Patti riusciti male e addii al nubilato

di MikaMika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sempre colpa tua DAMON! ***
Capitolo 2: *** chapter 2 ***



Capitolo 1
*** Sempre colpa tua DAMON! ***


Non ci potevo credere. Il giorno dopo avrei dovuto sposarmi.
Erano trascorsi un paio di anni da quando Stefan se ne era andato ed io avevo deciso di vivere una vita normale. Per questo avevo deciso di chiudere i ponti con tutto ciò che era soprannaturale.
In realtà questa ottima e sana decisione non l’avevo mai messa in pratica veramente, d’altronde per metterla davvero in pratica avrei dovuto smettere di frequentare quasi tutte le persone che davvero contavano nella mia vita.
Quindi avevo optato per una vita semi-normale. Caroline, Tyler e Bonnie erano ancora nella mia vita, ma avevamo un patto. Nei limiti del possibile loro si sarebbero comportati con me come se fossero “normali”.
Niente più squartamenti, niente più uscite con la luna piena, niente più incantesimi strani. Avrei preso solo la parte umana di loro, quella semplice, quella spensierata, quella senza problemi. Era una limitazione, certo, ma non avrei tollerato ancora tutto quel pericolo e quel caos nella mia vita.
Questa mia sana e saggia decisione però aveva portato altre perdite nella mia vita. Innanzitutto avevo smesso di cercare Stefan da quando se ne era andato con Klaus. La sua perdita era il prezzo da pagare per la mia libertà, per vivere una vita tranquilla. Spesso mi ero interrogata sulla mia decisione.
Ero sempre stata convinta di amare Stefan più della mia vita e invece eccomi qui, soddisfatta per averlo usato come merce di scambio.
Ma il profilo più complicato di questo mio compromesso era stato Damon.
Con Stefan era stato facile, insomma lontano dagli occhi, lontano dal cuore, ma Damon era rimasto.
Avevo provato a coinvolgerlo nel mio nuovo progetto di vita, non ero disposta a rinunciare a lui, ma dal principio sapevo che sarebbe stata un’impresa impossibile.
Ricordo ogni parola della conversazione che avevo avuto con lui quel giorno. Avevo già parlato con i miei amici e tutti erano stati d’accordo con me, per il mio bene. Mi recai al pensionato Salvatore che era già tardi, trovai la porta aperta.
-Permesso?- chiesi mentre varcavo già la soglia. La casa sembrava deserta. Incerta sul da farsi decisi di andare in cucina e prendermi qualcosa da bere, ero determinata a parlargli. Dovevo affrontare quel discorso con lui quello stesso giorno o non avrei più trovato la forza di farlo.
Io e Damon non ci vedevamo né parlavamo da due settimane. Stefan se ne era andato ed io gli avevo chiesto di sparire per un po’ e lui aveva acconsentito anche se sapevo benissimo che non c’era stato giorno che non avesse trascorso a controllarmi.
Mi diressi verso il frigorifero e lo aprii e presi un succo di frutta, controllai la scadenza, d’altronde ero l’unica frequentatrice di quella casa ad avere sane abitudini alimentari. Sorrisi mentre facevo quel pensiero. Infondo che potevo saperne io se la loro dieta era sana o meno? Magari era migliore della mia. Chiusi il frigo e la bottiglia mi scivolò di mano per lo spavento. Fortunatamente Damon la prese al volo evitando il disastro sul pavimento della cucina.
-Fai come fossi a casa tua .. – mi sorrise, non era un rimprovero, ma io non riuscivo ad articolare parole totalmente ipnotizzata da lui.
Era evidente che fosse appena uscito dalla doccia, aveva addosso solo un asciugamano che purtroppo o per fortuna gli copriva zone che dovevano rimanere sue private. I capelli corvini erano spettinati e completamente bagnati e delle gocce gli colavano sul torace bianco e glabro fino a sparire sotto l’asciugamano. Le seguivo tutte con lo sguardo. Mi sentii improvvisamente molto accaldata e la gola era secca. Una parte del mio cervello mi suggeriva che c’era qualcosa che stavo dimenticando ma non riuscivo a ricordare cosa!
-          Tutto bene Elena? Sbaglio o mi stai denudando con gli occhi? Vuoi che tolga l’asciugamano? … - mi suggerì sorridendo divertito con voce maliziosa mentre si portava una mano alla vita come se realmente volesse spogliarsi.
La sua voce maliziosa e la sua aria sarcastica mi fecero riavere ed ebbero come al solito il potere d’innervosirmi. –Non ci sperare Dam ! Semplicemente mi hai spaventata!-
-Se lo dici tu!- rispose lui ancora sorridendo mentre mi versava il succo. –Allora, come mai sei qui? Senti la mia mancanza?-
-Sono state giornate splendide, rilassanti e tranquille quelle senza di te Damon. Pensa, addirittura non è morto nessuno!- fu la mia volta di sorridergli sarcastica.
-Allora a cosa devo la tua presenza?-
-Devo parlarti Damon, ho preso una decisione .. –
-Ahi Ahi Ahi!- fece alzando gli occhi al cielo.
-Che c’è?-
-Non so se ci hai fatto caso ma non mi piacciono mai le decisioni che prendi!- mi voltò le spalle e si versò un bicchiere di sangue dirigendosi in salotto.
-Lo so, ma in questo caso faremo comunque come dico io, perché questa è la mia vita, e se permetti ho più voce in capitolo di te!- gli sbraitai contro ma la mia voce era incerta. Infatti la mia mente maledetta aveva ricominciato a fantasticare nel momento stesso in cui i miei occhi si erano posati sulla sua schiena.
-Qualcosa non va?- mi chiese allusivo voltando appena la testa verso di me.
-Tu…tutto bene!- scrollai la testa e ripresi il controllo.
-Elena, se vuoi chiedermi di andare a cercare Stefan .. la risposta è N-O! – mi disse secco mettendosi a sedere sul divano e girandosi verso il camino senza guardarmi.
Sospirai. Probabilmente dopo che avessi parlato avrebbe mille volte preferito che lo avessi supplicato di riprendere la ricerca di Stefan. Il fatto che non gli avessi risposto per le rime lo insospettì. Infatti in silenzio si voltò a guardarmi mentre mi sedevo affianco a lui in cerca del miglior modo per parlargli.
-Non si tratta di questo … - cominciai. Lui non rispose, si limitò a distogliere nuovamente lo sguardo da me e ad attendere le mie parole in silenzio.
-Sono stati anni terribili Damon. Ho perso un sacco di persone. Ho visto troppe persone morire. Ho cercato di entrare in un mondo che non mi appartiene e il risultato è stato sangue, dolore e privazione. Ma adesso basta!- feci una pausa e lo guardai, ancora non si voltava. Mi ascoltava silenzioso mentre sorseggiava dal bicchiere che stringeva saldamente. Le labbra si coloravano leggermente di rosso e spiccavano totalmente sulla sua carnagione nivea. Presi un respiro e continuai.
-Ho deciso di chiudere con il soprannaturale, Damon. Non cercherò Stefan, perché nella mia vita non c’è posto per lui. Ho parlato con Caroline, Bonnie e Tyler. Continuerò a frequentarli ma non voglio più saperne niente di cose non umane.-
Terminai il mio discorso e mi resi conto che non gli avevo detto nulla. Avevo deliberatamente sorvolato qualsiasi riferimento a lui. Si voltò verso di me, finalmente, inchiodandomi con il suo sguardo di ghiaccio.
–Ed io?- abbassai gli occhi. –Vuoi che esca dalla tua vita?-
-NO!- risposi immediatamente rialzando lo sguardo. –Potresti fare come loro. Insomma possiamo sentirci, vederci. Dovresti solo tenermi fuori da cose anomale!- gli proposi non credendo nemmeno io alla praticabilità di quell’opzione.
-Io sono una cosa anomala, Elena! – mi ringhiò in faccia. –Non puoi credere di frequentarmi se non vuoi sapere nulla della mia essenza. Cosa vorresti? Un rapporto a senso unico? Che io ti sia sempre vicino e ti aiuti? E se fossi io ad avere bisogno di te?-
-Che c’entra .. – mi sentii una bambina che voleva negare l’evidenza. Aveva ragione lui, ma le implicazioni sarebbero state atroci e non ero pronta a considerarle, figuriamoci ad accettarle.
- Ah sì, poi c’è quell’altro piccolo particolare!- finse di ricordarsi –Io ti amo Elena. Come la mettiamo?-
-Non possiamo stare insieme Damon. –
-Perché no?- urlò lui arrabbiato.
-Perché non voglio!- ribattei io. Ed era vero. Non volevo. Perché sarebbe stato impossibile vivere una vita normale vicino ad un vampiro. Ed io era quello che volevo, una vita normale. Allora perché mi sembrava di aver detto una bugia? Perché qualcosa dentro di me urlava che invece io lo volevo eccome?
Lo vidi abbassare le spalle sconfitto e distogliere nuovamente lo sguardo da me.
-Damon.. – lo chiamai e lo presi per mano. Continuava a ignorarmi, perciò la strinsi più forte ma lui ancora niente. –Damon ..- lo chiamai di nuovo, e lo costrinsi a voltarsi verso di me prendendogli il viso tra le mani.
Incontrai i suoi occhi e sentii lo stomaco chiudersi e rigirarsi. Fissai il suo viso. Era di una perfezione dolorosa. –Ti prego, proviamo a farlo funzionare .. – gli sussurrai accarezzandogli il volto. –Non ti voglio fuori dalla mia vita .. – continuai. Lui chiuse gli occhi e sospirò.
-Non funzionerà Elena! Faremo come vuoi, ma non funzionerà!-
E infatti non aveva funzionato. La mia vita normale era puntualmente messa in discussione dalle sue apparizioni e dal suo modo di ignorare deliberatamente la mia volontà. Non che facesse niente di eclatante, ma evitava quelle piccole accortezze che lui definiva stupide e che invece per me erano fondamentali.
Non bere sangue davanti a me, non soggiogare persone, non spostarsi a velocità vampiresca e cose di questo tipo. Che gli costava? Ok, forse era stupido da parte mia, ma per il mio equilibrio mentale volevo fingere di non sapere niente di quello che c’era dietro la facciata. Non gli stavo chiedendo di non essere se stesso.
Altro problema tra di noi era la sua costante dedizione nel volermi mettere in imbarazzo. Mi capitava spesso di trovarmelo davanti semi-svestito e questo non faceva affatto bene al nostro rapporto che continuava a non andare avanti. Eravamo bloccati l’uno dall’altra.
Damon a parte la mia vita aveva comunque preso una piega più soddisfacente. Frequentavo il college vicino Mystic Falls e frequentavo un numero esagerato di persone normali, nessuna delle quali era ancora morta prematuramente.
La cosa migliore di questa mia nuova vita era Jeremy.
Frequentava l’ultimo anno di liceo ed era finalmente sereno. Faceva tutto quello che un ragazzo normale della sua età faceva. Usciva con le ragazze e aveva stretto un bellissimo rapporto con Matt e questo mi rendeva immensamente felice. Matt infatti era l’unica persona che mi aveva tenuta ancorata alla normalità durante il mio periodo di tenebre. Ogni volta che ci pensavo mi venivano i brividi, cercavo di tenere il ricordo lontano dalla mia testa, ma di tanto in tanto non c’era modo di evitare che ripercorressi quei momenti. O meglio, un modo ci sarebbe stato, ma io non avevo voluto.
Avrei potuto permettere a Damon di farmi dimenticare tutto, era stato lui a proporlo nel corso di una delle nostre infinite discussioni, ma io non avevo voluto.
-Ti ho detto che non c’è niente di magico nella mia improvvisa apparizione Elena, sei tu che sei incredibilmente distratta!-
-Non ci provare! Sei tu che puntualmente te ne infischi e fai come ti pare!-
-Non riuscirai mai a dimenticare quello che sono Elena!-
-Forse se tu mi dessi una mano!- gli sbottai contro e lo vidi allargare le pupille. Aveva frainteso.
-Se vuoi posso farti dimenticare tutto Elena, basta che tu me lo chieda! Dimenticherai chi sono e vivrai la tua stupida e limitata vita umana!- abbaiò lui.
-No!- gli risposi e immediatamente mi resi conto che erano successe contemporaneamente due cose. Al solo considerare l’ipotesi i miei occhi si erano riempiti di lacrime e gli avevo afferrato il braccio. Rimanemmo in silenzio a guardarci occhi negli occhi, marrone e celeste, e io non riuscivo a lasciarlo andare. Infondo non ero mai stata capace a farlo.
È vero, molti dei ricordi che avevo di quel periodo erano terribili, ma non potevo dimenticare Damon. Non avrei mai voluto dimenticarlo. Sì mi faceva innervosire, anzi mi faceva andare su tutte le furie ogni volta che ci vedevamo o sentivamo ma comunque non avrei mai accettato di perdere il ricordo di lui. Perché se ero quella che ero ora il merito era anche suo.
in questi due anni comunque la mia vita era anche andata avanti. E tra le tante persone che avevo conosciuto c’era Ted, un ragazzo che studiava informatica nel mio stesso college e che domani sarebbe diventato mio marito.
Ci frequentavamo da solo un anno ma io sapevo che quella era la scelta giusta, nonostante fossi circondata da amiche stronze e scettiche che cercavano di farmi cambiare idea.
Non fraintendetemi. Sia Caroline che Bonnie trovavano Ted assolutamente simpatico e non mi avevano mai apertamente detto di non essere d’accordo con questa relazione, le subdole usavano tattiche molto più sottili e ben congeniate.
Per esempio non mancavano mai di farmi notare le strane coincidenze temporali che capitavano ogni volta che io e Ted facevamo un passo in avanti nella nostra relazione.
Ted aveva cominciato a corteggiarmi da subito. Ed era un gran bel ragazzo. Non mi dava tregua e continuava a corteggiarmi anche se io inizialmente ero abbastanza schiva e diffidente nei suoi confronti. Era alto, ricco e biondo con gli occhi verdi. Un tipo deciso ma molto tranquillo e serio. Con Ted sapevo che avrei sempre saputo cosa aspettarmi. Avrei sacrificato la passione alla serena intima felicità. E mi stava bene. L’Elena passionale e spregiudicata aveva già avuto abbastanza spazio nella mia vita quando si dibatteva tra due fratelli sanguinari!
Poi un giorno decisi si uscirci. –Elena, non ti sembra strano che proprio oggi decidi di uscirci?- la vocetta di Caroline s’insinuava maliziosamente e fastidiosamente nella mia testa e faceva coppia con la mia voce interiore che non perse un attimo e le diede ragione all’istante. Decisi fosse il caso di zittirle entrambe.
-Sono mesi che mi chiede un appuntamento! Se la merita una possibilità, ed è un bel ragazzo .. –
-Ah, quindi non c’entra niente il fatto che hai litigato con Damon questo pomeriggio? – scesi dalla macchina e sbattei la portiera senza nemmeno risponderle.
Passammo una splendida serata. Ted era un perfetto gentiluomo. E da quel giorno iniziammo a fare coppia fissa. Lui aveva conosciuto i miei amici ed io i suoi. Avevo conosciuto subito anche i suoi genitori che in realtà erano la parte di Ted che mi piaceva di meno. Erano ricchissimi e ostentavano la loro posizione sociale. E l’antipatia era abbastanza reciproca in quanto loro ritenevano che non fossi all’altezza del loro rampollo.
Altra coincidenza strana fu quando per la prima volta dopo qualche mese che stavamo insieme decisi di farci l’amore. –Elena, perché proprio oggi?- mi chiese Bonnie con l’espressione innocentina dipinta sul volto. –Che cosa stai insinuando?- le risposi talmente acida che lei decise di troncare lì la conversazione. Ma io sapevo cosa intendeva.
Appena prima di prendere quella importante decisione infatti il caso volle che fossi passata a casa Salvatore. Erano tre giorni che non vedevo Damon e l’ultima volta che ci eravamo visti avevamo furiosamente litigato, quindi come al solito per qualche giorno non ci eravamo sentiti e alla fine avevo ceduto ed ero andata a cercarlo. Entrai in casa, la porta era come al solito aperta, ma decisi che per quella volta non l’avrei rimproverato, non avevo voglia di litigare ancora.
-Damon?- lo chiamai entrando in salotto. Mi sedetti sul divano e presi un libro che trovai poggiato sul tavolo. Cominciai a leggere finchè qualche minuto dopo un rumore mi fece sobbalzare.
Mi alzai dal divano e mi voltai verso le scale e quello che mi trovai davanti mi lasciò senza parole.
-Benvenuta Gilbert!- mi sorrise. Damon era davanti a me. Svestito. Ma non svestito come al solito. Completamente nudo. Inghiottii aria e continuai a fissarlo.
“Elena non farlo!” mi ordinavo mentre i miei occhi disobbedienti percorrevano tutta la sua figura. Il volto, gli occhi maliziosi e il sorriso sghembo. Il collo e poi le spalle e le braccia muscolose. Il torace liscio e compatto. L’addome guizzante. “Fermati Elena!!” mi strillavo. Ma niente. I miei occhi scesero ancora mentre le mie guance andavano a fuoco. E puntai lo sguardo dove non avrei dovuto puntarlo. “Alza subito gli occhi Elena, ti prego!” ero arrivata ad autoimplorarmi ma niente. Rimanevo lì. Rossa come un peperone, a fissarlo dove non dovevo. A risvegliarmi fu la sua risata divertita.
-Non guardarlo così Elena .. – mi disse malizioso come a volermi avvisare di qualcosa. E immediatamente dopo cominciai a notare cosa voleva dirmi. Mi scossi e puntai lo sguardo sui suoi occhi obbligandomi categoricamente a non guardare mai più in basso. –Come ti salta in mente di girare nudo?- gli urlai contro.
-Punto primo a casa mia giro come voglio, punto secondo .. – fece una pausa mentre si avvicinava suadente e si mise dietro di me –mi sembravi interessata dato dove guardavi .. – mi soffiò all’orecchio.
Mi irrigidii all’istante e lui prese ad accarezzarmi il collo spostando via i capelli.
-Mi hai presa alla sprovvista .. – sussurrai un po’ in balia delle sue mani. Lui sorrise sul mio collo e prese a baciarlo. –Mi piace realizzare le tue fantasie inespresse, Elena!-
Oddio, ormai erano anni che dovevo sventare i suoi assalti a sorpresa. Possibile che ancora non mi fossi abituata? Quante volte Damon mi aveva toccata? Perché tutte le volte mi sentivo così indifesa…
La mia incapacità di oppormi mi fece infuriare e come mio solito nella rabbia trovai la forza di resistergli ancora.
-Smettila subito Damon! Lo sai che ormai sono una ragazza fidanzata!- gli ordinai staccandomi da lui.
-Non mi facevo problemi quando eri la donna di mio fratello, figurati adesso!- mi rispose dandomi le spalle e andando a riempirsi un bicchiere di liquore.
-Be, invece deve importarti! Così facendo manchi di rispetto anche a me!- non rispose, e si limitò a fare spallucce.
-Damon, sto dicendo sul serio! Tra me e Ted le cose stanno andando avanti. Devi fartene una ragione!-
-Finiscila Elena! Non ci crede nessuno che ti piace questo Tod!-
-TED, Damon! Quante volte devo ripeterlo!-
-Ted, Tod .. fa lo stesso! Ammettilo Elena, non ti piace veramente!-
-Ma che ne sai tu?-
-Dimmi: quando lo vedi nudo hai la stessa reazione che hai avuto con me?-
Aprii la bocca per rispondere, ma un’altra volta, non sapevo che dire.
-Come immaginavo!- rise lui sorseggiando il liquore –Non siete mai stati a letto, vero?-
-Non sono cose che ti riguardano!- gli urlai in faccia.
-Elena, Elena! La verità fa male!-
A passo di carica lasciai il pensionato Salvatore e la sera feci per la prima volta l’amore con Tod, volevo dire Ted! MALEDETTO DAMON! Fu piacevole. Non c’erano scintille né fuochi d’artificio ma lui era stato dolcissimo ed ero sicura che le cose col tempo sarebbero migliorate.
Infine dovetti subire l’attacco incrociato di quelle due pazze di Caroline e Bonnie quando accettai la proposta di matrimonio di Ted. Fu molto romantico e tradizionale. Un bel ristorante, una coppa di champagne, un anello costoso. Ero così confusa quando me lo chiese. Nel panico l’unica cosa che mi veniva da fare era strillare di no e darmela a gambe levate. Ma decisi che era una reazione che Ted decisamente non si meritava.  
Perciò gli dissi che era un po’ presto e che avrei voluto pensarci un po’ su, salvo poi dargli la risposta affermativa che aspettava il giorno dopo.
-Elena! – mi urlavano le pazze mentre cercavano di trattenermi.
-Pensaci bene Elena, non mi pare il caso!-
-Voi non dovreste reagire così!  Siete le mie amiche, dovreste essere contente!- protestai mentre cercavo di divincolarmi dalla loro presa. Eravamo al Grill e stavamo dando spettacolo. Ci guardavano quasi tutti e c’era qualcuno che non proprio non volevo mi notasse. Ovvero quel pipistrello maledetto che se ne stava tutto avviluppato a quella tizia insipida. I miei occhi fiammeggiavano.
-Elena, io sarei contenta per te se tu non fossi accecata dalla gelosia!-
-Non sono gelosa!-
-Non ti permetterò di fare questo sbaglio Elena! Il matrimonio è una cosa importante!-
-Ti lascerò organizzare tutto Care!- le sorrisi e la vidi un attimo tentennare finchè Bonnie non le diede una gomitata. –CARE!?- lei riprese coscienza.
-Hai ragione Bonnie! No, no e no .. –
-Invece ho detto sì, ok! – strillai più forte del normale mentre passavo vicino ai due piccioncini –è il mio ragazzo, lo amo e lo sposo!- guardai con aria di sfida verso la coppia e vidi Damon staccarsi e guardarmi sconvolto.
 

 
ANGOLO DELL’AUTRICE

Avevo pensato ad una one shot ma sta diventando davvero troppo lunga, quindi credo la dividerò in un paio di capitoli!  Spero vi piaccia! Questi due mi ispirano un sacco ed anche se non è un granché mi sono molto divertita a scriverla!

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Capitolo 2
*** chapter 2 ***


Non mi ero molto interessata ai preparativi del mio matrimonio. In realtà la mia futura suocera non mi aveva lasciato molto da fare. Aveva organizzato tutto lei. Addirittura aveva scelto il mio vestito. Infondo loro pagavano loro sceglievano. Non immaginavo che il mio matrimonio sarebbe stato così. Non che ci pensassi spesso, ma quelle volte che ci avevo fantasticato sopra mi ero sempre vista in preda a continue crisi di nervi mentre cercavo di rendere tutto perfetto con l’aiuto di quella maniaca di Caroline. Ma quelli erano i sogni della vecchia Elena! A quella nuova piaceva rilassarsi ed era convinta di aver già vissuto tutto lo stress sopportabile nel corso di un’esistenza.
Mi sembrava che quel giorno non arrivasse mai e contemporaneamente il tempo volasse. Da quella sera al Grill non avevo più visto Damon. Io non avevo cercato lui e lui non aveva cercato me. Ero furiosa con lui per molti motivi e non sapevo nemmeno bene quali. In un momento di sadismo estremo gli avevo addirittura mandato la partecipazione di nozze.  Lui ovviamente non aveva risposto. Certo! Adesso si metteva anche a fare la persona matura e mi ignorava invece di sbraitarmi contro.
Comunque cercavo di scacciare il suo pensiero. Sapevo che prima o poi sarebbe dovuto accadere. Damon doveva uscire dalla mia vita perché era ingestibile e perché era giusto così, e allora perché stavo così male?
Decisi di soffocare il ricordo di Damon e mi preparai a trascorrere quella che doveva essere la notte più scandalosa della mia vita. Il mio addio al nubilato. Effettivamente avevo più di qualche dubbio in proposito, non riuscivo a immaginare cosa quelle due pazze avessero in serbo per me. Oltretutto l’appuntamento era prestissimo, alle otto di sera.
Non che fossi andata a molti addii al nubilato in vita mia ma li avevo sempre immaginati come party da notte inoltrata.
Comunque decisi di fidarmi delle mie amiche. Misi un vestitino attillato appena sopra il ginocchio verde e le scarpe con tacco a spillo e mi incamminai al piano di sotto. Mezz’ora dopo ero con Caroline e Bonnie in macchina che ci dirigevamo in un pub.
Mi divertii molto con le mie amiche, ma in realtà rimasi un po’ delusa. Non che desiderassi spogliarellisti e cose di questo genere ma nemmeno una normale per quanto piacevole serata in un pub.
-Non abbiamo voluto strafare Elena! Insomma ci hai ripetuto mille volte che hai detto stop agli eccessi!- mi aveva spiegato Caroline.
L’unica cosa un po’ alternativa della serata fu che avevamo bevuto parecchio. E che quindi io e Bonnie eravamo davvero provate dall’alcool al nostro ritorno.
Era appena mezzanotte quando mi ritrovai nuovamente sul portico di casa mia.
-Oh, ragazze! – le sgridai in preda all’alcool. –Siete delle amiche pessime! È il mio addio al nubilato e mi riportate a casa a mezzanotte?- piagnucolai davanti alla porta d’ingresso.
-Donna di poca fede!- rise Caroline spingendo Bonnie verso di me.
-Ehi, piano!- le disse lei massaggiandosi il braccio, poi si voltò verso di me e mi sorrise.
-Amica, lo so che ti avevamo promesso che il soprannaturale non avrebbe più interferito con la tua vita ..- la guardai senza capire con aria curiosa –Ma penso che per questa sera faremo un’eccezione!- si avvicinò a me e mi tenne il volto tra le mani.
-Questa notte Elena sarà la più magica della tua vita. Avrai tutto ciò che desideri per il tuo addio al nubilato!- dopo di che mi lasciò il volto e scoppiò in un ridolino. –Andiamo Care!-
-Ehi, che fate mi lasciate qui?- chiesi loro confusa.
-Se davvero lo desideri torneremo ..- Caroline mi fece l’occhiolino e prendendo Bonnie in spalla sparì nella notte.
Non completamente cosciente alzai le spalle e mi voltai verso la porta rientrando dentro casa.
Intorno a me sembrava tutto normale. “Quella stordita di Bonnie era troppo ubriaca per fare un incantesimo fatto bene!” risi tra me. Infondo era meglio così. Il giorno dopo mi sarei dovuta alzare presto, era una giornata importante, era meglio non lasciarsi troppo andare. Mi sedetti sul divano a sorseggiare dell’acqua. E poi che cosa avrei potuto desiderare?
Spogliarellisti? Oddio no! Mi facevano anche un po’ impressione in realtà.
La vocina maledetta nella mia testa in realtà continuava a suggerirmi qualcosa di ben preciso e definito. Diciamo che più di qualcosa mi suggeriva qualcuno. Qualcuno con gli occhi azzurri e i capelli neri. Mi diedi una botta in testa e mi rimproverai mentalmente per quello che andavo a pensare.
Salii le scale e mi trascinai in camera mia.
Nonostante fosse relativamente presto mi sentivo stanca e confusa. Forse era normale il giorno prima delle nozze. O forse era normale dopo tutto quel vino.
Iniziai a svestirmi rimanendo con addosso solo slip e reggiseno e mi diressi verso l’armadio per prendere il pigiama, quando mi piegai in avanti per aprire il cassetto un deciso fischio di approvazione mi fece saltare su me stessa e mi voltai verso il mio letto da dove il fischio proveniva.
Il mio cuore perse un colpo e poi cominciò a martellare nel petto.  Comodamente disteso sul mio letto c’era Damon Salvatore in tutta la sua magnifica perfezione. Mi guardava con il suo solito sorriso malizioso, mentre se ne stava lì in posa con la camicia nera sbottonata e i jeans a vita bassa che esaltavano gli addominali.
-Che ci fai qui Damon?- gli chiesi appena mi ripresi.
-Non lo so, ma sono felice di esserci .. – disse suadente mentre mi guardava.
-Divertente! Davvero, che sei venuto a fare Damon? Domani mi sposo, non è il posto per te questo!-
-Senti non lo so che ci faccio qui, ok? Non volevo venirci .. non volevo vederti più. All’improvviso mi sono ritrovato sul tuo letto con la camicia aperta.- mi spiegò lui secco.
-Non ti aspetterai che ti creda?- gli sbraitai davanti dimenticando di essere seminuda.
-Senti, visto che anche io voglio sapere che cosa è successo andiamo da Bonnie e chiediamole se conosce qualche magia di questo tipo … -
Non appena Damon aveva nominato Bonnie io spalancai gli occhi e la bocca in un’espressione decisamente buffa.
-Che c’è?- mi chiese
-Ni..niente Damon. Ma dai, non disturbiamo Bonnie, è tardi. Alla fine non fa niente!- risi nervosa –adesso tu te ne torni a casa e noi dimentichiamo questa strana storia!-
-Sei sicura di sentirti bene Elena?- mi chiese lui portandomisi davanti e poggiandomi una mano sulla fronte. Eravamo vicini, come lo eravamo stati molte altre volte, e come tutte le altre volte mi sentii avvampare e iniziai a perdere un po’ la ragione.
-Sicurissima Dam!- gli dissi sfuggendo il suo sguardo.
Dannazione! Va bene che dovevo combattere contro Caroline Bonnie che non facevano che alludere a me e Damon per convincermi a non sposarmi ma che adesso dovessi stare attenta anche al mio subconscio era davvero troppo. Il maledettissimo incantesimo di Bonnie aveva evidentemente funzionato e io non ero pronta a farmi sbattere in faccia i miei reali desideri.
-Elena … mi dispiace non aver risposto al tuo invito .. – mi disse lui serio prendendomi il mento ed alzandomi il viso verso il suo.
Era bellissimo. Cavolo, mi sembrava una vita che non lo vedevo. Mi era mancato. Mi mancava tutto di lui. Anche quando mi sbucava nudo da tutte le parti, anzi, soprattutto quando mi sbucava nudo da tutte le parti! Non feci in tempo a terminare quel pensiero che Damon si stacco da me e con un gesto fluido e rilassato si tolse la camicia.
-Che…che stai facendo?- chiesi spaventata.
Lui mi guardò confuso. –Non lo so! Fa caldissimo .. non capisco.. – mi scappò un ridolino isterico. Dovevo darmi una calmata cavolo. E dovevo stare molto attenta alla piega che i miei pensieri prendevano perché stavo rischiando grosso. Dovevo essere matura e responsabile. D’altronde ero quasi una moglie.
Certo, ma sfido chiunque al mio posto a mantenere la mente lucida!
Cercai di concentrarmi. Mi allontanai da lui gli diedi le spalle e mi sedetti sul letto.
Ok, avevo la possibilità di soddisfare tutti i miei desideri per una notte. Adesso dovevo solo capire cosa desiderassi sul serio, cosa mi mancava.
Mi mancava Damon, e questo era chiaro visto che l’avevo fatto materializzare nella mia stanza.
E mi piaceva anche visto che lo stavo costringendo a spogliarsi.
Ma cosa mi mancava più di lui? Pensai ai mille momenti trascorsi insieme, a tutte le volte che avevamo parlato e ci eravamo sentiti davvero vicini, prima della mia decisione.
Quello mi mancava. Desideravo confidarmi con Damon, parlare con lui, sentire cosa pensasse della piega che stava prendendo la mia vita sebbene sapessi che questo ci avrebbe portati a litigare.
Non feci neanche in tempo a desiderarlo che lo sentii sedersi al mio fianco.
-Tutto bene Elena?- mi chiese preoccupato.
-Oh Damon, non lo so, sono così confusa … e agitata .. –
-Credo sia normale la notte prima del matrimonio .. – mi  disse distogliendo gli occhi da me con tono duro.
Ci voleva altro alcool, magari del whisky, pensai. Una bottiglia e due bicchieri si materializzarono sul comodino.
-Sei diventata una strega?- mi chiese lui divertito mentre riempivo i bicchieri.
-Non fare domande .. è meglio!- risposi sbrigativa.
-E se avessi preso la decisione sbagliata?-
-Non è ancora successo, se pensi che sia la decisione sbagliata tiratene fuori!- mi disse con semplicità. Ed apprezzai una delle doti di Damon che avevo completamente dimenticato. La capacità di prendermi sul serio, anche se lo faceva solo quando ne avevo davvero bisogno.
-Come ci sono finita in questo guaio?- sospirai chiedendolo più a me stessa che a lui, dopo aver svuotato il bicchiere.
-Oh, eri gelosa e hai voluto punirmi decidendo di sposare un altro.-  mi spiegò pratico.
-Ehi!-  lo sospinsi leggermente.
-Oh, finiamola Elena, sappiamo tutti e due che è così. Diciamocelo. Poi se vorrai domani faremo finta di niente, ma devi esserne pienamente consapevole domani mentre andrai all’altare.-
-Che intendi?-
Svuotò il bicchiere e me lo porse per farselo riempire ancora. –Intendo che domani quando dirai io Elena Gilbert prendo te Tod..-
-Ted!- lo corressi sorridendo.
-Come vuoi Ted etc etc, dovrai pensare sì ti prendo perché Damon mi ha fatta arrabbiare e perché, poiché sono una fifona, non ho il coraggio di accettare che lui è l’unico vero amore della mia vita!- mi guardò negli occhi e restammo un attimo in silenzio per poi scoppiare a ridere entrambi.
-Non me lo immaginavo così il mio matrimonio!-
- Cosa non ti piace?-
-Niente! Hanno pagato tutto i genitori di Ted, ha scelto tutto sua madre. Io non ho scelto niente .. –
-Hai scelto lo sposo .. – mi suggerì lui.
Annuii in risposta e svuotai nuovamente il bicchierino.
Non so ancora spiegarmi il perché decisi di dirglielo. –Sai, Bonnie mi ha fatto un regalo per il mio addio al nubilato ..-
-Elena! Non ti facevo tipa da utilizzare certi attrezzi!- rise lui tra sé.
-Ma che hai capito scemo!- gli diedi una botta sul braccio e mi misi a ridere.
-è un regalo magico!-
-Non avevi detto di aver chiuso con la magia?-
-Infatti! E avevo fatto bene visto che sicuramente questa cosa mi porterà un sacco di guai .. –
Restammo in silenzio per un minuto.
-Allora? Che regalo è?-
-Qualsiasi cosa io desideri questa notte si avvera!- dissi ridendo un po’ per l’imbarazzo.
Lui sorrise compiaciuto –Ecco spiegato perché io sia qui mezzo nudo!- non avevi bisogno di un incantesimo per questo Elena!-
Ridemmo nuovamente insieme. Stavo così bene con lui quando non litigavamo.
-Quindi? Cos’è che desideri?- mi chiese tornando serio.
-Non lo so ..- dissi pensando tra me e me.
-Potresti voler rivedere Stefan!- il suo tono era cambiato, era duro. Come se avesse suggerito qualcosa e avesse paura che io lo desiderassi davvero.
-Mi sembra di vedere un solo fratello Salvatore in questa stanza .. – gli risposi smettendo di guardarlo, ma con la coda dell’occhio lo vidi rilassarsi.
-Sai che c’è? Voglio una festa in piena regola. E noi due saremo gli unici invitati! Voglio musica, luci soffuse, da bere .. – mentre esponevo i miei desideri la mia stanza si trasformava e prendeva la forma di quello che io stavo immaginando.
-Cavolo Elena, mi sembra di stare in un night club! C’è anche il palco!- rise Damon mentre si sedeva al mio tavolo.
-Che fai?- gli chiesi altezzosa quando si era accomodato affianco a me.
-Niente,  mi siedo, perché?-
-E chi ti ha detto che puoi sederti?- risi tra me e me.
-Che vuol dire Elena?- mi chiese e stava per spazientirsi. Ed io gli scoppiai a ridere in faccia. Non riuscivo a trattenermi. Oh questa volta l’avevo desiderata bella e la faccia di Damon dopo essersi guardato era impagabile.
-Che cosa significa questo?- disse indicando l’uniforme da pompiere che aveva addosso.  Non potevo rispondergli perché non riuscivo a smettere di ridere.
-Tutte hanno degli spogliarellisti al loro addio al nubilato!- gli spiegai quando riuscii a smettere di ridere.
-Pensavo non ti piacessero gli spogliarellisti!- disse a labbra serrate.
-In realtà no, ma .. –
-Elena, no!-
-ma forse ho cambiato idea visto che ora DESIDERO immensamente vederti all’opera!-
-Ti odio Elena Gilbert!- disse prima di salire sul palco. Fu il quarto d’ora più esilarante della mia vita.
Non avevo mai riso così tanto. Avevo sempre trovato questo tipo di spettacoli ridicoli e non pensavo mi sarei mai divertita così. Oddio continuavo a pensare che non ci fosse nulla di sexy in un uomo che ballava spogliandosi però vedere Damon-quanto sono sexy-Salvatore impegnarsi tanto a svestirsi mi aveva davvero fatta rotolare dalle risate. E comunque era un bel vedere, non potevo negarlo.
Lo feci fermare quando ancora non si era tolto i boxer. Lui scese velocemente dal palco e si sedette vicino a me buttando già un bicchiere pieno di liquore.  Quando riuscii a smettere di ridere lui si voltò verso di me.
-Non è stato divertente!-
-Oh, invece sì, te lo assicuro ..- gli risposi ridendo sotto i baffi.  Inizialmente mi parve arrabbiato poi si voltò verso di me lanciandomi uno sguardo furbo che non mi piacque per niente.
-Che cosa stai pensando Damon?- gli chiesi tornando seria.
-Fino ad ora piccola Gilbert ti sei divertita tu! Adesso è il mio turno .. –
-Che vuoi fare?-
Non mi rispose ma si protese verso di me sorridendomi malizioso. –Voglio vedere che desideri ti suscito ..- mi soffiò all’orecchio, cominciando a posarmi leggeri baci sulla guancia. Immediatamente il night sparì. Mi ritrovai al centro di una stanza che riconobbi subito anche se non c’ero entrata spesso.
-Strano Elena .. mi spieghi perché siamo finiti nella mia camera da letto?- mi voltai e me lo trovai vicinissimo.
-Non lo  so.. –
-Hai delle fantasie su questo posto?- rise seducente.
-Smettila di ridere di me!- mi arrabbiai.
-Ehi, dopo quello che mi hai fatto fare questa notte non sei nella posizione di chiedermi una cosa del genere!-
-Come sei permaloso!- borbottai.
Indossava ancora solo i boxer. –Dovresti smetterla di andare in giro spogliato!- lo rimproverai.
-Non è colpa mia, non posso vestirmi! Sei tu a non volerlo.- arrossii di botto e distolsi lo sguardo da lui.
-Insomma .. quali altri desideri hai per questa notte?- mi chiese accarezzandomi il braccio e stringendomi da dietro.
Già, che desideri avevo. Lui era così vicino..ed eravamo tutti e due con solo l’intimo addosso. Mi ero quasi dimenticata di non essermi più rivestita. Lui sorrise sul mio collo.
Cosa volevo?
-Voglio un amore che mi consuma .. – dissi e lo sentii irrigidirsi dietro di me.
-C…cosa?- mi chiese e io mi voltai verso di lui e lo guardai negli occhi.
-Non lo so, mi è venuto così, è poetico non trovi?- lui sembrava leggermente stupito dalla mia affermazione ma si riebbe subito e mi sorrise.
-Sai Gilbert.. – cominciò mentre mi abbassava la spallina del reggiseno e posava baci delicati sulla mia spalla –Io e te siamo fatti l’uno per l’altra!- mi inchiodò al suo sguardo. Alternai sguardi languidi ai suoi occhi e alle sue labbra. La sua bocca era una sirena, e la sua voce arrochita m’incantava.
-Baciami Damon … - mi sarebbe bastato pensarlo, ma volevo chiederglielo. Lui si avventò sulla mia bocca.
Mi ritrovai distesa sul letto completamente nuda con Damon sopra di me che non smetteva un secondo di baciarmi. Non riuscivo a capire se ero io a desiderare le cose o se era Damon a farle accadere quando ancora io non le avevo nemmeno pensate. Facemmo l’amore svariate volte quella notte. In molti modi .. in tutti i modi in cui non lo avevamo fatto in quegli anni.
-Damon .. – ero stremata ma quella notte stava finendo ed io non volevo perdermi niente. Desiderai varie cose sconnesse e il sonno e la stanchezza non mi permettevano di capire ma nel cuore sapevo cosa avrei voluto.
Lui era appoggiato allo schienale del letto e si voltò verso di me.
-Ti amo Elena .. è l’unica cosa che non è mai cambiata questa! – mi sussurrò baciandomi i capelli. Io gli sorrisi con gli occhi stanchi. –Anche io Damon .. – ammisi senza guardarlo.
-Lo so!- disse lui.
-Come lo sai??? Cioè sono anni che muori d’amore per me, io ti dico che ti amo e tu mi dici lo so????-
-Non è colpa mia se eri l’unica a non saperlo!- rise e fece ridere anche me.
-Sposami .. – mi chiese a bruciapelo. Non volevo pensare che era impossibile, non volevo pensare alla mattina dopo. Gli gettai le braccia al collo e gli dissi sì sulle labbra. Non sapevo nemmeno se era serio o erano i miei desideri a parlare.
Troppo stanca chiusi gli occhi dopo aver sbirciato fuori dalla finestra, era serio, era già giorno.
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Ero beata nel mondo dei sogni quando una furia bionda entro nella mia stanza urlando come un’ossessa.
-ELENAAAAAAAA, è tardissimo tra mezz’ora devi stare in chiesa!!- mi tolse le coperte di dosso e mi buttò giù dal letto con la forza.
-Non voglio andarci, poi Damon non vuole .. – farfugliai ancora non ben sveglia.
-Che c’entra DAMON?- s’immobilizzò Caroline.  –Elena???- iniziò a scuotermi e finalmente mi svegliai.
-Oh cavolo .. ho fatto un sogno..- la delusione mi invase completamente. Mi alzai di malavoglia e lasciai a Caroline il compito di prepararmi per quella cerimonia.
Era stato un sogno molto reale, non c’era che dire.
-Hai delle occhiaie terribili Elena, ma a che ora ti sei addormentata?- mi chiese Care mentre mi truccava.
-Non mi ricordo .. – farfugliai nervosa. Non avevo voglia di parlare.
-Wow, non ho mai visto una sposa più radiosa .. – borbottò sarcastica la mia amica guadagnandosi un’occhiataccia letale.  –Scusa!- disse lei alzando le mani in segno di resa.
In venti minuti ero pronta. Mi diedi una veloce occhiata allo specchio senza soffermarmi troppo e scesi le scale.
-Sei bellissima Elena!- mi sorrise Caroline. –Dai che c’è la carrozza qui fuori che ci aspetta! Bonnie è già salita!- feci di sì con la testa ed uscii. Certo perché in chiesa ci sarei arrivata in carrozza, perché la mia futura suocera aveva il mito dei reali inglesi. “Che odio!” pensai.
Appena salii rimanemmo tutte e tre zitte per un minuto, poi Bonnie ruppe il ghiaccio e con aria maliziosa si voltò verso di me. –Allora? Cos’hai desiderato ieri sera?-
Inizialmente non capii il senso di quell’affermazione. Appena la compresi mi girai sconvolta verso di lei.
-Cosa? È successo davvero?-
-Successo cosa?- mi chiesero in coro le maledette.
il resto del tragitto fu un delirio, ci facevamo domande a vicenda senza mai rispondere completamente. Non riuscii a spiegare niente, continuavo a balbettare parole senza senso.
-Lui … proposta … lo amo …-
-Ma di che parli Elena??-
La carrozza frenò davanti la chiesa ed io guardai le mie amiche finalmente lucida.
-Cosa cavolo sto facendo?-
Vidi Caroline simulare un evviva e Bonnie guardarla severa.
Scesi dalla carrozza e mi guardai intorno. Vidi in lontananza Tod/Ted come si chiamava che mi salutava circondato dalla sua adorabile famiglia di ricconi e mi sentii soffocare. Guardai le mie amiche nel panico e mi guardai intorno. Cosa mi aspettavo, il mio eterno Salvatore con il cavallo bianco?
Non sapevo cosa fare, come uscirne. Cercai di farmi forza e mettendo un piede avanti all’altro mi diressi verso la chiesa.
Ad un certo punto mentre ero arrivata a metà strada sentii uno stridio di freni e un clacson suonare come impazzito appena dietro di me.
-Sìììì- sentii Caroline esultare.
Vidi Ted guardare incuriosito prima la macchina e poi me.
Mi voltai lentamente. Lo vidi scendere dall’auto e aprirmi la portiera del passeggero mentre mi faceva un cenno con il capo. Mi voltai un’ultima volta verso Ted. “Mi dispiace!” gli urlai e poi presi a correre verso la macchina e ci saltai praticamente dentro.
-Alla buon ora!- lo rimproverai.
-Ti Amo Gilberto!- mi baciò e mise in moto.
Non sapevo dove saremmo andati né per quanto, ma non m’importava niente. Damon era con me.
 

ANGOLO DELL’AUTRICE

Finitoooo! In realtà non sono molto soddisfatta della cosa… mah non mi convince!
Ma infondo spero che un pochetto almeno poco poco vi sia piaciuto! Grazie a tutti voi che mi avete recensito/letto/seguito etc etc etc !!
Baci a tutti quanti!
Ahahah Comunque Damon è costantemente spogliato..scusate ma si vede che questo periodo ho la libido troppo alta XD

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