“Quel discorso fallo anche a lui, lo
accetterà.
Non è mai troppo tardi”
Draco rilesse più volte quelle righe con
la morte nel cuore. No, accidenti, no! Non poteva! Non poteva dire la verità a
Potter…al vero Potter.
Gli era uscito così facilmente con l’Harry
finto…
Era sparito davvero. La mattina si era
alzato e non lo aveva trovato in stanza.
Poco male. Doveva svegliarsi, smetterla di
vivere in una fantasia che non rispecchiava minimamente il vero. Un giorno
sarebbe stato duro l’impatto con la realtà.
Si vestì e andò a lezione.
Il fatto che il giorno prima fosse
mancato, l’avrebbe giustificato con un malore o una stanchezza. Del resto che
male avrebbe fatto?
Quando arrivò in Sala Grande per la
colazione tutti si voltarono a guardarlo, cosa che lo fece sentire leggermente
in soggezione.
Avanzò incerto per la stanza e andò a
sedersi al suo posto.
Blaise lo squadrò con insistenza.
- Si può sapere che succede? -
- Che hai fatto ieri? –
- Non stavo bene perchè? –
Il moro ridacchio – Nulla, nulla…sarà una
coincidenza. –
- Coincidenza? – fece eco Malfoy
interrogativo.
- Si bhè. Il fatto è che anche Potter non
si è visto ieri. –
Draco alzò un sopracciglio – Eh? –
- Ieri è sparito e non si è fatto vedere –
ridacchiò – Dovevi vedere come erano preoccupati i suoi amici…-
Draco piegò la testa di lato per poi
voltarla verso Harry che trovò comodamente seduto al suo posto a confabulare
con i due amici, o meglio, a sentirli battibeccare.
Ed ecco quell’istante in cui i due sguardi
s’incrociavano e Malfoy sentiva il cuore sobbalzare.
In quegli attimi in cui avrebbe voluto
conosce Harry Potter per potergli chiedere cosa lo preoccupasse e se avrebbe
potuto fare qualcosa per lui.
Abbassò gli occhi tristemente e iniziò a
fare colazione.
Quindi anche Harry era mancato…
Ecco un’altra cosa che non sapeva di lui.
Draco sentì subito la sua fame passare.
“Quel discorso fallo anche a lui, lo
accetterà.
Non è mai troppo tardi”
Anche se avesse accettato certo non si
sarebbe creata l’amicizia che agognava.
Del resto aveva ragione l’Harry
immaginario: l’immaginazione dalla realtà sarà sempre diversa e quindi deluderà
a priori. Quindi la domanda era: ne valeva la pena?
Alzò gli occhi e lo vide immerso nei suoi
pensieri, con quegli occhi velati di malinconia che riusciva a scorgere nonostante
la distanza.
Una vocina dentro di lui rispose : Sì. La
valeva.
Quindi…cosa lo tratteneva ancora?
Ricordò la figura mora che fino a ieri gli
teneva compagnia. Era vero non avrebbe mai ottenuto quel tipo d’intimità, ma
era anche vero che se non faceva nulla affinché accadesse non l’avrebbe mai
potuto sapere.
“Quel discorso fallo anche a lui, lo
accetterà.
Non è mai troppo tardi”
Che non fosse davvero troppo tardi?
Anche Harry alzò gli occhi e si guardarono
per un po’. L’ultima volta che si erano visti Draco gli aveva sorriso, chissà
Harry cosa aveva pensato in quel momento…
Ma Draco raggelò nel suo posto, quando
vide le labbra del moro incresparsi un sorriso timido ma sincero.
Harry sorrideva a Draco Malfoy.
Strinse convulsamente le posate e distolse
gli occhi più che altro per non dare a veder il rossore.
- Che hai? – chiese Blaise.
Harry gli aveva sorriso, ecco che aveva!
Ed era il sorriso più dolce dell’universo…
Passò ore e ore a rimuginare su
quell’azione da parte dell’altro tanto che non riuscì a concentrarsi ed ebbe
per la prima volta un brutto voto a pozioni.
Ogni volta che incrociava Potter
inspiegabilmente gli veniva da arrossire e distogliere lo sguardo come se
quegli immensi occhi verdi potessero ucciderlo.
Ora che aveva visto i suoi occhi gentili
verso di lui lo avrebbe ucciso uno guardo astioso. Non lo voleva, lo temeva.
Quando tornò nella sua stanza si chiuse la
porta alle spalle esausto. Aveva passato la giornata ad evitare Potter e non
aveva nemmeno tentato di parlargli.
La sua era una paura irrazionale che non
sapeva combattere.
Alzò gli occhi e vide il diario che tanto
gli dava sollievo, ora invece, lo odiò. Per un folle istante lo odiò:
rappresentava la sua ossessione, il suo tormento, la sua pazzia…lo afferrò e lo
scaraventò sul muro con rabbia.
Non lo voleva più vedere.
Non doveva mai iniziare.
Harry non avrebbe dovuto considerarlo,
mai!
Harry doveva restare astioso nei suoi
confronti!
Cadde sulle ginocchia e si prese la testa
tra le mani: cosa gli stava succedendo? Perchè si comportava così?
Guardò il diario e gli venne da piangere.
Un sorriso, un semplice sorriso lo stava scombussolando tanto. Perchè?
Aveva bisogno di parlare, di capire, di
confrontarsi con qualcuno…
Ma non aveva nessuno.
Guardò ancora il diario e lo raggiunse.
Sfogliò le pagine fino a trovarne una bianca e prese la penna d’oca.
Per l’ultima volta…
- Non so cosa fare…. -
Si fermò qualche istante probabilmente
aspettando che la sua coscienza, l’Harry che era in lui, gli fornisse una
risposta, un cenno.
Ma qualcos’altro accadde.
Sotto ciò che aveva scritto lui comparve
un'altra scritta, un'altra calligrafia, quella dell’Harry immaginario.
- Perché?Cosa ti ha sconvolto?-
Draco sussultò sorpreso, strinse la piuma
fortemente, poi decise di scrivere ancora.
- Oggi…lui…mi ha sorriso…-
Attese un po’ la risposta che arrivò
immediatamente.
- .. e tu?-
- Io...io non lo so! Io… - la
scritta sembrava frettolosa e confusa –Lui che mi sorride….so che è una
sciocchezza, ma mi fa star male..ho paura…terribilmente paura, cosa significa?
Oddio sembro una ragazzina sciocca e
innamorata…. -
- Sei innamorato di lui? -
A Draco si mozzò il fiato e strinse
convulsamente la penna d’oca.
Non capiva più niente. Perchè gli
rispondeva? Perchè scriveva? Perchè era così confuso?
Innamorato? Lui? Di..Potter?!
Stava per scrivere che no, non era così,
magari gli avrebbe dato dell’idiota per averlo pensato, ma non ci riuscì. Restò
a fissare quelle scritte per dieci minuti immobile. Poi posò la penna
delicatamente.
-…..temo di si…. –
Scrisse solo senza non riuscire a
formulare null’altro. Lo aveva scritto, lo aveva idealizzato, lo aveva
concretizzato.
Era innamorato di Potter.
Attese una risposta con il cuore in gola,
con una morsa allo stomaco, sull’orlo della disperazione per un amore che non
avrebbe mai ottenuto.
- Quindi non vuoi più la sua amicizia? -
Esatto. Ormai era giunto a questa
conclusione: non volevo l’amicizia di Potter, voleva di più…molto di più…una
cosa impossibile da ottenere.
- No…non mi basterebbe…impazzirei…. -
- Quindi? –
- Mi sta bene così….non succederà nulla,
io continuerò ad ammirarlo da lontano… -
- E ti sta bene così? –
- Deve andarmi bene…-
- Ma ti ha sorriso, non potrebbe essere
una speranza?Un modo per dirti che anche lui vuole smetterla con l’astio e la
guerra, di volerti essere amico, di parlare, di chiarirvi…di amarvi. –Non ci
ameremo mai! Lui….non mi amerà…mai –
-Ti amo, invece…. –
Draco trasalì leggendo quelle parole, con
il cuore in gola. L’alterego di Potter….
L’alterego?
Ma…?
-….Potter? –
- Si, Draco. Sono io ..perdonami se ho
continuato a leggere il tuo diario senza permesso, ma volevo capirti,
conoscerti… -
Draco boccheggiò nel caos.
-Ma tu…come.. come hai potuto?! –
- Perdonami. –
Aveva letto una cosa personale, e l’aveva incantata affinché parlassero
assieme.
-Anche ieri eri tu! –
- Si. –
- Perchè?? –
- Avevi scritto che non volevi più
sognare….e io…non volevo che tu smettessi… volevo parlarti per una
volta…davvero. Anche se fosse stata l’ultima. –
- Ma… -
- Quando ti ho chiesto perché mi volevi
come amico all’inizio ero rimasto deluso. Mi vedevi anche tu come il buon leale
grifondoro..uno stereotipo di me. Poi però hai detto che mi avresti voluto
conoscere per capire come la pensavo, tu…volevi conoscermi davvero, volevi
conoscere Me. Come nessuno hai mai provato… -
Draco lesse le righe con l’ansia
crescente.
- Ti ringrazio Draco. -
Il biondo guardò quelle tre parole con
agognata reverenza.
Harry continuò…
-Tu volevi il mio perdono….e io voglio il
tuo… -
Già, era vero. Il giorno prima Draco aveva
ottenuto il suo perdono e Poi Harry…
Harry lo voleva.
Lo voleva tanto fortemente da organizzare
una stupida messa in scena per conoscerlo, per passare con lui anche poche ore.
Arrossì e sentì il suo cuore prendere a
battere velocemente.
-Ti perdono. –
- Grazie.-
- Cosa accadrà ora…? –
Per lungo tempo Harry non scrisse. Draco
attese con il cuore in gola.
- Domani mattina lo capirai. -
Domani mattina? Che intenzioni aveva?
Draco tentò più volte di continuare a
scrivere ed ottenere risposta ma invano. Harry aveva deciso di fare qualcosa
che Draco non sapeva.
Il biondo chiuse il diario e guardò il
vuoto.
Era innamorato di Potter e Potter di lui…
Arrossì.
- Che coppia d’idioti… -
Il giorno dopo Draco entrò con cautela
nella Sala Grande con l’ansia crescente. Cercò Harry nella folla, ma non lo
trovò, poi si diresse al suo tavolo.
- Ciao Draco! – lo saluto Blaise
guardandolo arrivare, gli fece spazio e lo lasciò sedere.
-Ciao –
- Che hai? Hai una faccia..? –
Ma prima che potesse ribattere alcunché
Harry entrò dalla porta e subito gli
occhi grigi del biondo saettarono su di lui ottenendo l’attenzione degli occhi
speranza dell’altro.
Si guardarono per qualche secondo che al
biondo sembrò un’ora intera poi, inspiegabilmente Harry si avvicinò.
- Ciao! – lo salutò con un sorriso
raggiante. Il biondo lo guardò esterrefatto, tutta la scuola puntò gli occhi su
quello che pensavano essere l’ennesimo battibecco.
- C-ciao.. –
- Posso sedermi? –
Blaise spalancò la bocca per ribatter che
no, non poteva, quando Draco lo spinse con una mano facendo posto al moretto.
- Prego. – fece.
Harry si sedette accanto al biondo sotto
gli occhi esterrefatti della sala.
Harry si guardò attorno piacevolmente
soddisfatto della perplessità di tutti, Ron e Hermione compresi, poi tornò a
dedicare l’attenzione al biondo che lo guardava ancora con totale smarrimento.
- Daremo scandalo come coppia direi- .
scherzò.
- Ci vedi…come coppia? –
- Perchè tu no? –
Già. Effettivamente si erano
dichiarati…sembrava un’equazione piuttosto ovvia.
- S-si…- arrossì e non riuscì a mantenere
lo sguardo. Harry sorrise.
- Draco che significa?!- fece Blaise
scosso – Che significa questa storia? –
- Significa che io e Harry stiamo
assieme….direi. – rispose come se ci ragionasse davvero sulla domanda.
- Da quando?! –
- Da ieri….vero Harry? –
- Si, da ieri. – confermò l’altro.
- Bene. quindi stiamo assieme…. – il
biondo era tanto rosso da non sembrare
più lui –Harry….-
- Si? –
- Il coccodrillo come fa? –
Il moro lo guardò divertito, poi scoppiò a
ridacchiare.
- Lui mezzo addormentato se ne va –
canticchiò.
Fine
Note:
Premesso che è una vera cazzata l’intera
storia…ringrazio chi ha avuto il coraggio e lo stomaco di leggerla!XD No, non
piangete per la disperazione di questo capitolo ç_ç ma ero in vena di cose leggere!XD
Per la cosa del “coccodrillo” è perché
ascoltavo quella canzone quando mi è venuta questa idea.(si, ascolto le canzoni
dello zecchino d’oro…UU potete pure ridere XDD) E alla fine la canzone dice
“l’avete capito come fa il coccodrillo?...Lui mezzo addormentato se ne va!”
quindi l’ho finita così…XDD
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Linciatemi!