GHIGNO

di minichan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-LA PAURA ***
Capitolo 2: *** 2 - PUNIZIONE DIVINA ***
Capitolo 3: *** 3 - LA BELVA ***
Capitolo 4: *** 4 - L'INCARICO ***
Capitolo 5: *** 5 - L'INTRUSO ***
Capitolo 6: *** 6 - LA CACCIA ***
Capitolo 7: *** 7 - L'ORRORE ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***



Capitolo 1
*** 1-LA PAURA ***


Questa è la mia prima FF, spero vogliate inviarmi i vostri commenti e spero vivamente che vi piaccia. Mi raccomando leggete la dedica finale all’ultimo capitolo quando lo inserirò, è per una persona veramente speciale. GRAZIE A TUTTI I personaggi citati sono di proprietà di T. Hojo, lo svolgersi degli eventi è puramente di mia invenzione, se volete utilizzare la mia ff, vi prego di contattarmi. CAPITOLO 1 – La Paura BANG !!!!!! Il suono del proiettile gli tuonava ancora nelle orecchie. Kaori era immobile nel letto. Gli occhi chiusi, il respiro regolare, ……..ma ancora in coma. Sembrava che il tempo si fosse fermato. Il ricordo era nitido nella mente di Ryo. L’incarico di Saeko, il solito trafficante di droga, un classico ormai per City Hunter, …… eppure questa volta qualcosa era andato storto. Mentre entravano nel grande magazzino con spavalderia, Ryo si era ritrovato sepolto sotto ad un cumulo di casse piene d’armi, il peso delle casse sembrava distruggerlo, la fedele PHYTON gli sfuggi di mano all’urto. Il killer lo teneva sotto tiro, un ghigno diabolico gli segnava il volto…….. - Ryo Saeba…….- - Morirai sotto la mia mano, ….. e la tua socia ti seguirà, questo servirà di lezione a tutti, nessuno oserà mai più mettermi i bastoni tra le ruote, se tu non ci sarai più… - Detto questo imbracciò il suo fucile a canne mozze e lo puntò su di lui, ma in quel momento Kaori si mise di fronte a Ryo….. Il killer Le intimò di spostarsi……. . – Se vuoi uccidere Ryo, prima devi uccidere me, non lascerò che tu gli faccia del male…. – detto questo lanciò un sorriso triste verso il suo socio – ha già sofferto troppo nella sua vita – e gli vennero in mente le svariate volte in cui gli occhi di Ryo viaggiavano spenti al giorno che fu obbligato ad uccidere il suo stesso padre su quella maledetta nave….. – si merita di viverla fino in fondo, e di viverla felicemente – concluse. Gli occhi di Ryo si spalancarono a quelle poche parole, fu come se il suo cuore fosse stato trafitto da un coltello, capì subito, stava sacrificando la sua vita per la sua….. lo avrebbe fatto sul serio. - Non c’è problema…….- ribadì il killer…. Il colpo fendè l’aria e si conficcò nel dolce petto di Kaori…. - NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO - l’urlo di Ryo rieccheggiò per l’edificio !!!!! - Brutto figlio di p…….a, ti ucciderò, giuro qui davanti a Dio che tu non respirerai più la nostra aria ….. - Detto questo si strappò lo spolverino, per quanto il peso delle casse lo consentisse… e lo lanciò vero il killer, - Tutti a terra …. !!!!! Riusci a gridare prima di prendere per un braccio Kaori e trascinarla vicino a se. Il boato fece capire che per il killer non ci sarebbe stato nulla fare …… - UMIBOZU, MICK CORRETE QUI SBRIGATEVI VI SCONGIURO !!!!! - Ryo che pregava…. Pensarono i due, che fuori dal magazzino avevano sentito le sue urla…….doveva essere successo qualcosa di grave….. Corsero dentro e trovarono il corpo di Kaori a terra, sangue ovunque… - muovetevi- disse Ryo da sotto le casse, - respira a malapena, portatela subito in ospedale, Saeko mi farà uscire da qui quando arriveranno i rinforzi – Gli amici corsero subito in ospedale ed ora lui era lì da 3 giorni, aspettando che la socia si svegliasse, era viva per miracolo !!!! Lo amava talmente tanto da morire per lui ? Anche lui l’amava, e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di salvarla, se gli avessero chiesto di strapparsi il cuore lì al momento perché serviva a lei, non avrebbe esitato, ma l’aveva sempre trattata male, correndo dietro alle altre donne, facendola sentire un’incompetente e dandole sempre del travestito !!!! Dopo 8 anni che vivevano assieme, ormai avevano entrambi capito i sentimenti dell’altro, ma non era ancora riuscito a dichiarargli questo amore infelice, aveva una paura folle di farla soffrire, e di soffrire a sua volta, aveva paura che i suoi nemici se la prendessero sempre con lei e lui non era sicuro di avere la forza di proteggerli entrambi, aveva paura che lei fosse costretta ad uccidere e a vivere maneggiando una pistola, aveva paura di non saperla amare nel modo giusto….. lui, lo stallone di shinjuku, insicuro come un bambino……, per questo tentava sempre di allontanarla, per poi riavvicinarla, in un crudele gioco, ma lei era sempre lì, ogni volta che lui aveva bisogno, non l’aveva mai abbandonato, anche se lui spesso era veramente meschino con lei….. Si mise a piangere su questi pensieri, mai aveva pianto da tantissimi anni, forse da tutta una vita, le lacrime solcavano le guance e brevi singhiozzi sommessi, appena percettibili, lo facevano vibrare sulla sedia. Umibozu stava entrando dalla porta, Ryo neanche si era accorto che si stava avvicinando qualcuno…. alla scena dell’amico in lacrime sulla sedia, non poteva credere, non l’aveva mai visto piangere, pensava addirittura non ne fosse capace, indietreggiò e si mise di guardia alla porta per far si che nessuno vedesse il suo momento di debolezza. Le lacrime continuavano a scendere finchè una mano si appoggiò sul suo braccio, alzò gli occhi e vide gli occhi nocciola di Kaori fissarlo increduli – ehi, cos’è per una volta ti preoccupi per me ? Ti stai rammollendo o stai diventando gay ? – scherzò lei con un filo di voce, le lacrime cessarono e lo sweeper la squadrò con uno sguardo inquisitore – Io che mi preoccupo per te ? Per un travestito neanche troppo bello ? Vergogna assoluta !!!!! Mai e poi mai !!! Poi un sorriso si stampò sul volto di Ryo - neanche da moribonda smetti di punzecchiarmi ? – le si avvicinò, sfiorandole i capelli e le diede un dolce bacio, si avvio alla porta - vado a chiamare il dottore e faccio un salto al bar, forse gli servirà un cestello del ghiaccio !!!!! – Il viso di Kaori era viola a causa del bacio e fumava come non mai… I giorni di convalescenza trascorsero lenti tra le visite degli amici, e Ryo che continuava a starle accanto appena poteva, ogni tanto scherzava, come quando voleva farla trasportare nel reparto maschile, …SDENG… un martello da 7t gli piombò sul capo – sei fortunato che sono ancora debole !!! – e correva sempre dietro a tutte le infermiere – AHHHHHH un maniaco !!!! – ferme bellezze c’è qui il vostro Ryo non volete farci un giro ? – SDENG …..l’enorme martello PUNIZIONE DIVINA si abbattè su di lui – Eh eh eh, mi sto rimettendo -, ghignò soddisfatta Kaori, ma spesso la accudiva con dolcezza e amore, facendole capire quanto fosse importante per lui, anche se non parlarono mai del bacio che le aveva dato….. - E’ giunta l’ora di tornare a casa signorina Makimura – il dottore si defilò, - Finalmente non ne potevo più di stare qui !!! – Ryo guardava malinconico fuori dalla finestra – Tutto a posto ? – gli chiese Kaori, - Certo, preparati che andiamo – Scusami Kaori ma sono costretto a farlo….. pensava intanto…… Continua ……..

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Capitolo 2
*** 2 - PUNIZIONE DIVINA ***


CAPITOLO 2 – Punizione Divina Arrivati a casa aiutò Kaori ad andare in camera e si fermò ad osservarla qualche istante di troppo - Sei sicuro vada tutto bene ? – gli chiese lei – Uff… quanto rompi, ti ho già detto che è tutto a posto – ed uscì sbattendo la porta. Kaori rimasta un po’ stupita del suo comportamento, si rigirò nel letto e si mise a dormire, ormai abituata ai suoi sbalzi d’umore. La vita riprese come sempre, o quasi, erano passate 2 settimane dal ritorno a casa, Kaori ormai si stava rimettendo completamente e stava riprendendo la vita di sempre. Ogni mattina usciva per controllare i lavori sulla lavagna della stazione, che ovviamente non c’erano, e per fare la spesa, voleva preparare sempre dei pranzetti deliziosi per Ryo, peccato che ultimamente questi si era fatto più scostante, a volte non rientrava a casa per tutto il giorno o per dormire. Non riusciva a capire, l’aveva BACIATA !!!! Poi era tornato indifferente, chissà cosa gli passava in quella testa vuota !!! Aprì la porta di casa con uno sguardo malinconico stampato in volto e non si stupì quando Ryo, seduto sul divano a gambe incrociate, non alzò nemmeno gli occhi dalla rivista sconcia che avena in mano, sbavando come un cane davanti ad un osso !!!! Non si accorse però, essendo soprapensiero, che questi aveva seguito ogni suo passo, e che la sua espressione triste era stata per lui come un pugno in pieno stomaco, perché sapeva che ne era lui la colpa. Mangiarono in un silenzio teso, scambiandosi solamente qualche parola di circostanza. Kaori passò il pomeriggio dalla fedele Miki, sfogandosi dei suoi cupi pensieri e rinfrancata dall’amica si diresse a passo leggero verso casa per preparare la cena ………. ma Ryo non c’era. Alle 2 di notte Kaori, stanca di aspettare il socio per aiutarlo a raggiungere il letto ubriaco come tornava solitamente, sempre se fosse tornato, decise che quella notte avrebbe anche potuto arrangiarsi e barcollando dal sonno raggiunse il suo letto. La mattina si svegliò stanca ed indolenzita, decise che un buon caffè l’avrebbe sicuramente aiutata. Scese di sotto e preparò la bevanda; vedendo le scarpe di Ryo all’ingresso, e visto che si era alzata insolitamente tardi per lei, decise di portare una tazza di caffè al suo socio. Aprì la porta della sua stanza piano per non svegliarlo, in modo da ripetere la sua routine mattutina, si fermava sempre a fissarlo a lungo prima di svegliarlo, sapeva che a volte lui era sveglio e fingeva di dormire, ma non gli interessava. Non era assolutamente preparata a quello che vide, Ryo era tremendamente, dolcemente, tranquillamente, beatamente abbracciato ad una stupenda ragazza bionda completamente nuda. Immediatamente il martello PUNIZIONE DIVINA si materializzo tra le sue mani, l’ira gli stordiva la mente, voleva colpirlo il più forte possibile, ma le lacrime le impedivano di prendere la mira, così abbandonò l’idea e il martello e andò sul terrazzo, dove pianse e urlò la sua più vera disperazione. Si era portato una donna a casa, nella casa che in fondo ormai era anche sua, che essere viscido e ignobile poteva farle questo ? Ormai si era calmata, non si sarebbe fatta vedere da lui in quello stato, andò in cucina e preparò una stupenda colazione per 2, la lasciò sul tavolo per quando si fossero alzati e uscì tentando di fare meno rumore possibile. Arrivò da Miki in uno stato pietoso, l’amica seriamente preoccupata si fece raccontare tutto e rabbrividendo pensando a quello che Kaori dovesse aver provato, giurò a se stessa che avrebbe detto a quello stupido ciò che si meritava. Ryo era sveglio, aveva sentito tutto, i singhiozzi, le urla di Kaori e la porta di casa che si chiudeva, non era riuscito a muovere un muscolo dall’angoscia che provava ….. lo sto facendo per te, per darti una vita normale ……- pensava, ma non sarebbe mai più riuscito a dimenticare la disperazione che aveva sentito poco prima, la sofferenza della persona che amava. Si alzò e rimase di sasso davanti alla tavola apparecchiata per 2, in ogni modo lei si prendeva sempre cura di lui e questa volta anche della sua avventura di una notte, sicuro che non l’avrebbe più rivista, visto che di quella donna non gli interessava assolutamente nulla, sorrise malinconico al pensiero, un’altra persona avrebbe sofferto per lui…... Passarono un paio di giorni in cui si evitarono volutamente, solo qualche lieve saluto, la rabbia di Kaori ribolliva densa nel suo sangue, gliela avrebbe fatta pagare, avrebbe sofferto anche lui quello che lei stava passando. Sarebbe diventata una sweeper di prim’ordine, e gli avrebbe distrutto l’esistenza………. - Senti Ryo ti devo parlare………- Kaori era seria e il discorso non preannunciava niente di buono, chiuse la solita rivista, dalla faccia si dissimulò l’oscena espressione da MOKKORI e la guandò serio. - Ho sentito mia sorella, penso che andrò a trovarla in America, non starò via molto, un paio di mesi al massimo, forse qualcosina di più, ho bisogno di staccare la spina e di rilassarmi, ultimamente non mi sento molto bene qui…….. - - Capisco – rispose Ryo, che tentava di trattenersi per non farsi vedere prendere dal panico al pensiero di non vederla più, ma aveva raggiunto il risultato sperato, la stava allontanando da sé, dal pericolo …. - Spero che tu faccia buon viaggio, salutami Sayumi – disse con il solito sguardo osceno ….. - Partirò domani mattina – disse guardandolo negli occhi – spero che quando tornerò, avrai ancora bisogno di una socia, ci sarà sempre un posto per me da City Hunter ? – Ryo la guardò senza tralasciare nessuna emozione come suo solito, freddo e glaciale come non mai, – Anche tu sei City Hunter, se vorrai tornare il tuo posto ci sarà sempre – pentendosi subito di quelle parole, le aveva lasciato una speranza ……. ma in quel momento era sincero. Kaori sorrise e si alzò per preparare le valige …… aveva avuto la risposta che cercava. All’aeroporto c’erano tutti, Mick l’abbracciò stretta – Stai attenta, ricordati che se avrai bisogno potrai sempre contare su di me – disse tentando di stringersi a polipo attorno alle sue gambe, e l’attacco congiunto di Kaori e Kazue con una martellata lo mandò a schiantarsi contro il muso di un boing 747 in fase di decollo, ma subito dopo lo ringraziò. Umibozu gli fece un cenno col capo, e per lei questo era abbastanza, Saeko e Reika l’abbracciarono, Miki la strinse stretta un po’ di più e guardandola negli occhi gli disse – Non fare stupidaggini con qualche bell’americano ……… lo sai che il tuo posto è qua ….. – Kaori la guardò con una luce diabolica negli occhi – Non preoccuparti, tornerò presto – e Miki capì che la SUA Kaori non sarebbe più tornata. L’unico a non averla salutata era Ryo, gli dispiacque, ma tanto quei mesi sarebbero passati in fretta, sarebbe stata molto impegnata, mentre saliva la scaletta vide da lontano una mini rossa ed in piedi il suo socio che la fissava, si guardarono per un po’ …….. - non preoccuparti Ryo, ci rivedremo presto, ma non so se tu ne sarai contento ……. – detto questo salì sull’aereo e non si voltò più in dietro. Continua …….

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Capitolo 3
*** 3 - LA BELVA ***


CAPITOLO 3 – La Belva Una settimana dopo……… L’America Latina le piaceva, il sole, il mare la foresta erano stupende; ovviamente quello di raggiungere sua sorella era un pretesto, si era diretta in Sudamerica cercando un posto speciale, un luogo dove iniziare il suo addestramento. Giunta a Capanema, una piccola città di pescatori nel nord del Brasile, capì di essere arrivata. Era ormai una settimana che stremava il suo corpo con allenamenti disumani, si concedeva poche ore di sonno e dall’alba, facendo sforzi massacranti, esercitava il fisico nella lotta e la mira con la pistola fino al tardo pomeriggio, per poi addormentarsi e svegliarsi dopo poco per inoltrarsi nella foresta in piena notte; per la seconda fase del suo addestramento doveva estraniarsi dal resto del mondo, imparare a carpire il minimo suono accanto a se e la foresta era il posto ideale. Seduta a gambe incrociate in mezzo agli alberi sentiva il serpente strisciare sul ramo, il pipistrello volare in caccia, la scimmia ronfare beatamente. I suoi sensi stavano rispondendo bene, diventando di giorno in giorno più sensibili, le prime notti tremava dalla paura, il buio, i fruscii la facevano sobbalzare, ma ora si stava abituando alla solitudine di quei luoghi, stava imparando a trattenere le sue emozioni, il suo cuore si stava indurendo……… Al Cat’s Eye la vita scorreva monotona, senza Kaori si spense un po’ di quella allegria che regnava lì dentro. Erano passate tre settimane dalla sua partenza, Miki sospirò rumorosamente, le mancava la sua migliore amica, al momento dei saluti sentiva che aveva qualcosa in mente, ma era conscia che se anche fosse tornata, non sarebbe stata più la stessa …… Umibozu si accorse che la moglie era soprapensiero, le levò il piatto dalle mani e scompigliandole i capelli cercò di rassicurarla – Non devi preoccuparti, sai che è una ragazza forte, riuscirà a riprendersi e quando tornerà sarà la vecchia Kaori di sempre - …. – Ne dubito – rispose amareggiata la donna, ma alla dolcezza di quel bestione un sorriso fece strada sul suo volto ed in punta di piedi gli diede un tenero bacio. Umibozu colto di sorpresa davanti ai clienti divenne di un rosso infuocato e in silenzio si misero ad ascoltare il suono delle sirene dei pompieri che si avvicinavano, chiamati dai vicini che scambiarono nuovamente il fumo prodotto dalla testa rovente dell’uomo per un incendio…… - OH NO, DI NUOVO !!!!! - In quel momento entrò anche Ryo, - Cos’è tutta questa confusione ? Mia dolce Miki fatti abbracciare mi sei mancata tanto !!! – E con un balzo si fiondò sulla ragazza che pronta lo rispedì fuori con una padellata sulla faccia !!!! - Sono tre settimane che non ti fai vedere brutto idiota – lo aggredì la giovane quando rientrò, - Non sono ancora riuscita a dirti quello che ti meriti, sei solo uno stupido egoista, te la sei presa comoda con Kaori, lei ti ha fatto da cameriera, da cuoca, ti ha lavato i vestiti per 8 anni, ti ha sorretto quando eri ubriaco, eri la persona più importante per lei, la sua famiglia, e tu hai giocato con i suoi sentimenti, ero convinta che tu la amassi, ma a questo punto devo ricredermi, una persona innamorata non può distruggere così la vita della persona che ama, non posso crederci - Ryo la guardò amaramente, solo ora Miki si accorse degli occhi spenti e cerchiati dell’uomo, delle profonde occhiaie, dei suoi capelli scomposti e dei vestiti sgualciti….. – Oh Ryo …. – disse – Ma se la ami anche tu, perché hai fatto questo ? - …. - Lei era destinata a farsi una famiglia, a vivere una vita normale, ad essere felice …….. così sarà sempre al sicuro - le rispose. - Sei proprio uno stupido, non capisci proprio niente, così l’hai solamente condannata ad essere infelice a vita ……. – Ryo era steso sul divano con una sigaretta in una mano ed un bicchiere di whisky nell’altra, era il quarto quella sera ……. Non riusciva ad abituarsi all’idea di essere solo in casa, che lei se ne fosse andata, gli sembrava di non poter sopravvivere, credeva sarebbe stato più facile, invece la pensava 24 ore su 24, senza fermarsi. Il telefono squillò, andò barcollando a rispondere – Saeba chi parla ? – - Ciao Ryo sono Sayumi, come va ? Scusami è da un po’ che non mi faccio sentire, ma ho avuto tanto lavoro al giornale, mi passi Kaori che volevo farle un saluto ? – il sangue si ghiacciò nelle vene dello sweeper – Ma non è da te a New York ? E’ partita da quasi un mese …- ….. – Oh mio dio Ryo, non la sento da molto di più, è forse successo qualcosa ? – - Si, se ne è andata, mi ha lasciato ….. comunque non ti preoccupare, vedrai che si farà viva ora ti saluto – detto questo riappese il telefono - Kaori, ma dove diavolo sei finita... - pensò preoccupato. I suoi movimenti erano impercettibili all’orecchio umano, si muoveva come una pantera con la preda, passo dopo passo rasente il suolo si avvicinava all’animale, che non avvertendo nessun rumore, continuava indisturbato la sua camminata tra i cespugli. Non poteva vederlo, era troppo buio, ma sapeva esattamente dov’era e cosa stava facendo, Kaori avanzava con gli occhi chiusi, concentrata al massimo, evitava gli alberi e i rovi, che ormai le avevano lasciato segni su tutto il corpo, come in uno stato di trance seguiva il suo obbiettivo con la mente, in due balzi silenziosi le fu accanto che con una velocità inumana afferrò l’animale. Fiera di sé, Kaori lo lasciò andare, ….. mancava poco al ritorno …… Anche se inizialmente era stata accolta con diffidenza, nei due mesi trascorsi lì aveva avuto modo di conoscere bene l’anziano capo villaggio e di conquistare la sua fiducia. Lui le avena lasciato utilizzare la sua pistola e le forniva i proiettili per esercitarsi, lei in cambio gli portava parte della cacciagione e del pesce che catturava. La sera, prima di andare nella foresta per il consueto allenamento, si recava a casa dell’uomo per ascoltare i racconti della sua avventurosa gioventù, bevendo qualche bicchiere di liquore per scaldarsi l’animo e fumando qualche sigaretta fatta col tabacco di prima qualità che coltivava l’uomo, si stava concedendo qualche vizio. Erano seduti attorno al tavolo, le stava raccontando di come erano stati felici lui e sua moglie, di quanto le mancasse…… quando Kaori sentì una strana sensazione, - ….si sta avvicinando qualcuno …. – . - Ma come, io non sento niente – rispose il vecchio, Kaori sorrise, con quel sorriso freddo e distaccato che ormai era diventato il suo – Lei non può sentire quello che sento io …….. un’auto si è avvicinata, sono scese diciamo ….. 4 persone e tutte e 4 hanno armato il cane delle loro pistole, ma non si preoccupi, si chiuda dentro e non esca per nessun motivo - detto questo uscì nella notte. Gli uomini si stavano avvicinando con fare furtivo – Ehi Ramos, questo posto sarebbe perfetto per la nostra piantagione ... nascosto, tranquillo, non ci devono essere molti visitatori -….- Certo hai ragione, ma fai poco rumore, dobbiamo prenderli nel sonno per eliminarli tutti - Non si accorsero dell’ombra che li seguiva dal ramo sopra le loro teste. Con un gesto furtivo Kaori cinse il collo dell’ultimo uomo in coda e con uno strattone lo isso sul ramo, stordendolo prima che potesse aprire bocca. Aveva uno sguardo freddo e calcolatore, gli occhi semichiusi del cacciatore, lentamente si portò sopra gli altri e balzò addosso a quello che credeva il capo, che si accasciò a terra, gli altri 2 allarmati si distrassero e lei con 2 velocissimi colpi di piede li mandò k.o. Dopo averli legati si soffermò a pensare, non aveva esitato un secondo, era stata silenziosissima, non aveva provato nulla, né paura ne agitazione ………. era ora di tornare a casa. Continua …….

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Capitolo 4
*** 4 - L'INCARICO ***


CAPITOLO 4 – L’incarico. Ryo dormiva agitato, aveva bevuto molto la sera prima, come suo solito ultimamente, gli amici cominciavano a preoccuparsi per lui ….. il telefono in salotto squillò incessantemente per cinque minuti, …. Non volevano desistere, fu costretto ad alzarsi. - Saeba chi è che rompe a quest’ora ? - … - Vedo che non hai cambiato le tue abitudini, sono già le 11.30 e dormi ancora ….. come va socio ? - Per poco non gli venne un infarto, quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille – Kaori, come stai, tutto a posto ? Ha chiamato Sayumi era molto preoccupata ….. - … - ho cambiato programma all’ultimo minuto, senti….. sono tornata in Giappone, hai ancora bisogno di una partner ? Ma non ho un posto dove stare, potresti ospitarmi finché non troverò un appartamento ? – Ryo era titubante, ma la voce della donna sembrava ferma e decisa, non era la Kaori emozionata e passionale che era partita, e poi voleva rivederla …. – Certo, lo sai che la tua camera è sempre pronta … - - Ok sono all’aeroporto, chiamo un taxi e arrivo – Arrivata a Shinjuku sentì di perdere un po’ del suo sangue freddo, i ricordi la sommergevano, doveva essere forte ….. Ryo rimase impietrito quando la vide, era dimagrita ma il suo fisico esprimeva una potenza straordinaria, era fantastica ma i suoi occhi ….. i suoi stupendi occhi color nocciola, quelli in cui lui poteva leggere ogni cosa le passasse per la mente, erano freddi ed attenti, spenti …. come se il suo cuore non riuscisse più a comunicare attraverso di loro. Dopo l’imbarazzo iniziale si sedettero e scambiarono poche parole di circostanza, Kaori, essendo stanca per il lungo viaggio, lo informò solamente che aveva girovagato per vedere l’america senza fermarsi in un posto fisso, Ryo di rimando, vedendo Kaori molto elusiva su dove fosse stata, fece finta di essere decisamente poco interessato e, ragguagliandola sulle poche novità successe a Shinjuku nell’ultimo periodo, si alzò e prese la giacca per uscire. Kaori si alzò e, accendendosi una sigaretta, si versò un bicchiere di whisky – Ehi, da quando hai preso questi vizi ? – chiese stizzito l’uomo – Da quando ho imparato a godermi la vita – gli rispose, sorridendo maliziosa al sussulto del ragazzo ….. Passarono le settimane, non arrivò nessun nuovo incarico per gli sweeper e Kaori non cercò mai un appartamento, tutti i giorni si allenava di nascosto e la sera usciva quasi sempre facendo finta di andare a divertirsi, mentre invece continuava il suo addestramento notturno. Ryo stava letteralmente impazzendo dalla rabbia, la sua Kaori non si sarebbe mai comportata così, rientrava a notte inoltrata, distrutta dalla baldoria che faceva in giro, non si alzava per pranzo, lo salutava appena, non sapeva con chi usciva ed era assurdamente geloso e poi ….. non aveva ancora rivisto il suo sorriso, quello stupendo sorriso che aveva il potere di illuminare anche gli animi più bui, e questo lo faceva sentire tremendamente in colpa …. Miki la trovava molto cambiata, era fredda e distaccata con tutti e tendeva ad isolarsi spesso … non riusciva a credere che quella fosse la sua migliore amica, tentava di coinvolgerla in lunghe chiacchierate, sperando le raccontasse dove era stata in quel lungo periodo, ma con scarsi risultati. Ogni volta che la vedeva Umibozu diventava pensieroso, cosa veramente strana per lui, Miki preoccupata non potè fare a meno di chiedergli se fosse tutto a posto. - Vedi, i suoi occhi ….. era tanto tempo che non li vedevo, sono uguali a quelli che vedevo nella jungla, gli occhi dei miei compagni di lotta, gli occhi del diavolo, …… quelli che vedi in chi non ha paura di niente e di nessuno, neppure della morte, di chi sfida la propria vita portandola fino all’estremo, anche Ryo era così fino ad 8 anni fa…….. - Allora avevo ragione a credere che non sarebbe più tornata … - riprese la donna – Non ti preoccupare – replicò Umi – Se è cambiato Ryo, potrà tornare anche lei -. Ryo si svegliò che era quasi mezzogiorno, scese di sotto e la vide, addormentata sul divano, con indosso il vestito elegante che aveva la sera prima quando era uscita. Aveva ancora di fianco il bicchiere di whisky quasi vuoto che stava bevendo prima di addormentarsi, si sedette sulla poltrona davanti e la osservò con attenzione – Che ti sta succedendo …. – Aveva la gonna corta e Ryo poté vedere tutte quelle piccole cicatrici che le segnavano le gambe, il suo sguardo si fede cupo, chissà dov’era stata in questi 3 mesi … Come provando un senso di disagio, Kaori si svegliò portando automaticamente la mano al fianco dove teneva la pistola, estraendola, la puntò direttamente al viso dello sweeper. - Cristo Ryo, mi hai spaventata - …. – Kaori mi spieghi perché ti stai comportando così ? Ce l’hai forse con me ? Non ne abbiamo mai parlato …. - Un lampo di soddisfazione le stava attraversando il volto, finalmente si sentiva in colpa … - Io avercela con te ? E per che cosa scusa ? Sono stata in questa casa per anni facendoti la cameriera, ora avrò anche il diritto di spassarmela un po’ no ? – Fu come uno schiaffo in pieno viso, Ryo si alzò furioso, - E’ vero, hai ragione, da bravo maggiordomo vado a prepararti la colazione, continua pure a dormire, ne hai più bisogno di me, hai fatto veramente tardi stanotte – e si incamminò verso la cucina. La vendetta non era come si sarebbe immaginata, non era poi così dolce….. Ryo non ebbe il tempo di fare 2 passi che si accorse del pericolo, una scarica di mitra stava infrangendo la vetrata del salotto. Istintivamente si voltò per avvertire Kaori di buttarsi a terra ma questa, lanciandosi indietro con una mossa incredibile si trovava già al riparo del divano, incantato, se lei non lo avesse recuperato per una gamba, sarebbe rimasto lì imbambolato prendendosi tutti i colpi. - Ma come diavolo hai fatto a saperlo – le chiese – Guarda che non sei l’unico sweeper qui dentro, non sono così incapace come hai sempre pensato – e detto questo, dato che gli spari furono finiti, si alzò e si diresse in camera sua. Lasciando un Ryo sconcertato e preoccupato seduto sul pavimento. Qualche giorno dopo, erano le due del pomeriggio, suonò qualcuno alla porta. Erano entrambi a letto, ormai facevano a gara a chi dormiva di più, Kaori per far imbestialire Ryo facendogli credere di stare in giro tutta la notte a divertirsi chissà con chi, e Ryo a pensare e rimproverarsi per quello che lei era diventata, - Un piccolo Ryo in versione femminile ….- Era questo in cui si era trasformata. Lo sweeper si alzò per andare ad aprire sapendo che Kaori sarebbe rimasta a letto. - La mia Saeko da quanto tempo non ti fai vedere vieni a dare un bacio al tuo piccolo Ryo – disse spiccando un salto verso la poliziotta con la solita faccia da maniaco, la quale prontamente estrasse i suoi coltelli e lo inchiodò al muro !! – Dai fammi scendere, solo una palpatina !!!! - - Ryo, sai che con la vecchiaia peggiori di giorno in giorno ? - …. – Ehi quale vecchiaia io ho solamente vent’anni !!!!! - … - Ancora con quella storia ma se ormai hai già un piede nella fossa !! – - Fammi scendere e vedrai chi ha un piede nella fossa !!! – Disse mentre una gocciolina gli scendeva dall’angolo della bocca. - E’ una cosa serie, ho una brutta grana da risolvere ed ho bisogno del vostro aiuto. – Ryo si fece serio – Non ti è bastata l’ultima volta ? Kaori ormai ci rimetteva la pelle – Saeko si sedette sul divano incrociando le gambe, Ryo con lo sguardo inchiodato allo spacco panoramico nella gonna della poliziotta – Di cosa si tratta ? Sai quanti mokkori ti costerà questa volta …… ben 10, sono stanco di non essere mai pagato – - Non accettiamo l’incarico senza un compenso in denaro, con i mokkori di Ryo non ci mangiamo di certo – Kaori stava scendendo le scale avvolta in una vestaglia da camera, si fermò davanti a Saeko che subito disse – Kaori mi dispiace tantissimo per come sono andate le cose l’altra volta, mi sono sentita tremendamente in colpa per quello che è successo - … - Non preoccuparti, è il mio lavoro, si mette in conto che c’è la possibilità di non tornare a casa – le rispose fredda la donna, si sedette poi nella poltrona davanti a Saeko, la vestaglia scivolò lasciando intravedere le gambe, Ryo deglutì, - queste due mi vogliono uccidere ….- … - Bene allora parlate voi del lavoro io torno a dormire che per me questa è ancora l’alba !!! – Detto questo si fiondò in camera. - L’uomo che ti ha ferito, era a capo di una piccola parte dell’associazione malavitosa che controlla il traffico del “ghiaccio nero”, una nuova droga proveniente dal sudamerica, solitamente dalla zona di Calexico, al confine col Messico, noi pensavamo che fosse il capo di tutta l’organizzazione, ma invece quest’uomo sa nascondersi bene. Siamo riusciti a localizzarlo, vive fuori città, verso sud, è proprietario di una grossa villa, circondata da un muro di cinta e controllata 24 ore su 24 dai suoi scagnozzi, non abbiamo prove, perciò per noi è impossibile avvicinarci a lui senza un mandato di perquisizione, ma siamo sicuri delle nostre fonti, è lui il nostro uomo !! Abbiamo anche saputo che qualche giorno fa ha tentato di farvi fuori, in fondo gli avete distrutto una bella parte del traffico. Ci servono le prove per incastrarlo, non siamo riusciti ad individuare il deposito dove tiene la droga, ma visto il viavai di furgoni dalla villa pensiamo, anzi siamo quasi certi che la tenga là dentro, nascosta da qualche parte, voi dovete introdurvi, trovare le prove ed immobilizzare il capo, questa è la foto. – Detto questo le porse la foto ed una mappa della casa – Noi saremo nei paraggi, non dobbiamo destare sospetti, appena avrete finito, vi raggiungeremo e finiremo noi il tutto. Kaori guardava i fogli incerta, storse la bocca – Sei sicura che ci pagherai questa volta ? non mi voglio ritrovare ancora a tirare la cinghia dopo un tuo incarico - .. – Certo che vi pagherò, l’unica cosa tienimi lontana Ryo, non ho la minima intenzione di cedergli i suoi mokkori …. sai che a te non negherebbe niente … - rispose maliziosa la poliziotta – E’ no cara Saeko, questi sono affari vostri, con Ryo ti arrangi da sola, io ho finito di occuparmi di quel maniaco depravato. – Saeko sgranò gli occhi, non poteva credere alle sue orecchie – Ok, ci penserò da sola, noi arriveremo alla villa sulle 23, per quell’ora dovrete già essere fuori col capo, grazie di tutto. – Detto questo si avviò alla porta. Durante la cena spiegò tutto a Ryo, il quale la ascoltava distrattamente – La solita rogna, ma questa volta Saeko me la paga, dovevo chiederle 20 mokkori altro che dieci – disse con la solita faccia da maniaco, ……. Niente, neanche un martellino piccolo piccolo ….. non c’era più gusto a scherzare in quel modo…. Dopo cena Kaori si preparò di tutto punto e si avviò all’uscita, Ryo dal divano - Esci anche stasera ? Domani avremo una giornata faticosa. - … - Non ci muoveremo prima di sera, avrò tutto il tempo per recuperare la nottata – Rispose e detto questo usci. Ryo buttò la testa indietro sul divano, non ce la faceva più, ogni volta che la vedeva uscire così elegante, pensando che si faceva così bella per qualcun’altro, si sentiva rodere il fegato, sapeva che era anche colpa sua se lei era cambiata, in fondo lui negli ultimi anni non si era comportato così quasi tutte le sere ? Ma questo non lo aiutava ad accettare; la sua Kaori, così gentile, altruista, timida e forte allo stesso tempo, sempre pronta ad aiutare gli altri senza aspettarsi nulla in cambio, solo per la voglia di farlo, che gli aveva insegnato cos’era una famiglia, dove diavolo era finita ? La preparazione alla battaglia è sempre impegnativa, preparare le armi, pulirle, oliarle bene, fare scorta di proiettili, cercare di immaginare ogni imprevisto possa succedere, rimanere calmi e aumentare la concentrazione, questo pensavano entrambi gli sweeper nelle loro rispettive camere. Alle otto erano già sulla mini di Ryo diretti alla villa…… Arrivati si resero conto subito che l’ingresso era piantonato da 5 guardie, non sarebbero potuti passare da lì, scavalcare il muro, alto sicuramente più di 2 metri e mezzo, era l’unica soluzione. - Tenta di saltare ed aggrapparti, poi ti spingo su io – disse Ryo, Kaori lo guardò con aria di sfida e con una balzo si aggrappò al bordo della recinzione, il socio vedendosi davanti il fondoschiena della donna fasciato nella calzamaglia nera da incursione, non potè fare a meno di tramutarsi nel maniaco di sempre e, con la solita espressione da depravato allungò una mano – Adesso ti spingo su …. - … - Non ci provare nemmeno – Rispose di rimando la socia che senza sforzo, solo con la forza delle braccia si tirò su – Ahhhhhhh mio dio ma chi diavolo sei Yuri Keki ? E’ vero, siete rossi di capelli tutti e due e potrebbero scambiarti per suo fratello ma questo è troppo !!! – Niente, nessun martello neanche stavolta, con un sospiro Ryo saltò e si issò sul muro di fianco a Kaori….. Procedevano bene, erano già all’entrata dell’abitazione quando furono circondati da 4 uomini, due si scaraventarono immediatamente su Ryo, che si liberò in fretta di loro preoccupato per Kaori, ma quando si voltò non poteva credere ai suoi occhi, con 2 agili mosse la socia stese gli altri, Ryo rimase affascinato, era agile come un gatto, non pensava che fosse migliorata così tanto. Kaori lo fissava senza che dal suo sguardo trapelasse nessuna emozione, - Che cavolo stai guardando ? Dobbiamo darci una mossa, siamo proprio sotto le finestre e possono vederci da un momento all’altro – disse mentre correva in casa, nel profondo esultava della reazione del socio, l’aveva spiazzato, gli aveva fatto capire che non era così incompetente come credeva – Ce….certo – balbettò Ryo, si era stupito del suo sguardo freddo, una volta si sarebbe emozionata, sarebbe stata tesa e sotto pressione, invece ora sembrava che dovessero entrare lì dentro per bersi un caffè !!!! All’interno sembrava tutto calmo, forse non si erano accorti di niente, ma in tutta la casa regnava un silenzio che era tutto fuorché rassicurante. Si diressero con calma verso la cantina, l’unico posto in cui potevano tenere la droga, a passi felpati scesero gli scalini fino ad una porta, con uno sguardo Ryo fece capire a Kaori di mettersi su un lato e con un forte calcio la buttò giù saltando poi dall’altra parte rispetto a lei, una raffica di mitra si sprigionò dalla stanza, Ryo – Eh sì, penso che le prove siano proprio qui !!! – Kaori infilò una mano nella sacca che teneva in spalla ed estrasse una bomba, guardando Ryo e ricevendo uno sguardo di assenso strappò la linguetta e la tirò dentro la stanza, pochi secondi dopo ci fu un forte boato e un denso fumo fuoriuscì dalla porta. Aspettarono qualche minuto che il lacrimogeno facesse effetto ed entrarono. Quattro uomini erano stesi a terra svenuti, si avvicinarono, li disarmarono e cominciarono a perquisire le casse che erano addossate alla parete di fondo. Trovarono vari chili di una sostanza strana, sembravano cristalli ma erano di un colore scuro, quasi nero, infilarono qualche sacchetto nella sacca e si diressero all’uscita, ma qui trovarono un uomo con in mano una pistola che gli sbarrava la strada.

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Capitolo 5
*** 5 - L'INTRUSO ***


Ribadisco che i personaggi principali appartengono a T. Hojo, mentre i nuovi personaggi sono di proprietà di Michael Connelly, a mio dire uno dei più grandi scrittori di thriller che ci sia, spero di non stravolgerli troppo !!!! Grazie e buona lettura CAPITOLO 5 – L’intruso - E voi chi cazzo siete ? Chi via ha mandati ? – chiese concitato l’uomo con la pistola in un giapponese strascicato, doveva avere all’incirca 50 anni, ma il fisico era asciutto e scattante, segno che era allenato e che dunque non andava sottovalutato, aveva i capelli ricci e scuri, lievemente brizzolati sui lati, un paio di baffetti gli incorniciava il labbro superiore, ed aveva due profondi occhi neri che nulla avevano da invidiare a quelli di Ryo, – Chi cazzo siete per venire ad interrompere la mia operazione ? - Ryo stupito non capiva più niente, da dove sbucava questo ? Di sicuro i suoi lineamenti assicuravano che non era asiatico, forse poteva essere il fornitore americano del ghiaccio nero. - Tu chi diavolo sei – rispose con la sua faccia più scocciata – Cos’è, sei il fornitore che è venuto a controllare l’andamento del mercato ? Bene, così quando arriverà la polizia prenderà due piccioni con una fava. - Sentito questo l’uomo cominciò ad abbassare l’arma – Come la polizia, chi li ha avvertiti ? Non devono arrivare ora, IO non ho ancora finito qui ….. – in quest’attimo di distrazione Ryo gli fu addosso tentando di immobilizzarlo, ma questi con una mossa veloce ruotò sul fianco e gli ripuntò la pistola alla testa, non era certo un pivellino …. – Ve lo richiedo con le buone, VOI DUE CHI SIETE ? – Non mi sembrate poliziotti, anche se della polizia giapponese so ben poco, non penso che manderebbero solamente 2 dei loro e poi vestiti così !!! – Un sorriso di scherno comparve sul suo volto mentre squadrava la maglietta rossa senza maniche di Ryo e la tuta di Kaori – e penso poi che non abbiano in dotazione una pistola del genere – ribadì notando la Colt Phyton 357 Magnum che Ryo teneva nella fondina sotto l’ascella. - Non siamo qui per una sfilata di bellezza !!! – Sbuffò Kaori - collaboriamo con la polizia in quest’operazione, ma i nostri metodi diciamo ….. non sono proprio ortodossi, non seguiamo molto le regole, se c’è un lavoro sporco che non si possono permettere di fare allora chiamano noi. - - Bene, bene, non ditemi che siete degli sweeper !!!! In america non mi era ancora capitato di incontrarne, ma se siete qui per Izawa, mi dispiace deludervi, ma è mio !! – - Izawa sarebbe questo ? – Kaori gli mostrò la foto che le aveva dato Saeko e l’uomo assentì col capo, - Allora mi spiace, ma abbiamo il compito di immobilizzarlo e consegnarlo alla polizia che arriverà tra poco – - Non pensateci neanche, sono venuto qua da Los Angeles per trovarlo, sono mesi che gli sto dietro tentando di scoprire dove si nascondeva, ed ora che l’ho trovato non me lo lascio di certo sfuggire, poi ci sono in ballo cose più grandi di voi, io sono disposto anche a morire, ma devo risolvere una questione che non ha niente a che fare né con voi nè con la polizia, è una questione di vita o di morte, è una cosa tra me e lui ….. – dicendo questo fissò Ryo negli occhi e questi capì che c’erano altre vite in gioco e che l’uomo non si sarebbe fermato davanti a niente. - Capisco le tue buone intenzioni, ma ho paura che siamo arrivati tutti troppo tardi – mentre diceva questo dall’esterno si udì il rumore di un elicottero che si metteva in volo – No, no, no …… - urlò l’uomo mentre scattò verso l’uscita seguito dai due sweeper. In giardino le pale del velivolo avevano fatto alzare un turbinio di polvere, l’uomo cominciò a sparargli contro all’impazzata anche se ormai era troppo lontano per colpirlo, si girò di scatto e fece partire un diretto in pieno viso a Ryo, che non fece nulla per schivarlo. - Brutto bastardo, se non ci foste stati voi a distrarmi avrei potuto prenderli, forse era la mia unica occasione, ora non saprò mai dove andranno a nascondersi - Una smorfia di dolore gli attraversò il viso, si piegò su se stesso e cadde in ginocchio con la testa china sul petto – Non posso crederci, ho fatto tutto questo per niente, sono perdute ed è tutta colpa mia, tutta colpa mia ….. – Ryo e Kaori rimasero stupiti dall’angoscia dell’uomo, la donna gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, – Io non so di cosa stia parlando, ma le conviene venire con noi se non vuole vedersela con la polizia, stanno arrivando – come riscossosi dal suo mondo l’uomo si rimise in piedi e assentì con un sorriso triste di ringraziamento sulle labbra. Si avviarono verso l’uscita e Ryo si avvicinò ad un’auto dove li stava aspettando Saeko, “Queste sono le prove, ci dispiace, ma il capo è riuscito a scappare, ma non ti preoccupare lo ritroveremo e te lo porteremo, intanto il carico di droga che si trova nella cantina potrà essere sequestrato – Saeko fissò l’uomo che era in attesa accanto a Kaori, ma lo sguardo di Ryo le fece capire che non era il momento delle spiegazioni. Saeko – Allora paga dimezzata, in fondo avete fatto la metà del lavoro !!! - Ryo - Ehi come, 10 mokkori non sono sufficienti, in fondo voi non avete fatto niente !!! - Saeko - Come 10 ? Non abbiamo mai pattuito 20 mokkori dunque la metà sono 5 !!- Ryo – Mi vuoi prendere in giro ? per un lavoro come questo la paga sindacale è almeno di 20 mokkori, in fondo con le poche informazioni che ci hai dato per quel che ne sapevamo poteva esserci un esercito lì dentro, abbiamo rischiato grosso, e poi …… a metà operazione ci vuole almeno un acconto !!!! – e con questo si fiondò in braccio alla donna rimanendo solamente in boxer, ma questa ingranando la retromarcia lo fece schiantare contro il cofano – Mi spiace, ma da noi pagano il 10 del mese ed oggi è già il 12, se vuoi lo stipendio dovrai aspettare il mese prossimo, poi ora ti dovrò scalare anche il costo del carrozziere visto che mi hai appena ammaccato l’auto, ciao ciao – ribadì Saeko facendogli l’occhiolino e partì sgommando sulla sua porche. - Lo sapevo io che di lei non mi dovevo fidare, ed ora ci ritroveremo a mangiare solamente riso in bianco finchè non troveremo un lavoro dove ci pagheranno davvero, e di chi è la colpa ??? Solamente tua vergogna del Giappone !!!! – Detto questo Kaori prese un enorme martello ma 1000t e lo scaraventò contro Ryo che s’infossò almeno 10 cm nell’asfalto – Il martello – persò Ryo – Dio sia lodato, non li ha buttati via !!!! Forse c’è ancora qualche speranza di farla rinsavire !!! - Accortasi di aver perso troppo le staffe, e questo non se lo poteva di certo permettere, Kaori prese per un braccio il nuovo arrivato che li fissava a bocca aperta e si diresse verso casa. Arrivati al loro appartamento, decisero di farsi una doccia a turno e di cambiarsi. Una volta lavata via la tensione dell’azione, si sedettero in salotto, Ryo e Kaori sul divano, mentre l’uomo davanti a loro su di una poltrona. Ryo si sporse in avanti allungando una mano – Bene, è arrivato il momento di spiegarci qualcosa, il mio nome è Ryo Saeba, e questa è la mia socia Kaori Makimura – L’uomo afferrò saldamente la sua mano, - Mi sembra ormai inevitabile dovervi delle spiegazioni, …. bene, ... il mio nome è Harry Bosch -.

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Capitolo 6
*** 6 - LA CACCIA ***


CAPITOLO 6 - La caccia ………… - Mi sembra ormai inevitabile dovervi delle spiegazioni, …. bene, ... il mio nome è Harry Bosch -. Ero un detective assegnato alla Divisione Hollywood del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, ma dall’anno scorso sono in pensione. Qualche anno fa ho avuto per le mani una caso, per dirla tutta l’ho seguito senza esserne il detective assegnato e mi sono anche procurato qualche grana, ma sono riuscito a risolvere la situazione. Si trattava dell’apparente suicidio di un poliziotto, risultato poi solamente una messinscena, dato che questi faceva il doppio gioco e aveva preso il posto di un grande trafficante di droga che aveva trovato un modo a dir poco strabiliante per trasportare il ghiaccio nero da Mexicali, in Messico a Calexico, oltre il confine. Sono riuscito ad eliminarlo, e così a distruggere il suo traffico, ma ovviamente i suoi clienti non l’hanno presa molto bene, in fondo sono rimasti senza il loro fornitore principale. Si sa che quando si elimina questa feccia non passa mai molto tempo prima che qualcuno ne prenda il posto, perciò un suo vecchio socio, che all’epoca era poco più che un tirapiedi, ha ristabilito una florida attività. Da quando ho ricominciato a interessarmi alla cosa, qualche settimana fa, ho avuto l’impressione di essere tenuto costantemente sotto controllo, pensavo potessero essere i miei vecchi colleghi, vedete, tra me ed il dipartimento non c’è mai stato buon sangue, i miei metodi di lavoro erano a volte come dire, …. poco ortodossi, ma mai avrei pensato che …… - La voce si incrinò e dovette fare un profondo respiro per poter continuare. - Subito dopo essere andato in pensione, ho risolto il mio primo caso da investigatore privato, sarebbe dovuto essere gratificante ed invece mi faceva solo sentire a disagio, fuori posto, ormai non avevo più una casa, la mia “missione” che mi portava a risolvere i casi a tutti i costi non aveva più senso, nella mia vita ho visto le cose più orribili, prima in Vietnam e poi forse mi sono scelto un lavoro che mi tenesse legato a quel mondo per esaurire la mia sete di giustizia, … non so …., so solo che ormai il marciume che avevo intorno mi stava logorando, poi ho scoperto così all’improvviso di avere una bellissima figlia di 4 anni, con l’unica donna che abbia mai amato. La mia vita da un anno è cambiata, certo abbiamo avuto alti e bassi, ma io che non ho mai avuto una famiglia in vita mia ho capito che non si può vivere da soli, avere qualcuno accanto è tutto. Questo Izawa era un grosso cliente del poliziotto che ho eliminato, quando si è interrotto il traffico del ghiaccio nero le sue tasche hanno smesso di riempirsi ed ora che il mercato con il Sudamerica è di nuovo florido, non ha voluto correre altri rischi con me. Appena si è accorto che cominciavo a ficcare nuovamente il naso, ha fatto in modo di portarmi via le uniche due persone per cui darei la vita. Ho fatto varie ricerche e sono venuto a sapere che erano rinchiuse in quella villa, ma sono arrivato troppo tardi, ora non riuscirò più a ritrovarle, sempre che siano ancora vive ….. Ryo e Kaori avevano ascoltato attentamente, un silenzio carico di tensione avvolgeva la stanza. Ryo teneva i pugni stretti in maniera innaturale, non accettava che qualcuno potesse far del male ad una donna e ad una bambina così piccola, si voltò verso Kaori, lo sguardo della donna era fermo e deciso, non riusciva a capire se fosse rimasta anche solo leggermente colpita da quella storia, forse il suo sguardo non era così duro come prima ma non ne era tanto sicuro. La sua occhiata preoccupata rivolta alla socia non sfuggì all’investigatore americano …… - Senti – cominciò Ryo – noi abbiamo un conto in sospeso con questo personaggio, qualche giorno fa ha tentato di farci fuori e questo non ci è piaciuto proprio per niente, puoi fermarti qui da noi, ti daremo una mano a ritrovare la tua famiglia e intanto …… - faccia da maniaco – posso farti da guida per le vie di Shinjuku, ci sarà da divertirsi …. – Bosch lo guardò storto – Poi potremmo andare a sentire qualche mio informatore ….. - … - Se la metti così allora ti accompagno volentieri, ma la tua donna sarà al sicuro qui a casa da sola ? - - Dico ma scherziamo ?????? Io dovrei stare con questo travestito ??? Ti facevo più in gamba, hai dei gusti strani secondo me !!!!!Lei è la mia socia, e sta bene qui dove sta. – Niente neanche un martellino piccolo piccolo piccolo ….. – Non starò certo qui in casa ad aspettarvi, non lasciate la chiave nella porta perché tornerò tardi, Bosch, lei può dormire nella mia camera, io starò sul divano. – Detto questo Kaori prese la giacca e uscì – Diavolo non la capisco più – Ryo scagliò un pugno sul tavolo - Bene, andiamo anche noi, sarà una notte faticosa ….. - Kaori era stesa sul divano, era rientrata molto tardi quella notte, ma non riusciva ugualmente a dormire, quella storia l’aveva turbata profondamente, qualcosa nella corazza che si era creata si era incrinato. Quell’uomo era molto simile a Ryo, un passato in mezzo alla guerra, sempre solo a combattere la violenza del mondo, peccato che lui non avesse paura dei suoi sentimenti, aveva trovato la donna della sua vita e faceva il tutto e per tutto per proteggerla, mentre il suo socio ….. aveva ancora davanti agli occhi la scena che aveva visto quella mattina, i capelli biondi della donna sul suo letto …. come poteva far finta di niente ? No, doveva continuare a tener duro, aveva giurato a se stessa che nessuno avrebbe più scorto le sue emozioni e fino ad ora, a parte la martellata che si era lasciata sfuggire la sera precedente ci era riuscita benissimo, non si sarebbe più fatta prendere in giro da quello stronzo. La mattina dopo Harry si svegliò attorno alle 11 e scese in cucina per farsi un caffè, trovo Kaori seduta al tavolo assorta nei suoi pensieri che teneva in mano la sua tazza, non l’aveva sentito arrivare, sembrava in un mondo a parte, - Buongiorno – sussurrò l’ospite. La donna scattò sulla sedia sorpresa di non essersi accorta di niente. Kaori – Salve mi ha spaventata – Bosch – Scusi non volevo, sembra veramente pensierosa questa mattina – Kaori – Saranno i postumi della serata – rispose dubbiosa, il suo viso tirato non passò inosservato all’uomo. Bosch – Scusi per ieri sera, pensavo che lei e il suo socio foste …. sì, una coppia, dalla vostra reazione penso di aver commesso una grave gaffe …… vede anche Ryo …. è stato veramente nervoso tutta la serata, abbiamo rischiato la rissa un paio di volte con certi suoi informatori. Kaori rimase impassibile alle parole dell’uomo, si alzò e si mise a lavare la tazza. Bosch – Vede, io vi ho appena conosciuti, ma si vede lontano un miglio che Ryo si sente colpevole di qualcosa e io le posso dire che purtroppo conosco bene la situazione, circa dieci anni fa sono stato obbligato ad arrestare Eleonor per truffa, il mio senso del dovere me l’ha imposto, ma quello che lei ha passato in prigione è stato il periodo più brutto della mia vita, mi sono sentito solo come non lo sono mai stato. Questo però non ci ha divisi, anche se abbiamo sprecato del tempo prezioso nel quale avremmo potuto essere felici e avrei potuto godermi mia figlia, lei capiva che io ero stato costretto, era il mio lavoro, la mia missione, ha accettato la cosa e alla fine ci siamo ritrovati, più uniti di prima, a volte sembra che commettiamo azioni senza senso, ma tutto ha un fine, tutto ha uno scopo, se lei si fosse fermata solo alle apparenze, senza essere conscia del dolore che io stavo provando per quello che le stavo facendo, avremmo sprecato le nostre vite. E’ inutile scappare, quando si è destinati a stare con una persona possiamo mettercela tutta per cambiare le cose, ma non potremmo mai farcela, il destino è il distino - . Kaori lo guardò con un ghigno triste sulle labbra, solo una lieve increspatura da un lato, forse era il tentativo di soffocare un sorriso ….. – Vuole un caffè ? L’ho appena fatto – gli porse la tazzina fumante – Vede, lei è molto perspicace, ma a volte le persone compiono delle azioni solamente per il gusto di farlo, sono persone egoiste a cui non interessa la sofferenza di chi hanno vicino, non pensano alle conseguenze, ed è difficile poter tornare indietro dopo….. ora basta parlare di noi, cosa avete scoperto ieri sera ? – Ryo era appoggiato dietro lo stipite della porta ed aveva ascoltato la loro conversazione, era stato proprio uno stupido, ora non sarebbe tornato più nulla coma prima …., ma non era quello che voleva ? Bosch – Abbiamo contattato vari informatori, siamo riusciti a scoprire che Izawa è il proprietario di un capannone industriale posto sull’isola di Kendo, a una decina di miglia dalla costa, Ryo ha detto che si farà dare delle foto fatte via satellite dalla vostra amica poliziotta, poi, appena avremo materiale a sufficienza per poterci muovere sull’isola tenteremo di liberare Eleanor e Maddie – Kaori gli appoggiò la mano sul pugno stretto sul tavolo - Non si preoccupi, le ritroveremo sane e salve … -

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Capitolo 7
*** 7 - L'ORRORE ***


CAPITOLO 7 – L’orrore. I giorni trascorsero lenti, Ryo e Kaori tentavano in tutti i modi di evitarsi nei rari momenti in cui si trovavano entrambi a casa. Kaori era sempre fuori, rientrava solamente per cenare, Ryo e Bosch non erano da meno, con la scusa di dover incontrare i suoi informatori, Ryo trascinava il detective in giro per la città fino a tarda notte. Bosch dal canto suo non ne poteva veramente più, già era snervante sapere che le persone che amava più in assoluto erano nelle mani di un pazzo criminale, ma con questi due intorno a farsi la guerra era diventata una situazione difficile da gestire. Ormai era mezzanotte passata, stavano uscendo dall’ennesimo locale di spogliarello dove erano stati per carpire informazioni a suo dire inutili, Ryo stava riprendendo solo ora una parvenza di normalità, ora il suo ormai famosissimo sguardo da pervertito che aveva tenuto per tutto il tempo che erano rimasti lì dentro, si stava dissolvendo. Bosch – Io non ti capisco, che diavolo vieni a fare qua tutte le sere, sembra che tu sia veramente un cliente abituale in questi locali, ormai non sei certo un bambino per aver bisogno di sfogarti in questi posti, dovresti avere una famiglia, una persona che ti vuole bene e di cui occuparti, insomma, qualcuno con cui passare il resto della vita……. io ho avuto la possibilità, o meglio il coraggio di crearmela, troppo tardi, se potessi tornare indietro stai sicuro che non sciuperei questi ultimi 15 anni in cui io ed Eleonor ci siamo rincorsi come due stupidi, tanto sapevamo che non saremmo mai potuti stare lontani l’uno dall’altra. Ryo si sentiva molto simile all’uomo, entrambi avevano avuto un passato tormentato, senza genitori, senza una famiglia, poi la guerra e il mestiere che si erano scelti dopo anche se aveva qualche piccola differenza, era veramente simile ……. lo considerava ormai come un fratello maggiore – La fai facile tu, scommetto che questa Eleonor non è certamente una virago come qualcuno di nostra conoscenza !!! – Bosch – E piantala sai solamente scherzare tu, devi piantarla con queste cazzate e diventare un attimo serio, tu e Kaori dovete smetterla di farvi la guerra, non ci si può permettere di perdere tempo con paure e stupidaggini come le tue, e se un giorno ci fosse la tua Kaori al posto della mia Eleonor, non ti pentiresti di non aver potuto vivere anche solo per un momento quello che si vede lontano un miglio che provi per lei ? Ryo, spazientito prese il detective per il collo del giubbotto, lo sbattè al muro e sbottò come non aveva mai fatto – Solo Dio sa se non me lo chiedo tutti i giorni in cui la vedo con la pistola in pugno pronta ad affrontare una nuova giornata, ogni volta che esce per andare a vedere se ci sono annunci alla stazione, anche solo quando esce per prendere un caffé dai nostri amici, me lo sono chiesto ogni singolo momento di ogni singola giornata di questi anni e ancora non ho trovato una risposta, certo mi pentirei di non averle mai detto che tengo a lei, ma così sarebbe ancora più in pericolo di quello che è già, volevo solamente che andasse via e si facesse una vita diversa, una vita normale lontano da me, ma quando è tornata, quando l’ho rivista, non sono riuscito a mandarla via, sono stati dei mesi d’inferno questi senza di lei, ma cosa devo fare, parlarle e dichiararmi e fare in modo di mettere la mia vita nelle sue mani ? E se un giorno le succedesse qualcosa ? E se si stufasse e se ne andasse ? Cosa ne sarebbe di me ? – Bosch – E cosa ne sarà di te se continuerai in questo modo ? E cosa hai risolto facendola allontanare ? Hai solo fatto in modo che nascondesse i suoi sentimenti dietro la facciata glaciale che si ritrova, vuoi veramente sciupare quello che c’è tra voi ? Smettila con queste paure e queste cazzate, io vi conosco da poco, ma vedo la mia vita come riflessa nella vostra, non fate le stesse stupidaggini che abbiamo fatto noi …….. – Ryo lo lasciò – Scusa, non volevo aggredirti in questo modo, ma ne avevo veramente bisogno, è troppo tempo che non riesco a parlare con qualcuno e con te è come se parlassi con me stesso tra 40 anni !!!!! Un violento pugno lo colpì in pieno stomaco – Ehi ma dico tra 40 anni cosa !!!! Io cosa dovrei avere, quasi 80 anni ??? – Ryo – Ehi guarda che non era un’offesa, io ho solo 20 anni !!! – Bosch – Sì per gamba !!!!!! Andiamo verso casa che si è fatto tardi e ho promesso a Kaori che domattina l’avrei accompagnata a fare la spesa – I due uomini ripresero a camminare e si diressero verso l’abitazione ridendo e scherzando come due ragazzini ….. - Questi cereali piacciono a Ryo ? Ma che schifo di roba mangia ? - - Veramente sono per me – rispose Kaori – Ryo si arrangia da solo se vuole mangiare, non sono più la sua cameriera – - Oh Dio scusami non volevo essere maleducato – tentò di recuperare subito Bosch – Certo che siete proprio ostinati ….. – - Come scusa, hai detto qualcosa ? - …… - No no, niente, andiamo alla cassa così ci facciamo una passeggiata – Il parco di Shinjuku era gremito di gente, l’aria mattutina era fresca e leggera sulla pelle, se non avessero avuto la certezza che a breve sarebbero dovuti entrare in azione sarebbe potuta sembrare una giornata stupenda. - Allora, le cose con Ryo non si stanno sistemando ? Sai abbiamo chiacchierato un po’ ieri sera …. - - Non mi interessano minimamente le vostre chiacchiere, è tutto a posto così, io ho la mia vita e lui ha la sua, ci ritroviamo solamente per seguire il lavoro. – - Dai non prendermi in giro, ho più esperienza di te in queste cose, si vede lontano un ….. – Kaori lo interruppe con una mano, - Prendi la pistola, abbiamo visite …. – Bosch si guardò intorno, notò 4 uomini vestiti di tutto punto che si avvicinavano alle loro spalle. - Ehi Detective come va ? Siamo venuti a vedere se ha bisogno di una mano per ritrovare la strada di casa – In pochi secondi li circondarono, Bosch guardò Kaori, il labbro leggermente alzato dal lato sinistro, il solito ghigno di scherno, - Benvenuti, stavamo proprio andando alla centrale di polizia a fare un saluto ad una vecchia amica, venite con noi ? Vi accoglierà a porte aperte !! – Li rimbeccò la sweeper. - Coraggiosa la ragazzina, cos’è vuoi venire anche tu con noi ? Non ci dispiacerebbe mica …. – Kaori di rigetto si scagliò contro l’uomo prendendolo alla sprovvista, con una mossa veloce gli imprigionò il collo e con un colpo del calcio della pistola alla nuca finì il lavoro, Bosch visto lo scatto della ragazza pensò che non avesse bisogno del suo aiuto e imitandola prese per il braccio l’uomo al suo fianco e con due violente gomitate al volto lo fece finire a terra svenuto, dovevano essere svelti, non dovevano permettergli di tirare fuori le pistole, c’era troppa gente in quel parco. Gli altri due malviventi fecero qualche passo indietro, Bosch si buttò sul primo, in un paio di mosse anche quello fu a terra, l’altro, vedendosi messo alle strette, fece l’unica cosa che un criminale come lui sapeva fare, servirsi degli altri. Agguantò un bambino che si trovava poco lontano assieme a sua madre, se lo mise davanti e gli puntò la pistola alla testa – Allora come la mettiamo, detective, se cortesemente vuole seguirmi senza fare storie penso che la madre di questo moccioso lo gradirebbe- Bosch non sapeva cosa fare, il bambino strillava paurosamente, aveva paura che potesse far perdere la pazienza all’uomo, Kaori rimaneva impassibile, impalata con le braccia stese e la pistola lungo il fianco, il detective cominciò a muoversi verso l’uomo, - Ok, stai calmo, vengo con te, ma non fare del male al bambino, lui non c’entra niente con questa storia – Nel preciso istante in cui diceva ciò, si accorse che Kaori aveva alzato il braccio armato verso l’uomo che, distratto dalle sue parole, si accorse troppo tardi di quello che stava succedendo, lasciò il bambino e volse la sua pistola verso Kaori, ma in quel preciso istante un foro nero comparve al centro della sua fronte e l’uomo cadde al suolo, Kaori rifoderò la pistola fumante nella fondina e si voltò verso Bosch – Presto, muoviamoci prima che arrivi la polizia, Dobbiamo tornare a casa – Ryo era sul divano con una delle sue solite riviste “educative”, sentì la chiave nella toppa e appena i due rientrarono si accorse subito che qualcosa non andava, Kaori senza degnarlo di uno sguardo si dileguò immediatamente in camera sua. Bosch si sedette accanto a lui sul divano e gli sorrise, _ Hai veramente una socia eccezionale, ha un sangue freddo da far invidia ad un serpente !!! – Ryo non capiva, di che diavolo stava parlando ? – Potresti spiegarmi qualcosa ? - Bosch gli raccontò quello che era successo, gli occhi di Ryo si spalancarono in uno sguardo stupefatto, - Non è possibile, Kaori non può aver ucciso una persona, sono anni che tento di evitare che succeda, non posso perdonarmelo, mio Dio, non riuscirà a sopportarlo ……. – - Guarda che dalla calma con cui si è comportata, avrei quasi giurato che non fosse stata la prima volta, non ha avuto alcuna reazione, non sembra rimasta tanto scossa - - Lo hai detto anche tu, si è costruita questa maschera glaciale solo per colpa mia, io so che sotto sotto è ancora la Kaori di sempre, quella che non farebbe del male ad una mosca, quello che è successo stasera la distruggerà, ne sono convinto, non mi posso perdonare di averla fatta rimanere in questo mondo e di averle fatto fare questo. – - Mi pare di aver capito che è stata una sua scelta quella di rimanere, era inevitabile che succedesse prima o poi, dovrà comunque averlo messo in conto – Ryo lo guardò tristemente, - Sì, penso che tu abbia ragione, è che era così pura ed innocente, ora per lei cambierà tutto …… Kaori si fece una doccia, doveva lavare via la tensione, non si sentiva poi così male come credeva, bastava non pensarci ed il gioco era fatto, forse anche Ryo faceva così ….si vestì di tutto punto e scese al piano di sotto, Ryo e Bosch erano seduti sul divano, - Io esco, non so a che ora tornerò, ci vediamo domani – Ryo si alzò, _ Kaori aspetta, non pensi che dobbiamo parlarne ? - ….. – E di cosa ? Di quanto sono stata brava ? – Rispose sorridendo – Ho un po’ fretta, se vuoi farmi i complimenti dovrai aspettare domani, ciao ciao !!! – Dovevano essere all’incirca le 2, Ryo steso sul letto non riusciva a dormire, all’improvviso udì un rumore al piano di sotto. Prese la sua fedele Phyton e si diresse con passo felpato verso le scale, vide un’ombra che barcollando si stava dirigendo verso il piano di sopra, fece qualche passo avanti con la pistola puntata avanti e riconobbe la figura - …. Kaori …- La ragazza era ubriaca, certo, non al livello in cui si di solito era Ryo quando rientrava a tarda notte, ma era sulla buona strada, aveva gli occhi rossi e gonfi ed il naso e il labbro superiore erano nello stesso stato, segno che vari fazzoletti avevano sfregato sulla sua pelle delicata per asciugare le lacrime. Appena lo vide gli voltò subito le spalle scendendo i gradini che aveva appena percorso, non doveva vederla in quello stato, - Kaori fermati, dobbiamo parlare - …. – No Ryo, non mi sembra il caso, lo faremo domani, così potrai scaricarti completamente la coscienza … - Ryo rimase colpito da quelle parole ma non rispose, sapeva che lei ora stava provando angoscia e dolore ed aveva bisogno di sfogarsi, - Come vuoi, tu, a domani, buonanotte – detto questo, si voltò e tornò nella sua camera. Kaori si buttò sul suo letto ancora vestita, non aveva voglia di spogliarsi benché meno di farsi una doccia, nascose il viso nel cuscino e ricominciò a piangere. Non era riuscita ad essere come lui, non era riuscita ad essere impassibile mentre vedeva la vita scivolare via da un essere umano quale era lei, e pensare che la causa della sua morte fosse un colpo partito dalla sua pistola era insopportabile, ma sapeva che doveva reagire perché c’era la possibilità, con quel lavoro, che quella non rimanesse la prima e ultima volta che sarebbe stata costretta a fare una cosa del genere. La vendetta non aveva più senso, voleva far soffrire Ryo, e ci era riuscita, avrebbe voluto continuare, ma ormai non ce n’era nessun motivo, con quello che era successo quella mattina, era sicura che Ryo avrebbe provato abbastanza dolore, ma questo non la faceva stare meglio. A botta calda, non si era sentita così male, era stato un gesto meccanico, istintivo, l’istinto della sopravvivenza, e poi c’era di mezzo quel bambino ….. quando era uscita e aveva visto la gente per strada ridere e scherzare era stata presa dalla consapevolezza che quell’uomo non avrebbe potuto più farlo, che lei gli aveva tolto tutto, …. chissà se aveva una famiglia ….. non doveva pensarci, aveva salvato un bambino ed era il suo lavoro, con questo pensiero pian piano si addormentò. Ryo era appoggiato di schiena alla porta di Kaori, sentiva i suoi singhiozzi, piano piano si lasciò scivolare seduto a terra e si prese la testa fra le mani, cosa le aveva fatto ….. - Continua -

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8 – Il primo sorriso. Ryo era steso sul letto, dopo essere stato fuori dalla porta di Kaori per buona parte della notte, tornato nella sua camera non era riuscito a chiudere occhio, mille pensieri si facevano strada nella sua mente, si sentiva stranamente a disagio, sentiva che lui, il suo lavoro, la sua vita, ….. era tutto sbagliato…… ringraziò Dio quando sentì suonare il campanello, almeno si sarebbe distratto da quelle ossessioni. Passò accanto al divano dove Bosch si stava stiracchiando, aveva deciso già da qualche giorno di far tornare Kaori nella sua stanza e di dormire sul divano, aveva approfittato anche troppo dell’ospitalità dei due ragazzi. - LA MIA SAEKO STAVO PENSANDO GIUSTO A TE !!!! – Detto questo si trovava già in volo a 2 centimetri dal viso della poliziotta in una orribile smorfia depravata quando venne spiaccicato al soffitto da un calcio della donna nella sua zona “mokkori”. - Non vedo l’ora che Kaori rinsavisca, - lo riprese Saeko - ormai sei diventato moscio e prevedibile, cos’è lo stallone diventa un asinello quando non c’è nessuno che gli mette i bastoni tra le ruote ? – - Ehi ti proibisco di mettere la parola moscio e la parola stallone nella stessa frase quando parli con me, ne va della mia reputazione !!! – Ryo la stava guardando con l’espressione più offesa che potesse recitare, ma non durò molto, sorrise mestamente, – Ok, hai qualcosa per noi ? – Kaori li trovò così, seduti al tavolo in cucina, varie cartine e mappe sparse sul tavolo, gli sguardi tesi e corrucciati, - Che succede ? Saeko hai delle novità sull’isola ? – - Buongiorno Kaori, sì ho buone e cattive notizie, l’isola è composta pressoché da pareti rocciose, il nascondiglio di Izawa si trova sul lato est, ma in quel punto il solo modo di arrivare è in elicottero e voi non vi potete di certo permettere di attirare l’attenzione, dovrete perciò risalire il versante ovest. Dalle foto del satellite non sembra una parete difficile da scalare, comunque dovrete essere abbastanza svelti, c’è sempre la possibilità che siate visti, è meglio partiate di notte, da lì dovrete attraversare una piccola foresta, che finisce esattamente nel nascondiglio, o almeno pensiamo che sia così. La cattiva notizia è che non riusciamo a capire dove si nascondano, gli elicotteri atterrano sempre nello stesso punto, ma lì non c’è nessuna costruzione, avranno trovato il modo di rendere invisibile il loro rifugio al satellite ed ai radar, dovrete trovarlo da soli, la buona notizia è che in caso ve la vedeste male, la parete rocciosa vi può offrire notevole protezione, ci sono una miriade di grotte e insenature, non potranno mai controllarle tutte, ci vorrebbe un esercito !!!! Poi ovviamente ci saremo io ed i miei agenti sempre pronti in caso foste in difficoltà, appena trovato Izawa e liberato gli ostaggi, verremo subito ad arrestare tutti. – - Certo come sempre il duro del lavoro ce lo sbrighiamo noi vero ? Comunque questa volta hai davvero esagerato, questo mi frutterà un pass per UN BUONO VALIDO A VITA PER IL MOKKORI PIU’ BELLO DEL MONDO !!! Altrimenti libereremo solo gli ostaggi e per il tuo Izawa dovrai arrangiarti da sola !! – Una martello da 1000T lo spiaccicò al suolo, staccandosi dal pavimento su cui era spalmato si voltò stupefatto verso Kaori, la quale fredda come sempre stava parlando con Saeko – Ok, quando partiremo ti faremo sapere, così potrai appostarti con i tuoi uomini, e tu cosa fai lì con quella faccia da ebete – riprese glaciale voltandosi verso Ryo - io torno a letto, così se ci muoveremo stasera sarò in forma – e si avviò al piano superiore. Saeko sorrise maliziosa e si congedò, Ryo era in estasi –Il martello – pensò – il martello E’ TORNATO, SIA LODE A DIO IL MARTELLO E’ TORNATO !!!!!! – poi si bloccò di colpo, - una gocciolina gli colò dal capo, - Cavoli, mi era mancato ma quella botta mi ha fatto ricordare che fa veramente male, spero mi passi il mal di testa per stasera ….. – Kaori rimase in camera per tutto il pomeriggio, stava affrontando una bella lotta con i suoi fantasmi, gli uomini si rassegnarono a doversi preparare la cena. Bosch, emozionato per la missione che si sarebbero apprestati a compiere in serata, per ringraziare gli sweepers per l’ospitalità e l’aiuto, e soprattutto dopo aver visto Ryo bruciare per 3 volte una semplice padella di uova strapazzate, decise che avrebbe preparato il suo famosissimo pollo ai peperoni, piatto per il quale più di una volta si era sentito fare i complimenti. Era intento in cucina quando entrò Kaori, - Mmmmmm che profumino, questo è un piatto che mi dovrai assolutamente insegnare ! – Sembrava meno tesa e il suo sguardo era sereno e rilassato, - Volentieri, stai sicura che con questa ricetta nessuno potrà resisterti, piuttosto, è pronto, vai a chiamare il tuo socio – - Ryo muoviti è p.. – Ryo era steso sul divano, Kaori si ritrovò a fissarlo con una strana sensazione che conosceva bene, sembrava così indifeso mentre dormiva, non lo si poteva immaginare freddo e calcolatore, acido e sgarbato, sembrava un bambino, si mosse, aprì gli occhi e la guardò, le sorrise, - Bhè …. Ryo è pronto vieni a tavola – Kaori colta sul fatto scappò in cucina, il sorriso del ragazzo si allargò. Seduti a tavola pianificarono la missione, scelsero le armi da portarsi dietro, decisero i tempi e i modi di azione, un gommone fornito da Saeko era già pronto al porto per loro, Bosch era teso all’inverosimile, non vedeva l’ora di rivedere sua moglie e sua figlia. Kaori intuì i suoi pensieri e non potè biasimarlo per l’impazienza, - Harry, sono convinta che andrà tutto bene, siamo tutti in gamba in questa stanza, Umibozu ci verrà a dare una mano, e Saeko sarà pronta lì vicino con le navi della guardia costiera, sii fiducioso, City Hunter non ha mai deluso nessuno; penso di parlare per entrambi, tu per noi ormai sei un grande amico e faremo l’impossibile per portare a casa la tua famiglia – Bosch – Grazie Kaori, anche per me voi siete dei veri amici, ne ho avuti così pochi nella mia vita, sai,… penso che andrai molto d’accordo con mia moglie, siete tutte e due persone speciali. Siete stati così gentili con me, spero di riuscire a sdebitarmi con voi prima o poi, magari potete venire a trovarci un giorno a Los Angeles, mi farebbe molto piacere – Detto questo diede una sonora pacca sulla spalla a Ryo – Ehi amico, dopo il nostro discorsetto ti sei messo in testa di smetterla di dire cazzate vero ? – Ryo per poco non si strozzò col boccone – Eh eh eh eh ……. Certo, certo ho capito – rise nervosamente …… - Comunque ha ragione Kaori, non devi preoccuparti, andrà tutto bene - ….. – Lo spero proprio – rispose mesto Bosch. Finita la cena andarono nelle rispettive stanze a prepararsi, Kaori aveva già indossato la tuta da incursione e stava preparando lo zainetto quando sentì bussare alla porta – Avanti – Ryo entrò esitante, lo sguardo freddo della donna gli fece perdere almeno la metà del coraggio con cui era entrato lì dentro, ma non poteva rimandare oltre – Io ….. io …. – mio Dio stava balbettando, che figuraccia se l’avesse visto qualcuno, si schiarì la voce, - Kaori io ho bisogno di parlarti un minuto - …. – Kaori temette di mettersi a ridere vedendo lo sweeper più famoso al mondo balbettare come un bambino, ma si impose di rimanere seria – Certo dimmi pure – Ryo riprese – Vedi sono qui per …. per …, volevo chiederti scusa, vedi, per me non è facile dirti questo, lo sai, ma dopo quello che è successo ieri, …. ho sempre fatto in modo che non ti succedesse niente di male, che non fossi costretta ad usare quella pistola, ho cercato di fare in modo che nonostante questo lavoro la tua vita fosse il più normale possibile, ma non ci sono riuscito, vedi tu sei una persona speciale e ti meritavi una vita speciale, invece restando qui con me hai solo dovuto imparare che al mondo la gente è sporca e crudele, il mio mondo ti ha come dire, “contaminata”, e questo non è giusto, ho provato ad allontanarti da me, dal mio lavoro, ma tu sei tornata, e anche se non mi vuoi dire dove sei stata, mi sono accorto che devi esserti allenata molto in questi mesi, non riesco proprio a capire, ….. non vorresti avere una vita più semplice, con un lavoro normale, magari una famiglia ? – Kaori lo fissò impassibile – Vedi Ryo a me questo lavoro piace, nel corso degli anni abbiamo aiutato moltissime persone, anche se erano tutte donne !!!! Comunque, sì le persone a volte si comportano in modo riprovevole, come questo Izawa, rapire una donna e una bambina ….. come può agire così … per questo ci siamo noi, noi viviamo per vedere il sorriso sulle loro facce quando rivedranno Bosch, questo è il nostro lavoro, e se c’è un prezzo da pagare, anche se duro, io sono pronta ad accettarlo, perché con quel sorriso in mente saprò che quello che ho fatto ha reso felici delle persone. Questa è la mia vita, tu, Miki e Umibozu, Mick e Kazue, …. dai mettiamoci anche Saeko e Reika anche se non mi stanno poi tanto simpatiche, VOI siete la mia famiglia, ed è la famiglia migliore che potessi mai desiderare, mia sorella dovrebbe essere orgogliosa di voi e di me.- Ryo le sorrise, era rimasto veramente colpito dalle sue parole – Hai vinto, niente più sotterfugi, non tenterò più di decidere per te, non proverò più ad allontanarti, mi dispiace di averti fatto soffrire in tutto questo tempo, ma non credere che per me sia stata una passeggiata, la casa era così … vuota …. – Ryo si riscosse imbarazzato, - Ora dobbiamo prepararci, tra poco arriverà Umibozu a prenderci per andare al porto – Kaori sfoderò il più bel sorriso che avesse mai fatto, era veramente rasserenata, - Dio quanto mi è mancato …. – fu il pensiero di Ryo mentre tornava nella sua camera. - Continua -

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


CAPITOLO 9 – Famiglia.

Shinjuku era all’ora del suo risveglio, le coppiette si dirigevano abbracciate verso i ristornati, gruppi di uomini entravano nei night ridendo, le tenui luci dei lampioni creavano un’atmosfera da favola, quattro persone a bordo di una jeep si dirigevano verso il porto, non era un viaggio di piacere, si stavano preparando alla battaglia.

Raggiunsero la scogliera in piena notte, le rocce erano scivolose ma fortunatamente avevano portato funi e ramponi per la scalata, il primo a salire fu Umibozu, era inevitabile, con la sua mole avrebbe avuto più possibilità di tenere su gli altri se qualcuno fosse caduto.
Cominciarono lentamente a salire per abituarsi all’ambiente, ma man mano che procedevano furono costretti ad aumentare l’andatura visto che ritrovavano a cielo aperto, chiunque avrebbe potuto vederli.
Arrivati in cima si trovarono davanti una barriera di sterpi ed alberi, non credevano potesse esistere un ambiente così a Tokio, metropoli urbanizzata ormai al suo massimo, sciolsero le funi e le nascosero in un cespuglio in caso qualcuno fosse passato da lì. Si addentrarono nella foresta, gli sterpi gli frustavano le gambe, - Ecco come Kaori si è procurata quelle cicatrici – pensò subito Ryo.
Procedevano in fila con Umibozu sempre davanti, Bosch, Ryo ed in coda Kaori, quest’ultima osservava gli uomini davanti a lei, sembrava si trovassero nel loro ambiente naturale, tutti e tre erano stati abituati a combattere in ambienti del genere, pareva non facessero caso alle zanzare, alle spine, a niente …. anche lei aveva avuto la sua breve esperienza in un posto simile ed era sicura che sarebbe riuscita a dare il suo contributo alla spedizione.
Ryo sentiva che l’adrenalina gli faceva pulsare le vene, era come se le sue forze si fossero moltiplicate, si sentiva un leone pronto all’azione, la battaglia creava una sensazione strana, da un lato nasceva la paura del non ritorno, lasciare la vita sul campo era sempre stata una possibilità che un bravo soldato portava con se ogni volta che si muoveva, dall’altro la scarica che sentiva addosso lo faceva sentire vivo più che mai, gli dava il modo di sapere che sarebbe tornato, che avrebbe avuto altri due sorrisi da aggiungere a tutti quelli che aveva in quel momento ben impressi nella mente ……. Kaori, …. il suo sorriso, ora gli sarebbe proprio servito, si voltò indietro a cercarlo ma non la vide, bloccò subito la sua marcia, i due uomini davanti se ne accorsero e lo imitarono, interrogandolo con lo sguardo, - Kaori è sparita – sussurrò per fare il meno rumore possibile – Come è sparita non era dietro di te ? – gli fece eco Bosch – Fiiiiiiiiiii – un fischio gli fece alzare lo sguardo verso l’alto, Kaori era una decina di metri sopra di loro appollaiata su un ramo, la guardarono interdetti, come diavolo aveva fatto ad arrivare lassù ?
La ragazza intuendo il loro stupore con due semplici piroette attorno ai rami piombò perfettamente in piedi di fianco a loro – Cavolo sembravi un gatto – esclamò Bosch; ad Umibozu solamente nel sentire la parola “gatto” si incrinarono gli occhiali, - Gatto ? GATTO ? non dirlo mai più !!! Ora non potrò più avvicinarmi a lei senza pensarci !!!! – Bosch che non conosceva la sua fobia dei gatti lo guardò perplesso – Lo sapevo io che eri il fratello di Yuri Keki !!!! – esclamò Ryo, un piccolo martello di ammonimento da 7t gli si spiattellò sul naso – Con te faremo i conti a casa, dobbiamo ripartire altrimenti non arriveremo più, io vi seguirò dall’alto, così vi potrò avvertire se arriverà qualcuno, ogni tanto guardate in su, vi farò dei cenni – detto questo saltò nuovamente sul ramo, Ryo la guardava imbambolato, come diavolo faceva a muoversi così ?
Umibozu gli diede uno spintone – Ehi brutto maniaco depravato datti una mossa altrimenti arriveremo di giorno e non ci dobbiamo far vedere !!! - ….. – Te lo io il maniaco depravato razza di testa di polipo e poi non sono brutto, sono il ragazzo giovane più bello del mondo IO – Scherzò mettendosi in posa da body-building – Seeee, seeee basta che ti dai una mossa – ricominciarono tutti a camminare leggermente più tranquilli.
La foresta non era grande come sembrava, neanche un’oretta dopo si trovarono nella radura segnalata sulla mappa di Saeko come pista di atterraggio per gli elicotteri.
Ryo rivolto ad Umi – Ok, ora ci dividiamo, io e Kaori andremo da questa parte, tu e Bosch andrete di là, dobbiamo trovare quel rifugio a tutti i costi, sicuramente la tua famiglia si trova li dentro, ci ritroveremo qui fra un’ora esatta – tutti annuirono e si avviarono nelle direzioni indicate.
I due sweepers camminavano lentamente quasi inginocchiati a terra senza emettere alcun rumore, Kaori seguiva Ryo come un’ombra, si guardavano a destra e a sinistra in cerca di un segnale, un simbolo, un qualcosa che gli facesse capire dov’era l’entrata del nascondiglio, vedevano solo foglie, rami e cespugli, niente, non riuscivano a trovare niente ……
Quando tornarono alla radura Umi e Bosch li stavano già aspettando – Muovetevi abbiamo trovato un passaggio più a nord - trovarono un albero dal tronco molto più largo di tutti gli altri e dalla forma decisamente particolare, Bosch si avvicinò e sollevo un lenzuolo dello stesso colore del legno scuro che nascondeva una botola a terra – Vedete, c’è un bunker, ecco perchè non si riusciva a localizzare nessun edificio, come ci disponiamo per entrare ? – gli uomini si fecero pensierosi – Io credo sia meglio aspettare che esca qualcuno, se apriamo il portellone magari potremmo incappare in qualche trappola – sentenziò Umi da esperto di trappole ed esplosivi quale era - Ormai non tarda molto all’alba, ci possiamo appostare qui vicino fino a quando non vediamo qualcuno uscire, poi potremmo entrare e fare piazza pulita – se si fosse tolto gli occhiali da sole si sarebbero potuti vedere i suoi occhi luccicare dall’impazienza.
Ormai erano passate quasi 2 ore e seduti fra i cespugli cominciavano a sentire i segni di stanchezza, ma proprio in quel momento un sordo stridio metallico attirò la loro attenzione, si voltarono verso la tenda e videro dei movimenti al suo interno, un energumeno di stazza enorme emerse dall’albero. Umibozu era il più adatto a fermare l’uomo, visto che era grosso quasi quanto lui, si mosse piano nella sua direzione appena gli fu alle spalle lo stordì con due colpi alla nuca, l’unica cosa che non riuscì a prevedere, fu l’urlo che l’uomo ebbe il tempo di emettere – Cazzo siamo bruciati – esclamò Umi strappando di getto la tenda.
In quel preciso momento la botola si spalancò e una decina di soldati saltarono fuori, la battaglia ebbe subito inizio, i colpi volavano in ogni direzione, ma gli sweepers ed il detective fecero valere la loro prestanza fisica sugli avversari, in pochi minuti si trovarono in vantaggio.
Dalla botola fuoriuscì una scarica di mitra, ne stavano arrivando altri, dovevano muoversi, stavano atterrando gli ultimi quando un altro squadrone era già davanti a loro, tutti erano disarmati tranne uno. L’unica di cui non si preoccuparono era Kaori, forse vedendo che era una donna pensarono che non potesse dar loro problemi, mentre i suoi amici erano tutti impegnati a difendersi, la sweeper vide l’unico uomo armato puntare la canna del mitra verso Umi, di riflesso tirò fuori la sua pistola e gliela puntò contro – Che mi succede, mi trema la mano, non riesco a prendere la mira, non lo centrerò mai così, cosa posso fare, non posso lasciare che spari – si sentì strappare l’arma di mano con violenza e un proiettile colpì il soldato alla spalla il quale dovette lasciar cadere il mitra, Ryo vedendo la sua faccia sconvolta ed il respiro affannato non potè fare a meno di rassicurarla – Stai tranquilla, non te lo lascerò rifare mai più –
Scesero nella botola, una serie di piccole lampadine illuminava uno stretto corridoio che variava la direzione in continuazione, destra, sinistra ancora sinistra poi di nuovo a destra, camminavano velocemente, ad un tratto tutte le lampadine si spensero, ma da lontano si poteva vedere il barlume di una luce, non avevano scelta, era l’unica cosa che potevano seguire in quel buio, formarono una catena, gli uomini si misero una mano sulla spalla, Ryo prese la mano di Kaori in una forte stretta.
Giunsero in una stanza circolare illuminata da una serie di fiaccole, al centro seduto su di una sedia c’era un uomo attorniato da 4 soldati, - Izawa – mormorò Bosch – Dimmi dove hai nascosto Eleonor e Maddie – l’uomo gli rispose con una falsa risata – Benvenuto detective, non potevo sperare di meglio, le due persone che più al mondo volevo eliminare si sono presentate a me spontaneamente, non potevo immaginare una giornata migliore, Bosch, hai già rovinato i miei traffici una volta, cosa ti fa credere che anche oggi potrai salvarti ? – Il detective con una calma che si meravigliò di avere lo squadrò con odio – Te lo richiedo un’altra volta solamente, dove diavolo hai nascosto la mia famiglia – Izawa si alzò e fece segno ai suoi uomini di avanzare, - Cosa ti fa credere che siano ancora vive ? Mi credi così stupido da portarmi dietro due pesi come quelle due ? Sono morte da un pezzo, mi servivano solo per attirati qui – Bosch spalancò gli occhi, non poteva crederci, non voleva crederci – Stai mentendo – Izawa sorrise – Mi dispiace, anzi no, mi fa molto piacere detective, sto dicendo la pura verità - …. – Stai mentendo – ripetè Bosch con voce tremante, Kaori lo guardava sconvolta, Ryo e Umibozu erano impassibili come sempre, avevano fatto tutta quella fatica per niente ? Bosch si sentiva pulsare le tempie, le mani si erano informicolite e la vista gli si stava annebbiando, aprì la bocca ed un urlo disumano squarciò l’aria, si avventò su Izawa senza che le sue guardie avessero il tempo di fare un passo, Ryo e Umi le immobilizzarono subito in modo che non potessero più aiutare in loro capo.
Intanto Izawa e Bosch erano avvinghiati per terra in una dura colluttazione, non si riusciva a capire chi avesse la meglio, Kaori scattò in aiuto del suo amico quando un forte braccio la trattenne, vide che era Ryo – Lasciali fare, ora è solamente una cosa fra loro due –
In quel preciso momento si udirono 2 colpi di pistola, i due uomini giacevano a terra immobili, una chiazza di sangue si stava allargando sotto di loro, Ryo lasciò Kaori che accorse subito spostando Izawa da sopra il detective, era sangue ovunque, non si capiva di chi dei due fosse.
Bosch cominciò a muoversi e la ragazza tirò un sospiro di sollievo, si alzò e si toccò la spalla dove Izawa lo aveva colpito, poco male, all’altro era andata di conseguenza peggio, un grosso foro gli perforava il torace, - Harry, ehi Harry – Kaori lo stava chiamando, come riscosso dalla sua voce il panico lo raggiunse, che non stesse realmente mentendo ?
Come una furia corse lungo un nuovo corridoio aprendo di scatto ogni porta che incontrava incurante di chi avesse potuto esserci dietro, nella sua mente vedeva solamente la sua donna e la sua bambina sole e spaventate che lo chiamavano.
Nell’ultima stanza la luce era spenta, a tastoni cercò il pulsante nel muro umido, c’era uno strano odore lì dentro …. non le vide subito, i suoi occhi si dovevano abituare alla luce nuova, c’era uno scrittoio, proprio sotto alla finestra, un grande armadio di fianco, un comodino con sopra una candela spenta e un letto.
Sopra al letto era stato buttato un telo, ma si vedeva che sotto c’era qualcosa, Bosch lo toccò in un angolo con mani esitanti, non aveva il coraggio di toglierlo, ritrasse la mano e la strinse in un pugno, tirò un profondo sospiro e con un colpo secco lo tirò via, non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che si trovò davanti, stese sul letto c’erano sua moglie e sua figlia, strette in un abbraccio disperato, la piccola Maddie aveva uno sguardo terrorizzato, mentre Eleonor solamente triste e rassegnato, in fondo da ex agente dell’F.B.I. sapeva bene quello che stava succedendo, avevano sparato alla testa ad entrambe, Eleonor teneva stretto in mano il cammeo con dentro le loro foto che lui le aveva regalato per il suo compleanno tanti anni prima, il suo primo regalo ……
Colto dalla consapevolezza di averle perse si lasciò scivolare a terra, le lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance, voleva finirla lì, voleva solo raggiungerle, non poteva sopportare il dolore di pensare a quello che gli avevano fatto, voleva solo sparire.
Gli sweepers entrarono di corsa trovandosi davanti quella scena orribile e l’uomo accasciato a terra, Kaori si portò le mani alla bocca e cominciò a singhiozzare silenziosamente, allo stesso modo si inginocchiò di fianco a Bosch e lo abbracciò sostenendolo più che potè, visto che l’uomo gli si abbandonò completamente addosso, assieme piansero tutte le lacrime che avevano a disposizione.
L’elicottero della polizia cominciò a sorvolare l’isola, Ryo si abbassò su Kaori che stringeva ancora in maniera ossessiva il detective, - Kaori, è ora di andare, non possiamo fare più niente qui – assieme aiutarono Bosch ad alzarsi, faceva fatica a reggersi sulle gambe, lo trascinarono fino al gommone e da li a casa.

Era passato qualche giorno, Bosch non si era ancora ripreso, stava tutto il giorno sdraiato sul letto di Kaori, ormai la sua vita era finita, nulla aveva più un senso, gli avevano tolto tutto, si decise che ormai era giunto il momento di lasciare quella casa, era il tempo di tornare in america e lì avrebbe deciso cosa fare della sua vita.


Arrivarono in ritardo all’aeroporto, Ryo si era fermato in mezzo alla strada per chiedere di uscire ad una vigilessa che regolava un incrocio creando un ingorgo immenso.
Bosch con la sua valigia in mano allungò la mano verso lo sweeper, - Ryo mi raccomando su quel discorso che abbiamo già fatto, magari per me sarebbe finita ugualmente così, ma intanto ho perso 15 anni di vita con lei e non me lo potrò mai perdonare, dopo aver toccato il paradiso sono tornato ad essere un uomo solo e tormentato dai rimorsi di non aver potuto vivere pienamente con la mia famiglia, - Ryo gliela strinse saldamente, - Non ti preoccupare, ho recepito bene il messaggio – Bosch si voltò verso Kaori e l’abbraccio – E tu vedi di tenere a bada questo pervertito, continua ancora a dire in giro che è lo stallone di Shinjuku quando secondo me assomiglia più ad un vecchio mulo !!!! Kaori lo guardò e gli sorrise – Non ti dimenticherò mai Harry, stai sicuro che un giorno ti verremo a trovare, e se questo smidollato non mette da parte la sua paura per gli aerei verrò da sola, ma stai sicuro che ci rivedremo, ti considero un vero amico – Bosch la strinse più forte poi si staccò – E’ ora di andare altrimenti mi lasciano a piedi, abbiate cura di voi mi raccomando – e si avvio verso l’aereo.

Ryo e Kaori rimasero a guardare l’aereo mentre decollava finchè non scomparve alla loro vista, - Buona fortuna – Sussurrò Kaori.
Ryo si voltò e le passò un braccio sulle spalle – Lasciamoci indietro tutto, ricominciamo da capo, siamo una famiglia, lo siamo sempre stati …. – Kaori lo fissò a sua volta – Non posso più essere questa Kaori che ho creato, fredda, insensibile, non sono realmente così, era solo una maschera che mi sono inventata per sfuggire al dolore, ma non potrò più essere nemmeno la Kaori di prima, sono successe troppe cose che mi hanno cambiata – lui le sorrise a la baciò dolcemente – Qualsiasi Kaori andrà bene, tanto le amo tutte – lei rispose al sorriso e lo prese per mano, e senza dire una parola si incamminano verso la loro casa.

- FINE -

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