I'll remember you forever.

di xloveupayne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO UNO. ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO DUE. ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO UNO. ***


Capitolo 1:

Entro in punta di piedi, cercando di non fare il minimo rumore.
Vado in camera dei miei, mi abbasso e sussurro a mia mamma che sono tornata.
Sono le 2.30, non è stata poi una gran festa. 
O meglio, io non sono riuscita a divertirmi come si deve, e non capisco perchè.
Che cazzo c'è di sbagliato in me? 
Una volta ero molto più tranquilla, sicura, non mi facevo problemi a 'comunicare' con gente nuova, e ora invece mi sento timida e impacciata. E mi da un gran fastidio.
In questi momenti mi salva solo la musica.
Sarei capace di prendere e mollare tutto.
Mi infilo le cuffiette.
-casuale- 
Parte Fix You, dei coldplay.
(http://m.youtube.com/watch?v=hbJuEFs7-kU ; fatela partire)
La canzone più azzeccata del mondo, credo.
Mi stendo nel letto, sono ancora tutta vestita e truccata, 
ma ora come ora non riesco proprio muovermi.
Mi immergo nelle parole della canzone, mi immagino che qualcuno l'abbia scritta per me, penso come ogni frase mi rispecchi, penso come sarebbe bello avere una persona che sia li pronta a consolarti, sempre. 
Improvvisamente i miei pensieri vanno a cinque ragazzi,
perchè infondo sono loro la cosa più importante che ho, 
sono quei deficienti che riescono sempre a strapparmi un sorriso.
In questi momenti mi rendo conto che senza di loro sarei persa. 
Quando qualcosa va male, quando qualcuno mi delude, mi viene sempre da pensare: 'Che cazzo me ne frega, io ho loro.' 
E effettivamente è proprio così, loro ci sono sempre, tra una canzone, un video, una foto o quel tweet; loro mi stanno sempre vicino.
È sorprendente pensare a quanto una persona che non conosci possa rendersi felice, quando neanche quelle che ti sono accanto da una vitai ci riescono. 
Io l'ho sempre detto, l'amore di una fan è il più grande che ci sia.

Ma, ma se loro mi fanno stare così bene, perchè non prendo e li raggiungo?
Okay, loro non hanno idea di chi sono, però magari vedendomi potranno voler conoscermi.
Si, infondo l'ha detto anche Harry che non gli dispiacerebbe avere delle fans tra le amiche.

Tanto non ho niente da perdere. 
Io voglio partire, e voglio farlo ora. 
I soldi non sono un problema, ne ho messi da parte tantissimi.

Accendo il computer, entro su twitter. 
'DOVE SARANNO I RAGAZZI DOMANI MATTINA?' 
dopo venti secondi, xhoransmile ' IN IRLANDA, PASSERANNO DUE SETTIMANE DA NIALL.'
Perfetto. 
Smanetto un po' su google, ed ecco il suo indirizzo di casa. 
Ora mi serve solo un volo diretto.
Questo?

Partenza: Milano, ore 6:20 
Arrivo: Irlanda, aeroporto centrale, ore 9.
Costo: 137,85. 

Mh, può andare. 

Per l'albergo poi vedrò là. 
Preparo la valigia con il minimo indispensabile. 
Un paio di Jeans lunghi, e uno corti, qualche maglietta, pigiama, trucchi, IPod, computer, cellulare e un libro. 
Poi prendo foglio e penna.
Scrivo una lettera ai miei, non gli dico dove vado però.
Boh, spero capiranno.

Sto facendo una pazzia? Forse, ma ormai è tardi per tirarsi indietro.

-
La lettera che ha lasciato ai genitori.

Cara mamma, caro papà.
Credo che in questo momento voi non sappiate cosa pensare, giusto? 
Siete venuti, come tutte le mattine, a svegliarmi, 
ma io non c'ero, il letto era fatto e avete trovato questa.
Beh, prima cosa, state tranquilli. 
Io sto bene, e so badare a me stessa.
Quando leggerete questa lettera io sarò su un areo,
a inseguire i miei sogni, come d'altronde voi mi avete insegnato.
Noi non parliamo quasi mai, quindi giustamente voi non potevate sapero quello che sto passando.
Io mi sento sempre fuori posto, non sto più bene in casa, ma neanche fuori tra la gente. 
Ho bisogno di cambiare aria, di vedere nuove persone.
Magari torno, magari tutto il mia piano va a rotoli e tra una settimana sono di nuovo con voi, e allora accetterò la giusta punizione, ma vi prego ora non fermatemi.
Ho dietro il cellulare per qualsiasi cosa, ma se volete chiamarmi per incazzarvi e sgridarmi, vi attaccherò in faccia, sappiatelo.

Detto questo, vi voglio tanto bene. 

Vostra figlia.




 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO DUE. ***


Sono le 4, credo sia ora di avviarsi all'aereoporto. chiamo un taxi che arriva dopo pochi minuti. non so che cazzo sto facendo, sono una stupida. Ho voglia di andar via e mollare tutto, ma come posso pensare di riuscire a incontrare i miei idoli e in un certo senso unirmi a loro? bah. ormai son qua, e non posso tirarmi indietro. Scendo, pago l'autista, e mi fermo all'entrata. Per quando possa far schifo questo posto, sono certa che mi mancherà, mi mancherà la mia famiglia, e quei pochi amici, si mi mancheranno anche loro. Mi rendo conto di non aver detto niente a nessuno, neanche a mia nonna. Lei è la persona che amo di più al mondo, mi capisce sempre, mi difende, e farebbe di tutto per vedermi felice. Forse devo chiamarla, così potrà tranquillizzare lei tutti. nonna: Pronto(?) io: Nonna, sono la sofia! nonna: ciao amore della nonna! ma che fai a quest'ora sveglia? io: emh, veramente nonna, io devo dirti una cosa.. nonna: dimmi tutto, non preoccuparti. io: sto partendo. nonna: tu cosa? cioè, è? dove sei, con chi sei, dove vai? io: beh, sono da sola, vado via, non posso dirti dove.. ma ho scritto una lettera ai miei, state tranquilli. ho tutto quello che mi serve, so badare a me stessa. nonna: sofia io non ho capito niente. stai scappando? io: in un certo senso.. nonna: o gesù. sofia non fare cavolate di cui poi ti penti ! forza, tornatene a casa! io: mi dispiace, ti voglio bene. attacco. ma cosa pensavo? che mi avrebbe detto 'certo certo, vai pure, fai buon viaggio' (?) ora basta preoccuparmi degli altri però, ho fame. entro e mi avvio verso il bar, prendo una brioche con la crema, un succo alla pesca e mi siedo in uno dei tanti tavolini che riempiono il centro della stazione. sono solo le 5, il tempo sembra non passare mai! fortunatamente ho portato il mio ipod. mi infilo le cuffiette e addio mondo. mi addormento sulle note della mia canzone preferita, moments. -RIPETO, IL VOLO PER L'IRLANDA PARTIRA' FRA MENO DI TRENTA MINUTI, SI PREGANO I PASSEGGERI DI SALIRE A BORDO.- Faccio un salto. oh merda, ma è il mio volo. mi alzo di scatto dalla seggiola e inizio a correre. Fortunatamente faccio in tempo a salire, anche se i 'controllori' mi fanno un po di storie e una bella ramanzina sulla puntualità. mi siedo cercando di stare tranquilla, anche se si vede da lontano che sto tremando come una foglia. Fra una manciata di minuti verranno a svegliarmi, non mi troveranno, e apriranno la lettera, mio padre farà un scenata di ira/panico, mi chiameranno, e io non risponderò, avvertiranno mezzo mondo, e poi scoppieranno a piangere. sono proprio una stronza.

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