Cos'è l'Amore?

di Dreamer In Love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***
Capitolo 12: *** 12. ***
Capitolo 13: *** 13. ***
Capitolo 14: *** 14. ***
Capitolo 15: *** 15. ***
Capitolo 16: *** 16. ***
Capitolo 17: *** 17. ***
Capitolo 18: *** 18. ***
Capitolo 19: *** 19. ***
Capitolo 20: *** 20. ***
Capitolo 21: *** Extra ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Fine dormiva tranquilla nel suo lettone. Stava sognando montagne di dolci, al cioccolato, alla crema, alla vaniglia, alla stracciatella … Ok! Basta! Se no mi viene l’acquolina.
Comunque, stava sognando beata quando un uragano entrò in camera sua.
" Fine! Svegliati dormigliona! E’ arrivata una lettera per te !"
Fine da parte sua rispose con un brontolio e si girò dall’altra parte.
"Oh Fine! Che cosa devo fare con te?! Se vuoi la guerra, guerra sarà!", urlò Rein con le fiamme negli occhi.
Tirò le tende in modo da far entrare il sole e spalancò le finestre, tirò le coperte a Fine, la scoprì, le saltò addosso, le urlo nelle orecchie, accese lo stereo a tutto volume, le fece il solletico e un sacco di altre cose sadiche nel tentativo di svegliarla.
Zero totale. La sua adorata sorellina era ancora nel mondo dei sogni e stava lì beata, sdraiata sul letto, con la bava alla bocca invocando montagne di dolci.
Solo in quel momento Rein si accorse di una cosa importante. Sua sorella era terribilmente cresciuta in quegli anni, era diventata bellissima e formosa, anche più di lei.
Con un sorriso malizioso si avvicinò piano, si mise cavalcioni su di lei e comincio a punzecchiarle il seno con il dito (Avete presente Arale con le cacchette rosa?! Ecco in quel modo!).
Il viso della sorella si fece pian piano rosso, si contrasse in strane smorfie per poi aprire gli occhi.
Le gemelle si guardarono intensamente.
Fine piegò la testa e guardò la sorella con un grande punto interrogativo in fronte. Che ci faceva lì sua sorella? E perché le toccava il seno? Cos’era quel sorrisetto?  … UN MOMENTO! LE STAVA TOCCANDO IL SENO??!!
" REEEEEEIIIIIN! CHE CAVOLO STAI FACENDO???!?" urlò,  rossa in viso per l’imbarazzo e la rabbia.
Rein si accasciò su di lei ridendo a crepapelle; finalmente aveva trovato il punto debole della sorella, il suo seno!
Fine cominciò a picchiarla di santa ragione con cuscini, riviste, e quant’altro potesse avere a portata di mano. La rincorse per tutto il castello fino a quando, esauste non si stesero a terra ridendo.
"Allora? – chiese infine la rossa – perché mi hai svegliato? Lo sai che odio essere svegliata presto durante le vacanze!"
" Ahah! Scusami sorellina, lo so che ami dormire! Ma che ci posso fare si ti arrivano lettere dal Regno della Luna con scritto in rosso “urgente”?"
" Di che parli?"
"Guarda!". Tirò fuori la lettera dalla tasca. Era tutta stropicciata ma in buono stato.
Vicino all’intestazione c’era un enorme “urgente” scritto in rosso. Fine, preoccupatissima, aprì veloce la busta e tirò fuori il foglio.
Era visibilmente una scrittura da bambina, che la rossa conosceva fin troppo bene.
 
Cara Fine,
le vacanze estive sono iniziate ormai;  ti rendi conto che non ci vediamo da quasi un anno!?!? Oggi mi verrai a trovare. Ti aspetto per le 10.00. Mi manchi tanto tanto e ho urgente bisogno di vederti.
                                                                                                                      Milky
 
Il messaggio era accompagnato da un tenero disegno con una bambina solitaria con le lacrime agli occhi; e un unicorno. Un unicorno? Su quello era meglio non indagare
Comunque, Milky era terribile in questo genere di cose. Riusciva a farti sentire mortalmente in colpa. Per avere cinque anni era fin troppo sveglia. Dubitava che ci fosse veramente un’emergenza, ma come faceva a esserne certa? Fine sospirò rassegnata.
Da quando frequentava l’Accademia, vedeva la sua piccola amica raramente. Era sempre occupata con lo studio e le attività dei club alle quali era iscritta.
La bambina soffriva molto per questa separazione e chiedeva continuamente a Shade notizie di Fine.
Fine preparò un piccolo bagaglio e salì sulla mongolfiera. Erano ormai le nove e chissà che scenata le avrebbe fatto Milky se non fosse arrivata puntuale.
 
Milky era insieme a Shade nella stanza dei giochi a leggere delle favole. A un tratto sentirono un boato e il pavimento tremare leggermente. A entrambi i fratelli venne un grosso gocciolone sulla testa, sapendo già cosa aspettarsi. Poi sorrisero; Milky scese dalle gambe del fratello e corse incontro all’amica.
Quello che si trovò davanti fu il giardino mezzo distrutto, un gran polverone, una mongolfiera distrutta e una Fine con le gambe all’aria. Intanto quella si rimise in piedi e si tolse la polvere dai vestiti. La piccolina le saltò addosso.
"FINE! FINE! CHE BELLO! SEI VENUTA! MI SEi mancata tanto … " disse Milky con le lacrime agli occhi.
Fine non era meno commossa, abbracciò con trasporto l’amichetta.
" Mi sei mancata anche tu Milky " sussurrò.
Dopo un attimo scoppiarono entrambe a ridere. Milky la prese per mano e la portò, felice, nelle cucine.
 
Il cuoco reale per l’occasione aveva preparato montagne di dolci e pasticcini.
Dopotutto Fine era la sua ospite preferita. E insieme a Milky gli dava un sacco di soddisfazioni. Infatti, apprezzavano tutto ciò che cucinava e divoravano con gusto ogni cosa.
Arrivate in cucina, le due amiche, si sedettero sugli sgabelli e mentre il cuoco offriva loro torte di tutti i tipi, parlavano del più e del meno.
" Scusami tanto Milky per non essermi fatta vedere!" disse Fine mentre ingoiava una fetta al cioccolato.
" Tranquilla Fine! So che sei molto impegnata. Me l’ha detto il mio fratellone".
" Ma dimmi, cosa c’era di così urgente da farmi venire qua al castello ?? Per di più durante le vacanze …"  [-.-]
" Bè vedi … - cominciò la bambina rattristendosi – Ieri … "
"Ieri?!"
"Ieri si è staccata la testa a Miss Red, la mia bambola! È stato bruttissimo", disse la bambina col broncio.
A Fine venne un gran gocciolone sulla testa, poi cominciò a ridacchiare, finché la sua risata non divenne cristallina e chiara. Aveva le lacrime agli occhi. Dalla lettera pensava che fosse successo qualcosa di gravissimo, o comunque qualcosa di serio. Si era preoccupata per niente!
"Perché ridi? È una cosa seria e … tu mi prendi il giro!" chiese Milky gonfiando le guance.
" Non ti predo in giro! Sai, mi ero molto spaventata; pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto. Meglio così dai. Oh Milky sei diventata così …. Kyaaaaaaaaaaaaaaaaa … così carina! - prese le guance della rosa e le tirò fino a deformarla -.  Ancora qualche anno e avrai un sacco di ammiratori".
"Ho cinque anni, sono una donna ormai – disse risoluta. – E comunque nel mio cuore c’è solo Narlo".
Fine roteò gli occhi al cielo ma ridacchiò. E sì! Quei due erano proprio inseparabili.
" Comunque - continuò Milky, – anche tu non scherzi, Fine. Ora che ti rivedo capisco perché Shade continua a parlare di te. Sei bellissima".
In effetti, Fine era diventata davvero molto bella. Era alta e slanciata. Le si erano allargati i fianchi e le era cresciuto il seno.  Aveva un viso dolce e delicato. E il più bel sorriso che avesse mai visto.
Milky vide l’amica arrossire violentemente per quel complimento.
" Ma che dici?! " sbottò la ragazza.
Milky la guardò maliziosa: " E dai Fine! Vuoi dirmi che con il fisico che ti ritrovi, non hai nemmeno un corteggiatore?", disse accennando al seno dell’amica che istintivamente portò le braccia al petto per coprirsi.
" Ma Milky! Sei piccola! Come puoi dire certe cose!?"
" Sono piccola ma non sono stupida ... ". Rise. Mettere in imbarazzo Fine era spassoso.
" Mm … spiegami … cosa centra Shade in questa faccenda?" chiese non curante la rossa, sorseggiando una limonata.
Fine faceva finta di niente ma Milky l’aveva capito fin troppo bene. Fine aveva un debole per Shade, anche se non se n’era ancora accorta. La bambina, in più, sospettava che anche il fratello fosse attratto.
Comunque erano entrambi troppo orgogliosi per ammetterlo.
" Ma niente! " rispose allora ridendo.
" “Niente”, è?" chiese Fine.
Milky non fece in tempo a capire che succedesse che si trovò la faccia impastata di farina.
Davanti a lei, la rossa se la rideva di gusto. Così Milky passò al contrattacco.
Passarono una buona mezzora a lanciarsi qualunque cosa avessero sotto mano, per lo più ingredienti o utensili da cucina. Intanto il cuoco guardava divertito la scena cercando invano di fermare quelle due.
Era felice di vedere la sua adorata principessina ridere così di gusto. Non che non succedesse prima, ma Fine rendeva tutto migliore. Portava nel castello una gioia sincera. Era molto amata dalla servitù perché era gentile e simpatica. La regina Maria, quando Fine era nei paraggi, stava molto meglio, influenzata dalla sua aura positiva. Tutti le volevano bene.
A un tratto però, un uovo in volo fu intercettato dal suo faccione. Il cuoco non la prese molto bene, il gioco è bello quando dura poco (e soprattutto se gli adulti non sono coinvolti XD).
Le cacciò fuori dalla cucina.
Proprio in quel momento passò Shade.
 
 

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Capitolo 2
*** 2. ***


Ciao a tutti! Mi scuso per l'enorme ritardo, ma ho avuto qualche problema con la scuola e ovviamente...con il  cuore. Per questo mi mancava l'ispirazione. Mi spiace di avervi fatto aspettare ma spero che grazie a questo capitolo possiate perdonarmi. Come già anticipato entrerà in scena Shade e per questa volta vedremo le cose dal suo punto di vista. Spero di non deludervi. Io amo quel ragazzooooooooo #.#
Dedico questo capitolo alla mia migliore amica Giorgia, che ignara di quello che avrei scirtto, mi ha comunque sostenuto e ispirato.  Poi lo dedico anche a tutte coloro che hanno recensito. I vostri commenti mi han fatto molto piacere. Fatemi sapere ancora la vostra opinione. GRAZIE DI TUTTO. Ok ora basta divagare... vi lascio leggere in pace. :D
Un bacione
Ele


2.

POV. SHADE
Milky era corsa incontro a Fine senza nemmeno salutarmi.
Mi alzai per raggiungerle quando una serva mi fermò e mi mandò da mia madre.
“ E’ arrivata, vero?”, mi chiese quando entrai nel suo studio. Annuii sorridendole. Mamma continuò:
“Sento la sua presenza. E’ come se una folata di allegria al sapore di fragola fosse arrivata a castello”.
Sorrisi di nuovo. Mi piaceva quella metafora. Rispecchiava perfettamente Fine.
Mi diede una montagna di scartoffie da compilare, sorridendo beffarda. Si stava prendendo gioco di me la mia stronz …. Adorabile mammina![O:D]!
Sapeva che avrei preferito fare altro e invece mi costringeva a rimanere chiuso in camera per l’intera mattinata.
Dopo aver passato una buona ora a far conti e leggere rapporti, decisi di prendermi una pausa.
Camminavo tranquillo per i corridoi, per sgranchirmi le gambe.
Chissà che stanno facendo quelle due pasticcione?
Non l’avessi mai detto.
Ero nei pressi della cucina. Dall’interno si sentivano risate e urla; le loro risate, e le loro urla. Mi venne un gran gocciolone sulla testa.
Poi una voce si fece più alta e burrascosa; doveva essere il cuoco.
La porta della cucina si spalancò.
Fine e Milky erano coperte da capo a piedi di farina, uova e glassa al cioccolato. Inizialmente le ragazze si guardarono stupite, poi cominciarono a ridere.
“ Hai visto la faccia di Chef?  AHAHA”.
“Fantastica! Ahah! Sono curiosa di sapere come toglierà le uova dal soffitto!”.
Avevano entrambe le lacrime agli occhi e si tenevano la pancia.
Fine mi dava le spalle ed io mi avvicinai di soppiatto per farla spaventare.
“Ehi Maschiaccio! Che ci fai qui?Che avete combinato te e Milky?”.
La vidi sobbalzare, emanando, con quel gesto, un po’ di polvere bianca attorno a se.
Si girò stupefatta e imbronciata, non voleva che la chiamassi “maschiaccio”; ma appena mi vide le sue labbra s’inarcarono in un bellissimo sorriso: dolce, rassicurante e pieno d’affetto.
“Ciao Shade!”, mi disse guardandomi dritto negli occhi.
I suoi  occhi cremisi nei  miei cobalto.
 Non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi magnifici occhi.  Per qualche strano motivo sentii il mio stomaco stringersi e il cuore accelerare.
Un colpo di tosse ci fece sobbalzare. Guardai in aria e arrossii.
“Fine è venuta a trovarmi! Ti sei perso una battaglia memorabile; abbiano distrutto la cucina … “
“ Dovreste darvi una ripulita – dissi, cercando di nascondere l’imbarazzo-.  Tra poco si pranza.”
 “Fine! Che ne dici di fare il bagno INSIEME?” .
Milky mi guardava  maliziosa. Aveva notato fin troppo il nostro scambio di sguardi e il mio imbarazzo.
Ora mi stava provocando. E lo stava facendo nel modo giusto.
Arrossii ancor di più. Come si permetteva quella mocciosetta di parlare in quel modo? Dopo mi sarei vendicato. Con una scusa banale mi allontanai con la promessa di vederci a tavola.
Girato l’angolo mi appoggiai al muro. Che diavolo mi stava succedendo? Perché il mio cuore batteva così forte?
 Scossi la testa violentemente, perché la mia immaginazione non mi permetteva di ragionare razionalmente; scacciai così pensieri poco casti su Fine che faceva il bagno.
Da quando Fine mi faceva quell’effetto? Cos’era stato quello scambio di sguardi? E perché la trovavo così dannatamente bella?
Volevo stringerla tra le braccia, baciarla …
CHEEEE? BACIARLA?? Oh Shade! Ora calmati cavolo! Tutte quelle scartoffie ti han fatto male al cervello! Non è possibile che volessi ba – baciarla …
Mi diedi due schiaffetti sulle guance. Mi ricomposi, e mi diressi il più velocemente possibile in camera.
Mi ci voleva una doccia fredda.
 


Ero sdraiato sul letto a petto nudo dopo una bella doccia. (sbavo  *.* n.d. autrice)
L’acqua ghiacciata mi era servita per liberarmi la mente e pensare razionalmente. Non so che mi stava succedendo. Erano emozioni nuove; il cuore che accelerava, sentirmi il viso in fiamme … tutto nuovo.
Fine era molto importante per me.
C’eravamo conosciuti mentre vestivo i panni di Eclipse; “misterioso e scorbutico”, così mi aveva definito. In effetti, aveva ragione. Eclipse rappresentava la mia parte più fredda e razionale.  Quella stupida ragazzina era entrata nella mia vita come un boomerang. Esuberante e pasticciona, aveva subito cercato di fare amicizia con me. Non la sopportavo. Era troppo spensierata e ingenua, mentre a me toccava prendere in mano le redini del mio regno. Ero troppo orgoglioso, non avrei mai ammesso che in realtà era grazie a lei che ero diventato ciò che ero adesso.
Grazie alla sua dolcezza avevo sorrido per la prima volta da mesi; grazie alla sua ingenuità avevo riso; grazie alla sua sbadataggine avevo riscoperto cosa vuol dire essere gentile e generoso. La sua energia mi aveva rincuorato e ridato la speranza. Il suo sorriso aveva sciolto il mio cuore di ghiaccio.
La conoscevo da tre anni, ormai.
Eppure queste nuove emozioni …
“Aah! Non ci capisco più niente!”, sbottai alzandomi dal letto.
M’infilai una camicia bianca e uscii dalla camera.
Ormai era arrivata l’ora di pranzo. Mi avviai verso la sala, accompagnato dai rintocchi del grande orologio a pendolo, che si trovava nella sala del trono.
Mia madre, Milky e Fine erano già a tavola.
“Oh Tesoro! Finalmente sei arrivato. Hai fatto aspettare la nostra ospite. Forza siediti che iniziamo a mangiare.” Mi accolse amorevolmente mia madre.
Mi sedetti accanto a Fine, cercando di non guardarla. M’investì un dolce profumo di fragola che mi fece voltare verso la rossa.
Aimè! Perché ti sei girato!? Stupido Shade!
Era inevitabile arrossire di nuovo.
Era bella, bellissima. Indossava una canottiera e un paio di pantaloncini. Semplici, ma le stavano benissimo.
I capelli erano sciolti e le scendevano morbidi sulle spalle. Erano ancora un po’ bagnati ed erano scompigliati. La sua pelle morbida era lucente e le sue gote erano ancora arrossate dal calore del bagno.
Come vorrei infilare le mie dita tra i suoi capelli e accarezzarle dolcemente le guance. La mangerei di baci …
Arrossii stralunato. Bevvi in un sorso l’acqua che mi era stata versata nel bicchiere e cercai di calmarmi.
A parte i commenti imbarazzanti di mia madre, gli attacchi di cuore alla vista di quella creatura celestiale e i soliti pasticci che combinava mia sorella, fu un pranzo piacevole. Le due donne e mezza (che sarebbe Milky) chiacchieravano amorevolmente del più e del meno. Finito ciò che avevo nel piatto mi alzai e mi congedai.  Avevo parecchie cose su cui riflettere. Dovevo fare alcune ricerche su quello che definivano “amore”. Pensavo di averla scampata quando mia madre mi rimise nel panico.
“Shade che ne dici di portare Fine a vedere il giardino? Sai che le piacciono molto i girasoli, e tu coltivi i più belli del regno, figliolo. Dovresti mostrarglieli.”
Avrei potuto anche trovare una scusa ma lo sguardo di mia madre non ammetteva repliche. Non che mi dispiacesse stare con Fine, le volevo molto bene, ma diciamo che ero confuso … giusto un pochino né!
Presi coraggio. Se non volevo rovinare il nostro rapporto con il mio comportamento, avrei dovuto continuare a fare finta di niente. Ero sempre stato bravo a nascondere quel che provavo. Ci sarei riuscito anche stavolta. E poi, stando col lei, sarei riuscito a capirne di più su queste palpitazioni di cuore.
Sorrisi a mia madre, mi avvicinai di nuovo a Fine.
“Va bene, madre. Fine, andiamo?”
Le porsi la mano aspettando la sua risposta. La rossa mi prese la mano sorridendo dolcemente.
“Non vedo l’ora! I girasoli sono i miei fiori preferiti.”
Milky scesa dalla sedia per seguirci, ma venne fermata.
“Milky dove credi di andare?”
“Mamma voglio vedere anche io i fiori!” disse con il broncio.
“No signorina, tu i fiori li vedi tutti i giorni. Ora devi fare il pisolino. Saluta Fine, ringraziala e fila a letto!”.
 Milky cominciò a fare i capricci.
Ancora una volta, però, lo sguardo di mia madre non ammetteva repliche.
“Grazie Fine! Mi ha fatto molto piacere vederti. Vieni a trovarmi più spesso, però.” disse cantilenando la piccolina.
“ Certo, Milky. Te lo prometto”
Fine sorrise dolcemente a Milky. A vedere quel sorriso, la rosa scoppiò a piangere e andò ad abbracciare l’amica.
“One-chan! Ti voglio tanto bene!”
“ Anch’io, Milky.” E le diede un bacio sulla guancia.
La bambina venne presa in braccio da Maria che, dopo aver salutato la sua ospite,  la portò nella sua cameretta.
Ero rimasto colpito da quella scena. Fine era molto cresciuta negli anni. Niente piagnistei, niente abbracci passionali. Solo un casto bacio sulla guancia. Era maturata così tanto; anche se rimaneva la principessa meno principesca di tutto il pianeta Wonder.  (-.-)
La portai nella serra, mentre mi chiedeva continuamente spiegazioni sul perché la chiamassi maschiaccio.
Non avevo certo intenzione di risponderle.
Dovevo forse dirle che la trovavo bellissima quando arrossiva e faceva quella buffa smorfia da offesa? Direi proprio di no!
Arrivammo davanti all’aiuola. Vidi i suoi occhi illuminarsi e le sue labbra aprirsi in un magnifico sorriso. Il mio cuore accelerò di colpo.
Ora ho un infarto, me lo sento. O.o
Arrossi violentemente. Il mio corpo iniziò a muoversi da solo. Mi avvicinai piano a lei.
Voglio tenerla stretta a me, baciarla, sentirla mia …
Le stavo per prendere la mano per trascinarla a me ma quella scema inciampò nella canna dell’acqua cadendo rovinosamente a terra.
Te pareva?! Atmosfera romantica rovinata
Mi venne un gran gocciolone sulla testa, anche se poi scoppiai a ridere. Era troppo buffa, a terra, che si massaggiava il suo bel sederino.
Si mise a ridere pure lei.
“ Dopo questo hai ancora il coraggio di chiedermi perché ti chiamo “maschiaccio”?” dissi ancora ridendo porgendole una mano per alzarsi.
“Io non sono un maschiaccio, sono solo un po’ sbadata”
“ Si certo, MASCHIACCIO. Scommetto che non impiegherai molto ad avere di nuovo le gambe all’aria.”
“Ma che dici? Era da almeno tre settimane che non cadevo a terra … evidentemente sono migliorata nel mio portamen …”
Non riuscì a finire la frase che inciampo, di nuovo, nella canna dell’acqua, stavolta finendomi addosso.
Cademmo entrambi.
Sentivo il suo corpo caldo, e prosperoso, su di me. Ma c’era qualcosa di strano.
Le nostre labbra … si erano incontrate. Per sbaglio, ci stavamo baciando.
Spalancammo entrambi gli occhi. Ci guardammo stupiti. In quel momento il tempo si fermò. C’eravamo solo io e lei, nel nulla. Di nuovo i suoi occhi fissi nei miei. Provai una profonda sensazione di pace e felicità, anche se il mio stomaco era in subbuglio e il cuore batteva forte. Le nostre labbra non si volevano allontanare, come gli occhi non volevano spostarsi da quelli dell’altro. Una scia di consapevolezza attraversò i rubini di Fine. Si stacco da me e  ci rialzammo immediatamente, entrambi rossi come dei peperoni.
“Sc-scusa ora devo andare. Grazie di avermi fatto vedere i tuoi fiori. Ciao”
Scappò via, confusa e imbarazzata più che mai.
Rimasi a guardare la sua figura che si allontanava e infine la mongolfiera, che era stata riparata, alzarsi nel cielo.
Portai la mano alla bocca. Avevo ancora sulle labbra il suo sapore. Quello era stato il mio primo bacio
Il mio primo bacio sapeva di fragola. Sorrisi. Mi ero innamorato.
 

 

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Capitolo 3
*** 3. ***


3.

 
Sole. Caldo. Afa. Insetti. Sudore.
Un’estate allettante, insomma.(-.-)  Le vacanze erano quasi finite e ovviamente, le gemelle, avevano ancora mille progetti.
Peccato che non riuscissero a muoversi. Non riuscite a capire che intendo? Bene. Allora avviciniamoci al palazzo reale. Oh che meraviglioso giardino! Oh che meravigliosi fiori! Oh che meravigliose fontane!
“AAAAWH..”
E questo spaventoso rumore da dove proveniva?
 Ecco due figure sotto il gazebo.
“Rein (+.+ )... Che caldo ... Passami l’acqua, per favore.” disse Fine, stravaccata sulla sedia, schiacciata dal caldo, mentre sventolava una mano per scacciare gli insetti che cercavano di posarsi sul suo biscotto.
“Arrangiati, sorellina adorata! Non riesco a muovere un muscolo”
“Nemmeno io … AAAAWH”. E per l’ennesima volta, con uno sforzo sovrumano, mosse la mano e scacciò una mosca. Ecco i rischi si mangiare dolci in estate.
Ecco cos’era quel rumore riprovevole! Un lamento di Fine. ( beeeeeene -.- n.d me)(sei tu che mi fai sembrare una camionista! n.d. Fine)(non è che ti faccio sembrare, lo sei u.u n.d. me)
“Quello cos’era? Il grido di dolore di un bradipo morente?”
“No, un lamento.  Ma mi piace la tua immagine … Rende bene l’idea della mostra condizione.”
I loro discorsi senza senso vennero interrotti da Camelot che correva trafelata verso di loro.
“Fine, Rein! Ci sono novità!”
“Cam, ma dove la trovi tutta quell’energiaawh .…” non riuscirono nemmeno a finire la frase.
“Orsù Principessine! Avete sedici anni! Dovreste essere molto più attive di me! Comunque è arrivata una lettera per voi dal Regno dei Gioielli!”
Rein resuscitò da quello stato pietoso. Ora emanava cuoricini e fiorellini e saltellava cantilenando nomignoli per il suo Bright.
Mentre a Camelot e Fine venne un gran gocciolone sulla testa, la rossa fece un cenno alla badante (che mi costò molta fatica n.d. Fine)(zitta! solo io posso fare certi interventi! :3 n.d. me) per invitarla a continuare a parlare.
“Bright – il nome venne accompagnato dall’ennesimo gridolino di Rein, -  e Altezza vi hanno invitato a trascorre una settimana insieme al mare! E ci saranno tutti i vostri amici!”
Inutile dire che Fine di era persa nel sentire la parola “mare” e si unì a saltellare gioiosamente insieme alla sorella.
Adorava il mare e con questo caldo non c’era niente di meglio che un po’ di acqua fresca.
Poi, ripensò alle parole di Camelot.
Si paralizzò.
“Cam, ci saranno proprio tutti i nostri amici?”
“Si principessina Fine. Tutti, tutti.”
“Ma tutti, tutti, tutti?”
“Si, tutti, tutti, tutti. Ora basta divagare! Ci sono da preparare le valigie. Partirete domani”.
Camelot se ne andò e mentre sua sorella era ancora persa nel suo mondo, Fine si accasciò sulla sedia.
Questa non ci voleva. No, proprio non ci voleva.
 
 
 
 
Ore 15 e 15.
L’appuntamento per prendere il treno era per le 3 e davanti al vagone c’erano ormai quasi tutti : Altezza, Bright, Lione, Tio, Auler, Shopie, Shade, Mirlo … mancavano solo le due gemelle, ovviamente. Fortuna che Altezza, conoscendole, aveva pensato bene di mettere l’appuntamento mezzora prima della partenza del treno.
Si potrebbe pensare che abbiano avuto qualche imprevisto; la mongolfiera guasta, per esempio, o un attacco isterico di Camelot.
Ma, ovviamente, sappiamo che non è così.
Ebbene, quelle due, si erano perse per le vie che andavano verso la stazione centrale. Avevano lasciato la mongolfiera in periferia, visto che erano in anticipo (2 e 55! -.-“ n.d. me)(pur sempre in anticipo! n.d. gemelle) , e volevano fare due passi.
Rein era persa a sognare nei negozi d’abbigliamento e di gioielli; Fine sbavava su torte al cioccolato e bignè.
“Ma dove sono le gemelle?”, esclamò Altezza, visibilmente scocciata.
Non ebbe il tempo di finire la frase che sorrise, guardando alle spalle si Bright e Shade.
Bright non vedeva Rein dall’inizio delle vacanze estive e per Shade era lo stesso; non vedeva Fine da quel giorno.
Già, quel girono … chissà che pensava Fine, chissà come si sarebbe comportata ora.
Lui era innamorato, ma valeva la pena dichiararsi? Rovinare la bella amicizia che avevano?
Il bacio era stato solo un incidente. Era chiaro.  Anche se per lui era significato una svolta, non voleva dire che per Fine era lo stesso.
I due ragazzi si girarono ansiosi, rimanendo a bocca aperta.
Possibile che in due mesi, quelle due ragazzine, fossero diventate così dannatamente belle?
Il tempo rallentò.
Le gemelle avanzavano a braccetto, trascinando i loro trolley.
L’azzurra indossava un mini abito a fiori e dei sandaletti; tutto rigorosamente azzurro.
I capelli erano raccolti in una coda alta e indossava un cappello di paglia, enorme.
Forse l’ultimo accessorio era un po’ esagerato, ma era pur sempre Rein.
Fine non si smentiva con il suo abbigliamento sportivo: pantaloncini di jeans, canottiera rosa, e scarpe da ginnastica del medesimo colore.  I capelli erano legati in due morbide trecce.
Il loro modo di camminare era terribilmente sensuale ed aggraziato.
I vestiti che indossavano risaltavano le loro forme, un po’ troppo abbondanti.
Fine e Rein erano già conosciute, all’Accademia, per la loro spensieratezza e allegria.
Nel corso degli anni erano diventate sempre più belle, aumentando così il numero dei loro ammiratori.  Fortunatamente erano troppo ingenue e sbadate nell’amore per accorgersi di qualcosa.
Bright e Shade, avrebbero dovuto sudare parecchio per tenere lontano quegli ormoni ribelli dei ragazzi dell’Accademia.
Intanto, avrebbero potuto godersi una settimana in loro compagnia senza dover minacciare qualcuno; o almeno ci speravano.
Quella visione paradisiaca venne, però, interrotta.
Le gemelle erano cambiate molto fisicamente, ma rimanevano le solite imbranate.
Infatti, a pochi passi di distanza dal gruppo, Fine era inciampata in una formica, che per caso passava di lì(ti stai prendendo gioco di me?! n.d. Fine) (si! u.u n.d. me), e aveva trascinato a terra con se anche Rein.
“Ragazze, state bene?” chiesero i loro amici allarmati, ma anche rassegnati.
“Si, si, tutto bene!”.
Bright e Shade aiutarono le due principesse a rialzarsi.
Per Rein era un sogno. Il principe azzurro che la salva nel momento del bisogno.
Bright era il solito galante.
Fine  era ancora a terra che si lamentava per la sua goffaggine, quando le venne offerta la mano.
Alzò lo sguardo e i suoi occhi s’incontrarono con quelli di Shade.
Rossa dall’imbarazzo, l’afferrò e si alzò.
“Grazie”, disse solo.
Shade le sorrise gentilmente, facendola diventare ancora più rossa. Lasciò la mano del suo amico e andò a salutare gli altri.
Shade rimase  deluso. Perché Fine si comportava in quel modo? Lo stava evitando. Era ovvio. Era meglio fare finta di niente e aspettare che fosse lei ad andare sull’argomento. Dopotutto, era stato solo un incidente.
Solo una persona aveva notato l’imbarazzo che c’era tra i due; Lione aveva visto tutto.
Sul treno, mentre gli altri chiacchieravano e scherzavano tra loro, prese da parte Fine e  pretese di sapere ogni cosa.
“Allora, mi devi dire qualcosa?”
“Che intendi dire?”
“Shade …”
Fine sussultò a sentire quel nome, si buttò sull’amica coprendole la bocca e diventando tutta rossa.
“Ssh … zitta, abbassa la voce. Comunque, perché dici così? Non è successo niente tra me e Shade!”
Lione sorrise, maliziosa.
“Io non ho mai detto che è successo qualcosa. Questo vuol dire che qualcosa è successo. Spara!”
“ Bè... vedi…” .
Le raccontò tutto per filo e per segno, della giornata con Milky e del bacio.
“Ma dai! E chiaro che è stato un incidente.”
“Lo so pure io. Allora, perché mi sento così confusa?”
Lione finse di pensarci su, facendo un po’ di scena, mentre la rossa la guardava impaziente.
“Semplice, amica mia. E’ per via dell’amore!”
“Amore?!”
“Si, l’amore!”
Fine, tutta rossa, si zittì. Passò qualche minuto, poi prese coraggio.
“Lione …”
“Si, Fine?”
“Cos’è l’amore?”.
Lione guardò Fine, stralunata. Possibile che non sapesse cos’era l’amore?
A pensarci bene non lo sapeva bene neppure lei; ne aveva solo una vaga idea.
“Bè, non lo so di preciso. Non ne sono una grande esperta. E’ diverso da persona a persona.”
“E tu provi amore per qualcuno?”
Questa volta fu Lione a diventare rossa.
“Si, sono innamorata di Sam.”
“E cosa senti?”
“Quando sono con lui mi sento bene, ma, allo stesso tempo, tesa. Vorrei sempre stare tra le sue braccia e …”
Ok, abbiamo perso pure Lione. Fine guardò l’amica che sognava ad occhi aperti.
La trovò molto bella. Aveva gli occhi lucidi, le gote arrossate, sorridente.
Se era questo l’effetto dell’amore, voleva essere innamorata pure lei.
Fine pensò a Shade, non senza arrossire. Quando era con lui, non provava esattamente ciò che diceva Leone, ma come le aveva detto l’amica: “l’amore è diverso da persona a persona”.
Shade … che devo fare? Anche se mi fossi innamorata di te, non voglio rovinare la nostra bella amicizia …
Si voltò verso il finestrino; passò così buona parte del viaggio: a guardare il paesaggio che cambiava e a pensare cos’era per lei l’amore.
 


Angolo dell'autrice:
Ehi! Ciao a tutti! Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite e che recensiscono. Non avete idea di quanto mi facciano piacere le vostre recensioni. Scusare per l'enorme ritardo, ma come ho già detto ad alcune di voi, avevo scarsa ispirazione .... (scarsa ispirazione? O.o n.d. Fine)
Ok lo ammetto, mi sono dedicata molto alla One-shot che ho pubblicato settimana scorsa (s'intitola Bella stronza per chi volesse leggerla) , poi con Pasqua e Pasquatta, compiti e quant'altro, non mi sono più messa... PERDONATEMI VI PREGO!
Spero che non siate rimaste deluse dal capitolo. Non è un granchè, è un capitolo di passaggio. Ma non posso fare tutto incentrato su Fine e Shade. Per quanto sappiamo che Shade è innamorato, chi lo sa cosa passa nel cervellino  di quella testona di Fine? (ehi! n.d. Fine)(bella... non dirmi "ehi" e  ammitti che sei un po ingenua! u.u n.d. me)
Mi raccomando recensite. Fatemi sapere che ne pensate.
Un bacione enormeeee
Buona Paqua a tutti (anche se un po in ritardo)
Ele


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Capitolo 4
*** 4. ***


4.

 
Erano ormai le 6 del pomeriggio quando i ragazzi, scesi dal treno, riuscirono a raggiungere la casa.
La villa era su tre piani e bianchissima. Un rampicante copriva buona parte dell’edificio e quel dettaglio gli dava un’aria un po’ rustica, ma intima. La casa era, poi, circondata ai lati da un boschetto.
Quando entrarono, si sorpresero di trovare dei semplici mobili in legno, e non arredamenti pregiati. I muri erano riempiti da foto di tutti i tipi: Altezza e Bright da piccoli, gite al mare, paesaggi, animali …
Era tutto così semplice e famigliare;  strano da parte della famiglia reale del Regno dei Gioielli.
Fine stava trascinando la  valigia su per le scale.
-  La tua camera è al terzo piano- , le aveva detto, ironica, Altezza.
Fine voleva molto bene all’amica, ma quando usava quel tono le prudevano le mani. (è un modo di dire: voleva picchiarla XD n.d. autrice)
Mentre borbottava gentili imprecazioni, ripensava a quello che era successo sul treno.
Flashback
Rein guardava preoccupata la sorella.
Era da un ora che era ferma in quella posizione, con quella faccia assorta.
Lo stesso valeva per tutti gli altri. I loro amici si erano accorti che Fine aveva qualcosa che non andava.
Rein sapeva il perché di quel silenzio.
Fine le aveva raccontato tutto, o quasi …  Rein sapeva che tra Shade e sua sorella era successo qualcosa. La rossa non aveva voluto andare nei dettagli. Aveva passato gli ultimi due mesi a schivare l’argomento e a fingere di essere felice, senza preoccupazioni.
Così,Rein  si avvicinò a lei, mettendole una mano sulla spalla.
-  Ehi sorellina, tutto bene? –
Fine, che era concentrata sui suoi pensieri, si girò sorpresa.
Oh no, non voglio farli preoccupare, pensò la rossa.
Infatti, insieme alla sorella, si erano avvicinati tutti i loro amici; anche loro con quello sguardo allarmato e triste.
Non lo sopportava. Non perché era troppo orgogliosa, al contrario. Fine amava vedere le persona che aveva attorno a se, felici. Non sopportava essere la causa delle loro “sofferenze”.
Si ricordò cosa le aveva detto suo madre, che era molto simile a lei.
“Se ti capita di non riuscire a nascondere i tuoi sentimenti, devi sempre avere una buona scusa … “
Certo una madre non dovrebbe dire una cosa del genere alla figlia;  ma doveva aiutarla in qualche modo, dopo quello che era successo.
… una buona scusa …
- Si, sto bene. È solo mal di treno-.
E sorrise, cercando di essere il più convincente possibile.
Rein non era affatto convinta, ma ci passo sopra, dicendo solo che a breve sarebbero dovuti scendere.
S’allontanarono tutti … o quasi.
Shade era di fronte a lei che la guardava.
I suoi occhi penetranti, la scrutarono da cima a fondo. Fine abbassò velocemente lo sguardo e arrossì.
Sentì Shade avvicinarsi a lei. Sorpresa, rialzò il viso e se lo trovò a pochi centimetri.
Sentiva il suo cuore battere forte. I pozzi cobalto di Shade l’avevano risucchiata.
- A me non la racconti. Sai che se vuoi parlare, io ci sono. Non tenerti tutto dentro … Fine -, disse supplicante e sensuale allo stesso tempo.
Fine Flashback
Che sciocca che era stata.
Come aveva solo pensato di poter tenere nascosto tutto?
Shade era la persona che la conosceva meglio, dopo sua sorella.
Comportandosi così lo stava facendo soffrire.
Shade non se lo meritava.
Non si meritava di essere trattato con indifferenza, solo per un po’ di confusione. Essere sua amica era di sicuro meglio che niente.
Quel bacio era stato un incidente. Era inutile farsi filmini mentali.
Era il suo migliore amico. Questo le bastava.
Mentre era ancora avvolta in questo turbinio di pensieri, una figura la superò, veloce.
- Forza! Eppure sei un maschiaccio! Dovresti riuscire ad alzare una stupida valigia –
Shade, qualche scalino sopra di lei,  la guardava con un sorriso sghembo, da togliere il fiato. (Oddio! Ma quanto sei figo! N.d. autrice-sbavante)
Fine arrossi e distolse lo sguardo.
- Non chiamarmi Maschiaccio! - , disse poco convinta.
Sentì Shade ridere, e salire le scale.
- Shade! – , urlò Fine.
- Si, Fine? –
Shade si voltò a guardarla. Quanto era bella con quelle guance rosse …
- Scusami –
Poteva sembrare un banale “scusami”, ma dietro quella sola parola si nascondevano mille significati.
Scusami per essere così sbadata; è colpa mia se per caso ci siamo baciati.
Scusami per averti evitato e per non aver pensato ai tuoi sentimenti.
Scusami perché sono solo un maschiaccio.
Scusami se arrossisco appena mi guardi.
Scusami perché mi sono innamorata di te.
Shade rimase sorpreso.  Non se lo aspettava.
Involontariamente, sorrise.
Uno di quei sorridi sinceri, pieni d’amore. Da togliere il fiato.
Solo Fine aveva questo effetto su di lui.
Peccato che non se ne rendesse conto. (Altrimenti sarebbe tutto già risolto! -.- n.d. autrice)
Shade la odiava per questo.
E odiava quello “scusami”. Sapeva di non meritarla, ma voleva lo stesso essere felice con lei. Con quello scusami l’aveva rifiutato; voleva dire: “Ti considero solo un amico”. Ma se Fine lo voleva solo come amico, gli andava bene. L’importante era continuare a far parte della sua vita.
Ecco il perché di quel sorriso.
La speranza è l’ultima a morire …
- Ti voglio bene, Mocciosa –
- Anche io, Rompiscatole -
Finirono di salire le scale con le loro valigie e s’accomodarono nelle stanze. Erano l’una accanto all’altra.
La stanza di Fine era molto carina e accogliente.
S’avvicinò veloce alla finestra e spalancò tende e  finestre.
Davanti ai suoi occhi, il sole s’immergeva vermiglio nel mare, mentre le onde s’infrangevano calme sugli scogli.
Ecco dov’era il mare!
Lanciò un grido si stupore e corse giù, veloce, per i tre piani.
S’affacciarono tutti al corridoio, incuriositi,  appena passava davanti alla loro camera.
Trovò in fretta la porta sul retro.
Si tolse le scarpe.
E con l’entusiasmo e la pace che non aveva nel cuore da due mesi ormai, corse incontro al mare.
Shade, con la finestra spalancata, sentiva le grida di gioia della sua amica; poco dopo accompagnate da quelle degli altri ragazzi.
Sorrise.
Fine era tornata.
 

Angolo dell'autrice:
Ciao lettrici! Come state!? Che belle che siete oggi! (piantala di fare la lecchina e afforntale! n.d. Fine)
Prima che cominciate a lanciarmi oggetti contundenti lasciate che vi spieghi!
Vi capisco! Anche io non volevo che succedesse questo. Ma che ci posso fare.... la mia non è una storia precisa nei minimi dettagli, e scrivendo, mi è uscito questo capitolo.
E' corto e brutto. PERDONATEMIIIII! D:
Fine e Shade sono due testoni... ma ora abbiamo più chiaro che hanno in testa.
Siate clementi nelle recensioni! Mi raccomando fatemi sapere che ne pensate!
Un bacione!
Ele

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Capitolo 5
*** 5. ***


5.

I caldi raggi del sole s’infrangevano sul suo corpo, donandole una piacevole sensazione di calore.
La brezza marina che saliva dal mare le rinfrescava per brevi attimi le membra. 
La musica saliva dalle cuffiette dell’ iPod che condivideva con Lione.
Una melodia allegra si faceva strada nella sua testa.
 Nossa, nossa, assim você me mata, ai se eu te pego,  ai ai se eu te pego …
-Oh Lione! Balliamo!- esclamò Fine eccitata.
- No Fine! Piano … ehi! –
Lione non ebbe il tempo di controbattere che Fine l’aveva già trascinata in quel balletto assurdo e provocante.
Delicia , delicia, assim você me mata, ai se eu te pego, ai ai se eu te pego …
Le due se la ridevano di gusto e erano riuscite a coinvolgere anche Rein, Altezza, Sophie e Mirlo.
Intanto qualcuno guardava in disparte la scena.
- Dannazione! Ma devono proprio comportarsi in questo modo?!-
- La cosa preoccupante è che non se ne rendono nemmeno conto …. –
- Ragazzi, appena finiscono di ballare usciamo dall’acqua però! –
- Ha ragione Bright! Non possiamo passare tutte le vacanze in ammollo o a farci docce fredde per placare gli ormoni … -
I quattro arrossirono e abbassarono la testa rassegnati.
Stupidi ormoni!
Ma che ci potevano fare loro se le principesse erano veramente moooolto belle e ben sviluppate!?
A Shade era quasi venuto un attacco di cuore nel vedere Fine in costume.
Si era presentata davanti a lui indossando un semplice bikini nero che lasciava veramente poco all’immaginazione. I capelli raccolti nei suoi soliti codini e quelle guance arrossate per il calore estivo … era bellissima … e moooooolto sexy.
E le altre ragazze non erano da meno.
 Dalla riva si sentì un urlo.
- RAGAZZIIIII! USCITE DALL’ACQUA CHE FACCIAMO UNA PARTITA A PALLAVOLO!-
Le principesse muovevano le braccia per attirare la loro attenzione e per incitarli ad uscire.
- Amici miei! È arrivato il momento di affrontarle …. –
Bright, Tio, Shade e Auler si guardarono  annuendo convinti.
Avrebbero superato l’imbarazzo e finalmente avrebbero cominciato a godersi queste vacanze.
 
 
Maschi contro femmine.
Quattro contro cinque.
Mirlo faceva l’arbitro.
Il capo della squadra perdente avrebbe pagato il gelato a tutti e sarebbe andato di persona a prenderlo.
- Ehi Fine!Rendiamo  la scommessa più interessante?- disse Shade  avvicinandosi  alla rossa prima dell’inizio partita.
La ragazza lo guardò interessata.
- Che intendi?-
- Chi perde farà da schiavetto all’altro per 24 h! –
Fine lo guardò seria.
- No, Shade. Non ho intenzione di fare da bambola nei tuoi giochetti perversi. –  (O.O come mi è uscita questa!? n.d. autrice)
Shade la guardò ironicamente disgustato.
- Io!?!? Stai scherzando!? Non lo farei mai! – poi, sorrise malizioso. – Hai paura di perdere, allora? –
- Io vincerò! –
- E allora, se sei così sicura, perché non accetti? –
Fine lo guardò dubbiosa.
- Sicuro che, nel remotissimo caso in cui io perdessi, non mi farai fare niente di perverso? –
- Mi credi veramente così maniaco?-
- Assolutamente, si! –
Mirlo fischiò, invitandoli a sbrigarsi e a prendere le posizioni.
- Allora!? –
- Niente di perverso, promettilo! –
-Ci stai? –
- Si, va bene. –
Si strinsero la mano per poi allontanarsi. Fine era preoccupata … Shade non le aveva risposto. Che diavolo aveva in mente quel pervertito?!
Doveva assolutamente vincere, ne andava della sua reputazione e del suo orgoglio.
Fine raggiunse le compagne al centro del loro campo.
Unirono le mani al centro del cerchio che avevano formato.
-Ragazze, DOBBIAMO vincere, fatelo per me – disse Fine supplicante. – Lottiamo fino alla fine e vinciamo!
- MERDAAAAAAA!- urlarono entusiaste.
Mirlo fischiò.
La sfida ebbe inizio.
 
La partita era veramente dura.
Le due squadre lottavano per vincere, non per divertirsi.
Erano ormai giunti all’ultimo set, ai punti finali.
In battuta, c’era Fine, la capitana.
- Tanto la sbagli! – la provocò Shade.
- No, mio caro! Non la sbaglio! Non ho intenzione di perdere! – e accompagno quelle parole ad una linguaccia.
Lione e Rein si guardarono complici, sia perché erano sotto rete e una avrebbe dovuto alzare e l’altra fare la schiacciata, sia perché quei due erano tornati ad andare d’accordo.
Ok, “d’accordo” era una parola grossa; diciamo che  erano tornati normali. Battutine, provocazioni ed insulti  erano la normalità per quei due.
Fine preparò il colpo.
Visualizzò la traiettoria.
Colpì sicura la palla.
La sfera si levò ad un altezza inimmaginabile; non si capiva dove sarebbe caduta e guardare in alto significava ferirsi gli occhi per i raggi del sole.
Fine guardava sicura e beffarda la scena e uno Shade decisamente preoccupato.
Erano 23 a 22. Entrambi sapevano che arrivare a 24 significava aggiudicarsi la partita.
I loro sguardi s’incontrarono.
Si, Shade era preoccupato, ma determinato a vincere.
La palla non tardò a tonare sul campo.
La sua traiettoria era indirizzata verso l’angolino destro del campo dove Tio, il più scarso del gruppo, l’aspettava terrorizzato.
La palla gli passò accanto fino ad arrivare alla sabbia.
- Evvivaaaaaaa! Siamo a 24! – . La rossa saltò entusiasta.
Mirlo fischiò e alzò il braccio.
Fine la guardò stralunata.
- Cosa!?-
- Mi dispiace, Fine, è fuori … per un pelo, ma fuori -, disse Mirlo dispiaciuta.
I ragazzi esplosero in un urlo di felicità.
Ora avevano l’occasione di recuperare e non se la sarebbero fatta sfuggire.
In breve tempo riuscirono ad arrivare ai 24, superandole.
L’ultimo punto e gli uomini avrebbero vinto.
Toccava a Bright battere.
Shade si avvicinò a lui.
- Amico, devi fare punto. –
Il biondo lo guardò confuso ma negli occhi cobalto si vedeva una supplica sincera.
Per Shade, vincere era importante.
Bright preparò il colpo e con disinvoltura colpì la palla, che arrivò nel campo avversario.
Venne intercettata da Altezza che con un bagher la rimise in gioco.
Fine era pronta ad alzarla a Lione.
La posizione era giusta, ma la palla venne colpita troppo piano e cadde inesorabilmente a terra insieme alla rossa.
Avevano perso!
Aveva perso!
Il fischio finale gli rimbalzò nel cervello, segno veritiero della sua disfatta.
Inginocchiata nella sabbia con il volto verso il cielo, Fine guardava il sole, sfidandolo, insultandolo  e chiedendo anche un po’ di pietà.
La luce che le accecava gli occhi cremisi venne coperta da un’ombra.
- Ehi schiavetta! Pronta per il tuo primo incarico?-
I suoi occhi feriti non le permettevano di vederlo in faccia, ma dal tono di voce poteva capire che sorrideva beffardo.
- Cosa devo fare? – disse rassegnata.
- Oh, ma che entusiasmo! Pensavo che avessi fatto apposta a sbagliare la ricezione ... – disse dubbioso.
- Allora!?-
Fine si stava decisamente spazientendo. 
Tuttavia si trovo a chiedersi se Shade non avesse ragione.
Il suo corpo sapeva esattamente come ricevere una palla, come colpirla e come fare punto.
Cosa le era successo?!
- Forza alzati. – disse Shade porgendole una mano. Stavolta il suo tono era gentile.
Fine l’afferrò e si ritrovò a pochi centimetri dal suo viso.
- Voglio un ghiacciolo alla menta - . le disse sorridendo raggiante.
In effetti, non le sarebbe dispiaciuto passare un po’ di tempo con Shade.
 
 Angolo dell'autriceee: >.<
Ciao a tutti! Scusatemi per l'enorme ritardo.... ma è Maggio e le nostre scuole, veramente male organizzate, concentrano tutte le verifiche in questi giorni. Sto decisamente sfollando e studiando troppo... mi si è pure peggiorata la vista! XD (con gli occhiali nuovi sembro un camaleonte ahahha )
Allora? che ne pensate di questo capitolo!? Ci voleva uno Shade maniaco... chissà che avrà in mente! (-.- mi fai sempre fare la figura dello scemo pervertito! u.u n.d. Shade) (nooooo! amore! NOn è vero! a me piaci pure , e soprattutto così! n.d. me)
Finalmente le cose tra loro si sono sistemate. Amici come prima, insomma. Ma sarà veramente così? Dopo un "mezzo bacio" può veramente essere tutto come prima? LO scopriremo nella prossima puntata care lettrici! NOn mancate...
TO BE CONTINUED...
Ele

 

 
 

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Capitolo 6
*** 6. ***


6.

Din din din din
Fine sgranò gli occhi.
Di nuovo quel fottutissimo campanello. Era la sesta volta in mezzora che quel disgraziato lo suonava.
Non ne poteva più.
La rossa si precipitò nella stanza accanto.
- C’è ne hai messo di tempo! –
Shade, che stava guardando il cielo tinto d’arancio fuori dalla finestra, si voltò piano, con un sorriso beffardo stampato in faccia.
Quel sorriso si trasformò presto in un’espressione stupita; infatti, Fine, che era appena uscita dalla doccia, indossava solo un asciugamano.
- Che diavolo … mettiti addosso qualcosa, accidenti!-
- Senti, stronzo, non è colpa mia se mi chiami ogni cinque minuti! –
Shade serrò la mascella e si avvicinò pericolosamente alla ragazza.
- Come mi hai chiamato!? –
Fine non aveva certo paura e comunque era troppo esasperata e stanca per tenere a bada la lingua.
Era da quella mattina che non faceva altro che andare avanti indietro agli ordini di quello scemo.
Le aveva fatto fare le cose più faticose ed inutili, del tipo lavare la vasca da bagno con lo spazzolino o farsi portare a spalle fino in cima alle scale. Non ne poteva davvero più!
La ragazza lo guardò con aria di sfida.
- Ho detto che sei uno S- T- R- O- N- Z- O, STRONZO! Non ne posso più dei tuoi stupidi giochetti! Non fai altro che ordinarmi le cose più assurde e lamentarti! Non ne posso più! – gli urlò in faccia.
Stava per girare i tacchi e andarsene ma una mano le afferrò il polso e la sbatté contro il muro.
Si trovo a pochi centimetri dal volto di Shade che la guardava arrabbiato ma divertito.
- Principessina, una scommessa è una scommessa , e tu hai perso. Devi pagarne le conseguenze. – sussurrò.
Si allontanò bruscamente da lei.
La frangetta rossa le copriva gli occhi.
Shade si rimise a guardare fuori dalla finestra.
- Per favore, mettiti qualcosa addosso. –
La ragazza, senza dire una parola si diresse verso la porta.
- Qualcosa di carino, mi raccomando. - continuò il cobalto facendo sobbalzare Fine, - Ti porto a mangiare un gelato, te lo meriti –
Fine alzò il viso e guardò l’amico con gratitudine.
Anche lui le sorrise.
Dopotutto, era solo una recita. Insulti e scherzetti erano all’ordine del giorno. Ma per loro era il modi di dirsi che si volevano bene.
 
Il paesino era composto da qualche casa che dava sulla strada principale. Le piccole costruzioni bianche erano abbellite con rampicanti e sui davanzali  vi erano fiori colorati che rilasciavano nell’aria un gradevole  profumo.
Dalle finestre aperte provenivano risate e rumore si stoviglie, segno che a quell’ora c’era chi cenava.
Al centro dell’abitato c’era una piccola fontana che doveva rappresentare il luogo d’incontro , la piazza.
Qualche ragazzo del luogo chiacchierava animatamente su una panchina nei pressi dell’unico bar.
Quel posto era un paradiso, tranquillo e rilassante, niente a che fare con la città o con il caos che vi era all’interno di un palazzo reale.
Fine trovava tutto adorabile e esclamava di continuo “wow “ e “bellissimo”.
Shade, invece, seguiva l’amica silenziosamente.
Avrebbe tanto voluto stingere la mano della ragazza, far vedere che lei era sua, la sua donna.
Notò presto che i ragazzi seduti sulla panchina le avevano messo gli occhi addosso.
Dopotutto, Fine era bellissima, come sempre.
Aveva preso alla lettera il consiglio di Shade, mettendosi qualcosa di carino.
Indossava un abitino di seta bianco, senza spalline, con merletti e pizzo rosa. La sua camminata sensuale era accompagnata dal ticchettio dei sandaletti sulla pietra.
I capelli, ancora un po’ bagnati, ondulavano a quella brezza che sapeva di salsedine.
Istintivamente Shade le mise una mano sulla vita e l’avvicinò a se, dimostrando ai ragazzi che appunto, lei era sua.
Fine, sorpresa, arrossì vistosamente, ma quel contatto le piaceva quindi non si lamentò e l’uno accanto all’altra entrarono nel bar.
 
 
- Mmh … vediamo … cioccolato! No, non ho voglia … allora … limone! No, troppo aspro … -
- Avanti Fine, le persone aspettano -  disse Shade con un gran gocciolone sulla testa
- Ma non so che prendere! -
Al bancone dei gelati, un uomo sulla settantina con una lunga barba bianca, attendeva che la rossa scegliesse i gusti.
La ragazza era da dieci minuti che passava in rassegna tutti i gusti, non sapendo decidersi.
- Fine … -, cominciò esasperato Shade
- Senti ragazzina, - intervenne l’uomo divertito e spazientito allo stesso tempo, - se ti sbrighi a scegliere i gusti che vuoi non vi faccio pagare –
Fine, che quando si trattava di cibo diventava molto sveglia, colse l’occasione al volo.
- Allora gradirei un cono con cioccolato, limone, stracciatella e frutti di bosco. Grazie –
E sorrise raggiante al vecchietto che capì di essersi messo in trappola da solo.
Fine, appena uscita dalla gelateria di guardò attorno soddisfatta, ammirando poi il suo enorme cono gelato.
Si voltò guardando dentro il locale attraverso la vetrina del negozio.
Shade stava prendendo il suo gelato e intanto si scusava con il vecchio, che sorrideva benigno.
- La tua fidanzata è una ragazza molto speciale e anche molto bella –
Shade arrossì per il commento, portandosi una mano dietro la testa e ridacchiando sommessamente.
- Non è la mia fidanzata ma, si, è molto speciale e molto bella –
- Oh peccato, da come vi comportate sembrate due innamorati. –
- Già … Grazie mille per il gelato.- disse il cobalto.
- Di niente e buona fortuna … con lei -  aggiunse il vecchio indicando fuori dalla vetrina.
Shade sorride e uscì, ringraziandolo ancora.
 
- Però, che cono enorme! –
Una voce sconosciuta la fece sobbalzare . Fine si girò di scatto per trovarsi davanti due occhi neri come la pece che la guardavano divertiti.
I capelli neri  erano lunghi fin sopra le spalle e il suo sorriso era quasi maligno. I lineamenti erano rozzi e una leggera peluria gli copriva la faccia.
Il contrasto del nero con la sua pelle era raccapricciante. Nero su bianco. Sembrava un vampiro.
Un brivido le percorse la schiena.
Shade, ho paura … dove sei!?

Angolo dell'autrice!
Ciao a tutti! Inaspettatamente ho aggiunto un uovo capitolo! Sono fiera di meeeee! eheh :D
Che ve ne pare di questo capitolo... alla fine Shade non ha le balle epr far fare qualcosa di maniaco a Fine. Per loro è un gioco, è l'unico modo per dimostrarsi che si vogliono bene.
Questo Shade un po' possessivo mi piace parecchio e non vedo l'ora di scrivere di puri sfolli di gelosia... siamo ancora all'inizio baby!
Fine è la solita golosona -.- , povero vecchietto, esasperato!
Chi sarà questo tizio vampiresco!? Shade arriverà in tempo per salvare Fine? Bè, care lettrici, per scoprirlo dovrete aspettare il prossimo capitolo... spero di non farvi stare troppo in agonia!
MI raccomando recensite!
UN bacione
Ele


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Capitolo 7
*** 7. ***


7.

- Però, che cono enorme! – disse lo sconosciuto. – E che bella bambolina che abbiamo qui!-

La rossa sentì delle risatine e guardando alle spalle del ragazzo, ne vide altri tre.

- Dai Tin, lasciala stare. – azzardò uno che portava gli occhiali, che a giudicare dalla smorfia che aveva in viso, non approvava il modo di fare dell’amico.

Tin rise sguaiatamente obbligando Fine a trattenere il respiro per la puzza di alcol che proveniva dalla sua gola.

- Voglio solo divertirmi un po’ … -

Con passo sicuro si avvicinò alla rossa che cercò di reagire dandogli uno schiaffo.

Ma la mano non raggiunse mai la guancia di Tin. Il ragazzo infatti era stato più veloce e aveva afferrato il polso della rossa.

- Che caratterino! Mi piaci, bambolina! - disse fiero, con un sorriso malizioso.

- Lasciami!- urlò Fine cercando di divincolarsi.

Strattonò Fine, avvicinandola a se e con la mano libera prese il viso della rossa, deformandolo.

Le lasciò presto il polso per mettere la mano sul fondoschiena della ragazza.

Fine lo guardava terrorizzata e le lacrime cadevano silenziose sulle sue gote.

Quell’alito fetido le intorpidiva i sensi e le sue mani sul suo corpo non facevano altro che farle crescere dentro una grande rabbia.

Voleva spaccare la faccia a quel tipo; ma che poteva lei contro un ragazzo di quella stazza?

Shade, ho paura … dove sei!?

Chiuse gli occhi aspettando che quel Tin la baciasse e che  la sua lurida bocca giungesse alla sua.

- Toglile subito le mani di dosso! –

Entrambi si voltarono dalla parte cui era giunta la voce.

Shade guardava la scena con calma, quasi indifferenza, ma Fine che lo conosceva bene, vide nei suoi profondi pozzo cobalto tutto l’odio e la rabbia che il ragazzo provava.

Tin allentò la presa sulla rossa.

- Non ti impicciare. –

E di nuovo, quel viso disgustoso, s’avvicinò a quello di Fine.

Un colpo sordo e la ragazza fu di nuovo libera.

Fine vide solo il corpo di Tin a terra, svenuto, e del sangue uscirgli dal naso.

I tre ragazzi che assistevano alla scena , prima cercarono di reagire, ma appena videro Shade negli occhi capirono che se l’avesse voluto li avrebbe massacrati di botte, tutti. Era stato fin troppo clemente con quell’unico pugno.

- Filiamocela! -, disse il ragazzo con gli occhiali.

Alzarono di peso Tin e lo portarono in un vicoletto adiacente alla piazza.

Shade sospirò per il scampato pericolo e si avvicinò con cautela a Fine.

Da quando quel porco le aveva tolto le mani di dosso era rimasta immobile a guardare la scena . I suoi occhi erano coperti dalla frangetta rossa ma sulle gote si vedevano le lacrime che scendevano.

Shade non esitò un attimo e l’abbracciò forte.

 

 Angolo dell'autrice!
Scuse per l'enorme ritardo? NESSUNA!
Il capitolo è corto? LO SO BENE!
Quindi ... CHIEDO UMILMENTE PERDONOOOOOOOOOOOO! DDDD:
Sono troppo presa per l'ideazione di una nuova storia anche se prima voglio finire questa. Poi mi sono persa via un sacco nel leggere Hunger games, di cui sono diventata totalmente indipendente (*poi scoprì che sulla copertina c'era pure scritto "è un libro che da assuefazione" ... i'm a loser)! POi la scuola, la preparazione del grest... oddio sono veramente troppo impegnata! D:
Sappiate solo che non abbandonerò mai questa storia! Fine e Shade sono molto dolci... nel prossimo capitolo di sarà l'ennesima scena romantica... ma tranquilli, non sarà sempre così... (muahahahah)
Ringrazio la Ross (_MoonShine_ ) che mi segue sempre e _ Celestial!
Ovviamente anche tutti quelli che hanno messo la mia storia tra le seguite, tra le preferite, tra le ricordate e che leggono solamente.
Al prossimo capitolo!
Un bacione
Ele

 

 

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Capitolo 8
*** 8. ***


8.

Il campanello suonò.

Rein appoggiò il libro che stava leggendo accanto a sé, sul divano. Guardò Bright, anche’esso immerso nella lettura. Era così bello con quello sguardo assorto. Vendeva i suoi brillanti occhi rossi che scorrevano le parole. Ogni tanto, con un leggero movimento della testa, spostava il ciuffo biondo che però gli ricadeva, inesorabilmente, di nuovo, davanti agli occhi.
Sentì distintamente Altezza, dal piano superiore, gridare il nome di Sophie. Poi rumore di passi pesanti e qualcuno che rideva. I soliti casinisti. Sorrise tra se e se per poi voltarsi verso Bright che aveva alzato lo sguardo.
Il ragazzo le sorrise dolcemente, facendola arrossire.

- Va- vado ad aprire –

Si voltò cercando di nascondere l’imbarazzo e a passò di marcia raggiunse l’ingresso.

Senza esitazione aprì la porta.

Spalancò gli occhi, spaventata.

- COSA è SUCCESSO!? –

La luna era ormai sorta nel cielo e illuminava chiaramente le due figure.

Shade tenera fra le braccia una figura bianca che nascondeva il viso sul petto del ragazzo.

Calde e silenziose lacrime rigavano le gote rosee della ragazza, ancora immobilizzata dalla paura.

Il cobalto la strinse ancora più a se. Abbassò lo sguardo su di lei e la guardò dolcemente.

- Fine, siamo a casa. – , le sussurrò all’orecchio.

La ragazza sembrò riscuotersi.

- Grazie, Shade. –

La riappoggiò a terra.

Fine ebbe un capogiro ma venne sorretta di nuovo dal cobalto.

Salì da sola i due scalini per raggiungere la soglia della villa e guardò sua sorella, ancora paralizzata.

Le sorrise tristemente poi la superò.

Guardò di sfuggita Bright, che sentendo Rein urlare, l’aveva raggiunta.

Fine scomparve al piano superiore.

- CHE DIAVOLO HAI FATTO A MIA SORELLA!? –

Rein si stava per lanciare su Shade per colpirlo ma due forti braccia la trattennero.

- No, Rein. –

Si voltò stupita verso Bright che la guardava duramente.

- Non credo che Shade centri qualcosa - , aggiunse poi il biondino.

Entrambi si voltarono verso il cobalto che nascondeva gli occhi sotto la frangetta.

All’improvviso rialzò lo sguardo.

Nei suoi profondi occhi blu si poteva scorgere tutta la tristezza, la preoccupazione e la rabbia che provava.

- Shade, che è successo? - , chiese nuovamente Bright, con calma.

- Un ragazzo del villaggio, era ubriaco, e ha cercato di farle del male. –

Rein spalancò di nuovo gli occhi.

- Cosa!? -

- Sono intervenuto in tempo ma … ha avuto tanta paura –

- E TU DOV’ERI MENTRE QUEL TIZIO L’IMPORTUNAVA? –

Rein era furiosa. Si tirò su le maniche della leggera camicetta, pronta all’attacco, e si avvicinò minacciosa al ragazzo.

- Rein … - cominciò Bright, ma venne bruscamente interrotto.

- Rein ha ragione, dovevo stare più attento. – guardò l’azzurra dritto negli occhi. – Non ho scuse Rein, ma mi spiace. Sono un idiota. –

La principessa vide una sola piccola perla percorrere lo zigomo di Shade.

Dopotutto, non era l’unica a voler bene Fine.

L’azzurra si ricompose.

- Lo so bene che sei un idiota. - Sospirò. Si avvicinò a Shade, che aveva chiuso gli occhi aspettandosi un bel pugno, e gli lasciò un casto bacio sulla guancia.

Sentì sulle labbra il sapore salato di quella sola lacrima.

Capì che la sua preoccupazione, la sua paura e la sua rabbia erano totalmente condivise con quel ragazzo, che aveva sempre giudicato male.

- Grazie, Shade. Ora va a vedere come sta. –

Il cobalto la guardò sorpreso, non aspettandosi un gesto del genere.

 Senza farselo ripetere due volte corse su per le scale e raggiunse Fine.

 

Le mani del ragazzo si posarono sui suoi fianchi. La fece voltare e la guardò dritto negli occhi.

- Sei stata brava. –

Poi la strinse forte a se. Assaporando il suo profumo fresco  di mora e muschio.

Vide con la coda dell’occhio  che la ragazza arrossiva. E sorride soddisfatto.

- Ah, dimenticavo. Non provare mai più ad avvicinarti così tanto a Shade in mia presenza. Potrei essere geloso. –

La sentì irrigidirsi tra le sue braccia. Ridacchiò tra se. Era così facile metterla in imbarazzo.

Adorava quando le sue guance s’imporporavano e vedeva le sue iridi verde acqua spostarsi da una parte all’altra in cerca di una via di scampo.

Rein cercò di divincolarsi da quell’abbraccio. Il suo cuore batteva a mille; doveva trovare al più presto un angolino isolato dove andare ad urlare tutta la sua gioia.

Ma Bright la teneva stretta.

 Aveva bisogno di quell’abbraccio. Finalmente si rilassò e alle lacrime di gioia si unirono quelle per sua sorella.

 

Shade era davanti alla porta chiusa della stanza di Fine.

Dall’interno non proveniva alcun rumore.

Bussò piano aspettando una risposta che non arrivò.

Decise di entrare lo stesso, giusto per assicurasi che si fosse messa nel letto e che non fosse svenuta da qualche parte.

Fine poteva sembrare una ragazza dall’animo forte ma in pochi conoscevano la sua fragilità. Fragilità che teneva segretamente e gelosamente nascosta.

Aprì piano l’uscio ed entrò senza esitazione.

La scena che si presentò davanti ai suoi occhi era divina.

La stanza era al buio, illuminata solo l’argentea luce della luna.

Fine stava rimirando il suo corpo nudo davanti allo specchio.

Shade poté godere della vista di quel corpo perfetto, dei fianchi morbidi, dei glutei sodi, del seno prosperoso.

Strabuzzò gli occhi e arrossì vistosamente.

Fine, notando nello specchio un’altra figura si voltò di scatto.

Inizialmente lo guardava confusa, spaventata e molto imbarazzata, poi con una strana sicurezza negli occhi si avvicinò a lui.

Il cobalto indietreggiò fino ad arrivare con le spalle alla porta.

- F-Fine, non dovresti coprirti?! – balbettò imbarazzato.

Non gli era mai capitata una situazione del genere. Non aveva idea di come comportarsi.

Ormai a pochi centimetri da lui, Fine prese tra le sue mani, quella destra si Shade.

Shade sobbalzò dal dolore.

La soddisfazione di spaccare il naso a quel tizio era stata grande ma non aveva messo in conto che avrebbe potuto rompersi una mano.

Forse era stato fortunato e se la sarebbe cavata con una botta.

La rossa l’avvicinò alle labbra e posò un dolce bacio sul dorso di essa. Le sue dita giocavano a seguirne i lineamenti sostituendo il dolore con il piacere per quel tocco leggero e fresco.

- Sai Shade, ciò pensato su … -

Fine alzò i suoi occhi cremisi e li impianto in quelli cobalto del ragazzo.

- Se volessi mostrare il mio corpo a qualcuno, quel qualcuno saresti tu. –

Shade capì all’istante quello che la rossa intendeva.

Voleva semplicemente dirgli che si fidava di lui, che metteva totalmente a nudo ciò che era. Voleva che lui la vedesse nella sua integrità; aveva scoperto, con quel gesto, tutte le sue carte.

Forse voleva dire anche qualcosa di più, forse voleva dire che l’amava, che voleva essere sua, in tutti i sensi, e di nessun’altro. Ma fu solo il pensiero di un secondo.

Shade sorrise raggiante e comprensivo.

Fine non aveva mai visto un sorriso più bello.

Lo ricambiò all’istante.

- Grazie.- disse, per poi guardarla malizioso. – Ora copriti se non vuoi che ti salti addosso. –

- Scemo -.

S’infilò la camicia da notte e si sistemò nel letto.

Shade si avvicinò per rimboccargli le coperte ma facendo per allontanarsi,venne trattenuto.

- Rimani con me stanotte. Per favore. –

- Ok –

Si tolse le scarpe e si sfilò la camicia, rimanendo a torso nudo.

Fine lo guardò ammaliata. Aveva un fisico perfetto, dalle spalle larghe, alle braccia muscolose, fino ad arrivare agli addominali scolpiti.

S’infilò nel letto accanto alla rossa, cingendole la vita con un braccio e stringendola più vicino a se.

La ragazza arrossì ancor di più per quel contatto inaspettato e così intimo.

Shade le posò un casto bacio sulla fronte e le sussurrò all’orecchio un “buonanotte”, per poi accoccolarsi accanto a lei.

Fine sentì il petto di Shade alzarsi e abbassarsi ad ogni respiro.

E solo in quell’abbraccio sicuro trovò conforto.

Al ritmo dei loro cuori che battevano all’unisono trovarono entrambi il sonno.


Angolo dell'autrice!
WEEEE! Sono fiera di meee! Non credo di avere mai aggiornato così presto! :'D
Scusate se il capitolo è un po' lunghetto ma ero parecchio ispirata! eheh
Allora che ne dite? Non è troppo inverosimile? Si capisce perchè Fine l'ha fatto? Sono riuscita ad esprimerlo nel modo giusto?
Bè quei due sono arrivati ad una svolta. Non possono più fare finta di niente, di non provare nulla; non possono più fare finta di essere solo amici, ormai non ci credono più nemmeno loro! ... ma si vedrà che succederà! Io lo so! muahahha
Ho messo anche una piccola schena ReinXBright, dopotutto sono troppo carini insieme (anche se non li sopporto)!
Ora lascio commentare voi va, io me ne sto zitta!
Ho appena notato che i miei "angoli dell'autrice" sono ogni capitolo più lunghi! O.o (è perchè sei una logorroica! -.- n.d. Shade) (è tu un impiccione! u.u n.d. me)
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha messo la storia tra le seguite! Spero che sarete soddisfatte anche stavolta!
MI raccomando fatemi sapere che ne pensate!
Ora chiudo!
UN bacione enorme!
ELE

 

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Capitolo 9
*** 9. ***


9.

Il tepore di un irriverente raggio di sole riscaldava la sua gota salata.
Ancora con gli occhi chiusi, stiracchiò gli arti indolenziti e allargò le braccia.
Shade …
Sperava di godere del suo calore; di accoccolarsi, ancora, tra le sue braccia.
Quello che trovò fu un cuscino freddo e  delusione.
Guardò l’orologio. Erano solo le 9 e 30 ma senza Shade dubitava di ricadere tra le braccia di Morfeo.
Così, si alzò dal letto e s’infilò il costume e una camicia bianca leggera.
Con due codini bassi uscì dalla stanza.
Andò in cucina per sgranocchiare qualcosa e sperando di trovare il cobalto.
Rimase di nuovo delusa nel vedere  Altezza e Auler aggrappati ad una tazza di tè fumante.
Auler imbeveva apatico dei biscotti mentre Altezza lo intratteneva con chiacchiere futili.
Quando Fine si sedette, i due la guardarono male.
Dopotutto stava rovinando un tenero momento di coppia.
Ma a Fine non gliene fregava più di tanto.
Afferrò due biscotti e se li infilò in bocca.
Masticò rumorosamente.
- Sapete dov’è Shade? – bofonchiò, lasciandosi sfuggire alcune briciole dalla bocca.
Altezza la guardò alzando un sopracciglio.
- È uscito presto, stamattina. –
- Meta sconosciuta – aggiunse Auler.
Fine abbassò gli occhi.
Bah … chissà dov’è?
Arricciò le labbra.
- Fine, stai bene?
Una mano leggera s’appoggiò sulla sua spalla.
La rossa alzò lo sguardo puntando i suoi occhi cremisi in quelli smeraldo di Altezza.
Per quanto tra quelle due non scorresse buon sangue, si volevano un gran bene.
- Si, bene.–
- Ieri … -
- L’importante è che non sia successo niente, Altezza. Voglio solo dimenticarlo. –
La bionda l’abbracciò di slancio.
Fine, imbarazzata, ricambiò l’amplesso con qualche pacca di circostanza.
- Ci siamo noi a fartelo dimenticare, tesoro. –
- Grazie. –
Stavolta ricambiò l’abbraccio e quando si allontanarono la rossa le sorrise dolcemente.
 
Fine era uscita per una passeggiata sulla spiaggia.
Intanto, certi principi e principesse erano in salotto e complottavano tra loro.
- Potremmo fare un grande falò –
-Si! Con i marshmallow abbrustoliti e snack. -
- Ma come facciamo ad attirarla sulla spiaggia? –
- Oh, ma per quello c’è …. Shade!-
Il cobalto irruppe nella stanza con un aria interrogativa.
- Parli del diavolo e compare … -  sussurrò Rein a Bright che ridacchiò divertito.
 - Che state facendo voi qui? – chiese il cobalto, accigliato.
Rein lo raggiunse con un grande sorriso e spalancando le braccia per accoglierlo.
- Caro amico mio! Come stai? Dove sei stato? –
Shade alzò un sopracciglio e parlò atono.
- Rein, cosa vuoi? –
La ragazza si mi se sulla difensiva e si finse offesa.
- Mi credi così ipocrita? –
-Si. –
I ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata.
Anche l’azzurra sorrise, anche se in fondo in fondo se l’era un po’ presa.
- Bè … vedi … -


Angolo dell'autrice:
Ciao a tutte! Scusate per il ritardo... ultime verifiche, utlimi giorni ... insomma avete capito!
MI scuso pure se il capitolo è corto e non c'è nulla di speciale ma credetemi, nel prossimo, ci saranno grandi sorprese.
NON DICO ALTRO! :D
Un bacione a tutte! E grazie che mi seguite e recensite! Davvero grazie! *-*
Ele
p.s W GLI ARANCIOOO! (è la mia squadra del grest! Stra toriii!)

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Capitolo 10
*** 10. ***


10.

Erano ormai trascorsi due gironi da quella brutta serata e Fine era appena uscita dalla doccia.
Si soffermò di fronte allo specchio, riflettendo sullo strano comportamento dei suoi amici.
La evitavano lasciandola spesso da sola; le era capitato più volte che entrando in qualche stanza li trovava tutti insieme e che si zittissero al vederla passare.
Shade era l’unico che si comportava normalmente.
Non che il suo modo di fare fosse nella norma, ma almeno non sembrava che le stesse nascosto qualcosa.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
La rossa, ancora in asciugamano e sfregandosi i lunghi capelli, andò ad aprire.
Davanti a se, trovò Shade.
L’osservò da capo a piedi, assaporando quella visione.
Le infradito beige erano in contrasto con i jeans scuri e attillati che il ragazzo indossava. La mano fasciata gli dava ancor di più quell’aria da duro che, certo, non gli mancava. Le maniche della camicia erano bellamente risvoltate sugli avambracci. I primi bottoni erano slacciati lasciando intravedere il suo petto possente e abbronzato. Tra i capelli cobalto si potevano ancora scorgere piccole goccioline che riflettevano la luce del sole calante. Il cobalto fece un passo avanti appoggiandosi con la spalla allo stipite della porta. Le sue labbra, perfette, erano increspate in un sorriso sghembo.
- Ora puoi chiudere la bocca. – ironizzò  vedendo la sua amica incantata e godendo di quell’attenzione.
Fine parve riscuotersi ma aveva ancora la gola secca.
- Senti Principessina, io ti aspetto qua fuori. Mettiti qualcosa di carino che andiamo a fare una giro. –
Fine piegò di lato la testa sollevando un sopracciglio.
- Ho un dejà vu. –
Si guardarono attentamente negli occhi, studiandosi.
Alla fine, Shade sospirò.
- Certo che sei una testa dura. Ti porto a fare una passeggiata sulla spiaggia … devo … devo parlarti. –
Pure Fine sospirò ma sorrise.
- Ok, dammi un minuto. –
Chiuse la porta in faccia a Shade che quasi la prese sul naso.
Infatti, lo sentì borbottare.
Ridacchiò tra se e se.
Ribaltò mezza stanza alla ricerca di qualcosa da mettersi. Un abito carino e semplice ma allo stesso tempo sexy. Non poteva perdere un’opportunità del genere. Non aveva più avuto modo di stare un po’ sola con Shade.
Indossava, ora, un vestitino rosa che le arrivava a metà coscia. Aveva una generosa scollatura e si allacciava dietro al collo. Ovviamente, niente trucco. I capelli erano legati nelle sue solite codine basse e ai piedi portava dei graziosi sandali rosa.
Raggiunse Shade che rimase silenziosamente ammaliato.
Scesero le scale scambiandosi qualche battuta.
A parte gli scricchiolii delle assi dei gradini che si piegavano al loro passaggio, l’intera casa era avvolta nel silenzio.
Chissà dove sono tutti …
Arrivati sulla spiaggia si tolsero le calzature e camminarono l’uno accanto all’altro in riva al mare.
Piccole onde bagnavano leggermente i loro piedi nudi mentre una brezza leggera scompigliava loro i capelli.
- Allora? Di che mi dovevi parlare? – cominciò Fine.
Shade le sorrise complice e ironico.
- Credo che sia meglio rimandare la nostra chiacchierata … -
Nemmeno il tempo di finire la frase che vennero entrambi attratti da un vociferare e da una melodia dolce.
Attorno ad un enorme fuoco scoppiettante erano riuniti tutti i loro amici.
Mentre Bright suonava una chitarra classica, Mirlo infilava in lunghi bastoncini quelli che dovevano essere marshmallow. Rein e Tio erano impegnati in una strana danza mentre Shopie raccoglieva le conchiglie. Auler e Lione chiacchieravano sotto lo sguardo infastidito di Altezza.
Appena scorsero Shade e Fine cominciarono ad agitarsi, sbracciandosi per incitarli a raggiungerli.
Fine corse incontro alla sorella che l’accolse con un caloroso abbraccio.
- Ragazzi, che state facendo? Perché non mi avete detto niente? –
Si misero tutti a ridere per la faccia sbalordita della rossa e per la sua ingenuità.
- Ti abbiamo visto un po’ giù in questi giorni … per vari motivi … - Rein accompagno quelle parole con un occhiata ad un certo ragazzo, che abbassò gli occhi colpevole. - … così abbiamo pensato a qualcosa per tirarti su di morale. –
Con un gesto plateale allargò le braccia per mostrare fiera il loro lavoro. Non era nulla di speciale, ma si erano impegnati, tutti, tanto.
Solo l’accendere il fuoco era stata un’impresa. Finché si era trattato di raccogliere un po’ di legna erano stati tutti bravi ma ad armeggiare con carta e accendino avevano avuto qualche problema.
Rein sorrise raggiante alla rossa.
- E ora, che comincino i festeggiamenti. –
Seguì un urlò generale, abbracci e pacche alla protagonista della festa.
Cantarono a squarciagola rivolti al cielo canzoni di Wonder.
 Mangiarono tonnellate di marshmallow e schifezze di ogni genere.
Ballarono al ritmo delle onde del mare e dello scoppiettio del fuoco.
Chiacchierarono e risero per ore, senza mai stancarsi.
Si accoccolarono tra i granelli di sabbia per contare le stelle del firmamento.
Fine se la rideva di gusto, onorata per quelle attenzioni.
Ogni minuto che passava era sempre più consapevole di avere degli amici speciali. Quei ragazzi, che oltre al fatto di essere principi e principesse, erano ragazzi normalissimo, avevano la magica capacità di riempire la sua vita. Erano una sorta di seconda famiglia. Ognuno aveva il suo ruolo, il suo compito, ma solo collaborando si riusciva a creare qualcosa di buono.
Ora, con la mente libera da ogni preoccupazione, poteva essere se stessa.
Presto si trovarono a confessare i loro sogni, le loro paure … e le aspettative per l’inizio della scuola.
- Peccato che non saremo mai in classe tutti assieme … - cominciò Rein appoggiandosi alla spalla del suo innamorato.
Bright le prese una mano e l’avvicinò alle suo lebbra lasciando un casto bacio.
Poi la strinse forte intrecciando le loro dita.
Altezza non si lasciò scappare l’occasione.
- Ma voi due siete insieme o no? –
Il biondo e l’azzurra arrossirono vistosamente, pur essendo al buio, e si guardarono per un attimo con complicità.
Intanto gli altri ragazzi li osservavano curiosi.
I due ridacchiarono nervosi per poi annuire.
Il gruppo esplose in urla e fischi di approvazione facendo imbarazzare la nuova coppietta. Finalmente! Dopo tanti tira e molla si erano decisi a dichiararsi!
- Se vogliamo dirla tutta … pure io e Auler siamo insieme. – aggiunse Altezza.
- Ma Altezza! –
Auler era stupito e confuso più che mai.
- Dai Tesoro, di che mi ami ed è finita qui! Almeno poi lo sapranno tutti e non dovremo più nasconderci negli stanzini per stare un po’ soli! – sbottò la ragazza.
Scoppiarono tutti a ridere. Si erano lasciati sfuggire un po’ troppo. Ciascuno si stava chiedendo come Auler, ragazzo impacciato e riservato potesse stare con una come Altezza, egocentrica e sfacciata. Ma se era felice così … felice lui, felici tutti!
- Bè, complimenti pure a voi. – intervenne  Lione. – Speriamo che stasera ci sia un’altra svolta, oltre alle vostre … -
Accompagno le sue parole indicando dietro di se due certi ragazzi che si stavano allontanando dal falò tenendosi  per mano.
 


Anche Fine se la stava ridendo di gusto mentre Altezza confessava a tutti delle sue scappatelle con Auler.
Ma la sua attenzione venne attirata da due pozzi cobalto che la scrutavano insistenti. I loro occhi si sorrisero, complici, quando  Shade offrì la sua mano alla rossa.
Non esitò un attimo, afferrandola immediatamente.
Le lunghe dita di Shade s’incrociarono perfettamente con le sue e insieme s’avviarono verso un luogo più appartato.
Fine chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dal ragazzo.
Assaporò la fresca sabbia su cui camminava e che le solleticava le dita dei piedi. Sentiva distintamente il suono attutito delle onde del mare che s’infrangevano sul bagnasciuga . Godette del calore di Shade, del suo profumo che le arrivava alle narici. Fine sorrise riconoscendo l’aroma.
- Perché sorridi? –
- Lavanda. –
Percepì le labbra di Shade incurvarsi.
- Mi spii quando  faccio la doccia o mentre non c’ero hai controllato che sapone uso? –
La rossa spalancò gli occhi capendo tardi (come sempre XD n.d. me [scusate! Non ho resistito a commentare]) ciò a cui alludeva il ragazzo.
Shade intanto sfoggiava un sorrisino malizioso.
- Ma piantala! – e gli diede un spintone che lo fece cadere a terra.
- Che manesca! – sbottò offeso.
Fine scoppiò in una fragorosa risata.
Shade, il bellimbusto dal cuore di ghiaccio era a terra, seppellito dai granelli di sabbia e offeso?
Non poteva crederci!
Si sentì afferrare per un braccio e in pochi secondi finì a terra pure lei.
Si azzuffarono per un po’ sulla sabbia, rincorrendosi, cadendo, rotolando e ridendo.
Inutile dire che presto si ritrovarono l’uno sopra l’altro.
Come quel giorno nella serra, Shade percepiva su di se il corpo caldo e formoso della ragazza.
Si alzarono di scatto, imbarazzati.
Stavolta, però, il cobalto non lasciò che la ragazza si allontanasse e allacciò le mani dietro la sua vita.
Fine spiazzata si ritrovò a pochi centimetri da lui e rossa più che mai.
- Questa volta non ti lascio scappare. –
La ragazza sobbalzò capendo le intenzione del ragazzo.
Inaspettatamente, però, quello  si allontanò e cominciò a frugarsi nelle tasche.
Borbottava cose senza senso sotto lo sguardo stupido e incuriosito di Fine.
- Eccolo! –
Lentamente estrasse una catenella argento con un ciondolo a forma di luna.
Incastonata su una punta vi era un piccolo rubino.
- Wow! –
Fine fissava la collanina, rapita.
- Questa è per te. – affermò fiero Shade.
- Per me? … Perché? –
Shade abbassò gli occhi come per trovare il coraggio per parlare, poi li punto in quelli cremisi della ragazza e iniziò.
- L’altra mattina stavo vagando per conto mio, pensando a quello che è successo.. con quel tizio … a .. a quello che è successo poi … sempre quella sera .. alle parole che hai detto … a quello che hai fatto … - disse le ultime frasi non senza arrossire. – E mi sono reso conto che in qualche modo dovevo ricambiare il tuo “dono”.  Tu sei sempre stata onesta con me. Tu hai sempre creduto in me. Ancor prima che ci conoscessimo veramente. –
- Eclipse … - sussurrò Fine ricordando quel personaggio e sorridendo.
- Già … - assentì. - Inizialmente invidiavo la tua spontaneità, ma è grazie a te se sono quello che sono oggi.
Ho trovato qualcuno che mi accetta così come sono … che si fida di me. Sai che non sono bravo con le parole allora ho pensato a qualcosa che potesse ricordarti che .. io ci sono, sempre.
La luna è tutto quello che sono. Rappresenta il mio Regno, la mia famiglia, il mio cuore.
Ed è a te che affido il mio cuore, Fine. –
La rossa sgrano gli occhi.
Non era una dichiarazione, vero? Non poteva essere una dichiarazione?
- Dai, girati che te la metto. –
Fine si voltò verso l’orizzonte dove il sole aveva lasciato il posto ad una distesa di stelle e ad un timido spicchio di luna.
Alzò i capelli lasciando che Shade le coronasse il collo con quella graziosa collanina.
Appena venne agganciata si ritrovò a giocare con quella figura argentata.
- Grazie. – sussurrò, ancora confusa e con lo sguardo basso.
Il cobalto le alzò il viso con delicatezza, per poterla di nuovo guardare negli occhi.
Si trovarono a pochi centimetri.
Fine cercò di sfuggire a quello sguardo che aveva la capacità di abbattere tutte le sue difese.
-Ehi .. – sussurrò Shade attirando l’attenzione della rossa su di se.
Cremisi nei cobalto.
I ritmo dei loro cuori divenne incontrollato.
Sperimentarono l’agonia si assaggiare il sapore l’uno dell’altra. Quell’irrefrenabile voglia di sentire, stringere, toccare ..
Fine affondò le mani tra i capelli morbidi del ragazzo per colmare la distanza.
Le loro labbra s’incontrarono. Le loro labbra combaciavano perfettamente. Si muovevano in sincronia.
Le loro lingue danzavano giocose e desiderandosi ogni instante di più.
Le mani di Shade guizzarono sui fianchi della ragazza per avvicinarla di più a se e godere del suo calore, del suo sapore. Quel sapore fresco, zuccherino gli addolciva il cuore.
S’allontanò leggermente per riprendere fiato.
Sentiva il suo respiro caldo e affannato sulla pelle.
Le sue labbra erano più rosse del solito e ancora leggermente dischiuse. Le sue gote erano arrossate più che mai e i suoi occhi brillavano riflettendo la luce delle stelle.
La trovò bellissima.
- Fine .. io …. io ti …  -
La ragazza accostò l’indice alle labbra di Shade per zittirlo.
I suoi pozzi cremisi si riempirono di lacrime che iniziarono a rigarle piano il viso.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi, confuso.
- Non dirlo … ti prego … - piagnucolò la principessa.
Si lasciò cadere a terra, sedendosi malamente sulla sabbia che veniva bagnata dalle sue lacrime.
- Fine, perché? Perché fai così? –
La rossa alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi cobalto.
- E se non dovesse funzionare? Shade … tu sei la cosa più importante della mia vita! Non voglio … non posso perderti … -

 
 
Angolo dell'autrice!
Oddio! Quanto è straziante questo capitolo! Sarà che per me è stato veramente un agonia scriverlo. Ero indecisa su come concluderlo, soprattutto.
Ho deciso di non commentare nulla... lascio a voi pareri e commenti!
Spero veramente di non avervi deluso.
Chiedo scusa per il ritardo e per l'eventuale finale poco soddisfacente.
Ringrazio infinitamente la Saretta, la Ross, la Ari e la Miry (che si è sorbita in un colpo solo ma mia straziante ff) !  E ovviamnete anche tutti gli altri che mi seguono!
Un bacione enormissimo!
E chiedo scusa per il leggero ritardo.
Ele

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Capitolo 11
*** 11. ***


 

11.

Una perla di sudore le rigò la fronte.
Una leggera brezza le rinfrescò il viso arrossato per lo sforzo.
Inspirò profondamente per concentrarsi e caricare il colpo.
Il suo piede incontrò la palla che schizzò verso la rete con una forza impressionante.
Inutile dire che fece gol.
Passò allora ad un altro pallone, l’ennesimo che tirava.
E ancora uno, e poi un altro …. Con la speranza che la fatica l’allontanasse  da qualcosa che albergava dentro di lei.
Qualcosa che Fine non voleva affrontare.
Qualcosa che l’assillava giorno e notte.
Quella sensazione di vuoto non l’abbandonava mai.
Se chiudeva gli occhi sentiva ancora il Suo sapere aspro, il Suo calore, le Sue labbra …
Ma era un illusione.
Immagini e sensazioni che il suo cervello si divertiva a rievocare, facendola impazzire.
Quante volte si era data della stupida!
Quante volte avrebbe voluto correre da Lui e riassaporare le sue labbra!
Troppe volte in quei pochi giorni.
E ogni volta, comunque, la paura aveva la meglio.
La paura di perderlo.
La paura di non poter più ridere insieme a lui, parlare, di non vedere nascere sul suo viso un dolce sorriso, solo per lei.
L’argento che le sfregava sul collo la riportò alla realtà.
La dita giocavano e si attorcigliavano con la catenina d’argento .
Ormai era diventato un’abitudine.
E quando incontrarono il ciondolo lunare, una lacrima le rigò il viso.
Nella sua mente rimbalzavano all’infinito le parole che Shade le aveva detto prima di allontanarsi, quella sera, sulla spiaggia.
Il cobalto trasformò il suo sguardo da confuso ad accigliato.
Strinse i pugni e abbassò lo sguardo.
- Fine … provare non costa nulla e comunque … credi che possa essere tutto come prima? Io non mi dimenticherò facilmente questo bacio … -
Diede le spalle alla ragazza e poi aggiunse sussurrando.
- Sta a te decidere.-
Si era allontanato senza voltarsi.
Mentre Fine era crollata in un pianto disperato.
Si ritrovò, ora, inginocchiata a terra con le gote bagnate e salate.
Singhiozzi le scuotevano il corpo e le mozzavano il fiato.
Si asciugò il volto nella maglietta bucherellata che aveva indossato quella mattina, ma comunque il pianto non si placava.
Che posso fare?
Shade aveva ragione. Non sarebbe mai stato come prima … per nessuno dei due.
- Ehi –
Fine spalancò gli occhi.
Si voltò piano, sorridendo come se niente fosse.
Un ragazzo che doveva avere più o meno la sua stessa età si era accucciato accanto a lei
- Tutto bene? –
I suoi occhi verdi la scrutavano preoccupati mentre un ciuffo ebano ribelle le ricadeva sulla fronte.
- Si, certo. –
I tratti del suo viso erano duri ma inclinò le sue labbra sottili in un sorriso gentile che li addolcì.
- A me non sembra. Tieni. –
E le porse un fazzoletto bianco di stoffa. Poi l’aiutò ad alzarsi e aspettò che Fine si ricomponesse un minimo.
La rossa si accorse che ai bordi del campo da calcio c’erano altri ragazzi che la guardavano incuriositi.
Si rivolse allora al suo cavaliere.
- Che hanno da guardare? –
- Bè, principessa di cui non conosco il nome, una ragazza che gioca a calcio è qualcosa di curioso e nuovo. Soprattutto se questa ragazza è molto carina. Se poi crolla e si mette a piangere diventa estremamente interessante. –
Fine arrossì e sorrise; il primo sorriso  sincero da giorni.
- Il mio nome è Fine e sono principessa del Regno Solare del pianeta Wonder. Terzo anno di Accademia. –
- Bene,  principessa Fine, io sono Neal  principe del Regno della Sabbia. Primo anno.  – annunciò fiero.
Era alto e abbronzato con un fisico muscoloso.
Indossava la divisa dell’Accademia, pantaloni lunghi e scuri e una camicia a mezze maniche bianca. Dopotutto era ancora estate, ancora per qualche mese avrebbero potuto fare a meno della giacca.
Neal tornò a fissare la sua nuova amica.
- Ebbene? –
- “ Ebbene”, cosa? – chiese Fine con un punto interrogativo in fronte.
- Perché stavi piangendo? E da quando una ragazza gioca a calcio? –
Fine alzò un sopracciglio. Cos’era quel tono sprezzante?
- Forse non lo sai, ma qui all’Accademia c’è anche una squadra femminile di cui la sottoscritta è capitano. Mi stavo allenando un po’ visto che la mia gemella mi ha costretto ad arrivare presto qui a scuola. –
-Scusami, ma sul mio pianeta le donne non possono giocare a calcio. È uno sport per soli uomini. Hai una
gemella?! –
- Si, si chiama Rein. E’ presidente del club di giornalismo e siccome è molto conosciuta, in Accademia, per via del notiziario, il preside le ha chiesto di tenere il discorso di apertura di inizio anno. Mi ha fatto alzare alle 6 per prendere il treno! –
Neal si mise a ridere di gusto nel vedere l’espressione imbronciata della rossa.
Alla fine anche Fine non resistette e si unì alla risata.
 
Intanto, un certo ragazzo camminava nei giardini della scuola. In fretta e furia aveva sistemato la sua valigia nella stanza, per poi uscire.  Era infastidito dal fatto che Fine non avesse preso il solito treno, ma del resto, la rossa,  non poteva lasciare Rein da sola.
Moriva dalla voglia di vederla e, soprattutto,  sapere cosa aveva deciso.
Ogni tanto si girava indispettito per fulminare con lo sguardo un gruppo di ragazzine che lo seguivano a distanza.
Erano di sicuro del primo anno. Le ragazze più grandi sapevano che lui odiava quel genere di cose. Non era come Bright che invece si divertita.
Anche se le ammiratrici del suo amico non avrebbero avuto vita facile quest’anno. Rein era una belva.
Passò accanto  ai campi da calcio, dove tante volte aveva vissuto gioie e sconfitte;  soprattutto sconfitte. Fine e la sua squadra erano invincibili.
Sorrise tra se.
Non sarebbe mai più stato tutto come prima tra loro.
Per quanto non capisse come Fine non prendesse la decisione più ovvia, non riusciva ad avercela con lei.
La loro amicizia era stata fino ad allora qualcosa di invidiabile.
Andavano totalmente d’accordo, ridevano, scherzavano, parlavano e sognavano, insieme.
Sapevano che potevano contare l’uno sull’altra.
Era ovvio che un cambiamento radicale nel loro rapporto potesse spaventare Fine.
Ma se per farle prendere una scelta bisognava giungere al limite, era disposto pure a questo.
Non potevano tornare indietro.
Non dopo quel bacio.
Si amavano.
Ora bisognava solo mettersi in gioco.
O tutto, o niente.
Questo era il patto.
E Fine aveva paura proprio di questo.
Che fosse il niente ad averla vinta.
Vide dei ragazzi sul limitare del campo che chiacchieravano tra loro e facevano commenti poco principeschi.
Seguì il loro sguardo.
Quello che vide non gli piacque nemmeno un po’.
Fine che rideva insieme a un tizio, decisamente troppo carino.
Serrò i denti e strinse i pugni.
Evidentemente, Fine, la sua scelta l’aveva fatta.
Diede un calcio ad un sasso li vicino che schizzò in aria.
Poi si allontanò con passo spedito.
 
 
Fine e Neal chiacchieravano tranquilli nel campo.
Il principe del Regno della Sabbia era un tipo molto estroverso e simpatico. In pochi minuti le aveva raccontato tutto sul suo pianeta e confessato che era un campione del calcio.
- Non per vantarmi, ma sono piuttosto bravo. Ho vinto molti premi e coppe. –
- Ci credo! Sei il principe! Chi altro potevano far vincere!? – scherzò Fine per provocarlo.
Proprio quando pensava di aver liberato la mente, almeno per poco, dalle sue preoccupazioni, un pietra volò tra lei e Neal, atterrando ai loro piedi.
Si girò, pronta a dirne quattro al responsabile.
Strabuzzò gli occhi.
Il suo cuore si fermò.
Shade …

Angolo dell'autrice:
Con un minimo di ritardo sono fiera di aver aggiunto il nuovo capitolo! YUPPI!
Pensavo che non sarei riuscita a scriverlo ma... eccomi qui!
E' stata una settimana intensissima ma finalmente è finito il grest e sono sicura che sarò sempre più puntuale!
Allora!? Che ne dite di questo capitolo? Vi piace?
Neal io me lo immagino stile brasiliano figo ... Abbronzato, figo, figo, figo, figo e figo! Insomma, FIGO!
Povero il nostro Shade, si è ridotto a doverla ricattare per farle fare una scelta!
Ora bisogna solo capire che ha deciso di fare Fine..... e si sa mai che cominci ad interessarsi a questo nuovo personaggio... O.o eheh io non dico neinteeeee!
Fatemi sapere che ne pensate!
Un bacione grandissimo!
Vostra, Ele

p.s come avevo predetto... GLI ARANCIO HANNO VINTO IL GREST! EVVAIIIIi!

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Capitolo 12
*** 12. ***


 

12.

 
- Shade … -
La rossa guardava il ragazzo allontanarsi arrabbiato.
Che aveva fatto adesso? Stava solo parlando!
Però doveva esserci rimasto male …
Per quanto il cobalto potesse sembrare freddo e indifferente, Fine sapeva che non era così.
Aveva un cuore d’oro ed  era molto sensibile.
E anche molto geloso nei confronti delle persone che amava …
- Chi è ‘sto Shade?-
Chiese Neal riavendo su di se l’attenzione di Fine.
La ragazza lo guardava confusa, tornata solo ora dal mondo delle nuvole.
- C- ..cosa?-
- Ho detto : chi è Shade? È il tuo ragazzo? –
Fine divenne rossa più dei suoi capelli.
- N-no … non è il mio ragazzo … -
Abbassò lo sguardo, colpevole.
Neal sorrise compiaciuto.
- Allora, se sei libera, esci con me uno di questi giorni. –
Fine rialzò il capo sorpresa.
-Siamo d’accordo allora. Ci si vede. -
Non ebbe il tempo di rispondere che Neal era giù lontano e la salutava con un ceno della mano.
Fine rimase sola e spiazzata, al centro del campo da calcio.
 
Dopo una doccia fresca ed essersi infilata la divisa, Fine raggiunse i suoi amici.
L’aspettavano all’entrata dell’aula magna.
La salutarono sorridenti, a parte Shade che l’evitò apertamente.
Vide Rein che si rigirava, nervosa, il foglio del discorso tra le mani.
Bright le mandò un bacio d’incoraggiamento facendola sorridere.
Quando si sedettero vide Neal poco distante che la salutò energetico.
Non poté fare a meno di arrossire e ricambiare con un cenno.
E per l’ennesima volta Shade, strinse i pugni.
 
 
Fine camminava a braccetto con Lione tra i viali del giardino dell’accademia.
Era trascorsa appena una settimana dall’inizio delle lezioni.
La rossa, si fermava spesso, per salutare nuovi e vecchi amici.
Essendo presidentessa del club di calcio e di pallavolo era molto conosciuta tra gli studenti.
Anche se lo sport non era certo l’unica dote che aveva.
I ragazzi l’apprezzavano per la sua bellezza e per le sue capacità, mentre le ragazze la rispettavano per la sua allegria e per l’umiltà.
Molti dicevano che fosse la più bella della scuola, e chi poteva dare loro torto?
Lione guardava l’amica un po’ scocciata.
Non era possibile che non potessero parlare tranquillamente senza essere interrotti!
E Fine, aveva molte cose da raccontare.
- Quindi, - cominciò Lione con fare calmo. –  mi stai dicendo che tu e Shade vi siete baciati e l’unica cosa che sei riuscita a dire è “ non voglio perderti”?! – ora, stava decisamente urlando.
- Abbassa la voce! – protestò Fine, guardandosi attorno.
- No che non abbasso la voce! VI SIETE BACIATI! – urlò di nuovo, attirando l’attenzione di alcuni ragazzi che passavano.
- Lo so che ci siamo baciati! –  sussurrò arrossendo la principessa del Regno Solare.
Lione sospirò.
- E ora? –
La rossa s’intristì.
- Ora? Ora, niente! Non mi guarda più, non mi parla più, mi sta evitando. Ed è pure arrabbiato. –
- Bè, è normale. Vuole che sia tu a fare la prima mossa. E non deve essere molto felice che tu esca con Neal. –
- Ma io sono confusa! –
- No, amica mia. – la guardò seria Lione. – Tu non sei confusa … –
Fine guardò in sospeso l’amica.
- … Tu sei scema! –
-Ehi! – sbottò la rossa, sdegnata.
- “Ehi” un corno! Ho ragione! E lo sai! –
Fine abbassò lo sguardo, colpevole. Stava trattenendo le lacrime.
Lione si addolcì.
- Fine, non voglio essere cattiva. Voglio solo cercare di farti capire.
Due settimane fa mi hai chiesto cos’era l’amore. Ti ricordi? –
La principessa rosa fece un cenno con la testa.
- Io credo che tu sappia bene cos’è l’amore. Non c’era bisogno che ti dessi io una spiegazione. –
- Come!? –
- Amica mia, hai passato tre anni della tua vita accanto a lui. Hai creduto in lui come nessuno aveva mai fatto. Ti fidi di Shade e vuoi solo il suo bene. Credi che questo non sia amore?  Tu hai pensato che fosse tenera amicizia. E lo capisco. Eravate solo dei ragazzini quando l’hai incontrato la prima volta. –
La rossa sorrise ripensandoci.
- Ma non vorrai farmi credere che già quel giorno pensavi a lui come ad un amico? Fine, il modo in cui lo guardavi … le tue gote che s’imporporavano appena vi sfioravate … tu sei sempre stata innamorata di lui. Solo che non hai mai avuto il coraggio di ammetterlo a te stessa; un po’ per orgoglio, visto che sei una brutta testona e un po’ per paura. Ma non devi permettere che sia la paura a dominarti. –
- Non capisco neanche io perché ho così paura … -
- Te lo dico io se vuoi. –
Fine guardò con più attenzione Lione.
-  Hai paura che tutto quello che avete costruito insieme vada perduto. Tu sei innamorata ma la convinzione che per lui non sei niente più che un’amica ha eluso tutte le tue speranze. Hai accettato che il tuo ruolo nella sua vita fosse solo quello, e piuttosto che niente …
Ma ora, ora che sai che ti ama, prova a mettere da parte le tue incertezze. Credimi, se continuerai così non farete altro che allontanarvi.
Pensaci, Fine. –
Lione la saluto con un tenero bacio sulla guancia e si allontanò.
 
 Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Devo ammetterlo! Questo capitolo fa schifoooooo! *me che vomita in un angolino*
Chiedo scusa a tutte ma ispirazione in questi giorni è pari a zero!
Spero comunque di non avervi deluso troppo.
E anche stavolta avremo a che fare con una bella chiacchierata tra Lione e Fine! Oh se non ci fosse quella ragazza che cerca di far capire le cose alla nostra testona!
Neal è proprio furbo....chissà che succederà del prossimo capitolo!
un bacione
Ele

 

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Capitolo 13
*** 13. ***


13.

Fine si guardò attorno, spaesata.
Dopo la chiacchierata con Lione aveva camminato a vuoto, sovrappensiero.
Ciò che vide attorno a se, però, la fece sorridere.
Le sue gambe l’avevano portata in un posto veramente speciale.
Ogni cosa, in quel luogo gli ricordava un gesto, un sorriso, ovviamente, tutto strettamente legato a Shade.
La serra dell’Accademia non era mai stata tanto bella.
I fiori, sani e curati, sembravano brillare di luce propria.
Era davvero un posto magico.
Mentre camminava aveva  riflettuto su ciò che gli aveva detto l’amica.
Era già giunta pure lei alla conclusione di essere innamorata. Ma sapeva di non avere speranze.
Quindi nel momento cui Shade l’aveva baciata, tutte le sue convinzioni e le sue certezze erano sfumate.
Sorrise tra se e se.
Lo amo …
E ora che avrebbe fatto? Sarebbe andata da lui a dichiararsi? E che avrebbe fatto con Neal?
Erano già usciti due volte solo nella prima settimana.
Si era trovata benissimo.
Il principe del Regno della Sabbia era sempre allegro e sorridente. E la faceva ridere, ridere da morire.
Era persino riuscito a farle ammettere che gli piaceva. Di sicuro non era l’amore che provava per Shade. Ma Neal le aveva fatto dimenticare tante volte che nel suo cuore ci fosse in realtà un altro ragazzo. E se avessero continuato a frequentarsi di sicuro l’avrebbe convinta a diventare la sua ragazza.
Si accucciò vicino a un’aiuola di candide margherite.
Dopo i girasoli, erano le sue preferite. Rappresentavano la semplicità e la spontaneità.
- Che devo fare adesso? – sussurrò accarezzando lievemente quei petali bianchi e delicati.
-  Intanto, se non ti dispiacerebbe, aiutarmi a spostare questo vaso … -
Si voltò sorpresa, trovandosi davanti un enorme vaso con delle gambe.
- Shade, dove sei? La pianta ti ha mangiato? –
- Ma ti pare?- chiese lui affaticato, con un gran gocciolone sulla testa.
Fine ridacchiò e l’aiutò a sorreggere l’enorme ceramica  che conteneva quello che doveva essere un cespuglio di felci.
Lo posarono dall’altra parte della serra.
Shade si sgranchì la schiena e si terse il sudore dalla fronte.
Indossava un grembiule verde da giardiniere che lo rendeva ridicolo ma allo stesso tempo sexy.
- Allora, che di fai qui? – gli chiese Shade alzando un sopracciglio.
Per un attimo ebbe la speranza che Fine fosse li per lui, ma da come aveva parlato a quelle margherite, sembrava ancora più confusa.
- Non lo so bene nemmeno io. –
- Che vorrebbe dire? –
- Mi sono lasciata guidare dalle mie gambe … - e dal mio cuore,  pensò.
- Vuoi dirmi che le tue gambe hanno vita propria? Questa mi è nuova! – disse il cobalto, ironico.
Fine mise il broncio.
- Bè, allora io vado. –
La ragazza accennò ad allontanarsi ma qualcosa la trattenne per un braccio.
- Non andare … - supplicò Shade.
- Ma … -
- Non vedi che ci stiamo allontanando? Non riusciamo più a guardarci negli occhi! Non facciamo altro che litigare! Non capisci che io ti amo, Fine! E il mio cuore sta morendo ogni minuto di più. Non sopporto vederti con un altro. Non sopporto starti lontano e non poterti parlare, stringere. Non sopporto non poter sfiorare le tue rosse e belle labbra … appartengono solo a me. Tu appartieni solo a me. –
 La rossa s’impietrì.
“io ti amo, Fine”
Sorrise impercettibile;  non pensava che sentire quelle parole fosse così bello.
Quella sera, sulla spiaggia, avrebbe dovuto permettergli di dire. Magari si sarebbe decisa a lasciare da parte tutte le sue incertezze già quella volta.
Perché sentire quelle due parole … le aveva davvero scaldato il cuore.
Il muscolo vitale cominciò a battere all’impazzata.
 Il sangue pompò nelle vene imporporandole le gote.
- Shade, tu … tu mi ami, davvero? – chiese titubante.
Il cobalto la guardò, fuori di se.
- Quante volte te lo devo dire, o dimostrare? Si, Fine, ti amo davvero! E voglio stare con te, per sempre! –
I dolci occhi cremisi della ragazza si velarono di lacrime che cominciarono a rigarle il viso.
- Ehi, piccola! Perché piangi? –  chiese, tenero, Shade.
Il cobalto le mise una mano sul viso, cercando di capire che aveva.
 - Shade, anche io ti amo, ma … -
Il ragazzo era in paradiso. Sorrise. Il sorriso più bello che potesse regalare al suo piccolo amore.
Fine rimase incantata. Non pensava che le sue parole potessero renderlo così felice.
Mi ama, davvero …
- Ma … -
Cercò di farla continuare il ragazzo.
 Fine si allontanò da lui di un passò .
- Mi spiace … -
- Fine, che succede? –
- Mi spiace di averti fatto soffrire così! Tutta colpa delle mie paure! Io non ti merito, Shade! Non ti merito e non ti meriterò mai! –
E abbassò gli occhi, stringendo i pugni e cercando di trattenere le lacrime.
Dovette però rialzare lo sguardo.
Rideva. Shade rideva come non aveva mai fatto. Felice e spensierato.
- Tu sei, proprio, scema! –
Fine rimase di sasso. Poi, sospirò rassegnata.
- Sto cominciando a pensare che sia vero.  Non sei la prima persona che me lo dice, oggi. –
Shade si  ricompose un minimo e con ancora il sorriso sulle labbra, l’abbracciò.
Fine, inizialmente stupita, ricambiò l’amplesso.
Il suo profumo .. il suo calore … quanto gli era mancato!
Il ragazzo si abbassò all’altezza del suo orecchio.
La rossa sentì che stava ancora sorridendo. 
Il suo fiato sul collo la fece percuotere da brividi lungo la schiena.
Parlò con voce sensuale.
- Se sei sciocca, mio piccola Fine! Sono io che non merito te. Sei così ingenua, pura e innocente. Io ti amo. E ti voglio tutta per me. –
Si allontanarono leggermente per guardarsi negli occhi.
Occhi sereni e gioiosi.
Le loro labbra si unirono in un dolce bacio.
Almeno per quel giorno lasciarono da parte i problemi e le preoccupazioni  e godettero della compagnia l’uno dell’altro.

Angolo dell'autrice!
Yuppiiii! Ciao a tuttiiiiiiiiiii! Come state!? Sono felice di vedere che questa storia è sempre più seguita! Quindi, prima di tutto, volevo ringraziare tutti voi, che leggete e che recensite! 
Comunque! Come promesso ho aggiornato al più presto possibile!
Allora? Che ne dite? Vi piace? Spero proprio di si! Che carini che sono questi due! Sono sicura che appene avete finito di leggere eravate li tutte a stappare la bottiglia di spumante e a festeggiare! Finalmente, SI SONO DICHIARATI! Messi insieme, non ancora ufficialmente ma la sottoscritta lavorerà affinche entro la fine della storia, succeda! Ahaha
L'ispirazione è a mille e questo capitolo volevo dedicarlo ad una persona speciale, cioè la Sari! (Ehi ehi! Si, sei proprio tuuuu! )
Volevo ringraziarti perchè. magari non ti sembra, ma mi hai aiutato molto e di sicuro hai contribuito a portare il mio morale alle stelle! *-* Ricordati sempre che ci sono e che ti voglio bene!
Ciao a tutte e mi raccomando, RECENSITEEEEEE! :D
Un bacione enorme.
Ele

 
 

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Capitolo 14
*** 14. ***


Rating : arancio/rosso

14.

Fine camminava tranquilla per i corridoi della scuola, sola.
La maggior parte degli studenti era in mensa.
Lei aveva promesso ai suoi amici che li avrebbe raggiunti, visto che il professore l’aveva fermata per comunicarle in privato l’ennesimo votaccio in matematica.
Passò accanto a due ragazzine del primo anno che la guardavano ammirate.
Le salutò con un sorriso, facendole arrossire.
Una di loro, prese coraggio e le si avvicinò.
- Fine – sempai! –
-Dimmi! – la incoraggiò.
- Scusami la domanda indiscreta ma … tu sei amica di Shade Moon, giusto? –
La rossa arrossì lievemente .
- Si … sono sua a-amica. –
- Sai se è fidanzato? -  chiese la giovane rossa come un peperone.
Anche Fine si trovò decisamente in imbarazzo.
Come faceva a spiegare a quella ragazzina che, si, Shade era impegnato, anche se la situazione era giusto un po’ più complicata …
Gli occhi verdi della fanciulla brillavano di speranza. Rivide sua sorella da bambina, quando andava in giro a informarsi sui gusti di Bright. Scosse la testa cercando di trattenere una risata. Ora erano cresciute, non si comportavano più in quel modo. Ma capiva che per quella principessina era importante avere anche solo una risposta.
- No, non è fidanzato. Ma è già interessato a una ragazza … -
L’altra ragazza, che era rimasta indietro, si avvicinò alla sua amica e le mise una mano sulla spalla.
- Visto Virgin, hai ancora qualche speranza, dopotutto non è fidanzato ufficialmente! –
Le due fecero un profondo inchino, ringraziando la Sempai.
Fine continuò per la sua strada con un sorriso ebete stampato in faccia.
Si stava decisamente cacciando nei guai.
- E così, saresti solo un’amica … -
Una voce nell’ombra la fece riscuotere dai suoi pensieri.
La rossa sorrise maliziosamente.
- Tu che dici? –
Il ragazzo si fece avanti, facendosi riconoscere.
Si passò una mano tra i capelli cobalto disinvolto, guardandosi attorno nel caso ci fosse stato qualcuno.
Si avvicinò a lei, le accarezzò i fianchi, guardandola negli occhi.
Poi, se la caricò sulla spalle a mo di sacco di patate, mentre Fine lanciava gridolini acuti e ridacchiava.
- Lasciami! Shade! Lasciami! –
- Stai zitta, scema! – disse ridendo .
Aprì la porta del vecchio laboratorio. Una tenue luce entrava dalle imposte sbarrate.  Il vecchio laboratorio era diventato ormai un deposito. A terra, negli angoli, pile e pile di scatoloni contenevano boccette, cartine e scheletri di plastica. Negli armadi si intravedevano agenti chimici e strane sostanze in cui galleggiavano insetti e piccoli animali.
Fine rabbrividì.
Shade la depositò malamente a  terra, mentre tornava indietro per richiudere la porta.
La ragazza si guardò attorno per poi fermare il suo sguardo sulla schiena di Shade, ancora vicino all’uscio.
Il suono della serratura che scattava rimbombò per tutta la stanza.
- Shade … -
Il ragazzo si voltò piano.
Con gli occhi coperti dalla frangetta, sorrise; un sorriso agghiacciante e malizioso.
La rossa iniziò a indietreggiare, mentre il ragazzo si avvicinava.
- Shade … che hai intenzione di fare? … non voglio morire! – piagnucolò la principessa.
Presto si trovò spalle al muro e chiusa tra le braccia forti di Shade.
Il ragazzo iniziò a baciarle seducente il collo.
- Credi, che farei mai una cosa del genere ad un’amica? – sussurrò sull’orecchio della ragazza, mentre le sue calde e grandi mani gli scivolavano sui suoi fianchi per poi posarsi sul suo seno.
La rossa, in risposta, sobbalzò.
- … O, una cosa così? –
Mentre una mano si apprestava a slacciarle la camicetta candida, l’altra guizzava tra le morbide cosce di Fine. La principessa, impietrita,  arrossì vistosamente.
Poi, le loro bocche s’incontrarono.
Le loro lingue danzavano giocose. Le loro labbra erano increspate in un sorriso.
Shade si allontanò di pochi centimetri da Fine.
- Allora? Siamo solo amici?- chiese serrando la mascella.
Fine lo guardò esasperata.
- Oh …  sta zitto e baciarmi! – ordinò .
Il ragazzo sorrise malizioso e accontentò con piacere la sua donna.
Quell’ingenua e dolce ragazzina lo stupiva ogni giorno di più. Forse perché stava crescendo? Forse perché, appunto, non era più solo un ingenua e dolce ragazzina …
Infatti, Fine iniziò a sbottonare la camicia di Shade. Gli accarezzò lieve i petto, fino ad arrivare alla zip dei pantaloni.
Lo stuzzicò, sorridendo beffarda ai baci di Shade che diventavano ogni istante più passionali.
Shade apprezzò, stupito, le attenzioni della ragazza.
Per rimediare ,le tolse i vestiti di dosso, finché  rimase solo in slip.
Cominciò a giocare con i suoi seni, lasciando sulla pelle della ragazza segni di morsi e rossore.
Fine,eccitata, abbandonò la parte bassa del ventre di Shade e affondò le sue mani nei bei capelli cobalto.
A quel punto il ragazzo la prese in braccio.
I banconi del laboratorio erano pieni di cianfrusaglie. Scelse il più vicino e con un solo gesto del braccio, scaraventò tutto a terra.
La rossa si mise a ridere.
La fece sedere a gambe aperte sul tavolo.
Si guardarono intensamente negli occhi.
Shade non aveva mai visto Fine tanto bella. Aveva i capelli scompigliati, le guance accaldate, gli occhi lucidi e le labbra più rosse del solito. E quel corpo .. quel corpo che tanto aveva ammirato, era suo. Era davvero suo!
Sorrise dolcemente accarezzando il viso della rossa. Fine gli prese la mano e cominciò a baciare ciascun dito. Ansimavano entrambi.
- Fine … -
- Si …. Voglio farlo … - lo guardò dritto negli occhi.
- Sei sicura? –
- Non sono mai stata tanto convinta. – 
- Prometti di fermarmi se dovessi farti male … -
- Non ce ne sarà bisogno. –
- Promettimelo. –
- Lo prometto, Shade. – e gli sorrise.  Un sorriso rassicurante e pieno d’amore.
Stavolta lasciarono da parte un po’ di passione e cercarono di trasmettere al meglio l’amore che provavano l’uno per l’altro.
Fine, doveva ammetterlo, aveva paura. Ma tra quelle braccia, non si era mai sentita tanto bella. Era se stessa, e le incertezze scomparivano. Era Shade la sua forza, la sua luce.
Il cobalto prese a baciarla mordicchiandole il labbro. Intanto una mano s’infilava nelle mutandine di Fine, fino a trovare la parte più delicata della sua femminilità e a penetrarla con le dita.
La principessa portò indietro la testa, sospirando soddisfatta .
Shade ne approfitto per calarsi i boxer e sfilarle le mutandine.
- Ti amo, piccola. – le disse prima di penetrarla definitivamente, cercando, così di farle il meno male possibile.
Fine sobbalzò, per poi stringere forte a se Shade e affondargli le unghie nella schiena. 
Urlò di piacere ad ogni spinta.
- Ti amo, Shade. – gli sussurrò nell’orecchiò prima di arrivare all’orgasmo.
Per fortuna che tutti gli studenti erano in mensa e che il laboratorio era lontano da orecchie indiscrete.
O almeno, era ciò che speravano i due giovani amanti.
 

Angolo dell'autrice che è molto imbarazzata e insoddisfatta di questo capitolo:
Ok... diciamolo seriamente..... dovrei evitare di scrivere cose del genere! Ma volevo provare!
Quindi saranno MOLTO GRADITE recensioni... di qualunque tipo! Ditemi che ne pensate! Voglio migliorarmi!
Chiedo scusa per il ritardo... ma sono sempre in giro e non ho più avuto tempo per aggiornare!
Un bacione a tutteeeee!
Ele

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Capitolo 15
*** 15. ***


15.

 
 
- Che hai intenzione di fare con Neal? – le chiese Shade riallacciandosi i pantaloni.
- Non lo so … credo che gli chiederò di uscire, in modo da potergli parlare tranquillamente. Gli dirò che non sono interessata. –
Fine prese da terra la sua camicetta tutta stropicciata. Guardò Shade, accigliata, ma sorridendo leggermente.
- Non è colpa mia!-
- Potevi evitare lo spettacolino! –
 - Ora non metterti a fare la pudica. –
Shade si avvicinò a lei con un sorrisino malizioso.
- Ammetti che ti è piaciuto. – le sussurrò all’orecchio.
Fine trattenne a stento una risata.
- Si, certo. Se non fosse che per fare lo spogliarello hai indossato i miei vestiti! –
- Non capisci l’arte! Ero ispirato! –
E si voltò, fingendosi offeso.
Un momento dopo, entrambi, stavano ridendo a crepapelle.
Uscirono dal corridoio ancora un po’ dismessi. Soprattutto la camicetta di Fine che si era allargata e sgualcita.
- Vieni in mensa? –
- No, prima vado a cambiarmi. E poi se arriviamo insieme qualcuno potrebbe pensare male ….
Mia sorella comincia a sospettare qualcosa. Ogni pausa pranzo scompariamo entrambi … –
Shade le sorrise leggermente.
- Ci vediamo là, allora. –
La rossa annuì.
Si avvicinarono l’uno all’altro scambiandosi un tenero bacio.
- Mi manchi di già … -
- Anche tu, Shade. –
- Odio tutta questa segretezza …  -
- Cercherò di risolvere al più presto il problema ma capisci anche tu che se mi vedessero in giro con te scoppierebbe il finimondo. –
-Lo capisco fin troppo bene … -
- Allora, ciao. –
- Ciao … -
E si separarono. Uno da una parte e l’altra nella direzione opposta.
 
 
 
Fine spalancò la porta della sua camera.
Fece un salto indietro per lo spavento.
Seduta sul letto con le braccia incrociate e uno sguardo indagatore, l’attendeva Rein.
- Dove sei stata? –
- Ero a parlare con un professore. – disse Fine noncurante, avvicinandosi all’armadio.
Dando le spalle alla sorella, si tolse la camicia e ne prese un’altra.
- Cosa sono quei segni sulla schiena? E che hai fatto alla camicetta?-
Fine si girò leggermente e vide l’azzurra che con un cenno indicava l’indumento rovinato, buttato a terra.
- Ehm, delle ragazzine del primo anno mi hanno … tirato la camicia per spingermi in uno sgabuzzino e picchiarmi? – provò a dire in modo convincente.
Ok,dire  le bugie non erano certo la cosa che gli usciva meglio.
E il viso di Rein indicava chiaramente che non avrebbe creduto a una sola parola.
- Dove sei stata? –, disse l’azzurra, atona.
Fine sospirò. Rassegnata.
Meglio dire la verità.
- Ero nel vecchio laboratorio a pomiciare con Shade e la cosa ci è sfuggita di mano, - accennò alla camicetta.
L’azzurra strabuzzò gli occhi.
- Che vuol dire che pomiciavi?! Con Shade, oltretutto?! E, soprattutto, che vuol dire che “la cosa vi è sfuggita di mano”?! Fine … non dirmi …. –
Fine abbassò il capo, colpevole.
La ragazza si alzò e si avvicinò alla sorella, furente.
- I nostri genitori ti uccideranno! –
 -Lo so! – esclamò Fine.
- Non puoi pensare che questa situazione non porti a gravi conseguenze! E poi credono tutti che sei insieme a Neal! –
Neal era diventato un grosso problema. Fine non rinunciava a uscire con lui, ma rispetto all’inizio, in cui erano solo appuntamenti tra buoni amici, il ragazzo era diventato estremamente romantico. E andava in giro per tutta l’Accademia a vantarsi della sua “conquista”.
- Lo so, Rein … ma io amo Shade. Cercherò una soluzione ma non rinuncerò a lui. -, affermò, determinata.
Rein rimase spiazzata. Sua sorella aveva una nuova luce negli occhi.
Non l’aveva mai vista così e capì che, finalmente, aveva trovato la sua strada.
Rein sospirò per poi sorridere leggermente.
- Hai voglia di raccontarmi tutto? –
La rossa ricambiò, con un sorriso imbarazzato.
-Certo! Ti voglio bene, sorellina. –
Le due si abbracciarono per poi uscire dalla stanza e andare a mangiare.
Si discuteva meglio con la pancia piena.
 
 
All’arrivo in mensa le due ragazze si sedettero insieme ai loro amici.
La stanza era gremita di studenti e regnava un caos infernale.
Fine e Shade, l’uno di fronte all’altro, si lanciavano occhiatine e il ragazzo non rinunciò a fare il piedino alla rossa.
Rein li osservava incuriosita.
Fine le aveva raccontato che era da due settimane che s’incontravano in quel laboratorio per … divertirsi.
Nessuno si era mai accorto di niente.
Ok, lei sospettava qualcosa, ma non pensava che finalmente quei due si fossero dichiarati.
Era persa nei suoi pensieri,  quando una mano le passò davanti agli occhi e la fece tornare sulla terra ferma.
Si girò sorpresa.
Bright la guardava preoccupato e passava gli occhi da lei ai due “piccioncini”.
Rein gli mandò un’occhiata eloquente e il biondino annuì.
Anche lui sapeva.
Evidentemente Shade non aveva resistito a raccontare tutto al suo migliore amico.
Rein iniziò a immaginare quei due che si confidavano e si scambiavano interessanti informazioni su come comportarsi con una ragazza in certe situazioni.
Arrossì involontariamente suscitando una certa curiosità in Bright che si chiedeva a cosa stesse pensando.
A un tratto, la loro attenzione venne attirata da una figura che si avvicinava pericolosamente al loro tavolo.
Fine e Shade erano impegnati in una tenera sfida di sguardi.
A un tratto, una mano batté sul tavolo, vicino a Fine.
La rossa alzò piano lo sguardo fino ad individuare il viso di un certo ragazzo sorridente.
- Ciao, Neal! – farfugliò.
- Ciao Fine, potresti alzarti per favore?- chiese gentilmente il morettino, porgendole la mano.
- Si, va bene. –
La ragazza afferrò saldamente le lunghe dita di Neal che la portò al centro della mensa.
La guardò dritto negli occhi costringendo Fine ad arrossire e a nascondere il suo viso dietro la frangetta.
I sensi di colpa la stavano uccidendo.
Un lampo passò per le iridi verdi di Neal. Ma fu solo un secondo, e poi tornò la solita gioia espressiva.
- Studenti dell’Accademia Reale! – disse alzando la voce e attirando tutta l’attenzione su di se.
Fine lo guardò sorpresa chiedendosi che avesse intenzione di fare.
- Io, Neal, principe del Regno della Sabbia, sono qui davanti a voi per rendervi tutti testimoni di ciò che sto per fare. –
Si voltò verso Fine.
- Fine, vuoi essere la mia ragazza? – le disse sorridendo.
La rossa strabuzzò gli occhi.
Vide alle spalle del moro, un certo ragazzo che guardava la scena a bocca aperta e scuoteva convulsivamente la testa.
Notò anche sua sorella, avvinghiata al braccio di Bright che passava lo sguardo da lei e Neal a Shade, pronta ad intervenire a qualsiasi mossa azzardata del cobalto.
E ora che cavolo faccio!?
Neal attendeva paziente.
Gli altri principi e principesse, stanchi dell’attesa cominciarono ad incoraggiare la rossa.
- Va …. Va bene. – sussurrò con le lacrime agli occhi.
Neal, trasportato dalla gioia, unì le oro labbra in un casto bacio.
 
 
 Angolo dell'autrice!
Dopo giorni e giorni di inattività, eccomi qui!
Questo capitolo non è proprio un granchè... Shade e Fine si rivelano dei veri patiti per il sesso! Mi piaciono i ragazzi attivi... e non chiedetemi come mi è venuta la cosa della camicietta! NON LO SO! ahahaha
Rein e Bright si riveleranno fondamentali nei prossimi capitoli! E capita anche che la situazione è decisamente peggiorata.
Fine ha un piede in due scarpe e non è per niente bello!
Chissà cosa succedera! Io non lo so! ... sul serio... ho avuto la schizzo per questo capitolo ma del resto.... niente! D:
Fatemi sapere che ne pensate!
un bacione
Ele

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Capitolo 16
*** 16. ***


16.

 
- Fine … - disse il ragazzo in modo calmo. – Cosa diavolo ti è venuto in mente!? – finì per urlare.
La rossa era seduta sul letto nella sua stanza con le gambe incrociate e un enorme peluche a forma di pinguino tra le braccia.
Lo stringeva convulsamente mentre il ragazzo camminava su è giù, sbraitando.
Bright e Rein se ne stavano in disparte osservando la scena tra il divertito e il preoccupato.
Shade sembrava un papà che sgrida la figlia che l’ha combinata grossa.
- I – io … -
- No, non dire niente! Oh, ma non sei capace a non cacciarti nei guai? –
- Shade, che potevo fare!? Gli studenti insistevano e …. –
- … “io dopotutto gli voglio bene” !- disse imitando la vocina cantilenante di Fine, che in quella situazione sembrava davvero una bambina spaurita.
La rossa mise il broncio.
- Non mi trattare così … e cerca di capirmi. –
Shade alzò gli occhi.
- Il problema è che ti capisco fin troppo bene. – si sedette accanto a lei sul letto. – Sono così stufo di questa situazione! Voglio che tu sia solo mia, voglio poter andare in giro e dire al mondo che ti amo. Stingerti liberamente tra le braccia e fare l’amore, non in uno squallido laboratorio, ma in una camera! –, disse in modo melodrammatico.
- Shade! – lo ammonirono contemporaneamente Rein, Bright e Fine.
Gli arrivò pure un coppino da parte della rossa, che lo guardava imbarazzata mentre Bright tratteneva Rein che aveva istinti omicidi.
- Giù le mani da mia sorella lurido porco maiale! – gridava.
Bright cercò di ristabilire l’ordine.
- Che avete intenzione di fare? –
Sia Fine che Shade sospirarono, mentre le loro mani si sfiorarono e le dita intrecciarono.
- Lascialo. – sussurrò Shade.
- Non è così semplice, Shade. – intervenne Rein, con fare saccente. – Tralasciando che l’indole di Fine non le permette di fare male a qualcuno, e che quindi non avrebbe il coraggio di lasciarlo, devi calcolare altri fattori.
Innanzitutto Fine è una principessa e un fidanzamento con un altro principe non è una leggerezza; soprattutto se avviene in pubblico.
In più, essendo considerati la coppia più bella dell’Accademia …  anche se su questo non sono d’accordo, vero Brightuccio? – si rivolse al biondino con gli occhi a cuore.
- Assolutamente, siamo noi la coppia più bella. – le diede retta avendo però un gran gocciolone sulla testa.
- Comunque, essendo la coppia più bella, la vostra popolarità è alle stelle e sia studenti che professori si aspettano molto da voi. –
- Insomma, non ci sono soluzioni!? – chiese Shade accigliato.
- Non sto dicendo questo. –
Fine alzò lo sguardo e lo puntò sulla sorella.
- Ragazzi, voi non siete soli. Ci siamo io e Bright, e immagino che anche Lione sappia di questa storia, giusto Fine? –
- Più o meno … -
- Quindi, anche noi vi daremo una mano e ci sbarazzeremo una volta per tutte di questo Neal. –
Fine le buttò le braccia al collo.
- Grazie sorellina! Sei la mia salvezza! –
Pure Shade si avvicinò a lei con un sorriso gentile.
- Cos’hai in mente? – chiesero allora Bright
Rein, gongolante di essere al centro dell’attenzione e l’eroina della situazione, terminò risoluta.
- Semplice, faremo in modo che sia Neal a rompere il fidanzamento. –



Angolo del''autrice!
Capitolo corto che più corto di così non si può!
Shade e Fine non sono soli in questa bizzarra situazione e vedrete che tutto si risolverà...
Aaaah se non ci fosse Rein che prende in mano la situazione ... no ma sul serio! Io in questi gironi ho la febbre! Da non sopportarla sto passando ad adularla ...
Fine rimane ancora la mia preferita però mi sto ricredendo su Rein! Bà.... mistero!
Comunque io trovo che sia Bright l'uomo perfetto per lei.... tranquillo e calmo che placa le ondate di follia della giovane e sognante Rein.
Mentre Shade e Fine sono fin troppo ingenui e bonaccioni!  Sono troppo belli insieme!
Che ne dite di questo quadretto!?
Insieme per risolvere un problema ma in armonia tra loro!
Mi piace questo capitolo! (W la modestia! n.d. Pingu -.-) (Tu stai zitto che hai voluto che ti nominassi nel capitolo!) (Non mi hai nominato n.d. pingu) (Hai comunuqe insistito che mettessi un pinguino! Ora accontentati!)
Un bacione!
E fatemi sapere che ne pensate
alla fine la storia sarà un po' più lunga di quel che credevo ... ancora sui 4 o 5 capitoli insomma!
Un bacione!
Ele

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Capitolo 17
*** 17. ***


17.

 
Lione sventolava di qua e di la un foglietto di carta, sgualcito da quante volte era stato aperto e consultato.
- Questa è la lista delle caratteristiche di Fine che piacciono a Neal. –
- Come fate a dire che sono proprio quelle? –
- Li abbiamo osservati, abbiamo chiesto ad amici e al diretto interessato. Pure Fine ha contribuito e tu, Shade, non fai altro che elogiare la tua bella. Quindi sono informazioni più che attendibili. – , rispose Lione, risoluta.
Nella piccola stanza delle gemelle era radunata la banda al completo.
Attendevano pazienti che Fine uscisse da quel “dannato” bagno.
“Dannato” alla detta di Shade, che non ne poteva più di aspettare.
Quasi un’ora prima avevano fatto irruzione nella stanza, dove lui e Fine erano in un dolce momento di intimità. L’avevano alzata di peso e portata in bagno, mentre gli altri si accomodavano sui letti o sulle poche sedie, in attesa.
Prima di chiedere la dannata porta, Rein aveva avvisato in cagnesco : “Se qualcuno prova a entrare prima che abbiamo finito, lo picchio.”
La sua minaccia non era mai stata tanto seria.
E lui, ora, impaziente, camminava su e giù per la stanza.
Bright e Auler cercavano di calmarlo, invano, ma si rendevano conto che non era una bella situazione.
Il rumore della serratura che scattava fece sobbalzare tutti.
Piano la porta in legno chiaro si aprì rivelando le facce soddisfatte di Altezza e Rein, l’esperte di moda.
Si misero in disparte, scrutando i volti dei loro amici per godersi la scena.
Con il rumore inquietante degli anfibi che battevano sul parquet, calò il silenzio.
Una figura nera si affacciò alla soglia.
Indossava un vestito nero, formato da corpetto e gonna a balze, fino a mezza coscia.
(http://img1.annuncicdn.it/a9/1e/a91ed38736b5d9cf7a26066e0663ed5c_orig.jpg )
Il nero risaltava la sua carnagione chiara e i suoi capelli rossi, che erano lasciati sciolti sulle spalle.
- Allora? Che ve ne pare? –
Nessuno ebbe il tempo di rispondere che ci fu un rumore sordo.
Si voltarono tutti.
Shade era a terra, con una mano al cuore e rosso in viso.
- Ma … ma voi volete farmi pendere un infarto! Oh cielo, Fine, sei bellissima! –
I suoi amici scoppiarono a ridere, mentre la ragazza arrossiva e aiutava Shade ad alzarsi.
- Rein, non c’è il rischio che Neal s’innamori più di prima. – , intervenne Bright, mentre i due amanti cominciavano a baciarsi e a farsi carezze, sotto lo sguardo divertito dei presenti.
Rein sorrise enigmatica.
- È possibile. –
- E allora perché non cambiamo tattica?-
L’azzurra si rivolse al suo fidanzato.
- Oh amore mio, come potevo non accogliere al volo questa occasione.
Mia sorella che mi ascolta e indossa quello che gli dico! Shade che si prende un infarto! Dovevo fargliela pagare in qualche modo a quel porco maniaco. –
Bright rise.
-  Da una parte spero che funzioni. - , continuò la ragazza. - Si deve semplicemente comportare in modo totalmente diverso dal suo solito. Invece che essere solare e allegra, oscura e triste.
Non deve mangiare dolci ma disprezzarli e essere frivola e superficiale. Se a Neal piace davvero, forse non funzionerà. Ma la loro non è una relazione seria. Sono amici, solo che lui è attratto da Fine e s’illude che sia amore. –
- Certo amore, che sei proprio esperta di queste cose. –
Rein fece spallucce.
- Io ci provo. Comunque c’è un motivo se compro solo riviste per ragazze. –
- Dovresti essere così sicura anche quando si tratta di noi …. – le sussurrò Bright all’orecchio.
L’azzurra arrossì vistosamente, allontanandolo, mentre Bright rideva di gusto.
 
 
Quella sera avrebbe avuto il famoso appuntamento con Neal.
Fine aveva insistito che nessuno la seguisse o la spiasse, nemmeno Shade.
Eppure tre figure la seguivano dietro agli alberi.
Fine fece il suo figurone.
Neal l’aspettava seduto su una panchina nel parco con jeans e camicia bianca.
Insieme a lui c’erano anche dei ragazzi, che aveva incontrato mentre aspettava.
Tutti spalancarono la bocca quando arrivò.
Fine s’avvicinò con fare sensuale a Neal e gli sfiorò piano la spalla.
- Ciao Neal … è da tanto che aspetti? – chiese calma, ammiccando.
 
- Ma da quando Fine è così sfacciata?- chiese il biondino, dietro l’albero, alla ragazza accanto a se, che si stringeva nell’impermeabile scuro.
- Camelot, tra le tante cose, ci ha obbligato a seguire un corso di teatro.
Fine, superato l’imbarazzo, tra le due, era quella più brava. –
- E si vede …. – disse Bright.
Intanto l’altro ragazzo dai capelli cobalto, guardava la scena ipnotizzato, stringendo i pugni e bofonchiando qualsiasi tipo d’imprecazione per Neal e i suoi amici.
Rein e Bright lo guardarono scuotendo il capo mentre un enorme gocciolone spuntava loro sulla testa.
 
Fine quella sera, fu impeccabile.
Non ne sbagliò una.
Si trattenne dall’ingurgitare quintali di gelato. Urlò alla presenza di una tenera coccinella, che in altri casi avrebbe accudito e aiutato. Si fermò davanti a tutte le vetrine di vestiti e gioielli e prendeva in giro i passanti che incontrava. Era scontrosa alle domande del morettino e superficiale, come Rein le aveva insegnato.
La rossa pensava di esserci riuscita.
Neal era totalmente spiazzato dal suo nuovo comportamento.
Parlava poco e cercava solo di dare corda alla ragazza.
Fine dovette presto ricredersi.
Erano davanti al dormitorio femminile.
- Allora ciao. – disse la rossa, allontanandosi.
- Fine, aspetta. –
- Dimmi … -
- Non conoscevo questa parte … nera di te. Ma sai che ti dico, bambola? Mi piaci un sacco anche così! –
Le prese una mano e l’avvicinò a se, chiudendola tra le sue forti braccia.
Le lasciò un bacio a fior di labbra per poi allontanarsi, lasciando Fine, spiazzata.
 
Fine entrò in camera, silenziosa.
Sapeva che l’avevano seguita.
Li aveva visti al bar, mentre mangiava il gelato.
Erano seduti qualche tavolo di distanza, e indossavano impermeabili e occhiali scuri.
Se il loro piano era passare inosservati, era totalmente fallito.
I bambini li indicavano, mentre i genitori e i ragazzi lanciavano loro occhiate sprezzanti.
Fine aveva preferito far finta di niente, anche se tratteneva a stento le risate.
Erano buffissimi.
E poi solo loro potevano essere così idioti da mettersi degli occhiali da sole, di notte.
Almeno non avrebbe dovuto raccontare per  filo e per segno ciò che era successo.
Loro erano li, che l’aspettavano, discutendo.
Appena la videro alzarono lo sguardo su di lei e si zittirono.
Rein si avvicinò piano.
- Fine …. –
- MERDA! – sbottò la ragazza battendo il pugno sulla scrivania accanto al letto.
I tre la guardarono spiazzati.
Fine si lanciò tra le braccia di Shade, seduto sul letto, e scoppiò in lacrime.
- Shade … sigh … tu meriti qualcosa di più di una stupida ragazzina che non ha nemmeno il coraggio di affrontare un ragazzo travolto dagli ormoni! Il destino vuole che la mia punizioni sia passare una vita e un amore infelice con lui. Quindi mettiti il cuore in pace. E lasciami! –
Rein e Bright abbassarono lo sguardo.
Inaspettatamente, Shade, si mise a ridere.
Cominciò ad accarezzare dolcemente i capelli di Fine, che lo guardava sconvolta.
- Perché continui a credere che sei sola? Se non mi sbaglio, siamo sulla stessa barca … affronteremo Neal insieme. Non potrà dire di no davanti al nostro amore, piccola. –
Fine sorrise al suo amato, per poi buttargli le braccia al collo e baciarlo appassionatamente.
 


 Angolo dell'autrice!
Ebbene eccomi qui!
Rispondendo alle vostre recensioni mi è venuta fuori questa cosa! Non ho mai aggiornato così velocemente una sotria. Ma l'ansia di partire mi rende più ispirata di prima. E poi sono alla fine cavolo! Voglio chiuderla questa sotria!
Il prossimo sarà il penultimo capitolo e infine l'epilogo... tanto per farvi sapere come va a finere tra questi due mammalucchi che ci han fatto disperare!
Che ne dire!? Il piano di Rein è miseramente fallito!
Ma lascio a voi ogni commento!
Per una settimana non avrete mie notizie, quindi intanto vi saluto. Spero ci tornare sana e salva.... farò un esperienza davvero nuova.
Praticamente cammino per una settimana in mezzo ai monti e dormo in tenda. Una figata ma sono un po preoccupata. Io e l'attività fisica non andiamo tanto daccordo.
Fatemi sapere che ne pensate! E abbiate pazienza! TORNEROOOOOO! :)
un bacione!
Vostra, Ele

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Capitolo 18
*** 18. ***


 

18.

 
- Shade … -
La rossa alzò veloce lo sguardo cercando i suoi occhi.
Quei pozzi cobalto che tanto amava riuscirono all’istante a placare il turbinio di emozioni che l’assillavano.
Fine incrociò timidamente le sue dita con quelle di Shade che le sorrise leggermente.
Il corridoio veniva regolarmente illuminato dalla luce dei lampi che veniva dalle ampie vetrate del corridoio.
Dalla sera precedente la pioggia non aveva smesso un secondo di scendere.
Fine l’aveva interpretato come una specie di presagio.
Nel momento in cui lei e Shade avevano deciso di affrontare direttamente la situazione, ecco che pure gli dei del cielo si mettono loro contro.
Shade strinse convulsamente la mano della ragazza, facendola tornare sulla terra, e anche per prendere un po’ di coraggio.
Bussò alla porta.
Due colpi secchi.
Poi, attesero.
Qualche secondo dopo la porta si aprì con un cigolio.
Un fulmine, caduto fin troppo vicino, fece tremare i vetri delle finestre.
Il ragazzo, si appoggiò nella penombra allo stipite della porta.
Squadrò da capo a piedi Fine e Shade.
Infine, sorrise.
- Vi stavo aspettando. –


Angolo dell'autrice!
Viva i capitoli bastardi!
Ho come la vaga sensazione che ne sentirò su parecchio ... va bè! ^-^
Allora? Come va? Vi ero mancata!?
Questo è il penultimo capitolo .... ho intenzione di arrivare fino a 20 ma il ventesimo sarà una cosa un po speciale.
Quindi il prossimo è l'ultimo!
chissà che ha progettato la mia testolina! IO LO SOOO!
Vi ho interrotto proprio sul più bello, ma vedrete che tutto si risolverà per il meglio.
Non ho molto da dire su questo capitolo!
MI SIETE MANCATE COSì TANTOO!
Un settimana senza Efp!? O.O muoioooo!
Però ho ideato un paio di ff che spero vi piaceranno!
Un bacione enormeeeeeeee!
La vostra, ELENAAAAAAA!
 
p.s Ciao Sariiiiiiii! Ho voglia di sentirti!

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Capitolo 19
*** 19. ***


 

19.

 
La scuola era avvolta nel silenzio più assoluto.
Non un anima, non un rumore.
Solo il suono lontano di una musica ritmica e calzante.
Due figure correvano ansiose.
- Forza sorellina! Siamo in ritardo! –
Rein arrancava dietro Fine che con i tacchi rossi  alla mano, sfrecciava scalza tra i corridoi della scuola.
L’azzurra si era ostinata a tenere ai piedi  i suoi blu, ma questo significava massima concentrazione ed equilibrio.
- Rallenta! –
Fine si girò sorridendo.
- Non possiamo! Invece di attendere che i capelli si asciugassero al naturale, avresti potuto usare il phon! –
- Preferisci che io abbia le doppie punte o dei capelli perfetti!? Comunque, se non ti fosse messa a mangiare quel pasticcino non avremmo avuto il bisogno di tornare indietro per lavarci i denti! –
- Avevo fame! –
- Tu hai sempre fame, Fine. -, disse l’azzurra con un gocciolone sulla testa.
La rossa ridacchiò.
- Hai ragione. –
Pure la sorella rise.
Presto si trovarono davanti alla sala da ballo.
Due pesanti porte in ebano erano decorate con palloncini e festoni rossi e oro.
Si fermarono un attimo.
La rossa s’infilò i tacchi mentre l’azzurra si sistemava i capelli che durante la maratona si erano leggermente gonfiati.
Indossavano dei vestiti favolosi, ovviamente rigorosamente in tema con la festa.
Il ballo di Natale era un avvenimento importante.
Rein portava un abito blu lungo fino a metà coscia. Era stretto sulla vita per poi cadere morbido sui fianchi.
I capelli erano raccolti in una coda alta e ornati da una coroncina argentata. Fine indossava un tubino rosso con scollatura a cuore e leggermente ricamato sul seno. I capelli erano lasciati sciolti sulle spalle e leggermente boccolati.
(Rein : http://abitisposamilanolove.myblog.it/media/01/00/1322405003.jpg)
(Fine : http://abitisposamilanolove.myblog.it/media/02/02/518393336.jpg)
Fine, all’improvviso, scoppiò a ridere.
Rein la guardò allibita.
- Rein … - sussurrò tra gli spasmi, - sento che per l’ennesima volta faremo un entrata in scena spettacolare! –
Pure l’azzurra sorrise.
- Speriamo proprio di no! –
Aprirono caute la porta e spiarono all’interno.
Coppie di principi e principesse piroettavano veloci sulla pista mentre altri erano seduti ai tavolini a chiacchierare o divoravano le gustose pietanze del buffet.
Dall’altra parte della sala intravidero i loro amici.
- Ehi Rein, sono là infondo … -
Un vacuo ringhiare le giunse all’orecchio.
Fine si girò con gli occhi sgranati per la paura.
Sua sorella emanava una strana aura nera che danzava inquietante attorno a lei. I suoi occhi erano diventati di brace e i suoi pugni avevano scatti convulsi nel vuoto.
- Rein … -
- Brutta donna di malaffare! GIù LE MANI DAL MIO BRIGHT! –
Spalancò furiosa le porte e si avvicinò con fare minaccioso alla leggiadra coppia che danzava in mezzo alla pista.
Tutti gli occhi erano puntati su di lei, e su sua sorella che, qualche passo dietro, cercava di calmarla e fermarla, per evitare la solita figuraccia.
L’azzurra, si avvinghiò, incurante, al bracciò della povera sventurata, che allibita ritrovò il suo arto tra le aguzze fauci dell’azzurra che stringeva e sbavava.
- Disgraziata! Non toccare mai più il mio Bright! –, mugugnava tra un morso e l’altro.
Il biondino sorrise a quella bizzarra scena.
Aveva una fidanzata davvero … particolare.
- Ehi, amore … che stai facendo? –
Rein, come un indemoniato appena esorcizzato, si trasformò in un adorabile agnellino davanti al salvatore. (?)
Cominciò ad accarezzare la giovane che con un gocciolone sulla testa cercava di ritrarsi da quel diavolo  impazzito.
- Bright, amore mio! Chi è questa bella fanciulla? –
- E’ una mia cara amica, Rein. Si chiama Lalla. Le ho chiesto gentilmente se poteva farmi compagnia mentre aspettavo il tuo arrivo. –
- Oh Bè, se è così … -
Vennero interrotti da un forte rumore.
Tutti, distolsero lo sguardo dalla bizzarra coppietta per posarlo su una figura con le gambe all’aria.
Fine, traballante sui suoi bei tacchi rossi e concentrata a seguire ogni mossa della sorella, non aveva visto il lieve gradino che separava il resto della stanza dalla pista da ballo.
L’intero corpo studentesco scoppiò in una fragorosa risata.
Fine alzò imbarazzata lo sguardo cercando un viso amico.
Sobbalzò leggermente appena incrociò gli occhi verdi di Neal.
Il ragazzo la guardava sorridendo e le porgeva cortese una mano.
-  Tutto bene?- le chiese inclinando leggermente la testa.
I suoi occhi verdi la scrutavano preoccupati mentre un ciuffo ebano ribelle le ricadeva sulla fronte.
- Si, tutto bene. Grazie. –
Afferrò saldamente la mano del moro che l’aiutò ad alzarsi.
- Ho come la sensazione di aver già vissuto questa scena. –
Neal le sorrise dolcemente.
 - È  proprio così, Fine. Ci siamo conosciuti in una circostanza molto simile. Ma, fortunatamente, stavolta, il tuo bel viso non è rigato di lacrime. –
La rossa avvampò leggermente.
Si guardò attorno imbarazzata.
Vide, infondo alla stanza, due occhi cobalto che la scrutavano pensierosi e attenti.
Il ragazzo le fece un cenno che lei ricambiò con un lieve sorriso nella sua direzione.
Fine poteva scorgere anche da quella distanza, lo zigomo gonfio di Shade.
L’assalirono i sensi di colpa.
- Ti va di ballare? – le chiese Neal a bruciapelo, attirando di nuovo su di se l’attenzione della rossa.
Fine non poté fare a meno che acconsentire.
Con eleganza la trascinò al centro della pista e avvicinati l’uno all’altro iniziarono a dondolare.
Fine sentiva forte il profumo dolce di Neal e la sua mano sul suo fianco.
Rimasero per un po’ in silenzio.
Quella situazione era fin troppo imbarazzante e Fine era decisa a smollare la tensione.
- Senti Neal … -
- L’inizio … - sussurrò il ragazzo, guardando smarrito nel vuoto.
-  L’inizio di cosa? – domandò curiosa Fine.
Neal sorrise distrattamente per poi abbassare lo sguardo sulla sua compagna.
- Un nuovo inizio. –, sentenziò sicuro.
Fine lo guardò con una faccia scema, provocando la risata di Neal.
- Fine, riflettici. Ci siamo incontrati proprio in questo modo. Tu a terra, bisognosa di aiuto e io, prode cavaliere, disposto a esserti accanto e a sostenerti. Sempre. La storia si ripete. Ed è come se il destino abbia voluto darci una seconda possibilità.
Voglio ricominciare daccapo con te.
Me lo permetterai? –
Fine guardò sorpresa il ragazzo.
Poi, le sue rosee labbra si aprirono in un bellissimo sorriso.
- Ma certo Neal! –
Gli saltò addosso, abbracciandolo calorosamente.
- Dimenticavo! –
Si allontanò leggermente da lei per guardarla negli occhi.
- Sei bellissima, stasera. -
 

Angolo dell'autrice che vi dice subito che questo capitolo non è l'ultimo!
Così siete tranquille e non mi insultate subito ... mi fischieranno forse le orecchie? Spero proprio di no!
Lo so, lo so... vi sto tenendo ancora in sospeso... troppe cose da spiegare!
Ma siccome il prossimo è sul serio l'ultimo, ho deciso che non risponderò in modo diretto ad alcun tipo di domanda che mi verrà posta! W il misterooo!
Fatemi sapere le vostre impressioni e ipotesi!
Voglio proprio vedere quella che ci va più vicino!
Chissà che è successo al povero Shade con uno zigomo rotto?
E i sensi di colpa di Fine?
Un nuovo inizio per Fine e Neal... ?
Recensite, recensite e recensite, gentili lettrici!
Lallaaaaaaaaaa, sorellinaaaa! Ci sei pure tu! Mi spiace solo che Rein ti sbausci su tutto il braccio! Ti ha fatto piacere la sorpresa!? Questo capitolo lo dedico a te!
Un bacione a tutteee!
Ele

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Capitolo 20
*** 20. ***


20.


Fine e Neal ballarono per una buona mezzora.
Ogni tanto la rossa lanciava sguardi indagatori in direzione di Shade.
Arricciò le labbra e alzò un sopracciglio.
Il cobalto stava danzando con una bella principessa, a Fine sconosciuta, e sorrideva.
Neal notò la sua espressione.
- Ehi, piccola. Non guardare. –
La ragazza sospirò e sorrise al suo cavaliere.
- Va bene. –
La loro attenzione venne presto attratta da un personaggio che si aggirava sul palco adibito per la festa.
- Principi e principesse di tutto l’universo, spero che la festa vi stia piacendo! –
Gli studenti dell’accademia esplosero in un boato.
Tio camminava avanti indietro, cercando di incitare i compagni di scuola.
Ogni tanto si inciampava negli enormi stivali neri, in cui erano infilate le braghe rosse. Una camicia bianca, un papillon e un berretto natalizio, finivano il completo.
- Prima di cominciare con l’incoronazione di Miss e Mister Accademia Reale di Wonder, vorrei ringraziare il Vicepreside Roman che ci ha permesso di organizzare questa strepitosa festa. –
I ragazzi cominciarono ad applaudire, provocando un forte rossore sulle gote del vecchio Roman, che si inchinava imbarazzato.
- Bene, vorrei ancora ringraziare anche il Comitato Organizzativo, composto da Rein Sun, Altezza Jewel, Sophie Air, Lione Fire e Mirlo Water e i vari collaboratori. Chiamo sul palco le cinque ragazze che mi sosterranno nell’incoronazione. –
Fine, da sotto il palco, ancora accanto a Neal, guardò incantata le sue amiche.
Lei non aveva potuto unirsi ai preparativi per via dei suoi impegni sportivi.
Accennò un saluto alle ragazze che la guardarono sorridendo, bellissime nei loro vestiti.
Portarono a Tio una busta rossa, che conteneva i nomi dei vincitori.
- Vorrei ricordare che Miss e Mister Accademia sono stati scelti proprio da voi. –, intervenne il ragazzo prendendo in mano la busta. – Infatti, all’entrata della palestra vi è stato chiesto di scrivere su un bigliettino il nome di chi preferivate. –
La rossa si guardò attorno smarrita, quando Neal, avvicinatosi al suo orecchio, le sussurrò che quando lei era arrivata il banchetto era già stato smontato.
Tio aprì piano la busta, mentre l’intera sala tratteneva il respiro.
- Miss e mister Accademia sono …. Fine Sun e Neal Sand! –
Tutto accadde a rallentatore: l’abbraccio di Neal, l’applauso degli studenti, le pacche che riceveva nel salire sul palco.
Ma tutto era offuscato agli occhi di Fine che, nel momento in cui avevano pronunciato il suo nome, si era voltata verso Shade.
E lui la guardava, stupito, con un smorfia triste stampata sulle labbra.
Allungò d’istinto la mano verso di lui, per sentirlo vicino.
Mano, che non arrivò mai alla sua meta.
Il cuore di Fine si fermò.
Una calda lacrima non poté fare a meno di solcare il suo viso giocondo, ricordando quella sera di pochi giorni prima.
 
Flashback
Shade strinse convulsamente la mano della ragazza per prendere un po’ di coraggio.
Bussò alla porta.
Due colpi secchi.
Poi, attesero.
Qualche secondo dopo la porta si aprì con un cigolio.
Un fulmine, caduto fin troppo vicino, fece tremare i vetri delle finestre.
Il ragazzo, si appoggiò nella penombra allo stipite della porta.
Squadrò da capo a piedi Fine e Shade.
Infine, sorrise.
- Vi stavo aspettando. –
Ci fu un momento di silenzi, poi con un gesto elegante, Neal, li incitò ad entrare.
- Accomodatevi –
Con un po’ di esitazione i due ragazzi entrarono nella buia stanza.
L’ennesimo fulmine troppo vicino, fece sobbalzare la povera ragazza che saltò in aria, colpendo qualcosa con il gomito.
- Ahio -, si sentì un gemito di dolore.
- Shade, tutto bene? –
- Scema, mi hai dato una gomitata in faccia! –
- Scusami, Amore! Mi spiace! –
Prese il viso del cobalto tra le mani, mentre quello si lamentava per il dolore.
Quella simpatica scenetta romantica venne interrotta da una risata cristallina.
Poi la luce della stanza si accese, facendo strizzare gli occhi ai due amanti.
Si voltarono verso Neal che nel frattempo aveva chiuso la porta e se ne stava appoggiato ad un mobile.
- Siete proprio carini insieme … -
Fine si allontanò dal ragazzo per abbassare lo sguardo e arrossire, mentre il cobalto la guardava un po’ deluso.
- Neal, senti, noi … - cominciò Shade, per rompere il silenzio imbarazzato che era calato nella stanza.
- So già tutto,amico. Credi che le vostre scappatelle nel laboratorio di scienze siano un segreto?
Vi ho visto, mentre uscivate da quella stanza. Che vi baciavate, vi sfioravate un ultima volta prima di dirvi ciao. –
Neal sospirò esausto.
- Mi sono detto che era solo una casualità, che non sarebbe successo un'altra volta. Fine mi amava, o così almeno credevo. Ma non vi vidi una sola volta, ma due, tre, quattro …
Ero deluso, ragazzi. E pensavo che tu Fine, me ne parlassi, che fossi sincera con me. –
- Io … -, cominciò la rossa, alzando leggermente lo sguardo.
- No, Fine … non dire niente. Non sei tu quella che si deve scusare, ma io. –
Shade e Fine si guardarono un secondo negli occhi, smarriti, per poi rivolgere l’attenzione al morettino.
- Che!?-
- Io sapevo che Fine era innamorata di te, Shade,  ma che qualcosa era andato storto nel vostro rapporto. Ho approfittato di un suo momento di debolezza per avvicinarla a me. Sono stato un ipocrita e un egoista a pretendere di averla per me. -
- No, Neal. Sono io che ti ho preso in giro. Dovevo subito essere onesta, e dirti che ero innamorata di un altro. –
- Fine, non ci vuole un genio per capire che il tuo cuore apparterrà sempre a Shade. Io lo sapevo, ma ho preferito fare finta di niente. Mi sono illuso che potevo farti cambiare idea e ho usato loschi trucchi per questo intento.-
- In effetti non sei stato molto leale nei miei confronti. -, intervenne il cobalto.
- Shade! –, lo ammonì la rossa.
- Shade ha ragione, Fine. Più sentivo che ti stavi allontanando più tramavo assurde strategie per tenerti stretta. L’episodio della mensa ne è un esempio. –
- E ora che hai intenzione di fare? – chiese Shade, stufo di tutte quelle spiegazioni.
- Fine è tua, non ha più senso che mi metta in mezzo … Datemi tempo per risolvere la cosa. –
- Che intendi? –
- So che non lo merito, ma fidatevi di me. Per ancora qualche giorno continueremo con la favola del mio amore idilliaco con Fine, poi, vedrete. –
I due ragazzi rimasero di sasso.
- Ora potete andare. –
Fine e Shade si avviarono verso la porta.
- Ah, no … Fine, posso parlarti? –
Shade guardò per un secondo la sua amata che gli lanciò uno dolce sguardo per rassicurarlo.
- Ti raggiungo in camera, Shade. -
Il ragazzo accennò un saluto per poi chiudere la porta.
- Cosa ti serve, Neal?- , chiese la rossa quando erano ormai soli.
- Devi stare lontana da Shade. –
- Cosa? –
- Fine, non fare domande e fidati di me … -
Fine flashback
 
E così fece.
Era da ben tre giorni che Shade e Fine non si parlavano.
Fine moriva di dolore non potendo parlare con il suo amato e spiegargli la situazione. Vedeva il suo sguardo accusatorio e triste su di se, mentre passeggiava in cortile con Neal.
Moriva di sensi di colpa e sperava che Neal non ne stesse approfittando ma stesse sul serio cercando di risolvere la cosa.
Fine si trovò al cospetto di Tio, senza nemmeno rendersene conto.
Il ragazzo la guardava sorridendo soddisfatto mentre le posava sul capo un elegante diadema argentato con incastonato un piccolo rubino.
Rein le si avvicinò all’orecchio.
- Coraggio sorellina, sorridi! –
Fine non ascoltò nemmeno il consiglio della sorella.
Guardava fisso nel pubblico, l’unica persona che voleva accanto a se, per la vita.
Anche Neal venne incoronato e poi prese in mano il microfono.
- Discorso! Discorso! – lo incitarono gli studenti.
- Vorrei ringraziare tutti voi per questa splendida sorpresa. Sul serio, ne sono onorato. Ma non credo di meritare questo titolo. –
Fine si voltò a guardare Neal, che le sorrise di rimando.
- Io e Fine non siamo la coppia perfetta che immaginate. Proprio questa sera, abbiamo rotto il fidanzamento. –
Tra il pubblico si alzò un boato di sdegno.
- Quindi, non merito questa corona. Dovrebbe essere data a Shade Moon. La sua presenza è fondamentale in accademia. È capitano della squadra maschile di calcio, si occupa della serra e dei giardini ed è sempre disponibile verso tutti. E poi, credo che stia davvero bene insieme a Fine. - Il cobalto guardò Neal con gli occhi sgranati, mentre Fine arrossì vistosamente, provocando la risata degli studenti. - Forza, vieni sul palco. –
Una pacca sulla spalla di Bright, fece rinvenire il povero Shade che era imbarazzatissimo.
Fu trascinato fino al palco dove avvenne l’incoronazione.
- E ora, Miss e Mister accademia, apriranno le danze. –
I due ragazzi si sorrisero.
Shade porse la mano a Fine che l’afferrò saldamente.
La portò in mezzo alla pista e appena l’orchestra iniziò a suonare, cominciarono a volteggiare.
Non staccavano gli occhi l’uno dall’altro.
Erano felici.
Felici, perché finalmente potevano essere loro stessi e stare insieme.
- Perché mi evitavi? – sussurrò Shade, mentre pure gli altri ragazzi si univano alle danze.
La rossa abbassò lo sguardo.
- Neal mi ha pregato di starti lontano. Credo che volesse dare l’impressione che tra noi andasse tutto bene, in modo che nessuno potesse sospettare qualcosa, della nostra storia e fare in modo che la sua rinuncia della corona fosse solo una gentilezza nei tuoi confronti. –
Shade rise di gusto.
- Insomma, alla fine è lui quello che ci ha fatto bella figura. –
Fine sorrise leggermente.
- Esatto. –
- Fine, cos’hai!?-
- Stavo ripensando a quest’ultimo mese e a tutto quello che è successo. –
 - Ne sono successe di cose … -
- Fin troppe. E c’è ancora questa domanda che mi ronza nella testa, nonostante ora conosca bene l’amore e tutte le sue sfaccettature. -
- Che intendi? –
- L’ansia di non essere ricambiata,  la tensione di una dichiarazione, la paura di non essere alla tua altezza e che tutto potesse crollare sotto i miei piedi erano un peso incessante sul mio cuore.
Peso, che veniva totalmente spazzato via dalla dolcezza dei tuoi baci, da un tuo abbraccio e dalle tue carezze. –
Shade finse noncuranza nel sentire quelle parole, ma era soddisfatto di aver fatto felice la sua amata, soprattutto sul piano passionale.
- Insomma, l’amore è così ambiguo. Distruttivo ma vitale. Ti lacera dal profondo ma allo stesso tempo ti risana.  Ma ha dei limiti? Ci sono delle regole che si devono rispettare? O è anarchico? –
- Fine, ti si sta fumando il cervello. –, intervenne il cobalto con un sorrisino sghembo.
La rossa alzò gli occhi al cielo, per poi puntarli in quelli di Shade.
Arricciò le labbra e vi posò sopra un dito, a mo’ di pensatore.
- Shade … cos’è, per te, l’Amore? –
Il ragazzo le sorrise dolcemente, facendole trattenere il respiro.
Era raro che Shade sorridesse.
Era un sorriso bellissimo e il fatto che fosse lei a farlo sbocciare, la lusingava.
- Per me l’Amore …. sei tu! –
La rossa si mise a ridere e Shade ne approfittò per prenderle il viso tra le mani e baciarla.


Allora? Avete capito cos'è l'Amore?
Tutti lo sanno ma nessuno ne è certo.
Da millenni l'uomo se lo chiede.
E io credo che non ci sia una definizione ...
E' una cosa che appartiene ad ognuno di noi,
diversa da persona a persona ed è forse
l'unica cosa al mondo
che non può essere corrotta.

Angolo dell'autrice!
Oddio! Ma ho finto! No dico ... ho fintio la mia prima ff!
O.O Sono sconvolta... e piangoooooo! Oddio!
Che bello! Che liberazione! MI ero affezzionata alla sotria ma non ne potevo più! ahahha
Spero che vi sia piaciuta e volevo ringraziare tutti quelli che l'hanno seguita, messa nelle preferite e nelle ricordate!
Grazie davvero di avermi fatto sapere la vostra opinione. Mi sono migliorata molto e non vedo l'ora di cominciare con la prossima storia!
nei prossimi giorni metterò anche un capitolo Extra di Cos'è l'amore ... tanto per farvi sapere come va a finire!
Il capitolo lascia a desiderare, lo so ... Ma spero che vi piaccia comunque!
Tutti i miesteri sono stati svelati!? Se avete domande o quant'altro fatemi sapere che vedrò di rispondere!
Grazie ancora a tutti!
Vi voglio bene!
Un bacione enormeeeeeee!
Vostra, Ele!

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Capitolo 21
*** Extra ***


Extra.
 
- Rein …  Non sono convinta! –
- Stai scherzando spero! Cosa sono questi ripensamenti dell’ultimo minuto!? E poi … stai per caso mettendo in dubbio il mio gusto estetico!? –
L’azzurra si portò le braccia sui fianchi e guardò in cagnesco la sorella.
Fine sorrise timidamente.
Meglio non esagerare. È fin troppo sensibile in questo periodo.
Infatti, una calda lacrima rigò la guancia di Rein che all’improvviso stramazzò a terra piangendo
Fine si precipitò a soccorrere la sorella.
- Suvvia Rein! Stavo scherzando! Sai pure tu che non amo particolarmente questo genere di abiti … e sono un po’ a disagio e  … agitata -
- Oh Fine … - singhiozzò quella, - … Sono così felice! E tu sei così bella! –
La rossa roteò gli occhi al cielo, sorridendo leggermente.
Non era la prima volta che succedeva, quella settimana, che la sorella avesse una crisi.
E dire che sarebbe dovuta essere la situazione opposta: Fine a terra a piangere e Rein che la consolava.
- Dai asciugati le lacrime! Mancano ancora il trucco e i capelli! –
Le porse un fazzoletto di stoffa che l’azzurra afferrò violenta.
Si rialzò di scatto con una luce infuocata negli occhi.
-Hai ragione!-
Guardò distrattamente l’orologio.
Strabuzzò gli occhi.
- ABBIAMO SOLO TRE ORE! NON C’è TEMPO DA PERDERE! DOVE DIAVOLO è FINITA MILKY CON QUEI FIORI!? –
Iniziò a girare con fare isterico per la stanza per poi prendere sotto braccio la sorella e catapultarla in bagno.
Avevano molto da fare.
 
 
Nell’aria aleggiava profumo di salsedine e di rose appena fiorite.
L’incessante suono delle onde che si infrangevano sulla spiaggia accompagnava il brusio di centinaia di persone che attendevano impazienti la sposa.
Un ragazzo dai capelli cobalto, in smoking blu, si torturava nervoso le mani. l’evento
Shade si voltò verso il suo migliore amico con uno sguardo preoccupato.
- Magari ha cambiato idea … -
- Non essere ansioso, Shade, lo sai che sono delle ritardatarie croniche. –
- Ma almeno il giorno del suo matrimonio, potrebbe sbrigarsi. Sarà colpa di Rein. Ultimamente i suoi sbalzi di umore sono peggiorati. –
Il biondino arrossì leggermente sentendo quella frase.
Shade, notandolo, alzò un sopracciglio.
- Bright, che hai combinato? –
- Avremmo voluto darvi la notizia dopo il vostro matrimonio, ma a questo punto credo che l’abbiano capito tutti. Persino Fine ci è arrivata. –
- E se l’ha capito quella scema … -
- Per fortuna che stai parlando della tua futura moglie, altrimenti penserei che non ti sta molto a genio. –
- Sto solo dicendo la verità. Se è un po’ stupida non è che le cose cambieranno dopo che l’avrò sposata. –
- Hai ragione. –, assentì il biondino.
A entrambi venne un gran gocciolone sulla testa.
- Comunque, amico, sono felice per voi. –, disse Shade, cambiando discordo, e posando una mano sulla spalla di Bright.
I due si sorrisero.
Proprio in quel momento iniziò la marcia nuziale.
- Te l’avevo detto che sarebbe arrivata. –
All’inizio del tappeto rosso che era stato posato tra le file di sedie, comparve la figura della ragazza.
Indossava un lungo abito bianco, stretto sotto il seno da una cinta ricamata e tempestata di diamanti.
Il tessuto le scendeva morbido lungo i fianchi, risaltando le sue belle forme e aderendo sulla rotondità della pancia, ormai evidente.
( Vestito: http://media.bodaclick.com/img/img_reportajes/7mil/38dec/7381_1294764813_4d2c8b0d21fdd.jpg )
I capelli rossi erano raccolti in un elegante chignon da cui sfuggivano ciuffi ribelli e riccioli.
Shade sorrise involontariamente.
Fine era bellissima e, in più, il cobalto notò due particolari.
 Il velo era tenuta da una fragile coroncina argentata, la stessa che la ragazza aveva ricevuto all’incoronazione di Miss Accademia.
Mentre sul collo latteo di Fine risaltava il ciondolo a forma di luna che Shade  le aveva regalato, proprio su quella spiaggia, quasi 9 mesi prima.  
La rossa lo raggiunse in pochi passi.
- Sei bellissima. -, disse Shade mentre tendeva la mano alla ragazza, che l'afferrò saldamente.
- In realtà sono un po' a disagio ... - , Fine si avvicinò all'orecchio del cobalto. - Non so se hai notato che è un po' scollato. Comuqnue, scusa il ritardo. –,
- Non preoccuparti. L’ennesimo piagnisteo di Rein? –
- Fortunatamente, no. Se fosse stato per quello starei ancora ad asciugarle le lacrime. Sono inciampata sulle scale e il vestito si è leggermente strappato. Abbiamo dovuto risistemarlo.–
Shade sgranò gli occhi.
- Stai bene, però? E il bambino? –
- Tutto bene. –
Fine gli sorrise dolcemente, facendo perdere una palpitazione al cuore si Shade.
Era così fortunato ad avere accanto a se Fine. Dopo tutto quello che avevano passato, renderla sua moglie e sapere che sarebbe stata accanto a lui tutta la vita lo riempiva di gioia.
E poi, presto, sarebbe nato il loro bambino.
Gli sfuggì una lacrima di felicità che non passò inosservata alla rossa.
Fine strinse ancor di più la mano.
- Non fare così, se no fai piangere pure me. –
I loro occhi si incontrarono.
Cobalto nei cremisi.
- Ti amo così tanto, Fine. –
- Anche io, Amore. Sono così felice. –
I loro volti si avvicinarono sempre di più, fino a che le loro labbra si unirono in un tenero bacio.
Che venne interrotto da un colpo di tosse.
- Shade è il solito pervertito … -
I due si voltarono con uno sguardo assassino, verso Rein.
La ragazza, nel suo abito blu, muoveva convulsamente le mani per cercare di trattenere le lacrime.
- Stavolta, non sono stata io … sigh … -
Un ragazzo dai capelli ebano e dagli occhi verdi si mise a ridere di gusto, coinvolgendo tutti gli ospiti.
- Neal ... –, sussurrò Shade stringendo i pugni.
- Scusami Fine, ma sono il tuo testimone. Devo cercare di tutelarti in qualche modo. –
La rossa ridacchiò imbarazzata.
Lei e Neal erano diventati buoni amici, dopo l’imbarazzo iniziale.
Anche se lui, inevitabilmente, cercava di convincerla che fosse meglio di Shade.
Non si capiva se lo faceva per scherzo o se fosse ancora innamorato; fatto sta che il cobalto lo odiava ogni giorno di più.
Ma era obbligato a sopportarlo, per il volere della sua amata.
- Bene, se vogliamo iniziare... – intervenne il prete stufo di tutte quelle interruzioni.
Fine e Shade si sorrisero.
Iniziò così la cerimonia …
 - Io vi dichiaro marito e moglie. -

Questa non è la fine della storia, ma un nuovo inizio …



Angolo dell'autrice!
Oddio, ma è l'ultimo angolo dell'autrice che scrivo su questa storia!
Panico!
Stavolta è davvero finita!
Questo capitolo è stato scritto giusto epr farvi sapere come andava a finire..
Alla fine anche Bright e Rein ci hanno dato dentro ahahah
Neal, nonostante tutto, rimane amico degli sposi!
Spero di avervi soddisfatto.
Ragazze, io sul serio vi devo ringraziare per tutto l'appoggio che mi avete dato... non avete idea di quanto mi faccia piacere leggere le vostre adorabili recensioni.
Volevo ringraziare in particolare Rossella, che mi ha lasciato un commento bellissimo!
Grazie di cuore! Sul serio! A tutte voi!
Questa storia mi mancherà--- tanto non vi sbarazzerete di me così facilmente... c'è ancora ?Cattive ragazze? e tra poco posterò una nuova storia che verrà scelta dalla mia Lalla! (Tesoro! Sbrigati a scegliere così comincio a rivedere i capitoli e balle varie! XD)
Un bacion enorme!
Vi voglio bene!
Elena


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