With the Moon

di Nana Kudo
(/viewuser.php?uid=214982)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New moon ***
Capitolo 2: *** Waxing crescent ***
Capitolo 3: *** Back from London ***
Capitolo 4: *** Suspects ***
Capitolo 5: *** Aoko's plane: Dangerous date ***
Capitolo 6: *** Aoko's plane: Detective appearance ***
Capitolo 7: *** Aoko's plane: Half Moon ***
Capitolo 8: *** Have you ever been a detective? ***
Capitolo 9: *** Baro! ***
Capitolo 10: *** Who's over me? ***
Capitolo 11: *** Gibbous moon: New information ***
Capitolo 12: *** The plane ***
Capitolo 13: *** Captured ***
Capitolo 14: *** Full Moon: Run! ***
Capitolo 15: *** Full Moon: Pandora ***
Capitolo 16: *** Full Moon: Till the very end ***
Capitolo 17: *** Complications ***
Capitolo 18: *** Any way ***
Capitolo 19: *** Cobra ***
Capitolo 20: *** Behind the mask ***
Capitolo 21: *** Hope and illusion ***
Capitolo 22: *** It will rain ***
Capitolo 23: *** How? ***
Capitolo 24: *** Poker Face ***



Capitolo 1
*** New moon ***


                                     NeMoon
 
 


Il buio.
La prima notte del mese lunare in cui la luna non si vedeva, ma che accompagnava il suo alleato, il ladro fantasma Kaitou Kid.
Questa volta il suo obbiettivo era il “Blue Night”,  uno zaffiro che alla luce del sole era nero ma col bagliore della luna diveniva magicamente blu.
Dalla terrazza dell’edificio in cui era postato poteva vedere le miriadi di poliziotti che circondavano l’hotel in cui si trovava il gioiello, e qualche minuto dopo anche l’arrivo dell’ispettore Nakamori.
Le sue parole si potevano quasi udire da lassù da quanto urlava. Continuava a urlare gli ordini ai suoi subordinati e a chiedere sempre più poliziotti, ma non aveva capito che più c’è n’erano più facile sarebbe stato per il ladro portarsi via la gemma.
“10.58, è ora di entrare in azione” disse guardando il suo orologio da polso.
si avviò sul bordo della terrazza, dove tra qualche secondo ci si sarebbe buttato.
“It’s showtime” fù la sua ultima parola prima d’iniziare lo show, come lo definiva lui.
 
11.00 p.m.
“Ispettore Nakamori!Kid è entrato! Kid è entrato!” continuava ad urlare un poliziotto.
Come sentirono quelle parole, Nakamori e altri agenti raggiunsero di corsa il posto, ma purtroppo del ladro non c’era più neanche l’ombra.
“È andato da quella parte!” rispose il subordinato agli sguardi seccati dei compagni, indicando verso destra.
“Muovetevi! Dobbiamo acciuffare quel ladro da quattro soldi una volta per tutte!”
“Agli ordini!”
Tsk, è davvero un cretino a cascarci sempre…
Pensò il “poliziotto” togliendosi la maschera e la divisa, tornando ad indossare il suo solito completo bianco.
Senza alcun disturbo da parte dei subordinati si avviò verso la sala in cui era custodita la gemma, e iniziò ad inserire la password per aprire la teca contenente il gioiello.
La password l’aveva sentita poco prima proprio dallo stesso Nakamori, che l’aveva chiamato per chiedergli se, dato ch’era un mago come Kid, ci fosse modo di rubare la gemma senza far partire gli allarmi.
La missione più facile di tutte…
Pensò lui una volta aperta la teca e messo la gemma nel taschino della giacca.
Ma mentre stava per uscire, si ritrovò l’ispettore alle sue spalle.
“Credevi di potermi scappare, ladro da quattro soldi?” gli chiese con ironia Nakamori.
Ora si che inizia il divertimento.
“Mmh… vedo che finalmente mi ha trovato Nakamori. Bravo, pensavo non sarebbe venuto”
Così detto iniarono una corsa senza sosta verso la terrazza, dove il ladro si ritrovò circondato.
“Arrenditi Kid! Ormai sei in trappola”
Ed è qui che si sbaglia…
“Vi ringrazio per aver assistito al mio spettacolo, spero ci sarete anche al prossimo” disse sorridendo.
Con una mano portò il mantello di fronte al viso, e riabbassandolo la zona si coprì istantaneamente di gas.
E anche questa volta ce l’abbiamo fatta
 
“BAKAITO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”  gli urlò contro Aoko. “Mio padre non è un buono a nulla! Infatti sono sicura che la prossima volta riuscirà ad arrestare Kaitou Kid!!”
“Aspetta e spera Aoko, in fondo stiamo parlando dell’ispettore Nakamori” le rispose l’amico seccato.
Era un pomeriggio di Settembre, e i due stavano tornando a casa da scuola per la via vicina al fiume.
“Kaito, posso sapere perché lo difendi sempre?” gli chiese la ragazza con un velo di tristezza.
“P-perché è un mago, proprio come me” s’inventò Kaito.
“Ruba per poi buttare via o restituire il gioiello rubato. A volte penso che lo faccia apposta solo per prendersi gioco di mio padre”
“No, non lo fa per quello” rispose Kaito, forse con un tono troppo sicuro e serio.
“E tu come fai a saperlo?” gli chiese stupita l’amica.
“Ehm… no così, credo che se ruba e restituisce subito dopo ci sarà un motivo!” s’inventò mentre rideva nervosamente.
“Secondo me è un pallone gonfiato”
“Come scusa?!”
“Si, come tutti i maghi d'altronde!” rispose l’altra.
Inutile dire che in pochi secondi iniziarono una nuova litigata.
 
No, io non voglio prendermi gioco di tuo padre Aoko, voglio solo vendicare il mio ch’è stato ucciso per via di un pazzo che crede nella vita eterna. Per via di un pazzo che vuole vivere per sempre e che pur di raggiungere il suo scopo è disposto ad uccidere chi gli si mette contro, perfino innocenti.
Pensava Kaito sdraiato sul letto.
“Ji-Chan”
“Si, signorino?” rispose il maggiordomo/assistente entrando in camera del ragazzo.
“ieri la luna non c’era, quindi non sono riuscito a vedere se il Blue Night è Pandora o meno; potresti controllare se sta sera la luna si vedrà per favore?”
“Certo, non c’è problema” disse lui di rimando per poi salire in terrazza a controllare.
Aspettò che la porta si chiudesse per alzarsi dal letto.
“Papà…” bisbigliò lui avvicinandosi all’entrata della stanza segreta, quella in cui si trovava l’equipaggiamento per quando si travestiva in Kid, e che raffigurava il padre durante uno spettacolo di magia. In quel momento mille ricordi lo sfiorarono.
Le giornate passate col padre ad imparare nuovi trucchi di magia, tutti gli spettacoli a cui aveva assistito, la sua morte… Sono dovuti passare 8 anni prima che lui scoprisse tutto, prima che lui per sbaglio aprì la porta che portava alla camera segreta, prima che scoprisse che il padre era Kaitou Kid, il ladro gentiluomo…
8 anni prima di scoprire perché suo padre era morto e per mano di chi.
Il solo pensiero di quell’organizzazione gli fece serrare i pugni dalla rabbia.
“Ti giuro che un giorno mi vendicherò di quei bastardi che ti hanno ucciso, non avranno mai Pandora, a costo della mia vita”
 “Signorino Kaito, la luna oggi si vede. Non molto perché oggi è crescente, però c’è!” disse l’uomo un po’ affaticato per la corsa appena fatta.
“Grazie Ji-chan, mio padre faceva bene a fidarsi di te” gli intimò il ragazzo.
Poi si avvicinò al suo comodino, e aprendo un cassetto n’estrasse un gioiello nero.
“Su andiamo”
 
 “Allora, è riuscito a rubare la gemma?”
“ si capo, a quanto pare ci è riuscito anche questa volta”
“mmh… se dovesse essere Pandora, sai già cosa farne di quel pagliaccio, vero?”
“certo signore, conti pure su di me”
La chiamata terminò in quell’istante, quando una figura irriconoscibile, dato il buio della stanza, si avvicinò alla finestra ed estrasse una foto dalla tasca.
“Preparati. La tua fine è vicina, ultimo mago del secolo” disse lui, prima di aprirla e gettare la foto.
“Ci hai fregati una volta, ma non ci cascheremo di nuovo, Toichi Kuroba”.                                                  

Blacky's Corner:
Konnichiwa!!! ^^
come promesso sono tornata il prima possibile con questa nuova long (visto che brava xD)^^
il primo capitolo non dice quasi nulla, lo so, ma serve come introduzione.
comunque spero vi piacerà! :)
i capitoli saranno più o meno 29 (poi dipende dall'idee che mi vengono), come il tempo impiegato dalla luna per finire tutte le sue fasi.
infatti ho iniziato con la luna nuova^^
dato che non sono di molte parole -.-
vi saluto e ci vediamo domani col prossimo.

XXX,
Black_Princy              

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Waxing crescent ***


                                                                       Waxing Crescent
                                                                        Luna Crescente
 
 
 
“Mmh…”
“Allora? È Pandora?”
Luna crescente. Kaito e Jii erano saliti in terrazza per controllare se il famosissimo e preziosissimo Blue Night era Pandora, la gemma che dona l’immortalità. Il più giovane continuava a girarsela tra le mani con uno sguardo indecifrabile, tanto da far venire ansia a chi gli stava accanto.
Dopo minuti che parevano ore, finalmente parlò:
“No, neanche questa volta ci abbiamo azzeccato… un altro buco nell’acqua purtroppo” disse Kaito alzandosi in piedi e tornando a casa. “Domani vado a riportarla indietro”
“E che farà ora, signorino Kaito?” gli domandò il suo alleato.
“Quello che faccio sempre, cercare un’altra gemma e mandare un avviso a Nakamori”
“Ehm… già, certo”
“Tranquillo Jii-chan, tra poco vedremo quell’uomo in televisione urlarmi contro”
 
“CHE COSA?!” urlò stupito l’ispettore Nakamori.
“Si, Kid ha già mandato un altro dei suoi avvisi” rispose un agente di servizio alla centrale.
“Dà qua!”
 
                                        Martedì, alle 18.30 verrò a prendere
                                        la gemma del mistero, il Cigno Rosso.
                                             

                                                                              Kaitou Kid 

 

“Non ci posso credere! Quel ladruncolo da strapazzo tornerà già in azione!” urlò sempre più incavolato Nakamori mentre strappava il bigliettino in mille pezzi.
“Otòsan, ti ho portato la cena!” Aoko era appena arrivata.
“Oh ciao Aoko” sbuffò il padre.
“Qualcosa non và?” chiese lei preoccupata all’agente.
“Kid ha inviato un altro dei suoi biglietti di avviso, sta volta il suo obbiettivo è il Cigno Rosso”
“CHE COSA?!” una cosa è certa, Aoko era identica al padre quando sentiva il nome Kaitou Kid.
“Ma non ha già rubato il Blue Night ieri sera?! Questo non ha niente di meglio da fare che andare a rubare in giro?!”
“Ecco… è un ladro, non un ingegnere” rispose l’agente con un falso sorriso.
“Non contraddirmi!” ecco, in pochi secondi quella che doveva essere una tranquillissima centrale era diventata peggio di un mercato.
 
“Hai sentito Aoko? Domani Kid tornerà in azione!” disse Keiko all’amica.
“Ah, si… me l’ha detto mio padre” rispose la ragazza per poi tornare ai suoi pensieri.
Quella notte non aveva chiuso occhio ripensando al biglietto di Kid e a ciò che gli aveva detto l’amico qualche giorno prima.
“No, non lo fa per quello”
Qualcosa in quella frase l’aveva colpita. Forse il modo in cui l’ha detto? O forse la frase stessa?
E allora se non lo fa per prendersi gioco di mio padre qual’è il vero movente dei suoi furti? Perché butta o restituisce ciò che ruba? E poi perché è sparito per 8 anni?
La sua testa si stava pian piano riempiendo di domande, quando tutto quel mistero si dissolse come la nebbia, appena una voce a lei famigliare la chiamò: “Hey Aoko, vuoi tornare a casa o preferisci rimanere quì a scuola?” le chiese con quel suo tono irritante Kaito.
Che ore erano? Eppure l’ultima volta che Keiko le aveva rivolto parola era subito dopo l’intervallo. Possibile che il tempo fosse volato in questo modo senza che lei neanche se ne fosse accorta?
“Spiritoso” si limitò a rispondere lei, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta. “Allora? Vieni o vuoi rimanere quì a scuola?” gli chiese la ragazza ridendo.
“Non se ne parla nemmeno di rimanere quì! Mi sono già fatto quasi otto ore quà dentro, credo che la punizione sia finita!” rispose lui spingendola fino a fuori il cancello.
“Sta sera mio padre non c’è, ti andrebbe di accompagnare Aoko a mangiare un gelato?” chiese al suo amico, una volta fuori dalla scuola.
“Ehm… sta sera? Beh ecco, vedi, ho un impegno purtroppo” balbettò l’altro.
“Capisco,” cominciò lei tirando un sospiro rassegnata. “vorrà dire che farò qualcos’altro” finì per poi rivolgergli un sorriso, che fù subito ricambiato.
“Ci vediamo domani a scuola allora!” gli urlò lei mentre correva verso casa sua.
“A domani!”
“TSK! Perché Aoko deve sempre essere così gentile con quel cretino?!” urlò la ragazza mentre sbatteva la porta di casa.
 
18.28:
“Signorino Kaito, è sicuro di quello che stà per fare? Non è meglio rimandare a un altro giorno?” iniziò Jii con quel discorso, quello che gli faceva ogni maledetta volta che Kaito doveva rubare qualcosa.
“Si ne sono sicuro”
Quando fa così è davvero un rompiscatole, non lo sopporto proprio!
Continuò con i suoi avvertimenti per minuti interminabili, ma poi fù costretto a lasciare il ragazzo, che in men che non si dica salì sul bordo della terrazza di un hotel vicino al museo in cui si trovava il suo obbiettivo.
Prima che cambi idea e torna a rompere…
“Aspettami in macchina” fù l’ultima sua frase prima di volare via col suo deltaplano.
“Master Toichi, lei che veglia sul signorino Kaito da lassù, vi prego di proteggerlo come sempre”.
 
18.30:
“Quante volte devo dirvi che non serve a niente stare tutti in un punto unico?! Andate da un’altra parte!”
Continuava ad urlare Nakamori, teso per quell’ennesimo furto da parte del suo più grande nemico.
“Si signore!” risposero all’unisono i subordinati per poi spargersi in giro per l’edificio.
“Quello sbruffone sarà qui a momenti, quindi preparatevi!”
Proprio in quel momento una piccola boccia cadde dal condotto dell’aria.
“Ispettore, venga a vede…” non fece in tempo a finire la frase che il misterioso oggetto si aprì, emanando gas soporiferi che si espansero per tutta la stanza.
Hihi scusate ma oggi sono di fretta
Il ladro fantasma stava arrampicato ad una finestra, dove l’effetto del gas non avrebbe funzionato.
Si avvicinò alla teca contenente il gioiello, e dopo averla aperta grazie ad un filo metallico, iniziò ad osservare la gemma.
Il Cigno Rosso. Si chiamava così perché era bianco con delle sfumature di nero, ma col bagliore della luna si colorava di un rosso acceso.
Ricordandosi che l’effetto del sonnifero sarebbe finito a momenti, mise il gioiello in tasca e aprendo la finestra su cui era poggiato poco prima, volò via col suo deltaplano.
 
Chissà se è veramente Pandora…
Pensò il ragazzo ormai distante dall’hotel dove si trovavano gli agenti, mentre osservava la gemma appena rubata.
Le 18.49… volendo potrei ancora farcela!
In quel momento atterrò vicino ad una cabina telefonica, da cui stranamente, provenivano rumori di squilli.
Chi mai chiamerebbe una cabina telefonica?! Mah!
Ci pensò su un attimo, poi decise di rispondere.
“Chi non muore si rivede… quanto tempo, eh!”
“Ehm… scusi, posso sapere chi è lei?”
“Ma come, ti sei già dimenticato di me, Kid?”
Non è possibile…
“I-io non sono Kid” rispose lui ridendo nervosamente, l’organizzazione l’aveva trovato.
Giusto, com’è che ti chiamavi….” Finse di pensare la persona dall’altra parte.  “Ah si, Toichi Kuroba!”
“Chi è lei?!”
“Non ricordi? Peccato. Sono Spider, mio caro Kid”
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!! ^^
Iniziano i sospetti per Aoko, Kaito ruba il cigno rosso,
la chiamata, Spider… che succederà?? (lo sò, sembro una cretina, ma era per creare un po’ di suspense ^^”)
cmq, vi piace il capitolo? Dal prossimo entrerà in scena un nuovo personaggio, chi? Sorpresa!
Comunque spero davvero vi sia piaciuto, e se ci sono errori ditemelo!!
Ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale a Just a little wizard e aoko_90 per aver recensito lo scorso chappy, grazieee!!!
Un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite.
Ed infine un grazie anche a chi legge soltanto :)
Spero mi seguirete col prossimo capitolo!!
 
XXX,
Black_Princy                             
 
                                     vi ringrazio per aver assistito al mio spettacolo,
                                                spero ci sarete anche al prossimo!
                                                                                      Kaitou Kid

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Back from London ***


                                     Back from London
                                                           Di Ritorno da Londra
 
 


…“Chi è lei?!”
“Non ricordi? Peccato. Sono Spider, mio caro Kid”...
 
“Chi? Scusi, ma che nome è Spider?” Continuò a fingere il ragazzo.
“Il nome di colui che ti ha avvisato. Perché se continuerai a cercare Pandora non farai una bella fine, sappilo.” Rispose sicuro di sé l’uomo dall’altra parte.
…Ricorda sempre, non importa la situazione in cui ti trovi, sfoggia sempre una faccia da poker Kaito…
“Le vostre minacce non mi fanno ne caldo ne freddo, sappilo” affermò lui, seguendo il consiglio del padre.
“Uomo avvisato mezzo salvato. Fa pure come vuoi, ma poi non dire che non ti abbiamo avvisato” disse lui per poi concludere la chiamata.
Come hanno fatto a trovarmi?!
Pensò Kaito mentre continuava a guardarsi intorno, se l’organizzazione sapeva dov’era voleva solo dire una cosa: lo stavano spiando.
Uscì dalla cabina telefonica, e sfruttando una stradina vuota dietro di lui, volò via col suo deltaplano.
Se dovessi andare da Jii-chan come Kaitou Kid lo metterei solo in pericolo. È meglio cambiarmi prima.
 
“Che cosa?!”
“Si Jii-chan, sono sicuro che qualcuno ci spii” rispose il più giovane con un tono serio e sicuro, che in realtà nascondeva il rancore e la paura che si andava ad espandere dentro di lui.
“C-che facciamo ora?” chiese l’altro preoccupato.
“Loro non sanno che sono io Kaitou Kid, quindi non dovremmo avere problemi. Però dobbiamo stare attenti durante i furti”
“Giusto”
“in anzitutto, d’ora in poi sarà meglio non accompagnarmi più, non voglio metterti in pericolo”
“Come vuole, signorino Kaito” rispose l’uomo, tanto cercare di fargli cambiare idea era inutile.
“Vado a vedere s’è Pandora”
“D’accordo”
 
“Mmhhh” osservava attentamente la gemma, mentre continuava a girarsela e rigirarsela tra le dita.
“heh, ti pareva! Inizio a pensare che Pandora non esista neanche!” sospirò seccato lui per poi rimettere il gioiello in tasca.
“Kaitou Kid, finalmente ti ho trovato” disse un uomo alle spalle del ragazzo.
“I-Io non sono Kid”
“Si certo, come no” continuò l’altro puntandogli una pistola addosso.
“Spider…” sussurrò appena il ragazzo. “Cosa vuoi?”
“Girati, voglio vederti in faccia prima di farti fuori” rispose lui.
Kaito si girò come chiesto, mentre l’altro sorridendo gli puntò la pistola sulla fronte.
“Ultime parole?”
“Non ho bisogno della tua pietà”
“Bene, ma prima di morire non ti andrebbe, che so, di scoprire la mia vera identità?” gli chiese l’uomo –incappucciato- mentre lentamente si toglieva il cappello, simile a quello di Sherlock Holmes.
“Non ci posso credere”
Lo sguardo di Kaito era più che stupito, come aveva fatto a non capirlo prima??
“Da quanto che non ci vediamo, neh Kuroba?” disse ridendo il ragazzo.
“Hakuba! ma che razza di scherzi sono questi?! Che ti è venuto in mente cretino?!” gli urlò contro il ladro.
“Vedo che il mio scherzo è riuscito”
“Scherzo? Ti sembra uno scherzo normale quello?! E poi tu non eri a Londra?!”
“Sono tornato tre ore fa, e visto che non avevo niente da fare sono venuto a congratularmi con Kid per aver rubato anche il Cigno Rosso”
“Quante volte devo dirtelo che non sono Kid?” chiese seccato l’altro.
“Sono un detective, è inutile mentire con me” gli rispose Saguru. “Comunque, chi sarebbe Spider?”
“Non sono fatti tuoi”
“Sappi che inizierò le mie ricerche da solo se non me lo dici tu”
“Fa pure, tanto non scoprirai niente” disse Kaito per poi entrare in casa.
“Non ti sarai mica messo nei guai, vero?”
“Lo sono da tempo. E comunque non mi serve il tuo aiuto” rispose l’altro per poi chiudergli la porta in faccia.
“No, qui c’è sotto qualcosa”
 
“Allora?” chiese subito Jii vedendo Kaito entrare.
“Allora cosa?”
“È o non è Pandora?”
“No. Inizio a credere che Pandora non esista” rispose il ragazzo dirigendosi in camera sua.
“Ah, quasi dimenticavo, la signorina Aoko l’aspetta in camera sua”
“Che cosa?! Che ci fa Aoko qui?” chiese stupito il ragazzo.
Non è bastato quel cretino di Hakuba, no, ora devo pure sentirmi l’altra!
“Non lo so, però le ho detto di aspettarla in camera sua”
Il ragazzo si limitò ad annuire seccato, per poi dirigersi in camera sua.
 
“Uffà! Kaito non arriva più. Aoko è stufa di aspettare” continuava a ripetere la ragazza alzandosi dal letto dell’amico.
Si soffermò dinanzi alla parete su cui si trovava la foto di Toichi Kuroba durante uno spettacolo di magia.
Kaito… chissà  come gli manca suo padre, ricordo che gli voleva davvero bene e che passavano le giornate ad imparare trucchi nuovi.
Il suo sguardo diventò improvvisamente malinconico. Quell’uomo lei l’aveva visto milioni di volte, aveva passato tantissimo tempo in sua compagnia e guardandolo fare qualcuno dei suoi trucchi insieme a Kaito.
Poggiò un attimo la mano sul quadro, ripensando a come si sentiva l’amico non potendolo più rivedere.
Kaito…
“Ah!” improvvisamente quella porta si aprì, facendola cadere dall’altra parte.
 
“Aoko? Jii-chan mi ha detto che sei qui!” la chiamò Kaito avvicinandosi alla porta.
“Aoko perché non… Aoko?!” in quella stanza non c’era alcuna traccia della sua amica.
All’inizio pensava fosse stato un altro scherzo, magari di Hakuba, tanto per finire in bellezza, ma quanto si accorse della borsa cambiò idea.
Sarà andata in bagno.
 
“Ahia…” continuava a lamentarsi Aoko.
Era nella stanza segreta, quella in cui si trovava l’equipaggiamento di Kid, ma lei non aveva ancora realizzato la cosa.
“Questa casa è peggio di un labirinto! Si vede che ci viveva un mago di fama mondiale quì!” disse lei mentre con calma si alzava dal pavimento.
Appena aprì gli occhi rimase stupita da quella stanza enorme, ma che non aveva mai visto in tutti gli anni di amicizia con Kaito.
“Ma dove sono finita?!”
 
 
Blacky's Corner:
Konnichiwa!!! ^^
Spider ha davvero chiamato Kaito, Hakuba è tornato (no, cioè, voi ve lo aspettavate che era Hakuba?), Aoko ha scoperto la stanza di Kid...
che succederà nel prossimo capitolo?? (ho creato un pò di suspence?)
una cosa, come vi sembra il capitolo? perchè l'ho scritto verso le 3 di notte e non sò se abbia molto senso ^^"
cmq spero vi piacerà.
ora passiamo ai ringraziamenti:

un grazie speciale a Just a little wizard e aoko_90 per aver recensito e letto lo scorso chappy, arigatò!!
un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite,
ed infine un grazie anche a chi legge solamente, e che spero sia piaciuto il capitolo ^^

alla prossima!!!!

                                                             A domani con il capitolo: Suspects!
                                                             Aoko: Bakaitoooooooo!!!!!!!!!! ma che razza di stanza è questa?!
                                                             Kaito: Lo scoprirai domani ^^"
                                                             Aoko: Quì è pieno di roba di Kid, non pensavo fossi suo fan!
                                                             Kaito: Fan...?! 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Suspects ***


                                                               Suspects
                                                                         Sospetti
 
 

…“Questa casa è peggio di un labirinto! Si vede che ci viveva un mago di fama mondiale quì!” disse lei mentre con calma si alzava dal pavimento.
Appena aprì gli occhi rimase stupita da quella stanza enorme, ma che non aveva mai visto in tutti gli anni di amicizia con Kaito.
“Ma dove sono finita?!”…
 
“Non ho mai visto questa stanza” continuava a ripetere Aoko mentre si guardava intorno.
Una cosa però catturò subito il suo sguardo: il completo di Kid. Passò un po’ di minuti guardandolo perplessa, non riusciva proprio a capire che ci facesse il suo amico con quel costume.
Quell’idiota l’avrà comprato per il cosplay, anche se non lo ammetterà mai io so che è un fan di Kaitou Kid..
Fù il primo pensiero della ragazza, ma poi tutto cambiò quando vide il deltaplano e la pistola.
No, non può essere…
In quel momento il cappello del ladro cadde a terra, mentre lo sguardo di Aoko era sconvolto ma allo stesso tempo terrorizzato. Scosse più volte la testa per cacciare quel pensiero, ma inutilmente.
No, Kaito è Kaito. Non può essere un ladro,no! E poi quella volta lui era con me al Tropical Land quando Kid era intento in uno dei suoi furti. Però… 
Il suo sguardo si incupì di colpo.
Però le altre volte trovava sempre scuse come “Devo andare in bagno” o spariva all’improvviso… Aoko ma che ti salta in mente! Kaito è sempre stato così, non è una novità!
Ormai nella sua mente c’era il caos, solo e unicamente caos.
Si mise a sedere davanti all’armadio, cercando di trovare qualcosa tra i suoi ricordi che potesse “scagionare” l’amico.
“No, non lo fa per quello”
Quella frase le fece cambiare idea. Si ricordò dello sguardo del ragazzo, del suo tono serio e sicuro, di come dopo aveva risposto alla sua domanda con “perché è un mago come me”…
Sbarrò gli occhi appena, girandosi, notò l’immagine di Kaitou Kid ritratta sulla porta.
Un mago…
 
Tsk, ma che fine ha fatto quella ragazza?! Sono passati 30 minuti e ancora non è uscita del bagno! 
Pensava Kaito preoccupato, mentre faceva avanti e indietro per la camera incrociando le braccia.
All’inizio aveva pensato fosse svenuta o qualcosa del genere, ma quando si avvicinò alla porta del bagno pensò alla reazione dell’amica nel caso stesse bene… No, non era un’idea poi così grandiosa, dato che quella in bagno era Aoko Nakamori.
“Signorino Kaito, la chiamano al telefono” disse Jii davanti la porta del ragazzo.
“Arrivo” rispose l’altro per poi andare a rispondere al telefono.
Appena la stanza fù libera, il quadro/porta si aprì mostrando un’Aoko con sguardo serio e allo stesso tempo pericoloso. Aveva aspettato che l’amico uscì dalla camera per uscire, in modo che lui rimanesse all’oscuro della sua scoperta.
Non so se Kaito è Kid o meno, però è meglio che lui non sappia abbia scoperto quella stanza, almeno fino a quando non avrò trovato delle prove concrete.
 
“Pronto?”
“Kuroba, ho trovato alcune informazioni su Spider” rispose semplicemente l’altro.
“Hakuba ancora tu?! Ti ho detto di non immischiarti in questa faccenda!” sbottò Kaito.
Quel ragazzo non riusciva proprio a farsi i fatti suoi, purtroppo.
“Allora domani vengo da te verso le 14.15, così potremo parlare”
“Ma tu mi capisci quando parlo?!”
Tu. Tu. Tu…
Heh, ma pensa te che tipo!
Rimise a posto il telefono, e sempre più acido di prima, tornò in camera sua.
“Aoko…” la guardò spaesato. “Si può sapere che hai fatto in bagno per tutto questo tempo?!”
“Non sono affari tuoi” rispose fredda l’amica.
“Qualcosa non và?”
“No no! Tutto apposto!” cambiò subito atteggiamento lei.
Devo cercare di sembrare il più normale possibile.
“Una curiosità, cos’avevi da fare sta sera per non venire con Aoko a prendere un gelato?” andò dritta lei, guardandolo con uno sguardo terrificante.
D’altro canto, Kaito la guardava terrorizzato dal suo sguardo, mentre pensava ad una scusa plausibile.
Sicuramente non le posso dire “Sai, ero impegnato a rubare il Cigno Rosso” o “Mi ha chiamato un certo Spider” e sicuramente nemmeno “ Hakuba mi ha fatto uno scherzo cretino”, perché uno mi toccherebbe spiegarle tutto, e due, sarebbe troppo imbarazzante dirle che sono cascato allo scherzo di quel malato mentale. Pensa Kaito pensa!
“Ho capito.” Si limitò a dire la ragazza, prendendo la borsa e dirigendosi verso la porta. “Mi hai delusa Kaito, da te non me lo sarei mai aspettato”.
“No aspetta!” un sorriso soddisfatto si disegnò sul volto di Aoko. “Vedi, doveva chiamarmi mia madre tramite video chat, e dato che non mi ha dato un orario preciso ho preferito rimanere in casa”
Wow, ma sono un genio!
“E allora dov’eri quando sono arrivata?” ok, quello sembrava più un interrogatorio che una semplice domanda, ma Aoko era decisa nel portare a termine la sua “missione” ormai.
“S-stavo guardando le stelle in terrazza”
“Non ti facevo così romantico!”
“Cosa vai a pensare?! Stavo solo guardando se” si bloccò, le stava per dire la verità ma per fortuna si fermò in tempo.
“Stavi guardando se?” chiese curiosa l’altra.
“Se il mio nuovo trucco funzionasse” riuscì ad inventarsi mantenendo la sua faccia da Poker.
“Davvero?” gli chiese quasi sconvolta.  “No, cioè, davvero? Mi piacerebbe vederlo! Haha” tornò subito “allegra” ridendo nervosamente.
“Comunque ora devo andare, otousan si preoccuperà se non mi trova a casa”
“D’accordo” rispose stupito l’amico vedendola uscire dalla porta, con un atteggiamento veramente strano.
Ragazze… chi le capisce è bravo!
 
 “CHE COSA?!”
“Si ispettore, Kaitou Kid tornerà a rubare tra qualche giorno” rispose il poveretto di turno alla centrale.
Poveretto perché doveva assaporarsi l’ira di Nakamori senza poter dire una parola.
“Non posso crederci!”
“ Scusi, posso vedere il biglietto?” chiese Aoko.
“Certo! Tieni”                                                   
 
 
                                                     Domenica, alle 17.30 verrò a 
                                                        Rubare il Green Dream.
                                                                            Kaitou Kid      
 
Domenica… credo che avrò tutte le risposte alle mie domande…
Pensò la ragazza abbozzando un sorriso soddisfatto.
 
Din-don
“10 settembre, mercoledì, 14 ore, 13 minuti, 15 secondi e 3 millisecondi” lo salutò Hakuba una volta aperta la porta, mentre riponeva il suo orologio da taschino nella giacca.
Di solito il ragazzo si chiedeva se fosse stato il caso di chiamargli uno psicologo, ma poi decise che era meglio lasciar perdere quel –malato mentale-,  come lo chiamava lui.
“Buongiorno anche a te” rispose seccato Kaito. “Allora, che dovevi dirmi di così importante?”
“Vieni” si limitò a dirgli mentre entrava in casa del ragazzo. “Tieniti pronto, perché quello che sto per dirti non ti piacerà affatto”
“Heh,questa frase non mi è nuova” disse il ladro mentre si sedeva sul divano.
“Non scherzo, questa volta sei davvero nei guai" lo guardò serio , per poi venir ricambiato anche dal ladro.
Silenzio…………….
 
          
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!!! ^^
Ok, in anzitutto, non trovate che Haibara e Hakuba sono perfetti l’uno per l’altra? Sono entrambi antipatici (senza offesa fan), sempre tutti seri che non tralasciano mai un’emozione, freddi uguali… si si, sono perfetti xD!
Tornando al Chappy…
Aoko è ormai quasi convinta che Kaito è Kiddo,
Kaito non sospetta di nulla, ma poi la chiamata di quel malato mentale…
È nei guai!!! Cavolo, che succederà ora??  
Kaito: Tranquilli, il caldo le ha dato alla testa ^^”
Blacky: Io sono lucidissima!!
Comunque, volevo dirvi che il prossimo capitolo non so se lo pubblicherò domani o dopodomani,
perché stiamo entrando nel vivo della storia e vorrei avere più tempo per lavorare su ogni capitolo.
Però vi prometto che farò di tutto per aggiornare domani!! Gomen nasai!!!

Ora passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale a Just a little wizard e aoko_90 per aver letto e recensito lo scorso chappy, grazie grazie!!
un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite.
Ed infine un grazie anche a chi ha letto solamente, che incoraggio a lasciarmi anche una sola recensione (che sia positiva o negativa ovviamente).

Alla prossima!!!!!
 XXX,
Blacky
 

                                A presto col prossimo capitolo: Dangerous date!
                                Kaito: Perché mi guardi così?

                                Aoko: Non hai niente da dirmi Kaito-kun?
                                Kaito: Sul serio, così mi preoccupi!
                                Aoko: Baka!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Aoko's plane: Dangerous date ***


                                 Aoko’s Plane: Dangerous date
                                                    Il piano di Aoko: Appuntamento pericoloso
 

 
 
……“Heh,questa frase non mi è nuova” disse il ladro mentre si sedeva sul divano.
“Non scherzo, questa volta sei davvero nei guai" lo guardò serio , per poi venir ricambiato anche dal ladro.
Silenzio…………….
 
Passarono minuti interminabili a guardarsi, prima che Kaito iniziasse a parlare.
“Cos’hai scoperto?”
“Dietro Spider c’è un’organizzazione” sul volto del ladro si disegnò prima un sorriso, poi iniziò a ridere come il matto.
“Buon giorno! Questo lo so da tempo!” gli rispose ridendo.
Il detective lo guardò seccato, per poi aprire la sua cartelletta ed estrarne migliaia di fogli.
“Prima, lasciami finire”
“D’accordo, era da tanto che non sentivo così tante barzellette in una volta sola” rispose lui tornando a sedere sul divano.
“Ti hanno mai telefonato?” iniziò a chiedere Saguru.
“Si, perché?”
“Dove?”
“In una cabina telefonica”
“Quando?”
“Ehm, Hakuba, non è che dopo mi chiederai anche come e perché vero?” gli chiese ironico il ladro.
“Limitati a rispondere, e comunque no” gli rispose semplicemente l’altro.
“Dopo un furto di Kid”
“Ti spiano” disse freddo il detective richiudendo la cartelletta.
“Ma no! Non mi dire!”
“Non scherzo, stai attento alle persone che ti stanno attorno, potrebbero essere spie dell’organizzazione.
Quindi cerca di avere contatti solo con le persone più strette”
“Si si! Ma sai una cosa, tutto questo ti rende sospetto, perché effettivamente non ti conosco! Quindi, fuori da casa mia!” gli urlò Kaito ormai stufo di quel maniaco di Sherlock Holmes.
“Me ne vado, ma stai attento Kid” gli rispose il detective ormai davanti alla porta.
“Io non sono Kid”
“Certo, come no” disse Hakuba “20 minuti, 30 secondi e 46 millisecondi. Non ci ho messo molto!”
“VAI!” sbottò il padrone di casa, ormai al limite della sopportazione.
L’altro si limitò ad accennare un saluto con la mano per poi chiudersi la porta alle spalle.
Quel tizio deve seriamente chiedere aiuto ad uno psicologo. Però ha ragione, devo stare attento a chi mi sta attorno.
                                                   
                                                                                   ***
 
“C-C-C-CHE COSA?!”
“Devo ripetertelo?” gli chiese Aoko con un leggero rossore sul viso.
“N-no grazie” rispose Kaito con una gocciolina stile anime/manga che gli cadeva sul viso, e con –leggero- rossore sulle goti.
“Ti prego esci con me!”
Mi sembra di aver già vissuto un’esperienza simile… ma quando…?
“Allora?”
“Ehm, no. No, non esco con te”
“Ti prego…” lo guardò con due occhi da cerbiatto, tento che l’amico ci pensò su a lungo.
“V-va bene…” si limitò a dire Kaito girandosi dall’altra parte.
“Ah! Allora domenica al parco Shiba, ti aspetto!”
Aspetta un attimo, domenica c’è il furto di kid, e l’ultima volta che mi ha chiesto di uscire lo stesso giorno in cui Kid doveva fare un furto era per scagionarmi dai sospetti del padre… non sarà che ha scoperto la mia doppia identità?!
Si girò un attimo a guardare l’amica terrorizzato. Se avesse scoperto che lui e Kaitou Kid sono la stessa persona sarebbe stato un bel guaio, a cui doveva rimediare il prima possibile.
 
                                                                                     ***
 
Domenica.
I giorni erano volati, mentre Aoko progettava un piano per scoprire la verità sull’amico, e l’altro un altrettanto piano ma per far cessare i sospetti della ragazza.
I due erano arrivati al parco Shiba, e in quel momento stavano passeggiando per le piccole vie che portavano all’imponente torre, mentre qualche foglia dalle sfumature rosse e arancio cadeva ogni tanto dagli alberi, segno che ormai l’autunno era alle porte.
“Che ore sono?” chiese Aoko all’amico accanto a lei.
“Aspetta che guardo” rispose Kaito prendendo il cellulare dalla tasca dei jeans. “ 17.20, perché?”
“No così, era tanto per sapere” disse semplicemente lei, per poi rivolgere uno sguardo estremamente –e forse anche troppo- dolce al raggazzo.
“Perché mi guardi così?
“Non hai niente da dirmi Kaito-kun?”
“Sul serio, così mi preoccupi!”
“Baka” finì lei.
Perché? Era un ultima occasione per farti confessare tutto senza che sia stata io a scoprirlo, perché continui a negarlo che sei Kid?
“Che ne dici di andare alla Mori Tower? Aoko non l’ha mai vista dall’interno”
“Perché non ci vai tu da sola? Io soffro di vertigini” s’inventò l’altro portandosi un braccio dietro la nuca.
“Da quando?” gli chiese la ragazza con gli occhi ridotti a trattini.
“Da sempre! Non ricordi? Te l’avevo anche raccontato una volta!” rispose lui tra qualche risatina, ma pur sempre mantenendo la sua faccia da Poker.
“E và bene” sospirò lei, per poi andare verso l’entrata. “Ci vediamo dopo”
“Ci vediamo dopo!”
Fiù... ho ancora 10 minuti, posso farcela!
Così detto iniziò a correre verso l’uscita di quel parco, e dirigersi a casa per cambiarsi.
Intanto da dietro un albero Aoko aveva assistito alla “fuga” dell’amico. Quella della torre era tutta una messa in scena, era solo per vedere cos’avrebbe fatto il ragazzo se lei si fosse allontanata anche solo per un attimo.
A quanto pare il mio piano funziona…
 
Le 17.28… Cavolo sono quasi in ritardo!
Kaito era già in volo verso il museo dove si trovava il suo prossimo obbiettivo: Green Dream.
Aveva fatto tutto di fretta, anche questa volta doveva riuscire a portare al termine il suo furto ma allo stesso tempo tornare dall’amica e cercare un modo per sviare i suoi dubbi.
 
“CHE CI FATE QUI?!” urlò Nakamori ai suoi subordinati. Ormai era diventato un atto di routine. “Sparpagliatevi in giro per il piano, ma andatevene via di qui!”
“Si signore!” risposero gli agenti.
“Otousan!” urlò una ragazza correndo verso l’ispettore.
“A-Aoko… che ci fai qui?!” gli chiese stupito il padre.
“Volevo assistere a questo furto dal vivo, per te c’è qualche problema?" disse Aoko con gli stessi occhi da cerbiatto che aveva usato qualche giorno prima per convincere l’amico ad uscire con lei.
“N-no, però cerca di non essere d’intralcio”
“Tranquillo, non darò fastidio a te!” rispose la figlia, per poi incamminarsi verso un corridoio buio.
“Ispettore Nakamori! Quanto tempo, eh!” la voce di una persona abbastanza robusta che si avvicinava a Nakamori, accompagnato da due agenti in borghese.
“Megure?! Che ci fa qui?!”
“A quanto pare una persona ha insistito tanto per venire a risolvere il caso”
“Dica a questa persona che non ho bisogno del suo aiuto! Catturerò Kid da solo!” rispose Nakamori incavolato. Non sopportava l’idea che qualcun altro potesse arrestare Kid al posto suo.
“ E dai! Non c’è mai, non sai quanti impegni ha dovuto rimandare per essere qui sta sera!”
“E sentiamo, chi sarebbe questo grande ‘eroe’?” chiese l’uomo calcando l’ultima parola con sarcasmo.
“Ispettore, non si ricorda di me?”la voce di una figura che lentamente avanzava nella sala.
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!! ^^
Ve l’avevo detto che sicuramente avrei aggiornato oggi, e comunque in questa “vacanza” (se si può definire tale) sono riuscita a portarmi avanti di alcuni capitoli (solo metà del prossimo -.-“), quindi tornerò ad aggiornare tutti i giorni.
Tornando al Chappy…
All’inizio doveva essere un capitolo unico, ma visto che mi è uscito davvero lungo sarà diviso in tre parti.
Coomunque, Hakuba non ha detto niente di nuovo (delusi?),
Aoko invita Kaito ad uscire,
Kaito ha finalmente capito che Aoko sospetta di lui e…
Un altro personaggio entra in scena!! Chi sarà chi sarà?
Riuscirà Kaito a rubare il Green Dream?
Mentre Aoko perché è entrata in quel vicolo?
Beh, tutte le risposte a queste domande le avrete col prossimo chappy!!

Ora passo ai ringraziamenti:
un grazie speciale a Lady Pad, aoko_90 e CupidSBow per aver recensito lo scorso capitolo, grazie!! Quando leggo le vostre recensioni mi luccicano gli occhi!! ^^
un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite,
e dulcis in fundo un grazie anche a chi legge solamente e che spero siano piaciuti gli scorsi capitoli.

Dimenticavo, ho corretto i primi 4 capitoli ma se ci sono lo stesso errori ditemelo :)
A presto!!!!
 
XXX,
Blacky

 
                                A presto col prossimo capitolo: Aoko’s plane: Detective appearence!
                                Kaito: Che ci fai tu qui?!
                                ???: non te l’aspettavi eh!
 
 

 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Aoko's plane: Detective appearance ***


                                                  Aoko’s plane: Detective appearance
                                                    Il piano di Aoko: apparizione del detective
                      
 

…“Ispettore, non si ricorda di me?” la voce di una figura che lentamente avanzava nella sala….
 
“Tsk, un altro ragazzino che vuole fare il detective..” disse Nakamori.
I presenti lo guardarono con gli occhi ridotti a trattini, soprattutto il diretto interessato.
“E dai! In fondo ti sarà solo di aiuto!” cercò di fargli cambiare idea Megure.
“Non se ne parla! Nessuno può arrestare Kid se non io, chiaro?!” sbottò Nakamori furioso.
Non sopportava l’idea che qualcun’altro potesse arrestare il suo nemico giurato, quello a cui sta dietro da anni ma che non è mai riuscito ad acciuffare. Ormai era una cosa personale e per nessuna ragione al mondo voleva rinunciarci.
“Stia tranquillo ispettore, non vi darò alcun fastidio” intervenne il liceale.
“Lo spero proprio per te, Kudo” sbuffò l’altro per poi tornare ad urlare ordini ai subordinati.
Ora devo solo cercare di parlare con Kuroba…
 
Il buio.
Aoko correva in un corridoio stretto e buio che non sapeva neanche lei dove l’avrebbe portata. Ma sapeva che da lì sarebbe sicuramente passato il suo amico, perché quel corridoio era l’unico privo di guardie, a differenza del resto del museo. Se n’era accorta fin dall’inizio mentre parlava col padre, per questo ci entrò subito una volta che lui si fosse distratto.
Dopo qualche minuto speso a correre, si fermò di botto per poi sedersi un attimo per terra.
E se Kaito e Kid sono la stessa persona, poi che farò?
Per tutti quei giorni si era soltanto dedicata ad un piano per scoprire la verità sul ragazzo, ma non aveva mai pensato a cosa sarebbe successo se si fosse rivelato Kid, se tutti i suoi dubbi erano fondati.
L’avrebbe raccontato al mondo intero, facendo così arrestare il suo migliore amico, oppure avrebbe mantenuto il segreto? Era confusa.
Voleva sapere ma aveva paura delle conseguenze, aveva paura di perderlo,perché sapeva che non sarebbe più riuscita a guardarlo in faccia, e sapeva che se l’avrebbe consegnato alla giustizia avrebbe vissuto un’eterna vita di rimpianti.
Rimase lì ancora un po’ a pensare, per poi rialzarsi.
Ormai sono ad un passo dalla verità, ora come ora sapere è meglio che non sapere, non voglio vivere per sempre nel dubbio…
Pensò per poi tornare a correre.
 
“Kaitou Kid entra in azione hihi…” disse il ladro gentiluomo aprendo la porticina del condotto dell’aria.
Prese un binocolo a raggi X e iniziò a scrutare la zona, sapendo che sicuramente Nakamori avrebbe fatto installare dei raggi laser per sicurezza.
“Com’è possibile?!”
“Li ho disattivati io” rispose una voce nascosta nella penombra della stanza.
“E tu che ci fai qui?!”
“Non te l’aspettavi, eh!” disse il ragazzo ridendo.
In quel momento uscì dalla zona buia, per farsi riconoscere dal ladro.
“Kudo, non vorrai arrestarmi?!” gli chiese Kaito quasi impaurito, ma pur sempre mantenendo la sua faccia da poker.
“No. Comunque oggi passavo per il parco Shiba assieme a Ran, quando ho assistito ad una scenetta interessante”
“Che scenetta?”
“Beh, ho visto la tua amica allontanarsi verso la Mori Tower per poi nascondersi dietro un cespuglio” iniziò il detective.
“Che c’è di interessante in tutto questo?”
“Che quando te ne sei corso via lei ti ha seguito, e dato che mancavano pochi minuti al tuo furto ho dedotto che si fosse insospettita di te, Kuroba”
“Cavoli… sta volta mi ha scoperto!”
“Può darsi, ma ho un piano per sviare i suoi sospetti”
 
“Preparatevi, Kid sarà qui a momenti!” ripeteva Nakamori circa venti secondi prima del furto.
Erano tutti al loro posto, gli unici a mancare erano Kid, Aoko e Shinichi.
“Ladies and Gentleman!” la voce rimbombava nella stanza, anche nessuno riusciva a capire da dove venisse, avevano capito che lo spettacolo stava per iniziare.
“È Kid! Tutti ai vostri posti!” urlò l’ispettore, mentre nella sala si espandeva una nube di gas grigio.
Una volta assolta la nebbia, trovarono Kid in piedi sulla teca con la gemma fra le mani.
“Kid!!!!!!! Com’è possibile?!” urlò Nakamori vedendo che i suoi sforzi erano stati inutili, per l’ennesima volta.
“Stia fermo lì!” rispose Kaito puntandogli addosso la sua pistola spara carte.
“Otousan!”
“Aoko?!” disse il padre appena notò la figlia.
Eccolo….
Le venne una morsa al cuore. Ora che ce l’aveva di fronte, non sapeva più che fare. Voleva dire qualcosa ma aveva paura di agire dinanzi a tutti quelli agenti, l’avrebbero arrestato subito se fosse stato davvero lui.
“Si porta dietro pure sua figlia adesso?” chiese il ragazzo ridendo.
“Kid io…”
Driiin… Driiiin…
“Ehm, scusate è il cellulare di Aoko…” rispose la ragazza agli sguardi seccati degli agenti e del padre.
“Pronto?”
“Aoko si può sapere che fine hai fatto?!” 
Nel sentire quella voce rimase sconvolta. Guardò prima il ladro, poi il display del telefono : Kaito.
Com’è possibile? Se Kid è qui come può Kaito chiamarmi..?
“Hey? Ci sei? Aoko!”
“S-si,vedi, non mi sembrava giusto lasciarti da solo e così sono tornata indietro, però non c’eri e dopo qualche minuto che ti ho aspettato sono tornata a casa” s’inventò la ragazza.
“Baro! Ero andato un attimo al bagno! Comunque tra 10 minuti sono da te, vedi di non scappare sta volta” rispose il ragazzo dall’altra parte.
“D’accordo”
“Bene, il mio lavoro qui è finito” iniziò Kid mentre sparava una corda verso il suo deltaplano. “Bye-bye!!!”
Aoko guardò il ladro andare via con la pietra e il padre urlare a più non posso cose tipo “bastardo torna qui!” o “la prossima volta non ce la farai!”.
Abbozzò un sorriso, non per quella scena, ma perché ora sapeva che il suo amico non le aveva mai mentito.
Infondo Kaito è Kaito…..
 
Meno male che questa volta c’era Kudo, sennò non me la sarei cavata.
Pensò il ragazzo mentre si recava a casa dell’amica col suo deltaplano.
 
“Che hai intenzione di fare?” gli chiese il ladro.
“Tu vai a rubare il Green Dream, e cerca di prendere tempo. Al resto ci penserò io”
“ok ok, ma quale sarebbe il tuo ruolo?”
“Ho il farfallino modulatore di voce in tasca, basterà che io la chiami col tuo cellulare mentre sei intento nel furto, semplice no?” rispose il detective fiero del suo piano.
“Spero solo funzionerà” disse Kaito mentre dava il cellulare a Shinichi.
“Tranquillo. Ah! Dimenticavo, ho bisogno di parlarti, ho scoperto alcune cose sull’organizzazione”
“D’accordo,vieni da me domani”
 
Chissà che ha scoperto quel detective… Beh, sicuramente qualcosa in più di Hakuba…
 
Blacky’s Corner:
Ola!! (visto che brava? Sono pure internazionale u.u)
Come promesso ho aggiornato oggi ^^
In quanto al chappy…. Piccolo Kudo!!!!! >.<
Beh, credo fosse scontata l’apparizione di niichan, no?
Anche se lui coprirà solo un ruolo secondario e ci sarà solo in qualche capitolo.
Cmq, Kaito riesce a far cessare i sospetti di Aoko, forse…
Shinichi sa tutta la situazione di Kaito e ha pure scoperto qualcosa sull’organizzazione…
Tranquilli, più avanti si spiegherà come fa niichan a sapere tutto.
Vi è piaciuto il piano attuato dai ragazzi?
E Nakamori che urla di tutto e di più a Kid che se ne và?

Ora passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale a Lady Pad e aoko_90 per aver recensito lo scorso chappy, Grazie!!!!!!
Un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite, grazie anche voi!
Ed infine un grazie anche a chi legge solamente.

Spero questo capitolo vi piacerà :)
Alla prossima!!!!
 
XXX,
Black_Princy
 
                                                  
 A presto col prossimo capitolo: Aoko’s suspects:Half Moon!
                                                  Aoko: Bakaitooooooooooo!!!!!!! Aoko era in pensiero per te!
                                                 Kaito: Non è colpa mia! Ero semplicemente andato al bagno!
                                                

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Aoko's plane: Half Moon ***


                                                                        Aoko’s plane: Half Moon
                                                               Il piano di Aoko: Metà luna
 
 


Heh, anche questa volta sono riuscito a rubare la gemma…
Pensava Kaitou Kid mentre volava nel cielo grazie al suo fedele deltaplano bianco. L’ennesimo furto riuscito da parte del ladro fantasma. Mentre volava osservava la città sottostante, tutte quelle luci e il bagliore della luna  misti ai petali color confetto che cadevano ritmicamente dai ciliegi la rendevano magnifica.
Poi uno sparo. Uno solo ma che fece centro subito, facendo cadere l’abile mago e oscurando la sua alleata, rovinando quell’opera d’arte.
 
Intanto Shinichi e Ran passeggiavano in un parco lì vicino.
Lui aveva preso l’antidoto per tornare normale e poter uscire con Ran, ma ovviamente la creatrice di quel farmaco era all’oscuro di tutto.
“Era da tanto che non venivamo qui” disse Ran guardando la luna.
“Già, quand’è stata l’ultima volta?” rispose lui mentre si voltava a guardare l’amica.
“È passato talmente tanto tempo dall’ultima volta che non me lo ricordo nemmeno, sai?”
Risero entrambi.
“Quanto resti?” chiese poi la ragazza sperando in una risposta positiva.
“Domani mattina vado via” il volto della ragazza divenne triste, ma d’altra parte sapeva benissimo che l’amico era un detective famosissimo e che anche volendo non poteva restare con lei.
“Prima di andare però devo dirti una cosa” disse poi lui diventando improvvisamente serio.
La ragazza si limitò ad annuire con la testa.
“Ran, vedi… io ti” quel momento fu però interrotto da uno sparo.
Entrambi si guardarono sconvolti, poi lui iniziò a correre verso la direzione da cui esso proveniva.
“Shinichi aspetta!”
“Ran torna a casa, non so quando finirò!” le urlò per poi tornare a correre verso la direzione da cui proveniva lo sparo di poco prima.
Finisce sempre così….
 
“Ahia…” ripeteva Kid tra gemiti di dolore, mentre con una mano continuava a stringere la manica della giacca, proprio nel punto in cui continuava a perdere sangue.
Si trovava disteso a terra, il dove non lo sapeva neanche, ma credeva di essere spacciato.
Sapeva che nessuno sarebbe andato a cercarlo, perché in fondo, chi andrebbe a cercare un ladro? E chi mai penserebbe che quello a cui avevano sparato era proprio lui? Nessuno ovviamente.
“Aoko…” pensava a cosa sarebbe successo all’amica se lui fosse morto.
Pensava alla reazione della ragazza scoprendo che lui era Kid, come si sarebbe sentita tradita ma allo stesso in colpa per aver parlato male del ladro proprio di fronte a lui.
“Mi dispiace…”
I suoi pensieri furono però interrotti dal rumore dei cespugli.
“K-Kid?!” Shinichi l’aveva finalmente trovato. Corse subito affianco al ragazzo e iniziò a guardargli il braccio.
“T-Tranquillo, adesso ti porto in ospedale” disse il detective mentre cercava un modo per prenderlo in braccio.
“No, non farlo. Se mi porti in ospedale si scoprirà la mia vera identità” cercò di dire lui socchiudendo gli occhi per il dolore.
L’altro rimase a guardarlo per qualche secondo, pensando a cosa sarebbe stato meglio fare.
Pensò se quello ferito fosse stato lui, che da un momento all’altro si sarebbe dovuto trasformare in Conan…
No, lui non lo farebbe
“D’accordo, ti porterò da una mia amica” rispose lui mentre lo prendeva in braccio. Ma proprio in quel momento una fitta al cuore rovinò tutti i suoi piani.
Dannazione! L’antidoto sarebbe dovuto funzionare ancora per cinque ore…
Mentre l’altro sveniva, le sue fitte si facevano sempre più forti e frequenti, tanto da farlo cadere a terra.
Non aveva mai sofferto così tanto in nessuna delle altri trasformazioni, le fitte erano più violenti del solito e il corpo quasi non lo sentiva. Ma la sua unica soddisfazione era che dopo nemmeno dieci minuti era già tutto finito, dopo neanche dieci minuti era già tornato ad essere Conan Edogawa, il piccolo detective occhialuto.
Sapeva di non riuscire a portarlo a casa di Agasa in quelle condizioni, così decise di chiamarlo e chiedergli di venire a prenderli.
Dopo qualche minuto dalla telefonata erano già tutti in viaggio grazie al maggiolino giallo del professore.
 
Arrivati a casa, Agasa corse subito ad aprire la porta con in braccio Kaito.
“Ai! Vieni subito qui!”
“Che succede?” rispose lei seccata alzandosi dal divano. “oh cavolo….”
“Potresti curarlo o operarlo?” gli chiese il piccolo Kudo.  La scienziata si fermò un attimo a guardarlo:
niente occhiali, camicia lunga fino ai piedi, calzini assai grandi per i suoi piedi, pantaloni e scarpe tenuti con un braccio….
“Hai preso l’antidoto senza chiedermelo” disse la bambina mentre lo guardava con sguardo provocatorio.
“Potevo morire, lo so. Ma ora sarebbe meglio pensare a questo poveretto non credi?”
“Venga con me dottore” rispose Ai con sguardo freddo mentre si avviava in camera per curare Kid.
 
Fortunatamente la ferita al braccio di Kid non era nulla di grave, quel proiettile l’aveva soltanto toccato di sfuggita e quindi è bastata una fasciatura.
Una volta finito il soccorso, Conan entrò in camera del ragazzo che pian piano si stava svegliando.
“K-Kudo?! Perché prima eri adulto e ora sei tornato bambino?” gli chiese Kaito.
“L’effetto dell’antidoto è finito. Piuttosto, Perché ti hanno sparato?”
 “Non lo so” rispose lui sedendosi sul letto.
“So chi sei, e so anche che sai chi ti ha sparato e perché”
“Assi? E sentiamo, chi sarei io?” disse mentre si toccava il braccio ferito.
“Kaito Kuroba” si limitò a rispondere il detective.
“Volevano Pandora”
“Pandora?”
L’altro non rispose neanche, tornò semplicemente a stendersi sul letto sotto lo sguardo stupito di Shinichi.
“È questo il motivo per cui rubi? È Pandora?”
“Anche se così fosse?”
“Senti, so che tu non sei il vero Kid” iniziò il piccolo Kudo “quello ‘originale’ è Toichi Kuroba,tuo padre,  che  è morto otto anni fa. Per qualche strano motivo Kid è però riapparso da qualche mese, forse perché hai scoperto che quello di tuo padre non è stato un incidente ma un omicidio… Scommetto che quella di Kid è una copertura per trovare i suoi assassini, non è così?”
“Sai molte cose… come hai fatto a capire che mio padre era il primo Kid?” gli chiese Kaito abbozzando un sorriso.
“Ho fatto 2+2, e poi mi sono ricordato che mio padre ha avuto molti scontri con Kid” affermò con fare spavaldo Conan. “Ora ti conviene riposare, ma domani devi raccontarmi tutto”
“D’accordo” disse Kaito per poi tornare a riposare.
 
Dlin-Dlon
“Chi è?”
“Baro sono io” si finse seccato Kaito.
Dopo neanche un minuto Aoko aprì la porta, contenta di ritrovarsi l’amico di fronte, ma soprattutto contenta di sapere che lui non era un ladro. Lo abbracciò facendo arrossire violentemente l’amico, che però capì subito il motivo di quell’abbraccio e lo ricambiò. Ma quel momento di quiete fu rovinato proprio dalla stessa ragazza.
“Bakaitoooooo!!!!!!!! Aoko era in pensiero per te!” gli urlò lei mentre si staccava.
“Non è colpa mia! Ero semplicemente andato al bagno!”
“Non potevi almeno avvisarmi?”
“Giusto! Dovevo chiamarti e dirti che stavo andando al bagno, perché non ci ho pensato!” ironizzò Kaito più che seccato, ma sta volta non fingeva.
“Hai ragione” disse Aoko dolcemente, facendo rimanere di sasso l’amico.
“A-Aoko, ti senti bene?”
“Certo, perché?” chiese ingenuamente lei.
“Perché in occasioni normali mi avresti tirato una scopa in testa, ecco perché!” affermò il ragazzo esterrefatto.
Le labbra della ragazza s’incurvarono in una smorfia, una volta che aveva deciso di risparmiare delle scopate in testa all’amico lui reagiva così? Come dire, deluso?
“Se vuoi Aoko ha una scopa in cucina” scherzò lei.
“No ho cambiato idea!” disse Kaito per poi iniziare a ridere sotto quel cielo stellato e la splendida luna che li guardava. Quella luna a metà che assomigliava a Kaito per il fatto di avere un lato chiaro ma anche uno scuro, divisa a metà come Kaito e Kaitou Kid, con quella metà chiara a e l'altra oscura a tutti.
 
                                                                                      ***
 
“Kudo… o devo chiamarti marmocchio?” ironizzò l’altro aprendo la porta di casa all’amico.
“Simpatico… vorrei vedere te al mio posto, costretto a vivere nel corpo di un bambino di sette anni” rispose l’altro seccato. Purtroppo quella mattina aveva litigato con Haibara per la storia dell’antidoto, Ran gli aveva chiuso il telefono in faccia quando le ha detto che non sarebbe potuto venire con lei al Tropical Land, e tanto per chiudere in bellezza, sua madre aveva pensato bene di sistemare le cose con la ragazza dicendole che anche se Shinichi non poteva uscire con lei, lui le voleva lo stesso un mondo di bene e che gli mancava molto.
Al solo pensiero di quel messaggio sbuffò.
Quand’è che quella donna inizierà a farsi i fatti suoi?!
“Allora? Che hai scoperto piccolo Kudo?” lo riportò alla realtà il ragazzo.
“Alcune cose sull’organizzazione” rispose il piccolo mentre si accomodava in salotto.
“Qualcosa che so già o qualcosa di nuovo?” chiese lui con fare spavaldo.
“Credi sarei venuto fino da te per dirti qualcosa che già sai?”
“No” si limitò a rispondere l’altro mentre si sedeva sul divano.
Dopo qualche minuto di silenzio il più “piccolo” iniziò a parlare.
“Hai mai fatto il detective?”
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!! ^^
Lo so, quell’ “Aoko’s plane” nel titolo non centra assolutamente niente col capitolo, ma in realtà questo sarebbe il continuo dello scorso e quindi dovevo proprio mettercelo ^^”
Cooomunque, ho deciso di raccontarvi come Shinichi ha scoperto l’identità di Kaito già da ora per non fare confusione nei prossimi capitoli.
Però c’è una cosa che vorrei chiedervi, sono stata abbastanza chiara in questo chap? Le cose erano confuse? Non si è capito nulla? Ditemelo per favore!!! >.<
Che cos’ha Shinichi-niichan di così importante da dire a Kaito?
E perché gli ha chiesto se ha mai fatto il detective?
E il Green Dream è Pandora o no?
Beh, tutto questo solo nel prossimo chappy!!! :)

Ora passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale a Lady Pad e aoko_90 per aver recensito lo scorso capitolo, grazie!!! Le vostre recensioni mi fanno sentire realizzata!!! xD
Un grazie a chi ha messo la storia nelle seguite e preferite, prometto che un giorno di questi nominerò anche voi ;)
Ed infine un grazie anche a chi legge solamente e che spero sia piaciuto lo scorso chap :)

Ora non mi rimane che salutarvi, sperare che il chap vi è piaciuto e che mi seguirete anche col prossimo!!!
A presto!!!!!
 
XXX,
Black_Princy

 
 
 
 
                                      A presto col prossimo capitolo: Have you ever been a detective?
                                     Kaito: a proposito, ma Hakuba che fine ha fatto?
                                    Blacky: aveva qualche seduta con lo psicologo xD

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Have you ever been a detective? ***


                                          Have you ever been a detective?
                                                         Hai mai fatto il detective?                  
 



….” Hai mai fatto il detective?”…..
 
“Ti sembro il tipo?” rispose Kaito sorpreso mentre lo guardava con gli occhi a trattini per quella domanda.
“Beh, allora preparati ad esserlo” disse Conan divertito. Il ladro lo guardò interrogativo: che c’era da ridere? Che centrava adesso fare il detective?
“Non sarai mica venuto fin qui solo per chiedermi di giocare al detective con te, vero?”  chiese Kaito mentre incurvava le labbra in una smorfia. L’altro ci pensò su un attimo prima di rispondere, lasciando l’amico esterrefatto da quel atteggiamento.
“Baro, devi indagare su una cosa” si limitò a rispondere il bambino guardandolo seccato.
“Io? Se non erro il detective qui sei tu, questo è il tuo lavoro!”
“Lo so, ma Kogoro ha vinto una vacanza di dieci giorni a Sakishima e quindi devi indagare da solo”
“Che cosa?! Vuol dire che sei venuto a dirmi di farmi detective e risolvere tutti i miei problemi da me? Ma che razza di amico sei?!” sbottò il ragazzo.  L’altro sbuffò sonoramente senza muoversi di un centimetro. In realtà non aveva ancora finito di parlare ma come al solito Kid già aveva di dire.
“Se mi lasci finire magari” disse il detective con tono seccato.
“Bastava dirlo subito” rispose l’altro risedendosi sul divano.
“Ho scoperto come hanno ucciso tuo padre” la buttò lì il bambino con lo sguardo serio, che l’altro ricambiò subito.
“Come?”
“L’ultimo trucco di tuo padre è stato quello delle colombe, giusto?”
“Esatto” rispose il mago “le colombe dovevano apparire subito dopo una nube di gas”
“Vedi, quella boccia che doveva emanare la nebbia in realtà era una bomba”
“Bastardi…” Kaito serrò i pugni dalla rabbia. Ora che sapeva com’era morto il padre nutriva ancora più rancore di prima nei confronti di quell’organizzazione. E pensare che è morto per una cosa così stupida, ma allo stesso tempo imprevedibile.
“Chi ha messo la bomba?”
“Questo ancora non lo so” rispose il piccolo Kudo “Però grazie ad Haibara sono riuscito ad intercettare un’e-mail del capo, l’ha inviata ad un certo Spike”
“Cosa diceva?” si limitò a dire il ragazzo.
“Tieni” gli porse un foglio,  aveva pensato di stamparla e portarla all’amico per fargliela leggere.
 
-Spike I want you to go at the Sun Plaza Hotel on Saturday at 13.30.
There you’ll find someone that has some important information.-*
 
“Corta ma d’effetto” ironizzò Kaito cercando di alleviare la tensione e rallegrare un po’ quella sala.
“È per questo motivo che devi ‘farti’ detective” disse serio Conan ma marcando con ironia il ‘farti’.
“Quando torno continuerò io”
“D’accordo piccolo Kudo” rispose con fare spavaldo il ragazzo, non riuscendo a trattenere un ghigno divertito.
“Smettila! Detesto questo nomignolo!” sbottò il bambino.
“e và bene, stai calmo!” disse l’altro alzando le mani a mò di resa. “Comunque c’è una cosa che mi ha sempre incuriosito da quando ti conosco”
“Che cosa?” sbuffò Conan.
“Come facevi a sapere che sono Kaito Kuroba quella sera?”
“Oh semplice”
 
“Grazie dottor Agasa” detto questo chiuse la chiamata, stringendo forte il petto nel punto in cui poco fa sentiva frantumarsi. Il dolore non era del tutto sparito però: braccia e gambe gli tremavano ancora, la testa girava ma lievemente, mentre il cuore ancora gli faceva male.
Cercò di avvicinarsi a Kid per vedere come stava. Mentre si avvicinava sentì uno squillo di telefono.
Un altro.
Questa non è la mia suoneria…
Pensò lui, per poi accorgersi del cellulare che aveva in tasca il ladro.
Repentinamente glielo prese e rispose alla chiamata.
“BAKAITOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” quell’urlo era talmente forte che il bambino dovette staccare l’apparecchio dall’occhio per non rompersi un timpano.
Aoko…. Sarà la sua ragazza
Pensò leggendo il nome sul display.
“Scusa Aoko, ma ho” la ragazza dall’altra parte non lo lasciò neanche finire.
“Tu cosa? Ti sei scordato di venire, dì la verità!”
“Beh ecco…”  ci pensò su un attimo per cercare di capire la situazione.

“Kaito Kuroba, se non darai immediatamente una risposta ad Aoko…” ma sta volta fu il bambino a non farla finire.
“Scusa, ma stavo pensando a un nuovo trucco da fare” s’inventò Conan.
Aoko rimase in silenzio, quando dopo qualche secondo fece un sospiro di rassegnazione, accompagnato da una risposta: “In fondo sei il figlio di Toichi Kuroba, Aoko doveva aspettarselo che non saresti venuto”
Toichi Kuroba?! Dove l’ho sentito questo nome….?
“Almeno porterai Aoko al cinema domani?” chiese speranzosa lei.
“Vediamo. Ora devo andare, ciao!”
“Aspetta!” cercò di fermarlo l’altra inutilmente, perché la chiamata era ormai terminata.
 
“Aoko…” disse Kaito abbastanza acido mentre serrava i pugni.
“Mentre Haibara ti fasciava il braccio mi sono messo a fare ricerche su tuo padre, e guarda caso ho scoperto che anche lui è morto otto anni fa, stesso periodo in cui Kaitou Kid smise di rubare” finì orgoglioso delle sue deduzioni il piccolo Kudo.
“Deduco che poi avrai fatto due più due e sei arrivato alla conclusione che il primo Kid era lui, giusto?”
“Esatto” si limitò a rispondere l’altro mentre si avvicinava alla porta insieme all’amico. “Ora vado o Ran si preoccuperà. Ma tu cerca di scoprire il più possibile a quell’appuntamento”
“Tranquillo, mi calerò perfettamente nei panni di detective! Infondo un figo come me riesce sempre in tutto, no?” disse spavaldo il ladro.
“Cerca di fare attenzione”
“D’accordo” rispose Kaito mentre il bambino si avvicinava al cancello. “Ah dimenticavo, passa una bella vacanza con la tua fidanzatina e tuo suocero!”
“TSK”
 
                                                                                   ***
 
“Uhmm….” Disse Kaito mentre osservava la pietra dalla terrazza di casa sua.
La luna quella sera era splendida, illuminata poco più della metà di essa; mentre le stelle brillavano nel cielo come piccoli diamanti che rappresentavano una cornice.
Qualche minuto dopo, quando il Green Dream fu pienamente illuminato dalla luna, un riflesso uscì dalla gemma.
Il ragazzo stava per tirare un sospiro di sollievo pensando di aver trovato Pandora, ma purtroppo si dovette presto ricredere.
I riflessi sprigionati dalla pietra non erano rossi, ma bensì verde smeraldo, cosa impossibile se si fosse trattato di Pandora.
“Cavolo un altro buco nell’acqua!” sbuffò lui incurvando le labbra in una smorfia mentre metteva il gioiello nella tasca dei jeans. Decise di non mandare nessun biglietto a Nakamori come suo solito, prima voleva scoprire qualcosa in più grazie all’appuntamento di Spike qualche giorno dopo.
Lanciò uno sguardo alla sua fedele alleata mentre rientrava in casa per prepararsi a quell’importantissima occasione.
                                                                                     ***
 
Sabato…
Che vergogna… spero non mi veda nessuno conciato in questo modo…
Continuava a ripetere tra sé e sé Kaito. Il giorno dell’appuntamento era già arrivato e lui, con un cappello a visiera e una sciarpa che andava a coprirgli il viso, stava aspettando l’arrivo di Spike.
Sembra una barzelletta! Un ladro che fa il detective, questo è il colmo! Tutta colpa di Kudo. Lui , la sua ragazza e il suocero! Tutta colpa loro!
Dopo qualche minuto passato a maledire Kudo, finalmente scorse il nemico entrare dentro l’hotel.
Di soppiatto lo seguì. Mentre chiedeva la stanza alla reception, stava nascosto dietro ad un pilastro.
"Tenga, camera 403" disse la ragazza alla reception mentre gli porgeva le chiavi per la stanza. L'altro le afferrò e con passo spedito andò a prendere l'ascensore. 
Quando le porte dell’ascensore su cui era salito Spike si chiusero, guardò il numero del piano per poi salire con le scale.
Ventesimo piano, stanza 403…. Devo cercare di far veloce….
Una volta arrivato al piano, si nascose dietro ad un muro mentre Spike apriva la porta ad un uomo non troppo alto, sulla sessantina che indossava un cappotto marrone e un cappello per non farsi riconoscere.
Appena la porta fu chiusa, Kaito si avvicinò per origliare.
“Allora, cos’hai scoperto?” era la voce di Spike.
La risposta dello sconosciuto fece strabuzzare gli occhi a Kaito, lasciandolo senza parole.
Non è possibile…
 
 
*Spike voglio che tu vada al Sun Plaza Hotel sabato alle 13.30.
Lì troverai qualcuno che ha delle informazioni importanti.
 
 
Blacky’s Corner:
Minna Konnichiwa!!!!!!
Ma quanto sono brava a scrivere l’inglese!!! u.u
So che non centra niente, ma ci tenevo a precisare che parlo l’inglese perfettamente!!
Kaito: ora ho la conferma che non sei normale -.-“
Blacky: sorvoliamo questo particolare e torniamo al chap…
Ora sappiamo cos’ha scoperto il nostro piccolo Kudo… delusi? Soddisfatti?
Kaito detective!!!! xD
Chissà che si saranno detti Spike e lo sconosciuto…
Comunque vi ho spiegato anche come Shinichi-niichan ha scoperto l’identità di Kaito, vi piace quella parte?? (grazie Pad per avermelo ricordato, se no non l’avreste mai saputo ^^”)
Kaito: che vergogna -.-“
Blacky: hey! Non è colpa mia se mentre scrivevo mi sono fermata un attimo a guardare il tuo special!!!
Cmq, spero che questo capitolo vi sia piaciuto :)

Ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale a Lady Pad e shinichi e ran amore per aver recensito lo scorso capitolo, arigatò arigatò!!!!! :D
grazie a chi ha messo la storia nelle seguite e preferite.
Ed infine grazie anche a chi legge soltanto :)

Spero continuerete a seguirmi!!!!
 
A prestoooo!!
Baci,
Black_Princy

 
                                                       Alla prossima col capitolo: Baro!
                                                       Aoko: Bakaitooooooooooo!!!!! Che fine hai fatto???
                                                       Kaito: Cavolo mi hanno scoperto…

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Baro! ***


                                        Baro!
 
 
 

… “Non è possibile…”…..
 
“Ah, e così ho l’onore di conoscere colui che qualche mese fa ha sparato al nostro caro ladro fantasma…
Mi spiace deluderti ma non sei riuscito ad ucciderlo a quanto pare” disse Spike con atteggiamento spavaldo mentre si sedeva sul letto della lussuosa stanza.
“Sicuramente ho fatto molto di più di quello che hai fatto tu in tutti questi anni” rispose l’altro.
“Comunque, spiandolo ho scoperto alcune informazioni”
“Ad esempio?” chiese curioso l’uomo.
“A quanto pare il Green Dream non è Pandora, ma il nostro amico non ha nessun furto in programma.”
Iniziò lo sconosciuto. Sta volta l’atteggiamento spavaldo lo utilizzava lui, mentre l’altro lo ascoltava senza proferir parola. “Però per il momento collabora con un detective. Come si chiamava…” finse di pensarci su un attimo, tanto per far innervosire Spike. “Ah già! Kudo Shinichi. Il nome ti dice niente?”
“Dannazione!”
Intanto Kaito ascoltava la conversazione da dietro alla porta, diventando sempre più terrorizzato ad ogni parola che lo sconosciuto diceva.
Cavolo! Come fa a sapere così tante cose su di me?!
Ad interrompere i suoi pensieri fu lo squillare del suo cellulare, che notarono anche i due dentro la stanza.
“Qualcuno ci spia!” sbottò Spike avvicinandosi alla porta, mentre con una mano andava a caricare la sua pistola.
Accidenti mi hanno scoperto!
Pensò il ragazzo mentre con passo spedito e senza fare rumore scendeva le scale.
“Uhm, sarà stato qualcuno di passaggio” affermò Spike prima di chiudere la porta e tornava al suo discorso con lo sconosciuto.
 
Sceso di qualche piano, scrutò il display del cellulare che non cessava di squillare.
Aoko….
Un istinto omicida si espanse nel corpo di Kaito. Prima ha rivelato, anche se inconsciamente, la sua identità a Kudo, poi l’ha quasi fatto scoprire da quelli dell’organizzazione….
“Pronto” disse seccato il ragazzo rispondendo al telefono.
“BAKAITOOOOOOOOOOOO!!!!!!! Che fine hai fatto?!” gli urlò contro Aoko. L’altro, dal canto suo, spostò il cellulare per poi riavvicinarlo all’orecchio con movimento naturale. Ormai sapeva che quando l’amica lo chiamava iniziava sempre ed immancabilmente con un urlo.
“Buongiorno anche a te”
“Buongiorno? BUONGIORNO KAITO?! Ti sto aspettando davanti al cinema da più di un ora!!” sbottò l’altra che ormai aveva perso la pazienza.
“Al cinema?!”
“Baro! Me l’avevi promesso, non ricordi?”
“Baro! Certo che me lo ricordo! Infatti tra due minuti sono lì” rispose il ragazzo. Infatti l’hotel in cui si trovava era accanto al cinema, per sua fortuna.
“Baro sarai tu! Comunque muoviti che inizio ad avere freddo” finì lei per poi chiudere la chiamata.
Tsk, quella ragazza è la mia rovina…
 
                                                                               ***
 
“Finalmente! Ce ne hai messo di tempo!” disse Aoko una volta che Kaito fosse arrivato.
Il ragazzo aveva tardato di qualche minuto per via delle strade affollatissime di gente. D’altronde era sabato, ed è normale dato che la maggior parte delle persone era a casa per il weekend.
“Sai com’è, volevo farti patire il freddo ancora per qualche minuto”  scherzò l’altro. Ma la ragazza non prese molto bene la battuta e incurvò le labbra in una smorfia.
“Baro”
“Hey aspettami!” le urlò il ragazzo mentre l’amica s’inoltrava verso l’entrata del cinema.
“Muoviti, il film inizierà tra poco”
 
Il film era iniziato da qualche minuto.
Avevano optato per un fantasy, ovvero l’ultimo film della saga di Harry Potter, I Doni della Morte (parte 2).
Presero due posti in alto e vicino alla porta, Kaito l’aveva chiesto lì perché nel caso avessero fatto vedere un pesce lui sarebbe potuto uscire immediatamente.
Questo, ovviamente, fece incavolare ancora di più Aoko che stava acida già di suo.
“Hey” disse il ragazzo avvicinandosi all’amica “che ti prende?”
“Mi dici che avevi di così importante da fare per venire in ritardo?” andò dritta lei.
“Beh ecco…” quella domanda lasciò di stucco l’amico, che intanto pensava ad una possibile scusa da darle.
Allora, sicuramente non posso dirle “Stavo spiando uno che fa parte di un organizzazione criminale”, e neanche “Kudo mi ha mandato ad investigare al posto suo”, perché uno lei non sa neanche chi è  Kudo, e due inizierebbe sicuramente con un interrogatorio sul perché investigavo al posto suo e cose varie.
L’unica è rimanere sul vago….
“Sono andato a fare una commissione” disse lui con un falso sorriso.
“Guarda che lo so che te n’eri dimenticato. Ti conosco da troppo tempo ormai” rispose lei malinconica mentre abbassava lo sguardo. “Ormai sembra sia diventata un peso per te”
Kaito si sentì uno stupido a quella vista. È vero, in quell’ultimo periodo non le aveva dato molta importanza, ma questo non significava che fosse diventata un peso. Anzi, era tutto il contrario.
“Ti sbagli” cominciò lui, mentre l’amica si voltò per guardarlo dritto negli occhi. “Tu sei la cosa più importante della mia vita Aoko, e se in questo periodo ti ho trascurata mi dispiace, non volevo”
In quel momento ringraziò il buio di quella sala per nascondere il suo rossore.
Aoko lo guardò stupita. No,non era proprio da Kaito una cosa del genere, però le faceva piacere.
Così abbozzò un sorriso, uno di quelli sinceri che scaldavano il cuore a chi le stava attorno, e tornò a guardare il film.
“Lo stesso vale anche per Aoko” disse lei, quasi sussurrandolo appena per farlo sentire solo al ragazzo.
Incurvò anche lui le labbra in un sorriso, per poi tornare a godersi il film.
 
“CHE COSA?!” Urlò Nakamori.
“Ehm… si ecco…”
Ricorda, l’ispettore Nakamori urla sempre quando arriva un messaggio di Kid. Tu limitati a rispondere sempre “si”
il poveretto di turno questa volta era un nuovo agente, e solo ora aveva capito il perché di tutti quei “mi raccomando” o “su, non è poi così terribile!”. Malediceva la sua scelta di fare il poliziotto in quel momento.
“imbecille! Fammi vedere subito quel biglietto!”
“Tenga” rispose scioccato l’agente mentre gli porgeva il biglietto.
 
                                                                Mercoledì, alle 23.56,verrò a
                                                                prendere  lo zaffiro Safaia.
 
                                                                          Kaitou Kid
 
“Quel… ammazzo… KID!!!!!!!!!!!!!” l’ispettore era talmente fuori di sé da non riuscire neanche a connettere le parole per formare una frase.
Kaito, che era lì con Aoko per portare la cena all’uomo, non riuscì a trattenersi dalle risate. Non aveva mai visto la reazione di Nakamori live, ma era uno spettacolo stupendo per lui.
“Baro! Cosa c’è da ridere?”chiese la ragazza vedendo la reazione dell’amico alla vista del padre.
“Baro! Stavo pensando a come si divertirebbe Kid se fosse qui adesso” ghignò l’altro.
“Sul serio, sei un idiota”
 
Una stanza buia, illuminata solo dalle luci dei palazzi circostanti, dove dominava il rumore della tastiera di un computer .
Dal portatile, poggiato su di una scrivania, si poteva vedere un uomo che in video chat spiegava ciò che lo sconosciuto gli aveva riferito quel pomeriggio.
“It’s not Pandora. But his helped by the detective Kudo Shinichi. What should we do now?” *
“Leave it to Him”**
 
 
 
*Non è Pandora. Però è aiutato dal detective Kudo Shinichi. cosa dobbiamo fare adesso?
**Lascia fare a Lui.
 
Blacky’s Corner:
Minna Konnichiwa!!! ^^
Lo so, il capitolo è davvero corto, noioso e per di più dice poco niente. -.-“
Mi dispiace, sul serio! Ma da domani torneranno quelli seri, tranquilli :)
In quanto la scelta del film, so che è uscito quasi un anno fa, ma sono una grande fan di Harry Potter e per di più mi sembrava adatto dato che sono maghi come il nostro Kiddo ^^
Cooomunque…
Qualcuno sa tutte le mosse del nostro Kiddo,
esce con Aoko e… Kawaii!!! >.< (forse quel pezzo è troppo sdolcinato, boh)
Nakamori che urla,
ed infine queste e-mail, che se non si fosse capito sono Spike e il capo dell’organizzazione a mandarsele.
Ma chi è questo Him di cui parlano?
Riuscirà Kaito a rubare Safaia? (che significa zaffiro in giapponese, che fantasia -.-“)
Vabbè, passiamo ai ringraziamenti che è meglio…
Un grazie speciale a Lady Pad e aoko_90 per aver recensito lo scorso chappy, le vostre recensioni mi scaldano il cuore *^*….. xD
Un grazie anche a chi ha messo la storia nelle seguite e preferite, mi fa piacere sapere che la storia piace!!! Grazie anche a voi!!! ^^
Ed infine un grazie anche a chi legge solamente.
Spero non troverete il capitolo troppo noioso e sdolcinato ^^”
A presto!!!!!!
 
XXX,
Black_Princy
 
                                                     A presto col prossimo capitolo: Who’s over me?
                                                     Kaito: mi dispiace, ma per un po’ sarebbe meglio che tu non mi chiamassi.
                                                     Aoko: perché Kaito? Mi dici che sta succedendo??
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Who's over me? ***


                                                   Who’s over me?
 
 


Prima settimana di ottobre.
Le strade erano addobbate da tante foglie tra le sfumature del rosso e l’arancione, vi si potevano scorgere i primi golfini che segnavano l’imminente arrivo dell’inverno, e i parchi diventavano sempre meno affollati giorno per giorno per via della gente che preferiva starsene in casa per non patire il freddo.
“mmh… e così sanno tutto su i tuoi piani e che collaboro con te” disse il piccolo Kudo mentre strofinava le dita sul mento, con sguardo pensieroso.
Era appena tornato Sakishima ma aveva deciso di andare subito dall’amico per chiedergli cosa aveva scoperto durante la sua assenza.
“Si, qualcuno mi spia ma non riesco a capire chi”
“Chi sa tutte le tue mosse?” gli chiese il bambino.
“Solo Jii-chan ma non può essere lui perché lo conosco da quando sono nato e prima di adesso non ci sono mai stati problemi” rispose Kaito sicuro ma allo stesso tempo preoccupato.
Tutti quelli che gli stavano attorno erano sospetti in quel momento, ma allo stesso tempo anche in pericolo.
“Comunque quando sono stato a Sakishima mi sono accorto che qualcuno mi spiava. All’inizio pensavo fosse qualcuno dei MIB ma poi l’ho sentito nominare un certo Spike e chiedendo ad Haibara mi ha risposto che nessuno di loro aveva questo nome”
“Spike… Spike fa parte dell’organizzazione Kudo” affermò il ladro fantasma con preoccupazione. Ora ne aveva la certezza, chi lo spiava sapeva anche di Kudo e della sua trasformazione in Conan. Al solo pensiero di quante cose sapevano quei criminali sul loro rabbrividiva, erano in pericolo.
“Però l’ho sentito dire qualcosa sulla Torre di Osaka e di andare all’ultimo piano. Lì doveva dargli qualcosa” aggiunse Conan incurvando le labbra in un sorriso furbo.
“Vuoi andarci?”
“Beh, mi sembra ovvio”
“Voi detective siete tutti uguali, non vi fate mai i fatti vostri eh?” chiese con sarcasmo il ragazzo.
“Siamo fatti così, che vuoi farci?”
 
                                                                                   ***
 
Due giorni.
Ufficialmente due giorni che non aveva notizie dell’amico. Lo chiamava spesso, quasi cento volte al giorno, ma non rispondeva a nessuna di esse,  ultimamente partiva addirittura la segreteria.
Quel ragazzo la stava facendo esaurire.
Come si fa a sparire dalla circolazione senza neanche avvisare o almeno farmi una chiamata una volta partito, anche solo per dirmi che sta bene?
Heh, in fondo stiamo parlando di Kaito…
Pensava Aoko mentre tornava a casa da scuola.
Passò qualche minuto a chiedersi se riprovare a chiamarlo o meno.
Magari lo disturbo…
Ci pensò su un pochino per poi giungere ad una conclusione.
E invece quel ragazzo mi sentirà, altro che disturbo, avrà un timpano rotto quando avrò finito.
Così prese il cellulare dalla borsa e riprovò a chiamarlo, con la speranza di poterlo almeno sentire e così calmarsi un attimino.
Tu…  Tu… Tu…
“Pronto?” rispose il ragazzo dall’altra parte.
“Kaito dove sei? Perché non vieni a scuola? Perché non rispondi al telefono? Perché sei sparito all’improvviso? Voglio delle risposte, adesso, in questo preciso istante!” sbottò la ragazza più preoccupata che arrabbiata. I suoi piani fallirono ancora prima d’iniziare, ma d’altronde non poteva farci niente se era così preoccupata per l’amico.
“Sono partito” si limitò a rispondere l’altro, rimanendo sul vago.
“Avvisare no?”
“È stata una decisione improvvisa, dalla fretta mi sono dimenticato di dirtelo”
“E perché allora non rispondevi alle mie chiamate o avevi il telefono spento?” gli chiese Aoko con tono inquisitorio.
“Mi dispiace, ma per un po’ sarebbe meglio che tu non mi chiamassi” disse Kaito con tono malinconico ma allo stesso tempo sicuro ed impaurito, che fece capire all’amica che qualcosa non andava.
“Perché Kaito? Mi dici che sta succedendo?” chiese l’altra ancora più preoccupata di prima.
“Niente, davvero!” rispose lui con finto tono allegro, ma che non convinse per nulla la ragazza.
“No. Ora mi spieghi che sta succedendo” disse Aoko. Più che una richiesta quello era un ordine.
“Aoko ti ho detto di non chiamarmi e basta” affermò con tono alterato.
“E io che voglio sapere cosa sta succedendo!” rispose con tono altrettanto alterato l’altra.
“Ora smettila di rompere, e smettila di chiamarmi che sei solo d’intralcio” le urlò contro il ragazzo.
“I-io….” Le lacrime le vennero spontanee, si sentiva uno schifo in quel momento.
“Bene. Spero di essere stato chiaro” concluse lui con tono freddo, troppo freddo che fece rabbrividire Aoko.
Aspettò per quasi un minuto, e non sentendo alcuna risposta chiuse la chiamata.
No. Quello non era Kaito. Lui non mi avrebbe mai detto una cosa simile.
Continuava a ripetersi la ragazza mentre scuoteva il capo cercando di scacciare le parole dell’amico.
Non era lui…
 
“Come sei stato duro” disse Conan appena l’amico chiuse la chiamata.
“Lo so. Ma è l’unico modo per proteggerla è allontanarla. Se quegli uomini sanno chi sono potrebbero farle del male, capisci?” rispose Kaito malinconico.
L’altro non rispose, si limitò a ricambiare lo sguardo dell’amico.
“Allora piccolo Kudo, cosa dobbiamo fare appena arrivati ad Osaka?” gli chiese Kaito cambiando discorso. Dopo la conversazione del giorno prima avevano deciso di andare ad Osaka per scoprire di più su quella faccenda.
“Uno, non chiamarmi piccolo Kudo. Due, credo ci toccherà chiamare Hattori, lui sa tutte le strade di Osaka, quindi…” rispose l’altro mentre tirava il cellulare dalla tasca dei jeans e cercava il numero dell’amico nella rubrica.
“Oy Kudo! Come và?” rispose il ragazzo dall’altra parte col suo solito accento del Kansai.
“Hattori siamo alla stazione di Shin-Osaka, vienici a prendere”
“Ehm… ecco… in questo momento sono a Kyoto con Kazuha…”
“Che cosa?! Che ci fai a Kyoto scusa?”
“Un caso” si limitò a rispondere Heiji mentre il bambino sbuffava.
“Senti, qual è la strada più veloce dalla stazione alla torre di Osaka?”
“Io ti consiglierei di prendere l’autobus o un taxi, altrimenti ti perdi” gli disse il detective dell’ovest.
“D’accordo” sbuffò nuovamente Conan. “Grazie”
“Ah aspetta! Ma perché ‘siamo’? chi c’è con te?” ma fu tutto inutile perché il bambino aveva già chiuso la chiamato.
Tsk, è proprio da Kudo…
 
Era già sera, e dopo essersi persi almeno dieci volte nella metropoli, erano finalmente giunti a destinazione.
“Però, la nostra torre è più bella” affermò Kaito mentre osservava la torre dall’entrata.
“Aspetta qui, visto che soffri di vertigini” ironizzò Kudo.
“Haha che simpatico” rispose seccato “il più grande”.
“Su entriamo”
Una volta entrati presero l’ascensore per salire all’ultimo piano, l’osservatorio.
Per loro fortuna la torre era letteralmente isolata, non c’era anima viva e così arrivarono all’ultimo piano senza problemi.
Arrivati in quell’enorme sala, iniziarono a cercare i due tizi che si erano dati appuntamento in quel posto.
“Non ci sono” disse Kaito rivolgendosi all’amico, che lentamente girava tutto il piano.
“A quanto pare il nostro amico Spike è in ritardo” rispose il detective tirando fuori una busta da dietro una colonna.
“Che cos’è?”
“c’è dentro un bigliettino con un indirizzo” disse Conan tirando fuori un bigliettino dalla busta.
“ Un altro appuntamento, sta volta domani però”
“Si, credo proprio che ci andrò” affermò abbozzando un sorriso furbo, contagiando subito anche l’altro.
“Ora piccolo Kudo, sarebbe meglio andare se non vogliamo farci scoprire da Spike”
“D’accordo, ma non chiamarmi piccolo Kudo!” sbottò incavolato il bambino.
“Si va bene, piccolo Kudo” continuò a stuzzicarlo l’altro.
“Kuroba, chiamo la tua amica e ti faccio urlare uno dei suoi Bakaitooooo! Se non la smetti”
“Come sei antipatico” disse il ladro seccato, per poi ridere entrambi mentre tornavano all’hotel.
“Quel cretino di Spike è stato preceduto da due marmocchi!” sussurrò una voce nascosta dietro ad un palo della luce. Lo stesso uomo che qualche giorno prima aveva raccontato tutto su Kaito a Spike ora era lì a spiarli. “Lui è arrivato” finì prima di una risata malefica.
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!! ^^
Scusate il ritardo ma il capitolo non mi convinceva e così l’ho riscritto tutto da capo.
Gommen nasai!!
Comunque, buon ferragosto a tutti!!!
Tornando al chap, cosa ve ne pare? È noioso come lo scorso?
A quanto pare spiavano pure Kudo quelli dell’organizzazione…
E all’appuntamento non si è presentato nessuno, ma cosa ci troveranno a quell’appuntamento?
E Lui, lui li stava spiando e il pacco era da parte sua… ipotesi sull’identità di lui? :)

Ora passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale a Lady Pad, aoko_90 e shinichi e ran amore per aver recensito lo scorso capitolo.
Grazie a Shana17, Shinichi e ran amore, virby e _R I N chan_ per aver messo la storia nelle preferite, e a ChibiRoby, CupidSBow, Himechan91 e _ R I N chan_ per aver messo la storia nelle seguite.
Ed infine grazie anche a chi legge solamente :)
Grazie ragazzi!!! Grazie a tutti!!!! ^^

Ora vi lascio, sperando che il caitolo sia piaciuto :)
Ci vediamo al prossimo chap!
Baciiiiiiiii
Black_Princy
 
 
                                              
  Kaito e Shin: Buon ferragosto a tutti!
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Gibbous moon: New information ***


                    Gibbous moon: New information
                                                      Gibbosa crescente: Nuove informazioni

 
 
 
“Allora, hai scoperto dove porta quell’indirizzo?” chiese Kaito mentre il bambino dinanzi a sé studiava un bigliettino trovato il giorno prima: 540-0002 1-1, Chuo-ku.
“Non capisco, mi sembra di aver già visto quest’indirizzo, eppure non ricordo dove e quando….” Disse Conan mentre scrutava sempre più pensieroso il pezzo di carta.
“Potrebbe essere un posto che hai visitato con Hattori…” cercò di aiutarlo l’altro.
“540-0002 1-1……” continuava a ripetere il detective per cercare di ricordare. “Ci sono! Chuo-ku! A Chuo-ku c’è il Castello di Osaka! Come ho fatto a non pensarci prima?!” esclamò poi fiero delle sue deduzioni.
“Il Castello di Osaka?! E che ci devono fare lì?” chiese il ladro che ci capiva sempre meno delle deduzioni dell’amico.
“Chiedilo a loro, perché questo non era scritto nel biglietto”
“Che simpatico” rispose Kaito seccato. “Comunque come ci arriviamo a Chuo-ku?”
“Ci toccherà comprare una mappa, tanto fuori dall’hotel è pieni di stand quindi non c’è problema” disse il piccolo Kudo mentre andava a prendere il cappotto per uscire.
“Ora che ci penso, che hai raccontato alla tua fidanzatina per venire qui?”
“Ho finto di andare qualche giorno a casa con i genitori di Conan Edogawa, ovvero i miei travestiti, e lei mi ha lasciato andare senza problemi”
“Furbo” disse il ladro mentre iniziava a scendere le scale.
 
“Buongiorno” disse la ragazza dello stand. “In cosa posso esservi utile?”
“Ce l’ha una mappa di Osaka?” chiese il piccolo Conan mentre cercava di arrampicarsi sullo stand per vedere anche lui, ovviamente divertendo l’amico.
“Si certo, tenga” rispose lei porgendogli la mappa richiesta.
L’altro si limitò a pagare per poi girarsi e aprirla.
“Kuroba, chi sa che siamo ad Osaka?” gli chiede il bambino con espressione preoccupata.
“Nessuno perché?” rispose ingenuamente il liceale.
“Perché dietro quel lampione c’è qualcuno, e sono sicuro di averlo visto anche ieri mentre tornavamo dalla torre”
“Oh cavolo! Ma quell’uomo era anche all’appuntamento del Sun Plaza” affermò Kaito notandolo dietro al lampione, ma senza fargli capire che l’hanno scoperto.
“Ce l’hai le maschere che usi sempre per i furti?”
“Si, deduco tu voglia usarle adesso” rispose l’altro guardandolo divertito.
Dopo qualche minuto uscirono dal bagno con addosso le maschere per non farsi riconoscere, e senza troppi indugi, si avviano verso il Castello.
 
                                                                                     ***
 
“Kudo hai trovato niente?”
“No niente” rispose il bambino mentre entrava nella stanza affianco.
Erano nel castello già da qualche ora ma nonostante tutte le loro ricerche non avevano ancora trovato niente.
“Una curiosità, ma che stiamo cercando di preciso?” gli chiese Kaito mentre apriva una porticina nascosta nella stanza.
“Non lo so Kuroba” si limitò a rispondere l’altro che apriva uno scatolone.
“Come non lo so?!”
“Senti, io non posso sapere sempre tutto! Non è colpa mia se sul biglietto non c’era scritto niente!” sbottò incavolato l’altro per la domandando dell’amico.
“Almeno hai qualche ipotesi?” chiese con la speranza di una risposta positiva, che non tardò ad arrivare.
“Potrebbe essere un altro biglietto o qualche informazione oppure un oggetto”
“Dovrebbe trovarsi dentro ad un pacco simile a quello dell’altra volta?”
“Credo di si” rispose il bambino mentre richiudeva lo scatolone.
“Allora lascia stare quella scatola e vieni qui che l’ho trovato” disse il ladro mentre sventolava la busta come se fosse un trofeo. L’altro glielo tirò di mano e leggendo il nome “Spike” capì che era loro, e senza molti problemi lo aprì.
“OMC?!” esclamarono all’unisono una volta estratto il biglietto dalla busta.
“Che significa scusa?!” chiese Kaito all’amico. “Non ci capisco più niente! Questa cosa è diventata una caccia al tesoro!”
“Stiamo calmi, o meglio, stai calmo Kuroba” disse il bambino rivolto verso il ragazzo. “Per prima cosa, credo che questa ‘O’ significhi Osaka”
“E il resto?”
“MC… MC… ne aveva parlato una volta Toyama, ma ero talmente annoiato da quel discorso che non l’ho seguito… accidenti” disse Conan mentre si metteva una mano sul viso.
“Prova a calmarti, magari te lo ricordi” cercò di calmarlo il ragazzo.
“MC…MC…. MC! Ma OMC è il nome di un college!”
“College?” chiese il ladro che ormai non ci capiva più niente.
“Osaka Medical College”
“E cosa centra in tutto questo un college?”
“Non lo so. Credo dovremmo andarci per scoprirlo”
 
                                                                                     ***
 
“Uff… sto perdendo la pazienza. Più che indagini stanno diventando una caccia al tesoro” esclamò Kaito di fronte all’entrata dell’istituto.
“I casi sono così. Puoi trovare quelli semplici con già tutti gli indizi oppure quelli difficili ed intricati” rispose il detective avvicinandosi al portone d’ingresso.
Ora capisco perché Hakuba è impazzito…
“Buongiorno posso…” chiedeva la segretaria alla reception, ma i due ragazzi non le diedero la minima importanza e si precipitarono immediatamente nelle aule.
Dopo aver parlato con qualche studente e professore sono andati a cercare nelle stanza di ogni club con la speranza di trovarci qualcosa.
“Kudo, quanti club ci mancano?” chiese il ladro al bambino.
“Quello lì” rispose indicando una porta infondo al corridoio.
“E che club sarebbe?”
“Non lo so. Neanche sulla porta c’è scritto” disse il bambino osservando il foglio e la porta.
“Tanto lo scopriremo una volta dentro, quindi…”
Aprirono la porta ed entrando trovarono una stanza piena di fotografie e di scrivanie.
“Più che un club sembra un ufficio”
“Credo che ci toccherà cercare dentro i cassetti, magari troviamo qualcosa” gli suggerì il detective mentre stava già cercando.
“Sta volta che troveremo? Un altro indizio?”
“Quando nascerò veggente te lo dirò” rispose Conan seccato da quella domanda che l’amico gli faceva sempre.
Speriamo non sia un altro indizio perché sta sera ho un furto da mettere in atto e non posso tardare ne mancare.
Pensò il ladro mentre apriva una cartelletta contenente documenti sugli ex iscritti a quel club.
Haruki Takahashi… questo muso da ebete l’ho già visto da qualche parte….
Mentre iniziava a ridere.
“Kuroba ti senti bene?”  chiese preoccupato il detective nel vedere l’amico ridere con per dei documenti.
“Guarda questa foto” rispose il ragazzo mostrandogliela. Ma nel girarla qualcosa catturò la sua attenzione e con sguardo preoccupato tornò ad osservarla. “Kudo… è Spike”
“Che cosa?!” chiese il bambino sorpreso mentre si avvicinava all’amico.
“Si è Spike, ecco dove l’avevo visto”
“Non capisco…. Perché quel biglietto allora? Non credo volessero informarsi sul passato di uno dei membri” disse Conan, più a sé stesso che a Kaito.
“Chi lo sa. Ma visto che ci siamo che ne dici di guardare tutto il suo file?” disse il ragazzo abbozzando un sorriso curioso.
“D’accordo”
Tirato fuori il file iniziarono a studiare ogni pagina nei minimi particolari. Trovarono il suo vecchio indirizzo, la data di nascita, relazioni con studenti e insegnanti e addirittura i voti dal primo all’ultimo esame.
Quando stavano per rimetterlo apposto però, trovarono un piccolo file nascosto e aprendolo, ci trovarono alcune informazioni sull’organizzazione.
“Ecco cosa c’era qui. Non era il file su Spike che volevano, ma questo” disse il piccolo Kudo mentre lo tirava fuori e dava una rapida occhiata alle pagine.
“Potrebbero arrivare a momenti, che ne dici se lo prendiamo e lo leggiamo con calma a casa?” suggerì Kaito.
“Si, sarebbe meglio prima che ci beccano” finì l’altro per poi chiudere il cassetto ed uscire dalla stanza.
 
                                                                                   ***
 
Arrivati all’hotel, i due aprirono il file e trovarono alcuni nomi in codice.
“Spike, Spider, Rose, Caiman, Iguana e Cobra… questi sono solo alcuni dei nomi dei membri dell’organizzazione… ma cosa centrano scusa?” chiese Kaito stringendo il foglio tra le mani.
“Un imboscata”
“Cosa?”
“Un imboscata. Questi sono i nomi dei membri che ti dovranno tendere un imboscata sta sera” rispose Conan rivolgendosi all’amico. “Questo Cobra però non mi convince, ho paura che sia un pezzo grosso dato il nome”
“Si lo credo anch’io” disse il ragazzo guardando il piano dei nemici.
“Beh, credo che l’imboscata gliela tenderemo noi” disse il bambino abbozzando un sorriso furbo e soddisfatto.
“D’accordo, piccolo Kudo” rispose l’altro stuzzicando l’alleato che si limitò a sbuffare.
Beh, almeno così potrei tornare a sentire Aoko….
Pensò Kaito guardando fuori dalla finestra.
 
Dopo poche ore erano già sul treno di ritorno per Tokyo.
“Bene, ora ti dico ciò che devi fare sta sera, poi io faccio il resto” disse Conan rivolgendosi all’amico seduto dinanzi a sé.
“D’accordo Holmes”
 
Blacky’s Corner:
Minna Konnichiwa!!! ^^
Ed eccomi con questo capitolo “di passaggio”.
Oggi ci sono state più informazioni e la scoperta di alcuni membri dell’organizzazione ed il loro piano per catturare Kid… vi è piaciuto?
Per l’indirizzo del Castello di Osaka è quello vero, dopo mesi di ricerche in internet sul Giappone qualcosa mi è servito, no? :)
Ora passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale a Lady Pad e aoko_90 per aver recensito lo scorso chap, grazieeeeeee!!!
Grazie a chi ha messo la storia nelle seguite e preferite.
Ed infine grazie a chi legge solamente (mi piacerebbe sapere anche la vostra sulla storia)
Detto questo, vi saluto con la speranza che continuerete a seguirmi e che il chappy sia piaciuto :)
 
Baciiiiiiiiiiii
Black_Princy

                                                                            A presto col capitolo: The plane!
                                                                            Kaito: Sicuro Kudo che funzionerà?
                                                                            Shinichi: Fidati di me

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** The plane ***


                                                      The plane
                                                                        Il piano
 
 
 
“CHE COSA?! Stai scherzando vero?”
“No Hattori. Ti ripeto che circa tre ore fa abbiamo preso il treno e siamo tornati a Tokyo” gli risponde il liceale annoiato.
“Dirlo no?! Mi sono beccato le lamentele di Kazuha per tutto il viaggio solo perché non siamo stati due giorni in più a Kyoto per colpa tua Kudo! Non immagini quanto possa essere odiosa quella ragazza!” sbottò incavolato il detective dell’ovest.
“Chi sarebbe odiosa?”
“K-K-Kazuha….”
Ecco, ora inizieranno un'altra delle loro litigate…
“Kudo ti richiamo più tardi”
“HEIJI VIENI QUI!”
Tu. Tu. Tu.
Heh, ti pareva….
“Kudo tutto apposto?” gli chiese Kaito mentre studiava attentamente la teca contenente il suo obbiettivo.
“Si” rispose il ragazzo mentre riponeva il cellulare nella tasca dei pantaloni. “Allora? A che punto sei Bakaito?”  ironizzò il detective.
“Sicurezza disattivata” disse soddisfatto dopo aver tagliato l’ultimo filo dell’impianto allarme. “E comunque non chiamarmi Bakaito”
“Ah giusto, l’unica ad avere il permesso è la tua Aoko” lo stuzzicò l’amico con un ghigno divertito.
“Ha ha che simpatico” disse seccato il ladro che una volta chiusa la poticina dell’impianto si era alzato. “Neh piccolo Kudo?” finì poi scompigliandogli la chioma corvina, facendo incurvare le labbra del ragazzo in una smorfia.
“A  proposito, come mai oggi ho l’onore di avere dinanzi il detective liceale Shinichi Kudo e non il marmocchio quattrocchi?”
“Domani ho un appuntamento con Ran”
“Ma bravo,  per festeggiare la vittoria esci già con la tua ragazza” sta volta era il ladro a stuzzicare l’amico, che non rimase in silenzio.
“Come se tu non stessi pensando ad Aoko. E comunque non cantare vittoria troppo presto, non si sa mai” disse il detective mentre si avvicinava ad una delle finestre della sala, in quel momento vuote e prive di agenti.
“Che porta sfiga”
“Cambiando discorso, i tuoi trucchi su sono pronti?” gli chiese Shinichi mentre batteva un pugno sulla finestra per testarne la resistenza.
“Si, se non sba…”
“Kaito-kun! Che ci fai qui? E per di più in compagnia del famosissimo detective Shinichi Kudo!” era la voce di un uomo che conosceva troppo bene. Quasi sussultò nel sentirla.
“I-I-Ispettore Nakamori…?”  disse Kaito sconvolto. Ma lo rimase ancora di più quando notò lei, Aoko che da dietro il padre manteneva lo sguardo verso terra.
“Ma che fine avevi fatto?” gli chiese Nakamori avvicinandosi.
“Ecco io…” non diede molta importanza all’uomo di fronte a sé, ma bensì all’amica che a qualche metro distante lo fissava con gli occhi lucidi e lo sguardo triste. Quel contatto così dolce ma malinconico fu però interrotto dalla stessa ragazza che non riuscendo più a sopportare la sua presenza scappò via da quella sala.
“Aoko aspetta!” le urlò Kaito prima di seguirla.
“Che sta succedendo qui?” chiese il rivale di Kid, che ormai non ci capiva più niente.
“Tranquillo non è nulla di grave” rispose Shinichi mentre si allontanava dalla vetrata.
 
Aoko continuava a correre una corsa senza meta o sosta in uno dei corridoi del museo, seguita da Kaito che più volte urlava il suo nome invano.
No, non riesco a guardarlo più in faccia dopo quello che mi ha detto ieri. Eppure mi sento una stupida, infondo non dovrei comportarmi in questo modo eppure…
Pensava mentre continuava a correre, fino a quando la sua corsa non fu interrotta da un muro.
“Aoko…” disse il ragazzo chinandosi cercando di immagazzinare più ossigeno possibile data la corsa appena fatta. “Si, si può sapere che ti prende?”
L’altra non rispose, si limitò a guardarlo mentre si asciugava la fronte con la manica della felpa.
“Senti, se è per quello che ti ho detto ieri”
“No, non m’interessa. È troppo comodo trattarmi da schifo e poi pretendere di farti perdonare” rispose fredda la ragazza mantenendo lo sguardo a terra. Guardarlo negli occhi e pronunciare quelle parole allo stesso tempo sarebbe stato impossibile per lei.
“Lo so, ma questa è l’ultima volta” disse lui per poi tornare dritto e guardarla con sguardo sicuro ma impacciato allo stesso tempo, che fecero tenerezza all’amica.
“Non m’interessa” cercò di rimanere fredda lei, mentre si voltava dal lato opposto guardando la parete.
“Almeno aspetta fino a domani, devo dirti una cosa importante”
“Perché fino a domani? Non puoi dirmela ora?” chiese l’altra rimanendo immobile nella sua posizione.
“Perché quello che devo dirti è importante, e voglio farlo nel migliore dei modi” rispose il ladro con un sorriso dolcissimo ma allo stesso tempo con le goti leggermente arrossate.
Aoko si voltò e incrociando i suoi occhi con quelli del ragazzo tornò più serena.
Quegli occhi di un blu surreale l’intenerirono,  quegli occhi che rispecchiavano la sincerità e la fiducia che il ragazzo in quel momento le dava e le chiedeva.
Ma prima di rimanerne completamente ipnotizzata, lo colpì alle costole con un pugno, un pugno talmente forte che lo fece piegare in due dal dolore.
“Cavolo Aoko che ti salta in mente?!” sbottò l’altro con le mani attorno al livido.
“Se pensavi che Aoko ti avrebbe perdonato così facilmente ti sbagliavi”
“D’accordo ma ora che hai avuto la tua rivincita mi hai perdonato, vero?” le chiese lui con guardandola con quegli occhi blu che neanche un cerbiatto con i suoi dolcissimi potevano fare lo stesso effetto.
“Si, Aoko ti ha perdonato. Ma domani voglio sapere ciò che hai da dirmi, e niente scuse chiaro?” disse lei guardandolo con un sorriso.
L’altro si limitò ad annuire per poi salutarla con la mano ed allontanarsi.
“Hey aspetta! C’è ancora una cosa che voglio chiederti” gli urlò la ragazza prima che l’altro fosse troppo lontano. “Scusa, ma come fai a conoscere Shinichi Kudo?”
Ecco, sapevo che me l’avrebbe chiesto…
“Vedi, lui è il figlio di un amico di mio padre” si limitò a rispondere l’altro, seguito da un “Ah, capisco” dell’amica.
Ora che ci penso quell’uomo sapeva di mio padre ma non ha raccontato a nessuno della sua vera identità.
Però, a quanto pare la loro rivalità/amicizia è andata avanti anche con la generazione successiva…
 
“Kuroba, eccoti finalmente! Pensavo le stessi chiedendo di sposarti” cercò di ironizzare Kudo, fermandosi appena notò l’occhiatacce che il padre della ragazza gli mandava da un angolo della sala, mentre dava ordini ai subordinati.
“Comuque, ripassiamo il piano un ultima volta prima? Mancano solo cinque minuti al furto di Kid”
“Ok. Allora in anzitutto usa la boccia di gas soporifero per addormentare tutti gli agenti in sala, poi una volta presa Safaia tu vai su e dai un’ultima occhiata ai tuoi trucchi prima che loro arrivino. Una volta qui devi percorrere il percorso pieno di trucchi e portarli in questa sala, dove io intanto ho già risvegliato gli agenti che finalmente l’arresteranno, chiaro?” disse Kudo mentre teneva una mascherina in mano.
“Il piano lascia un po’ a desiderare, ma va bene” rispose Kaito mentre si dirigeva verso i bagni. “Ora vado a prepararmi sennò faccio tardi”
“D’accordo”
 
“23.55, tra poco Kid entrerà in azione!” urla Nakamori ai subordinati. “Kudo, posso sapere che ci fai dietro la teca? Non vorrai arrestarlo al posto mio?”
“Si figuri, non ho la minima intenzione di arrestarlo” rispose il ragazzo che controllava l’orologio.
“Ladies and gentlemen” era arrivato Kaito Kid, che con una nube di gas soporifero addormentò tutti i presenti. Una volta svanita, i due complici si sfilarono la maschera e senza problemi il ladro riesce ad avere in possesso la gemma.“Bene, ora sai cosa fare vero?” chiese Kudo mentre preparava le scarpe potenziate che Agasa gli aveva preparato per l’occasione.
“Certo che lo so!” rispose il ladro seccato mentre si dirigeva verso il piano superiore come da piano.
 
Qui ho finito…
Pensò il detective una volta attaccato anche l’ultimo filo dell’impianto di sicurezza. Avevano messo dentro la teca una gemma finta, e avendo riattivato il sistema di sicurezza sarebbero rimasti al tappeto toccandola.
Face per alzarsi e raggiungere l’amico quando qualcosa gli fece strabuzzare gli occhi.
“A-Aoko….”
“Credevate non ci fossimo accorti che il file era sparito?” disse un uomo mentre teneva Aoko come ostaggio, puntandole una pistola alla tempia.
“Lasciate la ragazza, lei non centra!”
“Ma se la lasciamo che divertimento c’è?”
“Kudo, d-dov’è Kaito?” chiese la ragazza con le lacrime che le rigavano il viso.
“Lui.. non lo so, ma sta tranquilla” rispose Shinichi preoccupato mentre l’altra si limitò ad annuire.
Lentamente si abbassò a terra per azionare le sue scarpe, senza accorgersi del uomo dietro di lui che teneva alta una mazza.
“Kudo dietro di te!” gli urlò lei. Ma il ragazzo non fece in tempo a capire il concetto che la stessa mazza lo colpì alla testa facendolo svenire.
 
“Hihihi Kaitou Kid ha vinto anche questa volta” disse Kaito mentre finiva di preparare l’ultimo suo trucco.
“Tsk, non cantare vittoria troppo presto… Alla faccia tua Kudo!” rise lui mentre si rialzava.
La sua risata fu però terminata per via di un oggetto freddo a contatto con la sua testa. Si voltò di qualche millimetro per capire cosa fosse, e la vista che gli si parava di fronte non era delle migliori: un uomo che gli puntava una pistola alla tempia.
Strabuzzò gli occhi terrorizzato, mantenendo a stento la sua faccia da poker.
“Finalmente ci rivediamo, Kaitou Kid”
 
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!! ^^
Kaito e Shin sono nei guai e con loro anche Aoko D:
ce la faranno a salvarsi? Quell’uomo sparerà a Kid? Safaia è Pandora?
Purtroppo dovrete rimanere coi dubbi per un po’, perché?
Perché domani parto e starò via una settimana circa *vedo già arrivare i pomodori*
Comunque, spero che il capitolo sia piaciuto :)
Passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale ad aoko_90, Lady Pad e shinichi e ran amore per aver recensito lo scorso chappy, grazieeee!! ^^
Grazie a chi ha messo la storia nelle seguite e preferite.
Ed infine grazie anche a chi legge solamente.
Spero perdonerete la mia assenza, io prometto di aggiornare appena torno :)
Baciiiiiiiiiiiiiiii
Black_Princy 

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Captured ***


Premessa: questo capitolo è narrato in prima persona tramite Aoko. Ma i discorsi in corsivo sono tutti pensieri e flash-back di Kaito. Spero vi piacerà e che il capitolo non sia troppo confuso :)                                
 
                                                                         Captured
                                                                                Catturati
 

 
 


Sentivo le voci di qualcuno in lontananza.
La mia guancia destra toccava qualcosa di freddo e dritto, mentre sentivo mani e piedi tenuti stretti da qualcosa. Lentamente cerco di aprire gli occhi. La mia vista era offuscata e la stanza buia non era affatto d’aiuto, l’unica cosa che riesco vedere, anche se non chiaramente, sono due figure poco distanti che discutono animatamente.
“Colpa mia?! Tu dovevi controllare l’entrate cavolo!”
“Si ma i tuoi trucchi non hanno neanche funzionato! Come fai a chiamarti ancora mago?!”
“Potevi almeno accorgerti degli uomini alle tue spalle no? E poi sei tu che dovresti smetterla di farti chiamare detective!”
“Scusa se stavo difendendo la tua fidanzata! E poi se avessi anche solo sentito una piccola parte del piano ora non saremmo qui!”
Continuavano a litigare, sinceramente le voci mi sembrano famigliari ma non riesco a ricordare di chi siano.
Percepisco ancora un lancinante dolore alla testa… tento di toccarla per accarezzarla e alleviare il dolore ma le manette che tengono legate le mie mani me lo impediscono. Non riesco a capire dove sono finita e soprattutto come, l’ultima cosa che ricordo è quell’uomo che con una mazza colpisce in testa Shinichi Kudo, ma poi il buio totale… forse sono svenuta anch’io…
Provo a chiudere gli occhi e riaprirli per l’ennesima volta, con la speranza di riuscire a vedere meglio e capire più o meno la situazione. Una volta riaperti riesco a focalizzare meglio le immagini che mi si presentano davanti: sono in una stanza, dal pavimento di un freddo marmo ed i muri… beh i muri hanno un colore indecifrabile per via del buio ma riesco comunque a capire che mi trovo in una stanza lussuosa ma allo stesso tempo priva di mobili.
Poi cerco di guardare in avanti per capire l’identità delle due voci che continuano a discutere. Noto che hanno le mani legate tra loro da due paia di manette, e alzando lo sguardo riesco a decifrare i loro visi. Uno è Shinichi Kudo che sicuramente è stato catturato dopo essere svenuto, e l’altro è…
“K-Kaito Kid?!” riesco ad urlare con quella poca voce che mi ritrovo. Ma credo che il concetto sia arrivato alle orecchie dei due perché improvvisamente hanno smesso di parlare.
“A-Aoko sei s-sveglia…?” sento dire dal ladro. Che ironia della sorte, era lo stesso che mio padre non è mai riuscito a catturare in più di vent’anni. E questo oltre a farmi andare su tutte le furie mi fa anche concretizzare che sono, o meglio, siamo tutti quanti in serio pericolo. Quelli che ci hanno ‘catturati’ non scherzano, credo siano estremamente pericolosi.
“S-Si…. Cos’è successo?” chiedo mentre lentamente cerco di mettermi seduta.
“Chiedilo a questo cretino” il primo a rispondere è stato Kudo, rivolgendosi a Kid.
Non so perché ma lo vedo abbassare lo sguardo… che sia tutta colpa sua?
“Perché dovrei chiederlo a lui?” chiedo nuovamente sperando di ottenere una risposta migliore della precedente. Tutto fiato sprecato, perché sta volta nessuno dei due mi ha voluto dare una risposta.
Accidenti Kudo ha ragione! Pensavo che il suo piano sarebbe stato inutile e non ho dato molta importanza alla sua spiegazione…. ma perché sono così dannatamente cretino? Per colpa mia ci sono altre due persone in pericolo, tra cui proprio lei, quella a cui tengo di più al mondo. Ma perché cavolo,  perché?!
 
Dopo poche ore erano già sul treno di ritorno per Tokyo.
“Bene, ora ti dico ciò che devi fare sta sera, poi io faccio il resto” disse Conan rivolgendosi all’amico seduto dinanzi a sé.
“D’accordo Holmes”
“Allora, vedi questa specie di disegno?” disse il detective al ladro mostrandogli un foglio. L’altro si limitò a prenderlo e ad osservarlo, era una specie di mappa e in molti spazi c’erano segni ed X.
“Che dovrebbe dire?” chiese Kaito con il pezzo di carta in mano.
“Questa è la mappa del museo in cui si trova Pandora. Le X sono le postazioni che avranno i membri, questi segni rossi invece le aree controllate da agenti e telecamere o impianti di sicurezza” rispose Conan con un sorriso furbo ma allo stesso tempo soddisfatto. Il ladro non rispose ma fece segno al detective di continuare, dato che fermarlo non avrebbe avuto senso.
“I segni gialli sono le aree con telecamere o/e impianti di sicurezza installati, ed infine quelli verdi sono privi di qualunque sistema di sicurezza”
“E questo come lo sai?”
“Perché il rosso segnala qualcosa di proibito o impossibile, il giallo un po’ meno mentre il verde è un colore che segnala via libera o il permesso. Più o meno come col semaforo” rispose il detective indicandogli un semaforo lì vicino.
“Capisco… e il blu?” chiese nuovamente il ladro mentre puntava l’indice su un segno blu sulla mappa.
“Quella è Safaia. Non sono sicuro del motivo del blu, forse semplicemente perché è lo stesso colore della gemma.”
Kaito lo guardò spaesato, come faceva a dedurre così tante cose semplicemente da quattro colori e delle X?
“Ma non è tutto” continuò il bambino con aria superiore ma soddisfatta. “Vedi questi cerchi ai margini del foglio?” chiese il detective all’amico che ricambiò annuendo col capo. “Queste sono l’entrate, cercheranno di entrare dalle finestre e sicuramente terranno in atto una sparatoria”
“Cavolo”
“Ma ora ti dico il nostro di piano quindi seguimi e se c’è qualcosa che non hai capito non esitare a dirlo”…..
 
Vedo Kid continuare a scuotere la testa, mentre il detective stringere i pugni dalla rabbia.
Credo che entrambi sappiano qualcosa ma si rifiutano di dirmelo. Forse quello che sanno è qualcosa di troppo sui nostri rapitori, però quello che non riesco a capire è come fanno a saperlo un ladro ed un detective. E anche dal modo in cui si parlano deduco si conoscono… non ci capisco più niente….
 
“In anzitutto metteremo un vetro antiproiettile davanti alle finestre, in modo che quei tizi non entrino nel museo, e dovremmo anche disinnescare tutte le loro trappole, fin qui mi segui?” disse il detective che mentre spiegava il piano all’amico gesticolava con le mani.
“Si si, và avanti”
“Oggi il museo è chiuso, e prima che arrivi Nakamori dovremmo preparare trappole e trucchi a quelli dell’organizzazione. Comunque ora ti detto il piano dividendolo in tre punti, così da fartelo capire meglio.” continuò Conan. “Primo punto: nel piccolo pilastro su cui è postata la teca contenente Safaia c’è installato un sistema di sicurezza, se lo tocchi prendi la scossa. Quindi per prima cosa dovrai tagliare il filo nero contenuto i quel pilastro, chiaro?”
L’altro si limitò a fargli cenno con la mano, per fargli capire di andare avanti.
“Secondo punto: trova un modo per addormentare tutti gli agenti in sala, così rubi la gemma e iniziamo ad occuparci dell’organizzazione”
“D’accordo. Per il modo ho già un idea, potrei azionare dei gas soporiferi in modo da addormentarli subito, però noi due dobbiamo indossare queste maschere per prevenzione” rispose Kaito porgendogli una maschera.
“Bene, allora possiamo passare al terzo punto: una volta presa Safaia tu sali su e prepari qualche trucco per confonderli, mentre io da giù posiziono una finta gemma e installo questo sistema di”
“Sisi ho capito, non m’interessa ciò che farai tu” disse il ladro muovendo la mano ormai annoiato da quella discussione.
“Fa come vuoi, ma se succede qualcosa sarà colpa tua, sappilo” fu la risposata scocciata del piccolo Kudo.
 
I minuti passavano, nessuno è mai entrato o uscito dalla porta dietro i miei coinquilini, se così si possono definire.  Proprio quei due che fino a qualche istante prima litigavano animatamente, ora invece sono in silenzio con lo sguardo fisso nel vuoto e sempre con le schiene attaccate per via delle manette che li univa.
Di solito in televisione la gente impazziva in casi come questi, ma chissà perché io mi sento sicura, mi sento protetta anche se le uniche persone qui con me sono un detective che conosco solo per fotografia e il ladro che odio più al mondo… che situazione assurda! Mi piacerebbe sapere che centro io con questi due.
“Aoko” sento il mio nome pronunciato dall’uomo vestito completamente di bianco. “Vuoi sapere come sono andate le cose?”mi chiede lui con un sorriso malinconico, l’unica parte del suo viso che riesco a vedere.
“Mi sembra giusto che Aoko sappia almeno com’è finita qui, no?” rispondo io ricambiando il sorriso.
“Vedi, quei tizi volevano uccidermi, ma io l’ho scoperto prima di loro e così con l’aiuto del detective qui affianco a me volevo tendergli una trappola” inizia lui abbassando nuovamente il capo.
“Perché vogliono ucciderti?”
“È una storia lunga. Comunque, loro devono essersi accorti del file mancante ma hanno fatto finta di stare al gioco. Una volta rubata Safaia io dovevo salire su a controllare che i miei trucchi per ingannarli fossero pronti, e  loro sono usciti allo scoperto mettendo subito fuori gioco Kudo” continuò lui mantenendo lo sguardo basso. Ora era tutto ancora più confuso di prima però, so che qualcuno vuole uccidere Kid ma non riesco comunque a capire perché Shinichi Kudo collabora con lui, dato che sono rivali.
“Vedi, dopo che Kudo è svenuto, ti hanno tirato la carica della pistola di Spike in testa per far svenire anche te. Poi ti hanno portata su dove uno di loro, detto Cobra, mi puntava una pistola alla testa” continuava l’uomo senza fermarsi.
 
“Hihihi Kaitou Kid ha vinto anche questa volta” disse Kaito mentre finiva di preparare l’ultimo suo trucco.
“Tsk, non cantare vittoria troppo presto… Alla faccia tua Kudo!” rise lui mentre si rialzava.
La sua risata fu però terminata per via di un oggetto freddo a contatto con la sua testa. Si voltò di qualche millimetro per capire cosa fosse, e la vista che gli si parava di fronte non era delle migliori: un uomo che gli puntava una pistola alla tempia.
Strabuzzò gli occhi terrorizzato, mantenendo a stento la sua faccia da poker.
“Finalmente ci rivediamo, Kaitou Kid”
“C-Chi sei scusa?” chiese Kaito terrorizzato.
“Giusto, tu non mi conosci. Vedi, io sono Cobra, quello che otto anni fa ha cercato di ucciderti. Mi piacerebbe sapere come fai ad essere ancora vivo…” rispose l’uomo con una punta di sarcasmo.
“Bastardo” in quel momento il ladro non riusciva più a controllarsi e senza preoccuparsi minimamente della pistola che ancora aveva puntata addosso si girò per guardare in faccia l’assassino di suo padre.
“Fossi in te me ne starei buono, Kaito” disse Cobra divertito da quella situazione.
“Perché dovrei?”
“Perché se torci solo un capello a me, la tua amica non farà una bella fine” rispose con un ghigno divertito, mentre  dietro di lui due uomini tenevano Aoko in braccio puntandole una pistola proprio sul cuore.
“Aoko! Che le avete fatto?!” urlò preoccupato il ragazzo vedendo l’amica svenuta e con del sangue che le scorreva sulla fronte.
“L’abbiamo addormentata, lo stesso vale anche per quel detective da quattro soldi”
“Kudo… si può sapere che volete?!”
“Andrò dritto al punto mio caro”
 
“Mi hanno minacciato di ucciderti se non mi fossi arreso…”
È ufficiale, non ci capisco più niente!
“Primo, chi sono Spike e Cobra? Secondo, perché Kudo ti aiuta? Terzo, perché ti sei arreso per me? E poi che centro io in tutta questa storia?” chiedo io in preda ad una crisi, sperando ovviamente che Kid risponda almeno ad una delle mie domande.
Non sento arrivare nessuna risposta però, deduco ci stia pensando su o qualcosa del genere. Ma poi lo vedo
voltare lievemente il capo verso Kudo.
“Kudo, cos’abbiamo sbagliato?”
“Niente, se non per il fatto che avremmo dovuto riportare il file indietro”
“Tutta colpa di quello stupido file”
“Hai almeno visto Cobra in faccia?”
“No, l’aveva coperta con un passamontagna”
“Posso sapere chi è questo Cobra? E poi non hai ancora risposto alle mie domande Kid!” m’infilo nel discorso, magari così mi diranno qualcosa.
“Tu non preoccuparti, tra poco uscirai fuori di qui tranquilla” l’unica risposta che ricevo dai due.
“Kid”
“Si?” mi risponde lui quasi in sussulto.
“Anche se non so il motivo, grazie per avermi salvata”
“Tu sei la cosa più importante  della mia vita Aoko, non avrei mai permesso a nessuno di farti del male”
Ma questa frase…
 
“Ti sbagli” cominciò lui, mentre l’amica si voltò per guardarlo dritto negli occhi. “Tu sei la cosa più importante della mia vita Aoko, e se in questo periodo ti ho trascurata mi dispiace, non volevo”
In quel momento ringraziò il buio di quella sala per nascondere il suo rossore.
Aoko lo guardò stupita. No,non era proprio da Kaito una cosa del genere, però le faceva piacere.
Così abbozzò un sorriso, uno di quelli sinceri che scaldavano il cuore a chi le stava attorno, e tornò a guardare il film.
“Lo stesso vale anche per Aoko” disse lei, quasi sussurrandolo appena per farlo sentire solo al ragazzo.
Incurvò anche lui le labbra in un sorriso, per poi tornare a godersi il film.
 
All’improvviso vedo qualche raggio di luce penetrare dalla piccola finestra in alto al soffitto, andando ad illuminare il ladro che dopo alza la testa per poi guardarmi negli occhi sorridendo malinconicamente.
No, non è possibile…..
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!!!!!! ^^
Si, sono tornata prima dal mare e così ho deciso di postare subito il chap, contenti?
Spero di si :S
Comunque, ora sappiamo il piano (spero sia abbastanza chiaro), sappiamo che i nostri amici sono vivi ma prigionieri in una “stanza lussuosa” e poi…..
Aoko! Aoko ha visto Kid in faccia!! Ve lo aspettavate? Spero la sorpresa mi sia riuscita!!! >.<
Che succederà adesso? Riusciranno a salvarsi?
Tutto questo solo nel prossimo chap! Che devo ancora scrivere -.-“
Vabbè, ora passiamo ai ringraziamenti:
Grazie 10000000000000 a Lady Pad, aoko_90, shinichi e ran amore e Shana17 per aver recensito lo scorso chap, arigatò!!!!!
Grazie a chi ha messo la storia tra le seguite e preferite (ho notato che siete sempre di più, quindi grazie anche voi!!!)
E infine grazie anche a chi legge soltanto.
Spero che il capitolo non sia confuso, ci ho impiegato tre giorni per scriverlo e spero vivamente che piaccia! Poi l’ho fatto anche di 1.000 parole in più del solito!! Mi merito un premio xD
 
Alla prossima!!!
XXX,
Blacky

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Full Moon: Run! ***


                        Full Moon: Run!
                                                    Luna Piena: Scappa!
 
 
 

…….All’improvviso vedo qualche raggio di luce penetrare dalla piccola finestra in alto al soffitto, andando ad illuminare il ladro che dopo alza la testa per poi guardarmi negli occhi sorridendo malinconicamente.
No, non è possibile…..
 
“K-K-Kaito…”
In quel momento mille ricordi passarono nella mente della ragazza.
La volta in cui era andata al cinema con lui e gli aveva messo delle manette ai polsi per sviare i sospetti che ricadevano sull’amico*; quando ogni volta che un furto di Kid stava per avere atto lui spariva o trovava scuse come “devo andare in bagno”; quando le aveva detto che Kid non rubava semplicemente per prendersi gioco del padre**; quando in quella gara da scii l’aveva visto travestito da Kid e l’aveva scambiato per il ladro*** o molti altri momenti che in quel momento la facevano sentire una stupida, un’ idiota.
Aveva avuto la verità sbattuta davanti agli occhi per tutto questo tempo e lei non l’aveva mai capito… come aveva fatto a cascare sempre agli inganni del ragazzo? Anche dopo aver visto la camera nascosta dietro il quadro che ritraeva il padre… come aveva fatto a credere alle sue stupide scuse? Si sentiva tradita.
“È uno scherzo, vero?” domandò Aoko sperando in una risposta positiva, che purtroppo non arrivò.
“No. È la verità” affermò Kaito deciso, continuando a guardarla negli occhi. Ferendo ancora di più la ragazza, facendola sentire sempre più tradita di prima.
“Kuroba…” cercò di fermarlo il detective accanto a lui che non si era perso una singola parola.
“Lo sapevi?” disse la ragazza rivolgendosi a Shinichi.
“Beh, ecco… io…”
“Si. Lui lo sa” confermò il ladro sempre con tono deciso.
“Quindi qui l’unica a non saperlo era Aoko?”
“Esatto”
Calò il silenzio per qualche minuto, prima che Aoko prendesse fiato e soprattutto coraggio per fare all’amico la fatidica domanda che avrebbe determinato la loro amicizia.
“Kaito, tu sei davvero Kaito Kid?” domandò sapendo già la risposta, ma voleva sentirselo dire dal ragazzo.
“Si. Sono Kaitou Kid” l’aveva detto. L’aveva detto con tanta decisione e freddezza che Aoko sentì come dieci pugnali oltrepassarle il petto. Fitte che non avevano fine, e che accennavano ad essere sempre più forti e violenti minuto per minuto.
“T-Tu… perché?” chiese Aoko con gli occhi lucidi le lacrime che iniziavano a rigarle il viso.
“È una storia lunga” rispose l’altro chinando il capo dopo aver visto le lacrime della ragazza. Si sentiva uno schifo, ma non poteva tirarsi indietro, non se avrebbe significato mettere in pericolo la vita di Aoko un’altra volta.
“No. P-Perché non me l’hai d-detto pri-ma?” gli chiese nuovamente, ormai tra le lacrime amare che non riusciva proprio a trattenere.
“Aoko” la richiamò il ragazzo. “Tu adesso mi odi?”
“Secondo te?! Come potrei anche solo guardarti in faccia sapendo che sei un ladro?! Io…. Ad Aoko fai schifo Kaito, e questa volta non credo ti perdonerò!” gli urlò tra le lacrime. L’altro la guardò per qualche istante, e accennando un sorriso soddisfatto ma malinconico allo stesso tempo, tornò a testa china.
“Meglio così”disse in un sussurrò.
Scusa Aoko, ma era l’unico modo per non farti rimanere…
Anche se la disse a tono veramente inudibile, la frase arrivò dritta alle orecchie della ragazza che ebbe un'altra fitta. Sembrava essere contento del fatto che lei l’odiasse, tanto da sorridere.
Ci pensò su un po’, e alla fine aveva deciso di lasciar perdere, ormai era decisa ad andarsene da quel posto e non parlargli più.
“Allora, come dovrebbe uscire di qui Aoko? E soprattutto quando?” chiese rivolgendosi al detective, con tono freddo e deciso, nascondendo le lacrime che internamente continuavano a scorrere senza sosta.
“ho addosso delle scarpe potenziate, dobbiamo solo cercare di far venire qui Spike, visto che ha lui le chiavi per aprire le manette e metterlo a KO, poi noi andiamo avanti e cercheremo di colpire l’organizzazione da dentro, mentre tu torni a casa” rispose Kudo guardando le sue converse ancora funzionanti, prima che quell’uomo lo colpisse le aveva azionate, e dato che quei criminali non l’avevano notato erano ancora in funzione.
“Non so cosa siano queste scarpe potenziate, ma spero solo che Aoko possa uscire di qui il più presto possibile” rispose Aoko fingendosi fredda e distaccata, nascondendo la paura che pian piano invadeva il suo corpo insieme alle lacrime. “Comunque, come pensi di far venire qui questo Spike?”
“Sono passate più o meno dieci ore da quando ci hanno catturati, dovrebbe essere qui a momenti. Comunque, sei brava come attrice Nakamori?” gli chiese il detective divertito, mentre il ragazzo alle sue spalle sbuffava ricordandosi la volta in cui una domanda del genere era arrivata a lui.
“No” rispose sorpresa la ragazza.
“Non c’è problema. C’è sempre una prima volta”
 
Fuori dalla stanza una persona dal fisico slanciato, occhiali e capelli neri come la pece, si avviava per i corridoi a passo spedito, fermandosi ogni tanto a controllare il luogo in cui si trovava.
“Non riesco a capire perché il capo ha riservato un posto del genere a quei ragazzini, neanche la nostra dimora è così lussuosa” disse osservando l’arredo elegante e costoso dell’abitazione.
“Stanza numero 76, sono arrivato”
Detto questo, l’uomo estrasse dalla tasca un mazzo di chiavi e lentamente l’adagiava all’interno della dorata serratura.
“Pronta?” chiese Kudo sottovoce alla ragazza di fronte a lui. L’altra si limitò ad annuire seccata, sembrava che la faccia da poker ora la stava tenendo lei.
Dopo qualche attimo di attesa, la porta si aprì mostrando il criminale che lentamente si avvicinava al ladro vestito di bianco.
“Allora, com’è vivere da prigionieri?” gli chiese con un ghigno divertito mentre si abbassava in modo da poter vedere il nemico in faccia.
“Meglio di quanto pensassi” rispose l’altro incurvando le labbra in un sorriso che sapeva di sfida.
Mentre i due si fulminavano con lo sguardo, il detective fece segno ad Aoko di prepararsi.
“Scusi” iniziò la ragazza conquistando l’attenzione di Spike. “posso sapere che ci faccio qui?”
L’uomo si alzò e voltando le spalle ai ragazzi si avvicinò a lei.
“Come non lo sai?”
“No, non lo so” continuò a stare al gioco mentre i due dietro di lei si mettevano in piedi.
“Ma come, pensavo il tuo amichetto te l’avrebbe detto” rispose avvicinandosi pericolosamente di più a lei, facendo innervosire Kaito.
La ragazza finse di pensarci su in modo da prendere tempo, mentre i due da dietro si avvicinavano facendo meno rumore possibile.
“Vede, perché….” Aspettò che l’altro abbassò la guardia, quando Shinichi gli assesto un calcio facendolo cadere a terra.
“È stato facile” disse il detective soddisfatto nel vedere a terra l’uomo.
“Prendi le chiavi su”lo interruppe Kaito.
Prese le chiavi, con non poca fatica, aprirono subito le mani le manette del ladro che fece altrettanto con gli altri due.
“Ora siamo finalmente liberi” disse il ragazzo agitando le mani.
“Bene dobbiamo infiltrarci ora” constatò il detective guardando Spike ancora a terra senza sensi.
“Ora posso andare?” chiese seccata Aoko.
“Si” rispose Kaito guardandola amareggiato ma fingendo un sorriso. “Ah e”
“Tranquillo, Aoko non dirà niente a mio padre. Ma questo non significa che non ti odi” lo precedette la ragazza, per poi chiudersi la porta alle spalle.
 
“Kuroba, posso sapere perché le hai raccontato tutto?” chiese poi Shinichi all’amico, mentre si avviavano al piano più basso dell’hotel.
“Mi avrebbe seguito. Così ho preferito che mi odiasse” rispose normalmente facendo spallucce.
“E come credi di sisemare poi le cose con lei?”
“Non lo so, ma per il momento è meglio tenerla alla larga, non voglio venga coinvolta nuovamente”
“Almeno non l’hai insultata come con la telefonata” disse il detective abbozzando un sorriso. “Siamo arrivati”  esclamò poi il ladro una volta uscito dall’ascensore.
Si trovavano in una specie di cantina, piena di computer e documenti.
“Posso sapere che posto è questo?” chiese Kaito confuso, mentre l’altro si sedeva davanti ad uno dei computer e iniziava ad aprirne i file.
“La base segreta dell’organizzazione” rispose con un sorriso soddisfatto.
“Come hai fatto?” domandò sorpreso l’amico da quell’affermazione.
“Quando dormivi…”
 
“Sono svegli?” chiese l’uomo al volante a quello dietro nel bagagliaio del furgone.
“No,non hanno ancora ripreso i sensi per fortuna”
“Hai sentito cos’ha detto il capo a Cobra per telefono?” gli chiese nuovamente, mentre l’altro si strofinava il mento cercando di ricordarselo.
“Ah si. Aveva detto qualcosa tipo “Vai dove neanche i raggi della luna possono raggiungerti”, se non sbaglio” rispose l’uomo battendo il pugno sul palmo della mano destra.
“Cosa significa? Dov’è che la luna non dovrebbe raggiungerlo?”
“Non lo so, chiedilo a lui” rispose l’altro facendo spallucce.
 
“Eri sveglio?” chiese stupito il ladro.
“Si, la botta non era così potente a differenza della tua” disse il detective con fare spavaldo.
“Mi hanno drogato cretino” rispose l’altro seccato.
“Comunque, ho dedotto che l’unico posto in cui i raggi della luna non potessero arrivare era la cantina” affermò Shinichi continuando ad aprire i file del computer.
“Però mi piacerebbe sapere perché i raggi della luna e i raggi del sole…” disse il ragazzo più a sé stesso che all’amico.
“Semplice, perché Cobra sarebbe dovuto venire qui ieri sera”
“E a fare?”
“La luna. La luna e i raggi indicano Pandora” iniziò il detective mentre estraeva un cd dall’apparecchio di fronte a lui. “Cobra ha scoperto qualcosa in più su Pandora e doveva riferirla al capo. E ora la sappiamo anche noi” concluse sventolando il cd contenente le informazioni, abbozzando un sorriso soddisfatto, per poi essere seguito dall’amico.

*OVA 2- manga vol 1 file 4
**OVA 5- manga vol 3 file 6
***OVA 6- (per il manga non ricordo, fate finta l'abbia scritto ^^")
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!! ^^
Questo è un capitolo più o meno di passaggio, credo anche il prossimo sarà così.
Cmq, Aoko sa tutto ma ora odia Kaito… le passerà? Magari si magari no…
Scoprono nuove informazioni su Pandora…
Finalmente sono liberi….
E poi è Safaia Pandora?
Che succederà ora? Lo scoprirete col prossimo chap! 
In quanto al titolo… la luna piena non centra, non viene neanche nominata! Ma il quattordicesimo giorno del mese lunare è luna piena quindi…
ah, e la scelta del numero della stanza non è un caso, perchè Kaito fa la sua prima apparizione in detective conan nell'episodio 76 :D
Comunque ci sarà per i prossimi due chap :)
Ora passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie speciale ad aoko_90, Lady Pad e Shana17 per aver recensito lo scorso capitolo, grazieeeeeeeeeeeee!!!!
Grazie a chi ha messo la storia fra le seguite e preferite,
e grazie anche a chi legge solamente.
Ci vediamo presto col prossimo!!! (non so se pubblico domani perchè devo ancora iniziare a scriverlo)
XXX,
Black_Princy
 p.s. visto che Aoko ieri me l'ha chiesto, ho deciso di mettere due battutine per finire :)
                                                                                                                   
                                                   A presto col prossimo capitolo: Full Moon: Pandora!

                                                  Kaito: Blacky, Aoko mi perdonerà vero?
                                                  Blacky: chi lo sa *risata malefica*
                                                  Aoko: Bakaitoooooooo! questa volta i tuoi occhi   non mi hanno intenerita!  u.u                  
                                                  Blacky:  mi mancava il suo "bakaitoooo" xD
 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Full Moon: Pandora ***


                                                  Full Moon: Pandora
                               Luna Piena:Pandora
 

 
 
 

Il buio.
La stanza era buia, con solo poca luce che una lampada da scrivania emanava, e l’eco del rumore dei tasti della tastiera di un computer che rimbombavano in essa.
Davanti alla scrivania una piccola bambina che avvolta nel suo bianco e piccolo camice da laboratorio continuava a digitare formule e password per aprire il contenuto del cd appena donato a lei dal detective, che in quel momento le era accanto con gli occhi puntati sull’aggeggio.
“Allora? Quanto manca?” chiese il ragazzo dal mantello e completo bianco per l’ennesima volta nel giro di pochi minuti, facendo sbuffare rumorosamente la piccola scienziata.
“Se continui a rompermi le scatole in questo modo credo ci metterò un’eternità” rispose l’ex Shiho Myano con tono seccato per poi tornare a puntare lo sguardo sullo schermo del computer, cercando di trovare la chiave che aprisse quel maledetto cd che aveva iniziato a farla innervosire.
“Hai provato con Pandora?” le chiese Shinichi cercando di calmare quella gara di occhiate truci tra i due che non accennava a terminare, nonostante fossero passate ore da quando si erano chiusi lì, in quell’angolo escluso dal mondo, per poter ragionare meglio indisturbati.
“Si, già fatto” disse di rimando la piccola.
“Prova con ‘Tsuki’, magari si apre” consigliò il ragazzo, cercando di rimanere il più possibile calmo e gentile.
“Già fatto anche quello”
“Magari è Cobra”
“Ho già provato anche quello! Finiscila e lasciami ragionare!” sbottò Ai leggermente alterata, colpa dello stress accumulato in quelle ultime ore passate a digitare password errate.
“Senti, visto che da quattro ore che siamo chiusi qui dentro non hai ancora trovato niente, non credo tu abbia il permesso di rispondere male ad ogni consiglio!” le rispose Kaito altrettanto alterato.
“Ma sentilo! Passo le mie giornate davanti al computer e ora mi devo pure sentire le lamentele di un ladro!” ironizzò lei facendo innervosire il diretto interessato, che a stento riuscì a trattenere la sua faccia da poker.
“Haibara calmati, non serve a niente prendersela con Kuroba” cercò di tranquillizzarla Shinichi. L’altra si espresse in uno sbuffo, per poi tornare a ragionare.
“Kudo, hai una bella influenza sulle donne” sussurrò Kaito all’amico stuzzicandolo.
“Haha… che simpatico” rispose il detective seccato.
“Visto che eri sveglio non è che per caso hai sentito anche qualcos’altro da quei due?” chiese il ladro tornando alla serietà.
“Ora che mi ci fai pensare stavano parlando di Cobra e il capo…”
 
“Hey Caiman, ma è vero che Cobra stava spiando questo moccioso?” chiese l’uomo indicando il ladro senza sensi nel retro del furgone.
“Si, a quanto pare lo spia da vicino, non so come quel cretino non l’abbia capito ancora” rispose Caiman con un ghigno divertito.
 
“Cretino?!” disse Kaito mantenendo nuovamente a stento la sua faccia da poker e serrando i pugni dalla rabbia.
“Posso finire Kuroba?” gli chiese seccato il detective, per poi continuare col suo ‘racconto’.
 
“E come ha fatto con il tizio che sta, come dire…. Interpretando?” chiese nuovamente il criminale.
“Credo sia stato drogato e poi imprigionato in una delle celle della base” rispose l’uomo al volante. “comunque credo abbia preso Pandora, sennò non gli avrebbero tenuto un’imboscata”
“Pandora?”
“Si, il capo la cerca da anni. Però so che solo Snake, Spider, Cobra ed il vice hanno il permesso di dirigere le operazioni, sotto ordine suo ovvio.”
“L’hai mai visto il capo?”
“No, nessuno l’ha mai visto. Però una volta ho sentito Spike ripetere quello che gli detto una volta tramite e-mail: Quando il sole smetterà d’esistere, l’estate cederà ed il rosso dalle tenebre risplenderà.” Iniziò l’altro.
“E poi?”
Il bianco scurirà e con il giorno se ne andrà”.
 
“Cosa significa?” chiese spaesato Kaito.
“Semplice” rispose il detective con un sorriso soddisfatto, per poi cominciare con le sue deduzioni. “Con il sole intende le difficoltà, com’è vero che il sole è l’unica cosa che l’impedisce il movimento, quindi è un ostacolo in teoria” affermò lui mentre la scienziata aveva anch’essa abbandonato le ricerche per ascoltare le sue deduzioni.
“Estate contiene l’ideogrammi di noioso, chiuso e antipatico, mentre il rosso è sinonimo di sangue, oppure”
“La luce che emana Pandora…”lo precede il ladro.
“Esatto, quindi la frase “Quando il sole smetterà d’esistere, l’estate cederà ed il rosso dalle tenebre risplenderà” significa: Quando non ci saranno più ostacoli, non dovremmo più rinchiuderci e annoiarci e Pandora sarà l’unica a risplendere, in teoria” affermò Shinichi con aria soddisfatta.
“E l’altra frase?” proferì parola dopo tanto tempo Ai.
“Si giusto” concordò il ladro per poi guardarlo curioso.
“Allora, il bianco sei tu, Kid. Mentre l’ideogramma di giorno (ひ) può essere letto in due modi: giorno o fuoco. In questo caso credo che Spike abbia sbagliato ad interpretarlo.” Disse il detective. “In poche parole, la seconda frase significa che Kid morirà tra le fiamme.”
I presenti strabuzzarono gli occhi, in parte preoccupati da quello che le loro orecchie avevano udito e dall’altra per le geniali deduzioni del detective.
“In breve, il capo intendeva dire che quando uccideranno Kid potranno finalmente dar fine ai loro problemi e Pandora sarà nelle loro mani.” Concluse Shinichi con aria soddisfatta ma allo stesso tempo preoccupata.
“Vogliono uccidermi?” chiese Kaito nascondendo la preoccupazione che pian piano s’impossessava del suo corpo.
“Non si era capito?” rispose seccata la piccola scienziata.
“Certo, tu sai sempre tutto!” ironizzò il ladro fantasma, ormai stufo della ragazzina.
“Comunque” l’interrompe Shinichi prima che in quel laboratorio esploda una rissa. “Dentro questo messaggio c’è la password”
“Cosa?!” esclamarono gli altri due all’unisono.
“Riflettete bene, qual è il punto chiave di questa frase?”
“N-non lo so” rispose Kaito, seguito dalla bambina affianco a lui.
“L’ideogramma ひ, idioti”
“Aspetta, ora che ci penso…”
 
“D’accordo” rispose Kaito guardando la ragazza ancora senza sensi in braccio ai criminali.
“Finalmente, proprio come ha detto il capo: Quando il sole smetterà d’esistere, l’estate cederà ed il rosso dalle tenebre risplenderà, il bianco scurirà e con il giorno se ne andrà”. Disse Cobra prima che due uomini, dietro di Kaito, drogarono il ragazzo.
 
“Quindi potrebbe…”
“Fallo Haibara, sono sicuro che il codice è quello” affermò il ladro.
La piccola si limitò a lanciare uno sguardo insicuro al detective affianco a lei, che rispose con un leggero movimento del capo.
Sospirò, per poi voltarsi e digitare il “codice” all’interno dello spazio predefinito.
“Codice accettato!” esclamò Kaito, mentre gli altri due abbozzarono un sorriso.
“Ora apri il file”
Una volta aperto il documento contenente le informazioni sulla gemma, la bambina lo stampò in tre copie, in modo da poterlo studiare ogni uno separatamente.
Cadde il silenzio nella stanza, l’unico suono era quello delle pagine quando venivano voltate, insieme a quello della lettura a bassa voce di Kaito.
“Kuroba, vero che hai ancora Safaia con te?” chiese quasi impaurito dalla risposta il detective.
“No, l’hanno presa l’organizzazione”
“Cavolo” esclamò il detective sbattendo un pugno sulla scrivania e tornando a leggere la parte interessata.
 
         “ Con la luna piena, la pietra blu splenderà in tutta la sua bellezza, e che quando la cometa Volley
                                Il 10 ottobre passerà, essa in un fascio di luce rossa la terra accecherà.”
 
“Se Safaia è Pandora…” disse Kaito preoccupato.
“Questa sera ci sarà la luna piena, e se Safaia è veramente Pandora siamo finiti” completò la frase il detective guardandolo con sguardo misto a paura e preoccupazione.
 
 
Blacky’s Corner:
Minna Konnichiwa!!!!
Come preannunciato ieri, anche questo è un capitolo di passaggio (più o meno, poi sta a voi decidere).
Cmq, il codice era troppo banale? Mi era venuto in spiaggia guardando il sole e leggendo la terza lezione di giapponese in internet (hehe purtroppo ho la fissa per il Giappone, mi studio pure la lingua in modo che quando un giorno ci andrò non avrò problemi ad esprimermi ^^” si, sono malata xD).
Poooi, stimo Kaito per aver risposto male a quell’antipatica di Ai!!! (senza offesa Fan ;))
Ma ora c’è un problema, se Safaia è veramente Pandora e loro non riescono a riprenderla in fretta, l’organizzazione realizzerà il loro “sogno”! ce la faranno a fermarli? E… nuove idee sull’identità di Cobra?
Cmq, visto che siamo ufficialmente arrivati alla metà di questa ff, nominerò tutti quanti nei miei ringraziamenti^^:
Grazie di cuore ad aoko_90, Lady Pad e Shana17 per aver recensito lo scorso chap. Arigatò!!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie mille a Shana17, shinichi e ran amore, virby e _ R I N chan _ per aver messo la storia tra le preferite; e grazie mille anche ad Audrey5, ChibiRoby, CupidSBow, Himechan91, omegax8 e _R I N chan _ per aver messo la storia tra le seguite.
Poi ci tenevo a ringraziare anche Shana17 e shinichi e ran amore per avermi inserita addirittura tra gli autori preferiti… grazie!!! *^*
Ed infine grazie anche a chi legge solamente, che incoraggio a lasciarmi una recensione, anche uno critica ma almeno fatemi sapere che ne pensate pleaseeeeeeeeeeeee!!!
Ora vi saluto e vi do appuntamento a domani col prossimo chap :)
Ciaooooo!!!
 
XXX,
Blacky
 
                                                            A presto col prossimo chap: Full Moon: Till the very end!
                                                           Kaito: Blacky! Ma non mi hai ancora fatto riappacificare con Aoko!!                                                   
                                                          Blacky: Kiddo fai il bravo e aspetta ancora un pochino, su! ^^”
                                

 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Full Moon: Till the very end ***


                    Full Moon: Till the very end
                                                          Luna Piena: Fino alla fine
 

 
 
 


…. “ Con la luna piena, la pietra blu splenderà in tutta la sua bellezza, e che quando la cometa Volley
   il 10 ottobre passerà, essa in un fascio di luce rossa la terra accecherà.”…
 
10 ottobre.
Ormai l’estate aveva aperto i battenti e lasciato il posto all’autunno, e come segno d’addio si stava pian piano portando via quelle foglie verdi e piene di vita che aveva sfociato, facendole lievitare nel cielo in un colorito più caldo e rosso lasciando gli alberi semplici e spogli.
Spogli… spogli di vita, di gioia, di odio… spogli di tutto.
Proprio come la vita di Aoko in quel momento.
Chiusa in camera sua da giorni ormai, spendendoli sul davanzale della finestra ad osservare ciò che fuori, in quel mondo pieno di menzogne –come lo definiva ormai lei- stava accadendo.
Scoprire che Kaito, il suo migliore amico e la persona a cui teneva di più al mondo, era in realtà Kaitou Kid, il ladro che aveva rovinato la vita del padre e che lei odiava profondamente, l’aveva sconvolta.
Quante volte aveva cacciato quel pensiero dalla sua mente? Quante volte aveva sentito Akako chiamare l’amico Kid? Quante volte aveva cercato di scagionarlo dal padre? Molte, troppe volte.
 
                                                            “Si. Sono Kaitou Kid”
 
Quelle quattro e semplici parole, si erano ormai impossessate del suo corpo.
Il modo in cui glielo aveva detto, così freddo ma deciso allo stesso tempo.
Il modo in cui aveva reagito dopo che lei l’aveva insultato… sembrava felice, libero da un peso troppo pesante da sopportare.
L’aveva tradita, e si sentiva uno schifo per quello.
Tornò a guardare fuori la finestra, quando una scenetta catturò la sua attenzione:
“Papà guarda! Sono riuscito a pescare una carpa!” esclamò contento il bambino, correndo dal padre con il pesce in una mano e la canna da pesca nell’altra.
I pesci… Kaito ha la fobia dei pesci…
Pensò Aoko per poi cominciare a ridere. Cosa che non faceva più da tempo.
 
“Kaito! Il tuo preferito!” disse Aoko nascondendo le mani dietro la schiena, mentre l’amico che stava seduto sul prato l’osservava curioso.
“Ta da!” esclamò la ragazza mostrandogli il salmone che fino a poco fa nascondeva.
“Pesceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee” un urlo. Si, l’unica fibia di Kaito erano proprio in pesci, e lei l’aveva scoperto proprio grazie alla madre. Era la sua vendetta per ciò che la mattina prima le aveva fatto.
 
Continuava a ridere ripensando a quella vicenda, per poi capire finalmente qual’era il motivo di tutta quell’agitazione e del messaggio “vale 400,000,000 Yen”*.
Anche se l’ultimo pensiero la fece rincupire.
Lei era lì, chiusa dentro casa al sicuro, ma lui?
Lui in quel momento era chissà dove a combattere contro dei criminali che lo volevano morto.
E al solo pensiero che potrebbe anche non avercela fatta, rabbrividiva.
L’ultima cosa che gli aveva detto era un “ti odio” –anche se non chiaramente- e “mi fai schifo”.
Forse la sua è stata una reazione esagerata. È vero, lui l’aveva tradita, ma avrebbe dovuto sapere almeno il motivo prima di giudicarlo.
Alzò lo sguardo al cielo e pregò con tutta sé stessa che tutto finisse per il meglio, perché non poteva finire così, con un “mi fai schifo” come addio. No, non doveva.
Kaito….
Pensò lei chiudendo i pugni e lasciando che alcune gocce salate le scivolarono sul viso copiosamente.
 
                                                                                     ***
 
“È strano” disse Kaito rivolgendosi all’amico. Si trovavano sulla metro diretti ad Asakusa.
Dopo aver decifrato il codice avevano deciso di tornare nell’ufficio sotterraneo di Cobra, in modo da poter capire dove fosse la vera base dell’organizzazione e trovare un modo per potersene infiltrare.
“Che cosa?” chiese Shinichi.
“Le ventiquattro ore sono passate da tempo, eppure non sei ancora tornato il moccioso quattrocchi” affermò il ladro.
“Non ci avevo fatto caso. Probabilmente Haibara avrà messo qualcosa di speciale in questo antidoto” rispose il detective facendo spallucce.
“Ora che mi ci fai pensare, non avevi mica un appuntamento con la Mouri?” lo stuzzicò il ragazzo, cosa che lo divertiva non poco ma che il detective detestava con tutto sé stesso. Perché? Gli ricordava troppo quell’oca di Sonoko.
“Beh ecco… s-sono andato a trovarla sta mattina prima di partire…” disse di rimando il piccolo (mica tanto) Kudo, mentre le sue guance iniziavano a colorirsi di un rosso acceso.
“Cos’è successo Kudo?” continuò a stuzzicarlo l’amico.
 
“No Shinichi! Non ci sei mai, ogni volta mi abbandoni ma io continuo sempre ad aspettarti!” sbottò Ran con le lacrime agli occhi, mentre chiudeva la porta di casa in modo da non dover più sopportare il suo sguardo.
“Ran, ti prego… lasciami almeno spiegare” cercò di contraddirla il detective tenendola per un braccio, impedendole di chiudere la porta.
“Lasciami Shinichi! Sono stufa di aspettarti sempre! Sono stufa!” gli urlò contro, facendo incupire di colpo l’amico. “S-Shinichi?” gli domandò lei notando il modo in cui aveva reagito il ragazzo. E aveva ragione a reagire così, lui le si era addirittura dichiarato, mentre lei non gli aveva dato alcuna risposta. O in quel caso, l’aveva insultato appena aveva scorso il suo viso.
“Hai ragione Ran. Mi dispiace” rispose il detective donandole un sorriso sincero e malinconico allo stesso tempo, mentre le lasciava andare il braccio.
Rimasero a guardarsi per attimi interminabili, nel silenzio più assoluto e una pace quasi irreale.
Su Ran, è arrivato il momento.
Pensò la ragazza perdendosi in quegli occhi color oceano e profondi dell’amico, per poi immagazzinare più ossigeno e coraggio possibile per rispondere a ciò che “l’amico” le aveva confessato mesi prima.
“Shinichi, riguardo Londra… io..io..mi” ma non riuscì a finire la frase che qualcosa di caldo e morbido si poggiò delicatamente sulle sue labbra.
Non c’è bisogno che tu me lo dica, Ran…
Non ci mise molto a capire quello che stava succedendo: Shinichi la stava baciando.
E così, senza pensarci neanche, chiuse anch’ella gli occhi per rispondere al gesto dolce, improvviso ma tanto bramato dell’amico.
 
“Allora? Sei diventato muto?” lo riportò alla realtà Kaito, facendo quasi sobbalzare il detective dell’est.
“Ma guarda! Siamo già arrivati!” esclamò con finta gioia Shinichi, avvicinandosi alle porte del metro.
“Arrivo” rispose seccato il ladro in borghese.
 
                                                                                         ***
 
“Hai trovato qualcosa?” chiese Shinichi al ragazzo di spalle a sé, mentre sfogliava alcuni documenti presi dal cassetto della scrivania di fronte.
“No. Tu?” disse di rimando il ladro.
“Niente”
“Sicuro che l’indirizzo sia qui?”
“Non ti fidi delle mie deduzioni?” gli chiese il detective con fare spavaldo.
“Più o meno…”
“Kuroba!”
“Che c’è?! È la verità!” rispose il ragazzo sorpreso dalla reazione dell’amico.
“No baka! Hai gettato nella spazzatura l’indirizzo della base!” gli urlò contro indicando un foglietto nel cestino con l’indice.
“Oh, capisco…” disse Kaito per poi riprendersi il biglietto.
“4-2-8 Shiba-Koen, Minato-ku, Tokyo, Japan 105-0011…” lesse Shinichi ad alta voce.
“E dove porta?” chiese Kaito curioso.
“Ignorante” fu la risposta secca e diretta del detective.
“Hey! Invece d’insultarmi rispondimi no?” lo rimproverò l’altro, seguito da un sonoro sbuffo dell’amico.
“Mori Tower. Ma tu non puoi venire perché soffri di vertigini” lo stuzzicò il detective con un ghigno divertito, che in poco tempo si trasformò in una fragorosa risata.
“Ha ha… che simpatico”
“Comunque, dobbiamo mettere in atto un piano per infiltrarci” tornò serio Kudo, seguito dopo poco dall’amico.
“Si accettano proposte?”
 
                                                                                        ***
 
“16.30… Manca poco” constatò il ladro, avvolto nel suo completo candido e bianco, controllando l’orologio e sorreggendosi sulla punta dell’imponente torre.
“Hai finito di fare l’equilibrista?” lo rimproverò Shinichi, che da sotto di lui reggeva una corda e delle maschere.
L’altro non rispose, si limitò ad incurvare le labbra in una smorfia per poi scendere e raggiungere l’amico.
“Sta volta almeno ti ricordi il piano?” gli chiese il detective ricordando l’episodio dell’ultima volta.
“Si certo, l’ho proposto io” rispose Kaito con fare spavaldo.
 
“Si accettano proposte?”
“Dipende, ma visto che non ho altra scelta…” rispose il detective appoggiandosi sulla scrivania con le braccia conserte.
“In anzitutto, io agirò come Kid, mentre tu come Shinichi Kudo” iniziò il ladro. “Poi, insceniamo un furto alla Mori Tower, dove in questo momento un diamante indiano è in esposizione, e a cui sicuramente loro non mancheranno.
Poi, tu fingerai di seguirmi e ci recheremo così alla loro base, ovvero il piano sotterraneo della torre”
“Fammi indovinare, lì ci maschereremo da Snake e Spider e seguiremo il capo mentre controllerà Safaia. Non è così?” lo precedette Shinichi.
“Ma come…”
“Non so se te ne sei accorto, ma anch’io ho letto il foglio che dice “Col bagliore della luna, ci recheremo alla stella più alta per constatare la gemma e coronare l’immortalità”, anche se non l’avevo ancora decifrato l’ho letto lo stesso” replicò seccato il ragazzo.
“Comunque” tornò a parlare Kaito, dopo un primo attimo di stupore. “una volta arrivati alla terrazza ci saremo solo io, te ed il capo. La cometa dovrebbe passare a mezza notte esatta, e noi dovremo prenderla giusto dieci secondi prima”
“Vuoi illuderli fino alla fine?”
“Yes, till the very end” rispose il ladro abbozzando un sorriso furbo, fiero del suo piano.
 
“Allora quando sentiremo le urla di” ma non riuscì a finire la frase che il diretto interessato stava già urlando da sotto l’edificio.
“COSA STATE ASPETTANDO?! MUOVETEVI! KID NON ASPETTA TUTTI I VOSTRI COMODI!” urlò Nakamori, appena scese dall’auto della polizia.
“Hai!” risposero i subordinati all’unisono, per poi iniziare a sparpagliarsi esternamente e internamente all’edificio.
“Ecco, quando arriva Nakamori inizieremo” finì Kaito con un finto sorriso.
“Ed eccoci qui cari amici! Oggi assisteremo al furto del famoso Kaitou Kid in diretta” disse una giovane e bella giornalista, con microfono in mano e lo staff che la riprendeva. “Signor Nakamori, vuole dire qualcosa al pubblico a casa?” gli chiese avvicinandosi all’uomo e porgendogli il microfono, che l’altro le strappò violentemente di mano.
“Kaitou Kid! Se mi stai ascoltando in questo momento, sappi che oggi t’impedirò di realizzare il tuo furto! Sei spacciato Kid” urlò contro le telecamere puntandogli contro l’indice, per poi scoppiare in una risata nervosa.
“Otousan, abbi almeno un po’ di contegno” lo rimproverò la figlia.
Poi qualcosa attirò la sua attenzione, facendole voltare il volto al cielo.
Sono contenta che stai bene Kaito…
Pensò lei guardando il mantello che s’intravedeva svolazzare all’ultimo piano della torre. Aveva deciso di seguire il padre in modo da poter parlare con l’amico e sistemare le cose, perché in fondo gli voleva bene, e se anche un detective l’aiutava voleva dire che i suoi furti avevano un motivo, e sicuramente valido e importante.
 
“16.45, è ora” avvisò Shinichi il ladro, che aprendo il condotto dell’aria annui con un leggero movimento del capo.
“It’s showtime”
 
 
 
 
*OVA 1- manga vol 1 file 1
 
Blacky’s Corner:
Minna konnichiwa!!! ^^
So di avervi detto che ci sarebbe stata azione, ma prometto che arriverà col prossimo chap, promesso!!
Cmq, a quanto pare ad Aoko è passata la rabbia nei confronti di Kaito… riusciranno a parlarsi?
Kaito architetta un nuovo piano per impossessarsi di Safaia… trovate il piano, come dire, stupido? Banale? Oppure è ok? Passabile?
E (ho preferito lasciarlo per ultimo per non sembrare schifosamente di parte :b) com’è la parte ShinxRan??? L’ho solo accennata, visto che non sono loro i protagonisti di questa ff.
Kaito: tsk… a me niente e a Kudo addirittura un bacio…. Una delle due: o mi odi, o mi vuoi far passare per tonno.
Blacky: tranquillo Kaito-kun, che il tuo momento sarà mooooooolto più…. Migliore (?) (italiano perfetto xD) di quello di niichan.
Kaito: sul serio? *.*
Blacky: certo baro!
Ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale a CupidSBow, aoko_90, shinichi e ran amore e Shana17 per aver recensito lo scorso chap… grazie grazie grazie!!!!
Grazie a chi ha messo la storia fra le preferite, seguite e ricordate.
E dulcis in fundo grazie anche a chi legge solamente :)
Grazie a tutti!!!
Ah, e in quanto al prox chap, credo non aggiornerò domani, causa: il prossimo sarà un chap molto impegnativo da scrivere e quindi ho bisogno di tempo.
Credo mi starete odiando… prometto chap interessanti e li faccio di passaggio, domani forse non pubblicherò neanche…
Linciatemi, me lo merito… ma se lo farete non saprete mai come finirà la ff quindi vi toccherà sopportarmi u.u
Va beh, alla prossima!!!!
 
XXX,
Blacky. 
 
                                                                      A presto col prossimo capitolo: Complications!
                                                                      Kaito: K-Kudo… non mi dirai che…
                                                                      Shinichi: mi sa proprio di si Kuroba
                                                                      Kaito: oh cavolo….

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Complications ***


                                            Complications
                                                                  Complicazioni
 
 

 


… “It’s showtime”…
 
Rosso e arancione.
Nero e bianco.
Gli unici colori che rappresentavano il cielo, in uno splendido e caldo tramonto; e l’interno della torre, dura e fredda.
Poi il grigio.
L’unico colore che dipingeva l’impianto dell’imponente grattacelo triangolare che sovrastava la metropoli.
Attraverso i condotti dell’aria il giovane e abile mago, conosciuto al mondo con tanti nomi, ma più comunemente come Kaitou Kid, si dirigeva alla zona “X”, com’era chiamata in molti dei film che Aoko lo aveva  costretto a vedere.
Per una persona normale passare attraverso quei tubi rettangolari, ghiacciati e stretti poteva mostrarsi come un’impresa impossibile, ma ormai lui se n’era abituato, e come un piccolo topolino si trascinava in essi.
“Zona B 4… dov’era quel diamante nonsocomesichiama?” rifletteva il ladro leggendo i grandi e rossi simboli stampati sull’alluminio dei condotti. Con non poca fatica estrasse dalla tasca una cartina con scritti e disegnati tutti i nomi delle zone e il condotto dell’aria. Su uno di essi vi era un cerchio: zona G 5.
“Mmhh, sarà meglio muovermi” costatò Kaito per poi tornare a girovagare per i tubi.
 
“Preparatevi! Kid sarà qui a momenti!” urlò per l’ennesima volta Nakamori ai suoi subordinati, che in tutta risposta gli urlarono un “Hai!” alzando la mano destra in prossimità della fronte, come il saluto in stile militare. Tutti quanti stavano attorno all’obiettivo del ladro fantasma, in modo da potergli impedire il furto almeno per una volta.
Il preziosissimo diamante indiano stava chiuso “al sicuro” –per così dire- in una teca munita di allarme e riconoscimento a impronte digitali. Nel caso le impronti non fossero quelle dell’ispettore, lo ‘sfortunato’ avrebbe ricevuto una scossa elettrica, per poi –ovviamente- essere arrestato.
Al solo pensiero di quel ‘piano’ così geniale l’uomo iniziò a ridere facendo fuoriuscire la lingua, era in momenti come quelli che sembrava in un modo impressionante al detective dormiente Mouri Kogoro.
In un lato della sala invece, stava in piedi Aoko impaziente e allo stesso tempo imbarazzata.
Impaziente nel rivedere l’amico, anche solo se intento in un furto, dopo tempo che a lei sembrava un’eternità; imbarazzata per i modi di fare del padre invece.
Scrutò per l’ultima volta il suo orologio da polso: 16.46…
Tra poco Kaito entrerà in azione…
Pensò prima che un lieve e quasi notabile rumore proveniente dalle tubature al soffitto catturò la sua attenzione.
“Ahia che male…” sussurrò il ladro nel suo completo ovattato, mentre con una mano andava ad accarezzarsi la testa.
Che cretino.
Meditò la ragazza lasciandosi a una leggera risata.
 
Qualche attimo più tardi, una nube grigia si espanse per l’imminente sala, annebbiando la vista di tutti i presenti.
“Ladies and gentleman” enunciò una voce, che si trovava nel punto esatto in cui la nebbia partiva.
La sua voce, ovviamente, catturò l’attenzione di tutti i presenti che non ci misero molto a capire a chi appartenesse. E a chi se non Kaitou Kid?
“Kid! Come hai fatto?!” urlò Nakamori notando il ladro inginocchiato sulla teca, mentre con una mano teneva alto il diamante appena rubato.
“Fermo!” gli ordinò Kid puntandogli una pistola appena l’uomo cercò di avvicinarsi. “Solo un altro passo e sei finito” finì, mantenendo salda l’arma.
In un angolino, Aoko si lasciò in una piccola ristata: sapeva che la pistola sparava solo carte, per cui la situazione la divertiva, e non poco.
Aoko…?! Che ci fa qui??
Pensò il ladro notando la ragazza, che nel suo spazio continuava a ridere.
Baka! Devi stare attento che quando Kudo appare significa che l’organizzazione è qui e devo iniziare la fase B del piano….
“Kaitou Kid! Finalmente ti ho trovato!” urlò una voce dall’altra parte della sala. Una voce che appena arrivò alle orecchie del ladro, si lasciò sfuggire in sorrisetto sul viso.
“Kudo Shinichi… ma che onore avere anche tu qui” iniziò a recitare il suo ruolo alzandosi in piedi sulla teca.
Che stanno facendo quei due?? Fino a poco fa erano alleati, e adesso???
Aoko rimase scioccata da quell’immagine, tanto da strabuzzare gli occhi e non accorgersi neanche del padre che –invano- le ordinava di andarsene.
“KUDO!!!!! QUANTE VOLTE DEVO DIRTI DI NON IMMISCHIARTI NELLE MIE CATTURE??!!!!!!!!!!” sbottò Nakamori, che ormai era conosciuto come il: toccami tutto ma non Kid.
“Tante” si limitò a rispondere il detective facendo spallucce, cosa che fece incavolare –e non poco- l’ispettore.
“Allora? Che hai intenzione di fare adesso?” finse di stuzzicarlo Kaito.
“Secondo te?” rispose lui tirando fuori una pistola.
“H-Hoy K-Kudo… questo non era nei piani” mormorò il moro iniziando a preoccuparsi.
“Baro! Devo attivare l’impianto anti incendio in un modo o nell’altro! Me l’hai detto tu, non ricordi?” disse di rimando il detective, mantenendo anch’egli un tono di voce abbastanza basso.
 
“C’è solo un problema, come facciamo ad allontanarci dagli agenti e Nakamori senza che loro ci inseguano?” riflesse poi il detective.
“L’impianto anti incendio”
“L’impianto anti incendio?”
“Sì, cerca di attivarlo in un modo o nell’altro. Comunque, una volta attivano la sala diventerà un putiferio, quindi riusciremo a passare inosservati se indossiamo subito le maschere” rispose il ladro, mentre si preparava una maschera dentro il taschino della giacca.
 
“E c-com’è la tua mira?”
“Migliore della tua” rispose seccato Shinichi, per poi mirare a uno degli allarmi. “Pronto?”
“Sempre stato”
“Via!” urlò prima che una pallottola raggiunse l’impianto, che in pochi secondi sparse per tutta la stanza acqua e vapore che fecero annebbiare nuovamente la vista di tutti i presenti.
“Cosa state aspettando?! Seguitelo!” sbraitò l’ispettore vedendo il mantello bianco del nemico uscire dalla stanza.
 
                                                                                      ***
 
“Allora? Dove sono?” chiese Kaito all’amico una volta sfuggiti dalla visuale degli agenti.
“Erano al piano principale. Quando hanno saputo che Kaitou Kid aveva in progetto un furto si sono sparpagliati per l’edificio” rispose il detective con la schiena chinata, con respiro affannato e una mano sul petto.
“Kudo ti senti bene?” iniziò a preoccuparsi il ladro.
“Sì, sono solo un po’ stanco per la corsa. Non preoccuparti”
“Sicuro?”
“Sicurissimo” replicò Shinichi per poi tornare in posizione retta. “Comunque, Snake e Spider sono postati al cinquantesimo piano, proprio dove siamo noi adesso”.
“In che zona?”
“Aspetta che controllo” gli rispose per poi indossare gli occhiali di Conan e rintracciarli tramite GPS.
“Gli hai attaccato una ricetrasmittente per caso?”
“Visto che c’ero. Comunque uno di loro è a 100 metri da noi, preparati che”
“Kaitou Kid! Ma che sorpresa averti qui!”
“S-Snake….”
“Allora? Non mi saluti neanche?” continuò a ironizzare il criminale.
“Beh, visto che ci tieni tanto” rispose il ladro avvicinandosi a lui con un sorriso di sfida disegnato sul volto. “Sogni d’oro!”
“Cosa…” ma non riuscì a finire la frase che un ago soporifero s’iniettò sulla sua fronte.
“Manca solo Spider” costatò il ‘drogatore’ dell’uomo vedendolo a terra senza sensi.
“Sta arrivando, ma dobbiamo stare attenti dato che è un illusionista” lo avvisò Kaito.
“Illusionista o meno non mi fa paura.” Disse il detective iniziando ad andare avanti.
Ma qualcosa lo fermò: una fitta.
“No cavolo, non adesso…” imprecò il ragazzo chinando la schiena dolorante.
“Kudo tutto bene?” iniziò a preoccuparsi l’amico.
“Si tranqui” ma non riuscì a finire la frase che una fitta più violente della prima gli passò il cuore, costringendolo a inginocchiarsi a terra e lasciarsi un gemito.
“K-Kudo… non mi dirai che…”
“Mi sa proprio di si Kuroba” rispose prima che un’altra fitta lo fece gemere di nuovo.
“Oh cavolo…”
“Va avanti”
“Ma” cercò di contraddirlo il ragazzo, ma inutilmente.
“No, va avanti. È giusto che tu impedisca i piani di quei bastardi, e puoi farcela anche senza il mio aiuto, lo so” obiettò il detective donandogli un mezzo sorriso di buona fortuna.
“Grazie Kudo, giuro che un giorno ti aiuterò a sconfiggere la tua di organizzazione” disse Kaito sorridendo.
“Su, cos’aspetti? The show must go on!”
“Giusto, the show must go on!” lo salutò il ragazzo prima di travestirsi da Snake e tornare a correre verso il suo obiettivo.
“Buona fortuna, Kaitou Kid”
 
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!!
Contro ogni aspettativa (mia) sono riuscita ad aggiornare oggi!! :D
Mi merito un premio xD
Tornando seri,
il piano fila liscio, riescono a neutralizzare Snake facilmente, stanno andando da Spider quando…. Niichan sta tornando bambino! D:
e purtroppo (se non si fosse capito), non può più andare avanti nell’impresa di sconfiggere l’organizzazione…. Bene, ora i riflettori sono puntati solo su Kaito-kun!
Contenti? Delusi? Diciamo?.....
Va beh dai, ma la fiction è su Kiddo, e poi ve l’avevo detto all’inizio che non sarebbe potuto rimanere molto ;)
Cmq, se può rallegrarvi (?) tra pochissimo si scoprirà l’identità di Cobra!
Ok, possiamo passare ai ringraziamenti:
un grazie speciale ad aoko_90, CupidSBow e Shana17 per aver recensito lo scorso chap, arigatò!!!!!!!!!!!!!
Grazie a chi ha inserito la storia fra le seguite, preferite e ricordate.
Ed infine grazie anche a chi legge solamente :)
Ci vediamo presto col prossimo chap!!!
 
XXX,
Blacky
 
                                                                    A presto col prossimo chap: Any way
                                                                    Kaito: finalmente quello che passa per figo sono io ù.ù
                                                                   Blacky: visto come sono stata buona ;)
                                                                   Kaito: allora gli occhi dolci funzionano *.*
                                                                   Shin: Tsè… ma guardali ;(
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Any way ***


                                                           Any Way
                                                        In qualsiasi caso
 

 
 


... “Buona fortuna, Kaitou Kid”…
 
Ormai nei panni di Snake, Kaito correva per tutti i vasti ed enormi corridoi della torre in cerca dei suoi “compagni”.
Dove cavolo saranno quei due?
Continuava a domandarsi voltandosi a guardare ogni piccolo corridoio che vi si presentava lungo la strada.
Ora che ci penso, ma io non ho mai visto né il vero volto di Spider né quello del capo…
Costatò, per poi assumere un’espressione tra il seccato e divertito da quella situazione.
Si fermò per qualche attimo a controllare di nuovo se ci fosse qualcuno nei paraggi, per poi alzare la manica della giacca e controllare l’ora: 19.33.
Cavolo! Quei due devono incontrarsi tra sette minuti per andare col capo in terrazza, mentre io ancora sono qui a cercarli come il cretino!
Si maledì mentalmente scrutando quell’orologio con aria assassina. Voleva distruggerlo in mille e piccoli pezzi per aver puntato quell’ora, ma cercò di contenersi e rimanere con i nervi saldi, se iniziava a innervosirsi già da adesso come sarebbe stato al momento clou?
Calma e sangue freddo Kaito, calma e sangue freddo…
“Snake, finalmente! Ma dov’eri finito?” lo distolse la voce dai suoi pensieri. L’uomo a cui apparteneva si stava lentamente avvicinando al ragazzo: capelli lunghi e dorati, carnagione olivastra e il tatuaggio di un ragno sull’occhio sinistro.
Dov’è che l’ho già visto a sto qua?
Pensava mentre l’altro si faceva sempre più avanti.
“Allora? Dobbiamo scendere alla base per prendere Safaia prima d’incontrarci col capo. Te lo sei scordato per caso?” gli chiese con tono spavaldo l’uomo, per poi superarlo e continuare a camminare.
“Tsè, come puoi anche solo pensare che mi sia dimenticato di una cosa del genere?” trattenne il gioco il finto Snake, inscenando una perfetta Poker face, degna di un Kuroba.
“Su andiamo” fu la risposta secca dell’altro.
Il ragazzo si fece sfuggire un sorrisetto soddisfatto sotto la maschera, per poi seguire il biondo di fronte a sé.
 
                                                                                       ***
 
“Spider! Finalmente!” urlò uno dei membri una volta entrati alla base. “Safaia è nella sala J, come sempre”
Ecco chi era!
Pensò Kaito mentre l’altro s’incamminava verso un corridoio stretto e grigio, come il resto del piano d’altronde.
“Mm, Cobra?” rispose semplicemente l’uomo dalla lunga chioma dorata.
“È entrato adesso nel suo ufficio, prima stava controllando il nostro ostaggio”
“D’accordo”
Senza proferir parola, Kid lo seguì all’interno del corridoio.
Quel posto era un misto tra film di fantascienza, horror e CIA.
I muri grigi e di cemento, attrezzatura all’ultimo grido e corridoi pieni di celle che solo a guardarle infondevano terrore.
Da sotto la maschera, deglutì per com’era ridotto male quel posto.
“Che c’è Snake? Sei diventato sensibile tutto d’un colpo?” lo stuzzicò Spider, mentre si faceva strada nel buio.
“Io sensibile? Figuriamoci! Ho solo un semplice ma fastidioso raffreddore!” ribattè il ragazzo, sempre mantenendo una perfetta faccia da Poker.
“Mm, comunque siamo arrivati” lo informò, per poi inserire il codice d’accesso nello schermo di fronte alla porta.
Aperta la porta, si ritrovarono in una stanza spoglia, senza mobilio o luci. Semplicemente spoglia.
Piazzata al centro, una teca ornata d’oro. Al suo interno un morbido cuscino rosso su cui è poggiata una pietra coloro blu oceano. Safaia.
“Se la do a te poi la perdi?” lo stuzzicò nuovamente Spider con un ghigno divertito.
“Che simpatico” rispose seccato l’altro.
Il biondo si limitò a richiudere la teca e lanciargli la pietra, che fortunatamente il ragazzo riuscì a prendere al volo.
“Su andiamo, devo chiedere una cosa a Cobra” disse per poi avviarsi nuovamente nel corridoio.
Heh, Snake sembra essere lo scagnozzo dell’organizzazione..
Pensò divertito il ladro vedendo come tutti lo trattavano.
 
 
Due battiti.
“Chi è?”
“Spider”
“Entra pure” rispose l’uomo da dietro la porta.
Una volta aperta quella lunga e larga lastra di ferro, una scrivania con divanetti e arredo in stile moderno si parò agli occhi dei due ospiti, che con passo spedito s’incamminarono verso Cobra.
La scrivania era larga e spaziosa, piena di documenti vari e foto di Kid, e due sedie nere di pelle per gli ospiti. Mentre dietro di essa, stava una sedia con rotelle di pelle nera, con lo schienale rivolto verso gli ospiti. Da essa trapelava un leggero fumo sul grigio scuro, causato da un lussuosissimo sigaro.
“Stanotte andiamo a controllare Pandora, il capo voleva sapere se ci sarai anche tu”
“Vedo. Ma sai, ultimamente il nostro amico è più noioso del solito. Ho paura che possa scappare e andare a dire tutto a quel ladruncolo da quattro soldi” rispose l’uomo, ancora con lo sguardo fisso alle pareti e con un sigaro tra i denti.
“Parlando di quel cretino, hai più avuto sue notizie?” gli chiese Spider accomodandosi su una delle due sedie, seguito poi “dall’amico”.
Tsè, ma senti chi parla! Se io sono un cretino, mi piacerebbe sapere lui cos’è.
“È da un po’ che non lo sento. Più o meno da quando ci è scappato. Però so che collabora con quel detective liceale”
“Shinichi Kudo?” intervenne Snake per la prima volta.
Se voglio avere informazioni, sarà meglio immischiarmi e comportarmi il più “da Snake” e naturale possibile.
“Esatto. So che si conoscono da un po’. Me l’ha anche presentato” rispose l’uomo girandosi con la sedia e guardandoli in faccia.
Capelli color ebano, carnagione abbastanza chiara, iridi scure e fisico longilineo...
Kaito, da sotto la maschera, continuava a scrutarne viso, corpo e dettagli in cerca di un particolare che potesse riportarlo a qualcuno, e dove e quando gli avrebbe presentato il detective.
“Oggi aveva un furto” affermò con fare spavaldo Spider. Amava sentirsi superiore di fronte ad un suo superiore. Di fronte a Him, quello di cui il capo si fidava di più. Tanto da mandarlo a spiare la loro pedina al posto suo.
“Che cosa?!” sbottò l’altro battendo i palmi sulla scrivania. “Avrebbe dovuto dirmelo quel moccioso!”
“Come scusa?” chiese Snake vedendo la reazione del nemico.
“N-Niente. Cos’ha rubato?” si ricompose Cobra, tornando a sedere sulla propria sedia.
“Un diamante indiano… niente di che” rispose il biondo mantenendo un atteggiamento superiore.
“Non capisco… se sa che Safaia è quasi sicuramente Pandora, perché andare a rubare un’altra gemma?” chiese il superiore, più a se stesso che agli altri due.
“Quel Kuroba è strano, magari non aveva niente da fare o il suo amico gli ha detto che Safaia non era Pandora” s’intromise nuovamente Kid.
Gli altri due rimasero a guardarlo spiazzati.
“S-S-Snake t-ti senti b-bene?” gli domandò il più giovane puntandogli contro l’indice.
“Si perché?”
“Non è da te dire qualcosa di sensato” pensò bene di rispondere Cobra, notando il blocco del collega.
“Ehm no, ecco, ho detto la prima cosa che mi è capitata! Non pensavo neanche fosse sensata! Haha” rispose Kaito grattandosi la testa e ridendo nervosamente.
“Ah, mi sembrava” dissero all’unisono i presenti.
“Comunque” tornò serio il moro. “Ora che fine hanno fatto?”
“Non lo sappiamo. Sono entrambi spariti quando si è azionato l’antincendio” rispose Spider. “Magari sono tornati a casa”
Kaito avrebbe tanto voluto urlare qualcosa tipo “neh cretini, sono qui!”, ma preferì rimanere in silenzio dopo il danno appena combinato.
“In qualsiasi caso, che ne dite di addormentare il nostro amico? Così se è impegnato a sognare non darà fastidio e volendo potrei venire con voi a vedere lo spettacolo. Magari il nostro caro Kaito si presenterà all'appello, chi lo sa” propose poi il “padrone di casa”.
“Buona idea, su andiamo” rispose Spider alzandosi dalla sedia, mentre l’altro estraeva una maschera dal cassetto.
“Cos’è?” s’incuriosì Snake.
“La maschera con cui ho fregato il grande Kaitou Kid, e il moccioso qui in parte” rispose l’altro richiudendo il cassetto e mettendo l’oggetto nella tasca dei pantaloni.
 
                                                                                      ***
 
Lentamente adagiò la chiave all’interno della serratura.
Tre giri verso destra e un cigolio accompagnò l’aprirsi della porta.
“Ci sono visite” ironizzò Cobra facendo irruzione nella stanza, seguito poi da Kaito e Spider.
In un angolino della stanza si trovava una figura mezza oscurata dal buio. L’unica parte del suo corpo esposta alla luce erano le gambe.
“Ah no! Così non va, voglio vedere la sua sofferenza mio caro Cobra” disse Spider con un ghigno divertito, mentre con una mano andava ad accendere la torcia.
Kaito rimase sconvolto dalla presenza che si trovò davanti, tanto da trapelare la sua preoccupazione oltre la maschera che aveva sul viso e distruggere quella faccia da poker che si era costruito con tanto tempo e fatica.
H-Hakuba…?!
 
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!!!!! :D
Dai, mi sono lamentata tanto poi l’ispirazione mi è venuta!
Comunque, il nostro Kaito riesce a rubare questo diamante indiano ed entra pure nell’organizzazione nei panni di Snake…
Incontra finalmente Cobra (versione originale), e si fa accompagnare dal povero ostaggio, ovvero… Hakuba!
Che ci farà il nostro caro malato mentale lì dentro quando doveva essere dallo psicologo? xD
e… domani si scoprirà l’identità di Cobra!
Quindi, avete l’ultima possibilità per provare ad indovinare chi è :)
Vi ho lasciato anche alcuni indizi sparsi qua e là ^^
Ma se rileggete il secondo capitolo ne troverete uno importantissimo! (ora mi fermo sennò vi dico pure chi è ^^”)
Va beh, passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale ad aoko_90, CupidSBow, Lady Pad, Shana17 e shinichi e ran amore per aver commentato lo scorso chap. Arigatò! ^^
grazie a chi ha messo la storia fra le seguite e preferite (e ricordate).
Ed infine grazie anche a chi legge solamente, che incoraggio a lasciarmi una recensione, anche una critica ma mi piacerebbe sapere che ne pensate della ff!
Detto questo… Al prossimo chap!
XXX,
Blacky
                                                            A presto col prossimo chap: Cobra!
                                                           Hakuba: Blacky, preferivo lo psicologo ;(
                                                          Blacky: non ti va mai bene nulla Hakuba! -.-

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Cobra ***


                                 Cobra
 
 


 …Kaito rimase sconvolto dalla presenza che si trovò davanti, tanto da trapelare la sua preoccupazione oltre la maschera che aveva sul viso e distruggere quella faccia da poker che si era costruito con tanto tempo e fatica.
H-Hakuba…?!...
 
“Allora Londinese caro, com’è la vita qui in Giappone?” gli domandò Cobra avvicinandosi.
Sangue.
La luce bianca e accecante riprese una pozza rossa scarlatta attorno al ragazzo.
“Che gli avete fatto?” chiese preoccupato Kaito.
“Guarda tu stesso” disse di rimando Spider, alzando la torcia sul volto del ragazzo.
Era imbavagliato, legato e con una ferita alla testa da cui fuoriusciva una grande quantità di sangue.
“Sai, il nostro amico non voleva fare la nanna e così dopo averci provato con le buone…” asserì il superiore toccando il sangue sulla fronte del ragazzo, che intanto cercava di dimenarsi in tutti i modi.
“ Nonononono… ma guarda qui come si è ridotto il tuo bel faccino…” recitò l’uomo facendo innervosire il detective e il ladro ancora scioccato a qualche metro di distanza da loro. “Beh, se proprio devi prendertela con qualcuno, fallo con quella razza di cretino che ti ritrovi come amico”
A quell’affermazione Kaito serrò i pugni. È vero, si è sempre mostrato distaccato nei confronti del ragazzo, ma questo non voleva certo dire che in un certo senso non gli voleva bene.
E vedere uno a uno tutti i suoi cari patire sofferenze per colpa di una stupida e insulsa pietra lo faceva solo incavolare ulteriormente.
“Come?”
“Come cosa?” chiesero sorpresi all’unisono gli altri due. Ovviamente, pure il detective rimase stupido dalle quattro e semplici lettere pronunciate dal criminale.
“Come avete fatto a portarlo qui?” resosi conto dell’atteggiamento inadeguato intrapreso poco prima, cercò di prendere un tono un po’ più da curioso e di recitare un ghigno divertito.
“Oh ma sai, quando è un anziano a chiederlo...” rispose con tono spavaldo Cobra, mentre si dirigeva a passo spedito verso un cassetto lì vicino. “Sai, il marmocchio qui aveva scoperto un po’ di più su di noi e così…”
“L’hai rapito” lo precedette Kaito.
“Esatto. Aveva scoperto che li spiavamo, la vera identità di Spider, di Pandora… sapeva troppo. Non potevamo lasciarlo in libertà come se niente fosse. Sai quanto sono bravi a farsi i fatti loro i detective” rispose l’uomo adagiando alcuni documenti sul pavimento per poi chiudere il cassetto e porgerli al “nuovo arrivato”. “Ecco qua le sue approfondite ricerche. Sono così perfette che volendo potresti diventare un detective di fama mondiale, sai?”
 
“Viene spiato ventiquattro ore su ventiquattro. Nome in codice dello stalker: Cobra, uomo dai mille volti.
Stanno cercando di trapelare più informazioni possibili su Pandora tramite Kid. Ultimamente è stato visto con queste persone: Aoko Nakamori, Saguru Hakuba, Shinichi Kudo/Conan Edogawa.
La ragazza è priva di spie, mentre gli altri due vengono spiati da Spike e da Spider, altri membri dell’organizzazione.
La loro vera identità è riservata, molti di loro sono anche legalmente morti. Mentre Spider è conosciuto al mondo come Gunter Von Goldberg II, un illusionista di fama mondiale, dalla chioma lunga e dorata e la carnagione molto più cara rispetto a quella reale.
In fine, la morte del signor Toichi Kuroba accaduta otto anni fa, risulta in realtà un omicidio premeditato.
È stato ucciso perché si è rifiutato di collaborare con un’organizzazione criminale, nell’intento di trovare Pandora.
E i”
 
“E il resto del foglio?” chiese Snake notando la parte finale stappata.
“Ah quello… sto qua l’ha strappata dicendo qualcosa tipo”
 
“Che stai facendo?!” gli domandò l’uomo vedendo il ragazzo strappare una parte del documento e bruciarla.
“Se questa parte dovesse finire in mani sbagliate, siamo finiti” rispose semplicemente l’altro facendo spallucce.
 
Heh, da Hakuba..
Pensò Kaito incurvando un sopracciglio e lasciandosi sfuggire una piccola risata.
“Comunque, come ha fatto a scoprire tutte queste cose?” domandò nuovamente a Cobra, che sembrò pensarci anche un po’ su prima di rispondere.
Beh, fosse stato Shinichi non si sarebbe meravigliato visto che lui conosceva bene tutta la situazione ed era anche uno dei detective più bravi del Giappone, e volendo anche del mondo; ma essendo Hakuba era rimasto un po’ stupito.
“Sai che non me lo ricordo?” gli rispose l’uomo dopo attimi che al ragazzo sembrarono ore.
“Peccato” sospirò rassegnato il giovane ladro.
“Ah no aspetta! Ha detto di averli trovati in un cassetto nel garage dei Kuroba”
“Cosa?!” gli sbottò contro, quella risposta l’aveva letteralmente spiazzato.
Mille domande gli passavano per la testa in quel momento.
Primo: cosa ci faceva quel documento in casa sua? E per giunta nel suo garage?
Secondo: chi cavolo li ha messi lì? E come, quando e perché?
Terzo: come faceva Hakuba a sapere che erano lì?? Aveva ispezionato casa sua quando non c’era?
Beh, con Hakuba tutto può essere…
“Oh vedi” lo distolse dai suoi pensieri Cobra. “Ce li avevo messi io lì” rispose normalmente l’altro, come se entrare e mettere documenti nei cassetti delle case altrui fosse la cosa più naturale del mondo.
“Tu? E perché?”
“Ohy Snake! Ma lo sai che oggi fai troppe domande?” scherzò l’altro, che involontariamente fece preoccupare il ragazzo.
In effetti stava un po’ fuoriuscendo dal ruolo, volente o nolente purtroppo era così. Quindi doveva rinunciare alle informazioni almeno per un po’.
“Ehm no… sai com’è, ero solo curioso” s’inventò Kaito. Ma l’altro sembrò essersela bevuta e così si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di sollievo da dietro la maschera. “Però non ho capito come hai fatto a portarlo qui” disse nuovamente Kaito.
“Beh, semplice”
 
“Hakuba-kun, che ci fai qui?” chiese l’anziano uomo notando il detective rovistare fra i cassetti del garage.
“Oh, mi scusi… avevo dimenticato qui una cosa e così..” rispose il ragazzo alzandosi in piedi e grattandosi la testa.
Una scusa.
E ovviamente l’uomo l’aveva capito sin da subito, ma preferì lasciarlo fare.
“Non c’è problema”
“Ah eccolo!” esclamò poi il detective una volta trovato il documento cercato per ore.
“Cos’è?”
“Ehm niente, è solo una ricerca…” rispose l’altro nascondendo il foglio dietro la schiena.
Ma nel tentativo di scappare l’uomo riuscì a strapparglielo di mano e rendersi conto di ciò che aveva trovato.
“Oh, va pure Hakuba-kun” gli disse poi.
L’altro si riprese i fogli e con un’espressione sorpresa e dubbiosa si avviò verso le scale.
Il criminale aspettò che fosse di spalle per prendere una mazza e colpirlo.
 
“Beh, l’ho addormentato così. Ma poi il signorino Kaito era in salotto con quel detective liceale rimpicciolito e così non ho potuto portarlo su subito” disse per poi avvicinarsi alla porta.
“Come scusa? Che ci facevi in casa dei Kuroba?” chiese preoccupato Kaito. Quell’uomo sapeva di lui, delle sue conoscenza e perfino del rimpicciolimento di Shinichi in Conan… era pericoloso. Troppo.
“Ma io ci vivo lì” fu la risposta secca di Cobra, che lentamente estrasse la maschera dalla tasca e se la posiziono sul viso, lasciando di stucco il ragazzo. “Ma è normale, dato che il signorino Kaito ha bisogno di Jii-chan per i suoi furti, no?”
Kaito rimase fermo sul posto.
Scioccato  ovviamente.
Quindi… Cobra in realtà è …..Jii-chan??
 
 
Blacky’s Corner:
Giorno popolo di EFP! ^^
Ed ecco a voi la vendetta dei maggiordomi!!
Prestissimo anche in dvd, blue ray e 3D! xD
Kaito e Shin: è impazzita… O.O
Hakuba: no è sempre stata così -.-
Comunque, tornando seri…
Cobra è Jii-chan! Chi l’aveva capito? E chi no?
Bene, ora vi dirò quali erano gli indizi ;)
Primo: nel capitolo due, quando Kaito si rende conto che il Blue Night non è Pandora, Jii dice qualcosa tipo: “E che farà ora, signorino Kaito?” bene, se fosse stato veramente Jii, non glielo avrebbe chiesto, no?
Secondo: nel capitolo sette, tralasciate il cappotto e l’altezza, ma focalizzatevi su “sulla sessantina”, in realtà dice tutto, in quanto Jii ha sui sessant’anni.
Terzo: nello scorso capitolo, lui dice che Kaito gli ha presentato Shinichi… pensateci, a chi avrebbe potuto presentare Shinichi se non al fidato assistente/maggiordomo??
Quarto: sempre nello scorso capitolo, la reazione di Cobra quando ha saputo del furto di Kid è stata: “Che cosa?! Avrebbe dovuto dirmelo quel moccioso!”, bene, chi è l’unico che sa sempre dei furti di Kiddo??
Bene, questi erano i quattro indizi “chiave” :)
In quanto al capitolo… piaciuto? Spero di si :s
So anche che è corto… ma purtroppo non c’era molto da dire quindi ^^”
Ma tranquilli, il prossimo sarà molto più lungo ;)
Va beh, passiamo ai ringraziamenti:
grazie 1000000000000000000 ad aoko_90, CupidSBow, Lady Pad e Shana17 (siete in ordine alfabetico, non di preferenza che sia chiaro).
Pooooi, grazie a chi ha inserito la storia nelle seguite e preferite.
Ed infine grazie anche a chi legge solamente…
Sapete che ieri le visite per il secondo chap sono notevolmente aumentate? xD
Credo che la maggior parte di voi abbia seguito il mio consiglio e se l’è riletto… che bello! :D
Cmq, alla prossima!!!
XXX,
Blacky.
 
                                                  A presto col prossimo chap: Behind the Mask!
                                                  Kaito: O.O Jii-chan…
                                                  Shin: Blacky ma che razza d’idea è?! Cobra è quel vecchietto??
                                                  Blacky: Avete sempre da ridire… chissà come fanno Aoko e Ran a sopportarvi..                                                                                                
 

 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Behind the mask ***


                                          Behind the mask
                                                  Dietro la maschera
 
 
 
 

….“Ma io ci vivo lì” fu la risposta secca di Cobra, che lentamente estrasse la maschera dalla tasca e se la posizionò sul viso, lasciando di stucco il ragazzo. “Ma è normale, dato che il signorino Kaito ha bisogno di Jii-chan per i suoi furti, no?”…
 
23.44.
Mancavano più o meno dieci minuti all’appuntamento sulla terrazza, e rimanendo ai piani, il capo doveva raggiungerli da sé o essere già lì ad aspettarli.
Percorrevano i corridoi della torre senza proferir parola, nel silenzio più totale.
Avvolti dai loro pensieri e dalla tensione del momento.
 
“T-Ti sei travestito da maggiordomo?” gli chiese titubante Kaito, facendo crollare miserabilmente la sua faccia da Poker, come fosse in un buco nero, nero e senza un filo di luce. Quell’uomo li aveva ingannati per tutto questo tempo? E a che scopo?
“Mi sembra di esser stato abbastanza chiaro, no?” rispose l’altro con una freddezza troppo, estremamente, naturale.
“E così li hai ingannati per tutto questo tempo?”
“Hai perso la memoria Snake? Dovresti saperlo visto che eri coinvolto nell’operazione!”
 
Ingannato.
Fregato e umiliato.
Si sentiva così, piccolo e stupido in confronto a quei tizi che l’avevano preso in giro per tutto questo tempo.
Come aveva fatto a non capire che quell’indifeso vecchietto era invece un criminale, e della peggior specie per giunta?
Uno stupido, ecco cosa sono!
Ho avuto un’infinità di occasioni per scoprire la loro farsa, invece mi sono sempre convinto del contrario.
Pensava mentre con una mano andava a coprirsi il volto.
 
“No, neanche questa volta ci abbiamo azzeccato… un altro buco nell’acqua purtroppo” disse Kaito alzandosi in piedi e tornando a casa. “Domani vado a riportarla indietro”
“E che farà ora, signorino Kaito?” gli domandò il suo alleato.
“Quello che faccio sempre, cercare un’altra gemma e mandare un avviso a Nakamori”
“Ehm… già, certo”
“Tranquillo Jii-chan, tra poco vedremo quell’uomo in televisione urlarmi contro”
 
Una volta arrivato al piano, si nascose dietro ad un muro mentre Spike apriva la porta ad un uomo non troppo alto, sulla sessantina che indossava un cappotto marrone e un cappello per non farsi riconoscere.
Appena la porta fu chiusa, Kaito si avvicinò per origliare.
 
“Esatto. So che si conoscono da un po’. Me l’ha anche presentato” rispose l’uomo girandosi con la sedia e guardandoli in faccia.
 
“Oggi aveva un furto” affermò con fare spavaldo Spider. Amava sentirsi superiore di fronte ad un suo superiore. Di fronte a Him, quello di cui il capo si fidava di più. Tanto da mandarlo a spiare la loro pedina al posto suo.
“Che cosa?!” sbottò l’altro battendo i palmi sulla scrivania. “Avrebbe dovuto dirmelo quel moccioso!”
 
Appunto.
Aveva avuto più occasioni per svelare la sua identità, ma lui si fidava troppo di quell’uomo e non avrebbe mai pensato che un giorno gli avrebbe voltato le spalle.
E se avesse fregato anche il padre nello stesso modo? Poteva darsi, data la fiducia che tutti quanti in famiglia gli avevano dato.
“Siamo arrivati” disse Cobra aprendo lentamente la porta che portava all’ultimo piano della Mori Tower, distogliendo Kaito dai suoi pensieri.
Gli altri due non risposero, si limitarono a seguirlo in silenzio all’infuori di quel posto.
 
                                                                                       ***
 
“Otousan!”
“Aoko! Dov’eri finita?!” le chiese il padre, che nelle ultime ore era rimasto alla torre aspettando che uno tra Kid o Kudo ritornasse indietro.
“A-Aoko era andata a cercare una cosa” s’inventò lei giocherellando con le dita delle mani. “Per caso Kudo e Kid, o uno dei due, è uscito dalla torre?”
L’altro la guardò spaesato. Non riusciva a capire perché la figlia tutto d’un colpo si fosse interessata alle catture del ladro, e vederla chiedere addirittura di lui lo preoccupava.
“Ti senti bene? Da quando t’interessi così a quel ladro?”
L’altra divenne rossa al solo pensiero del ragazzo, facendo così insospettire il padre.
“Beh, vedi, Aoko…” cercava di prendere tempo continuando a giocherellare con le dita. “Aoko si preoccupa per otousan che nell’ultimo periodo è sempre impegnato con Kid! Ecco perché! Sono venuta solo perché speravo riusciste ad arrestarlo e così Aoko e otousan sarebbero tornati una famiglia normale senza più preoccuparci per quel ladro!” sbottò Aoko tutto di un fiato.
Si vedeva da lontano un miglio che stava mentendo, e lei stessa lo sapeva; ma sperava almeno di convincerlo e ricevere una risposta da lui, negativa o positiva che fosse.
“No. Sono svaniti nel nulla” disse Nakamori per poi tornare a fissare la torre dinanzi a sé.
Ecco.
Le sue paure erano sicuramente fondate.
Si sentì attraversare da un fiume in piena. Kaito era in pericolo, lo sapeva, e sicuramente ora era ancora lì mentre cercava di combattere l’organizzazione.
“Aoko dove vai?! Torna qui!” le urlò il padre vedendola correre verso l’entrata della torre.
L’altra non rispose neanche presa com’era, e continuava a correre il più veloce possibile per raggiungere l’amico.
 
                                                                                        ***
 
Il cielo blu illuminato dal bagliore della luna e delle stelle era accompagnato da tutte quelle piccole luci appese alla torre.
Kaito, Spider e Cobra erano appena usciti in terrazza, dove vi si trovava il capo.
Un tipo robusto e dai capelli ormai scoloriti dagli anni.
Heh, ora capisco perché si vuole ringiovanire…
Pensò il mago dal cielo d’argento mentre si avvicinava sempre di più all’uomo.
“Pandora” fu l’unica cosa che gli disse, mentre gli porgeva il palmo della mano.
Il ragazzo si limitò a sbuffare e a dargliela, per poi rimanere fermo sul posto e aspettare che fosse il momento giusto per agire.
23.58.
Mancava sempre meno a l’ora “X”.
Vide il capo avvicinarsi al bordo e gli altri due indietreggiare.
“So, how are you, Kaito-kun?”* gli chiese il capo con un ghigno divertito.
“Come scusa?” cercò di rimanere calmo il ragazzo, mentre dentro di lui la paura che l’avessero scoperto lo divorava.
“Oh pensavi che non me ne fossi accorto?” continuò l’uomo guardandolo con un sorriso civico.
Kaito non fece neanche in tempo a rispondere che si ritrovò nel buio totale.
Dove sono?
Pensò lui guardandosi attorno.
“Sei vittima delle illusioni di Spider, mio caro” la voce del capo. Non sapeva da dove arrivasse, ma non ci mise molto a concretizzare la situazione.
Cercò di rimanere il più possibile calmo mantenendo la sua faccia da poker, mentre gli sfondi intorno a lui cambiavano di continuo.
Dal nero al bianco, da un prato al deserto, dal giorno alla notte e così via tutti gli opposti che al mondo potessero esistere.
Devo trovare il trucco di quest’illusione…
Iniziò a guardarsi intorno cercando quel piccolo particolare che l’avrebbe riportato alla realtà.
Ed eccolo.
Un piccolo riflesso sopra di lui: vetro.
Prese la sua pistola, con fatica però. Sentì come qualcosa, o meglio, qualcuno che glielo impediva. Poi sparò.
Un colpo solo ma efficace.
 
Sbarrò gli occhi come uno che si è appena svegliato da un incubo, ma con la differenza che il suo doveva ancora iniziare.
Spostò lo sguardo alla sua destra e sinistra. Cobra e Spike lo tenevano per le braccia impedendogli il movimento.
“Farmi tenere dai tuoi scagnozzi? Originale!” disse Kaito mantenendo la sua perfetta faccia da poker.
“Sai, l’ultima volta sei riuscito a scappare con delle manette…” rispose l’altro avvicinandosi a lui e sfilandogli lentamente la maschera, mostrando il suo reale volto. Non quello di un cinquantenne e con piccoli segni che l’età portava, ma bensì quello di un bel diciassettenne dagli occhi blu oceano, a dir poco irreale. “Non ripeterò lo stesso errore un’altra volta”
“E crede che così non riuscirò a scappare lo stesso? È stupido!” continuò con fare sfrontato il ragazzo, ma il suo atteggiamento non fece affatto arrabbiare l’uomo dinanzi a lui, che al contrario, ghignò divertito.
“Non sono così cretino come credi” rispose l’altro, mentre le canne fredde ma al contempo calde delle pistole degli altri due gli fecero cambiare atteggiamento, dallo sfrontato al serio.
“Lo sapevi, vero?”
“Si. Se pensavi che senza quel vecchietto fossi perso ti sbagliavi di grosso. Avevamo notato il tuo amico all’entrata, sai? E così abbiamo attaccato una piccola cimice sui vestiti di Snake e Spider” rispose il capo per poi ritornare vicino alla terrazza.
“Vecchietto.. è stato grazie a questa messa in scena che avete ucciso mio padre? Avete finto che questo Jii fosse suo alleato per poi ucciderlo?” gli chiese con un sorriso amaro disegnato sul viso.
“No, il vecchio è morto il mese scorso”
“Cosa?!”
“Si, quando il nostro caro Kid l’ha lasciato andare in terrazza da solo, abbiamo colto l’occasione per ucciderlo”
 
“Almeno una piccola parte è visibile… sarà meglio avvisare il signorino Kaito” disse Jii voltando le spalle alla luna crescente che in quella notte buia risplendeva come il mare a contatto coi caldi e allietanti raggi solari.
“Jii-chan, dove hai intenzione di andare?” gli chiese sarcastico Snake, posizionato alle sue spalle accompagnato da altri due membri dell’organizzazione.
“C-Chi siete?”  gli chiese con voce flebile l’uomo.
“Non importa chi siamo. Piuttosto, siamo qui per chiederti di collaborare” rispose l’altro avvicinandosi sempre di più a lui. “Vedi, ci servono informazioni sul tuo caro signorino Kaito… e ci chiedavamo se”
“No. Scordatevelo” fu la risposta secca dell’uomo.
“Non ti conviene averci contro” lo minacciò il criminale.
“So benissimo che siete quei bastardi che hanno ucciso Master Toichi per quella stupida gemma chiamata Pandora, e non vi permetterò di fare lo stesso anche col signorino, l’ho giurato su me stesso”
“O collabori o muori vecchio” tentò di minacciarlo nuovamente puntandogli una pistola alla tempia.
“Preferisco morire piuttosto che essere uno sporco traditore” rispose Jii con un sorriso di sfida, ma al contempo consapevole di quello che da lì a poco sarebbe accaduto.
“L’hai voluta tu” disse l’altro con un sorriso sadico, per poi premere il grilletto dell’arma che teneva saldamente tra le mani.
 
“Jii-chan…” sussurrò il ragazzo ancora nella presa degli uomini. “Grazie” disse alzando lo sguardo al cielo e lasciando che una sola lacrima rigasse il suo volto.
Quell’uomo aveva dato la vita per lui e suo padre, non li aveva mai traditi.
In un certo senso Kaito gli doveva molto per quello che aveva fatto, perché sapeva che era l’unico che si sarebbe potuto sacrificare per lui.
“Bando alle ciance” lo distolse dai suoi pensieri il capo di quell’organizzazione. “Mancano dieci secondi a mezza notte. E ora” disse avvicinandosi al bordo della terrazza.
Tirò fuori dalla tasca la famosa e bramata Safaia, mentre a qualche metro di distanza Kaito aveva ancora due pistole puntate alla tempia.
Mi dispiace papà..
Fu il suo ultimo pensiero mentre il più anziano alzava la gemma nel verso della luna.
“Dovresti esser fiero di aver reso un uomo immortale, sai?”
“Non se quello è un bastardo come te” rispose l’altro cercando di tenere la sua faccia da poker almeno per quegli ultimi istanti.
“Alla faccia tua Toichi!” urlò ridendo soddisfatto, quando la cometa Volley passò dinanzi a loro.
Istintivamente, il più giovane chiuse gli occhi aspettandosi il peggio; mentre l’altro non accennava a cessare la propria malefica risata.
Ma poi fu tutto in un attimo.
Quel fastidioso rumore si fermò, e la faccia dei presenti cambiò improvvisamente colore.
“No,com’è possibile?!”
 
*non credo ci sia bisogno, ma lo dico lo stesso:  “Allora, come stai, Kaito-kun?”
 
Blacky’s Corner:
Sera!
Che orario assurdo, neh? xD
Non ho mai aggiornato a mezza notte…. Va beh, almeno sono rimasta in tema col chap! xD
Cmq, per farmi perdonare per il ritardo, il capitolo di oggi è moooolto più lungo del solito… perdonata?? :D
Pooi, il nostro Kiddo viene scoperto! D:
e.. in anzitutto, Paddy! Ma hai indovinato su Jii!! Ti meriti un premio! xD
visto visto? Alla fine si è sacrificato per il nostro Kaito… purtroppo è quello che succede a mettersi contro dei criminali :(
e Aoko?? Ha deciso di andare dal suo bakaito… ma non è detto che ci arrivi! ;)
ora, cosa significherà la frase finale?
E, riuscirà a salvarsi Kaito?
Tutto questo solo leggendo il prossimo chap, che dovrebbe essere più o meno della stessa lunghezza di questo :)
Bene! Ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie speciale ad aoko_90, CupidSBow, Lady Pad, Shana17 e shin e ran amore per aver recensito, arigatò!
Grazie a chi ha inserito la storia fra le seguite, preferite e ricordate, thanx!
Ed infine grazie anche a chi legge soltanto ^^
Grazie a tutti!!!
Ora vi lascio dormire in pace :b
A presto!!!!
XXX,
Blacky
 
                             A presto col prossimo chap: Hop and illusions!
                             Aoko: Bakaito! Dove sei???
                             Kaito: dove posso essere?? Quella pazza di Blacky mi ha dato in pasto all’organizzazione -.-“
                             Shin: u.u credevi che senza di me la vita sarebbe stata tutta rose e fiori?? u.u
                             Blacky: mancano solo Heiji e Hakuba e formate un quadretto perfetto xD
 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Hope and illusion ***


Premessa: mi scuso per le parolacce, ma purtroppo con quelli dell’organizzazione sono d’obbligo ^^”   
Gomen nasai!  
                              
 
                               Hope and illusion
                                                                    Speranza e illusione

 
 
 
 


…. Ma poi fu tutto in un attimo.
Quel fastidioso rumore si fermò, e la faccia dei presenti cambiò improvvisamente colore.
“No,com’è possibile?!” ….
 
Riaprì lentamente un occhio, e quello che gli si presentò lo stupì a tal punto da sbarrarli entrambi.
Riflessi colorati, una pietra dentro l’altra, un gioco fantastico di luci che andavano a scontrarsi con quel buio pesto che colorava il cielo oscurato anche dalla sua protagonista, ovvero la luna, che si era oscurata insieme alle probabilità dell’alleato nel vendicare il padre.
“Capo… non mi dirà che…” chiese titubante Spider.
Speranze e illusioni.
Kaito guardò la pietra.
Si, i riflessi c’erano, ma blu.
Una pietra dentro di essa c’era, ma era un’illusione creata dalla densità del suo interno rispetto a quella laterale, e in parole povere, la pietra era una.
Il contrasto di luci c’era, non poteva negarlo, ma non era quello sperato.
“Questa merda di gemma non è Pandora deficienti!” urlò il capo gettando Safaia a terra e calpestandola con l’ira che in lui andava sempre più ad espandersi.
Il ragazzo si lasciò sfuggire un sorriso, un sorriso pieno di gioia e che sapeva di rinascita.
“E tu bastardo! Tu lo sapevi non è così?” gli chiese sempre più alterato l’uomo, avvicinandosi pericolosamente al ladro.
“No. Ma è stata una soddisfazione vedere il tuo muso da ebete incavolarsi” rispose l’altro tornando ad usare una perfetta poker face, quella che non l’aveva mai lasciato.
 “Ma sentilo! Non penserai mica di esserti salvato solo perché Safaia non era Pandora, vero? Lo sai che non ti lasceremo andare, si?” gli domandò tirando fuori una pistola dalla tasca.
“Di solito si concedono due parole al povero disgraziato, lo sa vero? E senza tutte queste pistole puntate addosso ovviamente” gli disse di rimando Kaito con tono spavaldo.
“D’accordo” rispose l’altro, mentre seguito dagli scagnozzi, riponeva la pistola al suo posto. “Mi fai pena ragazzino, sai? Orfano di padre, di maggiordomo, e che lascia questo mondo alla tenera età di sedici anni”
“Diciassette” lo corresse il ragazzo. L’altro si limitò a sbuffare, per poi dire:
“Se non ti muovi muori senza neanche dirne mezza di parola”
“E va bene, si calmi.” Rispose con una naturalezza innaturale. “Beh, quello che voglio dire è che…”
Anche gli altri due sembravano interessati, tanto da sciogliere di poco la presa e ascoltarlo curiosi e impazienti.
“Che è un cretino”
L’altro non ebbe nemmeno il tempo di replicare che una nube nera, più ancora del cielo, sovrastò l’area.
“Piccolo bastardo vieni qui!”
“Ma così non è leale” disse una voce proveniente dall’alto. “Voi potete usare i vostri trucchetti ed io no? Non lo trovo giusto signore”
La nebbia si schiarì di colpo, mostrando ai presenti la fonte di quel suono.
Mantello bianco che andava a coprirgli il viso per via del vento, bianco e candido come la neve e come il resto degli indumenti da lui indossati.
Un monocolo con un piccolo quadrifoglio disegnato sopra. Quadrifoglio come Kuroba*.
“Kid? Moccioso come hai fatto??”
 
                                                                                    ***
 
Continuava a correre verso l’ingresso di quell’imponente torre che giorni prima era stata sua alleata nel vano tentativo di scoprire l’alterego dell’amico.
Si sentiva male per ciò che gli aveva fatto, e sapeva, che anche se lui si mostrava sempre indifferente e a volte anche troppo, ci soffriva lo stesso.
In quel momento non le interessavano le urla disperate e le minacce del padre, anzi, non la sfioravano nemmeno; l’unica cosa che in quel momento si era impossessata della sua mente e del suo corpo come un virus in un apparecchio elettronico, era salvare il suo amico, o almeno aiutarlo.
Dopo attimi che a lei parevano ore, finalmente raggiunse l’entrata dell’edificio, faceva per entrare quando qualcosa glielo impedì.
Un bambino delle elementari, sicuramente avrà avuto sui sei o sette anni, con una camicia blu che gli arrivava alle caviglie, dei calzini abbastanza grandi e alcuni indumenti tra le mani.
Che scenetta buffa..
Pensò Aoko vedendolo, facendosi sfuggire un lieve risolino.
Il bambino, dal canto suo, la guardò seccato.
La vorrei vedere io a sta qua ad andare a spasso per la città con solo una camicia addosso.
“Hey piccolino, che ci fai qui?” gli chiese poi dolcemente abbassandosi alla sua altezza.
La scrutò per qualche istante con un sopracciglio alzato.
Era diversa dall’ultima volta che l’aveva vista.
In quella circostanza i suoi occhi erano velati di disprezzo, delusione e odio, mentre in quel momento trapelavano preoccupazione, ansia e amore.
Ne era sicuro, stava così per lui.
“È sulla terrazza” le rispose con uno sguardo malinconico.
“Come scusa?”  gli domandò spaesata.
“Kaito. Kaito è su in questo momento”
“Ma tu… tu come…” rimase stupita da quell’affermazione. Come faceva un bambino dell’elementari a sapere su Kaito? Non riusciva proprio a capirlo.
“Lo so e basta, Aoko” rispose l’altro abbassando il capo. Gli ricordava davvero molto la sua Ran, che a differenza sua però non sapeva nemmeno dove fosse in quel momento, cosa stesse facendo e che fosse diventato un bambino di appena sette anni.
Ma poi pensò se fosse stato lui al posto dell’amico… no, sicuramente Kaito non avrebbe mai detto a Ran di seguirlo, e lo stesso non l’avrebbe fatto lui con la sua Aoko. “Non andare però”
“Cosa?”
“Non andare, lui non me lo perdonerebbe se ti accadesse qualcosa” ripetè il piccolo liceale, con tono molto sicuro.
L’altra lo guardò abbozzando un sorriso.
“Mi dispiace ma devo” qualcosa però le impedì di finire la frase.
Entrambi strabuzzarono gli occhi a quel rumore, e non poterono fare altro che correre entrambi per raggiungere la provenienza di quel suono.
 
                                                                                          ***
 
“Semplice” cominciò Kaito con un ghigno divertito, ora che la situazione aveva cambiato prospettiva poteva permetterselo. “quando quei due cretini hanno leggermente allentato la presa, non mi è stato affatto difficile estrarre i fumogeni dalle tasche”
“Deficienti è tutta colpa vostra! Non ne combinate mai una buona!” urlò il capo a Snake e Cobra, che in segno di scuse continuavano ad inchinarsi.
Kaito, postato sulla punta della torre, guardava la scenetta che gli si parava di fronte divertito.
Come sempre, anche quella volta era riuscito a cavarsela, ma solo che quella era anche di fronte a tre dei membri più importanti dell’organizzazione, e non gliel’avrebbe fatta passare liscia.
Qualcosa però cambiò i suoi piani.
Qualcosa che dentro la sua tasca iniziò ad emanare raggi rossi.
Tutti i presenti la guardarono spalancando gli occhi.
Titubante, Kaito la tirò fuori dalla tasca e la guardò.
Quel diamante, quel diamante indiano che tutti avevano creduto una stupida gemma, in realtà era quello che meno si aspettava.
A contatto con i raggi lunari la sua luce diveniva sempre più intensa, mostrando al suo interno una piccola pietra rosso scarlatto che insieme all’esterno illuminava la zona circostante di quel colore intenso, quel colore peccaminoso e dai più significati, andando ad iniziare una danza di colori nel cielo.
“Sunlight…. Ecco come si chiamava” pensò ad alta voce il giovane Kid, con uno sguardo ancora sorpreso e stupito per quello che i suoi occhi stavano vedendo.
Dopo qualche attimo intenso, finalmente un sorriso largo e sincero, si disegnò sul volto del ragazzo.
“Pandora… ti ho trovata finalmente”
 
I tre criminali guardavano ancora la scena senza proferir parola, quello che si presentava dinanzi ai loro occhi era qualcosa d’impossibile.
Un incubo. Avevano pensato.
Rimasero fermi, fermi a guardare il giovane mago che scendendo gli andava incontro con la gemma in mano e un sorriso vittorioso.
Si fermò a un metro dal capo, per poi tornare finalmente a parlare.
“Speranze ed illisuoni, questa è la vita. Pensavate di aver finalmente vinto, di essere arrivati al culmine, ma non è così. La vita non è così. Può darti il mondo e poi togliervelo in un attimo, e voi siete stati vittime di un illusione, un illusione vera e non come quelle del vostro illusionista” disse il ladro sorridendo ancora, alzando lo sguardo al cielo e sussurrando un “per te, papà”.
Gettò la gemma a terra, la guardo per qualche istante in tutto il suo splendore, per poi schiacciarla con le suole delle scarpe e sentirsi finalmente libero.
Libero da quell’incubo che aveva alimentato le sue notti.
Libero da quel senso di vendetta che lo divorava dall’interno.
Semplicemente, libero.
Schiacciò la gemma fino a frantumarla in tante piccole schegge, sotto lo sguardo infuriato del nemico.
“Hai finito Marmocchio?” gli chiese con una vena che gli pulsava sulla fronte.
“Solo l’ultimo pezzo e poi me ne vado” rispose schiacciando anche l’ultimo frammento.
L’uomo di fronte a lui non riuscì più a controllarsi, e una volta che il ragazzo si avvicinò al bordo della terrazza, estrasse la sua pistola e premette il grilletto.
Uno sparo.
Uno solo ma che centrò subito il petto del bersaglio facendolo cadere a terra, con una pozza scarlatta che intorno a lui andava ad espandersi.
Il suono da essa uscito riecheggiò in quella notte di luna piena, accompagnata dalla risata del suo appartenente.
“Addio per sempre, Kaito Kid”
 
Si, la vita ha fatto lo stesso anche con te giovane mago.
Perché la vita è fatta di speranze e illusioni.
Perché la vita può darti il mondo e togliertelo in un istante.
Perché la vita È speranza e illusione.
 
*Kuroba significa quadrifoglio.  
 
 
Blacky’s Corner:
Buona… notte?
Heh, mi dispiace, ma anche oggi mi ritrovo ad aggiornare a quest’ora ^^”
Gomen nasai!!!
Comunque…. Il chap è confuso?? È noioso??? Ditemelo perché sono davvero in ansia!!! >.<
E il nostro Kaito :(
Se non si fosse capito, il capo l’ha sparato.
Ma… ce la farà a sopravvivere???
E Aoko e Conan, riusciranno a raggiungerlo??
E poi… so che non centra, ma vi piace il titolo che ho dato al chap?? ^^
Speranza e illusione… a me sembrava adatto, ma poi lascio decidere a voi ^^
Comunque, tutte le risposte alle vostre domande le troverete nel prossimo chap!!
Che tranquilli, QUELLO NON TARDERà AD ARRIVARE ;)
È il più importante di tutti e so già cosa scrivere da un pezzo, quindi u.u
Va beh, ora passiamo ai ringraziamenti:
grazie ad aoko_90, Lady Pad, Shana17 e shinichi e ran amore per aver recensito lo scorso chap ^^ arigatou!
Come sempre grazie anche a chi l’ha inserita tra le seguite, preferite e ricordate.
E grazie anche a chi legge solamente… su siate buoni con me! Lasciatemi anche voi un commentino, che sia negativo o positivo!
e.. niente! Per oggi ho finito! :D
ci vediamo prestissimo col prossimo chap allora!
 
XXX,
Blacky

 
 
                                                 A presto col prossimo chap: It will rain!
                                                 ……..
                                                 Aoko: Kaito… Bakaito non scherzare, ti prego apri gli occhi… Kaito!



Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** It will rain ***


Warning:
Se siete sensibili come la mia amica,
vi consiglio di preparare i fazzoletti ^^                               

 
                                                 It will rain
                                                                         Pioverà

 
 
 
 



Bip…. Bip…. Bip….
L’unico assordante rumore che regnava in quel piccolo spazio di mondo che aveva visto tragedie e gioie.
La stanza era Bianca, Bianca e con quello strano odore che caratterizzava gli ospedali.
Non aveva molti mobili, se non un lettino, un piccolo comodino ed una sedia affiancata ad esso.
Sul lettino posizionato al centro di essa giaceva un ragazzo sui diciassette anni, capelli castani e ribelli, pelle pallida come non mai e le braccia attaccate al corpo.
Non respirava più.
L’unica cosa che ancora glielo permetteva erano le macchine attaccate a sé.
In quei giorni era come se avesse perso la vita, tutta la sua audacia e la sua sfrontataggine si era dissolta nel vuoto più totale; come fosse risucchiata da un buco nero, nero e senza via d’uscita.
Al suo fianco invece, una ragazza sulla stessa età, capelli anch’essi castani ma con riflessi ramati, che tenendogli la mano continuava a pregare che si svegliasse, che ciò che le avevano detto i medici fosse falso, perché non poteva permettere che tutto finisse così, no, non doveva finire così.
 
Saliva le scale di quella imminente torre con molta fretta, accompagnata dal piccolo bambino di cui non sapeva niente se non che conosceva in qualche modo la doppia identità dell’amico.
Dopo quello sparo erano corsi immediatamente al suo interno con l’intento di raggiungere la fonte di quel rumore.
Non sapevano cosa fosse successo di preciso, ma il solo fatto che un mantello bianco e delle gocce scarlatte si erano intraviste da sotto la terrazza li aveva terrorizzati al punto da non riuscire più a dire una minima parola, o a formulare un pensiero che non gli si fosse stato legato.
Aoko è stata una stupida, come ha potuto lasciarti senza dire niente? Come ha potuto? Ti prego Kaito non tirarmi brutti scherzi, perché senza di te non potrei più vivere…
Pensò mentre continuava a salire quella gradinata che a lei pareva infinita.
 
“Kaito, ti prego apri gli occhi" continuava a ripetere Aoko con gli occhi lucidi.
Aveva passato gli ultimi sei giorni in ospedale vicina a lui, non gli si era mai allontanata neanche per un istante, perché voleva essere lì il momento in cui avrebbe aperto gli occhi.
L’aveva insultato, gli aveva pianto addosso, l’aveva supplicato… ma non accennava ad aprire quei suoi splendidi occhi blu.
Non accennava nessuno di quei suoi odiosi sorrisi che però l’avevano fatta innamorare di lui.
Ma i dottori l’avevano avvisata, la pallottola aveva colpito vicino al cuore e le possibilità che potesse risvegliarsi dal coma erano pari alla metà della percentuale.
“Kaito, ti prego non lasciarmi” ripeté ancora e ancora, andando a spostare quei ciuffi che ribelli ricadevano sul viso del ragazzo.
 
Salì anche gli ultimi gradini con fretta e prudenza, per poi ritrovarsi di fronte alla porta che l’avrebbe portata alla verità,quella che con tutta se stessa sperava non si rivelasse una tragedia.
Andò a toccare la gelida maniglia di ferro, e con la mano che le tremava dall’ansia, l’aprì lentamente.
Risate.
Risate di un pazzo riecheggiavano in quella notte di luna piena.
Voltò lo sguardo alla ricerca della sua provenienza, quando notandola, sbiancò e strabuzzò gli occhi.
Non capì più niente, e non vide più niente.
Solo quel corpo candido a terra che veniva pian piano ricoperto da una tonalità scarlatta.
“K-Kaito…” balbettò a qualche metro di distanza shockata.
Il piccolo detective finalmente uscì anche lui, e vedendo ciò che gli si parava dinanzi, si bloccò anch’esso.
“K-Kaito non…” si avvicinava piano, senza badare neanche agli uomini che la minacciavano e che inutilmente le puntavano le pistole addosso.
Quei piccoli e lenti passi però, si trasformarono in una corsa verso quell’incubo che mai avrebbe creduto si fosse avverato.
Si accasciò a terra senza neanche badare al sangue che le macchiava i vestiti e le gambe, alzò leggermente il ragazzo per poterlo guardare in faccia.
“Kaito… Kaito apri gli occhi” mormorò con le prime lacrime che andavano a rigarle il volto. “Kaito ti prego, fallo per me..” lo imprecò stringendolo sempre più forte.
Ma il ragazzo non aveva reagito, non aveva reagito neanche con le lacrime amare che copiose ricadevano sul suo viso. “Kaito!”
 
Bip…... Bip…….
 
“Sei uno stupido” gli sussurrò continuando ad accarezzargli i capelli. “Ti cacci sempre nei guai, tu e i tuoi stramaledetti trucchi. Ma sta volta è diversa, quindi apri gli occhi deficiente”
Di nuovo, niente.
L’unica cosa che cambiava era il colorito della sua pelle, che secondo per secondo diventava sempre più pallida.
Lasciò che una lacrima solitaria le rigasse il volto, per poi tornare ad insultarlo con la speranza che si risvegli.
 
“Che gli avete fatto bastardi?” chiese Aoko con voce rotta dal pianto, ma al contempo che trapelava tutta la sua rabbia.
“Quello che si meritava” rispose il più anziano. Fece per andare alla porta ma qualcosa, o meglio, qualcuno glielo impedì. “Vedi di levarti moccioso, a meno che tu non voglia fare la stessa fine di quello lì”
Conan lo guardò di sottecchi, per poi incurvare le sue labbra in un sorriso di sfida appena sentì l’uscio della porta che si apriva.
“Cosa volete fare al moccioso?” gli chiese la figura appena arrivata: un ragazzo alto e dai capelli ramati.
“Ha-Hakuba?! Come hai fatto? Si può sapere che sta succedendo qui?” chiese Cobra spaesato.
Lo sguardo del detective volò subito sul ladro ferito e la ragazza che invano continuava a scuoterlo.
L’altra, accortasi del suo arrivo, abbozzò un lieve sorriso.
“Akako” rispose con fare spavaldo l’altro. Mentre si avvicinava sempre di più all’amico. “è vivo, tranquilla” sussurrò alla ragazza dopo aver controllato respiro e battito poggiando le dita sul collo di Kaito.
“Grazie Hakuba”
“Non devi ringraziare me, ma Akako che mi ha liberato da quei tizi” rispose facendole l’occhiolino.
“Cosa vuoi moccioso? Non crederai di arrestarci?” scherzò Spider.
“No, potete andare” rispose voltandogli le spalle e prendendo in braccio l’amico.
“Cosa?!” chiesero stupiti all’unisono i presenti. Tutti a parte il piccolo Conan, che gli rivolse un sorriso soddisfatto.
“Non sono io quello che deve arrestarvi. Questo è il compito di Kaitou Kid.” Disse aprendo la porta da cui poco prima aveva fatto irruzione nel piano.
“Quel cretino? Ormai è morto! Ci stai regalando la libertà ragazzo!” esclamò il capo dell’organizzazione per poi lasciarsi ad una risata, seguito poco dopo dagli altri due.
Aoko, da dietro Hakuba, serrò i pugni per non dovergli rispondere. Li serrò talmente forte che le unghie iniziavano a penetrare nella carne.
Ma proprio il suo “salvatore” la salvò da quel terrore rispondendo con un semplice “Tornerà a piovere”.
 
Con la testa appoggiata al petto del ragazzo ricordava gli avvenimenti del giorno prima.
Ricordava il vuoto che aveva sentito quanto vide il ragazzo a terra circondato da quella pozza di sangue.
Ricordava l’odio che l’aveva assalita nei confronti di quei criminali.
Ricordava quel senso di gratitudine che aveva provato nel vedere Hakuba proteggerli.
E ricordava quel senso di gioia nel sentire che l’amico era ancora vivo.
Si scostò delicatamente da lui, guardandolo malinconicamente.
La speranza ancora regnava in lei, come la consapevolezza che prima o poi si sarebbe risvegliato e le avrebbe detto qualcosa tipo “Baro! Non starmi così appiccicata!” con quel suo solito rossore che lo rendeva ancora più bello di quello che già fosse.
Ma poi il cessare di quel rumore fastidioso che aveva regnato nella stanza fino a qualche secondo prima le fece sentire come mille lame affilate che passavano il suo petto, come un vetro che a contatto con un piccolo e pungente ago si frammenta in tante piccole schegge.
 
………………
 
Guardò il ragazzo terrorizzata.
No, non respirava più.
Il suo corpo divenne istantaneamente duro e gelido, rilasciando tutto quel calore che l’aveva sempre caratterizzato.
Lo sfiorò con le dita e rabbrividì al solo tocco.
“K-Kaito…” balbettò lei. “Bakaito non scherzare” disse con le lacrime agli occhi e sorridendo a fatica, mentre cercava di convincersi che tutto quello era solo uno stupido trucco o scherzo del ragazzo.
Aspettò qualche minuto, con la speranza che quel suono che aveva maledetto per quegli ultimi giorni tornasse e l’allietasse. Ma niente.
“Ti prego, apri gli occhi” ripeté Aoko scuotendolo delicatamente. “Ti prego non può finire così”
Lo guardò nuovamente con le lacrime che non resistevano a rimanere sulla soglia delle palpebre.
Era freddo, troppo.
“No…” disse con espressione terrorizzata.
E fu allora che si abbandonò in un pianto disperato, andando a cingere il collo dell’amico urlando disperatamente.
“Kaito… Kaito perché? Perché?”
I medici, da fuori la stanza, assisterono alla scena e senza esitazioni interruppero nella stanza insieme alle loro macchine.
“Mi spiace signorina, ma si deve spostare di qui” le ordinò uno dei paramedici che con poca delicatezza la scostò dal lettino, mentre le lacrime ancora le annebbiavano la vista.
L’infermiera scoprì subito il petto del ragazzo in modo da potergli dare le scariche con l’apparecchio accanto al collega, ma quando l’aprì, non poté far altro che ridere, seguita dagli altri medici.
Aoko li guardava quasi schifiata.
Un ragazzo era morto e loro ridevano.
Voleva tanto prenderli a schiaffi uno ad uno, ma cercò di trattenere l’impulso per la seconda volta in quegli ultimi giorni.
“Che cavolo avete da ridere?! Un ragazzo è morto e voi come i deficienti ridete? Ma che razza di medici siete?!” sbottò lei con un tono poco amichevole.
La donna le rivolse un sorriso, un sorriso sincero, per poi avvicinarsi a lei e poggiare una mano sulla sua giovane spalla.
“Tesoro, stiamo ridendo perché il tuo amico è vivo” le disse l’altra sorridendo. Ma la ragazza non sembrò capire il concetto, anzi, continuò con i suoi insulti.
“Fate schifo come medici! Da quando un dottore ride in… cos’ha detto?” disse poi con uno sguardo spaesato.
“È vivo” ripeté lei. “Si è soltanto staccata la ventosa che contava il battito cardiaco dal suo petto” le spiegò indicandogli il collega che la teneva alzata come prova inconfutabile dell’affermazione dell’infermiera.
Guardò la signora e poi la ventosa, la ventosa e poi la signora.
Spostò lo sguardo da una all’altra un centinaio di volte circa, prima di risvegliarsi da quello stato di shock che si era fondato in lei poco prima.
“E, e.. come spiegate il fatto che si è indurito di un colpo? E che non respirava? E che era diventato freddo?”
“La finestra, è aperta” le risposero all’unisono i medici indicandole la finestra che in quel pomeriggio di metà ottobre era rimasta aperta per tutto il tempo. “Per il resto è stata tutta una tua impressione, forse lo shock..”
“Quindi..” chiese speranzosa la ragazza, mentre un sorriso a trentadue denti stava andando a disegnarsi sul suo volto.
“Se vieni qui c’è anche una sorpresa” le suggerì uno dei paramedici, con un sorriso pieno di gioia.
L’altra gli rivolse uno sguardo incerto, per poi ritornare ad ascoltare quel suono, che seppur con ritmo diverso, aveva odiato e adorato al contempo in quell’ultima settimana.
 
Bip.Bip.Bip.Bip.Bip.
 
Vide i medici prendere le loro apparecchiature e uscire dalla stanza per lasciarli soli.
Soli, dopo tanto tempo.
Si avvicinò a lui e lo vide muovere le dita della mano destra.
Sorrise, un sorriso sincero e non forzato come aveva dovuto fare negli ultimi giorni.
Lo vide aprire l’occhio sinistro e poi richiuderlo per via della luce accecante dei flebili e rossi raggi del sole che penetrava tra le tende della stanza.
Il suo petto tornò ad alzarsi e abbassarsi ritmicamente e normalmente, la sua pelle tornò di quel colorito roseo che aveva sempre avuto, e i suoi occhi, anche se aperti leggermente, risplendevano di quel blu che avevano sempre ipnotizzato la ragazza.
Andò a posare una mano sulla maschera che gli copriva naso e bocca e la tolse senza molta fatica.
Sembrava come se per tutto quel tempo avesse soltanto dormito, dati i movimenti che faceva senza neanche faticare, come se non fosse mai successo niente.
“Cos’è successo? Perché sono chiuso in un ospedale” chiese ad Aoko una volta seduto, mentre si guardava attorno.
“Ti hanno sparato” rispose felice, felice di aver finalmente risentito quella melodia che negli ultimi giorni sembrava terminata, felice di esser finalmente uscita da quel buco nero che la sua vita stava diventando.
“Sparato? E chi?”
“Un certo ‘capo’..” rispose tranquillamente andando ad adagiarsi sullo schienale della sedia.
“Capo…” sembrò rimuginarci su il giovane mago. “Aspetta un attimo, ma io ero sulla terrazza della Mori Tower, e.. il Sunlight, o meglio, Pandora… e Cobra e Spider e quel pazzo… come hai fatto a raggiungermi? E che fine hanno fatto quei tre?” le domandò con notevole preoccupazione.
“Aoko era venuta apposta per parlarti, sai? Mentre quei tre… Hakuba li ha lasciati andare”
“Hakuba? Ma non era loro prigioniero? E poi perché cavolo di motivo quel malato mentale li ha lasciati andare? Si rende conto di ciò che ha fatto? Ha bisogno di uno psicologo quel deficiente!” si esasperò per poi lasciarsi ad un sospiro di rassegnazione.
“L’ha liberato Akako, da quel che ho capito. Mentre per il resto devi chiederlo a lui”
“Heh, che felicità! Ora mi toccherà pure ringraziare quel cretino!” esultò ironicamente Kaito, facendo divertire l’amica accanto a lui.
“Kaito” lo richiamò l’altra avvicinandosi a lui. Il ragazzo le fece semplicemente cenno di continuare, anche se sorpreso del fatto che lei fosse lì e gli stesse parlando dopo ciò che era successo in quell’albergo*. “Aoko era venuta per scusarsi. Non crede davvero a tutto quello che ti ha detto, non le fai davvero schifo e non ti detesta neanche. E quando pensava che Kaito fosse morto.. beh, si è sentita lei stessa uno schifo. Vedi, non so se mi spiego ma mi dispiace davvero molto per ciò che ti ho detto, non intendevo nessuna di quelle parole” cercò di spiegarsi, ma ad ogni parola si impallava e si confondeva sempre di più.
Il ladro le rivolse uno sguardo dolce, per la prima volta in tutti quegli anni che la conosceva, e andò a posare la sua fronte su quella dell’amica.
Non ti farò più soffrire Aoko.
“Ehm, adesso Aoko vorrebbe sapere, ecco… se Kaito la odia” balbettò lei paonazza per l’estrema vicinanza del viso dell’amico al suo.
“Da morire” rispose l’altro per poi neutralizzarla in un istante, andando a poggiare le sue labbra su quelle di lei.
Il loro primo bacio.
Dolcissimo e bramato segretamente da entrambi.
In quel momento li sembrava come se il resto del mondo non esistesse più.
Niente più Pandora, niente più organizzazione, niente più urla di Nakamori, niente più Kid.
Finalmente potevano concedersi un momento in cui gli unici che contavano erano loro, Kaito e Aoko.
 
Dopo minuti che ai ragazzi parevano secondi, quel bacio si dovette sciogliere per poter dar aria ai loro polmoni che supplicavano pietà.
Si scambiarono un sorriso complice, consapevoli che non sarebbe stata l’ultima volta.
Poi Kaito tornò a stendersi nel lettino, ma senza mai distogliere lo sguardo dall’amica.
“Ti amo Aoko” sussurrò, in modo che l’altra non potesse sentirlo.
Ma speranze al vento, perché per sua (s)fortuna quelle tre semplici parole arrivarono dritte alle orecchie della ragazza.
“Cos’hai detto?” gli chiese ancora più sorridente di prima, quasi con le lacrime agli occhi.
“Che ti odio da morire?”
“No, dopo” rispose l’altra, mentre il volto del ragazzo era diventato completamente rosso, tanto da poterlo scambiare per un pomodoro.
“Beh, ecco… io…” balbettò il ragazzo, visibilmente in difficoltà. “Ho detto che, che, che t-ti a-amo!” sbottò dopo qualche minuto, voltando il viso dal lato opposto della ragazza.
Quella, non poté far altro che cingerlo in un abbraccio, felice di ciò che aveva appena sentito.
“Aoko è tanto felice!”
“NO! Aoko levati! Baro! Finiscila!” continuava ad urlargli mentre cercava di togliersela di dosso. L’altra, dopo qualche minuto si staccò e cominciò a ridere, ridere come non aveva mai fatto in vita sua. “Che hai da ridere? Baro! Sono malato io! Non dovresti starmi così attaccata!”
“Proprio qualche ora fa, Aoko stava pensando a come avrebbe reagito Kaito se gli si fosse fiondata addosso. E sai, hai avuto la stessa reazione che Aoko aveva immaginato” rispose con la voce rotta dalle risate.
“Simpatica” sbuffò Kaito, per poi tornare serio tutto d’un colpo. “Aoko”
“Si?”
“Mi-mi hai portato qui vestito da Kid?” le chiese preoccupato.
“No, Bakaito!” rispose l’altra. “Sai, un bambino sui sette anni ci ha prestato un jeans della tua taglia dicendo qualcosa tipo “riportatelo a Shinichi Kudo poi”. Dovevi vederlo, era così carino con quella camicia che gli arrivava fino alle caviglie, kawaii!”
“Si si, kawaii..” disse seccato il ragazzo.
“Kaito”
“Si?”
“Davvero mi odi?”
“Neanche morto potrei” rispose, per poi tornare a ridere insieme, mentre fuori la luna era tornata a risplendere.
Il suo lavoro non era ancora finito, ma il solo fatto di aver vendicato il padre lo faceva sentire più leggero.
Come se dopo anni di siccità, fosse finalmente tornata la pioggia.
Perché si, prima o poi, pioverà sempre.
 
*Capitolo 13/14.
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!! ^^
Il titolo è un omaggio alla canzone “It Will Rain” di Bruno Mars, che mi ha dato l’ispirazione per questo chap.
Comunque… com’è il chap?? Noiso? Sdolcinato? Carino? Fa schifo? Bello? Troppo romantico????
Ditemelo per favore!! Ne va della mia sanità mentale!!! >.<
E anche perché l’ho chiesto alle mie amiche e una (quella “buona”) si è messa a piangere leggendolo, mentre l’altra (quella “str...a) mi ha detto qualcosa tipo “fa cagare”… quindi vi prego, ditemelo che ne pensate!!!
Poooi, chi di voi ha creduto che Kaito fosse veramente morto ad un certo punto del chap? Chi ha pianto? Chi è svenuto? (no, ve lo chiedo perché sono state le reazioni della mia amica, quindi.. ^^”)
Poi, vi è piaciuto il bacio??? Spero di si :s
Non sapete quanto sono in ansia :S
Spero di non aver deluso nessuno!!! Ma in tal caso, gomen nasaiiiiiiiiii!!!!!!!!!!! T.T
Bene! Ora passiamo ai ringraziamenti:
un grazie più che speciale ad aoko_90, CupidSBow, Lady Pad, _ R I N chan _ e Shana17 per aver recensito lo scorso chap, thanx!!!!!!!
Grazie a chi ha inserito la storia fra le preferite, seguite e ricordate!
E grazie anche a chi legge solamente!
Spero di non aver deluso nessuno!!!! >.<
A presto!
XXX,
Blacky.

                                                                                                      a presto col prossimo chap: How?
                                                                                                      Kaito: grazie Blacky per non avermi ucciso*^*
                                                                                                      Blacky: prego Kiddo!! ^^"

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** How? ***


                                                              How?
                                                              Come?
 

 
 
 


Toc Toc.
“Chi è?” chiese il ragazzo dietro la porta.
“Sono il lupo mangia frutta. Ma che razza di domanda è Hakuba?!” sbottò l’ospite imprecando contro la porta. 
“Oh Kuroba, già ti hanno rilasciato?” lo salutò l’altro mentre sbloccava le quattro serrature della porta.
“Ma se eri insieme a me quando ieri i medici me l’hanno detto?! E poi sei stato tu stesso ad invitarmi a casa tua alle quattro di oggi! E poi mi hai detto tu di bussare due volte sulla porta in modo da farti capire che ero io!”
“Dettagli.” Rispose l’altro. “Ma sappi che sei in ritardo di dieci minuti, trenta secondi e quindici millisecondi” finì, riponendo l’orologio tondo e dorato nel taschino.
L’altro lo guardò inarcando un sopracciglio.
No, ora ne aveva la certezza, quel ragazzo era da curare.
“Comunque” iniziò Kaito dopo un attimo di riflessione ed essere entrato nel salotto di casa Hakuba. “ Sono venuto perché ho bisogno di sapere cos’è successo veramente sulla terrazza della Mori Tower quella sera”.
“Giusto. Accomodati, vado un attimo a prendere una cosa” disse per poi dileguarsi nel corridoio che portava alle camere.
L’abile mago non fece altro che sedersi sul sofà e aspettare il ritorno del detective, e per non annoiarsi, iniziò a guardarsi intorno.
No, nemmeno Kudo era così fissato con Sherlock Holmes.
O almeno, questa decisione spettava alla povera Ran che si è dovuta sopportare quell’uomo pure durante i suoi appuntamenti col ragazzo.
Poi spostò lo sguardo sulle foto.
Lui ad ogni soluzione un caso.
No, ma quel ragazzo è andato...
 
“Eccomi” annunciò il padrone di casa, una volta ritornato in salotto.
“Finalmente! Sono passati sette minuti, quaranta secondi e cinque millisecondi da quando mi hai lasciato qui” ghignò divertito il ladro.
“Comunque, cosa vuoi sapere?” cambiò discorso l’altro.
“In anzitutto devo sapere cos’è successo dall’inizio. Da quando ti hanno catturato, cosa c’era scritto sulla parte del documento che hai strappato e poi bruciato, come ti sei liberato e cos’è successo dallo sparo fino a quando mi sono svegliato” cominciò Kaito, dopo aver riassunto una certa serietà.
“Giusto” rispose l’altro per poi sedersi comodo sulla poltrona di fronte alla sua. “Vedi, quando mi hanno preso, mi hanno portato nella loro base”
 
“Te lo ripeto per l’ultima volta, o collabori con le buone, o collabori con le cattive! E sappi che la seconda opzione non è delle migliori!” gli imprecò contro Cobra.
“Ripeto, non m’interessa far parte del vostro strano gruppo, quindi no grazie. Ora posso andare?” rispose tranquillamente il detective londinese.
“Senti, tu sai troppo, quindi se non vuoi ritrovarti con le gambine spezzate, ti conviene collaborare e darmi quel documento” insisté il criminale, con un tono di voce che trapelava rabbia ed impazienza.
“Quale documento?”
“Quello che hai rubato a casa di quel cretino di Kuroba! Quale sennò?!” gli sbraitò contro, avendo ormai perso il controllo.
Erano chiusi in quella stanza da ore, ma più loro passavano, più il ragazzo si rifiutava di collaborare o anche solo di dire qualcosa che non fosse “Non m’interessa” o “No grazie”.
Tutto questo perché?
Per un documento che lui ha trovato in quel cassetto nel garage dei Kuroba.
“Non ho nessun documento. Prova a chiedere a quel cretino lì fuori, magari l’avete dato a lui e ve ne siete dimenticati” disse di rimando il ragazzo dai capelli ramati, rimanendo con la schiena appoggiata allo schienale della sedia.
“Dammi il documento” cercò di rimanere il più possibile calmo l’altro.
Il detective rimase a guardarlo per un po’.
Sembrava essersi imbambolato o in tutt’altro mondo.
Dopo qualche minuto in cui il criminale tratteneva a stento l’impulso di prendere a schiaffi l’ostaggio, finalmente tirò fuori dalle tasche il famoso documento.
“Era ora!” esultò Cobra, felice che dopo ore il benedetto documento fosse saltato fuori.
“Non prima che io abbia fatto una cosa però”
 “Che stai facendo?!” gli domandò l’uomo vedendo il ragazzo strappare una parte del documento e bruciarla.
“Se questa parte dovesse finire in mani sbagliate, siamo finiti” rispose semplicemente l’altro facendo spallucce.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            
 
“Ehm… e che diceva quella parte?” gli chiese Kaito curioso.
“Non me lo ricordo” rispose tranquillamente l’altro facendo spallucce.
“COSA?! MA SEI CRETINO?! Potevi almeno memorizzarla prima di bruciarla! Chi ti dice che non era qualcosa d’importante?!”gli sbraitò contro il castano, che in quel momento assomigliava davvero molto al criminale che fino a qualche giorno prima albergava a casa sua.
“Ricordo solo che parlava di Pandora… ma tanto ormai l’hai distrutta, quindi non c’è bisogno di agitarsi tanto”.
“Va bene, cercherò di calmarmi” sospirò il ladro tornando a sedere sul divano e contenendosi dall’uccidere l’amico. “Passiamo oltre. Come ti sei liberato?”
“Akako”
“Chi? La pazza?”
“Sì. La pazza che ti ha salvato la vita, ingrato!”
 
Era di nuovo tutto buio.
In un certo senso si sentiva più libero e sicuro in quel nero che sotto le luci bianche e accecanti che quei criminali gli puntavano addosso ogni volta che entravano a torturarlo o soltanto per prendersi gioco di lui, proprio come avevano fatto poco prima Cobra, Spider e Snake.
Si, forse può sembrare strano che un detective preferisca il nero al bianco, ma purtroppo era così e non poteva farci nulla.
Era imbavagliato, la ferita sulla fronte ancora sanguinava e date le mani legate non poteva neanche cercare di fermare quel flusso di liquido denso e scarlatto che lentamente percorreva il suo –ormai- pallido viso fino a raggiungere la camicia, una volta bianca.
Come poteva non odiare il bianco in quel momento se era proprio quello a scurirsi?
All’improvviso però, qualcosa lo distolse dai suoi pensieri.
Sentì il cigolio della porta che si apriva.
Ed ecco che il gioco ricomincia…
Pensò Hakuba, mentre una figura irriconoscibile per via del buio, si avvicinava a passo spedito al ragazzo.
Accese una piccola torcia dalla luce gialla. Gialla e diversa dalle altre.
Si fermò a guardarla, una persona incappucciata, avvolta in una specie di cappotto marrone e col viso coperto da sciarpa e cappuccio.
Gli ricordava molto qualcuno ma non sapeva chi.
Dopo qualche attimo d’esitazione, la figura si abbassò alla sua altezza e gli levò delicatamente lo straccio pieno di sangue dal viso.
Per poi andare a slegare anche le corde che gli tenevano le mani legate.
“Chi sei? Non sei uno di loro, non è così?” gli chiese notando il modo in cui lo sconosciuto lo stava liberando.
“E anche se così fosse?” rispose la figura. Una voce femminile, che gli ricordava sempre di più una persona di sua conoscenza.
Dopo che essa lo liberò, rimase ancora qualche minuto a fissarla, fino a quando una ciocca rossa non ricadde sulle sue spalle.
“Akako?!”
“Mm, hai indovinato detective” rispose l’altra togliendosi cappuccio e sciarpa.
“Che ci fai qui?!” le chiese spaesato il detective, perdendo quella freddezza che l’aveva sempre caratterizzato.
“Kuroba è in pericolo, e essendo una strega non posso andare a salvarlo io, potrei perdere i miei poteri per un gesto così.. come dire.. nobile, ecco”
“Ma non è un gesto ‘nobile’ anche liberare una persona ostaggio di una banda criminale?” le domando con una vena ironica.
“No. Liberare un malato mentale non è una cosa ‘nobile’, potrebbe essere dannoso per il prossimo” rispose con quel suo solito tono spavaldo.
“Mm, posso sapere perché lo fai?”
“Faccio cosa?”
“Perché vuoi che Kuroba sopravvivi?”
“Perché non può morire fino a quando non cadrà ai miei piedi come il resto degli uomini, ovvio!”disse per poi lasciarsi in una delle sue strambe risate.
“Non ti credo. Ma visto che mi hai salvato..”
 
“E sentiamo Holmes due, perché mi avrebbe salvato se non per quello?” gli domandò Kaito inarcando un sopracciglio.
“Ah no, questo te lo lascio a te” rispose l’altro mentre tirava fuori dei documenti dalla cartelletta presa poco tempo prima.
“Comunque” ricominciò il ladro per poi essere preceduto dall’amico.
“Li ho lasciati andare perché non spetta a me decidere che farne di loro.” Affermò il detective, scatenando nel ragazzo un forte senso di gratitudine, ma che mascherò perfettamente con la sua faccia da poker. “Comunque, visto che stiamo parlando di loro…” cominciò mentre porgeva alcuni dei fogli all’abile mago. “Dopo aver visto i loro volti ho iniziato a fare ricerche sul loro conto, e così sono riuscito a scoprire l’identità dei tre più grossi”.
L’altro si limitò ad annuire per poi cominciare a dare un’occhiata alle pagine.
 
“Cobra: l’uomo dai mille volti.
Originalmente chiamato come Gonshiro Inoue.
Psicologo fino al 24 novembre XXXX, quando è deceduto. Causa della morte: infarto.
È improvvisamente morto subito dopo la morte della moglie Hanako Kobayashi, causa della morte: sparo.”
 
“Beh, credo che se quell’uomo abbia iniziato a far parte dell’organizzazione sia stato per vendicare la morte della moglie o perché aveva scoperto qualcosa di troppo e così è stato obbligato proprio da loro” ragionò Kaito.
“Si lo credo anch’io” concordò il detective londinese. “Comunque va avanti”.
 
“Spider: l’illusionista.
Conosciuto al mondo come Gunter Von Goldberg II.
Pare abbia discendenze tedesche. L’incaricato ad uccidere Kaitou Kid/ Kaito Kuroba ed impedirgli di distruggere Pandora.”
 
“Beh, per lui non ho idea del motivo per cui è entrato nell’organizzazione” disse il ragazzo inarcando un sopracciglio e accennando un sorriso finto.
“Era un rivale di tuo padre, so che per colpa sua ha perso molta popolarità. Probabilmente l’organizzazione avrà giocato proprio su questo fatto, e poi sai che la gente può arrivare ad uccidere per motivi stupidi e assurdi come una partita persa o per vendetta” rispose Saguru passandogli la terza pagina: Snake.
 
“Snake: il civico.
Uccide più per convenienza che per necessità.
Nato col nome di Akihiro Wakanabe.
In passato era un normale lavoratore sposato e con quattro figli. Un giorno però, mentre passeggiava con loro per il centro, un uomo col viso coperto dal passamontagna uccise la moglie e pochi mesi dopo i figli sono stati inghiottiti dall’incendio di casa Wakanabe.
Da quel momento non si è più saputo niente di lui.”
 
“Ecco perché uccide la gente, per vendicare la moglie e i figli…” pensò ad alta voce il ladro, quasi dispiaciuto per la vicenda. “Però, sono uno più sfigato dell’altro in quest’organizzazione, neh?” cercò poi di sdrammatizzare, facendo soltanto sbuffare il ragazzo dai capelli ramati.
“Ora il pezzo forte” cercò di cambiare discorso porgendogli l’ultimo foglio.
 
“Capo.
Nell’organizzazione viene chiamato “quella persona”, mentre Cobra lo chiama semplicemente Capo.
Una volta era un noto scrittore: Kakuei Takahashi. Deceduto all’età dei venticinque anni.
Non si sa molto sul suo conto né come sia morto, ma si sa solo che viveva in una piccola periferia di Yokohama insieme ai genitori.”
 
“Perché ‘il pezzo forte’ scusa?”
“Perché dopo questa parte hai le idee abbastanza chiare se andare avanti o meno” rispose incurvando le labbra in un sorriso spavaldo.
“In che senso?” gli chiese confuso il ragazzo.
“Beh, Pandora è distrutta, si. Ma non vuoi andare avanti e vendicare tuo padre e Jii fino alla fine?”
Kaito rimase qualche minuto a guardarlo, con un’espressione seria disegnata sul volto.
Sembrava rimuginarci sopra, come se fosse indeciso o qualcosa del genere; per poi far spazio ad un ghigno da un sapore nuovo, il sorriso di chi non ha voglia di gettare la spugna né di rinunciare a tutte le fatiche fatte fino a quel momento.
“Si, voglio andare avanti”.
 
 
 
Blacky’s Corner:
Konnichiwa!
Finalmente dopo una pausa di… due giorni O.O
Torno ad aggiornare!
Se ci sono scuse? Mah, credo che per venerdì non ce ne sia bisogno, ma per ieri (o meglio, qualche minuto fa ^^”)… gommen!!! Ma ogni volta che aprivo il pc per scrivere il chap mi mettevo a guardare un video o film del mio detective stacanovista! Gomen nasai!!! Pardon!!! Scusate!!! Sorry!!!
Cooomunque,
In quanto al chap… che vi posso dire?
Secondo me non dice niente, ma purtroppo ce lo dovevo mettere per farvi capire meglio ciò che è successo ad Hakuba e la decisione di Kaito di andare avanti col piano “Vendichiamo mio padre”…
Beh, spero che vi sia piaciuto almeno un pochino ^^
Bene! Passiamo ai ringraziamenti:
Un grazie di cuore ad aoko_90, CupidSBow, Lady Pad, Shana17 e shinichi e ran amore per aver recensito lo scorso chap, graziee!!! *^*
grazie a chi ha inserito la storia nelle seguite, preferite e ricordate.
Ed infine grazie anche a chi legge solamente.
Grazie a tutti!
Eh niente! ^^
Spero il chap non sia poi così deludente e che sia piaciuto almeno un pochino ^^
A presto!!
 
XXX,
Blacky.
 
 A presto col prossimo capitolo: Poker Face! (non prendete il titolo e le battutine di oggi seriamente,
perché non so ancora se l’ultimo chap è il prossimo o mi trattengo ancora per un po’ ^^” Gommen nasai!!)
                               Ran: allora? Non hai niente da dirmi?
                               Conan: beh, ecco, io….

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Poker Face ***


                               Poker Face
 
 
 
 
 

Era da sola a casa.
Il padre era uscito per risolvere un caso, sarebbe tornato tardi e il piccolo Conan era partito per dieci giorni in America assieme ai genitori.
Dalla finestra coperta dalle tende color arancio poteva vedere i flebili raggi del sole che lentamente usciva dalla scena per dare spazio alla bianca luna.
Pensò a ciò che era accaduto giorni prima.
Con le dita delle mani, tremanti al solo ricordo dell’accaduto, andò a sfiorare le proprie labbra.
Sussultò al tocco quasi impercettibile.
Le sembrava di sentire ancora le sue labbra poggiate sulle sue, i suoi occhi blu oceano riflessi nei suoi e quelle mani calde che la trattenevano per un braccio pur di non farla scappare e di tenerla stretta a sé.
Ma come tutte le cose belle, anche quella finì in un istante.
Non ebbe neanche il tempo di sbocciare che il “famoso caso” del ragazzo rovinò quell’attimo.
 
“Scusa Ran, ma ora devo andare” le disse con tono dolce guardandola negli occhi, per poi voltarsi in direzione della porta.
“No aspetta” lo fermò Ran, afferrandolo per un braccio, proprio come lui aveva fatto con lei qualche minuto prima. L’altro si fermò, per poi regalarle tutta la sua attenzione. “Quando torni?”
Ecco, la domanda che stava aspettando da lei, e che alla fine non tardò ad arrivare.
“Presto” rispose Shinichi voltandosi completamente e tornando a guardarla negli occhi. “Tu aspettami” le disse prima di donargli un ultimo bacio.
“D’accordo Holmes. Ma sappi che non resisterò ancora per molto, quindi muoviti a risolvere questo dannato caso, d’accordo?”.
“D’accordo” le rispose prima di avviarsi alle scale. “Ciao Ran”
 
Ciao Ran.
Le ultime note uscite dalla bocca del suo Holmes.
Note…
Pensò Ran per poi ridere.
Già, “note” o “melodia” non erano proprio le parole adatte per Shinichi, per quel ragazzo stonato come una campana.
Trovato il buon umore, decise di alzarsi e andare a guardare un po’ di televisione. Ma nell’atto, qualcosa attirò la sua attenzione, facendola incupire di colpo.
Si avvicinò al blocco di fogli e numeri da uno a trentuno, e ne scrutò i minimi particolari.
17 ottobre.
Erano passati dieci giorni dall’ultima volta che li aveva visti.
E se…
 
                                                                                            ***
 
“Sono a casa!” urlò il bambino chiudendo la porta dietro di sé. “Ran-neechan, ci sei? Oji-san?”.
Si guardò attorno, nessuno.
Sospirò, per poi dirigersi verso il salotto e sedersi sul divano a leggere il suo libro preferito: Il segno dei quattro.
Aprì la prima pagina e s’immerse nella lettura, quando qualcosa glielo impedì.
Lo sbattere di una porta.
Si voltò a guardare da dove provenisse quel rumore, ma l’unica cosa che si ritrovò di fronte era la sua “coinquilina” che circondata da un alone nero si avvicinava pericolosamente a lui.
Oh cavolo, quest’aria non promette niente di buono…
Deglutì al solo pensiero.
La vide fermarsi e guardarlo con uno sguardo assassino, e all’inizio tornò a sedersi, con la paura che la ragazza potesse assestargli un colpo di Karate, poi decise di alzarsi e raggiungerla con uno sguardo dolce e infantile, tipico da Conan Edogawa.
“Ran-neechan!” iniziò lui con quel tono infantile e felice, quasi saltandole in braccio. “Mi sei mancata tanto!”
“Anche tu a me… Conan-kun” rispose lei guardandolo di sottecchi e marcando con sarcasmo il nome del bambino.
“Prima ti stavo chiamando, dov’eri?” le chiese ingenuamente il piccolo.
“Mm, dov’ero? Perché invece non mi dici dov’eri tu? Che hai fatto di bello in queste vacanze?”
L’altro si ammutolì di colpo. Il comportamento dell’amica era davvero strano, le poche volte che l’aveva trattato in quel modo era perché in un certo senso sospettava di lui, quindi la sua iniziale impressione si rivelò fondata.
“Allora? Non hai niente da dirmi?” lo risvegliò dai suoi pensieri Ran. Chinando il busto all’altezza del bambino per guardarlo negli occhi con aria terrificante, facendolo spaventare ed indietreggiare.
“Beh, ecco… io…” cercò di prendere tempo, mentre nella sua testa pensava ad una possibile scusa da inventarsi con la ragazza. “In America, e dove sennò?” rispose intraprendendo un’aria seccata.
“In America, eh?” disse lei, sempre con uno sguardo più che terrificante, ma allo stesso con un ghigno divertito disegnato sul viso. “E in che parte dell’America? Fammi indovinare, il primo giorno l’hai passato a Casa Mouri e il resto a Villa Kudo. Non è così? Sai, potevi portarmi con te almeno, non ho mai visto quei posti in America e mi piacerebbe molto vederli”
“Come scusa?” cercò di sembrare stupito Conan.
“Ah no? Non sei stato in questi posti?” lo guardò la ragazza di sottecchi. “Shinichi finiscila con questa messa in scena. Tanto lo so che sei tu”
“D-Di cosa stai parlando?” finse il piccolo detective deglutendo, spaventato dall’atteggiamento dell’amica.
“Smettila con questa farsa. Hai preso in giro tutti quanti per tutto questo tempo, ti rendi conto di ciò che hai fatto?” lo rimproverò lei.
“Farsa?? Ma ti senti bene?”
“Shinichi! So benissimo quello che dico!”
“E che dici?”
“Che tu sei Shinichi. Non so come sia possibile, ma è così” rispose Ran, per poi prendere fiato e spiegare i motivi per cui è giunta alla deduzione. “Siete identici, stessi occhi, stessi modi di fare, stessi gusti, stessi ragionamenti… siete entrambi stonati come una campana, maniaci di Sherlock Holmes…” si fermò un attimo, come se lei stessa avesse paura di dire quell’ultima frase. Abbassò il capo, e lasciò che una lacrima solitaria le rigasse il volto. “Il giorno in cui Shinichi è scomparso sei magicamente apparso tu. E non solo quella volta, perché tutte le volte che lui veniva, per quel poco che fosse, tu non c’eri mai, e quando lui se ne andava invece, tu sbucavi fuori da chissà dove. Proprio come l’altro giorno.  Quindi smettila di prendermi in giro.”
Conan la guardò senza proferir parola. Abbassò il capo, per non dover incontrare i suoi occhi, per poi rialzarlo ed inventarsi subito una scusa.
“Non è vero”
“Come scusa?”
“Quella volta, alla recita, io c’ero. Non ricordi?”
“Si però…” sembrava quasi convinta, quando il bussare della porta dietro di loro li destò dalla discussione.
“Allora? Kudo mi apri la porta? Sono venuto a riportarti il jeans. Kudo?!” continuava ad urlare la persona dietro la porta, facendo nascere sul volto della ragazza un ghigno divertito, mentre il bambino.. beh, il bambino si limitò a deglutire.
“Allora? Non vai ad aprire la porta, piccolo Kudo?”
“Non sono Shinichi-niichan. Quante volte devo dirtelo?”
“Kudo! Non so se lo sai o meno, ma io ho una vita! Non posso stare qui ad aspettare tutti i tuoi comodi!”
Il bambino sbuffò rumorosamente e andò ad aprire la porta.
“Kaito-niichan!” recitò il piccolo Kudo, come poco prima l’aveva chiamato Ran.
“Kudo? Ma che ti sei bevuto? Da quando mi chiami Kaito-niichan?” gli chiese sghignazzando.
“Oh, ma allora sei un amico di Conan” s’intromise la ‘signora di casa’.
“Ehm… R-Ran Mo-Mouri!” balbettò Kaito alla vista della ragazza. “E-Ecco, Kudo mi ha chiesto di ridare questo al piccolo Ku-Conan.” Finse con una risatina nervosa, mentre dava un sacchetto al bambino.
“Mm.. fammi vedere, Conan-kun” disse lei strappandoglielo di mano, per poi tirare fuori un jeans e buttare la busta con noncuranza. “Ma questo non è un jeans di Shinichi? Che ci faceva con te?” gli chiese inarcando un sopracciglio.
“Beh, ecco… Kudo mi ha chiesto di portarglielo in lavanderia, e così..”
“In lavanderia? E perché l’ha chiesto ad uno sconosciuto e non a me?”
“Che ne so, magari si vergognava a farsi lavare pure i vestiti da te…” rispose il ladro con un tono più che naturale, mantenendo una perfetta Poker face.
“Si vergogna di farsi lavare i vestiti dalla sottoscritta? Ma se gli ho pulito casa negli ultimi tre anni!” rispose seccata Ran.
L’altro non rispose, sembrò rimuginarci su.
“Comunque, non abbiamo ancora finito il discorso noi due” disse Ran, rivolgendosi all’amico d’infanzia. “Shinichi, dimmi la verità, ti prego”
La guardò per un po’. Aveva uno sguardo malinconico, e si sentì male per quello.
Non si sarebbe mai dovuto dichiarare, non avrebbe mai dovuto baciarla, perché farlo non aveva fatto altro che farla stare peggio. La guardò negli occhi, velati dalle lacrime che pregavano di uscire.
Quante volte aveva visto una scena del genere? Quante volte era riuscito ad evitare la verità? Forse molte, troppe volte. Sapeva che poco dopo avrebbe rimpianto quell’azione, che Ai l’avrebbe preso a sberle per aver raccontato tutto alla ‘ragazza dell’agenzia’, che forse non l’avrebbe più guardato per un po’.
Si, era proprio una decisione azzardata, ma tanto prima o poi l’avrebbe dovuto fare, e anche se la paura che lei potesse non accettare la realtà lo terrorizzava, decise di dirglielo, al massimo dopo avrebbe lottato per riconquistarla una seconda volta.
Si levò gli occhiali per poi guardarla negli occhi.
“Hai ragione Ran”
“Sh-Shinichi.. perché? Perché non me l’hai voluto dire? N-non ti fidi di me, o volevi prendermi in giro e divertirti un po’? Quale delle due?”
“Quale delle tre vorrai dire. Non hai mai pensato che io l’avessi fatto per proteggerti?” le chiese con sguardo dolce.
“P-Proteggermi? E da cosa?” gli disse di rimando, mentre una lacrima rigava il suo viso.
“Ehm Ehm…. Se sono di troppo torno domani” s’intromise Kaito, facendo sbuffare nuovamente il bambino.
“Kuroba, io…”
“Non fa niente, me lo spieghi dopo, ok?” disse Ran facendogli l’occhiolino.
“O-ok..” rispose lui, mentre l’altra si avviava in camera sua. “Sei venuto per parlare dell’organizzazione, non è così?” gli chiese il bambino, senza muoversi di un centimetro.
“Mm. Dobbiamo trovare un piano per sterminarla, non credi?”
“Dobbiamo?” rispose divertito Conan. “Io ho già la mia d’organizzazione da sconfiggere Kid!”
“Si, infatti se mi aiuti poi ricambierò il favore” disse Kaito, per poi avviarsi entrambi sul divano.
“D’accordo. So già cosa possiamo fare allora”
“Sono tutt’orecchie”
“Hakuba mi ha fatto leggere quei documenti” cominciò il più piccolo, con espressione visibilmente seria.
“Hakuba?! Come ha fatto a trovarti?” gli chiese sorpreso il ladro.
“Non lo so, chiedilo a lui” rispose il bambino facendo spallucce. “Comunque, loro ti credono morto, giusto?”
“Credo di si”
“Bene. Quindi immagina la loro reazione nel vederti ancora vivo e vegeto e per di più intento in un furto. Che farebbero secondo te?”
“Inizierebbero a darmi la caccia. Dal momento in cui ho distrutto Pandora il capo ha iniziato ad odiarmi, quindi..” replicò Kaito.
“Giusto. Quindi se noi sfruttiamo questa carta, potremmo facilmente darli in pasto alla polizia”
“E cosa credi di fare, scusa? Non posso di certo andare a raccontare tutto l’accaduto alla polizia, cioè, sono un ladro!”
“No, ma dai! Non lo sapevo” rispose seccato il bambino.
“Ah, hai un idea anche per quello?”
“Si” disse Conan. “Vedi, se noi facciamo in modo che escano fuori davanti alla polizia o almeno che in qualche modo ti sparino in loro presenza, non sarà difficile poi arrestarli. Però dobbiamo stare attenti, potrebbe essere pericoloso”.
“Essere sparato per la terza volta in un anno è pericoloso? Io la vedo come una cosa da pazzi” rispose l’altro ridendo.
“Si, ma basterà mettersi un giubbotto antiproiettile, una sacca di sangue finto e fingere di avere problemi col volo, vedrai che quando vedranno i tuoi vestiti impregnarsi di rosso inizieranno a cercare il colpevole”
“E come fanno a trovarli se sono nascosti?”
“A questo ci penserà Shinichi Kudo” gli fece il bambino, mostrandogli una piccola pillola rossa e bianca. “L’ennesimo antidoto nel giro di un mese, non ti faranno male?”
“No. Questo è nuovo” rispose l’altro sorridendo. “Se tralasciamo il famoso discorso inquietante di Haibara, dovrebbe funzionare per venti ore o qualcosa del genere”
“Discorso inquietante?” chiese il ladro divertito.
“Si. Cose tipo: potresti morire. Potrebbe avere qualche effetto collaterale e dopo essere tornato Conan Edogawa i prossimi non avranno più effetto. Gli uomini in nero potrebbero trovarti e ucciderti assieme alla ragazza dell’agenzia.” Disse Conan, inscenando la stessa espressione della scienziata mentre lo diceva, e facendo ridere l’amico.
“E sentiamo, hai venti ore a disposizione, le userai tutte per me?”
“N-No, ho intenzione di portare Ran al Beika Centre Building come Shinichi” rispose l’altro paonazzo.
“Ho Ho! E bravo il piccolo Kudo!” lo stuzzicò Kaito.
“Finiscila Baro!” gli sbottò contro Conan, per poi ricomporsi e scendere dal divano. “Dopo domani a mezza notte, trova un qualsiasi gioiello da rubare e manda l’avviso a Nakamori, intesi?”
“D’accordo Holmes!” rispose sorridente il ragazzo. “Va beh, ora vi lascio soli tu e la tua mogliettina”
“Finiscila! E comunque quello che accadrà tra poco potrebbe essere dannoso per la mia salute, quindi non c’è assolutamente niente da festeggiare!”
“Capito” disse Kaito avvicinandosi alla porta di casa Mouri. “Allora ci vediamo al mio furto!”
“D’accordo!” lo salutò il bambino, per poi chiudere la porta.
La verità eh… forse sarebbe arrivato il momento che anch’io raccontassi tutto ad Aoko…
                                                                                        
                                                                                       ***
 
“Kaito, perché hai portato Aoko qui?” gli chiese Aoko, mentre l’altro continuava a camminare senza voltarsi.
Erano minimo le otto di sera. Il ragazzo le aveva dato appuntamento al Sun Plaza senza motivo, l’aveva chiamata semplicemente dicendole “Ti aspetto alle otto davanti al Sun Plaza. Niente obbiezioni”.
Si, forse una cosa del genere sembrava da pazzi o da persone dei film, ma purtroppo sapeva benissimo com’era fatto Kaito, bastava ricordarsi l’episodio del marziano* per capire che era letteralmente una guerra persa cercare di aggiustare questo suo difetto.
“Bakaito! Mi dici che sta succedendo?!” gli urlò alla fine lei, non potendone più di girarsi tutti i piani dell’albergo.
Vide il ragazzo di fronte a lei fermarsi di colpo, per poi voltarsi e farle vedere delle chiavi.
“Stanza numero 76**, ti dice qualcosa?” azzardò parola Kaito, facendo stupire l’amica.
“Ma non è..”
“Si, la stanza in cui hai scoperto la mia doppia identità”
“E… perché hai portato Aoko in un albergo scusa?” chiese poi paonazza in viso.
“B-Baro! Ti ho portata qui perché mi sembrava il posto più adatto a spiegarti tutto!” rispose il ladro, altrettanto paonazzo.
“Ah..” sibilò la ragazza, riprendendo lentamente il suo normale colorito.
Dopo aver aperto la porta, entrarono in camera e si soffermarono a guardare i mobili.
Non era cambiato di una virgola.
Si sederono entrambi sul pavimento, ricordando ancora l’episodio.
“Vuoi chiedermi qualcosa prima che ti spieghi perché sono Kaitou Kid?” le chiese incrociando le gambe.
“N-No, parti pure col racconto”
“D’accordo” rispose Kaito per poi fare un gran respiro e iniziare a raccontarle tutto. “Vedi, la morte di mio padre non è stata un incidente come tutti credono”
“Che cosa?!” sbottò Aoko, per poi ricomporsi vedendo l’espressione seccata dell’amico. “Scusa, va avanti”
“Mio padre era il primo Kaitou Kid, ed è stato ucciso per mano di un’organizzazione criminale solo perché si era rifiutato di rubare per loro” abbassò lo sguardo al ricordo del padre. Aoko lo notò e andò a poggiare la sua mano su quella del ragazzo, cercando di consolarlo un po’.
“Kaito, questa gemma è, o meglio, era Pandora giusto?”
“Si” rispose Kaito riassumendo il suo solito modo sfrontato mentre allontanava la mano di Aoko dalla sua.
“Bakaito! Perché fai così? Volevo solo consolarti!” lo ribeccò quando l’altro allontanò completamente le loro mani.
“Consolarmi? Non ce n’è bisogno grazie!”
“Va avanti prima che Aoko completa il lavoro che quel l’uomo l’altro giorno non è riuscito a portare a termine” disse la ragazza, seccata per l’atteggiamento dell’amico.
“A otto anni dalla sua morte, ho scoperto tutta la verità e così ho deciso di diventare il secondo Kid e vendicarlo”
L’altra lo guardò prima con un’espressione indecifrabile, poi abbozzò un sorriso.
“Aoko lo sapeva che Kaito aveva i suoi motivi per diventare un ladro”
“Aoko lo sapeva? Ma se mi hai lavato da capo a piedi quando l’hai scoperto?! Mi hai addirittura urlato cose tipo mi fai schifo o ti odio! A casa mia questo significava che non avevi capito un bel niente!” sbottò Kaito.
“Bakaito! È ovvio che all’inizio Aoko era un po’ shockata! Ma dopo qualche giorno l’arrabbiatura le è passata! Baro!” replicò l’altra.  “Comunque, non hai niente da dire ad Aoko invece di urlarle sempre?”
“Tipo?”
“Che ne so, magari un complimento per il vestito che ha messo apposta per l’occasione! Voleva sembrare carina almeno agli occhi del suo ragazzo!”
L’altro la guardò per qualche istante.
Un vestito blu, delle scarpe bianche e una giacca anch’essa bianca.
Bellissima
Pensò, ma ovviamente ciò che le disse era totalmente diverso da ciò che pensava veramente.
“Tsè. L’hai rubato dal club di recitazione?” rispose Kaito, mentre l’altra lo guardava di sottecchi.
“Bakaito! Ma è mai possibile che non riesci mai a dire ad Aoko qualcosa di carino?!” gli urlò contro Aoko.
“Si invece” rispose l’altro guardandola di sottecchi.
“E sentiamo, cosa sarebbe? Qualcosa tipo hai il seno piccolo, Aoko o hai l’onore di essere l’amica del più grande mago del secolo, non è così?” ribatté l’altra incrociando le mani.
“No. Ti amo Aoko” le disse prima di baciarla.
Un bacio a fior di labbra che però non durò molto.
E al termine, aprendo gli occhi, Aoko si ritrovò di fronte un Kaito che la guardava con fare spavaldo.
“Allora? Visto che anch’io so essere carino con te?” le chiese con un ghigno divertito sul volto.
“Bakaito!” gli urlò lei.
Poi le risate vennero spontanee, e insieme ad esse, un altro bacio che al contrario dell’altro era dolce e che durò per minuti interminabili, fino a quando la luna li accompagnava, tutto sarebbe andato bene.
 
                                                                                    ***
 
Kaito, non importa dove sei, mantieni sempre una buona faccia da Poker.
Grazie papà, non scorderò mai di mantenere una buona faccia da poker, per nessuna ragione al mondo.
“Neh Kuroba, vuoi restare lì ancora per tanto?” lo stuzzicò Shinichi Kudo.
Si limitò a sbuffare, quel ragazzo interrompeva sempre i suoi pensieri, che lo facesse apposta?
Scendeva dal muretto della terrazza dell’edificio.
L’obbiettivo del mago del cielo d’argento questa volta era il “Yuki no Tsuki”, la neve di luna.
L’aveva scelto per il nome, luna come la sua alleata e neve come i raggi bianchi che essa emanava.
Si avvicinò a passo spedito verso il ragazzo per poi rispondere alla sua ‘provocazione’.
“Visto che siamo in vena di stuzzicamenti, che ne dici di raccontarmi com’è andata con la Mouri?” lo stuzzicò Kaito.
“B-Bene, se tralasciamo il colpo di karate che mi ha dato l’altro giorno quando le ho raccontato la verità” rispose il detective, rosso in viso.
“Era il minimo ti pare?” ghignò divertito il ragazzo mentre si avvicinava nuovamente al bordo.
“Allora, bando alle ciance, sei pronto alla vendetta, Kid?” gli chiese Shinichi, con le labbra incurvate in un sorriso.
“Sempre stato, Silver Bullet” rispose l’altro aprendo le braccia, preparandosi al salto che a secondi avrebbe fatto. “It’s Showtime”
 
Arriverà il giorno in cui sconfiggerò per sempre quell’organizzazione.
Arriverà il giorno in cui vendicherò sia te papà che Jii-chan.
E quando lo farò manterrò sempre una perfetta Poker Face.
Ma questa, è tutta un’altra storia.
 
 
                                                                             The End
                               
 
                                                                     Omake (regalo)
 
“Buongiorno, Aoko” le disse il ragazzo avvicinando il viso a quello di Aoko, facendola arrossire lievemente sulle goti.
“Buongiorno” rispose l’altra con un sorriso stampato in volto. Vide il collo del ragazzo fare un movimento strano, come se fosse una macchina.
“Qual è..” disse lui mentre continuava a girare la testa.
“Il colore di oggi?” completò la frase una volta aver girato il capo a 360°. Un esplosione di coriandoli colorò la classe, mentre il vero viso del ragazzo, era sotto il banco della figlia di Nakamori con un gli occhi spalancati.
“Che c’è Kaito, il colore di oggi non ti piace?” gli chiese la ragazza con un ghigno divertito.
“Pesci…” l’unica parola che uscì dalla bocca del ladro, prima di iniziare a rincorrersi per tutta la classe.
“Bakaito! Non vuoi dare un’altra sbirciatina? Aoko ha scelto il motivo dei pesci proprio per farti contento! Non fare il timido, su!” continuava a prenderlo in giro Aoko rincorrendolo.
“Fermate quella pazza!!!!”
 
Beh, con i pesci la mia Poker Face può fare un eccezione…
 
                                                                     Fine
 
 
*Magic Kaito special 1
**Stanza numero 76, la stessa in cui nel capitolo 13/14 erano stati catturati.
 
 
Blacky’s Corner:
*^* Konnichiwa… *sniff sniff*
E così eccoci con l’ultimo capitolo di questa Long…*^*
Ah parlando del chap, vi è piaciuto? È noioso?
Non sapete quante volte ho cambiato idea.
All’inizio doveva finire con un “qualche anno dopo”, con Kaito che non aveva ancora trovato Pandora e Aoko che da casa lo chiamava urlandogli che lei e la figlia erano stufe di aspettare.
Poi, mi era venuta l’idea di Kaito che si prepara per rubare Pandora e Aoko che lo accompagna come “Lady Kid”.
Poi, un finale in cui si scopriva che Pandora non esisteva neanche (l’ho scartata quasi subito questa perché mi sembrava assurda).
Poi addirittura un finale in cui Kaito era morto e Aoko andava a trovarlo al cimitero, ma questa idea è stata uccisa dopo neanche quattro minuti dalla nascita xD
Ed infine questo…. Beh, ho optato per un finale del genere perché io e i finali sdolcinati abbiamo ufficialmente divorziato! xD
No sul serio, l’altra sera mi sono messa a leggerle uno dei miei chap “il cavaliere nero”, e alla parte del “Ti amo cavaliere nero” e “ti amo principessa”, mi sono detta qualcosa tipo: che schifo! E questo l’ho scritto io?? Quella ragazza (la mia amica ^^”) ha una brutta influenza su di me! Lei e i suoi film sdolcinati!
Così sono giunta a questo finale…. Spero non abbia deluso nessuno, ma in tal caso GOMMEN NASAI!!!!!!! >.<
Cmq, piaciuto anche l’omake? Mi è venuto così, mentre stavo guardando il primo special di Magic Kaito ^^
Va beh, passiamo ai ringraziamenti.
In anzitutto, voglio ringraziare uno per uno tutti coloro che hanno recensito lo scorso (e anche i precedenti) chap:

Lady Pad: detta (da me) Paddy! Mi segui da “Only For You” e non sai come mi fa piacere leggere le tue recensioni accompagnata dal nostro piccolo Kudo, dalla più divertente alla più seria, quando hai “ballato la Conga” perché era arrivato niichan o alla tua ipotesi sull’identità di Cobra… mi piacerebbe sapere da dove le tiri fuori battute così divertenti! ^^
 E grazie per quando mi ricordi che non ho spiegato una cosa (capitolo 6 -.-“) e per quando mi dai (sensa volerlo) l’ispirazione. Si, perché la maggior parte delle volte prendo spunto dalle tue recensioni, sai? ^^
Quindi grazie Paddy!!!!

Aoko_90: detta Aoko! *^* ricordo ancora la prima recensione che ho ricevuto da te… la cosa che mi è piaciuta di più? “voglio anch’io un Jii a casa” haha chi non lo vorrebbe? ;)
Anche le tue recensioni sono sempre state fantastiche! Da tutte le tue “litigate” con Shinichi,a Kaito che ti fa gli occhi dolci… haha o la storia del tuo cosiddetto bacio con Shinichi e Kaito geloso! xD
Grazie anche a te Aoko!!!!

Shinichi e ran amore: detto (sempre da me, wow, sono brava a dare soprannomi! xD) Shin! Shin anche tu mi segui da “Only For You” e non sai come mi ha fatto piacere rivederti anche qui! Con le tue recensioni inizialmente serie per poi arrivare a “Ragazze vs Ragazzi” al cinema in 3D! xD
Haha o quando hai messo Kaito nel congelatore…  povero ragazzo xD
E un grazie speciale per avermi inserita addirittura tra gli autori preferiti *^*
Grazie di tutto Shin!!!!

Shana17: Shana… che dire di te? Ogni volta che leggevo una tua recensione mi dovevo preparare una scatola di fazzoletti accanto perché sapevo già la mia reazione dapprima…. Ti adoro per tutti i complimenti che mi fai!!! Grazie grazie grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E poi visto, alla fine le Gosho Girls le ho fatte apparire ;)
E un grazie speciale va anche a te per avermi inserita tra gli autori preferiti *^*
Grazie Shana!!!!

Poi, anche se non ha recensito l’ultimo chap, l’inserisco lo stesso (visto che ha recensito gli altri):
CupidSBow: Bow!!! Anche tu mi segui da “Only For You” e non sai che piacere mi ha fatto nell’averti anche qui! ^^
Anche le tue recensioni sono fantastiche! Grazie soprattutto per i consigli che mi dai! <3
Sai, quella volta il “The show must go on” l’avevo messo inconscia che fosse una frase dei QUEEN, ma sono lo stesso contenta di aver visto la tua “reazione” nel leggerlo… mi sono sentita tra il realizzata e soddisfatta! ^^
Quindi, grazie 100 anche a te Bow!

Poi, grazie anche a tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite: Shana17, ShellingFord, shinichi e ran amore, virby e _ R I N chan _. Grazie!
grazie a che le ha inserite tra le seguite: Audrey5, ChibiRoby (che mi segue da “Only For You”, grazie! :D), CupidSBow, Himechan91, omegax8 e _ R I N chan _ . grazie anche a voi!!
e grazie anche a Shana17 per averla inserita tra le ricordate.
Infine, un grazie speciale anche a: Shana17, shinichi e ran amore e _ R I N chan _ per avermi inserita tra gli autori preferiti… grazie *^*
E grazie anche a chi legge solamente! ^^
Grazie a tutti!!!!!!! Se non fosse stato per voi mi sarei fermata al primo chap, quindi grazie!!
Ma tranquilli, non sentirete molto la mia mancanza xD
Si, perché tornerò a rompervi le scatole prima con una OS (dedicata a Paddy-chan) e poi con una nuova FF! che sarà o “Akai Ito”, una long ShinxRan, oppure una raccolta sullo stesso tema della OS “Quando il tuo migliore amico è Heiji Hattori”… si, sono ancora un po’ indecisa su quale pubblicare prima… ma spero continuerete a seguirmi! ^^
Beh, che dire… *cerca altri fazzoletti*
Purtroppo ora devo proprio andare a studiare perché non voglio essere anche quest’anno la seconda della classe e essere chiamata dalla mia amica “numero 2”, è straziante! Quindi ho deciso di ripassare un po’ il programma dell’anno scorso ^^
Cmq, spero vivamente che il finale non abbia deluso nessuno e che continuerete a seguirmi anche con le mie prossime FF.
Grazie di tutto !!!!
Sayonara!!!
 
XXX,
Blacky

                                                                                            Thanx for reading!
                                                                                                     Kaitou Kid   
 
 
 Ps: quasi dimenticavo, scusate il mio vergognoso ritardo^-^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1195387