He is everything anyone could need.

di Annieslost
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** When it all began. ***
Capitolo 2: *** And then I met you, ***
Capitolo 3: *** keep calm and breath deeply- ***
Capitolo 4: *** maybe, fainting is the easiest thing. ***
Capitolo 5: *** Losing my mind on a tiny error, ***
Capitolo 6: *** Nobody said that would be easy. ***
Capitolo 7: *** What the hell is going on??! ***
Capitolo 8: *** This makes no sense. ***
Capitolo 9: *** Dilatators, piercing & tattoos ***
Capitolo 10: *** Do you like someone? ***
Capitolo 11: *** Perfect boy for a perfect kiss. ***



Capitolo 1
*** When it all began. ***


Era giugno; era una bellissima giornata di fine giugno. 
Phoebe ed io aveva deciso da una settimana di andare alle piscine, e finalmente ci eravamo arrivate.

Cos'era in fondo per me quella giornata? 
Voglio dire, non aveva secondi fini, dovevamo solo divertirci, ridere, scherzare, fare foto... insomma, nulla di speciale, nulla che ora ricorderei così nitidamente.

Avevo appena finito di bere una "caffè zero" al cappuccino, e non vedevo l'ora di tuffarmi nell'acqua di quella vasca curviilinee così fresca e cristallina. 
"Sun, dai sbrigati con quel caffè! Voglio la piscina io!" mi urlò Phoebe dal cancelleto dell'entrata alle vasche. Lasciai giacere tutte le mie cose su di un tavolino in plastica bianca con annesso ombrellone dell' Algida e corsi da lei, spingendola in acqua, e in quel preciso istante, tra schizzi congelati, risate ed urla, lo vidi. Vidi la perfezione, fatta e finita; forse ringrazia madre natura per non avermi creata cieca... ma forse la ringraziai per aver creato lui. 
Era alto, con il corpo scolpito, con un sorriso talmente smagliante da far paura al sole di quel giorno, con dei capelli mossi ad incorniciargli il volto nato dalla creta di Venere. (?) Quegli occhi di un verde-azzurro impossibili da identificare perfettamente da lontano... Brillavano troppo.
Rimasi sull'orlo per qualche secondo, poi finii per cadere come un pero cotto nell'acqua. 
Di certo non mi aveva notata, ma io avevo l' visto, ammirato, e fantasticato già su di lui. 
Non posso dire di averci fatto una figura di merda, oh no, perchè questo sarebbe stato in caso mi avesse notata e riso di me, e fidatevi, sarebbe stata la cosa migliore che sarebbe potuta capitarmi in quel momento, viste le condizioni poco sane della mia mente.
Rimasi circa un minuto a pelo d'acqua osservandolo mentre cercava di non essere cacciato in acqua, ma venni malamente distratta dalla mia amica che cercava di farmi annegare.
Mentre a poco a poco riemergevo, cominciai ad imprecare contro di lei, e mi accorsi che Lui, era finalmente caduto in acqua, ed ora i suoi capelli fradici ricadevano sugli occhi, cosa che forse non gli dava poi tanto fastidio, perchè non accennò minimamente a spostarli.
"Ma che ti prende?? Ripigliati amore!" mi accusò Phoebe notandomi distratta, ammazza se ero distratta!
La fissai per bene negli occhi arrossendo come se fossi appena arrivata ad metro dal sole,  e poi le girai la testa verso quel bellissimo esemplare di uomo urlicchiando come una povera prociona in calore (esistono?).
Lei scoppiò a ridere, con tale divertimente che mi coinvolse, e per un attimo mi distraè dalla mia preda.
"No, no no! Concentriamoci!" urlai tornando di botto seria e autoritaria. "Allora, oggi abbiamo una missione, sono seria, lui deve accorgersi che esisto!" dissi a Pohebe, la quale è sempre pronta ad aiutarmi. 
"Sissignora!" urlò di rimando portandosi una mano alla testa in segno di saluto ad un comandante. "Quali sono i piani, signora?" 
"Li pediniamo, devono notarci!" le comunicai confabulando a bassa voce, e lei scattante mi sorrise divertita.
Cominciarono ad allontanarsi e noi con loro, sempre alle giuste distanze logicamente. 

Ma lui era di una bellezza fatale, una bellezza che ti sconvolge tutto, che ti frastorna l'intestino, che ti capovolge il cervello.

Arrivarono al ponticello che collega le piastrelle con ombrelloni di bordo piscina al centro della vasca, sulla quale è strutturata una piattaforma. Loro stavano lì sotto, si tuffavano dalla piattaforma, oppure scherzavano e ridevano sotto il ponte di legno appunto.
Io e Phoebe invece restavamo nascoste nella vasca che nasce dalla piattaforma, fingendoci interessate a tutt'altri argomeni, come smalti, bigiotteria, vestiti, scarpe... insomma, una valanga di boiate.
D'un tratto, finendo sott'acqua mi accorsi di una collanina nera sul fondo, che andai a recuperare quasi fosse una reliquia di San Francesco.
Aveva un pendaglio scuro, attaccato ad un filo di stoffa nero, sembrava qualcosa di etnico, venuto da qualche spiaggia del sud America o da qualche isola sperduta. Era davvero bellissimo, ed era suo, ne ero certa.
"Phoebe, Phoebe, guardaaa!!" la mia amica mi guardò divertita vedendomi riemergere dall'acqua con la mano alzata.
Osservò la collanina, poi guardò il ragazzo splendido, e scoppiò a ridere!
"Phoebe, daaaai cazzo!" le urlai ormai ridendo
"Si ok, potrebbe essere suo, ma se non lo fosse?" mi chiese cercando di sembrare seria
"be avrei comunque una nuova collana davvero figa" e scoppiammo entrambe in una fragorosa risata.
"Shhhh!!" tuonò lei ad un tratto, cercando di ascoltare qualsiasi cosa stassero dicendo i cinque ragazzi. "ascolta! Stanno uscendo! Vanno al bar!" infatti li vidi uscire dalla vasca, mettendo in mostra ogniuno il fisico in perfetta forma, Lui diede una scossa alla testa per liberarsi da un po' di acqua.
E dopo qualche minuto li seguimmo, ovviamente, e andammo al nostrro tavolino, cercando di essere il più possibile disinvolte e sexy, forse senza troppi risultati.
Mi tolsi la cuffia, portando la testa verso il basso e tornando dritta per poi tenere i capelli sulle spalle.
Ovviamente non erano parrticolarmente interessati alle nostre mosse super-sexy.
Decidemmo di andare al bar, tanto per passare davanti a loro un paio di volte; raccattammo i nostri portafogli, quando mi venne in mente un'idea che, per mia bieca stupidità, ci avrebbe fatte notare. Decisi che avrei lanciato la collanina a terra al nostro passaggio, proprio davanti a loro.
Passamo disinvolte, ridendo e scherzando, e "accidentalmente" lasciai cadere la collanina sull'erba. "E' fatta!" concordai tra me, fierissima.
Al nostro ritorno, non riuscii a vedere la collanina, ma di certo non mi potevo fermare davanti a loro oppure chiedere "hem scusate, avete per caso visto una collanina che probabilmente vi appartiene che prima accidentalmente mi è caduta?" no, no, di certo no.
Decisero poi di andare agli scivoli, "Phoebe! Dobbiamo andare sugli scivoliii!!"
"Heee no mia cara, io fin là sopra non ci vado, e poi  capiscono cavolo che li stiamo pedinando!!" mi urlò Phoebe stremata da questo continuo inseguimento.
"ok, ok, quindi dove ci mettiamo?" chiesi ancora fiduciosa, lo sapevo che potevo contare su di lei.
"Be, sotto gli scivoli ci sono degli scalini dove potremmo appostarci!" Sorrise Phoebe, caspita quanto potevo amarla?
"fatta!" concordai con lei rituffandomi in acqua per raggiungere gli scalini di gomma azzurrina.
I ragazzi ci passarano davanti una miriade di volte, ma dopo una mezz'ora buona, se ne andarono. Tornarono al tavolino, si vestirono e imboccarono l'uscita.

Di sicuro quella giornata mi scombussolò tutto.

Alle 22.00 della sera, ricevetti un sms di Phoebe, dal tono decisamente sovraccaricato:
Harry Styles, quest'anno deve fare il terzo anno, :DD

Perfetto, in quel momento potevo essere davvero in estasi: il ragazzo della mia vita aveva un nome.

Caaaroteeeee!!!!
Bene, sono tornata, l'altra ff mi aveva annoiata, e poi ora so usare meglio sto sito. u.u
Ok, che ne pensate?? Daaaai, vi prego, una piiiiccolissima recensione, soprattutto se mi dovete dire che faccio schifo! Pleaseee, :33
Vi saluto raggi di sole, spero vi piaccia!
Ann

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Capitolo 2
*** And then I met you, ***


Settembre, inizio della scuola. 

Era il primo giorno di scuola. 
Un'altro fastidiosissimo anno, solo che questa volta era una scuola nuova, con gente che bene o male conoscevo; ero infatti una "pivella", una "novellina" o come cazzo volete chiamare quelli del primo anno.
Arrivai all'entrata, in fondo non era così grande come lo immaginavo, non era così dispersivo, non era così diverso dalle medie.
Sono nella sezione D, dunque attraversai il lungo corridoio fin quando non trovai la classe giusta, con su affisso alla porta "1D", e si ricominciava. Come ad ogni cambio di scuola, dalla materna alle elementari, da queste alle medie e poi alle superiori. Devi come minimo affrontare per quattro anni l'orribile etichetta di "nuovi" di "piccoli".
Entrai in aula: c'era gente che scherzava, chi rideva, chi si lanciava astucci, e chi disegnava. Notai tra la folla sbraitante una ragazza seduta tranquillamente, con un banco libero affianco. Mi ci fiondai senza dare nell'occhio.
Mi sedetti tirando un profondo respiro di sollievo, e vidi che la ragazza mi stava osservando sorridente.
"Ciao sono Sunshine" le sorrisi di rimando porgendole la mano in segno amichevole.
Sul suo viso si aprì un sorriso gigante "Chirelle!" rispose affrettandosi a stringermi la mano ancora sospesa a mezz'aria.
Una bella ragazza, dagli occhi scuri, i capelli neri lunghi che si scioglievano ondulati fino alla vita, non troppo magra, non grassa. Era una normale, ma davvero bella.
Era anche un concentrato di energie e iniziative, come potei testare durante la mattinata.
Passai con lei infatti tutte le sei ore di lezioni, e anche l'intervallo; Phoebe non era con me, lei non c'era. Lei aveva deciso di intraprendere un'altra carriera, quella di parrucchiera, dunque andava in un'altra scuola, aveva iniziato a conoscere altra gente.

Alla prima ora avevamo inglese, la prof era una molto divertente e spigliata, e ci informò di molte cose sulla scuola e su tutti vari gruppi.
Alla seconda ora invece ci dirigemmo a spagnolo, una delle lingue che scelsi di studiare.
L'aula era proprio dopo quelle delle terze, e attraversandole sbirciai all'interno, cercando qualche figo che mi degnasse di un palese sguardo... E vidi LUI.
Harry, il ragazzo di giugno, quello della piscina! Era lì, seduto al secondo banco con uno dei ragazzi con cui era quest'estate, ma sinceramente non mi interessava particolarmente dell'altro ragazzo, anche se era piuttosto carino, io volevo solo lui, solo Harry.
"Terza A, terza A, terza A" mi ripetei più volte la sua classe, affinchè la memorizzassi, ma non avevo bisogno di molte ripetizioni, tanto quel titolo mi sarebbe rimasto impresso come un ferro caldo.
Ma la cosa che mi importò di più, è che lui stava guardando fuori dalla porta e per un istante i nostri sguardi si incontrarono, e riuscii perfino a sorridere.
Di certo avrà capito che non sorridevo a lui, perchè stavo effettivamente parlando con Chirelle, ma di fatto mi vide, mi guardò, mi notò.
In quell'infinitesima parte di minuti in cui riuscii ad avere un contatto con lui, mi sentii in paradiso.
E' stata una sensazione inesprimibile, una di quelle cose che ti colora il mondo di rosa, che ti fa vedere tutto più bello, che ti fa sentire una persona migliore. E' evidente che tutto ciò è una delle più inesprimibili cazzate che io abbia mai detto, ma è quello che provo.
Feci notaare il ragazzo anche a Chirelle, che concordò con me sul fatto che era davvero figo.
Non vedevo l'ora di riuscire a parlarci, non vedevo l'ora di riuscire a sentire il suo profumo, di sentire quali fossero i suoi ideali, le sue passioni.
Lui era tutto quello di cui una ragazza potrebbe aver bisogno.

Salveeee mie dolcesseeee, ;D
Okay, non c'è molta gente che segue questa sbobba, ma ringrazio le mie 3 fans che mi hanno recensita!! (tanto love for youu!!)
Detto questo... Daaai cazzo!!! Perchè quelle che leggono non recensiscono anchee??? Vi vergognate per caso? D:
Va be, su su, forza, ditemi che cosa ne pensate, :DD accetto ben volentieri le critiche (non è vero, sono permalosa, ma comunque servono anche quelle)
Tanti baciii, e scusate per la banalità di questo capitolo.

Ann

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Capitolo 3
*** keep calm and breath deeply- ***


Phoebe era felicissima per me, disse che avevo più possibilità di conoscerlo, e di certo non avrei dovuto restare solo a guardarlo da distante. 
Passamo di fatto due ore al telefono, cercando una qualsiasi scusa per avvicinarmi a lui. 
"Potresti chiedergli se può aiutarti in educazione fisica!" mi urlò stremata Phoebe dopo l'intero pomeriggio passato a suggerirmi tutte le opere che avrei potuto compiere.
"Phoebe, lo so che è tutto il pomeriggio che cerchiamo qualcosa!" le risposi con un tono tra il disperato e lo sconsolato "ma io sto cercando una scusa seria!" 
"Senti Sunshine, ho capito, ma se tu dici cose tipo: oh no! oppure: non lo potrei mai fare! o ancora :è troppo bello! Potrei morirgli in faccia! Io non riuscirò mai ad aiutarti!!!" 
Phoebe 2 Sunshine 0. Yeep, aveva troppa ragione.
Dopo aver respirato profondamente ripresi "okay, hai perfettamente ragione... mi arrendo! Cercherò di parlargli!" mi arresi sospirando nuovamente. 
"Allora andrai a parlargli per un qualsiasi progetto di arte!" mi ordinò la mia amica dall'altra parte del filo. 
"ma non stiamo facendo nessun progetto a scuola!" protestai a mia volta.
"bene, allora aspetterai di fare qualsiasi cosa! Contentaa Donna?" 
"Contentissima!" E sigillai la cornetta al telefono per poi lasciarmi cadere sul letto.

**

Le prime due ore della mattina erano di arte, e sinceramente non vedevo l'ora che ci affidasse qualsiasi progetto che potesse coinvolgere per qualsiasi strano motivo anche le terze.
"Buongiorno ragazzi!" Esordì il prof di arte. Un uomo basso, mezzo pelato, e con i pochi capelli rimasti tutti grigi, sulla sessantina.
"Buongiorno prof!" rispose all'unisono la classe con la classica aria da studente della prima ora, ovvero "non-scassate-perchè-ho-ancora-la-testa-nel-cuscino".
"Bene, oggi cominciamo il progetto in collaborazione con la città della speranza" iniziò lui "Questa cosa non ci occuperà molto tempo, soprattutto perchè potrete farlo in collaborazione con gli studenti di terza" a quelle parole mi illuminai: perchè mai quelli di terza avrebbero dovuto aiutarci? Non avrebbero potuto aiutarci quelli di seconda? O quarta? Riflettevo in preda ad una qualche crisi inspiegabile, avrei dovuto essere felicissima, il mio progetto stava cominciando avere delle basi. 
"Quindi dovrete procurarvi il materiale, la scuola dispone di sole 150 sterline per classe" uno sbuffo generale invase la classe "lo so che non tenete particolarmente a sborsare qualunque cosa di tasca vostra...ma non siate cromiri!" e qui, per chiunque non conoscesse questo linguaggio "antico" cromiro sta per tirchio, con le manine corte o come volete definire chiunque non voglia spendere soldi per cose... inutili diciamo. Be, io sono proprio quel genere di persona: non sopporto spendere i MIEI soldi per qualcosa di cui non me ne potrebbe fregare di meno; di certo preferisco inverstirli in qualcosa di più costruttivo per la mia vita sociale: vestiti, trucchi, scarpe, borse, cinture.... insomma, suppongo di aver reso l'idea.
"Dunque, loveremo con i ragazzi di terza A" ci informò il vecchio, e quasi cadevo dallo sgabello... avrei lavorato con la classe dei fighi,... con HARRY STYLES? Mi stava prendendo in giro vero?  E invece no, aveva davvero detto quelle paroline magiche che mi ustroirono il cervello, e quanto parve anche i condotti respiratori. 
Mi ritrovai a cercare aria come un beduino nel deserto del Sahara. "Signorina Mayn? Mayn?" La voce del prof si faceva sempre più pressante "Sunshine??" sbraitava "Portatela in infermeria!" "SUBITO!" aggiunse. E qualche anima pia mi trascinò in infermeria.

"Calo di zuccheri" mi informò l'infermiera al mio risveglio.
E io che pensavo di aver immaginato troppi fighi. Pazienza.
"Ti teniamo qui per una decina di minuti poi puoi pure andare" mi sorrise lei gioviale. Io ricambiai con un "grazie". 
Mi sedetti su una sediolina nera poco dopo la porta d'entrata con una barretta al cioccolato in mano. Ne smangiucchiai qualche pezzetto, che quasi mi andaò di traverso quando vidi quella figura angelica sull'uscio...

Stavo forse morendo oppure era davvero colui che inseguivo quel ragazzo con il ghiaccio sulla spalla? 


Che bello! Qui non mi caga nessuno! :D 
Bene, per volontà di Cristo ho aggiornato, ma tanto.. sto parlando da sola perchè questa ff fa schifo a tutti, nessuno la legge, quei pochi che si degnano, nemmeno la recensiscono.
Ebbene... Grazie a quelle povere anime (quali Michela e Cristiana) che hanno recensito.
Ann-

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Capitolo 4
*** maybe, fainting is the easiest thing. ***


Stavo forse morendo oppure era davvero colui che inseguivo quel ragazzo con il ghiaccio sulla spalla?

Esatto, era proprio lui, e si stava guardando intorno cercando probabilmente l'infermiera. 
Era il mio momento, dovevo assolutamente dire qualcosa, al più presto.
Lui era lì davanti a me, solo qualche spiffero ci separava; presi un grandissimo respiro e sussurrai con tutta la naturalezza che avevo in corpo "E' di la con una ragazza" e gli sorrisi debolmente mentre si girava per osservarmi dalla sua maestosa altezza. 
Non mi aveva nemmeno notata fino a quel momento, forse perchè sono troppo piccola, forse perchè troppo insignificante.
"Ah grazie" mi sorrse "allora aspetto fuori" e fece per aprire la porta.
"No!" urlai troppo pesantemente. Ohh, ma che diavolo mi girava per il cervello? Che figura!! "Hem, volevo dire che forse è meglio se aspetti qui.... si insomma, se no lei non sa che la stai aspettando... poi potrebbe rognare..." farfugliai qualcosa di incomprensibilmente stupido, tanto che avrei preferito annegare in una vasca di lurido petrolio piuttosto che assistere alla mia vergognosa scena.
"okay okay" disse accennando una risata "aspetto qui, ho capito!" e rise ancora prima di sedere sulla sediolina affianco a me. 
Il suo profumo si confonde con l'odore che c'è in palestra, dove forse si è procurato quel dolore alla spalla.
"Tu perchè sei qui?" mi chiese lui d'un tratto. 
"Hum, hem.. si... hem... ho avuto un calo di zuccheri durante l'ora di arte" -per colpa tua- volevo aggiungere, e al solo pensiere una risata mi solleticò le labbra. Però dovrei smetterla di parlare come un'idiota! 
"ah belloo... quindi saresti svenuta?" Wow, ne sa qualcosa allora dei cali di zuccheri.
"Esattamente." e indicai la barretta al cioccolato che trattenevo ancora a mezz'aria dal momento in cui era entrato. "tu invece che hai combinato?" mi uscì di rimando questa domanda come se fossimo grandi amici. Vado sempre peggio insomma.
"Mah, niente, io ed un mio amico ci stavamo esercitando, per così dire, con qui pali in legno della palestra... hai presente?" mi chiese cercando di spiegarsi; io annuii "ecco bene, e quel deficente me l'ha rovesciato sulla spalla, ma forte!" mi disse con quell'aria da ragazzo duro ma che ogni tanto lascia vincere anche i suoi amichetti. hahah, bella questa!
Io risi addentando un pezzo di barretta. Lui mi porse la mano "Comunque piacere, Harry" e quasi mi sciolsi quando i nostri occhi si incontrarono, quando lui fissò le mie pupille, ed io le sue che splendevano, che brillavano. Di quel verde così perfetto, così inarrivabile, che sembrava costruito apposta per lui da Dio in persona. 
"Sunshine" e strinsi -strinsi per modo di dire ovviamente perchè le mie mani erano burro fuso ormai- la sua. 
Poco dopo mi misi ad osservare per bene le sue mani, che sono una delle parti dei ragazzi che osservo, oltre al viso e al collo. 
Nessuno mi chieda perchè osservo mani e collo, ma non posso davvero farne a meno.
Erano perfette, ovviamente. (Avevate dubbi?) Le dita lunghe non erano da alieno, non erano anoressiche, erano lunghe ma con quell'aspetto da uomo vero, da colui che fa ginnastica e sta ben attento ai suoi muscoli, che erano ben visibili sulle braccia appena sotto il bordo della maglietta.
Era mani muscolose, ecco. Erano bellissime. 
"che classe fai?" interruppe le mie divagazioni cercando di spezzare quel silenzio che si stava venendo a creare.
"Sono in prima, tu?" ovviamente lo sapevo benissimo, ma dovevo fingere di non averlo mai visto prima.
"In terza!" mi rispose con tutta la naturalezza possibile.
Poi mi sorrise ancora, e ancora, e ancora. Rimasi a fissare quella dentatura perfetta, e forse ho tenuto anche la bocca aperta. "Stai bene?" mi chiese poco dopo fissandomi vagamente preoccupato.
Cercai l'aria che mi sfuggiva nuovamente... forse erano un po' troppi due svenimenti in un giorno, ma proprio non riuscivo a sostenere un'immagine per più di due minuti nel mio cervello che raffigurava HARRY STYLES.


Ta daaaa!!!
ahah, figo, ho scritto il capitolo.. yeaaah!
Ok, questo non mi ispira particolarmente, soprattutto nell'ultima parte.
Spero però che piaccia ugualmente alle persone figose che anche se non hanno un account mi riempioni di compliementi sui social network o dal vivo. (:D)
Un bacio umidiccioso (?) a tutte le figose carotine che mi illudono di essere brava.
La vostra Ann.

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Capitolo 5
*** Losing my mind on a tiny error, ***


Dedicato ad una delle mie migliori amiche, Michela.
Grazie per esserci sempre e per volermi così bene. Ti amo.

Tornò l'infermiera per prestarmi soccorso.
Mi risvegliai di nuovo sul lettino, ma questa volta non vidi solo un'accecante luce bianca proveniente da una fastidiosa lampada nel soffitto sopra la mia testa, ma mi ritrovai sopra il naso niente meno che Harry che mi osservava preoccupato in cerca di un qualsiasi cenno da parte mia per dimostrare che fossi ancora viva.
Non potete nemmeno immaginarvi quale fu la mia reazione; forse per lo spavento, o forse perchè non mi aspettavo di ritrovarmelo davanti, tirai un urlo soffocato balzando seduta sul lettino, e andando a sbattere rovinosamente contro il suo naso!
"Harry, mioddio!" cercai di dire "Oddio scusa, perdonami, mi hai spaventata!" Lui con una mano sul naso si sedette sul lettino affianco a me... Oh cazzo, l'avevo combinata grossa.
Si lamentava dal dolore, e alcune goccioline si sangue gli rigavano le gote. "INFERMIERAAAA!!" urlai disperata, forse più di lui.
La donna accorse, e, dopo avermi lanciato un'occhiata decisamente malevola, si dedicò alla "cura" del bel ragazzo accanto a me.
Mi sentivo come se avessi appena fatto una di quelle cose che si potrebbero mettere nel libro delle "cose da non fare mai nel vita".
Infatti avevo fatto una di quelle cose racchiuse nel libro.
Il che ovviamente non assegnava nessun punto alla mia autostima già sotto i piedi dopo la figuraccia di cadere svenuta davanti al ragazzo più bello della scuola.
 
I stare at my reflector in the mirror...
Why am I doing this to myself?
Losing my mind on a tiny error,
I nearly left the real me on the shelf..
"no, no, no, no..."

Mi dissi cercando di mantenere il controllo.
Non dovevo abbattermi, è già lui probabilmente mi odiava, per cui non avevo bisogno di autoinfliggermi altro odio.
Per cui mi alzai dal lettino, prontissima a fare qualsiasi cosa mi chiedessero l'infermiera ed Harry.
"Mioddio Harry, ti scongiuro, scusami!" lui continuava a mugugnare qualcosa ma mi guardò, prestandomi un attimo di coraggio, o forse lo stava cercando lui il coraggio in me, dato che poco dopo disse "Vi prego ditemi che non sto sanguinando!" e continuò terrorizzato "Potrei svenire vedendo il sangue!!"
Aveva un espressione da cucciolo addosso, avrei voluto abbracciarlo per poi far sparire tutto il liquido rosso che tanto lo preoccupava, ma decisi che sarebbe stato più giudizioso aiutare l'nfermiera con garze e disinfettante.
"Fortunatamente non è stato nulla di grave, ma Styles, ti consiglio di stare lontano dalla testa di questa ragazzuola, è davvero pesante!" Annunciò a lavoro ultimato la donna, dandomi un buffetto sulla fronte.
Normalmente avrei reagito urlando di lasciarmi in pace, ma non ci badai molto in quel momento, perchè vedevo solo Harry. Era bellissimo anche con la benda sul naso, sembrava anche più tosto e vissuto. (?)
"Harry, vuoi chiamare a casa per farti venire a prendere?" disse lei "sarebbe il caso sai?", lui si diede un occhiata in giro, buttando lo sguardo anche oltre il vetro della porta, e probabilmente intenzionato a mostrare "la mia grande opera" a tutti i suoi amici disse che stava benissimo e che sarebbe rimasto a scuola.
Imbarazzata uscii insieme a lui dallo stanzino. Non sapevo bene come comportarmi in quel momento, avrei dovuto salutarlo, scusarmi e sparire o parlare di qualcosa a caso uscendo in cortile insieme a lui?
"Harry!" sentii delle voci in lontananza urlare "Harry! Ma che hai combinato scemo?" chiesero poi queste voci. Decisi che era meglio andarmente, dato che lui stava già ridendo con i suoi amici, davvero carini, e che non mi stava badando più.
Corsi a cercare Savannah e Georgina, le uniche mie amiche che scelsero di fare la mia stessa scuola, ma che tuttavia non capitarono nella mia classe.
Intravidi Selene tra la folla, impossibile non notarla. Magra e minuta, dai lunghi capelli biondi platino con ciocche verdi, viola, blu e fucsia.
mi precipitai da lei, la quale stava divorando la solita mela che portava con sè anche alle medie.
"Savannah!!!!" urlai a perdifiato "Savannah mioddio!, non ci crederai!!" ripetei
"Cazzo calmati che mi fai andare di traverso sta cazzo di mela!" mi disse porgendomene metà; l'accettai e riempendome la bocca le raccontai tutta l'assurda storia.
"bene, ho capito si e no un quarto di quello che hai tentato di farfugliare, ma.. chi sarebbe questo Harry?" mi chiese con il suo solito tono tra l'indifferente e l'agitato. Ma non agitato da eccitazione, agitato da... rabbia?
"E' quello là!" E glielo indicai con una faccia simile a quelle che disegnano in modo un po' stilizzato nei manga giapponesi per far intendere che la ragazza è molto emozionata. Occhietti sbrilluccicosi e bocca a tre coricato vi suona meglio? Bene, io ero proprio così.
"Hum, è carino.... Ma il suo amico affianco è molto meglio! Guarda che culo!" Osservò interessata. Si riferiva ad uno un pochino più alto di lei, magro, dai capelli castano scuro e gli occhi azzurri. E con davvero un bel fondoschiena. Ero determinata a conoscerli tutti, dal primo all'ultimo, ma specialmente ad entrare nella loro vita. Almeno in quella di Harry.


Badabum, badabum chacchà!
Buonsalve a tutti!
Dopo circa un mese che non scrivo, mi è venuta l'ispirazione per questo capitolo (ringraziare #Depressionetime)!
Boh, spero che piaccia a voi piccole dolcezze che leggete.
Un forte bacio alla spagnola (esiste! Controllate!),
La vostra Annie.


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Capitolo 6
*** Nobody said that would be easy. ***


La vera felicità non è in fondo a un bicchiere, non è dentro ad una siringa: la trovi solo nel cuore di chi ti ama. 
Jim Morrison

Passarono due mesi, non parlammo più, e non ebbi nemmeno la fortuna di incontrarlo fuori, e tantomeno in corridoio, dato che eravamo in due piani differenti. 

Eravamo in classe alla prima ora del martedì, ed io quel giorno ero seduta vicino le finestre e potevo vedere tutto "il panorama" che c'era là fuori. In effetti non era un gran chè, ma tutti quanto desideravano ardentemente quei posti. Io ci ero capitata per caso; di sicuro però era più interessante guardare gli alberi mossi da un venticello invernale piuttosto che ascoltare quelle stupide lezioni. 
Erano davvero passati due mesi; non avevo più avuto occasione di parlare con Harry. Lo vidi di sfuggita solo qualche volta ma non penso lui mi vide mai. 

Osservai i giorni scorrere come foglie, poi le settimane e poi i due mesi. 
Non riuscivo a capire perchè non avessi la minima dose di coraggio per andare a cercarlo: bastava che gli dicessi "hey ciao! Sono quella che ti ha fatto sanguinare il naso!" beh, o giù di lì. 
Ok, era il momento di darci un taglio con queste sfilze di cavolate.
Non eravamo fatti per conoscerci, nè tanto meno per amarci. Al meno questo valeva per lui.

Stavo contemplando l'inutilità di quel inutile cortile, quando mi apparve la bellezza. 
Era proprio lui! Harry Styles! 
Quanto potevo amare il professore di arte che perfino in pieno inverno li portava fuori a fare le ex-tempore o come cazzo si chiamano quelle tavole? Tanto, sicuramente.
Lui era lì, con la sua sedia ben piazzato davanti alla scuola come altri suoi compagni. Aveva appoggiato il blocco da disegno sullo schienale e lui si era seduto a cavalcioni . Iniziò dopo qualche secondo a disegnare; tracciare linee nere sul foglio bianco cocco che a poco a poco avrebbero formato una figura sicuramente bellissima ed armonica... e se lui non fosse stato bravo nel disegno? Se fosse stato come spesso sono i ragazzi? Dai insomma, la maggior parte delle volte ti ritrovi in classe degli impediti che appena appena riesco no a disegnare uno smile. Non avrebbe fatto differenza se lui non avesse spiccato particolarmente in quella materia perchè tanto nemmeno io sono poi così brava, ma di certo sapere che il ragazzo più bello della scuola era così perfettamente in sintonia con un dio greco sarebbe stato davvero affascinante.
Passai dunque le seguenti due ore della mattinata ad ammirare quella bellezza che non alzava mai la testa dal foglio, se non un paio di volte, guardando verso l'alto, molto in alto, quasi dove c'ero io, ma di certo non poteva vedermi. Quando d'un tratto vidi avvicinarsi una tipa. Bene, tutto ok. Era una suo compagna di class... CHE LO BACIAVA?
Della serie... "CHI CAZZO E' QUELLA FOTTUTA TROIA CHE SI STA BACIANDO IL FIGAZZO DELLA SCUOLA? " pensai decisamente irosa.
Lei era magra, bassina e con i capelli lisci lunghi fino al culo. Ok, era carina, ma era una troia, punto.
Era Gabby Mc Donald, una stronza di proma categoria che se la faceva con tutti. Ecco.
"Mayn, visto che sei così interessata al nostro cortile, ti propongo di venire alla lavagna per calcolarne la superficie basandoti sulle informazioni che abbiamo appena analizzato" mi disse con il sorrisetto la prof. di matematica, suscitando l'ilarità della classe.
Fortunatamente riuscii ad eseguire quella specie di problema e tornarmene al posto. Il mio compagno di banco era una secchia assurda, e mentre andavo a sedermimi guardava con circospezione, per cui luquidai pure lui con un "che problemi hai?" e si voltò fissando la lavagna e mugugnando qualcosa. Tornai a fissare il cortile, ma la sua classe stava "levando le tende" e tornando in classe, tanto da lì a poco la campanella avrebbe suonato segnando il quarto rintocco della mattinata.
Driiiin!

Arrivai a merenda con una faccia simile a quella di un cammello che ha finito l'acqua dopo appena due giorni nel deserto.
Mi trascinai giù dalle scale giungendo all'angolo più definito del cortile, formato dall'edificio della palestra che inspiegabilmente hanno costruito con uno spigolo assurdo.
Aspettai di essere raggiunta dalle mie amiche e cominciai a smangiucchiare i crackers.
"Buongiorno!" esordì Savannah addentando la sua solita mela riproducendo il suono della Mentadent; la salutai alzando la mano per aspettare la sua schiacciata che non tardò ad arrivare.
"Ciao a tutte!" si unì a noi anche Georgina, solare e sorridente. La salutai sorridendo e schioccando la lingua a denti serrati.
Capirono che c'era qualcosa che non funzionava, per cui cominciarono ad accennare cose tipo: "che succede?", e lì tirai fuori tutta la mia indignazione nei confronti di quella tizia da due soldi.
"quella maledetta puttana di Gabby Mc Donald ha baciato Harry. E' una puttana! E' una stronza! Ma chi la vuoleee?? Ma dove va a farsi male??? Ma perchè non se ne sta a casa sua? CHI LA VUOLE?? E' UNA PUTTANA!" urlai finendo.
"finito?" mi chiese con aria scazzata Savannah. "Shhii" risposi sconsolata.
"Daai cazzo Sav, non vedi che sta da cani?" e Ginger si sedette su quella specie di muretto/marciapiedi con me. "Tanto tu sei più bella di lei!" mi disse cercando di consolarmi. Feci spallucce e mi alzai "andiamo a fare un giro và".
 Arrivammo fino alla bacheca scolastica, dove si esponevano gli schizzi più artistici degli studenti, e notai un disegno bellissimo: era una ragazza dallo sguardo sognante rivolto al cielo, dai capelli ricci e lunghi con le ciocche attorno la fronte delicatamente raccolte da un fiore lilla ed incorniciata da una finistra tipicamente da castello medievale. Una mano raccolta in un morbido pugno le sosteneva il mento.
Era in biaco e nero, era stupenda. Era un disegno di quel giorno, l'avevano fatto quella mattina! Ma nessuno l'aveva firmato, diamine.
Lo feci notare alle ragazze che ne rimasero stupite quasi quanto me. Rimasi a bocca asciutta ammirando quel capolavoro. E se l'avesse disegnato proprio...


 





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Capitolo 7
*** What the hell is going on??! ***


Amore!  Ecco un volume in una parola, un oceano in una lacrima, un turbine in un sospiro, un millennio in un secondo. 
Martin Tupper

E se quel disegno fosse stato suo? 
Mi continuai a ripetere questa domanda durante la strada di casa. 
In fondo avrebbe avuto senso se fosse stato suo, ma non avevo elementi per saperlo; Non sapevo se fosse stato bravo in arte, non sapevo cosa avesse disegnato e.. -ma chi se ne frega di quella tavola!- Pensai -Lui sta con una ragazza, questo è il vero problema!- continuai, ma poi la smisi di ripetermi queste cose, sentendomi un po' meno scema. 
Arrivata a casa non trovai nessuno, per cui, trascurando il mio stomaco brontolante, andai a prendere il computer in camera portandolo in cucina e feci una "surfata" in internet. Appena connessa a Facebook mi accorsi che tra le notifiche avevo un invito ad una mega festa, alla quale erano invitati tutti quelli di terza superiore, e per fortuna anche qualche infiltrato delle prime, tipo me. In quel momento ringraziai Dio per avermi fatto conoscere ai campi estivi Emis, una ragazza di terza. 
Decisi di aderire. Non mi interessava nemmeno chiederne il permesso a mamma, tanto 1-ero certa che mi avrebbe lasciata 2-sentivo una forza calamitica (?) che mi attraeva verso quella festa. EH MI PARE LOGICO, c'avrei incontrato Styles!
Avrei dovuto darmi una calmata, lo so, ma non riuscivo, per quanto potessi sentirmi una sfigatissima a suo confronto, a non pensare al suo viso così perfetto, al suo fisico statuario e alle sensazioni che provavo solo a ricordarmi il suo profumo, Bleu di Chanel, mio dio quanto è buono quel profumo.
Decisi di chiedere ad un paio di amiche di accompagnarmi: Phoebe e Savannah, ovviamente. Avevate dubbi? 
Phoebe, appena la chiamai, eccitata accettò subito, mi disse che il pomeriggio stesso saremmo andate a cercare dei vestiti figamente consoni. 
Quando chiamai Savannah e la raccontai della festa, la sentii insolitamente euforica, non era da lei, ma in qualche modo mi fece andare ancora più in fibrillazione avere due amiche che sicuramente avrebbero passato il resto della settimana a progettare il da farsi una volta giunte alla festa.

"E' la nostra occasione, oh sì, tocca a noi ora!" continuavamo a ripeterci. E lo sarebbe stata davvero.

Il pomeriggio stesso, come promesso, Phoebe mi portò a fare shopping in un centro commerciale.. be speciale. 
E' il migliore dalle nostre parti, e spesso lì si possono fare degli incontri speciali. 
Ci divertimmo da matti, avremmo voluto comprare qualcosa in ogni negozio, ma di vestiti ce ne servivano due, inoltre non avevamo molti soldi da spendere.
Circa una mezz'ora dopo essere entrate nel primo negozio, stavamo entrando nel terzo, e sembravamo decisamente ubriache.
Andai per sbaglio addosso ad un ragazzo di spalle, anche se a primo impatto credetti fosse un espositore in un posto decisamente scomodo, tanto che mi rivolsi al ragazzo/espositore con una faccia che se fossi stata in lui, mi sarei colpita il naso con un pugno; invece il qual bel ragazzo si voltò dapprima con uno sguardo che faceva trasparire una certa indisponenza, ma appena si accorse delle nostre condizioni pietose sorrise con i suoi bellissimi denti bianchi.
Mi scusai come una scema, soprattutto perchè seppur essendo stata io ad andargli addosso lo guardai come se fosse stata unicamente colpa sua.
"non preoccuparti, non è successo niente bella!" ripetè più volte cercando di farmi entrare nella testa che dovevo andarmene e smettere di ostacolare il suo shopping.
"Dolcezze, come vi chiamate?" chiese il bel ragazzo guardando con aria sconsolata soprattutto Phoebe che non sapeva come farmi stare zitta. 
"Io Phoebe" rispose "quest'altra è Sunshine" spiegò con aria rassegnata. 
"Fate shopping?" chiese l'amico del tipo figo. 
"No, andiamo a sbattere contro gli scaffali" risposi io con una faccia alla : ARE YOU FUCKIN' KIDDING ME? 
Loro si misero a ridere scoprendo quei denti oltremodo perfetti. Riuscii a notare due piercing sulla lingua, davvero sexy. Okay, non so perchè ma mi piacciono tantissimo sui ragazzi. 
"Be, io sono Enis" Disse il gran figo a cui andai a sbattere "Ed io Tobias", strizzata di occhiolino di entrambi "Siamo gemelli" all'unisono e ciao ciao belline. 
Salutammo e appena ci girammo scoppiammo a ridere.
"Boia che bonii!" recitammo io e Phoebe neanche fosse logico. In effetti era logico, erano davvero stupendi.


A fine pomeriggio riuscimmo a trovare due vestiti stupendamente sexy. Non da troie. Sexy.
Erano, obbligatoriamente, di Tally Wejl, ed erano stupenti.
Andammo a casa felicissime, e ovviamente Phoebe dormì da me.
La sera dopo infatti si sarebbe tenuta la famosa festa.
Passammo l'intera giornata a prepararci, e non scherzo, alle otto e mezza di sera, corravamo per casa come delle galline senza testa in preda a crisi nevrotiche perchè non eravamo ancora pronte.
Alle nove, pronte per circa metà, venne a prenderci la mamma di Savannah, che nel frattempo aveva passato il pomerggio con noi.
La festa era già un casino totale, la musica si sentiva fino a metri di distanza dalla villa. La madre di Savannah ci guardò un tantino male, ma poi la figlia la guardò con un faccino tenero e lei se ne andò, dicendoci che sarebbe passata a mezzanotte in punto.
Tipo Cenerentole insomma.
Appena entrammo alla festa, davanti a noi trovammo il disastro più cronico: tavoli con bottiglie e bicchieri rovesciati, di cui molti a terra; gente che balla sopra ai tavoli e altra che limona sotto; musica a palla e pupille dilatate.
Ed erano solo le nove di sera.
Ci venne incontro Emis, non ancora del tutto ubriaca per fortuna "Suuunn!!!" e mi abbracciò; ok, forse era un po' tanto ubriaca. "Emis, che se fa qui?" le chiesi ridendo.
"Se festeesciaaa!!" urlò cercando di far sentire la sua completa ubriachezza
"Bene, allora andiamo a festeggiare!" le urlai raccogliendo un dei bicchieri che delle ragazze ci avevano portato all'entrata.
Era qualcosa di forte, ma.. be non mi interessava, cercavo solo di sembrare il più disinvolta possibile e.. perchè no, cercare di andare addosso a Harry.
Andavo indietreggiando e ancheggiando ad occhi semi chiusi con il bicchiere di nuovo pieno, finchè non mi sentii urlare in un orecchio simile ad un lamento.
Mi girai, guardando colui da cui proveniva quell'urlo.. era proprio Harry.
Non ci potevo credere! Ero riuscita a pestargli il piede!
Sembrava tutto come la prima volta, quando per sbaglio gli feci sanguinare il naso.
"Tuuu??!!!?" esclamò ridendo
"huuee scusameee, non guardave proprio dovee nadav-o neèh!" mi uscì questa specie di frase contorta, tanto che lui scoppiò a ridere.
"vieni che vi presento ai miei amici và!" ovviamente Phoe e Sav avevano gli arcobaleni alla bocca, ma a me importava solo d'essere vicina a lui, di riuscire a respirare quella schifosissima aria che respirava.
"Niall, Liam, Zayn e Louis" disse mentre loro ci salutavo ogniuno a proprio modo.
Le altre due sbavavano a momenti, per cui presentai anche loro "Phoebe e Savannaaahh!" Gridai indicando prima una e poi l'altra.
Liam sussurrò qualcosa ad Harry, oppure glielo urlò, be io comunque non capii, ma riuscii a notare che parlavano di me.
"sceee qualche problemmm?" urlai mettendomi tra di loro, e il mio bicchiere era nuovamente pieno! (misteero)
Si guardarono e poi scoppiarono a ridere, poi Liam togliendomi il bicchiere di mano "questo lo prendo io eh!" e mi fece l'occhiolino e finchè io cercavo di protestare Harry mi baciò.
Esatto. Mi baciò. Lo giuro. Avrei potuto morire. Tutto quello in effetti non aveva senso, ci eravamo parlati solo un paio di volte e.. Lui mi stava baciando Giuda bisonte! (?)
Per un attimo mi guardo' negli occhi e poi sussurrò "era da un po' che volevo farlo!" e ridendo tornò a baciarmi.
Che assurdità era mai quella?

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Capitolo 8
*** This makes no sense. ***


Felicità è non fermarsi mai a pensare se la si ha.
Anonimo

Erano le undici e mezza ed eravamo tutti fuori nel grandissimo giardino mentre Harry era andato a prendere un paio di bicchieri per noi.
Avevo perso di vista da un po' Phoebe e Savannah e anche Zayn e Louis. Ma in realtà avevo perso di vista qualunque viso conosciuto.
Riapparve magicamente Harry con un bicchiere anche per me, mi mise un braccio dietro la schiena e .. be era come ballare, ma alla fine io muovevo solo un po' il culo scolandomi fino l'ultima goccia il bicchiere che mi aveva portato Harry.
"Reggi bene l'alcol hè?" mi chiese scherzando
"Paaareee!" risposi cadendogli praticamente addosso. Lui scoppiò a ridere reggendomi tra le sue braccia perfette. Riuscii a sentire perfettamente il suo profumo di Chanel, e mi accorsi che, anche se con un tacco dodici, ero più bassa di lui. Non tanto, ma ero un po' più bassa.
Riuscii a scostarmi e a reggermi in piedi da sola, senza aiuto di Harry o che altro. 
Decisi di lasciare un attimo Harry e andare a controllare in giro com'era la situazione. 
"scusa un attimo" sorrisi e mi avventurai tra la folla di gente ubriaca fino al midollo.
Trovai Savannah che baciava Louis e Phoebe con la mano di Zayn praticamente sul fondoschiena.
Vidi abbastanza per essere certa che quella serata sarebbe stata un successo.
Tornai quindi da Harry, lasciando il bicchiere ancora mezzo pieno su uno dei tavolini disposti attorno al mini bar; mentre ero sempre più vicina allo splendido ragazzo, notai che altre due ragazze stavano parlando con lui, mentre Gabby.. Gabby si stava strusciando addosso ad Harry come fa la mia gatta quando arrivo a casa dopo scuola. Ma che storia era mai quella? 
Mi avvicinai ancora, e poi ancora, fin quando tutti si accorsero di me. Harry mi guardava con aria tranquilla, e le ragazze pure. Oltre a Gabby, la più bassa, c'erano anche una biondina dagli occhi azzurrissimi e una ragazza alta quasi come Harry dai capelli corti e mossi, riuscii a intravederle anche delle ciocche verdi nella parte bassa della testa, facevano un bel contrasto con i capelli corvini.
Io fissavo comunque tutti e quattro come fossero appena scesi da marte, anche se loro sembrava non riuscissero a farci caso.
"Scusate ma... qualcuno mi spiega che accidenti sta succedendo? Harry, sei per caso ubriaco?" 
Risero tutti scambiandonsi occhiate eloquenti, e finalmente la biondina si decise a parlare. 
"Harry ha un harem!" mi disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Tante api attorno alla regina" continuò Gabby guardando il ragazzo che invece guardava me come per dire "hee, che ci vuoi fare!" 
Vedendomi interdetta la corvina mi chiede "Lo sai cos'è un harem vero?" 
"Certo che lo so. Quando un ragazzo ha tante ragazze insieme" 
Tutti risero e cominciarono ad applaudire "Complimentii!" cinguettò Gabby come se avessi avuto due anni.
"Vuoi fare parte anche tu dell'harem?" mi chiese Biondina
"Ma voi siete pazzi! No che non voglio far parte di.. di.. di questo schifo!" gridai esasperata e me ne andai velocemente, senza nemmneo girarmi o aspettare una loro reazione. Harry non mi seguì, per cui voleva dire che per lui, tutto andava benissimo così.
Non riuscii a incontrare Phoebe e Savannah, ma Niall sì.
Vide la mia faccia arrabbiatissima, e probabilmente aveva già capito dove sarei andata a parare.
"Che è, pure tu hai un harem??" gli ululai contro "Ma non vi fate schifo da soli?" continuai "Ma come cavolo si fa ad avere tante ragazze insieme??" 
"Senti senti senti, calmati!" Mi interruppe prima che riuscissi a far volare altre mosche dalla bocca. "Harry è l'unico che si comporta così, a noi non piace, ma lo accettiamo perchè non sono affari nostri!" mi spiegò con tono conciliante.
Gli credetti e visto che non c'era nessun altro che conoscevo e che sarebbe riuscito a consolarmi, decisi che avrei aspettato la mezzanotte seduta nel prato con lui.
Si rivelò un ragazzo dolcissimo e simpaticissimo, riuscì a non farmi pensare troppo ad Harry.

La madre di Savannah arrivò a mezzanotte in punto, per cui non appena la scorsi arrivare mandai un messaggio ad entrambe.
Salutai Niall "Ti ringrazio" sussurrai sorridendogli.
"Grazie a te" rispose avvolgendomi in uno dei suoi più morbidi e calorosi abbracci.
Recuperai le ragazze e salutai con loro Zayn e Louis; le ricomposi meglio che potevo e le feci entrare in auto prima di me.
"Ragazze, vi vedo un po' prese male!" disse piano per non frastornarci ancora di più
"Mamma, perchè urli?!?" ovviamente si lamentò Savannah stordita.
"Si ecco Sav" rispose la madre, "che ne direste di trascorrere la notte da noi he?"
"Si grazie Vay, basta che la smetti di urlare, ti prego!!" ululò Phoebe schiantando la testa sulla mia spalla mentre Savannah si adagiava comodamente sulle nostre ginocchia.
Entrambe dormicchiavano, mentre io fissavo ancora il cielo blu, con in testa un ronzìo di domande.
"Shine" una delle poche che mi chiamano così "tu sei l'unica che non sia completamente sfatta o sbaglio?" mi chiese a bassissima voce.
"Pare di sì Vay" sorrisi anche se non potevo vadermi e tornai ad osservare le stelle.
"Qualcosa ti tormenta, vero?" continuò lei.
"Direi di sì, Vay" risposi con un gran sospiro.
"Vuoi parlarne?" mi chiese ancora.
"No, non credo. E' troppo complicato, e sono assonnata."  risposi "ma grazie lo stesso" e mi appisolai come le altre due.

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Capitolo 9
*** Dilatators, piercing & tattoos ***


A provocare un sorriso è quasi sempre un altro sorriso.
Anonimo

Ci svegliammo verso mezzogiorno e le due con cui condividevo la camera non appena fecero uno sbadiglio e accennarono un "buongiorno" corsero entrambe in bagno. Non ho idea di come si gestirono.
Io avanzai verso la cucina strisciando le mie pantofole di Homer Simpson che lascio sempre a casa di Sav. 
Non c'era nessuno in casa, era tutto silenzioso ma sopra il bancone trovai tre tazze con un biglietto: Buongiorno spugnette sorrisi, invece di vecchie spugne spugnette è carinissimo vi ho lasciato in frigo un po' di cose buone, anche se non so quato mangierete. Ho avvisato le vostre mamme, oggi potete stare qui senza preoccupazioni. Vi voglio bene *cuoricino* Vay "ti voglio bene anche io" sussurrai e sorrisi. 
Aprii lentamente il frigorifero e mi ritrovai davanti di tutto ma mi limitai a tirar fuori il cartone del latte, passai alla dispensa e scelsi... il cacao dolce! Ed un pacchetto di cookies americani.
Posai tutto sul tavolo e mi sedetti su uno degli sgabelli attorno il tavolo. 
Ma il mio momento per la colazione in santa pace si dissolse in un attimo, infatti qualcuno fece trillare il campanello. 
Corsi, per quanto lentamente, in modo da evitare che suonasse di nuovo e disturbasse in qualche modo le altre due ancora in camera o in bagno.
Aprii senza nemmeno guardare attraverso lo spioncino e mi ritrovai davanti un bellissimo ragazzo.
Era un viso familiare ma allo stesso tempo irriconoscibile. Indossava una canottiera nera,  le braccia interamente ricoperte di tatuaggi, un lobo dilatato di.. non lo so nemmeno io di quanto fosse dilatato, ma di certo lo era abbastanza; infine notai quella cosa che avrebbe dato il colpo di grazia alla sua perfezione: il septum nero. 
Mi sorrise "ciao bella, cielo non posso crederci che vivi qui! che coincidenza!" e connessi: era Liam, me l'aveva presentato Harry alla festa. 
Lo stavo guardando come se da un momento all'altro gli volessi saltare addosso. Poi ricordai un dettaglio, mi squadrai da capo a piedi: avevo solo una canottiera e delle fastidiosissime culotte, il tutto molto rosa.
"hum Liam! no non abito io qui, ci abita Savannah!" gli dissi cercando di concentrare il suo sguardo verso solo ed unicamente il mio viso. Mi sembrava non ce ne fosse bisogno però, perchè in effetti non aveva mai distolto lo sguardo dai miei occhi.
"mi sono trasferito da poco, non l'ho mai vista per le scale!" disse ancora sorridendo 
"Scusami ma proprio non avevo notato tatuaggi o piercing" gli confidai con gli occhi sbarrati.
rise rumorosamente " be in effetti avevo una camicia alla festa, e avevo tolto il septum!" 
sorrisi "ohh, ora è tutto più chiaro!" dissi ridendo con lui. Ancora in imbarazzo credo.
"se vuoi andarti a vestire vai eh, se no per ma va bene anche così!" sorrise cercando di mettermi a mio agio, in effetti ci riuscì e risi con lui. 
"Be se hai voglia entra!" mi interruppi un attimo aspettando una sua reazione "le altre stanno dormendo ma io stavo per fare colazione" sorrisi di nuovo il più sinceramente possibile. Mi avrebbe fatto piacere avere un figo del genere a colazione.
Scosse la testa per sistemarsi i capelli, che non erano come quelli alla Justin Bieber, in realtà non aveva molto bisogno di scrollare la testa, visto che il ciuffo era rivolto verso un lato... insomma, era troppo bello per riuscire a descriverlo.
 sorrise "accetto!" e lo invitai a seguirmi in cucina. Lo fissai un attimo "Devo andare a cambiarmi?" risi di nuovo. In effetti non ci sarebbe stato chissà che cosa da cambiare, avrei solo dovuto aggiungere dei pantaloni. Che non avevo da Sav.
"Hum, direi che non ce n'è particolarmente bisogno" rise anche lui " no dai, come preferisci he!" mi disse guardandomi fisso negli occhi. Decisi di fregarmene. Se mai l'avesse raccontato, tanto di guadagnato.
Presi una tazza anche per lui e gliela poggiai sul tavolo, poi aprii la dispensa "hum che ti va?" poi mi girai verso di lui " oh no aspetta, ti va il latte vero?" rise vedendomi così indaffarata e rispose dolcemente " per me va benissimo tutto, basta che tu ti sieda a far colazione!" risi con lui e mi andai a sedere.
"Sappi che io adoro i dilatatori" lo informai dopo aver riso e scherzato.
"oh, anche io" e guardò il mio lobo destro, dilatato. Solo quattordici millimetri, ma va bene così. 
"e anche i piercing e i tatuaggi!" continuai sorridendo come una bimba di sei anni.
"però non ne hai nemmeno uno, mi sembra!" mi squadrò da capo a piedi per la prima volta da quando era in casa.
"E invece ti sembra male!" balzai dalla sedia e alzai la canotta fino ad appena sopra l'ombelico.  Feci vedere i miei due carinissimi surface e  il navel.  
"per i tatuaggi... be, lavori in corso" abbassai la canottiera e tornai a sedermi.
"Be sono davvero fighi, ti stanno bene!" sorrise sinceramente ammirato.
"ma.. aspetta.. tu vieni a scuola con me?" chiesi dopo qualche secondo. In effetti non l'avevo mai visto, o forse non ci avevo fatto caso.
"no no, io lavoro! Sono un meccanico!" sorrise e sorseggiò del latte al cacao "Conosco Harry e gli altri perchè da piccoli abitavamo tutti nello stesso quartiere" spiegò poi.
"capito... quindi quanti anni avresti?" chiesi incuriosita.
"Diciotto!" cantilenò ridendo.
"quindi..." iniziai io ma finì lui "abito da solo!" alzando il tono di voce di un tono.
"oh, allora sei un figo" MA PERCHE' NON RIESCO A STARMENE ZITTA? Gli ho appena detto che è figo. MA SONO MALATA? 
Mi guardò un attimo, si avvicinò al mio viso guardandomi fisso negli occhi, non sapevo cosa avrebbe voluto fare.
"oh, allora anche tu lo sei" sussurrò con la sua voce calda, poi mi sorrise e... entrarono le altre due.
"Bungiorno!" ulularono all'unisono le mie amiche dopo aver squadrato da capo a piedi Liam che si voltò di scatto dopo averle sentite.
"Io sono Liam, mi sono trasferito qui da poco!" sorrise imbarazzato. Perchè era in imbarazzo di fronte a loro (con pigiama e vestaglia) e non di fronte a me?
"Oh, sei l'amico di Zayn" affermò Phoebe "E di Louis" aggiunse Savannah "E di Harry!" civettarono.
"Sì, esatto" sorrise mettendosi una mano tra i capelli. Era davvero moolto imbarazzato.
"Be, credo sia ora di andare, io abito nell'appartamento di fronte, ciao ragazze!"  ed era già alla porta.
"No ti accompagno aspetta!" fortuna che avevo dato un giro di chiave e per cui non riuscì ad aprirla al primo colpo.
Ciabattai fino a lui, girai la chiave, uscìì prima di lui e poi lo tirai nel pianerottolo prendendolo per un braccio e facendo richiudere la porta alle sue spalle.
"Mi spieghi perchè ti imbarazzano così tanto quelle duee?" chiesi trattenendolo per le muscolose braccia.
Mi guardò, il suo sguardo si intenerì " Ma no, è che mi sentivo un estraneo assurdo in mezzo a tutte quelle belle ragazze" e mi fece l'occhiolino.
Non gli credetti molto, infatti lo guardavo con il sopracciglio innarcato e pestando un piede, ma poi mi avvolse in un abbraccio, potei sentire i suoi addominali scolpiti e.. bene, mi convinse.
Ma possibile che in due giorni sia riuscita a stare in così stretto contatto con ben tre bei ragazzi?
"Ci vediamo bellissima" e scomparve tra le scale.

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Capitolo 10
*** Do you like someone? ***


It's gonna take a lot to drag me away from you
There's nothing that a hundred man, or more, could ever do
Just like the rain, down in Africa
It's gonna take some time but I know you're worth fighting for-
I'd fight for you

-Jason Derulo, Fight for yo

Rientrai in casa ciabattando per poi andarmi a sedere al tavolo con le altre. 
Rimanemmo in silenzio per cinque minuti buoni. Io fissavo il latte, mentre Phoebe e Savvannah si scambiavano occhiate eloquenti e guardavano me ridacchiando.
Le guardai anche io, e scoppiammo a ridere tutte e tre.
" allora com'è andata ieri sera con Louis?" chiesi rivolgendomi a Savannah "e con Zayn?" chiesi a Phoebe.
"E con Harryyy??" chiesere loro in coro.
Ridemmo ancora, finchè non cominciarono a raccontarmi le loro serate, decisamente molto impegnative: limonare e bere erano gli sport più in voga.
"dai dai e con Harry???" chiesero incuriosite "con Harry niente, è un pazzo, mettiamola così" chiusi il discorso sorseggiando ancora un po' di latte.
"Bene... allora con Liam??" chiesero ancora, decisamente più convinte. Non è che magari preferissero lui ad Harry?
"ma se l'ho appena conosciuto!" risposi non troppo convinta "Perchè con Harry ci sei cresciuta nè?" mi attaccò subito Phoebe.
"be no ma.. ok, Liam è bellissimo!" dissi tutto d'un fiato serrando gli occhi.
"Be si è visto da come te lo mangiavo con gli occhi!" affermò Savannah. Ero davvero così messa male? Quasi mi leggessero nel pensiero poi aggiunsero "Si davvero!" E Savannah " E in più l'hai pure seguito in pianerottolo... uscendo mezza nuda!" 
"Be ma perchè volevo capire come mai si fosse tanto imbarazzato con voi.." buttai lì sulla difensiva.
"In effetti mi sembrava strano... magari lo imbarazzava il fatto che noi vi vedessimo insieme finchè tu eri mutande!" riflettè Phoebe. La scusa non faceva una piega.
"Ma lui che ha detto?" chiese Savannah. "ha detto che si sentiva un po' a disagio a stare in mezzo a tre ragazze così belle" ci guardammo tutte e tre e ridemmo come pazze.
Andai in camera di Savannah a cercare qualcosa da mettermi. Trovai una gonna di quelle a fascia, attillate, fucsia. Stava bene con quella stupida canottiera che avevo e con gli assurdi tacchi vertiginosi della sera prima.
Mentre mi vestivo sentii suonare di nuovo il campanello. Non me ne curai, sarebbero andate ad aprire le ragazze. Non me ne curai fin quando non vidi apparire in camera una bambinetta biondina con gli occhioni neri. Sorrideva, senza metà dei denti. Era così dolce che me ne innamorai.
"Come ti chiami piccolina?" chiesi dolcemente avvicinandomi a lei "Supergirl" rispose risoluta e convinta "supergirl? mmh, è davvero un nome bellissimo" la presi per mano e ci dirigemmo insieme in soggiorno. La madre ci guardava un pochino preoccupata, "E' venuta a conoscermi!" sorrisi guardando la bambina alla mia mano sinistra.
"Ragazze, lo so che vi reco disturbo, ma vi prego di tenere Sadie.." non fece in tempo a finire la frase che la bimba la corresse "SUPERGIRL" la madre la guardò un secondo e poi tornò a noi "vi prego di tenere Supergirl con voi per un paio di ore!" sorridemmo tutte e tre e poi Savannah congedò la signora "ma certo signora Grimwell, non c'è problema!" ci salutù con sentiti ringraziamenti e ci lasciò la piccola.
La portai con me e Phoebe sul divano e ci sedemmo prima io e Pho e poi la bimba, in mezzo a noi.
"Quanti anni hai.. Supergirl?" chiese Phoebe; la bimba sollevò cinque dita volgendosi prima a Phoebe e poi a me.
"Ohh, sei grande ormai!" dissi io ridacchiando e facendole l'occhiolino.
"ma tu sei più grande!" e mi guardò storto "ma presto sarai anche tu come noi!" risposi ancora sorridendo.
D'un tratto s'alzò in piedi correndo in camera di Savannah e in men che non si dica aveva già rovesciato mezzo armadio.
"Sav..a..nn..aahhh!" gridai preoccupata. La mia amica corse subito, e vide il disastro. "va bene..." iniziò cercando di mantenere la calma "ora si riordina tutto" annunciò decisa. La bimba la guardò un attimo epoi tornò a svuotare cassetti e mensole. "SI RIORDINA TUTTO!" ripetè con tono ancora più deciso. Poi andò a prendere la bambina e la trascinò in salotto.
"ORA, una di voi due resta qui con lei, e l'altra viene con me in camera" ordinò arrabbiata.
"Resto io con la bimba!" mi offrii e mi sedetti con lei.
Mi raccontò praticamente tutta la sua vita e mi chiese, dopo avermi parlato di un bambino che va pazzo per lei " a te piace qualcuno?" prima che potessi rispondere suonò di nuovo il campanello, e andò Sadie ad aprire: si trovò davanti il bellissimo ragazzo.
"sì, credo di sì" risposi alla domanda di Sa.. Supergirl.

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Capitolo 11
*** Perfect boy for a perfect kiss. ***


Ho qui ciò che fa per te 
Io so darti fuoco baby non lo spegnere, 
Doso la forza so che tu sei fragile, 
Mi rendo innoquo in questo gioco lascio che sia tu a dettar le regole, 
ho qui ciò che fa per te 
cosa ci resta? 
siamo solo io e te, cosa ci resta? 
-Guè Pequeno; Entics, Non lo spegnere



"mamma, papà, vi presento il mio ragazzo!" annuncio sorridente a braccetto con lui, il mio bellissimo.

"Ohh è un piacere ragazzo!" dice mia mamma lanciandocisi addosso "Anche per me lo è signora Mayn" risponde lui tranquillo.
"Su figliolo, vieni, ti faccio faccio vedere qualche foto della mia piccola Shine" gli proprone papà "E chissà che prima o poi non ci sarai anche tu sopra il caminetto!" aggiunge mamma, mettendoci in imbarazzo "ne sarei onorato!" risponde per niente imbarazzato, mi lascia un bacio sulla guancia e segue mio papà in salotto mentre io vado con mamma in cucina.
"Anche se non lo sembra, visti i ragazzi d'oggi, è proprio un bravo ragazzo!"  mi dice mia mamma mentre mescola il purè "ed è pure bello!" continua girandosi verso di me sorridendo. "Già, è... è.." "perfetto" finisce la frase mamma al posto mio per poi farmi l'occhiolino. Eggià, perfetto.



Alla porta c'era di nuovo Liam. Se possibile era ancora più bello di prima. La bimba si aggrappò alle sue gambe e lui la sollevò abbracciandola. 
"oh, vi conoscete già allora!" esclamai io raggiungendoli.
"certo! E' mia cugina!" quindi.. ma certo, era andato ad abitare vicino a sua zia. Non era poi così indipendente.
" oh che bello!" sorrisi a trentadue denti "be, che ci fai di nuovo qui?" chiesi a Liam fissandolo negli occhi.
" Sua mamma mi ha detto che lei era qui per cui sono passato a salutarla!" rispose lui gesticolando con la piccola "ohh pensaavo.." risi maliziosa per poi aggiungere uno "scherzoo" con tono da bimba piccola.
"che fossi qui per te forse?" mi chiese in un sussurro che la bambina non riuscì a rintracciare, anche se ci guardò con sguardo torvo. 
Sorrisi "oh può essere, magari per accertarti che finalmente avessi qualcosa di decente addosso" aggiunsi con un filo di voce avvicinandomi al suo orecchio. No, quello senza dilatalobo.
"oh si ora che me lo fai notare.. be il tuo look è accettabile dai" iniziò con tono da esperto modaiolo.
"solo accettabile? E' un look studiatissimo sai?"
"Se volevi far colpo su di me potevi restare come prima sai" rispose facendomi l'occhiolino.
"shh a dire ste cose davanti a una bambina" gli rimproverai solleticandogli la pancia. Sentii un fremito sotto le dita, poi mi parve di sentire qualche, dico qualche, muscolo.
"hei voi due! Mica sono scema io! Voi state insieme e non me lo dite!" interruppe Supergirl la nostra recita.
Noi ci guardammo per poi gettarci sul divano con lei e scoppiare a ridere.
" dico davvero io!" non si mosse malgrado noi ridessimo come scemi e cercassimo di farle il solletico.
"Ma stavamo scherzando, non parlavamo seriamente!" cercò di farle capire inutilmente Liam
"non vi credo! cercate solo di dire le bugie!" mise il broncio.
"ma non ci siamo baciati!" cercai di girarle la storia. "Appunto. Baciatevi!" disse sembrando arrabiata.
"ma se non stiamo insieme non possiamo baciarci!" la rimbeccai io, cominciando ad arrossire gravemente.
"Lo so che volete baciarvi proprio ora!" insistette la piccola, io e Liam continuavamo a scambiarci occhiate per poi fissare la nostra interlocutrice.
"Tesoro, non tutti i maschi e le femmine che parlano tra loro stanno insieme" le dissi io infastidita.
"baciatevi." e ci puntò gli indici sulle tempie "baciatevi" e ripetà la punzecchiature delle nostre teste "baciatevi, baciatevi, baciatevi, baciatevi, baciatevi, baciatevi" e per ogni volta che lo ripeteva ci premeva le ditine sulle fronti. "fatelo ora, fatelo ora, fatelo ora, fatelo ora" e continuava.
Animata da un impulso distruttivo spostai le sue mani dai nostri visi e mi spinsi su Liam fino a raggiungere le sue labbra con le mie. E succese. Ci baciammo. Era una cosa innoqua, era per far stare zitta quella paperella, ma lo facemmo.
Lui non si scostò finchè non lo feci io. Mi rivolsi dunque quella nanetta con lo sguardo in fiamme "sei contenta ora?" lei non osò ribattere in modo negativo, o forse sinceramente rispose "si certo" sorrise e fuggì in camera dalle altre due.
o mi afflosciai sul divano raccogliendo una rivista a caso, La famiglia nella comunità "ma vaffanculo" pensai. La gettai sul tavolino di nuovo e rimasi lì, in quelle condizioni amorfe.
"Grazie di averla fatta star zitta" mi sussurrò Liam "grazie per essere stato al gioco" sorrisi compiaciuta fissando la rivista sul tavolino in vetro di fronte a me. Lentamente mi voltai e mi ritrovai i suoi occhioni verdi e azzurri tanto vicini da non riuscire a distinguerne le pagliuzze. Anche le nostre fronti si incontrarono; ci baciammo di nuovo, ma questa volta per davvero; facendo danzare le nostre lingue, le nostre labbra. Infilai una mano tra i suoi capelli morbidi mentre lui con una mi teneva il viso e l'altra volava sul fianco. Feci quello che volevo fare da quando entrò in quella casa : infilai un dito attraverso il lobo.
Tornò in salotto Supergirl e si mise a gridare "LO SAPEVO! AVEVO RAGIONE IO!" non le demmo retta, sorridemmo ancora guardandoci, ancora labbra contro labbra e poi ci sciogliemmo da quel bacio.
"ci hai scoperti insomma" disse lui scompigliandole i capelli e guardando me.
"farò l'investigatore!" disse decisa la bimbetta. "che lavoro impegnativo" dissi io fingendomi ammirata. "ho scoperto voi!" disse con tono simile a "se ho scoperto voi posso fare di tutto".
"ma noi eravamo semplici da smascherare" le confidò ridendo Liam.
"forse un pochino. Ma solo perchè state bene insieme" concluse lei.
Nessuno mi aveva mai detto prima di quel momento che stavo bene insieme ad un ragazzo. Quella cosa mi lasciò un pochino di.. sasso.
Lei cambiò argomento lamentano un certo languorino. "ho fame! Liam, andiamo a pappare!" urlò ma io ancora assolta rimasi al discorso di prima ".. davvero?" le chiesi fissando il niente "si davvero! Dai per oggi puoi venire anche tu!" mi disse con tono clemente Su.
Mi alzai di scatto mettendo insieme qualche parola per dire che andavo in bagno, anche se in realtà stavo correndo in camera da Savannah e Phoebe che piegavano gli ultimi vestiti.
Mi chiusi frettolosamente la porta alle spalle e ci scivolai lentamente addosso. Entrambe mi guardarono e si guardarono interdette. Poi, tanto per essere schietta (come se mai lo fossi) esordii "ho baciato Liam, seriamente!" le ragazze si sedettero affianco a me e mi tempestarono di domande come ad esempio "com'è stato? E' bravo? Di che gusto sapevaaa? Ma come ce l'ha?"
"ma calmatevi!" le zittii io. Ok, forse avrei dovuto reagire per l'ultima domanda, ma eravamo abituate a cose del genere.
"Insomma. E' bravo. Sa di Marlboro. E' stato... speciale"
"succederà di nuovo? " questa è sempre stata la domanda che ci facevamo per capire se un ragazzo ci interessava. Se pensavamo che potesse succedere qualcosa dopo.
"sì. Ancora." dissi decisa, ma con voce un po' da bambina. E' da me.



Holaaa!
Questo spazio è solo per spiegarvi che so benissimo che Liam ha gli occhi marroni!
Ma io glieli volevo far avere verdi e azzurri, ok? ok.
E tutti siamo felici e contenti.
Mi scuso per il ritardo.
Michela i luv u.


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