Ali di fenice

di danycamden
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** ricordi ***
Capitolo 3: *** Decisioni ***
Capitolo 4: *** jacksonville ***
Capitolo 5: *** Profumo di casa ***
Capitolo 6: *** Domenica movimentata... ***
Capitolo 7: *** ...e nuove conoscenze ***
Capitolo 8: *** Tuffo nel passato prima parte ***
Capitolo 9: *** Tuffo nel passato seconda parte ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Salve a tutti. Eccomi qui con un'altra storia, nonostante ancora debba finire C’era una volta. Era da un po’ che la mia testa pensava a questa storia e ora ho deciso di scriverla. Spero che vi piaccia, fatemi sapere cosa né pensate please. RECENSITEEEEEEEEE.
P.S Il prossimo capitolo già e scritto quindi se vi paice fatemelo sapere e aggiornerò il prima possibile e continuerò a scrivere questa storia.
P.S.S Per chi segue l’ altra mi storia il prossimo capitolo arriveràla settimana prossima, non so ancora quando, ma arriverà. Baci Dany.

 
Prologo
 
 
A volte senza che tu te ne accorga, tutto ti scivola dalle mani e cade a terra frantumandosi. In quel preciso istante ti dai dell’idiota per averlo permesso, ma poi ti rassegni all’idea di averlo perso per sempre. Ti abitui alla sua mancanza e presto te ne dimentichi. Non avresti mai pensato di poterlo fare, ma succede e non puoi fare niente che continuare a vivere. Ma se vivere, significa contare i giorni che ti separano dalla fine, sentire continuamente un buco allo stomaco ogni volta che ti guardi allo specchio e non sapere chi sei, allora io sto continuando a vivere, ma non so più come.
 
Eppure in quest’ anno ho pensato molto e ho capito che uno dei motivi per cui le persone ci mancano è perché abbiamo dei rimpianti. Io non ho nessun rimpianto riguardo a lei, e so che lei non ne aveva. Ha vissuto la sua vita al massimo, fino alla fine. Mi manca, ma ho imparato tanto dal suo coraggio, dalla sua passione, e io credo che lei sia ancora con me, mi aiuta a non rinunciare ai miei sogni, mi ricorda che non devo mai smettere di crederci e che se ci credo tutto e possibile. Il ricordo di lei, del suo sorriso e del suo sguardo dolce che racchiudeva in sé tutta la sua energia, allegria, spensieratezza, innocenza e voglia di vivere e di conoscere mi ha fatto capire che sono fortunata e che non devo buttare tutto all’ aria, che devo continuare a vivere.
 
Ci proverò, ma la domanda è ci riuscirò?

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Capitolo 2
*** ricordi ***


Ok ecco il primo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate, perché se non vi piace la cancello. Baci Dany.

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Ricordi

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< Bella posso chiederti un favore? >

< Certo Ash, dimmi tutto >

< Non so perché ti faccio questa richiesta, ma sento che è importante >

< Di cosa stai parlando Ashley, così mi spaventi > dissi preoccupata.

< Fammi finire. Bella promettimi che qualsiasi cosa accada ti prenderai cura di Chris e James, ti prego > mi supplicò mia sorella.

< Ash, io non capisco… > iniziai.

< Tu promettimelo e basta > mi disse.

Perché, perché? Perché Ashley non sapeva mai cavarsela da sola, perché veniva sempre da me per alleggerirsi la coscienza? Era lei la sorella maggiore fidanzata e con un figlio di quasi due anni, non io. Ma soprattutto, perché io sono stata così scema da aver accettato?

< Okay, lo prometto > dissi

< Grazie sei la miglior sorella del mondo > mi disse Ashley sorridendo raggiante e abbracciandomi. Già la sorella migliore del mondo, eppure non sono riuscita a salvarti Ashley, mentre la tua promessa l’ho mantenuta, almeno in parte.

Ed ecco chi i ricordi tornano prepotenti come sempre mentre ascolto quella che era la nostra canzone preferita, When you’re gone di Avril Lavigne. Lo so sono una masochista, più la canzone va avanti, più i ricordi m’inghiottono, dolorosi, eppure non posso fare a meno di ascoltarla e perdermi nelle parole di questa canzone, così vere.

I always needed time on my own
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie is made up on your side


Ho sempre avuto bisogno di tempo per me
non ho mai pensato che avrei avuto
bisogno che tu fossi lì quando piangevo
e i giorni sembrano anni quando sono sola
e il letto dove sei disteso è messo a posto dal tuo lato

Ed è così Ash, quando ero triste e soffrivo e piangevo pensavo solo a me, non ti volevo vicino, e solo adesso mi rendo conto che in realtà ti volevo, avevo bisogno di te, sembrano passati secoli da quando tu sei andata via ed io mi sento sola, e il tuo letto in quella stanza uguale a come lo avevi fatto quella mattina tutta allegra.


When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now


quando vai via conto i passi che fai
vedi quanto ho bisogno di te adesso?

Si sorellona, ho tanto bisogno di te, tantissimo.

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you


quando sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi

Già da quando sei andata via il mio cuore è andato in pezzi, si aggiusterà mai? Non mi ricordo più chi sono, il tuo volto si fa sempre più sfocato nei miei ricordi e ho paura di dimenticarti, di dimenticare come eri fatta. Mi mancano le parole di conforto che solo tu sapevi darmi e che mi permettevano di affrontare le difficoltà, mi manchi TU.

I've never felt this way before

Everything that I do reminds me of you
And the clothes you left, they lie on the floor
And they smell just like you, I love the things that you do


non mi sono mai sentita così prima d'ora
tutto ciò che faccio, mi ricorda te
ed i vestiti che hai lasciato sono sul pavimento
ed hanno il tuo profumo, amo le cose che fai

Ed è così, non mi sono mai sentita così male in vita mia, tutto quello che faccio, anche guardarmi allo specchio, mi ricorda te. La stanza è ancora in disordine come l’hai lasciata tu, con tutti i vestiti in giro, prova del tuo disordine, li annuso e mi perdo nei ricordi.

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now


quando vai via conto i passi che fai
vedi quanto ho bisogno di te adesso?

Ho bisogno di te.


When you're gone

The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

quando sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi

Mi manchi, il mio cuore si è rotto in mille pezzi.

We were made for each other
Out here forever
I know we were, yeah
All I ever wanted was for you to know
Everything I'd do, I'd give my heart and soul
I can hardly breathe I need to feel you here with me, yeah



non mi sono mai sentita così prima d'ora
tutto ciò che faccio, mi ricorda te
ed i vestiti che hai lasciato sono sul pavimento
ed hanno il tuo profumo, amo le cose che fai

Mi sento tanto sola, tutto e tutti portano a galla ricordi di te.

eravamo fatti l'uno per l'altra, quaggiù per sempre
so che lo eravamo, sì
tutto quello che volevo era che tu sapessi
che in tutto ciò che faccio metto il cuore e l'anima
riesco a malapena a respirare,
ho bisogno di sentirti qui con me, si

Si Ashley, noi eravamo fatte l’una per l’altra ci completavamo a vicenda. Non riesco a respirare, ho bisogno di te sorellina.

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

quando sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi

Già Ashley, mi manchi e ti sto cercando, ma tu non ci sei, ed io non ho fatto niente per evitarlo, è tutta colpa mia.

Basta, ho bisogno di un bagno caldo, nonostante i trenta gradi che fanno a Los Angeles. Spengo lo stereo e vado in bagno immergendomi nell’acqua calda, permettendo al mio cervello di riposare almeno un po’. Dopo circa mezz’ora passata in ammollo decido che è ora di uscire. Esco dalla vasca e con un misero asciugamano addosso mi reco in camera mia, indossando dei semplici shorts e un top con delle comode scarpe da ginnastica. Una volta pronta vado in cucina. < Hey, guarda qua chi si vede. Finalmente sei uscita da quella stanza! > mi riprende bonariamente Victoria, mia coinquilina, nonché mia grande amica. Mi scuso, non mi sono ancora presentata, sono Isabella Marie Swan e vivo a Los Angeles da un anno. Ho diciannove anni e devo frequentare l’ultimo anno di liceo. < Eh già > rispondo afferrando il pacchetto di sigarette da sopra il tavolo e accendendomene una. < Dovresti smettere di fumare, ti va male > < Sai che me ne frega! > le rispondo con voce indifferente alzando le spalle. < Dovrebbe. Comunque ci pensi che tra due settimane inizia la scuola? Mi raccomando, devi andarci > mi dice puntandomi un dito contro con aria autoritaria. < Si certo, non preoccuparti Vichy > le dico spegnendo la sigaretta e scoccandole un bacio sulla guancia per poi andare in camera mia. < Hey, dove stai andando? > mi urla mentre salgo le scale. < In camera mia, mi sembra ovvio! > le rispondo girandomi verso di lei. < E la cena? Non hai mangiato niente da stamattina > mi dice. < Non ho fame > e così dicendo mi dirigo in camera mia. Penso proprio che andrò a dormire, sono davvero stanca. Mi metto il pigiama, per poi infilarmi sotto le coperte e chiudere gli occhi, lasciandomi cullare dalle braccia di Morfeo, pronta per un’altra notte insonne.

Victoria

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Ashley

Image and video hosting by TinyPicL’ indirizzo non si apriva quindi ho messo la foto. Per chi se lo chiede questa è Olivia Wilde.

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Capitolo 3
*** Decisioni ***


Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Ringrazio le 13 persone che mi hanno messo tra le seguite e le 3 tra le ricordate. Approfitto per dirvi che parto per le vacanze e che tornerò verso la metà di agosto, non preoccupatevi, mentre sarò in vacanza scriverò, in modo che quando torno possa aggiornare. Per il momento è tutto. Per favore fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e dalla storia, perché se non vi piace la cancello, sono ben accette anche critiche (:
Buona lettura.
Baci Dany.
 
Capitolo 2
                    
 
                        Decisioni
 
Pov. Bella

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< Dai Bella ci divertiamo, lasciati andare > mi dice Paul. < Ok, a che ora è la gara ? > < Ci vediamo tutti alle 23.00 al solito posto > m’informa Jared. < Va bene ci sarò > e detto questo salgo in sella alla mia bellissima moto, una Yamaha R1 nera, e parto sgommando.
 
Sono sul mio letto a leggere Orgoglio e Pregiudizio, quando il cellulare squilla. < Pronto! >
< Ciao sorellina! >
< Hey Ash! Come sta il mio nipotino? >
< Bene. Senti Jacob mi ha detto che parteciperai alla gara stasera > mi dice seria. < Sì, sai non ho niente da fare > le dico con noncuranza. < Vengo anch’io > mi dice sempre più seria. < COSA!!!!!!!!!!!!!!!! Assolutamente no, tu hai un figlio, è pericoloso > < Uff. Bella non parteciperò alla gara, semplicemente sarò lì a controllare che vada tutto bene. E poi per una sera se la può vedere benissimo James > mi dice irritata. < Va bene, tanto è inutile cercare di farti cambiare idea, testarda come sei ! > le dico esasperata. < Ecco brava. Gareggi sempre con la moto che hai da Jake vero? > mi chiede < Si > < Ok, vieni alle 22.00 da me, e poi andiamo insieme da Jake, così vi preparate e dopo andiamo al solito posto. Dopo la gara posiamo la moto e vieni a dormire da me, quindi portati la roba. > dice autoritaria. Ashley era così, autoritaria, capace di programmarti una giornata senza problemi, e chissà perché non c’erano mai imprevisti a sconvolgere i suoi piani, ma quella notte, purtroppo, non fu così. < Va bene, mi sembra perfetto > e attacco, sicura che tutto sarebbe andato come programma, ma si sa, sono terribilmente sfortunata.
 
Mi sveglio di soprassalto. Mi guardo intorno e dalla sveglia sul comodino posso vedere che sono solo le 5.30 del mattino. Decido di alzarmi e andare a fare una doccia, poiché sono tutta sudata e cercare di riaddormentarmi sarebbe invano, so già che appena chiuderò gli occhi, il passato tornerà a perseguitarmi.
 
Sono in cucina a preparare la colazione. Avevo deciso che l’unico modo per cercare di non pensare fosse andare a correre, l’ho fatto, ma non è servito a molto, ha solo portato a galla altri ricordi, così sono tornata a casa e dopo una doccia veloce eccomi qui in cucina. < Hey, ma hai organizzato una festa ed io non ne so niente?! Con tutta questa roba potremmo sfamare un esercito > mi dice Victoria entrando in cucina ancora in pigiama. < Se vuoi, puoi anche non mangiare > le dico consapevole della sua golosità. < Penso che farò il sacrificio di mangiare > dice sedendosi a tavola e cominciando a mangiare un cornetto alla nutella che avevo comprato mentre tornavo a casa. Ci guardiamo negli occhi e ridiamo, ma dopo poco vedo Vichy tornare seria. < Hai fatto il solito incubo vero? È per questo che sei già sveglia > mi dice. Abbasso il capo annuendo. Victoria è l’unica a cui ho raccontato tutta la storia, oltre che a James. Neanche Charlie, Renee, Jacob, Alice ed Emmet lo sanno. < Senti Bella, secondo me dovresti tornare a Jacksonville, dai tuoi genitori, da Jake, dai tuoi amici, da James, ma soprattutto da Chris, lui ha bisogno di te Bella. Capisco che non ce la fai, che le ferite sono ancora troppe e fresche, ma non devi affrontare tutto subito e da sola. Io ci sarò, verrò con te a Jacksonville, e se non vuoi stare nella stessa casa con i tuoi perché porta a galla troppi ricordi, puoi sempre chiedere a James se puoi stare da lui ed io andrò in albergo. Lo so che forse sarà doloroso stare nella casa in cui tua sorella si era costruita una famiglia, ma poi pian piano tutto passerà e potremo cercarci una casa insieme. Tutto a piccoli passi. Che ne dici? > mi chiede dolcemente. Ha ragione, nonostante non mi sento ancora pronta a tornare a casa, so che lo devo fare, è giusto così. Alzo il viso e mi specchio negli occhi azzurri della mia amica. Le basta solo guardarmi negli occhi e capisce. Capisce che ho preso una decisione, che già so, mi cambierà la vita. < Ok, ci sto. Chiamo James > e detto questo esco dalla stanza, mentre lei mi sorride felice, ricominciando a mangiare il suo cornetto.
 
La moto di Bella
 
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Capitolo 4
*** jacksonville ***


Me entra in punta di piedi. Lo so sono in ritardo di ben due mesi, ma la scuola è iniziata e il tempo non è molto. Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate. Un enorme grazie anche a coloro che recensiscono e alla mia beta. Va bè, ora vi lascio al capitolo.
P.S me lo lasciate un commentino? XD
 
Capitolo betato da MaryAc_Cullen

 
                                     

 
Image and video hosting by TinyPic Pov.Bella
Image and video hosting by TinyPic Ed eccomi qui! Seduta sui sedili di seconda classe  di un areo con accanto Victoria e l’ ipod nelle orecchie diretta verso Jacksonville, verso la mia famiglia, i miei amici, la mia casa, il mio passato. La decisione di tornare a casa , la mia vera casa, è stata difficile, ma necessaria. Vicky  ha ragione, devo smetterla di piangermi addosso, di sfuggire ai ricordi, tanto ormai il passato è passato e, sfortunatamente, non mi è possibile cambiarlo. Ricordo ancora quando diedi la notizia del mio ritorno a James, era strafelice.
Erano passati due giorni da quando avevo deciso di tornare a Jacksonville, quindi mi era sembrato il momento di dare la notizia a quello scapestrato del mio migliore amico.

Inizio flashback
< Pronto? >
< Ehi James sono Bella >
< Scricciolo! Che bello sentirti! Cos’ è successo? >mi chiede sospettoso
< Niente! Perché deve succedere per forza qualcosa affinchè io ti chiami?! > domando fingendomi offesa
< No, assolutamente no. Se mi chiami non è successo niente, ma se mi chiami alle sette del mattino, allora sì che è accaduto qualcosa, perché di solito è impossibile che tu sia già sveglia a quest’ ora! > mi dice ridendo
In effetti ha ragione, ihihihih.
< Uomo di mala fede > rispondo ridendo anch’ io.
< Se se come no! Allora cosa c’è scricciolo? È successo qualcosa? Ti sei fatta male? Se vuoi vengo lì a Los Angeles e … > ecco come al solito ha iniziato a preoccuparsi senza alcun motivo. Alzo gli occhi al cielo, come devo fare con il mio fratellone?!
< No, non è successo niente. Volevo solo informarti che ho deciso di tornare a Jacksonville > dico tutto d’ un fiato.
< … >
< James ci sei?! Pronto?! > dico nervosa.
< Dici sul serio? Torni davvero a casa? > mi domanda come sa dalla mia risposta dipendesse la sua vita.
 < Si torno davvero. Ma volevo chiederti se posso stare da te. Non me la sento di tornare a casa dei miei > gli dico.
< Non preoccuparti Bells, puoi restare anche tutta la vita a casa mia, d’ altronde è come se fosse anche tua. Dio Chris sarà felicissimo, aspetta che glielo dico! > esulta.
 < Fermo, fermo. Non devi dire niente a nessuno, voglio fare una sorpresa a tutti > dico autoritaria.
< Va bene! Quando vieni? Dimmi giorno e ora, così ti vengo a prendere all’ aeroporto > mi domanda premuroso come sempre.
< Verrò dopodomani, ma non preoccuparti, ho già spedito la mia macchina con alcuni scatoloni.  La macchina andrà in aeroporto, mentre gli scatoloni ho fatto in modo che vengano spediti da te! Non è un problema, vero? Io verrò con la  macchina dall’ aeroporto, tu fai in modo che ci siano tutti a casa tua, invita anche altra gente, tuoi amici, in modo che non si insospettiscano. Con me ci sarà anche Victoria, quella ragazza di cui ti ho parlato. Ah, un ultima cosa, potresti iscrivermi a scuola? Grazie!!!!> dico velocemente.
Mi sembra tanto di essere… non finisco il mio pensiero che James parla.
< Mi sembri Ashley > dice ridendo.
Ecco appunto!!
< Già. Ora devo andare, vi vediamo tra tre giorni. Dai un mega bacio e abbraccio a Chris > dico atona.
< Va bene. A presto Bells > mi dice dolce
 Fine flashback

Ricordo che quando attaccammo piansi. Piansi perché James mi aveva paragonata a Ashley, ma il problema era che io e mia sorella non eravamo simili, per niente. Lei era quella perfetta, quella che meritava di avere una vita bellissima e felicissima, io ero quella ribelle, buona a nulla, se non a combinare guai, ero io quella che doveva morire, non lei, e essere paragonata a lei mi faceva male, molto male. Credo che James lo avesse capito e perciò aveva lasciato perdere. Mentre sono immersa nei miei pensieri sento la voce dall’ altoparlante che ci invita ad allacciare le cinture e prepararci all’atterraggio.
 
Io e Vicky scendiamo dall’ aereo e ci rechiamo a prendere i nostri bagagli. Mentre aspettiamo mi guardo intorno. Se un mese fa mi avessero detto che sarei tornata nella mia città natale non ci avrei creduto per nessuna ragione al mondo, eppure eccomi qui. Prendiamo i bagagli e andiamo a prendere la macchina nel parcheggio dell’ aeroporto.
 
Guido veloce e spericolata per le strade della MIA città, fino a quando non arrivo a casa di James e una volta anche di Ash.Image and video hosting by TinyPic Scuoto la testa per mandare via i brutti pensieri, e insieme a Victoria scendo dalla macchina. Lasciamo i bagagli in macchina, li prenderemo stasera. Prendo le chiavi di riserva e apro la porta. Sento delle voci provenire dal salotto. Al rumore della porta vedo Chris correre verso l’ ingresso. Il mio ometto è cresciuto. Velocemente mi nascondo e faccio segno a Vic di fare lo stesso.  Quando il mio adorabile nipotino arriva si gira intorno, non trovandomi.
< Chi c’è? > chiede tra il divertito e lo spaventato. È di spalle, perfetto!
Mi avvicino silenziosamente prendendolo in braccio e mangiandolo di baci, facendomi così vedere in faccia. Mi riconosce subito.
< Ziaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! > urla come un pazzo, abbracciandomi con tutta la sua forza. Le voci si avvicinano sempre di più, così decido di andare io in salotto, e nel momento in cui metto piede nella stanza compare davanti a me tutta la mia famiglia e tutti i miei amici che mi guardano sorpresi ma sorridenti. Sorrido a mia volta e nella mente un solo pensiero:”Sono di nuovo a casa”.


 
Ok, il capitolo è finito, da questo momento si aprono le danze. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci Dany
Vestiti Bella

http://www.polyvore.com/senza_titolo_16/set?id=37983613
Vestiti Victoria
http://www.polyvore.com/senza_titolo_17/set?id=37984417
Questo è Chris
http://www.google.it/imgres?q=big+daddy+un+pap%C3%A0+speciale&um=1&hl=it&rlz=1W1GGHP_itIT432&biw=1192&bih=494&tbm=isch&tbnid=M6ZhKjK1N5JWqM:&imgrefurl=http://www.imdb.it/media/rm748591360/tt0142342&docid=_9XN2HM_fn4-TM&w=269&h=400&ei=RtCQTurnE87wsgbH84zuDw&zoom=1&iact=hc&vpx=178&vpy=103&dur=892&hovh=274&hovw=184&tx=104&ty=165&page=1&tbnh=122&tbnw=78&start=0&ndsp=18&ved=1t:429,r:1,s:0
 
 
 

 
 
 

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Capitolo 5
*** Profumo di casa ***


No, non sono morta ne mi hanno rapito gli alieni. Mi scuso enormemente non ci sono scusanti semplicemente non avevo voglia di scrivere, ma ora eccomi tornata più carica che mai e con un milione di idee in mente che devo solo mettere in pratica. Ringrazio enormemente tutti coloro che mi hanno inserita tra le preferite, seguite e ricordate, a chi recensisce e a chi semplicemente legge. Spero che nonostante quest’ enorme ritardo continuerete  a leggere la mia storia e, perché no, a lasciarmi qualche commento. Vi chiedo ancora scusa per l’ enorme ritardo e mi auguro che il capitolo vi piaccia. Baci Dany
P.S Per rendere la storia migliore ho deciso di cambiare il tempo verbale dal presente al passato remoto, perciò da questo capitolo in poi il tempo verbale sarà diverso, quando avrò il tempo aggiusterò anche i capitoli precedenti :)
 
Dove eravamo rimasti:

  Le voci si avvicinano sempre di più, così decido di andare io in salotto, e nel momento in cui metto piede nella stanza compare davanti a me tutta la mia famiglia e tutti i miei amici che mi guardano sorpresi ma sorridenti. Sorrido a mia volta e nella mente un solo pensiero:” Sono di nuovo a casa”.
                          
                                   Profumo di casa
Pov. Bella
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“Sono di nuovo a casa”questi erano i miei pensieri quando entrai nel salotto e vidi davanti a me la mia famiglia e i miei amici insieme aa altre persone che non ho mai visto in vita mia. Da quando ero entrata Chris non mi aveva ancora lasciato, mi teneva stretta a se come se avesse paura che potessi andare via da un momento all’ altro come ero solita fare quando lo andavo a trovare, ma questo volta sarei rimasta, non lo avrei più abbandonata per nessuna ragione al mondo, ero intenzionata a tornare quella di una volta e a recuperare il tempo perso in questi due anni. Il dolore ci distrugge, ci dilania l’ anima e una volta  che lo abbiamo combattuto proviamo paura, paura di soffrire ancora e allora rimaniamo fermi, lasciamo che tutto ci scivoli addosso, ma per quanto tempo possiamo farlo? Soffrivo e avevo paura, ma avevo capito ormai che non potevo fuggire in eterno, dovevo affrontare le mie paure, superarle, dovevo, ma soprattutto volevo tornare a vivere ed essere la vecchia Bella. Osservai le persone a me care che mi circondavo, quelle stesse persone che un anno fa avevo abbandonato senza pensarci su due volte, lasciandoli con uno stupido bigliettino senza un indirizzo , senza un numero di telefono, senza niente, troppo presa dal mio dolore per pensare anche al loro, egoista come sempre avevo messo me stessa davanti a tutti, eppure loro mi sorridevano raggianti, felici di rivedermi dopo un anno che non mi facevo né vedere né sentire; ero la figliuol prodiga che veniva riaccolta a braccia aperte a casa. < Tesoro sono così felice di vederti. Vieni qui, fatti abbracciare, mi sei mancata tanto >. A parlare fu mia madre che mi venne incontro e mi abbracciò talmente forte da strozzarmi quasi, per fortuna Chris non era più in braccio a me o anche lui sarebbe quasi morto, ma nonostante tutto non mi scansai. Mia madre mi era mancata tantissimo, non avevo la minima idea di come ero riuscita a vivere un anno intero lontano dalla mia dolce e svampita mamma. < Mi sei mancata anche tu mamma, tanto. Perdonami. Perdonatemi tutti > dissi una volta che mia madre si fu staccata dal mio collo. < Non abbiamo nulla da perdonarti piccola mia. Avevi solo bisogno di riflettere, tutti quanti noi sapevamo che saresti tornata prima o poi. Vero ragazzi? > disse mio padre sorridendomi e scoccandomi un bacio in testa. Lanciai uno sguardo agli altri e vidi che sorridevano e annuivano all’ affermazione di mio padre. Mi venne da piangere, la mia famiglia e i miei amici erano fantastici, non potevo desiderare persone migliori  con cui vivere la mia vita. Mi girai intorno in cerca dell’ unica persona che non avevo ancora visto da quando ero entrata della porta, ed eccolo appoggiato allo stipite di quest’ultima che mi guardava tutto sorridente aprendo le sue braccia in un chiaro in vita a tuffarmici dentro ed io… bhè, ed io non me lo lasciai dire due volte catapultandomi su di lui, il mio migliore amico, il fratello che non avevo mai avuto, l’ uomo che aveva rubato il cuore di mia sorella, il mio James.Image and video hosting by TinyPic Dio mi era mancato così tanto… < Ehi scricciolo anch’io sono felice di rivederti, ma così mi strozzi! > mi disse James ridendo. Lo lasciai subito per mollargli un bello scappellotto dietro la testa. < Ahi! Ma che ho fatto scusa? > mi chiese stralunato e un po’ dolorante per il mio schiaffo, modestamente ero abbastanza forte. < Hai rovinato un bel momento da film ecco che hai fatto !!! > gli dissi fingendomi offesa e mettendo il broncio facendo ridere tutti.
Avevo presentato Victoria agli altri e James si era premurato di presentarmi le altre persone a me sconosciute che aveva invitato sotto mio consiglio e adesso eravamo seduti sul divano che scherzavamo e parlavamo tra di noi come se non fosse successo niente, come se gli ultimi due anni non fossero mai passati, come se Ash non fosse morta, come se io non me ne fossi mai andata, come se tutto quello che era successo negli ultimi anni non fosse stato altro che un sogno, un terribile sogno, ma solo un sogno. Però sapevo che, purtroppo, avrei dovuto chiarire con tutti, che avrei dovuto spiegare a tutti il motivo del mio strano comportamento, della mia fuga, ma soprattutto di cosa successe quella sera, quando il mondo mi crollò addosso distruggendo tutte le mie convinzioni, i miei sogni, le mie speranze, la mia vita. Quel giorno però sarebbe arrivato più tardi, per il momento volevo godermi il mio ritorno a casa, il calore che solo la mia famiglia ed i miei amici sapevano darmi, quel calore che mi era mancato tantissimo nonostante la presenza di Viky, ma cosa più importante per chiarire con gli altri avrei dovuto prima chiarire con me stessa, perdonarmi, affrontare  i fantasmi del mio passato, il dolore, la paura, quella fottuta paura che da un anno a questa parte mi impediva di tornare ad essere quella che ero, di tornare a vivere. Se non avrei fatto ciò non sarei mai riuscita a spiegare agli altri le mie azioni, avevo bisogno di un altro po’ di tempo e tutti sembravano disposti a darmelo, come se avessero capito le mie necessità solamente guardandomi negli occhi, e si accontentavano per il momento di avermi con loro, di potermi rivedere, di poter risentire la mia voce, di potermi abbracciare e li ringraziavo con tutta me stessa per questo, ma presto avrei dato loro le risposte che da anni aspettavano e che solo io potevo dargli. Ero disposta ad affrontare anche l’inferno ma tutto sarebbe tornato come prima, parola di Isabella Swan.
 
Ok il capitolo è finito, spero che vi sia piaciuto e che non vi abbia annoiato.
Fatemi sapere che ne pensate, sono ammesse anche critiche e consigli J
Questa è Renee

http://www.google.it/imgres?um=1&hl=it&sa=N&biw=1366&bih=667&tbm=isch&tbnid=Uc69weAYgwWOEM:&imgrefurl=http://www.telefilmzone.it/AttoreDett.asp%3FId%3D37%26Nome%3DSarah%2520Clarke&docid=TZLYXRMF6_lsMM&imgurl=http://www.telefilmzone.it/imgImmagini/Attori/SarahClarke/sarah4.jpg&w=350&h=500&ei=LqbbT6mQMMzNswaQy7HTCQ&zoom=1&iact=hc&vpx=565&vpy=152&dur=6288&hovh=268&hovw=188&tx=111&ty=137&sig=100980727350621854844&page=1&tbnh=141&tbnw=102&start=0&ndsp=27&ved=1t:429,r:3,s:0,i:94
Questo è Charlie
http://www.google.it/imgres?start=28&num=10&um=1&hl=it&biw=1366&bih=667&addh=36&tbm=isch&tbnid=sxKk9Hgh6CWG4M:&imgrefurl=http://team-papaswan.livejournal.com/&docid=el3XfLwo3dnN0M&imgurl=http://i533.photobucket.com/albums/ee337/whysosullenedwardcullen/billy_burke.jpg&w=350&h=501&ei=XqbbT8jfJ8fesgbzm4mWCQ&zoom=1&iact=hc&vpx=1065&vpy=147&dur=603&hovh=269&hovw=188&tx=103&ty=145&sig=100980727350621854844&page=2&tbnh=147&tbnw=104&ndsp=36&ved=1t:429,r:34,s:28,i:110
Vi rimetto anche Chris: http://www.imdb.it/media/rm748591360/tt0142342
I vestiti di Bella: http://www.polyvore.com/senza_titolo_16/set?id=37983613
I vestiti di Victoria: http://www.polyvore.com/senza_titolo_17/set?id=37984417
 
 

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Capitolo 6
*** Domenica movimentata... ***


 Okay, non sono morta nè scomparsa, ma purtroppo il mio pc mi ha abbandonato e non potevo prendere quello di mio fratello perché stava studiando per gli esami, perciò non ho potuto scrivere, vi chiedo perdono ancora una volta, sono davvero mortificata L. Ringrazio tutte coloro che hanno inserito la storia nelle varie categorie e a chi ha recensito. Spero di sapere cosa ne pensiate di questa storia, se vi piace, e se c’è qualche cosa che dovrei migliorare, sarei molto felice di ricevere vostri consigli e quant’ altro. In questo capitolo appariranno finalmente i Cullen, e quindi il nostro amato Edward . Detto ciò vi lascio alla lettura e ci rileggiamo sotto :)
P.S Capitolo non betato e non controllato, chiedo scusa per eventuali errori.

 
 
                                             Domenica movimentata...
Pov. Bella
Image and video hosting by TinyPic  Ero tornata a Jacksonville da tre giorni. Alla fine io e Victoria eravamo rimaste a  vivere da James, il mio amico non ne aveva voluto sapere di farci andare in albergo affermando che la casa era enorme e che poi quella era anche casa mia dopotutto. Così eravamo rimaste lì e non potevo esserne più felice. Avevo passato gli ultimi giorni con Chris, non lo lasciavo mai, il mio nipotino mi era mancato fin troppo. Pensavo sarebbe stato più difficile vivere in quella casa, riabituarmi a quella quotidianità che avevo ormai perso, forse perché significava vivere in un luogo che ero abituata a vedere in modo diverso, con mia sorella che urlava contro il suo fidanzato che lasciava le cose in mezzo. Pensavo che i ricordi non avrebbero fatto altro che perseguitarmi, ma avevo capito che essi c’erano e non potevo cancellarli, non potevo e non volevo, ma avevo anche capito che non era un male ricordare, bastava solamente che essi non ostacolassero il mio presente e il mio futuro, semplicemente non dovevo farmi trascinare da essi, non dovevo dipendere da essi, non dovevo permettere che prendessero il controllo di me stessa e mi portassero nel passato altrimenti non ne sarei mai uscita, sarei rimasta attaccata a una vita che non era più mia, ma soprattutto avevo capito che quella vita che mi appariva così lontana non l’avevo persa, non mi era stata strappata via, ma ero stata io a decidere di tagliare i fili, di cambiare, e avevo capito che ciò non significava non poter tornare come quella di una volta. Per la prima volta da due anni ormai iniziavo a sentirmi me stessa, sentivo che la vecchia Bella stava tornando a galla. Non so se questo fosse dipeso dal fatto che ero tornata a casa, o perché avevo riflettuto molto, ma ero felice di ciò.
Era domenica e mia madre aveva categoricamente imposto di andare a casa sua per un pranzo con la famiglia e gli amici, ci sarebbero stati anche Jacob, Alice, Emmet, Carlisle, Esme, Paul, Sam e tutti gli altri, insieme a dei nuovi amici dei miei e di James che erano arrivati in città poco dopo la mia partenza per Los Angeles. Insomma ci sarebbe stata una vera e propria tavola imbandita e chissà avevo il vago presentimento che sarei rimasta sotto i riflettori per un bel po’. L’idea non mi piaceva poi tanto ma, ahimè, quando mia madre si metteva in testa una cosa nessuno riusciva a fermarla.
Avevo deciso di vestirmi comoda, così indossai uno shorts blu, una maglietta bianca e le mie adorate converse. Mi guardai allo specchio e non potei non sorridere osservando la maglietta che indossavo. Era stato un regalo di Ash di uno dei tanti giorni in cui era andata a fare una sessione di shopping con Alice.
Inizio flashback
Ero da poco tornata dalla spiaggia dove, insieme a James, Jacob, Emmet e tutti gli altri, mi ero dedicata a una delle miei più grandi passioni: il surf. Entrai in camera mia e quasi non mi venne un infarto quando quelle pazze di Ashley ed Alice mi saltarono addosso, urlandomi nell’orecchio. < Bellaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!! > Dio in momenti come questi vorrei ucciderle. < Ehi, ma voi non eravate andate a fare shopping? Già siete tornate? > chiesi < Siamo tornate da poco, ma io tra un po’ me ne vado, Chris deve dormire. Volevo solo salutarti e darti questa > mi disse mia sorella porgendomi una busta. La presi curiosa di scoprire cosa mi avesse comprato e ne estrassi una maglietta bianca con sopra la scritta: “ I am who I am”. Era semplice, ma mi piaceva un casino. < Non è nulla di che, ma appena l’ho vista ho pensato fosse adatta a te, rispecchia alla perfezionechi sei e ciò che pensi > mi disse mia sorella sorridendomi dolcemente. La abbraccia con tutta la forza di cui ero capace, affondando il viso tra i suoi capelli, respirando il suo buon odore. Adoravo mia sorella. Era una pazza e la maggior parte del tempo mi faceva perdere la pazienza, ma non perdeva occasione per dimostrarmi il bene che mi voleva e che ci sarebbe sempre stata per me. Di cazzate ne avevo fatte e ne facevo ancora tante, ma lei era sempre lì a prendere le miei parti, ad aiutarmi, non mi abbandonava mai e non faceva che ripetermi che lei ci sarebbe sempre stata per me qualsiasi cosa fosse successa. La lascia andre non prima di averle scoccato un bacio sulla guancia. < Grazie sorellona, è magnifica! > le dissi sincera sorridendole a mia volta. < Di nulla, ora vado. Mi raccomando fate le brave e non fate troppo tardi che domani dovete andare a scuola > ci disse bonariamente mentre ci salutava. Una volta che andò via rimasi sola con Alice che sarebbe rimasta a dormire a casa mia. Rimanemmo tutta la serata in camera a mangiare schifezze, parlare e guardare film strappa lacrime. Mi divertii tantissimo, ma d’altronde come si faceva a non divertirsi con Alice nei paraggi? Alice era Alice. Pazza, esuberante, simpatica, allegra e cosa più importante un vero e proprio folletto, e io la adoravo. Pensavo che di sere come quelle ce ne sarebbero state ancora e ancora fino ad averne la nausea, ma mi sbagliavo, non avevo neanche idea di quanto mi sbagliassi.
Fine flashback.
Mi ridestai dai miei ricordi e dando un ultima occhiata allo specchio presi la borsa e i miei fidi occhiali da sole per poi scendere di sotto.
< Wow!!!! Come siamo belle > mi disse James accompagnando le sue parole con un fischio. < Ma smettila!!!! > dissi ridendo e scoccandogli un bacio sulla guancia andando in cucina per prendermi una tazza di caffè e trovando Chris già pronto che guardava i cartoni animati. Mi avvicinai tempestandolo di baci finchè non sentii James e Vic arrivare in cucina.
 
Image and video hosting by TinyPic Avevamo appena parcheggiato la macchina sul vialetto di casa dei miei genitori. Entrai in casa e già c’erano quasi tutti, mancavano solo i Cullen e i “nuovi” arrivati. Mentre aspettavamo che gli altri arrivassero aiutai mia madre ad apparecchiare la tavola e a finire di cucinare. Stavo andando in salotto quando bussarono al campanello. Andai ad aprire e mi trovai davanti tutti i Cullen e altre persone che non conoscevo, ma qualcos’altro attirò la mia attenzione: due magnifici smeraldi che mi fissavano curiosi.  
 
Okay, il capitolo è finito e a breve incomincerò a scrivere il prossimo. Tra un po’ partirò, quindi cercherò di aggiornare prima, altrimenti ci sentiamo a fine agosto. Apero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi auguro di ricevere le vostre opinioni, siano negative o positive J
Questi sono i vestiti di Bella
  
http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=52959714
 
 
Volevo suggerirvi queste ff sono fantastiche! Spero che le leggere e che vi piacciano xD
“Diversi” di Patzis Mylust

http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1096462
“ Amori e motori” di ilenia97cullen
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1140608
 
 

                                                                   

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Capitolo 7
*** ...e nuove conoscenze ***


 Eccomi tornata dalle vacanze finalmente non ne potevo più, le ho schifate con tutta me stessa nonostante sia andata in una delle regioni che più adoro 
Vabbè comunque come promesso ho aggiornato appena tornata. Spero che il capitolo vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate anche perché io sinceramente non ne sono molto entusiasta. Come al solito ringrazio tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite e ricordate e a chi mi ha inserito tra gli autori preferiti. Ringrazio inoltre ilenia97cullen che durante le vacanze mi ha spronato a scrivere ed ad andare avanti e un grande GRAZIE anche a ary94 ed elicullen che continuano a dirmi cosa pensano di questa storia, vi ringrazio di cuore ragazze 
Okay vi lascio alla capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate xD
P.S Capitolo non betato. Chiedo scusa per eventuali errori.
 
Questi personaggi non mi appartengono, sono proprietà di Stephanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 
                                        … e nuove conoscenze
Pov
. Bella
Image and video hosting by TinyPic  Erano passati ormai non so quanti minuti, forse anche ore, ma io non riuscivo a distogliere gli occhi da quei due smeraldi così simili ai miei che mi richiamavano come fossero calamite. Chissà, forse ero di nuovo in coma…
No, non lo ero altrimenti non sarei potuta diventare sorda all’ urlo di Alice che mi si era buttata addosso.
< Bellaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!! > Oddio, qualcuno la spegni, dove diavolo sono le batterie?! In diciannove anni ancora le dovevo trovare!
< Alice ci siamo viste ieri non c’è bisogno di urlare in questo modo > le dissi ridendo mentre la abbracciavo. È una pazza, ma le voglio un bene dell’anima.
< Bellinaaaaaaaa!!!!! > Ecco ci mancava solo l’orso che mi stritolava, ma dico, tra tutte le famiglie, una pazza  mi doveva capitare?!
< Em mettimi subito giù e fammi salutare Esme e Carlisle > gli dissi autoritaria. Una volta che i miei piedi toccarono terra, corsi ad abbracciare quelli che consideravo i miei secondi genitori. < Bella, tesoro, buongiorno! Sei stupenda come sempre > mi disse Esme scoccandomi un bacio sulla guancia. < Uff!!! Non va bene! La mia bambina è cresciuta troppo. Copriti immediatamente queste gambe!!! > fu, invece, il saluto di Carlisle che a volte era anche peggio di Charlie.
< Oh Carl, ma smettila, ha diciannove anni ormai > lo riprese Esme dandogli uno scappellotto dietro alla testa.
Quella donna era il mio mito!
< Okay, basta con queste scenette. È il momento di fare delle presentazioni qui > disse Alice prendendomi sottobraccio e trascinandomi in salotto, seguita da tutti gli altri.
Quando arrivammo in salotto mi girai a guardare gli ospiti che si trovavano dietro di me, accanto a Carlisle, Esme ed Emmett.  C’erano una ragazza bellissima, alta, bel corpo, bionda con gli occhi azzurri, insomma lo stereotipo della bellezza. Al suo fianco un ragazzo, anch’egli biondo, occhi azzurri, alto e muscoloso, ma non quanto Emmett.  C’erano poi un uomo e una donna più o meno della stessa età dei miei genitori e dei Cullen e molto simili ai due ragazzi. Infine, per ultimo, lui, il ragazzo dagli occhi verdi. Guardandolo bene era davvero bello e sexy, sembrava un dio greco. Alto, muscoloso (più o meno come il biondino) e con dei fantastici capelli bronzei tutti spettinati che lo rendevano ancora più sexy. < Okay, diamo inizio alle presentazioni > disse la nana tutta allegra. < Lei- disse indicando la bionda- è Rosalie Hale, la fidanzata di Emmett, lui, invece, – indicò il biondino- è Jasper Hale gemello di Rose e mio ragazzo- continuò tutta felice- mentre loro sono Susan ed Aaron Hale, infine lui è Edward Cullen, nostro fratello, te lo ricordi? L’ultima volta che vi siete visti eravate bambini. Voi, invece,  sapete chi è lei, mentre questa ragazza rossa qui è Victoria, un’amica di Bella > concluse il folletto indicando Vic che salutò cordiale tutti quanti.
Non potevo crederci il dio greco altro non era che Edward, quel Edward. Quello che non mi tornava però è perché Alice lo avesse definito nostro fratello quando non era così.
< È un piacere conoscervi signori Hale e anche a voi ragazzi, spero che diventeremo buoni amici e che non vi abbiano raccontato chissà cosa su di me > dissi sorridendo e stringendo la mano a tutti.
< Oh no, assolutamente no. Hanno parlato sempre bene di te Bella, non preoccuparti di niente e comunque è un piacere anche per noi conoscerti > mi disse Susan dolcemente.
< È un piacere rivederti Bella, come ha detto Alice, è da un bel po’ che non ci vediamo > mi disse Edward mentre ci stringevamo la mano. Appena le nostre mani si sfiorarono fui percorsa da milioni di brividi lungo tutto il corpo ed il cuore iniziò a fare le capriole e potrei giurarci che anche Edward avesse sentito gli stessi brividi che avevo sentito io. Ci staccammo di colpo imbarazzati. < Anche per me è un piacere rivederti > dissi ancora scossa, mentre notai che tutti ci stavano guardando. < Rosalie, Jasper volevo dirvi che avete tutta la mia compassione. Non so come facciate a sopportare il bambinone Emmett e il folletto pazzo Alice, soprattutto tu Jasper, secondo me dovrebbero santificarti > dissi ai gemelli facendo ridere tutti tranne, ovviamente, i due presi in giro e allontanando così l’attenzione di tutti da me ed Eddy, come lo chiamavo quelle poche volte che lo vedevo quando ero piccola.
< Mooooooooooooolto divertente > risposero i miei migliori amici, mettendo un broncio che ci fece ridere ancora di più.
La giornata continuò così, tra battutine, risate, scherzi, prese in giro e momenti imbarazzanti, soprattutto tra me ed Edward, ma va’!!!
Parlai molto con Rose e Jasper. Erano simpatici, intelligenti, astuti, allegri, insomma molto simili alle loro rispettive metà e tutti e quattro insieme erano un quadretto troppo bello, si vedeva che il loro era vero amore e questo era un altro punto a loro vantaggio.  In poche parole per fine serata mi trovai altri due amici da cui non mi sarei più separata. Con Edward non parlammo molto se non per chiederci a vicenda “ mi passi l’acqua?” e cose simili.
Quando tornammo a casa ero stanchissima, ma mi sentivo bene come non accadeva da tempo, in pace con me stessa. Chi l’avrebbe mai detto! Quella mattina avevo il terrore di mettere piede nella mia vecchia casa, spaventata che il passato avrebbe preso il sopravento… e, invece, niente. Ero stata tranquilla e serena tutto il giorno, senza pensieri tristi per la testa. Forse, e dico forse, l’aria di Jacksonville mi stava facendo bene e più il tempo passava più non riuscivo a pentirmi dell’idea di tornare nella MIA città. Persa nei pensieri non mi accorsi del tempo che avevo passato sotto la doccia, così uscii e mi misi il pigiama, andandomi poi a mettere a letto. Quando stavo per cadere nelle comode braccia di Morfeo sentii qualcuno bussare alla porta. Guardai la sveglia sul comodino, segnava le due di notte. Mi domandai chi fosse mentre mormorai un “ avanti”.
 
 
Si aprono scommesse su chi sia a bussare. E come mai per Bella è strano che Edward sia fratello di Alice ed Emmet. Solo io posso saperlo, ma vi prego non odiatemi e non mandatemi strane maledizioni, prometto che aggiornerò presto, non so quando ma presto. Giuro.
Comunque spero che il capitolo vi piaccia e che non faccia schifo dato che l’ho finito di scrivere solo ora e non l’ ho riletto. Fatemi sapere cosa ne pensate.
P.S Qualcuno di voi sa fare i banner, perché vorrei tanto farne uno per questa storia, ma sono del tutto impedita xD
Vi rilascio i vestiti di Bella per chi non li ricordasse ( sicuramente tutti)
   
http://www.polyvore.com/capitolo/set?id=52959714
Vorrei inoltre consigliarvi alcune storie
“Amori e motori” di ilenia97cullen

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1140608
“ Friday at Noon” di troublefollows
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=756549
E infine le storie di Patzis Mylust
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=187453
  
               

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Capitolo 8
*** Tuffo nel passato prima parte ***


Okay, ancora una volta vi chiedo scusa per il ritardo. Il capitolo era pronto già da un po’, ma sentivo che mancava qualcosa. Doveva essere molto più lungo, ma alla fine oggi riaprendo il file ho deciso di pubblicarlo così e di dividerlo. Prometto che questa volta non aspetterete mesi prima di vedere un mio aggiornamento, avrete presto miei notizie. Ancora una volta prima di lasciarvi al capitolo vorrei ringraziare tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate a chi recensisce e a chi si limita a leggere. Infine un GRAZIE enorme a ilenia97cullen che non ha fatto che tormentarmi e spronarmi a scrivere. Ti ringrazio tanto, questo capitolo è dedicato a te. Okay ho detto quello che dovevo dire, ci leggiamo sotto. Buona lettura
P.S Capitolo NON betato, mi scuso per eventuali errori.
 
Questi personaggi non mi appartengono, sono proprietà di Stephanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.


 
Image and video hosting by TinyPic                                                  Tuffo nel passato prima parte
                                                                                                                                           Non possiamo tornare indietro
                                                                                                                                            e cambiare il passato…

                                                                                                                                      Ma possiamo iniziare a cambiare
                                                                                                                                           il nostro futuro…
Pov. Bella
Image and video hosting by TinyPic  Quando stavo per cadere nelle comode braccia di Morfeo sentii qualcuno bussare alla porta. Guardai la sveglia sul comodino, segnava le due di notte. Mi domandai chi fosse mentre mormorai un “ avanti”. Vidi la porta aprirsi lentamente e poi far capolino nella mia stanza una piccola testolina bionda.
< Chris?! Che ci fai ancora alzato a quest’ora? Non dovresti dormire già da un po’? > chiesi a  mio nipote mentre mi alzavo dal letto per raggiungerlo.
< Ecco zia io volevo parlarti, ma non potevo con tutta quella gente a casa dei nonni e non volevo che papà sentisse quello che voglio dirti così ho aspettato che andasse a letto > mi disse con la testa abbassata. Adoravo mio nipote e vederlo turbato e triste mi spezzava il cuore.  < Puoi dirmi tutto quello che vuoi, lo sai cucciolo, la zia è sempre qui > dissi sorridendogli e prendendolo in braccio. Raggiunsi il letto e misi entrambi sotto il lenzuolo. < Allora cosa devi dirmi di così importante che nessuno può ascoltare? > chiesi realmente curiosa. < Volevo parlarti della mamma >. Ah! Tutto mi sarei aspettata da Chris tranne che questa richiesta. Più lo osservavo più notavo quanto somigliasse a mia sorella. Avrei voluto cambiare argomento, ma gli avevo promesso che potevamo parlare di tutto e non avevo nessuno intenzione di non mantenere una promessa fatta a lui, ne avevo infrante già troppe. < Cosa c’è che non va? > domandai abbracciandolo. < Io… ecco è… sono passati due anni da quando lei non c’è più e io, io ho tanta paura di dimenticarla, di dimenticare quel poco che so e ricordo di lei. Così mi chiedevo se… se tu potessi raccontarmi qualcosa di lei > mi chiese con le lacrime agli occhi. Non avevo mai visto mio nipote in questo modo, certo dopo aver saputo che la sua mamma non c’era più e che era diventata un angelo James mi ha detto che aveva pianto, ma io non lo avevo mai visto, d’altronde quando glielo dissero e quando ci fu il funerale io ero in coma e poi dopo ero scappata a Los Angeles. Solo allora capii che chi aveva perso di più quella sera non ero io o James o i miei genitori, Chris aveva perso molto di più, io avevo perso mia sorella, James la donna che amava i miei genitori una figlia, ma Chris, Chris si era visto strappare a soli due anni la propria madre, il suo punto di riferimento insieme a suo padre, una figura femminile, quella figura che io avrei dovuto sostituire mentre invece ero andata via, pensando solo a me, al mio dolore e non a quello che aveva perso mio nipote. Quella consapevolezza mi fece improvvisamente mancare il respiro, come avevo potuto essere così egoista e stronza. Lo guardai e la voglia di prendermi a calci in culo da sola si faceva sempre più forte. Gli avrei raccontato tutto quello che voleva sapere, anche a costo di distruggere ancora più di quanto non fosse la mia anima, ma dovevo rimediare, volevo vedere il suo bellissimo sorriso, quel sorriso così simile a quello di Ashley.
< Cosa vuoi che ti racconti? > gli chiesi.
Mi guardò sorridendo, felice che io avessi accettato di parlare di lei.
< Raccontami qualsiasi cosa. Voglio sapere tutto di lei. Voglio poter dire di conoscere ogni cosa di mia madre anche se lei non c’ è più > disse determinato. Lo guardai e non potei non essere commossa di avere un nipote come lui. Così presi fiato e mi preparai a fare l’ennesimo tuffo nel passato.

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Capitolo 9
*** Tuffo nel passato seconda parte ***


 Buongiorno/notte, non lo so dipende da quando leggerete questo capitolo. Okay, ancora una volta sono imperdonabile. Mi dispiace di averci messo tanto ad aggiornare, il motivo non lo so neppure io a dire il vero. Vi chiedo scusa e spero che continuerete a leggere questa storia e a farmi sapere cosa ne pensate. Ancora una volta ringrazio tutti coloro che hanno messo questa storia tra ricordate, seguite e preferite. Ringrazio chi non manca di farmi sapere cosa ne pensa e, naturalmente, tutti i lettori silenziosi. Come ultima cosa ringrazio ilenia97cullen che è sempre lì pronta a spronarmi. Prima di lasciarvi al capitolo vi chiedo di leggere le note finali, sono importanti per capire meglio la storia. Okay detto ciò vi lascio al capitolo che avete spettato anche troppo prima che mi addormenti sulla tastiera. J
 
P.S Capitolo NON betato, mi scuso per eventuali errori.
 
Questi personaggi non mi appartengono, sono proprietà di Stephanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

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                                                Tuffo nel passato seconda parte
 
Pov. Bella
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< Cosa vuoi che ti racconti? > gli chiesi.
Mi guardò sorridendo, felice che io avessi accettato di parlare di lei.
< Raccontami qualsiasi cosa. Voglio sapere tutto di lei. Voglio poter dire di conoscere ogni cosa di mia madre anche se lei non c’ è più > disse determinato. Lo guardai e non potei non essere commossa di avere un nipote come lui. Così presi fiato e mi preparai a fare l’ennesimo tuffo nel passato.
 
 
Guardavo mio nipote e mi chiedevo cosa avrei potuto raccontargli, non lo sapevo nemmeno io. Avevo passato così tanto tempo a cercare di reprimere i ricordi che ora mi veniva difficile pensare a cosa potergli dire.  Poi improvvisamente mi venne un’idea. < Resta qua, torno subito > gli dissi mentre in punta di piedi uscivo dalla stanza e andavo in quello che un tempo era stato lo studio di mia sorella. Appena entrai accessi la piccola luce sulla scrivania e aprì un cassetto. Subito trovai quello che stavo cercando: il suo quaderno. Se dovevo parlare di lei non potevo fare altro se non incominciare col spiegare il suo modo di vedere la vita e come comportarsi nei sui confronti. Mi guardai intorno avida di imprimere nella mia mente ogni particolare di quella stanza che era rimasta proprio come Ash la aveva lasciata quel pomeriggio e che era stata spettatrice di nostre litigate, risate e cazzate, per poi tornare nella mia stanza. Quando entrai vidi Chris seduto a gambe incrociate sul letto che mi aspettava. Presi un grosso respiro e lo raggiunsi. Una volta che mi fui seduta iniziai a parlare.  < Allora, ho pensato che prima di parlarti della tua mamma bisogna che io ti spieghi un po’ quale era il  suo modo di concepire la vita, e per farlo ho deciso di affidarmi a questo > gli dissi alzando in aria il quaderno. < Cos’è? > mi chiese curioso. < Questo era il quaderno di tua madre. Vedi lei era solita appuntarsi tutte le citazioni che più la colpivano e lo facevo su questo quaderno. Ora, quello che ti leggerò rappresenta nel migliore dei modi il pensiero di tua madre. Pronto? >. < Si >. Lo osservai per un attimo e subito compresi una cosa importantissima, Chris non somigliava solo fisicamente a sua madre, aveva anche la sua determinazione, la sua forza. Tutto ciò che avevo sempre ammirato in mia sorella ora lo vedevo in lui, e non potei non essere sicura che, ovunque fosse, Ashley non poteva che essere super orgogliosa del suo bambino. Con queste convinzioni incomincia a leggere.
<  Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
che è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede una sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità >
Una volta che ebbi finito di leggere mi voltai ad osservare Chris. Aveva la fronte agrottata, nella solita espressione che ha quando pensa. < Tutto bene? Hai capito quello che voleva dire quello che ho letto? > gli domandai, consapevole che per un bambino di quattro anni deve essere difficile comprendere una cosa del genere. < Poco a dire il vero > rispose un po’ confuso. Sorrisi per la sua innocenza e comincia a spiegare. < Vedi tua madre era una di quelle persone che odiava la quotidianità. Lei diceva che il quotidiano, volgere sempre le stesse azioni, fosse noioso. Lo riteneva una cosa da pazzi. Lei adorava fare sempre cose nuove, diverse.  Era tremendamente testarda e determinata, proprio come te, e se si metteva in testa una cosa la faceva. Ha sempre portato a termine ogni cosa che pensava. Ricordo di non averla mai sentita lamentarsi di qualcosa e ricordo che se succedevano dei casini che scombussolavano tutti i progetti che aveva fatto per la giornata inizialmente si arrabbiava, ma poi incominciava a ridere. Una volta le chiesi il motivo del suo comportamento e lei mi rispose che avrebbe lo stesso potuto portare a termine ciò che doveva fare, certo c’era stato un imprevisto, ma ciò non le aveva dato un motivo per buttarsi giù di morale, ma per andare avanti con ancora più forza di prima. Tua madre era inarrestabile, una vera forza della natura > gli spiegai con la mente persa tra i ricordi.  < E i suoi gusti? Qual’era il suo colore preferito? E  il piatto? E il luogo? Le piaceva fare shopping come alla zia Alice o no? > iniziò a domandare a raffica. < Ehi vacci piano campione. Allora il colore preferito della tua mamma era il turchese. Diceva perché è un colore che mette allegria ed energia e allo stesso tempo tranquillità e perché le dava la sensazione dell’ estate, che era la sua stagione preferita. Infatti adorava il sole e il mare, stava ore in spiaggia sin da quando era piccola e non usciva mai dall’acqua, come me del resto, la nonna ci chiamava sirenette. Proprio per questo il suo film preferito era in realtà il cartone animato “ La sirenetta”. Per quanto riguarda i cibi le piaceva quasi tutto. Era una gran golosa, ma ciò che adorava più di tutto era il gelato, ne era innamorata, soprattutto quello al pistacchio e al cioccolato. Come ti ho già detto il suo luogo preferito era la spiaggia. Ogni volta che voleva stare sola andava là. Amava vedere le onde dell’oceano infrangersi sul bagno-asciuga e sentire il loro rumore, lo definiva rilassante. Non aveva una canzone preferita,  ma capitava che per un certo periodo si fissasse con una. Era la persona più buona, dolce, simpatica, altruista, divertente e pazza che abbia mai conosciuto, insieme alla zia Alice ovviamente, e non lo dico perché era, anzi è, mia sorella, ma perché è così sul serio. Per quanto riguarda la questione dello shopping ci sono almeno altre milioni di cose ed episodi che potrei raccontarti, ma è tardi e dobbiamo dormire. Perciò sotto le coperte e a nanna > dissi autoritaria. Erano quasi le quattro del mattino e Chris doveva dormire. < Ma zia io voglio sapere tante altre cose sulla mamma > mi disse con il faccino triste. Subito lo abbraccia. < Le saprai amore. Te l’ho detto ti dirò tutto ciò che vuoi sapere, ti racconterò anche di alcuni episodi davvero divertenti, ma adesso è tardi. Abbiamo tutta una vita per parlare. E poi se deve essere un  nostro segreto mi dici come facciamo domani a spiegare a papà le occhiaie sotto agli occhi e perché non vogliamo alzarci? > gli chiesi sperando di convincerlo a dormire. < Hai ragione tu. E poi sono felice > < Davvero? Come mai? > < Perché hai detto che avremo una vita per parlare, perciò vuol dire che non te ne andrai più > mi disse con un sorriso sulle labbra mentre appoggiava la testa sul mio seno per dormire. Con le lacrime agli occhi cominciai ad accarezzargli i capelli mentre gli cantavo la ninnananna, quella che gli cantava sempre quando era più piccolo. Una volta che si fu addormentato iniziai ad osservarlo. Era così bello, sembrava un angelo. Ancora ricordavo quando era nato e io lo avevo preso in braccio per la prima volta. Era stupendo. Ripensai a ciò che gli avevo detto. Era vero che avevamo una vita per parlare, non lo avrei più abbandonato. Ma ciò su cui mi soffermai fu su quando gli dissi che Ashley è, e non era, mia sorella. Era vero. Avevo passato gli ultimi due anni a parlare di mia sorella, a definirla tale, solo e sempre al passato. Finalmente avevo compreso che anche se morta mia sorella era, è e sarebbe sempre stata tale, non importava che lei non fosse presente fisicamente. Per me c’era, c’era sempre stata. Finalmente capii che il vero motivo per cui negli ultimi anni non ero mai andata veramente avanti era perché io non avevo accettato la sua morte. L’essere stata in coma e il non aver potuto presenziare al suo funerale non mi avevano permesso di fare ciò che i dottori chiamano: “ elaborare il lutto”. Quella sera con mio nipote stretto tra le braccia capii che il solo modo per andare avanti era parlare di mia sorella, comprendere che il semplice fatto che io non potessi più vederla non significasse necessariamente che lei non esistesse più. Nel mio cuore lei ci sarebbe sempre stata e andare avanti non sarebbe stato come un tradimento nei suoi confronti, ma fare ciò che lei avrebbe voluto che io facessi. Quello che avevo fatto fino a quel momento, sopravvivere, quello era stato un tradimento. E lo avevo capito solo ora, ora rileggendo quelle righe che lei scriveva, quelle parole che ogni volta la commuovevano perché per lei erano reali, giuste, sensate. Finalmente avevo capito cosa dovevo fare, ma la domanda che mi ponevo era : ce l’avrei fatta?
 
 
Okay, il capitolo è finito. Spero che vi sia piaciuto. Il pensiero che ho scritto dovrebbe essere di Pablo Neruda se non sbaglio. Molte delle cose che ho scritto riguardo al carattere, al modo di pensare e ai gusti di Ashley rispecchiano me stessa. Io sono così. Con ciò non dico che mi rispecchio in Ashley, semplicemente voglio dirvi che ogni personaggio ha qualcosa di mio. Credo che così la storia sia anche più realistica. Detto ciò passiamo al capitolo. Come vedete Bella rivela abbastanza cose al nipote questa notte, ma come è stato detto nel capitolo questa non sarà l’unica volta che i due parleranno. Il dialogo tra loro sarà molto presente. Chris non è un personaggio secondario, è molto importante per la storia: è soprattutto grazie a lui che Bella decide di tornare ed è sempre grazie a lui se la protagonista di questa storia arriva sempre a comprendere molte cose che fino ad allora ha trascurato. Infatti proprio grazie a lui in questo capitolo Bella comprende che per andare avanti deve elaborare il lutto. Una cosa importante: in questo capitolo sembra anche che Bella comprenda che andare avanti non è tradire sua sorella. Non è così Bella inizia a convincersi di ciò, ma ci vorrà ancora del tempo prima che lei ne sia del tutto sicura e non sarà Chris ad aiutarla in questo, ma indovinate un poco chi? Eh si, finalmente dal prossimo capitolo entra in scena definitivamente il nostro amato Eddy.
Detto tutto questo vi lascio. Ci vediamo al prossimo capitolo.

 

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