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Eccoci
con la prima "puntata" xD Scusate il ritardo, ma è stata una settimana
terribile. Sgridate i nostri prof, ecco!
Grazie a tutti per aver letto e per i commenti ^_^ Siete stati molto gentili,
speriamo continuerete ad apprezzare!
Un bacio, Anto & Linda
Puntata 1: Divergenze
Theodore e Nott Sj, bar
“Quindi
non migliora?”
Guardo
mio padre scrollando le spalle. “Direi proprio di no. Anzi, sta andando sempre
peggio. Più gli mostriamo la realtà e più ci ossessiona con quella sua storia.”
“Mi
dispiace che sia finito così. Era un bravo ragazzo.”
“Già,
papà.”
Raggiungiamo il bar e ci sediamo ad un tavolino. Faccio cenno a Ginny, la
cameriera, di avvicinarsi.
“Cosa
prendi? The e un bel vassoio di Zuccotti di Zucca?”
Mio padre
annuisce. Ginny prende la nostra ordinazione con un sorriso sulle labbra e si
allontana in fretta. Da quanto i suoi genitori sono andati in pensione, adesso
sono lei e suo fratello Ron ad occuparsi del bar dell’ospedale. E lo fanno
egregiamente, non c’è che dire! Le antiche ricette di Molly Weasley si
mantengono invariate!
“Hai
letto il Profeta? I Cannoni hanno vinto di nuovo. Quell’Harry Potter… sembra
proprio un campione nato!”
Sogghigno
pensando all’espressione di Draco quando gli riferirò le parole di papà. Il suo
petto si gonfierà di orgoglio e dirà: «Certo! Solo il meglio per Draco Malfoy!».
Dopo the
e spuntino, trascorso parlando del più e del meno, mi trovo costretto a
salutarlo. La mia pausa è finita, si torna a lavorare!
“Beh, ci
vediamo domenica. E vedi di portare a cena qualche bella fanciulla, almeno saprò
che ti sei sistemato! Quella Weasley, ad esempio!”
Occhieggia verso di me e sono costretto a reprimere un brivido. “Ciao papà!”
esclamo, ostentando un sorriso.
Portare
una fanciulla a casa? Ma per favore!
Sirius
e Draco, reparto pediatria
“Black!
Dov’è quell’ameba di Potter? Ci fosse una volta che quello stupido quasi non si
ammazza durante le partite! In fondo cosa ci vuole a rimanere seduto su una
scopa? E’ così difficile per lui???”-mi poggio sullo stipite della porta,
incrociando le braccia e battendo il piede per terra ripetutamente. Ma perché mi
deve sempre far innervosire? Giuro che lo lascio, sì lo lascio causa nervi e
stress alla mia persona. Mi verranno le rughe e i capelli bianchi prima del
previsto di questo passo.
Oh no,
eccolo che ricomincia. Ma possibile che questo biondino non abbia mai niente da
fare se non ricevere gufi per avere foto e notizie in diretta della partita?
Merlino, ma andasse a vedersela, tanto qua in ospedale è praticamente inutile!
“Che
cavolo ne so io, Malfoy! Sto lavorando, mica mi rigiro i pollici! Non ho
tempo di informarmi su una benedetta partita!”
E
facciamo finta che il gufo che mi è appena arrivato da James e Remus non ne
contenga il risultato.
“Dicono
che lo stanno portando qui… Guarda, se gli è rimasto ancora un osso sano, glielo
rompo io! Che nervi…”. Che poi, in effetti, cosa faccio qui? Mi hanno mandato
nel reparto pediatria da Black perché infastidivo i ricoverati, ma andate
tutti a quel paese! Se non ci fossi io a difendere le cause dell’ospedale, si
ritroverebbero pieni di debiti e scartoffie fino al collo!
“Bene,
allora perché rimani qui?! Di certo non lo portano in pediatria, quindi aria,
aria! Sloggia! Vattene! Che lingua capisci? Smamma!”
Come mi
dà ai nervi, questo qui! Ma insomma, il mio figlioccio un esemplare migliore non
poteva sceglierselo?! Tutta colpa di suo padre, ci scommetto. È lui che gli ha
rifilato i geni bacati nel DNA!
“Inglese,
francese, tedesco… sono molto bravo con le lingue…”- ribatto sogghignando. Adoro
farlo arrabbiare e, soprattutto adoro vedere quel suo sguardo omicida che dice
ma come cavolo fai a stare con Harry??? Beh, semplicemente io sono il
migliore sul mercato baby, quindi rassegnati… il meglio va col meglio! Mica come
te ridotto ad accontentarsi di un licantropo con complessi da la bestia che
in me non deve uscire allo scoperto, ne vale del mio Essere… patetici
entrambi. Anche perché a me piacerebbe disporre di un bel lupo affamato sotto le
coperte… Non che Harry sia da meno, ovvio! Ma con questo fatto che si rompe le
ossa un giorno si e l’altro pure, ciò che ci rimette è una certa parte di me,
che sono costretto a soddisfare da solo troppo spesso da un po’…
“Non si
direbbe, visto che sei ancora qui!”
Ma che ho
fatto di male? Io vorrei solo lavorare e sbrigare alcune pratiche prima che
torni Lily e mi faccia il culo così. Adesso basta, biondino dei miei stivali.
Mi alzo,
lo afferro per un braccio e lo butto fuori in corridoio. “Vediamo se capisci
questo!”
Sbatto la
porta e sospiro di sollievo. Finalmente.
Mi ha
sbattuto fuori!-“Razza di…”
“Malfoy,
Potter è arrivato.”- Piton, il miglior infermiere che conosca e l’unico con cui
ho un rapporto decente in questo covo di matti. Ok, ci sono anche Zabini e Nott,
ma loro sono un’altra cosa, loro sono amici.
“Dov’ è?”
– chiedo senza riuscire a nascondere un po’ d’ansia nella voce. Quello cretino
di Potter riesce sempre a farmi fare la parte della checca isterica. Lo lascerò
anche per questo.
Draco
e Severus, corridoio del pianterreno, fuori dalla stanza 95
“Severus
fammi entrare!”
“Non
puoi.”
“Come non
posso? Quello lì dentro è il mio uomo!”
“Non
c’entra niente. Non siete né parenti né siete sposati, quindi tu risulti un
comune estraneo agli occhi della legge”
“Ma cosa
vogliono quelli?”
“Pare che
i Cannoni di Chudley abbiano fatto causa a Potter per le troppe spese che la
squadra deve sostenere a causa dei suoi eccessivi ricoveri in ospedale. In
effetti non hanno poi molto torto, è sempre infortunato!”
“Si, ma
con tutti i soldi che lui fa guadagnare loro! E’ il campione numero uno, il
pezzo forte della squadra… senza di lui i Cannoni se lo scordano il campionato!”
“Infatti
non vogliono mandarlo via dalla squadra, solo annullare il contratto tuttora in
vigore per stipularne uno nuovo in cui le spese ospedaliere non sono comprese.”
“Non
possono farlo. Conosco la legge e se un contratto è stato firmato da entrambe le
parti…”
“Boh, non
sono io l’esperto.”
“Ci fosse
una volta che non si mette nei guai, ma quando lo vedo mi sente, si che mi
sente!”
Draco
e Harry, stanza 95, reparto Incidenti da Manufatti
È la
volta buona che Draco mi fa fuori. O forse mi lascia. O forse deciderà che
tenermi il muso e non parlarmi fino al giorno dell’apocalisse sia una punizione
appropriata. Si capisce da come entrato in questa stanza. La porta sta ancora
tremando.
“Emh…
Draco, ciao!”
L’innocenza è la mia miglior virtù!
Non gli
rispondo. Mi dirigo verso la finestra e faccio vagare un po’ lo sguardo verso
l’orizzonte. So che questa attesa lo manda in crisi, ha paura delle mie parole,
ma preferirebbe che lo insultassi piuttosto che questo silenzio. Povero, tenero,
dolce Potter… sono sempre Draco Malfoy, no? Non puoi aspettarti di cavartela
così facilmente.
No, la
tecnica del silenzio no. Pietà. Non può essere così stronzo! Dannato Malfoy,
stupido, idiota, decerebrato di un Malfoy! Vuoi la guerra? E guerra sia.
Sbuffo.
“Quando fai così sembri tuo padre.”
Meglio
prepararsi allo scoppio.
Stringo
forte i pugni, tanto da conficcarmi le unghie nei palmi e farli sanguinare, ma
non abbocco all’amo. Troppo semplice, troppo semplice mettere in mezzo mio padre
Harry. Non funzionerà. Merlino, ma perché deve essere sempre il solito? Perché
non riesce a starsene buono buono e a non combinare guai? E poi è mai possibile
che ogni volta che ha una partita io debba stare così male perché lui è un pazzo
suicida?
Sollevo
gli occhi. E bravo, sta imparando, adesso non abbocca nemmeno più. Ma è meglio
fermarsi, altrimenti qui davvero si rischia di combinare un disastro. Sposto le
coperte e mi siedo sul bordo del letto, ignorando qualche doloretto sparso qua e
là.
“Draco…”
chiamo, cercando di suonare il più dolce possibile.
A quella
vocina sottile sottile non so proprio resistere. Mi giro verso il mio Harry,
pronto comunque a fargli una bella ramanzina. Poi, però, vedo le fasciature, il
suo viso contratto per lo sforzo e gli ematomi.
Senza
rendermene conto sono già seduto sul letto accanto a lui ad abbracciarlo. “Sei
uno stupido, stupido, stupido!” E stringo un po’ più forte sapendo di fargli
male, giusto per imprimergli meglio nella testa quanto mi fa male vederlo così.
Mi
abbandono nel suo abbraccio e gli accarezzo dolcemente i capelli, sperando che
questo lo aiuti a calmarsi. Mi dispiace che prenda così male ogni mia partita,
ma che posso farci? È una mia passione, oltre ad essere il mio lavoro e voglio
farlo al meglio. “Lo so, Draco.”
Per il
momento è meglio non parlare della denuncia…
“Harry.
Ti difenderò io.”
“Come?”
“All’udienza, contro i Cannoni. Ti difenderò io. D’altronde sono il migliore
sulla piazza, no? Anche se per me sarebbe molto più semplice far sì che ti
sbattano fuori dalla squadra!”
Ma so che
tu ne soffriresti, e questo non potrei sopportarlo, anche se non te lo dirò mai
perché sei uno stupido Troll!
Sorrido e
lo guardo con riconoscenza.
“Grazie
Draco” sussurro.
E poi lo
trascino in un bel bacio, perché sarò anche tutto acciaccato, ma una certa cosa
funziona ancora bene!
Rispondo
al bacio di Harry senza esitazioni. Non sai nemmeno quanto ho sperato di poter
sentire di nuovo il tuo sapore quando ti ho visto cadere giù da quella scopa. Ma
dico io, tanto ci vuole a reggersi su di un manico?? Ti odio, si ti odio. Ho
così tanto bisogno di te, delle tue mani su di me, delle tue labbra a contatto
delle mie, che ti odio.
Hermione e Draco, dalle parti dell’accettazione, pianterreno
“Draco
Malfoy, immobilizzati immediatamente, prima che ti scagli addosso una fattura!”
Adesso
non mi sfugge, ce l’ho in pugno. Anzi, probabilmente rischia di beccarselo sul
naso, un bel pugno!
“Signorina Granger”-dico facendo un piccolo inchino-“a cosa devo la sua felicità
nel vedermi?”- dico nel mio miglior tono da Angioletto Innocente. Questa è
isterica, non si sa mai dove diavolo vuole andare a parare, quindi meglio darle
corda.
“Niente
espressione innocente, non attacca! Mi è giunta una voce che vorrei proprio
fosse falsa, ma conoscendoti…! Draco Malfoy, devo ricordarti io dei tuoi
obblighi verso l’ospedale?!”
“Non
capisco dove vuoi arrivare, Hermione.”
“Dove
voglio arrivare?!”
Ok,
respira Hermione, respira. Questo qui ti farà venire un esaurimento nervoso,
quindi meglio respirare e calmarsi. Non voglio certo andare a fare compagnia a
Tom Riddle!
“È vero
che farai da avvocato a Harry?!”
“Certo
che è vero. E ora scusami, ma avrei un po’ di faccende da sbrigare… Ci vediamo
domani alle otto.”- dico incamminandomi verso l’uscita e facendo un cenno di
saluto con la mano senza girarmi. Se non mi defilo subito, mi terrà qui tutta
la giornata, e le mie ore di lavoro sono terminate mezz’ora fa.
“Non
credere sia finita qua! Ti voglio domani nel mio ufficio, non ti permettere di
coinvolgere l’ospedale!” gli urlo dietro. Ma tanto so che è inutile, sto solo
facendo la figura della pazza in mezzo ai pazienti in attesa. Pesto i piedi.
Dannato quel Malfoy e dannato il giorno in cui l’ho assunto!
Silente e Harry, stanza 95, reparto Incidenti da Manufatti
“Forse
non lo sai, ma sta rischiando grosso per aiutarti al processo… La signorina
Granger non approva, per via della pubblicità negativa che ne ricaverebbe
l’ospedale.”
“Perché?
L’ospedale che c’entra?”
“Beh,
Harry… la squadra ti ha fatto causa perché ti infortuni un giorno sì e l’altro
pure, se l’avvocato dell’ospedale prendesse le tue parti potrebbero pensare che
sei in combutta col S. Mungo per spillare soldi alla società.”
“Ma non è
vero!” sbotto indignato. Come possono pensare una cosa del genere?!
“Quello
che c’è tra me e Draco è una questione privata. Nessuno deve metterci il naso!”
Mi sento
terribilmente in colpa, per Draco e per l’intero ospedale. Non posso mettere nei
guai Hermione e il Signor Silente, dopotutto.
“Harry io
lo so, e anche Hermione e chi qui ci lavora. Ma ne converrai con me che
dall’esterno la situazione sembra differente. Sono Primario in questo ospedale
ormai da anni, di cose ne ho viste e sentite tante…”
Rifletto
attentamente sulle sue parole. Ha ragione, lo so benissimo. Devo necessariamente
trovare una soluzione, qualcosa che tenga Draco e l’intero San Mungo fuori dai
guai.
Ed è sola
una.
“Non si
preoccupi Signore, ho deciso. Firmerò quel contratto e al diavolo la denuncia.
In fondo, con quello che mi pagano, posso permettermele le spese mediche”
annuncio convinto.
Draco
e Harry, stanza 95, reparto Incidenti da Manufatti, giorno seguente
“E questo
cosa significa? Eh? Cos’è non ti fidi abbastanza delle mie abilità? Non sono
abbastanza bravo per te??”
“Draco,
calmati…”
“Calmati
un corno Harry! E poi non hai neanche il coraggio di dirmelo! Devo venirlo a
sapere come il resto del mondo dalla Gazzetta del Profeta! Valgo così poco per
te, Potter? Ma adesso basta, non mi va di essere preso in giro ancora per molto…
ed io che volevo rischiare il mio posto di lavoro e la mia reputazione per te!
Ma fottiti!”
Mi giro e
me ne vado, senza ascoltare cosa ha da dire. Non mi interessa, non più.
“Addio.”
E detto questo sbatto la porta per uscire da quel casino che è la sua vita. E’
troppo anche per me.
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