Rivederti Ancora

di Pix27
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** All' Uscita Della Scuola ***
Capitolo 2: *** L'Anello e Il Biglietto ***
Capitolo 3: *** Bugie ed Incontri ***
Capitolo 4: *** La Canzone del Coraggio e un Carattere Inaspettato ***



Capitolo 1
*** All' Uscita Della Scuola ***


Rivederti Ancora

 

Ricordo ancora quando ci siamo salutati per l' ultima volta, all'aeroporto mentre te ne andavi improvvisamente dalla mia vita, così come eri arrivato tanto tempo fa. Forse ti amavo già a quel tempo quando tu, prima di andartene, mi hai guardato con quegli occhi misteriosi, con uno sguardo pieno di sottintesi che io non riuscivo ad afferrare appieno, mi hai baciato. Un bacio che non potrò mai scordare, così come non potrò mai scordare cosa ho provato in quel momento, tristezza, il mio primo bacio rubato dall'unica persona che molto probabilmente non avrei più rivisto nella mia vita. L' ultima immagine che ho di te e quella di te che ti allontani dandomi le spalle con in una mano la valigia e nell'altra la custodia bianca del tuo violino. Mi piacerebbe poterti rivedere ancora una volta per sapere se quel bacio le il messaggio che conteneva, per te avevano un valore, infondo me l'avevi promesso solo la sera prima della tua partenza, la promessa di rivederti ancora.

 

Primo Capitolo

~All'uscita della Scuola~

 

“Amu sveglia!” grida Suu svolazzando da una parte all'altra della stanza“è il tuo primo giorno!!!!” Amu si rigira nelle coperte e stringe a se il cuscino dicendo in un sussurro ”c'è un gatto che parla!”, era evidente che stava ancora delirando immersa nei suoi sogni.

Le quattro chara si guardarono tra loro indecise se ridere o preoccuparsi “ ma Amu quanto ancora vuoi dormire?” urlò Miki che, spazientita e decisa a svegliarla nella maniera più veloce, si stava avvicinando con un secchio d' acqua ghiacciata che però era troppo pesante per lei “Ran, Suu, Dia, mi aiutate?”disse allora, ed ecco che le altre tre raggiungere l' amica per aiutarla a trasportare il secchio. Una volta posizionate sopra la testa di Amu ecco Ran e Dia fare il conto alla rovescia “ tre due uno... VIA!”.

Amu ora era perfettamente sveglia ma anche completamente fradicia per colpa di quelle quattro pesti delle sue chara che ora, senza alcuno rimorso di coscienza, facevano finta di dormire dentro le loro uova ”ma che razza di modi sono questi?” pensò Amu arrabbiata “e soprattutto dov'è finita la mia sveglia?” pensò scocciata mentre andava a guardare l' ora sul cellulare [7:30] era tardissimo sarebbe arrivata tardi alla cerimonia di apertura della sua nuova scuola si preparò in un lampo e scese giù in cucina salutò sua madre e suo padre che facevano colazione e prendendo un biscotto uscì di casa.

Grazie a dio aveva la bicicletta! Spinse sui pedali con tutta la forza che aveva ed arrivò per un pelo al suono della campana così diede uno sguardo veloce alle tabelle delle nuove classi, era stata assegnata alla 1B. Ma dopo aver trovato la classe si bloccò, non l'avrebbe mai ammesso ma di colpo le era venuta una paura nera! Era sola, di nuovo in un altra classe, senza più i guardian le uniche persone con cui era riuscita ad aprirsi, ora ne era sicura avrebbe dovuto di nuovo indossare la sua vecchia maschera per nascondere la paura e l' imbarazzo, odiava doverlo fare di nuovo ma proprio non poteva evitarlo e così fece un respiro profondo fece l' espressione più fredda e distaccata che aveva e aprì la porta.

Erano già seduti tutti ai loro posti e alcuni incuriositi la stavano guardando, scrutò la stanza con una freddezza che ne anche lei sapeva di avere e arrivò nell'ultimo banco disponibile che si trovava esattamente in mezzo all'aula “non ci può essere posto peggiore” si disperò lei, fortuna che era una cosa provvisoria.

La nuova scuola era divisa in due parti: da una parte un enorme palazzo a forma di L dove erano suddivise le classi e dall'altra una serie di edifici più bassi dove si trovavano i laboratori per le materie tecniche e le palestre divise in maschili e femminili inoltre c'era un grande cortile.

Un'altra cosa bella di quella scuola erano le divise: camicia bianca, fiocco blu, giacca nera con bordi blu e stemma della scuola e gonna pieghe blu. Le piaceva davvero tanto quella divisa perché era double-face infatti se si svoltavano le gonne e le maniche delle giacche i bordini diventavano rossi e ovviamente avevano dotato quelle divise di fiocchi aggiuntivi di entrambi i colori.

Dopo la scuola aveva un appuntamento con gli ex guardians Tadase, Rima, Nagihiko e Kuukai che avrebbe promesso di portare Utau, tutti insieme poi sarebbero andati alla ex scuola per vedere come se la cavavano i nuovi guardian e poi in programma c' erano: centro commerciale, parco e cinema.

All'uscita della scuola vide Ran, Miki, Suu e Dia che parlavano con qualcuno che non riusciva a vedere, quindi accelerò il passo ed arrivò davanti al muretto dove di celava lo sconosciuto in quell'istante sentì un profumo di rose che le fece battere forte il cuore “ lo riconosco e il suo profumo e tornato”pensò felice ma una volta girato l'angolo vide che non c' era nessuno tranne le sue chara che la guardavano spaventate come se avessero visto un fantasma, incerta su cosa fosse accaduto chiese alle chara ”con chi stavate parlando?” e loro risposero velocemente ”con nessuno! Perché? E lei disse “credevo che ...” non fini la frase perché ripensandoci magari quel profumo se lo era immaginato quindi lasciò la frase in sospeso senza sapere che Ran, Miki, Suu e Dia che già intuivano la risposta erano preoccupate “e se avesse scoperto l' identità della persona di poco fa? Come l' avrebbe presa? Sicuramente male, anzi malissimo!” pensavano le chara tristi, non avevano mai nascosto niente ad Amu e detestavano farlo, ma se avesse scoperto la verità non si sarebbe più ripresa, ne erano certe.

Rima la guardò negli occhi indecisa se ridere o preoccuparsi “ma se non c'era nessuno dietro al muretto di che ti preoccupi?” Amu sospirò “e che io quel profumo lo riconoscerei tra mille! mi sembra di essere impazzita!” Nagihiko le sorrise comprensivo“tranquilla non stai impazzendo! Semplicemente non riesci ad ammettere a te stessa che ancora pensi a lui e questa ne è la prova” stavano camminando davanti al gruppo Amu al centro e Rima e Nagihiko una a destra e uno alla sinistra della povera vittima, “forse hai ragione Nagihiko, non potrò mai dimenticarlo ma tu sai quanto ci sono stata male quando è andato via” si disperò Amu “e lo so anch'io, ma stai tranquilla faremo qualsiasi cosa per evitare una ricaduta” disse sorridendo mentre invece nella sua mente stava urlando cose irripetibili verso Nagihiko per averla interrotta, in quel momento Ran e Miki che stavano ascoltando la conversazione si guardarono annuirono in un secondo d' intesa, nessuno doveva scoprire che Ikuto era tornato.

Nel frattempo alle loro spalle Kuukai si lamentava “ma che complottano quelle due? Sono riuscite a portarsi via anche Nagihiko che stava parlando con me!” e Utau che gli stava accanto rispose “non lo sanno che da maleducati mettersi a parlare fra loro ignorandoci!” avrebbe continuato all'infinito ma si interruppe aveva sentito una melodia trasportata dal vento dolce e incredibilmente triste l'aveva riconosciuta era la melodia che Ikuto suonava sempre istintivamente si girò verso Amu, ma non c'era più, si guardò attorno ma non la trovò era sparita. Amu era scomparsa.

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Capitolo 2
*** L'Anello e Il Biglietto ***


Secondo Capitolo

~L' Anello e Il Biglietto~


Correva. Non sapeva neanche lei il motivo per cui improvvisamente si era messa a correre guidata da quel suono e dalla certezza che lo avrebbe rivisto ”è tornato davvero, non me lo sto immaginando” si disse. Man mano che avanzava sentiva il cuore diventare più leggero mentre dentro di lei cresceva passo dopo passo una gioia indescrivibile, decisa svoltò a sinistra verso il piazzale e rimase interdetta, non c' era nessuno, anche la musica era finita e Amu si sentì una stupida “che scema sono stata, molto probabilmente me lo sono immaginato!” pensò, era triste e amareggiata della gioia di prima non ne era rimasta nemmeno un brandello, stracciata da una frase che piangendo urlò nel piazzale vuoto “TU NON TORNERAI MAI PIÙ!” prese fiato e continuò “MAI PIÙ. EPPURE CONTINUO AD ILLUDERMI COME UNA STUPIDA” qualcosa si mosse vicino a lei senza fare il minimo rumore ma lei non se ne accorse aveva gli occhi chiusi e pieni di lacrime “È TUTTA COLPA TUA” improvvisamente si sentì stringere da dietro mentre ricominciava a sentire il profumo di rose che aveva sentito quella mattina ma cento volte amplificato a causa della vicinanza. Era inebriata da quell'odore ma non riusciva a muoversi per guardare in faccia la persona che l' abbracciava, lo sconosciuto cercò le mani di Amu e le intrecciò con le sue mettendole in mano una scatolina. Incuriosita dalla novità Amu guardò con interesse la scatolina e in quell' istante lo sconosciuto si stacco la lei, non ebbe anche il tempo di voltarsi che già non si vedeva più da nessuna parte.

In quel momento tutti gli altri stavano cercando Amu e stavano correndo nella direzione in cui Nagihiko e Rima l' avevano vista scappare, tutti tranne Utau che si era rifiutata di andarla a cercare “non è sparita se ne è solamente andata, se aspettate qui state sicuri che tonerà da sola” aveva detto sedendosi su una panchina ma erano troppo preoccupati per ascoltarla “Non è da Amu sparire così” aveva detto Kuukai e si era messo insieme agli altri alla ricerca di Amu. Utau era in realtà molto preoccupata per Amu ma fin da piccola aveva imparato a mascherare questi sentimenti dietro al suo solito carattere, mentre aspettava cominciò a fare delle ipotesi e a collegare la melodia di Ikuto che aveva sentito prima con la scomparsa della su amica “ma non poteva essere la sua melodia” pensò “ma lui non è qui, l' ultima volta che l' ho chiamato era in Italia per un concerto con la sua orchestra” ragiono un istante “ma se non era la sua melodia chi era che suonava?” poi le venne in mente che la sua manager l' aveva chiamata quel pomeriggio dicendole che nella zona del parco ci sarebbe stato un raduno di musicisti “allora sicuramente avrò sentito loro” nel frattempo si accorse delle quattro chara di Amu che parlavano a voce bassa tra loro e le sembrò molto strano “ei! Perchè no siete a cercare quella fuggitiva della vostra padrona?” disse nella loro direzione e quelle trasalirono “c-che?” dissero in coro, sembravano stanche e sul punto di svenire, “niente niente, piuttosto siete sicure di stare bene?” chiese “bhé in effetti abbiamo un po' di capogiro” risposero Ran e Miki mentre Suu e Dia si lanciarono uno sguardo, erano ansiose “adesso scusaci ma dobbiamo andare da Amu l' hanno ritrovata” dissero e si allontanarono in tutta fretta. Utau invece non si mosse, ancora impegnata ad assimilare lo strano comportamento delle chara.

Amu guardò attentamente la scatola, era un di quelle scatoline che provengono da delle gioiellerie, di colore blu scuro decorata da foglioline argentate e si apriva a scatto, all'interno Amu vide che appoggiato su un morbido cuscinetto di seta bianca c' era un anello di argento con intarsi ad spirale e sul davanti da tre brillanti due più piccoli ai lati e uno più grande al centro. Il gioiello e la confezione erano di fattura italiana, si guardò in torno incredula cercando lo sconosciuto che le aveva lasciato un oggetto tanto prezioso guardò nella scatola e ci trovò un biglietto.


Per Te

(anulare, mano destra)

Devo parlarti, incontriamoci nel posto segreto alle 20.30.


Tuo I.T.

P.S. Tratta questo anello come tratteresti me!


Amu arrossì, sentiva le farfalle nello stomaco “anulare, mano destra?” sussurrò, era il dito della fede e lei lo sapeva “il posto segreto? Non può essere nient'altro che il parco giochi” sorrise, diventando se possibile ancora più rossa. Anche dopo la partenza di Ikuto quel parco giochi lo frequentava spesso avvolte con gli amici ma avvolta ci andava da sola verso l'orario di chiusura e ci rimaneva anche dopo che i cancelli si chiudevano, conosceva il guardiano notturno di quel posto e ogni volta che veniva sola aveva preso l' abitudine di lasciare la giostra delle tazze accesa per lei, ci andava quando si sentiva in crisi e quella giostra riusciva a cancellare i brutti pensieri, amava quel posto. All'improvviso Amu sussultò aveva sentito le voci dei ragazzi che la stavano cercando rimise a posto il biglietto e l' anello e mise al sicuro la scatola quindi raggiunse i suoi amici.

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Capitolo 3
*** Bugie ed Incontri ***


terzo capitolo Terzo Capitolo
~Bugie e Incontri~

Tornò a casa distrutta. Dopo l'inspiegabile sparizione aveva dovuto rassicurare tutti dicendo che era -scappata- a cercare un bagno “che scusa patetica!” pensò Amu, ma non aveva scelta, non voleva dire a nessuno quello che era successo, ma quando al punto di partenza Utau era sparita da suo posto sulla panchina aveva mandato un messaggio a Kuukai per chiedere scusa -solo a lui- per essere scappata in quel modo in quanto al motivo neanche Kuukai sapeva dire il motivo. Il resto della serata era passato tranquillamente. Amu era sdraiata sul letto con addosso solo la vestaglia e l'asciugamano annodato in testa a mò di turbante “Miki, facciamo un chara-change per favore?” “certo Amu, ma perché?” rispose, era curiosa della risposta, “devo scegliere qualcosa da mettermi per un …” cos'è di preciso che stava andando a fare al parco-giochi non lo sapeva bene neanche lei “... incontro galante” disse “deve essere piuttosto elegante ma che mi consenta di muovermi come voglio...” alla fine decise per una camicia a maniche corte bianca con i bordi delle maniche blu a scacchi con un cravattino e una cintura con gli stessi motivi del bordino e gonna blu scuro calze blu e le scarpe bianche “non mi sembra un completo elegante, però ti sta davvero bene Amu” disse Miki una volta sciolto il chara-change “va bè non fa niente” rispose Amu ostentando una finta calma si sistemò i capelli con due fermagli blu “sono pronta ora posso andare” guardò le chara “ragazze i miei genitori non devono assolutamente sapere che sono uscita. Intesi?. "Ecco spiegato il motivo per cui uscirò dalla finestra” prese la borsa e tirò fuori la scatola l' aprì e si mise l' anello nell'anulare a quella vista le chara la guardarono shoccate urlando “E QUELLO DA DOVE L' HAI PRESO?
” Amu tappò loro la bocca “shh parlate piano non vorrete svegliare Ami?” si fermò un secondo, non era certa che era lui, tanto valeva aspettare fino alla fine “ve lo dico quando torno, a dopo” grazie al chara-change con Ran riusci a saltare fuori dalla finestra quindi si avvio verso il luna-park. 
Camminando pensò a tutto quello che aveva vissuto con Ikuto, momenti belli e momenti brutti. C'era stato un tempo in cui lo aveva odiato tanto, perché lui poco prima di partire, subito dopo la battaglia finale durante la trasformazione in Amulet Fortune l'aveva guardata negli occhi e le aveva detto che la amava tanto fin dalla prima volta che si erano incontrati e che ogni volta che si trasformava la trovava grande e bellissima, ma (aveva detto), la trasformazione in Amulet Fortune la rendeva particolarmente bella e particolarmente speciale perché la rendeva “La mia sposa”, poi le aveva giurato amore eterno, però Amu non avrebbe mai voluto vederlo andare via il giorno dopo all' improvviso, se Tadase non l'avesse avvertita, non l'avrebbe visto partire. Arrivata all'aeroporto lo aveva guardato negli occhi si era avvicinata e prima che potesse ricoprirlo sul perché se ne stesse andando l'aveva baciata e le aveva detto “mi raccomando cresci mentre sono via! Cresci più che puoi, proprio come ha fatto Alice, ma ti prego non piangere” inutile perché stava già piangendo, in quell'occasione pianse di più di quanto non avrebbe mai fatto nella sua vita. Pensando col senno, poi Amu si rese conto che quello che aveva fatto Ikuto non era poi tanto sbagliato (infondo doveva andare a cercare suo padre) ma lei non era riuscita a perdonarlo, aveva cercato di capire la citazione di “cresci come Alice” ma non ci era riuscita poi aveva scoperto il libro. Lo aveva finito di leggere quella mattina durante la pausa pranzo a scuola e aveva capito, ma non era bastato. Il fatto che avesse urlato quelle parole, neanche un paio d' ore dopo, era una prova. Ora mentre finalmente arrivava al parco-giochi si sentiva vulnerabile e scoperta, di recente non riusciva più a nascondere i suoi sentimenti bene come una volta, soprattutto se stava male per colpa di Ikuto, la cosa la fece arrabbiare più del previsto “sono una stupida, dov'è finita la Amu cool and spicy?” pensava mentre spingeva il grande cancello ed entrava. Se qualcuno fosse passato, da fuori non avrebbe visto nulla, ma dentro era spettacolare. Mai aveva visto qualcosa di così bello. Tutti i cespugli e gli alberi erano addobbati con piccole lampadine azzurre e bianche ed al centro c'era un sentiero segnato da delle candele che portava fino alla serra. Ogni cosa sembrava risplendere di luce propria. Amu camminò sul sentiero rimanendo sempre più incantata dal paesaggio finché non si trovò di fronte alla serra. Dall'interno della costruzione proveniva una melodia per violino, quando aprì la porta senti una voce che la chiamava “Amu grazie per essere venuta, mi sei mancata” disse Ikuto venendole incontro e senza darle il tempo di fare nulla la spinse a se tirandola delicatamente per un braccio e la baciò. Un bacio dolce ma allo stesso tempo carico di passione e di tutti quei sentimenti inespressi che aveva sigillato nel cuore fino al momento di rivederla. Amu non reagì molto bene a quel bacio: primo, perché non se lo aspettava, secondo, perché stava ancora pensando al modo in cui se ne era andato tre anni prima, terzo, “ma che cavolo, è sparito per tre anni e ora si permette di baciarmi???” pensò Amu cercando di divincolarsi e spingerlo lontano, senza riuscirci. L'unica cosa che ottenne fu che Ikuto smise di baciarla e che iniziò a guardarla improvvisamente serio ed anche abbastanza preoccupato “ei, guardami, sono venuto per rimanere... con te” disse sussurrando cercando di guardarla negli occhi, ma Amu evitava il suo sguardo “bugiardo” diceva piano mentre piangeva. Non voleva che lui la vedesse piangere, anzi non voleva piangere per lui, non ne valeva la pena, e quindi si arrabbiò “che faccia tosta! Mi menti dicendomi che mi ami e te ne vai senza neanche avvertire, lasciando un libro, e poi dopo tre anni spunti dal nulla come un fantasma e mi baci! Dopo tutto questo io ti dovrei credere? Non sono ingenua come una volta, non ci casco più!” disse seria. “A quanto pare lasciare a te il mio libro preferito non è servito a niente...” disse Ikuto sciogliendo l'abbraccio ma tenendole stretta la mano destra guidandola verso il cento della serra. “Se non credi a me, credi a quel libro, alice nella storia cresce molto e velocemente, avrei voluto che succedesse anche a te, ma purtroppo era impossibile” sorrise amaramente guardandola “inoltre in quella storia il gatto del Cheshire non dice da che parte andare ma le dà la possibilità di scegliere. Io volevo fare la stessa cosa, per questo me ne sono andato, volevo darti la possibilità di scegliere un'alternativa diversa da me. Nel frattempo tu potevi crescere e scegliere con chi stare senza che io potessi interferire, anche solo involontariamente, con la tua vita.” mentre parlava la portava verso la zona delle piante acquatiche dove c'era un'enorme fontana. Lì appoggiato sul bordo c'era il suo violino. Mentre aspettava la risposta di Amu, tendeva l'archetto e ci passava con cura la pece e pizzicando le corde, accordava il violino, avrebbe suonato qualcosa, questo era certo.

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Capitolo 4
*** La Canzone del Coraggio e un Carattere Inaspettato ***


Capitolo 4

Scusatemi per questo ignobile ritardo! ç-ç ma haimè! la mia ispirzione ha deciso di fare il giro del mondo in ottanta giorni ma ci ha messo ottant'anni e ancora non è tornata! (e visto che ha perso la scommessa mi sa che non tornerà più) però ho deciso che la continuerò, questo significa che non la inserirò tra le incomplete e che questo capitolo striminzito per cui voi poveri lettori mi odierete non sarà la fine!

scusate ancora per questo obrobrio nel frattempo vi chiedo di leggerlo per vedere se c'è qualcosa che non và così potrete commentare (verrano igniorati i commenti con su scritto cose del tipo"tutto il capitolo non và")

Capitolo 4
~La canzone del Coraggio, un Carattere Inaspettato~


la la la
la la la

uta wo utao
canta, canta

kao age kokoro no mama...
alza la testa e accontenta il tuo cuore...

utao
dai canta

akiramecha ikenai
Non puoi rinunciare

dekinai koto nante nai
non c'è niente che non puoi fare

yuuki no uta
un canto di coraggio

dare ni mo makenai...
Hai sogni in cui non...

yume ga aru
perdi con nessuno

Aruki dasou mune hatte
cammina e gonfia il petto

watashi dake no michi ga aru
credi che la realtà è che

shinjiru no sa honto sa
l'unica tua strada sia lì?

dakai yama ga jamashite mo
abbiamo fatto una montagna alta
ganbatte nori koe yo
puoi superarla a solo se fai del tuo meglio
watashi ni nara
se riesci a farlo
dekiru sa
si creerà
kiseki oko so”
un miracolo”


Non aveva idea del perché si fosse messa a cantare, semplicemente aveva riconosciuto la canzone e non aveva potuto fare a meno di cantarla perché quella era la loro canzone. Quando Ikuto smise di suonare, lo guardò con aria torva “dì, lo hai fatto apposta vero?” disse. Voleva arrabbiarsi ma non ci riusciva a causa di quella melodia, aveva sempre pensato che quella canzone fosse il suo personale stimolo per andare avanti per avere più coraggio a reagire alle avversità e non poteva fare a meno di calmarsi quando l'ascoltava. Ikuto sorrise “diciamo di si, ma non avevo idea che ti calmasse così tanto” lentamente posò il violino e le si avvicinò accarezzandole la testa e Amu mise su un broncio da bambina “antipatico” rispose, in maniera scherzosa, si ma la discussione era ancora seria e questo Ikuto lo sapeva.
Amu si sedette sul bordo della vasca e si guardo intorno non aveva mai visto neanche un quarto di tutte le piante che c'erano lì dentro: lunghi ed eleganti papiri, le affascinanti e misteriose orchidee, la purezza e il candore delle magnolie, la timidezza discreta delle camelie. L'atmosfera di quella serra era unica e bellissima, ma anche in mezzo a tutta quella bellezza Amu capì di avere ancora un peso sul cuore e l'unico che poteva toglierlo era Ikuto quindi prese coraggio e sospirando chiese “perché non mi hai detto tutto questo prima di partire? So che hai detto che volevi lasciarmi un'alternativa ma non credo che tu abbia fatto la cosa giusta”, Ikuto rimase paralizzato da quelle parole, quella domanda da Amu se la aspettava, ma non sapeva che rispondere a quell'ultima uscita della ragazza “cosa intendi?” disse, fu solo per la brevità della domanda se quella non gli morì in bocca, era sul punto di piangere lo sentiva, ma non ci riusci invece capì con certezza che finché Amu non avrebbe risposto non sarebbe più stato capace di emettere un suono.
Amu però non si accorse di questo repentino cambio di umore da parte del ragazzo, semplicemente prese un bel respiro e continuo “hai mai pensato che io non avessi alternative come le chiami tu? Hai sempre continuato credere che io amassi qualcun' altro o che avessi uno stuolo di ammiratori a miei piedi e intanto non ti accorgevi che io mi innamoravo di te attimo dopo attimo, incontro dopo incontro. Inoltre quando sei partito hai dato troppa importanza all'età. Tu hai scelto tra la mia età e il mio amore mi hai lasciato ad aspettare per tutto questo tempo perché per te ero troppo piccola per amarti” Amu chiuse gli occhi per trattenere le lacrime, non voleva fare la parte della ragazza fredda che ha dimenticato come amare, ma è anche vero che non poteva far finta di niente e continuare a rimuginare su una possibile risposta! Doveva rischiare, quello era l'ultimo peso che doveva togliersi, costi quel che costi.
Una improvvisa rivelazione, dalla potenza distruttiva di una bomba ad idrogeno per giunta! Ikuto si sentì totalmente spiazzato, i suoi sentimenti erano sempre stati ricambiati e lui non se ne era mai accorto?!? “come diamine è possibile?” si domanda, “avevo sempre pensato che eri troppo piccola per capire i miei sentimenti quando in realtà ero io che non capivo i tuoi, ti ho abbandonata e ti ho fatto soffrire per questa mia stupida convinzione” era quello che pensava ma lo aveva anche detto, improvvisamente e senza farci caso, ma lo aveva fatto e arrossì senza neanche accorgersene ma che diamine stava facendo? Ikuto Tsukiyomi che arrossisce? Ma dove si è mai visto? Tenta di sembrare più serio con scarso risultato, “perfetto ora sono anche nel panico speriamo che non se ne accorga!!”pensò guardandola di sottecchi e sussurrando “sc-scusami per tutto, sono stato uno scemo”. Amu aveva appena aperto gli occhi e guardava Ikuto nel bel mezzo di quella che sembrava una lotta interiore finché non parlò ripetendo a voce alta il primo pensiero e gli era venuto cercando poi di dissimulare con scarso successo e arrossendo un po' Amu dovette ammettere di stare assistendo ad una scena unica ed irripetibile, Ikuto nel panico per la prima volta nella sua vita che arrossiva! Era uno spettacolo fuori dal comune e terribilmente bello e resto incantata e anche lei disse quel che pensava senza rendersene conto “ti amo Ikuto”. Ikuto era talmente confuso che all' inizio non capì poi assimilò quelle parole e torno in se “ti amo anch'io e scusami ancora per tutto” lei sorrise, lo bacio e saltandogli al collo disse “Sei proprio un ragazzino” e inseme scoppiarono a ridere.

grazie a tutti quelli che recensiranno questa roba oc!

-Pix

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