Occhi di ghiaccio di Chiaronzics (/viewuser.php?uid=200783)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - La fine dell'estate ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Un anno prima. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - E' difficile ambientarsi. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - La sua prima sera. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Primo giorno di scuola. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Quella strana sera. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Tutto può cambiare. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - What Makes you Beautiful. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - La grande rivelazione. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Tutto quello che ho ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Christmas in Paris ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Fa parte del gioco ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Siamo soltanto fratelli ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Truly, Madly, Deeply. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Il Brunch ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - They Don't Know About Us. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - Irresistible. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Back For You ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Little Things ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - You are my future. ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - La fine dell'estate ***
Scesi dall’aereo e con un respiro profondo presi la valigia
che mi porgeva la hostess. “Grazie.” Dissi con un
mezzo sussurro. Avevo pensato spesso a quel momento: il mio arrivo a
Londra. Quando avevo ricevuto la lettera per andare un anno a studiare
fuori ero stata felicissima. Fortunatamente ero una tra le
più brave della mia classe in inglese, e il fatto che la mia
nonna paterna Lylian fosse di origini londinesi aveva aiutato a
convincere i miei genitori a mandarmi a studiare lì. Era
stato un motivo di gran vanto per l’intera famiglia, infatti,
tutti gli studenti della scuola avevano fatto la domanda per quella
grande opportunità.Londra era in assoluto la
città che preferivo: la sua gente, il Big Ben, Westminster,
Buckingham Palace e Tower Bridge.
Mentre aspettavo la famiglia che avrebbe dovuto ospitarmi, entrai nel
negozio interno dell’aeroporto. C’erano davvero
molte cartoline di quei luoghi dove, di lì a poco, sarei
stata anche io. Uscii, dopo aver comprato un libro “Cime
tempestose”. Mi sentivo incredibilmente ansiosa di conoscere
quella famiglia; non sapevo nulla di loro, ne’ cognome,
ne’ quanti fossero i componenti. Non appena uscii dal
negozietto vidi una donna abbastanza alta, sulla quarantina, con
capelli castani fin sulle spalle e un’aria davvero simpatica.
Aveva un viso familiare, nonostante non avessi la più
pallida idea di dove avrei potuto vederla. Mi accorsi di essere la
ragazza che stava cercando, poiché la donna mi fece ciao con
la mano e disse: “Benvenuta a Londra, Claire. “
Sorrisi e ringraziai, avvicinandomi con la valigia alla mano destra e
la busta dello shop nella sinistra. “Grazie,
signora.”Mi avvicinai e mi porse la mano: “Io sono
Anne.” Non faceva altro che sorridere. Ero entusiasta di
essere capitata in una famiglia del genere. Era proprio la donna
ideale: simpatica, ma non invadente. “Sono lieta di
conoscerla, signora.” “Il tuo accento è
impeccabile, tesoro. Siamo proprio felici di averti qui.”
Siamo? Vidi una ragazza di qualche anno più grande di me che
si avvicinò a quella che catalogai subito come sua madre.
“Io sono Gemma.” Mi sorrise e mi strinse in un
forte abbraccio. Sorrisi di rimando e le seguii fuori
dall’aeroporto in una BMW nera. La ragazza mise la valigia
nel portabagagli e si mise a sedere accanto a me sul sedile posteriore.
“Benvenuta a Londra! L’uomo seduto alla guida
è Benjamine, il nuovo marito di mia madre, puoi chiamarlo
Ben; sai, i miei sono separati. E’ un tipo a posto, per me e
mio fratello va bene così.” Mi sussurrò
all’orecchio, una volta che l’uomo dai capelli
brizzolati mise in moto. “Non ti abbiamo presentato il
piccolo di casa, Harry. Sai” Continuò Anne,
voltandosi dalla postazione alla sinistra di suo marito. “Al
momento è in giro con i suoi amici. Spero sarai felice di
conoscerlo. Ha soltanto un anno più di te. “
“Oh, bene.” Pensai con un pizzico di euforia.
Almeno qui a Londra avrei avuto una sorella e un fratello
più grande. Non avevo nessun fratello o sorella naturale.
A Roma era tutto così complicato, che per me era stata una
grandissima svolta il fatto che avessero accettato la mia richiesta di
studiare a Londra.
Arrivammo di fronte ad un grandissimo cancello in ferro
battuto nero. All’interno c’era una grande villa in
stile Londinese. La casa non era esattamente al centro della
città, ma a cinque minuti di auto. Ben aprì il
cancello con un telecomando grigio con i pulsanti neri ed
entrò con l’automobile nel vialetto con il
brecciolino. L’abitazione era a due piani, molto grande e
accogliente. Entrammo nel salotto e Gemma mi aiutò a portare
al piano superiore la valigia. “Questa è la tua
camera.” Strabuzzai gli occhi nel constatare quanto fosse
carina e accogliente. Ovviamente, essendo la camera degli ospiti, non
era enorme; al contrario era confortevole. C’era un
copriletto sui toni dell’azzurro, una scrivania sotto la
finestra che emanava tanta luce, una grande libreria su una parete e su
quella di fronte una porticina: la cabina armadio. Avevo sempre sognato
di avere una camera del genere, era tutto quello che poteva servirmi.
Mentre stavo ammirando la bellezza di quella stanza, entrò
anche Anne, a braccetto di suo marito. “Potrai
tranquillamente appendere poster, foto…”
Esclamò con un sorriso. “Grazie mille.
E’ davvero splendida.” “Puoi decorarla
come vuoi” Continuò Ben. “E Gemma ti
darà una mano.” Dopo aver mangiato un tramezzino
al tacchino nella cucina dai toni del bianco, su uno sgabello nella
penisola, tornai in camera con Gemma. Aprii la valigia, ne estrassi i
libri, e il necessario per studiare. Cominciammo a riempire la grande
libreria che aveva ancora molti ripiani liberi. Infine presi il poster
del mio gruppo preferito: One Direction. Feci per appenderlo, quando
suonò il campanello. “Andiamo noi, state
tranquille.” Disse Ben, dal piano di sotto. Sentii delle voci
provenire dall’ingresso, ma in un primo momento non ci feci
caso.
Appesi con un po’ di nastro adesivo il poster con
quei cinque ragazzi che mi avevano cambiato la vita.
“Benvenuta in casa Styles.” Disse una voce che
conoscevo fin troppo bene.
Dieci occhi mi guardavano con un sorriso. La voce era del ricciolino,
Harry.
E a Seguito riconobbi con facilità i cinque
ragazzi del poster che avevo di fronte.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 - Un anno prima. ***
-Zayn
“Occhi di Ghiaccio”
Pensai, non appena vidi la ragazza nella stanza degli ospiti di casa
Styles.
Ricordavo con esattezza quegli occhi così belli, che
toglievano il respiro.
Avevo scritto tutto nel mio diario: "I suoi occhi. Non sapevo quale
fosse il suo nome, ma i suoi occhi. Diavolo, erano davvero stupendi. In
quel momento avrei voluto soltanto restare a guardarla per sempre.
Occhi Di Ghiaccio. Quello sarebbe stato il suo nome nei miei sogni."
Occhi di ghiaccio. La rivedevo qui a Londra, dopo un anno. Esattamente
un anno da quando i suoi occhi erano entrati nella mia mente; da allora
non avevo avuto posto più per nessun’altra,
neanche per Perrie. Perrie era una ragazza fantastica che avevo
conosciuto tre anni prima ad X Factor. Anche lei aveva gli occhi
chiari, ma quelli di Occhi Di Ghiaccio erano sensazionali. Ricordavo
ancora con chiarezza il giorno in cui la vidi.
13 settembre. Ero in Italia con la band per firmare gli autografi.
C’era tantissima gente, come sempre del resto.
Adoravamo le fan italiane, erano sempre così gentili e
calorose nei nostri confronti, e anche un po’ pazze. In
generale tutte le nostre fan erano così. Mentre firmavamo
libri, Cd, magliette, cappellini, ed anche numerose braccia la vidi.
Era lì, tra la folla. Indossava una semplice maglia a
maniche a tre quarti color acqua marina e dei jeans. Non era truccata
in maniera eccessiva, non sapevo neanche perché il mio
sguardo cadde su di lei, ma fu così. Sapevo che in quel
momento la mia vita sarebbe cambiata radicalmente. Finalmente fu il suo
turno.
“Ciao.”
Dissi con un sorriso, il migliore che potevo mostrarle. Lei
fece altrettanto e si avvicinò, porgendomi
un’agendina color del mare. Avrei voluto chiederle come si
chiamasse, giusto per dare un nome ai miei sogni. Però non
ebbi il tempo, Niall aveva già attirato la sua attenzione
con una battuta. Sorrisi, guardandola allontanarsi nuovamente e
confondersi tra la folla.
Di solito, dopo ogni meeting, io e i ragazzi parlavamo delle ragazze
più carine. Era sempre Harry a cacciare il discorso, anche
quella volta fu così. “Avete visto quella biondina
con la maglietta rosa shocking? Carina, no?” “Tutte
le nostre fan sono carine, Harry.” Ribatté Liam.
“Oh, questo era naturale. Ma tu non puoi dire queste cose,
sei fidanzato.” Continuò Louis.
“Be’, se è per questo, anche
tu.” Disse Niall.
“Cos’hai, Zayn?” Chiese tutto
d’un tratto Liam, il più attento del gruppo, come
sempre. “Nulla, non preoccuparti.” Risposi con un
mezzo sorriso. Mi ero incantato di nuovo a pensare a lei. A quanto
fosse maledettamente perfetta. “Ho visto una ragazza oggi,
Liam.” Gli confidai qualche ora più tardi, in
albergo. “Era semplicemente stupenda. Non riesco a
togliermela dalla testa. Cosa posso fare per riuscirci?”
“Se non riesci a togliertela dalla testa, significa che non
devi. E’ destino. Il Karma.” “Vuoi dire
che la rivedrò?” “Oh, certo. Il destino
non si può contrastare.”
Ed eccola qui, in tutta la sua bellezza di fronte a noi.
Rimasi a fissarla per 10 minuti buoni, senza dire una parola. Harry
andò ad abbracciarla ed ebbi una stretta al cuore. Avrebbe
vissuto in casa sua per un anno. Sarebbe stata sempre con lui, avrebbe
frequentato la scuola ed Harry sarebbe andato a prenderla. Non potevo
dire nulla. Sarebbe stato un errore raccontare tutto, dire che non
l’avevo dimenticata.
Probabilmente mi odiava già per non averla neanche salutata
come si deve. Avevo farfugliato un debole “Ciao.”
Poi ero stato zitto. Mi ero seduto sul divano di casa Styles, guardando
la ragazza battere clamorosamente Niall e Louis a Fifa.
Occhi di Ghiaccio, sei bellissima.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 - E' difficile ambientarsi. ***
Claire.
Li guardavo e non riuscivo a capire come potessero essere veri. Lì, di fronte a me. Harry si avvicinò e mi strinse a se. “E’ un piacere conoscerti, finalmente. Non vedevamo l’ora che tu fossi qui.” Disse, ammiccando verso gli altri quattro. Detto ciò, si presentarono tutti, anche se, ovviamente, conoscevo molto bene i loro nomi. Liam mi porse la mano e la strinsi con forza. Fu la volta di Louis, che mi abbracciò. Infine Niall mi baciò su entrambe le guancie. Sentivo che ne mancava uno: Zayn. Però non mosse un solo muscolo nella mia direzione.
Probabilmente gli ero antipatica fin dal primo istante. Sospirai, e diedi ascolto ad Harry, che stava farfugliando qualcosa riguardo a quanto fosse felice di avere una ‘sorellina’ più piccola. Gli sorrisi e lo seguii fuori dalla mia stanza. “Questa porta è la mia camera. Puoi venire ogni volta che vuoi.” Mi sorrise e aprì la porta di un’altra stanza, proprio alla destra della camera di Harry. Dietro di me sentivo i ragazzi che ci seguivano. “Sai giocare a Fifa?” Mi chiese Niall, porgendomi il joystick dell’Xbox 360 di Harry.
“Ovviamente.” Risposi con un sorriso e mi misi a sedere sul divano color panna. Gli altri si accoccolarono accanto a me, e soltanto Harry e Niall si misero per terra, sul tappeto azzurro.
Sentivo lo sguardo di Zayn su di me, non avevo il coraggio di voltarmi e guardarlo. Continuai a giocare, premendo i pulsanti con cognizione di ciò che facevo. Giocammo per delle ore, e verso le sette Louis si alzò “Be’, diciamo pure che ci hai massacrati. Non è grave, basta che rimarrà tra noi.” Tutti quanti scoppiarono a ridere, persino Zayn. Ci alzammo tutti quanti e ci dirigemmo verso il piano inferiore. Avevo fame, lo stomaco brontolava. Scesi le scale e giunsi sul pianerottolo, di fronte alla porta principale. Mi voltai e sorrisi ai ragazzi che stavano ancora scendendo le scale. Zayn mi stava guardano, con una strana espressione. Lo guardai e notai che abbassò subito lo sguardo, così velocemente che non capii se avessi immaginato tutto. “Ho fame”. Esclamò Niall, sedendosi a capotavola.
La tavola era apparecchiata con una tavola bianca molto semplice, dei bicchieri blu e dei piatti bianchi. Il cibo non era ancora pronto, vidi una pentola con della pasta all’interno, e uno strano tentativo di cucinare una carbonara. Feci un mezzo sorriso, aspettando che tutti i ragazzi si sedessero, poi mi dedicai alla pasta. Girai con sicurezza il contenuto della pentola. Assaggiai uno spaghetto: era cotto al punto giusto. Presi le uova, la pancetta, il parmigiano e cucinai la miglior carbonara che avessi mai fatto. Quando entrò Anne in cucina e vide la pasta pronta fu subito contenta, al punto che le si illuminarono gli occhi. Era incredibile quanto assomigliasse ad Harry. Sarei stata bene con loro, lo sapevo.
Ci sedemmo tutti a tavola, alla mia destra avevo Harry, a sinistra Louis, di fronte Zayn. Restò con lo sguardo fisso sul suo piatto, senza alzarlo nella mia direzione. Nel frattempo, durante tutto il pasto rimasi ad ascoltare i racconti di Liam sul Tour in Australia.
Ero sul letto a leggere un libro, mentre i ragazzi, dopo aver finito la cena erano in camera di Harry a ridere e scherzare. Feci un mezzo sorrisetto e presi il mio Iphone. Schiacciai il pulsante per accendere il display e guardai l’ora. Le 22.48. Sospirai, indossai il pigiama e tornai sdraiata sul letto. Presi le cuffiette e misi il cellulare in modalità casuale. “Na na na.” Cominciai a canticchiare la canzone dei ragazzi che erano nella camera di fronte alla mia. Non ero più una di quelle fan che pensava a loro senza la minima cognizione di ciò che i miei idoli stessero facendo, ma ero una di loro. Abitavo in casa Styles. Sorrisi nuovamente e sentii bussare.
“Avanti!” Esclamai, sedendomi a gambe incrociate. “Siamo passati per augurarti una buonanotte.” Disse Louis con un sorriso stampato in faccia. Percorsi tutti quanti i volti dei ragazzi. Erano tutti sorridenti, tranne Zayn. Mi guardava con aria molto perplessa. Non sapevo come mai avesse quella reazione nei miei confronti. Potevo anche essergli antipatica, ma non mi sembrava che potesse esagerare così tanto.
“Buonanotte, ragazzi.” Annunciai, abbracciandoli tutti. Giunta di fronte a Zayn fece un sorriso imbarazzato e mi fece ciao con la mano, senza aprire bocca. Chiusi la porta e mi infilai tra le coperte. Mi addormentai quasi subito, con il suo adorabile viso nei sogni. |
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 - La sua prima sera. ***
Zayn.
Noi ragazzi restammo a cena a casa Styles. Ero molto nervoso. Eravamo stati appiccicati tutto il pomeriggio. Sentivo i suoi gomiti che sfioravano il mio braccio, probabilmente non lo stava facendo a posta, ma mi dava un minimo di conforto sapere che le piaceva toccarmi.
Era una ragazza così bella, brava… Semplicemente era la ragazza dei miei sogni.
Occhi di Ghiaccio. Claire. Qualsiasi fosse il suo nome avevo sempre pensato che fosse in qualche modo perfetta. I suoi occhi, i suoi capelli, la sua voce e il suo sorriso mi rendevano felice.
Dopo aver mangiato lasciammo ambientare Claire, che entrò in camera sua. Mi piaceva immaginare che stesse pensando a me. Mentre ero seduto accanto a Liam sul letto di Harry ascoltavo con attenzione tutti i commenti sulla ragazza.
Liam: “E’ davvero una ragazza simpatica, no? Parlo di Claire, ovviamente. Non ha parlato molto. Probabilmente è molto timida. Per lei dovrà essere difficile essere qui a Londra, senza un’amica e i suoi genitori.”
Louis: “Be’, in ogni caso se la sta cavando egregiamente. La trovo davvero divertente, anche se è troppo brava a giocare a Fifa.”
Scoppiammo tutti a ridere, fragorosamente.
Niall: “Hai ragione Lou. E sa anche cucinare benissimo. Potreste farle conoscere Eleonor e Danielle. Che cosa ne dite? Domani sarebbe perfetto.” Niall aveva sempre delle idee geniali. Probabilmente Claire aveva soltanto bisogno di qualche amica.
Harry: “Sì. Sarebbe fantastico. Che cosa ne dite se andassimo a prenderla a scuola? Le faremmo davvero una bella sorpresa!” Continuarono a parlare di quanto fosse bella, brava, buona, intelligente, carina… “Ehy, Zayn. Non hai detto una parola per tutta la sera. Che ti succede?” Mi chiese Harry, dopo essersi messo seduto accanto a me. “Nulla, davvero. E’ tutto okay.” Sorrisi, probabilmente in modo troppo forzato. Liam se ne accorse, e continuò a guardarmi per tutta la sera in quel modo penetrante, tipico di quando avevamo qualche problema. Se ne accorgeva subito.
Uscimmo dalla stanza e bussammo alla porta di Claire. Aprimmo e le augurammo la buonanotte. Era davvero bellissima anche in pigiama. I suoi occhi azzurri erano semplicemente stupendi. Ero senza fiato. Avrei voluto gridarle “Sei bellissima! Ti ho in testa da un anno, e ancora non riesco a dimenticarti. Devo farlo? Per favore, dimmi di no.” Le sorrisi e le feci ciao con la mano. Avrei voluto abbracciarla e tenerla stretta tra le mie braccia per sempre, ma non mi mossi verso di lei. Però la salutai. Un buon inizio. Ci salutammo e ci demmo l’appuntamento per il giorno seguente, fuori dalla London High School.
“Zayn, ti conosco troppo bene. Lo sai. Cosa ti succede? A me puoi dirlo, puoi dirmi qualsiasi cosa.”
“Lo so, Liam. Ma… Sinceramente non so spiegarlo neanche a me stesso. E’ difficile da ammettere…”
“Parla. Sfogati.” Mi guardò negli occhi, continuando a passeggiare verso casa.
Dopo qualche minuto di silenzio dissi, sussurrando quelle parole che avevo in testa ormai da dodici lunghe ore.
“L’ho trovata. E’ lei. La ragazza di cui ti avevo parlato. Quella che non riuscivo a dimenticare. E’ lei.”
“Claire?” Capì subito a chi mi stessi riferendo. “Be’, lo avevo immaginato. Era evidente da come la guardi… Ho capito perché non l’hai calcolata per tutto il giorno. Sei sorpreso di vederla qui.” Sorrise in modo paterno e mi diede una sonora pacca sulla spalla. “E’ il destino, Zayn.”
ANGOLO DELL’AUTORE.
Eccomi qui, dopo il quarto capitolo a chiedere qualche recensione. Positiva o negativa che sia ho bisogno di sapere che in qualche modo ci siete, che leggete questa storia con passione. Voglio qualche consiglio per continuare ad andare avanti. Vi piace? Non vi piace? Fatemelo sapere. :) Grazie per essere arrivati fin qui, Chiaronzics. |
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 - Primo giorno di scuola. ***
Claire.
“In bocca al lupo per oggi.”
“Grazie Harry.” Esclamai con un sorriso, scendendo dall’auto nera del ragazzo. Gli feci un cenno con la mano, guardandolo allontanarsi.
Entrai nella grande scuola. London High School. Vedevo persone più o meno della mia età che parlottavano tra loro, fissandomi, come se avessi scritto in testa ‘sono Claire, la nuova arrivata dall’Italia per lo scambio culturale.’ Mi avvicinai alla segreteria e dissi, scandendo le parole, il mio nome
“Claire Grimaldi.”
“Oh!” Mi accolse la segretaria con degli occhiali color rosa shocking. “Sei dello scambio.” Disse, come se fosse stata una cosa talmente ovvia.
“Sì. Sono proprio io.” Sussurrai, cercando di mantenere la calma. “Spero ti troverai bene.”
Disse, lasciandomi un grande fascicolo. Lo presi e cominciai a sfogliarlo.
“Be’, ti presento la ragazza che ti farà da tutor qui a scuola. Lei è Ali Mc Ginley.”
Vidi entrare nella porta la ragazza che mi stava presentando. Le feci un grande sorriso e lei si buttò tra le mie braccia per salutarmi. Mi strinse a sé e mi lasciò soltanto quando la donna con gli strani occhiali disse “Ecco il vostro orario. Mc Ginley, falle fare un giro a scuola.”
Uscimmo dalla stanzetta e cominciammo a camminare lungo i corridoi.
“Vieni!” Esclamò prendendomi per mano. “Ecco i nostri armadietti.” Sorrise e ne indicò uno blu. Il numero 394 era il mio. Lo aprii e vi trovai una felpa blu con la scritta gialla ‘London High School’, diversi depliant riguardo le lezioni e un portachiavi con il simbolo della scuola: un lupo sorridente.
Entrammo in classe dopo aver constatato di avere biologia, mi misi a sedere al terzo banco, accanto al muro. Sentii lo sguardo di Ami alla mia sinistra, il suo sguardo era davvero penetrante. Sarebbe stata sicuramente in grado di leggermi nella mente, se solo avesse avuto un po’ più di esperienza.
“Come ti trovi a casa Styles?” Sorrise, con un pizzico di ironia.
“Come.. Come fai a sapere che sono in casa Styles?” Chiesi, sussurrando, mentre il professor Williams passava tra i banchi, consegnando i libri di testo.
“Me lo ha detto Niall.” Sorrise e continuò, parlando a bassa voce. “Stiamo insieme, sai?” Dopo aver notato la mia faccia stralunata disse “Strano che una Directioner del tuo stampo non sappia questo…” Scoppiai a ridere, mettendo la mano sulla bocca per attutire il rumore. “Eh già. E’ molto strano. Comunque lo immaginavo.” Sorrisi e aprii il libro, cominciando ad ascoltare il professore che stava parlando ininterrottamente.
Terminammo la prima giornata scolastica con una velocità supersonica. “Finalmente! Non ne potevo più.” Disse Ali, passando una mano tra i suoi lunghi capelli scuri. Uscimmo dalla grande porta d’ingresso l’una accanto all’altra e notai che aveva un grande sorriso stampato in viso. “Cos’hai Ali?” “Niente Claire, niente. Stai tranquilla.” Camminammo verso il parcheggio della scuola e vidi una chioma dorata e degli occhi azzurri: Niall Horan. Misi a fuoco le persone accanto a lui: Harry e, con mia grande sorpresa, Zayn. Ero felice di vederli. Ali corse tra le braccia di Niall e si diedero un bacio appassionato.
“Mi sei mancata da morire, Ali. Come è andata?
“E’ andata, amore. Io e Claire siamo già diventate amiche.” Esclamò con un grande sorriso. Era una ragazza davvero solare e divertente. Era la ragazza ideale per Niall. Essere una loro fan non significava conoscerli, ma io stavo avendo quella grande opportunità. Harry mi abbracciò e mi prese per un fianco, notai i muscoli della mascella di Zayn irrigidirsi. Probabilmente era soltanto perché il suo amico non gli stava dedicando tanta attenzione.
“Dove sono Liam e Louis?” Chiesi con interesse. “Stanno prenotando un ristorante per la cena.” Rispose Harry, sorridendo di rimando. “Spero abbiate fame. Com’è la mensa scolastica?” “C’è di meglio, ma anche di peggio.” Dissi, ridacchiando assieme ad Ali, che nel frattempo stava abbracciando il suo ragazzo. Zayn era appoggiato al cofano della sua auto con un’espressione dura sul volto. Mi allontanai da Harry e risposi “Sto morendo di fame, andiamo?” Chiesi entrando in macchina. Zayn si mise al volante e Niall salì dietro accanto a me e Ali.
Giungemmo, dopo essere state a casa ed essermi fatta una veloce doccia, in un ristorantino nella periferia di Londra. Era davvero chic. Aveva poltroncine nere, e tovaglia bianca sui tavolini. Avevo ricevuto l’ordine da ‘mamma’ Anne di provare un vestito di Gemma. Un semplice abitino sopra il ginocchio nero, con la schiena leggermente scoperta. I ragazzi avevano tutti la camicia. Quello che mi colpì maggiormente fu Zayn. Sentivo che la sua strana indifferenza per me si stava trasformando in qualcosa. Sperai non fosse odio. Sicuramente era felice che fosse invitata anche Perrie. Da quanto sapevo stavano insieme da circa un anno. Non avevo mai pensato che fossero una bella coppia, anche perché Zayn era il ragazzo che avevo sempre immaginato come mio ipotetico ragazzo. Lo sognavo tutte le notti, ed era capitato anche la prima sera dopo averlo conosciuto. Quello era stato un sogno diverso dagli altri. Sentivo di dovermi confidare con qualcuno, ma non riuscivo a capire con chi dovessi parlare. Non mi andava di disturbare le persone con le mie strane ed ipotetiche sensazioni, riguardo un ragazzo, poi...
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 - Quella strana sera. ***
Zayn.
Che idea strana aveva avuto Harry. Una cena con tutte le ragazze. Non ero in piena forma, forse per il semplice motivo riguardo al quale avevo scoperto che la ragazza di cui ero innamorato, la mia occhi di ghiaccio, abitava in casa di uno dei miei migliori amici, e probabilmente anche a lui piaceva lei. Era palese quando Harry era interessato ad una ragazza. Avevo parlato di questo con Liam per tutto il giorno, era l’unico che riusciva ad ascoltare i miei problemi senza interrompermi. Poi, dopo aver esaminato con attenzione il tutto, riusciva a dire una frase filosofica che sistemava tutto.
Quella mattina avevo tanto atteso la sua frase, che non arrivò. Disse soltanto: “Segui il tuo cuore.” In quel momento mi sentii tanto Simba, il protagonista de Il re leone, quando Rafiki diceva “Guarda oltre ciò che vedi.” Sembrava semplice a dirsi, ma a farsi…
Trovai la forza per sedermi di nuovo accanto a lei. Aveva indossato un vestitino che le stava benissimo. Era di Gemma, la sorella di Harry; nonostante questo sembrava fosse fatto su misura per lei. Aveva un fisico perfetto, così come gli occhi, il naso, la bocca… Tutto praticamente. Okay, Liam aveva ragione. Ero cotto. Forse non così tanto.
Avere Claire alla mia destra fu davvero un segno provvidenziale di questo destino che Liam nominava molto spesso ultimamente; Ma Perrie alla mia sinistra fu un disastro. Quella ragazza aveva il potere di innervosirmi. Aveva un ego grande quasi come un campo da calcio. Se non fosse stato per quella stupida scommessa fatta con i ragazzi, non sarei mai arrivato al punto in cui ero. Lasciai ogni speranza di comunicare con Liam, Louis e Niall, dato che erano tutti e tre con le loro ragazze secolari: Danielle, Eleanor e Ali.
Coraggio, Zayn. Sei un codardo, parlale!
“Ti piace Londra?” Chiesi, quasi sussurrando, sperando che non sentisse. In fondo non avevo alcuna speranza con lei, soprattutto se in mezzo c’era anche Harry.
“Oh, sì. E’ davvero fantastica. E’ la mia città preferita. Avevo sempre desiderato venire, e adesso eccomi qui.” Disse con un po’ di imbarazzo. Notai con piacere che le gote divennero leggermente rosate rispetto al resto del viso. Avrei voluto baciarla. Era così delicata che sembrava quasi un angelo.
Ordinammo dei ravioli e attendemmo con ansia che portassero per lo meno l’antipasto. Non avevo avuto il coraggio di chiederle altro. Nel frattempo notavo come Harry ci stesse provando spudoratamente. Avrei dovuto parlargli? Non lo sapevo.
“E’ stata davvero una grande sorpresa vedervi fuori scuola.” Disse, rivolgendosi a me e ad Harry.
“Be’, abbiamo avuto questa idea ieri sera. Abbiamo pensato ti facesse piacere vedere dei volti amici.”
“Lo è stato, davvero.” Si voltò nella mia direzione e sorrise, nonostante fosse stato Harry a rispondere.
“Io e i ragazzi abbiamo una sorpresa per te” Disse, facendo un cenno a Danielle, che prese un pacchettino da sotto la sedia. “E’ per te.” Esclamò la ragazza con un gran sorriso. “Spero ti piaccia.” Aggiunse, porgendole la busta con il pacchetto. Era un Iphone bianco 4s. Le avevamo fatto quel regalo e avevamo inserito una sim inglese, per poter parlare con lei senza spendere miliardi.
“Oh, grazie a tutti. Davvero, mi piace da morire.” Esclamò la ragazza. Era visibilmente commossa, e la cosa mi fece piacere, dato che ero stato io ad avere l’idea, anche se non avevo avuto il coraggio di darglielo di persona.
“E’ stato Zayn a sceglierlo.” Disse Liam, guardandomi con un sorriso complice, come a dire ‘Non posso fare sempre tutto io, ma per questa volta ti aiuto’. Gli sorrisi e guardai nella direzione di Claire.
“E’stato davvero carino da parte tua” Disse, sorridendo di rimando. Lei era carina. Avrei voluto dirlo, gridarlo al mondo; ma riuscii a dire soltanto “E’ stato un piccolo pensierino. Dentro ci sono tutti i nostri numeri. Per qualsiasi cosa sai chi chiamare.”
“Anche all’una di notte siamo disponibili.” Aggiunse Eleanor.
“Soprattutto qualcuno, anche se lui lo trovi anche nella stanza di fronte.” Disse Perrie, che si sentiva abbastanza fuori dal gruppo. In effetti era l’unica che non c’entrava nulla. Non era la mia ragazza, e non faceva parte della Band. Caso chiuso.
Dopo aver finito di mangiare ebbi il coraggio di voltarmi verso di Claire e dirle a voce contenuta “Ti va di fare una passeggiata? E’ una bella serata.” Mi sorrise e mi seguì fuori dal locale. Avevo pagato la mia parte e la sua, le avevo dato la mia giacca nera e l’avevo poggiata delicatamente sulle sue spalle.
“Fa fresco questa sera. Anche se di solito non è sempre così. Be’, insomma, a fare freddo fa freddo, però questa sera in modo particolare. E…”
“Zayn, perché mi odi?” Chiese Claire. Si fermò e mi guardò con i suoi occhi color ghiaccio così intensamente che mi venne la pelle d’oca.
“Perché credi che io ti odi?” “Sento che è così, ma non capisco il perché. In fondo non ti ho fatto nulla.”
“Non ti odio, assolutamente. Sei diversa dalle altre. Vorrei essere tuo amico. Sappi che potrai sempre contare su di me, per qualsiasi cosa. Promesso.”
“Grazie, Zayn.”
A quel punto continuammo a camminare e a guardare la luna, chiacchierando su ogni strano argomento che avessimo in testa. I suoi occhi sotto quella luce mi davano i brividi, ma quelli belli, che non dimentichi facilmente.
Rimasi a pensare a lei per tutta la notte. A tutto quello che ci eravamo detti, e non era poco. |
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 - Tutto può cambiare. ***
Claire.
Mi svegliai con un solo pensiero: Zayn.
Era circa un mese da quando ero arrivata in Inghilterra e non pensavo ad altro. Eravamo spesso insieme; faceva di tutto per venirmi a prendere a scuola con la sua auto e mangiavamo in qualche caffetteria, mi riaccompagnava a casa di Harry e mi guardava studiare, mentre lui e il mio nuovo fratellone strimpellavano una chitarra assieme ai ragazzi. Giunta la sera ci piaceva cenare tutti a casa Styles, poi passavamo un po’ di tempo tra chiacchiere e risate. Negli ultimi giorni c’erano state diverse nuove ragazze: Caroline, Ashley e Linsday. Queste tre erano delle ragazze bionde alle quali piaceva un sacco Harry. Era chiaro che piacesse, era così bello. Ma loro esageravano. Suonavano a casa con dei mazzi enormi di rose rosse in mano. Era un sabato, fin troppo presto per essermi dovuta svegliare. Presi l’Iphone e guardai l’ora: 5.33.
Feci un mezzo sorriso e cominciai a pensare a quella sera. La sera nella quale era cominciato tutto.
Avevamo camminato tantissimo, l’uno accanto all’altra, senza mai toccarci. Mi aveva raccontato diverse cose: cosa volesse dire piacere alle persone soltanto perché era famoso, cosa le ragazze volessero da lui… E cose di questo tipo. Mi raccontò un mucchio di aneddoti su lui e i ragazzi durante i tour. Con questi pensieri mi addormentai nuovamente.
Eravamo diventati davvero molto amici. In fondo era questo quello che voleva da me. Una semplice e pura amicizia. Evitava sempre il contatto fisico con me, ma era quasi impossibile per me pensare di non poterlo toccare. Con Harry era molto diverso. Ci abbracciavamo spesso; veniva a trovarmi quando tornava tardi dalle prove, mentre ero a letto con il pigiama, e si metteva sdraiato accanto a me, fino a quando non mi addormentavo.
Dopo essermi svegliata sentii il cellulare squillare. “Pronto?” “Buongiorno Claire. Hai già fatto colazione?” “Zayn!” Era lui, il cuore cominciò a battere all’impazzata, senza controllo. “No, non ancora. Perché?” “Be’, potresti semplicemente affacciarti dalla finestra della tua camera, cosa ne dici?” “Cosa?” Misi scarpe, jeans e una tshirt nera, poi mi avvicinai alla finestra e mi affacciai. Era lì, sotto casa, con quel sorriso che adoravo tanto e aveva in mano una busta di carta con qualcosa di profumatissimo all’interno. Sorrisi ed uscii dalla porta della mia camera. Mi catapultai al piano di sotto ed aprii la porta. “Che ci fai qui a quest’ora?” Senza neanche farlo di proposito mi gettai tra le sue braccia. Mi strinse come non aveva mai fatto prima e sorrise. Sentii il battito del suo cuore che accelerava; sentendo quel gesto involontario fui davvero tanto felice.
Essendo ormai Ottobre cominciava a far freddo. Entrai in casa, presi un cardigan rosso che mi aveva regalato Anne ed uscii insieme a Zayn. Salimmo in macchina e chiesi, curiosa “Dove andiamo?” “E’ una sorpresa.” Annunciò, sorridendomi. Infilò gli occhiali da sole e continuò a guidare. Vedevo la strada che scorreva attraverso il finestrino, entrammo nella periferia di Londra.
Di fronte a noi vidi un grande parco con delle querce che davano parecchia ombra. Scendemmo dall’auto e ci dirigemmo sotto un albero. “Vieni.” Disse, facendomi cenno di seguirlo.
Stese una grande coperta per terra e si mise a sedere, appoggiando le mani per terra; io mi avvicinai e mi misi sdraiata a pancia in giù, guardandolo negli occhi. Erano davvero stupendi ed esaminarli mi faceva stare bene. Zayn prese dalla mia borsa il sacchetto di carta e ne tirò fuori due croissant al cioccolato, me ne porse uno e gli diedi un morso. Era squisito. “E’ buonissimo!” Esclamai con un sorriso. “L’ho preso questa mattina prima di venire da te. E.. Aspetta..” Disse, avvicinandosi. “Sei sporca qui.” Continuò, prendendo un fazzoletto di carta e passandolo sull’angolo destro della mia bocca. “Grazie..” Sussurrai, diventando rossa in un attimo. Avevo le gote in fiamme per la pessima figura che avevo fatto. “Sei bellissima comunque.” Disse, sdraiandosi accanto a me e guardandomi negli occhi. Il cuore batteva a mille. Non avrei sopportato di vederlo accanto a nessun’altra, ma non avevo il coraggio di dirglielo. Eravamo amici, per il momento mi bastava. Mi bastava passare tutto il tempo con lui, senza neanche toccarlo.
“No, non sono bella.”
“Sì, lo sei.” Disse, avvicinandosi sempre di più.
“Zayn, so che sei gentile, ma non devi dire bugie.”
“Non dico mai bugie, lo sai.” |
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 - What Makes you Beautiful. ***
-Zayn.
“Piantala di dire cavolate.” Disse, accennando un piccolo sorriso. Era così bella, che era capace di togliermi il fiato. Così bella da non riuscire a respirare.
A quel punto, mentre eravamo lì, fuori città, d’autunno, su una coperta di lana, mi venne un’idea. L’ispirazione. Io e i ragazzi stavamo lavorando ad alcune canzoni per il nuovo album, ma non avevo alcuna buona idea. Cominciai a canticchiare qualche nota, avevo le parole in testa per una nuova canzone.
La guardai allontanarsi e dirigersi verso la sua borsa. Cacciò fuori la macchinetta fotografica e tornò a passo svelto verso di me. “Vieni qui.” Le sorrisi e la feci avvicinare ancora. Il suo profumo era incredibile. Presi la fotocamera e cominciai a scattarle fotografie a più non posso. “Sei stupenda.” Sussurrai. “Cosa?” “Niente, niente.” Sorrisi e continuai a fotografarla.
“Liam, ho finito la canzone.” Dissi, andando nella stanza del mio amico. “L’ho scritta pensando a lei.” Mi avvicinai e gli feci vedere lo spartito. “E’ davvero bella, Zayn. Dovresti cantargliela.” “Forse lo farò, ma non oggi. Sai, siamo stati davvero bene ieri mattina, ma non riuscivo a concentrarmi su nient’altro a parte lei e la canzone.” “Ti ha preso tanto, eh amico?” “Solo un pochino. Ma siamo amici, e questo…” “E questo ti basta?” “Per il momento…” “Io non credo.” Si alzò e fece per uscire dalla finestra; d’un tratto si voltò e mi disse “Cantale la canzone. Falla innamorare.” E andò via.
Eravamo in sala registrazione quasi da tre ore. Avevo appena mandato un SMS a Claire per sapere come fosse andato il test di fisica che aveva avuto quella mattina. Avevo una grande sorpresa per lei.
“Bravi ragazzi!” Disse Louis con un gran sorriso.
“Siamo stati davvero grandi.” Esclamò Niall.
“L’unica cosa che non capisco è tutta questa fretta, eh Zayn?”
“Niente, Harry. Non ho nessuna fretta, solo che dopo tanto tempo ho scritto una canzone, e…”
“E vuoi cantarla a Claire, non è vero?” Disse Niall, ridacchiando.
“Niall!” Lo riprese Liam.
Il biondino continuò così: “Non ti nego che è una bella ragazza, e ho notato che vi siete visti molto spesso ultimamente. Anzi, lo abbiamo notato tutti.” A quella frase ammiccò verso Harry, che si irrigidì subito.
Si avvicinò verso di me e mi sorrise. “Le piaceresti.” Lo abbracciai. “Ma a te va bene? Sembravate molto attaccati. In questo mese sono cambiate un po’ di cose.” “Lo so, e lo siamo. Ma… Siamo quasi fratelli, ecco. Non potrebbe funzionare. Mia madre, Gemma… Devi capire un po’ la situazione. Per il momento comunque sto bene. Accetterò questa situazione, stai tranquillo. E comunque… Era evidente che ti piacesse, fin dal primo istante.” Scoppiò a ridere e mi abbracciò.
“Grazie amico. Non vorrei farti cambiare idea così all’improvviso, ma… Credo che a lei essere amici vada più che bene. Soltanto amici.”
“L’unica cosa che ti rimane da fare è provare. Dare il meglio di te. Sono sicuro che riuscirai a farti amare per quello che sei.” Disse Louis, avvicinandosi. Era sempre il solito, dispensava di consigli magnifici.
“Le canteremo la canzone questa sera. Sarà tutto perfetto.” Disse Liam, con un sorriso.
Quello era uno dei momenti in cui volevo un bene dell’anima a quei quattro matti che erano i miei amici.
Tutto era pronto. Avevamo preparato uno splendido pic-nic serale sulla spiaggia. C’erano panini, patatine, dolcetti e molte altre cose da mangiare e qualcosa da bere. Noi ragazzi eravamo arrivati molto prima rispetto alle ragazze, che erano state avvisate di tutto. Avevamo preparato un grande falò e c’erano coperte per riscaldarci non appena avrebbe cominciato a fare più freddo.
D’un tratto la vidi arrivare, scendere dall’auto di Danielle e avvicinarsi assieme a Eleanor, Ali e Caroline, la ragazza che adorava Harry.
Esaminai con cura il volto di Claire. I suoi occhi azzurri si accesero quando ci vide. Mi alzai da terra, scrollando la sabbia dai miei jeans e le andai incontro. La abbracciai e le diedi un bacio sulla guancia, poi la presi per un fianco e la strinsi a me. “E’ questa la sorpresa di cui mi parlavi?” Mi chiese, una volta seduti, l’uno accanto all’altra con i gomiti che si sfioravano. “Mmm… In parte sì.” Le sorrisi e le porsi un panino. “In parte!?” Diede un morso al panino, sorridendo verso di me. “Non avrai fatto qualcosa di pazzo, non è vero?” Disse, guardandomi intensamente, seppur ridendo. “No, no. Stai tranquilla.” Disse Louis, intervenendo. Prese in braccio Eleanor e le diede un bacio appassionato. Spostai lo sguardo verso Claire, e notai che stava giocherellando con una ciocca dei suoi capelli, così maledettamente perfetti. Si voltò verso di me e mi sorrise.
Niall prese la chitarra e cominciò a suonare qualche canzoncina, giusto per riscaldare la serata alla nostra canzone. Claire si divertiva, era felice e lo intuivo dal modo in cui muoveva la testa a ritmo di musica e dal suo sorriso. D’un tratto Niall intonò quelle note che avevo ben chiare in mente, la nuova canzone.
“What makes you beautiful.”
Cantai con un’energia mai avuta prima, la guardavo negli occhi e cantavo per lei. Il mondo non aveva importanza in quell’istante, tutto quello che contava era lei.
Una volta finita la canzone la guardai negli occhi, le sorrisi e attesi che dicesse qualcosa.
“E’ stupenda, davvero.” Sussurrò, con lo sguardo rivolto verso di me.
“L’ha scritta Zayn, tutta da solo.” Disse Danielle, alzandosi e spostandosi tra me e Liam.
“E’stato veramente bravissimo.” Continuò con un sorriso, dandomi una pacca sulla spalla.
“E’ per una ragazza speciale, che si ostina a pensare di non essere bella.” Dissi, guardandola. “Questo le farà cambiare idea?” Chiesi sorridendo.
“Probabile.” Disse, guardandomi.
-Claire
Dopo aver sentito quella canzone mi sentivo davvero bene; era chiaro che fosse stata scritta per me, e il fatto che l’avesse composta tutta da solo Zayn, proprio ricordandosi la conversazione avuta qualche giorno prima, mi rendeva incredibilmente felice.
“Probabile” Risposi con un mezzo sorrisetto.
Ci fu un attimo di silenzio tra noi due. Tutte le altre coppiette si erano formate, e noi, come al solito, eravamo rimasti da soli. Ci capitava spesso, anche se non era mai accaduto nulla di strano, o particolare. Per lo meno fino a quella sera.
“Ricordi la canzone One thing?” Mi chiese, dopo avermi aiutato ad alzare.
“Sì, certo. Uno dei vostri singoli.” Risposi con un sorriso. “Ma… Come mai me lo chiedi?”
Cominciammo a passeggiare lungo la spiaggia deserta, l’uno affianco all’altra.
“Be’, perché è stata scritta per una persona. Sai chi?”
“No…” Abbassai lo sguardo verso la sabbia, cercando di non incontrare i suoi occhi.
“Per una ragazza che incontrai ad un meeting, più di un anno fa.”
“Oh.” Non sapevo perché mi stesse raccontando quella storia. Non volevo fare la parte dell’amica gelosa, anche se non potevo negare che mi desse fastidio immaginarlo con un’altra. Con una ragazza che non fossi io.
“Era davvero stupenda quel giorno. Non appena la vidi me ne infatuai subito. Non potevo dire che fosse amore, anche perché non la conoscevo…”
Non potevo sopportare quelle parole, ma non dissi nulla. Da un lato avevo voglia di ascoltare, perciò rimasi in silenzio.
“Ho scritto la maggior parte delle canzoni pensando a lei. Pensavo di dimenticarla, prima o poi, ma questo non è accaduto. Quando l’ho rivista, circa un mese e mezzo fa, ho avuto un colpo al cuore. Non pensavo di poter esserne così coinvolto. Non era nei miei piani.” Piano, piano riuscii a capire di cosa stesse parlando, ma volevo esserne certa. “Come si chiama questa ragazza?” Sussurrai, con la voce tremante.
Si fermò improvvisamente, mi voltai e lo vidi che mi guardava. Si chinò su di me e sfiorò con le sue labbra le mie. Fu un bacio incredibilmente semplice, sincero. Quasi come se non stesse aspettando nient’altro da una vita.
“Hai capito chi è?” Sussurrò, continuando a tenere il mio volto tra le mani.
“Sì. Ho capito” Risposi, tremando.
“Claire, io…” Non riusciva a dire altro, ma a me non importava. Tutto quello che aveva fatto era bastato. Bastato a far sì che mi innamorassi di lui. Mi avvicinai a lui e mi baciò nuovamente, questa volta con necessità, quasi non volesse fermarsi e fosse un bisogno fisico. “Grazie per avermi dato questa possibilità con te, ti prometto che la sfrutterò al massimo. So di non essere come Harry, lui è davvero il mio opposto, ma…” “Zayn, ti prego. Non dire altro. Harry per me è come un fratello, gli voglio bene, ma non sarà mai nient’altro, questo lo sai, vero?” Sussurrai, guardandolo dritto negli occhi. Sorrise, mi prese per mano, intrecciando le dita con le mie e, sorridendo, cominciò a camminare verso il falò.
Presi un po’ di coraggio e, inspirando una grande boccata d’aria fredda, dissi. “Quindi… Adesso io e te…”
Si voltò a guardarmi e con nonchalance rispose “Certo! Chi sennò?” Sorrise e mi diede un bacio affettuoso sui capelli. Sorrisi di rimando, il cuore batteva forte, ed ero felice.
Alla vista di me e Zayn vicini, mano nella mano, notai gli sguardi indagatori delle quattro coppiette che si voltarono verso di noi. Un sorriso si accese sulle labbra di tutti, esclusa Caroline, che prese per mano Harry, e lo portò nella sua auto, prima che io e Zayn arrivassimo accanto agli altri. Rimasi intenta a guardare Eleanor e Louis che si baciavano, innamorati come non mai. Avevo sempre desiderato una storia d’amore come la loro e proprio in quel momento stavo avendo la possibilità di coltivare una relazione come la loro. Guardai Zayn che stava stendendo una coperta per terra, accanto e Liam e Danielle, e mi venne spontaneo sorridere per quel gesto così gentile. Si mise a sedere e attese che facessi altrettanto. Mi accoccolai alla sua sinistra, con il suo braccio cinse le mie spalle in un caloroso abbraccio. Nonostante fosse Novembre faceva davvero freddo, proprio per questo il ragazzo prese una seconda coperta e la poggiò sulle mie gambe. Alzai lo sguardo verso di lui e sorrisi. “Grazie, Zayn.” Non disse nulla, come risposta ebbi un bacio dolce e sincero.
Non mi accorsi subito di quello che stava accadendo, ma un applauso stava nascendo dalle varie coppiette, avvinghiate tra di loro. Arrossii subito e capii quale fosse il motivo: il nostro bacio. Era strano per gli altri, dovevo ancora abituarmi io stessa.
________________________________________________________________
ANGOLO DELL’AUTORE.
Salve a tutti,
Grazie per essere arrivati fin qui. Ogni giorno, quando apro la pagina di questa fan fiction e guardo le visualizzazioni che salgono, sorrido, perché questo vuol dire che ho conseguito un obiettivo, farvi leggere la mia storia.
Grazie ancora a tutti,
Chiaronzics.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 - La grande rivelazione. ***
-Zayn.
Era passato un mese da quando avevo baciato Claire. Da quando avevo finalmente cominciato a vivere. La amavo. Niall pensava che stessi esagerando, e che avrei dovuto prendere la cosa più sottogamba. Me lo ripeteva ogni singola volta, ogni istante era una frecciatina riguardo la mia relazione con Claire. Non ci vedevamo molto spesso, anche perché io e i ragazzi eravamo impegnati con gli ultimi concerti prenatalizi.
L’incisione del nuovo disco andava a gonfie vele, Claire ormai era la mia ispirazione. Non riusciva a rendersene conto sul serio, ma era così. Con ogni sua singola frase trovavo lo spunto per scrivere. Sapeva con chiarezza che la amavo, ma non l’avevo mai detto ad alta voce. Soprattutto non a lei. Louis e Liam erano gli unici che riuscivano a capire come stessi. Anche gli altri due ragazzi erano fidanzati, ma non erano coinvolti così tanto. Ali era una compagna di scuola di Claire, ma non si trovava così bene con noi. Era molto diversa dalle altre, ma stavolta non in senso positivo. Era molto superficiale, e trovava ogni scusa per vantarsi con il resto del mondo per il fatto che stesse con Niall. Harry aveva cercato di presentare al biondo qualche altra ragazza, ma senza risultato. Non riusciva a mollare Ali.
“Niall, dovrai farlo prima o poi.” Disse Harry, finendo con un morso il panino al tacchino che stava mangiando. “Preferisco poi.” Rispose Niall, addentando il suo hot dog. “Le voglio bene, lo sai. Lo sapete. Solo che sta diventando leggermente strana.” “Leggermente?” Ridacchiò Louis. “Ammettilo, sta diventando una rompipalle.” Una grossa risata si alzò e la tensione si alleggerì notevolmente. Finii il mio sandwich e mi alzai, pulendomi la bocca con un tovagliolo. “Dove vai, Zayn?” Chiese Liam. “Chiamo Claire. A quest’ora dovrebbe aver finito di studiare.” Sorrisi e mi diressi sul terrazzino della sala del meeting, composi il numero che ormai conoscevo a memoria e attesi con ansia che mi rispondesse. “Pronto?” Ecco la sua voce, dolce come sempre. Sorrisi automaticamente e dissi “Ciao piccola.” “Zayn! Come sta andando il meeting?” “Insomma.. Per carità, le fan sono fantastiche, come sempre, però..” “Però?” “Mi manca quella più importante.”
Continuammo a parlare per diversi minuti, fino a quando non venne Paul a chiamarmi. “Zayn, andiamo?” “Di già?” Sbuffai “Claire, ci sentiamo più tardi, va bene?” “Certo! Fai il bravo, ti voglio bene. Un bacio.” E chiuse la conversazione.
-Claire.
Dio, quanto mi mancava. Erano due settimane che era via per la Gran Bretagna insieme agli altri ragazzi per pubblicizzare il nuovo album. Zayn aveva detto che c’erano diverse canzoni che aveva scritto per me, ed ero riuscita a sentirne qualcuna. Erano splendide.
Ero sul mio letto a pensare a lui, dopo aver finito tutti i miei compiti. Quanto più tempo passavo con Zayn, più mi rendevo conto di quanto fosse speciale per me, ma anche io per lui.
A volte mi sentivo un po’ giù per via del fatto che non potevamo uscire come Danielle e Liam, Louis ed Eleanor, Harry e Caroline, e Niall e Ali. Paul diceva che tenere il segreto sarebbe stato molto più sicuro per me e per la notorietà di Zayn, ma alla fine sapevo che avrei voluto uscire con lui tranquillamente, magari andare al cinema, al bowling, qualsiasi cosa. Il bussare alla porta interruppe i miei pensieri: erano Danielle ed Eleanor. “Stellina, eccoti qui! E’ una settimana che non ti vediamo, si può sapere che fine hai fatto?” Disse Danielle, abbracciandomi. Eleanor si mise a sedere accanto a me e mi diede un bacio sulla guancia. “Ehy, ragazze!” “Tutto okay?” Chiese Eleanor, guardandomi. “Ti manca, eh?” Continuò con un sorriso. “Più di quanto potessi pianificare.” Risposi guardando entrambe e raccontai loro quello che mi tormentava.
“Fottitene. Dicevano la stessa cosa anche ad Eleanor, ma lei e Louis hanno continuato a vedersi in pubblico e le fan la amano.” Rispose Danielle, ammiccando verso la nostra amica. “Comunque” disse Eleanor, mettendosi seduta bene sul letto. “Vediamo l’intervista dei ragazzi alla Tv?” “Ottima idea!” Esclamò Danielle con un sorriso. Mi alzai, scavalcano le due ragazze, per prendere il telecomando della tv che mi aveva regalato Gemma. Mi gettai sul letto accanto a loro e accesi la televisione. Subito riconobbi i cinque ragazzi, seduti su un divanetto rosso che rispondevano ad alcune domande sul nuovo disco.
“Allora ragazzi, passiamo a domande un po’ più personali, vi va?” Senza neanche attendere la risposta la bionda cominciò “Siete tutti fidanzati, tranne Zayn, vero?” Tutti si voltarono a guardarlo, io feci uno scatto in direzione dello schermo ed Eleanor mi strinse la mano. Qualsiasi risposta avrebbe dato sarebbe stato l’inizio di qualcosa. Feci un respiro profondo e attesi la sua risposta.
“Be’, in realtà no.” Zayn era tranquillissimo, aveva un sorriso splendido rivolto verso l’intervistatrice.
“Qualcuno è stato lasciato?” Chiese la ragazza con una strana espressione in volto.
“Cretina.” Commentò Danielle.
“Io mi sono fidanzato.” Rispose Zayn, continuando a sorridere verso la telecamera.
“Davvero?! Ma è fantastico! Tutte le directioner saranno davvero felici.” Esclamò con un sorriso, mentre un mucchio di fotografi scattava foto a più non posso.
“Oddio, è stato geniale!” Esclamò Eleanor, abbracciandomi.
“Be’, lo spero davvero. Sono davvero molto felice in questo momento e lei mi è stata d’ispirazione per scrivere alcune canzoni del nuovo album. E’ una ragazza speciale.” Continuò il Zayn nella tv.
“Oh!” Dissero le ragazze in coro, abbracciandomi. “E’ così romantico!”
“Lo è davvero.” Risposi con un sorriso ebete stampato in faccia. |
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 - Tutto quello che ho ***
-Claire.
Erano passate diverse settimane, il
tempo scorreva con una
velocità supersonica. Ero molto impegnata con gli ultimi
test per la scuola e
non avevo molto tempo da dedicare al resto. Fortunatamente per la mia
relazione
con Zayn era fuori Londra per meeting e alcune manifestazioni a fini
commerciali. Mi mancava tanto da togliere il fiato, ma non glielo avevo
detto
per non fargli pesare il fatto che spesso fosse lontano.
Suonò la campanella e mi
avviai assieme ad Ali verso
l’uscita della scuola. Erano cominciate ufficialmente le
nostre vacanze
Natalizie.
“Non vedevo
l’ora!” Esclamò Ali, mentre ci
dirigevamo verso
l’auto nera di Danielle. “Una bella vacanza non ce
la toglie nessuno. Solo
cioccolate calde, film sotto le coperte e tanto tanto cibo.”
“E’ la parte del
cibo che mi piace di più!” Ribatté
Eleanor. “Speravo soltanto di passare le
vacanze con i ragazzi, ma…”
Continuò
Danielle. Raggiungemmo la macchina e vidi una scena che non avrei mai
immaginato
di scorgere in quel preciso momento: Zayn, Louis, Harry, Niall e Liam.
Tutti
appoggiati all’auto di Louis, con in mano tutti e cinque una
rosa rossa. Era
una loro prerogativa, essere teatrali. Sorrisi e mi gettai tra le
braccia di
Zayn, mi strinse a sé e sfiorò le sue labbra
sulle mie, in un tenero bacio.
“Mi sei mancata da
morire.” Disse, porgendomi il fiore che
aveva in mano.
“Anche tu, davvero. Sono
così felice di vederti!” Esclamai,
guardandolo negli occhi. “Non mi aspettavo di trovarvi
qui.”
“Era una sorpresa, e a
quanto pare è riuscita bene.” Disse
Liam, prendendo per mano Danielle.
“Ma le sorprese non sono
finite per voi, ragazze.” Aggiunse
Harry, dopo aver sciolto l’abbraccio con la sua Caroline.
Guardai il suo viso,
ci incrociammo con gli sguardi e riuscii a capire che aveva bisogno di
parlare
con me “Più tardi, Harry.” Gli
sussurrai, entrando nell’auto di Louis.
Dopo circa 40 minuti, ci trovammo con
dei biglietti dell’aereo
con direzione Parigi.
“Questa è la
sorpresa. Un Natale a Parigi, con i nostri
amici, io e te.” Disse Zayn, seduto sul mio letto, mentre
preparavo le valigie.
“Ma sei sicuro di tutto
questo? Farti vedere in giro con me,
per la prima volta durante le vacanze di Natale, a Parigi, per giunta.
Cambierebbe
tutto. Non sarebbe troppo… Affrettato?”
“Certo che no. Per me non
lo è. Sono sicuro di quello che ho
fatto, e non me ne pento.” Mi sorrise e mi passò
un maglione Abercrombie &
Fitch color panna. “Prendi anche questo, ti sta
benissimo.”
Lo guardai, gli sorrisi e pensai che,
in fondo, non sarebbe
cambiato nulla, eravamo pur sempre io e lui. Infilai il maglione nella
valigia
blu scuro e la chiusi con facilità. “Ecco, sono
pronta. Per tutto.”
-Zayn
Parigi. Non era la prima volta che
visitavo quella città, ma
a Natale sembrava ancora migliore, e con Claire accanto a me era
fantastica. La
amavo, era così, anche se ancora non le avevo detto nulla.
Probabilmente
avrebbe potuto pensare che stessi solamente giocando con lei, e non
volevo
assolutamente questo. Per me era una situazione molto seria, e volevo
renderla
felice, più che mai.
“Zayn, è
bellissimo qui.” I miei pensieri furono interrotti
da lei, mi voltai, la guardai negli occhi, in quegli occhi di ghiaccio
che mi
avevano fatto innamorare circa un anno prima.
“Tu sei bellissima, e
Parigi è un posto stupendo con te.” Le
diedi un bacio sulla guancia e le misi una mano sul fianco.
“Avrei voluto
dirtelo con più calma, ma sento che questo è il
momento giusto. Qui, a Parigi,
di fronte alla Torre Eiffel, voglio farti presente che non
c’è nulla che conta
più di stare in questo momento con te, e tutta questa
vacanza sarà dedicata
solamente a noi due. Sei tutto quello che ho, e tutto quello che per me
ha
valore.” Dissi quelle parole con una semplicità
inaudita. Credevo che avrei
avuto difficoltà, o ancora peggio, che la sua reazione
sarebbe stata negativa;
invece si avvicinò e mi diede un fugace bacio.
“Grazie, per me significa
moltissimo.” Sussurrò.
“Ehy, che ne dite di fare
un giro per la città?” Disse
Louis, avvicinandosi, dopo che ebbe preso per mano Eleanor.
“Sarebbe un’idea
fantastica!” Esclamò Harry.
Cinsi le spalle di Claire con il
braccio e cominciammo a
camminare tutti assieme lungo le strade della città
più romantica del mondo.
Era, ormai, quasi sera e quasi tutte
quante le fan parigine
avevano voluto fare una foto con i One Direction. Avrei voluto dedicare
più
attenzioni alla mia ragazza, ma le Directioner tenevano tutta la band
impegnata
con foto ed autografi, fuori dai negozi più in voga di
Parigi. Con la coda dell’occhio
vidi Claire allontanarsi tra la folla, spinta lontana da me dalle
ragazzine
urlanti, seguita dalle altre quattro amiche.
-Claire
Sarei stata sempre in un angolo. Gli
avrei rovinato la vita.
Il suo posto era stare tra le fan, e non aveva bisogno di me. Presi per
mano
Eleanor e, seguita dalle altre ragazze, entrammo in un atelier di
Chanel.
Aveva mentito. Durante quella vacanza
non ci sarebbe stato
spazio per me.
“Essere la ragazza di uno
dei One Direction ha questo peso.”
Disse Danielle, guardando, attraverso la vetrina, la calca di gente che
si
trovava fuori dal negozio.
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 - Christmas in Paris ***
-Zayn
“Ragazzi, cosa ne pensate
di un regalo preso da Chanel?”
Chiese Niall, con uno strano sguardo rivolto verso la vetrina piena di
abiti
molto chic, in stile Colazione da Tiffany.
“Dobbiamo scegliere con
cura, Coco Chanel è la dea francese
della moda.” Ribatté Liam.
“Da quando sei diventato
così esperto di moda?” Disse
ironicamente Louis, spingendo la porta a vetro dell’atelier.
“Salve, posso esservi
utile?” Disse una donna sulla
cinquantina, con un abito sotto al ginocchio nero e molto stretto in
vita.
“Credi che a Claire
piacerà quello che ho scelto per lei?”
Chiesi ad Harry. Mi scocciava parecchio ammetterlo, ma il mio amico
conosceva
bene la mia ragazza. Cercavo di convincere me stesso del fatto che era
solamente perché, mio malgrado, abitavano insieme, ma avevo
la strana idea che
potesse essere in qualche modo colpa mia.
“Zayn, è
l’ottava volta che me lo chiedi. Hai fatto degli
acquisti splendidi, che le piaceranno da matti, quindi smettila di
preoccuparti, e piuttosto pensiamo a raggiungere le ragazze.”
Sbuffai, tenni stretto a me le buste
nere lucide con le due
C bianche ed entrai nel taxi con i miei amici.
-Claire
“Questo è il
primo Natale che passo con Zayn, e devo trovare
qualcosa da regalargli di speciale, ma non troppo. In fondo non
è molto che
stiamo insieme. Potrebbe farsi un’idea sbagliata
e…”
“Okay, okay. A questo punto
dovresti respirare, e smetterla
di farti inutili viaggi mentali.” Adoravo Eleanor, aveva
sempre delle parole
splendide. In fondo lei mi capiva, non era famosa, ma Louis la amava
comunque.
Erano quasi due anni di fidanzamento ufficiale, e sentivo che avevano
entrambi
a cuore la mia relazione con Zayn.
“Il tuo ragazzo ti adora,
lo sai. E’ completamente pazzo di
te, e sai bene che quello che vuole non puoi comprarlo.”
Continuò la ragazza,
maneggiando dei ciondoli d’argento. “E sai cosa
intendo. Non è certo il sesso
quello che vuole.”
Sbuffai. “Avevamo fatto un
patto, ricordi? Non dirlo, ti
prego. Mancano ancora 10 mesi, non è il caso di preoccuparsi
ora.” Sentii il
suo sguardo su di me, e continuai immediatamente a guardare i vari
oggetti
poggiati sul bancone di vetro della gioielleria. “Inoltre non
ho ancora trovato
il regalo perfetto.”
“Sono sicura che lo
troverai, non appena usciremo da questo
negozio.” Si rivolse alla giovane commessa. “Prendo
questo, grazie.” Continuò,
indicando un bracciale maschile d’oro.
Uscimmo dal negozio ed ebbi un
brivido che percorreva tutta
la schiena. “Non troverò mai un regalo per
lui.” Piagnucolai, mentre le altre
tre ragazze ci raggiungevano. Mi voltai sconsolata, alla ricerca di un
vetrina
che mi desse l’ispirazione. Trattenni il respiro e mi
avvicinai al vetro. Sì,
era proprio quel genere di cosa che cercavo per lui. “Credo
di averlo appena
trovato.” Sussurrai ad Eleanor.
-Zayn
Era la sera del 24 Dicembre. Tutto
era pronto, tutto era al
meglio. Avevo pianificato tutto, fino all’ultimo dettaglio.
Sarebbe stato il
nostro primo Natale insieme e doveva essere perfetto. Le ragazze erano
nella
cucina della casa che avevamo preso in affitto per qualche giorno, e
stavano
tutte dando una mano per preparare una cena di Natale con i fiocchi.
Noi ragazzi eravamo seduti sul
divano, stanchi dopo aver
apparecchiato con cura la grande tavola. La tovaglia era bianca, i
piatti in
porcellana e come centro tavola c’erano delle rose rosse. Il
caminetto era
acceso, questo era il tocco di classe che rimandava al Natale. La tv
era accesa
su uno dei tanti film americani natalizi, quelli che ognuno ha visto
almeno una
volta nella vita, ma che, nonostante tutto, rimandano ogni anno.
“Andate a vestirvi,
ragazzi” Annunciò Aly. “La cena
è
pronta.”
Entrammo nella camera che noi maschi
dividevamo e indossammo
la camicia, poiché sapevamo che le nostre donne avevano
indossato i vestiti
migliori che avevano. Claire era stupenda, come sempre. Aveva un
grazioso
vestito grigio a maniche lunghe, un piccolo anticipo dei miei regali
per lei.
Mi avvicinai a lei “Sei
bellissima” Sussurrai, di modo che
mi sentisse solamente lei. Fece solamente un piccolo sorriso e si
allontanò,
portando il tacchino sulla tavola già piena di ogni ben di
Dio.
C’erano anche patate
arrosto, anatra all’arancia, Insalata, e
ancora un altro mucchio di cibo, spesso italiano. “Ragazze,
il tutto è davvero
ottimo.” Disse Niall. Scoppiammo tutti a ridere, sapevamo
bene che per il
biondino del gruppo non era molto difficile apprezzare il cibo, ma era
comunque
divertente.
“Dopo il cibo è
ora di aprire i regali” Esclamò Danielle,
correndo tra le braccia di Liam.
Era il mio momento, mi avvicinai a
Claire e la guardai negli
occhi azzurri, tanto belli che facevano star bene chiunque, soprattutto
me.
“Permetti?” Chiesi alla mia ragazza, prendendola
per mano, intrecciando le mie
dita alle sue. “Vieni con me.” La condussi sul
divano e presi, da sotto
l’albero illuminato la busta nera. Feci un grande respiro.
“Spero ti piaccia.”
La guardai, mentre apriva la busta,
poi prendeva il grande
pacco di Chanel. Vedevo i suoi occhi che brillavano. Aprì la
scatola e ne tirò
fuori una borsa firmata Chanel,un nuovissimo modello, che avevo scelto
con
moltissima cura. “Ma… Ma è
bellissima!” Esclamò la ragazza, guardandomi. Mi
diede un bacio, ed io risposi. “E non è tutto.
Voltati.”
-Claire
Mi sistemò al collo un
ciondolo d’oro bianco, un ciondolo a
forma di cuore. Era perfetto, proprio come lui, proprio come noi.
“Tu sei pazzo.”
Dissi, ridendo.
“Sì, di
te.” Disse quelle tre parole con aria seria. Sentivo
che era quello che provava davvero e, anche se non me lo aveva mai
detto,
sapevo che mi amava, per qualche inspiegabile motivo.
“Mi dispiace di averti
trascurata in questi giorni. Domani
sarà dedicata completamente a noi due. Promesso.”
Come faceva a capirmi? Era
assolutamente incredibile, e non avevo altre parole, se non quelle che
dissi.
“Grazie. Per me è importante che abbia capito,
senza che ti dicessi una
parola.” Lo abbracciai e Zayn cominciò ad
accarezzarmi i lunghi capelli
sciolti. “Anche io ho qualcosa per te.” Restai con
il piccolo pacchetto in mano
e sorrisi. “E’ qualcosa di molto semplice,
non… non è assolutamente alla tua
altezza.”
Sbottò in una risata e mi
baciò. “Aspetta prima di parlare.”
Aprì il pacchetto e ne tirò fuori una
stilografica e un quadernetto.
“Sono per le tue
canzoni… Per i tuoi pensieri… Qualsiasi
cosa.” Dissi, abbassando lo sguardo.
Prese il mio viso tra le mani e mi
sussurrò “E’ perfetto.
Proprio quello che volevo. Grazie amore.”
A quelle parole ebbi un brivido lungo
la schiena. Era la
prima volta che usava quel genere di parole con me.
“Grazie a te.”
Sussurrai.
-Zayn
Era stato un Natale perfetto. Avevamo
chiacchierato
abbracciati sul divano fino a tardi, alla luce del camino che
scoppiettava. Una
volta spento il fuoco, si spensero anche le chiacchiere e ci
addormentammo l’uno
accanto all’altra. Mi svegliai verso le cinque e le
accarezzai i capelli, fino
a quando gli altri non si alzarono per fare colazione.
La amavo, eccome se la amavo. Non le
avevo ancora detto
nulla, a causa di quello che sarebbe successo di lì a dieci
mesi. Non potevo
lasciarla andare, ma dovevo godermi ogni singolo istante con lei, e
farla
sentire importante, farle capire che era davvero bellissima e
tremendamente
speciale.
“Buongiorno, piccola. Sei
bellissima quando dormi.” Le
sussurrai, mentre si stropicciava gli occhi, ancora gonfi di sonno.
“Mi hai davvero guardato
mentre dormivo?” Chiese con un
messo sorriso.
“Certo e credimi, mai visto
uno spettacolo più bello.”
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 - Fa parte del gioco ***
-Zayn
Le vacanze natalizie erano passate
velocemente, e tutto
quello che avevo fatto era conoscere Claire ancora di più.
Si era rivelata una
ragazza ancora migliore, con grande mia sorpresa; non avrei potuto
immaginare
una ragazza ancor più perfetta.
Passavo ogni secondo libero con la
mia ragazza, e ormai era
passato un po’ di tempo. Cinque mesi insieme e ce ne rimaneva
solamente uno,
poi Claire sarebbe tornata a casa, in Italia. Il suo anno
all’estero era
terminato e avrebbe passato la sua estate con i suoi familiari.
Ero felice per lei, ma mi dispiaceva
terribilmente per noi
due. Non potevamo avere un futuro, e avevo paura di ciò.
-Claire
Non volevo assolutamente tornare a
casa, sebbene i miei
genitori mi mancassero parecchio. Lasciare i miei amici sarebbe stata
dura, e
soprattutto lasciare Zayn a Londra.
“Ho intenzione di portarti
a cena fuori.” Mi sorrise e si
mise a sedere sul mio letto.
“Ma, Zayn, non ho nulla da
mettere.” Dissi, continuando a
frugare nell’armadio alla ricerca di qualche abito da
indossare in un locale
chic londinese.
“Sarai bella in ogni
caso.” Rispose con il suo solito
sorriso sghembo.
“Non ho intenzione di farti
sfigurare, quindi… Devo
cercare.” Esclamai, reprimendo un sorriso.
“Eccomi!”
Esclamò la mia migliore amica, Eleanor, entrando
nella stanza senza neanche bussare. “Ho la risposta a tutti i
tuoi problemi.”
Continuò, sorridendo. Posò sul letto, accanto a
Zayn un abitino bianco, non nel
mio stile perché troppo pieno di pizzi e fronzoli.
“Non mi guardare con quella
faccia. So bene che non lo metteresti mai, ma questa volta devi.
Ricorda. Cena
fuori al The Globe, non capita tutti i giorni!” Sorrise e mi
guardò esaminare l’abito
di fronte allo specchio. Zayn colse l’occasione per alzarsi e
dire “Vado di là
dai ragazzi. Ci vediamo dopo.” Mi mandò un bacio,
uscendo dalla porta.
“Cosa ti prende? Stai
andando nel ristorante più In di
Londra con il tuo ragazzo, che è innamorato perso di te. Si
vede da come ti
guarda.” Disse Eleanor, porgendomi l’abito.
“Ho paura, El. Paura di affezionarmi troppo. Sai bene che
manca solamente…”
“Solamente un mese, lo
so.” Disse la ragazza,
interrompendomi. “Mancherai a tutti, non solamente a
lui.” Continuò e si
diresse verso la finestra, asciugandosi una lacrima.
Mi alzai, corsi ad abbracciarla.
“Mancherai tanto anche a
me.” Dissi, stringendola forte. “Ti voglio bene,
El.” “Anche io te ne voglio
moltissimo.”
Dopo mezz’ora Eleanor
riuscì a rendermi presentabile, pronta
per un’uscita pubblica con Zayn.
“Sei bellissima,
tesoro.” Esclamò con un gran sorriso.
“Corro a chiamare il signor Malik.” Uscì
dalla stanza con aria euforica.
Mi voltai verso lo specchio, il
vestito era perfetto,
aderiva perfettamente al mio corpo. Eleanor aveva sistemato i miei
capelli in
una lunga treccia che cadeva delicatamente sulla spalla destra. Ero
molto
nervosa, sebbene non fosse la prima sera in cui io e Zayn cenavamo da
soli, era
la prima volta che aveva deciso di portarmi in un locale Chic, nel
centro di
Londra. Avevo le farfalle nello stomaco, e quasi non riuscivo a
respirare.
Presi una grossa boccata d’aria e chiusi gli occhi. Sentii i
passi di Zayn ed
Eleanor, provenienti dalla stanza accanto. Aprii di nuovo gli occhi,
truccati
alla perfezione e feci di nuovo un altro respiro.
-Zayn
Claire era stupenda. Non avevo parole
per descriverla, ero
felicissimo di passare quelle ore insieme, da soli, e soprattutto in
pubblico,
cosa che non facevamo molto spesso.
“Sei…
Wow.” Riuscii a pronunciare solamente quelle
pochissime sillabe. Lei mi sorrise, salutò i nostri amici e
uscimmo da casa
Styles. Le aprii la portiera della mia auto nera e la feci salire. Mi
misi al
volante e accesi il motore. “Pronta?” Chiesi con un
sorriso, prendendole la
mano. “Prontissima.” Sorrise di rimando e non
pensai a quanto mi sarebbe
mancata.
Ridemmo e scherzammo fino a quando
non fummo di fronte al
The Globe. Un ristorante bellissimo. Avevo prenotato per due a nome
Malik.
Subito la cameriera aveva fatto un gridolino ed io, una volta riappeso,
ero
scoppiato a ridere.
Il The Globe era il locale
più chic di Londra. Non l’avevo
mai portata in un luogo del genere e me ne ero pentito moltissimo, ma
volevo
godere della sua compagnia in privato. Forse per egoismo? Per il fatto
che
volessi nasconderla al mondo? Non lo sapevo neanche io, ma a lei quella
situazione stava bene, perciò non me ne ero curato.
Le aprii la portiera, la presi
delicatamente per mano e la
feci scendere dall’auto. Silenziosamente la condussi dentro
al ristorante.
La sentii trattenere il fiato, una
volta entrati, come se
temesse che quel sogno potesse finire.
“Il Signor Malik, tavolo
per due?” Chiese una ragazza che
aveva tutta l’aria di volermi saltare addosso e ucciderla.
“Esatto.” Risposi
freddamente.
“Da questa
parte.” Disse, conducendoci verso un tavolo dalla
tovaglia bianca, bicchieri di cristallo e piatti in porcellana. Ci
mettemmo a
sedere a sfogliare con calma il menù.
Dopo aver ordinato cominciammo a
parlare. Claire era molto
nervosa, lo capivo dal fatto che non faceva altro che torturarsi le
mani. Mi
avvicinai con il busto verso di lei e la presi per mano.
“Cos’hai?”
Chiesi sorridendole.
“Hai visto?”
Rispose sussurrando, come se avesse paura che
qualcuno ci sentisse.
“Visto cosa?”
“Tutte quelle persone ci
stanno fissando da moltissimo.” Continuò,
ammiccando verso la sua destra. Era seduta alla sinistra di una grande
vetrata
che aveva la vista sulla strada illuminata. Mi voltai e vidi un mucchio
di
uomini che ci fissavano con le macchinette fotografiche al collo.
“Ti da’ fastidio,
vero?” Chiesi, allontanandomi da lei e
lasciandole la mano.
“No, non per me. Mi
da’ fastidio che ti fotografino con me
qui. In fondo io non sono un’attrice o una cantante famosa
come Perrie, la tua
ex.” Disse, guardandomi con i suoi grandi occhi color
ghiaccio che tanto amavo.
“Non mi interessa.
Capiscilo.”
“Se voglio stare con te
devo imparare a conviverci…”
Sussurrò, come se stesse parlando a se stessa.
“Non mi interessa.
Probabilmente, una volta scattate le
foto, le getteranno via. Ma non è un nostro problema, ora
dobbiamo solamente
goderci la serata.” Sorrisi, prendendola nuovamente per mano.
Mi sorrise di
rimando e cenammo tranquillamente, per tutto il resto della serata.
-Claire
“La cena era
perfetta.” Stavo parlando, la mattina seguente,
con Danielle al telefono e accanto a me c’era Eleanor.
“Anche se in un primo
momento ho pensato di scappare via.”
“Colpa dei
paparazzi!” Gridò El per farsi sentire da
Danielle, che era dall’altro capo del telefono.
“Sono odiosi, lo capisco
bene. Ma alla fine impari a conviverci.
Da oggi in poi scriveranno sempre di te. Le fan potranno adorarti, ma
anche
odiarti… Fa parte del gioco.” Rispose Danielle. A
quelle parole rimasi di stucco. Stare con Zayn, per me, significava
solamente stare con Zayn. Non pensare alle fan o ai paparazzi, ma mi
sbagliavo. Quel gioco sarebbe stata la parte più pericolosa
del gioco.
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 - Siamo soltanto fratelli ***
-Claire
Avevo pensato a tutto quello che mi
avevano detto le mie due
migliori amiche, e la cosa mi aveva preoccupato per un po’ di
giorni, poi però
mi era passata. Avevo parlato con Zayn e mi aveva detto di stare
tranquilla.
Ogni mattina mi prendevo quindici minuti di tempo per preparare i
bagagli.
Avevo comprato un sacco di cose, e i regali ricevuti erano
innumerevoli.
“Sorellina, eccoti,
finalmente.” Harry bussò alla porta
della mia camera, già aperta ed entrò. Gli
sorrisi e lo seguii con lo sguardo,
mentre si sedeva sul letto. “Ti cercavo.”
Continuò, diventando serio.
“Harry, cosa
succede?” chiesi, alzandomi da terra, chiudendo
la valigia e sedendomi accanto a lui.
“Ultimamente è
tanto che non parliamo. Mi piacerebbe uscire
insieme, come una volta.”
“Sai che piacerebbe molto
anche a me. Potremmo uscire io,
te, Caroline e Zayn.” Esclamai con un gran sorriso.
“Io e Caroline abbiamo
rotto.” Disse con voce bassa. “Mi
dispiace aver pensato che potessi avere anche io una ragazza normale.
Una
ragazza come te.” Continuò, guardandomi. Mi mise
una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Gli sorrisi e mi alzai dal letto. Presi una maglietta da indossare
sopra al top
bianco e lo presi per mano. “Andiamo a prendere un
caffè.” Si alzò, si sistemò
i jeans e, scompigliandosi i capelli, rispose. “Andiamo da
Starbucks”
Mentre eravamo in fila per ordinare
un Frappuccino,
chiacchieravamo di Caroline e scherzavamo riguardo al mucchio di
ragazze che
poteva avere, in fondo era Harry Styles. Prendemmo la nostra
ordinazione e ci sedemmo ad un tavolinetto all'interno del locale. In
quel momento cominciai a sentire degli strani rumori. "Oh, no."
Esclamai, voltandomi. Un mucchio di fan stavano fotografando me ed
Harry, mentre ridevamo, scherzavamo... "Harry, fai qualcosa!"
Sussurrai.
-Zayn
Io ed i ragazzi eravamo in camera di Niall a giocare con la Xbox360,
mancava soltanto Harry.
"Dov'è Harry?" Chiese ad un tratto Liam, dopo aver perso
l'ennesima partita contro di me.
"E' a casa, ha rotto da pochissimo con Caroline." Disse Louis,
mangiando una grossa manciata di pop corn.
"Ehm... Non credo sia così." Ribattè il biondino,
che stava maneggiando il computer e indicò a bocca aperta il
monitor del Mac.
Ci alzammo tutti dalle nostre postazioni strategiche e corremmo da lui.
Restai per qualche secondo a guardare lo schermo a bocca aperta. "Non
è possibile". Sussurrarono tutti all'unisono.
"Non è come sembra, ragazzi. Conosciamo Harry, e anche
Claire. Sta con Zayn, lo ama. Perché dovrebbe voler stare
con un altro?" Disse Louis, snobbando la pagina web scandalistica.
"Devo chiamarla." Dissi. Ero sconvolto, non riuscivo a pensare a loro
due insieme. Da quando eravamo stati fotografati al The Globe
era stato abbastanza strano. Foto di me e lei ovunque, giornali,
blog... E ora tutti quanti la conoscevano.
Averla vista su internet, foto visibili a tutto il mondo, era stato un
grande colpo per me, ma sapevo che mi volevano bene, non avrebbero
fatto nulla per ferirmi.
-Claire
Ero tornata a casa, sconvolta da quello che avrebbe potuto succedere,
se le foto fossero state diffuse.
Sdraiata sul letto della mia stanza, ad occhi chiusi, piangevo in
silenzio.
Zayn mi avrebbe creduta? Che cosa avrebbero detto gli altri?
Ad un tratto squillò il cellulare. Lessi ZAYN e risposi,
tremando.
"Pronto?"
"Claire?"
"Zayn, devo parlarti."
"Le foto sono dappertutto su internet, credono che tu ed Harry stiate
insieme." Disse con voce atona, quasi triste.
"Sai che io ed Harry siamo..."
"Siete?"
"Siamo soltanto fratelli."
"Lo so, piccola, lo so. Sistemerò questa cosa, te lo
prometto."
-Zayn
Avevo parlato con Claire, e avevo avuto la conferma di quello che era
accaduto.
Feci un altro paio di telefonate e dovetti fare un comunicato stampa.
Raccontammo che Claire aveva abitato a casa Styles per quell'anno.
L'unica cosa che aspettavamo era la reazione delle fan a tutto
ciò.
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 - Truly, Madly, Deeply. ***
-Zayn
Un nuovo concerto a Londra era tutto quello che io e i ragazzi
volevamo. Non aspettavo altro che esibirmi nuovamente. Afferrare il
microfono e gettare giù quelle parole che avevamo scritto in
poche settimane. Avevo dovuto lasciare Claire a Londra con Danielle,
Eleanor ed Ali, perché io e il resto della band dovevamo
scrivere un nuovo album. Eravamo pronti, carichi, e tutti innamorati.
Perfino Harry lo era. Da qualche tempo, grazie al supporto morale della
sua sorella acquisita, ovvero la mia ragazza, e di Louis aveva avuto il
coraggio di fare un viaggetto da solo. Lontano da tutti. Tre giorni gli
erano bastati per fare colpo su una biondina. Non ci aveva detto altro,
ma gli Stati Uniti e una bionda significavano soltanto che Harry si era
dato parecchio da fare. Io personalmente ero sollevato. Avevo sempre
avuto timore che il riccio avesse potuto in qualche modo innamorarsi di
Claire, in fondo passavano molto tempo insieme, lo sapevo bene. Tutti
lo sapevano. Perfino i paparazzi.
Dopo quelle foto la mia relazione con Claire era uscita allo scoperto,
e non potevo essere più felice. Non avevo avuto l'occasione,
ne' tantomeno il coraggio di fare un giro su Twitter per controllare il
mio profilo. Era da un po' che non scrivevo più nulla e
questo, a quanto diceva Paul, il nostro bodyguard, avrebbe fatto
solamente bene alla massa di fan urlanti.
All'aereoporto ci attendeva una grossa sorpresa, proprio loro. Una
grossa massa di ragazze di tutte le età che urlava per
chissà quale motivo. In mezzo a quella folla vidi la chioma
riccia di Danielle, la ragazza di Liam. Ci fece un cenno con la mano,
ma non riuscimmo a fare altro. Eravamo intrappolati lì.
Guardai Niall per controllare se stesse bene. Sapevo che era quello che
aveva più paura in queste situazioni e, anche se erano
solamente lì per vederci, le fan potevano diventare
aggressive. Molto aggressive.
-Claire
"Li ho visti. Accidenti. Sarà meglio vederci all'Arena."
Disse Danielle sospirando con dissenso. Uscimmo con
difficoltà, ma riuscimmo ad essere fuori e a raggiungere la
macchina della ragazza.
"Mando un SMS a Louis." Annunciò Eleanor.
Riuscii a leggere quello che digitava velocemente sul suo Iphone.
Io, Danielle, Ali e
Claire stiamo andando all'Arena. Ci vediamo lì per il
concerto.
Ti amo.
E.
Erano stupendi insieme, si amavano sul serio, e tutte
quante le Directioner avevano imparato a voler bene a quella ragazza
dal sorriso così dolce.
Per quanto riguardava Danielle ci avevano messo più tempo.
Era una ragazza più schietta, non le importava di quello che
pensava la gente. Probabilmente faceva bene. Rispondeva agli insulti
gratuiti che le ragazze le spiattellavano su Twitter, ma continuava ad
amare incondizionatamente Liam, sebbene tra di loro ci fosse stata una
crisi precedente al mio arrivo a Londra.
Ali invece era semplice. Una ragazza senza problemi, spensierata. Un
mix tra le prime due ragazze, menefreghista probabilmente, ma in senso
buono.
E io? Quali erano i pensieri delle ragazze quando si parlava
di Claire, la
ragazza di Zayn?
Le mie amiche mi avevano consigliato di stare alla larga da Gossip,
Twitter, Facebook e altri Social Network. Avevo perfino smesso di
guardare la tv.
"Claire, andiamo?" Disse Ali, sorridente, prendendomi per mano.
Sorrisi senza dire nulla ed entrammo nell'Arena con dei Pass colorati
al collo con stampati su i nostri nomi a caratteri cubitali.
Ci lasciarono passare senza problemi, ed arrivammo nel Backstage.
Solo a pensare di stare sul punto di assistere al concerto del mio
gruppo preferito, del quale faceva parte il mio ragazzo, rischiavo di
morire.
Ancora non riuscivo a crederci, sembrava assurdo e impossibile. In
effetti lui lo era.
-Zayn
Ero nervoso come prima di tutti i concerti, ma oggi era una giornata
speciale. Sapevo che c'era anche Claire, come la prima volta in cui
l'avevo vista, e la ricordavo così bene. Nel frattempo ero
cresciuto come artista e come ragazzo. Potevo ritenermi un uomo.
Avevamo preparato una sorpresa per lei e tutte le fan. Probabilmente
non si aspettava nulla, solamente le nostre vecchie canzoni del nostro
primo album Up All
Night.
Immaginavo il suo viso angelico annoiato da tutte quelle
canzoni che ormai conosceva a memoria. Quelle canzoni che mi aveva
sentito cantare così spesso che ormai conosceva ogni mia
singola espressione mentre le intonavo. Eppure non sarebbe stato
così, il concerto dei One direction, alla presenza di
Claire, sarebbe stato nuovo, magico.
Una volta fatte le operazioni di routine prima dei concerti andammo a
cambiarci nei camerini. Indossavo la giacca blu dalle maniche bianche
che Claire indossava spesso quando veniva con noi alle prove. Uscii
dalla stanzetta e la vidi lì, bella come il sole. Era
lì, in piedi di fronte a me e mi guardava con quei suoi
occhi di ghiaccio che erano tutto il mio mondo.
"Ehy." Esclamai sorridendole.
"Zayn" Sorrise e mi avvicinai. Non le avevo dedicato molto tempo, e mi
dispiaceva, così mi parai di fronte a lei, presi dolcemente
il suo viso tra le mani e la baciai d'impulso.
"Ti amo." Sussurrai. "Te lo dico qui, prima del concerto, per farti
sapere che ogni singola canzone parlerà di te. Di noi. Del
mio amore per te."
Una lacrima di gioia le rigò il viso. Con la mano asciugai
le lacrime e le diedi un bacio diverso, poiché avevo la
consapevolezza che sapeva di essere amata da me in modo inspiegabile.
"Zayn, dai! Tocca a voi! Preparatevi!" Mi voltai e fui costretto ad
alzarmi dal divanetto che si trovava nel camerino.
"Ci vediamo dopo." Feci l'occhiolino a Claire e raggiunsi i ragazzi,
dedicando a Danielle, Eleanor ed Ali un sorriso e un cenno con la mano.
"In bocca al lupo." Mi disse.
-Claire
Scomparve dietro il tendone e salì sul palco. Una melodia
che conoscevo benissimo si diffuse in tutta l'Arena e un boato
femminile si levò dal pubblico. Io e le altre avevamo il
permesso di rimanere dietro le quinte, essendo fidanzate con i
cantanti.
"Adoro questa canzone." Disse Danielle con un sussurro, pur sapendo
bene che non avrebbe mai coperto la musica, ne' tantomeno le grida
delle spettatrici.
"L'ha scritta Zayn. Liam mi ha detto che l'ha dedicata ad una ragazza
vista durante un concerto. Certo, ovviamente, non sapeva il suo nome,
ma non riusciva a smettere di pensare a lei." Continuò.
So get out, get out, get
out of my head
And fall into my arms
instead
I don't, I don't, don't
know what it is
But I need that one thing
And you've got that one
thing.
Le parole di quella canzone che conoscevo così bene mi
entrarono nella mente e guardai intensamente Zayn, cercando di carpire
chi fosse quella ragazza.
Era fortunatissima e non lo sapeva. Il suo cantante preferito le aveva
dedicato una canzone, e lei non sapeva fosse per se stessa.
Something's gotta give
now
'Cause I'm dying just to
know your name
And I need you here with
me now
'Cause you've got that
one thing.
Terminata la canzone mi sentivo strana. Solo in quel
momento, non appena vidi Zayn voltarsi, sorridermi e mandarmi un bacio
con la mano capii che dovevo stare tranquilla. In fondo quella canzone
era di quasi due anni prima, ed erano cambiate molte cose. Lui stava
con me, e chissà che fine aveva fatto quella ragazza.
Riuscii a godermi il concerto tranquillamente. Un normale concerto dei
One Direction con le canzoni che conoscevamo perfettamente tutte
quante. Ad un tratto Louis prese la parola.
"Di solito queste non sono in scaletta, ma lo facciamo per voi,
ragazze, e per una persona speciale, alla quale vogliamo tutti molto
bene. Questa persona è qui, stasera."
"Questa è per te, Claire." Disse Zayn al microfono. Non
immaginavo potesse fare una cosa del genere.
"E' pazzo." Balbettai.
"No. E' innamorato." Disse Eleanor, abbracciandomi.
I’m just the
underdog who finally got the girl
And I am not ashamed to
tell it to the world
Truly,
madly, deeply I am
Foolishly, completely
falling
And somehow you kicked
all my walls in
So baby say
you’ll always keep me
Truly, madly, crazy,
deeply in love with you
In love with you
La melodia era semplice, lenta, la classica canzone d'amore da poter
cantare alla propria ragazza. Al sentire quelle parole così
cariche di significato ebbi un tuffo al cuore.
Quello che mi rendeva più felice era che tutti sembravano
amare la canzone e non facevano caso al fatto che fosse scritta per me.
Si stava aggiustando tutto? Lo speravo, volevo semplicemente godermi il
resto della canzone.
Wish I could freeze this
moment in a frame and stay like this
I’ll put this
day back on replay and keep reliving it
‘Cause
here’s the tragic truth, if you don’t feel the same
My heart would fall
apart if someone said your name
La canzone continuò dolcemente e riuscì a far
commuovere anche Danielle, che piangeva come una bambina.
Era tutto così perfetto, e volevo davvero poter fermare quel
momento così speciale.
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 - Il Brunch ***
-Zayn
Passavamo ogni secondo insieme ed io ne ero sempre più
felice. Claire sembrava
tranquilla anche di fronte ai paparazzi, ogni foto era una sorpresa.
Vederci
così innamorati anche davanti alle fotocamere era la
conferma che era tutto
perfetto, almeno così pensavamo.
La domenica dopo il concerto era tutto pronto, tutto perfetto per un
brunch di
famiglia. L'occasione perfetta per presentare Claire a tutti.
Erano stati invitati anche Harry, Niall con Ali, Liam con Danielle e
Louis con
Eleanor. Ognuno sarebbe venuto con la propria macchina e la propria
ragazza,
eccetto Harry, che era stato a dormire a casa di Louis quel sabato,
dopo aver
passato la notte con la ragazza misteriosa.
Tra cinque minuti sono da te.
Con amore,
Zayn.
Mandai quell'SMS a Claire, poi entrai in auto e partii verso
casa Styles.
-Claire
Lessi il messaggio inviato da Zayn e non risposi neanche. Dovevo ancora
decidere cosa indossare, ed ero molto nervosa. Avrei voluto un piccolo
aiuto dalle
mie amiche, ma erano tutte prese dai loro ragazzi e non potevo
pretendere che
corressero da me per ogni piccolo problema.
Feci un grande respiro e aprii l'armadio, presi un semplice abitino
bianco e
delle scarpe di Chanel che Zayn mi aveva comprato durante il nostro
viaggio a
Parigi.
Sentii suonare alla porta e scesi ad aprire.
"Sei
stupenda, come
sempre." Zayn mi diede un dolce bacio sulle labbra e uscimmo dalla
casa.
Mi voltai verso la porta e chiusi a chiave, girando a doppia
mandata.
"Andiamo."
Sussurrai, quasi parlando a me stessa. Il ragazzo mise in moto e
partimmo con
una leggera melodia di sottofondo. Una canzone che non ricordavo di
aver
sentito, ma mi aveva messo subito di buon umore, e il nodo allo stomaco
stava
per sciogliersi.
-Zayn
Presi
Claire
per mano e la udii prendere una grossa boccata d'aria.
Inspirò ed espirò con
calma, la guardai, le diedi un bacio sulla guancia e suonai alla
porta.
Sentii
dei
passi che si avvicinavano al portone, qualcuno aprì e mi
trovai di fronte mio
padre, Yaser. Lo vidi sorridere dolcemente alla ragazza al mio fianco e
si
presentò con un semplice "Ciao, sono Yaser, il
papà di Zayn." Le fece
strada lungo l'ingresso, fino al salone, dove c'erano tutti gli altri.
Chiusi il portone d'ingresso e seguii a distanza Claire e mio padre.
Raggiunsi
gli ospiti e sorrisi a Claire, seduta sul divano bianco, accanto a
Danielle ed
Eleanor. Salutai tutti quanti e guardai mia madre. Lei era la persona
che più
mi conosceva. La vidi sorridere e capii che era felice per me.
Tutti avevano in mano uno dei piatti colmo di cibo. Ne presi uno per
Claire e
lo riempii con un po' di bacon, prosciutto e uova. La raggiunsi e
glielo
passai.
La ragazza prese il piatto e lo poggiò sulle gambe.
Sorrisi nell'osservare che era a suo agio. In quello stesso istante si
avvicinò
Trisha, mia madre.
"Ehy, tesoro. Come sono le frittelle?" Chiese con noncuranza.
"E' tutto ottimo, mamma. Come sempre." Risposi, sorridendo.
"Hai provato l'insalata? Sinceramente non so se l'ho condita con poco
sale, e..."
"Mamma, chiedimi quello che devi. Non servono giri di parole." La
interruppi, facendo un leggero sorriso. "Avanti, voglio il tuo
verdetto."
"Be'..." Cominciò la donna, guardando Claire a distanza. "E'
fantastica. Molto bella, simpatica e brillante. Perfetta." Sorrise,
rendendomi felice.
"Sai che tengo molto al tuo punto di vista, e credo che sia proprio la
ragazza giusta."
"Lo credo anche io, Zayn." Sorrise e ammiccò verso il divano
e
continuò "Vai, e rendila felice."
-Claire
Il brunch stava andando nel migliore dei modi. Ero felice. La famiglia
di Zayn
era speciale. Tutti erano sorridenti e gentilissimi con me. Mi sentivo
davvero
a casa, con la mia famiglia, sebbene la mia mi mancasse più
di quanto potevo
immaginare. Non ero felice di tornare a casa, avevo l'impressione che
Londra
fosse il posto per me. Avevo trovato l'amore, la vera amicizia. L'unica
cosa
che mancava era la mia famiglia, la mia vera famiglia. Tornai a casa
Styles
quella sera, dopo aver trascorso la giornata a casa Malik, tra risate e
dolci
abbracci. Indossai una maglietta smessa di Harry e presi il computer
portatile.
Mi misi a pancia in giù e accesi il pc. Impiegai quasi
mezz'ora per scrivere la
buona impressione che mi avevano fatto i Malik in una mail a mia madre.
Cara Mamma,
Mi manchi tanto. Vorrei che tu fossi qui, accanto a me, pronta ad
ascoltare
tutto questo.
Oggi ho partecipato ad un Brunch a casa di Zayn. Ti ho già
parlato di lui,
prima ancora di conoscerlo. Prima ancora di averci parlato, quando
ascoltavo
solamente la sua voce all'interno di un cd. Lo stesso che tu hai
comprato il
primo giorno d'uscita in un negozio della nostra città.
Grazie per averci
provato. Grazie per tutti questi sacrifici che stai affrontando per
causa mia,
per rendermi felice. Ora lo sono davvero.
Zayn è un ragazzo fantastico. La famiglia non è
da meno. Sono stati così
gentili e simpatici, che mi hanno fatto immediatamente sentire a mio
agio.
Manca una settimana al mio ritorno, e mi piange il cuore al solo
pensiero di
dover lasciare Londra, Zayn, i ragazzi e le ragazze, ma sono felice,
perché
tornerò da te e da papà.
Con affetto,
Claire.
Una volta che ebbi inviato la mail mi resi conto di piangere.
Le lacrime
scendevano lungo le guance e rigavano il viso. Ero sorpresa di questa
mia
reazione, tanto che corsi in camera di Harry e aprii la porta senza
neanche
bussare.
"Claire, vieni qui." Disse il ragazzo, accogliendomi in un abbraccio
fraterno.
Continuai a singhiozzare, sapendo bene che sarebbe stata una giornata
da
ricordare.
“Harry,
grazie. Grazie per avermi ospitato qui, come fossi tua sorella. Grazie
per
avermi accolto senza chiedere nulla in cambio. Grazie per avermi
ascolta e
capita. Grazie di tutto.”
Il
ragazzo
mi abbracciò, cullandomi tra le sue braccia, senza dire
nulla.
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 - They Don't Know About Us. ***
Ci
restava
una settimana. Una settimana da vivere intensamente, avevo
pensato.
In
quella
settimana avrei provato con ogni mezzo in mio potere per farla restare.
Dovevamo stare insieme ogni istante, così da poter
assaporare ogni momento
assieme a lei. Claire mi aveva mandato un SMS quella notte
Zayn,
ho un
urgente bisogno di dirti una cosa. C.
Le
avevo risposto, assonnato, ma anche preoccupato.
Ci
vediamo
domattina, adesso dormi, cucciola. Z.
Quella
mattina ero sul divano di casa Styles e parlavo con Harry. Mi venne un
groppo
alla gola quando venni a sapere di quello che era successo quella
notte. Aveva
pianto. Harry immaginava fosse per il poco tempo rimasto. Sorrisi ad
Harry e lo
tranquillizzai, dicendogli che avremmo risolto in qualche modo quella
strana
situazione.
Non
svegliai Claire, ma attesi che spontaneamente scendesse per la
colazione. Sebbene l'avessi vista molte volte in pigiama, quella
mattina era
più bella, luminosa. Aveva lo sguardo triste, ma, non appena
ci vedemmo fece un
gran sorriso e corsi ad abbracciarla.
"Harry
ti ha raccontato di ieri sera?” Chiese con uno sguardo
supplicante nei confronti del ragazzo.
“Sì,
mi ha detto tutto.” Fece un sospiro di sollievo e sorrise al
riccio.
“Grazie.”
Sussurrò, sperando non lo sentissi.
Parlammo
accoccolati sul divano per un po’, mi spiegò che
voleva che
fosse lui a raccontarmi tutto, lei non aveva il coraggio.
“Non
sono arrabbiato, se è questo che temi. Sono dispiaciuto
perché non
ero qui con te a sostenerti, a consolarti, a fare in modo che tu non
fossi
triste.”
“Ci
riesci sempre. Sono felice con te.” Disse con
sincerità. “A
proposito di questo… Volevo dirti una cosa, Zayn.”
Continuò con voce tremante.
Avvolsi la sua mano tra la mia e intrecciai le nostre dita.
“Prima
che la paura torni, ho bisogno di dire prima io una cosa. Una
cosa molto importante, che credo tu debba sapere.” Sputai
fuori quelle parole
con velocità. Presi una boccata d’ossigeno, poi
continuai, lentamente,
scandendo le parole. “Io ti amo.” Claire strinse
con più forza la mia mano e
sussurrò “Anche io, Zayn. Era questo che volevo
dirti. Ti amo da quando ho
ascoltato la prima canzone. Da quando ti ho visto durante il vostro
concerto.
Da quando sei entrato nella mia stanza qui a Londra e mi odiavi, da
quando…”
Non riuscì mai a dire altro. Non seppi mai da quando mi
amava, le confessai
tutto. Ogni singola cosa. “Io non ti odio. Non ti ho mai
odiato. Anzi. Ricordo
con chiarezza il giorno del concerto al quale hai partecipato. Il
concerto in
cui mi sono innamorato di una ragazza di cui ignoravo anche il nome.
L’unica
cosa che sapevo era il colore dei suoi occhi. Quegli occhi di ghiaccio
che non
avrei mai dimenticato. Il suo viso così puro e semplice.
Bella da togliere il
fiato. La musa ispiratrice di ogni canzone che ho scritto. Quella che
ha quella
piccola cosa che cerco.” Sentii i suoi occhi su di me, gli
stessi che mi
avevano fatto innamorare tempo prima. Mi voltai e la fissai di nuovo.
“Ti amo.”
-Claire
Quella
mattina fu speciale. Non sapevo descrivere quanto fossi felice,
ma triste perché sapevo che sarebbe finito tutto. Non ne
avevo parlato con
Zayn. Non avevamo parlato del nostro futuro, perché eravamo
a conoscenza del
fatto che sarebbe finita, sebbene nessuno dei due lo volesse.
“E’
quello che più mi piace, essere qui con il mio amore a
mangiare un
bel gelato.” Disse Zayn, mentre eravamo mano nella mano con
un gelato
nell’altra. Il caldo cominciava ad impadronirsi anche della
capitale inglese,
proprio per questo avevamo deciso di trascorrere il pomeriggio a
passeggiare al
Greenwich Park. Adoravo quel posto, i bambini che giocavano, padroni
che
portavano a spasso i loro cani, giovani e anziani che camminavano senza
una
vera meta. “E’ il parco più bello del
mondo.” Risposi con un sorriso. Trovammo
una panchina libera e ci mettemmo a sedere lì, a
chiacchierare come se non
dovessimo preoccuparci del nostro domani.
-Zayn
“Zayn,
un autografo, ti prego!” Gridò una ragazza,
sentendola mi voltai
e vidi una folla di ragazzine, di fan che correvano verso la panchina.
Tenevo
la mia mano tra la sua e non avevo alcuna intenzione di lasciarla. Mi
voltai
verso Claire, la quale mi fece un cenno di assenso. “Certo,
vieni, cara.”
Dissi, rivolgendomi alla prima biondina che mi si parò di
fronte.
Da
una cominciarono ad avvicinarsi a decine, di ogni
nazionalità.
Bionde, more, rosse… Erano ovunque attorno alla panchina.
Cominciarono a
spintonare Claire, a farla alzare per mettersi sedute accanto a me, e
non
riuscivo più a vederla, tanto era distante. Cercai di
calmarle, ma inutilmente.
Dopo
un’ora avevo accontentato tutte le ragazzine, le quali mi
avevano
lasciato lì da solo. Claire? Dov’era finita? Presi
il cellulare e cominciai a
farle diverse chiamate e a mandarle SMS, ma non rispose a nessuno di
questi.
-Claire
Non
volevo scappare via, ma le parole di quella ragazza mi erano
entrate nella testa, e non avevo pensato ad altro lungo tutta la strada
verso
casa. “Stai rovinando la vita di Zayn. Sei soltanto una
puttana che vuole
portarcelo via.” Quelle parole pesanti continuavano a ronzare
nella mia mente.
Non riuscivo a pensare ad altro. Avevo pianto, pianto come non mai.
Sentivo le
gambe pesanti e l’abitazione degli Styles sembrava troppo
lontana. Avevo il
braccio che bruciava a causa dei troppi graffi che mi avevano fatto.
Dopo
qualche istante mi ritrovai sul letto, senza neanche sapere come.
Non ricordavo più nulla. Accanto a me c’era Zayn.
Io ero in pigiama e lui
ancora in jeans e maglietta, che sonnecchiava. Cercai di girarmi verso
il fianco
destro e mossi il letto, a quel punto il ragazzo aprì gli
occhi e mi sorrise,
sebbene avesse lo sguardo preoccupato.
“Cos’è successo?” Chiesi con
voce
tremante. “Nulla, amore. Dormi tranquilla. Ci vediamo domani.
Aspettavo
soltanto che ti svegliassi.” Rispose con voce dolce e
tranquilla, anche se il
suo sguardo lo tradiva. Avevo imparato a conoscerlo troppo bene.
“Resta con me.”
Sussurrai quelle parole, che vennero soffocate da un suo tenero bacio.
-Zayn
Dovevo
risolvere quella situazione. Claire stava male fisicamente e
psicologicamente. Avevamo una settimana da passare insieme e quella che
sembrava
una giornata fantastica si era trasformata in un incubo. Amavo le fan,
ma
questa storia non poteva continuare. Dovevano imparare a non essere
così
aggressive nei confronti delle nostre ragazze. Non appena Claire si fu
addormentata mi diressi in camera di Harry. Senza bussare entrai e vidi
gli
sguardi di tutti i membri della band su di me. Mi appoggiai al muro e
lentamente mi feci scivolare per terra, sul pavimento gelido.
“Sta bene.” Dissi
tutto d’un fiato. “Dobbiamo fare
qualcosa.” Continuai. Sentii il computer di
Harry accendersi, e Louis che era lì di fronte, pronto a
scrivere. Aprì Twitter
e cominciò a battere sulla tastiera. Il silenzio lasciava
trasparire la
tensione di tutto. Quello poteva essere solo l’inizio di una
sottospecie di
rivolta nei confronti delle nostre ragazze. “Ecco. Spero che
capiscano.” Disse
Louis, dopo aver terminato di scrivere. “Ecco,
leggete.” Sfilai dalla tasca il
cellulare e cominciai a leggere.
Sappiamo
bene cosa significhi amare qualcuno che pensa costantemente ad
un’altra
persona. Lo abbiamo provato tutti, anche noi One Direction. Qualche
anno fa
nessuno ci voleva, nessuno di noi aveva una ragazza, mentre adesso
siamo qui
con delle ragazze fantastiche. Già, siamo tutti fidanzati,
sebbene il nostro
Hazza non ci abbia ancora svelato chi è la sua misteriosa
donna. Zayn ama
Claire, Harry ama la sua bionda sconosciuta, Liam ama Danielle, Niall
ama Ali e
io amo Eleanor. Sarà sempre così. Dovete amarci
per la nostra musica, e dovete
accettare le nostre dolci metà.
Vi
amiamo
comunque tutte quante, dalla prima all’ultima.
Louis
e i
ragazzi.
Feci
un sorriso, mi alzai e mi buttai sul divanetto per abbracciare i
miei più cari amici. “Grazie, ragazzi.”
A
quel punto prese la parola Liam “Devi farti perdonare da
Claire per
tutto questo, ed io ho in mente qualcosa.” Si mise comodo sul
divano e cominciò
a spiegare il suo piano.
-Claire
I
ragazzi avevano passato tutta la giornata a registrare una nuova
canzone e noi giovani donne avevamo deciso di fare shopping.
“Le nostre ultime
spese prima che…” Cominciò Ali.
“Non
provarci nemmeno! Non dirlo!” Esclamò Danielle,
azzittendola.
“Non
ditelo, vi prego…” Sussurrò Eleanor.
Comprammo
tanti di quei vestiti che avevo paura non entrasse più nulla
nella valigia. Avevo la strana impressione che volessero soltanto
distrarmi.
Non farmi pensare a quello che era successo il pomeriggio precedente.
Mangiammo
una pizza al volo e non ci fermammo fino alle sei, quando decidemmo,
finalmente, di tornare a casa. Non appena fui dentro vidi un mucchio di
candele
accese, che conducevano verso il salotto. Le seguii e vidi i miei amici
e il
mio ragazzo sorridenti, pronti ad aspettarmi. “Ti amo,
Claire.” Disse Zayn,
mentre Liam premeva i tasti del pianoforte di Gemma. Una canzone dalla
melodia
dolce cominciò e ascoltai le parole, mentre le lacrime di
gioia scendevano
lente e calde sulle mie guance.
People say we shouldn’t be together
Were
too young to know about forever
But
I say they don’t know what they talk talk
talkin’ about.
Sembrava
una canzone scritta proprio per quel momento, quella situazione
che tanto mi pesava. Volevo che Zayn e i ragazzi pensassero alla loro
carriera,
era la loro vita e il loro futuro. Cosa potevo dare io ad un cantante
famoso in
tutto il globo? Ero una semplice adolescente innamorata di lui,
innamorata
follemente di lui.
Cause this love is only getting stronger
So
I don’t wanna wait any longer
I
just wanna tell the world that your mine girl.
Stava
sbagliando. Non poteva davvero pensare quelle cose. Danielle ed
Eleanor mi strinsero la mano ed Ali si avvicinò a noi. Tutti
quanti intonavano
quelle parole, che non erano solamente per me, ma per tutte noi.
L’unica che
mancava era la ragazza mistero di Harry.
They don’t know about the things we do
They
don’t know about the I love you’s
But
I bet you if they only knew
They
will just be jealous of us
They
don’t know about the up all night’s
They
don’t know a thing of my life?
In
quello stesso momento sentii qualcuno alle nostre spalle, mi voltai
e vidi una ragazza dai capelli biondi, ricci e dei grandi occhi color
del mare.
La conoscevo. Sapevo chi era. Trattenni il fiato. Taylor Swift,
cantante Americana.
Anche lei sorrideva, e vidi gli occhi di Harry, il mio quasi fratello,
illuminarsi. Era la sua ragazza misteriosa.
Just one touch and I was a believer
Every
day it gets a little sweeter
It’s
getting better
It’s
getting better all the time girl.
Era
tutto perfetto in quel momento. Eravamo tutti lì, con chi
dovevamo
essere. Mi accorsi solo in quel momento della telecamera appoggiata sul
davanzale
della finestra. Stavano registrando tutto. Avrebbero combinato un
guaio, le
loro fan non avrebbero mai approvato me.
They don’t know how special you are
They
don’t know what you’ve done to my heart
They
can say anything they want
Cause
they don’t know about us.
A
quel punto sorrisi e guardai Zayn. Pensava fossi speciale. Avevo
fatto qualcosa al suo cuore, e sapeva che il suo cuore apparteneva a
me, così
come il mio apparteneva a lui. Come avrei fatto senza i miei amici e il
mio
ragazzo in Italia? Non potevo restare lì, sebbene volessi.
La canzone terminò, ed ogni tassello si ricompose. Ogni
ragazza tra le braccia
di colui che aveva cantato per lei, di colui che amava e che la
ricambiava.
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 - Irresistible. ***
-Zayn
Dalla
soglia della sua camera la guardavo preparare le valigie. Quel
pomeriggio sarebbe partita. Niente e nessuna avrebbe potuto farmi
dimenticare
quegli ultimi giorni con lei passati ad abbracciarci, baciarci,
cantare, ridere
e scherzare assieme a tutti gli altri. Avevamo conosciuto Taylor, una
ragazza
simpatica e gentile, ma nulla in confronto a Claire. “Ho
quasi finito.”
Annunciò, prendendo gli ultimi libri che aveva sul suo
comodino. Assieme a
tutti gli abiti che aveva comprato qui stava portando via i ricordi, le
risate,
i baci e il mio cuore. Tra qualche ora sarebbe tornata dai suoi
genitori, dai
suoi parenti, dalla sua vita di prima e avrebbe dimenticato tutto. Ero
sicuro
che avrebbe dimenticato ogni singolo istante passato insieme. Con il
tempo le
sarebbe passata. Si avvicinò a me e le sorrisi, la strinsi a
me e le sussurrai
“Non mi lasciare.” Non rispose nulla, fece
solamente un respiro profondo. “Non
mi dimenticare.” Aggiunsi subito dopo. “Mai.
Sarebbe impossibile.” Le presi la
valigia e scesi le scale, sotto le quali ci aspettavano tutti. La mia
famiglia
era accanto alla porta d’ingresso, poi c’era la
famiglia Styles, le ragazze e i
ragazzi. Claire mi seguiva, guardando con aria spaesata ogni centimetro
quadrato della casa, per assaporare quell’ultimo istante che
avrebbe passato
con noi. Tutti insieme. Fece un respiro profondo e, guardando tutti
quanti,
iniziò a parlare. “Grazie di avermi accolta in
casa vostra come una figlia.
Grazie per aver fatto di me un membro della famiglia Styles.
Harry.” A quel
punto il riccio alzò il viso e la guardò.
“Harry, sei stato il fratello che non
ho mai avuto. Con te ho passato davvero momenti speciali e volevo
ricordartelo.
Grazie a voi tutti, mi sono sentita subito parte del gruppo, non avete
chiesto
altro. E voi, ragazze. Siete semplicemente le mie migliori amiche. Vi
vorrò
bene per sempre.” Si voltò verso di me, sorrise e
mi prese per mano. “Non
dimenticherò mai nessuno di voi. E’ una
promessa.” La strinsi a me e le baciai
la fronte. La vidi chiudere gli occhi quasi con disperazione. La feci
mia con
quella piccola tenerezza rubata di fronte a tutti e la lasciai andare
senza
alcuna voglia.
Il
viaggio fino all’aeroporto fu senza molte chiacchiere.
Eravamo tutti
tristi, lo si leggeva nei nostri visi. Liam portò la valigia
fino dove ci fu
permesso accompagnarla. A quel punto ci fermammo tutti per gli ultimi
saluti.
Abbracciò tutti, dedicando ogni piccolo istante ad ognuno di
noi e, una volta
che fu il mio turno, mi batté il cuore a mille.
“Prima di tutto, ho un regalo
per te.” Si voltò verso la sua borsa, tirando la
ciocca di capelli che le
ricadeva sul viso dietro l’orecchio.
“L’ho iniziato a Settembre e ora, a
distanza di un anno voglio dartelo.” Mi porse un libro, aprii
la prima pagina
e, a caratteri ordinati c’era scritto:
Per
Zayn.
Ogni
volta
che il tuo pensiero sarà rivolto a me, sfoglia questo album.
Qui troverai tutto
il nostro anno, tutti i nostri momenti insieme.
Cominciai
a sfogliarlo. All’interno c’erano foto, frasi dette
e frasi
di nostre canzoni che ripercorrevano perfettamente tutto quello che
avevamo
passato. Sorrisi e le diedi un bacio. “Questo, invece,
è per te. Una cosa molto
meno romantica, ma altrettanto significativa.” La feci
voltare e le misi la
collana che le avevo comprato, il ciondolo d’argento a forma
di Z con un
diamantino le donava perfettamente. Non appena lo vide quasi
scoppiò a
piangere. Alzai la manica della felpa del braccio destro, e le feci
vedere lo
stesso ciondolo al bracciale che indossavo, solamente a forma di C.
“Non ti
dimenticherò mai. Sembra una frase fatta, ma è
così.” Dissi, prendendole il
viso tra le mani. “I tuoi occhi sono irresistibili.”
“Non
provare a farmi restare.” “Non provare a chiedermi
se sto bene,
non ho la risposta.”Feci una pausa. “Ti amo,
Claire.” “Anche io ti amo, Zayn.”
Ci
staccammo e la vidi allontanarsi.
“Ci
mancherà.” Disse Louis, abbracciando Eleanor
mentre singhiozzava.
“Tanto…”
Aggiunse Liam. Sospirai e infilai i Ray Ban, seguii Harry e
uscimmo dall’aeroporto.
-Claire
Non
mi voltai neanche una volta per guardarlo. Sapevo di aver fatto la
scelta giusta e, probabilmente, sarei diventata una di quelle ragazze
che si
dimenticano facilmente, oppure mi avrebbe descritta parlando di
“Quella ragazza
italiana”. Avrebbe dimenticato il colore dei miei occhi, il
sapore delle mie
labbra, il mio odore perfino. Io avrei ricordato sempre la sua voce, il
suo
ciuffo costantemente in disordine, il suo sorriso sghembo
maledettamente
perfetto. Durante le ore di viaggio verso casa non riuscivo a spegnere
l’Ipod,
pieno zeppo di canzoni che sembravano descrivere il nostro anno
insieme. Quello
era stato un suo regalo. “Sarai obbligata a pensare a me
quando ascolterai
questa playlist.” Aveva detto tre giorni prima della mia
partenza. Non avevo toccato
quell’oggetto fino a quel momento: il giorno in cui tutto
sarebbe cambiato.
Dopo un anno potevo continuare la vita di prima, anche se, sapevo che
non
sarebbe tornata la stessa.
Rividi
i miei genitori. Raccontai loro ogni dettaglio delle mie strane
giornate, della scuola, dei miei amici e di Zayn, ovviamente.
“Ti manca già,
vero?” Chiese mio padre, sedendosi sul mio letto, mentre
leggevo un libro in
inglese. Sorrisi senza rispondergli. Dopo qualche secondo il mio
telefono vibrò
illuminandosi. Un Suo messaggio.
Non
riesco a
dormire. Ci sei sempre tu nei miei pensieri. Aspetto tue notizie. Ti
amo, Z.
Sorrisi,
presi il cellulare in mano e, tremando, cominciai a digitare.
Il
volo è
stato tranquillo, allietato dal testo e dalla musica delle Vostre
canzoni. Mi
manchi, mi manchi terribilmente. Prova a riposare stanotte. Ci sentiamo
presto.
Buonanotte. Ti amo anche io. C.
Era
impossibile da sopportare, sapevo che non ce l’avremmo fatta.
Io
non ce l’avrei fatta. Desideravo solamente tornare in
Inghilterra con i miei
amici. Mi addormentai quella notte con il cuscino bagnato di lacrime.
-Zayn
Non
riuscivo a capire per quale motivo Claire avesse preso quella
decisione che feriva terribilmente me e i ragazzi. Era diventata parte
della
nostra vita e non poteva pensare di poterne uscire senza un motivo
valido. Quel
motivo valido non c’era. Oramai era parte di noi, era parte
di me. Avevo
bisogno di lei. Volevo rivederla il prima possibile.
Quella
notte non riuscii a dormire molto. Mi svegliai e,
meccanicamente, mi diressi verso il bagno. Feci una doccia fredda e
scesi in
cucina per la colazione. “Uova e bacon.”
Annunciò mia madre, scodellando del
cibo nel piatto che avevo di fronte. Il suo sguardo apprensivo cercava
di
entrare dentro di me, per capire cosa mi passava per la testa.
“Grazie, mamma.”
Feci un sorriso forzato, presi la forchetta, e cominciai ad ingerire
cibo. Non
facevo neanche caso a quello che stavo mangiando.
‘Chissà cosa sta facendo
Claire in questo momento…’
Le
prove di quella tarda mattinata furono le peggiori di sempre. Non
andavamo a tempo, prendevamo stecche incredibili. Dopo circa
un’ora e mezzo ci
rinunciammo. Non era da noi fare simili performance. “Spero
soltanto che per il
concerto di dopodomani saremo… Un po’
meno…” Cominciò il biondino.
“Sta’ zitto,
ti prego.” Lo interruppe Harry. Si mise a sedere per terra,
mettendo le mani
tra i capelli ricci. Era disperato, non riuscivamo a concentrarci e i
concerti
sarebbero stati un fiasco. Ce lo sentivamo tutti.
A
quelle parole scattai, uscii dalla sala prove, sbattendo la porta e
mi ritrovai nel cortile dell’edificio. Presi il pacchetto di
Malboro rosse che
avevo comprato per scrupolo quella mattina, non appena avevo messo naso
fuori
di casa. Sfilai una sigaretta e la accesi, aspirai il tabacco con
avidità e
cacciai fuori una nuvola di fumo grigio. Mi misi a sedere su un muretto
di
pietra, continuando a fumare. “Zayn, stai bene?”
Chiese Liam, avvicinandosi a
me. “Sì, sto bene.” Risposi bruscamente.
Ero arrabbiatissimo, ferito e mi
sentivo terribilmente abbandonato. “Zayn, so bene che sei
furioso, so quanto la
ami e so anche che vorresti passare tutta la vita con lei, anche se non
riesci
ad ammetterlo neanche a te stesso. Ci sentiamo tutti così,
è una nostra amica,
anche se con te è stata una cosa completamente
diversa.” Cominciò a parlare,
guardando per terra. Lui più di tutti sapeva da quanto tempo
fossi perdutamente
innamorato di Claire. Quasi come se mi stesse leggendo nel pensiero
continuò.
“Ricordi quando mi confessasti di aver visto una ragazza che
non riuscivi a
dimenticare? Non conoscevi neanche il suo nome, eppure ne eri
infatuato. Ancora
non era amore. L’hai rivista, conosciuta e amata. Non potevi
fare a meno di lei
prima e, a maggior ragione, non puoi fare a meno di lei ora.”
Sorrise, mi diede
una pacca sulla spalla e fece un cenno di disprezzo verso la sigaretta
accesa.
“Cos’è quella? Hai ricominciato a
fumare? Sai che lei non approverebbe…”
“Lei
non è qui, e non potrà saperlo.”
Risposi acido. Aveva ragione e lo riconoscevo.
Come avrei potuto fare? Era la mia vita e tutto quello che chiedevo al
destino,
al Karma o a qualunque altra forza superiore, era stare con Claire.
“Liam..”
Cominciai. “Voglio fare qualcosa. Devo fare
qualcosa.”
-Claire
Avrei
ricominciato la scuola tra qualche giorno e cercavo
disperatamente di riprendere le vecchie abitudini. Il mio ultimo anno
italiano
sarebbe cominciato a breve e, sebbene avessi guadagnato un diploma
internazionale, dovevo comunque conseguire la licenza superiore
italiana. Volevo
riottenere mia quotidianità e, con l’aiuto della
scuola, avrei dimenticato
quell’anno stupendo della mia vita. Dovevo provarci, anche se
non avevo alcuna
possibilità di riuscirci. Avevo trascurato le mie vecchie
amicizie, le stesse
che avevano fatto una smorfia di disappunto non appena avevano saputo
che avrei
passato un anno all’estero. Ero felice di averlo fatto, anche
se non mi rendevo
ancora conto di quanto le cose fossero cambiate radicalmente grazie a
quel
viaggio di studio.
Indossai
la giacca e uscii di casa, godendomi gli ultimi giorni di
vacanze estive. Camminai verso il bar che distava dieci minuti da casa
e, lungo
il tragitto, sentivo una grande agitazione dentro di me. Sentivo gli
sguardi
dei passanti fissi sul mio viso. Avevo già abbastanza
pensieri, non mi andava
che sconosciuti mai visti cominciassero a fissarmi. Dopo pochi istanti
giunsi
di fronte al bar, gremito di gente. Il barista, che ormai mi conosceva,
mi
salutò con un sorriso. “Bentornata.”
Esclamò. “Il solito?” Chiese,
avvicinandosi alla macchina del caffè.
“Sì, grazie.” Abitando lì
vicino, ero
quasi sempre rinchiusa in quel locale, anche per studiare, soprattutto
quando
era brutto tempo. Avevo imparato a conoscere il barista appena
ventenne, che
ogni volta cercava di attaccare bottone. “Ti porto tutto al
solito tavolo.”
Disse, interrompendo i miei pensieri. Sorrisi a mo’ di
risposta e mi diressi
verso il fondo del locale, dove c’era un tavolinetto con
quattro sedie. Ne
occupai una con la borsa e mi misi a sedere su quella alla sua destra.
Attesi
qualche istante il cameriere, Daniele, mi portò un
cappuccino e un muffin.
Subito presi lo zucchero e cominciai a girare il cucchiaino lentamente
nella
tazza. “Claire! Che sorpresa averti qui.” Alzai lo
sguardo, e vidi una ragazza
bionda. Aveva un viso familiare, frequentava la mia stessa scuola. Una
volta
eravamo amiche, ma era passato tanto tempo dall’ultima volta
in cui avevamo
parlato, o mi aveva rivolto la parola. Si era trasformata in una snob
biondina
con un mucchio di piercing e la puzza sotto al naso. “Ciao,
Ilaria.” Risposi
con un sorriso forzato. Mi chiedevo come mai mi stesse rivolgendo la
parola.
Erano tre anni che non mi degnava neanche di uno sguardo. Continuai a
sorseggiare la bevanda calda e la guardai con aria interrogativa, come
per
chiedere cosa volesse. “Come sei stata in
Inghilterra?” Chiese con aria
noncurante, cominciando a frugare nella sua borsetta di Chanel.
“Molto bene,
grazie. Ho imparato molto lì.” Risposi
trattenendomi dal lanciarle qualcosa
addosso. Ci mancava lei a farmi ricordare l’Inghilterra.
“Sai, ho visto che ti
sei inserita abbastanza bene.” “Ti riferisci per
caso al mio profilo Facebook?”
Domandai, seriamente curiosa. “Anche. Più che
altro ti ho visto sulla rivista
Cioè avvinghiata a quel ragazzo della band famosissima.
Direction, mi pare.”
Sorrisi divertita. “Il ragazzo si chiama Zayn Malik, ed
è il mio ragazzo. La
band si chiama One Direction. Sono famosi in tutto il mondo, hai
proprio
ragione. Mi sorprende, comunque, che tu, alla tua età, legga
ancora i
giornaletti scandalistici.” Risposi. “Prova a
domandare a mia cugina di undici
anni, probabilmente avete letto lo stesso numero.” Presi il
muffin, e lo
avvolsi con un tovagliolo, lo infilai nella borsa e feci per andare a
pagare. “Claire,
aspetta!” Disse la ragazza, fermandomi. Mi voltai e, senza
dire una parola, la
guardai. “Scusa, non volevo offenderti.” Lei che si
scusava? Molto strano.
“Volevo chiederti se ti andava di cenare con noi.”
Disse, ammiccando verso le
sue amiche, che guardavano con sguardi curiosi e supplicanti.
“Vorremmo farti
entrare nel nostro giro di gente che conta. Sai, le cose sono cambiate
parecchio qui in giro. Non vorrei che ti trovassi a dover fare i soliti
errori
anche quest’anno. Non ora che sei una ragazza giusta, tanto
da comparire su
delle riviste vendute in tutto il mondo.” Mi fece
l’occhiolino. La guardai con
aria schifata e aprii la porta del locale. Ecco, avevo rovinato anche
la mia
vita qui. Se Ilaria sapeva tutto su me e Zayn, lo sapeva anche tutta la
scuola.
Quella bocca larga non stava zitta un istante, e conoscevo le tipe come
lei.
Cercava solamente di essere popolare, ed io ero il mezzo di cui si
serviva per
riuscirci.
Non
volevo essere popolare. Volevo stare con Zayn e i miei amici, era
tutto quello che sognavo. Non mi interessava tornare a scuola per
vedere le mie
amiche. In quell’anno non mi avevano spedito neanche una
cartolina, un
messaggio, un’e-mail, un segno del fatto che mi pensassero
ancora, fino a quel
momento.
Cercando
tranquillità feci una passeggiata verso la libreria, il
luogo
che amavo maggiormente al mondo. Lì potevo rifugiarmi,
cercare il mio posto nel
mondo. Potevo essere chi volevo: un pirata alla ricerca del suo tesoro,
un
folle innamorato che tentava tutto e per tutto per la propria amata,
una
semplice ragazza di periferia alla quale mancava terribilmente il suo
ragazzo.
Ma quella non era una storia che avevo trovato nei libri, era la vita
reale. Scelsi
un libro e mi diressi alla cassa. Proprio in quel momento vidi delle
mie
compagne di classe. Sperai si accorgessero di me e che mi salutassero,
effettivamente accadde proprio quello che immaginavo. “Ciao
Claire! Abbiamo
visto le tue foto con i One Direction su internet! Sei stata davvero
fortunata.
Chissà, forse ora si ricorderanno di te.” Disse
una di loro, di nome Silvia,
con voce pungente. “Si ricorderanno sicuramente di
me.” “Lo spero sul serio,
Cara. Ci vediamo a scuola.” Aggiunse, con un sorrisetto. Le
feci un cenno di
saluto con la mano e la vidi allontanarsi.
-Zayn
Al
termine di quella giornata così anonima senza di lei, presi
forza,
composi il suo numero di telefono e la chiamai. Sapevo che avrei speso
moltissimo, ma non mi importava. Volevo solamente sentire la sua voce.
“Pronto?”
Era giù di morale. Lo avevo immaginato, e non potevo
sentirla con quel tono. “Buonasera,
ragione della mia vita.” “Zayn!”
Esclamò. “Finalmente mi hai chiamata, ti
aspettavo.” Sorrisi, inconsciamente. “Adesso sono
qui. Raccontami, come è
andata la tua giornata?” Chiesi con curiosità.
“Vuoi la verità o ti basta un
semplice ‘bene’?” “Voglio tutta
la verità. Racconta.” Mi misi sul letto per
ascoltare le sue parole. “E’ stato terribile. Le
mie vecchie amiche mi odiano,
voi eravate anche il loro sogno e io ho avuto la possibilità
di conoscervi, e
anche di più, mentre loro nulla. Le fighe della scuola
vogliono che mi unisca
al loro gruppo, solamente perché hanno visto delle nostre
foto su un
giornalino.” Sospirai. “E’ colpa mia,
soltanto colpa mia. Non dovevo…” Non mi
lasciò terminare la frase. “Non dire che
è colpa tua. Non sarei dovuta venire
in Inghilterra, sapevo che sarebbe stato tutto diverso,
e…” “Claire.” La
interruppi. “Claire, lasciami finire. Non dovevo lasciarti
andare. E’ stato
stupido da parte mia pensare di riuscire a vivere senza di te, ma non
è così.
Anche qui è terribile. Londra non ha più lo
stesso sapore senza di te. Mi
manchi. Mi manchi terribilmente. Dovrei fare la parte di quello forte,
per
farti capire che il tuo posto è lì, in Italia,
con i tuoi genitori. Ma in
realtà non è così. Il tuo posto
è qui, con me.” Silenzio dall’altra
parte.
Temevo la prendesse così. In quel momento mi stava odiando,
lo sentivo. “Speravo
lo dicessi, Zayn.”
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 - Back For You ***
-Claire
La
scuola era ricominciata da un pezzo, era il 24 Ottobre. Era una
giornata speciale per me, e solamente io ne conoscevo il significato.
Durante
l’ultima ora di letteratura inglese non riuscivo a stare
attenta alla
spiegazione dell’insegnante, che non faceva altro che
parlottare in inglese con
frasi senza senso. Guardai l’ora sul mio Iphone, le 12.57.
Mancava molto poco
all’uscita da scuola. Feci un sospiro di sollievo e continuai
a giocherellare
con il ciondolo che Zayn mi aveva regalato il Natale precedente. Ebbi
qualche
fugace flash di Parigi, i ragazzi, le ragazze, Zayn, la neve, i baci,
poi i
pensieri andarono alla serata sulla spiaggia, al 24 Ottobre di un anno
prima.
Nonostante avessi imposto a me stessa di non pensarci, era
più forte di me, non
potevo evitare i ricordi, seppur stupendi, non sapevo che reazione
avrebbero
provocato in me. I pochi minuti rimasti passarono a gran
velocità, sentii la
campanella suonare, raccolsi le mie cose ed uscii
dall’edificio che
assomigliava così tanto ad un ospedale. Sentivo il
chiacchiericcio allegro
della folla attorno a me, erano tutti euforici per l’inizio
del weekend. Avevo
programmato quel giorno e mezzo di libertà con molta cura,
sarei rimasta a casa
con i miei genitori a guardare qualche vecchio film che piaceva loro,
avrei
letto un libro e magari avrei scritto una mail a tutti i miei amici
londinesi.
Il mio imperdibile sabato cominciava in quel preciso istante. Alzai gli
occhi
verso il cortile, esterno dal cancello della scuola, e riconobbi un
volto
familiare. Due occhi scuri che cercavano i miei, un naso regolare, un
sorriso
che toglieva il fiato, dei capelli arruffati.
“Zayn?” Sussurrai come se stessi
parlando a me stessa. Credevo stessi sognando. Poteva essere soltanto
il
subconscio che mi regalava queste angeliche visioni.
“Claire.” Disse,
avvicinandosi. No, non era una visione. Era proprio lì, in
piedi di fronte a
me. Prese il mio volto tra le mani e mi baciò dolcemente.
“Che cosa ci fai qui,
Zayn?” Chiesi, staccandomi di malavoglia dalle dolci labbra
del ragazzo. “Sono
qui per te, Claire. Sono qui, in
Italia, a chilometri di distanza dalla mia vita, per te. Sai, ho
cercato di
farcela da solo. Ho provato a dimenticarti, ma non ci sono riuscito. Ho
scritto
un mucchio di stupide lettere per convincerti a restare, o meglio, per
convincere me che restare fosse la cosa giusta per te, ma non
è così. Il tuo
posto è con me, con noi.” Avevo sognato quel
momento per quasi due mesi e,
nonostante avessi provato quella scena tutte le notti, quella reale non
poteva
competere neanche con quelle che avevo in testa. “Zayn,
vorrei tornare. Lo sai
bene, ma qui ho la scuola, ho la mia vita, ho i miei
genitori…” Prese
nuovamente il mio viso tra le mani e mi baciò, nonostante
attorno a noi ci
fossero genitori, insegnanti e alunni della mia scuola. “La
tua vita non è la
stessa se io non ne faccio parte. Non posso esserci solamente per
scherzo. Ho
intenzioni molto serie questa volta, e non farò il coglione
di nuovo. Non
permetterò che tu rimanga qui, senza un valido motivo.
Potrai dirmi quello che
vuoi. Dimmi che sono uno svitato casinista, dimmi che non ti ascolto
mai, dimmi
che non sono il ragazzo giusto per te, ma non rifilarmi la solita scusa
dei
tuoi genitori.” Rimasi in silenzio mentre elencava quelle che
riteneva fossero
i suoi difetti, mentre in realtà era completamente
l’opposto. Non avrei mai
trovato un altro ragazzo in grado di capirmi come faceva lui, non avrei
mai
trovato un ragazzo così dolce e sensibile, eppure
così uomo, tanto da
oltrepassare mezza Europa soltanto per venire a prendermi,
perché avevo una
paura fottuta di innamorarmi seriamente. Sì, quello che mi
bloccava era la
paura. “Sono qui perché ti amo, sono qui per
portarti di nuovo a casa, con me.”
Alzai la voce. Perché non riusciva a capire?
“Zayn, per te sarà tutto così
facile. Sei un uomo, ormai ventunenne. Non temi nulla, neanche di
perdere il
lavoro per dedicarti ad una ragazzina, perché sono questo.
Non ho neanche il
coraggio di seguirti e di affrontare tutte le conseguenze che ne
deriverebbero.” Non
infierì, perché si
accorse che le lacrime stavano rigando il mio viso. Mi diede, anzi, un
bacio
sulla fronte e sussurrò “Adesso ci sono io con
te.”
-Zayn
Avevo
avuto quella folle idea di volare da Claire proprio il giorno in
cui dovevamo festeggiare un anno insieme. Odiavo quelle stupide frasi
di
circostanza ‘Un anno di noi.’ Le ritenevo troppo
superficiali per contenere il
sentimento tra due persone in un arco di tempo passato insieme. Avevo
parlato
con i miei amici, che mi appoggiavano in quella folle avventura in
Italia, poi
avevo deciso di dedicarmi al confronto con qualcuno con più
esperienza. Mentre
mia madre preparava il polpettone per la cena, mi misi a sedere accanto
a lei e
cominciai ad esaminare ogni suo gesto. “Tutto
okay?” Chiese, accorgendosi che
avevo bisogno di parlarle. In fondo era mia madre e sapeva che era un
mese che
ero quasi un ameba, non avevo più quella spinta che mi dava
Claire, avevo perso
il sorriso. Come poteva un amore così bello fare
così male? “Voglio andare in
Italia a trovarla, per riportarla qui.”
“E’ quello che vuoi?” Chiese senza
neanche sollevare lo sguardo dal piatto che stava preparando. Conosceva
già la
risposta. “Sì.” Alzò la testa
e ribatté “Allora vai, portala qui, falle capire
che la ami e che faresti qualsiasi cosa per lei. Non serviranno scene
teatrali,
ma la costanza e la perseveranza nel farle capire che ci sarai sempre
per lei,
qualsiasi cosa accada e in qualsiasi stato tu dovrai
abitare.” Sorrisi dopo
aver udito quelle parole così preziose. “Ti
consiglio di fare anche una
chiacchierata con i suoi genitori. Chiedi ad Anne, lei dovrebbe avere i
numeri
di cellulare.” Sorrise anche lei e mi fece
l’occhiolino. “Va’.”
Una
volta atterrato mi tremavano le gambe. Avevano chiesto tutti se
fosse il caso di accompagnarmi, ma avevo risposto che era una cosa che
dovevo
fare da solo. Avevo preso il cellulare, composto il numero di Pamela,
la madre
di Claire e le avevo detto che avrei riportato io la figlia a casa.
“Ti serve
un posto dove dormire, immagino.” Aveva risposto con un
accento che doveva aver
ripreso dalla madre Lylian, di cui Claire mi aveva tanto parlato.
“La risposta
sarà negativa solamente se sua figlia non vorrà
più vedermi, dopo quello che le
avrò detto.” “Ti preparo il divano
letto.” Aveva risposto quelle poche parole e
immaginai che stesse sorridendo, non sapevo per quale motivo, ma
sentivo che
era felice.
Dopo
qualche istante squillò il cellulare, era un SMS della
stessa
Pamela, nel quale era scritta la via della scuola di Claire, con
allegato
l’orario delle lezioni del sabato. Qualcosa mi diceva che era
davvero felice
per quell’incontro. Letto il messaggio sorrisi e mi avviai,
con la macchina a
noleggio, verso la scuola che mi era stata indicata.
Non
raccontai a Claire delle conversazioni con le nostre rispettive
madri lungo il tragitto per riportarla a casa. Mi tenne la mano e non
mi perse
un attimo di vista, come se temesse che da un momento
all’altro potessi
evaporare o scappare via. Aveva paura di una delusione, glielo leggevo
negli
occhi, che ormai erano un display molto chiaro per tutto quello che
provava. Le
passai un braccio attorno al collo, non appena fummo scesi
dall’auto, diretti
verso la sua abitazione. Le diedi un bacio sui capelli profumatissimi,
come si
fa con le bambine per rassicurarle, ed oltrepassammo il cancello della
casa. La
villetta non molto grande sviluppata su due piani era quasi al centro
della
città, a soltanto cinque minuti di auto dalla scuola della
ragazza. Non appena
entrammo alzò lo sguardo verso di me, e le feci un grande
sorriso. “Sei
nervoso?” Mi chiese, stringendomi la mano. “Per
niente.” Sorrisi di rimando,
sebbene avessi un nodo allo stomaco le avevo mentito, dovevo essere
forte e
deciso per farle prendere la giusta decisione. Sentii dei passi
provenire da
quello che sembrava il salotto e trattenni il fiato. “Ciao,
Zayn.” “Salve,
signor Grimaldi.” Guardai l’uomo in piedi di fronte
a me. Aveva l’aria dura, di
qualcuno che avrebbe potuto distruggere una montagna se solo si fossero
avvicinati a sua figlia, ma non avevo intenzione di mollare. Non
l’avevo mai
visto di persona, soltanto in foto, quelle che erano sul comodino di
Claire a
Londra. Non si assomigliavano molto, ma i loro occhi erano identici.
“Zayn, è
un piacere conoscerti. Abbiamo sentito molto parlare di te.”
Disse una donna,
che riconobbi subito dalla voce. “Sono la mamma di Claire,
Pamela.” “Il piacere
è tutto mio.” Risposi mostrando il migliore dei
miei sorrisi.
-Claire
La
tensione tra mio padre e Zayn era palpabile. Seduti attorno al
tavolo da pranzo mangiavamo quasi in silenzio, fino al momento in cui
mio padre
prese la parola e cominciò a fare alcune domande al ragazzo.
“Allora, cosa fai
da queste parti? Non credo fossi proprio di passaggio.”
Cominciò l’uomo,
facendo ironia. “Sono qui per dare una lettera a Claire e,
ovviamente per lei.”
Disse, ammiccando verso di me. Lo guardai con aria interrogativa.
“Credo sia
giunto il momento di darle quello che devo.” Si
alzò da tavola e guardai i miei
genitori, che sembravano essere perfettamente al corrente di tutto.
“Ecco,
tieni.” Disse Zayn, porgendomi una grande busta bianca.
“City University
London.” Lessi a voce alta, scandendo le parole.
“Aprila.” Disse il ragazzo, mettendosi
a sedere accanto a me. Obbedii e, con le mani tremanti, aprii la busta.
Lessi a
caratteri più scuri.
Siamo
lieti
di accettare CLAIRE GRIMALDI alla facoltà di GIORNALISMO
della City University
London.
“Come
è possibile?” Balbettai, guardando tutti i
presenti.
“E’
stato lui a fare la richiesta d’iscrizione.”
Spiegò mio padre, prendendo
la parola. “Puoi andare, se vuoi. Noi siamo
d’accordo. Vogliamo soltanto il tuo
bene…” “E ovviamente quello di
Zayn.” Aggiunse mia madre. Guardai il ragazzo,
poi corsi tra le sue braccia. “Verrai con me, non
è vero?” “Prepariamo le
valigie.”
-Zayn
Entrammo
nella sua camera, e Claire non smetteva un secondo di guardarmi e
sorridere. Sarebbe stato tutto perfetto, tutto era stato risolto e non
avevo più paura di nulla. La ragazza prese la valigia, che
doveva essere preparata. Prese tutto quello che poteva servirle, abiti,
scarpe, libri, la macchinetta fotografica... "Hai già
prenotato una stanza al campus? Altrimenti dovrò farlo
subito." Disse, dirigendosi verso la scrivania dove era poggiato il
computer. "Campus? Perché mai dovresti voler abitare in un
campus? E' abbastanza stupido, dato che ho comprato una casa solamente
per noi due." Vidi i suoi occhi illuminarsi. "Una casa?"
Ripetè, per convincersi che fosse vero, e in effetti lo era.
"Per questo ci ho messo tanto per venire da te." Sorrisi, e le diedi un
bacio, con la consapevolezza che non ci saremmo lasciati, poi
continuai. "Come potevi solamente pensare che ti avrei lasciato qui, in
Italia, senza di me? Non avrei potuto farcela. Tu sei molto
più forte di me. Puoi vivere benissimo senza stare con me,
ma io no. Non posso. Non più."
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 - Little Things ***
-Claire
“Claire,
tesoro! Finalmente sei qui!” Non appena entrai nella stanza
vidi le mie due migliori amiche: Danielle ed Eleanor. Entrambe si
alzarono di
scatto dal divano di pelle di casa Payne. Lasciai la mano di Zayn e
andai
incontro alle due ragazze, le abbracciai. “Mi siete
mancate.” Dissi,
stringendole. Sciolsi l’abbraccio dalle due e rivolsi lo
sguardo verso il resto
della stanza, esaminando ogni singolo dettaglio. Non sembrava
più la vecchia
casa di Liam, ma c’era quel tocco femminile che era mancato
fino a qualche mese
prima. Le tende appese alle finestre erano molto ben tenute,
c’era un mazzo di
orchidee rosa sul tavolo da pranzo, i libri sulle mensole erano spesso
romanzi
rosa. Davvero una casa perfetta. “Claire, devo
parlarti.” Disse Danielle,
distogliendomi da quei pensieri. “Ehy, Peazer! Aspetta prima
che saluti tutti.”
Esclamò il biondino, avvicinandosi con un gran sorriso.
“Mi era mancato il tuo accento
irlandese, Niall.” Risposi, abbracciandolo. “Anche
tu ci sei mancata. Sei
mancata davvero a tutti.” Disse Liam, dall’altro
lato della stanza. Dopo aver
ricevuto anche lui il suo abbraccio, fece spazio anche a Louis.
“Finalmente sei
tornata. Non potevamo più stare senza di te.” Poi,
quasi in un sussurro,
aggiunse. “Le ultime prove sono state un disastro. Ci mancavi
troppo.” Sorrisi
e lo abbracciai di nuovo.
Cominciai
a guardarmi attorno.
“Dov’è…” Non feci
in tempo a completare
la frase, poiché entrò dal portoncino anche un
ragazzo dai capelli ricci e
degli occhi blu come il mare, affiancato da una bionda con i capelli
ricci.
“Piccola!” Esclamò Harry, correndo a
schioccarmi due baci sulle guancie.
“Eccoti qui. Ora è tutto perfetto, davvero
tutto.” Sorrise e lasciò che
salutassi anche Taylor e Ali, che era nell’altra stanza a
fare alcune
telefonate che sembravano davvero importanti.
Entrai
nella stanza dalle pareti color nocciola e sentii le ultime
parole della ragazza mentre parlava con qualcuno all’altro
capo del telefono.
“Sì, quindi confermo la villetta di via Lincoln
numero 12. ‘Sera. Arrivederci a
domani.” Bussai alla porta per annunciarmi ed esclamai
“Ali, tesoro!” La
ragazza alzò lo sguardo dal blocco degli appunti su cui
stava scrivendo. “Claire,
finalmente sei qui. Devo dire una cosa a te e alle ragazze.
E’ importante.”
Divenne subito seria. “Va bene.” Risposi.
“Le vado a chiamare.” Continuai.
Eravamo
riunite tutte nella stanza di Liam e Danielle, la quale era
sdraiata, sfogliando una rivista, sul letto accanto a me e Taylor. Ali
era in
piedi, di fronte a noi, e camminava avanti e indietro. Il suo
nervosismo era
palpabile. La persona che in quella stanza era più in ansia
di Ali, era
Eleanor. La ragazza era seduta sulla sedia a dondolo e si cullava
dolcemente.
Aveva l’aria molto stanca. Non l’avevo guardata con
attenzione quanto ero
arrivata, ma aveva le occhiaie, sembrava non dormisse da tempo e aveva
entrambe
le mani sul ventre. Mentre la fissavo si voltò e fece un
sorriso forzato. Mi
guardò come se volesse confessarmi un gran segreto, poi Ali
cominciò a parlare.
“Ho un annuncio da fare. Avete presente le altre quattro
villette qui vicino?
C’è il cartello VENDESI da giorni...” Si
avvicinò alla finestra e indicò col
dito una serie di villette. “Be’, ci siamo messi
d’accordo con l’agenzia
immobiliare e…” Danielle a quel punto
sbottò. “Okay, Ali. Ora, o la pianti e
dici a tutte quante quello che sta succedendo o lo dirò
io.” Scoppiai a ridere
assieme a Taylor. “Insomma, per farla breve, abbiamo comprato
l’ultima
villetta.” Terminò Ali.
“Ho
una notizia anche io. Claire, mi dispiace non avertelo detto per
prima.” Al termine di quelle parole mostrò
l’anulare sinistro, al quale era
infilato un anello con un grande diamante splendente. “Io e
Liam ci sposiamo!”
Esclamò. “Dovete assolutamente aiutarmi ad
organizzare tutto.” Continuò la
ragazza con un sorriso enorme stampato sulle labbra.
La
futura signora Payne stava chiacchierando animatamente con Taylor ed
Ali, perciò mi alzai e mi diressi vicino ad Eleanor.
“Ehy, stai bene?”
Sussurrai, accucciandomi accanto a lei. “Sì, sto
bene.” Rispose con un mezzo
sorriso. In quell’istante entrò Louis, che
affiancò Eleanor. A quel punto mi
alzai e scesi al piano di sotto, lanciando un’occhiata ai due
innamorati. Era fin
troppo pallida, e Louis fin troppo attento ai suoi bisogni. Certo, era
da lui
essere così dolce e affettuoso, ma avevo una strana
sensazione.
-Zayn
Vidi
Claire scendere dalle scale. Aveva un’aria preoccupata.
“Tutto
okay?” Chiesi con un sorriso, dandole un bacio sulla fronte.
“Certo. Sono
soltanto un po’ in ansia per Eleanor. La vedo
strana.” Stava pensando a
qualcosa di importante, probabilmente proprio alla sua amica.
“Ti va di andare
a vedere la nostra casetta?” Chiesi, dopo averci pensato su.
“Dobbiamo
scegliere diverse cose prima di trasferirci definitivamente. Nel
frattempo
potremmo stare a casa con i miei, oppure…” Mi
interruppe. Sorrisi, adoravo
quando lo faceva. Sembrava così bambina in quei momenti.
“Io posso stare a casa
Styles. Non mi dispiace tornare da loro.” Eppure era sempre
una donna.
Nonostante avesse soltanto 18 anni compiuti, aveva un’aria
saggia, da chi
conosceva ogni segreto del mondo. “Mi porti a vedere casa
nostra?” Era casa
nostra. Casa di Zayn e Claire. Sarebbe stato tutto perfetto.
La
presi per mano ed uscimmo dal portone di casa Payne. L’aria
era
fredda, essendo Dicembre. Il cielo era coperto da nuvole cariche di
neve.
Sarebbe stato un Natale innevato, le previsioni lo dicevano da
settimane.
Nonostante il freddo pungente avevo deciso di farle visitare il
quartiere. La
villa che avevo comprato era sull’altro lato della strada
rispetto a casa
Payne. “Sai, io e i ragazzi abbiamo deciso di acquistare case
molto vicine.
Sarà più facile per tutti, in fondo sono la
nostra famiglia.” A quelle parole
Claire era stata molto felice, nulla la rendeva così viva
come Londra. Il
sorriso che aveva mentre camminava tra le strade di quella
città era splendido,
così come lei. Ne ero davvero innamorato, e sarebbe stato
tutto perfetto con
lei, ne ero sicuro.
Entrammo
nel soggiorno della villa e guardai di sottecchi il volto di
Claire, era radiosa e sembrava sorpresa. Probabilmente credeva che non
sarei
riuscito a fare una cosa del genere tutto da solo.
“Vieni.” Dissi, prendendola
per mano. La guidai, stanza per stanza, fino al piano superiore. Ogni
singolo
dettaglio era stato curato, ma avevo scelto dei mobili molto moderni e
sembravano piacerle. “E questa è la camera da
letto.” Aprii la porta, e la
grande stanza apparve di fronte a noi. Il letto matrimoniale era
già stato
ricoperto, i dettagli della camera erano sul blu e si accostavano con
gran
contrasto al rivestimento in pelle del letto bianca, così
come la porta della
cabina armadio. “Hai fatto tutto questo da solo?”
Chiese sorpresa. “Sì.” Prendendola
per i fianchi. Le diedi un dolce bacio e assaggiai il sapore delle sue
labbra.
Era tutto diverso con lei. Sì, era giunto il momento. Quello
era il momento
giusto, che tanto stavo aspettando. Mi staccai lentamente da lei e
cominciai a
farfugliare, sebbene avessi imparato a memoria il discorso non ne
ricordavo una
sola parola. Decisi di improvvisare. “Claire, io ritengo che
tu sia una delle
poche persone in grado di rendermi felice. Lo fai in un modo
così naturale che
vorrei davvero trascorrere ogni secondo delle mie giornate assieme a
te. Questa
casa, tutto questo, è un piccolo gesto per dimostrarti
quanto ci tengo a te.
Per dimostrarti che... Ti amo. Semplicemente. E volevo chiederti una
cosa, non
ho scelto un modo particolare per chiedertelo, ma ho scelto di farlo
nel modo
più naturale possibile, quello che mi riesce
meglio.” Aveva lo sguardo confuso,
probabilmente non si aspettava quello che stavo per fare.
-Claire
Ero
molto confusa, non riuscivo a capire che intenzioni avesse, ma al
suono di quelle dolci parole avevo avuto una scarica di brividi
corrermi lungo
la schiena. Mi voltai per guardarlo negli occhi e vidi che
infilò una mano
nella tasca interna della giacca, ne tirò fuori una
scatolina azzurra. Rimasi
senza fiato, avevo il cuore in gola e non riuscivo a dire una parola.
Ero
pietrificata dalla gioia. Zayn si avvicinò, aprì
la scatolina con su scritto
Tiffany & Co. e vidi il solitario che era al suo interno. Era
l’oggetto più
bello che avessi mai visto. Trattenni il fiato mentre Zayn, senza dire
una
parola, infilava l’anello al mio anulare sinistro. Alzai lo
sguardo dalla mia
mano sinistra verso il suo viso e sorrisi. “Claire Grimaldi,
vuoi sposarmi?”
Il
cuore batteva all’impazzata, lo stava chiedendo sul serio,
quasi non
ci credevo. “Sì! Certo che voglio
sposarti!” Ripetei, tenendo stampato sul viso
un gran sorriso. Mi gettai tra le sue braccia e mi lasciai baciare con
dolcezza. Assaporavo le sue labbra cha sapevano di buono e mi lasciai
trascinare in un turbine che mi avvolgeva ogni secondo di
più. Ci spingemmo sul
letto senza mai staccare le mie labbra dalle sue. Sentivo le sue mani
che
percorrevano la mia schiena, il mio corpo, bisognoso di lui. Mi lasciai
abbracciare, baciare ovunque sul viso, sul collo e un brivido percorse
tutto il
corpo. “Ti amo, Claire.” Disse, continuando a
baciarmi.
***
Uscii
da quella stanza un po’ più grande. Mi sentivo una
donna e lo ero
diventata a tutti gli effetti. Per coronare la giornata perfetta, non
appena
chiudemmo a chiave il portone della villa per dirigerci a casa Payne,
cominciò
a nevicare. I fiocchi cadevano soffici sui tetti, le strade,
imbiancando tutto
il paesaggio. Presi Zayn per mano e passeggiammo in silenzio, sotto la
neve
fredda di Dicembre.
Dopo
quelli che mi sembrarono pochi secondi tornammo nuovamente in casa
di Liam e Danielle, dove ci aspettavano tutti quanti per la cena.
Sentii lo
sguardo penetrante di Zayn su di me, probabilmente voleva sapere come
stessi,
quali erano le mie sensazioni e i miei pensieri, ma in
realtà non lo sapevo
neanche io. Mi sentivo leggera, viva come mai prima. Era una situazione
nuova
per me, eppure era stato proprio come me lo immaginavo, magico.
“Qualcuno qui
ha fatto l’amore.” Sussurrò Danielle
all’orecchio di Eleanor, in modo che
potessimo sentire solamente noi due. Come risposta sorrisi imbarazzata.
“Speravo non ve ne accorgeste, ve lo avrei detto in
privato.” Mi bloccai, poi
continuai. “Non prima di avervi fatto vedere
questo.” Mostrai la mano sinistra
e specificai. “E’ di Tiffany.” Le ragazze
gridarono di gioia e si fiondarono
tra le mie braccia per farmi le congratulazioni.
“Sapevamo
già che te lo avrebbe chiesto, certo, non sapevamo quando lo
avrebbe fatto, ma... Tu eri l’unica che non sospettava
nulla.” Disse Danielle.
Era euforica. Dovevamo organizzare ben due matrimoni e quattro
traslochi, non
male. “Il tuo matrimonio sarà il primo,
è già quasi pronto e...” Avevo appena
cominciato a parlare, quando Eleanor mi interruppe. “Devo
parlarvi.” Sussurrò,
sebbene fossimo chiuse in camera di Danielle e Liam. Ero felice che
finalmente
avesse deciso di confidarsi con noi, le sue migliori amiche. Guardai
Eleanor in
viso, sembrava una bambina impaurita e faceva un effetto molto strano.
Dopo
qualche istante di silenzio tombale cominciò a singhiozzare,
rannicchiata
nuovamente sulla sedia a dondolo. “Ho combinato un disastro.
Adesso mi odierete
e non vorrete più vedermi.” “Non credo
proprio, El. Noi tre siamo amiche e ci
saremo sempre, l’una per l’altra.” Dissi
con un sorriso rassicurante. Danielle,
accanto a me, seduta sul letto, annuiva. “Io...
Io...” Cominciò la ragazza.
Tremava come una foglia. “Avrei voluto dirvelo subito,
ma...” Prese una boccata
d’aria. “Sono incinta.”
Subito
io e Danielle ci guardammo, per esaminare l’una la reazione
dell’altra. Sì, era una bellissima notizia.
Eleanor e Louis erano abbastanza
maturi da poter affrontare l’arrivo di un bambino. Ci alzammo
subito dal letto
per abbracciare la ragazza, che in quel momento era molto confusa.
Credeva ci
saremmo arrabbiate, quando invece eravamo felicissime.
“Congratulazioni, El. E’
semplicemente fantastico!” Esclamai con un sorriso, dopo aver
sciolto il nostro
abbraccio. “Credevo ti saresti arrabbiata. Credevo mi avresti
considerato una
poco di buono, o che avresti detto che era stato tutto troppo
affrettato, e...”
“El, sono la persona più felice del mondo.
E’ una benedizione. Un bambino in
arrivo è sempre un avvenimento sensazionale.” Non
sembrava convinta, perciò
aggiunsi. “Anche se a quest’età e al di
fuori del matrimonio.” “Voi siete le
prime persone, dopo Louis, a cui l’ho detto.”
Rispose con un sorriso troppo
stanco. “Ne siamo onorate.” Disse Danielle, che era
rimasta a guardare il
pancione di Eleanor con un sorriso un po’ imbarazzato.
“So che non è il momento
giusto per dirvelo, ma vorrei che voi... Insomma, volete essere le mie
damigelle d’onore?” Quella richiesta fece
illuminare lo sguardo di Eleanor “Non
rovinerò tutto con il pancione?” “Sarete
perfette.”
-Zayn
Da
quando eravamo usciti da quella stanza tutto sembrava diverso, quasi
surreale. Mi sentivo, finalmente, completo. Non era stato
l’atto in sé, quanto
piuttosto il fatto che ero riuscito a raccogliere tutto il coraggio che
avevo e
chiederle, finalmente, di sposarmi.
Tirai
su le maniche della camicia grigia che indossavo e cominciai a
seguire passo, passo la ricetta sui muffin che avevo trovato in un
libro di
cucina, appartenente alla madre di Niall. Sentivo che sarebbe stata una
serata
speciale per tutti, tra qualche giorno sarebbe stato Natale. Il primo
Natale
tutti insieme.
Seduti
a tavola chiacchieravamo riguardo l’imminente tour. Avremmo
dovuto lasciare le ragazze qui in Inghilterra, per circa tre mesi. Un
breve
Tour negli Stati Uniti. “Mi dispiace, ma dovrò
lasciarti ambientare a casa da
sola.” Dissi a Claire, seduta alla mia destra. Si
voltò verso di me, sorrise e
strinse la mia mano da sotto il tavolo. “Non preoccuparti,
andrà tutto bene.”
In quello stesso istante Louis si alzò, prese per mano
Eleanor, si schiarì la voce,
attendendo che tutti quanti si azzittissero. “Ragazzi,
ragazze. El ed io
aspettiamo un bambino.” Un bambino? Era una grandissima
notizia. Nessuno
sembrava prenderla male, e notai lo sguardo fiero di Louis, sarebbe
stato
presto genitore. Sapevamo tutti quanto piacessero al ragazzo i bambini
ed ero
certo che sarebbero stati in grado di crescere al meglio un bimbo, con
il
nostro aiuto, ovviamente.
In
piedi di fronte alla finestra del primo piano, guardavo la neve
scendere silenziosamente e imbiancare tutto il paesaggio. Mi voltai
verso il
centro della stanza. Harry e Taylor, intenti in una chiamata su Skype
con i
genitori della biondina; Liam e Danielle frugavano in uno scatolone
alla
ricerca di palline e addobbi natalizi per l’albero e il
presepe; Niall e Ali si
avvicinavano verso il tavolinetto di cristallo al centro della sala,
sul quale
poggiarono il vassoio con i muffin che avevo preparato; Louis ed
Eleanor
accoccolati sul divano a sussurrarsi dolci parole
all’orecchio, la ragazza
portava le mani sul ventre, finalmente rilassata e sicura della nostra
approvazione; accanto
a Claire, intenta
a leggere un romanzo alla luce fioca del caminetto che scoppiettava.
Presi la
Nikon di Claire, misi a fuoco la scena e scattai una foto, per
ricordare quella
giornata così intensa. Spensi la macchinetta e mi avvicinai
a Claire, la coprii
con una coperta di lana e mi misi a sedere accanto a lei,
canticchiandole la
melodia di una canzone, accarezzandole dolcemente i capelli.
“I'm in love with you and all these
little things...”
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 - You are my future. ***
…Cinque
anni dopo.
-Claire.
La
neve scendeva morbida in quella giornata di Dicembre, la vigilia di
Natale. Mi sentivo così, come quei fiocchi bianchi che si
posavano leggeri sul
davanzale della finestra della mia camera. Ero stranamente felice,
finalmente
sarebbe tornato. Guardai la fede d’oro bianco che avevo
all’anulare sinistro e
sorrisi, ripensando a due anni prima, quando avevo detto il
“Sì” più importante
della mia vita, avvolta in un lungo abito bianco, e con il capo velato.
Mi
allontanai dalla finestra, e mi diressi lentamente verso il corridoio,
dopo
aver preso il libro dalla copertina blu, poggiato sul letto. La prima
copia del
mio romanzo. Avevo pubblicato un romanzo e non riuscivo a crederci...
Lui era
fiero di me, e lo sarebbe stato sempre, sebbene non fosse stato
presente negli
ultimi due mesi. Riposi il libro sul ripiano più alto della
nostra libreria e
scesi lentamente al piano inferiore. In fondo alle scale vidi una
ragazza, una
giovane donna sorridermi. “Tutto bene?” Chiese,
cullando il piccolo Jake. Era
un bambino fantastico, amato moltissimo dai suoi genitori e da tutti
noi. Aveva
dei grandi occhi azzurri, contrastanti con i capelli scuri che aveva
ripreso da
sua madre. Era molto vivace, e il Natale lo aveva stancato parecchio,
aveva
trascorso le ultime cinque ore a giocare con Emily. Sebbene avessero
due anni
di differenza, la bambina con i capelli ricci e occhi color nocciola, e
il
piccolo Tomlinson erano molto amici fin da allora. Passavano molto
tempo
assieme a giocare, ma in quel momento erano crollati entrambi.
“Per fortuna si
sono addormentati, non avrebbero resistito! Sono troppo
affamati!” Sussurrò
Danielle, seduta sul divano, di fronte al camino acceso. Il salotto era
illuminato soltanto dal chiarore del fuoco e dalle luci
dell’albero di natale.
L’atmosfera era incredibile, quasi indescrivibile. Eravamo
tutte molto in
ansia, non vedevamo l’ora di rivedere i ragazzi.
“Dopo
due ore di intensa cucina ce l’abbiamo fatta!”
Esclamò Taylor.
Dopo essersi avvicinata alla culla di Amy, sua figlia. La cantante
Americana
aveva acquistato molta visibilità, e non faceva altro che
rilasciare interviste
sulla neonata Ashley e la sua relazione che andava a gonfie vele con
Harry. La
sua carriera musicale non era per nulla trascurata. Non faceva altro
che
strimpellare la sua chitarra e comporre canzoni. Sembrava quasi che la
presenza
della bambina non facesse altro che incrementare la sua vena artistica.
Mi
misi a sedere accanto a Danielle e diedi un buffetto ad Emily, poi
la coprii con il plaid rosso. Mi accorsi che stavo fissando il fuoco,
senza pensare
a nulla in particolare, solamente quando sentii un gelido nasino umido
che mi
toccava la mano. “Floyd.” Sussurrai al cucciolo di
Golden Retriver. Si era
affezionato molto a me in questi ultimi due mesi, era stata una
presenza
costante in quella casa che, altrimenti, sarebbe stata troppo vuota
soltanto
per me. Gli accarezzai il muso e lo lasciai mettersi comodo a godersi
il calore
del fuoco scoppiettante. Sorrisi e mi alzai, dirigendomi in cucina.
Presi il
tacchino che stava finendo di rosolare nel forno e inserii la torta al
cioccolato, la preferita dei bambini.
“Zia
Claire?” Sentii una vocina proveniente dalla porta scorrevole
della cucina. “Tyler, tesoro!” Esclamai,
scompigliandogli i capelli biondi.
“Dov’è la mamma?” Chiese
piagnucolando. “E’andata a prendere il
papà e gli
zii.” Sorrisi dolcemente e lo presi in braccio. “Ma
come ti sei fatto grande!
Ormai sei un ometto!” Esclamai. Assomigliava terribilmente a
Niall, e il
maglioncino verde che indossava non taceva le sue origini
anglo-irlandesi. “Sta
davvero tornando questa volta?” Lo guardai negli occhi color
blu mare. Era
davvero felice, e rendeva me ancora più euforica.
“Spero proprio che Babbo
Natale mi porti lui per Natale.” Nonostante avesse soltanto
quattro anni era un
bambino molto intelligente, e mi lasciava sempre sbalordita. Sorrisi
senza dire
nulla, poi lo lasciai scendere. In quello stesso istante udimmo il
rumore di
alcune macchine che si stavano avvicinando all’abitazione.
Tyler cominciò a
saltellare in giro per casa e a gridare ‘Sono arrivati, sono
arrivati!’, tanto
che svegliò Emily e Jake. I bambini erano felicissimi e
persino Floyd cominciò
a guaire. Sorrisi e mi diressi verso il portone d’ingresso
per aprire.
-Zayn
Avevo
il cuore che batteva forte. Non vedevo Claire, la mia Claire, da
due lunghi mesi. Non appena aprì sorrisi, era più
bella di come ricordassi. Le
diedi un lunghissimo bacio e le accarezzai dolcemente i capelli.
Diavolo, mi
era mancata da morire. Diedi un buffetto a Tyler e accarezzai i capelli
a Jake,
poi diedi un bacio sulla fronte ad Emily ed entrai in casa. Il salotto
era
decorato con addobbi sul rosso e il bianco, c’era profumo di
torta al
cioccolato. Presi un biscotto dal piatto sul tavolinetto di vetro di
fronte al
divano e mi diressi al piano superiore, per poggiare la valigia, piena
di abiti
e regali per tutti.
Amavo
anche io il Natale, e amavo il fatto che fossimo riusciti a fare
una pausa dal tour invernale per stare con la nostra famiglia. Era
così bello
essere, finalmente, a casa. Nonostante riuscissi a parlare molto spesso
con
Claire al cellulare e tramite Skype, era assolutamente più
appagante tenerla
stretta a me, avvolta in un abito rosso, decisamente natalizio. Era di
buon
umore e rendeva me ancora più felice. Aveva un viso diverso
dal solito, ero
stato via decisamente troppo. “Sì, mi sei mancata
da morire.” Le sussurrai,
stringendola in vita. “Sei stupenda.” Aggiunsi. Mi
sorrise, togliendomi il
fiato. La guardai negli occhi e la baciai nuovamente.
“Finalmente sono a casa.”
Dopo
esserci rimpinzati di cibo ci riunimmo tutti attorno al fuoco. La
maggior parte di noi era riuscita ad accaparrarsi il posto sul divano,
mentre i
bambini erano seduti a terra a giocare con Floyd e Claire. Sorrisi nel
guardare
quella dolce scena. La ragazza era molto premurosa con i piccoli, e
lasciava
che le sue amiche passassero del tempo con i rispettivi mariti, in
totale
tranquillità. “Com’è stata la
prima parte del tour?” Chiese Eleanor, ad alta
voce, in modo che tutti potessero partecipare attivamente alla
conversazione.
“Faticoso, ci siete mancate un sacco.” Rispose
Harry, dando un bacio a Taylor
che stava allattando la piccola Ashley. “Voi
invece?” Chiese Niall, addentando
l’ennesimo biscotto. “Come siete state senza di
noi?” Continuò, masticando a
bocca semiaperta. “Papà!”
Esclamò Tyler, guardando torvo suo padre. Tutto scoppiarono
in una fragorosa risata. “Noi abbiamo un regalo per un uomo
che oggi compie gli
anni.” Disse Danielle. “Un uomo
meraviglioso.” Continuò Eleanor, guardando
dolcemente Louis, che aveva assunto un colorito rossastro. Ali si
sciolse
dall’abbraccio del biondino e si diresse verso
l’albero di Natale, si chinò e
prese un pacchetto, poi si diresse verso Jake e gli porse la scatola.
Il bimbo
si avvicinò al papà con un sorriso furbetto
stampato in viso. “Per te!”
Esclamò. “Tanti auguri,
papà!”
Happy
Birthday to you. Happy Birtday to you.
Happy
Birthday to Lou, Happy Birthday to you!
Intonammo
quella canzoncina che sembrava così da bambini, ma lo fece
sorridere ugualmente. Il mio amico sembrava seriamente felice, e avevo
idea che
fosse il Natale migliore di sempre. Scartò il regalo e i
bambini gli donarono
anche un disegno che avevano fatto mentre Taylor e Danielle cucinavano
i
biscotti. “Grazie, è stupendo.”
Sussurrò Louis a Jake, gli scompigliò i capelli
e notai lo sguardo fiero del bambino che sorrideva. Louis ci sapeva
davvero
fare con i bambini, e adorava suo figlio in modo particolare. Claire si
alzò,
si avvicinò a me e la feci sedere sulle mie gambe.
“Devo parlarti.” Sussurrò.
“Qualcosa non va, amore?” Chiesi un tantino
preoccupato, sebbene il suo viso
non mostrasse alcuna tensione. “E’ tutto perfetto.
Aspetto un bambino.” La
guardai per capire se stesse scherzando. Desideravamo moltissimo un
figlio, e
quello era davvero uno splendido regalo di Natale.
Credevo
che quel momento sarebbe stato soltanto nostro, ma in realtà
tutti avevano sentito quella sua ultima frase. Guardai Harry, si
avvicinò e
abbracciò Claire. “Sono davvero felice,
sorellina.” Dopo tutto quel tempo per
loro erano ancora ‘fratelli’. Non mi dispiaceva il
loro rapporto, ma vedevo che
era speciale e particolare. Esaminavo ogni volta lo sguardo di Harry e
capivo
che voleva davvero bene a Claire, un bene diverso da quello che le
volevo io.
Le sfiorò il ventre e lei lo lasciò fare per un
secondo soltanto, poi il
ragazzo mi sorrise e abbracciò anche me, come in segno di
approvazione, sebbene
non fosse necessaria.
“Adesso
dobbiamo andare a dormire, perché è molto tardi,
altrimenti
Babbo Natale vedrà che siamo ancora svegli e non
verrà con la slitta e le renne
per portarci i regali di Natale.” Disse Eleanor, prendendo in
braccio Jake.
Sebbene si stesse rivolgendo in modo particolare a lui, guardavo i
volti
attenti di Emily e Tyler che la fissavano ascoltando ogni singola
parola.
“Possiamo tornare domattina a pranzo?” Chiese la
bambina a sua madre, la quale
rispose “Domani andremo a casa di zio Niall e zia Amy,
ricordi?” Sorrise e la
prese in braccio. “Ciao, zio Zayn”
Esclamò la bimba sbadigliando. Le diedi un bacio
sulla fronte e scompigliai i capelli a Jake e Tyler.
“Buonanotte, ragazzi.
Grazie della bella serata.” Dissi, chiudendo la porta non
appena ebbero
attraversato il vialetto.
Salii
in camera da letto, e vidi Claire già sotto le coperte.
Tolsi il
maglione e indossai i pantaloni del pigiama. Mi infilai sotto il
piumone,
accanto alla ragazza. La strinsi a me e cominciai a baciarla
dolcemente.
“Questa casa era vuota, senza di te.” Disse,
voltandosi a guardarmi. “Eri con
Floyd.” Scherzai. La ragazza rise di gusto, poi continuai.
“Mi sei mancata da
morire anche tu.” “Ma tu non eri solo. Anzi, avete
fatto sold out in ogni
singola tappa!” Esclamò. “Sai, magari
possiamo aver cantato per milioni di
ragazze, ma quella che amo è proprio qui, di fronte a
me.” Sorrise, poi prese
la mia mano e la portò sul suo ventre. Sentire qualcosa era
prematuro, ma,
anche avere la consapevolezza che li ci fosse il nostro bambino, era
una gioia
immensa. “Secondo te sarà un maschio o una
femmina?” “Perché non potrebbero
essere due gemelli? Un maschio e una femmina, magari.”
Era
Natale, avremmo avuto un bambino, ed io ero l’uomo
più felice del
mondo.
-Ti
amo, Occhi di Ghiaccio.- Pensai.
“Ti
amo, Zayn.” Disse, quasi avesse la facoltà di
sentire i miei
pensieri.
“Anche
io ti amo, Claire.” Risposi, stringendola a me.
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