Il canto delle parole perdute.

di myloxiloto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nessuno si salva da solo. ***
Capitolo 2: *** Alla fine le persone fanno semplicemente quello che vogliano fare. ***



Capitolo 1
*** Nessuno si salva da solo. ***


- Vuoi un pò di vino?
Lei muove appena il mento,un gesto vago,infastidito. Dev'essere lontana,presente altrove, in qualche cosa che le sta a cuore e che naturalmente non può essere lui.
Li hanno buttati in quel tavolo,in mezzo alla sala,elegantissimo. Gaga ha ancora la borsa attaccata alla spalla.
Guarda la coppia ansiana,seduta pochi tavoli più in là. Era lì che le sarebbe piaciuto stare,in quell'angolo più nascosto,
dai paparazzi e dalla gente in generale che si trovava lì. La schiena protetta,a ridosso del muro.
Chris le versa da bere.
Fà un gesto ampio,un pò ridicolo. 
Lei guarda il vino scendere. Quel rumore meraviglioso che stasera sembra del tutto inutile. Non si condisce la delusione con del buon vino,sono gesti e soldi spreacati.
Forse non doveva prortarla nel suo ristorante preferito,quello del loro primo 'quasi' appuntamento,a lei non interessava mangiare,aspettare i piatti.
I loro momenti più belli sono stati per caso,con un kebab, un gelato, una lattina di coca in hotel.
Questo ristorante le creava un dolore allo stomaco.
La cameriera ha mollato il menù sul tavolo, con gli occhi pieni di ammirazione e felicità. Forse non aveva realizzato che loro si trovavano davvero davanti a lei.
- Cosa prendiamo? cosa ti va?
Gaga indica un'insalata,lui invece si è seduto proprio per mangiare,per consolarsi di brutto.

Gaga soleva il bicchiere,uno di quei calici che li piacciano tanto,troppo grossi che lui le ha riempito a metà.
Lo tocca con le labbra,poi se lo posa sulla guancia. E' quasi più grande del suo viso.
Ha perso tutto.
Tutto quel dolore l'ha fatta dimagrire.
La cameriera lascia il cestino del pane,sempre la stessa.
- Mi piacerebbe fare un viaggio.
E' un sacrosanto diritto che lei faccia un viaggio.
- Mi piacerebbe andare a Venezia.
- Forse non è il momento adatto...
e poi sono sicuro che a metà del viaggio di andata,faresti invertire tutto per tornartene a New York. 
Adesso sorridano un pò.
- Si,non è esattamente una grande idea. Ho bisogno di stare sola,ma non posso andare così lontano.
- Vieni a Los Angeles. 
- Non ha senso andare nella stessa direzione del tuo dolore.
Chris tira su un sorso di vino. Lo distrugge vederla così. Vorrebbe fare qualcosa per tirarla sù,vedere il suo bellissimo sorriso.
Vorrebbe andare lì e chiederle scusa per tutto, farle sun discorso 'stile telefilm ' su quanto la ami e baciarla,ma è troppo tardi ormai.
Gaga porta di nuovo il bicchiere alle labbra.
- Siamo depressi. Imbecilli depressi.
Chris abbassa la testa,strappa un pezzo di pane. Naturalmente era su di lui che voleva planare. Si è seduta con quell'intenzione: demolirlo. Farlo sentire uno stronzo,la sola ed unica causa del loro dolore...
- Non è consolatorio...
- Non ti ho chiesto io di uscire a cena.
Sa che non è esattamente un buon inizio della serata.
E' uno scrittore,se fosse onesto dovrebbe strappare i fogli e ricominciare da capo.

Gaga si è lavata i capelli, si è truccata alla solita maniera da 'Lady Gaga'.
Per fargli vedere che se la cava bene. Per mettere un muro di dignità. 
Indossa un vestito che lui non si ricorda ,probabilmente nuovo... lui li conosce tutti i suoi vestiti.
- E' nuovo?
- Ce l'avevo. E' di Armani.
Gli fa piacere che lei si sia messa un vestito tanto importante. Gli fa piacere averla stanata. Nessuno si salva da solo.
La immagina mentre si veste,mentre si infila le scarpe con il tacco.
Anche lui si è messo una camicia nuova,bianca, con la solita canottiera sotto.
Si è spettinato davanti allo specchio e si è fatto uno di quei ciuffi che fanno impazzire tanto le sue fan, che fanno impazzire tanto Gaga.
E' felice di essere lì,lontano da backstage,palchi e dal suo solito computer dove lui è solito scrivere.
E' felice di aver staccato tutto per quella sera,per rivederla. Per lei.

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Capitolo 2
*** Alla fine le persone fanno semplicemente quello che vogliano fare. ***


E' uno di quei posti di tendenza per la gente con i soldi,un ristorante con una buona qualità di cibi sani e freschi e con una fantastica carta dei vini.
Lo ha scelto Chris,sapeva quanto a lei piacesse.
Ha pensato potesse aiutarli, a essere più lievi,meno rigidi. 
Voleva metterla a suo agio,ecco tutto.
Per una sera almeno. Tornare a casa meno pesanti insieme. Si chiede quando sono diventati così pesanti. Quando la fusione delle loro energie ha prodotto quella lega di pionbo. 
Ed eccola lì,la motivazione. 

Sembra stiano guardano la stessa cosa,i tovaglioli di carta colore rosso acceso sopra al piatto. 
La cameriera si avvicina,una nuova,chiede cosa hanno scelto. E' una ragazza carina,e molto giovane.
- Io vorrei una cotoletta primavera. 
La cameriera scarabocchia il suo bellissim blocchetto,decorato in pelle. A Chris la cosa pare esagerata.
- E tu?
Gaga si allontana con il corpo. Non le piace quel tu. Non ha scelto acora niente,non ha fame. Guarda la cameriera puntare Chris. 
Chris non è contento di quella situazione,dopo tutto l'accaduto con Gaga,vorrebbe dire alla ragazza di fare un passo indietro.
Quando si è chinata sul tavolo della coppia anziana per prendere l'ordinazione si è stirata come un gatto,facendo mostra del suo culo, e lui non ha potuto non realizzare che tipo fosse.
Ma a lui non poteva fregare niente di lei e del suo culo. Solo a pensare di passare una notte con lei li faceva venire il volta stomaco. 
A lui piacciano gli uomini,non le donne.  Ma Gaga.. 
Si batte un dito sul labbro guardando Stefani. Gaga sembra essere sparita,e ne sembra rimasta una ragazza qualunque. 
Ha paura che questa situazione con la cameriera possa farla pensare male,riportandola a quella notte, che possa di nuovo rompere quella poca fiducia che si era ricreata. 
Stefani rinuncia all'insalata. Ordina una zuppa di riso con verdure fresche. 
Se non fosse Chris non sarebbe lì, anche se l'avessero fatta soffrire di meno,davanti a quello.
Ma chi è quello? Quante volte gli è venuto di pensarlo,perchè uno s'infila in una tasca piuttosto che in un'altra? Solo per ritrovarsi così male.
Quante volte gli è venuto di pensarlo, chi ti conosce? Chi sei? Perchè devo stare male per te? Perchè devo sciropparmi tutto di te? I tuoi odori più intimi e il resto. La tua faccia delusa davanti a me. E poi delusa per cosa? Io non ti ho riempito di speranze e di sogni,dicendoti che eri l'unico,che eri l'anima gemella,dicendomi di continuo 'ti amo' per poi trovarti a limonare con una puttana. 
Chris guarda il vuoto davanti. Una cotoletta che passa e non è per lui. E' per l'anziano del tavolo accanto al muro. 
Stefani ci pensa.
Ogni volta che si ritrova lui davanti,che sente il suo nome in tv,o che lo legga su qualche giornale. Le sue spalle,quello spicchio di pelle che entra nella camicia,si chiede perchè non si è fermata,perchè non si è aretrata. 
Basta dire di 'no' a quel bacio. Basta dire 'abbiamo sbagliato tutto,tu sei gay cavolo!' ,aprire la porta e andarsene. 
Chris una volta le ha detto alla fine le persone fanno semplicmente quello che vogliano fare.
Ed è così che ha fatto quella sera. Ha fatto quello che voleva fare,a seguito il cuore. 
Aveva sognato per lungo tempo quel bacio. 
Aprire la porta e andare via,dire di no, sarebbe stato solo un ennesimo sbaglio.

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