Occhi di ghiaccio

di Chiaronzics
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - La fine dell'estate ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Un anno prima. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - E' difficile ambientarsi. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - La sua prima sera. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Primo giorno di scuola. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Quella strana sera. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Tutto può cambiare. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - What Makes you Beautiful. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - La grande rivelazione. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Tutto quello che ho ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Christmas in Paris ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Fa parte del gioco ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Siamo soltanto fratelli ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Truly, Madly, Deeply. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Il Brunch ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - They Don't Know About Us. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - Irresistible. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Back For You ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Little Things ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - You are my future. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - La fine dell'estate ***


Scesi dall’aereo e con un respiro profondo presi la valigia che mi porgeva la hostess. “Grazie.” Dissi con un mezzo sussurro. Avevo pensato spesso a quel momento: il mio arrivo a Londra. Quando avevo ricevuto la lettera per andare un anno a studiare fuori ero stata felicissima. Fortunatamente ero una tra le più brave della mia classe in inglese, e il fatto che la mia nonna paterna Lylian fosse di origini londinesi aveva aiutato a convincere i miei genitori a mandarmi a studiare lì. Era stato un motivo di gran vanto per l’intera famiglia, infatti, tutti gli studenti della scuola avevano fatto la domanda per quella grande opportunità.Londra era in assoluto la città che preferivo: la sua gente, il Big Ben, Westminster, Buckingham Palace e Tower Bridge.

Mentre aspettavo la famiglia che avrebbe dovuto ospitarmi, entrai nel negozio interno dell’aeroporto. C’erano davvero molte cartoline di quei luoghi dove, di lì a poco, sarei stata anche io. Uscii, dopo aver comprato un libro “Cime tempestose”. Mi sentivo incredibilmente ansiosa di conoscere quella famiglia; non sapevo nulla di loro, ne’ cognome, ne’ quanti fossero i componenti. Non appena uscii dal negozietto vidi una donna abbastanza alta, sulla quarantina, con capelli castani fin sulle spalle e un’aria davvero simpatica. Aveva un viso familiare, nonostante non avessi la più pallida idea di dove avrei potuto vederla. Mi accorsi di essere la ragazza che stava cercando, poiché la donna mi fece ciao con la mano e disse: “Benvenuta a Londra, Claire. “ Sorrisi e ringraziai, avvicinandomi con la valigia alla mano destra e la busta dello shop nella sinistra. “Grazie, signora.”Mi avvicinai e mi porse la mano: “Io sono Anne.” Non faceva altro che sorridere. Ero entusiasta di essere capitata in una famiglia del genere. Era proprio la donna ideale: simpatica, ma non invadente. “Sono lieta di conoscerla, signora.” “Il tuo accento è impeccabile, tesoro. Siamo proprio felici di averti qui.” Siamo? Vidi una ragazza di qualche anno più grande di me che si avvicinò a quella che catalogai subito come sua madre. “Io sono Gemma.” Mi sorrise e mi strinse in un forte abbraccio. Sorrisi di rimando e le seguii fuori dall’aeroporto in una BMW nera. La ragazza mise la valigia nel portabagagli e si mise a sedere accanto a me sul sedile posteriore. “Benvenuta a Londra! L’uomo seduto alla guida è Benjamine, il nuovo marito di mia madre, puoi chiamarlo Ben; sai, i miei sono separati. E’ un tipo a posto, per me e mio fratello va bene così.” Mi sussurrò all’orecchio, una volta che l’uomo dai capelli brizzolati mise in moto. “Non ti abbiamo presentato il piccolo di casa, Harry. Sai” Continuò Anne, voltandosi dalla postazione alla sinistra di suo marito. “Al momento è in giro con i suoi amici. Spero sarai felice di conoscerlo. Ha soltanto un anno più di te. “ “Oh, bene.” Pensai con un pizzico di euforia. Almeno qui a Londra avrei avuto una sorella e un fratello più grande. Non avevo nessun fratello o sorella naturale.
A Roma era tutto così complicato, che per me era stata una grandissima svolta il fatto che avessero accettato la mia richiesta di studiare a Londra.

 Arrivammo di fronte ad un grandissimo cancello in ferro battuto nero. All’interno c’era una grande villa in stile Londinese. La casa non era esattamente al centro della città, ma a cinque minuti di auto. Ben aprì il cancello con un telecomando grigio con i pulsanti neri ed entrò con l’automobile nel vialetto con il brecciolino. L’abitazione era a due piani, molto grande e accogliente. Entrammo nel salotto e Gemma mi aiutò a portare al piano superiore la valigia. “Questa è la tua camera.” Strabuzzai gli occhi nel constatare quanto fosse carina e accogliente. Ovviamente, essendo la camera degli ospiti, non era enorme; al contrario era confortevole. C’era un copriletto sui toni dell’azzurro, una scrivania sotto la finestra che emanava tanta luce, una grande libreria su una parete e su quella di fronte una porticina: la cabina armadio. Avevo sempre sognato di avere una camera del genere, era tutto quello che poteva servirmi. Mentre stavo ammirando la bellezza di quella stanza, entrò anche Anne, a braccetto di suo marito. “Potrai tranquillamente appendere poster, foto…” Esclamò con un sorriso. “Grazie mille. E’ davvero splendida.” “Puoi decorarla come vuoi” Continuò Ben. “E Gemma ti darà una mano.” Dopo aver mangiato un tramezzino al tacchino nella cucina dai toni del bianco, su uno sgabello nella penisola, tornai in camera con Gemma. Aprii la valigia, ne estrassi i libri, e il necessario per studiare. Cominciammo a riempire la grande libreria che aveva ancora molti ripiani liberi. Infine presi il poster del mio gruppo preferito: One Direction. Feci per appenderlo, quando suonò il campanello. “Andiamo noi, state tranquille.” Disse Ben, dal piano di sotto. Sentii delle voci provenire dall’ingresso, ma in un primo momento non ci feci caso.

 Appesi con un po’ di nastro adesivo il poster con quei cinque ragazzi che mi avevano cambiato la vita.
“Benvenuta in casa Styles.” Disse una voce che conoscevo fin troppo bene.
Dieci occhi mi guardavano con un sorriso. La voce era del ricciolino, Harry.
 E a Seguito riconobbi con facilità i cinque ragazzi del poster che avevo di fronte.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Un anno prima. ***


-Zayn

“Occhi di Ghiaccio”
Pensai, non appena vidi la ragazza nella stanza degli ospiti di casa Styles.
Ricordavo con esattezza quegli occhi così belli, che toglievano il respiro.
Avevo scritto tutto nel mio diario: "I suoi occhi. Non sapevo quale fosse il suo nome, ma i suoi occhi. Diavolo, erano davvero stupendi. In quel momento avrei voluto soltanto restare a guardarla per sempre. Occhi Di Ghiaccio. Quello sarebbe stato il suo nome nei miei sogni."
Occhi di ghiaccio. La rivedevo qui a Londra, dopo un anno. Esattamente un anno da quando i suoi occhi erano entrati nella mia mente; da allora non avevo avuto posto più per nessun’altra, neanche per Perrie. Perrie era una ragazza fantastica che avevo conosciuto tre anni prima ad X Factor. Anche lei aveva gli occhi chiari, ma quelli di Occhi Di Ghiaccio erano sensazionali. Ricordavo ancora con chiarezza il giorno in cui la vidi. 13 settembre. Ero in Italia con la band per firmare gli autografi.
 C’era tantissima gente, come sempre del resto. Adoravamo le fan italiane, erano sempre così gentili e calorose nei nostri confronti, e anche un po’ pazze. In generale tutte le nostre fan erano così. Mentre firmavamo libri, Cd, magliette, cappellini, ed anche numerose braccia la vidi. Era lì, tra la folla. Indossava una semplice maglia a maniche a tre quarti color acqua marina e dei jeans. Non era truccata in maniera eccessiva, non sapevo neanche perché il mio sguardo cadde su di lei, ma fu così. Sapevo che in quel momento la mia vita sarebbe cambiata radicalmente. Finalmente fu il suo turno.
“Ciao.”
 Dissi con un sorriso, il migliore che potevo mostrarle. Lei fece altrettanto e si avvicinò, porgendomi un’agendina color del mare. Avrei voluto chiederle come si chiamasse, giusto per dare un nome ai miei sogni. Però non ebbi il tempo, Niall aveva già attirato la sua attenzione con una battuta. Sorrisi, guardandola allontanarsi nuovamente e confondersi tra la folla.

Di solito, dopo ogni meeting, io e i ragazzi parlavamo delle ragazze più carine. Era sempre Harry a cacciare il discorso, anche quella volta fu così. “Avete visto quella biondina con la maglietta rosa shocking? Carina, no?” “Tutte le nostre fan sono carine, Harry.” Ribatté Liam. “Oh, questo era naturale. Ma tu non puoi dire queste cose, sei fidanzato.” Continuò Louis. “Be’, se è per questo, anche tu.” Disse Niall.
 “Cos’hai, Zayn?” Chiese tutto d’un tratto Liam, il più attento del gruppo, come sempre. “Nulla, non preoccuparti.” Risposi con un mezzo sorriso. Mi ero incantato di nuovo a pensare a lei. A quanto fosse maledettamente perfetta. “Ho visto una ragazza oggi, Liam.” Gli confidai qualche ora più tardi, in albergo. “Era semplicemente stupenda. Non riesco a togliermela dalla testa. Cosa posso fare per riuscirci?” “Se non riesci a togliertela dalla testa, significa che non devi. E’ destino. Il Karma.” “Vuoi dire che la rivedrò?” “Oh, certo. Il destino non si può contrastare.”

 Ed eccola qui, in tutta la sua bellezza di fronte a noi. Rimasi a fissarla per 10 minuti buoni, senza dire una parola. Harry andò ad abbracciarla ed ebbi una stretta al cuore. Avrebbe vissuto in casa sua per un anno. Sarebbe stata sempre con lui, avrebbe frequentato la scuola ed Harry sarebbe andato a prenderla. Non potevo dire nulla. Sarebbe stato un errore raccontare tutto, dire che non l’avevo dimenticata. Probabilmente mi odiava già per non averla neanche salutata come si deve. Avevo farfugliato un debole “Ciao.” Poi ero stato zitto. Mi ero seduto sul divano di casa Styles, guardando la ragazza battere clamorosamente Niall e Louis a Fifa.

 Occhi di Ghiaccio, sei bellissima.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - E' difficile ambientarsi. ***


Claire.
 
Li guardavo e non riuscivo a capire come potessero essere veri. Lì, di fronte a me. Harry si avvicinò e mi strinse a se. “E’ un piacere conoscerti, finalmente. Non vedevamo l’ora che tu fossi qui.” Disse, ammiccando verso gli altri quattro. Detto ciò, si presentarono tutti, anche se, ovviamente, conoscevo molto bene i loro nomi. Liam mi porse la mano e la strinsi con forza. Fu la volta di Louis, che mi abbracciò. Infine Niall mi baciò su entrambe le guancie. Sentivo che ne mancava uno: Zayn. Però non mosse un solo muscolo nella mia direzione.
 Probabilmente gli ero antipatica fin dal primo istante. Sospirai, e diedi ascolto ad Harry, che stava farfugliando qualcosa riguardo a quanto fosse felice di avere una ‘sorellina’ più piccola. Gli sorrisi e lo seguii fuori dalla mia stanza. “Questa porta è la mia camera. Puoi venire ogni volta che vuoi.” Mi sorrise e aprì la porta di un’altra stanza, proprio alla destra della camera di Harry. Dietro di me sentivo i ragazzi che ci seguivano. “Sai giocare a Fifa?” Mi chiese Niall, porgendomi il joystick dell’Xbox 360 di Harry.
 
“Ovviamente.” Risposi con un sorriso e mi misi a sedere sul divano color panna. Gli altri si accoccolarono accanto a me, e soltanto Harry e Niall si misero per terra, sul tappeto azzurro.
 
 
Sentivo lo sguardo di Zayn su di me, non avevo il coraggio di voltarmi e guardarlo. Continuai a giocare, premendo i pulsanti con cognizione di ciò che facevo. Giocammo per delle ore, e verso le sette Louis si alzò “Be’, diciamo pure che ci hai massacrati. Non è grave, basta che rimarrà tra noi.” Tutti quanti scoppiarono a ridere, persino Zayn. Ci alzammo tutti quanti e ci dirigemmo verso il piano inferiore. Avevo fame, lo stomaco brontolava. Scesi le scale e giunsi sul pianerottolo, di fronte alla porta principale. Mi voltai e sorrisi ai ragazzi che stavano ancora scendendo le scale. Zayn mi stava guardano, con una strana espressione. Lo guardai e notai che abbassò subito lo sguardo, così velocemente che non capii se avessi immaginato tutto. “Ho fame”. Esclamò Niall, sedendosi a capotavola.
 
 
La tavola era apparecchiata con una tavola bianca molto semplice, dei bicchieri blu e dei piatti bianchi. Il cibo non era ancora pronto, vidi una pentola con della pasta all’interno, e uno strano tentativo di cucinare una carbonara. Feci un mezzo sorriso, aspettando che tutti i ragazzi si sedessero, poi mi dedicai alla pasta. Girai con sicurezza il contenuto della pentola. Assaggiai uno spaghetto: era cotto al punto giusto. Presi le uova, la pancetta, il parmigiano e cucinai la miglior carbonara che avessi mai fatto. Quando entrò Anne in cucina e vide la pasta pronta fu subito contenta, al punto che le si illuminarono gli occhi. Era incredibile quanto assomigliasse ad Harry. Sarei stata bene con loro, lo sapevo.
Ci sedemmo tutti a tavola, alla mia destra avevo Harry, a sinistra Louis, di fronte Zayn. Restò con lo sguardo fisso sul suo piatto, senza alzarlo nella mia direzione. Nel frattempo, durante tutto il pasto rimasi ad ascoltare i racconti di Liam sul Tour in Australia.
 
 
 
Ero sul letto a leggere un libro, mentre i ragazzi, dopo aver finito la cena erano in camera di Harry a ridere e scherzare. Feci un mezzo sorrisetto e presi il mio Iphone. Schiacciai il pulsante per accendere il display e guardai l’ora. Le 22.48. Sospirai, indossai il pigiama e tornai sdraiata sul letto. Presi le cuffiette e misi il cellulare in modalità casuale. “Na na na.” Cominciai a canticchiare la canzone dei ragazzi che erano nella camera di fronte alla mia. Non ero più una di quelle fan che pensava a loro senza la minima cognizione di ciò che i miei idoli stessero facendo, ma ero una di loro. Abitavo in casa Styles. Sorrisi nuovamente e sentii bussare.
 
“Avanti!” Esclamai, sedendomi a gambe incrociate. “Siamo passati per augurarti una buonanotte.” Disse Louis con un sorriso stampato in faccia. Percorsi tutti quanti i volti dei ragazzi. Erano tutti sorridenti, tranne Zayn. Mi guardava con aria molto perplessa. Non sapevo come mai avesse quella reazione nei miei confronti. Potevo anche essergli antipatica, ma non mi sembrava che potesse esagerare così tanto.
 
 
“Buonanotte, ragazzi.” Annunciai, abbracciandoli tutti. Giunta di fronte a Zayn fece un sorriso imbarazzato e mi fece ciao con la mano, senza aprire bocca. Chiusi la porta e mi infilai tra le coperte. Mi addormentai quasi subito, con il suo adorabile viso nei sogni.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - La sua prima sera. ***


Zayn.
 
Noi ragazzi restammo a cena a casa Styles. Ero molto nervoso. Eravamo stati appiccicati tutto il pomeriggio. Sentivo i suoi gomiti che sfioravano il mio braccio, probabilmente non lo stava facendo a posta, ma mi dava un minimo di conforto sapere che le piaceva toccarmi.
Era una ragazza così bella, brava… Semplicemente era la ragazza dei miei sogni.
Occhi di Ghiaccio. Claire. Qualsiasi fosse il suo nome avevo sempre pensato che fosse in qualche modo perfetta. I suoi occhi, i suoi capelli, la sua voce e il suo sorriso mi rendevano felice.
 
 
Dopo aver mangiato lasciammo ambientare Claire, che entrò in camera sua. Mi piaceva immaginare che stesse pensando a me. Mentre ero seduto accanto a Liam sul letto di Harry ascoltavo con attenzione tutti i commenti sulla ragazza.
Liam: “E’ davvero una ragazza simpatica, no? Parlo di Claire, ovviamente. Non ha parlato molto. Probabilmente è molto timida. Per lei dovrà essere difficile essere qui a Londra, senza un’amica e i suoi genitori.”
Louis: “Be’, in ogni caso se la sta cavando egregiamente. La trovo davvero divertente, anche se è troppo brava a giocare a Fifa.”
Scoppiammo tutti a ridere, fragorosamente.
Niall: “Hai ragione Lou. E sa anche cucinare benissimo. Potreste farle conoscere Eleonor e Danielle. Che cosa ne dite? Domani sarebbe perfetto.” Niall aveva sempre delle idee geniali. Probabilmente Claire aveva soltanto bisogno di qualche amica.
Harry: “Sì. Sarebbe fantastico. Che cosa ne dite se andassimo a prenderla a scuola? Le faremmo davvero una bella sorpresa!” Continuarono a parlare di quanto fosse bella, brava, buona, intelligente, carina… “Ehy, Zayn. Non hai detto una parola per tutta la sera. Che ti succede?” Mi chiese Harry, dopo essersi messo seduto accanto a me. “Nulla, davvero. E’ tutto okay.” Sorrisi, probabilmente in modo troppo forzato. Liam se ne accorse, e continuò a guardarmi per tutta la sera in quel modo penetrante, tipico di quando avevamo qualche problema. Se ne accorgeva subito.
 
Uscimmo dalla stanza e bussammo alla porta di Claire. Aprimmo e le augurammo la buonanotte. Era davvero bellissima anche in pigiama. I suoi occhi azzurri erano semplicemente stupendi. Ero senza fiato. Avrei voluto gridarle “Sei bellissima! Ti ho in testa da un anno, e ancora non riesco a dimenticarti. Devo farlo? Per favore, dimmi di no.” Le sorrisi e le feci ciao con  la mano. Avrei voluto abbracciarla e tenerla stretta tra le mie braccia per sempre, ma non mi mossi verso di lei. Però la salutai. Un buon inizio. Ci salutammo e ci demmo l’appuntamento per il giorno seguente, fuori dalla London High School.
 
“Zayn, ti conosco troppo bene. Lo sai. Cosa ti succede? A me puoi dirlo, puoi dirmi qualsiasi cosa.”
“Lo so, Liam. Ma… Sinceramente non so spiegarlo neanche a me stesso. E’ difficile da ammettere…”
“Parla. Sfogati.” Mi guardò negli occhi, continuando a passeggiare verso casa.
Dopo qualche minuto di silenzio dissi, sussurrando quelle parole che avevo in testa ormai da dodici lunghe ore.
“L’ho trovata. E’ lei. La ragazza di cui ti avevo parlato. Quella che non riuscivo a dimenticare. E’ lei.”
“Claire?” Capì subito a chi mi stessi riferendo. “Be’, lo avevo immaginato. Era evidente da come la guardi… Ho capito perché non l’hai calcolata per tutto il giorno. Sei sorpreso di vederla qui.” Sorrise in modo paterno e mi diede una sonora pacca sulla spalla. “E’ il destino, Zayn.”
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE.
Eccomi qui, dopo il quarto capitolo a chiedere qualche recensione. Positiva o negativa che sia ho bisogno di sapere che in qualche modo ci siete, che leggete questa storia con passione. Voglio qualche consiglio per continuare ad andare avanti. Vi piace? Non vi piace? Fatemelo sapere. :) Grazie per essere arrivati fin qui, Chiaronzics.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Primo giorno di scuola. ***


Claire.
 
“In bocca al lupo per oggi.”
“Grazie Harry.” Esclamai con un sorriso, scendendo dall’auto nera del ragazzo. Gli feci un cenno con la mano, guardandolo allontanarsi.
Entrai nella grande scuola. London High School. Vedevo persone più o meno della mia età che parlottavano tra loro, fissandomi, come se avessi scritto in testa ‘sono Claire, la nuova arrivata dall’Italia per lo scambio culturale.’ Mi avvicinai alla segreteria e dissi, scandendo le parole, il mio nome
“Claire Grimaldi.”
“Oh!” Mi accolse la segretaria con degli occhiali color rosa shocking. “Sei dello scambio.” Disse, come se fosse stata una cosa talmente ovvia.
“Sì. Sono proprio io.” Sussurrai, cercando di mantenere la calma. “Spero ti troverai bene.”
Disse, lasciandomi un grande fascicolo. Lo presi e cominciai a sfogliarlo.
“Be’, ti presento la ragazza che ti farà da tutor qui a scuola. Lei è Ali Mc Ginley.”
Vidi entrare nella porta la ragazza che mi stava presentando. Le feci un grande sorriso e lei si buttò tra le mie braccia per salutarmi. Mi strinse a sé e mi lasciò soltanto quando la donna con gli strani occhiali disse “Ecco il vostro orario. Mc Ginley, falle fare un giro a scuola.”
Uscimmo dalla stanzetta e cominciammo a camminare lungo i corridoi.
“Vieni!” Esclamò prendendomi per mano. “Ecco i nostri armadietti.” Sorrise e ne indicò uno blu. Il numero 394 era il mio. Lo aprii e vi trovai una felpa blu con la scritta gialla ‘London High School’, diversi depliant riguardo le lezioni e un portachiavi con il simbolo della scuola: un lupo sorridente.
 
 
Entrammo in classe dopo aver constatato di avere biologia, mi misi a sedere al terzo banco, accanto al muro. Sentii lo sguardo di Ami alla mia sinistra, il suo sguardo era davvero penetrante. Sarebbe stata sicuramente in grado di leggermi nella mente, se solo avesse avuto un po’ più di esperienza.
“Come ti trovi a casa Styles?” Sorrise, con un pizzico di ironia.
“Come.. Come fai a sapere che sono in casa Styles?” Chiesi, sussurrando, mentre il professor Williams passava tra i banchi, consegnando i libri di testo.
“Me lo ha detto Niall.” Sorrise e continuò, parlando a bassa voce. “Stiamo insieme, sai?” Dopo aver notato la mia faccia stralunata disse “Strano che una Directioner del tuo stampo non sappia questo…” Scoppiai a ridere, mettendo la mano sulla bocca per attutire il rumore. “Eh già. E’ molto strano. Comunque lo immaginavo.” Sorrisi e aprii il libro, cominciando ad ascoltare il professore che stava parlando ininterrottamente.
 
 
Terminammo la prima giornata scolastica con una velocità supersonica. “Finalmente! Non ne potevo più.” Disse Ali, passando una mano tra i suoi lunghi capelli scuri. Uscimmo dalla grande porta d’ingresso l’una accanto all’altra e notai che aveva un grande sorriso stampato in viso. “Cos’hai Ali?” “Niente Claire, niente. Stai tranquilla.” Camminammo verso il parcheggio della scuola e vidi una chioma dorata e degli occhi azzurri: Niall Horan. Misi a fuoco le persone accanto a lui: Harry e, con mia grande sorpresa, Zayn. Ero felice di vederli. Ali corse tra le braccia di Niall e si diedero un bacio appassionato.
“Mi sei mancata da morire, Ali. Come è andata?
“E’ andata, amore. Io e Claire siamo già diventate amiche.” Esclamò con un grande sorriso. Era una ragazza davvero solare e divertente. Era la ragazza ideale per Niall. Essere una loro fan non significava conoscerli, ma io stavo avendo quella grande opportunità. Harry mi abbracciò e mi prese per un fianco, notai i muscoli della mascella di Zayn irrigidirsi. Probabilmente era soltanto perché il suo amico non gli stava dedicando tanta attenzione.
“Dove sono Liam e Louis?” Chiesi con interesse. “Stanno prenotando un ristorante per la cena.” Rispose Harry, sorridendo di rimando. “Spero abbiate fame. Com’è la mensa scolastica?” “C’è di meglio, ma anche di peggio.” Dissi, ridacchiando assieme ad Ali, che nel frattempo stava abbracciando il suo ragazzo. Zayn era appoggiato al cofano della sua auto con un’espressione dura sul volto. Mi allontanai da Harry e risposi “Sto morendo di fame, andiamo?” Chiesi entrando in macchina. Zayn si mise al volante e Niall salì dietro accanto a me e Ali.
 
Giungemmo, dopo essere state a casa ed essermi fatta una veloce doccia, in un ristorantino nella periferia di Londra. Era davvero chic. Aveva poltroncine nere, e tovaglia bianca sui tavolini. Avevo ricevuto l’ordine da ‘mamma’ Anne di provare un vestito di Gemma. Un semplice abitino sopra il ginocchio nero, con la schiena leggermente scoperta. I ragazzi avevano tutti la camicia. Quello che mi colpì maggiormente fu Zayn. Sentivo che la sua strana indifferenza per me si stava trasformando in qualcosa. Sperai non fosse odio. Sicuramente era felice che fosse invitata anche Perrie. Da quanto sapevo stavano insieme da circa un anno. Non avevo mai pensato che fossero una bella coppia, anche perché Zayn era il ragazzo che avevo sempre immaginato come mio ipotetico ragazzo. Lo sognavo tutte le notti, ed era capitato anche la prima sera dopo averlo conosciuto. Quello era stato un sogno diverso dagli altri. Sentivo di dovermi confidare con qualcuno, ma non riuscivo a capire con chi dovessi parlare. Non mi andava di disturbare le persone con le mie strane ed ipotetiche sensazioni, riguardo un ragazzo, poi...
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Quella strana sera. ***


Zayn.
 
Che idea strana aveva avuto Harry. Una cena con tutte le ragazze. Non ero in piena forma, forse per il semplice motivo riguardo al quale avevo scoperto che la ragazza di cui ero innamorato, la mia occhi di ghiaccio, abitava in casa di uno dei miei migliori amici, e probabilmente anche a lui piaceva lei. Era palese quando Harry era interessato ad una ragazza. Avevo parlato di questo con Liam per tutto il giorno, era l’unico che riusciva ad ascoltare i miei problemi senza interrompermi. Poi, dopo aver esaminato con attenzione il tutto, riusciva a dire una frase filosofica che sistemava tutto.
Quella mattina avevo tanto atteso la sua frase, che non arrivò. Disse soltanto: “Segui il tuo cuore.” In quel momento mi sentii tanto Simba, il protagonista de Il re leone, quando Rafiki diceva “Guarda oltre ciò che vedi.” Sembrava semplice a dirsi, ma a farsi…
Trovai la forza per sedermi di nuovo accanto a lei. Aveva indossato un vestitino che le stava benissimo. Era di Gemma, la sorella di Harry; nonostante questo sembrava fosse fatto su misura per lei. Aveva un fisico perfetto, così come gli occhi, il naso, la bocca… Tutto praticamente. Okay, Liam aveva ragione. Ero cotto. Forse non così tanto.
Avere Claire alla mia destra fu davvero un segno provvidenziale di questo destino che Liam nominava molto spesso ultimamente; Ma Perrie alla mia sinistra fu un disastro. Quella ragazza aveva il potere di innervosirmi. Aveva un ego grande quasi come un campo da calcio. Se non fosse stato per quella stupida scommessa fatta con i ragazzi, non sarei mai arrivato al punto in cui ero. Lasciai ogni speranza di comunicare con Liam, Louis e Niall, dato che erano tutti e tre con le loro ragazze secolari: Danielle, Eleanor e Ali.
Coraggio, Zayn. Sei un codardo, parlale!
“Ti piace Londra?” Chiesi, quasi sussurrando, sperando che non sentisse. In fondo non avevo alcuna speranza con lei, soprattutto se in mezzo c’era anche Harry.
“Oh, sì. E’ davvero fantastica. E’ la mia città preferita. Avevo sempre desiderato venire, e adesso eccomi qui.” Disse con un po’ di imbarazzo. Notai con piacere che le gote divennero leggermente rosate rispetto al resto del viso. Avrei voluto baciarla. Era così delicata che sembrava quasi un angelo.
Ordinammo dei ravioli e attendemmo con ansia che portassero per lo meno l’antipasto. Non avevo avuto il coraggio di chiederle altro. Nel frattempo notavo come Harry ci stesse provando spudoratamente. Avrei dovuto parlargli? Non lo sapevo.
“E’ stata davvero una grande sorpresa vedervi fuori scuola.” Disse, rivolgendosi a me e ad Harry.
“Be’, abbiamo avuto questa idea ieri sera. Abbiamo pensato ti facesse piacere vedere dei volti amici.”
“Lo è stato, davvero.” Si voltò nella mia direzione e sorrise, nonostante fosse stato Harry a rispondere.
“Io e i ragazzi abbiamo una sorpresa per te” Disse, facendo un cenno a Danielle, che prese un pacchettino da sotto la sedia. “E’ per te.” Esclamò la ragazza con un gran sorriso. “Spero ti piaccia.” Aggiunse, porgendole la busta con il pacchetto. Era un Iphone bianco 4s. Le avevamo fatto quel regalo e avevamo inserito una sim inglese, per poter parlare con lei senza spendere miliardi.
“Oh, grazie a tutti. Davvero, mi piace da morire.” Esclamò la ragazza. Era visibilmente commossa, e la cosa mi fece piacere, dato che ero stato io ad avere l’idea, anche se non avevo avuto il coraggio di darglielo di persona.
“E’ stato Zayn a sceglierlo.” Disse Liam, guardandomi con un sorriso complice, come a dire ‘Non posso fare sempre tutto io, ma per questa volta ti aiuto’. Gli sorrisi e guardai nella direzione di Claire.
“E’stato davvero carino da parte tua” Disse, sorridendo di rimando. Lei era carina. Avrei voluto dirlo, gridarlo al mondo; ma riuscii a dire soltanto “E’ stato un piccolo pensierino. Dentro ci sono tutti i nostri numeri. Per qualsiasi cosa sai chi chiamare.”
“Anche all’una di notte siamo disponibili.” Aggiunse Eleanor.
“Soprattutto qualcuno, anche se lui lo trovi anche nella stanza di fronte.” Disse Perrie, che si sentiva abbastanza fuori dal gruppo. In effetti era l’unica che non c’entrava nulla. Non era la mia ragazza, e non faceva parte della Band. Caso chiuso.
 
 
Dopo aver finito di mangiare ebbi il coraggio di voltarmi verso di Claire e dirle a voce contenuta “Ti va di fare una passeggiata? E’ una bella serata.” Mi sorrise e mi seguì fuori dal locale. Avevo pagato la mia parte e la sua, le avevo dato la mia giacca nera e l’avevo poggiata delicatamente sulle sue spalle.
“Fa fresco questa sera. Anche se di solito non è sempre così. Be’, insomma, a fare freddo fa freddo, però questa sera in modo particolare. E…”
“Zayn, perché mi odi?” Chiese Claire. Si fermò e mi guardò con i suoi occhi color ghiaccio così intensamente che mi venne la pelle d’oca.
“Perché credi che io ti odi?” “Sento che è così, ma non capisco il perché. In fondo non ti ho fatto nulla.”
“Non ti odio, assolutamente. Sei diversa dalle altre. Vorrei essere tuo amico. Sappi che potrai sempre contare su di me, per qualsiasi cosa. Promesso.”
 “Grazie, Zayn.”
A quel punto continuammo a camminare e a guardare la luna, chiacchierando su ogni strano argomento che avessimo in testa. I suoi occhi sotto quella luce mi davano i brividi, ma quelli belli, che non dimentichi facilmente.
Rimasi a pensare a lei per tutta la notte. A tutto quello che ci eravamo detti, e non era poco.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Tutto può cambiare. ***


Claire.
 
Mi svegliai con un solo pensiero: Zayn.
Era circa un mese da quando ero arrivata in Inghilterra e non pensavo ad altro. Eravamo spesso insieme; faceva di tutto per venirmi a prendere a scuola con la sua auto e mangiavamo in qualche caffetteria, mi riaccompagnava a casa di Harry e mi guardava studiare, mentre lui e il mio nuovo fratellone strimpellavano una chitarra assieme ai ragazzi. Giunta la sera ci piaceva cenare tutti a casa Styles, poi passavamo un po’ di tempo tra chiacchiere e risate. Negli ultimi giorni c’erano state diverse nuove ragazze: Caroline, Ashley e Linsday. Queste tre erano delle ragazze bionde alle quali piaceva un sacco Harry. Era chiaro che piacesse, era così bello. Ma loro esageravano. Suonavano a casa con dei mazzi enormi di rose rosse in mano. Era un sabato, fin troppo presto per essermi dovuta svegliare. Presi l’Iphone e guardai l’ora: 5.33.
Feci un mezzo sorriso e cominciai a pensare a quella sera. La sera nella quale era cominciato tutto.
 
Avevamo camminato tantissimo, l’uno accanto all’altra, senza mai toccarci. Mi aveva raccontato diverse cose: cosa volesse dire piacere alle persone soltanto perché era famoso, cosa le ragazze volessero da lui… E cose di questo tipo. Mi raccontò un mucchio di aneddoti su lui e i ragazzi durante i tour. Con questi pensieri mi addormentai nuovamente.
 
 Eravamo diventati davvero molto amici. In fondo era questo quello che voleva da me. Una semplice e pura amicizia. Evitava sempre il contatto fisico con me, ma era quasi impossibile per me pensare di non poterlo toccare. Con Harry era molto diverso. Ci abbracciavamo spesso; veniva a trovarmi quando tornava tardi dalle prove, mentre ero a letto con il pigiama, e si metteva sdraiato accanto a me, fino a quando non mi addormentavo.
 
Dopo essermi svegliata sentii il cellulare squillare. “Pronto?” “Buongiorno Claire. Hai già fatto colazione?” “Zayn!” Era lui, il cuore cominciò a battere all’impazzata, senza controllo. “No, non ancora. Perché?” “Be’, potresti semplicemente affacciarti dalla finestra della tua camera, cosa ne dici?” “Cosa?” Misi scarpe, jeans  e una tshirt nera, poi mi avvicinai alla finestra e mi affacciai. Era lì, sotto casa, con quel sorriso che adoravo tanto e aveva in mano una busta di carta con qualcosa di profumatissimo all’interno. Sorrisi ed uscii dalla porta della mia camera. Mi catapultai al piano di sotto ed aprii la porta. “Che ci fai qui a quest’ora?” Senza neanche farlo di proposito mi gettai tra le sue braccia. Mi strinse come non aveva mai fatto prima e sorrise. Sentii il battito del suo cuore che accelerava; sentendo quel gesto involontario fui davvero tanto felice.
 
Essendo ormai  Ottobre cominciava a far freddo. Entrai in casa, presi un cardigan rosso che mi aveva regalato Anne ed uscii insieme a Zayn. Salimmo in macchina e chiesi, curiosa “Dove andiamo?” “E’ una sorpresa.” Annunciò, sorridendomi. Infilò gli occhiali da sole e continuò a guidare. Vedevo la strada che scorreva attraverso il finestrino, entrammo nella periferia di Londra.
Di fronte a noi vidi un grande parco con delle querce che davano parecchia ombra. Scendemmo dall’auto e ci dirigemmo sotto un albero. “Vieni.” Disse, facendomi cenno di seguirlo.
 
Stese una grande coperta per terra e si mise a sedere, appoggiando le mani per terra; io mi avvicinai e mi misi sdraiata a pancia in giù, guardandolo negli occhi. Erano davvero stupendi ed esaminarli mi faceva stare bene. Zayn prese dalla mia borsa il sacchetto di carta e ne tirò fuori due croissant al cioccolato, me ne porse uno e gli diedi un morso. Era squisito. “E’ buonissimo!” Esclamai con un sorriso. “L’ho preso questa mattina prima di venire da te. E.. Aspetta..” Disse, avvicinandosi. “Sei sporca qui.” Continuò, prendendo un fazzoletto di carta e passandolo sull’angolo destro della mia bocca. “Grazie..” Sussurrai, diventando rossa in un attimo. Avevo le gote in fiamme per la pessima figura che avevo fatto. “Sei bellissima comunque.” Disse, sdraiandosi accanto a me e guardandomi negli occhi. Il cuore batteva a mille. Non avrei sopportato di vederlo accanto a nessun’altra, ma non avevo il coraggio di dirglielo. Eravamo amici, per il momento mi bastava. Mi bastava passare tutto il tempo con lui, senza neanche toccarlo.
“No, non sono bella.”
“Sì, lo sei.” Disse, avvicinandosi sempre di più.
“Zayn, so che sei gentile, ma non devi dire bugie.”
“Non dico mai bugie, lo sai.” 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - What Makes you Beautiful. ***


-Zayn.
 
“Piantala di dire cavolate.” Disse, accennando un piccolo sorriso. Era così bella, che era capace di togliermi il fiato. Così bella da non riuscire a respirare.
 
A quel punto, mentre eravamo lì, fuori città, d’autunno, su una coperta di lana, mi venne un’idea. L’ispirazione. Io e i ragazzi stavamo lavorando ad alcune canzoni per il nuovo album, ma non avevo alcuna buona idea. Cominciai a canticchiare qualche nota, avevo le parole in testa per una nuova canzone.
La guardai allontanarsi e dirigersi verso la sua borsa. Cacciò fuori la macchinetta fotografica e tornò a passo svelto verso di me. “Vieni qui.” Le sorrisi e la feci avvicinare ancora. Il suo profumo era incredibile. Presi la fotocamera e cominciai a scattarle fotografie a più non posso. “Sei stupenda.” Sussurrai. “Cosa?” “Niente, niente.” Sorrisi e continuai a fotografarla.
 
 
“Liam, ho finito la canzone.” Dissi, andando nella stanza del mio amico. “L’ho scritta pensando a lei.” Mi avvicinai e gli feci vedere lo spartito. “E’ davvero bella, Zayn. Dovresti cantargliela.” “Forse lo farò, ma non oggi. Sai, siamo stati davvero bene ieri mattina, ma non riuscivo a concentrarmi su nient’altro a parte lei e la canzone.” “Ti ha preso tanto, eh amico?” “Solo un pochino. Ma siamo amici, e questo…” “E questo ti basta?” “Per il momento…” “Io non credo.” Si alzò e fece per uscire dalla finestra; d’un tratto si voltò e mi disse “Cantale la canzone. Falla innamorare.” E andò via.
 
 
 
Eravamo in sala registrazione quasi da tre ore. Avevo appena mandato un SMS a Claire per sapere come fosse andato il test di fisica che aveva avuto quella mattina. Avevo una grande sorpresa per lei.
 
“Bravi ragazzi!” Disse Louis con un gran sorriso.
“Siamo stati davvero grandi.” Esclamò Niall.
“L’unica cosa che non capisco è tutta questa fretta, eh Zayn?”
“Niente, Harry. Non ho nessuna fretta, solo che dopo tanto tempo ho scritto una canzone, e…”
“E vuoi cantarla a Claire, non è vero?” Disse Niall, ridacchiando.
“Niall!” Lo riprese Liam.
Il biondino continuò così: “Non ti nego che è una bella ragazza, e ho notato che vi siete visti molto spesso ultimamente. Anzi, lo abbiamo notato tutti.” A quella frase ammiccò verso Harry, che si irrigidì subito.
Si avvicinò verso di me e mi sorrise. “Le piaceresti.” Lo abbracciai. “Ma a te va bene? Sembravate molto attaccati. In questo mese sono cambiate un po’ di cose.” “Lo so, e lo siamo. Ma… Siamo quasi fratelli, ecco. Non potrebbe funzionare. Mia madre, Gemma… Devi capire un po’ la situazione. Per il momento comunque sto bene. Accetterò questa situazione, stai tranquillo. E comunque… Era evidente che ti piacesse, fin dal primo istante.” Scoppiò a ridere e mi abbracciò.
“Grazie amico. Non vorrei farti cambiare idea così all’improvviso, ma… Credo che a lei essere amici vada più che bene. Soltanto amici.”
“L’unica cosa che ti rimane da fare è provare. Dare il meglio di te. Sono sicuro che riuscirai a farti amare per quello che sei.” Disse Louis, avvicinandosi. Era sempre il solito, dispensava di consigli magnifici.
“Le canteremo la canzone questa sera. Sarà tutto perfetto.” Disse Liam, con un sorriso.
Quello era uno dei momenti in cui volevo un bene dell’anima a quei quattro matti che erano i miei amici.
 
 
 
Tutto era pronto. Avevamo preparato uno splendido pic-nic serale sulla spiaggia. C’erano panini, patatine, dolcetti e molte altre cose da mangiare e qualcosa da bere. Noi ragazzi eravamo arrivati molto prima rispetto alle ragazze, che erano state avvisate di tutto. Avevamo preparato un grande falò e c’erano coperte per riscaldarci non appena avrebbe cominciato a fare più freddo.
D’un tratto la vidi arrivare, scendere dall’auto di Danielle e avvicinarsi assieme a Eleanor, Ali e Caroline, la ragazza che adorava Harry.
Esaminai con cura il volto di Claire. I suoi occhi azzurri si accesero quando ci vide. Mi alzai da terra, scrollando la sabbia dai miei jeans e le andai incontro. La abbracciai e le diedi un bacio sulla guancia, poi la presi per un fianco e la strinsi a me. “E’ questa la sorpresa di cui mi parlavi?” Mi chiese, una volta seduti, l’uno accanto all’altra con i gomiti che si sfioravano. “Mmm… In parte sì.” Le sorrisi e le porsi un panino. “In parte!?” Diede un morso al panino, sorridendo verso di me. “Non avrai fatto qualcosa di pazzo, non è vero?” Disse, guardandomi intensamente, seppur ridendo. “No, no. Stai tranquilla.” Disse Louis, intervenendo. Prese in braccio Eleanor e le diede un bacio appassionato. Spostai lo sguardo verso Claire, e notai che stava giocherellando con una ciocca dei suoi capelli, così maledettamente perfetti. Si voltò verso di me e mi sorrise.
 
Niall prese la chitarra e cominciò a suonare qualche canzoncina, giusto per riscaldare la serata alla nostra canzone. Claire si divertiva, era felice e lo intuivo dal modo in cui muoveva la testa a ritmo di musica e dal suo sorriso. D’un tratto Niall intonò quelle note che avevo ben chiare in mente, la nuova canzone.
“What makes you beautiful.”
Cantai con un’energia mai avuta prima, la guardavo negli occhi e cantavo per lei. Il mondo non aveva importanza in quell’istante, tutto quello che contava era lei.
 
Una volta finita la canzone la guardai negli occhi, le sorrisi e attesi che dicesse qualcosa.
“E’ stupenda, davvero.” Sussurrò, con lo sguardo rivolto verso di me.
“L’ha scritta Zayn, tutta da solo.” Disse Danielle, alzandosi e spostandosi tra me e Liam.
“E’stato veramente bravissimo.” Continuò con un sorriso, dandomi una pacca sulla spalla.
“E’ per una ragazza speciale, che si ostina a pensare di non essere bella.” Dissi, guardandola. “Questo le farà cambiare idea?” Chiesi sorridendo.
“Probabile.” Disse, guardandomi. 
 
 
-Claire
 
Dopo aver sentito quella canzone mi sentivo davvero bene; era chiaro che fosse stata scritta per me, e il fatto che l’avesse composta tutta da solo Zayn, proprio ricordandosi  la conversazione avuta qualche giorno prima, mi rendeva incredibilmente felice.
“Probabile” Risposi con un mezzo sorrisetto.
Ci fu un attimo di silenzio tra noi due. Tutte le altre coppiette si erano formate, e noi, come al solito, eravamo rimasti da soli. Ci capitava spesso, anche se non era mai accaduto nulla di strano, o particolare. Per lo meno fino a quella sera.
 
“Ricordi la canzone One thing?” Mi chiese, dopo avermi aiutato ad alzare.
“Sì, certo. Uno dei vostri singoli.” Risposi con un sorriso. “Ma… Come mai me lo chiedi?”
Cominciammo a passeggiare lungo la spiaggia deserta, l’uno affianco all’altra.
“Be’, perché è stata scritta per una persona. Sai chi?”
“No…” Abbassai lo sguardo verso la sabbia, cercando di non incontrare i suoi occhi.
“Per una ragazza che incontrai ad un meeting, più di un anno fa.”
“Oh.” Non sapevo perché mi stesse raccontando quella storia. Non volevo fare la parte dell’amica gelosa, anche se non potevo negare che mi desse fastidio immaginarlo con un’altra. Con una ragazza che non fossi io.
“Era davvero stupenda quel giorno. Non appena la vidi me ne infatuai subito. Non potevo dire che fosse amore, anche perché non la conoscevo…”
Non potevo sopportare quelle parole, ma non dissi nulla. Da un lato avevo voglia di ascoltare, perciò rimasi in silenzio.
“Ho scritto la maggior parte delle canzoni pensando a lei. Pensavo di dimenticarla, prima o poi, ma questo non è accaduto. Quando l’ho rivista, circa un mese e mezzo fa, ho avuto un colpo al cuore. Non pensavo di poter esserne così coinvolto. Non era nei miei piani.” Piano, piano riuscii a capire di cosa stesse parlando, ma volevo esserne certa. “Come si chiama questa ragazza?” Sussurrai, con la voce tremante.
Si fermò improvvisamente, mi voltai e lo vidi che mi guardava. Si chinò su di me e sfiorò con le sue labbra le mie. Fu un bacio incredibilmente semplice, sincero. Quasi come se non stesse aspettando nient’altro da una vita.
“Hai capito chi è?” Sussurrò, continuando a tenere il mio volto tra le mani.
“Sì. Ho capito” Risposi, tremando.
“Claire, io…” Non riusciva a dire altro, ma a me non importava. Tutto quello che aveva fatto era bastato. Bastato a far sì che mi innamorassi di lui. Mi avvicinai a lui e mi baciò nuovamente, questa volta con necessità, quasi non volesse fermarsi e fosse un bisogno fisico. “Grazie per avermi dato questa possibilità con te, ti prometto che la sfrutterò al massimo. So di non essere come Harry, lui è davvero il mio opposto, ma…” “Zayn, ti prego. Non dire altro. Harry per me è come un fratello, gli voglio bene, ma non sarà mai nient’altro, questo lo sai, vero?” Sussurrai, guardandolo dritto negli occhi. Sorrise, mi prese per mano, intrecciando le dita con le mie e, sorridendo, cominciò a camminare verso il falò.
Presi un po’ di coraggio e, inspirando una grande boccata d’aria fredda, dissi. “Quindi… Adesso io e te…”
Si voltò a guardarmi e con nonchalance rispose “Certo! Chi sennò?” Sorrise e mi diede un bacio affettuoso sui capelli. Sorrisi di rimando, il cuore batteva forte, ed ero felice.
 
 
Alla vista di me e Zayn vicini, mano nella mano, notai gli sguardi indagatori delle quattro coppiette che si voltarono verso di noi. Un sorriso si accese sulle labbra di tutti, esclusa Caroline, che prese per mano Harry, e lo portò nella sua auto, prima che io e Zayn arrivassimo accanto agli altri. Rimasi intenta a guardare Eleanor e Louis che si baciavano, innamorati come non mai. Avevo sempre desiderato una storia d’amore come la loro e proprio in quel momento stavo avendo la possibilità di coltivare una relazione come la loro. Guardai Zayn che stava stendendo una coperta per terra, accanto e Liam e Danielle, e mi venne spontaneo sorridere per quel gesto così gentile. Si mise a sedere e attese che facessi altrettanto. Mi accoccolai alla sua sinistra, con il suo braccio cinse le mie spalle in un caloroso abbraccio. Nonostante fosse Novembre faceva davvero freddo, proprio per questo il ragazzo prese una seconda coperta e la poggiò sulle mie gambe. Alzai lo sguardo verso di lui e sorrisi. “Grazie, Zayn.” Non disse nulla, come risposta ebbi un bacio dolce e sincero.
Non mi accorsi subito di quello che stava accadendo, ma un applauso stava nascendo dalle varie coppiette, avvinghiate tra di loro. Arrossii subito e capii quale fosse il motivo: il nostro bacio. Era strano per gli altri, dovevo ancora abituarmi io stessa.
               ________________________________________________________________
ANGOLO DELL’AUTORE.
Salve a tutti,
Grazie per essere arrivati fin qui. Ogni giorno, quando apro la pagina di questa fan fiction e guardo le visualizzazioni che salgono, sorrido, perché questo vuol dire che ho conseguito un obiettivo, farvi leggere la mia storia.
Grazie ancora a tutti,
Chiaronzics. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - La grande rivelazione. ***


-Zayn.
Era passato un mese da quando avevo baciato Claire. Da quando avevo finalmente cominciato a vivere. La amavo. Niall pensava che stessi esagerando, e che avrei dovuto prendere la cosa più sottogamba. Me lo ripeteva ogni singola volta, ogni istante era una frecciatina riguardo la mia relazione con Claire. Non ci vedevamo molto spesso, anche perché io e i ragazzi eravamo impegnati con  gli ultimi concerti prenatalizi.
L’incisione del nuovo disco andava a gonfie vele, Claire ormai era la mia ispirazione. Non riusciva a rendersene conto sul serio, ma era così. Con ogni sua singola frase trovavo lo spunto per scrivere. Sapeva con chiarezza che la amavo, ma non l’avevo mai detto ad alta voce. Soprattutto non a lei. Louis e Liam erano gli unici che riuscivano a capire come stessi. Anche gli altri due ragazzi erano fidanzati, ma non erano coinvolti così tanto. Ali era una compagna di scuola di Claire, ma non si trovava così bene con noi. Era molto diversa dalle altre, ma stavolta non in senso positivo. Era molto superficiale, e trovava ogni scusa per vantarsi con il resto del mondo per il fatto che stesse con Niall. Harry aveva cercato di presentare al biondo qualche altra ragazza, ma senza risultato. Non riusciva a mollare Ali.
“Niall, dovrai farlo prima o poi.” Disse  Harry, finendo con un morso il panino al tacchino che stava mangiando. “Preferisco poi.” Rispose Niall, addentando il suo hot dog. “Le voglio bene, lo sai. Lo sapete. Solo che sta diventando leggermente strana.” “Leggermente?” Ridacchiò Louis. “Ammettilo, sta diventando una rompipalle.” Una grossa risata si alzò e la tensione si alleggerì notevolmente. Finii il mio sandwich e mi alzai, pulendomi la bocca con un tovagliolo. “Dove vai, Zayn?” Chiese Liam. “Chiamo Claire. A quest’ora dovrebbe aver finito di studiare.” Sorrisi e mi diressi sul terrazzino della sala del meeting, composi il numero che ormai conoscevo a memoria e attesi con ansia che mi rispondesse. “Pronto?” Ecco la sua voce, dolce come sempre. Sorrisi automaticamente e dissi “Ciao piccola.” “Zayn! Come sta andando il meeting?” “Insomma.. Per carità, le fan sono fantastiche, come sempre, però..” “Però?” “Mi manca quella più importante.”
Continuammo a parlare per diversi minuti, fino a quando non venne Paul a chiamarmi. “Zayn, andiamo?” “Di già?” Sbuffai “Claire, ci sentiamo più tardi, va bene?” “Certo! Fai il bravo, ti voglio bene. Un bacio.” E chiuse la conversazione.
 
 
-Claire.
Dio, quanto mi mancava. Erano due settimane che era via per la Gran Bretagna insieme agli altri ragazzi per pubblicizzare il nuovo album. Zayn aveva detto che c’erano diverse canzoni che aveva scritto per me, ed ero riuscita a sentirne qualcuna. Erano splendide.
Ero sul mio letto a pensare a lui, dopo aver finito tutti i miei compiti. Quanto più tempo passavo con Zayn, più mi rendevo conto di quanto fosse speciale per me, ma anche io per lui.
A volte mi sentivo un po’ giù per via del fatto che non potevamo uscire come Danielle e Liam, Louis ed Eleanor, Harry e Caroline, e Niall e Ali. Paul diceva che tenere il segreto sarebbe stato molto più sicuro per me e per la notorietà di Zayn, ma alla fine sapevo che avrei voluto uscire con lui tranquillamente, magari andare al cinema, al bowling, qualsiasi cosa. Il bussare alla porta interruppe i miei pensieri: erano Danielle ed Eleanor. “Stellina, eccoti qui! E’ una settimana che non ti vediamo, si può sapere che fine hai fatto?” Disse Danielle, abbracciandomi. Eleanor si mise a sedere accanto a me e mi diede un bacio sulla guancia. “Ehy, ragazze!” “Tutto okay?” Chiese Eleanor, guardandomi. “Ti manca, eh?” Continuò con un sorriso. “Più di quanto potessi pianificare.” Risposi guardando entrambe e raccontai loro quello che mi tormentava.
“Fottitene. Dicevano la stessa cosa anche ad Eleanor, ma lei e Louis hanno continuato a vedersi in pubblico e le fan la amano.” Rispose Danielle, ammiccando verso la nostra amica. “Comunque” disse Eleanor, mettendosi seduta bene sul letto. “Vediamo l’intervista dei ragazzi alla Tv?” “Ottima idea!” Esclamò Danielle con un sorriso. Mi alzai, scavalcano le due ragazze, per prendere il telecomando della tv che mi aveva regalato Gemma. Mi gettai sul letto accanto a loro e accesi la televisione. Subito riconobbi i cinque ragazzi, seduti su un divanetto rosso che rispondevano ad alcune domande sul nuovo disco.
“Allora ragazzi, passiamo a domande un po’ più personali, vi va?” Senza neanche attendere la risposta la bionda cominciò “Siete tutti fidanzati, tranne Zayn, vero?” Tutti si voltarono a guardarlo, io feci uno scatto in direzione dello schermo ed Eleanor mi strinse la mano. Qualsiasi risposta avrebbe dato sarebbe stato l’inizio di qualcosa. Feci un respiro profondo e attesi la sua risposta.
“Be’, in realtà no.” Zayn era tranquillissimo, aveva un sorriso splendido rivolto verso l’intervistatrice.
“Qualcuno è stato lasciato?” Chiese la ragazza con una strana espressione in volto.
“Cretina.” Commentò Danielle.
“Io mi sono fidanzato.” Rispose Zayn, continuando a sorridere verso la telecamera.
“Davvero?! Ma è fantastico! Tutte le directioner saranno davvero felici.” Esclamò con un sorriso, mentre un mucchio di fotografi scattava foto a più non posso.
“Oddio, è stato geniale!” Esclamò Eleanor, abbracciandomi.
“Be’, lo spero davvero. Sono davvero molto felice in questo momento e lei mi è stata d’ispirazione per scrivere alcune canzoni del nuovo album. E’ una ragazza speciale.” Continuò il Zayn nella tv.
“Oh!”   Dissero le ragazze in coro, abbracciandomi. “E’ così romantico!”
“Lo è davvero.” Risposi con un sorriso ebete stampato in faccia. 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Tutto quello che ho ***


-Claire.

Erano passate diverse settimane, il tempo scorreva con una velocità supersonica. Ero molto impegnata con gli ultimi test per la scuola e non avevo molto tempo da dedicare al resto. Fortunatamente per la mia relazione con Zayn era fuori Londra per meeting e alcune manifestazioni a fini commerciali. Mi mancava tanto da togliere il fiato, ma non glielo avevo detto per non fargli pesare il fatto che spesso fosse lontano.

Suonò la campanella e mi avviai assieme ad Ali verso l’uscita della scuola. Erano cominciate ufficialmente le nostre vacanze Natalizie.

“Non vedevo l’ora!” Esclamò Ali, mentre ci dirigevamo verso l’auto nera di Danielle. “Una bella vacanza non ce la toglie nessuno. Solo cioccolate calde, film sotto le coperte e tanto tanto cibo.” “E’ la parte del cibo che mi piace di più!” Ribatté Eleanor. “Speravo soltanto di passare le vacanze con i ragazzi,  ma…” Continuò Danielle. Raggiungemmo la macchina e vidi una scena che non avrei mai immaginato di scorgere in quel preciso momento: Zayn, Louis, Harry, Niall e Liam. Tutti appoggiati all’auto di Louis, con in mano tutti e cinque una rosa rossa. Era una loro prerogativa, essere teatrali. Sorrisi e mi gettai tra le braccia di Zayn, mi strinse a sé e sfiorò le sue labbra sulle mie, in un tenero bacio.

“Mi sei mancata da morire.” Disse, porgendomi il fiore che aveva in mano.

“Anche tu, davvero. Sono così felice di vederti!” Esclamai, guardandolo negli occhi. “Non mi aspettavo di trovarvi qui.”

“Era una sorpresa, e a quanto pare è riuscita bene.” Disse Liam, prendendo per mano Danielle.

“Ma le sorprese non sono finite per voi, ragazze.” Aggiunse Harry, dopo aver sciolto l’abbraccio con la sua Caroline. Guardai il suo viso, ci incrociammo con gli sguardi e riuscii a capire che aveva bisogno di parlare con me “Più tardi, Harry.” Gli sussurrai, entrando nell’auto di Louis.

 

 

Dopo circa 40 minuti, ci trovammo con dei biglietti dell’aereo con direzione Parigi.

“Questa è la sorpresa. Un Natale a Parigi, con i nostri amici, io e te.” Disse Zayn, seduto sul mio letto, mentre preparavo le valigie.

“Ma sei sicuro di tutto questo? Farti vedere in giro con me, per la prima volta durante le vacanze di Natale, a Parigi, per giunta. Cambierebbe tutto. Non sarebbe troppo… Affrettato?”

“Certo che no. Per me non lo è. Sono sicuro di quello che ho fatto, e non me ne pento.” Mi sorrise e mi passò un maglione Abercrombie & Fitch color panna. “Prendi anche questo, ti sta benissimo.”

Lo guardai, gli sorrisi e pensai che, in fondo, non sarebbe cambiato nulla, eravamo pur sempre io e lui. Infilai il maglione nella valigia blu scuro e la chiusi con facilità. “Ecco, sono pronta. Per tutto.”

 

-Zayn

Parigi. Non era la prima volta che visitavo quella città, ma a Natale sembrava ancora migliore, e con Claire accanto a me era fantastica. La amavo, era così, anche se ancora non le avevo detto nulla. Probabilmente avrebbe potuto pensare che stessi solamente giocando con lei, e non volevo assolutamente questo. Per me era una situazione molto seria, e volevo renderla felice, più che mai.

“Zayn, è bellissimo qui.” I miei pensieri furono interrotti da lei, mi voltai, la guardai negli occhi, in quegli occhi di ghiaccio che mi avevano fatto innamorare circa un anno prima.

“Tu sei bellissima, e Parigi è un posto stupendo con te.” Le diedi un bacio sulla guancia e le misi una mano sul fianco. “Avrei voluto dirtelo con più calma, ma sento che questo è il momento giusto. Qui, a Parigi, di fronte alla Torre Eiffel, voglio farti presente che non c’è nulla che conta più di stare in questo momento con te, e tutta questa vacanza sarà dedicata solamente a noi due. Sei tutto quello che ho, e tutto quello che per me ha valore.” Dissi quelle parole con una semplicità inaudita. Credevo che avrei avuto difficoltà, o ancora peggio, che la sua reazione sarebbe stata negativa; invece si avvicinò e mi diede un fugace bacio.

“Grazie, per me significa moltissimo.” Sussurrò.

 

“Ehy, che ne dite di fare un giro per la città?” Disse Louis, avvicinandosi, dopo che ebbe preso per mano Eleanor. “Sarebbe un’idea fantastica!” Esclamò Harry.

Cinsi le spalle di Claire con il braccio e cominciammo a camminare tutti assieme lungo le strade della città più romantica del mondo.

Era, ormai, quasi sera e quasi tutte quante le fan parigine avevano voluto fare una foto con i One Direction. Avrei voluto dedicare più attenzioni alla mia ragazza, ma le Directioner tenevano tutta la band impegnata con foto ed autografi, fuori dai negozi più in voga di Parigi. Con la coda dell’occhio vidi Claire allontanarsi tra la folla, spinta lontana da me dalle ragazzine urlanti, seguita dalle altre quattro amiche.

 

-Claire

Sarei stata sempre in un angolo. Gli avrei rovinato la vita. Il suo posto era stare tra le fan, e non aveva bisogno di me. Presi per mano Eleanor e, seguita dalle altre ragazze, entrammo in un atelier di Chanel.

 

Aveva mentito. Durante quella vacanza non ci sarebbe stato spazio per me.

“Essere la ragazza di uno dei One Direction ha questo peso.” Disse Danielle, guardando, attraverso la vetrina, la calca di gente che si trovava fuori dal negozio.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Christmas in Paris ***


-Zayn

 

“Ragazzi, cosa ne pensate di un regalo preso da Chanel?” Chiese Niall, con uno strano sguardo rivolto verso la vetrina piena di abiti molto chic, in stile Colazione da Tiffany.

“Dobbiamo scegliere con cura, Coco Chanel è la dea francese della moda.” Ribatté Liam.

“Da quando sei diventato così esperto di moda?” Disse ironicamente Louis, spingendo la porta a vetro dell’atelier.

“Salve, posso esservi utile?” Disse una donna sulla cinquantina, con un abito sotto al ginocchio nero e molto stretto in vita.

 

 

“Credi che a Claire piacerà quello che ho scelto per lei?” Chiesi ad Harry. Mi scocciava parecchio ammetterlo, ma il mio amico conosceva bene la mia ragazza. Cercavo di convincere me stesso del fatto che era solamente perché, mio malgrado, abitavano insieme, ma avevo la strana idea che potesse essere in qualche modo colpa mia.

“Zayn, è l’ottava volta che me lo chiedi. Hai fatto degli acquisti splendidi, che le piaceranno da matti, quindi smettila di preoccuparti, e piuttosto pensiamo a raggiungere le ragazze.”

Sbuffai, tenni stretto a me le buste nere lucide con le due C bianche ed entrai nel taxi con i miei amici.

 

 

-Claire

“Questo è il primo Natale che passo con Zayn, e devo trovare qualcosa da regalargli di speciale, ma non troppo. In fondo non è molto che stiamo insieme. Potrebbe farsi un’idea sbagliata e…”

“Okay, okay. A questo punto dovresti respirare, e smetterla di farti inutili viaggi mentali.” Adoravo Eleanor, aveva sempre delle parole splendide. In fondo lei mi capiva, non era famosa, ma Louis la amava comunque. Erano quasi due anni di fidanzamento ufficiale, e sentivo che avevano entrambi a cuore la mia relazione con Zayn.

“Il tuo ragazzo ti adora, lo sai. E’ completamente pazzo di te, e sai bene che quello che vuole non puoi comprarlo.” Continuò la ragazza, maneggiando dei ciondoli d’argento. “E sai cosa intendo. Non è certo il sesso quello che vuole.”

Sbuffai. “Avevamo fatto un patto, ricordi? Non dirlo, ti prego. Mancano ancora 10 mesi, non è il caso di preoccuparsi ora.” Sentii il suo sguardo su di me, e continuai immediatamente a guardare i vari oggetti poggiati sul bancone di vetro della gioielleria. “Inoltre non ho ancora trovato il regalo perfetto.”

“Sono sicura che lo troverai, non appena usciremo da questo negozio.” Si rivolse alla giovane commessa. “Prendo questo, grazie.” Continuò, indicando un bracciale maschile d’oro.

Uscimmo dal negozio ed ebbi un brivido che percorreva tutta la schiena. “Non troverò mai un regalo per lui.” Piagnucolai, mentre le altre tre ragazze ci raggiungevano. Mi voltai sconsolata, alla ricerca di un vetrina che mi desse l’ispirazione. Trattenni il respiro e mi avvicinai al vetro. Sì, era proprio quel genere di cosa che cercavo per lui. “Credo di averlo appena trovato.” Sussurrai ad Eleanor.

 

 

-Zayn

Era la sera del 24 Dicembre. Tutto era pronto, tutto era al meglio. Avevo pianificato tutto, fino all’ultimo dettaglio. Sarebbe stato il nostro primo Natale insieme e doveva essere perfetto. Le ragazze erano nella cucina della casa che avevamo preso in affitto per qualche giorno, e stavano tutte dando una mano per preparare una cena di Natale con i fiocchi.

Noi ragazzi eravamo seduti sul divano, stanchi dopo aver apparecchiato con cura la grande tavola. La tovaglia era bianca, i piatti in porcellana e come centro tavola c’erano delle rose rosse. Il caminetto era acceso, questo era il tocco di classe che rimandava al Natale. La tv era accesa su uno dei tanti film americani natalizi, quelli che ognuno ha visto almeno una volta nella vita, ma che, nonostante tutto, rimandano ogni anno.

“Andate a vestirvi, ragazzi” Annunciò Aly. “La cena è pronta.”

Entrammo nella camera che noi maschi dividevamo e indossammo la camicia, poiché sapevamo che le nostre donne avevano indossato i vestiti migliori che avevano. Claire era stupenda, come sempre. Aveva un grazioso vestito grigio a maniche lunghe, un piccolo anticipo dei miei regali per lei.

Mi avvicinai a lei “Sei bellissima” Sussurrai, di modo che mi sentisse solamente lei. Fece solamente un piccolo sorriso e si allontanò, portando il tacchino sulla tavola già piena di ogni ben di Dio.

C’erano anche patate arrosto, anatra all’arancia, Insalata, e ancora un altro mucchio di cibo, spesso italiano. “Ragazze, il tutto è davvero ottimo.” Disse Niall. Scoppiammo tutti a ridere, sapevamo bene che per il biondino del gruppo non era molto difficile apprezzare il cibo, ma era comunque divertente.

 

 

“Dopo il cibo è ora di aprire i regali” Esclamò Danielle, correndo tra le braccia di Liam.

Era il mio momento, mi avvicinai a Claire e la guardai negli occhi azzurri, tanto belli che facevano star bene chiunque, soprattutto me. “Permetti?” Chiesi alla mia ragazza, prendendola per mano, intrecciando le mie dita alle sue. “Vieni con me.” La condussi sul divano e presi, da sotto l’albero illuminato la busta nera. Feci un grande respiro. “Spero ti piaccia.”

La guardai, mentre apriva la busta, poi prendeva il grande pacco di Chanel. Vedevo i suoi occhi che brillavano. Aprì la scatola e ne tirò fuori una borsa firmata Chanel,un nuovissimo modello, che avevo scelto con moltissima cura. “Ma… Ma è bellissima!” Esclamò la ragazza, guardandomi. Mi diede un bacio, ed io risposi. “E non è tutto. Voltati.”  

 

 

-Claire

Mi sistemò al collo un ciondolo d’oro bianco, un ciondolo a forma di cuore. Era perfetto, proprio come lui, proprio come noi.

“Tu sei pazzo.” Dissi, ridendo.

“Sì, di te.” Disse quelle tre parole con aria seria. Sentivo che era quello che provava davvero e, anche se non me lo aveva mai detto, sapevo che mi amava, per qualche inspiegabile motivo.  

“Mi dispiace di averti trascurata in questi giorni. Domani sarà dedicata completamente a noi due. Promesso.” Come faceva a capirmi? Era assolutamente incredibile, e non avevo altre parole, se non quelle che dissi. “Grazie. Per me è importante che abbia capito, senza che ti dicessi una parola.” Lo abbracciai e Zayn cominciò ad accarezzarmi i lunghi capelli sciolti. “Anche io ho qualcosa per te.” Restai con il piccolo pacchetto in mano e sorrisi. “E’ qualcosa di molto semplice, non… non è assolutamente alla tua altezza.”

Sbottò in una risata e mi baciò. “Aspetta prima di parlare.” Aprì il pacchetto e ne tirò fuori una stilografica e un quadernetto.

“Sono per le tue canzoni… Per i tuoi pensieri… Qualsiasi cosa.” Dissi, abbassando lo sguardo.

Prese il mio viso tra le mani e mi sussurrò “E’ perfetto. Proprio quello che volevo. Grazie amore.”

A quelle parole ebbi un brivido lungo la schiena. Era la prima volta che usava quel genere di parole con me.

“Grazie a te.” Sussurrai.

 

 

-Zayn

Era stato un Natale perfetto. Avevamo chiacchierato abbracciati sul divano fino a tardi, alla luce del camino che scoppiettava. Una volta spento il fuoco, si spensero anche le chiacchiere e ci addormentammo l’uno accanto all’altra. Mi svegliai verso le cinque e le accarezzai i capelli, fino a quando gli altri non si alzarono per fare colazione.

La amavo, eccome se la amavo. Non le avevo ancora detto nulla, a causa di quello che sarebbe successo di lì a dieci mesi. Non potevo lasciarla andare, ma dovevo godermi ogni singolo istante con lei, e farla sentire importante, farle capire che era davvero bellissima e tremendamente speciale.

 

“Buongiorno, piccola. Sei bellissima quando dormi.” Le sussurrai, mentre si stropicciava gli occhi, ancora gonfi di sonno.

“Mi hai davvero guardato mentre dormivo?” Chiese con un messo sorriso.

“Certo e credimi, mai visto uno spettacolo più bello.”

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Fa parte del gioco ***


-Zayn

Le vacanze natalizie erano passate velocemente, e tutto quello che avevo fatto era conoscere Claire ancora di più. Si era rivelata una ragazza ancora migliore, con grande mia sorpresa; non avrei potuto immaginare una ragazza ancor più perfetta.

 

Passavo ogni secondo libero con la mia ragazza, e ormai era passato un po’ di tempo. Cinque mesi insieme e ce ne rimaneva solamente uno, poi Claire sarebbe tornata a casa, in Italia. Il suo anno all’estero era terminato e avrebbe passato la sua estate con i suoi familiari.

Ero felice per lei, ma mi dispiaceva terribilmente per noi due. Non potevamo avere un futuro, e avevo paura di ciò.

 

 

-Claire

Non volevo assolutamente tornare a casa, sebbene i miei genitori mi mancassero parecchio. Lasciare i miei amici sarebbe stata dura, e soprattutto lasciare Zayn a Londra.

 

 

“Ho intenzione di portarti a cena fuori.” Mi sorrise e si mise a sedere sul mio letto.

“Ma, Zayn, non ho nulla da mettere.” Dissi, continuando a frugare nell’armadio alla ricerca di qualche abito da indossare in un locale chic londinese.

“Sarai bella in ogni caso.” Rispose con il suo solito sorriso sghembo.

“Non ho intenzione di farti sfigurare, quindi… Devo cercare.” Esclamai, reprimendo un sorriso.

 

“Eccomi!” Esclamò la mia migliore amica, Eleanor, entrando nella stanza senza neanche bussare. “Ho la risposta a tutti i tuoi problemi.” Continuò, sorridendo. Posò sul letto, accanto a Zayn un abitino bianco, non nel mio stile perché troppo pieno di pizzi e fronzoli. “Non mi guardare con quella faccia. So bene che non lo metteresti mai, ma questa volta devi. Ricorda. Cena fuori al The Globe, non capita tutti i giorni!” Sorrise e mi guardò esaminare l’abito di fronte allo specchio. Zayn colse l’occasione per alzarsi e dire “Vado di là dai ragazzi. Ci vediamo dopo.” Mi mandò un bacio, uscendo dalla porta.

 

“Cosa ti prende? Stai andando nel ristorante più In di Londra con il tuo ragazzo, che è innamorato perso di te. Si vede da come ti guarda.” Disse Eleanor, porgendomi l’abito.
“Ho paura, El. Paura di affezionarmi troppo. Sai bene che manca solamente…”

“Solamente un mese, lo so.” Disse la ragazza, interrompendomi. “Mancherai a tutti, non solamente a lui.” Continuò e si diresse verso la finestra, asciugandosi una lacrima.

Mi alzai, corsi ad abbracciarla. “Mancherai tanto anche a me.” Dissi, stringendola forte. “Ti voglio bene, El.” “Anche io te ne voglio moltissimo.”

 

 

Dopo mezz’ora Eleanor riuscì a rendermi presentabile, pronta per un’uscita pubblica con Zayn.

“Sei bellissima, tesoro.” Esclamò con un gran sorriso. “Corro a chiamare il signor Malik.” Uscì dalla stanza con aria euforica.

Mi voltai verso lo specchio, il vestito era perfetto, aderiva perfettamente al mio corpo. Eleanor aveva sistemato i miei capelli in una lunga treccia che cadeva delicatamente sulla spalla destra. Ero molto nervosa, sebbene non fosse la prima sera in cui io e Zayn cenavamo da soli, era la prima volta che aveva deciso di portarmi in un locale Chic, nel centro di Londra. Avevo le farfalle nello stomaco, e quasi non riuscivo a respirare. Presi una grossa boccata d’aria e chiusi gli occhi. Sentii i passi di Zayn ed Eleanor, provenienti dalla stanza accanto. Aprii di nuovo gli occhi, truccati alla perfezione e feci di nuovo un altro respiro.

 

-Zayn

Claire era stupenda. Non avevo parole per descriverla, ero felicissimo di passare quelle ore insieme, da soli, e soprattutto in pubblico, cosa che non facevamo molto spesso.

“Sei… Wow.” Riuscii a pronunciare solamente quelle pochissime sillabe. Lei mi sorrise, salutò i nostri amici e uscimmo da casa Styles. Le aprii la portiera della mia auto nera e la feci salire. Mi misi al volante e accesi il motore. “Pronta?” Chiesi con un sorriso, prendendole la mano. “Prontissima.” Sorrise di rimando e non pensai a quanto mi sarebbe mancata.

Ridemmo e scherzammo fino a quando non fummo di fronte al The Globe. Un ristorante bellissimo. Avevo prenotato per due a nome Malik. Subito la cameriera aveva fatto un gridolino ed io, una volta riappeso, ero scoppiato a ridere.

Il The Globe era il locale più chic di Londra. Non l’avevo mai portata in un luogo del genere e me ne ero pentito moltissimo, ma volevo godere della sua compagnia in privato. Forse per egoismo? Per il fatto che volessi nasconderla al mondo? Non lo sapevo neanche io, ma a lei quella situazione stava bene, perciò non me ne ero curato.

Le aprii la portiera, la presi delicatamente per mano e la feci scendere dall’auto. Silenziosamente la condussi dentro al ristorante.

La sentii trattenere il fiato, una volta entrati, come se temesse che quel sogno potesse finire.

“Il Signor Malik, tavolo per due?” Chiese una ragazza che aveva tutta l’aria di volermi saltare addosso e ucciderla.

“Esatto.” Risposi freddamente.

“Da questa parte.” Disse, conducendoci verso un tavolo dalla tovaglia bianca, bicchieri di cristallo e piatti in porcellana. Ci mettemmo a sedere a sfogliare con calma il menù.

Dopo aver ordinato cominciammo a parlare. Claire era molto nervosa, lo capivo dal fatto che non faceva altro che torturarsi le mani. Mi avvicinai con il busto verso di lei e la presi per mano.

“Cos’hai?” Chiesi sorridendole.

“Hai visto?” Rispose sussurrando, come se avesse paura che qualcuno ci sentisse.

“Visto cosa?”

“Tutte quelle persone ci stanno fissando da moltissimo.” Continuò, ammiccando verso la sua destra. Era seduta alla sinistra di una grande vetrata che aveva la vista sulla strada illuminata. Mi voltai e vidi un mucchio di uomini che ci fissavano con le macchinette fotografiche al collo.

“Ti da’ fastidio, vero?” Chiesi, allontanandomi da lei e lasciandole la mano.

“No, non per me. Mi da’ fastidio che ti fotografino con me qui. In fondo io non sono un’attrice o una cantante famosa come Perrie, la tua ex.” Disse, guardandomi con i suoi grandi occhi color ghiaccio che tanto amavo.

“Non mi interessa. Capiscilo.”

“Se voglio stare con te devo imparare a conviverci…” Sussurrò, come se stesse parlando a se stessa.

“Non mi interessa. Probabilmente, una volta scattate le foto, le getteranno via. Ma non è un nostro problema, ora dobbiamo solamente goderci la serata.” Sorrisi, prendendola nuovamente per mano. Mi sorrise di rimando e cenammo tranquillamente, per tutto il resto della serata.

 

 

-Claire

“La cena era perfetta.” Stavo parlando, la mattina seguente, con Danielle al telefono e accanto a me c’era Eleanor. “Anche se in un primo momento ho pensato di scappare via.”

“Colpa dei paparazzi!” Gridò El per farsi sentire da Danielle, che era dall’altro capo del telefono.

“Sono odiosi, lo capisco bene. Ma alla fine impari a conviverci. Da oggi in poi scriveranno sempre di te. Le fan potranno adorarti, ma anche odiarti… Fa parte del gioco.” Rispose Danielle. A quelle parole rimasi di stucco. Stare con Zayn, per me, significava solamente stare con Zayn. Non pensare alle fan o ai paparazzi, ma mi sbagliavo. Quel gioco sarebbe stata la parte più pericolosa del gioco. 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Siamo soltanto fratelli ***


-Claire

Avevo pensato a tutto quello che mi avevano detto le mie due migliori amiche, e la cosa mi aveva preoccupato per un po’ di giorni, poi però mi era passata. Avevo parlato con Zayn e mi aveva detto di stare tranquilla. Ogni mattina mi prendevo quindici minuti di tempo per preparare i bagagli. Avevo comprato un sacco di cose, e i regali ricevuti erano innumerevoli.

“Sorellina, eccoti, finalmente.” Harry bussò alla porta della mia camera, già aperta ed entrò. Gli sorrisi e lo seguii con lo sguardo, mentre si sedeva sul letto. “Ti cercavo.” Continuò, diventando serio.

“Harry, cosa succede?” chiesi, alzandomi da terra, chiudendo la valigia e sedendomi accanto a lui.

“Ultimamente è tanto che non parliamo. Mi piacerebbe uscire insieme, come una volta.”

“Sai che piacerebbe molto anche a me. Potremmo uscire io, te, Caroline e Zayn.” Esclamai con un gran sorriso.

“Io e Caroline abbiamo rotto.” Disse con voce bassa. “Mi dispiace aver pensato che potessi avere anche io una ragazza normale. Una ragazza come te.” Continuò, guardandomi. Mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Gli sorrisi e mi alzai dal letto. Presi una maglietta da indossare sopra al top bianco e lo presi per mano. “Andiamo a prendere un caffè.” Si alzò, si sistemò i jeans e, scompigliandosi i capelli, rispose. “Andiamo da Starbucks”

 

 

Mentre eravamo in fila per ordinare un Frappuccino, chiacchieravamo di Caroline e scherzavamo riguardo al mucchio di ragazze che poteva avere, in fondo era Harry Styles. Prendemmo la nostra ordinazione e ci sedemmo ad un tavolinetto all'interno del locale. In quel momento cominciai a sentire degli strani rumori. "Oh, no." Esclamai, voltandomi. Un mucchio di fan stavano fotografando me ed Harry, mentre ridevamo, scherzavamo... "Harry, fai qualcosa!" Sussurrai. 

-Zayn
Io ed i ragazzi eravamo in camera di Niall a giocare con la Xbox360, mancava soltanto Harry.
"Dov'è Harry?" Chiese ad un tratto Liam, dopo aver perso l'ennesima partita contro di me.
"E' a casa, ha rotto da pochissimo con Caroline." Disse Louis, mangiando una grossa manciata di pop corn.
"Ehm... Non credo sia così." Ribattè il biondino, che stava maneggiando il computer e indicò a bocca aperta il monitor del Mac.
Ci alzammo tutti dalle nostre postazioni strategiche e corremmo da lui.
Restai per qualche secondo a guardare lo schermo a bocca aperta. "Non è possibile". Sussurrarono tutti all'unisono.

"Non è come sembra, ragazzi. Conosciamo Harry, e anche Claire. Sta con Zayn, lo ama. Perché dovrebbe voler stare con un altro?" Disse Louis, snobbando la pagina web scandalistica.
"Devo chiamarla." Dissi. Ero sconvolto, non riuscivo a pensare a loro due insieme. Da quando eravamo stati fotografati  al The Globe era stato abbastanza strano. Foto di me e lei ovunque, giornali, blog... E ora tutti quanti la conoscevano.
Averla vista su internet, foto visibili a tutto il mondo, era stato un grande colpo per me, ma sapevo che mi volevano bene, non avrebbero fatto nulla per ferirmi.


-Claire
Ero tornata a casa, sconvolta da quello che avrebbe potuto succedere, se le foto fossero state diffuse.
Sdraiata sul letto della mia stanza, ad occhi chiusi, piangevo in silenzio.
Zayn mi avrebbe creduta? Che cosa avrebbero detto gli altri?
Ad un tratto squillò il cellulare. Lessi ZAYN e risposi, tremando.
"Pronto?"
"Claire?"
"Zayn, devo parlarti."
"Le foto sono dappertutto su internet, credono che tu ed Harry stiate insieme." Disse con voce atona, quasi triste.
"Sai che io ed Harry siamo..."
"Siete?"
"Siamo soltanto fratelli."
"Lo so, piccola, lo so. Sistemerò questa cosa, te lo prometto."



-Zayn
Avevo parlato con Claire, e avevo avuto la conferma di quello che era accaduto.
Feci un altro paio di telefonate e dovetti fare un comunicato stampa. Raccontammo che Claire aveva abitato a casa Styles per quell'anno.
L'unica cosa che aspettavamo era la reazione delle fan a tutto ciò.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Truly, Madly, Deeply. ***


-Zayn
Un nuovo concerto a Londra era tutto quello che io e i ragazzi volevamo. Non aspettavo altro che esibirmi nuovamente. Afferrare il microfono e gettare giù quelle parole che avevamo scritto in poche settimane. Avevo dovuto lasciare Claire a Londra con Danielle, Eleanor ed Ali, perché io e il resto della band dovevamo scrivere un nuovo album. Eravamo pronti, carichi, e tutti innamorati. Perfino Harry lo era. Da qualche tempo, grazie al supporto morale della sua sorella acquisita, ovvero la mia ragazza, e di Louis aveva avuto il coraggio di fare un viaggetto da solo. Lontano da tutti. Tre giorni gli erano bastati per fare colpo su una biondina. Non ci aveva detto altro, ma gli Stati Uniti e una bionda significavano soltanto che Harry si era dato parecchio da fare. Io personalmente ero sollevato. Avevo sempre avuto timore che il riccio avesse potuto in qualche modo innamorarsi di Claire, in fondo passavano molto tempo insieme, lo sapevo bene. Tutti lo sapevano. Perfino i paparazzi.
Dopo quelle foto la mia relazione con Claire era uscita allo scoperto, e non potevo essere più felice. Non avevo avuto l'occasione, ne' tantomeno il coraggio di fare un giro su Twitter per controllare il mio profilo. Era da un po' che non scrivevo più nulla e questo, a quanto diceva Paul, il nostro bodyguard, avrebbe fatto solamente bene alla massa di fan urlanti.

All'aereoporto ci attendeva una grossa sorpresa, proprio loro. Una grossa massa di ragazze di tutte le età che urlava per chissà quale motivo. In mezzo a quella folla vidi la chioma riccia di Danielle, la ragazza di Liam. Ci fece un cenno con la mano, ma non riuscimmo a fare altro. Eravamo intrappolati lì. Guardai Niall per controllare se stesse bene. Sapevo che era quello che aveva più paura in queste situazioni e, anche se erano solamente lì per vederci, le fan potevano diventare aggressive. Molto aggressive.


-Claire
"Li ho visti. Accidenti. Sarà meglio vederci all'Arena." Disse Danielle sospirando con dissenso. Uscimmo con difficoltà, ma riuscimmo ad essere fuori e a raggiungere la macchina della ragazza.
"Mando un SMS a Louis." Annunciò Eleanor.
Riuscii a leggere quello che digitava velocemente sul suo Iphone.

Io, Danielle, Ali e Claire stiamo andando all'Arena. Ci vediamo lì per il concerto.
Ti amo.
E.


Erano stupendi insieme, si amavano sul serio, e tutte quante le Directioner avevano imparato a voler bene a quella ragazza dal sorriso così dolce.
Per quanto riguardava Danielle ci avevano messo più tempo. Era una ragazza più schietta, non le importava di quello che pensava la gente. Probabilmente faceva bene. Rispondeva agli insulti gratuiti che le ragazze le spiattellavano su Twitter, ma continuava ad amare incondizionatamente Liam, sebbene tra di loro ci fosse stata una crisi precedente al mio arrivo a Londra.
Ali invece era semplice. Una ragazza senza problemi, spensierata. Un mix tra le prime due ragazze, menefreghista probabilmente, ma in senso buono.
E io? Quali erano i pensieri delle ragazze quando si parlava di Claire, la ragazza di Zayn?
Le mie amiche mi avevano consigliato di stare alla larga da Gossip, Twitter, Facebook e altri Social Network. Avevo perfino smesso di guardare la tv.
"Claire, andiamo?" Disse Ali, sorridente, prendendomi per mano.
Sorrisi senza dire nulla ed entrammo nell'Arena con dei Pass colorati al collo con stampati su i nostri nomi a caratteri cubitali.
Ci lasciarono passare senza problemi, ed arrivammo nel Backstage.
Solo a pensare di stare sul punto di assistere al concerto del mio gruppo preferito, del quale faceva parte il mio ragazzo, rischiavo di morire.
Ancora non riuscivo a crederci, sembrava assurdo e impossibile. In effetti lui lo era.


-Zayn
Ero nervoso come prima di tutti i concerti, ma oggi era una giornata speciale. Sapevo che c'era anche Claire, come la prima volta in cui l'avevo vista, e la ricordavo così bene. Nel frattempo ero cresciuto come artista e come ragazzo. Potevo ritenermi un uomo. Avevamo preparato una sorpresa per lei e tutte le fan. Probabilmente non si aspettava nulla, solamente le nostre vecchie canzoni del nostro primo album Up All Night.
Immaginavo il suo viso angelico annoiato da tutte quelle canzoni che ormai conosceva a memoria. Quelle canzoni che mi aveva sentito cantare così spesso che ormai conosceva ogni mia singola espressione mentre le intonavo. Eppure non sarebbe stato così, il concerto dei One direction, alla presenza di Claire, sarebbe stato nuovo, magico.


Una volta fatte le operazioni di routine prima dei concerti andammo a cambiarci nei camerini. Indossavo la giacca blu dalle maniche bianche che Claire indossava spesso quando veniva con noi alle prove. Uscii dalla stanzetta e la vidi lì, bella come il sole. Era lì, in piedi di fronte a me e mi guardava con quei suoi occhi di ghiaccio che erano tutto il mio mondo.
"Ehy." Esclamai sorridendole.
"Zayn" Sorrise e mi avvicinai. Non le avevo dedicato molto tempo, e mi dispiaceva, così mi parai di fronte a lei, presi dolcemente il suo viso tra le mani e la baciai d'impulso.
"Ti amo." Sussurrai. "Te lo dico qui, prima del concerto, per farti sapere che ogni singola canzone parlerà di te. Di noi. Del mio amore per te."
Una lacrima di gioia le rigò il viso. Con la mano asciugai le lacrime e le diedi un bacio diverso, poiché avevo la consapevolezza che sapeva di essere amata da me in modo inspiegabile.


"Zayn, dai! Tocca a voi! Preparatevi!" Mi voltai e fui costretto ad alzarmi dal divanetto che si trovava nel camerino.
"Ci vediamo dopo." Feci l'occhiolino a Claire e raggiunsi i ragazzi, dedicando a Danielle, Eleanor ed Ali un sorriso e un cenno con la mano.
"In bocca al lupo." Mi disse.


-Claire
Scomparve dietro il tendone e salì sul palco. Una melodia che conoscevo benissimo si diffuse in tutta l'Arena e un boato femminile si levò dal pubblico. Io e le altre avevamo il permesso di rimanere dietro le quinte, essendo fidanzate con i cantanti.
"Adoro questa canzone." Disse Danielle con un sussurro, pur sapendo bene che non avrebbe mai coperto la musica, ne' tantomeno le grida delle spettatrici.
"L'ha scritta Zayn. Liam mi ha detto che l'ha dedicata ad una ragazza vista durante un concerto. Certo, ovviamente, non sapeva il suo nome, ma non riusciva a smettere di pensare a lei." Continuò.

So get out, get out, get out of my head
And fall into my arms instead
I don't, I don't, don't know what it is
But I need that one thing
And you've got that one thing.

Le parole di quella canzone che conoscevo così bene mi entrarono nella mente e guardai intensamente Zayn, cercando di carpire chi fosse quella ragazza.
Era fortunatissima e non lo sapeva. Il suo cantante preferito le aveva dedicato una canzone, e lei non sapeva fosse per se stessa.


Something's gotta give now
'Cause I'm dying just to know your name
And I need you here with me now
'Cause you've got that one thing.


Terminata la canzone mi sentivo strana. Solo in quel momento, non appena vidi Zayn voltarsi, sorridermi e mandarmi un bacio con la mano capii che dovevo stare tranquilla. In fondo quella canzone era di quasi due anni prima, ed erano cambiate molte cose. Lui stava con me, e chissà che fine aveva fatto quella ragazza. Riuscii a godermi il concerto tranquillamente. Un normale concerto dei One Direction con le canzoni che conoscevamo perfettamente tutte quante. Ad un tratto Louis prese la parola.
"Di solito queste non sono in scaletta, ma lo facciamo per voi, ragazze, e per una persona speciale, alla quale vogliamo tutti molto bene. Questa persona è qui, stasera."
"Questa è per te, Claire." Disse Zayn al microfono. Non immaginavo potesse fare una cosa del genere.

"E' pazzo." Balbettai.
"No. E' innamorato." Disse Eleanor, abbracciandomi.


I’m just the underdog who finally got the girl
And I am not ashamed to tell it to the world

Truly, madly, deeply I am
Foolishly, completely falling
And somehow you kicked all my walls in
So baby say you’ll always keep me
Truly, madly, crazy, deeply in love with you
In love with you

La melodia era semplice, lenta, la classica canzone d'amore da poter cantare alla propria ragazza. Al sentire quelle parole così cariche di significato ebbi un tuffo al cuore.
Quello che mi rendeva più felice era che tutti sembravano amare la canzone e non facevano caso al fatto che fosse scritta per me.
Si stava aggiustando tutto? Lo speravo, volevo semplicemente godermi il resto della canzone.

Wish I could freeze this moment in a frame and stay like this
I’ll put this day back on replay and keep reliving it
‘Cause here’s the tragic truth, if you don’t feel the same
My heart would fall apart if someone said your name


La canzone continuò dolcemente e riuscì a far commuovere anche Danielle, che piangeva come una bambina.
Era tutto così perfetto, e volevo davvero poter fermare quel momento così speciale.














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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - Il Brunch ***


-Zayn
Passavamo ogni secondo insieme ed io ne ero sempre più felice. Claire sembrava tranquilla anche di fronte ai paparazzi, ogni foto era una sorpresa. Vederci così innamorati anche davanti alle fotocamere era la conferma che era tutto perfetto, almeno così pensavamo.

La domenica dopo il concerto era tutto pronto, tutto perfetto per un brunch di famiglia. L'occasione perfetta per presentare Claire a tutti.
Erano stati invitati anche Harry, Niall con Ali, Liam con Danielle e Louis con Eleanor. Ognuno sarebbe venuto con la propria macchina e la propria ragazza, eccetto Harry, che era stato a dormire a casa di Louis quel sabato, dopo aver passato la notte con la ragazza misteriosa.

Tra cinque minuti sono da te.
Con amore,
Zayn.

Mandai quell'SMS a Claire, poi entrai in auto e partii verso casa Styles.


-Claire
Lessi il messaggio inviato da Zayn e non risposi neanche. Dovevo ancora decidere cosa indossare, ed ero molto nervosa. Avrei voluto un piccolo aiuto dalle mie amiche, ma erano tutte prese dai loro ragazzi e non potevo pretendere che corressero da me per ogni piccolo problema.
Feci un grande respiro e aprii l'armadio, presi un semplice abitino bianco e delle scarpe di Chanel che Zayn mi aveva comprato durante il nostro viaggio a Parigi.
Sentii suonare alla porta e scesi ad aprire.

"Sei stupenda, come sempre." Zayn mi diede un dolce bacio sulle labbra e uscimmo dalla casa. Mi voltai verso la porta e chiusi a chiave, girando a doppia mandata. 

"Andiamo." Sussurrai, quasi parlando a me stessa. Il ragazzo mise in moto e partimmo con una leggera melodia di sottofondo. Una canzone che non ricordavo di aver sentito, ma mi aveva messo subito di buon umore, e il nodo allo stomaco stava per sciogliersi. 

-Zayn

Presi Claire per mano e la udii prendere una grossa boccata d'aria. Inspirò ed espirò con calma, la guardai, le diedi un bacio sulla guancia e suonai alla porta. 

Sentii dei passi che si avvicinavano al portone, qualcuno aprì e mi trovai di fronte mio padre, Yaser. Lo vidi sorridere dolcemente alla ragazza al mio fianco e si presentò con un semplice "Ciao, sono Yaser, il papà di Zayn." Le fece strada lungo l'ingresso, fino al salone, dove c'erano tutti gli altri.
Chiusi il portone d'ingresso e seguii a distanza Claire e mio padre. Raggiunsi gli ospiti e sorrisi a Claire, seduta sul divano bianco, accanto a Danielle ed Eleanor. Salutai tutti quanti e guardai mia madre. Lei era la persona che più mi conosceva. La vidi sorridere e capii che era felice per me.
Tutti avevano in mano uno dei piatti colmo di cibo. Ne presi uno per Claire e lo riempii con un po' di bacon, prosciutto e uova. La raggiunsi e glielo passai.
La ragazza prese il piatto e lo poggiò sulle gambe.
Sorrisi nell'osservare che era a suo agio. In quello stesso istante si avvicinò Trisha, mia madre.
"Ehy, tesoro. Come sono le frittelle?" Chiese con noncuranza.
"E' tutto ottimo, mamma. Come sempre." Risposi, sorridendo.
"Hai provato l'insalata? Sinceramente non so se l'ho condita con poco sale, e..."
"Mamma, chiedimi quello che devi. Non servono giri di parole." La interruppi, facendo un leggero sorriso. "Avanti, voglio il tuo verdetto."
"Be'..." Cominciò la donna, guardando Claire a distanza. "E' fantastica. Molto bella, simpatica e brillante. Perfetta." Sorrise, rendendomi felice.
"Sai che tengo molto al tuo punto di vista, e credo che sia proprio la ragazza giusta."
"Lo credo anche io, Zayn." Sorrise e ammiccò verso il divano e continuò "Vai, e rendila felice."



-Claire
Il brunch stava andando nel migliore dei modi. Ero felice. La famiglia di Zayn era speciale. Tutti erano sorridenti e gentilissimi con me. Mi sentivo davvero a casa, con la mia famiglia, sebbene la mia mi mancasse più di quanto potevo immaginare. Non ero felice di tornare a casa, avevo l'impressione che Londra fosse il posto per me. Avevo trovato l'amore, la vera amicizia. L'unica cosa che mancava era la mia famiglia, la mia vera famiglia. Tornai a casa Styles quella sera, dopo aver trascorso la giornata a casa Malik, tra risate e dolci abbracci. Indossai una maglietta smessa di Harry e presi il computer portatile. Mi misi a pancia in giù e accesi il pc. Impiegai quasi mezz'ora per scrivere la buona impressione che mi avevano fatto i Malik in una mail a mia madre.

Cara Mamma,
Mi manchi tanto. Vorrei che tu fossi qui, accanto a me, pronta ad ascoltare tutto questo.
Oggi ho partecipato ad un Brunch a casa di Zayn. Ti ho già parlato di lui, prima ancora di conoscerlo. Prima ancora di averci parlato, quando ascoltavo solamente la sua voce all'interno di un cd. Lo stesso che tu hai comprato il primo giorno d'uscita in un negozio della nostra città. Grazie per averci provato. Grazie per tutti questi sacrifici che stai affrontando per causa mia, per rendermi felice. Ora lo sono davvero.
Zayn è un ragazzo fantastico. La famiglia non è da meno. Sono stati così gentili e simpatici, che mi hanno fatto immediatamente sentire a mio agio.
Manca una settimana al mio ritorno, e mi piange il cuore al solo pensiero di dover lasciare Londra, Zayn, i ragazzi e le ragazze, ma sono felice, perché tornerò da te e da papà.
Con affetto,
Claire.

Una volta che ebbi inviato la mail mi resi conto di piangere. Le lacrime scendevano lungo le guance e rigavano il viso. Ero sorpresa di questa mia reazione, tanto che corsi in camera di Harry e aprii la porta senza neanche bussare.
"Claire, vieni qui." Disse il ragazzo, accogliendomi in un abbraccio fraterno.
Continuai a singhiozzare, sapendo bene che sarebbe stata una giornata da ricordare.

“Harry, grazie. Grazie per avermi ospitato qui, come fossi tua sorella. Grazie per avermi accolto senza chiedere nulla in cambio. Grazie per avermi ascolta e capita. Grazie di tutto.”

Il ragazzo mi abbracciò, cullandomi tra le sue braccia, senza dire nulla.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - They Don't Know About Us. ***


Ci restava una settimana. Una settimana da vivere intensamente, avevo pensato. 

In quella settimana avrei provato con ogni mezzo in mio potere per farla restare. Dovevamo stare insieme ogni istante, così da poter assaporare ogni momento assieme a lei. Claire mi aveva mandato un SMS quella notte 

Zayn, ho un urgente bisogno di dirti una cosa. C. 

Le avevo risposto, assonnato, ma anche preoccupato.  

Ci vediamo domattina, adesso dormi, cucciola. Z. 

Quella mattina ero sul divano di casa Styles e parlavo con Harry. Mi venne un groppo alla gola quando venni a sapere di quello che era successo quella notte. Aveva pianto. Harry immaginava fosse per il poco tempo rimasto. Sorrisi ad Harry e lo tranquillizzai, dicendogli che avremmo risolto in qualche modo quella strana situazione. 

Non svegliai Claire, ma attesi che spontaneamente scendesse per la colazione. Sebbene l'avessi vista molte volte in pigiama, quella mattina era più bella, luminosa. Aveva lo sguardo triste, ma, non appena ci vedemmo fece un gran sorriso e corsi ad abbracciarla. 

"Harry ti ha raccontato di ieri sera?” Chiese con uno sguardo supplicante nei confronti del ragazzo.

“Sì, mi ha detto tutto.” Fece un sospiro di sollievo e sorrise al riccio.

“Grazie.” Sussurrò, sperando non lo sentissi.

Parlammo accoccolati sul divano per un po’, mi spiegò che voleva che fosse lui a raccontarmi tutto, lei non aveva il coraggio.

“Non sono arrabbiato, se è questo che temi. Sono dispiaciuto perché non ero qui con te a sostenerti, a consolarti, a fare in modo che tu non fossi triste.”

“Ci riesci sempre. Sono felice con te.” Disse con sincerità. “A proposito di questo… Volevo dirti una cosa, Zayn.” Continuò con voce tremante. Avvolsi la sua mano tra la mia e intrecciai le nostre dita.

“Prima che la paura torni, ho bisogno di dire prima io una cosa. Una cosa molto importante, che credo tu debba sapere.” Sputai fuori quelle parole con velocità. Presi una boccata d’ossigeno, poi continuai, lentamente, scandendo le parole. “Io ti amo.” Claire strinse con più forza la mia mano e sussurrò “Anche io, Zayn. Era questo che volevo dirti. Ti amo da quando ho ascoltato la prima canzone. Da quando ti ho visto durante il vostro concerto. Da quando sei entrato nella mia stanza qui a Londra e mi odiavi, da quando…” Non riuscì mai a dire altro. Non seppi mai da quando mi amava, le confessai tutto. Ogni singola cosa. “Io non ti odio. Non ti ho mai odiato. Anzi. Ricordo con chiarezza il giorno del concerto al quale hai partecipato. Il concerto in cui mi sono innamorato di una ragazza di cui ignoravo anche il nome. L’unica cosa che sapevo era il colore dei suoi occhi. Quegli occhi di ghiaccio che non avrei mai dimenticato. Il suo viso così puro e semplice. Bella da togliere il fiato. La musa ispiratrice di ogni canzone che ho scritto. Quella che ha quella piccola cosa che cerco.” Sentii i suoi occhi su di me, gli stessi che mi avevano fatto innamorare tempo prima. Mi voltai e la fissai di nuovo. “Ti amo.”

 

 

-Claire

Quella mattina fu speciale. Non sapevo descrivere quanto fossi felice, ma triste perché sapevo che sarebbe finito tutto. Non ne avevo parlato con Zayn. Non avevamo parlato del nostro futuro, perché eravamo a conoscenza del fatto che sarebbe finita, sebbene nessuno dei due lo volesse.

“E’ quello che più mi piace, essere qui con il mio amore a mangiare un bel gelato.” Disse Zayn, mentre eravamo mano nella mano con un gelato nell’altra. Il caldo cominciava ad impadronirsi anche della capitale inglese, proprio per questo avevamo deciso di trascorrere il pomeriggio a passeggiare al Greenwich Park. Adoravo quel posto, i bambini che giocavano, padroni che portavano a spasso i loro cani, giovani e anziani che camminavano senza una vera meta. “E’ il parco più bello del mondo.” Risposi con un sorriso. Trovammo una panchina libera e ci mettemmo a sedere lì, a chiacchierare come se non dovessimo preoccuparci del nostro domani.

 

 

-Zayn

“Zayn, un autografo, ti prego!” Gridò una ragazza, sentendola mi voltai e vidi una folla di ragazzine, di fan che correvano verso la panchina. Tenevo la mia mano tra la sua e non avevo alcuna intenzione di lasciarla. Mi voltai verso Claire, la quale mi fece un cenno di assenso. “Certo, vieni, cara.” Dissi, rivolgendomi alla prima biondina che mi si parò di fronte.

Da una cominciarono ad avvicinarsi a decine, di ogni nazionalità. Bionde, more, rosse… Erano ovunque attorno alla panchina. Cominciarono a spintonare Claire, a farla alzare per mettersi sedute accanto a me, e non riuscivo più a vederla, tanto era distante. Cercai di calmarle, ma inutilmente.

 

Dopo un’ora avevo accontentato tutte le ragazzine, le quali mi avevano lasciato lì da solo. Claire? Dov’era finita? Presi il cellulare e cominciai a farle diverse chiamate e a mandarle SMS, ma non rispose a nessuno di questi.

 

 

-Claire

Non volevo scappare via, ma le parole di quella ragazza mi erano entrate nella testa, e non avevo pensato ad altro lungo tutta la strada verso casa. “Stai rovinando la vita di Zayn. Sei soltanto una puttana che vuole portarcelo via.” Quelle parole pesanti continuavano a ronzare nella mia mente. Non riuscivo a pensare ad altro. Avevo pianto, pianto come non mai. Sentivo le gambe pesanti e l’abitazione degli Styles sembrava troppo lontana. Avevo il braccio che bruciava a causa dei troppi graffi che mi avevano fatto.

 

Dopo qualche istante mi ritrovai sul letto, senza neanche sapere come. Non ricordavo più nulla. Accanto a me c’era Zayn. Io ero in pigiama e lui ancora in jeans e maglietta, che sonnecchiava. Cercai di girarmi verso il fianco destro e mossi il letto, a quel punto il ragazzo aprì gli occhi e mi sorrise, sebbene avesse lo sguardo preoccupato. “Cos’è successo?” Chiesi con voce tremante. “Nulla, amore. Dormi tranquilla. Ci vediamo domani. Aspettavo soltanto che ti svegliassi.” Rispose con voce dolce e tranquilla, anche se il suo sguardo lo tradiva. Avevo imparato a conoscerlo troppo bene. “Resta con me.” Sussurrai quelle parole, che vennero soffocate da un suo tenero bacio.

 

 

-Zayn

Dovevo risolvere quella situazione. Claire stava male fisicamente e psicologicamente. Avevamo una settimana da passare insieme e quella che sembrava una giornata fantastica si era trasformata in un incubo. Amavo le fan, ma questa storia non poteva continuare. Dovevano imparare a non essere così aggressive nei confronti delle nostre ragazze. Non appena Claire si fu addormentata mi diressi in camera di Harry. Senza bussare entrai e vidi gli sguardi di tutti i membri della band su di me. Mi appoggiai al muro e lentamente mi feci scivolare per terra, sul pavimento gelido. “Sta bene.” Dissi tutto d’un fiato. “Dobbiamo fare qualcosa.” Continuai. Sentii il computer di Harry accendersi, e Louis che era lì di fronte, pronto a scrivere. Aprì Twitter e cominciò a battere sulla tastiera. Il silenzio lasciava trasparire la tensione di tutto. Quello poteva essere solo l’inizio di una sottospecie di rivolta nei confronti delle nostre ragazze. “Ecco. Spero che capiscano.” Disse Louis, dopo aver terminato di scrivere. “Ecco, leggete.” Sfilai dalla tasca il cellulare e cominciai a leggere.

Sappiamo bene cosa significhi amare qualcuno che pensa costantemente ad un’altra persona. Lo abbiamo provato tutti, anche noi One Direction. Qualche anno fa nessuno ci voleva, nessuno di noi aveva una ragazza, mentre adesso siamo qui con delle ragazze fantastiche. Già, siamo tutti fidanzati, sebbene il nostro Hazza non ci abbia ancora svelato chi è la sua misteriosa donna. Zayn ama Claire, Harry ama la sua bionda sconosciuta, Liam ama Danielle, Niall ama Ali e io amo Eleanor. Sarà sempre così. Dovete amarci per la nostra musica, e dovete accettare le nostre dolci metà.

Vi amiamo comunque tutte quante, dalla prima all’ultima.

Louis e i ragazzi.

 

Feci un sorriso, mi alzai e mi buttai sul divanetto per abbracciare i miei più cari amici. “Grazie, ragazzi.”

A quel punto prese la parola Liam “Devi farti perdonare da Claire per tutto questo, ed io ho in mente qualcosa.” Si mise comodo sul divano e cominciò a spiegare il suo piano.

 

 

-Claire

I ragazzi avevano passato tutta la giornata a registrare una nuova canzone e noi giovani donne avevamo deciso di fare shopping. “Le nostre ultime spese prima che…” Cominciò Ali.

“Non provarci nemmeno! Non dirlo!” Esclamò Danielle, azzittendola.

“Non ditelo, vi prego…” Sussurrò Eleanor.

Comprammo tanti di quei vestiti che avevo paura non entrasse più nulla nella valigia. Avevo la strana impressione che volessero soltanto distrarmi. Non farmi pensare a quello che era successo il pomeriggio precedente. Mangiammo una pizza al volo e non ci fermammo fino alle sei, quando decidemmo, finalmente, di tornare a casa. Non appena fui dentro vidi un mucchio di candele accese, che conducevano verso il salotto. Le seguii e vidi i miei amici e il mio ragazzo sorridenti, pronti ad aspettarmi. “Ti amo, Claire.” Disse Zayn, mentre Liam premeva i tasti del pianoforte di Gemma. Una canzone dalla melodia dolce cominciò e ascoltai le parole, mentre le lacrime di gioia scendevano lente e calde sulle mie guance.

 

People say we shouldn’t be together
Were too young to know about forever
But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about.

 

Sembrava una canzone scritta proprio per quel momento, quella situazione che tanto mi pesava. Volevo che Zayn e i ragazzi pensassero alla loro carriera, era la loro vita e il loro futuro. Cosa potevo dare io ad un cantante famoso in tutto il globo? Ero una semplice adolescente innamorata di lui, innamorata follemente di lui.

 

Cause this love is only getting stronger
So I don’t wanna wait any longer
I just wanna tell the world that your mine girl.

 

Stava sbagliando. Non poteva davvero pensare quelle cose. Danielle ed Eleanor mi strinsero la mano ed Ali si avvicinò a noi. Tutti quanti intonavano quelle parole, che non erano solamente per me, ma per tutte noi. L’unica che mancava era la ragazza mistero di Harry.

 

They don’t know about the things we do
They don’t know about the I love you’s
But I bet you if they only knew
They will just be jealous of us
They don’t know about the up all night’s
They don’t know a thing of my life?

In quello stesso momento sentii qualcuno alle nostre spalle, mi voltai e vidi una ragazza dai capelli biondi, ricci e dei grandi occhi color del mare. La conoscevo. Sapevo chi era. Trattenni il fiato. Taylor Swift, cantante Americana. Anche lei sorrideva, e vidi gli occhi di Harry, il mio quasi fratello, illuminarsi. Era la sua ragazza misteriosa.

 

Just one touch and I was a believer
Every day it gets a little sweeter
It’s getting better
It’s getting better all the time girl.


Era tutto perfetto in quel momento. Eravamo tutti lì, con chi dovevamo essere. Mi accorsi solo in quel momento della telecamera appoggiata sul davanzale della finestra. Stavano registrando tutto. Avrebbero combinato un guaio, le loro fan non avrebbero mai approvato me.

 

They don’t know how special you are
They don’t know what you’ve done to my heart
They can say anything they want
Cause they don’t know about us.

 

A quel punto sorrisi e guardai Zayn. Pensava fossi speciale. Avevo fatto qualcosa al suo cuore, e sapeva che il suo cuore apparteneva a me, così come il mio apparteneva a lui. Come avrei fatto senza i miei amici e il mio ragazzo in Italia? Non potevo restare lì, sebbene volessi.
La canzone terminò, ed ogni tassello si ricompose. Ogni ragazza tra le braccia di colui che aveva cantato per lei, di colui che amava e che la ricambiava.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - Irresistible. ***


-Zayn
Dalla soglia della sua camera la guardavo preparare le valigie. Quel pomeriggio sarebbe partita. Niente e nessuna avrebbe potuto farmi dimenticare quegli ultimi giorni con lei passati ad abbracciarci, baciarci, cantare, ridere e scherzare assieme a tutti gli altri. Avevamo conosciuto Taylor, una ragazza simpatica e gentile, ma nulla in confronto a Claire. “Ho quasi finito.” Annunciò, prendendo gli ultimi libri che aveva sul suo comodino. Assieme a tutti gli abiti che aveva comprato qui stava portando via i ricordi, le risate, i baci e il mio cuore. Tra qualche ora sarebbe tornata dai suoi genitori, dai suoi parenti, dalla sua vita di prima e avrebbe dimenticato tutto. Ero sicuro che avrebbe dimenticato ogni singolo istante passato insieme. Con il tempo le sarebbe passata. Si avvicinò a me e le sorrisi, la strinsi a me e le sussurrai “Non mi lasciare.” Non rispose nulla, fece solamente un respiro profondo. “Non mi dimenticare.” Aggiunsi subito dopo. “Mai. Sarebbe impossibile.” Le presi la valigia e scesi le scale, sotto le quali ci aspettavano tutti. La mia famiglia era accanto alla porta d’ingresso, poi c’era la famiglia Styles, le ragazze e i ragazzi. Claire mi seguiva, guardando con aria spaesata ogni centimetro quadrato della casa, per assaporare quell’ultimo istante che avrebbe passato con noi. Tutti insieme. Fece un respiro profondo e, guardando tutti quanti, iniziò a parlare. “Grazie di avermi accolta in casa vostra come una figlia. Grazie per aver fatto di me un membro della famiglia Styles. Harry.” A quel punto il riccio alzò il viso e la guardò. “Harry, sei stato il fratello che non ho mai avuto. Con te ho passato davvero momenti speciali e volevo ricordartelo. Grazie a voi tutti, mi sono sentita subito parte del gruppo, non avete chiesto altro. E voi, ragazze. Siete semplicemente le mie migliori amiche. Vi vorrò bene per sempre.” Si voltò verso di me, sorrise e mi prese per mano. “Non dimenticherò mai nessuno di voi. E’ una promessa.” La strinsi a me e le baciai la fronte. La vidi chiudere gli occhi quasi con disperazione. La feci mia con quella piccola tenerezza rubata di fronte a tutti e la lasciai andare senza alcuna voglia.

 

Il viaggio fino all’aeroporto fu senza molte chiacchiere. Eravamo tutti tristi, lo si leggeva nei nostri visi. Liam portò la valigia fino dove ci fu permesso accompagnarla. A quel punto ci fermammo tutti per gli ultimi saluti. Abbracciò tutti, dedicando ogni piccolo istante ad ognuno di noi e, una volta che fu il mio turno, mi batté il cuore a mille. “Prima di tutto, ho un regalo per te.” Si voltò verso la sua borsa, tirando la ciocca di capelli che le ricadeva sul viso dietro l’orecchio. “L’ho iniziato a Settembre e ora, a distanza di un anno voglio dartelo.” Mi porse un libro, aprii la prima pagina e, a caratteri ordinati c’era scritto:

Per Zayn.
Ogni volta che il tuo pensiero sarà rivolto a me, sfoglia questo album. Qui troverai tutto il nostro anno, tutti i nostri momenti insieme.

 

Cominciai a sfogliarlo. All’interno c’erano foto, frasi dette e frasi di nostre canzoni che ripercorrevano perfettamente tutto quello che avevamo passato. Sorrisi e le diedi un bacio. “Questo, invece, è per te. Una cosa molto meno romantica, ma altrettanto significativa.” La feci voltare e le misi la collana che le avevo comprato, il ciondolo d’argento a forma di Z con un diamantino le donava perfettamente. Non appena lo vide quasi scoppiò a piangere. Alzai la manica della felpa del braccio destro, e le feci vedere lo stesso ciondolo al bracciale che indossavo, solamente a forma di C. “Non ti dimenticherò mai. Sembra una frase fatta, ma è così.” Dissi, prendendole il viso tra le mani. “I tuoi occhi sono irresistibili.”

“Non provare a farmi restare.” “Non provare a chiedermi se sto bene, non ho la risposta.”Feci una pausa. “Ti amo, Claire.” “Anche io ti amo, Zayn.”

Ci staccammo e la vidi allontanarsi.

“Ci mancherà.” Disse Louis, abbracciando Eleanor mentre singhiozzava.

“Tanto…” Aggiunse Liam. Sospirai e infilai i Ray Ban, seguii Harry e uscimmo dall’aeroporto.

 

 

-Claire

Non mi voltai neanche una volta per guardarlo. Sapevo di aver fatto la scelta giusta e, probabilmente, sarei diventata una di quelle ragazze che si dimenticano facilmente, oppure mi avrebbe descritta parlando di “Quella ragazza italiana”. Avrebbe dimenticato il colore dei miei occhi, il sapore delle mie labbra, il mio odore perfino. Io avrei ricordato sempre la sua voce, il suo ciuffo costantemente in disordine, il suo sorriso sghembo maledettamente perfetto. Durante le ore di viaggio verso casa non riuscivo a spegnere l’Ipod, pieno zeppo di canzoni che sembravano descrivere il nostro anno insieme. Quello era stato un suo regalo. “Sarai obbligata a pensare a me quando ascolterai questa playlist.” Aveva detto tre giorni prima della mia partenza. Non avevo toccato quell’oggetto fino a quel momento: il giorno in cui tutto sarebbe cambiato. Dopo un anno potevo continuare la vita di prima, anche se, sapevo che non sarebbe tornata la stessa.

 

Rividi i miei genitori. Raccontai loro ogni dettaglio delle mie strane giornate, della scuola, dei miei amici e di Zayn, ovviamente. “Ti manca già, vero?” Chiese mio padre, sedendosi sul mio letto, mentre leggevo un libro in inglese. Sorrisi senza rispondergli. Dopo qualche secondo il mio telefono vibrò illuminandosi. Un Suo messaggio.

 

Non riesco a dormire. Ci sei sempre tu nei miei pensieri. Aspetto tue notizie. Ti amo, Z.

Sorrisi, presi il cellulare in mano e, tremando, cominciai a digitare.

 

Il volo è stato tranquillo, allietato dal testo e dalla musica delle Vostre canzoni. Mi manchi, mi manchi terribilmente. Prova a riposare stanotte. Ci sentiamo presto. Buonanotte. Ti amo anche io. C.

 

Era impossibile da sopportare, sapevo che non ce l’avremmo fatta. Io non ce l’avrei fatta. Desideravo solamente tornare in Inghilterra con i miei amici. Mi addormentai quella notte con il cuscino bagnato di lacrime.

 

 

-Zayn

Non riuscivo a capire per quale motivo Claire avesse preso quella decisione che feriva terribilmente me e i ragazzi. Era diventata parte della nostra vita e non poteva pensare di poterne uscire senza un motivo valido. Quel motivo valido non c’era. Oramai era parte di noi, era parte di me. Avevo bisogno di lei. Volevo rivederla il prima possibile.

 

Quella notte non riuscii a dormire molto. Mi svegliai e, meccanicamente, mi diressi verso il bagno. Feci una doccia fredda e scesi in cucina per la colazione. “Uova e bacon.” Annunciò mia madre, scodellando del cibo nel piatto che avevo di fronte. Il suo sguardo apprensivo cercava di entrare dentro di me, per capire cosa mi passava per la testa. “Grazie, mamma.” Feci un sorriso forzato, presi la forchetta, e cominciai ad ingerire cibo. Non facevo neanche caso a quello che stavo mangiando. ‘Chissà cosa sta facendo Claire in questo momento…’

 

Le prove di quella tarda mattinata furono le peggiori di sempre. Non andavamo a tempo, prendevamo stecche incredibili. Dopo circa un’ora e mezzo ci rinunciammo. Non era da noi fare simili performance. “Spero soltanto che per il concerto di dopodomani saremo… Un po’ meno…” Cominciò il biondino. “Sta’ zitto, ti prego.” Lo interruppe Harry. Si mise a sedere per terra, mettendo le mani tra i capelli ricci. Era disperato, non riuscivamo a concentrarci e i concerti sarebbero stati un fiasco. Ce lo sentivamo tutti.

A quelle parole scattai, uscii dalla sala prove, sbattendo la porta e mi ritrovai nel cortile dell’edificio. Presi il pacchetto di Malboro rosse che avevo comprato per scrupolo quella mattina, non appena avevo messo naso fuori di casa. Sfilai una sigaretta e la accesi, aspirai il tabacco con avidità e cacciai fuori una nuvola di fumo grigio. Mi misi a sedere su un muretto di pietra, continuando a fumare. “Zayn, stai bene?” Chiese Liam, avvicinandosi a me. “Sì, sto bene.” Risposi bruscamente. Ero arrabbiatissimo, ferito e mi sentivo terribilmente abbandonato. “Zayn, so bene che sei furioso, so quanto la ami e so anche che vorresti passare tutta la vita con lei, anche se non riesci ad ammetterlo neanche a te stesso. Ci sentiamo tutti così, è una nostra amica, anche se con te è stata una cosa completamente diversa.” Cominciò a parlare, guardando per terra. Lui più di tutti sapeva da quanto tempo fossi perdutamente innamorato di Claire. Quasi come se mi stesse leggendo nel pensiero continuò. “Ricordi quando mi confessasti di aver visto una ragazza che non riuscivi a dimenticare? Non conoscevi neanche il suo nome, eppure ne eri infatuato. Ancora non era amore. L’hai rivista, conosciuta e amata. Non potevi fare a meno di lei prima e, a maggior ragione, non puoi fare a meno di lei ora.” Sorrise, mi diede una pacca sulla spalla e fece un cenno di disprezzo verso la sigaretta accesa. “Cos’è quella? Hai ricominciato a fumare? Sai che lei non approverebbe…” “Lei non è qui, e non potrà saperlo.” Risposi acido. Aveva ragione e lo riconoscevo. Come avrei potuto fare? Era la mia vita e tutto quello che chiedevo al destino, al Karma o a qualunque altra forza superiore, era stare con Claire. “Liam..” Cominciai. “Voglio fare qualcosa. Devo fare qualcosa.”

 

 

-Claire

Avrei ricominciato la scuola tra qualche giorno e cercavo disperatamente di riprendere le vecchie abitudini. Il mio ultimo anno italiano sarebbe cominciato a breve e, sebbene avessi guadagnato un diploma internazionale, dovevo comunque conseguire la licenza superiore italiana. Volevo riottenere mia quotidianità e, con l’aiuto della scuola, avrei dimenticato quell’anno stupendo della mia vita. Dovevo provarci, anche se non avevo alcuna possibilità di riuscirci. Avevo trascurato le mie vecchie amicizie, le stesse che avevano fatto una smorfia di disappunto non appena avevano saputo che avrei passato un anno all’estero. Ero felice di averlo fatto, anche se non mi rendevo ancora conto di quanto le cose fossero cambiate radicalmente grazie a quel viaggio di studio.

 

Indossai la giacca e uscii di casa, godendomi gli ultimi giorni di vacanze estive. Camminai verso il bar che distava dieci minuti da casa e, lungo il tragitto, sentivo una grande agitazione dentro di me. Sentivo gli sguardi dei passanti fissi sul mio viso. Avevo già abbastanza pensieri, non mi andava che sconosciuti mai visti cominciassero a fissarmi. Dopo pochi istanti giunsi di fronte al bar, gremito di gente. Il barista, che ormai mi conosceva, mi salutò con un sorriso. “Bentornata.” Esclamò. “Il solito?” Chiese, avvicinandosi alla macchina del caffè. “Sì, grazie.” Abitando lì vicino, ero quasi sempre rinchiusa in quel locale, anche per studiare, soprattutto quando era brutto tempo. Avevo imparato a conoscere il barista appena ventenne, che ogni volta cercava di attaccare bottone. “Ti porto tutto al solito tavolo.” Disse, interrompendo i miei pensieri. Sorrisi a mo’ di risposta e mi diressi verso il fondo del locale, dove c’era un tavolinetto con quattro sedie. Ne occupai una con la borsa e mi misi a sedere su quella alla sua destra. Attesi qualche istante il cameriere, Daniele, mi portò un cappuccino e un muffin. Subito presi lo zucchero e cominciai a girare il cucchiaino lentamente nella tazza. “Claire! Che sorpresa averti qui.” Alzai lo sguardo, e vidi una ragazza bionda. Aveva un viso familiare, frequentava la mia stessa scuola. Una volta eravamo amiche, ma era passato tanto tempo dall’ultima volta in cui avevamo parlato, o mi aveva rivolto la parola. Si era trasformata in una snob biondina con un mucchio di piercing e la puzza sotto al naso. “Ciao, Ilaria.” Risposi con un sorriso forzato. Mi chiedevo come mai mi stesse rivolgendo la parola. Erano tre anni che non mi degnava neanche di uno sguardo. Continuai a sorseggiare la bevanda calda e la guardai con aria interrogativa, come per chiedere cosa volesse. “Come sei stata in Inghilterra?” Chiese con aria noncurante, cominciando a frugare nella sua borsetta di Chanel. “Molto bene, grazie. Ho imparato molto lì.” Risposi trattenendomi dal lanciarle qualcosa addosso. Ci mancava lei a farmi ricordare l’Inghilterra. “Sai, ho visto che ti sei inserita abbastanza bene.” “Ti riferisci per caso al mio profilo Facebook?” Domandai, seriamente curiosa. “Anche. Più che altro ti ho visto sulla rivista Cioè avvinghiata a quel ragazzo della band famosissima. Direction, mi pare.” Sorrisi divertita. “Il ragazzo si chiama Zayn Malik, ed è il mio ragazzo. La band si chiama One Direction. Sono famosi in tutto il mondo, hai proprio ragione. Mi sorprende, comunque, che tu, alla tua età, legga ancora i giornaletti scandalistici.” Risposi. “Prova a domandare a mia cugina di undici anni, probabilmente avete letto lo stesso numero.” Presi il muffin, e lo avvolsi con un tovagliolo, lo infilai nella borsa e feci per andare a pagare. “Claire, aspetta!” Disse la ragazza, fermandomi. Mi voltai e, senza dire una parola, la guardai. “Scusa, non volevo offenderti.” Lei che si scusava? Molto strano. “Volevo chiederti se ti andava di cenare con noi.” Disse, ammiccando verso le sue amiche, che guardavano con sguardi curiosi e supplicanti. “Vorremmo farti entrare nel nostro giro di gente che conta. Sai, le cose sono cambiate parecchio qui in giro. Non vorrei che ti trovassi a dover fare i soliti errori anche quest’anno. Non ora che sei una ragazza giusta, tanto da comparire su delle riviste vendute in tutto il mondo.” Mi fece l’occhiolino. La guardai con aria schifata e aprii la porta del locale. Ecco, avevo rovinato anche la mia vita qui. Se Ilaria sapeva tutto su me e Zayn, lo sapeva anche tutta la scuola. Quella bocca larga non stava zitta un istante, e conoscevo le tipe come lei. Cercava solamente di essere popolare, ed io ero il mezzo di cui si serviva per riuscirci.

Non volevo essere popolare. Volevo stare con Zayn e i miei amici, era tutto quello che sognavo. Non mi interessava tornare a scuola per vedere le mie amiche. In quell’anno non mi avevano spedito neanche una cartolina, un messaggio, un’e-mail, un segno del fatto che mi pensassero ancora, fino a quel momento.

Cercando tranquillità feci una passeggiata verso la libreria, il luogo che amavo maggiormente al mondo. Lì potevo rifugiarmi, cercare il mio posto nel mondo. Potevo essere chi volevo: un pirata alla ricerca del suo tesoro, un folle innamorato che tentava tutto e per tutto per la propria amata, una semplice ragazza di periferia alla quale mancava terribilmente il suo ragazzo. Ma quella non era una storia che avevo trovato nei libri, era la vita reale. Scelsi un libro e mi diressi alla cassa. Proprio in quel momento vidi delle mie compagne di classe. Sperai si accorgessero di me e che mi salutassero, effettivamente accadde proprio quello che immaginavo. “Ciao Claire! Abbiamo visto le tue foto con i One Direction su internet! Sei stata davvero fortunata. Chissà, forse ora si ricorderanno di te.” Disse una di loro, di nome Silvia, con voce pungente. “Si ricorderanno sicuramente di me.” “Lo spero sul serio, Cara. Ci vediamo a scuola.” Aggiunse, con un sorrisetto. Le feci un cenno di saluto con la mano e la vidi allontanarsi.

 

-Zayn

Al termine di quella giornata così anonima senza di lei, presi forza, composi il suo numero di telefono e la chiamai. Sapevo che avrei speso moltissimo, ma non mi importava. Volevo solamente sentire la sua voce. “Pronto?” Era giù di morale. Lo avevo immaginato, e non potevo sentirla con quel tono. “Buonasera, ragione della mia vita.” “Zayn!” Esclamò. “Finalmente mi hai chiamata, ti aspettavo.” Sorrisi, inconsciamente. “Adesso sono qui. Raccontami, come è andata la tua giornata?” Chiesi con curiosità. “Vuoi la verità o ti basta un semplice ‘bene’?” “Voglio tutta la verità. Racconta.” Mi misi sul letto per ascoltare le sue parole. “E’ stato terribile. Le mie vecchie amiche mi odiano, voi eravate anche il loro sogno e io ho avuto la possibilità di conoscervi, e anche di più, mentre loro nulla. Le fighe della scuola vogliono che mi unisca al loro gruppo, solamente perché hanno visto delle nostre foto su un giornalino.” Sospirai. “E’ colpa mia, soltanto colpa mia. Non dovevo…” Non mi lasciò terminare la frase. “Non dire che è colpa tua. Non sarei dovuta venire in Inghilterra, sapevo che sarebbe stato tutto diverso, e…” “Claire.” La interruppi. “Claire, lasciami finire. Non dovevo lasciarti andare. E’ stato stupido da parte mia pensare di riuscire a vivere senza di te, ma non è così. Anche qui è terribile. Londra non ha più lo stesso sapore senza di te. Mi manchi. Mi manchi terribilmente. Dovrei fare la parte di quello forte, per farti capire che il tuo posto è lì, in Italia, con i tuoi genitori. Ma in realtà non è così. Il tuo posto è qui, con me.” Silenzio dall’altra parte. Temevo la prendesse così. In quel momento mi stava odiando, lo sentivo. “Speravo lo dicessi, Zayn.”

 


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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Back For You ***


-Claire

La scuola era ricominciata da un pezzo, era il 24 Ottobre. Era una giornata speciale per me, e solamente io ne conoscevo il significato. Durante l’ultima ora di letteratura inglese non riuscivo a stare attenta alla spiegazione dell’insegnante, che non faceva altro che parlottare in inglese con frasi senza senso. Guardai l’ora sul mio Iphone, le 12.57. Mancava molto poco all’uscita da scuola. Feci un sospiro di sollievo e continuai a giocherellare con il ciondolo che Zayn mi aveva regalato il Natale precedente. Ebbi qualche fugace flash di Parigi, i ragazzi, le ragazze, Zayn, la neve, i baci, poi i pensieri andarono alla serata sulla spiaggia, al 24 Ottobre di un anno prima. Nonostante avessi imposto a me stessa di non pensarci, era più forte di me, non potevo evitare i ricordi, seppur stupendi, non sapevo che reazione avrebbero provocato in me. I pochi minuti rimasti passarono a gran velocità, sentii la campanella suonare, raccolsi le mie cose ed uscii dall’edificio che assomigliava così tanto ad un ospedale. Sentivo il chiacchiericcio allegro della folla attorno a me, erano tutti euforici per l’inizio del weekend. Avevo programmato quel giorno e mezzo di libertà con molta cura, sarei rimasta a casa con i miei genitori a guardare qualche vecchio film che piaceva loro, avrei letto un libro e magari avrei scritto una mail a tutti i miei amici londinesi. Il mio imperdibile sabato cominciava in quel preciso istante. Alzai gli occhi verso il cortile, esterno dal cancello della scuola, e riconobbi un volto familiare. Due occhi scuri che cercavano i miei, un naso regolare, un sorriso che toglieva il fiato, dei capelli arruffati. “Zayn?” Sussurrai come se stessi parlando a me stessa. Credevo stessi sognando. Poteva essere soltanto il subconscio che mi regalava queste angeliche visioni. “Claire.” Disse, avvicinandosi. No, non era una visione. Era proprio lì, in piedi di fronte a me. Prese il mio volto tra le mani e mi baciò dolcemente. “Che cosa ci fai qui, Zayn?” Chiesi, staccandomi di malavoglia dalle dolci labbra del ragazzo.  “Sono qui per te, Claire. Sono qui, in Italia, a chilometri di distanza dalla mia vita, per te. Sai, ho cercato di farcela da solo. Ho provato a dimenticarti, ma non ci sono riuscito. Ho scritto un mucchio di stupide lettere per convincerti a restare, o meglio, per convincere me che restare fosse la cosa giusta per te, ma non è così. Il tuo posto è con me, con noi.” Avevo sognato quel momento per quasi due mesi e, nonostante avessi provato quella scena tutte le notti, quella reale non poteva competere neanche con quelle che avevo in testa. “Zayn, vorrei tornare. Lo sai bene, ma qui ho la scuola, ho la mia vita, ho i miei genitori…” Prese nuovamente il mio viso tra le mani e mi baciò, nonostante attorno a noi ci fossero genitori, insegnanti e alunni della mia scuola. “La tua vita non è la stessa se io non ne faccio parte. Non posso esserci solamente per scherzo. Ho intenzioni molto serie questa volta, e non farò il coglione di nuovo. Non permetterò che tu rimanga qui, senza un valido motivo. Potrai dirmi quello che vuoi. Dimmi che sono uno svitato casinista, dimmi che non ti ascolto mai, dimmi che non sono il ragazzo giusto per te, ma non rifilarmi la solita scusa dei tuoi genitori.” Rimasi in silenzio mentre elencava quelle che riteneva fossero i suoi difetti, mentre in realtà era completamente l’opposto. Non avrei mai trovato un altro ragazzo in grado di capirmi come faceva lui, non avrei mai trovato un ragazzo così dolce e sensibile, eppure così uomo, tanto da oltrepassare mezza Europa soltanto per venire a prendermi, perché avevo una paura fottuta di innamorarmi seriamente. Sì, quello che mi bloccava era la paura. “Sono qui perché ti amo, sono qui per portarti di nuovo a casa, con me.” Alzai la voce. Perché non riusciva a capire? “Zayn, per te sarà tutto così facile. Sei un uomo, ormai ventunenne. Non temi nulla, neanche di perdere il lavoro per dedicarti ad una ragazzina, perché sono questo. Non ho neanche il coraggio di seguirti e di affrontare tutte le conseguenze che ne deriverebbero.”  Non infierì, perché si accorse che le lacrime stavano rigando il mio viso. Mi diede, anzi, un bacio sulla fronte e sussurrò “Adesso ci sono io con te.”

 

-Zayn

Avevo avuto quella folle idea di volare da Claire proprio il giorno in cui dovevamo festeggiare un anno insieme. Odiavo quelle stupide frasi di circostanza ‘Un anno di noi.’ Le ritenevo troppo superficiali per contenere il sentimento tra due persone in un arco di tempo passato insieme. Avevo parlato con i miei amici, che mi appoggiavano in quella folle avventura in Italia, poi avevo deciso di dedicarmi al confronto con qualcuno con più esperienza. Mentre mia madre preparava il polpettone per la cena, mi misi a sedere accanto a lei e cominciai ad esaminare ogni suo gesto. “Tutto okay?” Chiese, accorgendosi che avevo bisogno di parlarle. In fondo era mia madre e sapeva che era un mese che ero quasi un ameba, non avevo più quella spinta che mi dava Claire, avevo perso il sorriso. Come poteva un amore così bello fare così male? “Voglio andare in Italia a trovarla, per riportarla qui.” “E’ quello che vuoi?” Chiese senza neanche sollevare lo sguardo dal piatto che stava preparando. Conosceva già la risposta. “Sì.” Alzò la testa e ribatté “Allora vai, portala qui, falle capire che la ami e che faresti qualsiasi cosa per lei. Non serviranno scene teatrali, ma la costanza e la perseveranza nel farle capire che ci sarai sempre per lei, qualsiasi cosa accada e in qualsiasi stato tu dovrai abitare.” Sorrisi dopo aver udito quelle parole così preziose. “Ti consiglio di fare anche una chiacchierata con i suoi genitori. Chiedi ad Anne, lei dovrebbe avere i numeri di cellulare.” Sorrise anche lei e mi fece l’occhiolino. “Va’.”

 

 

Una volta atterrato mi tremavano le gambe. Avevano chiesto tutti se fosse il caso di accompagnarmi, ma avevo risposto che era una cosa che dovevo fare da solo. Avevo preso il cellulare, composto il numero di Pamela, la madre di Claire e le avevo detto che avrei riportato io la figlia a casa. “Ti serve un posto dove dormire, immagino.” Aveva risposto con un accento che doveva aver ripreso dalla madre Lylian, di cui Claire mi aveva tanto parlato. “La risposta sarà negativa solamente se sua figlia non vorrà più vedermi, dopo quello che le avrò detto.” “Ti preparo il divano letto.” Aveva risposto quelle poche parole e immaginai che stesse sorridendo, non sapevo per quale motivo, ma sentivo che era felice.

Dopo qualche istante squillò il cellulare, era un SMS della stessa Pamela, nel quale era scritta la via della scuola di Claire, con allegato l’orario delle lezioni del sabato. Qualcosa mi diceva che era davvero felice per quell’incontro. Letto il messaggio sorrisi e mi avviai, con la macchina a noleggio, verso la scuola che mi era stata indicata.

 

Non raccontai a Claire delle conversazioni con le nostre rispettive madri lungo il tragitto per riportarla a casa. Mi tenne la mano e non mi perse un attimo di vista, come se temesse che da un momento all’altro potessi evaporare o scappare via. Aveva paura di una delusione, glielo leggevo negli occhi, che ormai erano un display molto chiaro per tutto quello che provava. Le passai un braccio attorno al collo, non appena fummo scesi dall’auto, diretti verso la sua abitazione. Le diedi un bacio sui capelli profumatissimi, come si fa con le bambine per rassicurarle, ed oltrepassammo il cancello della casa. La villetta non molto grande sviluppata su due piani era quasi al centro della città, a soltanto cinque minuti di auto dalla scuola della ragazza. Non appena entrammo alzò lo sguardo verso di me, e le feci un grande sorriso. “Sei nervoso?” Mi chiese, stringendomi la mano. “Per niente.” Sorrisi di rimando, sebbene avessi un nodo allo stomaco le avevo mentito, dovevo essere forte e deciso per farle prendere la giusta decisione. Sentii dei passi provenire da quello che sembrava il salotto e trattenni il fiato. “Ciao, Zayn.” “Salve, signor Grimaldi.” Guardai l’uomo in piedi di fronte a me. Aveva l’aria dura, di qualcuno che avrebbe potuto distruggere una montagna se solo si fossero avvicinati a sua figlia, ma non avevo intenzione di mollare. Non l’avevo mai visto di persona, soltanto in foto, quelle che erano sul comodino di Claire a Londra. Non si assomigliavano molto, ma i loro occhi erano identici. “Zayn, è un piacere conoscerti. Abbiamo sentito molto parlare di te.” Disse una donna, che riconobbi subito dalla voce. “Sono la mamma di Claire, Pamela.” “Il piacere è tutto mio.” Risposi mostrando il migliore dei miei sorrisi.

 

 

-Claire

La tensione tra mio padre e Zayn era palpabile. Seduti attorno al tavolo da pranzo mangiavamo quasi in silenzio, fino al momento in cui mio padre prese la parola e cominciò a fare alcune domande al ragazzo. “Allora, cosa fai da queste parti? Non credo fossi proprio di passaggio.” Cominciò l’uomo, facendo ironia. “Sono qui per dare una lettera a Claire e, ovviamente per lei.” Disse, ammiccando verso di me. Lo guardai con aria interrogativa. “Credo sia giunto il momento di darle quello che devo.” Si alzò da tavola e guardai i miei genitori, che sembravano essere perfettamente al corrente di tutto. “Ecco, tieni.” Disse Zayn, porgendomi una grande busta bianca. “City University London.” Lessi a voce alta, scandendo le parole. “Aprila.” Disse il ragazzo, mettendosi a sedere accanto a me. Obbedii e, con le mani tremanti, aprii la busta. Lessi a caratteri più scuri.

 

Siamo lieti di accettare CLAIRE GRIMALDI alla facoltà di GIORNALISMO della City University London.

 

“Come è possibile?” Balbettai, guardando tutti i presenti.  

“E’ stato lui a fare la richiesta d’iscrizione.” Spiegò mio padre, prendendo la parola. “Puoi andare, se vuoi. Noi siamo d’accordo. Vogliamo soltanto il tuo bene…” “E ovviamente quello di Zayn.” Aggiunse mia madre. Guardai il ragazzo, poi corsi tra le sue braccia. “Verrai con me, non è vero?” “Prepariamo le valigie.” 

-Zayn 

Entrammo nella sua camera, e Claire non smetteva un secondo di guardarmi e sorridere. Sarebbe stato tutto perfetto, tutto era stato risolto e non avevo più paura di nulla. La ragazza prese la valigia, che doveva essere preparata. Prese tutto quello che poteva servirle, abiti, scarpe, libri, la macchinetta fotografica... "Hai già prenotato una stanza al campus? Altrimenti dovrò farlo subito." Disse, dirigendosi verso la scrivania dove era poggiato il computer. "Campus? Perché mai dovresti voler abitare in un campus? E' abbastanza stupido, dato che ho comprato una casa solamente per noi due." Vidi i suoi occhi illuminarsi. "Una casa?" Ripetè, per convincersi che fosse vero, e in effetti lo era. "Per questo ci ho messo tanto per venire da te." Sorrisi, e le diedi un bacio, con la consapevolezza che non ci saremmo lasciati, poi continuai. "Come potevi solamente pensare che ti avrei lasciato qui, in Italia, senza di me? Non avrei potuto farcela. Tu sei molto più forte di me. Puoi vivere benissimo senza stare con me, ma io no. Non posso. Non più."

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - Little Things ***


-Claire

“Claire, tesoro! Finalmente sei qui!” Non appena entrai nella stanza vidi le mie due migliori amiche: Danielle ed Eleanor. Entrambe si alzarono di scatto dal divano di pelle di casa Payne. Lasciai la mano di Zayn e andai incontro alle due ragazze, le abbracciai. “Mi siete mancate.” Dissi, stringendole. Sciolsi l’abbraccio dalle due e rivolsi lo sguardo verso il resto della stanza, esaminando ogni singolo dettaglio. Non sembrava più la vecchia casa di Liam, ma c’era quel tocco femminile che era mancato fino a qualche mese prima. Le tende appese alle finestre erano molto ben tenute, c’era un mazzo di orchidee rosa sul tavolo da pranzo, i libri sulle mensole erano spesso romanzi rosa. Davvero una casa perfetta. “Claire, devo parlarti.” Disse Danielle, distogliendomi da quei pensieri. “Ehy, Peazer! Aspetta prima che saluti tutti.” Esclamò il biondino, avvicinandosi con un gran sorriso. “Mi era mancato il tuo accento irlandese, Niall.” Risposi, abbracciandolo. “Anche tu ci sei mancata. Sei mancata davvero a tutti.” Disse Liam, dall’altro lato della stanza. Dopo aver ricevuto anche lui il suo abbraccio, fece spazio anche a Louis. “Finalmente sei tornata. Non potevamo più stare senza di te.” Poi, quasi in un sussurro, aggiunse. “Le ultime prove sono state un disastro. Ci mancavi troppo.” Sorrisi e lo abbracciai di nuovo.

Cominciai a guardarmi attorno. “Dov’è…” Non feci in tempo a completare la frase, poiché entrò dal portoncino anche un ragazzo dai capelli ricci e degli occhi blu come il mare, affiancato da una bionda con i capelli ricci. “Piccola!” Esclamò Harry, correndo a schioccarmi due baci sulle guancie. “Eccoti qui. Ora è tutto perfetto, davvero tutto.” Sorrise e lasciò che salutassi anche Taylor e Ali, che era nell’altra stanza a fare alcune telefonate che sembravano davvero importanti.

Entrai nella stanza dalle pareti color nocciola e sentii le ultime parole della ragazza mentre parlava con qualcuno all’altro capo del telefono. “Sì, quindi confermo la villetta di via Lincoln numero 12. ‘Sera. Arrivederci a domani.” Bussai alla porta per annunciarmi ed esclamai “Ali, tesoro!” La ragazza alzò lo sguardo dal blocco degli appunti su cui stava scrivendo. “Claire, finalmente sei qui. Devo dire una cosa a te e alle ragazze. E’ importante.” Divenne subito seria. “Va bene.” Risposi. “Le vado a chiamare.” Continuai.

 

Eravamo riunite tutte nella stanza di Liam e Danielle, la quale era sdraiata, sfogliando una rivista, sul letto accanto a me e Taylor. Ali era in piedi, di fronte a noi, e camminava avanti e indietro. Il suo nervosismo era palpabile. La persona che in quella stanza era più in ansia di Ali, era Eleanor. La ragazza era seduta sulla sedia a dondolo e si cullava dolcemente. Aveva l’aria molto stanca. Non l’avevo guardata con attenzione quanto ero arrivata, ma aveva le occhiaie, sembrava non dormisse da tempo e aveva entrambe le mani sul ventre. Mentre la fissavo si voltò e fece un sorriso forzato. Mi guardò come se volesse confessarmi un gran segreto, poi Ali cominciò a parlare. “Ho un annuncio da fare. Avete presente le altre quattro villette qui vicino? C’è il cartello VENDESI da giorni...” Si avvicinò alla finestra e indicò col dito una serie di villette. “Be’, ci siamo messi d’accordo con l’agenzia immobiliare e…” Danielle a quel punto sbottò. “Okay, Ali. Ora, o la pianti e dici a tutte quante quello che sta succedendo o lo dirò io.” Scoppiai a ridere assieme a Taylor. “Insomma, per farla breve, abbiamo comprato l’ultima villetta.” Terminò Ali.

“Ho una notizia anche io. Claire, mi dispiace non avertelo detto per prima.” Al termine di quelle parole mostrò l’anulare sinistro, al quale era infilato un anello con un grande diamante splendente. “Io e Liam ci sposiamo!” Esclamò. “Dovete assolutamente aiutarmi ad organizzare tutto.” Continuò la ragazza con un sorriso enorme stampato sulle labbra.

 

La futura signora Payne stava chiacchierando animatamente con Taylor ed Ali, perciò mi alzai e mi diressi vicino ad Eleanor. “Ehy, stai bene?” Sussurrai, accucciandomi accanto a lei. “Sì, sto bene.” Rispose con un mezzo sorriso. In quell’istante entrò Louis, che affiancò Eleanor. A quel punto mi alzai e scesi al piano di sotto, lanciando un’occhiata ai due innamorati. Era fin troppo pallida, e Louis fin troppo attento ai suoi bisogni. Certo, era da lui essere così dolce e affettuoso, ma avevo una strana sensazione.

 

-Zayn

Vidi Claire scendere dalle scale. Aveva un’aria preoccupata. “Tutto okay?” Chiesi con un sorriso, dandole un bacio sulla fronte. “Certo. Sono soltanto un po’ in ansia per Eleanor. La vedo strana.” Stava pensando a qualcosa di importante, probabilmente proprio alla sua amica. “Ti va di andare a vedere la nostra casetta?” Chiesi, dopo averci pensato su. “Dobbiamo scegliere diverse cose prima di trasferirci definitivamente. Nel frattempo potremmo stare a casa con i miei, oppure…” Mi interruppe. Sorrisi, adoravo quando lo faceva. Sembrava così bambina in quei momenti. “Io posso stare a casa Styles. Non mi dispiace tornare da loro.” Eppure era sempre una donna. Nonostante avesse soltanto 18 anni compiuti, aveva un’aria saggia, da chi conosceva ogni segreto del mondo. “Mi porti a vedere casa nostra?” Era casa nostra. Casa di Zayn e Claire. Sarebbe stato tutto perfetto.

 

 

La presi per mano ed uscimmo dal portone di casa Payne. L’aria era fredda, essendo Dicembre. Il cielo era coperto da nuvole cariche di neve. Sarebbe stato un Natale innevato, le previsioni lo dicevano da settimane. Nonostante il freddo pungente avevo deciso di farle visitare il quartiere. La villa che avevo comprato era sull’altro lato della strada rispetto a casa Payne. “Sai, io e i ragazzi abbiamo deciso di acquistare case molto vicine. Sarà più facile per tutti, in fondo sono la nostra famiglia.” A quelle parole Claire era stata molto felice, nulla la rendeva così viva come Londra. Il sorriso che aveva mentre camminava tra le strade di quella città era splendido, così come lei. Ne ero davvero innamorato, e sarebbe stato tutto perfetto con lei, ne ero sicuro.

 

Entrammo nel soggiorno della villa e guardai di sottecchi il volto di Claire, era radiosa e sembrava sorpresa. Probabilmente credeva che non sarei riuscito a fare una cosa del genere tutto da solo. “Vieni.” Dissi, prendendola per mano. La guidai, stanza per stanza, fino al piano superiore. Ogni singolo dettaglio era stato curato, ma avevo scelto dei mobili molto moderni e sembravano piacerle. “E questa è la camera da letto.” Aprii la porta, e la grande stanza apparve di fronte a noi. Il letto matrimoniale era già stato ricoperto, i dettagli della camera erano sul blu e si accostavano con gran contrasto al rivestimento in pelle del letto bianca, così come la porta della cabina armadio. “Hai fatto tutto questo da solo?” Chiese sorpresa. “Sì.” Prendendola per i fianchi. Le diedi un dolce bacio e assaggiai il sapore delle sue labbra. Era tutto diverso con lei. Sì, era giunto il momento. Quello era il momento giusto, che tanto stavo aspettando. Mi staccai lentamente da lei e cominciai a farfugliare, sebbene avessi imparato a memoria il discorso non ne ricordavo una sola parola. Decisi di improvvisare. “Claire, io ritengo che tu sia una delle poche persone in grado di rendermi felice. Lo fai in un modo così naturale che vorrei davvero trascorrere ogni secondo delle mie giornate assieme a te. Questa casa, tutto questo, è un piccolo gesto per dimostrarti quanto ci tengo a te. Per dimostrarti che... Ti amo. Semplicemente. E volevo chiederti una cosa, non ho scelto un modo particolare per chiedertelo, ma ho scelto di farlo nel modo più naturale possibile, quello che mi riesce meglio.” Aveva lo sguardo confuso, probabilmente non si aspettava quello che stavo per fare.

 

-Claire

Ero molto confusa, non riuscivo a capire che intenzioni avesse, ma al suono di quelle dolci parole avevo avuto una scarica di brividi corrermi lungo la schiena. Mi voltai per guardarlo negli occhi e vidi che infilò una mano nella tasca interna della giacca, ne tirò fuori una scatolina azzurra. Rimasi senza fiato, avevo il cuore in gola e non riuscivo a dire una parola. Ero pietrificata dalla gioia. Zayn si avvicinò, aprì la scatolina con su scritto Tiffany & Co. e vidi il solitario che era al suo interno. Era l’oggetto più bello che avessi mai visto. Trattenni il fiato mentre Zayn, senza dire una parola, infilava l’anello al mio anulare sinistro. Alzai lo sguardo dalla mia mano sinistra verso il suo viso e sorrisi. “Claire Grimaldi, vuoi sposarmi?”

Il cuore batteva all’impazzata, lo stava chiedendo sul serio, quasi non ci credevo. “Sì! Certo che voglio sposarti!” Ripetei, tenendo stampato sul viso un gran sorriso. Mi gettai tra le sue braccia e mi lasciai baciare con dolcezza. Assaporavo le sue labbra cha sapevano di buono e mi lasciai trascinare in un turbine che mi avvolgeva ogni secondo di più. Ci spingemmo sul letto senza mai staccare le mie labbra dalle sue. Sentivo le sue mani che percorrevano la mia schiena, il mio corpo, bisognoso di lui. Mi lasciai abbracciare, baciare ovunque sul viso, sul collo e un brivido percorse tutto il corpo. “Ti amo, Claire.” Disse, continuando a baciarmi.

 

 

 

***

 

Uscii da quella stanza un po’ più grande. Mi sentivo una donna e lo ero diventata a tutti gli effetti. Per coronare la giornata perfetta, non appena chiudemmo a chiave il portone della villa per dirigerci a casa Payne, cominciò a nevicare. I fiocchi cadevano soffici sui tetti, le strade, imbiancando tutto il paesaggio. Presi Zayn per mano e passeggiammo in silenzio, sotto la neve fredda di Dicembre.

 

Dopo quelli che mi sembrarono pochi secondi tornammo nuovamente in casa di Liam e Danielle, dove ci aspettavano tutti quanti per la cena. Sentii lo sguardo penetrante di Zayn su di me, probabilmente voleva sapere come stessi, quali erano le mie sensazioni e i miei pensieri, ma in realtà non lo sapevo neanche io. Mi sentivo leggera, viva come mai prima. Era una situazione nuova per me, eppure era stato proprio come me lo immaginavo, magico. “Qualcuno qui ha fatto l’amore.” Sussurrò Danielle all’orecchio di Eleanor, in modo che potessimo sentire solamente noi due. Come risposta sorrisi imbarazzata. “Speravo non ve ne accorgeste, ve lo avrei detto in privato.” Mi bloccai, poi continuai. “Non prima di avervi fatto vedere questo.” Mostrai la mano sinistra e specificai. “E’ di Tiffany.” Le ragazze gridarono di gioia e si fiondarono tra le mie braccia per farmi le congratulazioni.

 

“Sapevamo già che te lo avrebbe chiesto, certo, non sapevamo quando lo avrebbe fatto, ma... Tu eri l’unica che non sospettava nulla.” Disse Danielle. Era euforica. Dovevamo organizzare ben due matrimoni e quattro traslochi, non male. “Il tuo matrimonio sarà il primo, è già quasi pronto e...” Avevo appena cominciato a parlare, quando Eleanor mi interruppe. “Devo parlarvi.” Sussurrò, sebbene fossimo chiuse in camera di Danielle e Liam. Ero felice che finalmente avesse deciso di confidarsi con noi, le sue migliori amiche. Guardai Eleanor in viso, sembrava una bambina impaurita e faceva un effetto molto strano. Dopo qualche istante di silenzio tombale cominciò a singhiozzare, rannicchiata nuovamente sulla sedia a dondolo. “Ho combinato un disastro. Adesso mi odierete e non vorrete più vedermi.” “Non credo proprio, El. Noi tre siamo amiche e ci saremo sempre, l’una per l’altra.” Dissi con un sorriso rassicurante. Danielle, accanto a me, seduta sul letto, annuiva. “Io... Io...” Cominciò la ragazza. Tremava come una foglia. “Avrei voluto dirvelo subito, ma...” Prese una boccata d’aria. “Sono incinta.”

Subito io e Danielle ci guardammo, per esaminare l’una la reazione dell’altra. Sì, era una bellissima notizia. Eleanor e Louis erano abbastanza maturi da poter affrontare l’arrivo di un bambino. Ci alzammo subito dal letto per abbracciare la ragazza, che in quel momento era molto confusa. Credeva ci saremmo arrabbiate, quando invece eravamo felicissime. “Congratulazioni, El. E’ semplicemente fantastico!” Esclamai con un sorriso, dopo aver sciolto il nostro abbraccio. “Credevo ti saresti arrabbiata. Credevo mi avresti considerato una poco di buono, o che avresti detto che era stato tutto troppo affrettato, e...” “El, sono la persona più felice del mondo. E’ una benedizione. Un bambino in arrivo è sempre un avvenimento sensazionale.” Non sembrava convinta, perciò aggiunsi. “Anche se a quest’età e al di fuori del matrimonio.” “Voi siete le prime persone, dopo Louis, a cui l’ho detto.” Rispose con un sorriso troppo stanco. “Ne siamo onorate.” Disse Danielle, che era rimasta a guardare il pancione di Eleanor con un sorriso un po’ imbarazzato. “So che non è il momento giusto per dirvelo, ma vorrei che voi... Insomma, volete essere le mie damigelle d’onore?” Quella richiesta fece illuminare lo sguardo di Eleanor “Non rovinerò tutto con il pancione?” “Sarete perfette.”

 

 

 

-Zayn

Da quando eravamo usciti da quella stanza tutto sembrava diverso, quasi surreale. Mi sentivo, finalmente, completo. Non era stato l’atto in sé, quanto piuttosto il fatto che ero riuscito a raccogliere tutto il coraggio che avevo e chiederle, finalmente, di sposarmi.

Tirai su le maniche della camicia grigia che indossavo e cominciai a seguire passo, passo la ricetta sui muffin che avevo trovato in un libro di cucina, appartenente alla madre di Niall. Sentivo che sarebbe stata una serata speciale per tutti, tra qualche giorno sarebbe stato Natale. Il primo Natale tutti insieme.

 

Seduti a tavola chiacchieravamo riguardo l’imminente tour. Avremmo dovuto lasciare le ragazze qui in Inghilterra, per circa tre mesi. Un breve Tour negli Stati Uniti. “Mi dispiace, ma dovrò lasciarti ambientare a casa da sola.” Dissi a Claire, seduta alla mia destra. Si voltò verso di me, sorrise e strinse la mia mano da sotto il tavolo. “Non preoccuparti, andrà tutto bene.” In quello stesso istante Louis si alzò, prese per mano Eleanor, si schiarì la voce, attendendo che tutti quanti si azzittissero. “Ragazzi, ragazze. El ed io aspettiamo un bambino.” Un bambino? Era una grandissima notizia. Nessuno sembrava prenderla male, e notai lo sguardo fiero di Louis, sarebbe stato presto genitore. Sapevamo tutti quanto piacessero al ragazzo i bambini ed ero certo che sarebbero stati in grado di crescere al meglio un bimbo, con il nostro aiuto, ovviamente.

 

In piedi di fronte alla finestra del primo piano, guardavo la neve scendere silenziosamente e imbiancare tutto il paesaggio. Mi voltai verso il centro della stanza. Harry e Taylor, intenti in una chiamata su Skype con i genitori della biondina; Liam e Danielle frugavano in uno scatolone alla ricerca di palline e addobbi natalizi per l’albero e il presepe; Niall e Ali si avvicinavano verso il tavolinetto di cristallo al centro della sala, sul quale poggiarono il vassoio con i muffin che avevo preparato; Louis ed Eleanor accoccolati sul divano a sussurrarsi dolci parole all’orecchio, la ragazza portava le mani sul ventre, finalmente rilassata e sicura della nostra approvazione;  accanto a Claire, intenta a leggere un romanzo alla luce fioca del caminetto che scoppiettava. Presi la Nikon di Claire, misi a fuoco la scena e scattai una foto, per ricordare quella giornata così intensa. Spensi la macchinetta e mi avvicinai a Claire, la coprii con una coperta di lana e mi misi a sedere accanto a lei, canticchiandole la melodia di una canzone, accarezzandole dolcemente i capelli.

 

“I'm in love with you and all these little things...”   

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - You are my future. ***


…Cinque anni dopo.

 

-Claire.

La neve scendeva morbida in quella giornata di Dicembre, la vigilia di Natale. Mi sentivo così, come quei fiocchi bianchi che si posavano leggeri sul davanzale della finestra della mia camera. Ero stranamente felice, finalmente sarebbe tornato. Guardai la fede d’oro bianco che avevo all’anulare sinistro e sorrisi, ripensando a due anni prima, quando avevo detto il “Sì” più importante della mia vita, avvolta in un lungo abito bianco, e con il capo velato. Mi allontanai dalla finestra, e mi diressi lentamente verso il corridoio, dopo aver preso il libro dalla copertina blu, poggiato sul letto. La prima copia del mio romanzo. Avevo pubblicato un romanzo e non riuscivo a crederci... Lui era fiero di me, e lo sarebbe stato sempre, sebbene non fosse stato presente negli ultimi due mesi. Riposi il libro sul ripiano più alto della nostra libreria e scesi lentamente al piano inferiore. In fondo alle scale vidi una ragazza, una giovane donna sorridermi. “Tutto bene?” Chiese, cullando il piccolo Jake. Era un bambino fantastico, amato moltissimo dai suoi genitori e da tutti noi. Aveva dei grandi occhi azzurri, contrastanti con i capelli scuri che aveva ripreso da sua madre. Era molto vivace, e il Natale lo aveva stancato parecchio, aveva trascorso le ultime cinque ore a giocare con Emily. Sebbene avessero due anni di differenza, la bambina con i capelli ricci e occhi color nocciola, e il piccolo Tomlinson erano molto amici fin da allora. Passavano molto tempo assieme a giocare, ma in quel momento erano crollati entrambi. “Per fortuna si sono addormentati, non avrebbero resistito! Sono troppo affamati!” Sussurrò Danielle, seduta sul divano, di fronte al camino acceso. Il salotto era illuminato soltanto dal chiarore del fuoco e dalle luci dell’albero di natale. L’atmosfera era incredibile, quasi indescrivibile. Eravamo tutte molto in ansia, non vedevamo l’ora di rivedere i ragazzi.

“Dopo due ore di intensa cucina ce l’abbiamo fatta!” Esclamò Taylor. Dopo essersi avvicinata alla culla di Amy, sua figlia. La cantante Americana aveva acquistato molta visibilità, e non faceva altro che rilasciare interviste sulla neonata Ashley e la sua relazione che andava a gonfie vele con Harry. La sua carriera musicale non era per nulla trascurata. Non faceva altro che strimpellare la sua chitarra e comporre canzoni. Sembrava quasi che la presenza della bambina non facesse altro che incrementare la sua vena artistica.

Mi misi a sedere accanto a Danielle e diedi un buffetto ad Emily, poi la coprii con il plaid rosso. Mi accorsi che stavo fissando il fuoco, senza pensare a nulla in particolare, solamente quando sentii un gelido nasino umido che mi toccava la mano. “Floyd.” Sussurrai al cucciolo di Golden Retriver. Si era affezionato molto a me in questi ultimi due mesi, era stata una presenza costante in quella casa che, altrimenti, sarebbe stata troppo vuota soltanto per me. Gli accarezzai il muso e lo lasciai mettersi comodo a godersi il calore del fuoco scoppiettante. Sorrisi e mi alzai, dirigendomi in cucina. Presi il tacchino che stava finendo di rosolare nel forno e inserii la torta al cioccolato, la preferita dei bambini.

“Zia Claire?” Sentii una vocina proveniente dalla porta scorrevole della cucina. “Tyler, tesoro!” Esclamai, scompigliandogli i capelli biondi. “Dov’è la mamma?” Chiese piagnucolando. “E’andata a prendere il papà e gli zii.” Sorrisi dolcemente e lo presi in braccio. “Ma come ti sei fatto grande! Ormai sei un ometto!” Esclamai. Assomigliava terribilmente a Niall, e il maglioncino verde che indossava non taceva le sue origini anglo-irlandesi. “Sta davvero tornando questa volta?” Lo guardai negli occhi color blu mare. Era davvero felice, e rendeva me ancora più euforica. “Spero proprio che Babbo Natale mi porti lui per Natale.” Nonostante avesse soltanto quattro anni era un bambino molto intelligente, e mi lasciava sempre sbalordita. Sorrisi senza dire nulla, poi lo lasciai scendere. In quello stesso istante udimmo il rumore di alcune macchine che si stavano avvicinando all’abitazione. Tyler cominciò a saltellare in giro per casa e a gridare ‘Sono arrivati, sono arrivati!’, tanto che svegliò Emily e Jake. I bambini erano felicissimi e persino Floyd cominciò a guaire. Sorrisi e mi diressi verso il portone d’ingresso per aprire.

 

-Zayn

Avevo il cuore che batteva forte. Non vedevo Claire, la mia Claire, da due lunghi mesi. Non appena aprì sorrisi, era più bella di come ricordassi. Le diedi un lunghissimo bacio e le accarezzai dolcemente i capelli. Diavolo, mi era mancata da morire. Diedi un buffetto a Tyler e accarezzai i capelli a Jake, poi diedi un bacio sulla fronte ad Emily ed entrai in casa. Il salotto era decorato con addobbi sul rosso e il bianco, c’era profumo di torta al cioccolato. Presi un biscotto dal piatto sul tavolinetto di vetro di fronte al divano e mi diressi al piano superiore, per poggiare la valigia, piena di abiti e regali per tutti.

Amavo anche io il Natale, e amavo il fatto che fossimo riusciti a fare una pausa dal tour invernale per stare con la nostra famiglia. Era così bello essere, finalmente, a casa. Nonostante riuscissi a parlare molto spesso con Claire al cellulare e tramite Skype, era assolutamente più appagante tenerla stretta a me, avvolta in un abito rosso, decisamente natalizio. Era di buon umore e rendeva me ancora più felice. Aveva un viso diverso dal solito, ero stato via decisamente troppo. “Sì, mi sei mancata da morire.” Le sussurrai, stringendola in vita. “Sei stupenda.” Aggiunsi. Mi sorrise, togliendomi il fiato. La guardai negli occhi e la baciai nuovamente. “Finalmente sono a casa.”

 

Dopo esserci rimpinzati di cibo ci riunimmo tutti attorno al fuoco. La maggior parte di noi era riuscita ad accaparrarsi il posto sul divano, mentre i bambini erano seduti a terra a giocare con Floyd e Claire. Sorrisi nel guardare quella dolce scena. La ragazza era molto premurosa con i piccoli, e lasciava che le sue amiche passassero del tempo con i rispettivi mariti, in totale tranquillità. “Com’è stata la prima parte del tour?” Chiese Eleanor, ad alta voce, in modo che tutti potessero partecipare attivamente alla conversazione. “Faticoso, ci siete mancate un sacco.” Rispose Harry, dando un bacio a Taylor che stava allattando la piccola Ashley. “Voi invece?” Chiese Niall, addentando l’ennesimo biscotto. “Come siete state senza di noi?” Continuò, masticando a bocca semiaperta. “Papà!” Esclamò Tyler, guardando torvo suo padre. Tutto scoppiarono in una fragorosa risata. “Noi abbiamo un regalo per un uomo che oggi compie gli anni.” Disse Danielle. “Un uomo meraviglioso.” Continuò Eleanor, guardando dolcemente Louis, che aveva assunto un colorito rossastro. Ali si sciolse dall’abbraccio del biondino e si diresse verso l’albero di Natale, si chinò e prese un pacchetto, poi si diresse verso Jake e gli porse la scatola. Il bimbo si avvicinò al papà con un sorriso furbetto stampato in viso. “Per te!” Esclamò. “Tanti auguri, papà!”

Happy Birthday to you. Happy Birtday to you.

 Happy Birthday to Lou, Happy Birthday to you!

 

Intonammo quella canzoncina che sembrava così da bambini, ma lo fece sorridere ugualmente. Il mio amico sembrava seriamente felice, e avevo idea che fosse il Natale migliore di sempre. Scartò il regalo e i bambini gli donarono anche un disegno che avevano fatto mentre Taylor e Danielle cucinavano i biscotti. “Grazie, è stupendo.” Sussurrò Louis a Jake, gli scompigliò i capelli e notai lo sguardo fiero del bambino che sorrideva. Louis ci sapeva davvero fare con i bambini, e adorava suo figlio in modo particolare. Claire si alzò, si avvicinò a me e la feci sedere sulle mie gambe. “Devo parlarti.” Sussurrò. “Qualcosa non va, amore?” Chiesi un tantino preoccupato, sebbene il suo viso non mostrasse alcuna tensione. “E’ tutto perfetto. Aspetto un bambino.” La guardai per capire se stesse scherzando. Desideravamo moltissimo un figlio, e quello era davvero uno splendido regalo di Natale.

Credevo che quel momento sarebbe stato soltanto nostro, ma in realtà tutti avevano sentito quella sua ultima frase. Guardai Harry, si avvicinò e abbracciò Claire. “Sono davvero felice, sorellina.” Dopo tutto quel tempo per loro erano ancora ‘fratelli’. Non mi dispiaceva il loro rapporto, ma vedevo che era speciale e particolare. Esaminavo ogni volta lo sguardo di Harry e capivo che voleva davvero bene a Claire, un bene diverso da quello che le volevo io. Le sfiorò il ventre e lei lo lasciò fare per un secondo soltanto, poi il ragazzo mi sorrise e abbracciò anche me, come in segno di approvazione, sebbene non fosse necessaria.

 

“Adesso dobbiamo andare a dormire, perché è molto tardi, altrimenti Babbo Natale vedrà che siamo ancora svegli e non verrà con la slitta e le renne per portarci i regali di Natale.” Disse Eleanor, prendendo in braccio Jake. Sebbene si stesse rivolgendo in modo particolare a lui, guardavo i volti attenti di Emily e Tyler che la fissavano ascoltando ogni singola parola. “Possiamo tornare domattina a pranzo?” Chiese la bambina a sua madre, la quale rispose “Domani andremo a casa di zio Niall e zia Amy, ricordi?” Sorrise e la prese in braccio. “Ciao, zio Zayn” Esclamò la bimba sbadigliando. Le diedi un bacio sulla fronte e scompigliai i capelli a Jake e Tyler. “Buonanotte, ragazzi. Grazie della bella serata.” Dissi, chiudendo la porta non appena ebbero attraversato il vialetto.

Salii in camera da letto, e vidi Claire già sotto le coperte. Tolsi il maglione e indossai i pantaloni del pigiama. Mi infilai sotto il piumone, accanto alla ragazza. La strinsi a me e cominciai a baciarla dolcemente. “Questa casa era vuota, senza di te.” Disse, voltandosi a guardarmi. “Eri con Floyd.” Scherzai. La ragazza rise di gusto, poi continuai. “Mi sei mancata da morire anche tu.” “Ma tu non eri solo. Anzi, avete fatto sold out in ogni singola tappa!” Esclamò. “Sai, magari possiamo aver cantato per milioni di ragazze, ma quella che amo è proprio qui, di fronte a me.” Sorrise, poi prese la mia mano e la portò sul suo ventre. Sentire qualcosa era prematuro, ma, anche avere la consapevolezza che li ci fosse il nostro bambino, era una gioia immensa. “Secondo te sarà un maschio o una femmina?” “Perché non potrebbero essere due gemelli? Un maschio e una femmina, magari.”

 

Era Natale, avremmo avuto un bambino, ed io ero l’uomo più felice del mondo. 

 

-Ti amo, Occhi di Ghiaccio.- Pensai.

“Ti amo, Zayn.” Disse, quasi avesse la facoltà di sentire i miei pensieri.

“Anche io ti amo, Claire.” Risposi, stringendola a me. 

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