Something-La storia di Jude

di ADayInTheLife_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Febbraio 1954-L'inizio di tutto. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2:John/The Quarrymen ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3:Hold Me Tight ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4:I'll follow the sun ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5:Money can't buy me love ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6:Hey Jude ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7:In My Life... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8:Jealous Guy ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9:She's leaving home ***



Capitolo 1
*** Febbraio 1954-L'inizio di tutto. ***


Febbraio 1954- L'inizio di tutto.
Era una fresca mattina di Febbraio, esattamente il 4 febbraio del 1954 quando i miei litigarono per l'ennesima volta.
Assistevo alla scena impietrita dalle urla dei miei genitori:Non riuscivo più a vederli in quelle condizioni, avevo 11 anni ed ero costretta a subire le loro grida che si espandevano per tutta la casa.
Corsi fuori dalla porta di casa e per poco un ragazzino non mi prese in pieno con la sua bicicletta.
Buttò la bici per terra e corse da me che, cercando di schivarlo, ero caduta a terra.
"Stai bene?"Fece lui allungando una mano per aiutarmi a rialzarmi.
Presi la sua mano per rialzarmi da terra.
"Si."
"Comunque, piacere, io sono Paul" 
"Io Jude."
Avevo un espressione tristissima stampata in volto e lui doveva essersene accorto perchè dopo poco disse "Sicura di stare bene?Sembri così triste..."
Una lacrima rigò il mio viso.
"Non è niente..."
"Va bene..." Disse poco convinto...
"Comunque, se tu volessi uscire per giocare o stare con qualcuno, io vivo tre case più avanti..."
"Va bene..."
Riprese la sua bici e se ne andò via salutandomi con la mano...
Tornai a casa e mio padre aveva la valigia pronta:Se ne stava andando.
Continuavo a singhiozzare e mio padre quasi mettendosi in ginocchio per parlarmi mi mise una mano sulla spalla e mi diede un bacio in fronte, poi mi guardò e mi disse:
"Tesoro, papà tornerà, te lo prometto..." Mentiva.
Lo vidi andarsene dalla fredda Liverpool in quella sua macchina nera.
Scappai in camera e non cenai nemmeno, continuavo a pensare a come mio padre mi aveva abbandonato...
Avevo 11 anni all'epoca e non sapevo che mio padre non sarebbe mai tornato, ma ogni giorno, prima di andare a fare colazione e prima di andare a dormire, guardavo speranzosa fuori dalla finestra sperando che tornasse.
                                                                                                                                                             ►
Passò un'annò e Paul diventò ben presto il mio migliore amico.
Non c'era giorno in cui non mi accompagnasse a scuola, non c'era giorno in cui non rimaneva a casa mia per i compiti, e non c'era giorno in cui non fosse con me.
Paul era un'anno più grande di me e spesso era iper-protettivo nei miei confronti: una volta picchiò un'altro ragazzino perchè faceva il bulletto con me, era il fratello maggiore che io non avevo mai avuto...                                                                                                                                                     
Gli anni passarono e la nostra amicizia continuava ad evloversi.
                                                                                                                                                             ►
Ero ormai quattordicenne ed oltre a Paul ero diventata amica di un'altra ragazza:Roxy.
Mi fidavo cecamente solo di loro, gli altri non avrebbero mai potuto egualiarli.
Quel giorno tornai a casa e appena chiusi la porta di casa alle mie spalle salutai.
-Ciao mamma, ciao Paul.
Continuavo a correre verso le scale quando realizzai di aver detto "Ciao Paul".
Tornai dietro e mi accorsi di non avere le allucinazioni.
"Ciao Jude"Sorrise.
Mio dio quanto era bello quanto sorrideva.
Era cresciuto un sacco da quando lo avevo incontrato per la prima volta, non era più il ragazzino dodicenne che, con i suoi capelli spettinati, mi tendeva la mano per rialzarmi, era un ragazzo quindicenne con il ciuffo alla Elvis e lo stile da perfetto Teddy Boy.
Mi fissava con quei suoi occhi verde bosco.
"Ero venuto per chiederti se questa sera volevi venire con me ed un mio amico in un locale."
Guardai mia madre speranzosa.
Lei alzò lo sguardo dal libro e guardò per un momento Paul, poi guardò me e disse.
"Per me puoi andare a patto che per le 11:00 tu stia a a casa..."
"Non si preoccupi signora, tornerà a casa sana e salva"
Guardai Paul e poi pensai "Ma sì, esci con il tuo migliore amico, magari conosci anche qualcun'altro invece di essere la solita asociale..."
Rimasi un attimo a pensare e poi risposi.
"Va bene, a che ora sarai qui?"
"Alle 8:00 va bene?"
"Si, benissimo, ora  vado a fare i compiti..."
Andai ad abbracciare Paul e lui se ne andò da casa mia fischiettando Roll Over Beethoven di Chuck Berry...

Spazio autrice.
Bene, so già che fa schifo ma volevo proporvi questa Fan Fiction che da tanto avrei voluto pubblicare ma che quella "coraggiosissima me" non ha mai voluto pubblicare...
Spero vi piaccia e se vi piace spero di riuscire a pubblicare un nuovo capitolo il più presto possibile.
Fatemi sapere :)
P.S. Se è scritto male, perdonatemi, ma è la prima volta che scrivo una FanFiction ed è la prima volta che alle 4 e 40 del mattino comincio ad armeggiare con l'impostazione HTML della storia... çwç

Grazie a tutti quelli che leggeranno questo primo Capitolo <3
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2:John/The Quarrymen ***


Capitolo 2:John/The Quarrymen Capitolo 2:John/The Quarrymen



Corsi a fare tutti i compiti e in poco più di mezz'ora avevo finito tutti i compiti.
Cominciai a lanciare dove capitava i vestiti scartati e mettere da parte i possibili vestiti che erano riusciti ad "andare in semi-finale".
Alla fine riguardando tutti i vestiti messi da parte, scelsi una gonna bianca che arrivava fino alle ginocchia, una camicetta blu notte ed un paio di tacchi non molto alti di color blu.
Ora dovevo pensare all'acconciatura, alla fine decisi di pettinare i miei capelli in un ordinato caschetto castano.
Misi un velo di trucco e andai a sedermi, impaziente, sul divano.
Alle 8:00 precise arrivò Paul che, appena aperta la porta, mi si fiondò addosso e mi abbracciò.
"Jude, sei bellissima!Dai, andiamo, non vedo l'ora di farti conoscere John"
Arrossii per il complimento e poi prendendolo a braccetto mi chiusi la porta dietro le spalle e cominciai ad andare verso il locale con lui.
Arrivammo ed una fila lunghissima di ragazze e ragazzi aspettava di entrare.
"Paul, non entreremo mai, guarda che fila!"
"Non preoccuparti, ora entriamo"
Mi trascinò fino alla biglietteria e parlò un secondo con la ragazza alla cassa.
Dopo poco entrammo ed io stupita gli chiesi come aveva fatto.
"Beh, è da un po' che provo con la band di questo mio amico e questa sera suonerò per la prima volta in un locale con loro."
"Ma è fantastico!Perchè non me l'hai detto prima?"
"Beh, volevo farti una sorpresa."
"Ok, ma non mi hai ancora detto come abbiamo fatto ad entrare..."
"Oh, beh, ho fatto gli occhi dolci alla ragazza alla cassa e ci ha fatto passare"
"Ahah, sempre il solito..."
Arrivammo finalmente nella sala, quello era il Cavern Club.
Si respirava a fatica, c'era odore di alcool, sigarette e sudore. Io mi aggrappai al braccio di Paul per non perdermi nella folla e alla fine arrivammo vicino al palco dove Paul salutò un ragazzo alto, con il ciuffo alla Elvis (Chi non lo aveva in quel periodo?) e gli occhi color nocciola.
"Ciao Paul, com..."Spostò lo sguardo su di me che, imbarazzata, mi nascondevo dietro al braccio di Paul.
"E tu, bella fanciulla, chi saresti?" Sorrideva.
"Oh, lei è Jude..Jude, lui è John"
"Ehm, ciao."Continuavo a nascondermi dietro a Paul.
Io ero una timidona e solo con Paul e Roxy ero riuscita a superare la mia timidezza.
"Fa sempre così la tua amica?"Chiese "John" indicandomi.
"Non farci caso, è timida, ed è la prima volta che viene al cavern..."
"Oh, beh, comunque sei bellissima"
Lo guardai con gli occhi spalancati, quasi non ci vredevo che mi avesse detto una cosa del genere...
Ero terrorizzata da quel luogo, avevo paura di perdermi nella folla e dato che soffrivo un pochino di claustrofobia cominciai a sentirmi girare la testa.
Paul venne da me e, vedendo che ero a disagio, si offrì di portarmi fuori a prendere una boccata d'aria.
"Grazie Paul, ma non ti preoccupare, torniamo dentro, fra poco dovrai cominciare a suonare"
"Ascoltami, tu stai male dentro quel locale, si vede da lontano un miglio, perciò se stai meglio qui fuori, io resterò qui fuori con te per tutta la sera"
Lo guardai per un secondo e poi continuai.
"No, io e te ora rientriamo nel locale e tu vai a suonare..."
"E va bene, ma promettimi che rimarrai sempre vicino al palco, almeno posso vedere come stai..."
"Perfetto, mi metterò proprio sotto al palco."
Tornammo dentro e John si fiondò addosso a Paul.
"Dov'eri finito?Stiamo per cominciare, forza!"
Corse sul palco insieme a John e prese la sua chitarra.
Suonarono perfettamente tutte le canzoni e Paul, preoccupato per le mie condizioni, non staccò mai lo sguardo da me.
Aveva uno sguardo così dolce e devo ammettere che non mi dispiaceva che lui mi concedeva tante attenzioni...
Continuai ad ascoltare il concerto e per un momento cominciai a ballare ma venni sballotata di qua e di là dagli altri ragazzi, così smisi subito.
Finirono il concerto e corsi incontro a Paul che cercava di venire verso di me.
"Siete stati mitici, pensare che ho provato anche a ballare, solo che ho dovuto smettere subito se non volevo ritrovarmi sballottata qua e là."
"Oh, si ho visto...Com'è andata la serata?"
"Benissimo, appena ti abitui questo posto non sempra nemmeno tanto male" Sorrisi.
"Dai, noi andiamo nei camerini, vuoi venire con noi?"
"Ehm, grazie..."
Seguii Paul e gli altri nei camerini e loro cominciarono a bere le loro birre.
"Siamo stati mitici, le ragazze ed i ragazzi ci adoravano, spero che ci diano un altro ingaggio" disse uno dei ragazzi che non conoscevo.
"Le ragazze come sempre adoravano me, John SonoFigo Lennon"
"Poco modesto, vero Winston?"Disse Paul ridacchiando.
"Ahaha Winston, rido sempre quando sento quel nome..."
"Stai zitto Colin, non fa ridere..."
Io guardavo la scena ridacchiando ogni tanto, ma mi tenevo in disparte, nessuno si era ancora accorto di me.
"Ehi, ma chi è quella ragazza?"Disse un'altro ragazzo.
"Beh, io sono un'amica di Paul..."
"E bravo Paul, vedo che ti dai da fare" disse lo stesso ragazzo che poco prima chiedeva chi fossi.
"Ehi, non fare il cretino, è come una sorella per me, e non azzardarti a sfiorarle un solo capello sennò..."
"Sennò cosa Paul?"Continuò lo stesso ragazzo.
"Sennò ti spacco la faccia, ti basta come risposta?"
"Bene, comunque devo ammettere che è davvero carina la tua amica..."
Arrossii, nessuno prima di quella serata mi aveva mai notato, ora tutto a un tratto gli amici di Paul erano attratti da me.
"Senti Jude, è tardi, dovrei riaccompagnarti a casa..."
"Va bene, ma non mi presenti i tuoi amici?"
"Uhm, ok...Allora, John lo conosci già, poi c'è Len, quel simpaticone che si divertiva a fare le battutine su me e te.Poi Colin che ridacchiava del secondo nome di John e poi ci sono Rod ed Eric che sono quei ragazzi li giù.Ragazzi, lei è Jude."
"Ciao Jude" Dissero in coro tutti tranne John.
"Ciao Piccola" disse John.
"Ecco,  ora possiamo andare..." Conclusi io.
Io e Paul uscimmo dal locale e cominciammo a camminare per le strade di Liverpool fino ad arrivare a Forthlin Road, dove vivevamo entrambi.

Angolo autrice: Ecco il nuovo capitolo, ci ho messo una vita a scriverlo ma alla fine ce l'ho fatta (Yeeee c: ) In questo capitolo Jude entra per la prima volta al Cavern Club e conosce John e gli altri componenti dei Quarrymen. Spero vi piaccia, ho deciso di aggiornare settimanalmente (l'ho scritto bene? D: ) quindi il prossimo capitolo lo pubblicherò il 23/09/2012. Grazie a tutti le persone che hanno recensito la mia storia, che l'hanno letta e commentata via messaggio o che semplicemente la leggono senza commentare. Grazie a tutti quelli che mi hanno messo la mia storia tra "le seguite" :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3:Hold Me Tight ***


Capitolo 3 Capitolo 3:Hold me tight




Arrivammo davanti al giardinetto che portava alla porta di casa mia.

"Grazie mille Paul."
"Oh, di niente"
Mi alzai sulle punte dei piedi ed appoggiando una mano sulla sua spalla gli diedi un bacio sulla guancia.
Aprii la porta e mi girai un'ultima volta a guardarlo per poi salutarlo con la manina.
Mia madre era già andata a dormire e dato che era sabato sera ed erano a malapena le 11, decisi di guardarmi la tv.
Sistemai i cuscini per stare il più comoda possibile e poi mi misi la mia coperta preferita addosso, inutile dire che mi addormentai in pochissimo tempo.
Mi svegliai per via dei luminosi raggi solari che mi puntavano dritti in faccia:Perchè non avevo chiuso la serranda la sera prima?
Mi alzai svogliatamente dal divano e mentre aprivo la porta della cucina trovai un bigliettino scritto da mia madre.
"Sono uscita per fare la spesa, se vuoi puoi uscire ma ricordati di prendere le chiavi da sotto il tappetino sennò rimarrai chiusa fuori.
Un bacione.                                                                                              -Mamma"
Piegai il biglietto ed entrai in cucina, mi preparai un toast con la marmellata, mi presi una tazza di tè e andai a fare colazione sul divano.
Presi in mano il toast ma non feci in tempo a dargli il primo morso che cominciò a squillare il telefono.
Andai a rispondere.
"Pronto?"
"Judie?"
Odiavo essere chiamata Judie, il mio nome era Jude ma Paul e Mike amavano chiamarmi così.
"Paul?"
"Si sono io."Aveva una voce triste.
"Cos'hai?"
"Come fai a sapere che ho qualcosa?"
"Andiamo, ti conosco da una vita, lo sento che c'è qualcosa che non va, solo che non so cosa..."
"Sono giù di morale per quella cosa"
La madre di Paul era morta da qualche anno ma Paul non era riuscito a superare la perdita della madre e spesso si chiudeva in se stesso rimanendo giorni senza parlare con nessuno, fortunatamente con me riusciva a parlare di tutto ed io lo aiutavo a passare quei momenti difficili.
"Ok, vengo io o vieni tu?"
"Vieni tu almeno mio fratello smette di rompere, è da ieri che chiede di te."
Mike, il fratello più piccolo di Paul, aveva una cotta per me ed ogni volta che poteva, il fratello cercava di metterlo in imbarazzo.
Andai a prepararmi e mi misi un vestitino a fiori bianco, delle ballerine e un cerchietto.
Corsi di sotto e presi le chiavi, poi mi avviai verso casa McCartney.
Bussai e mi ritrovai uno dei due McCartney più piccoli sulla porta che mi sorrideva, ovvimanete era Mike.
"Ciao Judie, come stai?" Disse con un sorriso a trentadue denti.
"Bene, tu?"
"Bene" Sorrise per l'ennesima volta.
Arrivò un urlo dal piano di sopra.
"Mike, smettila di sbavare dietro a Judie e falla salire, devo parlarle."
"Uffa..."
Si scansò ed io riuscii a passare, corsi per le scale ed inciampai sull'ultimo scalino, mi rialzai ed entrai in camera di Paul.
Lo trovai seduto sul suo letto che fissava il muro.
"Come stai?"
"Male."
"Lo so, ma devi riuscire a superarlo, se vuoi rimango con te..."
"No, non voglio nessuno."
"E allora perchè mi hai chiamato?"
"Perchè sei l'unica che mi capisce e che può aiutarmi..."
Non lo capivo, prima mi chiamava per andare da lui, poi mi diceva che non voleva nessuno, poi alla fine se ne pentiva e voleva il mio aiuto.
Lo guardai in quegli occhioni verdi pieni di tristezza.
"Ok, però devi parlare e dirmi come posso aiutarti..."
"Ma tu sai perfettamente ciò che devi fare per farmi stare meglio..."
"Cosa dovrei fare?"
"Stringimi forte e dimmi che non sono l'unico, dimmi che forse potrei non essere solo."Lo abbracciai e lo strinsi a me, poi lo sentii singhiozzare.
"Non preoccuparti, va tutto bene, ci sono io..."
"Grazie piccola Judie."
Si asciugò le lacrime e si staccò dal mio abbraccio.
"Scendete?E' pronto il pranzo"
Andai verso le scale ma Paul mi tirò per il braccio.
"Sei la mia unica migliore amica, sappilo."
Sorrisi e scesi seguita da Paul.
Mangiai da loro e poi ci buttammo sul divano.
"Allora Judie, ce l'hai il ragazzo?"
Io e Paul scoppiammo a ridere mettendo in evidente imbarazzo il fratello.
"Ehm, no Mike..."
"Ah ok..."
Paul ed io ci guardammo in faccia e scoppiammo nuovamente a ridere.
"Si può sapere cos'avete da ridere?"
"Niente, è che lo hanno capito anche i muri che ci stai provando con Jude."
Risi e Mike divenne rosso dall'imbarazzo.
"Ok, io vado.Paul, ci vediamo più tardi?"
"Si, andiamo al Cavern insieme."
"Va bene.."Andai da Paul e lo abbracciai, poi andai da Mike e gli diedi un bacio sulla guancia.
Arrossì.
"Ciao, vi voglio bene."
Uscii ed andai a casa mia aspettando che passasse il tempo:Non vedevo l'ora di tornare al Cavern.
Angolo autrice:Eccomi con un terzo capitolo, scusate se non ho pubblicato ieri ma questi giorni sono stata da mio padre e non ho avuto la connessione, spero vi piaccia questo capitolo l'ho scritto ispirandomi ad Hold Me Tight, in pratica un abbraccio mette di buon umore Paul (si, non avevo tanta ispirazione per questo capitolo D:). Comunque, grazie a tutti coloro che mi recensiscono, Grazie a CheccaWeasley, JennyWren, Miss_Riddle Starkey, RememberWhen, SheisaRainbow__, Tholomew, VikyOwen e weasleywalrus93 che hanno messo la mia storia tra le seguite e grazie anche a chi legge silenziosamente. Un bacione, speriamo continui ad appassionarvi la mia storia :)) Peace & Love

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Capitolo 4
*** Capitolo 4:I'll follow the sun ***


Capitolo 4:I'll follow the sun Capitolo 4:I'll follow the sun.

"One day you'll look, 
to see I've gone. 
For tomorrow may rain so, 
I'll follow the sun. "


Tornai a casa felice del tempo appena trascorso con il mio migliore amico.
Aprii la porta e mia madre non si accorse di me.
La salutai ma niente, non c'era verso di farla parlare o farla reagire...
"Mamma?"
Non rispondeva, aveva in mano una lettera da parte della nonna.
Le strappai dalle mani la lettera e rimasi impietrita.No, non poteva essere vero, non poteva essere...Mio padre era morto.
Mi tremavano le mani, le gambe rischiavano di cedere da un momento all'altro.
Era stato uno stronzo con me ma era pur sempre mio padre.
Abbracciai mia madre e rimanemmo sedute sul divano una accanto all'altra senza dire parola.
                                           


 Passarono delle ore ma niente, fissavo il muro senza parlare...
Mia madre si era ripresa un pochino e si era messa a fare la maglia mentre io rimanevo li immobile, su quel divano rosa confetto.
Continuavo a pensare ai momenti belli che avevo passato con mio padre prima che mi abbandonasse, perchè mi aveva trattata così?Perchè non si era fatto più sentire?Ripensavo a quel maledetto giorno in cui mio padre e mia madre litigarono per l'ultima volta...
Un suono interruppe i miei pensieri:Era Paul che era venuto da me per andare insieme al Cavern.
Mia madre aprì la porta ma non riuscivo a reagire, mi aveva distrutto sapere quella cosa.
Mamma spiegò tutto a Paul che non lasciò finire mia madre di parlare, corse subito da me.
Si sedette vicino a me e la prima cosa che mi venne da fare fu abbracciarlo.
Mi strinse a sè mentre io cominciai a singhiozzare.
"Calmati piccola Judie, ci sono io..."
Rimanemmo così per 5 minuti buoni, poi Paul si staccò dal mio abbraccio e si levò la giacca.
"Ti prego, non mi lasciare mai...."
"Ma sei matta?Come faccio io senza la mia piccola Judie?Non ti lascerò mai!"
Mi strinse a sè e appoggiai la mia testa sul suo petto, poi guardai l'orologio...
"Ma, noi non dovevamo andare al Cavern Club stasera?"
"Si, in teoria dovevamo andarci, ma sei sconvolta, e posso capirti, quindi è meglio se rimaniamo a casa.""
"No, mi farà bene uscire, magari incontro anche Ricky"
Ricky era il mio ragazzo, a Paul non era mai andato a genio ma io ero felice con lui così non diedi mai troppo conto a ciò che mi diceva Paul.
Andai a prepararmi e misi una caamicetta a quadri rosa, una gonna dello stesso colore della camicia, delle ballerine rosa e un maglioncino rosa.
Scesi le scale e appena mi avvicinai a Paul (che era vicino alla porta d'ingresso) mi specchiai in uno dei vetri della porta:sembravo un confetto...
"Wow sei..."
"Rosa?"
"Stavo per dire "carinissima" ma "rosa" è più adatto a descrivere il tuo look"
Gli diedi un pugno amichevole sulla spalla e sorrisi, era la prima volta che sorridevo dopo ciò che era accaduto quel pomeriggio.
Uscimmo di casa ed arrivammo al Cavern ma questa volta dovemmo fare la fila per entrare...

Non ci mettemmo tantissimo ad entrare e appena entrati un gruppo di ragazzi salutò Paul, erano gli stessi della volta precedente solo che questa volta c'erano varie ragazze che conoscevo solo di vista e un altro ragazzo che non conoscevo.
"Piacere, mi chiamo George."Sorrise e mi tese la mano.
"Piacere, Jude."Strinsi la sua mano e mi fissai su quel sorriso, era un sorriso tenero, dolce...
Mi misi vicino a John e Paul ed ogni tanto abbassavo lo sguardo ricordandomi l'accaduto.
"Allora, che facciamo?"La voce allegra di John mi fece riprendere, ma non parlavo.
Guardai George e lui guardò me.
"Vuoi ballare?"Mi chiese.
Perchè no?Infondo è solo un ballo.
Stavo per rispondere quando la mia timidezza mi bloccò.
Fottuta timidezza, dovevo batterla.
"C-certo, andiamo..."Mi prese per mano e mi trascinò con sè.
Cominciammo a ballare ed ogni tanto parlavamo.
"Come hai conosciuto i ragazzi?"Dovevamo urlare per capirci.
"In verità non li conosco, io conosco solo Paul."Rispose lui.
"Io fino a l'altro giorno conoscevo solo Paul, ora li conosco tutti..."
Continuammo a ballare quando in un lato del locale vidi una cosa che non avrei mai dovuto vedere...
Scoppiai in lacrime e George, preoccupato, si bloccò di colpo.
"Che hai?Che è successo?"
John raggiunse George e vedendomi piangere l'allegria che aveva fino a pochi attimi prima scomparve.
"Che hai piccola?"
Cercai Paul con lo sguardo, dov'era finito?
Lo trovai insieme agli altri con una birra in mano.
Lo presi per mano e lo trascinai da una parte.
"Cos'hai?"
"Quel pezzo di merda..."
"Oh, che paroloni, non avevi mai usato parole del genere..."
"Sei sconvolto?"
"Oh, nemmeno tanto, con John e gli altri sento di peggio...Comunque, perchè piangi?"
"Ricky è con un'altra..."
Lo abbracciai e lui mi strinse a se e mi sollevò un pochino da terra.
"Vieni con me..."Mi trascinò da Ricky e poi mi diede la sua birra.
"Vendicati..." mi sussurrò all'orecchio.
Gli versai la birra in testa e la gallinella che fino a pochi secondi prima gli risucchiava la faccia cominciò ad urlare.
"Ma sei scema?Hai rovinato il mio vestito."
"Zitta troia.Tu, come hai potuto farmi questo?"
"Io..."Ricky provò a parlare ma John lo attaccò al muro.
"Senti stronzo, non so che hai fatto, non so chi sei e non so nemmeno perchè ti sto attaccando al muro, ma so solo che hai fatto piangere la mia piccola e questo non te lo perdono."La sua piccola?Mi asciugai le lacrime, diedi un calcio su uno stinco a Ricky, strappai una manica del giacchettino della gallina e poi corsi fuori dal cavern...
Ero incazzata e allo stesso tempo depressa...
Sentii delle voci urlarmi dietro.
"Judie, torna qui!Ti prego!"
"Si, dai retta a Paulie, piccola."
"Eddai Jude, vieni, ti scongiuro!"
Mi girai e vidi George, Paul e John che mi supllicavano di tornare indietro.
Corsi da loro e mi buttai fra le braccia di Paul.
Cominciai a singhiozzare con gli altri che provavano ad accarezzarmi la schiena.
"Perchè deve essere tutto così maledettamente orrendo?Perchè deve essere tutto così difficile?Perchè?PERCHE'?"
"Piccola Judie, questo non è niente, la vita riserva per noi cose orribili e cose bellissime, vedrai che succederà qualcosa di positivo e starai meglio."Cominciò a passarmi le mani fra i capelli:Sapeva che era una cosa che fin da piccolina mi rilassava, infatti sentii tutti i muscoli rilassarsi.
Sospirai.
"Io dovrei tornare a casa..."
"Oh, beh ti riaccompagnamo noi, dove abiti?"
"Sono una vicina di casa di Paul..."
"Ah, quindi abiti a forthlin road..."
"Sì..."
"Beh piccola, c'è un po' di strada da fare..."
Cominciammo a camminare verso casa e mi misi tra Paul e George che mi stringevano entrambe le mani.
Arrivammo a casa e appena fummo davanti a quel cancelletto nero, cominciai a salutare.
Andai da Paul e gli buttai le braccia al collo, poi salutai George stringendolo a me ed infine salutai John a cui diedi un bacio sulla guancia facendolo arrossire...
"Grazie di tutto ragazzi, scusate per la serata..."
"No, questo non è niente in confronto a certe risse che si vedono al Cav..."George stava per finire la frase ma Paul e John gli diedero una gomitata.
"Non è il caso..." Sussurrò John cercando di non farsi sentire.
Mi girai e li salutai un'ultima volta, poi entrai a casa...
Mi misi il pigiama e poi mi buttai sul letto ripensando agli avvenimenti di quel giorno, era una giornata da dimenticare...


Angolo autrice:
 Ok, rieccomi con un nuovo capitolo, so che non ha senso ma abbiate pietà di me, sono uscita da una settimana di verifiche e interrogazioni, ero stressata da tutti i compiti e così ho scritto questa roba che secondo alcuni si chiama "capitolo".
Jude perde il padre e dovrà contare sui suoi amici per tornare ad essere felice, poi quello stronzo (Ops, scusate il francesismo c: ) la lascia e dovrà contare sull'aiuto di Paul che la farà vendicare...
Ora, ringrazio tutte le persone che leggono silenziosamente,  e ringrazio (ancora c: ) le ragazze che hanno messo la storia tra le seguite e cause i m thatter che ha messo la mia storia tra le preferite, Grazie ancora a tutti <3
P.S. Ok, il titolo del capitolo non centra niente con la storia ma oggi il capitolo è stato creato grazie a quella canzone, così ecco fatto, il capitolo ha preso il suo nome <3
P.P.S. E' la  mia canzone preferita c:
Nuovo capitolo il 7 ottobre (Speriamo che riesca a scriverlo in tempo D: )

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Capitolo 5
*** Capitolo 5:Money can't buy me love ***


Capitolo 5:Money Can't buy me love Capitolo 5:Money can't buy me love.

Mi svegliai con un gran mal di testa e le immagini della giornata precedente mi ripassarono davanti agli occhi ad una velocità impressionante, quella giornata schifosa non era stata ancora eliminata dalla mia mente...
Scesi (svogliatamente) le scale ed andai a prepararmi la colazione poi andai in salone e vidi mia madre che si massaggiava le tempie...
"Cos'hai?"
"Niente...Dai, vai a scuola, è tardi..."
Andai in camera mia e non pensai all'atteggiamento strano di mia madre, ero troppo impegnata a cercare di non cadere per le scale, così aprii la porta della mia camera ed abbandonai i resti del cornetto sulla mia scrivania, poi cercai nell'armadio e trovai la divisa della scuola, me la misi ed uscii dalla mia camera con lo zaino sulle spalle...
Stavo camminando quando qualcuno da dietro mi prese e mi tirò a sè...
"Ma che cazz?!Oh, ma sei tu Paulie, mi hai fatto prendere un colpo."
Mi girai e lo abbracciai.
"Allora?Come stai?"Mi guardava con quei suoi occhioni da cucciolo.
"Bene, o almeno, non bene ma meglio di ieri..."
"Jude, sai bene che posso capirti..."Lo guardai negli occhi...
Deglutii faticosamente.
"Si, lo so...."Ricordai tutti i pianti che ci eravamo fatti insieme, ricordai ogni singolo momento passato a consolarlo e pensai a quello che gli dicevo sempre "Devi farti forza ed andare avanti" così mi feci forza e non pensai all'apocalisse del giorno prima.
Arrivammo a scuola e stavo salendo le scale quando vidi Ricky con la ragazza della sera prima, li guardai e li salutai con un sorriso tutt'altro che vero... Paul camminava alla mia destra ed io gli tenevo la mano.
"Ferma, dove vai?"Ricky si era staccato da quella ragazza e ci stava raggiungendo.
"Vado in classe?"
"Si, ma con Paul?"
"Senti, Ricky, hai qualche problema?"Paul guardava Ricky con disprezzo ed io mi godevo la scena.
"Sì, è la mia ragazza, ho qualche problema..."
"Non è la tua ragazza..."
"Sì che lo è, imbecille.."
Vedevo Paul che stringeva i pugni innervosito.
"Primo, non sono la tua ragazza, secondo, Paul, andiamo o faremo tardi."
Trascinai Paul con me ed entrammo poco prima che suonasse la campanella.
Ricky ci guardava entrare, per lui tutto ciò era strano, era abituato ad avere tutte le ragazze che voleva e non accettava un rifiuto.

Io e Paul ci dividemmo ed andammo ognuno nella propria classe, purtroppo in classe mia c'era la tro...Ehm, la ragazza che stava con Ricky, quindi passai l'ora a cercare di evitare le sue occhiatacce...
Finite le lezioni cercai Paul e lo trovai vicino ad un gruppetto di ragazzi.
Stava parlando con John.
"Ciao Piccola..."Riconobbi subito la voce allegra di John.
"Ciao John."Andai ad abbracciarlo e poi mi misi seduta sul muretto lì accanto.
Continuarono a parlare della band e provai a seguire il discorso ma fu inutile, non ci capivo niente.
Rimasi li seduta sul muretto con Paul che ogni tanto mi guardava e sorrideva.
Stavo ricambiando l'ennesimo sorriso quando qualcuno si avvicinò a me.
"Jude..."
"Ricky..."
"Senti, mi dispiace per ieri..."
"A me no, perchè così ho capito quanto puoi essere stronzo."
"Ti prego Jude, come te lo devo dire che mi dispiace?"
"In nessun modo perchè non ti perdono."
Scesi dal muretto e salutai Paul e John, che intanto fissava una ragazza sbavando.
"Ciao ragazzi..."
Andai a casa e mi sedetti sul primo scalino, fissavo la porta.
Dato che ero stanca di tutto quel silenzio misi un disco di Chuck Berry e poi mi sedetti nuovamente sullo scalino.
Stavo pensando a John e a come aveva guardato quella ragazza, ma fui interrotta dal suono del campanello.
"Jude..."
Stavo richiudendo la porta in faccia a Ricky ma lui bloccò la porta con il piede.
"Ti prego, esci un secondo o fammi entrare, devo parlarti."
Presi le chiavi dal tavolinetto vicino al divano ed uscii chiudendomi la porta alle spalle.
"Jude, mi dispiace, non so che cosa mi sia preso ieri, io oggi stavo spiegando a Mary che tra me e lei non c'è niente."
Cominciai a sentire caldo, ero furiosa.
"Certo, tra te e lei non c'è niente, hai ottenuto già tutto ciò che volevi da lei, no?"
Mi guardava con gli occhi spalancati.
"Non è successo niente tra me e lei.Sono venuto qui per cercare di farmi perdonare..."
Tirò fuori dalla tasca del suo giaccone nero una scatolina.
"Tieni, questo è per te."
La aprii e vidi un ciondolo a forma di cuore.
"Tienitelo, non puoi comprare il mio amore."
Mi alzai dalla panchina che c'era nel giardinetto e lo lasciai fuori da solo.


Angolo autrice:Eccomi qui, ho scritto questo nuovo capitolo grazie alla mia amica Chiara (Grazie mille, se non c'eri te che mi torturavi con Can't buy me love non avevo scritto questo capitolo c: )...
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia e purtroppo questa volta non posso ringraziare tutte le persone che recensiscono la mia storia perchè nessuno ha recensito l'ultimo capitolo. Spero che questo capitolo lo legga e recensisca qualcuno, al prossimo capitolo :D
Grazie mille a
 Cause i m thatter, Checca Weasley ,  Jenny wrenMiss riddle starkey , RememberWhen, SheisaRainbow, Tolomew, weasleywalrus93 che seguono la mia storia

E soprattutto, grazie mille a Chiara, se non c'eri tu e se non c'era Can't buy me love questo capitolo non esisteva D: Grazie anche a cause i m thatter che ha recensito, sei la mia fedele recenesitrice (?)
P.s:So che fa schifo questo capitolo, ma abbiate pietà di me, è la prima FF D:

Aggiornamento storia:14 ottobre

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Capitolo 6
*** Capitolo 6:Hey Jude ***


Capitolo 6:Hey Jude Capitolo 6: Hey Jude

Sono sempre stata una tipa molto triste ma mai ero stata triste come in quel periodo:
Mio padre era morto da poco più di una settimana e il mio ragazzo mi aveva tradita, così mi buttai giù di morale.
Paul, Geo e John provarono a tirarmi su di morale ma non c'era nulla che mi faceva stare meglio, in più la mia cotta per Paul (Esatto, avevo una cotta per Paul...) cominciava a diventare qualcosa di più grande di una semplice cotta...
Era un pomeriggio di marzo e, finiti i compiti, mi piazzai davanti alla finestra per guardare i bambini giocare sulla strada:Mi ricordavano tanto la mia infanzia...
Scesi a guardarmi un po' di tv e dopo un po' decisi di andare a farmi una passeggiata.
Ero appena uscita da casa, ero coperta fino al naso dal mio cappotto quando qualcuno mi venne addosso.
"Ehi sta att...Oh, ma sei tu..."
Paul mi guardò.
"Non c'è tempo, sbrigati..."
"Ma cosa?!?"
Mi prese in braccio e cominciò a correre.
"Fermati!Mettimi giù!"
Aveva con sè la custodia con la chitarra.
Fece qualche altro passo e poi mi mise giù.
"Oh!Finalmente!Che hai combinato McCartney?"
"Oh, devo andare alle prove ma mio padre non vuole che frequenti John, così ho preso la chitarra e sono scappato."
"Cioè, e tu hai combinato questo casino per le prove?"
"Sì."
"Furbo il ragazzo...Non potevi dirgli che venivi da me?"
"Oddio, hai ragione...Sono un'idiota..."
"Si, ma il mio idiota preferito..."
"Ma come sei simpatica..."
"Lo so"Sorrisi con un sorrisetto alla Lennon e poi mi prese per mano.
"Dai, sbrigati!Dobbiamo andare da John!"Cominciò a correre e mi trascinò verso casa di John.
Entrammo in quella casa che più che una casa sembrava un carcere...
John ci accolse mentre una donna mi guardava cercando di capire chi fossi.
John si accorse che io e la donna ci guardavamo.
"Lei è Mimi, zia mimi...Zia Mimi, lei è Jude, la dolce Jude..."
Ok, John era impazzito.
"Salve."Mimi rispose fredda. Allungò il braccio verso di me per stringermi la mano.
"Salve signora." Sorrisi in modo forzato, ero a disagio.
"Beh, cara Jude, che ne dici di abbandonare mia zia al suo triste destino e tornare da noi per dirci se suoniamo bene?"Mimi guardò John con uno sguardo da omicida e poi tornò in cucina.
Io mi sedetti su una poltrona.
Cominciarono a suonare le canzoni del repertorio ed io, che ero molto più a disagio di prima, stavo rannicchiata sulla poltrona aspettando che finissero di suonare.
Paul e io ci scambiammo un'occhiata e capì subito che c'era qualcosa che non andava.
"Scusateci un secondo."
Mi prese per un braccio e mi trascinò fuori da casa Lennon (o almeno io la chiamavo così.) .
"Andiamo, che hai?"
"Cosa?Sto bene."
"Con John e Geo potrai mentire ma con me no, sputa il rospo."
"Ok, è Mimi, mi mette in soggezione..."
"Andiamo, è così pure con noi, non preoccuparti..."
"No, io non resisto con i suoi occhi puntati addosso..."
"Te ne vuoi andare a causa di Mimi?"
"Sì."
"Ti preeeego, rimani..."Paul fece la faccia da cucciolo, sapeva che mi avrebbe convinto...  
"E va bene, rimango, ma Mimi non deve fissarmi in quel modo..."
"Oh, la isoleremo in cucina...Non preoccuparti."Sorrise...Mio dio, quel sorriso mi faceva morire...Lo seguii dentro casa.
"Piccola dolce Jude, che è successo?"Geo mi guardava curioso di sapere cosa mi fosse successo...
"Mah, niente, Mimi mi mette paura..."
"Benvenuta nel club..."Geo sorrise ed io, malinconica, feci un piccolo sorriso e mi ributtai sulla poltrona.
Ricominciarono a suonare.
Terminarono con Love Me Tender di Elvis e poi riposero gli strumenti nelle loro custodie.
"Allora?Come siamo stati?"
"E me lo chiedete pure?Perchè?Non lo sapete già che siete mitici?"
Paul mi diede un pizzicotto sulla guancia e poi prese la custodia con la sua chitarra.
"Grazie mille." Sorrise e poi mi accompagnò alla porta, dove salutammo Geo e John.
Appena uscimmo da quella casa, Paul si avvicinò al mio orecchio.
"Hey Jude, non aver paura, non prendertela...

Ed ogni volta che provi dolore, Jude, fermati.
Non portare il mondo sulle tue spalle, sai bene che è uno stupido chi fa l'indifferente rendendo il suo mondo più freddo..."
Mi prese la mano e cominciammo a camminare per andare a casa.

Ag
nolo autrice:Eccomi qui, no, non sono morta, purtroppo per voi sono ancora viva e riesco ancora a scrivere quelli che qualcuno su questo sito chiama capitoli...
Grazie a "cause i m thatter" che recensisce ogni singolo capitolo, grazie mille, veramente *-*
No, ancora non vi faccio capire chi sarà il "fortunato" che starà con Jude, ma vi faccio sapere chi vorrebbe Jude come suo ragazzo c:
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, scusate se non l'ho pubblicato ieri ma stavo dai parenti e non avevo il mio pc con me...


Prossimo aggiornamento:21 ottobre

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Capitolo 7
*** Capitolo 7:In My Life... ***


Capitolo 7:In my life... Capitolo 7:In my life...

Arrivammo a casa ed invitai Paul ad entrare.
Si buttò sul divano e poi, dato che era pomeriggio ed erano quasi le 5, io andai a preparare il thè...
Misi il Thè nella teiera, tornai in salone e vidi che Paul aveva preso la mia chitarra.
"Cavolo, è scordatissima!"
"Ci credo, non la uso da anni."
"Che spreco.Una chitarra così in mano tua...Uno spreco."
"Prenditela, non mi ricordo nemmeno come si suona e poi tu lo sai che amo il pianoforte." 
"Ti ricordi quando mio padre provava a spiegarci come si suonava il pianoforte e noi invece di ascoltarlo ridevamo per via di mio fratello?"
"Oddio, certo che mi ricordo...Poverino, è caduto per terra mentre cercava di sporgersi dalla finestra per guardarci..."Mi scappò una risata.
Lo guardai negli occhi poi scoppiò a ridere.
"Non vorrei interrompere questo momento da film ma il the..."
Oddio.Il the.
Corsi in cucina e misi un po' di the in una tazza.
Si era freddato ed ora faceva schifo.
"Sono un'idiota."
"Si ma la mia idiota preferita."
"Touchè."
"Mai prendere in giro il Macca, si vendicherà prima o poi."
"Ok grande Macca, ora non mi distrarre con la tua bellezza e fammi preparare il thè.
Paul spalancò gli occhi e poi rise.
Lo avevo detto ad alta voce?Volevo morire.
"Si, lo so, sono stupendo, non c'è bisogno che me lo dica pure tu.Torno in salone e ti lascio cui con il tuo amato thè."
Fortunatamente la mia frase l'aveva presa come uno scherzo...
Preparai il thè e questa volta rimasi in cucina per tutto il tempo.
Tornai in quel salone lilla che, se devo dirla tutta, odiavo con tutta me stessa, presi la mia tazza di thè e cominciai a bere.
Paul bevve la sua tazza di thè e poi cominciò ad accordare la chitarra.
"Non sopporto il suono orribile di una chitarra scordata."
Sorrisi e poi portai in cucina le due tazze.
Ripensai alla frase che avevo detto poco prima a Paul.
Ora che ci penso non ho mi ragionato sul motivo della mia cotta per lui.
Tornai in salone e Paul mi guardò.
"Ma tu hai ancora il nostro diario?"
"Ancora te lo ricordi?Si, credo di averlo ancora...Dovrebbe essere sotto il letto...Vado a cercarlo, anzi, vieni con me e aiutami."
Lo trascinai in camera mia facendogli quasi cadere la mia/sua chitarra.
"Tu cerca nei cassetti, io sotto al letto."
Mi inginocchiai, alzai le coperte e mi infilai sotto al letto:C'era una marea di polvere e tanti scatoloni, dietro ad uno di quelli trovai il diario.
"Eccolo!"
Paul chiuse il cassetto che stava controllando e cominciò a guardare un foglio.
"Ma questa è la lettera di mio fratello?Ahahah era buffo..."
"Si, fanno parte della mia vita, io tengo tutto.Ho ancora la carta del regalo di natale che mi hai fatto l'altr'anno..."
Tirai fuori dallo stesso cassetto una carta con degli orsacchiotti sopra.
"Oddio...Prima o poi i fogli ti sfratterano dalla tua camera per prendersela."
"Zitto, io tengo ai miei ricordi.Un giorno sarò vecchia e non ricorderò niente perciò tengo tutto, anche le carte dei regali."
Mi prese il diario dalle mani e cominciò a sfogliarlo.
C'erano un sacco di foto e c'erano i nostri appunti.
Mi fermai a guardare una foto:C'eravamo io e Paul che ci davamo un bacio con aria schifata.Era l'anno che ci siamo conosciuti, volevamo dare il nostro primo bacio e dato che nessuno dei due aveva un ragazzo o una ragazza avevamo deciso che ce lo saremmo dato tra noi.
Probabilmente fu per quello che nacque la mia cotta per lui, anche se guardando la foto si direbbe il contrario...
Continuai a sfogliare il diario, c'erano foto di compleanni, feste e di tutte le vacanze estive passate finora.
"Chi lo avrebbe mai detto che in così pochi anni avremmo avuto un'amicizia così bella?"
"E chi l'avrebbe mai detto che il mio primo bacio lo avrei dato al mio migliore amico?"
"Già...Lo sai che all'epoca mi piacevi tu?"
"Io?" Lo guardai ed alzai un sopracciglio cercando di capire.
"Si, ma poi, un'anno dopo,  ti sei fidanzata con Ricky e a me non ci pensavi quasi più, mi avevi quasi abbandonato, così..."
Presi la sua mano.
"Se può farti stare meglio anch'io sto passando un brutto momento per via di un ragazzo, si è messo con un sacco di ragazze in poco tempo..."
"Chi è?"
"Possibile che non lo capisci?L'ho detto pure prima in cucina ma devi aver scambiato la mia frase per una battuta..."
"I-Io?"
"No, sto male per Mike."
Sorrise in modo malinconico.
"E che io...Non so..."
Bene, avevo rovinato tutto.
"Beh, non pensiamoci, torniamo in salone e sfogliamo le nostre pagine di storia."
Tornammo nella sala da pranzo/salone imbarazzati, infondo avevo fatto bene a dirglielo, no?Lui ricominciò a suonare la chitarra mentre io mi misi al pianoforte.
Guardò l'orologio e poi venne a salutarmi.
"Beh, Judie, io vado, ci vediamo stasera, ok?"
"Ok..."Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò...
Ok, ora lo sapeva, non dovevo nascondergli più nulla...

Angolo autrice:Scusate ma questo capitolo, oltre a fare schifo più degli altri, è stato il capitolo più difficile da scrivere, devo far in modo di far succedere qualcosa e dato che non ci riesco eccomi qui che pubblico l'unica idea venuta fuori da questa mente bacata.
Spero vi sia piaciuto (almeno un pochino D: ) e ringrazio cause i m thatter che recensisce ogni mio capitolo (grazie mille *-* ) e poi ringrazio una mia amica che mi ha dato l'ispirazione per scrivere a Ringo (speriamo che mi risponda D: )
Per la scena del bacio ho preso spunto da un'altra FanFiction, non mi ricordo quale D:
Cercherò tra i capitoli delle mie FanFiction preferite e vedrò di trovare la fonte di quella scena stupenda che adoro c:
Bene, detto questo, vi saluto e spero di riuscire a presentarmi in tempo (almeno una volta çwç)
Scusate il ritardo D:
Aggiornamento: 30 Ottobre.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8:Jealous Guy ***


Capitolo 8:Jealous Guy Capitolo 8:Jealous Guy

Ero stata tutto il pomeriggio seduta su quello scomodo sgabellino del pianoforte, fissavo la parete e mi ero totalmente dimenticata della serata al cavern.
Verso le 8:00 Paul e John bussarono alla porta.
"Che ci fate qui?"
"Dobbiamo andare a correre in mezzo a campi di margherite ma volevamo prima  chiamarti...Secondo te?"Disse John
"Cavern?"
"Si, te l'ho detto oggi pomeriggio che ci saremmo rivisti stasera..."
Abbassai lo sguardo e, molto probabilmente, arrossii...
"Oggi pomeriggio..."
"Jude, non pensiamoci, va a prepararti, ne riparliamo dopo di oggi pomeriggio..."
Era la prima volta che mi chiamava Jude e non Judie.
John non stava capendo nulla ed aveva un punto interrogativo al posto del viso.
Andai di sopra e sentii John chiedere a Paul :"Che è successo oggi pomeriggio?".
Non sentii la risposta di Paul, ero troppo impegnata a prepararmi.
Misi una gonna beige, una camicetta di un colore simile a quello della gonna e delle ballerine color caffè.Mi legai i capelli con un nastro rosso e poi scesi.
"Si va?"Chiesi io
"Certo, madame."John mi prese a braccetto e ce ne andammo al cavern...
Paul, ogni tanto, provava ad avvicinarsi per parlare con me ma io stavo sempre con John e quindi era difficile per lui avvicinarsi.
Ballai per tutta la serata con John, parlammo molto e mi raccontò tutta la sua vita, mi disse che aveva appena ritrovato sua madre e che ne era entusiasta di questa cosa, mi disse anche che Paul stava diventando un suo grande amico e che si era appena fidanzato con una certa Julia.
Paul si era avvicinato ad un gruppo di ragazzi che avevo già visto, erano suoi amici ed io continuai a stare con John.
La serata passò e io non mi accorsi che era tardi.Avrei voluto rimanere li al cavern  però il giorno dopo avrei avuto un'altra noiosissima giornata di scuola.
"Jude, dobbiamo tornare a casa, ho detto a tua madre che ti avrei riportato a casa fra 10 minuti..."
"Dove l'hai..."
"Al parco, era con un ragazzo della tua età e con una signora della sua età..."
"Bene, andiamo..."
Salutai John con un bacio sulla guancia e poi uscii dal cavern insieme a Paul.
"Mi sono divertita un sacco stasera..."
"Ho notato..."Aveva un tono freddo, non era il solito Paul...
"A te come è andata la serata?"
"Lo vuoi sapere?Lo vuoi proprio sapere?Speravo di riuscire almeno a parlarti ma sei stata tutto il tempo appiccicata a John, non sono riuscito nemmeno a dirti una parola."Il suo tono era triste, sembrava quasi arrabbiato.
Si bloccò in mezzo al marciapiede e si passò una mano sul volto.
Mi avvicinai a lui e mi baciò.
Quel bacio che avevo sempre desiderato, che avevo sempre sognato...
Avevo ricevuto quel bacio, ma come?
Mi staccai dopo un po', ero ancora scossa da quel bacio, avevo gli occhi sbarrati e lo fissavo.
"I-Io...Judie, sono solo un ragazzo geloso..."
Lo abbracciai.
"Ti..T-Ti amo..."
"Anch'io, ma sarai per sempre la piccola Judie con cui posso scherzare e confidarmi, sappilo..."
Sorrisi.
Ricominciammo a camminare e tornammo a casa, il suo braccio cingeva le mie spalle e le mie braccia cingevano i suoi fianchi.
Ecco il mio momento di felicità dopo un momento buio, aveva ragione Paul, i'll followed the sun*...

Vedi Capitolo n° 4 

Angolo Autrice:Eccomi :D
E' la prima volta che pubblico un capitolo il giorno giusto :'D
Sono fiera di me stessa (?)
Scusate i miei piccoli scleri D:
Allora, spero vi sia piaciuto il capitolo, scusate se è corto ma non riuscivo a scrivere, c'era mio padre che mi fissava  D:
Ringrazio cause i m thatter (Ti adoro *^* ), ringrazio tutte le ragazze che seguono la mia storia e tutte le persone che leggono silenziosamente la mia storia <3

Prossimo Aggiornamento:6 novembre

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Capitolo 9
*** Capitolo 9:She's leaving home ***


Capitolo 9: Capitolo 9:She's leaving home
She's leaving home
after living alone
for so many years
...


Arrivammo e nessuno dei due osava dire nulla, avevamo dichiarato i nostri sentimenti ma eravamo spiazzati dalla situazione, non sapevamo che fare o che dire.
Gli diedi un bacio sulla guancia e lui accarezzò la mia mano.
"A domani, Judie." Sorrise nel modo più dolce possibile e se ne andò.Ogni tanto si girava a guardarmi.
Entrai, mi chiusi la porta alle spalle e poi, poggiandomi al legno della porta, scivolai fino a sedermi a terra.
Paul, Io, Paul, Io, Paul...
Andai in camera, la situazione era bella ma da una parte terrificante:E se avessi perso il mio migliore amico con quella situazione strana, che forse tanto strana non era?
Mi misi il pigiama ed andai ad aprire la finestra, mi piaceva vedere la luna che illuminava la mia camera...
Mi infilai nel mio letto e mi addormentai in pochissimo tempo, ero stanca e poche ore dopo avrei dovuto svegliarmi per andare a scuola.

Mi svegliai con la sveglia che suonava:La odiavo quella stupida musichetta.
Mi trascinai fuori dal letto e, in stile zombie,  mi preparai...
Guardai l'orologio e notai che ero in notevole ritardo, cominciai a correre pregando tutte le divinità presenti di non cadere durante la mia corsa.
Arrivai a scuola appena in tempo e, durante la mia corsa contro il tempo per arrivare a scuola, trovai un Paul McCartney annoiato seduto su uno scalino.
"Ehi, che ci fai qui?E' tardi!"
"Ti stavo aspettando..."
Quanto poteva essere dolce quel ragazzo?
Lo presi per mano e ricominciai a camminare.
"Purtroppo la sveglia ha suonato 5 minuti dopo e sono in ritardo, dobbiamo andare..."Entrammo a scuola ed arrivati nel corridoio che portava alle classi mi diede un timido bacio.
Rabbrividii...
Mi staccai da lui.
"Devo andare a lezione..."
"Già, anch'io...A dopo Judie..."
Entrai in classe con la nuova ragazza di Ricky che mi guardava male, buttai lo zaino per terra e presi il libro di Geometria.
Passai tutta l'ora a scarabocchiare il libro con scritte come "Paul & Jude" oppure "Paulie" oppure dei cuoricini colorati a penna.
L'ora passò velocemente ed io uscii dalla classe, al cambio dell'ora potevamo uscire ed andare nel corridoio per qualche minuto.
Stavo camminando nel corridoio quando qualcuno mi tirò a se.
"Oh, Lennon, Harrison, Ciao..."
"Ciao Waters..."Disse John
"Che volete?"
"Vogliamo stuprarti davanti a tutti ma prima vorremmo chiederti se per te va bene..."Geo ridacchiò.
"Ahahah dai, sii serio, dimmi che volete..."
"Volevo chiederti se ti va di venire al Caverm a vedere i Quarryman che si esibiscono..."
"Perfetto, quando?"
"Fra due giorni..."
"Ottimo, ci sarò..."
Li abbracciai e mi riavviai verso la mia classe, entrai e mi risedetti al mio posto, ero pronta per passare altre 5 ore a scuola...
Quelle ore volarono ed appena uscii da scuola qualcuno mi tirò per un braccio.
"Paul non...Ricky?Che vuoi?"
"Il tuo perdono..."
"No."
"Ma.."
"No."
"Eddai..."
"No."
"Mi odi?" 
"Si."
Mi staccai dalla sua presa e, abbastanza scocciata, me ne andai dalla scuola.
Ero sulla strada di casa quando qualcuno mi prese la mano.
"Ehi, sei sleale, io oggi ti ho aspettato a scuola..." Un sorrisetto era stampato sul suo volto.
"Scusa, è che Ricky non mi da pace, lo odio."Il suo sguardo si rabbuiò.
"Che ti ha fatto Ricky?"
"Niente, rompe le palle..."
"Raffinata la signorina..."
"Si sente che parlo Francese?"
"Si, hai studiato in un quartiere nobile di Parigi?"
"Ahaha, si..."
"Senti, dobbiamo essere seri per un minuto, devo chiederti una cosa..."
"Cosa?"
"Vorresti venire a cena fuori con me stasera?"
"Cosa?!"
"Si, non abbiamo ancora avuto un primo appuntamento, così, anche se un po' in ritardo, volevo chiederti se volevi uscire con me..."
"Paul, i-io non so che dire..."
"Potresti dire che accetti, per esempio..."
"Certo, va benissimo..."
"Passo a prenderti alle 8:00, va bene?"
"Va bene..."
Lo baciai su una guancia ma, prendendomi per i fianchi, mi diede un bacio sulle labbra.
Andai a casa ma c'era qualcosa che non quadrava:Dov'era mamma?
In questi giorni non c'era stata perchè era da alcune amiche, ma avrebbe dovuto tornare stamattina...
Non rimasi a rifletterci molto, pensai che avesse avuto un qualche imprevisto tipo un guasto del treno o un ritardo...
Stavo andando in camera:Perchè tutte quelle scale?Non potevo avere una camera al piano terra?
Ero appena arrivata in camera, avevo buttato il mio zaino sulla scrivania (Ovviamente con "tanta delicatezza") e mi ero messa a studiare matematica quando quaclosa richiamò la mia attenzione, la voce di mia madre e la voce di un uomo: che ci faceva un uomo a casa nostra?
"Judie, scendi, devi conoscere una persona..."
Scesi e trovai mamma e quell'uomo.
"Jude, lui è Mark, il mio uomo."
"Cosa?"
"Il mio uomo...Ti ricordi le amiche da cui andavo?Ecco...In realtà non erano amiche ma era lui...Ho aspettato un po' prima di farti conoscere Mark..."
Le lacrime inondarono il mio viso.
Ok, i miei si erano lasciati da qualche anno ma mio padre era morto da poco, come aveva fatto a riprendersi così velocemente?Per me era stato un trauma.
"Io..."
"Jude, lo so che sei scioccata, ti abituerai, Mark è un tipo davvero gentile..."
"No, dovevi dirmelo prima, MOLTO prima!Non lo capisci che io fino a poco tempo fa aspettavo il ritorno di mio padre?Non ho mai smesso di credere in un suo ritorno!Perchè non me l'hai detto?Perchè non mi hai almeno avvertito via telefono?Perchè non mi hai detto "Senti Jude, non prenderla male ma ho deciso di rifarmi una vita con un altro uomo"?Era troppo difficile?"
"è che io pensavo..."
"Oh, certo, pensavi...Non dovevi pensare, dovevi agire!Pensare non serve a nulla!"
Corsi in camera mia con "Mark" che mi guardava sbigottito:Poverino, lui non c'entrava nulla...
"Fanculo mia madre, fanculo Mark, FANCULO TUTTI."Pensai tra me e me.
Presi una borsa, qualche vestito ed il mio diaro.
Scesi di corsa le scale con quella borsa.
"Dove vai?" Chiese Mark.
"Lontano da qui."
Sbattei la porta alle mie spalle.
Destinazione:Menlove Avenue.

"John, aprimi!"Pensai tra me e me.
Il viso bruciava per via delle lacrime che scorrevano lungo le mie guance paffutelle.
Dopo aver bussato per 10 minuti buoni, John aprì.
"Ehi, Waters, che ci fai qui, Paul non ti vuole e cerchi qualcuno con cui.. ?"
"Lennon, non è il momento di scherzare, ho un problema."
"E' per questo che sembri un panda?"
"Che?"
"Sembri un panda, ti è colato il trucco."
"No, non dirmi che è così..."Cominciai a strofinarmi gli occhi con la manica del maglioncino che indossavo.
"Allora?"
"Mia madre ha un compagno e non me l'ha detto."
"E allora?Non dovresti essere felice per lei?"
"No, non è il momento giusto per una nuova storia, sto ancora male per mio padre, Mark non dovrebbe esserci..."
"Io credo che se lei ha trovato la felicità dovresti sforzarti di essere felice per lei..."
"Non so, poteva almeno avvertirmi invece di farmi trovare "Mark" in casa..."
Senza dargli il tempo di parlare mi fiondai tra le sue braccia.
"Ti prego, dammi una mano, ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino in questo periodo..."
"Senti, ho visto la borsa ed ho capito che per quanto tu possa essere una tipa strana, quella non è la borsa con cui vai in giro, ti serve un posto dove rimanere?La tua intenzione era quella di scappare di casa?"
"Si, la mia intenzione era quella scappare di casa..."
"E allora se vuoi puoi rimanere qui..."
"Qui?"Lo guardai perplessa.
"Si, Qui."
"E tua zia Mimi non si arrabbia?"
"Mimi non c'è, è andata a far visita a mia madre..."
Lo strinsi a me.
"Grazie Lennon..."
"E di che?Se non si fa questo per Waters, per chi sennò?Però ti avverto, io posso ospitarti per solo 2 giorni, poi tornerà la strega."Sorridemmo.
Prese la mia borsa e mi trascinò in camera sua.
"Questa sarà la tua stanza"
"E tu?"
"Oh, io andrò in camera di mia zia..."
"Grazie mille...Ora, devo prepararmi, ho un appuntamento con Paul..."
"Oh...Capisco...Se vuoi cambiati,io rimarrò qui su la sedia, non mi dai fastidio."Un sorrisetto malizioso si fece largo sul suo volto.
"Sparisci John."
"Ai suoi ordini!"Se ne andò e cominciai a prepararmi.
Erano le 7:25 ed io avevo appena cominciato a prepararmi.
Alle 7:40 avevo appena finito di sistemarmi i capelli, avevo appena 20 minuti per vestirmi...
Alle 8:00 ero pronta e Paul non arrivava, dov'era?
Mi ricordai solo in quell'istante di non essere a casa mia ma bensì a casa di John...
Avevo la cornetta in mano, quando qualcuno bussò.
Aprii la porta.
"John, non sai che...Jude?!"
"Scusa Paul, è successo un casino, poi ti racconto..."
"Ehm, Ok...Però la prossima volta avvertimi..."
"Certo..."
"Andiamo?"
Mi porse il braccio, lo presi a braccetto ed urlai.
"Ciao Lennon, ci vediamo dopo!"
Un urlo arrivò dalla camera al piano di sopra.
"Certo, a dopo..."
Paul ed io salimmo su un taxi.
"Allora, Monsieur, dove mi porta?"
"è una sorpresa..."
"Eddai..."
"Ok, dato che ti piace la cucina Francese, ti ricordi quel ristorante Francese a Blackpool?"
"Non dirmi che..."
"Esatto, ho prenotato li."
"Paul, non posso crederci!Chissà quanto ti sarà costato..."
"Non preoccuparti, ho usato i soldi dell'ingaggio al Cavern..."
Parlammo per tutto il tempo in quel taxi, gli raccontai ciò che era successo e gli spiegai per quale motivo ero a casa di John.
Finalmente arrivammo e, appena ci fermammo, Paul venne ad aprire la mia portiera.
"Eccoci arrivati, Madame."Sorrisi all'idea di "Paul Galantuomo"
"Oh, grazie Monsieur..."
Ci accomodammo e per tradurre il menù ci mettemmo almeno 10 minuti, ma dopo aver capito, finalmente, cosa c'era nel menù, decidemmo di prendere un antipasto di pesce "In croûte", la Ratatouille (un piatto a base di verdura stufata), una bottiglia di champagne e come dessert la crema al cioccolato (che sul menù era indicata come "Mousse au chocolat")
"Allora, ti piace come ristorante?"
"Si, questa serata è magnifica, grazie mille.."
"Si, è ovvio che sarà una serata meravigliosa, la passerò con te...Ehi, un secondo, secondo te che è questo?"Disse indicandomi il secondo nome sul menù.
"Non ne ho idea, e pensare che studio francese..."
Mi versò un bicchiere di champagne, poi ne versò un po' nel suo bicchiere e lo prese alzandolo.
"Un brindisi a noi due e al nostro primo appuntamento."
"A noi!"
Bevvi il bicchiere di champagne.
In fretta arrivammo al dolce ed inutile dire che Paul si era sporcato tutto.
Provai a trattenermi dal ridere ma non ce la feci, sbottai a ridere.
"Ehi, cos'hai da ridere?"Paul mi guardava perplesso.
"E' che...Vieni qua..."Sorrisi e Paul si alzò per avvicinarsi a me, si inginocchiò vicino alla mia sedia.
Aveva le labbra sporche di crema.
Lo baciai ma era più per la crema che per il bacio in sè per sè.
"Sai McCartney, hai un buon sapore..."Rise.
"Ah sì?"
"Si, sai di Crema al ciccolato..."
"Ti piace il cioccolato
?"
"Certo..."
"Allora vieni qui..."Mi inginocchiai vicino a lui, mi fece voltare e mi baciò.
Inutile dire che mezzo ristorante ci guardava male, chissà cosa pensavano di noi...
Mi immaginavo già le voci delle signore che dicevano ai mariti:"Guarda quei ragazzi, si comportano come i bambini, si siedono a terra, si sporcano mangiando il dolce..."
"Wow, hai davvero un ottimo sapore..."
"Ahaha, dai, finiamo di cenare che poi ti riaccompagno da John..."
Ci risedemmo, finii il mio dessert e Paul pagò il conto.
Uscimmo e risalimmo sul taxi.
Non parlammo anche perchè io, che durante la serata avevo bevuto qualche bicchiere di champagne, ero già sbronza (non bevevo di solito...).
Arrivammo e dopo aver dormito nel taxi, scesi dalla macchina ed andai davanti la porta di casa Lennon.Quel mini-sonnellino del taxi mi aveva fatto riprendere.
"Grazie della serata Paul, ti amo..."
"Anch'io Judie...Ci vediamo domani."Mi diede un bacio sulla fronte e poi qualcuno aprì la porta.
"Screanzato!Ti pare questa l'ora di riportare a casa una fanciulla così giovane?"Disse John imitando la zia.
"I-io...John?!Pensavo fossi Mimi!"
"Ahaha ma ti pare?Dai, finocchietto mio, vai a dormire, domani abbiamo le prove, ci penso io a lei..."
"Non mi fido..."
"Eddai, mica sono un maniaco!"
"Se le succede qualcosa ti uccido."
"Bene, ora vai che è tardi!"
"Notte Johnny."
"Notte Frocietto."Disse John con voce acuta quasi ad imitare una voce femminile.
Io non riuscivo a parlare, ero stordita, di solito ero abitutata a non bere ed ora mi ero bevuta quei bicchieri di champagne...
Sei un'idiota Jude Michelle Waters!
Qualcuno mi trascinò di peso in camera.
Mi poggiò sul letto, mi stavo rilassando...
Sentii il letto abbassarsi sotto i l peso di qualcuno.
Sentii delle carezze sulla testa, mi stavo rilassando mai poi cominciai a mugugnare.
Per quanto fosse piacevole la situazione io NON volevo nessuno.
"Jude, calmati e dormi, domani non andrai a scuola, potrai dormire quanto ti pare..."Era John...
Mi limitai ad annuire e poco dopo mi addormentai...
Ero grata a John per avermi ospitato, ero felice della serata passata con Paul e della relazione di mia madre me ne stavo facendo una ragione...
La mia vita cominciava a trovare un equilibrio.
Angolo Autrice:Beeeeeeeeeene. Rieccomi qui in ritardo di una settimana, per farmi perdonare ho scritto un capitolo più lungo c: Il prossimo capitolo comincio a scriverlo ora almeno ce l'ho pronto e non ritardo la prossima settimana c: Ringrazio sempre la mia adorata cause i m thatter (Ti adoro <3 ) e SheisaRainbow__ che hanno recensito il mio ultimo capitolo c: Grazie mille a tutti, a SheisaRainbow, a Cause i m thatter, a quelli che seguono la mia storia e a tutti che, semplicemente, la leggono. Grazie mille a tutti :)) Spero che non faccia schifo questo capitolo çwç Prossimo aggiornamento:19 novembre. P.S. perdonatemi ma questa settimana ho la avuto verifica di storia e quella di geografia ed ho dovuto studiare TANTO.

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