I'm in love with you di mydarling (/viewuser.php?uid=151626)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** capitolo due. ***
Capitolo 3: *** capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro. ***
Capitolo 1 *** capitolo uno. ***
CAPITOLO UNO.
CAPITOLO UNO.
Ti svegli la mattina sapendo che sarà una
giornata da schifo, come sempre.
Ti svegli sapendo che sarà un'altra giornata dura e non vedi
l'ora di crescere per scappare.
Ti svegli sapendo che tu sei fuori posto tra i compagni di scuola, e
che la tua vita non sarà neanche lontanamente bella a quella
loro.
Le mie compagne di scuola che organizzano super party con cantanti e DJ
famosi, con migliaia di invitati pronti a sballarsi nei locali
più esclusivi della città.
Io che al massimo vado a cena fuori con mia madre.
Sì, perché mio padre non c'è. Ci ha
abbandonate, come fossimo oggetti 'usa e getta', quando avevo sei anni.
Mio padre è una di quelle persone sempre impegnate a leggere
e a
pensare qualcosa, a fare di tutto tranne preoccuparsi della propria
famiglia.
Quando ci lasciò e andò a casa della sua
fidanzata che
aspettava un bimbo ci salutò sull'uscio della porta
dicendomi
'Mi ricorderò anche
di te'.
Mia madre, donna italiana giovane e forte con uno spiccato senso
dell'umorismo come me, conobbe mio padre, inglese mezzo stempiato e con
un senso di umorismo pari alla bellezza della cacca di elefante, a
Firenze.
Mamma lasciò la famiglia, lasciò tutto per
sposare mio
padre mentre era incinta di me. Lei mi racconta che non rimpiange le
sue scelte, e che per lei, lasciare sua madre, è stata una
benedizione. Mia nonna e mia mamma non si parlano da anni, ormai, per
colpa delle scelte di mia madre.
E quando mio padre se ne andò di casa, è stato in
quel
momento in cui ho pensato che la vita non sarà
più la
stessa, e per quanto ti sforzi di fingere che vada tutto bene, dentro
te sai che il meglio è passato.
La mia vita è stata sempre monotona e noiosa,
finchè non
avvenne il cambiamento e divenni un adolescente sotto tutti i punti di
vista.
Passo la maggior parte del mio tempo chiusa in camera o in una sala da
ballo, a provare e danzare, immaginandomi di essere una ballerina sopra
al palcoscenico.
Pratico danza da... da sempre ormai. L'hip hop e la breakdance ce l'ho
nel cuore e nell'anima, e non ho bisogno neanche di esercitarmi, appena
muovo un passo so' gia che è perfetto. Ma non mi basta solo
questi tipi di ballo, ho sempre amato fare molte cose. Per questo
pratico anche danza classica, contemporante e balli caraibici.
Il mio obbiettivo come ballerina di hip hop l'ho raggiunto qualche mese
fa'. Dopo anni di lavoro e di fortuna, sono apparsa per qualche secondo
su un video di Usher come ballerina.
Ora devo realizzare il mio secondo sogno, entrare in una delle scuole
di danza più prestigiose del mondo.
Una scuola che mi permette di affinare la tecnica, di far crescere la
mia anima, la Royal Ballet School.
Ma per farlo devo prima diplomarmi.
Non sono l'adolescente che ogni madre sogna. Non dico di essere una
drogata o teppista, ma da quando mio padre ci ha lasciato, non sorrido
quasi più.
Non sono un'ottima compagnia, e mia madre me lo ripete di continuo.
Però non è colpa mia se nessuno capisce il mio
umorismo.
Per questo passo la maggior parte del mio tempo da sola ascoltando i
Green Day.
E da quando ho sviluppato, il mio umore nero è diventato la
caretteristica principale del mio DNA.
L'unica con cui sto ancora bene, con cui rido è la mia
migliore amica Ariel.
Ci conosciamo dall'asilo e ci consideriamo sorelle.
La sua famiglia è come la mia seconda casa. E' perfetta e
armoniosa, e non puoi sentirti triste in mezzo a quelle persone. Il
contrario della mia di famiglia.
Io e Ariel stiamo sempre insieme e ci raccontiamo tutto. Quando
andiamo a dormire una nella casa dell'altra stiamo svelgie tutta la
notte ad immaginarci come sarà il nostro ragazzo e la nostra
prima volta.
Lei sa' essere incredibilmente romantica e sogna un amore perfetto.
Dopotutto lei ha conosciuto l'amore solito e leale della sua famiglia.
Per questo io sogno la mia prima volta con suo fratello Josh.
Ariel e Josh piacciono a tutti. Per loro la vita merita di essere
vissuta, e ti senti previlegiato quando sei al loro fianco.
Per questo amo Josh da quando ho tre anni. E dico sul serio.
Lui ha quattro anni più di me e sono come la sua seconda
sorellina e per va più che bene se serve a nascondere la mia
cotta per lui.
Per non far crescere dubbi ho anche fatto credere di non sopportarlo.
Ma l'ho amato dal primo momento che l'ho visto, quando Ariel ai
giardini dell'asilo cadde e sbattè un ginocchio. Io l'aiutai
a
rialzarsi e quando Josh arrivò la sorella gli rispose
'Tranquillo, ci ha pensato mia sorella Faith'. A quel punto Josh
cercò di spiegarle che era impossibile che io e lei
potessimo
essere sorelle, allora Ariel si mise a piangere. Per riparare il
danno fatto Josh calmò la sorellina e le disse che aveva
ragione
lei, e che noi eravamo sorelle.
Da quel momento ho capito che Josh è speciale per me e che
quando lo vedo le mie guance vanno in fiamme.
E' stato sempre difficle far finta di detestarlo, soprattutto
perché Ariel darebbe un braccio per far andare d'accordo le
persone che amava più al mondo.
Ma se avesse saputo che avevo pensieri ben poco casti con suo fratello,
non sarebbe stata felice.
Perché lei è sempre stata gelosa di Josh.
E per questo lui per me rimarrà sempre un'amore vissuto da
lontano, e avrei coninuato ad adorarlo in silenzio, senza dire niente a
nessuno. Soprattutto alla mia migliore amica Ariel.
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Capitolo 2 *** capitolo due. ***
CAPITOLO DUE.
CAPITOLO DUE.
Cerco di pensare sempre meno a lui, ma ogni volta
che il mio cervello ha un momento di pausa il nome Josh lo invade.
Ultimamente sono troppo impegnata per concedermi il lusso di immaginare
storie romantiche tra me e lui.
La scuola diventa ogni giorno più dura, i capitoli che ci
danno
da studiare sono dei macigni e i professori ci stanno alle calcagna.
Non so' come farò a passare gli esami. I miei voti sono
calati
molto e rasentano la sufficenza. Più cerco di essere
invisibile
agli occhi dei professori, più loro mi notano.
Per di più io e mia madre litighiamo ogni giorno di
più.
«Faith!» la voce di Mrs Poth mi risuona nelle
orecchie.
I compagni di classe si rilassano dopo aver sentito il nome dell'alunna
che per tutta l'ora deve essere interrogata.
«Sì,
professoressa?» dico in tono professionale, facendo finta di
aver ascoltato.
«Ti
suggerisco io» bisbiglia Ariel al mio fianco.
«Ariel,
non suggerire!»
tuona la Poth.
Bene, sarà un'ora molto lunga...
__
«Eee...
un, due, tre! Un, due, tre! Vai col piquè,
piquè... In
seconda... Chainè, passè, sostieni eeee
giù!»
La
coreografia termina con me al centro della sala con un ginocchio
poggiato a terra.
Gwen mi guarda senza espressione.
E' la mia insegnante e anche se la conosco da quando ho sette anni,
non mi ha mai sorriso in sala. Poi quando esce è una delle
mie
migliori amiche. Ma quando mi insegna si trasforma in Mrs Gwen, e mi
tormenta.
Lo fa' per preparami all'audizione per l'ammissione alla Royal, per
questo resisto e non la mando una buona volta a quel paese.
«Lo
sai vero che questo che stai facendo...» e con un
ampio gesto indica la sala «...non
è hip hop, o come diavolo si chiama?»
«Sì,
Gwen»
«Sì, Mrs Gwen! Devi
essere più leggiadra nei movimenti, come se accarezzassi
l'aria,
e dato che non spicchi nell'interpretazione, punteremo sulla tecnica»
Annuisco, stremata.
«Eee si
ricomincia, in posizione! Un, due, tre...»
La musica parte e anche se la coreografia è al limite
dell'impossibile, ci metto tutta me stessa per non deludere la mia
insegnante.
Non so' se sono un talento o una promessa famosa ballerina, ma so' che
quando ballo il mondo intorno a me scopare, vado in un altro pianeta.
La rabbia dentro me si trasforma in passione che mi esplode dentro.
Nessun limite, il mio corpo si muove senza dolore, senza paura.
I passi si trasformano in amore. Il mio amore è Josh. E
quando penso a Josh riesco a volare.
«Eee
stop!»
grida Gwen «Non so' chi
ti passava per la testa, ma tienilo in mente per la prossima volta
perché ora andava molto meglio»
__
Arrivo a casa con i piedi doloranti e i muscoli delle gambe in fiamme.
Mi stendo sul divano dopo aver preso in braccio il mio cane Layla.
Allungo il braccio per prendere il telefono e chiamare Ariel.
«Pronto?»
«Eih Ariel,
stasera ti va di uscire?»
«Eih Faith,
ma non sei stata a provare oggi pomeriggio?»
«Sì,
ma proprio non mi va di rimanere a casa stasera, ieri ho litigato con
mamma e tra noi c'è un po' di tensione...»
«Dai che tra
un paio di giorni passerà a Barbara»
Barbara è mia madre, e come ho gia detto, è
giovane e forte, ma anche molto testarda, come tutte le italiane.
«Speriamo...
Bhe? Allora esci?»
«Sì
sì, va bene! Ceniamo fuori?»
«Ok, va
bene. Ti passo a prendere verso le otto?»
«Perfetto.»
«Bene, a
stasera!»
«A stasera,
ciao!»
Mi alzo e vado in camera con Layla che mi segue scodinzolando.
«Allora? Che
hai da guardare?»
Layla mi guarda con due occhioni stile 'il gatto degli stivali' di
Shrek.
«No, non ti
posso portare, andiamo a mangiare fuori.»
Continua a guardarmi speranzosa.
«Facciamo
così. Se smetti di guardarmi così e rimani a
casa, ti do
un po' di avanzi di ieri sera al poso dei soliti bocconcini per
cane.»
Layla
inizia a scodinzolare più velocemente e abbaia un paio di
volte come per dire che era d'accordo.
«
A
volte sei proprio strana...» le dico.
salve :)
come alcune di voi
hanno gia notato, per scrivere questa fanfiction ho
preso spunto da uno dei miei libri preferiti 'innamorata di un angelo'.
ora è
molto simile, ma più vado avanti con i capitoli e
più la trama sarà diversa :)
spero davvero che vi
piaccia la mia storia c':
vi voglio bene,
sjkdfsjkd
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Capitolo 3 *** capitolo tre. ***
CAPITOLO TRE.
Esco di casa per andare da Ariel. Non ho messo
nulla di emozionante, un paio di jeans bianchi e una maglia, con il
giubbotto sopra.
Andremo a mangiare un hotdog o qualcosa di simile, poi andremo a casa
mia o sua per stare un altro po' insieme.
Prendo la mia bici e inizio a pedalare. Fuori fa un freddo bestiale e
l'aria gelida mi punge il viso. Dopo un quarto d'ora buono arrivo a
casa degli Hutcherson e vedo Belle, la madre di Ariel e Josh, che mi
saluta dalla finestra. Dopo cinque secondi la mia migliore amica
è gia fuori da casa e mi viene incontro. Scendo dalla bici,
ci abbracciamo e ci salutiamo.
«Allora, dove andiamo? Sono affamata!» dice Ariel
sorridendo.
Ha sempre il sorriso stampato in faccia e sembra il ritratto della
felicità, per questo quando le sei accanto è
impossibile non sentirsi bene.
«Mmh
qualcosa di veloce? Hotdog? Ho appena messo Layla in forno.»
Ariel ride «Sempre
con questo umore nero?»
«Era
una battuta» e gli do un pizzicotto amichevole in un braccio
prima di farla salire sulla pedana.
Inizio a pedalare per un po', dopo venti minuti arriviamo.
Mentre
mangiamo la nostra conversazione si sposta alla scuola, che ogni giorno
odio di più.
«Pronta
per il test di domani?» mi chiede Ariel.
«Mmmh
certo»
«Dai,
ci penso io» mi dice.
«Sei
la migliore amica che potessi avere, lo sai?»
«Certo
che lo so, sono tua sorella»
E ci abbracciamo.
__
«Allora
ti femi un po' da noi?»
mi
chiede Ariel davanti casa sua.
«Sì,
va bene, un po'»
Apriamo la porta e sentiamo la voce di Belle che ci urla «Dai,
è arrivato anche Josh!»
Oh cazzo...
Non ho più molta voglia di salire...
Josh prima di partire per i Marines, avevo partecipato come
protagonista a qualche film importante. E da più piccolo
aveva sponsorizzato persino una pubblicità.
Poi un anno e mezzo fa si arruolò e lasciò il suo
lavoro come attore.
Anche se è da un po' che non va più a scuola,
lì se lo ricordano tutti, dai professori che tessono ancora
le sue lodi agli alunni che non l'hanno mai conosciuto.
E' così gentile, buono, bello e bravo in qualsiasi cosa fa
che è impossibile non innamorarsi.
Con i suoi occhi marroni tempestati di sfumature verdognole, i capelli
spettinati e le sue braccia muscolose, è il ritratto del
ragazzo perfetto.
Ariel ha sentire la notizia mi sprona e dice «Dai,
è arrivato!»
Inizia
a salire le scale velocissima e quando arriva in cima una figura
maschile la stringe in un abbraccio facendola girare come una
principessa.
Mi si ferma il cuore. Josh la posa a terra e le da un bacio delicato
sulla fronte
Poi si volta e mi vede, ancora paralizzata sulle scale.
«C'è
anche broncio»
si avvicina «e
fatti abbracciare!»
Senza il mio consenso mi prende in braccio e mi piazza due baci sulle
guance.
Il contatto delle sue labbra sulla mia pelle mi provoca milioni di
scariche elettriche che si propagano in tutto il corpo fino ad arrivare
al cuore, che si ferma.
Ero indecisa se dargli un bacio sulle labbra o dirgli
direttamente «ti
amo» davanti a tutti.
Ma ecco me che dico «Eeee
daiiiiii Jooosh! Bleeeeah!»
Sento il padre, Kevin, che
sghignazza dietro al figlio.
«Dai,
Faith, sali e lascia perdere mio figlio!»
__
Io e Ariel saliamo in camera sua. Io prima vado in bagno per sfogarmi.
A scoppio ritardato qualche lacrima mi riga il volto segnato
dall'emozione di aver appena visto l'uomo della mia vita.
Mi sciaquo il viso e ritorno in camera.
Sentiamo bussare alla porta e la madre di Ariel fa capolino «Faith,
ho chiamato Barbara per chiedergli se potevi fermarti a dormire da noi.
Ha detto di sì, quindi Ariel prepara il suo letto
lì di fianco al tuo. Mi piace quando i miei tre figli sono
tutti insieme.»
Io, Josh, dormire nella stessa casa.
Domani mi sveglierò con le occhiaie, non riuscirò
mai a dormire sapendo che solo un muro ci divide.
sssalve ragazze :3
ecco l'arrivo di
josh... dovete vedere cosa succede nel prossimo capitolo,lol
sul libro cui, come
ho spiegato nel capitolo precedente, ho preso spunto il ragazzo chiama
la protagonista 'broncio'.
volevo cambiare
soprannome e ci ho pensato per mezz'ora buona, ma non mi è
venuto nulla di originale in mente apparte 'muso'
çwç
spero vi piaccia la
mia storia, sono felice che la seguiate c':
lova yah, xx
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Capitolo 4 *** capitolo quattro. ***
CAPITOLO QUATTRO. da finire.
capitolo quattro.
Ormai le mie speranze si sono esaurite. Inutile
cercare di dormire.
Sono quasi le due di notte e Ariel ed io ci siamo messe a dormire da un
ora. O meglio, lei si è messa a dormire da un ora.
Josh ha pochi permessi per ritornare a casa ed è un mese che
non
lo vedo. Quindi immaginatevi l'emozione di averlo a pochi metri di
distanza.
Mi rigiro sotto il peso del piumone e le lenzuola mi si attorcigliano
fra le gambe. Non riesco a trovare una fottuta posizione per dormire
comoda.
Mi tiro su a sedere e fisso la parete davanti a me.
Scosto il piumone e fisso il pigiama che mi ha prestato Ariel. Lei ha
un fisico perfetto, i seni alzati, la pancia piatta e la curva della
schiena che le valorizza il fondoschiena, ma io sono più
magra
per via della mia dieta e dei miei allenamenti, e il suo pigiama mi sta
abbastanza largo.
Forse se vado a bere un bicchiere d'acqua riesco a calmarmi e dormire
in pace.
Mi alzo e scavalco agilmente Ariel. Attraverso la stanza scalza per non
fare rumore, apro la porta (la quale ovviamente non cigola, essendo una
casa perfetta).
Attraverso il corridoio. Mi fermo a metà, davanti la camera
di Josh.
Allungo la mano e con la punta delle dita sfioro la porta.
Sospiro silenziosamente, soffro silenziosamente.
Lui è perfetto, è il ragazzo più bello
di tutta la città, quello che vogliono tutte.
Non mi noterà mai, non noterà mai l'altra sua
sorellina.
Un dolore dentro me si fa forza per distruggermi, come un crampo.
Ecco cosa vuol dire soffrire per amore. Mi metto a sedere con la
schiena poggiata al muro, perché non riesco a sopportare il
dolore.
Aspetto che mi passa tutto e mi alzo. Di nuovo me stessa.
Do un'ultima occhiata alla camera di Josh e mi avvio in cucina.
Attraverso le finestre entra molta luce dei lampioni perciò
non c'è bisogno di accendere la luce.
Prendo un bicchiere di plastica e la bottiglia d'acqua. Mi siedo su una
sedia e bevo a piccoli sorsi.
Ho ancora il fiato corto per ciò che è successo
prima e le lacrime lottano per uscire.
Presa da un attacco nervoso di fronte a questa mia debolezza, stringo
il bicchiere fra le mani rompendolo e facendo cadere tutta l'acqua a
terra.
«Merda...» dico sottovoce.
Mi alzo di fretta in piedi cercando qualcosa per asciugare il lago che
ho provocato.
Prendo la prima cosa che vedo, un pezzo di carta, e inizio a
strofinarlo per terra, iniziando da sotto il tavolo, senza nessun
risultato dato che si inzuppa subito.
Mi alzo in piedi velocemente ma sbatto la testa sul cigolo del tavolo.
«Porca
puttana che male... aah» dico più piano che posso.
Lascio stare l'acqua per terra e mi metto a sedere. Mi esce qualche
lacrima di dolore. Cazzo che male...
«Eih
che è successo broncio?»
appena sento la sua voce mi si paralizza il corpo. Il dolore passa ma
non riesco ad alzare la testa per guardarlo.
Degluitisco e con un enorme sforzo alzo la testa per guardarlo
in
viso. Sorride e mi fissa con espressione interrogativa. Un angelo.
E' vestito solo di un paio di pantaloncini corti e una canottiera. Le
mie guance vanno in fiamme e per fortuna la luce della cucina
è
spenta.
«V-volevo
bere un goccio d'acqua ma l'ho rovesciata»
«Tranquilla,
ci penso io» si avvicina per prendere uno strofinaccio da
dentro uno sportello sotto il lavandino.
Fa per pulire per terra ma alza lo sguardo e vede che sto tamponando il
pezzo di carta sulla fronte.
Fa cadere tutto a terra e si alza per vedere cosa mi è
successo.
Mi scanzo, non perché non voglio farmi toccare, ma per non
far notare il colore delle mie guance.
«Dove
ti sei fatta male?»
«Quando
stavo asciugando per terra mi sono alzata ed ho sbattuto sul
tavolo»
Si riavvicina per guardare meglio, ma non mi permette di scanzarmi di
nuovo.
La sua mano prende la mia per levarla dalla fronte. Il contatto con la
sua pelle provoca in me una scarica di emozioni contrastanti che mi
inizia a tremare la mano. La nascondo tra le gambe.
«Hai
preso una bella botta» e accena una risatina per
sdrammatizzare.
«Non
è niente»
«Verrà
un bernoccolo se non ci mettiamo subito del ghiaccio.»
«Non
c'è bisogno di preoccuparsi per me, più che altro
puliamo il pavimento.»
Lo scanso da me e faccio per alzarmi in piedi per prendere lo
strofinaccio.
Lui con un movimento veloce mi mette le mani sulle spalle e mi spinge
di nuovo a sedere.
Con voce autoritaria, forse quella che usa mentre è tra i
Marines, dice «Prima
TU,
poi il pavimento.»
Mi fissa intensamente negli occhi per farmi capire chi comanda. Io,
incapace di dire una parola, annuisco.
Va verso il congelatore, lo apre e tira fuori un po' di ghiaccio.
Poi apre un altro sportello e prende una borsa del ghiacchio e ce lo
versa dentro.
Viene verso il tavolo, avvicina una sedia di fronte a me e ci si siede.
Alzo la mano per prendere la borsa, ma lui con la sua mano la abbassa
delicatamente.
Con l'altra poggia la borsa sulla mia fronte.
Senza volerlo incrocio i suoi occhi, di un marrone/verde brillante
all'esterno, ma verso l'interno i suoi occhi diventano grigi. Quegli
occhi che non smetteresti mai di guardare, quelli che ti infondono
sicurezza e protezione.
Quando è inverno sono quasi completamente grigi, ora hanno
il colore del mare.
Mi perdo per qualche secondo immaginandomi io e lui abbracciati in riva
al mare, parlando di tutto e di niente, parlando di noi.
Poi la sua vicinanza mi fa risvegliare e abbasso gli occhi per
l'imbarazzo di aver avuto questo pensiero DI FRONTE A LUI.
Lui, ignaro dell'effetto che mi fa, mi scosta una ciocca di capelli dal
viso.
«Allora?
Non riuscivi a dormire?»
«Ehm...mmh
sì.» riesco a dire.
«Anche
io.»
Senza
neanche pensarci dico «Ti manca l'oceano?»
«Gia.
Ma mi mancava più la mia famiglia quando ero
là.»
mi sorride e due fossete spuntano sulle sue guance.
Il mio cuore si scioglie e per la prima volta sorrido a Josh.
Il ghiaccio è quasi sciolto e Josh pensa che ormai
può bastare.
«Dormi,
domani non puoi andare dal fidanzato con le occhiaie.» l'ha
detto
senza malizia, senza doppi sensi. Lui è così:
buono,
dolce e altruista.
«Non
ho il fidanzato» sbotto a mezza voce.
Prendo lo strofinaccio e inizio a pulire per terra. La stessa cosa fa
lui.
Involontariamente mi esce uno sbadiglio. Josh se ne è
accorto.
Mi prende lo straccio dalle mani e mi aiuta ad alzarmi.
Mentre parla mi guarda negli occhi «Vai
a letto Faith, ci penso io qua.» e sorride, come è
solito fare. Questa volta mi ha chiamato Faith, non broncio o con
qualche altro soprannome.
Non potendo non obbedire a quegli occhi e a quel sorriso dico
soltando «Va
bene, grazie.»
Mentre esco dalla cucina sento Josh «Buonanotte.»
«Notte.»
e mi giro per guardarlo l'ultima volta.
Le sue braccia muscolose, la sua mascella squadrata, gli occhi, le
labbra da prendere a morsi...
Mi rigiro ed esco.
Entro in camera, scavalco Ariel e mi metto sotto le coperte, quasi
incosciente.
Mentre cerco di addormentarmi le lacrime mi rigano il volto.
Mi addormento subito, tranquilla e protetta dal sorriso di Josh.
buonsssalve ragazze!
è
passato un po' da
quando ho caricato l'ultimo capitolo, ma proprio non avevo tempo di
scrivere questo, scusate çç
allora? come vi
sembra? non è dolcissimo il nostro ciosua? non sono
sjhfdshdf insieme quei due? ok, basta sclerare.
sì, lo
so, vi aspettavate un bacio o una dichiarazione, ma no. bisogna
aspettare per questo, lol
spero che vi
piaccia comunque c:
vi voglio beneee!
alla prossima bellezze! c':
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