Pokèmon Adventures

di Pokemon Master
(/viewuser.php?uid=232585)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizia il viaggio ***
Capitolo 2: *** Andiamo da Mr. Pokèmon ***



Capitolo 1
*** Inizia il viaggio ***


Pokèmon Adventures

Cap.1:
Inizia il viaggio

 

Una nuova giornata di sole stava iniziando nella tranquilla cittadina di Borgo Foglianova, ma non era un giorno come gli altri, infatti alcuni giovani ragazzi del posto decisero di intraprendere il loro personalissimo viaggio da Allenatori di Pokèmon, e uno di questi era Martin, un ragazzo di dodici anni che amava l' avventura e spesso si cacciava nei guai, aveva i capelli castani a spazzola e gli occhi grigi. Era da quando aveva solo cinque anni che aspettava quel momento, e ora che gli si presentò l' occasione davanti, decise anche lui di cominciare il suo viaggio da Allenatore e il suo primo passo era quello di andare a visitare il Professor Elm: il più famoso ricercatore di Pokèmon della regione di Jotho. Così quella mattina Martin, si svegliò abbastanza presto per farsi una doccia calda. Decise di indossare una semplice maglietta bianca e un jeans nero, subito dopo scese le scale e andò a fare colazione assieme alla madre che lo attendeva al piano inferiore.

- Non sei contento Martin? Oggi è l' atteso giorno! - esclamò la mamma.

- Si che lo sono mamma! - rispose il ragazzo immergendo nella tazza di latte i suoi biscotti al cacao per poi  scuotere la testa:
- Ah, mamma, è arrivato il mio PokèGear? -

- No. Mi dispiace, credo che arriverà nel pomeriggio. - rispose la mamma.

- Oh, va bene, aspetterò. - ribattè Martin alzandosi la tavola. Il ragazzo prese il suo giubbotto di jeans nero - Ci vediamo dopo! - dise infine uscendo finalmente di casa per dirigersi al Laboratorio del Professor Elm.

Il Laboratorio non era altro che un semplice edificio di due piani, con una costruzione seplice ma anche bella da vedere. Nel piano superiore si poteva trovare l' abitazione della famiglia del Professore, mentre al piano inferiore si trovava il vero e proprio Laboratorio in cui Elm passava la gran parte delle sue giornate conducendo varie ricerche sui Pokèmon. Quando era bambino il padre di Martin lo portava spesso al Laboratorio, a volte per condurre alcune ricerche col professore, altre per far apprendere a Martin alcune cose sui Pokèmon. "

" Sono molto emozionato " pensò Martin mettendosi davanti alla porta del Laboratorio pronto a bussare...

- Mmh, e così sarebbe questo il famoso Laboratorio di quel vecchio decrepito del Prof. Elm - disse una voce talmente inquietante che attirò all' improvviso l' attenzione di Martin

- Chi c' è qua? - disse Martin guardandosi intorno cercando di capire da dove venisse quella voce misteriosa.

Instintivamente il ragazzo girò l' angolo a sinistra e notò un ragazzo che guardava dalla finestra il Laboratorio del Professor Elm. Quel ragazzo misterioso indossava un pantalone blu scura e una giacca nera, aveva gli occhi castani e i capelli rossi lunghi fino alle spalle. Quando Martin, iincuriosito, gli si avvicinò per chiedergli cosa stesse facendo e i loro sguardi sii incrociarono, il giovane ragazzo misterioso non rispose, lo spinse via e infine gli diede un occhiata gelida.

- Ahi, che modi! - sospirò Martin toccandosi il gomito.

Finalmente era pronto a bussare al Laboratorio ma prima controllò se era tutto in ordine, si sistemò un poco solo i capelli scompigliati sulla fronte. Subito dopo bussò e dall' altra parte della porta si sentì un " avanti " e il ragazzo entrò. L' interno del Laboratorio era colmo di vari scienziati che formavano un " via vai " e di macchinari elettronici all' avanguardia. In fondo allo studio c' era un uomo abbastanza giovane dai capelli castani e gli occhi neri con sopra un paio di occhiali. Indossava un camice bianco da lavoro che aveva messo sopra i suoi vestiti quotidiani e aveva un pizzico di barbetta sul mento: non era altri che il Professor Elm.

- Ciao Martin e da tempo che non ci vediamo - lo accolse calorosamente Elm. - Come stai?

- Bene, grazie! - esclamò Martin. - Credo che lei immagina perchè sono qui, vero? -

- Non sbagli. Ti vorrei anche dare un incarico speciale. -

- Incarico? - disse Martin perplesso. Il professor Elm si era direttoad un tavolo di legno da cui prese un curioso aparecchio elettronico rosso molto all' avanguardia e lo porse a Martin.

- Questo è un Pokèdex, mio giovane amico. E' uno strumento tecnologico appena inventato che serve a registrare dati su Pokèmon visti e/o catturati durante un viaggio all' interno di una regione. Purtroppo questo Pokèdex serve solo a raccogliere dati sui Pokèmon di Johto - spiegò il Prof.

- Oh grazie! Ma lo Starters? - chiese impaziente.

- Abbi un pò di pazienza Martin! - disse Elm dirigendosi verso uno strano attrezzo elettronico da cui, spingendo un bottone. si aprì il cilindro di vetro ed estrasse tre Pokèball dalla parte superiore rossa e da quella inferiore bianca. - Questi sono Chikorita, Cyndaquil e Totodile. - disse Elm facendo uscire dalle pokèball i rispettivi Pokèmon. Chikorita era un piccolo Pokémon che assomigliava vagamente ad un dinosauro. Si presentò con un color verde foglia chiaro con grandi occhi rossi. La caratteristica principale che balzava subito agli occhi era la grande foglia situata sulla sua testa, di solito lunga era quanto il resto del corpo. Presentava anche una collana di boccioli verdi attorno al collo. Il secondo invece ovvero Cyndaquil, assomigliava ad un topo. Dalla sua schiena uscivano fiamme. . La sua schiena è di colore blu-grigio, mentre la sua pancia, come per molti altri Pokémon, è di colore beige. Infine l' ultimo starters era Totodile,sembrava  un piccolo di coccodrillo. Era di colore blu ed aveva una cresta ossea rossa sulla schiena e sulla coda.

- Avanti Martin, a te la scelta. - disse Elm.

- Grazie professore, per me sono tutti ottimi pokèmon, sceglierne uno è difficile, ma io scelgo Totodile. - dosse deciso Martin.

- Un' ottima scelta! -

- Bene professore, allora ci vediamo presto! - esclamò contento Martin.

- Aspetta un' ultima cosa! Fai uscire Totodile dalla pokèball e fallo camminare accanto a te, sai a volte i pokèmon trovano degli Strumenti per terra e eccoti il mio numero, così quando avrai il tuo PokèGear e avrai fatto progressi col Pokèdex mi chiami! Bene a presto, Martin! - salutò il profressore.

Martin era tornato a casa col suo fedele Totodile e raccontò tutto alla madre.

- Oh, Martin. Hai fatto un ottima scelta! Oh, dimenticavo, è arrivato il tuo PokèGear! - disse la madre.

- Grazie mamma! Bene mamma, io sono pronto, a presto! - disse Martin uscendo di casa seguito dal suo fedele Totodile.


 

Fine Cap. 1


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Andiamo da Mr. Pokèmon ***


Pokèmon Adventures

Cap. 2:
Andiamo da Mr.Pokèmon

 

Il cammino verso Fiorpescopoli non fu tanto difficile per Martin, dato che il Percorso Ventinove era abbastanza facile da percorrere, a parte alcuni Pokémon selvatici che ogni tanto sbucavano fuori. Grazie però all’aiuto di Totodile, questi non rappresentavano alcuna minaccia. E questo non solo aiutava il piccolo dinosauro d' acqua ad allenarsi, ma anche il suo allenatore, che ne approfittò per catturare un Hoothoot. Certo, non era il massimo per iniziare avere solo due Pokémon, ma per il momento doveva accontentarsi. Dopo un paio di passi si ritrovò a Fiorpescopoli, che si rivelò in tutto e per tutto una città molto accogliente, al punto che un simpatico vecchietto lo portò a fare un giro per il paesino mostrandogli il Centro Pokémon, il fornito Pokémon Market, il Percorso Trenta e il mare chiuso. Per sdebitarsi della sua compagnia, il vecchietto diede a Martin una Scheda Mappa per il suo PokéGear, cosi non si sarebbe perso da nessuna parte, e un paio di quelle che dovecano essere delle scarpe sportive nere con un paio di strisce laterali bianche.

- Uh... A che mi servirebbero le Scarpe Sportive? - chiese Martin.

- Bhe, ragazzo! Premi il pulsante che raffigura una B sulla destre e dopo... Puf! Eccoti a correre più veloce del vento! - spiegò il vecchietto con tono superiore. - Sai queste sono usate! -

- Sul serio? - disse Martin unpò schifato - No! Sono nuove di zecca! - rise il vecchio

- Bene allora me le provo subito! - esclamò. - Come mi stanno? -

- Bene! Sembri un podista! - disse l' anziano signore sorridente.

- Ok! Allora qual' era il pulsante? Ques... Aiuto!!! -

Ma il giovane non fu cosi fortunato da sentire la risposta, dato che dopo neanche una trentina di secondi si ritrovò a correre veloce quanto un Rapidash verso il Percorso 30, lasciando il vecchietto da solo sotto casa sua e finendo con il correre a perdifiato in balia delle Scarpe da Corsa. Per sua fortuna, qualcuno gli andò a sbattere contro, e nonostante il ritrovarsi con la faccia stampata sul prato fresco, Martin dovette ringraziare mentalmente chi l’aveva fermato appena in tempo. Non appena si rialzò da terra per vedere chi era il suo “salvatore”, vide una ragazza alta più o meno di lui, dai lunghi capelli castani, gli occhi castani con dei riflessi bianchi ed era vestita con un paio di shorts sdruciti, una t-shirt bianca con sopra qualche macchia rosa, un gilet e una borsa a tracolla, su cui sulla cerniera si potevano notare ben attaccate un paio di Poké Ball rosa. Nel complesso, altezza a parte, tale individuo sembrava un' Allenatrice di Borgo Foglianova.

- Wow! Sei carina sai? - esclamò Martin.

- Ehm, grazie. - rispose la ragazza alzandosi da terra - Se non era per me che ti venivo contro, chi ti fermava? -

- Ti ringrazio! Io mi sto dirigendo all' abitazione di Mr. Pokèmon. Tu? -

- Anche io! Comunque io mi chiamo Martina tu? - rispose con un altra domanda la ragazza.

- Martin, piacere! - rispose Martin

- Mmh, vedo che hai un pokèmon... - disse guardando Totodile - ... Che ne dici di fare una lotta? -

- Bell' idea! - esclamò Martin mandando in campo Totodile mentre Martina mandò in campo il suo Cyndaquil.

- Totodile usa graffio! - ordinò Martin e il pokèmon diede un graffio all' avversario che subì un brutto colpo.

- Cyndaquil Muro di Fumo! - il riccio infuocato sputò una grossa palla di fumo nero che quando toccò il terreno esplose. Totodile non vedeva più niente nemmeno il Cyndaquil di Martina.u

- Oh no! Totodile, spara alla cieca un Pistolacqua! - Totodile con gli occhi chiusi iniziò a sparare dei getti d' acqua che colpirono varie volte Cyndaquil.

- Cyndaquil! - disse Martina che fece rientrare il pokèmon esausto. - Vai Chinchou! Fulmine! - il pokèmon di Martina, totalmente sconosciuto a Martin, colpì duramente Totodile che finì KO.

- Tsk! Sei la mia ultima possibilità, vai Hoothoot! - esclamò Martin facendo uscire il gufo dalla sua rispettiva pokèball. - Forza usa Confusione! -

- Chinchou contrattacca con Fulmine! - Hoothoot fu gravemente danneggiato ma quando sembrò tutto finito, il pokèmon usò una nuova mossa che addormentò Chinchou, era Ipnosi. 

- Bene! Hoothoot usa Confusione! - e con quest' ultima mossa Chinchou andò KO.

- Ho perso! - disse infine  Martina.

- Ehi, perhè non viaggi con me? - propose Martin -

- Mmh, durante il mio viaggio io mi annoierei da sola quindi... Si per me va bene! - disse la ragazza.

E dopo questo patto d’amicizia, i due si misero in cammino verso il Percorso Trenta alla ricerca della casa di Mr. Pokèmon. Durante il cammino però non mancarono i soliti Pokémon selvatici, i quali furono messi tutti KO dal Totodile e dal Hoothoot di Martin, e nemmeno i doni, in quanto un signore che abitava su quel Percorso diede al ragazzo un Portaghiccocche, il cui probabilmente gli sarebbe servito in seguito. Alla fine, dopo aver camminato a lungo, entrambi videro una casa in mezzo all’erba, dalla quale uscì fuori tutto contento un uomo dai capelli lunghi e bianchi, vestito con pantaloni e giubbotto di pelle marrone con la pelliccia marroncina e una maglia blu scuro, seguito a ruota da una sorta di uovo e portava in mano un Uovo Pokèmon.


-Oh, salve- disse l’uomo.

-Lei è per caso Mr. Pokémon?- domando Martina.

-In carne ed ossa. A cosa devo questa visita?-

-Sono qui per conto del Prof. Elm- rispose Martin -Mi ha detto che forse doveva dargli una sua scoperta da analizzare-

-Oh, allora entrate pure, ragazzi, vi stavamo aspettando-

-Stavamo?- al sentire il plurale, Martin si sentì un po’ confuso.

-Si, perché qui con me c’è anche il maestro del Prof. Elm-

Incuriosito dalle ultime parole di Mr. Pokémon, Martin entrò nella sua casa insieme a Martina, e dopo essersi guardato un po’ intorno, vide un uomo brizzolato e col camice bianco seduto ad un tavolo mentre cliccava ripetutamente il tasto sinistro del mouse del computer. E ad aumentare la sorpresa, sul tavolo c’era un Uovo di colore bianco e ricoperto di piccoli cerchi verdi.

- Ragazzi, è con immenso piacere che vi presento il Prof. Oak, direttamente dalla regione di Kanto 7l, 5- spiegò Mr. Pokèmon.

- Oh, e cosi tu saresti Martin - s' intromise l’ interpellato - Il mio collega Elm mi aveva avvertito tramite una mail, ma non mi aspettavo arrivassi così presto. Scommetto che ti ha già dato il Pokédex, vero? -

- Certo -

- Beh, allora ti auguro buona fortuna, e spero che tu riesca a completarlo nel migliore dei modi - concluse

- Grazie, professore -

- Non per interrompervi… - intervenne Martina -Ma la scoperta?-

- Oh, ma è questa la scoperta - rispose Mr. Pokémon, indicando l’uovo sul tavolo.

- Questo è un Uovo Pokémon che ho trovato durante una mia visita ad Amarantopoli, e dopo averlo preso con me ho pensato di affidarlo alle ricerche del Prof. Elm per scoprirne qualcosa di più -

- Se le cose stanno cosi, allora non si preoccupi- esclamò Martin, prendendo l’uovo e mettendoselo nello zaino - Porterò quest’uovo al Laboratorio e farò in modo che possiate continuare le ricerche -

-Molto bene, allora- esordì Oak - Se adesso è tutto apposto, posso anche ritornare a condurre il mio programma alla radio -

-E noi due portare a termine il tuo incarico e rimetterci in marcia. Dico bene, amico mio?- fece eco Martina.

-Eccome- rispose semplicemente Martin.

E una volta congedatisi da Mr. Pokémon e dal Prof. Oak, i due si incamminarono nuovamente, questa volta diretti a Borgo Foglianova per consegnare l’Uovo. Ma una volta arrivati a Fiorpescopoli, Martin sentì il suo PokéGear squillare, e sul display notò che stava chiamando proprio il Prof. Elm. E mentre si chiedeva chissà cosa doveva dirgli, il ragazzo cominciò a rispondere.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1256985