mischief managed.

di federicatimpani
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione. ***
Capitolo 2: *** Il Torneo Tremaghi. ***
Capitolo 3: *** La Guerra alle porte. ***
Capitolo 4: *** La sua fine, il Nostro inizio. ***



Capitolo 1
*** Introduzione. ***



Buonasera! Premesso che ho scritto tutti i capitoli in poche ore (che pubblicherò man mano) vi prego di essere clementi, non ce la facevo più a tenermela dentro.. si è praticamente scritta da sola! Adoro la coppia Hermione-George e spero di farvela piacere un pò anche a voi grazie a queste righe! Detto questo, spero vi piaccia e vi prego.. commentate!


Quando George Weasley vide per la prima volta Hermione Granger, conosciuta grazie a suo fratello Ron e all'amico Harry Potter, di lei lo colpì quell'enorme capigliatura crespa che gli sembrava troppo grande per la minuta forma della ragazza; si chiese come mai Hermione non provasse ad utilizzare una spazzola per domare quella belva disumana che iniziava a coprirle la fronte e, quando la giovane iniziò a frequentare la propria famiglia, non mancò occasione di farglielo notare con tono scherzoso.
La convivenza all'interno dei Grifondoro per i due era invivibile, erano sempre pronti a stuzzicarsi a vicenda, chi con la furbizia, chi con una battuta infantile sempre a fior di labbra, si divertivano facendo notare all'altro i propri errori, umiliandolo davanti a tutti.
Durante il secondo anno però, quando Hermione fu attaccata dal Basilisco e quindi costretta per molti giorni a rimanere in infermeria sotto stretta sorviglianza di Harry e Ron, a George mancò quella compagnia così snervante che cercò di colmare con la presenza del fratello Fred, nonostante sapesse bene che senza "Granger la saputella", come era solito chiamarla, il suo essere irriverente ed irritante non era poi così divertente.
Iniziò a farle visita periodicamente sotto gli occhi scrupolosi di Madama Chips, alcune volte seguiva Harry e Ron ma altre preferiva andare da solo, sedersi accanto a lei e parlarle delle sue nuove idee per degli scherzi, sapendo che se la ragazza fosse stata cosciente l'avrebbe rimproverato a dovere.
La preoccupazione per l'incolumità di Hermione, data la grande minaccia che incombeva sulle loro teste, ma soprattutto su quella di Harry, lo costrinse ad adottare misure di sorveglianza scrupolose, come la Mappa del Malandrino, che custodiva gelosamente.
Ogni volta che Hermione si trovava sola nei corridoi, o si rinchiudeva a studiare in biblioteca, George era lì, pronto ad aspettarla.
Il loro rapporto crebbe grazie a quelle "visite inaspettate" da parte di George, cosicchè Hermione non riuscì più a fare a meno della sua presenza.
Il ragazzo però sapeva benissimo che, dando la sua preziosa mappa ad Harry durante il suo terzo anno, non avrebbe più potuto osservare la Granger, ma non poteva tirarsi indietro e approfittò dell'occasione per cercare di non oltrepassare quella linea sottile che racchiudeva l'amicizia tra lui ed Hermione, convinto che il detto "lontano dagli occhi, lontano dal cuore" potesse funzionare nel suo caso.
Durante il suo sesto anno, George Weasley iniziò a capire che il sentimento che aveva iniziato a crescere tra i due aveva bisogno di una svolta inaspettata, per quanto si ostinasse a considerare Hermione come una seconda sorella, quella vocina interiore che di rado prendeva possesso del suo cervello aveva iniziato ad indirizzarlo in una direzione da cui George si era tenuto a debita distanza.
Ma come ben sapeva, se al cuor non si comanda, figurarsi come poteva lui, George Weasley riuscire ad evitare l'affetto che provava per Hermione Granger.

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Capitolo 2
*** Il Torneo Tremaghi. ***


Parto subito con il quarto anno di Hermione (sesto di George) perchè è da qui che nasce tutto. Ho scelto solo due momenti tra i due perchè non volevo caricare troppo l'intera storia, spero vi piaccia. Commentate!


Quando Silente iniziò il suo discorso con "Eterna gloria.." per introdurre la storia del Calice di Fuoco, George e Fred Weasley non erano riusciti a seguire il filo del discorso, troppo occupati ad immaginare una loro candidatura al Torneo Tremaghi, vinto poi da uno dei due e una splendida vita che ne sarebbe susseguita, ricca di fama e denaro ovviamente.
Quello che i due gemelli non avevano programmato era Barty Crouch, che con un semplice numero aveva infranto in 5 minuti i loro sogni di gloria.
Così, quando udirono della piccola clausula per cui nessuno studente al di sotto dei 17 anni poteva partecipare al Torneo, i gemelli Weasley decisero di trovare un modo per imbrogliare quel "beota" e riuscire ad infilare il loro nome nel Calice.
Si chiusero in camera per tre giorni, sotto gli occhi curiosi dei compagni per finalmente riuscire a preparare la "Pozione Invecchiante", che fu pronta proprio il giorno in cui il Calice era pronto a ricevere i nomi dei più avventurosi.
Entrarono nella grande sala acclamati dai loro compagni, esultanti con una fiaschetta in mano che agitarono per proclamare il loro trionfo.
"Ebbene ragazzi" disse Fred avvicinandosi al Calice "l'abbiamo fatta!"
"preparata proprio stamattina!" continuò fierò George, ma nessuno dei due potè prevedere che la piccola Hermione, con il suo enorme volume sulle ginocchia, li avrebbe smascherati prima che potessero mettere in pratica il loro piano geniale.
"E non funzionerà" canzonò la Granger, deridendoli per la loro inutile pozione, Fred e George si avvicinarono a lei e le si sedettero accanto, pronti ad ascoltare un lunghissimo discorso su come non sarebbero riusciti ad ingannare il Calice di Fuoco.
"Ah davvero? E perchè no Granger?" esclamò George alla sua sinistra, con un sorriso divertito a fior di labbra, guardandola in quegli occhi così fieri e infastiditi,
Hermione rise divertita e goffamente distolse lo sguardo dal gemello, respirò a fondo e si limitò a risolvere l'enigma.
"Vedete questa? Questa è una linea dell'età, l'ha tracciata Silente in persona" esclamò divertita, facendo girare in tondo il dito per indicare il cerchio blu luminoso davanti a loro,
poi guardò George nascondendo un sorrisetto compiaciuto che però divertì ancora di più.
"E allora?" esclamò Fred, distogliendola dagli occhi di George
"E allora" rispose lei sbattendo il volume marrone che era intenta a leggere sulle ginocchia "Un genio come Silente non può farsi imbrogliare da un trucco patetico, scemo e balordo come la Pozione Invecchiante" fu sul punto di scoppiare in una fragorosa risata al solo pensiero di un fallimento colossale, ma i due Weasley non mollavano.
"Per questo è così geniale" esclamò Fred
"Perchè è patetico, scemo e balordo" continuò George, lanciandole un occhiolino alla quale Hermione però, non seppe rispondere.
I due si alzarono e insieme bevvero la pozione, per poi saltare all'interno del cerchio.
Inizialmente cadde il silenzio, poi un lampo di luce celeste colpì i due fratelli al petto, scaraventandoli dall'altra parte della stanza pieni di barba lunga e capelli bianchi.
Hermione non potè fare a meno di ridere, e poco prima che l'intera stanza cominciò a ridere dei due fratelli, George si alzò da terra e ignorando Fred, così arrabbiato con lui per la storia della pozione, raggiunse la ragazza.
"Ti diverti?!" le chiese infastidito, Hermione non potè smettere vedendolo in quello stato e cercò di placare il riso portandosi una mano alla bocca.
George le sorrise, in quel momento si rese conto che la risata di Hermione aveva un suono stridulo e penetrante che non poteva fare a meno di adorare.
La guardò ridere fino alle lacrime e non potè fare a meno di ridere anche lui mentre pian piano l'incantesimo svanì e il suo colore di capelli tornò rosso fuoco.
"Così va meglio" esclamò lei mentre si asciugava le lacrime, lui annuì
"La prossima volta ti ascolterò, promesso" disse George, incrociando gli occhi sorpresi di lei.
Hermione era abituata ad essere ignorata quando esprimeva il suo parere su ogni piccola cosa, le persone ormai non erano neanche più infastidite perchè sapevano che non poteva farne a meno, e lei non cercava l'approvazione altrui, voleva solo dimostrare di valere di più.
Così quando George le disse quelle parole, la ragazza non riuscì a trattenere un'espressione di pieno sgomento e si rese conto che forse, durante quegli anni, aveva sottovalutato George Weasley.


**


Durante le ore del professor Piton, quelle dedicate allo svolgimento dei compiti da lui assegnati, Hermione cercava sempre di tenersi a debita distanza da Harry e Ron perchè ogni volta si perdevano in chiacchere e lei non riusciva mai a finire in tempo le relazioni assegnate,
quel giorno però si parlava di un argomento che a lei interessava molto: Il Ballo del Ceppo.
Quando George scrisse a Ron di muoversi con gli inviti al ballo perchè altrimenti sarebbe rimasto da solo, Hermione parve di scorgere uno sguardo da parte sua,
così per un attimo si illuse che il ragazzo l'avrebbe invitata visto che negli ultimi giorni avevano passato del tempo insieme, ma quando Ron chiese al fratello chi sarebbe stata la sua compagna, lui abbassò lo sguardo, per poi rivolgersi ad Angelina ed invitare lei.
George sapeva che da qualche mese, Ron aveva iniziato a sviluppare un qualcosa nei confronti di Hermione, non era ancora sicuro di cosa perchè sapeva che il fratello non era per niente ferrato in materia di donne, ma sapeva che se lui avesse provato ad intralciare una possibile relazione tra i due, non se lo sarebbe mai perdonato.
Così aveva deciso di non invitare Hermione al ballo per dare la possibilità a Ron di farlo.
Hermione però, fu colpita dall'invito di George ad Angelina, ne fu successivamente ferita perchè sperava in cuor suo di essere invitata dal ragazzo perchè nessuno ancora l'aveva fatto e, successivamente si soffermò a pensare che lei voleva passare quella serata con George perchè sapeva che sarebbe stata una notte speciale e, voleva passarla con lui.
"Hermione" Ron ruppe lo scorrere dei suoi pensieri "tu sei una ragazza!" esclamò sorpreso
"Però, non ti sfugge nulla!" George scoppiò in una risata, ma Hermione, così infastidita, lo fulminò con lo sguardo.
"Vieni con uno di noi?" esclamò Ron, prima di ricevere un sonoro schiaffo da Piton, Hermione non riuscì a ridere perchè in quel momento si sentì così inutile e sfruttata che la rabbia le salì fino alle tempie
"Che tu ci creda o no, qualcuno mi ha invitata. Ed io ho detto di si" esclamò lei furiosa, sbattè i quaderni sul tavolo e si alzò, pronta ad uscire dalla Sala Grande senza voltarsi.
Fissò George per cercare una qualche emozione nei suoi occhi, riuscì a guardare nelle sue pupille e vi trovò la tristezza, la ragazza gli regalò uno sguardo gelido e si precipitò fuori in lacrime.

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Capitolo 3
*** La Guerra alle porte. ***


Pubblico senza sosta perchè ripeto, questa Raccolta va letta tutta insieme! Però vi prego, commentate e fatemi sapere cosa c'è che non va :) Qui siamo a cavallo tra l'anno della Umbridge e il matrimonio tra Bill e Fleur, un insieme di scene veloci tra i due.


Nell'ultimo anno ad Hogwarts di George, lui ed Hermione non riuscirono più a stare insieme come una volta, la ragazza era occupata con il suo G.U.F.O e lui voleva lasciare quella scuola in grande stile, dopo che la Umbridge era riuscita a rovinare ogni singolo minuto lì dentro, inoltre le sue regole erano talmente ferree che non riuscirono a ritagliarsi neanche un momento per loro.
Non avevano mai approfondito il tipo di relazione che negli anni si era instaurata tra loro, erano pronti a sostenersi, a piangere sulla spalla dell'altro ma come sempre il loro scopo principale era quello di deridersi e scherzare insieme.
Quando i due gemelli Weasley avevano lasciato la scuola di Magia e Stregoneria in grande stile, con tanto di fuochi d'artificio e draghi di luce,
Hermione aveva altro per la testa, tra lo studio e la minaccia di Voldemort non aveva molto tempo da dedicare a George e questo li fece allontanare ancora di più, fino a parlarsi a malapena.
Il matrimonio di Bill e Fleur era una scusa, in quei tempi così oscuri, per riunire la famiglia allargata dei Weasley e ritrovare un pò di pace celebrando un nuovo amore.
Come sempre erano tutti allarmati che potesse succedere qualcosa, ma nulla smosse Molly Weasley dal preparare un matrimonio con i fiocchi che si sarebbe celebrato nel giardino della Tana.
Hermione era agitata quella sera, si era portata con sè una borsetta di paillettes che, grazie ad un incantesimo poteva contenere un'intera libreria con vestiti e il necessario per la fuga improvvisa di cui lei, Ron e Harry avevano parlato.
Lei non aveva detto nulla a nessuno, dopo aver cancellato la memoria ai suoi genitori, neanche a George e vederlo ballare con Ginny le fece stringere il cuore.
Quando George si accorse del suo sguardo, sorrise e si soffermò a guardare quant'era bella in quel vestito rosso aderente che portava, una volta finita la musica accompagnò Ginny da Harry e si diresse verso Hermione, intenta a parlare sottovoce con Ron.
Sapeva che doveva andarci cauto, soprattutto sotto gli occhi del fratello che iniziavano a seguire la giovane Granger dappertutto, ma George non poteva nascondersi per sempre, negli ultimi anni lontano da lei si era reso conto che non gli importava cosa diceva Ron, o Harry, o addirittura Fred.
Lui voleva stare con Hermione ed era lei a dover prendere una decisione.
Ad un tratto una sfera bianca e celeste, frutto di una magia lontana, si posizionò al centro della sala creando il silenzio,ed una voce inquietante informò gli invitati di un imminente attacco dei Mangiamorte, dato che il Ministero della Magia era caduto sotto le loro grinfie.
Le urla dei presenti crearono scompiglio e poco prima che tutti iniziarono a scappare a gambe levate, George che ormai era arrivato accanto ad Hermione la strattonò per un braccio, trascinandola in ginocchio sotto al tavolo più vicino.
"George" esclamò lei spaventata "cosa fai?! Dobbiamo scappare!" disse cercando di liberarsi dalla sua stretta
"Ferma Hermione!" urlò George rafforzando la presa sul suo braccio "prima di dividerci devi promettermi una cosa"
Le urla iniziarono ad aumentare ed entrambi sapevano che se fossero rimasti ancora sotto quel tavolo sarebbero morti.
Gli occhi di Hermione erano sul punto di scoppiare in lacrime, ma non disse nulla e annuì a George che, preso un enorme sospiro la attirò a sè e l'abbracciò
"Promettimi che ci rivedremo" esclamò "in qualsiasi posto finiremo, noi ci rivedremo Hermione Granger. Promettimelo" esclamò al suo orecchio, inspirando profondamente l'odore di shampoo al cocco di lei.
Hermione non poteva promettere nulla, stava per fuggire per il Mondo Magico e non sapeva neanche se sarebbe sopravvissuta per raccontarlo, ma doveva lasciar andare George con Fred e gli altri Weasley, così trattenne le lacrime e strinse la presa al collo di George, poi gli diede un lieve bacio sulla guancia e annuì
"Te lo prometto George, aspettami" le parole le uscirono dal cuore, malgrado lei non potesse chiedergli niente del genere, ma ormai era troppo tardi.
George si avvicinò alle sue labbra e le regalò un bacio delicato che avrebbe fatto compagnia ad entrambi per molto tempo, poi l'aiutò ad uscire da sotto il tavolo e, evitando una Maledizione da un Mangiamorte la aiutò a raggiungere Ron ed Harry, per poi vederli smaterializzarsi insieme.
Dopo aver Schiantato Evan Rosier, riuscì a correre verso Fred, Molly e Ginny ed insieme a loro si smaterializzò.
Non si videro più, nel loro viaggio Hermione e Ron rimasero incollati alla Radio che dava informazioni sulle vittime di quell'enorme guerra ed entrambi speravano di non sentire nessun Weasley all'interno della lista,
George dal canto suo, pregava per un qualsiasi tipo di notizia da parte di Hermione, senza smettere di sperare di rivederla una volta finita la guerra.

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Capitolo 4
*** La sua fine, il Nostro inizio. ***


Quest'ultimo capitolo non poteva rimanere a lungo nel mio computer, andava inserito per concludere questi "Missing Moments" tra George ed Hermione. Spero vi sia piaciuto sognare un pò insieme a me grazie a questa splendida coppia!


Quando la voce di Voldemort rimbombava tra le pesanti mura di Hogwarts, Hermione e George erano lì.
Quando, nella Sala Grande, Piton si diede alla fuga, Hermione e George erano lì.
Quando Piton era stato attaccato da Nagini e, morente aveva dato la lacrima ad Harry, Hermione era lì.
Quando i morti ad Hogwarts avevano iniziato ad aumentare e Molly Weasley aveva dato una mano a curare i feriti e a seppellire i morti, George era lì.
Quando Hagrid ha portato, in lacrime, il corpo di Harry creduto morto, George aveva stretto Hermione tra le braccia ed insieme avevano iniziato a piangere per il loro amico caduto, speranzosi di poter sopravvivere anche loro a quello che si prospettava un Governo del terrore.
Quando Harry era, per così dire, resuscitato tra le braccia di Hagrid, Hermione aveva stretto George tra le braccia per la gioia di averlo ritrovato.
Ma quando Molly, Bill, Percy, Arthur, Ginny e Fleur stavano in piedi, immobili a piangere per Fred che era stato ucciso così velocemente e senza ritegno, George aveva allontanato le braccia confortanti di Hermione per accasciarsi sul corpo del fratello inerme e piangere ogni singola lacrima che aveva in corpo.
Il dolore di una perdita così importante rese i legami una volta potenti così friabili da danneggiare gravemente ogni tipo di amicizia, inclusa quella che George aveva con Harry.
Quando la guerra magica era finalmente finita, i Weasley pensarono di riportare Fred alla Tana e decidere per lui un luogo onorevole di sepoltura, ma nessuno poteva aspettarsi che, una volta arrivati a destinazione, George fosse così pieno di rabbia e odio da scaraventarsi contro di Harry.
Arthur dovette, tra le lacrime, trattenere il figlio tra le braccia per evitare che potesse far del male al ragazzo, il quale sconcertato guardava George lanciargli degli sguardi ricchi d'odio.
Hermione era lì che, stupefatta guardava riversare la rabbia di George con così tanta veemenza da spaventarla, i suoi occhi pieni di lacrime erano sbarrati e istintivamente si mise alla destra di Harry, mentre Ron, anche lui sconcertato, era alla sua sinistra.
"E' colpa tua!" urlò George con quanto fiato aveva in corpo "E' tutta colpa tua Harry Potter! Fred è morto per combattere la tua guerra!"
Arthur e Percy rafforzarono la presa sulle braccia di George mentre Molly e Ginny piangevano disperate guardando quella scena terrificante, cercando inutilmente di risolvere la questione.
"Sono morti tutti! Silente, Sirius, Malocchio, Tonks, Lupin, Fred! Tutto a causa della tua stupida cicatrice, se ti fossi consegnato subito a Voldemort tutto questo non sarebbe successo!" continuò ad urlare George, in preda ad una furia incontrollabile.
"Smettila George, non è certo colpa di Harry se Voldemort è.. era un pazzo avido di potere, sarebbe scoppiata comunque una guerra!" lo rimproverò Arthur, strattonandolo
"Se io fossi morto Voldemort vi avrebbe ucciso tutti George" esclamò Harry urlando, aveva già sufficienti sensi di colpa senza che George glielo ricordasse
"Stai zitto!" esclamò George liberandosi dalla presa dei due Weasley ed entrando in casa, sbattendo la porta.
Calò il silenzio, rotto solamente da qualche singhiozzo da parte della signora Weasley tra le braccia del marito. Hermione era rimasta allibita dalla scena a cui aveva assistito, decise che era arrivato il momento di far rinsavire George, perchè immaginava fosse insopportabile per lui convivere con un dolore simile, così entrò in casa a cercarlo.
Il ragazzo era seduto sul letto del gemello, con le mani davanti al viso, in preda alle lacrime e agli spasmi, la ragazza si sentì devastata da quella scena e si sedette accanto a lui, lo circondò delicatamente con le sue braccia minute, lasciando che George si abbandonasse a lei, sfinito.
"Sei troppo duro con Harry" esclamò Hermione con un tono pacato, così dolce da impedire a George di esplodere e con le mani gli prese la testa per appoggiarla sul proprio grembo.
"Lo so" disse George chiudendo gli occhi "ma Fred è morto, il mio Fred è morto e.. avevo bisogno di sfogarmi" esclamò lui asciugandosi le lacrime
"E' comprensibile" rispose Hermione carezzandogli il viso "probabilmente tutto questo ti suonerà stupido, ma Fred è morto da eroe, e come tale vivrà con noi altri mille anni" disse Hermione in un sussurro
"ci faremo forza a vicenda. Io sarò sempre con te, qualsiasi cosa accada" confessò arrossendo, per poi regalargli un enorme sorriso che rincuorò il cuore di George.
"Spero sia una promessa. Ho bisogno di te" esclamò George sorridendo per la prima volta dopo mesi di lontananza
"E' un giuramento" disse lei stringendogli la mano, così ruvida e calda.
George la guardò negli occhi, poi con la mano destra le accarezzò la guancia e le sistemò i capelli arruffati che lo fecero tornare indietro nel tempo, a quel famoso giorno in cui la vide per la prima volta con quei capelli così poco curati, si rese conto di quanto erano cambiati e di quanto insieme erano riusciti a dare il meglio di loro.
Dopo averle preso il viso tra le mani, cautamente si avvicinò al suo naso, lo sfiorò con dolcezza e quando la ragazza socchiuse gli occhi si rese conto che era giunto il momento di farle capire quanto fosse importante la sua presenza in quel momento e in quegli anni.
Chiuse gli occhi e raggiunse le labbra screpolate di Hermione che, tremanti, si aprirono per abbracciare completamente quel bacio che da mesi era rimasto il loro unico pensiero.
"Ti amo Hermione" esclamò George sulle sue labbra, per poi stringerla in un abbraccio così tenero ma saldo allo stesso tempo.
La ragazza si abbandonò a quell'abbraccio, ancora scossa dalle parole appena pronunciate da George, in cuor suo sapeva di non voler udire altro.
"Anche io ti amo George Weasley" disse in un sussurro, gli occhi iniziarono a bruciarle e le lacrime le rigarono il viso, tanto da finire sul colletto della maglietta logora del ragazzo.
Sapevano che sarebbero rimasti insieme per sempre.
Sapevano che da quel giorno la loro vita sarebbe stata in discesa.
Sapevano di essere destinati, in quel momento più che mai, perchè avevano bisogno l'uno dell'altra.
Sapevano di amarsi, fisicamente e mentalmente.
Sapevano di essere Hermione e George, così diversi ma complementari.
"Sono sicura che se Fred fosse qui, sarebbe felice per noi" esclamò Hermione tra le sue braccia.
"Oh, ma lui è qui con noi. Ci sta sorridendo" esclamò George ad occhi chiusi, baciando la tempia di Hermione.

the end?.

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