente?! Ho fatto qualcosa di male?- il ragazzo continuò a non dire niente, lasciandomi sfogare
-Insomma, sono stati i mesi più belli della mia adolescenza! Ero una sfigata introversa a scuola, avevo pochissime amiche che a volte non mi calcolavano nemmeno!Finalmente ero riuscita a trovare un amica che mi accettasse così com'ero! In un campo estivo, cioè capisci? In un fottuto campo estivo! Sapevo che non l'avrei rivista, ma non mi importava.. Perchè sapevo che l'avrei tenuta nel cuore per sempre, e sapevo che lei avrebbe fatto lo stesso.. Io lo feci davvero. Dopo quell'estate non vi fu un giorno passato senza avere il suo ricordo nitido nella mia mente.. Per 9 anni, e adesso? La persona che mi ha aiutata inconscamente a cambiare e diventare quella che sono non si ricorda neanche di me! Oppure fa finta di niente! Io non l'ho mai dimenticata..- non mi resi neanche conto di aver stretto talemente forte le mani da aver lasciato i segni delle unghie, ero davvero alterata
-Lo so, lo so..- il moro mi strinse tra le sue braccia   
-Devo cercare di non pensarci..- lui mi strinse ancor di più e mi posò un bacio sulla testa.
Ed avvenne, così, improvvisamente. Le mia mente ebbe un'illuminazione; contorta
ma pur sempre un'illuminazione. Un sorrisetto comparve sul mio viso.
E se non fosse necessario dimenticare per metterci una pietra sopra?
Forse c'è un altro modo..

***

Sospirai rumorosamente, continuando a guardare la TV che quel pomeriggio passava un film da adolescenti sdolcinato. Che poi perchè si ostinavano a mandare in onda delle cavolate del genere? Erano talmente scontati.. Fin dal primo istante del film potevi immaginarti come sarebbe andata a finire la storia. A volte io e mia sorella facevamo scommesse su chi si avvicinava maggiormente alla vera trama del film con la sua versione. D'un tratto davanti ai miei occhi comparve una cartolina di una montagna e un'immensa distesa di alberi tenuta in mano da mia madre, Lily, che si trovava dietro di me:
-Cosa sarebbe?- chiesi mangiando un'altra patatina dal sacchetto. La donna si posizionò di fianco al divano dove ero stesa
-Il luogo della nostra vacanza!- rispose molto ovvia
-Ma.. Non volevi passare l'estate al mare?- chiesi confusa.
-Già, ma io e tuo padre abbiamo pensato che sarebbe bello tornare in America per un'estate- osservai attentamente la cartolina, in alto a destra c'era stampata la scritta 'MaineHoliday' e mi venne qualche dubbio:
-.. Credevo fossimo Californiani.. Questa è una foto del Maine..- commentai
-Beh, sì.. C'è una sorta di campeggio e crediamo possa essere carino andarci tutti assieme-
-No.. Aspetta. Tutti assieme? Cioè anche io?!- chiesi riposando una patatina che stavo per mangiare
-Esattamente tesoro-
-Nono frena frena! Io non posso venire, ricordi? Devo andare da Jennifer al mare!- sorrisi ringraziando mentalmente Jennifer per avermi salvato da quel viaggio
-E invece verrai, dai da Jennifer ci andrai quando torniamo!-
-Ma io non voglio venirci!- provai a mettere su un broncino irresistibile ma non funzionò
-Dai tesoro, credimi è importante per te venire. Ci hai passato 4 estati dietro fila in quel luogo.. Magari ricorderai qualcosa..- si rabbuiò pronunciando l'ultima frase e lo feci anch'io
-Posso chiedere a Mallory se viene con noi almeno?-
-Certo Heather- mi passò una mano tra i capelli e notai che aveva gli occhi lucidi
-Mamma che hai?- chiesi preoccupata
Lei mi abbracciò forte:
-Ti voglio bene, tesoro, sappilo- tirò su col naso e dopo avermi sorriso si rinfilò in cucina.
Sapevo per cosa stava piangendo mia madre.. E mi uccideva ogni volta.
Era stata parecchio male per il mio incidente.. Soprattutto all'inizio.. Quando faticavo anche a ricordare i nomi dei miei amici e delle persone più care. Col tempo avevo ricordato.. Ed ora ricordavo molte più cose, ma c'era comunque quel buco colossale che passava tra l'età di 10 anni fino all'età dei 17-18 anni. Spesso mi facevano vedere foto e video di quando avevo quell'età ma non ricordavo assolutamente niente.. Persino il giorno del mio diploma era un buco nero.. Certo, avevo sensazioni strane quando aprendo l'armadio vedevo quella tunica nera.. Però nessun ricordo. Era frustrante.
Scossai la testa per scrollarmi queli brutti pensieri e decisi di distrarmi un po' andando nel mio 'laboratorio'. In realtà era solamente una camera oscura dove sviluppavo le foto più belle ma adoravo chiamarlo così, era l'unico luogo dome potevo rilassarmi, lasciandovi fuori tutti i problemi..
Appena aprii la porta venni sommersa da quella familiare luce rossa e dall'immesa quantità di foto appese per la stanza. Sorrisi, guardando tutte le immagini di Naya e Darren che si stavano sviluppando.. Feci il giro della stanza controllandone una ad una per vedere se stessero venendo bene. Mi soffermai su una foto di Naya, scattata prima che uscisse dall'auditorium. Non l'avevo mai notata.. E sembrava che stesse guardando proprio nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Mi ritornò in mente il modo in cui mi aveva guardata quel giorno.. Era come pietrificata. Ma in quella foto, no.. Lì sorrideva, timidamente ma sorrideva.
Detti un'altra controllata alle foto poi uscii dalla stanza.

***

-Hai preso tutto?- mi chiese mia madre
-Sì, mamma..- caricai la valigia in macchina assieme a quella di mia sorella e dei miei genitori
-Dov'è Mallory, tesoro?- chiese ancora
-Sta prendendo le ultime cose in camera sua- aprii lo sportello e mi sedetti nel sedile posteriore. Dopo un paio di minuti eravamo tutti in macchina pronti per partire:
-Allora puzzetta? Sei carica per questa escursione in famiglia?- trillò Mallory.
Mi voltai verso di lei corrucciando le sopracciglia.
-Eddai, sorrellina! Un po' di vita!- trillò nuovamente la 26 enne.
Io ed Mallory avevamo 3 anni di differenza ma sembravamo gemelle, caratterialmente, avevamo la stessa parlantina, stesso senso dell'umorismo e sempre il sorriso sulle labbra.. A volte capitava che ci finissimo le frasi a vicenda. Ci capivamo. Solo una cosa ci differenziava.. Io la mattina ero intrattabile:
-...Mallory, chiudi quella boccaccia sono le 6 di mattina- ringhiai tirandole la mia felpa. Questa si zittì immediatamente e appoggiò la testa al finestrino con un broncio sul viso.
Sbuffai e mi voltai verso di lei rivolgendole un sorriso di scuse che venne subito ricambiato.

Prendemmo l'aereo alle 7. Fu un volo abbastanza tranquillo. Dormii per un paio d'ore e per tutto il resto guardammo un sacco di film ed ascoltammo la musica.
Quando ci trovammo all'areoporto del Maine ci vennero a prendere degli amici di famiglia che ci portarono nella loro casa che ci avevano gentilmente lasciato per qualche settimana. Appena scesi dall'auto notai subito il panorama mozzafiato e mi venne un tuffo al cuore.. Quei monti, quegli alberi.. Quell'aria.. C'era qualcosa, in quel posto.. Qualcosa di estremamente familiare. Qualcosa che mi sconvolse. Sentii un'altra fitta al cuore e qualcosa di bagnato scivolare sulla mia guancia. Pensai fosse la pioggia ma non stava piovendo, c'era il sole:
-Ehi puzzetta.. Tutto Ok?- Mallory mi asciugò la lacrima che mi aveva percorso la guancia e che ora era sul mio mento
-Sì, sarà la stanchezza- ero davvero stanca per il viaggio, molte ore di aereo e 2 di macchina.. Diedi la colpa a quello.
Osservai la casetta dietro di me, era interamente bianca, con il tetto nero. Aveva un giardinetto molto curato con una bella staccionata dipinta di bianco con impronta di mani di tutti i colori:
-Sono le nostre mani.. Le vedi?- Mallory mi indicò il cancello
-Davvero?-
-Sì, Michael ci lasciò pitturare il suo cancello quando ancora aveva appena comprato la casa.. Ti piaceva da matti- sorrisi triste
-Ricordo che ti feci il solletico mentre spennellavi tutta impegnata e per ripicca mi tirasti il pennello con la vernice bianca ancora fresca nei capelli.. Ti ho rincorso per tutta la casa- risi tristemente alle sue parole
-Vorrei poterlo ricordare..- lei mi strinse la mano forte
-Lo farai, sorellina- disse poi con voce commossa.



Angolo:  Premetto che non mi convince molto, ma davvero non sono riuscita a fare di meglio x'D
Mi rifarò con il prossimo capitolo dove potrebbero succedere cose interessanti 
A domani! :)

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Capitolo 4
*** Per puro caso ***


Buona lettura! :)


PER PURO CASO


-Mi scusi, mi può dire quanto dista la contea di Knox?-
-C'è già dentro, signorina!-
-Oh, bene.. Allora per caso sa dirmi dove si trova esattamente il campeggio 'MaineHoliday'?-
-E' a 30 minuti di macchina da qui, prosegua questa strada e vedrà l'insegna del campo-
-Okay la ringrazio-.
Lui fece ripartire l'auto e dopo interi minuti di silenzio parlò:
-Spiegami ancora perchè mi hai convinto a seguirti e perchè sto addirittura guidando io la tua auto..- Darren era fermo al semaforo e ne approfittò per voltarsi verso di me
-Inanzitutto io non ho convinto proprio nessuno.. Quando dico 'Voglio stare un po' da sola a rilassarmi' non vuol dire ' Darren seguimi fino nel Maine' e poi stai guidando tu perchè sono stufa di guidare.. Non la capisco ancora bene questa Range Rover..- il ragazzo fece ripartire l'auto
-Ma tu hai utilizzato la psicologia inversa per farmi venire con te!- sbottò il moretto
-Oh no caro.. E' andata così: io volevo venirci da sola, poi tu hai detto ''No dai, sono il tuo migliore amico, ti accompagno'' ed ho cercato di farti cambiare idea ma il gel che ti davi sul set di Glee deve aver fatto presa in testa e non ti lascia respirare il cervello.. Quindi ragioni come una tartaruga rovesciata- conclusi soddisfatta il mio discorso
-Ok, premetto di non aver capito quella cosa della tartaruga.. Comunque, tu cercavi di farmi cambiare idea perchè sapevi che dicendo ciò mi avresti spinto a volerti accompagnare ancor di più!- disse ovvio il ragazzo
-O il gel ti ha compresso il cervello oppure i papillon che ti facevano indossare erano davvero troppo stretti.. Ti stai facendo dei giri assurdi, nel mondo incomprensibile di Darren Criss.. Cioè io, ti avrei detto di stare a casa solo perchè volevo che venissi con me?- Darren annuì soddisfatto
-Vedi che ci capiamo?- sorrise contento
-..Mi correggo: è colpa sia del gel che dei papillon!- Darren scosse la testa
-Come sei gentile oggi, Snixy- ironizzò
-Vero? Un bijou, un amore..- Darren sbuffò camuffando una risata.
-Ma in fondo lo sai che ti voglio bene- dissi in un sospiro guardando fuori dal finestrino
-Già.. Ed è proprio in questi momenti che capisco perchè sei la mia migliore amica..-
-Perchè non voglio passare le vacanze con te?-
Ci voltammo entrambi per guardarci in faccia. Tempo, due secondi e scoppiammo a ridere come due malati di mente.. Ma noi eravamo così. Migliori amici che si punzecchiano 24 ore su 24.. Ma ci andava benissimo così.   

Arrivammo al campeggio.. Era come lo ricordavo: un'enorme distesa d'erba con circa 20 o 25 roulotte e dall'altra parte della staccionata roulotte e aree-gioco per bambini.
-Ora mi spieghi il motivo per cui siamo qui?- Darren fini di portare dentro anche l'ultima mia valigia e si massaggiò la schiena dolorante
-Te l'ho detto.. Avevo bisogno di riflettere. E cosa c'è di meglio di un campeggio in mezzo alla natura per riflettere?-
-No. Aspetta, ora che ci penso.. Quando dici 'campeggio' non intendi quel campeggio vero?- esclamò impaurito
-Secondo te sarei venuta nel Maine in macchina per un campeggio qualunque?-
Darren aprì la bocca esasperato e sbuffò
-Non dirmi che ti aspetti che all'età di 24 anni quella ragazza venga ancora in campeggio!-
-Cosa? No! No, lo faccio per me! Ho bisogno di pensare- ed era vero
-Di pensare a tutto quello che è successo.. E ricordare più cose possibili di questo posto.. Io non voglio dimenticare, voglio costruirmi un ricordo molto forte per poter soffocare quello sgradevole che non mi ha lasciata in pace dal viaggio in Italia-
-Ecco perchè volevo venirci da sola- pronunciai più forte quelle ultime parole provocando un risolno imbarazzato in Darren
-Okay, ma io starò qui con te per controllare che non ti deprima troppo- lo abbracciai ed entrai nella roulotte
-Ah, Naya?- esclamò ancora fuori il moro
-Sì?-
-La prossima volta le valige te le porti dentro tu!- borbottò con una mano sulla schiena

***

-Mà??- urlaì dal piano terra
-Sì??-
-Io e Mal usciamo! Andiamo al campeggio!-
-Va bene! Ma non fate troppo tardi!-
Detto questo uscimmo di casa per dirigerci verso il campo. Era il secondo giorno di 'ferie' e ancora non eravamo andate a salutare i nostri amici che lavoravano lì.. Ovviamente non ricordavo nessuno di loro.. Che bellezza..
Appena entrate notai molti ragazzi e ragazze dell'età di mia sorella che giocavano e scherzavano con bambini e subito due ragazze ci vennero incontro:
-Mary! Lucy!- mia sorella corse in braccio a tutte e due per salutarle
-Mamma mia! E' da una vita che non ti vediamo!- disse la mora.. Non sapevo dire se fosse Lucy o Mary
-Eh già, non abbiamo più avuto modo di tornare-
-La riconoscete?- disse poi circondandomi con una mano le spalle
-Heather! Non ti vediamo da quasi 8 anni! Ma sei cresciuta un sacco!- mormorai un grazie imbarazzato
-Sapete dove possiamo trovare Anna? Vorrei salutarla..-
-Ora sta lavorando nella zona intrattenimento per adulti.. Dovrebbero fare un escursione fra poco quindi se vuoi vederla è meglio che fai presto- disse la mora indicando un punto alla nostra destra
-Quando venivamo io e te in questo campeggio, era tutto per bambini.. Non sapevo di questa novità- disse Mallory


Non fu difficile trovarla, mi descrisse la donna come molto molto alta, con lunghi capelli castani.. Bastarono pochi minuti, nonostante l'immensità del campo. Le due continuavano a parlare da molto tempo, sulla vita in Italia e il lavoro ed io cercai qualcosa da fare, lasciando le due a discutere. Mi allontanai dopo essermi scusata e girovagai per il campo guardandomi in giro.
Questa parte di campeggio era meno movimentata di quella per bambini; la persone andavano da una fascia di età superiore ai 20 anni fino ai 40-45 anni, c'era gente seduta fuori dalla propria roulotte a parlare e scherzare con i vicini ma il campo era lo stesso deserto.. Forse era anche perchè erano le 2 di pomeriggio..
Girai l'angolo e la mia attenzione venne attirata da un gruppetto di persone attrezzate per un escursione, guidate da due ragazzi di una trentina d'anni riconoscibili grazie alla maglietta arancione con la stampa 'MaineHoliday' in nero. Le persone saranno state circa 10 e aspettavano il resto del gruppo per partire. Notai una chioma di capelli neri, appoggiata ad un albero ed ebbi una calda stretta al cuore quando capii di chi si trattava. Mi avvicinai un po' esitante e con le gambe tremolanti, avevo paura di sbagliare..

***

Ossevai Darren saltellare come un bambino con i suoi nuovi scarponcini da montagna, mi stava facendo venire il voltastomaco:
-Darren ti prego smettila di saltellare o ti rendo la colazione che mi hai preparato stamattina, qui e adesso- lui con un'espressione schifata si fermò
-Eddai, un po' di vita-
-Ma come mi hai convinta a fare questa escursione??- dissi con tono disperato
-Ma sei venuta in mezzo al verde per cosa se no?-
-Ne ho fatte abbastanza da adolescente.. Non mi servono ulteriori camminte per boschi e poi qui c'è anche il mare.. Puntavo a quello- sbottai appoggiandomi ad un albero accanto a me a braccia conserte. Il moro scosse la testa.
-Sei incredibile Rivera- disse sghignazzando
-Ma chi me l'ha fatto fare?- dissi ancora quel tono disperato di prima.
Darren granò gli occhi un istante:
-Heather-
-Heather?- dissi in tono un po' più alto del normale. Stavo per chiedergli cosa c entrasse lei con questo ma sentii bussarmi sulla spalla:
-Heather!- la mia voce risuonò stridula nella mia testa mentre di fronte a me osservavo la biondina che mi guardava sorridente
-Ti ricordi il mio nome?!- esclamò stupita
-Ma che dici? Certo che me lo ricordo! Tu hai dimenticato il mio?-
-Ma come posso dimeticare il tuo, sciocchina? Sei il mio idolo!-
-Oh... giusto. Il.. Il tuo idolo- mi voltai in cerca di aiuto verso Darren... No, aspetta.. Verso il posto vuoto di fronte a me, che fino a pochi secondi fa era riempito da quello che si direbbe il mio migliore amico ma che mi lasciava sola nei momenti meno opportuni. Me l'avrebbe pagata, questo era certo.
-Scusa se ti disturbo ma.. Sei qui in vacanza?- mi rivoltai di scatto verso di lei
-Non mi stai disturbando tranquilla! E.. Sì, sono in vacanza. Con Darren, era qui ma è sparito-
-Cosa? Anche Darren? Che coincidenza assurda!- la bionda sorrise incredula
-Già.. Assurda..-
Le guide richiamarono l'attenzione di tutto il gruppo, pronti per partire ed iniziammo a camminare. Heather, che venne assieme a noi, fu chiamata da una delle guide che a quanto pare conosceva, così fui libera di avvicinarmi a Darren che fingeva di osservare un cespuglio, lanciandoci occhiate curiose. Lo presi per un orecchio:
-Ahi!- esclamò. Avvicinai la bocca al malcapitato orecchio
-Tu prova a lasciarmi da sola con lei un'altra volta y.. Yo te juro, maldito chico.. - non finii la frase, suonava già abbastanza minacciosa e lasciai la presa
-Non credo di aver capito ma..- non finì la frase che fu costretto a scappare, spaventato da un mio ringhio
-Okay! Okay! Come non detto, ho capito!-


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-Vieni spesso qui?- mi ritrovai Heather di fianco mentre cercavo di evitare una radice
-Ehi!.. Sono venuta una volta da ragazzina.. Tu?-  volevo stare al suo gioco. 'Fingi di non ricordare?Va bene Morris.. Nemmeno io ricordo.'
-A quanto pare sì.. E molte volte- percepii nella sua voce un tono di disagio e non capii a pieno il significato di quel 'a quanto pare'
-Come mai eri in Italia quando ci siamo incontrate?-
-Abito lì, ora.. Mi sono trasferita anni fa per il lavoro di mio padre-
-Perchè me lo chiedi?- continuò
-Sapevo che eri inglese.. Cioè.. Avevo capito che eri inglese da come lo parli ed era semplice curiosità..- lei mi sorrise e provai una strana sensazione allo stomaco
-Che.. Che cosa fai nella vita?- chiesi poi
-Fotografa.. Abbiamo un negozio a Ravenna, dove abito adesso. Lavoro insieme a mio padre.. Siamo abbastanza conosciuti, ci chiamano per matrimoni, eventi musicali e tutto il resto-
-Wow! Balli anche?.. Hai il fisico da ballerina- appena dissi quella frase me ne pentii immediatamente..
-Ballavo.. Ora non più..- abbassò lo sguardo
-Come mai?-.
Non rispose perchè fummo costrette a riportare l'attenzione sulle guide che si raccomandavano di stare in fila indiana perchè il sentiero era molto stretto e c'era il rischio di ruzzolare giù. In un attimo tutte quelle escursioni che avevo odiato ritornarono alla mente facendomi ricordare una scorciatoia per arrivare in cima. Presi la mano di Heather senza dire una parola (lei sussultò) e la guidai tra gli alberi:
-E' una scorciatoia.. L'hai mai fatta?..- sapevo benissimo la risposta, la facevamo sempre da ragazze
-No.. Ma se dici che è una scorciatoia mi fido!- sorrise
Okay, forse mi sbagliavo: o non era la Heather che pensavo io oppure c'era davvero qualcosa che non andava.
Ci ritrovammo col gruppo pochi minuti dopo, senza che nessuno avesse notato la nostra assenza. Notai solo allora di essere ancora per mano con lei ma non la lasciai.. In un certo senso avevo bisogno di quel contatto..
-Quindi tu conosci bene tutto il posto?- chiese
-Ehm.. Non proprio. Di fatti abbiamo il dubbio io e Darren su dove mangiare stasera.. Ricordo che la mensa di questo campo ricorda quella delle scuole superiori- similai un brivido di disgusto e Heather rise
-Conosco un posto. Cioè in realtà l'ho visto ieri per strada e mia sorella me l'ha raccomandato.. Si chiama 'Roma' potreste andare lì.. E' Italiano-
-Grazie mille!-
La guida ci lasciò 5 minuti di pausa e finalmente ritrovammo Darren che era intento ad abbordare una povera ragazza che si trovava lì per caso:
-Ehi! Darr vieni qua- mi ignorò completamente
-Con permesso..- dissi rivolta alla bionda di fronte a me per poi allontanarmi.
Tornai con Darren tenendolo per un orecchio ignorando le sue lamentele.
-Avrà avuto 5 anni in meno di te! Vergognati!- incrociai le braccia al petto
-Ehi ma ci stava! Sei una guastafeste!- sentimmo dei risolini di sottofondo così rimandammo la conversazione a più tardi:
-Scusala.. E' gelosa di me perchè sono e sarò sempre l'unico uomo della sua vita e non vuole che.. Ahi! - non potè nemmeno finire la frase che gli arrivò una gomitata nelle costole da parte mia
-Escucha!- iniziai puntandogli l'indice contro
- Yo soy la chica mas guapa de Los Angeles, tu no eres el ùnico chico para mì! Yo puedo tener todos los novios del mundo! Claro?- lui alzò un sopracciglio
-Farò finta di avere capito..- disse poi, provocando un'altra risata della biondina
-Siete buffi- disse ancora ridendo
-Io sono il Re della Risata, è diverso. Piacere sono Darren- allungò la mano verso la ragazza quasi inchinandosi. Sbuffai sonoramente, lo odiavo quando faceva il cascamorto
-Ci siamo già conosciuti il mese scorso al Giffoni ma.. E' sempre un piacere- Darren fece un sorrisino ed io sbuffai nuovamente borbottando qualcosa come 'Hai una paralisi facciale per caso?' mentre Heather rispondeva al cellulare, che aveva preso a suonare insistentemente:
-Calmati moretta! Stavo scherzando!- spiegò lui. Io borbottai nuovamente qualcosa di incomprensibile
-Non dirmi che sei ancora arrabbiata con me per quella tipa di prima!- esclamò
-Io sono sempre arrabbiata con te- incrociai le braccia..
-Scusatemi ma devo proprio andare.. Ho lasciato mia sorella in giro e le chiavi della macchina ce le ho io..-
-Ok, ci vediamo- Darren puntò di nuovo la moretta di poco fa e si allontanò di soppiatto
-Ma voi andateci stasera a mangiare dove ti ho detto..- disse rivolta a me
-Promesso- sorrisi e lei si allontanò senza seguire il sentiero.
Restai un minuto immobile a fissare il punto in cui era sparita la biondina dagli occhi cielo. Non potevo lasciarmela sfuggire ancora una volta, così la seguii correndo a perdifiato, più pensavo a quello che stavo facendo più mi sentivo idiota:
-A-aspetta!- dissi col fiatone finalmente scorgendo la sua figura tra gli alberi
-Naya? Che fai?-
-Io..- fui costretta a fermarmi dal fiatone che ancora regnava su me, avrei dovuto allenarmi un po' di più nella corsa
-Non vorrei sembrarti una stalker o robe simili..-
-Perchè dovresti?- chiese divertita
-Beh.. Tecnicamente ti ho seguita correndo per il bosco ma.. Non era di questo che volevo parlare..- mi avvicinai rendendomi conto di stare urlando per farmi sentire
-Vorrei rincontrarti.. Vieni con noi questa sera?- domandai evitando il suo sguardo
-A cena??- alzò entrambe le sopracciglia molto sorpresa
-Sì, a cena- iniziai a torutarmi le mani
-Volentieri!- esclamò sorridente, quel sorriso.. Era il più vicino a quello che mi ricordavo di quella ragazzina tra le nuvole che conoscevo a 14 anni
-Bene!.. Bene, alle 8 fuori dal campo?-
-Perfetto!-
-Perfetto!- ripetei io
Detto questo lei si allontanò lasciandomi sola in mezzo al bosco e lasciandomi il tempo di pensare e di realizzare quello che era successo in quell'ultima ore e mezza. L'avevo rincontrata!


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Capitolo 5
*** Déjà vu? ***


Buona lettura!



DEJA VU?


-Si può sapere dove ti eri cacciata?!- Mallory mi aspettava all'auto a braccia conserte
-Non ci crederai mai!!- esclamai entusiasta avendo in risposta un sopracciglio alzato
-Ho rivisto Naya Rivera e Darren!! Sono qui! Al campo! E stasera li porto all ristorante 'Roma'- continuai saltellando sul posto come una demente, infatti ricevetti un'occhiata scettica da mia sorella
-Ah davvero? Immagino che ti abbiano anche fatto vedere che Narnia si trova nel bagagliaio della loro macchina- mi prese le chiavi dalle mani e aprì l'auto
-..Ma è vero!-
-Sì, certo dai sali, puzzetta- sbuffai ma non proseguii la conversazione.. In fondo era poco credibile.


Appena arrivate a casa, dopo aver salutato mia madre salii immediatamente in camera e mi lasciai cadere sul letto morbido. Feci un sospiro accompagnato da un sorriso sulle labbra che proprio non riuscivo a togliere.
La mia mente iniziò a girovagare sui ricordi di quel pomeriggio passato con Lei a parlare, era stato dannatamente bello e il solo pensiero che di lì a poche ore la avrei rivista mi provocò un tuffo al cuore e subito dopo da un brivido lungo la spina dorsale.
A cena. Mi dissi
Io e lei. A cena.
In un ristorante.
Io e Naya Rivera..
Improvvisamente mi ritrovai a ridere da sola, avevo persino gli occhi lucidi.
Ridevo sia per la felicità che provavo in quel momento sia per la situazione in cui mi trovavo, piegai le ginocchia verso il petto incapace di smettere di ridere, mi sembrava così surreale! E la cosa più assurda è che mi sembrava di averla già vista quella scena! Io e Naya che parliamo e mangiamo insieme.. Già, magari è stato in un sogno.
Mi sembrava di vivere un Déjà vu.
Mi alzai a fatica dal letto con ancora la vista appannata dalle lacrime provocate da quella risata e mi infilai sotto la doccia, incapace di stare ferma sul letto ed aspettare che il tempo passasse..

***

-Io continuo a non capire come diavolo sei riuscito ad avere un appuntamento con quella ragazza..- sbottai mentre con Darren aspettavamo Heather all'entrata del campeggio
-Mi sottovaluti, chica- si aggiustò il colletto della camicia come per vantarsi, per poi prendersi uno scappellotto da me
-Oggi sei fin troppo manesca..- si lamentò lui massaggiandosi i ricci
-Te lo meriti- risposi acida
-Pff, allora hai fatto pace con la biondina?- mi rabbuiai immediatamente
-Non si ricorda. Non si ricorda di me, di questo posto, di niente!- dissi tristemente
-Fa male Darr..- conclusi abbassando lo sguardo. Lui si avvicinò a me e mi cinse la vita con le braccia
-Ehi, guardami.. Voglio che tu stasera glielo dica. Così saprai la verità-
-Okay..- dissi non troppo convinta, come glielo avrei detto? Era proprio una bella domanda, ma almeno ero rincuorata dal fatto che Darren sarebbe stato al mi fianco..
-E poi le chiedi se è interessata ad un bel moretto come me!- disse il ragazzo prima di beccarsi un bel pugno sul braccio
-Smettila cretino!- lui rise facendomi la linguaccia
-Siete ancora dietro a litigare voi due?- Heather era affacciata al finestrino della sua auto e ci salutò con la mano. Noi raggiungemmo la mia Range Rover e seguimmo la bionda per il paesino, in cerca di quel ristorante italiano.

Non fu difficile trovarlo, c'era un enorme insegna rossa ad intermittenza con scritto 'ROMA' così parcheggiammo ed entrammo in cerca di un tavolo. Notammo subito che era molto affollato, c'era il rischio di dover aspettare che si liberasse un posto.
Le mie paure svanirono quando un cameriere si avvicinò a noi ed Heather si rivolse a lui:
-Avevo prenotato un tavolo a nome Morris-
-Da questa parte- ci fece strada il giovane cameriere.
Il posto non era uno dei più grandi, ma era molto carino e ben arredato.
Ci sedemmo e dopo aver preso le ordinazioni il cameriere se ne andò, lasciandoci soli a parlare tra di noi.
Scoprimmo, molte cose sulla vita di Heather in Italia ed era proprio come la ricordavo: aveva una risata e un sorriso contagiosi, era sempre solare e aveva quel modo di fare così innocente che scioglieva anche i sassi..
Mi ritrovai a sorridere come una cretina osservandola incidere col coltello la forma del bicchiere sul tovagliolo. Era  così incredibilmente lei.. Anche dopo anni.

Il cameriere dopo aver portato via i nostri piatti vuoti, ritornò con il menù dei dolci e ci lasciò decidere quale prendere, siccome eravamo già abbastanza pieni decidemmo di prenderne uno in tre:
-Sia chiaro niente cioccolato o cose simili perchè mi fa venire i brufoli- dissi rivolta agli altri due
-Mmh, vediamo un po'..- disse Darren prendendo il menù tra le mani
-Qualcosa al caffè va bene?- chiese sempre il moretto
-Nah.. Poi non dormo..- commentai giocando con il tovagliolo
-Ma se lo bevi sempre!?- esclamò lui
-Lo so, infatti intendevo che tu starai a rigirarti nel letto per tutta la notte, facendo un casino bestiale ed io non riuscirò a chiudere occhio, ricordi com'è andata l'ultima volta?- dissi semplicemente. Lui emise un verso e riprese a leggere i dessert:
-Cosa ne dite di questo alla fragola?- continuò indicando la foto sul menù
-No, Heather è allergica- solo dopo aver visto lo sguardo della bionda su di me mi resi conto di quello che avevo appena detto
-Cos..?- disse strabuzzando gli occhi
-Volevo dire che Darren è allergico!-
-Io sono allergico alle fragole?!- esclamò Darren voltandosi verso di me
-N-no!.. Io sono allergica alle fragole-
-Non credevo fossi allergica alle fragole-
-Infatti non lo sono- non so nemmeno perchè lo dissi.. Mi sarei sotterrata in quell'istante.
-Credevo lo fossi tu- ..ripensandoci mi sarei buttata fuori dalla finestra, sarei scappata a piedi fino a Los Angeles.. E poi mi sarei sotterrata!
-Io no! E allora chi è che è allergico alle fragole?!- sbottò Darren rivolto ad entrambe.
Solo allora mi voltai verso la biondina di fronte a me, che ci guardava a bocca semiaperta in un sorriso tra l'incredulo e il divertito:
-Io!- disse soffocando una risata
-B-bene.. Vedi Darren? Qualcuno che è allergico alle fragole c'è..- cercai di sembrare serena e tranquilla mentre pronunciavo quella frase, ma il mio colorito e la voce leggermente tremolante dicevano tutt'altro.
Fortunatamente sentimmo una musica partire interrompendo quel momento imbarazzante. L'avevo scampata.
Era musica Dance/Pop, le luci del locale si soffusero e qualche minuto più tardi un gruppetto di persone si radunarono e iniziarono a ballare su una pista da ballo improvvisata:
-Wow! Dai andiamo anche noi!- esclamò Darren incapace di stare fermo sulla sedia
-Andate voi..- la bionda aveva un espressione perplessa in viso
-Dai vieni Heather!- provai io prendendola per mano.
Lei guardò le nostre mani poi alzò lo sguardo fissandolo nei miei occhi
-Mi-mi sa che si è fatto tardi..-
-Oh- guardai l'orologio, in effeti erano le 23.30
-Ti accompagno alla macchina- dissi.
Lei fece un cenno d'assenso e dopo aver salutato Darren si infilò fuori dal locale, seguita a ruota da me.
Raggiungemmo subito l'auto della bionda, senza dire una parola.
In realtà non volevo parlare per il semplice fatto che mi sembrava parecchio scossa..
-Grazie per avermi accompagnata- disse voltandosi verso di me. Io accennai un sorriso
-Ho.. ho fatto qualcosa di male?- dissi poi
-No, no!- si affrettò a chiarire lei
-Solo che sono un po' stanca e vorrei dormire..- spiegò.
Io annuii con la testa, avrei dovuto dirle quella cosa.. Ma avevo troppa paura della sua reazione, e per giunta quello non mi sembrava nemmeno il momento adatto. Magari se ci fossimo rincontrate..
-Ti rivedrò domani?- lei alzò le sopracciglia sorpresa
-S-Sì! cioè, credo che mi abbiano offerto un lavoretto lì al campo quindi sì!- concluse sorridente, ora non vi era nemmeno l'ombra di quella espressione cupa sul suo viso. E questo mi spinse a sorridere di rimando
-Credi?-
-No, volevo dire.. Sì-
-Ahah  tranquilla ho capito!-
-Okay, allora.. A domani?-
-A domani-


Angolino: Salve a tutti! :) se siete arrivate a leggere fino a qui vi ringrazio di cuore!! E spero che il capitolo sia almeno decente xD
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate quindi, recensite!! :)
A presto con un altro capitolo! :)
Snix 95

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Capitolo 6
*** Scoperte ***


SCOPERTE


Appena uscita dal parcheggio del ristorante accelerai. Dovevo assolutamente volare a casa. Un dubbio si era infilato nella mia mente e dovevo assolutamente chiarirlo.
-Dannata macchina! Dai, dai, dai, dai!- sussurrai a denti stretti contro l'auto davanti a me che andava ai 2 all'ora. Finalmente riuscii a superarla, e sfrecciando per la strada arrivai a casa in 5 minuti.
Vidi mio padre ancora seduto sul divano a guardare la TV, ma non mi fermai neanche a salutarlo e senza preoccuparmi di non fare troppo rumore presi a salire la scale che portavano alla mia camera. Spalancai la porta e mi fiondai direttamente sul fianco del letto, in ginocchio, non curante del fiatone e del batticuore mi abbassai e trascinai fuori da sotto il letto una scatola.

Per una volta mia madre aveva fatto una cosa giusta. Quella scatola conteneva foto e oggetti di quando avevo 14 anni e lei mi aveva costretta a portarmi dietro qualcosa del passato.. Come se fossero compiti delle vacanze..
 
Quando ero a casa ci avevo ripetutamente guardato dentro senza trovarvi niente di particolarmente significativo o che mi scatenasse qualche sensazione strana, ma nonostante questo non l'avevo mai ignorata quella scatola, anche se mia madre mi aveva esplicitamente detto che non avevo mai condiviso con nessuno alcun momento di quel periodo della mia vita, come se non volessi parlarne con loro, quindi non avrebbero potuto aiutarmi a ricordare. Ma non mi ero persa d'animo e soprattuto non l'avevo lasciato da parte.

Ecco perchè ora stavo rovesciando fuori tutto il contenuto per cercare quella foto.
E già, era assurdo, lo sapevo anche io, ma quando Naya mi aveva preso la mano non avevo potuto evitare di osservare il contrasto tra le nostre pelli e correre con la mente a quella foto.. Si vedevano solamente due mani unite fra loro, una era la mia e l'altra aveva la pelle più scura, portava parecchi braccialetti al polso e lo smalto nero sulle unghie... Sono dovuta andare via subito, per quanto mi dispiacesse lasciarla.. Cioè, lasciarli.. Dovevo controllare:
-Ma dov'è?!- dissi appoggiandomi con la schiena al fianco del letto.
Lasciai che il mio respiro tornasse regolare, non ero più allenata e le scale fatte in quel modo mi avevano uccisa, respirai a pieni polmoni un paio di volte, chiudendo gli occhi.
Ma che stavo facendo? Davvero credevo che quella mano nella foto fosse di Naya?
Probabilmente stavo diventando matta, lei era una star, e neanche nelle mie fantasie più nascoste sarebbe potuta essere una mia amica d'infanzia! Forse stavo viaggando un po' troppo con la fantasia..
Mi alzai e mi preparai per andare a letto, era stata una giornata stancante e avevo bisogno di dormire, per scacciare quel pensiero che continuava a frullarmi per la testa.

***

-Heah, non credi sia meglio tornare al campo?- domandai terrorizzata, ma la biondina continauava imperterrita a salire sull'albero
-Dai non fare la fifona e seguimi!- disse ridendo, io mi guardai intorno, sperando che sbucasse qualcuno che mi proibisse di salire
-I-io non sono una fifona!- balbettai insicura, in realtà avevo una terrificante paura delle altezze, e salire su un albero era l'ultima cosa che volevo fare di mia spotanea volontà
-E allora sali con me!- provò ancora Heather
-No, dai.. E' meglio tornare al campo!-

Sospirai aprendo gli occhi. Ero lì, di fronte a quell'albero e mi tornava in mente quella scenetta vissuta anni e anni prima.

-Fidati di me! La vista è bellissima!-
-...-
-Dai sali NaNay!-

Allungai la mano per toccare la corteccia e alzai lo sguardo per controllare dove fosse il ramo più vicino.

 Pensa se cadi e ti fai male!- sbottai mentre mi torturavo le mani ai piedi dell'albero
-Se mi vuoi davvero bene devi salire con me!-
-Dai non farla difficile!.. Ho detto che non mi va-

Controllai bene la rigidità del ramo prima di issarmi su di esso
-Oddio lo sto facendo davvero- sussurrai ridendo istericamente mentre cercavo di mantenere l'equilibrio su quel ramo.
Continuai la mia salita verso il ramo successivo, fortunatamente più grosso e largo, mentre nella mia mente continuavo a ripetermi di non guardare giù, ma non contava! Anzi mi spronava ulteriormente a guardarci, così per distrarmi iniziai a canticchiare una canzone:

Regrets collect like old friends
Here to relive your darkest moments
I can see no way, I can see no way
And all of the ghouls come out to play

Mancava un ramo prima di arrivare nella postazione, più comoda dove si era seduta Heather anni prima. Mi issai sul ramo e con non poche difficoltà riuscii a posizionarmi al meglio tra quella spaccatura sul tronco che fungeva da sedia e quando finalmente misi da parte il terrore che provavo in quel momento alzai gli occhi sul paesaggio..

Heather sbuffò, un po' scocciata e un po' divertita e con un unico balzo scese dall'albero
-Sei una rompi palle, Rivera- disse mentre si puliva i pantaloni dai rimasugli di corteccia e foglie
-E ne vado fiera- dissi altezzosa, lei scossò la testa sorridendo poi mi prese il migliolo col suo e ci incamminammo verso il campo
-Comunque ti sei persa una vista stupenda-

Era a dir poco bellissimo, si poteva chiaramente scorgere il campeggio e un'altra parte di bosco sulla destra del campo con alcune piccole montagne nello sfondo. Dalla parte opposta invece si vedeva l'immensa distesa del mare.. Era uno spettacolo unico..
-Non sei un po' troppo grande per salire sugli alberi?- saltai di almeno 5 centimentri dal tronco quando sentì quella voce, lo spavento mi fece perdere l'equilibrio e in un attimo mi ritrovai stesa a terra:
-Naya?!- tenevo ancora gli occhi chiusi ma sapevo alla perfezione chi fosse che in quel momento era inginocchiata al lato della mia testa.
Mi sforzai di aprirli, constatando che ormai la caduta era finita e mi ritrovai davanti agli occhi uno spettacolo di gran lunga molto più bello di quello che avevo appena visto da sopra l'albero. Heather era a 20 centimentri dal mio viso e mi guardava con un sorriso divertito sul viso, non potevo non perdermi in quegli occhi fatti col cielo più azzurro e con il mare più limpido, mi ci sarei volentieri tuffata in quegli occhi..
Mi soffermai sulle sue lentiggini attorno al naso e quella pelle bianca come il latte, le labbra distese in quel sorriso contagioso, quelle labbra così invitanti..
-Hai per caso intenzione di uccidermi?..-  la mia voce uscì poco più forte di un sussurro, senza poterla fermare era uscita prepotente dalla mia bocca ed era riferita a quel meraviglioso spettacolo che avevo davanti agli occhi.
Ok la caduta ti ha fatto uscire fuori di testa, Rivera!
-Non volevo farti paura!- disse ancora tra le risate, per mia fortuna l'aveva interpretata in maniera diversa
-Ma che hai da ridere? Potevo anche morire!- dissi mentre mi alzavo e mi pulivo delle foglie.
Lei alzò le sopracciglia un istante prima di riscoppiare a ridere, più forte di prima
-Davvero- si interruppe per riprendere fiato dopo la risata - davvero credi che saresti potuta morire?!- io incrociai le braccia al petto
-Sono appena caduta da un albero!- sbottai poi fingendomi offesa
-Sì, ma avrai fatto si e no 2 metri o 1 metro e 50 di caduta, al massimo ti verrà un livido!- mi sentii avvampare quando, voltandomi verso l'albero, constattai che avevo fatto davvero pochi metri.
Sentii una mano sulla schiena e d'istinto mi voltai di scatto e me la ritrovai davanti
-Scusa, eri sporca..- si affrettò lei
-Oh, no scusa tu- dissi incapace di staccare gli occhi dai suoi
-..Ti sei fatta male?- disse lei dopo un silenzio imbarazzante
-No, non ho sentito niente a dir la verità- confessai
-Meglio così!- concluse sorridendo


Dopo lunghi minuti passati a decidere dove andare, optammo per scendere in paese a mangiare un gelato, così prendemmo la mia auto, magari avrei imparato ad usarla.. Iniziavo a pensare che quell'affare ce l'avesse con me..
Durante il tragitto non parlammo molto, perchè Heather era troppo presa ad esplorare la mia auto e a pastrocchiare con la radio, inserendo un CD dei Coldplay. Pochi minuti più tardi iniziò a cantare assieme a Chris Martin sulle note di Viva La Vida, mi voltai ad osservarla, teneva tra le mani il mio cellulare che avevo appoggiato sul cruscotto prima di partire e lo usava come microfono mentre ondeggiava con le spalle a ritmo di musica. Mi venne da sorridere, e lei accorgendosene si affrettò a scusarsi:
-Scusa adesso smetto- disse arrossendo un po'
-No, no continua! Mi metti allegria- lei arrossì ancor di più
-Solo se lo fai anche tu-
-Cosa? Nah.. Dai canta tu-
Inutile dire che 30 secondi più tardi cantavamo a squarciagola tutte e due.


***

-Allora com'è la vita da star?- chiesi mentre cercavo di non far sgocciolare il mio gelato
-Complicata- rispose solamente
-Mmh, ho dei dubbi su questo- scherzai
-No, seriamente è stressante.. So che può sembrare semplice essere attori però è molto molto stressante- disse prima di affondare le labbra nel suo gelato
-Cioè non fraintendermi, i fans sono fantastici.. Però hai davvero poco tempo per te stessa.. In pratica non hai più una vita privata e.. - era bellissimo ascoltarla, era bellissimo vederla gesticolare e fermarsi di tanto in tanto per non far colare il gelato.
I suoi occhi erano stupendi, di un'intensità magnifica e color pece. Avrei potuto perdermi nella profondità di quei due pozzi di petrolio. I suoi capelli, lasciati sciolti le ricadevano sin oltre le spalle. Le sue mani così scure continuavano a muoversi mentre lei mi parlava. Mi ero persa, sono sicura che in quel momento se mi avessero chiesto come si scriveva il mio nome non avrei saputo rispondere:
-Ora però dimmi qualcosa di te..- il suo sguardo nel mio mi riscosse dai miei pensieri da fan adorante
-Oh, giusto..- abbassai lo sguardo, ora non potevo più scappare. Avrei dovuto dirle dell'incidente, non potevo non farlo
-C'è.. C'è una cosa che devi sapere su di me.. E' un po' brutta, non ne parlo spesso.. Anzi, a dire la verità non ne parlo mai..- iniziai a torturarmi le mani, avevo paura di rivivere quel momento. Ci avevo messo anni per 'dimenticarlo' e avevo una terribile paura che parlandone per la prima volta dopo anni ricominciasse tutto da capo.. Sentii una presa delicata e decisa sulla mia mano:
-Ehi, con calma.. Ti va di camminare un po'?-

***

Heather era sconvolta, lo vedevo dall'espressione che aveva mentre si torturava le mani.. Non sapevo cos'avesse intenzione di dirmi, non sapevo se c'entrasse con me, non sapevo niente, ma vederla così terrorizzata mi scatenò una strana reazione dentro di me. Allungai la mano per prendere la sua, non ero sicura che mi avesse sentita, così provai a parlarle:
-Ehi, con calma.. Ti va di camminare un po'?-  la verità è che volevo sapere cosa aveva da dirmi ma non volevo assolutamente metterle fretta.
Lei si alzò senza dire niente e senza smettere di tenermi la mano.
Così, imitandola, non dissi niente e iniziai a camminare piano, aspettando che Heather si sentisse pronta.

***

Tenevo stretta la mano di Naya mentre camminavo per la città. Era da tanto che non parlavo di quel fatto, e probabilmente non l'avevo mai fatto come stavo per farlo ora con lei. Aspettavo a parlare perchè avevo paura di ricominciare. Avevo paura di rivivere quei giorni, riparlandone. Ma non volevo nemmeno fare la diffidente con Naya, si era dimostrata una brava persona e qualcosa mi spingeva a credere di potermi fidare ciecamente di lei. Calciai una pigna che era sulla mia strada poi rivolsi uno sguardo alla latina sulla mia destra, che mi sorrise:
-Scusa è che.. Non ne ho mai parlato-
-Non ti preoccupare, se non vuoi ti capisco. Non ti voglio forzare-
-No. Forse mi farà bene parlarne, credo- Naya annuì piano con la testa e mi lasciò parlare
-E' successo tutto nel 2008, facevo parte di una compagnia di danza e avevamo deciso di fare un viaggetto, andò tutto alla grande tranne che per il viaggio di ritorno.. Beh successe che facemmo un incidente d'auto.. Avevamo 3 auto e in quella macchina eravamo in 2: io e Richard, è americano come me e si era trasferito in Italia. Guidavo io e un folle non ha rispettato lo stop e ci è corso addosso.. Finimmo all'ospedale tutti e due..- mi fermai a causa di un singhiozzo, poi sentii le dita di Naya intrecciarsi con le mie
-Lui finì in coma per 18 mesi.. Mentre io.. Beh, io oltre ad alcune fratture, persi la memoria degli ultimi 10 anni.. Ricordavo solo i miei genitori, mia sorella e gli amici che frequentavamo quando ero una bambina- l'ispanica sbiancò paurosamente e allentò un istante la presa sulla mia mano
-Col tempo mi raccontarono tutto, dall'accaduto alla compagnia di danza, fino a Richard.. Eravamo migliori amici, allora non ricordavo tutto, ma andai comunque a trovarlo quando era ancora in coma.. Non potevo aspettare, mi sentivo in colpa!.. E in un qualche modo avrei pur dovuto chiedergli scusa, no?- le lacrime iniziarono a scivolare silenziose sule mie guancie
-Così, gli promisi che non avrei più ballato. Non era giusto. Lui adorava la danza, e da quel momento fino ad ora che si è ripreso non ha più potuto ballare e non può più ballare tuttora! Le sue gambe.. Non.. Loro non..- la mia voce era interrotta da singhiozzi
-Io mi sento così in colpa! Se avessi frenato un istante prima.. Lui non sarebbe.. Io non sarei..-
-Calmati Heather.. Non è colpa tua- disse la latina
-Se avessi frenato un istante prima.. NaNay..-  guardai Naya che era immobile con lo sguardo fisso per terra e la bocca semiaperta sembrava sconvolta. Ci eravamo fermate in mezzo alla strada per mano, lei si voltò verso di me e senza lasciarmi il tempo di dire niente mi abbracciò. Un abbraccio che per me valse più di 1.000 parole:
-Heather.. Non hai colpe- disse tra i miei capelli, mi sfogai sulla sua spalla, bagnandole la maglietta. Ero percossa da singhiozzi per il pianto e da brividi per l'emozione di quel momento.
Lei continuava a stringermi forte, cercando di calmare i singhiozzi che violenti si erano impossessati di me. E a dire il vero mi calmai, sentendo il calore di quell'abbraccio, sentendo il respiro caldo di Naya sul mio collo.. Mi sentivo a casa.

***

Che stupida
Non potevo crederci. Un incidente d'auto.
Tornava tutto ora.
Che stupida
Ed io che credevo che si fosse dimenticata di me di proposito.
Che idiota
Continuavo a stringerla tra le braccia, il solo pensiero che quella dolce biondina avesse rischiato la vita mi faceva tremare le gambe. Non poteva. Non lei!
Ero arrabbiata con me stessa per le cose che avevo anche solo pensato contro di lei, mi sentivo una stupida, un idiota e non meritavo nemmeno di stare li con lei in quel momento..
-Ti ho bagnato la maglietta- disse con voce ancora rotta dal pianto Heather
-Non.. Non ti preoccupare- lei mi guardò un istante e poi si allontanò di qualche centimetro da me
-Mi dispiace, non volevo farti piangere..- disse poi, in effetti non mi ero resa conto di avere gli occhi appannati dalle lacrime. Provvidi subito ad asciugarli e pochi istanti più tardi arrivò una chiamata di Darren:
-Pronto?-
-E' deciso-
-Cosa è deciso?-
-Divento gay-
-Darren stai bene?- era preoccupante il fatto che uno sciupa-femmine come Darren Criss dicesse quelle due parole
-Cos'è successo?-
-Hai presente Susan, la tipa con cui sono uscito oggi?-
-Sì-  
-Ecco, la prossima volta che rimorchio ricordami di chiedere se per caso ha problemi mentali!-
-Cos'è successo?-
-Te lo spiego quando vieni a casa..-
-..C'è altro?-
-No perchè?-
-Cioè, tu mi hai chiamato per dirmi che a casa mi spiegherai una cosa?- sbottai
-Esatto, ho interrotto qualcosa per caso?- potevo immaginare la sua faccia ammiccante mentre pronunciava quella frase
-Sì, ma non quello che pensi tu!- mi trattenni dal chiamarlo pervertito solo perchè avevo Heather di fronte
-Uh cosa?!-
-Te lo dico quando arrivo a casa..- dissi con un ghigno malefico in viso lui borbottò qualcosa su quanto fossi diabolica a volte poi terminò la chiamata lasciandomi di nuovo con la bionda.
-Forse è meglio tornare a casa- disse
-Già, anche perchè fra un po' credo che inizi a piovere..- sentenziai dopo aver scrutato il cielo che diventava sempre più nuvoloso.
La bionda mi prese nuovamente la mano, facendomi sorridere e ci incamminammo verso la mia auto, pronte per tornare a casa.
 



Angolino: Saalvee, perdonatemi il ritardo, ma non sono riuscita ad aggiornare prima! Beh comunque:
Heather ha parlato a Naya del suo incidente! Riuscirà Naya a dirle di loro due?Se sì come la prenderà Heather?
Fatemi sapere cosa ne pensate!! :D
A presto!
-Snix 95

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Capitolo 7
*** Foto ***


FOTO




Ero ancora un po' scossa per quello che mi aveva appena raccontato Heather.. Mi sentivo un idiota ad aver creduto che si fosse dimenticata volutamente di me.. Dopo qualche minuto di macchina mi feci forza di chiederle come aveva affrontato la situazione con gli amici, la scuola e tutto il resto.. Mi disse che col tempo aveva ricordato quasi tutto. Le mancava solo una piccola parte, non ricordava nessuna minima cosa di quando aveva 14 anni, quando aveva incontrato me.. Sarà stato casuale?
-Così, ogni giorno guardo album fotografici o cassette di quando avevo all'incirca 14 e 15 anni.. Non riesco a ricordare, non so perchè.. E mia madre ha organizzato questa vacanza.. Dice che ci ho passato 4 anni della mia vita in questo posto.. Quindi diciamo che non è una visita di piacere.. E' più un 'dovere'-
-E.. Ricordi qualcosa?..- chiesi
-No, ma è un paesaggio che ha un qualcosa di familiare.. Prima o poi ricorderò-
Avrei potuto dirglielo, in quel preciso istante, ma quando cercavo di aprire bocca non mi uscivano le parole. Ero spaventata al pensiero della sua reazione, come l'avrebbe presa?
-..Anche prima dell'incidente facevi la fotografa?-
-Sì, l'ho sempre adorato.. Mi divertivo a fotografare le mie amiche come fossero modelle-
-Scommetto che sei brava, mi piacerebbe vedere qualche tua foto un giorno di questi- dissi distogliendo un attimo lo sguardo dalla strada per sorriderle, lei fece altrettanto.
Mi persi un ulteriore volta in quegli occhi, così blu, così profondi e luminosi, erano gli occhi più belli che io avessi mai visto.
-Ecco abito qui- disse indicandomi una grande casa bianca, circondata da un grande giardino. Parcheggiai l'auto di fronte alla staccionata stravagante e mi voltai verso la bionda per salutarla:
-Aspetta qui! Non andartene!- disse lei scendendo.
Io alzai le sopracciglia confusa ma obbedii, come potevo non farlo? Tornò pochi minuti più tardi con un sorrisone stampato in faccia che ricambiai anche se non capivo molto bene cosa avesse in testa. Aprì il mio sportello facendomi segno di scendere
-Che cosa succede?- domandai confusa
-Beh, hai detto che volevi vedere qualche mia foto un giorno di questi e ho pensato che magari andava bene anche adesso..-
Okay, quello era davvero un invito ad entrare in casa sua, non so perchè ma ero nervosa.
-Non vorrei disturbare..-
-Va benissimo, tranquilla!- detto ciò mi prese per mano e mi condusse dentro casa sua.
Subito a sinistra dell'entrata vi era il salotto, molto spazioso e ben arredato, Heather si infilò su per le scale facendomi segno di seguirla.
Saltellò per il corridoio, mentre io la seguivo lenta guardandomi intorno, era davvero una bella casa.. Mi accorsi che lei era già di fronte alla porta della sua presunta camera, con un sorriso in faccia e la mano sulla maniglia della porta che mi aspettava per aprire.

-Scusa per il disordine..- disse un po' imbarazzata
-Dovresti vedere la mia di camera, quello si che è disordine, non questo- dissi mentre osservavo la stanza.
Heather si abbassò e tirò fuori da un cassetto un contenitore, che piazzò sul letto
-Qui ci sono le più recenti, di solito le divido in soggetti e paesaggi o cose simili, ma non l'ho ancora fatto con quelle. Ora cerco le altre, torno in un attimo!- sentenziò prima di uscire dalla camera.
Senza esitare aprii la piccola scatola e ne estrassi le foto. Erano davvero molto belle, ritraevano persone, oggetti, animali, scene di vita quotidiane, bambini. Si vedeva che Heath amava quello che faceva, ci metteva passione, e quella passione la trasmetteva nelle sue foto.
Sorrisi senza accorgermene, quella ragazza era veramente speciale. Poggiai la pila di foto per rimetterle a posto quando il mio sguardo finì per caso sul cassetto che la bionda aveva aperto per prendere le foto. Notai una busta trasparente contenente altre foto. Rimasi un attimo interdetta sul da farsi, non volevo farmi gli affari di Heather ma quella nella foto sembravo proprio io..
Così allungai la mano e tirai fuori la busta, erano tutte foto mie al Giffoni, dischiusi la bocca guardando la quantità di primi piani. Come poteva non ricordarsi di me e allo stesso tempo essere mia fan? Non sapevo rispondermi, speravo solo di trovare il momento giusto per raccontare ad Heather tutto. Ma non era quello.
Ritornai a concentrarmi sulle foto, notandone una particolarmente venuta bene, ricordai perfettamente il momento. Avevo fatto apposta a guardare dritta nel suo obbiettivo. Sorrisi ancora senza accorgermene:
-Che guardi?- la bionda era rientrata nella stanza e aveva appoggiato le foto sul cuscino, ed ora era seduta dietro di me sul letto
-Oh..- continuò vedendo la foto che ancora tenevo in mano
-Mi dispiace, le.. Le ho viste lì e.. Scusa le rimetto via- stavo morendo per l'imbarazzo
-No tranquilla, cioè, alla fine sono foto tue, se non puoi vederle tu chi può?- sorrise da sopra la mia spalla. Potevo sentire distintamente il suo profumo invadermi le narici
-Sono bellissime, tutte quante, si vede che è la tua passione- lei sorrise appoggiando il mento sulla mia spalla
-Ti piacciono quelle che ti ho fatto?- chiese poi
-Tanto, sei bravissima. Sono davvero bellissime-
-E' anche merito del soggetto, se il soggetto è bellissimo la foto non può venire male- disse portando una mano sul mio fianco. Persi un battito e sentii una strana sensazione allo stomaco.
Voltai la testa verso la biondina che fece lo stesso. Mi persi per l'ennesima volta in quegli occhi fatti di cielo, cogliendo tutte le sfumature più chiare che avevano e i contorni leggermente più scuri, scattai in avanti col la testa per annullare le distanze, ma questione di un istante e il suo cellulare prese a vibrare nella sua tasca e Heather saltò sul letto per lo spavento.
 Mentre la bionda si alzava per rispondere ebbi il tempo di realizzare quello che stavo per fare ed iniziai a maledirmi mentalmente per quella genialata. Mi ritrovai a sperare che non si fosse accorta di nulla, altrimenti avrei dovuto spiegarle cose a cui non sapevo rispondere nemmeno io.
Rimisi a posto le foto dentro al cassetto e mi alzai dal letto, con le gambe che tremavano leggermente.

Heather girava su e giù per la stanza, ancora al telefono con quella che doveva essere sua madre, così aspettai che terminasse la chiamata per dirle che dovevo andare.
Lei mi accompagnò alla porta d'ingresso senza dire niente ed una volta sulla porta mi voltai verso di lei, mormorando un semplice 'ciao', lei esitò un'istante prima di dire tutto d'un fiato:
-Io domani lavoro al campo di mattina, ti va se sul pomeriggio andiamo da qualche parte?-
-Certo.. Sì okay- lei sorrise
-Beh, ora è meglio che vada- sentenziai, lei senza darmi il tempo di dire altro allacciò le braccia intorno al mio collo, stampandomi un bacio sulla guancia, che prontamente diventò bordeaux come il resto della mia faccia.
-A domani- disse poi sorridendomi.

***

-Oh. Mio. Dio.- entrai in roulotte sbattendomi la porta alle spalle, facendo parcossare Darren che dormiva beatamente sul divano
-Nay! Mi hai spaventato!..Che è successo? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma- disse alzandosi a malavoglia dal letto.
Gli raccontai tutto quanto. Dal gelato alla 'chiacchierata' sull'incidente fino a casa sua. Sì, beh magari non proprio tutto tutto, tralasciai il 'tentato bacio' e la caduta dall'albero (non avrebbe più smesso di ridere). E lui ci rimase di sasso, la stessa reazione che avrei avuto anche io se non mi fossi trovata davanti alla ragazza.
-E glielo hai detto, giusto? Del campo..- sentii nel suo tono di voce che si aspettava con sicurezza una risposta affermativa da parte mia
-Eeeemmnnn no- mugugnai guardandomi le scarpe
-Cosa?! Ma Naya! Cosa aspetti che te lo chieda lei?!- sbottò il moretto
-E' che non sono riuscita a dirglielo! Insomma lei era lì, tutta sorridente, poi un attimo più tardi piangeva, ed io.. Non mi venivano le parole!- Darren scossò la testa
-Ascolta Nay, io non la conosco molto, ma ti posso assicurare che più rimandi questa cosa più sono le possibilità di perderla un'altra volta. Ho visto come la guardavi l'altra sera, e si capisce che era una persona davvero importante per te. Non permetterò che ti rovini con le tue stesse mani- mi accarezzò la guancia col dorso della sua mano e mi attirò a se in un abbraccio molto affettuoso
-Ti voglio troppo bene, non voglio vederti soffrire- disse poi tra i miei capelli
-Ti voglio bene anch'io- risposi commossa





Rieccomi qua, scusate il ritardo è che ho iniziato a scrivere altre fanfic e non riuscivo a concentrarmi su questa :S Comunque spero sia di vostro gradimento questo capitolo, anche se è un po' cortino xD
Recensite, recensite recensite! :) Mi fa piacere sapere cosa ne pensate e se volete sono anche su Twitter: https://twitter.com/iSimonaToscano
A prestoo!

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Capitolo 8
*** Old Friends ***



Buona lettura, ci si vede alla fine c:



OLD FRIENDS



Ero seduta su una sedia fuori dalla roulotte che mi fumavo una sigaretta, erano le 14 di pomeriggio e Darren che si era offerto di preparare qualcosa di leggero da mangiare, ovvero la caprese, ora stava ripulendo il casino che aveva combinato facendo cadere la mozzarella per terra..
Aspirai un'altra boccata di fumo, perdendomi nella vista che avevo di fronte a me, sarei potuta rimanere lì per un giorno intero a fissare quel panorama.

-Potresti auitare..- Darren sbucò con la testa dalla porta
-Sono impegnata- risposi secca
-Non mi pare.. Che stai facendo?-
-Mi rilasso..- dissi continuando a guardare dritto
-Naya, stai fissando dei bambini?  Tu odi i bambini-
-Non sto fissando dei bambini!- sbottai voltandomi verso di lui
-Come no?Allora chi.. Ooh- disse poi con un espressione di chi la sa lunga  
-Cosa 'ooh'? Non c'è nessun 'ooh' sto solo guardando il panorama- sbottai
-Si, un panorama biondo con gli occhi azzuri?- ironizzò Darren
Sì, okay, ammetto che la mia sedia era casualmente direzionata verso Heather, che stava giocando con i bambini del campo, ma questo non significava nulla, vero?
Neanche il fatto che il giorno prima avevo tentato di baciarla significava nulla..
-Non so di che stai parlando, D- finsi sperando che la piantasse ma sapevo che avrebbe durato a lungo, era fatto così lui..
-Seh seh, dai che è successo?-
-Niente di niente Darren!-
-Oh ma andiamo! Sei entrata in casa sua!-
-D..- mi voltai verso di lui senza finire la frase, era già abbastanza chiara
-Ne riparleremo Naya..- disse, io rimasi un po' confusa, ero convinta di dovermi sorbire una valanga di domande
-Come? Hai già finito con le domande?- corrucciai le sopracciglia
-Sta arrivando la tua bella- mi voltai di scatto verso la bionda ancora lontana
-Quando avrai finito di sbavarle sui piedi mi racconterai cos'è successo- sentenziò
-Sìsì certo D, come vuoi- non avevo ascoltato una sola sillaba di quello che aveva detto, presa solo dalla bellezza di quegli occhi.

Sentivo le mani sudate e il mio cuore sarebbe uscito dal petto da un momento all'altro
-Ciao!- trillò la ragazza rivolta a tutti e due
-Ciao!.-
-Siete già pronti?-
-Noi siamo sempre pronti- disse Darren prendendo la borsa da spiaggia.
Ci eravamo organizzati la mattina per andare in spiaggia tutti e tre assieme ed ora era il momento di andare.

Siccome la spiaggia era vicina andammo a piedi, pessima scelta. Ogni tre passi ci fermavano persone per foto e autografi. Era fin troppo bello che fino a quel giorno non ci avessero ancora fermato.

Doveva succedere proprio in quel momento? Mentre Heather era li con noi? Adoravo i miei fans però a volte avevano un tempismo pessimo.
Fortunatamente Heather sembrava divertita da tutte quelle persone accerchiate intorno a noi e appena finimmo di firmare autografi e cose varie ci rimettemmo in marcia verso la spiaggia.

Una volta sistemati sotto gli ombrelloni Darren senza neanche aspettarci si tuffò in acqua, come un bambino, ma come biasiarlo? L'acqua era splendida.

Mi tolsi i pantaloncini e la maglietta rimanendo in costume, pronta per seguire Darren in acqua quando..
-Naya mi aiuteresti per favore?- voltandomi rimasi abbagliata dalla perfezione del corpo di Heather, deglutii a fatica vedendo la bionda col tubetto di crema in mano e i capelli stretti nell'altra, in modo da lasciare la schiena completamente libera.
-Che d-devo fare?- balbettai
-Spalmarmi la crema sulle spalle- disse divertita sedendosi sul lettino.

Feci percorrere ancora una volta il mio sguardo su quel corpo bianco e perfetto, inumidendomi le labbra, poi mi avvicinai, sedendomi dietro di lei.
Mi tremavano le mani dall'imbarazzo e con calma iniziai a spalmarle la crema.

Dovetti mordermi il labbro quando la biondina sussultò a contatto con la crema fredda sulla sua pelle. Feci scendere la mia mano fino alla fine della schiena, stendendo la crema anche sui fianchi poi in un movimento lento risalii verso le spalle accennando un massaggio alla base del collo. La vidi roteare la testa e sospirare un 'mmh' quando iniziai a massaggiarle le spalle:
-Ti va di essere la mia massaggiatrice personale?- disse con ancora gli occhi chiusi, io risi continuando quel massaggio per stendere quel poco di crema rimasta
-Mi potrei addormentare- disse poi.

Qualche istante più tardi si appoggiò completamente a me, con la nuca sulla mia spalla e un sorriso adorabile in viso.
Prima che potessi accorgermene portai le labbra sul suo collo lasciandovi un bacio lungo e facilmente fraintendibile, la pelle della bionda si increspò di brividi a quel contatto e mi ritrovai con gli occhi di Heather fissi sui miei.




***



Sentivo la mia pelle incresparsi di brividi sotto il tocco delicato ma deciso di Naya, sarei rimasta così per sempre, mi appoggiai contro il suo petto posizionando la mia testa sulla sua spalla. Sentivo il suo cuore battere forte e il suo torace alzarsi e abbassarsi per i suoi respiri.

La sua pelle era morbida e calda e mi dava un senso di benessere mai provato. In quel momento, con gli occhi chiusi potevo sentire tutto attorno a me, dal rumore delle onde che si infrangevano sulla riva alle urla dei bambini che giocavano poco distanti da noi. Sentivo il calore della gamba della latina poggiata contro la mia e le sue mani che mi carezzavano le braccia. Era tutto così bello, quel calore, quel respiro sulla pelle.. Lei era bella. Ancora in trance percepii molto chiaramente le labbra carnose della mora che si posarono sul mio collo, in un bacio lungo che mi tolse il fiato.

Sospirai aprendo gli occhi, e li fissai in quelli color petrolio di Naya. Ormai la seguivo da anni, la conoscevo a memoria, ogni piccolo dettaglio del suo viso era un immagine ben impressa nella mia mente, ma ogni volta che la guardavo era come la prima volta.

Provai l'istinto di baciarla, lì, di fronte a tutti e sentii la sua mano scivolare lenta sulla mia fino ad intrecciare le nostre dita creando un contrasto di colori bellissimo, la strinsi impercettibilmente prima che Darren spuntasse fuori da nulla bagnato fradicio:
-Non venite in acqua?- esclamò passandosi una mano tra i capelli, io mi alzai di scatto riponendo la crema dentro la mia borsa
-Io sono pronta- Darren mi sorrise e poi indirizzò lo sguardo verso la latina ancora seduta sul lettino
-E tu stai lì?-
-Io.. Andate voi- disse solo, il moro mi lanciò un occhiata eloquente, ed io capii al volo quello che voleva fare.

Ci avvicinammo contemporaneamente e la sollevammo di peso, noncuranti dei lamenti della ragazza e dei calci che dava contro Darren che la teneva per le gambe.
Raggiungemmo la riva più in fretta possibile e sentimmo Naya urlare con voce stridula quando il suo fondoschiena toccò la superficie a dir poco gelida del mare.

Contammo fino a tre e la lanciammo in acqua, lei sparì per 3 secondi sotto la superficie del mare e ritornò su con un espressione buffissima in viso
-Preparati che ora arriva Snix- mi disse Darren allontanandosi un po', subito non capii a pieno il significato delle sue parole, ma questione di pochi attimi e le compresi alla perfezione.

Naya iniziò ad urlare frasi sconnesse contro Darren in spagnolo schizzandolo e cercando di trascinarlo sott'acqua assieme a lei. Fu una scena molto divertente, tantochè iniziai a ridere senza ritegno attirando l'attenzione di Naya che si voltò verso di me con un ghigno malefico in viso:
-E tu che hai da ridere? Ora tocca a te!- disse avvicinandosi a me, non mi mossi credendo fermamente che non sarebbe riuscita sollevarmi.
Dovetti ricredermi qualche secondo più tardi, quando la mia testa sprofondò sott'acqua, risalii velocemente in tempo per vedere Naya e Darren ridere di gusto per mia espressione, così mi sporsi verso la latina afferrandola i polsi e me la caricai sulla schiena portandola con me sott'acqua.

Restammo a lungo in acqua, ridendo e scherzando. Andammo persino a largo ma tornammo subito perchè Naya continuava a lamentarsi e a dire che non ce la faceva più, così io e Darren facemmo a turni per trascinarla a nuoto:
-Fai la bella vita, eh?- le dissi mentre 'arrancavo' verso la riva non poco distante con la ragazza attaccata alla vita, Naya aprì gli occhi e mi fece la linguaccia.
-Voglio essere pagata per questo!- scherzai
-Sisi certo ma ora nuota che mi sta venendo male al braccio a starti aggrappata- le arrivò subito un pizzicotto alla pancia che la fece sobbalzare
-Potrei lasciarti qui e farti annegare, non mi provocare Rivera-
-Che lagna che sei Morris..- disse picchiettandomi il naso con l'indice, sorridemmo entrambe.
Poco dopo constattammo che l'acqua era abbastanza bassa per far si che toccassimo tutti e tre quindi Darren (che nel frattempo mi aveva dato il cambio) si sganciò letteralmente Naya dal braccio e prese a camminare verso la riva seguito da noi due.  


 

***




Ormai era tardi, il sole stava calando portando una leggera brezza e il cielo era di un piacevole rosa che rendeva l'atmosfera invitante. La maggior parte delle persone erano andate via, così in spiaggia eravamo rimasti solo noi, Darren dormiva da un ora abbondante sul lettino così io e Heather decidemmo di fare una passeggiata in riva al mare:
-E' un paradiso qui, vero?-
-Già.. questo cielo e questo mare.. Resterei qui per sempre- commentò.
-Beh potresti costruirti una capannina qui sulla spiaggia e vivere come Robinson Crusoe- la bionda rise di gusto
-Sì e tu sarai il mio amichetto/servitore Venerdì, okay?-
-Ai vostri ordini Madame- ci scambiammo un sorriso
-Sai, mi piace stare con te..- iniziò Heather
-Non mi sento mai a disagio o in imbarazzo, sento che con te posso essere me stessa senza preoccuparmi di nulla e..- si fermò un istante per guardare le nostre mani che si intrecciarono
-E' come se ti conoscessi da una vita- concluse poi riportando lo sguardo su di me.


Ma come potevo farle una cosa così? A Heather? Non potevo più aspettare. Non era giusto. Dovevo dirglielo ora.
-Heather, credo di doverti parlare di una cosa..- lei si girò solare verso di me
-E' un segreto? Mi piacciono i segreti!-
-Purtroppo l'ho fatto diventare tale..-
-Avanti racconta sono curiosa!- trillò la biondina.

Smisi di camminare e mi posizionai di fronte a lei, feci un profondo respiro prima di immergermi nell'immenso azzurro dei suoi occhi, addirittura più blu e più profondi del mare che aveva alle spalle.
Mi feci forza e iniziai a parlare:
-Vedi Heather, quando dici che mi conosci da una vita.. Io credo di sapere il perchè..-
-Se stai per dire che è perchè sei il mio idolo ti posso fermare subito perchè so per certo che non c'entra niente-
-No, non è questo. Lasciami finire- le strinsi entrambe le mani con le mie
-Vedi..- le parole mi morirono in gola un'altra volta, ma non potevo fermarmi non ora
-Stai bene?- Heather si abbassò un poco cercando i miei occhi che erano corsi a fissare la sabbia ai nostri piedi
-Vedi.. Volevo parlare del tuo incidente..-
-Naya Rivera?!- una voce alle mie spalle richiamò la nostra attenzione.

Io l'avevo detto. Adoravo i miei fan, ma a volte avevano un pessimo tempismo.

Mi voltai in direzione della voce e sorrisi alla ragazzina che aveva appena urlato il mio nome e che ora si affrettava a venirmi incontro.
-O mio dio! Io ti adoro! Ti seguo su Glee da sempre!-
-Grazie mille, mi fa piacere..- dissi cercando di risultare il più felice possibile
-Mi potresti fare un autografo?- chiese poi passandomi un ritaglio di carta con la mano tremolante
-Ma certo..- firmai quel piccolo foglietto strappato da chissà dove e le restituii la penna, sorridendole per congedarla.

Ma lei non accennava ad andarsene e continuava a starsene lì di fronte a me a ricambiare il mio sguardo, eccitata.
-C'è qualcos'altro che posso fare per te?- domandai
-Veramente mi chiedevo se potevamo fare una foto insieme..-
-Sì certo- scattammo all'incirca 5 foto di cui 4 vennero mosse per via delle mani tremanti della ragazza
-Grazie Naya ti adoro sei il mio idolo!- esclamò entusiasta dopo aver fatto l'ultima foto
-Sono io a ringraziare te- sorrisi sinceramente.

La ragazzina si allontanò con gambe tremanti ed io sentì un risolino alle mie spalle
-Fino a qualche giorno fa ero così anch'io-
-Stai dicendo che non sei più mia fan?- domandai stranita
-No ora sono di più! Sono tua amica- disse stampandomi un bacio sulla guancia
-Ah sì? E chi ti ha dato il permesso di autonominarti mia amica?- scherzai mentre mi siscioglieva il cuore per quel picolo contatto
-Io- disse la bionda con ancora le braccia attorno al mio collo
-...Ok- dissi mettendo la miglior Puppy Face che conscessi facendo ridere Heather
-Dai torniamo da Darren che ci starà cercando- disse poi




***




Tornammo al campo intorno alle 7.00 di sera, li accompagnai fino alla roulotte e li salutai entrambi con un abbraccio poi mi incamminai verso la mia auto pronta per dirigermi a casa.

Tutto quel sole doveva avermi fatto male, non c'era stato un momento da quando li avevo lasciati alla roulotte in cui non avessi pensato al sorriso di Naya ed ai suoi occhi, alle sue mani, alle sue labbra sul mio collo.. Ok stavo impazzendo.
Scrollai via quei pensieri quando una palla mi colpì il polpaccio, la presi tra le mani e guardai intorno a me per restituirla al proprietario:
-Heather!- sorrise una ragazza avvicinandosi
-Ehi Lisa!- risposi passandole la palla, lei la tirò dietro di se dicendo ai suoi compagni di gioco che sarebbe arrivata a momenti
-Come stai? E' da un bel po' che non ti sentivo- chiese poi
-Tutto bene sono in una specie di vacanza! A te come va?-
-Ma si dai.. Non mi lamento, sei cresciuta ancora! Quando la smetterai Morris? Di questo passo ai 30 anni sarai 1.90!- scherzò Lisa
-Ma smettila! E' tutta invidia!-
-Seh seh.. Comunque vedo che le vecchie amicizie non le hai cambiate, eh?- il sorriso sulle mie labbra si trasformò in un espressione confusa
-Che vuoi dire? Non ti seguo-
-Ma come che vuoi dire? Heather ritorna sulla terra, sciocchina- disse divertita
-...Credo che dovrai spiegarlela- replicai imbarazzata qualche secondo dopo un immenso silenzio
-Vedo che sei ancora amica di Naya- disse scandendo bene le parole come se fossi sorda.
La mia espressione mutò ancora in una ancora più confusa di prima
-Ancora amiche?? Di che parli?- domandai
-Heather stai bene?.. Del campo estivo! Eravate inseparabili!-

Fu come un macigno sullo stomaco, come una doccia fredda in pieno inverno, come cadere da una folle altezza. Le parole di Lisa mi arrivarono taglienti e roventi dritta fino al cuore.

La mia bocca si spalancò senza che io le dessi l'ordine, i miei occhi si fermarono a fissare l'erba sotto di noi e le mie gambe, braccia, mani iniziarono a tremare come le foglie degli alberi.

Rimasi in quella posizione per diversi minuti, tant'è che Lisa provò a svegliarmi da quello stato di trance più e più volte e dopo molti tentativi riusci a farmi rinvenire
-Heather? Sei pallida-
-Scusami ma sono in ritardo- disse voltandole le spalle e dirigendomi verso la mia macchina.
 

Probabilmente non avevo nemmeno afferrato a pieno il concetto, continuavo a ripetermi 'campo estivo', quel campo estivo, di cui non ricordavo una singola giornata, una singola persona. Un'estate cancellata completamente dalla mia memoria, dalla mia vita.

Salii le scale di casa mia senza accennare un saluto a nessuno, urtando un vaso lungo il corridoio e calpestando le mie scarpe da ginnastica ai piedi del letto.

Sicuramente non avevo capito bene, perchè se era veramente così voleva dire solamente una cosa: Naya mi aveva mentito. La stessa Naya che fino a un'ora prima mi teneva per mano, mi abbracciava e mi sorrideva come se non fosse successo nulla, la stessa Naya a cui avevo detto di stare bene con lei di sentirmi al mio posto.

Mi buttai sul letto distrutta dal pianto, non sapevo nemmeno di aver iniziato a piangere a dire il vero. Avevo dimenticato la porta della camera aperta ma non mi importava, volevo solo piangere, liberarmi, sfogarmi.

Quella sera mi addormentai così, con la faccia immersa nel cuscino zuppo di lacrime, stremata dal pianto. A pensare a quanto stupida fossi stata a fidarmi così ciecamente di Naya, a lasciarla entrare così nel mio cuore, perchè ormai di quello si trattava. Non potevo negarlo.





 
Angolo autrice: Ce l'ho fattaaa! Abbiate pietà di me, per l'immenso ritardo! :S Non sono stata con le mani in mano però, ho pubblicato altre 2 storielle su Naya e HeMo :3 Chiedo umilmente perdono! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento comunque :)
Vorrei ringraziere di cuore tutti coloro che recensiscono, preferiscono,ricordano,seguono o leggono in silenzio questa storia c:
A presto!
-Snix 95

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Capitolo 9
*** Le cose che non dici ***




Buona lettura! Ci vediamo alla fine :)








-Naya?-
-Mpfh- mugugnai sotto il lenzuolo
-Naya?- cantilenò Darren
-Cosa?- domandai scocciata
-Alzati-
-Perchè dovrei?-
-E' pronta la colazione-
-Scherzi?! Ti sei messo a cucinare?!- chiesi preoccupata sapendo delle sue scarsissime capacità culinarie   
-No.. Sono andato a comprare cappuccino e brioches per la mia migliore amica, sempre carina e gentile con me- ironizzò prima di lasciarmi un bacio sulla fronte facendomi sorridere contro la mia volontà
-Grazie Darr.. Non avrei sopportato una colazione cucinata da te- scherzai
-Sempre la solita eh?- disse scoprendomi dal lenzuolo prima di dirigersi verso il tavolino.


Mi affrettai a seguirlo, con ancora il sorriso sulle labbra, forse per la colazione, forse per il gesto di Darren, o forse per altro.
Non parlammo quasi per niente, entrambi eravamo persi nei nostri pensieri e impegnati a gustarci l'ottimo cappuccino, fino a quando il moro non decise di prendere parola:
-Perchè sorridi?- chiese
-Non sto sorridendo-
-Hai appena smesso, nel momento in cui ho formulato questa domanda, ma è da quando ti sei alzata che continui a farlo- osservò Darren
-Ah- dissi grattandomi la nuca imbarazzata
-E non dirmi che è per la colazione perchè non ci credo-
-Beh, ha contribuito, ma.. Sì forse è per altro- dissi arrossendo
-Lo sapevo! Immagino anche che riguardi una certa biondina dagli occhi blu, eh?- scossai la testa ridendo imbarazzata
-Allora?- domandò Darren malizioso
-E va bene, si centra Heather! Sei contento ora?- esclamai ridacchiando
-Non sai quanto!- trillò sorridendo
-Dai racconta, cos'è successo?- continuò
-Ehm.. Ieri in spiaggia, sono stata benissimo con lei e, beh, non è ancora successo niente ma.. Non lo so, pensare a lei mi fa sorridere, mi sento bene e quando la vedo è come se tutto ritornasse a posto, come se la mia giornata si completasse. Mi sento me stessa con lei.. Sento le farfalle allo stomaco quando sorride, è bellissima e non le trovo nemmeno un difetto, credo sia perfetta. E' la persona più dolce e pura che io abbia mai conosciuto. Ogni volta che mi parla, o mi guarda, dimentico tutto, ogni problema ed ogni cosa intorno a me. Come se importasse solo lei- presi il respiro per ricominciare
-Ha sempre avuto uno strano effetto su di me, sin da quando eravamo bambine.. Ma tuttora non capisco di che si tratta. Cosa credi che sia tutto questo?-
-Beh, Naya credo che tu ti sia presa una bella cotta. Non è amicizia come credi-
-...Sei serio?-
-Serissimo, ti si illuminano gli occhi quando la vedi, appena senti il suo nome ti volti come se stessero parlando di te, e vedo la tua espressione quando stai con lei-
-Ma se nemmeno io sono sicura, come fai a saperlo tu?-
-Forse tu non te ne rendi conto ma da fuori si vede, o almeno, il tuo migliore amico lo nota- concluse sorridendo
-E.. e cosa dovrei fare ora?- domandai un po' spaventata
-Diglielo! E' la cosa migliore..-
-Ma.. Non voglio rovinare la nostra amicizia-
-Non rovinerai niente, sono più che sicuro che pure lei prova qualcosa, ho visto come ti guardava ieri.. E ti assicuro che nessun'altro ti ha mai guardata in quel modo-
-Sì ma.. Non sa nemmeno che ci siamo già conosciute..-
-Vuol dire che le dirai pure quello, comunque credevo che glielo avessi detto ieri in spiaggia-
-Ho cercato di dirglielo, ma ci hanno interrotte e non ho più trovato l'occasione giusta-
-Naya, diventerai vecchia di questo passo, quale pensi che sia l'occasione giusta?-
-Beh, io.. Non lo so..-
-Sei tu che  decidi cosa fare, non devi aspettare niente, devi crearti da sola le tue occasioni- abbassai lo sguardo, riflettendo su quelle parole
-Hai ragione, non posso continuare così..-
-Ora voglio che tu vada a casa di Heather e le racconti tutto, dal fatto che vi conoscete da anni fino a questo, perchè sono sicuro che prova anche lei qualcosa..- quasi mi strozzai bevendo l'ultimo sorso del cappuccino sentendo quelle parole uscire dalla bocca di Darren.
-Ora?!-
-Sì, adesso!-
-Ma starà dormendo! Non voglio disturbare!-
-Poche scuse Naya, fatti coraggio!-
-Ma io..-
-Niente ma! Vuoi aspettare ancora?-
-..Okay, okay, ci vado- dissi alzandomi dalla sedia, probabilmente era una pazzia, andare a lei.. Ma non mi importava.



***



Mi incamminai più sicura di me e decisa che mai verso la casa di Heather, avevo aspettato troppo per dirle il vero, e, dopo la conversazione con Darren avevo finalmente capito che non esistono momenti giusti per parlare con una persona, bisogna crearseli da se. Ebbene me lo sarei creato da sola questo 'momento giusto'.

Il mio cuore batteva all'impazzata, sempre più forte ogni passo che facevo. Non sarebbe stato facile, soprattutto per la mia scarsa capacità di formulare discorsi spigliati e diretti, ma lo dovevo fare, e la cosa mi andava bene, una volta per tutte Heather avrebbe saputo la verità.

Darren aveva sempre avuto il dono si saper parlare con le persone e di saperle convincere..O forse succedeva solo con me?
Ad ogni modo grazie a lui capii che ero innamorata di Heather, e già da un bel pezzo.
Niente era mai stato casuale, nessuno sguardo o sorriso. Forse già da anni lo ero, da quando l'avevo vista per la prima volta..



***




Aprii gli occhi gonfi e umidi disturbata dalla luce del sole proveniente dalla finestra, sentivo le tempie pulsare forte facendomi richiudere gli occhi per il troppo dolore.
Non avevo per niente voglia di alzarmi, ero ancora stremata dall'intensa nottata di pianto e mi sentivo uno straccio, inoltre dovevo avere un aspetto orribile.

Sentivo il cuscino sotto di me fradicio e zuppo di lacrime ma non mi importava, non avevo nemmeno la forza di voltarlo dalla parte asciutta.

Mi tirai le coperte fin sopra la testa giusto in tempo prima che mia sorella irrompesse nella mia camera, svolazzante come suo solito:
-Dormigliona?- sussurrò
-Buongiorno Mal- mugugnai da sotto il lenzuolo
-Io papà e mamma andiamo giù in città a fare compere, vuoi venire pulce?-
-No grazie, è che ho un po' di.. Mal di testa- cercai la prima scusa banale per rifiutare l'invito, sarebbe stata una fortuna avere la casa libera in un momento come quello, non volevo che mi vedessero in quello stato
-Oh, beh allora riposati e se c'è qualcosa chiama! Noi torniamo per pranzo- disse prima di scoprirmi leggermente la nuca dalla coperta per baciarla
-E ricordati che alle 17.00 dobbiamo essere alla festa del campeggio per i preparativi! Ci hanno chiesto di dare una mano ad allestire-
-Va bene-
-Riposati!- concluse uscendo dalla stanza

Mi sentii libera di scendere dal letto solamente quando sentii la porta di ingresso chiudersi, con uno sforzo enorme arrancai per le scale e raggiunsi la cucina.
Feci una colazione veloce e mi infilai sotto la doccia per rinfrescarmi un po', volevo lavare via tutta la depressione, la rabbia, l'incredulità e chissà cos'altro ancora, che provavo in quel momento.

Speravo che svegliandomi realizzassi che era tutto un incubo e che in realtà Lisa non mi avesse detto un bel niente di Naya, ma non fu così. Avevo l'umore sotto i piedi,
ancora all'idea di essere stata presa in giro da Naya sentivo gli occhi riempirsi di lacrime.

Forse avrei dovuto essere felice, perchè quello che avevo scoperto spiegava il perchè di tutte quelle sensazioni familiari quando ero con lei, spiegava quella fiducia dal primo istante in cui i nostri occhi si sono incrociati, ma non lo ero. Quella fiducia era in qualche modo stata spezzata, Naya mi aveva presa in giro, fregandosene della gravità della mia situazione, giocando con me.

Stavo per rientrare in camera quando sentii il campanello suonare due volte. Credetti che fosse Mallory e che avesse dimenticato qualcosa, così mi infilai velocemente un paio di pantaloncini corti e una maglietta, legai i capelli asciutti in un poncio e corsi ad aprire la porta. Ma la persona che mi ritrovai di fronte non era mia sorella.


Naya si trovava in piedi davanti a me, con uno splendido sorriso da far tremare le ginocchia, mentre si tormentava le mani. Rimasi immobile, incapace di pensare. Sapevo che sarebbe successo, dovevamo vederci prima o poi, ma non credevo così presto, non ero pronta per questo.

Un secondo più tardi mi ritrovai le braccia della ragazza al collo, strette in un abbraccio che non riuscii a ricambiare, non ce la facevo..
-Ciao- soffiò sulla mia spalla
-Che ti prende?- domandò poi notando l'abbraccio non ricambiato.
Poggiai le mani sul ventre della latina e la spinsi delicatamente lontano da me, mentre i miei occhi iniziavano ad essere appannati dalle lacrime per l'ennesima volta.

Naya rimase confusa dal mio gesto, ma non disse niente. Mi osservò mentre col dorso della mano mi asciugavo una lacrima che silenziosa era scesa sulla mia guancia e ci guardammo negli occhi, quanto bastava per farle comprendere che qualcosa non andava.

Continuò a rimanere in silenzio, ma questa volta consapevole, come se già sapesse, come se avesse capito tutto quello a cui pensavo, quello che provavo.
E non disse niente.
Abbassò lo sguardo in un espressione indecifrabile e sussurrò un timido 'scusa'.



***



Heather alzò gli occhi al cielo per respingere le lacrime che prepotenti cercavano di uscire e mi oltrepassò, uscendo dalla casa e dirigendosi verso la piccola panca che tenevano in giardino.

Lo sapevo, avevo combinato un casino, avevo aspettato troppo tempo per dirglielo.

-Heather io..-
-Perchè non me lo hai detto?- domandò
-Stavo cercando di dirtelo ma-
-Perchè me l'hai tenuto nascosto fino ad ora?- domandò guardando dritto davanti a lei, come se non volesse incrociare il mio sguardo
-Ho cercato di dirtelo, davvero, ma non trovavo mai l'occasione giusta- mi avvicinai e mi sedetti affianco a lei
-Non volevo farti del male, mi dispiace di non averti detto subito la verità, era la cosa migliore da fare, sicuramente.. Ma ogni volta che ci provavo sentivo come un nodo alla gola, un qualcosa che mi bloccava. E ora mi sento un emerita cretina idiota per quello che ho fatto-
-Sì, lo sei- disse gelida la bionda prima di alzarsi e iniziare a camminare nervosamente per il giardino.

Rimasi spiazzata da quella risposta così dura, e mi ci volle qualche secondo per realizzare che fosse davvero uscita dalle sue labbra.
Mi affrettai a raggiungerla:
-Ero venuta qui per questo, oggi. Volevo dirtelo una volta per tutte-
-Peccato che io lo sappia già, allora-
-Heather per favore, lasciami parlare.. E' stata dura per me, stare qui con te senza riuscire a dire una sola parola di tutto questo. Avrei voluto dirti talmente tante cose.. Ma le parole mi mancavano e..-
-Ah per te è stata dura? Cosa dovrei dire io? Eh? Se non ti ricordi ho perso la memoria, ho rimosso interi anni della mia vita e ci ho messo altrettanti anni per ricordare tutto! Rimane solo quella dannata estate, in cui a quanto pare ho conosciuto te, e-
-No Heather non intendevo dire che non è stato complicato per te, volevo solo dire-
-Sai cosa? Non mi importa. Voglio.. Voglio stare sola. Esci di qui, per favore-
-Ma..-
-Esci- ripetè.

Feci un lungo sospiro cercando di ricacciare in dietro le lacrime mentre osservavo la figura di Heather stretta tra le sue stesse braccia ad alcuni metri da me
-Ora me ne vado, ma volevo dirti che mi dispiace davvero, è stata anche la timidezza. Lo so, non sono timida solitamente, ma quel groppo alla gola saliva per paura di, non lo so, rovinare qualcosa? E avevo una tremenda paura che ciò accadesse, perchè sei davvero speciale per me, Heather- dissi avvicinandomi a lei, la bionda abbassò lo sguardo
-Non avresti rovinato niente- sussurrò
-Inizialmente credevo che fossi semplicemente un'altra persona, molto simile alla ragazzina che avevo conosciuto o che ti fossi scordata completamente di me. Quindi non volevo creare imbarazzi dicendotelo. Poi quando mi hai detto dell'incidente mi sono sentita un'idiota, e avrei dovuto dirtelo subito, Heath, lo so.. Ma questa cosa mi ha bloccata ancor di più..- le presi la mano, sperando che non la ritirasse in dietro e lei mi sorprese stringendo impercettibilmente la mia
-Mi dispiace, avrei dovuto dirtelo in quel momento, avrei dovuto dirti tutto. Avrei dovuto dirti della splendida amicizia che c'era tra noi e di quanto mi eri mancata..  Avrei dovuto dirti anche che quando sono con te è tutto molto più bello e che mi fai provare emozioni e sensazioni mai provate, che mi fai sentire come nessun'altro ha fatto, sei veramente speciale per me e non posso vivere sapendo che tu ce l'hai con me- presi fiato abbassando lo sguardo sulle nostre mani ancora intrecciate
-Spero che un giorno ritorni tutto come prima, e che tu riesca a perdonarmi per quello che ho fatto- dissi prima di lasciarle un dolce bacio sulla guancia.

Mi allontanai lasciandola sola nel giardino, non sapevo se era cambiato qualcosa in lei, non sapevo se fosse ancora tremendamente arrabbiata con me. Ma non volevo saperlo, non in quel momento.



***



Quando ritornai alla roulotte trova Darren sulla porta ad aspettarmi, e probabilmente stava per chiedermi com'era andata, ma cambiò idea notando l'espressione afflitta sul mio viso.
Mi seguì all'interno della roulotte, mentre io mi sedetti stanca sul letto, passandomi le mani sul volto. Sentivo le lacrime spingere prepotenti per uscire dai miei occhi e mi morsi il labbro per impedire che ciò accadesse.
Le braccia di Darren mi circondarono spingendomi verso il suo petto, senza bisogno di parole, era un'abbraccio che diceva tutto da solo.

Scoppiai in un pianto liberatorio, per tutto, le idiozie che avevo fatto fino a quel momento, per sfogarmi, per togliermi quel peso dal petto, per la rabbia che provavo verso me stessa in quel momento e per aver visto piangere Heather, che mi aveva distrutto.

Iniziai a raccontare a Darren tutto quello che era successo senza mai smettere di piangere, era più forte di me, avevo rovinato tutto..
-Mi dispiace per come è andata, tu hai fatto quello che dovevi fare, ma ora non voglio che stai così-
-Non ci riesco, sto troppo male ora-
-Hey, guardami- disse
-Darr ho rovinato tutto, non vorrà più vedermi, ho rovinato tutto, ho rovinato tutto, ho rovinato tutto!- sentivo il mio battito accelerare e il mio respiro diventare sempre più affannato mentre le lacrime continuavano a scendere indisturbate, il mio addome si gonfiava e si sgonfiava irregolare e troppo velocemente, ormai ero nel panico più totale, sentivo un fortissimo senso di claustrofobia che aumentò la mia paura
-Naya cerca di rilassati, guardami negli occhi- Darren prese il mio viso tra le mani
-E' tutto a posto, ci sono qui io con te, va tutto bene- il ragazzo cercò di tranquillizzarmi stringendomi ancora tra le sue braccia
-Da-Dar-ren- dissi singhiozzante stringendo forse troppo forte le mani del moro
-Fai dei bei respiri lunghi, Nay. Fai dei bei respiri-.

Lo ascoltai immediatamente, cercando di uscire da quella situazione estremamente spaventosa che durava ormai da parecchi minuti.
Piano piano sentii il mio respiro ritornare regolare, interrotto solamente da qualche singhiozzo dato dal pianto sfrenato appena terminato.
Rimasi tra le braccia di Darren per ancora parecchi minuti, mi sentivo come una bambina in quel momento.
-Ho rovinato tutto.. Non vorrà più vedermi ora- sussurrai con voce flebile
-No, Naya, non hai rovinato niente. E non dire così, Heather ti vuole troppo bene per lasciarti andare per questo-
-Mi sento una merda-
-Non lo sei, e vedrai che presto si risolverà tutto-
-Lo credi davvero?-
-Sì, e non voglio che tu ti senta così, non ha senso-
-Perciò voglio che tu adesso ti dia una bella rinfrescata così potrò portarti ad una festa stasera..- continuò
-Darr, ti sembra il caso?..-
-Assolutamente- Criss sapeva cosa doveva fare, aveva una certa idea in mente e avrebbe fatto di tutto per realizzarla. Si sentiva in colpa per quello che era successo.. Insomma, lui l'aveva spinta ad andare da Heather, lui l'aveva convinta, e per colpa sua Naya aveva appena avuto un'attacco di panico ed ora era decisamente a pezzi, come non l'aveva mai vista prima. Doveva rimediare, e l'avrebbe fatto sicuramente quella sera stessa, alla festa del campeggio.



Angolo autrice: Risparmio le scuse perchè ci faccio più bella figura!
By the way spero che il capitolo sia piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate della storia con una recensione, anche piccola piccola :) Ovviamente accetto anche critiche e consigli per migliorarmi ;)
A presto col prossimo capitolo (già in stesura) e ringrazio TANTISSIMO tutte le persone che continuano a seguire questa storia! :')
-Six 95   

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Capitolo 10
*** Grazie Darren ***




Buona lettura! Ci vediamo in fondo ;)






Heather
POV




Naya aveva lasciato la casa da un paio d'ore ormai, ed io mi sentivo estremamente strana in quel momento; provavo un miscuglio di rabbia e gioia nello stesso momento pensando a lei e a quello che era successo. Sapevo che le parole che mi aveva detto erano vere, l'avevo letto nei suoi occhi. Erano così profondi e così lucidi da potermici specchiare dentro. Ma ero stata ferita; e nonostante ora sapessi che non era sua intenzione farmi del male continuavo a provare rabbia, dolore nei suoi confronti.

Avevo bisogno di pensare e di stare un po' da sola così, senza pensarci due volte, mi diressi nel bosco, dove ci eravamo incontrate qualche giorno prima.
'Era parte della mia vita.. Ecco spiegate tutte quelle sensazioni strane' pensai appoggiandomi al tronco dal quale Naya era caduta giorni prima e sospirai guardando il bosco intorno. Avevo sempre attribuito quella familiarità che provavo quando ero con lei al fatto che l'avevo sempre seguita e adorata, ma ora era tutto più chiaro e il motivo era ben diverso.

Vidi chiaramente un piccolo scoiattolo intento a pulirsi la coda senza prestare attenzione a me. Aveva il pelo rossiccio mentre la pancia era di un bianco accecante rispetto al resto del boschetto; e due lunghi ciuffi di pelo che delineavano la punta delle due piccole orecchie; lo trovai particolarmente carino. Improvvisamente quest'ultimo alzò la testolina accorgendosi della mia presenza e scappò via tra gli alberi. Il mio cuore perse un battito: avevo già visto quella scena, l'avevo già vista!

Flashback

Lanciai l'ennesima arachide ai piedi dell'albero, sapevo che li sopra c'era uno scoiattolino, ma non avevo la più pallida idea di come farlo scendere.
Inoltre le animatrici del campeggio si sarebbero arrabbiate con me, perchè stavamo facendo un escursione in montagna ed io ero rimasta indietro per seguire quello scoiattolo che ora non voleva farsi vedere.

Tirai un'altra arachide verso l'albero, un po' imbronciata; non ero riuscita a vedere l'animaletto e avevo pure perso il gruppo. Sbuffai sonoramente incrociando le braccia, preparandomi alla ricerca delle mie compagne.

-Che stai facendo qui?- una bambina di circa 14 anni era appoggiata al tronco di un albero poco distante da me con le braccia conserte. La osservai meglio; non l'avevo mai vista prima. Portava una canotta rossa e dei semplici pantaloncini di jeans corti. Aveva la pelle scura, al contrario della mia, e aveva degli splendidi capelli corvini raccolti in una coda scompigliata... I suoi occhi erano molto molto scuri, e mi piacevano.
-Stavo cercando di far scendere dall'albero quello scoiattolino lassù- dissi indicando la creaturina intenta a pulirsi la coda.
-Perderai il gruppo così-.
-Lo so ma... Non ho mai visto uno scoiattolino così da vicino e volevo che mangiasse le mie arachidi- dissi con aria un po' triste, prima di tirare la mia ultima arachide vicino all'albero.
-Oh, ma non devi fare così se vuoi che scenda- disse la ragazza avvicinandosi all'albero per raccogliere le arachidi.
-E come devo fare?- chiesi confusa. La mora indietreggiò verso di me e iniziò a sfregare le arachidi tra loro, provocando un rumore che attirò l'attenzione dello scoiattolo.
-Così- rispose voltandosi verso di me sorridendo.
Dopodichè mi passò i due semi e mi invitò a fare lo stesso.
Dopo qualche tentativo l'animaletto scese dall'albero e superato qualche momento di esitazione si avvicinò alla mia mano e prese l'arachide prima di allontanarsi di qualche metro da noi per iniziare a sgranocchiarselo.
Mi voltai verso la ragazzina con un sorriso enorme in viso e notai che anche lei mi guardava sorridente.
-Grazie!- dissi abbracciandola.
-Di niente...- rispose lei un po' imbarazzata.
-Sei una ragazza del campeggio?- chiesi.
-Sì, è il mio primo anno- rispose ancora rossa in viso.
-Ecco perchè non ti avevo mai vista, comunque piacere, mi chiamo Heather Morris. Tu chi sei?- chiesi trillante.
-Sono... Sono Naya Rivera- la ragazzina sorrise di rimando.
-Piacere Naya!- trillai nuovamente allungando la mano per stringere la sua.
Non so bene cosa successe, ma in quel momento sentii come una piccola scossa attraversare tutto il mio corpo, che finì proprio nelle nostre mani ancora strette tra loro. Non sapevo cos'era quello che avevo appena sentito, ma ero consapevole che non ero stata la sola a provarlo. Il suo sguardo cadde sulle nostre dita ormai intrecciate tra loro, come fossero uno strano fenomeno della natura... Aveva le labbra semiaperte, in un adorabile espressione sorpresa e confusa allo stesso tempo. Alzò il suo sguardo su di me e mi venne naturale sorridere nuovamente, immergendomi ancora nel nero profondo dei suoi occhi.

Fine Flashback

Scivolai lentamente per terra, con la schiena contro il grosso albero dietro di me.
Avevo il fiato corto, e il cuore a mille; quello era un ricordo?
Perchè lì, in quel momento, in quel luogo?
Mi sembrava tutto così surreale, i miei pensieri si sovrapponevano tra loro. Era stato il mio istinto a dirmi di andare in quel boschetto, esattamente lo stesso dove anni prima avevo incontrato per la prima volta la latina a quanto pare; ed esattamente lì avevo avuto un flashback. Ora sapevo che era tutto vero, non era un sogno, conoscevo Naya, la stessa Naya Rivera che avevo sempre ammirato in TV che avevo attaccata sulla porta di camera mia e affianco al mio letto sottoforma di poster, era quello il motivo per il quale la seguivo così tanto? Forse nell'inconscio non l'avevo mai dimenticata? Mi portai una mano tra i capelli, ero sconvolta ora più che mai, non capivo e non sapevo che fare.

Mi alzai lentamente con la testa che non la smetteva di girare, e decisi che era meglio ritornare a casa. Ma la mia mente era ancora troppo affollata, non riuscivo a pensare ad altro che a lei.

A Naya.

Mi fermai più volte lungo la strada di casa, ogni volta colpita da nuovi ricordi, dalla durata di pochi istanti di momenti con lei, abbracci, sorrisi, lacrime, sensazioni... Tutto sembrò tornare al proprio posto, o almeno quasi tutto. Il fatto era che pur essendo ancora fortemente sconvolta, mi sentivo molto più piena, e più me stessa.. Ma con una strana sensazione di amaro in bocca che non sapevo spiegarmi.




***




Naya POV




Rigirai il mio bicchiere di birra tra le dita sbuffando. Darren mi aveva trascinata con la forza a quella festa, ed ero ancora parecchio scossa da quello che era successo nel primo pomeriggio. Non avevo mai avuto un attacco del genere, e mi spaventava. Ma quello di cui avevo più paura era di averla persa.
E Darren parve accorgersene. Portò al tavolo il boccale dopo aver bevuto e mi sfiorò la mano con la sua, accennando ad un sorriso.
-Cerca di tranquillizzarti, ok?- mi disse poi.
-Ci provo- il moro annuì mentre continuava a guardarsi attorno con impazienza.
-Vieni con me- sorrise poi.

Tutto sommato la festa non era poi tanto male, c'era la musica live di un gruppo a quanto pare abbastanza conosciuto in quella zona e molta gente che ballava, mangiava e praticava i giochi negli stand allestiti poco più in là.
Io e Darren ballammo molto. Dovevo ammettere che mi stavo divertendo, con lui non si poteva fare altrimenti.
Si era impossessato del centro della pista, creando un ampio cerchio solo per lui. In sottofondo c'era una specie di musica country e il moretto iniziò a ballare in un modo forse un po' troppo eccentrico, ma esattamente nel suo stile.
Sorrisi quando capii che lo stava facendo solo per farmi divertire, perchè ci stava riuscendo bene.

Tuttavia, non servì a scacciare i brutti pensieri dalla mia mente. Mi allontanai dalla pista per andare a prendere qualcos'altro da bere.





Darren POV



Naya si allontanò velocemente dalla pista, lasciandomi solo a ballare. La seguii con lo sguardo mentre si andava a sedere al bar. Sorrisi e mi diressi dalla persona che avevo avuto in mente tutta la sera.
-Ehm ehm- mi schiarii la voce per farmi notare.
Heather si voltò e rimase sorpresa nel vedermi.
-Darren?-.
-Possiamo parlare un attimo?- domandai cortesemente.
Heather mi guardò pensierosa prima di rivolgersi a quella che credo fosse sua sorella che continuava a guardarmi incredula.
-Mall, a casa ti racconto tutto, ok?- disse prima di alzarsi e farmi strada in un luogo più appartato.

-Speravo proprio di trovarti qui- ammisi.
-Che devi dirmi?- disse la bionda incrociando le braccia.
-Naya mi ha raccontato di oggi- dissi sapendo che avrebbe capito.
-Me lo aspettavo...-.
Alzai le sopracciglia in attesa di un continuo di quella frase, che non arrivò.
-L'ho portata qui, stasera- dissi poi.
Heather sbuffò.
-Cosa ti aspetti che faccia?- domandò irritata.
-Dovresti parlarle-.
-Non ci penso nemmeno, se vuole parlare verrà lei..- sbottò.
-E' fermamente convinta che tu la detesti e ha troppa paura di questo. Ma io e te sappiamo che non è così-.
Heather alzò un sopracciglio.
-Naya ha commesso un grave errore, lo sappiamo noi come lo sa lei. Ha sbagliato e lo sa-.
-Non doveva giocare con questa situazione. Non sa quanto fa male- sbottò nuovamente.
-Hai ragione in pieno, non meritavi tutto questo. Ma che vorresti fare? Lasciar perdere e smettere di vederla?- domandai.
Heather non rispose.
-Naya è una brava persona, e nemmeno lei merita questo- continuai.
La bionda restò in silenzio per qualche secondo, improvvisamente interessata alle sue scarpe. Poi alzò lo sguardo fissando il suo sguardo pieno di dolore dietro di me.
-E veramente questo che vuoi? Lasciarla andare?- chiesi.
Heather aveva lo sguardo perso da tanto tempo, e ciò mi costrinse a voltarmi nella sua stessa direzione: stava guardando Naya.
E quella fu come una conferma a quello che pensavo.
-Heather, secondo te perchè fa così male questa storia?- dissi più dolcemente cercando di comprendere il suo stato d'animo.
Le afferrai la mano e lei riportò lo sguardo su di me.
-Non è una semplice amica per te, vero?- continuai.
La bionda scosse la testa impercettibilmente.
-Allora dovresti andare a parlarle. Non voglio aggiungere nient'altro, ma se non andrai da lei, presto te ne pentirai. Anzi, ve ne pentirete- concluse il moro allontanandosi.



Naya POV


 
Passai parecchi minuti al bancone fissando la birra davanti a me, pensando a lei e a quello che avevo combinato. Non mi accorsi nemmeno di una presenza alle mie spalle.

-Hey- mi voltai di scatto, riconoscendo all'istante quella voce.
-Ciao- risposi.
-Posso sedermi?- disse indicando lo sgabello affianco al mio.
-Certo- la osservai accomodarsi mentre si tormentava le dita. Aveva un'espressione tesa e agitata.
-Non credevo ti avrei rivista tanto presto- le dissi.
-Avevo bisogno di vederti- rispose la bionda giocando con un bicchiere vuoto davanti a lei.
-Come mai sei qui da sola?- chiese poi.
-Darren sta ballando, e beh, non sono dell'umore giusto in questo momento- confessai.
Heather chiamò il barista, facendosi portare una birra alla spina.
-Mi dispiace per oggi...- dissi piano.
Heather mantenne lo sguardo sul bancone, sospirando.
-Non avevo il diritto di farlo. Sono stata stupida e sciocca- ammisi.
La bionda bevve un sorso della sua birra, pensierosa. In un'altra occasione quel comportamento mi avrebbe infastidita, perchè sembrava che mi stesse ignorando. Ma era lei, e non poteva darmi fastidio. Tanto meno in quel momento.
-Se potessi rimediare... Dimmi cosa posso fare, perchè io non riesco sopportare tutto questo- la mia voce uscì a malapena facendomi dubitare di averla detta realmente.
La ragazza parve pensarci su, poi prese fiato e si voltò verso di me.
-Vieni con me- propose.
A quelle parole alzai lo sguardo immediatamente sulla bionda, osservando la sua incredibile bellezza e rendendomi conto che quella era effettivamente la prima volta che la guardavo negli occhi quella sera.
-Okay- riuscii a dire dopo svariati secondi di silenzio.

La ragazza mi prese la mano e mi accompagnò nel bel mezzo della pista da ballo senza dire niente.
Ancora non capivo quello strano comportamento da parte sua, ma non mi dispiaceva.
-Questa è la mia canzone preferita- disse ascoltando le prime note farsi largo tra la folla.

Heart beats fast
colors and promises
how to be brave,how can I love when
I’m afraid to fall
but watching you stand alone


Io non capivo quello che stava succedendo, sentii solo le braccia di Heather allacciarsi attorno al mio collo. Senza nemmeno accorgermene appoggiai le mie mani sulla sua schiena.
-Io vorrei tanto ballare con te- ammise poi con uno strano tono.
Era come se mi stesse chiedendo di aiutarla, perchè non ballava da anni, era una sorta promessa che si era fatta per rispetto al suo amico; e per qualche motivo a me ignoto voleva romperla con me quella sera. 'Vorrei ballare con te'... Era una richiesta d'aiuto silenzionsa, nascosta dietro quella semplice frase; ma bastò per farmi capire.
Circondai la sua vita con le mie braccia e iniziai a muovermi lentamente seguendo la musica. Non fui subito imitata dalla bionda; ma poco dopo, piano piano, iniziò a muoversi delicatamente seguendo i miei passi.
Era bellissimo.
Sentire il suo corpo così a stretto contatto col mio mi fece girare la testa.
-Anche a me dispiace per oggi- esordì la bionda sulla mia spalla.
Mi ci volle un po' per riprendermi dalla trance in cui ero sprofondata, poi risposi.
-Tu non hai niente di cui dispiacerti.. E' stata tutta colpa mia- Heather mi accarezzò piano la schiena, provocandomi un brivido.
-Oggi mi è successa una cosa... Dopo che te ne sei andata intendo- disse dopo qualche secondo di silenzio.
-Che cosa?- domandai.

all of my doubt suddenly goes away somehow
one step closer


-Ho ricordato qualcosa di te- disse semplicemente. Il mio cuore si fermò per un istante.
-C-Che cosa?- chiesi ancora.
-Credo fosse il nostro primo incontro. Nel bosco- la sentii sorridere sulla mia spalla.
-E' stato... Bello. E mi ha fatto pensare...- la mia salivazione si azzerò completamente in quel momento; forse perchè mi resi conto veramente di quello che stava accadendo e rimpiansi la birra fresca e dissetante lasciata sul bancone.
-A cosa hai pensato?- dissi sentendomi la bocca impastata.
-Che non ne vale la pena- disse semplicemente.
-Non ne vale la pena di fare cosa?-.
-Di essere arrabbiata con te, sei troppo importante per me. Tutti sbagliano non voglio farti stare male ulteriormente punendoti in chissà che modo per un semplice sbaglio- si spiegò guardandomi.
-Ne sei sicura?-.
-Sicurissima-.
-Tu sei la persona più fantastica che io abbia mai conosciuto Heather Morris- le sorrise in imbarazzo.
-Scusa scusa scusa. Avevo paura che mi allontanassi- continuai stringendola in un abbraccio.
-Non l'avrei mai fatto- sussurrò al mio orecchio provocandomi un brivido.

I have died everyday waiting for you
Darling don’t be afraid I have loved you
for a thousand years, I’ll love you for a thousand more


Heather canticchiò il ritornello recitandolo a memoria facendomi sorridere. Sentivo che gran parte della tensione tra noi due era ormai andata. Lo leggevo nei suoi occhi lucidi che ora mi scrutavano il viso.

-Mi racconterai di noi?- chiese poi soprendendomi.
-Ma certo. Vieni, usciamo di qui- proposi.

Uscimmo dalla festa del campeggio e ci dirigemmo verso la spiaggia, distante pochi minuti di cammino.
-Quindi tra noi è tutto okay, ora?- chiesi esitante.
-Sì, non riuscirei a stare arrabbiata con te a lungo- arrossì.
Io sorrisi imbarazzata guardandomi le scarpe.
-Che è successo dopo quella volta nel bosco?- chiese.
-Semplicemente diventammo migliori amiche-.
Heather sorrise.
-Quindi ero la migliore amica di Naya Rivera. Hmm potrei vantarmene in giro- scherzò la bionda.
Scossi la testa divertita.
-Eri la prima con cui mi sentivo me stessa. Forse per la prima volta avevo trovato un'amica vera. E dal nostro primo incontro nel boschetto non volevo perderti di vista nemmeno un istante, per paura di perderti..- confessai arrossendo.
Heather sorrise e mi strinse la mano.
-Cos'è Heya?- chiese curiosa.
Io alzai le sopracciglia, sorpresa che si ricordasse di quel nome.
-Come ti ricordi di quel nome?-.
-E' da oggi pomeriggio che mi frulla per la testa- rispose alzando le spalle.
-Sono i nostri nomi assieme 'He' sta per Heather e 'Ya' per Naya.. Lo inventasti tu-.
-Che forza!- trillò la bionda facendomi ridere di gusto.


Riportando lo sguardo davanti a me mi accorsi che già eravamo a pochi metri dalla spiaggia e Heather, accorgendosi di ciò iniziò a correre, trascinandomi con lei.
Si avvicinò il più possibile alla riva e si sedette sulla sabbia, invitandomi a fare lo stesso.

Osservai il mare totalmente piatto; o almeno così sembrava, dato il buio totale di quella sera. Heather buttò la testa all'indietro, sorreggendosi con le braccia ben piantate nella sabbia mentre un sorriso si fece largo sul suo viso.
-Nay? Oggi a casa mia, mi hai detto delle cose bellissime- iniziò.
Piegai la testa non capendo di cosa stesse parlando.
-Le sensazioni che provi con me e tutto il resto- disse sedendosi di nuovo correttamente.
-Oh- abbozzai arrossendo.
-Le pensi davvero quelle cose?- chiese timidamente.
-Io... Sì- sussurrai.
Il mio cuore batteva all'impazzata, sembrava volesse uscirmi dal petto a tutti i costi.
Sentii Heather muoversi leggermente affianco a me, mentre io continuavo a mantenere lo sguardo fisso sul mare di fronte a me.
Ero come paralizzata.
Avevo paura di voltarmi verso la bionda.
L'altra mi sfiorò la mano con la sua ed io guizzai lo sguardo sulle nostre mani. Non era un gesto casuale come poteva essere successo in altre occasioni. La sua mano passò lenta sulla mia, sfiorando prima le dita, poi il dorso, prendendo a disegnare piccoli cerchi immaginari sulla mia pelle facendomi rabbrividire. Ingoiai duro.
-Di cos'hai paura?- domandò osservando la mia reazione.
Trattenni il respiro e lei mi prese il mento con delicatezza facendomi voltare verso di lei. La bellezza dei suoi occhi mi travolse come un treno in piena corsa e, pensai che se fossi stata in piedi in quel momento, probabilmente sarei caduta a terra. Era buio pesto quella sera, ma l'unica cosa che continuava a splendere nonostante l'oscurità era l'azzurro dei suoi occhi; quell'infinito limpido e cristallino che avevo a pochi centimetri da me.

Distolsi lo sguardo da quelle meraviglie per concentrarmi sulle sue piccole lentiggini attorno al naso, che la rendevano estremamente adorabile; per finire su quelle labbra sottili appena dischiuse che sembravano invocare con forza le mie.
-Di quello che provo- sussurrai avvicinandomi a lei.
Poggiai le dita sulla sua guancia, tracciando un percorso fino ai suoi capelli, sistemandole una ciocca dietro l'orecchio.
Heather chiuse gli occhi a quel gesto ed emise un piccolo sospiro.
-Puoi farlo se vuoi- sussurrò fissandomi le labbra.
Alle sue parole presi coraggio, e portai anche l'altra mano sul suo viso.
Le sorrisi un istante; un sorriso sincero, prima di poggiare le mie labbra sulle sue. Era un bacio casto all'inizio, ma sentito da entrambe. Le sue labbra erano soffici e sapevano di buono, come lei. Sentii la sua mano intrecciarsi tra i miei capelli per avvicinarmi ancor di più a lei. Avevo i brividi in tutto il corpo, mi sentivo come una ragazzina al suo primo bacio, ed era come se lo fosse davvero. Non avevo mai provato niente di così forte e bello per qualcuno.
Le sue labbra cercarono le mie con più foga, con più passione ed io sentii la necessità di approfondire quel bacio. Mi sporsi impercettibilmente in avanti e premetti la mia lingua contro la sua bocca, come chiedendo il permesso di entrare, che non tardò a darmi.
Le nostre lingue si trovarono ed iniziarono a danzare tra loro, cercandosi insistenti.
Sentii Heather sospirare poggiandomi una mano sul fianco. Non ricordavo di aver mai provato nulla di simile nella mia vita.

-Chi è là? Heather sei tu?- una voce lontana ci raggiunse facendoci allontanare all'istante.
-L-Lisa?- disse Heather a voce alta alzandosi e ripulendosi dalla sabbia.
-Sei qua! Non sai da quanto ti cerco- replicò avvicinandosi.
La ragazza, Lisa, portò il suo sguardo su di me illuminandomi con la luce del suo cellulare.
-Ciao Naya!-.
-C-Ciao- balbettai.
Ricordavo poco niente su di lei, era una ragazza di qualche anno più grande di noi  che frequentava il campo estivo assieme a me e Heather ma non l'avevo mai 'conosciuta' veramente.
-Heather ti cercano alla festa, è sparito il fotografo e sei l'unica in grado di tenere in mano una reflex senza combinare casini- spiegò la ragazza mora.
-Oh, va bene. Dammi un istante e arrivo-.
 Lisa annuì e si allontanò, uscendo dalla spiaggia.

Heather POV

Mi voltai verso Naya, sospirando. Avrei voluto continuare quello che avevamo iniziato.
Le porsi la mano per aiutarla ad alzarsi.
-Il dovere ti chiama- disse.
Sbuffai divertita.
-Purtroppo- risposi intrecciando le mie dita con le sue.
Ci incamminammo verso la strada per la festa quando alla latina squillò il cellulare.
-E' Darren- disse leggendo il messaggio.
-Dice che lui è a casa, e che non devo tornare a mani vuote... Ma che?- disse confusa.
Io risi divertita.
-Devi ringraziare Darren quando torni a casa, anche da parte mia- sentenziai.
-E perchè mai?- domandò ancor più confusa la mora.
-Credo che questo- dissi facendole notare le nostre mani intrecciate -Sia merito suo-.
Naya alzò un sopracciglio sorpresa, poi sorrise.
-Quel piccolo Hobbit mi sorprende ogni giorno di più- commentò facendomi ridere.

Scorgemmo in lontananza la figura di Lisa che si avvicinava a noi.
-Avanti Hemo!- la rimbeccò.
Mugugnai scocciata.
-Devi andare- mi disse Naya, sorridendo per la mia reazione.
Lisa mi raggiunse esclamando qualcosa che aveva a che fare con delle foto di gruppo, ma non la stavo ascoltando veramente. Ero presa dal contatto della mano di Naya con la mia così calda e sicura...
-Arrivo- dissi per far tacere la petulante animatrice. Poi mi voltai verso la mora, e le stampai un dolce bacio sulla guancia.
-Ci vediamo domani, buona notte-
-Buona notte- replicò sorridendo.

Detto questo mi voltai verso Lisa e mi incamminai verso la festa senza smettere nemmeno per un istante di pensare alle labbra della latina sulle mie e un sorriso si disegnò sul mio volto. Nulla tra noi sarebbe più stato come prima. Questo era sicuro.


Angolo autrice: Ed ecco a voi il capitolo! Mi scuso per il ritardo e a voi i commenti! :)
Recensite mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! Accetto anche critiche e consigli ovviamente ;)
Al prossimo capito e ciao ciao!
-Snix 95

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