Dialoghi sconclusionati tra persone confuse.

di Zalika_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Se è amore, non lo so. ***
Capitolo 2: *** Persone sole. ***
Capitolo 3: *** Il ristorante non è per i pionieri. ***



Capitolo 1
*** Se è amore, non lo so. ***


"Un ragazzo e una ragazza. Stesi su un prato, in silenzio. Lei si alza di scatto e sbotta.."                   




-Come si fa a sapere di essere innamorati?
-Ah, non lo chiedere a me!
-Se neanche tu lo sai siamo fregati.
-Già.
-Allora noi cosa siamo?
-Dipendenti.
-Che?
-Dipendenti.- *scrollatina di spalle*
-Quindi ti posso licenziare… - *trattiene riso*
-Non farlo.
-Sei un mio… dipendente!- *scoppia*
-Ti ci vuole il ricovero.
-Non riusciresti a stare senza di me.
-Perché siamo dipendenti.
-L’uno dall’altra.
-Già.
-E se fossimo innamorati e non lo sapessimo??
-Lo capiremo… Dicono che si sentano le campane.- *aggrotta le sopracciglia, pensieroso*
-Sono dura d’orecchie.
-Farò usare i cannoni.
-Solo tu sfideresti il cielo per me.
*un bacio*
-Ti assumo.
*risate*
                            Due innamorati…
…forse.

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Capitolo 2
*** Persone sole. ***


"Un bar. Da Paolo. Due ragazze al bancone..."


-E’ libero questo sgabello?
-Fa pure.
-Paolo, una birra.
-Ecco a te. (esce di scena)
-Lo stronzo mi ha mollato.- *farfuglia*
-Che? Dici a me?
-Non si merita una sbronza.
-Eh!?
-No no, bevo perché mi va. L’avrei fatto lo stesso, single o no. - *annuisce*
-Paolo, non servire più niente alla tipa, è partita.
-Fatti gli affari tuoi!
-E allora smettila di blaterare cose senza senso nel Mio spazio.
-Mi ha mollato e sono sola.
-Ricominci??
-Sono sola.
-Chi?- *si gira*
-Cosa?
-Chi ti ha mollata?
-Josh.
-Ah, te la fai con i fighetti americani… tutti stronzi egocentrici!
-Non è americano, si chiama Carlo.
-Ah una cosa a tre?
*sguardo inorridito*
-Tu come ti chiami, Alice nel paese delle meraviglie?
-Samantha.
-Sicura? Niente identità nascoste?
-No, niente. E tu, zitella impicciona?
*sorriso*
-Emma.
-Ciao.
-Ciao.
-Allora, dicevi di essere sola.
-Già.
-Sola quanto?
-Come un ebreo a Berlino.
-Hahaha, cazzo, sei proprio fuori.
-Già.
-Fumi?
-No.
-Sei razzista?
-No.
-Omofoba?
-No… ma cosa sei, Sherlock Holmes, reparto immigrazione, KGB??
-Shh, rispondi! Fifona?
-No.
-Intelligente, furba?
-Così dicono.
-Propensa a follie?
-Si.
-Cinema, libri?
-Amo.
-Viaggiare?
-Mi stai rimorchiando?
-No, ma con questa domanda il test è concluso.
-E?
-E sei ufficialmente mia amica.
-E poi dicono che sono io quella che ha problemi a socializzare: questa mi fa un test…- *rivolta a nessuno in particolare*
-Andiamo a fare un giro?
-Perché no.- *alza le spalle*
-Jazz?
-Perfetto.
-Conosco giusto il locale….
-Deduco che sei molto sola- *la studia divertita*
-Come un cane.
-La mia era più bella.
-Già.
-Già.
*sorriso, soprabito, fuori*
 
                 Samantha ed Emma, da Paolo per la prima volta… Insieme.
 

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Capitolo 3
*** Il ristorante non è per i pionieri. ***


La normalità è relativa...

-La smetti di tagliuzzarti il dito, porca paletta??
-Sto testando i coltelli.
-Sam, non fare la psicopatica.
-Sono normalissima.
-Siamo in un ristorante, santa formica, e sei perfino sobria!
-Shh, sono ad una svolta.
-Ci fissano…
-Oddio, finirò nel Guinness dei primati!
-…in tanti.
-Ahio.
-Dulcis in fundo: il cameriere.
-Eureka! Mi sono tagliata! …
-Disse l’autolesionista sfuggita agli assistenti sociali.. e poi dicono che il sistema funziona.
...-Ci credi?? Con un coltello del ristorante! Impossibile.
-Sto trattenendo le lacrime di gioia.
-cameriere-
-Signorina, sta spargendo sangue sui piatti e spaventando i clienti.
-Scusi.
-Le chiedo cortesemente di ricomporsi.
-Scusi.
-Non si scusi, pulisca.
-Si scusi, cioè no… no scusi, vado.- *succhia il dito*
-Emma-
-Sai che c’è, vampiretta squilibrata? Ti riporto nella bara, arrivederci!
 
                                                                                                                                 Sam ed Emma, al ristorante.

-Emma-
-Dovresti fare qualcosa per il tuo problema con l’alcol, carina-
-Ma ero sobria.
-E’ questo che mi preoccupa. Credo che il tuo cervello abbia riportato seri danni.

E poi via, nella notte.

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