Keep your mind wide open

di Set_WingedWarrior
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione salvataggio ***
Capitolo 2: *** Cattive notizie ***
Capitolo 3: *** Devo assolutamente andare da lei! ***
Capitolo 4: *** La verità ***



Capitolo 1
*** Missione salvataggio ***



Leslie’s Pov


Stavo tranquillamente andando verso il regno mio e di Jess, che mi stava aspettando ed arrivata alla riva del fiume mi impressionai un poco. Però Jess l’aveva sicuramente passato, quindi potevo farlo anche io, non potevo fare la figura della codarda! Mi sistemai sul tronco e saltai dalla fune, quando all’improvviso questa si spezzò. Caddi in quell’acqua così nera che scorreva veloce. Sott’acqua mi sentii mancare il fiato e solo dopo sentii il gelo di quel liquido. Tentai di nuotare fino alla riva, quando sentii un fortissimo dolore alla nuca, poi più nulla, il nero più totale.

Jesse’s Pov

Ero a Washington , in un museo, da solo con la signorina Edmunds, praticamente era il paradiso, avrei dovuto essere al settimo cielo! Ma in quel momento, davanti a quel quadro così misterioso, affascinante e quasi terribile, non ci riuscivo proprio. Avevo la sensazione orribile che potesse essere successo qualcosa a Leslie.
-Jess, che hai, non ti senti bene?- mi chiese dolcemente la mia insegnante vedendomi in quello stato. Non ce la feci più e scappai via da quel luogo subito dopo aver sibilato un semplice –Devo andare.- Uscendo vidi un taxi libero e mi ci fiondai dentro per non farmelo soffiare da qualcun altro. Dissi al tassista la destinazione, aggiungendo di essere il più veloce possibile.
Ero molto nervoso ed agitato, e non solo perché non avevo la più pallida idea di come pagarlo!
-Mi dispiace, ma ora non ho soldi, però questo è il mio indirizzo, quella la mia casa, può tornare domani a prendere i soldi, ora devo andare!- spiegai brevemente alla fine della corsa, mi precipitai fuori dalla vettura e mi misi a correre verso Terabithia, lasciando il povero autista lì come un idiota. Ma in quel momento avevo altro a cui pensare. Pian piano iniziai a rallentare perdendo le energie, ma il pensiero di Leslie in pericolo mi fece ripartire, più forte di prima!
Finalmente vidi il ruscello, tale e quale a un fiume in piena.
-Leslie!- la chiamai, ma non ricevetti risposta. Mi avvicinai e quel che vidi non mi piacque affatto. Lì, dove doveva esserci la corda, ce n’era solo un pezzo. Non ci voleva un genio per capire cosa fosse successo.
-Leslie!- gridai di nuovo e ripresi la mia corsa percorrendo il corso del torrente.

Fa che non sia troppo tardi, fa che non sia troppo tardi, fa che non sia troppo tardi!

Stavo per perdere ogni speranza, quando fortunatamente la vidi, ma non era un così bello spettacolo. Un masso l’aveva trattenuta dalla corrente, ma lei ci aveva sbattuto la testa,il che si capiva dal fatto che sia la sua testa e il masso in questione fossero sporchi d sangue. Per un attimo rimasi pietrificato nel vedere quella scena, però non so come mi ripresi e spinto da una nuova forza sconosciuta raggiunsi il bordo dove si trovava per salvarla.
-Forza Leslie, svegliati! Aiutami!- urlai cercando di prenderla tra le braccia, e portarla via dal risucchio della corrente. –Ti prego! Lo sai che da solo non valgo niente, ho bisogno di te, del tuo aiuto, dimmi cosa fare!- ma non trovai risposta.

Mi dispiace Leslie, ma sono solo un fallito. Perdonami…

La guardai di nuovo, e quella misteriosa forza di prima si fece di nuovo viva, allora con tutta quella rinnovata energia e uno sforzo sovraumano riuscii a tirarla fuori di lì, ritrovandomi seduto a terra, con lei tra le mie braccia. Sorrisi un attimo per la riuscita del salvataggio, però rividi la ferita, quindi la presi in braccio, e mi rimisi a correre, diretto verso casa, alla ricerca di aiuto.


Salve! È da tanto che ho letto il libro di questa splendida storia, da qualche mese, proprio come ho visto il film. Ma dopo l’aggiornamento di “Niente ci schiaccerà” (fic stupenda *_*) non ne ho potuto fare a meno, mi è venuta l’ispirazione ed è uscita fuori questa cosa! XD Questa è la prima volta che utilizzo i Pov e questo tipo di dialoghi (leggete le mie altre fic per capire, e commentate per favore se mai le leggerete davvero XD), è un esperimento diciamo, ma devo dire che mi ci sono ritrovata proprio bene! Ah, vorrei aggiungere che sì, somiglia incredibilmente allo stile di scrittura dell’autrice della fic che ho citato prima, però voglio assolutamente specificare che non l’ho affatto plagiata, è stato un caso. L’unica cosa a cui mi sono ispirata al suo stile (devo dirlo) è usare il corsivo per i pensieri, ma per il resto posso giurare che è tutto opera mia, ispirata solamente dalla enorme moltitudine di libri che ho letto ultimamente. Questi mi hanno ispirato questa maniera di usare i dialoghi alcuni, e un libro sotto forma mi diario mi ha ispirato l’uso dei Pov. Volevo dirlo per non farvi pensare male di me, o che comunque abbia infranto le regole, inoltre sono contro il plagio io! Lo dico anche nell’eventualità che la stessa autrice di quella fic (sì, sempre la stessa! XD) potesse leggerla (lo spero tanto *_*) e pensare di essere stata plagiata da me, è anche una forma di rispetto nei suoi confronti.
Comunque, che ne pensate? Inizialmente avevo pensato ad una lunga one-shot, ma invece ho cambiato idea. Avrebbe annullato la suspance e la drammaticità di questo momento che ho descritto, non vi pare? XD Vabbè, spero comunque che vi piaccia. Avevo pensato di essere un po’, come dire, “sbrigativa” con questa fic, di farla finire in non troppo capitoli, ma credo di iniziare a cambiare idea, anche se non ne sono nemmeno certa. XD Voi cosa pensate? Spero che mi consiglierete, se volete una cosa più veloce, e se volete che allunghi la situazione, quindi tutti miei fan (esagerata! N.D. tutti) (eddai, non mi vanto mai, stavo scherzando!), fatevi sentire! XD Alla prossima allora, ciao ciao!
Ah, dimenticavo, anche il titolo è una cosa di cui non sono certa, personalmente penso che potrebbe andare, ma non ne sono convinta. Spero quindi di ricevere consigli in merito. Ok, ciao!
PS:Cavoli, è quasi più lungo questo mio spazio autrice che questo capitolo! XD Beh, penserò ad allungarli un po’ i prossimi capitoli. Bye bye!

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Capitolo 2
*** Cattive notizie ***


Jesse’s Pov

Corsi a perdifiato con Leslie tra le braccia finché non raggiunsi casa Burke. Entrai in casa spalancando senza troppi complimenti la porta d’ingresso, ma in quel momento non era della porta che mi dovevo preoccupare. Il signore e la signora Burke mi guardarono stupiti dopo la mia entrata in scena, stupore che si trasformò ben presto in preoccupazione e ancora dopo in terrore nel vedere la loro bambina in braccio a me e realizzando che era ferita. Suo padre si affrettò a chiamare un’ambulanza, mentre sua madre fissava me e sue figlia sbigottita e con la faccia bianca come un lenzuolo. Temevo che potesse svenire da un momento all’altro, in che non era opportuno in quella situazione. Penso che la signora abbia capito al volo, perché cercò di calmarsi e controllarsi.
-Co-cos’è successo?- mi domandò con la voce rotta da un pianto che stava sicuramente per arrivare, mentre posavo la ragazza sul divano il più delicatamente possibile.
-Ora non c’è tempo, ho bisogno del suo aiuto, dobbiamo assolutamente pulirle e disinfettarle la ferita!- replicai io quasi disperatamente. –Le spiegazioni a dopo!-
-Sì sì, certo. Mi raccomando, fate presto!- disse il signor Burke al telefono. –Hanno detto che tra poco saranno qui. Possiamo sapere cos’è successo???-
-Va bene, però voi intanto pensate alla ferita!- insistetti io, quasi, anzi, sicuramente più preoccupato di loro; quindi raccontai brevemente loro della mia fuga in taxi e la corsa per la foresta e quindi quello che doveva essere capitato alla mia amica. Amica, chissà perché, ma chiamarla così iniziava a darmi fastidio, come se quel termine non c’entrasse nulla col nostro rapporto.
Presto arrivò l’ambulanza, come presti mi ci ritrovai dentro stringendo la mano di Leslie tra le mie e correndo a tutta velocità verso l’ospedale più vicino seguiti a ruota dai Burke tramite auto. Avevano pensato anche a chiamare i miei per avvertirli ed ero certo che ormai anche loro partecipassero a quella folle corsa.
Mi concentrai di nuovo su Leslie e le strinsi la mano più forte.
-Coraggio, sei una ragazza forte, ce la farai!- le incitai guardandola. Sembrava stesse solo dormendo, se non fosse che ci trovassimo in un’ambulanza.
-Non si preoccupi, faremo il possibile per far stare bene e guarire la sua ragazza.- mi rincuorò un’infermiera, sorridendomi dolcemente.
-Grazie.- la ringraziai sorridendole di rimando, finché non mi resi conto di quello che mi aveva detto. –Aspetti un momento, ma lei non è la mia ragazza! È solo la mia migliore amica!!!- dissi io imbarazzato per l’equivoco. Probabilmente ero anche arrossito, ma comunque lei mi ignorò completamente tornando al suo lavoro.

La mia ragazza? Pensa che siamo fidanzati? Ma Leslie è solo la mia migliore amica, come fa a dire che siamo fidanzati??? È vero che sono molto preoccupato per lei, e che probabilmente la stavo guardando intensamente mentre la incoraggiavo, ma non vuol dire proprio niente… oppure sì? E se mi fossi innamorato di lei, della mia migliore amica? (Ma che bravo, ci è arrivato, e persino da solo! N.D. me) L’infermiera si era accorta del mio comportamento e per questo deve aver pensato… ma no, no! Fermati, stop! Non è possibile, ho appena pensato una grande, grandissima stupidaggine! (Come non detto, pura illusione! -.-‘) Non devo preoccuparmi di nulla! È solo suggestione! Credo…

Non ero molto convinto, ero confuso ed immerso in quei pensieri eravamo arrivati all’ospedale. Tutti fecero in fretta, sistemarono quella specie di lettino e portarono Leslie all’interno della struttura. Nell’edificio li seguivo senza che nessuno mi dicesse nulla, ma alla soglia di una particolare porta mi fermarono. Non potevo entrare con loro in quella stanza. Ero quindi molto curioso di sapere di che stanza si trattasse per non potermi far entrare! La risposta fu immediata, perché pensando ciò avevo alzato gli occhi al cielo e sbiancai quando lessi quello che c’era scritto: reparto rianimazione.
Rimasi lì, fermo immobile a fissare quella scritta, per chissà quanto tempo, quando sentii una mano adulta sulla mia spalla. Mi voltai. Era mio padre.
-Senti Jess...- iniziò lui –Mi dispiace per la tua amica, davvero. Se hai bisogno di essere consolato, beh, io ci sono.- No, a quelle parole non potevo starmene lì impalato ad annuire, infatti sentii una grande rabbia risalirmi in corpo.
-Adesso mi dici così?!? Adesso dopo anni che hai passato a trattarmi da schifo, vieni a dirmi che ci sei se ho bisogno di te!?! Ci voleva una situazione del genere per farti capire che avevo bisogno di un padre!?!- ormai ero fuori controllo –Un padre che fosse in grado di sostenermi e darmi l’affetto di cui ho sempre avuto bisogno!?!-
-Jess, sta calmo, io…- iniziò lui, ma non poté continuare perché strattonai violentemente la spalla per levarci la sua mano.
-Mi fai SCHIFO!- gridai e corsi via, verso il parcheggio. Avevo gli occhi lucidi, stavo sicuramente per piangere, ma non l’avrei mai fatto davanti a lui e quello era il luogo più tranquillo dove potessi sfogarmi.
Arrivato alla meta ripresi fiato, mentre qualche lacrima iniziò a scendere giù dalle mie guance, quando sentii una presenza dietro di me. Mi voltai, pronto a rispondere male a mio padre, ma non fu lui che mi ritrovai davanti, ma il signor Burke. Lui mi sorrise tristemente, e quel punto non riuscii più a resistere e lo abbracciai iniziando a piangere.
-Perché è qui? È tutta colpa mia, solo colpa mia!Lei dovrebbe odiarmi!- dissi, quasi gridai tra le lacrime.
-Dai Jess, non dire così!- mi consolò con voce rotta. Probabilmente anche lui era in lacrime –Non è stata colpa tua! So che è dura anche per te, ma devi farti forza!- mi incoraggiò.

Dovrebbe essere il contrario.

-Forza, che ne dici di tornare dentro? Magari hanno finito di fare i test a Leslie.- mi disse cercando di sorridere. Feci altrettanto, quindi mi asciugai le lacrime e rientrammo in ospedale, dove proprio il medico della mia amica (???) (Fanno classe i punti di domanda, non vi pare? N.D. me) ci stava aspettando, o meglio, aspettava il padre della sua paziente. Quindi ci venne incontro.
-Dottore, come sta mia figlia???- chiese preoccupato come può esserlo solo un genitore.
-Signor Burke… sua figlia ha subito un trauma cranico e… dovrà affrontare un intervento.-

Heilà gente! Con vostra immensa gioia sono tornata! XD Scusate il ritardo, ma tra i miei vari progetti, la scuola e la preparazione agli esami (devo fare quelli di terza media, che seccatura -.-‘) non ho avuto proprio tempo. Comunque, cosa ne pensate? Sono stata un po’ tragica per caso? XD Beh, spero però che sia riuscito bene il finale ad effetto, volevo lasciarvi di sasso! XD Vabbè, passiamo ai ringraziamenti:
soral:-Ciao! Sono contenta che la fic ti piaccia! Hai notato, eh? Nonostante io odi italiano a scuola nello scrivere me la cavo bene e sono piuttosto scrupolosa riguardo agli errori di grammatica e alle regole in questo sito. Comunque grazie di avermi detto dell’errore nell’introduzione, capitano gli errori di battitura, ma grazie lo stesso, come avrai potuto notare l’ho corretto. Grazie anche (Wow, quanti ringraziamenti XD) per aver messo la fic tra le seguite, spero possa andare anche tra le preferite un giorno! XD Vabbè, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che continuerai a seguirmi, alla prossima! ^^
Vorrei ringraziare anche piccola_puffola per aver messo anche lei la fic tra le seguite, mi auguro di ricevere un tuo commento, accetto anche le critiche, purché costruttive e inoltre vorrei sapere cosa ne pensi e se hai dei suggerimenti anche sulla storia, perché sinceramente è un po’ improvvisata sul momento. XD Bene, ora la vostra pazza autrice vi saluta, alla prossima (si spera XD)!!!

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Capitolo 3
*** Devo assolutamente andare da lei! ***


Heilà gente, come ve la passate? Ne è passato di tempo! Scusatemi l’immenso ritardo, ma ho avuto parecchio da fare, gli esami di terza, l’inizio del liceo il nuovo anno e chi più ne ha più ne metta! XD Ma l’importante è che sono tornata con il primissimo capitolo scritto da me nella mia nuova scuola! XD Non è molto lungo, so che dopo tutto questo tempo non è un gran che, però spero che vi piaccia e che possiate apprezzarlo. Non ho altro da aggiungere, buona lettura!

Jesse’s Pov

Io e il signor Burke sbarrammo gli occhi. I miei pensieri erano del tutto sconnessi dallo shock.

Trauma cranico? Intervento? Che cosa!?!

Non capivo più nulla, quelli erano i miei unici pensieri, che io stesso comprendevo a malapena. -Capisco.- rispose semplicemente il padre di Leslie, scuro in volto –E ditemi, è possibile vederla?-
-Certamente. Al momento sta riposando.- l’uomo al mio fianco ringraziò il medico e si incamminò verso la stanza della figlia. Ero tentato a chiedergli se potevo andare con lui, ma non ne ebbi comunque bisogno, perché fu lui stesso a chiedermelo.
-Jess, ti va di venire anche tu?- rimasi di stucco.
-Davvero posso?-
-Ma certo, è il minimo, infondo le hai salvato la vita! Che ne dici, te la senti?- non risposi. Mi limitai ad annuire, accennando un piccolo sorriso. Il medico non disse nulla.
Il signor Burke u il primo ad entrare. Per rispetto lo lasciai un po’ da solo e solamente dopo entrai anche io.
-Jess, ti sei deciso ad entrare finalmente.- Non credevo né ai miei occhi, né alle mie orecchie. Leslie era lì, seduta sul letto d’ospedale, la testa in parte fasciata per via della ferita, mano nella mano col padre, che mi guardava sorridendo. Con quel suo sorriso unico, in grado di farmi stare bene con me stesso, e che mai mi aveva fatto provare emozioni così forti prima di quel momento.
-Leslie!- senza pensarci due volte le corsi in contro e l’abbracciai. Come suo padre, avevo le lacrime agli occhi –Non ci credo! Stai bene, vero!?!- domandai senza sciogliere l’abbraccio.

Leslie’s Pov

< Arrossii di colpo a quel gesto inaspettato, ma ovviamente lo mascherai col mio sarcasmo. -Vediamo: sono qui, viva e vegeta, e ti sto parlando, mmm… – a malincuore sciolsi l’abbraccio Certo che sto bene, stupido!- dissi affettuosamente e sorridendo a un Jess ancora visibilmente scosso ed agitato, ma felice. Era felice che stessi bene, inoltre era evidente che doveva essere stato molto preoccupato. Insomma, persino mio padre in confronto era fresco come una rosa! Quasi non ci credevo.
-Ma allora stai bene! Il medico aveva sbagliato! Cioè, lui ha detto.. ed io credevo che fossi… e poi la storia dell’operazione… il trauma…- ok, parlava praticamente a vanvera per la confusione, però capii forte e chiaro ciò che intendeva, infatti mi feci scura in volto.
-Jess, calmati.- intervenne mio padre – I problemi, purtroppo, non sono ancora finiti.-
-Cosa?!? Che significa!?!- esclamò il mio amico –Guarda, stai bene! Solo un po’ di riposo e starai bene!!!-
-Jess, non è così semplice.-
-Ma…-
-Jess – lo interruppi – la verità è che non sono ancora fuori pericolo. Dovrò affrontare l’operazione.-
-Cosa!?! Ma non ha senso! Stai bene ora!- esclamò. Sembrava disperato.
-Senti, è vero che apparentemente sto bene ora, ma se non interverranno subito i medici, la situazione peggiorerà!-
-Che intendi dire?- mi chiese con espressione molto confusa.
-È come con il cancro –dissi col primo esempio che mi passò per la testa – all’inizio non si nota e non ti fa niente, ma poi ti può portare alla morte se non si interviene in tempo. Ecco, il principio è lo stesso. In pratica se non si interviene ora, anche se sto bene, starò male poi. Chiaro?- se prima era scosso, quel ragazzo ora era bianco come un lenzuolo, forse di più. Non mi sarei stupita di vederlo cadere a terra come un sacco di patate.

Wow, era davvero così tanto in ansia, solo per me? Non riesco a crederci.

Proprio mentre formulavo quei pensieri, il medico entrò nella stanza.
-Mi dispiace, ma il tempo per le visite è terminato, ora la paziente deve riposare.-
-Capisco.- disse mio padre. –Coraggio Jess, andiamo.- disse poi al mio amico, posandogli affettuosamente la mano sulla testa –Ci vediamo dopo piccola mia.- mi disse poi, abbracciandomi.
-Beh, allora a più tardi Leslie.- mi salutò timidamente Jess.
-A dopo Jess.- lo salutai, prima di vederlo scomparire oltre la porta della stanza. Sospirai.

Jesse’s Pov

No. Assolutamente no, non potevo accettarlo! Io e Leslie avevamo ancora tanto da dirci, ma siamo dovuti uscire quasi subito. Inoltre mi sentivo ancora in colpa per tutto ciò che era successo, ed il minimo che potessi fare era raccontarle la verità su ciò che avevo fatto quella mattina. Ma a parte quello, nonostante l’avessi salutata pochi minuti prima, sentivo l’incredibile bisogno di rivederla.

Che pizza! Non ho alcuna intenzione di aspettare il prossimo orario di visite per rivederla! Devo assolutamente andare da lei!


Allora, che ve ne pare? Vel’ho detto, è corto e non è tutto questo gran che, però spero vi sia piaciuto. Devo ancora riordinare un po’ le idee su come continuare per il finale, ma penso che non sarà niente male, ho in serbo per voi un paio di sorprese. *risata malefica* XD Vabbè, lasciamo perdere, sennò si rovina la sorpresa! XD Dunque, vista la nuova modalità per rispondere alle recensioni, i soliti ringraziamenti per le recensioni si possono evitare. D’ora in avanti perciò ringrazierò solamente per aver aggiunto la storia tra preferite, seguite o ricordate. A questo proposito, ringrazio ChibiRoby, e soral per aver aggiunto la storia sia tra le seguite, insieme ad ALESSIA1992, che l’ha inserita anche tra le ricordate. Continuate a seguirmi e alla prossima, ciao!

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Capitolo 4
*** La verità ***


Jesse’s Pov

Dissi al signor Burke che avevo bisogno di stare da solo, e me la filai verso i bagni. Attesi per un po’, prima di uscire allo scoperto e, assicuratomi che non ci fosse nessuno nei dintorni, mi recai nuovamente nella stanza della mia amica.
Sentivo sulla coscienza il peso di tutto ciò che le era capitato. Dovevo dirle la verità, immediatamente!
Arrivato alla porta della sua stanza, mi guardai intorno con circospetto, prima di bussare. Dall’interno della stanza ricevetti un debole (o forse rassegnato) “avanti”, così entrai prima che qualcuno mi vedesse.
-Jess!- esclamò sorpresa –Che cosa ci fai tu qui?!?-
-Sono venuto a parlarti.-
-E di cosa?- domandò, chiaramente seccata dall’essere stata disturbata.
-Dell’incidente.-
-Jess, so già com’è andata, e tu mi hai salvato! Che altro c’è da dire?-
-La verità.- lei mi guardò confusa, quindi mi spiegai meglio –Anche se ti ho salvata dal fiume, la verità è che mi sento responsabile del tuo incidente. Insomma Leslie, la verità è che è stata tutta colpa mia!- seguirono lunghi attimi di silenzio a quelle parole.
-Io… io non ti seguo Jess. Perché mai dovrebbe essere colpa tua, tu non c’entri niente! Non capisco. Sarebbe potuto succedere a te come a me.-
-È proprio qui che ti sbagli. Vedi, io stamattina avrei dovuto presentarmi al nostro appuntamento a Terabithia, ma non sono venuto. La professoressa Edmunds mi aveva invitato ad andare al museo con lei. Avevo pensato di invitarti, ma egoisticamente ho respinto l’idea perché volevo restare da solo con lei. Se solo invece ti avessi invitata, adesso non ti ritroveresti in questo stato!- Leslie mi guardò un attimo sotto shock, assorbendo le mie parole.
-Adesso dovresti andare.- sbottò all’improvviso –Potrebbero scoprirti.- da quando la conoscevo non l’avevo mai sentita parlare con un tono di voce così freddo e tagliente. Cel’aveva con me. E faceva bene.
Mi voltai senza dire una parola e raggiunsi la porta. Prima di uscire la guardai un’ultima volta, chiedendole perdono con lo sguardo, poi me ne andai.

Che schifo che schifo che schifo! Sta andando tutto male, è tutto sbagliato!


Leslie’s Pov

Dovevo aver avuto un tono gelido quando l’ho cacciato, ma non m’importava. Avevo veramente bisogno di starmene sola a riflettere un po’ su tutto quello che è successo. E poi, dovetti ammetterlo, ero piuttosto arrabbiata e ci ero rimasta molto male.
Ovviamente continuavo a non considerare Jess colpevole di quello che mi era successo. Che fosse venuto o meno a Terabithia, non sarebbe cambiato nulla. Probabilmente sarei comunque arrivata prima di lui, ritrovandomi in questa situazione. Anzi, forse non mi sarei neanche salvata!

E allora perché mi sento in quel modo? Così tradita ed incredibilmente… ferita?

Nel silenzio di quella stanza così bianca e vuota, ci riflettei su. Pensai e pensai a tutte le ragioni possibili per cui potessi sentirmi in quel modo, ignorando la più semplice.
Ci misi più di un ora per giungere a una conclusione che in realtà avevo sempre saputo.
Ci ero rimasta male perché non mi aveva invitata. Perché aveva preferito stare da solo con lei piuttosto che con me. E perché tutto questo?

Perché mi sono innamorata di lui.


Jesse’s Pov

Quell’incontro mi aveva fatto stare ancora peggio, ma almeno mi ero tolto un grandissimo peso dal petto. Era la cosa giusta da fare.
Uscito dalla stanza ero stato intercettato da delle infermiere di passaggio, che mi avevano intimato in maniera non esattamente tranquilla e rassicurante, di andarmene di lì e tornarmene a casa. E così feci.
Tornai all’entrata, da mio padre, che mi portò fino alla macchina. Prima di salire feci un cenno di saluto al signor Burk.
Rimasi in silenzio per tutto il tragitto verso casa. Non avrei avuto la forza di reggere anche un’altra discussione con lui, cosa che sembrò capire.

È la prima volta che capisce finalmente qualcosa. Pensai amaramente.

Tornato a casa mi limitai ad andarmene in camera mia e gettarmi sul letto con la faccia nel cuscino. Quando mi vennero a chiamare per il pranzo dissi che non avevo fame. A cena feci altrettanto. Rimasi tutto il giorno lì, sdraiato, a dannarmi per tutto quello che era successo. Ero così distrutto, stanco, triste, arrabbiato. Tanto arrabbiato con me stesso per tutto quello che era successo. Ed ero anche tanto disorientato e confuso, perché non sapevo cosa fare. Cosa avrei potuto fare per farmi perdonare?
Molto più tardi sentii aprirsi silenziosamente la porta. In quel momento non avevo voglia di vedere nessuno e stavo per dirlo chiaramente, quando mi ritrovai davanti il dolce volto della mia sorellina. Aveva gli occhi rossi e gonfi; sicuramente stava soffrendo anche lei per tutto ciò che stava succedendo a Leslie. D’altro canto, si era molto affezionata a lei ultimamente.
Non potevo reggere quella vista, così abbassai lo sguardo e notai che teneva tra le mani un piatto con la cena.
-La mamma dice che non va bene saltare i pasti. Devi mangiare qualcosa Jess.-
La guardai di nuovo. Non potevo proprio sopportare quello sguardo triste, così mi misi seduto, presi il piatto ed iniziai a mangiare.
Solo in quel momento mi resi conto di quanto avessi fame.
Mangiando feci cenno a May Belle di sedersi vicino a me, e lei non si fece pregare. Solitamente odiavo quando mi stava così appiccicata, ma in quel momento avevamo bisogno entrambi di quella vicinanza.
Finito di mangiare misi il piatto sul comodino.
-Grazie May Belle.-
-Di niente Jess.- rimase un attimo in silenzio, forse in cerca delle parole giuste –Jess?-
-Sì?-
-Mi chiedevo… n-non è che forse, magari solo per stanotte potrei…- sgranai gli occhi, capendo cosa volesse chiedermi. Ma poi addolcii lo sguardo e le sorrisi. Era passato davvero tanto tempo dall’ultima volta che ne aveva avuto bisogno.
-E va bene, per stavolta potrai dormire con me. Ma non farci l’abitudine, ok?- quelle erano le due frasi standard che avevo sempre ripetuto in occasioni analoghe.
Lei annuì vigorosamente, prima di accucciarsi sotto le coperte vicino a me. In effetti, anche io ne avevo bisogno.
Mi misi comodo, incominciando ad accusare la stanchezza di quella lunga giornata e sentendo che di lì a poco mi sarei addormentato.
Il giorno dopo Leslie avrebbe affrontato l’operazione che determinava il suo futuro. Ed io sarei stato lì al suo fianco.


Angolo autrice
Sono tremendamente dispiaciuta!
Mi dispiace moltissimo per questo ritardo da record, ma proprio non riuscivo a scrivere niente! Sono in una di quelle situazioni in cui so il finale senza sapere cosa metterci in mezzo! E il blocco dello scrittore non ha di certo aiutato!
Sicuramente non è gran che come capitolo, ma spero ugualmente che vi piaccia.
Ringrazio tutti coloro che in tutto questo lasso di tempo hanno recensito e/o inserito la mia fic tra preferiti, seguite e ricordate.
In particolar modo ci tengo a ringraziare Abnormal, che con la sua recensione mi ha ricordato cosa provavo quando ero una lettrice in preda alla disperazione ogni qualvolta che leggevo splendide fic incomplete. È grazie a lei che ho avuto la spinta necessaria a concludere questo capitolo, ti ringrazio davvero di cuore! ^^
Incredibile, l’ultima volta che avevo aggiornato avevo appena iniziato le superiore, ed ora sto per andare in terza! Come passa il tempo… Mi sento vecchia xD
Beh, allora alla prossima, nella speranza che non debba passare tutto questo tempo un’altra volta! xD Anche se stavolta non credo, perché penso di aver finalmente delineato mentalmente la linea degli eventi che porteranno alla conclusione. Non che siano così tanti a dire il vero, ma vabbè ^^”
Quindi ci sentiamo presto spero! E mi raccomando, recensite, che in questo modo sono ancora più incoraggiata a continuare! xD
Ciao! ^^

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