All I feel for you is love.

di hethium
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Blue eyes, amazing smile. ***
Capitolo 2: *** I should've kissed him. ***
Capitolo 3: *** You and I, we're about to make some memories tonight. ***
Capitolo 4: *** Just a friend? ***
Capitolo 5: *** I'll look after you. ***
Capitolo 6: *** He's the right one. ***
Capitolo 7: *** Louis Tomlinson, room 26. ***
Capitolo 8: *** I fuckin love you. ***
Capitolo 9: *** Tell me it's not true. ***
Capitolo 10: *** Do you know what time is it? ***



Capitolo 1
*** Blue eyes, amazing smile. ***


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1. Blue eyes, amazing smile.

 
 
-Cazzo Effy, vuoi muovere quel culo?-
Harry mi lanciò contro il mio borsone, mentre mi alzavo dal letto, posando il telefono con cui twittavo senza tregua.
-Arrivo, fratellino caro.- Ma dove? Ci odiavamo.
Che prospettiva allettante. Passare l’estate con mio fratello e i suoi quattro amichetti, in un’unica casa.
Mentre entravo in macchina con lui, maledissi mentalmente per l’ennesima volta i miei genitori, che avevano deciso questo.
Pensa al lato positivo, Effy. Almeno, non sarai completamente sola. Magra consolazione.
Entrai in macchina, accanto a Harry. Lo fulminai con un’occhiata, poi accesi l’ipod preparandomi a due, interminabili, ore di viaggio, in cui lui avrebbe canticchiato senza sosta.
 

Mi fermai davanti alla porta di casa, con il mio borsone in spalla.
Harry stava prendendo il suo, e io non avevo la minima voglia di suonare e entrare in quel covo di matti.
Il mio caro fratellino mi scostò malamente, aprendo la porta con le chiavi.
-Geente, sono tornato!- urlò buttando in una stanza il borsone, mentre quattro best… ehm, ragazzi, si buttavano giù dalle scale per saltargli addosso urlando.
Entrai in casa e chiusi la porta sbuffando, aspettando che finissero di saltare uno addosso all’altro. Dopo tre minuti (giuro, li ho contati), tirai per la maglia quello che mi fu più vicino.
Mi cadde praticamente addosso, e mi trovai stesa per terra con addosso un ragazzo che neanche conoscevo.
-LOUIS, CHE CAZZO FAI, CI PROVI CON MIA SORELLA?- urlò Harry fingendo un tono serio, che si spezzò subito in una risata, seguito dagli altri quattro.
Louis si rialzò e mi offrì la mano per rialzarmi.
-Tutto bene dolcezza?- chiese con un sorriso strafottente. Ignorai la sua mano e mi rialzai, prendendo la mia borsa.
-Oh si. Dovrò passare l’estate con mio fratello e quattro bestie che non conosco neanche!- Cazzo, li avevo chiamati bestie. Beh, poco male.
Iniziarono, di nuovo, a ridere, e nel frattempo li guardai meglio, cercando di confrontarli con le descrizioni di Harry.
Zayn, il pakistano, era veramente un figo. Oh, insomma, i suoi capelli, neri, i suoi occhi… gli sarei saltata addosso.
Il biondino, ovviamente tinto, aveva degli stupendi occhi azzurri… com’è che si chiamava? Ah si, Niall. Che nome è Niall? Beh, anche Zayn..
Liam. Liam sembrava simpatico, o almeno, beh normale. L’unico normale là in mezzo. A parte me, ovvio.
E poi, c’era Louis. Harry mi aveva parlato di lui. Occhi azzurri, sorriso mozzafiato.  
Non mi andava di ammetterlo, ma andiamo, erano.. uhm…. Ca…ca…cacca. No, okay, erano c..car…carini. Presi un respiro profondo.
-Qualcuno la smetta di ridere e mi porti nella mia stanza.- dissi esasperata. Come previsto, Harry mi ignorò totalmente, mentre Occhioni Azzurri mi si avvicinò.
-Allora dolcezza.- ancora quel soprannome del cazzo? –abbiamo tre camere da letto, con due letti ognuno.-
Si fermò, guardandomi negli occhi e aspettando una mia risposta. Tre camere…due letti…
-Cazzo, dovrei dormire con uno di voi?!- urlai rendendomi conto della cosa.
-Esatto.- mi rispose incrociando le braccia. Finalmente gli altri quattro avevano finito di ridere. Li guardai tutti e cinque attentamente, a bocca aperta, poi mi girai verso Harry, che mi fece ‘no’ con la testa. Sbuffai, poi tornai a guardare Occhioni Azzurri. (si, mi piace questo soprannome, problemi?)
Alla fine, non sarebbe stato così male quest’anno.
Feci un sorriso malizioso, guardandolo negli occhi.
-Mh, sceglierò Occhioni Azzurri.- Merda, l’avevo detto ad alta voce.
-Cioè, Louis.- mi corressi in fretta, scatenando di nuovo una risata generale.
Sbuffai, ancora. –Fanculo.-
Louis sorrise e mi prese per mano, tenendo nell’altra mano il mio borsone. Mentre mi tirava di sopra, arrossii sentendo la mia mano nella sua.
Appena entrati in camera, gli lasciai di colpo la mano.
- È un fottuto scherzo, vero?- urlai.
Al centro della stanza, c’era un grande e unico letto.
Lui rise. –No dolcezza, ma non penso che Harry e Zayn, o Liam e Niall dividerebbero lo stesso letto. Accontentati.- mi fece l’occhiolino, mentre io, rassegnandomi all’idea, svuotavo il borsone, occupando quasi tutto l’armadio.
-Ehi, lasciami un po’ di spazio per i miei vestiti!- mi girai e lo guardai.
Era sdraiato sul letto e mi guardava, sorridendo. Dio, quel sorriso. Da quando ero arrivata, mi aveva sempre sorriso. Gli lanciai un’occhiataccia e finii di sistemare, poi mi girai, trovandomelo davanti.
-Chi cazzo sei, Edward Cullen?- lo guardai scoppiando a ridere.
-No, Louis Tomlinson.-
-Si, piacere, Elizabeth Styles.-
-Elizabeth?- Mi guardò incredulo e scoppiò a ridere, cadendo sul letto dalle risate.
Incrociai le braccia guardandolo male.
-Beh, che c’è da ridere?-
Si tirò su a sedere e mi squadrò dalla testa ai piedi, soffermandosi sui miei occhi e su… qualcos’altro.
-Smettila di guardarmi le tette e rispondi!- dissi dandogli una spinta sul braccio.
Lui rise ancora. Cazzo, che bella risata che aveva.
-Beh, insomma, guardati. Vestiti strappati, giacca di pelle, trucco nero… e poi ti chiami Elizabeth. Suona… strano.- Mi sorrise sfiorandomi la guancia. –Ma va bene così, insomma, mi piaci.- aggiunse in un sussurro.
-Eh?- non aveva mica detto che gli piacevo?
-Dicevo, mi piace il tuo nome.- si corresse, imbarazzato.  
Feci il primo sorriso veramente sincero da quando ero arrivata e gli mandai un bacio, scendendo di sotto.
-In questo buco di città fanno qualcosa?- chiesi sedendomi al tavolo della cucina, di fronte a mio fratello che leggeva molto interessato un messaggio.
-Stasera c’è la festa di inizio estate.- disse una voce alle mie spalle. Mi girai, trovando il bel Pakistano di fronte a me, appoggiato al bancone della cucina, che fumava una sigaretta.
Cazzo, lui si che era sexy.
-Oh, e ci andrete?-
-Io si, c’è Hannah.- disse mio fratello, lasciando il telefono. Io continuai a guardare Zayn negli occhi, aspettando una sua risposta.
-Beh..-
-Niall, vero che andremo alla festa di stasera?- interruppe, stavolta, Liam.
-Ovvio Payne, non me la perderei per nulla al mondo.- Rispose il biondo prendendo un pacco di biscotti e andando a mangiarselo in salone con Liam.
Li mandai a fanculo col pensiero, poi mi avvicinai a Zayn, che per poco non mi mandò il fumo in faccia.
-Mmh, se vieni, vengo anch’io.- Mi sussurrò, e sorridendo annuì piano.
-Conta su di me.- gli feci l’occhiolino e mi girai per uscire, trovando sulla porta un Louis abbastanza deluso e sconvolto.
Mi morsi il labbro. Cazzo, un altro casino no. Corsi su in camera e mi buttai sotto il getto della doccia, lasciando le lacrime scorrere. Ero lì da tre ore e avevo già combinato casini.
-Cazzo Zayn, te l’avevo detto! Non anche lei!- sentii Louis urlare, dal piano di sotto.
Il rumore di uno schiaffo mi fece sussultare.
-Non me ne fotte Louis! Sei il più grande, non rompere! Non è te che vuole, evidentemente.- questo era Zayn.
-Smettetela cazzo, tutti e due!- un’altra voce, più roca. Harry. Per una volta, ringraziai Dio che c’era lui. –Lei è mia sorella. So com’è fatta. Zayn, veramente, non illuderti.-
-Illudermi? Ha detto che sarebbe venuta con me.-
Uscii dalla doccia, indossando solo l’intimo,e  mi sedetti al centro del mio letto, del letto mio e di Louis, con i capelli ancora umidi. Sentii una porta sbattere, qualcuno che correva su per le scale, e la porta della stanza si aprì. Alzai lo sguardo, incrociando quello di Louis.
Che però, anche se ero mezza nuda, mi guardò solo negli occhi. I suoi di occhi, quei bei occhi azzurri, erano velati di tristezza. Forse voleva piangere. Mi passai una mano sul viso, trovando il trucco sciolto.
-Che schifo che sarò.- dissi con un mezzo sorriso.
-No, non è vero.- mi sorrise, un sorriso vero, che tolse quella tristezza dai suoi occhi.
Prese un fazzoletto e piano mi pulì il viso, senza staccare gli occhi dai miei.
Guardai l’orologio: le undici di sera.
Anche lui lo guardò, e finito di pulirmi il viso, mi diede un bacio sulla fronte, poi si tolse la maglia e i pantaloni, restando in boxer, e mi fece sdraiare, sdraiandosi dal suo lato, restando abbastanza lontano da me, per non disturbarmi.
Era stato gentilissimo con me, anche conoscendoci da così poco. E io l’avevo ripagato con la storia di Zayn. Che stronza ero stata, dio.
Gli sfiorai la schiena, e lui si girò, guardandomi negli occhi.
-Louis..- sussurrai.
-Li ho visti, sai?- mi disse, abbassando lo sguardo.
-Cosa?- chiesi confusa.
Senza rispondermi, mi attirò a sé e mi sfiorò i polsi, facendomi capire. Nessuno se ne accorgeva mai. Lui se n’era accorto, si era accorto di quello che mi ero fatta. E conoscendomi da così poco.
Mi strinsi di più a lui. Era poco più di uno sconosciuto, meno di un amico, ma aveva capito tutto di me.
 

BOO-YAH.
Uhuhuh, I’m back!
Nuova storia, nuova vita.(?)
No okay, cazzo sparo HAHAHAH
Allora, si, nuova long, ovviamente sul mio amato Louis. :’)
Effy è un misto tra uno dei personaggi di Skins e.. insomma, me.(?)
Alcuni aspetti del suo carattere, sono i miei, woo!
Vabbè, uhm, ho finito.
RECENSITE, DAIDAIDAI. Vi regalo un biscotto a tutti, giuro. :*
Ah, se v’interessa (no, non frega nulla a nessuno. Lol) su twittah sono @ehymiles mwah. (dato che vi risparmio la fatica, cliccate sul nome e.. magia!)

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Capitolo 2
*** I should've kissed him. ***


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2. I should've kissed him.



Era una bella giornata di sole, calda e senza neanche una nuvola.
Ero felice, stranamente felice, sembrava tutto andar bene. 
Mi appoggiai con le braccia al davanzale della finestra del salotto, guardando fuori. Sul marciapiedi di fronte vide Harry. Ero felice di vederlo. 
Perché ero felice?
Harry alzò lo sguardo e incontrò il mio, sorridendomi. Corsi alla porta mentre lui attraversava. 
Aprii la porta, giusto in tempo per vedere una macchina, una grossa macchina grigia correre verso le strisce, verso.... Harry. 
Urlai il suo nome, ma troppo tardi. 
La macchina colpì in pieno Harry, scaraventandolo poco lontano. 
-Effy! Effy che succede?-
 
Mi svegliai completamente sudata e con il viso pieno di lacrime.
Louis mi accarezzava il viso.
-Effy... Hai avuto un incubo... Che succede?- mi chiese con dolcezza
Mi liberai dalla sua stretta, mettendomi a sedere.
-Harry!-  
-Effy, Harry sta bene e di là...- Louis cercò di calmarmi, ma non potevo calmarmi. Dov’era mio fratello? Stava bene? Doveva stare bene.
Corsi nella stanza di fronte, quella di Harry e Zayn. 
La porta si aprì, e Harry mi strinse in un abbraccio, sicuramente svegliato dalle mie urla. 
Scoppiai a piangere sul suo petto, mentre lui mi accarezzava i capelli, per calmarmi.
-Sono qui Effy, sto bene piccola... Sto bene,  va tutto bene, era solo un incubo... Non piangere...- mi sussurrò il riccio.
Mi fece nuovamente sdraiare a letto, sedendosi sul bordo continuando ad accarezzarmi il viso finché mi addormentai. Poi si alzò e andò da Louis, che era rimasto in silenzio sulla porta. 
 
Si sedettero sul letto di Harry.
-Liam, Niall e Zayn erano alla festa, saranno rimasti con qualche ragazza... Io sono tornato a mezzanotte.- disse per spiegare l'assenza degli altri, erano le cinque del mattino.
-Che è successo a tua sorella?- chiese diretto Louis, evidentemente turbato da quello che era successo.
Harry si prese la testa fra le mani.
-L'anno scorso, io e il migliore amico di Effy eravamo in giro, nulla di che. Stavamo tornando a casa, eravamo sul marciapiede di fronte... Lei ci stava guardando...- si interruppe, poi prese un bel respiro.
-Una macchina ci ha investiti.- disse in un sussurro. 
-Lui non ce l'ha fatta, io sono rimasto in coma per una settimana. Ha spesso questi incubi e poi... Le hai visto i polsi, vero? È uno dei motivi, e non riesco a fare nulla per farla smettere.- 
Louis guardò l'amico sconvolto, non ne sapeva niente. Gli diede una pacca sulla spalla.
-Andrà tutto bene Harry.-
-Lei ti piace.- disse con un sorriso, mentre l'amico arrossiva di botto.
-Tanto. È anche meglio di come ce l'hai descritta.-
-Ehi, lei è fantastica, ma è debole. Ti prego... Non farle del male. O io ti faccio male.- 
Risero entrambi e si abbracciarono, poi Louis tornò a letto con Effy. 
Rimase sdraiato a guardarla dormire, fino a quando lei si girò e poggiò il viso sul suo petto, poggiando la mano sulla sua. 
 
-SVEEEGLIAAAA!-
Mi buttai urlando e ridendo sul letto, mentre Louis apriva appena gli occhi.
-Dai, sono le undici, ti svegli?- risi ancora, mentre lui si metteva a sedere. Mi guardò con un sorriso, quel suo splendido sorriso.
Avevo dei pantaloncini neri, una maglia senza maniche nera con la faccina gialla dei Nirvana e delle calze nere tutte strappate. Mi ero truccata col solito trucco nero e pesante, ma si vedevano ancora gli occhi un pò rossi per il pianto. Sperai che non lo notasse.
-Ngiorno.- farfugliò lui ancora mezzo assonnato, facendomi ridere di nuovo. 
Mentre lui si lavava la faccia e faceva una doccia veloce, sistemai un po’ la stanza. Dopo che ebbe indossato dei jeans e una t-shit blu, scendemmo insieme a fare colazione.
Stavo bene attenta a non toccarlo, ma morivo dalla voglia di prendergli la mano. 
In cucina trovammo degli assonnati Liam, Niall e Zayn, che facevano colazione.
-Buongiorno!- dissi versandomi il caffè nella tazza, insieme a tanto latte. Per risposta ottenni solo dei borbottii scocciati.
-Molto entusiasti vedo.- mi sussurrò Louis, e dovetti soffocare una risata nella tazza. 
-Vi va di andare in spiaggia? Effy potrebbe preparare il pranzo.- propose Harry entrando in cucina. 
-Se vi accontentate dei panini va bene.- concordai, mentre gli altri annuivano. 
Mentre gli altri si preparavano e io facevo i panini, qualcuno entrò in cucina e sentii delle mani sui fianchi. 
-Harry?- chiesi, anche se speravo fosse Louis.
-Sbagliato.- mi sussurrò all'orecchio, e lo riconobbi.
-Zayn!- esclamai allontanandomi da lui, che scoppiò a ridere.
-Tranquilla, non ti mangio mica.- mi fece l’occhiolino.
Okay, lo ammetto, figo era figo.
Ma come potevo dopo quella notte provarci con lui?
Naaaaaaaaah.
Gli mandai un bacio finendo di preparare i panini, poi salii di sopra indossando velocemente il costume.
 
Liam e Niall dormivano alla grossa, sdraiati poco lontani uno dall’altro sulla sabbia.
Dite quello che volete, secondo me tra quei due c’era qualcosa. Ne ero sicura.
Zayn e Harry erano in acqua a parlare di tutte le ragazze che si erano fatti, ma ovviamente stavano bene attenti ai capelli.
Io? Io ero seduta sulla sabbia, ancora vestita. Eravamo soli in spiaggia, è vero, ma avevo comunque i pantaloncini e una felpa nera.
Harry lo sapeva, Louis pure. Non doveva saperlo nessun altro.
A proposito di Louis, era proprio bello in costume.
Okay, l’avevo visto in boxer, era la stessa cosa.
Lo guardavo dietro gli occhiali da sole, senza che lui se ne accorgesse, e quando lo scoprivo a guardarmi, mi lasciavo sfuggire un sorrisetto.
Dopo un po’, si alzò e sentii che mi sfilava la giacca.
-No Louis!- dissi preoccupata stringendomi le braccia al petto.
Lui sorrise e mi fece alzare, indicando il mare.
-Non c’è nessuno, anche Zayn e Harry sono usciti. Dai, vieni.- si tolse gli occhiali da sole e mi guardò negli occhi.
Mi morsi il labbro, come facevo a dirgli di no? Cazzo.
-Oh, va bene!- sbuffai e mi tolsi i pantaloncini. Mi girai verso Harry che mi fece segno di andare, anche se le sue labbra mimarono più qualcosa come “levati dai coglioni”.
Okay, era mio fratello, il mio solito fratello.
Mi tolsi gli occhiali da sole, e notai che Zayn mi fissava. Con un sorriso parecchio malizioso.
Alzai gli occhi al cielo e corsi fino a riva, aspettando che arrivasse Louis. Mi girai a guardare dov’era, ma sentii una spinta e caddi in acqua, con un urlo.
Tornai a galla e vidi Louis che rideva come un coglione. No aspetta, lo era.
Lo tirai in acqua e gli misi la testa sotto per qualche secondo, fino a che lui non mi prese in braccio e mi buttò nuovamente in acqua.
Scoppiai a ridere sputando un po’ d’acqua che avevo quasi ingoiato, prima di far finta di affogare per spaventare Louis.
-Louis, Louis, non so nuotare, affogo!- urlai, ma non troppo forte per non far spaventare Harry. Ma tanto lui sapeva che avevo fatto nuoto per otto anni, quindi.
Il moro mi prese subito in braccio preoccupato, e io lo guardai malissimo.
Si, anche perché per tenermi mi aveva messo le mani sul culo.
Cercai di restare seria, ma dopo pochi secondi scoppiai a ridere.
-Ci sei cascato, so nuotare benissimo.- dissi, vantandomi un pochetto.
-Elizabeth Styles, sei una vera stronza.- mi guardò negli occhi e alzò un sopracciglio, fingendo di essere arrabbiato.
-Oh, lo so.- sorrisi. Eravamo vicini, troppo vicini, le nostre labbra quasi si sfioravano.
Lo volevo, lo volevo così tanto.
Mi sorrise e mi lasciò andare, forse un po’ a malincuore, prendendomi la mano e tirandomi di nuovo a riva dagli altri.
Avrei dovuto baciarlo.

BOO-YAAH.
I'm heeeeeeeeere. 
Sisi, lo so, vi ho fatto aspettare adsnfkje. 
Scuuuusaateemi, e ora vi ho postato 'sto capitolo cagoso çç 
Sorry sorry.
Ho iniziato scuola, ma non per questo non aggiornerò buahah.(?)
Meglio che mi dileguo, seguitemi su twittah, ok?ok. @ehymiles

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Capitolo 3
*** You and I, we're about to make some memories tonight. ***


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3. You and I, we're about to make some memories tonight.



Cosa. Cazzo. Mi. Metto.
Cosa, eh?
Okay, niente panico, niente panico.
Quella sera c’era una festa in spiaggia per nonsochi, e ovviamente i ragazzi ci andavano, e io sarei andata con loro. Tra poco sarebbe arrivata anche Abby, la mia migliore amica.
Lei almeno mi avrebbe detto come vestirmi, io ero un disastro.
Fosse per me ci sarei andata con i leggings neri strappati, ma non penso avrei fatto bella figura in mezzo a tutte quelle gran fighe che giravano lì.
Controllai il telefono, un nuovo sms.
‘Arrivo tra un’ora troia, ti amo. Xx’
Feci un mezzo sorriso e lasciai il telefono sul comodino sbuffando.
Controllai se c’era qualcuno in giro, ma sembrava fossero tutti fuori.
Harry era andato a prendere Abby all’aeroporto, e Louis era andato con lui, gli altri… boh. Non erano fatti miei.
Mi spogliai buttando tutti i vestiti sul letto, poi andai in bagno per farmi una bella doccia calda. Si, anche se fuori c’erano trentacinque gradi.
Mentre mi insaponavo, sentii la porta.
Abby!
Finii di farmi la doccia velocemente, poi mi coprii con un asciugamano, asciugandomi velocemente i capelli.
Uscii dal bagno e andai a sbattere contro qualcuno, che non era Abby. Né Louis. Né Harry.
Si tolse la sigaretta dalla bocca, lasciando che il fumo mi venisse in faccia con un sorriso sprezzante. Sbuffai e cercai di coprirmi di più.
-Zayn.- dissi secca.
-Oh, ricordi il mio nome eh?- avvicinò il viso al mio.
-Mi hai dato buca alla festa, l’altro giorno, per stare con Louis.-
-Si.- risposi in un sussurro. Era vero.
Mi guardò negli occhi, poi si allontanò prendendo un tiro dalla sigaretta.
-Okay.-
-Okay?!- chiesi, un po’ sorpresa. Insomma, non gliene fregava nulla.
Scoppiò a ridere. –Dolcezza, davvero credevi che avremmo litigato per te?-
Si fermò e prese un altro tiro. Mi dava sui nervi quel ragazzo.
-Io, Louis e gli altri siamo come fratelli. Non litigheremmo mai per una ragazza, quindi non pensare che avremmo litigato per te.-
Sentii la porta aprirsi, di sotto, e prima che potessi rispondergli, qualcuno corse su per le scale.
Pochi secondi, e Abby mi si lanciò addosso con un urlo.
-EEEFFFYYYYY!-
Abby era piccolina, alta quasi quanto me (quindi, poco).
Si, insomma, la mia migliore amica è bellissima, c’è poco da fare.
Ha gli occhi marroni, ma non il marrone banale, un marrone stupendo.
I capelli erano lunghi e castani, ma ogni tanto se li tingeva di biondo. Ma era sempre bellissima.
-Oh, anch’io sono felice di vederti Abby.- sorrisi dandole un bacio sulla guancia.
Lei si girò verso Zayn.
-Oh ciao, tu devi essere Zayn, piacere Abby.- disse velocemente. –Ora, tutti fuori, tra un’ora dobbiamo essere pronte.- sorrise e spinse tutti fuori. Ah, la mia Abby.
Dopo aver chiuso la porta, mi guardò con un sorriso.
-Oh, però Louis non è mica male!-
-L’ho visto prima io Abby.
-Non te lo rubo, sai chi mi interessa.- Si, mio fratello. Abby aveva una cotta per mio fratello da anni, ma lui non lo sapeva.
Abbassò lo sguardo per un secondo, poi andò verso l’armadio, ovviamente sbagliando lato e aprendo la parte di Louis.
-LOUIS DORME QUI?- quasi urlò, io corsi da lei e la zittii.
-Si, e allora?- sbuffai.
-Aaaaawww!- rispose lei, poi senza darmi il tempo di dire altro aprì il mio armadio buttando sul letto tutto quello che trovava.

Dopo un’ora, per non so quale miracolo eravamo pronte.
Lei era truccata leggermente, indossava un vestito bianco, con una grossa scollatura davanti. Io invece avevo un vestito grigio, con la gonna a palloncino, molto semplice. Per Abby era stata un’impresa riuscire a convincermi a mettere un vestito, io non indossavo mai gonne o vestiti. Mai.
Scendemmo insieme al piano di sotto, lei sicura, io… beh io avrei preferito tornare in camera e restare lì.
Tenni lo sguardo basso, poi Abby si avvicinò a me.
-Timidona, il tuo amico ti sta morendo dietro.- mi sussurrò all’orecchio, poi si sedette sul divano tra Zayn e Harry.
Alzai lo sguardo. Louis, per una volta, non aveva quei pantaloni rossi e la maglia a righe.
Aveva dei normali jeans e una maglia blu, insieme a delle converse anch’esse blu.
Cazzo, il blu gli stava benissimo.
Mi resi conto di avere un’espressione idiota, a bocca aperta, e mi affrettai a richiuderla, e sorrisi notando che Louis faceva lo stesso. Mi girai verso Harry, che mi sorrise incoraggiante.
-Stai benissimo.- mi sussurrò Louis, che nel frattempo si era avvicinato.
-A-anche tu..- dissi, sentendo le guance in fiamme.
-Alla tua amica piace Harry, non è vero?- si mise di fianco a me e sorrise, guardandoli. Abby si era messa vicinissimo a Harry, e lui sembrava gradire. Avevo sempre pensato che a lui, lei piacesse. Quando Zayn si alzò, Harry le mise un braccio intorno alle spalle.
Fa che Abby non svenga. Louis sfiorò la mia mano con la sua, e subito abbassai lo sguardo.
Dopo aver esitato un attimo, lo presi per mano, alzando poi lo sguardo, trovando il suo.
Mi sorrise e io ricambiai.
-Allora, andiamo?-

 
P.O.V. LOUIS
Erano un paio d’ore che eravamo alla festa. Dopo un po’, io e Effy avevamo finalmente ballato insieme. Poi era arrivata la sua amica, com’è che si chiamava? Ah sì, Abby.
L’aveva presa e l’aveva portata a ballare con lei.
E che cazzo.
Dovevo baciarla, stasera dovevo farlo, non riuscivo a trattenermi.
Presi Harry per un braccio, che stava ballando con una bionda, e lo tirai da una parte, guardando tra la folla per trovare Abby e Effy. Le trovai. Ballavano con due ragazzi che non conoscevamo.
Le indicai, facendole vedere a Harry. Quando vide che Abby ballava con un ragazzo, mi sembrò scocciato.
-Andiamo.- disse, e senza aspettare una mia risposta si buttò nella folla. Guardai Effy, che si strusciava senza ritegno su quel ragazzo. Aveva bevuto, cazzo perché l’avevo lasciata con la sua amica?
Seguii Harry nella folla, e arrivate da loro presi Effy mettendole un braccio intorno alle spalle, mentre Harry litigava con quel ragazzo per portarsi via Abby.
Portai Effy lontano dal casino della festa, a malapena si reggeva in piedi, tra l’alcool e quei tacchi che si era messa. Canticchiava una canzone che non capivo.
Mi fermai poco lontano, e la feci appoggiare contro il muro.
-Che succede Lou?- mi chiese, la voce roca.
Quanto era bella.
-Ti sei ubriacata.- dissi divertito, accarezzandole la guancia. Mi prese la mano e me la strinse, incrociando le dita alle mie.
-Mmh può eessere.- scoppiò a ridere, portando la testa all’indietro.
Non ce la facevo più, come facevo a resisterle?
Poggiai la mano libera sul muro dietro di lei e mi avvicinai di più a lei, fino ad avere il viso a pochi centimetri dal suo.
Spostò lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, poi sorrise e mi guardò di nuovo negli occhi.
-You and I, we’re about to make some memories tonight.- cantò sussurrando.
Le sorrisi, prima di avvicinarmi ancora e baciarla dolcemente, stringendole la mano.


BOO-YAAH.
Salve genteee.
Allor, avrei voluto postare qualche giorno fa, ma non riuscivo a scrivere çç
Non avevo proprio idee, blocco dello scrittore(?)
Vabbè, lo so che fa schifo, ma lasciatemela una recensione.
Nelle descrizioni dei vestiti ho aggiunto il link a due foto, così vedete anche com'è fatta quella figa di Abby asdsbjfew. e la mia Effy asbajf. :')
AAH, LIVE WHILE WE'RE YOOOUNG, AAAAAAAH.
vi lovvo tutti.
(follow meee @ehymiles

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Capitolo 4
*** Just a friend? ***


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4. Just a friend?



Mi svegliai lentamente, sbadigliando.
Perché lasciavo aperta la finestra la sera, eh?
Quel cazzo di sole doveva venire a rompere a me ogni mattina. Boh.
Cercai di alzare le braccia per stiracchiarmi, ma Louis mi teneva stretta a sé.
Ma che cavolo di braccia aveva quel ragazzo.
Non che non mi piacessero, eh.
Mi girai tra le sue braccia e lo guardai dormire con un sorriso.
Beh si, diciamo che mi piaceva tanto quel ragazzo.
Si anche se ci conoscevamo da una settimana e mezzo.
Gli accarezzai la guancia e lui piano aprì gli occhi, e mi sorrise, allentando finalmente la presa su di me. Mi alzai piano e andai in bagno, sentendo il suo sguardo sulla mia schiena. O forse su qualcos’altro.
 
-Ma ti dico che Justin è molto più figo di Joe.-
-Cazzo Effy non capisci nulla! Joe Jonas è molto molto più figo di Bieber!-  mi urlò contro Abby.
Si, noi discutiamo sempre di cose molto serie.
Eravamo sedute sul divano, una di fronte all’altra, mentre Harry e Louis guardavano non so che partita di non so che sport.
-Dai cazzo, dai cazzo, dai cazzo tira quella cazzo di palla!-
-Louis!- lo guardai sconvolta.
-Zitta!- mi urlarono contro lui e Harry, in coro.
Io e Abby ci guardammo incredule, poi continuammo a discutere.
-JUSTIN BIEBER E’ PIU’ FIGO CAZZO E’ DA STUPRO OKAY? ME LO FAREI IN TUTTE LE POSIZIONI ESISTENTI.- urlai dopo un po’.
Evidentemente, era appena finita la partita, perché sentii qualcuno tirarmi per un braccio e attirarmi a sé. Louis.
-Chi è che ti faresti, eh?-
-Oh, il tuo secondo nome non è Justin Bieber?- sorrisi innocente.
Sbuffò e mi guardò male, incrociando le braccia e allontanandosi un po’ da me.
Feci la faccia da cucciolo, che funzionava sempre, e mi misi sulle punte per essere alla sua altezza.
-Daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaai.-
-Effy…-
-Eddaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaai.-
-Ef…-
-Louis, daaaaaaaaaaaaaaaaaaaai.-
-Effy cazzo chiudi quella bocca!- mi disse prima di mettermi una mano sulla nuca per attirarmi a sé e baciarmi.
Avrei dovuto chiudere la bocca più spesso, sì.
 
Uscii dal bagno canticchiando, appena finita la doccia.
-Solo i caavaaalliii..-
Bipbip, bipbip.
Era il telefono di Louis.
Okay, sì, non stavamo insieme, beh, eravamo impicciati, ma avevo il diritto di guardare, vero? Sisi.
Presi il telefono, era un messaggio.
Da una certa Sharon.
Mi morsi il labbro cercando di non urlare.
Magari era la cugina. O un’amica.
Aprii il messaggio:
‘Ieri mi sono divertita tanto con te. ah, sei un ragazzo fantastico.;)’
CHE.CAZZO.SIGNIFICAVA.
Incazzata nera, misi solo il reggiseno e le mutande e scesi di corsa.
-Louis porca puttana vieni qui!- urlai.
Uscì di corsa dalla cucina e mi venne vicino, sembrava spaventato. Si, avrebbe dovuto esserlo. Mi poggiò le mani sui fianchi, e subito mi allontanai.
-Che succede? Perché sei mezza nuda?- disse alzando un sopracciglio guardandomi dall’alto in basso.
-CHI CAZZO E’ SHARON, EH? CHI CAZZO E’, SPIEGAMELO CAZZO!- gli urlai in faccia, sentendo gli occhi che pizzicavano. Non avrei pianto, non l’avrei fatto.
-Effy, non capisci…- si portò una mano alla nuca e cerco di avvicinarsi a me, ma io mi allontanai un po’.
-Cosa devo capire Louis? Stai con un’altra?- chiesi, stavolta quasi sussurrando. Avevo paura della sua risposta.
-No Effy!- quasi urlò, coprendosi la faccia con le mani. –Sharon è…è solo…-
-Si, è solo un’amica, certo!- urlai, senza più trattenere le lacrime. Corsi di sopra, buttandomi sul letto a piangere, fino a quando non ebbi più lacrime.
Non pensavo di poter stare così male. Non per un ragazzo che conoscevo da dieci giorni.
 
 
P.O.V. ABBY
 
Effy mi aveva invitata per vederla sbaciucchiarsi con Louis ventiquattro ore al giorno?
Boh. Il lato positivo è che c’era Harry.
Dai, come si fa a non innamorarsi di lui?
Delle sue fossette, del suo sorriso, dei suoi ricci, dei suoi occhi verdi, di tutto?
Avevo una cotta per lui da quando avevamo dieci anni.
E ora ero seduta in cucina davanti a lui, che messaggiava.
Sicuramente con una ragazza.
Sicuramente era più bella di me, beh se gli piaceva.
Lo guardai ancora una volta, sorridendo. Non si accorgeva che lo guardava, che guardavo quel suo mezzo sorriso, quei suoi occhi bellissimi.
Mi alzai e andai verso la porta, quando sentii il cellulare vibrare.
Lo presi e vidi un nuovo messaggio, lo aprii.
‘usciamo stasera? Così magari mi puoi guardare senza nasconderti.’
Sorrisi e mi girai, era di Harry, che mi guardava con un sorrisetto.
Si alzò e venne verso di me, e prima che potessi dire nulla mi diede un bacio a stampo e mi guardò un secondo negli occhi.
Sorrise ancora e uscì dalla stanza.
Appena ripresi la capacità di respirare e parlare, uscì dalla cucina e lo trovai sul divano a guardare la tv. Mi avvicinai da dietro.
-Stasera sono libera, per me va bene.- gli sussurrai all’orecchio, poi gli diedi un bacio sulla guancia e salì in camera, rischiando di svenire appena chiusa la porta.
 
Le otto meno dieci.
Avevo dieci minuti ancora.
Tanto ero pronta da almeno mezz’ora, se non un’ora.
Okay, ero giusto un pochetto ansiosa. Il ragazzo che amavo da anni, finalmente mi cagava? Oddio, era un sogno vero?
Mi diedi un pizzico.
-Cazzo!- okay, era troppo forte.
Scesi di sotto e trovai Harry che camminava avanti e indietro per il corridoio.
-Ehi.- dissi sorridendo. Lui sobbalzò e si giro.
-Ehi, ehm, ciao Abby.- sorrise e mi prese la mano, e notai che arrossì un po’.
-Allora, andiamo?- sorrisi anch’io e gli strinsi la mano, sperando che il fondotinta coprisse il rossore che mi sentivo.
 
Mi baciò ancora una volta, sulla porta di casa, mentre cercava le chiavi per entrare.
Finalmente le trovò, e senza staccarsi dalle mie labbra entrò, poggiandomi le mani sui fianchi e portandomi fino al divano, dove ci sedemmo entrambi, continuando a baciarci.
Era l’una, e stranamente era dalle quattro che non sentivo o vedevo Effy, pur stando nella stessa cosa. Neanche Louis si vedeva, forse stavano insieme. Però…c’era qualcosa che non andava.
-Abby…-sussurrò Harry interrompendo i miei pensieri.
-Eh?-
-Devo dirti una cosa.- sorrise e mi guardò negli occhi. –Ho una cotta per te da tipo…sempre. Da quando avevamo..dieci anni? Sì, più o meno. Ero convinto che non ti piacessi, fino all’altra sera e…ho trovato il coraggio di chiederti di uscire.-
Mi resi conto che ero rimasta a bocca aperta e la richiusi, poi lo baciai ancora sorridendo. –Io sono innamorata di te da sempre Harry.- Sorrise anche lui e mi poggiò una mano sulla guancia.
-Mi dispiace rovinare il momento ma…- dissi con una smorfia. –Effy e Louis?- chiesi preoccupata.
-Penso che abbiano litigato.- abbassò lo sguardo.
-Cosa?- urlai alzandomi.
-Si, ma..- cercò di dire qualcos’altro, ma io ero già corsa di sopra.
Aprì la stanza della mia migliore amica e la trovai a piangere sul letto. Mi guardò e cercò di sorridermi.
-Com’è andata con Harry?- chiese con la voce roca dal troppo pianto.


BOO-YAAH.
Saalve geenteee.
Allor, ecco il capitolo, dai vi ho fatto aspettare meno stavolta. :3
Ne avevo scritto metà sabato sera, e oggi sono riuscita a finirlo.
Anche se dovrei studiare *coffcoff*
Mi dileguo, vi lascio il mio twitter come al solito. :') @ehymiles

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Capitolo 5
*** I'll look after you. ***


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5. I'll look after you.
 

-Abby no! Non voglio scendere, non voglio!- urlai aggrappandomi alla porta, mentre la mia migliore amica mi tirava verso le scale.
Erano tre giorni che ero chiusa in camera mia.
Louis dormiva sul divano, al posto di Abby, che dormiva con me.
Che facevo tutto il giorno? Cose molto emozionanti.
Tipo fissare il vuoto, o piangere.
Insomma sì, mi divertivo.
Abby mi aveva trascinato a forza sotto la doccia, mi aveva fatto vestire e pettinare, e cercava di portarmi a fare colazione con gli altri.
-Effy, ho detto che ora scendi con me, e tu scenderai con me.- mi diede uno strattone, forse troppo forte, e io scivolai sulle scale.
E dato che la mia fortuna è paragonabile a quella di un gatto nero che ha appena fatto cadere uno specchio mentre passava sotto a una scala, mi feci pure le scale di culo, arrivando lunga distesa a terra.
-Porco cazzo, AHIAAAAAAA.- gemetti senza avere la forza di muovermi.
Sentii qualcuno uscire dalla cucina e qualcuno mi rimise in piedi.
-Graz…- mi fermai trovandomi davanti gli occhi azzurri di Louis.
Lo guardai, senza riuscire a dire nulla.
Aveva gli occhi gonfi e rossi… aveva pianto.
Per me? Aveva pianto… per me?
Allungai la mano e gli sfiorai il viso, mordendomi il labbro per non scoppiare di nuovo a piangere.
-Effy, stai bene?- disse una voce preoccupata alle mie spalle. Mi allontanai immediatamente da Louis, imbarazzata, e lui mi guardò per un secondo, prima di correre di sopra.
-Si Harry, tutto bene, non ti libererai di me così facilmente.- dissi con un mezzo sorriso.
 
Dopo aver rassicurato Zayn, Liam e Niall che stavo bene, e averli convinti che ero rimasta chiusa in camera solo per una brutta influenza, cercai di fare colazione.
Abby mi mise davanti una tazza di caffelatte e dei biscotti.
A malapena riuscii a bere mezza tazza e mangiare un biscotto. Avevo lo stomaco chiuso dopo aver visto Louis. Mai nessuno era riuscito a farmi quest’effetto, ora arriva il primo che capita e dopo manco due settimane che lo conosco sono ridotta così…
È ufficiale, odio l’amore.
Salii di sopra svogliata, senza sapere cosa fare.
Forse sarei uscita un po’ oggi. Boh.
Cercai di aprire la porta della mia camera, ma era chiusa a chiave.
Sentii una voce e appoggiai l’orecchio alla porta.
Louis.
“Pronto?....Sharon, che vuoi ancora?...No, non voglio rivederti….Fattene una ragione, che ti devo dire!...Ho detto di no, va bene? A me piace un’altra, tu non m’interessi per nulla.”
Attaccò il telefono.
Avevo ascoltato la conversazione con il cuore in gola, mentre pian piano facevo un sorriso, e le lacrime scendevano ancora.
Come avevo potuto giudicarlo?
Come?
Sentii i suoi passi verso la porta e corsi in camera di Harry, per non farmi scoprire da Louis a origliare.
Chiusi la porta in fretta, cercando di fare meno rumore possibile.
-Effy!- era Abby.
Mi girai verso il letto di mio fratello, e trovai entrambi sotto le coperte.
Harry era sopra la mia migliore amica, e aveva le labbra impiastricciate di rossetto.
-Mio fratello….la mia migliore amica…. Ah.-
Ero abbastanza sconvolta.
Una cosa è sapere che stanno insieme.
Un’altra è sorprenderli a letto.
Insomma, è imbarazzante.
Tornai in camera mia e mi buttai sul letto.
Sorrisi, sentendo che sul cuscino si sentiva il profumo di Louis.
 
P.O.V. HARRY
 
Ma ora dovevo pure aiutare mia sorella a far pace con il mio migliore amico?
Che storia è?
Voglio stare con Abby, non stare dietro a sti due coglioni.
Quella cogliona di mia sorella c’ha pure trovati a letto, ma può essere più rompipalle?
La mia cara e dolce sorellina, si certo.
Finalmente era sera e mi sarei levato sto peso di dosso.
Scesi in spiaggia con Abby e accendemmo il fuoco, mettendo sulla sabbia due asciugamani. Era tutto pronto.
Okay, non volevo ammetterlo, ma a Effy ci tenevo tantissimo, volevo davvero fosse felice.
Ma io e Abby che c’entravamo?
Aspettai che Louis ci raggiungesse.
-Pronto?- dissi sorridendogli e dandogli una pacca sulla spalla, mentre mettevo l’altro braccio attorno alle spalle di Abby.
-No.- scoppiò in una risata nervosa, mordendosi il labbro. Non avevo mai visto Louis fare così per una ragazza. Aveva tre anni più di me, ma con le ragazze era un mezzo disastro. Con Effy sembrava felice, però.
Gli passai la chitarra.
-Preparati bello.- sorrisi e mi allontanai con Abby, che gli sorrise incoraggiante.
 
P.O.V. EFFY.
 
-No Abby, non mi benderò mai e poi mai. Io di Harry non mi fido!-
-Ma ha una sorpresa che ti piacerà da morire! Fidati!- rispose la mia migliore amica porgendomi una benda.
Era venuta correndo da me, dicendo che mio fratello aveva una sorpresa meravigliosa, fantastica, stupenda per me.
Mio fratello? Parliamo di Harry Styles. Non fa ‘sorprese’. Almeno non per me.
Dopo dieci minuti a discutere, acconsentii a farmi bendare.
-E facciamo sta cosa.- sbuffai e presi la benda legandomela stretta.
-Quante dita sono?- chiese Abby. Penso mi stia sventolando una mano davanti, ma ovviamente non vedo nulla.
-Abby, non ci vedo.-
-Controllavo solo.-
Mi prese per le spalle e mi portò fuori di casa.
Ero scalza, e sentii subito che camminavamo sulla sabbia, ma per fortuna non era calda come la mattina.
Mi fece camminare per un po’ e rischiai di inciampare più o meno a ogni passo, ma riuscii a non cadere. Si fermò e mi fece sedere su un asciugamano steso a terra, senza togliermi la benda. Sentii il rumore e il calore di un falò acceso davanti a me.
Qualcuno si sedette accanto a me, ma non troppo vicino.
-If I don’t say now, I will surely break…- Louis.
Sorrisi istintivamente, sentendo la sua voce.
Dopo poco, mi tolse la benda e mi sorrise, continuando a cantare e a suonare.
-Oh oh oh, oh oh oh, be my baby, and I’ll look after you…-
Era una canzone bellissima, ma cantata da lui era mille volte meglio.
Lui, il suo sorriso, i suoi occhi che non lasciavano neanche per un secondo i miei.
Mi avvicinai di più a lui, finché non mi trovai con le labbra a un centimetro dalle sue.
-I’ll look after you..- sussurrò lui, finendo di suonare e spostando la chitarra a terra.
Mi fece sedere sulle sue gambe e mi guardò negli occhi.
-Scusami Effy. Sharon è solo una mia vecchia amica. Mi aveva proposto di rivederci, io le ho detto di si, non sapevo di piacerle. Ha provato a baciarmi ma l’ho respinta.-
Mi spostò una ciocca di capelli dal viso.
Ero come pietrificata, non riuscivo a dire nulla.
L’avevo giudicato male, come avevo potuto?
-L’ho respinta, perché a me piace un’altra..- concluse in un sussurro, poggiando la mano sulla mia guancia.
-Scusami. Avrei dovuto lasciarti il tempo di spiegare, e non giudicarti così velocemente. Questi giorni sono stati uno schifo.- dissi in fretta, mordendomi il labbro.
-Non importa.- abbassò lo sguardo sulle mie labbra e avvicinò ancora il viso al mio, poggiando le labbra sulle mie e baciandomi con dolcezza.
Sentii un rumore e mi voltai, lasciando le mani sulle spalle di Louis, che teneva le mani sui miei fianchi. Abby e Harry si sedettero dall’altra parte del fuoco, abbracciati.
-Te l’avevo detto che ti sarebbe piaciuta la sorpresa.- Abby mi fece l’occhiolino e io scoppiai a ridere.
-Si, ma visto, non era di Harry.-
-Già sorellina, già ti ho portata qui da Louis, che altro vuoi da me?- disse sbuffando. Abby lo zittì con un bacio, e io mi girai verso Louis, quando vidi Liam e Niall sedersi tra Harry e Louis, mentre Zayn si sedette tra Abby e me.
Mi sedetti accanto a Louis, lasciando le gambe sulle sue e abbracciandolo, tenendo il viso sul suo petto. Niall prese la chitarra e iniziò a suonare, e dopo poco tutti cantavamo e ridevamo. Sorrisi e baciai Louis ancora una volta, poi indicai Niall.
Liam lo teneva stretto a sé con un braccio.
-Che dici di quei due?- gli sussurrai.
-Pensi ci sia qualcosa?- Alzai le spalle. –Beh, lo penso anch’io.- mi sorrise e mi diede un bacio.
Andava tutto bene, no?
Forse quest’estate non sarebbe stata così brutta.

BOO-YAAH.
Ecco il capitolo.
Vi ho fatto aspettare poco stavolta dai. adnaskfkew.
Sono brava vero? Sìsì.
So che fa abbastanza schifo però.
Però recensite comunque, vero? :3
Daidaidai.
Adios ccente, followatemi dai. @ehymiles

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Capitolo 6
*** He's the right one. ***


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6. He's the right one.
 

-VUOI MUOVERTI PORCA TROIAAAAA.-
Qualcuno mi diede una spinta, facendomi rotolare giù dal letto.
Mi alzai trovandomi davanti Louis che rideva di gusto.
Feci il giro del letto e gli diedi una spinta con entrambe le mani sul petto, ma a malapena si mosse. Fanculo.
-Che cazzo ti urli Louis?- gli chiesi guardandolo male, incrociando le braccia al petto.
Mi mise le mani sulle braccia e mi costrinse a scioglierle, poi mi abbracciò.
Ok, aw.
Prima che riuscissi a dire o fare nulla, mi alzò e mi prese in braccio.
-Louis! Ma che..- mi zittì con un bacio e rise, poi mi portò di sotto, in cucina.
Mi fece sedere sul tavolo e si sedette davanti a me, poggiando le mani sulle mie gambe.
-Dove sono tutti?- non c’era nessun rompipalle in giro, strano.
-Sono le undici dormigliona, sono andati tutti a mare.-
-E tu?-
-Sono rimasto per te, genio.- rise e io feci un mezzo sorriso.
Era una settimana esatta che stavamo insieme, una settimana che avevamo fatto pace, sulla spiaggia. Sarà stato manco un mese che ci conoscevamo. Oh, dovevo ringraziare Harry per aver convinto i miei a mandarmi con lui, alla fine.
Gli presi le mani, costringendolo ad alzarsi tra le mie gambe, trovando il suo viso a pochi centimetri dal mio. Strinsi le gambe intorno alla sua schiena, e lo baciai prendendogli il viso tra le mani. Sentii le sue mani alzarmi la maglietta e passarmi sulla schiena, mentre scendevo a baciargli il collo.
Mi prese di nuovo in braccio, accarezzandomi le cosce, e mi portò di sopra, in camera, facendomi poggiare con le spalle al muro e riprendendo a baciarmi.
Mentre mi sfilava la maglietta, mi diede un bacio sul collo, e mi sfiorò l’orecchio con le labbra.
-Ti amo Effy.-
 
 
-Ancora dorme?-
-No Harry non entrare no!-
Mi svegliai immediatamente sentendo Louis e mio fratello urlare. Mi guardai intorno: ero nel letto mio e di Louis, le lenzuola erano praticamente a terra e io ero.. nuda.
In un secondo mi tornò in mente tutto e feci un mezzo sorriso, proprio nel momento in cui Harry entrò in camera.
Mio fratello mi squadrò a bocca aperta, con un’espressione tra il sorpreso, lo scioccato e l’incazzato, mentre io tiravo su la coperta e cercavo di coprirmi.
Ma che cazzo.
Dietro di lui arrivò di corsa Louis, col fiatone. Aveva solo i boxer addosso.
Harry indicò prima me, poi Louis, sempre a bocca aperta.
-Oh che cazzo Harry, chiudi quella bocca!- urlai dopo un po’.
-Che. Cazzo. Avete. Fatto.- disse scandendo bene ogni parola.
-Nulla!- rispondemmo all’unisono io e Louis, che ci sorridemmo.
-Vado al mare con Abby e gli altri ragazzi per qualche ora e voi scopate!- urlò mio fratello, non l’avevo mai visto così.
Mi alzai tenendomi addosso la coperta e gli andai vicino.
-Harry, va tutto bene, davvero.- gli sussurrai guardandolo negli occhi.
-Sicura?- sostenne il mio sguardo poggiando una mano sulla mia guancia.
Annuii. –Lui era quello giusto.- sorrisi e lui mi stampò un bacio sulla fronte, poi mi abbracciò.
-Non… respiro….- dissi senza fiato dopo un po’ che mi stringeva troppo forte.
Mi lasciò andare ridendo e diede una pacca sulla spalla di Louis uscendo.
Lui mi guardò e si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo chiudendo la porta a chiave e buttandosi sul letto.
-Pensavo seriamente che mi avrebbe ucciso.- mi guardò scoppiando a ridere. Lasciai cadere la coperta e mi sdraiai su di lui dandogli un bacio a stampo.
-Oh, non glielo avrei permesso!- risi anch’io, poi mi alzai recuperando reggiseno e slip da terra, rimettendomeli.
-Che ore sono?- gli chiesi aprendo l’armadio. Dopo aver messo dei pantaloncini e una canottiera semplice, mi girai e lo trovai che mi fissava sorridendo.
-Ehi, mi rispondi?- dissi ridendo e sistemandomi i capelli allo specchio.
-Cosa? Non ti ho sentito, ti stavo guardando.- si alzò e si mise dietro di me abbracciandomi da dietro e dandomi un bacio sulla testa.
Mi girai e gli misi le braccia intorno al collo, alzandomi sulle punte e dandogli un bacio.
-Louis…-
-Sì?- mi guardò negli occhi, scostandomi una ciocca di capelli dagli occhi.
-Ti amo anch’io.- sussurrai sfiorandogli le labbra con un dito, prima di baciarlo ancora.
-E tu eri quella giusta per...- gettò un’occhiata veloce al letto, e io arrossii di botto. Mi baciò ancora una volta, poi mi prese per mano e scendemmo insieme.
Di sotto, erano tutti tornati. Liam e Niall erano fuori in giardino, Zayn era in cucina a parlare con qualche ragazza e Harry e Abby si baciavano sul divano.
-Ciao!- mi misi in mezzo a loro ridendo, mentre loro mi mandavano a fanculo.
-Ciao culona.- disse Harry facendomi l’occhiolino. Lo guardai male dandogli uno schiaffo senza fargli male, poi Louis mi prese per i fianchi allontanandomi.
-Ehi, ehi, calma!- lo guardai alzando un sopracciglio e sbuffai, poi la mia pancia fece uno strano rumore. Tipo ‘GROOOWL’.
-Effy, hai mangiato un mostro?- mi chiese Abby.
-No, non ho mangiato proprio nulla.- dissi sbuffando e dando una spinta alla mia migliore amica.
-Dai, andiamo al McDonald qua vicino, ti prendi qualcosa.- Louis mi mise un braccio intorno alle spalle.
-Voi venite?- chiesi a Abby e Harry.
-No, staremo un po’ da soli senza rompipalle.- disse Harry con un sorriso amabile. Si, da prenderlo a sprangate sui denti.
Sbuffai mentre Louis rideva.
Entrammo nella sua macchina, e io presi il cellulare dalla tasca, tanto per passare quei dieci minuti facendo qualcosa. Alzai gli occhi dal cellulare solo all’ultimo secondo, senza fare in tempo a urlare qualcosa a Louis.
Senza fare in tempo a avvertirlo della macchina che ci stava venendo addosso.
 
Un bip fastidioso mi fece aprire gli occhi.
Pessima scelta.
Una fitta di dolore alla testa mi annebbiò la mente per qualche secondo, poi riuscii a mettere a fuoco. Ero in una stanza tutta bianca, avevo qualcosa attaccato al braccio destro, mentre mi sentivo l’altro pesante. E sentivo le gambe intorpidite.
Guardai il braccio sinistro, e ci vidi il gesso. Sbattei un paio di volte gli occhi, poi mi ricordai dell’incidente. Mi tirai a sedere ignorando il dolore.
-Louis! Louis!- urlai con la voce roca.
Si aprì la porta, ma non fu lui a entrare. Era Abby.
Corse verso di me e mi abbracciò.
Aveva gli occhi rossi e gonfi, aveva pianto e sicuramente non aveva dormito.
-Effy! Ti sei svegliata!-
-Abby, che è successo? Dov’è Louis? Sta bene vero?-
-Ieri c’è stato l’incidente. Tu hai un braccio ingessato e hai avuto solo una forte botta alla testa.- mi spiegò mordendosi il labbro cercando di non guardarmi negli occhi.
Entrò Harry nella stanza. Senza dire nulla, venne verso di me e fece spostare Abby, poi si sedette sul mio letto dandomi un bacio sulla fronte.
-Come ti senti?-
-Portami da Louis.- sussurrai.
Annuii piano, poi mi fece alzare dal letto e sostenendomi mi fece camminare per pochi metri, poi entrammo in un’altra stanza.
Louis era sdraiato in un letto uguale al mio, gli occhi chiusi, il petto che si alzava e abbassava appena. Avevo intravisto Liam, Niall e Zayn seduti fuori dalla porta, ma non mi avevano fermato per dirmi nulla.
-Perché non si sveglia?- guardai Harry, che aveva lo sguardo fisso su Louis.
Mi avvicinai e gli presi la mano.
-Louis…louis, svegliati, sono qui, sono Effy..- sussurrai accarezzandogli il viso.
-Effy…-
-No! Ora si sveglia, aspetta Harry!-
Mio fratello si avvicinò a me e mi mise un braccio intorno alle spalle.
Avrei sopportato tutto, tutto, ma non quello che mi stava per dire.
-Effy, Louis è in coma. E i medici dicono che non si sa se si… se si risveglierà.-


 

BOO-YAAH.
Ho cambiato colore del boo-yah!
Okay, scusatemi! So che non posto da tanto, ma avevo il blocco dello scrittore(?)
Avevo anche pensato di eliminare la ff, ma ho cambiato idea, già, poveri voi.
Allora, qua c'è il capitolo, fa schifo, maaaaaa, boh.
Ho pianto scrivendo l'ultima parte, mammamia. cc
Sparisco che è meglio.
Tanto amore, followatemi. @ehymiles

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Capitolo 7
*** Louis Tomlinson, room 26. ***


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7. Louis Tomlinson, room 26.
 

POV HARRY
Due settimane.
Due settimane che Louis è in coma.
Due settimane che passiamo le nostre giornate all’ospedale, facendo i turni per non lasciare mai Louis solo.
Due settimane che nessuno è felice.
Due settimane che mia sorella non fa un sorriso.
Siamo tutti cambiati, da due settimane.
Niall e Liam non si preoccupano più di nulla, si consolano a vicenda, cercano di andare avanti.
Abby ogni tanto sta con me, ogni tanto sta da sola, senza riuscire neanche a parlare con Effy.
Zayn non è più il solito. Non esce più, sta in casa o va da Louis, si siede accanto al suo letto e gli parla. Ma non fa entrare nessuno a sentire.
Io tiro avanti. In qualche modo. Stando accanto a Louis. Stando con Abbie. Parlando un poco con mia sorella. Riesce a parlare solo con me.
Effy… è distrutta, semplicemente. Non riesce più a fare nulla. È dimagrita moltissimo.
 
La prima settimana, tutto andava avanti più o meno bene. Louis era stabile, nessuna ricaduta. Effy si rimetteva piano piano in sesto.
Passava tutte le sue giornate accanto al letto di Louis, seduta su quella sedia, tenendogli la mano, piangendo, parlandogli o semplicemente guardandolo.
Ogni tanto riuscivo a portarla fuori, farla mangiare almeno un po’, farla sfogare.
Fino a quella notte.
 
POV EFFY
Una settimana.
Una settimana che Louis ha avuto una ricaduta, e un collasso.
Mi ero addormentata, la faccia sulle sue coperte, la sua mano stretta nella mia.
Un bip, continuo e fastidioso, mi aveva svegliata.
Mi ero alzata confusa, lasciandogli la mano, il segno delle coperte sulla guancia.
C’era qualcosa che non andava.
Il petto di Louis si alzava a malapena, troppo poco.
Corsi fuori dalla stanza, per il corridoio, fino a quando non trovai un’infermiera.
-Si calmi signorina! Che succede?- mi chiese sconvolta.
-Louis.. Louis Tomlinson… stanza 26…- riuscii a dire tra le lacrime.
Lei annuii piano e corse verso la stanza.
Mi appoggiai con le spalle al muro, lasciandomi scivolare a terra.
Presi il telefono.
-Harry…- dissi in un sussurro.
-Effy? Effy che succede? Stai bene?- era agitato.
-Io.. io sì… Louis… io…- scoppiai in un singhiozzo, e lasciai cadere il telefono a terra.
Mi strinsi le ginocchia al petto, senza curarmi di medici e infermieri che mi passavano davanti.
Dopo un tempo che mi sembrò infinito, sentii le braccia di qualcuno intorno a me, le braccia di mio fratello. Mi tirò su e mi portò davanti alla stanza di Louis, sedendosi su quelle scomode sedie, facendomi sedere sulle sue gambe.
Poggiai la testa sul suo petto, e per non so quanto restammo così, con lui che mi accarezzava i capelli.
Devo essermi addormentata, perché quando mi scosse piano, era mattina.
-Effy… Louis è tornato stabile.- mi disse in un sussurro.
Aveva gli occhi rossi, ma non dissi nulla.
Annuii piano e mi alzai, entrando nella stanza di Louis.
Gli presi la mano e mi chinai a dargli un bacio.
Sulla porta mi fermai, mi girai a guardarlo.
Per un secondo, avrei giurato che mi avesse dato una stretta quasi impercettibile alla mano.
 
POV HARRY
Due giorni.
Due giorni che Effy non torna.
Nessuno sa dov’è.
Dopo la ricaduta di Louis, non riusciva più a stare in ospedale.
La sera andava in qualche locale, beveva, beveva, beveva.
Non tornava quasi mai a casa, giusto dieci minuti per cambiarsi e mangiare qualcosa.
Dimagriva ancora.
Non riuscivo a vederla così.
Quando tornava a casa, le stavo vicino, le parlavo, la cercavo di convincere a stare con me, con Abby, a venire in ospedale a vedere come stava Louis.
Nulla. Scuoteva la testa, mi guardava con gli occhi rossi, e usciva, per andare chissà dove.
Due giorni fa, Louis aveva avuto un’altra ricaduta.
Ero appena tornato a casa dall’ospedale, erano le sei del mattino, e stranamente Effy era a casa, mi aspettava. Mi avvicinai a lei.
-è successo di nuovo?- mi sussurrò, la voce rauca.
Non so come facesse a saperlo.
Impossibile fosse andata in ospedale, e allora?
Mi limitai ad annuire e ad abbracciarla, mentre dopo giorni di silenzio si sfogava, piangendo. Dopo un’ora, salì in camera. Non usava più la camera sua e di Louis, se le serviva qualcosa andava in camera mia.
Mi sedetti in cucina, incrociando le braccia sul tavolo e poggiandoci sopra la testa, chiudendo gli occhi.
Passò qualche minuto, poi sentii che qualcuno mi sfiorò i capelli. Alzai lo sguardo, era Effy. Si abbassò verso di me e mi diede un leggerissimo bacio a stampo, come facevamo da bambini.
-Grazie Hazza.- sussurrò abbracciandomi, usando quel soprannome che non sentivo più da tempo. La strinsi forte a me.
-Piccola lo sai che ci sono sempre per te.- Le presi il viso tra le mani, guardandola negli occhi.
-Ho paura.-
-Lo so Elly.- Elly, il soprannome di quando ero troppo piccolo per chiamarla Effy. Quando sopportava essere chiamata Elizabeth. –Andrà tutto bene. Te lo prometto.-
Le diedi un bacio sulla fronte. Effy esitò un attimo, mi sfiorò la guancia, poi fece un sorriso, il primo da giorni, prima di uscire e correre via.
Erano due giorni che non la vedevo, dopo quel sorriso.



BOO-YAAH.
WOAAAH PIPOL!
Allora, ho postato l'altro giorno, ma ero troppo ispirata per aspettare u.u
Quindi, asdfsjf TAA DAAAH.
Mi piace com'è venuto, stranamente.
Poi sono stra in ansia per i oned in italia asndsfjk. #stapersucceDere
Okay, smetto di sparare cazzate, recensite e followate, adios! @ehymiles

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Capitolo 8
*** I fuckin love you. ***


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8. I fuckin love you.
 

Dove sono?
Dove cazzo sono?
Avevo la testa che minacciava di scoppiare da un momento all’altro.
Cercai di alzarmi, appoggiandomi al muro.
In mano avevo ancora una bottiglia di chissà che alcolico che avevo scolato.
La gettai a terra disgustata.
Ero in un vicoletto stretto, non avevo minimamente idea di che ora era e di dov’ero.
Abbassai gli occhi su com’ero vestita: calze nere strappate, anfibi neri, una canottiera lunga bianca, e sopra un cardigan abbastanza rovinato grigio e lungo.
Sbuffai e stringendomi le braccia al petto mi incamminai in mezzo a tutti quei vicoletti, fino a quando non sbucai in un parco, che mi sembrava familiare. Lo attraversai tutto, camminando sempre più velocemente. Arrivata alla strada, mi fermai.
Ovvio che quel parco mi era familiare, là davanti c’era stato l’incidente.
L’incidente…
Louis.
Sentii le gambe cedere, e senza neanche accorgermene mi ritrovai a terra, il viso tra le mani.
Louis era in coma. Poteva non risvegliarsi. E io ero lì, in mezzo a una strada a piangere. Era una settimana che non andavo a trovarlo. Dovevo andare da lui.
Mi alzai e andai alla fermata dell’autobus.
Finalmente, dopo venti minuti, passò l’autobus. Mi avvicinai all’autista.
-Scusi, può dirmi che ora è?- dissi con il sorriso più convincente che riuscivo a trovare.
Mi guardò alzando un sopracciglio. –Le sette e mezzo.-
Guardai fuori, ancora c’era luce, ma non sarebbe stato per molto. Ringraziai l’autista e mi sedetti, per poi scendere davanti all’ospedale. Presi un bel respiro profondo e entrai.
 
POV HARRY
(due giorni prima…)
Non ci credo, non poteva essere vero.
Abby mi aveva chiamato alle tre di notte, era lei che stava con Louis.
Per poco non mi aveva sfondato un orecchio, urlando che Louis si era svegliato, che stava bene, che.. che voleva Effy. Mi vestii a tempo record, svegliando gli altri, e corremmo in ospedale.
Louis era sveglio, Louis stava bene!
Appena entrati nella stanza, ci rivolse il suo solito sorriso.
-Ehi gente.- ci disse con un cenno della testa.
-Louis!- urlai e lo abbracciai, stando attento a non fargli male.
Il mio migliore amico stava bene.
Dopo che anche gli altri lo salutarono, lo aggiornammo un po’ sulle cose successe mentre lui stava in coma.
Non riuscivo a stare fermo.
Saltellavo da una parte all’altra della stanza, troppo contento per stare fermo.
Ma c’era qualcosa nello sguardo di Louis che non andava.
E scommetto che sapeva che anch’io ero preoccupato.
Effy non c’era, nessuno l’aveva nominata.
Neanch’io sapevo dov’era.
 
POV LOUIS
Due settimane, due settimane ero rimasto in coma.
O almeno così dicevano gli altri.
Continuavano a parlare di cosa era successo.
Erano tutti felici.
Ma nessuno aveva nominato Effy.
Dov’era? Perché non era lì?
Non gliene fregava a tal punto da non venire neanche in ospedale?
-Basta, cazzo!- urlai dopo un po’ che continuavano con le loro chiacchiere inutili.
-Louis..- iniziò Harry.
-Harry, dov’è tua sorella?- dissi con calma, interrompendolo.
-Louis, non… io….-
-Dove cazzo è Effy?!- dissi alzando la voce, mettendomi seduto ignorando il dolore.
Harry guardò gli altri, poi li fece uscire prendendo una sedia e mettendosi seduto accanto a me.
-Non sappiamo dov’è Effy.- disse cercando di sembrare calmo.
Deglutii, stringendo le mani a pugno.
-Raccontami. Non m’interessa che è successo agli altri, che è successo a lei in queste due settimane?- lo guardai rilassandomi un po’.
-La prima settimana andava tutto bene, diciamo, stava in ospedale, non ti lasciava un secondo. Mangiava e dormiva qui.- sorrise, e io sorrisi di rimando, immaginandola accanto a me in qualsiasi momento.
-Poi..-
-Poi?-
-Una settimana fa, più o meno, hai avuto una ricaduta e lei… lei era qui quand’è successo.- mi guardò negli occhi. Era preoccupatissimo per la sorella, lo vedevo.
-Da quel momento non è più venuta in ospedale. Sta pochissimo anche a casa. È dimagrita moltissimo, beve e beve ogni sera e…-
-Harry, l’ha rifatto?- dissi in un sussurro.
-Non lo so Louis.- abbassò lo sguardo. –E non la vedo da ieri.-
 
POV EFFY
Non ricordavo neanche dov’era la stanza di Louis, magnifico.
Chiesi a una dottoressa, quarto piano.
Okay.
Trovai l’ascensore, e mentre salivo mi guardai nello specchio.
Avevo un aspetto orribile. Capelli sparati, trucco mezzo sciolto, vestiti alla cazzo.
Non importava, dovevo andare da Louis.
Appena uscii dall’ascensore, un’infermiera mi fermò.
Mi squadrò dalla testa ai piedi, e sapete, se uno sguardo potesse uccidere, sarei morta.
-Le serve qualcosa?-
-Devo andare a trovare una persona.-
-Chi?-
-Louis Tomlinson, stanza 26.-
-è in una situazione delicata, non so se lei..- mi guardò ancora. –… può entrare.-
-Io… io ho bisogno di vederlo, la prego!- dissi, quasi implorando.
-Signorina, non penso proprio che lei possa.- si guardò alle spalle, e due infermieri grossi il triplo di me mi vennero incontro, spingendomi verso l’ascensore.
Iniziai a scalciare e dare pugni alla cieca, urlando.
-Lasciatemi! Devo andare da lui!-
 
POV LOUIS
Ero con Harry, stavamo guardando un film dal suo portatile, quando sentimmo delle urla di una ragazza. Passarono davanti alla stanza delle infermiere, di corsa.
-Lasciatemi!- si sentì ancora urlare.
Era una voce familiare…
Effy.
-Harry…- mi misi seduto scostando le coperte.
-Louis, che cazzo fai, stai sdraiato.- non aveva riconosciuto la sua voce?
Mi spinse di nuovo sdraiato, ma io mi misi di nuovo seduto e gli diedi una spinta.
Non so dove trovai la forza, ma riuscii a mettermi in piedi.
-Louis!-
-Harry porca miseria!- gli urlai contro, poi arrivai, appoggiandomi al muro, fino alla porta.
Guardai fuori, e infondo al corridoio…
Si cazzo.
-Effy!- urlai.
Davanti a lei c’erano due infermieri che la bloccavano, insieme a una dottoressa.
Appena mi vide, urlò più forte.
-Lasciatemi!- penso abbia dato un calcio nelle parti basse di uno dei due, dato che si accasciò a terra urlando. La dottoressa era troppo impegnata a guardarmi, sconvolta dal fatto che io fossi in piedi, che non si curò che Effy era riuscita a superare quei due e mi stava correndo incontro.
Senza riuscire a correre, feci qualche passo, poi aprii le braccia e lei ci si buttò dentro.
La strinsi forte a me, sentendo gli occhi pizzicare.
Restammo lì abbracciati per non so quanto, lei che piangeva senza ritegno e io che le accarezzavo i capelli.
Alla fine mi staccai e le presi il viso tra le mani.
-Ho un aspetto orribile.- ridacchiò tra le lacrime.
-No, sei sempre bellissima.- le diedi un bacio sul naso.
-Louis…- sussurrò, accarezzandomi una guancia.
-Sì?-
-Cazzo se ti amo.- sussurrò.
Avvicinai il viso al suo e la baciai, a lungo, mentre una sola lacrima di felicità mi scendeva sulla guancia, che lei tolse subito.

BOO-YAAH.
Non sono teneri?
EH?EH?EH?
Allora sì, Effy e Louis sono bellissimi asdbfskjg.
Ah, non ho tempo di scrivere qualcosa di intelligente (anche perché non lo faccio mai..).
CENTE, RECENSITE! domani risponderò a tutte le recensioni dei capitoli passati, giuro çç
mwah.xxx(?) @ehymiles

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Capitolo 9
*** Tell me it's not true. ***


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9. Tell me it's not true.
 

-Abby, hai preso la borsa?- l’urlo di mio fratello mi svegliò.
Ma quel coglione non stava mai zitto? E vaffanculo.
Presi il cellulare dal comodino: le otto e dieci.
Giusto, andavano al college.
Mi girai e guardai Louis che ancora dormiva, lasciandomi sfuggire un sorriso.
Erano due settimane che stava a casa, ma ancora non si era completamente ristabilito. Io stavo sempre con lui, sempre, ogni secondo. Tranne quando andava al cesso, ovvio.
Da qualche giorno gli altri avevano ricominciato la scuola, ma io avevo deciso di non iniziare il college.. Non ero tipo da scuola. Studiare ancora, ma anche no. Stavo a casa, stavo con Louis, lo aiutavo, ci baciavamo. Si, ci baciavamo davvero tanto.
Lui diceva che lo aiutava a guarire prima, magari funzionava, no?
Non uscivo quasi mai con gli altri, ma ogni tanto convincevo Louis a fare qualche passeggiata breve, per farlo uscire un po’, anche se era sempre spaventato.
Mi alzai dal letto sbadigliando, e scesi di sotto.
Harry mi vide e mi stampò un bacio sulla guancia.
-Copriti che fa freddo!- disse ridendo prima di uscire. Che problemi aveva se avevo solo la maglietta? Boh, sembrava mio padre a volte.
Andai in cucina e presi un vassoio, preparando un cappuccino con sopra il cacao, come piaceva a Louis. Anche se a me faceva vomitare, ma vabbè. Misi accanto un cornetto e dei biscotti, non sapevo cosa volesse.
Rischiando di cadere almeno quattro o cinque volte, riuscii ad arrivare in camera.
Poggiai il vassoio sul letto, accanto a lui, e feci il giro del letto chinandomi a baciarlo.
-Louis? Lou, sveglia.- mi sedetti sul letto e lo guardai mentre apriva gli occhi e mi guardava scocciato.
-Sei una rompipalle, lo sai?- sbuffò e si girò nel letto, abbracciando il cuscino.
-Va bene, allora mi porto via la colazione.- feci per alzarmi, ma lui mi bloccò per un braccio tirandomi giù e baciandomi prima che potessi anche solo respirare.
-Nah, tu e lei restate qui insieme a me.- mi fece l’occhiolino e io scoppiai a ridere, prendendo il vassoio mentre lui si metteva seduto.
Ogni mattina gli portavo la colazione a letto, e passavamo metà della mattinata in camera a ridere e a non fare nulla di che. Ma quella mattina volevo uscire. Non c’era il sole, era uno di quei giorni in cui non si sapeva se avrebbe piovuto o no. I miei preferiti.
Mio fratello diceva sempre che quei giorni erano grigi come me, quindi mi piacevano. Io di solito lo mandavo a fanculo.
Appena Louis ebbe finito di mangiare, lo tirai giù dal letto e lo costrinsi a farsi una doccia e a vestirsi. Gli feci mettere la giacca pesante, avevo una paura assurda che si prendesse qualcosa.
Quando lui fu pronto, mi lavai velocemente e indossai i jeans, una maglia e una felpa sopra. Poi scesi di sotto prendendolo per mano.
-Andiamo?-
-Solo perché hai tanto insistito.- disse lui sbuffando, e dandomi un bacio.
Camminammo un po’ in giro, senza sapere dove andare.
Ridevamo, stavamo abbracciati, parlavamo di cazzate, ci baciavamo.
Nulla di che, insomma, ma bastava.
Quando c’era qualche minuto di silenzio, cercavo di romperlo con qualche battuta.
La maggior parte delle volte, era così squallida che alla fine riuscivo a far ridere Louis.
Amavo il suo sorriso.
Ci fermammo al parco, sedendoci sull’erba.
Mi sdraiai con la testa sulle sue gambe.
-So che ora stai a casa per me ma.. tornerai a scuola?- mi chiese spostandomi i capelli dal viso. I miei non erano d’accordo con la mia scelta, volevano che andassi avanti a studiare. Io non volevo. Non avevo la minima voglia di tornare a studiare, e Louis lo sapeva.
-No.- dissi mentre il sorriso mi spariva dalla faccia.
-Scusa. Sorridi ora.- sorrise e mi spinse gli angoli delle labbra per farmi fare un sorriso.
Serrai le labbra e scossi la testa, soffocando una risata.
-Dai. Dai. Sorridi. Dai.- fece il labbruccio guardandomi con gli occhi da cucciolo, ma io scossi più forte la testa.
Sbuffò e si chinò per baciarmi a lungo, per poi restare a pochi centimetri dal mio viso a guardarmi agli occhi. Feci un mezzo sorriso, che poi si trasformò in un sorriso vero e proprio quando mi accarezzò la guancia.
Da quando era tornato dall’ospedale, avevo sempre paura che succedesse di nuovo qualcosa ci separasse, e non poteva succedere. Era tutto per me.
Il telefono che squillava interruppe i miei pensieri.
-Pronto?-
-Effy? Sono Abby..-
-Ehi tesoro che succede?- dalla sua voce capivo che era preoccupata, e mi alzai mettendomi a sedere.
-I miei… la scuola ha detto dell’insufficienza dell’altro giorno. Hanno detto che vogliono che torni a casa.-
-Per una sola insufficienza?!- dissi alzando la voce. –Abby sto tornando a casa, aspettami.-
Mi alzai facendo alzare anche Louis, e tornammo a casa mentre gli spiegavo che mi aveva detto Abby.
Appena entrata in casa, lasciai la mano di Louis e andai subito da Abby, che stava seduta sul divano con il viso tra le mani, con accanto Harry. Lo feci spostare e mandai via lui e Louis, sedendomi accanto alla mia migliore amica e abbracciandola.
-Non mi ascoltano. Devo tornare a casa. Non ce la faccio.- sussurrò tra le lacrime.
La strinsi più forte accarezzandole i capelli.
-Vengo con te.-
Si staccò da me di scatto e mi guardò asciugandosi le lacrime.
-Non ci provare! Devi stare qua, con tuo fratello e con Louis.-
-No, io vengo con te. Sei la mia migliore amica.-
 
Dopo aver passato quasi tutto il pomeriggio a fare le valigie e aver cenato velocemente fuori con Abby, mi trascinai in camera, stanchissima.
Avevamo dovuto fare tutto in fretta, il giorno dopo saremmo tornate a casa.
Non proprio a casa, lei sarebbe tornata dai suoi, io.. dovevo trovarmi un lavoro, nel frattempo sarei stata in hotel con i soldi che mi rimanevano, i miei se non andavo a scuola a casa non mi ci volevano.
A Harry avevo detto che sarei andata da Abby, ci aveva creduto.
Entrai in camera e mi chiusi la porta alle spalle, sospirando, poi vidi Louis seduto sul letto… accanto alla mia valigia. Aveva il viso tra le mani, i gomiti sulle gambe.
-Dimmi che non è vero.- disse in sussurrò, la voce rotta.
-Louis…- mi inginocchiai davanti a lui, sentendomi uno schifo. Non glielo avevo detto, non so da chi lo aveva saputo.
-Quando?- si tolse le mani dal viso e mi guardò negli occhi. Aveva gli occhi rossi. Mi faceva male vederlo così, malissimo.
-Domani mattina.- sussurrai accarezzandogli il viso.
-Vengo con te. So che non sai dove stare. Io ho dei soldi da parte. Possiamo affittare un appartamento e io mi trovo un lavoro e…- lo interruppi scuotendo la testa.
Mi sforzai a fare un sorriso. –No Louis. Devi stare qui e guarire. Io me la caverò, in qualche modo. Non so come.-
-Non andartene.- mi prese le mani avvicinando il viso al mio. –Ti prego Effy.-
Lo guardai, sicura che di lì a poco avrei pianto. –Devo Louis, non posso lasciare Abby sola.-
-Non andartene. Ti prego Effy, ti prego.- sussurrò sulle mie labbra, senza che i suoi occhi lasciassero i miei. –Effy.. ti amo. Ti prego.-
-Ti amo Louis.- sussurrai mentre una lacrima mi scendeva lungo la guancia.
Mi poggiò una mano sulla guancia e la accarezzò, prima di baciarmi a lungo.
Mi fece alzare e senza mai staccarsi dalle mie labbra, si sdraiò sul letto facendomi sdraiare su di lui.
Dopo poco sentii le sue guance umide e mi accorsi che eravamo in due a piangere.
Nascondendo le lacrime tra una carezza e l’altra, i vestiti finirono a terra.
Non sapevamo per quanto non ci saremmo visti, ma almeno per quei minuti, eravamo solo io e lui, nessun altro, nessun volo da prendere per andare via. Solo io e lui, solo i nostri baci, le nostre carezze, i nostri ‘ti amo’ sussurrati.
 
 
Ma in un modo o nell’altro, arrivò la mattina.
Non riuscirò mai a dimenticare lo sguardo di Louis quella mattina.
Stava malissimo, e io non stavo certo meglio.
Un ultimo bacio, un ultimo abbraccio.
Cercai di stamparmi in mente il suo sorriso, i suoi occhi azzurri, ogni particolare di lui.
Mi sarebbe mancata ogni cosa di lui.
Lasciai la sua mano a malincuore, sentendo le lacrime che ricominciavano a scorrere.
Mentre gli altri mi abbracciavano, non staccai mai gli occhi dai suoi, e mentre stavo per uscire, sussurrò, a voce così bassa che vidi solo le labbra muoversi ‘ti amo’.
-Ti amo.- risposi, vedendo una lacrima che scendeva lungo il suo viso prima che la porta si richiudesse.


 



BOO-YAAH.
Boh, sembra che io a 'sti due proprio non ce li faccio stare insieme.
Sono crudele? EHEHEH.
Mi scuso perché non riesco a postare, ma la scuola mi uccide.
Si, davvero. cc
Dai, recensite che gli ultimi capitoli ho poche recensioni, sigh.
xoxo.(?) @ehymiles

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Capitolo 10
*** Do you know what time is it? ***


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10. Do you know what time is it?
 

Mi svegliai per colpa di qualcuno che ha la brillante idea di chiamare alle sette del mattino. Okay, la gente è malata.
Presi il telefono da sotto il cuscino e rispondo.
-Mh?-
-Giorno amore.- scattai a sedere immediatamente a sentire quella voce, la sua voce.
-Louis.- sorrisi istintivamente alzandomi dal letto. Da qualche giorno ha preso l’abitudine di chiamarmi per svegliarmi. È una cosa dolce.
-Oggi lavori?-
-Lavoro tutti i giorni.- mi lasciai sfuggire un sospiro. È vero. Appena tornate a casa, quasi due mesi fa, Abby è tornata a casa dai suoi e ha ripreso a studiare. Io.. ho litigato di brutto con i miei genitori perché non volevo riprendere gli studi, e mi sono trovata da sola. Letteralmente. Abby non può ospitarmi da lei, i genitori non vogliono e io non voglio essere di disturbo, quindi sono finita in una di quegli appartamenti minuscoli che affittano a un prezzo decente. E per comprarlo, lavoro dalle otto alle cinque in un bar di un vecchio amico di famiglia. Dopo il lavoro, io e Abby ci vediamo da qualche parte e stiamo insieme.
-Dai.. non sarà ancora per molto.-
Mentre finivo di vestirmi, lanciai uno sguardo all’orologio.
-Cazzo, è tardi, devo muovermi o farò tardi. Stasera non posso vedermi con Abby, fatti dare il computer da quel coglione di mio fratello e ci sentiamo su Skype, voglio vederti.-
-Agli ordini!- scoppiò a ridere. Anche attraverso il telefono, la sua risata era la più bella del mondo.
-A più tardi.. ti amo.- conclusi in un sussurro.
-Ti amo Effy.- mi rispose prima di chiudere il telefono. Buttai il cellulare nella borsa, mi infilai la giacca e uscii di corsa, riuscendo per un pelo a prendere l’autobus.
 
Ero appoggiata al bancone del bar. Guardai l’orologio: le dieci e mezza.
Solito orario in cui non avrei avuto nulla da fare per un po’. Mi tolsi il grembiule che mi stringeva in vita e andai nel retro del locale.
Appena in tempo, perché iniziò a squillarmi il telefono.
-Pronto?-
-Effy! Sono Harry.- alzai gli occhi al cielo.
-Ciao rompipalle, che vuoi? Sto lavorando.-
Scoppiò a ridere. –Oh, sono felice di sentirti anch’io cara sorellina!-
-Dimmi che vuoi, se mi sgamano al telefono sono morta.- guardai nel locale, sollevata da non vederci nessuno.
-Ehi, tranquilla. Quando finisci oggi?-
Restai spiazzata dalla sua domanda, non capivo a che gli servisse saperlo.
-Mmh alle cinque, e se ti interessa no, Abby non c’è, è da dei parenti.-
-No, so che è strano ma mi interessava proprio di te. Ora devo andare, ho lezione, ciao lavoratrice.- Mi mandò un bacio e chiuse il telefono.
Guardai lo schermo scoppiando a ridere. Che razza di fratello ho?
Sentii il campanello del negozio suonare e tornai di corsa nel locale.

POV LOUIS
 
Dopo aver chiuso il telefono, corsi a svegliare Harry e Zayn, che quel giorno non avevano lezioni a scuola. Si alzarono dopo avermi urlato contro le peggio parolacce, ma non importa.
Appena si sedettero nel tavolo della cucina, mezzi addormentati, iniziai a parlare.
-Allora. Oggi voi mi aiutate. Voglio fare una sorpresa a Effy.-
-Che cazzo?- Zayn crollò con la faccia sul tavolo.
Sbuffai e lo feci alzare.
-Voglio andare da lei. Si lo so, è all’ultimo momento, quello che volete, ma non sopporto più di stare lontano da lei.-
-Vengo con te.- la voce roca di Harry mi interruppe. Non veniva per sua sorella, veniva per Abby, ma non glielo feci dire.
-Perfetto. Zayn, se Effy o Abby chiamano a casa, tu dì che noi siamo fuori. Inventati qualsiasi cazzata. E anche con chiunque altro, potrebbe dirlo alle ragazze.- il moro annuii piano.
-Harry, io e te andiamo in macchina. Non voglio spendere soldi per l’aereo. Puoi preparare le valigie? Io devo fare una cosa.-
Appena i due salirono in camera, uscii di casa correndo e dopo poco arrivai in banca, prendendo tutti i risparmi che avevo messo da parte da quando mi ero rimesso, e anche qualcosa che avevo da prima. Per un po’, Effy si sarebbe riposata, almeno.
Tornai a casa e trovai Harry che caricava le nostre due valigie in macchina.
Salutammo gli altri con un veloce abbraccio prima di partire.
Per la prima parte del viaggio, guidai io. Anche perché ero troppo eccitato per stare fermo.
 
Dopo tante (troppe, direi) ore di macchina, tra Harry che cantava e controllava il telefono ogni due minuti, io che non riuscivo a contenere la felicità di rivedere Effy, traffico e cazzate varie, finalmente arrivammo.
Harry parcheggiò vicino al bar dove lavorava la sorella, e mentre lui aspettava in macchina, andai vicino alla porta d’ingresso.
Avevo il cappuccio della felpa tirato sulla faccia e gli occhiali da sole, e la mattina non mi ero fatto la barba per la fretta. Mi appoggiai al muro, le braccia incrociate al petto.
Swagmasta from Doncasta gente.
Finalmente, passati venti minuti, sentii la porta aprirsi.
Mi presi qualche secondo per guardarla, prendere il telefono, controllare se c’erano messaggi e restare delusa, prima di schiarirmi la voce.
 
POV EFFY
Ero rimasta per dieci minuti a guardare le lancette dell’orologio girare e girare, e finalmente arrivarono le cinque. Mi sfilai di corsa il grembiule e mentre uscivo presi il telefono, ma non c’erano nuovi messaggi di Louis.
Cercai di mascherare la mia delusione e mi guardai intorno, quando qualcuno si schiarì la voce dietro di me.
C’era un ragazzo appoggiato al muro: non troppo alto, jeans e felpa che gli copriva il viso insieme a un grande paio di rayban, barba sfatta.
Feci per girarmi, ma lui si avvicinò a me.
-Ehi bella, sai che ore sono?- disse con una strana voce roca, con un sorriso strafottente.
Solita frase per abbordare.
-Le cinque.- risposi cercando di girarmi ancora, ma mi prese per un braccio.
-Allora, hai da fare dolcezza?- stavolta la voce era meno roca. Quel viso. Quei ciuffi di capelli che spuntavano da sotto il cappuccio. Quegli occhi che si intravedevano attraverso le lenti. Quelle mani che conoscevo così bene. E soprattutto, quelle labbra.
Mi avvicinai di più a lui con un sorrisetto.
-Oh sì, devo vedere il mio ragazzo.-
Prima di poter dire nulla, mi spinse contro il muro mettendosi davanti a me.
-Che ragazzo fortunato!-
-No, la fortunata qui sono io.- avvicinai il viso al suo, fino a quasi sfiorargli le labbra con le mie. Gli sfilai gli occhiali e gli abbassai il cappuccio della felpa, sentendo che mi si apriva un sorriso enorme.
Mi abbracciò stringendomi a lui, e gli presi il viso tra le mani poggiando piano le labbra sulle sue per baciarlo.
Improvvisamente non sentii più la terra sotto i piedi, e girava tutto, mentre Louis mi aveva preso in braccio per farmi girare.
Scoppiammo a ridere insieme, e mi rimise giù baciandomi ancora.
 
POV HARRY
Sorrisi vedendo Effy riconoscere Louis, vedendoli baciarsi. Uscii dalla macchina e mi appoggiai al cofano guardandomi intorno, fino a quando vidi una ragazza correre verso il bar, e fermarsi vedendo Effy e Louis baciarsi.
Abby.
Corsi verso di lei, e prima che potesse fermarmi, la presi tra le mie braccia e la baciai fino a non avere più fiato.
-Harry!- mi guardò negli occhi sorridendo.
Giocai con una ciocca dei suoi capelli.
-Brava, ricordi ancora il mio nome.- feci un sorrisetto mentre mi baciava di nuovo.



 



BOO-YAAH.
*si nasconde* non uccidetemi. çç
Si lo so, non ho postato per quasi un mese, oddio quanto tempo.
Perdonatemi.
Volevo mettermi a scrivere ma c'era sempre qualche casino in mezzo, e finalmente oggi ci sono riuscita.
Dai in cambio li ho fatti tornare tutti felici e contenti, che carini.
AHAHAHA dai recensite ccente, love you all.
@louisbravery (cambiato nick su twittah u.u)

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