I ricordi sono lo specchio del passato

di nikolas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ricordi sono lo specchio del passato - PRIMA PARTE ***
Capitolo 2: *** I ricordi sono lo specchio del passato - SECONDA PARTE ***
Capitolo 3: *** I ricordi sono lo specchio del passato - TERZA PARTE ***
Capitolo 4: *** I ricordi sono lo specchio del passato - FINALE ***



Capitolo 1
*** I ricordi sono lo specchio del passato - PRIMA PARTE ***


MEMORIES ARE THE MIRROR OF THE PAST - I ricordi sono lo specchio del passato (1^ parte)

Laura e Stefano ogni tanto si incontravano il sabato mattina per fare colazione insieme. Il bar-pasticceria in cui solitamente si vedevano era ubicato in un paesino non troppo lontano dalla città, che sorgeva ai piedi di una collina circondata da immensi prati verdi punteggiati di fiori di tantissimi colori e varietà e da un piccolo fiumiciattolo che dopo aver costeggiato l’intero centro abitato sfociava in un lago davanti ad un antico castello medievale.
L’abitudine di far colazione insieme il sabato mattina risaliva a trent’anni prima, quando sia Stefano che Laura erano poco più che maggiorenni. Tra loro c’era stata un’intensa storia d’amore che era durata quasi due anni, ma conclusasi ormai da tempo.
In quel periodo i due erano giovani, belli, pieni di energie e di ambizioni. Si erano conosciuti un sabato mattina nella caffetteria dell’università; Stefano era iscritto alla facoltà di criminologia e Laura a quella di giornalismo, ma l’ambizione che li aveva accompagnati fin lì non era bastata: nessuno dei due era stato in grado di dare tutti gli esami necessari a passare i corsi e si può tranquillamente dire che la loro “missione universitaria” era miseramente fallita.
Ora, invece, erano dei normali cinquantenni che, nel corso degli anni, avevano tentato di costruirsi ,uno lontano dall’altra, una vita, forse monotona, ma che in qualunque caso si sarebbe dovuta definire tale.
Come erano soliti fare, Stefano e Laura, si raccontavano reciprocamente quel poco (noioso e monotono) che era accaduto loro dal precedente incontro, ma inevitabilmente la conversazione naufragava sempre nel mare dei ricordi della loro giovinezza.
Quel giorno, però, accadde qualcosa di strano, di diverso, qualcosa destinato a movimentare irrimediabilmente la loro chiacchierata post-colazione del sabato mattina: Carlos, un loro vecchio amico, si era presentato al bancone del bar e stava chiedendo informazioni riguardo a loro.
I due si erano precipitati immediatamente da lui pregustandosi già una nuova e ricca scorpacciata di ricordi, ma dopo i vari convenevoli la conversazione era iniziata e aveva preso una piega seria.
Troppo seria.
L’uomo aveva detto loro che da decine di notti appena riusciva a prendere sonno i suoi sogni si trasformavano in terrificanti incubi e ogni volta, prima di svegliarsi, aveva impresso nella sua mente il volto di Miriam.
Allarmati, Stefano e Laura, avevano chiesto a Carlos di seguirli fuori dal paese, fino ad un lago, vicino al quale sorgeva un antico castello medievale chiamato “Rocca Especto” che un tempo era appartenuto ad un ricco signore locale, il quale dopo la morte della moglie aveva deciso di donarlo al sindaco del paesino che a sua volta lo aveva ceduto alla comunità.
Appena arrivati avevano raccontato a Carlos che gli ultimi a vedere Miriam erano stati proprio loro, quando, in un caldo giorno d’estate, avevano deciso di fare un pic-nic in riva al fiume e successivamente di visitare l’antico maniero.
Ma chi era questa Miriam? Miriam non era altro che la fidanzata di Carlos, una bellissima ragazza diciottenne dai lunghi capelli castani che teneva sempre sciolti, un fisico davvero invidiabile e due grandi occhi azzurri infinitamente dolci. All’epoca dei fatti era anche una grande amica di Laura e Stefano ed era scomparsa misteriosamente nel nulla un giorno di metà luglio, proprio qualche giorno prima della sua partenza per un tour mondiale che l’avrebbe finalmente lanciata nel mondo della moda.
Tornando al racconto, i tre ragazzi avevano deciso di addentrarsi nel vecchio palazzo, molto strano a dire la verità: le stanza erano poche, immensamente grandi e interamente ricoperte da specchi di ogni tipo e dimensione. Oltre a questo, c’era altro che ai giovani non tornava: per esempio quando passavano davanti agli specchi, questi non riflettevano nessuna immagine e inoltre, appena avevano messo piede nell’ultima stanza della rocca, la più piccola, che si trovava al terzo piano, tutte le specchiere avevano cominciato a crollare e a infrangersi al suolo. Terrorizzati, Stefano e Laura erano scappati a gambe levate e si erano accorti della mancanza di Miriam quando ormai era troppo tardi ed erano già usciti dal castello. Fu quel giorno che Miriam scomparve nel nulla, senza lasciare nessuna traccia, se non nei ricordi e nei sogni di chi l’aveva amata.
Nei giorni seguenti i due ragazzi avevano provato più e più volte a rientrare nel castello,  l’avevano cercata in tutti i luoghi, perlustrando ogni angolo e pertugio della rocca, ma della ragazza non vi era stata più alcuna traccia.
Stefano e Laura avrebbero continuato a mantenere il loro segreto per chissà quanto tempo, un patto segreto che avevano silenziosamente stipulato trent’anni prima, se non fosse stato per il ritorno di Carlos che li aveva fatti ripiombare prepotentemente nella realtà.
FINE PRIMA PARTE


---> Questa è la mia prima storia, spero che piaccia! Ho già scritto il secondo capitolo e sto scrivendo il terzo! Recensitemi e ditemi quello che va e non va :) Grazie mille!

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Capitolo 2
*** I ricordi sono lo specchio del passato - SECONDA PARTE ***


MEMORIES ARE THE MIRROR OF THE PAST - I ricordi sono lo specchio del passato (2^ parte)

Dalla scomparsa di Miriam erano passati moltissimi anni, ma Carlos, appena Laura e Stefano avevano finito di raccontare la triste vicenda, era andato su tutte le furie, li aveva insultati e li aveva minacciati dicendo che, se non avessero fatto al più presto chiarezza sull’accaduto, avrebbe raccontato tutto alla polizia.
Era stata proprio la terribile reazione di Carlos a spingere Stefano e Laura a darsi appuntamento la mattina successiva davanti alla Rocca Especto: i due non sapevano minimamente da che parte iniziare per far chiarezza sulla scomparsa di Miriam, il comportamento di Carlos li aveva spaventati e confusi, ma c’erano ancora molti tasselli del puzzle che dovevano essere rimessi al proprio posto. Per questo motivo i due vecchi amici, la mattina successiva, si erano presentati entrambi in anticipo rispetto all’orario prefissato per l’appuntamento e, senza fiatare, erano rientrati per l’ultima volta in quel maledetto palazzo che aveva creato loro tanti problemi e che custodiva i loro più brutti ricordi al fine di tentare l’ultima ricerca di Miriam.
Dentro al castello l’aria era rarefatta e irrespirabile, dovevano essere anni che nessuno metteva più piede lì dentro, forse erano stati proprio loro due ad entrarci per ultimi. Tutto al suo interno sembrava uguale a come lo avevano lasciato trent’anni prima.
O forse non proprio tutto.
Le specchiere erano tutte infrante al suolo esattamente come decine di anni prima, ma c’era un particolare che né Stefano né Laura ricordavano, un particolare troppo grande per essere dimenticato e troppo vistoso per non essere notato: nell’ultima stanza, quella più piccola, la stanza che si trovava in cima al castello, c’erano due grandi specchi disposti verticalmente uno accanto all’altro che riflettevano entrambi l’immagine di una Miriam diciottenne profondamente diversa da come se la ricordavano: questa Miriam era trasandata, sporca e, all’altezza del suo petto, c’erano tre profondi tagli.
Appena la scena si era presentata loro davanti, Stefano e Laura non erano riusciti a far a meno di gridare e non appena la Miriam dello specchio di destra aveva parlato, i due avevano iniziato a sfiorarsi impercettibilmente le mani, fino a stringersele l’uno con l’altra. Le parole della Miriam di destra erano state le seguenti: “Finalmente ce l’avete fatta, per una volta avete avuto il coraggio di concludere una faccenda, di arrivare a capo di una situazione. Come vi sentite? Potenti? Invulnerabili? Ah, poveretti! Quella codardia che per anni aveva contraddistinto le vostre vite si è forse dissolta? Ebbene, io sono qui per proporvi un’importante occasione, se voi deciderete di riflettere le vostre immagini in questo specchio, ricomincerete tutto, tornerete al giorno seguente alla mia scomparsa e avrete la possibilità di crearvi una vostra vita insieme. In caso contrario io non ho più nulla da dirvi”. Le parole della Miriam riflessa nello specchio di destra erano state molto dure, piene di sarcasmo e di risentimento; di fatto però la ragazza offriva loro una possibilità davvero appetibile. Qualche secondo dopo che la Miriam di destra aveva finito di parlare era toccato a quella di sinistra, senza dare tempo a Stefano e Laura di parlarsi e di confrontarsi riguardo l’accaduto. Questa, dalle cui parole trapelavano malinconia e dolcezza allo stesso tempo, aveva detto loro:” Ciao miei carissimi amici, vedete come sono ridotta? Voi non siete qui per caso, avete ricevuto una possibilità irripetibile: quella di vivere finalmente insieme e di amarvi per il resto dei vostri giorni. Purtroppo però vi devo dire che anche il mio specchio potrebbe offrirvi qualcosa che bramate da qualche giorno ormai: se vi rifletterete qui, scoprirete che cosa mi è accaduto quel lontano giorno d’estate, assisterete da spettatori alla mia fine. Non voglio crearvi alcun tipo di pressione, vi devo però dire che per rifletterete le vostre immagini in una delle due specchiere la decisione deve essere unanime e condivisa, inoltre una volta che vi sarete specchiati in una delle due, l’altra inevitabilmente si distruggerà. La decisione spetta a voi”.
Stefano e Laura erano interdetti, certo avrebbero potuto fuggire un’altra volta, fingere nuovamente che non fosse successo niente, ma non era forse giunto il momento per ognuno di assumersi le proprie responsabilità? Di rischiare qualcosa facendo una scelta e mettendosi in gioco un volta per tutte? Forse, ma forse, per loro, anche questa volta il gioco non valeva la candela.
FINE SECONDA PARTE

---> Questa è la seconda parte del racconto, spero veramente che vi piaccia! Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate della storia, anche al punto in cui è arrivata, quindi recensite il testo! La terza parte la pubblicherò con qualche giorno di ritardo, al massimo una settimana :) Grazie mille per l'attenzione!

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Capitolo 3
*** I ricordi sono lo specchio del passato - TERZA PARTE ***


MEMORIES ARE THE MIRROR OF THE PAST - I ricordi sono lo specchio del passato (3^ parte)

La scena era surreale, due persone adulte stavano discutendo dinnanzi ad altrettanti specchi apparentemente normali per decidere su quale far riflettere le loro immagini.
L’uomo voleva riflettersi nello specchio di destra, diceva che quella volta avrebbero dovuto pensare seriamente al loro futuro (o meglio, al loro passato), mentre la donna sosteneva che la scelta giusta sarebbe stata quella di riflettere le loro immagini nello specchio di sinistra per riuscire, conseguentemente, a scoprire come era morta la loro amica Miriam, tra l’altro, motivo per cui erano rientrati nella Rocca Especto.
Laura era disperata, voleva a tutti i costi riflettersi e attraversare lo specchio di sinistra, aveva spiegato a Stefano che lei non voleva più convivere con il peso della scomparsa di Miriam sulle spalle, che voleva chiarire una volta per tutte quel mistero e che, in fondo, se loro due si amavano davvero, si sarebbero comunque potuti costruire una vita insieme di lì in avanti.
Stefano, persuaso dalla persona che non aveva mai smesso di amare per più di trent’anni, alla fine aveva ceduto e ora, insieme a Laura, si stava preparando per quello che molto probabilmente sarebbe stato il viaggio più importante della sua vita. I due avevano posato lì vicino i loro effetti,  si erano avvicinati allo specchio di sinistra, ormai avevano fatto la loro scelta, e, mano nella mano, lo avevano toccato.
Poi erano successe tante cose.
Innanzitutto  un boato assordante aveva travolto l’intero palazzo, segno che lo specchio di destra si era infranto, poi, poco a poco, sia Stefano sia Laura avevano sentito i loro corpi perdere consistenza e infine un luce accecante li aveva investiti e si erano ritrovati come per magia in quella stessa stanza, solo, trent’anni prima e in una veste del tutto nuova: i loro corpi, infatti, fluttuavano nell’aria e essendo privi di qualsiasi densità potevano attraversare tutto ciò che di solido c’era accanto a loro.
Stefano e Laura dalla loro posizione erano in grado di osservare tutti i movimenti di loro e stessi e di Miriam alcune decine di anni prima, quando avevano deciso di esplorare la Rocca Especto. La scena davanti a loro era cominciata quando gli specchi avevano cominciato a staccarsi da pareti e soffitto e a crollare, pezzi di vetro si infrangevano al suolo gettando piccole schegge ovunque e i tre ragazzi che in un primo momento, colti alla sprovvista, erano rimasti immobili sulla soglia dell’ultima stanza, ora avevano iniziato il loro fuggifuggi perdifiato dall’antico maniero. Proprio nel guazzabuglio della fuga, Miriam era inciampata tra i resti degli specchi accumulati sul pavimento e il fragore provocato dal collasso delle specchiere aveva impedito ai giovani Stefano e Laura di accorgersi della mancanza della compagna. Dopo esser caduta, Miriam era stata violentemente colpita da uno specchio sulla nuca che la aveva lasciata a terra priva di sensi,
Gli Stefano e Laura del presente avevano provato invano a soccorrerla, dimenticandosi della loro natura quasi spirituale e di essere, in un certo senso, degli intrusi in quella vicenda.
Poi erano stati investiti da una seconda luce accecante.
I due cinquantenni si trovavano ancora lì, davanti al corpo privo di sensi della loro amica, ma, a giudicare dal rossore che penetrava dalle poche finestre del palazzo, doveva essere giunto il tramonto.
Miriam, stordita da ciò che le era capitato, aveva ricominciato a svegliarsi e la scena che le si era parata davanti la aveva lasciata senza fiato. Al vedere la faccia meravigliata della ragazza, Laura e Stefano si erano voltati anche loro, ed esattamente come l’amica, erano rimasti interdetti: sulla soglia della sala più grande del castello era comparso Carlos, dicendo alla fidanzata di non temere, che l’avrebbe fatta uscire da quel luogo maledetto. Miriam era quantomeno stupita: erano mesi che Carlos le diceva di dover partire e tornare in Spagna per risolvere alcune questioni familiari e non riusciva proprio a spiegarsi come avesse potuto comparire lì per salvarla.
Le braccia e le gambe della ragazza erano ancora troppo intorpidite per essere mosse, così Carlos l’aveva presa in braccio e dicendole che lui avrebbe risolto ogni cosa, la aveva portata nella piccola stanza in cima al palazzo, la stanza dalla quale, secondo lui, si sarebbe potuto uscire dal castello senza correre ulteriori rischi.
Gli Stefano e Laura del presente (del nostro presente) stavano seguendo la scena con il cuore in gola e la testa affollata da mille domande.
Carlos aveva dolcemente adagiato la fidanzata a terra davanti a due grandi specchi sopravvissuti al crollo e aveva estratto un pugnale. Miriam, ormai troppo confusa e stupita per fare domande, aveva pensato che il pugnale sarebbe  servito per facilitare la loro fuga. Invece non era stato così.
La faccia di Carlos aveva subito una prepotente trasformazione, da dolce e protettivo quale era stato fino a quel momento il suo viso era diventato arrabbiato e folle, il ragazzo aveva gli occhi iniettati di rabbia e lo sguardo assassino.
Poi aveva pugnalato la fidanzata in pieno petto.
Uno, due, tre affondi.
Miriam ora giaceva a terra in una pozza di sangue, priva di vita.

FINE TERZA PARTE

---> Eccoci arrivati alla terza parte del racconto, ! Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate della storia, anche al punto in cui è arrivata, quindi recensite il testo! Spero che vi stia appassionando, tra pochi giorni pubblicherò il FINALE :) Grazie mille per l'attenzione!

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Capitolo 4
*** I ricordi sono lo specchio del passato - FINALE ***


MEMORIES ARE THE MIRROR OF THE PAST - I ricordi sono lo specchio del passato, FINALE (4^ parte)

Laura e Stefano avevano assistito impotenti all’assassinio di Miriam da parte del suo fidanzato, nonché loro amico, Carlos. I due erano inorriditi e terrorizzati al pensiero di fin dove, in un impeto di follia, un essere umano potesse essere in grado di arrivare.
Il corpo di Miriam giaceva al suolo, esanime. Non appena il suo assassino lo aveva sfiorato, questo era diventato luccicante, si era polverizzato e si era trasformato in una sorta di spirito, che in un primo momento si era diviso in due parti e che poi aveva attraversato le due specchiere situate sul fondo della stanza. Carlos, sorpreso e spaventato allo stesso tempo, era fuggito via, ripromettendosi che se mai gli fosse capitata l’occasione avrebbe distrutto quel castello in maniera definitiva.
Era stato proprio a questa punto della storia che Stefano e Laura erano stati investiti, per la terza volta, da una luce accecante e si erano ritrovati di nuovo nel loro presente. Guardandosi intorno i due avevano notato che entrambi gli specchi si erano distrutti. Laura, poi, si era accorta della mancanza dei loro zaini, dentro i quali si trovavano i loro cellulari e i loro effetti personali. Come se non bastasse, la donna, affacciandosi a una delle poche finestre del castello, aveva scoperto che questa, come tutte le altre, era stata sprangata. Laura aveva comunicato tutto a Stefano ed entrambi erano giunti alla medesima conclusione: dovevano uscire al più presto da quel palazzo e andare immediatamente a raccontare ciò che avevano scoperto alla polizia, sperando di non essere fraintesi passando per pazzi psicopatici.
I due cinquantenni si erano fiondati al piano terra, nella sala d’ingresso e avevano scoperto, orripilati, che il portone, loro unica via di fuga, era stato chiuso ermeticamente.
Erano in trappola.
Avevano provato a urlare aiuto, a prendere a calci il portone: tutto inutile, erano diventati i protagonisti del gioco perverso di qualcuno che non voleva altro che il loro male.
Ma chi mai avrebbe potuto essere questo qualcuno? La risposta era talmente ovvia da non sembrare vera: Carlos, colui che aveva ucciso la sua ragazza, l’uomo che Stefano e Laura reputavano loro grande amico e che li aveva traditi tutti, senza alcuno scrupolo. Ma perché tutto questo? Perché arrivare a tanto?
Lentamente, in loro era comparsa la consapevolezza di aver fatto la scelta sbagliata quando si erano trovati dinnanzi ai due specchi: forse avrebbero dovuto scegliere lo specchio di destra, lo specchio che li avrebbe riportati indietro nel tempo e che avrebbe fatto vivere loro l’amore che entrambi bramavano da moltissimi anni.
Ed ora eccoli di nuovo lì, in quel grande castello che con tutta probabilità sarebbe stato la loro tomba, solo loro due, solo Stefano e Laura e solo l’amore che non aveva mai smesso di pulsare nelle loro vene da trent’anni. Stefano aveva pensato che se sarebbe dovuto morire lì dentro, almeno sarebbe morto accanto alla persona che amava. Lo stesso identico pensiero lo aveva fatto Laura, i due si erano abbracciati in attesa che cambiasse qualcosa, vita o morte, libertà o prigionia, ormai non era più importante visto che loro due si erano ritrovati.
A loro insaputa, fuori dall’antico maniero, a pochi passi dal portone di ingresso, c’era Carlos impegnato in una conversazione telefonica: “Pronto, impresa DemolizioniNonStop? Avrei bisogno del vostro intervento. Sono Carlos Angel Mendoza, neoproprietario della Rocca Especto. Sì, la ho rilevata dal paese qualche giorno fa, sa com’è… di questi tempi non ci sono soldi, è bastato fare una discreta offerta all’asta. Non voglio domande. Gradirei che interveniste subito. Certo, pagherò tutto fino all’ultimo centesimo. Voglio che radiate al suolo questa catapecchia, ho già tutti i permessi. Le ripeto, non voglio domande. Di questo posto non deve rimanere nemmeno un calcinaccio, ha capito? Nulla. Ecco, al posto di questo castello ci deve essere il nulla, sarebbe veramente perfetto. Grazie mille, la saluto!”
Erano passati pochi minuti dalla chiusura della telefonata che stavano già arrivando le prime ruspe della DemolizioniNonStop. Nel giro di mezz’ora i mezzi erano già al lavoro. Carlos aveva spiegato agli addetti ai lavori che il castello era tutto sbarrato, disabitato da anni, che non c’era modo alcuno di entrare e che quindi avrebbero potuto procedere con la demolizione senza troppi problemi dato che sarebbe stato inutile qualsiasi controllo.
All’interno della Rocca Especto, Laura e Stefano, ormai consapevoli di ciò che stava per accadere loro, se ne stavano a terra, abbracciati, in attesa che il loro destino si compisse.
I calcinacci cadevano, le mura crollavano, i soffitti collassavano al suolo e loro due erano nel bel mezzo dell’occhio del ciclone: non ci sarebbe stata nessuna possibilità di salvezza per loro questa volta.
Due ore, erano bastate due ore all’impresa per radere al suolo la rocca e come aveva chiesto Carlos, ora, dell’antico castello non vi era rimasta più una traccia.
Ce l’aveva fatta, Carlos aveva centrato tutti i suoi obiettivi, aveva ucciso Miriam  per paura che facendo quel tour in giro per il mondo non sarebbe più stata sua, era ricomparso, dopo il suo lungo soggiorno in Spagna, in quel bar-pasticceria dove sapeva che Stefano e Laura spesso si incontravano, li aveva spinti a rientrare nel castello ed era riuscito a distruggere sia le loro vite  sia la Rocca Especto. Ora non aveva più nessun pensiero, le uniche persone che avrebbero mai potuto creargli problemi riguardo all’improvvisa scomparsa di Miriam non c’erano più e finalmente lui, a cinquant’anni, poteva ricominciare a godersi la vita.
Tuttavia, nemmeno Carlos, il quale aveva raggiunto tutti i traguardi che si era prefissato, avrebbe potuto spiegare che cosa era successo in quel lontano giorno d’estate all’interno della Rocca Especto, il motivo per cui quegli specchi avevano cominciato a cadere, il perché due di essi erano sopravvissuti al crollo e contenevano parti dell’anima di Miriam. Né lui, né nessun altro sarebbe mai stato in grado di spiegarlo. E poi, perché spiegarlo, aveva pensato Carlos?  Avrebbe fatto più in fretta ad eliminare il tutto in un solo, abile colpo da maestro.
TUTTO. UNA VOLTA PER TUTTE.
FINE


---> Siamo arrivati al finale di questa storia, della mia prima storia! Spero vi sia piaciuta e vi abbia appassionato; ho deciso di lasciare un finale piuttosto aperto semmai avrò intenzione di scrivere una seconda serie e svelare i misteri della ROCCA ESPECTO ;) Intanto vi ringrazio perchè siete stati tantissimi a seguire la storia! GRAZIE E ALLA PROSSIMA!

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