I'll Be Gone

di Parfois_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lost in The Echo ***
Capitolo 2: *** Same Eyes ***
Capitolo 3: *** Three Guys ***
Capitolo 4: *** Uscita con amiciii:) ***
Capitolo 5: *** Night Out ***
Capitolo 6: *** Beach Dayy! ***
Capitolo 7: *** Music band ***
Capitolo 8: *** Coincidenze! ***
Capitolo 9: *** Dance Again ***
Capitolo 10: *** Kiss Me Babe. ***
Capitolo 11: *** Him ***
Capitolo 12: *** Relationship ***
Capitolo 13: *** Changements! ***
Capitolo 14: *** Surprise Surprise! ***
Capitolo 15: *** Red Hair! ***
Capitolo 16: *** The End. ***



Capitolo 1
*** Lost in The Echo ***




Mi giro, vedo mia madre che mi urla di tutto,di abbassare ‘sta spazzatura che io chiamo musica.
Chiudo gli occhi e alzo il volume, viene da me e comincia a urlarmi contro anche se io non ho fatto assolutamente nulla, come al solito.
‘Vattente, ti prego vattente.’
Non riesco a crederci. Mia madre, sangue del mio sangue, che mi picchia e mi urla di andarmene, iddio dimmi che è uno scherzo.
‘Non mi senti Angelina?!? VATTENE. Non voglio più a che fare con te, ti odio. Tuo padre si vergognerebbe di te.’ Comincia a picchiarmi e ulrarmi di odiarmi, non c’è la faccio più. Le prendo il polso ‘madre basta. Vaffanculo te non sai nulla di papà comunque.’ ‘Angie che succede? Mamma va tutto bene?’ Merda il mio fratellino Nick. Mia mamma lo guardo, lo bacia e lo abbraccia‘Nick amore va tutto bene. Torna a letto che domani ci svegliamo presto tesoro.’ Gli da’ il bacio della buona notte e lui torna in camera. ‘Niente bacio della buona notte per me mamma?’ Le ho fatto l’occhiolino lei nel frattempo non m’ha nemmeno guardato e ha chiuso la porta. Fisso il soffitto, non so nemmeno perchè sono ancora in ‘sta cazzo di casa lavoro da più di un’anno, un po’ di soldi ne ho anche se non molti...                            2
Non saprei nemmeno dove andare, ovviamente tutti i miei amici mi hanno detto che potevo andare da loro, ma da quando è morto mio padre ci siamo tutti trasferita qua, nel Colorado un posto in mezzo al verde, bellissimo per carità, ma la voglia di andarmene via dai miei amici era ed è tutt’ora sotto zero. Tra un settimana comincia scuola, siamo arrivati qua da quasi una settimana e io ho subito trovato lavoro in un bar qua vicino e un’altro nell’unico negozio di musica che c’è, che è più in città dov’è anche la scuola. Quest’anno è l’ultimo, finalmente. Non vedo l’ora di andarmene, via, via. Apro gli occhi e vedo la chitarra che mi ha regalato mio padre. Non so se odiarlo o amarlo cazzo, so solo che mi manca tantissimo.. E che anche se ha fatto tutto quelche ha fatto è sempre mio padre e che io in ogni caso gli devo gran parte della mia vita.
Ognuno di noi ha una, o più, ragioni per vivere. Per alcuni è amore, altri felicità, oppure l’arte.
La chitarra che mio padre mi ha lasciato, credo che sia stata l’unica cosa che abbia davvero amato nella sua vita. Bastava guardare come la guardava, la chitarra, la musica. Quella che ti scorre nelle vene e ti fa venire l’adrenalina a mille. Che ti apre il cuore e ti fotte. La musica è la mia più grande dannazione, perchè è l’unica che c’è sempre. Anche quando non la vorresti... Senza di essa non riuscirei a vivere; per musica intendo anche un semplice suono, un semplice ritornello, il vento tra gli alberi, il rumore della pioggia o di piatti che si rompono. Suono.
Papà, manchi. Chiudo gli occhi e m’addormento con il testo dei Pink Floyd impresso, ‘Wish You Were Here.’
‘Beep. Beep. Beeeeep. Beep. Beep. Beeep.’ Mi giro e rigiro nel letto ma la sveglia non smette, uffa.

3

Mi giro, e la spengo. Sono le 7:30, tra mezz’ora devo essere al bar, calma e sangue freddo Angie. Mi butto sotto la doccia e mi ributto fuori appena vengo a contatto con l’acqua gelida, mi asciugo velocemente, m’infilo la maglia dei Nirvana che m’arriva all’ombelico facendo vedere il mio piercing che ho fatto poco prima della morte di mio padre, con il suo consenso..

Flashback
‘papà! papà guarda, ci sono alla tv un gruppo di rock in concerto live che cantano i Nirvana!! Guarda quella ragazza, ha un piercing all’ombelico, che bello papi. Lo posso fare anch’io quando ho 17 o 18 anni? Perfavoreeeee.’
Lui mi guarda scoppia a ridere, m’abbraccia e mi dice di si, certo che si. Che son la sua piccola e che ci assomigliamo un sacco.
Fine

Scende una lacrima silenzionsa, dio se sono patetica. M’infilo un paio di jeans corti, mi spazzolo i capelli e mi ritrovo davanti allo specchio a osservarmi negli occhi.

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Capitolo 2
*** Same Eyes ***


Una delle poche cose che ho ereditato da mio padre, i suoi occhi.. Sono marroni rossici, sul ciliegia. Però quando sono arrabiata diventano neri come due pozze, fanno paura ad essere sincera, guardo l’orologio, mi manca un quarto d’ora. Prendo la borsa ormai sfasciata con tutte le spille dei miei miti, e vado giù. Non c’è nessuno per fortuna, dormono ancora. Prendo il casco dalla mia moto, parto il motore e volo fino al bar facendo più di un’incidente mortale, stranamente. Tiro fuori le chiavi e apro la porta, giro il cartello così c’è scritto ‘Open.’
Apro le finestre e accendo l’aria condizionata, dio che caldo che fa.
Apparecchio i tavoli e metto delle tavoglie, poi vado in cucina e tiro fuori le brioche e delle crostatine che ieri ho fatto per oggi. Mi cadono le chiavi della moto dalla tasca, mentre mi chino per raccoglierle arriva un signore con un ragazzo che non ho ancora visto da queste parti, stranamente, visto che qua ci abiteranno trenta persone in croce come massimo.
Gli sorrido, ‘Buon giorno, cosa posso fare per voi?’
Si siedono in un tavolo da due, e il padre, suppongo, sorridendomi mi dice ‘Un cappuccino, te matthiew?’
‘Anch’io e una brioche al cioccolato se c’è.’
‘Agli ordini!’ Scoppiano a ridere entrambi, scuoto la testa chiedendomi cosa ci faranno mai svegli così presto ma in fondo saranno anche affari loro, immagino. Preparo i due capuccini e glieli porto accompagnandoli con la brioche. Sorridendo torno al bancone e sistemo le cose; accendo la radio e sento i Nirvana, mi viene immediatamente un sorriso enorme sulla labbra e comincio a canticchiare finchè non sento qualcuno che si sta schiarendo la gola. Mi giro e vedo il ragazzo di prima, solo che adesso è da solo, chissà dov’è andato suo padre. ‘Scusami, mi sono distratta come al solito, dimmi tutto!’ ‘Non sei di queste parti, vero?’
‘In effetti mi sono trasferita da poco,’ nei suoi occhi vedo una certa curiosità. ‘Perchè?’ ‘Mi dispiace, sembri persino carina. E’ tutto cambierà da scuola..’ Mi guarda con tristezza, mi lascia i soldi per i capuccini e la brioche.

Sta per uscire quando si gira per guardarmi di nuovo e mi dice, sorridendomi davvero per la prima volta, ‘Spero di rivederti. A forse presto’ poi è uscito. Credo d’essere rimasta così a fissare nel vuoto per almeno dieci minuti, se non di più. Non riuscivo a dimenticare i suoi occhi verdi, il suo abisso di tristezza. E non capisco perchè volevo andare a consolarlo quando l’avevo appena conosciuto, dio se sono stupida. Alzo il volume della radio e canto ‘In the end’, seguendo i Linkin Park, li adoro.

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Capitolo 3
*** Three Guys ***


Alle 13 finalmente entra Michelle che dirige il locale, mi sorride. E’ sui trent’anni, credo. Ha un marito, è molto dolce e simpatica con me. Subito dopo entra una ragazza sulla mia età che continua a guardarmi, aveva un’aria felice, sembrava anche simpatica. ‘Come stai tesoro? Ti vedo stanca..’ Scoppio a ridere, ‘Tutto bene Elle, grazie però. Io scappo che tra poco devo andare in città per comprare dei vestiti e andare a lavorare, a domani!’ Le bacio la guancia, apro la porta e la richiudo velocemente dietro di me, ho ancora due ore prima di dovere cominciare, tempo che arrivo in città e più o meno un’ora sarà andata.. Sfrecciò veloce per la campagna fino ad  arrivare nel centro commerciale, compro dei pantaloni, un paio di magliette, un vestito in caso e torno dalla moto. Arrivo nel negozio con dei ragazzi anche loro della mia età che stavano aspettando, guardo l’orologio; ero in cinque minuti d’anticipo, non avranno nulla da fare concludo. Vado lì davanti e fermo la moto. Tolgo il casco e prendo le chiavi, apro la porta accendo la luce e vedendo che non entrano ancora dentro gli dico ‘Ragazzi prometto che non mordo, eh.’ Scoppiano a ridere, due ragazze vanno nel reparto Justin Bieber e musica commerciale etc mentre tre ragazzi, molto carini, ma moooolto carini, entrano continuando a guardarmi.                       
Sono tutti e tre alti uguali, tutti con un fisico assurdo, però per il resto erano totalmente diversi sia di aspetto fisico che di carattere, secondo me. Quello più carino mi arriva sorridendomi, ‘Sono Jhon, lui è Mitch’ puntando quello con gli occhi blu e i capelli neri, ‘e l’altro è Shawn’ , quello con gli occhi marroni e i capelli biondi. Jhon invece ha i capelli rossi e gli occhi marroni mandorla, sembrano usciti da Amercrombie.. Mi schiarisco la gola riprendendomi dai miei pensieri, sorrido ‘Ciao, piacere conoscervi e via discorrendo. Cosa posso fare per voi?’ Tutti e tre rimangano sbalorditi dal mio atteggiamento disinvolto ma Jhon è il primo a riprendersi e mi dice ‘Una cattiva eh? Sono le mie preferite, tranquilla.’ Adesso sono io a rimanere sbalordita, ma chi si crede di essere!? Interviene Shawn ‘Stavamo cercando l’album dei Nirvana, Nevermind.’
‘Ascoltate i Nirvana?! Oddio finalmente qualcuno di normale, tutte le persone che sono venute in ‘sti giorni non facevano altro che chiedermi di Kesha e non so più chi. Rivoltante se mi chiedete, comunque da questa parte!’ Mentre cercavo tra lo scaffale Jhon s’avvicina e mi sussurra nell’orecchio ‘ti andrebbe di uscire insieme, piccola?’ Lo guardo e scoppio a ridere, poi m’accorgo che lui mi guarda confuso, ‘Oddio sei serio?’ Guardando la sua faccia mi fa venire da ridere di più e Shawn e Mitch scoppiano a ridere con me ‘Aaah, qualcuno è stato rifiutato, è da un po’ che non ti capita eh, Jhon?’ Stavano bisticciando come dei bambini finche’ finalmente gli ho trovato l’album. Nel frattempo le due ragazze sono andati da loro e praticamente si stavamo gettando su di loro, bleah che schifo. Come puoi ridurti così, dai? Il tuo orgoglio dove l’hai lasciato?? Dopo poco le due ragazze se ne vanno pagano il loro cd di Justin qualcosa, alelujah.                               
Mi appoggio al bancone e chiudo gli occhi, tanto c’erano solo quei tre ragazzi, chissene frega. Sento dei passi venire sempre più vicino, apro gli occhi e vedo davanti a me Mitch che mi fissa, faccio un salto di dieci mentri ‘MITCH A CHE CAZZO PENSAVI!?’ Scoppiano tutti a ridere e non so come ma finisco anch’io col ridere, quando finalmente finiamo tutti Shawn mi chiede ‘Allora cosa fai stasera? Ti va di uscire con noi tre e forse degli altri nostri amici?’ Ci penso, perchè no? Sembrano carini e più o meno simpatici, in più non ho voglia di stare a casa. ‘Va bene, dove e a che ora?’ Dopo che mi danno l’indicazioni gli sorrido e escono.

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Capitolo 4
*** Uscita con amiciii:) ***


Dopo qualche ora finalmente finisco il mio turno, arriva Harry che mi saluta gentilmente, io ricambio. ‘Harry posso portare la mia chitarra e esercitarmi mentre aspetto che arrivi qualcuno in ‘sto posto sconosciuto dalla mente umana?’ Scoppia a ridere, ‘Certo piccola, quando vuoi’ mi fa l’occhiolino e io esco, contenta. Prendo la moto e sfreccio verso ‘casa’. Corro su, ho un’oretta per prapararmi, fare da mangiare e andare via. Apro la porta per trovarmi Nick che mi abbraccia forte forte, ‘Mi sei mancata Angie.’ Lo bacio sulla fronte, ‘Anche tu piccoletto. Hai fame? Che ne dici se facciamo una bella torta, eh?’ ‘SIIIIIIIIIIIIIIII!’ L’ha urlato, io scoppio a ridere, prendo il giradischi e metto ‘Nevermind’ dei Nirvana e comincio a ballare con mio fratello piccolo, finiamo di fare la torta che mia madre entra dentro in cucina prende Nick per la mano e lo porta davanti alla tv, in salotto. Poi torna in cucina ma qualcuno suona alla porta, chi è? Oddio non dirmi che non è venuto Jhon o Mitch o qualcuno a prendermi con mia madre che mi sta per urlare di tutto. ‘Angelina dobbiamo parlare prima che esci. Che sia ben chiaro.’ La guardo con odio prima di aprire la porta, ovviamente chi era?                             
Mitch. Merda. ‘Mitch puoi aspettare fuori un-‘ venni subito interroto da mia madre ‘Angelina mi spieghi come facciamo a pagare le tasse?! Non guadagni a sufficenza, lo vuoi capire? O molli il liceo e lavori oppure lavori e fai il liceo, per me è uguale finchè abbiamo questa casa. Sono stata chiara?’ Non ci credo che me lo sta dicendo davvero, visto che qua sono io l’unica che si fa il culo per pagare tutto. ‘Ah si? E allora spiegami adorata mamma quanto lavori te al giorno, eh? Due ore? E quanto guadagni, eh? Io lavori il doppio se non il triplo di te e devo anche andare a scuola. Se non fosse per me, te, ‘ste cose te le sogneresti e basta. Perciò sta zitta e ringraziami Charlotte.’ Mia madre mi fissa con odio, e comincia a tirarmi contro dei piatti, qua le cose buttano male. Corro su, prendo la chitarra, ‘Ciao Nick a presto cucciolo!’ Poi mi butto fuori da quella casa con Mitch che mi fissa, oh no ha visto tutto. Cosa faccio adesso?! Non voglio essere compatita. Odio la compassione. Mi manca papà. La mamma non era diversa però mi voleva più bene, adesso non faccio altro che ricordarle papà e infatti lei non riesce più a reggermi, nè a vedermi. Mia madre mi odia. Mia madre, mi odia. Mia. Madre. Mi. Odia. Mi odia. Mi odia. Odio, voce del verbo odiare Angie. Odio. Chiudo gli occhi e sento le lacrime scendere,appena comincio a sentire un gran freddo sento lo stomaco di qualcuno contro di me, Mitch. E’ caldissimo, ci stringiamo, mi bacia sulla fronte mi guarda, ‘Sei bellissima Angie.’ Gli sorrido, asciugo le lacrime ‘Andiamo allora grassone?’ Mi guarda scioccato come se avessi una testa in più ‘Io. Grasso. Tu, hai dato a me, del grasso?’ Scoppio a ridere, ormai avevo le lacrime agli occhi dal ridere, aveva una faccia assurdamente sbalordita.
Poi anche lui ride, saliamo sulla sua macchina e dopo mezz’oretta che chiaccheriamo scendiamo davanti a un pub. Prima di entrare mi guarda, ‘Non dirò nulla, stai tranquilla. Adesso andiamo la’ dentro per divertirci, lascia perdere tutto dietro e pensaci domani dopo una bella sbronza.’ Scoppiamo a ridere, entriamo e vedo subito Jhon e Shawn con degli altri ragazzi, tutti maschi. Fantastico. ‘Mitch ma perchè sono tutti, ehm... Maschi??’ Mi guarda e io arrosissco di più, scoppia a ridere per l’ennesima volta ‘Siamo tutti fratelli/amici, via tranquilla ti proteggo io Angie.’ Mi guarda totalmente serio ed in quel momento, anche se ci conoscevamo da solo qualche ora, vedevo già nei suoi occhi che s’era affezzionato a me. Qualcuno si schiarisce la gola e mi accorgo che ci stavano fissando tutti da un pezzo; sempre arrossendo io mi siedo in mezzo a Jhon e Mitch. ‘Ragazzi questa è Angie, loro sono Seth, Matt e Jack.’ Metto la mia chitarra affianco a me e gli sorrido.
Cosa ne pensate?:D 
Vorrei sentire dei pareri! xxx

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Capitolo 5
*** Night Out ***


Recap: Metto la mia chitarra affianco a me e gli sorrido,

‘Suoni la chitarra?’ Vedo davanti a me Matt che mi fissa con curiosità, ‘Si, la suona un po’ di anni ormai, facevo anche dei concerti con la mia band prima, ma ormai suono solo per me stessa.’ Seth si gira immediatamente, ’OHMIODIO! sei Angelina Blackbird vero?! Io ti ammiro, no no no io ti adoro. No no no io ti-‘ Seth viene interrotto da Matt ‘L’abbiamo capito, che ti piace adesso puoi anche startene zitto eh.’ Mitch scoppia a ridere, ‘Qualcuno è geloso, allora eh?’ Jhon mi bacia la guancia e guarda tutti con uno sguardo malizioso, ‘Non te la da lo sai vero, Jhon?’ Jack gli fa l’occhiolino. ‘Invece a te si, eh. E’ mia, zitti tutti.’
Detto questo Mitch mi prendere per le spalle e mi abbraccia tenendomi stretta a lui, ‘Sei carina quando arrossisci, lo sai vero?’          
Nel frattempo io ero diventata un pomodoro rosso, che vergogna.. Per fortuna arriva la cameriera che ci chiede cosa vogliamo, prendono tutti una tequila, li seguo anch’io. Mitch qualche ora dopo m’accompagna a casa, anche se alla fine ho guidato io perchè lui era troppo sbronzo. ‘Mitch, stai bene?’ Lui continua a fissarmi da come stava facendo da almeno dieci minuti, era leggermente inquietante come cosa.. Matt mi piaceva, era un po’ incazzato perennemente, nel suo fottuto mondo e stava mettendo su una band, m’ha invitato se volevo, ci devo ancora pensare su ma non credo che ci entrerò.  ‘Credo di essermi innamorato di te, Angie.’ Lo guardo sbalordita e tra poco sbatto con l’altra macchina, okay è ufficialmente impazzito: ‘Ma io dico sei pazzo!? Certo che non ti sei innamorato di me, ci conosciamo da pochissimo!’ Lui mi guarda, triste. Arriviamo a casa mia, c’è mia madre ubriaca marcia che non mi fa entrate in casa, non ne ho nemmeno voglia. Torno in macchina, tanto Mitch non s’era nemmeno alzato dal sedile, anzi, mi sa che s’è addormentato. Torno sulla strada, lo bacio sulla guancia e lui immediatamente apre gli occhi e sta per baciarmi sulla guancia quando una macchina sta per sbandarci contro, per l’ennesima volta, e io, come al solito, la scanso all’ultimo secondo. ‘Mitch dove abiti?’ Mi da’ le istruzioni e dopo poco arriviamo, l’aiuto ad uscire dalla macchina e lui immediatamente va’ nel giardino e comincia a sboccare, che romantico. Vado da lui e gli tengo su i capelli, lo bacio sull’orecchio, ‘C’è qualcuno in casa?’ Lui mi guarda, scuota la testa. ‘Problemi a casa te? Se vuoi puoi dormire a casa mia, non c’è nessuno a casa ‘tanto. Tornano tra qualche giorno mi sembra. E poi ci divertiremo’ mi fa l’occhiolino e io arrossisco, ovviamente. Lui scoppia a ridere, poi mi guarda serio. ‘Here comes the sun, little darling and i say, it’s altright, it’s alright. Here comes the sun’ poi mi sorride, ma un sorriso serio, che viene dal cuore. Mi sentivo riscaldare da dentro, poi improvvisamente la realtà mi pioma addosso, ‘Dai c’è freddo entriamo.’ Lo aiuto ad arrivare in camera sua, gli tolgo le scarpe, i calzini, e i pantaloni. lasciamo perdere, va’. Io mi metto una delle sue magliette, spego la luce m’accocolo a lui ‘Non osare vomitarmi addosso. Chiaro?’ Lui  mi bacia la guancia, ‘Notte piccola.’ ‘Notte ciccione.’ Lo sento sorridere poi chiudo gli occhi e il sonno prevale su di me.

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Capitolo 6
*** Beach Dayy! ***


Apro gli occhi lentamente per ritrovarmi in un letto assurdamente grande in una camera assolutamente non mia, faccio per alzarmi quando vedo Mitch praticamente sopra di me, merda. Stropiccio gli occhi e mi ricordo di ieri sera. Lo guardo mentre dorme, sentendomi leggermente una stalker. Guardo il suo profilo, il suo naso, la sua bocca, i suoi occhi chiusi. Fisso il soffitto davanti a me, gli voglio bene, mi ricorda molto di mio fratello, Dàn. Però non so, quando lo guardo negli occhi, certe volte vedo lo stesso dolore opprimente che aveva Dàn addosso perennemente, prima o poi glielo farò conoscere. Guardo l’ora, sono le sette, è ancora prestissimo. Mi accoccolo di più contro di lui, e lui mi cinge la vita con la sua mano. Sorrido e torno a dormire, finché non sento qualcuno aprire la porta, mi giro e vedo un ragazzo dell’età di Mitch, circa. Forse un anno in più, non saprei. Era come Mitch solo più bello, più grande. E lui ha gli occhi più chiari.                                                              
Mi guarda perplesso poi scoppia a ridere, ‘Scusatemi, se volete colazione è giù.’ Sempre ridendo esce, sorrido. Mi giro e vedo Mitch che dorme ancora, sono quasi le dieci. Mi alzo piano piano senza svegliarlo, mi metto i miei jeans corti e prendo la sua maglietta, mi piace troppo. E’ dei Nirvana, come si può dire di no..? Scendo giù, vado in cucina e comincio a cucinare dei pancakes, c’è una radio lì vicino, l’accendo e sento il rumore familiare di Elvis, scoppio a ridere e comincio a ballare ‘Hound Dog’. Stavo girando un pancake quando qualcuno mi mette le mani sulla vita, mi giro di scatto e vedo il fratello di Mitch che mi guarda divertito. Io sento l’adrenalina scorrermi nelle vene, scoppio a ridere e gli faccio fare una piroette, così cominciamo a ballare finché non arriva Mitch incazzato. ‘Nathan cosa stai facendo!?’ ‘Stiamo ballando Mitch, spero che non mi ucciderai per questo.’ Lo guardo arrabbiata, qual’era il suo problema? Finisco di fare i pancakes, li porto sul tavolo. Prendo tre piatti, e continuo a cantare con la radio, guardo fuori dalla finestra, c’è un sole che spacca le pietre. ‘Mitch cosa fai oggi?’ Mi guarda incuriosito,‘Niente perchè?’ Scoppio a ridere, ‘Perfetto andiamo a fare un picnic!!’ Nathan ci guarda male, ‘E io? Perchè, io, non sono invitato, scusatemi?’ Mi guarda con la faccia da ragazzo innocente, oddio che carino che è... ’Certo che puoi piccolo Nate’ gli arrufolo i capelli, mentre Mitch ci guarda male, tanto per cambiare. ‘Nathan non puoi venire, esci, fai qualcos’altro grazie.’Che noiosi! ‘Siete due bambini piccoli, lo sapete? Vado su, poi scendo.’ Prendo la mia borsa e faccio per uscire quando Mitch mi blocca, ‘Non so se ci possiamo vedere oggi, forse mi vedo con qualcuno.’ Lo guardo incuriosita, ‘Con chi..?’ Tossisce, quando la porta si apre e entra una bionda, ‘Mitch sono arrivata, allora andiamo?!’ Lo prende per la maglia e lo bacia. Fantastico, ecco con chi esce. Poi lei si gira verso di me, prima di uscire. ‘Te chi sei? Anzi, non importa. Andiamo Mitch? Non  ho voglia di aspettare, vado alla macchina.’ Oddio. ‘Sta qua esce dritta da un film delle barbie. Fa seriamente paura. Mi giro verso di Mitch, ‘Divertiti con barbie, ci si vede.’ Gli faccio l’occhiolino e chiudo la porta di casa sua con Nate che mi guarda. Mi giro e lo guardo, inarca il sopracciglio. Dio, se è sexy. Da quant’è che non faccio sesso? Troppo. Definitivamente troppo. S’avvicina, ‘Allora piccola Angelina cosa pensi di fare oggi? Che ne dici di uscire insieme?’ Faccio finta di pensarci, ‘Non saprei sai’ ormai i nostri nasi si stavano scontrando, lui ha messo le sue due mani contro la parete dietro di me. Lui mi guarda scoppiando a ridere, ‘Your in the jungle babyyyyyyyyyyyyyyyyyy!’ Scoppiamo a ridere come dei pazzi, poi puliamo i piatti finché non mi suona il cellulare. ‘Pronto?’ ‘Angelina Blackbird dove diamine sei?! Anzi non importa, ho bisogno che mi porti Nick fuori per tutto il giorno. Ti aspetto tra mezz’ora.’ Poi butta giù, che amore di madre.                                                Prima non era tutto così, prima un po’ m’amava, prima era felice. Sento le lacrime scendere piano piano. Nate mi guarda, io mi asciugo le lacrime e lo guardo. ‘Sai, sei fortunata ad avere una madre. Non d’avresti pensare male di lei.’ Lo guardo sbalordita, come osa dire queste cose?! Non sa nulla di me ne’ della mia vita.

‘Nathan non sai nulla di mia madre ne’ della mia famiglia. Stanne fuori. Mi dispiace se ti è successo qualcosa di brutto ma non giudicare se non sai cosa mi è successo.’  Mi guarda e vedo i suoi occhi diventare azzurri ghiaccio. Mi stava bloccando fuori proprio come io stavo facendo adesso con lui. ‘Passa di qua alle 15.30 puntuale per venirci a sentire nella band, se non vuoi venire affari tuoi.’ ‘Okay. Non volevo ferirti, ma non giudicarmi senza avermi mai conosciuto.’ ‘Sei felice, scommetto che vivi con dei genitori ricchi, con dei genitori che ti amano, e che non hai mai dovuto lavorare. Che non sei mai rimasta senza luce per colpa di tuo padre che non ha pagato le bollette. Scommetto che non ti è mai arrivato tuo padre ubriaco marcio a casa. Sei solo una bambina viziata, ma simpatica.’ Scoppio a ridere, ma una risata gelida. ‘E’ questo che pensi di me!? Sai cosa?! VA BENE.  A DOPO.’ Corro fuori, sbatto la porta e vado ad aspettare l’autobus, che per fortuna arriva subito. Arrivo a casa con dieci minuti di ritardo, c’era Nick che m’aspettava da solo davanti alla tv in salotto. ‘Sei pronto tesoro?’ ‘Si Angie, dove andiamo?’ Prendo la chitarra, la borsa, le chiavi e poi salgo sulla moto. ‘Tieniti forte forte a me  e non lasciarmi andare per nessun motivo okay?’
‘Si angie rangie!’ Gli sorrido, che amore che è mio fratello. Dopo un’oretta arriviamo in spiaggia, Nate continuava a provare a chiarmi, spengo il cellulare. Mi sdraio sulla sabbia e nono penso a nulla, che bello.

Ad un certo punto mi salta addosso Nick, ‘ho fame angieeee!’ ‘Agli ordini, aspettami qua un secondo che vado a prendere due panini okay?’ Mi fa’ segno di si con la testa, io vado al bar e appena vedo chi c’è dietro al bancone congelo. Era Nate, che cosa ci faceva? Ci guardiamo, poi lui viene e m’abbraccia, ‘Scusa Nate.’ ‘Scusami te Angie, Mitch mi ha detto di ieri sera e avevi ragione dovevo star zitto sono un coglione.’ Sorridiamo, ‘Susu due panini, una coca cola e un succo al limone, pago gli sorrido finché non m’assale Nick, che si nasconde immediatamente dietro di me. ‘Angie Rangie chi è? Un amico?’ Guardo Nick, m’abbasso e guardandolo negli ochi gli dico ‘Lui è Nate, è un amico. Non ti farà assolutamente male, ed è anche un po’ simpatico. E io gli voglio bene, è come famiglia va bene?’ Mi fa segno di si con la testa, prende il panino lo divora e poi corre in acqua, scoppio a ridere. Poi penso a quando andavo al mare con i miei genitori, quand’ero piccola. Che bello. ‘Angie, angie, angieeeeeee cazzo!’ Mi giro e vedo Nate. Scoppio a ridere, gli faccio la linguaccia e corro da Nick e ci schizziamo acqua finché stanca morta non mi butto sull’asciugamano.

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Capitolo 7
*** Music band ***


Verso le 3 vedo Nate che arriva vicino a me, ‘Io vado a suonare nella band, abbiamo delle prove. Ti va di venire a sentirci? Ci portiamo anche Nick se vuoi!’ ‘Si, io però sono in moto. Ti seguo okay?’ Mi fa segno di si con la testa, prendo Nick per mano, saliamo in moto e seguiamo Nate fino allo studio. Appena entriamo dentro vedo Matt un altro ragazzo e una ragazza, mi sorridono e mi salutano tutti. Mi sembra di essere a casa, era uno studio piccolo, fatto di legno con tutti gli strumenti affianco.. E senza nemmeno accorgermene stavo sorridendo come una dannata, ero felice cazzo. Ero davvero felice. Suonano un brano, erano bravi. Nate ovviamente sbaglia qualcosa e così tutti scopppiano a ridere, dopo qualche ora finiscono di suonare, guardo mio fratello che s’è addormentato in una sedia, che carino che è. L’altro  ragazzo viene da me, ‘Sono Pete, esci domani sera con me?’ Spalanco gli occhi, ‘Stai scherzando, spero?!’  
La ragazza scoppia a ridere, ‘Yupeeee finalmente una che vi mette a posto, io sono Dana. Dimmi non è che per caso sai fare break dance? Se mi dici di si ti porto io a cena domani sera!’ A questo scoppiamo tutti di nuovo a ridere, Nate s’avvicina ‘State lontani, lei è mia chiaro? Poi mi cinge la vita, io mi stacco da lui ‘Si Dana faccio break perchè, sei in un gruppo? Prima facevo parte di un gruppo però mi sono trasferita qua da pochissimo..’ Mi guarda, scoppia a ridere mi abbraccia fortissimo! ‘Dana.. Non.. Respiro.’ Mi lascia andare, e io riprendo a respirare. ‘SIIIIII! Sei la mia nuova migliore amica, di conseguenza domani ci vediamo!’ Scoppio a ridere, ‘okay domani finisco di lavorare alle 16 ci vediamo dal negozio di musica?’ ‘Perfetto, a domani!’ Mi bacia sulla guancia e poi esce, io prendo Nick in braccio, saluto tutti. Faccio per partire la moto quando s’avvicina Nate. Lo guardo negli occhi, vedo che si sono scuriti, è incazzata. Fantastico. ‘Perchè vai dentro il gruppo di Dana?’ Lo guardo per vedere se è davvero serio, ‘Magari perchè faccio break e perchè mi piacerebbe continuarlo..’ ‘Non so se mi piacerebbe l’idea.’ Scoppio a ridere, ‘Stai scherzando vero? E chi ti chiede il tuo permesso?! Vado va’, notte Nate salutami Mitch e Barbie da parte mia.’ Frustrata torno a casa in moto, per trovare la casa vuota. Viva la mia vita!
Il giorno dopo solita routine, mi alzo vado a lavoro e alle 16 arriva Harry, esco e vedo Dana che mi aspetta. Mi abbraccia, ‘Domani sera ti va di uscire? Ti faccio conoscere il nostro gruppo cazzo sis!’ Scoppio a ridere al suo soprannome, ‘Bella bro’!’ Facciamo shopping e compriamo qualcosa per domani sera, alla fine le lascio il mio numero così ci mettiamo d’accordo per domani. Prendo la moto ma non ho voglia di andare a casa,

la notte è giovane e ho la mia chitarra.

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Capitolo 8
*** Coincidenze! ***


Dopo una mezz’oretta arrivo alla spiaggia, non c’è nessuno. Accendo il cellulare sono quasi le 23. Chiudo gli occhi e comincio a suonare, mi metto anche a cantare ignara del mondo accanto a me. Sento il sangue scorrermi dentro, sento la musica lentamente fluire nel mio corpo; incomincio a sentirmi viva. Dannatamente viva. Apro gli occhi, c’è tutta sabbia intorno a me, e il mare. Un mare blu limpido, un mare assurdamente grande, senza misure o pesi. Mare. Una massa d’acqua infinita. Il cielo ormai è nero, però si riesce a intravedere la luna tra delle nuvole, continuo a suonare sentendomi libera. Libera da facebook, da internet, dai cellulari, dalle preoccupazioni della massa: dalla nostra fottuta sudicia società. Un gruppo di ragazzi mi raggiungono, credo che abbiano la mia stessa età. Una ragazza mi sorride, ‘Ti dispiace se ci uniamo a te?’ Scoppio a ridere, ‘Certo, non mi sembra che sia un luogo privato.’ Abbiamo continuato la sera scherzando, suonando, cantando e bevendo birra come se ci conoscessimo da una vita. Mi sveglio il giorno dopo, la metà dei ragazzi se n’erano andati.
Mi alzo anch’io, prendo la chitarra vado dalla moto e torno a casa, ho ancora poco prima di avere il turno al bar e in più sta sera devo uscire con Dana e il resto del gruppo. Arrivo a casa, appoggio la chitarra mi cambio e poi metto nella borsa il cambio per sta sera, giusto in caso. Riprendo la chitarra e sto per uscire quando Nick mi abbraccia le gambe, ‘Non ci sei più in casa ormai Angie..’ Mi guarda triste, ‘Piccolino domani usciamo tutto il giorno noi due, promesso!’ In più abbiamo altri tre giorni prima che cominci scuola!’ Lo bacio sulla guancia e poi vado. Al bar è stato il solito, finchè non vedo entrare Nate, Mitch con altre due ragazze. Fantastico. Tutti e due flirtano con me quando stanno con altre due, semplicemente fantastico. Angie cosa te ne frega? Mica ti piacciono. Punto. Sono degli amici. Amici. Dio che stupida che sono, anzi che stupidi che sono loro, ma affari loro. Vado al loro tavolo gli sorrido, ‘Ciao ragazzi, che prendete?’ Mi guardando sbalorditi, alla fine ordano tutti e quattro un cappuccio e i ragazzi due muffin, le ragazze no perchè potrebbero ingrassare. Iddio ti prego. Porto tutto, sorrido e continuo ad andare negli altri tavoli. Ormai tutti se ne stavano andando, gli unici rimsati al tavolo erano loro, mi avvicino. ‘Scusatemi ma chiudo tra pochissimo..’ Nate mi sorride, ‘Tranquilla Angie adesso andiamo.’ Gli faccio segno di si con la testa, finisco di pulire Mitch esce con le altre due e Nate viene a pagare. ‘Non è come sembra, te mi piaci sul serio Angelina.’ Dimmi che non è serio. ‘Contenta per te, in totale sono 7.50 comunque.’ Mi guarda triste, ‘Dai ti prego dammi almeno una possibilità.’ ‘Sei un mio amico, punto. A presto Nate.’ Mi cambio, prendo la chitarra e decido di camminare un po’, vedere un po’ il paese visto che sono sempre in moto. Ovviamente vado a sbattere contro qualcuno, e ovviamente quel qualcuno aveva dei libri che, ovviamente sono caduti per terra. Avete presente tipo quelle scene nei film imbarazzanti? Ecco, imbarazzante riassume la scena. ‘Scusami tantissimo non ti avevo vista. Non volevo davvero, se vuoi-’ Lo sento ridere, alzo la testa e vedo che era Matt.’ ‘Ah, sei te. Scherzavo non mi dispiace allora.’ Lui mi guarda, ‘Embè grazie allora eh.’ ‘Scherzo dai, cosa studi comunque?’ Mi guarda ancora arrabbiato, ‘Francese.’ Guardo se sta scherzando, lo prendo per la mano e lo trascino in un bar lì affianco. ‘Due cappuccini grazie.’ ‘Dai, fammi vedere.’ Così parliamo, scherziamo e studiamo finchè non mi chiama Dana ‘Oh sis dove sei? Cambiati e vienimi a prendere in moto, tra dieci dal negozio di musica, a tra pocoooo!’ Poi butta giù, sorrido. ‘Matt devo davvero andare, però grazie per oggi e scusa ancora per prima, qualsiasi cosa fatti sentire, questo è il mio numero. Prendo la penna, gli giro la mano e gli scrivo il mio numero. Gli faccio l’occhiolino e prima che lui possa protestare pago io, poi vado nei bagni mi cambio prendo la moto sistemo la chitarra e vado. Arrivo dal negozio, prendo Dana e andiamo in ‘sto posto. Entriamo dentro, era tipo una discoteca ma con dei gruppi che ballavamo uno contro l’altra, era bellissimo. Guardo quelli che ballavano, li avremmo stracciati. Me lo sentivo. Dana mi prendere e mi porta dal gruppo. Mi squadrano tutti, erano sei.

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Capitolo 9
*** Dance Again ***


Cinque ragazzi e una ragazza, la ragazza era davvero carina; capelli rossi truccatissima, scialla. Gli altri ragazzi avevano tutti più o meno la mia età, apparte uno che aveva sulla quindicina e un altro che era sicuramente più grande di noi. Gli sorrido, ‘Sono Angie.’ Dana mi sorride tranquillamente, ‘Lei è Shawna, e loro sono Taylor, Justin, Ethan, Cole e Jared.’             
Taylor Justin e Cole erano quelli con la mia stessa età, sembravano simpatici, però anche dei ragazzi che andavano un po’ con tutte. Jared era il piccolo, e Ethan era il più grande. Taylor e Ethan sembravano fratelli, lo erano anche probabilmente.. Era bellissimo sentire la musica fortissima, tutti che ballavano. Ad un certo punto Dana mi prendere e mi trascina in mezzo alla pista ‘Shake it babe!’ Poi ci buttiamo in mezzo con tutti che ci fissano e cominciamo a ballare; muovevo tutta me stessa e rigettavo le mie emozioni dalle unghie dei miei piedi fino alla punta dei miei capelli.               20
Lascio perdere  mia madre, mio padre, il rock, tutto. Cancello la mi esistenza, mi rendo non esistente e fluttuo nella musica. Torno alla realtà con tutti che mi fissano, prendo Dana e ci togliamo dal mezzo. Gli altri mi guardano tutti impressionati eccetto Ethan che mi fissa, con quei suoi occhi azzurri/veri, provando a scrutarmi dentro. Dalla sua fraustrazione capisco che non riusciva a capire ancora nulla di me, gli faccio l’occhilino. Guardo l’ora, era l’una passata. Sono stanca morta, vado da Dana ‘Bro son stanca morta, penso d’andarmene. T’accompagno a casa o vai con qualcun’altro?’ Scoppia a ridere e m’abbraccia, ‘’nammo Angie!’ Salutiamo tutti e usciamo, accendo la moto e riporto Dana a casa sua, dopo poco arriviamo. ‘A domani Angie!’ Poi entra dentro, vado più avanti dal semaforo. Mentre aspetto che diventi verde vedo un’altra moto avvicinarsi alla mia, ‘Gara fino alla spiaggia?’ Mi giro e vedo che è Ethan. ‘Sicuro.’ Detto questo diventa verde, e noi due facciamo partire la moto diventando tutt’uno con il vento, finchè arriviamo in spiaggia. Poi io prendo la mia chitarra e comincio a suonare, mentre Ethan si stende con la sua testa sulla mia pancia.
Dopo un po’ smetto, appoggio la chitarra affianco a noi e guardo anch’io il cielo con lui. ‘Ethan ma non hai a casa qualcuno che t’aspetta?’ ‘No, abito da solo. E te, niente genitori? Non sei minorenne?’ Sorrido, ‘Gennaio e lo divento, comunque no, ho una madre ma mi sa proprio che non m’aspetta, anzi.’ Comincio a giocare con le mani nei capelli di Ethan, dio se sono soffici. Comincio ad avere freddo, ‘Eth, mi abbracci? Ho freddo.’ Mi guarda sorridendomi, poi cambia posizione e m’abbraccia. Ci addormentiamo così, naso contro naso, braccia contro braccia, cuore contro cuore.                                                     
Apro gli occhi, il sole sta appena salendo, è rosso rosso. Sta salendo piano piano, la spiaggia è deserta. Si sentono solo i gabbiani, mi giro e vedo Ethan che è ancora abbracciato contro di me. Provo ad alzarmi ma lui si abbraccia ancora più contro di me, ‘Non andartene via, perfavore.’ Spalanco gli occhi immediatamente, lo guardo ma lui continuava a dormire, lo stringo immediatamente più forte ‘Mai, finchè tu mi vorrai io ci sarò. E questa è una promessa, Ethan.’

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Capitolo 10
*** Kiss Me Babe. ***


Quante cose sono cambiate da quando sono qua.. Ho degli amici, anche troppi. Passo un po’ di tempo anche con il mio fratellino, ho due lavori che in fondo mi piacciono anche. Poi mi piace Ethan, ho deciso. Potrei anche starci per un po’, mi piace. Mi nascondo nel suo collo e annullo ogni pensiero chiudendo gli occhi e sentendo il suo profumo. Sento qualcuno baciarmi sul collo, sorrido e gli mordo il collo, quando ho finito ammiro il mio lavoro. ‘Eth, ti ho fatto un capolavoro sul tuo bel collo!’ ‘Zitta e baciami donna.’ Scoppio a ridere, mi giro e lo guardo negli occhi. Mentre ci scrutavamo l’anima i nostri occhi si scontrano e quando le nostre labbra si stavano per toccare io mi alzo di scatto, mi tolgo tutti i vestiti apparte il reggiseno e le mutande e mi butto in mare,‘Vienimi a prendere Eth!’ Lui scoppia a ridere, si toglie anche lui tutti i vestiti apparte le mutande nere con spongebob disegnato davanti, ormai avevo le lacrime dal ridere! ‘Il grande e timoroso Ethan con le mutande di.. d-d-d-di Sp-p-p-onge-e-e-bo-b-b-b!’ E continuavo a ridere finchè non s’è buttato in acqua e m’ha buttato giù con lui, io nuotavo via e lui mi veniva a prendere, poi lui nuotava via ed ero io ad andarlo a prendere; mi butto fuori dall’acqua, faceva troppo freddo. Mi prendere e mi fa girare, lo guardo negli occhi e sorrido, che bello che è.Che belli che siamo. Alza la sua mano e traccia con il suo dito la linea della mia bocca, come se volesse segnare il suo amore con quel semplice gesto. Gli mordo il dito, gli esce sangue. Soddisfatta del segno lo bacio con tutto quelche ho, e mentre le nostre lingue ballano in una danza loro, io mi abbraccio di più a lui finchè qualche ragazzo stupido urla ‘Trovatevi una camera cazzo!’ Gli do’ un ultimo bacio, m’infilo i vestiti e vado dalla moto quando Eth mi raggiunge, ‘Dove stai andando?’ Guardo l’ora, oggi ho la mattina. Uffa. ‘Eth scusa ma ho la mattina al bar oggi, devo essere la tra tipo 5 minuti. Ci vediamo questo pomeriggio per le prove, per il nostro gruppo, no? A dopo’ Poi sto sulle punte e gli bacio il naso, faccio partire la moto e arrivo al bar. Finisco di lavorare per l’ora di pranzo, vado a casa oggi ho promesso a Nick di uscire con lui, ha ragione sono sempre fuori di casa. Appena arrivo corre fuori e mi abbraccia la gamba, lo sollevo e lo tengo in braccio. Sta piangendo come un pazzo, e solo una persona sarebbe capace di farlo. Ero fuori di me, lo sono ancora. Provo ad aprire la porta ma è chiusa a casa, sospiro. Nel frattempo la signora anziana della casa affianco ci saluta, ‘Volete venire dentro? Ho appena fatto il pranzo!’ Stavo per ringraziarla e dire di no quando Nick corre da lei e l’abbraccia, lei ride e lo bacia sulla guancia. ‘Siii! Nick ha fame, tanta fame.’ Poi entra in casa, scoppio a ridere e entro anch’io, ‘La ringrazio molto.’ La signora mi sorride calorosamente, ‘Figurati piccola.’ Appena finito di mangiare Nick si alza e gioca fuori in giardino, io e la signora lo guardiamo dalla finestra. Mentre aiuta la signora a pulire i piatti mi suona il cellulare, un messaggio di Ethan. Ha il mio numero?
Boh, comunque mi ha scritto di dirgli dove abito che mi veniva a prendere lui tra mezz’oretta. SOrridendo gli scrivo il mio indirizzo. Finiamo di pulire i piatti e ci sediamo sul divano in salotto. ‘La ringrazio davvero molto... Non è che mi potrebbe tenere Nick questo pomeriggio? Non so davvero dov’è mia madre e devo davvero uscire, ho le prove del mio gruppo in più sta sera devo anche lavorare nel negozio di musica fino alle 8 o 9 più o meno e non so davvero cosa fare con Nick.. Se non può capisco benissimo e-’ La signora mi guarda divertita, ‘Hai finito di farfugliare?! Sono felicissima di avere Nick, finalmente c’è qualcuno che mi fa fare un po’ la nonna! E per qualsiasi cosa succede a casa puoi sempre contare su di me, sono seria Angelina. Ci sono davvero.’ L’abbraccio e le stavo per rispondere quando sento mia madre urlare in mezzo alla strada facendosi quasi investire dalle macchine che passano sulla strada. La signora mi guarda e senza dire niente esce e prende Nick, io corro da mia madre che era ancora in mezzo alla strada ubriaca. La porto nel nostro giardino ‘Charlotte calmati. Ti prego.’ Ma lei continuava a dimenarsi, cercando di picchiarmi. Io entro in casa e chiudo la porta. ‘LASCIAMI USCIRE. SONO IO L’ADULTO. LASCIAMI. USCIRE. DANNATA FIGLIA.’ Dannata figlia. Dannata. Ovviamente. Io sono un errore, lo so. Nessuno mi voleva, lo so. Comincia a dimenarsi di nuovo per uscire. Proprio quando mi stavo per arrendermi mi lancia un piatto e comincia a uscirmi sangue dalla guancia, cazzo. Per fortuna entra Ethan che ancora sbalordito dalla situazione tiene mia madre ferma. Io corro a prendere delle pastiglie per farla dormire e gliele faccio ingoiare con forza. Dopo poco s’addormenta sul divano. Guardo mia madre dormire, io perchè vivo qua? Cosa le ho fatto? Sono sua figlia, no..? Perchè tutto questo odio..? Perchè? Chiudo gli occhi e crollo a terra, bagnata nel mio stesso sangue.Ethan mi abbraccia e crolla con me a terra. Mi alzo da terra, mi asciugo le lacrime. ‘Diamine uomo, dammi 5 minuti e usciamo!’ Corro su, mi spoglio, mi asciugo il sangue e mi ricambio. Prendo come al solito la chitarra e mi butto fuori, vedo Ethan di spalle che m’aspetta nel giardino, chiudo la porta piano piano così non mi sente e poi mi butto sulle sue spalle e lui mi fa girare girare e girare. Chiudo gli occhi e lascio andare dietro la testa, e giro, giro con il vento. Ci fermiamo e i miei occhi danzano avanti e indietro guardando sempre quelli di Ethan; avanti, e indietro indietro, e avanti. Poi lo bacio piano piano sulla bocca, e rimaniamo così, bocca contro bocca. Mi stacco e gli traccio la bocca con la mia mano, se c’è una cosa che adoro di lui è la sua bocca, che sembra essere in armonia con tutto se stesso; i suoi occhi, il suo corpo, il suo linguaggio corporeo. La sua bellezza silenziosa. Sorridendo andiamo dalla macchina, mettiamo la musica e cominciamo a cantare i Beatles a squarcia gola, o meglio, io li canto a squarcia gola mentre Ethan è troppo  impegnato a ridere, pfft. Perchè nessuno capisce le mie doti artistiche verso il canto, apparte il mio fan numero uno, la doccia? E’ assolutamente ingiusto. Ho provato a spiegarlo a Ethan ma non capisce, stranamente.

Dai, perfavore qualcuno mi scrive qualcosa?(:
Mi servirebbero delle opinioni ragazzi... xoxo

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Capitolo 11
*** Him ***


Più lo conosco più mi rendo conto di tutto quel che non so di lui, e certe volte mi rendo conto che non lo conoscerò mai affondo, non lo riuscirò mai a capire, ed è proprio questa la cosa fantastica. Mi giro e lo guardo, si. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto con lui è un’esperienza assolutamente nuova, buttarsi in strade sconosciute ogni dannata volta. Non mi accorgo nemmeno che siamo arrivati finchè Ethan mi scrolla la spalle, io lo fisso sorpresa, ‘Siamo già arrivati?’ Lui si avvicina, ormai ci stavamo sfiorando le labbra. ‘Lo so che sono così.. Come dire, bello intelligente simpatico sexy gentile int-’      
Scoppio a ridere, lui mi fissa allibito. ‘Oddio eri serio Ethan? Stavo solo pensando, di sicuro non a te.’
Lui mi guarda, mi scruta dentro con i suoi occhi azzurri.
Più lo guardavo negli occhi più mi rendevo conto che non avrebbe fatto altro che spezzarmi in due; in una relazione stabile di solito c’è chi fa e chi subisce.
Due che subiscono capita, però non si amano davvero, secondo me. Due che invece che non subiscono in una relazione è totalmente auto distruttiva. Stavo con un ragazzo prima, si chiama Jason. Siamo stati insieme per anni, io lo mandavo a fanculo e lui mi baciava. Lui diceva che mi odiava e io gli dicevo che io lo odiavo di più. Siamo stati benissimo. E malissimo. Ci amavamo a suoni di chitarra, sesso, sigarette e schiaffi. Relazione auto distruttive al massimo, ma non c’è mai stato nulla di così bello cazzo..! Entriamo in palestra, saluto tutti e cominciamo nella routine. Decidiamo di fare una nuova coreografia, io ballavo da sola e poi mi raggiungeva Ethan, eravamo tutt’e due arrabbiati con l’altro, era una danza contro il fuoco, contro se stessi. Chiudevi gli occhi e lo vedevi, facevi fluttuare il tuo corpo nell’aria e lo capivi. Appena finiamo mi suona il cellulare, mi scuso e rispondo. ‘Pronto?’ ‘Scusami sono Harry, chiudo adesso il negozio potresti venire appena possibile? Ti pago extra, ti prego...’ ‘Okay okay, mezz’ora e arrivo.’ Butto giù, mi butto negli spogliatoi e mi cambio. Poi mi ricordo che sono arrivata qui con Ethan, mi giro verso di lui ma lui era già vestito e pronto per andare, sorrido. Che carino. Salutiamo tutti e rimandiamo le prove a domani nel pomeriggio e la sera in un altro locale, saliamo in macchina. ‘Dove ti porto, allora?’ Ci penso su’, se vado direttamente al negozio poi come faccio a tornare indietro? La moto mi sembra che è a casa. ‘A casa capo!’ ‘Pfft.’ Continua a toccarsi i capelli, gli sudano le mani.. E’ nervoso. Imbarazzato? ‘Eth, che c’è?’ ‘Ehm.. Io ti volevo chiedere, cioè no, ma perchè, e no ma nel senso che eh..’ Frustrato ferma la macchina davanti a casa mia. Mi guarda, ‘A che ora finisci al negozio?’ ‘Alle 9.’ Sorride soddisfatto e si gira di nuovo verso di me, ‘Embè non eri di fretta!? Sciò, ciao ciao!’ Lo guardo incuriosita e frustrata, c’è sicuramente qualcosa che non mi sta dicendo. Esco e lui va’ via, prendo la moto e vado in negozio, finalmente arrivano le 9. Mentre chiudo il negozio penso a cosa fare questa sera, in ogni caso dopo domani comincia scuola. Uffa. Almeno è l’ultimo anno del liceo, dai. Sta sera probabilmente mi prendo un bel caffè, comincio a leggere il libro e poi vado in spiaggia.. E se ne ho voglia torno a casa sul tardi, però domani di mattina devo andare al bar. Poi ho le prove. E poi devo andare di nuovo in negozio. Ugh, chi me l’ha fatto fare!? Salgo sulla moto, faccio per girare a destra per andare da Starbucks quando ritrovo la moto di Ethan affianco alla mia, lo guardo confusa. Lui ride, ma ride sul serio, quando proprio butti la testa all’indietro e non pensi a nulla. Che carino che è. :3 ‘Seguimi, se ci riesci.’ ‘Pfft. Come se-’ Parte velocissimo, io ovviamente lo raggiungo e vado più veloce di lui, peccato che non so nemmeno dove stiamo andando... Dopo un’oretta di moto arriviamo in un ristorantino sul mare, bellissimo. Era tutto illuminato, con la luna che splendeva nel cielo. Era... Magnifico.

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Capitolo 12
*** Relationship ***


Lo guardo estasiata, ‘Mangiamo fuori!?! SI!’ Mi butto su di lui e gli bacio la guancia e scoppiamo a ridere insieme, come degli imbecilli. Sapete quella famosa frase che dice: ‘In amore sono tutti stupidi.’ Stronzate. Non lo siamo, lo decidiamo di essere. Perchè è la cosa più semplice, io lo so, lo vedo che piaccio a Ethan. Ma a me piace? Affermativo. Voglio una relazione con lui adesso? Non lo so. Ed è questo il problema. Prima di riflettere troppo e rovinare l’atmosfera gli prendo la mano e lo trascino dentro. Ci mettiamo in un tavolo dalla finestra per vedere il mare, guardo il locale. Era tutto di legno, e dentro c’erano tutte delle cose per il mare come se fossimo in una barca. Chiudo gli occhi e torno indietro in quel giorno, in quel ristorante. Mio padre che provava a calmarla, ma lei non voleva essere calmata, no. Lei voleva essere presa a e abbracciata cazzo ma mio padre non ci arrivava. Uno dei tanti motivi per cui le cose non sono mai andate, tra parentesi. Sento una mano gelida che mi tocca la mano; apro di scatto gli occhi e vedo gli occhi di Eth che mi guardano incuriosisti, ‘Tutto bene angie?’ Gli sorrido e vengo salvata dal cameriere, ‘Cosa prendete?’ ‘Una coca e un burger cheese.’ ‘Due per piacere.’ Non ci risponde nemmeno e va’ via, tanto meglio. Mi giro di nuovo verso Eth, ‘da quant’è che balli?’ Chiude gli occhi come per scacciare dei brutti ricordi, dei demoni. ‘Tanto. 4 o 5 anni almeno.’ Poi li riapre. ‘E te? Hai talento.’ Gli sorrido e mi sento riscaldare un pochino dal suo complimento ‘Non molto, due anni e mezzo credo.. Però ballo da sempre, mi è sempre piaciuto.’  Arriva il cibo ed eravamo tutt’e due troppo occupati a mangiare per parlare, finiamo e usciamo. Andiamo sulla spiaggia, mi butto a terra a mo’ di angelo. Guardo su nel cielo, ci sono tantissime stelle e il cielo e blu, blu notte. E’ una sfumatura di blu stupenda, non so se avete presente. Eth si butta sopra di me e così finiamo per rotolarci nella sabbia come degli stupidi, scoppiamo tutt’e due a ridere. Siamo insabbiati nella sabbia, io sopra di lui. Appoggio la mano sul suo cuore, sentendo i suoi battiti, poi m’avvicina e appoggio l’altra mia mano sulla sua guancia, cuore contro cuore. Appoggio la mia bocca sulle sua rosea bocca, finchè il nostro innocente bacio si trasforma in una lotta per dominanza. Era una danza che sapevamo ballare solo noi, ma allo stesso tempo nemmeno noi eravamo consapevoli di quelche stavamo facendo, ci giravamo avanti indietro io volendo impossarmi della sua bocca e lui lo stesso finchè, finalmente, ho vinto io! Viva me! Scoppio a ridere, mi spoglio mi giro verso di lui gli faccio la linguaccia e mi butto in acqua. E’.. Gelida. Poi mi sento presa e girata in aria da qualuno, chissà chi.. mmmh. ‘Ethie, non devi andare a casa?’ Siamo sdraiati sulla sabbia uno affianco all’altro. ‘Ma mi ascolti mai quando parlo angie? vivo da solo! Mio fratello non conta. Parlando, dovresti venire a stare da me. Seriamente. Non puoi continuare a vivere con tua madre. Vieni a stare da me, Angelina.’ Mi gira a guardare e vede la mia indecisione ‘Io ti voglio bene angie. Io ci sono.’ Scoppio a ridere, ‘Ah si? Anche mio padre me l’ha detto, come il mio ex e le mie amiche che non si sono ancora fatte sentire per non parlare della mia fottuta migliore amica che mi diceva che ci sarebbe sempre e sempre stata per me, che, appena le ho detto che mi dovevo trasferire non mi ha rivolto più la parola..! E poi sai cosa Ethan, ci sono tantissime cose che tu non sai su di me. Tantissime. Troppe. Sono una persona orribile. Ho fatto molti errori, troppi.’    
Chiudo gli occhi, per vedere la sua prossima mossa, anche se sapevo che mi avrebbe sicuramente sorpreso, infatti, come al solito lo ha fatto: ‘Chi ti ha mai detto che invece la mia sia stata molto meglio? Sai con che gente esco io, Angelina? Sai che fine hanno fatto i miei genitori, eh? No. Anch’io non ho passato una storia tra rose e fiori, sai?’ Guardo su, e sono in questi momenti che vorrei davvero avere una sigaretta. Lo guardo negli occhi, dolore. Perdità. ‘L’importante è volersi bene Eth. Mi sa che sta sera vado a casa, è da tanto che non ci vado e ho lasciato Nick dalla vicina, non so nemmeno come sta mia madre. Però grazie di tutto Eth.’ Gli accarezzo la guancia e sto per girarmi e partire quando lui mi prende per il polso, e mi avvicina così che le nostri due fronti si toccano. ‘Angie ma.. Ti andrebbe se stessimo insieme? Voglio che tu sia mia è solo mia, io ci credo in un ‘noi’. Che ne dici? Se vuoi puoi anche trasferire a casa mia? Ci tengo a te. Siamo molto simili, siamo tutt’e due rotti. Dimmi di si, dammi almeno una possibilità.’ Poi mi guarda e aspetta, aspetta. Quegli occhi così tristi, così speranzosi, così dannati così.. Come i suoi. E guarda com’è andata a finire. 

Ciao ragazzi! 
Che ne pensate, cosa dirà Angie? 
Prossimo capitolo esce entro domani sera, buona giornata tuttii! <3

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Capitolo 13
*** Changements! ***


Lo bacio lievemente sulle labbra prendo il casco e vado via, scappo. E per un secondo vorrei non essere Angelina Blackbird, per un secondo vorrei tornare da lui e baciarlo scoppiando a ridere ed essere felice. Baciarlo con tutta me stessa, trasferirmi da lui, andare al college con lui avere dei bambini ed essere felice, per sempre. Per un secondo vorrei non essere me. Sono cambiata, son cambiate troppe troppe cose.. Poi m’accorgo dalle macchina che mi stava venendo addosso e all’ultimo secondo la scanso mentre quelle si mette a clacsonare come un ritardato, bah. La gente. Arrivo a casa poco dopo, lascio la moto. Tutte le luci sono spente, apparte quella della cucina, starà mangiando? Appena m’avvicino sento mia madre e qualcuno discutere, meno male che Nick non c’è. Entro dentro, ‘Buona sera! Abbiamo ospiti?’ Entro in cucina, c’è mia madre abbracciata con.. No. Non è possibile. Il migliore amico di... Papà? Cosa ci fa Tony qua? Cosa ci fa abbracciato a Charlotte in quel modo? Mia madre non m’ha ancora guardato negli occhi, come se fosse colpevole di qualcosa. Tony si schiarisce la gola ‘C’è qualcosa che dobbiamo dirti. Sai che i tuoi litigavano molto, non andavamo molto d’acc-’ ‘Tony non ho 5 anni cristo. Ne ho passate. Ti scopi mia madre? Te la porti da te? Fammi capire.’ Sospira   ‘Si, stiamo insieme da un bel po’. Charlotte ti va se vai a letto così io e Angelina facciamo due chiacchere?’ Lo bacia sulle labbra e poi sale su senza nemmeno degnarmi di uno sguardo. Preparo il tè, e ci sediamo sul tavolo. ‘Tony, dai dimmi tutto. Ci conosciamo da una vita, spara.’ Chiudo gli occhi in attesa di quelche mi sta per dire; ‘Io sono innamorato di tua madre. So che ha ripreso a bere da quando è morto tuo padre, però io posso cambiare le cose. Io voglio cambiare le cose. Tuo padre ti ha detto che sono italiano, vero? Mi vado a trasferire in Italia. E tua madre verrà con me. Te tra poco compi 18 anni, no? Lo puoi tenere te, Nick? Non ne ho ancora parlato con tua madre, ma non so se ci prenderemo anche Nick.’ Io lo guardo ancora allibita da tutto quelche m’aveva detto. Mi sfrego la testa, mia madre si trasferisce in Italia con Tony, e forse Nick? ‘Tony guarda che io Nick non lo posso tenere fino a gennaio, ci sono ancora un po’ di mesi fino a gennaio, siamo solo a settembre. In più se lo tenete voi Nick io vorrei sapere se è in un ambiente adatto alla sua età, se lo trattate bene e così via discorrendo ma sopratutto voglio rimanere in contatto con lui e vorrei anche che mi venissse a trovare per un po’ di giorni nelle vacenze ed eventualmente decidere se vorrà stare da me o rimanere con voi, Tony.’ Chiude gli occhi e si prende la testa tra le mani, Tony fa sempre così quando pensa...Dopo 5 minuti li riapre ‘Angie mi dispiace, dio se mi dispiace. I tuoi litigavano quasi sempre e più spesso per colpa mia.. E si sa, anche  per... ‘Somma lo sai dai tuo fratello, ecco. Tua mamma sopratutto dopo la morte di tuo padre ha rinnegato di averti e non ti vuole più vedere, se continuiamo così te finisci in un’ospedale psichiatrico e lei in prigione oppure s’ammazza come ha fatt-’ Ero diventata viola dalla rabbia, viola. ‘STA ZITTO T’AMMAZZO.’ Chiudo gli occhi sperando di calmarmi ma niente, le immagini di quel giorni mi rimangono impresse come se fosse ieri. Le lacrime vogliono scendere ma non trovano più il sentiero nella mia faccia, non lo trovano più. Devo finire quest’anno, e poi tutto si esaudirà. Sorrido, ri calmandomi. Tony mi guarda quasi con timore, ‘Dimmi dai che prima facciamo meglio è. Domani ho anche scuola, che bello.’ Notare il sarcasmo. ‘Okay, allora noi pensavamo di partire il più presto possibile, tipo non so domani se non sta sera.. Abbiamo già fatto tutte le valigie; io non ce la faccio a vedere tua madre in queste condizioni. Non ce la faccio. Lo so che forse non ti avrà trattato nei migliori dei modi però anche lei non sta bene, per nulla. Sopratutto dopo che ha saputo tutte le.. Verità su tuo papà.. Ascolta io ti lascio una busta con dei soldi, la casa te l’ho pagata fino a il mese prossimo, tanto hai due lavori, no? Ce la farai benissimo. Riguardo a Nick lo prendiamo sicuramente per quest’anno, se vuoi nelle vacanze di natale lo puoi venire a trovare oppure lo mandiamo noi da te. Inoltre chiamaremo noi una volta a settimana così senti Nick, okay?’ Deglutisco, è per il meglio. ‘Perfetto. Nick la sa tutta ‘sta cosa? Sei sicura che voglia?’ Imbarazzato si guarda le mani e incomincia a giocarci, ‘Io..beh..insomma..più o meno.’ Sospiro, non gli avranno detto nulla come al solito, secondo me non sarà per nulla felice. Affari loro.
Speriamo che si trovi bene almeno.. Se io non sarò felice almeno spero che lo sarà Nick. Speriamo. Aiuto Tony a portare tutte le valigie nella sua macchina, poi mi ricordo che Nick era dalla vicina. Non lo posso tenere io Nick, se arriva la polizia lo mandano in una famiglia chissà dove e al momento soldi ne ho pochissimi. Non ce la farei a mantenerlo. Già dovrò cominciare a pagare tutte le bollette, il cibo etc. ‘Tony ma Nick è dalla vicina, lo sai? Mi sa che devi aspettare fino a domani per partire. Non ti posso aiutare perchè io domani vado a scuola e mi devo svegliare presto visto che dalle 5 alle 7:30 lavoro.’ Tony mi guarda scioccato. ‘Dalle 5 alle... 7.30?! Sei impazzita?!?’ Adesso sono io che lo guardo allibita. ‘Ma... Non te l’ha detto Charlotte, mia madre? Pagavo io le tasse, le bollette, la casa, la scuola di Nick, cibo; tutto. Sono in debito con la banca, se non restituisco i soldi entro la fine del mese prossimo mi tolgono la casa e mi mandano in una famiglia adottiva probabilmente, fino almeno a quando compio 18 anni. Per questo ho paura che voi due ve ne andate, se vengono gli sbirri e si accorgono che mia madre non c’è sono nella merda...’
Tony mi sorride e mi da’ la busta con dei soldi ‘Ci sono tanti soldi Angie, fanne buon uso che ti serviranno. Nick l’ho già preso prima dalla vicina, adesso è in camera tua che dorme.. Va bene se dormite insieme? Io vado tua madre, probabilmente non ci vedremo domani visto che ti svegli presto. Lo so che non è stato semplice ma puoi cambiare le cose, puoi vivere davvero adesso. Senti, hai la casa per te.
Lavori come una dannata per cui avrai un po’ di soldi. Io ti consiglio di finire il liceo, aspettare un anno e poi andare all’università. Rilassati, fatti un giro con la chitarra e vivi un po’; proprio come avrebbe fatto tuo padre. Io lo so, ti conosco. Sei come lui, ti si legge negli occhi che sei come lui. Bene e male eh, io non sarei così felice..’ Io scoppio a ridere e lo abbraccio, nonostante tutto mi ha dato dei soldi, del comforto, dei consigli e gli voglio un po’ di bene, nonostante tutto. Vado su e vedo Nick che dorme sul mio letto, sorrido, è troppo carino. Finalmente potevo cambiare, seriamente cambiare. Vorrei tagliarmi i capelli stile rock ‘n roll, farmeli blu o rossi fuoco; qualcosa che indichi che sto cominciando di nuovo, da capo. Andrà tutto bene, e basta. Metto la busta in un cassetto affianco al letto. Spegniti, commando al mio cervello. Mi sdraio pian piano affianco a Nick, lo abbraccio e m’addormento con il mio fratellino tra le mie braccia. 

E' lunghino, prossimo capitolo a presto! 
Buona serata! <3

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Capitolo 14
*** Surprise Surprise! ***


Suona l’allarme, pigramente la spengo.Guardo la finestra è ancora buio, che cazzo di ore sono!? Sono quasi le 5. Merda è vero oggi lavoro. Perchè è apero anche la mattina presto quel bar?! Ah, giusto. Ci sono i pescatori mi sembra. Aaaaah. Esco dalla mia camera praticamente dormendo,c’è un odore strano. Che cos’è?! Mah, sarò io. Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce, mi asciugo i capelli così che mi scendono lisci fino all’ombelico. Torno in camera, come mi vesto per il primo giorno? Quest’anno mi diverto, è l’ultimo voglio divertarmi e fregarmene di tutto, per una volta nella mia vita. Jeans cortissimi, leggins bucati old style, maglia dei nirvana corta così che si veda il mio piercing e parte del mio reggiseno rosso fuoco. Poco eyeliner, un po’ di mascara e per finire rossetto rosso sangue. Prendo la mia giacca in pelle, la mia chitarra e nella custodia ci butto un quaderno con una penna. Prendo una mela e esco di lì. Mentre finisco la mela vedo una macchina che si avvicina e fa scendere un ragazzo che non riesce nemmeno a stare in piede, è divertente vedere come prova ad arrivare nella casa affianco alla mia. Fantastico, un ubriacone come vicino; sarà divertente, poco ma sicuro. Si stava avvicinando verso di me per poi andare a casa sua quando cade sul giardino come un idiota. Scoppio a ridere, finisco la mela e la butto lontano, poi aiuto ‘sto povero ragazzo ad arrivare a casa. Arriviamo al suo portone ‘Serve una mano o pensi di farcela?’ ‘Da qua tutto okay, ci si vede a scuola.’ Poi entra e io vado dalla moto quando mi ricordo che devo lavorare. Cazzo come ho fatto a dimenticarmelo! Salgo sulla moto quando sento qualcuno fischiare, mi giro e vedo che c’è ancora la stessa macchina. WTF!? ‘Se hai finito di fare il pervertito di consigliare di andare a casa per dormire almeno un’oretta, ci si vede.’ Gli faccio l’occhiolino quando gli sento dire qualcosa su Megan Fox, mi vien da ridere però è vero. Apparte i miei occhi sia di fisico che di viso le assomiglio molto. Anche se lei ovviamente è sempre superiore a me, la adoro. Dopo 5 minuti di guidare come una pazza schizofrenica arrivo con 10 minuti di ritardo, sospiro di sollievo, poteva andare definitivamente peggio dai. Entro dentro pensando di vedere Elle arrabbiatissima ma al contrario, mi sorride raggiante. ‘Elle... Scusa se sono arrivata in ritardo.. Non sapevo cosa mettermi e-’ Scoppia a ridere ‘Tesoro stai tranquilla, a dir la verità son sorpresa di vederti qua! Sai e il tuo primo giorno di scuola e sarai un po’ emozionata..’ Prima che potessi rispondere arrivano un gruppo di pescatore, mentre Elle ordina io comincia a tirar fuori le brioche, i panini e il resto del cibo che avevamo. ‘Allora, sei emozionata di andare a scuola? A casa come va’? Fatto nuovi amici??’ Le sorrido, com’è gentile... ‘Primo giorno di scuola? Naaah, non vedo l’ora di far casino e di spezzare un po’ di cuori! A casa normale, il solito. Amici molti, sono diventata amica con 4 ragazzi davvero belli si chiamano: Mitch, Nate, cole e Shawn mi sembra. Poi ho conosciuto Matt e Dana, e poi tutti quelli nel gruppo di Dana e Ethan...’ Mi guarda incuriosita ‘Ethan? Il fratello di Taylor, no? Sono ancora qua? Mi sembrano che partono oggi di mattina.’ Spalanco gli occhi ‘Davvero? Ma.. Non me l’ha mai detto...’ Mi sorride con gli occhi tristi ‘Ti piaceva già? Mi dispiace piccola..’ Le sorrido ‘Tranquilla Elle, finisco qua e invece che andare a scuola mia sa che corro a casa per vedere se ci sono ancora così saluto bene Nick e poi corro da Ethan sperando che non sia già partito; e te? Cosa ci fai ancora qui?! Via, sciò susu vai a casa!’ Scoppia a ridere e mi abbraccia ‘Per qualsiasi cosa fammi sapere!’ Poi esce, io rimango lì come uno zombie cercando di far bollire la mia rabbia da sola anche se l’adrenalina e lo scazzo continua. Mi ha usato, praticamente? No, ci deve essere una spiegazione. Lo spero vivamente per lui. Chiudo gli occhi, respiro grande. Continuo a serivre pescatori, sono tutti molto simpatici infondo. Appena finisco alle 7.30 arriva Elle e io scappo fuori vado subito dalla moto e vado a casa, ma non c’è nessuno e la casa è mezza vuota. Saranno già partiti, affianco al frigo c’è una lettera è di Nick. La prendo e la metto nella tasca poi esco chiudo a chiave e vado dalla moto. Sistemo la chitarra e mi ricordo che non so nemmeno dove abita Ethan. E adesso!? Prendo il cellulare e chiamo Dana immediatamente, quando pensavo che non mi avrebbe mai più risposto mi risponde con una voce assonnata ‘Che c’è? Sta morendo qualcuno?’ ‘Forse. Dove abita Ethan? E’ importante.’ Sento silenzio per qualche secondo, ‘Non te l’aveva detto vero? Che se ne andava, intendo?’ Chiudo gli occhi cercando di calmarmi. ‘Dana. Dove. Abita. Ethan.’ Mi da’ il suo indirizzo, è a mezz’oretta da qui. Si, addio scuola per oggi. Che peccato, ero anche vestita bene.. Dopo 20 minuti arrivo, ormai erano le 8. Arrivo davanti alla loro casa, erano già in macchina pronti per partire. Taylor era già in macchina, Ethan stava già chiudendo la porta. Io scendo dalla porta e mi appoggio silenziosamente al muro aspettando che o mi veda o faccia finta di niente e se ne vada.
Si giro subito verso di me, sospirando. Non riesce nemmeno a guardarmi in faccia, non parliamo di guardarmi negli occhi, per carità. 

Che mi dite ragazze? Ero indecisa, alla fine mi ha un po' stufato Ethan, un po' troppo ragazzo perfetto; pareri?((:
Prossimo capitolo domani o al massimo dopo domani sera, scusatemi ma ero all'internazionale di Ferrara 'sto week end!
Grazie a tutti quelli che seguono con me le avventure di Angie, da quando comincerà scuola diventerà più divertente, buona serata a tutti!!

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Capitolo 15
*** Red Hair! ***


‘Ethan. Perchè vai via? E guardarmi negli occhi quando parli cazzo.’ Mi guarda negli occhi e comincia a balbettare scuse del genere che non voleva e bla bla bla. ‘Dimmi perchè te ne vai, te ne prego.’
‘Vado via perchè.. Ho una borsa di studio.’ Scoppio a ridere, ‘Strano perchè se non mi ricordo male mi hai sempre detto che fai schifo a scuola. Non mi dire stronzate. Sei maggiorenne, no? Genitori non ne hai praticamente, perciò ripeterò un’ultima volta la mia domanda e te mi risponderai sinceramente. Perchè te ne vai via, Ethan?’ Nello stesso momento vedo una ragazza con i capelli rossi venire verso di noi con dei panini in mano, mi sorride e si gira verso di Ethan ‘Tesoro, ho preso dei panini per il viaggio. Ci aspettano i miei genitori, andiamo? Ti aspetto in macchina, fai presto!’ Poi entra in macchina. Mi vien da ridere, non ci posso credere.. Mi guarda con gli occhi tristi e prova ad aprire la bocca ma nessun suono ne esce, non so davvero cosa fare. Me ne vado, basta. ‘Embè che vuoi ancora? Divertiti, e potevi anche dirmelo prima invece che farmi soffrire ancora per nulla. Io sorrido, spero che passi una bella vita Ethan, addio.’ Apre la bocca come per dire qualcosa ma poi la richiude, rendendosi conto anche lui della situazione. Mi giro quasi sperando che non fosse come tutte le altre persone nella mia vita che entrano pian piano come ne escono. Quasi quasi spero che urli “Vaffanculo a tutto, andiamo dove vuoi, come vuoi. Ti amo angie.” Solo che lui non si gira, solo che mentre io salgo sulla mia moto lui sale nella sua macchina e mentre io accendo la moto lui accende il suo cuore alla rossa baciandola. Prima di scoppiare in lacrime come una ragazzina patetica sfreccio dalla parte opposta facendomi trascinare dalla velocità, non so nemmeno io quanto forte sto andando. Non riesco a fermarmi. Un’oretta dopo mi fermo, mi metto a lato della strada, sono quasi le dieci. Se vado in città arrivo verso mezzo giorno, cosa potrei fare oggi? Quest’anno mi diverto e basta, l’avevo già deciso. Di sicuro non sarà uno stronzo a impedirmelo. Sorrido, la vita è bella ragazzi! Risalgo in moto, mi giro e parto per la città pensando già a cosa fare. Tagliarmi i capelli? Mmmmh. Nah, pensavo più a tingerli. Si, mi faccio il labret e mi tingo i capelli. Rosso? Un bel rosso fuoco, sisi mi piace. Arrivo in città e mi fermo da Starbucks, c’è una ragazza della mia età circa, perchè non è a scuola o al college? Non sono affari miei in ogni caso. Le sorrido e lei mi guarda incuriosita. ‘Un mocaccino per piacere.’ ‘Subito, non per farmi gli affari tuoi ma non dovresti andare a scuola?’ Poi guarda la mia chitarra come per capire se ero una barbona o saltavo scuola e basta. ‘Si si ma oggi non ci potevo andare per motivi. Pensavo di farmi i capelli rossi e un piercing anche, sai? E te, te perchè non sei a scuola..?’ Mi sorride, è davvero carina. Ha i capelli biondi e corti con delle meche blu dello stesso blu dei suoi occhi. ‘Nah devo lavorare ancora oggi, arrivo domani. Abito un po’ fuori da qua, ancora un anno e son fuori da qua, finalmente. Mi chiamo Hailey. Ti vuoi sedere a un tavolo? Tanto non c’è nessuno per un po’, mi sa.’ Ci sediamo a un tavolo e cominciamo a parlare, lei mi parla di come la sua famiglia è un disastro. Di come i suoi genitori non la capiscono e sono dei “materialisti di merda”. ‘Io mi son stufata della civiltà, di tutte queste etichette morali. Tra poco andremo in giro con un etichetta come i cani con sopra scritto “grassa”, “anoressica”, “alta classe” etc. Mi fanno schifo, tutti. I politici, quelli che ti prendono i soldi, quelli che governano ‘sta merda di stato. Tutte le associazioni che dicono che fanno ma le persone continuano a morire, la crisi continua e non fanno nulla. Ma io me ne andrò, questo è sicuro Angie. Hai mai letto ‘Into The Wild?’ Oppure un qualsiasi libro di Jack London.’ Ci penso su, ‘No leggo molto ma non li ho mai sentiti. Appena posso li leggo, prommesso Hailey. Ci vediamo a scuola? C’è solo un liceo qua, no?’ Mi sorride un po’ rincuorata ‘Sisi! Allora ci vediamo a scuola, ti faccio anche conoscere gli altri. A domani bella.’ Ci abbracciamo come se fossimo amiche da sempre e esco con una nuova sensazione. La sensazione di avere qualcuno che ti vuole bene, davvero. Ti senti bene, dentro. Sorridendo vado dal parrucchiere dimenticandomi un po’ di tutto, dopo meno di un’ora ho finito, capelli lunghi rossi fuoco. Si, ci sto davvero bene. Pago e vado in un negozio di piercing che era lì affianco e mi faccio il side lip, fortunatamente non costava molto. Stavo passando davanti a delle donne africane che stavano facendo treccine a delle bambine e ripenso a quelche m’ha detto Hailey prima: ‘Ci staresti davvero bene con delle treccine, hai i capelli così lunghi e poi rossi sarebbero davvero fighi.’ Si cambia, no? Sorrido ad una signora che al momento non era occupata e mi stava guardando, le chiedo per se mi potrebbe fare le treccine: Lei mi sorride e mi fa segno di sedermi su una sedia davanti a lei, appena mi sedio incomincia. 

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Capitolo 16
*** The End. ***


Questa storia è finita, non riesco più a continuarla. Tra poco la cancellerò, grazie a tutti quelli che l'hanno seguito e letta.:)

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