I don’t love Larry Stylinson.

di EarthquakeMG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I’m in love with him, you know? ***
Capitolo 2: *** We are perfect. ***
Capitolo 3: *** Are you gay? What? ***
Capitolo 4: *** Fanfiction. ***
Capitolo 5: *** I kissed him. ***
Capitolo 6: *** Roommates? ***
Capitolo 7: *** Whipped Cream. ***
Capitolo 8: *** Jealous. ***
Capitolo 9: *** Motel. ***
Capitolo 10: *** Motel (Behind the scenes). ***
Capitolo 11: *** Nightmares and storms. ***



Capitolo 1
*** I’m in love with him, you know? ***


I don’t love Larry Stylinson

I’m in love with him, you know?


«Siete davvero belli, tu ed Harry intendo.» asserì Zayn con un sorriso.
Louis storse il naso.
«Ti ci metti anche tu?» domandò sbuffando. «Smettetela di tediarmi con il Larry!» continuò agitando le braccia, cercando di scacciare quel discorso come se fosse un fastidioso insetto.
Zayn sorrise per poi passarsi una mano tra i capelli.
«E’ la realtà Tommo, più guardo i vostri video o più vi trovo adorabili!» ribatté convinto.
Louis si aprì in una smorfia per poi poggiarsi al muro dietro di sé. Era stanco di essere considerato parte integrante di Harry, ogni qual volta si parlava di lui veniva fuori il riccio e viceversa, quella situazione lo stressava e non poco; okay, forse provava una sorta di attrazione per i ragazzi ma quello non significava che era attratto da Harry o, peggio, che ne era innamorato.
Lui non amava Harry, il riccio non amava lui, erano soltanto amici..ottimi amici.
«Non potevi guardare un porno?» gli chiese scocciato.
Zayn si lasciò andare ad una risata.
«C’è qualcosa di più eccitante delle fossette di Harry e del suo modo di passarsi la lingua sulle labbra?» domandò a sua volta, assumendo quel tono malizioso che faceva rabbrividire chiunque.
Ed anche Louis rabbrividì, non ripensando ad Harry, perché per lui non vi era nulla di più eccitante della voce di Zayn e del suo sguardo languido ma a volte anche eccessivamente malizioso; provava attrazione per il moro, un’attrazione quasi incontrollabile, come poteva negarlo? Quel ragazzo era la tentazione fatta a persona.
«La tua voce!» rispose sincero, quasi senza rendersene conto.
Zayn si aprì in un sorriso soddisfatto, avvicinandosi a lui e poggiando il proprio viso sulla sua spalla, gli sfiorò la guancia con il naso e Louis sorrise.
«Davvero?» gli chiese il moro, strascicando un po’ la voce.
Louis rabbrividì ancora, sentendo come una scossa attraversargli l’intera spina dorsale.
«Davvero. Harry è la purezza al tuo confronto.» rispose.
Zayn rise, poggiandogli una mano sull’altra spalla per reggersi meglio in piedi.
«Potrei offendermi!» ribatté.
Il castano gli sfiorò il tatuaggio sul braccio con le dita, quella scritta che l’aveva fatto sorridere, quel segno sulla pelle che era indirettamente dedicato a lui, che gli dimostrava quanto il suo rapporto con il moro fosse indissolubile e diverso; loro non si perdevano in miseri ti voglio bene, utilizzavano altri metodi, un giorno Louis piombava nell’appartamento di Zayn con un buono per un tatuaggio da Miami Ink ed era come se gli dicesse ti voglio bene, qualche giorno più tardi Zayn si presentava in studio con la scritta Zap! sulla pelle ed era come se avesse fatto lo stesso.
«Era un complimento, Zayn!» gli disse, poggiando poi la propria mano sul suo cuore. «Hai i battiti accelerati!» constatò poi, sorpreso.
Zayn fece spallucce per poi poggiare la propria mano sul suo di cuore.
«Anche tu!» asserì.
«E’ l’emozione per aver parlato di Harry. Sai? Io sono innamorato di lui!» ribatté Louis divertito.
Zayn scosse la testa e rise.
«Non prendi mai nulla sul serio!» lo accusò.
«Non prendo sul serio le cose non serie» si giustificò il castano, alzando le spalle.
«E quali sarebbero le cose serie? Sentiamo!» lo provocò il moro, poggiando la propria fronte sulla sua guancia e chiudendo gli occhi.
«Beh..Il fatto che io sia terribilmente attratto da te, questa è una cosa seria!» disse il castano.
Zayn gli infilò una mano tra i capelli, scompigliandoli appena, per poi lasciargli un leggero morso sulla guancia.
«Sei incredibile!» asserì allontanandosi da lui. «Solo tu puoi trasformare un discorso incentrato sul Larry in un discorso incentrato su di me!» continuò.
«Lo so!» ribatté Louis divertito. «Preferisco parlare di te
Zayn rise per poi dargli le spalle e dirigersi verso la porta.
«Ci vediamo Lou Lou!» gli disse.
«A dopo Sexy Malik!»
E dopo quella conversazione la sala registrazione rimase in silenzio, l’unico suono che riecheggiò per qualche minuto fu la risata sinceramente divertita di Zayn.



Note dell'autrice.

Tadan, mi presento a voi con la mia prima raccolta.
L'idea m'è venuta mentre guardavo un programma tv, era noioso e mi son messa a riflettere su quanto io detesti il Larry e tutta -quasi tutta- la gente che mi tedia con esso, ho deciso di creare una Zouis che però abbia come argomento principare il Larry. E' un'argomentazione strana, lo so, forse anche insensata ma nella mia mente ha un suo senso. Louis e Zayn si ritroveranno a parlare proprio della presunta relazione tra il castano ed Harry, da lì verranno fuori alcuni momenti parecchio Zouis.
Il rating per adesso è verde perché beh..il primo capitolo è verde fino allo stremo ma potrebbe cambiare con il passare del tempo.
Non so se vi piacerà, so quanto possa essere bizzarra come cosa, ma mi farebbe piacere ricevere un vostro parere positivo o negativo che sia.
Vi lascio, alla prossima!
MG.

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Capitolo 2
*** We are perfect. ***


We are perfect.
 

“I Larry sono gli unici ad avere una relazione, nessuno potrà mai dimostrare il contrario!”
 
Louis lesse quelle parole e gettò il cellulare sul tavolino, sbuffò e roteò gli occhi, per poi gettarsi di peso sul divano. Era stanco, si sentiva sotto pressione e sentiva il peso delle parole dei fan sulle proprie spalle, era come se ogni volta che si parlasse di lui venisse fuori quella sottospecie di relazione che gli veniva affibbiata contro il suo volere. Veniva ignorato da tutti –o almeno era quella l’impressione che aveva lui- quando si parlava del gruppo e delle doti canore di ognuno di loro ma ogni qual volta si parlava di bromance o, peggio, di romance lui diventava il protagonista indiscusso; per un ragazzo che amava cantare e che aveva fatto di quella sua passione un lavoro non era poi una grande lusinga, si sentiva sminuito ogni qual volta il Larry Stylinson veniva tirato fuori dai fan.
Due mani si poggiarono sulle sue spalle, facendolo sobbalzare, si voltò di scatto con occhi sgranati; si rilassò immediatamente quando vide a chi appartenevano quelle mani.
«Zayn!» squittì. «Hai voglia di farmi prendere un colpo?» gli chiese.
Il moro rise per poi iniziare a muovere le proprie mani lentamente, trasformando quel leggero tocco in un massaggio rilassante; Louis sospirò e chiuse gli occhi, lasciandosi andare a quel tocco divino.
«Sei teso quanto una corda di violino!» constatò Zayn.
Louis mugugnò.
«Ho i nervi a fior di pelle!» si giustificò.
«E come mai?» domandò il moro, massaggiandogli anche il collo con tocchi lenti e calcolati.
Il castano fece un gesto con la mano, spiegandogli senza parlare che non aveva alcuna voglia di spiegarsi a riguardo, e sospirò godendosi a pieno quel massaggio rilassante.
Zayn ridacchiò, gettò un’occhiata in giro e vide il cellulare del proprio amico gettato malamente sul tavolino proprio di fronte al divano, era collegato a Twitter ed il moro sembrò illuminarsi.
«Riguarda il tuo fidanzato?» gli chiese divertito.
Louis grugnì e si mosse appena, anche nei suoi movimenti Zayn riusciva a leggere disappunto.
«Andiamo Loueh, non prenderla così ogni volta!» gli disse.
Le sue mani continuarono a muoversi sul corpo dell’altro lentamente, si muovevano dalle spalle al collo e scendevano fino al petto, sfiorando la pelle al di sotto della maglietta e pizzicandola appena.
«Sei la mia salvezza!» asserì Louis mugolando di piacere.
Il moro rise.
«Ti salverò dal Larry ogni volta che vorrai!» ribatté.
Le sue mani scesero fino al petto di Louis e quest’ultimo le bloccò lì, intrecciandole alle sue.
«Sempre!» sussurrò il castano. «Io vivo nel Larry.» continuò scocciato.
Zayn poggiò il viso sulla sua spalla e sfiorò la sua guancia con la propria.
«Sei tu che prendi tutto troppo sul serio!» ribatté. «Anche io e Liam siamo tra le grinfie della Ziam ma ci ridiamo su, la stessa Danielle –che è gelosissima del proprio fidanzato- ci ride su.» continuò. «Dovresti semplicemente prenderla sul ridere ed essere meno melodrammatico.» gli consigliò.
Louis gli lanciò un’occhiata torva, sbuffando appena e chiudendo gli occhi.
«Per voi è diverso!» ribatté. «Voi due non siete gay e, dannazione, Harry è come se fosse mio fratello! Come posso non trovare rivoltante una relazione che mi vede scopare con mio fratello?» domandò spazientito, muovendo le mani in un gesto nervoso.
Zayn gli strinse la mani tra le sue e poggiò la testa sulla sua, carezzandolo appena, cercando di farlo rilassare un po’.
«Sta calmo Lou Lou!» gli disse.
«Come faccio a stare calmo?» domandò. «E’ insopportabile! E’ come se vivessi con la paura di trovarmi un ragazzo, tutti potrebbero pensare “Oddio, Louis ha tradito Harry!”, non immagini minimamente come io mi senta!» continuò sospirando.
Il moro gli strinse le spalle con le braccia, poggiando il viso nell’incavo del suo collo, lasciando un bacio sulla parte di pelle lasciata scoperta dalla maglia. Louis rabbrividì e sospirò ancora.
«No, non lo immagino minimamente, ma non voglio che tu stia così!» ribatté Zayn. «Se stai male tu, sto male anche io.» continuò.
Louis sorrise.
«Non voglio che ti crei questi stupidi problemi!» continuò il moro. «Chi se ne frega se sei gay? A chi importa se secondo milioni di fan hai tradito Harry? A lui di certo non importa, lui è il tuo migliore amico e sa che fra di voi non c’è nulla, e neanche a noi interessa.» concluse.
«Non vi interessa perché siete miei amici, perché mi accettereste in qualsiasi modo.» ribatté il castano. «Non tutti la pensano come voi.» continuò.
«Di cosa hai paura, Louis? Che la gente ti accetti gay e con una relazione con Harry ma non ti accetti con una relazione con un altro ragazzo?» domandò Zayn.
Louis sobbalzò, sentendosi scoperto. Zayn aveva centrato perfettamente il punto, non aveva neanche avuto bisogno di parlare così semplicemente annuì.
«Chi se ne frega!» sbottò Zayn, senza lasciargli le mani. «Sei perfetto così Louis, nessuno potrà scalfire la tua perfezione, neanche le peggiori cattiverie.»
Louis sorrise, abbandonandosi completamente a lui, poggiando la testa sulla sua spalla.
«Tu sei di parte Zay, sei innamorato di me!» gli disse con ironia.
Zayn rise.
«Sì, sono innamorato di te.» asserì. «Ma questo non significa che io sia di parte, la pensiamo tutti così e se un giorno ti vedrò con un ragazzo potrò soltanto essere felice per te.»
«E geloso!» puntualizzò il castano.
Il moro rise, dandogli un colpetto sulla testa, per poi lasciargli un bacio sul collo.
«E geloso!» ribatté divertito per poi avvicinarsi alla porta.
«Che poi, Zayn, non siamo più carini io e te di me ed Harry?» domandò Louis con la faccia di chi sta davvero riflettendo.
Zayn si voltò verso di lui e sorrise.
«Noi due siamo perfetti insieme.» rispose per poi varcare la porta.
Louis rimase sul divano, un po’ più tranquillo e con un sorriso sincero sulle labbra.



Note dell'autrice.

Salve a tutti, sono di nuovo qui!
Innanzitutto vi ringrazio per il riscontro positivo, onestamente non me l'aspettavo -credevo di esser presa a sassate da tutte le Larry Shipper del fandom- e ne sono felice. :)
Questo è il secondo capitolo della raccolta (okay, sono un po' Capitan Ovvio). Ho cercato di immedesimarmi un po' in Louis, dal mio punto di vista ovviamente, ed ho cercato di immaginare come si potesse sentire e beh..è uscita fuori una cosa un po' malinconia anche se il caro Zayn riesce a risollevare gli animi di tutti. Ci tengo a precisare che qui l'unico gay dichiarato dei cinque è Louis, gli altri quattro sono etero -fino a prova contraria-, e proprio per questo ho anche cercato di immaginare come si sentisse "da gay".
Ho detto un po' di cavolate, lo so, quindi vi lascio.
Spero vi piaccia, see you soon.
MG.

 

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Capitolo 3
*** Are you gay? What? ***


Are you gay? What?


Erano le tre del mattino, Zayn era nella sua solita singola camera d’albergo e stava dormendo profondamente, avevano avuto una giornata abbastanza faticosa e tutto quell’andare di qua e di là lo aveva distrutto. Dormiva da ormai tre ore piene ma, purtroppo, quella non era la sua giornata fortunata, un rumore alla porta lo distrasse..qualcuno stava bussando. Aprì e chiuse gli occhi più volte, confuso, diede un’occhiata alla sveglia e quasi non gli venne un colpo, si avviò alla porta borbottando insulti incomprensibili ma quando la porta si aprì tutto il suo fastidio scemò.
«Loueh?» domandò sorpreso.
Davanti sé trovò Louis, con indosso quei ridicoli pantaloni della coca cola ed una maglia bianca, aveva i capelli scompigliati e delle occhiaie parecchio visibili.
«Cos’è successo?» gli chiese ancora, facendosi da parte per farlo entrare.
Il castano non parlò, si limitò a sedersi sul letto e a guardarsi intorno. La stanza di Zayn era al buio, l’unica luce che la illuminava era quella di un lampione disposto a pochi metri dalla finestra.
«Non ricordavo che la tua stanza fosse così macabra!» constatò.
Il moro si sedette dall’altra parte del letto.
«Non credo tu abbia mai visto questa stanza al buio!» asserì. «Ogni volta che spegnevo la luce tu dormivi.» continuò.
Louis sorrise, lasciandosi andare ai ricordi.
«Allora? Cos’è successo?» insistette Zayn.
Il castano si voltò verso di lui, mettendosi a gambe incrociate ed abbassando lo sguardo.
«Ho litigato con Harry!» sussurrò.
«Ancora?» domandò il moro sorpreso. «Ma lo fate in continuazione!» asserì.
Louis sospirò.
«Lo so. E’ colpa mia, sai che per ora sono alquanto teso.» rispose.
Zayn si accese una sigaretta, trattenendo a stento uno sbadiglio.
«Raccontami!» lo incitò.
Il castano tentennò ancora, mantenne lo sguardo basso ed iniziò a parlare.
«E’ tornato circa mezz’ora fa da una festa ed ha iniziato a raccontarmi di aver incontrato delle ragazze..» asserì. «..Mi ha detto di essersi divertito e che erano davvero simpatiche poi ha detto che hanno iniziato a parlare del Larry Stylinson e beh..stava per raccontarmi tutti i motivi per i quali loro credessero che fosse vero e io..sono scoppiato.» continuò.
Il moro si voltò verso di lui e gli lanciò un’occhiata rassegnata.
«Ancora, Louis? Sul serio?» gli chiese.
Louis annuì.
«Sai benissimo quanto mi dia fastidio e lo sa anche lui ma..sembra non capire!» rispose.
Zayn gettò fuori un po’ di fumo e scosse la testa.
«Per stasera dormi qui ma domani vai a chiarire con Harry, gli chiedi scusa e gli dici che sei un complessato!» asserì secco.
Louis annuì, infilandosi sotto le coperte, si guardò per qualche attimo attorno e poi sospirò. Sentiva l’aria pesante, non solo aveva litigato con Harry ma anche Zayn sembrava avercela con lui.
«Zayn?» lo chiamò quasi in un sussurro.
«Mh?» mugugnò il moro.
«Ce l’hai con me?» gli chiese.
Zayn si aprì in un sorriso accennato, voltandosi verso di lui.
«Perché dovrei avercela con te?» domandò a sua volta.
«Non lo so.» rispose Louis.
Il moro gli si avvicinò e gli mise un braccio attorno alle spalle, attirandolo a sé.
«Non riuscirei mai ad avercela con te, stupido!» gli disse.
Louis sorrise per poi poggiare la testa sulla sua spalla.
«Zayn?» lo chiamò ancora.
«Cosa c’è?»
«E’ davvero così pessimo essere gay?» domandò.
Il moro scattò a sedere e lo guardò con espressione sgomenta.
«Cosa?» domandò a sua volta.
Louis abbassò gli occhi e si morse il labbro inferiore, evidentemente a disagio.
«Non farmelo ripetere.» disse socchiudendo gli occhi.
Zayn sospirò, allontanandosi da lui e mettendosi a sedere, gli alzò il viso con una mano e lo costrinse a guardarlo negli occhi.
«E’ una stronzata, Louis.» asserì facendolo sobbalzare. «Essere gay non è pessimo, essere gay è come essere etero..non c’è alcuna differenza.» concluse con serietà.
Ed era quello che davvero pensava. Non aveva mai avuto alcun problema con le concezioni di sessualità, a lui non importava se una persona fosse etero o gay, era un tipo che si concentrava sul carattere e non sull’orientamento sessuale della gente.
«Lo dici perché sai che voglio sentirmelo dire!» ribatté Louis abbassando nuovamente lo sguardo.  «E’ che..durante il litigio con Harry ho avuto l’impressione che lui mi..disprezzasse.» continuò lasciandosi poi andare ad un sospiro.
Zayn sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
«Ma cosa stai dicendo?» gli chiese. «Cosa vai blaterando?»
Louis alzò lo sguardo ed incastrò i propri occhi a quelli del moro.
«Mentre sbraitavo contro di lui, inveendo contro il Larry Stylinson, lui se n’è uscito con un “Inizio a pensare che tu abbia una cotta per me e faccia di tutto per negarlo” e nel suo sguardo ho letto disgusto.» sussurrò.
Zayn gli si avvicinò e gli accarezzò i capelli, avvertendo immediatamente il suo cambiamento d’umore, non voleva che piangesse..era una cosa che non sopportava.
«Harry non ti disprezza, Louis!» gli disse accarezzandogli il viso. «E’ il tuo migliore amico e lo sarà sempre, che tu sia gay o etero!» continuò. «Ti vuole un bene dell’anima e ciò che ha detto lo ha detto semplicemente perché era furioso, tu sei ossessionato dal Larry Stylinson e fai star male anche lui così.» concluse.
«Perché non capisce quanto mi dia fastidio questa cosa?» domandò poggiando il volto sul suo petto.
Zayn gli passò le braccia attorno alle spalle e poggiò la testa sulla sua.
«Perché tu non capisci che sta male anche lui?» domandò a sua volta.
Louis sobbalzò e si accoccolò di più a lui, stringendo la sua maglietta tra le proprie dita.
«Che intendi?» chiese con la voce resa ovattata dal contatto con la stoffa.
«Intendo dire che Harry non è felice di essere considerato gay dato che non lo è ma cerca di riderci su, così come fa Liam, ed il fatto che tu dia di matto ogni volta rende tutto più difficile. Se io dessi di matto ogni volta che si parla di Ziam probabilmente Liam mi avrebbe già ucciso e sai quant’è pacifico..» rispose il moro. «Devi soltanto capire che se Harry ti parla di quella dannatissima bromance lo fa perché vuole che ti abitui e non vuole che tu stia male.» continuò.
Louis strofinò il proprio naso contro la maglietta dell’altro, facendolo sorridere.
«E perché ho visto disprezzo nei suoi occhi?» domandò ancora.
Zayn alzò gli occhi al cielo. No, quella non era proprio la sua giornata, stava parlando più di quanto di solito parlasse in una settimana intera.
«Forse perché è etero e magari gli fa un po’ impressione ma non disprezza te, disprezza l’idea di stare con un uomo ma..è un’ipotesi, Hazza non è un omofobo.» rispose.
«E perché tu non mi guardi allo stesso modo quando ti dico certe cose?» gli chiese il castano.
Zayn sobbalzò e sorrise. Sapeva che prima o poi sarebbero arrivati a toccare quel tasto e sapeva di non poter mentire a Louis, quel ragazzo aveva una strana tendenza a scoprire ogni sua bugia con una facilità disarmante, era l’unico al quale non poteva mentire, neanche Liam aveva questo potere.
«Perché a me non da fastidio l’idea di stare con un uomo.» rispose semplicemente.
Sentì Louis irrigidirsi tra le sue braccia e chiuse gli occhi, probabilmente stava per andare incontro alla furia di un Louis ignaro di tutto; il castano si allontanò da lui e lo osservò per qualche minuto con curiosità.
«Tu sei..» tentò di parlare ma non fuoriuscì nessuna parola dalle sue labbra.
«..Gay.» terminò Zayn per lui, sorridendo.
Louis sgranò gli occhi e si strofinò gli occhi, era convinto che quello fosse un sogno.
«Zayn Malik è gay? Mi prendi in giro!» asserì divertito. «Certo che mi prendi in giro, perché non me l’avresti detto altrimenti?» gli chiese.
Zayn fece spallucce.
«Semplicemente perché non me l’hai mai chiesto, Louis.» rispose.
Louis spalancò la bocca e tentò di parlare ma nuovamente le parole gli si bloccarono in gola.
Era sconvolto, Zayn glielo leggeva in visto e fu costretto a trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia. Lui era gay, lo era da..da sempre probabilmente ma l’unico a conoscenza delle sue tendenze era Liam che l’aveva scoperto a baciarsi in un bagno con una figura che non era femminile; non amava sbandierare ai quattro venti il suo orientamento sessuale e vista l’omofobia dei manager aveva preferito tacere per non fare scandalo. Forse aveva sbagliato, Louis sarebbe sicuramente stato felice di avere accanto a sé un ragazzo che poteva capirlo davvero ma il castano non glielo aveva mai chiesto e Zayn non era affatto schietto come lui.
«Tu mi hai nascosto la tua omosessualità per tutto questo tempo?» domandò il castano.
Zayn annuì e si sorprese quando vide Louis scoppiare a ridere.
«No, Zayn, è impossibile!» asserì il castano scuotendo la testa. «Non ci crederò mai!» continuò.
Il moro alzò un sopracciglio e lo guardò scettico. Era una sfida quella? Si avvicinò a Louis e gli prese il viso tra le mani per poi lasciarsi andare ad un sorriso malizioso; se quella era una sfida, lui l’avrebbe colta al volo.
«Posso sempre dimostrartelo Loueh.» gli sussurrò.
Louis sobbalzò, tentò di parlare ma le labbra di Zayn sulle sue non gliene diedero il tempo.
Zayn sorrise al sentire il corpo di Louis tendersi completamente, gli sfiorò uno zigomo con le dita per poi scendere verso il collo ed arrivare alla spalla, sfiorò le sue labbra più volte per poi leccargli il labbro inferiore con lentezza, lo sentì fremere e schiudere le labbra; la lingua di Zayn penetrò tra le labbra di Louis ed iniziò a giocare con la sua, lentamente, come se quella fosse la prima volta ed in effetti per loro lo era. Le mani di Louis risalirono il suo petto per poi posizionarsi dietro la sua nuca ed insinuarsi tra i suoi capelli, il moro mugugnò per dimostrare il suo dissenso –odiava che gli toccassero i capelli- ma non si oppose quando il castano lo tirò più vicino a sé; il bacio si trasformò velocemente, il ritmo diventò sempre più veloce ed i due ragazzi furono costretti a staccarsi a causa della mancanza d’ossigeno.
Louis aprì gli occhi ed osservò Zayn. Il moro rise nel notare la sua espressione sconvolta, faceva anche tenerezza con i capelli scompigliati e le labbra arrossate, gli mise apposto i capelli per poi infilarsi sotto le coperte e poggiare la testa sul cuscino, dandogli le spalle.
«Te l’avevo detto.» asserì soddisfatto.
Sentì Louis mettersi sotto le coperte e poggiare il viso contro la sua schiena.
«Lo sapevo che baciavi divinamente.» affermò il castano.
Zayn rise, alzando gli occhi al cielo, e gli diede una pacca sulla gamba per poi chiudere gli occhi.
«Dormi Lou Lou, è meglio!» ribatté.
Louis gli poggiò una mano su un fianco.
«Buonanotte Bradford bad boy!» disse.
Zayn sospirò.
«Oh ti prego, Louis!» si lamentò.
«Hai ragione, adesso che sei gay non sei più credibile!» ribatté il castano divertito.
Zayn rise per poi intrecciare una mano di Louis alla sua.
«Buonanotte Louis.» disse ma non ricevette risposta.
Louis s’era addormentato, non ebbe bisogno di voltarsi e controllare, il suo respiro era regolare e non stava parlando quindi..era sicuramente addormentato.
Sorrise, non era stato poi così difficile confessargli di essere gay, in effetti Louis non l’aveva presa neanche così male come pensava; per un attimo in lui si era insinuato il dubbio che il castano potesse rimanerci male, in fondo glielo aveva nascosto per così tanto tempo, ma per fortuna quell’imprevedibile ragazzo l’aveva smentito ancora. 




Note dell'autrice.

Sono qua, c'ho messo tanto eh? 
Beh, diciamo che questa raccolta mi sta dando più problemi del previsto (povera me) ed i capitoli non vogliono proprio venir fuori.
Questo è stato scritto in due tempi e l'ho ultimato proprio cinque minuti fa, a me onestamente piace ma ovviamente non so se sarà lo stesso anche per voi, brancolo nel buio più totale. E' nato come un capitolo frivolo ma mi son ritrovata ad inserire un po' la tematica dell'omosessualità -è una cosa parecchio lieve- ma ci tenevo che entrambi ne parlassero perché è un argomento importante a parer mio. Qui si scopre che Zayn è gay -oh, ma dai?- e beh..il suo modo di dimostarlo a Louis è parecchio bizzarro, non trovate? Anche qui si inizia con l'argomento centrale -il Larry Stylinson- e poi i due protagonisti fanno tutto da soli e mi disarmano.
Spero vi sia piaciuto.
Vi ringrazio per il sostegno, mi sorprendo sempre di non ricevere sassate dalle Larry Shipper ma vabbé.
Alla prossima! :)
MG.

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Capitolo 4
*** Fanfiction. ***


A Nene che mi ha ispirato con quel capolavoro di Zouis rossa che ha scritto, spero non ti dia fastidio il fatto che io abbia preso in prestito alcune delle tue frasi.

Rating: arancione.

Fanfiction.



«Zayn?»
La voce di Louis risuonò sorpresa e divertita allo stesso tempo, il moro alzò gli occhi di scatto –irrigidendo i muscoli per poi rilassarli- tolse le mani dai boxer e si risistemò i pantaloni.
«Dovresti bussare prima di entrare nelle camere degli altri, sai?» domandò.
E Louis poté giurarci, per un attimo credette che il ragazzo davanti a sé fosse arrossito.
«Perché ti masturbi invece di, non so, portarti qualcuno qui?» gli chiese sedendosi sul bracciolo del divano su cui il moro era semi-sdraiato.
Zayn fece spallucce.
«Non mi andava di far entrare qualcuno.» rispose.
«E perché hai il pc davanti?» domandò ancora Louis. «Non ti basta la tua fervida immaginazione?» gli chiese ancora, alquanto divertito.
Il moro si lasciò andare ad una smorfia, non gradendo quella sottile ironia.
«Mi basta, è ovvio. Ma ho trovato qualcosa di più..interessante, ecco!» rispose grattandosi la nuca.
Louis ebbe l’impressione che fosse a disagio e la sua grande curiosità lo portò a sporsi verso il pc per capire cosa ci fosse di così interessante in quell’aggeggio elettronico; quando vide, o meglio lesse, ciò che aveva interessato il moro per poco non cadde dal divano, alzò lo sguardo verso il proprio amico e lo osservò con sgomento.
«Ti masturbi leggendo le..Larry?» domandò sconvolto.
Zayn annuì, continuando a grattarsi la nuca, ormai colto in flagrante e quella volta Louis ne fu certo..arrossì davvero.
Il castano scosse la testa e si massaggiò le tempie con le mani per poi rivolgere nuovamente lo sguardo sulla figura del moro che lo osservava a sua volta con un’espressione colpevole sul viso.
«Zayn..sul serio?» gli chiese poi, come per accertarsi che non si fosse immaginato tutto.
Non poteva crederci, uno dei suoi migliori amici leggeva ciò che lui detestava per puro piacere e per di più chissà da quanto tempo lo faceva; era come se Zayn lo stesse tradendo perché provare piacere per qualcosa che fa soffrire qualcun altro –e Louis stava davvero male ogni qual volta si parlava di Larry Stylinson- non è affatto un comportamento da amico.
«Anche tu, Zayn. Dannazione, ma complottate tutti contro di me?» domandò scuotendo la testa.
Zayn si sporse verso di lui e gli poggiò una mano sulla gamba.
«Louis, io lo so che..davvero non prenderla come una cosa personale. Non lo faccio perché mi piace vederti star male, tu neanche dovevi venirlo a sapere, sai che non farei mai nulla che ti potrebbe far star male!» asserì.
«Ma lo stai facendo!» ribatté Louis secco, poggiandosi allo schienale del divano, poi rise. «Non puoi averlo davvero fatto!» asserì divertito.
Zayn sbuffò. Possibile che quel ragazzo fosse capace di cambiare umore nel giro di pochi attimi?
«Oh, andiamo!» si lamentò Zayn. «Non ti sei mai masturbato leggendo qualcosa sul nostro gruppo?» gli chiese.
Louis annuì, con un sorriso divertito sul viso, e Zayn lo guardò male.
«Ma non leggo mica le Larry!» asserì il castano calcando la mano sull’ultima parola, pronunciandola con disprezzo.
«E sentiamo, tu cosa leggi?» domandò il moro incrociando le braccia la petto e mettendo su il broncio.
Louis si sporse verso il pc e perse qualche minuto a consultare le varie pagine e le varie fan fiction, poi si rimise composto e lasciò che il proprio amico leggesse; quando Zayn si sporse per leggere si sorprese ed osservò Louis incredulo.
Titolo: Jugular Vein.
Pairing: Zouis.
«Ti masturbi pensando..a noi?» gli chiese basito.
Louis sorrise, le sue guance si colorarono di rosso, ed annuì.
«Prova!» lo incitò. «Leggi!» continuò.
Zayn lo osservò titubante, trovando alquanto scomodo leggere quelle cose con uno dei protagonisti lì davanti, ma decise comunque di provare e si poggiò allo schienale del divano per poi iniziare a leggere.
«Ad alta voce.» gli sussurrò Louis all’orecchio, avvicinandosi a lui.
Il moro lo osservò sorpreso, iniziando ad avvertire un cambio repentino di atmosfera e sentendosi quasi a disagio, ma obbedì.
««Voglio registrare le tue urla di piacere», mormora Louis fissando ancora la sua gola. Sapeva che Zayn non si sarebbe scomposto, anche se per un attimo ha avuto paura che lo scacciasse come un appestato.
«Puoi registrare anche quelle», dice Zayn con quella dannata voce
Iniziò a leggere lentamente, soppesando ogni singola parola, cercando di cogliere ogni minimo dettaglio; trovò quella situazione al limite dell’assurdo, non era il tipo che leggeva quelle cose con davanti il diretto interessato e soprattutto non leggeva storie che riguardavano se stesso.
«Si sente prendere dai fianchi per poi ritrovarsi con la schiena nuda contro la parete fredda. Sibila contro il suo viso ma divarica le gambe per permettergli di posizionarsi nel mezzo, tirandogli i capelli della nuca in un gesto involontario.
Zayn ansima contro il suo petto, leggermente piegato per poter tracciare con la lingua il profilo dei muscoli, e Louis mugola di piacere graffiandogli le scapole prima coperte da quella fastidiosa maglia grigia.»
C’era qualcosa in quella fan fiction che lo incuriosiva, era..eccitante.
Zayn si ritrovò a leggere con curiosità, con l’ansia di chi vuol sapere come la storia che sta leggendo vada a finire, sentendo una sensazione partire dallo stomaco ed arrivare dritta al proprio petto; più leggeva e più quella sensazione si espandeva, sentiva i pantaloni farsi più stretti e per un attimo ebbe l’impressione che la stanza si fosse fatta più calda. Il moro si dimenticò perfino della presenza di Louis, seduto a fianco a sé, almeno fino a quando..
«Oh.»
Il moro sussultò quando sentì una mano di Louis sbottonargli i pantaloni ed insinuarsi tra di essi, si voltò di scatto –sgranando gli occhi per la sorpresa- e rimase basito quando vide l’espressione maliziosa e consapevole sul viso del proprio amico che non sembrava intenzionato a togliere la mano e che soprattutto sembrava sentirsi completamente a suo agio.
«Loueh?» domandò il moro come a chiedere spiegazioni. «Oh.»
Sussultò ancora quando quella mano iniziò a muoversi lentamente, massaggiandogli il membro dal di sopra della sottile stoffa dei boxer.
«C-cosa?» domandò con il respiro mozzato dalla sorpresa.
Louis sorrise, con quella malizia ancora insita in sé, e si avvicinò al suo orecchio.
«Shh..continua a leggere!» gli sussurrò.
Zayn chiuse gli occhi e li riaprì più volte prima di riuscire a rilassarsi, poi obbedì.
«Louis alza la testa e sbatte contro la parete, ma nemmeno sente il dolore, troppo concentrato in un punto tra la gambe divaricate. Gli prende la testa fra le mani e se lo spinge contro, mentre le sue vagano tra le sue natiche, stringendo la carne mentre le sua lingua tortura l’inguine arrossato.
Louis urla di piacere quando sente le labbra succhiare voluttuosamente i testicoli pieni, ma è costretto ad inghiottire un singulto quando la sua lingua risale fino al suo glande.»
La mano di Louis si mosse ancora, insinuandosi all’interno dei boxer del moro, ed il castano sorrise quando sentì i muscoli del moro tendersi e quando percepì l’erezione dell’altro tra le proprie dita.
Zayn sussultò, sentendo il respiro appesantirsi, e fu costretto a tirare un sospiro per riprendere il controllo di sé, non ebbe il tempo di chiedersi il perché di quei gesti, perché Louis lo stesse toccando in quel modo, era troppo impegnato a trattenere i gemiti. Quando i tocchi di Louis si fecero più audaci il moro portò istintivamente la testa all’indietro, chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore, mentre la mano del castano si chiudeva a pugno sulla sua erezione ed iniziava a muoversi sempre più velocemente.
«E’ un gesto veloce quello che Zayn compie per portarlo sotto di sé e alzargli le cosce, ma è uno lento quello che lo porta dentro di lui, fatto apposta per non provocargli troppo dolore.
«Muoviti», ordina Louis con le mani sui suoi fianchi asciutti.
Zayn sorride e si spinge sempre più in profondità con un ansito voluttuoso, fino a che non arriva in fondo, facendolo urlare dal piacere e dal dolore.
»
La voce di Louis gli fece aprire gli occhi, il castano aveva iniziato a leggere e quando il moro intravide quel luccichio carico di malizia nei suoi occhi fu attraversato da un brivido, portò nuovamente la testa all’indietro e tese i muscoli mentre la mano dell’altro si muoveva sempre più velocemente, sfregando contro la pelle umida e calda del suo membro.
««Vieni», dice dolcemente. Stringe le cosce attorno al suo membro e Zayn lancia un grido strozzato, la vena sulla sua gola si gonfia e sembra scoppiare, un po’ come quello che sta facendo il suo cazzo dentro di lui o quello che sta facendo il proprio.»
Louis continuò a parlare, leggendo le ultime righe, e le sua mano si mosse velocemente..forse troppo; le dita del castano picchiettarono sull’erezione del moro e due di esse sfregarono contro la punta, Zayn tese i muscoli e trattenne il respiro per poi lasciarsi andare ad un gemito soffocato e riversarsi sulla mano dell’altro.
««A me piace la parola Louis», ridacchia abbracciandolo più stretto.
«Se vuoi la registriamo.»
«Louis.»
E sì, stavolta è proprio un rimprovero.
»
Louis lesse l’ultima frase e sorrise, sfiorò il membro dell’altro con le proprie dita per poi alzarsi e recarsi in bagno, si lavò le mani e rise quando –tornando in camera- trovò il moro nella stessa posizione in cui l’aveva lasciato: gli occhi chiusi, le labbra schiuse, il respiro affannato.
«Vuoi che ti dia anche una pulita?» gli chiese divertito.
Zayn aprì un occhio e mugugnò per poi afferrare una salviettina e darsi una pulita, si diede una veloce sistemata –richiudendosi i pantaloni- e poi alzò lo sguardo, Louis era poggiato allo stipite della porta del bagno, aveva le braccia conserte e quel sorriso consapevole che sembrava non voler abbandonare il suo viso.
«Vuoi..spiegarmi?» domandò mettendosi comodo e spegnendo il pc, per poi poggiarlo sul pavimento.
Il castano sorrise, tornando a sedersi accanto a lui.
«Volevo dimostrarti che ci sono altri modi per eccitarsi!» rispose.
Zayn inarcò le sopracciglia, riservandogli un’occhiata scettica.
«E dovevi farmi una..sega per dimostrarmelo?» domandò sorpreso.
Louis rise per poi fare spallucce.
«Mi sono lasciato prendere!» rispose. «Ho sempre voluto sentirti ansimare.» continuò.
Il moro si voltò verso di lui, sorpreso, per poi scoppiare a ridere.
«Sei..Oh, sei così Louis!» disse.
«L’hai seguita la fanfiction, allora!» asserì Louis divertito.
«Tra un ansito e l’altro..» ribatté Zayn con ironia.
Louis scosse la testa, sorridendo, per poi afferrare il telecomando ed accendere la tv.
«Guardiamo un film?» gli chiese.
Zayn annuì.
«Nessuno porno, la tua mano ha già fatto abbastanza.» rispose.
Il castano rise, lasciandogli un pizzicotto su di una gamba e beccandosi un colpo alla spalla.
«Alla ricerca di Nemo.» disse, poggiando la testa sulla sua spalla e circondandogli la vita con un braccio. «Va bene?» domandò.
«Sì.» rispose il moro per poi passargli un braccio attorno alle spalle.
«Non leggerai più le Larry, vero?» domandò ad un tratto Louis.
Zayn alzò gli occhi al cielo, per quel ragazzo il Larry Stylinson era una vera e propria ossessione.
«No, la prossima volta mi masturberò pensando a noi.» rispose con ironia.
Louis si aprì in un sorriso soddisfatto.
«Zouis 1, Larry 0. Questa sì che è vita!» asserì.
E Zayn rise, scuotendo poi la testa. Sì, Louis era davvero ossessionato dal Larry Stylinson.




Note dell'autrice.

Sono tornata con un capitolo nato per caso, alle cinque del mattino mentre cercavo di addormentarmi, e non so bene se io abbia fatto bene a pubblicarlo oppure no.
Come potete vedere anche questo capitolo è completamente dedicato a Louis e a Zayn ma il Larry Stylinson non manca mai, come potrebbe?
Non so se questa mia idea si originale ma a me piace -stranamente- perché è qualcosa di diverso e che penso quei due potrebbero far davvero, un giorno o l'altro, in albergo.
Credo di non aver più nulla da dire, sono stanca e mi bruciano gli occhi, quindi spero che passiate di qui per dargli un'occhiata e per farmi sapere magari cosa ne pensate.
Vi ringrazio, come sempre, per il sostegno.
Alla prossima.
MG.

P.s. Come avrete capitolo la fanfiction a cui si fa riferimento non è mia -purtroppo- ma è di Nene e per rispetto ma anche perchè dovete leggerla ve la linko: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1229381

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Capitolo 5
*** I kissed him. ***


I kissed him.


Zayn aveva una brutta sensazione, sentiva come se una catastrofe fosse alle porte, come se da un momento all'altro sarebbe arrivato qualcuno a dirgli che era successo qualcosa a Louis; non sapeva bene il perché ma aveva la sensazione che il castano si sarebbe cacciato nei guai, purtroppo non era a conoscenza di quale tipo di guai. Erano in discoteca, lui ed i ragazzi avevano deciso di passare una serata in discoteca -come ai vecchi tempi- ed era ormai da due orette che erano lì; Harry e Louis erano già spariti in pista e li aveva visti spesso recarsi al bancone per trangugiare cocktail come se fossero semplice acqua, Niall ballava con una birra in mano e Liam ballava con lui, Zayn invece era seduto su di un divanetto a sorseggiare un cocktail e ad osservare la gente ballare.
Si mise immediatamente in piedi quando vide un Louis barcollante ed evidentemente travolto avvicinarsi a lui, la brutta sensazione si era fatta sempre più presente.
«Loueh?» lo chiamò titubante.
Il castano barcollò un po' più vicino a lui, poi si lasciò cadere tra le sue braccia e Zayn sentì perfettamente il suo corpo rilassarsi contro il proprio.
«Louis?» lo chiamò ancora.
«Ho fatto una cazzata!» asserì immediatamente Louis, in un singhiozzo.
Zayn lo allontanò un po' da sé, poggiandogli mani sulle sue spalle e guardandolo negli occhi.
«Chi devo picchiare questa volta?» gli chiese stizzito, guardandosi attorno.
Detestava quando Louis si cacciava nei guai, lo trovava decisamente fuori luogo e gli dava fastidio il doverlo salvare da ogni situazione ma allo stesso tempo non riusciva a farne a meno, era nella sua natura: ogni volta che Louis si cacciava nei guai lui correva in suo soccorso perché gli voleva bene e perché era quasi..automatico.
Louis scosse la testa e la poggiò nuovamente sul suo petto.
«Ho baciato Harry!» sussurrò
Il moro si irrigidì e sgranò gli occhi.
Perché Louis aveva baciato Harry? A cosa erano serviti tutti quei momenti nei quali lui si sorbiva le sue lamentele riguardanti quella Larry così falsa? Dov'erano finite quelle parole che Louis sputava rabbiosamente? Dov'era finito il “Harry è come se fosse mio fratello” ?
Ebbe l'istinto di lasciarlo lì ed andarsene perché detestava le persone incoerenti e Louis lo era stato fin troppo ma il vederlo conciato in quel modo, con le lacrime agli occhi e le gambe tremule, non gliene diede la possibilità; gli mise un braccio attorno alle spalle e lo portò fuori, in silenzio, per poi caricarlo sul sedile posteriore della macchina e mettersi alla guida: doveva riportarlo a casa.
«Zayn!» si lamentò Louis, allungandosi verso il suo sedile.
«Cosa c'è?» domandò il moro stizzito, era arrabbiato ed iniziò a chiedersi il perché.
«Non voglio stare da solo, vieni qua!» rispose il castano.
«Ti porto a casa e ti fai una dormita, sei ubriaco!» ribatté Zayn.
Louis mugugnò e si lanciò a peso morto sul sedile posteriore.
«'Fanculo Zayn, io ho bisogno di te..non di un fottuto letto!»
Il moro si aprì in un sorriso e scosse la testa.
«Sei più fine del solito!» asserì per poi aprire lo sportello e accomodarsi nei sedili posteriori con lui.
Il castano non attese molto, non appena lo ritrovò accanto a sé poggiò la testa sul suo petto e strinse la sua giacca tra le dita, inspirò il suo profumo e chiuse gli occhi; avrebbe anche potuto prender sonno, con Zayn lì sembrava che tutto avesse ripreso colore.
«Puoi dirmi..perché?» domandò ad un tratto il moro, titubante.
Lui non faceva mai domande ma in quel momento voleva davvero sapere, non riusciva a capire il comportamento di Louis -non riusciva a trovare un significato a quel bacio- e si sentiva pervadere da una sensazione che non riusciva a catalogare; era rabbia, fastidio o..gelosia?
«Perché..perché non ne potevo più!» rispose il castano, parlando contro il tessuto della maglietta dell'altro, e rendendo la sua voce ovattata.
Il moro corrugò le sopracciglia e si lasciò andare ad una smorfia; che intendeva con quelle parole?
«Louis, spiegati!» asserì spazientito.
Voleva sapere e voleva farlo in fretta.
Louis sobbalzò, nel sentire la voce dell'altro così dura, e si mise a sedere composto per poi iniziare a torturarsi le mani ed il labbro inferiore e dondolarsi; era ubriaco, nervoso ed anche triste..probabilmente se non ci fosse stato Zayn avrebbe anche tentato di lanciarsi sotto qualche auto, quella giornata era stata una delle peggiori della sua vita.
«Non ne potevo più di sentir parlare del Larry Stylinson!» asserì. «Mentre io ed Harry ballavamo delle ragazze son venute a farci delle domande, volevano degli autografi ma io avevo capito subito che non volevano solo quelli..» continuò.
Le lacrime iniziarono a solcare le sue guance e quasi con rabbia se le asciugò con le dita.
«Hanno iniziato a dirci se eravamo da soli, come mai non ballavamo con le ragazze, poi sono andate al sodo..» disse ancora. «Hanno detto che siamo una coppia perfetta, che è inutile che ci nascondiamo, che Harry deve smetterla di uscire con le ragazze e che è palese che io sia evidentemente gay..» continuò. «..Poi hanno detto che avremmo fatto felici tutte le nostre fan se avessimo fatto coming out ed io..io non ce l'ho fatta più.»
Un singhiozzo lo colpì in pieno e fu costretto a mettersi una mano sulle labbra per evitare di far troppo rumore. Zayn gli sfiorò una mano e la intrecciò con la sua.
«Shh..stai calmo.» gli sussurrò. «Va tutto bene.» continuò.
La rabbia sembrava essere sparita. Detestava veder piangere Louis ed il fatto che il proprio amico stesse piangendo in quel modo, stesso soffrendo in quel modo, gli aveva fatto venir voglia di picchiare chiunque -anche quelle ragazze se fosse possibile- ma non lui.
«No, non va tutto bene!» ribatté Louis. «Non va affatto bene!» continuò. «Io l'ho baciato perché volevo dimostrare loro qualcosa, perché ero stanco, ma mentre quelle ragazze saltellavano di gioia Harry mi ha guardato malissimo, il suo sguardo mi ha tagliato in due..ho perso il mio migliore amico, io..lo so.» concluse per poi scoppiare nuovamente a piangere.
Zayn se lo accoccolò contro, senza lasciargli la mano, ed iniziò ad accarezzargli i capelli. Non sapeva cosa fare, tanti pensieri iniziarono ad affollargli la mente. E se qualcuno li avesse visti? E se li avessero fotografati? E se fosse diventato lo scoop dell'anno? Non voleva che Louis soffrisse, non voleva neanche che lo facesse Harry ma sapeva benissimo che il riccio era forte e si sarebbe rialzato ma Louis no, non da solo almeno. Era un ragazzo forte, più di molti altri, ma quell'argomento per lui era un tabù, ogni volta che si parlava del Larry Stylinson la sua fragilità sembrava venir fuori e straripare.
«Non hai perso il tuo migliore amico, Lou.» disse, sicuro delle sue parole. «Harry si taglierebbe un braccio per te, lo sai, e credo che sia stata una reazione passeggera. Capirà e..e tornerà tutto come prima!» concluse.
Louis singhiozzò ancora, stringendosi ancor di più a lui.
«No, Harry mi odia!» ribatté.
«No, Louis. Harry non potrebbe mai odiarti.» gli disse il moro.
E lo pensava davvero. Come poteva Harry odiarlo? Quel ragazzo gli voleva un bene dell'anima e si era sempre fatto in quattro per difenderlo quando la gente insultava lui e la sua famiglia, Harry stava male ogni qual volta stava male lui ed era felice ogni qual volta era felice lui, Harry non avrebbe mai odiato il suo migliore amico.
«C-Cosa devo fare?» sussurrò Louis, tirando su con il naso. «Aiutami Zayn! Non voglio perdere Harry ma io..non ce la faccio.» continuò.
Zayn sospirò.
«Louis devi dividere il Larry dal tuo migliore amico, Harry non è il ragazzo che spera che voi due stiate insieme, Harry è il tuo migliore amico e devi trattarlo in quanto tale. Smettila di far star male anche lui, smettila..» asserì. «Non voglio veder star male lui né veder star male te, voglio che tu la smetta di complicarti la vita. Il Larry non esiste? Bene, non esiste, che le fan se ne facciano una ragione!» continuò con stizza.
Quella bromance/romance iniziava a dar fastidio anche a lui, da quando aveva visto Louis starci così male l'aveva odiata ed aveva sperato che le loro fan si dimenticassero tutto ma non era successo, ogni giorno di più le Larry Shippers sembravano aumentare e Louis sembrava perdere la propria sanità mentale; era straziante vederlo star male soprattutto se lui non poteva far nulla per evitarlo.
«Zayn..» sussurrò Louis alzando il viso verso il suo.
Il moro inclinò il viso ed attese.
«Ti voglio bene!» asserì il castano e Zayn sorrise.
«Anch'io Lou, anch'io.» rispose.
Il castano gli si avvicinò e gli posò un bacio sul naso per poi poggiare la fronte sulla sua.
«Mi aiuterai a farmi perdonare da Harry?» gli chiese.
Zayn annuì.
«Io sono sempre qua, lo sai.» rispose.
«Zayn..» lo chiamò ancora Louis, giocando con i lembi della sua giacca.
«Cosa c'è?» gli chiese con un sorriso.
E come per magia, come se il momento di dolore fosse sparito, a Louis tornò il sorriso.
Zayn non si sorprese, lo conosceva benissimo, sapeva che era incoerente ma sapeva anche che quando l'alcool era in circolo nel suo corpo lo diventava ancor di più; era capace di piangere e ridere allo stesso tempo, di voler andar via e voler rimanere, di voler far male a qualcuno e voler donargli un abbraccio, e lui quelle cose le aveva sperimentate sulla propria pelle.
«Posso baciarti?» domandò il castano.
E Zayn sobbalzò, si aspettava di tutto ma di certo non quello.
«Louis sei ubriaco, smettila.» asserì scuotendo la testa.
Il castano sbuffò per poi mettersi bene a sedere.
«Allora facciamo una scommessa!» trillò e Zayn ebbe paura.
Le scommesse di Louis non promettevano mai nulla di buono.
«Io adesso ti bacio..» disse.
E Zayn mugugnò il suo disappunto.
Non è che non gli piacesse l'idea di baciare Louis -l'aveva già fatto e non gli era dispiaciuto- ma non gli andava a genio il fatto di baciare un ragazzo ubriaco soprattutto se era un suo amico in uno stato mentale instabile; non voleva approfittarsi di lui, non l'avrebbe mai fatto.
«..E se domani ricorderò tutto..ti bacio di nuovo.» concluse il castano con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Il moro rise, considerando quella scommessa ridicola e senza senso.
«Ed io cosa ci guadagno?» gli chiese divertito.
Louis sembrò rifletterci un attimo, poi si voltò verso di lui.
«Se non me lo dovessi ricordare farò tutto ciò che vuoi!» rispose.
Zayn annuì, aprì la bocca per parlare ma non ne ebbe il tempo.
Louis si mise a cavalcioni sulle sue gambe ed infilò le dita tra i suoi capelli per poi iniziare a leccargli le labbra con lentezza; il moro non riuscì a rifletterci su perché in poco tempo si ritrovò la lingua del castano che esplorava il suo palato e il suo bacino troppo vicino al proprio. Avvertiva il sapore dell'alcool dentro la propria bocca, le sue mani tra i capelli ed il suo calore su tutto il corpo; Louis era dappertutto e per un attimo si sentì come perso in lui. Non si perse nei pensieri, si limitò a poggiargli le mani sulle gambe e a ricambiare quel bacio -o forse è meglio dire, quella miriade di baci- che gli fece perdere il contatto con la realtà ed il senso del tempo.
Perché quel ragazzo doveva essere così eccitante? Perché baciarlo doveva essere così appagante? Non avrebbero dovuto. Erano amici, migliori amici quasi, e gli amici non si baciano..no?

Quando Zayn aprì gli occhi, l'indomani, sentì un peso sulla propria pancia e sobbalzò quando vide Louis seduto sul proprio corpo con un'espressione furba sul viso.
«Buon..giorno?» asserì il moro guardandosi attorno.
«Ho vinto la scommessa!» gli sussurrò Louis sulle labbra per poi riappropriarsene.
E di nuovo Louis fu dappertutto e per un attimo Zayn pensò che sì, forse gli amici si baciano.



Note dell'autrice.

E dopo più di una settimana eccomi qui!
Avevo quest'idea per la mente da un po' di tempo ma non riuscivo a trascriverla al pc (purtroppo la mia mente crea storie stupende ma le mie mani non sono altrettanto brave), soltanto oggi pomeriggio ci sono riuscita e ne sono parecchio soddisfatta, sì.
Non ho molto da dire, lascio che parli da sola perché -davvero- ho sprecato tutte le mie energie scrivendo.
Alla prossima! :)
MG.

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Capitolo 6
*** Roommates? ***


Roommates?


«Zayn!»
La voce di Louis gli arrivò dritta alle orecchie e lo fece sobbalzare, pensava che il castano fosse ancora in camera sua a parlare con la propria madre ed invece sembrava aver finito in fretta, si voltò verso di lui ed attese che continuasse a parlare, senza alcuna voglia di farlo lui.
«Ti trovi bene con Liam?» domandò il castano, sedendosi accanto a lui sul divano di casa Stylinson.
Il moro si aprì in un'espressione sorpresa, inclinando leggermente la testa, e cercando di capire il significato di quella domanda. Certo che si trovava bene con Liam, era il suo migliore amico. Che razza di domanda era quella?
«Certo, perché?» gli chiese.
Louis distolse lo sguardo dal suo, si guardò un attimo attorno e si dondolò appena su se stesso, era nervoso ed era visibile da lontano un miglior.
«Andrete ad abitare insieme, alla fine?» domandò, ignorando volutamente la domanda che l'altro gli aveva fatto poco prima.
«Non lo so.» rispose Zayn. «Non credo, perché?» domandò ancora.
Quella conversazione era quasi assurda ed il nervosismo di Louis sembrava ingiustificato. Perché stavano parlando di Liam? Doveva voleva arrivare Louis? Erano domande fatte a caso quelle? No, quando Louis aveva voglia di parlare “a caso” lo faceva sempre con il sorriso sulle labbra, c'era qualcosa sotto ed il moro non riusciva a capire cosa fosse.
«Vedi, ecco..»
Il castano titubò un po' prima di parlare, si mise in piedi ed iniziò a girovagare per quella casa che conosceva a memoria, perdendosi nell'osservare ogni singola foto posta sulla parete attrezzata che lui ed Harry avevano scelto appositamente per quella stanza che avrebbe poi, alla fine, ospitato i loro amici nelle notti fatte di videogiochi e di birra.
Zayn lo osservò curioso, stupito da cotanto nervosismo, ritrovandosi a chiedersi quando avesse visto Louis in quel modo e rendendosi conto che non se lo ricordava neanche; Louis passava dalla felicità alla disperazione in un batter d'occhio ma era difficile vederlo così nervoso ed in ansia, era in quello stato soltanto prima di un concerto ma beh..non dovevano esibirsi quella sera.
«Louis?» lo chiamò. «Si può sapere cosa ti succede?» gli chiese spazientito.
Quel suo atteggiamento lo innervosiva. Si sarebbe voluto alzare, avrebbe voluto prenderlo per le spalle e schiacciarlo al muro per poi cavargli ogni singola parola di bocca con la forza, ma fece affidamento al suo autocontrollo e rimase lì, seduto sul divano -con le gambe accavallate e le braccia abbandonate lungo i fianchi-in attesa.
Louis finalmente si fermò e si voltò verso di lui.
«Stavo parlando con Harry, ieri..» iniziò, si morse il labbro inferiore e si lanciò sulla poltrona a pochi passi dalla televisione al plasma per poi sospirare. «..Abbiamo litigato, di nuovo.» continuò.
Zayn sbuffò e capì immediatamente che quel discorso avrebbe avuto, come al solito, come unico oggetto quella specie di bromance che ormai tediava anche lui oltre che i due diretti interessati; l'odiava ormai anche lui perché più e più volte si era sentito messo da parte, più e più volte Louis aveva passato le notti a parlargli di Harry e di quella storia, invece di preoccuparsi dei suoi sentimenti e della sua vita, ma gli voleva troppo bene per non dargli la possibilità di farlo. Come ogni singola volta, si mise comodo ed attese che il castano si sfogasse con lui, nonostante non capisse quale fosse il nesso tra il suo migliore amico -Liam- ed Harry.
«Crede che io gli nasconda qualcosa.» asserì il castano. «E' convinto che tutto questo mio odio per il Larry sia scaturito dal mio tentativo di reprimere i miei sentimenti per lui, credo stia dando di matto.» continuò, abbassando lo sguardo.
Zayn sobbalzò e sgranò gli occhi.
Davvero Harry era arrivato a pensare una cosa del genere? Davvero era così esasperato da aver avuto un'idea come quella? Stentava quasi a crederci, conosceva il riccio e sapeva benissimo quanto in realtà -a differenza della sua apparenza- fosse riflessivo e maturo ma non poteva biasimarlo, in fondo, si aspettava che anche Harry prima o poi avrebbe rischiato di perdere la testa così come stava già facendo Louis.
«Dici sul serio?» domandò poi, come ad accertarsi di tutto.
Louis annuì ancora.
«Abbiamo avuto una terribile discussione e, come vedi, lui non è qui.» disse. «Ha deciso di rimanere qualche giorno con i suoi, è andato da loro, ed io ho avuto del tempo per riflettere.»
Zayn annuì, sconvolto ancora da quella confessione, concentrandosi nuovamente sulle parole del castano per captare quale fosse il fulcro di quella discussione e dove il suo amico volesse arrivare.
«Non voglio più stare con lui.» asserì Louis. «Sono stanco di tutta questa storia e credo che vivere nella stessa casa ci porterebbe a litigare sempre più spesso fino a rovinare tutto, io non voglio questo.» continuò abbassando lo sguardo, sospirando appena e sentendosi quasi in colpa.
Louis adorava Harry, Zayn lo sapeva benissimo, così come il riccio adorava il castano ma le cose stavano diventando complicate ed anche lui -a quel punto- riuscì a comprenderlo; se Louis gli avesse detto di voler abbandonare casa Stylinson qualche settimana prima forse il moro si sarebbe preoccupato ed avrebbe temuto il peggio ma in quel momento non poteva non biasimarlo, lo capiva benissimo e forse anche lui avrebbe fatto la stessa cosa se si fosse ritrovato al suo posto.
Poi il moro si illuminò, sorridendo appena, e capì benissimo quale fosse l'obiettivo di Louis. Quel ragazzo aveva messo su tutta quella messa in scena soltanto per chiedergli di poter andare ad abitare con lui? Davvero aveva intenzione di farlo? Si sentì lusingato, sentì il suo ego gonfiarsi, perché Louis aveva immediatamente pensato a lui nonostante sapesse benissimo che era stato Liam il primo ad avere quell'idea.
«E dove avresti intenzione di andare?» gli chiese poi, con un sorriso, fingendo di non aver capito le sue intenzioni.
Louis sobbalzò e distolse lo sguardo dal suo, si mise in piedi e tornò a camminare per la stanza, osservando qualsiasi cosa gli capitasse a tiro tranne -ovviamente- il moro a pochi passi da sé, dandogli le spalle e cercando invano le parole adatte da pronunciare.
«Ecco, io..avevo pensato che..»
Tentò di parlare ma si interruppe subito dopo, arrossendo, sentendosi tremendamente a disagio e non capendone il motivo.
Zayn sorrise, non riconoscendo quasi il proprio amico, e gli si avvicinò per poi circondargli la vita con le braccia e poggiare il viso sulla sua spalla; sentì Louis sobbalzare e rise.
«Perché sei nervoso, Louis?» gli chiese, con un sussurro. «C'è qualcosa che vorresti dirmi?»
Gli passò le mani sulla maglietta, oltrepassandola, ed iniziò ad accarezzargli la pancia con lentezza nel tentativo di calmarlo; lo sentì rilassarsi ed abbandonarsi completamente a lui per poi poggiare il capo sulla sua spalla.
Se c'era una cosa che sapeva fare benissimo beh..quello era far cambiare umore a Louis.
«Se lo sai perché me lo chiedi?» sussurrò il castano, chiudendo gli occhi e poggiando le proprie mani sulle sue.
Per un attimo Zayn si fermò ad osservarlo, rimase in silenzio e si beò di quella visione. Se avesse dovuto scegliere una parola per descrivere Louis quella sarebbe stata lussuria perché la visione di un Louis abbandonato a lui era una delle più sensuali che avesse mai visto, era uno dei suoi migliori amici ma da un po' di tempo a questa parte -da quando le loro labbra si erano sfiorate, e non solo- aveva iniziato a vederlo come uno di quei ragazzi che avrebbe desiderato avere nel proprio letto ma Louis non sarebbe stato una botta e via, quel ragazzo era troppo bello perché se lo lasciasse scappare in quel modo. Non glielo aveva mai detto, non glielo avrebbe mai detto perché gli voleva bene, avrebbe preferito rimanergli accanto come suo amico, coccolandolo quando ne aveva la possibilità, che rovinare tutto soltanto per una scopata che sì, l'avrebbe soddisfatto ma soltanto per poco.
Sorrise per poi lasciargli un piccolo bacio sul collo, inspirando il suo profumo e beandosene.
«Puoi venire a stare da me, se vuoi.» gli sussurrò e Louis sorrise per poi voltarsi verso di lui ed abbracciarlo.
Il castano poggiò il viso nell'incavo del suo collo ed iniziò a lasciare leggeri baci su di esso, alternati a dei “Grazie” sussurrati appena, che lo fecero rabbrividire ma anche sorridere.
Il moro lo strinse a sé, passandogli le braccia attorno alla schiena.
«Louis!» lo ammonì. «Vacci piano!» disse e lo sentì sbuffare.
Louis si allontanò da lui e gli lanciò un'occhiata torva
«Ma Zayn, non stavo facendo niente!» si lamentò.
Il moro scosse la testa per poi scompigliargli i capelli ed allontanarsi da lui, mise il cappotto e si recò alla porta per poi aprirla.
«Giochi con il fuoco, Louis.» disse. «Ti vengo a prendere tra qualche ora, te e le valige.» continuò per poi sorridergli e chiudersi la porta alle spalle.
Louis rimase intontito per qualche attimo, con un sorriso ebete sul viso e mille pensieri per la testa, poi scappò in camera ed iniziò a preparare le valigie; non l'avrebbe mai ammesso ma non vedeva l'ora di andare via da lì per passare tutto il tempo che gli rimaneva con Zayn.

«Ma quante valige hai?» domandò Zayn esasperato, facendo riferimento alla stragrande quantità di bagagli che si trovava davanti.
Louis fece spallucce, osservando le sue sei valige come se fossero addirittura poche.
«Il minimo indispensabile.» rispose, aiutandolo a caricarne una sull'auto.
Il moro si immobilizzò, voltandosi verso di lui, poi scoppiò a ridere.
«Il minimo indispensabile per rimanere con me per tutto il resto dei tuoi giorni?» domandò divertito.
Louis arrossì per poi annuire, era proprio quella la sua idea in effetti.
«L'idea era quella.» sussurrò e Zayn sorrise.
E se avesse potuto scegliere un'altra parola oltre a lussuria avrebbe probabilmente scelto tenerezza perché a volte Louis era così tenero, con quella sua espressione da cerbiatto, che non li dimostrava affatto vent'anni.
Si avvicinò a lui e gli si fermò a pochi centimetri dal viso.
«Ma quanto sei melenso?» lo prese in giro con un sorriso. «Però sono sicuro che mi farà bene la tua compagnia.» continuò ed il castano sorrise per poi colmare la distanza tra loro due e lasciargli un bacio sulle labbra, uno di quei baci che erano ormai soliti darsi quasi per gioco, quasi senza dargli un vero peso.
«Sono adorabile, no?» domandò ed il moro gli diede un colpetto sulla spalla per poi ridacchiare.
Finirono di caricare le ultime valigie e si misero in macchina, pronti per lasciare casa Stylinson mezza vuota, Louis si voltò un'ultima volta e scosse la testa; lo stava facendo per il bene della sua amicizia con Harry, non doveva sentirsi in colpa.
«Posso dormire con te, vero?» domandò poi al moro.
Zayn sobbalzò, rise e mise in moto l'auto per poi voltarsi verso di lui.
«Vedremo, Lou.» rispose. «Vedremo.»
E Louis non obiettò perché sapeva benissimo, così come Zayn, che alla fine si sarebbe ritrovato a dormire nel suo stesso letto; che fosse triste o felice alla fine Louis finiva sempre tra le coperte di Zayn e non perché glielo chiedesse o si imponesse, semplicemente perché quei due erano nati per dormire insieme, era quello l'unico modo che avevano per poter essere sereni almeno per un po'.



Note dell'autrice.

Salve a tutti, sono ancora qui!
Avevo abbandonato questa raccolta perché troppo presa da..altro, ecco. Ieri sera, però, mentre guardavo S.O.S Tata (non chiedetemi quale sia il nesso) mi è venuta in mente questa piccola OS ed ho pensato che fosse perfetta per questa Raccolta che non ha ancora un numero quantificato di capitoli, probabilmente mi ritroverò a scriverne diecimila e mi odierete a morte. (?)
Okay, voglio solo precisare delle cose:
-Adoro Styles dal profondo del mio cuore, qui non fa la parte del cattivo, ma è semplicemente stanco di un Louis paranoico e pesante quindi è ovvio che arrivi a pensare quelle cose.
-Louis non va via da "casa" perché non vuole più stare con Harry ma semplicemente perché sa che stando un po' lontani il loro rapporto potrà tornare quello di un tempo.
Ho finito, almeno credo, quindi vi abbandono.
Alla prossima che, onestamente,  non so quando sarà.
MG.

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Capitolo 7
*** Whipped Cream. ***


Rating: giallo.

Whipped Cream.


«Zayn?» urlò Louis dalla cucina, tirando fuori la testa dal frigo aperto.
Sentì il moro mugugnare e capì che lo stesse ascoltando.
«Perché non trovo la panna nel frigo?» domandò.
Non credeva possibile che ci fosse qualcuno che non avesse una scorta di panna montata nel frigo, per lui ed Harry era indispensabile, era utilissima in quelle notti in cui si alzavano con lo stomaco brontolante e si ritrovavano ad ingozzarsi su divano di fragole, panna e cioccolato; possibile che Zayn non mangiasse la panna? Possibile che non ne avesse il bisogno? No, non era possibile.
«Perché dovrei avere della panna montata in frigo?»
Quando Louis sentì la voce di Zayn così vicina a sé sobbalzò e si voltò verso di lui, il moro era poggiato allo stipite della porta e lo osservava scocciato, probabilmente stava guardando un programma tv che gli interessava o forse uno speciale su Chris Brown.
«Perché è buonissima!» rispose Louis, sgranando leggermente gli occhi.
Zayn fece una smorfia ed incrociò le braccia davanti al petto.
«Non ne vado matto.» ribatté. «La compro soltanto nelle occasioni speciali.» continuò.
Louis rimase a bocca aperta e fu costretto a poggiarsi al frigo.
Esisteva davvero qualcuno che non amava la panna montata? No, quella era un'eresia.
«Non puoi dire sul serio.» asserì quasi sconvolto.
Il moro si ritrovò ad osservare Louis con sorpresa, non credeva che il castano potesse reagire così alla mancanza di una semplice panna montata.
«Ti ripeto, la uso solo per le occasioni speciali.» disse. «Puoi sempre andarla a comprare.»
«Ma io la volevo adesso!» si lamentò Louis, chiudendo il frigo e sbuffando. «Cosa mangio adesso?» gli chiese.
«Ci sono parecchie cose nella dispensa.» rispose il moro, con semplicità.
«Ma io volevo la panna montata.» si lamentò ancora il castano per poi oltrepassarlo e recarsi in salotto.
Zayn lo osservò fino a quando non lo vide sedersi sul divano, al suo posto, si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo e a scuotere la testa. Avere Louis in casa era come avere un bimbo di sei anni con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti, a volte era dolcissimo e riusciva a farlo sorridere anche nei momenti peggiori ed a volte invece era così capriccioso da fargli saltare i nervi. Si avviò all'entrata ed afferrò il cappotto e le chiavi per poi chiudersi la porta alle spalle, non avrebbe potuto sopportare il broncio di Louis a lungo, preferiva affrontare il freddo londinese che non sentire i brontolii del castano.

Quando Louis sentì la porta aprirsi quasi si spaventò.
«Zayn?» lo chiamò con timore.
«Sono io, sono io.» asserì il moro, si tolse il cappotto ed andò in salotto.
Il castano si voltò versò di lui e si ritrovò a sgranare gli occhi quando vide tra le mani del moro un'intera confezione di panna montata spray.
«Ti basta?» domandò Zayn quasi scocciato.
«Sei davvero andato a comprarla?» gli chiese Louis alzandosi.
Il moro annuì.
«Hai una scorta settimanale, se non addirittura mensile.» asserì.
Louis sorrise e si avvicinò a lui per poi lasciargli un bacio sulle labbra.
«Grazie. Grazie. Grazie.» gli disse, prendendo la confezione di panna montana. «Siediti, ti farò piacere la panna.» continuò per poi sparire in cucina.
Zayn si sedette sul divano con un po' di ansia, in realtà, ricordava benissimo l'ultima volta in cui Louis aveva cercato di fargli piacere qualcosa -si era ritrovato con i pantaloni calati e le mani del castano all'interno dei suoi boxer-, avvertì un brivido che gli attraversò la schiena e scosse la testa; non poteva rifarlo di nuovo, non poteva.
Il castano tornò in salotto molto velocemente, con una ciotola piena di cioccolata calda e due confezioni di panna montana spray, si sedette accanto al moro con un sorriso a trentadue denti ed un'espressione poco convincente sul viso.
«E' cioccolata calda?» domandò Zayn, quasi impaurito.
Louis annuì e sorrise per poi catturarne qualche goccia con un dito ed assaggiarla.
«Ed è buonissima.» rispose.
Il moro la assaggiò e la trovò buonissima e stranamente poco dolce, proprio come piaceva a lui.
«Hai ragione.» disse, passandosi la lingua sulle labbra.
Il castano sorrise soddisfatto e si mise comodo, incrociando le gambe e mettendosi di fronte a lui, posizionò la ciotola tra le proprie gambe ed aprì la panna montata per poi spruzzarsela su di una mano e leccandone un po'. Il moro lo osservò curioso e sorpreso, non riuscendo a capire cosa stesse facendo, trovando però interessante quello strano giochino che per un attimo credette fosse quasi erotico. Louis prese qualche goccia di cioccolata con un dito e la leccò per poi prendere un po' di panna, chiuse gli occhi e sorrise, quei due sapori insieme erano migliori di un afrodisiaco.
«Provi anche tu?» gli chiese poi, facendolo sobbalzare.
Zayn annuì, quasi ipotizzato dalle sue movenze, e prese un po' di cioccolata per poi spruzzarsi direttamente la panna sulla bocca; emise un mugolio di piacere e chiuse gli occhi.
«Okay, forse mi piace la panna montata.» disse, facendo ridere il castano.
«Immaginavo ti sarebbe piaciuta!» ribatté Louis. «Io ed Harry lo facevamo sempre, nelle notti in cui non avevamo nulla fare.» continuò.
Il moro annuì e ridacchio, immaginando quei due ragazzi tutti sporchi di panna e cioccolata ridere a crepapelle su quel divano che ne aveva viste di tutti i colori.
Louis prese la ciotola tra le mani e si avvicinò a lui, poggiò le proprie mani sul suo petto e lo spinse sul divano per poi mettersi a cavalcioni sulla sua vita, Zayn sgranò gli occhi e lo osservò sorpreso.
«Loueh?» lo chiamò. «E' un nuovo modo per mangiare la panna?» domandò divertito.
Il castano rise ad annuì. Prese la panna spray e gliela spruzzò sul collo, creando una scia fino all'orlo della maglietta, poi fece lo stesso con la cioccolata e non diede neanche il tempo a Zayn di parlare perché iniziò a rimuovere quelle due sostanze con la lingua, propendendosi verso di lui e poggiando le braccia sulle sue spalle. Zayn trattenne il respiro e chiuse gli occhi, era già rabbrividito a causa della panna fredda sul suo collo poi la cioccolata calda l'aveva fatto sobbalzare ma niente era paragonabile alla sensazione della lingua di Louis che leccava lentamente la sua pelle.
E non si sorprese, nel momento in cui Louis scese sulla sua clavicola e la morse appena, quando sentì i propri pantaloni farsi più stretti ed una mezza scossa elettrica sul proprio basso ventre; non solo Louis era già eccitante di suo, ci si metteva anche quella sua assurda mania, avrebbe dovuto fermarlo ma le sensazioni che provava erano così forti che non gli permettevano di farlo.
Louis abbandonò la sua pelle con uno schiocco per poi osservarlo con un mezzo sorriso sulle labbra, era riuscito nel suo intento -rendere il moro vulnerabile- e vederlo abbandonato ai suoi tocchi non solo gli faceva piacere ma lo eccitava anche parecchio. Fu quando lo vide leccarsi le labbra che ebbe un'idea geniale, si sporse verse di lui e parlò a pochi centimetri dalle sue labbra.
«Apri la bocca, Zaynie..» sussurrò e sentì il moro rabbrividire, quest'ultimo non si sottrasse al suo ordine e schiuse le labbra.
Il castano sorrise e prese la panna per poi spruzzarne un po' all'interno della bocca del moro, prese qualche goccia di cioccolata con le dita e tracciò il contorno delle sue labbra. Si sporse nuovamente, poggiando le mani attorno alla testa dell'altro, ed iniziò a tracciare il contorno delle labbra del moro con la lingua, assaporando il sapore della cioccolata calda misto a quello delle sue labbra; ad ogni tocco Zayn sobbalzava a rabbrividiva, forse proprio per il fatto di non potersi muovere o di non voler farlo, strizzando gli occhi e sospirando. Quando Louis assaporò la panna all'interno della bocca del moro quest'ultimo sobbalzò e faticò a rimanere fermo, sentiva soltanto l'irrefrenabile voglia di prendere il castano per la nuca ed infilare la lingua all'interno della sua bocca, non c'era niente di romantico nel suo desiderio era pura attrazione fisica, eccessiva forse.
«E' buona, sai?» gli disse Louis con un tono malizioso.
Il moro aprì gli occhi e lo osservò, mosse appena la lingua ed assaggiò un po' di panna per poi limitarsi ad annuire, sul viso di Louis si aprì un sorriso.
«Non puoi farlo senza di me.» sussurrò per poi poggiare le labbra sulle sue.
Ed anche i pantaloni di Louis si fecero più stretti quando la lingua di Zayn entrò a contatto con la sua perché era dannatamente eccitate anche soltanto il pensiero che tra di loro vi fosse anche la panna; la sua idea iniziale non era quella, voleva soltanto giocare un po', ma la situazione gli era sfuggita di mano e si era ritrovato eccessivamente eccitato e con una voglia matta di perdersi tra le labbra di quel ragazzo sotto di lui. Zayn infilò le mani tra i suoi capelli e lo spinse verso di sé per poi approfondire il bacio e far sì che la panna svanisse per lasciar spazio soltanto alle loro lingue che si scontravano con lentezza e foga allo stesso tempo.
E per un attimo la panna e la cioccolata furono dimenticate, rimasero abbandonate sul tavolo vicino al divano mentre i due erano fin troppo impegnati a divorarsi l'un l'altro. Fu Louis ad allontanarsi per primo, aprendo gli occhi e leccandosi le labbra ancora sporche di cioccolata.
«Vorresti dirmi che tu ed Harry facevate questo?» domandò il moro con un sorriso malizioso sulle labbra.
Louis scosse la testa.
«No, tra me ed Harry non era tutto così..» tentennò, non trovando le parole giuste.
«..Porno?» domandò Zayn divertito.
Il castano rise ed annuì, il realtà era tutto così..porno che si sorprese di se stesso.
«Ci limitavamo a mangiare panna, cioccolato e fragole.» asserì.
«Io sarei la fragola, immagino.» ribatté il moro, sfiorandogli i capelli con le dita e leccando via la cioccolata dalle labbra.
Louis si limitò ad annuire e rimase in silenzio, in realtà non era quella la sua idea ma da come si erano messe le cose poteva anche valere quella sua spiegazione un po' bizzarra.
«Con Harry sarebbe stato molto divertente.» sussurrò il moro. «La sua pelle è perfetta per queste cose.» disse.
Il castano fece una smorfia e scosse la testa.
Larry. No, non in quel momento.
«Non credo, non mi è mai venuto in mente.» asserì.
«Mh..»
Zayn passò le dita sulla sua schiena e si aprì in un ghigno.
«Stai mentendo.» disse. «Larry is real, isn't it?» gli chiese sornione.
Louis sbuffò.
«Zayn!» lo ammonì ed il moro rise per poi parlare ancora.
«Posso provare?» domandò ed il castano sobbalzò per poi annuire.
Zayn gli poggiò le mani sul petto e lo spinse sul divano per poi allargargli le gambe ed inserirsi al loro interno. Louis si preparò psicologicamente e chiuse gli occhi, sicuro che tra un po' avrebbe sentito la consistenza schiumosa della panna sul proprio collo ma non fu così, quando aprì gli occhi e vide il viso di Zayn vicino alla sua pancia si ritrovò a rabbrividire; la pancia era il suo punto debole.
Il moro afferrò il contenitore di panna, alzò la maglietta di Louis e spruzzò un po' di panna sulla pancia compiendo dei movimenti circolari per poi fare lo stesso con le gocce di cioccolata, alzò il viso verso il castano e rise quando lo trovò teso e quasi impaurito.
Quando la lingua di Zayn iniziò a rimuovere piccole porzioni di panna e cioccolata Louis si ritrovò a sobbalzare, nessuno lo aveva mai fatto, nessuno aveva mai capito che quello fosse il suo punto debole e, soprattutto, nessuno era mai riuscito a fargli provare delle sensazioni simili semplicemente con un gesto così semplice. Lanciò un gridolino quando sentì la lingua di Zayn all'interno del suo ombelico ed aprendo gli occhi vide quelli dell'altro divertiti e soddisfatti, il moro continuò con quei movimenti per un po' -con le mani suoi suoi fianchi e le ginocchia puntate sul divano- e non appena smise Louis quasi maledisse quel contatto perché ne desiderò ancora.
«Se Harry avesse fatto così me lo sarei scopato seduta stante!» asserì Louis, sentendo un brivido attraversargli la schiena, era terribilmente eccitato.
Zayn rise e si mise a sedere per poi continuare a gustarsi la cioccolata rimasta nella ciotola.
«Sarebbe stato lui a scopare te, al massimo » ribatté. «Hai la faccia da passivo.» continuò.
Il castano si mise nuovamente a sedere per poi avvicinarsi al moro e poggiare il viso sulla sua spalla.
«E tu sei attivo immagino, no?» domandò con un tono che riuscì a far rabbrividire anche il moro.
«Mi stai provocando Louis, lo sai?» gli chiese Zayn.
Louis si avvicinò al suo orecchio e lo morse, leccandolo appena.
«E' questo il mio obiettivo.» sussurrò.
Zayn si voltò verso di lui e rimase ad osservarlo per parecchi minuti, con le labbra schiuse ed il respiro calmo, per poi mordersi il labbro inferiore.
«E' rimasta un po' di cioccolata?» domandò Louis ed il moro rise.
Diede un'occhiata alla ciotola per poi annuire.
«Ce n'è abbastanza per giocare un altro po'.» rispose.
Louis lo spinse sul divano e si mise nuovamente a cavalcioni su di lui.
«E allora giochiamo!» ribatté.
A Zayn non era mai piaciuta tanto la panna come in quel momento.



Note dell'autrice.

I'm back!
L'idea di questo capitolo non so neanche come mi sia venuta, so soltanto che non appena ho sentito le parole "panna montata" ho pensato a loro due ed ho deciso di inserire la mia idea malsana in questa raccolta. Anche qui c'è un riferimento al Larry anche se molto accennato, Louis era solito mangiare la panna con il suo migliore amico -era una sorta di cosa tra loro due- e si ritrova a volerlo fare con Zayn perché in realtà è come se gli mancassero quei piccoli momenti con Harry ma alla fine tutto gli sfugge di mano e beh..avete visto com'è andata a finire. Tutto gioca sulla tensione sessuale che c'è fra quei due, ho voluto dimostrare che qualsiasi cosa che possa apparire normale agli altri per loro può diventare un pretesto per fare decisamente altro.
Ho parlato abbastanza, vi lascio e vado a studiare.
Alla prossima! :3
MG.

 

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Capitolo 8
*** Jealous. ***


Jealous.


Louis adorava Harry, era il suo migliore amico e se avesse potuto avrebbe passato ogni minuto della sua vita con lui ma in quel periodo quel ragazzo sembrava quasi dargli fastidio. Da quando era andato a vivere con Zayn il suo rapporto con il moro era parecchio cambiato, erano sempre stati amici abbastanza intimi ma da due mesi a quella parte Louis si sentiva legato al moro da un qualcosa di diverso; aveva iniziato a sentire il bisogno di averlo accanto, di toccarlo, di parlargli ma soprattutto provava una sorta di strano sentimento che lo portava ad infastidirsi ogni qual volta Zayn era in compagnia di qualcuno che non era lui.
«Loueh!»
La voce di Zayn lo distrasse dai suoi pensieri così Louis si alzò dal divano e si recò in cucina.
«Sì?» domandò.
«Io vado a cena con Harry, vieni?» gli chiese il moro, addentando un biscotto portatogli da Niall qualche giorno prima.
Louis scosse la testa e si avvicinò lui per poi togliergli il biscotto dalle mani e mangiarlo.
«No, non mi va.» rispose, ridacchiando quando il moro gli lanciò un'occhiataccia.
Avevano una regola: nessuno toglie a Zayn Malik il suo cibo, ma Louis la infrangeva spesso.
«Dove andate?» domandò ancora il castano, poggiandosi alla cucina.
Zayn alzò le spalle per poi prendere un altro biscotto.
«Non lo so.» rispose. «Farà tutto Hazza.» continuò.
Louis annuì.
«E preferisci andare a cena con Harry e fare chissà cosa invece di rimanere a fare compagnia al tuo partner in crime, bravo.» si lamentò, avvicinandosi alla credenza e aprendola. «Mi vuoi proprio bene.» continuò.
E nonostante pronunciasse quelle parole quasi con una punta di divertimento a lui quel fatto dava davvero fastidio, non gli piaceva rimanere da solo in quella casa -non quando Zayn poteva fare a meno di lasciarcelo- e soprattutto detestava vedere Zayn uscire con Harry, quei due sembravano essersi avvicinati troppo in quei mesi: uscivano insieme, si abbracciavano, si scambiavano carinerie e spesso Louis si era sentito tagliato fuori da tutto quello. E nonostante tutti pensassero che quella di Louis fosse gelosia nei confronti del proprio migliore amico non era così, il sentimento che lui provava -non sapeva esattamente cosa fosse- era provocato da Zayn, era il moro che lo indisponeva, era il fatto che questo preferisse Harry a lui e non il contrario.
Zayn si avvicinò a lui e gli cinse la vita con le braccia per poi poggiare il viso sulla sua spalla.
«Lo sai che ti voglio bene, Lou Lou.» sussurrò al suo orecchio, facendolo rabbrividire. «Ma non possiamo comportarci come se fossimo due fidanzatini, no?» gli chiese.
Louis chiuse gli occhi e poggiò il capo sulla spalla dell'altro, mentre le mani di Zayn gli accarezzavano lentamente la pancia.
«Perché no?» domandò.
Il moro rise per poi lasciargli un bacio sulla mandibola.
«Perché non lo siamo?» chiese a sua volta.
Louis mugugnò per poi voltarsi tra le sue braccia e poggiare il viso nell'incavo del collo dell'altro.
«Non è una buona motivazione.» sussurrò sulla sua pelle per poi mordergliela appena.
Zayn sorrise e gli accarezzò i capelli per poi allontanarlo da sé.
«E' una buonissima motivazione.» asserì dando un'occhiata all'orologio. «Ora è meglio che vada a prendere Hazza.» continuò.
Louis mugugnò per poi sbuffare ed andarsi a sedere sul divano.
«Ciao.» disse secco.
Zayn rise e dopo aver indossato il cappotto si avvicinò a lui e gli lasciò un bacio sulle labbra.
«Ti porterò un regalo al mio ritorno.» asserì. «Così potrai toglierti quel broncio dal viso.»
Louis scosse la testa e lasciò che sul suo viso si disegnasse il suo solito broncio, incrociò le braccia al petto e sbuffò.
«Non ti perdonerò.» ribatté. «Mi stai lasciando da solo.» continuò.
Zayn aprì la porta e si voltò verso di lui.
«D'ora in poi alle interviste dirò di non essere single ma di avere un fidanzatino geloso da morire.» disse ridacchiando. «A dopo, Lou Lou.» continuò per poi chiudersi la porta alle spalle.
Louis sbuffò e si sdraiò sul letto per poi portare le braccia sul viso.
Lui non era geloso, lui era solo..Cos'era?
Scosse la testa e sbuffò ancora per poi afferrare due caramelle gommose dal pacchetto poggiato sul tavolino e le mangiò, chiuse gli occhi e si rannicchiò sul divano, non aveva neanche voglia di cucinare ed aveva tanto sonno; sarebbe andato a letto senza cena, non era dell'umore quella sera.
Provava una strana sensazione, era come se avesse voglia di uscire dalla porta di casa sua e prendere Zayn per la giacca per poi trascinarlo a casa e farlo sedere accanto a lui, provava una sensazione che neanche a causa del suo ultimo fidanzato aveva provato; quella non era gelosia, non poteva esserlo. La gelosia portava le persone a desiderare qualcuno per sé, a detestare chiunque toccasse colui di cui si era gelosi; era quello ciò che Louis provava nei confronti di Zayn?
Sbuffò ancora e scacciò via un cuscino, lanciandolo sul pavimento.
«Io non sono geloso!» disse ad alta voce, come per convincersi di quel concetto.
O forse sì..
«Ma se sono geloso è colpa sua!» continuò.
Era colpa di Zayn, era lui che lo portava a provare quelle sensazioni. Quand'erano da soli si comportava come se non esistesse nessuno al di fuori di lui, lo coccolava ed anche fuori lo riempiva di attenzioni, era ovvio che poi Louis si sentisse tagliato fuori quando lo vedeva uscire con altri; il problema era che non era geloso di Liam o di Niall, era felice di vederlo uscire con loro, ma non appena il moro parlava di Harry in lui nasceva una bruttissima sensazione. Erano stati quei video, quei dannatissimi video pubblicati su internet dalle fan, che avevano insinuato in lui quei dubbi. C'era affinità tra Zayn ed Harry, c'era quasi tensione sessuale, erano la coppia perfetta; erano la tentazione fatta a coppia e quel piccolo particolare spaventava Louis. Sapeva che Zayn era gay, l'aveva scoperto a sue spese, ed il pensiero che quello potesse provare qualcosa per Harry provocava in lui inquietudine; conosceva il proprio migliore amico e sapeva benissimo che ad Harry piaceva provare cose nuove quindi non avrebbe mai respinto il moro e se gli fosse piaciuto non avrebbe avuto problemi a ricaderci di nuovo. Quello poteva diventare un circolo vizioso che avrebbe però tenuto fuori proprio lui. Louis non voleva essere tirato fuori, non voleva che Zayn avesse vicino qualcuno che non fosse lui, sì..lui era geloso marcio di Zayn.
Sbuffò ancora e poggiò il cuscino contro il suo viso, doveva dormire per togliere dalla sua mente quei pensieri scomodi.

Si svegliò di soprassalto quando sentì sotto di sé una consistenza troppo morbida per essere il suo divano e quando non venne più pizzicato da quel freddo che gli aveva ghiacciato i piedi, aprì gli occhi e si ritrovò in camera propria -o meglio, quella di Zayn-, sul loro letto e con una coperta a coprirlo; si mise a sedere e vide Zayn uscire dal bagno.
«Ben svegliato!» gli disse quello con un sorriso.
Louis mugugnò e si stropicciò gli occhi per poi lanciarsi di peso sul proprio cuscino.
«Che ore sono?» chiese.
Zayn si sedette sul letto e si infilò sotto le coperte, a poche spanne da lui.
«Le undici.» rispose.
Il castano sgranò gli occhi e si voltò verso di lui.
«Così presto?» domandò. «Che ci fai qua?»
Zayn fece spallucce.
«Mi hai fatto venire i sensi di colpa.» rispose.
«Ma non volevo!» asserì il castano, mettendosi a sedere. «Scusa.» continuò, mordendosi il labbro inferiore.
Non era sua intenzione. Non voleva trascinare Zayn in quello che era un suo problema, nonostante si fosse reso conto di essere geloso non voleva che quel suo atteggiamento condizionasse il moro, non era ancora sicuro di quello che provava quindi non c'era motivo di trascinare qualcun altro nei suoi pensieri malati.
Zayn lo afferrò per un braccio e lo tirò verso il letto, facendolo sdraiare proprio accanto a lui, mettendosi di lato ed osservandolo con un sorriso.
«Non è colpa mia se sei un fidanzatino geloso.» disse.
«Non sono geloso!» trillò Louis, aprendosi in una smorfia.
Il moro ridacchiò.
«Che poi mi chiedo..» disse, distendendosi per poi guardare il soffitto. «..Ho notato che la tua “gelosia” viene fuori soltanto quando c'è Harry, non è che ho sbagliato e sei geloso di lui?» domandò. «Basta dirlo, eh? Posso sempre allontanarmi da lui ma..pensavo che tu ed il Larry non foste molto affini.» concluse divertito.
Louis sbuffò.
«Zayn!» lo ammonì. «Davvero dopo tutto questo tempo mi tiri fuori il Larry?» domandò, mettendosi disteso anche lui e guardando il soffitto.
«Perché no? Tutto mi conduce a questo.» rispose il moro. «Le tue scenate vengono fuori sempre quando ti dico che devo andare da qualche parte con Harry, è ovvio che io mi faccia delle domande.» continuò. «Non che è ha ragione Hazza e sei segretamente innamorato di lui?»
Louis scosse la testa e si voltò dalla parte opposta al moro, allontanandosi da lui e chiudendo gli occhi.
«Vaffanculo, Malik!» disse. «Credevo che tu mi capissi.» continuò.
Lui non era geloso di Harry, lui ed Harry erano come un'anima ed un corpo, lui sarebbe stato felicissimo di vedere il proprio migliore amico fidanzato e felice -che fosse con una ragazza o con un ragazzo non gli importava- e non aveva mai provato alcuna gelosia nei suoi confronti; certo, all'inizio non riusciva a tollerare il fatto che il riccio avesse altri amici all'infuori di lui ma poi c'aveva fatto l'abitudine ed era riuscito a capire che lui ed il suo migliore amico avevano due vite separate. Gli voleva bene, non poteva vivere senza di lui, ma non era geloso di lui.
«Loueh!» si lamentò Zayn.
Si mosse sul letto e si avvicinò a lui per poi tirarselo contro e far combaciare il proprio petto con la sua schiena, gli poggiò le mani sulla pancia ed il viso nell'incavo del collo.
«Sei permaloso.» asserì, lasciandogli un bacio sul collo. «Scherzavo.» continuò.
«Non voglio che si scherzi su queste cose.» ribatté Louis secco, senza aprire gli occhi.
«Scusa.» sussurrò il moro per poi continuare a lasciargli altri baci sul collo, nel tentativo di rilassarlo.
«Me l'hai portato il regalo?» domandò il castano, facendolo ridere.
Zayn si allontanò da lui e Louis lo avvertì alzarsi dal letto, non si mosse e non aprì gli occhi.
«Lou Lou..» lo chiamò il moro.
Il castano aprì gli occhi e si voltò verso di lui, si aprì in un sorriso spontaneo quando vide ciò che il moro teneva tra le mani: era un pacco abbastanza grande che conteneva qualcosa che, Louis intuì, fosse un dolce. Sì mise a sedere e prese tra le mani il pacco per poi poggiarlo sul letto, non appena lo aprì i suoi occhi si illuminarono: all'interno di esso vi era una torta margherita con tanto di zucchero a velo e disegni fatti con la panna.
«Mi perdonerai?» domandò Zayn, mettendosi a sedere.
Louis alzò il viso verso il suo poi scese dal letto e si recò velocemente in cucina, prese un coltello e dei tovaglioli per poi salire nuovamente in camera e sedersi sul letto a gambe incrociate, tagliò la torta in silenzio -sotto lo sguardo attento del moro- poi ne prese una fetta e dopo averla messa su di un tovagliolo la porse a Zayn; il moro sorrise.
«Perdonato?» domandò, assaggiando la torta.
Louis addentò la sua fetta ed annuì.
«Perdonato.» rispose per poi prendere la torta e poggiarla sul comò a pochi passi dal letto.
Zayn si poggiò alla testiera del letto e lo tirò a sé, facendolo posizionare tra le sue gambe, e continuò a mangiare la propria fetta di torta in silenzio.
«Quindi non sei geloso di Hazza?» domandò, incastrando le gambe tra le sue.
Louis scosse la testa, pulendosi le labbra con il tovagliolo e poggiando il capo sul suo petto.
«Sono geloso di te.» rispose, chiudendo gli occhi.
Si sentì stringere e sorrise, le mani di Zayn si posizionarono sui suoi fianchi e lo strinsero a sé.
«Lo sai che sei il mio preferito.» ribatté il moro, lasciandogli un bacio proprio sul lembo di pelle sopra l'orecchio. «La gelosia è inutile.» continuò.
Louis si allontanò da lui e volse il viso verso il suo.
«Non preferirai mai nessuno a me?» domandò con quella voce un po' da bambino che gli veniva fuori in momenti come quello.
«Mai.» rispose il moro sorridendo appena. «Rimarrai sempre il mio preferito.»
Il castano si avvicinò a lui e gli poggiò un bacio sulle labbra.
«Rimarrò comunque geloso.» disse.
«Finirò per farti un regalo alla settimana.» asserì l'altro.
Louis ridacchiò.
«Tanto li condividiamo sempre.» disse.
«Tanto potrai sempre sdebitarti.» sussurrò il moro sulle sua labbra.
«Come?» domandò Louis con un sorriso.
Zayn gli mise una mano sugli occhi e glieli fece chiudere per poi poggiare le labbra sulle sue. Le parole in quel momento finirono, le loro labbra si incontrarono così come le loro lingue, in una danza molto più lenta e calcolata del loro solito; i due si ritrovarono ad allontanarsi perché privi di fiato con un sorriso soddisfatto sul volto e le palpebre calanti a causa del sonno. Zayn si sdraiò sul letto e Louis poggiò il viso sul suo petto per poi chiudere gli occhi ed accoccolarsi contro di lui.
«Dovresti uscire più spesso con Harry, sai?» domandò il castano.
«Mh?»
Il moro mugugnò, confuso da quel suo comportamento.
Louis sorrise.
«Così avrò più regali e più baci.» asserì.
Zayn rise e scosse la testa.
«Sei davvero un fidanzatino geloso.» disse.
«Hai detto che non siamo fidanzati!» puntualizzò il castano, trattenendo a stento uno sbadiglio.
«Ma possiamo sempre comportarci come tali.» ribatté Zayn con un sorriso.
Louis sorrise a sua volta e si strinse ancor di più a lui.
«Mi piace come idea, ci sto.» disse. «Buonanotte Zayn.»
«'Notte Lou, Lou.» asserì il moro chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare tra le braccia di Morfeo.
E nonostante tutto, Louis si rese conto che quelle sue nuove consapevolezze -quel suo essere geloso di colui il quale era uno dei suoi migliori amici- avevano portato soltanto cose belle; era geloso di Zayn, non poteva ormai più negarlo, ma al moro non sembrava poi dispiacere così tanto. La gelosia, si rese conto il castano, più che allontanarli li aveva forse avvicinati ancor di più.



Note dell'autrice.

Buon pomeriggio a tutti, sono tornata. :D
Beh..Diciamo che dopo il trauma causato dalla fine della mia long avevo bisogno di un po' di fluff ed è per questo che ho deciso di inserirlo in questa raccolta anziché scrivere un'altra delle mie solite OS diabetiche che ormai sono monotone e banali, non che questo capitolo sia originale ma..ne avevo bisogno. E' molto semplice come concetto: Louis passa la maggior parte del proprio tempo con Zayn ed inizia a legarsi così tanto a lui da diventarne estremamente geloso, questa sua gelosia viene fuori soprattutto a causa di Harry che (complice la mia mania Zarry) sembra essere molto affine al moro e questo da molto fastidio a Louis. Anche questa volta, come sempre, il suo atteggiamento viene confuso e si crede che sia una gelosia nei confronti dell'amore della sua vita (ironia portami via) Harry ma, come abbiamo visto, non è affatto così. C'è molto fluff, qualche bacio, dei comportamenti ambigui ed un pizzicolo di gelosia; tutto qui.
Spero vi sia piaciuto.
Alla prossima! :D
MG.

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Capitolo 9
*** Motel. ***


Rating: rosso.
 

Motel.



Zayn non amava guidare, preferiva sedersi sul sedile accanto a quello del guidatore con le cuffie alle orecchie e perdersi nei suoi pensieri, ma ogni volta che doveva andare da qualche parte con Louis si ritrovava sempre seduto dall'altra parte, con le mani sul volante e gli occhi fissi sull'asfalto.
«Perché non guidi tu?» domandò lanciando un'occhiata a Louis.
Il castano era mezzo sdraiato sul sedile del passeggero, aveva le braccia poggiate sulla pancia ed i piedi poggiati sul cruscotto, aveva gli occhi socchiusi e canticchiava allegramente una qualche canzone che Zayn probabilmente neanche conosceva.
«Perché mi sento più al sicuro quando guidi tu.» rispose con un mezzo sorriso
Il moro alzò gli occhi al cielo.
«Come se io fossi un pilota..» affermò poco convinto.
Louis sorrise, trattenendo a stento uno sbadiglio, e si stiracchiò intrecciando le braccia dietro il poggiatesta.
«Non ho detto questo.» puntualizzò. «Ma così posso permettermi di distrarmi e so che tu non lo farai neanche se io mi lanciassi giù dall'auto.» continuò. «No, forse in quel caso sì.» si corresse.
Zayn ridacchiò per poi dare un'occhiata allo specchietto e voltare a destra.
«Mi distrarrei anche se tossissi convulsamente.» ribatté.
Louis sorrise e lanciò un'occhiata fuori dal finestrino.
Mancava ancora molto prima di arrivare alla loro meta e lui era già stanco ed annoiato, il paesaggio sembrava sempre lo stesso e quel giorno era come se tutti avessero deciso di percorrere il loro stesso percorso. Sarebbero dovuti andare da Harry, nella sua casa fuori dalla città, gli altri tre erano già lì e li stavano aspettando. Louis in realtà non aveva voglia di andare, quella mattina si era svegliato con un'idea malsana in mente e stava cercando una scusa plausibile per far sì che il suo piano si attuasse, ma Zayn sembrava intenzionato a non fermarsi e a raggiungere i propri amici.
«Zay.
Il moro alzò gli occhi al cielo; sapeva benissimo che il suo nomignolo pronunciato con quel tono non portava mai a nulla di buono.
«Sì?» chiese.
Louis sbadigliò, portandosi una mano alla bocca.
«Non ho voglia di andare dai ragazzi.» rispose, quasi piagnucolando.
Zayn si fermò ad un semaforo e si voltò verso di lui.
«Perché?» domandò.
«Voglio andare in un motel!» affermò.
Il moro sgranò gli occhi e lo guardò sorpreso.
«E perché? Abbiamo una casa calda e comoda.»asserì.
Louis scosse la testa.
«Non ne ho voglia, andiamo in un motel?»
E Zayn sapeva benissimo che quando Louis si metteva qualcosa in testa era davvero difficile dissuaderlo da essa. Il moro non aveva nulla contro l'idea di Louis, in realtà gli erano sempre piaciuti i motel, aveva passato molti fine settimana lì con alcuni dei suoi amici quando voleva scappare dalla fama e dal successo, ma era sicuro che i ragazzi non l'avrebbero presa tanto bene.
«E cosa diciamo ai ragazzi?» chiese, tornando a guardare la strada.
Louis fece spallucce.
«Tu lascia fare a me.» rispose. «Allora?» chiese impaziente, voltandosi verso di lui.
Aveva gli occhi lucenti, gli occhi di chi spera che il suo desiderio venga realizzato, gli occhi un bambino. Zayn non aveva ben capito perché volesse andare in un motel e perché proprio quel giorno ma non era sicuro di potergli resistere, in fondo non era poi una cattiva idea quella di passare una notte in sua compagnia, era chi più di compagnia potesse esserci.
«Fai come vuoi.» sbottò, alla fine.
Louis emise un suono d'approvazione e batté le mani per poi mettersi a saltellare sul proprio sedile.
«Grazie. Grazie. Grazie.» squittì per poi afferrare il cellulare. «Chiamo Harry.»
Zayn annuì e Louis compose il numero del proprio migliore amico.
In realtà non sapeva cosa dire ad Harry, voleva soltanto convincerlo che quella sera non sarebbero arrivati da loro, ma era pur sempre Louis Tomlinson e lui era capace di convincere chiunque; rimase al telefono con il proprio migliore amico per parecchi minuti prima di riuscire a convincerlo. Aveva scelto un alibi perfetta che sembrava aver convinto tutti; salutò Harry e si voltò verso Zayn con un'espressione felice.
«Fatto!» disse.
«Sul serio, Lou?» domandò il moro. «Abbiamo l'auto ferma, il tecnico non potrà arrivare prima di domattina, non vuoi chiamare Paul perché siamo in vacanza e siamo casualmente davanti ad un motel?» continuò. «Credo che Harry ti abbia lasciato andare perché la tua scusa era così pessima che ha immediatamente capito tutto.» concluse alzando gli occhi al cielo.
Louis ridacchiò.
«In effetti sembrava un po' sorpreso ma..non ci pensiamo.» ribatté mettendosi meglio a sedere. «Adesso cerca un bel motel e andiamo, ho fame!» continuò.
Il moro annuì e sembrò quasi destino, quando si voltò vide alla sua destra un piccolo motel dall'aspetto molto modesto, mise la freccia e vi si fermo davanti. Louis scese immediatamente e lo attese a pochi passi dall'auto.
«Andiamo!» lo incitò.
Zayn sbuffò.
«Ma che fretta c'è?» gli chiese.
Louis alzò le spalle e si ancorò al suo braccio per poi tirarlo con sé.
Quando entrarono dentro furono sorpresi dal vedere quanto bello in realtà fosse quel motel: le pareti erano verde chiaro, un verde spento e piacevole alla vista, i mobili erano in legno e le poltroncine erano beige; sembrava quasi di essere a casa. Si avvicinarono alla signora della reception che quando li vide mezzi abbracciati si lasciò andare ad un'espressione sorpresa.
«Buonasera.» disse.
«Salve!» trillò Louis, con troppo entusiasmo forse.
Zayn alzò gli occhi al cielo; possibile che quel ragazzo fosse così infantile a volte?
«Buonasera.» disse pacato. «Ci servirebbe una camera..» continuò.
«Matrimoniale, grazie!» puntualizzò il castano e sia Zayn che la signora lo guardarono storto.
Okay, Zayn era abituato a dormire con Louis ma pensava che rendere la cosa pubblica fosse un po' sconveniente e soprattutto per due come loro che erano abbastanza famosi.
La donna li osservò per qualche attimo, poi annuì e porse loro una chiave, diede loro il numero della stanza e li congedò con un saluto formale. Louis afferrò la chiave e si tirò contro Zayn per poi salire le scale.
Quando misero piede nella camera 82 entrambi sorrisero, era davvero bella ed accogliente, era davvero simile alla reception a parte il grande cassettone per i vestiti, lo specchio, il grande letto e la tv.
Louis si lanciò sull'enorme letto matrimoniale al centro della stanza, emise un mugolio di piacere e chiuse gli occhi, Zayn prese della biancheria pulita e si avviò in bagno per poi uscirne poco dopo con addosso soltanto i boxer ed una maglietta; si gettò sul letto accanto a Louis e chiuse gli occhi.
«Vado a fare la doccia.» disse Louis, chiudendosi poco dopo nel bagno.
Zayn non rispose.
Quel posto gli piaceva ed anche tanto. Non era squallido come tanti altri motel, non puzzava e soprattutto vi era uno strano ma piacevole silenzio che non avrebbero sicuramente trovato in casa con i ragazzi, per una volta Louis aveva avuto un'idea geniale e per niente pericolosa.
Chiuse gli occhi e sospirò, tutto quel silenzio gli aveva messo sonno. Sobbalzò quando sentì un peso poggiarsi sulla sua schiena e sbuffò appena.
«Louis.» disse semplicemente.
Sentì l'altro ridacchiare e poggiargli le mani sulle spalle per poi iniziare a muoverle lentamente.
«Sei teso.» constatò Louis
Zayn mugugnò, chiudendo gli occhi e rilassandosi contro il cuscino.
«Per questo siamo andati in vacanza, no?» gli chiese.
«Giusto.» rispose il castano.
Rimasero in quella posizione per parecchio tempo, Zayn rilassato contro i cuscini e Louis a cavalcioni sulla sua schiena e con le mani che gli massaggiavano le spalle; la situazione degenerò, o almeno questo pensò il moro, quando le labbra di Louis si poggiarono sul suo collo ed iniziarono a lasciare umidi baci su di esso.
«Louis.» sussurrò Zayn.
«Shh.» gli sussurrò l'altro all'orecchio, mentre le mani scendevano sulla sua schiena.
A Zayn non dispiaceva avere Louis così vicino a sé, c'era ormai abituato, ma c'era qualcosa in quella situazione che rendeva il tutto fin troppo eccitante ed il moro sapeva che se avessero iniziato non si sarebbero sicuramente più potuti fermare.
«Louis.» sussurrò ancora.
Il castano gli lasciò un morso sulla clavicola e si avvicinò a lui.
«Mh?»
«Avevi programmato tutto fin dall'inizio?» domandò.
Louis rise, strusciandosi quasi inconsapevolmente su di lui.
«Tu sei così privo di iniziativa.» disse con ironia.
Non ebbe il tempo di elaborare cosa fosse successo, si ritrovò il viso di Zayn a pochi centimetri di distanza -quello si era voltato sotto di lui e l'aveva afferrato per le braccia per poi tirarlo vicino a sé- e vide uno strano luccichio all'interno dei suoi occhi.
«Non provocarmi Lou, te lo dico sempre.» sussurrò il moro, stringendogli i polsi.
Louis sorrise, scendendo con le gambe sul suo bacino e facendo appena un po' di pressione, vide l'altro trattenere il respiro e si avvicinò ancor di più alle sue labbra.
«Non ti eccita nemmeno un po' la cosa?» domandò.
Zayn non ebbe il tempo di rispondere perché si ritrovò le labbra dell'altro sulle sue e la sua lingua all'interno della propria bocca, fu un bacio lento ma irruento, un bacio di chi sa benissimo cosa vuole.
Le loro mani si intrecciarono e Louis lasciò che si congiungessero al di sopra del cuscino su cui era poggiato il moro, si staccarono soltanto per riprendere fiato per poi tornare a divorarsi la bocca, il castano iniziò a muoversi sul corpo del moro -lentamente ma quasi con ritmo-, premendo appena verso il basso.
Le magliette di entrambi raggiunsero presto il pavimento, le labbra di Louis lambirono ancora il corpo del moro e le mani di quest'ultimo si andarono ad ancorare sul sedere dell'altro che si lasciò sfuggire un ansito, Zayn ridacchiò e se lo tirò contro per poi sospirare.
Era una sensazione paradisiaca, i loro corpi sembravano combaciare alla perfezione ed emanavano un innato calore.
«Il mio desiderio si avvererà?» sussurro Louis, con voce roca.
Zayn sorrise e si portò sul corpo del castano, sovrastandolo e posizionandosi tra le sue gambe; sentiva i boxer ormai troppo stretti e sentiva anche maledettamente caldo, erano arrivati al punto di non ritorno, non si sarebbero più potuti fermare.
«Ogni suo desiderio è un ordine.» sussurrò con voce strascicata, provocando all'altro un brivido.
«Ah, smettila di essere così Zayn.» sussurrò Louis, circondandogli il bacino con le gambe e tirandoselo contro.
Zayn si appropriò nuovamente delle sue labbra e gli tolse velocemente i boxer per poi fare lo stesso con i suoi, si posizionò su di lui e fu scosso da un tremito quando la sua erezione entrò in contatto con quella dell'altro.
«Muoviti, ah!» ansimò il castano, spingendosi contro di lui.
Zayn scivolò sul suo corpo lentamente, portandogli le mani sopra la testa e mordendogli il collo con forza, mentre l'altro si limitava ad ansimare a bocca socchiusa e a contorcersi sotto di lui; aveva aspettato quel momento da così tanto tempo, immaginandoselo in così tanti modi diversi, che quasi stentava a credere che quello non fosse un altro dei suoi tanti sogni.
Il moro scivolò su di lui ancora, passando a leccargli la pelle sensibile al di sopra della clavicola, sfilò le mani dalle sue e gli aprì le gambe per poi posizionarsi tra di esse.
«Non posso fermarmi più Lou.» asserì a denti stretti, lottando con tutte le proprie forze per non entrare immediatamente dentro di lui.
Louis si inarcò appena, sentendo i sensi affievolirsi in risposta a quel tono così roco, e sorrise.
«Tu non sai da quanto tempo aspetto questo momento.» ribatté.
Zayn non disse nulla, gli lasciò un morso sulla guancia e gli allargò le natiche per poi inserire un dito al suo interno, Louis gemette e portò indietro la testa, un secondo dito arrivò poco dopo e quando il moro iniziò a muoverle in modo circolare il castano iniziò ad essere scosso da fremiti e ad ansimare velocemente; il dolore causato da quell'intrusione iniziò a svanire per lasciare spazio ad un piacere che aumentava ogni secondo di più . Si spinse contro di lui e gli passò le braccia attorno al collo per poi avvicinarsi al suo viso.
«Zayn..» sussurrò. «..Ti prego.»
Zayn gli catturò le labbra con le sue, mordendogli il labbro inferiore, e sfilò le dita dal suo corpo -facendolo mugugnare-, lo spinse contro il materasso e lo sovrastò ancora per poi sorridere.
«Il cacciatore è diventato la preda?» domandò con ironia.
Louis aprì gli occhi e gli graffiò le braccia per poi sorridere a sua volta.
«Sei sempre stato tu il cacciatore.» rispose.
Il moro scosse la testa e gli prese le gambe per poi posizionarsele sulle spalle, tirò un sospiro ed entrò dentro di lui con lentezza, sentendo i suoi muscoli contrarsi contro di sé e vedendolo digrignare i denti.
«Lou..» lo chiamò.
L'altro mosse appena la testa, serrando gli occhi.
«Guardami.» disse e l'altro aprì gli occhi, sorrise e l'altro fece lo stesso.
Entrò completamente in lui e si mosse appena per poi roteare il bacino, lasciandogli qualche minuto per abituarsi; Louis tirò un sospiro e gli infilò le dita tra i capelli per poi tirarselo più vicino. Il moro aumentò la velocità, iniziando a spingere con più forza, stringendogli le cosce con le braccia e portando la testa all'indietro, senza mai distogliere gli occhi da quelli dell'altro. Un urlo di Louis lo fece sorridere.
«Di nuovo!» squittì Louis e Zayn lo fece ancora.
Il moro si spinse più a fondo, aumentando la velocità ed affondando le unghie sulla pelle dell'altro, ansimando a bocca aperta mentre Louis sotto di lui gemeva e si contorceva senza controllo. Il castano venne poco dopo, tremando appena e lanciando un gemito gutturale, per poi affondare la testa sul cuscino; il moro spinse ancora, lasciandogli le cosce e poggiandosi completamente su di lui per poi riversarsi al suo interno, mordendogli il fianco con forza e lasciandosi andare su di lui.
La stanza venne inondata dal silenzio, soltanto i respiri affannati dei due ragazzi rompevano quell'atmosfera calma. Zayn si spostò di fianco a Louis e si coprì con il lenzuolo per poi chiudere gli occhi, il castano si avvicinò a lui e poggiò il viso contro il suo braccio.
«Soddisfatto?» domandò Zayn, con un sorriso.
Louis si lasciò andare ad un lamento.
«Che domanda è? Sei squallido!» disse.
Zayn rise e si sistemò meglio sul cuscino.
«Devo sapere se ho soddisfatto al meglio il tuo desiderio.»
«Non potevi meglio di così.» sussurrò il castano.
«Vedremo la prossima volta.» ribatté il moro.
Louis aprì gli occhi e lo osservò sorpreso.
«La prossima volta?» domandò.
Zayn aprì gli occhi a sua volta e lo avvolse con il suo sguardo.
«La prossima volta.» ripeté.
«Amici con benefici?» chiese Louis.
«Amici con parecchi benefici.» ripose Zayn, sbadigliando.
Louis sorrise e gli circondò la vita con un braccio.
«Buonanotte Zayn.»
«'Notte Lou.»
Non era stata una cattiva idea quella di lasciare da soli i ragazzi per recarsi in quel motel sconosciuto, entrambi in effetti credevano che fosse stata la scelta giusta. Ed avevano anche dimenticato di cenare, quella sera.



Note dell'autrice.

Hi guys, I'm back!
E' tardi, lo so, e domani dovrei andare all'università ma dovevo aggiornare.
Quest'idea m'è balenata in mente durante il mio viaggio in macchina verso Pesaro -ormai lo sanno tutti, sono andata a vedere i Muse, sì-; quando l'ho immaginato questo capitolo era molto bello e mi piaceva anche parecchio ma adesso che l'ho scritto lo trovo un po' debole, mi piace ma c'è qualcosa che manca (come in tutti i miei capitoli, o quasi, tra l'altro -.-). Spero comunque che vi piaccia e di non avervi deluso. Non so più che dire, ho sonno e credo che sia ora di smettere di scrivere.
See you.
MG.

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Capitolo 10
*** Motel (Behind the scenes). ***


Motel (Behind the scenes).



Larry. Larry. Larry.
Era tutto Larry ormai. Non c’era elemento nella vita di Louis che non lo ricollegasse al Larry, quella vita stava iniziando a diventare insopportabile, perfino lui aveva iniziato a dubitare di se stesso.
Sì, perfino Louis Tomlinson aveva iniziato a pensare che forse qualcosa per il suo migliore amico provava. Non erano dubbi reali, dubbi nati a causa di qualche sua sensazione o pensiero, quei dubbi glieli avevano creati le fan; ogni singolo video Larry era passato al suo setaccio, ogni singola teoria, informazione o notizia lui l’aveva appresa e –eliminando le teorie inverosimili- aveva iniziato a pensare che forse un minimo di verità in tutto quello c’era.
Era assurdo, più ci pensava e più credeva fosse assurdo ma non riusciva a smettere di pensarci.
Possibile che lui fosse innamorato del suo migliore amico? Di suo fratello?
Abbassò lo schermo del pc portatile e sbuffò per poi sprofondare sulla poltrona di camera sua.
Era solo in casa, Zayn sembrava essersi volatilizzato chissà dove e degli altri non aveva alcuna notizia, ed in fondo quella solitudine non gli dispiaceva affatto. Aveva bisogno di pensare, di riflettere e di capire cosa gli stesse succedendo; doveva fare chiarezza nella sua vita e di certo non poteva farlo con i suoi amici tra i piedi. Harry si sarebbe infuriato, Liam si sarebbe preoccupato, Zayn gli avrebbe intimato di smetterla e forse soltanto Niall avrebbe provato a farlo ragionare.
Neanche lui però sapeva quale fosse il lato della ragione in quel momento.
Ragione era pensare che Harry era il suo migliore amico e che quindi non poteva provare nulla per lui? O ragione era pensare che il suo essere gay lo stavo portando ad innamorarsi del suo migliore amico?
Non lo sapeva.
Si alzò di scatto, si avvicinò alla parete attrezzata e prese uno dei tanti album fotografici che si trovavano sopra di essa, si sedette di nuovo ed iniziò a sfogliarlo con calma.
Era l’album più recente che avessero, infatti vi erano moltissime foto in cui Zayn aveva il ciuffo biondo e Liam era rasato. Le foto erano di vario tipo e nessuna era mai uguale alle altre, Louis si ritrovò a ridacchiare e a sorridere ripensando a tutti i momenti passati con quei quattro ragazzi che erano diventati parte integrante della sua vita. Si soffermò su di una foto e sorrise, quella foto raffigurava lui ed Harry, i due ragazzi erano abbracciati e sorridevano felici. Louis la osservò a lungo, si soffermò sui loro corpi vicini e sulle loro mani intrecciate, osservò i loro occhi ed il loro sorriso; si soffermò a guardare Harry ed i suoi ricci perfetti, i suoi occhi languidi, la sua pelle candida, le sue spalle larghe e le sue mani troppo grandi.
Sorrise, adorava quel ragazzo ma non provava niente.
Quando ami qualcuno, o provi qualcosa di forte per lui, non dovresti avvertire qualcosa?
Louis non credeva nelle farfalle nello stomaco ma credeva ai brividi sulla schiena, al respiro affannoso, al cuore accelerato e agli occhi lucidi; credeva che bisognava provare qualcosa di fisico per qualcuno per rendersi conto che c’era anche qualcosa di astratto, di sentimentale, e lui non provava nulla per Harry che non andasse oltre il mero affetto. Lo adorava, avrebbe dato la sua vita per lui e gli avrebbe affidato la sua ad occhi chiusi ma i suoi occhi non suscitavano alcuna reazione in lui, era come se osservasse un fratello minore di cui esser fiero e non l’amore della sua vita.
No, decisamente, lui non era innamorato di Harry.
Tornò a sfogliare l’album e si perse nei ricordi per poi soffermarsi improvvisamente su di una foto che suscitò in lui qualcosa. Sentì il cuore perdere un battito e sorrise istintivamente per poi chiudere gli occhi e darsi dell’idiota; possibile che una semplice foto gli facesse quell’effetto? Sì, le sue teorie sembravano avere un riscontro nella realtà.
Quella foto raffigurava lui, seduto su di una sedia, ad un’intervista mentre guardava sorridente alla sua sinistra e veniva ricambiato con lo stesso sguardo da uno dei suoi migliori amici, da Zayn. Ed osservò anche quelle due figure, i loro sguardi incastrati gli uni negli altri, le loro labbra distese in un sorriso ed i loro corpi che si sfioravano appena; si sentì strano perché fu attraversato da un brivido nel momento in cui provò a tornare a quel momento, ricordò lo sguardo del moro su di sé  e fu costretto a scuotere la testa convulsamente per togliersi quel ricordo dalla mente.
Zayn gli faceva un brutto effetto, decisamente.
Sfiorò la foto con le dita più volte, chiudendo gli occhi ed avvertendo quasi il profumo di Zayn attorno a sé e scosse la testa, forse avrebbe dovuto preoccuparsi d’altro e non di Harry.
Si mise in piedi e ripose l’album fotografico per poi prendere le scale e recarsi in camera del moro. Quando entrò dentro fu subito investito dall’odore suo e quello del moro insieme, sorrise e si avvicinò al centro di essa per poi perdersi nell’osservare il letto fatto quasi a regola d’arte. Erano due ragazzi, uno dei quali –lui- a volte era parecchio disordinato, ma la loro camera sembrava essere eccessivamente ordinata, così ordinata che poteva essere scambiata per quella di una ragazza.
Si sedette sul letto e si lasciò andare con la schiena su di esso per poi vagare tra i propri pensieri.
Larry. Larry. Larry.
Le teorie delle fan gli vorticavano nella testa.
“Si amano, si vede da come si guardano.”
“Louis è gay, lo si vede dai suoi movimenti, ed è geloso di Harry.”
“Harry e Louis stanno insieme ma fingono di essere soltanto amici perché costretti dal managment.”
Erano troppe le teorie che girovagavano per internet, era quasi come se il mondo si fosse fermato per qualche giorno e si fosse concentrato soltanto su di lui e sul suo migliore amico per poi sfornare le più svariate teorie e diffonderle negli angoli più remoti di sé. Se quelle teorie fossero rimaste fini a se stesse e se tutto fosse rimasto a livello bromance lui avrebbe anche accettato tutto e con Harry si sarebbe fatto due risate ma nel momento in cui il Larry era diventato una sorte di romance ossessivo lui non era riuscito più a tollerarlo ed era per quel motivo che spesso e volentieri si ritrovava a pensarci su e a farsi del male nel tentativo di capire perché la gente non volesse vedere ciò che realmente c’era dentro di lui.
Era gay sì, ma non era innamorato di Harry.
«Loueh?»
La voce di Zayn gli arrivò quasi ovattata alle orecchie, sobbalzò e si mise nuovamente a sedere.
«Sono in camera!» rispose alzando di qualche tono la voce.
Il moro non gli rispose ma poco dopo apparve sulla soglia della porta, ancora con il cappotto, i guanti ed il cappello addosso.
«Sei in pausa di riflessione?» domandò, sedendosi accanto a lui.
Louis annuì e ridacchiò.
«Stavo semplicemente pensando.» rispose.
Zayn annuì.
«A cosa?» gli chiese, mostrandosi più curioso del solito.
Era risaputo che Zayn non era un tipo curioso, di solito era Louis a fare domande e non lui.
«Da quando mi chiedi queste cose?» domandò il castano a sua volta, voltandosi verso di lui.
Zayn sorrise si sdraiò sul letto.
«Il Louis normale mi avrebbe risposto e basta.» rispose. «Che ti succede?» domandò.
Louis si sdraiò accanto a lui e si mise poggiato su un lato per poi togliergli il capello ed iniziare a giocarci con molto interesse.
«Niente.» rispose. «Stavo solo riflettendo.» continuò.
Zayn lo osservò con una smorfia per poi scompigliargli i capelli.
«Louis!» lo ammonì. «E’ da un paio di giorni che ti vedo strano.» asserì, scendendo a sfiorargli la fronte.
Louis rimase immobile e chiuse gli occhi, godendosi il tocco delicato delle dita del moro che prima si dedicarono al suo naso e alle sue labbra e poi scesero sul suo collo e sul suo petto.
«Mh.» mugugnò il castano, sospirando. «Lo sai che penso sempre troppo.» asserì.
«Lo so.» ribatté Zayn con pacatezza. «Ma di solito non ti estranei così tanto.» continuò.
Louis aprì gli occhi e passò le proprie dita sul petto di Zayn per poi giocare con un bottone del suo cappotto.
«Ti è mai capitato di provare qualcosa per qualcuno ma non sapere cosa?» domandò.
Zayn si aprì in un mezzo sorriso.
«Sì.» rispose.
«E come hai fatto a capire cos’era?» domandò ancora Louis.
«Non l’ho ancora fatto.»
Louis sgranò gli occhi, sorpreso.
«Ti sta accadendo adesso?» chiese.
Zayn annuì.
«Proprio adesso, sì.» rispose.
«E con chi? Cosa non mi hai detto? Perché?»
Il lato curioso di Louis prevalse e Zayn si ritrovò sovrastato da quella raffica di domande, ridacchiò e si mise a sedere per poi voltarsi verso di lui.
«Se non te l’ho detto ci sarà un motivo, no?» domandò.
Louis sobbalzò ed avvertì un pizzicorio all’altezza della bocca dello stomaco.
Cos’era quello? Fastidio?
«Vuoi tenerlo nascosto a me?» chiese con un pizzico di delusione.
Lui voleva sapere.
O meglio, c’era un lato di lui che fremeva per avere quell’informazione, c’era un lato di lui che voleva che Zayn gli confessasse quel suo qualcosa e soprattutto chi fosse quella persona per la quale provava quel sentimento. Ma c’era un lato di lui –controverso ed incomprensibile- che aveva paura di sapere, che era quasi infastidito da quella rivelazione, che avrebbe preferito non venire a conoscenza di quell’informazione.
«Sì, Lou. A te.» rispose il moro con un sorriso per poi mettersi in piedi.
«Oh.»
Un verso deluso fuoriuscì dalle labbra del castano che annuì ed abbassò lo sguardo per poi arrendersi all’evidenza: Zayn non voleva parlargli di quella parte della sua vita privata.
«Oh, andiamo. Adesso mi metterai il broncio?» gli chiese.
Louis scosse la testa ma non rispose, avvertiva un magone alla gola che gli impediva di parlare.
Zayn gli si avvicinò e gli alzò il viso con le dita per poi incastrare gli occhi dentro ai suoi.
«Non puoi sapere tutto Lou.» sussurrò, a pochi centimetri dal suo viso. «Ma ti voglio bene lo stesso.» continuò. «Anche se non ti dico alcune cose.» concluse.
Louis sorrise impercettibilmente.
«Va bene.» ribatté. «E’ tutto okay.»
Zayn gli soffiò sul viso e lo vide fare una smorfia, trattenne una risata e si avvicinò ancora di più a lui per poi lasciargli un bacio soffice sulle labbra ed allontanarsi qualche attimo dopo.
«I love you Lou, you know?» gli sussurrò.
«I love you too.» ribatté il castano per poi sospirare e lasciarsi andare sul letto quando il moro scese in salotto.
Battiti accelerati, respiro affannato e brividi che attraversano la schiena; c’era decisamente qualcosa che non andava. Era stato Zayn a provocare in lui quelle sensazioni, era bastata la vicinanza del moro per farlo andare in iperventilazione come una ragazzina; possibile che lui si stesse preoccupando così tanto per il suo rapporto con Harry da non accorgersi che il suo corpo sembrava reagire più ai gesti di Zayn che non a quelli del suo migliore amico?
Doveva capire, aveva bisogno di capire.
«Loueh!»
La voce di Zayn lo distrasse ancora dai suoi pensieri.
Il castano si mise in piedi e si avvicinò alle scale.
«Dimmi!» disse.
«Harry ci ha invitato nella sua casa fuori città, con gli altri ovviamente.» asserì il moro. «Andiamo?» domandò.
Louis annuì, più a se stesso che a Zayn.
«Sì.» rispose. «Certo.» continuò.
Quella era un’ottima occasione per scoprire qualcosa di più su se stesso e su Zayn, avrebbero passato qualche ora in macchina da soli e poi chi lo diceva che alla fine sarebbero andati a destinazione? Quella che sembrava un semplice gita con gli amici poteva trasformarsi nel piano meglio organizzato della sua vita; sarebbe riuscito a raggiungere il suo obiettivo?
 


Note dell'autrice.

Buongiorno a tutti voi! (?)
Sì, sono ancora sveglia e non dovrei e sì, sono riuscita a pubblicare tre volte in una sola serata ed è abbastanza inquietante come cosa.
Sarò breve ma spero di chiarirvi le idee.
Lo scorso capitolo -non so se qualcuno di voi l'ha notato- non aveva alcun accetto al Larry ma era completamente dedicato al rapporto tra Zayn e Louis beh..non è stata una mia distrazione. L'idea era infatti quella di creare due capitoli, il dopo -il momento del fatto in sé- ed il prima che riguarda una riflessione di Louis sul Larry ed il suo rendersi conto pian piano che il suo concentrarsi eccessivamente su quella bromance o su quel romance -scegliete voi- gli impedisce di allargare i suoi orizzonti e di vedere al di là del suo naso.
Non so se abbia senso, spero di sì sinceramente, ma avevo concepito così fin dall'inizio questi capitoli e spero vi siano piaciuti.
Credo di star iniziando a prenderci gusto, non faccio altro che creare capitoli collegati e non so neanche più se chiamarla raccolta questo ma..boh, sì, forse lo è ancora.
Adesso vi lascio e magari vado a letto che è abbastanza tardi (o presto, fate voi).
Spero di non avervi deluso.
Alla prossima.
MG.

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Capitolo 11
*** Nightmares and storms. ***


Nightmares and storms.



Se c’era una cosa che Louis detestava era rimanere a casa da solo, se fuori pioveva a dirotto e vi erano i tuoni il suo odio si moltiplicava. Non era un codardo, non era neanche un bambino, ma l’atmosfera che portavano i temporali l’aveva sempre messo a disagio; Harry lo sapeva, era il suo migliore amico, mentre agli altri aveva sempre cercato di nascondere quella sua piccola paura. Lui era conosciuto per essere quello temerario e spericolato, quello che non si tirava mai indietro ogni volta che vi era una sfida, quello che avrebbe accettato di fare qualsiasi cosa; come poteva ammettere di avere paura di un po’ di pioggia e della solitudine? Era fuori discussione.
Si aggirava per casa con sguardo circospetto, coperto soltanto da un paio di boxer e da una delle enormi felpe che aveva rubato a Liam quando erano in tour, cercando qualcosa che lo distraesse. Non riusciva a far nulla. Aveva provato a sedersi sul divano e guardare la tv ma ogni qual volta un tuono lo sorprendeva si ritrovava a perdere il filo di qualsiasi cosa stesse guardando così aveva rinunciato; aveva provato ad ascoltare un po’ di musica ma il non sapere cosa accadesse, a causa del volume della musica troppo alto, lo inquietava ed aveva rinunciato anche a quello; aveva anche provato a dormire ma, no, non ci sarebbe mai riuscito. Così, alla fine, aveva fatto la cosa più sensata che potesse fare: si era seduto sul divano, aveva aperto un pacco di caramelle gommose, ed aveva preso il cellulare; aprì la cartella dei messaggi e ne compose uno, velocemente, quasi in ansia.
 
A: Zayn.
Sei ancora vivo?
 
Poggiò il cellulare sul divano ed attese, abbandonandosi contro di esso e chiudendo gli occhi.
Il rumore della pioggia continuava a fare da sottofondo, i tuoni lo facevano sobbalzare di tanto in tanto, ed il suo respiro sembrava essersi quasi appesantito. Si sentiva come in un film horror, sentiva il battito del proprio cuore sempre più accelerato ed avvertiva una sorta di presenza indefinita muoversi nel buio ed osservarlo; si sentiva il protagonista di uno di quegli incubi che faceva da bambino, era tutto così inquietante..
Si alzò in piedi di scatto, quando la stanza venne illuminata da un fulmine, e corse a chiudere le tende per poi salire al piano di sopra e rifugiarsi in camera. Accese la lampada posta sul comodino e tolse le scarpe per poi sedersi sul letto, poggiando la schiene alla testiera, e coprendosi con il plaid che lui e Zayn utilizzavano sempre ogni volta che volevano guardare un film di pomeriggio.
Osservò il cellulare per la decima volta e sbuffò, Zayn sembrava essersi volatilizzato ed il pensiero che il moro fosse chissà dove con il suo migliore amico senza curarsi minimamente di lui lo infastidiva parecchio, sapeva benissimo che Liam e Zayn erano migliori amici e che dovevano vedersi almeno una volta a settimana –se non di più- durante le vacanze ma non condivideva il fatto che avessero scelto una giornata come quella per farlo; dove sarebbero potuti andare poi? Di certo con quel tempaccio non potevano andare al parco e neanche a casa di Liam perché era troppo lontana dalla loro e non avrebbero mai fatto in tempo a tornare per cena.
Perché Zayn voleva tornare per cena, vero?
Un dubbio si insinuò nella mente di Louis ed il castano si ritrovò a sgranare gli occhi.
Zayn non gli aveva detto quando sarebbe tornato e nemmeno se sarebbe tornato, soltanto in quel momento quello divenne per lui un grosso problema, e se il moro non fosse tornato? L’idea di passare la notte in quella casa, da solo e con quel tempaccio, lo inquietava soprattutto perché non aveva alcuna possibilità di chiamare Harry o Niall perché entrambi erano tornati dalle rispettive famiglie e non potevano di certo perdere tempo prezioso per soddisfare i suoi capricci infantili.
Prese nuovamente il cellulare tra le mani e aprì la cartella dei messaggi, poi la richiuse e lanciò il cellulare ai piedi del letto; non poteva mandare un altro messaggio a Zayn, non poteva assillarlo, doveva lasciargli i suoi spazi e soprattutto non doveva tediarlo finché lì andava tutto bene.
Strinse il plaid tra le dita e si coprì fin sotto il mento, accese la tv e mise il volume al minimo –in modo tale da sentire ogni singolo rumore- per poi perdersi ad osservare uno dei tanti film che passavano in quel periodo; c’era “Mamma ho perso l’aereo” e nonostante sapesse le battute a memoria era comunque lieto di poter guardare qualcosa che lo mettesse di buon umore anche se, doveva ammetterlo, l’idea che potesse ritrovarsi nella situazione di quel ragazzino gli metteva paura e quel tempaccio di certo non lo aiutava.
Quasi a metà film i suoi sensi si intorpidirono ed un’improvvisa stanchezza –dovuta forse all’ansia- lo assalì, poggiò il viso sulle ginocchia e provò a tenere gli occhi aperti ma fallì miseramente, abbandonandosi alle braccia di Morfeo e crollando in un sonno profondo.
 
Era buio.
Era così maledettamente buio che Louis non riusciva a vedere neanche il proprio naso.
Correva. Non sapeva perché ma stava correndo a perdifiato, gli facevano male le gambe ed aveva il fiatone, sentiva il cuore battere fortissimo e la testa pulsare terribilmente; l’ansia pervadeva le sue membra ed il suo stomaco sembrava contorcersi su se stesso senza tregua.
Stava cercando qualcosa, qualcosa che non trovava e che sembrava avesse perso, o meglio, stava cercando un qualcuno che sembrava essersi allontanato da lui.
«Zayn…» sussurrò a mezza voce, guardandosi attorno.
Non riusciva a vedere nulla, il buio lo circondava ed aveva anche iniziato a piovere.
In pochi attimi i suoi vestiti si inzupparono, i capelli fradici si incollarono alla sua fronte, e gli occhi stentarono a rimanere aperti a causa delle gocce di pioggia che si erano poggiate sulle sue ciglia; si sentiva terribilmente pesante, come se la forza di gravità avesse deciso di schiacciarlo improvvisamente. Le gambe facevano sempre più male e la gola aveva iniziato a seccarsi, lui continuava a correre perché non poteva mollare, lui doveva trovarlo.
Sentiva una voce, era un lieve sussurro, nella sua testa che gli intimava di correre via da lì, di abbandonare il buio e di rifugiarsi tra le braccia di Harry; era il riccio la sua àncora di salvezza –diceva quella voce-, era Harry l’unico degno del suo amore.
No, si diceva invece Louis, era Zayn l’unica persona di cui aveva bisogno in quel momento.
«Zayn…» disse ancora, a voce più alta.
Ancora una volta nessuna risposta.
Si passò una mano sulla fronte e portò i capelli all’indietro per poi stropicciarsi gli occhi e tirare un sospiro, si fermò un attimo e poggiò le mani sulle ginocchia, doveva fare mente locale.
Dov’era? Perché era lì? E soprattutto, dov’era finito Zayn?
Non ricordava nulla, non ricordava cosa avesse fatto, dove fosse stato e perché il moro fosse scappato da lui, ricordava soltanto che sentiva il bisogno di trovarlo e di averlo accanto a sé.
Scosse la testa e riprese a correre, respirando a bocca schiusa e chiudendo gli occhi di tanto in tanto. Quel posto sembrava non aver mai fine, era come girare in tondo, come camminare lungo un labirinto buio e senza fine; aveva paura, paura di non riuscire a trovare l’uscita, paura di rimanere lì.
Ad un tratto avvertì una folata di vento, leggera e quasi impercettibile, e si voltò ma sembrava non esserci nessuno. Di nuovo una folata di vento, nuovamente dietro di lui, ma non appena si voltò alcuna presenza apparì di fronte a lui; cosa stava succedendo? Un’altra folata di vento lo colse nuovamente di sorpresa ma questa volta sentì qualcosa, come un sospiro, un sospiro così pesante che non poteva di certo appartenere a qualcuno come lui.
Rabbrividì, trattenne il respiro e cominciò nuovamente a correre.
Correva, correva a perdifiato, quella presenza era ancora lì e sembrava lo stesse inseguendo. Lui correva e quella presenza correva dietro di lui, sospirava sempre più forte e si faceva spazio nel buio, cercava di prenderlo e portarlo via con sé…chissà dove poi.
«Zayn…» disse ancora Louis, quasi urlando.
Non ce la faceva più, le sue gambe stavano per cedere, la pioggia cadeva copiosa su di lui e sembrava trafiggere il suo corpo come fosse una lama tagliente e fredda; aveva voglia di correre veloce ma sembrava come se ogni suo movimento fosse sempre più lento, come se il suo corpo iniziasse a rifiutarsi di andare avanti, sentiva quella presenza sempre più vicina e non poteva fare nulla per mandarla via.
Fece ancora uno sforzo, portando il corpo in avanti ed aiutandosi con le mani, ma ad un tratto il suo corpo si fermò. Rimase immobile in mezzo al nulla, la pioggia continuava a cadere trafiggendolo e sembrava quasi scavare a fondo nella sua carne, cercò di muoversi ma l’unica cosa che compì un movimento fu il suo sguardo che si spostò da una parte all’altra brancolando comunque nel buio. Venne afferrato da qualcosa, un qualcosa che non seppe definire, sembrava una mano ma poteva anche essere il nulla, e trattenne il respiro; venne spinto all’indietro con una forza inaudita e si ritrovò ad essere trascinato via, velocemente, senza avere alcuna possibilità di muoversi.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare a quella presa, arrendendosi, sussurrò un’ultima parola prima di lasciarsi cadere nell’oblio.
Zayn.
 
 
«Louis! Louis! Louis!»
Zayn stava strattonando Louis da ben dieci minuti ma quello sembrava non volersi risvegliare, sembrava fosse crollato in una trance temporanea, facendolo preoccupare terribilmente. Era rannicchiato in posizione fetale e stava tremando, gocce di sudore impregnavano la sua fronte e le sue labbra sembravano non avere tregua, continuavano a pronunciare il nome del moro quasi come fosse una cantilena…una supplica.
Il moro gli passò un mano sulla fronte, scostandogli i capelli da essa, e vi lasciò un bacio per poi sedersi accanto a lui ed accarezzargli il braccio scoperto.
«Lou…» sussurrò. «…Ti prego, svegliati.» continuò.
Era preoccupato, terribilmente preoccupato.
Sentiva l’ansia circolare nel suo corpo e la paura impossessarsi di esso.
Era tornato da poco, lui e Liam avevano passato un intero pomeriggio a chiacchierare davanti ad una cioccolata calda, avevano deciso di ritornare alle rispettive abitazioni proprio prima dell’ora di cena perché il tempo sembrava non voler migliorare e nessuno dei due aveva intenzione di ritrovarsi a guidare al buio e al di sotto di un temporale. Si era divertito, aveva passato una delle solite adorabili giornate con il suo migliore amico, ma era felice di esser tornato a casa perché gli era mancata l’esuberanza di un Louis sempre eclettico ed esagerato.
Si era un po’ preoccupato, doveva ammetterlo, quando il castano non aveva risposto al suo messaggio e lo era ancora di più in quel momento, mentre cercava di scuoterlo invano dal suo sonno irrequieto.
Quale assurdo sogno riusciva a tenerlo così eccessivamente distaccato dalla realtà?
Louis si mosse appena, stringendo i bordi del plaid tra le dita, e si aprì in una smorfia.
No, Zayn non poteva davvero vederlo in quel modo.
Il moro si sporse verso di lui e gli sfiorò nuovamente la fronte per poi avvicinarsi al suo orecchio e reggergli quasi il gioco; Louis lo aveva chiamato, no? Lui doveva rispondere.
«Sono qua, Louis.» sussurrò, continuando a sfiorargli il viso con le dita.
Louis si irrigidì e parlò ancora, sussurrando il suo nome e muovendo le gambe.
Si stava svegliando, aveva sentito la voce di Zayn, sapeva che era lì con lui.
Doveva svegliarsi.
«Andiamo Lou Lou, non farmi preoccupare.» disse il moro.
Improvvisamente Louis spalancò gli occhi e Zayn fu investito da quel terrore che albergava in essi.
«Louis?» lo chiamò.
Il castano lo osservò per qualche attimo, spaventato ed immobile, poi si gettò fra le sue braccia ed affondò il viso nell’incavo del suo collo; stava ancora tremando ed il suo respiro era affannato ma finalmente aveva trovato Zayn e poteva ritenersi soddisfatto.
Quel sogno era stato così reale che credeva di non poterne più uscire, non appena aveva sentito la voce del moro si era quasi ridestato ed aveva ricordato di star sognando, era fuggito via grazie a lui e l’unica cosa che voleva fare in quel momento era lasciarsi cullare dalle sue braccia e farsi rassicurare; si sentiva un bambino, un bimbo indifeso ed impaurito.
Zayn lo strinse a sé e lo cullò appena.
«Brutto sogno?» gli chiese.
«Sì.» rispose il castano, stringendosi di più a lui.
«Cos’hai sognato?» domandò ancora il moro.
«Era buio, pioveva, correvo a perdifiato e…tu non c’eri.» sussurrò, sentendosi un idiota.
Era uno stupido sogno, soltanto uno stupido sogno, e lui si stava comportando come un poppante.
Zayn accennò un sorriso ed aumentò la stretta sul suo corpo.
«Sono qui, Lou.» gli disse. «Adesso sono qui.» continuò.
Louis tirò un sospiro e sorrise appena, grato che il moro fosse tornato da lui.
«Zayn?» lo chiamò. «E’ possibile che io abbia un bisogno così irrazionale di te?» chiese, dando voce a quei dubbi che vagavano per la sua mente da settimane.
Il moro si allontanò appena da lui, continuando a stringergli il corpo con le proprie braccia, per guardarlo negli occhi.
«Forse sei irrazionalmente innamorato di me.» rispose, con un sorriso.
Il castano sobbalzò e sorrise appena.
«Credo che sia proprio così.» asserì, avvicinandosi al viso dell’altro. «Per te è un problema?» gli chiese, consapevole di essere ormai uscito allo scoperto e di non avere più via di scampo.
Zayn scosse la testa.
Lo sapeva, l’aveva sempre saputo, aveva sempre letto negli occhi di Louis un sentimento forte che si distingueva nettamente dall’amicizia ma aveva preferito tacere; amava il rapporto che si era instaurato tra di loro, non avrebbe voluto cambiarlo per alcun motivo al mondo…fino a quando, almeno, non avesse voluto farlo il castano.
«Tutti si innamorano di me.» rispose. «C’ho fatto l’abitudine.» continuò, parlando quasi sulle labbra dell’altro.
«E tu?» chiese Louis, incastrando le proprie iridi alle sue, stringendogli la maglietta con le dita.
«Io mi innamoro solo di qualcuno.» rispose il moro, accarezzandogli la schiena con le dita.
«E sei innamorato adesso?» domandò Louis, curioso.
«Sì.» rispose il moro, facendosi improvvisamente serio.
Il castano sobbalzò ma non perse il suo coraggio.
Quella domanda gli bazzicava nella mente da settimane, Zayn non gli parlava mai dei suoi sentimenti e della sua vita sentimentale, era un qualcosa che voleva sapere; le sue sensazioni, i suoi sentimenti, gli intimavano di porre quella domanda al moro per fare chiarezza…per mettersi l’anima in pace.
«E di chi?» chiese, con il respiro quasi mozzato e l’attesa nello sguardo.
«Di te.» sussurrò Zayn in risposta.
Non gli diede la possibilità di replicare perché poggiò la labbra sulle sue, troncando ogni possibile discussione, desiderando soltanto perdersi tra le sue labbra e dimenticarsi di tutto. Perché era proprio così che accadeva quando si ritrovava con Louis, tutto perdeva significato e l’unica cosa che aveva importanza era Louis e tutto ciò che riguardava i suoi desideri e i suoi sentimenti; cos’era quello se non amore?
Ciò che si scatenò all’interno del corpo di Louis fu quasi come una tempesta, come quella tempesta che aveva scatenato tutto, come quella tempesta che l’aveva impaurito e l’aveva portato ad avere gli incubi, una tempesta come quella ma forse anche un po’ diversa. Un turbine di emozioni si fece spazio in lui, sentì il proprio corpo andare a fuoco e la mente spegnersi definitivamente, da quel momento avvertì soltanto Zayn: le sue labbra, le sue mani, il suo respiro, la sua pelle.
Tutto era diventato Zayn e non c’era niente di meglio al mondo.
«E con il Larry Stylinson come la mettiamo?» chiese ad un tratto Zayn, allontanandosi dalle labbra di Louis per qualche attimo.
Il castano si aprì in una smorfia e sbuffò.
«Oh, ti prego Zayn. Lo sai…» asserì. «…I don’t love Larry Stylinson!» continuò.
Zayn rise e si avvicinò a lui per poi poggiare nuovamente le labbra sulle sue.



Note dell'autrice.

Eccomi qua, a pubblicare alle 4.20 del mattino l'ultimo capitolo di quella che non saprei più se definire Raccolta o Fanfiction.
Siamo arrivati alla fine e qui, ringraziando il cielo, abbiamo il tanto agognato Happy Ending.
E' amore, anche se si sapeva già, ma è un amore dichiarato e adesso ha tutto un po' più senso.
Non so che dirvi, in realtà, posso soltanto dirvi che questo capitolo m'ha dato del filo da torcere e che alla fine si è quasi creato da solo. Mi piace, devo ammetterlo, e lo trovo azzeccato come finale quindi per una volta posso ritenermi soddisfatta del mio lavoro. Abbiamo temporali, buio, incubi e amore: il connubio perfetto, almeno per me.
Questo è il mio ultimo "angolo autrice", mi fa un po' strano e so già benissimo che mi mancherà tantissimo scervellarmi per cercare un'idea che si adatti a questa Raccolta, ma tutto ha una fine no? Spero che anche voi mancherà un po' questa Raccolta, mi dimostrerebbe che anche voi -un po' come me- vi siete affezionati a quest'accozzaglia di parole messe qui a caso o quasi.
Vi ringrazio tutti, uno per uno, perché il sostegno che mi mostrate è sempre eccessivo e perché mi rendete le giornate migliori con le vostre parole.
Spero di non avervi deluso e spero siate almeno un po' soddisfatti di questo finale.
A presto, come sapete ci vorrà ben altro per tenermi lontana da qui.
Grazie di tutto.
MG.

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