School, friends....And family.

di Kilian_Softballer_Ro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata qualunque...O forse no. ***
Capitolo 2: *** Tutti a fare i compiti (forse). ***
Capitolo 3: *** Troppi casini per Tikal ***
Capitolo 4: *** Novità ***
Capitolo 5: *** Sbadabam! ***
Capitolo 6: *** Giornata storta ***
Capitolo 7: *** Feeling like an idiot ***
Capitolo 8: *** Rossori ***
Capitolo 9: *** Rivelazioni ***
Capitolo 10: *** Chiacchiere e idiozie ***
Capitolo 11: *** Lacrime ***
Capitolo 12: *** Denise si da da fare ***
Capitolo 13: *** Diluvia ***
Capitolo 14: *** Much love ***
Capitolo 15: *** Just dance, gonna be okay ***
Capitolo 16: *** Mentre nessuno ci guarda ***
Capitolo 17: *** Il buon giorno si vede dal mattino? ***
Capitolo 18: *** Little problems ***
Capitolo 19: *** Maledetto cinema... ***
Capitolo 20: *** Ma chi me l'ha fatto fare? ***
Capitolo 21: *** Don't worry, be crazy ***
Capitolo 22: *** Haters gonna hate ***
Capitolo 23: *** You're beautiful ***
Capitolo 24: *** Change ***
Capitolo 25: *** Family ***



Capitolo 1
*** Una giornata qualunque...O forse no. ***


Ore 8, 15. Suona la campanella , e tutti gli studenti sono nel cortile, pronti ad entrare.
C’è Amy, che non stacca gli occhi da Sonic nemmeno per un momento…A parte quando il riccio si volta verso di lei.
C’è Rouge che non si è ancora tolta le cuffiette dalle orecchi e probabilmente non lo farà fino all’intervallo.
C’è Tikal, che sembra persa nelle sue fantasie ancora una volta.
E c’è Blaze, che si sta esibendo nel più grosso facepalm della storia guardando le idiozie compiute da Silver.
Silver, appunto, che se ne stava in mezzo al gruppo dei ragazzi  saltellando come una specie di canguro impazzito.
 
SONIC P.O.V.
 
Io odio alzarmi di prima mattina. E soprattutto odio Silver quando sembra che sia felice di entrare a scuola.
-         Secondo me ti droghi per essere così di prima mattina, Silver. Tu che dici, Shad?
-         Io dico che la scuola è una perdita di tempo e chi l’ha inventata dovrebbe ricevere un proiettile nella tempia. – Borbotta lui, che se ne sta appoggiato alla ringhiera del cortile leggendo il giornale. Mamma mia che allegria quel ragazzo.
Inutile chiedere a Knuckles. Come sempre ha l’aria di uno che vorrebbe tornarsene nel suo letto seduta stante. Ed è anche arrivato per ultimo  a scuola, come tutti i giorni. Certo. E’ un mistero come faccia a portare Roxy all’asilo E arrivare qui in orario. Infatti non ci riesce sempre, anzi il più delle volte piomba in classe a lezione già iniziata.
Il problema è che il genio che ha ideato le scuole di questa città ha fatto sì che le medie e il liceo, davanti ai quali siamo noi adesso, fossero le une dietro all’altro, mentre le elementari e l’asilo sono da tutt’altra parte. E’ lì che vanno Cream, Charmy, Roxy e il fratellino di Silver, Dodgeball, che sostanzialmente è identico a lui, ma più intelligente.
Suona la campanella, ed entriamo tutti a scuola, come una mandria di bufali. La classe dove andiamo io, Knuckles ed Espio è al secondo piano, quindi due rampe di scale tutte le mattine. Che gioia. E non posso nemmeno correre, o investirei qualche primino come Amy. Come Amy? Ma cosa diavolo sto pensando?
Entriamo in classe, e dopo cinque minuti entra pure la bidella avvertendoci che manca la professoressa della prima ora, cioè quella di matematica.
-         Perfetto – Dico mettendo i piedi sul banco e lanciando lo zaino per terra. – Un’ora di libertà è quello che ci voleva. Vero Knuckles? Knux?
Inutile. Il mio compagno di banco si è  addormentato con la testa sulle braccia e russa come un contrabbasso. E chi lo sveglia più questo?
Espio, che stava sbirciando dalla porta, corre al suo posto. Due secondi dopo, la porta si apre ed entra la nostra vicepreside.
-         Buongiorno, ragazzi. – Dice gelida. – Siccome la professoressa Dean è assente, la vostra supplente di matematica per oggi sarò io.
NOOOOOO!
 
 
AMY P.O.V.
 
La prof di inglese non è ancora entrata, e io, Tikal e Blaze continuiamo a chiederci il perché. Di solito, è la donna più puntuale dell’universo. Ma oggi non si è ancora vista.
Blaze, nonché mia vicina di banco, guarda il cellulare. – Messaggio di Rouge. Da lei il prof è già arrivato.
-         A me ne è arrivato uno da Espio. Hanno la vicepreside come supplente. – Dice Tikal, dal banco davanti, voltandosi verso di noi.
Ridiamo tutte insieme. Quella donna ha lo stesso carattere di un cane da guardia, per questo è soprannominata Miss Dobermann.
Silver, dal suo banco solitario in fondo all’aula, ci guarda stranito, non riuscendo a capire perché ci siamo messe a ridere così d’improvviso. Per tutta risposta Blaze gli fa una linguaccia. Quei due sono grandi amici, ma sotto sotto sono sicura che c’è qualcosa di più…Ah, come vorrei che fosse così anche fra me e Sonic…
D’improvviso, la porta si spalanca e la professoressa entra, trascinando dietro di sé una ragazza mai vista prima.
-         Ragazzi, buongiorno. Vi presento Denise the Hedgehog, la vostra nuova compagna.
Ci voltiamo tutti a guardare la riccia bionda al suo fianco. E’ alta, con i capelli lunghissimi, e indossa dei semplici jeans e una maglietta viola con un simbolo strano, una specie di pugno chiuso. Sta guardando con aria diffidente la prof con i suoi occhi verde scuro.
-         Si è trasferita qui da poco e l’hanno ammessa alla nostra classe. Denise, benvenuta. Ora siediti pure al tuo posto. Puoi stare…vicino a Silver, sì. – Conclude, indicando il posto vuoto vicino al nostro amico, che per poco non cade dalla sedia.
La seguiamo tutti con lo sguardo mentre si dirige verso al banco, si siede buttando la borsa verde sotto il davanzale della finestra e scambia qualche laconica parola con Silver.
La prof batte le mani per richiamarci all’ordine. – Bene ragazzi, adesso possiamo iniziare la nostra lezione.
Ci voltiamo tutti di malavoglia verso di lei, ma durante l’ora non sono l’unica a guardare con la coda dell’occhio la nuova arrivata. Al suono della campanella, io Blaze e Tikal ci alziamo quasi contemporaneamente e ci avviciniamo a lei.
-         Ciao, io sono Amy, Amy Rose, e loro sono Blaze e Tikal. – Mi presento.
-         Denise, molto piacere. -  Fa lei sorridendo e alzandosi.
Scambiamo qualche parola e la nostra prima impressione, cioè che fosse una tipa snob, si dissolve subito. Denise è veramente simpatica, e a un certo punto arrivo a chiederle cosa significa il simbolo sulla sua maglia.
- Oh, questo? – Esclama lei tirandola davanti a sé.- E’ il simbolo del femminismo tedesco.
Dobbiamo avere un’espressione veramente sbalordita perché lei scoppia a ridere. - Come femminista ho raccolto un sacco di queste informazioni. Non preoccupatevi, anche i miei vecchi compagni non sapevano una fava del femminismo.
-         Tu sei femminista? – Le chiede Tikal stupita.
-         Sì, certo. – Fa lei semplicemente.- Non ditemi che sono l’unica!
-         Ehm…veramente sì, almeno in questa classe.
-         Questa poi! Va beh, vorrà dire che  sarò la prima. – E sorride ancora.
Vorremmo chiacchierare ancora con la nostra nuova compagna, ma il prof di scienze entra e noi ci catapultiamo ai nostri posti. Però non mi sfugge lo sguardo strano che Blaze lancia a Silver…Che sia gelosa?
 
 
Knux P.O.V.
 
Dopo la campanella di uscita, ci fermiamo tutti fuori dal cancello ad aspettare gli altri. Una volta tanto, né io né Silver dovremo scappare a prendere Roxy e Dodgeball alle 4, perché la madre di Cream va a prendere tutti i nani e li tiene a casa sua per un po’.
Comunque, i primi a uscire sono Shadow e Rouge, che stanno in classe insieme e appena suona la campanella non schizzano fuori come due ghepardi solo perché  sono troppo seri per farlo.
Appena arrivano, Shadow si appoggia al muretto con le braccia incrociate, senza spiccicare parola,e Rouge ci si sdraia direttamente sopra, tutta languida, lanciandogli sguardi eloquenti. Ma dove siamo finiti? Questa non è una casa chiusa. Okay, okay, sto esagerando…
Finalmente anche gli altri escono. Amy tira per mano una riccia bionda mai vista prima. Carina, ma….ma poi arriva Tikal di corsa, e chissenfrega di quella ragazza. Ma cosa sto dicendo? Comunque, le lancio un sorriso e poi mi volto verso Amy che ci sta presentando la tizia nuova.
-         Ragazzi, lei è Denise, è appena arrivata nella nostra classe.
-         Salve a tutti.
-         Piacere, io sono Sonic.
-         Knuckles.
-         Shadow.
-         Salve cara, io sono Rouge.
-         Io Espio e…devo scappare ragazzi. – Ma cosa gli prende? Tutt’a un tratto è impallidito ed è corso via.
-         Ciao Espio! – Lo saluta Sonic.
Chiacchieriamo un po’ con Denise, e sembra simpatica. E anche una tipa tosta, visto che sembra conoscere qualunque cosa di cui parliamo noi ragazzi. Videogiochi, calcio…Baseball…
-         Ragazzi, non so voi ma io ho una fame da lupi. – Proclama Silver a un certo punto. – Che ne dite di andare a fare pranzo al bar tutti insieme, invece che ognuno per conto suo?
La proposta viene accolta da tutti come un’ottima idea. – Denise, vuoi venire anche tu? – Chiede Blaze voltandosi verso la riccia.
-         Molto volentieri. Certo, se non sono di troppo….
-         Ma figurati! Sei la benvenuta.
-         Allora d’accordo.
Ci dirigiamo in massa verso il bar. Per strada, Tikal mi chiede: - Ehi Knuckles, ma tu e Silver non dovreste correre a casa a fare i fratelli maggiori?
- Non oggi. – Rispondo.- Vanilla ha promesso di tenere lei tutti i bambini fino a stasera. Sono libero come un fringuello.
Ridiamo insieme. Tikal è veramente molto più carina quando sorride. Ma che cosa diavolo sto pensando? Okay, è sicuramente la verità, ma credo di stare impazzendo.
 
Silver P.O.V
 
Arrivati al bar, occupiamo come al solito due tavoli. Il proprietario ci conosce, purtroppo per lui, ma vedendo una faccia nuova ci porta i menù.
Denise legge attentamente il proprio. – Ragazzi, ma cos’è il panino “de la muerte”?
-         E’ un panino talmente grande che in pochi sono riusciti a finirlo tutto. Nessuno di noi ce l’ha fatta, neanche Silver che praticamente è senza fondo.
-         E stai zitto! – Esclamo.
La nostra nuova compagna segue il nostro battibecco. – Mmmh…Sapete una cosa? Prendo quello.
La guardiamo con gli occhi fuori dalle orbite. – Denise, è veramente enorme quel panino….
-         Lo credo bene, ma mi piacciono le sfide.
-         Scommetto dieci dollari che non riesci a finirlo. – Fa Shadow sarcastico.
Denise non si scompone. – D’accordo. Dieci dollari.
Arriva il barista e ordiniamo tutti.
Il sandwich di Denise a momenti le copre la faccia da tanto è grande. – Sei ancora così sicura? – Le chiede Shadow, ma non è più così ironico. Più che altro adesso è incuriosito.
-         Mai stata così sicura.
Cominciamo a mangiare, ma nessuno riesce a staccare gli occhi da lei che, boccone dopo boccone, continua a divorare il suo panino.
E’ l’ultima a finire, ma ce la fa.  Inghiotte l’ultimo boccone, si pulisce il muso e guarda Shadow con aria di sfida. – Mi dai i soldi, per favore? Non ne ho abbastanza per pagare.
Sono matematicamente certo che adesso Shad si incavolerà. Nessuna ragazza gli ha mai parlato così. Invece mi sorprende, perché tira fuori i soldi dal portafoglio e nel darglieli le stringe la mano. – Congratulazioni.
-         Grazie. – La vediamo sparire dietro l’angolo del bar, mentre si dirige verso la cassa.
-         Che ragazza, gente.
 
 
Denise P.O.V.
 
Chiudo la porta del bagno, mi lascio cadere di fianco al water e vomito tutto il panino, dall’ inizio alla fine. No, non sono anoressica o robe così. Semplicemente, quell’affare era veramente troppo grosso. Ma la sottoscritta non perde una sfida contro un ragazzo, se può evitarlo.
Sfinita, mi siedo sul pavimento e mi appoggio al muro freddo. Spero che nessuno degli altri mi venga a cercare. Non ho intenzione di fare figuracce con dei ragazzi appena conosciuti, che tra l’altro sembrano anche simpatici. Quello che è scappato davanti a scuola, Espio o come si chiamava, pareva anche carino…
Sento bussare alla porta. – Denise? Sei qui?   – E’ Amy. Che faccio, la lascio entrare? Ma sì, di lei credo di potermi fidare.
Apro la porta senza alzarmi. – Ma cosa…Oh, Denise! – Si fionda dentro. – Ma che è successo?
-         Avevate ragione su quel coso. Ma per favore, non dire niente a Shadow. Affermerebbe che ho perso la scommessa.
Non dice più nulla, ma mi aiuta a ricompormi, a sciacquarmi il viso e poi mi riaccompagna al tavolo dagli altri.
Per adesso non dice nulla, ma spero che continui a tenere chiusa la bocca anche dopo. L’ho detto, di lei credo di potermi fidare, e anche delle altre ragazze, nel caso glielo rivelasse. Ma quel Shadow…Prego che non lo scopra mai.
Dopo che tutti hanno pagato, usciamo e andiamo a fare quattro passi.
Il tempo vola, e con i miei…nuovi amici? Potrei chiamarli così? Chiacchiero del più e del meno. Non ho nemmeno la più vaga idea di che ore siano, finché Silver non guarda l’orologio e salta su.
-         Cavoli! Knux, dobbiamo andare a prendere i nani, sono già le sei e un quarto!
-         Cosa!? ‘azz… Ragazzi, scusate, noi andiamo.
Quei due salutano velocemente e poi partono a rotta di collo. Chi saranno mai questi nani? Boh, lo chiederò a Amy. Ma domani, perché adesso sembra che tutti debbano correre a casa, come hanno scoperto l’ora. E anche la sottoscritta. In ogni caso, è stata una bella giornata, ma mi restano da scoprire diverse altre cose sui miei compagni di scuola…

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Avevo promesso che sarei tornata presto...E l'ho fatto! Sono diventata matta, perché scrivevo due storie in contemporanea...Ma ho iniziato a pubblicare l'una (questa) e l'altra ( il crossover che metterò in giornata ), quindi ai quattro gatti a cui piaceva il mio modo di scrivere lascio a disposizione tutto quello che vogliono XD detto questo, spero che vi piaccia almeno questa storia. Ciao ciao!
Ro =)

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Capitolo 2
*** Tutti a fare i compiti (forse). ***


AMY P.O.V.
 
Dopo il fattaccio del bar, sono passati alcuni giorni. Tutto prosegue come normale.
Io continuo a sospettare che a Blaze piaccia Silver, e a Tikal Knuckles. L’unica cosa di cui sono sicura è che io continuo a essere innamorata di Sonic…Cosa che ormai avrebbe capito anche un bradipo ritardato.
Questo e altri modi di dire li ho imparati da Denise. Solo lei riesce a tirare fuori cose del genere.
Comunque, oggi manca una professoressa che dovevamo avere per tre ore filate, quindi ci smisteranno nelle altre classi. Speriamo di finire in qualche classe che conosciamo…
Siamo fin troppo fortunati. Io e Tikal andiamo dritte nella classe di Sonic e gli altri. Silver e Blaze finiscono in qualche classe sconosciuta, ma insieme, e Denise è andata a portare scompiglio da Shadow e Rouge.
Appena entriamo, rimaniamo di stucco. Knuckles è seduto al primo banco, con la faccia scazzata, e Sonic è da solo all’ultimo. Ma non ci avevano detto di essere in banco insieme?
Mi siedo a fianco a Sonic. – Ma che è successo a Knuckles? – Bisbiglio.
-         La prof l’ha beccato a dormire durante la lezione e l’ha esiliato.
Ridiamo insieme. Mi fa piacere notare due cose: primo, che per adesso perlomeno siamo buoni amici. Secondo… Tikal si è seduta di fianco a Knuckles e adesso stanno chiacchierando tutti tranquilli. Solo lei è in grado di farlo diventare quasi tenero…Ho detto quasi.
Sonic li guarda sogghignando. – Qualche tempo e poi…suoneranno campane a nozze, te lo dico io.
Non rispondo nemmeno, mi limito a guardarlo. Quant’è bello…. E quanto vorrei che le campane di cui sta parlando fossero riferite a noi due…
Le tre ore passano in un lampo. Quando suona la campanella, sono talmente incantata che Tikal mi deve tirare per la mano per riportarmi in classe, dove Denise, Blaze e Silver si stanno sbellicando dalle risate.
-         Che succede di così divertente? – Chiede Tikal mentre ci avviciniamo.
-         G-guarda qui. – Balbetta Blaze fra le lacrime allungandoci un foglio.
E’ una poesia…Ma tutt’altro che seria. Comincia con “ Sempre caro mi fu quest’ermo banco…” e prosegue prendendo in giro l’intera classe di Shad e Rouge, professoressa compresa.
Arrivate alla fine, anche noi due siamo piegate in due dal ridere. – C- chi è l’autore?
-         Shadow, e chi se no?-  Risponde Silver cercando di tornare serio.
Tanto dobbiamo tornare seri comunque, perché entra il prof di francese e dobbiamo fiondarci ai nostri posti. Ma continuiamo a ridere come dei matti per tutta la lezione, e metà di quella dopo.
 
 
Knux P.O.V.
 
Oggi, grazie al fatto che pure noi avevamo due ore pomeridiane, a me e Silver subito dopo l’uscita tocca correre come dei dannati fino alle scuole dei piccoli.
E’ praticamente l’unico momento in tutta la giornata in cui parlo con Silver. Lui è simpatico, non dico di no ( a parte quando di prima mattina sembra fatto di ecstasy ), ma ci sono conversatori migliori.
Ci mettiamo cinque minuti buoni ad arrivare alla nostra meta, ma quando arriviamo il piazzale davanti alle scuole è ancora strapieno di mamme e bambinetti. Mollo Silver alle elementari e proseguo verso l’asilo.
Se conosco bene mia sorella, dovrebbe essere in un angolo tutta smarrita a chiedersi dove sono finito. E infatti è così.
Appena mi vede, Roxy mi salta al collo tutta felice. - Ciao, Knuckie!
-         Ti ho detto mille volte di NON chiamarmi Knuckie. – Esclamo facendole il solletico. – Lo sai che lo detesto!
-         Sii, va beeene.- Tira fuori un foglio arrotolato. – Guarda cosa ho fatto!
-         Fa vedere…
E’ un disegno che dovrebbe voler dire qualcosa, ma siccome ho passato i sei anni da un pezzo non capisco niente.
-         Oh, sei bravissima piccola. – Dico in ogni caso.
Lei fa un sorriso gigantesco, ma poi sentiamo delle voci che si avvicinano.
-         Roxy!!
Mia sorella inizia a spingere perché la lasci saltare giù, e poi corre incontro a Silver e Dodgeball che si stanno avvicinando.
Dodge è praticamente il clone in piccolo di suo fratello. Sono identici. L’unica differenza è che io e Silver non siamo amici per la pelle come lui e Roxy.
Quei due sarebbero inseparabili se non fosse per la scuola, e ancora mi chiedo perché. Insomma, lui ha sei anni, lei ne ha quattro. Lui è un maschio, lei è  una femmina. Lui è un riccio, lei un echidna. E continuano ad essere migliori amici.
-         Knuck, possiamo andare al parco con loro? Per favore! – Mi sta implorando Roxy
-         No nana, devo tornare a casa a fare i compiti. – La prendo in braccio. – Silver, ci vediamo domani. Ciao Dodgeball.
-         Ma tu non li fai mai i compiti! Uffa…Ciao Silver. Ciao Dodge.
Okay, mia sorella ha ragione, non devo assolutamente fare i compiti ( cioè no, dovrei, ma non ho punto voglia ) , ma l’idea di due bambini nel mezzo di un parco dopo otto ore di scuola…No grazie.
Perciò mi dirigo veloce come un fulmine verso casa dove so già che per farmi perdonare deciderò di giocare con Roxy ma…meglio una sola che due, no?
 
Blaze P.O.V.
 
Siamo tutte in casa di Amy , teoricamente per fare i compiti, ma in pratica non stiamo facendo assolutamente nulla.
Io, Tikal e Amy siamo sedute sul letto di quest’ultima, mentre Rouge e Denise si sono appollaiate su quello di riserva. E pur di evitare i compiti, stiamo parlando di tutto e di più.
-         E Sonic? Sai dov’è adesso, Amy?
-         Mmmhh….Credo che sia in giro con Tails, sai come sono quei due, pappa e ciccia.
( Tra parentesi, Tails, da quel piccolo genio che è, va in terza media. A 8 anni. Dovevamo portarli a lui i nostri compiti, accidenti!)
-         Beh, dai, anche se è il tuo fidanzato avrà il diritto di stare un po’ con gli amici, no? – Dice Denise. La guardiamo tutte a bocca aperta.
-         Cosa?
-         Beh, non è il tuo ragazzo?- Lei si rotola sul letto e ci guarda a testa in giù.
-         No! Cioè, mi piacerebbe, ma sai come sono i ragazzi…Anche se gli piacessi non me lo rivelerebbe mai!
-         Ma lo sa che ti piace?
-         Credo che ormai l’avrebbero capito anche i sassi. – Fa Rouge ironica.
-         Sapete una cosa? – La nostra nuova compagna torna a sdraiarsi sulla pancia.- Quando vi ho visti tutti insieme al bar pensavo che ci fossero diverse coppie già formate. Sonic con Amy, Rouge con Shadow, Silver con Blaze, Knuckles e Tikal…
-         Ehi! Knux è il mio migliore amico! – Esclama Tikal.
-         E lo stesso vale per me e Silver! – Continuo io.
-         Bon, bon, scusate, non lo sapevo. Ma tu Rouge…Non hai detto niente, non è che ci ho azzeccato? – Denise la guarda maliziosa.
-         Stai scherzando? Io sono single.
-         E Shadow e Espio?
-         Pure ma…che c’entra Espio scusa?
-         Boh, era per fare una domanda sola.
-         Eeeh, poi scopriremo che alla nostra Denise piace il ninja viola. – Scoppia a ridere Amy.
-         Non dire stupidaggini!
-         Ragazze, sentite – dico io per cambiare discorso – che ne dite di mettere un po’ di musica?
-         D’accordo! – Amy si alza e va verso lo stereo.- Ragazze, sparate i vostri cantanti preferiti, così magari trovo qualcosa che vada bene per tutte.
-         Amy, la mia la sai da un pezzo, è Shakira.
-         Sì Tikal, lo sanno tutti questo.
-         Vediamo se indovino…Blaze adora i Basshunter.
-         Sì, e tu quei gay degli One Direction!
-         Non sono gay! Sono bravissimi!
-         Ehi ehi, ragazze, calmatevi. – Denise alza le mani per placarci.- Ognuno ha i propri gusti, e se a lei piacciono quei cinque lì…
-         Scusa, ma a te piacciono gli One Direction?!
-         Assolutamente no.
-         Vai così! – Le batto un cinque stratosferico.
-         E il tuo preferito chi è, scusa? – Fa Rouge. Di sicuro l’ha presa male, avrebbe preferito trovare un’altra “directioner”.
-         La mia preferita è Pink, c’è da chiederlo? - E quando mai Denise avrebbe ascoltato una cantante non femminista?
Insomma, per evitare litigi Amy mette un cd di Bon Jovi e l’atmosfera si placa. E poi cominciamo anche a fare i compiti…Più o meno, perché l’unica che lavora è Denise, che va come un treno, e noi l’ascoltiamo e copiamo alla perfezione. Se non ci fossero le amiche!
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Nel bene e nel male, signore e signori, ho messo un altro capitolo =D l'ho già detto, portare avanti due storie completamente diverse mi fa diventare pazza...Ma chi ha mai detto che questo è un male? XD
Spero che il capitolo vi piaccia. Intanto, vi saluto e vi chiedo un semplice favore: se vi è piaciuto e siete in vena di scrivere, per favore, lasciate una racensione. Così ci guadagnate punti nel programma voi e punti in autostima io!XD
Hasta la vista!
Ro =)

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Capitolo 3
*** Troppi casini per Tikal ***


Espio P.O.V.

Io e gli altri ragazzi stiamo come al solito aspettando Amy e compagnia bella, che come sempre sono le ultime del gruppo a raggiungerci. Spero che si muovano, voglio rivedere Denise…Oh cavoli, no, no, no! Calma Espio. Medita. Distraiti. Ma come faccio a meditare se mi vedo davanti una specie di angelo biondo?
Finalmente, le ragazze e Silver escono, ma c’è qualcosa che non va. Tikal è appoggiata alla spalla di Blaze e gli altri hanno un’espressione preoccupata.
Noi ci avviciniamo di corsa.- Tikal! Che è successo? - Grida Knuckles.
-         E’ svenuta durante ginnastica.
-         CHE COSA?
Knuckles le si avvicina e la prende delicatamente per i fianchi. – Ma come hai fatto? Stamattina stavi benissimo.
-         A pranzo non avevo fame….Non ho mangiato niente…
-         Ma sei impazzita? – Knux è assolutamente basito.- Non devi comportarti come un’anoressica, e lo sai.
-         Ma non mi comporto come un’anoressica! E’ solo che…Non avevo fame…
-         Ehi, ehi, ragazzi, self- control. – Denise ( oh, che bella visione! ) si mette in mezzo a loro. – Non innervositevi, è capitato, ma sono sicura che non succederà più. Giusto, Tikal?
-         G-giusto. – Fa la diretta interessata con un mezzo sorriso.
-         Hai ragione. – Knuckles le mette un braccio intorno alla vita e le sorride a sua volta. – Ero solo preoccupato. Ora andiamo tutti a mangiarci qualcosa, che dite? Un gelato?
-         Mi piacerebbe, Knux, ma non ho soldi…
-         Non ti preoccupare, per te offro io. -  Ma qualcuno ha messo Knuckles in modalità gentiluomo? Che gli è successo?
 
 
Denise P.O.V.
 
Appena Knuckles fa la sua proposta, inizio a frugarmi nelle tasche freneticamente. Vuote, come al solito. Non è che sono così ricca, ho solo 14 anni e i miei non mi danno quasi mai spiccioli.
-         Ragazzi, io mi tiro fuori , non ho un soldo.
-         Non ti preoccupare, per te offro io. – Dice Espio, prendendo in giro l’echidna rosso.
Non è possibile. Si sta offrendo davvero di pagare lui per me o sta solo scherzando?
-         Guarda comunque che dico sul serio.  – Continua lui come se mi leggesse nel pensiero.
-         Grazie. Chi sono io per rifiutare un regalo da qualcuno?
A quanto pare era spiritosa, perché tutti si mettono a ridere. Ci dirigiamo verso la gelateria più vicina, che com’è ovvio è piena di studenti.
Mentre Espio, Knuckles e gli altri ragazzi ( a quanto pare io e Tikal non siamo le uniche a non pagare) vanno al bancone a pagare, e le mie amiche si siedono a un tavolino incuneato non so dove, mi guardo intorno, e poi mi blocco, perché chi vedo nel tavolo più lontano dalla porta, che guardano me e gli altri con aria sospettosa? Le regine del pettegolezzo, ecco chi.
Amy me le ha mostrate il secondo giorno in cui sono arrivata qui. Una coppia ben assortita, non c’è che dire.
Sally è la spina nel fianco della mia amica riccia. Una scoiattolina vestita da cantante country da quattro soldi, che non nasconde tutto quello che pensa su Sonic e su Amy ( perché sa tutto. Chissà come. ). E la sua amichetta? Idem con patate.
Julie- Su è la versione echidna di Sally. E’ una ex di Knuckles, che l’ha lasciata perché era troppo….come dire… possessiva. E infatti adesso guarda Tikal con occhi di fuoco.
Si accorgono del mio sguardo e si mettono a parlottare fitto fitto. Ma chi se ne importa. Mi siedo fra Rouge ed Amy e aspetto i ragazzi con loro.
Finalmente, arriva la roba da mangiare. Noto che la mia granita è la cosa più semplice presente sul tavolo.
-         Knux, hai esagerato anche stavolta. – Balbetta Tikal guardando la Coppa Nutella che il suo migliore amico le ha preso. E’ letteralmente enorme, ma lui alza le spalle e si siede al suo posto col proprio cono.
Mentre io e Rouge ci scambiamo assaggi della nostra merenda ( io le frego cucchiaiate di gelato allo yogurt e lei mi ruba sorsi di menta) , Amy mi tira la manica.
-         Che c’è? – Sussurro esasperata. Per tutta risposta lei mi indica il corridoio fra i tavoli.
Le due gentili signorine di cui parlavo prima si stanno dirigendo a velocità pericolosa verso di noi. Amy si irrigidisce e si stringe a Sonic, che la guarda sorpreso finché non si accorge di chi sta giungendo.
-         Salve, ragazzi.- Ci saluta Sally con un sorriso falso come una moneta tarocca. Sta guardando fisso Sonic.
-         Ciao Sally, come stai? – Fa lui, teso.
-         Tutto bene, grazie. Oh…Amy. Buongiorno. Mi hanno detto che non sei ancora riuscita nel tuo intento. – Stavolta il suo sorriso è fin troppo vero. Anzi, si è allargato.
Amy borbotta qualcosa che non mi sembra molto educato, ma con questa situazione ci sta a pennello. Frattanto, Julie-Su ha raggiunto Knuckles e Tikal.
-         Ciao, Julie-Su. – Quel ragazzo è nervoso come non so cosa, scommetto il mio cd dei Nickelback che almeno un ceffone oggi ci scapperà.
-         Ciao, Knuckles, ti trovo bene. Salve Tikal.
-         C-ciao. – Povera. Mi fa incavolare vedere come quell’echidna idiota la faccia impallidire. Lo so per certo che le piace Knuckles, perché anche se non me l’ha detto, mi ha detto invece che ha paura che lei e  Knuckles ritornino insieme.
-         Forza Julie, dobbiamo andare. – Le due fanno il giro del tavolo dirigendosi verso la porta, ma proprio prima di uscire Julie-Su si volta.
-         Sai Tikal, faresti meglio a non finire quel gelato, se non vuoi ritrovarti più grassa di quanto già non sei.
La nostra amica sembra sul punto di scoppiare in lacrime. Spinge via la coppa e si precipita in bagno, seguita di corsa da Knuckles. – Tikal, Tik, fermati!
A quel punto non ci vedo più. Prendo la lattina vuota di Shadow, la accartoccio e la spedisco sulla nuca di Julie-Su come uno della Major League di baseball. Lei si volta, infuriata, ma io sono già seduta al mio posto, con un sorrisetto da agnellino.
 
Rouge P.O.V.
 
Sto riaccompagnando Tikal a casa. Lo so, avevo promesso a Shadow che avrei fatto la strada con lui e mi dispiace fin troppo di aver rinunciato, e so anche che Knuckles sarebbe stato felice di essere al posto mio, ma qui ci vuole la mano di una donna. Si sa che gli uomini sono privi di tatto.
Restiamo in silenzio per quasi tutto il tragitto. Tikal tiene la testa bassa e a malapena guarda la strada. Quando finalmente arriviamo davanti a casa sua, lascia andare un sospiro e si volta verso di me.
-         Grazie di avermi accompagnato, Rouge. Davvero, non c’era bisogno.
-         Scherzi? Era doveroso. Piuttosto…Non pensare troppo a quello che ti ha detto quella stronzetta. Sai che non è vero.
-         Sì però…Rouge, posso parlarti un attimo?
Ci appoggiamo al muretto del suo giardino.  Lei si attorciglia per un po’ una ciocca di capelli, poi, quando parla, arriva subito al nocciolo della questione.
-         La verità è che ho una paura folle. Ho paura che una delle prossime volte Knux le dia ragione e si rimetta con lei .  Lo so che non ha alcun senso ma…Non posso fare a meno di pensarci.
-         Sì, è folle. Ma una curiosità…Hai paura perché vorresti essere tu la prossima ragazza di Knuckles, per caso?
-         No! Ma che stai dicendo? Siamo solo amici.
-         Sì, sì. Tesoro, sommando tutte le volte che hai detto questa frase potrei ottenere una dichiarazione d’amore.
Lei sorride, più rasserenata.  – Certo, certo. E invece, tu e Shadow? Non dirmi che non c’è nulla fra di voi…
-         No. Non c’è nulla. Come dici tu? “Siamo solo amici”.  – Scoppiamo a ridere insieme, ma veniamo interrotte dal bip bip del mio cellulare.
-         Uh? Chi sarà mai? – Dico. Guardo il display…
Ed è proprio Shadow, accidenti! Il messaggio dice “Hai finito la seduta da psicologa o devo aspettare ancora per riportarti a casa? XD “ Tikal sbircia da sopra la mia spalla.
-         Uuuuh, guardali, i “solo amici”. Vai pure, io non ti trattengo.
Alzo gli occhi al cielo. – Ciao, eh, Tik. E non pensare troppo
Ci salutiamo, giriamo sui tacchi e mentre lei entra in casa, io scappo in direzione di casa mia. “Dove sei?” digito.
“ Proprio davanti al tuo naso.” E’ l’immediata risposta. Mi fermo di botto e alzo lo sguardo.
Esatto. Shadow è sul marciapiede dall’altra parte della strada, appoggiato al muro.
Attraverso la strada di corsa, senza nemmeno guardare.
-         Allora, signora psicologa, come sta la sua cliente? – Mi dice con un sorriso sardonico mentre ci avviamo verso casa mia.
-         Sta bene, ma non scherzare su di lei, ci ha già pensato quella là.
-         Già.
Andiamo avanti per un bel pezzo nel silenzio più assoluto. Quando però siamo nei pressi del mio quartiere, Shadow ricomincia a parlare.
-         Tu ti preoccuperesti mai delle ex del tuo ragazzo? – Questa domanda, così tra capo e collo, non me l’aspettavo.
-         Beh, non ho un ragazzo, quindi non saprei dire.
-         E se ce l’avessi? – Insiste lui. Intanto siamo ormai davanti alla mia villetta.
-         Beh ecco…Sì, un po’ sì. Ma perché questa domanda?
Siamo uno davanti all’altra, e Shadow fa un passo verso di me. La mia faccia sarà a dieci centimetri dalla sua.
-         Se ti dicessi che invece io non mi preoccuperei mai delle mie ex, perché se sono ex un motivo c’è di sicuro? – Mi sussurra, accarezzandomi una guancia. Sto sudando freddo. “Oddio, oddio, adesso mi bacia.” Penso.
-         Ecco…Io…. – D’un tratto sentiamo del baccano e ci voltiamo insieme. Una madre con dei bambini è apparsa in fondo alla strada, e l’idillio si è rotto. Torniamo a guardarci negli occhi, ma per poco.
-         Scusa. Ci vediamo domani. – Bofonchia lui, e scappa via. Io entro in casa come in trance.
Davvero pensavo che mi avrebbe baciata? Stupida, stupida, stupida!
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Ce l'ho fatta a scrivere anche questo!Enjoy!XD Ok, lo so che parla parla più che altro di Tikal, questo capitolo, ma spero che lo apprezziate lo stesso u.u
Dal prossimo, potrebbero esserci delle novità...Ma non anticipo niente!
Hasta la vista!
Ro =)

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Capitolo 4
*** Novità ***


Knux P.O.V.
 
Sono ancora infuriato per quello che è successo in gelateria. Non mi è ancora riuscito di beccare  Julie-Su, ma se la pesco…
Comunque, l’esilio è finito, e teoricamente sarei di nuovo nel banco a fianco a Sonic, se nel frattempo quel genio della prof di latino, che sta entrando adesso, non avesse cambiato i posti. Il risultato, io sono in fondo alla classe, da solo. Sonic è di fianco a una ragazza e Espio in prima fila fra i secchioni.
Inizio ad ascoltare la prof, con poca voglia. – Il vostro nuovo compagno dovrebbe arrivare fra poco, al momento è in presidenza per le ultime formalità.
Che cosa? Un altro ragazzo nuovo? Ma in questa scuola arriva sempre gente? Denise sarà arrivata due settimane fa. Chissà che tipo è. E dove lo metteranno a sedere. Se si scopre che è un truzzetto o un bimbominchia, spero lo mettano nell’altro posto vuoto a due banchi da me.
Il famoso ragazzo arriva quando siamo praticamente a metà della lezione.
La prima impressione che mi dà è di essere un emo in bianco. Un gatto dal pelo bianco con un ciuffo che gli copre mezza faccia. Giacca bianca, pantaloni bianchi e maglietta blu. Occhi azzurro ghiaccio dallo sguardo apatico ( da emo, appunto ).
La prof lo accoglie con un grande sorriso, che non viene ricambiato. – Benvenuto, Aster. Ragazzi, lui è Aster the Cat, il vostro nuovo compagno. Avrete modo di conoscerlo meglio più tardi, ora preferirei continuare la lezione. Bene, Aster, vai pure al tuo posto. E’ quello laggiù, di fianco a Knuckles.
E no. Io un emo come compagno di banco preferirei evitarlo. Ma non si può fare altrimenti, porca malora.
Il gatto si avvicina al mio banco strascicando i piedi, butta la borsa grigia per terra e si siede pesantemente.
-         Aster. – Bofonchia tendendomi la mano.
-         Knuckles. – Replico stringendogliela.
E finisce lì. Aster incrocia le braccia sul banco e vi si appoggia, con lo sguardo perso nel vuoto.
Buon per lui. Se sta zitto, posso tornare a farmi i cavoli miei dietro il libro di latino, e così faccio. Però una cosa la noto.
Tutte, e dico tutte, le ragazze della classe stanno fissando il mio compagno di banco. Okay, se fossi gay ammetterei che è un bel ragazzo, ma se si voltassero farebbero meglio. Danno sui nervi, tutte con lo sguardo fisso. Sembrano tanti gufi che guardano la preda.
Quando suona la campanella dell’intervallo, ovviamente, nessuna delle ragazze si azzarda ad avvicinarsi. E’ il solito approccio. Dev’essere lui a notare la ragazza che gli piace, pensano. Ma Aster non guarda nessuno, tiene gli occhi fissi in qualche punto neutro, non apre bocca se non viene interpellato. E’ un tipo strano.
I maschi vengono a conoscerlo, anche Sonic e Espio, con la scusa di parlare con me. Il riccio cerca subito di attaccare discorso.
- Salve Aster, io sono Sonic e lui è Espio. Knuckles l’hai già conosciuto.
 - Tanto piacere. – Ribatte lui guardandoli di sfuggita da sotto il ciuffo.
 - Knux, secondo me questo  è emo .- Mi bisbiglia Espio all’orecchio.
- You don’t say? Non l’avrei mai detto.
Ovviamente Sonic propone al nuovo arrivato di unirsi al nostro gruppo oggi pomeriggio dopo l’uscita delle 4. Ma quello rifiuta.
-         Mi spiace, devo correre a fare una cosa subito dopo scuola.- Ma va? Anch’io.
Difatti dopo l’ultima campanella Aster sparisce. A me resta appena il tempo per controllare se Tikal ance oggi sta bene, salutare tutti, e poi via come un razzo verso l’asilo! Silver probabilmente è già arrivato alle elementari.
Roxy mi viene incontro correndo. – Knuckles!
-         Ciao, nana!
-         Lo sai che oggi è arrivata una nuova bambina in classe nostra? – Ma cos’è, una mania?
-         Ah davvero?
-         Sì, aspetta. Meike!!! – Strilla rivolta verso la massa di bambinetti.
Ci viene incontro una gattina arancione con uno zainetto sulle spalle. Ha una massa di capelli ricci ricci e un vestito verde. Mia sorella salta giù e fa le presentazioni.
-         Knuckles, lei è Meike. Meike, questo è mio fratello.
-         Molto piacere. -  Mi viene da ridere. Mi viene sempre quando mia sorella fa la seria in quel modo.
-         Il piacere è tutto mio. Roxy, tu hai visto il mio di fratello?
-         No, io….
-         Meike!!!!!
E chi vedo arrivare di corsa con una borsa in mano, tutto affannato? Aster. La gattina gli corre incontro tutta felice.
- Scusa, Meike, dovevo fare pure la spesa.
- Non fa niente.
Non si è mica accorto di me. – Ehi, Aster.  – Lo saluto.
Alza lo sguardo. – Oh, Knuckles. Chi non muore si rivede,eh? – Mi dice con un sorriso un po’ ironico.
-         Già. A quanto pare pure le nostre sorelle sono in classe insieme.
-         Davvero?
-         Sì! – Gridano insieme le due bambine.
-         Beh, allora mi sa che ci vedremo spesso. Forza, Meike, andiamo. – Dice lui prendendo per mano la gatta.
-         Va bene. Ciao Roxy, ci vediamo domani!
-         Ciao! – Io e lei li guardiamo voltare le spalle e andarsene. Quindi siamo in due nella stessa situazione di fratello maggiore tuttofare? Allegria.
 
 
Shadow P.O.V.
 
 
Siamo tutti nel bel mezzo del parco, senza sapere cosa fare. Come sempre, ci sono un tot di defezioni. Mancano Silver, Knuckles, Amy che dovrebbe tornare a momenti perché è andata a prendere Cream, e quel ragazzo nuovo che Sonic ci sta descrivendo da un quarto d’ora.
In realtà nessuno lo sta ascoltando, perché siamo tutti accampati sull’erba e ognuno fa qualcosa di diverso.
Denise sta leggendo un libro, il bello è che addosso ha gli occhiali da sole e nessuno capisce come faccia a leggere. Le altre ragazze fanno pettegolezzi ( o così pare ) . Rouge è così maledettamente…sexy..e io sono così maledettamente…idiota…
Mi sento veramente uno stupido per la figura che mi sono fatto ieri sera. Ero a un passo dal baciarla e adesso non riesco nemmeno a guardarla in faccia? Ma dove siamo, a Beautiful?
Lei comunque non sembra preoccuparsi, perché si comporta come sempre, e meno male.
-         Shad, controlli tu cosa sta leggendo Denise che non ho voglia di alzarmi?
-         Scema… - Denise le tira la carta dei Ringo che stava dividendo con Blaze. – Sto leggendo Stephen King, se ti interessa tanto.
-         Davvero? E quale di King? – Espio le si avvicina con la faccia di uno che non farebbe altro che leggere “il re degli horror” . Espio. Che guarda ancora i cartoni di Pucca per imparare le mosse di Garu.
-         Misery. L’hai già letto?  - Comunque lei ne sembra felice. Gli sorride e indica la pagina. – Vuoi che te ne legga un pezzo?
-         Sì mi pia… - No grazie! I libri a scuola e basta!
Sonic ha interrotto il quadretto romantico. Come sempre. Ma Amy non si è ancora rotta di andare dietro a uno così, che pensa che la cosa più romantica del mondo sia un chili dog?
Evidentemente no, perché lei adesso gli si  seduta in grembo con molta nonchalance. Ma da dove è sbucata? Deve aver già sbrigato tutto quanto visto che a questa mandria di gente si è unita anche Cream.
Perfetto, adesso i nanerottoli sono due, lei e Tails. Se mi scappa una parolaccia capace che Amy mi fulmina.
Tanto non mi preoccupo certo di questo. Continuo a pensare a ieri sera, a quel marciapiede, e a quei bellissimi occhi verde acqua che avevo davanti….
Ho deciso. Non devo menare il can per l’aia. Mi alzo e faccio cenno a Rouge di seguirmi.
-         Uuuuuuh, che avete intenzione di fare?
Ignoro Sonic e mi dirigo verso una zona che è praticamente solo di cespugli, così potremo avere un po’ di privacy. Tanto qualcuno ha già pensato a punire quel riccio tirandogli qualcosa in testa ( dieci a uno che è stata Denise ).
Rouge mi segue un po’ spaesata. Quando finalmente arriviamo dietro i cespugli, mi chiede: - Shad, cosa succede?
-         Rouge, ascolta… - Non so neanche bene cosa dire.- Ti devo parlare…di ieri sera.
-         Okay, ti ascolto. – Si è avvicinata tantissimo, quasi quanto ieri. D’istinto, la prendo per le braccia.
-         Ascolta, Rouge, ieri sera avevo intenzione di dirti una cosa, anzi, no, volevo fare una cosa. – Cavoli, mi sto impappinando. No, Shadow, no, no e no. Tiro un sospiro.
-         E che….che cosa volevi dirmi…o farmi? – Lei è nervosa quanto me, si vede lontano un miglio, ma è bellissima persino così, mentre sembra quasi tremare di paura. E finalmente mi decido.
-         Questo, volevo fare.
E una volta per tutte riesco a baciarla. E’ una cosa….fantastica, non c’è altro modo per descriverla. No, okay, è Rouge a essere fantastica, neanche questo bacio può batterla.
Con tutta probabilità andremmo avanti all’infinito, ma da dietro i cespugli parte un applauso. E chi volete che ci sia? Sonic, ovviamente. E Tails e Espio e compagnia bella. Sono venuti a spiare me e Rouge, ma chi se ne importa. Sono felice comunque.
-         Va bene, ragazzi, la prossima volta che qualcuno di voi si bacerà avrò pronta la macchina fotografica.
Ridono tutti…I ragazzi. Le ragazze si guardano tra loro e sorridono nervosamente. Qui riccia ci cova…. Ne sono certo.

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Questo capitolo non voleva saperne di lasciarsi scrivere. Seriamente. Sono dovuta andare in trasferta fino a Verona per avere l'ispirazione XD
Comunque, avevo promesso delle novità...E a giudicare dalla reazione di Knuckles, sono anche delle belle novità :3 per non parlare di Shad e Rouge!
In ogni caso, il gradimento spetta a voi, quindi spero che anche questo capitolo vi piaccia. Alla prossima!
Ro =)

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Capitolo 5
*** Sbadabam! ***


Silver P.O.V.
 
 
Non è possibile. Una volta tanto io e le ragazze non siamo  gli ultimi ad uscire. Mancano ancora Sonic e compagnia bella, mi chiedo dove possano essere finiti…
Comunque non è che senza di loro ci annoiamo, anzi stiamo già ridendo tutti come dei matti mentre Shadow parla.
In teoria, ieri pomeriggio Shad ha chiesto a tutta la compagnia di mantenere il riserbo (si dice così? Mah) sul suo fidanzamento, e quindi ovviamente….Adesso lo sa tutta la scuola!
Certo, non ci comportiamo tutti come Sonic che stamattina si è lanciato verso me e Knuckles urlando – Shad si è messo con Rouge!!! –
Vi giuro che a Knux per poco non veniva una sincope. Guardava Sonic a occhi spalancati sbattendo le palpebre. E a dire il vero persino io ci sono rimasto di cacca. Ero sicuro che la prima coppia a mettersi insieme sarebbe stata quella di Sonic ed Amy! Voglio dire, sono secoli che lei gli ronza intorno…
Comunque adesso tutti e tutte sanno di Shadow e Rouge. Persino i professori. Nella loro classe c’è una prof antipatica come un attacco di meteorismo, che impedisce loro di stare seduti vicini. Poi all’ora dopo appare Mister Colby, che è suonato come un citofono, e quindi passano tutta la lezione nello stesso banco a sbaciucchiarsi. Okay, quest’ultimo particolare Shad non me l’ha detto, ma posso immaginarmelo….
Finalmente compaiono Sonic, Espio e Knuckles trascinandosi dietro un ragazzo sconosciuto con l’aria da morte in vacanza. Ci voltiamo tutti verso di loro.
-         Ehi gente questo è il nostro nuovo compagno, Aster.
Sbadabam! Denise aveva una pila di libri alta così in mano, e adesso sono tutti per terra. Lei è lì ferma, con le braccia penzolanti e lo sguardo fisso su…Aster? Diventa rossa come un pomodoro e si china a raccogliere i libri.
-         Oh, aspetta, ti aiuto.
Il gatto si lancia e impila i libri più velocemente di lei, e uno per uno glieli passa perché Denise possa riprenderli in mano. Riesce anche a buttare un occhio alle prime pagine di qualcuno.
-         “Cogito ergo sum” , “Memento audere semper”…Ti piace così tanto, il latino?
-         S-sì… - Non è un segreto che Denise scriva frasi in latino su tutti i frontespizi, però trovare un ragazzo che lo conosca…
-         Penso dunque sono, è una bella frase. Cartesio era un grande. – Le dice Aster passandole l’ultimo libro.
Senza volere guardo verso Espio. Cavoli, sta fumando di rabbia! Ci vorrebbe un estintore. Scusate, lui legge solo manga e consimili, il libro di latino l’ha sempre usato solo per dormire. Neanche io avrei mai pensato che avesse un’altra utilità oltre che come cuscino…..
In ogni caso, tutti stanno guardando a occhi sbarrati Aster, che si guarda intorno e arrossisce. – Scusate. – Bofonchia, abbassando lo sguardo.
-         Ehm…Ragazzi, che ne dite di andare a mangiare qualcosa? Sapete…Al bar? – Propone Amy, guardando insistentemente Sonic. Lui intercetta lo sguardo, ed è in trappola.
-         Oh, ehm, certo, sicuro. Voi che pensate, gente?
-         Sicuro! – E’ la risposta complessiva.
-         Aster, vuoi venire con noi? – Continua Sonic voltandosi verso il gatto. Lui alza a malapena gli occhi dai propri piedi.
-         Non posso, devo andare a prendere mia sorella.
-         Andiamo, amico, hai tempo – Knuckles gli mette una mano sulla spalla – io ormai gli orari li so a memoria, escono tutti alle 4 e mezza.
-         E allora okay…
Non c’è che dire, un tipo mooolto allegro.
Al bar, prendiamo tutti panini o simili ( Denise non ha più tentato il “de la muerte” neanche sotto tortura dopo il primo giorno ) ; ma è proprio Aster l’unico a limitarsi a una lattina di coca.
-         Ehi, Aster, non mangi? –Gli chiedo dal di sopra del mio hamburger doppio.
-         Non ho fame. – Mi risponde senza nemmeno guardarmi in faccia. Sta fissando le profondità della lattina, secondo me è andato…
 
Aster P.O.V.
 
Certo che ho fame, cosa me lo chiede a fare? Solo che non ho soldi. Devo comprare qualcosa per cena, più tardi, e quindi ne devo avanzare almeno un po’.
Sembrano tutti fin troppo allegri, questi tizi che mi si sono presentati lungo la strada per il bar. I migliori sembrano essere solo quei due, Shadow e Knuckles. Di poche parole, grazie a Dio.
Almeno quell’echidna mi ha dato una dritta sugli orari di Meike. Devo fare attenzione, dopo essere andato a prenderla. A cosa? Per esempio, al fatto che mio padre sia in buona quando torniamo a casa. Altrimenti…No, Aster, non ci pensare. Distraiti. Pensa a qualcosa di allegro. Magari a quella bella riccia bionda che hai aiutato prima…Denise…Che bel nome….
 
 
Tikal P.O.V.
 
Il mio telefono fisso squilla all’improvviso. Sono passati tre, quattro giorni da quando Knuckles e compagni ci hanno presentato quell’Aster. Sarà Denise che vuol parlare di lui? Perché non sono stupida, Miss bionda quel giorno ha avuto un colpo di fulmine, ne sono certa. Anche il mio piede ne è certo, purtroppo. Ci è caduto sopra il suo dizionario di greco.
Invece no. E’ Rouge.
-         Ciao Tiki, come va? Ti disturbo?
-         No no, dimmi pure.
-         Ti andrebbe di andare a fare un giro di shopping, oggi pomeriggio? Io, te e le altre?
-         Incredibile. Come mai oggi non vuoi restare appiccicata a Shadow?
-         Spiritosa…. No, non è questo, è che ogni tanto una cosa fra donne è meglio. Shad se ne starà con i ragazzi, una volta tanto.
-         L’idea mi alletta, Rouge, ma mi dispiace, ho promesso a Knux che sarei andata io a prendere sua sorella oggi.
-         E che problema c’è? Ce la portiamo dietro. Tanto anche Amy deve andare a prendere Cream.
E così, poche ore dopo ci ritroviamo tutte davanti al cinema, ognuna con le mani libere e il portafoglio gonfio.
- Ragazze, ci sono i saldi fuori stagione! Non credevo fosse possibile!
- Da quando ti interessano i vestiti? – Chiede Blaze, sorpresa, a Denise.
- Da quando mi evitano di dover indossare abiti scelti da mia madre.
Ridiamo tutte insieme e diamo inizio al nostro giro di shopping folle.
Il primo negozio, manco a dirlo, è di intimo. Mica possiamo portare Roxy e Cream in un posto del genere!
In realtà l’unica che si diverte qui è Rouge, che è un grissino con una quarta di reggiseno. Non come la sottoscritta, cioè a forma di rolatina.
-         Non dire sciocchezze, Tikal. – Mi dice lei quando lascio intendere quel che sto pensando. – Avanti, provati questo.
Mi mette in mano un bikini e mi spinge dentro il primo camerino libero. Non mi resta che provare quel costume.
Lo indosso, e il risultato è…wow. Non c’è che dire, mi sta bene, ma…Non lo indosserei mai. Se mi vedesse Knuckles con questo affare addosso…Arrossisco e mi cambio di furia.
-         Allora? Come ti sta? – Mi chiede Amy incuriosita appena esco dal camerino.
-         Bene. -  Rispondo a bassa voce e faccio per rimetterlo sullo scaffale.
-         Ma che fai? Se ti sta bene perché lo ritiri, scusa?
-         Oh, sì, mi sta bene ma…Ragazze, io mi vergognerei a mettere una roba del genere! Mi copre a stento un angolo di pelle!
-         Tesoro, è un costume, mica un burqa!
A questa uscita ridiamo tutte, compresa io, lo ammetto.
Alla fine, il costume lo compro. So già che non oserò mai metterlo, ma provateci voi a convincere quelle pazze scatenate.
Dopo il negozio di intimo, finiamo in uno di abiti da sera. Non vorrei nemmeno sapere perché, ma sento che Denise lo sta chiedendo.
-         Ma per il ballo scolastico! Sarà fra poco tempo, e non ho né il vestito né un cavaliere. Siccome la seconda cosa è impossibile da trovare, voglio prendere almeno la prima.
-         Come sarebbe a dire che non hai un cavaliere? E Sonic?
-         Ma non accetterebbe mai di essere il mio cavaliere!
-         Se se…Certo…. Comunque non ti sembra un po’ presto per comprare l’abito? Voglio dire, non hanno ancora dato nemmeno l’avviso a scuola!
-         Beh, in effetti…Ma voglio essere pronta!
-         E se poi dimagrisci? O ingrassi? O cresci di dieci centimetri?
-         Rouge, tu sì che riesci a confortarmi…
Insomma, alla fin fine nessuna ha comprato l’abito da sera. Anche perché sono già le quattro e dobbiamo correre a prendere le bambine.
Blaze e Rouge vanno con Amy a prendere Cream, mentre Denise mi segue fino all’asilo per vedere Roxy, che ancora non conosce.
La bambina ci corre incontro tutta contenta. – Ciao, Tikal! Dov’è Knuckles?
-         Ciao piccola, lui non c’è, andava a casa di Shadow.
-         Uff….- Roxy fa il broncio.
-         Ehm…Ciao, piccola. – Denise si avvicina e la bimba la guarda incuriosita.
-         Ciao, ma chi sei tu?
-         Sono un’amica di Tikal. Mi chiamo Denise. E tu sei…Roxy, vero?
-         Sì. Molto piacere. – Roxy mi dà la mano. – Dove andiamo, Tikal?
-         Ehm, uh…- A dire il vero non lo so, non mi sono messa d’accordo con le altre.- Adesso andiamo a incontrare le altre ragazze e Cream, e poi forse…aehm…
-         E poi forse andiamo in gelateria. A te piace il gelato? – Interviene Denise in mio soccorso, prendendole l’altra mano.
-         Siii!
E così ci dirigiamo davanti alle elementari. Cream è già uscita e fa capannello con altri due bambini che riconosco come Dodgeball e Charmy.
 - Ehi! – Roxy va loro incontro di corsa.
- Ro! – Esclama Cream vedendola arrivare. – Sei giusto in tempo per salutare Dodge e Charmy.
- Nu….Dove andate?
- A casa mia, con Vector! - Grida Charmy tutto eccitato. O-oh… A quel coccodrillo spetteranno due belle pesti oggi pomeriggio.
- Bene piccoli, adesso noi andiamo! – Li salutiamo e ripartiamo alla volta del cetro.
- Io e Tikal dicevamo che magari adesso potremmo andare in gelateria. Che dite voi? – Propone Denise, che ha ripreso la mano di Roxy.
- A me sembra una buona idea. Amy? Rouge?
- A me va bene. Cream?
- Certo!
E così, tutte in gelateria! Tempo dieci minuti e abbiamo tutte una grossa coppa di gelato davanti al naso.
- Roxy, sei sicura che non è troppo grossa quella per te? – Chiedo. Dopotutto, non posso farle venire un’indigestione. Lei scuote la testa.
- No no. Tanto so già che a cena ci sarà poco.
- Perché? – Fa Rouge curiosa.
- Se cucina Knuckles…
Scoppiamo tutte in una risata fragorosa. Certo che è impossibile restare serie qui in mezzo!
All’improvviso sentiamo Womanizer , quella canzone di Britney Spears, che parte da qualche punto molto vicino. Rouge tira fuori il cellulare. Ecco cos’è….
-         Chi è?- Chiede Amy sbirciando.- Ah, è Shadow! Cos’è, non rispondi? – Continua poi maliziosa.
-         Certo che no. – Ribatte la pipistrella rimettendo il cellulare in borsa.- Abbiamo fatto un patto; io fra le donne e lui fra gli uomini. Può anche stare senza di me per qualche ora.
 
Silver P.O.V.
 
- Donne… - Borbotta Shadow chiudendo il cellulare e lanciandolo sul tappeto.
Siamo tutti in casa sua. Tutti i ragazzi, intendo. Espio Sonic Knux io e Shad. Tutti.
L’appartamento di Shadow non è tanto grande, ma abbiamo scelto quello per pochi semplici motivi.
Primo: non ci sono bambinetti che scorrazzano.
Secondo: Shad ha tutti i videogiochi per Ps3 possibili e immaginabili. Per cui adesso siamo ammassati nel salotto, Knux per terra che mangia popcorn e noialtri sul divano. Sonic e Espio si sfidano a Fifa 2012 e io e l’emo…Boh. Cazzeggiamo, per dirla alla volgare.
-         Che volevi dire a Rouge? – Gli chiede Espio voltandosi verso di lui.
-         Chiederle quando torna così posso sapere quando buttarvi fuori di casa tutti quanti.
-         Sempre molto ospitale, vero Shad? – Anche Sonic abbandona il joystick e si stravacca sul divano.
-         Direi che ho ben ragione. Guarda qua! – Tira fuori un mucchio di sacchetti vuoti da dietro il divano. – Fra popcorn patatine e simili mi state svuotando la dispensa!
-         E’ colpa tua se tieni tutta quella roba in casa! – Mi sporgo su Knuckles e gli frego una manciata di popcorn.  – Comunque, ragazzi, che facciamo?
-         Ho un’idea. – Propone Sonic con un sogghigno. – E se facessimo uno scherzo telefonico alle ragazze?
-         Mh? E cosa dovremmo dirgli? – Fa Knux con la bocca piena.
-         Non lo so, ma se le chiamiamo tutte insieme faremo fare loro un bel salto e una figuraccia. Ci state?
Ovviamente sì. Ognuno prende in mano il cellulare e si prepara. Shad chiamerà Rouge, io Blaze, Sonic Amy e Knux Tikal. Solo Espio non sa che pesci pigliare.
-         Ragazzi, mica posso chiamare Denise!
-         E perché no? – Sonic gli frega il telefono. – Guarda che la chiamo io se non lo fai tu!
-         E va bene….
Al via, premiamo tutti il tasto di chiamata. Due squilli, tre, quattro…Nessuno ha messo il vivavoce, ma quando rispondono al cellulare di Knuckles stiamo tutti in ascolto.
-         Pronto? – Fa lui, poi sbarra gli occhi, sospira e preme il tasto del vivavoce. – Cacchio.
-         Pronto Knuckles? – La voce di Roxy si fa sentire in tutta la stanza.
-         Perché hai risposto tu?
-         Mi ha detto Tikal di farlo perché così non provate più a fare gli scherzi. Ah, Sonic, ha detto Amy che se chiami ancora fa rispondere a Cream.
-         Va bene, va bene, ciao. – Knux chiude la chiamata e si volta verso di noi corrucciato. – La prossima volta chiamiamole quando non ci sono dei bambini intorno.
Mugugniamo tutti un assenso, poi Sonic si alza. – Vado a prendere una bottiglia di Coca, così ci sciacquiamo la gola. – E se ne va in cucina.
-         Ma fai pure come se fossi a casa tua, Sonic! – Gli urla Shadow.
-         Okay, grazie!
 

 
Denise P.O.V.
 
Apro il computer portatile e, sempre da sdraiata sul letto, vado alla ricerca di qualcosa da fare. Il pomeriggio con le ragazze è stato divertente, ma decisamente molto, molto stancante.
Però ovviamente, in questa famiglia non ci si può rilassare,no? Infatti appena trovo un sito di giochi punta e clicca che non mi fa bloccare il pc, come una furia entra mia sorella, Sandra. Ovvero l’essere più irritante sulla faccia del pianeta.
Dicono tutti che ci somigliamo. Bionde, occhi verdi, certo, per quello siamo uguali. Ma lei è sempre vestita alla moda, e parla con quel tono di voce così stridulo…Di cui tutti i ragazzi vanno matti.
Insomma, una rompiscatole al cubo. E adesso è piombata nella camera che sfortunatamente condividiamo.
-         Denise! Invece di stare appiccicata a quel computer aiutami! – Strilla. Dio, i miei timpani. Meno male che va all’università e non al liceo con me.
-         Ma che cazzo stai facendo? – Sì, non siamo molto gentili l’una con l’altra.
-         Non trovo più la mia camicia blu! E devo metterla per uscire con Cameron!
Sbuffo, mi alzo e ripesco la camicia da sotto un mucchio di vestiti. – Eccotela. Ma scusa…Cameron? Non uscivi con James? O con Daniel?
-         Fatti gli affari tuoi! – Me la strappa di mano. – Proprio tu, che oggi facevi la gattina con quel tizio!
-         Ma cos…Che cavolo dici? – Esclamo.
-         Ma sì, quel tizio bianco. Passavo lì davanti per caso e ho visto tutta la scenetta. Dì la verità, hai fatto cadere apposta i libri, vero?
-         Senti, non sparare baggianate su cose che nemmeno sai. Ci stavo solo parlando!
-         Se se….Anche se ero lontana ti ho vista benissimo! Lo guardavi con due occhi così! – Mima di avere gli occhi enormi. – Perché non ti ci metti insieme, così non scassi i maroni a me?
-         Ma vaffan… - Sbam! Sandra esce sbattendosi la porta alle spalle.
Mi ributto sul letto. Ma cosa va a dire quella ragazza? Mia sorella è veramente rincitrullita.
Lo so benissimo che mi voleva solo prendere in giro, ma…c’è un problema. Il problema è che almeno un po’ questa storia è vera.
Stamattina, quando ho visto Aster, sono rimasta annichilita. Perché era veramente…FIGO, non ci sono altre parole per descriverlo. E poi, quando mi ha aiutato con i libri, è stato così gentile. Mi stava partendo un “awwwww” grosso come la scuola. A me. Denise Kennington the hedgehog. La capa delle femministe del liceo di  North May, la mia vecchia città. Seriamente, sto diventando matta.
Che poi quello non è mica l’unico problema, perché l’altro  è Espio.
Si vede lontano un miglio che gli piaccio. Ormai l’avrebbero capito persino le bambine che siamo andate a prendere oggi, ma per me lui è solo…un amico. Figo quanto volete, ma sempre un amico resta.
Scuoto la testa per scacciare questi pensieri. Non sono da me. Intanto, giro su Youtube, e trovo fra i preferiti l’unica cosa che in questo momento può distrarmi.
Clicco sull’icona e mi immergo nella puntata di Death Note dicendomi di non pensare né a Espio né a Aster né a chicchessia, ma come si dice, fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, no?
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Questo capitolo non è stato solo complesso da scrivere. Di più. Fra il pc che ha deciso di andare a ramengo, fra che ho iniziato il liceo…insomma, di tutto e di più. Anche se nel frattempo ho scribacchiato quella storia su Christine, e ho raccolto un po’ di info sul liceo per questa storia.
Spero che comunque non sia uscito così male. Ah, una precisazione per chi non avesse intuito (cioè quasi tutti, probabilmente XD ): le sorelle Denise e Sandra sono un omaggio al telefilm della famiglia Robinson, dove ci sono due con gli stessi nomi. Dopotutto, qualcun altro a parte me lo guarderà, no?
Denise: no, solo tu.
-_- ok…Vi lascio, e mi raccomando, se vi è piaciuto, recensite! Ciao ciao!
Ro =)

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Capitolo 6
*** Giornata storta ***


Roxy P.O.V.
 
La maestra batte le mani. – Su bambini, adesso guardate fuori dalla finestra e disegnate quello che vedete!
Io e i miei compagni ci sediamo ai tavoli con i fogli davanti e iniziamo a disegnare. Io mi sono seduta di fianco a Meike, per forza, perché io e lei siamo amiche. Meike è la mia migliore amica nell’asilo, perché fuori il mio migliore amico è Dodge e mica lo posso tradire.
Comunque, prendiamo i pastelli e cominciamo. Meike non è tanto attenta, non lo è mai, ma oggi sembra proprio persa. Disegna le nuvole e poi si distrae, chissà perché.
Io non so proprio cosa disegnare. Se disegno anch’io le nuvole sembra che ho copiato da lei, ma non c’è mica niente altro fuori. In ogni caso, mentre faccio un po’ di blu per il cielo, spero che mi venga a prendere Knuckles oggi. Anche Tikal è simpatica e gentile, ma Knuck è un’altra cosa. E se venissero tutti e due? Magari. Tanto lo so che sono fidanzati ma non me l’hanno detto perché sono troppo piccola……
Ad un certo punto, mentre guardo fuori noto un qualcosa che vola. Non è un uccello, è tondo, metà grigio e metà rosso. Eggman! Lo so che è lui, l’ho visto un sacco di volte mentre Sonic e gli altri ci combattevano, però è lontano e non viene verso di qua. Sta andando verso il fiume.
Mi metto a disegnare. Ora so cosa fare: disegnerò Eggman e poi quando esco mostrerò il disegno a Knuckles, così se quello vuole fare qualcosa di brutto lo sanno già. E poi è facile da disegnare; è una palla!!
 
Knux P.O.V.
 
Avete presente quelle giornate in cui tutto sembra girare storto per tutti? Ecco, questa è una di quelle giornate.
Già sono entrato a scuola con un diavolo per capello perché mi ero svegliato qualcosa come un quarto d’ora prima. Poi entro in classe,  e scopro che l’unico più in ritardo di me era Aster.
E’ arrivato tipo mezz’ora dopo, con il cappuccio della felpa bianca tirato su stile Assasin’s Creed. E poi l’ho capito, il perché. Quando si è girato per chiedermi a che ora fosse il test di scienze, ho visto che aveva un occhio nero. Sembrava che avesse un’occhiaia da due mesi di insonnia. Su lui tutto bianco, faceva impressione.
-         Aster, ma che diamine….Che ti è successo?
-         Ho sbattuto contro lo spigolo del mobile. – Ha risposto lui in fretta, girandosi dall’altra parte. Poi per tutta la mattina è rimasto ancora più taciturno del solito, se possibile.
Naturalmente, oggi non se ne parlava di farsi aiutare durante il test. Avrò preso 5 o giù di lì ( che novità!).
Come se tutto ciò non bastasse, ci si è messo pure Sonic, che dopo aver scoperto che volevo preparare degli hot dog ( provate voi a inventarvi qualcosa da far mangiare a una bambina ) si è autoinvitato a pranzo da me. E che cavolo. Proprio oggi che avevo intenzione di passare il pomeriggio con Tikal. Ehi ehi, niente di romantico, assolutamente no. Siamo solo amici. Anche Sonic e compagnia bella sono simpatici, ma ogni tanto fa piacere parlare con qualcuno che abbia qualche neurone in più di due.
Comunque, non c’è stato verso. Sonic mi ha seguito fino all’entrata dell’asilo, dove siamo adesso.
Aster non lo vedo, in giro. A prendere Meike c’è una gatta bionda, una donnetta minuta. Noto che ha anche lei un livido, questa volta sul braccio. Se quella è la madre di Aster…tutti che sbattono da qualche parte in quella famiglia? Mmmm…qui gatta ci cova.
Mi distraggo grazie all’arrivo di Roxy. Come quasi sempre, ha in mano un disegno. Ma non fanno altro all’asilo? Passano cinque ore a disegnare? Allora ci torno anch’io, scusate.
-         Knuck! – Si ferma davanti a me saltellando. – Devo farti vedere una cosa!
-         Me la fai vedere a casa, piccola. – Dico prendendola in braccio. – A pranzo ci sono gli hot dog.
-         Siii! – Si accorge di quel rompiscatole riccio blu solo adesso. – Ciao Sonic! Cosa fai qui?
-         Veramente vengo a pranzo anch’io, per farvi compagnia. – Risponde lui ridendo.
-         Ma per far compagnia a noi o agli hot dog? – Questa bambina è un genio. Modestamente, è mia sorella, qualcosa avrà imparato da me.
Sonic non ci è rimasto neanche troppo male, in compenso mi metto a ridere io. – Ti ha sgamato, riccio, mi dispiace.
-         Ehm….certo. – Tanto per fare qualcosa prende il disegno di Roxy e lo guarda. – Ehi, carino…Ma perché hai disegnato Eggman?
Mi sporgo a guardare anch’io. Miracolosamente, riesco a capire che quell’ammasso di colori è il dottor uovo pasquale anch’io.
-         E’ passato fuori dalla finestra. Volava ed è andato di là. – Roxy indica un punto più o meno in direzione del fiume.
Sonic pare interessato. – Davvero? Beh, allora sarà meglio che vada a dare un’occhiata. Ciao, ragazzi. Salutatemi gli hot dog.
Fa un cenno con la mano e parte di corsa, lasciando per terra il disegno di mia sorella. Io la lascio scendere per recuperarlo, poi la prendo per mano e ci avviamo verso casa. Senza ospiti incomodi, grazie al cielo.
Camminiamo un po’ in silenzio, finché Roxy non si volta verso di  me.
-         Knuckles?
-         Sì?
-         Ma anche se non c’è Sonic…Gli hot dog ci sono lo stesso?
Scoppio a ridere. Mi viene il sospetto di aver allevato un libro di  barzellette invece che un’echidna nera. – Ma sì, stai tranquilla, ci sono.
Si rilassa e finalmente raggiungiamo Angel Island e casa nostra.
 
Espio P.O.V.
 
Cammino verso casa furibondo. Ogni volta che vedo Aster mi incavolo altamente. Ma chi si crede di essere quel fighetto per venire qui e fare il cascamorto con Denise? Oggi girava pure con il cappuccio tirato su e un occhio nero per farsi notare.
Insomma, è da quando Denise è arrivata che cerco di essere gentile con lei, e adesso piomba qui quel gatto e rovina tutto. E che cacchio!
A proposito di Denise…Eccola lì, che ride con Amy davanti a casa della riccia rosa. Che faccio, io devo passare di lì, ma mi fermo o passo oltre? Va beh, vediamo.
Passo loro davanti con noncuranza salutandole con la mano. Denise si volta verso di me con un gran sorriso. – Espio, aspettami! Okay Amy, noi ci vediamo domani, eh? Ciao!
-         Ciao Deni! – Amy la saluta e entra in casa, mentre l’altra mi insegue per poi affiancarmi.
-         Posso fare un pezzo di strada con te? – E me lo chiede?!
-         Certo che puoi!
Camminiamo per un po’ fianco a fianco. Non so assolutamente cosa dire per rompere il ghiaccio, che idiota. Comunque, ci pensa lei.
-         Che fai tu adesso che arrivi a casa?
-         Penso che mi toccherà studiare latino, domani quell’arpia interroga. Tu?
-         Boh, io non ho niente da fare, credo che guarderò qualche puntata di Death Note mentre mangio. Tanto sono sola in casa.– Uhm, Denise, un pranzo preparato da lei e Death Note. Un paradiso terrestre.
-         Posso autoinvitarmi a casa tua? Così almeno avrò una scusa per non studiare le ventisettemila declinazioni del latino!
Lei scoppia a ridere. – Ti direi di sì, ma non voglio avere sulla coscienza il tuo quattro in pagella. – Noto che è arrossita un bel po’. Oh merda. Forse ho esagerato nel provarci.
-         Okay, non importa.
Arriviamo davanti a casa sua e chiacchieriamo ancora un po’ prima che imbocchi il vialetto per entrare. Sono un po’ teso, a dir la verità. Shadow ha approfittato di questa situazione per tentare di baciare Rouge, ma non sono il tipo da fare certe cose.
Lei si asciuga le lacrime del troppo ridere, poi fa per entrare. – Meglio che vada, le polpette e Light Yagami mi aspettano.
-         Oh, okay. Allora ci vediamo domani mattina.
Mi saluta con la mano e si volta per entrare.
-         Denise! – Oddio, che sto facendo? Non ho nessuna intenzione di…
-         Sì? – Si volta, e al vedere il suo sguardo mi manca del tutto il coraggio.
-         Niente. Buon appetito.
-         Grazie. – Mi sorride e entra in casa. Io resto lì qualche minuto, poi mi allontano.
Bravo Espio. Sei il re dei coglioni.
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Questo capitolo mi pare sommamente inutile, ma anche la sottoscritta doveva studiare latino e non ne aveva voglia XD spero di non aver scritto troppe stupidaggini, in ogni caso. Lascio a voi il parere. Ciao ciao!
Ro =)
P.S, Ho anche l'impressione di aver sbagliato qualche colore, ma credo che si capisca lo stesso chi parla e quando parla. O no?

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Capitolo 7
*** Feeling like an idiot ***


Amy P.O.V.
 
Sono davvero preoccupata. L’ultima campanella è già suonata, e Sonic non si è visto. L’ho aspettato fino all’ultimo, e adesso sto entrando anch’io, ma niente. Va detto che potrebbe apparire da un momento all’altro correndo, ma io mi preoccupo lo stesso.
All’improvviso, un rombo assordante arriva all’entrata e lì inizia a scemare. Mi volto di scatto, speranzosa, ma niente, è solo Shadow che…miracolo, è riuscito a comprarsi la moto. Un mastodonte di moto, ma in questo momento non me ne frega assolutamente niente.
Quel riccio nero abbandona la moto davanti all’ingresso ( perché per lui le righe del parcheggio servono solo per giocarci a campana, ovvio ) e mi raggiunge di corsa con il casco sotto il braccio.
-         Ehi, rosa, dov’è il tuo fidanzato? -  Mi fa. E’ troppo allegro oggi.
-         Non si è visto. – Lui sarà allegro, ma io no. Mi avvio lungo il corridoio.
-         Ma stai tranquilla, avrà tagliato! – Lui mi insegue.
-         Già. Sarà. – Però non sono tranquilla. Sarò idiota, ma ho una sensazione che non mi piace…
 
 
Sonic P.O.V.
 
Adesso che comincio a riprendermi, mi sento un vero idiota. Sono legato come un salame da cavi di ferro e davanti a me il ciccione sta ghignando. Ho un deja vu.
Ieri non mi aspettavo niente del genere. Sono andato a dare un’occhiata dove mi aveva detto Roxy, e da principio non mi ero accorto di nulla…Poi qualcosa mi ha colpito alla testa, e sfido ognuno di voi ad accorgersi di qualcosa da svenuto.
Eggman sogghigna e mi si avvicina con le mani dietro la schiena. – Oh oh oh, mio piccolo petulante porcospino. Adesso sono io che rido, no?
-         Sarebbe meglio che non lo facessi, qualsiasi bambino penserebbe che sei un Babbo Natale rasato. – Non riesco a trattenermi da fare battute stupide, tanto sono tranquillo. Ogni volta che sono finito in questi casini, me ne sono tirato fuori in qualche modo, da solo o grazie agli altri. Quindi…no problem. – Piuttosto, come mai mi hai preso stavolta? In che modo cercherai di distruggermi?
L’uovo scoppia a ridere.  –Oh, no, niente del genere, razza di rompiscatole. Stavolta mi servi per un esperimento. Un piccolo, semplice…esperimento. – Gli è venuto l’occhiale da maniaco. Cavoli, se è brutto.
-         Davvero? Da quando giochi al Piccolo Chimico, Eggy? – No, ma è impossibile prenderlo sul serio. Mediamente si incazza, invece oggi ride ancora di più. E’ andato.
-         Oh oh oh! Da quando potrebbe tornarmi utile, Sonic! – Finalmente tira fuori le mani da dietro la schiena. Nella destra tiene una piccola siringa colma di sostanza azzurra. Okay, quasi quasi comincio a spaventarmi.
-         Bene, Sonic, adesso  ti consiglio di stare FERMO. – Mi afferra per la parte di braccio scoperta dai cavi e ci pianta l’ago della siringa. Cribbio, che male.
-         Che cosa diavolo… - Chaos, amico mio, Chaos. In questa siringa c’è Chaos mischiato a….qualche altra cosetta. Se l’esperimento funziona, anche i tuoi amichetti faranno parte del mio esperimento. Se no, beh….- Strappa via l’ago. – Un nemico in meno non fa mai male, no? Oh,oh,oh!
Il grassone scoppia a ridere di nuovo, vorrei dirgli qualche altra cosa idiota, ma mi sento…di nuovo…svenire….
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Non ditemelo, lo so. Questo capitolo è cortissimo e probabilmente fa schifo, ma prometto che il prossimo sarà più lungo e molto, molto meglio. Frattanto *apre l'ombrello* spero che non mi tirerete troppi pomodori ^^"
Con la speranza che qualcuno recensisca...Hasta la vista!
Ro =)

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Capitolo 8
*** Rossori ***


 
Shadow P.O.V.
 
Amy è riuscita far preoccupare l’universo intero. Persino me….un poco. Sonic non si vede, non risponde alle chiamate, siamo andati persino a casa sua ma non c’era. Knuckles ci ha anche detto che ieri era corso a vedere se il dottore obeso stava combinando qualcosa, ma non è possibile, quel riccio non può essersi fatto catturare. Non è così stupido. Eppure….
-         Io direi di andare a controllare – propone Tails, ansioso- mettiamo il caso che gli sia successo qualcosa. Dovremmo aiutarlo.
-         Già. Knuckles, da che parte era andato?
-         Verso il fiume, credo.
-         E allora cosa aspettiamo? Muoviamoci! – Amy brandisce il martello. Oh cribbio. Sembra isterica.
Espio si volta verso Denise. – E’ meglio che tu resti qui. Non conosci Eggman, potrebbe essere pericoloso…
-         Dì, ma sei scemo? – Si altera lei. – Sonic è anche amico mio. E qualsiasi cosa voglia fare questo dottore, che faccia pure. Ma io vengo.
A quel punto Aster, che ci è venuto dietro ma stando sempre sulle sue, le si affianca borbottando – Allora vengo anch’io.
Perfetto. Un branco di inesperti. Ma tant’è, se vogliono mettersi nei guai loro…Io non ci vado a salvarli.
Raggiungiamo il prato di fianco al ruscello. Nulla. Zero. Nisba. Ovvero, di Sonic neanche l’ombra.
-         Qui non c’è torniam… - Non faccio in tempo a dirlo che un baratro si apre sotto di noi e precipitiamo chissà dove.
-         AAAAAAAAAAH! – Urliamo tutti. No, quello che strilla come una femminuccia non sono io, è Silver.
Piombiamo con il sedere per terra….sul ferro. Siamo in una stanza tipicamente in stile Robotnik, tutta di metallo, con macchinari astrusi ovunque e….Sonic legato come un insaccato in un angolo.
-         SONIC! – Urla Amy e gli si catapulta addosso brandendo il martello.
-         NO! Amy, lontana,stai lontana! – Cerca di fermarla lui, ma è troppo tardi. Un tentacolo di ferro esce da qualche punto del soffitto e la avvolge, facendole cadere di mano il martello.
-         AMY!
 
 
Denise P.O.V.
 
 
Dopo l’urlo di Tails, si scatena il caos. Mai vista una cosa del genere.
Silver alza le mani e contemporaneamente una luce azzurrina avvolge il tentacolo. Telecinesi?! Comunque, qualsiasi cosa sia, non funziona. Amy è ancora stritolata da quel coso. D’istinto, indietreggio verso Aster e gli afferro la mano. Lui ricambia la stretta, portandosi di fianco a me.
Intanto , Knuckles ha afferrato le spire di ferro che avvolgono Sonic e tira con tutte le sue forze, ma quelle non si smuovono di un millimetro. Pero minchia che muscoli!
Insomma, tutti stanno cercando di fare qualcosa. Rouge vola, Tails la segue a ruota,  Shadow sembra stia raccogliendo potere ( lo so che non dovrebbe vedersi, ma sembra che stia facendo la mossa “pazienza” dei Pokemon ) , Blaze ha due sfere di fuoco sulle mani, ma è indecisa…anche perché non può certo dare fuoco a quei due!
Frattanto, altri tentacoli sono sbucati fuori e cercano di afferrare chiunque voglia liberare Sonic o Amy . Espio diventa invisibile e cerca di eluderli, o almeno credo, visto che non lo vedo. Dio dio dio , spero non gli succeda nulla…… Non posso aiutarlo….
 Gli unici che non possono fare nulla qua siamo io, Aster e Tikal. Ma Tikal….
-         No! – Grido. Un coso di ferro ha afferrato Tikal e l’ha sollevata come Amy, ma bloccandole anche la bocca. Ecco perché non la sentivamo urlare.
Il mio urlo fa voltare tutti. Anche Knuckles, che vedendola prima sbianca e poi diventa rosso dalla furia. – Tiki!
Molla Sonic e si lancia addosso al tentacolo. Ma niente da fare.
-         Oh oh oh! Ma bene, vedo che vi state divertendo!
La voce viene da dietro di noi. Ci rigiriamo tutti da quella parte (tranne Knux ) e ci troviamo davanti un maxischermo con un faccione baffuto e occhialuto sopra. Dev’essere il famoso Eggman, che ghigna.
-         Volevo solo divertirmi a vedere le vostre reazioni davanti al vostro amichetto. Adesso posso anche dare il via all’esperimento….Che dite?
Scoppia in una risata da Babbo Natale e da dovunque sia preme un pulsante.
Un fumo grigiastro inizia a uscire  dalla presa d’aria nell’angolo. Iniziamo tutti a tossire.
Questo fumo mi da alla testa…..Mi sembra quasi di svenire….
Barcollo, e l’ultima cosa che avverto è Aster che  mi afferra per la vita. Poi, il buio.
 
 
Blaze P.O.V.
 
Dove….dove sono…..
-         Blaze? Blaze! Svegliati! – Silver è sopra di me con uno sguardo preoccupato.
-         Silv…..Non urlare…. – Mi tiro su lentamente, guardandomi intorno.
Siamo di nuovo vicino al ruscello, tutti sdraiati o seduti per terra. Ero l’unica ancora svenuta, credo, perché tutti gli altri sono svegli. E più o meno interi, anche se…
-         Tikal! Amy! – Mi lancio verso di loro. Sono sedute una di fianco all’altra, abbracciate. Su tutto il corpo sono piene di lividi e segni, dove i tentacoli le stringevano.
-         No, ragazze,no…. – Mi inginocchio di fianco a loro e le abbraccio. Noto che Tikal sta piangendo.
-         Mi dispiace, ragazzi…. – Mi volto. Sonic è in piedi di fianco a noi. – Eggman è impazzito. Ho capito tutto, mentre ero lì, però non avrei mai voluto che voi vi ficcaste in questo guaio.
-         Che cosa voleva, Sonic? – Shadow gli si avvicina, con un braccio intorno ai fianchi di Rouge. Il riccio blu fa un sospiro e poi inizia a parlare.
-         Quel matto ha inventato una miscela di Chaos e altre sostanze che ha iniettato a me, e probabilmente anche a voi. Non so quale fosse il suo scopo, ma noi eravamo le sue cavie da laboratorio.
Mi controllo le braccia, staccandomi dalle ragazze. E’ vero, sulla destra ho un livido da iniezione. E anche Amy e Tikal. E per quel che posso vedere…Tutti gli altri.
-         E adesso dov’è ? – Silver mi si avvicina, mettendomi le mani sulle spalle. Non riesco a trattenere un brivido, a quel contatto. Ma perché poi?
Sonic indica un punto poco lontano, che ci voltiamo tutti a controllare. E’ una cosa….terribile.
Un baratro enorme, nero e profondissimo.
-         Era una delle sue astronavi più grosse. Appena ci ha iniettato quella roba, ha preso e se n’è andato. Non ha lasciato nulla.
-         O forse sì… - Tails si china a raccogliere qualcosa. E’ un foglietto bruciacchiato. La volpe lo scorre e poi alza gli occhi, preoccupato.  – Ragazzi, sentite qua….
E inizia a leggere. Man mano che va avanti noi rimaniamo sempre più basiti.
“  12 Ottobre. Oggi ho finalmente portato a termine la miscela di Chaos e MD40. L’ho perfezionata per il mio scopo, e l’ho chiamata…..Miscela X !
La Miscela X, iniettata in un essere vivente, ne modifica le caratteristiche cromosomiche. Sostanzialmente, non varia l’aspetto né la parte psicologica, ma in caso di accoppiamento dell’essere viene trasmesso come un vero e proprio carattere. Quindi, non Sonic e i suoi amici diventerebbero utili ai miei scopi…Ma i loro figli.”
Arrivati alla fine, si sente un grido. Denise , lo sguardo atterrito, fissa il foglio a occhi spalancati. – No…Non è possibile….-  Balbetta. – Ma…ma perché? -  E scoppia a piangere.
- Te l’avevo detto che non saresti dovuta venire! – La aggredisce Espio, incazzato. Ma che pensa di fare?- Ma tu no, insistevi!
 - Ehi! – Aster tira su Denise e la stringe a sé, cullandola leggermente.– Hai la delicatezza di un elefante, tu! Non lo vedi che è sconvolta?
Questo fa infuriare il camaleonte ancora di più. – E tu cosa vuoi? Cosa c’entri?
-         Espio, calmati! E’ mio amico anche lui, per la miseria!
-         Davvero pensi questo? Ma non l’hai capito  che a lui importa di solo farsi te?
Oddio. Espio l’ha sparata davvero grossa.  Aster spalanca gli occhi,  si fionda su di lui e lo afferra per il colletto della maglia. – Ripetilo se hai il coraggio! -  Ruggisce.
-         Certo che lo ripeto! – L’altro lo spinge via. - Ammettilo, forza, tu punti solo a baciarla e poi a vantartene con i tuoi amichetti della città prima! – Sogghigna.
-         Sbagliato, al massimo posso vantarmi di averti fatto cambiare idea. – Il gatto si mette in posizione da boxe.
-         BASTA! – Denise si piazza in mezzo a loro con le braccia aperte. – Non voglio più sentire una sillaba! Siete tutti uguali, voi ragazzi! Sempre alle mani! Io me ne vado!
Così dicendo, gira sui tacchi e si mette a correre verso la città.
-         Denise! Denise, aspetta! – Amy cerca di inseguirla, ma si ferma con una smorfia di dolore.
-         Amy, sei sicura di star bene? – Sonic le si avvicina.
-         S-sì…stai tranquillo, tu piuttosto?
-         Me la caverò. Sentite, ragazzi, è meglio se ce ne torniamo a casa. Dobbiamo riprenderci e riflettere. – Così dicendo, il riccio afferra la mano della nostra amica, che arrossisce.
-         Ma…ma Sonic, che fai?
-         Pensi che ti lascerei tornare a casa da sola così malmessa? E soprattutto - scherza- senza approfittare della tua ospitalità?
Amy scoppia a ridere . – Okay, mi hai convinto, ma non pensare di fermarti a dormire.
-         Non ne ho la minima intenzione.
I due se ne vanno mano nella mano, scherzando. So bene che l’intento di Sonic è più che altro quello di distrarre Amy da tutto ciò che è successo, ma non riesco a trattenere una fitta di gelosia per lei. Ma perché poi? A me non piace nessuno…..
Vengo distratta dai movimenti di Tikal.  – Sarà meglio che torni a casa anche io . – Si alza, ma già vacilla.
-         Ma sei matta? – Knuckles le si avvicina mettendole un braccio intorno ai fianchi. – Tu vieni a casa con me. Anch’io sono preoccupato, cosa credi?
-         Ma veramente….. – Balbetta lei , arrossendo.- Sei….sei sicuro che non disturbo?
-         Figuriamoci! – Le fa cenno di salirgli sulla schiena. – Andiamo. Non mi fido a lasciarti da sola.
-         Lì sopra? -  Tikal arrossisce ancora di più.
-         Che c’è ti vergogni? – Fa Knuckles stupito. Peccato che abbia le guance più rosse di lei….
-         No, no, va bene…. -  Lei gli si arrampica sulla schiena e mi saluta con un cenno della mano. – Non correre!
-         E che sono Sonic? – E così discutendo i due se ne vanno.
Aster ed Espio, che fino a quel momento avevano continuato a guardarsi in cagnesco, si voltano le spalle e si allontanano da due parti opposte. Di lì a pochi secondi rimaniamo solo io e Silver, in mezzo al prato. Lui mi si avvicina e mi tende la mano per aiutarmi ad alzarmi.
- Andiamo, Blaze, è meglio che torniamo a casa anche noi.-
Annuisco, mi aggrappo al suo braccio e mi tiro in piedi, poi ci incamminiamo verso casa uno a fianco all’altra.
-         Quante scene d’amore prima eh?
Mi volto di scatto verso di lui. Siamo nel bel mezzo del bosco che separa la città dal ruscello.
Silver non è il tipo a cui importa di cose del genere. Mediamente, se se ne accorge, fa lo stupido, ma probabilmente ha capito che oggi non è il caso.
-         Già.
-         Persino Sonic, incredibile…E anche quei due che litigavano…Mancavamo solo noi! – Mentre lo dice, mi prende per mano e io arrossisco di botto. Ma che mi prende? Sarà la tensione….
-         Francamente non ti ci vedo a fare a botte per me.
-         E’ qui che ti sbagli. – Fa, serio.- Se Espio fosse saltato addosso a te…
-         Probabilmente l’avrei fatto arrosto.
Lui scoppia a ridere subito. Lo sapevo, non è capace di restare serio per più di cinque minuti. Se non l’avessi capito in diec’anni….
-         Fra parentesi, Denise sembrava davvero sconvolta quando Tails ha parlato dei figli,,,,E credo di capirla.
-         Tu che la capisci? Sei un maschio, come fai a capirla?- Gli do un colpetto scherzoso con la mano libera.
-         Beh, sai….- Si blocca.- Prometti di non prendermi in giro.
-         Promesso.
-         Ci credi se ti dico….Che mi sono preoccupato, perché i miei figli avrei voluto averli con te? – Si ferma sul posto, e io con lui. E’ più rosso di me, probabilmente.
-         Che..che cosa? E…perché questo? – Silver mi prende il viso tra le mani.
-         Perché volevo che fossero bellissimi. – Mormora.
Sono sbalordita. Ma non in senso negativo, questo no. Anche perché….Gli passo le mani dietro la testa e lo bacio, avvicinandolo a me.
Ecco cosa volevano dire le guance rosse, quei sentimenti strani….Ero innamorata di lui e non me n’ero accorta. Che idiota. E che idiota lui, a non dirmi niente di quello che provava….Ma adesso non importa.
Restiamo a baciarci per un’eternità, finché non mi accorgo che sta cominciando a fare freddo. Ci stacchiamo a malincuore.
-         Dobbiamo andare. Sai…Dodgeball. – Fa lui, rossissimo.
Annuisco e gli riprendo la mano. Ci avviamo verso la scuola, senza staccarci neanche una volta.

Evviva! Un capitolo come dio come Dio comanda (forse)! Spero di essermi fatta perdonare per quella roba microscopica dell'ultima volta. D'altronde, non sono nemmeno sicura che questo capitolo sia meglio...Ma vabbè XD. Ciao ciao!
Ro =)
P.S. Ho notato, con mio sommo dispiacere, che le recensioni sono diminuite un sacco. Spero solo che questo sia colpa della scuola che non consente di venire su EFP (e in tal caso vi capisco fin troppo bene XD ) e non per la qualità dei capitoli :(
 
 

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Capitolo 9
*** Rivelazioni ***


Knux P.O.V.
 
Mi dirigo in fretta verso l’asilo. Da solo, una volta tanto.
Silver è andato a prendere Dodgeball con Blaze, perché fra tutti i macelli che sono successi ieri sono anche riusciti a mettersi insieme, e chi sono io per fare il terzo incomodo? E Aster non  si è visto. Probabilmente non voleva incontrarsi/scontrarsi  con Espio.
Comunque, come dicevo, devo fare in fretta, altrimenti Roxy penserà che sia diventata un’abitudine, quella di lasciarla lì davanti ad aspettare. Infatti, grazie a quel….quel…*censura di proporzioni mondiali* di Eggman ieri io e gli altri siamo arrivati davanti all’asilo con due ore di ritardo, ma fosse stato quello il problema più grosso!
Comunque, né lei né Meike né nessuno dei piccoli sa cos’è successo, ma noi lo sappiamo fin troppo bene.
Finalmente, arrivo a destinazione e chi mi trovo davanti che piange disperata in un angolino? Mia sorella. Ma che diamine…
Mi avvicino di corsa. – Roxy! Non piangere, dai, non ti ho lasciato qui!
-         No…Non è quello…- E piange ancora più forte.
-         E allora mi dici cos’è successo? Hai litigato con Meike?- Capace che sta piangendo per quello.
Lei scuote la testa. – No, no…. M-Meike oggi non c’era….
-         Per favore, Roxy, mi dici che è successo? – Lei alza la testa verso di me.
-         E’ vero che dopo che ho mandato Sonic da Eggman si sono fatti tutti male?
Oh, santa merda. Proprio l’unica cosa che volevo evitare. Mia sorella è l’unica persona che conosco che riesce a farsi venire i sensi di colpa per QUALSIASI COSA.
-         Ma…no, non dire sciocchezze, tu non c’entri niente. – Le accarezzo la testa. – E poi chi te l’ha detto che Eggman ci ha fatto qualcosa di brutto?
-         Ho sentito a te e a Tikal che parlavate ieri sera. E poi si vede che lei si è fatta male! – E così dicendo, si mette a piangere ancora più forte.
Acc….Dovevo immaginarmelo che ci aveva sentito. Ieri sera, quando io e Tikal ci siamo messi a discutere di quel che era successo, però, dovevano essere almeno le undici. Avrei giurato che stesse dormendo, accidenti!
- Adesso ascoltami bene. – Mi chino per guardarla negli occhi.- Tu non c’entri niente. E’ Sonic che si è comportato da stupido. Quindi, non ti preoccupare. Ok?
Lei annuisce e si calma. Per distrarla, mi viene in mente di portarla al parco. Non è una scusa per non fare i compiti, no no.
Il parco è affollatissimo di bambini casinisti, però l’attenzione di Roxy e subito attratta da due persone, una seduta sulla panchina poco distante e l’altra, una bambina, in piedi davanti ad essa.
-         Guarda, Knuck, guarda chi c’è! – Esclama tirandomi per la mano e indicandole.
Mi volto anch’io. Ma che cazz…Che ci fanno Aster e Meike qui? Da quando quel secchione è uno che taglia?
Mi avvicino senza attirare l’attenzione. I due stanno parlando e sembrano molto seri. – Ehi, salve ragazzi! – Dico avvicinandomi ancora di più con mia sorella sempre dietro.
I due si voltano verso di me e io impietrisco. Meike sulla guancia ha il segno di un ceffone, tanto forte da averle lasciato le impronte delle dite. Ma Aster….è allucinante.
Ha un livido sotto l’occhio destro, uno sulla guancia e il labbro spaccato. Sembra che sia rimasto coinvolto in un incontro di boxe.
Lui afferra il mio sguardo e sorride amaramente, sospirando. – Salve, Knux. Meike…vai a giocare con Roxy, per favore. Vengo io a chiamarti.
La gattina annuisce e scappa via con mia sorella. Io mi siedo di fianco ad Aster e lo guardo, perplesso. – Mi dici che cosa…
Lui si allunga sullo schienale della panca. – Stai ammirando il motivo per cui non sono venuto a scuola, amico. E per cui probabilmente non tornerò più a casa.
-         Senti, se mi spieghi tutto dall’inizio magari ci capisco qualcosa.
-         Giusto. Beh, la questione è semplice. Mio padre ha picchiato me e Meike per il ritardo di ieri. E basta.
-         Ma non hai provato a spiegargli….
-         No, chi avrebbe mai creduto alla storia di uno scienziato pazzo che fa esperimenti su di me? E poi non era la prima volta. Te lo ricordi l‘occhio nero di un po’ di tempo fa? Avevo alzato troppo il volume della musica e…bon. Il problema è che non aveva mai colpito Meike prima di ieri. Me e mia madre sì, ma lei mai. Invece ieri è andato su tutte le furie e il risultato l’hai visto. – Mi dice queste cose tutto d’un fiato, e alla fine rimane in silenzio, guardando da un’altra parte.
-         E quindi? Cosa hai intenzione di fare?
-         Quello che ho fatto. – Tira un calcio allo zaino posato per terra. – Stamattina ho preso un po’ di roba che avrebbe potuto servire a me o a lei e me ne sono andato. A casa non voglio più tornare, e mia sorella non la lascio lì. – Sembra deciso, cazzarola, vuole veramente scappare con una bambina di quattro anni? Lui che ne ha sedici? Ma è matto? (sento già le voci fuoricampo che urlano “Da che pulpito!” )
-         E con tua madre? Che fai? – Aster esita.
-         Lei se lo è sposato, quell’uomo, e non vuole divorziare. Sono affari suoi. –Però sembra meno convinto.
-         E che fai, la lasci qui da sola? – Okay, non sono così esperto con i genitori, visto che mio padre non lo vedo da tipo sei anni e mia madre da ancor prima, ma magari un po’ d’aiuto lo posso dare.
Lui sospira. – Non mi piace l’idea, ma che posso fare? Almeno Meike devo tenerla al sicuro.
        E allora chiama la polizia. – Che demente. E suggerirglielo prima, Knux?
-         Non posso. Mio padre ci lavora, nella polizia. – Bene, Aster è ufficialmente in una situazione di merda. Ma io che posso fare? All’improvviso mi viene l’illuminazione.
-         Senti – dico – tuo padre è sempre così manesco?
-         No, solo ogni tanto.
-         Allora fai così: appena ti accorgi che è nervoso, prendi Meike e portala da qualcun altro. Se vuoi, anche te e tua madre, ma a questo ci devi pensare tu. – Il suggerimento più idiota del secolo? No, dai, sembra interessato.
-         Sai che non è male come idea? Però dove la porto a dormire, scusa?
-         Beh, se si tratta solo di lei ci posso anche pensare io -  mi offro.
Il gatto si rilassa. – Hai ragione, Knux, è un buon sistema, per ora. A dir la verità non ero così convinto di volermene andare, per questo mi sono fermato qui.
Mi alzo. – Allora a sto punto possiamo anche andare a recuperare le due pesti, no? Altrimenti Meike penserà ancora che la vuoi portare via.
-         Ma lei non lo sa! – Aster mi imita.. – Le ho detto che ci saremmo fatti un giro, e che magari avremmo dormito fuori. Tutto lì. Probabilmente starà festeggiando il fatto di aver tagliato l’asilo.
Ci mettiamo alla ricerca delle due nanerottole, ma sono introvabili. Ad un certo punto Aster mi fa cenno di avvicinarmi.
Mi affianco a lui sopra al cespuglio dove sta sbirciando e rimango senza parole. Roxy e Meike sono lì e parlano fitto fitto.
-         …la mia mamma piange tutte le volte che papà si arrabbia e lui picchia Aster. Io li vorrei difendere, ma Aster mi chiude sempre a chiave in camera mia e riapre la porta solo quando papà va via. – Sta raccontando Meike. – E poi resta con me tutta la notte per non farmi venire paura, ma io ho paura lo stesso.
-         E perché? Mi hai detto che ti ha picchiato solo ieri….- Roxy la guarda preoccupata.
-         Sì ma ho paura per la mamma…E per Aster….Quando il mio papà si arrabbia fa sempre male a qualcuno…- La gattina si mette a piangere e mia sorella la abbraccia.
-         Tu me le dovevi dire queste cose. Hai detto che ero la tua migliore amica.
-         Lo so ma le avresti dette a Dodgeball o a Cream , e poi mio fratello mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno…Quindi tu adesso fai giuramento.
-         Ragni serpenti scorpioni e zanzare, se faccio la spia che io possa crepare. – Snocciola Roxy decisa. – Però se anche lo dico a Dodge tu non lo preoccupare, non rivela mai un segreto.
-         Va bene, ma solo a lui.
Aster piomba in mezzo a loro. – Ehi, ragazze, dobbiamo andare, io e Knux dobbiamo fare i compiti.
-         E quando mai?
-         Roxy, zitta.
-         Bleeee. – Mia sorella mi fa una pernacchia.
Mentre usciamo dal parco Aster tira fuori una tavoletta di cioccolata e la divide fra le due bambine.
-         Ro, come si dice?
-         Grazie. – Fa lei con la bocca piena, e cioè biascicando facendo sghignazzare il mio compagno di banco.
-         Se ho capito bene, prego.
Quando arriviamo davanti a casa loro, Aster si volta verso di me. – Ehm…Knux?
-         Sì?
-         Quanto ti devo pagare perché tu stia zitto? – Scoppiamo a ridere, ma lui torna serio quasi subito. – No, seriamente, preferisco che gli altri non lo sappiano. Specialmente le ragazze.
-         Non c’è problema. Com’è che dicevamo? Giuro, croce di ferro, croce di legno.
Le due nanerottole ci guardano stranite. – Eh?
-         Sentite, non c’erano ancora i ragni, le zanzare e tutta quella roba lì quando dovevamo giurare noi.
-         Hai sentito, Meike, sono dei vecchietti. – E si mettono a ridacchiare. Le femmine non cambiano mai.
-         Okay, Memè, è ora di entrare. – Aster se la tira dietro. – Yo, Knux ci vediamo domani.
-         Ciao ragazzi!- Li guardiamo entrare, prima di andarcene anche noi a casa.
 
 
Rouge P.O.V.
 
Mi stringo alla vita di Shadow mentre lui aumenta la velocità. Lo so che quando ha comprato la moto mi sono innervosita perché pensavo volesse solo fare il figo, però devo ammettere che è davvero fantastico andarci con lui…E’ come volare, ma abbracciati a qualcuno di veramente morbido.
-         Dove mi porti, Shad? – Urlo per farmi sentire sopra il rumore della moto.
-         Sorpresa!
Credo che siamo in collina, da quanto vedo intorno, ma dove diavolo mi sta portando?
Finalmente ferma il trabiccolo in mezzo a un prato e mi fa scendere. Il posto è bellissimo, però…
-         Tesoro, che ci facciamo qui?
-         Che c’è, non posso stare un po’ da solo con la mia ragazza? – Molla la moto, si avvicina e mi bacia. Una volta. Va bene, due. Facciamo sei o sette?
Ci sediamo sull’erba, io sopra di lui che continua a baciarmi sul collo. Questo riccio inizia a preoccuparmi…
-         Shad, mica avrai intenzione di fare…
-         Ma…ma no, certo che no! A meno che tu non abbia voglia….
Il discorso cade per un pezzo, finché non è lui a parlare.
-         Veramente volevo restare un po’ solo con te…Senza ricci rompiballe in giro….Spero che tu non ti sia incazzata…
-         Non dire idiozie. – Mi giro e lo bacio.
Insomma, va a finire che la maggior parte del tempo lo passiamo a baciarci. Ma chi si lamenta?
-         Sai Rou, volevo chiederti una cosa….
-         Dimmi caro…
-         Tu non ti sei preoccupata dopo quel che ci ha detto Tails? Riguardo ai figli e…tutto il resto?
-         Certo che mi sono preoccupata, ma non capisco come abbia fatto a preoccupartene tu. – Gli faccio il solletico sul mento. Diamine, chi ha voglia d mettersi a parlare seriamente?
Lui mi afferra i polsi , delicatamente. – Certo che mi sono preoccupato, Rouge, e direi che dovremmo preoccuparcene noi prima di tutti gli altri.
-         Perché?
-         Perché abbiamo già diciott’anni e non manca molto al momento in cui ci faremo una famiglia…Quindi…
-         Quindi cosa? Se mai decideremo di sposarci ci penseremo. -  Cambio posizione e mi siedo a cavalcioni su di lui, guardandolo decisa.
-         Seguendo questo tuo ragionamento, allora ho il diritto  di preoccuparmi fin da adesso. – Lo sento mormorare.
-         C-COSA?
Shadow  mi guarda fisso negli occhi. – Io sono già sicuro di volerti sposare. Se potessi, lo farei fin da adesso. E volevo essere sicuro che quello che ci ha fatto Eggman non ti avrebbe impedito di volere una famiglia. Capisci adesso, perché ero preoccupato?
-         S-sì – balbetto. Questa è l’ultima cosa che mi sarei aspettata.
-         Allora, ascoltami. Non è ancora una cosa…ufficiale…ma voglio chiedertelo lo stesso. Rouge the Bat, vuoi sposarmi?
Oh. Cribbio. Mi sta veramente…chiedendo..di sposarlo? Il mio Shad?
Non riesco a pensare razionalmente con quegli occhi color rubino davanti, che però mi convincono dell’unica risposta che vorrei dare.
-         Certo che ti sposerò, Shadow. Io ti amo.
-         Anch’io ti amo, ma rouge rose. – E ci baciamo ancora.
Per il resto del pomeriggio mi sento imbambolata dalla felicità. E come potrei non esserlo, anche se sembra tutto un sogno? Sì perché sono quasi certa che non stia succedendo davvero…Almeno finché Shad non mi fa salire sulla moto per riportarmi a casa. Il vento che mi colpisce il muso mi “sveglia” e mi fa capire che è tutto reale…
Non ci posso credere! Sono fidanzata ufficialmente con il riccio più figo di tutta Mobius…e lo sposerò. Presto o tardi, ma lo farò.


Non sono molto felice di come è venuto questo capitolo, ma spero che voi lo gradiate ( ormai certe cose le dico a ogni capitolo XD lo so , la mia autostima è in crollo continuo ) ^^"
Spero anche che ci siano delle recensioni. Ciao ciao!
Ro =)

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Capitolo 10
*** Chiacchiere e idiozie ***


Denise P.O.V.
 
Io non ci credo….I miei neuroni faticano a comprendere certe cose…Shadow ha chiesto a Rouge di sposarlo. Sono finita in Beautiful senza saperlo?!
Ci ha radunate tutte fuori dal portone, e ci ha dato la bella notizia. Guardo le facce delle altre…e somigliano tutte alla mia. Siamo sbalordite. Felicissime per lei, certo, ma sbalordite.
Certo, Rougie ha spiegato fino allo stremo che non è ancora ufficiale, che pensano di sposarsi fra mooolto tempo….Però in una compagnia dove siamo tutte single a parte lei e Blaze mi sembra già una cosa un tantinello esagerata.
Ecco, Blaze. Incrocio il suo sguardo e lei scuote la testa. Si vede che la storia del matrimonio per lei è una cosa fatta fin troppo in fretta. I suoi occhi dicono chiaramente “stanno insieme da poche settimane in più che non me e Silver e già si sposano?”. Però non dimentichiamo che Rouge e Blaze si passano quattro anni di età….
Comunque, sommergiamo la nostra amica pipistrella di domande fino a che non suona la campanella. Stiamo per entrare, noi e i ragazzi, quando qualcuno alle nostre spalle grida – Aspettateci!
Silver, Knux e Aster ci piombano in mezzo col fiato corto. Mioddio. Aster. Sembra che…che qualcuno abbia usato la sua faccia come punching- ball. Mi volto verso Espio, perché dopo quel casino dell’altro giorno IO mi son chiarita con entrambi, ma loro due non si sono più neanche parlati, quindi potrebbe benissimo essere stato lui a picchiare il mio Aster.
Ma Espio ha la faccia stupita come tutti noi. Frattanto, sento Sonic fare la stessa domanda che mi pongo io.
-         Ehi, As, che ti è successo? – Mi giro per sentire la risposta.
-         Niente, ho fatto a botte con uno di quinta. – Sarebbe convincente, peccato che si scambi un veloce sguardo d’intesa con Knuckles. Non credo che gli altri l’abbiano notato, ma io sì.
-         Dì un po’, hai vinto?- Lo prende in giro Shadow. Lui alza le spalle.
-         E chi può dirlo?
Entriamo a scuola e ci smistiamo nelle varie classi. Io però non riesco a smettere di pensare a quello sguardo che ho visto. Cosa vorrà dire?
Tikal, mentre si siede nel banco vicino al mio, mi bisbiglia: - Ehi, ti sei accorta di come si sono guardati Knux e Aster,fuori, prima?
La guardo sorpresa e bisbiglio a mia volta. – Ma allora non l’ho visto solo io! Sì, secondo me è successo qualcosa che solo quei due  sanno.
-         Già. Ma tu come ti sei accorta che si sono guardati? Cos’è, eri concentrata su Aster? – Mi prende in giro ridacchiando.
-         E tu stavi fissando Knuckles? –
La rimbecco scherzosamente, facendola arrossire.
Insomma, passiamo le seguenti due ore a ridere come due idiote ignorando completamente la prof di latino. Adesso  so cosa fare. Aster si chiude a riccio ogni qualvolta gli fai una domanda personale, ma posso sempre chiedere a Knuckles…Lo so che probabilmente si incazzerà non appena gli rivolgerò la parola, ma tentar non nuoce.
Così, appena suona la campanella dell’intervallo breve, mi fiondo fuori della classe. E lui è già lì che aspetta Tiki. Vero, le nostre classi sono una di fronte al’altra….  
Mi avvicino e mi pianto davanti a lui. – Ehi Knux.
Lui mi guarda confuso. – Hi Deni, cosa vuoi?
-         Tu lo sai chi ha picchiato Aster? – E si arrabbia. Lo sapevo.
-         Ma perché lo chiedi a me? Vai da lui!
-         Lo sai che non mi risponderebbe mai…
-         Sì ma a te che te ne frega? E’ il tuo ragazzo?
-         Non ancora. – Mi scappa detto. Merda. Knuckles sogghigna.
-         Aaaah, allora è così…Tanto non posso dirtelo, ho giurato di non farne parola con nessuno.
-         Quindi non è stato davvero uno di quinta…Okay grazie!
-         Te ne vai adesso? – Grugnisce.
-         Certo. Ti lascio alla tua, di ragazza! – E scappo nel bagno delle femmine prima che possa menarmi.
-         VAFFANCULO, Denise!- Mi urla lui attraverso tutto il corridoio.
Qualche ora dopo, scendo in cortile con in mano il mio pacco di biscotti. Già, nel nostro liceo l’ora di pranzo possiamo passarla dove vogliamo e mangiando cosa ci pare, il che è perfetto per quello che ho intenzione di fare.
Aster è seduto in un angolino, con un sacchetto di patatine e il libro di storia, distante da tutti. Mi avvicino con cautela. Quando mi sente arrivare, si volta, mi sorride ( sarà patetico, ma mi stringe il cuore vederlo con quel labbro spaccato ) e mi fa cenno di sedermi di fianco a lui.
-         Ciao…Che ripassi? – Gli chiedo, sedendomi a gambe incrociate sull’erba. Aster picchietta un dito sul libro.
-         La seconda guerra mondiale. Nooooia. – Getta un occhio nel sacchetto. – Okay, se vuoi prenditi l’ultima patatina. Non ne ho più voglia.
Facendo un tot di scena, metto la mano nel sacchetto e afferro la patatina. – Prendo la patatina…E me la mangio! – Esclamo, con l’occhio da psicopatico, imitando Light di Death Note.
Lui mi guarda preoccupato.  – Sicura di sentirti bene? – Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
-         Sì, sì, sto benissimo. Vuoi una? – Dico , aprendo il pacchetto di Gocciole.
-         Perché no? – E me ne ruba una manata intera.
-         Ehi!
-         Che c’è? Studiare fa venire fame. – E ridiamo ancora.
Attacco anch’io a mangiare biscotti. – Un pranzo a base di Gocciole….Salutare.
-         Beh, il cioccolato fa bene all’umore. – Lo guardo mentre stacca pezzi di biscotto mentre legge e penso…a quant’è bello…All’improvviso mi viene da ridere e rido.
-         Cosa c’è? – Mi chiede Aster stupito. –Faccio così ridere?
-         No, no…è che sembri un personaggio di un anime mentre mangia il cioccolato. – Mi affretto a rispondere. – Si chiama Mello. Lo conosci?
-         No ma mi sta simpatico.
-         Perché? Ti piace per caso il cioccolato?
-         Scherzi? Quando lo mangio sembra che abbia fumato del crack. Ne vado pazzo!
Scoppio a ridere. – Allora ti sto drogando.
-         Sì, ti dovrei denunciare. – Dice mettendosi a ridere con me.
-         Non puoi denunciare una che ti offre delle Gocciole! Sono il cibo degli dei! – Esclamo facendo la faccia estasiata.
-         Fidati, gli dei che conosco io preferiscono il pesce.
-         Eh?
-         Non te l’ho detto? Mia madre è norvegese. Conosco personalmente Odino e company.
-         Sì, e magari hai anche il loro numero di cellulare.
-         Ovvio. – Fa lui posato. – Scherzi a parte, sono veramente mezzo norvegese.
-         Quindi hai un cognome da mobile Ikea?
-         No, scema, mio padre è inglese.
-         Giusto. Perdona i miei neuroni, a forza di lavorare per un genio si sono fusi.
-         Eeeee…Ovvio, genio.
Passiamo tutta la pausa pranzo a sparare stupidaggini, finché non sento suonare la campanella.
-         Merda! – Scatto in piedi. – Devo andare, o la prof di ginnastica mi ammazzerà!
-         Okay, ci vediamo all’uscita. – E mi saluta con la mano.
Mi affretto su per le scale e lungo il corridoio, ma a un certo punto sento una voce che mi chiama. – Denise!
Mi volto e Aster è in fondo al corridoio. – Il tuo pranzo! – Mi tira qualcosa, che mi cade davanti ai piedi. E’ il mio sacchetto di biscotti.
-         Grazie!- Esclamo. Lo raccolgo e mi precipito in classe col cuore che batte all’impazzata.
D’accordo, non sono riuscita a sapere nulla, però…Questa è stata la pausa pranzo più bella della mia carriera scolastica!
 
Sonic P.O.V.
 
Esco dalla classe di corsa e poi mi sbatto la porta alle spalle. Dieci minuti di libertà dalla lezione di storia in cui, però, più che tutto c’è tensione. Infatti, la prof ha avuto l’idea geniale di interrogare Aster e Espio insieme . Quei due hanno passato l’ultimo quarto d’ora a guardarsi in cagnesco, cercare di interrompersi a vicenda e alzare sempre più la voce. Mi hanno fatto venire l’emicrania.
Mentre mi dirigo verso il bagno, però, mi accorgo che non sono l’unico a cercare un po’ di pace in corridoio. Appoggiata al muro a qualche metro da me, infatti, c’è Amy.
Mi avvicino senza farmi notare. – Ehi Ames! – Le dico toccandole il braccio.
Lei si gira e mi sorride. Mamma mia, non l’ho mai vista così pallida. Eppure è sempre così carin….Sonic stai delirando.
-         Oh ciao Sonic. Che fai qui?
-         Fuggo dalla lezione di storia. Tu perché non sei in palestra? – Lei torna a guardare per terra.
-         Non mi sento granché bene…Ma non ho voglia di andare in infermeria.
-         Vuoi che ti accompagni?- La mia bocca ha veramente appena detto queste parole? Vabbè, sembrerò un po’ sdolcinato, però non ho intenzione di lasciarla qua da sola più di quanto non volessi farlo l’altro giorno.
Amy spalanca gli occhi e mi guarda strano. – Ti ho sentito bene? Vuoi restare con me?
-         Beh, l’alternativa è ripiombare nella Seconda guerra mondiale. – Cerco di scherzare, e lei si mette a ridere.
-         E va bene…Ti permetto di accompagnarmi fino all’infermeria, ma poi torna in classe o la belva ti sbrana. – E mi prende per mano. Ma PERCHE’ oggi qualsiasi cosa mi mette in imbarazzo? Mi sento diventare più rosso di Knuckles…E lei non è da meno.
Ci dirigiamo verso l’infermeria, mano nella mano. Sembriamo una coppia di fidanzatini.
Dentro l’infermeria non c’è nessuno, neanche la bidella che di solito sta qui con l’unico intento di farsi un pisolino. Amy si appoggia al davanzale della finestra staccandosi da me.
-         Guarda che non sei obbligato a restare, puoi sempre tornare alla tua lezione su Hitler.
-         E che ti lascio qui da sola? Capace che svieni qui e nessuno ti trova.
-         Sei un rimbambito. – Mi dice guardando fuori e ridendo sotto i baffi.
-         Grazie, lo so. – Replico io facendo un inchino.
Lei sospira. – Stare in classe con quei tre idioti ti fa diventare scemo, Sonic.
-         Beh, non è mica facile essere il più piccolo della classe. Hanno una pessima influenza su di me!
-         A chi lo dici! – Già , dimenticavo che a 12 anni lei è la piccolina della scuola. Come sia possibile che venga già al liceo è un mistero.
-         Giusto…
Restiamo in silenzio per un po’, poi, tanto per dire qualcosa, indico un punto imprecisato lì fuori.
-         Lo sai che oggi Denise  e Aster si sono ritrovati da soli in un angolino del cortile? Se non c’è scappato neanche un bacetto allora io sono una lumaca…
-         Mi spiace deluderti, ma Denise ci ha giurato che non hanno fatto niente. E poi credi che noialtre non li stessimo spiando? – Ridacchia lei, maliziosa. La guardo, e mi viene da pensare che anche con tutti i segni che le ha lasciato quel maledetto uovo è davvero carina…Ma che mi succede?
-         Oh, cribbio. E allora cos’hanno fatto per tutta la pausa pranzo?
-         Magari hanno parlato? Deni ha detto che finalmente ha trovato qualcuno che la batte a sparare cazzate.
-         Ce n’è voluto di tempo.
-         Esatto. Aster le ha pure detto che è mezzo norvegese.
-         Davvero? Ecco perché è sempre così apatico. Se è norvegese sarà congelato!
-         E smettila… - Amy mi tira un pugno ridendo.
-         Scusate se vi disturbo… - Fa una voce dietro di noi. Ci giriamo e Knuckles è appoggiato alla porta che sogghigna.
-         Non vorrei rompervi le scatole, ma Sonic la prof vuole mettere una taglia sulla tua testa.
-         D’accordo. Amy, sei sicura che…
-         Ma sì vai, se svengo te lo faccio sapere.
-         Almeno è finita l’interrogazione di quei due? – Chiedo a Knux cinque secondi dopo mentre siamo in corridoio.
-         Sì…Ma quella donna adesso è incazzata, sta facendo la predica all’intera classe. Mi stupisco che tu non l’abbia sentita. Ah già… - Si finge stupito. – Eri distratto da cause di forza maggiore.
Io arrossisco. - Ma sparati.

Che bellezza, un altro capitolo! Perché è ovvio, una che è a casa con l'influenza che fa? Scrive XD sarà peggio del solito questo chappy (uh, se mi avete contagiato a usare questa parula XD ) contando la febbre, ma va bene lo stesso. Spero che i miei personaggini siano stati abbastanza teneri ** e che ci saranno recensioni, soprattutto da parte dei soliti (ma fantastici u.u ) quattro gatti che hanno la bontà di recensire tutti i capitoli che possono. Ragazzi, ci risentiamo presto. Auf wiedersehen!
Ro =)
P.S. da vera rimbambita, mi sono resa conto solo adesso che questa storia è finita tra le più popolari della sezione. Ro, sei un genio. Ma comunque, gente, non so come ringraziarvi per questo ** è  tutto merito vostro. Grazie tantissimo!

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Capitolo 11
*** Lacrime ***


Silver P.O.V.
 
-         Perché ridi, Blaze? – Dico tenendo la mano alla mia ragazza, mentre ci avviamo verso le elementari.
-         Oh, niente…Così – fa lei, mettendosi l’altra mano davanti alla bocca.
-         E se ti faccio smettere? – Mormoro togliendogliela e baciandola dolcemente.
-         Se mi fai smettere…Arriviamo in ritardo. – Ridacchia Blaze arrossendo. – Andiamo, Silv, tuo fratello si sarà accampato davanti alla scuola.
Magari fosse così. Dodgeball è sì davanti alla scuola, peccato che stia facendo a botte con altri due bambini e Charmy gli stia dando una mano. Dietro di loro, Roxy, Meike, Cream e un tot di altri mocciosetti li guardano incitandoli.
-         Ehi ehi ehi! Fermi! – Grido buttandomi in mezzo e cercando di separarli. – Si può sapere cosa state facendo? Smettetela!
-         Hanno cominciato loro! – Urla Dodge divincolandosi.
-         Non è vero! -  Strilla una volpetta grigia che tengo ferma con l’altro braccio. – Voi avete iniziato a dare pugni!
-         Okay adesso basta! – Blaze quando vuole ha una voce davvero potente. La vedo che si dirige verso le bambine. – Ragazze, ditemi sinceramente: chi ha iniziato?
-         Karim!– Risponde Meike.
-         Sì! Ed Emil!- Le dà corda Roxy.
-         Ma come…
-         Emil e Karim – e Cream indica la volpe grigia e il riccio marrone che tengo fermi – si sono messi a urlare che chi ha delle femmine più piccole come amiche allora è solo un neonato che dovrebbe tornare a nascondersi dalla mamma. Poi Karim ha guardato Dodge e Charmy e ha detto “E’ vero! Voi la mamma non ce l’avete neanche!” .
-         Allora Charmy e Dodge gli si sono buttati addosso e hanno iniziato a picchiarsi tutti insieme, Emil si è messo in mezzo e…bon. – Conclude Roxy.
Mi lascio scappare un sospiro. – Certo che siete impossibili…Va bene, la possiamo chiudere qui, ma prima dovete chiedervi scusa a vicenda. Sono stato chiaro?
Il famoso Emil si mette a protestare. – Ma come! Se sono stati…
-         Sono stato chiaro?
-         E va bene…- Sbuffa lui. – Chiedo scusa.
-         Scusa. –Borbotta Karim. Gli altri due rispondono alla stessa maniera, però…Li guardo e mi accorgo che stanno entrambi per mettersi a piangere. Brutta, brutta storia. Anche Blaze se n’è accorta.
-         Silv, che ne dici di riportare Dodge a casa? Io intanto tengo d’occhio questi qui – propone lanciandomi uno sguardo d’intesa. Sa bene quanto me che se ci fosse lei in giro mio fratello non piangerebbe mai, è troppo orgoglioso.
-         Sì, buona idea. – Le do un bacio leggero sulle labbra. – Ci vediamo domani mattina. Andiamo, Dodgeball.
-         Aspetta! – Roxy si fionda di fianco a lui porgendogli lo zainetto. Li sento scambiarsi qualche parola a bassa voce, poi lei gli da un bacio sulla guancia e scappa via.
 
 
-         S-silver?
-         Cosa c’è? – Mi giro verso Dodge. Ormai siamo quasi a casa, tanto varrebbe che aspettasse di essere dentro per parlare.
-         Sei arrabbiato? – Non sono solo arrabbiato, sono molto arrabbiato. Capisco che da quando nostra madre è stata rapita da Iblis mio fratello abbia sentito la mancanza di una “figura materna” ,  ma da qui a scatenare una rissa ce ne passa. E se si fosse messo a usare i poteri che per colmo di sfortuna è in grado di usare anche lui? Non voglio pensarci.
-         No! Ma guarda! Secondo te come dovrei essere? Felice di quel che è successo?  Hai visto cos’hai combinato. Mi va bene che tu ti sia arrabbiato, ma non è comunque un buon motivo per picchiare gli altri bambini! – Mi fermo e lo guardo in faccia.
Dodgeball sta piangendo silenziosamente, balbettando qualcosa che non capisco. – Non…non…
Gli prendo la testa fra le mani. – Non cosa?
-         Non è colpa mia se la mia mamma non c’è più! – Urla lui finalmente, poi sbatte lo zaino per terra e si precipita in casa.
-         Dodge! Dodge, aspetta, dai…-  Raccolgo lo zainetto e gli corro dietro. Ma in casa non lo vedo da nessuna parte. – Andiamo, fratellino, vieni fuori…
Finalmente, dopo mezz’ora di ricerche, lo trovo nascosto in un mobile della cucina che piange come un disperato.
-         Eddai, Dodgeball… - Lo abbraccio e lui si mette a piangere sulla mia spalla. – Non piangere così….
Lo coccolo un po’ anche se non è mai stato il mio forte, ma non c’è molto che possa dirgli. L’arrabbiatura mi è sbollita, anzi forse non ero veramente così arrabbiato. E’ che anche a me manca mia madre. Così preferisco non dirgli nulla e lasciare che si sfoghi, e poi potremo parlare.
 
Tikal P.O.V.
 
-         Bene ragazze, che facciamo? – Chiede Rouge.
Siamo in giro da quasi un’ora, Blaze ha finito di descriverci quello che è successo a Silver e suo fratello, Denise ci ha rifatto la spiegazione di quello che si son detti lei e Aster, Amy ha esaurito lo stato di fibrillazione per il momento di privacy che ha avuto con Sonic, effettivamente...Che facciamo?
-         Perché non andiamo a farci un giro in centro? – Propone Amy. – Al massimo ci fermiamo alla fontana e restiamo lì.
Già, la fontana. A quanto pare è il punto di ritrovo di mezza Mobius. E’pur sempre qualcosa da fare, peccato che l’idea non piaccia proprio a tutti. Denise spalanca gli occhi atterrita. -  Ma così rischiamo di incontrare i ragazzi! – E questo sarebbe un problema? Magari fra i ragazzi c’è Knuckles...Come se non potessi vederlo tutte  le volte che voglio, dato che mi ha fatto capire chiaramente di non avere problemi a stare insieme a me. Ogni tanto viene persino ad aspettarmi fuori dalla classe...E’ proprio dolce quando vuole. Scuoto la testa e mi concentro sul discorso.
-         Non mi pare che ti sia fatta grandi problemi con Aster, l’altro giorno, no? – Blaze guarda storto la nostra compagna.
-         Sì ma Aster non esce con loro! C’è Espio lì in mezzo, signore mie. Cosa gli dico se ci prova con me?
-         Gli tiri in testa qualcosa come tuo solito, Deni. – Sospiro io, e tutte ridono.
Miracolosamente, il bordo vasca della fontana è sgombro. Io, Amy  e Denise ci sediamo sul muretto mentre le altre due si piazzano davanti a noi. Chiacchieriamo del più e del meno finché Rouge indica un punto poco lontano.
-         Guardate! I ragazzi!
In effetti, il gruppetto di pazzoidi sta arrivando...E si sta avvicinando a noi. Ci sono tutti, mancano solo Aster e Silver ( che, dopo il discorso di Blaze, è un assente giustificato).
-         Ehilà, ragazze!- Sonic ci saluta con la mano, per poi piazzarsi sull’orlo del muretto ( cioè il più lontano possibile dall’acqua ) .
-         Ehi... – Amy gli si addossa – che fate qui?
-         Mah, sai, Shadow voleva vedere la sua fidanzata...
-         Vaffanculo a te e al cavallo che ti ha portato, boccaccia. – Grugnisce Shad, che ha già preso sulle gambe Rouge e non sembra intenzionato a mollarla.
-         Lo sapevo!Qualcuno che ha letto It ci doveva essere!- Salta su Denise.
-         Vuoi scherzare? Lo so a memoria.
-         Rouge, ti spiace se ti rubo il fidanzato? E’ il primo ragazzo che riesce a farmi una citazione del genere.
-         Ma vaffanculo anche a te! – Scoppia a ridere la pipistrella.
Io mi sono già persa. Per fortuna Knux si siede accanto a me e mi sussurra all’orecchio – Tu ci hai capito qualcosa di quello che hanno detto?
-         No, però è meglio non dirglielo. Sorridi e annuisci, sorridi e annuisci.
-         Possiamo saltare la parte del sorriso? – Scoppio a ridere e gli tiro un mezzo pugno sulla testa.
-         Ma quanto sei scemo?
-         Ehi, voi due, cos’avete da ridere? – Si intromette Espio. – Fate ridere anche noi.
-         Mi ha detto che sono uno scemo. Ti fa ridere una cosa del genere? – Knuckles mi mette un braccio intorno ai fianchi e io...beh, arrossisco come non so cosa.
-         No, perchè non è una novità. – Tutti ci mettiamo a ridere, persino Knux che gli tira un calcio.
-         Gente...Guardate chi arriva. – Blaze abbassa la voce e indica delle moto in avvicinamento.
Lo sappiamo bene chi sono. Sally, Julie-Su  e i ragazzacci con cui girano loro.
-         Dio santo, guardate com’è vestita! – Bisbiglia Amy.
Guardo Sally e noto che Ames ha ragione. Ha addosso un vestitino verde che a malapena le copre le mutande e sopra solo un gilet. Per Diana, è ottobre! Ha le braccia nude e tre quarti delle gambe scoperti, come fa a non gelare? Guardo le mie amiche, tutte in jeans e felpa come me, e mi sento vagamente troppo coperta.
-         Guardate come sta appiccicata a quel tizio – sibila Rouge.
-         Rou, spiegami che differenza c’è fra lei e te quando vai in moto con Shad.
-         Che io metto i pantaloni, quando sono sul sellino dietro! – Scoppiamo tutti a ridere.
-         Salve, ragazzi. – Julie-Su scende dalla moto davanti a noi e ci lancia un sorrisetto.
-         C...Ciao? – Balbetta Amy guardando il ragazzo che era davanti a lei mentre scende. E’...è Enerjak,un tipo che dire poco raccomandabile è usare un eufemismo. Knux, che ci avrà fatto a botte qualche centinaio di volte, non dice nulla e mi stringe più forte.
-         Buongiorno, gente. – Sally raggiunge la sua amichetta e ci squadra con un sorrisino da vipera.
Sono tesa. Terribilmente tesa. Anche perché mediamente, quando quelle due sono in vena di cattiverie, sembra sempre che sia io la vittima ideale. Rouge è più  grande di entrambe e quindi non le fanno né caldo né freddo, Blaze e Denise sono perfettamente in grado di rispondere loro per le rime, Amy gira con un martello a portata di mano... Mentre io sono l’unica che non riesce a trovare il coraggio di aprir bocca
-         E allora, ragazzi, cosa stavate facendo? – Chiede Sally.
-         Stavamo solo parlando. – Le risponde Sonic, circospetto.
-         Oh, e di cosa potreste parlare vo così...intelligenti?
-         Senti, mia cara premio Nobel – si intromette Denise con un sorriso bastardissimo – per tua informazione stavamo parlando di libri.
-         Davveeeero?  - Fa Julie-su laconica.
-         Jules, non so tu ma io mi sto rompendo di stare qui, vuoi muoverti? – Le intima Enerjak salendo sulla moto.
-         Sì, sì...Arrivo Jak. – Replica lei con nonchalance.
-         Beh, ragazzi, ci vediamo. –Sally sale sull’altra moto dietro a Monkey Khan, il suo attuale ragazzo usa e getta. – Amy, ricordati di darti una martellata a quelle tette, che magari crescono. Ciao, Sonic. – Conclude poi, maliziosa. Il suo autista parte sgommando.
Enerjak accende la moto. – Andiamo, Jules!
Lei si avvicina a me e Knuckles, mentre lui si alza. – Saaalve, ragazzi. Ci vedremo a scuola, penso. Giusto?
-         Giusto. Ciao, eh? – Ma Julie-Su lo ignora e si mette davanti a me. – Tikal, posso dirti una cosa?
-         S-sì...Cosa?
-         Questo! – E mi da una spinta fortissima facendomi cadere nella fontana.
Quando Knuckles mi tira fuori sono grondante, e senza fiato. E anche sul punto di piangere, a dirla tutta. Cos’avevo detto prima? Ma sento che c’è qualcuno che è più arrabbiato di me.
-         Se quella piccola troia mi viene a portata di mano giuro che le spezzo il collo. E se batteva la testa? – Sento Knux che inveisce contro le moto già lontane.
-         Knux, stai calmo!- Cerca di contenerlo Sonic.
-         Ma che calmo e calmo! – Borbotta lui e mi stringe a sè. – Tutto bene?
-         Diciamo di s-sì – rispondo battendo i denti, e scopro che...la mia maglia è diventata praticamente trasparente. Ma sì, aggiungiamo anche una figura di merda a tutto questo!
-         Oh, aspetta. – Lui si sfila la felpa e me la passa. – Mettiti questa, almeno ti copri un po’.
-         G-grazie, Knuck. – Rispondo infilandomela. Mi va enorme, ma almeno...
Va a finire che stiamo ancora poco con i ragazzi. Io e le altre finiamo a casa di Blaze, dove lei mi da un asciugamano e dei vestiti per cambiarmi e mi lascia sfogare.
-         Su, Tikal, non piangere – cerca di rincuorarmi Amy, carezzandomi la schiena. – E’ una puttanella, non devi darle soddisfazione così!
-         Sì, peccato che Knuckles ci dia retta, a quella puttanella!
-         Ma l’hai sentito come si è incavolato, quando quella ti ha buttato dentro? Era incazzato, e preoccupato. E poi – continua Denise, tirando su la felpa con un dito – ti ha anche dato questa, no?
-         Sì,m-ma….
-         Lasciate stare, ragazze, è nervosa, deve solo calmarsi. Giusto Tikal? – Dice Rouge, mettendomi un braccio intorno alle spalle.
A poco a poco, mi calmo, ma ciò non toglie che sia ancora preoccupata di quello che potrebbe pensare Knux. Ciò di cui ho paura, purtroppo, è che un giorno lui possa dare ragione a Julie-Su e considerarmi una stupida. Non l’ha mai fatto, è vero, anche se quando quei due stavano insieme non lo vedevo praticamente più, però…
-         Scusate, ragazze, devo chiamare Silver. – Ci dice Blaze dirigendosi verso il telefono. Non riusciamo a sentire cosa dice, ma vediamo che arrossisce e sorride. Mi fa stare male, a dir la verità. Almeno lei è sicura di avere il suo ragazzo bello stretto,e non deve avere paura di ex rompiscatole.
-         Che ti ha detto?- Le chiede Rouge  quando la vede tornare (ancora più rossa).
-         Beh, niente...Che Dodge ha pianto un po’ e  poi si è calmato.
-         E tutto ciò ti ha fatto arrossire così?
-         Ma stai zitta...
Quando torno a casa, decido anch’io di chiamare Knuckles. Va bene, è già ora di cena, ma voglio almeno ringraziarlo e chiedergli scusa per il macello. E magari essere sicura che non si sia arrabbiato per la figura di merda che mi sono fatta io.
Compongo il suo numero sul cellulare e mi metto in attesa.
Tuut...tuut... – Pronto? Chi parla? Chi sei? – Non è Knuckles, è Roxy. Mi scappa un sorrisetto.
-         Ciao, Roxy, c’è tuo fratello? Sono Tikal.
-         Tiki! Aspetta che te lo chiamo.
 
Knux P.O.V.
 
Mia sorella salta giù dal divano e mi si fionda addosso con il telefono in mano. – Knuck! E’ Tikal!
Oddio, spero solo che non sia arrabbiata per quel che è successo oggi. Prendo il cellulare dalla mano di Roxy e rispondo. – Pronto?
-         Knux? – La sua voce mi fa venire i brividi...Come al solito. Sembra che abbia pianto.
-         Ciao Tiki, tutto bene? Blaze ti ha dato dei vestiti di ricambio?
-         Oh, sì, si è risolto tutto, però...
-         Cos’è successo? – Scatto subito in piedi, facendo venire un mezzo infarto a Roxy. Mi sposto nell’altra stanza.
-         Niente, ma...volevo chiederti scusa.
-         Per cosa? Non è stata colpa tua. Non ti preoccupare. – Meno male, non è successo niente.
-         S-sicuro?
-         Sicuro.  Tu sei sicura di star bene?
-         Ma sì, mi verrà solo un banale raffreddore. A proposito, grazie della felpa. Te la riporto appena posso.
-         Vai tranquilla. Ci vediamo domani, okay?
-         Okay, ci vediamo fuori da scuola. Ah, Knux?
-         Sì?
-         Ti voglio bene. – Penso di stare andando a fuoco. Da capo a piedi.
-         A-anch’io, Tiki. Buonanotte.
-         Notte.
Chiudo la chiamata e ritorno indietro. Roxy si distrae dallo schermo tv, mi guarda e si mette a ridacchiare. – Perchè sei diventato tutto rosso?
Ma io non la ascolto e vado in camera da letto. Mi sento vagamente confuso, ma...
Mi appoggio alla scrivania e guardo la foto che c’è sopra. L’hanno scattata quando avevo adottato da poco Roxy, e ci siamo io, lei...e Tikal. Sembriamo una vera e propria famigliola felice, anche se io e lei eravamo solo dei ragazzini. Due ragazzini che si conoscevano già da secoli...
Sfioro con un dito la sua immagine ( e, con la mia solita delicatezza, facendo cadere la foto ) , e resto a guardarla per un pezzo.
E’ mai possibile che io mi sia...innamorato di lei?

Unbelievable! Completare questo capitolo in un'ora e mezza, dopo la mezzanotte, invece di studiare per ricuperare il 4 di greco...Mi fa sentire POTENTE (e anche molto stupida)! XD anche se probabilmente è venuto male, non tiratemi i pomodori...per favore! u.u hasta la vista!
Ro =)

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Capitolo 12
*** Denise si da da fare ***


 Blaze P.O.V.
 
Miracolo. Dio esiste. Manca la professoressa di inglese, che avevamo per tre ore filate!
Naturalmente nella nostra classe ormai regna il caos più totale. Io sono seduta sulle gambe di Silver, nel suo angolino in fondo alla classe, ma in qualunque altro posto c’è un casino impossibile.
-         Credi che verrà qualcuno a controllarci? – Mi chiede lui cingendomi con le braccia.
-         Mmmm…nah – rispondo dandogli un bacetto – saremo liberi per le prossime tre ore.
-         Alleluia! – Ride. – Guarda che stanno facendo quelle tre.
Seguo il suo dito puntato e vedo Denise che si agita come una matta in mezzo a Amy e Tikal, che si stanno sbellicando.
-         Che succede? – Chiedo avvicinandomi (e tirandomi Silver dietro ).
-         Oh, niente, Denise sta impazzendo. – Risponde Amy fra le risate.
-         Non è che sta impazzendo, Amy, lei è così normalmente! – Ribatte Tikal.
-         Io sono il dio di un nuovo mondo, sono il dio…delle patatine! – Esclama la diretta interessata, agitando un dito con gli occhi spiritati.
-         Ma tu sei scema – dico scoppiando a ridere anch’io.
-         Come se non lo sapessi… - Fa lei senza scomporsi. Poi all’improvviso sale sul banco più vicino e si mette in posa esageratamente da modella.
-         Saaaalve, sono Sally Acorn e non sono più vergine da quando andavo all’asilo! – Cantilena. La classe ammutolisce. Cinque secondi di silenzio…E poi scoppiamo tutti a ridere. A nessuno sta davvero simpatica Sally. E tutti aspettiamo cosa potrebbe fare Denise, mentre lei si mette in piedi a gambe aperte.
-         Guardatemi, sono Julie-Su , la do perfino al postino così la consegna a tutti!
Ormai stiamo morendo. C’è chi si da manate sulle gambe, chi ha le lacrime agli occhi, chi…
-         E-ehm.
Ci voltiamo all’unisono verso la porta. La bidella è lì che ci guarda con la faccia incavolata. – Potreste fare meno casino? C’è la preside in corridoio. – E se ne va. Come sparisce, ci rimettiamo tutti a ridere. Denise salta giù dal banco. – Niente autografi, grazie, grazie.
-         Denise, tu sei matta! – Esclama Silver facendosi avanti. – Io ti ho filmata, ma se Sonic e Knuckles vedono questo video ti fanno un monumento!
-         Mi hai filmata?! – La riccia gli si getta addosso. – Non provarci a farlo vedere agli altri!
-         Ma perché? – Denise arrossisce.
-         Perché….Tu non farlo e basta!
-         Deni, che hai? – Amy la guarda storto. – Che differenza fa? Ormai ti hanno visto in venti!
-         Forse ho capito, ragazze – mi metto in mezzo io – la verità è che in queste venti persone non c’è un certo gatto di nome Aster…
-         Però c’è una gatta che dovrebbe chiudere la bocca… - mi minaccia Denise togliendosi una scarpa.
-         Che fai? Questa è minaccia a mano armata!
-         Armata di una scarpa? Allora tanto vale che mi armi di una banana e ti dica: fermi tutti questa è una rapina!
-         Al massimo “questa è una banana”…
-         Voi due mi fate cadere le braccia…. – si lamenta Tikal
-         Davvero? Aspetta che ti aiuto a raccoglierle.
-         Seriamente…
Va a finire che non diciamo nulla di sensato fino a che non finiscono le tre ore, e quindi finché non usciamo. Quando però io e Silver, mano nella mano, mettiamo piede fuori dalla scuola, ci ritroviamo in un campo di guerra.
Julie-Su molla le sue amichette, si avvicina di corsa e prende Denise per il colletto della felpa. – Mi hai veramente preso per il culo davanti a tutta la classe? Ma come osi? – Sibila.
-         Oso, oso! Come tu osi ferire una mia amica io oso fare questo! – E Denise le tira un calcio nello stomaco, facendola cadere a terra.
-         Tu, brutta piccola…
-         Adesso ascoltami bene, razza di troia che non sei altro, – Denise le si piazza sopra guardandola negli occhi – tu prova solo un’altra volta a far piangere una mia amica e io farò ben di peggio. Sono stata chiara? – Così dicendo si volta e se ne va di corsa.
-         Ehi, Denise! Aspetta! – Aster si butta al suo inseguimento.
 
Aster P.O.V.
 
Finalmente, dopo aver girato l’angolo dell’isolato, Denise smette di correre e cammina normalmente.
-         Ma che ti viene in testa? – Le chiedo affiancandola. – Che avevi da correre così?
-         Io non passo un secondo più del necessario con gente di quella specie. – Risponde lei, guardandomi con la faccia serissima. Cribbio, ma sono l’unico che la vede così bella?
-         E quale specie sarebbe? – La vedo che si concentra per non ridere. La vedo benissimo.
-         La specie che trovi sul bordo della strada dopo le dieci di sera.
Scoppiamo a ridere come due idioti. – Che ne diresti di stare un po’ insieme, oggi pomeriggio? Altrimenti divento troppo serio.
Lei sembra pensarci su. – Boh, a casa mia c’è tutta la famiglia…Casa tua?
E adesso cosa le rispondo? Come le dico che più che in una casa abito in una gabbia di lotta? Per fortuna il ritornello di Burn it down mi salva dall’imbarazzo più totale. Apro il telefono e rispondo.
- Sì?
 E’ mia madre.- Aster? Ascolta, tesoro, non c’è bisogno che tu vada a prendere Meike. La porto fin dalla zia e stasera torniamo tardi.
-         Ah, okay. E…papà?
-         Ha dei problemi al lavoro, torna tardi anche lui. Per favore, Aster, fatti trovare a letto quando arriva. Potrebbe essere nervoso. – Mi implora. Come se ci fosse bisogno di dirmelo.
-         Okay, okay, ci vediamo stasera. – Chiudo il cellulare e sorrido a Denise ( pessima mossa. I tagli sulle labbra fanno un male cane ) che mi guarda preoccupata.
-         Tutto a posto. Da me il campo è libero. – Lei si rasserena.
-         Okay, allora…Vengo da te?
-         Va bene, anche a pranzo se vuoi. Tanto, qualsiasi cosa cucini, farò un macello.
-         No problem, ti do una mano – ride. Sembra che suoni un’arpa, quando ride…O forse sono io che sono rincoglionito e ho delle allucinazioni bellissime su di lei. – Aspetta, avverto mia madre.
La sento parlare al telefono tranquillissima, con suo padre e sua madre, e  un po’ la invidio. Lei si può permettere di avvertire i suoi all’ultimo momento o di arrivare in ritardo, senza trovarsi una faccia come la mia.
-         Nessun problema – conclude mettendosi in tasca il cellulare – devo essere a casa alle sei.
-         Beh, allora muoviamoci. – E scatto mettendomi a correre.
-         Aspettami, idiota! – La sento ridere dietro di me.
 
Denise P.O.V.
 
La casa di Aster è grandissima. Rimango a bocca aperta quando mi spiega che hanno due bagni e che lui e sua sorella hanno le stanze separate. Ma è un sogno!
-         Hai fretta di fare pranzo? – Mi chiede mentre si toglie le scarpe.
Lo imito. – No, certo che no.
-         Allora vieni. – E mi fa cenno di seguirlo. E adesso dove mi porta? In camera sua a consumare l’antipast…Denise Kennington non pensare certe cose!
Va bene, alla fin fine mi porta davvero nella sua stanza. E’ una cosa fantastica: tutta sui toni del bianco e del blu,a cominciare dal letto per finire con…Una chitarra elettrica blu?
-         Sai suonare la chitarra? – Gli chiedo sfiorandola. Lui la prende e si siede sul letto.
-         Bah, qualche canzone sì. – Mi accoccolo di fianco a lui. – Avanti, dimmene una, magari ce la faccio. – Mi fa un ghigno che però, sul suo viso, risulta dolcissimo.
-         Uhm…How you remind me dei Nickelback? – Azzardo. Lui non si scompone.
-         Quella la so a memoria. Senti qua. – Chiude gli occhi, tenta qualche accordo e poi si mette a cantare accompagnandosi con la musica.
E’ un momento…meraviglioso. La sua voce è appena più dolce di quella del cantante originale, ma nemmeno quell’uomo potrebbe essere più bello del ragazzo al mio fianco.
Mi lascio cullare dalle strofe e mi appoggio al muro, al settimo cielo, chiudendo gli occhi.
-         …I’m sick of sight without a sense of feeling and this i show, you remind me of what I really am, this i show, you remind me of what I really am…It’s not like you to say so..
La porta sbatte contro il muro e la musica si interrompe. Apro gli occhi di scatto e sbircio da dietro la spalla di Aster.
Sulla soglia c’è un grosso gatto bianco, in divisa da poliziotto, con gli stessi occhi azzurri e bellissimi di suo figlio. Peccato che questi siano freddi e rabbiosi.
-         Aster, avevi di nuovo alzato il volume del sintetizzatore. – Dice avvicinandosi a noi.
-         Scusa, papà. – Il mio Aster si volta verso di me. – Denise, questo è mio padre, Gary.
-         Mi hai sentito? – Gary lo prende per un braccio e praticamente lo solleva, quasi senza sforzo. – Quando tuo padre ti dice qualcosa, tu lo devi guardare in faccia. Mi hai capito sì o no? – Le ultime parole sono quasi urlate.
-         Sì, papà, mi dispiace. – Aster è irriconoscibile. Tiene gli occhi bassi e ha…paura?
-         Lo spero bene. – Suo padre lo scaraventa sul letto, dove lui rimane a testa bassa senza guardare colui che lo sovrasta.
-         Denise, vai a casa. – Lo sento sussurrare.
-         Ma…. – Non posso lasciarlo qui.
-         VAI! – Mi urla.
-         Non alzare la voce! – Il padre gli molla un ceffone che lo colpisce sulla guancia, facendolo nascondere dietro il proprio braccio.
Come se mi avessero finalmente attivato, afferro il mio zaino e mi precipito in strada. Solo quando sono ormai dietro l’angolo mi accorgo di due cose. La prima, è che ho dimenticato le scarpe e quindi sono in calzini sul’asfalto. La seconda è che sto piangendo.
 
Dopo cena, sono ancora lì che penso a tutto quello che è successo. Ecco chi era a picchiarlo, sempre, tutte le volte che veniva a scuola livido…E io l’ho lasciato da solo con quell’uomo. Ma che altro potevo fare?
Mentre gironzolo per la stanza, cercando qualcosa da fare per distrarmi, sento suonare alla porta. – Vado io! – Urlo, precipitandomi all’ingresso.
Spalanco la porta e chi mi trovo? Aster, con la faccia talmente contusa da essere ormai quasi completamente viola. Vederlo così ma fa venir voglia di piangere.
-         Ti ho riportato le scarpe… - Borbotta mostrando le mie Converse tenute su per i lacci.
-         Grazie ma…Vieni dentro. – Dico prendendolo delicatamente per la mano e costringendolo a seguirmi.
-         Chi era, Denise? – Mi chiede mia madre dal salotto.
-         Oh, Aster, un mio compagno di scuola. Mi ha riportato una cosa che avevo lasciato…- io mica gliel’ho detto ai miei che ero a casa di un ragazzo! – Che avevo lasciato in laboratorio.
-         Buongiorno, signora. – Mormora lui, restando semi- nascosto dietro di me.
-         Mamma, noi andiamo un attimo su da me, okay? – E prima che possa dirmi qualcosa, porto Aster in camera mia e chiudo la porta.
-         Che cosa c’è? – Mugugna, lanciando le mie scarpe per terra e sedendosi sul letto.
-         C’è che se avessi saputo tutta questa storia, ti avrei tenuto ben lontano da casa tua. – Ribatto inginocchiandomi davanti a lui. – Perché non me l’hai detto?
-         Perché ero matematicamente certo che saresti fuggita via a gambe levate. – Aster abbassa la testa e evita il mio sguardo.
-         Ma sei impazzito? Avrei cercato di aiutarti.
-         Ah sì? E come avresti fatto, sentiamo? – Si arrabbia lui, guardandomi furioso. – Nessuno può aiutare né me, né la mia famiglia. Forse la polizia, peccato che mio padre sia un poliziotto. Per cui, come vedi, non c’è nessuna possibilità di uscirne fuori. E soprattutto, non volevo immischiare nessuno. Per cui, puoi anche evitare di fare l’eroina.
-         Non sto facendo l’eroina! – Esplodo. – Sto solo cercando di dirti che io voglio aiutarti! Anche solo starti vicino! Invece tu mi hai mandato via e adesso non fai altro che incazzarti!
-         Ma non capisci? – Mi interrompe con la voce che trema. – Io non volevo che tu te ne andassi per…per mandarti via.
-         Aster…- D’istinto, allungo una mano ad accarezzargli ( piano, senza fargli male) il viso.
-         Io volevo solo che nessuno che fosse importante per me si facesse del male! O fosse in pericolo! – Qualcosa scende a bagnarmi la mano. No, per favore, ditemi che non sta piangendo…
-         Ehi…- Com’è come non è, dieci secondi dopo lo sto abbracciando. Non c’è niente di erotico in tutto questo. Per adesso Aster è un mio amico che sta piangendo e ha bisogno di me.
-         S-scusa. – Balbetta asciugandosi quei bellissimi occhi che ha col braccio. – Mi sto comportando da stupido.
-         Ma stai zitto.
E poi…E poi niente. Le sue labbra sono a pochi centimetri da me e io le bacio con tutta la delicatezza che un elefante nella cristalleria come me può avere. Lui spalanca gli occhi, ma poi si abbandona. I cinque minuti più belli della mia vita, in cui un po’ lo bacio io, un po’ mi bacia lui, e un po’ non lo sa nessuno.
- Va un po’ meglio? – Mormoro accarezzandogli i capelli.
- Molto. Molto meglio, Deni. – Fa lui sciogliendo l’abbraccio. – Devo andare…
Lo accompagno fin sulla porta e solo lì lui si gira e mi da un ultimo bacio.
-         Ci vediamo lunedì…Pazzoide. – Sogghigna chiudendosi la porta alle spalle.
E’ stato un sogno? Un sogno realistico e con in mezzo qualche pezzo di incubo?E chi lo sa. Datemi un pizzicotto.
Come persa nel mio mondo, mi giro per tornare in camera e sbatto contro il muro dell’ingresso. Avevo detto un pizzicotto!

Waaa sto ammattendo O.O ho completato questo capitolo facendo lo slalom fra latino, greco e geografia quindi potrebbe essere un casino, ma così è la vita XD comunque...Aster e Denise ** a quanto pare in cinque giorni in quella scuola è successo di tutto, eh? Lunedì, Eggman e Silvaze **. Martedì, la scoperta di Knuckles. Mercoledì, tutti quei dialoghi. Giovedì, il bagno di Tikal, e venerdì...questo XD me ne sono accorta mentre ero a scuola...
Denise: ma tu a scuola ti fai tutte queste pippe mentali?
E tu non ti fai mai i capperi tuoi? Uff..Vabbè. Hasta la vista! ^^
Ro =)
P.S.   http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=6abb33Jiq1A  questa è la canzone che canta Aster **

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Capitolo 13
*** Diluvia ***


Shadow P.O.V.
 
Rouge mi si siede in grembo e mi stuzzica. – Andiamo, Shad, non puoi stare a fissarli per tutto l’intervallo!
Sì che posso! Aster e Denise sono avvinghiati talmente stretti che l’uno sembra la camicia di forza dell’altra. Fra parentesi, lei avrebbe veramente bisogno di una camicia di forza…
Voglio dire, parliamoci chiaro. Questi due stamattina hanno annunciato che si erano “messi insieme” e nel mentre Denise ha spiegato in gran segreto alle ragazze che Aster era sempre livido per colpa di suo padre che lo menava. E mi va tutto bene. Alla storia del padre ci credo. Ma non possono venirmi a dire che stanno insieme! Non si sono baciati neanche una volta in cinque ore di mattinata che abbiamo avuto! Stanno solo abbracciati, in questo momento in un angolo del cortile, e non si mollano neanche un secondo.
-         Devi dar loro tempo, tesoro, sono inesperti e si vergognano a far vedere che non si sanno baciare. – Ridacchia Rouge dandomi un bacio che, ammettiamolo, di sicuro non è da inesperti.
-         Ma devono per forza fare le sanguisughe così? – Ribatto stringendola.
-         Boh…
Ci baciamo ancora. Nonostante tutti questi principianti siano miei amici, non vedo l’ora di prendere il diploma, mollare tutto e sposare questa ragazza.
“Casualmente”,  proprio quando la situazione mi sembra perfetta, ci dev’essere qualcosa che la rovina. Infatti si mette a piovere e tutte le coppiette novelle si devono staccare e vanno a finire il loro pranzo in classe.
Dato che siamo nel banco insieme, io e Rouge riprendiamo il discorso interrotto, ma anche qui vengono a rompere, per essere educati, i coglioni. Come per magia, poco dopo la campanella spuntano nella nostra classe Sonic, Aster e Knuckles ( Espio sta male, è assente e non ha ancora saputo del “tradimento” di Denise. Ahia…)
-         Ma che diamine…Cosa ci fate qua? – Sbotto.
-         Grazie alla pioggia un tre quarti dei prof è assente – mi risponde Sonic piazzandosi su una sedia e mettendo i piedi sul mio banco – quindi praticamente possiamo fare quel che ci pare.
-         Ma non può essersi messo a piovere così forte…- Protesta Rouge.
-         Sicura? Guarda un po’ fuori.
Guardiamo e, cribbio, piove che Dio la manda. Fa un rumore infernale, e neanche ce n’eravamo accorti. Che volete, avevamo altro da fare…
Gli unici che non sembrano contenti del casino causato dalla pioggia sono Aster e Knuckles. Loro guardano le finestre con aria truce.
-         Ehi, voi due, che avete? – Chiede Sonic tirando il cancellino a Knuckles.
-         Sai, vorrei vedere te ad andare a prendere qualcuno all’asilo con una pioggia così!
-         Su con la vita, magari smette!
-         Sì, e io sono Gandalf – borbotta Aster.
-         Dov’è Gandalf? – Urla una voce dal corridoio.
Tutta, dico tutta la classe si volta ed entrano Amy, Tikal, Silver, Blaze  e Denise. Ma tutti qua devono venire?
-         Ci avevano avvertito che c’era una riunione qui dentro – si giustifica Denise, sedendosi sulle gambe di Aster. Metà dei nostri compagni maschi sta cercando di guardarle sotto la gonna e sotto le calze a righe improbabili. L’altra metà è concentrata equamente  sui vari attributi di Blaze, Amy e Tikal. Una classe di pedofili!
-         Una riunione, sé….un ammassamento, altro che! – Borbotta Knuckles prendendosi Tikal sulle ginocchia e guardando male tutti quelli che la fissano.
-         Per curiosità, ragazzi, voi avete un ombrello? – Chiede Blaze accoccolandosi in braccio a Silver. Bene, ora il quadretto è completo. Manca giusto Amy, che non potendosi sedere su Sonic, si piazza sul banco di Rouge.
-         Un ombrello? Scherzi? Stamattina c’era un sole….- Rispondo io.
-         Evviva le docce fuori programma… - Mugugna Aster.
-         Sentite, ragazzi, se riuscite a non annegare potete venire a casa mia – scherza Amy.
-         Ci vengo io a casa tua, piccoletta! – Esplode una voce dalle prime file, facendola arrossire e (non sono così idiota da non notarlo ) facendo infuriare Sonic.
-         Craig, non fare il pedofilo! – Urlo. – Fa prima!
-         E con ciò? Deve iniziare presto!
-         Non ascoltarlo – sento bisbigliare a Rouge – fa il cretino, ma va solo a parole.
-         Lo spero per lui – borbotta Sonic. Aspetta aspetta aspetta….Sonic che si incazza perché qualcuno ci prova con Amy? Il mondo si è messo a girare al contrario?
-         Ah ah, Sonikku è geloso…
-         Silv, non-chiamarmi-Sonikku o ti…
-         O mi? Che fai mi investi?
Avete la più vaga idea di cosa voglia dire passare due ore in compagnia di Sonic e l’altra gentaglia E i miei compagni di classe? Una roba che avrebbe invogliato Dante a tornare nell’inferno. Quando finalmente possiamo uscire ho i timpani che esplodono.
Sotto la pioggia non si distingue niente di niente.  Tiro la giacca sopra la testa mia e di Rouge e do un’occhiata in giro. Knux e Aster sono già spariti, buon per loro, e Sonic è corso via come il vento. Cosa ci restiamo a fare qua?
-         Casa mia è più vicina della tua, vuoi venire? – Mi propone la mia fidanzata, sorridendo maliziosa.
-         Ti pare che potrei rifiutare? – Dico sorridendo anch’io, e ci avviamo verso la nostra destinazione.
 
Amy P.O.V.
 
Chi ha detto che la pioggia è bella sicuramente aveva l’ombrello. Prima di arrivare a casa sarò bella zuppa…E’ dall’altra parte della città,accidenti!
Cerco di coprirmi alla meglio con la cartella (preferisco dei libri fradici che non un raffreddore ) e proseguo. D’un tratto, qualcosa, probabilmente una macchina, mi passa di fianco velocissima schizzandomi tutta da capo a piedi. Che nervi!
Intanto, vedo che c’è qualcuno fermo a pochi metri da me. Cielo..spero solo che non sia uno dei compagni di Shadow, di quelli che oggi facevano commenti spinti. Va bene che stavano “scherzando” , ma hanno pur sempre sei anni più di me…Non mi fido!
Avvicinandomi, distinguo meglio il riccio che ho davanti. Che fortuna..E’ Sonic, riparato sotto un piccolo ombrello rosso. Mi si avvicina con un largo sorriso e ripara anche me.
-         Ehi Sonic! Ma non eri già andato via? – Gli chiedo sorpresa….e felice, ovvio.
-         No, avevo solo visto un vu cumprà di ombrelli e non mi volevo lasciare sfuggire l’occasione.
-         Quindi eri tu quel pazzo che mi ha fatto la doccia…Ma vai a quel paese! – Dico ridendo. Il suo sorriso si allarga ancora di più e a me sembra di avere un incendio sul viso. Cavoli, lo so che è bellissimo, ma le mie guance devono proprio far vedere tutto quel che penso?
-         Mi dispiace. Posso farmi perdonare accompagnandoti a casa? – Replica facendo un buffo inchino.
-         Ma tu abiti dalla parte opposta….
-         Sono molto più veloce di te a tornare indietro. – Come faccio a dirgli di no?
-         D’accordo, accetto la tua offerta di scuse.
Ci incamminiamo lentamente, scherzando. L’ombrello è talmente piccolo che per starci tutti e due dobbiamo restare l’uno appiccicato all’altra, ma figuriamoci se mi dispiace!
Mentre passiamo vicino all’asilo, all’improvviso ci vediamo passare davanti correndo Aster e Denise per mano. Aster ha in braccio la piccola Meike e tutti e tre ridono come dei matti.
A me viene da sorridere, pensando a come sono teneri insieme…E alla pazza idea che mi ha proposto Deni ieri per telefono. Sonic mi guarda sorpreso.
 - Come mai ridi? Non ho sparato nessuna cavolata…negli ultimi cinque minuti.
- No, niente, pensavo a un’idea che ha avuto Denise. Ma è un segreto, non posso riferirtela ancora!
- Tanto se l’ha pensata lei non sarà mai una cosa normale, quindi…
- Stai zitto, è capacissima di fare cose normali! – Rido dandogli uno scappellotto.
- Tu gliene hai mai vista fare una?
-  E tu hai mai visto il tuo cervello?
Lui sospira. – Mi hai chiuso! – E ride pure lui. Perché devo restare di fianco a questo gran figo senza poter fare altro che sfiorarlo? PERCHE’?
Non diciamo più nulla finché, grazie al cielo, non appare la mia casetta. Mi fermo lì davanti e ringrazio Sonic con fervore.
-         Figurati, dovere! – Scoppia a ridere lui, arretrando. Accidentalmente, mette il piede su una pozzanghera e scivola, cadendo con il sedere per terra.
-         SONIC! Tutto bene? – Chiedo preoccupata. – Sì, non preoccuparti, sono solo inciampato. – Mi tranquillizza lui, rialzandosi. Adesso ha la felpa e i jeans più fradici dei miei.
-         Sicuro? Vuoi venire dentro ad asciugarti? – Balbetto mentre mi chino a raccogliere l’ombrello caduto. Peccato che anche lui lo faccia nello stesso momento, quindi ci ritroviamo con i nasi a un palmo di distanza. Io arrossisco violentemente e mi tiro su di scatto, lasciandolo al suo ombrello.
-         N-no…Stai tranquilla, Ames – dice lui, più rosso di me, tornando a ripararsi. – Ci vediamo domani, okay?
-         Okay, Sonic, a domani! – Mi volto e entro in casa di corsa.
Cinque minuti dopo, ancora rossa e avvolta nell’asciugamano, prendo il mio diario e comincio a scrivere.
Lunedì 22 Ottobre. Caro diario, oggi ci è mancato un pelo che Sonic mi baciasse…”

Sto andando come un treno, lo so, ma che volete...Oggi mentre ero a scuola e mentre tornavo pioveva e mi è venuta l'ispirazione XD e ne ho approfittato per seguire il consiglio di un'amica. Sì, proprio tu che in questo momento starai urlando "SONAMYYYYYY!" . Grazie mille :')
Denise: uffa, ma in questo capitolo a me e ad Aster si vede pochissimo!
Ma cosa vuoi che sei già apparsa fin troppo! La gente iniziava a lamentarsi del fatto che ci fossi solo tu!
Denise: Bah...E io qui cosa faccio?
Ti fai fare le coccole da Aster, no?
Aster: *coccola Denise* :3
*facepalm* okay...ragazzi, se avete voglia di restare in questo manicomio, ci vediamo al prossimo capitolo! Ciao ciao!
Ro =) 

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Capitolo 14
*** Much love ***


Silver P.O.V.
 
Nonostante sia Ottobre, il temporale di ieri è stato un monsone. Giuro. E’ già finito, non ci sono più nemmeno pozzanghere, e sì che ha iniziato a diluviare meno di 24 ore fa!
Comunque, grazie al cielo che ha smesso. Un altro ammassamento davanti alle elementari non l’avrei retto. Un secondo…Ma l’ammassamento c’è lo stesso! Che cavolo succede?
In mezzo a un capannello di gente ci sono due ragazzi che se le danno di santa ragione. Oh. Cazzo. Uno e Espio...E l’altro e Aster.
Dovevo immaginarlo, che quando stamattina Sonic ha riferito ad Espio di Aster e Denise e lui li ha guardati con un’occhiata assassina, sarebbe successo qualcosa del genere. Ma davanti alla scuola
All’improvviso un altro tizio si butta in mezzo a loro per cercare di dividerli. Knuckles?! Mi avvicino di corsa e guardo da sopra alle spalle di tutti i ragazzini che li guardano. Sì, è proprio Knux, e adesso sta urlando come un dannato.
-         Mi avete capito? Adesso piantatela! Non risolverete un bel cazzo di niente così! – Avrà anche ragione, ma sentir dire certe cose da uno così non convince granché. Comunque, i due si separano, Espio sibila qualcosa a voce bassa, poi prende per mano Charmy e lo strattona via. Aster si pulisce il sangue del naso con la manica e tiene la testa bassa.
-         L’hanno smessa? – Chiede una voce all’altezza del mio fianco. Guardo giù e vedo Dodgeball per mano a Roxy e Meike, e tutte e due le bambine sono in lacrime.
-         Sì, l’hanno smessa – rispondo chinandomi all’altezza di mio fratello. – Cos’hanno da piangere queste due?
-         Sono uscite, hanno visto tutto e si sono messe a piangere. Così – sbuffa lui.
-         Silver, lasci andare mia sorella, per favore? – Aster compare alle mie spalle. Meike gli si getta addosso e lui la prende in braccio.
-         Qualcuno mi spiega che cosa diavolo è successo? – Dico alzandomi.
-         Secondo te? E’ arrivato Otello. – Sbuffa il gatto.
-         EH?! – Facciamo in coro io e Knuckles, che nel frattempo si è avvicinato a prendere Roxy.
-         Niente, lasciamo perdere. Quel rimbambito geloso…. – Aster fa per andarsene. – Ci vediamo, ragazzi.
-         Fermo lì, tu – gli intima Knuckles mettendogli una mano sulla spalla. – Non ti lasceremo fare un passo se prima non ci spieghi tutto dall’inizio.
-         E va bene…Ma non qua.
E così, tempo dieci minuti, siamo seduti davanti al bar, una lattina a testa noi tre e un cono per ciascuno ai tre bambini per farli stare buoni.
- Okay, adesso racconta. – Lo incoraggio io.
- La storia è semplice…Mentre me ne andavo dall’asilo Espio mi si è parato davanti e mi ha chiesto cosa pensavo di fare con quest’aria da fighetto, dato che gli avevo rubato la ragazza. Allora io gli dico, ehi, non è mai stata la tua ragazza, e lui si infuria e mi urla “Certo, per colpa tua!” e mi è saltato addosso. Dio santo, lo sapevo che sarebbe successo. – Aster sospira e finisce il suo Red Bull in un sorso.
- E’ geloso, andiamo, gli passerà. – Cerco di rincuorarlo.
- Non ne sarei così sicuro. Conosci Espio, Silv, potrebbe attaccare briga ancora un casino di volte. – Ribatte Knux.
- Sarà, ma spero non lo faccia più davanti a mia sorella. – Borbotta il gatto guardando verso Meike. Poi si alza e getta la lattina nel cestino. – E’ meglio che torni a casa, altrimenti ne becco un’altra di razione di botte. Memè, andiamo.
- Okay, As, ci vediamo domani. – Io e Knuckles lo guardiamo allontanarsi e poi ci alziamo anche noi.
- Roxy, saluta il tuo amico, torniamo a casa. – Dice lui facendo un cenno alla sorella.
 - Non possiamo fare la strada insieme? Per favoooooore! – Ci implorano in coro. Knux mi guarda rassegnato.
- Guarda il lato positivo, non daranno fastidio per tutta la strada. – Cerco di scherzare.
Per tutto il tragitto noi non diciamo una parola, persi a pensare a quel che è successo oggi. In compenso la coppietta dietro di noi non tace un attimo, e nessuno dei due molla la mano dell’altro nemmeno per un secondo. Io non presto molta attenzione, ma una frase mi fa girare di scatto.
-         Oggi la maestra ci ha detto di disegnare una cosa bella che vogliamo fare da grandi e io ho disegnato il nostro matrimonio! – Roxy è tutta giuliva. Io e Knuckles un po’ meno, infatti ci guardiamo a occhi sbarrati.
-         Davvero? Ma è presto, questi due ci lasceranno sposare fra un sacco di anni! – Le bisbiglia Dodge accennando a noi.
-         E allora? Tikal mi ha detto che ci va tanto tempo a preparare un matrimonio. E io voglio prepararlo bene, così quel giorno sarò bellissima!
-         Ma tu sei già bellissima… - Roxy arrossisce e io mi preoccupo. Questi hanno dieci anni in due e pensano a certe cose?! Ma scherziamo?!
-         Knux, dici che ci dobbiamo preoccupare? – Sussurro al mio collega.
-         No, ci dobbiamo direttamente spaventare. – Mi risponde lui.
 
Blaze P.O.V.
 
-         Ma io questo lo meno! Lo riempio di botte!
Denise cammina a passi larghi per tutta la stanza, infuriata come una belva. Io la guardo e non so se preoccuparmi. Ha convocato me e le altre (che non sono ancora arrivate) per sfogarsi.
-         Ti rendi conto? Questo è andato a menare il mio ragazzo! Ma cosa vuole? Non ha alcun diritto su di me! – Okay, la capisco. Il fatto che Espio preso dalla gelosia sia andato ad attaccare briga con Aster l’ha fatta uscire di senno, però..
-         Non mi sembra che tu con Julie-Su abbia fatto una cosa tanto diversa…- Denise si ferma e mi guarda furibonda.
-         Che c’entra? Io l’ho fatto perché quella aveva trattato di merda Tikal! E poi aveva cominciato lei! Ma Espio non si deve permettere di fare una cosa del genere al mio Aster! Oh, cribbio, non so cosa mi abbia trattenuto da andare a casa sua col dizionario di latino in mano!
-         Forse il fatto che l’avevi prestato a Amy.
-         Già…. – Lei si butta sul letto e si copre gli occhi. – Dio, Blaze, che devo fare? Mi fa talmente incazzare che…che… - E comincia un turpiloquio da far impallidire uno scaricatore di porto.
Mi salvo dal doverlo ascoltare perché sento il mio cellulare vibrare. E’ Silver.
-         Ciao, Silv, che succede?
-         Ehm….Dalle parolacce che sento direi che sai già tutto l’essenziale. Volevo raccontarti una cosa, ma penso che aspetterò stasera.
-         No, dimmi, se è una cosa importante…
-         Non è importante, è terribilmente ridicola. Te la racconterò stasera se avrai voglia di ridere.
-         Va bene, ti chiamo quando torno a casa.
-         Ciao, Blaze, ti amo.
-         Anch’io. Ciao! – Chiudo il telefono e lo rificco in tasca. Denise ha terminato il suo monologo e mi guarda storto.
-         Ma quando arrivano le altre?
-         Dovevano passare a prendere Rouge da Shadow, ci metteranno un po’. –In quel momento suona il campanello. – Eccole!
Deni si precipita ad aprire e poi ritorna seguita da Tikal, Amy (che si è portata appresso Cream) e Rouge. – Non sembri molto arrabbiata. – Le fa notare la pipistrella.
-         Mi sono già sfogata parecchio, a Blaze è toccato sopportarmi.
-         Uffa, e noi che ci facciamo qui? – Finge di lamentarsi Tikal, e l’altra le tira un cuscino.
-         Ci siamo tutte,  possiamo anche parlare un po’. – Le altre si accomodano sui due letti a disposizione.
-         E di cosa parliamo? – Chiede Amy.
-         Bho…Avete qualche novità?
-         Rouge una grossa – scherza Tikal.
-         Hai ragione, hai ragione. – Lei stende la mano sinistra. – Shadow mi ha dato l’anello.
Io e Denise ci precipitiamo a vedere. All’anulare adesso Rouge porta un anellino d’argento con una pietra rosa sopra.
-         Oddio, Rou, è bellissimo. – Dico , estasiata. Chissà se Silver mi regalerà mai un anello così…
-         Vi piace? – Lei se lo rimira tutta contenta. – Adesso la cosa è ufficiale. Io e Shad ci sposiamo!
-         Wooooow! – Fa Cream dal suo angolino. – E quando?
-         Beh, piccola, fra parecchio tempo.
-         Ah…. E chi sarà la testimone?
-         Non lo so…Potreste essere tutte mie damigelle!
-         Yeeeeee! – Urliamo tutte. Poi torniamo “normali”.
-         E poi? Altre novità? – Chiede Tikal. Denise e Amy si scambiano uno sguardo complice.
-         Vedete, io e Ames avevamo un’idea da proporvi… - Fa la bionda.
-         Ah sì? E quale?
-         Denise aveva intenzione di organizzare un pigiama party per Halloween, qui. – Risponde Amy ridendo.
-         Yeah! E come farai con i tuoi? – Chiedo.
-         Allora, in quei giorni i miei saranno via per lavoro…Il che mi sarà molto utile, visto che voglio invitare anche  i ragazzi.– Fa Denise candidamente.
Noi la guardiamo a occhi spalancati. Ma è matta o cosa?!
-         No, aspetta, Deni, dimmi che ho bisogno di Amplifon e non hai detto che inviterai anche i ragazzi. – Fa Rouge sbalordita.
-         L’ho detto, Rou, l’ho detto. E non c’è niente di strano.
-         Ma i maschi non ce la fanno a fare un pigiama party! Si addormenteranno tutti! – All’ uscita di Cream scoppiamo tutte a ridere. Denise si ricompone e ci spiega tutto.
-         Non faranno in tempo ad addormentarsi. Li faremo impazzire. Li costringeremo  a fare di tutto e di più.
-         Ma come facciamo io e Amy? Voi siete tutte fidanzate e potete dormire con i vostri ragazzi, ma noi… - Dice Tikal imbarazzata.
-         E chi ve lo dice? Io mica dormirò con Aster. Resterò a farvi compagnia.
-         E lui con chi dorme?
-         Con Knuckles, è ovvio. – E ricominciamo a ridere. E’ pazza come idea…Ma mi piace!
 
-         Si è calmata Denise? – Mi chiede Silver quella sera, quando lo chiamo.
-         Sì, s’è calmata, ma non credo che Espio domani tornerà a casa intero . –Rispondo sorseggiando il mio tè.
-         Knuckles ha in progetto di chiuderli insieme in classe e vedere chi rimane vivo.
-         E’ un sadico! – Scoppio a ridere.
-         Esatto.
-         Dì un po’, cosa volevi dirmi oggi? – Chiedo curiosa. Beh, la verità è che mi piace sentirlo parlare…E questo lo sa anche lui.
 -         Ah sì, giusto. Lo sapevi che il nostro Dodge ha in progetto di sposarsi? –Non prendere in giro! – Lo interrompe una vocetta all’altro capo del telefono. Sorrido. Quei due sono uguali, matti allo stesso modo.
-         Ma va? E con chi?
-         Con Roxy, ecco con chi! Oggi si facevano i complimenti, si dicevano le cose tenere e parlavano del loro matrimonio.
-         Ma guarda guarda…. Beh, anche noi volevamo sposarci quando eravamo piccoli, no? – Lo stuzzico.
-         Sì, ma avevamo qualche anno in più! E poi questi si preoccupano già di quello che diremo io e Knux quando faranno l’annuncio, stano bruciando le tappe. – Ride.
-         Silver, la smetti? – Piagnucola Dodgeball.
-         Perché scusa, tu non hai detto a Roxy che era bellissima?
-         Perché lo è! Ma non mi devi prendere in giro!
-         Okay, okay, ragazzi, calmatevi – li fermo. – Silv, mi lasci parlare con tuo fratello un attimo?
-         E vabbè. – Sento dei rumori e poi la voce del più piccolo. – Cosa c’è Blaze?
-         Ascolta, Dodge, non devi stare a sentire tuo fratello, perché sei o sette anni fa diceva le stesse cose che dici tu adesso. E a tutte le bambine fa piacere sentirsi dire che sono bellissime.
-         Grazie, Blaze! – Dodgeball ripassa il telefono a suo fratello. – Perché me lo istighi? – Si lagna lui.
-         Perché tu sei ancora lo stesso che mi diceva “Sei una viola profumata”. – Lo chiudo.
-         Uff….Vai a quel paese, Blaze. Buonanotte.
-         Buonanotte…Tesoro.
-         Ci vediamo domattina…Viola profumata. – Appoggio la cornetta al suo posto e sorrido ancora. Silver è tenerissimo quando non sa che pesci pigliare…Ma a suo fratello non può proprio dire niente.  C’è ancora un bigliettino, che avevo trovato insieme a una violetta sulla porta il  giorno del mio settimo compleanno, a testimoniare quello che faceva lui. Per curiosità, lo riprendo in mano e mi viene da sorridere ancora. Perché, errori di ortografia a parte, dice:
“ Auguri, Blaze! Spero che quando diventi grandi resti bella come adesso, come una violetta.”

Questo capitolo è andato clamorosamente a donne di facili costumi, ma non è colpa mia. E' solo che sono troppo eccitata, perché...contieniti Ro...perché...PERCHE' VADO AL LUCCA COMIIIICS! **
Tornerò più pazza di prima, ma non importa, perché le idee mi vengono lo stesso (parentesi: ma è possibile che mi vengano mentre leggiamo il Diluvio Universale a scuola?O.O ) , quindi...Au revoir!
Ro =)

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Capitolo 15
*** Just dance, gonna be okay ***


Tikal P.O.V.
 
Guardo sconsolata la mia verifica di tecnica. E’ un sei, d’accordo, ma avrei preferito qualcosa di meglio. Mi si avvicina Denise saltellando tutta allegra.
-         Ehi Tiki! Cos’è quella faccia lunga?
-         Ho preso sei….Tu invece? Sembri contenta.
-         Eccome! Guarda qua! – E mi mostra il suo foglio con un quattro che occupa mezza pagina.
-         Ma come? E sei felice?
-         E certo! E anche tu dovresti esserlo! Guarda qua – mi sfila dalle mani il test e lo capovolge – se lo giri il tuo voto diventa nove! Mentre se giro il mio…. – Prova. – Cos’è? Una freccia un po’ sbilenca?
Sorrido e scuoto la testa. E’ veramente matta, ma non ho molta voglia di scherzare. Intanto si avvicinano Amy e Blaze e Denise salta addosso a loro.
-         Ragazze quanto avete preso?
-         Cinque e mezzo..
-         Sette.
Prendo il mio zaino ed esco a precipizio. Non mi va di incontrare Julie-Su o ….qualcun altro. Mentre esco, vado a sbattere proprio con la seconda persona che non vorrei incrociare.
-         Ehi, dove vai così di corsa? – Mi chiede Knux sorridendo. Io  ricambio, ma in realtà sono nervosissima.
-         Oh, da nessuna parte, devo solo correre a studiare un po’.
-         Tiki, va tutto bene? Sembri…Non so, strana.
-         In verità…Non ho molta voglia di venire al pigiama party, stasera. – Mento. Lui sbuffa.
-         Neanch’io. Chi ha voglia di vedere Sonic in mutande?
Ridacchio nervosamente. – Già…Ora scusa devo scappare! – E prima che possa dirmi altro mi metto a correre verso l’uscita.
Okay, normalmente non mi comporterei così con Knuckles. Però....Ultimamente quando sono vicino a lui mi sento strana, mi fa arrossire tutte le volte che mi guarda e venire i brividi quando mi sfiora. Sembro la protagonista di un filmone romantico ma, diamine, è il mio migliore amico! Non mi piace neanche un po’ questa storia. E poi c’è dell’altro.
Dal giorno in cui Denise ha annunciato ai ragazzi della festa di stasera, più o meno una settimana e mezza fa, Julie-Su è riuscita a farmene di tutti i colori. Quindi preferisco andarmene il prima possibile per evitarla. Non si è certo fermata dopo la rissa, figuriamoci.
Riempirmi i libri di salsa, buttarmi a terra se le passo di fianco, rubarmi le scarpe da ginnastica e farmele trovare appese alla porta zozze di fango…Sembra che tutto questo la faccia divertire. Peccato che io non mi diverta.
Non ho raccontato niente a nessuno, nemmeno a Knuckles. Tanto chi potrebbe fare niente? Quella lì si considera la più potente di tutti, e purtroppo sembra vero.
A proposito, eccola lì. Merda. E’ in mezzo al marciapiede con qualcuna delle sue scagnozze, e mi fissa sogghignando. Io vado avanti a testa bassa, sperando che si limiti a qualche insulto.
No, certo. Mi blocca spingendomi sul petto. – Buongiorno, piccoletta.
-         C-ciao… -Rispondo a testa china.
-         Ti sono mancata? – Prima che possa fermarla mi sfila dalle mani la verifica. – Oh, ma che bel compitino!
-         Ridammelo! – Cerco di afferrare il foglio ma lei lo leva sopra la testa.
-         Ah-ah, Tikal, non si fa così. Devi aspettare – e lo appallottola – che ti venga restituito – e lo butta in una pozzanghera fangosa, fra le risate delle sue amichette.
-         Ciao ciao, Tiki. – Non le guardo neanche andar via. Raccolgo il mio compito disastrato e mi avvio verso casa lentamente. Vitaccia di merda.
 
Arrivo a casa di Denise con il morale sotto le scarpe e non ho neanche voglia di bussare, quindi piazzo il dito sul campanello e mi appoggio alla porta.
-         Miiiiii, arrivo! – La porta si spalanca facendomi perdere l’equilibrio e per poco non cado davanti alla riccia bionda altissima che è venuta ad aprire. Lei mi sorride.
-         Ciao…Tu sei una delle amiche di mia sorella, vero? Io sono Sandra. – Si presenta facendomi entrare.
-         Io sono Tikal… - Mi guardo intorno e una piccola belva nera mi si getta addosso. – Roxy?! Che ci fai qua? C’è già Knuckles?
Già, dimenticavo. Anche i bambini sono invitati alla nostra festa collettiva. Dato che abbiamo tre fratelli maggiori nel gruppo, e Sonic ed Amy non volevano escludere Tails e Cream, il piano di Denise è di lasciarli tutti liberi di scatenarsi e mangiare….Finché non crolleranno esaurita la scorta di zuccheri.
-         Nah… - Esclama proprio lei,spuntando da una delle stanze seguita da tutte le altre ragazze e da Cream. – Knux me l’ha mollata pensando di lasciarmi delle grane…Invece ce la stiamo spassando!
-         L’ha lasciata a te? Le voleva proprio male allora – cerco di scherzare, ma in realtà sono confusa. Di solito prima cerca di lasciare a ME sua sorella e solo dopo prova con le altre.
-         Ha detto che voleva lasciarla a te ma avevi l’aria da morte in vacanza….
-         Ah, adesso capisco…Sì, effettivamente ero un po’ sfasata.
-         E adesso? Hai intenzione di restare lì come un’impedita? – Ride Rouge. – Forza, dobbiamo preparare tutto prima che arrivino i signori uomini!
-         Io mi dissocio – annuncia Sandra avvicinandosi alla porta – Den, cerca di non trasformare la festa in un’orgia o mamma ammazza me, okay?
-         Vai a quel paese, San. – Lei esce e noi ci ritroviamo sole in casa.
-         Al lavoro!
 
Ci mettiamo sotto con i preparativi (e io ne approfitto per distrarmi ) e per le otto, l’ora in cui dovrebbero arrivare i ragazzi, la zona davanti alla tv è piena di materassi, il divano è pronto per ospitare almeno una coppia di persone, il tavolo straborda di cibo… E noi siamo già in pigiama. Noi “più grandi” abbiamo addosso tutte la stessa camicia da notte, in tinta unita a maniche corte, che abbiamo comprato quell’ultima maledetta volta che siamo andate a fare shopping: io arancione, Rouge grigia, Amy rosa (e chi l’avrebbe mai detto,oh ), Blaze viola e Denise verde. Cream ha un pigiama bianco a stelline molto tenero, e Roxy quella che sembra una camicia da notte, ma sono pronta a scommettere che suo fratello le ha dato una propria maglietta per sbaglio: si è mai vista una camicia da notte per bambine con il logo della Monster?
Mentre prepariamo l’ultimo materasso suonano alla porta. – Tiki, vai ad aprire tu por favor? – E ti pareva!
Spalanco la porta…E mi trovo davanti Knuckles in tuta da ginnastica con una sacca in mano. Spalanco gli occhi e arrossisco di botto (lo sapevo, io, lo sapevo ) – C-ciao, Knux.
-         Ciao, Tik. Be…Bel vestito. – Guardo in basso e mi accorgo che la gonna non è solo corta. E’ MOLTO corta, e arrossisco ancora di più.
-         Grazie. Vieni di là . – E gli faccio strada fino in salotto. Roxy, come prevedibile, gli salta addosso.
-         Ehi, quanta furia! – Ride lui. Butta la borsa a terra. – Guarda un po’ lì, avevi lasciato una roba a casa.
Lei si mette a frugare dentro e ne tira fuori un pupazzo di pezza con un verso gioioso. – Kappa! Grazie!
-         Ma quello…Non è il peluche che le ho regalato a Natale? – Bisbiglio a suo fratello. Lui mantiene il sorriso.
-         Esatto. Ci dorme insieme tutte le notti. – Mi risponde, poi alza la voce. – Ehi, Denise, posso fare qualcosa?
-         Tipo levarti dalle balle? – Questo ci fa scoppiare a ridere entrambi, ma il rumore di qualcuno che bussa alla porta ci fa smettere.
-         Rouge, dalla delicatezza direi che è Shadow!
 
Shadow P.O.V.
 
La serata va avanti alla grande. Non che ne veda molto, perché sono sdraiato sul divano con Rouge sopra, ma dal casino che sento credo così. Le altre ragazze sono in cerchio sui materassi e blaterano, mentre Sonic, Aster e Knuckles si lanciano frecciatine. Silver sembra più concentrato a convincere suo fratello a non provarci con tutte le bambine.
-         Ho capito che sei beato fra tre femmine, ma contieniti!
-         Stai zitto, Silver! – Vedo quel bambino con la coda dell’occhio che sbuffa e ritorna in mezzo a Meike, Cream e Roxy, ovvero la sua fidanzatina ufficiale stando a quello che borbottava Knux a proposito di “matrimonio”….
-         Eheeheh, sentito Silv? Taci!
-         Chiudi il becco, Aster! Ti ricordo che tua sorella si è seduta addosso a Tails come se fosse dentro Lady Marmalade!
-         Muahaha, ti ha chiuso.
-         Senti chi parla! Roxy ti ha fregato la maglietta e sotto le si vede tutto!
-         Vai a fare in…
-         Knuckles!
-         Ho capito, Ro, ho capito.
-         Sentite, ragazzi – salta su Denise. – Visto che state tutti impazzendo, che ne dite di giocare a qualcosa?
-         Sìiiii! – Sono tutti e cinque i bambini, a urlare.
-         E a che vuoi giocare? – Chiedo mettendomi a sedere. – A Scarabeo o cagate simili?
-         Nah…. Pensavo, Just Dance o roba simile. Vi va bene? – Col cavolo che mi va bene. Giocare a Just Dance davanti a una mandria di ragazze equivale a una figura di cacca assicurata. E anche gli altri ragazzi sono d’accordo con me.
-         Cioè dobbiamo ballare? Scordatelo! – Esclama Knuckles.
-         Già! Te lo sogni, tesoro. – Lo appoggia Aster.
-         Concordo con voi, gente. – mi aggiungo. Amy sbuffa.
-         E se facessimo per alzata di mano? Andiamo, chi vota per giocare a qualcos’altro? – Alziamo la mano io, Aster, Knuckles e Sonic.
-         Avete già perso ma….Chi vota per giocare a Just Dance? – Ride Blaze, e alzano la mano tutti gli altri compresi i nanerottoli…E Silver. Fantaaaaastico.
Per fortuna, le prime a farsi avanti sono Blaze, Amy, Denise e la mia Rouge. Grazie al cielo. Se mi avessero costretto a ballare qualcosa di Britney Spears avrei sparato a qualcuno. Okay, alla fin fine non ho nemmeno prestato molta attenzione allo schermo. Anche perché Rouge aveva fatto apposta a mettersi davanti a me e vedevo tutte le sue…curve….Quindi ero in paradiso.
-         Hit me…
-         Baby…
-         One more…
-         Time! – Le ragazze si mettono in posa e la canzone finisce. Finalmente. Anche se erano tutti ipnotizzati a guardarle ( persino i mocciosi con la bocca piena di popcorn).
-         Come sono andata, Shad? – Mi chiede Rouge maliziosa, sedendosi sulle mie ginocchia.
-         Davvero fantastica – rispondo baciandola. E parte l’urlo.
-         Uuuuuuuuuuuuuh!
-         Volete stare zitti voi quattro? – Urlo mezzo scherzoso mezzo incazzato verso i quattro più piccoli.
-         No mai! – mi risponde Meike.
-         Bah……. – Mi torno a concentrare sulla mia fidanzata ignorandoli.
-         Eddai, Tikal , perché non provi anche tu? – Sento dire ad Amy.
-         Non so, ragazze, non sono molto brava a ballare.
-         Questa è la stupidaggine più grossa che abbia mai sentito! – Esclama Denise. – Andiamo! Proviamo io, te, Knux e Aster, ci stai?
-         E se non ci sto io? – Borbotta Aster.
-         Ti faccio compagnia.  –Ribatte Knuckles.
-         Oh, che orsi che siete! Alzate quelle chiappe dal divano, su! – I due si alzano mugugnando e prendono i joystick.
Io capisco tutto. Capisco che a Knux piaccia Tikal ( è palese, ormai ) e che Aster ami “follemente” Denise, ma tutto ciò è riuscito a convincerli a ballare sulla musica di Price tag? Sì, accidenti, sì!
Mi volto verso Sonic e noto che sta pensando la stessa cosa, infatti li sta filmando col cellulare con un ghigno grosso come una casa. Quando la musica finisce e quei due voltandosi lo vedono, spalancano gli occhi.
-         Tu vuoi morire giovane… - Ringhia Knuckles.
-         Ehm….Andiamo, ragazzi, eravate uno spettacolo!
-         Cancellalo o finisci male, blu.
-         Quante storie! – Sbuffa Denise.
-         Possiamo provare anche noi? – Chiede Roxy alzando la mano come a scuola. Lei li guarda indecisa.
-         Beh….Tails, tu non giochi?
-         No grazie...Penso che andrò loro dietro col pensiero. – Borbotta la volpe genietto facendo ridere tutti.
-         Va bene, allora preparatevi voi quattro!
-         Knux, c’è proprio bisogno di farlo fare anche a loro? – Sussurro rivolto all’echidna che si è ributtato  sul divano.
-         Senti, se continuiamo così fra mezz’ora crolleranno tutti. Abbi pazienza!
E così ci tocca seguire quattro piccoli mostri che ballano la canzone dell’indiano. Devo ammettere però che la neretta non va affatto male…Mi spiace per gli altri, ma noi di quel colore non possiamo fare a meno di essere fighi.
Alla fine è lei a totalizzare il punteggio più alto. Ha battuto persino quello di suo fratello…Non che ci volesse tanto.
-         Ho vinto la scommessa. – Dice  alla fine della canzone, guardando Dodgeball con aria di sfida. Lui sbuffa.
-         Queste femmine… - Si avvicina e le da un bacio sulla guancia. – Contenta adesso?
-         Sì, tanto. – Non so cosa mi trattenga dallo scoppiare a ridere in faccia a Knuckles e Silver. Hanno gli occhi fuori dalle orbite!
-         Tra rose e fior, nasce l’amor… - Sento che bisbiglia Tikal facendo ridere le altre ragazze. I due fidanzatini arrossiscono e tornano al proprio posto.
Andiamo avanti così per un bel po’ di tempo, durante il quale riesco a evitare tutte le occasioni di ballare, ma non riesco a sfuggire all’ultima.
-         Forza, Shad, manchi solo tu!
Quindi mi ritrovo di fianco ad Aster, Amy e Tikal. Una canzone decente, per favore…. – Dynamite dovrebbe andar bene… - E vaffanculo Denise…
Okay, ammetto che ballare non è così male. Però continuo ad avere la sensazione di star facendo una figura di merda. Quando la canzone finisce, scopro di essere al primo posto, a pari merito con Tikal.
-         Adesso dovete fare lo spareggio! – Sghignazza Silver.
-         Ma col cavolo! Non era una gara.  – Sbuffo.
-         Ha ragione. Io direi di nutrirci ancora un po’.  –Concorda la padrona di casa spegnendo la Wii.
Ci riempiamo di cibo chiacchierando, anche se l’obiettivo di tutti è un altro. Non possiamo fare niente del nostro programma finché non si addormentano tutti i bambini (ed è anche per questo che i fratelli maggiori li stanno rimpinzando ).
Finalmente, entro un quarto d’ora, sia Dodgeball che le tre bambine crollano sfiniti dalla stanchezza e dall’abbuffata. Denise li porta  a dormire nella propria stanza e poi per sicurezza chiude entrambe le porte.
-         Perfetto. – Sogghigna Sonic.  –Allora, qual è la prima parte? Videogioco di paura o film dell’orrore?
-         Ma ci dobbiamo per forza spaventare? – Mormora Amy addossandosi a lui e facendolo arrossire.
-         Beh, Ames, in ogni pigiama party che si rispetti si guardano film dell’orrore. – Dice Rouge pazientemente.
-         In un pigiama party che si rispetti i ragazzi non sono ammessi! – Replica la riccia rosa facendo ridere tutte le sue colleghe.
-         Ames Rose ne molla una sana! – Ride Denise.
-         Allora, vogliamo fare qualcosa sì o no? – Sbuffa Silver impaziente.
-         Beh, potremmo cominciare con il videogioco..Anche se può giocare una persona sola.
-         Ci vorrebbe Espio, è praticamente l’unico a saper giocare come si deve.. –  Aster lo fulmina con lo sguardo.
-         Se non ha voluto venire non possiamo farci niente. – Borbotta Denise incazzata. Il suo vecchio migliore amico è diventato il peggior nemico, per colpa di quella zuffa? Bah, le donne… Se sapesse quante volte abbiamo fatto a botte io e gli altri!
-         Allora mandiamo Shadow! – Mi spinge Sonic per distrarli. – Ha il pollice da videogioco più veloce di tutta la banda qua!
Ed eccomi davanti a Slenderman con tutti dietro che mi fissano. E questo sarebbe un videogioco dell’orrore? Fa più paura Amy quando tira fuori il martello.
Dopo qualcosa come dieci minuti ho già preso tutti i foglietti e il gioco è finito.
-         Che noia… - Fa Sonic esprimendo il parere di tutti. – Vediamo sto film horror o no?
-         Ma che film è? – Chiede Blaze. Denise ne tira fuori una pila.
-         Possiamo scegliere…..Chernobyl diaries, Paranormal activity, It, Scream, The ring….
-         It! – A Silver si illuminano gli occhi.
-         Guarda che non fa paura…. – Lo blocco. Il film sul pagliaccio matto magari no, eh?
-         Meglio così. – L’uscita di Tikal fa ridere le ragazze. – Di che parla?
-         Beh , ci sono dei ragazzini tormentati dai bulletti e inseguiti da un pagliaccio assassino…
-         O-ok, va bene così. – Fa l’echidna, pallida.
-         Su Tiki, ti proteggerò io. – Scherza Knuckles mettendole un braccio intorno alle spalle.
-         Tails, vuoi andare di là con gli altri bambini? – Fa Sonic ironico voltandosi verso l’amico, ma la volpe si è addormentata. Il riccio lo porta di là con i mocciosi. – Così siamo al sicuro da tutti i bambini.
La scelta è fatta. Ci piazziamo tutti sul divano, io con Rouge fra le braccia, Blaze sulle ginocchia di Silver, Denise e Aster abbracciati, Tikal raggomitolata addosso a Knuckles e Amy e Sonic a mezzo metro di distanza, senza nemmeno sfiorarsi. Quando il film parte, però, lei gli salta addosso e gli si avvinghia. Sonic arrossisce ma le passa le braccia intorno ai fianchi. C’è del tenero…Ma lo sanno anche i sassi.
Quel film, It, non fa paura. Infatti io Aster e Knuckles passiamo metà del tempo a ridere, mentre le ragazze si avvinghiano addosso a noi  a ogni apparizione del pagliaccio. Anche se ho come il sospetto che Denise lo usi solo come scusa per appiccicarsi ad Aster…. Ma perfino Rouge ha paura!
-         Credevo non ti facessero paura i pagliacci. – Le sussurro ironico.
-         Da adesso sì, problemi? – Risponde lei con lo sguardo fisso sullo schermo.
Dopo tre ore quella palla finisce. Denise si alza, toglie il dvd e poi si gira verso di noi. – Ne guardiamo un altro?
-         No! – Urliamo tutti, noi perché ci stiamo rompendo e le ragazze per fifa. Lei sbuffa.
-         Che due balle….A sto punto possiamo anche prepararci per dormire, no?
Ecco, lo sapevo che sarebbe successo così…Ci sono solo materassi da una piazza e mezza o il divano, quindi o dormo con uno degli altri (ma anche no) o dormo con Rouge (oh, paradiso!).
Denise e Aster sono gli unici a proprio agio. Quei due si infilano nella loro zona, imitati da Silver e Blaze e….lo ammetto, da me e Rouge. Knux e Tikal si guardano imbarazzati, poi fanno lo stesso, e non so dire chi sia più rosso ( e non sto parlando del colore naturale! ) . Li sento bisbigliare qualcosa.
-         Mi dici cos’hai? Fino a pochi anni fa mica ti facevi problemi!
-         Eravamo più piccoli…E tu non russavi.
-         Io non russo!
-         Ma se sembri un trombone!
-         Ehi ehi ehi, voi due, non litigate – li blocca Sonic sdraiandosi sul divano. – Tanto Tikal ha ragione, Knux, russi come un contrabbasso.
-         Vai a quel paese.
Sarò io che ho un udito soprasviluppato, ma invece di concentrarmi sulla bella visione in camicia da notte che è nel letto con me sto sentendo tutti i bisbigli che fanno intorno.
-         Denise!
-         Che c’è?
-         E’ stata una pessima idea fare tutto ciò! – Questa è Amy mentre le tocca sdraiarsi di fianco a Sonic.
-         Troppo tardi Ames! Goditi la nottata.
-         E tu non godertela troppo.
-         Volete fare silenzio? Vorrei dormire prima che questo qui si metta a russare!
-         E io prima che tu ti metta a scalciare!
-         Io non scalcio!
-         E io non russo!
-         E voi siete regrediti di dieci anni, volete calmarvi? Ho sonno anch’io.
-         Questo perché la mattina sei troppo sveglio.
-         E adesso sveglierete tutti i bambini se non fate silenzio. Chiudete il becco!
-         Da quando in qua i ricci hanno il becco?
-         Da quando non hanno un cervello.
-         Oooooh…Questa era ottima, Blaze!
-         Spegni la luce, Denise, magari si spengono anche loro.
-         E va bene…Buonanotte.
La luce si spegne e Rouge mi si appiccica.
-         Tu non russare. – Mi bisbiglia.
-         E tu dormi tranquilla.
-         Di fianco a te come potrei fare altro?
-         Shhh!
-         Va bene, va bene….

Denise: d'accordo...Oggi l'autrice ha lasciato a me le redini dei commenti perché è troppo impegnata a fare stupidaggini per conto suo, peccato che mi abbia lasciato tutto scritto...*svolge un foglio tutto distrutto* E scrive da cani! Okay, proviamo a decifrare...."Salve! Sono riuscita a scrivere anche questo capitolo. Lo so che potrebbe non essere il massimo, ma vi assicuro che il prossimo sarà migliore, e piacerà soprattutto a".....aspettate...."a Mello"? Boh non capisco, almeno i saluti posso leggerveli giusti, così torno a dormire.
" Ci rivediamo al prossimo capitolo. Hasta la victoria siempre!
Ro =) "

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Capitolo 16
*** Mentre nessuno ci guarda ***


Aster P.O.V.
 
In mezzo a un prato, Denise fra le mie braccia, tutto perfetto…E mi sveglio scoprendo di essere in un’isola di materassi circondato dal resto della banda. Senza Denise….E con una massa di riccioli arancioni che mi fanno il solletico al collo. Prima che mi venga un mezzo infarto mi accorgo che mia sorella si è infilata nel mio letto e adesso mi sta appiccicata come una cozza.
Mi tiro su cercando di non svegliare Meike e noto che non è l’unica ad essersi infiltrata ; Roxy si è incastrata fra Knux e Tikal e…credo che Dodgeball abbia sbagliato materasso perché è abbracciato a Shadow. L’altra cosa che noto è che c’è un profumo di caffè.
Mi dirigo verso la cucina scansando gente addormentata e  trovo Denise che armeggia con la caffettiera. – Dormono tutti, cosa fai il caffè? – Dico abbracciandola da dietro.
-         Beh, io speravo che qualcuno si svegliasse.  – Mormora lei. – E ha funzionato. Mi fai compagnia?
-         Come faccio a dirti di no?
Beviamo il caffè con tutta calma, uno davanti all’altra, e vedo che le scappa da ridere. – Che hai?
Denise si mette la mano sulla bocca. – Niente….
-         Ma davvero? – Scherzo e la bacio. – Proprio niente?
-         Uhm, no….Però non te lo dico. – Sorride.
-         E allora non ti parlò più.
-         Mi faresti anche un favore.
-         Me lo vuoi dire o no? – Mi avvento su di lei e le faccio il solletico. La mia riccia si mette una mano sulla bocca per non svegliare ridendo i begli addormentati.
-         Basta, per carità! Te lo dico! – Smetto e la circondo con le braccia. –Avanti, sputa il rospo.
-         Ecco….io sono sveglia da almeno un’ora, e in questo tempo ho preparato la colazione…E vi ho fatto delle foto. – Mi mostra il display della macchina fotografica. Ci sono tutti nelle pose da addormentati più assurde…E Shadow abbracciato al fratello di Silver…
-         Lo sai vero che quando vedranno queste foto ti strozzeranno,vero?
-         E va beh…Mi terrò lontano dai più violenti . – Fa Denise con un’alzata di spalle.
-         Attenta…Potrebbero prenderti da dietro. – Scherzo  dandole un morsetto sul collo. Lei scoppia a ridere e mi bacia in testa.
-         CHE CAZZO E’ STA STORIA? – L’urlo dall’altra stanza ci fa balzare in piedi.
-         Questo è Shad. – Dico voltandomi verso la mia ragazza. Lei annuisce, ma sta già ridendo di nuovo, comunque corriamo nel salotto.
Shadow, ovviamente, ha svegliato tutti, e guarda con occhio da psicopatico il piccolo Dodgeball, aggrappato a suo fratello.
-         Ma che cazzo hai da urlare, si può sapere? – Borbotta Knuckles sfregandosi gli occhi. – Mi hai fatto venire un infarto. – Poi infila la testa sotto le coperte. – Potete uscire, voi due, non sta finendo il mondo. – Dice facendo sbucare fuori Tikal e Roxy.
-         Scusa, uno si sveglia e si trova un esserino appiccicato addosso! L’infarto è venuto a me, pensavo di essere dentro Alien!
-         Mi dispiace – piagnucola Dodge – avevo sbagliato letto!
-         Eddai, Shad, mica l’ha fatto apposta. – Silver accarezza la testa di suo fratello. – Piuttosto, cosa ci fate voi tre qua? Non dormivate da un’altra parte?
-         Sì ma siamo venuti qua perché…perché…perché non lo so. – Risponde Meike alzando le spalle.
-         E Tails e Cream? Li avete lasciati là? – Chiede Rouge mentre cerca di calmare il suo fidanzato.
-         Dormivano tanto bene! – Esclama Roxy.
-         Esatto, dormivamo. – Bofonchia qualcuno dietro le nostre spalle. Ci giriamo e vediamo il volpino e la coniglietta che arrivano fregandosi gli occhi. – Chi ha urlato?
-         Shadow. A quanto pare credeva di essere attaccato da un alieno. – Risponde Sonic ironico.
-         E non poteva urlare più piano? – Scoppiamo tutti a ridere. Se qualcuno trova un gene di normalità qui dentro, gli do il premio Nobel.
-         E va bene….Mi dispiace di aver urlato così. Va bene? – Sbuffa il riccio nero voltandosi verso Silver e suo fratello. Il bambino annuisce.
-         Okay, ragazzi, visto che Shad ha fatto da sveglia per tutti, che ne dite di venire a fare colazione? – Esclama Denise spuntando dalla cucina. Neanche me n’ero accorto che ci era tornata!
-         Sìiiii!
Sulla tavola c’è qualsiasi cosa. Latte, biscotti, un barattolo di Nutella da due chili, caffè e succo e altra roba. Ci mettiamo tutti a sedere e diamo inizio alla seconda abbuffata.
-         Ehi, voi, non mangiate troppo, che vi viene l’indigestione! – Dico indicando il gruppetto di bambini.
-         E a voi no? – Ribatte mia sorella. Denise scoppia a ridere.
-         No, Meike, a loro non viene perché sono senza fondo.
-         Ah….
-         Se non ci fossero dei bambini ti direi delle cose molto brutte, Deni.
-         Me le hai già dette, tesoro. – Replica lei baciandomi sulle labbra. La trattengo un secondo di troppo e partono le proteste.
-         Ehi, voi due! Guardate che siamo in fascia protetta! – Esclama Sonic.
-         Spiritoso…. – Borbotto staccandomi. Denise si risiede al mio fianco e comincia una discussione con le altre. – Piuttosto tu come hai passato la nottata? Ti sei divertito, Sonikku?
-         Bada a quello che dici… - Mi avverte lui mentre Amy arrossisce. – Io non ho passato la notte insieme a due ragazze, a differenza di te.
-         Hai qualcosa contro chi lo ha fatto?-  Lo minaccia Knuckles scherzosamente.
-         O contro chi ha passato la notte con due ragazzi?- Gli da corda Rouge. Mia sorella si volta verso Roxy.
-         Ro, questi sono strani.
-         Adesso l’hai capito? – Replica l’altra leccandosi le labbra sporche di Nutella. Le ragazze riemergono dalle loro chiacchiere e scoppiano a ridere.
-         Okay, okay, ragazzi, siamo seri .- Esclama Denise. – Avremmo una proposta da farvi.
-         Sentiamo.
-         Noi pensavamo, dopo colazione, di andarci a fare un giro tutti insieme. Sempre che non abbiate fretta di tornare a casa….
A me lo dice?  Se anche non tornassi più a casa sarebbe molto meglio. Non ho neanche detto a mio padre che ero ad una festa. Lui crede che Meike sia da una sua amichetta, e io da un mio compagno. Ed è meglio che continui a crederlo, altrimenti sono in guai grossi. Non più grossi del solito, certo, ma se anche li evitassi…. – Io e Meike siamo a favore. – Dico riscuotendomi.
- Eddai, Knuck, restiamo anche noi? – Implora Roxy.
 -  E va bene… - Sospira lui.
A poco a poco tutti accettano. Quando poi sono sicuro che vengano tutti, però, mi viene un dubbio. – Ma dov’è che andiamo?
Denise alza le spalle. – Boh….In un posto che vada bene per tutti.
-         E allora andiamo direttamente al parco giochi. – Fa Shadow sarcastico.
-         Nah….Che ne dite della spiaggia? Magari farà freddo ma ce la possiamo spassare.
-         Ottima idea,  Blaze! Che ne pensate voialtri?
La spiaggia? Non male come posto. Si possono fare tante cose;tipo un concorso “miss maglietta bagnata”….Aster, se cominci a pensare certe cose finisci male. – Per me va bene.
-         Anche per me.
-         Idem.
-         Concordo.
-         Okay, andata! Forza, ragazze, andiamo a prepararci.
Denise e tutta la parte femminile si chiudono in camera sua e fanno casino per venti. A noi non resta altro da fare che cambiarci in salotto.
Mentre passo dalla tuta a jeans e felpa, noto che Dodgeball non molla un secondo il fianco di suo fratello e guarda preoccupato Shadow. Secondo me, l’infarto stamattina se l’è preso lui, non Shadz.
-         Dodge, se ti stacchi magari riesco a vestirmi. – Dice Silver a un certo punto, sarcastico. Il bambino si allontana e va a sistemarsi in un angolo. Sembra Meike quando a casa nostra litigano….Solo che a lui nessuno ha fatto niente, o almeno credo.
-         Ma è normale che faccia così? – Bisbiglio a Silver. Lui sospira.
-         Sì. Lo fa sempre. E’ terrorizzato da Shadow, da un casino di tempo.
-         Ma perché?! Non ha senso tutto ciò.
-         Se uno ti fa esplodere i petardi vicino quando sei piccolo, un senso ce l’ha. – Si intromette Knuckles.
-         Ancora sta storia dei petardi? E che diamine, è successo tre anni fa! Ti ho già chiesto scusa da un pezzo, Silv!
-         Qual è la storia dei petardi? – Chiede Tails.
-         Già, voglio saperla anch’io.
-         Allora – sospira Silver – qualche anno fa Shad ebbe la geniale idea di far esplodere dei petardi vicino a una panchina dove c’era un bambino, per fargli uno scherzo. Peccato che quello fosse mio fratello, e da quel giorno ha una paura folle di lui.
-         Che scherzo idiota. – Tails ha riassunto perfettamente il concetto.
-         Shad, la sai una cosa?
-         Spara.
-         Se avessi fatto uno scherzo del genere a mia sorella probabilmente il petardo te l’avrei infilato in un posto un po’ scomodo.
-         Ma vai a farti…maledire.
-         Ragazzi, siete pronti?! Possiamo uscire?! – Urla una voce dall’altra stanza. Sonic, che è in mutande, spalanca gli occhi. – Merda.
-         No! – Rispondo io.  – Restate dentro o avrete una pessima visione! – Sentiamo delle risate. Il riccio blu si veste alla velocità della luce. – Adesso potete venire!
Le ragazze entrano nel salotto praticamente vestite uguali, tutte con jeans e felpa. Roxy si precipita immediatamente dal suo fidanzatino nell’angolo e lo prende per mano. – Che gli avete fatto? – Chiede aggressiva.
-         Nessuno gli ha fatto niente, Ro, stai  calma. – Borbotta suo fratello.
-         Ha ragione, non è niente. – Sussurra Dodge. L’altra lo guarda diffidente, ma sta zitta.
-         A me lo dici che è successo? – Mi chiede Denise maliziosa, appoggiandosi a me. Io appoggio il naso ai suoi capelli, per non rispondere e…per sentire il suo profumo.
-         Mai e poi mai.
-         Eeeeee…Niente spettacoli sconci voi due! Dobbiamo uscire!
In strada siamo una bella visione.  Tutti noi accoppiati ci teniamo per mano, ed Amy e Tikal, le single, tengono i più piccoli. Sonic e Knux cazzeggiano, ma conoscendoli mi sembra anche logico.
Quando ci tocca passare davanti a casa mia, mollo la mano di Deni con noncuranza e mi mimetizzo dietro Knuckles. Tikal, capendo il perché della mia mossa, fa lo stesso con Meike. Ci manca solo che mio padre scopra la storia della festa.
Finalmente, dopo quel tratto di strada, non c’è più nessun “pericolo” e manca poco alla nostra meta…La spiaggia!
 
Amy P.O.V.
 
Anche in autunno come adesso la spiaggia è un ottimo posto per fare tutto quello che si vuole. Saremo cresciuti, ma siamo sempre gli stessi che giocavano a nascondino fra i mucchi di sabbia o a saltare le onde sulla riva…Proprio come adesso. Infatti tutti ci sfiliamo calze e scarpe e corriamo nell’acqua gelata. Tutti…tranne Sonic.
Lui resta in un angolo a guardarci, pensieroso. Mi avvicino con cautela. – Ehi, c’è qualcosa che non va?
Si riscuote. – Cosa? Ehm, no, niente. – E mi lancia un sorriso. Cavoli, quanto è…indescrivibilmente figo!
-         Non vieni anche tu a riva?
-         Sai che non mi piace l’acqua. – Giusto….Che stupida, so tutto di lui e mi dimentico certe cose.
-         Allora…Ti dispiace se resto a farti compagnia?
-         Figuriamoci se mi dispiace! – Ride. Io sorrido a mia volta, ma credo di essere rossa come un pomodoro.
Ci sediamo sulla spiaggia a guardare gli altri che fanno confusione. Ad un certo punto vedo Shadow che si toglie anche la maglietta e si butta in acqua a nuotare, subito imitato da Knuckles e Aster. Non male come visione…Ma il riccio al mio fianco è decisamente meglio.
-         Esibizionisti… - Sogghigna proprio lui. – Voglio proprio vederli, lunedì, tutti gli accidenti che si saranno presi.
Scoppiamo a ridere. – Guarda che Aster viene dalla Norvegia, non può avere freddo qua. – Dico osservando Silver che rinuncia a buttarsi all’inseguimento dei tre.
-         Perché hai sempre ragione tu? – E giù a ridere di nuovo.
Restiamo in silenzio finché non è finita la “gara di nuoto” . Non so più cosa dirgli senza sembrare stupida, quindi colgo l’occasione appena Aster esce dall’acqua. – Cos’è quella roba nera che ha sul petto? La vedi?
-         Sì che la vedo. A ginnastica ci ha spiegato tutto. -  Sonic si alza in piedi e , occhi socchiusi e testa china, fa una perfetta imitazione del gatto bianco. – Certo che è una stella. Mi han detto che Aster in greco vuol dire stella, ma è un nome inutile. – Borbotta. Io ricomincio a ridere, è bravissimo. Il mio Sonic…
Lui sorride vedendo la mia reazione e mi tende la mano. – Ti va di fare una passeggiata?
E me lo chiede? Annuisco, felice, e mi faccio aiutare a tirarmi su.
Camminiamo per un po’ sulla spiaggia parlando di tutto e niente e prendendo in giro il resto della banda, quando Sonic si blocca con un sorriso perfido.
-         Che hai? – Gli chiedo stupita.
-         Guarda.  – Mi indica il mucchio di scarpe che hanno lasciato gli altri. – Te la senti di fare un numero di magia?
-         Che numero?
-         La sparizione delle scarpe! Puff!- Ridiamo insieme.
-         D’accordo! – Esclamo afferrando le scarpe di Blaze.
Per i cinque minuti dopo, nascondiamo tutte le scarpe che possiamo. Mi diverto un mondo, ma ho una brutta sensazione che non vuole andarsene. Quella brutta sensazione mi sta dicendo: “ Sta giocando con te, questo vuol dire che sei solo una sua amica. Non sognare, Amy! Hai solo dodici anni, non ti considererà mai in quel senso!” Probabilmente è vero. Ma io che ci posso fare se mi sono innamorata di un quindicenne?
Per scacciare questi pensieri poco piacevoli, prendo un mucchietto di scarpe e corro dietro un cumulo di sabbia. Purtroppo Sonic ha avuto la stessa idea, così ci scontriamo e ci ritroviamo come dopo il suo scivolone l’altra settimana…Ovvero a pochi centimetri  l’uno dall’altra. Oddio oddio oddio!
-         A-amy… - Balbetta lui rosso, aiutandomi ad alzarmi e ad appoggiarmi al cumulo. – Amy,io…
Non finisce la frase. Incrocia i miei occhi con i suoi…Poi li chiude e mi bacia sulle labbra. Io li spalanco, gli occhi, ma…è bellissimo. E’ il momento che ho sempre sognato, quindi li chiudo anch’io e mi lascio andare. Ma nella testa la vocina sta urlando “CHE COSA?CHE COSA? INCREDIBILE!”
Sembra un momento infinito, non mi accorgo neanche di quello che mi succede intorno. Sento solo le sue labbra sulle mie e le sue mani sui miei fianchi, finché non sento un’altra voce fuori dalla mia testa che urla. – Sonic! Amy! Lo sappiamo che siete stati….SANTI CAVOLI!
Ci stacchiamo di botto e ci giriamo verso la voce, e vediamo Shadow che ci guarda a occhi sbarrati.
Sento che sto diventando ancora più rossa di quanto già non fossi.
-         Shad, ma i cazzi tuoi mai? – Esclama Sonic. – Vai a rompere le scatole a Knuckles che è single!
-         Lo farò subito, appena scoprirò chi è stato a baciare l’altro. Andiamo, Sonikku, fammi vincere dieci dollari…Dimmi che l’hai baciata tu….
-         Vai a farti fottere! – Il riccio davanti a me è rosso di rabbia. L’altro capisce di averla fatta grossa e sparisce. A me salgono le lacrime agli occhi.
-         L’hai fatto…Solo per scommessa? – Ringhio.
-         No, Amy…Per favore, è stata un’idea loro….
-         Stronzo! – Urlo divincolandomi e sfuggendogli, poi mi metto a correre piangendo. Non ci posso credere. Io pensavo che fosse sincero, questa volta….
Mi allontano da tutti e continuo a correre, finché non raggiungo gli scogli. Mi ci accoccolo sopra e spero che non mi segua. Quell’imbroglione bastardo. Ma già, sono io che mi facevo troppi film mentali. Dovevo saperlo che mi prendeva solo in giro.
Sento dei passi che si avvicinano e qualcuno mi mette la mano sulla spalla. – Ehi…. – E’ proprio Sonic, cazzo.
-         Vai a quel paese. – Dico spostandomi. Lui non si preoccupa nemmeno e mi siede accanto.
-         Mi vuoi ascoltare?
-         No, vai via. – E tiro su col naso. Dio, perché mi fa sembrare una bambina piccola?
-         Va bene….Allora te lo dico lo stesso. – Mi si avvicina ma io non lo guardo nemmeno di striscio. – Non è stata un’idea mia, okay? Mi hanno tirato dentro. Ma lo sai perché ho accettato? – Non rispondo e tengo ostinatamente la testa bassa. – L’ho fatto perché…Volevo farlo. Volevo baciarti mentre nessuno ci guardava,  visto che sembrava impossibile farlo.
Ma sta scherzando? Alzo la testa di scatto e lo fisso incazzata. – Ah sì? E da quando sta cosa?
-         Da quando ti sono caduto davanti mentre pioveva. Mi credi se ti dico che avrei voluto baciarti in quel momento preciso?
-         No, non ti credo, va bene? E non ti credo neanche adesso. – Lui sbuffa.
-         Posso fare qualcosa per farti credere a tutto?
-         Sì, puoi dimostrarmi che sei sincero. – Anche questa è una frase da bambina, ma cosa posso dire? Lo guardo e lo vedo sorridere.
-         Va bene. – Mi prende la faccia tra due dita e mi bacia di nuovo. E stavolta mi accorgo di una cosa che prima davo per scontata: i suoi baci sono sinceri. Sinceri e fantastici, devo ammetterlo. Per questo quando si stacca rimango imbambolata dalla felicità. – Mi credi adesso? – Dice Sonic sorridendo.
Neanche gli rispondo, gli prendo la testa fra le mani e lo bacio ancora, facendogli sbarrare gli occhi.  – W…Wow…Lo prendo come un sì. – Balbetta.
 
Cinque minuti dopo, torniamo dagli altri mano nella mano, e non so dire chi sia più rosso in faccia. Da parte mia, io sto impazzendo di felicità! Ho baciato Sonic tre, quattro…Ho perso il conto delle volte! Ditemi che non sto sognando….
-         Guardateli! Direi che si son dati da fare! – Sghignazza Silver.
-         Stai zitto, idiota. – Sonic gli tira un pugno sulla spalla, imbarazzato.
-         Che c’è? Se state insieme non ti devi vergognare mica! – Esclama Aster.
-         Hanno ragione. – Gli bisbiglio nell’orecchio. – Ma se li prendessimo un po’ per i fondelli? – Lui sogghigna.
-         Vai pure. Ti do corda.
-         Beh, sapete ragazzi, non credo che vi interessi quello che abbiamo fatto negli ultimi dieci minuti… Voglio dire, sono cose private..
-         In che senso? -  Chiede Blaze preoccupata.
-         Nel senso che anche se è stata una cosa veloce e all’aperto, sono sempre affari nostri. – Concludo cercando  di non ridere, e guardandoli spalancare gli occhi.
-         Volete dire che… - Balbetta Knuckles con un gesto vago.
-         Esatto. – Replica Sonic.
Segue un attimo di silenzio. Io e il mio riccio ci guardiamo negli occhi…E scoppiamo a ridere come dei matti.
-         Ci sono cascati!- Sghignazza lui.
-         Quanto siete stupidi…. – Borbotta Blaze. – Con l’amore non si scherza!
-         Io non scherzo. – Fa Sonic, mettendomi un braccio intorno ai fianchi ( respira, Amy, respira!Ma come faccio? Tutto ciò è un sogno ). – Io sono innamorato. Ma la vostra faccia era impagabile!
-         Io però non l’ho capito lo scherzo. – Commenta Meike.
-         Nemmeno io. – Aggiunge Roxy. Scoppio a ridere.
-         Ve lo spiegheranno quando sarete più grandi.
-         IO, non glielo spiego. – Esclama Knuckles facendo un passo indietro. Anche gli altri ridono.
-         Tranquillo, Knux, ci penserò io fra qualche anno. – Dice Tikal battendogli la mano sulla spalla.
-         Giusto, me lo stavo dimenticando! Adesso siete rimasti solo voi due da accoppiare – ghigna Shadow girando lo sguardo da lui a lei, facendoli arrossire.
-         Su, Shad, non è un effetto domino, magari non si mettono insieme. – Intervengo io per tirarli fuori dall’imbarazzo, anche se pure io la penso così. Ce li vedo bene, insieme, quei due, come vedevo bene insieme me e Sonic…E avevo ragione!
-         Ah sì? Vuoi fare una scommessa? – Ghigna il riccio nero.
-         NO! Hai già fatto un casino con le tue scommesse.
-         Ehi…Ragazzi – interviene Denise – la scena romantica c’è già stata, e qui si sta facendo freddo…Che ne dite se recuperiamo le nostre scarpe e andiamo a casa?
Approviamo tutti e ci prepariamo a tornare indietro. Io e Sonic ci prendiamo la nostra dose di cazziatoni per aver nascosto le scarpe, ma io sono troppo persa a guardarlo per accorgermene. Lui invece si accorge dei miei sguardi e sogghigna.
Quando poi ripartiamo, chissà come ci ritroviamo in fondo al gruppo. Mentre sbircio Sonic con la coda dell’occhio mi pare di non resistere più. E forse…Anche lui pensa le stesse cose perché mi prende ancora una volta il viso tra le mani.
-         Pensi anche tu quello che penso io?
-         Mentre nessuno ci guarda… - Sussurra sorridendo di sbieco, poi mi bacia per l’ennesima volta.
Sapete che vi dico? Mi sa che resteremo un po’ indietro rispetto al gruppo!

Denise: awwwwwwww che tenerezza....Bene oggi l'autrice nemmeno mi ha dato un foglio...
Perché sono qui, stordita.
Denise: WA! Okay....Adesso che sei qui mi spieghi a  chi sarebbe piaciuto questo capitolo? Hai scritto da cani l'ultima volta.
Cribbio, Denise, è la persona che urlerà SONAMYYYYYY appena leggerà il capitolo!
Denise: AH, QUELLA PERSONA....Ok ^^ 
Certo che sei geniale...A volte mi chiedo perché ti ho inventato.
Denise: per darti fastidio,no? u.u
Bada che se non la pianti non ti inserisco nel sequel.
Denise: ci sarà un sequel? SIIIIIIIIII!
Sigh...Okay....Ragazzi, tralasciate questi penosi dialoghi e...vi aspettiamo al prossimo capitolo. Ciao ciao!
Ro =)

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Capitolo 17
*** Il buon giorno si vede dal mattino? ***


Sonic P.O.V.
 
- Andiamo, dimmelo…. – Sogghigna Shadow. 
- Come ti ho già ripetuto quel miliardo di volte stamattina, non sono affari tuoi!
- Ma devo saperlo, voglio spillare quei soldi a Knuckles! 
Perché ho accettato di fare la strada con lui?! Già è lunedì e chiunque (tranne Amy) mi farebbe saltare i nervi, e poi è insistente! Vuole a tutti i costi sapere se io ho baciato Amy la prima volta o viceversa. Maledetto….. Ci manca solo questo, dopo che per poco non rovinava tutto, sulla spiaggia.
Per fortuna arriviamo in vista della scuola. Amy ci corre incontro sorridendo e mi salta addosso. Shad fa un ghigno e va dalla sua Rouge. 
Io e la mia ragazza ci baciamo dolcemente. Sono così felice…..Non vedevo l’ora di dirle quello che pensavo e togliermi quel peso di dosso.
Ci dirigiamo verso gli altri tenendoci per mano, mentre ascoltiamo cosa dicono.
- Uff, che palle, sono sempre gli ultimi quei tre. – Sbuffa Denise.
- Deni, va bene che non resisti senza il tuo Aster, ma abbi pazienza! – La prende in giro Blaze.
- Andiamo, non dirmi che non vorresti avere con te Silver!
- No grazie! Vedo fin troppo spesso lui e anche suo fratello! – Le ragazze scoppiano tutte a ridere, compresa Amy che si appoggia alla mia spalla. Evviva, adesso cose così succederanno tutti i giorni e non dovrò nemmeno sentirmi imbarazzo!
- Eccoli! – Esclama Tikal correndo incontro a tre ragazzi che si avvicinano. Uno, evidentemente Knuckles, la prende per i fianchi e se la carica sulla spalla come se fosse un sacco di patate. –Knux, Knux, mettimi giù! – La sentiamo urlare ridendo. Oh oh….Possono dire quello che vogliono, ma io sono certo che saranno i prossimi a mettersi insieme.
Intanto il gruppetto si avvicina. Vediamo un po’…Silver, Knux col suo carico e Aster…Con la faccia disastrata? Non è la prima volta ma, diamine, l’hanno scarnificato stavolta!
Il gatto ha tre graffi paralleli abbastanza profondi che gli attraversano la guancia appena sotto l’occhio, e un bernoccolo violaceo sulla fronte. Ma con chi fa a botte questo?
- As! – Urla Denise precipitandosi incontro a lui. – Ma cosa..Come…
- La solita storia, Deni, la solita storia. – Mormora lui accarezzandole la guancia.
- Sì, ma stavolta ha esagerato! Non puoi andare avanti così! – Grida lei scansandosi. Aster sospira e le prende la mano.
- Vieni con me un secondo. – La porta in un angolo appartato e comincia a parlarle bisbigliando. Io mi avvicino a Shadow e gli sussurro, perplesso: - Ma tu sai di chi è che stanno parlando?
Quello mi guarda stupito. – Non lo sai? E’ il padre di Aster. Lo mena tutte le volte che combina qualche casino.
CHE COSA? – Parli sul serio?
- Certo, vuoi che scherzi su sta roba?
Incredibile…L’ultima cosa che avrei pensato. – Ma scusa, tu come fai a saperlo? Quando te l’ha detto?
- A me, mai. Ma Denise l’ha raccontato alle ragazze, e loro… -Fa un gesto vago con la mano.
- E quindi? Solo io non lo sapevo?
- Tu e Silver.
Fantaaaaastico. Ma perché non ce ne ha parlato? Voglio dire, quasi tutti noi abbiamo avuto problemi con i nostri genitori. Io non li vedo da secoli. Knuckles lo stesso. Il padre di Silver è morto e sua madre è sparita. Eccetera eccetera…. Insomma, siamo tutti messi “bene”. Però, se non ne ha voluto parlare lui…
- Lasciamo perdere….
Il gatto e la bionda tornano da noi giusto in tempo per il suono della campanella. Io e Amy ci dirigiamo verso le nostre classi e…ci nascondiamo dietro la porta per darci un ultimo bacio senza farci vedere da nessuno. Che bel momento…
- EHM EHM!HEDGEHOG E ROSE! POTRESTE EVITARE DI DARE CERTI SPETTACOLI?
Faccio un salto e Ames lo stesso. La vicepreside  è in piedi davanti a noi con una faccia incazzatissima. Ma sempre in mezzo è sta donna?
- Sì, professoressa. – Bisbiglia Amy scostandosi da me e infilandosi nella sua classe. Quella donna mi fissa tutta arcigna.
- Spero per voi che non finirete ancora in queste situazioni. – Ringhia. Poi gira sui tacchi e se ne va. Io entro in classe e mi trovo davanti Knuckles che ride come un dannato.
- Ma che ti ridi?! – Mugugno andando al mio posto.
- Mi sono visto tutta la scena. Che figura di merda! – Sghignazza lui.
- Vai a quel paese, va. Anzi prendi esempio da As e Espio, che non dicono stupidaggini.
- Ma li vedi quei due? Non parlano proprio, altro che!
Effettivamente…Aster sembra quello dei primi giorni: non parla con nessuno, se ne sta nel suo angoletto tutto zitto e non parla con nessuno. Espio…Da quando quegli altri due si sono messi insieme ci ritiene tutti traditori e ci evita, quindi non ha cagato minimamente la mia figuraccia. Comunque, non mi interessa. Knux può anche evitare di scartavetrarmi i maroni. Anzi, perché lo sto ancora ascoltando?
Mi infilo le cuffie nelle orecchie e lascio che i Basshunter coprano le sue cagate. Vorrei provarci anche con quelle della prof, ma quella mi lancia un’occhiataccia terribile del tipo “togliti quelle cuffie o ti tiro il registratore” quindi me le levo e cerco di fare attenzione. Tentativo  inutile, infatti dopo dieci minuti crollo e mi addormento nascosto dietro il dizionario. Sognando Amy.
Amy che recita “laudo laudas laudat laudamus laudatis laudant” mentre mi si avvicina sorridendo, mi mette le braccia intorno al collo e mi….urla nell’orecchio  - ALLOOOOOORA!
Mi sveglio di botto con tutta la classe che ride come una banda  di idioti e la prof che mi sta appollaiata sopra come un avvoltoio.
- HEDGEHOG! QUESTA E’ LA TERZA VOLTA OGGI CHE TI VEDO COMPORTARTI DA IDIOTA! VAI FUORI!
- Ma io….
- FUORI!
E io come mi difendo da questa belva fuori dalla gabbia? Non mi resta che uscire passando di fianco ad Aster,l’unico che non ride ( cosa di cui gli sarò grato eternamente), e Knuckles che invece ride più di chiunque altro.
Appena fuori, mi rendo conto che non è necessario che io resti qui. Conoscendo la prof, mi lascerà in pace per una buona mezz’ora, quindi posso farmi anche un giro turistico della scuola.
Attraverso il corridoio, scendo le scale, le risalgo, le ridiscendo beccandomi un’occhiata assassina dalle bidelle, infilo il corridoio di sotto e mi trovo davanti Amy appoggiata alla porta del bagno. Questa sì che è un’ottima cosa!
Mi avvicino e le do un bacio sulle labbra. – Ciao tesoro, cosa ci fai qui?
Lei sorride e poi torna seria subito. – Tikal. E’ entrata lì che stava bene, e adesso sta rimettendo anche l’anima.
- Devo andare a chiamare Knuckles?
- No, per carità. Mi ha urlato di non dirgli niente fin dall’inizio.
- Ma perché?
- Non lo so, davvero. Ma tu, cosa fai, sei qui solo per farmi domande? Chi ti ha spedito quaggiù?
Io le racconto tutta la storia della prof incazzata e lei se la ride. – Sei impossibile, Sonic.
- Voglio un premio per questa impossibilità, allora.
Così ci mettiamo a baciarci e non smettiamo finché non sentiamo un singhiozzo soffocato dietro di noi. Ci giriamo e vediamo Tikal pallida e con le lacrime agli occhi che si regge al muro del bagno.
- C-ciao, Sonic…. Ames….Per favore dì alla prof  che non sto t-tanto… - Non fa in tempo a finire la frase che cade a terra di schianto. Cribbio, è svenuta!
 
Knux P.O.V.
 
Stringo le mani sotto le ginocchia e i fianchi di Tikal e continuo lungo il marciapiede. Sono incazzato, ma tanto. Con lei. Perché non mi può dire che non ha niente, qualcosa le è successo per essersi fatta venire il vomito e la nausea così dal nulla. Stamattina stava benissimo, diamine!
- Knux, non c’è bisogno che mi porti in braccio, ce la faccio a camminare. – Pigola.
- Se, certo, e poi mi svieni di nuovo. No grazie.
Almeno mi hanno dato il permesso di riportarla a casa. Non mi fiderei neanche un po’ a lasciarla da sola.
- Ma tu devi andare a prendere tua sorella, io ce la faccio, sto bene…
- Roxy va a prenderla Denise,e io non ti lascerò in pace finché non ti avrò riportato a casa e non sarò certo che stai bene. Okay?
Finalmente capisce e non si lamenta più. Non apre più la bocca fino a che non entriamo in casa, a dire il vero. Quando arriviamo, lei scende dalle mie braccia ,un po’ barcollando raggiunge il divano e ci si accovaccia sopra. Io mi siedo di fianco a lei e le metto un braccio sulle spalle. – Mi dici cos’è successo?
- N-niente…Sono stata male, tutto qui.
- Scherzi? Stamattina eri sana come un pesce. Quindi o hai mangiato qualcosa di strano…Oppure ti sei fatta venire il vomito apposta. – Lei salta su come un pupazzo a molla.
- Cosa? Come ti viene in mente una storia del genere? E’ una cazzata! Una grossa cazzata da dire, Knuckles! – Appunto. Proprio questa reazione mi aspettavo.  Visto come ha reagito ci scommetto che avevo ragione.
- Tiki…TU non dirmi cazzate.- La stringo leggermente a me. Di solito una cosa del genere mi farebbe arrossire, ma direi che ce n’è bisogno stavolta.
La sento tremare e all’improvviso Tikal scoppia a piangere. Mi stringe con le braccia e si appoggia a me ( guance in fiamme fra tre, due…).
- Su, su, Tik, non piangere, sono qui. –Cerco di consolarla.
- I-io non ce la faccio….Non sopporto p-più queste cose….
- Queste…cose? – Lei si fruga in tasca e mi porge una foto accartocciata. Oh, cribbio,chi è che ha pensato sta merdata?
E’ una sua foto in costume da bagno. La riconosco, gliel’ho scattata io quest’estate con la macchina di Espio. La gran merdata è che qualcuno ci ha scritto sopra “ Da quando i cotechini girano in bikini?”
- L-l’ho trovata appesa in bagno oggi quando ci sono entrata. All’inizio ero convinta c-che fosse una stupidaggine, ma poi ho pensato…che magari era vero…E così….
- Hai cercato di svuotarti la pancia? –Lei annuisce.
- S-solo che ho esagerato e alla fine non avevo più forza. Mi dispiace, Knux, non volevo farti preoccupare…Sto bene…
- Tu starai anche bene, ma chi ha fatto questo -  dico agitando la foto – fra un po’ starà molto male.
- No, Knuckles, per favore no! Non puoi sapere chi ha avuto quell’idea, potresti picchiare uno che non c’entra niente!
- Non posso saperlo? Tiki, questa è un’idea di Julie-su e lo sai. – Tikal abbassa gli occhi. E certo, è la prima cosa a cui ha pensato pure lei.
- P-per favore….Non voglio che succedano altri casini… - Sussurra e poi ricomincia a piangere. Io la abbraccio e la cullo un po’, come farei con Roxy.
- Shhhh….Va tutto bene, sono qui.
 
Tanto per cambiare, mentre torno a casa piove. Non so se sia più nero il cielo o la mia espressione.
Mia sorella mi resta attaccata e non spiccica parola;probabilmente la sto spaventando, ma sono incazzato, che ci posso fare? 
Un’ora e passa non è bastata a far capire a Tikal che non poteva subire tutto senza fare nulla, quindi mi sono limitato a consolarla. Però…Però giuro che Julie-Su la pagherà. Capisco la gelosia, capisco tutto, io. Ma che la mia ex arrivi a questi livelli con la mia ragazz…Frena, Knux, non lo è! Però sì che mi piacerebbe….
Quando finalmente entriamo in casa, lascio Roxy davanti alla tv ad asciugarsi e cerco di concentrarmi sulla roba da studiare. Peccato che la mia testa vada dove vuole….E raggiunga fin troppo spesso una bella echidna arancione. Quindi lascio perdere tutti quei libri inutili e torno anch’io in salotto.
Mia sorella, mentre mi guarda da sotto in su, bisbiglia: - Perché sei arrabbiato?
Oh, Knuckles, finiscila con questa faccia da temporale. – Ma no, piccola, non sono arrabbiato. Sono preoccupato perché..Perché Tikal sta male. – Cerco di scherzare arruffandole il pelo.
- Nu…E che cos’ha? – Cosa le dico, che credevo stesse diventando anoressica? Andiamo!
- E’ come quando tu hai mal di pancia. Uguale uguale.
- Oh, e quando le va via?
- Presto, piccola, presto. – La guardo e il primo pensiero (non molto allegro) che mi viene in mente è: “ E se mi diventa anche lei così? Che pensa di mangiare troppo?” – Vuoi un biscotto?
- Sìiiii!
No, non c’è pericolo.

Eeeeee salveeeee!Scusate il ritardo dall'ultimo capitolo, ero in fase di assenza di ispirazione. E poi la vostra reazione all'altro mi ha resa troppo felice :D ma quanti fan Sonamy siete? E poi, beh...Con l'ultimo capitolo ho raggiunto il doppio di recensioni rispetto alla mia prima storia, quindi...Credo di essere migliorata, e questa cosa mi piace molto u.u come il fatto che sto conoscendo diversi di voi su FB, che mi fa rendere conto di non essere pazza quanto credevo XD
Passando al capitolo di oggi...E' un po' triste, lo so, ma spero lo gradiate comunque. Anche perché...KnuxTikal <3 scusate ma sono una fan sfegatata XD okay, okay, dopo questa fan-reaction...Vi lascio fino al prossimo chappy!Ciao ciao!
Ro =)

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Capitolo 18
*** Little problems ***


Blaze P.O.V.
 
Sistemiamo i banchi a quattro-cinque insieme per i lavori di gruppo. Ovviamente, io, il mio Silv, Amy Denise e Tikal ci aggruppiamo insieme. Quest’ultima è ancora un po’ pallida, poveretta. Amy ci ha detto che non stava esattamente benissimo. Stamattina poi è arrivata praticamente appesa a Knuckles.
Comunque, lo spazio è abbastanza ristretto, quindi io mi siedo sulle gambe di Silver e lui mi circonda con le braccia. Uff….Che odio non potergli dare neanche un bacetto. Ma la prof è una di quelle vecchie zitelle che si incazza appena vede due labbra sfiorarsi.
Il lavoro di gruppo consiste in un mucchio di informazioni da cercare nel libro, immagini da ritagliare e tanta, tanta colla. Come all’asilo. Il risultato poi è più o meno lo stesso, fra Silver che cazzeggia, Tikal che ancora un po’ e sviene di nuovo, Amy e Denise che pensano ai loro piccioncini…E io  che penso al mio, e mi pare anche logico.
Ad un certo punto, dalla distrazione faccio cadere uno dei libri sotto i banchi.  Mi inginocchio per cercarlo, e due secondi dopo mi giro e mi trovo davanti Silver.
-         Abbiamo tre secondi.  – Sussurra e poi mi bacia. Aaaaah…Questo sì che migliora la mia giornata.
La porta sbatte contro il muro. Silv cerca di alzarsi di scatto e sbatte la testa contro il banco, io esco con molta più nonchalance . Fìu… E’ la bidella. Ci mancava solo la preside, ci mancava.
-         Ragazzi, scrivete sul diario questo avviso. Dunque, martedì prossimo andremo in gita al museo della Resistenza.- Evviva, una gita!Certo, in un museo noiosissimo, però… - Partiremo alle otto e torneremo alle diciannove. Domande?
-         Quanto costa? – Chiede Denise, già preoccupata di dover chiedere soldi ai suoi.
-         Solo due dollari, il prezzo del pullman, perché l’entrata è libera. – Grazie al cielo, almeno dobbiamo pagare poco. Anche Silver alza la mano, con un’espressione molto poco felice sulla faccia.
-         Prof, che giorno è martedì?
-         Vediamo…Il 13.
-         Merda. – Bisbiglia Silv. – Merda, merda, merda.
-         Tesoro, che hai? – Gli chiedo a bassa voce.
-         Sai che giorno è il 13?
-         No.
-         E’ il compleanno di Dodge. Quindi oltre a doverlo mollare a qualcuno devo anche chiedergli scusa. – Vero, diamine.
-         Dai, Silv, vedrai che non la prenderà tanto male. – Cerco di confortarlo. –Piuttosto…A chi lo potresti lasciare? Noi ragazze siamo tutte in gita con te…..
-         Non so, lo chiederò agli altri a ora di pranzo.
Quando suona l’ora di pranzo, scendiamo in cortile e prendiamo il nostro solito angolino: tutti i ragazzi per terra e noi in braccio a loro. Silver spiega in che casino si trova e tutti i ragazzi rimangono in silenzio, imbarazzati.
-         Io….- Prende la parola Aster. – Io lo terrei, tuo fratello, ma se per caso mio padre tornasse a casa e lo trovasse….Sai che finirebbe male.
-         Lo so, As, lo so.
-         Ci penso io. – Ma che…Shadow? Shadow si è veramente offerto di badare a Dodgeball? – Lo tengo io, finché non torni tu.
-         Cosa? Shad, sei serio?
-         Certo che sono serio, Silver. Non può essere cosi difficile badare a un bambino per qualche ora!
-         Ma suo fratello non ti odia? – Gli chiede Rouge accarezzandogli il petto.
-         Non mi odia
-         No, è solo terrorizzato da te. – Scherza Sonic.
-         E va beh….Se scappa urlando non sarà colpa mia.
-         Allora va bene….Grazie, Shad. Sarei stato nella merda se no.
-         Non ti vedo così marrone.
-         Sonic, NON-FAI-RIDERE.- Sbuffa Knuckles mentre praticamente costringe Tikal a finire il suo panino.
 
-         Sai una cosa, Blaze? – Mi dice Silv mentre ci avviamo verso la scuola.
-         Dimmi.
-         Comunque sono preoccupato per Dodge. E’ un po’…Boh, strano.
-         Stai tranquillo – sussurrò accarezzandogli il muso. – Vedrai che sarà solo una cosa passeggera. Sai come sono i bambini. Basta un niente per buttarli giù.
-         Hai ragione. – Sorride lui. Siamo già arrivati. – Sono un po’ troppo protettivo.
-         No, fai bene, ma non esagerare.
-         Così posso esagerare? – Ridacchia avvicinandosi e baciandomi. Oh, sì che può esagerare. Gli metto le mani sui fianchi e non presto attenzione alle risatine dei bambini intorno.
-         Silver? – Fa una vocina più o meno all’altezza dei miei fianchi. Ci stacchiamo di botto e troviamo Dodgeball che ci guarda a occhi spalancati.
-         Uh ehm…Ciao fratellino – balbetta lui sorridendo nervoso. – Possiamo andare a casa.
-         Sì….- Il bambino gli prende la mano. Uhm…Silver aveva ragione. Non sembra solo strano, sembra pure depresso. Sta appiccicato a suo fratello come una cozza triste.
-         Dodge…Va tutto bene?
-         Cosa? Sì sì sì va tutto bene! – Salta su lui con un sorriso fintissimo. Uhm….Qui riccia ci cova. Ma non è mio fratello quindi…Spero che Silv riesca a capire che succede.
 
Tails P.O.V.
 
 
Chiudo la porta e mi ci appoggio, esausto. Praticamente ho fatto la strada di corsa da scuola fino a qui.
Intendiamoci, non è che non mi piaccia andare a scuola, ma stare tutto il giorno in compagnia di ragazzi di quattro o cinque anni più vecchi di me che mi chiamano secchione non è mai piacevole. E poi, vogliamo fare il confronto con la mia adorata officina?
Butto lo zaino a terra e mi dirigo subito al tavolo da lavoro. Questo motore è troppo piccolo per poterlo usare su una macchina seria, però se almeno lo riuscissi a montare su un modellino….
Resto chino sui pezzi per un po’, finché non sento la porta che si apre e la voce di Sonic sopra di me.
-         Ah, sei di nuovo qui! Ti stavamo cercando da un  casino. – Mi dice ridendo.
-         Ciao, Sonic, che succede? – Replico sorridendo a mia volta.
-         Io e gli altri andiamo al bar a festeggiare…Ehm...Boh, qualcosa da festeggiare lo troveremo. Ti unisci a noi?
-         Nah, grazie, preferisco restare a lavorare su questo motore. – La verità è che non voglio fare il terzo incomodo in nessuna coppia. Adesso che pure Sonic è fidanzato poi…
-         Sicuro? Guarda che ci sarà anche Cream… - Dice lui malizioso.
-         Sonic, mi piaceva Cream quando andavamo all’asilo! – Rispondo arrossendo. Il mio amico scoppia di nuovo a ridere.
-         Okay, okay, nessun problema! Beh, allora ci vediamo domani. See ya! – In un attimo è di nuovo vicino alla porta. – Ah, Tails?
-         Sì? – Non so perché ma mi preoccupa quello che potrebbe dire, così resto concentrato sul mio lavoro.
-         Perché non ti fai una ragazza anche tu? – Ecco, lo sapevo. Mi volto di scatto, ma lui è già fuori. Con un sospiro, riprendo il cacciavite.
Una ragazza? Mah…Da quando è morta Cosmo non ho più provato niente per nessuna ragazza o bambina. E comunque, le uniche più piccole di me che incontro di solito sono le sorelle piccole degli altri.
Roxy ha una cotta infantile per Dodgeball, Cream, l’ho detto, mi piaceva all’asilo, e adesso è la fidanzatina di Charmy, e Meike…Meike è troppo piccola, addirittura!
Quindi….Ragazze? No grazie. Preferisco i motori.
 
Che inutilità questo capitolo. Il bello è che me lo dico da sola XD va boh, almeno, anche se non vi piacerà questo chappy, vi è piaciuta la one-shot e ciò mi ha reso molto felice **
Lo so...Dodgeball è ovunque....Ma a quanti da fastidio questa cosa?
Denise: *alza la mano*
-_- tu non hai diritto di voto.
Denise: è un'ingiustizia! è.é
No, è che non voglio prenderti a scarpate fin da subito. *sospiro* d'accordo...Lasciando perdere questa pazzoide, vi chiedo solo: se vi è piaciuto, recensite!Ciao ciao!
Ro =)
Denise:Allora non la recensirà nessuno! *fugge*
ORA BASTA! *la insegue con una scarpa in mano*

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Capitolo 19
*** Maledetto cinema... ***


Denise P.O.V.
 
Uffa….Gli altri sono in ritardo. O forse sono io che con la mia mania della puntualità sono arrivata in super anticipo?
Va beh….L’altro giorno al bar ci siamo messi d’accordo per andare insieme al cinema, a vedere Hotel Transylvania, e l’appuntamento era davanti al cinema alle tre…Com’è che non è ancora arrivato nessuno? Guardo l’orologio. Mmmmmh…..Forse perché manca un quarto d’ora, alle tre? Maledetta fobia del ritardo.
Per passare il tempo, tiro fuori i miei appunti di scienze dalla borsa e comincio a ripassare. Il problema è che non capisco una cippa di quello che ho scritto, quindi avvicino la faccia al foglio cercando di decifrare i miei geroglifici.
Così, non sento arrivare la persona che si avvicina a me e mi bacia sul collo.
-         Ma non smetti mai di studiare? – Mi sussurra Aster nell’orecchio. Io sorrido e faccio cenno al mio ragazzo di sedersi a fianco a me sulla panchina. – Beh sono arrivata in anticipo…Qualcosa dovevo pur fare!
-         Lo sapevo che saresti arrivata molto prima dell’ora giusta….Per questo ho fatto lo stesso. – Che dolce! Però non sono sicura che sia vero…Ha uno sguardo strano.
-         As, c’è qualcosa che non va? – Lui scuote la testa e mi  guarda con un mezzo sorriso.
-         Se ti  dicessi che ho una notizia buona e una cattiva?
-         Dimmi prima quella buona.
-         Allora….Espio si è finalmente trovato una ragazza. – Era ora! Finalmente quel ragazzo smetterà di darmi il tormento perché sto con Aster.
-         E quella cattiva? – Il gatto mi prende per mano e mi fa alzare. – Vieni a vedere.
Lo seguo fino al parco lì vicino e lui mi indica di guardare dietro un cespuglio. Io sbircio, e cosa vedo? Espio e Julie-Su, che si baciano! E lui le sta mettendo anche le mani addosso!
Ma come è possibile? Quando eravamo amici mi diceva sempre che non sopportava né lei né Sally!
-         Tutto ciò è MOLTO strano – dico ad Aster mentre torniamo verso il cinema.
-         Vero? Questa storia non mi piace. – Borbotta lui.
-         Neanche a me. – Vediamo che qualcuno degli altri è già arrivato…Ma gliela dico la “bella novità” alle ragazze o no?
Decido di aspettare finché non ci siamo tutti e non entriamo nel cinema. Qualcuno vorrebbe sedersi a coppiette, ma so già che dopo un po’ ci romperemmo, quindi propongo di dividerci maschi e femmine.
Più o meno sono tutti d’accordo, perciò io e le ragazze ci sediamo in ultima fila e i nostri cari maschietti davanti a noi. Le luci si spengono, partono i trailer e io decido di rivelare quel che ho scoperto.
-         Psst! Ragazze! – Tutte si voltano incuriosite verso di me.
-         Che c’è Deni?- Mi chiede Blaze.
-         Ho visto Espio al parco prima. Si stava baciando con una ragazza.
-         E che male c’è? Era  anche ora.
-         Rouge, la ragazza era Julie-Su! – Vedo Tikal impallidire anche se è buio.
-         C-cosa? Non è possibile!
-         Invece lo è , li ho visti chiaramente.
-         C’è qualcosa che non quadra. – Amy ha ragione, ma non possiamo fare altri commenti perché Sonic si volta verso di noi.
-         Ehi, ragazze, smettetela di parlare, sta iniziando il film!
Ci mettiamo il cuore in pace e ci concentriamo sullo schermo, ma so già che avrò altro per la testa.
 
Un paio d’ore dopo, usciamo ridendo e commentando il film.
-         Era tanto…Romantico! – Sospira Amy appendendosi a Sonic.
-         Anche troppo….- Knuckles è romantico quanto un ferro da stiro, non capisco perché piaccia a Tikal. Lei però non se la prende e lo punzecchia.
-         Eddai, Knux, faceva ridere.
-         Hai ragione… - Ammette lui sorridendo.
-         Che tenerità. – Mi bisbiglia Aster mettendomi un braccio intorno alle spalle. Io mi tappo la bocca con la mano per soffocare le risate.
-         Voglio andare al bar…. – Dice Silver sbadigliando.
-         Anche oggi? Ormai dovremmo pagare l’affitto al padrone di quel bar!
-         Senti, ho fame!
-         Dimmi un momento in cui non hai fame….
-         Mentre dorme, Shad, mentre dorme.
-         Anch’io vi voglio bene ragazzi. Allora, ci andiamo o no a sto bar?
-         Un momento, gente. Guardate chi arriva. – Sonic indica un punto poco lontano. Ci voltiamo da quella parte e chi vediamo arrivare? Espio e Julie-Su. Mi sembra anche logico che vengano a rompere. MERDA.
-         Ehi gente, quanto tempo. – Il camaleonte si ferma davanti a noi tenendo per mano la sua fidanzatina. Io incrocio le braccia e lo guardo con aria di sfida, mentre con la coda dell’occhio vedo Tikal nascondersi dietro Knuckles.
-         Salve Espio…. – Lo saluta Shadow circospetto. -  Che fai qua?
-         Oh, niente, venivo solo a presentarvi la mia….ragazza.
C’avevamo preso. Julie-Su fa un sorrisetto bastardo e gli altri sbarrano tutti gli occhi, e se non fosse un pessimo momento sarebbero comici. Tipo Knuckles, sembra un Cereal Guy incazzato.
Quanto a me, sento che mi sale una rabbia impossibile da trattenere. Quei due hanno in mente qualcosa. Di sicuro. Non è che un ragazzo sano di mente si mette con una che ha sempre detestato così, di punto in bianco. Qualcosa dietro c’è, ma in questo momento non me ne frega un emerito niente. -E  da quando? – Quasi ringhio.
-         Oh, da giovedì pomeriggio. Jak era un po’ arrabbiato, vero Julie?
-         Non da quando state insieme. – La mia voce si alza di tono. – Non me ne potrebbe fregare di meno. Ma da quand’è che uno come te…Una persona…Intelligente…Gira con le troiette?!
I due non sembrano minimamente toccati dall’insulto né dal mio tono. Espio sogghigna. – Beh, forse da quando mi sono reso conto che le “troiette” erano molto più mature di una certa riccia che conosco io.
Che cosa? CHE COSA? – Tu, brutto piccolo traditore….
-         Uellà…Solo perché non ho aspettato che mollassi il tuo fighetto?
Aster mi mette le braccia intorno ai fianchi. – Stai calma, Denise, stai calma. – Stare calma?! Se non ci fosse lui a trattenermi credo che salterei addosso a quel maledetto camaleonte!
-         Bene, e ora se volete scusarci vorremmo entrare al cinema anche noi…. – I due ci passano di fianco e vanno verso l’entrata, ma all’ultimo momento Julie-Su si volta ( ho un pessimo deja-vu in questo momento).
-         Ah, Tikal? Poi mi fai sapere se il mio scherzetto aveva un buon sapore? – Detto questo, si gira e sparisce dentro al cinema.
Noi ci guardiamo, qualcuno infuriato (la sottoscritta), qualcuno confuso, qualcuno…Qualcuno in lacrime perché Tikal è scoppiata a piangere.
 
 
Mentre torno a casa insieme ad Aster, sono ancora incazzata nera, per  cui non spiccichiamo parola.
Ma cosa gli salta in testa a quell’idiota? La prossima volta spero per lui che qualcun altro mi trattengo o un ceffone non glielo toglie nessuno.
A parte questi deliri, in testa ho anche altro. E’ la cosiddetta pulce nell’orecchio, non mi torna qualcosa nelle parole di Julie-Su….Vediamo…Ah sì! Ecco che era!
Del risultato a cui è arrivato il suo “scherzetto” non poteva sapere niente, per il semplice fatto che abbiamo evitato di parlarne quando c’erano lei o le sue amichette nei paraggi. E non è neanche in classe con i ragazzi, per quel che…Oh cazzo. Ho capito.
Lei non è in classe con nessuno, ma espio sì. Espio può tranquillamente aver saputo tutto.
Espio conosce tutto quello che è successo nel nostro gruppo prima che mi mettessi con Aster.
E adesso Espio è fidanzato con quella là.
- QUEL PORCO FARABUTTO DISGRAZIATO MALEDETTO TRADITORE! – L’urlo spontaneo fa sobbalzare Aster.
- Ma che hai? Mi hai fatto pigliare un infarto!
- Ho capito una cosa!
- E devi urlare?!
- Sì! Ascolta!
Gli spiego tutti i miei ragionamenti e lui mi ascolta in silenzio. Quando finisco, siamo oramai davanti a casa mia.
-         E quindi? Adesso come facciamo? – Gli chiedo alla fine. Lui sospira.
-         Aspettiamo lunedì. Ne parliamo con gli altri e vediamo.
-         Ma io non riesco a stare ferma fino a lunedì! Mi prudono le mani, As, vorrei spaccargli la faccia!
-         Me ne sono accorto. – Mi prende le mani e mi da un bacio. – Ma cerca di contenerti, okay?
-         Okay…Ma tu come hai fatto a non incazzarti stasera? Eri calmissimo. – Aster fa un sorriso triste.
-         Diciamo che ho altro a cui pensare oltre a piccoli sfigati viola. – Questo ha un tono strano.
-         As…E’ successo qualcosa? – Chiedo accarezzandogli il muso.
-         Niente, niente. Roba di routine. – Guarda l’orologio.- E mi toccherà se non mi muovo a tornare a casa…..Ciao, Deni. Ci vediamo lunedì. – Mi da un altro bacio e poi scappa via salutandomi con la mano. Io rientro in casa allegra come una vedova.
Perfetto. Il mio ragazzo ha qualcosa che non va e il mio ex amico è diventato un traditore. Ma dove siamo finiti?!

Sono allegra anch'io come una vedova per scrivere sti capitolo O3O maaaaaa......spero non siano così pessimi! E soprattutto che Deni non legga questo....
Denise: *chattando su Facebook* CHI NOMINA IL MIO NOME INVANO?
Nessuno, Deni, nessuno ^-^" vi lascio alla lettura e magari anche alla recensione...Ciao ciao!
Ro =)

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Capitolo 20
*** Ma chi me l'ha fatto fare? ***


Tikal P.O.V.
 
Non che di solito io sia una di quelle che il lunedì mattina sprizzano di voglia di ascoltare, ma stamattina proprio non ce la faccio. Non ho la testa. Ultimamente sta succedendo di tutto e di più  e ho un mucchio di cose che mi frullano nel cervello. Perciò mi adeguo alla massa e appoggio la testa alle braccia incrociate, sul banco, cercando di addormentarmi mentre la prof blatera qualcosa sulla matematica….
Suona la campanella e io per poco non cado dalla sedia. Denise (mi sa che si era accorta del mio pisolino)  si volta a guardarmi e scoppia a ridere come una iena.
-         Tiki , lo so che hai fretta di abbracciare il tuo amato,  ma cerca di contenerti!
-         Spiritosa… - Borbotto arrossendo. – TU dovresti pensare al tuo amato, Deni, visto che è già là fuori che ti attende.- Aster infatti è già appoggiato alla nostra porta a far impazzire tutte le single della classe. Non me, ci mancherebbe, non è il mio tipo.
-         Sì, ma non è solo….Guarda chi si è portato! – Seguo il suo dito e vedo che c’è tutta la truppa maschile più Rouge. Anche Knuckles…. Qualcuno mi dia un pizzicotto e mi risvegli da questi pessimi pensieri…
-         Ehi, gentaglia, che ci fate qui? – Chiede Denise saltando al collo del suo ragazzo.
-         Beh, venivamo a chiedervi se volevate trascorrere l’ora di pranzo con noi… - Risponde Sonic strizzandoci l’occhio.
-         Con questa brutta gente? Naaah….Tu che dici, Blaze?
-         Io dico che se hanno qualcosa di commestibile…Va bene! – Scoppiamo tutti a ridere e ci dirigiamo verso il cortile, quando mi viene in mente che ho scordato una cosa fondamentale.
-         Cazzo… - Dico dandomi una manata sulla faccia. Knuckles si volta verso di me.
-         Che c’è Tiki?
-         Ho dimenticato il pranzo….
-         Vuoi che vada su a riprendertelo?
-         No, l’ho proprio lasciato a casa….
-         Sei incorreggibile….Beh, si da il caso che io mi sia premunito riguardo a certe “dimenticanze”. – Ride lui aprendo la sua scatola del pranzo. Oh, che cosa tenera…Ha portato tutto doppio, panini,  patatine, tutto!
-         Sei un angelo -  lo ringrazio dandogli un bacio sulla guancia. Lui arrossisce non poco.
-         Mi ci vedi con le ali piumate? – E raggiunge gli altri sbattendo le braccia in modo cretino. Io non posso fare a meno si seguirlo ridendo.
 
Finito il pranzo, mentre i nostri maschi si scaldano in una partita interminabile di basket, io e le altre ragazze ci avviciniamo tutte e cominciamo a parlare sussurrando come cospiratrici. Il motivo è Espio, che è comparso all’orizzonte poco fa e ora è appoggiato al muro abbracciato alla sua Julie-Su mentre si scaldano in tutt’altro modo.
-         Io decisamente non me lo sarei aspettato… - Borbotta Denise guardando dalla loro parte.
-         Beh, era probabile che facesse qualcosa contro di noi, anche se è un comportamento molto stupido. – Ribatte Rouge. Già, molto stupido come andare a raccontare a certa gente i segreti altrui. Divento rossa solo a pensarci.
-         Sì, ma credevo che un po’ di rispetto ce l’avesse…Voglio dire…Siamo anche tutti legati, in un certo senso…
-         Che intendi dire?
-         Che dopo la storia dell’esperimento, della lotta…- A quelle parole rimaniamo tutte in silenzio. Abbiamo tutti cercato di dimenticare quella storia, anche se in futuro credo che si farà sentire, ma non possiamo fare a meno di provare un brivido al ricordo.
-         I ragazzi quando vogliono sanno essere molto stupidi. – Blaze fortunatamente torna al discorso di prima.
-         Anche quando non vogliono. – All’uscita di Amy scoppiamo in una risata irrefrenabile.
-         Questa è ottima, Ames! Questa è veramente ottima!
-         Grazie, lo so che sono un genio.
-         Seeeeee, gasati! – Le due cominciano a prendersi per i fondelli finché non cominciamo a sentire delle gocce che cadono. Ma piove sempre in questo maledetto posto? Non è mica Londra!
Comunque, scappiamo dentro ridendo e qualche ora dopo, all’uscita, ci diamo appuntamento al mattino dopo. Si va in gita!
 
 
Io speravo in DUE cose, per la gita. La prima, che facesse bel tempo, e nessun dio si è preoccupato di darmi ascolto. La seconda, che i saluti fossero normali, ma neanche qui il mio desiderio è stato esaudito.
Noi dobbiamo prendere il pullman già qui fuori, e le varie coppiette si stanno salutando come se si dovessero separare per secoli. Denise sta baciando Aster e non si vuole staccare, e Sonic è corso incontro ad Amy sperando nello stesso trattamento.
Knux, evidentemente confuso da tutti questi addii lacrimevoli, è corso incontro anche a me, ma ci ritroviamo l’una nelle braccia dell’altro, rossi come due pomodori, e senza sapere cosa fare. Quasi quasi, spero che anche lui mi dia un bacio così….
No, per non perdere le buone abitudini mi stringe in un abbraccio spacca costole.  Io ricambio, un po’ più delicatamente.
-         Knux…Knux non respiro più.
-         Oh, scusa, scusa! – Mi lascia ricadere e io riprendo a respirare. – A-allora…Buona gita, eh?
-         Grazie.  – Velocissima, gli do un bacio sulla guancia e poi schizzo verso la mia classe, con le guance in fiamme.
Appena sono “al sicuro” nel pullman, seduta accanto ad Amy, tolgo un taccuino dallo zaino e comincio a sventagliarmi furiosamente. La riccia mi guarda ad occhi spalancati.
-         Ma cosa fai? E’ novembre e si gela! – Poi vede quanto sono rossa e ridacchia. – Ah ah…Campane a nozze, tesoro?
-         Guarda che ho un taccuino e non ho paura di usarlo! – La minaccio, ma già guardando fuori dal finestrino. Peccato…E’ già entrato.
 
Cream P.O.V.
 
-         Cream, vuoi i miei pastelli? – Mi dice Charmy sorridendo. Anch’io gli sorrido e prendo i colori per fare il lavoro che ha detto la maestra.
Amy mi dice sempre di non cominciare subito ad andare dietro ai bambini, ma io non lo faccio! Charmy è il mio migliore amico e il mio compagno di banco,e finché siamo piccoli non faremo niente, ma quando saremo grandi ci sposeremo proprio come Roxy e Dodgeball….Sempre che lui lo diventi, grande. Gli altri bambini gli fanno sempre i dispetti.
Anche adesso, mi sa che glieli stanno facendo. La maestra ha messo la classe in castigo e non possiamo andare in cortile, e dobbiamo stare ai banchi a disegnare, ma la sua classe è  tutta giù  e io lo vedo dalla finestra. Sta in un angolino da solo e due ricci più grandi lo indicano e ridono.
-         Cosa guardi? – Mi chiede Charmy. Io  gli indico Dodge e lui diventa triste.
-         Non è giusto. Se andavamo in cortile lo aiutavo.
-         Lo puoi aiutare all’uscita.
-         Hai ragione.
 
Shadow P.O.V.
 
Ma chi me l’ha fatto fare? No, dico, perché quando Silver ha chiesto chi volesse badare a suo fratello non ho tenuto la bocca chiusa?
Oh, va bene. Lo abbandonerò davanti ai videogiochi, se proprio è così terrorizzato da me. E che diamine.
Parcheggio la moto vicino alla scuola e percorro gli ultimi metri a piedi. Cribbio. La prossima volta, tirerò una scarpa a chiunque mi proponga di fare il babysitter.
Ma cos’è sto putiferio?  Ci sono delle maestre che gesticolano, delle mamme che fanno casino più di Silver alle otto del mattino….E  dei bambini che piangono. Io detesto i marmocchi che piangono.
Una volta in mezzo ala folla, mi guardo intorno per trovare il bambinetto grigio quando qualcuno mi tocca sulla spalla.
-         Scusa…..Sei tu Shadow? – E’ una maestra giovane, che tiene per mano qualcuno nascosto dietro la sua gonna.
-         Sì…perché?
-         Dodgeball mi ha detto che eri tu a doverlo venire a prendere. –Guardo giù a precipizio. Il Silver in miniatura è li dietro, aggrappato alla mano della donna, con un livido sotto l’occhio e strisce di tutti i colori addosso.
-         Ma cosa diamine….
-         C’è stato una specie di “litigio” e due altri bambini hanno avuto la bella pensata di versargli le tempere addosso. Ora scusa, potresti prendertelo tu? Credo che qualche madre voglia parlarmi…
Eh allegria! Ho spaventato anche questa. Faccio un cenno di assenso e lei mi molla davanti il bambino in lacrime. Sembra un Arlecchino depresso.
-         Forza, andiamo – dico con finta allegria prendendolo per mano. – Sei mai salito su una moto?
Lui scuote la testa e io lo trascino fino al mio trabiccolo. Lo faccio salire davanti, perché non mi voli giù (già successo) e poi metto in moto.
Ma chi me l’ha fatto fare?
 
Appena entrati in casa, spingo Dodgeball in bagno. – Vai a darti una lavata, io preparo il pranzo.
Lui annuisce e si chiude in bagno. Come sparisce, comincio a sfogare tutta la mia incazzatura con una serie di bestemmie e cose simili. Ripeto, la prossima volta col caaaavolo che mi offro.
Dopo un quarto d’ora, io sono più o meno calmo, ma dal bagno non viene ancora neanche un rumore d’acqua. Cos’è, è fuggito dalla finestra? Non mi stupirei neanche tanto, contando che ha gli stessi poteri di suo fratello.
Vado a bussare alla porta. – Ehi, ragazzino, hai finito? – Per tutta risposta sento il rumore di qualcuno che piange. No, per favore, non sono il tipo da riuscire a consolare nessuno, figuriamoci un marmocchio. Ma che altro posso fare? Lasciarlo chiuso lì a piangere finché non torna suo fratello? Ma anche no. Silver sarebbe capace di far volare ME fuori dalla finestra. Quindi, apro la porta e mi guardo intorno.
Il riccetto è raggomitolato in un angolo, che piange e mi guarda spaventato. Francamente , mi è passata l’arrabbiatura. Questo qui mi fa pena.
Logicamente, è ancora tutto colorato, quindi apro la doccia e gli tendo la mano. – Forza, vieni, ti do una mano. – E quello non si muove. Sta storia dei petardi continua a farsi sentire…Andiamo, Shadz, mantieni la calma.
-         Guarda che non ti mangio, voglio solo aiutarti, e poi ti lascerò in pace, se ti faccio così paura. Okay?
Dodge annuisce e si leva i vestiti. Questa mi mancava, non ho mai badato così a un bambino in vita mia.
Finita la “doccia” , gli lancio una mia maglietta perché si copra e gli chiedo se vuole mangiare qualcosa, ma lui borbotta “non ho fame” e  scappa via. Santa pazienza….
Quando lo trovo, è davanti alla mia Playstation che guarda con occhio spento i  giochi. Gliela accendo e poi mi chiudo in cucina. Vuol stare da solo? Che faccia  come vuole. Non sono uno psicologo.
Dopo un tot di tempo, non so neanch’io quanto, sento suonare il campanello. Vado ad aprire, e chi mi trovo davanti? Rouge, che mi stampa un bacio sulle labbra e mi guarda maliziosa.
-         Sono venuta a controllare, conoscendo la tua delicatezza, che tu non abbia sparato a nessun bambino. – Risponde al mio sguardo perplesso.
-         Spiritosa…E’ vivo e vegeto, donna di poca fede. Piuttosto….Sicura di essere venuta solo per quello? – Sogghigno mettendole le mani sui fianchi. Lei scoppia a ridere e mi bacia ancora.
-         Mmmh….Può darsi.
Restiamo nell’ingresso per almeno un quarto d’ora, dimenticando perfino di chiudere la porta, finché una vecchietta che abita nell’appartamento di fianco non ci vede passando e borbotta qualcosa del tipo “questi giovani scostumati”. A quel punto, la mia ragazza le sbatte la porta in faccia e molla a terra la borsa.
-         Ho portato dei compiti, possiamo fare quelli, per non sembrare troppo “scostumati” – Dice estraendo dalla borsa qualche libro. E chi li fa i compiti, con lei davanti?
-         Va bene, professoressa come vuole, studierò. Ma dopo, non potremmo passare all’atto pratico? – Dico con un ghigno. Lei mi guarda ridendo sotto i baffi.
-         Insomma, Hedgehog, non parli così, ci sono altri bambini qui oltre a lei! – Esclama imitando alla perfezione la voce della nostra prof di latino. Scoppiamo a ridere e ci dirigiamo verso la cucina.
Mentre attraversiamo il corridoio,butto l’occhio in salotto e noto che Dodgeball non si è ancora staccato dalla Play. Ma che cazz….Non muove nemmeno le mani! Il joystick è sollevato da terra, avvolto da una luce verde, e i tasti si muovono da soli.
-         Che gli hai fatto per farlo stare così? – Chiede Rouge preoccupata, alludendo all’aria depressa del piccoletto.
-         IO, niente. Qualche moccioso a scuola ha avuto la bella idea di fare il bullo con lui.
-         Vacci a parlare.
-         Cosa?! Io?! Non sono mica io suo fratello! – Lei mi lancia uno sguardo eloquente, che dice molte cose fra cui “se non gli dici qualcosa l’atto pratico te lo scordi”. –D’accordo, d’accordo, ci vado…
Così, entro in salotto e mi avvicino al riccio. Lui si volta spaventato, lascia cadere il joystick e si nasconde dietro al divano. Io faccio finta di niente, mi siedo per terra e prendo l’oggetto in mano.
-         Sei bravo a usare questi…Questi poteri. –Dico tanto per dire. Lui fa capolino da dietro il divano.
-         Silver ha detto che….che non li devo usare quando ci sono altre persone.
-         E perché?
-         P-perché potrebbero spaventarsi e dirmi delle cose brutte.
All’improvviso, mi viene un lampo di genio (questo genio dev’essere uno psicologo). – Per caso, hai usato i tuoi poteri a scuola? – Lui trattiene il fiato, con le lacrime agli occhi, e annuisce. – E’ per questo che ti facevano gli scherzi?
-         N-no….Loro, loro fanno sempre così. – Mormora il riccetto.
-         Così come?
-         Mi picchiano, m-mi prendono in giro p-perché non ho la mamma….mi d-danno dei soprannomi…
-         Soprannomi? – Oh, andiamo, a tutti hanno dato dei soprannomi a scuola! Io per esempio ero chiamato l’emo. O anche…Cazzo, Shad, ti eri ripromesso di non pensarci!
-         Sì…Agnellino, c-coniglietto…Femminuccia….E adesso anche pazzo e psi-psicopatico perché hanno visto i miei poteri. – Non c’è che dire, altro che bambini innocenti. Sono dei mini-bulli.
-         E questo, gliel’hai detto a tuo fratello?
-         N-no.
-         Allora forse sarebbe il caso di dirglielo.
-         E se mi prende in giro anche lui?
-         Non lo farà. Silver è stupido, ma ti vuole bene. – Oh, Dio, sembra uno di quei filmoni strappalacrime.
Al’improvviso, mi ritrovo il marmocchio addosso che mi abbraccia. – Grazie, signor Shadow. – Mi ero dimenticato che i bambini mi chiamano tutti così. Però è la prima volta che uno di loro lo fa con tenerezz……Cribbio, sto diventando sentimentale anch’io.
-         Ehm…Di niente, piccolo. – Dico imbarazzato, dandogli delle pacchette sulla testa. Nel frattempo, guardo verso la porta, dove Rouge, seminascosta, mi strizza l’occhio alzando i pollici.
 
Alle sette e un quarto (preciso almeno stavolta, grazie al cielo) suona il campanello. Vado di nuovo ad aprire io, visto che Rouge , che ho convinto a fermarsi a cena, sta tenendo impegnato Dodgeball in cucina.
Silver è in piedi sulla porta, con un sorriso preoccupato. – Ciao Shadz. Sono ancora tutti vivi?
-         Perché mi fate tutti la stessa domanda oggi? Forza, entra.
Non fa in tempo a mettere piede dentro che un piccolo tornado grigio gli salta addosso. – Silver!
-         Ehi, fratellino! Hai fatto il bravo? – Ride l’altro, guardando stupito la mia maglia che lo copre fino ai piedi.
-         Sìii!
-         Credo che questo ragazzino abbia qualcosa da dirti. – Dico al più grande, passandogli la borsa coi vestiti di suo fratello. Lui mi guarda perplesso.
-         Davvero? Allora mi sa che dovrà aspettare fino a casa. Ho Blaze che aspetta qua sotto, quindi è meglio che mi muova. – Riapre la porta. – Grazie di tutto, Shadow. Ricordami che ti devo un favore.
-         Ma figurati. Ci vediamo lunedì. – Se fossi un pelino più bastardo ci avrei aggiunto un “purtroppo”. – Ciao, ragazzino.
-         Ciao, signor Shadow. – Fa lui salutandomi con la mano.
Quando i due fratelli sono scomparsi dalla mia vista, ritorno in cucina. Rouge si alza sorridendo dal tavolo e mi abbraccia. – Hai visto? Ci voleva così tanto?
-         Nah, avevi ragione tu…Ma  non  farmi più fare queste sedute da psicologo! – Sussurro baciandola.
-         Che scemo…Sei stato bravissimo.
Restiamo in silenzio per un po’, l’uno nelle braccia dell’altra, finché non è lei, improvvisamente seria, a parlare. – Shad?
-         Sì?
-         Devi promettermi una cosa.
-         Tutto quello che vuoi, dolcezza. – Cerco di scherzare.
-         Seriamente, tesoro. Promettimi che sarai così anche se fra qualche anno avremo dei figli. Promettimelo.- Seria? Di più! Ma ha ragione, dobbiamo pensare al futuro.
-         Te lo prometto…
Questa è la prima volta in tutta la giornata che non mi chiedo “Chi me l’ha fatto fare?”. Perché per la mia pipistrellina, farei di tutto. Anche lo psicologo!
 
Okay, sto definitivamente scivolando nel melodramma XD però Shadow come babysitter lo stimo proprio tanto ** e spero di aver accontentato un po' tutti: i fan KnuxTikal, i fan Shadouge e i fan del mio ragazzino depresso ovvero Dodge (se ce ne sono) u.u  .
Ma soprattutto, spero che vi piaccia il capitolo. Sayonara!
Ro =)
P.S. Nelle parti dove parlano i bambini, non sono improvvisamente diventata ignorante. Ho sbagliato i verbi apposta perché so per esperienza che a sei anni di sicuro non hanno un linguaggio così "forbito" XD

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Capitolo 21
*** Don't worry, be crazy ***


Silver P.O.V.
 
-         Ehi, Shadz, com’è andato il tuo turno da babysitter? – Sonic dà una pacca sulla spalla del riccio nero come lo vede arrivare.
-         Meglio di come sarebbe andato il tuo. – Borbotta lui. – Vero, Silv?
-         Già. – Francamente, non sarebbe potuta andare meglio. Quando siamo tornati a casa, mio fratello mi ha raccontato tutto quello che gli avevano fatto dall’inizio della scuola. Non ci volevo credere, ma….Ora andrà tutto meglio. Di sicuro. – Dì un po’, amico, come hai fatto a tirargli fuori tutto dalla bocca? Gli hai fatto una seduta da psicologo?
-         Ma basta con sta storia! Negli ultimi due giorni ho sentito e pensato sta parola almeno dodici volte!
-         Eeeeeh, è il tuo destino, riccio.
-         Sta’ zitto, Aster. Potrei fare un turno di psicologia anche a tua sorella, se non la pianti.
-         Che pedofilo. Quand’è che suona la campanella, che non ti voglio più sentire?
-         Mediamente suona contemporaneamente a quando arriva Knux , così lo fa impazzire.
-         Ma non è già pazzo di suo?
-         Senti chi parla, Silver!
-         Oh ma che urlate?! Vi si sente fino da in fondo alla strada! – Ecco Knuckles che spunta da sopra alle spalle di Aster e Shadow.
-         Tu mi hai sfondato un timpano. – Si lamenta il gatto. -  Vai a urlare addosso alla tua ragazza, va.
-         Ma fottiti. Piuttosto, dove sono, le ragazze?
Gli indichiamo il cartellone davanti al quale si sono raggruppate tutte. – Stanno tutte lì da almeno un quarto d’ora. Che diavolo ci sarà, di così interessante da leggere?
-         Ma allora sei pirla! Prova a pensare come una ragazza….
-         Insomma, di che parla quell’affare?
-         E’ l’avviso del ballo scolastico!
 
Rouge P.O.V.
 
-         Ragazze ,  è fantastico!
Oh, davvero. Era ora che si parlasse di qualcosa del genere. Un ballo di Natale! E a cui possa partecipare l’intero liceo, non solo i diplomandi. Finalmente potrò andarci con il mio Shadow….
Anche le altre sembrano molto felici. Amy poi…Figuriamoci, una dodicenne a un ballo col ragazzo dei suoi sogni! E poi Denise col suo norvegese, e Blaze con Silver. Solo Tikal non sembra per niente allegra. Guarda il cartellone ad occhi spalancati e si stropiccia l’orlo della maglia.
-         Tiki, c’è qualcosa che non va? – Le chiedo.
-         Cosa? Oh, no, niente. Pensavo solo….A cosa mettermi, tutto qui. – Tikal che si preoccupa per i vestiti? Ma quando mai!
-         Ha ragione! Oddio, oddio, cosa mi metto? – Esclama Amy, su di giri. – Dobbiamo assolutamente andare a fare shopping!
-         Sì! Quando?
-         Oggi pomeriggio? Tanto non abbiamo niente da fare!
-         Ma tu non hai niente da fare! Io devo studiare i paradigmi! – Rido.
-         Rou, quand’è stata l’ultima volta che hai aperto quel libro?
-         Ehm, fammici pensare…Diciamo…Un mesetto fa?
-         Appunto. Non muore se lasci passare un altro giorno. Allora, è deciso! Alle quattro alla fontana.
E chi la contraddice questa? Bene, per me non è un problema. Non vedo l’ora di andare a quel ballo.
- Ehi, gentaglia, leggete un po’ qui. – Denise indica una riga poco sotto l’avviso.
- Che è? –Ci chiniamo tutte.
- Dice che, per rispettare le tradizioni, dovranno essere i ragazzi a invitare le ragazze, portando loro un mazzo di fiori.
- Che cosa romantica!
- E maschilista!
- Uffa, Deni….
- Io mi sa che il mazzo di fiori me lo scordo. – Sento bisbigliare Tikal. E non solo io ,infatti tutte si voltano.
- Tik? What’s happening?
- Ce lo vedete Knuckles a invitarmi a un ballo e a regalarmi un mazzo di fiori?
- SI’!- Urliamo facendoci sentire da tutti gli studenti.
- Ma andate a quel paese. – Scoppia a ridere lei. In quel momento suona la campanella.
- Ci vediamo alla fontana!
 
Amy P.O.V.
 
Aaaaaah….Un ballo scolastico! Il primo a cui andremo insieme io e Sonic! Sono al settimo, no, all’ottavo cielo! Per questo praticamente volo per tutto il negozio cercando l’abito per la serata, finché non sento Denise sghignazzare.
-         Hai bevuto Red Bull?
-         Perché?!
-         Perché sembra che hai le aliiiiiii! – Scoppiamo tutte a ridere, attirando su di noi gli sguardi incavolati delle commesse. Va bene, è meglio che la smettiamo…
Ci buttiamo alla ricerca dei vestiti. Dopo averne trovata una pila immensa, decidiamo di provarli a turno in modo da trovare quello giusto per ciascuna.
-         Rouge, vai prima tu!
-         Perché io?
-         Perché sei la più figa e sarai la più veloce da sistemare!
-         Ma stai zitta, Denise…..- La pipistrella finge di tirarle una scarpa. Comunque, segue il consiglio e si infila nel camerino Dopo pochi minuti, esce con addosso il primo abito. – Come sto?
E cominciano i commenti più assurdi. Da quelli normali (“potresti fare l’albero di Natale con questo addosso”), a quelli coloritissimi di Deni (“sembri una squillo alla ricerca dell’ultimo cliente”). Ad un certo punto però, mi accorgo che Tikal non partecipa. Se ne sta in un angolo a guardare nel vuoto. Così mi avvicino e le metto una mano sulla spalla. -  Tiki? Tutto bene?
- Oh…Sì, sì, va tutto bene….Rouge! - Chiama cambiando argomento in fretta e furia.
- Che c’è tesoro?
- Prova questo! – L’echidna le lancia un vestito nero in fondo al mucchio. – Potrebbe funzionare.
L’altra lo guarda perplessa. – Sicura?
-         Sicura è morta, ma tu provalo!
La pipistrella si infila nel camerino  e ne riesce poco dopo indossandolo. Noi restiamo a bocca aperta.
Il vestito ha uno spacco molto profondo, che arriva quasi in cima alla coscia, è senza spalline e sembra starle su per magia ma…. Le sta benissimo!
-         Rou, è perfetto! 
-         Già…Tik, sei un genio!
-         Ma non scherzare…. – Si schermisce lei.
Dopo aver trovato quell’abito, la strada è tutta in discesa. Un quarto d’ora dopo siamo in possesso di tutti gli abiti: un lungo vestito azzurro chiaro per Denise,  uno corto viola scuro a maniche lunghe per Blaze e un terzo rosa acceso con lo strascico per me. Fantastico! Siamo tutte pronte….No, aspettate, manca qualcuno! Tikal è ancora seduta nel suo angolino, persa nei propri pensieri. Deni, con la delicatezza che la contraddistingue, la scuote per svegliarla. – Tik? Ci sei? Non provi i tuoi abiti?
-         Io…no, ragazze, non so nemmeno se verrò a quel ballo.
-         Ma perché ti deprimi così, accidenti?
-         Perché l’unico ragazzo che mi interessa probabilmente non mi inviterebbe mai, quindi a che serve comprare l’abito? – L’echidna ha un’aria davvero molto triste. Povera Tikal….L’unica cosa da fare in questi casi  è cercare di distrarla e di tirarle su il morale.
-         Beh, per ogni evenienza è sempre meglio averlo. – Dico spingendola nel camerino. – Poi, se non ti invita nessuno, organizziamo qualcosa fra noi.
-         Sì, un rito satanico. E l’abito lo bruciamo!
-         Deni tu sei fuori…. – Scherza Tikal, ma lo vedo dai suoi occhi che non è convinta. Comunque, tira la tendina e comincia a provare gli abiti.
I primi due o tre abiti non convincono nessuno, e il morale della nostra amica cala sempre di più. Finché a un certo punto non la si vede più uscire. Cinque minuti, dieci minuti…Rouge infila la testa dentro. – Tik, che suc…Oddio!
- Che succede? – Balziamo su tutte, preoccupate.
- Guardate qua! – La pipistrella esce tirandosi dietro l’altra. Oh. Mio Dio. Quel vestito è una favola!
Appena più scuro del suo colore, con una gonna tutta decorata e le spalle scoperte. Le sta davvero d’incanto, non c’è altro da dire.
-         Sei….sei uno schianto. – Mormora Blaze. L’echidna non dice niente, ma si appoggia al muro guardando nel vuoto tristemente.
Qui c’è qualcosa che non va. E dobbiamo scoprire cos’è. Al più presto.

L'ennesimo capitolo deprimentemente inutile ç_ç ma volevo pubblicarlo così com'era, invece di ritardare ancora per continuarlo...Così potevo augurarvi buon Natale e buon anno nuovo! (Buona Fine del mondo era l'altra storia....)
Comunque: non so quando continuerò perché ho da fare di tutto e di più, ma vi prometto almeno due capitoli durante queste vacanze :) e per coloro a cui interessa, magari riuscirò anche a continuare Mountain trip....Ma è un magari grosso  come una casa! XD
Se vedemio!
Ro =)

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Capitolo 22
*** Haters gonna hate ***


Knuckles P.O.V.
 
-         Non ci voglio andare a scuola! E’ presto! – Piagnucola Roxy quando la spingo fuori di casa ben prima dell’ora solita.
-         Non c’è un’ora per stare fuori dal portone, sorellina. – Borbotto chiudendo la porta.
Lo so che lei odia alzarsi presto almeno quanto me, ma oggi non c’è verso, a scuola devo arrivare in tempo. E il motivo sono quei maledetti fiori che ho incastrato in mezzo ai libri.
Tutta la compagnia è già comparsa a scuola con mazzi dei più assurdi. Il primo è stato Shadow, che se n’è arrivato bello bello il giorno dopo che è comparso l’avviso con un mazzo di rose nere.
-         Che dite gente? Fa la sua figura?
-         La figura te la fai tu di merda se ti presenti da Rouge con quella roba.
Ma alla fine non era neanche vero. E fra i tulipani di Aster, le viole di Sonic, i gigli di Silver e chi più ne ha più ne metta, la figura di merda me la sto facendo solo io che non ho invitato ancora nessuno. Ma che ci posso fare se c’è solo una ragazza che voglio invitare e io non ho il coraggio di farlo? Che ci posso fare se ogni volta che vedo Tikal primo non ho i fiori e secondo mi squaglio come un pezzo di ghiaccio? Però qualcosa dovevo decidermi a fare.
Quindi ieri mi sono messo il cuore in pace, ho comprato dei girasoli e adesso li ho chiusi nella borsa. L’unico problema sarà arrivare a scuola prima che suoni, se mia sorella decide di piantarsi in mezzo alla strada come qualche volta. E in effetti si  siede per terra ancora piagnucolando.
-         E’ presto. Io volevo restare ancora a dormire! – E chi se la sente di darle torto?
-         Anch’io, Roxy, anch’io. – Replico prendendola in spalla. – Fatti una dormita, ti porto io.
Mi ha preso in parola. Quando la scarico davanti all’asilo si è addormentata sul serio e mi tocca mollarla così com’è alla maestra e precipitarmi a scuola.
Come mi vedono arrivare così di gran carriera, tutti gli altri scoppiano a ridere.
-         Che c’è Knux? Il fuoco sotto il culo?
-         Devi ricuperare?
Io li ignoro e mi precipito verso il gruppo delle ragazze. Metto la mano in cartella…E suona. MERDA.
Lascio che mi passino tutti davanti, tanto chi ce l’ha il coraggio di inseguirla e di chiedere di venire al ballo…in mezzo al corridoio poi. Ma vaaaa….
Mi arriva una manata sulla spalla. – Ehi, rosso! Che avevi da correre come un dannato?
-         Fatti gli affaracci tuoi, Sonic.
-         Ah-ah….Qualunque cosa dovessi fare, non è andata a segno, eh?
-         Te lo dico io cosa va a segno, se non chiudi il becco! – Tanto va a finire sempre così. Lui davanti che fugge e io dietro che arranco. Il motivo per cui sono incazzato è l’unica cosa che cambia.
Insomma, tanto per cambiare lo inseguo per tutto il corridoio, su per le scale e l’altro corridoio. E poi daccapo. E andremmo avanti su e giù ancora un casino di volte se non sentissi una voce sbalordita e divertita.
-         Ancora? Se lo prendi ti offro il pranzo. – Mi volto e vedo, in mezzo a tutti i ragazzini che ci guardano, Tikal che sorride dolcemente. Sotto sotto ha ancora l’aria triste di questi ultimi giorni, ma…è bellissima. Mi avvicino a lei.
-         Dì la verità, sai già di non dovermelo offrire. – Sogghigno quando le arrivo davanti. Lei scoppia a ridere.
-         A dire proprio la verità, non ho nemmeno i soldi.  – Dice mettendosi le braccia dietro la testa. Poi lancia uno sguardo oltre le mie spalle. – Cavoli, la preside, è meglio che entriamo o ci fa neri. Ciao Knux! Ci vediamo a pranzo! – Si volta salutandomi con la mano. Deciditi, idiota, o non avrai più il coraggio di farlo.
-         Tikal! Aspetta! – Le urlo. Lei si gira di nuovo verso di me. Okay, sono più rosso ancora del solito…. – V-verresti al ballo con me? – Balbetto porgendole i fiori che ho tirato fuori. Diamine, sono osceni. Sembra che li abbia pestati un cavallo.
Lei spalanca gli occhi e li guarda, sbalordita. Poi mi salta al collo e mi abbraccia.
 
Denise P.O.V.
 

La prof non è ancora arrivata, e io e le altre facciamo capannello chiacchierando vicino alla cattedra, quando una specie di tornado ci assale.
-         Knuckmihainvitatballloddioddioddio! -  Strilla Tikal fuori di sé dalla felicità.
-         What? Respira, Tiki, o soffochi! – Esclamo battendole una mano sulla spalla. Lei tira un profondo respiro, poi un altro.
-         Knuckles mi ha invitato al ballo! – Urla alla fine agitando un mazzo disastrato di girasoli.
-         Ooooooh! Hai  visto che avevamo ragione?
-         Sì, lo so che avete sempre ragione…
-         …tranne quando abbiamo torto….
-         ….ma io non ci speravo più! Voglio dire…Knuckles…sì insomma non ci posso ancora credere!
-         Okay, Tik, adesso però calmati – ride Amy. – Non devi far altro che andare  a quel ballo. Il vestito ormai ce l’hai, no?
Insomma, noi ci proviamo, ma tutti i tentativi di calmarla si dimostrano vani finché la prof non entra e a noi non tocca andare a posto. E durante la lezione vedo benissimo che ogni tanto accarezza i fiori con aria trasognata, stile “estasi mistica” o anche “viaggio da droghe leggere”.
Beata lei…Io in questo momento ho tutt’altro per la testa , ballo a parte. Perché sì, l’idea di andare a un ballo con Aster è supercalifragilistichespiralidosa, tanto per fregare la battuta di qualcuno, ma appunto Aster…Ha qualcosa che non va. Negli ultimi giorni sembra tornato al suo umore depresso dell’inizio. Ogni tanto, anche quando è da solo con me, si perde nei suoi pensieri. Io non sono facile da far preoccupare, ma mi sto preoccupando davvero tanto.
Quando durante l’intervallo riesco a trascinarlo in un angolino appartato per stare un po’ da soli come si deve, ecco, anche lì è cupo e silenzioso.
-         As, si può sapere che succede? – Gli chiedo per l’ennesima volta, accarezzando l’ultimo livido che gli ha lasciato suo padre.
-         Te l’ho detto, niente. E’ un periodo di merda. Passerà quando ti vedrò in abito da sera. – Cerca di scherzare , ma non sono scema, lo vedo dal suo sguardo che è ancora serio.
-         C’entra tuo padre? – A queste parole lui si oscura.
-         Lui c’entra sempre. Ormai dovresti saperlo. – Cribbio, perché ha da essere così brusco? Mi scosto, infastidita, e mi avvio lungo il corridoio. – Scusa se mi preoccupo!
-         No….Deni, per favore, aspetta! – Esclama lui con voce implorante inseguendomi. Io mi volto lasciandomi prendere per le braccia. – Ti prego, ascolta, mi dispiace. Tu non c’entri niente, sono solo incazzato.
Mi lascio abbracciare e ricambio, baciandolo. – Non preoccuparti. Ma per favore, dimmi che sta succedendo. Ho paura quando ti vedo così.
Aster sospira. – D’accordo. Ma non qui.
Mi trascina dietro l’angolo del muro dove c’è solo un vecchio bagno fuori uso, e inizia a raccontare.
-         Mio padre sta peggiorando. Ogni giorno è come, non so…è come se facesse qualcosa di più. Ieri sera ha…ha preso a cazzotti Meike. Le ha staccato un dente da latte. E io ho paura, Deni, ho paura che un giorno esageri troppo, ma mia madre non mi ascolta. E dire che le sue botte se l’è prese anche lei. Ma è come se fosse cieca e sorda. – Chiude gli occhi, stringendomi. – Se non fosse per te sarei già impazzito.
-         Sssssh, sono qui. – Restiamo stretti per un po’. – Vuoi portarmi Meike oggi, così stai tranquillo?
-         Sarebbe perfetto. Dio, Deni, non so come farei senza di te. – E chiude la frase con un bacio.
-         Ma che bella coppietta… - Fa una voce sarcastica, facendoci voltare. E’ Sally, che ci guarda sogghignando con le mani sui fianchi.
-         Vai a sfondarti il culo sul termosifone, Acorn. – Replico tranquilla. – Ah, è vero, ci ha già pensato quello là, vero? – Continuo accennando a Monkey Khan che ci tiene d’occhio da poco lontano. Con certa gente non c’è bisogno di essere troppo educati.
Lei diventa livida di rabbia, stringendo i pugni. – Vedremo se fra qualche giorno sarete così sbruffoni. – Poi gira sui tacchi e torna dal suo amichetto.
Io e Aster ci guardiamo, preoccupati. Parlando con chiunque altro, delle minacce così sarebbero a vuoto, ma parlando di loro….
Che avrà voluto dire?

Sto capitolo non riuscivo a finirlo ç_ç per fortuna è intervenuta la mia insonnia e stanotte ho avuto tutto il tempo per pensare a cosa fare...Comunque! Qualcuno mi aveva chiesto un po' più di allegria e come vedete  almeno per Tikal ci siamo...Quanto ad Aster....
Denise: ecco appunto, perché diventa felice una e si deprime l'altro?
Perché sono depressa anch'io...
Denise: *facepalm* fammi indovinare...è finita la Nutella?
Sì ç_ç è una grave perdita per l'umanità!
Denise: più che altro per il tuo stomaco....Sei abbastanza allegra per salutare?
Ma certo che sì è.é ave gente! Ci risentiamo al prossimo capitolo!
Denise: ...sperando che nel frattempo abbia comprato la Nutella....
E taci!
Ro =)

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Capitolo 23
*** You're beautiful ***


Sonic P.O.V.
 
Le ragazze si ritrovano tutte per prepararsi, ma noi no. Non siamo mica gay. Vi immaginate un gruppo di ragazzi che si dicono a vicenda “caro, che bello smoking”! Okay, devo smetterla di divagare come un idiota. Meglio che mi prepari seriamente.
Mi infilo lo smoking e mi guardo allo specchio. Sì, sembro un idiota. Ma un’idiota elegante, direi.
Mi dirigo sotto casa di Rouge, sede dei preparativi, alla velocità della luce, e suono il campanello.
Al citofono risponde una serie di risate. –Di che colore sei? – Esclama Denise assordandomi.
-         Blu supersonico, dolcezza. Dov’è Amy?
-         Ah, sei tu….AMES! E’ IL TUO! SEI PRONTA?- Segue una risposta indecifrabile, poi sento la voce di Rouge.
-         Scende subito, Sonic. Deni, smettila di ballare la hula con quel vestito addosso! – Poi uno scatto, e si chiude la comunicazione.
Mi dispongo ad aspettare, conoscendo le donne ci vorrà parecchio.
-         Vuoi restare qui tutta la sera?
Mi giro di scatto, e mi trovo davanti un apparizione in abito lungo rosa, cerchietto di fiori e trucco leggero.
-         Amy? – Chiedo conferma prendendola per la vita.
-         Sì, dolcezza, sono proprio io. Allora, andiamo?
-         Con piacere! – La prendo in braccio e mi metto a correre alla mia solita velocità.
-         Sonic! I MIEI CAPELLIIIIIIIII………
 
La palestra è piena di gente. Credo ci sia tutta la scuola. Mi sembra persino di vedere qualche prof che tenta di ballare…Spero sia un’allucinazione.
Comunque, tutta la compagnia è in pista che balla. O almeno, ci prova. Silver e Blaze hanno piantato due o tre voli solo dall’inizio del primo ballo (un lento, e a dispetto del nome IO sto andando anche bene…ma ehi, sono Sonic the Hegehog, ho bisogno di RITMO!) ; Denise e Aster e Shadow e Rouge vanno come dei professionisti, ma neanche io e Amy siamo così male!
-         Sei bellissima – le sussurrò mentre giriamo come due trottole.
-         Come? Non ti sento! – Ride lei.
-         SEI BELLISSIMA! – Urlo allora, coperto dalla musica.
-         Ma che cazzo ti uuuurli! – Mi dice Aster passando. –Non ci serve un Amplifon ancora!
-         Taci e balla.
Il lento finisce e tutti si precipitano al buffet. Mentre vado alla ricerca di un hot dog, con la coda dell’occhio vedo un gruppetto poco raccomandabile in un angolo.
Sally, Julie Su e i loro schiavetti Monkey, Enerjak e naturalmente Espio. C’è anche il vecchio Scourge, nonostante adesso vada all’università.  Ma naturalmente gli scassa balle tornano sempre, no?
Trovato del cibo (purtroppo niente hot dog ), vado alla ricerca di un posto a sedere e chi vedo? Tikal in un angolino da sola e Knuckles che la raggiunge. Faccio un passo verso di loro, ma sento una mano che mi trattiene per il colletto.
-         Insomma, Sonic, lasciamoli un po’ da soli. Sii romantico. – Scherza Amy.
-         Non lo sono abbastanza? – Replico baciandola.
 
Tikal P.O.V.
 
Knuckles mi porta un piatto di cibo e un bicchiere di coca e io lo ringrazio con un sorriso, anche se non ho molta fame. Più che altro sono felice che il primo ballo sia finito. Perché Knux è tanto caro, ma non è molto bravo a ballare; i miei piedi stanno protestando abbastanza volgarmente da quanto sono stati pestati. Però non mi oserei mai di dirglielo. Perché rovinare la serata fin dall’inizio?
Restiamo lì seduti in un angolo a guardare la gente che va e viene con roba da mangiare, che parla parla parla…e fa casino. Io squadro anche preoccupata Julie Su e compagnia nell’angolo, ma Knuckles sembra non farci caso.
Abbasso lo sguardo sul piatto. No, seriamente, non ho fame. Per fortuna una voce ci richiama all’ordine, annunciando il prossimo ballo. Parte la musica e….oh, grazie al cielo, è  veloce. Almeno potrò stare lontano dai piedi di Knux.
Lui si alza e mi tende la mano. – Vieni?
-         Certo.  –La afferro e mi butto in pista.
Non sarò un granché a ballare, ma almeno mi diverto! Mi preoccupo solo del vestito…reggerà?
Dopo alcuni giri di ballo dove mi tocca andare più o meno con tutti (persino con Silver…esperienza da non ricordare), un adulto, qualcuno tipo l’organizzatore o un prof ubriaco, prende il microfono e urla:
-         D’accordo ragazzi, adesso qualcosa di nuovo: dovrete ballare con una persona dello stesso sesso!
Guardo la faccia persa del mio compagno e mi trattengo dallo scoppiargli a ridere in faccia. Intanto, Denise attira la mia attenzione e allarga le braccia.
-         Tikal! Vieni amore mio!
-         Con piacere – rido correndo da quella ragazza matta.
E’ un altro lento. Io e Deni giriamo in tondo abbracciate, ridendo come due iene idiote, e ammiriamo le coppie che ci circondano. Ballano tutti e…Sonic e Knuckles sono insieme.
-         Ci vorrebbe una foto. – Sogghigno.
-         Sì dai…pensa le fan yaoi di questa scuola!
E ricominciamo a ridere. Intanto però, con la coda dell’occhio vedo Sally e Julie Su che, ballando come noi, si avvicinano…
- Deni? Guarda chi arriva…
- Vedo vedo…Stai attenta…
Dopo poco, quelle due ci sono arrivate di fianco e continuano a girare a pochi passi da noi, e io sudo freddo. Conoscendole, avranno in mente qualcos….
STRAPP! Infatti. Merda. MERDA!
Quelle due…maledette ci sono piombate vicinissimo e hanno “per sbaglio” messo un piede sulle gonne dei nostri vestiti, e strappandole le portano via quasi del tutto. Solo che Deni ha dei pantaloncini sotto, ma io sono in mutande!
Regna un attimo di silenzio, in cui restiamo tutti immobilizzati dallo stupore, finché non sento la voce beffarda di Scourge: - Bel culetto, echidna!
A quel punto tutti cominciano a sghignazzare, qualcuno indicandoci e facendo commenti pesanti. Denise risponde a tono a tutti, facile per lei, è coperta! Io vorrei solo sprofondare.
Così mi precipito in bagno, chiudendo la porta a chiave dall’interno. Non voglio uscire MAI PIU’.
 
Sono lì da più o meno un quarto d’ora quando sento qualcuno bussare.
-         Occupato! – Esclamo. Non voglio che entri nessuno.
-         Tiki, sono io. Apri. – Merda. E’ Knuckles.
-         Io da qui non esco!
-         Lo so. Voglio entrare io.
Apro piano piano la porta. So benissimo di essere uno spettacolo terribile, con il vestito disastrato, il (poco) trucco sciolto da quanto ho pianto….Probabilmente sembro Cenerentola.
Lui non sembra accorgersene ed entra, con un’espressione preoccupata.
-         Non dovresti entrare nel bagno delle ragazze.
-         E tu non dovresti restare qui da sola. –Ribatte brusco, mettendomi un braccio intorno ai fianchi. Sento che sto arrossendo….Dopotutto sono mezza nuda! E poi proprio lui….– Anzi, non dovresti nemmeno essere qui.
-         Non è colpa mia se…
-         Lo so, lo so, è con loro che ce l’ho.  –Sento la mano dietro la mia schiena stringersi a pugno.
-         Ti prego, ti prego, non fare scenate. La figura di merda l’ho già fatta. – Lo imploro. Ecco, sto piangendo di nuovo.  Knuckles mi guarda sorpreso.
-         Ehi, ehi, stai tranquilla.  – Sussurra. Con la mano libera prende un pezzo di Scottex e comincia a pulirmi la faccia. -  Stai tranquilla, va tutto bene.
-         No, non va tutto bene! Non avrò più il coraggio di mettere piede fuori di casa, il mio vestito è un disastro e la mia faccia è anche peggio!- Esplodo piangendo ancora di più. Lui mi stringe fra le braccia e io mi abbandono come una bambina.
-         Sssssh, non è vero. Sei bellissima. – Ci separiamo, entrambi stupiti. Ha veramente detto….
-         C-cosa? Cosa hai detto? – Balbetto. Lui si ricompone e mi riprende per la vita.
-         Ho detto che sei bellissima. – Sussurra facendomi avvicinare. E poi succede una cosa inimmaginabile.
Lui, Knuckles, il mio migliore amico, l’echidna che conosco da tutta la vita…mi bacia. Sulle labbra.
E nonostante notoriamente non sia un tipo delicato..E’ bellissimo. Sto sognando. E’ troppo fantastico per essere vero!
Però è vero, e io ricambio con tutta me stessa. Una volta, due volte, tre....E restiamo lì, in un bagno che è diventato qualcosa di simile al paradiso.
 
Alla fine è andata così. Ho trascorso il mio primo ballo scolastico chiusa in un bagno, da cui sono uscita solo alla fine con una tenda avvolta intorno ai fianchi (e chi pensate che l’abbia tirata giù, delle ragazze? Si accettano scommesse signori ).
Ma dopotutto, l’ho trascorso insieme a Knuckles, in un modo non molto consono è vero,  ma è stato meraviglioso. Ed è solo l’inizio!
 
Nyeaaaaaaah! Finalmente sono riuscita a farli mettere insieme! =D e abbasso la depressione!
Denise: come forse avrete capito, le è arrivata la Nutella -_-
Sì e allora? Almeno ho pubblicato u.u
Denise: sii seria e dai le comunicazioni di servizio.
Va bene, va bene....Allora...Mi  duole avvertirvi che mancano pochi capitoli alla fine. Non più di due o tre e poi concluderò la storia e comincerò a scrivere il sequel. Ma non cominciate a deprimerrvi! Su col morale! Se non sono depressa io...
Denise: ed è una rarità...
Taci -.- dicevo, se  non sono depressa io, possiamo stare allegri tutti ^-^ bene, ora vi saluto....Buona Pifania!
Ro =)
P.S. Sono tutte bellissime...
Denise: tu no!

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Capitolo 24
*** Change ***


Blaze P.O.V.
 
Il corridoio che, quando io e Silver ci siamo messi insieme, ospitava al massimo due o tre coppie, adesso è affollatissimo. E ci credo, adesso persino Knux e Tikal, i due recidivi, si sono messi insieme! Il problema è che non c’è più un angolo libero.
Così sono costretta a trascinare Silver dietro a una porta per poterlo baciare in santa pace. Lui la blocca con i suoi poteri. – Nessuno ce la darà sul naso .  – Si giustifica prima di darmi il primo bacio.
Con la coda dell’occhio vedo che anche gli altri sono usciti dalla classe, e sono in procinto di fare esattamente  quel che stiamo facendo noi… Siccome è l’ultima settimana prima delle vacanze e tanti non si vedranno fino al ritorno a scuola, diciamo che ne approfittano. Dopo queste riflessioni smetto di preoccuparmi e mi concentro sul riccio argentato fra le mie braccia. Noi ci vedremo, oh sì che ci vedremo….Dopotutto oltre a essere la sua ragazza sono anche la sua migliore amica/babysitter non pagata/insegnante di recupero…
In un momento di pausa mi accorgo di Knuckles e Tikal poco lontani, seduti sul portaombrelli, che si addizionano peggio di noi.
-         Finalmente si sono decisi eh? – Commento.
-         Già…con molta calma… - Scherza Silv facendo scorrere le mani sulla mia schiena. Io ricambio con un sorriso e ricominciamo tutto da capo.
Un movimento sospetto mi fa voltare, e vedo arrivare l’allegra compagnia. Sì insomma, le puttanelle e il loro seguito. E si avvicinano indovinate a chi? Ai due sul portaombrelli, momentaneamente staccati.
Mi verrebbe da dar loro fuoco all’istante,hanno già fatto soffrire Tikal abbastanza, ma Silver mi trattiene. – Resta qui. Mi sa che oggi se le daranno sul serio.
In ogni caso, mi avvicino per sentire meglio, e odo Julie-Su che dice alla nostra amica: - Allora, Tiki, com’è stato il tuo ballo scolastico?
Normalmente lei sarebbe scoppiata a piangere, invece oggi risponde tranquilla: - Molto bene, grazie, visto che proprio lì io e Knux ci siamo messi insieme. – Così dicendo si stringe a lui.
Vedo l’echidna rosa impallidire e subito dopo arrossire di rabbia. – D-davvero?Oh, Knuckles, non sapevo che ti piacessero le ragazze che mettono in mostra il proprio culo davanti a tutti.
Lui non è meno tranquillo della sua ragazza. – Ah sì? Strano, perché alcuni mesi fa ho lasciato una ragazza che era proprio così.
-         Grande Knux! – Mi bisbiglia all’orecchio il mio, di ragazzo. Io annuisco, concentrata sull’azione. Anche Espio, Sally e Enerjak hanno il nostro stesso sguardo fisso.
Julie-Su perde le staffe e afferra per un aculeo Tikal, strattonandola. – Hai preferito questa stronzetta a me? – Sibila.
Veloce come un fulmine, l’echidna rosso le molla un ceffone. – No, Julie, ho preferito lei a una stronzetta.
-         Ehi! – Enerjak la spinge di lato, fronteggiando Knuckles. – Nessuno osa toccare la mia ragazza.
-         Ah davvero?  - Knux si alza, per niente preoccupato anche se l’avversario è venti centimetri più di lui. -  Lo stesso vale per la mia.
E poi iniziano a darsele di santa ragione, lì, in mezzo al corridoio. Nello stesso tempo si raduna un mucchio di gente e fa capannello lanciando urla.
- Dagliele, Jak, suonagliele!- Questi sono Espio, Sally e Julie.
- Forza, Knux, spaccalo!- Questo è il resto del mondo. A nessuno sta simpatica quella combriccola.
Al nostro fianco compaiono gli altri. Le ragazze sono spaventate, i ragazzi pronti a intervenire. I due echidna continuano ad azzuffarsi come qualsiasi adolescente cretino, ma sono i due forzuti della scuola, è anche possibile che esagerino.
Intanto, Julie non ha ancora finito con le sue battutacce velenose. Massaggiandosi la guancia,  si avvicina di nuovo a Tikal e le fa: - Vediamo poi se ti diverti a rimontare il tuo ragazzo.
E succede una cosa impossibile. Tiki le salta addosso e le scarica su una quantità improbabile di cazzotti. – Questa è l’ultima che dici, troia!
L’altra cerca di difendersi, ma la nostra amica sembra una furia. Non l’ho mai vista così! E’ una belva!
Alle mie spalle sento una risata isterica. Denise ride talmente forte da doversi tenere la pancia. – Dei del cielo….Tiki è finalmente schizzata!
-         Ma…ma cosa ridi? Dobbiamo fare qualcosa! – Balbetta Amy.
-         Ames, ma le hai viste bene? La ragazza ha la situazione in pugno. Rambo Tikal in azione!
Effettivamente…Persino Knux e Enerjak si bloccano, l’uno stringendo la maglia dell’altro, e fissano le altre due sbalorditi. Solo che adesso che Julie-Su sta reagendo, non credo si fermeranno tanto facilmente….
-         CHE COSA SUCCEDE QUI? – Urla una voce dall’altra parte del corridoio. Ci voltiamo tutti. La vice-preside arriva a passo veloce. E’ una donnina piccola,ma si fa largo fra i due ragazzoni come una furia. – Fermatevi IM-ME-DIA-TA-MEN-TE!
Ma le altre due sono ancora per terra a menarsi.  Lei cerca di separarle,ma Julie-Su la spinge via ringhiando.
-         Qualcuno le separi! – Urla allora, paonazza. Shadow e Aster si scambiano un’occhiata e si precipitano. Shad afferra l’echidna rosa, il gatto Tikal e le staccano.
        Levami le mani di dosso, sudicio riccio. – Sibila Julie staccandosi. Poi sfodera un sorriso smagliante e si volta verso la vice-preside. – Sì signora? Qual è il problema?
-         Voglio sapere cosa stava succedendo!
-         Oh, ma…niente…E’ che questi due hanno attaccato me e il mio ragazzo senza motivo… - E così dicendo si attacca a Enerjak e gli da un rapido bacio sulle labbra. Che bastarda…
-         Guarda Espio – mi bisbiglia Denise. Ci voltiamo insieme. Il camaleonte è sbalordito, e guarda la sua “ragazza” a occhi sbarrati.
-         Ma….ma Julie…. – Balbetta. Lei gli scoppia a ridere in faccia. – Ma cosa? Cosa pensavi? Di stare insieme a me? Sciocchino! – E gli agita un dito davanti al naso, per sembrare un’innocentella.
-         Non mi interessa chi stia con chi! Vi voglio tutti e quattro in presidenza, ORA! – Esclama la donna. Poi si volta verso di noi. – Chi ha seguito la scena  dall’inizio?
Io e Silver alziamo la mano. Anche Espio e Sally, ma nel tizio viola c’è qualcosa di diverso. Sembra…infuriato.
-         Allora forza, anche voi con me. – Così si volta e si avvia. Enerjak e Knuckles la seguono, calmi (tanto ci sono abituati), e anche le altre due, ma non so cosa le trattenga dal picchiarsi ancora. Noi veniamo loro dietro, preoccupati. A chi daranno ragione?
 
La preside ci guarda come se fossimo tante cacche di cane lungo il suo marciapiede. Avete presente le maestrine severe dei film per bambini? Quelle con la crocchia in testa, gli occhiali, secche secche e zitelle? Precisa. Fatela in forma di riccia.  Comunque, si alza in piedi e ci guarda tutti con occhio da falco.
-         Allora. Chi parla per primo? –  Ho sempre odiato i prof che fanno l’interrogatorio da poliziotti, ma vabbè…
Per qualche secondo nessuno parla, poi Sally si alza e  comincia a raccontare la storiella inventata su Knuckles che sarebbe saltato addosso a Enerjak senza motivo e bla, bla, bla. Che palle. Se Silver praticamente non mi tenesse bloccata alla sedia probabilmente le sarei già saltata addosso IO.
La preside non sembra sorpresa, mi sa che non crede a una sola parola. Quando finalmente lo scoiattolo si siede, dopo aver sentito le esclamazioni di assenso dei suoi compari, fa un sospiro seccato. – Qualcun altro vuol dire qualcosa?
-         Sì, io. – Ci giriamo tutti sbalorditi. Oh, fantastico, se parla Espio siamo tutti fregati. Sicuramente difenderà la sua ragazza…Anche se lei l’ha preso in giro fino a cinque minuti fa.
Il camaleonte si alza e inizia a parlare.
-         Non è affatto andata come ha detto Sally. Knuckles e Tikal non hanno provocato nessuno, erano semplicemente in un angolo per conto loro. E’ stata Julie-Su a provocarli, prendendo in giro Tikal per quello che è successo la sera del ballo, e le ha anche tirato un aculeo. Dopo Knuckles e Jak hanno iniziato a picchiarsi. Però Julie non ha smesso di schernire Tikal e a quel punto lei le è saltata addosso. Quindi come vede, non sono stati loro a iniziare.
Cavoli. Cominciamo a bisbigliare tutti insieme. Julie-Su sibila: - Traditore.
Ma Espio non ha finito. – Inoltre, non è la prima volta che se la prendono con Tiki. Le ho viste spesso prenderla in giro e fare le bulle con lei. Non mi stupisce che oggi abbia reagito. Qualche settimana fa hanno persino attaccato una sua foto in bikini nel bagno delle ragazze con l’intento di farla stare male. – Si siede. – Ho finito.
Cala di nuovo il silenzio. Non posso credere che quel tipo abbia tradito le sue “amichette”!
La preside chiude gli occhi, massaggiandosi le tempie. – Questo mi fa capire molte cose… - Si volta verso me e Silver. – Avete altro da aggiungere voi due?
Noi facciamo segno di no. – Allora uscite. – Tutti si alzano.  –No, non voi. Devo fare un bel discorso a tutti quanti. Solo loro due.
Non ce lo facciamo ripetere due volte, ma mentre usciamo faccio un segno di vittoria a Tikal. Poi, fuori dalla porta, ci mettiamo a correre.
- Finalmente è finita. – Mi bisbiglia Silver mentre ci precipitiamo in classe.
Già. Quello che è appena successo è impossibile! Non vedo l’ora di raccontarlo agli altri..soprattutto a Denise!
 
Denise P.O.V.
 

Mi siedo sul muretto fuori da scuola, a gambe incrociate, con un manga tra le mani. Non ho voglia di tornare a casa. Da sola poi, visto che Aster è scappato a prendere Meike e gli altri sono per fatti loro. E comunque…non ho la testa per tornare a casa e comportarmi normale, dopo quello che mi ha raccontato Blaze. E chi ce l’avrebbe?
Scusate, eh, ma non riesco a capire Espio. Voglio dire, si è accorto solo adesso di essersi messo con una baldracca traditrice? Un genio, no? E si è anche rivoltato contro di lei. Quindi adesso ha tradito tutti. Allegria.
Con lo sguardo fisso sul fumetto, mi accorgo a malapena dei passi che si avvicinano. Alzo lo sguardo, sperando che sia Aster che è tornato indietro, invece…è proprio Espio, uscito in ritardo dopo la visitina alla preside.
-         Ciao – borbotto tornando a guardare le vignette. Lui resta in piedi, pallido. – Ciao.
-         Che cosa vuoi?- Perché sono così brusca? Ma CHIEDIAMOCELO, il perché!
-         Io v-volevo…Deni io volevo chiederti scusa.
Sbuffo. Non penserà mica di risolvere tutto così? – Cosa ti fa pensare che accetterò le tue scuse?
-         Niente. Ma ci volevo provare.
Salto giù dal muretto. – Io devo tornare a casa.
-         Aspetta, Deni! – Mi trattiene per un braccio. – Lasciami parlare!
Incazzata, mi giro verso di lui. – Ah sì? E cosa vorresti dirmi? Che ti dispiace di essere stato un traditore?
Il camaleonte abbassa lo sguardo. – Qualcosa del genere. Vedi, io ho fatto tutto questo solo perché ero geloso. Geloso che tu avessi scelto Aster invece di me. E quindi ho…ho esagerato.
-         Questo è poco ma sicuro. – Mugugno.
-         Ma vedi, il fatto che tutti gli altri ridessero della mia gelosia mi ha fatto sentire preso in giro. Pensavo foste tutti dei traditori. E così mi sono convinto che Julie-Su e gli altri avessero ragione, solo che negli ultimi tempi esageravano…E oggi quando ho capito che anche lei mi stava solo prendendo in giro, ho capito anche di avere sbagliato tutto. Di essere stato io a tradire voi. Sono stato un idiota. – Alza due occhi da cane bastonato. – Dopo aver sentito questo, pensi di riuscire a perdonarmi o mi insulterai?
-         Se ti perdono, ci proverai di nuovo con me? – Non sono ancora disposta a cedere, anche se mi fa pena e capisco che è sincero. Ma ho alle spalle mesi di sue cazzate che mi trattengono.
Espio sospira. – No. Credo di averne abbastanza di ragazze per un bel po’ . Forse lascerò anche la scuola. Dopotutto Sonic e gli altri non credo mi ascolteranno così a lungo come te.
Io lo guardo negli occhi. Non è da lui parlare così, anche se dice cose vere….ma sotto sotto è sempre il mio amico dei primi giorni di scuola, quello con cui scherzavo su Death Note, che è stato contaminato con noi e che ha fatto tutto questo perché provava qualcosa per me.
D’impulso, lo prendo per mano. – Andiamo, Kira. – Dico strizzandogli l’occhio, con uno dei nostri soprannomi dei “vecchi tempi”. – Se camminiamo in fretta potrai dire le stesse cose a chiunque degli altri incontriamo.
Lui rimane incerto un attimo, poi mi sorride. Insieme ci affrettiamo verso casa.
Dopotutto non siamo vecchi bacucchi come i miei genitori. Abbiamo tempo, e anche se niente sarà come prima, tutto può ancora cambiare.
Ma spero che prima di cambiare Espio smerdi ancora un po’ Julie-Su!

Per quanto tempo ho sognato di scrivere questo capitolo? TANTO ** Tikal alla riscossa e Espio che "si fa perdonare"...Per i fan di entrambi u.u
Però sono triste ç_ç il prossimo sarà l'ultimo capitolo....
Denise: COSA? Proprio adesso che va tutto bene devi finire la storia?
Sì g.g 
Denise: va bene...appunti.."mai avere a che fare con un'autrice depressa"....
Vai a quel paese! Tanto purtroppo torni nel sequel è.é va bene, non voglio più avere a che fare con questa donna, quindi...vi saluto gente! Ci vediamo al gran finale!
De:.....ciao ç_ç
Ro =)
P.S. Grazie Shin e Ran amore, la tua Nutella mi ha salvato dalla depressione :3

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Capitolo 25
*** Family ***


Sonic P.O.V.
 
E finalmente è arrivato l’ultimo giorno! Solo cinque ore e poi ci saranno le vacanze di Natale!
Credo che presto la prof rinuncerà a farci stare seduti. NESSUNO la ascolta. Tutti si scambiano regali, parlano della “Fine del mondo” (è il ventun dicembre ) e si agitano…come il sottoscritto.
-         Se non stai fermo ti incollo il culo alla sedia. – Bofonchia Knuckles. Lui non è di umore molto allegro,  ma non lo è mai di prima mattina.
-         Su, Knux, un po’ di vitalità! Presto saremo in vacanza!
-         Se volessi stare davvero in vacanza dovrei regalarti mia sorella.
-         Oh, andiamo, non è poi così terribile…
-         Dici così solo perché non ci vivi insieme…
-         Silenzio voi due laggiù! – Urla la prof, al limite di sopportazione. Poi sospira. – Oh, al diavolo. Festeggiate pure.
Come d’accordo, tutti si alzano urlando. In questa scuola c’è una festa generale, c’è gente in corridoio, gente in classe che mangia… Gente che si sbaciucchia, ma quello è normale. Io non aspettavo altro che di poter uscir per incontrare Amy.
Nella loro classe c’è musica a un volume impossibile. E il prof balla con loro! Beh, ballare è una parola grossa… Diciamo che la parola giusta per descriverlo sarebbe molto offensiva.
Ames mi corre incontro con una torta in mano. – Ciao tesoro! Vuoi favorire?
-         Volentieri! – Dico con trasporto, prendendola per i fianchi e baciandola.
Partono gli applausi. E gli ululati. E  cavolate varie.
-         Idiota di un Tuc! Le hai fatto cadere la torta!
L’urlo “isterico” di Denise fa smettere di  colpo gli ululati e partire una serie di risate. Blaze la spinge fuori dalla classe.
-         Andiamo, Denise, lo sappiamo che vuoi fare la stessa cosa!
-         Sì ma la torta è più importante!
Anch’io esco insieme alla mia riccia. Effettivamente Deni sì è fiondata fra le braccia di Aster, e anche gli altri sono messi più o meno allo stesso modo…Noi ci facciamo un tour del corridoio che dall’inizio della scuola si è tipo ripopolato.
-         Pensa che quando è cominciata la scuola fuori a baciarsi non ci veniva nessuno. – Dico scherzando a Amy.
-         Pensa che quando è cominciata la scuola non mi cagavi neanche. – Sussurra lei baciandomi.
-         Allora meno male che non siamo all’inizio della scuola.
Scherzi a parte è vero. Sono cambiate un sacco di cose in questi mesi…e a parte l’esperimento di Eggy, credo tutte in meglio. E mi stupisco da solo, ma posso dire che sono felice di venire a scuola. ADESSO!
 
Aster P.O.V.
 
Che palle. Intorno a me tutti sono felici e gasati e io devo dare una brutta notizia alla mia Denise. Ma come faccio? Lei appena si stacca da me si butta nella mischia e sembra così pazza e contenta….non posso rovinarle la festa…No,non posso. Ma  devo farlo.
Veramente dovrei dirlo anche agli altri, dopotutto ormai sono miei amici, ma a lei devo dirlo per prima. Se lo merita.
-         Denise! Deni! – La chiamo. – Vieni qui tre secondi?
Lei mi salta addosso. – Che c’è? Cos’è quella faccia seria? Allegria amore!
Non le rispondo e la trascino in un angolo. – Deni, io devo dirti una cosa. Io… - Deglutisco. – Io e la mia famiglia andremo in Norvegia, quando finisce la scuola. Non ci vedremo più.
Denise aggrotta la fronte e poi scoppia a ridere. – Stupido! Me l’hai già detto. Tanto le vacanze  durano solo un paio di settimane, no? Ci rivedremo presto.
-         Sì, quello era il programma iniziale. Ma Deni…Mia madre ha finalmente deciso di lasciare mio padre, dopo che….che l’ha mandata in ospedale un’altra volta. Lo ha denunciato, e divorzieranno. Ma vuole portare me e Meike lontano da lui e…e quindi torneremo a casa dei miei nonni, in Norvegia. Per..per sempre.
Ecco, gliel’ho detto. Abbasso gli occhi mentre lei spalanca i suoi.
-         C-che cosa? Mi stai dicendo che non ci vedremo più? Che dobbiamo…lasciarci? – Balbetta. Poi si ricompone e  praticamente mi urla in faccia: - Adesso me lo dici?! Quant’è che lo sai?!
-         Mia madre l’ha deciso…un paio di giorni fa. Per adesso stiamo in albergo, ma stasera o domani partiremo. E…volevo godermi gli ultimi giorni con te senza doverci pensare. – La abbraccio. – Mi dispiace!
Anche lei dopo qualche secondo mi stringe. E…sta piangendo?
-         Ehi, Deni…non piangere…- Cerco di scherzare. – Guarda che tornerò, non starò mica via per tutta la vita…
-         Prima hai detto così!- Esclama perforandomi un timpano
-         Lo sai che sono un po’ melodrammatico….Ti prometto che quando sarò maggiorenne tornerò.
-         Esatto, promettimelo. – Mi guarda seria seria, ma sembra una bambina. – Promettimi che quando compi diciott’anni torni qui. Non mi importa se ci sarà ancora tuo padre, vieni anche a casa mia, ma torni. Capito?!
-         Prometto che tornerò, e poi ci sposeremo…. – Per una volta non ho il tono da rincoglionito e sono serio. No, davvero, io vorrei avere una famiglia normale…con lei. - …E avremo tanti bambini belli e biondi come la loro mamma.
-         Prima comincia a tornare. Poi vedremo.
E la tengo stretta ancora un po’, mentre sentiamo ancora le note di Gangnam style che escono da una classe.
 
Normal P.O.V.
 
La professoressa di inglese a fatica calma i suoi alunni con la promessa di un “gioco” se restano seduti. Tutti sbuffano, tranne un gatto seduto in terza fila che invece di qualcun altro guarda una foto nascosta sotto il banco.
Aster accarezza l’immagine che lo ritrae insieme a Denise e Meike. Il suo sogno segreto è che quella diventi la sua famiglia, e se lo rigira in testa mentre la prof spiega ai suoi compagni di fare delle domande, intelligenti o stupide che siano, in inglese ai compagni. Ma lui  non la sente, sinceramente è perso nel proprio mondo, finché la sua compagna di banco non gli tira un pugno scherzoso sulla spalla. – Aster the cat, are you alive?
Tutta la classe ride. Il gatto fa un mezzo sorriso, nascondendo il suo segreto sotto il banco ma tenendoci una mano sopra.
-         Finally…Okay, As, what are the most important things in your life? – Chiede Sonic con un sospiro teatrale.
-         Che fantasia blu… - Sogghigna Knuckles al suo fianco.
Anche Aster ridacchia, poi finge di pensarci per accontentare gli amici che lo vogliono pazzo e poco serio come loro. – Okay…They are my school, my friends…
Si accorge di stare stringendo la fotografia, e si rende conto che la cosa più importante è proprio quella che sta cercando di nascondere nella sua mano.
-         ….and my family.
                                                       FINE

Ed eccoci qui. Bel capitolo di merda per finire la storia, eh?
Denise: che pizza sei sempre depressa.
Oh, al diavolo, non sono depressa, sono triste anch’io ç_ç questa storia ha riempito sei mesi di pazzia completa….E adesso cosa farò?
Denise: ehm…magari scrivi il sequel?
Giusto! Il sequel! ** ebbene sì, sono già al lavoro per scrivere quella storia, e una volta finita, la pubblicherò. Non temete, voi quattro gatti che non mi tirate pomodori, “14 years later” arriverà presto….E spero vi piacerà!
Ma ora torniamo al presente, e quindi a voi.
Vi ringrazio tutti, se avete letto questa storia fino in fondo, se avete recensito, se l’avete messa nei preferiti…sì insomma, grazie a tutti. Ma devo fare anche alcuni ringraziamenti specialissssssimi:
a Shinichi e Ran amore, che ha recensito tutti i capitoli (che pazienza amico mio O.O” ) ed è il mio fornitore misterioso di Nutella;
a Goge_e_Shark, senza cui le chat di FB sarebbero state una noia molto più che mortale;
e a Melly_SBSASR che mi legge, mi sopporta e mi recensisce fin dalla mia prima storia e non capisco ancora come faccia.
In ogni caso…Grazie!
Denise: *sarcastica* che cosa dolce…..
*prende una padella* vuoi la guerra, Deni?
Denise: *prende una scarpa* con piacere, Ro.
Perfetto…arrivederci, gente! Mettetevi in salvo!
Ro =)

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