Soulmates

di mischiri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Litigio.... ***
Capitolo 2: *** Incontri ravvicinati del quarto tipo ***



Capitolo 1
*** Litigio.... ***


Solumates Capitolo I Ciao a tutti! Ahahaha come ho già detto nell'intro, eccomi di nuovo qua, con una storia nuova! Vi dirò, non ero molto convinta di riuscire mai a scrivere una storia su Lucy e Reneé e soprattutto di riuscire ad ambientarla ai giorni nostri! Io.. l'amante delle fanfiction storiche.. che ambiento la storia nel ventesimo secolo! Hahaha ma come dice il proverbio "c'è sempre una prima volta!" Premetto che non penso che sarà una storia lunga e che soprattutto non avrà dei capitoloni come Servitus! Ciò non vuol dire che l'abbia scritto con meno impegno XDXD Non a caso, ho deciso di dedicare la storia alla mia oneechan BellatrixWolf, che tanto si è impegnata affinchè io scrivessi una storia su questo pairing (come vedi non è una maglietta, ma è comunque una storia scritta con il cuore). Detto questo, non posso fare altro che augurarvi una buona lettura! Ciaooooo!!!

Capitolo I

Litigio....”

Sentii l'orologio del salotto battere le ore e sospirò pesantemente. Tutto intorno a lei era buio, tranne una leggera e sottile luce rossastra che penetrava dalla finestra socchiusa.

Si guardò intorno e sospirò nuovamente: la stanza dei cimeli.. così aveva l'abitudine di chiamarla, quando la mostrava orgogliosa ad amici e conoscenti.

Armature,spade,poster,calendari,action figure e tante foto... ricordi di sei anni meravigliosi e ricchi di avventure. I sei anni in cui aveva girato “Xena Warrior Princess”, i sei anni in cui aveva sentito il cuore palpitare per un progetto di lavoro meraviglioso, i sei anni in cui aveva conosciuto lei..

Infilò le mani nella tasca anteriore dei jeans ed estrasse il cellulare. Toccò piano la superficie liscia dello schermo e gli occhi le si strinsero appena, quando la luce dell'apparecchio illuminò l'oscurità della camera.

Due donne abbronzate sotto un ombrellone rosso ricambiarono il suo sguardo con un sorriso statico. La più alta stringeva la più piccola contro il petto,abbracciandola amorevolmente, mentre l'altra teneva la testa appoggiata alla sua spalla.

Reneé...” sussurrò Lucy, sfiorando con il polpastrello il viso della donna bionda che continuava a rimanere immobile nelle sue braccia.

Era trascorso solo un anno da quel momento felice, da quella indimenticabile settimana al mare... in Florida. Lontano da tutti e da tutto.

Chiuse la mano a pugno sullo schermo,incapace di guardare ancora, mentre una lacrima solitaria le rigava la guancia.

Un leggero bussare alla porta le fece sollevare di scatto il volto.

Mamma? Sei qui dentro?” domandò una flebile voce femminile, aprendo piano l'uscio e facendo entrare un po' di luce nella stanza oscura.

Lucy non rispose,limitandosi ad alzarsi in piedi e a dirigersi in silenzio verso sua figlia.

Ma cosa ci fai qui al buio? Ti ho cercata dappertutto! Pensavo fossi uscita!”

Lucy sorrise,scuotendo appena la testa e riponendo in fretta il cellulare nella tasca anteriore dei jeans “No Daisy (nota 1).. sono qui.. scusami se ti ho fatto preoccupare. Avevo bisogno di stare un po' da sola.”

A rapidi passi superò la ragazza e si diresse verso il corridoio, desiderosa di interrompere quella conversazione e di poter rimanere ancora sola con i suoi pensieri.

mamma.. aspetta..” disse Daisy, afferrandola per il polso e costringendola a fermarsi.

E' successo qualcosa con Reneé, non è vero?” domandò sicura, senza che Lucy potesse replicare nulla.

La donna sospirò di nuovo e abbassò lo sguardo “Come lo sai?” si limitò a chiedere con voce spenta.

Daisy sogghignò e sollevò il sopracciglio sinistro “Oh...Ho molte doti...” rispose in una perfetta imitazione di Xena.

Lucy sorrise appena “Spiritosa...”

Daisy rise e alzò le mani in segno di scusa “Va bene, va bene. Seriamente mamma, non ci vuole di certo un genio per capirlo. E' da una settimana che sei nervosa, taciturna.. e scatti alla minima banalità. E credimi.. tutti qui in casa ci siamo accorti che Reneé non chiama più o meno da sette giorni..una strana coincidenza, non trovi?

Senza contare che non è passata nemmeno a trovarci, e questo è decisamente impossibile! Da quando avete finito di girare gli episodi di Xena ha trascorso forse più tempo a casa nostra che a casa sua! Spero che non sia niente di grave...”

Lucy le appoggiò una mano sulla spalla,sorridendo “Non preoccuparti Daisy, abbiamo litigato, è vero, ma tutto si aggiusta.” rispose con un tono falsamente tranquillo.

La ragazza le lanciò uno sguardo raggiante e abbassò la testa, cominciando a trafficare con la capiente borsa blu che portava a tracolla “Ora che ci penso, mamma.. considerando che tu e Reneé farete pace nelle prossime ventiquattro ore...potresti darle questo quando la vedi?”

Lucy afferrò curiosa il sottile libro che la ragazza le porgeva e lo girò

I fiori del male (nota 2)” lesse, mentre un espressione confusa le si formava sul volto.

E' una raccolta di poesie del poeta francese Charles Baudelaire. Me l'ha prestato Reneé. E' stupendo! Lo sai che quest'opera,quando fu pubblicata, venne pesantemente censurata per i temi che trattava e per il titolo considerato scandaloso?”

Lucy sollevò le spalle “Mi rendo conto che talvolta gli argomenti o i temi trattati in un libro possano sembrare.. come dire.. eccessivi, ma non capisco proprio cosa ci sia da censurare in un titolo.. Come diamine l'aveva chiamato?? Orge di gruppo?”

Daisy scoppiò a ridere,mentre richiudeva la borsa “No, mamma.. semplicemente “Les lesbiennes” o “Le lesbiche” se preferisci.”

La donna osservò nuovamente il libro a bocca aperta, incapace di profferire parola, mentre il cuore le batteva all'impazzata nel petto.

E tu cosa ne pensi?” domandò con voce flebile “Ti avrebbe dato fastidio un titolo del genere?”

La ragazza risollevò il viso e la guardò esasperata “Mamma.. siamo nel ventesimo secolo! A chi vuoi che importi più ormai? Personalmente non ci trovo nulla di male e poi scusa... me lo chiedi proprio tu?? Come se non sapessi che Xena è una delle icone lesbo più amata al mondo! Tu sei la regina del subtext insieme a Reneè e ti poni ancora certe domande???”

Lucy annuì pensierosa e si allontanò a brevi passi, dirigendosi verso le scale che portavano al piano di sopra “Eh già.. a volte mi pongo veramente delle domande stupide” sussurrò,cominciando a salire i gradini.


Nello stesso momento

Driiin!

Il suono del campanello la costrinse ad alzarsi dal divano, dove era rimasta comodamente stravaccata per quasi due ore.

Arrivo, arrivo!” esclamò, mentre il fastidioso suono si ripeteva insistente.

Aprì la porta e un ragazzino di undici anni le corse incontro sorridendo “Mamma!” esclamò, stringendola forte a sé.

Ciao amore!” disse Reneé, accarezzandogli piano la testa “Come è andata a scuola? Tutto bene?”

Il bimbo annuì, staccandosi dall'abbraccio e depositando lo zaino ai piedi delle scale “Tutto bene.. anche se...”

Reneè lo osservò perplessa, seguendolo a rapidi passi nella stanza adiacente.

Miles (nota 3) si sedette al tavolo della cucina, appoggiando la testa sulla mano destra.

Che hai, Miles? E' successo qualcosa?” domandò Reneé ansiosa, inginocchiandosi al suo fianco e accarezzandogli una guancia.

Il bambino si voltò verso di lei e incrociò le braccia al petto “Ecco.. ho litigato con quell'antipatico di Joshua e abbiamo fatto a pugni!”

A pugni? Ma cosa dici Miles? Vi siete picchiati? Quante volte ti ho detto che con la violenza non si risolve mai nulla?? E ti ha fatto male?”

Miles la guardò con un sorriso strafottente “Certo che no mamma. Lui ha avuto la peggio... ma se l'è proprio meritata, non guardami così!”

Reneé scosse la testa, sollevandosi in piedi e girando intorno al bambino.

Quando fu ben sicura che tutto era al suo posto, si sedette di fronte a lui e con voce severa chiese “Perchè diamine avete fatto a pugni? So che è antipatico, ma questo non giustifica una rissa!”

Non è solo antipatico! E' un bullo! Fa dispetti a tutti e mi ha preso in giro!!”

Reneé sorrise e gli scompigliò i capelli “Ma guardate.. abbiamo un vero e proprio guerriero! E sentiamo Hercules, che cosa ti ha detto per farti così tanto arrabbiare?”

Miles abbassò lo sguardo e cominciò ad osservarsi le punte bianche delle sue Converse rosse.

Non vuoi dirmelo?” incalzò Reneè.

Il bambino fece un sospiro e si portò una mano vicino alla bocca, come se temesse che qualcuno potesse ascoltarlo “Mi ha detto che io e Iris (nota 4) siamo due bambini molto sfortunati ad avere una mamma come te e che non abbiamo un papà perchè a te piacciono le donne... e che l'unico motivo per cui ti hanno fatto interpretare Gabrielle è perchè anche lei ama le donne...”

Reneé lo guardò a bocca aperta e con un sorriso spento lo abbracciò, cercando di soffocare un gemito “E tu cosa pensi di tutto questo?”

Il bambino le strinse le braccia intorno al collo “Io gli ho detto che è un povero stupido e che Gabrielle è un personaggio fighissimo. Non mi interessa se le piacciono le donne. E gli ho detto che anche se Jed (nota 5) se n'è andato e noi non abbiamo un papà, io sto benissimo così, perchè ho la mamma più bella del mondo.”

Reneé si staccò da lui e lo guardò con occhi lucidi “Tu sei il mio ometto. E io sono molto orgogliosa di te.”

Miles sorrise e scese con un balzo dalla sedia “Lo sai che cosa gli ho fatto mamma? Lui mi era venuto addosso, ma io l'ho spinto e sai che ho fatto? Eh? Lo sai??”

Reneé scosse la testa e incrociò le braccia al petto “Perchè non me lo dici tu?”

L'ho colpito con il pugno che mi ha insegnato Lucy!” rispose il bambino eccitato “Quello che Xena usa contro tutti i cattivi! E funziona davvero!! A proposito... ma lei dov'è mamma? Dov'è Lucy? Mi manca un sacco! E' tanto che non la vedo!”

Reneé si voltò e aprì il freezer “Amore, vuoi un po' di gelato?” chiese, incapace di rispondere alla domanda del bambino.

Miles gli sorrise entusiasta “Siiii... il gelato! Perchè non dici a Lucy di venire a mangiarlo con noi? Lo sai che le piace tanto!”

Reneé sorrise tristemente e sospirò “Non posso amore.. Lucy è un po' impegnata in questo momento.. ma non ti preoccupare, presto la invitiamo di nuovo a casa e le chiediamo di portare anche Judah (nota 6) e Julius (nota 7)!”

Oh si mamma... così giochiamo ad Hercules!!”

Reneé lo guardò stupita “Ad Hercules?”

Miles annuì, prendendo un abbondante cucchiaiata di gelato alla nocciola “Si mamma! Io sono Hercules, Judah è Iolaus e Julius fa il signore della guerra che vuole conquistare il mondo! Solo che io e Judah siamo troppo forti e lui alla fine perde sempre e decide di diventare buono!”

Reneé non potè trattenere una fragorosa risata “Allora ho ragione a dire che sei Hercules! Hahahaha questa sì che è divertente, devo proprio raccontarla a Lucy!” esclamò senza pensare.

Si interruppe e di nuovo uno sguardo triste le incorniciò il volto “Ora vai in camera tua Miles e non fare rumore mentre sali le scale, Iris sta dormendo.”

Ma mamma.. non mi va di fare i compiti ora!” protestò il bambino, prendendo un'altra cucchiaiata di gelato.

Reneé sollevò il braccio e gli indicò le scale con sguardo severo

E va bene.. uffa...” esclamò Miles, sbuffando e strascicando i piedi “Però non è giusto!” disse con voce lamentosa, prima di prendere lo zaino e salire le scale in punta di piedi.

Reneé lo osservò andare via e lasciò che un profondo sospiro la scuotesse.

A volte i bambini sapevano essere veramente ingiusti e tremendi...

Si voltò e notò una fotografia attaccata al lato del frigorifero: lei e Lucy abbracciate sotto un ombrellone rosso l'estate precedente.

Lucy...” sussurrò, mentre lacrime silenziose le scendevano lungo le guance.

Nota 1: Daisy Lawless. La prima figlia di Lucy, nata nel 1988 dal matrimonio tra lei e il primo marito Garth Lawless. E' la più grande dei tre fratelli Lawless. Nota 2: "I Fiori del male". E' una raccolta di centoventisei poesie del poeta francese Charles Baudelaire. fu pubblicata nella primavera del 1857 e come dice Daisy, pesantemente censurata sin dalla prima edizione perchè ritenuta scandalosa e sconveniente. Nota 3: Miles William Muir, Nato nel 2001, è il primo figlio di Reneé e del primo marito Steve Muir, dal quale ha divorziato nel 2005. Nota 4: Iris Sura O'Connor. Nata nel 2006, è la figlia di Reneé e del suo attuale compagno Jed Sura. Nota 5. Jed Sura. Attuale compagno di Reneé, nella mia storia i due sono "misteriosamente" separati ihihihih chissà come mai... Nota 6: Judah Miro Tapert. Il terzo figlio di Lucy. E' nato nel 2002 dal matrimonio tra Lucy e Robert Tapert. Nota 7: Julius Robert Bay Tapert: Il secondo figlio di Lucy. E' nato nel 1999 dal matrimonio tra Lucy e Robert Tapert.


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Capitolo 2
*** Incontri ravvicinati del quarto tipo ***


Soulmates capitolo II Ed eccomi di nuovo! Che dire.. questa storia mi sta trascinando.. la musa ispiratrice deve essere davvero in vena in questo periodo! Allora.. questo capitolo è più lungo del precedente!! All'inizio pensavo di farlo più breve, ma poi le cose si sono evolute e... vabbè basta xd Comunque non spaventatevi per il titolo.. hahaha non ci sono alieni o mostri vari hahaha ho deciso di chiamarlo così per la giornataccia che faccio passare a Reneé e per tutte le persone che le faccio incontrare hhahaha poverina!! Non ho pietà! Per non parlare di Lucy poi.. vabbè ovviamente sto divagando.. ah un'altra cosa... sappiate che ognuna delle persone che incontrerete conserva un pizzico del personaggio che interpreta e... beh non dico altro.. buona lettura!!!

Capitolo II

Incontri ravvicinati del quarto tipo”

Buongiorno L.A! E' giovedì 13 settembre, sono le sette e mezza del mattino, la temperatura esterna è di 22 gradi e il sole splende sereno!!! Da fonti indiscrete dicono...

Reneé girò la manopola e abbassò il volume dello stereo con uno sbuffo, osservando

il calendario appoggiato alla mensola di fronte a lei con sguardo critico: mancavano solo nove giorni al 22 settembre.

Cosa posso mai regalargli? Un nuovo videogame... o forse uno di quei giochi di società che vanno così tanto di moda oggi.. ah... è un bambino con così tanti interessi..”

Il rumore di passi lungo le scale e di una sedia strascicata la fecero voltare.

Un assonnatissimo Miles aveva preso posto al tavolo della cucina e stava cominciando a versare cereali nella tazza di latte arancione di fronte a lui.

Buongiorno amore.. hai fatto presto stamattina” lo salutò Reneé con un sorriso, avvicinandosi a lui e depositandogli un leggero bacio tra i capelli biondi.

Il bimbo mugugnò qualcosa di incomprensibile prima di addentare la fetta di pane tostato cosparsa di marmellata di more.

Reneé si sedette al suo fianco, sorseggiando il caffè bollente con espressione pensierosa.

Cosa vorresti per il tuo compleanno, Miles?” domandò dopo pochi minuti, sperando di ricevere una richiesta precisa che l'avrebbe tratta d'impaccio.

Lusmmmm” rispose il bambino, mentre tracannava quello che rimaneva dei cereali.

Reneé lo osservò perplessa “Ehm.. Lusmmmm? E' un nuovo videogame?”

Miles scosse la testa “Chi ha mai detto Lusmmm??? Ho detto Lucy!” disse piccato, alzandosi dalla sedia.

Lucy?” ripetè Reneé ancora più confusa “Che c'entra Lucy con il tuo regalo di compleanno?”

Voglio organizzare una festicciola mamma! Voglio che Lucy, Judah e Julius vengano da noi la sera del mio compleanno.. dai.. dai.. per favore...”

Certo amore.. non c'è problema, ma io mi chiedevo..”

Grazie!! Grazie mamma!!” esclamò il bambino entusiasta, interrompendola e stringendole i fianchi con un abbraccio stritolaossa.

Hai preso tutto?” domandò Reneè sorridendo, inginocchiandosi e aggiustandogli il colletto della camicia azzurra.

Il bambino annuì e con uno scatto si diresse fuori della stanza “Ci vediamo oggi pomeriggio!! Ciao mamma!!”

Reneé si appoggiò alla parete con un sospiro “Immagino di dover risolvere da sola il mio problema. Mmm andrò al negozio di giocattoli e gli comprerò qualcosa che mi ispiri..”

Stava per andare a cambiarsi, quando il suono del campanello la fece ritornare sui propri passi. Guardò l'orologio: Miles era uscito da appena due minuti...

Hai visto? Sapevo che ti eri dimenticato qualcosa!” esclamò aprendo la porta.

Il postino la osservò perplesso, storcendo appena il viso “Signora O'Connor... non credo di aver dimenticato nulla..” disse semplicemente, porgendole alcune buste.

Oh Jerry sei tu... ehm.. scusami, pensavo fossi Miles! Sai.. è appena uscito di casa...” esclamò Reneè con un sorriso,chiudendo in fretta la porta prima che l'altro potesse dirle altro.

Reneé... certe volte sei peggio di Gabrielle!” pensò affranta, ritornando in cucina.

Prese un coltello e cominciò a scartare le buste.

Bolletta, pubblicità, bolletta, cartolina, lettera del preside, bolletta...” cantilenò con voce annoiata, prima di fermarsi improvvisamente.

Lettera del preside?” ripetè, estraendo dal mucchio una busta gialla dall'aria ufficiale.

Il timbro della Virgil Middle School (nota 1) troneggiava al di sopra di un'elegante calligrafia in inchiostro nero “ Gent.ma Sig. Evelyn Reneé O'Connor”.

Evelyn.. nemmeno mia madre mi chiama più così...” pensò sorridendo, aprendo con delicatezza la busta ed estraendo un foglio ripiegato con cura.


Gent.ma Sig. Evelyn Reneé O'Connor,

a seguito dell'increscioso episodio che ha visto protagonista suo figlio Miles e il suo compagno di classe Joshua, è pregata di recarsi nell'ufficio del Direttore Scolastico oggi pomeriggio alle ore 16:00, per discutere dell'avvenimento.

La ringraziamo in anticipo per la disponibilità...”


Reneé scosse la testa perplessa ed arrabbiata per l'accaduto. “E ora cosa vuole il Preside da me? Insomma.. è stato solo una scazzottata innocente... o no?”

Sospirò e si alzò, sbuffando nuovamente “Certi periodi sono veramente di merda!” affermò affranta, prendendo il telefono e digitando il numero dell'unica persona che poteva aiutarla in quel momento.


Casa di Lucy

Lucy se ne stava seduta a gambe incrociate, le mani appoggiate alle ginocchia e gli occhi chiusi. Inspirò ed espirò, cercando di mantenere un ritmo regolare “Inspira.. ed espira.. intorno a te non c'è nulla.. inspira ed espira.. inspira ed esp.. Vaffanculo!!” urlò, alzandosi in piedi di scatto e mollando un pugno contro il tavolo d'ebano al suo fianco.

Sollevò il polso dolorante con un mugugno e si guardò intorno: il pavimento era completamente ricoperto di scartoffie di ogni colore e forma che l'urto aveva scaraventato giù dal tavolo. Ingoiando a stento altri improperi di fronte a quel disastro, si inginocchiò e cominciò a raccoglierli alla rinfusa, disponendoli disordinatamente sulla scrivania.

Lucy? Tutto a posto? Cos'è stato quel rumore?”

Non preoccuparti Robert... è solo..” cominciò,ma non ebbe il tempo di terminare la frase.

La porta si aprì di scatto, rivelando la tozza figura di suo marito sulla soglia.

Porca miseria! Ma che diamine è successo qui?” domandò sorpreso, osservando i fogli sparpagliati ovunque.

Nulla.. nulla.. solo che mentre facevo yoga ho urtato la scrivania.. e sono caduti tutti i fogli per terra..”

Sembra che sia passato un tornado..” osservò Robert, entrando in punta di piedi e depositando la cartella che teneva in mano sulla poltrona vicino alla porta.

Lascia che ti aiuti..” si offrì, inginocchiandosi e cominciando a raccogliere quello che un tempo doveva essere un copione.

Ora che ci penso.. Hai letto la bozza che ti ho preparato?” domandò curioso, risollevandosi ed osservando la moglie in attesa di un commento.

No.. non ancora” rispose Lucy distrattamente, alzandosi a sua volta e guardandosi intorno per accertarsi di aver raccolto ogni cosa.

Ma come no? Lo sai benissimo che la prima bozza deve essere pronta per la fine di Ottobre! Non posso andare avanti se non so cosa ne pensa il mio personaggio principale! Questa storia è strutturata su di te...”

Si lo so Robert, mi dispiace, ma ho avuto altre cose da fare in questi giorni.”

L'uomo sospirò, portandosi una mano tra i capelli “Sei strana, si può sapere cosa ti è successo? Non riesco a capirti da un po' di tempo a questa parte.”

Non mi è successo niente, sono solo un po' nervosa.. ora scusami” rispose Lucy, prendendo la borsa e allontanandosi dalla stanza

E adesso dove vai??” urlò Robert nervosamente, posando i fogli sulla scrivania e inseguendola per il corridoio.

Esco! Ho bisogno di aria!” esclamò Lucy, prendendo le chiavi della macchina dal cassetto e indossando gli occhiali da sole.

Mamma! Che fai esci?” domandò Daisy, facendo capolino dalla sua stanza e ricevendo in risposta il tonfo secco della porta di casa che si chiudeva.

Però... gran bella risposta....” commentò ironica, sollevando la testa e roteando gli occhi esasperata “A volte vivere in questa casa è veramente impossibile...”


Casa di Reneé, qualche ora dopo

L'orologio segnava le 15:38..

Ma quando ha intenzione di arrivare? Non posso presentarmi dal Preside con un'ora di ritardo!!” pensò, cominciando a sbattere il piede a terra nell'estremo tentativo di calmarsi.

Doveva essere qui già da un pezzo! Ah.. oggi non me ne va bene una.. la lettera del Preside, Miles che torna a casa in anticipo, Iris che si ammala... a volte penso di essere decisamente antipatica a qualcuno lassù, altrimenti non si spiega tanta sfortuna!”

Che fai mamma?”

Reneé si voltò e vide Miles che la squadrava curioso dalle scale. “Chiamo la babysitter..” rispose seccata, prendendo il cellulare e scorrendo la rubrica in cerca del numero.

Mi avevi detto che non era successo niente Miles e stamattina mi chiama il Preside! Se Joshua si è fatto male, sappi che sei in punizione!”

Ma mamma! Io non gli ho fatto niente! Gli ho dato solo un colpetto!! E' lui che è scappato! E' un frignone...”

Non mi interessa quello che è! Se il Preside mi ha mandato a chiamare, vuol dire che si è fatto male e lo sai che non ti ho educato a picchiare gli altri bambini!!”

Miles abbassò la testa e scese lentamente le scale.

Sei molto arrabbiata con me mamma?” le chiese senza avere il coraggio di guardarla negli occhi.

Dipende da quello che mi dirà il tuo Preside...”

Il bambino annuì e le strinse i fianchi “Scusami, non lo farò più..”

Reneé fece un sorriso e gli accarezzò i capelli “Ora basta Miles.. scusami se ho alzato la voce, ma sono un po' nervosa in questi giorni e questa convocazione del tuo Preside mi ha sorpresa.. non sono arrabbiata con te.”

Guardò nuovamente l'orologio “Ma insomma...” esclamò sbuffando.

Stava per comporre il numero, quando il suono del campanello disturbò la quiete della casa.

Sia lodato il cielo!” esclamò con un sospiro di sollievo.

Chi è venuto a farci compagnia mamma?” domandò Miles curioso, staccandosi e andando a sedersi sui gradini alle sue spalle.

Ora vedrai... mi raccomando, fai il bravo.”

E' Lucy, mamma???” chiese Miles speranzoso, alzandosi in piedi.

Non esattamente...” disse Reneé, aprendo la porta.

Ciao Reneé.. scusami se ho fatto tardi, ma mi hanno trattenuto sul set!! Oramai non ho più un orario fisso.” esclamò la giovane donna sulla soglia.

Camicia bianca, pantaloni aderenti di pelle e occhiali da sole all'ultima moda: Adrienne Wilkinson (nota 2) sembrava molto diversa dalla timida seguace dell'amore che per tanto tempo aveva interpretato in “Xena Warrior Princess”

Ciao Adrienne! Oh non preoccuparti, sei stata così gentile a venire. Entra pure.” disse Reneé, scostandosi dalla soglia e facendo gli onori di casa.

Adrienne entrò a rapidi passi, gettando uno sguardo alla mobilia elegante e raffinata del salotto e posandolo poi su Miles, che la squadrava scettico dall'alto del gradino.

Ma tu.. ma tu sei Miles??” domandò sorpresa, “Accidenti! Sei diventato davvero grande! L'ultima volta che ti ho visto eri minuscolo...”

Il bambino piegò la testa da un lato e sollevò il braccio, puntandole contro l'indice della mano destra.

E tu... sei Eve, non è vero? Il tuo personaggio fa schifo!” disse sfacciato, corrucciando gli occhi.

Miles! Ma cosa dici?” lo richiamò Reneé “Scusalo Adrienne, ma per lui esiste solo Xena..”

Adrienne scosse la testa e rise “Oh lascialo stare Reneé, in fin dei conti ha perfettamente ragione.. Eve non era certo il personaggio migliore della serie... Però ti ricordo giovanotto” continuò, rivolgendosi nuovamente a Miles “che io prima di essere Eve ero Livia, che ne pensi di lei?”

Miles sembrò rifletterci un momento, prima di rispondere “Passabile, ma Xena è la migliore!”

Adrienne rise di nuovo e poggiò la borsa sul gradino “Ah.. immagino che questo signorino sia l'orgoglio di Lucy..”

Oh si.. è il suo primo fan..” rispose Reneé, guardando l'orologio.

Sarà meglio che vada... ah Adrienne.. grazie ancora per il favore!”

Adrienne annuì “Vai tranquilla... ho un copione da leggere e magari il signorino potrebbe darmi dei consigli per rendere il mio alter ego hippie un po' più figo... che ne dici, Miles? Mi dai una mano?”

Si!” disse Miles eccitato, mettendo da parte l'animosità che aveva dimostrato sino a quel momento.

Reneé scosse la testa e con un ultimo saluto se ne andò, chiudendo la porta dietro di sé.

Spero solo che quei due non trasformino quella povera hippie in una pazza sanguinaria..” pensò, accendendo la macchina e dirigendosi con un rombo di motore verso la Virgil Middle School.


Spiaggia

Il rumore del mare e il verso dei gabbiani le avevano sempre ispirato calma e tranquillità.

Parcheggiò la macchina poco lontano e si incamminò lungo il bagnasciuga, permettendo all'acqua salmastra di sfiorarle la punta degli stivali. Non si era mai sentita così sola al mondo.

E' incredibile come a volte le persone riescano a scavare così profondamente dentro di te. Tu vivi con loro, parli con loro.. e ti sembra la cosa più semplice e naturale del mondo. Solo quando se ne vanno e senti una parte di te che sparisce con loro, comprendi come certe persone ti siano necessarie..”

Raccolse un sasso bianco e lo lanciò nel mare, osservandolo annegare con un semplice Blop.

Si portò una mano alla tempia e poi sugli occhi: sentiva il cervello pulsare, come se qualcuno lo stesse spremendo in una morsa d'acciaio.

Complimenti Lucy.. nei telefilm guerriera senza macchia e senza paura, biologa coraggiosa e idealista, matrona spietata e geniale... nella vita.. una conchiglia vuota, che ha troppa paura di essere riempita...”

Sbuffò e si sedette sulla sabbia morbida, tenendo la testa tra le gambe.

Lacrime salate presero a scenderle lungo le guance “Devo prendere una decisione... ma cosa posso mai fare? Da un lato lei.. dall'altro loro.. nessuno meriterebbe di essere sacrificato per colpa mia,ma non posso più continuare a vivere in questo limbo infinito. Non faccio altro che fare danni, è giunto il momento di cominciare a risolverne qualcuno. Ah.. se solo non fosse tutto così complicato... Devo trovare il coraggio di parlarle e di spiegarle quello che è successo. Domani! Domani la chiamerò e le parlerò, se non mi attaccherà il telefono in faccia ovviamente.. Non è una scelta molto saggia, ma non posso fare altrimenti. Non posso rinunciare a lei... non posso...”


Virgil Middle School

Il profilo della Virgil Middle School si stagliava alla sua sinistra, circondato da aiuole fiorite e alberi imponenti.

Reneé parcheggiò la macchina poco lontano e si diresse in fretta verso la scuola, sperando di non essere in ritardo come al solito.

L'edificio beige e dalla forma rettangolare sembrava squadrarla con severità dalle ampie vetrate posizionate sui lati e sulla facciata.

Reneé sospirò e si guardò il polso sinistro: mancavano due minuti alle quattro. Affrettò ancora il passo ed entrò attraverso il portone marrone.

Un silenzio quasi sacro la accolse, interrotto solo dall'eco di passi lontani.

Fece qualche passo avanti e si guardò intorno nella speranza di vedere un cartello con la scritta “Presidenza”.

Era così concentrata che non si accorse della donna, che, parlando animatamente al cellulare,stava correndo precipitosamente verso l'uscita, accompagnata da un fastidioso rumore di tacchi a spillo.

Attenta!!” sentii dire un attimo prima di ritrovarsi con la schiena per terra e il naso all'insù.

Oh mi scusi... sono terribilmente di fretta, ma l'avevo avvisata.. perchè non si è spostata?” le chiese di nuovo la donna, porgendole una mano.

Reneé la strinse con una smorfia di dolore “Ah dunque ora è colpa mia? Perchè diamine non si è fermata, invece di correre come una matta per tutta la...” cominciò a dire aggressiva, prima di vedere il volto della persona di fronte a lei e rimanere a bocca aperta.

Alexandra (nota 3)????” chiese stupita

Reneé???” domandò l'altra di rimando, sorridendo e abbracciandola con forza “Sono secoli che non ci vediamo!!!! Come stai???”

Beh.. fino a due minuti fa bene.. ora...”

Oh scusami, scusami tanto.. non volevo certo metterti al tappeto, è solo che ho talmente tanta fretta... Sono venuta a scuola perchè il Preside mi ha chiamato...”

Anche a te? Ma è una mania!” esclamò Reneé con un sospiro, portandosi una mano alla schiena dolorante.

Come dici scusa?” domandò Alexandra perplessa.

Oh niente.. lascia stare.. una cosa mia...”

Beh in realtà... è stata una vera e propria gioia per me...” continuò Alexandra in tono confidenziale, appoggiando il braccio alle spalle dell'altra.

Devi sapere che mia figlia Roxanne è il capitano della squadra delle Cheerleader dell'istituto e il Preside mi ha chiamato per dirmi che parteciperanno ai tornei nazionali juniores... ma ci pensi??? La mia Roxanne... ah.. è così elegante e raffinata...”

Reneé annuì poco convinta “Beh.. avrà preso da te.”

Tu dici??? Oh lo dicono tutti... ora scusami, ma devo proprio scappare.. ho un party da organizzare per domani sera e Bruce è veramente un disastro!!” esclamò la più alta, riprendendo a correre verso l'uscita.

Ehi aspetta!!! Hai detto Bruce (nota 4)???” la richiamò Reneé “Quale Bruce??”

Alexandra si voltò nuovamente, mentre un sorriso a trentadue denti le illuminava il volto “Ma il nostro Autolycus... chi altri??? E' un uomo così passionale ed affascinante...”

Questa sì che è una sorpresa!!!” esclamò Reneé, tentando di dissimulare le risate dietro un sorriso cortese. “Ah scusami ancora Alexandra!! Dov'è la Presidenza???”

Secondo piano, terza porta a sinistra!!!” rispose l'altra senza voltarsi indietro, mentre imboccava l'uscita e saltava a piè pari i gradini di marmo.

E poi dicono che non assomiglia ad Aphrodite...” commentò Reneè, cominciando a salire le scale e ridendo a crepapelle.

Allora.. secondo piano.. terza porta a sinistra” sussurrò, scorrendo le porte di legno lucido che si susseguivano l'una dietro l'altra.

Si incamminò lungo il corridoio e con estrema soddisfazione vide una targa di ottone con la scritta “Presidenza”.

E pensare che è sempre stata una donna così distratta...” pensò, sorridendo e spingendo la maniglia verso il basso.

Si ritrovò in un'ampia sala, illuminata dalla luce del sole che filtrava dalle imposte beige.

Tutto intorno a lei riluceva e splendeva, dal lampadario fino al pavimento e alla scrivania rettangolare, alla quale stava seduta una giovane donna, intenta a mettere dei documenti in una cartellina.

La signora O'Connor, presumo” esclamò la sconosciuta, squadrandola dalla testa ai piedi “Mi segua, il Preside la attende. E' la prima..”

Reneé deglutì nervosamente: quella donna la faceva sentire terribilmente a disagio.

Mi scusi.. cosa vuol dire che sono la prima? Devono venire altri genitori?” domandò curiosa, affrettandosi a seguirla lungo un piccolo corridoio adiacente alla sala.

Non sono autorizzata a risponderle. Prego.. entri” rispose meccanicamente la donna, aprendole la porta e facendole segno di proseguire.

Reneé la osservò stupefatta e fece come le era stato detto.

L'ufficio del Preside era decisamente sobrio ed elegante: mobili in legno pregiato, lampade di ottone e persino un modellino di un vascello, che troneggiava su un basso tavolino di fronte alla scrivania.

La stanza era vuota. Reneé si sedette nella poltrona di pelle e continuò a guardarsi intorno curiosa. Non dovette aspettare molto prima che il Preside Thomas Goldwing entrasse nella stanza. “Mi perdoni signora O'Connor, ma sono stato trattenuto dalla mia zelante segretaria.. sa, è molto competente, ma terribilmente pesante a volte...” le disse giovale, avvicinandosi e stringendole la mano.

Si.. me ne sono accorta. Direi che è come le segretarie di una volta che si vedono nei film...” commentò ironica, sedendosi nuovamente.

Il Preside sorrise e la imitò, appoggiando i gomiti al tavolo e congiungendo i polpastrelli delle dita.

Allora signora O'Connor... presumo che lei sappia il motivo per cui l'ho convocata...”

Signorina O'Connor” puntualizzò Reneé, appoggiando la borsa sulle ginocchia “Si.. sono al corrente dell'avvenimento e ho già sgridato abbondantemente mio figlio. Non nego di essere comunque rimasta sorpresa.. mio figlio mi aveva assicurato che nessuno si era fatto male e che tutto si era.. diciamo.. risolto..”

Infatti è così.. tecnicamente io non avrei saputo nulla di tutto questo se non fosse stato per la madre di Joshua, che mi ha telefonato indignata per quanto accaduto..”

Ma.. Joshua si è fatto male?”

Oh no signora.. ehm volevo dire signorina O'Connor.. il ragazzo sta benissimo.. è solo che la signora Kean è molto.. come definirla.. molto esagerata e soprattutto è una persona influente.. sa.. è comunque la moglie dell'ambasciatore Kean, lei capisce.. dunque non potevo rifiutarmi di chiarire le cose..”

Reneé annuì infastidita “Capisco.. eppure io non l'ho mai vista qui a scuola.. né agli incontri con i professori né alle recite scolastiche... c'è sempre quel signore gentile.. il signor Marshall a questi eventi.. ed è sempre lui che viene a prendere Joshua a quanto ho visto.”

Il Preside portò le braccia al petto “Oh si.. sa signorina, il signore e la signora Kean sono così impegnati! Il signor Marshall è il loro maggiordomo ed è lui che si occupa di Joshua. Un po' come Alfred fa con Bruce Wayne..” disse ironico, sorridendo per il paragone fumettistico. “Mi chiedo dove sia la signora Kean.. sono le quattro e dieci” continuò perplesso, osservando l'orologio a pendolo alla sua sinistra.

Come in risposta alla sua domanda si sentì un leggero bussare alla porta.

La segretaria fece capolino nella stanza e con espressione stranamente docile disse “Signor Preside.. è arrivata la signora Kean..”

Thomas Goldwing si alzò in piedi e tossì, lisciandosi i bordi della giacca

Falla passare Jenny..”

Reneé sollevò gli occhi al cielo e si voltò, curiosa di vedere chi meritava così tante attenzioni e pomposità.

Signor Goldwing! Perdoni il ritardo, ma sa.. ero ad un pranzo di beneficenza e certi eventi a volte sembrano durare in eterno.”

Signora Kean, che piacere! Ma prego.. prego.. le presento la signorina O'Connor..”

Reneé si alzò e per la seconda volta in breve tempo rimase senza parole.

Di fronte a lei, avvolta in una lunghissimo cappotto di coccodrillo, se ne stava Claire Stansfield (nota 5), altera e snob fino alla punta dei capelli.

Claire?” domandò Reneé sorpresa, incapace di contenere la sua meraviglia.

Reneé..” rispose semplicemente Claire, assottigliando gli occhi.

Il Preside Goldwing rimase in silenzio, spostando lo sguardo prima sull'una e poi sull'altra come se stesse assistendo ad un incontro di tennis.

Ma voi vi conoscete! Ma certo!! Dovevo ricordarmi del suo passato di attrice signora Kean!”

Oh ci conosciamo eccome... da molte vite direi..” disse Claire, sedendosi sulla poltrona, senza degnare Reneé di un solo sguardo.

Reneé sospirò e la imitò: se solo ci fosse stata Lucy in quel momento, ci sarebbe stato un vero e proprio duello in quella stanza...

Allora signorina O'Connor, come le dicevo l'ho voluta vedere perchè la signora Kean mi ha telefonato indignata..”

E vorrei ben vedere! Quell'indisciplinato di Miles ha picchiato il mio Joshua senza alcun motivo! Credevo che questa fosse una scuola esclusiva...” lo interruppe Claire, aprendo la borsa ed estraendo una sigaretta.

Posso fumare, non è vero?” domandò, accendendola senza aspettare la risposta.

Signor Preside per prima cosa mio figlio non ha picchiato Joshua. Non credo che sia tornato a casa con le stampelle e con le costole rotte.. e poi ci tengo a dire che il suo gesto, che io assolutamente non condivido,è stato provocato da Joshua..”

Ah certo.. figurati se non era colpa di Joshua.. Ammettilo Reneé tuo figlio è un rissoso e si è approfittato del mio Joshua..”

Reneé trasse un profondo respiro e cercò di mantenere la calma “Il “tuo” Joshua non è un santo, Claire, lo sanno tutti che è un bullo e non fa altro che dare fastidio agli altri..”

Claire rise, portando indietro la testa e facendo fuoriuscire il fumo dalle labbra “Oh.. ho capito.. il mio Joshua è il bullo e il tuo ragazzino è il paladino della giustizia! Colui che difende i deboli... ma per piacere! Signor Goldwing... anzi.. Thomas.. perchè non interviene? Insomma! Non vorrà soprassedere di fronte ad un atto di violenza...”

Ti ho detto come è andata Claire.. chiedi al tuo Joshua cosa ha detto a Miles e poi discuteremo di cosa è successo!” disse Reneé con veemenza, stringendo i manici della borsa fino a sbiancarsi le nocche.

Signore.. signore.. vi prego! Non vorrete cominciare una rissa anche voi! Signorina O'Connor mi dica.. cosa avrebbe detto Joshua a Miles per farlo arrabbiare?”

Ecco in realtà..” esordì Reneé con difficoltà.

Signorina O'Connor..” puntualizzò Claire, interrompendola “non riesci nemmeno a mantenerti un marito per due anni di fila e poi pretendi di saper educare due bambini.. ovvio che Miles sia diventato un rissoso violento...”

Reneé si alzò di scatto e le puntò l'indice contro “Sta zitta Claire! Non sono fatti tuoi né di Joshua quello che faccio con i miei figli! Né sei tenuta a tenere il conto dei miei fidanzati... Ecco perchè Joshua ha detto quelle cose a Miles.. sentendo la madre...”

Claire la guardò con sufficienza “Stai calma Reneé, qui siamo persone aperte e moderne. Nessuno vuole discriminare tuo figlio per la tua omosessualità, non è vero Thomas?” disse con noncuranza, rivolgendo lo sguardo al Preside.

Omosessualità?” chiese l'uomo di rimando, sgranando gli occhi per la sorpresa.

Reneé trattenne il fiato e sollevò gli occhi al cielo, mentre sentiva il cuore battere a mille e la mente pulsare per la rabbia: avrebbe gettato la borsa da un lato e strangolato Claire se si fossero trovate in un altro posto.

Ecco.. io non ero al corrente di questa situazione.. ora non so proprio che cosa pensare..”

Claire scosse la testa e si alzò, guardando l'orologio d'oro allacciato al polso sinistro

Oh si è fatto tardi.. devo andare.. facciamo così Thomas. Ritiro le mie accuse, si vede che la situazione familiare di Miles non è delle più tranquille, poverino. Ovviamente non è colpa sua. Ha solo scaricato la rabbia in maniera sbagliata. Lasci stare questa faccenda e faccia come se nulla fosse successo. Ora me ne vado, ciao Reneé, felice di averti rivista. Ah Thomas, si ricordi, l'appuntamento è per domani sera alle nove. Porti anche la sua signora!” e con un fruscio se ne andò, richiudendo la porta alle sue spalle.

Ecco signorina O'Connor io..” cominciò il Preside con un sorriso tirato.

Reneé lo fulminò con lo sguardo e senza dire una parola, si diresse verso la porta.

Sa signor Goldwing.. a volte mi chiedo come facciano i nostri figli a frequentare certi istituti scolastici..” disse sicura, voltandosi appena e inchiodandolo con uno sguardo gelido “Credo sia tutto per oggi pomeriggio, non è vero?” domandò, inforcando la porta e sbattendola senza attendere la risposta.

Ripercorse il corridoio, incurante dei richiami della onnipresente Jenny e scese le scale in fretta: voleva solo allontanarsi da quel posto e ritornare a casa.

Era quasi arrivata all'uscita, quando una voce profonda la fece fermare.

Vedo che sei una vera combattente anche nella vita reale..”

Reneé non si voltò, limitandosi a stringere i denti “Cosa vuoi, Claire? Vedo che sei più stronza nella vita che nel telefilm.. al tuo confronto Alti è un agnellino..”

Claire rise, staccandosi dalla parete e incamminandosi lentamente verso il portone massiccio “Sei stata fortunata Reneé.. avrei potuto far espellere tuo figlio, lo sai?”

E allora perchè non l'hai fatto?” domandò la bionda aggressiva

Oh, ma perchè io sono una persona aperta, come ti ho detto. Ho educato mio figlio a rispettare le persone diverse da lui..”

Mio figlio non è diverso da nessuno bambino. Stai attenta a come parli!” la minacciò Reneé, guardandola con occhi di brace.

Uh-uh.. vedo che frequentare Lucy ha dato i suoi frutti. Sembri una piccola Xena.. hahahaha te l'ho detto, stai calma Reneé.. e buona serata. Salutami tanto Lucy se la vedi.. ah no.. forse dovrei dire quando torni a casa... hahahahaha” e ridendo se ne andò, sbattendole il portone in faccia.

Reneé lo riaprì di scatto e la osservò avvicinarsi ad una limousine perfettamente lucida.

Sei una grandissima stronza Claire! Vaffanculo!” urlò senza pensare a cosa stesse dicendo.

Claire si voltò e per tutta risposta le fece un elegante inchino.

Lo so.. e mi piace.. Stammi bene signora Lawless!” e con un altro sorriso strafottente, salì in macchina, allontanandosi in fretta e lasciando Reneé impietrita di fronte al portone della scuola....

Nota 1: Virgil Middle School. Realmente esistente, a quanto ho letto sul web dovrebbe essere una delle scuole medie migliori di L.A! Si trova al numero 152 della North Vermont Avenue! Per la descrizione della scuola, ho guardato diverse fotografie, dunque è proprio lei! :)


Nota 2: Adrienne Wilkinson. E' l'attrice che interpretava sia Livia sia Eve/Evi in “Xena Warrior Princess”. Poiché ho sempre odiato il personaggio da lei interpretato, ho pensato di relegarla a babysitter hahahahaha Per cui le parole di Miles esprimono esattamente il mio pensiero hahahahaha


Nota 3: Alexandra Tydings. E' l'attrice che interpreta Aphrodite/Venere nella serie di Xena e di Hercules.


Nota 4: Bruce Campbell. Chi non ricorda il suo mitico pizzetto!!! E' lui.. è Autolycus o Autolico se preferite hahaha che carino! Ebbene si.. in questa storia ho deciso di farli sposare, che ne pensate? Li ho trovati maledettamente simpatici insieme... anche se non oso immaginare come sarà la piccola Roxanne.. una vera furia! Hahaha


Nota 5: Claire Stansfield. E' l'attrice che interpreta la più stronza di tutte le cattive... Alti o Antinea in italiano. Ditemi quello che volete, ma secondo me questa donna è una stronza anche nella vita, altrimenti non avrebbe saputo interpretare in maniera così sublime un personaggio come Alti! Eccovi dunque una snobbona piena di soldi, interessata solo ai party e poco al figlio...la vita di Joshua non è poi così allegra.. per fortuna che c'è Alfred! O per dirla alla Cristina D'Avena... “Niente paura, c'è Alfred!!”


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