You belong with me

di AlyeskaGnac
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voglio tornare a casa e non cambierò idea!...forse ***
Capitolo 2: *** Si, sarà un sogno!...o forse no? ***



Capitolo 1
*** Voglio tornare a casa e non cambierò idea!...forse ***


                    
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Non ho mai pensato molto al mio futuro, a differenza di altri non mi è mai importato troppo, ho sempre  preferito vivere in balia degli eventi. Stupido direte voi, ma io non la penso così, spesso le cose accadono per puro caso e quando meno te lo aspetti, sia con un risvolto negativo che positivo. Oppure possiamo
interpretare la nostra vita come un quiz in cui compare sempre la solita domanda :” Qual’ è la strada giusta?
Una risposta sbagliata e tutto può cambiare, esattamente come ora cambierà la mia vita a causa del lavoro di mamma.
- Su con la vita! Sono sicura ti ti farai dei nuovi amici!
Esclama sorridente.
- Ah  certo! Non vedo l’ora!
Dico fingendo un sorriso. Per farla breve, ho appena traslocato e questo significa nuova città, nuova casa, nuova scuola e nuovi “amici”. Sbuffo contrariata a tutto ciò, non ho nessuna voglia di cambiare città e tanto meno scuola! Dovrò sopportare la classica sfortuna di essere l’ultima arrivata e, per di più, ad ottobre quando la scuola è iniziata da quasi un mese! Tanto valeva trasferirci prima no?
- Beacon hills ti piacerà fidati.
Le classiche parole che un genitore dice a suo figlio per rassicurarlo che andrà tutto bene, non mi resta da fare altro che incorciare le dita. Osservo gli alberi fuori dal finestrino,  guardare il modo in cui scompaiono mi procura un leggero fastidio, corrono via esattamente come la mia vita passata. Stringo l’i-pod che ho in mano e chiudo gli occhi, dormire mi farà sicuramente bene, se continuo a pensare in questo modo rischio di aprire lo sportello e fiondarmi giù dalla macchina in corsa.
 
                                                                                    ***
- Guarda Mia è la nostra nuova casa!
Continua a sorridere estasiata. Non lo sopporto, voglio tornare nella mia vera casa! Quella in cui ho imparato a camminare per la prima volta da bambina! Dove mi sono confidata con le mie insostituibili migliori amiche! Dove ho baciato per la prima volta un ragazzo! Non voglio restare qui!
- Non vedo cosa ci trovi di così bello in tutto ciò.
Certo, la casa, o meglio, villa, è davvero grande. Almeno avrò tutto lo spazio che mi occorre.
- Su non fare così! Perchè non mi dai una mano a prendere la roba?
Faccio come dice tirando giù le valigie. Mamma apre la porta per farmi entrare col carico. Poggio la roba vicino a quella che sarebbe stata la nostra futura cucina e comincio a ispezionare il luogo. Ci sono tre piani, Al piano terra la sala, la cucina, una stanza da letto e un bagno, al secondo piano la mia nuova camera e anche li un bagno, poi c’è una soffitta, li però non ho intenzione di salire, chissà da quanto non la sistemano e vorrei assolutamente evitare il contatto con i topi di campagna, perchè diciamocelo, sono praticamente in campagna! Non nella mitica New York! Insomma, era totalmente diversa da casa mia, come avrei potuto abituarmi così in fretta?
- Ehi, vai a farti un giro, così inizzi a conoscere meglio il posto!
- Sempre se riesco a non perdermi.
Dico a bassa voce. Se devo essere sincera il mio senso dell’orientamento e pari a quello di un bradipo!
Esco di casa dopo e comincio a camminare, l’aria qui è fredda, così come l’atmosfera, molto diversa da quella delle grandi città.
- Dovrò solo farci l’abitudine, niente di più.
Comincio a caplestare tutte le foglie che trovo, vago per la strada senza meta, come una perfetta rimbambita.
- Uff, ma che diavolo sto facendo?
Poi la mia attenzione ricade su qualcos’altro.
- Quello è un bosco?
Ottimo per fare jogging la mattina alle sei! Se non altro non morirò di caldo!
Cammino ancora un pò e poi decido di entrare in un bar situato in periferia.
- Salve.
Dice il barista.
- Salve, vorrei  un cappuccino.
- Subito.
Mentre aspetto mi guardo intorno,  ci sono molti tavoli liberi, forse non ho scelto il luogo migliore per fare una sosta, il motivo? Bhè, quattro ragazzi dall’aspetto poco rassicurante continuano a fissarmi.
Comincio a bere il cappuccino che mi è appena stato servito molto lentamente.
- Ehi!
A “gridare” è stata la voce di un ragazzo, non mi volto, ho paura che possa essere uno di quei quattro che cerca di ammiccare. Sento un rumore di passi che si avvicina sempre di più, il mio cuore comincia a battere all’impazzata. Ok forse ho guardato davvero troppi TG5! Si siede al bancone circa due sgabelli distanti da me.
- Una birra media.
 Mi volto per guardarlo e il mio cuore questa volta perde un battito. È bellissimo! Si volta fissandomi, ha dei magnifici occhidi un verde così intenso che m’impediscono di distogliere lo sguardo da essi. Lo fisso attentamente: ha dei corti capelli neri e bhè, anche se l’ho già detto due occhi verde smeraldo, per finire una leggera barba che li conferisce un fascino molto maturo, di certo non avrà la mia età, ma penso che non sia così tanto grande.
- Fiù!
Questa volta è uno dei quattro tizzi a parlare per così dire, ma non riesco a muovermi.
- Ehi bellezza!
Quel “complimento” mi riporta alla realtà facendomi voltare di scatto.
- Perchè non ti aggiungi a noi?
Dice sorridendo maliziosamente. Cioè, ma pensa che sia così scema da cascargli tra le braccia? Insomma, ho un dio greco di fianco a me, perchè perdere tempo loro. Ma che diavolo sto dicendo?!
- Ehm...no grazie.
Dico tornando al mio capuccino.
- Andiamo, non essere timida!
Continua ad insistere, inizia a scocciarmi.
- Ho detto di no.
Affermo decisa guadagnandomi altre occhiate davvero, ma davvero poco rassicuranti. Solo allora mi accorgo che anche il mio misterioso ragazzo mi sta fissando. Che imbarazzo! Decido di pagare ed uscire il più in fretta da lì, non ho voglia di  mettermi nei casini per colpa di qualche ragazzino in tempesta ormonale.
- Che gente del cavolo.
Commento appena uscita dal locale riincamminandomi verso casa, strano però, mi sento ancora più osservata di prima.
                                                                               ***
- Allora? Com’è il posto?
Chiede mia madre porgendomi la tovaglia che sistemo sul tavolo. Brutto, pieno di maniaci e strafighi allucinanti! Ma non avrei mai potuto dirlglielo, non volevo farla sentire troppo in colpa.
- ...non sò, francamente non ho girato molto la città.
Dico evitando di parlare del locale in cui mi ero fermata.
- Bhè, avrai tante altre occasioni per conoscere meglio la tua nuova città.
Poso i piatti sul tavolo e mi dirigo in camera mia. Città? A me piuttosto ricorda un paesino sperduto dal resto del mondo! Sposto  i nuovi libri sulla mia scrivania e accendo il computer.
Ho 17 messaggi non letti, tutti da parte delle mie vecchie amiche.
<< Allora Mia? Tutto bene? Com’è il luogo? >> Tua Jess.
<< Ehi! Che mi dici di bello?! Forza voglio che mi descrivi subito il luogo >>  Paige.
<< AAAALLOOOOORAAAA! Ti diverti nella tua nuova zona XD? Di la verità, scommetto che hai già incontrato qualche ragazzo carino! >>  Ally .
Loro erano le mia migliori amiche, già, erano...perchè oramai non penso che potrò rivederle tanto facilmente. Clicco su i loro nomi e invio una videochiamata attendendo la loro risposta. Mentre aspetto comicnio a sistemare i vestiti nei cassetti.
Driiin!
Da questo suono capisco che una di loro ha accettato, mi siedo sulla sedia e riapro il portatile trovandomi la faccia di Ally davanti.
- Mia! Forza raccontami tutto!
Rido, è sempre stata così.
-  Bhè, non ho  molto da raccontare.
- A no?
Questa volta a parlare era stata Jess che si era appena connessa.
- è Passato solo un giorno e già abbiamo sentiamo la tua mancanza!
E poi Paige, ora eravamo tutte e quattro.
- Forza Mia! Io Jess e Paige vogliamo sapere che è successo.
Continua poi Ally.
- Si, ti conosciamo troppo bene!
Afferma poi Jess.
- E va bene, ineffetti, ho visto un ragazzo ed era davvero carino.
- Ah! Lo sapevamo!
Ally comincia ad urlare seguita dalle altre che si aspettano chissà che, ma in realtò io non ci ho nemmeno parlato!
- Ragazze, l’ho solamente visto, è stato un semplice scambio di sguardi.
- Bhè, di solito è così che nascono le vere storie d’amore!
Dice Paige con occhi sognanti.
- Mia  scendi! È pronta la cena!
Sento mia madre gridare dal pian terreno e dopo aver salutato tutte e tre chiudo il PC per poi scendere.
- Tagliatelle al ragù, le tue preferite!
- Mamma, viziarmi non mi farà di certo cambiare idea su questo posto.
Dico assaggiando il primo boccone.
- Ma non hai nemmeno visto la scuola! Per favore Mia...lo sai che anche io ero molto attaccata alla nostra vecchia casa, insomma, parliamo di New York e poi, anche io li avevo un sacco di amiche, però spesso bisogna dare la precedenza ad altre cose.
Fisso a lungo il piatto ormai quasi vuoto.
- No, io non sono d’accordo.
Mi alzo da tavola congedandomi con un : “ non ho più fame” E ritorno in camera buttandomi di peso sul letto.
- Io non cambierò idea tanto facilmente.
 
                                                                               ***
 Il giorno dopo mi svegliai alle sei del mattino per andare a correre, ero solita farlo tutte le domeniche,
Mi avrebbe aiutata a pensare e riflettere su tutto ciò. Di solito non mi abituo molto facilmente hai cambiamenti anche se essi siano vantaggiosi. In questo caso il vantaggio io non lo vedo proprio, ma mamma dovrà lavorare nel ospedale di Beacon Hills e perciò, pace ed amen.
- Mamma, io esco allora.
Dico Legandomi i capelli formando una coda.
- Mmmm...si...ok.
Stava ancora dormendo, al contrario di me non era molto mattiniera. Esco di casa dopo aver preso l’I-Pod e il cellulare, i primiraggi del sole cominciavano a farsi vedere.
- Allora, direi di fare una bella corsetta per i boschi.
Dico sorridendo, sicuramente stare da sola per un pò mi avrebbe fatto bene, anche se in realtà, ero da sola pure prima.  Metto le cuffiette e faccio partire la musica : Haunted di Taylor Swift. Poi comincio a correre inoltrandomi nel bosco  canticchiando.
 
You and i walk a fragile line
I have known it all this time
But, I never thought  I’d live to see it break.
 
Le  note rimbombano nella mia testa.
 
It’s getting dark and its all too quiet
And I can’t trust anything now
And it’s coming over  you like it’s all a big mistake 
 
Le foglie scricchiolano sotto i miei piedi.
 
Oh, holding my breath
Won’t lose you again
Something’s made your eyes go cold
 
Una strana sensazione d’inquietudine comincia ad avvolgermi ma continuo a cantare
 
Come on, come on
Don't leave me like this
I thought I had you figured out
Something's gone terribly wrong
You're all I wanted
Come on, come on
Don't leave me like this
I thought I had you figured out
Can't breathe whenever your gone
Can't turn back
Now I'm haunted .
Un rumore di passi, proprio dietro di me,  mi costringe a girarmi facendomi scontrare di nuovo con due meravigliose iridi verdi. Fermo la musica, che ci fa lui qui? Dall’ abbigliamento che indossa non mi pare stesse facendo jogging. Continua a fissarmi, questo silenzio però mi mette a disagio.
- Che ci fai qui?
Domanda improvvisamente. Balbetto un pò, non riesco a capire perchè mi facesse una simile domanda.
- Ehm...io.
- Questa è proprietà privata.
- Scusa io...non lo sapevo...non c’era nessun cartello fuori.
Cerco di giustificarmi in qualche modo.
- E poi, non pensavo che il bosco potesse essere comprato.
Sembra che la mia ultima affermazione l’abbia fatto innervosire.
- Chi sei?
Chiedo senza nemmeno rendermene conto. Lui non mi risponde, ma, continua a fissarmi.
- Vattene.
Conclude secco con un tono che non ammette repliche, ma purtroppo io amo replicare.
- No! Perchè dovrei?
Mi guarda male.
- Ho detto, vattene.
Questa volta però tremo leggermente, è come se quei suoi meravigliosi occhi si fossero fatti di ghiaccio. Abbasso la testa frustrata e faccio retro front, è ufficiale, domani tornerò di sicuro qui.
 
                                                                           ***
 
Ore quattro e venticinque del pomeriggio, inutile dire che non ho fatto niente per tutto quel tempo fino ad ora, voglio tornare la subito, non c’è la faccio ad aspettare! Però...uff, penso che sia meglio non essere troppo precipitosi, perciò adnrò a fare un bel salto a scuola, infondo domani sarà il mio primo giorno
 Beacon Hills High School! Allegria! Non ho nessunissima voglia di andarci!...E  allora perchè anticipare? Giro a scuola saltato, cambio di programma: Guardare serie tv per tutta la sera.
 
                                                                           ***
- Mia svegliati, è il tuo primo giorno di scuola! Non vorrai fare tardi spero!
Esco dalla camera praticamente pronta sotto lo sguardo stupito di mia madre.
- Ritardare il primo giorno di scuola non fa guadagnare molti punti.
Commento sorridente, sono di buon umore oggi e niente potrà rovinarmi la giornata!
- Ok, allora andiamo.
Salgo in macchina e dopo dieci minuti mi ritrovo davanti alla scuola. Dall’ aspetto non sembra affatto male, speriamo in bene!
- Dunque, la prima ora dovresti avere chimica, mi raccomando!
- Tranquilla, ciao!
Mi avvio verso il cancello pieno di studenti, sembra proprio che tutti abbiano già capito che sono nuova visto come mi squadrano dall alto in basso, non sò proprio da dove cominciare, forse potrei iniziare col entrare e chiedere qualche informazione agli studenti. Mi avvicino ad una ragazza dai lunghi capelli neri un pò ondulati, sta parlando con un’ altra dai capelli rossi, ma tendenti all’arancio.
- Scusate, potreste indicarmi come raggiungere la direzione?
- Certo! Se vuoi ti accompagnamo, non c’è problema.
Dice la mora.
- Ehm...forse tu non avrai problemi, ma io devo incontrarmi col mio ragazzo, bye.
La rossa fa un cenno con la mano e si allontana.
- Perdonala, comunque piacere, io sono Allison.
- Io Mia, il piacere è tutto mio.
Sorridiamo insieme, è molto simpatica. Cominciamo a parlare del più e del meno finchè non raggiungiamo la direzione.
- Ora devo andare, ci vediamo dopo.
- Ok, ciao.
La saluto ed entro nell’ufficio.
 
                                                                                   ***
Sono passate quattro ore in tutto, altre due ore e sono fuori, ora ci sarà la lezione di musica, che bello! Io amo la musica! Mentre cammino mi scontro involotariamente contro un ragazzo.
- Scusa non ti avevo vista.
Dice lui.
- No, tranquillo, non mi sono fatta niente.
Si abbassa aiutandomi a raccogliere i libri che mi erano caduti.
- Tieni.
- grazie.
Lo guardo, non è tanto male, pelle leggermente scura e capelli neri leggermente ricci e arruffati.
- Sei nuova? Non ti ho mai vista in giro.
- Si, mi chiamo Mia.
- Io scott.
Improvvisamente arriva un ragazzo di corsa che comincia a parlare con Scott.
- Scott ascolta, ho scoperto una cosa incredibile! Ricordi quella faccenda dei lupi mannari?! Bhè ecco...
Poi mi nota.
- Ehm...
- Si tratta di un compito...di...storia.
- Ah...si.
Poi trascina via Scott. Che strano tipo, bhè, bene o male posso dire di aver fatto nuove “conoscenze”.
Mi dirigo verso l’aula di musica e non appena l’insegnante mi vede mi dice di avvicinarmi.
- Ragazzi lei è Mia Evans!
Dice allegra, credo di conoscerne il motivo.
- Sapete, ha partecipato a X-factor! Non è vero?
- Ehm...si, sono arrivata in semifinale.
Mi guarda estasiata, già, ero davveroandata a X-factor, in realtà non volevo, mi vergognavo troppo a cantare in pubblico, ma mamma mi aveva iscritta di nascosto, perciò...mi ritrovai là.
- Avete sentito tutti? Potremmo avere una futura star nella nostra classe!
I ragazzi mi guardano male, ineffetti  neanche a me piace quella situazione, ma a quanto pare la prof. Non ha intenzione di mollarmie sono costretta fingere un sorriso. Voglio scappare!!!!
 
                                                                                     ***
Finalmente! Le lezioni sono finite! Adesso potrò andarmene da questo posto infernale!  Metto un piede fuori dal cancello, ma una mano mi afferra e mi ritrovo davanti ad Allison e la rossa di prima.
 - X- factor eh? Sono Lydia, da oggi farai parte delle mie migliori amiche.
Dice sorridendo, non sò se esserne lusingata o spaventata, mi sembra una di quelle ragazze che si credono le padrone del mondo, una sorta di Barbie per così dire.
- Ehm...ok,grazie.
Sorrido stranamente imbarazzata.
- Hai da fare questo pomeriggio? Noi pensavamo di andare a fare shopping.
Cosacosacosa??? MI stavano invitando ad uscire? Insomma era il mio primissimo giorno di scuola! E io che mi preoccupavo tanto!
- Non posso mi dispiace, devo lavorare su una canzone che mi ha dato la Mayer, la vuole per domani.
Purtroppo quella strega mi ha dato più degli altri! Penso mi abbia preso di mira e questo  non mi piace affatto.
- Sarà per un altra volta.
Dico in tono triste.
- Ok, ci vediamo.
Allison e Lydia se ne vanno ed io ora non sò proprio che fare, cioè, potrei andare a casa e...nononono! Me l’ero dimenticata! Oggi tornerò nel luogo di ieri, non permetto a nessuno di trattarmi in questo modo e passarla liscia, io tornerò li e non me ne andrò!
 
                                                                                       ***
 
Eccomi qua, a camminare per i boschi con una chitarra in mano in spalla, ora devo solo trovare un posto in cui sedermi, domanda stupida, ci sono tantissimi alberi qui, uno qualsiasi sarà perfetto!
- Qui va bene.
Mi siedo hai piedi dell’imponente pianta e comincio a strimpellare qualche accordo.
- Breathe…d’accordo sceglierò questa.
In quell momento mi sembrava la più adatta, quell luogo mi procurava strane sensazioni. Mi alzai indossando il giubbino di pelle rosso, mia madre diceva sempre che ricordavo cappuccetto rosso vestita in quel modo, per questo mi piaceva, avevo sempre amato quella storia, ma il finale non mi piaceva.
Prendo  la chitarra e comincio a suonare.
 
-  I see your face in my mind as I drive away
Cause none of us thought it was gonna end that way
But people are people and sometimes we change our minds
But its killin me to see you go after all this time
Mhmmm mhmmm

Music starts playing like the end of a sad movie
It's the kind of ending you don't really wanna see
Cause it's tragedy and it'll only bring you down
Now I don't know what to be without you around

And we know it's never simple never easy
Never a clean break, no one here to save me
You're the only thing I know like the back of my hand
And I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to

Mi also e inizio a camminare, spero che anche lui mi possa sentire.
 
Never wanted this, never wanted to see you hurt
Every little bump in the road I've tried to swerve
But people are people and sometimes it doesn't work out
Nothing we say now is gonna save us from the fall out

And we know it's never simple never easy
Never a clean break, no one here to save me
You're the only thing I know like the back of my hand
And I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to


Ora mi trovo davanti ad un enorme casa abbandonata, o almeno credo, ma continuo a cantare, non riesco a smettere.
 
It's 2 am
Feelin like I just lost a friend
Hope you know it's not easy, easy for me
Its 2 am
Feelin like I just lost a friend
Hope you know this aint easy, easy for me

And we know it's never simple never easy
Never a clean break, no one here to save me
Oh I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to
Oh I can't breathe without you but I have to
Breathe, without you but I have to

I'm sorry.. I'm sorry.. I'm sorry


-Perfetto, domani andrà benissimo!
Ora però mi rendo conto di cos’ ho davvero davanti, la casa è molto, ma molto inquietante.
- Voglio vedere cosa c’è dentro.
Dico come se qualcuno potesse realmente sentirmi. Apro lentamente la porta che inizia a cigolare ed entro. L’edificio e messo piuttosto male, le assi di legno sul pavimento sono tu rotte e bruciacchiate, come se fosse scoppiato un incendio.  Ci sono delle scale che portano di sopra, decido di salire anche se sò che non dovrei.
Accarezzo il corrimano, di legno anch’esso, una volta su volto a sinistra dove c’è una stanza. Le pareti sono colme di graffi, così come il pavimento. Le finestre sono rotte,ho l’impressione che questo posto possa cadere a pezzi da un momento all’altro.
- Mi sembrava di averti detto di non tornare.
Mi giro di scatto, non posso crederci, a quanto pare avevo ragione! Però sembra arrabbiato, forse ho fatto male a venire.
- Perchè? Io non ci trovo nulla di male.
Dico con sicurezza, ma il mio cuore afferma tutt’altro. Sorride, come mai?
- Va via, non puoi restare qui.
- Bhè, io non farò un solo passo, perciò dovrai convincermi con la forza!
 
Un attimo dopo...
 
- Aiah! Mi fai male lasciami!
Mi aveva afferrato il bracio con forza e ora mi stava trascinando fuori di peso.
- Insomma la vuoi smettere?!
Si volta adirato.
- Sta zitta!
Cosa?!
- Io non sto zitta! Anzi parlo quanto voglio! Lalalalalalalalala!
Lo sò, sono un pò troppo sfacciata. Adesso sono davvero nei guai, penso che voglia uccidermi. Sospira.
- Ascoltami bene, perchè non te lo ripeterò una seconda volta, va via.
Non sò cosa rispondere e forse è meglio non farlo. Abbasso lo sguardo e senza aggiungere niente mi ricarico la chitarra in spalla e me ne vado. Tornare qui non era stata una buona idea.
 
                                                                             ***
- Sono tornata.
Mamma non è ancora tornata. Sbatto la porta con forza e corro su in stanza appoggiando la chitarra all’armadio. Mi sdraio sul letto a pensare. Quel ragazzo era un vero maleducato, certo, io non sarò stata Miss buone maniere, ma non doveva trattarmi così. Alzo la manica e mi guardo il braccio, c’era ancora il segno della sua presa. Dannazione, se l’avesse visto mia madre sarebbe impazzita.
- Sarà meglio dimenticare questa “brutta” esperienza.
Il modo migliore che conoscevo era fare una bella doccia fredda per schiarirmi le idee e così feci.
L’acqua scorreva sul mio corpo con rapidità, mi piaceva quella sensazione, come se mi stesse accarezzando.
Esco dalla doccia avvolgiendomi un asciugamano sotto le spalle.
- Quello stupido, me la pagherà!
Meno male che la doccia avrebbe dovuto farmi dimenticare tutto.  Sbuffo, poi mi dirigo di nuovo in camera e prendo il cellulare: un nuovo messaggio.
<<  Mia, scusa ma oggi farò un pò tardi, mangia pure senza di me, non sò quando potrei tornare. >>
Baci mamma.
Infondo ero abituata al fatto che tornasse a casa tardi, specialmente per lavoro, in ospedale bisogna essere sempre disponibili..
- Bene, allora andrò a mangiare fuori.
Prendo il fon e mi asciugo i capelli, intanto accetto la videochiamata inviata da Ally.
- Whe Mia! Allora? Oggi l’hai rivisto?!
Subito al sodo andava.
- Si, ma non è stato affatto tutto rose e fiori.
Dico tristemente.
- Cosa? Perchè che è successo? Non dirmi che il tuo orgoglio ha di nuovo avuto la meglio!
- Ehm...più o meno.
- Accidenti Mia! Ma sei prorpio...
Si blocca di colpo.
- Che c’è?
-  Percaso hai invitato qualcuno?
- No perchè?
Mi fissa quasi sconvolta. Ma che ha?
- è come se ci fosse qualcuno dietro di te.
Cosa?! Mi volto di scatto, ma niente. Noto però che la finestra è spalancata, che significa?
- Mia? Tutto bene?!
Corro a chiudere la finestra, dopo aver dato un occhiata fuori.
- Si, si. Non era niente, forse ti sarai confusa.
- Mia...io ho visto qualcosa chiaro? E non sono ancora pazza...non del tutto almeno.
Dice sorridendo. Ci ritroviamo entrambe a ridere.
- Oggi Cam ha fatto il solito Don Giovanni.
Abbozza un sorriso.
- Bhè, c’era da aspettarselo.
- Lo sò, ma vorrei che almeno una volta lo facesse con me!
Povera Ally, era innamorata persa di quel deficiente.
- Ally, lui non ti merita, perchè non guardi avanti?
- Come stai facendo tu?
Divento rossa.
- E – ecco io...non ci sto provando con lui.
- No tranquilla! Chi lo penserebbe mai?!
Mi fa l’occhiolino.
- Va bene, ora devo andare. Ci sentiamo domani.
- Ok, un bacione, anche da parte di Paige e Jess!
- Salutamele.
Chiudo la conversazione e inizio a vestirmi. Scelgo un top blu , Jeans scuri e giubbotto in pelle nera. Poi metto Eye liner blu scuro e un pò di mascara, Sistemo i capelli e stop. Sono pronta, prendo la borsa, il portafolglio, le chiavi e il cellulare. Ok, posso andare.
 
                                                                             ***
- Ecco a lei.
Mi porge il panino appena ordinato, purtroppo non conoscendo ancora bene questo luogo sono rotornata nel bar del altra volta, spero solo che ritornino quei tipi dell’altra volta.
- Grazie.
Lo prendo in mano addentandone un pezzo.
- Mi scusi...posso farle una domanda?
- Certo.
Il signore si gira.
- Ecco...non sò se si ricorda di me, ero venuta Sabato.
- Ah, si...sei la ragazza che stavano infastiendo quei quattro ragazzi.
Essere riconosciuta così mi dava un certo fastidio.
- Ehm, si. Volevo chiederle, ha presenteil ragazzo che era seduto “vicino” a me?
Lo vedo riflettere un secondo.
- Derek Hale.
- Come scusi?
- Si chiamava Derek  Hale, un tipo moro dal carattere un pò solitario.
- Si, allora è lui!
Affermo convinata.
- Viene spesso qui, Come quei quattro.
Fa un cenno con la testa. Non posso crederci, ancora loro!
- Ehi dolcezza, sei venuta qui sperando di poterci riincontrare?
Mi si avvicina ridendo.
- Veramente starei aspettando una persona.
Dico sperandoche se ne vadano.
- Chi è? Una amica? Oppure un amico?
È troppo vicino, mi da fastidio.
- No sono affari tuoi.
Ribatto seccata.
- Andiamo, chi unque sia lascialo perdere, vieni con noi.
Cerca di toccarmi la guancia, ma veloce scanso la sua mano.
-  Non mi toccare.
Sibilo.
- Rei lasciala stare.
Dice Il barman sperando di convincerli, ma purtroppo ha la mia stessa sfortuna.
- Non intrometterti vecchio!
Poi torna a guardarmi.
- Vuoi fare la dura? Eh? Non ti conviene con me.
Prova ad avvicinarsi di nuovo,ma questa volta gli tiro un pugno in piena faccia. Questo non dovevo proprio farlo, mi uccideranno! Lo leggo nel suo sguardo.
- Non provarci nemmeno.
Di nuovo, quella voce, quegli occhi.
- Lei è con me.
Mi si avvicina lentamente, lanciando hai quattro occhiate poco rassicuranti.
- Ehm...perdonaci noi...non pensavamo che...
Sembrano spaventati a morte.
- Vi avevo detto...di non avvicinarvi a lei.
Che significa? Si gira verso di me indicandomi l’uscita. Faccio come dice uscendo dal locale, cosa vorrà fare? Non ci capisco più niente! Aspetto furoi dalla porta, finchè non mi raggiunge.
- Cos’è successo?
- Niente.
- Che significa niente?
- Significa che non è successo niente!
- Ma...
- Potresti smetterla di ribattere almeno per una volta?!
Mi ritrovo ad abbassare nuovamente  lo sguardo.
- Scusa, infondo mi hai salvato...ti ringrazio Derek.
Mi guarda.
- Come sai il mio nome?
- Ecco...il barman...me lo ha detto lui.
 Dico abbozzando un sorriso.
- Ti riaccompagno a casa.
- No, non ce ne bisogno tranquillo.
Mi fissa come se stesse guardando una matta, ineffetti visto ciò che era appena successo andare in giro da soli di notte era l’ultima cosa da fare, specialmente se si è nuovi del posto e si ha un senso dell’orientamento come il mio ( per ritrovare il locale ci avevo messo più di un ora! ).
- D’accordo, grazie di nuovo.
Salgo in macchina e per tutta la durata del viaggio stiamo in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire, cosa piuttosto normale credo e, poi,  non sembrava essere un tipo di molte parole.
- Eccoci, quella è casa mia.
Dico indicandola.
- Lo sò.
Mi volto fissandolo perplessa, ma proprio quando sto per chiedergli come facesse a saperlo...
- Mia!
La voce di mamma mi costringe a rimandare la domanda facendomi uscire dalla macchina.
- Ma dov’eri? Mi hai fatto spaventare!
- Scusa è solo che...
Poi guarda il ragazzo in macchina, mi fa l’occhiolino e dice...
- Oh, non preoccuparti, è tutto a posto.
Poi rientra in casa, come al solito ha confuso tutto. Mi giro verso Derek.
- Grazie.
- L’hai già detto.
Dice sospirando.
- Lo sò, ma non potrò mai ringraziarti abbastanza.
Sorrido imbarazzata, poi rientro in casa. Non voglio subirmi il solito quiz di mamma che non si fa mai i cavoli suoi, perciò corro su in camera e con un <<  sono stanca >>  la convinco a lasciarmi in pace. Peccato che io lo sia davvero, ora voglio solamente dormire.
- Forse...ti avevo giudicato male. 

 
   
 
Note: Ok, vi dico che questa è la prima storia che faccio su Teen wolf, perciò vi prego, siate clementi  >_< 

 
 

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Capitolo 2
*** Si, sarà un sogno!...o forse no? ***




                                                        Si, sarà un sogno!...o forse no?!



Maledizione! È il mio secondo giorno di scuola e già sono in ritardo?! Ma che ho nel cervello? Senza contare che alla prima ora avevo la presentazione e come al solito mia madre non può accompagnarmi! Aggiungiamo anche il fatto che sta piovendo e siamo a posto.
- Maledetta sfiga, ma perchè ci devi  vedere così bene?!
 Corro come una matta in mezzo alla strada, farò tardi, ne sono certa! Arriva una macchina e il guidatore comincia a cristarmi dietro.
- Levati da li non puoi stare in mezzo alla strada!
Mi volto adirata per vedere chi fosse, forse un pò di fortuna stava facendo capolino.
- Stiles?
Domando. Strabuzza gli occhi e mi guarda sorpreso.
- Ehm...ci cono...Mia! Scusa non ti avevo riconosciuta, inzuppata come sei!
- Grazie di avermelo fatto notare.
Sbuffo spazientita.
- Ti prego dammi un passaggio!
Balbetta un pò concludendo poi con un << Si certo, sali pure! >> e feci come detto.
- Grazie infinite!
-Figurati.
Restiamo  a lungo in silenzio, finchè non decido di porre fine ad esso.
- Allora, com’è andato il compito?
- Quale compito?
- Quello...sui lupi mannari.
- Ah quello! Ehm...si, è andato...molto bene.
Non me la racconta giusta, insomma, quale razza di professore darebbe un compito sui lupi mannari?! Certo, apparte il professor Piton in Harry potter e il prigioniero di  Azkaban, non penso che qualcuno sia così svalvolato da...
- Siamo arrivati.
- Cosa? C-cioè...si.
- Guarda che l’ho capito che non mi hai creduto.
Dice sorridendo.
- Ecco, mi stavo solo chiedendo quale professore possa essere tanto svalvolato da dare una simile ricerca, tutto qui.
- Mi crederesti se ti dicessi che qui tutti i professori sono matti.
- Si.
Rispondo secca.
- Bene, perchè dovrai farci l’abitudine.
Entriamo a scuola, ci salutiamo e per fortuna  riesco ad entrare nell’aula d’italiano prima del suono della campanella.
- Ehi!
Sento chiamarmi alle spalle, mi volto e vedo una sorridente Allison che mi saluta.
- Ciao, siamo nello stesso corso!
- Già! Allora? Pronta per la lezione di musica?
- Oh!
Parliamo ancora un pò, da quel che ho capito le cose stanno così: Scott, il ragazzo che avevo conosciuto ieri perchè mi era venuto addosso, era il suo ragazzo, Lydia era la “Barbie” Del liceo e stava con Jackson, un tipo che ancora non avevo visto, ma Stiles andava dietro a Lydia...io invece ero la deficente che andava dietro ad un totale sconosciuto di cui avevo scoperto il nome, ma che infondo mi aveva salvato da dei maniaci...insomma, cosa si può volere di più dalla vita? Semplicissimo...cambiare città, stato e cognome!
Anche se però così non potrò più vederlo, pazienza, se ne trovano tanti così in giro no? Vero?...vero?
- Signorina Evans, se la lezione l’annoiava troppo poteva benissimo aspettare fuori.
- Ah...aveva dei bellissimi occhi verdiiiiii! Troppo carino!!!
Cavolo! Lo sapevo che bere il caffè di fretta mi avrebbe fatto male!
- Mia!
Allison cercò di farmi tornare con i piedi per terra, ma non funzionò...purtroppo.
- Signorina Evans!!!
- Presente!
Dissi alzando la mano.
- Ehm...mi scusi.
Abbasso la mano imbarazzata, certe cazzate potevo combinarle solo io...ma anche no! Cioè, se il signore per una buona volta decidesse di bendare la sfiga forse le mie giornate sarebbero meno...
- Allora?
Chiede tutto d’un tratto il professore.
- Cosa?
Visto? Ve l’avevo detto! Un altra volta!
- La prego di uscire e farsi un giro, magari si sveglia.
Faccio come dice il professore, sono proprio senza speranza, è il mio secondo giorno di scuola e già faccio figure di questo tipo?! Chissà come sarà domani allora. Esco dalla classe dirigendomi in bagno, forse un pò d’acqua mi avrebbe fatto svegliare.
- Questa faccenda sta diventando pesante, perchè non riesco a togliermelo dalla testa?
Sento dei passi dietro di me. Mi volto di scatto trovandomi davanti un ragazzo alto, muscoloso con due magnifici occhi azzurri.
- Ciao.
Dice tranquillamente accennando un sorriso. Lo saluto a mia volta spostando un ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- Sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti.
Dice avvicinandosi un pò. Indietreggio. Non lo conosco e non voglio che si avvicini.
- Ehi, mica ti mangio.
- Ecco...scusa però...
- Non fa niente, non ti fidi giusto? È normale, neanche io lo farei.
Lo guardo a lungo, non riesco a capire che ci faccia fuori, è stato cacciato anche lui dalla lezione?
- Sono Jackson.
- Mia.
Abbasso lo sguardo. Dovrei trovare una scusa per andarmene.
- Ehm...devo andare a ripassare per dopo, ho la lezione di musica e la prof. Mi ha chiesto di cantare.
- Si, Lydia mi ha parlato di te, sei andata a X-factor giusto?
Accenno un si. Ma qui le notizie si diffondono in un secondo?
- Dunque deduco che tu sia il suo ragazzo.
Dico sorridendo, mi sentii solevata anche se non ne conoscevo il vero motivo.
- Non è mai troppo tardi per cambiare.
Disse sorridendo di nuovo. Ok, questo mi lascia perplessa.
- Ehm...ok, allora ci vediamo.
Dico dirigendomi in bagno, certo, non era il posto migliore per provare, ma sempre meglio che restare li con quel tipo.
- Uffa, vorrei tornare da lui, però se ci vado mi manderà via di nuovo.
Sfogliai una pagina del libro di musica.
- Infondo mi ha salvato no? Perciò non potrà predersela tanto...almeno credo.
Il titolo di una canzone  m’incuriosi, così mi fermai a leggere.
- E.T.  Katy Perry... You're so hypnotizing . Could you be the devil . Could you be an angel.
Sembrava quasi la descrizione di  Derek Hale. Stavo per leggere il seguito quando fui interrotta dalla campanella.
- è già passata un ora? Bhè, se non altro ho saltato la presentazione di italiano.
Ma ora toccava quella di musica. Forza e coraggio Mia, andrà tutto bene!
- incrociamo le dita.
 
                                                                  ***
 
- Si!
Esco dall’aula di musica esultando. La prof.  Aveva segnato un bel dieci sul suo registro e, quel dieci, era mio!!!
- Fammi indovinare, è andata a meraviglia!
Mi dice un Allison tutta sorridente.
- Già, ho preso dieci! Sono contentissima! Niente potrà distogliere la mia felicità da...
Troppo tardi, la mia felicità era già svanita ripensando a lui! Il giorno prima era in quella casa, perciò mi aveva sicuramente sentito! Le guance avvamparono. Che imbarazzo!
- Ehi? Che ti succede? La felicità se n’è già andata?
- Si purtroppo...
- Oggi ti va di uscire? Scott mi ha invitata a fare un giro.
- Non sò...siete una coppia giusto? Vi starei solo trai piedi!
- No, verrà anche Stiles!
Ci rifletto un attimo, forse se per un giorno avrei evitato di vederlo non sarebbe morto nessuno.
- A parte il mio cuore...
- Che cosa?
- Ehm...niente niente, stavo solo pensando ad alta voce, comunque ok, ci sto!
Sorrido ed entrambe ci avviamo verso la prossima aula: storia...la noisissima storia! Per fortuna che non ero da sola!
- Messaggiamo durante l’ora? Non ho voglia di ascoltare il professore!
- Ma che brava ragazza, continua così!
Dice una voce maschile alle nostre spalle.
- Ciao Stiles!
Allison lo saluta ed io faccio lo stesso.
- Grazie ancora per il passaggio stamattina, non sò a che ora e in che condizioni sarei arrivata se non fosse stato per te!
- Non preoccuparti...anzi, potresti sdebitarti facendimi un piccolo favore?
Fa cenno ad Allison di allontanarsi lasciandola sulle spine.
- Senti, sò che Lydia ti ha preso in simpatia giusto?
- Ehm...credo di si, perchè?
- Vorrei che mettessi una buona parola per me, ti prego!
- Certo! Che sarà mai?...però scusa non è già...
- Non lo dire!
Dice alquanto seccato.
- Ok...allora a dopo...
Mi allontano entrando in aula a prendendo posto nel primo banco libero quando tutto d’un tratto mi vibra il cellulare. Un nuovo messaggio, da Allison. Sorrido cominciando a leggere.
- Allora? Che voleva?
Risposi.
- Mi ha chiesto di mettere una buona parola su di lui a Lydia...però è già fidanzata e bhè...quel ragazzo è molto più carino di Stiles...non sò se...insomma...hai capito no?
Lo invio e dopo qualche minuto ne ricevo un altro.
- Si, però tutto può essere no? Infondo è simpatico! J
- Non credo che Lydia sia quel genere di ragazza L
Il messaggio di Allison arriva dopo qualche minuto con scritto qualcosa che non mi sarei mai immaginata.
- Invece parlami del tuo ragazzo misterioso XD e non fare quella faccia, ricorda che nell’ora di italiano sognavi ad occhi aperti!
Accidenti! Questo voleva dire che avevano sentito tutti!...vabbè, infondo non lo conosceva nessuno, mi sembrava tropo grande per poter andare ancora al liceo.
- Ecco...si chiama Derek, è più grande di noi e non sò se lo conosci...
- Derek?...non proprio, forse lo conosce Scott, anche se mi ha detto di no...è una lunga storia, ne parliamo a pranzo ok?
-  D’accordo.
Metto  a posto il cellulare e guardai fuori dalla finestra. Sarei uscita con Allison e gli altri evviva! Un pò mi dispiaceva per Derek. Ok, forse a lui non glie ne fregava niente, dopo tutto mi aveva sempre mandata via, però è sempre così solo. Sento il mio cuore accellerare, possibile che il suo solo pensiero mi provochi questa reazione?
 
DRIIIIN!!! DRIIIIN!!!
 
La campanella suonò distogliendomi dai miei pensieri.
- Ehi Mia, guarda che l’ora è finita.
Allison si trova davanti al mio banco.
- Si, scusa...stavo...
- Pensando al tuo bel ragazzo misterioso.
Dice sorridendo maliziosa.
- ...si.
Usciamo dalla classe e ci dirigiamo verso la mensa.
- Allora? Cosa sai di questo Derek Hale?
Domando incuriosita da ciò che prima mi aveva scritto.
- Ecco...diceva di essere un amico di Scott, mi ha accompagnato a casa dopo una festa perchè Scott si era sentito male ed era corso a casa. Il giorno dopo però lui mi ha detto di non esserlo, era più un conoscente...
- Chi l’ha detto? Scott o Derek?
- Ehm...Scott...ma perchè ti interessa tanto?
- Devo parlare con lui...voglio saperne qualcosa di più...
- Ok.
Ci sedemmo nel tavolo di Scott e Stiles, si aggiunsero anche Jackson e Lydia.
- Ciao Mia? Ho saputo che sei andata benissimo nell’ora di musica.
Lydia si siede accanto a me.
- Ehm...si.
- Ciao...Mia.
- Ciao.
Lydia guarda sia me che Jackson.
- Vi conoscete?
- No, ci siamo incontrati stamattina.
- Si.
Sorridono entrambi, poi Lydia continua la conversazione.
- Allora, cosa si fa stasera?
Allison fu la prima a parlare.
- Ecco...io e Scott pensavamo di uscire insieme.
- Ottimo, che ne dite di una serata al bowling? Noi quattro insieme!
Propone Lydia. Quel noi quattro non mi convinceva.
- Per chi intendi con noi quattro?
Chiedo.
- Io, Jackson, Allison e Scott, sarà una cosa per coppie diciamo.
- Oh...d’accordo.
- Ecco... veramente non saprei...
Disse Allison. Ero piuttosto sollevata all’idea di non essere stata invitata, non mi sarei sentita a mio agio in mezzo a loro.
- Andiamo Allison!
Lydia la pregò e dopo un pò accettarono sia lei che Scott. Ora mancavano solo tre ore alla fine della scuola!
 
                                                                                    ***
- Che ne pensi di questo?
- Molto carino!
Ero da Allison e la stavo aiutando a vestire. Dopo l’uscita di noi quattro lei e Scott si sarebbero diretti direttamente al bowling mentre io e Stiles saremmo tornati a casa...forse...
- Penso che così possa andare...
- Sei perfetta! Guai a te se cambi qualcosa!
Ridiamo. È molto simpatica, è facile andare d’accordo con lei.
- Perchè non vieni anche te?
Mi chiede tutto d’un tratto.
- No, preferisco stare a casa.
- D’accordo.
Sentiamo suonare al campanello così scendo ad arpire.
- Consegna speciale per la signorina Allison Argent.
Mi ritrovai davanti un enorme mazzo di fiori.
- Ehm...Scott sono Mia.
Abbassa il vaso guardandomi stupito.
- Scusa non ti vedevo con tutti questi...fiori.
- Ahah, l’ho notato. Allison è di sopra, dovrebbe scendere tra poco.
- ok, allora puoi dargli tu questi?
- Certo Romeo!
Salgo le scale lasciando Scott fuori dalla porta.
- Consegna speciale per la signorina Allison Argent, da parte di Scott...anche la prima frase è da parte sua.
- Wow! Sono bellissimi!!!
Il mazzo era composto principalmente da Rose. Sono molto belle, però preferisco le Peonie.
- Forza andiamo, ci aspettano giù.
- Ok.
Scendiamo e dopo aver chiuso la porta di casa sua cominciamo a girare per la città.
- Dove andiamo?
Chiedo.
- Potremmo andare a visitare qualche negozio!
Propone Allison.
- Si ottima idea!!!
Ribatto. Così iniziamo a parlare del più e del meno entrando anche in qualche negozio di vestiti.
- Troppo belle queste scarpe!!!
- Mia costano 87 dollari!
Dice Stiles.
- Già...dovrò aspettare Natale.
- Forse anche di più.
Aggiunge.
- Ragazzi io avrei un certo languorino, andiamo a mangiare qualcosa?
Propone di nuovo Allison.
- Ho voglia di una bella crep!
- Ma non eri a dieta?
- Si chiama falsa dieta Stiles!
- A giusto, non ci avevo proprio pensato!
È un ragazzo molto simpatico capace di farti ridere sempre. Non avrei mai pensato di poter fare amicizia con qualcuno in così poco tempo.
- Entriamo in quel bar.
Dico indicandolo e, dopo esserci comodamente seduti comiciamo ad ordinare.
- Io vorrei una doppia crep con panna montata sopra! Ho una fame da lupi!
Per qualche strano motivo Scott e Stiles si scambiarono un occhiata d’intesa e risero un poco. Che avrò detto di divertente? Allison prende un caffè macchiato, Stiles e Scott invece niente.
- Non avete fame voi due?
- No.
Rispondono insieme. Ottima sincronia.
- Allora Mia, non volevi parlare con loro di qualcosa?
Mi chiese Allison sorridendo. Credo di aver capito a cosa si riferisca.
- Si...inefetti vorrei chiedervi una cosa.
I due si guardano e poi annuiscono.
-  Sò che conoscete Derek Hale.
Stiles scatta all’improvviso.
- Non è vero! Non lo consosciamo!
- Allison mi ha detto che...
- Perchè lo stai...cercando?
Chiede ad un certo punto Scott. Noto una certa tensione tra i due.
- Non lo sto cercando, vorrei solo sapere qualcosa in più su di lui...tutto qui.
Il telefono di Allison inizia a squillare.
- Pronto?...oddio scusa, non abbiamo guardato l’orario! Arriviamo subito!...era Lydia, siamo in ritardissimo Scott! Dobbiamo muoverci!...ci vediamo domani Mia! Stiles!
Ci salutiamo ed entrambi se ne vanno.
- Bhè direi di tornare a casa.
- Ok...però non lo conoscete davvero questo...Derek?
Sospira e si alza facendomi cenno di seguirlo. Camminiamo un pò e dopo inizia a parlare.
- Perchè ti interessa tanto? Sei una sua...amica?
- No...non proprio, in realtà lo conosco pochissimo.
- Allora ti consciglio di starli alla larga, è meglio.
- Perchè? Sono già andata a trovarlo nella foresta più volte!
- Mia non dovresti! Non hai sentito dell’omicidio di quella ragazza?
- Quale ragazza?
Ci rifletto un pò su. Non pensavo fosse sccesso qualcosa di simile in un paesino così piccolo...riflettendoci bene non è così impossibile, basta ripensare ai tipi dell’altra volta!...però era stato Derek a salvarmi...
- Laura Hale! La sorella di Derek!
- Non pensavo li fosse successa una cosa simile.
Ammisi dispiaciuta. Forse era questa la ragione del perchè si comportava così. Aveva perso qualcuno di molto caro, era naturale assumere un atteggiamento  del  genere dopo una perdita di questo tipo.
- Ci sono molte altre cose di lui che non sai, fidati stagli lontana.
Non volevo.
- Ora andiamo, si sta facendo buio.
- Lui mi ha salvato la vita Stiles...questo non posso dimenticarlo...e non voglio starli lontana.
Sospira di nuovo.
- Lo sai mi ricordi proprio Scott! Una vera testona!
Ci ritroviamo a ridere insieme e ci avviamo verso casa.
- Dimmi un pò, quand’è che ti avrebbe salvato la vita?
- Ma...niente di che, ha solo impedito che un paio di maniaci mi saltassero addosso, tutto qui.
Dico con molto Nonchalance.
- Wow, allora diventerà un eroe!
- Per me si...
Stiamo in silenzio a lungo finchè non arriviamo alle nostre rispettive case che, ironia della sote sono una di fianco all’altra.
- Non ci credo! Bhè se non altro non avrò più quella coppietta di vecchi che si lamentavano ogni giorno di tutto il casino che facevo!
 - Grazie del complimento Stiles, davvero lo apprezzo molto!
- Dai stavo scherzando!...Buona notte allora!
- Notte!
Entro e salgo subito in camera. Mia madre non è ancora tornata, come al solito. Oramai ci sono abituata al fatto che non cisia mai. Forse però qualcuna delle mie amiche è connessa! Apro il PC e vedo la riciesta di viedochiamata da  Jess. La accetto e subito mi ritrovo i suoi enormi occhi verdi davanti.
- Ciao Mia!!! Che bello! Quanto tempo! Mi sei mancata tantissimo!...Quattro giorni senza di te sono troppo orribili! Devi assolutamente tornare!!!
- Ehi Jess abbassa la voce mi stai stordendo i timpani! Comunque anche voi mi mancate davvero tanto!
- E lo credo bella! Chissà come ti sentirai sola li senza di noi!!!
- Non riesco a vivere, credo che stasera morirò nel sonno! Prometti di venire al mio funerale!
- Tranquilla, mi sa che sarò al tuo fianco!
Ridiamo raccontandoci di tutto e di più. Dopo un pò ci salutiamo e chiudo la videochiamata.
- Mmmm...chissà come starà andando l’appuntamento a quattro...
Dovevo trovare qualcosa da fare, non avevo ancora voglia di andare a dormire.
- Forse potrei...andare ad esplorare la soffitta...ma si dai!
Detto ciò presi una torcia e pian piano  tirai giu la parte di soffitto che si apriva lasciando uscire una piccola scala in legno. Si sentiva odore di muffa ed era piena di polvere.
- Non sò se mi convenga andare lassù, però...ma si andiamo!
Salii facendo molta attenzione, volevo evitare che si rompesse impedendomi di tornare giu, dopotutto restare bloccata la sopra era l’ultima cosa che avevo messo nella lista delle cose da fare prima di morire...in realtà non l’avevo proprio messa.
- Vediamo un pò che c’è qui...
Una volta su non inciampare fu la cosa più difficile da fare e non riuscii neanche a portarla a termine perchè caddi a terra sbattendo la testa contro qualcosa.
- Dannazione! Che male!
Dico massaggiandomi la nuca e cercando l’oggetto provocatore di tutto ciò.
- è un libro.
Stupefatta lo raccolgo. La copertina bordoux è piena di polvere ed è chiuso con un fiocco. Più che un libro sembra un diario, pensai. Leggerlo li non sarebbe stata una grande idea, così scesi tornando in camera.
- Mi servono un paio di forbici, vediamo dove le ho messe.
Dò un occhiata in giro e dopo averle trovate taglio il nastrino spesso aprendo il libricino. Le pagine sono gielle e logorate, ma si riesce comunque a leggere.
- 29 settembre 1946...ho ricevuto il morso l’altra notte, presto ci sarà il mio primo plenilunio e devo prepararmi. Ho già chiesto a Matt di procurarmi delle catene, lui non sa nulla, ma, per adesso preferisco non informarlo di ciò. Spero solo di riuscire a controllarmi.
Il  morso? Plenilunio? Catene? Controllarmi?...Cos’è il diario del lupo mannaro?!...sarà sicuramente una presa in giro. Lo metto sul comodino e prendo il giubbotto rosso della volta scorsa. Mi farà un giretto nel bosco, potrei andare alla casa abbandonata, magari troverò Derek!
 
-Ti consiglio di stargli alla larga, è meglio fidati.
 
Mi dispiace Stiles, ma io vado.
Esco di casa inoltrandomi subito al suo interno. Certo, a quest’ora fa molto più effetto, ma non sarà questo a fermarmi. La foresta comincia a farsi sempre più fitta il mio già pessimo orientamento comincia a svanire.
- No, non mi fermerò proprio ora.
Le foglie scricchiolano sotto i miei piedi e l’aria è piuttosto umida. Un leggero venticello mi fa venire i brividi. Forse ho davvero sbagliato a venire qui. Sento un fruscio alle mie spalle. Mi volto di scatto e vedo un paio di occhi rossi fissarmi da dietro un cespuglio. Deglutisco a fatica indietreggiando di un passo, spero solo che sia soltanto un miraggio o qualche strano gioco di luci. Sento ringhiare e capisco che purtroppo non lo è affatto.
- ...
Le parole mi muoiono in gola, infondo non c’è niente da dire, tutto quello che posso fare è scappare e così faccio. Mi giro cominciando a correre a più non posso. Sento le zampre di quella cosa muoversi sempre più velocemente. Di questo passo mi prenderà di sicuro. Nel buio e dall’agitazione non vedo una radice e ci inciampo sopra cadendo in avanti. Mi giro subito cercando di riprendere la corsa, ma la caviglia mi si è slogata. Fa male si, ma di certo non farà mai male quanto quello che succederà tra pochi istanti. Sempra un grosso lupo...tutto nero. È quasi la storia di cappuccetto rosso, io col giubbotto rosso sangue che vengo rincorsa da un grosso lupo nero, la differenza è che qui non ci sarà nessun cacciatore a salvarmi. Sento il respiro della belva addosso nonostante sia ancora lontana. Non c’è più niente che possa fare. Sono stanca e continuare a correre sarebbe inutile. Chiudo gli occhi e aspetto...aspetto una morte che in realtà non arriva mai, perchè proprio nell istante in cui riapro gli occhi davanti a me vedo un ragazzo...non riesco a capire chi sia. Si gira lentamente guardandomi. Ha dei meravigliosi occhi azzuro ghiaccio, zanne affilate come quelle di un animale. I suoi lineamenti sono quelli di un...
- Lupo...
È  tutto quello che riesco a dire prima di accasciarmi a terra e perdere i sensi.
 
                                                                                ***
 
La luce del sole mi colpisce in pieno viso.
- Ma che?...dove sono?
Mi metto a sedere ritrovandomi nella mia stanza. È stato tutto un sogno?...No, la caviglia mi fa molto male.
Ma come ci sono finita qui, che sia stato...
- Il ragazzo di ieri?
Quel viso mi era familiare e molto anche!...possibile che fosse tutto vero?
Sento bussare alla porta ed entra mia madre.
- Mia! Finalmente ti sei svegliata!...mi hai fatto prendere un colpo ieri sera quando quel ragazzo ti ha riportata qui priva di sensi. Ha detto che sei andata nel bosco di notte e che ti sei slogata una caviglia. Devi aver sbattuto latesta nella caduta perchè a detto che quando ti ha trovata eri svenuta! Non cimbinarmi più cavolate del genere!
Quindi...era stato tutto un sogno?...no, sembrava tutto...così reale!
- Un momento...hai detto che mi ha portata qui un ragazzo?
- Si, quello che ti ha riaccompagnata in macchina l’altra sera.
Derek...Derek era li?...Ma allora...
- Ho gia avvisato la scuola che starai per un pò di giorni a casa. Tre dovrebbero bastare, adesso riposati!
Esce dalla stanza. Tutto ciò non ha senso! Insomma...non poteva essere stato solo un sogno!
Il  mio sguardo ricade sul libricino posto sul comodino. Lo prendo e comincio a sfogliare qualche pagina.
- 23 Ottobre 1946...Sta diventando tutto più difficile. L’altra volta ho ucciso quindici persone...ieri ventisette.
Per quanto tempo ancora andrà avanti questo strazio?...Oramai tutti gli abitanti iniziano a sospettare qualcosae non posso restare con Emily...la metterei solo in pericolo.
Andai avanti per un altro po...su ogni pagina vi era segnata la data, doveva essere per forza il diario di qualcuno!
-4 Agosto 1947...Ho deciso di lasciare la Francia...andrò negli Stati Uniti, in Atlanta...li  forse potrò trovare un pò di pace.
La stanchezza mi coglie improvvisa, così lascio il diario sul comodino di prima e mi metto a dormire.
 
                                                                                   ***
 
Sono passati due giorni e la caviglia non mi fa più male per fortuna, ma per sicurezza oggi starò ancora a letto. La buona notizia è che Derek ha chiamato mia madre per sapere come stavo. Anche se mi sorgeva un dubbio...il numero di telefono...io non glie lo avevo dicerto dato! E l’unica a possederlo era Allison...perciò...
Il miei pensieri furono interrotti dal bussare di una porta. Stiles comparve oltre di essa.
- Ciao.
Disse alzando la mano in segno di saluto.
- Ciao.
Lo salutai a mia volta e lui si sedette sul  letto.
- Allora? Come stai?
- bene, domani potrò uscire. È incredibile che sia soltanto alla prima settimana e già me ne siano capitate di tutti i colori!
- Te le sei andate a cercare, ti avevo detto di non andare a cercarlo.
- Non sono andata da lui.
- No hai ragione, hai pensato di farti una bella passeggiata per il bosco alle dieci di sera perchè ti andava.
Sbuffai.
- D’accordo, però...è accaduto qualcosa di più li...qualcosa che non riesco a spiegarmi.
- qualcosa dici?...di che tipo?
Li porsi il diario e dopo esserselo rigirato tra le mani un paio di volte chiese:
- Che cos’è?
- Me lo chiedo anch’io...sembra un diario...l’ho trovato su in soffitta e parla di cose...moooolto strane!
- Cosa? Mostri?
- No...lupi mannari...credo.
Lo vedo spalancare gli occhi. È normale che infondo sia sorpreso.
- Stai scherzando?
- No...sembra un diario...
Dico sfilandoglielo dalle mani.
- Che c’è scritto?
- Mha... la vita di un ragazzo che in realtà è un lupo mannaro...però è scritto a mano.
- Posso leggerlo?
- Neanche per sogno!
Dico sfilandoglielo dalle mani.
- Dai! Mi hai incuriosito con questa storia!
Faccio di no con la testa e rinuncia subito.
- E invece li? Cos’è successo nella foresta?
- Ho ricordi piuttosto vaghi...mi vengono in mente soltanto un ragazzo e un grosso lupo nero...con occhi rossi...come il sangue...il ragazzo che mi ha salvata...penso fosse Derek.
Lo vedo trattenere una risata.
- Si vede proprio che hai sbattuto la testa, forse è meglio se te ne stai a letto un altro paio di giorni!
- Non è divertente!
- Ma pensare che Derek sia un lupo mannaro si che lo è! Insomma lui? C’è lo vedi?! Anche se si comporta spesso da lupo solitario non penso che si metta ad ululare alla luna piena!
- ...Hai ragione.
Si alza e fa per andarsene, così lo saluto e mi risdraio prendendo di nuovo il libro tra le mani.
- Eppure...penso davvero che sia così.
 
                                                                                ***
Il giorno successivo sono tornata alla casa abbandonata...e lui non c’era. Il giorno dopo ancora nemmeno...e così via nei giorni seguenti. Passò un mese e di lui non c’era la minima traccia. Cominciai a pensare davvero che fosse scappato. Nel frattempo Scott compie azioni inimmaginalbili nella squadra di Lacrosse e Stiles cerca in qualunque modo di non farmi pensare a Derek. Tutto inutile, non sò perchè ma...mi sento profondamente legata a quel ragazzo e proprio non riesco a capirne il motivo.
- Ciao Mia!
Di nuovo Stiles che mi raggiunge correndo dalla fine del corridoio.
- Allora come stai oggi?
- Benissimo grazie! Stavo cercando Allison, non è che percaso l’hai vista?
- No, in effetti anche Scott è scomparso.
- Chissà...magari si sono dati alla fuga d’amore!
Dico con gli occhi luccicanti.
- No, non mi mollerebbe mai così.
Entriamo in classe ele ore passano rapidamente. Tiro fuori dallo zaino il diario trovato in soffitta e facendo attenzione allo sguardo del professore, comincio a leggere.
-  3 Febbraio 1949...ho capito una cosa dei lupi mannari...hanno anche loro le loro regole. Una di queste è portare sempre rispetto all’ Alpha ( Capobranco ) i menbri di tale branco vengono chiamati Beta e poi ci sono i classici lupi solitari: gli Omega. Solitamente molti lupi si uniscono in branchi perchè si diventa più forti, forse dovrei  farlo anch’io, dopo tutto...l’unione fa la forza.
Sfoglio altre pagine finchè non vedo il disegno di un fiore.
- STROZZA LUPO: questa pianta è capace di parallizzare un  licantropo solo inalandone il profumo. Ce ne sono di diverse tipologie, ma l’importante per noi è starne alla larga. Gli Hunter ovvero i cacciatori la usano la maggior  parte delle volte per farci fuori. All’interno di proiettili, su freccie appuntite...loro sono il nostro nemico e proprio come per questa pianta dobbiamo stare lontani anche da loro. Comincio a credere che essere diventato questo infondo non sia affatto come credevo. È un esistenza condannata alla fuga continua, non si è mai al sicuro.
Altri disegni  Riempivano le pagine seguenti, con argomenti sempre diversi:  Le notti di luna piena, l’accoppiamento, le tecniche di caccia...tutto! Era un manuale completo  sui lupi mannari!
-“Mi chiedo chi sia il matto che abbia scritto una cosa del genere”.
Nell ultima pagina c’è un foglio ripiegato in quattro. Lo apro. È il bellissimo ritratto di una donna. Emily c’era scritto a lato del viso di quest’ultima e in basso la firma di colui che l’aveva disegnata. Hale...strano, non mi suonava affatto nuovo. Notai che cera una piccola scritta anche nella pagina a lato. Hale...a questo punto l’autore del libro e del ritratto erano gli stessi...ma...Hale...mi suonava troppo familiare!
- Hale...Hale...dov’è che lo già sentito?...
Finalmente dopo averci riflettuto a lungo trovai la risposta.
- Hale...Derek Hale!
Urlai all’improvviso...nel bel mezzo della lezione. Tutti si girarono verso di me e vidi Stiles prendersi la testa tra le mani.
- Signorina Evans...tutto bene?
- Ehm...si...mi scusi.
Abbassai il viso e restaicosì fino alla fine della lezione, meditando sul da fare.
 
                                                                            ***
- insomma si può sapere perchè ti sei messa ad urlare Derek Hale nel bel mezzo della lezione?!
Era da più di un ora che andava avanti  così! Se non la smetteva di fare tutte queste domande avrei davvero rischiato di rispondergli male!
- Stiles ti prego, non farmi più domande...ho bisogno di stare da sola.
Mi allontanai lasciandolo da solo. Mi dispiaceva un pò, ma ero...troppo confusa. Hale...quel cognome era lo stesso del diario che avevo trovato nella mia soffitta. Magari si trattavadi un altro Hale...infondo ce ne saranno a miglioni, basta pensare all’atrice Lucy Hale!
- Basta! Tornerò li ed entrerò in casa! Voglio chiarire questa cosa una volta per tutte!
 
                                                                             ***
Appena uscita da scuola ho deciso di dirigermi subito da lui. Devo assolutamente saperlo o rischierò di impazzire!
- è sicura di volerlo fare?
- Me lo hai già ripetuto...fino alla morte.
Sento delle voci in lontananza. Mi avvicino e noto tre figure davanti alla vecchia dimora degli Hale.
- Quello che intende dire è che non possiamo ucciderlo.
Di chi stanno parlando? Uccidere chi? Derek?! No...impossibile, perchè mai dovrebbero?! Ci sono due uomini ed una donna al centro. Riprendono a camminare e decido di seguirli. Spalancano la porta ed entrano. Facendo attenzione alle foglie mi apposto dietro la parete, sbirciando dalla finestra.
-“ Chi diavolo sono quelli?”.
Notai che ognuno di loro aveva un fucile.
- “ saranno poliziotti?”.
Li sentii parlare così aguzzai l’udito per capire meglio. Alzai un pò la testa e vidi uno dei due uomini essere scaraventato a terra, poi...non riucii a credere hai miei occhi.
-“ N-non è possibile! Quello è...Derek!”.
Dalla sua bocca uscivano grosse zanne affilate e aveva un agilità impressionante. Si scagliò contro l’uomo successivo e poi sulla donna.
- Ahahahah!
Sentii un urlo di dolore e le risate della ragazza.
- Però...come sei cresciuto bene! Non sò se ucciderti...o leccarti.
Ammise. Sbirciai un altro pò e vidi Derek per terra conotorcersi dal dolore. Ebbi una morsa al cuore in quel istante. Dovevo aiutarlo, dovevo farlo, ma come potevo?!
- Se davvero non mi credi allora perchè non ascolti il battito del mio cuore e mi dici se ho ragione?
La vidi avvicinarsi piano a lui e sussurrargli qualcosa che purtroppo non riuscii a capire.
- Sai...potresti anche ammettere che sia stato l’ Alpha ad ucciderla. Perchè non ci dici chi è?...lo troviamo e lo uccidiamo caso risolto, fine della storia, staremmo tutti più felici...a meno che...non lo sappia nemmeno tu.
Alpha? Un altra parola già sentita...e proprio oggi. La donna si girò e prese una piccola mitragliatrice.
- Indovina chi è appena diventato inutile?!
Si girò di colpo tentando di colpirlo, ma lui fu più veloce e riuscì a fuggire. Feci lo stesso anch’io. Ero rimasta li più del dovuto...e non avevo fatto niente per aiutarlo.
 
                                                                                ***
Mi sentivo inutile, confusa, impaurita e stanca. I ricordi di quella notte si facevano sempre più chiari e nitidi. L’immagine di quel ragazzo e l’animale che m’inseguiva. Avevo appena assistito ad una sua semitrasformazione se così posso chiamarla. A questo punto i miei dubbi erano molto più chiari, ma ancora non riuscivo a crederci. Guardai in dietro un paio di volte finchè non andai a sbattere contro qualcosa. Inizialmente credevo fosse un albro.
- Che ci fai qui?!
Poi sentendo quella voce capii che non era affatto così.
- D – Derek.
Era a torso nudo proprio davanti a me, cercai di non guardarlo ricordando ciò che forse e molto probabilmente era. Un mostro. Mi fissava imperscrutabile e serio come sempre.
- Io sò cosa sei.
Ammisi secca e decisa.
- Davvero? Perchè non lo dici allora?...ad alta voce.
Bablettai a lungo, non sapevo cosa fare, avevo il cuore a mille e sapevo che poteva sicuramente sentirlo.
- Dillo.
- Tu sei...un lupo mannaro.
Si avvicinò lentamente ed io lo guardai negli occhi, erano sempre loro. I bellissimi occhi color prato di cui mi ero innamorata il primo giorno in cui arrivai qui. Era sempre il ragazzo che mi aveva salvata due volte, ed io avevo anche avuto il coraggio di chiamarlo mostro.
- Io...io non ho paura di te.
- Davvero?...strano, il tuo cuore dice il contrario.
Come pensavo, riesce a sentirlo. Devo cercare di calmarmi. Inspirai profondamente e sentii il battito tornare regolare.
- Tu non mi farai del male.
Lo vedo sorridere, ma ha un che di malizioso.
- Ne sei sicura?
- Si. Io non ho paura...di te.
Ribatto decisa. Mi dà le spalle.
- Nemmeno così?!
Si rigira di colpo, il suo viso è cambiato. Gli occhi non erano più verdi ma azzurri come il ghiaccio. I canini si erano fatti lunghi e affilati, il viso si era leggermente allungato e la barba era notevolmente aumentata!
- Wow.
Non sapevo cosa dire. Allungai una mano per toccarli una guancia, ma lui si scansò. La avvicinai di più e riuscii nel mio intento.
- Tu non mi farai del male. Lo avresti già fatto molto tempo fa se lo avessi voluto, non potrei mai avere paura di te.
Restò in silenzio ed io ritrassi la mano. Avrei tanto voluto abbracciarlo in quel momento,ma non riuscivo a muovermi, la verità è che tutto ciò mi aveva parecchio scossa. Lo vidi voltarsi e cominciare a camminare.
- Aspetta! Dove vai?
- Vieni con me?
Chiese ad un certo punto. Non avrebbe nemmono dovuto pormi la domanda.
- Si.
Sorrisi accettando la mano che mi aveva gentilmente offerto e mi caricò sulle spalle.
- Ehi che vuoi fare?!
Urlai, ma divertita da ciò.
- Lo vedrai. Tieniti e non lasciarmi mai.
 

     
 
Note:  Chiedo scusa se ho aggiornato con un notevole ritardo, ma dovevo ultimare un altra fic, adesso che quella è finita però posso concentrarmi su questa!...ok lo sò, ho scopiazzato la famosa scena di Twilight in cui Bella scopre che Edward è un vampiro, è la scena che preferisco tra tutte, insieme a quella in cui vanno a casa dei Cullen XD epica! Comunque, come vi è sembrato questo cappy? Forse Mia scopre un pò troppo presto tutta la storia dei  licantropi, ma sarà un pò l’unione tra la prima e seconda serie in cui avrà un ruolo fondamentale. Ok, non ho altro da dire J
Un bacione Ami <3 

 

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