Amo et Odi

di babykit87l
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I cinque stadi del dolore ***
Capitolo 2: *** Io ti starò vicino ***
Capitolo 3: *** Parte di me ***



Capitolo 1
*** I cinque stadi del dolore ***


NICK EFP/ FORUM: Babykit87l
TITOLO: AMO ET ODI
PACCHETTO: Kebab
GENERI: malinconico/introspettivo/triste; romantico/sentimentale; drammatico/introspettivo
RATING: verde
OPZIONE SCELTA: opzione 2
AVVERTIMENTI: oneshot/drabble
N° FRASI USATE: Tre
FANDOM (SE NON ORIGINALE): DragonBall
INTRODUZIONE: Tre storie diverse per tre frasi differenti. Nella prima, ambientata nel periodo post Cell, Gohan ripensa a suo padre; nella seconda, Crilin esprime i suoi sentimenti nei confronti di C18; nella terza e ultima, Vegeta fa i conti con i propri sentimenti per i suoi cari.
NOTE (se ve ne sono): questa raccolta è arrivata 5° al contest  "c'è una frase per te" di Fanny_Rimes


1. I CINQUE STADI DEL DOLORE

Si dice che, quando muore una persona cara, per chi rimane in vita esistano cinque stadi del dolore, prima di elaborare definitivamente il lutto: la negazione, la rabbia, il patteggiamento, la depressione e infine l’accettazione. Tutti, quando abbiamo dato la notizia della tua morte papà, hanno attraversato queste fasi.

Tutti, tranne me.

Di certo io ho saltato a pie pari il primo stadio e sono passato direttamente alla rabbia.

Mi è montata in petto espandendosi dentro di me e sono riuscito a farla esplodere proprio contro chi ti aveva fatto fuori, nonostante abbia vacillato sulle mie capacità.

Poi al palazzo del Supremo con le sfere le drago ho creduto di poterti riabbracciare, tuttavia tu sei voluto rimanere nell’aldilà.

Mi sono convinto di potercela fare e di aver ormai accettato il fatto che tu non ci fossi più, ma non è così.

Mi manchi.

Ogni volta che vedo la mamma davanti ai fornelli, ogni volta che passo davanti alla vostra camera o vado in cerca di un po’ di legna per il fuoco, il mio pensiero è rivolto a te. Credevo di farcela ma non è così perché eri tu che mi davi la forza.

Tu hai sempre creduto in me e io in te.

Credevo ad ogni cosa che dicevi.

Ti ho creduto anche quando, in quei tre anni prima dell’arrivo dei cyborg, mi avevi detto che mi saresti stato sempre vicino.

Le mie labbra si increspano in un sorriso amaro, mentre penso al fatto che mi hai mentito.

Senza volerlo, sia chiaro.

Ci credevi in quelle parole, eppure non hai esitato un momento nella tua decisione.

Sei morto e sei voluto rimanere nell’aldilà. Non hai mantenuto la tua parola.

È vero, sento la tua presenza affianco a me ogni momento, ma non è la stessa cosa. Non basta.

La tua presenza non basta quando la sera, prima di addormentarmi, avrei bisogno di un abbraccio o di un bacio sulla fronte, come facevi quando ero più piccolo. Perché in fondo sono ancora piccolo.

Non basta quando la mamma deve andare dal medico per la visita di controllo e avrebbe bisogno di una stretta di mano, mentre il dottore le indica la sagoma di un feto nella sua pancia.

Forse non te ne sei mai accorto ma eri la nostra roccia, la nostra forza. Lo sei sempre stato. E ora cosa dovremmo fare?

Come pensi che potremmo andare avanti eh?

Non capisci che senza di te la vita non ha più quel sapore di un tempo?

Non capisci che, per quanto forte, io rimango sempre un bambino? E i bambini, papà, hanno sempre bisogno di un padre. Un padre che li guidi e che insegni loro come si fa a camminare, stringendo la mano, fianco a fianco, per poi lasciarli andare. Ma tu non hai fatto così, non ho ancora imparato a camminare da solo e mi hai già lasciato la mano. Come puoi pensare che io non cada senza prima aver imparato eh? Avresti dovuto starmi vicino, fianco a fianco. Mi hai lasciato una grande responsabilità e io l’ho accettata, malgrado non mi senta ancora abbastanza grande da affrontarla. Lo so, hai sempre creduto nelle mie capacità, me l’hai dimostrato nella stanza dello spirito e del tempo e quando, al culmine dello scontro con Cell, mi hai lasciato campo libero. Ma questa, papà, è una prova troppo difficile. Per questo papà io non sono ancora pronto.

Mentre questi pensieri affollano la mia mente le lacrime scorrono veloci sul mio viso.

Ripenso a quei cinque stadi. Sono decisamente nella fase della depressione.

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Capitolo 2
*** Io ti starò vicino ***


Note dell'autrice: eccomi qui di nuovo con la seconda drabble della raccolta. Come già premesso i personaggi della storia sono Crilin e C18 in un momento di intimità.
Spero vi piaccia e se vi va di farmi sapere cosa ne pensate, recensite ;)
A presto
Babykit


2. Io ti starò vicino

“ Non devi stare sulla difensiva. Siamo solo io e te”
È confusa mentre la faccio sedere sul tappeto, immerso nel calore delle candele. Mi siedo accanto a lei, versandole da bere. E lei titubante prende il bicchiere tra le mani, guardando il liquido al suo interno.
“Vuoi farmi ubriacare per poi approfittare di me?” La guardo con tristezza. È così forte fisicamente ma così debole negli affetti. Chissà quante ne ha passate prima che il suo corpo venisse trasformato in un cyborg freddo e impassibile.
“No, affatto… È solo che questa è un occasione speciale”
“Cosa c’è di speciale?”
“Io lo so che non sei abituata a tutto questo” Lei annuisce. “Però d’ora in poi diventerà la nostra routine”
“ Perché?”
“ Tu non eri così prima e so anche che è tanto che il tuo cuore aspetta un sì. Io voglio darti questo sì. Perché ti amo e lo farò sempre” È senza parole. Poi mi butta le braccia al collo e sussurra un timido “Grazie”. Forse non ha mai avuto nessuno che l’amasse davvero. Ora l’avrà.

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Capitolo 3
*** Parte di me ***


3. Parte di me

Siamo appena usciti dal corpo di Majin Bu riuscendo a salvare i nostri figli. Il suo corpo sembra essersi fatto più piccolo. Eppure ciò non esclude il fatto che sia ancora troppo forte, almeno per me. Se ne sta lì immobile come una statua. Provo a provocarlo e lui di rimando crea un enorme sfera di energia, deciso a scagliarcela addosso. Il mio primo pensiero va a Trunks, nascosto poco distante da dove siamo noi. La mia mente torna al sacrificio che ho compiuto per salvarlo ed evitargli la morte. A come si sia imbarazzato quando l’ho abbracciato e ai suoi occhi confusi mentre gli chiedevo scusa e un secondo dopo l’ho tramortito. Pensavo davvero di farcela. Di riuscire a metterlo in salvo. Non è servito a nulla se non riusciamo a spostarci di qui con il teletrasporto. Ma non basta. Dei ricordi ancora più lontani si affollano dentro di me. E torno con la memoria a quel ragazzo che molti anni addietro ci ha aiutati a combattere contro i cyborg e Cell, mio figlio venuto dal futuro. Ero stato duro nei suoi confronti, non ero ancora pronto a dare amore a qualcuno, tanto meno a mio figlio, nonostante sia riuscito man mano che passavano i giorni a riservarsi un piccolo angolo nel mio cuore. E me ne sono reso conto durante il Cellgame. In quell’occasione non ero riuscito ad evitare che morisse, non ero riuscito nemmeno a vendicarlo, ma stavolta le cose devono andare diversamente. Lui è parte di me. La mia parte migliore ovviamente. Ora ne sono cosciente e riesco ad ammetterlo anche a me stesso. L'ho già perso una volta, non voglio perderlo di nuovo. Non voglio sentire quel dolore così forte da sentire il petto strapparsi. Quel dolore che ho sentito quando Kakaroth mi ha detto che Bulma era stata assorbita da quell’essere. No, dobbiamo assolutamente spostarci da qui. Mentre voliamo a tutta velocità vedo Kakaroth allontanarsi e prendere con sé quell’inetto di un terrestre e quel muso verde del supremo e mi chiedo perché l’abbia fatto. La sfera ci ha praticamente raggiunti. Così non riusciremo mai a salvarci. Perché quell’incapace di Kakaroth non ci teletrasporta dai ragazzi? Possibile che quando serve, i suoi poteri spariscano? Accidenti a lui! Poi all’improvviso davanti a noi si materializza Kaioshin che ci porta via e veniamo catapultati sul suo pianeta. E mentre noi siamo qui sani e salvi, la Terra esplode. Ma Trunks, lui è morto. Vedo quel terrestre fare il buffone credendo che sia un sogno e la rabbia mi monta dentro. NOOOOO. Mentre mio figlio, il mio bambino è morto quell’essere inutile è ancora vivo? Persino il cane è ancora vivo. Com’è possibile? E io non sono riuscito a salvarlo. Di nuovo. Dannazione! Volevo proteggerli, sia lui che Bulma, ho perfino accettato di unirmi a Kakaroth pur di salvarli e tutto questo per niente? È stato tutto inutile? No, non voglio accettarlo. Non posso accettarlo. Non preoccuparti, Trunks, stavolta ti vendicherò, dovesse costarmi la vita, Majin Bu sarà distrutto. E ci penserò io a farlo.  

 


Note dell'autrice: eccoci qui questo è l'ultima storia di questa breve raccolta.. Spero vi sia piaciuta, almeno un po' e ringrazio chiunque l'abbia anche solo letta e sia riuscito ad arrivare fin qui ^.^
Se volete farmi sapere osa ne pensate, anche per dirmi che è penosa e faccio meglio ad andare a zappare la terra, fatemelo sapere con una recensione ;)
A presto
Babykit

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