Never stop dreaming.

di Truccatrice di sogni_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno. ***
Capitolo 2: *** Due. ***
Capitolo 3: *** Tre. ***
Capitolo 4: *** Quattro. ***
Capitolo 5: *** Cinque. ***
Capitolo 6: *** Sei. ***
Capitolo 7: *** Sette. ***
Capitolo 8: *** Otto. ***
Capitolo 9: *** Nove. ***



Capitolo 1
*** Uno. ***


Never stop dreaming.

Trama:
La vita è un soffio, va vissuta giorno per giorno, è un bicchiere pieno d'acqua e quindi sta a te decidere come consumare quell'acqua perchè quello è SOLO il tuo bicchiere,
sta a te decidere chi farci entrare, sta a te decidere le goccioline da far uscire.. Ma se a quel bicchiere aggiungessimo un pò di... colore? sarebbe meglio?
Sabrina e Angelica, due ragazze completamente diverse, due ragazze che si completano,
una odia sognare, l'altra invece vive solo di quello...
Angelica, saprà far cambiare idea a Sabrina, e Sabrina riuscirà a convicere Angelica  sul fatto che oltre a sognare, esiste anche il... vivere?

'Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare.'

-Jim Morrison

 

 UNO.

'Sai Sabrì mi piacerebbe tanto entrare in un'accademia di danza, sarebbe un sogno.' La voce dolce di Angelica risuonava nella camera da letto di Sabrina.
'Angi, ancora credi di diventare la prima ballerina della scala di Milano?'
Invece la voce vivace di Sabrina distruggeva tutti i progetti di Angelica.
'Non è che credo di diventare la prima ballerina della scala di Milano, ho detto mi piacerebbe.. Mamma mia Sabrì tu e i sogni siete due cose proprio opposte, ma ce l'avrai in fondo uno?'
'Di cosa?' chiese Sabrina mentre sistemava il suo armadio pieno di vestiti di marca.
'Avrai un sogno' ripete Angelica.
'Si..'
'E quale sarebbe?' chiese soddisfatta Angelica.
'Che qualcuno mi aiuti a mettere in ordine questi vestiti'.
'Sabrììì fai la seria..'
Sabrina smise di mettere in ordine i suoi vestiti, andò vicino Angelica
'Hei, io nei sogni ho smesso di crederci, ci ho creduto fino in fondo, non si è mai realizzato niente, perchè continuare... e poi posso dirti una cosa?'
'Certo..'
'I sogni Angì, lasciamoglieli alla Disney.'
Con questa frase calò il silenzio ed Angelica aiutò a mettere in ordine quel mucchio di vestiti di marca.
Dopo una mezz'oretta di silenzio, Sabrina cominciò a parlare
'Che dici, pranziamo?'
Angelica accennò un 'si' con la testa, andarono in cucina. Casa di Sabrina era piccolina, immersa in 'Via Agnello' cinque minuti vicino il Duomo di Milano, cinque minuti da 'La scala'.
Il pranzo passò velocemente, un boccone di pasta e di nuovo in camera a sistemare quei vestiti che sembravano immensi.
Sabrina,è una ragazza diversa dalle altre, vestiva di marca si, ma se non c'era non moriva, sorriso sempre sulla bocca, carattere bello tosto, un pò bastarda dentro,
vendicativa con tutti perfino con la sua migliore amica anche se le voleva un mondo di bene.
Non ama parlare di sè sembra così ma non lo è affatto, diciotto anni ma è come se ne dimostra venticinque, è intelligente abbastanza e non ama tutto ciò che amano le sue coetane;
la danza, il canto, il teatro, l'arte.. niente di niente.
Angelica invece, è una ragazza semplice, acqua e sapone, sorride sempre anche se a volte dentro sta morendo, ha il suo mondo, i suoi sogni, i suoi progetti, lei ha diciannove anni ma è come se ne dimostra sedici ma non dipende dalla sua intelligenza anzi, ma perchè lei ama sognare.
Sabrina frequentava il quarto anno del liceo classico, mentre Angelica il quinti anno del liceo artistico  e dovrà dare la grande e tanto temuta.. maturità.
Due caratteri diversi, ma che si completano, una ha carattere, l'altra no ma si danno la forza l'una con l'altra ed è quello che conta.

**

'Ciao' la voce di Sabrina che si espande nel corridoio della scuola, pronta ad una nuova settimana stressante di studio.
Siamo ad Maggio, manca poco per finire la scuola e poi è estate, solo per lei per il momento, l'estate di Angelica inizierà più in là ma porterà i suoi frutti.
Sabrina entrò nella sua classe: 4c.
Era amata dai suoi compagni, anzi la temvano perchè un torto fatto e lei sputava in faccia tutto ciò che veniva a sapere, sapeva più cose di un giornalino di gossip.
La prima ora di lezione dì lunedi, il giorno tanto odiato della settimana dagli studenti, iniziò con la materia tanto odiata da Sabrina; italiano, successivamente avrebbe avuto due ore di matematica, e due ore di latino per poi uscire da quella prigione. Finalmente la tanto amata campanella suonò. era ora di uscire, Sabrina tornò a casa per pranzo, ma non aveva tanta fame cominciò quindi a studiare per poi avere del tempo libero per riposare. Dopo un'ora di studio intenso squillò il telefono , era Angelica..
'Ma ciaao.' la voce ironica di Sabrina
'Hei Sabri, come stai?'
'Io bene e tu?'
'Bene bene....'
'Comè andata a scuola?? Chiese Angelica a Sabrina.
'Abbastanza bene, però non vedo l'ora che tutto finisca, voglio l'estate, volglio le vacanze.'
'Beata a te che puoi dirlo, a me tocca un tostissimo esame'. si lamentò Angelica.
'Maddai Angi, vedrai che andrà tutto bene, ma come ti senti? cioè, dopo che finisce tutto, cosa vorresti fare?'
'Sabri, io sono diversa da te e questa volta ti prego non distruggermi, andrò a fare un provino per entrare a -La scala-.'
'No Angi, questo proprio no, non ti prenderanno mai, hai visto quante stangone escono da lì dentro ogni giorno, ora non è per dire niente, ma tu sei piccolina, cioè sei bassina...'
' E che ne sai se una bassa come me può dare qualcosa in più di una stangona, in fondo nessuno poi mi ha mai visto ballare, neanche tu!'
'Lo spero per te, è vero non ti ho mai visto, mi fai vedere come balli?'
'No, ora no..'
'Ti prego, neanche se ti faccio gli occhi dolci?'
'Scordatelo!!'
'Ti odio.' disse Sabrina, ma dopo due secondi scoppiarono in una lunghissima risata.
La giornata passò così in fretta, che già era ora di andare a dormire.

**

'Angìì ti prego rispondimiiiiiì la voce toccante di Sabrina in quel corridoio di strada freddo, cosa era successo?
Angelica aveva avuto un incidente, qualcuno l'aveva investita. Sabrina in mezzo a quella pozza di sangue tra le braccia aveva la sua migliore amica, viva o morta? non lo sapeva..
I suoi occhi sembravano delle fontane, sputavano acqua, sputavano tutto il dolore.
'driiin', era il suono di un cellulare, quello di Angelica, lo stava prendendo quando....

Si svegliò di botto, sentì il cuore a mille, e quel suono provenire dal suo di cellulare, era tutto un sogno e quella era la sua sveglia! Ore sette, bisogna alzarsi, prepararsi per una nuova giornata stressante di scuola..
Sabrina aveva ancora il cuore che le usciva dal petto, quel sogno l'aveva distrutta, e se dovrebbe succedere davvero non immagina come la prenderebbe.. Sabrina anche se non glie lo dimostrava, teneva molto a Angelica, erano cresciute insieme, si erano conosciute all'asilo, e da lì le loro strade si erano unite, e una vita senza l'una con l'altra sarebbe un incubo!
Si preprarò velocemente ed uscì di casa, odiava fare colazione quindi passava la sua giornata a stomaco vuoto.
Arrivò davanti scuola, ci mise circa una ventina di minuti con il pullman, davanti scuola c'erano le sue 'amiche', non le adorava perchè pensava che le sputavano fango ogni istante, ma lei sapeva come difendersi.
'Ciao Sabrina' le disse Manuela, una piccola ragazza con i capelli lunghissimi, occhi azzurri.
'Ciao Manu, come va?'
'Abbastanza bene....! tu?'
'Bene..'
Sabrina odiava le conversazioni che duravano meno di una bevuta di un bicchier d'acqua, quindi prese la sua borsa  e andò verso l'entrata.
Alcune ragazze appena la videro, abbassarono la testa...
'ma tutti paura di me, hanno?' si chiese tra se e se.
'non è che abbiamo paura di te, ma sai come distruggerci... piacere Paola'.
una voce sbucò dietro le sue spalle, era una ragazza con un ciuffo nero liscio e rasata sulla parte sinistra della testa.
'..cosa? e tu chi sei?'.
'te l'ho detto.. piacere Paola!'.
'Piacere Sabrina.. bhè sò distruggere la gente è vero, ma tu vedo che sai rompere qualcos'atro!'
Sabrina odiava perfino la gente che si intrometteva nella sua vita così senza che qualcuno la interpellasse.
'Perdonami, ma ho sentito quella frase e pensavo che..'
'Cosa pensavi? Di diventare mia amica e che non ti avrei distrutto? ti è andata male.'
'Allora sono vere quelle voci che girano su di te...'
'Che voci?' disse Sabrina con una voce quasi fastidiosa.
'Che sei una ragazza tosta.. vabbè ora ti lascio, ci si vede!'
'Cià..' di prima mattina qualcuno l'aveva fatta infastidire e la sua rabbia sarebbe andata avanti per tutta la giornata e guai a chi si sarebbe avvicinato ancora...
Per fortuna però che la giornata terminò prima, mancava nella sua classe il professore di chimica, così potè uscire due ore prima, si diresse verso casa..
arrivata a casa vide nella sua buca della posta un foglio, lo prese ed entrò in casa, lasciandosi alle spalle quella porta bianca che divideva un mondo..

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Capitolo 2
*** Due. ***


DUE.

'Non capirò mai la chimica.' disse Sabrina.
Finì gli ultimi esercizi di chimica in fretta per poi andare da Angelica, a sentirgli la tesina che stava preparando per l'esame finale.
Chiuse il libro, si mise un paio di short, una magliettina rosa con un teschio e si avviò verso casa di Angelica. Era distante solamente dieci minuti, una camminata e arrivò.
Suonò al campanello, due secondi di attesa e la porta si aprì.
'Sabri, ciao entra..' la mamma di Angelica gli fece strada in casa.
'Ciao Teresa, come stai?'
'Io abbastanza bene, si va avanti.. e tu? la scuola?'
'Io tutto bene, la scuola va bene, stressante ma bene'
'Immagino, vedo Angelica che ogni giorno passa ore e ore sui libri. Ti offro qualcosa?'
'No grazie..'
Teresa era sempre dolce con lei, era una donna di quarantacinque anni, ma non li dimostrava, sembrava molto più giovane, era come la figlia sempre con il sorriso sulle labbra.
'Angelica è in camera sua...' disse Teresa con un sorriso.
Sabrina la ringraziò e andò verso la camera di Angelica.
'toc-toc'
'Chi è?' chiese Angelica.
'Sono io..'
'Entra..'
Sabrina trovò Angelica sul letto sdraiata immersa da libri di storia dell'arte, italiano, matematica e tutte le materie che potevano esistere sulla faccia della terra.
'Che fai?'
'Studio storia dell'arte, per poi passare a matematica, per poi passare alla seconda guerra mondiale, per poi passare a..'
Sabrina alzò la mano, fece cennò di aver capito e Angelica ritornò con la testa sui libri.
'Ma quandè che hai l'esame?'
'Gli scritti il venti di Giugno in poi..'
'Angì, ma siamo ai primi di Maggio.. manca più di un mese..'
'Lo sò Sabri, ma se non mi metto sotto adesso, non ce la faccio per Giugno.'
'Ma una pausa non ti piace? Ogni volta che ti vengo a trovare ti trovo a parlare con i libri di storia, italiano e altro..'
'Pff.. quello è vero, ma ho paura che va tutto male..'
'Non va male, quanto sei pessimista, se studi va bene..'
'Hai detto bene, se studi..'
'Ho detto se studi infatti, no -se stai giorni interi sui libri per poi dimenticarti tutto-'
'Hai ragione... dove andiamo?'
Sabrina scoppiò in una lunga risata..
'In giro per Milano..' rispose Sabrina.
Angelica annuì, prese la sua borsa e insieme uscirono per le strade di Milano.
Passarono davanti a tanti negozi, ma la curiosità di Angelica si fermò davanti a un solo palazzo..
'Sabrì... La scala..'
'No Angi, no ti prego non puoi fermarti proprio qui.'
'Ti prego, entriamo un attimo?'
'Scordatelo..'
'Ti prego, Sabri...'
'Vabbene, due minuti solo però.. lo sai che odio 'sti luoghi'.
'Certo...'
Entrarono, era un enorme palazzo.. entrarono nel teatro.
Era immenso, sembrava non finire più, in alto sei anelli di spalti, al centro altre sedute.
Guardando quel teatro ad Angelica mancava il fiato, aveva immaginato tante volte entrare lì, ora che era dentro le sembrava vivere un sogno..
Davanti a loro quel palco spettacolare, quel palco sognato da tantissime ballerine, quel palco che purtroppo in pochi potevano salirci.
Una lacrima scese dagli occhi di Angelica, Sabrina la guardò ma stavolta non disse nulla.
La scelta di Sabrina di non seguire più i sogni risale a quando era piccola, aveva dieci anni..

Lei ed Angelica erano in una piccola palestra di danza, insieme facevano classico, anche se non sembra, Sabrina amava ballare, forse sognava anche lei un giorno di entrare nella 'Scala', non lo disse mai a nessuno.
Un giorno, Angelica e Sabrina dovevano fare la loro prima gara, a Roma, erano prontissime ed elettrizzate, la loro prima gara.. insieme, anche.
Avrebbere portato 'Lo schiaccianoci', per delle bambine di dieci anni era un nuovo mondo, una gara, volevano vincere.
Toccava a loro, iniziarono a ballare sulle punte, dieci anni e già erano in un livello avanzato.
Qualcosa però andò storto, Sabrina cadde a terra e si fece male alla gamba destra. Si fermarono tutti, i suoi genitori andarono lì a prenderla e portarla via dalla scena, lei pianse a più non posso, teneva molto a quella gara, la sognava..
Da lì, buttò via le scarpette, buttò via tutto ciò che le ricordava quella stupidissima gara, e rinunciò ai suoi sogni..


Uscirono dal teatro, con l'angoscia nel petto, Angelica ama ballare e lei darebbe la vita per quello, Sabrina invece ora odia ballare, e quelle punte ormai fanno parte del suo passato, per lei la danza terminò otto anni fa..
'Sabri, posso farti una domanda?' chiese impaurita Angelica.
'Certo, dimmi..'
'Ogni tanto, non vorresti tornare a ballare?'
'Angelica, io col ballo ho chiuso!'
Calò il silenzio, la giornata che doveva concludersi tra risate e gioia, terminò nel silenzio più totale e nel nero, con il cuore in mano Angelica tornò a casa salutando Sabrina.
Sabrina non tornò a casa, ma prosegui pochi passi più in là da essa..

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Capitolo 3
*** Tre. ***


TRE.

Aveva tra le mani quel volantino, Sabrina non sapeva cosa fare, se farglielo vedere ad Angelica oppure bruciarlo nel camino.
Era un volantino, tutto colorato al centro una sola parola che faceva capire tutto;
'La scala'.
Era un volantino, il quale diceva che nel mese di Agosto nell'accademia ci sarebbero stati alcuni provini di danza classica, a fine volantino venne riportato un consiglio;
' sei una ballerina? oppure balli e basta? non importa... provare non costa nulla!'
Ad Angelica, avrebbe fatto tanto piacere partecipare a quei provini, ma Sabrina era così, prese quel volantino non lo distrusse anzi lo mise nel suo diario di scuola.
Si alzò dal letto e andò verso la cucina, era a casa da sola, i suoi erano a lavoro, apriì il frigo era vuoto trovò solo un pezzo di limone, marcio oltretutto.
Aveva fame, così si vesti e decise di andarsi a mangiare un bell'hamburger sostanzioso, si sentiva strana, talmente strana che non notò il bigliettino della mamma lasciato sul tavolo della cucina.
'Amore, in frigo non c'è nulla, ti conviene andarti a mangiare qualcosa fuori, a stasera ti voglio bene'.
Uscì, il caldo era tosto, andò verso Milano centrale passando davanti l'accademia, la piazza era piena di quei volantini, per fortuna che Angelica non passava mai di lì se non con lei.
Andò in una paninoteca, ordinò un panino con la cotoletta e uscì.
Era Mercoledì, a scuola c'era la disinfestazione voleva uscire con la sua migliore amica, ma essa era ansiosa e preoccupata a prepararsi per l'esame finale.
Si trovò per un attimo sola, in mezza a quella città così grande, passò per le vie più strette, quasi perdendosi, sbucò nella sua via, passò davanti casa sua, prosegui più in là, un brivido le oltrepassò la schiena, non passava era da tanto che non passava di lì, erano ben otto anni!
Si trovò davanti ad una piccola struttura, era una palestra ormai abbandonata, non è cambiata per niente, il portone bianco grande di vetro che invitava ad entrare c'era ancora, il grande giardino pieno di fiorni c'era ancora..
tutto ancora era vivo, come i ricordi che le scorrevano dentro mentre mangiava quel panino.
'No, non posso...' sussurrò e corse verso casa sua, ricordare quelle cose le suscitava un dolore immenso, amava ballare e smettere di punto in bianco gli ha lasciato il vuoto.
Decise di non tornare più a ballare, fece questa promessa al mondo, ma credette che era la cosa più giusta invece....

**

'Sabri ho finito di studiare, posso venire da te?' dall'altra parte della cornetta, la voce di Angelica risuonava dolce come sempre.
'Certo, ci vediamo tra un pò.' la voce di Sabrina invece, sempre gelida, così fredda che non diete il tempo ad Angelica di salutarla che attaccò subito.
Dieci minuti, e subitò il campanello suonò, Sabrina andò ad aprire.
'Ciaaao' Angelica si buttò tra le braccia della sua migliore amica, Sabrina per una volta ricambiò.
'Come stai? chiese Sabrina.
'Bene bene, mi sento felice oggi, tu?'
'Bene....'
-mi sento felice oggi- quelle parole fecere invidia a Sabrina, Angelica era sempre felice, ventiquattro ore su ventiquattro, ad ogni cosa brutta che gli capitava sapeva sorridere ed andare avanti, era una.. forza della natura!
Si misero seduto sul divano, le immagini scorrevano su quel televisore più grande della stanza.
'Oh, prima che mi dimentico' se ne uscì Angelica.
'....Mi presteresti quel libro di arte che ti sei comprata due anni fa?' continuò.
'Sisi ce l'ho su, vieni..'
Andarono su, Sabrina rovistò nella sua immensa libreria, amava leggere -almeno quello-.
Calò il silenzio, mentre Angelica sfogliava quelle pagine di quell'enorme libro di arte, quando Sabrina se ne uscì...
'Angi, mi fai vedere come balli?'
Angelica sbarrò gli occhi..
'No Sabri..'
'Ti prego, te le chiedo per favore..'
'Ok... ma dove?'
'Vai a casa prendi tutto quello che ti serve e ci vediamo qui tra dieci minuti, sò io dove puoi ballare.'
Angelica prese il libro, e si andò verso casa. Il tempo di dieci minuti e si ritrovarono sotto casa si Sabrina.
'Dove andiamo?' chiese Angelica.
'Shh'
Sabrina fece strada ad Angelica, camminava sicura, stava andando oltre la sua casa, stava andando verso la palestra dove otto anni fa, ballavano.. insieme.
Arrivate, una lacrima scese sul viso di Angelica.
'Sabri, ma....'
'Entriamo..'
La porta era aperta, ormai tutto era abbandonato, c'erano ragnatele ovunque ma era l'ultimo del loro problemi, non c'erano specchi, c'era uno stereo però, quello stereo di otto anni fa..
Sabrina lo pulì dalla polvere, si fece dare il cd da Angelica... ancora funzionava.
Angelica si stava riscaldando, si levò gli short con la maglietta, sotto aveva un body, si mise le scarpette, si preparò ed inizò a sognare, facendo restare Sabrina a bocca aperta...

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Capitolo 4
*** Quattro. ***


QUATTRO.

Una stanza, un parquet, bastavano ad una ballerina.
Bastavano quelle scarpette per far sognare la gente, bastava un sorriso, un'emozione, bastava ballare per vivere. Angelica, volava su quelle scarpette rosa legate alla caviglia...
Una canzone, bastava.. La grinta che Angelica metteva ogni volta che ballava era incredibile, faceva invidia a Sabrina, che avrebbe tanto voluto strappasi di dosso quella promessa e ballare insieme a lei, ma non poteva..
era ormai sconfitta, triste per quell'accaduto, aveva paura di salire sulle punte, dopo quell'incidente si è dovuta operare, aveva paura di una nuova caduta, aveva paura di una nuova delusione.
Un salto, una spaccata in aria, ed Angelica aveva il palco nelle sue mani!
Sabrina seguiva con la testa ogni suo movimento, soffriva, ma doveva stare in silenzio, non poteva, anzi non voleva!
Angelica tornò a terra, la canzone finì, ed anche la magia.. si tolse quelle scarpette e le mise dentro la borsa.
'Sei bravissima.. non ricordavo che ballavi così bene.' le uniche cose che uscirono dalla bocca di Sabrina.
'Grazie.. ' ringraziò Angelica, timida.
'Ma perchè non ti iscrivi ad una scuola di danza?' le domandò Sabrina.
'Ci avevo pensato, ma ormai è tardi, starei con le bambine.. !'
'Ah è vero, si deve cominciare da piccole... non te l'ho mai chiesto, ma... perchè hai smesso?' le domandò Sabrina, mentre erano sedute al centro di quella palestra.
'Ho smesso perchè tu avevi abbandonato.. dopo il tuo incidente avevo paura anche io, non volevo ballare da sola, volevo che tu eri al mio fianco.. ricordi? quella sbarra tanto amata che ci faceva sudare?'
'..ricordo che si, quella volta che ti sei infilata le scarpette della maestra, ed erano più grandi di te?'
-Angelica scoppiò in una risata- 'si.. quanti ricordi.. sarebbe bello tornare a ballare di nuovo.. insieme però.
'Mi piacerebbe tanto Angi, ma... non posso.'
'Dì che non vuoi, hai paura Sabri, hai questo carattere tosto, ed hai paura di risalire sulle punte?'
Sabrina rimase scioccata, non aveva mai sentito Angelica parlare in quel modo, per un momento Angelica era superiore..
'Non ho paura!!' si difese.
'Si invece, se ti piace ballare, se hai una passione che ti scorre nel sangue, lasceresti alle spalle tutte le tue paure e ti butteresti nell'arena, per difenderlo e per viverlo!'
Silenzio.
Angelica prese il braccio di Sabrina e si buttarono in un lungo abbraccio.
'...pensaci' sussurrò Angelica.
Erano un esempio, l'una per l'altra, una vita senza l'altra sarebbe stata dolorosa.

**

'Angi, devo farti vedere una cosa..'
Sabrina si decise, prese dal suo diario quel volantino.
'Oh dio miooo..' un sorriso spuntò sul viso di Angelica.
'Perchè non lo fai?' chiese Sabrina.
'Sabri... ma eri tu la prima a dirmi che non mi prenderanno mai'
'L'ho detto perchè non ti ho visto ballare... basta vederti ballare, credimi.'
Un altro abbraccio, il loro rapporto era bellissmo e sincero.
'Ci proverò allora....'
Un sorriso sulla bocca di Sabrina, spuntò..
'Tu lo fai con me però..' disse Angelica, la stanza per un attimo diventò nera, silenzio ancora..
'Nono...!'
'Ti prego, fallo per me..'
Sabrina non rispose, fece cenno di 'no' con la testa, si stava alterando, odiava essere costretta, non voleva, la danza la stava odiando.
'Se cambi idea, ci vediamo il primo Agosto davanti all'accademia, perchè io quel provino.. lo faccio!'
Angelica era decisa, avrebbe finito gli esami e avrebbe cambiato il suo futuro, si alzò salutò l'amica e se ne andò, lasciando il volantino li sul letto di Sabrina..
Sabrina lo prese, non ci pensò due volte e lo strappò.
'....mai più!' sussurrò e andò a farsi una doccia, l'acqua era l'unica che poteva scrollare di dosso quel pensiero; il provino!

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Capitolo 5
*** Cinque. ***


CINQUE.

I giorni passavano ed Angelica era pronta sia per la maturità che per il tanto atteso provino, mentre Sabrina le faceva un pò da 'tutor'.
Erano in quella palestra, Angelica faceva qualche passo per riscaldarsi, e Sabrina le correggeva le minime imperfezioni , passarono così quella mattinata di Sabato.
Gli esami poco a poco erano vicini, libri, scarpette, libri e scarpette, nella testa di Angelica c'erano solo queste  due cose, e nella testa di Sabrina c'era la speranza di vedere la sua migliore amica in quell'accademia.
Sabrina tornò a casa, si fece una doccia e si mise sul letto a pensare.

Quando era piccola, la sua mamma l'aveva iscritta in quella palestra, all'inizio non voleva andarci perchè non conosceva nessuno, ma dopo aver conosciuto la sua migliore amica, non perse un giorno.
Quando si è piccoli, non si ha il senso del futuro, fai una cosa, quasi per hobby.. Angelica, sin da piccola sapeva che il suo futuro era la danza,lo pensava anche Sabrina, ma per arrivare al futuro, prima bisognava passare al presente, che nascondeva tante delusioni.
Sabrina pensò ininterrottamente a quel provino, gli sarebbe piaciuto farlo, ma aveva paura.


Scese dal letto, aprì l'armadio, a sua volta aprì un cassetto e prese una scatola rosa di cartone, la mise sul letto, fece un bel respiro e l'aprì.
Un tutù, un paio di scarpette, un diario, una foto.
Quella scatola conteneva ricordi bellissimi, che fecero emozionare ancora una volta Sabrina.
Cosa le stava capitando? non piangeva mai, era la ragazza più forte della scuola, ma quei ricordi sapevano renderla debole!
Rischiuse quella scatola di ricordi, la rimise in quel cassetto e chiuse l'armadio. Erano le dieci, la giornata era passata molto velocemente, aprì il letto e si infilò nelle coperte, lasciando i pensier i fuori dalla sua mente..

Un mese dopo..
Era Giugno, tra venti giorni sarebbero cominciati gli esami, tra due mesi sarebbero iniziati i provini.
Angelica era in ansia, per gli esami soprattutto, per i provini no, era sicura, la danza era l'unica cosa che le faceva stare bene, l'unica carta che si poteva giocare in ogni momento!
Mentre Angelica passava ore sui libri, Sabrina le era vicina, fisicamente, mentalmente e con il cuore.
Sabrina le voleva bene, molto bene.. si ricordò di quella frase che Angelica le disse in quella palestra, riguardante il provino..

'Tu lo fai con me però..'

Sabrina era seduta su una panchina di un parco, al pensiero di quelle parole, sentì un brivido.
Davanti a lei, notò tre bambine, una con un vestito rosa, con un fiocco grande al centro, un'altra con un vestito verde, ed un'altra con un vestito rosso.
Le colpì molto l'ultima bambina, aveva i capelli neri lunghi, con due occhi azzurri, stava facendo delle verticali, davanti alle altre due bimbe che erano sedute, mentre la guardavano.
Quella bambina di rosso, aveva qualcosa di.. speciale. Fece una ruota, ma era talmente perfetta che Sabrina rimase a bocca aperta.. Sabrina fece un sorriso, quelle bambine erano bellissime, ed una di loro aveva nel sangue quello che aveva anche lei.. la danza, ma non lo voleva ammettere.
Si alzò di scatto, prese la sua borsa e andò verso quel posto che la faceva sentire davvero magica.
Arrivata, aprì il portone, posò la borsa per terra, si levò le scarpe.. ed era pronta a sfidare la sua paura, era pronta a spaccare in quella palestra!
Un salto in aria, bastavano per far sciogliere il suo cuore, un'emozione dietro l'altra, con la paura di sbagliare ancora, con la paura di non essere all'altezza... ma in fondo, essere all'altezza... di cosa?

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Capitolo 6
*** Sei. ***


SEI.

-Uno, due, tre-
Sabrina si fermò e riprovo quel passo che non le riusciva.
Ferma, immobile.. in quella palestra, intorno a lei... silenzio.
I giorni passavano, la voglia di spaccare il mondo aumentava sempre di più.
Angelica sui libri e sulle scarpette, Sabrina su  un parquet liscio, che sembrava infinito.
Due ragazze, lo stesso sogno, sicure di loro stesse, pronte a sperare nel loro futuro, pronte a tutto.

**

Notte prima degli esami.
'Questa sera, puro divertimento, niente libri, niente storia, niente matematica, niente di niente.'
Disse Sabrina ad Angelica.
'Ti prego una ripassatina veloce veloce!' replicò Angelica.
'Scordatelo, te l'ho detto.. divertimento!'
Si prepararono ed uscirono, andarono in un pub.
'Che prendete ragazze?'
'Io una coca cola!' rispose Angelica.
'Per me un Alexander.'
'Subito..'
Fecero un sorriso al cameriere.
'Sei pronta per domani?'
'Si.. almeno credo' rispose ansiosa Angelica.
'Stai tranquilla, gli scritti sono facili, no?'
'Si, però c'è sempre quella paura prima di un esame, scritto, orale quello che sia... la paura c'è sempre!'
-La paura c'è sempre.-
'Hai ragione, ma tu sarai bravissima, ne sono sicura...'
'Speriamo..'
'Ecco a voi ragazze..'
Arrivarono le bevande ordinate, e la serata passò tranquilla tra una risata, una chiacchierata e le paure di Angelica.

Sveglia alle sette in punto, colazione veloce, una sistematina.. ed Angelica era pronta per fare il primo esame scritto.
Arrivò a scuola, in anticipo, ripassò velocemente il programma di italiano, pensò a quale traccia poteva fare per lei, improvvisò qualche inizio per il tema, quando suonò la campanella.
Era una delle prima, entrò prese il terzo banco a destra vicino il muro, posò la penna sul banco ed aspetto che la commissione consegnò i fogli.
Sabrina era a casa, era ansiosa per la sua amica, mentre guardava allo specchio il suo corpo.
Era abbastanza magra, ma lei si vedeva comunque grassa...
Gli squillò il telefono, lo prese.. era Angelica.
'Comè andata?'
'Bene, il tema era abbastanza facile, mi è piaciuto!'
'Te l'avevo detto che te la saresti cavata!'
Attaccarono.
Per Angelica era un periodaccio, ogni giorno un esame.
Per fortuna passarono velocemente, ma mancava ancora quello orale.
Angelica e Sabrina si ritrovarono nella palestra, tra passi di danza, correzioni, Sabrina sembrava una professionista su quell'argomento.
'Sabri, vado a prendere il modulo per il provino, vieni con me?'
'Nono, vado a casa..'
Angelica prese la sua borsa, che era vicino a quella della sua amica.. intruppò ad essa e nella borsa di Sabrina vide un foglio, lo prese...
'Liberatoria per il provino del venti giugno 2012..' lesse Angelica.
Si voltò verso Sabrina, che aveva la testa fra le mani.
'Scusa..' le chiese.
Sabrina era andata pochi giorni prima a prendere quel foglio, gli aveva promesso alla sua amica di andarci con lei, per la prima volta Angelica perse la fiducia di Sabrina.
'Non me lo aspettavo..'
Prese la sua borsa e scappo.
'Aspet...' Sabrina non fece in tempo di finire la frase che la porta dell'enorme palestra si chiuse.
Restò li, immobile....
'DUUUM' un fortissimo rumore si sentì fuori da quella porta, Sabrina in due secondi si trovò davanti al suo incubo peggiore..

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Capitolo 7
*** Sette. ***


Sette.

Una nebbia di fumo.
Una sgommata di una macchina.
Quella macchina, distrutta.
Un incidente.
Un grido, quello di Sabrina.

Un 'no' distrusse tutto quello che non aveva distrutto la macchina, gli occhi di lei diventarono grossi pozzi che sputavano acqua.
Ansia, tachicardia, il cuore si fermò.
Sabrina era davanti ad una scena spiacevole; Angelica distesa a terra pochi metri più in là della macchina, quella macchina metallizzata nera distrutta, il sangue sull'asfalto.
Dalla ford fiesta scese un uomo, che teneva la testa tra le mani, piangeva.
In due secondi il panico, Sabrina si precipitò sul corpo della sua migliore amica, in lacrime.
Il cuore in gola, la paura negli occhi.
<< Angelicaaa...>> l'urlo strazziante di Sabrina.
<< Signorina si allontani>> disse un poliziotto che aveva alle sue spalle due infermieri con la barrella.
<< Non è morta>> ancora le urla di Sabrina.
<< NON E' MOR.......>> non fece in tempo a finire la frase che le venne una forte crisi di pianto, talmente forte che cadde a terra.
Gli infermieri, posarono la barella vicino al corpo di Angelica, le sentirono il battito, uno di loro fece 'no' con la testa, mentre l'altro la metteva su quella barella.
Un secondo era bastato per distruggero una vita.
La vita della sua migliore amica, la vita di una parte di lei.
Sabrina rimase a terra, si sentì un urlo di dolore dall'altra parte della strada, erano i genitori di Angelica, che passavano di lì per farle una sorpresa, avevano con se un cucciolo di bigol, ne desiderava uno da un paio di anni,
i suoi genitori quel giorno avevano deciso di regalarglielo.

Tempesta.Freddo.Gelo.Dolore.
La madre andò verso la figlia, l'abbracciò e si sciolse nel suo dolore.
Il padre era immobile, pallido in viso.
Nella mente di sabrina il caos regnava, cosa era successo? Come erano andate veramente le cose?
<< Ho svoltato in questa via, ad un certo punto mi sono trovato la ragazza che correva in mezzo alla strada,
non ho fatto in tempo a frenare, giuro non l'ho fatta apposta, non volevo ucciderla>>
Quelle parole.. Le parole di quell'uomo.
Sabrina si alzò, si volto verso esso.
<< L'hai uccisaaa>> le gridò andandogli addosso.
I poliziotti la fermarono.
<< Si calmi signorina>>
<> gridò.
Cadde a terra una seconda volta, liberando un ennesimo gridò di dolore, dava i pugni all'asfalto, nessuno cercò di fermarla così si fece uscire il sangue dalle mani, ma quello era il suo ultimo pensiero, la sua amica non c'era più, quel 'no' di quell'infermiere le fece fermare il cuore.
Seduta sull'asfalto, ripensava alla piccola discussione nella palestra, si odiava da sola, aveva le mani tra i capelli, strinse i pugni un'altra volta, strappandosi qualche ciocca.
Si odiava, odiava tutti in quel momento, odiava il mondo intero, odiava le macchine, odiava quella palestra, prese il foglio del provino, lo stropicciò e lo scaraventò via.
Lo scaraventò come il destino le aveva fatto perdere la persona più importante della sua vita.
Si sentiva morire dentro, anzi.. voleva morire in quel momento, non voleva soffrire, non voleva sentire quel dolore che le trucidava ogni minima cellula del suo corpo.

Buio. Formicolio. Freddo. Brividi.
Non vide più nulla, solo una luce accecante. Un secondo... e perse i sensi.

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Capitolo 8
*** Otto. ***


Otto.

'Basta un secondo per illudere la vita, basta un secondo per distruggere una vita.'

Si ritrovò distesa sul letto dell'ospedale. Accanto a lei c'era sua madre, suo padre ed un medico, aveva una cartellina bianca in mano.
<< Si è svegliata>> disse sua madre.
<< Sabrina, come stai?>>
<< Dov'è Angelica?>> non rispose a nessuna domanda, voleva sapere dov'era la sua migliore amica.
<< Sabrina...> disse sua madre andando verso di lei, piangendo.
Era morta, ma lei non voleva crederci, voleva che dopo aver ripreso i sensi tutto ritornava com'era. Invece no, aveva perso per sempre la sua migliore amica.
Piangeva, tremava, era distrutta, si era persa nel buio.
<< Sabrina, puoi tornare a casa, hai avuto un lieve malore>> disse il dottore.
Sabrina fece cennò di 'si' con la testa, scese dal letto prese la sua borsa e si diresse verso l'uscita, lasciandosi alle spalle sua madre e suo padre.
Arrivata a casa, corse verso la sua cameretta, si chiuse a chiave.. Aveva bisogno di stare sola, aveva bisogno di silenzio, di tempo per andare avanti.
I giorni passavano, Sabrina aveva perso la fame, la sete, la voglio di vivere e di andare avanti.

Cinque giorni dopo:
Seduta su una poltrona con le braccia incrociate, con lo sguardo fisso sul pavimento Sabrina pensava ai momenti belli passati con la sua migliore amica, pensava alle risate, ai pianti, alle paure e alle promesse.
La vita aveva definitivamente distrutto tutto questo.
Una lacrima scese, ancora una volta, dai suoi occhi, quegli occhi che emanavano dolore, quegli occhi che si illuminavano nel vedere la sua migliore amica felice, ma sopratutto si illuminavano quando vedeva la sua migliore amica ballare.
Sabrina si convinse che non aveva perso del tutto Angelica, la poteva ritrovare in ogni singolo gesto che lei faceva, la poteva ritrovare in tutto quello che lei faceva, ma sopratutto la poteva ritrovare.... ballando.
Strinse i pugni, alzò la testa.
Il sogno più grande di Angelica era quello di entrare nell'Accademia, però non poteva, non c'era più.
Sabrina si alzò, aprì la porta della sua cameretta, aveva un mondo davanti, la vita stessa doveva andare avanti. Scese le scale, trovò i suoi sul divano, gli fecero un sorriso, uscì da casa..
Andava verso la palestra dove tutto ciò era accaduto, passando di lì vedeva la stessa scena che ormai la tormentava da giorni. Entrò nella palestra, si tolse le scarpe, prese il cd di Angelica, lo inserì nello stereo.
Era al centro della palestra, un respiro profondo.. ed Sabrina era pronta per iniziare... una nuova vita, senza mai dimenticare la sua migliore amica.

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Capitolo 9
*** Nove. ***


Nove.

I giorni passavano, e il provino si avvicinava.
Sabrina si trovò in mezzo alla palestra, chiuse gli occhi per un attimo.
Pensava che se avrebbe fatto il provino, avrebbe donato un sorriso ad Angelica, che la guardava da lassù.
Angelica c'era sempre, in ogni situazione.. e Sabrina si convinse che c'era anche in quel momento.
Prese la sua borsa, si precipitò a casa, guardò il modulo d'iscrizione, lo compilò senza pensarci e corse verso l'accademia.
Una fila immensa di ballerine l'accoglieva, si mise in fila col modulo sul cuore.

'lo faccio per te, solo per te.' sussurrò.

<< La prossima>>
Una signora anziana l'accolse.
Sabrina consegnò il modulo.
<< Allora vediamo...>>
<< C'è un posto per la prossima settimana?>>
La signora anziana alzò lo sguardo, quasi infastidita.
<< No, mi dispiace, i provini sono stati anticipati a questa settimana, quindi...>
<< Come?>> disse Sabrina.
<< Non ha letto fuori, signorina?>>
<< Veramente...>>
<< Domani alle nove e mezza.>>
Sabrina sbarrò gli occhi, prese il foglio rilasciato dalla signora e si accostò in un angolo.
'Non ce la farò mai per domani mattina... dovrò montare una coreografia al momento'
Strinse i pugni e si precipitò in palestra.
Inserì il cd, scelse la canzone che voleva portare la sua migliore amica.
Uno, due e tre. C'era solo lei in quella palestra.
<< Accidenti..>> disse.
Dopo un paio di prove non riusciva a montare la coreografia.
Si mise a terra, con le gambe incorciate e le mani tra i capelli.
Piangeva.
'Ce la puoi fare'.
Si sentì una voce femminile, Sabrina si alzò di scatto, non poteva credere ai suoi occhi...
Angelica.
'Cosa fai li a terra? E' questo quello che ti ho insegnato. ALZATI.'
<< Angelica>> disse Sabrina alzandosi.
'Riprovaci'
<< Angelica..... ma come mai...>> non finì la frase.. ma la continuò Angelica.
'Come mai sto su una sedia a rotelle?'
<<... si.>>
'Credevi che ero definitivamente morta?' disse ridendo.
Sabrina non rispose.
'Sono su una sedia a rotelle, sono morta nella realtà, nella vita reale.. Ma nei tuoi
sogni IO CI SONO ANCORA, non posso camminare, ma ci sono. Finchè il tuo cuore batte, io ci sarò!'

Sabrina iniziò a piangere, voleva abbracciarla ma non poteva.. era solo un sogno ad occhi aperti.
'Ora accendi quello stereo, metti quella canzone e balla... per me.'
<< Angelica, non ce la faccio..>>
'Tu ce la fai invece, vuoi che ti faccia vedere come si fa? Sabrina io non posso cavolo, tu si...
Vedi queste, queste erano la mia dose di vita, mi permettevano di ballare ma soprattutto di vivere. Tu le hai, TU PUOI FARLO'

<< Ci provo...>>

'Fallo, ora... Balla fino allo sfinimento, Balla perchè lo senti dentro.'

Disse Angelica toccandosi il cuore.
Sabrina non ci pensò due volte, accese lo sterio ed inizio a mettere in fila due passi...
sotto gli occhi -invisibili- della sua migliore amica.




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