Bill and Fleur aren't just a commonplace!

di Telyn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1: Gelatine Tuttigusti+1 ***
Capitolo 2: *** #2: piuma e pergamena ***
Capitolo 3: *** #3: scopa ***



Capitolo 1
*** #1: Gelatine Tuttigusti+1 ***


Note:
Salve, popolo! Strano vedere i miei scleri all'inizio, vero?
*via il dente via il dolore* lasciamo perdere :D no, non morivo dalla voglia dii scrivere di questi due nè è stata una rivelazione come si legge in certe intro: ci ho scritto solo perchè l'altro pairing del pacchetto era Harry/Luna, e io non so scrivere di Luna e non leggerò mai di loro due (senza offesa, eh...)
Cooomunque: questa storia è dedicata a.... Beccuccia!!! Si gente, dovete sapere che io e la Beck scleriamo da mesi, e mi sembrava giusto dedicare alla regina delle storie demenzialmente comiche il mio debutto nella categoria (questo cap non tanto, negli altri però mi sono impegnata :D) è... è un antidepressivo vivente, IMPERIO! recensitela e il mondo sarà un posto migliore :D orvuàr
Bi
(stavolta la a resta a casa)


#1: Tuttigusti+1
 
-Bill, sei già a caccia di Tuttigusti?
Lui sorrise divertito al suo fratellino.
-Certo, non vedi come sono curioso di capire che gusto è?
Charlie scosse la testa.
-Non sarai troppo grande per pensare alle ragazze in questo modo?
-Affatto: l’unico modo per sapere il gusto di una gelatina è assaggiarla, e per conoscere una ragazza bisogna parlarci. Non è la stessa cosa?
La ragazza che aveva già visto si diresse verso di lui.
-Comme te chiami-tu?
-Bill.
Lei aggrottò la fronte.
-Que rassà de nome è?
Lui ridacchiò.
-Beh... è inglese! Tu, invece?
-Fleur Delacour. Franscesissimo.
A primo impatto, quella ragazza sembrava proprio al peperoncino.
-Si nota, lo sai?
-E naturallemont è un complimento, oui?
-Ovviamente... Sai che in tutti questi anni alla Gringott non avevo ancora conosciuto una francese?
-Tu travaille?
-Si, certo... Perchè, tu no?
-Non, je suis a le derniere ain d’ecole...
-Ah...
Perdinci, una di sette anni in meno?? Beh, era troppo anche per lui. Una passegggiata e basta. Quel peperoncino stava prendendo l’amaro sapore della delusione...
-Pourquoi, te sembro petite?
-Beh...
-Mais tu sei assez vieille puor tutti e deux, Bill Weasley. Et je n’avait jamais rencontrè un garçon si beau et sympa...*- disse avvicinandosi al suo viso.
Macchè delusione: era il peperoncino più dolce che avesse mai assaggiato...

*per quel che mi ricordo di francese, la traduzione dovrebbe essere questa:
e io non avevo ancora incontrato un ragazzo così bello e simpatico

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Capitolo 2
*** #2: piuma e pergamena ***


#2: piuma e pergamena

-Por favore, Bill, potrosti tu darme quella piuma e la pergamena?
Bill scosse la testa sorridendo un pò.
-A parte che sei stentata, stai attenta: per si dice con la e aperta, e poi si dice potresti darmi, non c’è bisogno di quel tu...

La ragazza mise su il broncio. Bill non aveva ancora capito come faceva a fare quel broncio in modo che fosse accattivante, incavolato e minaccioso allo stesso tempo.
-Beh, ma en fondo c’est la stessa cosa, non?
-No...
-Allora dì a moi qu’est-ce change?
-Beh...
No, quello era sleale. Non poteva mica avvicinarsi in quel modo. Poteva vedere ogni singola sfumatura dei suoi occhi. E l’espressione angelica. Se aveva imparato una cosa, in quei mesi, Fleur Delacour non era MAI angelica. Se non faceva una cosa per interesse, la faceva per amore. Ma senza angelicità.
-Alors? Que cambia?
-Beh... se, se... se incontri un ragazzo carino, magari inglese...
Nononono, Bill!!! TU NON LE STAVI DICENDO QUELLO!
-Magari non ti capisce e non... non gli puoi...
Deglutì a vuoto. In che razza di pasticcio si era cacciato?
Cerca qualcosa da dire, cerca qualcosa da dire.
-Non puoi chiedergli di darti una piuma e una pergamena!
Eh si, la genialità Weasley era invidiabile...
Fleur sorrise maliziosa.
-Un ragazzo carino come te? Perchè mi sembra che tu abbia capito che non voglio nè una piuma nè una pergamena...
Rettifica. La diabolicità di Fleur Delacour era invidiabile...

Note:
Si, torniamo alla normalità e le note vanno sotto u.u beh, io ho provato a far ridere, sul serio: poi non è colpa mia se non ci riesco D: lo so che cosa vi state chiedendo "ma ragazzi che pensano in questo modo non ce ne sono!" beh, falso: se vi va di conoscerne uno ditemelo, sto cercando la ragazza al mio migliore amico e vi assicuro che quando è in imbarazzo si comporta ESATTAMENTE COSÌ <3 fatevi avanti, gente :D grazie come sempre alla Beck che ha recensito e a risa, il mio recensore preferito :D
ciao
Bi

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Capitolo 3
*** #3: scopa ***


Quando ho finito di sistemare e raffinare questo capitolo ero allegra, giuro. Però stasera, ho saputo che Billie Joe Armstrong non sta per niente bene. È ricoverato a Bologna, ed è stato annullato il concerto. Questo è per te, Billie. This is for the last of the american punk. È il mio ultimo capitolo, grazie alla beck e a risa e a ticci che mi hanno recensito e a coloro che hanno letto/seguito e affini, ma stasera sono proprio giù.

#3: scopa

Bill prese un respiro profondo. Molto profondo. Erano a quota 40 metri, più o meno, e se si fosse distratto lui e la ragazza che trasportava avrebbero fatto un bel volo.
-Come. Hai. Detto?
-Je suis un quart Veela.
Bill si accorse che stava comunque perdendo il controllo della situazione, sia come scopa che come voce. Forse avrebbe dovuto trovare un buon punto dove atterrare, per affrontare le situazioni una alla volta. In fondo tutta la sua storia con Fleur era stata così: una picchiata a rotta di collo seguita da una risalita repentina, sempre sull’orlo di perdere il controllo.
Bill chiuse un attimo gli occhi per cercare di calmarsi. Inutile. Quando li riaprì erano quasi iniettati di sangue.
-QUANDO PENSAVI DI DIRMELO, DOPO ESSERE RIMASTA INCINTA O DOPO AVERMI CONVINTO A SPOSARTI???
Si era sempre sentito strano, quando era con Fleur. Si sentiva capace di compiere qualsiasi cazzata possibile immaginabile solo per compiacerla, però... Non era solo quello. Aveva cominciato ad apprezzare quell’accento strano di cui ogni tanto rideva, andava pazzo per quel broncio e gli piaceva parlare con lei di qualsiasi cosa. Oltre a dormire con lei.
Questo era un colpo al cuore. Sapeva che effetto facessero le veela, e ora il dubbio che lei si fosse approfittata di lui era quasi una certezza, un’iniezione di veleno dritta al cuore.
Era deluso, ferito. Tradito.
-Bill, io... J’avait peur. Avevo paura che tu fuggissi, que ti sarosti allontanato da me pour aver ponsato questo, io... Non volevo, Bill!
Ferito.
-Non mi interessa, sei... sei stata onesta a dirlo, ma non ti posso dire nient’altro. Mi sento un fesso.
-Bill, ecoute-moi: ho avuto paura di dirtelo parce-qu’io sci tengo a toi. Ho avuto paura parce-que...
Lui alzò un sopracciglio. Fleur che balbettava? Non era la Fleur acuta e sarcastica che aveva fatto conoscere a lui, poco ma sicuro.
Lei chinò la testa e prese un respiro contro la sua schiena.
-Ti amo. E te juro que il n’est pas une bugie.
Bill restò spiazzato. Non si aspettava una dichiarazione simile. Guardò il suo manico di scopa, giusto per controllare che non fosse sul punto di schiantarsi a terra. E lui, la amava? Stava con lei solo per avere qualcuno con cui andare a letto di sabato o perchè voleva continuare a battibeccarci anche di mattina presto con gli occhi socchiusi? Cos’era l’amore, per lui?
Appoggiò la fronte alla vecchia Scopalinda. La risposta era semplice.
L’amore era quello che vedeva negli occhi di Ginny ogni volta che Harry le sorrideva. L’amore era quello delle occhiate nascoste tra Ron e Hermione.
L’amore era quello nello sguardo di Tonks quando passeggiava con Lupin in riva al laghetto.
E si rese conto che poteva dare solo una risposta, a Fleur. Cioè, in realtà era una domanda.
-Mi vuoi sposare?
-Intanto potrosti ponsè a quel manico de scopa?
gli disse con aria preoccupata.
Bill guardò in basso. Tempo dieci secondi, e sarebbero precipitati a terra.
-AAAAAAAAAAAH!!!!!!

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