Qualcosa può sempre cambiare di EvansLove (/viewuser.php?uid=20107)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una tranquilla mattina ***
Capitolo 2: *** La lezione ***
Capitolo 3: *** Piccoli e grandi gersti ***
Capitolo 4: *** Chi si avvicina e chi ci prova ***
Capitolo 5: *** Quidditch ***
Capitolo 6: *** Raggiungere l'arcobaleno della luna ***
Capitolo 7: *** Amare o morire ***
Capitolo 8: *** Maggio ***
Capitolo 9: *** La luna ***
Capitolo 10: *** L'amore riporta la serenità ***
Capitolo 11: *** Sabato. ***
Capitolo 12: *** stress da studenti e nuovi amici ***
Capitolo 13: *** Notte prima degli esami ***
Capitolo 14: *** fine della scuola ***
Capitolo 15: *** Bene o Male ***
Capitolo 16: *** Ballo ***
Capitolo 17: *** Canzone Magica ***
Capitolo 18: *** Grigliate miste e risultati ***
Capitolo 19: *** MI vuoi spoosare? ***
Capitolo 20: *** Ventiquattro novembre 1979 ***
Capitolo 21: *** Matrimonio....o.... ***
Capitolo 22: *** Oggi sposi! ***
Capitolo 23: *** La vigilia ***
Capitolo 24: *** Nascita ***
Capitolo 25: *** La fine ***
Capitolo 1 *** Una tranquilla mattina ***
Nuova pagina 1
Lily Evans percorreva i
corridoi di marmo per andare alla lezione di Trasfigurazione, i libri
sottobraccio e il sorriso stampato. Quei primi raggi di primavera le davano
allegria dal primo momento in cui si svegliava, e niente poteva distruggere la
sua allegria in quel momento, mentre si scambiava chiacchere allegre con Susan.
Niente, tranne James Potter.
Che venne in quel preciso momento, scivolando al fianco delle ragazze e si passò
la mano fra i capelli. Lily cercò di trattenersi, non voleva perdere la sua
allegria solo per James Potter. "Come va ragazze?" lei rimase in silenziò e
proseguì la sua camminata.
"Tutto a posto James!" disse Susan, fiutando il pericolo. Quando Lily era
particolarmente allegra, tendeva a perdere le staffe molto più facilmente.
"Perfetto!No?" le ragazze rimasero in silenzio e lui si avvicinò a Lily sempre
sorridendo in maniera arrogante "Hai visto che cielo azzurro oggi Evans?Non
sembra perfetto per una passeggiata?" lei proseguiva guardando solamente dritta
davanti a sè. "Oh, ma io la farò una passeggiata!Solo non con te!" Susan
guardava spaventata la situazione. Tirava proprio una brutta aria "E perchè?Lo
sai che chi passeggia da solo inciampa?" la rossa sbuffò "Chi ti ha detto che ci
andrò da sola?E poi che vuoi da me Potter?" lui sorrise e si ripassò la mano fra
i capelli "Che domande Rossa!Sei una sfida per tutta l'Hogwarts maschile
ormai..." poi le si parò davanti, in modo da trovarsi a tre centimetri circa dal
viso della ragazza "E a me piacciono le sfide!"
Fu un momento.
La rossa si bloccò e in pochi secondi il viso le si colorì di rabbia, divenne
furibonda e urlò in mezzo al terzo piano.
"MA CHI TI CREDI DI ESSERE! IO NON SONO UNA SFIDA, SEMPLICEMENTE UN ESSERE UMANO
E, CHE TI PIACCIA O NO, MOLTO PIù INTELLIGENTE DI TE! TU SEI SOLO UNO SBRUFFONE
CHE ADORA ESSERE AL CENTRO DELL' ATTENZIONE!"
E gli diede una sonora cinquina "E adesso ci sei!" e se ne andò. L'intero piano
scoppiò a ridere.
James si toccò stupito la guancia dove era rimasta l'impronta della mano della
ragazza. Gli bruciava, ma mai come essere stato schiaffeggiato da una ragazza e
per questo essere deriso anche da persone che normalmente lo vedevano come
un'idolo.
"Oh oh.. il galletto Potter ha fatto cilecca a quanto pare!" dalla folla si era
levata una voce viscida e la accompagnava una risata fredda. Lucius Malfoy e
Narcissa Black. Due Serpeverde doc. Ci mancava solo quello per far infuriare il
ragazzo ancora di più.
"Che vuoi Malfoy, hai finito la brillantina?" disse James a brutto muso
squandrando il suo peggior nemico, dopo Mocciosus ovviamente. "Bè, anche con
la brillantina rimorchio a quanto pare!" e strinse il braccio sulla vita della
sua ragazza. "Bella forza!" replicò James "Siete fidanzati da quando non
camminavate neppure!E poi, scusa tanto, ma non toccherei la tua ragazza neanche
con un bastone lungo tre metri!" Narcissa corrugò la fronte e Lucius serrò il
pugno sulla bacchettà che levò in aria, furibondo "Ripetilo se hai coraggio!"
James anche prese la bacchetta "La tua ragazza mi fa schifo!" le espressioni sui
due volti erano furibonde, cariche d'odio. "Oh, i miei caaari cugini!" la
voce di Sirius Black si levò da dietro al moretto. "Cos'è, James vi ha
rubato la brillantina?E dove hai lasciato Mocciosus, Malfoy? Si sta ungendo i
capelli per evitare che si asciughino troppo con questo sole?" James sorrise.
Era arrivata l'unica persona che poteva salvarlo, ed era accompagnato dal resto
dei Malandrini, Remus e Peter, che però non presero parte alla lite. Remus era
troppo gentile per offendere qualcuno e Peter un pò troppo fifone.
Malfoy allargò il sorriso "Chi si vede!Mi stavo giusto chiedendo se avevate
rotto!" Sirius si avvicinò "No, stiamo ancora insieme! Purtroppo per
te!Piuttosto, cugina" pronunciò quest'ultima parola con disprezzo "Dove hai
lasciato la tua adorabile sorellina?Credevo che ti servisse per forza lei per
avere almeno un neurone in testa!" Narcissa fece un verso di snobbaggio e
rispose "Lei è con Lestrange, il suo promesso! Non perde tempo dietro una
ridicola Grifoncina che tra l'altro sembra vedere tutti tranne te, cugino!" in
effetti, Sirius aveva passato gli utlimi sette anni dietro Susan, la migliore
amica della sua migliore amica (Lily Evans, d'altronde erano pieni d'affinità
lui e James, no?NDA) e il ricordare che Susan era stata con circa sei o sette
ragazzi tranne che con lui fece andare il ragazzo su tutte le furie. "E
questo cosa c'entra?" James cercò di calmarlo "Non dargliela vinta Felpato!Dice
così solo perchè non accetta il fatto di sbavare per noi e non può averci!"
Lucius Malfoy arrossì violentemente di furia "La mia ragazza non sbava dietro
nessuno!" e si avventò contro James "Oh oh, geloso Biondino?" stava per
scagliare un incantesimo, quando Narcissa gli posò una mano sulla spalla
"Tesoro, sta arrivando la McGrannit, lascia stare!" a quelle parole Lucius parve
ragionare e riprese il controllo di sè. "Non finisce qui!" disse solamente e poi
se ne andò.
"L'abbiamo fatto nero!" si complimentò Sirius dando il cinque al suo amico. "Marauders
the bests!" disse l'altro.
Putroppo però, Sirius notò il rosso sulla guancia di James "Ehi, quello
cos'è?Qualcuno ha picchiato James Potter?" l'altro abbassò la testa "Sì, la
Evans!" disse rosso come un peperone. Sirius scoppiò a ridere "Pfff!Non ci
credo!Ah ah ah... la Evans ha schiaffeggiato James!! Bellissimo!" disse mentre
si piagava in due tenendosi la pancia. Remus si avvicinò ai suoi amici "Ehi,
Felpato, dacci un taglio! Se non sbaglio Susan ha fatto la stessa con te l'anno
scorso!" Sirius smise di ridere "Non ricordarmelo!" disse poi. James ringraziò
Remus "Grazie Lunastorta!" quello scrollò le spalle "Dovere!" poi toccò a Peter
intrommettersi nel discorso mentra procedevano per l'aula di Trasfigurazione
"Siete stati fantastici contro quei due!" disse adorante verso quelli che erano
da sempre i suoi miti "Lo sappiamo!" dissero i due in contemporanea, quasi
annoiati da tanta ammirazione.
Poi arrivarono davanti l'aula. La testa dei due ragazzi scattò nello stesso
identico modo e istante verso le ragazze che parlavano e sorridevano fra di
loro. James si passò la mano fra i capelli e Sirius guardava fisso la
ragazza, tendendo la testa come ad annusare l'aria, speranzoso. Ma le ragazze
non diedero segno di vederli e al suono della campanella entrarono in aula.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** La lezione ***
Nuova pagina 2
I ragazzi presero posto
nell'aula con il solito fracasso, ma più stanco, perchè quella era l'ultima
ora. La professoressa McGrannit si sedette alla caddetra, attendendo la fine
del fracasso che arrivò dopo poco. "Oggi parleremo della trasfigurazione in
animali" Lily si sistemò sulla sedia, come a dimostrare di essere pronta. A
fianco a lei Susan aprì il capitolo del libro che riguardava quell'argomento e
poco più lontano Sirius e James non si perdevano ogni loro minimo movimento. La
professoressa continuava a spiegare.
"Il procedimento è simile a quello per diventare Animaghi, ma meno complesso,
anche se questa è magia avanzata!"
I due malandrini risero sotto i baffi. La professoressa non si immaginava
nemmeno lontanamente che erano animaghi da circa due anni e si trasformavano
almeno una notte al mese per accompagnare illegalemente un lupo mannaro in una
casa diroccata fuori dai confini di Hogwarts. Dietro di loro Peter si rilassò,
se era riuscito a diventare animagus, quella trasfigurazione sarebbe stata
almeno più facile di quanto lo sarebbe stata in caso contrario.
"L'incantesimo è Alicuis figuram" disse queste parole mirando la lavagna che si
trasformò in un coniglio. Ripuntò la bacchetta nel bel mezzo del solito applauso
dei Grifondoro e invertì la trasformazione, facendo tornare quel bellissimo
coniglio nero in lavagna.
"Dovete concentrarvi sulla figura dell'animale in cui volete trasformare
l'oggetto, dovete visualizzarlo. Ora provate voi!Cominciamo da.. Lily Evans!"
La ragazza si alzò, sicura di sè e si diresse davanti la lavagna. James si
soffermò qualche secondo a seguire il movimento del suo fondoschiena.Lei se ne
accorse, ma non ne diede segnale. Arrivò davanti all'oggetto e sollevò la
bacchetta pronunciando la formula ed ecco che comparve un simpatico furetto.
"Molto bene signorina Evans!Dieci punti a Grifondoro!"
"Ehi, Mezzosangue, non era più utile far comparire un uccello?" rise da dietro
Lucius Malfoy, accompagnato dalle risate della sua ragazza. Lily arrossì
visibilmente, ma la McGrannit, intenta a segnare il voto sul registro, non sentì
la battuta. Purtroppo però, la sentì James che si alzò di scatto "Ritira
tutto, stramaledetta serpe!" gridò e allontanò il banco causando un fracasso che
richiamò l'attenzione della professoressa. "Signor Potter, si sieda!" ma il
ragazzo digrignava i denti e fissava Malfoy che sorrideva. Aveva il viso rosso e
furente. "Mi ha sentito, si sieda!" James non ascoltava la professoressa,
nemmeno Sirius che cercava di calmarlo. Nel frattempo, Lily era diventata
talmente rossa che non si distingueva più il viso dai capelli.
Malfoy fece un cenno di saluto verso James che si arrabbiò ancora di più.
Intanto la McGrannit era arrivata dal ragazzo e lo aveva fatto sedere con la
magia "Mi dispiace, ma questa sua maleducazione causerà dieci punti in meno
a Grifondoro!Mi dispiace ragazzi!" e tornò alla cattedra accompagnata dagli
sbuffi dei Grifoni. In periodo di Coppa, ogni punto in più era buono, e
chiunque li faceva perdere era malvisto, anche se gli aveva quasi guadagnato la
Coppa del Quidditch.
"E visto che ha tanta voglia di mettersi in mostra, venga lei signor Potter!" il
ragazzo, ancora furente, si alzò scalciando il banco e arrivò davanti alla
lavagna. "Alicuis figuram!" disse e un pavone comparve sul pavimento dell'aula.
La professoressa, direttrice di Grifondoro, prese al volo la scusa per
ri-aumentare il punteggio della sua casa. Il problema era che appena sopra i
Grifondoro, di soalmente due punti, c'era Serpeverde, la loro casa rivale da
sempre. Dopo altri tentativi di studenti (durante i quali era comparso quasi
un'intero zoo nell'aula) la lezione finì. Lily era rimasta zitta al suo
posto e James più volte si era girato a vederla. Sembrava che dovesse scoppiare
a piangere da un momento all'altro e il ragazzo non riusciva a sopportarlo.
Così, appena suonò la campanella che significava la fine di un'altra giornata di
lezioni, il ragazzo si avvicinò a Lily che camminava poco più avanti, ancora
rossa in viso,accompagnata al suo fianco da Susan.
"Ehi Evans..." lei si girò parecchio arrabbiata "Lasciami in pace Potter!O lo
schiaffo di prima non ti è bastato?" disse acida la ragazza. Una lacrima le
calava lungo la guancia rossa. "Non intendevo farti niente, solo chiederti
come stavi!" Lily sbuffò "Sto benissimo,come puoi vedere!" rispose velocemente
"Ehi, rossa, ti ho difeso mi pare!" "Appunto!". Lui sgranò gli occhi
"Come appunto?"lei si girò verso di lui, spingendolo via con un gesto della
mano.
"APPUNTO, COME AL SOLITO NON HAI PERSO L'OCCASIONE PER FARTI NOTARE! MA NON
CAPISCI CHE MI DAI FASTIDIO JAMES?? TI CREDI SUPERIORE A MALFOY SOLO PERCHè NON
FERISCI NESSUNO, MA SEI PEGGIO PERCHè HAI L'OSSESSIONE DI ESSERE POPOLARE E
VENIRE VENERATO! Bè, HAI SBAGLAITO I CALCOLI!"
Ancora una volta tutto il piano si era girato a guardarli. Lucius Malfoy
rideva. E i Malandrini sapevano che stavolta a James non sarebbe andata giù,
infatti bloccò la ragazza che stava per andarsene e la fermò per un braccio.
"EH NO, NON PUOI RIDICOLIZZARMI DAVANTI A TUTTO IL PIANO PER LA SECONDA VOLTA E
POI ANDARE VIA! IO TI HO SOLO DIFESO PERCHè, MALEDIZIONE, IO CI TENGO A TE!"
Il braccio faceva male a Lily, che però, arrabbiata com'era, non voleva dirlo
per non dare soddisfazione al ragazzo. Ma abbassò la voce.
"Lo vedi, ti sei arrabbiato solo perchè ti ho ridicolizzato davanti a tutti! E
se poi ci tenessi così tanto a me come dici, non avresti urlato minaccioso in
mezzo alla classe! E adesso, scusami, ma ho di meglio da fare che parlare con un
maniaco di protagonismo!" e, strattonando il braccio dalla presa del ragazzo, si
allontanò per il corridoio, ancora rossa in viso, seguita dalla sua amica, e
sparirono insieme dietro un angolo.
James era furioso. Avrebbe voluto avere qualsiasi cosa a portata di mano per
tirarla addosso a un muro per sfogarsi. Sirius gli si avvicinò "Ramoso..
andiamo a farci un giro, dai!" James seguì Sirius a lunghi passi arrabbiati.
La Evans aveva insinuato che a lui non importava di lei! Ma se lei era stato
sempre il primo pensiero alla mattina e l'ultimo alla sera? Lui come poteva
farglielo capire? Come poteva fargli capire che lei non era una semplice cotta,
che era una sete che non si sarebbe placata e che moriva dalla voglia di
stringerla?
Perchè James adorava Lily Evans. La sola vista della ragazza era puro paradiso
per il malandrino. Anche se si infuriava, non poteva fare a meno di pensare che
lei era stata in gamba a rispondere in quel modo, perfino in quel momento.
Vederla sorridere per lui era come veder sorgere il sole. Ma come poter dire
tutto questo a quei due occhi smeraldini? Non poteva certo dire che l'amava.
No, era una brutta cotta, ma non era amore... o forse sì?
James cominciò a pensarci su. Era arrivato con Sirius sulla riva del lago e si
era steso perso nei suoi pensieri. L'amico lo lasciava stare in silenzio,
sapeva che poteva calmarsi solo così. Il sole aveva il sorriso di Lily e James
ci si perse. Forse gli aveva fatto male e avrebbe voluto strappare la sua mano
che aveva violato quel fragile arto.
Ora era sicuro. Non era una cotta, era amore. E glielo avrebbe dimostrato.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Piccoli e grandi gersti ***
Nuova pagina 1
Capitolo III°, Piccoli e
grandi gesti.
Aprile intanto passava in fretta dentro la scuola, accompagnato dall'ansia
pre-esami per gli studenti del quinto, e maggiormente per quelli del settimo,
che avrebbero finalmente lasciato la scuola per entrare nel mondo del lavoro.
Oltre all'ansia scolastica, c'era un'altro tipo di ansia che caratterizzava
questa categoria, ed era quella di lasciare Hogwarts, che per sette anni era
stata casa loro. Bisognava dire addio ai vari rituali, come la colazione in Sala
Grande e i corteggiamenti fastidiosi.
"Addio, sole sorgente dal soffitto della Sala Grande..." Susan in quel periodo
era malinconica al pensiero di lasciare la scuola, e quel giorno aveva
cominciato ad imitare l'Addio ai monti di Manzoni, modificandone il soggetto, e
sostituendolo sempre con qualcosa che trovava in quel momento.
"Ci vuoi dare un taglio?" disse Lily posando la forchetta nel piatto "Ci sto
male anche io a lasciare Hogwarts, ma non vedo perchè fare tutta questa
tragedia!" ma tanto era inutile. Susan non ascoltava mai nessuno.
"Pensa, niente più corteggiamenti spietati e arroganti!" Lily tirò un sospiro di
sollievo "Quella è l'unica nota positiva!".
Susan sospirò e si tuffò sul suo toast. "Cos'era quel sospiro, Lucia Mondella?"
a momenti Susan si strozzò per quel paragone e rise. Naturalmente prese la scusa
della risata per abbandonare quel discorso. "Ma come ti viene in mente?...Ah aha..
Lucia Mondella...." e riprese a mangiare. Lily alzò gli occhi al cielo "Sono due
giorni che fai l'Addio ai monti!E comunque, ti conosco, non cambiare discorso!"
disse poi fissando la sua migliore amica che le rispose subito.
"No, è che... secondo me, dico!" Lily sbuffò "Vuoi arrivare al dunque Susie?"
l'altra annuì, "Bè, secondo me... ti mancheranno le avances di James!" Lily
sgranò gli occhi. A lei sarebbe mancato James Potter? Questa sì che era buona!
"Susie, ma eri te questi sette anni a stare con me tutte le volte che
schiaffeggiavo Potter?Non era un tuo clone, vero?" l'amica sorrise "Sì, sì,
cambia discorso!" "Non sto cambiando discorso!E poi, se è così, a te mancherà
Sirius!" Susan a momenti si strozzò "Cooosa??" ma purtroppo per lei, in quel
momento il malandrino arrivò alle sue spalle.
"Hi baby!Stavate parlando di me?" Lily rise. Susan diventò furibonda "NO!!SAPPI
CHE NON MI MANCHERAI BLACK!" e se ne andò arrabbiata. Sirius si voltò perplesso
verso Lily che aveva cominciato a ridere irrefrenabilmente "Ma che gli è preso?"
disse indicando dietro di lui il punto in cui Susan era scomparsa. Lily smise di
ridere che aveva ormai le lacrime agli occhi e disse "No, è che aveva pensato
che a me sarebbe mancato James..." neanche se quel ragazzo avesse avuto un
ricevitore, avrebbe potuto arrivare in un momento migliore.
"E non è vero, Evans?" disse appoggiandosi alla spalla di Sirius. Lily sbuffò
"Ma voi sempre in coppia, eh?" Sirius annuì "Se sei voluta diventare la migliore
amica di un Malandrino, devi correre questi rischi!" e il ragazzo alzò le
spalle. Vicino a lui James sorrideva e si passava la mano fra i capelli. Lily
rise. In effetti, se l'era andata a cercare! "Avete ragione anche voi!" Sirius
sorrise "Ehi, Ramoso, ti ha dato ragione!" ma James si era perso a guardare i
riflessi sulla pelle da porcellana della ragazza "Eh?" disse con lo sguardo
ancora fisso sulla ragazza. Lily riprese a ridere, ma talmente forte che dovette
appoggiare il viso sul tavolo, d'altronde James aveva un'espressione talmente
ebete...
Sirius diede a James uno scappellotto sul collo e l'altro si riscosse "Ahio, ma
sei scemo?" Sirius rideva sotto i baffi e indicò Lily che sembrava impazzita dal
ridere. James si sentì un completo idiota. Poi la ragazza si alzò. "Bè, ragazzi,
io vado a Antiche Rune che sennò..." "Rischi di prendere Oltre ogni Previsione!"
finì Sirius per lei. La ragazza sorridendo si alzò e si diresse verso l'uscita
dalla sala, salutando i ragazzi con la mano, poi si girò, senza accorgersi che
le erano caduti dei libri.
"James, ehi, se ci sei batti un colpo!" disse Sirius sventolando una mano
davanti gli occhi dell'amico "In testa te lo batto il colpo se non la finisci!"
disse quest'ultimo, togliendo il braccio dell'amico che rise "James, lo sai che
quando sei innamorato sei strano?" James sentì il cuore affondargli nel petto.
Si vedeva così tanto? "Io innamorato?Ma che dici?" Sirius si mise le mani
davanti al petto e fece una smorfia come per dire 'mah' e si allontanò seguito
dall'amico "No, aspetta Felpato, adesso mi spieghi perchè hai detto che ero
innamorato!" Sirius proseguiva ridacchiando per i corridoi, poi arrivò anche
Remus "James, alla Sala Grande non interessa che sbavi dietro la Evans!" James
sgranò gli occhi "Io non..." "Sì, sì..." disse Remus bloccandolo e gli mise in
mano dei libri.
"Piuttosto, se vuoi fare veramente qualcosa di utile... questi sono i libri
cascati a quella specie di freccia rossa che ha segnato il bersaglio,
riportaglieli!" il moro avrebbe voluto baciare l'amico "Ti amo Remus!" prese i
libri e scappò. Remus sbuffò "Certo che da quando è innamorato, è proprio
strano!" Sirius annuì vagamente. Lì vicino era appena ripassata Susan che appena
aveva visto il malandrino, aveva scosso la testa e alzato gli occhi al cielo,
per poi andarsene. Remus sospirò. Un innamorato strano lo reggeva, due erano
troppi. "Sirius, se conitnuerai a romepergli, quella povera ragazza non ti si
prenderà mai!" Sirius scosse la testa, dato che Susan era ormai fuori dal suo
campo visivo "Eh?Dicevi Lunastorta?" l'altro scosse la testa e cercò di
dirigersi a Artimanzia, dove purtroppo Sirius lo doveva seguire.
Intanto, qualche corridoio più avanti, James aveva trovato Lily che era poco più
avanti "Ehi Evans!" lei si girò scocciata "Che vuoi Potter?Non ci esco con te!"
intanto il ragazzo l'aveva raggiunta "Mi reputi troppo prevedibile
Rossa!Comunque, questi sono i tuoi libri!" e li porse alla ragazza che spalancò
gli occhi "Grazie!Non mi ero neanche accorta di averli persi!" e li rimise nella
borsa. "Figurati, non lascerei mai Lily Evans senza i suoi libri!" Lily sorrise
"E me li hai riportati senza un secondo fine?" lui rise "Bè, in teoria l'idea di
chiederti di uscire ci sarebbe, ma chissà com'è, mi sa tanto che dovrò starmene
zitto!" lei annuì sorridendo. "Ora scusami ma sono già in ritardo!Ci.. vediamo!"
e se ne andò. James rimase per un pò nel corridoio a sperare in una scena da
cinema, in cui lei improvvisamente capiva di amarlo e tornava indietro per
baciarlo, ma appena la rossa girò angolo dovette ricredersi e cominciò a
camminare noiosamente verso la lezione di Artimanzia.
Lily scosse la testa camminando velocemente verso la classe di Antiche Rune.
James era veramente strano. Anzi, lo strano era che non le aveva chiesto di
uscire. Chissà cosa ne avrebbe detto Susan!
I corridoi di marmo scorrevano al suo passaggio, e ogni angolo coincideva con un
ricordo, sempre più piacevole mano mano che si avvicinava la fine della scuola.
In effetti, Lily aveva un rimpianto. Quello di non aver fatto l'amore o averlo
trovato in quel castello, nel posto magico per eccellenza. Era solo lei che non
si era mai arresa alla magia più grande che invadeva il castello. Ma scrollò le
spalle, "Pazienza!" si disse "Si vede che non era destino, certo che brucia.."
In quel momento, con un violento strattone qualcuno la trascinò verso un'aula là
vicino. La porta si richiuse con un veloce scatto e lei fu tirata verso il muro.
Scossa si voltò a vedere chi fosse il propietario di quella voce che rideva
scioccamente. Rimase senza parole.
James camminava fischiettando per il castello. Era in ritardo per Artimanzia e
molto probabilmente l'avrebbe saltata, ma non importava. Era mancato per seguire
il suo amore, e qualcuno l'avrebbe certamente capito. Qualcuno come Sirius. Si
guardò intorno. Il castello complice lo accompagnava nei suoi pensieri. Il
castello era il suo vero migliore amico, sembrava che gli sorridesse sempre,
perchè fin dall'inizio non si era mai spaventato da quella gigantesca
architettura, aveva subito pensato di aver trovato un posto fantastico ed era
l'unico, insieme a Sirius, ovviamente, che non si era mai perso fra quei
passaggi segreti.
All'improvviso il ragazzo si fermò. Un brivido gli percorse la schiena. E il
marmo gli stava dicendo che qualcuno era in pericolo.
Lui sapeva bene chi, perciò tornò indietro, correndo, anche se la sua testa gli
dava dello stupido, ma James Potter non dava mai retta alla sua testa, a meno
che non fosse fermamente d'accordo con il cuore.
Lily era sbigottita. Lucius Malfoy era in piedi davanti a lei e rideva. Dietro
di lui la porta era scomparsa, forse per un incantesimo. Lily era in trappola.
"Che vuoi Malfoy?" gli disse scostandosi dal muro, a brutto muso. Il ragazzo
smise di ridere.
"Oh, ma non così!Sii un pò più docile, Mezzosangue! Imperio!" e la costrinse a
chinarsi.
La borsa cadde dal braccio della ragazza che cercava di opporsi alla
Maledizione. Una Maledizione Senza Perdono, accidenti!
Aveva letto come ci si poteva opporre, ma nella pratica era molto difficile.
Doveva combattere fra due voci dentro di lei, lei che non aveva nemmeno mai
combatutto fra il cuore e la ragione.
Infatti non ci riuscì. Ma lo sforzo che aveva fatto, la costrinse a stare
sdraiata per terra, ansante. Lucius sorrise.
"Così va meglio!Ora alzati!" e la ragazza si alzò, come fosse comandata da fili
invisibili, ma dovette appoggiarsi al muro, perchè non riusciva a reggersi in
piedi, le gambe le tremavano. Lucius la bloccò al muro baciandola con furia,
invadendola. Lily cominciò a piangere. Rifiutava quel contatto, le veniva da
vomitare.
James corse fino ad arrivare al punto in cui poco prima aveva visto Lily.
Rallentò e cominciò a camminare verso la direzione che la Rossa aveva preso,
cominciandola a chiamare "Evans.. ehi, sei qui da qualche parte?" girandosi
distrattamente, notò che un muro gli sembrava incompleto. Ma non ci fece caso,
in quel momento il cuore gli diceva che Lily era in pericolo e lui la doveva
trovare. Continuò a camminare, quel corridoio era immenso, non sarebbe riuscito
a trovare Lily in tempo. E poi, poteva essere dovunque, l'aggressore (sempre
ammesso che lei fosse stata in pericolo) avrebbe potuto portarla in qualsiasi
posto, là vicino c'erano mille passaggi segreti. James si appoggiò al muro,
cercando di riflettere con calma.
Ma la calma era l'ultima virtù che possedeva, e specialmente in quel caso gli
mancava. Sospirò. Doveva rimanere calmo, ma il cuore gli diceva di sbrigarsi, e
lui era confuso. Non riusciva a ragionare, poi, dopo qualche minuto che a lui
parvero anni, gli tornò in mente quel muro. Era più che sicuro che lì avrebbe
dovuto esserci un'aula.
Riprese a correre, si era allontanato troppo da quel punto.
Lily si staccò con forza da quelle labbra, a occhi chiusi volse il viso di lato,
cercando una via di fuga, ma Lucius la teneva bloccata.
"Fermati Mezzosangue, è inutile!Anche se riuscissi a toglierti dalla mia presa,
ho fatto sparire la porta!" e la ribloccò con un bacio "In fondo dovresti
essermi grata per tutte queste attenzioni, piccola mocciosa superba!" la ragazza
era bloccata al muro anche dal corpo di Lucius che la spingeva indietro e le
serrava i polsi che erano diventati rossi.
Un'altro bacio, ma Lily gli morse la lingua. Lui staccò con il volto, sempre
bloccando la ragazza. Fece una smorfia di dolore e poi sorrise di nuovo "Se ti
piace il gioco forte potrei anche scagliare una cruciatus..." l'espressione era
malefica, lui era divertito.
Lily aveva cominciato a piangere silenziosamente. Gridò "Aiuto" con tutto il
fiato che aveva in gola, ma lui la zittì con uno schiaffo.
"Ci siamo anche divertiti troppo, eh?Adesso però veniamo al sodo..." e le mise
una mano sotto la gonna.
Era una mano fredda e la rossa aveva repulsione di quel contatto.
"Ma che pelle liscia..." la mano si posò sulla sua coscia. Lily gemette.
Eccolo lì il punto. Sì, doveva esserci un'aula, per forza, era l'aula in cui
l'altra sera era scappato da Gazza con Sirius. Eppure adesso c'era il muro.
Freddo e liscio muro. James lo toccò con la mano. Bussò ma non sentì passi dove
la pietra era vuota. Forse era una specie di Stanza delle Necessità.
Provò a passarci davanti tre volte pensando 'Ho bisogno di trovare Lily', ma non
successe nulla. Poi un'urlo squarciò la pace di quel corridoio. Era un'urlo
disperato e... aveva la voce di Lily.
"Maledizione!" disse il Malndrino, sapeva che veniva da là quella voce, ma come
fare? Era un'incantesimo, molto probabilmente.
"Revelo!" disse e la pietra si mosse un pò, ma non successe niente. James
scagliò un pugno, con il risultato che la mano sanguinò.
"Non dovrebbe farti male Mezzosangue... se te lo farà, poco male, sarà più
divertente!" disse il ragazzo divertito "Schifoso... sei ripugnante Lucius!"
disse Lily piangendo e cercando di scostarsi per non essere baciata un'altra
volta.
"Sì, Evans, continua a insultarmi, mi ecciti quando fai la mocciosetta superba!"
ormai la mano del ragazzo correva sotto la sua gonna. "Sai, potrei fare
velocemente, ma vederti soffrire è così appagante dopo che mi hai tolto quei
punti...l'ho sempre detto che eri un bocconcino niente male..."
"Oh no!" James si battè una mano sulla fronte. La McGrannit stava venendo verso
di lui e che gli avrebbe detto?
'Professoressa, mi scusi se non sono a lezione, ma ho il presentimento che Lily
sia in pericolo e dovrebbe essere dietro questo muro!'? No, non funzionava
affatto.Ma forse non l'aveva ancora visto, forse faceva ancora in tempo....
"Potter?" Accidenti "Potter, perchè diavolo non sei a lezione?" la professoressa
si era avvicinata. Lui abbassò lo sguardo.
"Vai immediatamente in aula Potter!" e se ne andò "Professoressa ho sentito
qualcuno gridare aiuto!" urlò spazientito lui alla fine.
La professoressa si bloccò. Poi, lentamente, si girò "Come dici Potter?" James
aveva preso il via e alzato il viso, aveva uralto, ma neanche se ne era reso
conto.
Lily spalancò gli occhi, mentre davanti a lei Lucius le stava abbassando la
gonna e lei piangeva. Qualcuno aveva urlato là fuori.
"Aiuto!" urlò lei, ma non potè aggiungere altro perchè Lucius le mise una mano
attorno alla gola.
"Non devi urlare... chiaro?" lui digrignò i denti e lei deglutì. impaurita,
scossa. Qualcuno l'aveva sentita?
La professoressa girò la testa. Ora anche lei aveva sentito l'urlo. C'era
veramente qualcuno in pericolo e, a meno che si stesse sbagliando di grosso
era... "Professoressa, è Lily Evans!" James era sconvolto. Ora la professoressa
capiva perchè il ragazzo era là.
"Spostati Potter!" James si fece da parte e la professoressa lanciò un
incantesimo non verbale, potentissimo.
Il muro crollò. Dall'altra parte della stanza Lily piangeva con una mano sulla
bocca e Lucius Malfoy le stava leccando il collo, in più i pantaloni erano
slacciati. La McGrannit era furente, le sue labbra non erano mai state più
assottigliate di allora.
Dietro di lei James era un misto di sensazioni. Un attimo guardava Lily
preoccupato, l'attimo dopo rivolgeva uno sguardo schifato a Lucius, che presto
venne portato nell'ufficio del preside.
Lily si lasciò scivolare sulla parete, finendo per terra, e si mise le mani
davanti al viso, scoppiando a piangere a dirotto. "Potter, io porto il signor
Malfoy da Silente, lei accompagni la signorina Evans in infermieria, avrà
bisogno di un pò di riposo!" James annuì e seguì con lo sguardo la professoressa
che si allontanava.
Poi si avvicinò alla ragazza "Evans...." "Vattene!" disse lei. Lui sgranò gli
occhi "Scusa?" lei, in mezzo alle lacrime, ripetè "Vattene!Sei stato te a
mandare Malfoy, ecco perchè mi hai fatto perdere tempo con i libri!Altrimenti
cosa ci facevi là fuori?"
James era incredulo. D'accordo, il piano aveva una sua logica, ma tutti,
specialmente Lily, sapevano che James e Lucius erano come cane e gatto.
"Io stavo cercando di salvarti Evans!" disse lui sconvolto. Amava Lily più di
qualsiasi altra cosa al mondo, e l'ultima cosa che avrebbe voluto fare, era
farle del male. Lei scosse la testa "Ci vado da sola in infermieria!" si alzò.
Ogni tanto si asciugava le lacrime che scendevano ancora a fiotti e sparì per i
corridoi.
Il pugno che prima aveva sbattuto, pulsava ancora a James, e lo sbattè un'altra
volta per la furia che provava, ma se ne pentì subito.
Dopo pochi istanti (e dopo che la campanella suonò) Sirius apparve nell'aula.
"Ehi Jamie!Che ci fai qua?E perchè non sei venuto a lezione?" dietro di lui
c'erano Remus e Peter che si guardavano interrogativi attorno. "Andiamo in
dormitorio, vi spiegherò tutto là!" disse James ancora furioso.
Lily entrò in infermieria distrutta moralmente. Risentiva ancora quella mano e
quelle labbra impertinenti su di lei. Scosse la testa. "Madama Chips?" disse con
la voce spezzata e roca. La donna apparì subito "Oh, vieni subito qui!" disse e
la appoggiò su un letto "Minerva mi ha appena detto tutto... Silente era
veramente furioso.. oh, saranno guai!" mentre diceva tutto questo, girava senza
sosta per la stanza, mischiando vari tipi di pozioni e Lily capiva vagamente
quello che le succedeva attorno.Ripensava a James, era stata davvero troppo dura
con lui, in fondo che prove aveva? E poi era ridicolo, James avrebbe preferito
annegarsi che mettersi in combutta con Lucius Malfoy. Era veramente là per
cercare di salvarla?In effetti le era parso di sentire un cazzotto alla parete
e, ora che ci pensava, James aveva una mano gonfia. Bevette distrattamente ciò
che le diede Madama Chips e poi, dopo che la donna le ebbe dato un pigiama, si
mise a riposare, senza sogni, come ne aveva bisogno.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Chi si avvicina e chi ci prova ***
Nuova pagina 1
"Che ha fatto quel verme
schifoso?" nel dormitorio dei maschi del settimo anno, Sirius era furente e
Remus aveva la bocca spalancata. In tutta Hogwarts, perfino tra i Serpeverde,
stuprare una ragazza era qualcosa di veramente spregevole. James si era fasciato
la mano, ma era più calmo. Raccontare tutto ai suoi migliori amici era
un'antistress eccezionale. Ora capiva meglio Lily, forse era scossa, era
normale. Tutto era appena successo, era normale che lei diffidasse di ogni
singolo maschio del castello in quel momento, pensò che avrebbe diffidato anche
di Silente. "Hai sentito bene Felpato!Stava proprio a pezzi..." Peter intervenì
piuttosto scioccamente "Ma come prima la violenta e poi si sente dispiaciuto?"
Sirius gli sbottò "Ma no Lucius, Lily!Stai zitto Codaliscia se non capisci le
co..." si bloccò. Nel dormitorio era appena entrata Susan.
"Ehi, ciao Kitty!" disse James salutando la sua migliore amica che si mise
accanto a lui "Ciao!Ho saputo adesso..." era, ovviamente scioccata e triste per
la sua migliore amica. Abbracciò James "Se non c'eri te... la McGrannit non si
sarebbe mai fermata... grazie James, Lily ti deve molto!" poi si staccò. James
guardava Sirius come a dire 'io-non-c'-entro-è-stata-lei' e a Susan venne da
ridere.
In quel momento la porta del dormitorio scattò di nuovo, era la McGrannit.
"Wolling, che ci fai qua?" Susan boccheggiò per circa trenta secondi per cercare
di trovare una scusa decente, ma la professoressa aveva sbuffato, alzato gli
occhi al cielo e ripreso a parlare "Non fa niente!Comunque... tanto perchè lo
sappiate e perchè ritengo che James ne abbia il diritto, vi dirò che
provveidmenti sono stati presi..." tutti si fecero più attenti.
"Non vi nascondo che il Preside era a dir poco furioso.." Sirius fece un buffo
suono, a metà di una risata, ma la McGrannit continuò "E ha deciso di ammonire
Lucius Malfoy!" "Ma è una vergogna!" James scattò in piedi "Per una cosa così
dovrebbe come minimo espellerlo!" la professoressa sospirò. Era inutile cercare
di far ragionare James Potter. "Devo ricordarvi che è l'anno dei MAGO?E poi,
ormai la decisione è stata presa!" aggiunse, ad un tentativo di ripresa del
ragazzo che si risedette scoraggiato sulla sedia. "La signorina Evans, invece,
sta bene e vi prega di non rispondere a nessuna domanda sull'accaduto, anche se
sa che i signori Black, Lupin e Minus sono già a conoscenza dell'accaduto!" la
professoressa strinse le labbra, mentre tutti là dentro sorrisero.
"E questo è quanto!Ah, spero che tornerà nel suo dormitorio prima di cena,
signorina Wolling!" Susan annuì mostrando un sorrisone innocente a trentadue
denti, poi la porta si chiuse lasciando la professoressa al di fuori.
"Se vuoi puoi rimanere anche dopo cena eh?" disse Sirius verso la ragazza che
sbuffò "Guarda, se me lo avesse chiesto Lucius Malfoy avrei accettato anche
adesso!" tutti risero, tranne il moro che ci rimase male, ma non perse la sua
sfacciatagine. "Tanto passo io a salvarti!" disse scrollando le spalle. James
rise "Ehi, non rubarmi la parte dell'eroe!".
Poi, la campanella che annunciava la fine dell'ora di pranzo, irruppe nei loro
discorsi e i ragazzi si dispersero nelle varie classi e lezioni.
Ma alla fine della giornata, James corse in infermieria per andare a trovare
Lily, doveva assolutamente vedere come stava.
Aprì la porta di mogano piano, e la vide. Era stesa sul letto a occhi chiusi,
dormiva. Il sole la illuminava piano, come ad abbracciarla, e le labbra erano
socchiuse. Il viso era rivolto di lato e, a sfiorare la frangetta rossa, era
salito un braccio. James sorrise perdendosi in quella visione, poi, scosse la
testa e decise di tornare indietro, l'avrebbe salutata dopo. Ma appena fu sulla
porta, un sonoro sbadiglio gli fece capire che la ragazza si era svegliata.Lui
si girò lentamente.
Lily si stava strofinando gli occhi, ancora doveva mettere a fuoco la stanza,
poi posò le mani e rimase stupita "James?" lui sorrise "Ero venuto a vedere come
stavi... sai, dovevo farti perdere tempo perchè ti vuole aggredire quel
Serpeverde del sesto anno.." disse allegramente, lei rise "Scusa per prima, ma
ero scossa..." "Non ti preoccupare!" la interruppe lui.
Seguì un minuto circa di silenzio imbarazzante, rotto solo dal ticchettare
dell'orologio.
"Ah!" disse James "Ti ho portato un pò di cioccolato di Mielandia, Remus dice
che fa bene..." (Il lupo perde il pelo...XD!!NDA) Lily sorrise "Grazie!" e prese
la tavoletta "Oh, è bianco!" "Non ti piace?" disse preoccupato il ragazzo, ma
lei allargò il sorriso "Scherzi? Lo adoro, è il mio preferito!" e ne spezzò una
metà, offrendone l'altra a James che accettò volentieri "Grazie, è anche la mia
preferita!" disse mentre masticava il primo boccone "Bè, è una buona affinità,
no?" anche la ragazza masticava sorridendo. Ricadde il silenzio. "Bè Evans,
io... vado!Se hai bisogno di un'eroe, chiamami!" "Ciao Potter!" disse lei
scoraggiata salutandolo. Poi si pentì di non avergli chiesto di rimanere, era
una tale noia in quella stanza.... non aveva neanche i libri per ripassare....
Dopo poco entrò Susan, e fece tanto fracasso che sembrava fosse entrato
un'uragano. Lily si tirò su sapventata "Susie, ma sei impazzita?" L'amica aveva
le gote rosse e gli occhi brillanti "Evie..." si teneva le guance e sorrideva
come se avesse trovato il segreto della felicità "Che c'è?" fece Lily sempre più
curiosa ogni secondo che passava.
L'amica parve cercare le parole giuste per il racconto, ma evidentemente, alla
fine decise che nessuna parola era adatta e cominciò a raccontare, seduta
accanto a Lily "Allora..." fece scansandosi una ciocca mora dal viso e poi disse
tutta d'un fiato "MI SONO MESSA CON SIRIU BLACK!" Lily era molto perplessa
"Cosa?" "Adesso ti racconto..." e cominciò il suo racconto.
La giornata scolastica era appena finita e lei, dato che aveva già fatto i
compiti, aveva optato per farsi un giro sulla riva del lago, anche per
rinfrescarsi. Lì aveva trovato Sirius, che aveva in bocca una spiga e guardava
annoiato davanti a lui con l'espressione vuota. "Ciao Sirius!" immediatamente il
ragazzo si era tirato su, cercando di apparire più affascinante, con scarso
successo. "Ciao Susan!" "Che ci fai qui Black?Dove l'hai lasciato James?" il
ragazzo aveva sbuffato "L'ho lasciato in infermieria, dalla Evans!" Susan aveva
annuito "Ti dispiace se mi metto qui?" Sirius l'aveva lasciata sedere,
scostandosi leggermente "Che succede? Susan Wolling non ha un ragazzo con cui
passare il tempo?" Susan aveva fatto una mezza risata. "I ragazzi sono tutti
uguali, non c'è più nessuno che mi sorprenda, che mi faccia sentire speciale..."
poi aveva sospirato e aveva guardato dritta davanti a sè, come se dal cielo
fosse potuto arrivare un principe azzurro. "Susan... io non dico di essere
speciale..." aveva esordito Sirius "Ma forse speciale è l'amore che provo per
te!Sai, quando è assurdo..." Susan lo guardava interessata "L'amore è assurdo?"
Sirius sospirò. Era così difficile spiegare quello che provava, ma allo stesso
tempo così liberatorio... "La cosa assurda è che io non ho mai amato nessuno e
ora.. d'improvviso mi ritrovo a vivere di ogni tuo respiro..." si interruppe un
attimo. Gli occhi gli luccicavano, ma lui non poteva far vedere che piangeva.
Espirò e riprese a parlare "Non sai quante mattine a sperare che tu capissi...
perchè, Susan, tu sei tutto quello che di bello c'è al mondo, sei te che mi hai
fatto innamorare, sono i tuoi occhi brillanti, la tua risata..." poi venne
bloccato da un bacio di Susan che aveva capito improvvisamente che essere
speciale significava venire amata veramente, di un'amore che non si stanca mai.
E Sirius la assecondava, quel bacio aveva un buon sapore, sapeva d'amore. Dietro
di loro il castello li proteggeva.
Lily guardava l'amica stupefatta. Fino a quella mattina non sopportava neanche
lontanamente Sirius Black e ora ci stava insieme. Certo, doveva ammettere che le
parole del ragazzo erano state belle e sapeva che erano sincere perchè conosceva
Sirius quasi meglio di James, perchè con lei il ragazzo aveva anche pianto. Solo
che credeva che la ragazza fosse stata un pò frettolosa a baciarlo. "Bé?" disse
Susan, quasi saltellando sul posto "Non è un pò frettolosa come cosa?" disse
Lily smontando l'entusiasmo della ragazza che trasfornò il sorriso in
un'espressione leggermente arrabbiata "No!" disse. Lily sorrise innocentemente "Vabbè,
che ne so..." Susan riprese il sorriso sospirando "Certo che sei forte!Sai
smontare le persone in un secondo... e comunque ti capisco, solo chi è stato già
innamorato può capirmi..." e guardò sognante la finestra "Susie, sei con noi?"
Lily sventolò una mano davanti il viso dell'amica "Eh?" fece quella "Sì, ma
adesso devo andare, Sirius mi aspetta.. un bacio Evie!" e in men che non si
dica, lanciando un bacio all'amica Susan uscì, lasciando la rossa sola.
Quella si ributtò sui cuscini scoraggiata. Il mondo stava proprio cambiando. Se
Susan si era messa con Sirius e aveva trovato l'amore, forse anche lei lo
avrebbe trovato presto, forse addirittura prima della fine della scuola. Le
venne da ripensare spontaneamente a James Potter e al loro primo incontro, sette
anni fa:
Appena il treno arrivò alla stazione di Hogsmeade, tutti gli studenti del primo
anno presero ad agitarsi inevitabilmente. Fuori pioveva forte, il che non era
raro, ma alcuni lo davano come un brutto segnale.
"Ecco, lo sapevo, non dovevo venire, io non appartengo a questo mondo!" si
lamentava ad alta voce una ragazzina di undici anni con capelli rossi e occhi
verdi brillanti, il suo nome era Lily Evans, e veniva da una famiglia di quelli
che, aveva appreso da poco, si chiamavano Babbani. Perciò credeva di non essere
all'altezza di tutti gli altri studenti, dei quali, tre passarono davanti a lei
in quel momento esatto "Dici che non sarai all'altezza?Ma và, è solo un
frenetico sventolare di bacchette... e se hai la bacchetta è tutto apposto!"
aveva detto un ragazzo moro, veramente affascinante che le sorrideva
gentile."Piacere, io sono Sirius!" le disse porgendole la mano. "Piacere, Lily
Evans!" al fianco di Sirius, Lily notò un ragazzo che le sorrideva impertinente
e la guardava fissa. E poi, questo ragazzino, si passò la mano fra i capelli e
disse in un tono che secondo lui doveva essere affascinante, "Piacere,
Potter!James Potter!" fu solo per educazione che Lily non se ne fu andata. E
poi, a fianco dei due ragazzi, c'era una ragazza mora che le stava simpatica, e
che le disse di non badare a James "Non vede l'ora di mettersi in
mostra!Comunque io sono Susan Wolling!" e da quel momento erano diventate amiche
per la pelle.
E invece James non le andava proprio giù! E non gli sarebbe andato giù per altri
sette anni...
Invece adesso Lily cominciava quasi a voler bene a James, si chiese cosa le
stesse succedendo. Fino a ieri si erano urlati contro come fossero stati cane e
gatto e adesso lui l'aveva salvata da un'aggressione e l'aveva difesa il giorno
prima...
Che Lily avesse colpito James si sapeva già da tempo, perchè il ragazzo non era
proprio un maestro di discrezione, ma possibile che James l'amasse? Lei aveva
sempre scansato quest'ipotesi, pensando a priori che James fosse troppo
egocentrico ed egoista per amare, ma adesso non poteva negare gli sguardi
innamorati che lui le aveva rivolto in infermieria quel giorno, brevi ma
brillanti lampi di luce che avevano colorato quel nocciola...
Vabbè, ma in fondo a lei che importava? Le avrebbe, certamente, fatto piacere
che qualcuno la amava, ma lei non lo amava. Al massimo lo reputava un bravo
ragazzo (e ce ne voleva di sforzo), ma si sentiva ancora ben lontana dalle
sensazioni che aveva visto sui volti delle persone accanto a lei, lontana dalla
luce negli occhi, dal rossore sulle guance, dalla voglia di sfiorargli le
labbra....
No, con James Potter non sarebbe mai stato amore, ne era sicura.
Ormai fuori il sole era calato e la luce rossa invedeva prepotente la stanza,
creando strani riflessi fra il bianco asettico della stanza. Lily si stiracchiò.
Ormai stava bene, era più serena, chissà se Madama Chips le avrebbe permesso di
andare a cena.
"Madama Chips?" chiese con voce gentile "Sì cara?" disse la donna alzando
distrattamente la testa dai suoi appunti. "Mi chiedevo se.. se potrei andare a
cena... ora sto meglio!" cercò di dire nel tono più convincente possibile. Ma
quella scosse la testa "No, mi dispiace, ma fino a domattina lei rimane
qui!Ordini del preside!" e tornò a scrivere.
Lily si rimise a letto sbuffando. Quello che le serviva per farle passare la
furia, era un pò di cioccolata, che fosse dolcissima. Urtò il comodino per
sbaglio e cadde la cioccolata di James. Bianca alla vaniglia, una delle riserve
di Mielandia, una delle cioccolate più buone che il mondo magico conosceva. E
gliel'aveva regalata James, per farla sentire più serena.
Quella cioccolata si scioglieva in bocca creando un sapore estremamente dolce e
consolatore. In fondo mancavano poche ore al giorno dopo e la maggior parte di
quelle le avrebbe passate dormendo. E forse qualcuno sarebbe passato a trovarla
per salvarla dalla noia, salvarla un'altra volta...
Lily scosse la testa. Perchè non la finiva di pensare a James? Perchè
all'improvviso ogni cosa rimandava a lui, al suo sguardo alla sua fierezza
irresistibile...
La porta si aprì e Lily fece uno scatto, mettendosi a sedere. Falso allarme,
erano Susan e Sirius. Mano per mano sorridevano splendenti di felicità. "Ciao
Sirius!Sono felicissima della news, ma naturalmente non ti sei sognato di
raccontarmela di persona.." Sirius rise prendendo posto vicino a lei "Ma Susan
era così contenta di dirtelo di persona senza dividere il racconto!" Lily
sorrise "Eh, certo, tutte scuse!" i due ragazzi si sedettero vicino alla rossa
felicissima di avere compagnia.
"Senti, piuttosto che fare l'acida, perchè non te lo trovi un ragazzo?" disse
Susan sarcasticamente all'amica. "Senti, io non vivo alla gironata come te..."
ribadì la ragazza "Senti Lily, perchè non ti prendi James, almeno smette di
rompermi?" disse Sirius. Lily arrossì, senza un motivo preciso, ma il ragazzo
interpretò male il segnale (anzi, in verità lo interpretò anche troppo bene) e
scattò in piedi trionfante "Ah-ah!Aspetta che lo dica a James..." Lily lo
fulminò con lo sguardo con l'espressione come a dire 'tu-non-lo-farai' e Madama
Chips si era infuriata "NON SI URLA IN INFERMIERIA BLACK!" Lui si risedette
sconfitto "Ma ovviamente non glielo dirò, già è stancato dalla questione della
partita!!" Era vero, il giorno dopo si giocava la partita decisiva per i
Grifondoro. Vinta quella avrebbero vinto la Coppa del torneo, anche se avessero
vinto in vantaggio di un solo punto, e si giocava con i Serpeverde (lo so che
dovrebbe essere la prima partita della stagione, ma poi non rendeva l'idea di
preoccupazione con i Tassorosso!NDA)
"Vero!Gli auguro proprio di vincere..." si azzittì aveva detto troppo."Cioè, lo
spero per i Grifondoro!" Sirius alzò un sopracciglio, ma non disse niente, si
limitò a scambiarsi un sorriso con la fidanzata. "Uffa, siete troppo.. troppo...
vedete sempre tutte cose che non ci sono!" Susan sorrise e annuì. "E non
annuirmi come fossi una deficiente Susan Wolling!" disse Lily ributtandosi sulle
coperte.
Sirius sorrise e si alzò "Bè, noi dobbiamo andare a cena, ci vediamo domani allo
stadio, adieu!" e uscirono dalla porta.
Lily rimase da sola fra i suoi pensieri, accompagnata solo dal grattare della
piuma d'oca dell'infemiera sulla pergamena.
Ma cosa le era preso? Forse che.. forse James le piaceva? Guardò il cielo. Una
meteora cadde in quel momento e il desiderio della ragazza fu quello di riuscire
ad ascoltare il suo cuore, chissà se quel Qualcuno che era lassù l'avrebbe
ascoltata.
Ma non sapeva che quel Qualcuno l'aveva sempre ascoltata e che il suo destino
non era mai stato così vicino dal compiersi.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Quidditch ***
Nuova pagina 1
La mattina era fresca quel
sabato a Hogwarts e il tempo era splendente, ma ventilato, ottimo per il
Quidditch. Il castello era tutto uno sventolare di bandiere rosse/oro e
verde/argento. E non si capiva quale fosse la tifoseria più agguerrita. Se
Grifondoro avesse perso anche di un solo punto, Serpeverde avrebbe avuto la
coppa, e le speranze dei Grifoni erano tutte riposte nel loro Cercatore, James
Potter, che gli garantiva la coppa già da sei anni. Se l'avesse conquistata
quest'anno, sarebbe stato conquistato il record di vittorie che attualmente era
a sei anni di fila.
Lily scese dall'infermieria alle otto e mezza, perchè aveva appuntamento con
Susan alle nove al campo. Era stragitata per la partita e ci teneva davvero che
James vincesse, più di quanto lei stessa ammettesse.
Così, forse per la prima volta in sette anni, andò allo stadio con i colori
della sua casa pitturati sulla guancia e la bandiera in mano. Era così strano
vederla partecipe alle partite, che Susan rimase sbalordita.
"Chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia amica?" disse puntandola con il dito.
Lily rise, si sentiva stranamente allegra. Al fianco di Susan, Sirius aveva
fischiato "Wow, Evans!Ti sei scoperta tifosa?" Dopo un'occhiata inceneritrice di
Susan al suo ragazzo, i tre si diressero verso le tribune.
Nonostante mancasse ancora mezz'ora all'inizio del match, le urla superavano
qualsiasi altro rumore. I tassorosso tifavano per i Grifondoro, mentre i
Corvonero (che avevano perso per 320 a zero con i Grifoni) speravano che fosse
stata Serpeverde a vincere. La tribuna dei professori e del cronista (John
Jordan, NDA) sembrava neutrale, ma la McGrannit e Lumacorno avevano
accuratamente evitato di sedersi vicini e in mezzo a loro, a fare da
spartiacque, c'era il Preside abbastanza divertito.
"Come stava James stammattina?" disse Susan al suo fidanzato che scosse le
spalle "Come al solito, ha detto che sicuramente non vinceremo perchè lui è
troppo arrogante a pretendere il record di vittorie e bla bla bla..." Lily
sorrise, poteva immaginarsi il ragazzo nervoso mentre si infilava i calzini,
magari al contrario.
Poi un'esplosione di colori. Le squadre erano entrate.
James in aria era agitatissimo, tutte le speranze erano riposte su di lui, in
fondo era il Capitano e il Cercatore. Sotto di lui la folla urlava insulti e
incitazioni, poteva benissimo vedere le mille facce speranzose dei Grifondoro da
sopra la sua Nimbus '80 e proprio fra Sirius e Susan... c'era Lily. Il cuore del
capitano fece un balzo. Lily non aveva mai avuto l'aspetto di una tifosa, eppure
quel giorno si era dipinta le guance di rosso e oro e urlava incitazioni dalla
curva più estrema. Era battagliera ma così bella... si riscosse. L'unica cosa
della quale si doveva preoccupare in quel momento era il boccino d'oro.
"Capitani datevi la mano!" ecco l'unica cosa che era andata bene fino a quel
giorno. A Lucius Malfoy era stato vietato di partecipare alla partita ed era
stato sostituito da Jack Goyle, che non andava oltre fare due più due.
Oltretutto non aveva neanche la corporatura necessaria ad un Cercatore, anzi,
era troppo robusto, a metà per muscoli e a metà per grasso.
James strinse la mano del suo rivale e sentì sgretolarsi la sua, nonostante non
fosse proprio gracile. Madama Bumb liberò le palle e la partita ebbe inizio.
La pluffa volò immediatamente nelle mani dei Serpeverde, ma il cacciatore verde
venne bloccato dal battitore rosso (Frank Paciock) e la palla scivolò quasi fra
gli anelli rivali, segnando subito dieci punti per i Grifoni.
La curva dorata esultò facendo l'onda, quella argento mandava insulti pesanti.
"Sì, dieci punti per Grifondoro! Tenete questa, maledette serpi.." il cronista
dava sfogo a dei commenti non proprio parziali, ma la McGrannit sembrava non
sentirlo e ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non controbbattere
pesantemente alla curva argentata o al loro direttore che era seduto proprio due
posti da lei.
La folla verde era furiosa e voleva rimontare a qualunque costo, anche con
metodi illegali.
"Oh, è volata una Fattura dal portiere di Serpeverde Langdie alla cacciatrice di
Grifondoro Johnson. Fallo!" infatti l'arbitro aveva appena assegnato il rigore
ai rossi. "Lo tira Bell.. avanti, ragazza mia.." tutti erano ammutoliti. Passare
in vantaggio di venti punti con Weasley come portiere significava per i grifoni
quasi avere la coppa in tasca, senza contare che, se il boccino si fosse fatto
vedere prima che Serpeverde avesse segnato, avrebbero vinto almeno 170 a zero.
Cloe Bell prese la palla. La tensione era palpabile, tutti avevano lo sguardo
fisso sulla cacciatrice che levò il braccio in aria e... prima che tutti se ne
fossero resi conto la pluffa entrò negli anelli rivali.
"20 a zero per i Grifondoro!Andiamo, ragazzi, la Coppa è nostra!" persino la
McGrannit aveva esultato e abbracciato Jordan, che non ci fece neanche caso per
quanto era entusiasta.
Dall'altra parte dello stadio, i Serpeverde erano furiosi. Essere svantaggiati
con quella specie di portiere saracinesca che avevano i Grifondoro non era una
bella situazione, e lo sapevano.
James prese a pattugliare il campo "Avanti, maledizione, fatti vedere..."
pensava fra sè e sè rivolto al boccino d'oro che avrebbe guadagnato 150 punti in
più. Se avessero vinto 170 a zero avrebbero avuto, non solo il record assoluto e
non eguagliabile di vittorie consecutive e la Coppa, ma anche il record di
partita più breve e il maggior numero di punti segnati con la squadra rivale a
zero. Quella squadra sarebbe entrata nella storia di Hogwarts, James sarebbe
entrato nella storia di Hogwarts e del Quidditch, perchè Grifondoro poteva
vantare anche il Cercatore più giovane da un secolo.
"Maledizione, dove sei?" sorvolò per un attimo tutto il campo, alto, più in
alto... arrivò fino a 35 metri d'altezza e poi si fermò. Un bagliore dorato era
comparso nel cielo azzurro e lui si tuffò in picchiata. Goyle non lo aveva
visto, poteva vincere, poteva dare la gloria alla squadra...
30 metri... 25... 20...
Il boccino risalì. James sterzò e accellerò, ma quel secondo necessario al
cambio di direzione, diede modo al cercatore rivale di notare le sue manovre e
Goyle partì all'insegumento del ragazzo.
Un boato venne dal campo. Grifondoro aveva risegnato e se James avesse afferrato
il boccino in massimo cinque minuti la squadra sarebbe stata la migliore di
mille anni di tornei...
Goyle spingeva il ragazzo sempre più in là, sbattendolo via con forti spallate,
ma James stringeva i denti e, nonostante ormai viaggiasse a 220 all'ora (il
massimo per la sua scopa, la migliore in circolazione) cercava di non cambiare
direzione. Il boccino era davanti a lui, e allungò il braccio...
La pallina d'oro s'agitava ormai nella sua mano. La curva dorata esplose in un
boato.
James si sentiva come in una favola, tutti intorno a lui lo abbracciavano e
avevano le lacrime agli occhi. Lui non capiva più niente attorno a lui appena
scese dalla scopa, vide solo che il viso di Lily era raggiante e non ebbe più
dubbi. Era lei che gli aveva portato fortuna. Poi la squadra lo prese in braccio
e lo portò sulla tribuna, dove Silente gli consegnò la coppa. Lo stadio si
colorava di rosso e oro. La McGrannit lo abbracciò e Jordan urlava nel megafono
magico
"Grifondoro oltre a tutti i primati ha anche il primato di avere più primati e
più primati con la stessa squadra! Il Grifondoro stagione 77/78 entra nella
storia del Quidditch!"
La McGrannit aveva le lacrime agli occhi "Potter, giuro che ti faccio passare
l'esame con Eccezionale!"
Lily esultava con i suoi migliori amici. Il Grifondoro di quell'anno sarebbe
vissuto per sempre. La gioia ruggiva nella curva tra mori biondi secchioni e
scansafatiche. Tutti si stringevano esultando, la festa non sarebbe mai finita.
"Io vado a prendere il nostro asso, venite ragazze?" Susan annuì, ma Lily era
esitante, la mora sbuffò "Andiamo, quando ti potrai complimentare nuovamente con
il capitano della squadra che è entrata nella storia dello sport più giocato e
famoso nel mondo?" e Lily si fece convincere, anche perchè non si era ancora
comportata bene con il ragazzo che l'aveva salvata.
Avvicinarsi a James non fu un'impresa facile, poichè era talemente circondato da
ammiratori, che lo stadio di Quidditch era ancora pieno mezz'ora dopo la fine
della partita.
Sirius sbuffò "E va bene!" disse alla fine "Si passerà alle maniere forti!" e si
trasformò in cane. Lily sapeva del segreto dei ragazzi poichè era molto amica
anche di Remus, e Susan era amica di James da una vita.
Abbaiando il ragazzo fece scappare mezza folla, non era tanto, ma era qualcosa,
e comunque riuscì ad avvicinarsi a James con le ragazze al seguito. James rimase
stupito quando lo vide e sorrise "Ti seguo subito!" disse e in men che non si
dica lo seguì fino a un angolo di foresta là vicino. Sirius si ritrasformò
velocemente in umano "Uff.. ma dovevi proprio vincere,eh?" disse. Le ragazze
risero. "Dai, Felpato, adesso non parlare per invidia..." "Cosa?" Sirius divenne
rosso in viso, ma James lo lasciò perdere e si passò la mano fra i capelli,
fissando Lily "Piuttosto rossa, cosa ti porta a tifare quidditch, lo sport
inintellettuale per eccellenza?" Lily rise "Mi porta il fatto che il capitano
che è appena entrato nella storia, mi ha salvato e non lo ho ringraziato!" "Oh,
bè, se è per quello possiamo anche andare in un posticino privato e fare le cose
con calma..." disse lui.
Lei lo guardò tenendogli testa. "Bè... per quello posso sempre rifare uno
squillo a Lucius..." Susan e Sirius presero a ridacchiare nervosamente.
"Comunque, asso del quidditch... dobbiamo andare in dormitorio, aspettano tutti
te..." disse Lily incamminandosi verso il castello; gli altri la seguirono.
Il problema era che improvvisamente aveva bisogno di stare lontana da James, non
si riusciva a spiegare perchè, ma sapeva che se fosse rimasta ancora vicino a
lui avrebbe fatto qualcosa di cui si sarebbe pentita in poco tempo.
Lei era davanti al gruppo e camminava spedita arrossendo e quindi, abbassando lo
sguardo per fare finta di niente.
Dietro di lei James la guardava. Sapeva che c'era qualcosa che non andava, ma
non invase la privacy della ragazza.
Avevano fatto passi da gigante solo in due giorni e non intendeva forzare troppo
la mano. Voleva solo che Lily fosse riuscita ad ascoltare il suo cuore e a non
essere più così in conflitto con se stessa. Si vedeva che abbassava il viso
perchè arrossiva, che tirava le maniche fin sopra le mani per timidezza.
"Amore mio sei così tenera..." pensava camminando. Accanto a lui Sirius e Susan
non intendevano intromettersi fra i suoi pensieri e quelli di Lily. Intanto la
foresta si diradava, appariva il castello in tutta la sua fierezza, tanta quasi
quanto quella del ragazzo. E poi, piano piano si arrivò purtroppo al dormitorio,
e la quiete di quella passeggiata finì inghiottita da mille rumori di una festa
che sarebbe finita tardi. Sempre troppo tardi per poter stare con la ragazza.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Raggiungere l'arcobaleno della luna ***
Nuova pagina 1
Dopo qualche ora, Lily decise
di uscire dal castello. La festa durava dalle dieci di quella mattina e adesso
era il tramonto. Il fracasso non si sopportava più, era troppo per lei che non
aveva mai fatto una festa che superava le tre ore, tranne qualcuna del sabato
sera.
Invece, fuori dal castello, si respirava l'aria cheta, si respirava la pace. Un
fresco venticello la accarezzava mentre passeggiava nel parco e avrebbe giurato
di essere in paradiso. Nessuno era là fuori a distrarla dall'oro ramato del sole
che calava oltre le montagne per poi regalare un altro giorno dopo qualche ora.
Lily si sedette sulla riva del lago, accarezzata dalla luce che creava strani
riflessi sulla sua chioma. Si sdraiò e chiuse gli occhi, da sola con il suo
cuore che batteva forte e incontrastato.
Era stata bene quella giornata, la mattina si era divertita e doveva ammettere
che ridare James Potter a quella folla di tifosi scalmanati non gli era piaciuto
neanche un pò. Avrebbe voluto festeggiarlo lei, con Sirius e Susan, non
sarebbero stati meglio loro quattro da soli, anzi, magari anche con Remus?
Avrebbero fatto una festa da soli, avrebbero riso e avrebbero preso in giro i
piccioncini che si sarebbero sempre baciati.
Lo spumante li avrebbe bagnati, ma la vera sbornia l'avrebbero presa di risate.
Sorrise. Sì, sarebbe stato bello.
Ma James era della sua folla di ammiratori, nessuno poteva strapparlo da là. Lui
era felice così.
Peccato che quel ragazzo non si accontentasse di un semplice sorriso, forse
avrebbe anche potuto piacerle.
Si immaginò abbracciata a James. Era strano ma così.. così... come poteva
spiegarselo? Familiare forse? Sì, familiare. Era familiare abbracciarlo.
D'altronde lo vedeva ogni giorno a Hogwarts, ci sarebbe stato tempo per
decidere.. tempo?quale tempo? Il settimo anno finiva fra poco e poi addio
James... forse aveva ragione Susan, forse i corteggiamenti di James le sarebbero
mancati.
Sette anni di ricordi e abitudini non potevano essere dimenticati così, con uno
schiocco di dita.
Non poteva dimenticare quando James, senza farlo apposta, le aveva toccato il
sedere.
Stava tranquillamente parlando con Remus, quando sentì il bisogno di allungare
un braccio e.. paf! La mano del moro si era incollata al fondoschiena della
ragazza che gli aveva subito urlato contro e James, rosso chissà se per la
rabbia o l'imbarazzo, urlava contro a lei... l'espressione battagliera, perchè
comunque andassero le cose lui non aveva mai colpa, lui era sempre e solo il
ragazzo innamorato... innamorato... James era innamorato?
Chissà... sembrava così impossibile... ma invece di pensare a quello che provava
James, perchè non si preoccupava di quello che provava lei?
"Evans, ma sei viva?" Lily aprì di colpo gli occhi e, proprio accanto a lei,
sdraiato su un fianco, c'era James Potter. Per un attimo la rossa ebbe paura che
lui avesse potuto leggere nei suoi pensieri,
"Che ci fai qua Potter?" disse tirandosi su di scatto. Lui sorrise "Mi sono
rotto di essere festeggiato!" Lily annuì con una buffa espressione, che voleva
dire 'bè.. contento te!' e lui, notandolo, disse "Non fraintendere è che... che
non ce la faccio più a essere la star, il Capitano che è passato alla storia..."
"Bè, ci sei passato solo oggi!" James rise a quella puntualizzazione. "E hai
ragione anche te...il fatto è che mancava l'unico sorriso che avrei voluto
vedere!" e ammiccò alla ragazza. Lei sorrise "Adesso c'è!" James la guardò per
un secondo, poi decise di rischiare. "Ci stai a farti un giro sulla mia scopa?"
lei lo guardò. Aveva sempre avuto le vertigini,
ma adesso, chissà perchè, quella prospettiva la allettava. "Va bene James, ma
devo avvertirti: ho le vertigini!" lui scosse le spalle "Allora non guardare
giù!" . Il ragazzo si alzò dall'erba, scrollandosi leggermente questa da dosso e
prese la sua scopa, cavalcandola. "Dai, Evans, sali dietro e tieniti a me!" lei
seguì le istruzioni e disse "Perchè potrei cadere o perchè ti fa piacere?"
"Diciamo che unisco l'utile al dilettevole?" Lily rise e rimase stupita di se
stessa. Aveva riso. Non aveva risposto male al ragazzo o gli aveva dato uno
schiaffetto. Infatti, anche James aveva notato la stranezza (non che gli fosse
dispiaciuto!), e aveva fatto finta di tossire. Lily si assicurò con le braccia
al ragazzo "Io parto!" la informò e poi cominciarono ad andare verso le nuvole,
come a raggiungere il sole. Ma in quello stesso istante, il sole tramontò e il
cielo si riempì di stelle che racchiudevano sogni. E le vertigini di Lily
sparirono. Si accorse per la prima volta delle mille sfumature che aveva la luna
e pareva veramente di poterla toccare "Voglio toccare la luna James!" lui
sorrise "Andiamo più vicini?" e si alzò di quota. L'aria fresca avvolgeva le
figure solitarie nel cielo, i cuori dei due ragazzi battevano all'unisono e Lily
si strinse di più a James, per accogliere quella protezione che rifiutava da
anni.
James curvò, accellerò, cercò di meravigliare la ragazza per quanto poteva, per
il resto l'avrebbe aiutato il cielo. Lily sentiva l'aria attraversarle il cuore.
Lassù non c'erano regole, lassù era semplicemente lei, senza prigioni; allungò
un braccio e sfiorò i sogni che non aveva mai posseduto e nuove speranze si
svegliarono negli occhi smeraldini che James tanto amava.
Il ragazzo aveva regalato le stelle alla ragazza. Più quella sorrideva, più lui
la faceva contenta. Ora due universi erano incrociati in una magia ormai
irreversibile. Finchè i due avessero cavalcato l'arcobaleno, niente poteva
separare i due amori, ma il tempo è tiranno, si sa. Passarono venti minuti a
cavalcare vento stelle e luna, prima di tornare giù.
Lily scese subito. "Grazie!" poi scese James "Di niente, grazie a te!Sei stata
bene?" Lily annuì e sorrise come una bambina. "Sì, è stato magnifico... c'era
l'arcobaleno nella luna!" disse tutto d'un fiato. James fece una mezza risata
"Lo hai visto anche te? Io non ci avevo mai creduto, e poi.. sette anni fa..."
alzò gli occhi verso il firmamento. Deglutì.
"La prima volta che ho volato è stato quando da casa è arrivata la lettera che
mia nonna era morta. Gli ero molto affezionato e nel momento in cui se ne andò
io non ero là perchè dovevo stare a scuola... così, presi di nascosto la mia
Nimbus e feci un giro nel cielo stellato. Mi ricordo ancora come mi sentivo,
l'aria che mi attraversava il cuore... e poi lo vidi. Vidi l'arcobaleno nella
luna. Mia nonna mi aveva sempre detto che dove c'era lei ci sarebbe stato
l'arcobaleno, perchè niente mi portava più allegria dell'arcobaleno o dello
stare con lei..." si bloccò. La rossa l'aveva baciato. Lui l'abbracciò mentre
chiudeva gli occhi e la baciava.
Ora nessuno dei due poteva vederlo, ma l'arcobaleno nella luna splendeva come
mai. Le labbra dei due ragazzi erano calde, quelle di Lily erano piccole e buone
come James le aveva sempre desiderate. Il soffio d'anima che James stava
contenendo dentro di lui, scivolò nel soffio di vita di Lily. Era come tornare
sulle stelle. Una nuova anima si creava, nasceva l'amore. James doveva al cielo
la realizzazione del suo più grande e unico amore. I cuori dei ragazzi, se
avessero potuto avrebbero scoppiato fuochi d'artificio mentre le lingue si
intrecciavano in una dolce armonia. Le labbra di James davano sicurezza, quel
bacio era un'incrocio di anime e cuori impazziti, era il bacio che tutti e due
avrebbero ricordato in eterno...
Un momento, era un bacio? Lily spalancò gli occhi e si staccò. Aveva dato il suo
primo bacio. Indietreggiò sotto lo sguardo preoccupato di James "Che c'è?" fece
lui timoroso di perderla una volta che l'aveva avuta. Lily tremò impaurita nel
freddo. "James.. scusami, davvero... ma non ero... non ero io... non..." e,
voltandosi, scappò.
James restò a guardarla scappare nel castello triste. Si sfiorò la bocca. Anche
quella volta non aveva avuto Lily, la rossa, la freccia che l'aveva colpito e
aveva fatto centro. Aveva solo assaggiato una ciliegia preziosa che mai sarebbe
stata sua e cosa c'era di peggio di assaggiare e non avere? Ricavalcò la scopa e
partì verso la luna, nella speranza di poter trovare l'arcobaleno non solo negli
occhi di Lily e che un sorriso che da tempo non vedeva, avesse potuto
asciugargli le lacrime...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Amare o morire ***
Nuova pagina 1
Lily piangeva senza sosta nel
dormitorio delle ragazze. Aveva dato il primo e il più bel bacio della sua vita,
e lo sapeva. Ma non poteva amare James. Era stata anni senza cedere alla sua
corte anche per motivi ben precisi, ma naturalmente a lui non passava neanche
per la mente che forse c'era qualcosa di più della sua volontà che le impediva
quell'unione.
Guardò fuori dalla finestra.
La luna e le stelle non sarebbero mai più state le stesse dopo quella sera.
Stagliato contro il cielo scuro, James che volava a vuoto, triste. Una nuova
ondata di lacrime sommerse la ragazza che singhiozzò.
"Perdonami.... James, se solo tu sapessi perchè...." pensò fra sè e sè. Mentre
stava accoccolata fra i suoi dolori, Susan salì.
"Lily... che hai fatto?" si sedette accanto a lei. Susan era la sorella che Lily
non avrebbe mai potuto trovare in Petunia, era la sola, a parte i genitori e
Remus, a conoscere la verità. Lei si girò verso l'amica.
"Ho... ho baciato James!" Susan spalancò gli occhi. Non voleva sapere i perchè o
i percome, ma in quel momento voleva solo sapere se l'amica se la sentiva di
continuare quello che aveva iniziato.
"E vuoi... insomma, vuoi stare con lui?" Lily riprese a piangere "Ma Susan non
capisci? Non posso..." "Io ti ho detto mille volte che la magia può
sconfiggere..." "Un tumore alle ovaie?Non lo so mica eh?Se poteva guarirmi,
penso che l'avrebbe già fatto..." e riprese a piangere, perchè, con suo
grandissimo orrore, si era accorta che amava James Potter.
Ma lei non poteva amare il ragazzo, non poteva costringerlo ad amare una persona
che presto sarebbe appartenuta al passato.
Susan accarezzava la schiena della sua migliore amica, impotente.
"Ma che ti hanno detto all'ultima visita?" Lily alzò le spalle "Due anni, tre al
massimo..." gli occhi vitrei a fissare quella sagoma che girava nell'
'arcobaleno della luna'...
"Per me ci sarà sempre l'arcobaleno della luna!" pensò la ragazza, ripensando
alla bella serata. Presto non avrebbe più potuto vedere l'arcobaleno della luna,
non avrebbe più potuto sentire gli abbracci della sua migliore amica, non si
sarebbe mai più sentita amata; per questo aveva evitato un bacio o il ragazzo
che la corteggiava da sette anni. Ciò che non avrebbe mai avuto, non le sarebbe
mancato. Pianse.
"Perdonami James... perdonami!"
Dopo ore che a James parvero secondi, venne a prenderlo Sirius. "Ramoso... vieni
a letto o per convincerti devo far venire la Evans in camera?" il tono allegro
fece capire al ragazzo che Felpato non sapeva niente di tutto ciò che era
successo. Già, in fondo, solo Susan avrebbe potuto sapere.
James scese dal cielo scuro in volto, con la sua Nimbus in mano, che era molto
vicina dall'essere stritolata. Sirius notò subito che c'era qualcosa che non
andava. "Ma che c'è?" James scoppiò in un ruggito di rabbia "Niente, tanto a
quanto pare le cose non hanno motivo dentro questo castello..." e cominciò a
camminare velocemente infuriato. Sirius dietro di lui era in silenzio, aveva
capito che era successo qualcosa di veramente brutto, perchè non aveva mai visto
James più infuriato di allora.
Presto arrivarono al dormitorio e James si buttò sul letto. Remus si scambiò
un'occhiata preoccupata con Sirius che alzò le spalle. Così i due si
avvicinarono al ragazzo infuriato.
"James... cos'hai?" "Ma soprattutto, ne vuoi parlare?" James fece un grande
sospiro, risentendo le braccia della rossa attorno a lui.
"Mi ha baciato Lily!... Ma è scappata!" Sirius spalancò gli occhi perplesso,
mentre Remus, facendo finta di niente disse "Ah!" semplicemente e si ributtò sul
suo letto.
Così Lily si era finalmente arresa, e chissà se si era innamorata. Ma aveva
continuato sulla sua strada. Lui e Susan avevano cercato mille volte di
convincerla che la magia poteva salvarla, ma con scarsi risultati.
La malattia era uno dei motivi che legava i due ragazzi, perchè anche Remus
aveva la sua malattia, essendo un licantropo.
Si ricordò ancora il giorno che si erano confessati.
Era il secondo anno e la luna era quasi piena. Così, Remus era malaticcio e Lily
voleva sapere la verità, perchè si sentiva l'amica più sincera del ragazzo e non
permetteva che ci fossero stati segreti in un'amicizia così forte. Così, un pò
difficilmente, si erano detti tutto. "Ma tu non devi dirlo ai tuoi amici!" aveva
detto Lily quasi piangendo e lui aveva giurato.
"Remus, è tutto quello che hai da dire?" disse Sirius arrabbiato. Remus sospirò.
Non era bravo a fingere, specialmente per delle cose così grandi che
riguardavano una delle poche persone che gli erano state più vicine. Lily non
gli era mai stata vicino per fare delle 'Malandrinate' oppure per avere un
segreto importante da dividere. Lei gli era stata vicino perchè gli voleva bene.
"Sì, Sirius, è tutto quello che ho da dire!" disse e si girò dall'altra parte.
James neanche notava tutta la situazione che si era creata. risentiva le labbra
di Lily, il suo calore... adesso era sicuro che sarebbe morto se non lo avesse
sentito un'altra volta....adesso era sicuro che niente avrebbe portato via il
suo amore, no, era quello delle favole ... ma evidentemente nella vita non c'era
tempo per le favole. Quante notti aveva passato a sognare di Lily, di averla
stretta tra le braccia e ora quei pochi secondi in cui tutto era successo, prima
l'avevano fatto felice come non mai e poi gli avevano spezzato il cuore. "Io
voglio solo sapere perchè..." "Uffa, James, sei stressante!" lo aveva interrotto
Remus senza pensarci.
"Ah, scusa se voglio sapere perchè una ragazza che prima mi bacia, dopo se ne va
via all'improvviso!"
Il biondino si era messo nei guai da solo. "Bè... magari c'erano ragioni
precise... perchè non provi a chiederlo a lei?" pareva che Remus gli avesse
offerto il segreto della felicità. "Hai ragione!" e scattò come un missile verso
il dormitorio delle ragazze, naturalmente passando via finestre.
"Vabbè, Susan, io devo andare da Silente!" si alzò dal letto la rossa,
asciugandosi gli occhi per l'ennesima volta. Susan annuì e la lasciò passare.
Sospirò appena si chiuse la porta. Chissà come faceva Lily a fare il Caposcuola
anche in quelle situazioni, certo che era forte...
Toc. toc.
Susan si girò e vide James a mezz'aria che bussava alla finestra. Aprì lo
sportello e lo fece entrare "Lily non c'è, sta da Silente!" lui ribadì serio "La
aspetterò!" Susan si passò una mano sulla fronte, stanca "Senti, è meglio se
torni in dormitorio..."
"Susan, te non capisci!" sbraitò James "Io la amo più di qualsiasi altra
cosa..." e improvvisamente si calmò.
Voltò gli occhi verso la luna che mai come allora pareva incolore. "James ma
forse lei.." provò a mentire Susan, ma non ci riuscì.
"Non dire che non mi ama, perchè ho visto la luce che c'era nei suoi occhi!" il
silenzio calò nella stanza.
James avrebbe aspettato la verità e avrebbe aspettato che fosse stata Lily a
dirgliela.
"Permesso?" chiese la rossa con la voce strozzata. "Si accomodi signorina Evans!"
disse il preside, con la voce morbida come al solito. Lily si sedette alla
scrivania dorata, asciugandosi gli occhi, la fenice fece un verso consolatorio e
la ragazza la ringraziò con il cuore. "Che succede signorina?" Lily scosse la
testa, "Niente!Cioè..." "Ne vuole parlare?" disse Silente sorridendo. Lily si
sciolse. "Vede... io... insomma, lei sa che ho i miei problemi di salute!"
Silente annuì serio, e la rossa continuò "Sì, insomma, io stasera mi sono
baciata con James Potter, e... bè... io non voglio che lui fra tre anni viva di
un ricordo!"
La ragazza aveva abbassato lo sguardo. Si sentiva addosso lo sguardo del preside
che aveva sospirato. "L'amore... che fantastica cosa, eh?" nonostante Lily
sapesse che Silente era il mago più saggio e potente di tutti i tempi, cominciò
a pensare che forse aveva raggiunto una certa età."Scusi?" Silente sorrise "Bè..
dicevo che può salvarla solo l'amore unito alla magia!" Lily aveva capito.
"Professore, mi sta dicendo che se io accettassi di amare James e facessimo
l'amore..." arrossì a quelle parole, ma fece finta di niente "Certamente
signorina Evans!" Lily scattò in piedi e corse letteralmente fino in dormitorio.
La porta del dormitorio femminile di Grifondoro scattò e apparve Lily ansante.
Con una rapida occhiata vide che James era seduto sul letto di Susan, certamente
in attesa di una spiegazione. Uno spostamento d'aria le fece capire che Susan
era appena uscita.
Lily arrossì, ma si avvicinò a James. "Mi devi una spiegazione!" lei annuì e gli
prese la mano "Saprai tutto..." e deglutì. Era così difficile parlare di
tutto... la mano del ragazzo strinse la sua, forse per farle coraggio.
"Io... sto male. Ho un tumore alle ovaie e dovrei morire fra tre anni al
massimo...no, fammi finire!" disse a James che stava per parlare. "Per questo
sono fuggita... io non volevo che tu dopo avresti vissuto solo di ricordi..."
James la abbracciò di colpo, trasmettendole un calore inspiegabile. Lily chiuse
gli occhi, era così piacevole essere stretta in quelle braccia che ci sarebbe
rimasta per tutta la vita. "Mi dispiace che tu sia soffrendo!" il cuore della
rossa tremò "E se l'alternativa è vivere cento anni senza di te, preferisco
amarti anche solo cinque minuti!" a questa affermazione il ragazzo si era tirato
indietro quel tanto che bastava a guardare in viso Lily e gli aveva accarezzato
il mento. Lily l'aveva baciato mentre una lacrima le calava lungo la guancia.
Poi si era staccata. "Ma c'è un modo per salvarmi:..." chiuse gli occhi per un
secondo "Dobbiamo fare l'amore, sprigionando i poteri dalle emozioni..." arrossì
e James la bloccò "Ho capito rossa!Ho capito! Te... te la senti adesso?" quelle
parole erano piene d'amore e comprensione che anche se Lily non se la fosse
sentita, avrebbe detto di sì comunque. Lo ribaciò e James capì il segnale. Si
trasferì dal letto sopra cui stava seduto a quello di Lily continuandola a
baciare, teneva il viso di Lily come avesse paura che tutto quello fosse solo un
sogno di cristallo, fragile e facile a svanire.
I cuori dei ragazzi erano impazziti, battevano ad un ritmo incredibile
all'unisono e a Lily sembrava di essere tornata bambina per la felicità che
provava dentro sè e che era talmente tanta che rischiava di farla scoppiare.
Intanto James le aveva slacciato il primo bottone della camicetta e andava giù
velocemente. Appena arrivò a metà camicetta portò un bacio gentile sui seni
della ragazza che fu scossa da un brivido, e fece scivolare via le sue scarpe
con un semplice gesto. Poi la rossa alzò la maglietta del ragazzo che,
obbediente, se la fece sfilare, mostrando un torso nudo che niente aveva da
invidiare alle statue. Lei passò una mano sugli addominali del ragazzo,
sfiorando il profilo, e questo chiuse gli occhi, assaporando un momento di
piacere.
Lui si chinò a sfilare le calze della ragazza da sotto la gonna, con sensuali
movimenti e Lily mugolò. Con i baci James risalì le sue gambe e si sdraiò sopra
di lei, puntellandosi sulle braccia con la paura di schiacciarla. Lei portò la
sua mano al bottone di James facendolo scattare e abbassò la zip. Così, lui era
rimasto in boxer e Lily poteva vedere che James aveva avuto un'erezione, ma non
gli importava, anche lei scaturiva di piacere. James accarezzandole la pancia,
le tolse la gonna baciandola sull'ombelico mentre lei a occhi chiusi si mordeva
il labbro inferiore. Tremando il ragazzo portò Lily sopra di sè togliendole il
reggiseno, le forme si sfioravano e questo non faceva altro che far crescere il
piacere. Lily serrò le sue mani sulla bassa vita di James e, facendo scivolare
le dita, con un gioco di mani, i boxer caddero e lei tornò sotto. James sfiorò
quella pancia e, alzando l'elastico, sfiorò quei riccioli scuri, poi, mentre
baciava Lily, tolse le mutandine e Lily espirò. Il momento era arrivato."Non
voglio farti male!" detto questo, James entrò. Subito attorno ai due ragazzi si
crearono luci danzanti, ma i due non se ne accorsero e dopo poco, vennero in
due.
Se avessero guardato fuori dalla finestra, avrebbero visto l'arcobaleno della
luna che splendeva come mai.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Maggio ***
Nuova pagina 1
Capitolo VIII° , Maggio
Ormai da quella sera erano passati quindici giorni e si era arrivato a metà
maggio, dove tirava fra l'altro, anche una brutta aria d'esami!
Le rose a Hogwarts quell'anno avevano fiorito precisamente l'otto maggio, il
giorno della visita di Lily, in cui i medici avevano pensato a un miracolo,
perchè la malattia era completamente scomparsa.
Ora, Sirus, Susan, Lily e James si godevano uno degli ultimi giorni di relax
prima degli esami ed erano tranquillamente seduti sotto un faggio alla riva del
lago. "Ragazzi questa sì che è vita!" disse Sirius abbracciato a Susan con
un'espressione soddisfatta. "Già Felpato!Credo che saremo gli unici studenti a
lasciare questo castello con il sorriso sulle labbra!" ribadì James che era
appoggiato a un tronco e faceva da spalliera a Lily, accarezzandola."Invece di
cambiare discorso,... ci volete dire che diavolo è successo il giorno in cui vi
siete messi insieme?" disse Susan puntando il dito contro i due ragazzi che
risero "Ti faccio il disegno, Kitty?" quella rise, ma continuò "Ma no, prima...
quando Lily ti ha baciato!Perchè ti ha baciato?" il ragazzo si passò la mano fra
i capelli "Perchè sono bello simpatico e affascinante?" Lily rise più forte di
tutti, e poi parlò lei "Perchè... mi sentivo così!" disse con un'alzata di
spalle. Sirius rise "Ah bè... se non ce lo volete dire, basta che lo
diciate:'Felpato e Kitty, non ve lo vogliamo dire'!" finì di dire con un'alzata
di spalle "Felpato e Kitty, non ve lo vogliamo dire!" disse James sorridendo
"Senti, Ramoso e... quale sarebbe il tuo nome da Malandrina?" "Freccia Rossa!"
disse Lily. Era stato Remus a darle quel nome, diceva che era perchè aveva fatto
centro. "Ah.. vabbè, Ramoso e Freccia Rossa... non siamo noi gli amici più cari
che avete al mondo?" aveva messo gli occhioni dolci, ma Lily e James si
guardarono sorridendo e dissero insieme "Ehm,..no!". Sirius fece finta di
offendersi "Ok, ok!Ve ne pentirete!" disse imbronciato, e poi risero insieme
fino alla fine di quel pomeriggio, quando il sole calò oltre le montagne.
"Bè, ragazzi... io devo scrivere una lettera!Ai miei per... spiegargli quello
che è successo!" tutti annuirono mentre Lily si alzò e baciò James che era un pò
preoccupato "Devi dirgli proprio tutto?" disse deglutendo, lei annuì "Per
forza!E comunque, bè, credo che saranno contenti del fatto che mi hai
salvato..." "E del come ti ho salvato?" Lily rise "Quello non lo so!Ma comunque
sono maggiorenne, no?" e se ne andò scuotendo i capelli dietro le spalle.
"Secondo me, te la sposi!" James si voltò verso Sirius "Eh?" Susan rise "Anche
secondo me!" James non rispose.
Riflettè. In effetti l'ora di sposarsi si avvicinava, presto la madre avrebbe
cominciato a premere quel tasto, e d'altra parte, Lily era tutto ciò di cui
aveva bisogno. Nel momento in cui lei gli aveva detto che stava per morire lui
al solo pensiero si era sentito distrutto, come se gli fosse per sempre mancata
una metà. E poi Lily gli aveva detto che l'amava e che voleva fosse lui a
guarirla. Aveva voluto fare l'amore con lui, aveva voluto restare con lui. Lei
era una ragazza come se ne trovano poche, James aveva veramente trovato l'amore.
E allora perchè avrebbe dovuto aspettare? I soldi c'erano anche senza lavoro e i
suoi sarebbero stati ben felici di regalargli quella casetta che avevano a
Godric's Hollow.. ma stava facendo i conti senza Lily. Se lei non avesse voluto
sposarsi?
Ma che fretta c'era?In fondo stavano insieme da neanche un mese... sì, James
avrebbe aspettato, tanto in cuor suo sapeva che si sarebbero sposati prima o
poi.
Cari mamma e papà...
Dopo la visita in cui mi hanno annunciato che ero finalmente guarita, nonstante
voi eravate al settimo cielo, mi avete chiesto delle spiegazioni, ed eccole qua.
Voi sapete che io mi ero rifiutata di amare, per rispetto alla persona che ci
sarebbe stata e per non stare peggio io quando sarebbe arrivato il momento della
mia morte.
Ecco, la sera del 24 aprile mi sono accorta di amare una persona che avevo
sempre odiato, o almeno così credevo.
Questa persona è James Potter. Quella sera lui ha sconfitto le mie vertigini (e
sapete che ce ne voleva) poi mi ha confessato cose che tutt'ora penso di essere
l'unica a conoscere. Quando mi sono resa conto del mio gesto, sono fuggita in
dormitorio a piangere.
Voi sapete come temevo quel giorno in cui mi sarei innamorata.
Poi, sono dovuta andare dal Preside, che ha voluto sapere perchè mai ero così
triste e gliel'ho detto sfogandomi.
Passato qualche secondo lui mi ha detto che mi sarei salvata solo se i poteri
miei e di James si fossero fusi in uno, e così è successo. James ha voluto
salvarmi e ora siamo fidanzati da due settimane.
Perdonatemi se ho fatto una cosa per la quale avrei dovuto riflettere, ma vi
giuro che in quel momento avevo voglia solo di amare James senza sentire ogni
giorno scivolare via e pensare che la mia vita stava finendo.
Credetemi, è così difficile scrivere queste cose che pare che la penna si
incagli nel foglio.
Aspetto un vostro giudizio,
Lily.
PS: Vi voglio bene
Lily sbuffò, posò la piuma d'oca e rilesse la lettera. Chissà se i suoi avessero
capito tutto quello che aveva provato quella sera, come era sembrata lunga e
come, a ripensarci era stata felice. Se non l'avessero capito con la lettera
gliel'avrebbe fatto capire a voce al più presto.
Si immaginò la scena in cui presentava James ai suoi gentiori e il ragazzo che
rimaneva incantato dallo squillo del telefono o dalla televisione. Sorrise, da
quando James le era accanto le capitava così tanto spesso che sembrava matta.
Si ricordò di quando, la mattina dopo che erano stati insieme erano scesi mano
nella mano in Sala Grande e tutti che li guardavano a occhi spalancati. Aveva
sorriso a trentadue denti, com'era stata felice di essere stata la star della
situazione e al centro dei pettegolezzi, secondo i quali aveva bevuto un filtro
d'amore. Ma la storia era proseguita per altre due setimane smorzando tutte le
voci maligne.
"Lily?" la ragazza si girò. Dietro di lei c'era Remus "Ciao!Siediti qua!" e gli
indicò una poltrona vicina a quella dove lei era seduta. Lui si sedette
contento. "Che facevi?" disse sorridendo e lei scosse le spalle "Scrivevo una
lettera ai miei per spiegargli della visita!" Remus sorrise "Quindi ha
funzionato!" Lily annuì e le sue guancie si tinsero di rosso quasi quanto i
capelli.
"Beata te che ti sei innamorata!" disse il ragazzo che all'improvviso si era
adombrato di tristezza. Il peso della licantropia era troppo gravoso per lui e
per la sua indole onesta e sincera era un segreto di troppo. "Bè, dai che presto
arriverà qualcuno..." "Se ci credi te!" Lily sbuffò, l'ultima cosa che voleva
era vedere Remus triste "Senti, ognuno riceve quello che merita e tu meriti una
ragazza dolce e sincera e che ti ami!E vedrai che arriverà prima di quanto tu
creda!" e gli accarezzò la mano.
Remus era sinceramente contento di quella manifestazione d'affetto. Poi sentì
una fitta. La luna piena era purtroppo vicina, sarebbe stata il giorno dopo.
Chiuse gli occhi teso per un secondo. "Remus, va tutto bene?" poi si rilassò
espirando "Sì, Lily, lo sai, la solita fitta!".
E Remus guardò fuori dalla finestra. Ancora le stelle non erano scese, ma
mancava poco. "Meno ventiquattro ore!" disse melanconico e Lily gli mise una
mano sulla spalla "Meno ventiquattro ore e una luna piena di meno!" disse
sorridendo convinta. A quel punto anche Remus si fece convincere e tese le
labbra in un sorriso. "Vedi?Così si fa!" "Forse hai ragione!" disse il ragazzo.
"Lily ha sempre ragione Lunastorta!" James era appena entrato in Sala Comune e
si era avvicinato alla poltrona di Lily, baciandola sulle labbra "Che succede?"
disse alla fine. Remus sbuffò "Niente, la solita depressione pre-luna piena!" e
agitò la mano. James rise. "Hai già scritto la mia condanna a morte?" chiese
James alla ragazza che, per tutta risposta, sventolò la lettera che aveva
scritto. "Che... che c'è scritto?" Lei sorrise "Che mi hai violentato!Che vuoi
ci sia scritto?" James sorrise "Bè.. hai almeno sottolineato che per me è stato
un sacrificio enorme?" "Quella parte mi è sfuggita!" risero e James la tirò su
abbracciandola. "Io vado!" disse Remus allontanandosi nel dormitorio.
"Freccia, mi dispiace un casino che domani sera ti devo lasciare!" Lei si morse
il labbro inferiore "E perchè?Credi che io non sia un'Animagus?" James rimase
perplesso "Cosa?" Lily rise "Già!Sono un'amorevole cerbiattina, mio bel Ramoso!"
poi decise che doveva aggiungere un'aneddoto curioso "Hai presente quella bella
cerbiattina dagli occhi verdi con cui ci hai provato due anni fa e che ti ha
rimediato un bel calcio?" James spalancò la bocca. Si ricordava bene quella
volta che aveva visto quella cerbiatta e aveva deciso di vedere se il suo
fascino valeva anche da animale. Tra l'altro il calcio che aveva rimediato lo
aveva fatto stare male per due settimane. "Eri te?" Lily rideva. "Cioè, te mi
hai visto stare con un livido che dava delle fitte enormi per due settimane e
non sei venuta a scusarti?" la ragazza alzò le spalle e per farsi perdonare
diede un bacio al ragazzo "Dai, amore!Ero ancora giovane e ingenua..." si
interruppe. Stava per dire 'malata', ma si trattenne.
"Bè, comunque devo andare a spedire questa lettera!" disse semplicemente e si
staccò dal ragazzo per non far vedere quel lampo di imbarazzo che per un momento
gli era balenato negli occhi "Mi accompagni?" James sgranò gli occhi "Secondo te
andrei a cena dal boia che la mattina dopo mi dovrebbe decapitare??" Lily rise
"Da quando usi il linguaggio poetico?" "Da quando ho te!" Uno a zero. Lily
sorrise per l'ennesima volta, gli occhi sembravano due diamanti. "Dai, ti
prego... o vuoi farmi andare sola soletta?" disse reggendo un'angolo della
manica del ragazzo e dondolando con gli occhioni dolci come una bambina. James
la guardò. Sembrava coinvolto in un serio stravolgimento interiore "Io.. uff!E
va bene!" e insieme si incamminarono verso la Guferia. Erano ormai le otto, ma
non c'era freddo neanche sulla torre più alta del castello e nella Guferia che
aveva le finestre aperte. "Daisy?" un'elegante civetta marrone e bianca con due
magnetici occhi ambrati scese obbediente sul braccio della sua padrona, porgendo
la zampa.
"Ciao bella!Porti questa lettera a casa?" e fece una carezza sulla testa
dell'animale che fece un verso dolce e obbediente e becchetò affetuosamente
quella mano. "Ma che nome è Daisy?" "Significa Margherita James!" il ragazzo
fece una smorfia "Tua sorella Petunia, te Lily (giglio) e il gufo
Margherita!Levami una curiostià, tua madre si chiama Ortensia?" Lily rise e negò
"Iris!" e si abbandonò a altre risate, lasciando partire la civetta.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** La luna ***
Nuova pagina 1
Capitolo, IX°, La luna.
La sera dopo arrivò senza che i Malandrini se ne fossero resi conto. Erano le
otto e la luna era già alta nel cielo quando tutti si incontrarono nella Sala
Comune "Ragazzi, siamo troppi per ansconderci sotto al mantello!" disse Remus,
notando il problema. "Bè, io posso dire che sto facendo la ronda e Sirius viene
con me con la scusa che sta facendo una punizione!" disse Lily. "Ehi, perchè
Sirius?" disse James infastidito "ohoho... James Potter è per caso geloso?"
disse Sirius provocando l'amnico che divenne bordeaux "No... e comunque fatti
gli affari tuoi!" disse e si tirò il mantello fin sopra la testa. "Vai con chi
ti pare Evans!" disse e lui, Susan, Remus e Peter si allontanarono sotto il
mantello. Sirius le mise un braccio attorno alle spalle. "Bè, Evans?Andiamo?"
Lily gli tolse il braccio "Intanto comincia a togliere questo braccio,
altrimenti vai da un'altra parte!" Sirius rise "Dipende a quello di chi
assomiglia quel posto!" Lily sbuffò "Devo ricordarti che sono la ragazza del tuo
migliore amico e la migliore amica della tua ragazza?" Sirius sbuffò "Dai, che
scherzavo!Andiamo?" e s'incamminarono.
Mezz'ora dopo si ritrovarono tutti nei pressi del Platano Picchiatore. Non
sapeva spiegarsi il perchè, ma Lily aveva un brutto presentimento quella sera.
"Ok, ragazzi, trasformazione!" si trasformarono tutti insieme e presto erano
tutti animali. Peter al buio non si distingueva, ma spiccava James, dato che la
sua pelliccia era bianca, Sirius per la stazza e, a guardare meglio, c'era
un'adorabile gattina bianca che camminava fiera ai piedi di quel cagnone.
Remus intanto si stava trasformando. La vista di quel corpo scosso dai fremiti
faceva tremare il cuore a Lily, perchè sapeva che quello che reputava suo
fratello, stava soffrendo. Accanto a lei James le strofinava il muso sul dorso
per rassicurarla.
Lily cominciò a pensare fra sè e sè.
Strano come la luna potesse essere così ambigua. A lei e James aveva dato
l'arcobaleno, segno del loro amore e invece, ogni mese a Remus dava dolore e
tristezza. Sospirò e si volse a guardare la luna. Con orrore si rese conto che
era arancione.
Quando si verificava l'eclissi di luna, le trasformazioni in licantropo erano
incomplete interiormente e questo conflitto che portava l'indole buona del
ragazzo contro la voracità e la brama di sangue del lupo faceva diventare il
poveretto ancora più furioso, senza badare che accanto a lui ci fossero state
persone o animali, avrebbe ucciso ogni vita che gli fosse capitata a tiro.
Fece un cenno a James che capì in fretta il problema, ma era troppo tardi.
Con un ringhio, Remus fece capire che si era trasformato. Tutti erano
paralizzati. Peter per la paura squittiva terrorizzato. Gli occhi del licantropo
erano iniettati di sangue e ringhiava contro la compagnia. Per primo prese di
mira Peter che tremava e lo infastidiva con il suo verso acuto.
Con una potente zampata lo ferì e intervenne Sirius. Susan si avvicinò tremante
a Lily (che tremava anch'essa) e a James.
Intanto il cane si era attaccato alla zampa anteriore del lupo, mordendolo, ma
venne scagliato via e ricadde a parecchi metri di distanza "M-Miaooo!" dagli
occhi di Kitty si levò una lacrima di preoccupazione. James partì al galoppo per
cercare di fermare il suo migliore amico, ma appena arrivò al posto non c'era
nessuno, solo un Sirius che uggiolava. James gli leccò le ferite cercando di
disinfettarle con la saliva.
Le due ragazze erano rimaste da sole e Susan si era accomodata sul dorso di
Lily. Solo il fruscio delle foglie disturbava la quiete là attorno.
"Raughh!" una zampata le fece sanguinare un fianco. Susan cadde dalla schiena di
Lily che prese a correre, per arrivare il più lontano possibile. Le gocce di
sangue purtroppo creavano una scia rossa facile da seguire. La cerbiatta
strizzava gli occhi nella corsa. No, non si era salvata per morire un'altra
volta. All'improvviso il fiato le venne meno e cadde. Respirava piano, la ferita
doveva essere profonda, perchè l'aveva indebolita e pulsava dannatemente. Poteva
sentire il cuore che rallentava e stava per dire addio al mondo, perchè sentiva
che la bestia si era avvicinata per finire il lavoro che aveva cominciato.
Sentiva l'alito fetido del lupo sopra il suo fianco lacerato. Cominciò a
piangere.
Perchè sapeva che Remus non le avrebbe mai torto un capello e cominciò
scioccamente a sperare che la luna tramontasse, non voleva lasciare James...
Un'uggiolio spezzò l'aria. James aveva cacciato via con le corna il lupo che
però non si era arreso e tornò alla carica fino a quando fu sbalzato via una
seconda volta e ferito. Allora si ritirò.
Ma era tutto inutile. Lily respirava lentamente. James si trasformò e
s'inginocchiò accanto a lei, che si era ritrasformata per la perdita di energie.
"Lily... io ti amo!" James sentiva di doverlo dire ora che c'era poco tempo e
che tutto stava finendo. Erano state le due settimane più belle della sua
vita.Tentò inutilmente di tamponare il sangue. Cominciò a piangere.
Lily cercava di tenere gli occhi aperti, non doveva arrendersi. James le aveva
detto 'ti amo' e lei ora moriva...
Solo l'amore unito alla magia può salvarla.
Alla mente tornarono le parole di Silente. Era perchè la vita le stava
scivolando davanti agli occhi, o perchè potevano salvarla? In quel momento,
nonostante i sensi le si stessero appannando, sentì un grido straziante lacerare
l'aria. Era il lamento di James. Era straziante eppure meraviglioso per lei.
Cercò di parlare, dirgli che anche lei lo amava, ma non poteva.Avrebbe voluto
restare con lui per sempre, non voleva andarsene, voleva amare il ragazzo,
dividerci insieme la vita. Si immaginò sposa e madre. Gli sembrava così
impossibile, così irraggiungibile e poi...poi.. uno sbattito d'ali.
Un lampo rosso scaturì nel suo campo visivo. Il pianto di James aveva richiamato
la fenice di Silente.
'Forza, piccola, piangi!' pensò la ragazza. Le lacrime curative della fenice
erano l'unica cosa che poteva salvarla. Ormai non riusciva a tenere gli occhi
aperti.. e Fanny non si commovueva. 'Addio James..' dalle labbra uscì quello che
avrebbe potuto essere il suo ultimo respiro...
Poi gocce roventi come lava caddero sulla sua ferita. Il cuore riprendeva a
battere, l'ossigeno tornava, e così i sensi e presto aprì gli occhi. Chi
piangeva non era Fanny, ma chi gli ridonava la vita era James.
Fanny trasportava solo le lacrime Lily respirò "Ti amo James!" disse piano. A
James tornò il sorriso, ma le lacrime rigavano ancora il viso abbronzato. Lui la
prese in braccio "Grazie Fanny!" disse facendo l'occhiolino alla fenice. Ora
doveva portare Lily in infermieria, al più presto. Le lacrime avevano già fatto
tanto. Appena fuori dalla radura in cui era corsa la ragazza, Susan e Sirius
(che era già ristabilito, probabilmente non aveva ferite profonde) si
stringevano, non sapendo cosa era successo. Lily fece un debole sorriso. James
deglutì.
"Adesso sta bene, non vi preoccupate!Solo la devo portare in infiermieria!Andate
in dormitorio!" i due annuirono "Oddio, Sirius, io non ce la faccio a dormire da
sola..." Sirius le accarezzò una guancia "Tranquilla.. se vuoi... posso venire
io.." Susan annuì. Mai come allora aveva bisogno che il suo ragazzo la
proteggesse. Lui l'abbracciò "Tranquilla!" e le accarezzava i capelli
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** L'amore riporta la serenità ***
Nuova pagina 1
"Madama Chips, presto!" Gridò
James entrando nell'infermieria con Lily debole in braccio. Per quattro piani
aveva rifiutato qualsiasi aiuto e insisteva. Era lui che doveva portarla fino a
che non fosse stata affidata a mani più esperte. Poggiò la ragazza su un lettino
e le accarezzò il viso. Lei le strinse la mano "Non me ne vado, non ti lascio.."
i capelli rossi erano sparsi sul volto. Al fianco, una striscia rossa. "Mi hai
salvato James.. per la seconda volta!" la frase uscì in un sussurro. "Ti amo
James!" il cuore della ragazza in quel momento sembrava troppo debole per amare,
ma non avrebbe trovato la forza se non avesse amato. "Lo so rossa, lo so..." si
baciarono in punta di labbra.
"Cosa avete da sbraitare?" disse l'infermiera appena uscita dalla sua camera da
letto, poi vide che le guance del ragazzo erano bagnate e che Lily era stesa con
una fascia rossa sul basso fianco e gli occhi che brillavano opachi. "O mio
Dio!" disse, cominciando a prendere varie pozioni e mescolarle insieme.James
continuava a stringere la mano della ragazza "Vedrai tesoro, starai bene... e io
sarò con te... per sempre!" Lily sorrideva. Era stanca, ma sapeva che sarebbe
sopravvissuta.
Dopo poco bevve una pozione che la anestetizzò parzialmente. "Scusi signorina
Evans, ma è finita la pozione anistetezzatrice totale!" Lily annuì leggermente
intontita. "Potter, dovrebbe... ehm, devo spogliare la ragazza!" James scosse la
testa. "L'ho salvata più volte e non intendo certo lasciarla!" "La prego
Madama..." alla preghiera di Lily l'infermiera dovette arrendersi. "E va bene,
ma si giri!" James girò il viso verso Lily e rimasero così a guardarsi, per
chissà quanto. Ma a loro parve solamente un minuto quando la donna coprì la
pancia di Lily e si alzò dal letto.
"Allora, adesso lei è fuori pericolo, ma temo che dovrò ospitarla qui per una
buona settimanella prima di lasciarla andare!" Lily sbuffò "Ma manca un mese
agli esami!" L'infermiera alzò gli occhi al cielo. Non aveva mai sentito di
persone che a due settimane dagli esami preferivano lo stress da biblioteca
piuttosto che relax completo e giustificato. "Bè, vista la sua media io non mi
preoccuperei più di tanto!Del resto anche Silente stesso ha detto che potresti
superare gli esami in infermieria e svenuta.." era vero, il Preside aveva fatto
quella battuta all'ultimo consiglio dei professori. Lily rise e James parlò
"Madama.. io non ce la faccio a lasciarla da sola stasera... probabilmente è
ancora sotto choc!" Madama Chips non poteva fare altro che annuire. Erano le due
e non aveva voglia di discutere. "Molto bene. I letti a quanto vede, sono
liberi!" e, con un fruscio, tornò in camera sua.
"Come stai amore?" Lily sorrise "Bene!" disse semplicemente, poi sbadigliò
"Dormi amore mio, io appena ti addormenterai mi sistemerò su un'altro letto, ma
adesso sto qui vicino a te!" Lily annuì e chiuse gli occhi. In fondo era così
stanca...
James chissà se sai come ti amo da morire. Non sai la paura che avevo di
lasciarti per sempre e chissà quante altre cose dovremmo superare insieme. Ma
promettimi che la morte l'affronteremo insieme!Perchè ora sono sicura: nessuno
di noi due può vivere senza l'altro!Ti amo James...
Lily, riposa, sei stanca e ne hai il diritto. Per te affronterei anche le pene
del'inferno. Ti amo da morire e avevo un'enorme paura che tu te ne andassi per
sempre... Ti amo, ti amo, dimmi che vuoi restare per sempre con me!
La mattina dopo il sole li sorprese ancora mano nella mano, James era ancora
seduto sulla poltrona vicino al letto e gli occhiali erano di traverso. Un
raggio di sole cadde sull'occhio della rossa, svegliandola. Le ci volle un pò a
capire dov'era, ma poi, vide James che le teneva la mano e si ricordò tutto.
Sorrise, doveva ammettere che James era buffo a dormire con la bocca aperta, gli
occhiali di traverso. Ispirava tenerezza, soprattutto per quella mano ancora
stretta sulla sua.
La ragazza si ristese con un sospiro. Ancora le forze non erano tornate in pieno
e se faceva un movimento sbagliato, sentiva una terribbile fitta alla ferita.
"Sei sveglia?" disse James appena aprì gli occhi "Sì, ma solo da cinque minuti!"
disse Lily sorridendo "Avrai dormito parecchio scomodo!" lui alzò le spalle
"Sono o non sono il tuo Superman?" "Lo sei!" e si baciarono sulle labbra.
Slam.
La porta si era aperta al volo ed era comparso Remus. Lily gli sorrise, perchè
sapeva che lui se non fosse stato trasformato non l'avrebbe aggredita, ma lui
era triste. "Lily.. mi dispiace!Ho saputo adesso..." sembrava che lacrime di
lava dovessero uscire da quegli occhi castani "Remus, tranquillo.." poi la
interruppe una fitta che passò dopo alcuni istanti "Vedi?O mio Dio, sono un
mostro!Potevo uccidervi tutti... non deve accadere un'altra volta!Addio
Malandrinate, per sempre.." James rise "Remus, ce ne manca una!E poi sai che ti
seguiremmo anche senza il tuo consenso, siamo Malandrini!" Lily annuì. "E poi,
davvero, non fa niente!" "Ma ho rischiato di uccidervi!" Remus era senza
controllo, affannato e distrutto. James gli andò incontro e lo abbracciò "Non
eri te!Calmati, noi sappiamo che non c'entri con quello che fa quel mostro!"
quello si staccò "Quel mostro, sono io!E il fatto che lo sappiate, non cambia
niente!Il punto è che mi potrei svegliare e trovare un amico morto per causa
mia, o peggio, un amico che è diventato come me..." respirava velocemente, ma
James lo raggiunse nuovamente. "Remus, calmati... noi, e ripeto, NOI abbiamo
deciso di accompagnarti, e conosciamo bene i rischi, per cui, per l'ennesima
volta NON è COLPA TUA!" quello parve rifletterci. Si calmò "Sì.. sì, hai
ragione.. allora io... vado a farmi una doccia!" James annuì e il ragazzo si
diresse verso la porta, ma prima di sparire, disse "Ah, Lily, è arrivata Daisy,
la lettera l'ha presa Sirius e lui e Susan dovrebbero arrivare...." Due chiome
more attraversarono la porta "..a momenti!" concluse Remus prima di sparire.
"Freccia, come stai?" disse Sirius allegramente porgendole la lettera, Susan
andò a baciare le guance della sua migliore amica "Tutto ok Evie?" Lily annuì
allegra. "Tutto bene, a parte qualche fitta ogni tanto..." poi si girò verso
Sirius "Tu dovresti avere la mia lettera" Sirius annuì e le passò una busta ocra
"Ho dato un pezzo di dolce a Daisy, mi sembra troppo magra!" "Hai fatto bene!"
rispose lei e poi aprì la risposta dei suoi.
"Ehm, amore... io avrei paura!" disse James leggermente sbiancato. Lily rise
"Dai, amore, vedrai che saranno comprensivi!" e poi, dispiegato il foglio,
cominciò a leggere.
"Cara Lily,
noi certo siamo sicuramente molto felici che tu sia guarita, ma, ecco, come
dire?
Ci ha sorpreso che sei... bè, sei diventata proprio una donna ora! Ma dovevamo
aspettarcelo, e comunque se l'alternativa era vederti morire giorno dopo giorno,
siamo contenti così e non possiamo far altro che ringraziare quel bravo ragazzo
che ha deciso di salvarti!Speriamo solamente che tu per lui non sia una storia
da poco, solo questo.
E ovviamente, vorremo conoscerlo. Che ne dici di venire a casa sabato?Aspettiamo
una tua risposta, con affetto
Mamma e Papà
PS:Anche noi ti vogliamo bene! E ti saluta tua sorella!"
"Bè... l'hanno presa bene!Che ne dici se facciamo lo stesso, Kitty Litty?" disse
allegramente Sirius alla sua ragazza "Innanzitutto non mi chiamo Kitty Litty, e
poi, per fortuna, io non ho un tumore dal quale mi devi salvare!" disse Susan
con il tono come se considerasse il suo ragazzo un deficente."Uffa, stai sempre
a guardare i particolari, e allarga un pò i tuoi orizzonti!" si arrampicò sugli
specchi Sirius, facendo sbuffare la mora. Lily sorrise e si volse a guardare
James che rileggeva a mente quella lettera come se fosse un miracolo sceso dal
cielo.
"Bè?" fece la rossa sorridendo "Bè che?" "Ti va di venire dai miei questo
sabato?" James si bloccò. Ancora non aveva considerato che andava a conoscere i
genitori della sua ragazza, come se avesse dovuto sposarla. Fino ad allora aveva
avuto vari flirt, storie di sesso, in cui i genitori non c'entravano mai un bel
niente. Certo, con Lily era veramente diverso. La amava veramente e non
l'avrebbe mai lasciata, nel cuore se lo sentiva. Solo che lui e i genitori non
erano mai andati troppo d'accordo e aveva veramente paura di fare brutta figura,
per la prima volta in vita sua, aveva paura di non essere accettato. Ma poteva
deludere Lily? Così disse, con un sorriso "Certo che mi va!" e si fece
abbracciare dalla ragazza. "Bè, caspita, qui si fanno passi da gigante!" disse
Sirius sarcastico, rimediando fra l'altro uno scappellotto dalla sua ragazza e
un'occhiata di fuoco da James.
"Che fai James, vieni a fare una partita a SparaSchiocco e lasciamo le ragazze
da sole insieme così possono parlare di trucchi profumi e varie?" disse poi
sempre il moretto al suo migliore amico che annuì e diede un bacio sulle labbra
a Lily "Torno dopo pranzo baby!" disse e poi uscì. Lily sospirò "Quanto sono
scemi!" disse appena si fu chiusa la porta. "Ma purtroppo per noi ci piacciono!"
aggiunse Susan con un'altro sospiro. Lily rise "Bè, però ieri a me James
sembrava fuorchè scemo..." Susan annuì "E anche Sirius... pensa che si è offerto
di dormire da me..." e qui arrossì violentemente senza lasciare dubbi all'amica
"Noo!Racconta Susie!" e Lily si raddrizzò per bene sui cuscini, mettendosi
seduta in modo che la ferita non le facesse male. Susan si schiarì la voce e
raccontò con quelle che sperava fossero le parole giuste per far capire tutta la
magia che aveva sentito la sera scorsa.
Quando erano saliti in dormitorio, lei era ancora scossa. Si era seduta sul
letto insieme a Sirius che la abbracciava "Tranquilla, che andrà tutto bene, in
fondo Lily sorrideva in braccio a James!" Susan aveva annuito "Menomale che ci
sei te qui con me Sirius, io non so come avrei fatto, come mi sarei sentita.." "Shh!"
venne interrotta da lui "Non devi spiegarmi niente!" Con la mano sul suo viso le
aveva passato il pollice sulla guancia e le aveva sorriso.
E i battiti nel cuore della ragazza erano raddoppiati, triplicati, aumentavano
ogni secondo di più. Non capiva cosa le stava succedendo, all'improvviso aveva
voglia di stare vicino al ragazzo, di sentire i suoi battiti contro il suo
corpo, ma allo stesso tempo era spaventata dal desiderio che aveva, perchè
sapeva che quello che sentiva era molto più grande di quello che avesse mai
provato. "Che c'è?" aveva detto Sirius, notando una strana luce negli occhi
della sua fidanzata. "Voglio fare l'amore con te!" aveva detto lei, diretta. E
Sirius, sorridendole, l'aveva baciata, trascinandola sempre più sotto di lui, e
quella sera l'aveva amata come non aveva mai amato nessuno.
"Wow!" fu tutto quello che disse Lily alla fine del racconto, in un tono
allegro, ma non sorpreso. Susan aveva gli occhi lucidi persi nel vuoto "Non sono
mai stata così felice!" disse sognante. Lily sorrise. Era felice perchè oramai
sia lei che Susan avevano trovato l'amore vero "Ma ve lo siete detti ti amo?"
Susan si girò. Pareva impossibile dopo tutto quello che avevano provato, ma "No!Bè..
era sottointeso nella sua dichiarazione, no?" "Il suo!" Susan parve ragionarci
per un attimo "Quindi secondo te lui pensa che non lo ami?" disse alla fine
preoccupata. Lily scosse le spalle "Bè, non lo so, ma non fa certo piacere!"
Susan spalancò gli occhi. E corse fuori. Lily la lasciò andare ridendo. Voleva
troppo bene alla sua Susie pazzerella.
Susan e Sirius si scontrarono nel corridoio che portava all'infermieria. "Ehi,
tesoro.." disse lui. Lei aveva cominciato a respirare ansiosa "Ti amo Sirius!"
e, senza dare il tempo a questo di rispondere, l'aveva baciato. Sirius la
seguiva e James decise di entrare in infiermeria per fare visita alla sua
ragazza. Poi si ritrovarono tutti e quattro, più Remus e Peter che si erano
finalmente uniti alla compagnia, e le coppie cercavano di farli sentire i quinti
incomodi solo molto poco.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Sabato. ***
Nuova pagina 1
Per entrambi la settimana era
passata lentamente, per Lily perchè durante gli orari di lezione doveva stare da
sola in infermieria, senza muoversi oppure molto poco, e per James perchè non
aveva più nessuno da fissare durante le lezioni. Ma comunque si arrivò al sabato
velocemente.
Alle nove James era già pronto nervosissimo. Lily doveva ancora uscire dall'infermieria
perchè Madama Chips aveva insistito affinchè lei si fosse messa una benda
attorno alla ferita che però si era già quasi completamente rimarginata. Allla
fine, verso le nove e mezza uscì. James si bloccò guardandola. Il sole la
illuminava da dietro mentre sbuffava, dandole quell'aria da angelo ribelle che
James tanto amava. Era vestita con una maglietta rossa corta attillata con su
scritto in diamantini 'Love me' e poi una gonna nera che le arrivava fino alle
ginocchia e che svolazzava allegramente sulle sue gambe, valorizzate da un paio
di decolteè neri.
Sorrise "Scusa, ma Madama sembrava mia madre stammattina!" e lo baciò, la sua
intenzione era un bacetto sulle labbra, mentre lui, sentendosi stranamente più
innamorato del solito, la baciò con la lingua. Comunque lei si fece possedere
semplicemente, come semplice era stare con lui. Poi si staccarono.
"Andiamo?" disse Lily sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
James annuì "Andiamo!" disse e prendendo per mano la ragazza, arrivarono fino al
cancello del castello, oltre il quale si sarebbero smaterializzati. Dovevano
praticare la materializzazione guidata, praticata da Lily, perchè James non
sapeva dove sarebbe dovuto andare.
"Solo una cosa James, non parlare di quest'ultima cosa..." disse Lily
preoccupata che se i suoi avessero pensato che stare con lui fosse stato
pericoloso, li avrebbero allontanati. James annuì comprensivo "Come vuoi
amore!". Poi si presero le mani e piano piano sparivano da quello scenario di
paese magico, per ritrovarsi subito in una strada babbana della provincia di
Londra, ma c'era la magia dei mandorli in fiore. Davanti a loro una graziosa
villetta monofamiliare pitturata di bianco. Il giarinetto era ben curato, con
mille e più fiori che donavano colore anche alle pareti. Il selciato del
vialetto era tenuto ordianto e lì vicino era parcheggiata una Mini minor
argentata. Sulla cassetta della posta c'era scritto 'Fam.Evans' e accanto a
quella, il cancelletto della casa.
"Bella!" disse James che quel giorno era vestito anche piuttosto elegante, in
giacca e cravatta. Lily sorrise "Ma se ancora non sei entrato!" lui scrollò le
spalle "Che c'entra, è casa tua e non può essere brutta!". Scuotendo la testa la
ragazza citofonò. Una gracchiante voce maschile rispose "Chi è?" "Siamo noi,
papà!" "Ah!" disse la voce e poi con un sonoro scatto si aprì il cancelletto e
poco più avanti la porta della casa. Apparve un uomo moro allegro e sorridente.
Attorno alle tempie i capelli avevano cominciato a diradarsi, ma in compenso, a
distogliere l'attenzione da lì, c'era un pizzetto sale e pepe coltivato e ben
delineato, il cui colore risaltava il verde degli occhi. Era vestito con una
camicia bianca a righe blu intrecciate in quadrati e un paio di pantaloni verde
militare tenuti su con una cintura marrone. Sorrideva scoprendo due file di
denti candidi e precisi "Ciao papà!" disse Lily baciando il padre sulla guancia
"Lui è James Potter, il mio ragazzo!" e indicò James che porse la mano al padre
"Piacere James, io sono Carl, Carl Evans!" "Il piacere è tutto mio!" James era
nervosissimo, aveva paura di fare una brutta figura incantandosi a sentire lo
squillo del feletono o come diavolo si chiamava. Intanto il padre li lasciò
entrare e si trovarono in un'incantevole salotto pavimentato con il parquet. Al
centro c'era un tavolo già apparecchiato per il pranzo, a fianco di questo un
divano bianco per vedere più comodamente la televiosione che era posta lì
accanto. Alle pareti vari quadri.
A sinistra, partivano le scale per il piano di sopra e qua e là varie porte di
cui una sicuramente portava al bagno e una alla cucina. Da una porta verso la
destra dei ragazzi, uscì una signora piuttosto alta e magra. Gli occhi azzurri
sorridevano allegramente in contemporanea con le labbra truccate di rosso.
Attorno al viso sventolavano lunghi capelli rossi che nascondevano gli
orecchini. Sopra il vestito verde c'era un grande grembiule su cui si strofinava
le mani, cercando di pulirle per bene "Mamma, ciao!" disse Lily abbracciandola
"Ciao amore!" rispose la donna "Questo bel ragazzo deve essere James Potter!"
disse infine e James annuì, facendole il baciamano "Però anche galante.. ah, se
avessi venticinque anni di meno!" disse sopirando James rise "Mamma!" sbuffò
Lily. "Bè, che ho detto?Ah, comunque, piacere, Iris Amiable!Ora scusate, ma se
volete mangiare per un'ora decente, devo andare a preparare!" e risparì dietro
quella porta di ciliegio abilmente sagomata. Lily alzò gli occhi al cielo e il
padre sospirò "Bè, non cambia mai!" scosse la testa e invitò i ragazzi a sedersi
sul divano.
James si sedette "Aspetta, vado a prendere la Coca-Cola, così la facciamo
assaggiare a James!" disse Lily dopo aver poggiato la borsa "Cosa?" disse James
come se avesse sentito il nome di qualcosa di alieno. La ragazza rise "Coca
cola, è una bevanda. Non si vive di solo succo di zucca, Potter!" e sparì in
cucina.
La situazione adesso era proprio quella che aveva temuto James, lui da solo con
il padre di lei. Dopo un lunghissimo minuto di silenzio, il padre parlò "Allora
James... Lily mi dice che come condotta non vai un granchè bene!" James arrossì
"Ehm.. bè, adesso, con gli esami finali alle porte, sto migliorando, grazie
anche a Lily!" aggiunse, gli sembrava una cosa giusta da dire. In quel momento
la ragazza rientrò "Ecco, scusate, ma non trovavo i bicchieri!" sistemò
precisamente i bicchieri davanti a loro tre e poi versò la bibita al loro
interno "Scusa, ma è marrone?" disse James perplesso. Carl sorrise "Credimi, è
buonissima!Cin cin!" fece levando in aria il bicchiere. James lo imitò e tutto
d'un fiato vuotò il bicchiere, strizzando gli occhi subito dopo. "Pizzica!"
disse rosso in viso. Lily rideva forte, era la prima volta che sentiva una
reazione del genere alla Cola. "Papà, ma Petunia?" in effetti ancora non aveva
visto la sorella maggiore, a cui era tanto affezionata. Carl prese una brutta
espressione. "A fare un giro con il suo ragazzo!" Lily rimase incredula, ma
felice. La sorella aveva sofferto tanto per amore, perchè, non essendo proprio
bellissima, era stata sempre rifiutata. "Davvero?Strano che non me l'ha
scritto!E chi è?" Carl poggiò il bicchiere "Vernon Dursley!" "Cosa?" Lily era
scettica, quel ragazzo era stato sempre antipatico a tutte e due, essendo un
ciccione prepotente. "Lily, ti avverto che troverai tua sorella molto cambiata..
non so nemmeno se la vedrai!Aveva detto che non tornava questo week-end!" A Lily
crollò il mondo addosso, fino a due mesi prima, per le vacanze di Pasqua, aveva
passato pomeriggi bellissimi con la sorella, e adesso lei la evitava. Si
ricordava ancora la loro ultima chiaccherata.
Erano nella camera di Lily interamente rosa. Petunia era seduta davanti al
letto, dove era stesa Lily. "Insomma, questo James Potter è proprio bello!"
aveva detto la mora, molto interessata. Lily aveva annuito "Già!Solo che è
proprio arrogante!" aveva sbuffato la rossa "Di certo non può essere peggio di
Vernon!" aveva quindi commetato Petunia e insieme avevano riso prima che Lily
tornasse nuovamente a Hogwarts.
Adesso disegnata negli occhi abbassati della ragazza c'era solo tristezza, non
voleva perdere l'affetto di Petunia, a cui voleva veramente molto bene. James le
mise un braccio attorno alle spalle, cercando di consolarla "Ohi... dai, che non
può succedere niente... non credo che esista qualcosa talmente forte da
distruggere totalmente l'affetto fra due sorelle!" Lily annuì poco convinta.
Carl cercava di dire qualcosa, ma non gli veniva proprio niente da dire, perchè
Petunia la sera prima era stata irremovibile.
Non voglio vedere quella feccia. Finalemente Vernon mi ha aperto gli occhi.. e
appena potrò andrò a vivere con lui....
Già, aveva definito Lily 'Feccia'. Per non pensare che le sue due figlie ora
erano divise, bevve un lungo sorso di cola. Comunque doveva ammettere che quel
James Potter era veramente dolce, e molto probabilmente innamorato pazzo di
Lily. Forse era meglio così. Forse l'avrebbe portata via dall'odio della
sorella, le avrebbe regalato un'altra vita, con nuovi affetti.
Lily sospirò e alzò il viso "Bè, forse è una cosa temporanea, forse non mi devo
preoccupare.. e comunque hai ragione James, vero papà?" quello, un pò confuso
abbassò il bicchiere "Eh?Ah, sì, certo, è sicuramente una cosa temporanea!" alla
rossa tornò il sorriso per le ore che seguirono, poi, a mezzogiorno meno un
quarto, la voce di Iris si fece sentire dalla cucina "Lily tesoro, puoi venire
ad aiutarmi?" la ragazza sbuffò "Va bene!" si alzò e andò dalla madre. "Ma... di
cosa ti occupi a scuola?" disse Carl interessato. James era tornato ad essere
nervoso "Bè.. sì, insomma, sono il capitano della squadra di Quidditch di
Grifondoro...Lily le avrà parlato del quidditch, immagino!" "Vagamente.."
perfetto. James cominciò a parlare di Quidditch da vero intenditore, come del
resto lo era, e sembrò che fosse passato solo un'attimo quando le donne di casa
portarono il cibo in tavola.
"James, vuoi finirla di..." "Zitta Lily, che James è nel bel mezzo della finale
di campionato di Quidditch in cui ha vinto!Vai avanti!" James sorrise e continuò
ingigantendo il racconto in cui aveva schivato tre bolidi stregati e la rossa,
scossa la testa, tornò al tavolo, seguita dagli uomini che parlavano.
Il pranzo era delizioso, e James mangiava di buon gusto, ogni tanto parlando di
quidditch, ma anche chiaccherando con Iris che era molto curiosa della sua vita
"Bè, raccontaci un pò di te..." disse la madre di Lily sorridendo.
"Ehm.. bè, non credo che ci sia molto da dire..." Iris sorrise "Dai, sono sicura
che sarai pieno di ammiratrici, sei così bello!" Lily sgranò gli occhi "Mamma!"
quella scosse le spalle "Bè, che avrò detto mai!" James per nascondere il
sorriso si chinò sull'arrosto. Se solo più di due mesi fa gli avessero detto che
Lily fosse stata gelosa, gli avrebbe riso in faccia e avrebbe pensato ad
un'utopia. E invece eccoli lì, in un mese avevano condiviso morte vita e amore,
tutto ciò che c'è da dividere e vivere in un rapporto. Quell'amore era maturo,
forte, era... era amore.
Il pomeriggio passò in fretta, sfogliando album di foto.
Ecco nella prima pagina una bambina di quasi un mese, con già il sorriso
stampato e due guance rosse sotto quei capelli e rossi e quei vivaci occhi
verdi. Poi eccola al mare un pò più grandicella, con lo slip del costume di
Minnie. "Oddio, questa me l'ero dimenticata...." disse Lily sorridendo. Era una
buffa scena. Tutta la famiglia era seduta attorno a quegli album dove piano
piano Lily diventava la donna stupenda che era. Senza noia, si arrivò purtroppo
alla sera, e a James quasi dispiaceva andarsene. "Oddio, sono già le otto!Avevo
promesso a Silente che tornavo al castello alle otto meno dieci!Vieni James!" e
trascinò il ragazzo per un braccio fuori dalla casa; si fermarono sulla porta
per salutare. "Ciao mamma, ciao papà!" disse frettolasamente la ragazza, invece
James cercava di salutare come si doveva per non fare la figuraccia proprio alla
fine della visita "Arrivederci signori!" Iris gli segnò la guancia con un bel
bacio stampato "Ma magari te la potessi sposare mia figlia!Sei adorabile e
bellissimo!" James sorrise e annuì, cercando di non ridere. Carl scosse la testa
"Bè... non corriamo tesoro!Comunque, sul serio, sei proprio un bravo ragazzo!"
"Sì, mamma, papà, dobbiamo andare!" Lily sbuffava impaziente e i genitori si
videro costretti a lasciarli andare. "Hai visto?Hanno detto che sono un bravo
ragazzo!" disse sorridendo James. Lily sorrise innamorata e accarezzò il viso
del ragazzo. Poi lo baciò, come avrebbe voluto baciarlo in tutte quelle ore,
sentendolo in lei.
"Ehi, Lily, frenafrenafrena!" la rossa si fermò. "Cosa c'è?" era perplessa. Poi
James sorrise e tirò fuori dalla tasca un'astuccio "Buon mesiversario, amore!"
il cuore di Lily stava per scoppiare dalla felicità. Dentro all'astuccio c'erano
due fedine d'oro bianco "Ma allora te ne sei ricordato!" gli occhi le
luccicavano, era raggiante.Ribaciò il ragazzo e si mise la fedina con
l'incisione 'James Potter, 24-04-78'. Era così bello. Si vedeva già all'altare
vestita da sposa. Sorrise maliziosa "James?" quello si voltò sorridente come mai
"Dimmi amore!" "Non è vero che ho detto a Silente che tornavo alle otto... gli
ho detto mezzanotte!" e si morse il labbro inferiore. "E cosa vorresti fare,
signorina prefetto Lily Evans?" la prese dolcemente in giro lui abbracciandola
"Londra è a due passi..." si baciarono. Sì, sarebbero andati a Londra, si
sarebbero meravigliati e ubriachi di felicità sarebbero tornati al castello dove
nessuno li avrebbe mai creduti che non avessero fatto altro.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** stress da studenti e nuovi amici ***
Nuova pagina 1
Capitolo XII°, Stress da
studenti e nuovi amici
E altri dieci giorni erano passati, portando il caldo nel castello. I MAGO erano
veramente alle porte e sottraevano quel poco tempo che i due potevano passare
insieme e avevano risolto inventando riunioni in teoria di ripasso nella
biblioteca. Che poi finivano sempre con Remus e Lily che studiavano e James che
fissava Lily, mentre Sirius e Susan si baciavano.
Erano appunto ad una di queste che si trovavano quell'afoso sei giugno, il
giorno dopo ci sarebbe stato l'esame di Incantesimi. Susan era rimasta in
dormitorio per non farsi distrarre, e così Sirius e James parlavano fra di loro.
"Ehi, ma Lily ha un'anello nuovo?" disse Sirius, notando un raggio che era
caduto sulla fedina. "Zuccone!" disse James "Chiamasi fedina!E ce l'ha da dieci
giorni!" "Ahh!" Sirius aveva l'aria di uno che improvvisamente aveva capito
molte più cose e poi scrollò le spalle "Comunque ieri sera con me se l'era
tolta!" e ricevette un sonoro scappellotto da James "Ma guarda che sei veramente
deficente!" Sirius sorrise e poi chiamò Lily "Ehi Evie?" quella si girò
scocciata "Che c'è?" "Com'è stata ieri notte?" la ragazza gli lanciò un'occhiata
di fuoco e tornò a studiare. James mollò una sberla a Sirius "Questa è da parte
sua!" disse poi ridendo mentre Sirius si massaggiava il collo. "Impossibile, non
è così violenta!" Lily e Remus si guardarono scocciati. Non si riusciva proprio
a studiare con quei due "La volete piantare?" disse Remus sbuffando. "No!" disse
James convinto "Scegli, o la pianti o io pianto te!" disse Lily risoluta e il
ragazzo, che si sarebbe aspettato di tutto da Lily, non ebbe altra scelta se non
quella di uscire dalla biblioteca con Sirius "Dai, James, andiamo dalla mia
stuntessa modello..." James alzò gli occhi al cielo. Susan era la sua migliore
amica, ma sapeva già che sarebbe finito tutto a baci e abbracci con Sirius e lui
sarebbe diventato il terzo incomodo della situazione. Comunque uscì dalla
biblioteca.
"Finalmente possiamo studiare in pace!" sospirò Lily rituffandosi sul suo libro
di Incantesimi.
La torre di Grifondoro era illuminata dal sole, purtroppo per chi studiava, che
si ritrovava ogni cinque minuti a fantasticare su una possibile passeggiata nel
parco. A giudicare dai libri aperti sui tavoli, qualcuno si era arreso. Susan
era sdraiata sul tappeto e scriveva su un foglio varie relazioni su vari
incantesimi. Dopo aver scritto, con la piuma d'oca in bocca e l'espressione
concentrata, ricontrollava tutto e alcune volte, corregeva. Dopo essere arrivata
alla decima definizione di incantesimo, sbuffò. Si mise seduta a gambe
incrociate sul tappeto e si raccolse il capelli in una crocchia solo per un
attimo. "Ehi, amore?" si girò sorridendo. Sirius e James erano arrivati e si
sedettero affianco a lei. Sirius la baciò. "Ciao!" James fece finta di non
guardare, augurandosi che quella non fosse stata una visita romantica. "Ciao
James!Ho visto la fedina, mamma quant'è bella!" disse Susan sognante "E quant'è
cara!" ribadì Sirius "Eh, già, perchè te sei un poveraccio!" lo attaccò Susan, e
lui sbuffò. James alzò gli occhi al cielo. Non c'era verso, quei due finivano
sempre per litigare, eppure si amavano... mah!Chi li capiva era bravo.
"Ragazzi, vogliamo darci un taglio?Grazie!" Susan incrociò le braccia sul petto
"Eh, certo, me lo dovevo aspettare che lo difendevi!Cos'è, solidarietà
maschile?" Sirius anche incrociò le braccia sul petto, risoluto "Ma stai zitta
che ha ragione!Stai sempre a cominciare una lite per una battuta!" Susan
cominciò a urlare "Cosa, io comincio?Ripetilo Black, se hai coraggio!" e
cominciarono a litigare. James si alzò e se ne andò. Tanto avebbero fatto pace
in poco tempo. Non fece in tempo ad arrivare al ritratto, che quello si aprì ed
entrò la rossa sorridente. "Ciao Freccia!" disse James e si baciarono in punta
di labbra. "Scusa per prima, ma ero nervosa..." James alzò le spalle e le prese
la mano "Non fa niente. Adesso ci vieni a fare un giro con me!" lei annuì
allegramente "Sì, basta che mi fai posare questi libri che pesano un casi... ma
che sta succendendo là?" e indicò dove Susan e Sirius stavano litigando "Niente,
la solita litigata del pomeriggio!" Lily annuì "Allora mi sbrigo a posare i
libri!". Infatti li posò in fretta e raggiunse subito il proprio ragazzo al di
fuori della sala comune. Si presero per mano. "Ma hai studiato per domani?"
diceva la rossa preoccupata "Dai, che al massimo prendo la sufficenza all'esame
pratico!" le rispondeva James scrollando le spalle. In poco tempo, prendendo le
peggio scorciatoie che si potevano trovare nel castello, si ritrovarono
all'aperto, sotto un cielo tappezzato di un'azzurro incantevole e davanti a un
lago calmo e incantevole. Si sedettero sulla riva di quello, rilassati. Erano
preparati (chi più, chi meno) e adesso li aspettava solo il futuro. "Freccia,
cosa vorresti fare appena la scuola sarà finita?" quella non rispose subito. Si
sdraiò su quel tappeto verde e fissò il cielo "Voglio viaggiare!Andare dovunque,
vedere il mondo, sapere cosa ancora non ho vissuto e... viverlo con te!" James
sorrise "Io anche vorrei viaggiare, ma poi vorrei tornare qua e combattere il
male.." si interruppe e guardò su. L'altro giorno sulla Gazzetta del Profeta era
uscito un'articolo sulle morti, principalmente di Babbani o Mezzosangue,
praticate da un gruppo che si faceva chiamare 'Mangiamorte' e che era capeggiato
da un certo Lord Voldemort. Si sapeva poco più di niente su di lui, solo che
stava prendendo sempre più potere e che il suo unico scopo era salvare i
Purosangue. "Anche tu sei preoccupato per quel Voldemort, vero?" disse Lily.
"Già!E se penso che tra i suoi obbiettivi ci sei anche tu..." il pugno del
ragazzo si chiuse istintivamente e tremava dalla rabbia. La ragazza glielo
accarezzò "Non ho dubbi che tu mi salverai ancora!" disse alla fine sorridendo e
calmando James che tornò a sorridere e le prese la mano. "Anche se dovessi
morire, ti giuro rossa che farò di tutto per salvarti!" Lily sarebbe rimasta ore
su quella riva a guardare James sorriderle, ma, arrivò il tramonto e loro
dovettero tornare per cena.
In Sala Grande scoprirono che Sirius e Susan avevano fatto pace ed erano più che
mai incollati per le labbra. Invece, quel poveraccio di Remus, era stato
lasciato solo anche da Peter e faceva finta di niente, rosso in viso. Alla vista
dei due che arrivavano non sapeva se gioire o sbattere la testa al muro. Così,
optò per un 'ciao' bisbigliato. "Ciao Remus!" disse Lily sorridendo "Ma Peter?"
il ragazzo non fece in tempo ad alzare le spalle, che Peter arrivò dietro di
loro e prese posto affianco a Remus "Dove sei stato Coda?" disse James
servendosi di tacchino arrosto. "Con alcuni miei...ehm.. amici!" disse
arrossendo quest'altro. James lasciò andare il tacchino. 'Con alcuni miei
amici?Ma se Peter non ha amici oltre ai malandrini?' pensò questo. Remus
guardava interrogativo Peter che aveva cominciato a mangiare insalata e Sirius
non aveva neanche sentito, intento a mangiare Susan."Ah sì?E... no, per
curiosità,..." tentò di dire Remus gentilmente, ma i suoi propositi di cortesia
vennero troncati di netto da James "Chi sarebbero?" disse il moro, sbigottito.
Peter scrollò le spalle "Amici, te l'ho detto!" e si mise a mangiare. James,
incredulo, lo guardò per un pò, poi si ributtò anche lui scocciato sul tacchino.
I due mori dall'altra parte, avevano smesso di baciarsi e non capirono il perchè
di quella tensione, che gli venne pazientemente spiegato da Lily, perchè,
intanto, Peter era tornato in dormitorio. "Peter che ha altri amici?" Sirius era
piuttosto scettico. Lily sbuffò "Ragazzi, ma che vi frega??Dovreste essere
contenti, invece!" disse alla fine, stufa di quegli sguardi scettici. James e
Sirius si nascosero nella mousse al cioccolato bianco improvvisamente rossi, e
parlò Remus per loro."Ecco, il fatto è che Peter diventa amico solo di chi
considera un'idolo senza pari!" a questa affermazione, seguì un minuto di
silenzio nel quale Lily e Susan, prima si guardarono e poi scoppiarono a ridere
irrefrenabilmente. "Ahaha... hai capito, l'orgoglio maschile ferito... pfff!"
James e Sirius erano due pomodori chini sui loro piatti.
James si alzò "Bè, io ho finito!Lily, ti vieni a fare un giro?" la rossa annuì,
ancora ridendo "E basta ridere!" "Dai scusa amore!" e si fece perdonare con un
bacio gentile sulle labbra. Poi oltrepassarono il portone di quercia salutando
gli amici.
Stesso castello, ma qualche piano più sotto. Lucius Malfoy ghignava sul divano,
mentre abbracciava la sua promessa Narcissa. La sala comune di Serpeverde aveva
un che di insolito quella sera. Era come se qualcuno avesse trionfato. "L'hai
avvicinato, Malfoy?" un ragazzo alto si avvicinò a Lucius. "Sì, Avery. Se tutto
va bene, presto Potter, Black, la Mezzosangue e l'Ibrido staranno dalla nostra
parte!" Avery si sedette accanto a lui. "Comunque non capisco perchè il Signore
Oscuro ci tenga ad averli con noi..." Narcissa nel frattempo sbuffò guardando la
sorella che stava pomiciando con il suo ragazzo. Ma Lucius continuò, senza farci
caso "Perchè, mi dispiace dirlo, ma è meglio averli come amici che come nemici!E
ho già cominciato ad attaccare l'anello più debole della catena!" Narcissa
scosse le spalle "Non capisco che cosa abbia mio cugino di tanto interessante!"
Lucius sbuffò. "Sicuramente ha tutto il potere dei Black. E poi non voglio
entrare nei piani del Signore Oscuro, lui sa cosa deve fare e presto prenderà il
potere!" così dicendo, come se potesse chiudere il discorso, fissò il suo
sguardo sul camino sorridendo. Se fosse riuscito nel suo intento, avrebbe avuto
onorificenze altissime e la sua ambizione gli diceva che se le meritava.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Notte prima degli esami ***
Fuori al lago non potevano
andare, perciò si sbrigarono a trovare un'aula vuota per poter stare tranquilli.
Ma presto vennero raggiunti dal resto del gruppo. Sirius entrò sbattendo la
porta "Ehi, voi due... rimandate a dopo le pomiciate!" i due sbuffarono e Susan
aggiunse "Mica pensavate di passare la notte prima degli esami senza i vostri
amici?" Lily con un balzo andò indietro, con le mani alla bocca "Ehi, è vero!"
tutti sorrisero. La luce del tramonto (piuttosto tardivo anche per quella
stagione) illuminava la stanza, i raggi ramati cadevano precisi in ogni angolo
dell'aula, portando quel posto nei cuori dei ragazzi.Sirius tirò fuori un
pacchetto "Dolci di Mielandia!" Poi, tutti -con Remus al centro- si
abbracciarono, guardando fuori dalla finestra il lago. Remus era felice. Quei
sette anni erano stati la cosa più bella che mai gli fosse capitata, e nella
mente scorrevano le malandrinate più matte... A sinistra c'era James che
stringeva Lily e ripensava... rispensava a tutti quei no e poi all'arcobaleno
della luna, al loro primo bacio... la strinse più forte. Poi ripensò a Ramoso...
al caro, vecchio Ramoso, che chissà se sarebbe più esistito... Lily, anche
ripensava a tutto il suo passato, al momento speciale in cui era arrivata la
lettera, la paura di morire, la voglia di amare... e la magia che ora la
circondava. L'amore, l'amicizia e quel lago, sempre rifugio di tutti i
pensieri.... A destra di Remus, Sirius, stringeva forte Susan a sè e non sapeva
se essere grato a quel castello più perchè gli permetteva nove mesi di quiete
fuori da casa, o perchè lì aveva trovato l'amore, oppure per le amicizie, o
semplicemente perchè adorava ogni singola pietra di quel castello, la magia che
vi si respirava... Susan, invece era grata per tutti quei sette anni, perchè non
si era fatta scappare nessun attimo fuggente e adesso era al culmine delle
fortune che aveva accumulato.. e come stava bene fra amici e amore.... Io mi
ricordo, quattro ragazzi con la chitarra... e un pianoforte sulla spalla... Come
i pini di Roma, la vita non li spezza... Questa notte è ancora nostra... Ma come
fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati.... Le bombe
delle sei non fanno male.... E solo il giorno che muore... è solo il giorno che
muore... "Ragazzi... mi mancherà questo posto!" sospirò Sirius alla fine
"Mancherà a tutti noi, questo è sicuro!" sottolineò Susan "Sì, ma promettiamo
una cosa?" disse Lily "Cosa?" dissero gli altri in coro, incuriositi "Che
qualunque cosa ci succeda, per quanto le nostre vite ci porteranno lontano....
noi non ci allontaneremo mai! E ricorderemo sempre questo tramonto!" Remus
sorrise "Come ci riuscirò a scordarmi di voi?" James si sentì in dovere di
aggiungere qualcosa "Ma soprattutto delle malandrinate?Ramoso sarà sempre una
parte di me!" poi baciò Lily "Stai pure sicura che non ti lascerò mai, non
adesso che ti posso stringere..." la rossa sorrise. Dall'altra parte Sirius
prese per mano Susan e andarono via. Remus annuì verso uno sguardo interrogativo
di James e Lily che si tenevano per mano euforici, e uscì. "Domani mattina...."
cominciò Lily, ma James la zittì. "Adesso voglio solo pensare a stanotte!" Gli
esami sono vicini.... Lily sorrise. I loro visi si toccavano con la fronte.
L'euforia dello stare insieme, di concludere un viaggio insieme e di cominciarne
un'altro, quello più difficile che era la vita, era tanta. Gli occhi verdi della
rossa brillavano di felicità. La cosa più bella era che fino a un mese fa,
quella sera sarebbe stata una notte d'inferno e stress, e sapeva che avrebbe
fissato le stelle che le sarebbero sembrate crudeli per il destino che
l'aspettava. Invece, in quel momento era felice. Veramente e per la prima volta.
James sentiva di volerla sempre proteggere, sentiva di essere innamorato più che
mai, sembrava dovesse scoppiare dalla felicità che provava. Spettatori complici
e silenziosi, la luna e le stelle. Stasera al solito posto, la luna sembra
strana.... James mordicchiò leggermente l'orecchio di Lily, giocando quasi con
il suo lobo mentre lei veniva scossa da brividi di piacere. Era così bello
restare stretta a lui che la divertiva con semplici gesti o anche solo con un
sorriso pieno d'amore. Avevano le mani intrecciate che continuavano a scappare,
fuggire e ritrovarsi e scappare ancora... Poi, con un bacio lungo e possessivo,
James la trascinò a sè, facendo aderire i corpi, coperti solo da abiti estivi
leggeri che davano veramente l'idea che nessun ostacolo sarebbe stato
insormontabile se loro avessero voluto stare vicini e insieme. Le mani del
ragazzo correvano sulla schiena della ragazza come sapeva di dover fare, come
aveva già fatto svenire tutte, ma con lei era un pò più insicuro. Aveva troppa
paura di perderla, di vedersela scivolare via dalle mani. Era anche vero che il
cuore della ragazza batteva forte sotto quella divisa, sempre abbottonata dal
primo all'ultimo bottone, mentre James aveva la camicia fuori dai pantaloni e la
cravatta molto allentata. L'eccitazione dei ragazzi li portò a mettersi sulle
mezze punte, come se volessero spiccare il volo.... Questa notte è ancora
nostra... Lei si staccò rossa in viso e disse sorridente "Ti amo!",
semplicemente come semplicemente gli veniva dal cuore. Aveva le mani ancora
strette a quelle del ragazzo, non voleva lasciarlo andare, non lo avrebbe mai
lasciato andare E lui portò le sue mani sul seno della ragazza, e cominciò da lì
a sbottonare la sua camicia. Lily lo lasciò fare, dentro di lei sapeva che la
voglia di fare l'amore era forte e fiera. Nessuno li avrebbe fermati. Solo, gli
serviva un pò più di sicurezza, e così, ribaciò il ragazzo che già sapeva che
quella sera avrebbe avuto Lily, sarebbe stato suo, e non per salvarla, ma
solamente per amarla. Che poi, in fondo era la stessa cosa. Se l'amore è
amore.... Poi, dopo un'oretta circa, i ragazzi erano abbracciati e stesi su quel
pavimento, magicamente coperto da un tappeto soffice. Lily aveva la testa
appoggiata sul petto di James. Lo aveva amato completamente, come doveva fare.
Forse era quella la loro prima volta, non spinta da necessità di salute (non che
questo implicasse che non si erano amati quella volta) e ora era felice,
completa e appagata. Si sentiva tranquilla e in completa armonia con se stessa.
Si girò. James aveva lo sguardo perso nel vuoto mentre le stringeva una mano. "A
che pensi?" disse lei sorridente. Lui la guardò "Al nostro primo incontro!" //
// // // // // // Era il 1971 e una ragazzina che sembrava sperduta dall'aria
che aveva, girava per la stazione di King's Cross. Sembrava avesse paura di
chiedere indicazione e sembrava stesse pensando che quello che cercava era
impossibile da trovare. Riguardò il biglietto che aveva in mano. Sì, c'era
proprio scritto 'Binario 9 e 3/4', peccato che, dovunque si girasse, vedeva solo
il cartello '9' e '10'. Era confusa e si fermò sbuffando. La madre dietro di
lei, che le portava il carrello diceva "Ecco, vedi?Era tutto era uno scherzo!"
ma la ragazzina, evidentemente, non lo pensava. Perchè continuava a cercare. Lo
sapeva che non era uno scherzo. Poco più lontano, un ragazzino moro diede una
gomitata a quella che era la sua migliore amica. "Ahio, ma che sei scemo?" disse
questa, massaggiandosi la spalla. "Zitta Susan e guarda!La vedi quella rossetta
che cerca qualcosa là in fondo?" Susan guardò e poi, seguendo l'indicazione del
suo amico, mise a fuoco la ragazzina dai capelli rossi "Si, James, perchè?"
James si passò la mano fra i capelli "Secondo me cerca il binario!" "E allora?"
Susan continuava a non capire niente "Bè, io glielo indico e vedrai se non mi ci
metto insieme entro tre giorni!" alla ragazzina veniva da ridere, sapeva che ci
sarebbe stato da divertirsi "Vai!". Così si erano avvicinati alla rossa e James,
con fare strafottente, aveva detto "Che per caso cerchi il binario?" la ragazza
fece una risata finta "Ma guarda che intuito!Di solito quando sei in una
stazione cerchi un binario, te l'hanno mai detto?" Susan scoppiò a ridere.
Quella ragazza sapeva il fatto suo e James aveva risentito il colpo "Sì, me
l'hanno detto, ma non posso aspettarmi che tutti siano intelliggenti come me!" "Bè,
signor intelligentone, allora vuoi aiutarci o no?" a parlare era stata la madre
della rossa "Ah... sì, ok!Piacere, James Potter!" e offrì la mano alla ragazzina
che per non essere maleducata era costretta a fare lo stesso "Piacere, Lily
Evans!" "E io sono Susan Wolling!" solo in quel momento Lily si accorse di
Susan. Non sapeva perchè, ma c'era qualcosa in quella ragazza che gliela faceva
stare simpatica, come una forte empatia. Lily le sorrise e poi tutti e quattro,
seguirono James attraverso la barriera del binario e poi salirono sul treno,
appena in tempo. "E così si trattava solo di passare la barriera?" disse poi
Lily sul treno e Susan annuì. Sentivano di essere già amiche. "Ecco, adesso,
perchè non parlare di argomenti più seri?" disse James e Susan scosse la testa.
Lily invece, aveva un'espressione scettica "E cioè?" "Bè, mica vorrai arrivare a
Hogwarts senza un ragazzo?" continuò lui malizioso, ma a Lily, quel discorso non
piaceva per niente "Ma per chi mi hai preso?Io non ho bisogno di nessuno!"
disse, raggelando James. Da quel momento era diventata una lotta quella
richiesta. // // // // // // // E chi l'avrebbe mai detto che un giorno
avrebbero fatto l'amore.Eppure, ora, era tutto reale. "Eri proprio arrogante e
insolente!" disse la Freccia sorridendo. James le scompigliò i capelli "E tu eri
adorabilmente altezzosa. Già sapevi di valere più di tutte!" Lily sorrise. "Dai,
James, adesso però torniamo in dormitorio... che domani abbiamo gli esami..."
James sbuffò "Come vuoi!" e dopo un'ultimo bacio, si rivestirono per risalire.
La sala comune era all'apparenza deserta, ma poi i due si accorsero che,
nonostante l'ora (le tre e mezza) c'erano delle figure sul tappeto, vicino al
camino spento. Sulla poltrona c'era Remus e ai suoi piedi, erano abbracciati
Susan e Sirius. Erano tutti voltati a guardarli. Fu così che James sorrise e
condusse Lily lì vicino. Senza dirsi una parola, rimasero tutta la notte a
guardarsi e sorridersi con la profonda amicizia che li legava. E, senza una
smossa, alle otto si alzarono dal tappeto e andarono agli esami riposati pur non
avendo dormito. Ma quanti amici intorno... che viene voglia di cantare....
Certo, cambiati, un pò diversi, ma con la voglia ancora di cambiare... Se
l'amore è amore...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** fine della scuola ***
Nuova pagina 1
Nelle due settimane seguenti,
il tempo per stare insieme era davvero poco, perchè anche James ripassava in
continuazione, ogni giorno c'erano minimo due colonne di appunti da ripassare,
Incantesimi e poi Difesa Contro le Arti Oscure, e via dicendo.
Complessivamente, erano andati bene fino al penultimo giorno.
Lily aveva naturalmente superato tutte le prove, James sicuramente non aveva
superato Storia della Magia, e Susan era stata bocciata a Babbanologia, data la
reazione degli esaminatori, quando gli aveva detto convinta che i Babbani
giocavano a quidditch, ma gli altri erano andati bene.
Ed erano arrivati alla conclusione dei loro esami, mancava solo lo scoglio di
Trasfigurazione. La mattina era piena d'agitazione, nonostante la McGrannitt, il
giorno della vittoria di Quidditch aveva promesso a James di farlo passare con
Eccezzionale, ma tutti sapevano che non ci voleva così poco per un così buon
voto da parte della professoressa più imparziale e giusta del castello.
"Sarebbe troppo comodo, altrimenti, essere il campione di Quidditch!" disse
quella stessa mattina Sirius a colazione. "Dì che sei geloso!?" gli rispose a
tono James. Per tutta risposta il moro si rituffò sui suoi cereali. Lily rischiò
di soffocarsi dalle risate, e intercettò lo sguardo di Susan che aveva alzato
gli occhi al cielo e sbuffava qualcosa molto simile alla parola 'maschi'. Poi le
parole del preside li interruppero.
"Gli studenti sono pregati di lasciare libera la sala per il tempo necessario a
renderla agibile per gli esami, grazie!" l'ansia ricominciò a battere nei cuori
dei ragazzi. Si sedettero su una panca fuori la sala e Lily sbuffava inquieta in
braccio a James che le baciava la spalla destra. Poi le raccolse i capelli e lei
si fece invadere da quella carezza. Era così rilassante lasciare che le mani di
James si infranggessero fra le sue ciocche. "Andrà benissimo, non ho dubbi!"
disse lui e lei sospirò a occhi chiusi.
La familiare voce parlò di nuovo "Gli studenti che devono sostenere l'esame di
Trasfigurazione, sono pregati di rientrare nella sala e prendere i posti
assegnati, grazie!" Lily rabbrividì. In braccio a James aveva quasi perso la
cognizione della realtà. "Freccia, non mi dai un bacio portafortuna?" si erano
alzati in piedi e lei stava per scappare dentro la sala, ma James l'aveva
bloccata. La rossa sorrise "Come se potesse bastare un bacio!" e si avvicinò
alle labbra del ragazzo che sorrise "Bè, personalmetne opterei per
qualcos'altro, ma non c'è tempo, sai com'è!" Lily sbuffò e lo baciò. "Se avete
finito, noi dovremmo dare un'esame!" disse Sirius impaziente "Quanto sei
maleducato, ma lasciali in pace!" disse Susan e Remus scoppiò a ridere. "Bè
ragazzi, scherzi a parte, qui mi sa che se non entriamo ci bocciano!" tutti
annuirono sorridenti ed entrarono, sperando intensamente che fossero capitati
vicini. Speranze vane.
Sembrava fosse passato un secondo quando la McGrannit passò a ritirare i fogli.
"No, professoressa, devo finire di scrivere l'approfondimento e...." la
professoressa sbuffò impaziente "Basta così signorina Evans, siamo certi che
sarà il compito migliore!" e gli strappò la pergamena dalle mani. Lily si alzò
un pò demoralizzata e andò fuori dalla sala, che doveva essere risistemata per
il pranzo "Ehi, Freccia!" James la raggiunse e la baciò in punta di labbra
"Com'è andata?" disse poi sorridendo. Lei fece un verso scocciato "Non ho fatto
in tempo a finire di scrivere gli approfondimenti!" e si lisciava un ciocca con
le mani mentre lo diceva, piastrandola fra due dita.
James sorrise e l'abbracciò "Non puoi immaginare come sei carina in quest'istante,
Intendo teneramente carina!" Lily rise. Quel ragazzo sapeva essere così.. così
adorabile. Inpensabile fosse lo stesso che scacciava fino a quasi due mesi
prima.
Ma quel momento fu loro solo per poco, perchè, improvvisamente, vennero
raggiunti dal resto del gruppo, e, incredibilemente anche da Peter, che da
parecchio non si faceva vedere con loro.
"Ehi, grande ritorno!" disse James dando il cinque a quello che sembrava
abbastanza nervoso. "Ehm, già... scusate se vi ho lasciato stare...ma, ecco, io
vi ho già detto che ho degli amici nuovi, no?" tutti annuirono e lui arrossì
ancora di più. "Ehm.. pensavo che potevamo... potevamo unirci, se vi va!" tutti
si guardarono fra di loro. Non era poi una cattiva idea, e chissà perchè Peter
la proponeva così imbarazzato. Parlò Lily per tutti "Ma certamente Peter!Chi
sono, ce li puoi indicare?" Peter annuì, incoraggiato leggermente dalla dolcezza
della rossa. E indicò una panca poco più in là.
"Oh, no!" disse Remus. Susan soffiò arrabbiata e Sirius ringhiò somemssamente.
James strofinava il piede a terra (come fosse stato lo zoccolo di un toro
furioso) e Lily guardava schifata quelle tre persone. Erano le uniche tre che
proprio non sarebbero andate giù ai Malandrini.
Erano Lucius Malfoy e le sorelline Bellatrix e Narcissa.
"Non sono male, sapete?Mi hanno accolto con gentilezza e.." provò a dire Peter,
ma venne bloccato da James
"MA CHE SEI SCEMO?VORRESTI CHE NOI FACESSIMO AMICIZIA CON LORO?? NO, DICO, MA
SEI LETTERALMENTE IMPAZZITO??SCUSA, DOV'ERI GLI ULTIMI SETTE ANNI QUANDO TI
SBEFFEGGIAVANO, QUANDO SIRIUS IMPAZZIVA ALLA PRESENZA DELLE SUE CUGINE O QUANDO
LUCIUS HA VIOLENTATO LILY??DOV'ERI, EH?" il ricordo della violenza aveva fatto
letteralmente impazzire James che era diventato rosso e urlava più forte del
dovuto. Lily invece nonn riusciva a parlare. Il ricordo era ancora vivo e fresco
nella mente. Era stata la cosa in assoluto più brutta che avesse subito, essere
trattata come un'animale senza rispetto, essere stata sbattuta con violenza a un
muro, senza possibilità d'uscita, restare a guardare mentre quella bestia
schifosa t'invadeva.. Scosse il capo. Non doveva pensarci. Peter farfugliò un
"Io.. pensavo.. credevo..." e a quel puntò cominciò a urlare Sirius.
"MA COSA CODALISCIA?LORO TI STANNO SOLO USANDO!NON SO COSA VOGLIANO DA TE, MA
SICURAMENTE NON LA TUA AMICIZIA!HAI IDEA DIO QUANTO C'HO MESSO A DIMENTICARE CHE
QUELLE TROIE SONO MIE CUGINE??E HAI IDEA DI QUANTO SIA VIVO IN LILY LA.. IL
RICORDO??" questo parve zittire il piccoletto.
James abbracciò Lily "James, portami via, non lo voglio vedere... non..." James
annuì "Ce ne andiamo amore mio!E tu, piccolo topo di fogna, vai pure a farti
ammazzare!" Così, tutto il gruppo, seguì James.
"Remus..." chiamò Peter. Remus si girò cercando di poter spiegare tutto al suo
amico senza sembrare più maleducato del solito.Sospirò.
"Vedi, Peter, i ricordi sono difficili da distruggere, sopratutto queli cattivi
e non potrai mai chiedere a Sirius di rivivere fra persone che gli ricordano la
loro famiglia o a Lily di prendere il tè con il suo aggressore..." Peter annuì "Bè..
allora vengo con voi!" disse, e li seguì in Sala Comune.
Ma ci rimasero poco, perchè poi dovettero scendere per l'esame pratico. Anche
quelloa ndò bene, anzi, meglio dell'esame teorico e dovettero a momenti cacciare
Lily per la troppa eloquenza. Aveva anche intavolato con l'esaminatore una
discussione tecnica sull'uso della bacchetta in certe trasfigurazioni.
Ma dopo, solo una cosa poteva essere più che d'obbligo: il tuffo collettivo in
piscina.
Si tuffarono, si divertirono, c'era chi si amò. Ma quello fu il giorno più bello
di tutti e sette gli anni.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Bene o Male ***
La notte passò agitata nei
rispettivi dormitori. Lily si rigirava inquieta nel suo letto, sudando con
l'espressione enigmatica. Era al centro di uno spazio blu che la circondava,
poco illuminato.Non sapeva se poggiava i piedi su una superficie piana, ma
comunque era in piedi. In quel buio si sentiva spaurita, voleva scappare via, ma
non sapeva dove doveva andare. Attorno a lei parlò una voce fredda. Veniva da
ogni direzione e il timbro sembrava possedere migliaia di anni, o più
semplicemente, l'immortalità. Sembrava non avesse mai dovuto provare sentimenti,
neanche l'odio. Solo indifferenza verso quello che la circondava. Indifferenza
perchè niente sarebbe mai stato più grande. Lily aveva paura di quella voce.
Hai paura del buio Lily Evans?Magari hai solo paura di scoprire che l'amore non
porta a niente!
Lily si bloccò e guardò in alto. Era insicura. Quella voce era così bella che
non poteva sbagliarsi. E in fondo, aveva ragione. Era molto tempo che quando
stava da sola, Lily metteva a tacere le voci che nascevano in lei e le dicevano
che lei era cambiata. Che fosse stata la voce del cuore?
Sì, l'amore non porta a niente!Sei mai stata considerata quando cercavi di
spiegare alle persone il bene che gli volevi?Tua sorella non si fa più sentire,
o sbaglio?
Il cuore di Lily fece un balzo nel suo petto. Era vero, Petunia non si faceva
più sentire e lei non gli aveva fatto niente. E poi, chissà perchè, tornarono
alla mente tutte le volte che i Serpeverde, senza conoscerla, la insultavano. Ma
lei non si meritava quegli insulti, in fondo non aveva scelto lei di essere nata
in una famiglia babbana.
Lo so, sei stufa di essere sempre trattata come non meriti, ma vedi, questa è la
conseguenza dello scegliere la via dell'amore. Ma sei ancora in tempo.
Davanti a lei apparvero due porte, che sembravano non essere appoggiate a
niente, tranne a quella specie di luce solida che formava quello spazio. Una era
di quercia e maestosa, raffigurata con la stessa figura su tutta la superficie,
una figura incisa magnificamente nel legno, ma sempre la stessa. In oltre, c'era
un battente e dava l'aria di essere dura da aprire.
Accanto invece, c'era la porta più bella che Lily avesse mai visto. Era di un
materiale prezioso (forse di pietra di luna, dati i riflessi) ed era lucente. La
maniglia era d'ametista ed era cangiante. Sembrava possedere l'arcobaleno. Lily
restò meravigliata a guardarla. L'aveva ipnotizzata.
E allora?Non è meglio?Nella via del potere sarai sempre onorata per quello che
vali!
Lily era quasi convinta. Tese la mano in avanti verso quella stupenda maniglia.
Vedrai, James Potter capirà!E se non vorrà capire, vuol dire che lui è una di
quelle insicurezze da abbandonare!
Già, Lily non ci aveva pensato, James! Cosa avrebbe detto?Lily ritirò la mano.
Era tutta una follia, doveva pensarci su. Ma su cosa?In fondo era tutto un
sogno!Se apriva quella porta, poi sarebbe potuta tornare indietro appena
sveglia!Perciò allungò di nuovo la mano. Chiunque fosse stato il possessore di
quella voce, stava sorridendo, Lily lo sentiva.
Stonf. Si era talmente agitata che era caduta dal letto. Sospirò a terra, e poi
si alzò. Si affacciò alla finestra. Era così piacevole lasciarsi accarezzare dal
vento ora che i pomeriggi erano così afosi!
Non riusciva a dimenticarsi del sogno. Quella fredda voce penetrante era ancora
dentro di lei, come se volesse indurla in tentazione in qualsiasi momento,
aspettare solo che lei fosse debole per un attimo e poi, zac!, coglierla di
sorpresa.
Scrollò la testa. Non doveva pensarci. Si sarebbe vestita e sarebbe andata a
dare un bacio a James, di corsa, tanto per vederlo dormire un attimo. Come aveva
potuto anche solo pensare di lasciarlo?? Lui l'aveva salvata e la amava. E anche
lei amava lui.
Nel dormitorio maschile la situazione non era diversa. James stava sognando un
uomo, ma non riusciva a vedergli il volto, poichè l'ambiente era illuminato solo
da una candela e si vedeva a malapena il tavolino di legno marcio al quale erano
seduti. E a James venivano i brividi, era tutto così... realmente spaventoso.
Non era una fobia o una paura di tutti i giorni. C'era qualcosa in quell'uomo
che gelava le ossa e ghiacciava il sangue. Forse la sua voce, troppo fredda e
insensibile per essere umana, o forse quello scintillio dello sguardo che si
intravedeva appena da sotto il cappuccio e da dietro il buio.
Quanto ti ammirrerebbe di più Lily se tu fossi più potente?
James fece per rispondere, dire che a Lily del potere non importava un fico
secco, stava per cominciare a urlare contro quella voce, per dirgli cosa mai ne
sapesse lui di Lily o di quello che provava lui, ma l'uomo gli mise una mano
davanti al volto, come a fare un gesto per fermarlo. E la stanza girò, poi
davanti a lui apparve una stanza buia. C'era Lily che piangeva, ma doveva essere
anni dopo, perchè sul suo volto c'erano delle rughe "Lily..." disse James e
voleva consolarla, ma non poteva interagire con il futuro, per cui la sua mano
passò attraverso quella spalla. Si aprì una porta. "Lily, sei qui?" era Remus.
La voce era più matura, indubbiamente, ma era Remus sicuramente. Lily singhiozzò
e Remus si avvicinò, mettendole una mano sulla spalla per consolarla. "Dai..."
disse questo e Lily parlò con voce strozzata "Non ce la faccio più con James!Non
sa dimostrare quanto vale!Io.. quasi quasi, ho voglia di andare via da lui!" e
si asciugò le lacrime, guardando un punto distante "Lily, quanto vorrei poterti
aiutare..." poi si guardarono negli occhi e si baciarono.
James Potter, sei convinto di volere questo futuro??
Era ritornato il tavolino, la candela e l'uomo. James era scosso. Non era
possibile, non poteva essere neanche in un futuro molto remoto. O sì??In fondo
lui che poteva saperne??Forse... avrebbe perso Lily se non fosse riuscito a
tenersela stretta neanche un pò.
Vuoi unirti a me?Così Lily sarà sempre accanto a te... credimi, puoi evitare
questo futuro...
"Cos'è, un patto con il diavolo?" disse James sarcastico. Lo scintillio degli
occhi dell'uomo divenne quasi gelido
Non ci scherzerei
Improvvisamente, però, la stanza girò attorno a James e l'uomo era sfocato....
"Porc!Ahio!" Lily Evans, entrando nel dormitorio dei maschi, imprecava
sottovoce. Aveva sbattuto contro il minuscolo gradino che separava la porta
dalle scale, ed era inciampata cercando di mantenere l'equilibrio. James si tirò
immediatamente su, per mettersi gli occhiali e vedere finalmente chi fosse mai
stato a fare quel baccano. Poi restò di stucco. La rossa. Era forse la prima
volta che veniva in quel dormitorio. Era per lui?O per Remus?
"James, scusa, ti ho svegliato!Volevo darti un bacio, in fretta e correre via!"
allora era venuta per lui. James scosse la testa. Perchè doveva ancora ripensare
a quel sogno?Era stato solo un sogno, anche se quella voce giaceva ancora dentro
di lui, come uno spiritello maligno. "Fa niente rossa!" e si baciarono sulle
labbra. Lily si sedette vicino a lui, che era in boxer. "Ma che dormi nudo?"
disse lei, notando il petto scoperto. James alzò un sopracciglio "Perchè, tu
come dormivi?" Lily arrossì "In biancheria intima?" James sorrise. "Ma come mai
il Prefetto Perfetto arriva nel dormitorio dei maschi nel bel mezzo della
notte?" Lily sorrise "Perchè la scuola è finita, e perchè mi sentivo troppo
Freccia Rossa, e avevo voglia del mio Ramoso!Ti basta?" James si passò la mano
fra i capelli "Mi basterà se ti va di fare un giro!" Lily parve rifeltterci e
James disse "Malandrinata per malandrinata..." e la rossa annuì. "Ma vestiti!" e
lo lasciò vestirsi. poi uscirono in riva al lago. Uscendo, James buttò un occhio
a Remus che dormiva su un fianco, composto e sorrise. Come poteva Remus
tradirlo?
Poi seguì Lily nel parco, tra la brezza fredda delle quattro che tanto sarebbe
mancata quel pomeriggio. E, appena furono sotto il loro ormai classico faggio,
in riva al lago, il sonno li sorprese abbracciati, Lily rannicchiata contro il
petto di James che la stringeva quasi a coprirla. Per loro sfortuna non si
svegliarono prima che la McGrannit li venisse a cercare.
La professoressa era già sa sia nel dormitorio maschile, sia in quello
femminile, per convocare gli altri ragazzi del gruppo, come gli aveva ordinato
il professor Silente, e non aveva trovatò nè James, nè Lily. Prima aveva
ringraziato il cielo di non averli trovati a letto insieme, poi però, aveva
pensato qualcosa di molto peggio. Fortunatamente i due non avevano fatto altro
che addormentarsi vicini e quindi erano vestiti. Per un momento la professoressa
sorrise vedendoli, poi però tornò al suo dovere. "Potter... signorina Evans..."
disse il più gentilmente possibile.
Lily girò la testa, ma non aprì gli occhi, James invece rimase immobile.
La McGrannit mimò un colpo di tosse. Niente, se non fosse che respiravano,
avrebbero potuto sembrare morti. Minerva alzò gli occhi al cielo. A mali
estremi, estremi rimedi.
Con un complicato movimento della bacchetta fece fuoriuscire due getti d'acqua
fredda che caddero rispettivamente su Lily e James. La rossa si svegliò, e,
arrossita di botto a quella presenza, si era staccata dalle braccia di James con
una velocità impressionante. Invece James si era rigirato con gli occhi chiusi
bofonchiando un "Felpato, questa me la paghi!" la McGrannit alzò gli occhi al
cielo e poi disse sospirando "Temo di non essere il signor Black!" James ci mise
un pò a registrare a chi appartenessero quelle parole. Per un secondo aprì gli
occhi cercando di connettere, e in men che non si dica, si rizzò a sedere. "P-professoressa?E
lei cosa ci fa qua??" la McGrannit sbuffò. "Siete convocati nell'ufficio del
Preside!" quelle parole misero angoscia nel cuore di Lily. Una sola parola le
rimbombò nella testa 'bocciati'. "Non riguarda gli esami, signorina Evans!"
disse la professoressa notando gli occhi sgranati della rossa, che
all'improvviso si rilassò. "Gli altri sono già là!" James, a metà di uno
sbadiglio si bloccò "Gli altri?Vuole dire i malndrini?" la professoressa sbuffò
per l'ennesima volta "Se intende i signori Black, Lupin, Minus e la signorina
Wolling, sì!Ora, se volete seguirmi..." e s'incammino con i due al seguito. Lily
era ancora rossa per l'imbarazzo di essere stata trovata stretta fra le braccia
di James, ma a quel punto, proprio James la abbracciò e volò via l'imbarazzo. In
fondo cosa c'era da vergognarsi?Era solo un semplice gesto d'affetto. Appena
arrivarono al Gargoyle, James anticipò la professoressa "Mou carammellata!" la
professoressa si girò a guardarlo con occhi sgranati e lui capì che forse
avrebbe dovuto starsi zitto. La parola d'ordine l'aveva letta sulla Mappa dei
Malandrini ed era stato per lui un riflesso incondizionato dirla ada alta voce.
"Farò finta di niente solo perchè per lei la scuola è finita!" e poi il gargoyle
cominciò a muoversi, portandoli oltre il campo visivo della vicepreside. Appena
bussarono alla porta, subito una voce familiare, calda e gentile li invitava a
entrare. Il primo pensiero di entrambi li riportò alla voce dell'incubo. Perchè
non c'era contrasto più acuto che tra quelle due voci. Ma non se lo dissero,
come non si erano detti dell'incubo, ed entrarono.
La McGrannit aveva ragione. Nello studio rotondo c'erano già tutti, a giudicare
dalle facce, aspettavano loro per iniziare. Silente gli sorrideva amichevole
dall'altra parte della scrivania, e Fanny fece un giro di volo attorno a loro
due, per rimediare una carezza e poi tornare al suo trespolo, ubbidiente.
Alla fine si sedettero, aspettando con trepidazione il movente della
convocazione.
"Bene!" disse il preside "ora che ci siamo tutti, possiamo iniziare!" tutti si
fecero un pò più composti.
"Bè, io penso che abbiate sentito parlare di questo sedicente Lord Voldemort,
che altro non è se non un mio ex-alunno..." tutti annuirono "Dà la caccia a me!"
disse combattiva Lily. James strinse i pugni, ma non psciò parlare Silente che
aveva sorriso alla reazione della rossa. "Precisamente!Ora... io sto provando a
combatterlo..." si interruppe, perchè Sirius, James e Remus, erano scoppiati in
un applauso. Sorrise e continuò "...formando un'associazione segreta, chiamata
Ordine della Fenice..." Fanny tubò allegramente "... di cui scelgo personalmente
i membri!I migliori, ovviamente!" tutti si guardarono sorridendo. Erano i
migliori.
"Vedete, io è un pò che vi osservo... e vi ammiro!Ammirola sua... come
chiamarla, signor Potter?Fierezza! E la sua umiltà signorina Evans!E il coraggio
di continuare per la propria strada andando contro a tutti, signor Black, come
pure il coraggio di continuare a essere se stessi, signor Lupin!E anche il suo
continuare a signorina Wolling!Lei, signor MInus, è riuscito a vivere dietro le
quinte senza sentirsi mortificato." tutti si erano illuminati al sentirsi di
quelle doti, e solo Lily era arrossita. Silente riprese a parlare "Perciò vorrei
chiedervi se vi andrebbe di unirvi al mio Ordine!Se pensate di correre troppi
rischi, non accettate, vi prego!MI sento già in difetto io, data la vostra
giovane età.." ma Silente venne bloccato da Sirius "Io combatterò a qualunque
costo!" disse risoluto e Susan annuì "Anche io ci sarò!" Lily si fece più eretta
sulla sedia "E io sarò fiera di combattere per salvare la gente come me!" James
le prese le mani "Ed io devo esserci per salvarti, no?" Remus sorrise "Se posso,
utilizzerò i miei difetti peggiori al servizio del bene!" anche Peter annuì. Non
si era mai sentito dire che era uno dei migliori e perciò fu più questo a
convincere il ragazzo. Silente sorrise improvvisamente con una luce diversa,
sembrava quasi uno di loro "Bene!allora ci siamo tutti... ah, il professor
Lumacorno, mi prega di ricordarvi che domani sera ci sarà il ballo del Diploma!"
tutti si guardarono eccitati e uscirono "Chi inviterai, Freccia?" disse James
abbracciando Lily. Lei finse di essere indecisa poi disse "Susan, vuoi venire al
ballo con me?" l'altra rise e Sirius la abbracciò "Spiacente Lily, è già
impegnata!" Lily rise "Allora mi toccherà andarci proprio con..." James le mise
le mani sui fianchi e lei rise "Con Remus!Vero Lunastorta?" ma, al posto dove
cinque secondi fa c'era Lupin, c'era solo un vuoto. Peter disse "Temo che Remus
sia già andato a invitare una ragazza!" e indicò un punto poco più lontano.
Tutti si girarono curiosi. Remus era appoggiato al muro, vicino un'aula e pareva
apettare qualcuno.
"Ma quella non è l'aula dove le ragazze italiane fanno le loro lezioni?" disse
Sirius e James annuì "Proprio quella!...Mi sa che il fascino latino ha colpito!"
Lily gli diede uno schiaffetto "Invece di fare il deficente, limitati a dare
l'informazione!" James sbuffò. Poi suonò la campana e le ragazze italiane
uscirono. Tutti i Malndrini si fermarono a vedere chi aspettava Remus. Quella
ragazza fu l'ultima a uscire dalla classe. "Però... hai capito Lunastorta!Proprio
una bella..." Lily lo fulminò con lo sguardo "Ehm... ragazza!"
"Scusa!" fece Remus a quella ragazza, la più bella. Quella mise un'aria
perplessa, ma com'era bella anche così per Remus. In effetti era veramente
bella. Aveva capelli biondi lisci che scendevano morbidi e setosi lungo la sua
schiena e, nonostante la divisa tendesse a nasconderle, le sue forme rotonde e
perfette trasparivano da quegli abiti leggeri. Era la prima ragazza che Remus
invitava, e lui ci aveva pensato parecchio, ma quella ragazza era così bella con
i suoi occhioni azzurri grandi e vivaci.. insomma, doveva provarci. Sette anni
di scuola di Sirius e James avranno pur dovuto dare qualche frutto, no? "Bè...
io sono Remus Lupin!" ma perchè doveva arrossire proprio ora, perchè? Quella
sorrise cordiale "Piacere, Stella Morreno!" gli porse la mano, che lui strinse
per un brevissimo lasso di tempo, prima di cominciare a tormentarsi le sue.
"Ehm... ecco, domani sera, c'è il ballo del diploma... e..." Stella rimase a
lasciarlo parlare, ma era chiaro che lui era nel pallone e non riusciva a
formulare la domanda decisiva.
"Dieci galeoni che ce la fa!" disse sottovoce James a Sirius e quello non era
d'accordo "Dieci che non ce la fa!Secondo me hai troppa fiducia nel nostro
Luna!" James scosse le spalle "Staremo a vedere!Tanto c'è tempo fino a domani
sera, no?" Sirius annuì "Scommesso!Ma non dirlo a Susan!" "E tu non dirlo a
Lily!"
Intanto Remus annaspava "ehm... ecco, io volevo chiederti... cioè, non so se
vuoi... oddio, quando devo sembrarti stupido!" Stella sorrise. "Non sei stupido,
solo un pò timido!Comunque, mi piacerebbe venire al ballo con te, davvero..."
Remus sospirò. Non gli piaceva, ecco, lo sapeva. Ma perchè si era andato a
ficcare in quella situazione?? "Ma non ho niente da mettermi!" Ma in quel
momento, dal nulla sbucò Lily che fece finta di essere passata lì per caso.
"Remus, che ci fai qui??E non mi presenti la tua amica?" Stella la guardava
incuriosita. Ma erano tutti così strani in quel castello? Remus finse di fare
l'indifferente "Questa è Stella.. Stella, ti presento Lily!" Lily,
sorridentissima, porse la mano a Stella che ricambiò la stretta con piacere
"Piacere Stella!Scommetto che Remus ti stava invitando al ballo, vero?" Stella
annuì. In fondo Lily era simpatica "Già..." ma non la fece finire "Non sai
quanto ti invidio!Se non fossi fidanzata, ci avrei fatto un pensierino anche
io!" Remus volette sprofondare. Perchè quella ragazza era un uragano vivente?
Stella continuò il suo discorso, comunque un pò più convinta "Sì, mi piacerebbe
andarci, ma... non ho niente da mettermi!" in quel momento spuntò fuori Susan
"Cosa odono le mie orecchie?Una ragazza impossibilitata ad andare al ballo?E tra
l'altro con uno dei ragazzi più belli della scuola?Solo per un vestito?Non
esiste!" Remus sospirò. Ormai si era rassegnato a vedersi scappare via Stella da
sotto il naso. "Questa è Susan!" disse sconsolato. Ma Stella sorrise. Doveva
ammettere che quella situazione era piuttosto divertente. "Piacere, Stella!" poi
notò che Susan la fissava "Cos'ho?" disse la bionda preoccupata, ma Susan le
rispose sorridendo "La mia taglia!" "oh!" fu tutto quello che in un primo tempo
riuscì a dire Stella, poi disse convinta "Bè, allora... deve essere il tuo
giorno fortunato... Remus, giusto?" quello annuì "Domani sera ci vediamo in Sala
d'Ingresso allora!" e, sorridendo e salutando con la mano, fuggì verso la sua
sistemazione.
"Ragazze... sapete che vi amo??" disse Remus continuando a guardare verso Stella
che se ne andava. "A proposito, ma in che casa sta?" Remus spalancò gli occhi
"Non ci crederai mai..." Lily partì a ridere "Nooo!Grifondoro?" Remus annuì.
Poco più in là, Sirius era stato costretto a versare sull'unghia i dieci galeoni
a James e glieli dava sbuffando mentre James rideva "E non fare così... in fondo
mi ha aiutato la tua ragazza..." "Che mi sentirà!" in quel momento tornarono le
ragazze "Ma che avete scommesso?" disse Susan, sul principio di un'arrabbiatura
coi fiocchi "Chi, noi?" disse innocentemetne James "Sarebbe anche scorretto,
perchè ti ho detto cosa stavamo per fare io e Susan!" disse Lily. Sirius fulminò
James con lo sguardo "Eh, già... molto, molto scorretto!" James si sentiva
sprofondare. Adorava Lily, ma in quel momento proprio non poteva restarsene
zitta? "Jamie, senti, io e Susie andiamo a Hogsmeade per comprare il vestito per
il ballo..." disse Lily, ma venne interrotta da Susan "Dato che quello celeste
di raso dovrò darlo a Stella!" Lily sbuffò "Esatto!Per cui, contiamo di tornare
stasera, tra shopping e cose varie, nessun problema, vero?" James sarebbe dovuto
rimanere da solo con Sirius che lo menava, Remus che decideva il completo per la
sera dopo e Peter che.... era Peter. "Nessun problema!" disse Sirius "Ehm...
Felpato, io andrei..." disse James "Non vuoi darmi un bacio prima?" disse Lily.
James stava per strangolarla. "Ehm, certo!" diede un bacio a Lily di corsa e poi
scappò via, cercando di seminare Sirius (il che era piuttosto impossibile, dato
che quello conosceva il castello molto meglio di lui).
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Ballo ***
Intanto, tra botte quasi serie
e shopping sfrenato, si concluse quella giornata. Il pomeriggio dopo, verso le
tre, alla camera delle ragazza, bussò Stella. "Ragazze, scusate, è permesso?"
Lily sorrise cordiale "Certo, vieni!" Susan si girò mentre metteva in ordine il
suo armadio "Ah, ciao Stella!" la bionda si sedette su un letto là accanto,
mordendosi un labbro per la timidezza. "Allora... i vostri fidanzati sono James
Potter e Sirius Black, vero?" Susan annuì entre cercava il suo vestito cobalto,
da dare alla ragazza. "Già, due rompiballe da niente..." "E di Remus che mi
dite?" era ansiosa, probabilmente aveva paura di aver trovato una specie di
maniaco. Susan quasi scoppiò a ridere e dovette pensarci Lily a risolvere la
situazione "Scusala, ma, sai, è strano che Remus abbia a che fare con le
ragazze... di solito si scoraggia ancora prima di provarci..." Stella era
confusa "E perchè?" Susan era proprio partita a ridere "Diciamo che pensa che
abbiano paura del lupo cattivo?" Lily la fulminò con lo sguardo. "Susan?"
intanto l'altra ragazza si era tappata la bocca. Stella era sempre più confusa
"Cosa??" "Niente!" Lily riprese il discorso "Bè... sarei molto poco parziale,
sai, Remus è praticamente mio fratello.... è un ragazzo così dolce e così
amabile e poi mi è stato molto vicino in parecchi momenti difficili..." Stella
annuì "Quindi, mi posso fidare?" Susan le diede l'abito in mano "Ma certo che ti
puoi fidare!E te lo dice una che non si fida neanche del proprio fidanzato..."
"Non che ci voglia molto eh?" puntualizzò Lily. Stella rise "Sapeste come vi
invidio!Siete così belle e non avete problemi..." "Allora non ci conosci
proprio!" disse Lily. Stella si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e
continuò a parlare "Il fatto è che... io di solito sono così impacciata con i
ragazzi... e poi non so truccarmi!" Lily e Susan si scambiarono un chiaro
sguardo "Bè, allora dì addio ai tuoi giorni da timidina..." "Da adesso sarai una
Malandrina!" Stella le guardò "Quindi mi darete una mano per stasera?" le altre
due annuirono, poi lei disse fra sè e sè "Malandrina... mi piace!" Alle sette,
la camera dei ragazzi era un totale casino. Sul letto di Remus c'erano sparse
varie cravatte e papillon, fino a che lui aveva deciso per un anonimo papillon
nero e classico. Il letto di James era sempre un disastro, ma quella volta,
c'erano diversi fiori che lui voleva mettere all'occhiello, per stupire Lily, e
alla fine aveva deciso per un giglio. Invece, la zona di Sirius era disastrata
totalmente. Vestiti di tutti i tipi si affacciavano sopra quel materasso. James
era davanti allo specchio, già pronto. E provava le parole più galanti da dire a
Lily. "James, mi dai una mano a sistemarmi il cravattino?" accidenti a Remus che
lo chiamava "Uff!Arrivo!" e corse ad aiutare l'amico. Sirius stava dandosi gli
ultimi ritocchi, come la brillantina fra i capelli, e mordeva chiunque lo
disturbasse. Mentre Peter ancora stava finendo di farsi la doccia. "Peter, vuoi
deciderti a uscire da quel bagno?Non serve solo a te, eh?" dal bagno si sentì un
fioco "E un attimo!" in mezzo allo scrosciare dell'acqua. Remnus sospirò "No,
ragazzi, io lascio stare!" Sirius e James alzarono gli occhi al cielo. Era circa
la centesima volta che il. ragazzo diceva la stessa identica frase "Remus, ma di
cosa hai paura?" SIrius sghignazzò "Del lupo cattivo?" ci fu un momento di
silenzio. Poi tutti risero per quella battuta, con le lacrime agli occhi,
perfino Remus. E in quel momento, si aprì la porta del bagno, e Peter uscì
mentre si asciugava i capelli "Eccovi il bagno!" e Sirius vi si chiuse
immediatamente, prima di dare la percezione di quello che faceva agli altri
della camera.l "Comunque stai bene James, dico sul serio!" disse Peter e James
si accese di scherzosa vanità "Lo so!Ora, perchè non lo dici al nostro lupo
cattivo che rischia di farci saltare i nervi stasera?" Remus rise "Dai con
questo lupo cattivo!" James sorrise. E poi, dando una fulminea occhiata
all'orologio, capirono che dovevano scendere in Sala Comune, dove li avrebbero
raggiunti le ragazze. Tutti e tre gli accoppiati non stavano più nella pelle.
Sirius aveva provato perfino a specchiarsi nel camino spento, con scarsissimi
risultati. Poi, alle otto meno dieci, con cinque minuti di ritardo, le ragazze
scesero. E i ragazzi rimasero a bocca aperta. Lily Evans era tutt'altro che lei.
Aveva un abito color oro e si sposava benissimo con i suoi capelli; non aveva
maniche, ma cominciava dopo una profonda scolaltura, nella quale si perdeva un
ciondolo e sicuramnte si era già persa qualche goccia di profumo. La gonna era
ricoperta di tulle dorato anch'esso e in più, c'erano i guanti. I capelli erano
tenuti su da uno chignon che lasciava cadere alcune ciocche rade arricciate per
l'occasione. Il viso era truccato in mod che non si vedesse più di tanto, ma che
risaltava la suaperfetta bellezza. Eh, già, Lily Evans era perfetta anche in
quello. "Uao!" fu tutto quello che riuscì a dire James. Accanto a Lily, Susan.
Vestita di un vestito di raso verde chiaro che si sposava perfettamente con i
suoi occhi (dal colore bellissimo, ma meno intenso di quello di Lily). Anche lei
aveva i guanti fino al gomito, ma il trucco, con l'eye-liner e l'ombretto verde
si notava eccome. Era bella e Sirius perse il fiato a guardarla. E poi, c'era
Stella. Vestita di cobalto, con un fiore tra i capelli tirati su e una linea blu
sugli occhi, che scendeva timidamente le scale. Remus si sentiva semplicemente
indegno di così tanta bellezza. Le ragazze rano finalmente scese dalla scalinata
e aspettavano un giudizio "Allora?" disse Lily al centro, sorridente "Rossa, o
mi dai un pizzico o continuerò a credere di sognare!" disse James incantato. "Io
invece sono sicuro di sognare!Sei troppo bella per essere vera, Susan!" confermò
Sirius. Stella e Remus, invece si erano solo avvicinati "Sei incantevole!" aveva
detto Remus, rosso come un peperone. Lei aveva sorriso "Grazie, anche te sei
molto carino!" e, sottobraccio, sin avviarono verso la Sala del Lumaclub per
iniziare le danze. La stanza era la solita, come sempre addobbata per il ballo.
Poco più lontano Lumacorno stava discutendo con quello che probabilmente era
l'ospite d'onore. Si voltò all'ingresso dei Malandrini. Oddio, in verità si
voltarono tutti. Già normalmente, loro erano i ragazzi e le ragazze più belle, e
oggi c'era anche Stella con loro. Tutta la stanza si era voltata a guardarli,
tranne i Serpeverde, che facevano finta di essere superiori, quando era chiaro
che non lo erano a favor di popolo. "Ragazzi... vi aspettavo!" Lumacorno gli
venne incontro. "Enchantè Madmoiselle!" fece il baciamano a Lily e Susan, poi a
Stella "Piacere, incantevole signorina, il Professor Lumacorno. Lei fa parte
delle studentesse italiane, vero?" Stella annuì "Sì, mi chiamo Stella Morreno!"
"Incantevole nome!Ah, ma vorrete certo conoscere il nostro ospite, prego!" e li
condusse verso un gioivane uomo, dalla trentina d'anni, molto affascinante
"Questo è Antony Liberto, un attore spagnole molto in gamba!Credo di averlo
avuto come allievo durante una supplenza..." Antony annuì "Vero!" poi squadrò le
ragazze "Tu, vestito dorato... scusa, come ti chiami?" "Lily Evans!" "Senti,
Lily, sembri perfetta per un mio film... che ne dici di uscire domani...?" non
fece in tempo a finire la frase, che James gli rubò Lily da sotto il naso "Oh,
scusate, un lento, e vorrei ballarlo con la mia ragazza!" disse mettendo molta
enfasi nella parola 'mia'. In effetti nella sala si era levato un rock lento.
Presto Lily e James vennero raggiunti dai loro amici, ovviamente molto lontani
fra di loro. I due si abbracciarono. Non so dire a nessuno quanto sia bello
pensare... Nessuno mi può capire... Nessuno può scoprire... quello che dentro
voglio sentire... E vorrei scappare e sparire, per non riapparire per provare a
vedere, quanto ti posso mancare... Io, trasparente, e tu, così fragile e
affascinante... Temporali di parole e sole sulle tue mani... E per scaldarti
interminabili silenzi, tu, protagonista dei miei sguardi... e dei miei
sentimenti... Vorrei farti ascoltare il tuo respiro lento e caldo, da scioglier
tutto quello che non sia pensiero rivolto a te! Paura di abbracciarsi e di dirsi
parole umane, continuando a star male, perchè non le riesci a dire! Ma paura di
cosa, noi che abbiamo visto l'aurora, noi che abbiamo vissuto una storia...
Vicini e lontani... Prendi le mie mani... e fammi sentire... tutto quello che
sei... Sciogliti fra le mie braccia e fammi sentire... tutto ciò che è il tuo
corpo, fai tu, culla il mio battito... Ti farò da specchio nel bello e nel
brutto, ma non allontanarmi, sai benissimo che tu finiresti per piangere...
Vorrei farti ascoltare il tuo respiro lento e caldo, da scioglier tutto quello
che non sia pensiero rivolto a te! Paura di abbracciarsi e di dirsi parole
umane, continuando a star male, perchè non le riesci a dire! Ma paura di cosa,
noi che abbiamo visto l'aurora, noi che abbiamo vissuto una storia... Vicini e
lontani...(x2) (Modà-Il segreto) La musica cessò nella stanza e le coppie si
staccrono applaudendo al gruppo musicale. "James... questa canzone mi ricordava
leggeremente qualcuno..." James sorrise. Era stato così bene fra le braccia di
Lily, cullato da quella musica, che sembrava descrivere perfettamente la loro
storia. "Già... anche a me ha ricordato qualcuno.." un bacio lento. "James...
andiamo nel giardino?" lui annuì e la prese per mano. Sembrava che quel ballo
fosse stato ancora più magico del solito, o forse era solo perchè era il primo
che passavano insieme. Dovunque, in quel giardino, James aveva fatto sesso. con
le più disparate ragazze. Ma nessuna era mai stata come Lily, perchè con lei
aveva fatto l'amore. E lei questo lo sapeva solo guardandolo negli occhi. SI
sederono su una panchina di marmo, circondata qua e là di fate danzanti. Lily
sospirò "Non dimenticherò mai questo posto, pensa, solo quattro giorni e poi gli
diremo addio, diremo addio a questi balli, alle scemenze da ragazzini..." "Ai
corteggiatori instancabili!" disse ridendo James "Anche alle corteggiatrici
instancabili..." disse Lily indicando dietro. Era appena apparsa Hailey. Capelli
rossi tinti, forme rotonde e belle. Vestito mozzafiato scollato e molto corto.
Occhi neri. Era stata l'utlima avventura di James, un pò prima che si fosse
messo con Lily. Lui l'aveva lascaita perchè, ancora una volta, si era accorto di
star solo cercando uan sostituta di Lily e l'amore non poteva essere sostituito.
Stranamente, però, la ragazza aveva un'espressione fiera e vincitrice. "Passi da
me, stanotte?" Lily sgranò gli occhi. "Cosa stai bofonchiando?" disse James.
Hailey si mise una mano sulla bocca "Oddio... non lo sapeva che stavi anche con
me?" Lily guardava da James a Hailey, pregando che tutto quello fosse solo uno
scherzo. Ma James non sapeva cosa dire. Era sbalordito, quella bastarda l'aveva
preso di sorpresa "Comunque ero venuta solo a riportarti questa!" e tirò fuori
la sua Nimbus 1980. Lily era sorpresa. James non avrebbe mai lasciato la sua
scopa da corsa in girò così. E a Hailey era vietato entrare nel dormitorio
maschile, per i troppii casini che aveva combinato. James boccheggiò, poi guardò
Lily. La rossa stava per piangere. Ma come aveva potuto credere che lui fosse
cambiato, che l'amasse veramente? Era sempre il solito James Potter, e lei era
solo una semplice avventura. Si alzò da quella panca e corse verso il
dormitorio, almeno lì, James non poteva seguirla. Uscendo urtò la ragazza che
sorrise. James si avvicinò verso di lei e gli diede uno schiaffo "Troia!" lei si
massaggiò la guancia sorridendo "Almeno adesso ho la mia rivincita. Perchè io ti
amavo vermante, e Hailey Bennet non si fa vincere da Lily Evans!" "Lei vale
dieci volte te!" la ragazza conrtinuava a sorridere "Ma davvero?Se non si è
neanche accorta che questa è una StellaFreccia 100..." James guardò la scopa.
Era vero, non era la sua Nimbus. Furioso, corse nel dormitorio. Hai visto Lily
Evans?Anche James deve essere abbandonato. La voce del sogno si faceva risentire
ancora, più forte, ora che lei era debole e ora che aveva un movente valido per
farla stare ancora più male. Non mi hai seguito. Te la meriti questa tristezza.
Lily si lasciò cadere sul letto, zuppa di lacrime. Gli occhi si erano sporcati
con il trucco sciolto e ora lei era incerta. Si era lasciata salvare solo per
poterlo amare sempre. Perchè lei amava davvero tanto James Potter e molte volte
si era chiesta se non era una stupida ad amarlo così tanto, troppo. Ma lui non
dava motivi per non amarlo, l'aveva salvata due volte, l'amore che c'era nei
suoi occhi. Si soffiò il naso. Probabilmente l'aveva solo immaginato tutto
quell'amore. Era solo stata stupida e cieca. James Potter non era cresciuto, era
rimasto il bambino di sempre. E ora lei doveva scuotersi da quel ricordo.
Avrebbe trovato un'altro ragazzo, che l'avrebbe amata di più. Ma non avrebbe
seguito quella voce, mai. Prtesa da questi pensieri, si addormentò. Sette piani
più sotto. James era tornato nella sala e i suoi amici non ci avevano messo
molto a capire che stava da solo "James, ma Lily?" quello si sedette, dando un
violento pugno al tavolo "Quella battona di Hailey... le ha mentito... e lei..
non mi crede più!" Sirius guardò Susan "Credo che a lei debba pensarci tu!"
Susan annuì, diede un bacio a Sirius e poi cominciò a salire le scale. Sirius si
volse verso James. "Dai, Jamie, si risolverà tutto!" James aveva cominciato a
piangere e mise l'espressione furiosa. "Tu non capisci Felpato!" urlò "Io la
amo!E perderla..." s'interruppe. Forse, il pensiero era troppo brutto per venire
espresso ad alta voce, e forse non c'erano parole adatte. Stella si avvicinò a
James "Io... lo so che no c'entro niente nelle vostre vite.. però... Lily ti
ama, davvero. Lo so, siamo state tutto il pomeriggio insieme e non ha fatto
altro che parlare di te e... le brillavano gli occhi!" James non sorrise "Il
problema è proprio che mi ama. Altrimenti non gliene sarebbe importato!" Stella
scrollò le spalle "Questo lo so... dicevo solo che il modo per riconquistarla
c'è!Preferirebbe morire subito che vivere senza di te!" James sorrise. Quella
frase gli ricordava troppo la sera in cui si erano messi insieme, e avevano
fatto l'amore... sì, Lily l'amava e lui sarebbe riuscito a riconquistarla,
costasse quel che costasse. "Non ce la farò mai oggi!" disse sconsolato. Gli
altri sospirarono. "Lily, sei qui?" La rossa singhiozzò e Susan ci si avvicinò
"Lily... lo sai che James non ti tradirebbe mai..." e gli acarezzò i capelli
"Non voglio sentire niente che riguardi quello stronzo!" Susan sussultò. Non era
proprio da Lily usare quelle parole. O era proprio innamorata folle, oppure era
cambiata a stare con James. Bè, Susan sapeva qual'era l'ipotesi da prendere in
considerazione. "Dai... ti prego Lily, pensaci, sei sicura che quella fosse la
NImbus di James!" Lily si bloccò per un attimo. In effetti non ci aveva pensato.
Non aveva controllato. Magari Hailey voleva solo vendicarsi... o magari Susan
stava solo facendo il gioco di James. Sì, era così, per forza "Susan, lasciami
in pace, continuare a mentire non mi farà rimettere con James!" "Ma..." susan
era sbigottita, ma Lily la interruppe "Oh, insomma!Io...." la rossa si fermò
perchè una musica si levava da sotto la loro finestra.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Canzone Magica ***
Non voglio più
nostalgia;
Non voglio più che tu vada via;
Così lontana da me,
io non pensavo che
fosse così difficile....
Ci sono notti in cui non so
non so proprio con chi parlare
perchè io parlo solo con te...
E quando tutta la città
si addormenterà
camminerò guardando il cielo...
per cercare un tuo riflesso....
Volevo dirti che tu...
da quando non ci sei non dormo più
Volevo dirti che...
che se non torni allora vengo da...
allora vengo da te!
Il non vederti mi provoca...
un'emozione un pò insolita!
Qualcosa d'inspiegabile che..
che mi costringe a raccontarlo in musica...
Pensieri e note che vorrei
cantare in una di quelle notti dove
le stelle siamo solo noi due
Perchè l'unica poesia che può piacere a noi....
Perchè per noi stare insieme...
sta al di sopra di tutto...
Volevo dirti che tu...
da quando non ci sei non dormo più
Volevo dirti che se...
che se non torni allora vengo da...
allora vengo da te!
Volevo dirti che...
che ora so bene quel che...
quel che provo per te!
Non ti nascondo tutto quello che...
non ho voglia di dirti!
Volevo dirti che tu...
da quando non ci sei non dormo più
Volevo dirti che se...
che se non torni allora vengo da...
allora vengo da te!
Volevo dirti che...
che ora so bene quel che...
quel che provo per te!
(Modà-Volevo dirti)
Lily per tutta la canzone si era limitata ad ascoltare in silenzio e a
riflettere sulle parole. Erano tutte cantate e gridate con un'intensità
inimmagginabile e si sentiva che tutto quello che voleva James era poter
ristringere tra le braccia la persona che amava, che aveva salvato. E si sentiva
che amava solo lei, mai nessuna Hailey con le sue provocazioni avrebbe potuto
fargli dimenticare il semplice sorriso di Lily. Se era già così prima, ora che
l'aveva stretta fra le braccia era molto, molto peggio. Lui non avrebbe trovato
neanche un goccio di piacere fra le braccia di un'altra ragazza, perchè l'idea
di tradire Lily era qualcosa di tremendamente terribile per lui. E tutto questo
si sentiva nelle parole che cantava e suonava con la sua chitarra, appoggiato a
un albero, con quasi le lacrime agli occhi. Se non ce l'avesse fatta, si sarebbe
buttato nel lago.
Appena finì, alzò gli occhi verso l'alto. La rossa lo guardava. Era quella una
delle sue peggiori paure. Che James l'avesse fatta soffrire. Adesso però
guardando dritta negli occhi del ragazzo, non poteva non scorgere l'amore che
c'era. Restarono un pò in silenzio a guardarsi, senza sbattere le palpebre. Poi
Lily sorrise.
"Ti amo James, e voglio crederti!" James spalancò le labbra in un sorriso che,
era chiaro, doveva venirgli proprio dal cuore. Infatti, chissà come,
all'improvviso lo circondò un'aura luminosa e lui si alzò in volo verso Lily. La
rossa, sbigottita da quella scena, restò a guardare per un attimo, poi James
arrivò al suo davanzale e si baciarono. Lily sentiva un tepore del tutto nuovo
invaderla. Lui cominciò a cantare tenendole il viso, un ritornello nuovo, una
melodia che veniva solo da lui...
Io ti scalderò....
proprio come fa il sole;
E poi ti ascolterò...
come se tu fossi il male..
Come se fossi il temporale...
in una notte ideale...
Lily lo ribaciò. Era stata solo una stupida. Come aveva potuto anche solo
pensare che lui l'avesse tradita. Lui non aveva mai tradito nessuna ragazza, al
massimo la lasciava.
Oppure, l'aveva tradite tutte. Perchè fare l'amore cercando il sapore di
un'altra in fondo era tradire. Ma poi lui quel sapore l'ha trovato, e non lo
lascerà più, mai più.
Dopo averlo baciato, Lily lo lasciò passare nella sua camera. Susan se ne era
andata silenziosa e complice e Lily l'avrebbe ringraziata dopo, mentre avrebbero
riso per la serata che lei e James avrebbero passato a partire da quel momento.
Già, come avrebbero passato la serata? Una strana incognita.
James chiuse la finestra e sorrise. Si avvicinò a Lily e, euforico come non mai,
l'aveva abbracciata sollevandola.
Avevano fatto una specie di giravolta abbracciati così e Lily rideva "Tu sei
matto!" James sembrava non essere mai stato così allegro "Vuoi venire a vivere
con me, Lily Evans?"
Lily si bloccò.
A vivere con lui?O mio Dio, non sono pronta, non....
James la baciò. Come sapeva fare lui, a lungo, con amore.
Bè, forse sì!
"Io... ok James Potter!" James era incredulo e sorrideva come un bambinone "Però
non mi devi più lasciare, capito amore mio?Non lasciarmi mai più da solo!" e
l'abbracciò. A Lily veniva da ridere. Perchè non l'aveva mai visto così
innamorato e felice, neanche la notte prima degli esami. "Scusa, ma mi sfugge un
particolare... dove andremmo ad abitare?" "A Godric's Hollow!" rispose lui
ancora su di giri "I miei hanno una casa là e saranno felici di darcela... amore
mio, non vedo l'ora..." Lily rideva, era così divertente James quella sera "Bè...
ma se i miei non volessero?" "Ti rapisco?" Alla rossa si illuminarono gli occhi
"Ah, bè se la metti così allora..." James la ribaciò e le tenne strette le mani.
Poi sentirono dei passi salire le scale. Il ballo doveva essere finito. "Ora
vai, però, sennò queste ti uccidono!" James annuì, diede una carezza alla sua
Lily e scese dalla porta principale del dormitorio, mentre Susan stava dicendo
che "Ragazze, aspettate un attimo prima di entrare perchè...." James uscì
fischiettando dalla porta e abbracciò Susan "Il mondo mi sorride!" poi se ne
andò via fischiettando. Susan rise, indovinando che comunque avevano fatto pace.
Le ragazze sbuffarono "Adesso possiamo entrare?" Susan annuì sempre ridendo, ed
entrò anche lei, decisa che Lily gli avrebbe dovuto raccontare molte cose.
La rossa era ancora in piedi dove James l'aveva lasciata e fissava un punto del
pavimento con gli occhi brillanti "Vivere insieme..." Susan le si avvicinò
"Ehi?Pianeta terra chiama Lily Evans!" l'altra si riscosse e, vedendo l'amica di
fronte a lei, l'abbracciò "Ohi, Susie.... ti voglio bene!" evidentemente la mora
stava per pensare che Lily fosse totalmente impazzita, perchè spalancò gli occhi
in un'espressione inequivocabile. Intanto, Lily strillava per la gioia "SusanSusanSusan....
mi ha chiesto di andare a vivere con lui, ti rendi conto?" e poi, semrpe
soridente come una pazza, si tirò indietro a guardare l'amica che era vagamente
perplessa "Cosa?" poi scoppiò quasi a ridere "Anche Sirius me lo ha chiesto!" le
due ragazze ridevano in contemporanea "Ma quando?" "Mentre ballavamo!".
Erano proprio i loro due Malandrini gemelli, che non potevano fare le cose
separatamente, neanche se ci provavano.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Grigliate miste e risultati ***
Da quel giorno era passato un mese e ora, a fine Luglio, i
Malandrini erano riuniti alla casa di Godric's Hollow di Lily e James. I due vi
si erano trasferiti da circa due settimane, giusto il tempo di preparare le
famiglie al distacco. E poi, in crisi d'astinenza dallo stare vicini, erano
andati insieme verso il tempio del loro amore.
In quel paesino, ricordò Lily, lei aveva passato varie vacanze
estive, avvero strano che loro non si fossero mai incontrati! Poi giunsero alla
casa.
Due piani più la soffitta e pareva uscita da un film. Era di colore
azzurrognolo e attorno aveva un bel prato. James aveva stretto Lily a sè
mettendole un braccio sulle spalle. "Bè?" aveva detto poi.
'Bè'... Lily cosa poteva rispondere a quel 'Bè?' Era sempre e
comunque vivere con lui, con la persona che amava più di ogni altra cosa. Ma
dubitava che James in quel momento si fosse riferito a quello. Perciò si limitò
a dire "Bella!".
James aveva sorriso e l'aveva guidata fra quei corridoi, raggiante
di farla parte di quel mondo. E avevano visto cucina, cameretta, cantina,
soffitta, salotto, soggiorno e bagni....
Poi la loro camera da letto. Bella.
Il letto era alto, come quelli antichi, ma con un materasso
morbidissimo, dove ci affondavi quasi. La spalliera era di legno massello. Di
fronte al letto, un comò di ciliegio con sopra uno specchio incorniciato d'oro e
alle finestre le tende salmone. A Lily piaceva da matti.
"Stupenda!" James sorrise "L'ha arredata completamente mia madre!"
la rossa si perdeva in ogni piega delle tende. "E chissà come è morbido quel
materasso!" ecco, James si era sbagliato. In meno di un secondo la rossa era già
saltata sul letto e ci si era sdraiata. James le andò a fare compagnia "Morbido
a sufficienza contessa?" scherzò. Lily sorrise "Stavo pensando che non ho mai
incontrato i tuoi genitori!Strano, non trovi?Sono tre mesi che stiamo iniseme,
mi hai salvata due volte, hai conosciuto i miei genitroi, mi hai riconquistato e
io non ho conosciuto i tuoi!" James la guardò. Lily era proprio felice, era
tornata una bambina, perchè parlava tanto come se fosse troppo felice per
moderare le parole. E era felice con lui. "Hai ragione!Bè, potremmo invitarli
tra un pò, no?Ma prima, cena di riunione dei Malandrini!Stasera, mi pare, vero?"
Lily annuì. Poi si alzò dal letto "Devo correre a cucinare..." ma James la
bloccò per un braccio "C'è tempo amore mio, c'è tempo..." lei si girò. Sapeva
quello che intendeva fare James e, dato il suo fremente entusiasmo, non gli
avrebbe detto di no.
Infatti, solo un'ora dopo, erano stesi spogliati, abbracciati.
"Bè, bel modo di inaugurare una camera da letto, non credi?" disse
lui, continuando a infrangere le ciocche di Lily sulle sue mani. La rossa annuì.
"Io ho fame!" disse poi "Io solo di te!" aggiunse James e Lily sbuffò "Ma non ti
basta mai?" disse guardandolo dritta negli occhi "Se ci sei te no!".
Poi era arrivato il pomeriggio e lei aveva cominciato a preparare
sia la casa che il cibo, andando di qua e di là, e diventando nervosa proprio
come una vera donna di casa. Fu per la tenerezza che gli provocava questa
visione, che James non si arrabbiava tutte le volte che Lily lo chiamava per
fare qualcos e non lo lasciava tranquillo un'attimo.
Alle sette avevano citofonato Sirius e Susan. "Felpato!"
"Ramoso!Quanto tempo!" e si erano abbracciati. Susan e Lily si guardavano
scoraggiate. Poi si salutarono "Ciao Susan!Come va?" "Dici a parte convivere con
un paranoico e idiota?" Lily annuì "A parte quello a me va bene!" Susan rise
"Anche a me!" i due ragazzi dissero in coro "Ehi, chi sarebbe paranoico e
idiota?" le ragazze scossero la testa, poi si accomodarono in soggiorno, che
Lily aveva reso impeccabile "Accomodatevi, io vado a controllare in cucina, e
poi torno subito." ma, a metà del tragitto, la rossa dovette fare una deviazione
per andare ad aprire e trovò Remus "Ciao, ma Stella?" Remus biascicò un "Non
c'è!" "Oh!" e lo fece passare. Si sbrigò ad andare a conrtollare il tacchino e
poi tornò in soggiorno. Tanto gli ospiti c'erano tutti (Peter aveva chiamato per
disdire la sua presenza) e voleva sentire la storia di Remus.
In cerchio attorno a lui, gli altri quattro lo fissavano
aspettqando che lui raccontasse. E lui, si torceva le mani visibilmente agitato.
"Bè... diciamo che... gli ho detto del mio problema e... ho trovato
più giusto lasciarla!" tutti si guardarono "Ma lei che ne pensava?" disse Sirius
"Che... sarebbe volentieri rimasta con me fino a che non l'avessi uccisa!" altri
sguardi volarono per la sala. "Bè, ma allora sei stato un cretino!" disse James
"Jamie..." lo rimproverò stupita Lily "Jamie un corno, ha ragione!" gli diede
man forte Sirius "Ma tu non la vuoi una famiglia, non vuoi avere qualcuno
accanto?Pensi sempre e solo agli altri Remus, e mai a te!Prima di accettare che
noi venissimo con te, pur conoscendo tutti i rischi a nostra responsabilità, tu
ci hai messo anni a convncerti, nonostante desiderassi da troppo tempo
compagnia!E pure a fidarti di Lily ci hai messo secoli!Non avvicinavi nessuno a
Hogwarts, nessuno!" Remus arrossì e abbassò il viso, e Susan guardò male il suo
ragazzo. Lily e James si guardarono, ma Lily era fermamente d'accordo con Sirius
"Bè, forse Sirius ha esagerato, comunque ha ragione. Fossi in te chiamerei
Stella domani mattina e gli direi che eri nervoso e poi... bè un mazzo di rose e
tutto si aggiusta..." Remus sospirò "Potrei anche farlo... ma ho paura di
ucciderla...." tutti sospirarono. E il silenzio calò nella stanza.
Poi, però, un lungo tubare, riportò i ragazzi alla realtà. Lily
corse ad aprire la finestra e videro cinque gufi arrivare nel salotto. Uno per
ognuno e le lettere erano timbrate 'Hogwarts'.
"I risultati!" disse Susan. Lily annuì e tutti cominciarono a
scartare le proprie buste "Ragazzi... leggiamole a voce alta, uno per uno,
comincio io!" disse James e tutti annuirono.
"Signor James John Potter, siamo felici di informarla che è stato
promosso ai suoi esami con dei risultati ottimi; per quanto riguarda la sua
richiesta di entrare nel corso Auror, dovrà superare un'esame di ammissione a
Novembre. Le istruzioni le verranno date....Eccetra
eccetra...." James era sorridente e tutti applaudirono.
"Signor Sirius Ares Black, il corpo insegnanti è lieto di
informarla che ha conseguito il Diploma alla scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwarts!L'unica materia di bocciatura è stata Storia della Magia dato che le
abbiamo invalidato l'esame, avendo capito che lo ha copiato. Niente problemi
però per la richiesta della sua carriera politica nel Ministero. Istruzioni le
verranno date...Eccetera eccetera anche a me" Tutti applaudirono "Non capisco come
abbiano fatto a capire che ho copiato a Storia della Magia..." disse sarcastico.
Lily fece un mezzo verso, come una risata e poi disse "Leggi te, Susan, và!" La
mora si schiarì la voce.
"Signorina Susan Margaret Wolling, la informiamo che è stata
promossa ai suoi MAGO con ottimi risultati. Nessun intoppo quindi con la
carriera da Guaritrice che vuole intraprendere, dovrà fare uno stage di sei mesi
al San Mungo che comincerà in data da decidersi....Bè,
pensavo peggio!"
"Signor Remus James Lupin i suoi sono stati risultati eccellenti.
Siamo stati piuttosto sorpresi dalla sua richiesta di non voler continuare la
carriera, ma le abbiamo lo stesso procurato un colloquio per il...ok,
è andata bene!" disse, tagliando corto. Non aveva presentato alcuna domanda
perchè non voleva mettere nei guai nessuno, data la sua natura.
Ora però, Lily non poteva rimandare. Doveva leggere la sua busta.
La aprì con mani tremanti e si schiarì la voce per leggere
"Signorina Lilianne Rose Evans, l'intero corpo insegnanti è lieto
di annunciarle che ha superato gli esami con il massimo dei voti in tutti gli
esami!Per la sua carriera d'Auror, quindi, le è stato tolto l'esame
d'ammissione, e comincerà con i corsi ufficiali a Novembre. Verrà informata via
gufo delle formalità da seguire....
e blablabla.!"
E guardò gli altri con un sorriso spalancato. James le si era
avventato addosso a baciarla gridando "La mia piccola secchioncella!" e gli
altri battevano le mani. Fu una serata piacevolissima, tra la frescura del
giardino e il cibo. Si scoprì, tra l'altro, che Lily sapeva cucinare abbastanza
bene.
|
|