A boy like you.

di ShimizuBookman_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Exorcista..watashi? ***
Capitolo 2: *** Quell' exorcista, agli inizi. ***
Capitolo 3: *** Quell'exorcista, i primi sentimenti. ***
Capitolo 4: *** Quell' Exorcista, la prima missione. ***
Capitolo 5: *** Quell'exorcista, l'amore. ***



Capitolo 1
*** Exorcista..watashi? ***


'Nee San?'

'Amane?'

- Sono le tre del mattino. Hai idea di quanta sonno io abbia?
La piccola bambina scosse la ragazza dormiente sul letto di piume soffici, disturbando il suo sonno tranquillo. 
- Mamma sembra strana, continua a bere in cucina, ho paura che mi picchi. 
-Vieni qui.
Non era la prima volta che la loro madre, dopo la morte del loro padre, riversava la sua delusione e sconforto della perdita del marito sull'alcool. Non era la prima volta che minacciava di picchiarle, se solo si fossero offerte di aiutarla. Ormai era diventata una donna con una mente instabile ed azioni altrettanto confuse, passava il mattino a cercare lavoro, ma veniva subito licenziata il giorno dopo, prima ancora di ricevere la busta paga. Vivevano in una casetta che un tempo poteva apparire modesta e di buona famiglia, ma che dopo
quel fatto triste era stata lasciata marcire, ed ora gli assi della cucina scricchiolavano sotto i piedi di Yushina.
- Mamma? Perchè sei in piedi a quest'ora?
- Tappati la bocca, Yashina. Faccio quello che voglio.
E gettò la bottiglia che andò in pezzi sul pavimento, vuota. 
- Calmati mamma, pensa a riposare..
Yashina osservò l'ombra della madre, no, qualcos'altro, mutare sotto la luce lunare.
- Dormire, dici?
Si girò, allargando un sorriso tetro e incrinando il capo di lato, posò entrambe le mani ai lati della bocca e spaccò la mascella, aprendosi in due. Da essa uscì uno spirito, seppur con difficoltà definirlo così, gorgogliante dal suo corpo insanguinato. Sfondò il tetto e uscì da esso, guardandola dall'alto.
- Ma-mamma?
Sgranò gli occhi e guardò quella creatura che creava delle sfumature sul cielo terso della notte, indietreggiando ed afferrando la Katana che le era stata regalata per il suo sedicesimo compleanno, argentata e nera. Aveva un speciale legame con quell'arma, quasi fosse fusa con le sue mani. Non permetteva a nessuno di toccarla.
- Nee san? Che succe-
Proprio in quel momento Amane corse in cucina e si fermò sulla soglia, lanciando un urlo che spezzò il silenzio del boschetto.
- Amane, ferma!
Il demone si girò verso di lei e puntò una serie di armi contro di lei, illuminandole.
- NO!
Si buttò sulla sorellina mentre alcune assi del soffitto cedettero e le colpirono la schiena, strappandole la maglietta. Aveva ancora in pugno la katana, solo che ora, stava brillando e ad essa era collegata un'altra più grande, con una catena. 
Yashina osservò stranita quell'arma prima di lanciarsi all'inseguimento di quello che era stata, forse, la loro madre fino ad allora.
Amane la seguì, correndo per il boschetto, fino ad arrivare ad una radura, dove ce n'erano molti altri.
- Cosa.. sono?
Per poco non le cadette l'arma dalle mani, la tenne stretta dall'impugnatura e osservò i demoni avvicinarsi a loro due. 
Chiuse gli occhi, aspettando l'attacco con quelle armi che non sembravano di questo mondo, ed era quasi pronta a pararlo, quando un ragazzo le si parò davanti, incrociando la spada, no, un'arma collegata al suo braccio, con quella dell'Akuma.
- Stai bene?
Le domandò, facendolo esplodere per poi dirigersi verso gli altri, affettandoli tutti in breve tempo.
- S-sugoi.. è così forte..
Si avvicinò nuovamente a lei e le porse la mano destra, facendola alzare in piedi. Non si era nemmeno accorta di essere caduta in ginocchio, a coprire la sua sorellina. 
- Io sono Allen, Allen Walker. 
- Y-yashina, Yashina Hatsugai.
- Piacere mio Yashi, ma quella è.. innocence?
- Innocence?
- Non la conosci? La tua anima, la tua forza forgiata in quest'arma, per combattere gli akuma..
- Io.. ho solo difeso mia sorella da quei mostri e si è trasformata da sola..
- Muta con il cambiamento di chi la possiede. In pratica, lo stato d'animo. 
Notò che quella che sembrava la sua arma attaccata al braccio era davvero, il suo braccio. Una specie di guanto, con delle lunghe lame a coltello. Indossava un uniforme che riconobbe come quella di Exorcista e un mantello bianco con una maschera bianca sulla schiena.
- Oh, ma perchè?
- La tua innocence è compatibile con te, in poche parole, sei compatibile con quest'arma. Sei destinata a diventare un exorcista.
- Exorcista? watashi wa? 
- Certo.. e poi penseremmo tutto a noi. 
- E la mia sorellina?
- Crescerà con la squadra ad oriente, vedremo se anche lei ha dell'innocence. 
- Ma.. potrò davvero diventare un exorcista, Walker kun?
- Ti prego, chiamami Allen kun. 
Le porse la mano che prese e se la caricò sulle spalle.
- Ho visto che sei ferita sulla schiena, ci penso io.
- Ma non preoccuparti! 
- Sei leggera. Sicura di avere qualcosa qua sotto?
Le sorrise, causandole un rossore imminente, nascose le guance nel pelo del suo mantello, sorridendogli.
- Grazie, Allen Kun.
Le sorrise e continuò a camminare verso il quartier generale degli Exorcisti.
- Chissà come saranno contenti Lavi kun e gli altri, di avere un'altra amica.
E rivolse un'occhiata felice alla ragazza che dormiva pacificamente sulle sue spalle.

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Capitolo 2
*** Quell' exorcista, agli inizi. ***


Dopo alcune ore di dormita, Yashina si svegliò svogliata, emettendo un piccolo sbadiglio che fece avvertire Allen del suo risveglio.
- Oh? Ti sei svegliata.. bene, siamo arrivati. 
Davanti a lei si erergeva un palazzo completamente nero dalle molteplici finestre, e per arrivarci, un sentierino in mezzo al bosco che stavano attraversando in quel momento.
- Siamo arrivati alla Dark Religious.
- Dark..religious?
- Yashina, tu come sapevi che esistono gli exorcisti? 
- Beh, mio padre era uno di loro. E' morto combattendo con un akuma e da allora nostra..beh, quella che era la madre mia e di Amane cominciò a buttarsi sull'alcool, ci picchiava e ci minacciava di aver mandato nostro padre a morire. In verità non è andata così. Lui è stato richiamato dalla vostra..organizzazione per una missione importante, e noi abbiamo cercato di fermarlo. Quello che non capisco è perchè da lei sia uscito quel mostro..
- Quelli sono akuma. Mostri nati dalla disperazione delle persone, creati dal Conte del Millennio.
- Il Conte.. del Millennio?
- E' un essere spregevole che si reca dalle persone quando sono più disperate per la perdita delle persone care, con promesse di farle tornare in vita. Quando esse accettano, in verità la persona risorta uccide quella che l'ha richiamata e si insinua nel suo corpo. Vostra madre era morta già da tempo.
- Come.. è morta da tempo..
Una breve lacrima le scorse lungo la guancia, che si affrettò ad asciugare con la manica della felpa.
- Yashina, tu sei nata e sei qui con quell'innocence per diventare Exorcista. Per continuare il lavoro che tuo padre ha portato a termine fino alla fine.
Girò il viso verso di lei, tenendola stretta per le gambe e osservando la bambina che camminava poco dietro di loro. 
- Stai bene, Amane?
- Certo, nee san. 
Girò nuovamente il viso verso di Allen e appoggiò il mento nell'incavo della sua spalla, inspirando il suo profumo.
Sapeva di fresco, di buono. Di ghiaccio mescolato agl'aghi dei pini.
Con questi pensieri osservò la torre essere sempre più vicina, mentre l'entrata con una grande maschera compariva difronte a loro.
- Apriteci, sono tornato con due nuove reclute.
Improvvisamente, la grande porta cominciò, no, non era possibile, a muoversi. La testa si chinò verso di lei e la scrutò.
- Verifica della presenza di sangue di akuma in corso..
e scorse i suoi occhi sul suo corpo, mentre Yushina cominciava a diventare sempre più nervosa all'idea di varcare quelle porte. 
Poi fece la stessa cosa alla sua sorella e annuì.
- Potete entrare.
- Perchè quando ero io non mi hai fatto entrare subito, eh stupida porta?!?! 
Ridacchiò, guardare Allen imprecare contro la porta e superarla, porgendole la mano.
- Non aver paura.
Varcando quella porta, a Yashi sembrò di aver completamente abbandonato il mondo là fuori, si sentì come leggera e riappacificata con se stessa, che per poco non inciampò nel mantello di Allen, se non fosse che lui la stava reggendo per il fianco.
- Dobbiamo andare subito da Komui.
- Komui?
- Il direttore generale delle operazioni, Hevlaska deve capire se in te è possibile un collegamento con quell' Innocence.
- Va bene allora, portami da lui.
Di diressero in un lungo corridoio che conduceva ad una serie di molteplici camere, tutte identiche. 
Arrivarono ad una massiccia porta in legno che Allen aprì senza fatica, riversandosi in uno studio.. completamente disordinato.
Carte erano ammucchiate a terra, e c'era uno strato così spesso che formava un soffice tappeto che affondava ad ogni passo.
- Oh Allen Kun! 
Ad accoglierli ci fù un ragazzo modestamente alto, capelli viola e occhiali, un berretto bianco e una divisa bianca intonata a tutto.
Stava bevendo caffè da una tazzina rosa con un coniglietto che faceva la linguaccia, e smistava le cartacce sparse per la scrivania. 
Tutto intorno allo studio c'erano ripiani di libri, che, notò Yashina leggendo il titolo del primo della fila, parlavano di esorcismi e di demoni.
- Sono tornato, Komui san.. ho portato con me due ragazzine trovate per strada. Stavano cercando di combattere degli Akuma, quando le ho trovate. 
La madre di queste ragazze è diventata un'akuma e presumo loro l'abbiano uccisa. Yashina e Amane.
Con un lieve tocco se la mise difronte, in modo che komui potesse osservarla.
- Ha l'innocence.
Come se un granchio avesse pizzicato il fondoschiena di quel direttore, si risvegliò e corse a stringerle la mano, sorridendole.
- Lo deciderà Hevlaska se è compatibile.. 
- A me pare di si. La sua innocence si manifesta sottoforma di due katane collegate fra loro con una catena.
- e che mi dici della piccola?
- Beh, lei non ha manifestato forme di Innocence. Penso sia giusto mandarla al distretto orientale, così potranno informarsi meglio..
- Non è una cattiva idea.. ma loro sono disposte a separarsi? Ci vorranno dei mesi..
Yashina guardò Amane e si inginocchiò alla sua altezza, tirandole indietro una ciocca di capelli.
- Ascoltami, Amane. Voglio che ora vada con un signore che ti diranno, capiranno se in te c'è dell'inno..cence?
Alzò il viso per ricevere il consenso di Allen a quella parola.
- In te. 
- Va bene, nee san. se lo dici tu..
- E' quello che voglio per entrambe. Papà sarebbe stato fiero di noi, ora.
L'abbracciò, lasciando che un segretario la prendesse per la mano e la conducesse in un'altra stanza.
- Andiamo da Hevlaska.
E fù condotta in un ascensore, se così si poteva chiamare una piattaforma che non aveva nè mordi nè soffitto, che si muoveva lungo il palazzo. Arrivata ad un piano si guardò attorno, spaesata.
Un piccolo bagliore di luce che cominciò ad estendersi davanti ai propri occhi richiamò la sua attenzione, mentre la striscia di luce cominciò a raccogliersi e formò una cosa che sembrava una salamandra, questa la sua interpretazione, fatta solo di quella sostanza. Incolore.
- Hevlaska, abbiamo bisogno di sapere se questa ragazza può essere compatibile.. e quanto.
All'improvviso, l'enorme figura si chinò verso di lei e alzò una mano per afferrarla, facendole lanciare un grido.
- Lasciami! cosa stai facendo!
- Sta tranquilla, Yashina!
Le urlò Allen dal basso, mentre Hevlaska la scrutò, stringendo appena la presa.
- La sua sincronizzazione con l'innocence è del 70%.
- Magnifico!
Venne posata quasi subito, e dovette tenersi ad Allen per non cadere da quell'esperienza.
- Ti sentirai un pò stanca, vieni.
La condusse verso una delle tante stanze del palazzo, incrociando vari Exorcisti.
- Oiii, Allen kun!
Corse verso di lui un ragazzo buffo, estremamente più alto di lei, magro, e con una chioma rossiccia che cadeva dal bordo della bandana verde che reggeva in fronte. Una benda sull'occhio destro dall'aria misteriosa, e un visto occhio dall'iride verde accesa scrutava entrambi, con un sorriso stampato sul viso.
Yashina si sentì improvvisamente al sicuro e accaldata da quel sorriso, che non potè far ammeno di arrossire.
Indossava l'uniforme nera in pelle degli Exorcisti, e legato alla cintura c'era un minuscolo martellino. 
Curioso, davvero curioso.
- Allen kun?
- Oh, lavi san! Ti presento la nuova exorcista, Yashina.
Venne scrutata, dopo molte volte in quel giorno, da quell'occhio, allegro, finchè non lo vide pietrificarsi.
- S-strike!
Aveva appena detto "Strike!" con l'occhio a cuoricino? Doveva essere la sua impressione.
- Lo sapevo.
Sospirò Allen, portandosi una mano sugl'occhi in tono disperato.
- Sei proprio il mio tipo!
Disse, prendendole la mano e fissandola da vicino.
- E-eeeh?!
Il rossore andò ad ampliarsi sulle sue guance, socchiudendo gli occhi, impotente difronte a quel ragazzino così curioso.
- Permettimi di presentarmi ufficialmente, sono Lavi. Sono un Bookman.
- Bookman?
- Te lo spiegherà più tardi, ora devi andare a riposare e indossare la nuova uniforme!
- V-va bene Allen! 
Entrò nella porta di legno verde e si guardò attorno. Era una cameretta piccola, con un letto singolo,una scrivania e un armadio. Ma infondo, andava bene così.
- Sai, Yashina.. questo è un ottimo posto da chiamare casa.


// OMG troppo lungo. D: Troppo lungo persino per me. Beh, ho cercato di mettere più dettagli, come mi diceva una ragazza nei commenti, e spero piaccia così xD


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Capitolo 3
*** Quell'exorcista, i primi sentimenti. ***


'Corpi insanguinati stesi a terra. L'odore della morte che si avvicinava, i suoi amici stesi ai suoi piedi. Un coltello nelle sue mani. 
Lanciò un urlo ma nessuno riuscì a sentirla. Le pareti sembravano soffocarla.'


Si alzò a sedere di colpo dal letto, passandosi gli indici sulle pieghe della fronte accaldata, scosse nervosamente la testa e si guardò attorno. Era ancora nella sua camera della Dark Religious. Tutto in impeccabile e perfetto ordine; com'era stato predisposto la sera prima. La sua uniforme era ancora sulla poltroncina e la spilla degli exorcisti era luminosa, con i primi segni dell'alba.
Scostò le pesanti coperte e indossò lentamente la sua divisa, constatando che era morbida e aderiva perfettamente alle sue curve, trovò piacevoli persino i guanti neri.
Uscì e andò svogliatamente a fare colazione con una piccola pastina e della cioccolata, mentre Lavi catturava la sua attenzione con un braccio e le faceva segno di andare a sedersi accanto a loro. Si sedette accanto a lui e le concese un sorriso aperto e solare che le fece comparire la solita striatura di rossore sulle gote. Cominciò a trangugiare la colazione quando si rese conto che Allen stava litigando con un ragazzo dai capelli blu raccolti in una coda, con una katana legata sul fianco. 
- Stupido pidocchio, come ti permetti?
- Neh neh Kanda. Non dovresti comportarti così.. Coraggio, facciamo conversazione!
- Scordatelo!
- Susu, Yu.
Mormorò Lavi, girandosi dalla loro parte.
- Ti ho detto mille volte di non chiamarmi Yu! Stupido coniglio!
- perchè devono sempre litigare..
Ricominciò a mangiare, fissando la sua attenzione sulla brioche che Yashina stava mangiucchiando, con occhi stanchi. 
Lo notò, e gliela avvicinò alle labbra.
- Oh? Che gentile che sei.. Allen mi ha parlato molto di te, oggi. 
Addentò un pezzo della sua colazione e masticò lentamente, leccandosi le labbra coperte di marmellata; La ragazza si fissò solo un istante su quelle 
morbide labbra prima di finire la cioccolata ed alzarsi con il vassoio.
- Ehi, dove vai Yashi? 
- Torno in camera, perchè?
- Non ti va di fare un giro con me.. con noi, nel quartier generale? Ancora non conosci bene Kanda, Lenalee e gli altri..
- Mi piacerebbe davvero molto!
- Allora andiamo! 
Disse con entusiasmo, tirandola sù per la mano.
- Lavi kun? dove vai?
Il volto di una ragazza che fino ad allora non aveva riconosciuto si alzò verso di loro, osservandoli. Portava dei capelli raccolti con due codine,
e avevano una tonalità verde acqua. Doveva ammettere che erano davvero molto belli.
- Vado a portare Yashina in giro a conoscere Crowley, torniamo fra poco.
E la tirò fuori dal salone, tornando improvvisamente nel silenzio del corridoio che conduceva alle porte. 
Camminò accanto a Lavi, che intanto aveva intrecciato le mani dietro la nuca e le stava accanto, sorridendo quando il suo sguardo si scontrava con quello di lei. 
Arrivarono ad una porta e bussò un paio di volte, prima che aprisse un uomo dall'aspetto cadaverico; I suoi lineamenti erano solcati da profonde occhiaie e aveva la carnagione esageratamente pallida, come quella di lei. Un buffo ciuffo bianco divideva la chioma corvina e cadeva disordinato su parte del viso. Quando sorrise, scorse una lunga fila di canini, e rabbrividette.
- Kuro-chan! 
- Oh, lavi.. che c'è? Stavo giusto venendo a fare colazione.. 
Uscì dalla porta e indossò un mantello dell'organizzazione, tenendolo amplio sulle spalle.
'Dunque costui è un esorcista?'
Camminarono a lungo, ed ebbero molto tempo per passeggiare nel cortile della sede. 
- Lei è Yashina, scusami se non te l'ho presentata subito. Da ieri è diventata un exorcista proprio come noi.
Vide un piccolo rossore sopraggiungere alle guance dell'uomo, con un breve inchino.
- Io sono Aleister, Aleister Crowley. 
Strappò una rosa rossa e gliela porse, grattandosi la nuca.
- Questo è una specie di .. ringraziamento, per essere diventata dei nostri.
- Oh.
Prese la rosa e ne catturò il profumo, osservando Lavi con la coda dell'occhio, si era lievemente irrigidito.
- Sarà meglio che torniamo dentro, Crowley deve ancora fare colazione, e comincia a fare freddo..
Ma lui non la stava ascoltando, teneva gli occhi chiusi e li apriva piano, guardando il cielo.
- Verrà neve fra poco. Forse dovresti metterti questa.
E con delicatezza le legò la propria scarpa arancione intorno al collo, sorridendole e, procedendola verso l'entrata con Aleister.
' Quel capo aveva il profumo di lavi, era tutto l'opposto di Allen. Era caldo, accogliente, e penetrava nelle narici. Ma era buonissimo.'
' Perchè sto pensando al profumo di Lavi? perchè tutto ciò mi importa?'
Rientrarono insieme e lasciarono che Kuro-chan si diresse a finire di mangiare con gli altri, mentre Lavi accompagnò Yashina da Komui per la missione del giorno dopo.
- La tua prima missione..
Cominciò Komui.
- Consisterà nell'andare in un villaggio abbandonato e scoprire dov'è l'Innocence. In quel posto tutti temono per una leggenda che narra di un demone che vive in una grotta lì accanto, e dovrete investigare. Andrete tutti, poichè è estremamente pericolosa. Ma Yashina e Lavi si occuperanno della ricerca dell'Innocence.
- Haaai ~
Yashina lanciò un sospiro e abbassò il capo fino agl'occhi nella morbida sciarpa di Lavi, chiudendoli lievemente.
- Senti.. perchè non usciamo? Vorrei che vedessi la neve cadere insieme a me.
- Sarebbe splendido! 
Anche se le costava ammettere che era imbarazzata, lo era parecchio. Lo stare così vicino a lui, le causava le farfalle nello stomaco.
Quando uscirono, già i primi fiocchi candidi stavano cadendo su quel mondo silenzioso.
Corse sotto di essi, sotto il cielo grigio e nuvoloso, afferrandone alcuni con le punte delle dita.
Lo osservò divertita, sedendosi sul praticello che cominciava lentamente ad imbiancarsi, sotto il suo corpo.
Decise anche lei di correre insieme a lui sotto la neve, mentre sentì che la sciarpa le era caduta poco più indietro. Si avvicinò a raccoglierla quando vide che Lavi lo stava già facendo al posto suo.
Di istinto, si piegò e sfiorò la sua mano, mentre entrambi si alzarono con un lato del capo a testa.
Lui tirò il suo lato e lei si fece cadere sul suo petto, appoggiando i pugni chiusi su di esso.
- Lavi..chan?
- Si? Così prenderai freddo, ti dico.
Avvolse nuovamente la sciarpa attorno al suo collo, stringendola e appoggiando il mento sulla sua testa. 
'Eppure le sembrava così vicino che le labbra potevano quasi toccarsi. Sentiva il suo respiro caldo sul proprio viso, ma non era accaduto nulla.'
Osservò il cielo mentre i fiocchi cadevano su di loro sempre più impetuosi, coprendo di bianco il giubbotto in pelle di Lavi.


// Merda, terzo capitolo finito -.-" non ho più ispirazioni D: ZERO. Comunque u_u spero che la narrazione non sia stata troppo veloce, in quel caso mi scuso anche per le descrizioni. Ammetto di averlo scritto dopo aver visto 43914934193 amv su di lui e quindi l'ispirazione arriva u_u



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Capitolo 4
*** Quell' Exorcista, la prima missione. ***


Aveva ancora addosso la sciarpa morbida e arancione di lui, mentre erano tutti schierati davanti a Komui.
Osservò il volto sorridente del supervisore bere il solito caffè dall'odore disgustoso nella tazzina rosa confetto con un coniglietto sorridente. Sicuro un regalo di Lenalee. L'ufficio aveva un profumo diverso dal solito; appiccicoso, caramelloso;
Come se qualche sostanza si fosse andata a depositare sulle cartacce sparse a terra.
Guardando a terra notò una sostanza che evidentemente era la causa di quell'odore sparso nell'aria.
Sembrava quasi cioccolato fuso insieme al caramello.
Il direttore doveva aver mangiato qualche porcheria sperimentata da lui. 
I volumi sulla libreria attorno a loro era sempre in ordine, al contrario dell'ufficio che continuava ad alzarsi sotto il peso delle carte e delle buste non aperte.
- Direttore? non è meglio che faccia ordine qui dentro?
- Ci sono cose più importanti al momento.. recatevi al villaggio di NathanRose, e cercate di trovare quell'Innocence nascosta. State attenti.
Yashina annuì appena, mentre prese il manuale con le indicazioni per arrivarci. 
Lavi sporse la testa verso la cartina e ne afferrò un lato, guardandola insieme a lei.
- Non è molto distante, circa due ore di cammino.
Annuirono insieme e uscirono loro 5; Allen, Lenalee, Lavi, Yashina e Crowley.
L'aria fuori era appena più calda, ma una brezzolina fresca si alzava dal manto bianco sotto i loro piedi. Era fresca.
Yashina dilatò le narici ed aspirò quell'aria pura, camminando accanto a Lavi. 
Aveva il solito comportamento felice e spensierato di sempre, ma era nervoso. Cosa l'aspettava nel villaggio di NathanRose?
Continuarono a camminare a lungo, passando vari paesaggi;
Il bosco venne dimenticato e al suo posto si contrappose la montagna, con una vegetazione rada, scendendo poi lungo la collina; 
poco distante da quella vegetazione, si estendeva un piccolo villaggio le cui mura erano diroccate, e ne rimanevano solo alcuni pezzi al loro posto.
NathanRose. 
Un insegna sbiadita e cigolante gli dava il benvenuto in quella che sembrava una città fantasma;
Quando entrarono non trovarono nessuno ad accoglierli, e alcune finestre delle case si chiusero al loro passaggio, con qualche persone che li guardava attraverso le fessure delle porte, diffidenti.
- Accidenti, non sono molto ospitali, qui.
Commentò Lavi, facendo scricchiolare gli scarponi sul terreno secco e polveroso. 
- Cominciamo subito ad investigare. Lavi, Lenalee andranno da soli. Mentre io, Yashina e Crowley andremo al lato est. 
Disse Allen, prendendola sottobraccio. 
Prima che potesse commentare, si scambiò un breve sguardo con Lavi, e vennero separati mentre andavano a bussare alle porte.
Le uniche persone che risposero ai loro annunci furono una coppia di anziani insieme ad una bambina; Doveva avere sui dieci anni. Teneva stretta a 
sè una bambola di porcellana che un tempo doveva essere davvero graziosa, ma che ora aveva i vestiti strappati e una parte della guancia sinistra era rotta.
- Siamo Exorcisti, siamo venuti qui per investigare sul caso di questa cittadina.. lei ci sa dire qualcosa?
- Beh. l'unica cosa che sappiamo è che ormai i turisti non vengono più qui; Vedete quella foresta in lontananza? Si dice sia maledetta. Si sentono 
strani rumori durante la notte, come se la vegetazione fosse viva. Le persone sono spaventate e se ne vanno. Se ci sono demoni, non lo sappiamo.
Dopo i ringraziamenti Yashina si rivolse ad Allen, con uno sguardo stupito.
- Che sia opera di un Akuma?
- Se fosse così, si troverebbe in quel bosco per trovare dell'Innocence. 
- Dobbiamo dirlo agl'altri. 
- Oh..io ho un certo languorino..
Sentì lo stomaco di Allen borbottare nervosamente, mentre se lo stringeva, imbarazzato.
- Troviamo una locanda aperta e fermiamoci.
Gli sorrise dolcemente, mentre lesse l'insegna con su scritto "RedHorse." e bussò alla pesante porta in legno. Un piccolo spioncino si aprì, e due occhi azzurri si precipitarono ad osservarli.
- Siamo viaggiatori da lontano.. cerchiamo ristoro..
L'uomo diresse lo sguardo verso la spilla da Exorcisti sul petto e aprì varie catenelle dietro di essa, aprendo.
Era un omone alto; Aveva due spalle molto robuste e larghe, capelli finemente raccolti in una coda bionda, e due splendidi occhi azzurri ghiaccio. Aprì un sorriso vago, lasciandoli entrare.
- Gli Exorcisti sono i benvenuti qui. Scusate se non vi potrò dare tanto, ma da quanto i turisti sono diminuiti.. la mia locanda è caduta in rovina.
- Sa per caso il perchè ci siano poche persone qui?
Chiese Allen con un tono apatico, come se non conoscesse già la risposta.
- Ovviamente, i demoni della foresta. Ma siete diretti lì? non vi conviene rischiare..
- Come sospettavo.
Mormorò lei, mentre prendeva posto su un alto tavolo e ordinava varie pietanze al cuoco che le porgeva il menù; 
Allen si sedette con lei ed abbandonò la conversazione con il locandiere per mangiare ciò che gli aveva ordinato. Era tutto decisamente squisito.
Finirono e pagarono, uscendo dalla locanda più energici di prima. 
Dopo qualche metro di strada incontrarono Lavi e Lenalee presi a camminare insieme, diretti verso di loro. Erano entrambi sorridenti ed alzarono
la mano verso di loro.
Chissà per quale motivo, Yashina si infastidì parecchio nel vederli così vicini e felici insieme. Digrignò i denti e spostò lo sguardo altrove quando si unirono a loro.
- Avete trovato qualche informazione, voi?
- Due signori c'hanno riferito delle notizie sul bosco qui accanto. E anche l'uomo della locanda nella quale abbiamo pranzato ha detto lo stesso.
Temo non ci siano altre soluzioni.
- Pensate ad un' akuma?
- E' probabile.
L'attenzione di Lavi si spostò da Allen a Yashina, che stava ancora guardando a terra, con lo sguardo fisso sulle punte delle proprie scarpe.
- Yashi? che hai, non ti senti bene?
Quando alzò una mano per accarezzarle la guancia si scostò dal suo tocco, mordendosi un labbro.
- Sto benissimo, Lavi. Andiamo?
- Direi di si.
Si incamminarono su un sentiero ripido verso un boschetto apparentemente tranquillo, guardandosi attorno.
- Come può esserci un'akuma, qui? non sento presenza di Innocence..
Mormorò Lenalee, affaticata. Dall'ultima battaglia alla quale Yashina non era andata, aveva riportato serie ferite sulle gambe, ed ora faticava a camminare ed usare l'innocence. 
Si appoggiò appena a Lavi, sulla sua spalla.
- Lenalee, che hai? non ti senti bene?
- No, è che.. mi sento solo stanca, tranquillo.
- Aspetta, ti porto in spalla. 
Se la caricò sulle spalle e continuò a tenerla ben stretta sulle gambe.
- Grazie.
' Di nuovo quel comportamento fastidioso. Cos'era quel sentimento che le riempiva il petto d'orgoglio? Gelosia? Invidia delle attenzioni che Lavi provava verso di lei? Avanti Yashi, sono solo amici. 'In cuor suo, sperava che non ci fosse nient'altro che amicizia fra loro.'
Scosse la testa da quei pensieri poco consoni e frivoli, concentrandosi su nient'altro che la missione.
Quando sentì un rumore, la sua attenzione venne attirata sull'albero accanto a loro; I rami cominciavano a muoversi in modo irregolare, l'albero 
si stava storcendo. Le sembrava impossibile che potesse muoversi, e invece eccolo lì. Le radici cominciarono a sradicarsi ed emise un suono acuto.
- Minna! 
Si girarono tutti verso di lei, prima che quell'essere abbattè un tronco a separarli.
- Innocence, attivati!
Apparvero le due katane collegate con la catena centrale, sferrando dei colpi all'albero.
Allen attivò immediatamente la sua Crown Clown, e insieme combatterono insieme contro quell'essere.
- Yashina! Quest'albero è mosso dall'Innocence, dobbiamo aprirlo! Forse si trova al suo interno!
- Ricevuto!
Lo tagliò a metà con un colpo secco, mentre le due rispettive parti si aprirono, rivelando un cristallo verde luminoso.
- Innocence!
- Innocence..?
Allen l'afferrò, tenendola ben salda sulla mano, sorridendole ed alzando il pollice nella sua direzione.
Intanto Lavi e Crowley li stavano osservando felici, ma non si erano mossi per aiutarli.
' Già, a Lavi importa solo della sua Lenalee.'
Un pensiero che la mente di Yashina partorì, forse per la stanchezza di non aver mangiato abbastanza a pranzo.
- Beh, ce l'abbiamo fatta..
Tornarono in fretta all'uscita del bosco, e continuarono dritti per la strada di casa.
Intanto, Lenalee si era addormentata sulle sue spalle.
Quando Yashina si mise accanto ad Allen per chiaccherare, vide Lavi irrigidirsi appena e tenere gli occhi fissi su di lei. Non sapeva se era una minaccia 
o un comportamento di gelosia.
Passarono il bosco che Yashina aveva già percorso varie volte quei giorni, che circondava la Dark Religious. 
Entrarono senza problemi, e Lavi portò Lenalee in camera sua, mentre la ragazza salutò Allen e si ritirò nella propria stanza.
Fissò il soffitto e solo allora ricordò di avere ancora legata sul collo la sua sciarpa arancione, quando sentì bussare alla porta.
Trascinò i piedi, rimanendo con la gonnellina ed andando ad aprire.
Si ritrovò davanti un Lavi sorridente, che si stava grattando la nuca. La bandana era stata rimossa, così come il suo completo da exorcista. 
Indossava una comoda maglietta con scollo a v e dei pantaloncini corti. La scutò, quando un lieve rossore comparve sotto la sua gote. La, perchè l'altra era coperta dalla benda. Chissà cosa nascondeva? 
- Yashina, ti volevo ringraziare per oggi.. se non ti fossi accorta, quell'albero avrebbe ferito me e Lenalee, che eravamo in netto svantaggio.
'Se sei venuto qui per ringraziare di aver protetto una smorfiosa, stupida che è solo un peso, ti sbagli di grosso.'
Pensò, socchiudendo la porta.
- Prego.
- Aspetta, c'è dell'altro..
- Mh? Dimmi, ti ascolto.
- Beh, ecco, io..
Appoggiò un braccio sulla porta, e accostò lelabbra accanto alle sue. Prima si sfiorarono, poi premette con decisione sulle sue, mentre lei rimaneva con gli occhi aperti, sgranati. Poi li ridusse piano, fino a chiuderli completamente.
'Doveva andare proprio così.'
Rispose al bacio e si alzò in punta di piedi, fino a che il contatto venne maggiore. I respiri si spezzarono, mentre lasciarono che le loro lingue giocassero a vicenda, con un piccolo mugolio strozzato.
- O-ora devo proprio andare, scu-scusami per averti disturbato il sonno!
Borbottò Lavi, indietreggiando e correndo verso la propria camera.
Chiuse la porta, e si lasciò andare fino alla base, prendendosi le ginocchia fra le braccia e dondolandosi avanti e indietro.
' Mi aveva.. baciata'?

// Oook, devo dire che ehm -//- scrivere la parte finale mi ha messo un pò di emozione. G-g-già. 
Credo di aver messo tutto il mio cuore in questo cappy, quindi siate clementi -//- *cough* 
Maledetta Lenalee, sempre in mezzo ai piedi..



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Capitolo 5
*** Quell'exorcista, l'amore. ***


' Yashina si alzò svogliatamente quella mattina, con ancora il caldo terpore delle labbra di Lavi sulle sue, in memoria della sera precedente, quando egli era giunto alla sua porta e l'aveva rapita con quel bacio.
si imbacuccò sotto le coperte e se le tirò sopra il viso, lasciando fuori solo gli occhi. Si sentiva le guance avvampare e molto calde, così se le coprì e se le sfiorò con la punta delle dita. Possibile che le causasse tutto questo?
Chiuse gli occhi per un istante prima di rimuoverle ed attuare il programma che faceva tutte le mattine; Ossia, vestirsi e rendersi presentabile.
Uscì con un piccolo sbadiglio e le lacrime agl'occhi per la stanchezza e si andò a scontrarsi contro Komui che correva da un lato all'altro per cercare sua sorella.
- Yashi chan! Sai dov'è andata la piccola Lenalee?
- Non l'ho vista, mi dispiace.
Disse con freddezza, seguendolo lungo il corridoio che portava alla libreria.
C'erano tutti ed erano appiccicati gli uni agl'altri davanti ad una piccola scrivania nella quale Komui smistava velocemente le carte. Non bastava già il suo studio come aula di confusione?
Scorse gli occhi lungo i presenti finchè non raggiunse l'iride verde accesa di Lavi.
Le sorrise timidamente e le porse la mano, che prese senza pensarci troppo sù, e che trovò estremamente calda. La sua pelle era così dannatamente morbida e calda. 
Sorrise a quei pensieri e scosse la testa, mentre osservava Allen che cercava di calmare Komui.
- Dov'è la mia preziosa sorellinaaaa ~
- Non è uscita con il medico? quello sposato? Credevo fosse andato in centro..
- Anche Lenalee è uscita, mi pare.
Disse uno dei presenti.
- Quel pervertito sta uscendo con la mia sorellina?! devo impedirglielo! Komurin, vieni!
e si portò appresso il robottino meccanico che lo raggiunse alla velocità della luce.
- Supervisore, aspetti!
Rimasero loro due a guardarsi attorno, finchè non borbottò qualcosa, grattandosi la nuca.
- Allora, hai dormito bene, Yashi chan?
- Benissimo.. tu invece?
- Si, cof.. benissimo.
' Non ho fatto altro che pensare a te.'
Sembrava quasi quel pensiero comune fosse legato dalle loro menti, in quel momento.
- Approposito di uscire.. che ne dici.. se andiamo alla fiera in un paese qui vicino? 
- Aspetta, a quelle cose non bisognerebbe avere uno yukata? Non me lo sono portata..
- Tranquilla, ho pensato a tutto io.
E sfilò da dietro le spalle uno yukata che all' inizio Yashina non aveva notato, di un acceso color viola con dei fiori di ciliego in tinta. 
Era davvero meraviglioso che glielo avesse dato.
Lo prese ringraziandolo e si diedero appuntamento pochi minuti dopo.
La ragazza si sistemò i capelli davanti allo specchio dell'entrata e se li legò con una coda che raccolse con un bastoncino in legno.
Quando lo vide arrivare rimase colpita; Lui invece indossava uno yukata azzurro acqua e i capelli, normalmente legati e tenuti sù dalla
bandana erano scesi lungo il collo, ma la benda rimaneva sempre lì.
Le sorrise e scorse gli occhi lungo il suo corpo, ammiccando appena compiaciuto.
- Stai benissimo.. sei..davvero carina.
Tossì sull'ultima parola e la prese sottobraccio, uscendo dal portone ed avviandosi in un villaggio appena distante, di nome Rosequeen. 
In effetti, c'era la fiera delle rose, e tutti gli abitanti erano vestiti con degli yukata dai colori sfavillanti.
- Oh! Andiamo a prendere i dango? Muoio di fame!
Lei acconsentì con un piccolo sorriso e lo vide correre alla bancarella e tornare con un bastoncino.
- Facciamo a metà.
Dichiarò gonfiando una guancia e cominciando a mangiare un' estremità.
Lei mangiò all'altra, finchè quasi le labbra si sfiorarono nel gustare l'ultimo pezzettino.
Si tirò indietro con un piccolo rossore e corse da una parte, avendo visto una cosa stupenda; C'era una piccola bandana rossa accesa, che comprò e nascose dietro la schiena.
- Laviii chan, ho un regalo per te!
- Huh? per me?
Gli mostrò la bandana e lui sorrise felice, ma scosse la testa.
- Sai, questa starebbe bene su di te. Ti evidenzia i capelli rossi.
E gliela legò attorno al collo, sfiorando le dita della mano con le sue.
La prese e intrecciò le dita, guardando altrove. 
Dopo alcune ore fecero ritorno al quartiere generale e si salutarono davanti alle porte. Lui strofinò appena una scarpa sul pavimento, guardando altrove e gonfiando la guancia.
- Allora buonanotte, Lavi..
- Po-potrei avere un bacio, prima?
La gonfiò maggiormente, e Yashina scoppiò a ridere, tirandogliela e scoppiandola. Compresse le guance e gli occhi insieme, continuando a ridere.
- sembri un lottatore di sumo, con le guance afflosciate. 
- E-ehi!
Rise anche lui, prima di alzare entrambe le sopracciglia e tirarla a sè con un braccio, incollando le labbra sulle sue. Avvolse il braccio
attorno al suo fianco e la fece alzare verso di sè.
Di sicuro quella era stata la serata più bella di tutta la sua vita.


// Le mie più profonde scuse, questo capitolo non mi piace per niente. E' veloce, troppo. quindi non saprei.  Ma dovevo assolutamente aggiornare ç_ç
GOMENASAI!

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