I'm in love with you

di mydarling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** capitolo due. ***
Capitolo 3: *** capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro. ***



Capitolo 1
*** capitolo uno. ***


CAPITOLO UNO. CAPITOLO UNO.


Ti svegli la mattina sapendo che sarà una giornata da schifo, come sempre.
Ti svegli sapendo che sarà un'altra giornata dura e non vedi l'ora di crescere per scappare.
Ti svegli sapendo che tu sei fuori posto tra i compagni di scuola, e che la tua vita non sarà neanche lontanamente bella a quella loro.
Le mie compagne di scuola che organizzano super party con cantanti e DJ famosi, con migliaia di invitati pronti a sballarsi nei locali più esclusivi della città.
Io che al massimo vado a cena fuori con mia madre.
Sì, perché mio padre non c'è. Ci ha abbandonate, come fossimo oggetti 'usa e getta', quando avevo sei anni.
Mio padre è una di quelle persone sempre impegnate a leggere e a pensare qualcosa, a fare di tutto tranne preoccuparsi della propria famiglia.
Quando ci lasciò e andò a casa della sua fidanzata che aspettava un bimbo ci salutò sull'uscio della porta dicendomi 'Mi ricorderò anche di te'.
Mia madre, donna italiana giovane e forte con uno spiccato senso dell'umorismo come me, conobbe mio padre, inglese mezzo stempiato e con un senso di umorismo pari alla bellezza della cacca di elefante, a Firenze.
Mamma lasciò la famiglia, lasciò tutto per sposare mio padre mentre era incinta di me. Lei mi racconta che non rimpiange le sue scelte, e che per lei, lasciare sua madre, è stata una benedizione. Mia nonna e mia mamma non si parlano da anni, ormai, per colpa delle scelte di mia madre.
E quando mio padre se ne andò di casa, è stato in quel momento in cui ho pensato che la vita non sarà più la stessa, e per quanto ti sforzi di fingere che vada tutto bene, dentro te sai che il meglio è passato.
La mia vita è stata sempre monotona e noiosa, finchè non avvenne il cambiamento e divenni un adolescente sotto tutti i punti di vista.
Passo la maggior parte del mio tempo chiusa in camera o in una sala da ballo, a provare e danzare, immaginandomi di essere una ballerina sopra al palcoscenico.
Pratico danza da... da sempre ormai. L'hip hop e la breakdance ce l'ho nel cuore e nell'anima, e non ho bisogno neanche di esercitarmi, appena muovo un passo so' gia che è perfetto. Ma non mi basta solo questi tipi di ballo, ho sempre amato fare molte cose. Per questo pratico anche danza classica, contemporante e balli caraibici.
Il mio obbiettivo come ballerina di hip hop l'ho raggiunto qualche mese fa'. Dopo anni di lavoro e di fortuna, sono apparsa per qualche secondo su un video di Usher come ballerina.
Ora devo realizzare il mio secondo sogno, entrare in una delle scuole di danza più prestigiose del mondo.
Una scuola che mi permette di affinare la tecnica, di far crescere la mia anima, la Royal Ballet School.
Ma per farlo devo prima diplomarmi.

Non sono l'adolescente che ogni madre sogna. Non dico di essere una drogata o teppista, ma da quando mio padre ci ha lasciato, non sorrido quasi più.
Non sono un'ottima compagnia, e mia madre me lo ripete di continuo. Però non è colpa mia se nessuno capisce il mio umorismo.
Per questo passo la maggior parte del mio tempo da sola ascoltando i Green Day.
E da quando ho sviluppato, il mio umore nero è diventato la caretteristica principale del mio DNA.
L'unica con cui sto ancora bene, con cui rido è la mia migliore amica Ariel.
Ci conosciamo dall'asilo e ci consideriamo sorelle.
La sua famiglia è come la mia seconda casa. E' perfetta e armoniosa, e non puoi sentirti triste in mezzo a quelle persone. Il contrario della mia di famiglia.

Io e Ariel stiamo sempre insieme e ci raccontiamo tutto. Quando andiamo a dormire una nella casa dell'altra stiamo svelgie tutta la notte ad immaginarci come sarà il nostro ragazzo e la nostra prima volta.
Lei sa' essere incredibilmente romantica e sogna un amore perfetto.
Dopotutto lei ha conosciuto l'amore solito e leale della sua famiglia.
Per questo io sogno la mia prima volta con suo fratello Josh.
Ariel e Josh piacciono a tutti. Per loro la vita merita di essere vissuta, e ti senti previlegiato quando sei al loro fianco.
Per questo amo Josh da quando ho tre anni. E dico sul serio.
Lui ha quattro anni più di me e sono come la sua seconda sorellina e per va più che bene se serve a nascondere la mia cotta per lui.
Per non far crescere dubbi ho anche fatto credere di non sopportarlo. Ma l'ho amato dal primo momento che l'ho visto, quando Ariel ai giardini dell'asilo cadde e sbattè un ginocchio. Io l'aiutai a rialzarsi e quando Josh arrivò la sorella gli rispose 'Tranquillo, ci ha pensato mia sorella Faith'. A quel punto Josh cercò di spiegarle che era impossibile che io e lei potessimo essere sorelle, allora Ariel si mise a piangere. Per riparare il danno fatto Josh calmò la sorellina e le disse che aveva ragione lei, e che noi eravamo sorelle.
Da quel momento ho capito che Josh è speciale per me e che quando lo vedo le mie guance vanno in fiamme.

E' stato sempre difficle far finta di detestarlo, soprattutto perché Ariel darebbe un braccio per far andare d'accordo le persone che amava più al mondo.
Ma se avesse saputo che avevo pensieri ben poco casti con suo fratello, non sarebbe stata felice.
Perché lei è sempre stata gelosa di Josh.
E per questo lui per me rimarrà sempre un'amore vissuto da lontano, e avrei coninuato ad adorarlo in silenzio, senza dire niente a nessuno. Soprattutto alla mia migliore amica Ariel.

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Capitolo 2
*** capitolo due. ***


CAPITOLO DUE. CAPITOLO DUE.

Cerco di pensare sempre meno a lui, ma ogni volta che il mio cervello ha un momento di pausa il nome Josh lo invade.
Ultimamente sono troppo impegnata per concedermi il lusso di immaginare storie romantiche tra me e lui.
La scuola diventa ogni giorno più dura, i capitoli che ci danno da studiare sono dei macigni e i professori ci stanno alle calcagna.
Non so' come farò a passare gli esami. I miei voti sono calati molto e rasentano la sufficenza. Più cerco di essere invisibile agli occhi dei professori, più loro mi notano.
Per di più io e mia madre litighiamo ogni giorno di più.
«Faith!» la voce di Mrs Poth mi risuona nelle orecchie.
I compagni di classe si rilassano dopo aver sentito il nome dell'alunna che per tutta l'ora deve essere interrogata.
«Sì, professoressa?» dico in tono professionale, facendo finta di aver ascoltato.
«Ti suggerisco io» bisbiglia Ariel al mio fianco.
«Ariel, non suggerire!» tuona la Poth.
Bene, sarà un'ora molto lunga...

__

«Eee... un, due, tre! Un, due, tre! Vai col piquè, piquè... In seconda... Chainè, passè, sostieni eeee giù!»
La coreografia termina con me al centro della sala con un ginocchio poggiato a terra.
Gwen mi guarda senza espressione.
E' la mia insegnante e anche se la conosco da quando ho sette anni, non mi ha mai sorriso in sala. Poi quando esce è una delle mie migliori amiche. Ma quando mi insegna si trasforma in Mrs Gwen, e mi tormenta.
Lo fa' per preparami all'audizione per l'ammissione alla Royal, per questo resisto e non la mando una buona volta a quel paese.
«Lo sai vero che questo che stai facendo...» e con un ampio gesto indica la sala «...non è hip hop, o come diavolo si chiama?»
«Sì, Gwen»
«Sì, Mrs Gwen! Devi essere più leggiadra nei movimenti, come se accarezzassi l'aria, e dato che non spicchi nell'interpretazione, punteremo sulla tecnica»
Annuisco, stremata.
«Eee si ricomincia, in posizione! Un, due, tre...»
La musica parte e anche se la coreografia è al limite dell'impossibile, ci metto tutta me stessa per non deludere la mia insegnante.
Non so' se sono un talento o una promessa famosa ballerina, ma so' che quando ballo il mondo intorno a me scopare, vado in un altro pianeta.
La rabbia dentro me si trasforma in passione che mi esplode dentro. Nessun limite, il mio corpo si muove senza dolore, senza paura.
I passi si trasformano in amore. Il mio amore è Josh. E quando penso a Josh riesco a volare.
«Eee stop!» grida Gwen «Non so' chi ti passava per la testa, ma tienilo in mente per la prossima volta perché ora andava molto meglio»
__

Arrivo a casa con i piedi doloranti e i muscoli delle gambe in fiamme.
Mi stendo sul divano dopo aver preso in braccio il mio cane Layla.
Allungo il braccio per prendere il telefono e chiamare Ariel.
«Pronto?»
«Eih Ariel, stasera ti va di uscire?»
«Eih Faith, ma non sei stata a provare oggi pomeriggio?»
«Sì, ma proprio non mi va di rimanere a casa stasera, ieri ho litigato con mamma e tra noi c'è un po' di tensione...»
«Dai che tra un paio di giorni passerà a Barbara»
Barbara è mia madre, e come ho gia detto, è giovane e forte, ma anche molto testarda, come tutte le italiane.
«Speriamo... Bhe? Allora esci?»
«Sì sì, va bene! Ceniamo fuori?»
«Ok, va bene. Ti passo a prendere verso le otto?»
«Perfetto.»
«Bene, a stasera!»
«A stasera, ciao!»
Mi alzo e vado in camera con Layla che mi segue scodinzolando.
«Allora? Che hai da guardare?»
Layla mi guarda con due occhioni stile 'il gatto degli stivali' di Shrek.
«No, non ti posso portare, andiamo a mangiare fuori.»
Continua a guardarmi speranzosa.
«Facciamo così. Se smetti di guardarmi così e rimani a casa, ti do un po' di avanzi di ieri sera al poso dei soliti bocconcini per cane.»
Layla inizia a scodinzolare più velocemente e abbaia un paio di volte come per dire che era d'accordo.
«
A volte sei proprio strana...» le dico.


salve :)
come alcune di voi hanno gia notato, per scrivere questa fanfiction ho preso spunto da uno dei miei libri preferiti 'innamorata di un angelo'.
ora è molto simile, ma più vado avanti con i capitoli e più la trama sarà diversa :)
spero davvero che vi piaccia la mia storia c':
vi voglio bene, sjkdfsjkd

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Capitolo 3
*** capitolo tre. ***


CAPITOLO TRE.

Esco di casa per andare da Ariel. Non ho messo nulla di emozionante, un paio di jeans bianchi e una maglia, con il giubbotto sopra.
Andremo a mangiare un hotdog o qualcosa di simile, poi andremo a casa mia o sua per stare un altro po' insieme.
Prendo la mia bici e inizio a pedalare. Fuori fa un freddo bestiale e l'aria gelida mi punge il viso. Dopo un quarto d'ora buono arrivo a casa degli Hutcherson e vedo Belle, la madre di Ariel e Josh, che mi saluta dalla finestra. Dopo cinque secondi la mia migliore amica è gia fuori da casa e mi viene incontro. Scendo dalla bici, ci abbracciamo e ci salutiamo.
«Allora, dove andiamo? Sono affamata!» dice Ariel sorridendo.
Ha sempre il sorriso stampato in faccia e sembra il ritratto della felicità, per questo quando le sei accanto è impossibile non sentirsi bene.
«Mmh qualcosa di veloce? Hotdog? Ho appena messo Layla in forno.»
Ariel ride 
«Sempre con questo umore nero?»
«Era una battuta» e gli do un pizzicotto amichevole in un braccio prima di farla salire sulla pedana.
Inizio a pedalare per un po', dopo venti minuti arriviamo.
Mentre mangiamo la nostra conversazione si sposta alla scuola, che ogni giorno odio di più.
«Pronta per il test di domani?» mi chiede Ariel.
«Mmmh certo»
«Dai, ci penso io» mi dice.
«Sei la migliore amica che potessi avere, lo sai?»
«Certo che lo so, sono tua sorella»
E ci abbracciamo.
__

«Allora ti femi un po' da noi?» mi chiede Ariel davanti casa sua.
«Sì, va bene, un po'»
Apriamo la porta e sentiamo la voce di Belle che ci urla 
«Dai, è arrivato anche Josh!»
Oh cazzo...
Non ho più molta voglia di salire...
Josh prima di partire per i Marines, avevo partecipato come protagonista a qualche film importante. E da più piccolo aveva sponsorizzato persino una pubblicità.
Poi un anno e mezzo fa si arruolò e lasciò il suo lavoro come attore.
Anche se è da un po' che non va più a scuola, lì se lo ricordano tutti, dai professori che tessono ancora le sue lodi agli alunni che non l'hanno mai conosciuto.
E' così gentile, buono, bello e bravo in qualsiasi cosa fa che è impossibile non innamorarsi.
Con i suoi occhi marroni tempestati di sfumature verdognole, i capelli spettinati e le sue braccia muscolose, è il ritratto del ragazzo perfetto.
Ariel ha sentire la notizia mi sprona e dice
«Dai, è arrivato!»
Inizia a salire le scale velocissima e quando arriva in cima una figura maschile la stringe in un abbraccio facendola girare come una principessa.
Mi si ferma il cuore. Josh la posa a terra e le da un bacio delicato sulla fronte
Poi si volta e mi vede, ancora paralizzata sulle scale.
«C'è anche broncio» si avvicina «e fatti abbracciare!»
Senza il mio consenso mi prende in braccio e mi piazza due baci sulle guance.
Il contatto delle sue labbra sulla mia pelle mi provoca milioni di scariche elettriche che si propagano in tutto il corpo fino ad arrivare al cuore, che si ferma.
Ero indecisa se dargli un bacio sulle labbra o dirgli direttamente 
«ti amo» davanti a tutti.
Ma ecco me che dico
«Eeee daiiiiii Jooosh! Bleeeeah!»
Sento il padre, Kevin, 
che sghignazza dietro al figlio.
«Dai, Faith, sali e lascia perdere mio figlio!»
__

Io e Ariel saliamo in camera sua. Io prima vado in bagno per sfogarmi.
A scoppio ritardato qualche lacrima mi riga il volto segnato dall'emozione di aver appena visto l'uomo della mia vita.
Mi sciaquo il viso e ritorno in camera.
Sentiamo bussare alla porta e la madre di Ariel fa capolino
«Faith, ho chiamato Barbara per chiedergli se potevi fermarti a dormire da noi. Ha detto di sì, quindi Ariel prepara il suo letto lì di fianco al tuo. Mi piace quando i miei tre figli sono tutti insieme.»
Io, Josh, dormire nella stessa casa.
Domani mi sveglierò con le occhiaie, non riuscirò mai a dormire sapendo che solo un muro ci divide.




sssalve ragazze :3
ecco l'arrivo di josh... dovete vedere cosa succede nel prossimo capitolo,lol
sul libro cui, come ho spiegato nel capitolo precedente, ho preso spunto il ragazzo chiama la protagonista 'broncio'.
volevo cambiare soprannome e ci ho pensato per mezz'ora buona, ma non mi è venuto nulla di originale in mente apparte 'muso' çwç
spero vi piaccia la mia storia, sono felice che la seguiate c':
lova yah, xx

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Capitolo 4
*** capitolo quattro. ***


CAPITOLO QUATTRO. da finire. capitolo quattro.


Ormai le mie speranze si sono esaurite. Inutile cercare di dormire.
Sono quasi le due di notte e Ariel ed io ci siamo messe a dormire da un ora. O meglio, lei si è messa a dormire da un ora.
Josh ha pochi permessi per ritornare a casa ed è un mese che non lo vedo. Quindi immaginatevi l'emozione di averlo a pochi metri di distanza.
Mi rigiro sotto il peso del piumone e le lenzuola mi si attorcigliano fra le gambe. Non riesco a trovare una fottuta posizione per dormire comoda.
Mi tiro su a sedere e fisso la parete davanti a me.
Scosto il piumone e fisso il pigiama che mi ha prestato Ariel. Lei ha un fisico perfetto, i seni alzati, la pancia piatta e la curva della schiena che le valorizza il fondoschiena, ma io sono più magra per via della mia dieta e dei miei allenamenti, e il suo pigiama mi sta abbastanza largo.
Forse se vado a bere un bicchiere d'acqua riesco a calmarmi e dormire in pace.
Mi alzo e scavalco agilmente Ariel. Attraverso la stanza scalza per non fare rumore, apro la porta (la quale ovviamente non cigola, essendo una casa perfetta).
Attraverso il corridoio. Mi fermo a metà, davanti la camera di Josh.
Allungo la mano e con la punta delle dita sfioro la porta.
Sospiro silenziosamente, soffro silenziosamente.
Lui è perfetto, è il ragazzo più bello di tutta la città, quello che vogliono tutte.
Non mi noterà mai, non noterà mai l'altra sua sorellina. Un dolore dentro me si fa forza per distruggermi, come un crampo.
Ecco cosa vuol dire soffrire per amore. Mi metto a sedere con la schiena poggiata al muro, perché non riesco a sopportare il dolore.
Aspetto che mi passa tutto e mi alzo. Di nuovo me stessa.
Do un'ultima occhiata alla camera di Josh e mi avvio in cucina.
Attraverso le finestre entra molta luce dei lampioni perciò non c'è bisogno di accendere la luce.
Prendo un bicchiere di plastica e la bottiglia d'acqua. Mi siedo su una sedia e bevo a piccoli sorsi.
Ho ancora il fiato corto per ciò che è successo prima e le lacrime lottano per uscire.
Presa da un attacco nervoso di fronte a questa mia debolezza, stringo il bicchiere fra le mani rompendolo e facendo cadere tutta l'acqua a terra.
«Merda...» dico sottovoce.
Mi alzo di fretta in piedi cercando qualcosa per asciugare il lago che ho provocato.
Prendo la prima cosa che vedo, un pezzo di carta, e inizio a strofinarlo per terra, iniziando da sotto il tavolo, senza nessun risultato dato che si inzuppa subito.
Mi alzo in piedi velocemente ma sbatto la testa sul cigolo del tavolo.
«Porca puttana che male... aah» dico più piano che posso.
Lascio stare l'acqua per terra e mi metto a sedere. Mi esce qualche lacrima di dolore. Cazzo che male...
«Eih che è successo broncio?» appena sento la sua voce mi si paralizza il corpo. Il dolore passa ma non riesco ad alzare la testa per guardarlo.
Degluitisco e con un enorme sforzo alzo la testa per guardarlo in viso. Sorride e mi fissa con espressione interrogativa. Un angelo.
E' vestito solo di un paio di pantaloncini corti e una canottiera. Le mie guance vanno in fiamme e per fortuna la luce della cucina è spenta.
«V-volevo bere un goccio d'acqua ma l'ho rovesciata»
«Tranquilla, ci penso io» si avvicina per prendere uno strofinaccio da dentro uno sportello sotto il lavandino.
Fa per pulire per terra ma alza lo sguardo e vede che sto tamponando il pezzo di carta sulla fronte.
Fa cadere tutto a terra e si alza per vedere cosa mi è successo.
Mi scanzo, non perché non voglio farmi toccare, ma per non far notare il colore delle mie guance.
«Dove ti sei fatta male?»
«Quando stavo asciugando per terra mi sono alzata ed ho sbattuto sul tavolo»
Si riavvicina per guardare meglio, ma non mi permette di scanzarmi di nuovo.
La sua mano prende la mia per levarla dalla fronte. Il contatto con la sua pelle provoca in me una scarica di emozioni contrastanti che mi inizia a tremare la mano. La nascondo tra le gambe.
«Hai preso una bella botta» e accena una risatina per sdrammatizzare.
«Non è niente»
«Verrà un bernoccolo se non ci mettiamo subito del ghiaccio.»
«Non c'è bisogno di preoccuparsi per me, più che altro puliamo il pavimento.»
Lo scanso da me e faccio per alzarmi in piedi per prendere lo strofinaccio.
Lui con un movimento veloce mi mette le mani sulle spalle e mi spinge di nuovo a sedere.
Con voce autoritaria, forse quella che usa mentre è tra i Marines, dice
«Prima TU, poi il pavimento.»
Mi fissa intensamente negli occhi per farmi capire chi comanda. Io, incapace di dire una parola, annuisco.
Va verso il congelatore, lo apre e tira fuori un po' di ghiaccio.
Poi apre un altro sportello e prende una borsa del ghiacchio e ce lo versa dentro.
Viene verso il tavolo, avvicina una sedia di fronte a me e ci si siede.
Alzo la mano per prendere la borsa, ma lui con la sua mano la abbassa delicatamente.
Con l'altra poggia la borsa sulla mia fronte.
Senza volerlo incrocio i suoi occhi, di un marrone/verde brillante all'esterno, ma verso l'interno i suoi occhi diventano grigi. Quegli occhi che non smetteresti mai di guardare, quelli che ti infondono sicurezza e protezione.
Quando è inverno sono quasi completamente grigi, ora hanno il colore del mare.
Mi perdo per qualche secondo immaginandomi io e lui abbracciati in riva al mare, parlando di tutto e di niente, parlando di noi.
Poi la sua vicinanza mi fa risvegliare e abbasso gli occhi per l'imbarazzo di aver avuto questo pensiero DI FRONTE A LUI.
Lui, ignaro dell'effetto che mi fa, mi scosta una ciocca di capelli dal viso.
«Allora? Non riuscivi a dormire?»
«Ehm...mmh sì.» riesco a dire.
«Anche io.»
Senza neanche pensarci dico «Ti manca l'oceano?»
«Gia. Ma mi mancava più la mia famiglia quando ero là.» mi sorride e due fossete spuntano sulle sue guance.
Il mio cuore si scioglie e per la prima volta sorrido a Josh.
Il ghiaccio è quasi sciolto e Josh pensa che ormai può bastare.
«Dormi, domani non puoi andare dal fidanzato con le occhiaie.» l'ha detto senza malizia, senza doppi sensi. Lui è così: buono, dolce e altruista.
«Non ho il fidanzato» sbotto a mezza voce.
Prendo lo strofinaccio e inizio a pulire per terra. La stessa cosa fa lui.
Involontariamente mi esce uno sbadiglio. Josh se ne è accorto.
Mi prende lo straccio dalle mani e mi aiuta ad alzarmi.
Mentre parla mi guarda negli occhi
«Vai a letto Faith, ci penso io qua.» e sorride, come è solito fare. Questa volta mi ha chiamato Faith, non broncio o con qualche altro soprannome.
Non potendo non obbedire a quegli occhi e a quel sorriso dico soltando 
«Va bene, grazie.»
Mentre esco dalla cucina sento Josh
«Buonanotte.»
«Notte.» e mi giro per guardarlo l'ultima volta.
Le sue braccia muscolose, la sua mascella squadrata, gli occhi, le labbra da prendere a morsi...
Mi rigiro ed esco.
Entro in camera, scavalco Ariel e mi metto sotto le coperte, quasi incosciente.
Mentre cerco di addormentarmi le lacrime mi rigano il volto.
Mi addormento subito, tranquilla e protetta dal sorriso di Josh.



buonsssalve ragazze!
è passato un po' da quando ho caricato l'ultimo capitolo, ma proprio non avevo tempo di scrivere questo, scusate çç
allora? come vi sembra? non è dolcissimo il nostro ciosua? non sono sjhfdshdf insieme quei due? ok, basta sclerare.
sì, lo so, vi aspettavate un bacio o una dichiarazione, ma no. bisogna aspettare per questo, lol
spero che vi piaccia comunque c:
vi voglio beneee! alla prossima bellezze! c':




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