Qualcosa può sempre cambiare

di EvansLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una tranquilla mattina ***
Capitolo 2: *** La lezione ***
Capitolo 3: *** Piccoli e grandi gersti ***
Capitolo 4: *** Chi si avvicina e chi ci prova ***
Capitolo 5: *** Quidditch ***
Capitolo 6: *** Raggiungere l'arcobaleno della luna ***
Capitolo 7: *** Amare o morire ***
Capitolo 8: *** Maggio ***
Capitolo 9: *** La luna ***
Capitolo 10: *** L'amore riporta la serenità ***
Capitolo 11: *** Sabato. ***
Capitolo 12: *** stress da studenti e nuovi amici ***
Capitolo 13: *** Notte prima degli esami ***
Capitolo 14: *** fine della scuola ***
Capitolo 15: *** Bene o Male ***
Capitolo 16: *** Ballo ***
Capitolo 17: *** Canzone Magica ***
Capitolo 18: *** Grigliate miste e risultati ***
Capitolo 19: *** MI vuoi spoosare? ***
Capitolo 20: *** Ventiquattro novembre 1979 ***
Capitolo 21: *** Matrimonio....o.... ***
Capitolo 22: *** Oggi sposi! ***
Capitolo 23: *** La vigilia ***
Capitolo 24: *** Nascita ***
Capitolo 25: *** La fine ***



Capitolo 1
*** Una tranquilla mattina ***


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Lily Evans percorreva i corridoi di marmo per andare alla lezione di Trasfigurazione, i libri sottobraccio e il sorriso stampato. Quei primi raggi di primavera le davano allegria dal primo momento in cui si svegliava, e niente poteva distruggere la sua allegria in quel momento, mentre si scambiava chiacchere allegre con Susan. Niente, tranne James Potter.

Che venne in quel preciso momento, scivolando al fianco delle ragazze e si passò la mano fra i capelli. Lily cercò di trattenersi, non voleva perdere la sua allegria solo per James Potter. "Come va ragazze?" lei rimase in silenziò e proseguì la sua camminata.

"Tutto a posto James!" disse Susan, fiutando il pericolo.
Quando Lily era particolarmente allegra, tendeva a perdere le staffe molto più facilmente.
"Perfetto!No?" le ragazze rimasero in silenzio e lui si avvicinò a Lily sempre sorridendo in maniera arrogante "Hai visto che cielo azzurro oggi Evans?Non sembra perfetto per una passeggiata?" lei proseguiva guardando solamente dritta davanti a sè. "Oh, ma io la farò una passeggiata!Solo non con te!" Susan guardava spaventata la situazione.
Tirava proprio una brutta aria "E perchè?Lo sai che chi passeggia da solo inciampa?" la rossa sbuffò "Chi ti ha detto che ci andrò da sola?E poi che vuoi da me Potter?" lui sorrise e si ripassò la mano fra i capelli "Che domande Rossa!Sei una sfida per tutta l'Hogwarts maschile ormai..." poi le si parò davanti, in modo da trovarsi a tre centimetri circa dal viso della ragazza "E a me piacciono le sfide!"

Fu un momento.

La rossa si bloccò e in pochi secondi il viso le si colorì di rabbia, divenne furibonda e urlò in mezzo al terzo piano.

"MA CHI TI CREDI DI ESSERE! IO NON SONO UNA SFIDA, SEMPLICEMENTE UN ESSERE UMANO E, CHE TI PIACCIA O NO, MOLTO PIù INTELLIGENTE DI TE! TU SEI SOLO UNO SBRUFFONE CHE ADORA ESSERE AL CENTRO DELL' ATTENZIONE!"

E gli diede una sonora cinquina "E adesso ci sei!" e se ne andò. L'intero piano scoppiò a ridere.



James si toccò stupito la guancia dove era rimasta l'impronta della mano della ragazza. Gli bruciava, ma mai come essere stato schiaffeggiato da una ragazza e per questo essere deriso anche da persone che normalmente lo vedevano come un'idolo.

"Oh oh.. il galletto Potter ha fatto cilecca a quanto pare!" dalla folla si era levata una voce viscida e la accompagnava una risata fredda. Lucius Malfoy e Narcissa Black. Due Serpeverde doc. Ci mancava solo quello per far infuriare il ragazzo ancora di più.

"Che vuoi Malfoy, hai finito la brillantina?" disse James a brutto muso squandrando il suo peggior nemico, dopo Mocciosus ovviamente.
"Bè, anche con la brillantina rimorchio a quanto pare!" e strinse il braccio sulla vita della sua ragazza. "Bella forza!" replicò James "Siete fidanzati da quando non camminavate neppure!E poi, scusa tanto, ma non toccherei la tua ragazza neanche con un bastone lungo tre metri!" Narcissa corrugò la fronte e Lucius serrò il pugno sulla bacchettà che levò in aria, furibondo "Ripetilo se hai coraggio!" James anche prese la bacchetta "La tua ragazza mi fa schifo!" le espressioni sui due volti erano furibonde, cariche d'odio.
"Oh, i miei caaari cugini!" la voce di Sirius Black si levò da dietro al moretto.
"Cos'è, James vi ha rubato la brillantina?E dove hai lasciato Mocciosus, Malfoy? Si sta ungendo i capelli per evitare che si asciughino troppo con questo sole?" James sorrise. Era arrivata l'unica persona che poteva salvarlo, ed era accompagnato dal resto dei Malandrini, Remus e Peter, che però non presero parte alla lite. Remus era troppo gentile per offendere qualcuno e Peter un pò troppo fifone.

Malfoy allargò il sorriso "Chi si vede!Mi stavo giusto chiedendo se avevate rotto!" Sirius si avvicinò "No, stiamo ancora insieme! Purtroppo per te!Piuttosto, cugina" pronunciò quest'ultima parola con disprezzo "Dove hai lasciato la tua adorabile sorellina?Credevo che ti servisse per forza lei per avere almeno un neurone in testa!"
Narcissa fece un verso di snobbaggio e rispose "Lei è con Lestrange, il suo promesso! Non perde tempo dietro una ridicola Grifoncina che tra l'altro sembra vedere tutti tranne te, cugino!" in effetti, Sirius aveva passato gli utlimi sette anni dietro Susan, la migliore amica della sua migliore amica (Lily Evans, d'altronde erano pieni d'affinità lui e James, no?NDA) e il ricordare che Susan era stata con circa sei o sette ragazzi tranne che con lui fece andare il ragazzo su tutte le furie.
"E questo cosa c'entra?" James cercò di calmarlo "Non dargliela vinta Felpato!Dice così solo perchè non accetta il fatto di sbavare per noi e non può averci!" Lucius Malfoy arrossì violentemente di furia "La mia ragazza non sbava dietro nessuno!" e si avventò contro James "Oh oh, geloso Biondino?" stava per scagliare un incantesimo, quando Narcissa gli posò una mano sulla spalla "Tesoro, sta arrivando la McGrannit, lascia stare!" a quelle parole Lucius parve ragionare e riprese il controllo di sè. "Non finisce qui!" disse solamente e poi se ne andò.

"L'abbiamo fatto nero!" si complimentò Sirius dando il cinque al suo amico. "Marauders the bests!" disse l'altro.
Putroppo però, Sirius notò il rosso sulla guancia di James "Ehi, quello cos'è?Qualcuno ha picchiato James Potter?" l'altro abbassò la testa "Sì, la Evans!" disse rosso come un peperone. Sirius scoppiò a ridere "Pfff!Non ci credo!Ah ah ah... la Evans ha schiaffeggiato James!! Bellissimo!" disse mentre si piagava in due tenendosi la pancia.
Remus si avvicinò ai suoi amici "Ehi, Felpato, dacci un taglio! Se non sbaglio Susan ha fatto la stessa con te l'anno scorso!" Sirius smise di ridere "Non ricordarmelo!" disse poi. James ringraziò Remus "Grazie Lunastorta!" quello scrollò le spalle "Dovere!" poi toccò a Peter intrommettersi nel discorso mentra procedevano per l'aula di Trasfigurazione "Siete stati fantastici contro quei due!" disse adorante verso quelli che erano da sempre i suoi miti "Lo sappiamo!" dissero i due in contemporanea, quasi annoiati da tanta ammirazione.

Poi arrivarono davanti l'aula. La testa dei due ragazzi scattò nello stesso identico modo e istante verso le ragazze che parlavano e sorridevano fra di loro.
James si passò la mano fra i capelli e Sirius guardava fisso la ragazza, tendendo la testa come ad annusare l'aria, speranzoso. Ma le ragazze non diedero segno di vederli e al suono della campanella entrarono in aula.

 

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Capitolo 2
*** La lezione ***


Nuova pagina 2

 

I ragazzi presero posto nell'aula con il solito fracasso, ma più stanco, perchè quella era l'ultima ora.
La professoressa McGrannit si sedette alla caddetra, attendendo la fine del fracasso che arrivò dopo poco. "Oggi parleremo della trasfigurazione in animali"
Lily si sistemò sulla sedia, come a dimostrare di essere pronta. A fianco a lei Susan aprì il capitolo del libro che riguardava quell'argomento e poco più lontano Sirius e James non si perdevano ogni loro minimo movimento.
La professoressa continuava a spiegare.

"Il procedimento è simile a quello per diventare Animaghi, ma meno complesso, anche se questa è magia avanzata!"

I due malandrini risero sotto i baffi. La professoressa non si immaginava nemmeno lontanamente che erano animaghi da circa due anni e si trasformavano almeno una notte al mese per accompagnare illegalemente un lupo mannaro in una casa diroccata fuori dai confini di Hogwarts. Dietro di loro Peter si rilassò, se era riuscito a diventare animagus, quella trasfigurazione sarebbe stata almeno più facile di quanto lo sarebbe stata in caso contrario.

"L'incantesimo è Alicuis figuram" disse queste parole mirando la lavagna che si trasformò in un coniglio. Ripuntò la bacchetta nel bel mezzo del solito applauso dei Grifondoro e invertì la trasformazione, facendo tornare quel bellissimo coniglio nero in lavagna.

"Dovete concentrarvi sulla figura dell'animale in cui volete trasformare l'oggetto, dovete visualizzarlo. Ora provate voi!Cominciamo da.. Lily Evans!"

La ragazza si alzò, sicura di sè e si diresse davanti la lavagna. James si soffermò qualche secondo a seguire il movimento del suo fondoschiena.Lei se ne accorse, ma non ne diede segnale.
Arrivò davanti all'oggetto e sollevò la bacchetta pronunciando la formula ed ecco che comparve un simpatico furetto.
"Molto bene signorina Evans!Dieci punti a Grifondoro!"

"Ehi, Mezzosangue, non era più utile far comparire un uccello?" rise da dietro Lucius Malfoy, accompagnato dalle risate della sua ragazza.
Lily arrossì visibilmente, ma la McGrannit, intenta a segnare il voto sul registro, non sentì la battuta.
Purtroppo però, la sentì James che si alzò di scatto "Ritira tutto, stramaledetta serpe!" gridò e allontanò il banco causando un fracasso che richiamò l'attenzione della professoressa.
"Signor Potter, si sieda!" ma il ragazzo digrignava i denti e fissava Malfoy che sorrideva. Aveva il viso rosso e furente.
"Mi ha sentito, si sieda!" James non ascoltava la professoressa, nemmeno Sirius che cercava di calmarlo. Nel frattempo, Lily era diventata talmente rossa che non si distingueva più il viso dai capelli.

Malfoy fece un cenno di saluto verso James che si arrabbiò ancora di più. Intanto la McGrannit era arrivata dal ragazzo e lo aveva fatto sedere con la magia
"Mi dispiace, ma questa sua maleducazione causerà dieci punti in meno a Grifondoro!Mi dispiace ragazzi!" e tornò alla cattedra accompagnata dagli sbuffi dei Grifoni.
In periodo di Coppa, ogni punto in più era buono, e chiunque li faceva perdere era malvisto, anche se gli aveva quasi guadagnato la Coppa del Quidditch.

"E visto che ha tanta voglia di mettersi in mostra, venga lei signor Potter!" il ragazzo, ancora furente, si alzò scalciando il banco e arrivò davanti alla lavagna. "Alicuis figuram!" disse e un pavone comparve sul pavimento dell'aula.
La professoressa, direttrice di Grifondoro, prese al volo la scusa per ri-aumentare il punteggio della sua casa.
Il problema era che appena sopra i Grifondoro, di soalmente due punti, c'era Serpeverde, la loro casa rivale da sempre. Dopo altri tentativi di studenti (durante i quali era comparso quasi un'intero zoo nell'aula) la lezione finì.
Lily era rimasta zitta al suo posto e James più volte si era girato a vederla. Sembrava che dovesse scoppiare a piangere da un momento all'altro e il ragazzo non riusciva a sopportarlo.

Così, appena suonò la campanella che significava la fine di un'altra giornata di lezioni, il ragazzo si avvicinò a Lily che camminava poco più avanti, ancora rossa in viso,accompagnata al suo fianco da Susan.

"Ehi Evans..." lei si girò parecchio arrabbiata "Lasciami in pace Potter!O lo schiaffo di prima non ti è bastato?" disse acida la ragazza. Una lacrima le calava lungo la guancia rossa.
"Non intendevo farti niente, solo chiederti come stavi!" Lily sbuffò "Sto benissimo,come puoi vedere!" rispose velocemente "Ehi, rossa, ti ho difeso mi pare!"
"Appunto!".
Lui sgranò gli occhi "Come appunto?"lei si girò verso di lui, spingendolo via con un gesto della mano.

"APPUNTO, COME AL SOLITO NON HAI PERSO L'OCCASIONE PER FARTI NOTARE! MA NON CAPISCI CHE MI DAI FASTIDIO JAMES?? TI CREDI SUPERIORE A MALFOY SOLO PERCHè NON FERISCI NESSUNO, MA SEI PEGGIO PERCHè HAI L'OSSESSIONE DI ESSERE POPOLARE E VENIRE VENERATO! Bè, HAI SBAGLAITO I CALCOLI!"

Ancora una volta tutto il piano si era girato a guardarli.
Lucius Malfoy rideva. E i Malandrini sapevano che stavolta a James non sarebbe andata giù, infatti bloccò la ragazza che stava per andarsene e la fermò per un braccio.

"EH NO, NON PUOI RIDICOLIZZARMI DAVANTI A TUTTO IL PIANO PER LA SECONDA VOLTA E POI ANDARE VIA! IO TI HO SOLO DIFESO PERCHè, MALEDIZIONE, IO CI TENGO A TE!"

Il braccio faceva male a Lily, che però, arrabbiata com'era, non voleva dirlo per non dare soddisfazione al ragazzo. Ma abbassò la voce.

"Lo vedi, ti sei arrabbiato solo perchè ti ho ridicolizzato davanti a tutti! E se poi ci tenessi così tanto a me come dici, non avresti urlato minaccioso in mezzo alla classe! E adesso, scusami, ma ho di meglio da fare che parlare con un maniaco di protagonismo!" e, strattonando il braccio dalla presa del ragazzo, si allontanò per il corridoio, ancora rossa in viso, seguita dalla sua amica, e sparirono insieme dietro un angolo.

James era furioso. Avrebbe voluto avere qualsiasi cosa a portata di mano per tirarla addosso a un muro per sfogarsi. Sirius gli si avvicinò
"Ramoso.. andiamo a farci un giro, dai!" James seguì Sirius a lunghi passi arrabbiati.

La Evans aveva insinuato che a lui non importava di lei! Ma se lei era stato sempre il primo pensiero alla mattina e l'ultimo alla sera? Lui come poteva farglielo capire? Come poteva fargli capire che lei non era una semplice cotta, che era una sete che non si sarebbe placata e che moriva dalla voglia di stringerla?

Perchè James adorava Lily Evans. La sola vista della ragazza era puro paradiso per il malandrino. Anche se si infuriava, non poteva fare a meno di pensare che lei era stata in gamba a rispondere in quel modo, perfino in quel momento. Vederla sorridere per lui era come veder sorgere il sole. Ma come poter dire tutto questo a quei due occhi smeraldini? Non poteva certo dire che l'amava.

No, era una brutta cotta, ma non era amore... o forse sì?

James cominciò a pensarci su. Era arrivato con Sirius sulla riva del lago e si era steso perso nei suoi pensieri.
L'amico lo lasciava stare in silenzio, sapeva che poteva calmarsi solo così. Il sole aveva il sorriso di Lily e James ci si perse. Forse gli aveva fatto male e avrebbe voluto strappare la sua mano che aveva violato quel fragile arto.

Ora era sicuro. Non era una cotta, era amore.
E glielo avrebbe dimostrato.

 

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Capitolo 3
*** Piccoli e grandi gersti ***


Nuova pagina 1

Capitolo III°, Piccoli e grandi gesti.

Aprile intanto passava in fretta dentro la scuola, accompagnato dall'ansia pre-esami per gli studenti del quinto, e maggiormente per quelli del settimo, che avrebbero finalmente lasciato la scuola per entrare nel mondo del lavoro.
Oltre all'ansia scolastica, c'era un'altro tipo di ansia che caratterizzava questa categoria, ed era quella di lasciare Hogwarts, che per sette anni era stata casa loro. Bisognava dire addio ai vari rituali, come la colazione in Sala Grande e i corteggiamenti fastidiosi.
"Addio, sole sorgente dal soffitto della Sala Grande..." Susan in quel periodo era malinconica al pensiero di lasciare la scuola, e quel giorno aveva cominciato ad imitare l'Addio ai monti di Manzoni, modificandone il soggetto, e sostituendolo sempre con qualcosa che trovava in quel momento.
"Ci vuoi dare un taglio?" disse Lily posando la forchetta nel piatto "Ci sto male anche io a lasciare Hogwarts, ma non vedo perchè fare tutta questa tragedia!" ma tanto era inutile. Susan non ascoltava mai nessuno.
"Pensa, niente più corteggiamenti spietati e arroganti!" Lily tirò un sospiro di sollievo "Quella è l'unica nota positiva!".
Susan sospirò e si tuffò sul suo toast. "Cos'era quel sospiro, Lucia Mondella?" a momenti Susan si strozzò per quel paragone e rise. Naturalmente prese la scusa della risata per abbandonare quel discorso. "Ma come ti viene in mente?...Ah aha.. Lucia Mondella...." e riprese a mangiare. Lily alzò gli occhi al cielo "Sono due giorni che fai l'Addio ai monti!E comunque, ti conosco, non cambiare discorso!" disse poi fissando la sua migliore amica che le rispose subito.
"No, è che... secondo me, dico!" Lily sbuffò "Vuoi arrivare al dunque Susie?" l'altra annuì, "Bè, secondo me... ti mancheranno le avances di James!" Lily sgranò gli occhi. A lei sarebbe mancato James Potter? Questa sì che era buona!
"Susie, ma eri te questi sette anni a stare con me tutte le volte che schiaffeggiavo Potter?Non era un tuo clone, vero?" l'amica sorrise "Sì, sì, cambia discorso!" "Non sto cambiando discorso!E poi, se è così, a te mancherà Sirius!" Susan a momenti si strozzò "Cooosa??" ma purtroppo per lei, in quel momento il malandrino arrivò alle sue spalle.
"Hi baby!Stavate parlando di me?" Lily rise. Susan diventò furibonda "NO!!SAPPI CHE NON MI MANCHERAI BLACK!" e se ne andò arrabbiata. Sirius si voltò perplesso verso Lily che aveva cominciato a ridere irrefrenabilmente "Ma che gli è preso?" disse indicando dietro di lui il punto in cui Susan era scomparsa. Lily smise di ridere che aveva ormai le lacrime agli occhi e disse "No, è che aveva pensato che a me sarebbe mancato James..." neanche se quel ragazzo avesse avuto un ricevitore, avrebbe potuto arrivare in un momento migliore.
"E non è vero, Evans?" disse appoggiandosi alla spalla di Sirius. Lily sbuffò "Ma voi sempre in coppia, eh?" Sirius annuì "Se sei voluta diventare la migliore amica di un Malandrino, devi correre questi rischi!" e il ragazzo alzò le spalle. Vicino a lui James sorrideva e si passava la mano fra i capelli. Lily rise. In effetti, se l'era andata a cercare! "Avete ragione anche voi!" Sirius sorrise "Ehi, Ramoso, ti ha dato ragione!" ma James si era perso a guardare i riflessi sulla pelle da porcellana della ragazza "Eh?" disse con lo sguardo ancora fisso sulla ragazza. Lily riprese a ridere, ma talmente forte che dovette appoggiare il viso sul tavolo, d'altronde James aveva un'espressione talmente ebete...
Sirius diede a James uno scappellotto sul collo e l'altro si riscosse "Ahio, ma sei scemo?" Sirius rideva sotto i baffi e indicò Lily che sembrava impazzita dal ridere. James si sentì un completo idiota. Poi la ragazza si alzò. "Bè, ragazzi, io vado a Antiche Rune che sennò..." "Rischi di prendere Oltre ogni Previsione!" finì Sirius per lei. La ragazza sorridendo si alzò e si diresse verso l'uscita dalla sala, salutando i ragazzi con la mano, poi si girò, senza accorgersi che le erano caduti dei libri.
"James, ehi, se ci sei batti un colpo!" disse Sirius sventolando una mano davanti gli occhi dell'amico "In testa te lo batto il colpo se non la finisci!" disse quest'ultimo, togliendo il braccio dell'amico che rise "James, lo sai che quando sei innamorato sei strano?" James sentì il cuore affondargli nel petto. Si vedeva così tanto? "Io innamorato?Ma che dici?" Sirius si mise le mani davanti al petto e fece una smorfia come per dire 'mah' e si allontanò seguito dall'amico "No, aspetta Felpato, adesso mi spieghi perchè hai detto che ero innamorato!" Sirius proseguiva ridacchiando per i corridoi, poi arrivò anche Remus "James, alla Sala Grande non interessa che sbavi dietro la Evans!" James sgranò gli occhi "Io non..." "Sì, sì..." disse Remus bloccandolo e gli mise in mano dei libri.
"Piuttosto, se vuoi fare veramente qualcosa di utile... questi sono i libri cascati a quella specie di freccia rossa che ha segnato il bersaglio, riportaglieli!" il moro avrebbe voluto baciare l'amico "Ti amo Remus!" prese i libri e scappò. Remus sbuffò "Certo che da quando è innamorato, è proprio strano!" Sirius annuì vagamente. Lì vicino era appena ripassata Susan che appena aveva visto il malandrino, aveva scosso la testa e alzato gli occhi al cielo, per poi andarsene. Remus sospirò. Un innamorato strano lo reggeva, due erano troppi. "Sirius, se conitnuerai a romepergli, quella povera ragazza non ti si prenderà mai!" Sirius scosse la testa, dato che Susan era ormai fuori dal suo campo visivo "Eh?Dicevi Lunastorta?" l'altro scosse la testa e cercò di dirigersi a Artimanzia, dove purtroppo Sirius lo doveva seguire.

Intanto, qualche corridoio più avanti, James aveva trovato Lily che era poco più avanti "Ehi Evans!" lei si girò scocciata "Che vuoi Potter?Non ci esco con te!" intanto il ragazzo l'aveva raggiunta "Mi reputi troppo prevedibile Rossa!Comunque, questi sono i tuoi libri!" e li porse alla ragazza che spalancò gli occhi "Grazie!Non mi ero neanche accorta di averli persi!" e li rimise nella borsa. "Figurati, non lascerei mai Lily Evans senza i suoi libri!" Lily sorrise "E me li hai riportati senza un secondo fine?" lui rise "Bè, in teoria l'idea di chiederti di uscire ci sarebbe, ma chissà com'è, mi sa tanto che dovrò starmene zitto!" lei annuì sorridendo. "Ora scusami ma sono già in ritardo!Ci.. vediamo!" e se ne andò. James rimase per un pò nel corridoio a sperare in una scena da cinema, in cui lei improvvisamente capiva di amarlo e tornava indietro per baciarlo, ma appena la rossa girò angolo dovette ricredersi e cominciò a camminare noiosamente verso la lezione di Artimanzia.

Lily scosse la testa camminando velocemente verso la classe di Antiche Rune. James era veramente strano. Anzi, lo strano era che non le aveva chiesto di uscire. Chissà cosa ne avrebbe detto Susan!
I corridoi di marmo scorrevano al suo passaggio, e ogni angolo coincideva con un ricordo, sempre più piacevole mano mano che si avvicinava la fine della scuola. In effetti, Lily aveva un rimpianto. Quello di non aver fatto l'amore o averlo trovato in quel castello, nel posto magico per eccellenza. Era solo lei che non si era mai arresa alla magia più grande che invadeva il castello. Ma scrollò le spalle, "Pazienza!" si disse "Si vede che non era destino, certo che brucia.."
In quel momento, con un violento strattone qualcuno la trascinò verso un'aula là vicino. La porta si richiuse con un veloce scatto e lei fu tirata verso il muro.
Scossa si voltò a vedere chi fosse il propietario di quella voce che rideva scioccamente. Rimase senza parole.

James camminava fischiettando per il castello. Era in ritardo per Artimanzia e molto probabilmente l'avrebbe saltata, ma non importava. Era mancato per seguire il suo amore, e qualcuno l'avrebbe certamente capito. Qualcuno come Sirius. Si guardò intorno. Il castello complice lo accompagnava nei suoi pensieri. Il castello era il suo vero migliore amico, sembrava che gli sorridesse sempre, perchè fin dall'inizio non si era mai spaventato da quella gigantesca architettura, aveva subito pensato di aver trovato un posto fantastico ed era l'unico, insieme a Sirius, ovviamente, che non si era mai perso fra quei passaggi segreti.
All'improvviso il ragazzo si fermò. Un brivido gli percorse la schiena. E il marmo gli stava dicendo che qualcuno era in pericolo.
Lui sapeva bene chi, perciò tornò indietro, correndo, anche se la sua testa gli dava dello stupido, ma James Potter non dava mai retta alla sua testa, a meno che non fosse fermamente d'accordo con il cuore.

Lily era sbigottita. Lucius Malfoy era in piedi davanti a lei e rideva. Dietro di lui la porta era scomparsa, forse per un incantesimo. Lily era in trappola. "Che vuoi Malfoy?" gli disse scostandosi dal muro, a brutto muso. Il ragazzo smise di ridere.
"Oh, ma non così!Sii un pò più docile, Mezzosangue! Imperio!" e la costrinse a chinarsi.
La borsa cadde dal braccio della ragazza che cercava di opporsi alla Maledizione. Una Maledizione Senza Perdono, accidenti!
Aveva letto come ci si poteva opporre, ma nella pratica era molto difficile. Doveva combattere fra due voci dentro di lei, lei che non aveva nemmeno mai combatutto fra il cuore e la ragione.
Infatti non ci riuscì. Ma lo sforzo che aveva fatto, la costrinse a stare sdraiata per terra, ansante. Lucius sorrise.
"Così va meglio!Ora alzati!" e la ragazza si alzò, come fosse comandata da fili invisibili, ma dovette appoggiarsi al muro, perchè non riusciva a reggersi in piedi, le gambe le tremavano. Lucius la bloccò al muro baciandola con furia, invadendola. Lily cominciò a piangere. Rifiutava quel contatto, le veniva da vomitare.


James corse fino ad arrivare al punto in cui poco prima aveva visto Lily. Rallentò e cominciò a camminare verso la direzione che la Rossa aveva preso, cominciandola a chiamare "Evans.. ehi, sei qui da qualche parte?" girandosi distrattamente, notò che un muro gli sembrava incompleto. Ma non ci fece caso, in quel momento il cuore gli diceva che Lily era in pericolo e lui la doveva trovare. Continuò a camminare, quel corridoio era immenso, non sarebbe riuscito a trovare Lily in tempo. E poi, poteva essere dovunque, l'aggressore (sempre ammesso che lei fosse stata in pericolo) avrebbe potuto portarla in qualsiasi posto, là vicino c'erano mille passaggi segreti. James si appoggiò al muro, cercando di riflettere con calma.
Ma la calma era l'ultima virtù che possedeva, e specialmente in quel caso gli mancava. Sospirò. Doveva rimanere calmo, ma il cuore gli diceva di sbrigarsi, e lui era confuso. Non riusciva a ragionare, poi, dopo qualche minuto che a lui parvero anni, gli tornò in mente quel muro. Era più che sicuro che lì avrebbe dovuto esserci un'aula.
Riprese a correre, si era allontanato troppo da quel punto.

Lily si staccò con forza da quelle labbra, a occhi chiusi volse il viso di lato, cercando una via di fuga, ma Lucius la teneva bloccata.
"Fermati Mezzosangue, è inutile!Anche se riuscissi a toglierti dalla mia presa, ho fatto sparire la porta!" e la ribloccò con un bacio "In fondo dovresti essermi grata per tutte queste attenzioni, piccola mocciosa superba!" la ragazza era bloccata al muro anche dal corpo di Lucius che la spingeva indietro e le serrava i polsi che erano diventati rossi.
Un'altro bacio, ma Lily gli morse la lingua. Lui staccò con il volto, sempre bloccando la ragazza. Fece una smorfia di dolore e poi sorrise di nuovo "Se ti piace il gioco forte potrei anche scagliare una cruciatus..." l'espressione era malefica, lui era divertito.
Lily aveva cominciato a piangere silenziosamente. Gridò "Aiuto" con tutto il fiato che aveva in gola, ma lui la zittì con uno schiaffo.
"Ci siamo anche divertiti troppo, eh?Adesso però veniamo al sodo..." e le mise una mano sotto la gonna.
Era una mano fredda e la rossa aveva repulsione di quel contatto.
"Ma che pelle liscia..." la mano si posò sulla sua coscia. Lily gemette.

Eccolo lì il punto. Sì, doveva esserci un'aula, per forza, era l'aula in cui l'altra sera era scappato da Gazza con Sirius. Eppure adesso c'era il muro. Freddo e liscio muro. James lo toccò con la mano. Bussò ma non sentì passi dove la pietra era vuota. Forse era una specie di Stanza delle Necessità.
Provò a passarci davanti tre volte pensando 'Ho bisogno di trovare Lily', ma non successe nulla. Poi un'urlo squarciò la pace di quel corridoio. Era un'urlo disperato e... aveva la voce di Lily.
"Maledizione!" disse il Malndrino, sapeva che veniva da là quella voce, ma come fare? Era un'incantesimo, molto probabilmente.
"Revelo!" disse e la pietra si mosse un pò, ma non successe niente. James scagliò un pugno, con il risultato che la mano sanguinò.

"Non dovrebbe farti male Mezzosangue... se te lo farà, poco male, sarà più divertente!" disse il ragazzo divertito "Schifoso... sei ripugnante Lucius!" disse Lily piangendo e cercando di scostarsi per non essere baciata un'altra volta.
"Sì, Evans, continua a insultarmi, mi ecciti quando fai la mocciosetta superba!" ormai la mano del ragazzo correva sotto la sua gonna. "Sai, potrei fare velocemente, ma vederti soffrire è così appagante dopo che mi hai tolto quei punti...l'ho sempre detto che eri un bocconcino niente male..."

"Oh no!" James si battè una mano sulla fronte. La McGrannit stava venendo verso di lui e che gli avrebbe detto?
'Professoressa, mi scusi se non sono a lezione, ma ho il presentimento che Lily sia in pericolo e dovrebbe essere dietro questo muro!'? No, non funzionava affatto.Ma forse non l'aveva ancora visto, forse faceva ancora in tempo....
"Potter?" Accidenti "Potter, perchè diavolo non sei a lezione?" la professoressa si era avvicinata. Lui abbassò lo sguardo.
"Vai immediatamente in aula Potter!" e se ne andò "Professoressa ho sentito qualcuno gridare aiuto!" urlò spazientito lui alla fine.
La professoressa si bloccò. Poi, lentamente, si girò "Come dici Potter?" James aveva preso il via e alzato il viso, aveva uralto, ma neanche se ne era reso conto.

Lily spalancò gli occhi, mentre davanti a lei Lucius le stava abbassando la gonna e lei piangeva. Qualcuno aveva urlato là fuori.
"Aiuto!" urlò lei, ma non potè aggiungere altro perchè Lucius le mise una mano attorno alla gola.
"Non devi urlare... chiaro?" lui digrignò i denti e lei deglutì. impaurita, scossa. Qualcuno l'aveva sentita?

La professoressa girò la testa. Ora anche lei aveva sentito l'urlo. C'era veramente qualcuno in pericolo e, a meno che si stesse sbagliando di grosso era... "Professoressa, è Lily Evans!" James era sconvolto. Ora la professoressa capiva perchè il ragazzo era là.
"Spostati Potter!" James si fece da parte e la professoressa lanciò un incantesimo non verbale, potentissimo.

Il muro crollò. Dall'altra parte della stanza Lily piangeva con una mano sulla bocca e Lucius Malfoy le stava leccando il collo, in più i pantaloni erano slacciati. La McGrannit era furente, le sue labbra non erano mai state più assottigliate di allora.
Dietro di lei James era un misto di sensazioni. Un attimo guardava Lily preoccupato, l'attimo dopo rivolgeva uno sguardo schifato a Lucius, che presto venne portato nell'ufficio del preside.
Lily si lasciò scivolare sulla parete, finendo per terra, e si mise le mani davanti al viso, scoppiando a piangere a dirotto. "Potter, io porto il signor Malfoy da Silente, lei accompagni la signorina Evans in infermieria, avrà bisogno di un pò di riposo!" James annuì e seguì con lo sguardo la professoressa che si allontanava.
Poi si avvicinò alla ragazza "Evans...." "Vattene!" disse lei. Lui sgranò gli occhi "Scusa?" lei, in mezzo alle lacrime, ripetè "Vattene!Sei stato te a mandare Malfoy, ecco perchè mi hai fatto perdere tempo con i libri!Altrimenti cosa ci facevi là fuori?"
James era incredulo. D'accordo, il piano aveva una sua logica, ma tutti, specialmente Lily, sapevano che James e Lucius erano come cane e gatto.
"Io stavo cercando di salvarti Evans!" disse lui sconvolto. Amava Lily più di qualsiasi altra cosa al mondo, e l'ultima cosa che avrebbe voluto fare, era farle del male. Lei scosse la testa "Ci vado da sola in infermieria!" si alzò. Ogni tanto si asciugava le lacrime che scendevano ancora a fiotti e sparì per i corridoi.
Il pugno che prima aveva sbattuto, pulsava ancora a James, e lo sbattè un'altra volta per la furia che provava, ma se ne pentì subito.
Dopo pochi istanti (e dopo che la campanella suonò) Sirius apparve nell'aula.
"Ehi Jamie!Che ci fai qua?E perchè non sei venuto a lezione?" dietro di lui c'erano Remus e Peter che si guardavano interrogativi attorno. "Andiamo in dormitorio, vi spiegherò tutto là!" disse James ancora furioso.

Lily entrò in infermieria distrutta moralmente. Risentiva ancora quella mano e quelle labbra impertinenti su di lei. Scosse la testa. "Madama Chips?" disse con la voce spezzata e roca. La donna apparì subito "Oh, vieni subito qui!" disse e la appoggiò su un letto "Minerva mi ha appena detto tutto... Silente era veramente furioso.. oh, saranno guai!" mentre diceva tutto questo, girava senza sosta per la stanza, mischiando vari tipi di pozioni e Lily capiva vagamente quello che le succedeva attorno.Ripensava a James, era stata davvero troppo dura con lui, in fondo che prove aveva? E poi era ridicolo, James avrebbe preferito annegarsi che mettersi in combutta con Lucius Malfoy. Era veramente là per cercare di salvarla?In effetti le era parso di sentire un cazzotto alla parete e, ora che ci pensava, James aveva una mano gonfia. Bevette distrattamente ciò che le diede Madama Chips e poi, dopo che la donna le ebbe dato un pigiama, si mise a riposare, senza sogni, come ne aveva bisogno.

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Capitolo 4
*** Chi si avvicina e chi ci prova ***


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"Che ha fatto quel verme schifoso?" nel dormitorio dei maschi del settimo anno, Sirius era furente e Remus aveva la bocca spalancata. In tutta Hogwarts, perfino tra i Serpeverde, stuprare una ragazza era qualcosa di veramente spregevole. James si era fasciato la mano, ma era più calmo. Raccontare tutto ai suoi migliori amici era un'antistress eccezionale. Ora capiva meglio Lily, forse era scossa, era normale. Tutto era appena successo, era normale che lei diffidasse di ogni singolo maschio del castello in quel momento, pensò che avrebbe diffidato anche di Silente. "Hai sentito bene Felpato!Stava proprio a pezzi..." Peter intervenì piuttosto scioccamente "Ma come prima la violenta e poi si sente dispiaciuto?" Sirius gli sbottò "Ma no Lucius, Lily!Stai zitto Codaliscia se non capisci le co..." si bloccò. Nel dormitorio era appena entrata Susan.
"Ehi, ciao Kitty!" disse James salutando la sua migliore amica che si mise accanto a lui "Ciao!Ho saputo adesso..." era, ovviamente scioccata e triste per la sua migliore amica. Abbracciò James "Se non c'eri te... la McGrannit non si sarebbe mai fermata... grazie James, Lily ti deve molto!" poi si staccò. James guardava Sirius come a dire 'io-non-c'-entro-è-stata-lei' e a Susan venne da ridere.
In quel momento la porta del dormitorio scattò di nuovo, era la McGrannit.
"Wolling, che ci fai qua?" Susan boccheggiò per circa trenta secondi per cercare di trovare una scusa decente, ma la professoressa aveva sbuffato, alzato gli occhi al cielo e ripreso a parlare "Non fa niente!Comunque... tanto perchè lo sappiate e perchè ritengo che James ne abbia il diritto, vi dirò che provveidmenti sono stati presi..." tutti si fecero più attenti.
"Non vi nascondo che il Preside era a dir poco furioso.." Sirius fece un buffo suono, a metà di una risata, ma la McGrannit continuò "E ha deciso di ammonire Lucius Malfoy!" "Ma è una vergogna!" James scattò in piedi "Per una cosa così dovrebbe come minimo espellerlo!" la professoressa sospirò. Era inutile cercare di far ragionare James Potter. "Devo ricordarvi che è l'anno dei MAGO?E poi, ormai la decisione è stata presa!" aggiunse, ad un tentativo di ripresa del ragazzo che si risedette scoraggiato sulla sedia. "La signorina Evans, invece, sta bene e vi prega di non rispondere a nessuna domanda sull'accaduto, anche se sa che i signori Black, Lupin e Minus sono già a conoscenza dell'accaduto!" la professoressa strinse le labbra, mentre tutti là dentro sorrisero.
"E questo è quanto!Ah, spero che tornerà nel suo dormitorio prima di cena, signorina Wolling!" Susan annuì mostrando un sorrisone innocente a trentadue denti, poi la porta si chiuse lasciando la professoressa al di fuori.
"Se vuoi puoi rimanere anche dopo cena eh?" disse Sirius verso la ragazza che sbuffò "Guarda, se me lo avesse chiesto Lucius Malfoy avrei accettato anche adesso!" tutti risero, tranne il moro che ci rimase male, ma non perse la sua sfacciatagine. "Tanto passo io a salvarti!" disse scrollando le spalle. James rise "Ehi, non rubarmi la parte dell'eroe!".
Poi, la campanella che annunciava la fine dell'ora di pranzo, irruppe nei loro discorsi e i ragazzi si dispersero nelle varie classi e lezioni.
Ma alla fine della giornata, James corse in infermieria per andare a trovare Lily, doveva assolutamente vedere come stava.
Aprì la porta di mogano piano, e la vide. Era stesa sul letto a occhi chiusi, dormiva. Il sole la illuminava piano, come ad abbracciarla, e le labbra erano socchiuse. Il viso era rivolto di lato e, a sfiorare la frangetta rossa, era salito un braccio. James sorrise perdendosi in quella visione, poi, scosse la testa e decise di tornare indietro, l'avrebbe salutata dopo. Ma appena fu sulla porta, un sonoro sbadiglio gli fece capire che la ragazza si era svegliata.Lui si girò lentamente.
Lily si stava strofinando gli occhi, ancora doveva mettere a fuoco la stanza, poi posò le mani e rimase stupita "James?" lui sorrise "Ero venuto a vedere come stavi... sai, dovevo farti perdere tempo perchè ti vuole aggredire quel Serpeverde del sesto anno.." disse allegramente, lei rise "Scusa per prima, ma ero scossa..." "Non ti preoccupare!" la interruppe lui.
Seguì un minuto circa di silenzio imbarazzante, rotto solo dal ticchettare dell'orologio.
"Ah!" disse James "Ti ho portato un pò di cioccolato di Mielandia, Remus dice che fa bene..." (Il lupo perde il pelo...XD!!NDA) Lily sorrise "Grazie!" e prese la tavoletta "Oh, è bianco!" "Non ti piace?" disse preoccupato il ragazzo, ma lei allargò il sorriso "Scherzi? Lo adoro, è il mio preferito!" e ne spezzò una metà, offrendone l'altra a James che accettò volentieri "Grazie, è anche la mia preferita!" disse mentre masticava il primo boccone "Bè, è una buona affinità, no?" anche la ragazza masticava sorridendo. Ricadde il silenzio. "Bè Evans, io... vado!Se hai bisogno di un'eroe, chiamami!" "Ciao Potter!" disse lei scoraggiata salutandolo. Poi si pentì di non avergli chiesto di rimanere, era una tale noia in quella stanza.... non aveva neanche i libri per ripassare....

Dopo poco entrò Susan, e fece tanto fracasso che sembrava fosse entrato un'uragano. Lily si tirò su sapventata "Susie, ma sei impazzita?" L'amica aveva le gote rosse e gli occhi brillanti "Evie..." si teneva le guance e sorrideva come se avesse trovato il segreto della felicità "Che c'è?" fece Lily sempre più curiosa ogni secondo che passava.
L'amica parve cercare le parole giuste per il racconto, ma evidentemente, alla fine decise che nessuna parola era adatta e cominciò a raccontare, seduta accanto a Lily "Allora..." fece scansandosi una ciocca mora dal viso e poi disse tutta d'un fiato "MI SONO MESSA CON SIRIU BLACK!" Lily era molto perplessa "Cosa?" "Adesso ti racconto..." e cominciò il suo racconto.

La giornata scolastica era appena finita e lei, dato che aveva già fatto i compiti, aveva optato per farsi un giro sulla riva del lago, anche per rinfrescarsi. Lì aveva trovato Sirius, che aveva in bocca una spiga e guardava annoiato davanti a lui con l'espressione vuota. "Ciao Sirius!" immediatamente il ragazzo si era tirato su, cercando di apparire più affascinante, con scarso successo. "Ciao Susan!" "Che ci fai qui Black?Dove l'hai lasciato James?" il ragazzo aveva sbuffato "L'ho lasciato in infermieria, dalla Evans!" Susan aveva annuito "Ti dispiace se mi metto qui?" Sirius l'aveva lasciata sedere, scostandosi leggermente "Che succede? Susan Wolling non ha un ragazzo con cui passare il tempo?" Susan aveva fatto una mezza risata. "I ragazzi sono tutti uguali, non c'è più nessuno che mi sorprenda, che mi faccia sentire speciale..." poi aveva sospirato e aveva guardato dritta davanti a sè, come se dal cielo fosse potuto arrivare un principe azzurro. "Susan... io non dico di essere speciale..." aveva esordito Sirius "Ma forse speciale è l'amore che provo per te!Sai, quando è assurdo..." Susan lo guardava interessata "L'amore è assurdo?" Sirius sospirò. Era così difficile spiegare quello che provava, ma allo stesso tempo così liberatorio... "La cosa assurda è che io non ho mai amato nessuno e ora.. d'improvviso mi ritrovo a vivere di ogni tuo respiro..." si interruppe un attimo. Gli occhi gli luccicavano, ma lui non poteva far vedere che piangeva. Espirò e riprese a parlare "Non sai quante mattine a sperare che tu capissi... perchè, Susan, tu sei tutto quello che di bello c'è al mondo, sei te che mi hai fatto innamorare, sono i tuoi occhi brillanti, la tua risata..." poi venne bloccato da un bacio di Susan che aveva capito improvvisamente che essere speciale significava venire amata veramente, di un'amore che non si stanca mai. E Sirius la assecondava, quel bacio aveva un buon sapore, sapeva d'amore. Dietro di loro il castello li proteggeva.

Lily guardava l'amica stupefatta. Fino a quella mattina non sopportava neanche lontanamente Sirius Black e ora ci stava insieme. Certo, doveva ammettere che le parole del ragazzo erano state belle e sapeva che erano sincere perchè conosceva Sirius quasi meglio di James, perchè con lei il ragazzo aveva anche pianto. Solo che credeva che la ragazza fosse stata un pò frettolosa a baciarlo. "Bé?" disse Susan, quasi saltellando sul posto "Non è un pò frettolosa come cosa?" disse Lily smontando l'entusiasmo della ragazza che trasfornò il sorriso in un'espressione leggermente arrabbiata "No!" disse. Lily sorrise innocentemente "Vabbè, che ne so..." Susan riprese il sorriso sospirando "Certo che sei forte!Sai smontare le persone in un secondo... e comunque ti capisco, solo chi è stato già innamorato può capirmi..." e guardò sognante la finestra "Susie, sei con noi?" Lily sventolò una mano davanti il viso dell'amica "Eh?" fece quella "Sì, ma adesso devo andare, Sirius mi aspetta.. un bacio Evie!" e in men che non si dica, lanciando un bacio all'amica Susan uscì, lasciando la rossa sola.
Quella si ributtò sui cuscini scoraggiata. Il mondo stava proprio cambiando. Se Susan si era messa con Sirius e aveva trovato l'amore, forse anche lei lo avrebbe trovato presto, forse addirittura prima della fine della scuola. Le venne da ripensare spontaneamente a James Potter e al loro primo incontro, sette anni fa:

Appena il treno arrivò alla stazione di Hogsmeade, tutti gli studenti del primo anno presero ad agitarsi inevitabilmente. Fuori pioveva forte, il che non era raro, ma alcuni lo davano come un brutto segnale.
"Ecco, lo sapevo, non dovevo venire, io non appartengo a questo mondo!" si lamentava ad alta voce una ragazzina di undici anni con capelli rossi e occhi verdi brillanti, il suo nome era Lily Evans, e veniva da una famiglia di quelli che, aveva appreso da poco, si chiamavano Babbani. Perciò credeva di non essere all'altezza di tutti gli altri studenti, dei quali, tre passarono davanti a lei in quel momento esatto "Dici che non sarai all'altezza?Ma và, è solo un frenetico sventolare di bacchette... e se hai la bacchetta è tutto apposto!" aveva detto un ragazzo moro, veramente affascinante che le sorrideva gentile."Piacere, io sono Sirius!" le disse porgendole la mano. "Piacere, Lily Evans!" al fianco di Sirius, Lily notò un ragazzo che le sorrideva impertinente e la guardava fissa. E poi, questo ragazzino, si passò la mano fra i capelli e disse in un tono che secondo lui doveva essere affascinante, "Piacere, Potter!James Potter!" fu solo per educazione che Lily non se ne fu andata. E poi, a fianco dei due ragazzi, c'era una ragazza mora che le stava simpatica, e che le disse di non badare a James "Non vede l'ora di mettersi in mostra!Comunque io sono Susan Wolling!" e da quel momento erano diventate amiche per la pelle.
E invece James non le andava proprio giù! E non gli sarebbe andato giù per altri sette anni...

Invece adesso Lily cominciava quasi a voler bene a James, si chiese cosa le stesse succedendo. Fino a ieri si erano urlati contro come fossero stati cane e gatto e adesso lui l'aveva salvata da un'aggressione e l'aveva difesa il giorno prima...
Che Lily avesse colpito James si sapeva già da tempo, perchè il ragazzo non era proprio un maestro di discrezione, ma possibile che James l'amasse? Lei aveva sempre scansato quest'ipotesi, pensando a priori che James fosse troppo egocentrico ed egoista per amare, ma adesso non poteva negare gli sguardi innamorati che lui le aveva rivolto in infermieria quel giorno, brevi ma brillanti lampi di luce che avevano colorato quel nocciola...
Vabbè, ma in fondo a lei che importava? Le avrebbe, certamente, fatto piacere che qualcuno la amava, ma lei non lo amava. Al massimo lo reputava un bravo ragazzo (e ce ne voleva di sforzo), ma si sentiva ancora ben lontana dalle sensazioni che aveva visto sui volti delle persone accanto a lei, lontana dalla luce negli occhi, dal rossore sulle guance, dalla voglia di sfiorargli le labbra....
No, con James Potter non sarebbe mai stato amore, ne era sicura.
Ormai fuori il sole era calato e la luce rossa invedeva prepotente la stanza, creando strani riflessi fra il bianco asettico della stanza. Lily si stiracchiò. Ormai stava bene, era più serena, chissà se Madama Chips le avrebbe permesso di andare a cena.
"Madama Chips?" chiese con voce gentile "Sì cara?" disse la donna alzando distrattamente la testa dai suoi appunti. "Mi chiedevo se.. se potrei andare a cena... ora sto meglio!" cercò di dire nel tono più convincente possibile. Ma quella scosse la testa "No, mi dispiace, ma fino a domattina lei rimane qui!Ordini del preside!" e tornò a scrivere.
Lily si rimise a letto sbuffando. Quello che le serviva per farle passare la furia, era un pò di cioccolata, che fosse dolcissima. Urtò il comodino per sbaglio e cadde la cioccolata di James. Bianca alla vaniglia, una delle riserve di Mielandia, una delle cioccolate più buone che il mondo magico conosceva. E gliel'aveva regalata James, per farla sentire più serena.
Quella cioccolata si scioglieva in bocca creando un sapore estremamente dolce e consolatore. In fondo mancavano poche ore al giorno dopo e la maggior parte di quelle le avrebbe passate dormendo. E forse qualcuno sarebbe passato a trovarla per salvarla dalla noia, salvarla un'altra volta...
Lily scosse la testa. Perchè non la finiva di pensare a James? Perchè all'improvviso ogni cosa rimandava a lui, al suo sguardo alla sua fierezza irresistibile...
La porta si aprì e Lily fece uno scatto, mettendosi a sedere. Falso allarme, erano Susan e Sirius. Mano per mano sorridevano splendenti di felicità. "Ciao Sirius!Sono felicissima della news, ma naturalmente non ti sei sognato di raccontarmela di persona.." Sirius rise prendendo posto vicino a lei "Ma Susan era così contenta di dirtelo di persona senza dividere il racconto!" Lily sorrise "Eh, certo, tutte scuse!" i due ragazzi si sedettero vicino alla rossa felicissima di avere compagnia.
"Senti, piuttosto che fare l'acida, perchè non te lo trovi un ragazzo?" disse Susan sarcasticamente all'amica. "Senti, io non vivo alla gironata come te..." ribadì la ragazza "Senti Lily, perchè non ti prendi James, almeno smette di rompermi?" disse Sirius. Lily arrossì, senza un motivo preciso, ma il ragazzo interpretò male il segnale (anzi, in verità lo interpretò anche troppo bene) e scattò in piedi trionfante "Ah-ah!Aspetta che lo dica a James..." Lily lo fulminò con lo sguardo con l'espressione come a dire 'tu-non-lo-farai' e Madama Chips si era infuriata "NON SI URLA IN INFERMIERIA BLACK!" Lui si risedette sconfitto "Ma ovviamente non glielo dirò, già è stancato dalla questione della partita!!" Era vero, il giorno dopo si giocava la partita decisiva per i Grifondoro. Vinta quella avrebbero vinto la Coppa del torneo, anche se avessero vinto in vantaggio di un solo punto, e si giocava con i Serpeverde (lo so che dovrebbe essere la prima partita della stagione, ma poi non rendeva l'idea di preoccupazione con i Tassorosso!NDA)
"Vero!Gli auguro proprio di vincere..." si azzittì aveva detto troppo."Cioè, lo spero per i Grifondoro!" Sirius alzò un sopracciglio, ma non disse niente, si limitò a scambiarsi un sorriso con la fidanzata. "Uffa, siete troppo.. troppo... vedete sempre tutte cose che non ci sono!" Susan sorrise e annuì. "E non annuirmi come fossi una deficiente Susan Wolling!" disse Lily ributtandosi sulle coperte.
Sirius sorrise e si alzò "Bè, noi dobbiamo andare a cena, ci vediamo domani allo stadio, adieu!" e uscirono dalla porta.
Lily rimase da sola fra i suoi pensieri, accompagnata solo dal grattare della piuma d'oca dell'infemiera sulla pergamena.
Ma cosa le era preso? Forse che.. forse James le piaceva? Guardò il cielo. Una meteora cadde in quel momento e il desiderio della ragazza fu quello di riuscire ad ascoltare il suo cuore, chissà se quel Qualcuno che era lassù l'avrebbe ascoltata.
Ma non sapeva che quel Qualcuno l'aveva sempre ascoltata e che il suo destino non era mai stato così vicino dal compiersi.
 

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Capitolo 5
*** Quidditch ***


Nuova pagina 1

La mattina era fresca quel sabato a Hogwarts e il tempo era splendente, ma ventilato, ottimo per il Quidditch. Il castello era tutto uno sventolare di bandiere rosse/oro e verde/argento. E non si capiva quale fosse la tifoseria più agguerrita. Se Grifondoro avesse perso anche di un solo punto, Serpeverde avrebbe avuto la coppa, e le speranze dei Grifoni erano tutte riposte nel loro Cercatore, James Potter, che gli garantiva la coppa già da sei anni. Se l'avesse conquistata quest'anno, sarebbe stato conquistato il record di vittorie che attualmente era a sei anni di fila.
Lily scese dall'infermieria alle otto e mezza, perchè aveva appuntamento con Susan alle nove al campo. Era stragitata per la partita e ci teneva davvero che James vincesse, più di quanto lei stessa ammettesse.
Così, forse per la prima volta in sette anni, andò allo stadio con i colori della sua casa pitturati sulla guancia e la bandiera in mano. Era così strano vederla partecipe alle partite, che Susan rimase sbalordita.
"Chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia amica?" disse puntandola con il dito. Lily rise, si sentiva stranamente allegra. Al fianco di Susan, Sirius aveva fischiato "Wow, Evans!Ti sei scoperta tifosa?" Dopo un'occhiata inceneritrice di Susan al suo ragazzo, i tre si diressero verso le tribune.
Nonostante mancasse ancora mezz'ora all'inizio del match, le urla superavano qualsiasi altro rumore. I tassorosso tifavano per i Grifondoro, mentre i Corvonero (che avevano perso per 320 a zero con i Grifoni) speravano che fosse stata Serpeverde a vincere. La tribuna dei professori e del cronista (John Jordan, NDA) sembrava neutrale, ma la McGrannit e Lumacorno avevano accuratamente evitato di sedersi vicini e in mezzo a loro, a fare da spartiacque, c'era il Preside abbastanza divertito.
"Come stava James stammattina?" disse Susan al suo fidanzato che scosse le spalle "Come al solito, ha detto che sicuramente non vinceremo perchè lui è troppo arrogante a pretendere il record di vittorie e bla bla bla..." Lily sorrise, poteva immaginarsi il ragazzo nervoso mentre si infilava i calzini, magari al contrario.
Poi un'esplosione di colori. Le squadre erano entrate.

James in aria era agitatissimo, tutte le speranze erano riposte su di lui, in fondo era il Capitano e il Cercatore. Sotto di lui la folla urlava insulti e incitazioni, poteva benissimo vedere le mille facce speranzose dei Grifondoro da sopra la sua Nimbus '80 e proprio fra Sirius e Susan... c'era Lily. Il cuore del capitano fece un balzo. Lily non aveva mai avuto l'aspetto di una tifosa, eppure quel giorno si era dipinta le guance di rosso e oro e urlava incitazioni dalla curva più estrema. Era battagliera ma così bella... si riscosse. L'unica cosa della quale si doveva preoccupare in quel momento era il boccino d'oro.
"Capitani datevi la mano!" ecco l'unica cosa che era andata bene fino a quel giorno. A Lucius Malfoy era stato vietato di partecipare alla partita ed era stato sostituito da Jack Goyle, che non andava oltre fare due più due. Oltretutto non aveva neanche la corporatura necessaria ad un Cercatore, anzi, era troppo robusto, a metà per muscoli e a metà per grasso.
James strinse la mano del suo rivale e sentì sgretolarsi la sua, nonostante non fosse proprio gracile. Madama Bumb liberò le palle e la partita ebbe inizio.
La pluffa volò immediatamente nelle mani dei Serpeverde, ma il cacciatore verde venne bloccato dal battitore rosso (Frank Paciock) e la palla scivolò quasi fra gli anelli rivali, segnando subito dieci punti per i Grifoni.
La curva dorata esultò facendo l'onda, quella argento mandava insulti pesanti.
"Sì, dieci punti per Grifondoro! Tenete questa, maledette serpi.." il cronista dava sfogo a dei commenti non proprio parziali, ma la McGrannit sembrava non sentirlo e ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non controbbattere pesantemente alla curva argentata o al loro direttore che era seduto proprio due posti da lei.
La folla verde era furiosa e voleva rimontare a qualunque costo, anche con metodi illegali.
"Oh, è volata una Fattura dal portiere di Serpeverde Langdie alla cacciatrice di Grifondoro Johnson. Fallo!" infatti l'arbitro aveva appena assegnato il rigore ai rossi. "Lo tira Bell.. avanti, ragazza mia.." tutti erano ammutoliti. Passare in vantaggio di venti punti con Weasley come portiere significava per i grifoni quasi avere la coppa in tasca, senza contare che, se il boccino si fosse fatto vedere prima che Serpeverde avesse segnato, avrebbero vinto almeno 170 a zero.
Cloe Bell prese la palla. La tensione era palpabile, tutti avevano lo sguardo fisso sulla cacciatrice che levò il braccio in aria e... prima che tutti se ne fossero resi conto la pluffa entrò negli anelli rivali.
"20 a zero per i Grifondoro!Andiamo, ragazzi, la Coppa è nostra!" persino la McGrannit aveva esultato e abbracciato Jordan, che non ci fece neanche caso per quanto era entusiasta.
Dall'altra parte dello stadio, i Serpeverde erano furiosi. Essere svantaggiati con quella specie di portiere saracinesca che avevano i Grifondoro non era una bella situazione, e lo sapevano.
James prese a pattugliare il campo "Avanti, maledizione, fatti vedere..." pensava fra sè e sè rivolto al boccino d'oro che avrebbe guadagnato 150 punti in più. Se avessero vinto 170 a zero avrebbero avuto, non solo il record assoluto e non eguagliabile di vittorie consecutive e la Coppa, ma anche il record di partita più breve e il maggior numero di punti segnati con la squadra rivale a zero. Quella squadra sarebbe entrata nella storia di Hogwarts, James sarebbe entrato nella storia di Hogwarts e del Quidditch, perchè Grifondoro poteva vantare anche il Cercatore più giovane da un secolo.
"Maledizione, dove sei?" sorvolò per un attimo tutto il campo, alto, più in alto... arrivò fino a 35 metri d'altezza e poi si fermò. Un bagliore dorato era comparso nel cielo azzurro e lui si tuffò in picchiata. Goyle non lo aveva visto, poteva vincere, poteva dare la gloria alla squadra...
30 metri... 25... 20...
Il boccino risalì. James sterzò e accellerò, ma quel secondo necessario al cambio di direzione, diede modo al cercatore rivale di notare le sue manovre e Goyle partì all'insegumento del ragazzo.
Un boato venne dal campo. Grifondoro aveva risegnato e se James avesse afferrato il boccino in massimo cinque minuti la squadra sarebbe stata la migliore di mille anni di tornei...
Goyle spingeva il ragazzo sempre più in là, sbattendolo via con forti spallate, ma James stringeva i denti e, nonostante ormai viaggiasse a 220 all'ora (il massimo per la sua scopa, la migliore in circolazione) cercava di non cambiare direzione. Il boccino era davanti a lui, e allungò il braccio...
La pallina d'oro s'agitava ormai nella sua mano. La curva dorata esplose in un boato.
James si sentiva come in una favola, tutti intorno a lui lo abbracciavano e avevano le lacrime agli occhi. Lui non capiva più niente attorno a lui appena scese dalla scopa, vide solo che il viso di Lily era raggiante e non ebbe più dubbi. Era lei che gli aveva portato fortuna. Poi la squadra lo prese in braccio e lo portò sulla tribuna, dove Silente gli consegnò la coppa. Lo stadio si colorava di rosso e oro. La McGrannit lo abbracciò e Jordan urlava nel megafono magico
"Grifondoro oltre a tutti i primati ha anche il primato di avere più primati e più primati con la stessa squadra! Il Grifondoro stagione 77/78 entra nella storia del Quidditch!"
La McGrannit aveva le lacrime agli occhi "Potter, giuro che ti faccio passare l'esame con Eccezionale!"

Lily esultava con i suoi migliori amici. Il Grifondoro di quell'anno sarebbe vissuto per sempre. La gioia ruggiva nella curva tra mori biondi secchioni e scansafatiche. Tutti si stringevano esultando, la festa non sarebbe mai finita.
"Io vado a prendere il nostro asso, venite ragazze?" Susan annuì, ma Lily era esitante, la mora sbuffò "Andiamo, quando ti potrai complimentare nuovamente con il capitano della squadra che è entrata nella storia dello sport più giocato e famoso nel mondo?" e Lily si fece convincere, anche perchè non si era ancora comportata bene con il ragazzo che l'aveva salvata.
Avvicinarsi a James non fu un'impresa facile, poichè era talemente circondato da ammiratori, che lo stadio di Quidditch era ancora pieno mezz'ora dopo la fine della partita.
Sirius sbuffò "E va bene!" disse alla fine "Si passerà alle maniere forti!" e si trasformò in cane. Lily sapeva del segreto dei ragazzi poichè era molto amica anche di Remus, e Susan era amica di James da una vita.
Abbaiando il ragazzo fece scappare mezza folla, non era tanto, ma era qualcosa, e comunque riuscì ad avvicinarsi a James con le ragazze al seguito. James rimase stupito quando lo vide e sorrise "Ti seguo subito!" disse e in men che non si dica lo seguì fino a un angolo di foresta là vicino. Sirius si ritrasformò velocemente in umano "Uff.. ma dovevi proprio vincere,eh?" disse. Le ragazze risero. "Dai, Felpato, adesso non parlare per invidia..." "Cosa?" Sirius divenne rosso in viso, ma James lo lasciò perdere e si passò la mano fra i capelli, fissando Lily "Piuttosto rossa, cosa ti porta a tifare quidditch, lo sport inintellettuale per eccellenza?" Lily rise "Mi porta il fatto che il capitano che è appena entrato nella storia, mi ha salvato e non lo ho ringraziato!" "Oh, bè, se è per quello possiamo anche andare in un posticino privato e fare le cose con calma..." disse lui.
Lei lo guardò tenendogli testa. "Bè... per quello posso sempre rifare uno squillo a Lucius..." Susan e Sirius presero a ridacchiare nervosamente. "Comunque, asso del quidditch... dobbiamo andare in dormitorio, aspettano tutti te..." disse Lily incamminandosi verso il castello; gli altri la seguirono.
Il problema era che improvvisamente aveva bisogno di stare lontana da James, non si riusciva a spiegare perchè, ma sapeva che se fosse rimasta ancora vicino a lui avrebbe fatto qualcosa di cui si sarebbe pentita in poco tempo.
Lei era davanti al gruppo e camminava spedita arrossendo e quindi, abbassando lo sguardo per fare finta di niente.

Dietro di lei James la guardava. Sapeva che c'era qualcosa che non andava, ma non invase la privacy della ragazza.
Avevano fatto passi da gigante solo in due giorni e non intendeva forzare troppo la mano. Voleva solo che Lily fosse riuscita ad ascoltare il suo cuore e a non essere più così in conflitto con se stessa. Si vedeva che abbassava il viso perchè arrossiva, che tirava le maniche fin sopra le mani per timidezza.
"Amore mio sei così tenera..." pensava camminando. Accanto a lui Sirius e Susan non intendevano intromettersi fra i suoi pensieri e quelli di Lily. Intanto la foresta si diradava, appariva il castello in tutta la sua fierezza, tanta quasi quanto quella del ragazzo. E poi, piano piano si arrivò purtroppo al dormitorio, e la quiete di quella passeggiata finì inghiottita da mille rumori di una festa che sarebbe finita tardi. Sempre troppo tardi per poter stare con la ragazza.

 

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Capitolo 6
*** Raggiungere l'arcobaleno della luna ***


Nuova pagina 1

Dopo qualche ora, Lily decise di uscire dal castello. La festa durava dalle dieci di quella mattina e adesso era il tramonto. Il fracasso non si sopportava più, era troppo per lei che non aveva mai fatto una festa che superava le tre ore, tranne qualcuna del sabato sera.
Invece, fuori dal castello, si respirava l'aria cheta, si respirava la pace. Un fresco venticello la accarezzava mentre passeggiava nel parco e avrebbe giurato di essere in paradiso. Nessuno era là fuori a distrarla dall'oro ramato del sole che calava oltre le montagne per poi regalare un altro giorno dopo qualche ora. Lily si sedette sulla riva del lago, accarezzata dalla luce che creava strani riflessi sulla sua chioma. Si sdraiò e chiuse gli occhi, da sola con il suo cuore che batteva forte e incontrastato.
Era stata bene quella giornata, la mattina si era divertita e doveva ammettere che ridare James Potter a quella folla di tifosi scalmanati non gli era piaciuto neanche un pò. Avrebbe voluto festeggiarlo lei, con Sirius e Susan, non sarebbero stati meglio loro quattro da soli, anzi, magari anche con Remus?
Avrebbero fatto una festa da soli, avrebbero riso e avrebbero preso in giro i piccioncini che si sarebbero sempre baciati.
Lo spumante li avrebbe bagnati, ma la vera sbornia l'avrebbero presa di risate. Sorrise. Sì, sarebbe stato bello.
Ma James era della sua folla di ammiratori, nessuno poteva strapparlo da là. Lui era felice così.
Peccato che quel ragazzo non si accontentasse di un semplice sorriso, forse avrebbe anche potuto piacerle.
Si immaginò abbracciata a James. Era strano ma così.. così... come poteva spiegarselo? Familiare forse? Sì, familiare. Era familiare abbracciarlo. D'altronde lo vedeva ogni giorno a Hogwarts, ci sarebbe stato tempo per decidere.. tempo?quale tempo? Il settimo anno finiva fra poco e poi addio James... forse aveva ragione Susan, forse i corteggiamenti di James le sarebbero mancati.
Sette anni di ricordi e abitudini non potevano essere dimenticati così, con uno schiocco di dita.
Non poteva dimenticare quando James, senza farlo apposta, le aveva toccato il sedere.
Stava tranquillamente parlando con Remus, quando sentì il bisogno di allungare un braccio e.. paf! La mano del moro si era incollata al fondoschiena della ragazza che gli aveva subito urlato contro e James, rosso chissà se per la rabbia o l'imbarazzo, urlava contro a lei... l'espressione battagliera, perchè comunque andassero le cose lui non aveva mai colpa, lui era sempre e solo il ragazzo innamorato... innamorato... James era innamorato?
Chissà... sembrava così impossibile... ma invece di pensare a quello che provava James, perchè non si preoccupava di quello che provava lei?
"Evans, ma sei viva?" Lily aprì di colpo gli occhi e, proprio accanto a lei, sdraiato su un fianco, c'era James Potter. Per un attimo la rossa ebbe paura che lui avesse potuto leggere nei suoi pensieri,
"Che ci fai qua Potter?" disse tirandosi su di scatto. Lui sorrise "Mi sono rotto di essere festeggiato!" Lily annuì con una buffa espressione, che voleva dire 'bè.. contento te!' e lui, notandolo, disse "Non fraintendere è che... che non ce la faccio più a essere la star, il Capitano che è passato alla storia..." "Bè, ci sei passato solo oggi!" James rise a quella puntualizzazione. "E hai ragione anche te...il fatto è che mancava l'unico sorriso che avrei voluto vedere!" e ammiccò alla ragazza. Lei sorrise "Adesso c'è!" James la guardò per un secondo, poi decise di rischiare. "Ci stai a farti un giro sulla mia scopa?" lei lo guardò. Aveva sempre avuto le vertigini,
ma adesso, chissà perchè, quella prospettiva la allettava. "Va bene James, ma devo avvertirti: ho le vertigini!" lui scosse le spalle "Allora non guardare giù!" . Il ragazzo si alzò dall'erba, scrollandosi leggermente questa da dosso e prese la sua scopa, cavalcandola. "Dai, Evans, sali dietro e tieniti a me!" lei seguì le istruzioni e disse "Perchè potrei cadere o perchè ti fa piacere?" "Diciamo che unisco l'utile al dilettevole?" Lily rise e rimase stupita di se stessa. Aveva riso. Non aveva risposto male al ragazzo o gli aveva dato uno schiaffetto. Infatti, anche James aveva notato la stranezza (non che gli fosse dispiaciuto!), e aveva fatto finta di tossire. Lily si assicurò con le braccia al ragazzo "Io parto!" la informò e poi cominciarono ad andare verso le nuvole, come a raggiungere il sole. Ma in quello stesso istante, il sole tramontò e il cielo si riempì di stelle che racchiudevano sogni. E le vertigini di Lily sparirono. Si accorse per la prima volta delle mille sfumature che aveva la luna e pareva veramente di poterla toccare "Voglio toccare la luna James!" lui sorrise "Andiamo più vicini?" e si alzò di quota. L'aria fresca avvolgeva le figure solitarie nel cielo, i cuori dei due ragazzi battevano all'unisono e Lily si strinse di più a James, per accogliere quella protezione che rifiutava da anni.
James curvò, accellerò, cercò di meravigliare la ragazza per quanto poteva, per il resto l'avrebbe aiutato il cielo. Lily sentiva l'aria attraversarle il cuore. Lassù non c'erano regole, lassù era semplicemente lei, senza prigioni; allungò un braccio e sfiorò i sogni che non aveva mai posseduto e nuove speranze si svegliarono negli occhi smeraldini che James tanto amava.
Il ragazzo aveva regalato le stelle alla ragazza. Più quella sorrideva, più lui la faceva contenta. Ora due universi erano incrociati in una magia ormai irreversibile. Finchè i due avessero cavalcato l'arcobaleno, niente poteva separare i due amori, ma il tempo è tiranno, si sa. Passarono venti minuti a cavalcare vento stelle e luna, prima di tornare giù.
Lily scese subito. "Grazie!" poi scese James "Di niente, grazie a te!Sei stata bene?" Lily annuì e sorrise come una bambina. "Sì, è stato magnifico... c'era l'arcobaleno nella luna!" disse tutto d'un fiato. James fece una mezza risata "Lo hai visto anche te? Io non ci avevo mai creduto, e poi.. sette anni fa..." alzò gli occhi verso il firmamento. Deglutì.
"La prima volta che ho volato è stato quando da casa è arrivata la lettera che mia nonna era morta. Gli ero molto affezionato e nel momento in cui se ne andò io non ero là perchè dovevo stare a scuola... così, presi di nascosto la mia Nimbus e feci un giro nel cielo stellato. Mi ricordo ancora come mi sentivo, l'aria che mi attraversava il cuore... e poi lo vidi. Vidi l'arcobaleno nella luna. Mia nonna mi aveva sempre detto che dove c'era lei ci sarebbe stato l'arcobaleno, perchè niente mi portava più allegria dell'arcobaleno o dello stare con lei..." si bloccò. La rossa l'aveva baciato. Lui l'abbracciò mentre chiudeva gli occhi e la baciava.
Ora nessuno dei due poteva vederlo, ma l'arcobaleno nella luna splendeva come mai. Le labbra dei due ragazzi erano calde, quelle di Lily erano piccole e buone come James le aveva sempre desiderate. Il soffio d'anima che James stava contenendo dentro di lui, scivolò nel soffio di vita di Lily. Era come tornare sulle stelle. Una nuova anima si creava, nasceva l'amore. James doveva al cielo la realizzazione del suo più grande e unico amore. I cuori dei ragazzi, se avessero potuto avrebbero scoppiato fuochi d'artificio mentre le lingue si intrecciavano in una dolce armonia. Le labbra di James davano sicurezza, quel bacio era un'incrocio di anime e cuori impazziti, era il bacio che tutti e due avrebbero ricordato in eterno...
Un momento, era un bacio? Lily spalancò gli occhi e si staccò. Aveva dato il suo primo bacio. Indietreggiò sotto lo sguardo preoccupato di James "Che c'è?" fece lui timoroso di perderla una volta che l'aveva avuta. Lily tremò impaurita nel freddo. "James.. scusami, davvero... ma non ero... non ero io... non..." e, voltandosi, scappò.
James restò a guardarla scappare nel castello triste. Si sfiorò la bocca. Anche quella volta non aveva avuto Lily, la rossa, la freccia che l'aveva colpito e aveva fatto centro. Aveva solo assaggiato una ciliegia preziosa che mai sarebbe stata sua e cosa c'era di peggio di assaggiare e non avere? Ricavalcò la scopa e partì verso la luna, nella speranza di poter trovare l'arcobaleno non solo negli occhi di Lily e che un sorriso che da tempo non vedeva, avesse potuto asciugargli le lacrime...

 

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Capitolo 7
*** Amare o morire ***


Nuova pagina 1

Lily piangeva senza sosta nel dormitorio delle ragazze. Aveva dato il primo e il più bel bacio della sua vita, e lo sapeva. Ma non poteva amare James. Era stata anni senza cedere alla sua corte anche per motivi ben precisi, ma naturalmente a lui non passava neanche per la mente che forse c'era qualcosa di più della sua volontà che le impediva quell'unione.
Guardò fuori dalla finestra.
La luna e le stelle non sarebbero mai più state le stesse dopo quella sera. Stagliato contro il cielo scuro, James che volava a vuoto, triste. Una nuova ondata di lacrime sommerse la ragazza che singhiozzò.
"Perdonami.... James, se solo tu sapessi perchè...." pensò fra sè e sè. Mentre stava accoccolata fra i suoi dolori, Susan salì.
"Lily... che hai fatto?" si sedette accanto a lei. Susan era la sorella che Lily non avrebbe mai potuto trovare in Petunia, era la sola, a parte i genitori e Remus, a conoscere la verità. Lei si girò verso l'amica.
"Ho... ho baciato James!" Susan spalancò gli occhi. Non voleva sapere i perchè o i percome, ma in quel momento voleva solo sapere se l'amica se la sentiva di continuare quello che aveva iniziato.
"E vuoi... insomma, vuoi stare con lui?" Lily riprese a piangere "Ma Susan non capisci? Non posso..." "Io ti ho detto mille volte che la magia può sconfiggere..." "Un tumore alle ovaie?Non lo so mica eh?Se poteva guarirmi, penso che l'avrebbe già fatto..." e riprese a piangere, perchè, con suo grandissimo orrore, si era accorta che amava James Potter.
Ma lei non poteva amare il ragazzo, non poteva costringerlo ad amare una persona che presto sarebbe appartenuta al passato.
Susan accarezzava la schiena della sua migliore amica, impotente.
"Ma che ti hanno detto all'ultima visita?" Lily alzò le spalle "Due anni, tre al massimo..." gli occhi vitrei a fissare quella sagoma che girava nell' 'arcobaleno della luna'...
"Per me ci sarà sempre l'arcobaleno della luna!" pensò la ragazza, ripensando alla bella serata. Presto non avrebbe più potuto vedere l'arcobaleno della luna, non avrebbe più potuto sentire gli abbracci della sua migliore amica, non si sarebbe mai più sentita amata; per questo aveva evitato un bacio o il ragazzo che la corteggiava da sette anni. Ciò che non avrebbe mai avuto, non le sarebbe mancato. Pianse.
"Perdonami James... perdonami!"


Dopo ore che a James parvero secondi, venne a prenderlo Sirius. "Ramoso... vieni a letto o per convincerti devo far venire la Evans in camera?" il tono allegro fece capire al ragazzo che Felpato non sapeva niente di tutto ciò che era successo. Già, in fondo, solo Susan avrebbe potuto sapere.
James scese dal cielo scuro in volto, con la sua Nimbus in mano, che era molto vicina dall'essere stritolata. Sirius notò subito che c'era qualcosa che non andava. "Ma che c'è?" James scoppiò in un ruggito di rabbia "Niente, tanto a quanto pare le cose non hanno motivo dentro questo castello..." e cominciò a camminare velocemente infuriato. Sirius dietro di lui era in silenzio, aveva capito che era successo qualcosa di veramente brutto, perchè non aveva mai visto James più infuriato di allora.
Presto arrivarono al dormitorio e James si buttò sul letto. Remus si scambiò un'occhiata preoccupata con Sirius che alzò le spalle. Così i due si avvicinarono al ragazzo infuriato.
"James... cos'hai?" "Ma soprattutto, ne vuoi parlare?" James fece un grande sospiro, risentendo le braccia della rossa attorno a lui.
"Mi ha baciato Lily!... Ma è scappata!" Sirius spalancò gli occhi perplesso, mentre Remus, facendo finta di niente disse "Ah!" semplicemente e si ributtò sul suo letto.
Così Lily si era finalmente arresa, e chissà se si era innamorata. Ma aveva continuato sulla sua strada. Lui e Susan avevano cercato mille volte di convincerla che la magia poteva salvarla, ma con scarsi risultati.
La malattia era uno dei motivi che legava i due ragazzi, perchè anche Remus aveva la sua malattia, essendo un licantropo.
Si ricordò ancora il giorno che si erano confessati.
Era il secondo anno e la luna era quasi piena. Così, Remus era malaticcio e Lily voleva sapere la verità, perchè si sentiva l'amica più sincera del ragazzo e non permetteva che ci fossero stati segreti in un'amicizia così forte. Così, un pò difficilmente, si erano detti tutto. "Ma tu non devi dirlo ai tuoi amici!" aveva detto Lily quasi piangendo e lui aveva giurato.
"Remus, è tutto quello che hai da dire?" disse Sirius arrabbiato. Remus sospirò. Non era bravo a fingere, specialmente per delle cose così grandi che riguardavano una delle poche persone che gli erano state più vicine. Lily non gli era mai stata vicino per fare delle 'Malandrinate' oppure per avere un segreto importante da dividere. Lei gli era stata vicino perchè gli voleva bene.
"Sì, Sirius, è tutto quello che ho da dire!" disse e si girò dall'altra parte.
James neanche notava tutta la situazione che si era creata. risentiva le labbra di Lily, il suo calore... adesso era sicuro che sarebbe morto se non lo avesse sentito un'altra volta....adesso era sicuro che niente avrebbe portato via il suo amore, no, era quello delle favole ... ma evidentemente nella vita non c'era tempo per le favole. Quante notti aveva passato a sognare di Lily, di averla stretta tra le braccia e ora quei pochi secondi in cui tutto era successo, prima l'avevano fatto felice come non mai e poi gli avevano spezzato il cuore. "Io voglio solo sapere perchè..." "Uffa, James, sei stressante!" lo aveva interrotto Remus senza pensarci.
"Ah, scusa se voglio sapere perchè una ragazza che prima mi bacia, dopo se ne va via all'improvviso!"
Il biondino si era messo nei guai da solo. "Bè... magari c'erano ragioni precise... perchè non provi a chiederlo a lei?" pareva che Remus gli avesse offerto il segreto della felicità. "Hai ragione!" e scattò come un missile verso il dormitorio delle ragazze, naturalmente passando via finestre.

"Vabbè, Susan, io devo andare da Silente!" si alzò dal letto la rossa, asciugandosi gli occhi per l'ennesima volta. Susan annuì e la lasciò passare. Sospirò appena si chiuse la porta. Chissà come faceva Lily a fare il Caposcuola anche in quelle situazioni, certo che era forte...
Toc. toc.
Susan si girò e vide James a mezz'aria che bussava alla finestra. Aprì lo sportello e lo fece entrare "Lily non c'è, sta da Silente!" lui ribadì serio "La aspetterò!" Susan si passò una mano sulla fronte, stanca "Senti, è meglio se torni in dormitorio..."
"Susan, te non capisci!" sbraitò James "Io la amo più di qualsiasi altra cosa..." e improvvisamente si calmò.
Voltò gli occhi verso la luna che mai come allora pareva incolore. "James ma forse lei.." provò a mentire Susan, ma non ci riuscì.
"Non dire che non mi ama, perchè ho visto la luce che c'era nei suoi occhi!" il silenzio calò nella stanza.
James avrebbe aspettato la verità e avrebbe aspettato che fosse stata Lily a dirgliela.


"Permesso?" chiese la rossa con la voce strozzata. "Si accomodi signorina Evans!" disse il preside, con la voce morbida come al solito. Lily si sedette alla scrivania dorata, asciugandosi gli occhi, la fenice fece un verso consolatorio e la ragazza la ringraziò con il cuore. "Che succede signorina?" Lily scosse la testa, "Niente!Cioè..." "Ne vuole parlare?" disse Silente sorridendo. Lily si sciolse. "Vede... io... insomma, lei sa che ho i miei problemi di salute!" Silente annuì serio, e la rossa continuò "Sì, insomma, io stasera mi sono baciata con James Potter, e... bè... io non voglio che lui fra tre anni viva di un ricordo!"
La ragazza aveva abbassato lo sguardo. Si sentiva addosso lo sguardo del preside che aveva sospirato. "L'amore... che fantastica cosa, eh?" nonostante Lily sapesse che Silente era il mago più saggio e potente di tutti i tempi, cominciò a pensare che forse aveva raggiunto una certa età."Scusi?" Silente sorrise "Bè.. dicevo che può salvarla solo l'amore unito alla magia!" Lily aveva capito.
"Professore, mi sta dicendo che se io accettassi di amare James e facessimo l'amore..." arrossì a quelle parole, ma fece finta di niente "Certamente signorina Evans!" Lily scattò in piedi e corse letteralmente fino in dormitorio.

La porta del dormitorio femminile di Grifondoro scattò e apparve Lily ansante. Con una rapida occhiata vide che James era seduto sul letto di Susan, certamente in attesa di una spiegazione. Uno spostamento d'aria le fece capire che Susan era appena uscita.
Lily arrossì, ma si avvicinò a James. "Mi devi una spiegazione!" lei annuì e gli prese la mano "Saprai tutto..." e deglutì. Era così difficile parlare di tutto... la mano del ragazzo strinse la sua, forse per farle coraggio.
"Io... sto male. Ho un tumore alle ovaie e dovrei morire fra tre anni al massimo...no, fammi finire!" disse a James che stava per parlare. "Per questo sono fuggita... io non volevo che tu dopo avresti vissuto solo di ricordi..." James la abbracciò di colpo, trasmettendole un calore inspiegabile. Lily chiuse gli occhi, era così piacevole essere stretta in quelle braccia che ci sarebbe rimasta per tutta la vita. "Mi dispiace che tu sia soffrendo!" il cuore della rossa tremò "E se l'alternativa è vivere cento anni senza di te, preferisco amarti anche solo cinque minuti!" a questa affermazione il ragazzo si era tirato indietro quel tanto che bastava a guardare in viso Lily e gli aveva accarezzato il mento. Lily l'aveva baciato mentre una lacrima le calava lungo la guancia. Poi si era staccata. "Ma c'è un modo per salvarmi:..." chiuse gli occhi per un secondo "Dobbiamo fare l'amore, sprigionando i poteri dalle emozioni..." arrossì e James la bloccò "Ho capito rossa!Ho capito! Te... te la senti adesso?" quelle parole erano piene d'amore e comprensione che anche se Lily non se la fosse sentita, avrebbe detto di sì comunque. Lo ribaciò e James capì il segnale. Si trasferì dal letto sopra cui stava seduto a quello di Lily continuandola a baciare, teneva il viso di Lily come avesse paura che tutto quello fosse solo un sogno di cristallo, fragile e facile a svanire.
I cuori dei ragazzi erano impazziti, battevano ad un ritmo incredibile all'unisono e a Lily sembrava di essere tornata bambina per la felicità che provava dentro sè e che era talmente tanta che rischiava di farla scoppiare.
Intanto James le aveva slacciato il primo bottone della camicetta e andava giù velocemente. Appena arrivò a metà camicetta portò un bacio gentile sui seni della ragazza che fu scossa da un brivido, e fece scivolare via le sue scarpe con un semplice gesto. Poi la rossa alzò la maglietta del ragazzo che, obbediente, se la fece sfilare, mostrando un torso nudo che niente aveva da invidiare alle statue. Lei passò una mano sugli addominali del ragazzo, sfiorando il profilo, e questo chiuse gli occhi, assaporando un momento di piacere.
Lui si chinò a sfilare le calze della ragazza da sotto la gonna, con sensuali movimenti e Lily mugolò. Con i baci James risalì le sue gambe e si sdraiò sopra di lei, puntellandosi sulle braccia con la paura di schiacciarla. Lei portò la sua mano al bottone di James facendolo scattare e abbassò la zip. Così, lui era rimasto in boxer e Lily poteva vedere che James aveva avuto un'erezione, ma non gli importava, anche lei scaturiva di piacere. James accarezzandole la pancia, le tolse la gonna baciandola sull'ombelico mentre lei a occhi chiusi si mordeva il labbro inferiore. Tremando il ragazzo portò Lily sopra di sè togliendole il reggiseno, le forme si sfioravano e questo non faceva altro che far crescere il piacere. Lily serrò le sue mani sulla bassa vita di James e, facendo scivolare le dita, con un gioco di mani, i boxer caddero e lei tornò sotto. James sfiorò quella pancia e, alzando l'elastico, sfiorò quei riccioli scuri, poi, mentre baciava Lily, tolse le mutandine e Lily espirò. Il momento era arrivato."Non voglio farti male!" detto questo, James entrò. Subito attorno ai due ragazzi si crearono luci danzanti, ma i due non se ne accorsero e dopo poco, vennero in due.
Se avessero guardato fuori dalla finestra, avrebbero visto l'arcobaleno della luna che splendeva come mai.

 

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Capitolo 8
*** Maggio ***


Nuova pagina 1

Capitolo VIII° , Maggio

Ormai da quella sera erano passati quindici giorni e si era arrivato a metà maggio, dove tirava fra l'altro, anche una brutta aria d'esami!
Le rose a Hogwarts quell'anno avevano fiorito precisamente l'otto maggio, il giorno della visita di Lily, in cui i medici avevano pensato a un miracolo, perchè la malattia era completamente scomparsa.
Ora, Sirus, Susan, Lily e James si godevano uno degli ultimi giorni di relax prima degli esami ed erano tranquillamente seduti sotto un faggio alla riva del lago. "Ragazzi questa sì che è vita!" disse Sirius abbracciato a Susan con un'espressione soddisfatta. "Già Felpato!Credo che saremo gli unici studenti a lasciare questo castello con il sorriso sulle labbra!" ribadì James che era appoggiato a un tronco e faceva da spalliera a Lily, accarezzandola."Invece di cambiare discorso,... ci volete dire che diavolo è successo il giorno in cui vi siete messi insieme?" disse Susan puntando il dito contro i due ragazzi che risero "Ti faccio il disegno, Kitty?" quella rise, ma continuò "Ma no, prima... quando Lily ti ha baciato!Perchè ti ha baciato?" il ragazzo si passò la mano fra i capelli "Perchè sono bello simpatico e affascinante?" Lily rise più forte di tutti, e poi parlò lei "Perchè... mi sentivo così!" disse con un'alzata di spalle. Sirius rise "Ah bè... se non ce lo volete dire, basta che lo diciate:'Felpato e Kitty, non ve lo vogliamo dire'!" finì di dire con un'alzata di spalle "Felpato e Kitty, non ve lo vogliamo dire!" disse James sorridendo "Senti, Ramoso e... quale sarebbe il tuo nome da Malandrina?" "Freccia Rossa!" disse Lily. Era stato Remus a darle quel nome, diceva che era perchè aveva fatto centro. "Ah.. vabbè, Ramoso e Freccia Rossa... non siamo noi gli amici più cari che avete al mondo?" aveva messo gli occhioni dolci, ma Lily e James si guardarono sorridendo e dissero insieme "Ehm,..no!". Sirius fece finta di offendersi "Ok, ok!Ve ne pentirete!" disse imbronciato, e poi risero insieme fino alla fine di quel pomeriggio, quando il sole calò oltre le montagne.
"Bè, ragazzi... io devo scrivere una lettera!Ai miei per... spiegargli quello che è successo!" tutti annuirono mentre Lily si alzò e baciò James che era un pò preoccupato "Devi dirgli proprio tutto?" disse deglutendo, lei annuì "Per forza!E comunque, bè, credo che saranno contenti del fatto che mi hai salvato..." "E del come ti ho salvato?" Lily rise "Quello non lo so!Ma comunque sono maggiorenne, no?" e se ne andò scuotendo i capelli dietro le spalle.
"Secondo me, te la sposi!" James si voltò verso Sirius "Eh?" Susan rise "Anche secondo me!" James non rispose.
Riflettè. In effetti l'ora di sposarsi si avvicinava, presto la madre avrebbe cominciato a premere quel tasto, e d'altra parte, Lily era tutto ciò di cui aveva bisogno. Nel momento in cui lei gli aveva detto che stava per morire lui al solo pensiero si era sentito distrutto, come se gli fosse per sempre mancata una metà. E poi Lily gli aveva detto che l'amava e che voleva fosse lui a guarirla. Aveva voluto fare l'amore con lui, aveva voluto restare con lui. Lei era una ragazza come se ne trovano poche, James aveva veramente trovato l'amore. E allora perchè avrebbe dovuto aspettare? I soldi c'erano anche senza lavoro e i suoi sarebbero stati ben felici di regalargli quella casetta che avevano a Godric's Hollow.. ma stava facendo i conti senza Lily. Se lei non avesse voluto sposarsi?
Ma che fretta c'era?In fondo stavano insieme da neanche un mese... sì, James avrebbe aspettato, tanto in cuor suo sapeva che si sarebbero sposati prima o poi.

Cari mamma e papà...
Dopo la visita in cui mi hanno annunciato che ero finalmente guarita, nonstante voi eravate al settimo cielo, mi avete chiesto delle spiegazioni, ed eccole qua.
Voi sapete che io mi ero rifiutata di amare, per rispetto alla persona che ci sarebbe stata e per non stare peggio io quando sarebbe arrivato il momento della mia morte.
Ecco, la sera del 24 aprile mi sono accorta di amare una persona che avevo sempre odiato, o almeno così credevo.
Questa persona è James Potter. Quella sera lui ha sconfitto le mie vertigini (e sapete che ce ne voleva) poi mi ha confessato cose che tutt'ora penso di essere l'unica a conoscere. Quando mi sono resa conto del mio gesto, sono fuggita in dormitorio a piangere.
Voi sapete come temevo quel giorno in cui mi sarei innamorata.
Poi, sono dovuta andare dal Preside, che ha voluto sapere perchè mai ero così triste e gliel'ho detto sfogandomi.
Passato qualche secondo lui mi ha detto che mi sarei salvata solo se i poteri miei e di James si fossero fusi in uno, e così è successo. James ha voluto salvarmi e ora siamo fidanzati da due settimane.
Perdonatemi se ho fatto una cosa per la quale avrei dovuto riflettere, ma vi giuro che in quel momento avevo voglia solo di amare James senza sentire ogni giorno scivolare via e pensare che la mia vita stava finendo.
Credetemi, è così difficile scrivere queste cose che pare che la penna si incagli nel foglio.
Aspetto un vostro giudizio,

Lily.
PS: Vi voglio bene

Lily sbuffò, posò la piuma d'oca e rilesse la lettera. Chissà se i suoi avessero capito tutto quello che aveva provato quella sera, come era sembrata lunga e come, a ripensarci era stata felice. Se non l'avessero capito con la lettera gliel'avrebbe fatto capire a voce al più presto.
Si immaginò la scena in cui presentava James ai suoi gentiori e il ragazzo che rimaneva incantato dallo squillo del telefono o dalla televisione. Sorrise, da quando James le era accanto le capitava così tanto spesso che sembrava matta.
Si ricordò di quando, la mattina dopo che erano stati insieme erano scesi mano nella mano in Sala Grande e tutti che li guardavano a occhi spalancati. Aveva sorriso a trentadue denti, com'era stata felice di essere stata la star della situazione e al centro dei pettegolezzi, secondo i quali aveva bevuto un filtro d'amore. Ma la storia era proseguita per altre due setimane smorzando tutte le voci maligne.
"Lily?" la ragazza si girò. Dietro di lei c'era Remus "Ciao!Siediti qua!" e gli indicò una poltrona vicina a quella dove lei era seduta. Lui si sedette contento. "Che facevi?" disse sorridendo e lei scosse le spalle "Scrivevo una lettera ai miei per spiegargli della visita!" Remus sorrise "Quindi ha funzionato!" Lily annuì e le sue guancie si tinsero di rosso quasi quanto i capelli.
"Beata te che ti sei innamorata!" disse il ragazzo che all'improvviso si era adombrato di tristezza. Il peso della licantropia era troppo gravoso per lui e per la sua indole onesta e sincera era un segreto di troppo. "Bè, dai che presto arriverà qualcuno..." "Se ci credi te!" Lily sbuffò, l'ultima cosa che voleva era vedere Remus triste "Senti, ognuno riceve quello che merita e tu meriti una ragazza dolce e sincera e che ti ami!E vedrai che arriverà prima di quanto tu creda!" e gli accarezzò la mano.
Remus era sinceramente contento di quella manifestazione d'affetto. Poi sentì una fitta. La luna piena era purtroppo vicina, sarebbe stata il giorno dopo.
Chiuse gli occhi teso per un secondo. "Remus, va tutto bene?" poi si rilassò espirando "Sì, Lily, lo sai, la solita fitta!".
E Remus guardò fuori dalla finestra. Ancora le stelle non erano scese, ma mancava poco. "Meno ventiquattro ore!" disse melanconico e Lily gli mise una mano sulla spalla "Meno ventiquattro ore e una luna piena di meno!" disse sorridendo convinta. A quel punto anche Remus si fece convincere e tese le labbra in un sorriso. "Vedi?Così si fa!" "Forse hai ragione!" disse il ragazzo.
"Lily ha sempre ragione Lunastorta!" James era appena entrato in Sala Comune e si era avvicinato alla poltrona di Lily, baciandola sulle labbra "Che succede?" disse alla fine. Remus sbuffò "Niente, la solita depressione pre-luna piena!" e agitò la mano. James rise. "Hai già scritto la mia condanna a morte?" chiese James alla ragazza che, per tutta risposta, sventolò la lettera che aveva scritto. "Che... che c'è scritto?" Lei sorrise "Che mi hai violentato!Che vuoi ci sia scritto?" James sorrise "Bè.. hai almeno sottolineato che per me è stato un sacrificio enorme?" "Quella parte mi è sfuggita!" risero e James la tirò su abbracciandola. "Io vado!" disse Remus allontanandosi nel dormitorio.
"Freccia, mi dispiace un casino che domani sera ti devo lasciare!" Lei si morse il labbro inferiore "E perchè?Credi che io non sia un'Animagus?" James rimase perplesso "Cosa?" Lily rise "Già!Sono un'amorevole cerbiattina, mio bel Ramoso!" poi decise che doveva aggiungere un'aneddoto curioso "Hai presente quella bella cerbiattina dagli occhi verdi con cui ci hai provato due anni fa e che ti ha rimediato un bel calcio?" James spalancò la bocca. Si ricordava bene quella volta che aveva visto quella cerbiatta e aveva deciso di vedere se il suo fascino valeva anche da animale. Tra l'altro il calcio che aveva rimediato lo aveva fatto stare male per due settimane. "Eri te?" Lily rideva. "Cioè, te mi hai visto stare con un livido che dava delle fitte enormi per due settimane e non sei venuta a scusarti?" la ragazza alzò le spalle e per farsi perdonare diede un bacio al ragazzo "Dai, amore!Ero ancora giovane e ingenua..." si interruppe. Stava per dire 'malata', ma si trattenne.
"Bè, comunque devo andare a spedire questa lettera!" disse semplicemente e si staccò dal ragazzo per non far vedere quel lampo di imbarazzo che per un momento gli era balenato negli occhi "Mi accompagni?" James sgranò gli occhi "Secondo te andrei a cena dal boia che la mattina dopo mi dovrebbe decapitare??" Lily rise "Da quando usi il linguaggio poetico?" "Da quando ho te!" Uno a zero. Lily sorrise per l'ennesima volta, gli occhi sembravano due diamanti. "Dai, ti prego... o vuoi farmi andare sola soletta?" disse reggendo un'angolo della manica del ragazzo e dondolando con gli occhioni dolci come una bambina. James la guardò. Sembrava coinvolto in un serio stravolgimento interiore "Io.. uff!E va bene!" e insieme si incamminarono verso la Guferia. Erano ormai le otto, ma non c'era freddo neanche sulla torre più alta del castello e nella Guferia che aveva le finestre aperte. "Daisy?" un'elegante civetta marrone e bianca con due magnetici occhi ambrati scese obbediente sul braccio della sua padrona, porgendo la zampa.
"Ciao bella!Porti questa lettera a casa?" e fece una carezza sulla testa dell'animale che fece un verso dolce e obbediente e becchetò affetuosamente quella mano. "Ma che nome è Daisy?" "Significa Margherita James!" il ragazzo fece una smorfia "Tua sorella Petunia, te Lily (giglio) e il gufo Margherita!Levami una curiostià, tua madre si chiama Ortensia?" Lily rise e negò "Iris!" e si abbandonò a altre risate, lasciando partire la civetta.

 

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Capitolo 9
*** La luna ***


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Capitolo, IX°, La luna.

La sera dopo arrivò senza che i Malandrini se ne fossero resi conto. Erano le otto e la luna era già alta nel cielo quando tutti si incontrarono nella Sala Comune "Ragazzi, siamo troppi per ansconderci sotto al mantello!" disse Remus, notando il problema. "Bè, io posso dire che sto facendo la ronda e Sirius viene con me con la scusa che sta facendo una punizione!" disse Lily. "Ehi, perchè Sirius?" disse James infastidito "ohoho... James Potter è per caso geloso?" disse Sirius provocando l'amnico che divenne bordeaux "No... e comunque fatti gli affari tuoi!" disse e si tirò il mantello fin sopra la testa. "Vai con chi ti pare Evans!" disse e lui, Susan, Remus e Peter si allontanarono sotto il mantello. Sirius le mise un braccio attorno alle spalle. "Bè, Evans?Andiamo?" Lily gli tolse il braccio "Intanto comincia a togliere questo braccio, altrimenti vai da un'altra parte!" Sirius rise "Dipende a quello di chi assomiglia quel posto!" Lily sbuffò "Devo ricordarti che sono la ragazza del tuo migliore amico e la migliore amica della tua ragazza?" Sirius sbuffò "Dai, che scherzavo!Andiamo?" e s'incamminarono.
Mezz'ora dopo si ritrovarono tutti nei pressi del Platano Picchiatore. Non sapeva spiegarsi il perchè, ma Lily aveva un brutto presentimento quella sera. "Ok, ragazzi, trasformazione!" si trasformarono tutti insieme e presto erano tutti animali. Peter al buio non si distingueva, ma spiccava James, dato che la sua pelliccia era bianca, Sirius per la stazza e, a guardare meglio, c'era un'adorabile gattina bianca che camminava fiera ai piedi di quel cagnone.
Remus intanto si stava trasformando. La vista di quel corpo scosso dai fremiti faceva tremare il cuore a Lily, perchè sapeva che quello che reputava suo fratello, stava soffrendo. Accanto a lei James le strofinava il muso sul dorso per rassicurarla.
Lily cominciò a pensare fra sè e sè.
Strano come la luna potesse essere così ambigua. A lei e James aveva dato l'arcobaleno, segno del loro amore e invece, ogni mese a Remus dava dolore e tristezza. Sospirò e si volse a guardare la luna. Con orrore si rese conto che era arancione.
Quando si verificava l'eclissi di luna, le trasformazioni in licantropo erano incomplete interiormente e questo conflitto che portava l'indole buona del ragazzo contro la voracità e la brama di sangue del lupo faceva diventare il poveretto ancora più furioso, senza badare che accanto a lui ci fossero state persone o animali, avrebbe ucciso ogni vita che gli fosse capitata a tiro.
Fece un cenno a James che capì in fretta il problema, ma era troppo tardi.
Con un ringhio, Remus fece capire che si era trasformato. Tutti erano paralizzati. Peter per la paura squittiva terrorizzato. Gli occhi del licantropo erano iniettati di sangue e ringhiava contro la compagnia. Per primo prese di mira Peter che tremava e lo infastidiva con il suo verso acuto.
Con una potente zampata lo ferì e intervenne Sirius. Susan si avvicinò tremante a Lily (che tremava anch'essa) e a James.
Intanto il cane si era attaccato alla zampa anteriore del lupo, mordendolo, ma venne scagliato via e ricadde a parecchi metri di distanza "M-Miaooo!" dagli occhi di Kitty si levò una lacrima di preoccupazione. James partì al galoppo per cercare di fermare il suo migliore amico, ma appena arrivò al posto non c'era nessuno, solo un Sirius che uggiolava. James gli leccò le ferite cercando di disinfettarle con la saliva.
Le due ragazze erano rimaste da sole e Susan si era accomodata sul dorso di Lily. Solo il fruscio delle foglie disturbava la quiete là attorno.
"Raughh!" una zampata le fece sanguinare un fianco. Susan cadde dalla schiena di Lily che prese a correre, per arrivare il più lontano possibile. Le gocce di sangue purtroppo creavano una scia rossa facile da seguire. La cerbiatta strizzava gli occhi nella corsa. No, non si era salvata per morire un'altra volta. All'improvviso il fiato le venne meno e cadde. Respirava piano, la ferita doveva essere profonda, perchè l'aveva indebolita e pulsava dannatemente. Poteva sentire il cuore che rallentava e stava per dire addio al mondo, perchè sentiva che la bestia si era avvicinata per finire il lavoro che aveva cominciato. Sentiva l'alito fetido del lupo sopra il suo fianco lacerato. Cominciò a piangere.
Perchè sapeva che Remus non le avrebbe mai torto un capello e cominciò scioccamente a sperare che la luna tramontasse, non voleva lasciare James...
Un'uggiolio spezzò l'aria. James aveva cacciato via con le corna il lupo che però non si era arreso e tornò alla carica fino a quando fu sbalzato via una seconda volta e ferito. Allora si ritirò.
Ma era tutto inutile. Lily respirava lentamente. James si trasformò e s'inginocchiò accanto a lei, che si era ritrasformata per la perdita di energie. "Lily... io ti amo!" James sentiva di doverlo dire ora che c'era poco tempo e che tutto stava finendo. Erano state le due settimane più belle della sua vita.Tentò inutilmente di tamponare il sangue. Cominciò a piangere.
Lily cercava di tenere gli occhi aperti, non doveva arrendersi. James le aveva detto 'ti amo' e lei ora moriva...

Solo l'amore unito alla magia può salvarla.

Alla mente tornarono le parole di Silente. Era perchè la vita le stava scivolando davanti agli occhi, o perchè potevano salvarla? In quel momento, nonostante i sensi le si stessero appannando, sentì un grido straziante lacerare l'aria. Era il lamento di James. Era straziante eppure meraviglioso per lei. Cercò di parlare, dirgli che anche lei lo amava, ma non poteva.Avrebbe voluto restare con lui per sempre, non voleva andarsene, voleva amare il ragazzo, dividerci insieme la vita. Si immaginò sposa e madre. Gli sembrava così impossibile, così irraggiungibile e poi...poi.. uno sbattito d'ali.
Un lampo rosso scaturì nel suo campo visivo. Il pianto di James aveva richiamato la fenice di Silente.
'Forza, piccola, piangi!' pensò la ragazza. Le lacrime curative della fenice erano l'unica cosa che poteva salvarla. Ormai non riusciva a tenere gli occhi aperti.. e Fanny non si commovueva. 'Addio James..' dalle labbra uscì quello che avrebbe potuto essere il suo ultimo respiro...
Poi gocce roventi come lava caddero sulla sua ferita. Il cuore riprendeva a battere, l'ossigeno tornava, e così i sensi e presto aprì gli occhi. Chi piangeva non era Fanny, ma chi gli ridonava la vita era James.
Fanny trasportava solo le lacrime Lily respirò "Ti amo James!" disse piano. A James tornò il sorriso, ma le lacrime rigavano ancora il viso abbronzato. Lui la prese in braccio "Grazie Fanny!" disse facendo l'occhiolino alla fenice. Ora doveva portare Lily in infermieria, al più presto. Le lacrime avevano già fatto tanto. Appena fuori dalla radura in cui era corsa la ragazza, Susan e Sirius (che era già ristabilito, probabilmente non aveva ferite profonde) si stringevano, non sapendo cosa era successo. Lily fece un debole sorriso. James deglutì.
"Adesso sta bene, non vi preoccupate!Solo la devo portare in infiermieria!Andate in dormitorio!" i due annuirono "Oddio, Sirius, io non ce la faccio a dormire da sola..." Sirius le accarezzò una guancia "Tranquilla.. se vuoi... posso venire io.." Susan annuì. Mai come allora aveva bisogno che il suo ragazzo la proteggesse. Lui l'abbracciò "Tranquilla!" e le accarezzava i capelli
 

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Capitolo 10
*** L'amore riporta la serenità ***


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"Madama Chips, presto!" Gridò James entrando nell'infermieria con Lily debole in braccio. Per quattro piani aveva rifiutato qualsiasi aiuto e insisteva. Era lui che doveva portarla fino a che non fosse stata affidata a mani più esperte. Poggiò la ragazza su un lettino e le accarezzò il viso. Lei le strinse la mano "Non me ne vado, non ti lascio.." i capelli rossi erano sparsi sul volto. Al fianco, una striscia rossa. "Mi hai salvato James.. per la seconda volta!" la frase uscì in un sussurro. "Ti amo James!" il cuore della ragazza in quel momento sembrava troppo debole per amare, ma non avrebbe trovato la forza se non avesse amato. "Lo so rossa, lo so..." si baciarono in punta di labbra.
"Cosa avete da sbraitare?" disse l'infermiera appena uscita dalla sua camera da letto, poi vide che le guance del ragazzo erano bagnate e che Lily era stesa con una fascia rossa sul basso fianco e gli occhi che brillavano opachi. "O mio Dio!" disse, cominciando a prendere varie pozioni e mescolarle insieme.James continuava a stringere la mano della ragazza "Vedrai tesoro, starai bene... e io sarò con te... per sempre!" Lily sorrideva. Era stanca, ma sapeva che sarebbe sopravvissuta.
Dopo poco bevve una pozione che la anestetizzò parzialmente. "Scusi signorina Evans, ma è finita la pozione anistetezzatrice totale!" Lily annuì leggermente intontita. "Potter, dovrebbe... ehm, devo spogliare la ragazza!" James scosse la testa. "L'ho salvata più volte e non intendo certo lasciarla!" "La prego Madama..." alla preghiera di Lily l'infermiera dovette arrendersi. "E va bene, ma si giri!" James girò il viso verso Lily e rimasero così a guardarsi, per chissà quanto. Ma a loro parve solamente un minuto quando la donna coprì la pancia di Lily e si alzò dal letto.
"Allora, adesso lei è fuori pericolo, ma temo che dovrò ospitarla qui per una buona settimanella prima di lasciarla andare!" Lily sbuffò "Ma manca un mese agli esami!" L'infermiera alzò gli occhi al cielo. Non aveva mai sentito di persone che a due settimane dagli esami preferivano lo stress da biblioteca piuttosto che relax completo e giustificato. "Bè, vista la sua media io non mi preoccuperei più di tanto!Del resto anche Silente stesso ha detto che potresti superare gli esami in infermieria e svenuta.." era vero, il Preside aveva fatto quella battuta all'ultimo consiglio dei professori. Lily rise e James parlò "Madama.. io non ce la faccio a lasciarla da sola stasera... probabilmente è ancora sotto choc!" Madama Chips non poteva fare altro che annuire. Erano le due e non aveva voglia di discutere. "Molto bene. I letti a quanto vede, sono liberi!" e, con un fruscio, tornò in camera sua.
"Come stai amore?" Lily sorrise "Bene!" disse semplicemente, poi sbadigliò "Dormi amore mio, io appena ti addormenterai mi sistemerò su un'altro letto, ma adesso sto qui vicino a te!" Lily annuì e chiuse gli occhi. In fondo era così stanca...

James chissà se sai come ti amo da morire. Non sai la paura che avevo di lasciarti per sempre e chissà quante altre cose dovremmo superare insieme. Ma promettimi che la morte l'affronteremo insieme!Perchè ora sono sicura: nessuno di noi due può vivere senza l'altro!Ti amo James...

Lily, riposa, sei stanca e ne hai il diritto. Per te affronterei anche le pene del'inferno. Ti amo da morire e avevo un'enorme paura che tu te ne andassi per sempre... Ti amo, ti amo, dimmi che vuoi restare per sempre con me!

La mattina dopo il sole li sorprese ancora mano nella mano, James era ancora seduto sulla poltrona vicino al letto e gli occhiali erano di traverso. Un raggio di sole cadde sull'occhio della rossa, svegliandola. Le ci volle un pò a capire dov'era, ma poi, vide James che le teneva la mano e si ricordò tutto.
Sorrise, doveva ammettere che James era buffo a dormire con la bocca aperta, gli occhiali di traverso. Ispirava tenerezza, soprattutto per quella mano ancora stretta sulla sua.
La ragazza si ristese con un sospiro. Ancora le forze non erano tornate in pieno e se faceva un movimento sbagliato, sentiva una terribbile fitta alla ferita.
"Sei sveglia?" disse James appena aprì gli occhi "Sì, ma solo da cinque minuti!" disse Lily sorridendo "Avrai dormito parecchio scomodo!" lui alzò le spalle "Sono o non sono il tuo Superman?" "Lo sei!" e si baciarono sulle labbra.
Slam.
La porta si era aperta al volo ed era comparso Remus. Lily gli sorrise, perchè sapeva che lui se non fosse stato trasformato non l'avrebbe aggredita, ma lui era triste. "Lily.. mi dispiace!Ho saputo adesso..." sembrava che lacrime di lava dovessero uscire da quegli occhi castani "Remus, tranquillo.." poi la interruppe una fitta che passò dopo alcuni istanti "Vedi?O mio Dio, sono un mostro!Potevo uccidervi tutti... non deve accadere un'altra volta!Addio Malandrinate, per sempre.." James rise "Remus, ce ne manca una!E poi sai che ti seguiremmo anche senza il tuo consenso, siamo Malandrini!" Lily annuì. "E poi, davvero, non fa niente!" "Ma ho rischiato di uccidervi!" Remus era senza controllo, affannato e distrutto. James gli andò incontro e lo abbracciò "Non eri te!Calmati, noi sappiamo che non c'entri con quello che fa quel mostro!" quello si staccò "Quel mostro, sono io!E il fatto che lo sappiate, non cambia niente!Il punto è che mi potrei svegliare e trovare un amico morto per causa mia, o peggio, un amico che è diventato come me..." respirava velocemente, ma James lo raggiunse nuovamente. "Remus, calmati... noi, e ripeto, NOI abbiamo deciso di accompagnarti, e conosciamo bene i rischi, per cui, per l'ennesima volta NON è COLPA TUA!" quello parve rifletterci. Si calmò "Sì.. sì, hai ragione.. allora io... vado a farmi una doccia!" James annuì e il ragazzo si diresse verso la porta, ma prima di sparire, disse "Ah, Lily, è arrivata Daisy, la lettera l'ha presa Sirius e lui e Susan dovrebbero arrivare...." Due chiome more attraversarono la porta "..a momenti!" concluse Remus prima di sparire.
"Freccia, come stai?" disse Sirius allegramente porgendole la lettera, Susan andò a baciare le guance della sua migliore amica "Tutto ok Evie?" Lily annuì allegra. "Tutto bene, a parte qualche fitta ogni tanto..." poi si girò verso Sirius "Tu dovresti avere la mia lettera" Sirius annuì e le passò una busta ocra "Ho dato un pezzo di dolce a Daisy, mi sembra troppo magra!" "Hai fatto bene!" rispose lei e poi aprì la risposta dei suoi.
"Ehm, amore... io avrei paura!" disse James leggermente sbiancato. Lily rise "Dai, amore, vedrai che saranno comprensivi!" e poi, dispiegato il foglio, cominciò a leggere.

"Cara Lily,
noi certo siamo sicuramente molto felici che tu sia guarita, ma, ecco, come dire?
Ci ha sorpreso che sei... bè, sei diventata proprio una donna ora! Ma dovevamo aspettarcelo, e comunque se l'alternativa era vederti morire giorno dopo giorno, siamo contenti così e non possiamo far altro che ringraziare quel bravo ragazzo che ha deciso di salvarti!Speriamo solamente che tu per lui non sia una storia da poco, solo questo.
E ovviamente, vorremo conoscerlo. Che ne dici di venire a casa sabato?Aspettiamo una tua risposta, con affetto

Mamma e Papà
PS:Anche noi ti vogliamo bene! E ti saluta tua sorella!"

"Bè... l'hanno presa bene!Che ne dici se facciamo lo stesso, Kitty Litty?" disse allegramente Sirius alla sua ragazza "Innanzitutto non mi chiamo Kitty Litty, e poi, per fortuna, io non ho un tumore dal quale mi devi salvare!" disse Susan con il tono come se considerasse il suo ragazzo un deficente."Uffa, stai sempre a guardare i particolari, e allarga un pò i tuoi orizzonti!" si arrampicò sugli specchi Sirius, facendo sbuffare la mora. Lily sorrise e si volse a guardare James che rileggeva a mente quella lettera come se fosse un miracolo sceso dal cielo.
"Bè?" fece la rossa sorridendo "Bè che?" "Ti va di venire dai miei questo sabato?" James si bloccò. Ancora non aveva considerato che andava a conoscere i genitori della sua ragazza, come se avesse dovuto sposarla. Fino ad allora aveva avuto vari flirt, storie di sesso, in cui i genitori non c'entravano mai un bel niente. Certo, con Lily era veramente diverso. La amava veramente e non l'avrebbe mai lasciata, nel cuore se lo sentiva. Solo che lui e i genitori non erano mai andati troppo d'accordo e aveva veramente paura di fare brutta figura, per la prima volta in vita sua, aveva paura di non essere accettato. Ma poteva deludere Lily? Così disse, con un sorriso "Certo che mi va!" e si fece abbracciare dalla ragazza. "Bè, caspita, qui si fanno passi da gigante!" disse Sirius sarcastico, rimediando fra l'altro uno scappellotto dalla sua ragazza e un'occhiata di fuoco da James.
"Che fai James, vieni a fare una partita a SparaSchiocco e lasciamo le ragazze da sole insieme così possono parlare di trucchi profumi e varie?" disse poi sempre il moretto al suo migliore amico che annuì e diede un bacio sulle labbra a Lily "Torno dopo pranzo baby!" disse e poi uscì. Lily sospirò "Quanto sono scemi!" disse appena si fu chiusa la porta. "Ma purtroppo per noi ci piacciono!" aggiunse Susan con un'altro sospiro. Lily rise "Bè, però ieri a me James sembrava fuorchè scemo..." Susan annuì "E anche Sirius... pensa che si è offerto di dormire da me..." e qui arrossì violentemente senza lasciare dubbi all'amica "Noo!Racconta Susie!" e Lily si raddrizzò per bene sui cuscini, mettendosi seduta in modo che la ferita non le facesse male. Susan si schiarì la voce e raccontò con quelle che sperava fossero le parole giuste per far capire tutta la magia che aveva sentito la sera scorsa.

Quando erano saliti in dormitorio, lei era ancora scossa. Si era seduta sul letto insieme a Sirius che la abbracciava "Tranquilla, che andrà tutto bene, in fondo Lily sorrideva in braccio a James!" Susan aveva annuito "Menomale che ci sei te qui con me Sirius, io non so come avrei fatto, come mi sarei sentita.." "Shh!" venne interrotta da lui "Non devi spiegarmi niente!" Con la mano sul suo viso le aveva passato il pollice sulla guancia e le aveva sorriso.
E i battiti nel cuore della ragazza erano raddoppiati, triplicati, aumentavano ogni secondo di più. Non capiva cosa le stava succedendo, all'improvviso aveva voglia di stare vicino al ragazzo, di sentire i suoi battiti contro il suo corpo, ma allo stesso tempo era spaventata dal desiderio che aveva, perchè sapeva che quello che sentiva era molto più grande di quello che avesse mai provato. "Che c'è?" aveva detto Sirius, notando una strana luce negli occhi della sua fidanzata. "Voglio fare l'amore con te!" aveva detto lei, diretta. E Sirius, sorridendole, l'aveva baciata, trascinandola sempre più sotto di lui, e quella sera l'aveva amata come non aveva mai amato nessuno.

"Wow!" fu tutto quello che disse Lily alla fine del racconto, in un tono allegro, ma non sorpreso. Susan aveva gli occhi lucidi persi nel vuoto "Non sono mai stata così felice!" disse sognante. Lily sorrise. Era felice perchè oramai sia lei che Susan avevano trovato l'amore vero "Ma ve lo siete detti ti amo?" Susan si girò. Pareva impossibile dopo tutto quello che avevano provato, ma "No!Bè.. era sottointeso nella sua dichiarazione, no?" "Il suo!" Susan parve ragionarci per un attimo "Quindi secondo te lui pensa che non lo ami?" disse alla fine preoccupata. Lily scosse le spalle "Bè, non lo so, ma non fa certo piacere!" Susan spalancò gli occhi. E corse fuori. Lily la lasciò andare ridendo. Voleva troppo bene alla sua Susie pazzerella.

Susan e Sirius si scontrarono nel corridoio che portava all'infermieria. "Ehi, tesoro.." disse lui. Lei aveva cominciato a respirare ansiosa "Ti amo Sirius!" e, senza dare il tempo a questo di rispondere, l'aveva baciato. Sirius la seguiva e James decise di entrare in infiermeria per fare visita alla sua ragazza. Poi si ritrovarono tutti e quattro, più Remus e Peter che si erano finalmente uniti alla compagnia, e le coppie cercavano di farli sentire i quinti incomodi solo molto poco.

 

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Capitolo 11
*** Sabato. ***


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Per entrambi la settimana era passata lentamente, per Lily perchè durante gli orari di lezione doveva stare da sola in infermieria, senza muoversi oppure molto poco, e per James perchè non aveva più nessuno da fissare durante le lezioni. Ma comunque si arrivò al sabato velocemente.
Alle nove James era già pronto nervosissimo. Lily doveva ancora uscire dall'infermieria perchè Madama Chips aveva insistito affinchè lei si fosse messa una benda attorno alla ferita che però si era già quasi completamente rimarginata. Allla fine, verso le nove e mezza uscì. James si bloccò guardandola. Il sole la illuminava da dietro mentre sbuffava, dandole quell'aria da angelo ribelle che James tanto amava. Era vestita con una maglietta rossa corta attillata con su scritto in diamantini 'Love me' e poi una gonna nera che le arrivava fino alle ginocchia e che svolazzava allegramente sulle sue gambe, valorizzate da un paio di decolteè neri.
Sorrise "Scusa, ma Madama sembrava mia madre stammattina!" e lo baciò, la sua intenzione era un bacetto sulle labbra, mentre lui, sentendosi stranamente più innamorato del solito, la baciò con la lingua. Comunque lei si fece possedere semplicemente, come semplice era stare con lui. Poi si staccarono.
"Andiamo?" disse Lily sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. James annuì "Andiamo!" disse e prendendo per mano la ragazza, arrivarono fino al cancello del castello, oltre il quale si sarebbero smaterializzati. Dovevano praticare la materializzazione guidata, praticata da Lily, perchè James non sapeva dove sarebbe dovuto andare.
"Solo una cosa James, non parlare di quest'ultima cosa..." disse Lily preoccupata che se i suoi avessero pensato che stare con lui fosse stato pericoloso, li avrebbero allontanati. James annuì comprensivo "Come vuoi amore!". Poi si presero le mani e piano piano sparivano da quello scenario di paese magico, per ritrovarsi subito in una strada babbana della provincia di Londra, ma c'era la magia dei mandorli in fiore. Davanti a loro una graziosa villetta monofamiliare pitturata di bianco. Il giarinetto era ben curato, con mille e più fiori che donavano colore anche alle pareti. Il selciato del vialetto era tenuto ordianto e lì vicino era parcheggiata una Mini minor argentata. Sulla cassetta della posta c'era scritto 'Fam.Evans' e accanto a quella, il cancelletto della casa.
"Bella!" disse James che quel giorno era vestito anche piuttosto elegante, in giacca e cravatta. Lily sorrise "Ma se ancora non sei entrato!" lui scrollò le spalle "Che c'entra, è casa tua e non può essere brutta!". Scuotendo la testa la ragazza citofonò. Una gracchiante voce maschile rispose "Chi è?" "Siamo noi, papà!" "Ah!" disse la voce e poi con un sonoro scatto si aprì il cancelletto e poco più avanti la porta della casa. Apparve un uomo moro allegro e sorridente. Attorno alle tempie i capelli avevano cominciato a diradarsi, ma in compenso, a distogliere l'attenzione da lì, c'era un pizzetto sale e pepe coltivato e ben delineato, il cui colore risaltava il verde degli occhi. Era vestito con una camicia bianca a righe blu intrecciate in quadrati e un paio di pantaloni verde militare tenuti su con una cintura marrone. Sorrideva scoprendo due file di denti candidi e precisi "Ciao papà!" disse Lily baciando il padre sulla guancia "Lui è James Potter, il mio ragazzo!" e indicò James che porse la mano al padre "Piacere James, io sono Carl, Carl Evans!" "Il piacere è tutto mio!" James era nervosissimo, aveva paura di fare una brutta figura incantandosi a sentire lo squillo del feletono o come diavolo si chiamava. Intanto il padre li lasciò entrare e si trovarono in un'incantevole salotto pavimentato con il parquet. Al centro c'era un tavolo già apparecchiato per il pranzo, a fianco di questo un divano bianco per vedere più comodamente la televiosione che era posta lì accanto. Alle pareti vari quadri.
A sinistra, partivano le scale per il piano di sopra e qua e là varie porte di cui una sicuramente portava al bagno e una alla cucina. Da una porta verso la destra dei ragazzi, uscì una signora piuttosto alta e magra. Gli occhi azzurri sorridevano allegramente in contemporanea con le labbra truccate di rosso. Attorno al viso sventolavano lunghi capelli rossi che nascondevano gli orecchini. Sopra il vestito verde c'era un grande grembiule su cui si strofinava le mani, cercando di pulirle per bene "Mamma, ciao!" disse Lily abbracciandola "Ciao amore!" rispose la donna "Questo bel ragazzo deve essere James Potter!" disse infine e James annuì, facendole il baciamano "Però anche galante.. ah, se avessi venticinque anni di meno!" disse sopirando James rise "Mamma!" sbuffò Lily. "Bè, che ho detto?Ah, comunque, piacere, Iris Amiable!Ora scusate, ma se volete mangiare per un'ora decente, devo andare a preparare!" e risparì dietro quella porta di ciliegio abilmente sagomata. Lily alzò gli occhi al cielo e il padre sospirò "Bè, non cambia mai!" scosse la testa e invitò i ragazzi a sedersi sul divano.
James si sedette "Aspetta, vado a prendere la Coca-Cola, così la facciamo assaggiare a James!" disse Lily dopo aver poggiato la borsa "Cosa?" disse James come se avesse sentito il nome di qualcosa di alieno. La ragazza rise "Coca cola, è una bevanda. Non si vive di solo succo di zucca, Potter!" e sparì in cucina.
La situazione adesso era proprio quella che aveva temuto James, lui da solo con il padre di lei. Dopo un lunghissimo minuto di silenzio, il padre parlò "Allora James... Lily mi dice che come condotta non vai un granchè bene!" James arrossì "Ehm.. bè, adesso, con gli esami finali alle porte, sto migliorando, grazie anche a Lily!" aggiunse, gli sembrava una cosa giusta da dire. In quel momento la ragazza rientrò "Ecco, scusate, ma non trovavo i bicchieri!" sistemò precisamente i bicchieri davanti a loro tre e poi versò la bibita al loro interno "Scusa, ma è marrone?" disse James perplesso. Carl sorrise "Credimi, è buonissima!Cin cin!" fece levando in aria il bicchiere. James lo imitò e tutto d'un fiato vuotò il bicchiere, strizzando gli occhi subito dopo. "Pizzica!" disse rosso in viso. Lily rideva forte, era la prima volta che sentiva una reazione del genere alla Cola. "Papà, ma Petunia?" in effetti ancora non aveva visto la sorella maggiore, a cui era tanto affezionata. Carl prese una brutta espressione. "A fare un giro con il suo ragazzo!" Lily rimase incredula, ma felice. La sorella aveva sofferto tanto per amore, perchè, non essendo proprio bellissima, era stata sempre rifiutata. "Davvero?Strano che non me l'ha scritto!E chi è?" Carl poggiò il bicchiere "Vernon Dursley!" "Cosa?" Lily era scettica, quel ragazzo era stato sempre antipatico a tutte e due, essendo un ciccione prepotente. "Lily, ti avverto che troverai tua sorella molto cambiata.. non so nemmeno se la vedrai!Aveva detto che non tornava questo week-end!" A Lily crollò il mondo addosso, fino a due mesi prima, per le vacanze di Pasqua, aveva passato pomeriggi bellissimi con la sorella, e adesso lei la evitava. Si ricordava ancora la loro ultima chiaccherata.

Erano nella camera di Lily interamente rosa. Petunia era seduta davanti al letto, dove era stesa Lily. "Insomma, questo James Potter è proprio bello!" aveva detto la mora, molto interessata. Lily aveva annuito "Già!Solo che è proprio arrogante!" aveva sbuffato la rossa "Di certo non può essere peggio di Vernon!" aveva quindi commetato Petunia e insieme avevano riso prima che Lily tornasse nuovamente a Hogwarts.

Adesso disegnata negli occhi abbassati della ragazza c'era solo tristezza, non voleva perdere l'affetto di Petunia, a cui voleva veramente molto bene. James le mise un braccio attorno alle spalle, cercando di consolarla "Ohi... dai, che non può succedere niente... non credo che esista qualcosa talmente forte da distruggere totalmente l'affetto fra due sorelle!" Lily annuì poco convinta. Carl cercava di dire qualcosa, ma non gli veniva proprio niente da dire, perchè Petunia la sera prima era stata irremovibile.

Non voglio vedere quella feccia. Finalemente Vernon mi ha aperto gli occhi.. e appena potrò andrò a vivere con lui....

Già, aveva definito Lily 'Feccia'. Per non pensare che le sue due figlie ora erano divise, bevve un lungo sorso di cola. Comunque doveva ammettere che quel James Potter era veramente dolce, e molto probabilmente innamorato pazzo di Lily. Forse era meglio così. Forse l'avrebbe portata via dall'odio della sorella, le avrebbe regalato un'altra vita, con nuovi affetti.
Lily sospirò e alzò il viso "Bè, forse è una cosa temporanea, forse non mi devo preoccupare.. e comunque hai ragione James, vero papà?" quello, un pò confuso abbassò il bicchiere "Eh?Ah, sì, certo, è sicuramente una cosa temporanea!" alla rossa tornò il sorriso per le ore che seguirono, poi, a mezzogiorno meno un quarto, la voce di Iris si fece sentire dalla cucina "Lily tesoro, puoi venire ad aiutarmi?" la ragazza sbuffò "Va bene!" si alzò e andò dalla madre. "Ma... di cosa ti occupi a scuola?" disse Carl interessato. James era tornato ad essere nervoso "Bè.. sì, insomma, sono il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro...Lily le avrà parlato del quidditch, immagino!" "Vagamente.." perfetto. James cominciò a parlare di Quidditch da vero intenditore, come del resto lo era, e sembrò che fosse passato solo un'attimo quando le donne di casa portarono il cibo in tavola.
"James, vuoi finirla di..." "Zitta Lily, che James è nel bel mezzo della finale di campionato di Quidditch in cui ha vinto!Vai avanti!" James sorrise e continuò ingigantendo il racconto in cui aveva schivato tre bolidi stregati e la rossa, scossa la testa, tornò al tavolo, seguita dagli uomini che parlavano.
Il pranzo era delizioso, e James mangiava di buon gusto, ogni tanto parlando di quidditch, ma anche chiaccherando con Iris che era molto curiosa della sua vita "Bè, raccontaci un pò di te..." disse la madre di Lily sorridendo.
"Ehm.. bè, non credo che ci sia molto da dire..." Iris sorrise "Dai, sono sicura che sarai pieno di ammiratrici, sei così bello!" Lily sgranò gli occhi "Mamma!" quella scosse le spalle "Bè, che avrò detto mai!" James per nascondere il sorriso si chinò sull'arrosto. Se solo più di due mesi fa gli avessero detto che Lily fosse stata gelosa, gli avrebbe riso in faccia e avrebbe pensato ad un'utopia. E invece eccoli lì, in un mese avevano condiviso morte vita e amore, tutto ciò che c'è da dividere e vivere in un rapporto. Quell'amore era maturo, forte, era... era amore.
Il pomeriggio passò in fretta, sfogliando album di foto.
Ecco nella prima pagina una bambina di quasi un mese, con già il sorriso stampato e due guance rosse sotto quei capelli e rossi e quei vivaci occhi verdi. Poi eccola al mare un pò più grandicella, con lo slip del costume di Minnie. "Oddio, questa me l'ero dimenticata...." disse Lily sorridendo. Era una buffa scena. Tutta la famiglia era seduta attorno a quegli album dove piano piano Lily diventava la donna stupenda che era. Senza noia, si arrivò purtroppo alla sera, e a James quasi dispiaceva andarsene. "Oddio, sono già le otto!Avevo promesso a Silente che tornavo al castello alle otto meno dieci!Vieni James!" e trascinò il ragazzo per un braccio fuori dalla casa; si fermarono sulla porta per salutare. "Ciao mamma, ciao papà!" disse frettolasamente la ragazza, invece James cercava di salutare come si doveva per non fare la figuraccia proprio alla fine della visita "Arrivederci signori!" Iris gli segnò la guancia con un bel bacio stampato "Ma magari te la potessi sposare mia figlia!Sei adorabile e bellissimo!" James sorrise e annuì, cercando di non ridere. Carl scosse la testa "Bè... non corriamo tesoro!Comunque, sul serio, sei proprio un bravo ragazzo!" "Sì, mamma, papà, dobbiamo andare!" Lily sbuffava impaziente e i genitori si videro costretti a lasciarli andare. "Hai visto?Hanno detto che sono un bravo ragazzo!" disse sorridendo James. Lily sorrise innamorata e accarezzò il viso del ragazzo. Poi lo baciò, come avrebbe voluto baciarlo in tutte quelle ore, sentendolo in lei.
"Ehi, Lily, frenafrenafrena!" la rossa si fermò. "Cosa c'è?" era perplessa. Poi James sorrise e tirò fuori dalla tasca un'astuccio "Buon mesiversario, amore!" il cuore di Lily stava per scoppiare dalla felicità. Dentro all'astuccio c'erano due fedine d'oro bianco "Ma allora te ne sei ricordato!" gli occhi le luccicavano, era raggiante.Ribaciò il ragazzo e si mise la fedina con l'incisione 'James Potter, 24-04-78'. Era così bello. Si vedeva già all'altare vestita da sposa. Sorrise maliziosa "James?" quello si voltò sorridente come mai "Dimmi amore!" "Non è vero che ho detto a Silente che tornavo alle otto... gli ho detto mezzanotte!" e si morse il labbro inferiore. "E cosa vorresti fare, signorina prefetto Lily Evans?" la prese dolcemente in giro lui abbracciandola "Londra è a due passi..." si baciarono. Sì, sarebbero andati a Londra, si sarebbero meravigliati e ubriachi di felicità sarebbero tornati al castello dove nessuno li avrebbe mai creduti che non avessero fatto altro.

 

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Capitolo 12
*** stress da studenti e nuovi amici ***


Nuova pagina 1

Capitolo XII°, Stress da studenti e nuovi amici

E altri dieci giorni erano passati, portando il caldo nel castello. I MAGO erano veramente alle porte e sottraevano quel poco tempo che i due potevano passare insieme e avevano risolto inventando riunioni in teoria di ripasso nella biblioteca. Che poi finivano sempre con Remus e Lily che studiavano e James che fissava Lily, mentre Sirius e Susan si baciavano.
Erano appunto ad una di queste che si trovavano quell'afoso sei giugno, il giorno dopo ci sarebbe stato l'esame di Incantesimi. Susan era rimasta in dormitorio per non farsi distrarre, e così Sirius e James parlavano fra di loro.
"Ehi, ma Lily ha un'anello nuovo?" disse Sirius, notando un raggio che era caduto sulla fedina. "Zuccone!" disse James "Chiamasi fedina!E ce l'ha da dieci giorni!" "Ahh!" Sirius aveva l'aria di uno che improvvisamente aveva capito molte più cose e poi scrollò le spalle "Comunque ieri sera con me se l'era tolta!" e ricevette un sonoro scappellotto da James "Ma guarda che sei veramente deficente!" Sirius sorrise e poi chiamò Lily "Ehi Evie?" quella si girò scocciata "Che c'è?" "Com'è stata ieri notte?" la ragazza gli lanciò un'occhiata di fuoco e tornò a studiare. James mollò una sberla a Sirius "Questa è da parte sua!" disse poi ridendo mentre Sirius si massaggiava il collo. "Impossibile, non è così violenta!" Lily e Remus si guardarono scocciati. Non si riusciva proprio a studiare con quei due "La volete piantare?" disse Remus sbuffando. "No!" disse James convinto "Scegli, o la pianti o io pianto te!" disse Lily risoluta e il ragazzo, che si sarebbe aspettato di tutto da Lily, non ebbe altra scelta se non quella di uscire dalla biblioteca con Sirius "Dai, James, andiamo dalla mia stuntessa modello..." James alzò gli occhi al cielo. Susan era la sua migliore amica, ma sapeva già che sarebbe finito tutto a baci e abbracci con Sirius e lui sarebbe diventato il terzo incomodo della situazione. Comunque uscì dalla biblioteca.
"Finalmente possiamo studiare in pace!" sospirò Lily rituffandosi sul suo libro di Incantesimi.

La torre di Grifondoro era illuminata dal sole, purtroppo per chi studiava, che si ritrovava ogni cinque minuti a fantasticare su una possibile passeggiata nel parco. A giudicare dai libri aperti sui tavoli, qualcuno si era arreso. Susan era sdraiata sul tappeto e scriveva su un foglio varie relazioni su vari incantesimi. Dopo aver scritto, con la piuma d'oca in bocca e l'espressione concentrata, ricontrollava tutto e alcune volte, corregeva. Dopo essere arrivata alla decima definizione di incantesimo, sbuffò. Si mise seduta a gambe incrociate sul tappeto e si raccolse il capelli in una crocchia solo per un attimo. "Ehi, amore?" si girò sorridendo. Sirius e James erano arrivati e si sedettero affianco a lei. Sirius la baciò. "Ciao!" James fece finta di non guardare, augurandosi che quella non fosse stata una visita romantica. "Ciao James!Ho visto la fedina, mamma quant'è bella!" disse Susan sognante "E quant'è cara!" ribadì Sirius "Eh, già, perchè te sei un poveraccio!" lo attaccò Susan, e lui sbuffò. James alzò gli occhi al cielo. Non c'era verso, quei due finivano sempre per litigare, eppure si amavano... mah!Chi li capiva era bravo.
"Ragazzi, vogliamo darci un taglio?Grazie!" Susan incrociò le braccia sul petto "Eh, certo, me lo dovevo aspettare che lo difendevi!Cos'è, solidarietà maschile?" Sirius anche incrociò le braccia sul petto, risoluto "Ma stai zitta che ha ragione!Stai sempre a cominciare una lite per una battuta!" Susan cominciò a urlare "Cosa, io comincio?Ripetilo Black, se hai coraggio!" e cominciarono a litigare. James si alzò e se ne andò. Tanto avebbero fatto pace in poco tempo. Non fece in tempo ad arrivare al ritratto, che quello si aprì ed entrò la rossa sorridente. "Ciao Freccia!" disse James e si baciarono in punta di labbra. "Scusa per prima, ma ero nervosa..." James alzò le spalle e le prese la mano "Non fa niente. Adesso ci vieni a fare un giro con me!" lei annuì allegramente "Sì, basta che mi fai posare questi libri che pesano un casi... ma che sta succendendo là?" e indicò dove Susan e Sirius stavano litigando "Niente, la solita litigata del pomeriggio!" Lily annuì "Allora mi sbrigo a posare i libri!". Infatti li posò in fretta e raggiunse subito il proprio ragazzo al di fuori della sala comune. Si presero per mano. "Ma hai studiato per domani?" diceva la rossa preoccupata "Dai, che al massimo prendo la sufficenza all'esame pratico!" le rispondeva James scrollando le spalle. In poco tempo, prendendo le peggio scorciatoie che si potevano trovare nel castello, si ritrovarono all'aperto, sotto un cielo tappezzato di un'azzurro incantevole e davanti a un lago calmo e incantevole. Si sedettero sulla riva di quello, rilassati. Erano preparati (chi più, chi meno) e adesso li aspettava solo il futuro. "Freccia, cosa vorresti fare appena la scuola sarà finita?" quella non rispose subito. Si sdraiò su quel tappeto verde e fissò il cielo "Voglio viaggiare!Andare dovunque, vedere il mondo, sapere cosa ancora non ho vissuto e... viverlo con te!" James sorrise "Io anche vorrei viaggiare, ma poi vorrei tornare qua e combattere il male.." si interruppe e guardò su. L'altro giorno sulla Gazzetta del Profeta era uscito un'articolo sulle morti, principalmente di Babbani o Mezzosangue, praticate da un gruppo che si faceva chiamare 'Mangiamorte' e che era capeggiato da un certo Lord Voldemort. Si sapeva poco più di niente su di lui, solo che stava prendendo sempre più potere e che il suo unico scopo era salvare i Purosangue. "Anche tu sei preoccupato per quel Voldemort, vero?" disse Lily. "Già!E se penso che tra i suoi obbiettivi ci sei anche tu..." il pugno del ragazzo si chiuse istintivamente e tremava dalla rabbia. La ragazza glielo accarezzò "Non ho dubbi che tu mi salverai ancora!" disse alla fine sorridendo e calmando James che tornò a sorridere e le prese la mano. "Anche se dovessi morire, ti giuro rossa che farò di tutto per salvarti!" Lily sarebbe rimasta ore su quella riva a guardare James sorriderle, ma, arrivò il tramonto e loro dovettero tornare per cena.
In Sala Grande scoprirono che Sirius e Susan avevano fatto pace ed erano più che mai incollati per le labbra. Invece, quel poveraccio di Remus, era stato lasciato solo anche da Peter e faceva finta di niente, rosso in viso. Alla vista dei due che arrivavano non sapeva se gioire o sbattere la testa al muro. Così, optò per un 'ciao' bisbigliato. "Ciao Remus!" disse Lily sorridendo "Ma Peter?" il ragazzo non fece in tempo ad alzare le spalle, che Peter arrivò dietro di loro e prese posto affianco a Remus "Dove sei stato Coda?" disse James servendosi di tacchino arrosto. "Con alcuni miei...ehm.. amici!" disse arrossendo quest'altro. James lasciò andare il tacchino. 'Con alcuni miei amici?Ma se Peter non ha amici oltre ai malandrini?' pensò questo. Remus guardava interrogativo Peter che aveva cominciato a mangiare insalata e Sirius non aveva neanche sentito, intento a mangiare Susan."Ah sì?E... no, per curiosità,..." tentò di dire Remus gentilmente, ma i suoi propositi di cortesia vennero troncati di netto da James "Chi sarebbero?" disse il moro, sbigottito. Peter scrollò le spalle "Amici, te l'ho detto!" e si mise a mangiare. James, incredulo, lo guardò per un pò, poi si ributtò anche lui scocciato sul tacchino. I due mori dall'altra parte, avevano smesso di baciarsi e non capirono il perchè di quella tensione, che gli venne pazientemente spiegato da Lily, perchè, intanto, Peter era tornato in dormitorio. "Peter che ha altri amici?" Sirius era piuttosto scettico. Lily sbuffò "Ragazzi, ma che vi frega??Dovreste essere contenti, invece!" disse alla fine, stufa di quegli sguardi scettici. James e Sirius si nascosero nella mousse al cioccolato bianco improvvisamente rossi, e parlò Remus per loro."Ecco, il fatto è che Peter diventa amico solo di chi considera un'idolo senza pari!" a questa affermazione, seguì un minuto di silenzio nel quale Lily e Susan, prima si guardarono e poi scoppiarono a ridere irrefrenabilmente. "Ahaha... hai capito, l'orgoglio maschile ferito... pfff!" James e Sirius erano due pomodori chini sui loro piatti.
James si alzò "Bè, io ho finito!Lily, ti vieni a fare un giro?" la rossa annuì, ancora ridendo "E basta ridere!" "Dai scusa amore!" e si fece perdonare con un bacio gentile sulle labbra. Poi oltrepassarono il portone di quercia salutando gli amici.

Stesso castello, ma qualche piano più sotto. Lucius Malfoy ghignava sul divano, mentre abbracciava la sua promessa Narcissa. La sala comune di Serpeverde aveva un che di insolito quella sera. Era come se qualcuno avesse trionfato. "L'hai avvicinato, Malfoy?" un ragazzo alto si avvicinò a Lucius. "Sì, Avery. Se tutto va bene, presto Potter, Black, la Mezzosangue e l'Ibrido staranno dalla nostra parte!" Avery si sedette accanto a lui. "Comunque non capisco perchè il Signore Oscuro ci tenga ad averli con noi..." Narcissa nel frattempo sbuffò guardando la sorella che stava pomiciando con il suo ragazzo. Ma Lucius continuò, senza farci caso "Perchè, mi dispiace dirlo, ma è meglio averli come amici che come nemici!E ho già cominciato ad attaccare l'anello più debole della catena!" Narcissa scosse le spalle "Non capisco che cosa abbia mio cugino di tanto interessante!" Lucius sbuffò. "Sicuramente ha tutto il potere dei Black. E poi non voglio entrare nei piani del Signore Oscuro, lui sa cosa deve fare e presto prenderà il potere!" così dicendo, come se potesse chiudere il discorso, fissò il suo sguardo sul camino sorridendo. Se fosse riuscito nel suo intento, avrebbe avuto onorificenze altissime e la sua ambizione gli diceva che se le meritava.
 

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Capitolo 13
*** Notte prima degli esami ***


Fuori al lago non potevano andare, perciò si sbrigarono a trovare un'aula vuota per poter stare tranquilli. Ma presto vennero raggiunti dal resto del gruppo. Sirius entrò sbattendo la porta "Ehi, voi due... rimandate a dopo le pomiciate!" i due sbuffarono e Susan aggiunse "Mica pensavate di passare la notte prima degli esami senza i vostri amici?" Lily con un balzo andò indietro, con le mani alla bocca "Ehi, è vero!" tutti sorrisero. La luce del tramonto (piuttosto tardivo anche per quella stagione) illuminava la stanza, i raggi ramati cadevano precisi in ogni angolo dell'aula, portando quel posto nei cuori dei ragazzi.Sirius tirò fuori un pacchetto "Dolci di Mielandia!" Poi, tutti -con Remus al centro- si abbracciarono, guardando fuori dalla finestra il lago. Remus era felice. Quei sette anni erano stati la cosa più bella che mai gli fosse capitata, e nella mente scorrevano le malandrinate più matte... A sinistra c'era James che stringeva Lily e ripensava... rispensava a tutti quei no e poi all'arcobaleno della luna, al loro primo bacio... la strinse più forte. Poi ripensò a Ramoso... al caro, vecchio Ramoso, che chissà se sarebbe più esistito... Lily, anche ripensava a tutto il suo passato, al momento speciale in cui era arrivata la lettera, la paura di morire, la voglia di amare... e la magia che ora la circondava. L'amore, l'amicizia e quel lago, sempre rifugio di tutti i pensieri.... A destra di Remus, Sirius, stringeva forte Susan a sè e non sapeva se essere grato a quel castello più perchè gli permetteva nove mesi di quiete fuori da casa, o perchè lì aveva trovato l'amore, oppure per le amicizie, o semplicemente perchè adorava ogni singola pietra di quel castello, la magia che vi si respirava... Susan, invece era grata per tutti quei sette anni, perchè non si era fatta scappare nessun attimo fuggente e adesso era al culmine delle fortune che aveva accumulato.. e come stava bene fra amici e amore.... Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra... e un pianoforte sulla spalla... Come i pini di Roma, la vita non li spezza... Questa notte è ancora nostra... Ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati.... Le bombe delle sei non fanno male.... E solo il giorno che muore... è solo il giorno che muore... "Ragazzi... mi mancherà questo posto!" sospirò Sirius alla fine "Mancherà a tutti noi, questo è sicuro!" sottolineò Susan "Sì, ma promettiamo una cosa?" disse Lily "Cosa?" dissero gli altri in coro, incuriositi "Che qualunque cosa ci succeda, per quanto le nostre vite ci porteranno lontano.... noi non ci allontaneremo mai! E ricorderemo sempre questo tramonto!" Remus sorrise "Come ci riuscirò a scordarmi di voi?" James si sentì in dovere di aggiungere qualcosa "Ma soprattutto delle malandrinate?Ramoso sarà sempre una parte di me!" poi baciò Lily "Stai pure sicura che non ti lascerò mai, non adesso che ti posso stringere..." la rossa sorrise. Dall'altra parte Sirius prese per mano Susan e andarono via. Remus annuì verso uno sguardo interrogativo di James e Lily che si tenevano per mano euforici, e uscì. "Domani mattina...." cominciò Lily, ma James la zittì. "Adesso voglio solo pensare a stanotte!" Gli esami sono vicini.... Lily sorrise. I loro visi si toccavano con la fronte. L'euforia dello stare insieme, di concludere un viaggio insieme e di cominciarne un'altro, quello più difficile che era la vita, era tanta. Gli occhi verdi della rossa brillavano di felicità. La cosa più bella era che fino a un mese fa, quella sera sarebbe stata una notte d'inferno e stress, e sapeva che avrebbe fissato le stelle che le sarebbero sembrate crudeli per il destino che l'aspettava. Invece, in quel momento era felice. Veramente e per la prima volta. James sentiva di volerla sempre proteggere, sentiva di essere innamorato più che mai, sembrava dovesse scoppiare dalla felicità che provava. Spettatori complici e silenziosi, la luna e le stelle. Stasera al solito posto, la luna sembra strana.... James mordicchiò leggermente l'orecchio di Lily, giocando quasi con il suo lobo mentre lei veniva scossa da brividi di piacere. Era così bello restare stretta a lui che la divertiva con semplici gesti o anche solo con un sorriso pieno d'amore. Avevano le mani intrecciate che continuavano a scappare, fuggire e ritrovarsi e scappare ancora... Poi, con un bacio lungo e possessivo, James la trascinò a sè, facendo aderire i corpi, coperti solo da abiti estivi leggeri che davano veramente l'idea che nessun ostacolo sarebbe stato insormontabile se loro avessero voluto stare vicini e insieme. Le mani del ragazzo correvano sulla schiena della ragazza come sapeva di dover fare, come aveva già fatto svenire tutte, ma con lei era un pò più insicuro. Aveva troppa paura di perderla, di vedersela scivolare via dalle mani. Era anche vero che il cuore della ragazza batteva forte sotto quella divisa, sempre abbottonata dal primo all'ultimo bottone, mentre James aveva la camicia fuori dai pantaloni e la cravatta molto allentata. L'eccitazione dei ragazzi li portò a mettersi sulle mezze punte, come se volessero spiccare il volo.... Questa notte è ancora nostra... Lei si staccò rossa in viso e disse sorridente "Ti amo!", semplicemente come semplicemente gli veniva dal cuore. Aveva le mani ancora strette a quelle del ragazzo, non voleva lasciarlo andare, non lo avrebbe mai lasciato andare E lui portò le sue mani sul seno della ragazza, e cominciò da lì a sbottonare la sua camicia. Lily lo lasciò fare, dentro di lei sapeva che la voglia di fare l'amore era forte e fiera. Nessuno li avrebbe fermati. Solo, gli serviva un pò più di sicurezza, e così, ribaciò il ragazzo che già sapeva che quella sera avrebbe avuto Lily, sarebbe stato suo, e non per salvarla, ma solamente per amarla. Che poi, in fondo era la stessa cosa. Se l'amore è amore.... Poi, dopo un'oretta circa, i ragazzi erano abbracciati e stesi su quel pavimento, magicamente coperto da un tappeto soffice. Lily aveva la testa appoggiata sul petto di James. Lo aveva amato completamente, come doveva fare. Forse era quella la loro prima volta, non spinta da necessità di salute (non che questo implicasse che non si erano amati quella volta) e ora era felice, completa e appagata. Si sentiva tranquilla e in completa armonia con se stessa. Si girò. James aveva lo sguardo perso nel vuoto mentre le stringeva una mano. "A che pensi?" disse lei sorridente. Lui la guardò "Al nostro primo incontro!" // // // // // // // Era il 1971 e una ragazzina che sembrava sperduta dall'aria che aveva, girava per la stazione di King's Cross. Sembrava avesse paura di chiedere indicazione e sembrava stesse pensando che quello che cercava era impossibile da trovare. Riguardò il biglietto che aveva in mano. Sì, c'era proprio scritto 'Binario 9 e 3/4', peccato che, dovunque si girasse, vedeva solo il cartello '9' e '10'. Era confusa e si fermò sbuffando. La madre dietro di lei, che le portava il carrello diceva "Ecco, vedi?Era tutto era uno scherzo!" ma la ragazzina, evidentemente, non lo pensava. Perchè continuava a cercare. Lo sapeva che non era uno scherzo. Poco più lontano, un ragazzino moro diede una gomitata a quella che era la sua migliore amica. "Ahio, ma che sei scemo?" disse questa, massaggiandosi la spalla. "Zitta Susan e guarda!La vedi quella rossetta che cerca qualcosa là in fondo?" Susan guardò e poi, seguendo l'indicazione del suo amico, mise a fuoco la ragazzina dai capelli rossi "Si, James, perchè?" James si passò la mano fra i capelli "Secondo me cerca il binario!" "E allora?" Susan continuava a non capire niente "Bè, io glielo indico e vedrai se non mi ci metto insieme entro tre giorni!" alla ragazzina veniva da ridere, sapeva che ci sarebbe stato da divertirsi "Vai!". Così si erano avvicinati alla rossa e James, con fare strafottente, aveva detto "Che per caso cerchi il binario?" la ragazza fece una risata finta "Ma guarda che intuito!Di solito quando sei in una stazione cerchi un binario, te l'hanno mai detto?" Susan scoppiò a ridere. Quella ragazza sapeva il fatto suo e James aveva risentito il colpo "Sì, me l'hanno detto, ma non posso aspettarmi che tutti siano intelliggenti come me!" "Bè, signor intelligentone, allora vuoi aiutarci o no?" a parlare era stata la madre della rossa "Ah... sì, ok!Piacere, James Potter!" e offrì la mano alla ragazzina che per non essere maleducata era costretta a fare lo stesso "Piacere, Lily Evans!" "E io sono Susan Wolling!" solo in quel momento Lily si accorse di Susan. Non sapeva perchè, ma c'era qualcosa in quella ragazza che gliela faceva stare simpatica, come una forte empatia. Lily le sorrise e poi tutti e quattro, seguirono James attraverso la barriera del binario e poi salirono sul treno, appena in tempo. "E così si trattava solo di passare la barriera?" disse poi Lily sul treno e Susan annuì. Sentivano di essere già amiche. "Ecco, adesso, perchè non parlare di argomenti più seri?" disse James e Susan scosse la testa. Lily invece, aveva un'espressione scettica "E cioè?" "Bè, mica vorrai arrivare a Hogwarts senza un ragazzo?" continuò lui malizioso, ma a Lily, quel discorso non piaceva per niente "Ma per chi mi hai preso?Io non ho bisogno di nessuno!" disse, raggelando James. Da quel momento era diventata una lotta quella richiesta. // // // // // // // E chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrebbero fatto l'amore.Eppure, ora, era tutto reale. "Eri proprio arrogante e insolente!" disse la Freccia sorridendo. James le scompigliò i capelli "E tu eri adorabilmente altezzosa. Già sapevi di valere più di tutte!" Lily sorrise. "Dai, James, adesso però torniamo in dormitorio... che domani abbiamo gli esami..." James sbuffò "Come vuoi!" e dopo un'ultimo bacio, si rivestirono per risalire. La sala comune era all'apparenza deserta, ma poi i due si accorsero che, nonostante l'ora (le tre e mezza) c'erano delle figure sul tappeto, vicino al camino spento. Sulla poltrona c'era Remus e ai suoi piedi, erano abbracciati Susan e Sirius. Erano tutti voltati a guardarli. Fu così che James sorrise e condusse Lily lì vicino. Senza dirsi una parola, rimasero tutta la notte a guardarsi e sorridersi con la profonda amicizia che li legava. E, senza una smossa, alle otto si alzarono dal tappeto e andarono agli esami riposati pur non avendo dormito. Ma quanti amici intorno... che viene voglia di cantare.... Certo, cambiati, un pò diversi, ma con la voglia ancora di cambiare... Se l'amore è amore...
 

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Capitolo 14
*** fine della scuola ***


Nuova pagina 1

Nelle due settimane seguenti, il tempo per stare insieme era davvero poco, perchè anche James ripassava in continuazione, ogni giorno c'erano minimo due colonne di appunti da ripassare, Incantesimi e poi Difesa Contro le Arti Oscure, e via dicendo.
Complessivamente, erano andati bene fino al penultimo giorno.
Lily aveva naturalmente superato tutte le prove, James sicuramente non aveva superato Storia della Magia, e Susan era stata bocciata a Babbanologia, data la reazione degli esaminatori, quando gli aveva detto convinta che i Babbani giocavano a quidditch, ma gli altri erano andati bene.
Ed erano arrivati alla conclusione dei loro esami, mancava solo lo scoglio di Trasfigurazione. La mattina era piena d'agitazione, nonostante la McGrannitt, il giorno della vittoria di Quidditch aveva promesso a James di farlo passare con Eccezzionale, ma tutti sapevano che non ci voleva così poco per un così buon voto da parte della professoressa più imparziale e giusta del castello.
"Sarebbe troppo comodo, altrimenti, essere il campione di Quidditch!" disse quella stessa mattina Sirius a colazione. "Dì che sei geloso!?" gli rispose a tono James. Per tutta risposta il moro si rituffò sui suoi cereali. Lily rischiò di soffocarsi dalle risate, e intercettò lo sguardo di Susan che aveva alzato gli occhi al cielo e sbuffava qualcosa molto simile alla parola 'maschi'. Poi le parole del preside li interruppero.
"Gli studenti sono pregati di lasciare libera la sala per il tempo necessario a renderla agibile per gli esami, grazie!" l'ansia ricominciò a battere nei cuori dei ragazzi. Si sedettero su una panca fuori la sala e Lily sbuffava inquieta in braccio a James che le baciava la spalla destra. Poi le raccolse i capelli e lei si fece invadere da quella carezza. Era così rilassante lasciare che le mani di James si infranggessero fra le sue ciocche. "Andrà benissimo, non ho dubbi!" disse lui e lei sospirò a occhi chiusi.
La familiare voce parlò di nuovo "Gli studenti che devono sostenere l'esame di Trasfigurazione, sono pregati di rientrare nella sala e prendere i posti assegnati, grazie!" Lily rabbrividì. In braccio a James aveva quasi perso la cognizione della realtà. "Freccia, non mi dai un bacio portafortuna?" si erano alzati in piedi e lei stava per scappare dentro la sala, ma James l'aveva bloccata. La rossa sorrise "Come se potesse bastare un bacio!" e si avvicinò alle labbra del ragazzo che sorrise "Bè, personalmetne opterei per qualcos'altro, ma non c'è tempo, sai com'è!" Lily sbuffò e lo baciò. "Se avete finito, noi dovremmo dare un'esame!" disse Sirius impaziente "Quanto sei maleducato, ma lasciali in pace!" disse Susan e Remus scoppiò a ridere. "Bè ragazzi, scherzi a parte, qui mi sa che se non entriamo ci bocciano!" tutti annuirono sorridenti ed entrarono, sperando intensamente che fossero capitati vicini. Speranze vane.

Sembrava fosse passato un secondo quando la McGrannit passò a ritirare i fogli. "No, professoressa, devo finire di scrivere l'approfondimento e...." la professoressa sbuffò impaziente "Basta così signorina Evans, siamo certi che sarà il compito migliore!" e gli strappò la pergamena dalle mani. Lily si alzò un pò demoralizzata e andò fuori dalla sala, che doveva essere risistemata per il pranzo "Ehi, Freccia!" James la raggiunse e la baciò in punta di labbra "Com'è andata?" disse poi sorridendo. Lei fece un verso scocciato "Non ho fatto in tempo a finire di scrivere gli approfondimenti!" e si lisciava un ciocca con le mani mentre lo diceva, piastrandola fra due dita.
James sorrise e l'abbracciò "Non puoi immaginare come sei carina in quest'istante, Intendo teneramente carina!" Lily rise. Quel ragazzo sapeva essere così.. così adorabile. Inpensabile fosse lo stesso che scacciava fino a quasi due mesi prima.
Ma quel momento fu loro solo per poco, perchè, improvvisamente, vennero raggiunti dal resto del gruppo, e, incredibilemente anche da Peter, che da parecchio non si faceva vedere con loro.
"Ehi, grande ritorno!" disse James dando il cinque a quello che sembrava abbastanza nervoso. "Ehm, già... scusate se vi ho lasciato stare...ma, ecco, io vi ho già detto che ho degli amici nuovi, no?" tutti annuirono e lui arrossì ancora di più. "Ehm.. pensavo che potevamo... potevamo unirci, se vi va!" tutti si guardarono fra di loro. Non era poi una cattiva idea, e chissà perchè Peter la proponeva così imbarazzato. Parlò Lily per tutti "Ma certamente Peter!Chi sono, ce li puoi indicare?" Peter annuì, incoraggiato leggermente dalla dolcezza della rossa. E indicò una panca poco più in là.
"Oh, no!" disse Remus. Susan soffiò arrabbiata e Sirius ringhiò somemssamente. James strofinava il piede a terra (come fosse stato lo zoccolo di un toro furioso) e Lily guardava schifata quelle tre persone. Erano le uniche tre che proprio non sarebbero andate giù ai Malandrini.
Erano Lucius Malfoy e le sorelline Bellatrix e Narcissa.
"Non sono male, sapete?Mi hanno accolto con gentilezza e.." provò a dire Peter, ma venne bloccato da James
"MA CHE SEI SCEMO?VORRESTI CHE NOI FACESSIMO AMICIZIA CON LORO?? NO, DICO, MA SEI LETTERALMENTE IMPAZZITO??SCUSA, DOV'ERI GLI ULTIMI SETTE ANNI QUANDO TI SBEFFEGGIAVANO, QUANDO SIRIUS IMPAZZIVA ALLA PRESENZA DELLE SUE CUGINE O QUANDO LUCIUS HA VIOLENTATO LILY??DOV'ERI, EH?" il ricordo della violenza aveva fatto letteralmente impazzire James che era diventato rosso e urlava più forte del dovuto. Lily invece nonn riusciva a parlare. Il ricordo era ancora vivo e fresco nella mente. Era stata la cosa in assoluto più brutta che avesse subito, essere trattata come un'animale senza rispetto, essere stata sbattuta con violenza a un muro, senza possibilità d'uscita, restare a guardare mentre quella bestia schifosa t'invadeva.. Scosse il capo. Non doveva pensarci. Peter farfugliò un "Io.. pensavo.. credevo..." e a quel puntò cominciò a urlare Sirius.
"MA COSA CODALISCIA?LORO TI STANNO SOLO USANDO!NON SO COSA VOGLIANO DA TE, MA SICURAMENTE NON LA TUA AMICIZIA!HAI IDEA DIO QUANTO C'HO MESSO A DIMENTICARE CHE QUELLE TROIE SONO MIE CUGINE??E HAI IDEA DI QUANTO SIA VIVO IN LILY LA.. IL RICORDO??" questo parve zittire il piccoletto.
James abbracciò Lily "James, portami via, non lo voglio vedere... non..." James annuì "Ce ne andiamo amore mio!E tu, piccolo topo di fogna, vai pure a farti ammazzare!" Così, tutto il gruppo, seguì James.
"Remus..." chiamò Peter. Remus si girò cercando di poter spiegare tutto al suo amico senza sembrare più maleducato del solito.Sospirò.
"Vedi, Peter, i ricordi sono difficili da distruggere, sopratutto queli cattivi e non potrai mai chiedere a Sirius di rivivere fra persone che gli ricordano la loro famiglia o a Lily di prendere il tè con il suo aggressore..." Peter annuì "Bè.. allora vengo con voi!" disse, e li seguì in Sala Comune.
Ma ci rimasero poco, perchè poi dovettero scendere per l'esame pratico. Anche quelloa ndò bene, anzi, meglio dell'esame teorico e dovettero a momenti cacciare Lily per la troppa eloquenza. Aveva anche intavolato con l'esaminatore una discussione tecnica sull'uso della bacchetta in certe trasfigurazioni.
Ma dopo, solo una cosa poteva essere più che d'obbligo: il tuffo collettivo in piscina.
Si tuffarono, si divertirono, c'era chi si amò. Ma quello fu il giorno più bello di tutti e sette gli anni.

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Capitolo 15
*** Bene o Male ***


La notte passò agitata nei rispettivi dormitori. Lily si rigirava inquieta nel suo letto, sudando con l'espressione enigmatica. Era al centro di uno spazio blu che la circondava, poco illuminato.Non sapeva se poggiava i piedi su una superficie piana, ma comunque era in piedi. In quel buio si sentiva spaurita, voleva scappare via, ma non sapeva dove doveva andare. Attorno a lei parlò una voce fredda. Veniva da ogni direzione e il timbro sembrava possedere migliaia di anni, o più semplicemente, l'immortalità. Sembrava non avesse mai dovuto provare sentimenti, neanche l'odio. Solo indifferenza verso quello che la circondava. Indifferenza perchè niente sarebbe mai stato più grande. Lily aveva paura di quella voce.

Hai paura del buio Lily Evans?Magari hai solo paura di scoprire che l'amore non porta a niente!

Lily si bloccò e guardò in alto. Era insicura. Quella voce era così bella che non poteva sbagliarsi. E in fondo, aveva ragione. Era molto tempo che quando stava da sola, Lily metteva a tacere le voci che nascevano in lei e le dicevano che lei era cambiata. Che fosse stata la voce del cuore?

Sì, l'amore non porta a niente!Sei mai stata considerata quando cercavi di spiegare alle persone il bene che gli volevi?Tua sorella non si fa più sentire, o sbaglio?

Il cuore di Lily fece un balzo nel suo petto. Era vero, Petunia non si faceva più sentire e lei non gli aveva fatto niente. E poi, chissà perchè, tornarono alla mente tutte le volte che i Serpeverde, senza conoscerla, la insultavano. Ma lei non si meritava quegli insulti, in fondo non aveva scelto lei di essere nata in una famiglia babbana.

Lo so, sei stufa di essere sempre trattata come non meriti, ma vedi, questa è la conseguenza dello scegliere la via dell'amore. Ma sei ancora in tempo.

Davanti a lei apparvero due porte, che sembravano non essere appoggiate a niente, tranne a quella specie di luce solida che formava quello spazio. Una era di quercia e maestosa, raffigurata con la stessa figura su tutta la superficie, una figura incisa magnificamente nel legno, ma sempre la stessa. In oltre, c'era un battente e dava l'aria di essere dura da aprire.
Accanto invece, c'era la porta più bella che Lily avesse mai visto. Era di un materiale prezioso (forse di pietra di luna, dati i riflessi) ed era lucente. La maniglia era d'ametista ed era cangiante. Sembrava possedere l'arcobaleno. Lily restò meravigliata a guardarla. L'aveva ipnotizzata.

E allora?Non è meglio?Nella via del potere sarai sempre onorata per quello che vali!

Lily era quasi convinta. Tese la mano in avanti verso quella stupenda maniglia.

Vedrai, James Potter capirà!E se non vorrà capire, vuol dire che lui è una di quelle insicurezze da abbandonare!

Già, Lily non ci aveva pensato, James! Cosa avrebbe detto?Lily ritirò la mano. Era tutta una follia, doveva pensarci su. Ma su cosa?In fondo era tutto un sogno!Se apriva quella porta, poi sarebbe potuta tornare indietro appena sveglia!Perciò allungò di nuovo la mano. Chiunque fosse stato il possessore di quella voce, stava sorridendo, Lily lo sentiva.

Stonf. Si era talmente agitata che era caduta dal letto. Sospirò a terra, e poi si alzò. Si affacciò alla finestra. Era così piacevole lasciarsi accarezzare dal vento ora che i pomeriggi erano così afosi!
Non riusciva a dimenticarsi del sogno. Quella fredda voce penetrante era ancora dentro di lei, come se volesse indurla in tentazione in qualsiasi momento, aspettare solo che lei fosse debole per un attimo e poi, zac!, coglierla di sorpresa.
Scrollò la testa. Non doveva pensarci. Si sarebbe vestita e sarebbe andata a dare un bacio a James, di corsa, tanto per vederlo dormire un attimo. Come aveva potuto anche solo pensare di lasciarlo?? Lui l'aveva salvata e la amava. E anche lei amava lui.

Nel dormitorio maschile la situazione non era diversa. James stava sognando un uomo, ma non riusciva a vedergli il volto, poichè l'ambiente era illuminato solo da una candela e si vedeva a malapena il tavolino di legno marcio al quale erano seduti. E a James venivano i brividi, era tutto così... realmente spaventoso. Non era una fobia o una paura di tutti i giorni. C'era qualcosa in quell'uomo che gelava le ossa e ghiacciava il sangue. Forse la sua voce, troppo fredda e insensibile per essere umana, o forse quello scintillio dello sguardo che si intravedeva appena da sotto il cappuccio e da dietro il buio.

Quanto ti ammirrerebbe di più Lily se tu fossi più potente?

James fece per rispondere, dire che a Lily del potere non importava un fico secco, stava per cominciare a urlare contro quella voce, per dirgli cosa mai ne sapesse lui di Lily o di quello che provava lui, ma l'uomo gli mise una mano davanti al volto, come a fare un gesto per fermarlo. E la stanza girò, poi davanti a lui apparve una stanza buia. C'era Lily che piangeva, ma doveva essere anni dopo, perchè sul suo volto c'erano delle rughe "Lily..." disse James e voleva consolarla, ma non poteva interagire con il futuro, per cui la sua mano passò attraverso quella spalla. Si aprì una porta. "Lily, sei qui?" era Remus. La voce era più matura, indubbiamente, ma era Remus sicuramente. Lily singhiozzò e Remus si avvicinò, mettendole una mano sulla spalla per consolarla. "Dai..." disse questo e Lily parlò con voce strozzata "Non ce la faccio più con James!Non sa dimostrare quanto vale!Io.. quasi quasi, ho voglia di andare via da lui!" e si asciugò le lacrime, guardando un punto distante "Lily, quanto vorrei poterti aiutare..." poi si guardarono negli occhi e si baciarono.

James Potter, sei convinto di volere questo futuro??

Era ritornato il tavolino, la candela e l'uomo. James era scosso. Non era possibile, non poteva essere neanche in un futuro molto remoto. O sì??In fondo lui che poteva saperne??Forse... avrebbe perso Lily se non fosse riuscito a tenersela stretta neanche un pò.

Vuoi unirti a me?Così Lily sarà sempre accanto a te... credimi, puoi evitare questo futuro...

"Cos'è, un patto con il diavolo?" disse James sarcastico. Lo scintillio degli occhi dell'uomo divenne quasi gelido

Non ci scherzerei

Improvvisamente, però, la stanza girò attorno a James e l'uomo era sfocato....

"Porc!Ahio!" Lily Evans, entrando nel dormitorio dei maschi, imprecava sottovoce. Aveva sbattuto contro il minuscolo gradino che separava la porta dalle scale, ed era inciampata cercando di mantenere l'equilibrio. James si tirò immediatamente su, per mettersi gli occhiali e vedere finalmente chi fosse mai stato a fare quel baccano. Poi restò di stucco. La rossa. Era forse la prima volta che veniva in quel dormitorio. Era per lui?O per Remus?
"James, scusa, ti ho svegliato!Volevo darti un bacio, in fretta e correre via!" allora era venuta per lui. James scosse la testa. Perchè doveva ancora ripensare a quel sogno?Era stato solo un sogno, anche se quella voce giaceva ancora dentro di lui, come uno spiritello maligno. "Fa niente rossa!" e si baciarono sulle labbra. Lily si sedette vicino a lui, che era in boxer. "Ma che dormi nudo?" disse lei, notando il petto scoperto. James alzò un sopracciglio "Perchè, tu come dormivi?" Lily arrossì "In biancheria intima?" James sorrise. "Ma come mai il Prefetto Perfetto arriva nel dormitorio dei maschi nel bel mezzo della notte?" Lily sorrise "Perchè la scuola è finita, e perchè mi sentivo troppo Freccia Rossa, e avevo voglia del mio Ramoso!Ti basta?" James si passò la mano fra i capelli "Mi basterà se ti va di fare un giro!" Lily parve rifeltterci e James disse "Malandrinata per malandrinata..." e la rossa annuì. "Ma vestiti!" e lo lasciò vestirsi. poi uscirono in riva al lago. Uscendo, James buttò un occhio a Remus che dormiva su un fianco, composto e sorrise. Come poteva Remus tradirlo?
Poi seguì Lily nel parco, tra la brezza fredda delle quattro che tanto sarebbe mancata quel pomeriggio. E, appena furono sotto il loro ormai classico faggio, in riva al lago, il sonno li sorprese abbracciati, Lily rannicchiata contro il petto di James che la stringeva quasi a coprirla. Per loro sfortuna non si svegliarono prima che la McGrannit li venisse a cercare.
La professoressa era già sa sia nel dormitorio maschile, sia in quello femminile, per convocare gli altri ragazzi del gruppo, come gli aveva ordinato il professor Silente, e non aveva trovatò nè James, nè Lily. Prima aveva ringraziato il cielo di non averli trovati a letto insieme, poi però, aveva pensato qualcosa di molto peggio. Fortunatamente i due non avevano fatto altro che addormentarsi vicini e quindi erano vestiti. Per un momento la professoressa sorrise vedendoli, poi però tornò al suo dovere. "Potter... signorina Evans..." disse il più gentilmente possibile.
Lily girò la testa, ma non aprì gli occhi, James invece rimase immobile.
La McGrannit mimò un colpo di tosse. Niente, se non fosse che respiravano, avrebbero potuto sembrare morti. Minerva alzò gli occhi al cielo. A mali estremi, estremi rimedi.
Con un complicato movimento della bacchetta fece fuoriuscire due getti d'acqua fredda che caddero rispettivamente su Lily e James. La rossa si svegliò, e, arrossita di botto a quella presenza, si era staccata dalle braccia di James con una velocità impressionante. Invece James si era rigirato con gli occhi chiusi bofonchiando un "Felpato, questa me la paghi!" la McGrannit alzò gli occhi al cielo e poi disse sospirando "Temo di non essere il signor Black!" James ci mise un pò a registrare a chi appartenessero quelle parole. Per un secondo aprì gli occhi cercando di connettere, e in men che non si dica, si rizzò a sedere. "P-professoressa?E lei cosa ci fa qua??" la McGrannit sbuffò. "Siete convocati nell'ufficio del Preside!" quelle parole misero angoscia nel cuore di Lily. Una sola parola le rimbombò nella testa 'bocciati'. "Non riguarda gli esami, signorina Evans!" disse la professoressa notando gli occhi sgranati della rossa, che all'improvviso si rilassò. "Gli altri sono già là!" James, a metà di uno sbadiglio si bloccò "Gli altri?Vuole dire i malndrini?" la professoressa sbuffò per l'ennesima volta "Se intende i signori Black, Lupin, Minus e la signorina Wolling, sì!Ora, se volete seguirmi..." e s'incammino con i due al seguito. Lily era ancora rossa per l'imbarazzo di essere stata trovata stretta fra le braccia di James, ma a quel punto, proprio James la abbracciò e volò via l'imbarazzo. In fondo cosa c'era da vergognarsi?Era solo un semplice gesto d'affetto. Appena arrivarono al Gargoyle, James anticipò la professoressa "Mou carammellata!" la professoressa si girò a guardarlo con occhi sgranati e lui capì che forse avrebbe dovuto starsi zitto. La parola d'ordine l'aveva letta sulla Mappa dei Malandrini ed era stato per lui un riflesso incondizionato dirla ada alta voce.
"Farò finta di niente solo perchè per lei la scuola è finita!" e poi il gargoyle cominciò a muoversi, portandoli oltre il campo visivo della vicepreside. Appena bussarono alla porta, subito una voce familiare, calda e gentile li invitava a entrare. Il primo pensiero di entrambi li riportò alla voce dell'incubo. Perchè non c'era contrasto più acuto che tra quelle due voci. Ma non se lo dissero, come non si erano detti dell'incubo, ed entrarono.
La McGrannit aveva ragione. Nello studio rotondo c'erano già tutti, a giudicare dalle facce, aspettavano loro per iniziare. Silente gli sorrideva amichevole dall'altra parte della scrivania, e Fanny fece un giro di volo attorno a loro due, per rimediare una carezza e poi tornare al suo trespolo, ubbidiente.
Alla fine si sedettero, aspettando con trepidazione il movente della convocazione.
"Bene!" disse il preside "ora che ci siamo tutti, possiamo iniziare!" tutti si fecero un pò più composti.
"Bè, io penso che abbiate sentito parlare di questo sedicente Lord Voldemort, che altro non è se non un mio ex-alunno..." tutti annuirono "Dà la caccia a me!" disse combattiva Lily. James strinse i pugni, ma non psciò parlare Silente che aveva sorriso alla reazione della rossa. "Precisamente!Ora... io sto provando a combatterlo..." si interruppe, perchè Sirius, James e Remus, erano scoppiati in un applauso. Sorrise e continuò "...formando un'associazione segreta, chiamata Ordine della Fenice..." Fanny tubò allegramente "... di cui scelgo personalmente i membri!I migliori, ovviamente!" tutti si guardarono sorridendo. Erano i migliori.
"Vedete, io è un pò che vi osservo... e vi ammiro!Ammirola sua... come chiamarla, signor Potter?Fierezza! E la sua umiltà signorina Evans!E il coraggio di continuare per la propria strada andando contro a tutti, signor Black, come pure il coraggio di continuare a essere se stessi, signor Lupin!E anche il suo continuare a signorina Wolling!Lei, signor MInus, è riuscito a vivere dietro le quinte senza sentirsi mortificato." tutti si erano illuminati al sentirsi di quelle doti, e solo Lily era arrossita. Silente riprese a parlare "Perciò vorrei chiedervi se vi andrebbe di unirvi al mio Ordine!Se pensate di correre troppi rischi, non accettate, vi prego!MI sento già in difetto io, data la vostra giovane età.." ma Silente venne bloccato da Sirius "Io combatterò a qualunque costo!" disse risoluto e Susan annuì "Anche io ci sarò!" Lily si fece più eretta sulla sedia "E io sarò fiera di combattere per salvare la gente come me!" James le prese le mani "Ed io devo esserci per salvarti, no?" Remus sorrise "Se posso, utilizzerò i miei difetti peggiori al servizio del bene!" anche Peter annuì. Non si era mai sentito dire che era uno dei migliori e perciò fu più questo a convincere il ragazzo. Silente sorrise improvvisamente con una luce diversa, sembrava quasi uno di loro "Bene!allora ci siamo tutti... ah, il professor Lumacorno, mi prega di ricordarvi che domani sera ci sarà il ballo del Diploma!" tutti si guardarono eccitati e uscirono "Chi inviterai, Freccia?" disse James abbracciando Lily. Lei finse di essere indecisa poi disse "Susan, vuoi venire al ballo con me?" l'altra rise e Sirius la abbracciò "Spiacente Lily, è già impegnata!" Lily rise "Allora mi toccherà andarci proprio con..." James le mise le mani sui fianchi e lei rise "Con Remus!Vero Lunastorta?" ma, al posto dove cinque secondi fa c'era Lupin, c'era solo un vuoto. Peter disse "Temo che Remus sia già andato a invitare una ragazza!" e indicò un punto poco più lontano. Tutti si girarono curiosi. Remus era appoggiato al muro, vicino un'aula e pareva apettare qualcuno.
"Ma quella non è l'aula dove le ragazze italiane fanno le loro lezioni?" disse Sirius e James annuì "Proprio quella!...Mi sa che il fascino latino ha colpito!" Lily gli diede uno schiaffetto "Invece di fare il deficente, limitati a dare l'informazione!" James sbuffò. Poi suonò la campana e le ragazze italiane uscirono. Tutti i Malndrini si fermarono a vedere chi aspettava Remus. Quella ragazza fu l'ultima a uscire dalla classe. "Però... hai capito Lunastorta!Proprio una bella..." Lily lo fulminò con lo sguardo "Ehm... ragazza!"

"Scusa!" fece Remus a quella ragazza, la più bella. Quella mise un'aria perplessa, ma com'era bella anche così per Remus. In effetti era veramente bella. Aveva capelli biondi lisci che scendevano morbidi e setosi lungo la sua schiena e, nonostante la divisa tendesse a nasconderle, le sue forme rotonde e perfette trasparivano da quegli abiti leggeri. Era la prima ragazza che Remus invitava, e lui ci aveva pensato parecchio, ma quella ragazza era così bella con i suoi occhioni azzurri grandi e vivaci.. insomma, doveva provarci. Sette anni di scuola di Sirius e James avranno pur dovuto dare qualche frutto, no? "Bè... io sono Remus Lupin!" ma perchè doveva arrossire proprio ora, perchè? Quella sorrise cordiale "Piacere, Stella Morreno!" gli porse la mano, che lui strinse per un brevissimo lasso di tempo, prima di cominciare a tormentarsi le sue. "Ehm... ecco, domani sera, c'è il ballo del diploma... e..." Stella rimase a lasciarlo parlare, ma era chiaro che lui era nel pallone e non riusciva a formulare la domanda decisiva.

"Dieci galeoni che ce la fa!" disse sottovoce James a Sirius e quello non era d'accordo "Dieci che non ce la fa!Secondo me hai troppa fiducia nel nostro Luna!" James scosse le spalle "Staremo a vedere!Tanto c'è tempo fino a domani sera, no?" Sirius annuì "Scommesso!Ma non dirlo a Susan!" "E tu non dirlo a Lily!"

Intanto Remus annaspava "ehm... ecco, io volevo chiederti... cioè, non so se vuoi... oddio, quando devo sembrarti stupido!" Stella sorrise. "Non sei stupido, solo un pò timido!Comunque, mi piacerebbe venire al ballo con te, davvero..." Remus sospirò. Non gli piaceva, ecco, lo sapeva. Ma perchè si era andato a ficcare in quella situazione?? "Ma non ho niente da mettermi!" Ma in quel momento, dal nulla sbucò Lily che fece finta di essere passata lì per caso. "Remus, che ci fai qui??E non mi presenti la tua amica?" Stella la guardava incuriosita. Ma erano tutti così strani in quel castello? Remus finse di fare l'indifferente "Questa è Stella.. Stella, ti presento Lily!" Lily, sorridentissima, porse la mano a Stella che ricambiò la stretta con piacere "Piacere Stella!Scommetto che Remus ti stava invitando al ballo, vero?" Stella annuì. In fondo Lily era simpatica "Già..." ma non la fece finire "Non sai quanto ti invidio!Se non fossi fidanzata, ci avrei fatto un pensierino anche io!" Remus volette sprofondare. Perchè quella ragazza era un uragano vivente? Stella continuò il suo discorso, comunque un pò più convinta "Sì, mi piacerebbe andarci, ma... non ho niente da mettermi!" in quel momento spuntò fuori Susan "Cosa odono le mie orecchie?Una ragazza impossibilitata ad andare al ballo?E tra l'altro con uno dei ragazzi più belli della scuola?Solo per un vestito?Non esiste!" Remus sospirò. Ormai si era rassegnato a vedersi scappare via Stella da sotto il naso. "Questa è Susan!" disse sconsolato. Ma Stella sorrise. Doveva ammettere che quella situazione era piuttosto divertente. "Piacere, Stella!" poi notò che Susan la fissava "Cos'ho?" disse la bionda preoccupata, ma Susan le rispose sorridendo "La mia taglia!" "oh!" fu tutto quello che in un primo tempo riuscì a dire Stella, poi disse convinta "Bè, allora... deve essere il tuo giorno fortunato... Remus, giusto?" quello annuì "Domani sera ci vediamo in Sala d'Ingresso allora!" e, sorridendo e salutando con la mano, fuggì verso la sua sistemazione.
"Ragazze... sapete che vi amo??" disse Remus continuando a guardare verso Stella che se ne andava. "A proposito, ma in che casa sta?" Remus spalancò gli occhi "Non ci crederai mai..." Lily partì a ridere "Nooo!Grifondoro?" Remus annuì.

Poco più in là, Sirius era stato costretto a versare sull'unghia i dieci galeoni a James e glieli dava sbuffando mentre James rideva "E non fare così... in fondo mi ha aiutato la tua ragazza..." "Che mi sentirà!" in quel momento tornarono le ragazze "Ma che avete scommesso?" disse Susan, sul principio di un'arrabbiatura coi fiocchi "Chi, noi?" disse innocentemetne James "Sarebbe anche scorretto, perchè ti ho detto cosa stavamo per fare io e Susan!" disse Lily. Sirius fulminò James con lo sguardo "Eh, già... molto, molto scorretto!" James si sentiva sprofondare. Adorava Lily, ma in quel momento proprio non poteva restarsene zitta? "Jamie, senti, io e Susie andiamo a Hogsmeade per comprare il vestito per il ballo..." disse Lily, ma venne interrotta da Susan "Dato che quello celeste di raso dovrò darlo a Stella!" Lily sbuffò "Esatto!Per cui, contiamo di tornare stasera, tra shopping e cose varie, nessun problema, vero?" James sarebbe dovuto rimanere da solo con Sirius che lo menava, Remus che decideva il completo per la sera dopo e Peter che.... era Peter. "Nessun problema!" disse Sirius "Ehm... Felpato, io andrei..." disse James "Non vuoi darmi un bacio prima?" disse Lily. James stava per strangolarla. "Ehm, certo!" diede un bacio a Lily di corsa e poi scappò via, cercando di seminare Sirius (il che era piuttosto impossibile, dato che quello conosceva il castello molto meglio di lui).
 

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Capitolo 16
*** Ballo ***



 

Intanto, tra botte quasi serie e shopping sfrenato, si concluse quella giornata. Il pomeriggio dopo, verso le tre, alla camera delle ragazza, bussò Stella. "Ragazze, scusate, è permesso?" Lily sorrise cordiale "Certo, vieni!" Susan si girò mentre metteva in ordine il suo armadio "Ah, ciao Stella!" la bionda si sedette su un letto là accanto, mordendosi un labbro per la timidezza. "Allora... i vostri fidanzati sono James Potter e Sirius Black, vero?" Susan annuì entre cercava il suo vestito cobalto, da dare alla ragazza. "Già, due rompiballe da niente..." "E di Remus che mi dite?" era ansiosa, probabilmente aveva paura di aver trovato una specie di maniaco. Susan quasi scoppiò a ridere e dovette pensarci Lily a risolvere la situazione "Scusala, ma, sai, è strano che Remus abbia a che fare con le ragazze... di solito si scoraggia ancora prima di provarci..." Stella era confusa "E perchè?" Susan era proprio partita a ridere "Diciamo che pensa che abbiano paura del lupo cattivo?" Lily la fulminò con lo sguardo. "Susan?" intanto l'altra ragazza si era tappata la bocca. Stella era sempre più confusa "Cosa??" "Niente!" Lily riprese il discorso "Bè... sarei molto poco parziale, sai, Remus è praticamente mio fratello.... è un ragazzo così dolce e così amabile e poi mi è stato molto vicino in parecchi momenti difficili..." Stella annuì "Quindi, mi posso fidare?" Susan le diede l'abito in mano "Ma certo che ti puoi fidare!E te lo dice una che non si fida neanche del proprio fidanzato..." "Non che ci voglia molto eh?" puntualizzò Lily. Stella rise "Sapeste come vi invidio!Siete così belle e non avete problemi..." "Allora non ci conosci proprio!" disse Lily. Stella si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e continuò a parlare "Il fatto è che... io di solito sono così impacciata con i ragazzi... e poi non so truccarmi!" Lily e Susan si scambiarono un chiaro sguardo "Bè, allora dì addio ai tuoi giorni da timidina..." "Da adesso sarai una Malandrina!" Stella le guardò "Quindi mi darete una mano per stasera?" le altre due annuirono, poi lei disse fra sè e sè "Malandrina... mi piace!" Alle sette, la camera dei ragazzi era un totale casino. Sul letto di Remus c'erano sparse varie cravatte e papillon, fino a che lui aveva deciso per un anonimo papillon nero e classico. Il letto di James era sempre un disastro, ma quella volta, c'erano diversi fiori che lui voleva mettere all'occhiello, per stupire Lily, e alla fine aveva deciso per un giglio. Invece, la zona di Sirius era disastrata totalmente. Vestiti di tutti i tipi si affacciavano sopra quel materasso. James era davanti allo specchio, già pronto. E provava le parole più galanti da dire a Lily. "James, mi dai una mano a sistemarmi il cravattino?" accidenti a Remus che lo chiamava "Uff!Arrivo!" e corse ad aiutare l'amico. Sirius stava dandosi gli ultimi ritocchi, come la brillantina fra i capelli, e mordeva chiunque lo disturbasse. Mentre Peter ancora stava finendo di farsi la doccia. "Peter, vuoi deciderti a uscire da quel bagno?Non serve solo a te, eh?" dal bagno si sentì un fioco "E un attimo!" in mezzo allo scrosciare dell'acqua. Remnus sospirò "No, ragazzi, io lascio stare!" Sirius e James alzarono gli occhi al cielo. Era circa la centesima volta che il. ragazzo diceva la stessa identica frase "Remus, ma di cosa hai paura?" SIrius sghignazzò "Del lupo cattivo?" ci fu un momento di silenzio. Poi tutti risero per quella battuta, con le lacrime agli occhi, perfino Remus. E in quel momento, si aprì la porta del bagno, e Peter uscì mentre si asciugava i capelli "Eccovi il bagno!" e Sirius vi si chiuse immediatamente, prima di dare la percezione di quello che faceva agli altri della camera.l "Comunque stai bene James, dico sul serio!" disse Peter e James si accese di scherzosa vanità "Lo so!Ora, perchè non lo dici al nostro lupo cattivo che rischia di farci saltare i nervi stasera?" Remus rise "Dai con questo lupo cattivo!" James sorrise. E poi, dando una fulminea occhiata all'orologio, capirono che dovevano scendere in Sala Comune, dove li avrebbero raggiunti le ragazze. Tutti e tre gli accoppiati non stavano più nella pelle. Sirius aveva provato perfino a specchiarsi nel camino spento, con scarsissimi risultati. Poi, alle otto meno dieci, con cinque minuti di ritardo, le ragazze scesero. E i ragazzi rimasero a bocca aperta. Lily Evans era tutt'altro che lei. Aveva un abito color oro e si sposava benissimo con i suoi capelli; non aveva maniche, ma cominciava dopo una profonda scolaltura, nella quale si perdeva un ciondolo e sicuramnte si era già persa qualche goccia di profumo. La gonna era ricoperta di tulle dorato anch'esso e in più, c'erano i guanti. I capelli erano tenuti su da uno chignon che lasciava cadere alcune ciocche rade arricciate per l'occasione. Il viso era truccato in mod che non si vedesse più di tanto, ma che risaltava la suaperfetta bellezza. Eh, già, Lily Evans era perfetta anche in quello. "Uao!" fu tutto quello che riuscì a dire James. Accanto a Lily, Susan. Vestita di un vestito di raso verde chiaro che si sposava perfettamente con i suoi occhi (dal colore bellissimo, ma meno intenso di quello di Lily). Anche lei aveva i guanti fino al gomito, ma il trucco, con l'eye-liner e l'ombretto verde si notava eccome. Era bella e Sirius perse il fiato a guardarla. E poi, c'era Stella. Vestita di cobalto, con un fiore tra i capelli tirati su e una linea blu sugli occhi, che scendeva timidamente le scale. Remus si sentiva semplicemente indegno di così tanta bellezza. Le ragazze rano finalmente scese dalla scalinata e aspettavano un giudizio "Allora?" disse Lily al centro, sorridente "Rossa, o mi dai un pizzico o continuerò a credere di sognare!" disse James incantato. "Io invece sono sicuro di sognare!Sei troppo bella per essere vera, Susan!" confermò Sirius. Stella e Remus, invece si erano solo avvicinati "Sei incantevole!" aveva detto Remus, rosso come un peperone. Lei aveva sorriso "Grazie, anche te sei molto carino!" e, sottobraccio, sin avviarono verso la Sala del Lumaclub per iniziare le danze. La stanza era la solita, come sempre addobbata per il ballo. Poco più lontano Lumacorno stava discutendo con quello che probabilmente era l'ospite d'onore. Si voltò all'ingresso dei Malandrini. Oddio, in verità si voltarono tutti. Già normalmente, loro erano i ragazzi e le ragazze più belle, e oggi c'era anche Stella con loro. Tutta la stanza si era voltata a guardarli, tranne i Serpeverde, che facevano finta di essere superiori, quando era chiaro che non lo erano a favor di popolo. "Ragazzi... vi aspettavo!" Lumacorno gli venne incontro. "Enchantè Madmoiselle!" fece il baciamano a Lily e Susan, poi a Stella "Piacere, incantevole signorina, il Professor Lumacorno. Lei fa parte delle studentesse italiane, vero?" Stella annuì "Sì, mi chiamo Stella Morreno!" "Incantevole nome!Ah, ma vorrete certo conoscere il nostro ospite, prego!" e li condusse verso un gioivane uomo, dalla trentina d'anni, molto affascinante "Questo è Antony Liberto, un attore spagnole molto in gamba!Credo di averlo avuto come allievo durante una supplenza..." Antony annuì "Vero!" poi squadrò le ragazze "Tu, vestito dorato... scusa, come ti chiami?" "Lily Evans!" "Senti, Lily, sembri perfetta per un mio film... che ne dici di uscire domani...?" non fece in tempo a finire la frase, che James gli rubò Lily da sotto il naso "Oh, scusate, un lento, e vorrei ballarlo con la mia ragazza!" disse mettendo molta enfasi nella parola 'mia'. In effetti nella sala si era levato un rock lento. Presto Lily e James vennero raggiunti dai loro amici, ovviamente molto lontani fra di loro. I due si abbracciarono. Non so dire a nessuno quanto sia bello pensare... Nessuno mi può capire... Nessuno può scoprire... quello che dentro voglio sentire... E vorrei scappare e sparire, per non riapparire per provare a vedere, quanto ti posso mancare... Io, trasparente, e tu, così fragile e affascinante... Temporali di parole e sole sulle tue mani... E per scaldarti interminabili silenzi, tu, protagonista dei miei sguardi... e dei miei sentimenti... Vorrei farti ascoltare il tuo respiro lento e caldo, da scioglier tutto quello che non sia pensiero rivolto a te! Paura di abbracciarsi e di dirsi parole umane, continuando a star male, perchè non le riesci a dire! Ma paura di cosa, noi che abbiamo visto l'aurora, noi che abbiamo vissuto una storia... Vicini e lontani... Prendi le mie mani... e fammi sentire... tutto quello che sei... Sciogliti fra le mie braccia e fammi sentire... tutto ciò che è il tuo corpo, fai tu, culla il mio battito... Ti farò da specchio nel bello e nel brutto, ma non allontanarmi, sai benissimo che tu finiresti per piangere... Vorrei farti ascoltare il tuo respiro lento e caldo, da scioglier tutto quello che non sia pensiero rivolto a te! Paura di abbracciarsi e di dirsi parole umane, continuando a star male, perchè non le riesci a dire! Ma paura di cosa, noi che abbiamo visto l'aurora, noi che abbiamo vissuto una storia... Vicini e lontani...(x2) (Modà-Il segreto) La musica cessò nella stanza e le coppie si staccrono applaudendo al gruppo musicale. "James... questa canzone mi ricordava leggeremente qualcuno..." James sorrise. Era stato così bene fra le braccia di Lily, cullato da quella musica, che sembrava descrivere perfettamente la loro storia. "Già... anche a me ha ricordato qualcuno.." un bacio lento. "James... andiamo nel giardino?" lui annuì e la prese per mano. Sembrava che quel ballo fosse stato ancora più magico del solito, o forse era solo perchè era il primo che passavano insieme. Dovunque, in quel giardino, James aveva fatto sesso. con le più disparate ragazze. Ma nessuna era mai stata come Lily, perchè con lei aveva fatto l'amore. E lei questo lo sapeva solo guardandolo negli occhi. SI sederono su una panchina di marmo, circondata qua e là di fate danzanti. Lily sospirò "Non dimenticherò mai questo posto, pensa, solo quattro giorni e poi gli diremo addio, diremo addio a questi balli, alle scemenze da ragazzini..." "Ai corteggiatori instancabili!" disse ridendo James "Anche alle corteggiatrici instancabili..." disse Lily indicando dietro. Era appena apparsa Hailey. Capelli rossi tinti, forme rotonde e belle. Vestito mozzafiato scollato e molto corto. Occhi neri. Era stata l'utlima avventura di James, un pò prima che si fosse messo con Lily. Lui l'aveva lascaita perchè, ancora una volta, si era accorto di star solo cercando uan sostituta di Lily e l'amore non poteva essere sostituito. Stranamente, però, la ragazza aveva un'espressione fiera e vincitrice. "Passi da me, stanotte?" Lily sgranò gli occhi. "Cosa stai bofonchiando?" disse James. Hailey si mise una mano sulla bocca "Oddio... non lo sapeva che stavi anche con me?" Lily guardava da James a Hailey, pregando che tutto quello fosse solo uno scherzo. Ma James non sapeva cosa dire. Era sbalordito, quella bastarda l'aveva preso di sorpresa "Comunque ero venuta solo a riportarti questa!" e tirò fuori la sua Nimbus 1980. Lily era sorpresa. James non avrebbe mai lasciato la sua scopa da corsa in girò così. E a Hailey era vietato entrare nel dormitorio maschile, per i troppii casini che aveva combinato. James boccheggiò, poi guardò Lily. La rossa stava per piangere. Ma come aveva potuto credere che lui fosse cambiato, che l'amasse veramente? Era sempre il solito James Potter, e lei era solo una semplice avventura. Si alzò da quella panca e corse verso il dormitorio, almeno lì, James non poteva seguirla. Uscendo urtò la ragazza che sorrise. James si avvicinò verso di lei e gli diede uno schiaffo "Troia!" lei si massaggiò la guancia sorridendo "Almeno adesso ho la mia rivincita. Perchè io ti amavo vermante, e Hailey Bennet non si fa vincere da Lily Evans!" "Lei vale dieci volte te!" la ragazza conrtinuava a sorridere "Ma davvero?Se non si è neanche accorta che questa è una StellaFreccia 100..." James guardò la scopa. Era vero, non era la sua Nimbus. Furioso, corse nel dormitorio. Hai visto Lily Evans?Anche James deve essere abbandonato. La voce del sogno si faceva risentire ancora, più forte, ora che lei era debole e ora che aveva un movente valido per farla stare ancora più male. Non mi hai seguito. Te la meriti questa tristezza. Lily si lasciò cadere sul letto, zuppa di lacrime. Gli occhi si erano sporcati con il trucco sciolto e ora lei era incerta. Si era lasciata salvare solo per poterlo amare sempre. Perchè lei amava davvero tanto James Potter e molte volte si era chiesta se non era una stupida ad amarlo così tanto, troppo. Ma lui non dava motivi per non amarlo, l'aveva salvata due volte, l'amore che c'era nei suoi occhi. Si soffiò il naso. Probabilmente l'aveva solo immaginato tutto quell'amore. Era solo stata stupida e cieca. James Potter non era cresciuto, era rimasto il bambino di sempre. E ora lei doveva scuotersi da quel ricordo. Avrebbe trovato un'altro ragazzo, che l'avrebbe amata di più. Ma non avrebbe seguito quella voce, mai. Prtesa da questi pensieri, si addormentò. Sette piani più sotto. James era tornato nella sala e i suoi amici non ci avevano messo molto a capire che stava da solo "James, ma Lily?" quello si sedette, dando un violento pugno al tavolo "Quella battona di Hailey... le ha mentito... e lei.. non mi crede più!" Sirius guardò Susan "Credo che a lei debba pensarci tu!" Susan annuì, diede un bacio a Sirius e poi cominciò a salire le scale. Sirius si volse verso James. "Dai, Jamie, si risolverà tutto!" James aveva cominciato a piangere e mise l'espressione furiosa. "Tu non capisci Felpato!" urlò "Io la amo!E perderla..." s'interruppe. Forse, il pensiero era troppo brutto per venire espresso ad alta voce, e forse non c'erano parole adatte. Stella si avvicinò a James "Io... lo so che no c'entro niente nelle vostre vite.. però... Lily ti ama, davvero. Lo so, siamo state tutto il pomeriggio insieme e non ha fatto altro che parlare di te e... le brillavano gli occhi!" James non sorrise "Il problema è proprio che mi ama. Altrimenti non gliene sarebbe importato!" Stella scrollò le spalle "Questo lo so... dicevo solo che il modo per riconquistarla c'è!Preferirebbe morire subito che vivere senza di te!" James sorrise. Quella frase gli ricordava troppo la sera in cui si erano messi insieme, e avevano fatto l'amore... sì, Lily l'amava e lui sarebbe riuscito a riconquistarla, costasse quel che costasse. "Non ce la farò mai oggi!" disse sconsolato. Gli altri sospirarono. "Lily, sei qui?" La rossa singhiozzò e Susan ci si avvicinò "Lily... lo sai che James non ti tradirebbe mai..." e gli acarezzò i capelli "Non voglio sentire niente che riguardi quello stronzo!" Susan sussultò. Non era proprio da Lily usare quelle parole. O era proprio innamorata folle, oppure era cambiata a stare con James. Bè, Susan sapeva qual'era l'ipotesi da prendere in considerazione. "Dai... ti prego Lily, pensaci, sei sicura che quella fosse la NImbus di James!" Lily si bloccò per un attimo. In effetti non ci aveva pensato. Non aveva controllato. Magari Hailey voleva solo vendicarsi... o magari Susan stava solo facendo il gioco di James. Sì, era così, per forza "Susan, lasciami in pace, continuare a mentire non mi farà rimettere con James!" "Ma..." susan era sbigottita, ma Lily la interruppe "Oh, insomma!Io...." la rossa si fermò perchè una musica si levava da sotto la loro finestra.
 

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Capitolo 17
*** Canzone Magica ***


 Non voglio più nostalgia;
Non voglio più che tu vada via;
Così lontana da me,
io non pensavo che
fosse così difficile....

Ci sono notti in cui non so
non so proprio con chi parlare
perchè io parlo solo con te...

E quando tutta la città
si addormenterà
camminerò guardando il cielo...
per cercare un tuo riflesso....

Volevo dirti che tu...
da quando non ci sei non dormo più
Volevo dirti che...
che se non torni allora vengo da...
allora vengo da te!

Il non vederti mi provoca...
un'emozione un pò insolita!
Qualcosa d'inspiegabile che..
che mi costringe a raccontarlo in musica...

Pensieri e note che vorrei
cantare in una di quelle notti dove
le stelle siamo solo noi due
Perchè l'unica poesia che può piacere a noi....
Perchè per noi stare insieme...
sta al di sopra di tutto...

Volevo dirti che tu...
da quando non ci sei non dormo più
Volevo dirti che se...
che se non torni allora vengo da...
allora vengo da te!
Volevo dirti che...
che ora so bene quel che...
quel che provo per te!

Non ti nascondo tutto quello che...
non ho voglia di dirti!

Volevo dirti che tu...
da quando non ci sei non dormo più
Volevo dirti che se...
che se non torni allora vengo da...
allora vengo da te!
Volevo dirti che...
che ora so bene quel che...
quel che provo per te!

(Modà-Volevo dirti)




Lily per tutta la canzone si era limitata ad ascoltare in silenzio e a riflettere sulle parole. Erano tutte cantate e gridate con un'intensità inimmagginabile e si sentiva che tutto quello che voleva James era poter ristringere tra le braccia la persona che amava, che aveva salvato. E si sentiva che amava solo lei, mai nessuna Hailey con le sue provocazioni avrebbe potuto fargli dimenticare il semplice sorriso di Lily. Se era già così prima, ora che l'aveva stretta fra le braccia era molto, molto peggio. Lui non avrebbe trovato neanche un goccio di piacere fra le braccia di un'altra ragazza, perchè l'idea di tradire Lily era qualcosa di tremendamente terribile per lui. E tutto questo si sentiva nelle parole che cantava e suonava con la sua chitarra, appoggiato a un albero, con quasi le lacrime agli occhi. Se non ce l'avesse fatta, si sarebbe buttato nel lago.
Appena finì, alzò gli occhi verso l'alto. La rossa lo guardava. Era quella una delle sue peggiori paure. Che James l'avesse fatta soffrire. Adesso però guardando dritta negli occhi del ragazzo, non poteva non scorgere l'amore che c'era. Restarono un pò in silenzio a guardarsi, senza sbattere le palpebre. Poi Lily sorrise.
"Ti amo James, e voglio crederti!" James spalancò le labbra in un sorriso che, era chiaro, doveva venirgli proprio dal cuore. Infatti, chissà come, all'improvviso lo circondò un'aura luminosa e lui si alzò in volo verso Lily. La rossa, sbigottita da quella scena, restò a guardare per un attimo, poi James arrivò al suo davanzale e si baciarono. Lily sentiva un tepore del tutto nuovo invaderla. Lui cominciò a cantare tenendole il viso, un ritornello nuovo, una melodia che veniva solo da lui...

Io ti scalderò....
proprio come fa il sole;
E poi ti ascolterò...
come se tu fossi il male..
Come se fossi il temporale...
in una notte ideale...

Lily lo ribaciò. Era stata solo una stupida. Come aveva potuto anche solo pensare che lui l'avesse tradita. Lui non aveva mai tradito nessuna ragazza, al massimo la lasciava.
Oppure, l'aveva tradite tutte. Perchè fare l'amore cercando il sapore di un'altra in fondo era tradire. Ma poi lui quel sapore l'ha trovato, e non lo lascerà più, mai più.
Dopo averlo baciato, Lily lo lasciò passare nella sua camera. Susan se ne era andata silenziosa e complice e Lily l'avrebbe ringraziata dopo, mentre avrebbero riso per la serata che lei e James avrebbero passato a partire da quel momento. Già, come avrebbero passato la serata? Una strana incognita.
James chiuse la finestra e sorrise. Si avvicinò a Lily e, euforico come non mai, l'aveva abbracciata sollevandola.
Avevano fatto una specie di giravolta abbracciati così e Lily rideva "Tu sei matto!" James sembrava non essere mai stato così allegro "Vuoi venire a vivere con me, Lily Evans?"

Lily si bloccò.

A vivere con lui?O mio Dio, non sono pronta, non....

James la baciò. Come sapeva fare lui, a lungo, con amore.

Bè, forse sì!

"Io... ok James Potter!" James era incredulo e sorrideva come un bambinone "Però non mi devi più lasciare, capito amore mio?Non lasciarmi mai più da solo!" e l'abbracciò. A Lily veniva da ridere. Perchè non l'aveva mai visto così innamorato e felice, neanche la notte prima degli esami. "Scusa, ma mi sfugge un particolare... dove andremmo ad abitare?" "A Godric's Hollow!" rispose lui ancora su di giri "I miei hanno una casa là e saranno felici di darcela... amore mio, non vedo l'ora..." Lily rideva, era così divertente James quella sera "Bè... ma se i miei non volessero?" "Ti rapisco?" Alla rossa si illuminarono gli occhi "Ah, bè se la metti così allora..." James la ribaciò e le tenne strette le mani. Poi sentirono dei passi salire le scale. Il ballo doveva essere finito. "Ora vai, però, sennò queste ti uccidono!" James annuì, diede una carezza alla sua Lily e scese dalla porta principale del dormitorio, mentre Susan stava dicendo che "Ragazze, aspettate un attimo prima di entrare perchè...." James uscì fischiettando dalla porta e abbracciò Susan "Il mondo mi sorride!" poi se ne andò via fischiettando. Susan rise, indovinando che comunque avevano fatto pace. Le ragazze sbuffarono "Adesso possiamo entrare?" Susan annuì sempre ridendo, ed entrò anche lei, decisa che Lily gli avrebbe dovuto raccontare molte cose.
La rossa era ancora in piedi dove James l'aveva lasciata e fissava un punto del pavimento con gli occhi brillanti "Vivere insieme..." Susan le si avvicinò "Ehi?Pianeta terra chiama Lily Evans!" l'altra si riscosse e, vedendo l'amica di fronte a lei, l'abbracciò "Ohi, Susie.... ti voglio bene!" evidentemente la mora stava per pensare che Lily fosse totalmente impazzita, perchè spalancò gli occhi in un'espressione inequivocabile. Intanto, Lily strillava per la gioia "SusanSusanSusan.... mi ha chiesto di andare a vivere con lui, ti rendi conto?" e poi, semrpe soridente come una pazza, si tirò indietro a guardare l'amica che era vagamente perplessa "Cosa?" poi scoppiò quasi a ridere "Anche Sirius me lo ha chiesto!" le due ragazze ridevano in contemporanea "Ma quando?" "Mentre ballavamo!".
Erano proprio i loro due Malandrini gemelli, che non potevano fare le cose separatamente, neanche se ci provavano.

 

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Capitolo 18
*** Grigliate miste e risultati ***


Da quel giorno era passato un mese e ora, a fine Luglio, i Malandrini erano riuniti alla casa di Godric's Hollow di Lily e James. I due vi si erano trasferiti da circa due settimane, giusto il tempo di preparare le famiglie al distacco. E poi, in crisi d'astinenza dallo stare vicini, erano andati insieme verso il tempio del loro amore.

In quel paesino, ricordò Lily, lei aveva passato varie vacanze estive, avvero strano che loro non si fossero mai incontrati! Poi giunsero alla casa.

Due piani più la soffitta e pareva uscita da un film. Era di colore azzurrognolo e attorno aveva un bel prato. James aveva stretto Lily a sè mettendole un braccio sulle spalle. "Bè?" aveva detto poi.

'Bè'... Lily cosa poteva rispondere a quel 'Bè?' Era sempre e comunque vivere con lui, con la persona che amava più di ogni altra cosa. Ma dubitava che James in quel momento si fosse riferito a quello. Perciò si limitò a dire "Bella!".

James aveva sorriso e l'aveva guidata fra quei corridoi, raggiante di farla parte di quel mondo. E avevano visto cucina, cameretta, cantina, soffitta, salotto, soggiorno e bagni....

Poi la loro camera da letto. Bella.

Il letto era alto, come quelli antichi, ma con un materasso morbidissimo, dove ci affondavi quasi. La spalliera era di legno massello. Di fronte al letto, un comò di ciliegio con sopra uno specchio incorniciato d'oro e alle finestre le tende salmone. A Lily piaceva da matti.

"Stupenda!" James sorrise "L'ha arredata completamente mia madre!" la rossa si perdeva in ogni piega delle tende. "E chissà come è morbido quel materasso!" ecco, James si era sbagliato. In meno di un secondo la rossa era già saltata sul letto e ci si era sdraiata. James le andò a fare compagnia "Morbido a sufficienza contessa?" scherzò. Lily sorrise "Stavo pensando che non ho mai incontrato i tuoi genitori!Strano, non trovi?Sono tre mesi che stiamo iniseme, mi hai salvata due volte, hai conosciuto i miei genitroi, mi hai riconquistato e io non ho conosciuto i tuoi!" James la guardò. Lily era proprio felice, era tornata una bambina, perchè parlava tanto come se fosse troppo felice per moderare le parole. E era felice con lui. "Hai ragione!Bè, potremmo invitarli tra un pò, no?Ma prima, cena di riunione dei Malandrini!Stasera, mi pare, vero?" Lily annuì. Poi si alzò dal letto "Devo correre a cucinare..." ma James la bloccò per un braccio "C'è tempo amore mio, c'è tempo..." lei si girò. Sapeva quello che intendeva fare James e, dato il suo fremente entusiasmo, non gli avrebbe detto di no.

Infatti, solo un'ora dopo, erano stesi spogliati, abbracciati.

"Bè, bel modo di inaugurare una camera da letto, non credi?" disse lui, continuando a infrangere le ciocche di Lily sulle sue mani. La rossa annuì. "Io ho fame!" disse poi "Io solo di te!" aggiunse James e Lily sbuffò "Ma non ti basta mai?" disse guardandolo dritta negli occhi "Se ci sei te no!".

Poi era arrivato il pomeriggio e lei aveva cominciato a preparare sia la casa che il cibo, andando di qua e di là, e diventando nervosa proprio come una vera donna di casa. Fu per la tenerezza che gli provocava questa visione, che James non si arrabbiava tutte le volte che Lily lo chiamava per fare qualcos e non lo lasciava tranquillo un'attimo.

Alle sette avevano citofonato Sirius e Susan. "Felpato!" "Ramoso!Quanto tempo!" e si erano abbracciati. Susan e Lily si guardavano scoraggiate. Poi si salutarono "Ciao Susan!Come va?" "Dici a parte convivere con un paranoico e idiota?" Lily annuì "A parte quello a me va bene!" Susan rise "Anche a me!" i due ragazzi dissero in coro "Ehi, chi sarebbe paranoico e idiota?" le ragazze scossero la testa, poi si accomodarono in soggiorno, che Lily aveva reso impeccabile "Accomodatevi, io vado a controllare in cucina, e poi torno subito." ma, a metà del tragitto, la rossa dovette fare una deviazione per andare ad aprire e trovò Remus "Ciao, ma Stella?" Remus biascicò un "Non c'è!" "Oh!" e lo fece passare. Si sbrigò ad andare a conrtollare il tacchino e poi tornò in soggiorno. Tanto gli ospiti c'erano tutti (Peter aveva chiamato per disdire la sua presenza) e voleva sentire la storia di Remus.

In cerchio attorno a lui, gli altri quattro lo fissavano aspettqando che lui raccontasse. E lui, si torceva le mani visibilmente agitato.

"Bè... diciamo che... gli ho detto del mio problema e... ho trovato più giusto lasciarla!" tutti si guardarono "Ma lei che ne pensava?" disse Sirius "Che... sarebbe volentieri rimasta con me fino a che non l'avessi uccisa!" altri sguardi volarono per la sala. "Bè, ma allora sei stato un cretino!" disse James "Jamie..." lo rimproverò stupita Lily "Jamie un corno, ha ragione!" gli diede man forte Sirius "Ma tu non la vuoi una famiglia, non vuoi avere qualcuno accanto?Pensi sempre e solo agli altri Remus, e mai a te!Prima di accettare che noi venissimo con te, pur conoscendo tutti i rischi a nostra responsabilità, tu ci hai messo anni a convncerti, nonostante desiderassi da troppo tempo compagnia!E pure a fidarti di Lily ci hai messo secoli!Non avvicinavi nessuno a Hogwarts, nessuno!" Remus arrossì e abbassò il viso, e Susan guardò male il suo ragazzo. Lily e James si guardarono, ma Lily era fermamente d'accordo con Sirius "Bè, forse Sirius ha esagerato, comunque ha ragione. Fossi in te chiamerei Stella domani mattina e gli direi che eri nervoso e poi... bè un mazzo di rose e tutto si aggiusta..." Remus sospirò "Potrei anche farlo... ma ho paura di ucciderla...." tutti sospirarono. E il silenzio calò nella stanza.

Poi, però, un lungo tubare, riportò i ragazzi alla realtà. Lily corse ad aprire la finestra e videro cinque gufi arrivare nel salotto. Uno per ognuno e le lettere erano timbrate 'Hogwarts'.

"I risultati!" disse Susan. Lily annuì e tutti cominciarono a scartare le proprie buste "Ragazzi... leggiamole a voce alta, uno per uno, comincio io!" disse James e tutti annuirono.

"Signor James John Potter, siamo felici di informarla che è stato promosso ai suoi esami con dei risultati ottimi; per quanto riguarda la sua richiesta di entrare nel corso Auror, dovrà superare un'esame di ammissione a Novembre. Le istruzioni le verranno date....Eccetra eccetra...." James era sorridente e tutti applaudirono.

"Signor Sirius Ares Black, il corpo insegnanti è lieto di informarla che ha conseguito il Diploma alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!L'unica materia di bocciatura è stata Storia della Magia dato che le abbiamo invalidato l'esame, avendo capito che lo ha copiato. Niente problemi però per la richiesta della sua carriera politica nel Ministero. Istruzioni le verranno date...Eccetera eccetera anche a me" Tutti applaudirono "Non capisco come abbiano fatto a capire che ho copiato a Storia della Magia..." disse sarcastico. Lily fece un mezzo verso, come una risata e poi disse "Leggi te, Susan, và!" La mora si schiarì la voce.

"Signorina Susan Margaret Wolling, la informiamo che è stata promossa ai suoi MAGO con ottimi risultati. Nessun intoppo quindi con la carriera da Guaritrice che vuole intraprendere, dovrà fare uno stage di sei mesi al San Mungo che comincerà in data da decidersi....Bè, pensavo peggio!"

"Signor Remus James Lupin i suoi sono stati risultati eccellenti. Siamo stati piuttosto sorpresi dalla sua richiesta di non voler continuare la carriera, ma le abbiamo lo stesso procurato un colloquio per il...ok, è andata bene!" disse, tagliando corto. Non aveva presentato alcuna domanda perchè non voleva mettere nei guai nessuno, data la sua natura.

Ora però, Lily non poteva rimandare. Doveva leggere la sua busta. La aprì con mani tremanti e si schiarì la voce per leggere

"Signorina Lilianne Rose Evans, l'intero corpo insegnanti è lieto di annunciarle che ha superato gli esami con il massimo dei voti in tutti gli esami!Per la sua carriera d'Auror, quindi, le è stato tolto l'esame d'ammissione, e comincerà con i corsi ufficiali a Novembre. Verrà informata via gufo delle formalità da seguire.... e blablabla.!"

E guardò gli altri con un sorriso spalancato. James le si era avventato addosso a baciarla gridando "La mia piccola secchioncella!" e gli altri battevano le mani. Fu una serata piacevolissima, tra la frescura del giardino e il cibo. Si scoprì, tra l'altro, che Lily sapeva cucinare abbastanza bene.

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Capitolo 19
*** MI vuoi spoosare? ***


Capitolo XIX°, Mi vuoi sposare??

Erano passati già sei mesi dal giorno dei risultati dei MAGO.

Lily studiava per i corsi di formazione Auror, mentre James studiava per l'esame d'ammissione a quei corsi. Insieme vivevano, come si direbbe nelle favole, felici e contenti. Non c'era un singolo problema fra di loro, nemmeno uno. Il sabato e la domenica, tutti gli amici si riunivano o casa loro o a casa di Sirius e Susan, per festeggiare fra di loro tutte le piccole cose di ogni giorno, nonostante Voldemort si facesse sempre più potente ogni giorno che passava.

Ma per questo, si riunivano all'Ordine, dove avevano trovato una famiglia vera e propria.

Avevano conosciuto Molly, Arthur e la loro numerosa famiglia, con la quale Lily si era scoperta un istinto materno.

Quella sera, i due piccioncini, stavano seduti sul tappeto accanto al fuoco, con in mano una cioccolata calda fumante. Lily era appoggiata a James che era appoggiato al divano.

"Ma non dovevamo studiare per il corso?" disse svogliatamente James, poggiando la tazza con la cioccolata per terra, e, con l'altro braccio, stringendo Lily che fece un debole 'bof' prima di bere un lungo sorso della sua bevanda preferita.

"Però che bello il camino acceso, non trovi?" Lily annuì "Sembra quasi di essere tornati a Hogwarts!" James fece uno sguardo strano "Perchè mi guardi così, Jamie??" Lui scosse le spalle "Niente, solo che a Hogwarts non avevo te!" e la strinse più forte, poi si baciarono.

Lily, poggiata la tazza ormai senza cioccolata, si strinse di più a suo marito e chiuse gli occhi, poggiando la faccia sulla spalla di questo che le accarezzava la schiena. Era felice. Dopo quasi un'anno che stavano insieme avevano condiviso tutto, fra loro non c'erano segreti e c'era empatia. Ormai non ricordava più i sogni, perchè non c'era niente che non potesse desiderare. La fedina lo dimostrava, quell'anello non ebbe mai un momento di ferie. Lily lo portò sempre al dito, anche dopo essersi messa la fede vera e propria.

La cosa più bella di quel rapporto, era che erano cresciuti, ma non si era persa la vivacità e la voglia di vivere e lottare di quando andavano a scuola. Sorrise nel ricordare gli scherzi che avevano fatto a Remus la sera prima a cena.

"James?" disse, sempre mezza assonnata, con gli occhi chiusi, stretta nel suo maglione e a quello di James. "Sì, amore?" disse questo, accarezzandole il viso e guardando dentro le fiamme, innamorandosi sempre più di lei.

"Secondo te, siamo sempre i Malandrini?" James rise "Saremo sempre i Malandrini. Se lo sei stato una volta, non puoi non esserlo più!" Lily mugugnò "Era quello che volevo sentirmi dire!" e poi si addormentò.

Forse la notte la passarono là, dato che Lily si svegliò sdraiata sul tappeto e vestita da casa, con un maglione larghissimo verde e dei pantaloni (quasi fuseaux) fucsia. "James?" disse appena sveglia, sgranchendosi. Nessuna risposta. Un tuffo al cuore. Sarà stato l'Ordine, la paura che si respirava, ma gli era venuta improvvisamente paura. Paura che l'avrebbe trovato sull'uscio, morto, morto per lei. Corse a perdifiato in cucina, e poi si fermò.

James era là a cucinare le uova, con lo strofinaccio legato in vita e un sorrisetto stampato.

"Ehi, Lily, ti ho svegliato?Scusa, stavo cercando di preparare la colazione!"

Lily sospirò di sollievo sulla soglia della stanza. Che scema che era stata! Gli era presa una paura immotivata. Sorrise tornando a guardare James, gli si avvicinò e lo baciò, stringendolo.

"Non te ne andare mai, amore mio!" James, leggermente sorpreso da quell'improvvisa manifestazione d'affetto, rispose come avrebbe risposto in qualunque caso "E come potrei lasciarti da sola?Non potrei mai!" Lily fece un respiro e poi andò a sedersi, lasciando che lui continuasse a cucinare.

"Sai" disse con un sorriso a lui che era sempre attento a qualunque cosa avesse da dire "Quando ti ho chiamato e non mi hai risposto, ho avuto paura che... oh, ma lasciamo perdere!" disse, agitando una mano verso il basso e passandosi l'altra sugli occhi, come per svegliarsi.

James si bloccò. Spense il fuoco e si sedette vicino a lei.

"No, parliamone invece!Avresti paura senza di me?" disse, prendendole la mano. Lei era sorpresa e un pò titubante a rispondere, ma poi lo guardò negli occhi, che erano fieri, determinati, decisi, ma allo stesso tempo, dolci e armoniosi. "Sì! Bè, mi sembra ovv.." "Non è ovvio Lily, non lo è mai niente! Perchè tutto questo fa parte dei tuoi sentimenti, e quelli non sono mai scontati! Perciò, dimmi che paura avresti?" era incredibilmente serio mentre aveva detto tutte queste cose. Lily sospirò. Come poteva riuscire a dire tutte le paure che aveva avute, compresse in trenta secondi e una pulsazione di meno dal cuore, in parole?Ad esprimerle in suoni concreti? Ci provò, confidando che le parole venissero da sole.

"Avevo paura di non trovarti mai più accanto a me, di non potermi stringere più al tuo calore, di non poterti più dire ti amo, di non vederti più sorridere, di... non avere fatto un figlio con te!" ecco, aveva parlato troppo. Le sue guance si tinsero di porpora. James sorrise (le teneva sempre la mano) "E così, vorresti un figlio da me?" "Dimentica questa sciocchezza!" disse in fretta lei. Era già da tempo che aveva questo pensiero, ma stentava a esporlo in parole, perchè aveva paura che lui fosse potuto scappare. In fondo, un figlio, era una cosa grossa da condividere, e loro non avevano neanche diciannove anni! Senza contare che ancora non erano sposati.

James sorrise. Amava da morire Lily, con lei ne avrebbe fatti anche cento di figli.

"Non è una sciocchezza, amore mio! Anche io lo vorrei, davvero!" Lily rise "E allora deve essere uguale a te!" Lui scosse la testa "Assolutamente no!" disse, andando a prendere le uova e servire la colazione. Lily lo seguiva con gli occhi "Come no?" "No, lo voglio uguale a te, alrtimenti, sai che brutto due James?" Lily rise "In effetti... e che ne dici di un compromesso?'" lui si sedette "Ovvero?" "Te, ma con i miei occhi!" James parve pensarci su "Verrebbe molto bello! Il sogno di ogni ragazza di Hogwarts..." "Alt, su questo non si transinge, voglio una femminuccia!" litigarono su quest'argomento per un pò, poi andarono sul serio a studiare.

La sera, Lily stava sdraiata sul divano, mentre James era seduto sulla poltrona e la guardava. Ripensava a tutti quei giorni passati a invitarla, che ormai sembravano lontani anni luce.

E ora quel sogno non sarebbe mai finito. Ripensò a quella mattina. Com'era stata fiera, il suo amore, a dire che voleva un figlio! E irremovibile su come doveva essere. Ma lui, voleva tenerla a quella convivenza? In quella situazione, non potevano far nascere Selene (o Harry, come si era ampiamente discusso quella mattina). E allora, doveva chiederglielo, doveva proprio farlo. E in fondo, non gli dispiaceva.

"Lily, amore?" lei alzò la testa, stanca "Che c'è, amore?" "Mi sposeresti?" il bicchiere d'acqua, cadde dalle mani di Lily, rovesciandosi sul tappeto e lei spalancò gli occhi. Era stato un sogno? Un miraggio? Gliel'aveva veramente chiesto?

"Come, scusa?" disse, mettendosi seduta. "Mi chiedevo se, metti caso che te lo chiedessi, tu mi sposeresti!" lei lo guardò innervosirsi. "Forse James, tanto, adesso è tanto per parlare, no??" fece finta di fare la disinteressata.

"Cosa??" James la stupì.

Scivolò in ginocchio ai suoi piedi, e fece la dichiarazione, alla maniera James.

"Bè, in ginocchio ci sono, e vorrei dirti tante cose, ma adesso mi sfuggono tutte le frasi che avevo preparato. Forse avrei dovuto chiedertelo domani sera, a cena con le candele sul tavolo, ma non importa. Non ti avrei amato di più con le candele, non potrei amarti di più del massimo che posso.

Ma, apparte tutte queste frasi insensate che sto mettendo alla rinfusa, e non m'importa, apparte tutto...

MI sposeresti?? Io sì, voglio sposarti!E voglio darti quella bambina!"

Lily era felicissima, come non lo era mai stata. Il cuore era così gonfio che pareva avesse dovuto scoppiare. Accidenti, che l'aveva mai detto che le dichiarazioni improvvisate e senza fiori e candele non sono romantiche?? James non avrebbe potuto essere più romantico di così! Aveva tirato fuori se stesso, si era legato ai suoi desideri, e pareva un bambino. E Lily lo amava, lo amava sul serio, con tutta se stesa.

"Allora?" James, ancora in ginocchio, si torceva le mani. Lily sorrise "Certo James, anche domani, amore mio!" James si alzò, la prese in braccio, e le fece fare una giravolta, poi la posò, la tenne stretta a lui e la baciò.

E la trascinò per le scale. Lei rideva

"James, ma dove mi stai portando??" disse, continuando a seguirlo "Bè, quella povera bambina, dovrà pur essere concepita prima o poi, o no?" Lily rise e lo continuò a seguire.

Forse sarebbe diventata mamma, o forse no. Ma prima o poi lo sarebbe stata, e avrebbe visto suo figlio crescere.

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Capitolo 20
*** Ventiquattro novembre 1979 ***


L'alba, quel giorno, si alzò come al solito da dietro la collina che proteggeva il paese di Godric's Hollow. I raggi del sole scivolarono lentamente nella piazza del paese, a svegliare qualche contadino, e a far cantare qualche gallo. Come tutti i giorni, sembrerebbe. Ma no, quello non era un giorno come un altro.

Per prima cosa, dentro il numero 32 della via principale, non c'erano Lily e James a dormire insieme, ma James e Sirius.

Il primo non aveva proprio dormito quella notte, pensando al suo matrimonio, al quale, ormai, mancavano circa quattro ore, essendo le sei del 24 novembre 1979. Aveva diciannove anni da pochi mesi ed era iscritto ufficialmetne ai corsi Auror da poco tempo. Accanto a lui, Sirius, il suo testimone, aveva domrito anche troppo. Ai piedi del letto, dormiva Remus Lupin, insieme a Peter Minus.

La stanza sembrava quasi diversa senza Lily, che, giustamente, aveva affermato che dormire insieme avrebbe sminuito il matrimonio, così, era una settiamana che dormiva dai suoi, tranne quella notte, in cui aveva dormito dalla sua testimone, Susan.

Nella stanza di Godric's Hollow l'uragano dell'agitazione, esplose appena qualche raggio del sole che prima abbiamo menzionato, piombò fra le palpebre di James, facendogliele aprire di scatto.

Altrettanto di scatto, questi si alzò e conminciò a urlare.

"Ragazzi, mi sposo, mi sposo con la Evans!"

Sirius (che aveva sentito l'urlo pericolosamente vicino al suo timpano destro) si rigirò mugugnando "E chi se ne frega!" Remus aprì gli occhi e li alzò immediatamente al cielo, mentre Peter, si limitò a sbadigliare.

"Dai, Malandrini, abbiamo tanto da fare!" disse James, sparendo in bagno.

Sirius si girò verso Remus "Io lo affogo sotto la doccia!" Remus sorrise "E poi chi lo dice a Lily?" Sirius scrollò le spalle "Io... chissà che non possa nascerne qualcosa di buono!" "Sei fidanzato, Sirius!" il moro sbuffò "Era per dire, ti pare che mi metterei con la mia migliore amica?" Remus alzò un soppracciglio "Quindi uccidedresti il tuo migliore amico!" "Sì mamma!" tutti risero.

Invece, al numero 34 di Godric's Hollow, dove Susan e Sirius normalmente vivevano, la tensione non era molta. Era semplicemenet troppa. Lily aveva la notte popolata di sogni rosa, di visioni da favola.

E, sempre lo stesso sole, s'intromise con una doce invasione nelle sue fantasie, per portarla verso un sogno più reale e consistente.

La rossa aprì gli occhi verdi brillanti, per i primi trenta secondi non si rese conto di quale giorno era appena iniziato, ma all'improvviso, consapevole in un secondo di quale sogno stava per iniziare, si mise seduta.

"Susan... è l'alba!" urlò

L'altra si rigirò mugugnando "Precisamente Lily! Quindi vorrei dormire!" Lily sbuffò "Eddai, Susie, è l'alba del mio matrimonio, cavolo! Mancano quattro ore.... oddio, siamo in ritardo..." Susan sospirò. Un'uragano, ecco chi aveva come amica, un'uragano. Si mise prona sul letto e si strofinò gli occhi.

"Calma Lily, calma!" ripetè piano, senza fretta. Lily la guardò sorridendo "Certo che non sei proprio cambiata da Hogwarts te, eh?" Susan scosse la testa "No, a differenza di qualcun altro!" Lily l'abbracciò. "Ti voglio bene Susie!" "Anche io Lil, anche io!" poi si staccarono. "Davvero sono cambiata?" chiese la rossa preoccupata. L'altra annuì "Oh sì, e non immagini neanche quanto!Ma in senso buono" si affrettò ad aggiungere guardando l'espressione dell'amica.

"Sei più allegra, ti brillano sempre gli occhi... sei più Lily!" la rossa scosse le spalle "Si vede che James mi ha fatto bene!Ma ora alzati, che fra tre ore e mezza, mi sposo!" Susan alzò gli occhi al cielo, ma poi si vide costretta ad alzarsi. In fondo doveva truccarla lei la sposa!

.............

La piazza del paese di Godric's Hollow era fredda riguardo al clima, ma le decorazioni davanti la chiesa principale la facevano apparire quasi calda.

La casa che ospitava i maschi era poco più di un manicomio totale.

A terra, sparsi dovunque abiti e cose varie, mentre i quattro si urlavano per tutta la casa.

"Remus, dove sono i fiori per l'occhiello?Devo fare il testimone, santo cielo!" gridava Sirius dalla camera da letto.

"Credo che siano nell'armadio di destra, chiedi a Peter!" rispondeva Remus dal bagno

"Cosa vuoi che ne sappia io?" diceva Peter dalla cucina mentre faceva colazione "Chiedi a James!"

"Cosa?" rispondeva James dal salotto in cui era andato a controllare l'inventario per vedere se si fosse dimenticato qualcosa.

Sirius sospirò "I fiori per l'occhiello!" strillò

"Saranno nell'armadio di destra,... credo! Di queste cose se ne occupa Lily!" ristrillò di rimando James.

"Splendido!" disse sbuffando il moro che aprì l'armadio di destra, trovando quello che gli serviva. "Delle fedi se ne occupa Susan, vero?" disse Remus, appena uscito dal bagno, per sincerarsi che quel matrimonio non sarebbe stato un totale flop. Sirius annuì mentre esaminava un fiorellino finto. "Sì, toccava alla testimone della sposa... ovvero, se fosse toccato a me le avrei subito perse!" Remus rise. "Certo che non siamo proprio cresciuti!" da dietro di lui si levò la voce di James "E sennò che gusto ci sarebbe??" disse, abbracciando i suoi due migliori amici.

Erano rimasti proprio i Malandrini di una volta, e nessuno li avrebbe cambiati.

La casa delle ragazze, a prima vista sembrava più ordinata, invece, la camera da letto, specialmente la zona trucco con lo specchio, era un casino.

Su ogni parte del tavolo c'erano barattoli, confezioni e prodotti di vari generi, ma che servivano comunque per far la sposa più bella. (Il vestito tanto lo descrivo al matrimonio NDA).

La rossa era seduta al tavolo, Susan la truccava con le sue mani esperte, ma lei trovava sempre da contestare.

"Uff! Al prossimo lamento, vai dall'estetista all'angolo, ok?" disse Susan scocciata, all'ennesima protesta. "Ok, scusa!" disse Lily "Però se mi mettessi un pò più di..." Susan posò gli strumenti del mestiere e fece per andarsene, ma Lily la fermò "Scusascusascusa!" e la mora, sorridendo, tornò indietro. "Ti pare che ti mollavo al giorno del tuo matrimonio?" la abbracciò "Anche se sei una rompiballe!" la rossa rise. Si staccarono e si guardarono.

"Oh, Susie, guardaci! Non sembriamo cresciute neanche un pò!" Susan scosse la testa "Vuol dire che siamo perfette così!" aggiunse poi con un'alzata di spalle. Lily le baciò la guancia "Le fedi ce le hai tu, vero??" Susan annuì "Non sono così sconsiderata da affidarle al mio ragazzo!" La rossa annuì con un groppo in gola. L'orologio segnava le dieci meno venti. "Ti voglio bene Susie!" disse poi cercando di non pensare che fra pochi minuti sarebbe diventata la moglie di James Potter.

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Capitolo 21
*** Matrimonio....o.... ***


Alle dieci il sole brillava non abbagliante nè nascosto a Godric's Hollow. Era una giornata serena e felice e la piazza si era ormai riempita di amici e parenti che aspettavano con ansia il momento in cui i due festeggiati si sarebbero uniti in matrimonio. Sembrava che tutta la classe di Hogwarts diplomatasi nel 1978 era là, riunita da Lily e James. Poi c'era tutto l'Ordine che sorrideva felice (Bill, Charlie, Percy, Fred e George giocavano a rincorrersi nella piazza, fra gli invitati.) e i genitori di James (Margaret e John, Auror in pensione) e i genitori di Lily che ancora si meravigliavano che esistesse la religione cattolica anche nel mondo dei maghi.

Un secco POP fece apparire i quattro Malandrini, nervosi quasi allo stesso modo, apparte James che non lo batteva nessuno. Un sonoro appaluso accolse lo sposo che arrossì. Sirius gli diede una pacca sulla schiena "Bè, che arrossisci??Ma goditi questo momento di celebrità!" parole inutili.

In quel momento James non capiva niente di quello che gli capitava intorno. Pensava di non essere mai stato veramente nervoso fino a quel momento. La chiesa, da sopra la scalinata, assisteva, e James aveva l'impressione che stesse sorridendo, come quel cielo perfetto. Era strano a pensarci, eppure il sole era lo stesso che li aveva illuminati quando lui aveva finalmente capito di essere totalmente innamorato, quando Lily era venuto ad applaudirlo alla partita di Quidditch, quando le aveva chiesto di sposarla, quando avevano fatto l'amore per la prima volta nella loro casa....

Strano, a ripensare a Hogwarts, nonostante i ricordi erano così chiari e nitidi, tutto sembrava appartenere a secoli fa. Impossibile fosse passato solo un anno. No, non era proprio possibile.

Eppure era così.

"Congratulazioni signor Potter...ehm, James!" la McGrannit era venuta a fargli gli auguri. James sorrise sornione e l'abbracciò, nonostante la professoressa aveva solamente allungato la mano. Minerva arrossì un pò, ma poi capì l'euforia del momento e lo perdonò.

"Davvero i miei più sinceri auguri!" disse Silente porgendo la mano al suo ex-alunno più euforico. "La ringrazio, Preside!" rispose James, nervoso "Bè, cos'è questo 'lei'??Sarò costretto a chiamarla Potter, allora!" e il Preside sorrise sincero "Come vuole, ehm, come vuoi... Preside!" James era nel pallone.

"Tesoro!" Margaret, sua madre, una donna con lucidi capelli neri corvino lisci e occhi azzurri vivaci (anche se in quel momento pieni di lacrime) gli veniva incontro piangendo per abbracciarlo. James la abbracciò "Tesoro, sei un uomo, non posso crederci!" James cercava di capirla, ma si sentiva molto in imbarazzo "Sì, mamma, ma adesso.." sospirò. Alle spalle della madre, John Potter, un uomo dai capelli biondi e due magnetici occhi nocciola, scansava sua moglie "Margaret, non esagerare, proprio perchè è un uomo ormai!" Margaret obbedì al marito, non prima di aver dato un'altra carezza e aver rivolto un altro sorriso al figlio. Poi lasciò campo libero al padre di James.

Malgrado non fossero mai stati appicicati, John e il figlio si capivano al volo, merito di quello stupendo legame attraverso quegli occhi così intensi e espressivi. Il miglior dono che suo padre avesse potuto fare a James. John si avvicinò sorridendo e diede una pacca sulla spalla al figlio, lasciando la mano lì.

"Allora... finalmente ti sposi con quella rossetta!" James sorrise. "Sì papà!" e la mente scivolò al loro primo incontro, di nuovo, come la notte prima degli esami. Ma scacciò quel pensiero "Sono sicuro che sarete felici!". "Lo spero tanto, papà!" ormai James rispondeva come un automa, non sapeva neanche lui quello che diceva. "Ti voglio bene, figlio mio!" James annuì. Poi salì la scalinata e si mise davanti al portone della chiesa. Guardò l'ora.

Le dieci e venti. Maledizione, Lily dov'era finita? Gettò un'occhiata a Sirius che lo rassicurò con un sorriso. Giusto, probabilmente voleva fare una mezz'oretta di ritardo, in fondo era la sua giornata. Gli invitati continuarono a scherzare tra di loro e molti vennero poi per fare gli auguri allo sposo. James rispose gentilmente a tutti, ma continuava ad aspettare la sua sposa impaziente. Lily non aveva mai ritardato più di un quarto d'ora e, alle dieci e mezza, la situazione non era buona. Tutti cominciavano a chiedersi dove fosse finita la sposa, e, con i tempi che correvano la situazione non era proprio rose e fiori! Le dieci e mezza si fecero le dieci e quarantacinque, prima che un pop fece materializare una figura che, piangendo abbracciò James davanti alla chiesa. Aveva i capelli rossi e l'abito bianco. Era Lily, ma perchè piangeva? Tutti la guardavano. Susan si era materializzata a fianco di Sirius e anche lei era triste. Cosa diavolo era successo?? Tutti gli invitati erano ammutoliti. La schiena della rossa era scossa da parecchi singhiozzi, stretta al moro che non sapeva più cosa pensare. "Ehi, amore mio, ma cosa è successo?" le parole che uscirono poi, lente e confuse dalla bocca di Lily furono taglienti come un coltello gelato.

"Fabian... e Gideon..." Lily si fermò per un attimo, parlando dei fratelli Prewett. Li aveva conosciuti alla prima riunione dell'Ordine e avevano subito legato. Erano stati davvero importanti per lei e infatti era strano che non erano in piazza, pensò James. Ma che potevano aver fatto per ridurre Lily a quel pianto disperato? Se avevano deciso di rompere, se l'avevano presa in giro se ne sarebbero subito pentiti, pensò James fra sè e sè, ma poi si rese conto che non poteva essere così. Erano troppo sinceri quei ragazzi. E allora, cosa poteva essere successo?

Tutta la piazza aspettava che Lily dicesse a tutti cosa stava succedendo. Era un clima di tensione molto alta.

"Morti!" quella parola attraversò la piazza seminando il terrore. Le lacrime di Lily bagnavano la giacca di un James esterefatto. Tutta la piazza trattenne il fiato.

Eheheheehhe... non ci voleva proprio, vero?? Bè, peccato, i sue saranno costretti a rimandare per ora... (comunque i Prewett sono citati su HP 1...)

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Capitolo 22
*** Oggi sposi! ***


Lily sedeva dentro casa sua, ancora vestita da sposa. Il più degli invitati erano tornati chi all'Ordine per una riunione straordinaria, chi a casa, non potendo fare nient'altro. Ora a casa c'erano lei, James, Sirius e Susan. Lei era ancora scossa e beveva un minuscolo goccio di whisky, tanto per riprendersi. Era seduta sulla poltrona del suo salotto e guardava davanti a lei, in realtà non vedendo niente. James accanto a lei le teneva la mano.

"Orribile..." ripeteva, ogni tanto calando le palpebre per far scendere una lacrima. "Orribile!" a James montava la rabbia dentro. Perchè non poteva fare niente per alleviare la tristezza dagli occhi di.... stava per dire 'sua moglie', e invece no. Dannazione! Ma cosa avevano mai fatto di male loro due per vedersi rovinato il giorno del loro matrimonio?

Se solo James ripensava a quanto aveva voluto quel giorno, quanto era stato felice e euforico quella mattina, a quanto aveva voglia di ristringere finalmente Lily fra le sue braccia, finalmente insieme nelle gioie e nelle avversità....

Pop. Nel salone fece la sua comparsa Silente che abbracciò la mancata sposa, che gli singhiozzò su un fianco. Silente la tenne stretta per un pò, poi la lasciò andare.

"La riunione è appena conclusa, faremo del nostro meglio per catturare i Mangiamorte, ma un'altra questione si è sollevata.." James sentì un ringhio salirgli su per il petto "Quale?" chiese combattivo. Ci mancava solo un'altro ostacolo!

"Il vostro matrimonio!" Lily sollevò gli occhioni verdi pieni di lacrime e guardò il preside. "No, io non..." James avrebbe voluto urlare la sua, ma si trattenne. Silente sorrise "Non ci sono 'ma', abbiamo già riconfermato tutto. Fabian e Gideon avrebbero voluto che voi finalmente vi sareste uniti in matrimonio, perciò glielo dobbiamo, come omaggio a loro!" Lily abbassò la testa "E allora..." ma James saltò "Eh no! Io non mi sposo se tu non vuoi!Sarà destino, Lily, ma io non ce la faccio più! Probabilmente non dobbiamo stare insieme!" e se ne andò sbattendosi la porta della camera da letto.

Lily, che non aveva la forza di corrergli appresso, fu presa da un'altra crisi di pianto.

Sirius rincorse l'amico, provando a farlo ragionare, mentre Susan provava a consolare Lily "Dai, lo sai com'è fatto James, si sarà già pentito, è impulsivo.." non sapeva più che dire e, d'altro canto, Lily era sconvolta.

La abbracciò "Vieni qua, Lil!" e sentì le lacrime dell'amica bagnargli il vestito, ma non gliene importava granchè.

"Sfogati, tesoro... dai, che va tutto bene!" fece un cenno a Silente che si smateriallizzò, lasciando le cose a Sirius e Susan, e aspettando una risposta. "Susie, io non ce la faccio più..." le frasi della rossa venivano interrotte da singhiozzi forti e frequenti "..James ha ragione. Forse non era destino!" Susan fece un verso che voleva dire 'sciocchezze', ma non era tanto convinta nemmeno lei.

"Guardami Susie, a quest'ora dovevo stringere mio marito, dovevo indossare quello stramaledetto anello d'oro con su scritto il suo nome e dovevo passare la più bella notte della mia vita.... questa è una punizione Divina! Intendo che Fabian e Gideon siano... io ho fatto proprio quello che non dovevo mettendomi con James!" Susan si staccò.

"Eh no, eh! Adesso stammi a sentire: tu e James siete innamorati sul serio e non sarà un evento a distruggere il vostro amore... oggi ti avrebbero chiesto se volevi restare con lui sia nelle gioie che nelle avversità, e, invece di combattere con la tua forza, che fai? Ti arrendi alla prima difficoltà?Eh no! Tu adesso vieni da me, ti rifaccio il trucco, vai in piazza e dici di sì a quel babbeo che ragionerà in qualch.."

"Il babbeo ha già ragionato Sus!" disse James, sorridendo, mentre usciva dalla camera da letto. Lily deglutì e si pulì gli occhi "E che hai deciso?" Susan e Sirius se ne andarono e James si inginocchiò ai piedi di Lily

"Amore mio, noi facciamo parte dell'Ordine, e chissà quante ne dovremmo passare di queste situazioni, e se non siamo insieme, nè io nè te ce la faremo! Perchè io mi sento vivo solo se posso stringerti a me, mi sento bene solo se posso specchiarmi nei tuoi occhi! Perciò, per la seconda volta,... mi vuoi sposare, adesso, subito?? In fondo sono ancora le cinque del pomeriggio! Faremo la cena di nozze, anzichè il pranzo!"

Lily ritrovò il sorriso. James aveva ragione, chissà quante situazioni del genere sarebbero dovute passare prima che le acque si sarebbero calmate. E stare insieme valeva molto più di qualsiasi altra cosa. Era insieme che dovevano affrontare le difficoltà, da soli non avrebbero mai trovato la forza necessaria. Sorrise e pareva che stesse togliendo un peso dal cuore di James che spalancò anche lui un sorriso.

"Sì, James, ti sposo adesso, subito.... sempre che i nostri testimoni non ci diano buca!" disse ad alta voce, sicura che i due loro migliori amici avessero origliato. Infatti, troppo presto, Susan aprì la porta della cucina, dietro la quale se ne era andata con Sirius e l'abbracciò "Grande! Sirius è andato ad avvertire all'Ordine che la cerimonia si farà appena ti avrò sistemata con il trucco, perciò... fila a casa mia!" Lily sospirò e si asciugò gli ultimi residui di lacrime. Mandò un bacio a James che ricambiò, poi corse a casa di Susan a prepararsi.

Finalmente la sera si sposarono, la cena fu grandiosa e la festa ancora di più. Ma il sorriso più bello si leggeva nei loro occhi e sui loro volti. Era impossibile dire quanta felicità c'era in loro.

Alle due, tornarono a casa, ancora vestiti da sposi.

"Sono stanca morta James!" disse Lily su vialetto, mentre cercava le chiavi per aprire. "Ehi, aspetta!" disse lui. Lei fece una faccia enigmatica, ma poi rise perchè James la prese in braccio "Le tradizioni vanno rispettate, no?Sei mia moglie adesso e ti devo far entrare in casa nostra in braccio!" Lily rise, felice sul serio, anche se dentro di lei c'era ancora la tristezza per i suoi amici. James aprì la porta con una spallata e poi portò la sposa per le scale.

"Aspetta, James, la porta!" disse lei, ma venne zittita con un bacio "Chissenefrega della porta, Lil! E poi non voglio dare tempo al destino per portarti via da me un'altra volta!" le disse poi James, fronte contro fronte, ancora a metà scala. Lily sorrise in quella penombra (non avevano acceso le luci) e disse "E allora amen!Portami su, James!".

James la portò su e la posò sul letto, mentre lei rideva. Poi lui si mise sopra di lei.

"E adesso?" disse lei, mordendosi il labbro inferiore.

"Adesso chiudi gli occhi!" disse James.

Lily obbedì e James la baciò, posandole una mano sul fianco.Per un momento sembrava volesse fare il romantico, ma poi lei tagliò corto "Tesoro, è la nostra prima notte di nozze... non voglio pentirmene... e stasera mi sento maliziosa come mai.... in fondo quando ti ricapita di togliermi l'abito da sposa??" e alzò un sopracciglio. Lui sorrise e la ribaciò, mentre la spogliava.

Quella stessa sera, una stella si accese. Un pianeta si spostò. Quello che sembrava l'inizio era l'inizio della fine. Specialmente dopo che la felicità dei due sposi era arrivata al culmine.

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Capitolo 23
*** La vigilia ***


"James, che palle, alzati, che devo rifare il letto!" disse una Lily scocciata al proprio marito che stava per farle le coccole teneramente. James strabuzzò gli occhi "Ma, Lily, i letti puoi farli dopo!" fece lui, stupito da quell'affermazione. Lily non si era mai ritirata alle sue coccole.

Invece, quel giorno di dicembre, sembrava parecchio nervosa. Infatti si alzò sbuffando. "Uffa, James, ti ho chiesto il piacere di alzarti, cavolo!" e si mise le mani sui fianchi. James sorrise a vederla avvolta in quel pigiamone di pail con gli orsetti. "Va bene!" disse cordiale "Ora mi alzo, va bene!" Lily risbuffò.

"E non stare lì come un ebete a fissarmi, che cavolo!"

Non era proprio giornata.

James si alzò e si rivestì "Io vado da Sirius, che devo dargli delle cose!" Lily fece uno strano verso. Non capendo se la rossa aveva annuito o no, James ripetè mentre si allacciava la camicia.

"Hai capito Lil?Io vado da.." la rossa urlò.

"Ho capito, James, non sono imbecille!" il silenzio calò greve sulla stanza. D'accordo, Lily si era alzata male, ma James non c'entrava niente. "Va bene, ok! Se sei nervosa, non prendertela con me!".

"Io non sono.."

"Sì, vabbè, ci vediamo Lily!"

E scese. Lily si fermò. Sentì i passi frettolosi di suo marito uscire da casa e sbattere forte la porta. Allora, presa all'improvviso da un rimorso fortissimo, si mise a piangere seduta sulla sedia. Nervosa e malinconica.

DRIIIN. DRIIIN.

"Arrivo James!" disse Sirius andando ad aprire all'amico. Non fece in tempo neanche ad abbassare la maniglia che il suo amico era già dentro casa, seduto al tavolo del suo salotto, con un'espressione scocciata.

"Non parlare, Sir, che oggi mi girano!" il moro, trattenendosi fortemente dal mettere un'espressione scocciata, si andò a sedere accanto a lui.

"Che hai fatto Jamie?" disse, cercando di essere comprensivo. L'altro sospirò.

"Non ce la faccio più!Mi manderà al manicomio!"

Sirius sospirò e si passò la mano sul viso. Prese fiato e poi parlò. "Senti, se tu non mi spieghi cosa è successo, non è che posso esserti tanto d'aiuto!" era anche leggermente arrabbiato. Insomma, James era come un fratello per lui, ci era affezionato, ma gli era pur sempre piombato in casa senza nemmeno salutarlo, che diamine! Cercava persino di essere gentile, ma evidentemente non serviva a niente.

James cominciò a raccontare, stanco e stressato.

"Niente, ma stammattina, volevo farle le coccole sai..."
"No, non lo sa, non le fa le coccole lui!" disse lontana la voce di Susan. Sirius alzò gli occhi al cielo.

"Vai avanti James!" disse, proccupandosi mentalmente di andare a leggere il suo oroscopo, conrtollando che non dovesse essere proprio buonissimo. James sorrise, ma continuò.

"E lei si è scansata, mi ha risposto male...." in quel momento li raggiunse Susan.

"Cioè..." James continuò "Se fa così dopo un mese di nozze, arrivati a un anno chiede il divorzio??Aiutatemi voi che io non so più che pesci prendere!" disse sconsolato, lasciando cadere la sua testa sulle braccia. Sirius anche era molto perplesso dai comportamenti di Lily. Ma cercava di rassicurare l'amico "Ma dai, sarà una giornata..." ma non era convincente neanche per se stesso. James sospirò e riemerse dalle sue braccia.

"E vabbè, sarò una giornata..." poi il suo sguardo si spostò verso Susan "Non è che tu sai qualcosa?" la mora scosse la testa "No, mi dispiace, non so come aiutarti, ma.. comunque dai, sarò veramente un momento!Ora torna a casa, vedrai che gli sarà già passata!" sorrise incoraggiante. E James si fece trascinare da quell'ottimismo.

"Giusto, hai ragione! Può essere che gli è già passata! Allora... grazie e... ci vediamo per il cenone ragazzi!" detto questo, si rituffò sotto il gelido vento di DIcembre. Sirius e Susan risero fra di loro.

Nel frattempo, avevamo lasciato Lily a piangere per una scemenza. Il problema era che anche lei aveva capito piangeva per una sciocchezza. E non riusciva a spiegarsi il perchè. Alzò la testa dalle braccia e si guardò allo specchio. Era davvero conciata male, o forse era solo perchè era stressata da tutto quello che stava succedendo all'Ordine e ora ci si mettevano anche le mestruazioni che ritardavano....

Ritardo. Sbalzi d'umore improvvisi (tanto che in quel momento gli veniva quasi da ridere senza motivo) e l'aumento di qualche etto. Poteva esserci una spiegazione logica a tutto questo?

Si guardò spaventata nello specchio. Una spiegazione c'era sicuramente, ma... era possibile?

Stava per diventare mamma? Il suo volto si illuminò dalla gioia, e avrebbe voluto urlare, ma... prima doveva averne la certezza completa.

Trattenne il fiato e aprì il reparto segreto del suo armadietto per prendere la scatola rettangolare.

Fece un respiro profondo.

Sapeva che prima o poi l'avrebbe dovuto utilizzare, ma... faceva comunque uno strano effetto.

Andò in bagno e seguì alla lettera le istruzioni.

Un'ora dopo.

"Lily, amore mio, sei qua?" la voce di un festante James, pronto a fare pace, si levava dal piano di sotto fino al bagno in cui Lily teneva fra le mani quel piccolo strumento che gli aveva dato il regalo di natale più bello che avesse mai potuto desiderare, ma allo stesso tempo, la notizia più difficile da dare a suo marito.

Si alzò sospirando, dando un'ultima sistemata veloce ai capelli, e poi buttò quello strumento con esito positivo nascondendolo con cura. "Sì, James, sono qua!" disse poi allegra, nonostante sentiva salirle la nausea. Ma anche quello, in quel contesto, era un sintomo positivo.

24 dicembre, h 22. Cenone a casa di Sirius e Susan.

James sfiorò la mano di Lily, mentre tutti i Malandrini si ritrovavano più ragazzini che mai.

Sirius e Susan si stavano baciando, incollati per le labbra, che neanche a Hogwarts!

Remus e Peter parlavano di Quidditch e forse l'unico che era cresciuto era proprio James, anche se non si sarebbe detto da quel sorriso largo e luminoso che era esteso fino agli occhi. E Lily si sentiva ancora insicura.

Quel segreto viaggiava dentro di lei da tanto e l'aveva già cambiata. Non poteva ancora rimandare.

Fuori dal salone, la neve cominciò a cadere lenta e un ramoscello di vischio le venne lanciato da Sirius.

"E divertitevi un pò anche voi, cavolo!" disse quel moro allegro, accompagnato dalle risate della sua ragazza.

James rise e baciò Lily sulle labbra, forse troppo allegro. Un pensiero attraversò la mente della rossa.

Possibile che lui avesse scoperto tutto?

Ma no, era impossibile! Comunque lei doveva dirlo adesso che aveva trovato perlomeno un pò di coraggio.

Si alzò in piedi con il cuore pesante mentre James si interrogava sulle sue intenzioni e, senza aspettare che gli altri smettessero di fare i propri affari, disse sorridendo dopo aver fatto un profondo respiro....

"Sono incinta!"

Sembrò quasi che il tempo si fosse fermato. Susan e Sirius si voltarono a guardarla, e Remus e Peter si erano fermati nelle posizioni esatte in cui stavano al momento dell'annuncio.

"Sono incinta!"

Ripetè la rossa, questa volta leggermente più sicura e allegra. James aveva ricominciato a dare segni di vita.

"Stai... stai scherzando, vero? Cioè, non dirmi che uno scherzo, ma.. stai scherzando!" il colorito era leggermente più pallido del solito e non sapeva che emozioni provare. Non sapeva cosa fare.

"Sono incinta!"

Ridisse Lily per la terza volta in mezzo al silenzio generale, ma stavolta sorridendo e guardando dritta negli occhi di James che l'abbracciò.

Un fragoroso applauso si sprigionò dai loro amici. Sirius era mezzo pietrificato e a Susan brillavano gli occhi. Remus posò il bicchiere e disse, appoggiandosi sulla sedia "E così James diventa papà..." Peter non diceva niente, ma sembrava contento.

Quella che seguì fu la notte di Natale più magica che sia mai scesa su Godric's Hollow. E purtroppo, la penultima che cadde su James e Lily.

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Capitolo 24
*** Nascita ***


"Corri, Remus, accidenti!" diceva James nervoso al suo migliore amico, l'unico, a parte Lily, che sapeva guidare una macchina. "Sto facendo quello che posso, James!" rispose quello, cercando di sgattaiolare in mezzo al traffico il più velocemente possibile.

"Ma proprio oggi dovevano sospendere le materializzazioni al San Mungo, dico io..." imprecava James, seduto di fianco a Remus e facendo incantesimi di tanto in tanto ai semafori per farli verdi.

"E basta James!" quello sbuffò "Uffa, Remus, ma ti rendi conto che mio figlio sta nascendo al San Mungo e io non sono là??" Remus alzò gli occhi al cielo, solo per un secondo, e poi gli rispose a tono.

"Non sta nascendo, sono solo iniziate le contrazioni, potrebbe anche nascere stanotte..." James lo interruppe impaziente "Remus, ma allora non capisci proprio! Sto per diventare padre!" scandì molto bene quelle ultimo quattro parole, a occhi spalancati e urlando quasi.

Il biondino mugugnò sottovoce una specie di 'inutile' e riprese a guidare.

Due giorni fa Lily era andata al San Mungo, in eventualità che il piccolo avesse potuto nascere prima, e James non gli aveva mai staccato gli occhi di dosso per quarantotto ore consecutive. Solo quella mattina, all'ora di pranzo, aveva deciso di andare a casa di Remus a mangiare, perchè aveva delle cose da fare. Ma proprio dopo il pranzo, verso le tre, Susan (che era di turno) aveva chiamato a casa di Remus per dire che le contrazioni erano iniziate, ma che non c'era fretta, perchè il piccolo avrebbe potuto nascere anche fra molte ore.

Ma James non era della stessa opinione.

E lo stava facendo scapicollare, dalla sua casetta, a ridosso della foresta (per sicurezza nelle notti di luna piena) fino al centro di Londra, per assistere la moglie nel momento più importante delle loro vite. Naturalmente, quel giorno, per dei lavori, non ci si poteva materializzare o smaterializzare nell'ospedale, perciò, Remus doveva guidare.

"Ma quel pedone stava per attraversare!" disse scandalizzato Remus dopo che James aveva fatto un cambio di colore al semaforo mentre un vecchietto stava per attraversare, e, come se non fosse stato abbastanza, gli aveva anche gridato "A una certa età servono gli occhiali, lo sai??".

James era nervoso e irritato, e non era una bella combinazione!

"Non importa, mi capirà, vista l'età anche a lui sarà nato un figlio, umpf!" e incrociò le braccia sul petto.

Un grande cartello con scritto 'Welcome to London' li accolse e James cominciò ad essere più attento alla strada, quasi avesse paura che Remus non si ricordasse più la strada per l'ospedale.

Arrivarono infine davanti a quella che da fuori era una vetrina rotta di un negozio chiuso da anni. Ma che in realtà era l'ospedale dei maghi. Proprio appena stavano per entrare, un pop li fece balzare.

Sirius era proprio davanti a loro. "Bé?? Tutti qua??" Remus si battè una mano sulla fronte "Ma perchè non ci siamo materializzati qua davanti?" disse, pensando che avrebbe potuto risparmiarsi chilometri di sbuffi impazienti di James e nervosismi vari. James lo fulminò con lo sguardo. "Comunque ora non c'è tempo, mio figlio sta per nascere!" urlò ed entrò nel locale. L'ampio salone d'entrata li accolse, ma lui sapeva già dove andare. Tutto il personale era ormai abituato alle sue incursioni e perciò non lo fermarono, in più, era l'Auror più famoso in assoluto.

Salì le scale di corsa e arrivò alla stanza della moglie.

In quella stanza più di tutte si sentiva il terrore che regnava sovrano in quel periodo. Di tutti i posti che si possono immaginare, la stanza della maternità è proprio quello in cui la felicità dovrebbe regnare sovrana, dove il sorriso si posa sulle labbra delle madri, dei parenti e dei neonati. E invece, lì, il sorriso era quasi scomparso. Madri allattavano i figli sconsolatamente, come a chiedersi quanto questi avrebbero dovuto soffrire durante la loro vita. E tutta la scena sembrava una vecchia fotografia stampata con inchiostro di seppia. E l'unica stampata a colori, era lei, era Lily. Che nonostante tutto, sorrideva. Con il suo pancione che le impediva i più semplici movimenti e che custodiva il segreto della vita. Lei sorrideva, anche se accanto a lei la 'Gazzetta del Profeta' citava un'aggressione di babbani. Probabilmente aveva solo controllato i nomi.

James sorrise sulla soglia, appena incrociò gli occhi splendidi e brillanti di sua moglie si avvicinò e la baciò delicatamente sulle labbra. "Ciao tesoro!" in quel momento arrivarono anche Remus e Sirius. "Ciao Lily, ma Susan?" la rossa stava per rispondere, ma una contrazione le fece stringere i denti "Sta nel suo reparto!" disse poi, "Ti ha lasciato da sola??Ma io la uccido!" disse James, esplodendo. Lily rise "Ma dai, James, deve lavorare, e comunque mi ha lasciato l'acqua e io sto bene, ho solo qualche contrazione ogni tanto..." James annuì, ma senza sorridere. Poi si sedette accanto a lei. "Io vado a cercare Susan!" disse Sirius correndo fuori la stanza. "E io vado a prendere i tuoi, Lil!" la rossa annuì e vide uscire fuori gli amici, poi si voltò verso suo marito.

Era felice, il viso sorrideva e lei sprizzava gioia da ogni poro.

Strinse la mano di suo marito, poi sospirò e disse.:

"Stasera ho sognato Fabian e Gideon!" James trattenne il respiro, poi però le lasciò continuare il racconto:

"Stavamo facendo una scampagnata!" Lily aveva gli occhi lucidi "All'inizio eravamo solo io e Fabian, che ridevamo e scherzavamo, poi, è arrivato Gideon, in macchina... stavamo a Roma, all'inizio della scalinata di Villa Borghese... arriva e si ferma davanti a me, io avevo quasi paura che mi stava per investire, poi però si ferma e apre la potiera.

'Ciao Lil!' mi fa 'Hai avuto paura di morire?' io annuisco, sento che dietro di me Fabian sorride, ma Gid continua 'Tranquilla, succederà di nuovo... ma in quel momento dovrai salvare una persona e tutto andrà bene, Lilai!' Capisci James? Mi ha detto che oggi nostro figlio nascerà e che non devo avere paura!!"

Poi abbracciò il marito che le scompigliò i capelli. "Poi Fabian mi ha detto che ci sarà il giorno in cui tutto finirà... finirà tutto James, finirà il terrore e io sto dando la mia vita a qualcuno... James, sono allegra!" il moro baciò la testa della rossa, lasciandosela addormentare in braccio, cosicchè lei non fosse scossa dai dolori e lui non sarebbe stato costretto a vederla soffrire. Poi riflettè sulle parole di Gideon. Possibile si riferisse solo al parto? James aveva la grave impressione che c'era altro dietro quelle parole....

Ma perchè doveva pensarci in quel momento?

Il suo sguardo cadde sul viso rilassato di sua moglie e fu invaso da tenerezza e felicità. Lei era là a donare la vita per regalargli un figlio. Se solo gliel'avessero detto qualche anno fa, non ci avrebbe creduto

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"Ehi, Lil, aspettami!" gridava James nel corridoio di Hogwarts. Era l'ultimo giorno che i ragazzi avrebbero passato nel castello. E la ragazza voleva fare un giro, aveva detto che voleva portarlo in un posto speciale...

La rossa si girò ridendo "Sbirgati, James, sei un lumacone!" si fermò e aspetto che il ragazzo la raggiungesse. Appena lui fu di fronte a lei, la prese in braccio "Ecco, adesso sarai costretta ad aspettarmi" erano totalmente liberi, totalmente allegri...e si fecero il giro in barca, lungo i corridoi, fino al settimo piano...

"Ehi, James, ci credi che in sette anni non sono mai entrata nella Stanza delle Necessità??" lui rise "Vogliamo provare a vedere se desideriamo la stessa cosa?"
"Ovvero?"

"Deisderiamo in silenzio per tre volte la cosa che vogliamo di più, e poi vediamo se è la stessa!"

La rossa aveva annuito. Gli piaceva quel gioco strano.

E poi erano entrati in una sala per matrimoni. Tuti e due avevano desiderato un giorno di sposarsi. Allora si erano baciati e, spezzando un nastro bianco, si erano tuffati sul pavimento a innamorarsi..

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E ora Lily era là, a dormire tra le sue braccia, ad aspettare che il loro bambino nascesse e ad aspettare un bellissimo futuro. Perchè d'altronde Silente gliel'aveva assicurato, quella situazione non sarebbe durata a lungo.

Passarono le ore. Ormai erano arrivati in ospedale perfino i genitori di Lily.

"Ciao, Lil, come stai?" disse il padre quando l'abbracciò. Lei sorrise stanca "Tutto a posto papà... è solo un pò indemoniato il piccoletto!" disse lei sfiorandosi la pancia con amore. La madre rise "Se ha preso da te non mi meraviglio affatto... un giorno intero mi hai fatto stare male!" Lily rise.

"Tanto se si comporta male è figlio di James e se si comporta bene è figlio mio!" perfino James rise.

"Spero che venga un compromesso, perchè non te l'ho mai detto, ma fare un figlio insieme a te è la cosa più giusta e bella che avrei mai potuto fare.... e speriamo che sia la femminuccia che desideri tanto!"

Lily sorrise "Grazie James!" lui scosse le spalle.

L'orologio segnava le venti. I ticchettii delle ore scorrevano lenti, sembrava che il tempo non passasse mai.

Ventuno.

Ventidue.

Ventidue e trenta.

Ventitrè.

Ventitrè e mezza

"Aiuto!Adesso sta nascendo, lo sento!" questo fu il grido di Lily appena l'orologio segnò le undici e mezza della sera. Per fortuna Susan aveva finito il turno ed era lì. E per fortuna anche Remus e Sirius, che tennero calmo James. "Jamie, vuoi venire dentro?" James annuì, e seguì la moglie su quel lettino, cercando di restare calmo.

Lungo i corridoi le ruote scorrevano e Lily era spaventata.

"Se non ce la dovessi fare?"

"Tu ce la farai... voi ce la farete!"
"Ma se non ce la dovessi fare io ti lascerei tuo figlio!"
"Sei te la cosa più importante, senza di te questo figlio non ha alcun senso!"
"Dici così solo per non farmi preoccupare!"
"No, sei forte, ce la farai e ce la farà anche lui, te lo prometto!"

Lily sorrise nel dolore. Mai come quel momento era felice di avere suo marito accanto

Raggiunsero la sala parto in pochi minuti. James seguì sua moglie all'interno e si mise alla sinistra di questa, stringendole la mano. Poi Lily cominciò a urlare e spingere.

Ogni urlo entrava nel cuore di James come fossero pugnali gelati. Era terribile. Eppure James guardava dritto davanti a sè a denti stretti e stringeva la mano della moglie più forte che poteva. Chi si occupava del parto era Susan, che cercava ogni tanto di tranquillizzare la sua migliore amica e annuiva ogni tanto a James per non farlo preoccupare.

"AAAAH!Non ce la posso fare!"

"Zitta Evie, te ce la fai!Ho praticato parti più difficili!"

"James, aiuto! Diglielo che non ce la faccio!"

"Zitta, e spingi!"

Lily piangeva, Susan era severa e James in tutto questo non riusciva a far altro che stringere la mano di sua moglie per riuscire a dargli un minimo di coraggio.

"Vedo la testa! Forza Evie, ce la farete!"

Esclamò Susan sorridendo. Lily diede una spinta così forte che si ritrovò senza respiro e stava per cedere. James se ne accorse e mise anche l'altra mano su quella della donna, e vide la loro fede.

Una fede sofferta, deisderata e combattuta. Come il loro amore. E allora era possibile che tutto finisse là??

No, non era possibile. Perciò James si convinse che Lily poteva farcela e alla grande. In quel pensiero ci mise così tanto amore che un'aura avvolse i due. Un'aura dorata che fece uscire il bambino come fosse stato acqua.

Appena il bambino fu in braccio a Susan, l'aura si dissolse. Lily respirò e cominciò a piangere, stretta a James, ancora sdraiata sul lettino in sala operatoria.

"Complimenti, un bel maschietto!" disse Susan, consegnando il bambino per farlo lavare a un assistente e andando a consolare Lily. James rideva.

"Hai sentito, James, è un maschio, come volevi te!" James rise e gli asciugò una lacrima "Mi dispiace che non sia la femmina che volevi te!" lei sorrise. "Ti amo James!"

"Scusate, ma vi devo riportare in reparto! Evie, non ti azzardare a partorire mai più, mi hai fatto sudare sette camicie!"

Lily rise "Scusa Susie! Ma ero spaventata!" Susan sdrammatizzò "Tranquilla, se quel monello somiglia vagamente di comportamenti a James, ti capisco!" Lily sorrise e guardò James che alzò gli occhi al cielo.

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Capitolo 25
*** La fine ***


Era sera tarda a Godric's Hollow. L'aria era immobile se non per qualche refolo che faceva muovere le foglie degli alberi del viale principale del paese ogni tanto.

La casa dei Potter sembrava più strana del solito ai Babbani del villaggio, perchè il giorno prima, James Potter, un'uomo sui vent'anni, con grandi e vivaci occhi nocciola e capelli neri sempre arruffati, aveva portato in casa sua strani oggetti argentati.

Non si sognavano nemmeno lontanamente che James era un mago e gli strani oggetti erano Detector Oscuri.

Quella notte, la luce della loro camera da letto faticava a spegnersi, per l'agitazione della moglie di James, Lily Potter. Aveva occhi a mandorla verde smeraldo e capelli di un rosso intenso, e quando sorrideva era splendida, peccato che in quel momento, il viso era segnato da una profonda inquietudine. Era ormai un anno che erano sotto il mirino del mago più oscuro che il mondo magico avesse mai visto, Lord Voldemort. Un anno in cui, nonostante tutte le precauzioni che i Potter avevano preso, di Voldemort non si era sentito neanche il sospiro ed era per quella ragione che Lily era così preoccupata.

Era seduta vicino il lettino del figlio Harry, che aveva fatto un anno da pochi mesi, e sospirò. James, da dietro, le cinse le spalle. L'amore che provavano l'uno per l'altra era grandissimo, anche se lei ci aveva messo sette anni a capirlo.

"Hai paura amore mio?" lei annuì e deglutì. "E più del solito!" guardò fisso davanti a sè, come se la finestra avesse potuto regalarle forza, e prese le mani del marito. Le scese una lacrima, mentre respirava lentamente, sospirando.

James le baciò la testa e guardò l'orologio, stringendole forte le mani. Era mezzanotte meno venti. Ancora pochi minuti e anche quella giornata di terrore sarebbe passata. Ma ne sarebbe venuta un'altra, e un'altra ancora, almeno fino a che Voldemort non sarebbe stato sconfitto. E avrebbero potuto mancare anni, decenni...

A James salì la rabbia, perchè non poteva fare niente per sua moglie che piangeva impaurita e per regalare un futuro sicuro a suo figlio. Poteva solo stargli vicino con tutto l'amore che provava.

Pop.

Qualcuno si era materializzato. Portando velocemente la mano alla bacchetta, James si girò "Ehi, Ramoso, calma!" era Remus. Lui posò la bacchetta sospirando. Per un attimo aveva temuto il peggio. Guardò il suo amico. Nonostante i vent'anni, strisce grigie avevano cominciato a farsi vedere fra il castano intenso. Sperava che quella visita avesse portato buone notizie, ma fu chiaro che non lo erano.

Remus fece il baciamano a Lily e si sedette. Attorno a lui, i due ragazzi aspettavano.

Lui si strofinò gli occhi e prese a parlare, angosciato "Peter è stato rapito!A casa sua ci sono segnali di lotta!" Lily si portò una mano alla bocca, incapace di dire o fare altro e James spalancò gli occhi nocciola "Ne sei sicuro?" purtroppo, Remus dovette annuire.

Peter era una di quelle precauzioni che i due si erano procurati, l'avevano nominato Custode Segreto. Nessun altro, a meno che non fosse informato da lui, avrebbe potuto entrare o sapere dove si trovavano Lily e James, e ora che era stato rapito, la loro vita era sul filo di un rasoio. L'orologio segnava mezzanotte meno dieci.

All'improvviso, un'urlo squarciò la notte. "Aiuto!" gridava la voce, una voce che tutti in quella casa conoscevano bene, perchè apparteneva a Peter Minus.

Nella camera scoppiò il finimondo. Lily si affacciava alla finestra, prendendo il coraggio a due mani; Remus si smaterializzò da Albus Silente, il loro preside, il solo che poteva aiutarli e James... James che sarebbe morto per salvare un amico, corse giù a vedere cosa succedeva.

Non fece in tempo a vedere l'espressione d'orrore sul volto di sua moglie che aveva visto il Marchio Nero, il segno di Voldemort, non fece in tempo a sentire lei che gli gridava di fermarsi e scese.

Aprì la porta e si trovò davanti un'uomo incappucciato con una fredda voce metallica che sembrava non poter provare sentimenti. Serrò il pugno sulla bacchetta. Il cielo era illuminato dal Marchio, ma nella sera di Halloween, a nessuno sarebbero venuti sospetti, perchè lo avrebbero scambiato per un fuoco d'artificio spettacolare.

"Che cosa vuoi?" disse il ragazzo a denti stretti. Gli rispose una risata fredda, acuta, penetrante. "Sciocco ragazzino, levati!" a quel punto James, sicuro di morire come erano morti Fabian e Gideon Prewett, dovette fare l'unico, disperato tentativo di salvare la sua famiglia "Lily, scappa!Prendi Harry e scappa!" di nuovo quella risata. "Credi, Potter, di potermi fermare?" lui gli ringhiò contro "Tentar non nuoce!" . Voldemort era calmo e tranquillo, quasi come se uccidere non fosse una cosa che gli appartenesse "Molto bene!Vedo che sei preparato in saggezza popolare!Ma questo, temo, non ti salverà!" e tirò fuori la bacchetta. Veloce, troppo veloce, aveva gridato il suo Anatema che Uccide, e con un semplice raggio verde, spezzava una vita.

E mentre James Potter sentiva la vita morire dentro di lui, sentiva che avrebbe voluto solo una parola da dire a sua moglie: "Ti amo!", rivide in pochi secondi il loro primo incontro, gli innumerovoli scontri, il giorno in cui finalmente si erano baciati, il loro matrimonio, Harry appena nato e poi... e poi era morto per salvarla. Un sorriso gli disegnò il viso mentre moriva. Aveva fatto quello che sentiva di dover fare in caso di pericolo. Poi non potè più pensare.

Voldemort scavalcò il corpo ancora caldo. Salì le scale come un'incubo scivola nella nostra e arrivò a Lily. Il suo vero obbiettivo era Harry, che in braccio alla madre, non capiva cosa succedeva e vedeva tutto come un gioco nella purezza del suo primo anno d'età.

Lily stringeva il piccolo a sè. Se Voldemort era salito, James era morto. E lei non avrebbe perso anche Harry. "Levati stupida, levati!" Lily non si mosse "Se devi uccidere lui, ucciderai anche me!" la determinazione negli occhi era forte e non era per niente sorpresa del levarsi della bacchetta che aveva già ucciso. Sapeva che sarebbe successo, che lei sarebbe morta per salvare Harry, e non uscì neanche un tremito da lei. In effetti, volò un sorriso mentre il raggio verde la invadeva.

Perchè avrebbe raggiunto James e perchè era riuscita a proteggere Harry. Finchè il bambino sarebbe stato protetto dai suoi parenti, nessuno avrebbe potuto ucciderlo, neanche il mago più oscuro di sempre. Poi il cuore smise di battere.

Nella stanza, invece, due cuori ancora battevano. Uno puro e innocente, l'altro freddo come la pietra. Il bambino accoglieva col suo sorriso anche quella figura scura, e non sospettava che era intenzionata a ucciderlo. Fece un gesto con le mani, come per essere preso in braccio, ma Voldemort, invece, abbracciò la sua bacchetta "Non sarai te a fermarmi!" il getto verde fu sprizzato con violenza, ma con la stessa violenza, appena toccò la fronte del bambino, tornò indietro.

Il bambino rise, come se quello fosse un gioco. Aveva solo sentito un solletico forte alla fronte, e poi l'altra figura si era accasciata a terra. Ma la mamma glielo aveva detto "Forse devo andare via per un pò. Ma tu non piangere se sarai da solo!Verranno presto da te e non sarai solo!" poi gli aveva dato un bacio.

E lui aveva capito. Ma era tardi e si addormentò sul tappeto, con uno sbadiglio, senza sapere che in quel momento, a poca distanza da lui, piangevano e lo cercavano. Fu presto caricato su una motocicletta volante, e arrivò nella casa dove sarebbe cresciuto. Ma dormiva, e non sapeva che era famoso, che la notte appena vissuta sarebbe diventata un marchio per lui e che aveva una cicatrice a saetta sulla fronte che l'aveva predestinato. Non sapeva niente di tutto questo, ma la mamma gli aveva detto "Ci rivedremo presto!", con la sua solita espressione dolce.

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