Papà, perchè gli uomini sono così stupidi?

di emme30
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Papà, siete imbarazzanti! ***
Capitolo 2: *** Papà, perchè gli uomini sono così stupidi? ***
Capitolo 3: *** Papà, siete troppo vecchi per certe cose! ***
Capitolo 4: *** Papà, non ci volete più bene? ***
Capitolo 5: *** Papà, voi siete la mia fonte di ispirazione! ***
Capitolo 6: *** Papà, non vogliamo dirle addio... ***
Capitolo 7: *** Papò Bwein e Papà Scebascia. ***



Capitolo 1
*** Papà, siete imbarazzanti! ***




"Papà, siete imbarazzanti!"

 

Quel venerdì sera era davvero importante per Blaine, e non solo perchè per una volta aveva tutta la famiglia in casa per cena, cosa assai rara visti gli allenamenti serali di Tommy o le svariate volte in cui i figli erano fuori e lui e Sebastian rimanevano in casa da soli come una coppia di neosposini. Quella sera era importante perchè, per la prima volta in assoluto, avrebbero avuto come ospiti per cena sia Lucy che Michael.

Lucy e Tommy era un po' ormai che facevano coppia fissa, per la gioia di Blaine e Sebastian che letteralmente adoravano la ragazza del loro primogenito. C'era qualcosa in quegli occhi chiari contornati da una folta chioma di capelli rossi che infondeva una calda sensazione a entrambi, per non parlare poi del modo in cui Tommy la guardava quando pensava di non essere osservato.

Più volte, i due genitori li avevano sbirciati di nascosto guardare la tv in salotto e, nonostante Sebastian li avesse definiti troppo stucchevoli, Blaine li aveva trovati semplicemente perfetti l'uno per l'altro.

Lucy era stata accolta subito a braccia aperte in famiglia, e lei ed Annie erano pure diventate buone amiche: la ragazza andava a trovarli non solo per stare con il fidanzato ma per fare un po' di sano gossip con lei.

Sebastian non lo avrebbe mai ammesso, ma la adorava, e Blaine si compiaceva sempre del grandissimo sorriso del marito quando gli diceva che Lucy si fermava a cena.

L'unico problema, se così si poteva chiamare, era il nuovo ragazzo di Annie; il primo ragazzo che portava a casa, per essere precisi. A differenza di Tommy, che prima di incontrare Lucy si presentava a casa loro ogni settimana con una ragazza diversa, Annie non aveva mai messo al corrente i genitori della sua vita amorosa, anche se loro sapevano benissimo i nomi di tutti i ragazzi con cui fosse uscita e una volta l'avevano pure beccata al parco con un tipo al quale Sebastian voleva staccare la testa.

Con Michael era stato diverso, ma non perchè lo avesse voluto lei; semplicemente, per via di quell'incontro imbarazzante di un paio di mesi prima che coinvolgeva i suoi genitori, tornati a casa prima del previsto, che li avevano beccati in una situazione poco consona sul divano di casa.

Quello era il motivo per cui Sebastian non digeriva Michael neanche un po'. A Blaine in realtà piaceva molto, sembrava uno di quei ragazzi con la testa sulle spalle e con una chiara idea del proprio futuro. Aveva persino fatto un paio di ricerche interrogando Tommy, visto che erano compagni di squadra, e lui gli aveva raccontato quanto fosse simpatico e grandioso questo Michael che, a detta sua, era anche uno dei ragazzi più contesi dell'ultimo anno.

E quindi, visto che Sebastian non faceva altro che lamentarsi del fatto che la loro bambina stesse uscendo con un ragazzo che loro non conoscevano e che la cosa sembrasse alquanto seria, Blaine aveva proposto quella cena, sperando sinceramente che non accadesse qualcosa di tremendamente imbarazzante e avvertendo Sebastian che, se si fosse comportato male, gliel'avrebbe fatta pagare cara.

Blaine guardò ancora una volta soddisfatto la tavola apparecchiata per sei, mentre Sebastian entrava in cucina con una bottiglia di vino in mano e Papillon alle calcagna.

Cos'è quella faccia?” chiese, appoggiando il vino sul tavolo prima di andare alla ricerca del cavatappi nei cassetti delle posate.

Niente,” rispose Blaine con un sorriso, accucciandosi per fare le coccole al cane. “Sono solo contento che stasera ci siano anche Michael e Lucy, dovremmo farle più spesso queste cose.”

Vedremo, lo sai come la penso su quello là... non mi ispira neanche un po',” mormorò Sebastian sovrappensiero, aprendo un cassetto dopo l'altro. “Sai mica dov'è finito il cavatappi?”

Blaine sospirò scuotendo la testa e grattando Papillon dietro l'orecchio. “Esattamente dove l'hai messo tu l'ultima volta.”

E dove l'ho messo io l'ultima volta?”

Perchè ti serve il cavatappi?” domandò Blaine, alzandosi per aprire il cassetto accanto al frigo e tirare fuori l'aggeggio che Sebastian stava disperatamente cercando.

Perchè non sono ancora capace di aprire una bottiglia di vino col pensiero,” rispose sarcastico l'altro con un sorriso quando vide l'oggetto in mano a Blaine. “Grazie.”

Fece per allungarsi e prenderglielo dalla mano, ma Blaine ritrasse il palmo inarcando le sopracciglia. “Spiegami perchè ci tieni tanto ad aprire quella bottiglia di vino quando siamo solo noi due come adulti con quattro ragazzi.”

Sebastian sbuffò per poi avvicinarsi a Blaine e strappargli il cavatappi dalle mani. “Che problemi ci sono a voler bere il vino a cena?”

Tu non me la conti giusta. Guarda che ti tengo d'occhio.”

Sebastian lo guardò scettico, ma gli lasciò comunque un bacio sulla fronte. “Come ti pare.”

Blaine stava quasi per rispondergli quando il campanello di casa suonò e una serie di passi agitati scese dalle scale.

Papàà vado io!” strillò Annie mentre si precipitava alla porta, facendo ridacchiare orgoglioso Blaine e arricciare il naso a Sebastian.

Durante la cena, Blaine si convinse ancora di più del fatto che Michael fosse un ragazzo assolutamente perfetto per la loro Annie: era gentile, educato, divertente, spigliato, spiritoso e, soprattutto, guardava la loro bambina con gli stessi occhi con cui Tommy guardava Lucy, e notò un paio di volte dal movimento del braccio che aveva stretto la mano di Annie sotto il tavolo.

La cena trascorse in modo quasi perfetto, tranne per un piccolo, piccolissimo particolare, che iniziava per S e finiva con ebastian. Blaine aveva notato che il marito aveva guardato Michael con uno sguardo inquisitore, quasi sospettoso, per tutta la serata e, soprattutto, non aveva parlato molto, cosa che preoccupò non solo Blaine ma anche Annie, che conosceva il padre come le sue tasche e sapeva che stava tramando qualcosa.

Blaine ringraziò il fatto che Micheal non se ne accorse e confidò invece in Tommy ed Annie, che portarono avanti la conversazione come niente fosse, non curandosi del padre che si comportava in quel modo strano.

Filò tutto liscio fino al dolce, quando sulle labbra di Sebastian comparve un sorriso che preoccupò non poco Blaine, e capì a cosa stava puntando quando smise di ridere per una battuta di Lucy e prese in mano la bottiglia di vino piena che aveva aperto da poco.

Michael, vuoi un bicchiere di vino?”

Il ragazzo guardò Sebastian con circospezione mentre Blaine alzava gli occhi al cielo: non era possibile che il marito stesse davvero offrendo degli alcolici al ragazzo minorenne di sua figlia. E, in quel momento, con quelle parole, ebbe una specie di déjà vu. Gli sembrò quasi di aver già vissuto quella scena una volta.

Michael non si fece problemi a rispondergli. “No, grazie Sebastian.”

Sicuro? Guarda che è italiano, è veramente molto buono.”

Sicurissimo. Sono astemio, minorenne e devo portare Lucy a casa dopo. Quindi per me solo acqua.”

Blaine notò con piacere il sorriso svanire dalle labbra del marito e, in quel momento, si ricordò dove aveva già visto quella scena. Cominciò a ridere sommessamente, attirando l'attenzione di tutti i ragazzi e del marito, che era preso a sorseggiare dal suo calice.

Cosa ci sarebbe adesso da ridere?” chiese quasi annoiato.

Sei un completo idiota,” rise Blaine, versandosi il viso e poi rivolgendosi verso il giovane. “Devi sapere che questo era un test bello e buono, Michael.”

Papà, perchè vorresti testare il mio ragazzo?” domandò Annie, guardando Sebastian con sguardo truce.

Perchè tuo padre è un idiota, tesoro. Vedi, il punto è che la prima volta che i miei genitori lo hanno invitato a cena, anche il nonno gli ha chiesto se volesse assaggiare un po' di vino.”

E scommetto che papà gli ha detto di sì anche se era minorenne,” sghignazzò Tommy, lanciando un'occhiata di scherno al genitore e portando un braccio intorno alle spalle di Lucy.

Cos'altro avrebbe mai potuto dirgli?” scherzò Blaine, facendo ridere tutti i ragazzi e ricevendo un'occhiata omicida da parte del marito.

Allora, punto primo: non ho idea di come tu faccia a ricordarti di questa cosa. Punto secondo: sei un uomo cattivo e di mala fede ed è un affronto pensare che mio marito creda una cosa del genere di me. Punto terzo: tuo padre mi ha sempre adorato!” Blaine rise e finì il vino dentro il suo bicchiere prima di rispondergli. “Ti adora adesso, dopo che hai reso suo figlio felice e gli hai regalato due nipoti. All'inizio non ti poteva vedere.”

Sebastian fece quasi una faccia offesa e si portò una mano sul cuore, come se le parole di Blaine lo avessero davvero ferito. “Non ci credo!

Oh credici credici. Chiedeva pure a Cooper di spiarti.”

Ma non è vero!”

I ragazzi seduti al tavolo continuarono a ridere per la scenetta che stavano mettendo su i due adulti: Tommy facendo scivolare il braccio intorno alle spalle di Lucy ed Annie afferrando la mano di Michael sotto al tavolo.

Siete davvero una coppia ben assortita,” commentò Michael, una volta che i due adulti la smisero di stuzzicarsi e dopo essersi guardati complici. “Come vi siete conosciuti?

A quella domanda sia Annie che Tommy si lasciarono andare a un “Oddio, nooooooooo!” che fu quasi simultaneo e che rese perplessi non solo i due uomini, ma anche Michael che aveva espresso quella curiosità.

Mick non puoi averglielo appena chiesto!” si lamentò Tommy, portandosi una mano sulla fronte.

Ugh, cavolo mi sono dimenticata di avvertiti di non fare questa domanda!” aggiunse Annie con un sospiro, guardando dispiaciuta il fidanzato che non stava davvero capendo il perchè di quelle reazioni. Lucy, invece, aveva già assistito a quella scena e che quindi stava in disparte a ridacchiare.

Cosa.. cosa ho fatto di male?” chiese il ragazzo cauto.

Già... perchè sarebbe un problema chiederci come ci siamo conosciuti? E' una bella storia!” esclamò Blaine entusiasta, spostando la sedia più vicina a quella di Sebastian, come faceva tutte le sere finita la cena.

Non è una bella storia papà, è qualcosa di davvero imbarazzante perchè poi voi-”

Ma Annie non riuscì a finire di parlare, perchè Sebastian la interruppe con un sorriso. “Io e Blaine ci siamo conosciuti un pomeriggio di novembre alla Dalton. Lui indossava un completo grigio topo e io invece avevo la smagliante e alquanto sexy divisa della scuola.”

I due ragazzi gemettero quasi disperati per quella storia che avevano sentito almeno un migliaio di volte e che sapevano anche come sarebbe andata a finire. Blaine rise e appoggiò la testa contro il petto di Sebastian, mentre Michael puntò i gomiti sul tavolo per prestare la massima attenzione all'uomo.

Ancora non ci eravamo conosciuti che avevo già cominciato a sedurlo; a quei tempi cantavo nel coro e avevo saputo che questo tale Blaine Anderson era un gran bel bocconcino.”

Papà, ti prego,” gemette Annie a denti stretti, lanciando uno sguardo assassino al padre.

Shhh tesoro, il bello deve ancora arrivare. Quindi, ho cominciato a sedurre questo Blaine Anderson che, purtroppo, aveva un fidanzato con una tremenda faccia da checca.”

Ora, sedurre è una parola grossa... mi hai lanciato una granita in faccia.”

Una... granita?” domandò Michael, evidentemente preso dalla storia, a differenza di Tommy ed Annie che sembravano seduti sugli spilli.

Sì,” continuò Sebastian, ridacchiando e lanciando un sorriso prima al ragazzo e poi al marito. “Perchè volevo rompere le scatole al suo ragazzo, ma lui doveva fare l'eroe e mettersi in mezzo, quindi l'ho quasi accecato, ma ehi! Poi mi sono fatto perdonare e siamo diventati amici.”

Hai saltato la parte in cui ti odiavo e mi sono dovuto operare all'occhio a causa tua, amore,” lo corresse Blaine con una faccia finta stizzita e con quel nomignolo che fece arricciare il naso di Sebastian.

Ma non è importante, ci vedi benissimo adesso, su!”

Non è importante?”

Dai fammi finire la storia, che questo Michael sta cominciando a piacermi.”

Blaine rise e insieme a lui anche il ragazzo. Annie e Tommy si erano ormai rassegnati a fare una pessima figura con i rispettivi fidanzati.

Quindi, dove ero rimasto?”

A quando io ed Annie possiamo andare di là con Mick e Lu e voi non ci sputtanate così per essere tremendamente imbarazzan-”

Giusto, amici! E quindi niente, ho convinto Blaine a ritrasferirsi alla Dalton una volta che il suo ragazzo è partito per New York e si erano lasciati, e poi è stata questione di mesi prima che cadesse ai miei piedi.”

Mesi?” chiese Blaine, quasi stupito.

Ah no, hai ragione, solo un paio di giorni. Ti ricordi come sei caduto ai miei piedi nel ripostiglio dei bidelli?”

Papà!” esclamarono Annie e Tommy con il volto rosso e gli occhi spalancati.

Cos'è quella faccia?” chiese candido Sebastian, come se avesse appena finito di parlare di qualcosa di innocente. “Perchè, voi ragazzi non fate sesso?”

Ma non vuol dire! Non è che devi dirlo a tutti!” esclamò Tommy, corrugando le sopracciglia.

Vorresti dirmi che voi due non vi siete infilati nel ripostiglio dei bidelli a fare cosacce come facevamo io e tuo padre quando eravamo baldi giovani?”

Sebastian.” lo riprese Blaine, ma non riuscì a trattenere un sorriso, vista la reazione dei figli.

Papà, troppe informazioni che non vogliamo sapere!” continuò Annie con il viso rosso, stritolando la mano di Michael sopra la tovaglia che, nel frattempo, non faceva altro che ridere insieme a Lucy per come stavano reagendo Annie e Tommy.

Ma non ho detto niente! Mica ho raccontato di quella volta che ci hanno beccati in aula coro a-”

Aaaaah non ci interessa!”

A quel punto Annie si alzò in piedi paonazza e, facendo un cenno al fratello, cominciò a trascinarsi Michael fuori dalla stanza, seguita a sua volta da Tommy e Lucy, lasciando seduti al tavolo Blaine e Sebastian con un'espressione estremamente divertita in volto.

La cena era buonissima!” riuscì a dire Michael con una risata prima di scomparire dietro la porta della cucina, insieme agli altri tre ragazzi.

Quando rimasero soli, Sebastian sfoggiò un sorriso più che soddisfatto e si versò un po' di vino per lui e per Blaine, appoggiato contro il suo petto.

C'era bisogno di fare tutto questo macello?” domandò divertito quando Sebastian gli porse il suo calice.

E' stato divertente in effetti,” rise Sebastian prima di bere due sorsi di vino. “E poi si sono messi a sghignazzare quando hai raccontato di tuo padre e quello stupido incidente che non ti ha permesso di uscire con me per mesi.”

Se sei un'idiota non è colpa mia.”

Lo sapevo che un paio di aneddoti della Dalton sarebbero bastati per vendicarsi,” concluse, accarezzando un braccio di Blaine coperto dalla camicia.

Rimasero un paio di attimi di silenzio prima che Blaine sospirasse quasi affranto.

Cosa hai? Ho detto davvero cose che non dovevo?” si preoccupò Sebastian, stringendo a sé il marito.

Nah,” rispose Blaine arricciando le labbra all'insù, “E' che pensavo a quando ci siamo conosciuti alla Dalton e avevamo la stessa età dei nostri figli. Certe volte sembra ancora ieri.”

Già,” sospirò Sebastian, lasciando un bacio sulla fronte di Blaine.

Lo sai che Michael è un bravo ragazzo, vero?”

Lo so. Me ne sono accorto. Guarda Annie come io guardavo te quando avevo vent'anni.”

A Blaine si riscaldò il cuore quando sentì il marito fare quel commento e capì che, come Lucy, anche lui ormai aveva preso posto fisso in famiglia.

Però farai sempre finta che non ti piaccia, vero?”

Mi sembra ovvio, quello vuole portarsi via la mia bambina.”

A quelle parole, Blaine non potè che ricordare una sera alla Dalton in cui Sebastian gli aveva detto che suo padre non l'avrebbe mai apprezzato perchè lui stava cercando di portarsi via il suo bambino e Blaine che lo aveva preso in giro tra le risate.

E, immerso in quei ricordo, cominciò a provare nostalgia di quei momenti alla Dalton in cui erano solo Blaine e Sebastian, con un futuro sconosciuto davanti e tutta la voglia del mondo per scoprirlo assieme.

Non riuscì a capire bene come, ma gli sembrò che Sebastian avesse fatto il suo stesso identico pensiero, visto che ridacchiò contro il suo orecchio e gli si avvicinò per sussurrargli una cosa.

Che ne dici se una volta che i ragazzi vanno a casa e io e te ce ne andiamo a ricordare i vecchi tempi con la tua vecchia cravatta a righe?”

Blaine rise prima di baciarlo e perdersi sulle sue labbra, sicuro del fatto che, nel bene o nel male, la Dalton e i suoi ricordi che tanto facevano vergognare i loro figli sarebbe sempre rimasta loro nel cuore.

 

 

 


BUUUUUM SORPRESA!

Voi ci avevate pensato che per la Seblaine Week avrei fatto una raccolta di sette daddies? Ahah spero di no così vi ho fatto la sorpresa :3

Spero che vi sia piaciuta e che Tommy ed Annie vi siano mancati tanto quanto sono mancati a me :) E se invece non conosceste Annie e Tommy vi consiglio di leggere questa raccolta :)

Grazie a chi ha letto, alla mia metà per aver corretto tutto e per aver fatto un banner stupendo (asdfghjkl) e soprattutto HAPPY SEBLAINE WEEK!

A domani con un'altra daddies :3

Marti

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Capitolo 2
*** Papà, perchè gli uomini sono così stupidi? ***




"Papà, perchè gli uomini sono così stupidi?"

 

Io ti uccido!”

Blaine non era entrato in casa neanche da cinque secondi che aveva sentito la figlia urlare dal piano di sopra. Si guardò intorno sospettoso per vedere se Sebastian fosse in giro, ma si costrinse a precipitarsi su dalle scale quando udì dei rumori forti e il suono di urla.

Arrivò trafelato nella camera dei bambini, giusto in tempo per vedere Tommy sdraiato sulla schiena con Annie a cavalcioni sopra di lui che cercava di picchiarlo, mentre lui si difendeva come poteva, tentando di prenderle i polsi.

Io ti uccido adesso!” continuava a ripetere la bambina, con il volto rigato di lacrime e le trecce bionde che le sballonzolavano ai lati della testa, nel frattempo che cercava di fare male al fratello inerme sotto di lei.

Blaine fece appena in tempo a domandarsi infastidito che fine avesse fatto Sebastian che si affrettò verso la figlia e la prese in braccio, allontanandola dalla faccia di Tommy.

Papà lasciami, devo ucciderlo!” Annie cercò di divincolarsi dalla sua presa, ma lui la tenne stretta a sé e le bloccò le braccia.

No, non lo ucciderai. Prima mi spieghi cosa è successo e, soprattutto, mi dici dov'è quell'idiota di tuo padre!”

Papà, non puoi lasciare che mi uccida, io non ho fatto niente!” si difese Tommy con una guancia graffiata, tirandosi a sedere e allontanandosi da Annie, la quale si agitava furiosa tra le braccia di Blaine.

Papà, invece lui è cattivo, è stato proprio cattivissimo e io devo ucciderlo!

No, no, io non ho fatto niente, è lei che è pazza!”

Annie la vuoi piantare? Non ucciderai tuo fratello e Dio,” sospirò frustrato nel tenere ferma la bambina. “Sebastian! Sebastian!” provò a urlare il suo nome, ma non ottenne alcun tipo di risposta; inoltre, Annie cominciò a piangere frustrata tra le sue braccia.

Lui a quel punto le lasciò andare i polsi e lei si appese al suo collo, per poi iniziare a singhiozzare disperata sulla camicia di Blaine, lasciandolo di stucco e, soprattutto, senza una spiegazione plausibile. Strinse la figlia a sé, per poi andare a sedersi sul letto con le lenzuola azzurrine, coccolando Annie, senza perdere di vista Tommy, che era in piedi contro il muro e guardava quasi spaventato la sorella, la mano sulla guancia a coprirsi il graffio.

Vieni qui,” mormorò Blaine con un tono di voce dolce e tranquillo. Tommy fece di no con la testa e dai suoi occhi chiari cominciarono a scendere copiose lacrime che fecero stringere il cuore a Blaine.

Vieni qui,” ripetè Blaine. “Tua sorella non ti farà male.”

Tommy sembrò titubante all'idea di avvicinarsi, ma si fidò dello sguardo del padre e si sedette sul letto accanto a lui, tenendo sempre la mano sulla guancia.

Fa' vedere,” sussurrò, scostando il palmo di Tommy, che rivelò il segno leggero delle unghie di Annie sulla sua pelle candida. C'erano tre strisce rosse appena accennate, che fecero sospirare Blaine in disappunto.

Dov'è papà?” chiese ancora una volta, sperando di ottenere risposta, ma Tommy aveva le labbra cucite ed era ancora troppo scosso per rispondere.

Fece spostare Annie dalla sua spalla e le indicò la pelle del fratello, mentre lei tirava su col naso. “Guarda cosa hai fatto a Tommy,” le disse serio, ma anche un po' bonario.

S-Se lo è me-meritato,” balbettò lei,asciugandosi una guancia bagnata. “Se lo è proprio meritato.”

Perchè se lo sarebbe meritato? Gli hai fatto male, hai visto?”

Perchè lui mi ha rotto Serena. Le ha staccato la testa papà!

Serena?” chiese Blaine confuso, non avendo ben presente di che cosa stesse parlando.

Sììì papà! Serena!” continuò lei scocciata, scendendo dalle sue gambe per andare a recuperare la Barbie senza testa appoggiata accanto al baule dei giocattoli. La porse al padre, per poi accucciarsi sotto il letto e recuperare la testa della bambola, tornando da Blaine con di nuovo gli occhi lucidi.

Non si può più aggiustare, l'ha proprio staccata! Ha fatto toc, l'ho sentita pure io!” si lamentò Annie, lisciando i lunghi capelli biondi della Barbie.

Sei sicura? Magari riusciamo ad aggiustarla... l'hai fatta vedere a papà? Che, a proposito, potreste anche dirmi se è ancora vivo oppure no.”

No, papà, è proprio rotta!”

Blaine sospirò, sentendo la pazienza lentamente volgere al termine. “E perchè avresti rotto la bambola di tua sorella?” chiese rivolgendosi a Tommy, il quale era rimasto zitto zitto seduto sul letto.

Perchè lei mi ha preso il mio cuscino, quello bello che mi ha regalato zio Coop, rosso, tutto con i disegni dei Power Rangers! Me l'ha preso e l'ha buttato via!”

Ma non è vero!” si innervosì ancora di più Annie, fissando infuriata il fratello. “Sei tu che l'hai perso, io non ho preso niente.”

Hai provato a cercarlo prima di rompere la bambola?” chiese ancora Blaine, guardandosi intorno alla ricerca del cuscino incriminato.

Per tutta la casa, ma non c'è perchè lei lo ha buttato via!

Non l'ho buttato via! Sei tu che lo hai perso!”

Il tono di voce dei bambini si stava alzando sempre di più e Blaine non era tanto sicuro di poter resistere a molto.

Te lo meritavi quel graffio, dovevo fartene degli altri!”

E tu ti meritavi che ti rompessi la Barbie! Domani quando dormi te le rompo tutte!”

A quel punto, Annie si scagliò contro il fratello con le braccia levate, pronta a lasciargli altri segni in faccia ma, per fortuna, Blaine riuscì a prenderla per il colletto della polo e ad allontanarla da Tommy. Anche se non servì a niente, visto che, allo scatto in avanti della sorella, pure il bambino le andò contro, pronto a difendersi.

Blaine si ritrovò quindi in mezzo ai due litiganti a fare da scudo a uno o all'altro con il proprio corpo, ordinandogli di smetterla, senza avere però molto successo. Riuscì a farli smettere e ad allontanarli quando li richiamò con un tono di voce più alto, arrabbiato con entrambi per il modo in cui si stavano comportando.

E poi, dal nulla, Sebastian comparve sulla porta della camera dei bambini con i capelli arruffati, sbadigliando e con un cuscino rosso con i disegni dei Power Rangers sotto il braccio.

Blaine lo guardò infuriato, mentre Tommy ed Annie si calmavano alla vista del genitore assonnato che entrava in camera con passo svogliato.

Potevate fare un po' meno casino! Ero in giardino che dormivo e mi avete svegliato. Blaine, hai pure parcheggiato la macchina tutta storta, sembra un parcheggio fatto da una donna. Ah, e c'è da fare la spesa, oggi abbiamo ripulito il frigo. E ha chiamato tua madre per non mi ricordo cosa, comunque devi chiamarla. E Cooper chiede se puoi portarlo in aeroporto venerdì che deve andare non so dove.”

A quel punto, dopo quelle parole, Blaine perse completamente la pazienza.

Oh, scusami se ti ho svegliato, ma sai com'è, non appena ho messo piede in casa questi due rischiavano di tagliarsi la gola perchè tu sei andato in giardino a dormire e non li hai tenuti d'occhio!”

I due bambini si fecero piccoli piccoli nel sentire il tono di voce di Blaine. Tra i due, era sempre Sebastian quello che perdeva la pazienza per primo: quando era Blaine a perdere le staffe si spaventavano tremendamente.

Ma cosa stai-”

Cosa sto dicendo? Cosa sto dicendo? Ho dovuto allontanarli io per evitare che tua figlia staccasse la testa a tuo figlio perchè lui ha rotto la sua Barbie preferita. E lo sai perchè lo ha fatto? Perchè pensava che lei gli avesse rubato il cuscino che tu stavi usando mentre non ti stavi prendendo cura dei tuoi figli!”

Sebastian impallidì a quelle parole e si mise a guardare la guancia di Tommy graffiata e la Barbie rotta abbandonata sul pavimento.

Ma quando sarebbe successo? Erano in giardino che giocavano tranquilli prima, erano con me e poi-”

E poi ti sei addormentato e se non arrivavo io chissà cosa succedeva! Non è che perchè sei in ferie puoi farti i cazzi che vuoi! Lo sai vero che devi prenderti cura di questa famiglia tanto quanto me? Che lavoro tutti i giorni e che non sarebbe brutto se tu mi dessi una mano invece di fregartene di tutto e tutti in questa casa?”

Blaine io-”

Tu un corno! Se ci fossi stato non sarebbe successo niente. Se fossi meno pigro questi due non avrebbero litigato come animali minacciandosi di rompere tutti i giocattoli o altro,” esclamò Blaine con le guance rosse e la voce alta guardando il marito con collera.

Prese la mano di Annie e la trascinò quasi fuori dalla stanza, lei zitta e tranquilla, ammutolita dal tono arrabbiato del padre.

Quando fu sulla porta, Blaine si voltò verso il figlio e il marito e indicò Tommy con un indice. “Tu,” ma poi si corresse, puntando anche Sebastian. “Voi due, siete in punizione. Io ora vado a comprare una bambola nuova ad Annie e a fare la spesa, e quando torno voglio trovare la casa linda e pulita, senza neanche un granello di polvere in giro. Sono stato chiaro?” domandò, guardando più che altro Sebastian.

I due annuirono senza dire nulla, e Blaine scese le scale trascinandosi dietro Annie.

Le allacciò la cintura nel sedile posteriore dell'automobile e sbattè la porta arrabbiato, diretto al centro commerciale e lontano da casa sua.

La macchina rimase silente per un paio di minuti, fino a quando Annie non si azzardò a parlare.

Papà.”

Mmh.”

Sei ancora arrabbiato?”

Mmh.

Sei arrabbiato anche con me?”

Blaine sospirò. “Non dovevi graffiare la faccia di tuo fratello. Non si risolve nulla con la violenza, quante volte te l'ho già detto? Dovevi andare a chiamare papà, ci avrebbe pensato lui.”

Ma papà dormiva, mi dispiaceva svegliarlo.”

La prossima volta lo svegli,” sibilò Blaine, stringendo il volante tra le mani.

Scusami papà, non volevo farti arrabbiare così tanto.”

Blaine scosse la testa, leggermente calmato dal tono dolce e vellutato della figlia. “Non ti preoccupare tesoro, è con tuo padre che sono arrabbiato. E con tuo fratello, perchè non doveva romperti la bambola.”

Sono proprio due scemi,” commentò Annie, osservando il quartiere sfrecciare fuori dal finestrino.

Papà?”

Ohi.”

Perchè gli uomini sono così stupidi?”

Blaine ridacchiò a quelle parole e sentì un po' del suo solito buon umore ritornare. “Non lo so proprio, tesoro. Non ne ho idea.”

Alla fine, Blaine ed Annie tornarono a casa con la spesa e una Barbie nuova di zecca. I due bambini fecero pace praticamente subito: Annie chiese scusa a Tommy e si misero a giocare in giardino con la palla.

Per Sebastian fu un po' più difficile riconquistare il cuore del marito, visto che Blaine era intenzionato a non rivolgergli la parola. Ma gli bastarono un paio di frasi dolci e stucchevoli che non diceva mai e un po' di coccole mentre preparavano da mangiare, alimentate da un buon bicchiere di vino e le scuse sincere da parte di Sebastian.

E quella sera Blaine, dopo aver messo a letto i bambini che si erano addormentati abbracciati mentre guardavano il Re leone, ripensò alle parole di Annie in macchina mentre si accoccolava contro Sebastian, addormentandosi con un sorriso e con la consapevolezza che, nonostante gli uomini fossero davvero stupidi, lui non poteva che amare quelli che aveva in casa e che gli facevano perdere la pazienza.

 

 

 


Shot numero due a voi, spero che vi sia piaciuta :3 Il tema del secondo giorno della Seblaine Week era “Family” e non sapevo davvero come fare visto che tutta la raccolta è a tema famiglia LOL

Inoltre volevo ringraziarvi per tutto l'amore e le recensioni che mi avete lasciato, sono contentissima che a così tante persone mancavano i miei papà preferiti e i loro cuccioli, e che soprattutto vi sia piaciuta la mia piccola sorpresa :3

Grazie ancora, e a domani :)

Marti.

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Capitolo 3
*** Papà, siete troppo vecchi per certe cose! ***




"Papà, siete troppo vecchi per certe cose!"

 

Blaine uscì dalla doccia tutto gocciolante, con ancora gli occhi chiusi per tenere bene impressa nella mente la sensazione di caldo avvolgente che gli aveva dato l'acqua tiepida che gli scivolava addosso e che scioglieva i nervi della giornata appena passata.

Lavorare in ufficio otto ore al giorno, tornare a casa per fare il papà e il marito e occuparsi di una casa grande come la loro non era un lavoro così semplice, soprattutto quando Mary in ufficio lo faceva ammattire, i bambini facevano i capricci e non volevano fare i compiti, Papillon graffiava la porta del giardino perchè voleva uscire e Sebastian era semplicemente Sebastian.

Cercò a tentoni l'accappatoio di spugna attaccato accanto al box doccia, quando sentì qualcuno che glielo stava gentilmente porgendo per aiutare a indossarlo. Si mise in piedi sul tappetino umido e lasciò che quelle mani calde gli avvolgessero l'accappatoio intorno ai fianchi e alle spalle, fino poi a sentire il respiro caldo del marito solleticargli l'orecchio.

Potevi aspettarmi, l'avremmo fatta insieme la doccia.”

Blaine ridacchiò e si fece stringere da Sebastian da dietro, cullandosi nel suo profumo e nel suo caldo abbraccio.

Sai che non mi ricordo neanche più quando è stata l'ultima volta che abbiamo fatto la doccia insieme?”

Appunto per quello avresti dovuto aspettarmi.”

Blaine si voltò, passandosi il cappuccio dell'accappatoio sul viso per asciugarlo, trovandosi di fronte a Sebastian e sentendo le sue braccia allacciargli la vita.

Siamo troppo vecchi per queste cose,” commentò con un sorriso, alzandosi sulla punta dei piedi per lasciare un bacio all'angolo della bocca di Sebastian e cominciare a frizionarsi i capelli bagnati.

Troppo vecchio sarai tu,” replicò l'uomo con un sorriso sulle labbra, senza però lasciare andare Blaine e spingendolo con il fondoschiena contro il bordo del lavandino.

Risero entrambi prima di lasciarsi andare l'uno sulle labbra dell'altro per un bacio caldo e morbido, uno di quelli che si concedevano di tanto in tanto quando i bambini non li guardavano o quando non erano troppo stanchi la sera prima di andare a dormire. Un bacio che prometteva altro e che un po' ricordava i bei tempi appena sposati, quando passavano le giornate in casa a fare l'amore.

Blaine allacciò le braccia dietro al collo di Sebastian, affondando le dita nei suoi capelli e avvicinandosi di più al suo volto, alla sua bocca, alle sue labbra, a quei gemiti che Sebastian faceva quando Blaine faceva scivolare la lingua contro la sua, a quei sospiri che amava udire quando-

Papà?

I due uomini si staccarono l'uno dall'altro quando sentirono la vocina di Tommy sulla porta del bagno. Il bambino li guardava quasi annoiato, stropicciandosi gli occhi stanco nel suo bellissimo pigiamino di Paperino.

Posso lavarmi i denti?”

Blaine annuì arrossendo un poco, scostandosi Sebastian di dosso a malavoglia per allontanarsi dal lavandino e lasciare posto libero a Tommy, che aveva già recuperato lo scalino su cui salire per arrivare a lavarsi i denti più facilmente.

Sebastian si appoggiò contro il mobile mordendosi il labbro, guardando rapito Blaine che si asciugava con l'accappatoio di spugna, mentre Blaine faceva finta che quello sguardo non gli facesse venire le gambe molli.

Papà, ti devi lavare anche tu i denti?” chiese Tommy all'improvviso, rivolgendosi a Sebastian, il quale era l'unico che in bagno a non fare nulla.

Lui lo guardò confuso. “No, perchè?”

E allora cosa ci fai in bagno con noi?”

Blaine rise a quelle parole e si morse il labbro, incrociando le braccia al petto e guardando Sebastian come a prenderlo in giro e ricordargli che sì, erano davvero troppo vecchi per certe cose.

Tu lavati i denti e non ti preoccupare! Ma guardati, hai tutto il mento sporco di dentifricio.”

Sebastian si avvicinò al figlio e, in quattro e quattr'otto, gli pulì la faccia sporca, mentre lui ridacchiava contro l'asciugamano.

Una volta che il padre lo lasciò andare, il piccolo fece vedere la fila di dentini ai genitori, in piedi l'uno accanto all'altro.

Sono puliti?”

Pulitissimi,” gli rispose Blaine, allungando la mano per accarezzargli i riccioli. “Vai a dormire adesso.”

Sì papà,” annuì lui, scendendo dal gradino di plastica blu per poi spingerlo sotto il mobile con un piede e avvicinandosi a Sebastian, che si era accucciato accanto alla doccia.

Buonanotte papà!” disse lui, lasciandogli un bacio sulla guancia e facendo lo stesso con Blaine un attimo dopo, prima di sparire nel corridoio quando anche i genitori gli augurarono la buonanotte.

Blaine si voltò per guardarsi allo specchio quando rimasero soli, ad aspettare le mani di Sebastian che, ovviamente, andarono subito a posizionarsi sui suoi fianchi.

Dove eravamo rimasti noi due?” gli sussurrò piano in un orecchio, prima di cominciare a baciargli il collo, scostando la stoffa di spugna umida.

Al fatto che siamo troppo vecchi per queste cose.”

Ti ricordi quando abbiamo messo questo specchio in bagno?” continuò Sebastian, ignorando completamente le parole del marito.“Dicevamo sempre che sarebbe stato fantastico farlo qui.

Il tono di voce di Sebastian si abbassò radicalmente e le sue mani andarono lente a sciogliere il nodo in vita dell'accappatoio di Blaine, che chiuse gli occhi e lasciò che la bocca di Sebastian vagasse libera per il suo collo.

Chissà come mai non lo abbiamo mai più fatto,” sussurrò Blaine quando sentì la stoffa di spugna muoversi dalle sue cosce, segno che Sebastian la stava scostando.

Io credo sia ora di rimediare. Non mi hai sempre detto che farlo davanti a uno specchio è una delle tue fantasie preferite?”

Blaine rimase senza fiato per il tono suadente e sensuale di Sebastian. “Ma i bambini...”

I bambini sono a dormire. Dai, Blaine, pensa a me e a te che ci guardiamo scop-”

Papà.”

Blaine aprì gli occhi di scatto e le sue mani andarono veloci a chiudersi l'accappatoio aperto, mentre sentiva Sebastian dietro di lui allontanarsi dalla sua schiena, entrambi scioccati e sorpresi dalla voce squillante della figlia. Un secondo dopo, si voltarono verso il corridoio per guardare Annie sul ciglio della porta che stringeva un grosso peluche a forma di orso tra le braccia, gli occhi grandi spaventati e una smorfia sul volto.

Cosa succede, scricciolo?” domandò Sebastian, senza nascondere le guance rosse che la precedente vicinanza con Blaine avevano causato. Si accucciò e, in un attimo, la bambina gli era corsa tra le braccia per farsi tirare su.

I due genitori si guardarono confusi: Sebastian accarezzava la schiena di Annie che tremava come una foglia e Blaine tornò invece a frizionarsi i capelli che ormai erano quasi asciutti.

Annie?”

H-ho... c'è un mostro sotto il letto.”

Un mostro sotto il letto?” domandò Sebastian con un sorriso divertito.

S-sì... l'ho sentito che si muoveva. Mi vuole mangiare. E non era come Sully, era cattivo questo, era come la lucertola viola. Mi voleva mangiare papà, te lo dico io.

Blaine ridacchiò tra sé e sé. “Tesoro non ci sono mostri sotto il tuo letto.”

Io invece ti dico che c'era, papà vieni a vedere?” domandò a Sebastian, guardandolo con quei grandi occhioni verdi e facendo tremare il labbro. “Per favore?

I due uomini si guardarono per un attimo, prima di sospirare quasi simultaneamente. “Va bene, andiamo a vedere questo mostro.”

A quel punto, Annie sorrise contenta e strinse il collo di Sebastian in un abbraccio mentre, dietro le sue spalle, Blaine guardava il marito con lo stesso sguardo di poco prima, uno che significava chiaramente “Te l'avevo detto che siamo troppo vecchi per queste cose.”

Quando Annie si staccò dal collo di Sebastian, si protese verso Blaine per lasciargli un piccolo bacio sulla guancia. “Buonanotte papà.”

Buonanotte amore,” le disse lui accarezzandole il viso, per poi guardare Sebastian.

Si aspettava il suo solito occhiolino o espressione beffarda da parte sua che con gli anni non aveva perso ma, invece, l'uomo lo guardò provocante e si avvicinò al suo orecchio con un sorriso che Blaine conosceva bene, e la frase che gli disse lo fece ridere fino a quando non furono fuori dalla stanza.

Non penserai mica di sfuggirmi così! Anche in camera nostra abbiamo uno specchio, lo sai vero?”

 

 


Daddies numero tre con il prompt kink e io volevo semplicemente ringraziarvi per tutto l'amore che mi state lasciando per questa raccolta, seriamente, mi fate venire gli occhi lucidi :')

Grazie a tutti quelli che hanno commentato/preferito/seguito, risponderò a breve alle recensioni, scusate ma ieri è stata una giornata infernale!

Un bacione e un abbraccio

Marti

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Capitolo 4
*** Papà, non ci volete più bene? ***




"Papà, non ci volete più bene?"

 

Blaine controllò il cellulare ancora una volta, prima di sospirare e infilarlo nella tasca del completo; accanto a lui, anche Sebastian era tornato a sbuffare.

Odio quando ci deve accompagnare Clarence.”

Non ricominciare,” lo ammonì Blaine serio, sistemandosi il cravattino nero al collo e voltandosi per aggiustare la cravatta del marito.

Sono capace a guidare, perchè non posso venire con la mia macchina che è sicuramente molto più bella di questa limousine e dobbiamo avere l'autista? L'autista, Blaine! Mi sembra ancora di avere quindici anni quando mia madre mi mandava in giro con l'autista.”

Blaine sospirò, straziato dalle lamentele di Sebastian. “Perchè, come ti ho già detto mille volte nelle ultime due ore, non possiamo andare ai GLAAD con la tua macchina, visto che siamo gli ospiti d'eccezione.”

Sebastian grugnì guardando fuori dal finestrino.

Anzi,” continuò Blaine, “ringrazia che siamo sulla stessa limousine. Non sai quanto ci ho messo a convincere Camille a lasciarci un po' insieme senza gente in giro.”

A quelle parole, Sebastian si voltò verso di lui e, in un attimo, gli sembrò che il cattivo umore gli fosse scivolato via di dosso. Fece scivolare un braccio intorno alle sue spalle e lo fece avvicinare a sé, per catturare le sue labbra in un bacio.

Hai ragione,” mormorò una volta allontanato dalla sua bocca. “Ma lo sai quanto mi da fastidio l'autista.”

Blaine ridacchiò e fede scivolare le nocche lungo la guancia del marito, perdendosi un paio di attimi a guardare la fede dorata all'anulare. “Pensa a noi invece... due settimane siamo stati separati e tu pensi all'autista? Dio, odio il tuo nuovo film. Non siamo neanche riusciti a passare un po' di tempo assieme con i bambini.”

Sebastian lo guardò affranto. “Ti ha scritto Rachel? Come stanno?”

Hanno mangiato ma dice che sembrano arrabbiati. Si sono chiusi in camera di Alicia e se ne stanno lì con i musi lunghi.”

Rimasero entrambi un paio di attimi in silenzio, poi Sebastian strinse a sé Blaine e gli baciò la fronte. “Ma dovevamo proprio venirci ai GLAAD? Darei un braccio per stare a casa a coccolarmi Tommy ed Annie.”

Purtroppo sì,” sospirò Blaine. “Lo sai che Camille-” ma non riuscì a finire la frase perchè, in quel momento, la limousine si fermò e un vociare fuori dai finestrini fece capire loro di essere arrivati.

Si guardarono negli occhi per un istante.

Rimani vicino a me,” mormorò Blaine.

Sebastian gli afferrò la mano e la strinse. “Sempre.”

E, un attimo dopo, erano in pasto a fotografi e giornalisti, perchè le due grandissime star del momento erano finalmente arrivate a uno degli eventi del mondo omosessuale più attesi dell'anno, i GLAAD Awards di Los Angeles. Da quando lui e Sebastian avevano sfondato come attori e si erano fatti strada nel mondo dello spettacolo, le loro vite erano radicalmente cambiate; non solo perchè stavano insieme da sempre, ma anche perchè erano continuamente impegnati in quella serie di iniziative per i diritti degli omosessuali in tutta l'America.

Erano due star di grande successo e il fatto che fossero apertamente gay, sposati e padri di due bellissimi bambini era motivo di grande ammirazione e adorazione. Erano l'esempio che una coppia gay potesse vivere esattamente come chiunque altro, avere figli e amarsi senza che qualcuno ne dicesse niente.

Blaine era sempre stato più che orgoglioso di quello che lui e Sebastian avevano costruito nel corso degli anni, sia a livello della loro reputazione che meno. La soddisfazione più grande di Blaine, però, non era quella di essere nominato al terzo anno consecutivo ai GLAAD Awards, ma sentire Annie e Tommy che lo chiamavano papà la mattina appena svegli, ed era sicuro che per Sebastian fosse lo stesso.

Cominciarono ad avviarsi per il red carpet con rispettivi manager ai lati, accecati dai flash dei fotografi e nel caos più totale, mentre una marea di giornalisti cercava di chiamarli per poterli intervistare. Come era difficile essere la coppia hot del momento.

Da quando erano scesi dalla macchina, Blaine non aveva lasciato la mano di Sebastian neanche per un attimo. Era rimasto aggrappato, e poco importava che Camille continuasse a dirgli che non era il caso di camminare per il red carpet tenendosi per mano. Blaine aveva bisogno di quella stretta forte e decisa, odiava tutta quella confusione.

Dopo un paio di foto vicini con due sorrisi smaglianti sulle labbra e dopo che Camille riuscì a staccarli l'uno dall'altro per fargli fare le interviste separate, Blaine vide con la coda dell'occhio Sebastian avvicinarsi a una giornalista bionda e abbracciarla. Sì avvicinò incuriosito, anche perchè Camille lo stava praticamente spingendo in quella direzione, e raggiunse il marito appoggiandogli una mano sul fianco.

Blaine! Che piacere vederti!” esclamò la donna con un rossetto rosso fuoco.

Lui le sorrise, e si avvicinò per lasciarle un bacio sulla guancia, prima di tornare al fianco di Sebastian.

Stavo giusto raccontando a Kristin dell'ultimo film e di come stanno andando le cose,” lo mise a corrente il marito.

Blaine annuì e alzò le sopracciglia, guardando la donna. “Ti ha già raccontato di quanto sia fenomenale Martin? No, perchè a me certe volte sembra che sia sposato con lui. Hai presente no, quei momenti di pura adorazione: Martin qui, Martin là. Potrei anche essere geloso, io.”

La donna rise divertita coprendosi la bocca, ma Sebastian lo guardò corrugando le sopracciglia.

Io non parlo così di Scorsese.”

Blaine lo fissò con uno sguardo eloquente, ma prima lui gli potesse rispondere la donna li interruppe con una voce cristallina. “E cosa mi dite dei due pargoli? Sono contenti che papà lavori con Scorsese in un film che si pensa già possa essere candidato all'Oscar?”

Non troppo, devo stare lontano da casa e purtroppo li vedo poco.”

Fortuna che c'è tuo marito a badare a loro mentre tu te la spassi con Martin.”

Kristin rise di nuovo mentre Sebastian osservava Blaine fintamente offeso. Ovviamente, la giornalista non poteva avere idea di quanto fossero vere quelle parole e di quanto Sebastian stesso detestasse dover lavorare dall'altra parte del mondo e non poter trascorrere tutto il tempo che voleva con la sua famiglia.

Sia il red carpet che gli awards trascorsero in modo piacevole e tranquillo. Presentarono entrambi un premio, vinsero quello per cui erano stati nominati e, quando la cerimonia fu finita, poterono finalmente rintanarsi nella loro limousine per tornare a casa, per nulla desiderosi di andare a innumerevoli afterparty, nonostante Camille li avesse praticamente obbligati.

Clarence, puoi fermarti a casa di Rachel così recuperiamo i bambini?” chiese cortesemente Blaine quando lui e Sebastian erano finalmente seduti nel retro della macchinona nera, esausti e con le guance che dolevano per i troppi sorrisi. L'autista annuì tranquillo, e Blaine ringraziò che ci fosse lui a scortarli a casa.

Sebastian digitò un sms prima di spegnerlo e cacciarlo nella tasca del completo, abbandonandosi contro il petto di Blaine con un sospiro.

Ho scritto a Camille che ho spento il cellulare, di cercare te se proprio ha bisogno di me. Ma spero che non lo faccia, perchè se la sento ancora dirmi cosa devo fare giuro che le sputo.”

Lo sai che fa un lavoro eccellente,” lo rimproverò Blaine, sfilandosi il cravattino dal collo e sbottonandosi la camicia.

Sì, ma non mi interessa,” commentò Sebastian sfilandosi la cravatta. “Voglio stare con i miei figli questo week end e non ho intenzione di farmi rovinare tutto da questa cosa o quell'altra.”

Blaine sorrise e gli baciò le labbra. Stava per dire qualcosa quando la macchina si fermò e lui riconobbe il quartiere dell'amica.

Clarence ci metto un attimo.”

Nessun problema signore,” rispose cordiale l'autista prima che Blaine scendesse e si avviasse verso il palazzo dove abitava Rachel.

Suonò il campanello e, un paio di attimi dopo, la vide comparire sulla porta con un sorriso smagliante.

Ma buonasera! I miei complimenti al vincitore!”

Blaine rise e si chinò per baciarle la guancia. “Grazie. Mi fermerei a chiacchierare ma sono distrutto e Clarence è in mezzo ai piedi. I ragazzi?”

Te li chiamo subito,” rispose Rachel ammiccando. “Ma sappi che domani voglio sapere tutto!”

Assolutamente,” sorrise Blaine, per poi vedere Annie e Tommy comparire alle sue spalle con una smorfia in volto. “Ehi ciao! Tutto bene?” si chinò per baciare la testa a entrambi, ma non ricevette la risposta che sia aspettava; solo un paio di mormorii d'assenso.

Guardò preoccupato l'amica, ma lei alzò le spalle come se non sapesse nulla. Li salutò anche lei e tutti e tre scesero le scale per raggiungere la macchina.

Blaine provò a prendere le mani di entrambi, come faceva sempre quando erano più piccoli, ma tenevano lo sguardo basso e i palmi in tasca, come a evitarlo apposta.

Non disse niente finchè non raggiunsero la limousine nera e aprì la porta, sperando in un cambio di comportamento alla vista di Sebastian, ma lo salutarono freddi con un Ciao papà che spezzò il cuore di entrambi i genitori.

Si sedettero in mezzo a Blaine e Sebastian ma non dissero niente, avvolti nelle loro sciarpe e nei loro giubbotti, visibilmente infastiditi o arrabbiati per qualcosa.

Come è andata la serata con zia Rach?” domandò Blaine con il cuore in gola.

Bene.”

Cosa vi ha fatto di buono da mangiare?”

Pizza.”

Avete visto la tv?”

No.”

Cosa avete fatto?”

Niente.”

Ad ogni risposta di Tommy, Blaine si sentiva sempre più a disagio e non capiva perchè suo figlio continuasse a evitare il suo sguardo e a comportarsi in quel modo. Voleva dire qualcosa, ma Sebastian lo precedette.

Possiamo sapere perchè io e vostro padre ci meritiamo il trattamento del silenzio?”

Nessuno dei due mosse muscolo o disse una parola al tono autoritario della voce di Sebastian.

Siete arrabbiati con noi o ce l'avete con qualcun altro?”

Ancora nessuna risposta e fu chiaro come il sole che ce l'avessero con i genitori.

Annabelle. Thomas.”

Neanche i loro nomi per intero riuscì a farli parlare, però dopo qualche minuto dagli occhi di Annie cominciarono a sgorgare una serie di grosse lacrime.

Sebastian, seduto accanto a lei non ci pensò due volte a prenderla in braccio e stringerla tra le sue braccia, accarezzandole i capelli e cercando di calmarla cullandola piano.

E'-è...” cominciò la bambina con un singhiozzo. “E' che ci mancate tanto.”

Quella frase quasi spezzò il cuore di Blaine.

N-non ci siete mai... n-non ci volete bene?”

Scricciolo come puoi dire una cosa simile?” Blaine notò il tono di voce ferito di Sebastian e cercò lo sguardo di Tommy, anche lui sull'orlo del pianto.

Annie ha ragione... voi non ci siete e andate a questi stupidi... gala... e noi volevamo tanto stare con voi stasera, sono due settimane che non vediamo papà,” continuò Tommy alzando lo sguardo verso Blaine. “Non ci volete più bene?”

No no no, ma cosa state dicendo?” Blaine non potè che risentirsi per quelle parole, non era possibile che i suoi figli pensassero che lui non li amava. Prese Tommy in braccio e lo fece adagiare sulle sue gambe, per poi scivolare contro Sebastian in modo che fossero tutti e quattro vicini.

Io e papà vi amiamo più di ogni altra cosa al mondo. Siete il nostro primo pensiero tutte le mattine e l'ultimo la sera prima di andare a dormire. Non dovete pensare queste cose,” li rassicurò Sebastian con un tono di voce dolce.

M-ma allora,” Annie tirò su col naso, facendosi asciugare il volto bagnato da Sebastian. “Perchè siete sempre a lavorare? Papà, non ti abbiamo visto per tantissimo e ci sei mancato tanto e stasera sei andato a divertirti e noi volevamo stare con te.”

E' vero,” aggiunse Tommy triste. “Vi andate sempre a divertire senza di noi.”

Blaine e Sebastian si guardarono negli occhi quasi devastati, distrutti dal sapere che i loro bambini, l'unica ragione per cui si alzavano dal letto ogni mattina, pensavano certe cose di loro.

Ma non potevano neanche dirgli la verità: come solo potevano pensare che una bambina di tre anni e uno di cinque capissero l'importanza di quello che facevano e della serata appena trascorsa? Come potevano spiegare loro che ormai erano diventate icone e che non potevano pensare di comportarsi come tutti i genitori del mondo?

Si guardarono sconfortati, più distrutti dalle lacrime di Annie che per la serata passata a sorridere a sconosciuti, e strinsero entrambi in un abbraccio.

Sapete cosa volevo fare domani?” cambiò completamente discorso Sebastian.

Entrambi i bambini scossero il capo. “Domani mattina ci svegliamo tutti tardi e poi guardiamo i cartoni, perchè io non mi ricordo mica più come finisce il Re Leone.”

Blaine sorrise e cercò di trattenere le lacrime quando capì cosa stava facendo Sebastian.

Poi ci mettiamo a fare gli spaghetti con le polpette... di che film erano che non mi ricordo?”

Di Lilli e il vagabondo papà!” esclamò Annie con una piccola risata all'espressione di Sebastian; accanto a lei, anche Tommy sorrideva.

Oh giusto, e poi al pomeriggio andiamo al parco a pattinare sul ghiaccio, cosa ne dite? E ci prendiamo una cioccolata calda di quelle con la panna sopra nel posto che piace a Tommy.”

I due bambini annuirono, le lacrime scomparse in prospettiva del sabato che li attendeva e Blaine sentì un groppo alla gola che non se ne voleva andare.

Guardò Sebastian triste, ma sorrise, perchè il giorno dopo sarebbe stato perfetto, esattamente come l'aveva descritto.

Papà,” domandò Tommy, appoggiando il capo al petto di Blaine e facendosi coccolare dal padre.

Possiamo dormire nel lettone con voi stanotte?”

I due uomini annuirono senza neanche pensarci un attimo e andarono a cercare l'uno la mano dell'altro, come per rassicurarsi a vicenda che almeno quella notte non ci sarebbe stato nulla di storto nelle loro vite e avrebbero potuto essere due normalissimi papà senza troppi pensieri per la testa.

 

 


Ero un po' in crisi per questa shot perchè il prompt era AU/Crossover, e quindi dovevo giostrarmi i due papà in un altro modo; ho pensati dunque di rendere i nostri Blaine e Sebbie un po' come Neil e David, che insomma, io li adoro da morire e sfido chiunque a non farlo. E questi erano i miei Famous!Daddies per la AU :)

Spero che non sia uscita troppo malinconica, volevo fare una cosa divertente ma il risultato è stato questo, quindi spero che vi sia piaciuta. Grazie a tutti per l'amore che mi date e per seguirmi, vi amo!

A domani (spero, aaaargh la shot con prompt Occasions non vuole uscire e sono sull'orlo di una crisi di nervi)

Marti

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Capitolo 5
*** Papà, voi siete la mia fonte di ispirazione! ***




"Papà, voi siete la mia fonte di ispirazione!”

 

Blaine io ti avverto: se provi anche a versare una sola lacrima, faccio finta di non conoscerti!”

Non puoi ricattarmi a questo modo.”

Posso eccome! Non voglio fare due anni fa come con Tommy, quindi comportati bene!”

Blaine sbuffò contrariato mentre entrava nella grossa palestra arredata con un grande palco e un centinaio di sedie pieghevoli di plastica per l'evento più atteso dell'anno: la consegna dei diplomi.

Strinse il braccio di Sebastian al quale era aggrappato, facendo una smorfia quasi infantile. Non era colpa sua se si emozionava come niente per qualsiasi cosa riguardasse i suoi figli. E sì, poteva anche essersi commosso alla cerimonia dei diplomi di Tommy ma, insomma, il suo primogenito si era diplomato! Erano lacrime di felicità quelle, non era colpa sua se Sebastian aveva un cuore di pietra in pubblico (e poi aveva pianto la prima volta che avevano visto “Alla ricerca di Nemo”).

Sospirò contrariato e guardò nella folla, alla ricerca di una massa di ricci scuri ben nota.

Hai visto Tommy in giro?” domandò quando gli fu chiaro che non fosse nelle vicinanze.

Credo sia con i genitori di Lucy a fare due chiacchiere,” mormorò annoiato Sebastian, guardandosi intorno e alzando le spalle. “Speriamo che sia una cosa veloce," aggiunse tra sé e sé.

Blaine sapeva che Sebastian non era uno da quegli eventi, da incontrare genitori o da trovarsi in situazioni simili; era sempre stato riservato e, dietro la facciata cordiale che notavano tutti, solo Blaine era a conoscenza dei veri pensieri del marito. Per fortuna che c'era lui a salvarlo da certe situazioni.

Senza farsi vedere da nessun genitore che conoscessero, si fecero strada tra la folla, fino a sedersi in seconda fila circa al centro, con un'ottima visuale del palcoscenico e del leggio, visto che la loro bambina aveva vinto il premio come studentessa del suo corso e doveva tenere un discorso prima del lancio dei cappelli dei diplomati.

Era una settimana che Annie girava per casa isterica, preoccupata come non mai da quel discorso, da cosa avrebbe potuto dire e da come avrebbe potuto fare per non scadere nel banale ed essere comunque applaudita in modo sincero e voluto. Aveva deciso di non seguire i consigli dei genitori quando Blaine le aveva scritto un discorso estremamente pomposo e Sebastian le aveva suggerito frasi senza senso che inneggiavano all'amore libero.

Nessuno dei due uomini era a conoscenza del fatto che l'aiuto più grande della ragazza era stato Tommy.

Si sedettero tranquilli, Sebastian con le gambe accavallate e Blaine seduto composto, completamente ruotato verso di lui, il palmo adagiato sulla sua mano mentre ancora si osservava intorno alla ricerca di Tommy.

Lo individuò poco dopo, mentre ignorava le continue lamentele di Sebastian, accompagnato da un volto che Blaine conosceva bene.

Fece un grande sorriso a entrambi i ragazzi quando si avvicinarono.

Michael! Che piacere vederti!” esclamò Blaine dando una pacca sulla spalla al ragazzo, che si era seduto vicino a Tommy a soli due posti da lui.

Ciao Blaine, ciao Sebastian! Tommy mi ha detto che posso stare seduto qua con voi, vi dispiace?”

Ma figurati! Ci fa molto piacere!” esclamò entusiasta prima di dare una gomitata sul fianco di Sebastian, che era ancora zitto e con una smorfia in volto. “Vero?

Oh sì, certo.

Michael rise ma non disse altro; si mise a chiacchierare con Tommy dell'attuale squadra di footaball, lasciando perdere i due uomini.

Potresti comportarti meglio con lui, non sei carino,” Blaine arricciò il naso, guardando bieco il marito.

Non ho mai detto di volerlo essere con lui,” alzò le spalle Sebastian. “Lo sai che-”

-si vuole portare via la tua bambina, sì, lo so. Non fai altro che ripeterlo, ma Dio... rilassati.

Sebastian stava quasi per rispondergli quando si accorsero che la maggior parte dei parenti e dei genitori stava prendendo posto sulle sedie e che il preside si era avvicinato al leggio, toccando piano il microfono.

Prima che cominciasse il discorso che faceva tutti gli anni riguardo la scuola e gli studenti, Blaine sentì ancora una volta Sebastian sussurrargli nell'orecchio “Guai a te se piangi”, facendo sospirare esasperato Blaine.

La cerimonia fu abbastanza lunga e noiosa: l'unico momento che valse la pena di essere visto fu quando chiamarono Annabelle Anderson-Smythe per ritirare il diploma.

Blaine la vide sorridere radiosa con quella tonaca blu, il sorriso sfavillante in volto e i capelli biondi legati in una lunghissima treccia come quando era bambina.

Stava quasi per sentire gli angoli degli occhi pizzicare, quando udì Sebastian schiarirsi la gola accanto a lui, quindi cercò la sua mano e la strinse, ricevendo quella stessa stretta da parte di Sebastian e guadagnandosi una risata di Tommy dall'altro lato.

Blaine quasi si assopì per il resto della cerimonia, e con lui anche Sebastian; ormai erano in attesa solo del discorso della loro Annie per poter andare a festeggiare la fine del liceo in casa.

Finita la consegna dei diplomi, quattro ragazzi si misero in fila a lato del palco, ognuno con dei foglietti in mano e uno sguardo teso in volto. Tutti tranne Annie, che stava tranquilla a guardarsi intorno e a cercare gli occhi dei genitori tra la folla.

I tre ragazzi prima di lei parlarono forse per troppo tempo, dicendo tutti le stesse cose e annoiando l'intero pubblico, che applaudì più per educazione che per vero interesse. Poi, finalmente pensò Blaine, Annie si avvicinò al podio dopo essere stata chiamata dal preside.

Il suo sorriso emanava tranquillità e sicurezza e Blaine e Sebastian si voltarono per guardarsi quasi nello stesso istante quando lo notarono, sicuri di aver pensato che erano davvero orgogliosi della loro piccola.

La ragazza iniziò il suo discorso ringraziando gli insegnanti, i genitori e gli studenti, dicendo quelle cose che bene o male doveva dire, ma poi finite le frasi da cerimonia, appoggiò un gomito al leggio e guardò il pubblico con aria furba.

Sapete,” cominciò con un tono di voce frizzante e allegro. “Qual è la domanda che gli adulti amano fare di più ai bambini?”

Il pubblico rimase in silenzio, in attesa che proseguisse.

La domanda a cui un bambino risponde più spesso dai tre ai diciotto anni è 'Cosa vuoi fare da grande?' Una domanda abbastanza scontata, no? Ogni genitore freme dalla curiosità di sapere cosa vorrebbe fare il proprio figlio da grande. Che poi i bambini cambino idea venti volte al secondo, questo è un altro discorso. Mi ricordo che una volta, quando ero piccola, sono passata a voler fare la principessa, poi la veterinaria, poi la poliziotta e infine decisi che fare la principessa era molto più comodo e, sicuramente, mi avrebbe fruttato dei gran bei vestiti.”

Il pubblico rise a quella battuta, diverti anche dal tono accattivante della ragazza.

Sapete però qual è la cosa che gli adulti non chiedono mai ai bambini, o ai ragazzi, che dir si voglia? E' una domanda così semplice, così simile a quel 'Cosa vuoi fare da grande?' che tanto riempie le menti di tutti i genitori.”

Nessuno rispose, e lei si guardò intorno con un sorriso splendente sulle labbra. “Nessuno chiede mai a un bambino 'come' vuole essere da grande, forse perchè la risposta non può sembrare così semplice come una professione o un mestiere, ma alla fine non è il lavoro che definisce che tipo di persona siamo e diventiamo, no? Lo so che sembra un discorso molto astratto, ma vorrei fare un esempio.”

Prese un paio di secondi di pausa, prima di continuare a parlare.

Ho deciso come non volevo essere da grande all'incirca quando avevo sette anni. Un giorno, io e mio fratello finimmo in presidenza perchè un altro bambino mi aveva detto che ero strana per avere due padri, perchè non avevo una mamma e un papà come lui. Ricordo quel giorno come se fosse ieri; ricordo persino le botte che gli diede mio fratello quando lui provò a tirarmi le trecce. Però, quando ero in presidenza e guardavo la madre di quel bambino, mi resi conto, come si può rendere conto una bambina di sette anni, che non avrei mai voluto essere una donna così. Una donna che non accettava l'amore, perchè alla fine di questo si trattava.”

Blaine e Sebastian erano semplicemente a bocca aperta mentre Annie parlava. Rammentavano anche loro quello spiacevole inconveniente, ma non avrebbero mai pensato che persino lei lo facesse a quel modo; avevano sempre pensato fosse troppo piccola per avere un ricordo o una concezione dei fatti così chiara.

Credo di aver sempre saputo come voglio essere da grande,” continuò sorridendo, fissando diretta i genitori in seconda fila. “Anche se l'ho realizzato soltanto un paio di giorni fa, quando ho chiesto a mio fratello uno spunto per questo discorso. Lui non mi ha detto nulla, mi semplicemente fatta sedere sul divano e ha messo nel lettore uno degli innumerevoli dvd che mio padre ha registrato nel corso della nostra vita. E, a quel punto, è stato facile trovare una risposta alla mia domanda.”

Blaine sentì il cuore stringersi in una morsa.

Da grande, io non voglio fare la poliziotta, l'avvocato, la veterinaria o la principessa. Io da grande voglio essere come le due persone che mi hanno cresciuta e mi hanno resa quella che sono. Non conta che siano due uomini. Non ho mai sentito bisogno di una presenza femminile in casa perchè loro hanno sempre provveduto a darmi tutto l'amore che sentivano nel cuore. Mi hanno insegnato ad amare, mi hanno insegnato a vivere, sono i miei modelli di vita più importanti e poco importa che io non abbia più sette anni: se qualcuno prova solo a dirmi che sono strana perchè i miei genitori sono gay, credo reagirei come quel giorno di tanto tempo fa. Un bel pugno, per poi essere salvata poi da mio fratello.”

Il pubblico rise per la sincerità e il sorriso di Annie, tranne Blaine e Sebastian, che rimasero con la bocca socchiusa, a non credere davvero che la loro bambina stesse dicendo proprio quelle cose e stesse parlando davvero di loro.

Quindi, le prime persone che devo ringraziare se sono qui sopra sono i miei genitori, i miei papà, le mie colonne portanti e la ragione per cui credo così tanto nell'amore e nel viverlo tutti i giorni, senza riserve, senza nasconderlo, alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti. Spero che sappiate che siete la mia fonte di ispirazione maggiore e che io un giorno vorrei essere come voi.”

Blaine deglutì, sentendo le lacrime pizzicare gli angoli degli occhi, e si voltò per vedere il volto di Sebastian, per poi spalancare la bocca stupito quando gli vide il viso completamente bagnato dalle lacrime. Blaine sorrise, lasciando che una gli scivolasse lungo la guancia, e asciugò la gote del marito, che si voltò a guardarlo un po' contrariato.

Tirò su col naso un paio di volte e, nascondendosi da Blaine, cercò di pulirsi il volto mentre Annie continuava a parlare e a ringraziare insegnanti e compagni di classe.

Chi è che non doveva piangere?”

Per l'amor del cielo, Blaine, taci,” gli ringhiò contro Sebastian, lasciandosi scappare un piccolo singhiozzo.

Blaine ridacchiò ma si asciugò le guance, appollaiandosi sotto il braccio di Sebastian e facendosi cingere le spalle.

Non lo dirò a nessuno, te lo prometto,” lo rassicurò dopo avergli preso una lacrima ribelle dalla gota.

E' che... sono così orgoglioso. E'...” Sebastian quasi non riusciva a trovare le frasi da dire, perdendosi nel sorriso di Annie che continuava a parlare e faceva ridere il pubblico.

Lo so,” lo rassicurò Blaine, capendo perfettamente il suo stato d'animo.

Si strinse a Sebastian, guardando orgoglioso la loro Annie e ricordando la prima volta che l'aveva tenuta in braccio in ospedale, a quanto le era sembrata piccola quel giorno, con la faccia arrossata e gli occhi chiari, così simili a quelli di Sebastian. Era una donna ormai, e lui non poteva essere più fiero di tutto quello che le aveva dato insieme all'amore della sua vita.

Ti amo,” mormorò dopo poco, sicuro che fosse la cosa più giusta da dire.

Sebastian rise, lo guardò negli occhi e lo baciò sulla fronte e, in quelle sue iridi chiare, Blaine riuscì a capire che il marito la pensava esattamente come lui, anche se ovviamente, non l'avrebbe mai ammesso.

Ti amo anche io ma giuro che, se provi a dire a qualcuno che mi sono commosso, finisci nei guai.”

 

 


Non sono troppo convinta di questa shot ma spero che vi piaccia :3 L'occasione è il diploma e Annie, e insomma, diciamo che mi sono amorevolmente ispirata al discorso di Rory di una mamma per amica.

Grazie grazie grazie a tutti quelli che continuano a leggere/recensire, vi adoro!

Marti

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Capitolo 6
*** Papà, non vogliamo dirle addio... ***




"Papà, non vogliamo dirle addio..."

 

Tommy, sbrigati, muoviti, muoviti!

Sto andando più veloce che posso, non ho intenzione di fare un incidente!”

Muoviti!”

Annie, non sei l'unica in ansia, per favore calmati.”

Muoviti che è verde!

Tommy si mangiò un'imprecazione prima di schiacciare il pedale dell'acceleratore e ripartire; Annie era accanto a lui sull'orlo di una crisi di pianto, i pugni stretti e senza neanche la cintura di sicurezza addosso, tanto era stata la fretta di ripartire dopo scuola per arrivare a casa. Non avevano avuto il tempo neanche di salutare Lucy e Michael; non appena Blaine li aveva chiamati erano sfrecciati a casa, in pensiero e completamente devastati dalla notizia che aveva dato loro il padre. Annie sentì una lacrima scivolarle lungo la guancia e non si preoccupò neanche del mascara che si scioglieva e colava: contava solo i secondi che la tenevano lontana dalla loro dimora.

Tommy rischiò due incidenti per la fretta ma, alla fine, arrivarono a casa. Annie non aspettò neanche che parcheggiasse bene; non appena furono sul vialetto, aprì la portiera e si catapultò fuori, abbandonando la borsa e qualunque altra cosa all'interno dell'abitacolo per affrettarsi verso l'uscio.

Non ebbe neanche il tempo di suonare al campanello, Blaine li aveva visti arrivare e aprì la porta ad una Annie trafelata con le guance bagnate, seguita da Tommy che aveva lasciato la macchina in mezzo ai piedi, pure lui con gli occhi lucidi e in ansia.

Siamo arrivati in tempo?” chiese Annie mentre entrava in casa guardandosi intorno, temendo la risposta del padre e sperando di essere stati abbastanza veloci.

Lui annuì triste ai due ragazzi, per poi sospirare affranto e passarsi una mano tra i capelli.

In salotto,” mormorò sconsolato, seguendo entrambi che si erano precipitati nel vano senza neanche togliersi le giacche di dosso.

Annie cercò di ricacciare indietro le lacrime, ma non ci riuscì quando entrò nella stanza e i suoi occhi caddero sul divano dove era seduto Sebastian.

Lui guardò i figli triste, ma non si alzò, visto che aveva la testa di Papillon adagiata sulle gambe e le stava accarezzando la schiena lentamente e con tutta la dolcezza possibile.

Non appena i ragazzi entrarono, il cane se ne accorse e provò anche ad alzare il capo dal grembo di Sebastian, ma non ci riuscì e ricadde contro le gambe dell'uomo, guaendo dal dolore.

Shhhh bella, stai giù, sono arrivati i ragazzi, stai tranquilla,” le sussurrò tenero Sebastian, grattandole dietro l'orecchio, mentre lei manifestava l'apprezzamento di avere Annie e Tommy a casa scodinzolando un poco.

I due ragazzi si avvicinarono veloci al divano, sedendosi ai piedi di esso per andare a coccolare Papillon che, ormai, non riusciva più a muoversi.

Annie si inginocchiò accanto alle gambe di Sebastian e, mentre calde lacrime le rigavano in volto, cominciò ad accarezzare la testa del cane, sorridendo debolmente ai suoi tentativi di mostrare che era contenta che fosse lì.

Ehi, ciao amore,” riuscì a dire la ragazza, ingoiando tutto il dolore che sentiva nel petto nel vederla così debole e indifesa.

Era cominciato tutto un mese prima, quell'incubo.

Papillon aveva cominciato a non mangiare più, a lasciare sempre più crocchette nella ciotola, per poi passare le giornate a dormire senza avere più la voglia di andare a fare le passeggiate in giro per il quartiere. Tutti in casa sapevano che era vecchia; erano passati dieci anni da quando era entrata nelle loro vite, ma nessuno di loro aveva mai pensato di doverle dire addio così presto.

Ci aveva pensato il veterinario a riportarli alla realtà quando erano andati a fare il controllo, confermando che la loro ormai non più cucciola era malata e che, purtroppo, non avrebbero potuto fare nulla per lei.

Sebastian e Blaine erano rimasti devastati dalla notizia; quando erano arrivati a casa e avevano adagiato Papillon nella sua cuccia in soggiorno – non se la sentivano proprio di farla dormire in giardino – , i nervi di entrambi erano ceduti e avevano aspettato il ritorno dei ragazzi per comunicar loro la brutta notizia.

Annie non l'aveva presa male, di più. Aveva pianto come non piangeva da anni quando le avevano detto che a Papillon restava ancora un mese lì in casa con loro. Aveva anche strillato arrabbiata con il mondo e poi si era addormentata tra le braccia di Sebastian, mentre le lacrime le rigavano ancora le guance.

Tommy invece, al contrario della sorella, non aveva fatto scenate, forse perchè più grande, forse perchè maschio, forse perchè Papillon dormiva quasi sempre in camera sua quando pioveva; si era ammutolito completamente. Si era sdraiato nella cuccia accanto a lei ed era rimasto a coccolarla, piangendo in silenzio fino che non si era addormentata.

E in quel mese d'inferno, i due ragazzi avevano fatto di tutto per rimanere il più possibile vicini alla loro Papillon, coccolandola e viziandola fino all'inverosimile e, con loro, anche Blaine e Sebastian.

Ne avevano parlato tanto in quel periodo, e nessuno dei due sembrava in grado di accettare la cosa, insomma, Papillon era una parte della famiglia, poco importava fosse un cane e non un essere umano; per loro era quasi come una figlia.

L'avevano allevata, accudita, addomesticata e amata con tutto il cuore in quei dieci anni. Era sempre stata l'animale da compagnia perfetta e, soprattutto, aveva dato loro l'amore che solo un cane era in grado di dare.

Poi quel mese era passato, e Blaine aveva chiamato Annie al cellulare quel giorno dicendole di andare a casa il prima possibile per salutarla, perchè poi sarebbero andati dal veterinario.

Annie fece scorrere le dita tra i ciuffi ispidi di pelo di Papillon, mentre lei tirava fuori la lingua per leccarle l'altra mano.

Shhh buona amore, siamo qua adesso. Andrà tutto bene,” la rassicurò la ragazza, mentre dai suoi occhi sgorgavano grossi lacrimoni che non si preoccupò neanche di asciugare.

Papillon fece un piccolo verso prima di ruotare la testa e guardare Tommy, seduto accanto ad Annie con le guance bagnate. “Ehi, bella, sono qui, siamo tutti qui,” mormorò lui con un singhiozzo.

Blaine raggiunse Sebastian sul divano, sedendosi accanto a lui e stringendogli forte la mano, i suoi occhi lucidi come quelli di tutti gli altri occupanti della stanza.

Vi ricordate,” sussurrò Annie senza smettere di accarezzarla e di piangere, mentre sulle sue labbra comparì un minuscolo sorriso. “Di quella volta che era piccola piccola e l'abbiamo beccata sotto il letto di papà a mangiarsi i suoi mocassini?”

I miei mocassini preferiti,” commentò Blaine, asciugandosi gli occhi. “Certo che me li ricordo, ma era un cucciolo ancora... non potevo arrabbiarmi più di tanto.”

Io mi ricordo di tutte le volte che abbiamo lasciato qualcosa sul tavolo da mangiare e dieci minuti dopo era già magicamente scomparso,” commentò Sebastian, ridacchiando e passando una mano sulla schiena di Papillon, che aveva cominciato a scodinzolare.

E quella volta che è saltata addosso alla ragazza di zio Coop? Mamma mia che ridere, ti ricordi Paps?” Annie fece strofinare il naso con quello del cane, che tirò fuori la lingua per leccarla piano, muovendo la coda per tutto quell'amore che sentiva nell'aria.

Rimasero tutti in silenzio per un paio di attimi, persi nei proprio ricordi senza riuscire a smettere di coccolare il cane, fino a quando un guaito più pronunciato da parte di Papillon non ruppe quella quiete.

Blaine, dobbiamo andare.”

No papà, no, ti prego!” Annie si rivolse a Sebastian con la voce rotta dal pianto. “Ti prego papà, no.”

Tesoro,” anche Sebastian si stava commuovendo, si asciugò le lacrime dal volto e le passò una mano sulla guancia. “Sta male, sta molto male. Dobbiamo andare.”

Annie fissò il padre con gli occhi pieni di lacrime, prima di lasciarsi andare a un pianto a dirotto mentre abbracciava Papillon e la stringeva a sé. “Ti voglio bene Paps, te ne voglio tantissimo. Ti prometto che andrà tutto bene.”

Il cane le leccò la faccia e chiuse gli occhi, facendole capire quanto anche lei le volesse bene.

Tommy era una devastato almeno quanto la sorella, abbracciò forte Papillon sussurrandole qualcosa che nessuno riuscì a capire, ma le sue lacrime e la sua faccia parlarono per lui.

Poi Sebastian si alzò e, con moltissima cura e con l'aiuto di Blaine e Tommy, prese il cane in braccio per portarla in macchina. La fecero adagiare su una coperta nel bagagliaio mentre lei li guardava con due occhi spalancati che avrebbero fatto piangere chiunque.

Quando Annie e Tommy la salutarono per l'ultima volta, provò a scodinzolare ma non ci riuscì, quindi cominciò anche lei a piangere piano, aumentando il dolore che sentivano tutti.

Sebastian chiuse il bagagliaio mentre Blaine abbracciava Annie che non riusciva a darsi una calmata, per poi avvicinarsi a Tommy e al resto della famiglia.

Andiamo solo noi, torniamo presto. Rimanete a casa,” mormorò, lasciando un bacio sulla fronte della figlia e cercando la mano di Blaine.

I due uomini salirono in macchina e, un minuto dopo, erano spariti dalla loro vista, portandosi dietro Papillon.

Nessuno dei due ragazzi ebbe il coraggio di rientrare in casa; rimasero seduti sul gradino fuori dall'uscio, a tenersi la mano e a piangere, immersi in un silenzio interrotto soltanto dai singhiozzi di Annie.

Sai a cosa sto pensando?” mormorò Tommy all'improvviso.

N-no.” Annie si strofinò gli occhi neri dal mascara che le era ormai colato dappertutto.

Alla prima giornata che abbiamo passato con lei, a come abbiamo scelto il suo nome, a come papà non la voleva e poi siamo riusciti a convincerlo. Quanti anni avevamo?”

Io sette, tu nove. Me lo ricordo anche io... è stata una delle giornate più belle della mia vita.”

Tornò il silenzio, ma le lacrime di Annie diminuirono, soprattutto grazie alla voce calma e protettiva del fratello e al suo palmo che non accennava a lasciarla andare.

Si tennero per mano fino a quando non tornarono a casa Sebastian e Blaine, entrambi con gli occhi rossi e il viso triste. Si abbracciarono tutti e quattro e rientrarono in casa, cercando di non pensare troppo al fatto che un pezzo importante della loro famiglia non c'era più, ma che, sicuramente, sarebbe vissuta ancora nei loro ricordi.

 

 


Beh, il prompt era Angst... quindi non guardatemi così! Dovevo scrivere qualcosa di tristissimo e che spezzava il cuore e beh... ormai si sa che sono un po' una baldracca, quindi va bene!
Nonostante io sia molto cattiva spero che vi sia piaciuta, e niente, a domani con l'ultima, sigh.

Marti

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Capitolo 7
*** Papò Bwein e Papà Scebascia. ***




Papà Bwein e Papà Scebascia.

 

Sebastian stava versando il succo di frutta nel biberon, quando sentì la porta di casa chiudersi e la voce di Blaine chiamarlo dall'entrata. Sorrise tra sé e sé ma non rispose, avvertendo i passi del marito avvicinarsi alla cucina dove si trovava per preparare la merenda per Tommy.

Rimase fermo immobile, fino a quando non sentì le mani di Blaine appoggiarsi sui suoi fianchi e le sue labbra sul collo.

Ciao, mio bellissimo marito,” sussurrò contro il suo orecchio, prima di lasciargli un piccolo bacio sul collo.

Sebastian ridacchiò e si voltò con il biberon in mano per catturare le labbra del marito tra le sue.

Bellissimo e affascinante, aggiungerei,” commentò una volta staccato da lui.

Blaine rise, allentandosi i bottoni della camicia. “Oh scusa! Quel particolare chissà come mai me lo dimentico sempre.”

Non va bene! Si vede che la paternità mi fa male, mi trovi ingrassato per caso? Mi sento così gonfio!”

Blaine non riuscì a trattenere una fragorosa risata al commento di Sebastian e si avvicinò a lui per guardarlo sornione. “Sei un cretino, ma sei sempre bellissimo ed estremamente affascinante. Lo sai che la paternità ti dona.”

Sebastian ridacchiò divertito da quello scambio di battute e baciò Blaine ancora una volta, accarezzandogli la guancia con la punta delle dita.

Meno male, pensavo di doverti dimostrare che papà sexy posso essere.”

A proposito di papà sexy... che fine ha fatto Tommy?”

In salotto, circondato dai giochi che gli ha comprato tuo fratello. Ma, seriamente, non pensavo lavorasse in un negozio di giocattoli adesso.”

Infatti non ci lavora,” disse Blaine, avvicinandosi al frigo per bere un bicchiere d'acqua mentre Sebastian agitava il biberon. “Gli piace solo viziare il suo unico nipote.”

Beh meno male, quei giochi gli dureranno fino alle elementari,” concluse Sebastian, prima di avviarsi nel soggiorno.

Sorrise quando vide il suo bambino seduto sul pavimento circondato da una miriade di lego colorati, intento a collocarli l'uno sull'altro per costruire chissà cosa. Si fece spazio tra i giochi e gli porse il biberon, che lui afferrò subito e si mise in bocca, ciucciando il succo di frutta.

Sebastian gli appoggiò una mano sulla schiena e la coccolò piano, guardandolo bere senza neanche fermarsi per respirare.

Piano, non tutto insieme, poco per volta,” gli sussurrò quando vide che quasi si stava strozzando con la bevanda. “Ma quanta sete che avevamo,” aggiunse, non appena Tommy smise di bere e gli porse di nuovo il biberon.

Ne vuoi ancora?” chiese, sentendo Blaine scendere le scale e pulendogli le labbra sporche con un fazzoletto. Lui fece di no con la testa e tornò a prestare attenzione ai lego sul pavimento, fino a quando Blaine non entrò nella stanza.

Ehi, cucciolo!” esclamò teneramente, sistemandosi accanto a Sebastian sul pavimento. “Cosa costruisci?”

Tommy balbettò qualcosa di incompiuto indicando la costruzione colorata che aveva davanti, facendo ridacchiare divertiti i due uomini; poi, Sebastian accorse in suo aiuto.

Ma non lo vedi, papà? E' una torre!”

Oh, è vero. Ma che bella questa torre, Tommy!”

Il bambino rise contento e battè le mani, guardando i genitori sorridere orgogliosi; poco dopo, tornò a prendere lego colorati dal mucchio.

Ci sono novità sul fronte parola?” chiese Blaine, appoggiando la testa sulla spalla di Sebastian.

Papà ormai lo dice bene. Insieme a qualche altra cosa, ma nulla più. Però capisce tutto eh, ho idea che non avremo davanti un chiacchierone.”

Bene, benissimo.”

E ho scoperto che il succo all'albicocca non gli piace, quindi quello me lo bevo io. Domani mattina vado a comprare quello alla pesca, lo abbiamo quasi finito.”

Blaine si voltò verso di lui per baciarlo e sorrise orgoglioso. “Il mio marito perfetto che va addirittura a fare la spesa.”

Sebastian stava per replicare e continuare il giochetto che avevano iniziato in cucina, quando la vocina di Tommy catturò l'attenzione di entrambi.

... apà!”

Entrambi sgranarono gli occhi, desiderosi di sentire di nuovo quella parola che faceva battere il cuore forte a tutti e due.

Cosa c'è, cucciolo?” domandò Blaine calmo e divertito.

Tommy indicò confuso prima lui e poi Sebastian, mordendosi un ditino. “Pa..pà... papà!” mormorò deciso, quasi ridendo cristallino.

Dicci Tommy, cosa c'è?” Sebastian non nascose un grandissimo sorriso felice, orgoglioso di quel piccolo ammasso di capelli ricci che lo chiamava papà con un sorriso grande in volto.

Papà!” disse di nuovo Tommy più convinto, ma questa volta indicò solo Blaine, dedicando a lui tutte le attenzioni possibili ed escludendo Sebastian dal suo campo visivo.

Papà... bw... bwa...” entrambi notarono che cercava di dire qualcosa, quindi rimasero zitti e lo lasciarono parlare.

Papà... Bwaa.. bwee... Bweeein.”

Blaine. Tommy stava cercando di dire Blaine.

Sebastian deglutì, guardando il marito che aveva gli occhi lucidi. “Ha... ha detto il tuo nome.”

N-no... sii deve essere sbagliato... abbiamo... abbiamo capito male... insomma... dai, tu passi con lui giornate intere ultimamente!”

Sebastian capì benissimo cosa stava cercando di fare Blaine e, se non fosse stato così amareggiato, forse avrebbe anche apprezzato quei tentativi di sviare il discorso da parte dell'amore della sua vita.

Non l'aveva mai ammesso, anche se Blaine lo sapeva benissimo senza aver bisogno di chiederglielo, ma dire che amava il suo piccolo Tommy non era assolutamente abbastanza. Da quando era nato viveva per quel bambino; era tutto il suo mondo ormai. Non riusciva ad andare a dormire la sera senza sapere che era nel suo lettino a dormire tranquillo e tutte le mattine era il primo che andava a vederlo nella sua culla. Ci era molto più attaccato che Blaine, forse perchè era stato lui a rimanere a casa subito dopo la sua nascita e a tenerlo per quell'anno e mezzo sin da quando era entrato nelle loro vite. E poco importava che non fosse il suo padre biologico: Tommy era suo e non avrebbe mai potuto amare nessun altro come amava lui, nemmeno Blaine.

E probabilmente era per quel motivo, per come era attaccato a suo figlio, che bruciava sapere che aveva detto prima il nome di Blaine del suo. Non era una cosa fastidiosa; solo che aveva sempre pensato il contrario e quel Bwein biascicato era stata quasi come una secchiata di acqua gelida in faccia.

Papà Bwein, papà Bwein!” continuava a ripetere Tommy sul tappeto, allungandosi verso il padre in questione per farsi prendere in braccio, entusiasta della nuova parola imparata.

Sebastian, io-”

Shhh, va tutto benissimo, davvero,” cercò di rassicurarlo Sebastian. “Lo so io perchè ha detto il tuo nome prima del mio.”

Guardò Blaine e gli dispiacque che si sentisse così a disagio per quella cosa che invece era bellissima; gli sorrise radioso, nascondendo un po' di quella delusione che sentiva in gola.

Perchè ha detto prima il mio nome del tuo?” chiese incerto lui.

Perchè io passo le giornate a parlargli di te. Mi sembrava anche ovvio, no?”

Gli fece un sorriso sornione prima di alzarsi e riportare il biberon in cucina, cercando di togliersi di dosso lo sguardo dispiaciuto di Blaine.

Si maledì quando fu solo, perchè cavolo cosa gli importava di uno stupido nome? Era riuscito a rovinare il momento di Blaine e non si era comportato bene nei suoi confronti. Stupido, stupido e incosciente.

Stava per voltarsi e tornare in soggiorno, quando fu sorpreso da Blaine con in braccio Tommy che gli andava incontro. Aprì la bocca per parlare ma il marito lo guardò e lo interruppe.

Tommy deve dirti una cosa. Prima sei scappato senza lasciarlo finire di parlare.”

Sebastian li guardò incuriosito ma rimase zitto, fissando Tommy e il suo sorriso a cui mancavano un bel po' di dentini.

Dai cucciolo, dì quello che hai detto prima di nuovo.”

Papà...Bwein?”

No, non Blaine. Dai, dillo.”

Il bambino sembrò capire quello che gli stava chiedendo il padre, quindi arricciò le labbra e guardò Sebastian contento.

Papà Sce... sebi.. Sceb... sceba... basc... Sescia...”

Sebastian boccheggiò, capendo benissimo la parola sulle labbra di suo figlio, e rimase in attesa che il suo balbettio prendesse una forma precisa.

Papà Scesc... scescian!”

Sebastian, dillo bene dai!” lo incoraggiò Blaine, guardando Sebastian con gli occhi che brillavano.

Papà Sceba... Scebascia.”

Blaine e Sebastian risero al buffo tentativo del bambino e si scambiarono uno sguardo pieno d'amore.

Beh, credo che più di così non riesca a dire. Insomma, non che tu abbia un nome proprio semplice, eh.”

Sebastian rise e si avvicinò a Blaine e Tommy, cingendoli entrambi in un abbraccio e sentendo le manine del figlio cercare di aggrapparsi al suo collo. Lo prese dalle braccia di Blaine e lasciò che facesse come faceva sempre: che si appoggiasse completamente alla sua spalla, toccandogli un orecchio e ciucciandosi il pollice.

Guardò Blaine e strinse suo figlio tra le braccia e, non seppe bene come, ma sentire Tommy che diceva il suo nome gli diede il coraggio di dire a Blaine quella cosa che era ormai una settimana che gli risuonava per la mente.

Blaine.”

Uhm?”

Ti ricordi quella conversazione che abbiamo fatto un paio di mesi fa?”

Uhm... non saprei... quale?”

Credo che sia arrivato il momento.”

Il momento... per cosa? Non ti seguo.”

Blaine guardò confuso il sorriso sulle labbra di Sebastian, ma una lampadina gli si accese in testa non appena si ricordò a cosa si riferisse.

Quel momento,” ripetè Sebastian.

Sei sicuro?”

Come sono sicuro che ti amo e che amo nostro figlio.”

Blaine si morse il labbro e si alzò sulla punta dei piedi per baciare leggermente Sebastian sulle labbra, attento a non schiacciare Tommy in mezzo ai loro due corpi.

Si guardarono senza dire altro per tantissimo tempo, lasciando che il bambino si addormentasse tra le braccia di Sebastian, prima che una piccola risata interrompesse la quiete e li rendesse consapevoli di quello a cui stavano andando incontro.

Beh, speriamo solo che questa volta sia una femmina!”

 

 


Sono riuscita a farmi perdonare della shot di ieri? Wa io spero di sì e spero che questa shot con un Tommy che ancora non parla sia fluffosa abbastanza da far venire un po' di carie a tutti ♥

Finisce anche questa raccolta di Daddies e io mi sento ancora un po' vuota perchè insomma, le daddies mi mancavano da morire e tornare a scrivere di loro è stato bellissimo, nonostante i miei inutili patemi che secondo me non erano all'altezza delle vecchie. Le ho raccolte in una serie, le trovate qui, nel caso voleste rileggere, e sì, la serie non è completa perchè ne manca ancora una. Una Daddies scriverò ancora sicuramente, non vi dico quando la pubblicherò ma potete aspettarvela e stare tranquilli che ci sarà :3

Grazie per aver letto fino a qui, per aver commentato per avermi fatto sapere quanto vi piacessero queste mini shots, ma soprattutto grazie a tutte le persone che mi hanno aiutata a decidere di scrivere le daddies per la seblaine week e a quelle che non mi hanno mandato a quel paese per il mio eccessivo rompimento di palle :D

Grazie specialmente alla mia metà, che mi ha convinta definitivamente e sopratutto mi ha corretto un macello di roba questi giorni. Grazie amore mio, se non ci fossi tu ♥

Bene, finisco di parlare a vanvera e vi do appuntamento martedì per il penultimo capitolo di Stay e venerdì per un'altra bella sorpresina firmata Seblaine :D

Grazie ancora per tutti l'amore che mi avete lasciato, vi abbraccio forte,

Marti

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