I pensieri di Primrose Everdeen

di shelovesHG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mietitura ***
Capitolo 2: *** L'inizio degli Hunger Games ***
Capitolo 3: *** Aghi inseguitori, tanto pericolosi, quanto utili... adesso... ***
Capitolo 4: *** Gli ultimi otto ***
Capitolo 5: *** La piccola alleata ***
Capitolo 6: *** Cambio di regole ***
Capitolo 7: *** "certo che non ci vado" ***
Capitolo 8: *** Glielo aveva promesso ***
Capitolo 9: *** Mamma ***
Capitolo 10: *** Sorpresa! ***
Capitolo 11: *** Che i 74^ Hunger Games abbiano fine ***



Capitolo 1
*** La mietitura ***


Questa è la mietitura descritta da Prim. I dialoghi li ho presi così com’erano dal libro, ho cambiato solo i pensieri. Ho fatto questo perché ultimamente l’unico sfogo che ho è la scrittura, e avendo un account qui, volevo pubblicarla per avere opinioni di persone che non siano la mia famiglia e che abbiano letto il libro. Beh, vi auguro una buona lettura e spero che vi piaccia.
Stiamo camminando per strada per recarci alla piazza nella quale si terrà la mietitura. Katniss mi tiene per mano.
Arrivate, siamo costrette a separarci perché io devo radunarmi con i dodicenni, e Katniss insieme ai sedicenni.
Sono le due, e il sindaco sale sul palco e inizia a leggere la storia di Panem. Poi arrivarono i Giorni Bui, con una rivolta di tutti i distretti alla capitale, la quale non andò a buon fine, in quanto il distretto 13 fu distrutto, e tutti gli altri sottomessi. È per colpa di questa rivolta che ora abbiamo gli Hunger Games, ed ora siamo qui per essere sorteggiati per andare nell’arena, ad uccidere, e se sei debole, a morire.
I ragazzi sono ventiquattro, 12 ragazzi e 12 ragazze, un maschio ed una femmina per distretto, compresi tra i 12 e i 18 anni. Tutta la crudeltà di questi Hunger Games sarà trasmessa in televisione. È un reality show.
Poi sempre il sindaco legge la lista dei vincitori del distretto 12, e come ogni anno c’è solo Haymitch Abernathy, un uomo sempre ubriaco, ma oggi più del solito, che cerca di abbracciare Effie la quale riesce ad evitarlo.
Sul palco sale un’eccentrica Effie Trinket, sempre uguale ogni anno. “Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!” dice, continuando poi a parlare per esprimere il suo onore.
Il mio nome, nella boccia è ripetuto solo una volta, le probabilità sono basse, ma non assenti.
“prima le signore!” dice, poi si avvicina alla boccia infila la mano e afferra un biglietto. Un brivido mi percuote la schiena.
Torna al microfono… “Primrose Everdeen!”
Il suono della voce di Effie che pronuncia il mio nome, risuona insistentemente nelle mie orecchie. Sento lo stomaco attorcigliarsi, e lacrime salatissime che minacciano di scendere lungo le mie guance. Ma non accade.
Lentamente metto un piede davanti l’altro e mi faccio avanti. Sto per andare a morire…
“Prim!” mi sento chiamare, è la voce di Katniss… no, non posso fermarmi, non voglio fermarmi, soffrirei ancora di più.
“Prim!”  mi chiama ancora, ma ugualmente non mi giro, ma lei mi raggiunge quando sono vicino ai gradini del palco e con il braccio mi spinge dietro di lei.
“Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!”
No! Cosa sta facendo?
“splendido!” dice Effie. “però credo che prima si debba presentare il vincitore della mietitura, e poi chiedere se ci sono volontari, e se qualcuno si offre…”
Katniss non può andare, la mamma ha bisogno di lei, non può abbandonarla così! Io non so come poter essere d’aiuto alla mamma. E se si lasciasse andare come è successo con papà? Io non sarei in grado di procurarle da mangiare. Si, ci sarà sempre Gale, ma Katniss non può permettersi di lasciare il distretto.
Lentamente sta per salire sul palco, io la abbraccio e le dico di non andare, di non lasciarci. Sono in preda ad una crisi di isterismo. “No, Katniss! No! Non puoi!” le dico.
“Prim lasciami andare” mi dice in tono freddo, duro, distaccato. “lasciami andare!” ripete.
Improvvisamente sento qualcuno che mi afferra e che con forza mi allontana da Katniss, è Gale, che sta la lasciando andare nell’arena.
Sono talmente sconvolta da non riuscire a sentire le parole di Effie e Katniss, vedo solo Haymitch cadere dal palco, e poi dopo che Effie Trinket estrae dalla boccia dei tributi maschili il foglietto e dopo aver visto le sue labbra muoversi, vedo un ragazzo biondo, dagli occhi azzurri dirigersi verso il palco, e una volta salito, dopo la conclusione del trattato del tradimento, letto dal sindaco, lo vedo stringere la mano alla mia Katniss.
***
Io e mia madre entriamo veniamo condotte in una stanza dove possiamo salutare Katniss per l’ultima volta. Spero tanto che non sia l’ultima volta.
Corro verso lei e la abbraccio fortissimo con le braccia attorno al collo e poggio la testa sulla sua spalla, poi sento nostra madre sedersi accanto a noi e abbracciarci. Stiamo per qualche minuto in silenzio, poi Katniss comincia a dirmi di non prendere tessere, non devo avere altri biglietti con il mio nome, che se stiamo attente possiamo farcela con il formaggio e il latte di Lady, la mia capra, e con i commerci che fa nostra madre di farmaci per la gente del Giacimento. Tutto questo con un aiuto anche da parte di Gale.
Katniss si avvicina alla mamma
“Stammi a sentire. Mi stai a sentire?” la mamma annuisce.
“non puoi andartene di nuovo” le dice.
“lo so. Non succederà. Non riuscivo a evitare che…”
“be’, stavolta devi evitarlo. Non puoi timbrare il cartellino di uscita e lasciare sola Prim. Non ci sarò più io a tenervi in vita, adesso. Non ha importanza cosa mi succederà. Qualsiasi cosa tu veda in TV, devi promettermi che lotterai per superarla!”
Katniss sta alzando la voce, è arrabbiata.
Le parole adesso diventano solo un sottofondo rumoroso, sono talmente scossa da distrarmi dal reale per pensare a ciò che è successo.
“… abbi cura di Prim!” sento il mio nome e mi risveglio dai miei pensieri. Katniss ha smesso di parlare.
“va tutto bene, Katniss” le dico prendendole il viso tra le mani, voglio provare a calmarla.
“anche tu devi avere cura di te. Sei veloce e coraggiosa. Forse puoi vincere.” Le dico, perché è la verità, non voglio che si agiti ancora, voglio solo che sappia che forse ce la può fare, ne sono sicura. Ha carattere lei.
Dopo un momento di silenzio “forse” mi risponde “se succederà, diventeremo ricche come Haymitch.” Continua.
“non mi importa se saremo ricche. Voglio solo che tu torni a casa. Ci proverai, vero? Ci proverai sul serio, sul serio?” le chiedo.
“sul serio, sul serio. Lo giuro.” Mi risponde.
In quel momento un Pacificatore apre la porta per avvisarci che il tempo è finito, e noi ci abbracciamo fortissimo, e Katniss ci dice “Vi voglio bene. Voglio bene a tutte e due.” Noi diciamo lo stesso. Poi il Pacificatore ci fa uscire e chiude la porta.
Proprio in quel momento, lacrime calde scivolano lungo il mio viso, e un peso mi stringe il petto.
Questo, potrebbe essere l’ultimo incontro con mia sorella.
p.s. vorrei un consiglio. Sarebbe bene continuarlo scrivendo anche la reazione di Prim per esempio alla morte di Rue, all’alleanza tra Katniss e Peeta, e alla vincita, o lascio stare?

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Capitolo 2
*** L'inizio degli Hunger Games ***


Io e mia madre siamo  in casa davanti alla televisione, in attesa che gli Hunger Games abbiano inizio.
Le lacrime iniziano a rigarmi il volto, stavolta non riesco a trattenerle. Mia madre si avvicina a me e mi cinge le spalle con un abbraccio, poi mi da un bacio sulla testa.
“andrà tutto bene” mi dice “tua sorella sa cavarsela.”
“lo so, ma li hai visti quelli del 2?” un singhiozzo percuote il mio corpo, e mamma mi stringe ancora più forte a se.
Durante l’intervista Katniss ha ripetuto anche a Ceasar Flickerman che avrebbe provato a vincere. E sono sicura che ci proverà. Non è il tipo che si arrende senza lottare.
Il ragazzo, quello del nostro distretto, si chiama Peeta Mellark, è il figlio del fornaio, durante l’intervista, ha rivelato di essere innamorato di Katniss, ma negli Hunger Games non c’è posto per l’amore, uno solo sopravvive.
E la mia Katniss? Cosa ne penserà di questa storia?
***
Accendiamo la televisione, e dopo poco inizia il conto alla rovescia.
Viene inquadrato il volto di Katniss… distratto! Guarda verso Peeta, stanno cercando di comunicare, ma non è il momento!
Il mio stomaco si sta contorcendo, il conto alla rovescia si avvicina sempre più allo zero e Katniss non ha ancora messo occhio sulle armi e gli zaini davanti alla cornucopia.
Sudo freddo, ma cerco di non sembrare preoccupata, mia madre già è agitata, non posso lasciare che le sue emozioni salgano alle stelle.
“5, 4…” Katniss, arrivati allo zero, ti prego corri, non fermarti, corri, vai nel bosco, arrampicati sugli alberi, ma non devi far parte del bagno di sangue.
È ancora distratta, i miei singhiozzi non cessano e mia madre mi abbraccia ancora, e trema sempre di più.
“1, 0!”
Dopo il via Katniss è spaesata, ma si riprende e comincia a correre.
Arriva ad uno zaino, ma contemporaneamente a lei un altro ragazzo.
Improvvisamente la ragazza del distretto due gli lancia un coltello, e lui si accascia a terra e molla la presa dallo zaino. Successivamente guarda mia sorella, e mentre si dirige verso di lei, sento una morsa al torace e fiumi di lacrime che rigano le mie guance, non ha l’aria di una che sbaglia a colpire.
Fa per tirare un coltello, ma Katniss usa lo zaino come scudo, così che il coltello si conficchi nella tela  e lei possa scappare nella foresta, avendo anche un’arma.
Perché non ha preso l’arco? C’era un arco alla cornucopia, ne sono sicura!
***
Le telecamere non sono più su mia sorella, ma continuano ad inquadrare il bagno di sangue.
Undici morti.
Vengono ripresi gli altri tributi, ma mia sorella non ancora.
Sicuramente se le dovesse succedere qualcosa le telecamere non esiteranno a farcelo sapere.
***
C’è Peeta, sta parlando con i tributi favoriti, che sarebbero i due dell’1, quelli del 2 e la ragazza del 4. Stanno formando un’alleanza… perché Peeta sta formando un’alleanza con i favoriti?
Li vedo camminare nella foresta, Peeta gli fa da guida, continua a dire di sapere dove poter trovare Katniss, ma non li sta portando da lei.
In mezzo alle piante, si vede un focolare, Peeta per un attimo si ferma, è immobile, sembra che si sia congelato, mentre i favoriti iniziano a correre silenziosamente per raggiungere la preda.
Il sole sta sorgendo. Una ragazza addormentatasi vicino al fuoco, viene sorpresa dalle macchine da guerra di questi Hunger Games, che la immobilizzano e la torturano. Lei supplica, ma niente da fare.
Dalla sua bocca fuoriesce un urlo agghiacciante, tanto da farmi venire i brividi. Si allontanano, ma nessun cannone spara. Non è morta, è li per terra, ancora agonizzante. Non sono riusciti ad ucciderla.
I ragazzi cominciano a litigare, discutono se sia morta o no
“Stiamo sprecando tempo!” dice Peeta “vado io a finirla e poi ce ne andiamo!”
La telecamera comincia a riprendere verso l’alto. È Katniss, sul ramo di un albero nel sacco a pelo e legata da una corda. Deve aver sentito Peeta, perché mi sembra delusa.
“Va pure ragazzo innamorato, guarda coi tuoi occhi!” dice il ragazzo del distretto due.
Peeta con una fiaccola torna dalla ragazza, e la trova in preda al dolore sdraiata accanto al focolare ormai spento, ma che fuma ancora.
Mia madre distoglie lo sguardo dalla televisione. Non ce la fa a guardarla, e una lacrima scivola lungo il suo viso addolorato. Io mi avvicino a lei e la abbraccio. Non guardo neanche io più lo schermo, ma sento la ragazza parlare con un filo di voce “aiutami…” sussurra a Peeta.
In che modo può aiutarla? Sta morendo, sicuramente non può salvarla.
Così Peeta con uno sguardo disperato, prende la spada e la finisce.
Torna dai favoriti, che durante la sua assenza stavano discutendo se ucciderlo o no.
Hanno detto che con lui avevano maggiori possibilità di trovare ‘lei’. Katniss.
Un brivido mi percuote tutta la spina dorsale.
“era morta?” chiede il ragazzo del distretto 2
“no, ma adesso lo è” dice Peeta, e subito dopo le sue parole, il cannone spara.
Ora le telecamere si rivolgono agli altri tributi, ad una ragazza dai capelli rossi e la faccia volpina del distretto 5, un ragazzo del distretto 11, talmente grande da sembrare un armadio, anche alla bambina del distretto 11, che dorme sugli alberi, come fa Katniss.
 
 
 
 
 
Ciao a tutti, e grazie a chi ha recensito il primo capitolo.
prima di tutto mi scuso per le poche definizioni di questo capitolo. Prometto che nel prossimo, nel quale non so ancora bene che parte degli Hunger Games narrare, approfondirò di più.
Ditemi se devo continuare o posso fermarmi qui, perché se sono uno schifo è meglio che lo sappia.
Beh, che altro dire, spero di ricevere qualche recensione in più, perché se devo continuare, voglio essere spronata.
Ah un’ultima cosa. La sottoscritta, ai compiti di italiano (temi) il voto massimo che ha preso è stato 5…
Io amo scrivere, però se mi date un 5 anche voi, non preoccupatevi che mi levo da mezzo e recensirò solamente xD
Un bacio.
- colei che si crede Katniss.

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Capitolo 3
*** Aghi inseguitori, tanto pericolosi, quanto utili... adesso... ***


Katniss è su un albero, è legata dalla corda e avvolta nel sacco a pelo.
Il mio cuore perde un colpo alla vista del muro di fuoco che sta avanzando verso lei, la quale sta già sganciando la corda.
Sono terrorizzata dal pensiero che non riesca ad uscire da quell’incendio.
C’è troppo fumo, sta iniziando a tossire. Ogni suo colpo di tosse è un pugno dritto nel mio stomaco, che mi fa mancare il fiato.
Dai miei occhi non escono lacrime, ma le mie mani tremanti, non nascondono la paura.
Mia madre è in preda ai singhiozzi, ha gli occhi gonfi di lacrime, ed è bianca in viso. Mi avvicino a lei con la sedia, e le stringo forte la mano.
“uscirà da quell’incendio” le dico per rassicurarla, ma la mia voce è in preda al panico, e non riesce a convincere nemmeno me. “ce la farà, mamma, ce la farà, ne sono sicura!” le dico in un lamento, e la abbraccio poggiandole il mento sulla spalla.
Ho un nodo in gola, ed una lacrima cade dall’angolo del mio occhio sulla spallina del vestito di mia madre.
Quando mi rigiro per cercare di capire cosa sta succedendo, mi ritrovo davanti mia sorella in preda a conati di vomito.
Poi le immagini cambiano, non è più ripresa mia sorella, ma nel fuoco c’è anche il gruppo dei tributi favoriti e Peeta.
L’incendio sicuramente serve per farli avvicinare a Katniss, ma sono nelle sue stesse condizioni. Ora come ora, non riuscirebbero a fare nulla.
Le telecamere tornano su mia sorella, quando un proiettile di fuoco le si scaglia quasi addosso, ma colpisce la roccia che stava usando come riparo.
Katniss comincia a correre, quando un secondo proiettile la sta per colpire. Sento lo stomaco chiuso in una morsa, e la mano di mia madre che tiene la mia stringersi sempre più forte attorno alle mie dita.
Mia sorella continua a correre evitando i proiettili di fuoco, che fanno sobbalzare me e mia madre ogni volta che colpiscono un albero o altro. Lentamente gli attacchi diminuiscono fino a sparire, e Katniss riprende a vomitare. Evidentemente le sostanze che ha inalato durante l’incendio erano velenose.
Improvvisamente un altro proiettile viene lanciato contro mia sorella, che lo schiva, ma non abbastanza velocemente. La sua gamba destra è stata colpita, ed il pantalone è in fiamme.
La vedo tentare di spegnere il fuoco, è in preda al panico, e mi sta trasmettendo tutta la sua paura, tanto da sentire la mia testa girare. Sono costretta a chiudere gli occhi per non rischiare di svenire. Non posso far preoccupare ancora di più mia madre, le verrebbe un infarto.
Quando riapro gli occhi, ha la gamba colpita dal proiettile immersa nell’acqua di uno stagno, penso sia per alleviare il dolore causatole dalle bruciature.
Sembra tutto tranquillo, fino a quando non si sentono passi e colpi di tosse.
L’alleanza dei favoriti.
E ancora una volta i miei polmoni rifiutano di accogliere ossigeno.
Mia madre tiene ancora stretta la mia mano, le mie dita sono viola, ma non ritiro il braccio o le dico di allentare la presa, se questo l’aiuta anche minimamente, non voglio sottrarle questo piccolissimo sollievo.
La vedo attraversare lo stagno, ed una volta uscitavi, correre nel sottobosco claudicante a causa della gamba ferita.  I favoriti si avvicinano sempre più a lei, e per scampargli, Katniss, inizia ad arrampicarsi su un albero.
Il battito del mio cuore accelera e quasi mi fa male in petto. Nella mia testa rimbomba il suono di ogni battito, le vene della mano stretta da mia madre pulsano maledettamente, le dita si addormentano e formicolano a causa del poco sangue che raggiunge i polpastrelli.
Mi risveglio dai miei pensieri quando sento Katniss parlare.
“come va ragazzi?” grida allegramente.
“abbastanza bene” dice il ragazzo del 2 “e tu?”.
“ha fatto un po’ caldo, per i miei gusti” risponde Katniss “l’aria è migliore quassù. Perché non mi raggiungete?” dice… cosa sta facendo?!
“penso che lo farò”  risponde sempre il ragazzo del 2.
La ragazza dell’1 gli porge l’arco con la faretra, ma lui li rifiuta , dicendo di preferire la spada.
Ma cosa è saltato in mente a Katniss? Vedo quel ragazzo arrampicarsi come una furia su quell’albero, mentre mia sorella resta ferma al suo posto senza scomporsi.
Gli occhi mi bruciano, quel ragazzo è il doppio di lei… il doppio di lei!
Non ce la farà ad arrampicarsi, i rami sono troppo sottili per reggere il suo peso. Katniss non è impazzita. Sa sempre quello che fa.
Mia madre stringe ancora più forte la mia mano. “mamma, non preoccuparti, quel ragazzo è troppo grosso per salire su quell’albero, Katniss lo ha capito, per questo è così tranquilla.”
La pressione della stretta di mia madre si allevia, e capisco che sta iniziando a rilassarsi.
Non appena rivolgiamo entrambe lo sguardo allo schermo, un ramo si spezza sotto il peso del ragazzo, che precipita cadendo di schiena con un tonfo pesantissimo sul terreno.
Ci prova la ragazza del distretto uno di nome Lux, ma si ferma quando sente che i rami non l’avrebbero sorretta.
Una volta tornata giù, prende l’arco,  e cerca di colpire mia sorella. Non sa usare l’arco.
La freccia si conficca in un ramo dell’albero vicino, Katniss la afferra e la mostra a Lux.
“lasciamola là. Dove volete che vada? Ce la vedremo con lei domani mattina.” Dice Peeta.
I favoriti seguono il suo consiglio, e si preparano a dormire. Lo stesso fa Katniss.
Dopo quest’affermazione, il sollievo che mi ha invaso il cuore per quell’attimo, è svanito, e mia madre ha ripreso a stringermi la mano.
Sull’albero vicino a quello dove è salita Katniss, c’è Rue, la bambina di 12 anni del distretto 11.
La guarda e le indica un punto sopra la sua testa.
 La telecamera segue la direzione indicata dal suo dito, ed arriva a riprendere un nido di aghi inseguitori.
Sono vespe geneticamente modificate,  le quali punture causano allucinazioni, e nel peggiore dei casi, anche la morte.
Katniss inizia ad arrampicarsi più in alto, verso il nido, e proprio mentre inizia l’inno di Panem, con il coltello che ha recuperato dal bagno di sangue, inizia a segare il ramo.
Un brivido percuote la mia schiena. E se le vespe uscissero dal nido e la assalissero? Se i rami, ormai troppo sottili, non riuscissero a reggere il suo peso ancora per molto?
L’inno termina, e mia sorella è costretta a tornare al suo sacco a pelo, il rumore del coltello che sega il ramo, farebbe insospettire i favoriti.
Sul sacco a pelo c’è un paracadute, mandatole dal suo mentore. È una crema, da mettere sulle bruciature.
***
Il sole sta sorgendo, e Katniss, di nuovo sveglia, sta risalendo verso il nido.
Mentre ricomincia a segare il ramo, gli aghi inseguitori iniziano ad uscire dal nido, alcuni cominciano a volare, e a pungerle la pelle, ma lei continua a tagliare il ramo.
Il nido precipita, ed una volta a terra, si apre e fuoriesce uno sciame infuriato di vespe.
Alcuni dell’alleanza scappano, ma Lux e la ragazza del distretto 4 non sono altrettanto fortunate. Vengono punte più volte in tutto il corpo dallo sciame.
Katniss scende dall’albero e scappa lontana dalle due ragazze.
Le telecamere sono puntate su di loro, in preda a convulsioni. Sono piene di punture che si stanno gonfiando a dismisura.
Le telecamere adesso riprendono due ragazze esanime e deformi, le quali immagini mi causano un crampo alla pancia, e sono costretta a piegarmi in due portando le braccia conserte all’altezza dell’ombelico.
Katniss si avvicina al cadavere di Lux, mentre un hovercraft solleva il corpo della ragazza del distretto 4, e lentamente afferra l’arco e la faretra, sfilandoli dalle mani della ragazza. Evidentemente è sotto l’effetto del veleno degli aghi inseguitori, è molto lenta e confusa.
Peeta, con una lancia in mano, compare dal folto del bosco.
“cosa fai ancora qui? Sei pazza?” dice a Katniss “Alzati! Alzati!” continua alzando al voce.
“corri!” urla “corri!”
Così Katniss inizia a correre nella direzione che indicava Peeta, mentre lui resta lì.
Arriva il ragazzo del due, e combattono l’uno contro l’altro, fino a quando, il favorito non ferisce Peeta alla gamba e se ne va, lasciandolo sanguinante a terra.



 
 
Ciao, ancora una volta, a tutti.
Grazie ancora a chi ha recensito i primi due capitoli.
Ho scelto di scrivere questo per poi descrivere nel capitolo successivo, ovviamente, l’alleanza con la piccola Rue.
Non ho descritto tutti l’antefatto a questo avvenimento, ovvero la disidratazione di Katniss, perché, per come la vedo io, è stato già un po’ noioso leggerlo nel libro, ed era descritto in prima persona, non oso immaginare cosa ne sarebbe uscito descritto da una persona che non sa cosa stia provando il disidratato.
Beh, ancora una volta spero di ricevere recensioni, sia positive che critiche, e vi mando una bacio grande quanto una casa.
Ricordate, may the odds be ever in your favor!

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Capitolo 4
*** Gli ultimi otto ***


La mia Katniss si è risvegliata due giorni dopo l’ attacco degli aghi inseguitori.
Sembra tutto tranquillo, ma mia madre è comunque vicino a me con la mano poggiata sulla mia coscia.
La mia mano è poggiata sulle sue dita.
La vediamo lavarsi e andare a caccia.
Mentre sta iniziando a cuocere le sue prede, la bambina dell’11 si avvicina al luogo dove si trova Katniss.
Katniss è allarmata, poi la vedo rilassarsi e sorridere.
Come è bello il suo sorriso. Non sorride spesso, ma quando lo fa, il mio cuore inizia a battere forte, e i miei pensieri si immergono totalmente nella felicità di aver visto mia sorella sorridere.
“sai, loro non sono gli unici che possono fare alleanze” dice Katniss rivolta alla bambina.
Non risponde subito, ma poi si sporge un po’ da dietro il tronco di un albero.
“mi vuoi come alleata?” dice.
“perché no? Mi hai salvato da quegli aghi inseguitori. Sei sufficientemente sveglia se sei ancora viva. E a quanto pare non ti faccio paura.” Risponde mia sorella.
“affamata?” continua “serviti pure, oggi ho ucciso due prede.”
La bambina, che si chiama Rue, esce allo scoperto. Ha i capelli, gli occhi e la pelle marrone scuro. Ha un viso dolce e innocente. E guardandola il mio cuore sussulta.
Ha solo dodici anni. L’hanno lasciata andare. Nessuno si è offerto al suo posto per salvarla dalla sorte che non è stata assolutamente a suo favore.
Mia madre sta piangendo.
Con la mano che ho sulla sua, riesco a sentire il battito del suo cuore. È accelerato. Respira ansimante, e ha gli occhi rossi e pieni di lacrime.
L’unica cosa che riesco a fare è guardarla e prendere la sua mano con tutte e due le mie stringendogliela per rassicurarla.
“posso sistemarti le punture” sento Rue parlare.
“davvero? come?” chiede Katniss.
La bambina fruga nello zaino ed estrae una manciata di foglie, che sono le stesse che usa la mamma.
“dove le hai trovate”
“qui intorno. Le portiamo con noi quando lavoriamo nei frutteti. Loro hanno lasciato là parecchi nidi, e anche qui ce ne sono molti.”
“sei del Distretto 11. Agricoltura.” Dice Katniss “frutteti, eh? Allora è per questo che sai volare tra gli alberi come se avessi le ali. Bene, allora rimettimi in sesto.”
Katniss si siede vicino al fuoco e arrotola la gamba del pantalone per scoprire la puntura che ha sul ginocchio. Non è messa molto male, ma vederla mia fa iniziare a tremare e sudare le mani.
Rue mette in bocca una manciata di foglie e le mastica, poi preme una palla verde sul ginocchio di Katniss.
“per fortuna hai avuto il buon senso di estrarre i pungiglioni, altrimenti staresti molto peggio.” Dice Rue sorridendo.
“curami il collo! Curami il collo!” dice Katniss con un tono di supplica nella voce, che, nonostante io sia molto preoccupata, mi strappa un sorriso.
Rue fa lo stesso procedimento che ha fatto per il ginocchio.
Ha una bruciatura sul braccio, e Katniss le offre la pomata che le è stata inviata dagli sponsor.
“non stavi scherzando sul fatto che vuoi allearti con me, vero?” domanda Rue.
“no, dicevo sul serio.”
“d’accordo” si stringono la mano “affare fatto”
Rue e Katniss continuano a parlare delle abitudini che si hanno nei nostri distretti.
Nell’11 sono molto più rigidi.
Rue spiega a Katniss a cosa servano degli occhiali da sole che ha trovato nello zaino preso alla Cornucopia, e racconta di un bambino, che, nel suo distretto, è stato ucciso per averli presi.
Dopo aver finito di mangiare, risalgono la collina fino al calar della notte.
“dove dormi? Sugli alberi?” chiede Katniss “con addosso solo la giacca?”
Rue alza un paio di calzini di riserva “ho questi per le mani”
“possiamo dividerci il sacco a pelo, se vuoi. Ci staremo comodamente tutt’e due.”
Salgono su un albero e preparano il sacco a pelo per dormire, poi ci si mettono dentro.
Rue, è vicino alla mia Katniss. Sta dormendo tra le sue braccia.
Ed io che forse non potrò mai più farmi stringere da quelle braccia.
Un crampo mi prende negli intestini, e mi piego facendo toccare la pancia con le cosce.
La testa mi scoppia, e fiumi di lacrime sgorgano dai miei occhi, poi non sento più la sedia sotto di me, ed improvvisamente diventa tutto nero.
Quando riprendo conoscenza, sono sdraiata su due sedie, davanti al viso vedo l’immagine sfocata di mia madre, e sento che sta parlando con qualcuno.
Sta parlando con Gale, ma le parole sono troppo confuse, riconosco le voci, ma non riesco a capire di cosa stiano parlando.
Mi sorprendo quando pronuncio il nome di mia sorella “Katniss” dico non del tutto cosciente.
“vado a prendere qualcosa per fornirle delle energie” dice mia madre a Gale.
“bene, resto io a tenerla d’occhio” risponde.
“Katniss” dico ancora una volta.
“Katniss sta bene.” Mi risponde Gale “è su un albero, sta dormendo, non è in pericolo, ora. Si è alleata con la bambina del Distretto 11. I favoriti hanno ucciso il ragazzo del 10, sono lontani da lei.” continua, e al suono di quelle parole il crampo alla pancia torna più forte di prima.
Fortunatamente mia madre ritorna e mi da dell’acqua e zucchero.
Quando riprendo totalmente conoscenza e riesco a risedermi, vedo Katniss e Rue fare colazione.
“pronta a farlo?” dice Katniss.
“a fare cosa?” chiede Rue, balzando in piedi.
“oggi distruggiamo le provviste dei favoriti”
“davvero? come?”
“non ne ho idea, andiamo, escogiteremo un piano mentre cacciamo.”
Mentre cacciano, Rue da informazioni a Katniss dell’accampamento dei favoriti.
Poi dice a mia sorella che ama la musica, e le parla delle ghiandaie imitatrici che ci sono nel loro distretto.
Dice che per segnalare la fine del raccolto, sono utili, lei canta un motivetto a quattro note e loro lo diffondono nel frutteto.
***
All’ora di pranzo riescono a trovare un piano. Sistemano la legna per accendere due fuochi, e Katniss lascia il suo sacco a pelo a Rue.
Rue decide di insegnare a Katniss il segnale, così che le ghiandaie imitatrici possano riprodurlo e far capire all’altra che stanno bene.
La bambina abbraccia mia sorella, e questo è un altro colpo fortissimo nel mio stomaco.
“stai attenta” dice Rue.
“anche tu” replica Katniss.
***
Katniss inizia a percorrere il torrente seguendo la corrente.
La visuale delle telecamere cambia. Viene ripresa la piana dove si trova la Cornucopia. I favoriti non hanno curato le loro punture.
Hanno ammassato le loro provviste formando una piramide. Attorno a questa piramide hanno sotterrato le mine che erano dove si trovano le piattaforme dell’inizio dei giochi.
Katniss non lo sa.
Mia madre si siede di nuovo vicino a me, e mi stringe la mano come quando c’è stato l’incendio nell’arena.
Le telecamere riprendono Rue che accende il fuoco e sale su un albero per dirigersi al secondo mucchio di legna.
La visuale torna sui favoriti che hanno visto il fumo e si stanno dirigendo in quella direzione.
“No!” urlo improvvisamente quando vedo Katniss che, dopo un’ora, è intenta ad avvicinarsi alla piramide.
Inizio a tremare, e mia madre mi stringe la mano per provare a tranquillizzarmi.
Katniss si ferma e torna tra le foglie degli alberi allarmata. È solo la ragazza dalla faccia volpina e i capelli rossi, che è uscita allo scoperto e ha fatto rumore facendo sobbalzare mia sorella.
Ha scoperto il trucco dei favoriti, corre e salta a zig zag tra le mine, poi arriva alla piramide, ruba qualcosa e scappa.
Katniss ha l’espressione confusa, ma poi da segno di aver capito.
Incocca la freccia sull’arco e tira sfiorando un sacchetto con delle mele.
Fa lo stesso, e il sacchetto sta volta si apre di più e fa cadere delle mele, che toccano il suolo, così esplode tutto.
Katniss viene spinta in aria dall’esplosione.
Le telecamere riprendono i tributi che corrono per il bosco per arrivare alla Cornucopia.
Si vede Katniss che barcolla, e che non riesce a stare in piedi, e poi i favoriti che si dirigono alla piana. Queste sono le immagini che si alternano.
Katniss si è appena trascinata all’interno di un cespuglio che i favoriti arrivano alla piana.
Il mio cuore batte fortissimo. Se dovesse fare rumore? Se la trovassero?
Il ragazzo del 2 è fuori di se, per la rabbia urla qualcosa al ragazzo del Distretto 3, e mentre quello si gira per scappare, Cato, lo afferra da dietro e muove bruscamente di lato, la testa del tributo del 3.
E così, un’altra vittima.
***
Sono rimasti in otto.
Katniss è tra gli ultimi otto.
Potrebbe tornare a casa.
***
Io mia madre e Gale veniamo chiamati per fare le interviste.
I pacificatori scortano prima me in una delle stanze vicine nelle quali mi hanno portata per il saluto a Katniss prima che entrasse nell’arena.
Ci sono telecamere. Tante telecamere.
Mi ritrovo davanti ad un Ceasar Flickerman, vestito di tutto punto, con la sua scintillante chioma azzurro polvere.
“avanti” mi dice “accomodati” continua indicandomi la poltrona affianco alla sua.
Mi siedo su quella poltrona con la tappezzeria in velluto, e mi volto a guardare Ceasar.
“sei pronta?” mi dice.
Io annuisco timidamente.
“Buona sera!” esordisce Ceasar Flickerman guardando la telecamera di fronte a lui, in un tono più che allegro.
“sono nel distretto 12. Un distretto remoto della nazione di Panem. I tributi di questo distretto, erano anni che non resistevano fino a rimanere tra gli ultimi otto. Neanche uno. E invece oggi, oggi ci sono tutti e due!” continua sempre più sorridente.
“siamo in compagnia di Primrose Everdeen, la sorella della ragazza in fiamme! Beh Primrose, vorrei farti una domanda.”
Io annuisco ancora una volta e sento il mio viso bruciare, insieme al naso e agli occhi, che minacciano di lacrimare.
“cosa hai provato quando il tuo nome è stato pescato alla mietitura?”
“non riuscivo a crederci. Il mio nome era un unico fogliettino in quella boccia.”
“capisco” dice Ceasar annuendo con gli occhi chiusi.
“e cosa hai provato quando tua sorella si è fatta avanti?”
“sentire la sua voce chiamarmi, è stato… brutto… non volevo girarmi, sarebbe stato un dolore troppo grande. Quando mi ha spinta dietro di lei, sono rimasta sorpresa. Poi l’ho sentita dire di offrirsi volontaria, e proprio in quel momento le gambe hanno iniziato a tremare ancora più di quanto tremassero prima.”
“tua sorella è coraggiosa.”
“lei è il coraggio.”
Mi guarda, e restiamo in silenzio per qualche secondo.
“in gioco ci sono gli ultimi otto tributi, lei è tra loro” riprende a parlare “Cosa ne pensi?”
“penso che stia cercando di mantenere la promessa che mi ha fatto.”
“oh, lei ci proverà, e potrebbe farcela.” Mi dice. E a quelle parole il mio cuore inizia a battere fortissimo, tanto da farmi mancare il fiato.
“tua sorella ha avuto la sua prima alleanza. La bambina del distretto 11, Rue, è la sua alleata. Cosa hai provato quando sei venuta a conoscenza di questa unione?”
“tristezza.”
“tristezza?” mi chiede sbalordito.
“si, tristezza.  Lei è tra le sue braccia adesso, mentre io, non so se potrò mai più toccarle quelle braccia.” Ora rischio di iniziare a piangere.
Fortunatamente Ceasar riprende a parlare.
“capisco. Beh, che altro dire. Abbiamo altre persone da intervistare, quindi bene, salutiamo la nostra dolce Primrose Everdeen. Cara, possa la buona sorte essere sempre a tuo favore.”
Il suo sguardo è dolce, è come se volesse rassicurarmi e dirmi che Katniss ce la può fare.
Un pacificatore mi aspetta fuori dalla stanza. Quando la porta si chiude mi scorta fuori, e mi fa sedere vicino a Gale, su una panchina, in attesa delle interviste sua, di mia madre e dei familiari e amici di Peeta.
 
Beh, che dire, ringrazio ancora una volta chi ha recensito, chi segue la mia storia e anche solo a chi l’ha letta.
Lo so, come capitolo è un po’ scarso. C’è poca azione in questo punto della storia, quindi le emozioni si ci sono, ma non mi sembra normale far disperare Prim e la madre mentre Katniss sta andando a caccia o si sta lavando, diventerebbero psicopatiche.
Questo capitolo non posso neanche tralasciarlo, c’è bisogno di raccontare questo per poi parlare dell’ultimo respiro esalato dalla mia piccola e adorata Rue.
Chiedo scusa se l’ho pubblicato solo ora, ma sono stata fuori, ed ho pubblicato prima il capitolo di una mia storia originale, quindi questo l’ho trascurato un po’… chiedo venia!
Beh, spero continuiate a leggere questa FF ed oltretutto mi auguro di riuscire a scrivere presto il prossimo capitolo nel quale, suppongo ci siano più emozioni…
Un bacio a tutti e vi ringrazio ancora una volta.
May the odds be ever in your favor!

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Capitolo 5
*** La piccola alleata ***


Stiamo tornando a casa dalle interviste.
La televisione è rimasta accesa, e si alternano le immagini di Katniss vicino al primo mucchio di legna, spento,  fatto da lei e Rue.
Continua a camminare. Arriva nel punto dove lei e la bambina avevano concordato di accendere il terzo fuoco. Ma il focolare è spento. Non è mai stato acceso. Proprio in quel momento le ghiandaie imitatrici diffondono il motivetto di Rue.
Il suono arriva a Katniss che sorride e risponde. Mentre le ghiandaie iniziano a cantare, un urlo riempie l’aria. L’urlo di Rue.
Le telecamere non la riprendono, riprendono Katniss che sta correndo. Corre, va nella direzione da cui provengono le urla di Rue. La sta chiamando.
I favoriti l’avranno catturata. Sono in tre, cattureranno anche la mia Katniss.
Perché non li riprendono? Vorranno sorprendere anche noi a casa? Non vogliono farci sapere cosa spetta alla mia Katniss?
“Rue! Rue sto arrivando!”
Urla mia sorella, che irrompe in una radura.
Rue è a terra, intrappolata in una rete.
Mentre Katniss si avvicina a lei, il tributo dell’uno, trafigge Rue con una lancia.
Katniss incocca la freccia, ed il tributo dell’1 se la ritrova conficcata nel collo, e, dopo che è caduto in ginocchio la estrae, ma il sangue lo soffoca.
A casa siamo io mia madre e Gale, guardiamo tutti con gli occhi sbarrati la televisione. Mia madre con i soliti singhiozzi, Gale trema, ed io sento la mia testa scoppiare.
“ce ne sono altri? Ce ne sono altri?” chiede Katniss spaventata.
Rue risponde di no svariate volte, prima che Katniss smetta di chiederglielo.
La bambina è rotolata su un fianco, col corpo incurvato sulla lancia. Katniss spinge il ragazzo via da Rue, poi libera la bambina dalla rete.
La ferita è grave, e alla sua vista mi si torce lo stomaco.
Una bambina. Quel ragazzo, ha avuto il coraggio di uccidere una bambina.
Quanta cattiveria generano gli Hunger Games. D’altronde, come biasimare questi ragazzi?
I cattivi non sono loro. Il cattivo ne è uno solo. Il cattivo è Capitol City.
Ci costringono a combattere, e se vuoi sopravvivere devi uccidere.
La tua, una vita, che sarà per sempre tormentata da rancori, e dalla sensazione di essere un assassino, quando non lo eri. Ti ci hanno trasformato.
Sei diventato un burattino, e Capitol City il tuo burattinaio. Ha manovrato il tuo essere, e ti ha fatto diventare come loro.
Ed ora ti ritrovi in un’arena, costretto a diventare cattivo, perché ormai, la cattiveria, è e resterà, per sempre, quello che ci verrà offerto.
“Hai fatto saltare in aria il loro cibo?” sussurra Rue.
“fino all’ultima briciola” la voce di Katniss è tremante.
“devi vincere”
“lo farò. Vincerò per tutt’e due, adesso”
“non andare via” Rue stringe la mano di Katniss, ed è come se stringesse anche i miei polmoni.
“certo che no, sto qui con te”
“canta” dice la bambina con lacrime doppie che le rigano le guance.
Katniss inizia a cantare, è la ninnananna. Quella che mi canta sempre.
Ed ecco che i miei occhi iniziano a gocciolare, proprio come quelli di Katniss, che finisce di cantare e bacia Rue su una tempia, subito dopo che il cannone spara il colpo per lei.
Si alza dal corpo i Rue, le prende lo zaino e anche quello del ragazzo dell’1 poi recupera la freccia che lo ha ucciso.
Si addentra di nuovo nella foresta, raccoglie dei fiori, poi torna indietro ed orna il corpo di Rue con questi. Quando ha finito, preme le tre dita centrali della mano sinistra contro le labbra e le tende verso lei, poi si allontana senza voltarsi a guardare il suo corpo.
Mentre si allontana, un paracadute raggiunge Katniss. Lo apre e trova una pagnottina, a forma di mezzaluna con dei cereali scuri sopra.
“i miei ringraziamenti alla gente del Distretto 11” dice.
Le hanno inviato un dono.
Capitol City non sarà assai d’accordo.
 
Grazie ancora per aver letto il capitolo precedente.
Ho scritto questo adesso perché sono le 2:00 di notte passate e avevo bisogno di silenzio, e assoluta solitudine per farlo.
Rileggere questa parte del libro (anche se è la 5 volta) è davvero straziante per me, ed ogni volta non riesco a trattenere le lacrime, e per questo preferisco stare da sola. Mi da fastidio quando la gente mi vede piangere.
Spero che vi piaccia, e di poter continuare presto, perché sabato parto e torno in Italia il 19, ma non torno a casa, a casa ci sarò per fine agosto, quindi non penso di poter aggiornare molto presto. Poi chissà, magari ce la faccio.
Vi sarei molto grata se una volta che avete letto, lasciaste anche una piccola recensione per farmi sapere se vi è piaciuto o meno il capitolo. Rammentate che accetto anche critiche, ovviamente che siano costruttive e con tutti i consigli che volete darmi.
Comunque ora vi saluto, and may the odds be ever in your favor!

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Capitolo 6
*** Cambio di regole ***


“per la 74esima edizione degli Hunger Games, il regolamento ha subito un cambiamento. Possiamo avere due vincitori, purché provenienti dallo stesso distretto”
La voce di Claudius Templesmith riempie l’arena. Vengono ripresi Cato e Clove, i tributi del due, che si guardano con gli occhi strbuzzati, poi, per la prima volta da quando Katniss ha fatto cadere il nido di aghi inseguitori, le telecamere riprendono Peeta.
Inerte, a terra. O meglio dire sotto uno strato di terra. Si è mimetizzato con il terreno, usando fango foglie e quant’altro. Ha la bocca socchiusa, e il respiro è affannoso, starà soffrendo. La ferita inflittagli da Cato, alla gamba, era abbastanza grave, e sicuramente con tutta quella terra si sarà infettata. Sarà disidratato ed affamato.
Sta subendo una morte lenta e dolorosa, che anche chi la guarda da fuori, si sente male al pensiero che una persona stia subendo questo.
Povero ragazzo. Ora sappiamo dov’è e come sta, e sappiamo che potrebbe allearsi con Katniss, e potrebbero tornare a casa entrambi.
Ora viene ripresa Katniss che proprio in quell’istante urla il nome di Peeta.
Cala la notte, e Katniss si prepara a dormire, come sempre, su un albero col suo sacco a pelo.
A casa siamo tutti più rilassati, forse perché anche Katniss lo è, mia madre non piange e io non tremo.
Ogni tanto viene a trovarci Gale che ci porta la selvaggina e qualche erba per mamma. A volte si ferma qualche minuto per essere aggiornato sugli Hunger Games, e quando gli abbiamo detto che entrambi i tributi potevano tornare a casa, la sua espressione ha mostrato quanto non fosse contento di questa nuova regola.
Dopo che ha saputo di questa regola, il padre di Peeta, che ci è venuto a trovare qualche giorno fa per portarci dei biscotti, è tornato nuovamente a casa nostra.
È venuto con un pezzo di pane ed un dolce, molto gentile da parte sua. Sembra molto più rilassato anche lui, sa che forse possono riuscire a tornare entrambi a casa.
***
È mattina, e Katniss dopo essere scesa dall’albero ha ammassato della legna verde e ha acceso un fuoco, probabilmente per depistare i favoriti.
Gli altri due tributi rimasti oltre alle due coppie, sono Tresh, distretto 11 e la ragazza dalla faccia volpina, del distretto 5.
Mia sorella segue il torrente, e arriva in un posto vicino a dove noi da casa, sappiamo che si trova Peeta.
C’è del sangue sulle rocce, e Katniss lo vede, cerca ancora ma non lo trova, e proprio mentre sta per riprendere la sua strada, la voce di Peeta dice “sei qui per darmi il colpo di grazia, dolcezza?”
Katniss si volta di scatto, e guarda davanti a sé, non sapendo che Peeta è a terra.
“Peeta?” sussurra “dove sei?”
Si muove lentamente lungo la sponda del torrente, quando i piedi sono vicini al viso di Peeta.
“ehi, non pestarmi.”
Katniss abbassa il viso e riconosce in mezzo al fango e alle alghe Peeta.
“credo che tutte quelle ore passate a decorare torte ti siano tornate utili.”
“si, la glassatura. L’ultima difesa del moribondo.”
“tu non stai per morire” dice Katniss decisa.
“e chi lo dice?”
“io. Siamo nella stessa squadra adesso, sai”
“così ho sentito dire. Gentile da parte tua trovare ciò che rimane di me.”
In questo preciso istante la porta di casa viene varcata da Gale, che inizia a parlare di quello che ci ha procurato, ma quando arriva davanti alla televisione, vede Katniss che cerca di svestire Peeta per lavarlo, e quindi si ammutolisce, guardando la scena quasi disgustato.
Mi da fastidio l’atteggiamento che assume quando vede Peeta e Katniss assieme, o quando ne sente parlare, ma ad un certo punto inizio a pensare. È la stessa situazione di Rue. E se l’ultimo ad abbracciare Katniss sarà proprio Peeta? Se per colpa della sua ferita non riescono a fuggire e Cato e Clove li uccidono?
Improvvisamente, nella mia testa si alternano emozioni contrastanti.
Felicità, rabbia, sollievo, tristezza, gelosia. Gelosia. I miei occhi, come quelli di Gale e mia madre, brillano di gelosia.
Mentre io sono immersa nella mia mente a pensare di quanto sia gelosa di Peeta in quel momento, Katniss gli sta sfilando i pantaloni per vedere la sua ferita.
Come immaginavo, la ferita si è infettata, gonfia e piena di pus.
Ricordo il giorno in cui portarono qui a casa, un uomo ustionato completamente. Katniss si sentì male alla vista delle ferite riportate dall’uomo, e scappò, uscì di casa, non volle rimanere. Io e mia madre restammo invece per soccorrere la vittima.
Ora temo che faccia lo stesso, che non aiuti Peeta.
Nonostante la mia gelosia per lui, non voglio che lo abbandoni. Ora, più che mai, lui ha bisogno di Katniss.
Dopo averlo medicato, mia sorella lo fa alzare e cercano di spostarsi. Sono costretti a fermarsi più volte, perché Peeta è ancora molto debole.
Mi giro verso Gale, che sembra deluso. Come fa?
Mi sembra davvero egoista. Quel ragazzo sta male, e lui sta sicuramente pensando che Katniss sia una delusione per quello che sta facendo.
I ragazzi arrivano in una grotta, formata da un mucchio di sassi.
“Katniss” dice Peeta debolmente “grazie per avermi trovato.”
“tu avresti trovato me, se avessi potuto” ribatte.
Un attimo di silenzio che sembra un eternità, perché anche qui a casa c’è silenzio.
Mia madre come al solito è vicino a me, e Gale è dietro il tavolo.
“si” Peeta interrompe il silenzio “senti, se non ce la faccio…” inizia a dire
“non pensarci neanche. Non ho tirato fuori tutto quel pus per niente” replica Katniss
“lo so. Ma se per caso io non…” cerca di continuare.
“No, Peeta, non voglio nemmeno parlarne” dice mettendogli le dita sulle labbra.
“ma io…” insiste.
Katniss si sporge in avanti improvvisamente e stampa un bacio sulle labbra di Peeta.
Gale, tira un pugno, penso che sia d’impulso, al tavolo, mia madre mi stringe la mano ed io resto lì, con gli occhi strabuzzati a guardare Katniss, che dopo il bacio avvolge Peeta nel sacco a pelo.

Ecco, ce l’ho fatta, questo è l’ultimo capitolo che pubblicherò prima di andare in vacanza. Porterò il pc e il tablet con me, ma senza una rete wifi, mi sembra piuttosto difficile riuscire a pubblicare qualcosa, intanto però scriverò, cosicché quando tornerò a casa, potrò pubblicare direttamente ;)
Spero vi piaccia.
Vi saluto e ringrazio tutti quelli che hanno recensito, e anche solo letto la mia storia.
P.S. ho scoperto di essere tra gli ultimi posti, nelle storie con più recensioni positive per capitolo. come multicapitolo con questa e come one-shot, sempre tra gli ultimi posti, con Paperella. anche se sono agli ultimi, comunque sono le mie prime storie queste, e quindi non posso che essere contenta. ;) Baci ragà <3

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Capitolo 7
*** "certo che non ci vado" ***


Dalla volta del primo bacio, Gale non è più entrato in casa nostra.
Bussa alla porta, ci lascia qualcosa da mangiare e va via.
Lo stesso il padre di Peeta, che la maggior parte delle volte ci manda del pane tramite Gale.
Sicuramente Gale è stato troppo occupato a deprimersi davanti alla televisione, perché di baci ce ne sono stati altri, tra Peeta e Katniss.
Mia sorella continua a  curare il ragazzo, che a causa dell’infezione alla ferita sulla gamba, ha la febbre alta, e con le poche medicine che hanno, non riescono a far abbassare la temperatura.
Peeta è sdraiato nella grotta all’ombra dei massi, in quel momento entra Katniss.
“vuoi qualcosa?” chiede mia sorella.
“no… Grazie.” Risponde “aspetta, si. Raccontami una storia.”
“una storia? Di che tipo?”
“qualcosa di allegro. Raccontami del giorno più bello che ricordi.”
Katniss decide di raccontargli come ha avuto Lady, la mia capra.
Per lei il giorno più bello è quello in cui ha fatto qualcosa per me.
Mia madre è sulla sedia affianco alla mia. Non dormiamo da giorni. La paura di perdere Katniss è troppa.
Adagia la testa sulla mia spalla, e il suo respiro si fa pesante. Si è addormentata. È davvero distrutta.
Ha i capelli biondi raccolti in una coda bassa, che le scende sulla spalla destra. Io accarezzo quei fili  d’orati e setosi. Questo movimento mi aiuta a scaricare un po’ la tensione.
Sono davvero stanca, non riesco più a tenere gli occhi aperti. Dormirò, dormirò un po’ anche io.
Il suono delle trombe ci sveglia facendoci sussultare, la voce di Claudius Templesmith riecheggia nell’arena.
Li sta invitando ad un festino.
I festini sono dei modi per far incontrare i tributi, così che possano combattere tra loro ed uccidersi.
Quando mia sorella rifiuta l’invito, la voce di Claudius Templesmith riprende a parlare dicendo che non è un festino normale, ma alla Cornucopia, stavolta, c’è qualcosa di cui loro hanno un disperato bisogno.
Le reazioni dei tributi sono tutte diverse.
Tresh resta impassibile, la ragazza dalla faccia volpina, che si trova già vicino alla cornucopia, vi si nasconde all’interno.
I due tributi del due, si organizzano per come andare alla Cornucopia e come difendersi.
Peeta afferra la spalla di Katniss “no, non rischierai la vita per me.” Dice.
Non dovrei provare quest’emozione, ma in un certo senso sono sollevata che stia cercando di fermala.
“chi ti ha detto che voglio farlo?” ribatte Katniss.
“quindi non ci andrai” chiede il ragazzo con un’aria di sollievo.
“certo che non ci vado. Pensi che mi butti a capofitto in una qualche mischia contro Cato, Clove e Tresh? Non essere stupido” gli dice aiutandolo a rimettersi  a letto “lascerò che si scontrino tra loro,  vedremo chi ci sarà nel cielo domani notte, e a quel punto escogiteremo un piano.”
“non sei brava a mentire, Katniss” continua a dirgli.
Iniziano a litigare, Peeta non vuole assolutamente che lei vada alla Cornucopia, e dopo averglielo ribadito tantissime volte, lei ‘sembra’ convincersi.
Esce fuori a controllare la zuppa, ed un paracadute le atterra proprio affianco.
Quando lo apre, all’interno si trova uno sciroppo per dormire.
Non servirà a nulla per la ferita di Peeta.
Vedo Katniss che si dirige ancora una volta alla grotta, e proprio in quel momento ci penso.
Glielo darà, lo farà addormentare e andrà alla Cornucopia.
La disperazione mi assale, e vengo attanagliata dal panico, lei andrà alla Cornucopia, e rischierà la vita.
Schiaccia un pugno di bacche e le mischia allo sciroppo.
Arriva da Peeta “ti ho portato una squisitezza. Ho trovato un nuovo cespuglio di bacche, più a valle.”
Peeta apre la bocca per il primo boccone “sono molto dolci” dice.
“si, sono bacche zuccherine. Mia madre ci fa la marmellata. Non le hai mai mangiate prima?”
“no. Hanno un gusto familiare. Bacche zuccherine hai detto?”
“beh, al mercato non le trovi, sono selvatiche” continua Katniss, sempre più preoccupata. Ha paura che si accorga presto del trucco.
“sono dolci come lo sciroppo… Sciroppo.” Dice lui spalancando gli occhi.
Cerca di sputare il boccone, ma Katniss gli blocca la bocca e il naso.
Lentamente perde i sensi e si accascia di nuovo nel sacco a pelo.
“allora Peeta, chi è che non sa mentire?” dice Katniss.
Mia madre resta ferma, a guardare la televisione con gli occhi spenti. La stessa espressione che aveva quando mio  padre è morto. No, non posso definirla espressione. Nel suo volto non c’è niente.
È seduta, con le mani conserte in grembo, immobile, non trema, non piange. È come un vegetale.
Questo mi fa stare ancora più male. Due enormi lacrime mi rigano le guance, e stavolta mia madre non c’è a tenermi la mano. Mi sento sola.
Katniss potrebbe non tornare, e questa sarà la reazione di mia madre.
 
AAAAllora xD
So che avevo detto che non avrei pubblicato capitoli prima di un certo periodo, ma, qui, c’è il wifi, e avevo bisogno di scrivere.
Sono davvero contenta!
Comunque ringrazio tantissimo chi segue questa storia, e chi la recensisce.
Grazie grazie grazie grazie!!!
Un bacione ;)
-Gà

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Capitolo 8
*** Glielo aveva promesso ***


La notte la passo piangendo senza avere il coraggio di guardare mia madre nei suoi occhi ormai spenti di nuovo.
Resto a guardare lo schermo della televisione. Ci sono Ceasar e Claudius che stanno facendo un riepilogo della situazione.
Mancano poche ore all’alba, e Katniss  inizia a prepararsi per andare al festino, ed io sono lì a guardarla, senza neanche più mia madre vicino, che è sdraiata sul letto a fissare il soffitto, o il vuoto, non lo so.
Mia sorella segue sempre la solita strada e si dirige alla Cornucopia, mangiando qualche foglia di menta.
Aspetta nascondendosi tra gli alberi, e la mia paura aumenta sempre di più, perché in quel momento qualsiasi tributo potrebbe attaccarla.
Appena un tavolo con quattro zaini sopra compare davanti alla Cornucopia, la ragazza dai capelli rossi sfreccia e prende lo zaino con il numero 5 segnato sopra.
Passano altri minuti, minuti che sembrano durare un’eternità, e ancora nessun tributo si azzarda a dirigersi verso il tavolo, sono tutti lì, nascosti dietro tronchi di alberi aspettando che uno di loro faccia il primo passo.
Katniss decide di avanzare, ed inizia a correre. Appena si trova in una posizione che la rende visibile agli occhi di Clove, parte anche lei, lanciandole un coltello. Mia sorella riesce ad evitarlo, ma i muscoli del mio corpo restano contratti. Tira una freccia verso Clove, ma lei la scansa, abbastanza velocemente da non farsi colpire al cuore, ma troppo lentamente per non farsi trafiggere il braccio.
Mentre la ragazza del 2 è ferma a controllare la gravità della ferita Katniss raggiunge il tavolo e afferra lo zaino.
Cato è ancora tra gli alberi, pronto a correre in aiuto di Clove, e Tresh altrettanto, ma evidentemente sta aspettando che una di loro muoia.
Katniss si gira intenta a tornare indietro, ma Clove le lancia un altro coltello che la colpisce alla fronte.
È come se quel coltello avesse trafitto me, e che lentamente la lama stia girando all’interno della ferita.
Clove le salta addosso e la immobilizza.
“dov’è il tuo ragazzo, distretto 12? Ancora in giro?” chiede con aria malvagia la ragazza.
“adesso è la fuori.  Dà la caccia a Cato” ed urla forte il nome di Peeta, sapendo che non serve a nulla.
Continuano a parlare, quando ad un certo punto, Clove, che ha un’aria letale, apre la giacca e mostra una schiera di coltelli ognuno diverso dall’altro.
Solo la vista di quelle armi mi fa  star male.
Ne sceglie uno dalla lama ricurva, e la paura mi avvolge completamente. Inizio a tremare,  e a contrarre i muscoli così violentemente da farmi male, le mie guance sono scaldate da lacrime che riempiono anche i miei occhi e mi impediscono di capire cosa sta succedendo a mia sorella.
“ho promesso a Cato che se ti avesse lasciata a me, avrei offerto al pubblico un bello spettacolo”
La voce dal tono perfido della ragazza del 2 rimbomba insistentemente nelle mie orecchie.
“Lascia perdere distretto 12. Ti uccideremo. Come abbiamo fatto con quella tua patetica, piccola alleata. Come si chiamava? Quella che saltava sugli alberi? Rue? Be’, prima Rue, poi te, e poi penso  che lasceremo semplicemente che la natura si occupi del ragazzo innamorato. Che te ne pare? Allora, da dove cominciamo?”
Ogni parola mi trafigge come se fosse la lama di uno di quei suoi coltelli.
“penso che inizieremo dalla bocca” dice “si, non penso che le labbra ti serviranno più a molto. Vuoi mandare un ultimo bacio al ragazzo innamorato?”
Asciugo le lacrime e cerco di guardare la scena, e riesco a vedere mia sorella che sputa in faccia alla favorita.
D’improvviso viene ripreso Tresh che si avvicina silenziosamente alle due ragazze, e afferra Clove e la alza da sopra a Katniss.
“Cos’hai fatto a quella ragazzina?” dice Tresh con voce rabbiosa “l’hai uccisa?”
“No! Non sono stata io!” urla Clove, e per la prima volta nei suoi occhi si legge la paura.
“Hai detto il suo nome! Ti ho sentita, l’hai uccisa? L’hai fatta a pezzi come stavi per fare con questa ragazza?”
“No! Non sono stata io!” Tresh stringe un sasso in mano e Clove lo vede “Cato! Cato!” strilla in preda al panico.
Le immagini si spostano su Cato che corre verso la piana “Clove!” urla, ma è inutile, è troppo lontano.
Tresh alza il braccio e lo cala contro la tempia della ragazza, che cade a terra, non morta, ma in fin di vita.
Il ragazzo si gira verso Katniss col sasso in mano, e il mio cuore perde un colpo.
“cosa diceva su Rue? Era tua alleata?”
“Io… noi… abbiamo fatto squadra e fatto saltare in aria le provviste. Ho tentato di salvarla, ma lui è arrivato prima, il tributo del distretto 1”
La voce di Katniss sembra instabile.
“e tu lo hai ucciso?”
“si, l’ho ucciso e ho coperto lei di fiori, e ho cantato finchè non si è addormentata.” Dice
“addormentata?” chiede Tresh
“Morta. Il tuo distretto mi ha mandato del pane.” Dice “ Fallo in fretta, d’accordo?” dice Katniss con un’aria di supplica nella voce, che non fa che farmi sentire i polmoni stringersi come in una morsa.
“Per questa volta ti lascio andare. Per la ragazzina. Tu e io siamo pari, non siamo più in debito.”
Cato si sta avvicinando alla piana.
“faresti meglio a scappare, Ragazza di fuoco” dice Tresh, e Katniss segue il consiglio.
Cato si inginocchia a terra, affianco alla ragazza che ormai sta per smettere di vivere, e infatti dopo pochi minuti il cannone spara, e l’hovercraft porta via Clove.
Mia madre resta sempre distesa nel letto, senza dare segni di miglioramento.
E scommetto che non li darà fino a quando gli Hunger Games non saranno finiti e Katniss vincerà, e sono sicura che non migliorerà se Katniss non tornerà a casa. Non avrebbe dovuto fare così.
Glielo aveva promesso.
 
Okay, faccio schifo, sono tornata da tre giorni, e avevo già scritto metà di questo capitolo in vacanza, e l’ho finito solamente oggi, per colpa della mia pigrizia ad accendere il computer.
Spero seriamente che vi piaccia, anche se non è il migliore che io abbia scritto.
Vi ringrazio tanto perché seguite questa storia!
Ah, un’ultima cosa: una piccola recensioncina, non fa male a nessuno, anzi, fa bene a te e fa bene a me :)

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Capitolo 9
*** Mamma ***


Lascio la televisione accesa e vado nella stanza dove si trova mia madre.
Lei è sempre sul letto, con le mani posate in grembo, e gli occhi fissi su un punto lontano.
Mi siedo sul bordo del materasso.
“mamma” dico con un fil di voce che riesco a malapena a sentire io.
Ovviamente non ricevo risposta. “mamma” riprendo a parlare “Katniss non vorrebbe che tu stessi così” faccio una pausa “capisci?”
Mia madre resta impassibile.
“mamma, ti prego, rispondimi” sussurro in un lamento “non puoi fare così!” l’unico movimento che scorgo nella stanza è il suo petto che si alza e si abbassa e la coda di Ranuncolo che si muove ogni tanto.
“MAMMA NON PUOI FARE COSì! NON PUOI!” inizio ad urlare, senza neanche rendermene conto “SEI UNA DELUSIONE! LA DELUSIONE DELLA NOSTRA FAMIGLIA!”
Le lacrime rigano le mie guance, e i singhiozzi mi impediscono di respirare tranquillamente.
Le mani di mia madre si muovono, e scendono lungo i suoi fianchi.
“Katniss è morta” sussurra. Non è una domanda.
“oh no mamma. Katniss non è morta, Katniss è li che lotta per tornare da noi. Non si lascerà uccidere.” Dico mentre mi metto in ginocchio al lato del letto e le tengo la mano, sempre tra lacrime e singhiozzi.
“Si invece, ci lascerà.” Continua sempre in un sussurro mantenendo sempre lo stesso tono di voce, come fosse un automa.
“no mamma, non dire così. Lei non lo farà, tornerà, vincerà per noi. Ne sono sicura”
“Prim” sussurra.
“che c’è mamma?”
“vieni qui, più vicino” mi avvicino a lei “abbracciami” mi dice ed una lacrima le scorre fin sotto il mento. La abbraccio, il calore della sua pelle mi invade.
“non lasciarmi” mi dice in un singhiozzo
“non ti lascerei mai”
“possiamo farcela?” mi chiede con voce spezzata.
“si mamma, ce la faremo, come ce la farà Katniss.”
“Ti voglio bene”
“Ti voglio bene anche io. Tanto.”
Evito di dirle del taglio sul suo sopracciglio, evito di raccontarle i momenti a cui lei non ha assistito, non ne vale la pena.
Katniss può tornare, possiamo rivederla, qui nel distretto 12, non serve che mia madre stia così. Non serve.
Una lacrima scivola delicatamente sulle mie labbra, e il suo sapore salato penetra nella mia bocca.
 
Heilà bellezze!
Il capitolo è corto lo so, ma mi sono sentita di lasciarlo così.
Stavolta niente telecronaca degli Hunger Games, ma mi è sembrato giusto farla parlare un po’ con la signora Everdeen, che è l’unico personaggio che io condanno sul serio per il suo carattere.
Per quanto possa non piacermi Gale, per quanto possa odiare Snow e la Coin, il peggior carattere lo ha la nostra carissima mamma di Katniss.
Spero di ricevere altre recensioni, e grazie ancora a tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti!
I love you guys!
-Gà

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Capitolo 10
*** Sorpresa! ***


Resto a dormire con mia madre. Ha bisogno di compagnia e sostegno, ed in questo momento, sono l’unica che può aiutarla.
-mamma, svegliati, è mattina.
le dico a bassa voce. Lei apre gli occhi azzurri, che sono tornati caldi e penetranti, non più vuoti, non più persi, sono tornati gli occhi di mia madre. Della donna che ci ha messe al mondo, della donna che era felice insieme a suo marito. Della donna che credeva nella vita, e spero tanto che continui a farlo.
Ci alziamo e andiamo a cambiarci, passando davanti al televisore, vediamo i tributi rimasti che ancora dormono. Tra loro c’è Katniss, con la testa fasciata, e Peeta che la guarda dormire.
-Mamma, usciamo.
-tesoro, e i giochi?
mi chiede sorpresa.
-li vedremo in piazza, ma abbiamo bisogno di uscire, di parlare con qualcuno, siamo chiuse in casa dall’inizio dei giochi.
Usciamo di casa e ci incamminiamo per le strade del Distretto 12.
La gente ci guarda, parla tra loro al nostro passaggio, ci saluta, ma nessuno ci parla, fino a quando non incontriamo Madge.
La ragazza si avvicina quasi correndo a me e mia madre, e nonostante io e lei non abbiamo molta confidenza, mi stringe forte tra le sue braccia.
-ciao Madge.
dice mia madre accarezzandole i capelli.
-signora Everdeen.
la saluta gentilmente.
Proprio mentre la saluta, mia madre perde il suo sguardo forte, ed una piccola lacrima brilla sul suo zigomo.
-no- dice Madge con aria dispiaciuta. Scioglie l’abbraccio e si avvicina a mia madre –signora, non fate così. Vostra figlia è forte, ce la farà, ne sono sicura.
-Grazie Madge.
mia madre stringe la ragazza in un abbraccio.
-stavo venendo a portarvi queste. Caccia un sacchetto di fragole dalla borsetta che ha con se –me le ha date Gale, ora cosa avete intenzione di fare?
-stavamo andando in piazza
rispondo io con la mia voce tremante.
-vengo con voi, vi faccio compagnia.
Ci avviamo in piazza silenziosamente, assieme a Madge, e quando arriviamo, quasi tutto il Distretto 12 è incollato allo schermo.
Si parla di Tresh, il gigante dell’11. È morto, Cato lo ha ucciso, ed ora si metterà alla ricerca di Peeta e Katniss.
Il tremore alle mie mani riprende, ma non lo do a vedere.
Le telecamere riprendono un Cato pieno di rabbia, con occhi tristi, che rispecchiano la sua anima umana.
Tresh ha ucciso Clove, e Cato, che è solo un ragazzo ne ha risentito. Può sembrare fortissimo, ma quando il dolore non  fisico, è davvero troppo difficile nasconderlo.
Cato è in cerca di Katniss e Peeta, la ragazza dai capelli rossi, continua a nascondersi, ma segue i tributi del nostro distretto perché stanno cercando del cibo, e laddove loro trovano qualcosa da mangiare, danno sostentamento anche a quella ragazza.
Katniss e Peeta si separano. Mia sorella è a caccia. Non sono molto distanti l’uno dall’altra, e Cato è dall’altra parte dell’arena. Da questo punto di vista non c’è niente di cui preoccuparsi, ma gli strateghi potrebbero cambiare la situazione. Potrebbero uccidere un tributo a loro piacimento,  come potrebbero far incontrare tutti e quattro i rimanenti.
Potrebbero uccidere Katniss. No, non lo farebbero mai! È la protagonista dei loro giochi, gli abitanti di Capitol non sarebbero contenti di vederla morire, se non per mano di un altro tributo. Ma lei non si farà uccidere, è con Peeta, e resteranno vivi tutti e due, Cato non riuscirà ad ucciderli.
Peeta gironzola tra gli alberi ed osserva ogni cespuglio che gli capita sotto mano, guarda le bacche, ma non ne prende nessuna, fino a quando non arriva ad un cespuglio di bacche scure, che non riesco a riconoscere dalla distanza della telecamera.
Certo! Sono Morsi della Notte!
Peeta li raccoglie e continua a camminare.
Katniss si deve accorgere di che tipo di bacche sono, e Peeta non deve metterne neanche una in bocca, non avrebbe neanche il tempo di masticarla che si ritroverebbe a terra senza più vita.
La ragazza dalla faccia volpina, si avvicina cautamente allo stesso cespuglio di Peeta, raccoglie una manciata di bacche e ne mette due o tre  in bocca.
Inizia a tenersi la pancia con le mani, si inginocchia e si contorce per il dolore, tutto questo silenziosamente, poi eccolo, il buio nei suoi occhi, il crollo a terra del suo corpo ormai paralizzato, e il successivo suono del cannone.
Un’altra vittima.
Le telecamere riprendono Cato, che si ferma improvvisamente al suono del cannone, poi Katniss che inizia a correre in direzione di Peeta.
Guardo in direzione di mia madre, che ha lo sguardo preoccupato fisso sullo schermo, ma sono contenta di non vederlo vuoto.
Quando riprendo a guardare lo schermo, le telecamere non sono più su Katniss e Peeta, ma sono ripresi Ceasar e Claudius:
-Perfetto signori! Sono rimasti gli ultimi tributi, coloro che potrebbero portare onore al proprio distretto. Ma chi sarà a vincere? Potrebbe essere Cato, il nostro favorito del distretto 2, una macchina da guerra ragazzi, o i nostri due innamorati sventurati del distretto 12? Beh, se dovesse realizzarsi il secondo caso, sarebbe davvero una bella scossa. Il distretto 12, quello che ha un solo vincitore, dopo anni ne riceve due in un solo colpo!
Gli strateghi stanno realizzando una fantastica sorpresa per movimentare la fine dei giochi. Speriamo davvero sia di vostro gradimento.
Dice Ceasar con la sua aria entusiasta e la voce squillante.
-possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!
conclude Claudius col sorriso.
Ibridi. Non posso fare altro che pensare a quella parola. La sorpresa può essere solamente quella, devono far avvicinare i tre, e il modo più semplice per farlo è far intromettere animali letali nell’arena.
Non la uccideranno. Non lo faranno, la lasceranno in vita, non la faranno attaccare da quelle bestie. Non possono. Non possono farlo.
 
Salve a tutti tributi!
Bene, ho scritto il decimo capitolo, che devo dire la verità non mi entusiasma.
Chiedo venia per il fatto che ho dovuto sorvolare delle parti, ma non sapevo davvero come descriverle da un punto di vista esterno. Katniss in quel punto descriveva quello che sentiva lei.
Beh, non resta che leggere le recensioni che mi lascerete.
Mi scuso davvero per questo capitolo.

Domani scriverò l’undicesimo, e lo caricherò dopo domani, spero di rendere bene i colpi di scena della fine.
Popolo di Panem, io mi ritiro!
Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!
-Gà

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Capitolo 11
*** Che i 74^ Hunger Games abbiano fine ***


Siamo ancora in piazza, col fiato sospeso. Non penso che abbiano compreso il significato della ‘sorpresa’ non hanno capito che quello che manderanno nell’arena farà morire qualcuno.
Mia madre mi rivolge uno sguardo triste, come se chiedesse aiuto. Lei lo ha capito, sa di cosa si tratta, sa che gli ibridi potrebbero uccidere mia sorella.
Mi avvicino a lei e le prendo la mano, poi dopo esserci guardate negli occhi per provare a darci forza, rivolgiamo di nuovo lo sguardo verso lo schermo.
Le telecamere riprendono Cato, arrabbiato, che da calci contro tutto quello che gli capita davanti. Con la spada sferra colpi alla corteccia di un albero dal tronco molto sviluppato e le radici altrettanto. Ogni colpo è un suo grugnito, fino a quando non inciampa in una radice e si ritrova a terra, in quel momento un urlo di rabbia fuoriesce dalla sua bocca, e infilza la punta della spada nel terreno.
Alle sue spalle, compare una creatura mostruosa.
Adesso le telecamere si rivolgono su Katniss e Peeta, che stanno cercando dell’acqua, ma gli strateghi hanno alzato le temperature, e quindi di ruscelli, non ce n’è neanche l’ombra.
Le telecamere sono di nuovo su Cato, che si è accorto della belva e sta iniziando a scappare. Sta andando nella direzione ei nostri tributi, che lo hanno sentito, e preparano le armi.
Quando Katniss scocca la freccia verso il petto di Cato, quella rimbalza, Cato ha una corazza, e il ragazzo non se ne preoccupa, continua a scappare. Vedo gli ibridi, stavolta più vicini a mia sorella. Un nodo mi stringe la gola, e mi impedisce di deglutire, stringo la mano di mia madre così forte da tremare. Sono creature orribili, sembrano lupi, ma con alcune caratteristiche umane.
Lo sguardo di mia sorella è sconvolto. Lei e Peeta scappano seguendo la direzione di Cato, così da arrivare alla Cornucopia. Ci si arrampicano con velocità, o meglio Katniss ci si arrampica abilmente, mentre il ragazzo resta in dietro, col rischio di essere preso dagli ibridi.
E se il ragazzo muore? Come la prenderebbe mia sorella? Ha tentato di tenerlo in vita, e poi un ibrido lo porta via? Un brivido mi percorre la schiena, e il naso inizia a bruciarmi a causa del desiderio di piangere.
Cato è sulla punta del corno, con conati di vomito frequenti, che si contorce dai crampi, e mentre Katniss sta per tirargli un freccia, un urlo fuoriesce dalle labbra di Peeta.
-Arrampicati!.
gli urla, visto che ha appena raggiunto la coda della cornucopia.
La sua gamba ferita, e il coltello che ha in mano, gli impediscono di essere veloce, e gli ibridi sono sempre più vicini.
Una freccia viene scoccata da Katniss, e si conficca dritta nel collo di uno degli animali, che dimenandosi per il dolore ferisce dei suoi compagni.
Intanto Peeta riesce a raggiungere con le mani il punto dove si trova Katniss, che lo prende per un braccio e lo tira su.
Gli ibridi si riuniscono improvvisamente e si alzano su due zampe, ed assumono un aspetto quasi umano. È agghiacciante.
Uno di loro, dal pelo chiaro fa un balzo ed arriva qualche metro più in basso di mia sorella. Trattengo il respiro senza neanche accorgermene, la paura di perderla, ora è forte più che mai. Se quei… cosi, trovano il modo di arrampicarsi sulla Cornucopia, saranno spacciati.
Katniss però tende l’arco e tira una freccia sulla gola della bestia.
Un ibrido improvvisamente afferra Peeta, che di conseguenza si mantiene al braccio di Katniss.
-uccidilo! Peeta, uccidilo!
Dice mia sorella in preda al panico, ed il ragazzo obbedisce, pugnala l’ibrido, e Katniss è di nuovo in grado di portare su Peeta.
Mentre lei è distratta a disfarsi degli ibridi, Cato, che si è ripreso, afferra Peeta per un braccio, e gli mette le mani in posizione, pronte a spezzargli il collo.
Solo ora mi accorgo che Madge ci ha raggiunte ancora una volta, e stringe mia madre in un abbraccio, come per tranquillizzarla.
Non ce la faccio a guardare lo schermo, ho troppa paura di veder cose che non vorrei neanche immaginare, allor ami guardo intorno. In una delle ultime file scorgo Gale, con la sua famiglia,  davanti a noi, un po’ più a destra c’è la famiglia di Peeta. Sul volto di suo padre brillano lacrime enormi, che tenta di asciugarsi col dorso della mano, ma una volta scomparse, riprendono a scendere.
Ha uno strano effetto su di me, più lo guardo più mi viene da piangere, perché capisco quello che sente, capisco la sua paura. Improvvisamente la sua espressione cambia, è più rilassata, ma più attenta, le lacrime hanno smesso di rigargli il volto, e la voce di Cato emette un urlo agghiacciante. Mi giro appena in tempo per vederlo cadere dalla Cornucopia con una freccia conficcata nella mano.
Peeta e Katniss si abbracciano, e subito dopo le telecamere si spostano su Cato, che viene portato all’interno della cornucopia dal branco di ibridi.
Con le loro fauci lo azzannano, gli strappano la carne a morsi, e lui urla, urla di dolore.
Provo compassione per quel ragazzo, sta soffrendo così per colpa di Capitol City.
Improvvisamente, si vede una freccia che lo colpisce. Così finisce anche la vita del tributo maschio del distretto 2.
Hanno vinto. Hanno vinto! I miei occhi si riempiono di lacrime di gioia, proprio come quelli della maggior parte della gente. Mia madre afferra me e Madge, e ci stringiamo in un abbraccio.
In piazza la gente urla, piange, applaude. Non si capisce più nulla, mia sorella tornerà a casa.
C’è qualcosa che non quadra però. Le trombe non suonano ancora.
Per un attimo mi immobilizzo, e mia madre sembra accorgersene.
-Prim, che c’è?
mi dice preoccupata, ma la risposta non arriva dalla mia bocca.
‘attenzione tributi, un’analisi più dettagliata del regolamento degli Hunger Games, ci ha fatto capire che il vincitore può esserne soltanto uno. Felici Hunger Games, tributi, e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.’
Il silenzio cala in piazza, e la felicità che poco prima sprigionava, è sparita.
Peeta insiste per farsi uccidere, ma Katniss non vuole, non vuole mettere fine alla sua vita.
La vedo avvicinare la mano al suo zaino, e cacciare un pugno di bacche. I morsi della notte.
Lacrime caldissime bagnano le mie guance, e quelle di tutti i presenti.
-insieme?
chiede Peeta.
-insieme.
risponde mia sorella.
Contano fino a tre, e quando mettono le bacche in bocca, un urlo agghiacciante riempie la piazza. Ad urlare sono io.
Singhiozzi spezzano il mio urlo, e la gola mi fa male. Non riesco a respirare, e tutto il mondo mi sta cadendo addosso.
Mia sorella non tornerà! Non lo farà, non potrò riabbracciarla. Le mani mi tremano, la testa mi gira, e il volto in lacrime di mia madre mi si dipinge davanti agli occhi.
-scusami- dico a mia madre con la voce interrotta dai singhiozzi –scusami, sto cercando di non fare così, mamma non ci riesco. NON CE LA FACCIO!- alzo la voce –non ce la faccio
Ora la mia voce è ridotta ad un sussurro, e subito dopo aver parlato abbraccio mia madre e affondo la testa nella sua pancia, bagnandole tutto il vestito con le mie lacrime. Sento gocce cadere sui miei capelli, in un primo momento penso che stia iniziando a piovere, ma poi realizzo che sono le lacrime di mia madre.
“Fermi!” la voce di Claudius suona di nuovo nella piazza “signore e signori, abbiamo i nostri vincitori”
La piazza è di nuovo silenziosa. Alzo lo sguardo verso mia madre, e poi mi guardo intorno. Tutti hanno sguardi increduli, e tutti hanno le guance bagnate.
Il mio cuore batte fortissimo, e sento una strana sensazione nel mio stomaco.  Le lacrime non smettono di scendere mentre mia madre mi stringe fortissimo a sé insieme a Madge.
Improvvisamente un signore dalla fila dietro di me inizia ad applaudire, e tutti lo seguono.
Il distretto 12 ha vinto. Mia sorella tornerà qui.
 
Gli Hunger Games sono finiti!
La Fanfiction non penso. Ora mi prenderò un po’ di tempo, ma penso che continuerò a scrivere qualche capitolo anche sugli altri due libri…
Ringrazio chi ha seguito la storia e anche chi l’ha recensita.
Siete fantastici!
-Gà
p.s. sto scrivendo una fanfic, penso che quando la finirò, continuerò questa, ve la linko --> L'assassina dell'1

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