Killua £ Gon

di akima
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


Killua £ Gon

 

 

 

PROLOGO:

 

Si conoscevano fin dall'asilo ormai.

Avevano entrambi 13 anni e frequentavano la stessa scuola, classe e anche gli stessi corsi.

Ma c'era una grossa differenza tra loro: la classe sociale!

Killua, infatti, era figlio di una famiglia ricca nonché erede dell'enorme patrimonio dei genitori.

Gon, invece, non aveva molto denaro, non aveva nemmeno dei genitori, viveva con sua zia e con sua nonna in una modesta casetta.

Per queste grosse differenze nessuno dei due aveva mai potuto rivelare la reciproca amicizia.

Si frequentavano già da molto tempo, quasi due anni, eppure nessuno dei due aveva rivelato quel segreto, nemmeno Gon il che era incredibile.

Tutti e due, però, custodivano un segreto ancora più grande, un segreto che non sarebbe mai dovuto uscire.

Gon Freeks, 13 anni, 1m e 58, spensierato, incredibilmente ingenuo e..... innamorato di Killua.

Killua Zoldik, 13 anni, 1m e 60, riflessivo, protettivo nei confronti di Gon e..... innamorato di lui.

Tutti e due erano inamorati l'uno dell'altro ma nessuno dei due aveva il coraggio di confessarsi, finchè un giorno un gruppetto dei loro amici decise di tenergli uno scherzetto!

Conan -Ei Killua, vieni un attimo abbiamo bisogno di una mano per sistemare questa roba nello sgabuzzino!!- e gli indicò due scatoloni pieni di fogli "avevano tutta l'aria di essere le verifiche del primo quadrimestre!!"

KIllua -Si okay, vi aiuto- e prese lo scatolone notando che era leggero.

Chissà perchè hanno bisogno del mio aiuto se è leggerissimo, non è che mi usano per finire prima?? Che imbroglioni aspetta solo che abbia finito e se la vedranno con me!

 

Intanto da un'altra parte Gon stava leggendo un libro di matematica per capirci qualcosa, o almeno ci provava!

Kaname -Ei Gon ti dispiacerebbe venire un attimo con me..... vedi tu sei forte e purtroppo e caduto uno scatolone nello sgabuzzino...... e noi...... bhe noi non riusciamo a..- venne interrotto da Gon prima che riuscisse a inventarsi una qualsiasi scusa.

Gon -Okay, non c'è problema vengo subito!!- e felice e saltellante, magari perchè qualcuno gli aveva dato una buona scusa per staccarsi da quel libro con tutti quei numeri strani, si mise a correre verso lo sgabuzzino.

 

Ormai Killua era stato costretto a portare dentro lo sgabzzino altri quattro scatoloni! Ma volevano fargli perdere tempo o cosa?

Proprio quando stava per posare l'ennesimo scatolone sentì qualcosa andargli a sbattere conto.

Killua- Ma che...... cosa? Gon ma tu che.....che ci fai qui?- stava vissando un Gon più smarrito che mai che si grattava la testa e gli raccontava di essere stato spinto dentro lo sgabuzzino e di essergli caduto addosso.

Killua- Si fino a qui ci ero arrivato da solo...... dai su andiamo- e gli porse una mano -non vorrai rimanere per tutto il giorno seduto lì?-

Gon accortosi del pavimento sporco e della reazione che avrebbe avuto sua zia una volta tornato a casa accettò la mano e si alzò da terra spolverandosi i pantaloni.

Killua si appresto a raggiungere la porta, ma girando la maniglia notò che c'era qualcosa di strano, si sembrava proprio che la porta fosse...... chiusa.

Ci mise qualche secondo prima di comprendere il vero significato della parola 'porta chiusa'.

Porta chiusa vuol dire che non si può uscire, non si può uscire uguale rimanere chiuso dentro con Gon, rimanere chiuso dentro con Gon uguale.........

NO!!

Non poteva pensare a questo genere di cose in un momento come quello, va bene che Gon era il suo migliore amico da due anni, però non gli erano mai saltate in mente certe idee.

Si forse qualche volta aveva fatto qualche apprezzamento sul corpo di Gon ma...... ma l'idea di rimanere rinchiuso con lui in un posto buio non lo rassicurava affatto.

 

E mentre Killua continuava a crogiolarsi nei suoi pensieri contraddicenti Gon lo stava fissando con una tale aria smarrita da far invidia solo a un pulcino appena uscito dall'uovo.

Gon- Ki....Kilu sicuro di stare bene? Perchè non apri la porta? Non mi sento molto bene qui!-

Killua si girò a rilento come per non incontrare immediatamente lo sguardo di Gon.

Killua- Bhe Gon vedi il fatto e che...... ci hanno chiusi dentro......-

Tre secondi

Due secondi

Gon -AAAAAAAAAAAH!!!!-

Che sia chiaro non gli dispiaceva stare con Killua, ma stare bloccati.

Da soli.

Al buio.

Con Killua, non era una cosa che lo faceva stare molto tranquillo.

Killua- Ma si può sapere che ti prende? Guarda che siamo solo chiusi dentro uno sgabuzzino!! non preoccuparti tra poco passerà il bidello e ci tirerà fuori!!-

E in tanto Killua si era seduto a terra e faceva segno a Gon di fare altrettanto.

Quando anche Gon si fù seduto l'aria si fece più pesante.

Nessuno dei due osava parlare....... o forse non sapevano che dirsi?

Dopo qualche minuto nel più completo silenzio, cosa strana siccome nella stanza c'era anche Gon, si sentì la campanella suonare, segno che le lezioni stavano riprendendo.

Killua- Dannazione...... se faccio un'altra assenza quello scorbutico pensarà che sia il solito teppista che marina la scuola...ahh cavoli ma giuro che quando li prendo!!-

E mentre Killua continuava a maledire a destra e a manca Gon alzò lo sguardo per guardarlo.

Gon- Sei davvero bello sai?......- appena si accorse delle parole magicamente uscite dalla sua bocca se la tappo come per evitare che potessero uscirne altre.

Killua lo fissò sconcertato, con una lieve nota di rossore quasi invisibile al buio ma che grazie a un filtro di luce Gon notò e arrossì di conseguenza.

Killua- Scusa non ho capito puoi ripet.....- stava avvanzando verso Gon per accertarsi che quelle parole le avvesse dette davvero e che non se le fosse immaginate, quando cadde rovinosamente a terra finendo tra le braccia di Gon, subito non capì ma dopo pochi secondi prese coscienza di avere qualcosa di morbido sopra le labbra........ un momento!

Killua stava ricalcolando tutto l'accaduto, Gon mi ha detto che sono carino, io mi sono avvicinato e sono caduto, e ora sono caduto su qualcosa di morbido e sento una strana pressione sulla bocca...... non sarà che....... ODDIO!!

E si era proprio così Killua stava baciando Gon!!

Appena i due realizzarono quello che stava realmente accadendo si staccarono.

Qualche secondo e Gon si sentì bagnare le guance da calde laccrime.

Non le controllava più, non poteva controllarle, erano le lacrime più belle che avesse mai pianto, perchè erano per Killlua.

Sentendolo singhiozzare Killua capì che Gon stava piangendo.

Killua- No..... no Gon scusa ecco io non volevo....... cioè si volevo ma non così........ cioè insomma..... scusa!!-

Gon lo guardò negli occhi, per quel poco che riusciva.

Gon- Non fa niente anch'io volevo ma ecco....... non volevo che vosse così veloce- aveva uno sguardo da fare invidia a un angioletto, peccato che Killua non potesse vederlo.

Killua si avvicinò dinuovo a Gon abbracciandolo e poi prendendogli il mento tra le mani -Se e pre questo possiamo rimediare subito-

Non appena finì la frase ritornò a baciare le labbra incredibilmente morbide di Gon.

Le leccava, le mordeva a volte, le succhiava, ma ancora non gli bastava.

Aveva memorizzato tutto l'esterno delle labbra di Gon ma ora voleva anche l'interno.

Cominciò piano a spingere la lingua tra la fessura delle labbra di Gon per chiedergli di aprirle, ma a quanto pare Gon non sapeva come si dovesse approfondire un bacio, infatti si limitava a muovere le labbra.

Quando si staccarono per riprendere fiato Killua appoggiò la mano sotto il mento di Gon e con il pollice andò a solleticare le labbra ormari gonfie e forse anche rosse.

Killua- Ti di......dispiacerebbe aprire la tua bella boccuccia quando te lo chiedo?! Se no come credi che faccio ad entare?-

Quando staccò la mano Gon si risvegliò dal momentaneo coma- Entrare?? ma c....- non riuscì a finire la frase che Killua riprese possesso delle sue labbra e stavolta, colto alla sprovvista, Gon aveva la bocca aperta.

Killua approffittò dell'occasione e anò a cercare con la lingua la sua gemella.

Era un lottere di lingue, ogni tanto la battaglia si spostava nella bocca di Gon, e quando Killua si stancava di attaccare era Gon a spostare il gioco in quella di Killua.

Avrebbero continuato per ore e ore se non fosse stato per un cigolio e un improvviso espandersi di luce seguita dalla figura decadente del vecchio bidello.

 

Erano stati rimproverati per ben un'ora dal preside.

Gli aveva fatto un sacco di ramanzine e moine su quanto le regole esistessero per essere rispettate e che una di quelle fosse di non saltare le lezioni per scambiarsi efusioni nello stanzino.

Appena usciti tornarono nelle rispettive classi.

 

Quel pomeriggio Killua aveva gli allenamenti di karate, avrebbe voluto passare tutto il tempo con Gon ma se l'avesse fatto l'allenatore, che aveva parlato col preside, l'avrebbe massacrato per tutta la sua durata in quella maledetta scuola.

Aprendo lo sportello del suo armadietto cadde un foglietto.

Pensò che fosse una delle solite richieste di appuntamenti che le cerleeder facevano a chiunque facesse parte di una squadra.

Killua- Sai di chi è?- chiese rivolgendosi a un ragazzo con i capelli blu notte, si chiamava Feitan, ed era abilissimo nelle risse, un motivo in più per avercelo come amico, no?!

Feitan- Mi pare che fosse un ragazzino con i capelli neri spettinati...... ah e aveva una gran paura di trovarti negli spogliatoi, si guardava tutto intorno come se avesse paura di vederti spuntare da un momento all'altro-

Ho forse di veder spuntare l'allenatore, pensò

Dopotutto Gon e l'allenatore non andavano molto daccordo, siccome Gon aveva spaccato un vetro della sua auto, non l'aveva fatto di proposito certo, e l'allenatore da quel momento l'ha odiato a morte figuriamoci ora che Gon rischiava di portargli via uno dei suoi migliori combattenti!!

Aprì il biglietto tutto accartocciato, ci mise un po' per tradurre quella lingua 'rinnovata':

________________________________________________

Ciao Kilu,

volevo solo dirti che mi piaci e mi piacerebbe che anche a te piacessi io....... e poi il tuo allenatore mi fa davvero paura!!

Killua si fermò un attimo per concedersi una risata poi continuò a leggere:

 

Ti va se ci vediamo domani a pranzo?

Ti amo!! Y

 

E tu risonsi SI o No!!

 

Gon

__________________________________________

 

Killua ripiegò il foglietto e se lo mise in tasca.

 

 

Il giorno dopo.

Gon vide Killua che gli si avvicinava e gli andò in contro per salutarlo, ma quest'ultimo si limitò a dargli un pezzo di carta in mano e sorridergli con un ghignetto divertito.

Gon aprì immediatamente il foglio, se era stato respinto voleva saperlo adesso e non fra cent'anni:

 

.......

E tu risonsi SI o No!!

 

Gon

 

_____________________________

 

Gon esultò felice, e iniziò a saltellare da una parte all'altra!!

Killua da dietro un angolo lo guardo, si non c'è che dire era proprio felice!!

Killua- Ti amo anch'io Gon-

 

 

 

Fine prologo

 

Buonsalve a tutti!!

La fic è stata riinserita da me!!

Ma continua lo stesso ad essere un fic a quattro mani tra me e Sanachan!!

Un bacione e grazie a chiunque seguirà questa fic!!

 

Akima e Sanaeakito

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


Questo capitolo tratta delle tematiche un po' a rating rosso.

Se sei una persona sensibile o un bambino/a curioso/a ti consiglio caldamente di non proseguire oltre.

Se invece ti piace il genere yaoi..... BUONA LETTURA!!

 

Era passato più di un anno dall'indimenticabile giorno nello sgabuzzino!

Ormai i due ragazzi erano diventati amanti segreti...... o forse non più tanto segreti.

Qualche mese dopo il loro fidanzamento la zia di Gon li aveva scoperti in comportamenti ambigui sotto le coperte, e da li il loro segreto ha iniziato a sgretolarsi.

 

Flash-back

 

Gon- Eddai Kiluuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!-

Da più di un'ora Gon si stava strusciando su Killua per farsi fare le coccole, ma quest'ultimo aveva una fifa blu che la zia del suo ragazzo tornasse prima del dovuto.

Dopo diversi tentativi, da parte di Killua, di reggere allo sguardo da pulcino smarrito di Gon, si arrese e salì in camera con Gon.

Appena i due furono seduti sulle morbide coperte del letto, bastò loro solo uno sguardo, incominciarono a divorasi l'un l'altro.

Ovviamente Killua era il più aggressivo nel mordicchiare e leccare la bocca di Gon ma meno del solito.

La paura che zia Mito tornasse da un momento all'altro non accennava a scemere.

E se li avesse visti?

Cosa avrebbe pensato?

Ma più sentiva che il piccolo tra le sue braccia lo spingeva per farlo distendere sul letto più la sua percezione dello spazio circostante diminuiva fino a sparire completamente.

Quando Gon riuscì a fare distendere il suo amore sul letto le posizioni erano un po' diverse dal solito: Gon stava a cavalcioni sul corpo, già parecchio in tiro, di Killua.

Si abbassò su di lui per sbottonargli pian piano la camicia a righe azzurre che portava sopra una leggera canotta nera.

Gli occhi di Killua divennero languidi di piacere nel sentire le piccole labbra di Gon mordicchiargli e leccargli piccoli tratti di pelle che piano piano diventava arrossata.

Il moro si alzò per guardare meglio il lavoro appena svolto: Killua aveva due succhiotti vicino alle clavicole, uno sulla spalla destra e laltro, quasi invisibile, dietro il lobo dell'orecchio.

E si, non c'è che dire aveva fatto proprio un bel lavoro!!

E mentre Gon si stava compiacendo per il risultato ottenuto con un colpo di reni Killua ribalto le posizioni.

Killua- Ti sei divertito?- il più piccolo ancora sbalordito annuì lievemente.

Killua si lecco le labbra con fare provacante che ebbe un effetto immediato sul moro- Ki...lu....ahh-

L'argenteo aveva già sfilato la canotta blu al più piccolo e ora si stava occupando dei pantaloni.

Gli sfilò il bottone così velocemente che Gon credette di non avere più speranze di salvezza.

Poi arrivando alla zip la abbassò con un estenuante lentezza che fecero completamente perdere la pazienza al moro sottostante.

Gon- Ma che fai?-

Killua lo fissò dopo aver abbassato completamente la zip- Perchè non si vede? Ti stò togliendo i pantaloni-.

Gon sbuffò per un attimo ma si rimise subito in guardia non appena i pantaloni gli furono abbassati fino alle caviglie e l'unico ostacolo rimasto per Killua erano i suoi boxer.

Inziò a gemere in modo indecoroso quando l'argenteo posò una mano sulla sua intimità.

Killua- Mhhhh, se le mie orecchie sentono questi suoni soavi per un tocco indiretto non immagino pensare per uno più...... mhhh intimo-

Gli ci vollero pochi secondi per togliere ogni indumento rimasto sul corpo del moro, avvantaggiato anche dalla partecipazione, inconscia, del più piccolo.

Tutto quello che Gon riuscì a vedere era la testa del suo ragazzo che si abbassava nelle sue gambe e poi fu il bianco.

Una miriade di emozioni gli passavano per la testa, si sentiva incredibilmente bene.

La bocca di Killua era un posto caldo, accogliente, e terribilmente stretto!

Killua stava semplicemente leccando la punta ma non appena sentì i gemiti di gradimento del suo ragazzo iniziò più e più volte a far entrare e uscire l'intimità di Gon dalla sua bocca.

Era incredibilmente calda, bruciante quasi, e gli stava pulsando in bocca.

Certo che devo star facendo uno splendido lavoro, pensò Killua

Gon- Ki..llu....ah.....a stò.... Ki.... ahhhhhhhhhh- non fece in tempo ad avvertire l'argenteo che svuotò il suo amore nella bocca dell'argenteo.

Killua non se l'aspettava e cercò di scansarsi ma parte gliene venne in faccia.

Gon- Ah... Killua scu... scusa....- il moro respirava a fatica dopo lo svuotamento appena avuto.

Si era sentito in pace con il mondo ma soprattutto si era sentito un tutt'uno con Killua, il suo amore, la sua unica ragione di vita.

Avvicinandosi all'argenteo, Gon, si mise a leccare tutto il liquido bianco come se fosse latte e lui fosse un gattino affamato.

Guardandosi negli occhi i due ritornarono a baciarsi appassionatamente, e Killua fece stendere dinuovo Gon sul letto.

Killua- Non fare l'egoista adesso tocca a me- disse guardando la facce del suo ragazzo che pareva dire 'basta sono stanco, non ce la faccio più, ho sonno!!'

Ma ovviamente le intenzioni di Gon non erano quelle!!

Si, era stanco e anche molto ma per fondersi ancora più a fondo con Killua avrebbe fatto questo e altro.

Dopo la breve preparazione, un po' per l'eccitazione pulsante e indomabile di Killua un po' per il dolore di Gon, l'argenteo si tolse con un solo colpo jeans e boxer rimanendo come madre natura l'ha fatto.

E avvicinando il bacino a quello del moro fece lieve pressione per raggiungere il suo scopo quando, un urlo più forte di quelli di Gon spaccò l'aria creatasi fra i due.

No, in effetti non poteva essere l'urlo di Gon, lui era un ragazzo e la voce era femminile.

In più l'urlo era quasi di disgusto e terrore mentre Gon in quel momento stava provando un mix d'emozioni fra il piacere e il dolore.

Alzando lo sguardo annebbiato dal piacere si ritrovò difronte ad una donna con la bocca splalancata e due buste a terra.

?- GON! MA CHE STAI FACENDO?????!!!!!!-

Non appena il moro si staccò da Killua per potersi girare e vedere la voce che l'aveva chiamato per poco non divenne peggio della pelle di Killua.

Ma quella era sua zia Mito? E aveva visto tutto? Prorpio tutto tutto?

...

Quella sera dopo essersi rivestiti e aver tranquillizzato la zia di Gon i due fidanzati raccontarono ogni cosa alla donna annesso il fatto che suo nipote non avrebbe mai cambiato idea e di conseguenza lei non avrebbe mai potuto avere dei nipotini.

Anche se con grandi difficoltà Mito accettò la relazione dei due ma la cosa che non accettò fu il fatto che suo nipote avesse già perso la verginità e non gli avesse mai raccontato nulla, e il solo ripensare che quando li aveva disturbati stava per riperderla le fece salire un brivido per la spina dorsale.

 

Fine flash-back

 

Era estate e Gon stava sulla veranda di casa sua finchè non gli arrivò una lettera:

 

Se vuoi vedermi cercami.

Iscriviti all'esame per diventare hunter.

Quando sarai un cacciatore cacciami

 

Gin

 

Gon non credeva ai suoi occhi.

Gin?

Quel Gin?

Il Gin, suo padre, che l'aveva abbandonato dopo la morte di sua madre?

Non poteva perdere altro tempo doveva immediatamente iscriversi all'esame per diventare hunter.

 

Gin aspettami ti rivedrò quando sarò diventato un hunter.


Angolo autrici!!
Scusate per l'immenso ritardo ma windows mi aveva cancellato tutte le bozze!! ^^''
Speriamo che vi piaccia il capitolo!!
Un bacione a tutti


Scusate se l'immy non si vede come mi ha fatto notare Cikachan ecco l'indirizzo: http://images5.fanpop.com/image/photos/31000000/BFFs-gon-x-killua-31007350-190-265.jpg

Akichan £ Sanachan

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Da quando Gon aveva letto quella lettera era cambiato.
Non passava più ogni suo attimo libero con Killua.
Si allenava costantemente il giorno e a volte anche la notte, finchè zia Mito non lo sgridava per il rumore che faceva quindi doveva smettere e tornare a dormire.
In quelle settimane il comportamento di Gon era veramente strano persino zia Mito, che dopo aver visto suo nipote a letto con un ragazzo e non pensava sarebbe mai più potuta stupirsi, si ritrovò preoccupata per Gon.
Il più preoccupato in assoluto, però, era Killua.
Insomma il suo ragazzo, quello che fino a un mese prima gli faceva le coccole costantemente, quello che doveva essere trattenuto con la museruola perchè non andasse a mordere ogni ragazza che faceva il filo a Killua, era cambiato.
All'inizio Killua pensò a una possibile tresca con qualcun altro, ma riflettendoci su era impossibile che una mente semplice come quella del suo ragazzo potesse tradirlo.
E infondo chi mai sarebbe potuto essere attratto da Gon?
Non era così brutto ma quello che gli mancava era la popolarità.
Infatti in quel periodo nessuno si era accorto del suo cambiamento, a parte quei suoi pochi amici.
E tutto questo all'inizio aveva fatto sentire tranquillo Killua, pensava che così nessuno avrebbe potuto rubarglielo, ma da come si comportava Gon in quei giorni gli era sorto un dubbio e voleva accertarsene!

Quel pomeriggio andò a casa di Gon.
Sulla strada incontrò la zia di Gon che gli sorrise e proseguì a camminare....
Un momento zia Mito gli aveva sorriso??
Da quando aveva trovato lui e Gon in comportamenti ben espliciti ogni volta che lo vedeva gli mandava un'occhiataccia che gli faceva raggelare la schiena, oppure gli sussurrava all'orecchio di non pensare di fare qualcosa di azzardato in sua assenza.
Ma non gli aveva mai sorriso, bhè ora Killua ne era certo qualcosa in quella famiglia non andava!!
E a quanto pare era pure qualcosa di contagioso, ci mancava solo vedere la nonna di Gon ballare la macarena e poi erano a posto!!

Trovò Gon seduto sull'altalena a riposare serenamente.
Si soffermò a guardarlo, era davvero un cucciolo..... il suo cucciolo.
Si avvicinò a lui e lo baciò lievemente, giusto giusto per far sentire a Gon un po' di pressione sulle labbra.
Il moro si sveglio dal dormi veglia con un lieve mugugnio e subito dopo essersi stiracchiato diede un altro bacio a Killua.
E poi il più grande gliene diede un altro e lui rispose, e ancora e ancora.
Dopo pochi minuti erano sdraiati sull'erba, Gon disteso a terra e Killua a sovrastarlo e guardarlo dall'alto.
Quando Killua scese a tormentare il collo del moro quest'ultimo emise un gemito, ma sfortunatamente non era d'assenso.
Facendo leva sul petto di Killua con le braccia, Gon, riuscì a toglierselo di dosso e ad alzarsi.
Killua lo fissò male- Mpf.... lo sapevo!- si alzò da terra spolverandosi i pantaloni.
Gon lo squadrò allibito- Che.... che cosa sapevi? Ma di che stai parlando?-
Il più grande si girò di spalle per non guardarlo- Sai benissimo a cosa mi riferisco!-
Gon- Ma che stai dicendo.... e solo che ora non ho tempo per questo, dev- non finì la frase che l'altro si girò bruscamente- “Devi tornare ad allenarti” lo so, lo so me lo ripeti ogni santo giorno... ma sai..... ora dico basta- il più piccolo lo guardò stranito.
Gon - Basta a cosa?-
Killua - “Basta a cosa?”, basta a cosa mi chiedi?- l'argenteo si mise a ridere senza essere davvero divertito- Io dico basta a tutto! Basta a questa falsa, basta a queste bugie e soprattutto basta a questi allenamenti!!-
Gon indietreggiò intimorito dall'improvviso sbalzo d'umore del suo ragazzo- Ki....lua sme..... smettila così..... mi spave... nti- iniziò a singhiozzare, quasi non tratteneva più le lacrime.
Killua - No Gon, smettila tu!! dimmelo, almeno, abbi il coraggio di dirmi che io non ti interesso più che ti ho stufato e che ora stai con un altro! Gon dimmi che non mi ami più e che questa storia e finita!!-
Quando Gon sentì quelle parole il suo cuore iniziò a rompersi.
Ma come era possibile?
Killua credeva che lui l'avesse tradito? Credeva di essere passato in secondo piano?
E perchè mai?
Forse perchè non stavano più tutto il tempo insieme o forse per quel rifiuto di prima?
Gon- Ti prego.... no, non lasciarmi.... no io ho bisogno di te i- venne di nuovo interrotto
Killua- Si anch'io ti amo Gon..... ma ora non ne sono più sicuro-
Gon si sentì morire- C..cosa vuol dire che non sei più sicuro? Kilu, amore i.... io ti amo e..... amo solo te nessun altro-
Killua- Lo so, anch'io amo solo te-
Gon- E allora perchè? Perchè mi dici tutte queste brutte cose? Allora..... Kilu, ti prego non..... rimani con me, ti prego- il moro si sedette a terra il dolore era troppo e non era sicuro che le sue gambe sarebbero riuscite a sostenerlo d'ora in avanti se la situazione fosse peggiorata.
Killua- Io non voglio farti soffrire, voglio solo il tuo bene- Gon lo guardò come a chiedere il perchè e l'argenteo gli si avvicinò per asciugargli le lacrime- Neanch'io voglio soffrire Gon, per questo separarci è la situazione migliore..... in questo modo ne io ne te soffriremo più-
In quel momento il mondo per Gon crollo.
Gon- No!!! questa non è la soluzione migliore è la peggiore!!! ti prego Killua non..... non lasciarmi solo ho bisogno di te- Killua non fece in tempo ad asciugargli le lacrime che altre arrivarono a ridisegnare il sentiero già tracciato dalle precedenti.
Killua- Anch'io ho bisogno di te Gon e ce l'avrò per sempre.....-
Gon- E allora perchè??-
Killua si alzò ma prima gli diede un candido bacio e Gon capì che quello sarebbe stato il suo ultimo bacio.
Killua- Addio Gon, mi dispiace davvero- e detto questo iniziò a camminare molto lentamente, era sicuro che in quelle condizioni Gon non avrebbe mai potuto seguirlo ne tanto meno fermarlo.
E per il tuo bene, un giorno capirai pensò Killua.
Nel frattempo Gon non era stato capace di muoversi era rimasto in quella posizione per ore.
Da quando Killua l'aveva baciato e gli aveva detto addio il suo cuore era caduto in frantumi, si era frantumato in pezzi così piccoli che nessuno sarebbe mai più riuscito ad aggiustarli.
Quando zia Mito lo trovò il cuore le mancò un battito, era pur vero che non avesse accettato del tutto Killua ma aveva adorato il modo in cui quel ragazzo era riuscito a far sentire Gon così importante.
Gon rimase per diversi giorni in stato quasi catatonico senza mangiare se non forzato da Mito e senza smuoversi dal letto.
Quando si riprese decise che era il momento giusto per partire ed iscriversi all'esame, dopotutto ora che lui e Killua non stavano più insieme sarebbe stato più facile assentarsi per diversi giorni.
Anche se avrebbe preferito di gran lunga rimanere con Kilu...... scacciò immediatamente quel pensiero.
Pensare a Killua gli faceva tornare la sensazione di vuoto e il vomito cercava di uscirgli dalle labbra.

Gon- Gin aspettami, sto arrivando- mentre si preparava per la partenza scrisse una breve lettera indirizzata ad una persona molto speciale che di sicuro sarebbe passata di lì.
Partì all'alba e salpò sulla nave che l'avrebbe condotto alla meta.
Guardando l'alba si ricordò di un discorso che una volta gli fece Killua “Io e te Gon siamo diversi, tu sei l'alba: sorgi di giorno e illumini la strada della gente.
Io sono il tramonto che annunzia la notte e preannuncia l'arrivo delle tenebre che inghiottiranno la gente.
Per questo dobbiamo stare insieme per sempre, ricorda l'alba non può esistere se il tramonto non la supporta!”
E con questo ricordo vivo in mente abbandonò l'isola per dirigersi verso il luogo dell'esame.


**ANGOLO AUTRICI**

Ci scusiamo immensamente per il ritardo!!
Come al solito speriamo che il capitolo vi sia piaciuto!!
Un bacione da



Akichan £ Sanachan

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


Capitolo 4


Ormai Gon era già sul luogo dove ci sarebbe stata la prima prova dell'esame, nella confusione riuscì a fare conoscenza di due ragazzi.

Uno non molto più grande di lui, si chiamava Kurapika e voleva diventare un Black list hunter per vendicare la sua tribù.

L'altro, Leorio, era un tipo alquanto vanitoso che si definiva aver meno di diociotto anni quando invece ne avrebbe almeno dovuti avere sette o otto in più, diceva di tenere ai soldi ma si capiva chiaramente che non erano quelle le sue vere intenzioni.

Nell'oscurità, intanto, due figure lo stavano scrutando, una per assicurarsi della sua incolumità e l'altra per verificare la potenzialità di quello che molto presto sarebbe diventato il suo giocattolo personale.

La prima prova non fù terribilmente difficile, certo, molti ebbero problemi nel stare al passo dell'esaminatore ma per il resto fù abbastanza facile e divertente.

Dopo aver superato il sottosuolo, risalirono in superficie trovandosi difronte alle terre paludose di Numere.

Lì una nebbia pazzesca circondava i partecipanti rimasti.

L'esaminatore ricominciò a muoversi velocemente attraversando quela coltre fitta di nebbia.

Dopo svariati minuti Gon si accorse di aver perso di vista Leorio e tornò indietro a cercarlo seguito da Kurapika.

Lo torvarono in balia di Hisoka che stava mettendo in bella mostre le sue doti di assassino.

Prima che riuscisse a colpire, e probabilmente uccidere, Leorio Gon lanciò la sua canna da pesca colpendo in pieno volto Hisoka così da permettere a Leorio di allontanarsi e scappare aiutato da Kurapika.

In quella nebbia non si riusciva a vedere a meno di un centimetro dal naso, e questo stava facilitando notevolmente Hisoka che non aveva bisogno di vedere la preda per cacciarla.

Ma neanche Gon era da meno, stando con Killua si era abituato a percepire le presenze nascoste e questo gli stava facilitando le cose.

In poco tempo Hisoka gli fù addosso, Gon riuscì a schivare un pugno e un tentato calcio ma quando Hisoka lo afferrò per il colletto della maglia non ebbe più modo di divincolarsi.

Hisoka -Accidenti, mi hai fatto penare lo sai ragazino?- sogghignò maligno.

Gon -Il mio nome è Gon e non “ragazzino”- dove lo trovava tutto quel coraggio per protestare in una situazione simile non lo sapeva nemmeno lui.

Hisoka si interessò ancora di più al ragazzino che teneva fermo in una sua mano.

Gli sarebbe bastato un niente per porre fine alla vita di quel piccolo esserino.

L'aveva già fatto molte volte, che si trattasse di uomini, di donne o anche di bambini per lui non faceva differenza.

L'incredibile sensazione che provava dopo i massacri era indescrivibile.

Avrebbe ucciso pur di provare moltissime altre volte quella incredibile dose di adrenalina che gli trasmetteva il controllo di una vita.

Ma in quel piccolo ragazzino qualcosa lo faceva demordere dall'ucciderlo.

Forse era per il caratterino che quel piccolo gattino arruffato e confuso aveva tirato fuori, o forse più semplicemente era per la presenza alquanto inquietante che sentiva alle sue spalle dall'inizio dell'esame.

Poco importava presto si sarebbe divertito anche con quella misteriosa presenza, qualcosa gli diceva che pure la misteriosa figura che lo scrutava avrebbe potuto divertirlo.

A questi pensieri non si accorse del calcio inaspettato che Gon gli tirò nello stomaco.

Fu un attimo, il piccolo riuscì a liberarsi per poi scappare verso la piccola foresta in cui erano spariti Kurapika e Leorio.

Veloce, pensò Hisoka assumendo un ghigno tutt'altro che rassicurante.

Scattò in avanti lanciando una carta che colpì in pieno la schiena di Gon, bloccandolo a terra quel tanto che bastava per raggiungerlo, ma ovviamente senza rovinarlo troppo.

Hisoka -Ma non abbastanza, Gon- sorrise, era inquietante.

Afferrò la zazzera nera di Gon e lo sbattè rudelmente contro le radici di una quercia secolare, poco lontano.

Gon tossì poche gocce di sangue, ma esse bastarono a far crescere il desiderio dell'assassino.

L'uomo si abbassò alla sua altezza per sfiorargli dolcemente una guancia sporca di terriccio melmoso.

Hisoka -Ecco, ora starai fermo e buono- era una bruttissima sensazione quella che stava invadendo l'intero corpo di Gon.

Gon -Che cosa vuoi da me?- era intimorito si, ma aveva coraggio da vendere.

Il suo sogno, rincontrare suo padre, non avrebbe potuto svanire per via di un assassino squilibrato.

Hisoka rise e tracciò con le dita il contorno di quelle piccole labbra rosee -Tu cosa pensi che voglia?- si fermò precisamente nel centro, dove una sottile linea divideva la labbra del moro, e dopo un po' di indugi iniziò a spingere la falange per dividerle.

Prese con due dita il labbro inferiore del piccolo e avvicinandosi mordicchiò sensualmente quello superiore facendolo arrossare.

Gon non potè impedirsi un gemito di dolore quando quei denti morsero violentemente il suo labbro superiore.

Quando Hisoka sentì quel rantolo una nuova idea gli balenò in testa.

Spinse la lingua a raccogliere quelle gocce di sangue che lui stesso aveva provocato, il loro sapore lo mandò alla testa.

Mise rudelmente la lingua nella bocca di Gon cogliendo alla sprovvista quest'ultimo che non riuscì a chiuderla in tempo.

Spinto da una foga sovraumana Hisoka prese con entrambe le mani i polsi del più piccolo, portandogleli ripettivamente ai lati del corpo, schiacciati contro il possente tronco in modo da impedirgli la fuga e allo stesso tempo per consentirgli un maggiore appoggio.

Riuscì a inserirsi dentro le gambe di Gon, facendogliele attorcigliare attorno alla vita per evitare di scivolare.

In quella posizione era tutto sotto il controllo dell'assassino.

Gon cercò in tutti i modi di respingerlo, non voleva questo, ma soprattutto non voleva lui.

Voleva Killua, rivoleva indietro il loro amore, rivoleva il suo Kilu.

Questo pensiero lo spinse a lottare ancora più freneticamente per la libertà.

L'assassino se la rideva.

In quel momento Gon era per lui una sorta di cricetino, piccolo e tenero col pelo sempre arruffato, che cerca di correre da una parte all'altra per scoprire, se possibile, di più sulla gambietta in cui è rinchiuso crudelmente da quattro anni.

Una volta che lo prendevi in mano, però, come se ti avesse riconosciuto come la causa della sua prigionia scalciava e sbraitava, cercando di divincolarsi in tutti i modi, arrivava addirittura a mordere per uno sprazzo di speranza, libertà.

Questo non fece altro che spingere Hisoka a desiderare di più quel corpo.

Si staccò dal ragazzino ammirandolo, era uno spettacolo troppo eccitante.

Con quei sui capelli neri ed arruffati, la faccia ancora lievemente sporca del terriccio e le labbra decisamente rosse e gonfie per i continui baci e morsi.

Ora lo desiderava davvero, ma non solo una volta, tante e tante ancora, fino a che l'avrebbe dissanguato a forza di profanarlo e possederlo.

Hisoka avvicinò le labbra all'orecchio del piccolo ottenendo una nuova scarica di adrenalina nel vederlo ritrarsi impaurito per una prossima mossa.

Gli soffiò dolcemente nell'orecchio, questo gli ricordava molto Killua, gli venne da piangere nel pensare di aver paragonato un mostro simile al ragazzo più bello, dolce e fantastico che possa esistere.

Scusa Killua, perdonami.

Hisoka riprese a parlare -Voglio te....- gli morse il delicato lobo, rigirandoselo un po' fra il labbro superiore e quello inferiore.

L'uomo si sollevò lasciando scivolare al suolo quell'esile corpo che fino a poco prima era completamente addossato all'albero dal suo peso.

Hisoka -Ricordati di me, questa è una promessa....- scomparve nella fitta nebbia della palude di Numere lasciando alla sue spalle un eco terrificante e un suono agghiacciante lo seguì -... Vi avrò-.

Scomparve lasciando Gon finalemnte solo.

Gon svenne poco dopo, lo shock era un qualcosa molto difficile da reggere, soprattutto se ripensava che Hisoka gli aveva ricordato il suo Kilu.

Poco prima di chiudere dolcemente gli occhi, una macchia grigia gli sorrise prendendolo in braccio e portandolo lontanto dal posto in cui si era appena consumato l'inferno.

Non sapeva se fosse un suo amico o un suo nemico, ma quella stretta era così calda e confortevole, stranamente famigliare.

Si addormentò in essa mormorando un inaspetto grazie al suo misterioso salvatore, che non tardò a sorridergli.

…. -Grazie a te per esistere, Gon- un bacio si depositò su quelle tempie liscie e vellutate, come un bambino, prima che il misterioso salvato sparisse tra le nebbie fitte di quelle paludi infernali.


Angolo autrici**

Scusateci tantissimo per il ritardo ^^''
Gomennasai çç
Il capitolo è un po' corto ma crediamo che possa rendere bene le idee, e almeno così non rischiamo di annoiarvi scrivendo dei mattoni ^^
Come sempre speiamo che vi piaccia.
Ali: chiedo scusa, la vera causa di questo ritardo sono io, mi sono concentrata troppo sulle altre fic, e ho messo in secondo piano questa.... ma vi prometto che non succederà più ^^''
Mery: sarà meglio *sguardoomicida*
Che paura °_°
Un bacione a tutti dalle vostre

Akima £ Sanaeakito




Se non si vede ecco il link: http://25.media.tumblr.com/tumblr_ma01wzW8xz1rbw95go1_1280.jpg
 

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Capitolo 5
*** Cap 5 ***


Capitolo 5


Gon si risvegliò, e sentì delle voci risuonare nell'aria.
Menchi- Bene, la seconda prova d'esame si dividerà in due parti.-
Gon si alzò da terra, non ricordava assolutamente nulla ma si sentiva stranamente bene.
Come era arrivato fin li? Si ricordò che Hisoka l'aveva abbandonato nelle foreste di Numero, e poi era stato aiutato da qualcuno, che molto probabilmente l'aveva portato dove si trovava ora.
Doveva assolutamente ringraziare quel qualcuno.
Purtroppo la sua memoria sembrava non voler collaborare, sapeva solo che era un ragazzo, di sicuro molto giovane, probabilmente della sua età.
Almeno per quel poco che si ricordava.
Poi all'improvviso un ricordo, agghiacciante gli attraversò la mente.
Che vergogna, ora ricordava perchè aveva perso coscienza.
Ma soprattutto Hisoka lo aveva baciato, e lui non era stato capace di respingerlo.
Non che non volesse o che fosse incapace di difendersi, però quell'uomo era troppo forte.
Si ridestò dai sui pensieri e ascoltò l'esaminatrice dagli strambi capelli rosa, affiancata da un uomo molto grande, quasi gigantesco.
- Nella prima prova dovrete catturare un maiale particolare che vive qui, se riuscirete a catturarlo e a cucinarlo avrete superato la mia prova- Disse Buhara.
Poi un improvviso rumore, come di una mandria imbestialita, e la terra cominciò a tremare sotto ai loro piedi.
Tutti guardarono nella direzione dello strano rumore.
C'erano decine maiali giganti a un centinaio di metri, e stavano correndo come sbizzarriti verso di loro.
Si sparpagliarono in diverse direzioni, ed ognuno cominciò la propria caccia.

Gon aveva catturato il suo maiale, lo aveva ucciso alla fine.
Non era stato un problema.
Il solo problema era che pesava veramente tanto per poterlo trascinare da solo fino al punto stabilito.
Qualcuno gli si avvicinò, sentì dei fruscii nei cespugli finchè una figura ben nota ne fece la sua apparizione.
Hisoka prese semplicemente il maiale in braccio dimostrando ancora una volta la nettezza di forza che li separava, e lo portò al punto d'inizio, dove ancora non v'era nessuno, e si allontanò rientrando con un balzo tra le fitte fronde degli alberi secolari.
Gon- Che tipo strano... Sopratutto inquietante, mi prude il braccio*- e un piccolo brivido si fece largo nella schiena di Gon, mentre iniziava a grattarsi il braccio destro.
Intanto qualcuno aveva osservato tutta la scena, e ne stava ridendo per la reazione del più piccolo.
…- Non avere paura ti proteggerò io, a qualunque costo, solo.... aspetta ancora un po' amore mio-
 
La maggior parte dei concorrenti superò la prima parte.
Alla fine per la seconda parte Menchi aveva chiesto del Sushi**.
Purtroppo nessuno tranne due persone, Kurapika ed un certo Hanzo, aveva capito di cosa si trattasse.
Kurapica, essendo un ragazzo molto intelligente e sveglio, lo capì associando gli ingredienti ai vari attrezzi sparsi sui banconi, mentre Hanzo era originario di un paese molto ben rifornito di cibarie varie e quindi anche di quest'ultimo piatto.
Sfortunatamente nessuno passò la prova, ma a risolvere questo intoppo ci penso il presidente dell'esame, Netero, che diede la possibilità a tutti i concorrenti di ritentare con una terza parte non prevista.
E per fortuna Gon fu tra quelli che la superarono.
Stranamente nella confusione gi sembrava di aver visto Killua.
Oddio stava impazzendo! Ormai la sua faccia era presente in ogni dove.
Non è che anche lui ha partecipato alla prova? Pensò Gon.
Si colpì con uno schiaffo in faccia e si diede mentalmente dello stupido.
Talmente gli mancava che era impossibile per lui non provare a ricercarne i tratti in ogni cosa, vivente o non che fosse.
Ma dopotutto lui non aveva visto il vero Killua, aveva solamente visto qualcuno che gli somigliava.
Se quello fosse stato il vero Killua lo avrebbe preso a pungi per essere scappato senza averlo avvertito, invece Killua era a casa probabilmente si era già rifatto una relazione con qualche bel ragazzo della scuola, dopo tutto era stato lui a lasciarlo, e di sicuro c'era un altro in tutto questo.
Ma a pensarlo gli salirono le lacrime agli occhi, che trattenne prontamente per poi rispedirle nelle profondità del suo animo.
Però anche se sapeva che quel ragazzo non era il suo amore.... una parte di lui ci sperava, desiderò ardentemente che Killua fosse li con lui, a stringerlo, a coccolarlo, a baciarlo e a ripetergli quelle parole.
Quelle dolci lettere che pronunciate da quella fine bocca gli mozzavano per brevi attimi il fiato.
Sorrise, nessuno avrebbe mai potuto togliergli dalla mente quel ricordo, la sua voce, tutti quei sospiri, tutti i loro gemiti incastrati tra loro, erano tutte note che componevano la melodia più bella mai suonata, la loro melodia.
Gon- Ti amo.... - un lieve sussurro, un flebile velo d'acqua salata sulla guancia, ed un tenero sorriso sotto quegli occhi lucidi e stracolmi d'amore.
Solo per lui, tutto solo per lui – Kilu -
 
Una goccia fredda cadde sulla nivea pelle del ragazzo dai folti capelli argentati.
- Anch'io... Gon -
Stava piovendo.

La terza prova era un vero e proprio mistero, nessuno capiva in cosa consistesse
Erano stati semplicemente lasciati sulla punta di una torre, senza botole ne porte in vista, e impossibile da scalare sull'esterno.
Dopo quasi due ore capirono lo scopo e il perchè del nome “Torre trabocchetto”.
Si dovevano trovare delle botole, aprirle e scendere.
Gon le stava cercando insieme a Leorio e Kurapika, si erano alleati per riuscire ad arrivare fino in fondo all'esame.
Gon- Ragazzi venite! Ho trovato quattro botole vicine proprio qui sotto- Disse Gon urlando agli amici poco distanti da lui ed indicando con un dito delle pietre a forma rettangolare disposte circolarmente.
Kurapika- Bravo Gon!-
Leorio- Speriamo che quando scenderemo saremo ancora insieme-
Gon- Speriamo bene! In bocca al lupo minna- Disse Gon un tra il preoccupato e l'eccitato.
Entrò nella botola ritrovandosi in una stanza completamente buia, ma non vide i suoi amici.
Ma non era neanche da solo.
Le luci si accesero mostrando un ragazzo, o almeno credeva che si trattasse di un maschio, coperto con un mantello nero dalla testa ai piedi.
…- Ci sono solo io.- a parlare seccato fu il ragazzo incappucciato, scrutandolo.
Gon- Piacere, mi chiamo Gon, e tu come ti chiami?- era inutile, Gon non si faceva mettere i piedi in testa dagli sconosciuti, soprattutto se erano scontrosi o maleducati, lui non rinunciava mai.
...- Io non ti dirò il mio nome, se tanto ci tieni chiamami Nessuno-.
Aveva sicuramente modificato la sua voce, sentiva che era leggermente calante sulle variazioni di tonalità, era chiaramente falsa.
Gon- Capito-.
A quanto pare non doveva essere più grande di lui, il fantomatico Nessuno, era solo qualche centimetro, massimo cinque o sei più alto di lui.
Aspetta, giovane, circa della sua età.... non è che il suo salvatore era la persona che ora stava dinanzi a lui?
Era stato lui ad averlo portato alla seconda prova d' esame?
Ma no, è impossibile.
Si diede dello sciocco.
Perché mai uno sconosciuto avrebbe dovuto aiutarlo?
Nessuno- Muoviti, indossa quel braccialetto. Per questa prova d'esame saremo in due, e quindi dovremo collaborare. Ma non ti osare di intralciarmi o farmi perdere tempo, ci metto un nulla a sbarazzarmi di te, capito?-
Gon annuì vigorosamente.
Che paura, sarebbe dovuto rimanere con lui per un bel pò... quindi meglio tacere e darsi da fare.
Camminarono trovando molte trappole nel loro percorso.
Però non sapevano che il peggio.... doveva ancora venire.
E quando sarebbe arrivato li avrebbe spazzati via.
 
 
* Quando Gon sente che c'è un problema o un pericolo gli prude il braccio, tipo un sesto senso in aggiunta agli altri mille che possiede.
** Una pietanza complicata a base di pesce e riso, a seconda del pesce e degli eventuali ingredienti aggiuntivi questo piatto può cambiare totalmente fisionomia.

___Angolo Autrici.____
 
Mery ed Aly: Ci perdonate? Sappiamo che il capitolo è molto corto.
Però promettiamo che aggiorneremo il più presto possibile ^_^

Mery: Chissà chi sarà questo Nessuno...
Aly: Ma non ne ho proprio idea O.O
Se volete scoprirlo dovrete continuare a seguirci anche nei prossimi capitoli ^-^
Perché nel prossimo, (o quello dopo ancora) si scoprirà qualcosa di alquanto.....
NO SPOILER.... eh già, che bello!
Sana-chan ha cambiato nick, ora è _Momo, dunque dovrete chiamarla Momo-chan c:                                                                                                                         Alychan purtroppo non ha cambiato testa, dovrete tenervela bakata com'è ^^'''

 
Aly e Mery

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