If we try to love us?

di OnlyOneDirection_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** One ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Il rumore fastidioso della sveglia le picchiettava fastidiosamente nei timpani, costringendola a girarsi dal lato opposto, affondando la testa sotto il cuscino. Con un colpo secco fece cadere, rumorosamente l' aggeggio sul pavimento, che si aprì in due parti e ponendo fine a quel suono straziante.
Se il buongiorno si vede dal mattino, quella non era proprio giornata. Si era svegliata con un forte mal di testa che la fece gemere dal dolore. Decise di alzarsi, per evitare un altro ritardo. Scese in cucina, pronta a gustare la sua colazione. Appena fece capolino nella stanza, notò che, come al solito, il padre era intento a leggere le notizie delle ultime ore, sul giornale, sorseggiando, di tanto in tanto, del caffè. Notò che sua madre stava spalmando accuratamente della marmellata su una fetta biscottata che subito dopo portò alla bocca, mordendone un po'.
«Buongiorno.» Biascicò la ragazza, sedendosi al proprio posto e mischiando in una tazza, il latte e il caffè.
«Buongiorno Meg.» La giovane donna si pulì l'angolo delle labbra con un tovagliolo e le sorrise.
«'Giorno, scricciolo.» La salutò l'uomo, distogliendo per un secondo, gli occhi dal pezzo di carta e rivolgendo un sorriso alla figlia.
«Dai, papà.. Sai che odio quando mi chiami con quel ridicolo nomignolo.» Si lamentò Meg. L'uomo rispose con una semplice alzata di spalle, per poi riportare gli occhi alla notizia che stava leggendo con molta attenzione. Odiava quando i suoi le attribuivano inutili aggettivi. Si sentiva ancora la piccola di casa, cosa che non era da molti anni, ma i coniugi Smith non volevano proprio capire che la figlia stava crescendo e che ogni minima cosa, la imbarazzava, ma era pur sempre la loro unica figlia e dovevano coccolarla un po', di tanto in tanto.
Quando ebbe finito il suo caffellatte, Margaret tirò la sedia indietro, cercando di non fare rumore e tornò nella sua camera, prendendo un paio di jeans stretti, con qualche strappo sulle ginocchia, una canotta bianca aderente che le evidenziava il seno pieno e sodo e le sue amate all stars del medesimo colore della maglia. Contornò gli occhi con un filo di matita e del mascara.
Margaret Smith era una diciassettenne semplice, con lunghi capelli scuri e lisci, ma molto spesso, si divertiva a farli diventare boccolosi. I suoi occhi erano nocciola, che sembrava, più che altro, oro colato e aveva le labbra carnose, di un rosa molto acceso, quasi rosso. Fisicamente, era piena giusto quello che bastava per rendere le sue curve sexy e attraenti. Poteva sembrare una ragazza ingenua, ma non lo era per niente, anzi, quando ci voleva, cacciava le unghie e sapeva difendersi. Era stronza quanto sarebbe bastato e a volte poteva sembrare acida, ma con chi voleva, era simpaticissima. Non era una di quelle ragazze popolari senza cervello, lei era intelligente e ben conosciuta. Aveva trovato molti amici, due dei quali, erano i sui confidenti, che lei considerava come dei fratelli: Ilary Jhonson e Louis William Tomlinson. Ily, come la chiamavano lei e i loro amici, era il suo opposto: Dolce, garbata, introversa, timida e simpatica anche con chi non le andava tanto giù. Era bionda, occhi verdi e molto magra. Louis, o meglio Tommo, -nomignolo che gli avevano affibbiato i loro amici- era simpatico, premuroso e un buon amico. Sapeva come farti sorridere, sempre. Anche nelle peggiori delle situazioni, sembrando, molto spesso, inopportuno.
Poi c'erano loro, quelli che riempivano le giornate con sorrisi e risate.
Niall James Horan l'irlandese tutto pepe, ma che nascondeva benissimo con quella sua aria innocente e docile. Era uno di quegli amici che faceva di tutto, pur di vedere un sorriso sul volto di chi voleva bene.
Liam James Payne, cugino di Meg. Era intelligente e spigliato. Si poteva definire la "mente". Era quello dalle idee strabilianti, quello che sistemava tutto nel gruppo, dai litigi agli amori.
Poi c'era Harold Edward Styles, chiamato da tutti Harry e dagli amici Hazza. Donnaiolo del gruppo, che se la spassava alla bene e meglio. Pervertito e fissato del sesso. Era proprio questo che piaceva ai suoi amici, lo accettavano per com'era e lui non aveva peli sulla lingua e loro, lo adoravano così.
E infine c'era lui: Zayn Jawaad Malik. Quello misterioso, simpatico e lunatico del gruppo. Pervertito tanto quanto Styles. Ad entrambi piaceva provocare, ed era proprio per quello che avevano tutta la scolaresca femminile ai loro piedi e la loro bellezza aiutava a conquistare le ragazze. Era misterioso, a volte scontroso e presuntuoso, ma bisognava andare a fondo per conoscerlo davvero.
Erano tutti e cinque dei bellissimi ragazzi attraenti, ma non sempre, la gente, guardava oltre l'aspetto fisico. Solo Meg, Ilary e la ragazza di Niall, Sophy, l'avevano fatto e difatti, nacque una grande amicizia e nel caso dell'irlandese e della sua biondona, era nato l'amore. Anche se non tutti si fidavano di Sophy, sembrava una tipa falsa. Ma forse, era tutta apparenza, dovevano imparare a conoscerla, visto che lei e Niall stavano insieme da sole due settimane.
Tutti e sette si conoscevano fin dalle elementari, ovviamente, Liam e sua cugina Meg si conoscevano dalla nascita ed erano come fratelli, erano inseparabili. I genitori di tutti loro erano grandi amici e spesso si ritrovavano a casa, per una cena organizzata dalle madri.
Prese lo zaino che si trovava accanto alla porta della sua stanza e scese al piano inferiore. La casa era deserta, segno che i genitori erano già andati a lavoro, senza avvisarla. Prese le chiavi dal porta-oggetti all'ingresso e chiuse la porta dietro di sé facendo scattare nella serratura, la chiave. Era in ritardo, di nuovo, quindi iniziò a correre, sperando di arrivare al suono della campanella, altrimenti la professoressa di storia, le avrebbe fatto la solita ramanzina che sarebbe durata metà dell'ora.
«Signorina Smith, vuole inventarsi una scusa plausibile per giustificare il suo ritardo?» Gracchiò la professoressa, guardandola con aria di rimprovero, da sopra la montatura degli occhiali.
«No, professoressa Davies. Le dirò la verità.» Meg si girò verso la classe, cercando un appiglio. Non appena vide Zayn, le si illuminarono gli occhi. «Ieri, Malik, ha portato il suo unicorno a casa e ha mangiato la mia sveglia e me ne sono accorta solo stamattina, poi ho portato l'unicorno dal veterinario perchè ha iniziato a vomitare arcobaleni e poi sono venuta qui.» Concluse, provocando la risata dei presenti in classe e guadagnandosi un'occhiataccia dalla professoressa che stava per ribattere.
«Posso confermare, professoressa. È stata colpa mia che ho dovuto lasciare Millory da Meg.» La interruppe Zayn, divertendosi, anche lui, a prendere in giro la Devies, provocando altre risate dell'intera classe.
«E adesso dov'è l'animale, l'ha abbandonato?» Chiese la docente di storia, impaziente, sorreggendo il gioco ai due, per poi finire in bella, come lei voleva.
«È qui fuori, se vuole glielo faccio vedere!»
«Lo faccia vedere al preside. Malik, segua la signorina Smith!» Gracchiò la professoressa, indicando la porta.
«Che dispiacere non poter concludere la sua interessantissima lezione, professoressa Davies.» Ghignò Zayn, dopo aver raggiunto l'amica.
«Fuori!» Urlò ancora una volta, la Davies, prima di vedere scomparire i due, con un ghigno divertito, dietro la porta dell'aula.

«Allora? Perchè sei nervosa?» Le chiese Zayn, avviandosi verso l'ufficio del preside. Ormai lo conosceva come le sue tasche. Stava più tempo lì dentro, che nelle aule. Anche Meg ogni tanto esagerava e si ritrovava faccia a faccia con il preside Collins.
«Cosa?» Chiese la ragazza, non capendo la domanda dell'amico, troppo impegnata a pensare.
«Prima, hai tirato fuori una delle tue squallide scuse, e succede solo quando sei nervosa e vuoi saltare una lezione.. È successo qualcosa?» Le chiese di nuovo. Lei sbuffò, poi entrò nella sala d'attesa della presidenza e si buttò, letteralmente, su una delle sedie.
«Oliver Brown mi sta assillando, così dopo l'ennesima volta che mi ha chiesto di uscire, ho accettato. Il problema è che è un figo, ma è stronzo tanto quanto te e Styles e non mi va di essere presa per il culo.» Spiegò Meg, guardando un punto fisso avanti a lei.
«Esci, ma non ti spingere oltre.» Rispose indifferente, il ragazzo.
Non sempre quei due andavano d'accordo, erano gli unici, nel loro gruppetto, che litigavano spesso. Il loro bene fu sovrastato dall'odio dal San Valentino del 2004, quando Zayn, a 9 anni, le regalò un peluche con scritto 'I love you' e lei lo rifiutò. Già a quella età, si credeva brutta ed era sicura che Zayn l'avesse presa in giro. Da quel giorno, si sono odiati, stuzzicati e presi in giro. Ma in fondo, si volevano bene, insomma, avevano passato i migliori momenti insieme.
«Giuro che se prova ad avvicinarsi non so che gli combino. Già alla scorsa assemblea mi ha baciata contro il mio volere.»
«Cosa? E non hai detto niente a nessuno?» Chiese l'amico, preoccupato. La ragazza scosse la testa energicamente.
«Ma..»
«Ciao, ragazzi.» Harry interruppe Zayn che stava per ribattere, ma nessuno dei due rivolsero uno sguardo al riccio. Zayn guardava Meg, mentre lei fissava un punto indefinito del pavimento.
«Styles, che ci fai qui?» Chiese Meg, sviando il discorso.
«Ho palpato il culo alla ragazza nuova e il professor White mi ha accusato di molestie sessuali perchè quella santarellina si è messa a sbraitare.» Spiegò, sedendosi accanto a Zayn che continuava a guardare un punto fissò avanti a sé.
«Malik, Smith, potete entrare.» Li avvisò la segretaria lasciando passare un ragazzo biondo che aveva, sicuramente, ricevuto una ramanzina dal preside.
I due, titubanti, si avviarono nell'ufficio del preside Collins e si accomodarono sulle due sedie difronte la scrivania dell'anziano uomo, con la barba e gli occhiali poggiati sulla punta del naso, che, in quel momento, era impegnato a scrivere qualcosa su dei documenti. Alzò lo sguardo e guardò i due ragazzi avanti a sé. Posò la penna, si sistemò gli occhiali, aggiusto qualche carta e finalmente si decise a parlare.
«Allora? Che avete fatto, questa volta?» Chiese, annoiato, sistemandosi meglio sulla sedia. I due si  guardarono, per decidere chi avesse dovuto parlare.
«La Smith ha fatto a tardi e ha iniziato a tirar su cose inutili, mettendo in mezzo anche e me e ovviamente l'ho assecondata, la professoressa Davies si è infuriata e ci ha mandati qui.» Rispose Zayn, sperando che la predica del preside finisse in fretta, per godersi una bella sigaretta, giusto per distendersi i nervi. Non era un vero e proprio vizio, lo faceva quando era nervoso e stressato.
«Ragazzi, sapete la docente com'è fatta. È molto severa e non mi resta che darvi una punizione, quindi oggi vi tocca rimanere in detenzione. adesso potete andare.» Li liquidò, prima che potessero ribattere e uscirono dall'aula.
Se il buongiorno si vede dal mattino...




Author's note.
Salve a tutti!
Questo è il prologo di una mia nuova FF.
'Love, sex, drug and you' , è momentaneamente sospesa, perchè in questo periodo, non riesco a scrivere cose
troppo drammatiche.. cwc
Questa è una mia nuova FF e spero vi piaccia.
È la prima volta che metto un banner in una mia storia e questo lo amo e devo ringraziare @xHayleysmuffin *-*
Bhè, che dire.. Spero vi piaccia e RECENSITE, che così mi date un motivo per continuare!
Accetto di tutto, come sempre, anche le critiche.
Spero di poter ricevere 10+ recensioni **
Adesso vado.
Un bacio.
Gloria.

Ps. Vi ricordo il mio Twitter: @_OnlyOneDream_
PPs. L'occhio nel banner è mio :') *Si sente importante anche se non si vede una ceppa di niente del colore* LOL
PPPs. Mi fa male la testa, quindi non ho ricontrollato.. Scusate gli eventuali errori D:
Ho messo troppi Ps. ._.
Adesso sparisco, davvero.
Notte
xx

 

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Capitolo 2
*** One ***



Ily era immersa nei suoi pensieri quando una pallina di carta la colpì in piena testa. Si girò per vedere chi fosse stato e incrociò lo sguardo di Liam che le mimò di aprire il bigliettino. Diede uno sguardo al Professor White che era intanto continuava a leggere un passo delle divina commedia e aprì la pallina di carta leggendo il contenuto.

'Non ne posso più di Dante.. Fai finta di sentirti male, che poi ti accompagno in infermeria.
Liam x'

Era una cosa che facevano quando si annoiavano. Usavano scuse per saltare le lezioni noiose. Si girò di nuovo verso Payne facendogli l'occhiolino, per poi alzare la mano e tossire richiamando l'attenzione del professore.
«Mi dica signorina Jhonson.» Si rivolse gentilmente alla ragazza, alzando gli occhi dal libro di letteratura che aveva avanti.
«Non mi sento molto bene. Ho un forte mal di testa e mi sento le gambe indolenzite, posso andare in infermeria?» Chiese, con aria da finta sofferente. Era sempre stata una brava attrice, infatti, i ragazzi la coinvolgevano spesso in scherzetti da fare tra di loro.
«Certo, vada pure. Non si preoccupi.» La rassicurò il professore con un sorriso. Ily si alzò dalla sua sedia, facendo finta di barcollare.
«Professore, posso accompagnarla? Mi sto seriamente preoccupando.. Non riesce neanche a camminare.» Liam si offrì per accompagnare l'amica fuori e dopo aver avuto il consenso del professore, si alzò, prese per un fianco Ily e insieme uscirono dall'aula. I due tirarono un sospiro di sollievo, per poi guardarsi e ridere dandosi un cinque. Si rifugiarono per il resto dell'ora sugli spalti del campetto di calcio della struttura, come erano soliti fare, per scambiarsi due chiacchiere.
«Allora? Con Nelson?» Chiese Liam, dopo aver messo in bocca una gomma. Ne offrì una alla ragazza che rifiutò.
«Ci stiamo frequentando. Ci tiene molto a me.» Spiegò la ragazza torturandosi le mani. Lui l'ascoltava, guardando avanti e tenendo gli occhi di sottecchi per la luce fastidiosa del sole.
Si girò scrutando ogni suoi minimo movimento di evidente imbarazzo. «E tu ci tieni a lui?» Le chiese poi, osservandola e aspettando di incontrare i suoi occhi che non tardò ad incrociare.
«Sì..» Era titubante e Liam alzò un sopracciglio. «Okay no.. Cioè ci tengo, ma come amico..» Concluse distogliendo di nuovo lo sguardo e prestando attenzione ad ogni particolare delle sue unghia.
«Ancora cotta di lui, eh?»
«Cotta a puntino, direi.» Rispose imbarazzata e con un po' di amarezza in un sorrisetto che le si era formato sul viso. Ecco perchè la bionda si sentiva in imbarazzo. Ogni volta che tiravano fuori l'argomento 'ragazzi', spuntava sempre il suo problema: Karowsky, Greg Karowsy. Lo stronzo di cui era stata innamorata. Erano stati insieme per ben un anno e sembrava andasse tutto rose a fiori. Non aveva mai provato a portarsela a letto, per lei era troppo presto, pur essendone innamorata. Dopo un anno di fidanzamento, lui era ancora al fianco di Ily e lei pensava fosse un ragazzo d'oro. Chi avrebbe resistito un anno senza fare sesso? Nessuno. Neanche Greg, appunto. Un pomeriggio si videro a casa di Ily e lui dimenticò il suo telefono lì, di proposito, sapendo benissimo che la ragazza avrebbe letto qualche messaggio. Non aveva il coraggio di dirglielo, voleva lo scoprisse da sola e così fu. Alcuni di quei messaggi risalivano al loro primo mese di fidanzamento. Non aveva cancellato neanche una cronologia e poté rendersi conto che l'aveva tradita dal primo momento in cui si erano dichiarati e fidanzati. Dire che la povera Ily l'aveva presa male, era poco. Cadde in depressione ma grazie ai ragazzi e Meg, riuscì ad uscirne presto. In quel periodo si frequentava con Nelson Steel, un ragazzo dolce e premuroso, era la copia di Liam ma con meno popolarità, peccato che lei lo stesse solo illudendo. Era una cosa difficile da accettare, ma lei amava ancora Greg.

Meg appena uscita dallo studio del preside, salutò con un cenno del capo Harry e gli sussurrò un flebile 'in bocca al lupo' non appena le passò accanto per poi entrare nella presidenza. Avevano mezz'ora libera e decise di andare sugli spalti del campetto, seguita da Malik. In lontananza scorse Liam e Ily e decise di andare da loro.
«Ciao cugino, Ciao Ily.» Li salutò con un bacio sulla guancia e si sedette sulle gambe di Liam. Anche Zayn li salutò, facendo poi sedere su di lui, Ily. Erano migliori amici, quindi non c'era niente di male o malizioso.
«Come mai qui?» Chiese Meg, iniziando a giocare con i ricci del cugino.
«Avevamo letteratura e ci stavamo annoiando.» Spiegò Ily facendo spallucce. «Voi?» Chiese, rivolgendo lo sguardo al migliore amico.
«Ho fatto tardi e ho inventato una scusa assurda e ho coinvolto anche lui che mi ha assecondata e la Davies si è infuriata... A proposito.. Malik, hai chiamato l'unicorno Millory, come la tua fidanzata..»
«Non preoccuparti, non si offende.»
«Lei no, ma l'unicorno sì.» Rispose a tono la ragazza, con un ghigno divertito sul volto. Meg amava stuzzicarlo, soprattutto se si parlava di quell'oca di Millory Calder. Millory. Che nome assurdo. Era una ragazza premurosa e dolce infatti faceva beneficenza: Donava il suo organo femminile a tutti, anche ai barboni, se necessario. Avete capito bene.. Era la solita oca bionda e con gli occhi azzurri, gli zigomi alti e le gambe aperte. Gente come lei, Meg la odiava. La Calder e Malik erano "fidanzati" -così si definivano loro- da un giorno, record per entrambi, visto che le loro relazioni, duravano una notte. Un giorno, e la Barbie era già piena di corna, per non parlare di Zayn.. Si cornificavano a vicenda, pur sapendolo, si ostinavano a dire che stavano insieme, ma forse, per far parlare di loro ancora di più. Per tutti, quello non voleva dire neanche frequentarsi. Erano più.. Come dire.. Amici di letto.. Ecco!
Malik dopo l'affermazione di Meg, che provocò le risate di Liam e Ily, la fulminò con lo sguardo. Lui odiava quelle sue frecciatine, era solo una santarellina e non aveva il diritto di giudicarlo.
«Hazza era con noi in presidenza, forse il preside Collins lo sta trattenendo più del dovuto..» Ipotizzò Meg, sviando il discorso. Non le piaceva sentirsi dire di essere una santarellina tutta casa e chiesa, perchè non era proprio così, ma non riusciva neanche a non lanciare frecciatine a quella falsa coppia di fidanzatini.
«Siamo usciti dopo che il professor White l'ha cacciato.. Non si è perso granché della lezione.. Dante.» Liam rabbrividì a quelle parole. Odiava la letteratura italiana, non gli interessava per niente.
«Parli del diavolo e spuntano le corna.» La bionda fece notare alle spalle di Liam e Meg, un sorridente Hazza che si dirigeva verso di loro. Le ramanzine di quel vecchio, non gli facevano né caldo né freddo.
«Detenzione!» Esclamò Harry, per niente scocciato da quella situazione, non appena li raggiunse.
«Bene, almeno non dovrò restare sola con Malik.»
«Certo che il vostro è proprio amore..» Disse Ily, scrutando i suoi due migliori amici.
«Non c'è molta simpatia.. Ecco.. Anche se siamo cresciuti insieme..» Spiegò Meg. «Bhè, tra cinque minuti inizia un'altra ora. Passo al mio armadietto. Ci vediamo dopo a pranzo.» Li salutò, alzandosi dalle gambe del cugino e in compagna di Ily, si avviò al proprio armadietto per prendere i libri di trigonometria.

La giornata passò velocemente e Zayn non vedeva l'ora che anche quelle ore di detenzione passassero altrettanto in fretta. Entrò nell'aula e la professoressa Griffin era già lì, pronta a tener d'occhio i ragazzi. Zayn si guardò intorno e vide Harry seduto in fondo. Si avvicinò alla cattedra, consegnò il foglio alla docente e con il solito passo strisciato e annoiato, affiancò il riccio.
«Meg?» Gli chiese l'amico, notando l'assenza della ragazza.
Il moro fece spallucce, indifferente. Neanche il tempo di ribattere che la porta si aprì, lasciando entrare Meg che diede il foglio alla professoressa e si guardò intorno. Tutto come al solito. Kevin Martin, il bullo della scuola, era seduto da solo e con una matita imbrattava il banco. La testa era poggiata sulla mano sinistra e lo sguardo perso sul pezzo di legno che stava rovinando. Forse pensava ad un modo per minacciare qualche altro povero sfigato.
Zayn continuava a parlare con Harry, senza degnarle uno sguardo, ma fu costretto a farlo quando lei, una volta visti gli amici, gli si era avvicinata. Si lasciò cadere a peso morto sulla sedia avanti al banco dei due e si girò a salutarli con un cenno della testa. Era alquanto scocciata da quella situazione e le si poteva leggere sul viso.
«Quanta allegria.» La schernì Harry, guadagnandosi un'occhiataccia dalla ragazza. «Ciclo?» Domandò imperterrito, guadagnandosi un ulteriore occhiata fulminante.
«Ma lei ha il ciclo ogni giorno, da quando l'ho conosciuta.. E la conosco più di voi!» Affermò Zayn. Il moro aveva ragione. I Malik erano vecchissimi amici di famiglia dei Payne e di conseguenza, Zayn e Liam si conoscevano dalla nascita e ciò valeva anche per il moro e Margaret.
«Pensa che lei ha avuto le prime mestruazioni all'età di un anno!» Esclamò Malik facendo ridere Harry. La docente diede un colpo sulla cattedra, intimando gli alunni a fare silenzio.
«Coglione!» Sbottò la ragazza, al limite della sopportazione.
«Io sono il coglione? Ti ricordo che è colpa tua se adesso siamo qui. Non so chi sia più coglione, tra noi due.» Malik continuò a schernirla, sapendo che le desse fastidio. Come al solito finirono col litigare, cosa che non stupì Harry, che assisteva alla scena più divertito che preoccupato.
«Okay, basta! State diventando quasi insopportabili! La smettete di litigare? Siete come due bambini delle elementari!» Sbottò a bassa voce, per non farsi sentire dalla professoressa che leggeva un articolo di giornale.
Meg lanciò un gridolino isterico e si girò avanti, incrociando le braccia sul banco e poggiandoci la testa sopra, fissando la grande distesa di prato della scuola. La porta dell'aula si aprì, ma non si lasciò sfuggire neanche un'occhiata, la ignorò completamente. Dopo un po' sentì la sedia al suo fianco strusciare e un peso morto provocò un rumore sordo. Non si girò a guardare chi fosse e continuò a fissare fuori dalla finestra.
«Non si saluta nemmeno più. Eppure stasera dobbiamo uscire o mi sbaglio?» Quella voce, quella maledettissima voce, si fece spazio nei timpani di Meg.
«Voi cosa?!» Chiese incredulo Harry, distraendosi per un secondo dall'interessantissima discussione di calcio che stava tenendo con Zayn.
«Già. Io e Megghy stasera usciamo insieme!» Esclamò fiero Oliver, accanto la ragazza, che sbuffò sonoramente.
«Non mi chiamare più Megghy! È orrendo!!»
«L'ho detto io che ha sempre il ciclo..» Bisbigliò Zayn guadagnandosi una gomitata da Harry che strozzò una risatina, vedendo il viso contrariato dell'amica.
«Poi ti spiego, Hazza!» Affermò la mora a denti stretti, chiudendo il discorso.

L'ultima ora di detenzione passò in fretta e Harry si offrì per dare un passaggio a Meg, che accettò, vista la sottile pioggia che cadeva sulle loro teste.
«Stai attenta, stasera..» Le disse l'amico, prima di lasciarle un bacio sulla guancia e vederla scomparire dietro la porta d'ingresso di casa Smith.
«Mamma, sono a casa!» Appena entrata, notò quattro grosse valigie accanto al mobile all'entrata.
«Ehi, tesoro, io e tuo padre stiamo per partire per New York.» L'avvertì la madre, sbucando dalla cucina, con in un mano un bicchiere d'acqua. «Staremo via due mesi, potresti andare dalla zia, come ogni volta, oppure rimanere sola a casa.» I coniugi Smith erano soliti viaggiare per lavoro e spesso affrontavano viaggi che li costringevano a rimanere fuori città per qualche mese. Meg era abituata a stare dai Payne, ma quella volta si sentiva abbastanza matura e decise di rimanere da sola a casa. Due mesi di libertà e tranquillità, senza nessuno che potesse disturbare i suoi pisolini pomeridiani oppure le sue lunghissime letture di romanzi.
«Sicura che tu non voglia la compagnia di qualcuno? Potresti chiamare Liam.» Le propose la giovane donna mentre tornava in cucina a posare il bicchiere nel lavandino.
«Se dovessi averne bisogno, lo chiamerò. Poi ci sono i ragazzi.. Ily potrebbe venire qualche volta a dormire qui.. Non preoccuparti.» La rassicurò Meg salendo al piano superiore e rifugiandosi nella stanza e scegliendo qualcosa da indossare per l' uscita con Oliver.
«Tesoro..» Il padre bussò, facendo sbucare la testa dalla porta. «I soldi sono al solito posto. Noi andiamo!» L'avvisò, prima di spalancare la porta e far entrare anche la moglie.
«Allora ciao. Buon viaggio.» Un abbraccio veloce ad entrambi e si precipitò sotto la doccia.
Optò per un paio di jeans stretti e una canottiera nera con sopra un maglioncino bianco in filo che ricadeva su una spalla. Un paio di tacchi chiusi, neri, un filo si matita e mascara, ed era pronta non appena sentì il campanello suonare.
Si precipitò giù e prendendo la borsa e le chiavi di casa, aprì la porta, mostrando la figura di Oliver, che quella sera sembrava più bello e serio del solito. Indossava un paio si jeans neri, una polo a maniche lunghe grigia, che gli evidenziava i muscoli e le scarpe del medesimo colore della maglia. I capelli castani erano tirati indietro dal gel e gli occhi grigi avevano uno strano luccichio, che Meg, pensava non avesse mai visto.
Il ragazzo non appena la vide, si aprì in un grosso sorriso e le baciò una guancia. «Sei bellissima!» Le confessò all'orecchio, spostando una ciocca boccolosa che le ricadeva sul viso che, dopo quel complimento, diventò rosso.
«Bhè.. Ehm.. Dove mi porti?» Chiese poi, rompendo quell'atmosfera romantica che iniziava a darle leggermente fastidio.
«Visto che piove, avevo pensato al cinema.» Le propose il ragazzo. Lei annuì con veemenza e una volta aver chiuso per bene la porta di casa, sotto l'ombrello di lui, si avviarono all'auto.
Il film che scelse Oliver fu alquanto noioso.. Lui, era noioso. Rimpianse di aver accettato la sua uscita, ma si ripromise che quella era la prima e l'ultima.
Non aveva tentato di baciarla. Cosa alquanto strana, ma a Meg non diede fastidio, anzi.
Quando l'accompagnò  casa erano ancora le undici e il sonno non le andava a fare visita, quindi si munì di cioccolata calda e si infilò sotto il piumone, era come un sonnifero, la rilassava. Una volta finita la bibita calda, gli occhi le si chiusero quasi automaticamente e si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.



Author's note.

Salve bellissima gente!!
Eccomi con il secondo capitolo.
La scuola è iniziata e sono abbastanza distrutta..
L'unica cosa positiva è che iniziamo con la letteratura in lingua e non vedevo l'ora.
Bhè.. non so che dire..
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.. Se è così:
Recensite!
Continuo a 10+ recensioni.
Siete sempre fantastici!


Vi amo, ma già lo sapete.
Un bacio.

Gloria. x

Ps. ho cambiato il mio Twitter..
@IlPayneDiJawaad
So che è da pervertiti maniaci, ma io sono proprio così.. LOL

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