Look after you.

di ElizabhetCooper
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Chapter One. ***
Capitolo 2: *** -Chapter Two. ***
Capitolo 3: *** -Chapter Tree. ***
Capitolo 4: *** -Chapter Four. ***
Capitolo 5: *** -Chapter Five. ***



Capitolo 1
*** -Chapter One. ***


Non ci credo, sono davvero su questo aereo DA SOLA. Non doveva andare così, no.
FLASHBACK
-Credo che questo viaggio sia inutile, quando abbiamo una casa da comprare- sbottò Alessia alzando un sopracciglio. 
-Cosa?- chiesi sbalordita. 
-Vuoi scappare dalle case infernali dei nostri genitori o no?- domandò.
-Certo che voglio andare via, ma Londra, cazzo è il nostro sogno da quando eravamo piccole, siamo spravvisute in queste case per diciotto anni. Altri due anni non ci faranno male, e potremmo raccimolare abbastanza soldi- esclamai,con le braccia conserte. 
-Lee, questo è il tuo sogno non il mio- borbotto alzandosi dal letto sparpagliando tutte le banconote appoggiate sopra. 
-Tu mi hai sempre....-
-Ti ho mentito cazzo. Odio quella fottuta città, odio questo viaggio folle ed estremamente inutile- disse decisa la ragazza. La rabbia al mio intenro saliva sempre di più. 
-I tuoi sogni non sono inutili vero? Sono volata con te da una parte all'altra per il tuo sogno, per accompagnarti nelle gare. Ed ora che voglio realizzare il mio, cosa fai ti tiri indietro?- urlai. 
-Sapevo che un giorno me lo avresti rinfacciato- dovevo ritrovare la calma. 
-Okay fai come vuoi.Partirò da sola- corrugai la fronte. La ragazza se ne andò sbattendo la porta. Non posso credere che in tutti questi anni mi abbia mentito 
fine flashback. 
Bhe che scenetta patetica no? Io mi fidavo di lei, era la mia migliore amica. Ma si è rivelata una troia come le altre. Chi sono io? Oh piacere di conoscervi mi chiamo Lee Coper, sono una ragazza californiana diciottenne da poco. Sono bassina, occhi grandi e azzurri, capelli biondo ramato che arrivano sul fondoschiena, ho sempre amato i capelli lunghi. Bhe credo che il quadro della situazione sia abbastanza chiaro sono la tipica californiana. Ora mi sto dirigendo verso casa mia, dio non ci credo ancora, ho una casa a Londra la città che sogno da sempre. Salgo le scale dell'appartamento fino ad arrivare alla porta di legno chiaro, infilo la chiave e apro leggermente la porta. Mi invade un odore di nuovo. Entro ad accogliermi c'è un parquè lucido, un tappeto arancione scuro posto ai piedi della porta ed un tavolo enorme al centro della stanza tappezzata da quadri di città. Mi infilai nella prima porta che trovai, era a due ante scorrevoli di legno e vetro e portava in cucina, tutta interamente di legno, era una meraviglia. E dato che amavo cucinare una cucina immensa sarebbe stato l'ideale. Uscii da quella stanza per ficcare la mia testolina in un'altra porta identica a quella di prima che però portava in soggiorno dove c'era un divano grandissimo bianco, poggiato su un tappeto blu scuro. C'era un tavolino di vetro con un vaso di deliziose orchidee rosa poggiato sopra. Una televisione a schemro piatto e un camino. Sallii le scale che mi portarono, nella mia camera da letto era lilla, con dei mobili bianco lucino, piena di foto e scritte ad eserpio "never say never" fatta interamente di foto di Justin Bieber. Poi c'era "skyscraper" di Demi Lovato ecc. Si una figata la mia nuova casa. C'era quella che era destinata ad essere la stanza della mia migliore amica, era rosa chiaro e non aveva niente di particolare. Poi c'era un bagno con una vasca spettacolare, e la stanza degli ospiti. Aprii una finestra e potei notare l'incredibile paronama. La cosa più bella che potessi mai vedere, ossia tutta londra.  iniziava con il big bang i primo piano fino ad arrivare al London Eye in lontanaza. C'erano così tanti posti da visitare, dovevo cercarmi un lavoro e iscrivermi all'unversità. Ce la farò mai? Bhe tentar non nuoce. Feci una doccia calda misi un jeans scuro e una t-shirt bianca, poi presi uno smanicato. Dato che tutti sappiano com'è il tempo di Londra. Presi  la borsa dove ficcai dentro una mappa della città anche se l'avevo imparata a memoria, un ombrello, il cellulare e altre robe da ragazza. Scesi in strada con l'adrenalina a mille e un sorriso stampato perennemente sul volto. Mi limitai a girare incantata tra le strade affollate di quella meravigliosa città. Fino a quando non mi imbattei nel mio sogno più grande, un cartello con su scritto "cercasi commesssa" posto sulla vetrina dello starbucks in centro. I miei occhi si illuminarono ed entrai senza perdere tempo. 
-Cosa desidera?- chiese la ragazza dietro il bancone. 
-Ho visto il cartello eh...-
-Oh certo mi segua- disse portandomi dinanzi ad una porta che aprì scorgendo quello che penso sia "l'uffico del capo" tutto in pelle scura, con mobili di legno anch'esso scuro, e una brillante scrivania che scorgeva una donna minuta e bassina su una sedia forse troppo grande per la sua portata. La donna indossava un tailier grigio, che mi accolse con un enorme sorriso. Mi accomodai su una sedia dinazi a lei. 
-Allora signorina lei vorrebbe lavorare qui?- chiese con tono gentile. Annuii educatamente. -Vedo che è molto giovane, e scommetto che non è di queste parti- rise. 
-No io vengo da Los Angeles, mi sono appena trasferita eh...-
-Ho capito hai lasciato casa di mamma e papà e ti servono soldi per andare avanti- annuii.            -Allora sei nel posto giusto- mi sorrise. -Tinei riempi questo, e presentati domani mattina alle otto- concluse stringendomi la mano. Mi alzai e mi avviai alla porta stringendo il mattone di fogli da compilare. -Mi raccomando la precisione- uscii da quell'uffico, sbalordita. Non credevo che fosse così facile ottenere un lavoro.  Uscii dalla caffetteria, ancora più felice di quanto non lo fossi già. Tornai a casa dove compilai il modulo cenai e andai dritta a letto. 
Katy Perry, sta cantando questo vuol dire che è ora di alzarsi. Buttai un colpetto alla sveglia che subito si zittì, mi alzai barcollando feci una doccia e indossai un jeans chiaro con una canotta  grigia e un golfino rosa.Lasciai i capelli ondulati, presi la borsa ed uscii di casa. Ci vogliono dieci minuti da casa mia allo starbucks, e dato che ero in anticipo mi avviai con calma. Arrivai dinanzi la vetrina del negozio alle otto precise. Entrai, c'era solo la ragazza del bancone era alta slanciata, con lunghi capelli rossi e fluenti, occhi nocciola e un enorme sorriso sulle labbra.
-Hey io sono Jade, tu devi essere la nuova arrivata- annuii sorridendo a mia volta. -Tinei indossa questi- disse lanciandomi una visiera a schacci bianca e verde, e un grembiule che andava dalla vita in giù con lo stemma della caffetteria. Li afferrai e li indossai senza obbiettare. 
-Io sono Lee- mi prese la mano e la strinse calorosamente. 
-Vai il capo ti aspetta- sorrisi e mi diressi verso l'ufficio del capo. 
-Buongiorno- esclamai con tono serio. 
-Buongiorno a Lei. Allora il modulo?- glielo porsi. -Okay perfetto per il prossimo mese sei in prova, se farai un buon lavoro ti assumerò a tutti gli effetti- sorrisi e poi uscii. 
-Okay i tavoli li ho puliti tutti io, quindi tu stai dietro al bancone, è semplice devi passare le ordinazioni attraverso questa finestrella a Dacota che come sempre è in ritardo, e occuparti della cassa ovviamente. Io invece servo ai tavoli- concluse sempre con lo stesso sorriso. 
-Posso notare che siamo solo donne al lavoro- 
- Si il capo è una tipa strana, ma è anche simpatica se la conosci bene- quell'affermazione mi rimase un pò interdetta, strana, in che senso strana? I miei pensieri fuono interrotti da una figura che entrò nella caffetteria più frettolosa che mai, intuii che quella fosse dacota, aveva un fisico perfetto, e dei capelli castani che le arrivavano a malapena sotto il mento. Due grandi occhi verdi e un espressione alquanto preoccupata. 
-Scusaa, questa è l'ultima volta giuro- Jade rise. -Oh tu devi essere la nuova arrivata, io sono Dacota- disse porgendomi la mano. 
-Io sono Lee, è un piacere- risposi con un sorriso. 
-E' ora di aprire- 
Passò una settimana il lavoro andava a gonfie vele, avevo legato molto con Dacota e con Jade, ma soprattutto con Dacota, era una persona energica, sempre felice. 
-Buongiorno splendore- mi abbracciò, le sorrisi  e mi diressi al mio solito posto dietro al bancone. 
-Giorno Lee- 
-Giorno J- erano le nove e un quarto e le persone all'nterno del locale si fecero sempre di più. Ma la situazione sembrava abbastanza tranquilla fino a quando uno stormo di ragazzine urlanti non si fermò dinanzi al negozio.
-Siamo alle solite- urlò Dacota dalla cucina, mi posai sulla finestrella che ci permetteva di comunicare. 
-Cosa?- 
-Oh giusto, tu non sai niente. Bhe, hai presente tutte le persone famose di Londra?- annuii.  -Bhe, questo è l'unico strabucks che si trova in centro. Ehm dove credi che vadano?- 
-Oddio quindi tu mi stai dicendo che, non ci credo- dissi con gli occhi che mi brillavano. Che figata.  Notai Jade lottare contro la folla urlante, qundi la raggiunsi.Un gruppo di ragazze entrò, ma non facevano parte della mischia. Avevano delle felpe e degli occhiali da sole forse per non farsi riconoscere, la mia curiosità mi stava uccidendo. Ma fu subito accontentata da Dacota che usci dalla cucina urlando
-Jesyy- la ragazza si tolse la giacca e potei vedere che era Jesy Nelson, delle Little Mix, e le eltre erano  Perrie Edwards, Leigh-Anne Pinnock e Jade Thirlwall. Era incredibile, non ero di certo una loro fan, ma cavolo sembrava tutto così surreale. Dacota dopo aver abbracciato le amiche corse in cucina per non essere richiamata, e tutto nornò alla normalità. Anche se non riuscivo a non guardarle, erano delle ragazze bellissime, simpatiche e sembravano così diverse da vicino. La giornata passò velocemente,così io andai a casa seguita da Jade che sarebbe rimasta a dormire da me. 
-Allora, principessina il principe dove l'hai lasciato?- chiese sorseggiano un pò di vino. Feci lo stesso, la gola mi bruciava, odiavo il vino, bhe odiavo il fatto di non reggerlo. Risi. 
-Cenerentola ha perso il ballo- sbottai alzando le spalle. 
-Oh andiamo non ci credo sei così bella- feci una smorfia. 
-Bhe, sto aspettando la persona giusta. Tu?- abbassò lo sguardo. 
-Io sono innamorata del ragazzo di Perrie Edwards- disse enfatizzando le ultime due parole. Ci riflesi su un attimo, aspetta un secondo. Il ragazzo di Perrie era ZAYN MALIK. 
-Tu conosci?- annuii. Cominciai ad andare in iper ventilazione. Jade scoppio a ridere. -Scusa- dissi tornando in me -A volte mi comporto da tredicenne, ma lui e gli altri della sua band sono i miei idoli da sempre- 
-Oh figurati, non li conosco tutti solo Zayn e Harry- passammo tutta la notte a parlare, Jade era fntastica. L'indomani mattina mi diressi al lavoro con la testa tra le nuvole, mi ritrovai a fantasticare su chi sarebbe entrato da quelle porte luccicanti. Entrai e presi il mio posto dietro il bancone, era presto, così decidemmo di fare un pò di pulizie a ritrmo di musica. 
-Uhuh, alza il volume- incitò Daconta appena sentì l'inizio di What Makes You Beautiful. Obbedii all'istante e ci ritrovammo a saltare da un tavolo all'altro con una scopa come microfono, cantando ovviamente a squarciagola. Tra un tavolo e l'altro mi abbadonai completamente alla canzone, ma quando voltai gli occhi verso la mia "compagna di duetti" potei notare la sua espressione colma di imbarazzo, la musica si abbasso, ed io voltandomi persi l'equilibrio volando giù dal tavolo. 
Fortunatamente sentii qualcuno prendermi al volo...

-Salve gente,chi avrà preso mai la nostra bella californiana al volo? mmh, lo scoprirete nel prossimo capitolo. Spero vi piaccia. Bacii.

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Capitolo 2
*** -Chapter Two. ***


 Jade, no braccia troppo muscolose per essere le sue, abbassai lo sguardo verso quelle mani che mi cingevano le gambe. Mi erano familiari, eppure non ricordavo, mi voltai e incontrai quel mare profondo tanto desiderato, lo squadrai, passai per il suo naso dritto, il suo accenno di baffi, le sue labbra sottili ma carnose, rose come la pelle di un bambino appena nato. Incredula ritornai in alto per ammirarlo meglio, aveva i capelli castani portati indietro da quel cappello grigio da me tanto desiderato. Mi persi in ogni suo piccolo dettaglio, poi ecco il goccio che fece traboccare il vaso. Quelle seducenti labbra, si schiusero aprendosi a poco a poco in un sorriso ammaliante. I suoi denti perfettamente dritti, e bianchi. Ai lati di quella meraviglia spuntarono due rughe di espressione delizione. Sorrisi a mia volta, ma il mio sorriso in confronto al suo era meno di niente. 
-Tutto ok?- sussurrò una voce dolce, e avvolgente. Annuii abbassando lo sguardo imbarazzata. Mi mise giù. Così da lasciarmi ammirare quel suo corpo tanto studiato attraverso uno schermo, spalle larghe, braccia muscolose ma non troppo. Di pancia neanche un filo, gambe lunghe e snelle. Indossava un jeans e una t-shirt bianca con le maniche celesti, che comparate ai suoi occhi erano mare avariato. Tutto paragonato ai suoi occhi sapeva di vecchiume. Spostai lo sguardo sul moretto al suo fianco, aveva i capelli alzati in una cresta, la fronte alta e rilassata, gli occhi color nocciola,che ti attiravano a se facendoti diventare dipendente,un nasino tondo e paffuto, come il suo viso. La sua bocca sottile e consistente, la sua piccola voglia a forma di cuore sul collo, le spalle piccole ma possenti, le braccia muscolose, dalla maglietta stretta si lasciavano intravedere gli addominali scolpiti.Passai poi al ragazzo al suo fianco, aveva i capelli folti e biondi, le sopracciglia più scure rispetto ai capelli ma anch'esse bionde. Occhi di ghiaccio, nei quali c'era una piccola calamita che ti teneva ancorata, il suo nasino piccolo e dritto ma allo spesso tempo infinitamente dolce, le sue labbra carnose che lasciavano intravedere il suo sorriso perfetto. 
-Lee, ci sei?-la mia scannerizzazzione fu interrotta dalla voce di Jade. Mi voltai verso di lei e scoppiammo a ridere, la mia era più una risata isterica. Non potevo crederci, non volevo crederci avevo i miei idoli ad un palmo da me. 
-Vedo molta attività nel locale- accigliò l'inglese dai ricci sexy e lo sguardo di smeraldo. 
-Si credo che la colpa possa essere del nostro balletto- dissi enfatizzando l'ultima parola. Tutti risero, dio il mio cuore correva una maratona su una strada tutta il salita. I loro sguardi, i loro sorrisi, le loro movenze, tutto era capace di mandarmi in tilt. 
-Come mai non siete accerchiati dalle fan?- chiese Jade. 
-Paul, quel grande uomo- rispose Liam. Sorrisi, all'idea del grande Paul che lotta contro un gruppo di ragazze urlanti.
-Ragazze arrivando al sodo, siamo venuti qui per invitarvi alla grande festa di questa sera- esclamò Zayn. -Ci sarà da divertirci, ve lo assicuro. Allora siete dei nostri?- 
-Ovviamente devi esserci anche tu- lo interruppe Louis, guardandomi. Arrossii violentemente e gli sorrisi. 
-Certo che ci saremo. E Louis, sta certo che lei non mancherà- rispose Dacota da buona festaiola.
-Allora a stasera dolcezze- urlò Niall prima di uscire. Dio non ci credo. 
-Oh mamma mia- sbottai scandendo le parole.-NON CI POSSO CREDERE- le due prima si lanciarono uno sguardo d'intesa e poi risero. Il pomeriggio chiudemmo prima, alle cinque, per avere il tempo di prepararci come si deve. Non avevo idea del tipo di festa a cui andavo incontro, e le ragazze di sicuro non mi aiutavano con i loro giri di parole. Decisi di lisciare i capelli e indossare [http://www.vettri.net/gallery/celeb/demi_lovato/2010-Vanity-Fair-Oscar-Party/Demi_Lovato_2010-Vanity-Fair-Oscar-Party-Vettri.Net-05.jpg] che secondo le ragazze mi faceva "Una bomba". Se devo dirla tutta ho sempre odiato vestirmi in questo modo, non per una questione di fisico o altro, ma sono io che non mi ci vedo in questi panni. Hey io sono quel tipo di ragazza che è capace di leggere un libro da quttrocento pagine in quattro ore. Mi lasciai truccare da loro, mi affidai completamente alle loro mani. E devo dire che il risultato era davvero notevole. Alle nove in punto prendemmo l'auto della rossa e volammo alla festa.La casa era una megavilla stile londidese, e detto questo mi sembra di non dover aggiungere altro. Le musica era altissima, c'erano file di persone che volevano entrare, da fuori si poteva notare il casino che c'era. E all'idea già mi girava la testa. Dammo i nostri nomi alla guardia che ci fece entrare. La stanza era piena zeppa di persone che si strusciavano l'una contro l'altra.I ragazzi appena ci videro, vennero a salutarci,erano stupendi.
-Woooow, sei stupenda- esclamò il riccio. Sorrisi. Ho detto di non essere il tipo da feste vero? Bhe inutile dire che ho passato la serata seduta sulle scale che portavano al piano di sopra, fino a quando. 
-Ti stai annoiando?- mi chiese il biondino sedendosi al mio fianco. 
-Non è il mio tipo di feste- dissi facendo le spallucce. Mi sorrise. 
-Dai vieni con me- si alzò e mi tese la mano, la afferrai per poi seguirlo su per le scale. Entrammo in una delle tante porte,del lungo corridoio. 
-Questa è camera mia- era spaziosa, con un letto matrimoniale, una tv al plasma con playstadion, xbox e chi più ne ha più ne metta, c'era una scrivania piena di libri. Non potei fare a meno di togliermi le scarpe che mi stavano uccidendo. 
-Allora, ti piace leggere?- dissi indicando i molteplici libri sparsi in giro per la camera. 
-Ehm, si. Amo leggere anche se i ragazzi mi prendono in giro per questo- risi. -E a te piace leggere?- 
-Oh si io amo leggere. Cosa hai letto ultimamente?- chiesi curiosa. 
-La trilogia di Hunger Games- 
-Oh anche io l'ho letta- 
-Davvero? Sai domani esce al cinema cosa ne dici se l'andiamo a vedere insieme. Sempre se ti va ovviamente- chiese timidamente passandosi una mano nei capelli. 
-Certo,oddio ma è tardissimo, domani devo andare a lavoro è meglio se vada- dissi aprendo la porta. 
-Ti accompagno- mi seguì giù per le scale. -Passo a prenderti alle sette e mezza alla caffetteria?- 
-Okay a domani- gli schioccai un bacio sulla guancia e mi diressi verso le ragazze. -Andiamo? E' tardi- 
-Certo, certo cenerentola devi spiegarci un pai di cose- esclamò Jade spingendomi fuori. 
-Io e cosa?- salimmo in macchina e partimmo. 
-Per esempio cosa ci facevi nella stanza dell'irlandese- 
-Mi annoiavo e Niall mi ha fatto vedere la sua camera, e mi ha invitata al cinema- dissi arrossendo. 
-Ohoh- sbottò Jade. 
-Come amici, ovviamente- dissi abbassando lo sguardo. Una volta a casa andai dritta a letto. E come da programa Katy cantò nel momento meno opportuno. Mi alzai barcollando, e feci una doccia, okay mi vestii velocemente e mi preparai i vestiti di ricambio per la serata. Mi sarei cambiata nel bagno della caffetteria. Mi sembrava davvero un sogno tutto questo. 
-Va a cambiarti forza, tra poco più di mezz'ora Niall sara qui- mi incitò Dacota, corsi nei bagni, cercai di rendermi quanto più presentabile possibile e indossai questo: http://media.onsugar.com/files/ons1/461/4611099/36_2009/ed9456098948df6d_088f59a42a8d162b_demi-lovato-j-brand-zombie-jeans-1.jpg. 
-Okay, credo di...- la vista del biondino, seduto ad un tavolo ad aspettarmi mi sconvolse del tutto aveva un pantalone chiaro e una polo celestina. -Ciao- 

-Salve genteee, ecco il secondo capitolo. Spero vi piacca.Vi prego di lasciare una piccola recensione tanto per farmi capire se non scrivo una completa cacca. Grazie. Bacii.

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Capitolo 3
*** -Chapter Tree. ***


-Okay, credo di...- la vista del biondino, seduto ad un tavolo ad aspettarmi mi sconvolse del tutto aveva un pantalone chiaro e una polo celestina. -Ciao- 
-Hey- si alzò e mi abbracciò. Ma quanto può essere dolce. -Andiamo?- chiese impaziente. 
-Certo,ciao ragazze- 
-Ciao cenerentola- urlarono in coro. Salimmo in macchina. 
-Sono così ansioso di vedere gli attori- disse rompendo il silenzio. 
-Si anch'io, chissa che faccia ha peeta. O Gale- 
-O Catniss- annuii, sorridendo. Arrivammo in poco tempo. Facemmo la fila, parlando un pò di noi. Credo che io e Niall saremo degli ottimi amici. Entrammo in sala,le luci si spensero e cominciò la magia. 
-Woow, è stato stupendo- 
-Già, magnifico-
-Non vedo l'ora che esca anche il secondo- 
-E il terzo- continuai io. Salimmo in macchina, e partimmo.
-Ti va se andiamo a mangiare qualcosa e poi ti riaccompagno?-
-Ok- mi portò da Nando's il suo ristorante preferito. 
-L'evento più traumatizzante della tua vita?- chiese curioso il biondino addentando un pezzo di pollo. 
-mmh, la morte del mio ciucciotto- 
-Cosa?-
-Si, lo ricordo alla perfezione, avevo si e no due anni e mezzo, stavo a casa di mia nonna, e il ciuccio mi cadde nel cortile così mamma per sterilizzarlo lo mise a bollire sul fuoco, e se lo dimenticò lì- 
-Oh- cercava di soffocare una risata. Ma nel vederlo scoppiai io a ridere. 
-E il tuo?- 
-Un coniglio ha mangiato la mia ultima patatina fritta- ed ecco che le risate aumentavano. Niall era un tipo dolce, sensibile, forse anche un pò strano. Mi riaccompagnò direttamente al lavoro dato che erano ormai le otto e quarantacinque. 
-Allora, ci sentiamo..sono stato bene con te- disse fermandosi dinanzi le vetrine del negozio. 
-Si anche io- sorrisi e gli schioccai un bacio sulla guancia per poi entrare. 
-Allora?Avete dormito insieme?- chiese sbalordita Jade. 
-Ma che dici, abbiamo passato la notte a camminare per Londra e parlare- 
-Oh che carini- cantilenò Dacota. 
-A lavoro forza- sentimmò urlare dall'ufficio del capo. Roteai gli occhi e mi diressi verso la cassa. In mattinata non entrò nessuno, neanche un ombra, eppure era strano. 
-Ma che diamine, siamo aperti da più di tre ore e non è entrato nessuno- dissi incredula. 
-Amore stanno tutti preparandosi per la cerimonia di apertura delle olimpiadi- mi spiego diligentamente Dacota dalla cucina. 
-Già e faremmo meglio ad andare anche noi. Tu ovviamente sei dei nostri?- mi chiese Jade. Anche se la sua mi sa che non era tanto una domanda. Annuii. -Okay allora andiamo, ho già parlato col capo- disse prendendo il soprabito, feci lo stesso e ci avviammo verso casa mia. Mangiammo qualcosina al volo e poi ci accomodammo a sparlare sul divano. 
-Ah io prima o poi riuscirò a fare la fotografa- si stiracchiò la rossa. 
-Vuoi fare la fotografa, figo. Io invece vorrei lavorare con dei vestiti da sposa, sai che bello- 
-Si, ed io aprirò un catering tutto mio un giorno- 
-Aspettate, se, tu e tu. Aspettate. Perchè non apriamo una di quelle agenzie di wedding plainer- le due mi guardarono, interrogative poi scoppiarono a ridere. -Sono seria, tu ti occuperesti delle foto, tu del cibo, io del resto- 
-Non è una cattiva idea dopo tutto- ci riflesse Dacota. -Ma sveglia,e i soldi?- 
-Bhe io ho un bel po di soldi da parte- credevo nella mia idea sarebbe stato grandioso. 
-Si anche io, ma se uso quei soldi poi l'affitto chi me lo paga?- concluse rassegnata. 
-Verrete a vivere qui, è grande c'è spazio per tutti. E i soldi dell'affitto di entrambe serviranno per il fondo cassa- 
-Ragazze fate davvero? Scendete dalle nuvole- 
-Eddai Jade, fallo anche tu sogna per un po. Sarebbe grandioso- 
-Io ci sto. La bionda ha ragione cavolo. Dobbiamo provarci- mi prese sotto braccio con tutta la carica che aveva dentro di se. 
-Non lo so devo pensarci- rimase sul vago la rossa. -Hey cenerentola ti squilla il cellulare- distratta lo presi e risposi. 
-Pronto?- 
-Hey Lee, sono io ehm Niall-
-Hey ciao- 
-Mi chiedevo se saresti venuta alla cerimonia di apertura delle olimpiadi di stasera, sai io e i ragazzi dobbiamo esibirci- disse balbettando. 
-Certo che vengo.-
-Grande, incontriamo tutti insieme sotto il London Eye alle cinque- 
-Vabbene, allora a dopo- staccai. -Ragazze alle cinque i ragazzi ci aspettano sotto il London Eye- in men che non si dica due dei bagni della casa furono occupati. Ed io che già ero lavata mi diressi a vestirmi. Optai per: http://2.bp.blogspot.com/-wAAL8PHYS0k/Tb6pgVD-TCI/AAAAAAAACdU/e3xqpQuScF4/s1600/Hannah-Montana-forever-new-style-hannah-montana-forever-14435862-525-678.jpg.
*Toctoc* la porta si aprì lentamente e spunto la testolina mora di Dacota. 
-Entra- la incitai. 
-Dicevi sul serio prima?- domando sedendosi sul letto. -Riguardo al lavoro, e al trasferirci qui?- 
-Certo,io vorrei tanto poter lavorare con quei bellissimi abiti, il sorriso di ogni sposa- 
-Sai è che aprire un catering è il mio sogno, e non vorrei illudermi- 
-Oh, ti prometto che ci riusciremo- si accucciò sulle mie gambe. -O almeno ci proveremo con tutte le forze che abbiamo- sorrisi. -Dai sorridi- lei obbedì. -Forza, infila la testa nel mio armadio e trova qualcosa da mettere- 
-Oh non apsettavo altro. Hai dei vestiti stupendi- scelse: http://dresslikemiley.net/style/styleguides/styleguide1004.png. Ci mise un pò ma era stupenda. -Cavolo Lee, sei splendida- 
-Grazie Dac, anche tu- 
-No ti prego tutto ma non dac- 
-mmm,tu sei Megan la fidanzata di Hercules, quindi ti chiamerò Meg- 
-Come vuoi cenerentola- scoppiammo a ridere. Uscimmo dalla stanza e trovammo Jade in un vestitino semplice bianco con qualche cerchietto nero, era stupenda. -Hey Ariel sei pronta?- 
-Certo cenerentola- ci avviammo verso il London Eye, i ragazzi erano già lì stupendi come non mai. Corsi ad abracciare Horan. 
-Sei stupenda- 
-Grazie biondo lo sei anche tu- poi abbracciai gli altri. 
-Ragazze lei è la mia fidanzata Danielle- esordì Liam con il suo solito sorriso. 
-Oh è un piacere conoscerti- dissi stringendole la mano. La prima cosa che mi venne in mente è: e ELEANOR CALDER LA RAGAZZA DI LOUIS DOV'E'?. Ma tenei per me quel pensiero, forse per timore di fare una figuraccia. 
-Dai andiamo abbiamo le prove- incitò Zayn. Così entrammo nello stadio olimpico  che era immenso, nel verde prato c'era un immenso palco, con miliardi di persone intorno. Chi finiva i reparativi, chi ballara, chi saltava da una parte all'altra. Gli spalti erano già pieni zeppi. Sembravamo così piccoli rispetto a tutto quello che ci circondava. 
-Hey ragazzi- sentimmo urlare, cavolo era Ed, ed sheeran. Adoravo quel tizio. Mentre i ragazzi parlavano mi misi a squadrare ogni singola persona fino ad imbattermi contro Jessie J, era uno dei miei idoli. La mia espressione si alleviò, spuntò un enorme sorriso. 
-Cosa hai visto?- chiese spaventato Lou. 
-Jessie J- dissi balbettando. 
-Oh J, vieni dai ti porto da lei- prese la mia mano tremante che dopo quel contatto   cominciò a tremare ancora di più.

-Salve gentee, è un pò corto lo so, ma devo scappare. Spero vi piaccia e grazi eper le recensioniC: Spero di riceverne altre. Alla prossimaxxxxx

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Capitolo 4
*** -Chapter Four. ***


-Oh J, vieni dai ti porto da lei- prese la mia mano tremante che dopo quel contatto   cominciò a tremare ancora di più. E mi portò sul palco. Dio era un sogno. Le parole non mi uscivano da bocca. 
-Hey Lou- lo abbracciò Jessie. 
-Ciao J, volevo presentarti una mia amica.E' una tua fan, si chiama Lee- 
-Oh ciao piccola è un piacere conoscerti- mi abbracciò. Dio era tutto così surreale. Lou ci fece una foto poi la lasciammo alle sue prove.
-Ho voglia di gelato vieni con me?- chiese impaziente, annuii e lo seguii. La sua mano era ancora incollata alla mia. -E così tra te e il biondino- 
-Cosa? Oh no, io e Niall siamo solo amici- 
-Se lo dici tu- 
-Dico sul serio- prendemmo il gelato e raggiungemmo gli altri. -Dopo la cerimonia, al molo sotto il london eye. Ti aspetto- sorrise lascio la mia mano, e seguì gli altri. Prima di accomodarci negli spalti, assistemmo alle prove dei ragazzi. Dio erano ancora più bravi dal vivo. 
Ho lasciato le ragazze andare via da sole, con una scusa che non ricordo nemmeno. Ed ora,forse per pazzia, mi sto dirigendo verso il London Eye, trovo le scale che scendono sotto il molo  e mi ci avvicino lentamente. Dò un occhiata all'orologio 21:30 sono in ritardo. Vedo una figura seduta sull'ultimo scoglio,e la raggiungo lentamente per non scivolare. 
-Scusa, per il ritardo- sussurrai una volta preso posto di fianco a lui. 
-Pensavo non venissi più- disse per poi concludere con un sorriso che spense quel buio ormai dominante. Ricambiai il sorriso. -Allora bella californiana cosa ne pensi di Londra?- chiese incuriosito. 
-Che è la città più bella che io avessi mai visto- 
-Ma nenache il posto da cui vieni è male eh- 
-Bhe preferisco stare qui. Ora mi prenderai per pazza, ma amo questa città- rise. 
-Anche io amo questa città- fece una pausa, poi si alzò. -Vieni con me- mi tese la mano. La afferrai e lo seguii. -Ora ti porterò nel mio posto speciale- sorrisi senza fare più domande. Stare lì con lui, era tutto così strano. Eppure mi piaceva, e non poco. Ma cosa dici stupida Lee, lui ha una ragazza. Cavolo non avevo pensato ad Eleanor. Forse non sarei dovuta venire. Senza accorgermene eravamo entrati in un parco e dinanzi a me c'era una grande statua di PETER PAN, dio era grandiosa.Vidi Louis attendere una mia espressione. 
-E' stupenda- sorrise. 
-Sai non ho portato mai nessuno qui. Neanche i ragazzi- 
-Tomlinson stai cercando di farmi sentire lusingata?- rise. 
-Dico sul serio- ci sedemmo su una panchina. 
-Perchè proprio io?- chiesi. 
-Non lo so, sei strana..-
-Oh grazie- 
-Nel senso buono, sei diversa dalle altre, non so perchè ma hai qualcosa in più- sorrisi, arrossendo violentemente. -Vieni dai- mi incitò. Lo seguii, la sua mano era ancora incollata alla mia. Camminammo per un pò per poi fermarci dinanzi ad una di quelle giostre con i cavalli, le tazzine, le carrozze che giravano su se stesse. 
-Madame- mi fece segno di salire. Mi sedetti in una carrozza, e Lou sui cavalli che la guidavano. Premette un pulsante e la giostra cominciò a girare lentamente con una di quelle canzoncine da fiera di città in sottofondo. 
-Dove la porto signorina- 
-Oh Jack su una stella- 
-Per lei tutto Rose- risi. -Invece di copiare battute squallide, vieni qui- disse fecendomi segno di salire sul suo stesso cavallo. Obbedii. 
-Quanto vorrei che questo cavallo fosse vero- dissi sognando. 
-Ti piacciono i cavalli?- chiese. 
-Si, li adoro ma non ho mai avuto il coraggio di cavalcarne uno- 
-Oh allora ti ci porto io. Quando hai il giorno libero?- 
-mmh, domani- 
-Perfetto, allora donattina alle nove e trenta sarò sotto casa tua- sorrisi. 
-Si è fatto tardi forse è meglio se vada- 
-Ti accompagno- camminammo fino a casa, chiacchierando come due buoni amici. Ridendo e scherzando. 
-Allora a domani- gli schioccai un bacio sulla guancia e corsi di sopra. Entrai in casa e accesi il computer, ovviamente cercai ELEANOR CALDER, ma su di lei non si sa altro che sta con Lou. Lo spensi rassegnata, e andai a dormire. 
Katy canta sempre la stessa canzone, che palle dovrei cambiarla. Mi alzai e mi buttai sotto la doccia. Decisi di indossare: http://nd02.jxs.cz/218/782/c9ed21d0d8_58603371_o2.png. Non avendo fame saltai la colazione e mi buttai sul divano a guardare la tv. Dopo un pò suonò il citofono, mi alzai e risposi. 
-Chi è?- 
-Scenda Rose la sua carrozze è qui che l'aspetta- la sua dolce voce mi attraversò come una scarica di adrenalina. 
-Oh scendo subito mio Jack- infilai il telefono in tasca e scesi. Spinsi il pulsante che avrebbe aperto quella lastra di vetro che ci separava. Eccolo lì bello come sempre appoggiato alla sua bella porche, indossava un jeans scuro e una t-shirt a mezze maniche, il suo solito cappello di lana grigio e uno splendido sorriso. Aprii la porta e lo raggiunsi abbracciandolo, lui ricambiò stringendomi a se. 
-Giorno jack- aprì la portiera dell'auto e mi lasciò entrare per poi salire anch'esso. 
-Ci vorrà un pò per arrivare, quindi mettiti comoda- sorrisi. Con un semplice gento accese la radio e partì "give your heart a break" caminciai a cantarla a squarciagola facendo mosse del tutto sensa senso. Seentivo la risata che cercava di soffocare. 
-Mmh, ti piace demi lovato da quello che ho capito- 
-Si, lei è tutta la mia vita. Spero di incontrarla prima o poi- dissi scurendomi sulle ultime parole.Ma ritrovando subito il sorriso. 
Entrammo nella stalla dove c'erano circa una ventina di spelndidi cavalli. Mi avvicinai ad uno era bianco e aveva una lunga treccia fatta con la crinirera che era tinta di un rosa pallido. Lo accarezzai dolcemente. 
-Lou...io ho paura di salirci- 
-Non preoccuparti, vieni con me-esclamò tendendomi la mano la afferrai e lo seguii. Mi aiutò a salire su un cavallo era a chiazze marroni e bianche. Senza lasciare la mia mano salì dietro di me. 
-Non so se sentirmi protetta o vicina alla morte- risi. 
-Si parte- urlò con la sua voce stridula. Il cavallo comnciò a trottare e poi a correre, il prato era immenso, il vento scompigliava i miei capelli, il calore di Louis mi travolgeva.Dopo un lungo giro decidemmo di trottare lungo il fiume. 
-Allora?- chiese.
-Allora cosa?-  
-Ti è piaciuto il giro?- 
-Si è stato stupendo- sobbalzai al suono del mio telefono, lo estrassi e lessi il messaggio. 
-Ho appena finito le valige saluto i miei e tra mezz'ora sarò da te. Dacota- 
-Oh meg, sarò felice di accoglierti nella mia umile dimora- scrivendo mi scappò una risata. 
-Con chi messaggi?- alzai lo sguardo dal display incontrando i suoi occhi. 
-Dacota, sta andando a casa mia ha le chiavi ma ti dispiacerebbe riportarmi a casa?- lessi nei suoi occhi un velo di delusione che subito nascose. -Certo- risi. 
-Oh emh,cosa hai da fare questo pomeriggio?- lui fece spallucce. -Grande,Dacota si trasferirà da me quindi c'è bisogno di spostare scatole e roba simile. Mi aiuterai vero?- chiesi facendo la faccia da cucciola. 
-Mi hai preso per un muso da soma?- chiese facendo una delle sue facie strane. 
-Ti preeego- dissi supplicendolo. Lui sorrise. 
-Va bene- in poco tempo arrivammo a casa e salimmo. Dacota arrivò dopo poco. E così cenerentola, Megan e peter pan si accorciarono le maniche e diedero vita ad una stanza a dir poco stupenda. Dopo quattro ore di duro lavoro ci buttammo sul divano esausti. 
-Ma che ore sono?- chiesi. 
-Le otto e mezza- rispose Dacota. 
-Oddio devo scappare, ci vediamo. Ciao- mi schiocco un bacio sulla guancia. Per poi scappare -Ciao Dacota- disse già sulle scale. Troppo stanca per incuriosirmi di quel suo atteggiamento mi addormentai accasciata a Dacota. Quando riaprii gli occhi il sole era già sorto. Mi alzai facendo attenzione a non svegliare la mora e mi buttai sotto la doccia. Erano le sei e dieci. Mi vestii e mi diressiin camera mia. Presi il telefono due messaggi. 
-Ti va se domani vengo a prenderti a lavoro e ci facciamo una pizza?- Niall. 
-Certo, a stasera- 
-Scusa se sono scappato così, mi farò perdonare. Giorno bionda.- Louis. Sorrisi. 
-Non ne dubito. Buongiorno-asciugai in fretta i capelli, e con Dacota ci dirigemmo a lavoro.Erano le quattro del pomeriggio la giornata si prospettava lunga e noiosa quindi cominciai a messaggiare con Niall.
-Ti annoi vero?- 
-Si non sai quanto- 
-Hahahahaha, dai tra tre ore vengo a prenderti- 
-Non vedo l'ora-
-Neanche io ci aspetta una gustosa pizza- 
-Sempre il solito- Alzai lo sguardo verso le due ombre che si erano formate sul mio display. Incontrai i suoi profondi occhi azzurri. Sorrisi alla vista di un Louis bello come non mai, ma lui non ricambiò anzi era freddo e distaccato.Posai gli occhi sulla creatura al suo fianco. Alta magrissima, capelli lunghi e castani, indossava un jeans scuro e una t-shirt. Qualcosa al mio interno si ruppe ma non riuscii a capire cosa. Mi si formò un nodo in gola, mentre osservavo i due che scorrevano gli occhi lungo il menù gigante sulla mia testa. In quel momento avrei voluto che quel tabellone cadesse così da tagliarmi la testa, e mettere fine a questo strazio.-Siete pronti per ordinare?- una voce alle mie spalle mi fece sussultare. Era Jade, che mi diede una pacca sulla spalla facendo segno di lasciar perdere. Annuii incrociai ancora una volta il suo sguardo freddo come la siberia. Mi diressi a grandi passi verso il bagno chiudendo la porta alle mie spalle, così come io scendevo a picco verso il pavimento il mondo crollava sulle mie spalle. Le lacrime che rigavano il mio viso erano ormai tante. Non so cosa mi stesse succedendo. Non sò perchè avessi reagito così. Infondo lo sapevo, sapevo che era fidanzato. Ma quel che non sapevo è che potesse fare così male. La porta si aprì, sfiorandomi appena, la figura che prima era affiancata da quella divinità graca ora era lì inerme, abbassò lo sguardo verso di me provando forse compassione. Poi si chinò. 

-Ecomi qui con un altro capitolo. Spevo vi piaccia e mif arebbe piacere sentire anche cosa ne pensate. Bacixxx
 

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Capitolo 5
*** -Chapter Five. ***


 Poi si chinò. 
-Perchè piangi?- mi chiese con un tono dolce.Abbassai lo sguardo. Sentii quelle esili braccia stringersi intorno al mio corpo tremante. -Qualsiasi disgrazia ti sia capitata, vedrai si sistemerà tutto. Su sorridi che sei bellissima. Ora vado, ma avremmo modo di rincontrarci- la ragazza si alzò e lasciò la stanza. Rimasi scioccata dall'accaduto. Oh mia cara Eleanor non reagiresti così se sapresti che la cosa che mi fa stare male è il tuo ragazzo. No non sarei riuscita a stare un minuto di più qui dentro. Così mandai un messaggio a Niall. 
-Ti prego vieni subito ho bisogno di te- 
-Sono già in strada dammi un minuto- mi alzai frettolosa e sciaquai violentemente la faccia. Cercai di aggiustare un pò i capelli e di ornare il mio viso di un sorriso alquanto falso, ma infondo chi se ne sarebbe accorto? Posai il camice e presi la giacca. Quando posai la mano sulla porta vidi il biondino entrare. La spinsi con decisione. 
-Ciao Biondino- urlò la Eleanor, Niall prima squadrò il locale cercandomi e poi non vedendomi si avvicinò ai due. Feci un repsiro profondo, e lo raggiunsi. 
-Andiamo?- dissi secca. Nella mia voce si poteva benissimo comprendere il dolore che provavo dentro se solo si fosse voluto. Il sorriso di Niall nel vedermi si spense del tutto. Annuì sbadatamente. 
-Noi andiamo a dopo- disse afferrando la mia mano. Mi lasciai trasportare fuori da lui, e una volta in machcina scoppiai in un pianto di quelli senza fine. 
-Cosa è successo? Ti prego parla- 
-Sono innamorata di un coglione ecco cosa- 
-Oh no, non dirmi che...-
-Si quel coglione ora è seduto lì con la sua ragazza- feci una pausa affondando tra le braccia di Niall. -La cosa peggiore è che ha fatto finta di non conoscermi- singhiozzavo. 
-Non preoccuparti ora con te ci sono io- sciogliendosi da quell'abbraccio partì si femrò ad una gelateria poi andammo dritti a casa mia. E in poco tempo ci ritrovammo sdraiai sul divano uno addosso all'altro mangiando gelato fino a farci schifo. 
-Dio non ce la faccio più se mangio un altro cucchiai di gelato scoppio- sorrisi a quell'affermazione. 
-Hai un sorriso stupendo- 
-Grazie biondino- gli scompigliai i capelli. 
-Forza dai ho chiamato le ragazze e i ragazzi si mangia pizza a casa One Direction, quindi su preparati- non avevo proprio voglia di uscire ma come avrei potuto rifiutare dinanzi a quegli occhioni. 
-Si signore- mi alzai e mi diressi verso camera mia feci una doccia feloce e poi mi vestii: http://dresslikemiley.net/style/styleguides/styleguide566.png. 
-Okay sono pronta andiamo- dissi facendo sussulare il biondo seduto sul divano. 
Driiiin. 
-Deve essere il fattorino- osservò Liam. 
-Vado io- dissi alzandomi. Mi diressi verso la porta e la aprii lentamente. E invece di un tizio stranbo con un cappello a forma di pizza mi ritrovai dinanzi Eleanor e Louis. Sorrisi educatamente anche se avrei voluto morire. Il ragazzo mi sorpasso velocemente come se ad aprire fosse stato un fantasma. Ed ecco che anche il sole crollo andando a fare compagnia alla terra che già pesava sule mie esili spalle. La ragazza era piuttosto confusa. Le sorrisi ripetutamente e anche lei seguì il ragazzo responsabile di una catastrofe planetaria. Chiusi la porta e andai ad accucciarmi vicino a Niall. Dopo poco il campanello suonò ancora. 
-Vado io questa volta ja- esclamò Niall. Risi.Il biondino si alzò e sparì nel corridoio. Posai lo sguardo su Louis che era dinanzi a me.Mi faceva così male senza neanche saperlo. 
-Ragazzi io non mi sento molto bene credo che tornerò a casa- sbottai alzandomi dal divano. 
-Ma come è appena arrivata la pizza- osservò Zayn. 
-Si scusate, sarà per un altra volta- 
-Vengo con te- dissero in coro Jade e Dacota. 
-Nono non preouccupatevi- dissi calma. Le due alzarono le spalle. Ed ecco che arrivò Niall con le pizze. Mi avvicinai a lui e gli sussurrai -Scusa non riesco più a vederli, io vado a casa- lui annuii. 
-Vado con lei, è meglio- esclamò il biondo agli amici. Così ci dirigemmo verso casa. 
-Scusa, se vuoi puoi tornare da loro. Io sto bene- 
-Oh che amico sarei? Lasciarti qui da sola, nel momento del bisogno- 
-Grazie- dissi abbracciandolo. Ci sdraiammo sul divano a parlare. Quando riaprii gli occhi era notte fonda ero nel mio letto e Niall era al mio fianco. La testa mi girava, sudavo, e gli occhi mi bruciavano. Mi alzai cercando di non far svegliare Niall ma inutilmente. 
-Dova vai?- chiese mezzo adormentato. 
-Non mi sento bene- mi girava lo stomaco, avevo un senso di nausea e infatti dopo neanche un minuto dovetti correre in bagno a rimettere.Niall era sulla soglia della porta. Aveva in mano il termometro. Lo afferrai e lo infilai sotto il braccio. Poi scesi di sotto seguita dal biondino. 40.03 Dio non avevo la frebbe così alta da quando fui operata di appendicite. La faccia del biondino si fece sempre più chiara fino a sembrare un cadavere. Non riuscivo neanche più a muovermi. 
-Oddio e adesso?- 
-Niall non ho medicine in casa- dissi con quel filo di voce che mi rimaneva. 
-Avvolgiti nelle coperte piccola si va a casa mia- 
-mmmh- fui solo capace di dire. Così il biondo mi avvolse nella prima coperta che torvo e mi ficcò in macchina non prima di averla riscaldata a dovere però. Arrivammo in un lampo. Una volta messo piede sulla terra ferma, vomitai anche l'anima. Dio la testa mi girava. Entrammo dormivano tutti. 
-Ragazzi- urlò Niall. -Ragazzi- urlò ancora più forte. Mi adagiò sul divano. Sentii i passi furiosi dei ragazzi avvicinarsi. 
-Cosa divanolo hai da urlare?- sbottò incazzato Zayn. 
-Lee ha la febbre a quaranta e mezzo non so che fare. A casa sua non c'erano farmaci-
-Cosa?- chiese sbalordito Louis. Oh Louis la sua voce, la sua dolce voce, ecco quella era la mia medicina. Si avvicinò  a me e si sedette al mio fianco passandomi una mano sulla fronte. 
-Dio come scotta ed ora?- 
-Cosa avete da urlare tanto?- chiese Harry. 
-Lee sta male- 
-Può darsi che il termometro fosse rotto prova con questo- mi porse l'ogetto di vetro che ficcai sotto il braccio.  La nausea era empre di più. -Portatemi in bagno vi prego- dissi mantenendomi lo stomaco. Louis nel panico mi afferrò e mi trascinò nel bagno dove potei vomiate per più di un quarto d'ora. 40.08 Sto per morire. 
-Oddio, ed ora?- chiese agitato il riccio. -Bisogna portarla in ospedale- io odiavo gli ospedali. Ma non fui capace di obiettare che già ero in macchina diretta nel posto più brutto di questo mondo.Il dolore alla gola sovrastava tutti gli altri. -Fermo- risucii ad urlare. Louis fremò di sbotto. Scesi e cominciai a vomitare sangue. Le faccie dei ragazzi si trasformarono in un arcobaleno. Quando riuscii a smettere Louis riprese la sua corsa. Arrivammo in un botto. Scendemmo e ci dirigemmo dentro. Dei dottori in camice bianco mi scortarono verso una camera piena di macchinali infernali. Mentre io ero su un lettino gelido e non facevo altro che vomitare sangue. Ero da sola quei fottuti dottori non lasciarono entrare nessuno avevo paura molta. Dopo vari esami mi assegnarono una stanza e mi ci intrappolarono dentro. Erano tutti lì i ragazzi e le ragazze tutte intorno al mio letto. C'era un silenzio di tomba. Poi improvvisamente la porta si aprì e spuntò il dottore...

Salve belli mi dispiace di averlo messo dopo così tanto tempo. Ma sono appena tornata da sharm. Spero vi piaccia. E spero anche di trovare delle vostre recensioni. Baci. 
 

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